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di Asantesana
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** ...It's possible! ***
Capitolo 2: *** ...It's Like a War! ***
Capitolo 3: *** ...It will be amazing! ***
Capitolo 4: *** ...I'll never let you go! ***
Capitolo 5: *** ...Be yourself and complete ***
Capitolo 6: *** Everything is perfect... ***
Capitolo 7: *** ...I'll Make it Better ***
Capitolo 8: *** ...Never waste our time ***
Capitolo 9: *** ...We'll stay up all night ***
Capitolo 10: *** How could I wait...? ***
Capitolo 11: *** I'm With You, Now! ***
Capitolo 12: *** A Part of me ***
Capitolo 13: *** I'll Choose You ***
Capitolo 14: *** ...I'm yours ***



Capitolo 1
*** ...It's possible! ***


"… That's what makes you beautyful!"

" E questo era l'ultimo successo dei One directions, nuova boy band che sta facendo letteralmente impazzire milioni e milioni di fan in tutto il mondo…"

"… Tutte pazzi per i cinque ragazzi  che, ed ora le urla delle ascoltatrici si sentiranno anche a chilometri di distanza, compiranno nei prossimi giorni una gita inaspettata proprio qui, in America…Città scelte come tappe per questo viaggetto fuori porta? LAUDERDALE, MIAMI, COLUMBUS…Si direbbe prop-"

Le parole del DJ alla radio riecheggiavano ancora nella mia testa quando il mio telefono squillò, il display lampeggiava e la luce ad intermittenza mi permise di leggere il nome della persona che mi stava chiamando"Hey S-" "AAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAAH! HAI SENTITO? LA RADIO? NON POSSO CREDERCI! LORO… QUI!" Era lei, l'uragano della mia vita, la persona più distruttiva e più eplosiva che avessi mai conosciuto, 17 anni di convinvenza non erano bastati per abituarmi alla sua esuberanza, la mia amica di sempre: Summer. Non mi ci volle molto per capire di cosa stesse parlando, era ovvio che era stata capace di intercettare tutte le stazioni radio del pianeta, pur di scoprire qualcosa in più sui 1D. La mia passione per la Band era merito suo, ogni giorno non faceva altro che salire in camera mia, accendere in computer e farmi  vedere video su video dei 5 ragazzi… "Dai Izzie, guardalo… Non è perfetto? Con quei capelli ricci e i suoi occhi verdi… " Era straordinario vedere con i suoi occhi azzurri si illuminassero quando mi parlava di Harry e la cosa ancora più affascinate era che lei credesse davvero! Era entusiasmante, e a lungo andare ha trasmesso questa allegria anche a me, me che sono sempre stata troppo realista per sognare. "No, Izzie non esiste! Dobbiamo andarci! Non ho voglia di aspettare ancora per incontrare l'uomo della mia vita! Vestiti vengo a prenderti tra due minuti, Andiamo a cercare i biglietti per il concerto!" "O-ok… mi preparo e…" ma aveva già attaccato.

Indossai la prima cosa che trovai nell' armadio: un paio di jeans, una canotta della Hard Rock bianca e le mie solite converse rosse; feci giusto in tempo a prendere in telefonino e le chiavi di casa che dalla strada, il rumore di un klaxon mi invitava ad uscire. Mi chiusi la porta alle spalle, dall'altra parte della strada Summer mi aspettava, in sella alla sua Vespa arancione, impaziente come al solito. Stava giocando con le paillettes del suo top nero, quando si accorse della mia presenza, mi lanciò in fretta il casco, mi lanciò uno dei suoi sorrisi a 32 denti e prima ancora che io salissi sul mezzo lo accese, dopo pochi secondi già eravamo partite in giro per Miami alla ricerca dei biglietti per il concerto. Era straordinario il modo in cui mi sentissi libera e senza pensieri quando ero sulla Vespa di Summer, l'unica preoccupazione era il vento che metteva in disordine sia i capelli biondi della mia amica, che i miei ricci castani, tuttavia, nonostante io fossi nella pace dei sensi, Summer era sempre più nervosa. Stavamo girando da più di un ora ormai e dei biglietti neanche l'ombra, "Summer… forse dovremmo asp-" "Forse dovresti iniziare a fidarti più di me, so quello che faccio"… non era vero, non lo sapeva, stavamo percorrendo strade a casaccio, senza una meta precisa, ma dirglielo era inutile, non avrei fatto altro che spegnere il suo entusiasmo. Una brusca curva, poi cinque minuti di rettilineo per poi girare di nuovo ed addentrarci nella città, stavo perdendo la pazienza quando intravidi un insegna a forma di nota musicale "Sum, torna indietro lì c'è un negozio" dissi "Così mi piaci, Izzie!" rispose lei per poi tornare a rivolgermi il suo solito sorrisone. Scese in fretta dal mezzo, ed entrò di corsa nel negozio, io intanto spensi la Vespa e solo successivamente la raggiunsi.

Una ragazza con i capelli rosso acrilico stava dietro al bancone, masticava rumorosamente un chewing-gum ed indossava un paio di cuffie da Dj blu, un orecchio però era scoperto; quando entrai Summer le aveva già rivolto la parola "…on c'è nessun concerto, bionda" lessi nel volto della mia amica lo sconforto, non sapeva reggere bene le "cattive" notizie "Ne è sicura? L'abbia sentito alla radio…" intervenni io, la commessa si girò verso di me e con fare stizzito disse "La prossima volta ascolta bene le trasmissioni, bimba! Si fermano in città per registare un programma radiofonico… niente concerto, niente biglietti" "E DOVE?" Summer si era riaccesa …" Ascoltami bene, Bionda, esci da qui, vai a destra e poi sempre dritto, troverai un edificio molto grande, lì dentro ci saranno quei ragazzetti a registare ok?" Summer era troppo emozionata per cogliere il tono sarcastico della rossa, che ormai mi stava dando sui nervi, così con l'intento di evitare discussioni trascinai Sum fuori dal negozio. Completamente su di giri, la bionda, salì sulla sua Vespa, mi fece cenno di seguirla e riaccese il mezzo; dopo circa dieci minuti di tragitto ci imbattemmo in questo enorme edificio, dall'esterno non si riusciva a vedere niente a causa die vesti sabbiati, che non permettevano di vedere all'interno. Summer parcheggiò e poi mi guardò, non avevo mai visto i suoi occhi più brillanti, " Entriamo, sono qui, lo so" disse, "Non credo sia legale entrare in questo genere di edifici senza permesso, Sum" le risposi io, un po' intimorita dalla maestosità della costruzione dinanzi a me. "Izzie io devo entrare, devo conoscerlo, voglio avere l'occasione di guardarlo negli occhi dal vivo e non attraverso un pc, e non mi fermerò solo perché TU hai paura", Summer sapeva come prendermi, per farmi fare una cosa non doveva far altro che mettere in gioco il mio orgoglio "Non ho paura di nulla,io!" le dissi con tono di sfida "Bene! Entriamo!" la bionda colse la palla al balzo poi si guardò attorno "Ma non da qui…" prima ancora che potessi realizzare cosa stava per accadere, Summer mi tirò per un braccio correndo prima verso l'edificio, per poi girare a sinistra, cercava un uscita secondaria probabilmente ed infatti ci trovammo davanti ad una porticina grigia, con su scritto "spingere". Summer mi guardò cercando di capire dai miei occhi se avessi cambiato idea, le rivolsi il sorrisetto di chi è convinto di fare tutto "Entriamo" dissi e così dicendo ci addentrammo nella costruzione, nella quale, chi sa dove, i 1D stavano per esibirsi.

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Capitolo 2
*** ...It's Like a War! ***


"Non ci credo siamo dentro! Lo vedrò… me lo sento" l'inarrestabile entusiasmo di Sum ormai aveva coinvolto anche me, eravamo dentro, probabilmente girando un angolo ci saremo trovate i 1D davanti "Non riesco a crederci neanche io…" mormorai, Summer mi guardò con l'aria di chi ha appena vinto una battaglia campale "Sapevo che una volta dentro, l'emozione avrebbe preso anche te!" disse sorridendo. L'edificio era enorme, c'erano circa sei piani, tetto compreso, e non saremmo mai riuscite ad essere nel posto giusto al momento giusto per vederli, questo però non servì a scoraggiarci, più decise che mai, giravamo senza meta nella stazione radio, d'altra parte eravamo nello stesso edificio e quindi prima o poi li avremmo sicuramente visti. Cercammo di rimanere più nell'anonimato possibile, facevamo piccoli passi per non rischiare di cadere ed attirare l'attenzione su di noi, entrammo praticamente io ogni ufficio per i primi due piani alla disperata ricerca dei cinque ragazzi. Mentre eravamo intente a frugare nell'ennesima stanzetta, sentimmo una voce possente proveniente dalle nostre spalle dire "Ragazze, che fate qui?", io rimasi immobile, e così anche la mia amica bionda, anche se la sentì farfugliare qualcosa "Chi siete voi due?" continuò la voce, Summer si girò in fretta ed io con lei "Siamo nuove, oggi è solo il terzo giorno che lavoriamo qui e ci siamo perse e volev-", "Il terzo giorno dici? Perché non t'ho mai vista?" ora potevo associare un volto alla voce che avevo, fino a pochi secondi prima, solo udito: era un uomo sulla quarantina, capello brizzolato, carnagione scura di chi si è concesso troppi week-end sulla spiaggia, ma la cosa peggiore è che sembrava non crederci, ed io non volevo assolutamente essere cacciata fuori prima di averlo visto. "Non sappiamo ancora orientarci bene, non siamo mai scese al secondo piano, ieri e il giorno precedente abbiamo lavorato al quinto, ma a quanto pare oggi abbiamo sbagliato nel premere il pulsante della ascensore" gli rivolsi un sorrisetto imbarazzato, nella speranza di rendere la mia recita più credibile. Mentre Summer mi guardava sbalordita, l'uomo si tranquillizzò, ci rivolse un sorriso di circostanza e disse "Tornate al piano di sopra allora, credo che i redattori abbiano bisogno di voi, visto che lavorate qui", "Sissignore!" rispondemmo in coro io e la mia amica, senza cogliere la differenza tra una campo di battaglia ed una stazione radio, lui ci voltò le spalle e se ne andò senza fare altre domande. "Hai sentito? Ha detto che al quinto c'è la redazione… Quindi loro non sono lì…" disse Summer "…dobbiamo controllare solo altri due piani" continuai io, la mia amica sembrava sempre più fiera di me, sorridendo a 32 denti disse "Esattamente, riccia!" e così lasciamo il secondo piano per salire rapidamente al terzo. In un quarto d'ora circa riuscimmo a perlustrare solo un corridoio, la strutture sembrava contenere un migliaio di stanze, tra uffici e archivi e anche se la voglia di  incontrarlo era sempre maggiore, la stanchezza stava prendendo il sopravvento; finimmo il primo corridoio e prima di iniziare il secondo Summer ebbe un idea "Izzie, dividiamoci, altrimenti ci vorrà una vita per cercare in tutto l'edificio…" l'idea non mi andò subito a genio, non volevo separarmi da lei ne tanto meno trovarmi d'avanti uno dei 1D nell'impossibilità di muovermi a causa dell'imbarazzo "… tieni sempre il cellulare a portata di mano, ti chiamo appendo trovo il mio Harry, mi raccomando fa lo stesso se ne vedi qualcuno" la bionda parlava come se stesse gestendo un operazione d'assalto, cosa che non allentava, certo, le pressioni alle quali già mi sentivo sottoposta, "E sia…" dissi a malincuore, dopodiché Summer si diresse a destra mentre io perlustrai la parte sinistra del piano, con il cellulare ben stretto in mano, l'avrei chiamata al minimo movimento sospetto. "Forse sarebbe meglio tornare a casa…. ora la chiamo e le dico che voglio andarmene… non posso farle questo mi ucciderebbe… " la decisione non è mai stato il mio forte e mentre ero immersa in questo fiume di pensieri, vidi in lontanza, alla fine del corridoio, una sagoma, ci misi un po' per mettere a fuoco, era di nuovo l'uomo del secondo piano, cosa gli avrei detto se mi avesse fermato di nuovo, mi avrebbe buttata fuori dal palazzo, ma non potevo restare lì immobile e pregare che non notasse la mia presenza, così, prima che fosse troppo vicino da riuscire a capire che ero di nuovo io, decisi di entrare nella prima porta alla mia destra. "Sono salva…" pensai prima di elaborare che non fossi finita in uno degli innumerevoli uffici della struttura, ma nel bagno "… ti prego, fa che non sia il bagno dei maschi!…" queste parole mi uscirono dalla bocca senza neanche pensare, e una decina di secondi dopo senti una voce maschile avvicinarsi, non potevo rischiare di essere vista, così spalancai la porta rossa del primo bagno a sinistra e, per non far vedere i piedi, pensai bene di salire sul water, cercando di tenermi in equilibrio premendo, con le mani, contro le pareti della minuscola stanzetta. Sentii la porta esterna aprirsi "I never had the words to say…But now I'm asking you to stay…For a…" canticchiava la voce che, dopo aver ascoltato mille volte le loro canzoni, avevo imparato a riconoscere. Mi immobilizzai, spinsi contro le pareti del bagno più forte che potei, non dovevo assolutamente cadere, tuttavia questa spinta, unita al sudore delle mie mani, non ottenne nessun effetto se non quello di far scivolore via il mio cellulare, che raggiunse tranquillamente il centro della stanza. "… little while inside my arms… E questo di chi è?" sentii dei passi dirigersi verso di me "… chi c'è?" Inizia a pregare in tutte le lingue che conoscessi per far si che no aprisse quella porta rossa che ci divideva, poi, però, la vidi lentamente spalancarsi, fissò i suoi occhi neri su di me e quella vista non fece altro che farmi cedere le braccia ed in meno di un secondo mi trovai con il piede destro incastrato nel water, il jeans bagnato fino a metà polpaccio e con Zayn Malik, ridente davanti a me. Indossava un polo a mezze maniche blu, pantaloni beige e le nike blazer blu, il ciuffo alzato perfettamente, come al solito, il vederlo non bloccò i pieni pensieri "MA CHE CAZZO!" urlai di getto, "Non lo sai che una signorina non dovrebbe dire certe cose?!" disse Zayn tentando di soffocare un altra risata, senti il sangue invadermi il volto, la temperatura salire e le parole uscirmi da bocca come un fiume in piena senza che potessi rendermi conto di con chi stessi parlando "Certo che lo so, ma non mi interessa! È più di un'ora che sto girando qui dentro per cercare te e gli altri senza trovare nessuno, proprio quando non volevo che fossi tu, ecco che mi compari davanti ed ora sono bloccata qua dentro e tu mi guardi con il tuo solito sorriso mozzafiato e ora che faccio?!" Il suo sguardo era bloccato su di me, mentre io ero intenta a blaterare, quando terminai lui si mise a giocare un po' con il mio cellulare che intanto aveva raccolto da terra, senza alzare lo sguardo dal telefonino disse "Bloccata?… Fammi controllare…" si avvicinò a me, inizialmente si limitò solo a lanciare qualche occhiata a destra e a manca come per capire la situazione, poi sospirò "Se mi sporco il pantalone, poi la paghi tu la tintoria…" disse con fare minaccioso, per poi avvicinarsi ancora di più, la porta rossa si era chiusa alle sue spalle e potevo sentire il suo profumo, alzò lo sguardo, puntando i suoi occhi nei miei "Non muoverti" disse a bassa voce, ed io, sempre a bassa voce, risposi "Certo, come se potessi", rise di nuovo per poi abbassarsi ed afferrare con le sue mani la mia gamba, partì dalla coscia per poi scendere fino alla caviglia, sentivo il calore del suo corpo anche oltre il jeans, fece in modo di farmi girare il piede e poi subito dopo fui libera, Zayn si era rimesso in piedi e, ancora una volta mi fissava. Una voce in lontananza lo stava chiamando "Forse dove-" prima che finissi la frase mi zittì mettendomi un dito sulle labbra. "Zayn, amico, sei qui?" la voce era acuta, di Luis probabilmente "Si, Lou, un minuto ed esco" rispose il moro "Lo so che adesso sarai intento a specchiarti, perché la luce di questi specchi non ti piaceva, ma stiamo aspettando te per andarcene", ribattè Luis, mentre Zayn mi fece segno di aspettare cinque minuti e poi uscire, si protrasse verso di me per tirare lo scarico, per non far capire all'amico che ci fossi anch'io, grazie al quel gesto un altra ondata del suo profumo mi investì, "Hai capito?" sussurrò, io annuì e solo dopo lui apri la porta tanto quanto bastasse a permettergli di uscire senza che io comparissi alle sue spalle. 

Contai per tre volte fino a cento e poi mi decisi ad oltrepassare la porticina rossa, mi guardai negli specchi del bagno e fui lieta di accorgermi che non ero tanto male sotto quella luce, abbassai lo sguardo e trovai il mio cellulare sul lavandino "Deve averlo posato lui…" pensai, dopo uscii dalla stanza e mi affrettai a comporre il numero si Summer.

"Sum vieni ora fuori al bagno degli uomini….ADESSO" sperai che dalla mia voce si potesse cogliere la condizione di instabilità emotiva in cui mi trovavo "Fuori dal bagno degli uomini? E che ci fai tu lì?… Cosa mi nascondi riccia?" il tono di Summer era divertito, a quanto pare non aveva capito la gravità della situazione, avevo appena visto Zayn, parlato con lui, sentito il suo profumo… dovevo assolutamente parlarne con qualcuno! "Muoviti e basta!" detto questo mi diressi verso la porta, prima di uscire controllai che non ci fosse nessuno dei paraggi, sarebbe stato troppo difficile spiegare perché fossi finita là dentro. Poco dopo, per mia immensa fortuna, vidi la sagoma della mia saltellante amica bionda avvicinarsi a me con aria interrogativa "Ti prego usciamo da qui mi manca l'aria…" dissi io supplicante "Ma non possiamo…io…Harry" disse lei in preda allo sconforto "Sum, se ne stanno andando, l'ho sentito, se facciamo presto riusciremo a vederli raggiungere la limousine!" Udite queste parole Summer mi prese per il polso e mi condusse in fretta all'ascensore, capì anche lei che era inutilmente rischioso restare ancora in quell'edificio. 

Uscimmo dalla stessa porticina dalla quale eravamo entrate, poco più avanti c'erano un migliaio di fan urlanti con cartelloni e striscioni vari, la folla non fermò Sum che, tendendo ancora per il polso, iniziò a correre a più non posso riuscendo a ricavare in poco tempo la prima fila. "Da qui la vista sarà fantastica!" disse la bionda entusiasta, e come darle torto sarebbero passati a poco più di un metro da noi, la cosa migliore di Summer e che non si fermava mai davanti a nulla, non l'ho mai vista arrendersi, se vuole qualcosa se lo conquista, così come il posto più vicino possibile ai 1D, mentre ero immersa in questi pensieri, vidi la porta d'ingresso della stazione radio aprirsi lentamente e poi, uno dopo l'altro, uscire i cinque ragazzi Naill, Liam, Harry, Luis e in ultimo Zayn. Erano tutti vestiti di blu e beige e bianco, era straordinario il loro essere sempre e comunque in abbinamento, "AAAAAAAAAAAAAAA! GUARDALO, GUARDALO! HARRY, HARRYYYYYY! SONO QUI!" anche le persone in lontananza avvrebbero potuto udire le urla di Summer, Harry le passò davanti, le sorrise firmò qualche autografo e le fece l'occhiolino, la bionda si sciolse ed io non potei evitare di ridere dinanzi a quella scena, "Adesso ridi eh?" alzai lo sguardo e mi accorsi che Zayn mi aveva rivolto ancora una volta la parola, io non riuscì a parlare mi limitai ad abbassare lo sguardo e arrossire, lui era intento a firmare autografi e mettersi in posa per le foto, e quindi pensai che era intuite cercare di instaurare una conversazione, quando poi trovai il coraggio di fissarlo, però, mi accorsi che lui, ogni tanto, alzava lo sguardo dagli autografi per guardare me, stavolta tenni duro e lo guardai a mi volta, mi sorrise, poi si accorse di essere rimasto indietro e che gli altri già erano erano entrati nella limousine, quindi correndo mi superò, cercando però di tenere sempre gli occhi fissi su di me, fino a che non fu costretto a voltarsi.

"Perché Malik ti fissava? C'entra con il bagno dei ragazzi vero?" Era Summer che intanto si era ripresa " Oh andiamo Sum, che dici! Ti racconterò qualcosina mentre torniamo a casa" dissi in imbarazzo, "Qualcosina io voglio sapere TUTTO!" le sorrisi e inizia a raccontarle cosa mi era successo, lei non riusciva a soffocare le emozioni, si lasciava andare in risate fragorose o in momenti di silenzio che sembravano infiniti, tant'è che mi chiesi più volte se mi stesse ascoltando o se stesse pensando ancora all'occhiolino del riccio.

Arrivare a casa fu molto più semplice del trovare la stazione radio, salutai Sum e subito dopo prendi una busta di patatine dalla credenza e la portai in camera da letto, non avevo fame, avevo solo bisogno di una lunga e rilassante dormita, infatti indossai un pantaloncino grigio e  un canottiera blu per mettermi comoda e quando finalmente trovai la posizione giusta sul mio letto, sentii il mio cellulare vibrare, lo afferrai e lessi il messaggio che mi era appena arrivato "Tre tentativi… Indovina chi sono…"

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Capitolo 3
*** ...It will be amazing! ***


"Ma che razza di messaggio è..?" pensai, interdetta, leggendo il display illuminato del telefonino, successivamente mi affrettai a comporre  un risposta "Mi dispiace, ma credo che lei abbia sbagliato il numero del destinatario" d'altra parte mi era appena arrivato un misterioso messaggio da un numero ancora più misterioso, era logico pensare che non fosse indirizzato a me, come poteva un estraneo avere il mio numero? Riposi il cellulare sul comodino e mi girai, dandogli le spalle, neanche il tempo di chiudere gli occhi che il telefonino vibrò di nuovo, "Saranno le scuse…" mi dissi tra me e me, quindi presi  il cellulare e lessi il messaggio "Non credo tu abbia capito lo scopo del gioco! Devi solo dire il mio nome ed hai vinto, semplice!" realizzai che non era stato un errore quel messaggio e che, per quanto ne sapessi, stessi parlando con la Regina Elisabetta o con il barbone del parco di fronte casa mia, che aveva rubato il cellulare a qualche povero sfortunato, così decisi di non rispondere, chiunque fosse si sarebbe in breve tempo scocciato, chiusi gli occhi. Dopo una decina di minuti, il cellulare vibrò per una terza volta, ed io con sempre meno calma lessi il nuovo messaggio "Non dirmi che ti sei già arresa, mi aspettavo molto di più da te, riccia!" L'avermi chiamata "riccia", significava che l'ipotesi che fosse la Regina inglese dovesse essere scartata visto che, in fin dei conti, almeno una volta doveva avermi vista. Decisi di rispondere, non si sarebbe arreso e, inoltre, ancora una volta avevano messo in gioco il mio orgoglio, dovevo dimostrare al mittente che avevo ragione ad aspettarsi più da me. 

"Non hai niente da fare vero?"

"Ti sei degnata di rispondere eh?"

"A quanto pare si…"

Cercai di apparire scostante per nascondere il fatto che, in realtà, il messaggiare con una sconosciuto mi incuriosiva, inoltre, se fossi stata fredda, il mittente si sarebbe presto scocciato del fatto che io non gli dessi corda e mi avrebbe detto il suo nome, così avrei vinto io. 

"Allora iniziamo: hai tre tentativi per indovinare la mia identità, puoi farmi delle domande, ma posso rispondere solo si e no"

"Dimmi la verità, non ci hai dormito sta notte per inventare questo gioco insulso…"

"A questa domanda non posso rispondere si o no, ma non le hai capite le regole, riccia?! E se proprio vuoi saperlo, mi è venuto in mente in macchina… Forza chiedi!"

Non avevo più sonno e la situazione mi divertiva, ma avrei fatto la scocciata ancora per un po', il mittente era permaloso ed era divertente vederlo stare sulla difensiva.

"Non mi va di giocare, ho altro da fare, quindi dimmi chi sei e finiamola qui!"

"Hai altro da fare alle 10 di sera? Non dirmi che vuoi dormire, nonna! O forse è solo perché sai che è troppo difficile… Arrenditi su!"

Stava esagerando, darmi della nonna ed accusami di essere arrendevole in un unico messaggio era davvero troppo, anche se un po' a malincuore stetti al suo gioco, pensando che sarebbe stato un bel modo per impiegare la serata, dopotutto non avevo un alternativa valida che mi avrebbe autorizzato a spegnere il telefonino.

"Va bene, giochiamo… Ti conosco da tanto tempo?"

Sarei arrivata al cuore della faccenda in poco tempo ponendogli le domande giuste, i miei amici storici non sono molti quindi se avesse risposto "si" avrei potuto dire il suo nome in fretta, se, in caso contrario, avesse detto di "no" avrei comunque potuto togliere una fetta abbastanza grande di persone che c'entrassero con la mia vita.

"Ora iniziamo a ragionare! Comunque non lo so…"

Su due possibilità di riposta, lo sconosciuto, aveva scelto la terza!

"Avevi detto che potevi rispondere solo si e no, che fai cambi le regole a tuo modo?"

"Non sto cambiando le regole, questa domanda non vale, va bene così? Ora sei contenta, saputella, vero!?"

"No, visto che non hai risposto…"

" E non lo farò! Ti conviene farmi un altra domanda, riccia…"

Il chiamarmi "riccia" per l'ennesima volta mi fece venire in mente un idea, non ha senso citarmi in quasi tutti i messaggi senza dire mai il mio nome, così provai a cambiare le regole del gioco a mio favore, magari ci sarebbe cascato.

"Invece di chiamarmi in tutti questi modi, dimmi il mio nome!"

"Questa non è una domanda…"

"Appunto, non puoi rispondermi si e no, devi solo dire il mio nome"

Messaggiare con lo sconosciuto mittente stava diventando sempre più divertente ed emozionante, inoltre riuscivo a tenergli testa e questa cosa mi mandava in estasi.

"….Non posso, non lo conosco!"

"Hai il mio numero, ma non sai il mio nome…?Com'è possibile?""

"È possibile a quanto pare! Dimmi il tuo nome…"

La situazione stava prendendo una piega inaspettata, qualcuno che potesse contattarmi quando voleva, ma che non conoscesse il mio nome, era sempre più entusiasmante. Non riuscivo ad elaborare la situazione con la serietà che richiedeva, il gioco aveva preso anche me e, quindi, riuscivo solo ad immaginare un sconosciuto con un telefonino in mano che attendeva i miei sms con un sorriso stampato sulla faccia, divertito dalla pazza di turno che gli desse corda. 

"Solo se tu mi dici il tuo…"

"Ti arrendi così in fretta?"

Stavo perdendo la pazienza, mi infastidiva in maniere spropositata il fatto che senza neanche conoscermi, lo sconosciuto, fosse convinto di poter vincere, di farmi arrendere.

"Non si tratta di arrendersi, piuttosto di fare uno scambio equo!"

"Senti, riccia, le regole le faccio io qui!"

"Basta chiamarmi "riccia", il mio nome è Isabel!… Parliamo spesso?"

Non mi ero arresa, ma non ne potevo più sentirmi chiamare in quel modo.

"No, abbiamo parlato un paio di volte in tutto, Isabel…"

Lo immaginai enfatizzare l'ultima parte del messaggio, visto che ora sapeva il mio nome ed io non avevo ancora nessuna idea su chi potesse essere.

"Ed io ti ho dato il mio numero, dopo aver sentito un paio di frasi dette da te?"

"Non mi hai mai dato il tuo numero, visto che io non te l'ho mai chiesto, l'ho semplicemente preso"

"Stalker e anche ladro, non ti stai mettendo un buona luce!"

Stavo iniziando un po' a preoccuparmi, l'enfasi iniziale stava svanendo lasciando il posto alla ragione, in poco tempo elaborai che, per quanto ne sapessi, poteva essere chiunque, forse avrei dovuto lasciar perdere, forse…

"Non sono uno criminale! Ma per chi mi hai preso?"

"Per una persona che non conosco, mi perseguita e ruba il mio numero… quello che so di te, più o meno!"

"Dammi il tuo indirizzo…"

"Così potrai spiarmi mentre mi faccio la doccia? No, grazie non ho intenzione di aumentare la tua perversione!"

Avrei dovuto spegnere il cellulare, addormentarmi e dimenticarmi in fretta della faccenda, era la cosa più logica da fare, ma il mio istinto continuava a ripetermi che potevo stare tranquilla, che in ogni caso, non sarebbe successo nulla di male o di sbagliato.

"Non sono un maniaco ne un serial killer, e non lo dico per farti cadere nella mia rete, dammi un occasione per provartelo!"

"E questo che c'entra con il mio indirizzo?"

"Fidati di me!"

Credetti alle sue parole, non so nemmeno il perchè, ma il suo "Fidati di me" mi sembrò estremamente sincero, per essere una menzogna.

"All'incrocio tra Collins Avenue e la 96th street"

"Ora ti lascio dormire, buonanotte Isabel! A domani"

Fu l'ultimo messaggio che mi arrivò, oramai era mezzanotte, si era fatto tardi e se non fosse stato il misterioso mittente a salutarmi, l'avrei fatto io per tradirlo con Morfeo.

L' alba spuntò in fretta, decisi di restare un po' a letto a guardare il sole sorgere dalla finestra, fino a che non pensai bene di andare a fare un po' di jogging, credendo che lo sport e l'aria fresca avrebbero potuto schiarirmi i pensieri, indossai un pantalone sportivo rosso e un top dello stesso colore, e mi recai in strada con l'ipod nelle orecchie. "A domani" aveva detto, non riuscivo a capire nulla, non trovavo un filo logico a tutti i messaggi ne un senso alle risposte, il mittente si stava divertendo a giocare con me, non sarebbe successo nulla in giornata visto che l'aveva avuta vinta su ogni piano: non ero riuscita a scoprire chi fosse, al contrario lui sapeva il mio nome, il mio numero e il mio indirizzo; che senso avevo continuare con questa messa in scena se ormai aveva ottenuto tutto ciò che voleva? Ed io che ci avevo anche perso il sonno la notte prima, che stupida! Presa da questi ad altri pensieri, inconsciamente mi trovai sulla strada del Fast Food della città, anche se mi ero svegliata presto, non avevo fatto colazione e quindi decisi di concedermi un bruch, dopotutto stavo correndo da due ore circa, ritenevo di meritarmi un piccolo premio. Solo dopo aver pranzato, decisi di incamminarmi verso di casa, ed in pochi minuti mi trovai davanti alla palazzina di tre piani, nella quale l'ultimo piano era occupato da me. Amavo il mio quartiere era pieno di negozi, palazzine alte come la mia che mi permettessero di vedere il mare, gente alla mano e sempre diversa, pacchi…"Pacchi? Che ci fa un coso del genere a casa mia?" pensai raccogliendo l'oggetto da terra, era un pacco grande, ma non pensante con un bigliettino che diceva "Isabel", non volli aprirlo in strada quindi corsi in fretta all'interno del palazzo e presi l'ascensore per arrivare prima. Appena entrata in casa, posai lo scatolo sul tavolo in cucina, ora che lo vedevo meglio aveva le caratteristiche di un vero e proprio pacco regalo, rivestito di carta rosa, con un fiocco di raso dello stesso colore per tenerlo chiuso, dal fiocco pendeva il bigliettino che recava solo il mio nome. Restai a guardarlo per un po', poi presa da un raptus di curiosità aprii velocemente il pacco e con mia enorme sorpresa vi trovai un altro biglietto, "Forse sto esagerando, ma ti prego di indossarlo sta sera. Se vuoi, alle otto fatti trovare pronta, vorrei provarti che non sono come tu pensi che sia", fui colpita dalla gentilezza del biglietto, ma quella che mi stupì di più il fu trovare un vestito celeste di seta lucida all'interno del pacco. "Che sia stata la persona di ieri sera?" pensai "Tutto questo è impossibile!" risi tra me e me, per poi alzare lo sguardo e guardare l'orologio, mi accorsi che il pomeriggio era iniziato da un po', erano le tre e mezza, se volevo andare andare all' "appuntamento", se così lo si può chiamare, avrei dovuto iniziare a prepararmi con tre ore d'anticipo, di conseguenza era ancora presto e mi presi tempo per valutare la situazione. Pensare ai pro e i contro era tempo perso, non c'era nemmeno un buon motivo che mi spingesse ad accettare l'invito di un estraneo per recarmi non so dove, eppure sentivo di poter andare, non ero preoccupato dall'incertezza della meta ne dal fatto che non conoscessi il mittente del pacco e dei messaggi della sera precedente, ero stranamente fiduciosa. Senza saper bene come mi addormentai sul tavolo della cucina, stringendo ancora in mano il biglietto, le ore di sonno perse la notte prima, evidentemente, si stavano facendo sentire. Dormii per circa due ore, per poi risvegliarmi traumaticamente e rendermi conto che, come mio solito, fossi in ritardo! Da quel momento fino alle due ore e mezza successive compii gesti rapidi e meccanici, senza pensare che mi stavo preparando per uscire con non-so-chi ed andare non-so-dove. Passai la mia solita oretta nel bagno, solo dopo tornai in cucina per prendere il vestito e finalmente lo indossai: era davvero spettacolare! La seta celeste cadeva alla perfezione lungo il mio corpo e seguiva i miei lineamenti senza il  minimo sforzo, decisi di abbinarci un paio di sandali bianchi, non molto alti, in modo che non avrei rischiato ne di cadere e fare brutte figure ne di distruggermi i piedi nel caso in cui avessimo dovuto camminare. Provatami il vestito, corsi nuovamente in bagno per curare il make-up e l'acconciatura, optai per un trucco molto leggero in grado di mettere in risalto gli occhi e decisi di lasciare i capelli scendermi morbidamente sulle spalle; tornai in camera, spalancai l'armadio alla ricerca di una pochette bianca, nella quali riposi matita, ombretto e cipria, le chiavi di casa e il cellulare, un istante prima di posarlo controllai l'orario "7.58 pm", due minuti dopo mi arrivò un nuovo messaggio dal numero sconosciuto "Mi auguro tu salga sulla limousine che ti sta aspettando in strada", letto il messaggio uscii di casa chiudendomi la porta alle spalle, riposi il telefonino e raggiunsi la macchina che realmente mi aspettava all'esterno del palazzo.

"La signorina Isabel, giusto?" il conducente mi rivolse questa domanda appena entrai in macchina, era un uomo con un pesate accento ispanico, il classico messicano con in baffi e il sorriso sempre a portata di mano, "Si…"  gli risposi timidamente, poi attimi di silenzio fino a che non trovai il coraggio di parlare di nuovo all' autista "Potrei sapere da chi mi sta portando?", dissi, "Vorrei dirglielo, ma ho avuto ordini precisi" disse l'uomo con voce sinceramente dispiaciuta, "…Almeno dove siamo diretti? Questo può dirmelo?", altri interminabili istanti di silenzio, "…Siamo arrivati!" mi disse l'autista messicano, si girò verso di me e sfoggiò un sorriso di incoraggiamento "Buon divertimento!" continuò, gli sorrisi a mia volta, uscii dalla macchina e mi trovai davanti al "Residences at Icon Brickell" uno dei più lussuosi hotel di Miami, non ci ero mai entrata neanche per fare servizio catering, figuriamoci per cenarci.  Entrai con un po' di timore e mi rivolsi alla reception nella speranza che almeno la signorina bruna che stava dietro al bancone potesse darmi qualche risposta in più, era una donna sulla trentina molto elegante e gentile, portava la divisa dell'hotel e i capelli raccolti in uno chignon, mi squadrò dalla testa ai piedi per poi rivolgermi la parola "Sei Isabel, vero!?" era bello trovare qualcuno alla mano in un posto così sofisticato, "In persona" le risposi tentando di nascondere il mio imbarazzo, mi sorrise "Il nostro ospite la sta aspettando sul tetto dell'edificio", feci una strana smorfia, un insieme di stupore, paura ed ansia, che fece ridere la receptionist, arrossii per poi congedarmi con un sorriso. Mi recai presso l'ascensore cercando con tutta me stasa di restare calma, nascondere l'ansia e la preoccupazione "Sorridi ed annuisci!" continuavo a ripetermi, le porte della cabina si aprirono e restai senza parole: si vedeva tutta la città da lassù, il tetto era stato decorato a mò di appartamento, c'erano un paio di divani rivolti verso lo spettacolo mozzafiato della Miami notturna, accanto a questi c'era un camino elettrico all'interno del quale scoppiettava il fuoco digitale, più a destra c'era un tavolo elegantemente apparecchiato per due, anch'esso si affacciava all'esterno e puntava verso la città. Dall'altra parte, a sinistra, vidi la figura di un ragazzo, aveva un completo blu scuro, una mano in tasca e con l'altra  manteneva una sigaretta che portava, di tanto intanto, alla bocca, era abbastanza alto, con le spalle grandi, capelli neri corti ai lati, ma alzati in alto. "O mio Dio!" mi lascia sfuggire dinanzi al quello spettacolo, il ragazzo si voltò e mi sorrise "…Sei arrivata" disse, lo guardai, la situazione era inverosimile, io sul tetto di uno degli hotel più lussuosi della città e "Zayn…", il moro mi sorrise, lanciò la sigaretta e si avvicinò a me.

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Capitolo 4
*** ...I'll never let you go! ***


Zayn si fermò a pochi passi da me, probabilmente si aspettava qualcosa tipo urla a squarciagola o un mancamento, ma io non riuscì neppure a dire una parola, il cuore mi batteva a mille, senti gli occhi pian piano inumidirsi, ma niente a parte questo, fino a che un soffio di vento non mi colpì il volto, così mi risvegliai, Malik mi stava di fronte e mi guardava con aria interrogativa, non trovando nulla da dire, gli sorrisi, lui ricambiò e poi ruppe il silenzio "Dobbiamo stare qui ancora per molto?", "N-no…" risposi e poi abbassai lo sguardo, stavo facendo la figura della stupida, un occasione del genere non mi sarebbe capitata mai più ed io non riuscivo a dire nulla. Lo sentii fare dei passi, sicuramente se ne stava andando visto che non avrebbe potuto divertirsi molto in compagnia di una ragazza imbalsamata, poi però, contro ogni aspettativa, sentì che mi stava alzando il volto con un dito, mentre con la sua mano prendeva la mia, indietreggiò di mezzo passo, guardandomi fisso negli occhi, e fece una specie di inchino portando la mia mano alle sue labbra, per poi baciarla "È un piacere incontrarti, di nuovo" e mi rivolse il suo solito sorrisetto da bello e dannato, "Sta cercando di uccidermi?" mi uscì dalla bocca, rise di gusto "No, visto che devo provarti che non sono un assassino!" poi ripensò alla domanda che gli avevo appena rivolto "Mi hai appenda dato del "lei"?" la sua espressione era un misto tra stupore e disgusto, arrossii "S-si… cioè… lei è… non posso mica… O mio dio, che qualcuno mi faccia uscire da questa situazione!" l'ultima parte del mio semi-discorso mi uscì quasi come una supplica, spostavo lo sguardo da destra a sinistra cercando disperatamente una vita di scampo, poi lo guardai, aveva ancora quell'aria da superiore, da qualcuno che aveva tutto sotto controllo, che sapeva come sarebbe andata e finire, ma che si divertiva studiando le reazioni della povera mal capitata di turno, cioè io. Altri attimi di silenzio, poi esplosi "E BASTA! CHE COS'É UNA TORTURA!?!", lui che mi guarda in silenzio ed io che urlo, scena già vissuta. Si avvicinò ancora di più "Cerchiamo di mantenere la calma e ricominciare tutto da capo… Stavolta dammi del tu!" la sua voce era quasi un sussurro, poi si allontanò di nuovo e rifece la scena del baciamano "È un piacere incontrarti, di nuovo" ridisse, "Il piacere è mio, Zayn" dissi stando al suo gioco e cercando di soffocare una risata spontanea a causa della situazione era troppo incredibile. Con il sorriso sulle labbra mi accompagnò dove avremmo cenato, l'urlo che avevo lanciato qualche minuto prima era servito a rompere il ghiaccio, anche se ancora non ero a mio agio. Seduti a quel tavolo, guardando Miami, passammo molto più tempo a parlare che a mangiare, mi raccontò di lui, della sua vita prima di XFactor e di quella dopo il talent show, dei progetti futuri, del rapporto con gli altri membri della band… ebbi l'opportunità di iniziare a conoscerlo davvero. "…Dovresti incontrarli!" disse Zayn, riferendosi ai suoi compagni, "Se sono sopravvissuta all'aver conosciuto te, posso fare tutto!" dissi io guardando il panorama della città di notte, si alzò e mi girò il volto, costringendomi a guardarlo negli occhi nocciola "Sono solo Zayn, dimentica il resto, la fama, le canzoni, i concerti, tutto! Non trattarmi come se fossi una specie di santo o di Dio… sono Zayn e basta!" mi sforzai di rimanere concentrata, aveva ragione e decisi di fare quello che mi aveva detto, mi alzai di scatto "Fammi ballare!" gli dissi sorridendo, "Come scusa?" mi chiese stupito, "Vuoi essere trattato come tutti, no? Di solito io do gli ordini e gli altri li eseguono! Ora voglio ballare!" gli dissi fieramente, all'inizio mi sentivo in soggezione, era tanto bello da mozzare il fiato, ma poi lo vidi sotto una luce diversa: era una bravo ragazzo, che amava i suoi amici e la sua vita e che voleva solo un po' di normalità. "Non credi di star esagerando Isabel?! Io non prendo ordini da nessuno" disse tentando di mantenere quell'aria da superiore che aveva ad inizio serata, "…Allora prova a prendere me!" dissi e mi allontanai da lui, "Scapperesti da me?" mi fece gli occhi dolci e io dovetti combattere con l'impulso di saltargli addosso, feci finta di pensarci un po' per poi rispondere "Puoi scommetterci!" e mi voltai, feci per andarmene e lo senti correre verso di me, una volta che mi ebbe raggiunta, mi abbracciò da dietro "…Presa!" mi sussurrò all'orecchio, io mi girai verso di lui, le nostre facce erano a pochi centimetri di distanza, mi avvicinai di più "Zayn…", le sue mani si spostarono dai miei fianchi per accarezzarmi leggermente il volto, mentre le mie si guadagnavano spazio sul suo torace, "Si…" disse lui, le nostre voci erano un sussurro, pochi millimetri ancora e le nostre labbra si sarebbero toccate per la prima volta. "Sei un illuso!" dissi, lo spinsi via e corsi più lontano, lui rimase interdetto, poi sorridendo abbassò lo sguardo "Non mi scappi ragazzina!" urlò per poi iniziare ad inseguirmi. Riuscì a tenergli testa per un po', tuttavia il correre con i tacchi non era mai stata una mia dote, era già un miracolo che riuscissi a camminare senza cadere ad ogni passo, così fui costretta a nascondermi tra le decorazioni del tetto. Approfittai di un suo attimo di distrazione per posizionarmi alle spalle di un separè in legno chiaro in stile indiano, le intagliature mi permisero di godermi la scena. "Oh cazzo!" disse Zayn, controllandosi la giacca, pensava di essersela strappata probabilmente, poi lo vidi tirare un sospiro di sollievo ed alzare lo sguardo "Isabel, dove sei finita?" disse guardandosi intorno, poi una pausa "Andiamo esci fuori… non stavamo giocando a nascondino!" lo vidi incamminarsi dove non avrei potuto controllarlo, poi un altra pausa più lunga, molto più lunga, "Ma dove è andato?" dissi a bassa voce, per poi tentare di affacciarmi dal separè. Un braccio mi si parò davanti impedendomi il passaggio a destra, così mi voltai dall'altro lato, ma Zayn fece prima e mi bloccò anche a sinistra, lo guardai rivolgendogli un sorriso di circostanza "…Posso spiegare!" dissi, "Lo so che sono troppo forte per te, non c'è bisogno di spiegare!" ed ecco riapparirgli sul volto la solita espressione vittoriosa accompagnata dal sorrisetto soddisfatto di sempre, "Ho i tacchi! Non si può correre in queste condizioni…" dissi per tenergli testa, "Io sto indossando una camicia abbottonata fino al collo ed una giacca avvitata… se non ti fossi fermata tu mi sarebbe venuto un attacco di cuore!", presi la palla al balzo "Allora è pari!" dissi sfoggiando un sorrisone a 32 denti, Zayn rise, fece cadere le braccia sui miei fianchi "…Pari" disse, poi mi girò e mi condusse verso i divani che avevo visto ad inizio serata. 

Ancora una volta la vista mi tolse il fiato, mi sedetti sul divano tenendo lo sguardo fisso sull'orizzonte, con le mani mi fregavo gli avambracci mentre incrociai le gambe nella speranza di riscaldarmi; Zayn si accese una sigaretta e si voltò con l'intenzione di offrirmene una, ma non disse nulla, così ruppi io il silenzio "Quante volte hai visto panorami del genere?"  chiesi, non arrivò nessuna risposta così mi voltai. Era in piedi, con la sigaretta in bocca e si stava togliendo la giacca, fece il giro del divano color panna sul quale ero seduta e mi posò l'indumento sulle spalle, avevo già sentito il suo profumo la prima volta che lo avevo incontrato, ma ora era più intenso e, per quanto possibile, ancora più buono, lui tornò a sedersi per poi prendere le mie gambe e posarle sulle sue tentando di scaldarle con lo sfregare delle sue mani. Solo dopo alzò lo sguardo per guardarmi e con la sigaretta ancora in bocca risposte "Del genere? Mai!", alzai lo sguardo con fare scocciato "E dovrei cascarci Malik? Mi sottovaluti" non era vero, dentro stavo morendo, sentii il cuore fermarsi e il respiro mancarmi, ma a che scopo dargliela vinta? Lui sorrise "Come ho fatto a pensare che una cosa dolce potesse colpirti! Scusami non lo faccio più!" disse prendendo e scuotendo la sigaretta per far cadere la cenere, poi silenzio, mi incantai vedendolo fumare. Lanciò la cicca e si voltò verso di me lieto di notare che fossi rimasta a fissarlo per tutto quel tempo "Hai ancora freddo?" disse, "Un po'…" ammisi, abbassò lo sguardo e presto detto riprese a scaldarmi le gambe con le mani, mi avvicinai e gli alzai il volto "Non dovresti essere così cortese Zayn, qualcuna potrebbe approfittarsene!" dissi a bassa voce, sorrise "A no?" chiese e si avvicinò anch'egli, mentre la mano destra percorreva indisturbata il profilo della mia gamba, la sinistra raggiunse il mio fianco, la distanza tra di noi adesso era solo un soffio, prese coraggio e con un ultimo sprint raggiunse le mi labbra, istintivamente gli afferrai il volto e quel gesto fece cadere la giacca dalle mie spalle, in poco tempo le nostre lingue si intrecciarono e ci lasciammo scivolare sul divano. Il tempo di un respiro e io mi staccai da Zayn, "Forse dovrei andare…" dissi sussurrando, "Non per forza…" rispose lui accarezzandomi i capelli, "Si invece!" continuai io scattando all'in piedi, con aria rassegnata mi ripose la giacca sulle spalle "Ti chiamo un autista, questa tienila tu, non vorrei che ti congelassi" mi diede un bacio sulla fronte, si alzò e prese il cellulare dalla tasca, chiamò lo stesso messicano che mi aveva condotto all'hotel andata e poi mi accompagnò all'ascensore "Mi dispiace non poterti accompagnare, ma sai com'è…" disse abbassando la sguardo come se fosse imbarazzato di non poter adempire ai suoi doveri di gentleman, "Non preoccuparti…Grazie della serata!" risposi, puntò gli occhi nei miei per poi dire "Grazie a te!" e mi baciò la guancia, arrivò l'ascensore che mi ricondusse alla hall dell'albergo, all'esterno del quale la limousine mi stava aspettando.

Arrivata a casa mi struccai in fretta e ancora più rapidamente mi infilai sotto le coperte, non volevo pensare a nulla, non volevo elaborare che fossi stata un stupida ad essermene andata, volevo solo dormire, riposarmi e non ricordare la splendida serata che avevo appena trascorso.

Mi sveglia, il giorno dopo, con il campanello della porta di ingresso che suonava a più non posso, mi alzai dal letto rapidamente pensando che dovesse essere importante data l'insistenza con cui bussavano, spalancai la porta e vidi Zayn che indossava un paio di jeans chiari ed una camicia azzurra chiusa solo per i primi tre bottoni, sotto la quale si faceva spazio una t-shirt completamente bianca, "COLAZIOOOOONE!" urlò, mi sorrise tanto da fargli rimpicciolire i magnifici occhi marroni, poi mi baciò di nuovo sulla guancia e mi superò entrando in casa, "Ma cosa sei tu? Una persecuzione" gli dissi con il sorriso sulle labbra mentre lui si faceva strada nel mio appartamento cercando la cucina, non rispose, ed io, dopo essermi sbattuta la porta alle spalle, gli corsi incontro saltandogli addosso. 

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Capitolo 5
*** ...Be yourself and complete ***


Con quegli occhi marroni piantati su di me non riuscivo a mangiare, vedere Zayn nel mio appartamento, nella mia cucina, di fronte a me era un spettacolo così irripetibile che non avrei voluto abbassare lo sguardo nemmeno per addentare i magnifici croissant che si trovavano proprio sotto il mio naso, il profumo era invitante, ma Zayn lo era di più. "Che hai?" mi chiese sorridendo, quella domanda mi fece risvegliare dal mio sonno facendomi rendere conto che forse ero rimasta troppo tempo a fissarlo, poi continuò "Che c'è… non ti piace la colazione? Vado a prendere qualche altra co-", "No, per carità! Resta qui…" dissi di botto, il tempo di rendermi conto di quello che avevo detto e "… se vuoi!" continuai, lui sorrise ancora. Sul piatto, accanto a 2 croissant caldi al burro, c'erano un paio di ciambelle e una decina di biscotti, era stato così attento da portare anche due bicchieri di caffè ed uno di latte "Non so che prendi di solito, quindi…" quindi aveva ritenuto logico svaligiare una caffetteria. Solo dopo un po' la fame ebbe la meglio, un piccolo morsicino alla colazione di sicuro non avrebbe fatto scappare Zayn, così versai nel latte un po' di caffè, creando il mio solito latte macchiato, e iniziai ad assaggiare un po' tutto; come se avessi dato il via ad una maratona, il moro si lanciò su un croissant, quasi non mangiasse da anni "Se volevi potevi prenderlo anche prima…" affermai quasi terrorizzata da quell'attacco repentino alla colazione, "Non potevo servirmi prima di te…" disse con il boccone in bocca, "Non c'è bisogno di essere così galante se poi mangi come un animale…" osservai con l'intento di prenderlo in giro. Ingoiò rumorosamente il boccone per poi dire "Posso anche andarmene se vuoi…" sperava innescare in me la stessa reazione di qualche minuto prima e ci sarebbe riuscito se non mi avesse guardato con un tono di sfida che mi portò a rispondergli "…Basta che lasci la colazione" abbracciai il piatto, ormai semi vuoto, che stava sul tavolo e poi feci spallucce. Senza dire una parola Zayn si alzò da tavola e si diresse verso l'ingresso, appena oltrepassò la porta della cucina gli corsi dietro, in modo che, prima ancora che potesse toccare la maniglia per uscire, io gli presi la mano tentando di non fargli muovere un passo. "Oh che strano! Hai cambiato idea Isabel?" chiese lui con finta sorpresa e soddisfazione stampate sul volto, "Si, ho cambiato idea… vorrei che restassi, ma se vuoi uscire, fa come credi…" risposi io, enfatizzando l'ultima parte del discorso con un tono triste e con movenze da bimba, lui alzò lo sguardo in aria e sorrise, "Smettila di fare la cretina!" disse e poi mi tirò a se abbracciandomi in modo che io continuassi a guardarlo negli occhi, "Stavo pensando una cosa…" aggiunse sussurrando e giocando, con la mano che non stringevo nella mia, con i miei capelli "… Ti va di uscire?". Aspettai un po' prima di rispondere, finsi di pensarci e poi gli dissi "Il tempo di una doccia e poi usciamo" sorrisi e lui ricambiò per poi rispondermi "Ce l'ho il tempo per una doccia ora che ci penso…" rispose con aria maliziosa, "Allora torna a casa a vienimi a prendere tra mezz'ora, cretino!" dissi io fingendo di essere arrabbiata e tentai di sciogliermi dal suo abbraccio, ma lui non mi lasciò andare, anzi mi strinse ancora più forte, per poi dire "Stavo scherzando, riccia, è inutile scaldarsi così tanto!", eravamo vicini, tanto da permettermi di sentire il suo respiro nel mio, e senza pensare troppo lo baciai, gli lasciai la mano per prendergli il volto, e la sua mano libera si diresse subito sotto la mia maglietta, sentirla li, a stretto contatto con la mia pelle mi fece venire i brividi, mi fermai solo per sorridere, ma lui riaprì gli occhi nocciola per guardarmi "E questo era per…", avrei voluto rispondergli che era perché mi faceva impazzire, ma mi limitai ad un "Per farti pensare a qualcosa mentre mi aspetti!" mi staccai da lui e mi chiusi in bagno. Considerando che Zayn mi stesse aspettando, feci la doccia in pochissimo tempo, ero intenta ad asciugarmi i capelli con l'asciugamano quando un urlo proveniente dall'ingresso mi costrinse ad uscire dal bagno con indosso uno short di jeans e il reggiseno, ebbi appena il tempo di varcare la soglia che un ciclone biondo mi investì "IZZIEEEEEEE! LUI È? CIOE SAI CHI È LUI?", "Sum, che ci fai qui?" chiesi realmente stupita, la bionda mi si scollò di dosso e mi rispose "Io che ci faccio qui? Sono quasi due giorni che non ci sentiamo, poi vengo a casa tua e mi apre la porta quello lì!?" disse Summer indicando Zayn alle sue spalle che alzò una mano come per salutarmi e poi aggiunse "Sei uno spettacolo così, Isabel!", "Girati Malik!" gli urlai contro rossa di vergogna, poi tirai Summer in bagno e chiusi la porta. Le spiegai tutto dei messaggi, del vestito, della cena e della colazione, per poi concludere "…quindi scusa se non ho avuto il tempo di chiamarti!", lei rimase zitta per un po', interdetta, poi "AAAAAAAAAAAAA SEI USCITA CON ZAYN MALIK!!" tentai, rapidamente, di tapparle la bocca "Shhhh! Ti prego non urlare è qui fuori, ti ricordo!" le dissi, ma lei non curante della mia preghiera continuò "AAAAAAAAA ZAYN MALIK È QUI FUORI!" questa volta le saltai al collo, stavo fecondo la figura della bambinetta, o meglio, Summer me la faceva fare, poi ebbi un idea "Sum, facciamo così, tu stai calma, vai da Zayn e gli chiedi di Harry ok? Resisti per 10 minuti senza urlare… Io arrivo subito" Sentita la parola magica "Harry", Summer si tranquillizzò e raggiunse il moro in salone.

Asciugatami i capelli e curato un po' il make-up, indossai una camicetta a mezze maniche rossa e delle zeppe delle stesso colore, quando uscii dal bagno fui lieta di accorgermi che la mia amica era ancora viva e che Zayn era piuttosto a suo agio, erano seduti sul divano che avevo in salone, Sum guardava il moro con gli occhi che le brillavano, sicuramente lo aveva tempestato di domande, mentre l'altro, con un braccio appoggiato sulla testiera del divano, era intento a spiegarle non so cosa, quando Zayn mi vide lessi nei suoi occhi una sorta di sollievo, si alzò in fretta per venirmi incontro, raggiuntami mi cinse le spalle con un braccio e disse "Ho detto a Summer che sta sera ci avrebbero invitato ad una festa, se volete raggiungerci....", i miei occhi si spostarono da lui alla bionda, dalla bionda  a lui un paio di volte, a quanto sembrava entrambi volevano andarci e io non me la sentii né di abbandonare Sum, che avrebbe parlato con Harry, né di dare buca a Zayn che… bhè era Zayn! Così annuì e la bionda mi abbracciò in segno di gratitudine, poi guardò il moro "Meglio che vada ora…" disse per poi congedarsi con un sorriso, solo dopo che se ne fu andata Malik tirò un sospiro di sollievo, io presi le mie cose e poi uscimmo di casa.

Stettimo in giro per un po' dove non c'era molta gente, d'altra parte non volevamo essere disturbati da qualche fan o da paparazzi, così mantenemmo l'anonimato stando in strade secondare ed evitando i centri commerciali; camminammo per tutta la mattinata per poi incontrare un insegna di un ristorantino nei pressi del lungomare dove decidemmo di mangiare.

Una volta seduti, Zayn mi chiese di parlargli di me, "Argomento leggero insomma!" risposi io sarcastica, non mi piaceva parlare di me, non lo facevo mai con nessuno, neanche con Summer! Lei conosceva tutta la mia vita perché l'aveva vissuta con me, ma se fosse spettato a me parlargliene non credo che avrebbe saputo un gran chè, non perché io non le volessi bene o non mi fidassi abbastanza, ma semplicemente perché c'erano cose di cui non volevo parlare. Mi persi nei miei pensieri, fino a che Zayn non mi baciò, io sbattei le palpebre un paio di volte per lo stupore "Bentornata, bella addormentata!" disse sfoggiando il suo solito sorriso esplosivo, "Scusa…" farfugliai, "Se non vuoi parlarmene non fa niente, davvero…." disse lui improvvisamente serio, lo guardai rendendomi conto che in sua presenza mi sentivo a mio agio, gli sorrisi, ma fu un sorriso malinconico, lui se ne accorse e mi accarezzò il volto. Arrivò il pranzo e non avevamo ancora parlato, lui guardava il mare dalle enormi vetrate del ristorante ed io guardavo lui, poi ruppi il silenzio "Abitavo più a nord di qui con i miei, in una cittadina di provincia…" lui si voltò rapidamente, mi guardò e senza commentare, aspettò che continuassi, "…Avevamo un bella casa, di quelle grandi a due piani, e tutto sommato conducevo una bella vita, passavo tutto il tempo con Summer e altri amici… " guardavo in basso mentre raccontavo la mia storia, ma sentivo gli occhi nocciola di Zayn piantati su di me "… Un giorno tornai prima da scuola perché il corso di scienze era stato spostato, entrai a casa e vidi che quello stronzo di mio padre stava scopando sul tavolo delle cucina con la cameriera…" poi silenzio, Zayn mi prese la mano, continuando a tacere "… poi,tentando di comprarmi, mio padre mi offrì la casa dove ora vivo, io però non accettai e andai a dire tutto a mia madre, la quale affermò di sapere già tutto…" gli occhi mi si inumidirono e per non ricordare quella vita mi affrettai a concludere "… pochi giorni dopo seppi che la famiglia di Summer si sarebbe trasferita a Miami ed io la seguii rubando le chiavi di questa casa a mio padre, arrivata qua mi affrettai a cambiare la serratura e numero di telefono… a volte mi scrivono ma non ho mai risposto…" avevo ancora la sguardo abbassato quando Zayn mi sollevò il volto e mi guardò negli occhi "…Grazie per avermelo detto, non deve essere stato facile" si fermò per riprendere fiato e coraggio "… tutto quello che è successo ti ha portato qui… da me… non pensare al passato ora… non voglio vederti così!", "… Ma cosa mi hai fatto?" dissi io tentando di sdrammatizzare un po' la situazione, lui si stampò il solito sorrisetto soddisfatto sul volto e disse "Io niente, sei tu che sei caduta ai miei piedi come se nulla fosse", e rieccolo lo Zayn di sempre, narcisista, egocentrico, vanitoso, divertente e così, dannatamente, perfetto. 

Usciti dal ristorante ci recammo sulla spiaggia e continuammo a prenderci in giro e punzecchiarci per ore, sembrava di essere in un sogno, non avevo mai saputo nulla della mia vita, nulla di dove fossi diretta fino a che quegli occhi marroni non incontrarono i miei, a riportarmi alla realtà fu uno squillo di Summer, si erano fatto le sette e la festa sarebbe iniziata tra un ora. Visto il cellulare mi buttai all'indietro sulla sabbia, Zayn si sedette alla mia sinistra "Che succede?" disse, io gli feci vedere il telefonino e lui capi, "Non ci vuoi andare alla festa vero?" gli feci segno di no, mi baciò e poi mi disse di aspettare un po'. In sua assenza ripensai ad i due giorni precedenti, non perchè non mi fossero piaciuti, ma lui era famoso ed io… "La vuoi una bella notizia?" disse il moro tornando trionfante e sedendosi esattamente dove era prima, mi tari su, sedendomi anche e io per poi rispondergli "… Dimmi!", "Noi non ci andiamo alla festa!" disse lui e poi sorrise leggermente, "Come no? E Sum? Non mi parlerà più!", gli si accese una luce negli occhi e sul suo volto apparve l'espressione di chi è fiero di se "Ho mandato Harry in limousine a prenderla!" scoppiai in un sonora risata quando immaginai la scena di Summer e il suo primo incontro con Harry, non mi avrebbe parlato più, ma a causa di un attacco di cuore. "E tu, Zayn Malik, rinunceresti ad una festa per stare con me?" chiesi incredula, "L'ho appena fatto!" rispose guardando il mare, gli sorrisi per poi aggiungere "E perché?", "Te lo dico ad una sola condizione…" aggiunse pensieroso, vederlo così mi preoccupava, ero abituata a vederlo sorridere, così taciturno non era mai stato, così un  po' timorosa chiesi "…Quale, Zayn?" e attesi la sua domanda che per mia fortuna non tardò ad arrivare "Dimmi, perché te ne sei andata ieri?" rimasi di stucco, come potevo spiegargli che nonostante lui mi avesse chiesto di trattarlo come un ragazzo normale io non ci riuscivo? Tuttavia presi coraggio "Tu sei Zayn Malik, sei famoso e presto lascerai questa città…", le mie parole lo colpirono come una frusta, rimase immobile per poi affermare "Io sono Zayn Malik e sono qui con te, non ad una festa con i miei amici, ma qui sulla spiaggia con te, Isabel! Sono famoso e preferisco la tua compagnia a quella di altri! Ed è vero che lascerò la città, ma questo non cambia il nostro essere insieme" disse queste frasi guardandomi fisso negli occhi, ed io non potei far altro che rimanere shoccata dal sentire quelle parole che riecheggiavano nella mia mente, "Io sono Zayn Malik e sono qui con te" continuava a dire la voce nella mia testa. "Io sono Isabel Curter e l'ho scoperto solo ora che ti ho conosciuto, pensavo di essere il fantasma di me stessa, ma ora, qui, con te so chi sono!" sentivo gli occhi inumidirsi, vidi Zayn sorridere prima che le lacrime offuscassero la mia vista e poi il moro mi baciò, mi fece stendere sulla spiaggia per poi stendersi sopra di me, sentivo il suo corpo adattarsi perfettamente al mio, i nostri battiti e i nostri respiri fondersi, si alzò un attimo per guardami e mi poi riprese a baciarmi, decisi di prendere l'iniziativa, lo girai e mi misi sopra di lui, iniziai a baciargli il collo e le spalle per poi ritornare alle labbra mentre le sue mani, indisturbate mi sbottonavano la camicia, si sedette sulla spiaggia, gli tolsi la camicia azzurra e gli sfilai la t-shirt solo dopo prese a baciarmi il collo, presi fiato "Ho una proposta…" interruppi, la sua risposta fu quasi un lamento "Non ora, Isabel…", mi buttò con la schiena sulla spiaggia, mi baciò e dalle labbra scese fino a raggiungere l'addome passando per il collo, mentre le mie mani gli cingevano le spalle per assicurarmi che non se ne andasse, "…Bagno di mezzanotte!" continuai, si immobilizzò per guardarmi, poi mi rivolse un sorriso compiaciuto e ad esso aggiunse "Sei un genio…!". Finì si spogliarsi e si buttò in mare, io feci lo stesso e ci trovammo circondati dall'acqua calda a riprendere quello che avevo interrotto sulla spiaggia, baci intesi, carezze, abbracci e poi mi fece sua... "Mai incontrata una come te…" mi sussurrò all'orecchio "Non ora, Zayn…" risposi.

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Capitolo 6
*** Everything is perfect... ***


La città si era svegliata da un bel po', furono proprio i campanelli delle biciclette e le risate di estranei provenienti dalla strada a farmi tornare dal mondo dei sogni alla terra. Dalla finestra della mia camera da letto entrava il sole del primo pomeriggio, mi girai un paio di volte nel letto trovandolo infinitamente grande per una sola persona, così impulsivamente aprì gli occhi e mi misi seduta. I suoi vestiti erano ancora lì, fui lieta di elaborare che non se ne fosse già andato e, soprattutto, fu una vera gioia realizzare che non era stato un sogno, con il sorriso sulle labbra mi buttai all'indietro sul letto, stendendomi su quella parte che lui aveva occupato per tutta la notte, sul cuscino c'era ancora il suo inconfondibile profumo, altri due minuti con il volto immerso sul guanciale e poi mi alzai. Indossai i miei short e la sua camicia azzurra, abbottonando solo il terzo bottone, e poi uscii dalla stanza, cercando e trovandolo poco dopo in cucina, indossava solo il suo jeans e guardava fuori dalla finestra, prima di fargli notare la mia presenza, mi fermai sulla porta fissando Zayn.

"Guarda che non mordo eh?!" disse lui, "Ti conviene stare zitto, Malik, con la bocca chiusa sei più bello!" pronunciai queste parole, camminando verso di lui e una volta attraversata la cucina, lo abbracciai cingendo il suo collo con le braccia, alzò scherzosamente gli occhi al cielo "Buongiorno anche a te, Isabel…" disse prima di ricambiare il mio abbraccio e di strapparmi un bacio. "Il modo migliore di iniziare la giornata…" sussurrai, lui annuì "Peccato che siano già le tre de pomeriggio", rise di gusto vedendo lo stupore sul mio volto,"Le Tre!? Ed io che ho fatto fino per tutto il tempo?!" dissi incredula, la mia era una domanda retorica, ma Zayn colse l'occasione per ricordami del tempo passato insieme "Vuoi sapere di quando eravamo sulla spiaggia, a mare, sotto la doccia, o nel tuo letto?" disse saccente, "Voglio sapere del perché continui a parlare a vanvera!" risposi io con tono lievemente infastidito, mi sciolsi dal suo abbraccio per spostarmi di fronte al frigorifero, sopra il quale un orologio mi confermava quello che aveva appena detto il moro, lui non fece passare molto tempo che mi seguì, cingendomi la vita la mani "Che c'è?" disse prima di girarmi e farmi perdere nei suoi occhi nocciola, "Alle tre è sempre troppo presto o troppo tardi per fare tutto!" risposi per poi mettere il broncio, sorrise per poi dire "Beh è vero, ma potremmo mangiare qualcosa tanto per cominciare…", ora che mi ci faceva pensare pranzare non mi sarebbe dispiaciuto, allora annuì e, come se avessi lanciato un ordine, Zayn compose un numero sul cellulare a chiamò, "Che stai facendo?" chiesi realmente stupita, "Ordino qualcosa… cosa preferisci? Cinese, Messica-", prima che potesse terminare la frase afferrai il telefonino e riattaccai "Ma sei matta?" disse il moro lievemente spaventato, "Affatto" gli risposi tranquillamente "In questa casa si cucina, Zayn…" continuai, cercando un grembiule per entrambi "Ma io voglio mangiare!" aggiunse il moro, facendo uscire quelle parole dalla sua bocca come se fossero un lamento, "Ottimo, allora lavora!" detto questo gli buttai il camice che avevo appena trovato, Zayn lo prese al volo e rispose "Non cucino da una vita! Andiamo, Isabel, dammi il telefono e fammi chiamare…", mi avvicinai a lui lentamente, lo abbracciai e sforzandomi di essere calma gli risposi "Malik, qui si cucina, se rivuoi il telefonino dovrai sudartelo…" misi il suo BlackBarry nella tasca posteriore dei pantaloncini e poi mi voltai, "Posso anche prendermelo con la forza" mi fece notare lui mentre io trafficavo con pentole e padelle, "Potresti, ma non sarebbe divertente…" gli risposti tentando di raggiungere un pacco di pasta all'interno della credenza, sospirò "…Sei matta!" disse poi mi fece spostò leggermente verso sinistra, in modo da recuperare spazio per prendere l'agognata pasta e me la porse rassegnato, "…Grazie!" dissi io entusiasta, gli scappò un sorriso e poi aggiunse "Come posso aiutarti?".

"Zayn, passami il sale…" dissi impaziente, il sugo era quasi pronto per mia fortuna, "Il sale… il sale…. che sta?" disse il moro girandosi attorno, "Dove l'hai lasciato, prima!" risposi infastidita, "Eccolo qua… comunque è inutile essere così fastidiosi!" disse Malik porgendomi il barattolo di sale con modo tutt'altro che elegante, "Non sono fastidiosa! Voglio che venga bene e tu non mi stai aiutando!…" replicai io, mentre ero intenta a girar il pesto che avevamo preparato "…Assaggia!" continuai porgendo un mestolo con un tocco di pietanza al moro, lui si spostò "E perché dovrei?…" avevo già capito dove sarebbe andato a parare "…Non credo che potrei esserti utile!" aggiunse fiero di se, "Sei sicuro di quello che hai appena detto, Malik?" dissi io guardandolo in tono di sfida, ovviamente lui non si tirò indietro ed annuì per poi aggiungere a quel gesto "Ovviamente!", mi voltai per spegnere la fiamma sotto il sugo, mentre Zayn mi guardava incuriosito, appena abbassata la guardia gli tirai una mestolata di sugo addosso che gli colpi leggermente la guancia sinistra e più massivamente il torace "Ops… Sono coooosì spiacente!" dissi sarcastica, appena finita la frase mi trovai una montagna di sale addosso, ne aveva presa una manciata e me la stava versando lentamente in testa "Ti serviva il sale mi pare, o no?" chiese lui, "E a te servirà un buon medico ora!" dissi prima di iniziare a rincorrere il moro per tutta la cucina, lui divertito scappò dietro al tavolo ed io ero dall'altra parte, quando cercavo di raggiungerlo lui ovviamente si spostava dalla parte opposta, avremmo finito il giorno dopo se non avessi afferrato nuovamente un mestolo di sugo per colpirlo, lo presi nuovamente, ma questa volta in piena faccia, finendo per sporcargli anche la magnifica chioma corvina. "ORA SEI MORTA!" disse lui resosi conto che gli avevo colpito i capelli, io scoppiai in una sonora risata "Scusa non volevo" avrei voluto dirgli ma il ripensare alla sua espressione shoccata quando l'avevo colpito mi faceva ridere così tanto da farmi mancare l'aria "Scu…", "E inutile scusarsi, vieni qui!" disse prima di immobilizzarmi tra lei sue braccia, non avevo la forza di reagire sfinita dalle risate, e lui mi bloccò con un solo braccio mentre con l'altro prese una bottiglia d'acqua che aveva trovato sul tavolo "…Di le tue ultime parole, Isabel!" disse Zayn cercando di mantenersi arrabbiato "Mi dispiace!" riuscì finalmente a dire… "Ripeti: Io Isabel Curter non lancerò MAI più qualcosa sul capelli di Zayn Malik…" ripetei parola per parola cercando di stabilizzare il respirò "…Perché lui è bello, affascinante, perfetto in tutto ciò che fa e…" continuai a ripetere quello che diceva, ormai mi ero calmata, ma il moro non aveva ancora lasciato la presa e continuava minacciarmi con la bottiglia aperta e pericolosamente inclinata verso di me "…e perché si sta innamorando di me!", rimasi immobile per poi sussurrare un "Zayn… dici sul serio?", non risposte, lasciò la presa ed io fui libera di guardarlo negli occhi, erano più luminosi del solito e mi fissavano come mai, come se volesse carpire dal mio sguardo cosa pensassi, quegli occhi ancora una volta mi fecero perdere il controllo e lo bacia intrecciando abusivamente la mia lingua con la sua, lui mi spinse verso il tavolo facendo in modo che mi ci sedessi sopra accarezzando con la mano la mia gamba e assecondando i movimenti del mio corpo, "sento ancora i brividi quando mi tocchi" pensai prima di rendermi che Zayn non aveva mai lasciato la bottiglia e me la stava versando tutta addosso. "Sei un caso perso!" dissi ridendo, "Dovevo togliermi il sugo da dosso… e poi non hai ripetuto l'ultima parte" rispose giustificandosi, sospirai "… e mi sto innamorando di lui" aggiunsi per poi riprendere a baciarlo.

La piccola battaglia ci aveva messo ancora più appetito e così ci affrettammo nel finire di cucinare e ancora di più ad impiattare, mentre cercavo di mettere in ordine la cucina, Zayn mise in due piatti fondi, la pasta al pesto che avevamo preparato e per poi sistemarli sul tavolo, solo dopo aprì il frigorifero per prendere due fette di carne e cuocerle in padella con un po' di vino bianco e aromi vari che prendeva dalla credenza, "Avevo capito che non sapessi cucinare…" ammisi shoccata mentre mi sedevo a tavola aspettando che fosse pronto, "Non l'ho mai detto, ho detto solo che non cucinavo da molto…" disse intento ad impiattare anche il secondo, "E dove avresti imparato, di grazia?" chiesi sempre più stupita, "…Non lo saprai mai!" mi strappò un bacio e mi mise davanti il piatto. Mangiammo in fretta, scambiandoci qualche battuta del genere "Il pesto era più buono su di te" o ancora "Ti verso un altro po' d'acqua? Quella di prima non ti è bastata?" giusto per il gusto di stuzzicarci un po', solo dopo aver finito anche la carne gli rivolsi la parola seriamente "Quante sono le cose che non saprò mai di Zayn Malik?" chiesi curiosa, "Non lo saprai mai!" disse lanciandomi delle occhiate da superiore, replicai decisa a voler sapere tutto di lui "Se mi parli di te, farò una cosa che non ho mai fatto a nessuno", alzò gli occhi al cielo "Abbiamo appena finito di mangiare, Isabel, dammi pace!" rispose maliziosamente, ignorai la risposta da cretino che mi aveva appena dato e chiesi "Quello che dicono di te i giornali è vero?", rise "Quante miei interviste hai letto?", abbassai lo sguardo imbarazzata, poi Malik continuò "…Rispondo sinceramente a tutte le domande, quel che scrivono i giornalisti dopo non mi riguarda" nel pronunciare queste parole fece trasparite un tono un po' arrabbiato, evidentemente in più di un'occasione aveva litigato con i giornalisti per avergli messo in bocca parole non sue; non volevo che il suo volto avesse quell'espressione corrugata così mi alzai lo presi per mano e lo portai in salone. Con il suo solito fare accondiscendente Zayn si fece guidare tranquillamente e solo dopo che lo feci accomodare sul divano mi chiese "Che facciamo ora?" stupito, io gli fece cenno di tacere e mi avvicinai alla radio, gli occhi marroni del moro mi seguivano e si spostarono solo dopo che riconobbe il primo accordo della canzone che avevo scelto, rise di gusto "Non dirmi che ora canterai", annuì portandomi il telecomando della radio alla bocca, Zayn continuò "E questa sarebbe la cosa che non hai mai fatto a nessuno?" chiese incredulo, "You know I've always got your back boy, so let me be the one you come running to, running to, ru-ru-running", il moro assistendo allo spettacolo buttò la testa all'indietro dalle risate, mentre io continuavo la mia esibizione, ballando e saltando come se lui non mi stesse guardando, ad un certo punto della canzone lui si alzò assecondando finalmente la mia messa in scena "And you have always been the only one I wanted, and I wanted you to know it, without you I can't face it all we wanna have is fun, but they say we're too young, let 'em say what they want" mi cantò, "It's everything about you" continua io in un sussurro per poi baciarlo, in questo momento di debolezza mi prese il telecomando e passò alla canzone successiva, senza lasciar concludere quella che stavamo cantando fino a qualche istante prima. Quelle note in quella determinata circostanza mi fecero venire i brividi, adoravo quella canzone, ma sentirla lì, con lui faceva tutt'altro effetto. Mi abbraccio in modo che da sussurrarmi all'orecchio "Shut the door, turn the light off, I wanna be with you, I wanna feel your love…." stavamo ballando un lento nel mio appartamento, probabilmente vista da fuori la scena doveva essere ridicola, ma io non ero mai stata più felice di a quel momento. Ad interrompere quell'attimo di paradiso fu lo squillo del cellulare di Zayn, che avevo ancora in tasca, glielo porsi e poi andai vicino alla radio per abbassare la voce, il moro alternava attimi in cui annuiva ad altri in cui non faceva altro che di "M-mh…" poi impallidì per poi continuare a palare con la persona dall'altra parte dell'apparecchio "Va bene, Paul. Ci vediamo!" e senza nemmeno aspettare la risposta attaccò. Mi avvicinai a lui preoccupata, teneva lo sguardo basso e quando gli presi il volto fra le mani per costringerlo a guardarmi notai che i suoi occhi nocciola erano lucidi "Che succede, Zayn?", "Era il nostro manager…" rispose cupo, sembrava non volesse continuare così provai a tirargli le parole da bocca "e…?" dissi attendendo la risposta "Partiamo prima del previsto, tra due giorni…".

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Capitolo 7
*** ...I'll Make it Better ***


Con il suo volto ancora tra le mie mani abbassai lo sguardo, è strano da dire ma non avevo mai pensato alla reale possibilità che se ne sarebbe andato, non avevo mai focalizzato che un giorno sarebbe dovuto tornare in Inghilterra, mai fino a quel momento. Con lo sguardo ancora perso nel vuoto, senti le sue mani che prendevano le mie "Sono sicuro che riuscirò a convincere Paul a ritardare in volo. Cosa vuoi che siano due o tre giorni in ritardo sulla tabella di marcia. Li recuperammo in fretta…" Zayn parlava come se avesse inserito un casetta, frasi rapide e concise, parlava come se volesse convincersi che davvero avremmo potuto avere più tempo. "Zayn…" lo interruppi io, "Si…?" disse come se lo avessi appena svegliato da un lungo sonno, stando attenta a non incontrare i suoi occhi continuai dicendo "Forse dovresti andartene…", rimase in silenzio per capire ciò che gli stavo dicendo, per poi chiedermi "Come…?", gli lascia le mani e presi a sbottonarmi la sua camicia che stavo indossando "Devi… devi andare…", "Io ti ho appena detto che non abbiamo abbastanza tempo e tu mi cacci da casa tua?!" chiese incredulo, cercava di guardarmi negli occhi, ma io non potevo concedermi un altro sguardo a quegli stessi suoi occhi che mi facevano perdere il controllo ogni volta, "…Credo che tu debba preparare un po' di cose… quindi vai…" risposi con un tono freddo, quasi meccanico, "Chiedimi di restare! Chiedimi di non partire! Chiedimi di portarti con me ovunque vada! Qui non hai nessuno… vieni con me!" ascoltai parola per parola attentamente e quando ebbe finito trovai il coraggio di guardarlo negli occhi lucidi, come i miei d'altra parte, ma non risposti mi limitai a porgergli la sua camicia, restando vestita solo di un top bianco, lui l'afferrò per poi dirigersi con un passo svelto e deciso in camera da letto, usci dopo pochi minuti, con indosso i suoi vestiti, io ero ancora immobile nel mio appartamento e lo vedevo compiere quei rapidi movimenti, poi si avvicinò alla porta, per fermarsi ad un passo dall'aprirla, fece per voltarsi ma poi dandomi le spalle disse "A-Addio…!". Uscì portando con se tutti i momenti passati insieme e le frasi dette, mi lasciai cadere all'indietro, sprofondando sul divano, la radio continuava a riprodurre il Cd che avevo inserito poc'anzi "Tell me I'm a screwed up mess, that I never listen… Tell me you don't want my kiss, that you're needing dis-", spensi la radio con il telecomando e mi misi a guardare il vuoto.

Persi la cognizione del tempo stanno su quel divano, poi qualcosa mi spinse ad alzarmi e a correre in camera mia, dove il mio cellulare stava squillando, risposi senza neanche leggere chi mi stesse chiamando "Zayn!" dissi, in fondo speravo fosse lui, speravo che mi dicesse che davvero aveva parlato con Paul, che restava ancora per un po', ma dovetti ricredermi quando sentìì una voce diversa "…Sbagliato, hai ancora un tentativo Izzie!" disse Sum con la sua solita esuberanza "…Hey Summer…" disse senza entusiasmo, la bionda capì subito "… Non muoverti vengo da te!", non ho mai capito come facesse a leggermi, per capirmi le bastava un sospiro, sapeva come prendermi in ogni momento della giornata, sapeva tutto di me, io avevo qualcuno a Miami, Lui aveva torto. Come promesso, la bionda fu da me in poco tempo, era in tuta e portava i capelli sciolti in modo molto disordinato, ciò non poteva significar altro che appena smesso di parlare con me era scesa di casa per raggiungermi, appena la vidi le saltai al collo, affondando il volto nella sua chioma bionda e in quel momento tutte le lacrime che avevo bloccato nei miei occhi, uscirono da sole e senza freni, entrammo in casa e ci recammo in camera mia, il letto ancora disfatto, i miei vestiti ancora sul pavimento, mi lanciai sul letto, mentre Sum spalancò la finestra per far entrare il sole, dopo si stese di fianco a me e, tra un singhiozzo e l'altro le raccontai tutto. "…Se ne sarebbe andato… io… io non potevo accettare un suo addio, non c'è l'avrei fatta!" conclusi, Sum si alzò e si mise di fronte a me, mentre con le sue mani asciugava le mie lacrime disse "Lo sai che io ci sarò sempre per te, mi completi, sei me… anche se vista al contrario!" aggiunge a mò di ramanzina per farmi ridere, e ci riuscì, per poi continuare "… Non devi precluderti al diritto di essere felice… non ti sto dicendo di abbandonare la tua vita per lui, dico solo che fintanto che è qui, dovresti essere con lui…" e mi lanciò un sorriso di incoraggiamento, al quale risposi timidamente, Sum aveva ragione, ma era dannatamente difficile "…Dovrei essere con lui…" ripetei io, "Di sicuro Zayn non vorrebbe che fossi qui a piangerti addosso invece che goderti gli ultimi giorni con lui!" disse seria per poi aggiungere "…Quindi Mrs Curter, esci da qui e vai da lui!" mi ordinò, "Andiamo Sum con che faccia ci vado! Non posso tornare da lui dopo averlo cacciato a calci!" dissi di impulso, la bionda indietreggiò per guardami da più lontano "Effettivamente se ti presenti con questa faccia, non ti riconoscerà nemmeno!" disse scherzosamente, io risi e poi controbattere "Ha parlato quella con la tuta e i capelli di una scopa!", "...Ma sentila! Buttati sotto la doccia, prima che possa arrabbiarmi sul serio!" obbedì alla bionda mi diressi verso il bagno, ma poi ricordai di aver dimenticato una cosa, tornai indietro per saltare addosso a Summer "Grazie, davvero!" le dissi, "…Prego! e adesso preparati!" disse affettuosamente.

Una doccia veloce prima di indossare un gonnellina blu notte e una polo abbinata, indossai un paio di sandali dello stesso colore e uscì dal bagno, presi il cellulare e vi lessi un messaggio di Summer "Mi cambio, prendo la vespa e ti accompagno, faremo prima così!", misi il cellulare nella tasca della gonna, mi diedi un ultima controllata ed uscì di casa aspettando che passasse la bionda a bordo del veicolo arancione, cosa che avvenne appena cinque minuti dopo, quando la vidi arrivare indossando pantalone aderente lungo appena dopo il ginocchio e una canottiera a righe rosa e azzurre, come al solito prima di fermarsi mi lanciò il casco che presi al volo ed insieme ci dirigemmo verso il Residences at Icon Brickell. "Sum, così in tiro per Harry?" le chiesi mentre guidava "Esattamente!" urlò la mia amica, "Quindi l'appuntamento è andato bene?" continuai la mia piccola intervista sempre più curiosa, la vidi sorridere e poi aggiunse "Si…insomma credo di si… NON LO SO! Ero nervosa, ho parlato poco… magari mi da un altra possibilità!" eccola qui la solita Sum che parla a vanvera, cercando di dare un senso alle sue parole, "Eccoci!" mi avvertì, parcheggiammo ed entrammo nel Hotel. La receptionist ci bloccò non appena cercammo di superarla, era una donna con i capelli rossi lasciati cadere sulle spalle, di pochi anni più grande di noi probabilmente, ci avvicinammo lentamente al bancone e mentre Summer fingeva di conoscerla facendo apprezzamenti sul suo look e raccontando avvenimenti mai accaduti concludendoli con "È IMPOSSIBILE CHE NON TI RICORDI!", io riuscì a leggere un nome sul registro dei residenti dell'Hotel, appena prima che la receptionist esordisse con "NO, NON MI RICORDO!" quasi urlando, poi si sistemò la giacca sforzandosi di riacquistare quel tono cordiale che tutti i dipendenti dell'Hotel avevano "Insomma, chi state cercando ragazze?", "Il Signor Moore, è mio zio, ho saputo che era in città e ho deciso di raggiungerlo" dissi io, "Perfetto!" disse la rossa con sollievo "…avverto Mr Moore che sta salendo sua n-", "Non si preoccupi, voglio che sia un sorpresa!" la interruppi con un po' tropo veemenza, ma la receptionist fece finta di non farci caso pur di lasciarci andare, così ci dirigemmo verso l'ascensore, "Non ho intenzione di setacciare tutto l'Hotel, questa volta…" disse Sum, "Neanche io…Andiamo sul tetto lì penserò a qualcosa !" aggiunsi. 

La vista da lassù era la stessa dell'ultima volta, sempre mozzafiato, l'unica differenza era che tre le varie persone, assenti quella volta, Zayn non c'era, ci avvicinammo e origliamo qualche conversazione per cercare di capire a che piano stessero, se fossero ancora lì o se fossero usciti per dire addio alla città, ma nulla, così decidemmo di aspettarli nella hall, ci dirigemmo nuovamente verso l'ascensore, le porte della quale di aprirono lasciandoci vedere l'immagine di un giovano alto, riccio e con gli occhi verdi "H-H-Harry!" balbettò la bionda, "Hey! Sum… giusto?" rispose lui radioso, la mia amica si limitò ad annuire, poi silenzio, "…Beeeene" disse il riccio guardandosi intorno e dondolando sul posto "… Che ci fai qui?", la bionda si era incantata, così le diedi un gomitata per farla riprendere e lei parti a parlare "Sto accompagnando Izzie, la mia amica qui, lei… lei deve vedere Zayn… UN MOMENTO! TU SAI DOV'È VERO?" Harry sobbalzò dall'improvviso cambio di personalità di Sum poi mi guardò "Izzie sta per Isabel, vero?" io annuì e poi il cantante continuò "Ho sentito qualcosa su di te… 15 piano, Zayn è in camera sua!" un sorriso involontario spuntò sul mio volto, sorriso che lui ricambiò, poi mi voltai verso la bionda, avrei voluto mi seguisse ma non potevo negarle la sua seconda chance "Io… io allora vado… voi rimanete pure qui… Sum dopo ti chiamo e Harry grazie!" dissi prima di gettarmi nell'ascensore e scendere al 15 piano. Solo quando fui arrivata mi resi conto di non aver chiesto il numero della stanza, che avrei potuto fare? Bussare ad ogni camera? Cosa che avrei fatto se non avessi sentito della musica provenire da una camera infondo al corridoio nel quale mi trovavo, mi avvicinai finchè noi riuscì a riconoscere la voce di Chris Brown, bussai, magari lui avrebbe aperto la porta o forse qualcun'altro dei ragazzi l'avrebbe fatto indicandomi dove poi avrei potuto trovare Zayn, nessuno aprì, così bussai nuovamente, ma probabilmente la musica era tanto forte da sovrastare il suo del campanello, così decisi di bussare alla stanza prima, sperando nuovamente che appartenesse a qualcuno che avrebbe potuto aiutarmi, questa volta la porta si aprì permettendomi di riconoscere un ragazzo abbastanza alto che mi apri a torso nudo, aveva i capelli castano chiaro ed una singolare voglia sul collo, mi guardò per poi chiedere "E lei sarebbe…?", "Mi dispiace disturbarla ma dovrei entrare in camera sua…" non potevo crederle di averlo detto davvero, il castano rise "E perché?", rossa di vergogna continuai "Cioè… io… Sei Liam,no?", annuì guardandomi lievemente spaventato "…Perfetto! Mi chiamo Isabel, sto cercando Zayn è nella stanza qui affianco?" sentito il mio nome si tranquillizzò, ed annui nuovamente per rispondere alla mia domanda, "Ecco…" continuai "…Potrei entrare nella tua stanza per scavalcare il balcone e cercare di entrare nella sua?" Liam rise di nuovo "Si se sei un amante del rischio, altrimenti le stanze sono comunicanti, puoi passare dalla porta come una qualsiasi persona normale!", "Grazie a Dio" mi lasciai sfuggire, così il castano mi lasciò entrare e mi condusse davanti alla porta che, a sua volta, mi avrebbe fatto arrivare da Zayn, prima di aprirla però "Liam, ti ha detto qualcosa? Insomma commenti o altro?" chiesi insicura, "Quasi nulla, ha detto un paio di volte il tuo nome e poi ogni tanto gli sentivo mormorare 'pazza' o 'non la capisco'" ammise il ragazzo dietro di me, senza rispondergli afferrai la maniglia e spalancai la porta, se ci avessi pensato un altro minuto sarei sicuramente scappata. La stanza era buia, l'unica luce che entrava era quella rosa del tramonto, il sole ormai era scomparso e il cielo era già blu nel suo punto più alto, era seduto ai piedi del letto, a destra del quale c'era una grande vetrata formata da quattro finestre, una di queste era aperta per permettere al fumo della sigaretta che stava fumando di uscire, sentendo la porta aprirsi il moro esordì "Liam, non mi va di parlare… sparisci!" così dicendo lanciò la sigaretta ormai finita dalla finestra e si alzò, solo dopo si voltò verso di me, vedendomi rimase immobile, nemmeno un emozione gli attraversò il volto e poi disse "Che…che diavolo vuoi da me?" lo guardai e poi dissi "MERDA NON HO PREPARATO UN DISCORSO!" buttai la testa all'indietro serrando gli occhi, ero li ed ora che avrei potuto fare? "Ok…" dissi tra me e me "Posso farcela… Digli quello che senti… senza apparire ridicola… ad diavolo l'orgoglio digli tutto e basta… con ritegno… almeno con ritegno!" altri istanti di silenzio e poi gli dissi l'unica frase che mi sembrava sensata in quel momento "Te ne andrai ed io non potrò fare nulla per evitarlo, non posso fermare il tempo, non posso farti esibiti in questa città per il resto della tua vita, non ti chiederò di restare o di scegliere me, non farò niente di tutto questo perché non posso ostacolarti! Non voglio essere un limite per te, non voglio che tu debba portarmi indietro come un cagnolino perché ti senti in dovere di farlo dopo avermi strappato a Miami, sarei un impedimento in ogni caso e non posso permetterlo! Sei famoso ed hai una carriera d'avanti, sei di talento e non meriti che nulla ti fermi… Per questo te ne andrai da qui… per questo mi lascerai ed io non potrò far nulla per evitarlo… e… e mi dispiace ma non sono pronta, questo è il mio sogno, la mia vita funziona adesso ed è grazie a te!" le parole mi uscivano da bocca come se fossero sempre state lì, come se quelle frasi e quei pensieri li avessi sempre tenuti nascosti in me e alla prima occasione fossero usciti fuori, esplosi tutti insieme, senza lasciarmi neanche il tempo di prendere fiato "Ma… ma non posso… non devo… incatenarti a me… se solo avessi più tempo… se solo potessi impedirgli di trascorrere e di strapparmi via minuti con te, lo farei! Io vorrei davvero che funzionasse, che trovassimo un equilibrio, se solo la tua vita continuasse come è sempre stata anche con me in essa, sarebbe perfetto, sarebbe tutto perfetto! Ma come…?" Zayn era ancora lì, era rimasto immobile, che mi ascoltava, io presi coraggio ed iniziai a camminare lentamente verso di lui torturando mi le mai "Mi dispiace davvero per quello che ho detto oggi, io… io non volevo che mi abbandonassi per primo… avevo… avevo dimenticato che sarebbe dovuto succedere e la notizia mi ha spaventata… mi spaventa ancora l'idea che tu debba andartene, ma non avrei dovuto trattari così lo stesso… mi disp-", "Va bene… è ok, davvero!" disse interrompendomi, io intanto lo avevo raggiunto, ma lui prima che fossimo troppo vicini, si spostò recuperando il centro della sua camera "É….. ok?" gli chiesi in preda allo stupore dandogli le spalle, "È ok!" ripetè il moro, mi voltai dicendo "E…" sperando che continuasse, ma non disse nulla, così decisi di rompere il silenzio "ZAYN COME È OK? COSA È OK? IO SONO VENUTA FIN QUI PER TE E TU MI LIQUIDI COSÌ?!" gli urlai contro, lui chiuse le sue mani stringendo i pugni e sforzandosi di avere un tono calmo e controllato "Io ho passato tre giorni con te, TRE, ho trascurato lavoro e amici e tu mi hai 'liquidato" sbattendomi fuori di casa tua, quindi… Si! Ti liquido così!", "E QUINDI QUESTA SAREBBE UNA VENDETTA?!" non riuscivo più a connettere, troppi sentimenti contrastanti mi riempivamo la testa rabbia, amore, odio, orgoglio, umiliazione, "Si! Isabel, mi sono sentito un merda oggi per qualcosa che non dipendeva neanche da me! Mi sono sentito una merda per il mio lavoro, per il dover preferire il mio sogno a te! Abbiamo solo due giorni, meno di quello che abbiamo già passato insieme, abbiamo un soffio di tempo e tu… tu hai lasciato trascorrere oggi senza far nulla, per poi tornare qui per dirmi di averci ripensato, cosa pretendevi un applauso forse? Un tappeto rosso solo per te?" non riuscivo a leggere le espressioni sul suo volto, era diverso, dominato dalla rabbia e non so che altro, decisi di non passare più altro tempo lì così dissi "…È meglio che vada…" correndo attraverso la porta, ma lui mi fermò per il polso, così mi voltai e incrocia i suoi occhi nocciola "La cosa peggiore è che non posso lasciarti andare! Non voglio non rivederti più, voglio godermi il tempo che mi resta qui, con te… spiegami… com'è possibile?" disse rassegnato, "Non lo so… è la stessa cosa che mi ha fatto tornare da te, mettendo tutto da parte…" risposi io abbozzando un sorrisetto  leggermente malinconico, lui ricambiò "Questa non è una risposta" osservò e mi tirò a se abbracciandomi "… 48 ore… possiamo farcela non credi?", affondai il volto nel suo torace per nascondergli le lacrime, poi annuì, mi alzò il volto poi sorrise "Sei una stupida!" disse e mi baciò.

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Capitolo 8
*** ...Never waste our time ***


"Vedo che avete fatto pace!" disse Liam entrando e spalancando la porta che collegava la sua stanza con quella di Zayn, io abbassai lo sguardo imbarazzata mentre il moro gli rispondeva per le rime "Che fai ora? Origli le mie conversazioni, Payne?", "Se per origliare intendi sentire le vostre urla… allora si, direi che origlio!" disse il castano ancora sulla porta, poi continuò "…Saresti dovuta andartene, comunque, secondo me!" pronunciò queste frasi guardandomi e mettendo una mano scherzosamente davanti alla bocca, come se non volesse far sentire a Zayn, il quale, ovviamente, si accorse di quello che stava dicendo l'amico e lo interruppe "Liam, sono tattiche che tu non puoi capire, non se ne sarebbe mai andata!" e riecco la sua espressione da superiore, mi allontanai di un passo per vederlo meglio in viso "Tattiche?!" ripetei io sconcertata, il moro sorrise imbarazzato "Ma mi riferivo ovviamente alle TUE tattiche, hai fatto finta di andartene perché io ti fermassi…" il moro si arrampicava sugli specchi, era divertente vederlo impacciato ed abbandonare quell'aria da so-tutto-io, così io continuai a chiedergli spiegazioni per vedere dove volesse arrivare "Ah…Le mie quindi..?", "Era ovvio che mi riferissi a te! Voglio dire, mi conosco, come potrei…" mentre il moro ricercava altri modi per riparare alla frase detta qualche istante prima all'amico, Payne mi guardò di nuovo "Te l'ho detto… saresti dovuta andartene davvero!" gli rivolsi uno sguardo e subito dopo un sorriso, "Liam, sta un po' zitto!" disse Zayn infastidito da questa nuova complicità, "Volevo solo dirti che c'è una cosa tipo… tipo una festa, ecco… ma vabbè devo stare zitto…" disse il castano facendo il prezioso, "Parlane con me!" esordì io, sperando che il moro si sarebbe nuovamente irritato, Liam guardò prima me poi lui poi di nuovo me, si avvicinò mettendomi una mano sulla spalla e mi diresse verso la sua stanza "Allora, ci han-", "PAYNE, LE MANI!" disse Zayn seguendoci e spostando il braccio del castano in modo che non mi cingesse più le spalle, a questo gesto Liam non poté far altro che scoppiare a ridere ed io con lui, il moro ci mise un po' per elaborare il fatto che fosse tutta un messa in scena improvvisata "Da quando siete così simpatici voi due? Che siete ora? Amici del cuore?" disse lui infastidito, ancora ridente gli saltai al collo e lo abbracciai per farmi perdonare mentre Liam prese fiato per parlargli delle festa che aveva citato prima "Malik, serata un discoteca… sei dei nostri o no?", "Per te va bene?" disse il moro ancora avvolto dalle mie braccia "Certo!" risposi per poi sorridergli radiosamente, "Allora puoi anche non portalo…" aggiunse sarcastico Liam, "Ora stai esagerando Payne!" disse Zayn per poi sciogliersi dal mio abbraccio e prendere ad inseguire il castano per tutta la sua camera, il quale, però, riuscì a scappare nella sua stanza e a lasciare Malik dall'altro lato della porta che Liam aveva chiuso a chiave "Non è finita qui!" disse il morso urlando e sbattendo il pugno contro la stessa porta, la risata del castano si sentì anche oltre le pareti, ma poi si dissolse, visto che, probabilmente, si stava allontanando dalla porta.

"Fate sempre così?" chiesi a Zayn divertita, lui si girò ed iniziò a camminare verso di me "Praticamente si!" disse, una volta raggiuntami, mi cinse i fianchi con le mani e continuò a camminare, costringendo me a farlo all'indietro, "Sei carino quando sei il geloso…" dissi sorridendogli timidamente "Sono sempre carino e NON sono geloso!" disse lui senza mai abbandonare l'aria da duro, mi ferma di blocco impedendo anche a Zayn di camminare "Vero" gli sorrisi "Devo tornare a casa, mi accompagni?" dissi seriamente, senza però voler davvero lasciare quella stanza, sorrise "Non andrai da nessuna parte, ragazzina!" disse il moro riprendendo a camminare, "Ah no? E perché?" dissi assecondando i suoi passi, Zayn mi lanciò un sorriso malizioso, poi le mie gambe incontrarono il letto, sul quale lui mi fece stendere per poi fare lo stesso, gli sorrisi ed inizia a riempirlo di piccoli baci sul collo, sul volto per poi raggiungere le labbra carnose, una mano gli accarezzava la guancia, mentre l'altra guadagnava spaziò sotto la maglietta, ugualmente le sue mani percorrevano indisturbate le linee dei miei fianchi e delle mie gambe"…Mi sei mancata, oggi!" disse prendendo un attimo fiato, colsi l'occasione per cambiare posizione, gli passai sopra, tentai di bloccargli i polsi e poi gli risposti "Dovresti imparare a fare a meno di me allora!" dissi per fare la dura, alzò gli occhi a cielo e senza che me accorgessi mi trovai con la schiena stesa sul letto, stavolta erano i miei polsi ad essere imprigionati nelle sue mani, i suoi occhi incollati ai miei a poco più di cinque centimetri di distanza, fecero si che mi perdessi in essi e quando disse "Dovrei… ma non ci tengo!", non fui in grado di rispondere nulla, approfittando del mio silenzio, iniziò a baciarmi il collo così mi voltai verso il comodino alla sinistra del letto, sul quale la luce intermittente di una sveglia attirava la mia attenzione, "20:17", "Cazzo è tardissimo!" dissi scattando in piedi e facendo spostare Zayn tanto velocemente che gli ci volle un po' per cercare di capirmi "Devo tornare a casa! Devo prepararmi!", mi girai nuovamente verso l'orologio che segnava le "20:18", rassegnata aggiunsi "Non ce la farò mai!", "…Andiamo devi farti solo una doccia!" disse il moro alle mie spalle, "Si eh? E poi che mi metto, uno dei tuoi splendidi completi?" dissi io sarcastica, lui si alzò dal letto ed andò a spalancare le ante dell'armadio "Scegline uno, dopotutto le mie camicie ti stanno bene… non vedo come potresti non esser perfetta con uno di questi" disse per poi sedersi accanto a me, "E sai benissimo che la doccia non è un problema, puoi farla qui!" gli sorrisi teneramente, "La doccia non è assolutamente un problema…" dissi prima di baciarlo "…Ma i vestiti lo sono!" rassegnato Malik si lanciò all'indietro sul letto, "Ti ch-", "CI SONO LE COSTUMISTE!!" mi interruppe la voce fuori campo di Liam, Zayn si alzò repentinamente e si diresse verso la porta comunicante con la stanza affianco, ma la trovò ancora chiusa a chiave "LIAM, METTITI LE CUFFIE E FATTI GLI AFFARACCI TUOI!" gli disse, ma il castano non rispose, "Le costumiste?" chiesi al moro il quale, solo ora stava realizzando quello che aveva suggerito l'amico, "Certo!" disse lui, gli occhi gli brillavano come se avesse avuto un idea geniale "Sono bravissime, ci metteranno un po' per renderti decente, ma potranno farcela!" disse lui scherzosamente dirigendosi verso il letto e sedendosi affianco a me "Se sono riuscite a rendere te appena guadabile, io diventerò una stel-!" risposi io assecondando il suo gioco, ma fui interrotta da un suo bacio, "Quindi resterai con quest'essere appena guardabile?" chiese lui tra un bacio e l'altro "Se vorrai…" aggiunsi io, ma lui non mi ascoltò ritenendo la mia affermazione pura retorica, anche se solo per un giorno, dovevo ammettere che mi era mancato il suo sguardo, il suo sorriso, il suo profumo, le sue mani… dovevo ammettere che mi era mancato lui. Persa in questi pensieri non mi accorsi che proprio le sue mani, muovendosi sinuosamente su di me, avevano preso a spogliarmi, dopo avergli sorriso maliziosamente, lo tirai per la t-shirt e lo costrinsi ad entrare nel bagno con me, tra un bacio e un altro perdemmo i vestiti e ci gettano sotto la doccia, intenti a recuperare il tempo perduto.

Dopo un ora, o forse più, uscimmo dalla sua stanza per recarci in quella delle costumiste "Sono un po' preoccupata sinceramente, loro sono abituate a lavorare con le star, ed io…" rivelai timidamente a Zayn, "Isabel, questa è la preoccupazione più stupida che io abbia mai sentito!" rispose lui per poi continuare "Faranno solo ciò che sanno fare, niente di più semplice, lavorano con chiunque…" notando la mia aria ancora più preoccupata, mi appoggiò il braccio sulle spalle "E poi non sono niente male, le piacerai e le adorerai!" disse per continuare rassicurarmi. Raggiungemmo la loro stanza e Zayn bussò, dalla stanza provenne un voce "Zayn, se sei tu, non te li piastro i capelli, oggi!", una ragazza bionda spalancò la porta senza degnarmi di uno sguardo continuò "Niente piastra per te!", il moro le sorrise "Non è per me, è per lei!" disse indicandomi con lo sguardo, la bionda finalmente notò la mia presenza e aprì ancora di più la porta in modo da permettere ad una seconda ragazza mora di osservarmi, "…Ci vorrebbe un vestito rosso per esaltare i suoi colori…" disse quest'ultima appena mi vide entrare nelle stanza, aveva i capelli raccolti in una coda e un paio di occhi verdi coperti da degli occhiali dalla montatura rosa shokking, "Mi fido di voi!" aggiunse Zayn, rivolgendosi alle due ragazze, "Loro sono Kate e Carmen, lasciale fare…" mi disse guardandomi premurosamente, io annuì, sorrise per poi congedarsi i con un "Vado a perfezionare l'opera d'arte che sono!" mi baciò e mi lasciò con le due ragazze appena conosciute. "Allora io sono Carmen…" disse la mora "e lei è Kate" quest'ultima mi fece appena un gesto della mano per salutarmi "Tu sei…?", "Isabel" risposi alla mora che mi sorrise "Bene Isabel, hai qualche idea?" continuò la ragazza, la quale però, quando ebbe notato la mia espressione persa aggiunse "Vieni con me!", mi prese la mano e mi condusse davanti ad un baule, che spalancò e dal quale iniziò a cacciare una decina di vestiti tutti pieni di paillette o con scollature vertiginose "Scegline uno, sono tutti 42 e dovrebbero calzarti alla perfezione, anche perché sono elasticizzati… ma, ti ripeto, con il rosso saresti perfetta!", ascoltano il consiglio dell'energica bruna mi diressi immediatamente verso un vestito di raso opaco, lo afferrai e mi posi davanti ad una specchio per immaginare come mi sarebbe stato. Il vestito arriva a metà coscia, lo gonna era leggermente a palloncino e partiva da un cinturino in vita, raso su raso, che si sarebbe legato sulla schiena a mò di fiocco, la quale sarebbe stata coperta solamente da uno strato di merletto, mentre d'avanti il vestito continuava con il raso della gonna terminando con una fascia sul seno, "Perfetto!" disse Carmen lanciandomi un sorrisone, "Ora Kate deve solo curare il trucco, ci metteremo poco!" disse per poi condurmi in bagno, dove la ragazza bionda mi stava aspettando "Io vado a scegliere gli accessori, e tu…" disse la bruna indicando la sua amica "fai del tuo meglio", poi sparì recandosi in un altra stanza. Fui accolta da un sorriso a 32 denti da parte di Kate, che mi fece segno di sedermi su una sedia di fronte ad uno specchio "Normalmente non lavoriamo così, preferiamo i camerini alle camere d'albergo!" disse mettendomi un asciugamano attorno alle spalle "…ma Zayn ha insistito quindi…" la bionda uscì tornando pochi minuti dopo con un lampada nella stanza, la puntò sullo specchio e poi l'accese "Così va meglio!" affermò soddisfatta, "Per quello che vale, avevo detto a Zayn che non era necessario, non volevo scomodarvi più di tanto!" dissi alla bionda sentendomi in colpa, Kate mi sorrise "Non preoccuparti, adoro quello che faccio e oggi mi sento ispirata!", lanciai un sospiro di sollievo, "Eri preoccupata?" mi chiese, "Un po'!" ammisi, "Non devi, prima di truccare star, truccavo le mie amiche e a volte mi mancano i pomeriggi con loro passati in bagno a parlare" aggiunse lei, colsi la palla al balzo, in fondo dovevo pure sdebitarmi in qualche modo "Di cosa vogliamo parlare allora?" le dissi lanciandole un sorriso complice, lei ricambiò e, come se non aspettasse altro, mi chiese "Zayn è Il tuo ragazzo?", per un secondo nella mia mente si formò l'immagine di me e il moro mano nella mano per strada, immagine che poi fu sostituita dal sorriso di lui, non potei fare a meno di sorridere a mia volta, "E un sì, vero?" mi chiese euforica la bionda, imbarazzata risposi "Io… io non lo so in realtà!" poi preferii cambiare subito discorso "E il tuo ragazzo?", anche a Kate scappò un sorriso "È a Londra" rispose lei lievemente malinconia, poi come se volesse scacciare via la tristezza urlo "CARMEN È SEGRETAMENTE INNAMORATA DI NAILL!" dall'altra stanza si sentì il rumore di qualcosa, o meglio qualcuno, che cadeva, poi la mora spettinata e visibilmente stordita entrò nel bagno "Non sono innamorata di Naill!" disse ferma, "Non la pensi così nei tuoi sogni" disse la bionda, Carmen arrossì, poi Kate continuò "Parli nel sonno… non te l'ho mai detto?" detto questo scoppiò in una fragorosa risata che io non potei fare a meno di assecondare, mentre la bruna imbarazzata cercava una maniera di giustificarsi "Io… ok… lo trovo carino… ma NON ne sono innamorata!", "Non c'è niente di male ad amare qualcuno!" dissi io tentando di tranquillizzare la mora, "Fattelo dire dalla ragazza di Zayn Malik" disse repentinamente Kate per schernire anche me, io, come Carmen aveva fatto qualche secondo prima, arrossì, "STATE INSIEME??" disse la bruna sedendosi di fronte a me "VOGLIO SAPERE TUTTO!" continuò, "Non stiamo insieme, siamo solo qualcosa, qualcosa che funziona" puntualizzai io, "Fatto sta che non abbiamo mai conosciuto qualcuno che facesse l'effetto che fai tu a Zayn…" disse la bionda impegnata a giocare con i miei capelli, "È vero!" continuò Carmen con gli occhi che le brillavano dall'entusiasmo, "Ed io che effetto gli faccio…?" chiesi in un misto si sorpresa e soddisfazione "Ultimamente fuma di meno" disse Kate, "E canta fino a tardi, quasi sempre" continuò la bruna, "E anche molto meno scontroso la mattina!" riprese la bionda, sorrisi fieramente, "Le brillano gli occhiiiiiii!" notò Carmen ancora seduta di fronte a me, abbassai lo sguardo per l'imbarazzo "Perfetto, resta così che metto l'ombretto!" esclamò Kate, ruppe il silenzio dopo pochi minuti "Ecco!", alzai lo sguardo per guardarmi allo specchio, non potei evitare di sorridere di entusiasmo "Grazie!" le due ricambiarono il mio sorriso, poi Carmen mi prese per mano dicendo "Andiamo a vestirci ora!".

Mezz'ora bastò a trasformarmi del tutto, uscì dalla stanza delle ragazze con i capelli semi raccolti, un trucco abbastanza leggero che richiamasse il vestito rosso e un paio di tacci 100 dai quali speravo di non cadere, così conciata mi diressi verso la stanza da Zayn, dalla quale lui stava uscendo, indossava un completo nero non troppo elegante e una camicia bianca sbottonata per i primi due bottoni, senza accorgersi della mia presenza si voltò per chiudere la stanza a chiave, "Scusi, ma lei è Zayn Malik dei 1D?" esordì io, lui rispose con lo sguardo ancora basso "Si ma ora non ho tempo, devo andare a prendere la mia r-" si bloccò non appena alzò gli occhi incontrando i miei, poi riprese "Isabel…" io gli sorrisi e feci una piroetta che terminò con un inchino "Quelle ragazze fanno miracoli!" aggiunse lui scherzando, gli tirai un pugno sul braccio "E tu ne avrai bisogno se continui con questo atteggiamento!", mi prese la mano e mi superò ponendosi davanti a me "Sei bellissima…" detto questo mi strappò un bacio ed io sorrisi, "Invece di riempirmi di pugni, non potresti sorridermi a vita?", gli stampai un secondo bacio "Posso fare tutto quello che vuoi!" dissi seriamente, "Torniamo in camera allora…" rispose lui, malizioso come al solito, "Già abbiamo fatto abbastanza tardi, Malik!" lo rimproverai io, mi guardò triste mettendo il broncio e poi a quella sua espressione aggiunge "E vabeeeeene….", gli presi la mano e gli baciai la guancia "Andiamo?" dissi, mi sorrise e ci recammo verso la hall dell Hotel, all'esterno del quale ci stava aspettando una limousine.

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Capitolo 9
*** ...We'll stay up all night ***


Il viaggio in limousine fu più breve del previsto, non so ben dire se fosse perché il locale nel quale eravamo diretti fosse vicino o perché il tempo che passavo in compagnia di Zayn non faceva altro che scorrere sempre più velocemente; non ci fu bisogno di presentazioni, liste o file, entrammo dalla porta su retro e raggiungemmo in fretta gli altri ragazzi che ci stavano aspettando. Il locale nel quale ci catapultammo in fretta aveva due piani, al secondo c'era il bar e il privè che spettava alla band inglese, questo dava sulla pista da ballo che stava al primo piano, nel quale era stato allestito un piccolo palco, dove poi si sarebbero esibiti; entrati della porta sul retro raggiungemmo in fretta i divanetti sui quali Niall, Liam e Louis ci stavano aspettando, "Harry?" chiese Zayn al gruppo, a rispondere l'ultimo "Ha preferito non venire, doveva vedersi con una certa S…Sum, mi pare!", "SUM?!" urlai io per lo stupore attirando l'attenzione su di me, il moro mi abbracciò "E questa è Isabel!" disse ridendo, Liam si limitò a sorridermi da lontano, al contrario Louis aggiunse al suo sorriso anche un "Buonasera…" e presami la mano la baciò, poi Niall si avvicinò e spostando il suo amico mi abbracciò "È un vero piacere conoscerti!", imbarazzata da quella improvvisa notorietà risposi a bassa voce "Gr..Grazie!" cercando di non attirare più attenzione su di me di quanto già non ce ne fosse, a salvarmi da quelle situazione fu un ragazzo con gli occhi neri e lunghi capelli ricci molto scuri "Salve ragazzi!" disse per poi presentarsi "Sono Carl, il Dj del locale" strinse le mani a tutti i ragazzi e loro ricambiarono, posò appena gli occhi su di me ma spostò subito lo sguardo quando vide il braccio di Zayn posarsi sulla mia spalla, "Andiamo a ballare?" mi chiese il moro sfoggiando il suo sorriso disarmante, annui e gli sorrisi a mia volta, mi prese la mano e scendemmo le scale raggiungendo la pista.

La musica era alta, non troppo, ma quanto basta a far battere il proprio cuore a ritmo, entrava nelle vene e si trasformava in pura potenza, senza rendercene conto io e Zayn ci distanziammo dagli altri che ballavano al centro della pista come se non ci fosse nessuno a guardali, mentre i nostri corpi si muovevano in sinuosi, controllati più dal ritmo incalzante di sottofondo che da noi stessi. Solo dopo qualche canzone, stanco della folla, il moro mi prese la mano e mi condusse all'esterno del locale "Avevo bisogno di aria, ti dispiace farmi compagnia per un po'?" mi chiese conoscendo già la risposta "Avevo altri programmi ma per ora va bene anche così…" dissi facendo spallucce, Zayn sorrise per poi guardarsi accuratamente intorno, solo dopo qualche occhiata a destra e a sinistra si avvicinò a me ponendo le sue mani sul mio volto "…Posso baciarti?" chiese guardandomi negli occhi, "Non mi sembra che tu abbia mai avuto bisogno di permessi speciali…" risposi io a bassa voce, lui sorrise mordendosi le labbra per poi avvicinarsi ancora di più alle mie, era lì ad un soffio, "ZAYN SEI- Oh ragazzi scusate!" era Naill che non appena ci vide ci accarezzò la nuca e abbassò lo sguardo "Non… non preoccuparti…" dissi leggermente in imbarazzo al biondo, imbarazzato anch'egli dalla situazione, mentre Zayn mi prense la mano, "Non volevo interrompere nulla, ma il Dj vuole parlarci…" detto questo il ragazzo tornò nel locale e noi lo seguimmo non senza sospiri e sbuffi del moro, "Torno tra un minuto… Te lo prometto!" mi disse prima di andare verso gli altri 3 ragazzi pronti a raggiungere il palco, un bacio sulla fronte e poi sparì nella folla.

"I ONE DIRECTION!" annunciò Carl, il ragazzo che si era presentato a noi ad inizio serata da dietro una console, i ragazzi salirono rapidi sul palco allestito per loro e subito dopo le ragazze in sala urlarono talmente tanto da far fischiare i microfoni che il Dj stava porgendo ai tre ragazzi "Non deve essere male fare questo effetto!" osservò subito il ragazzo "Effettivamente non è niente male…" rispose Louis sfoderando uno dei suoi sorrisi ammiccanti, subito dopo Liam da gentiluomo aggiunse "Sono tutte belle, chi non sarebbe felice di attirare la loro attenzione" poi altre grida da parte delle ragazze, forse nella loro lingua era un "grazie", d'improvviso una ragazza bruna mi rivolse la parola "Come potrebbero non attirare l'attenzione dei tipi del genere… vero?" disse, io annui "Piacere Micaela!" disse subito lei "Isabel" risposi cordialmente, in tutto questo Zayn dall'altra parte della sala non faceva altro che guardarsi intorno e dondolare sul posto, si limitava ad annuire e sorrise di tanto in tanto, "Chissà a cosa starà pensando…" ripresa la bruna alla mia destra, "Chi?" chiesi io guardami intorno per capire di chi stesse parlando "Il mio futuro marito…Zayn!" disse lei mangiando con gli occhi il moro sul palco, "SCUSAM-?" intervenni subito, "SHHHHH STA PARLANDO!" mi interruppe la ragazza.

"Qualcuno è più taciturno del solito…" osservò il Dj riferendosi chiaramente a Zayn, il moro lo guardò per poi rispondere "È solo che ho la sensazione che mi manchi qualcosa…" ammise il moro, "Lo so che ti manca Harry, ma devi essere forte per tutti!" rispose subito Louis abbracciando l'amico, Zayn rise per poi tornare in silenzio, pensieroso. 

"È bellissimo, non è vero?" continuò la ragazza alla mia destra, mi limitai ad annuire per avvitare di saltarle addosso "…Sarà mio un giorno!" i suoi occhi verdi non facevano altro che fissarlo, un altra parola e avrei scatenato una rissa in quel locale.

"… In realtà mi manca la mia ragazza…" ammise Zayn ammutolendo tutta la sala, lo stupore della folla e del Dj era tangibile, mentre i ragazzi non facevano altro che ridere e dare gomitate al moro, che, già da un po' non faceva altro che fissarmi. "La tua cosa?" chiese Carl, Zayn sorrise d'imbarazzo "Posso… posso presentarvela se volete…" il Dj sempre più stupito gli diede il via libera con un cenno, così il moro scese dal palco e attraversò la folla.

"Io… non posso crederci… lui fidanzato… chi è lei?" disse la solita ragazza alla mia destra, "Senza dubbio una ragazza molto fortunata…" commentai io radiosa, intanto la folla si diramava per permettere a Zayn di passare, quando mi ebbe vista accelerò il passo, mi cinse la vita con la mano destra, la quale manteneva il microfono, mentre la sinistra mi spostò i capelli dal volto, per poi alzarmelo, le labbra carnose del moro, veloci, si modellarono alle mie, gli presi il viso tra le mani perché non volevo che andasse, ma poi contro voglia dovetti lasciarlo per pochi minuti, "È lei!" disse Zayn fieramente al Dj per poi ripetere "…lei" guardandomi negli occhi, poi presami la mano si portò il microfono alla bocca "Carl, ragazzi e ragazze in sala, è stato un piacere conoscervi!" disse ridendo, lasciò il microfono alla ragazza mora che fino a qualche momento prima si stava vantando della sua finta storia con il mio Zayn e poi uscimmo dal locale, lasciandoci i commenti, le luci e la musica alle spalle.

"Non smetterai mai di stupirmi, Malik!" gli dissi non appena avemmo raggiunto la spiaggia, la luna si rifletteva nel mare calmo come tutto intorno a noi, il silenzio fu interrotto solo dalla risata di Zayn "Avevi detto che non avevo bisogno di permessi di baciarti quindi.." il moro buttò indietro la testa volgendo lo sguardo alle stelle, "Belle le luci della ribalta eh? I riflettori? Persone li solo per te…" aggiunse dopo, "Questo non è il mio mondo, è più il tuo…" aggiunsi pensierosa, "Quando lo capirai?" mi chiese il moro, lo guardai con aria interrogativa "TU sei il mio mondo!", mi lascia finalmente andare, senza occhi puntati addosso e soprattutto senza muri, muri che avevo costruito dentro di me dimenticando il mondo fuori, lo abbracciai riempiendolo di baci, era lì ora, per me, non avrei lasciato passare un solo secondo senza goderlo fino in fondo "Dillo che sei mio!" dissi a Zayn guardando i suoi occhi nocciola "Sono tuo…" ammise senza troppi giri di parole "E tu…?" chiese assumendo la solita aria da sbruffone che però si dissolse quando risposi "Tua finchè vorrai!" mi abbracciò con tutte le sue forze alzandomi da terra e piroettando su se stesso, per poi ripetere sussurrando le mie parole "… finchè vorrò", lo baciai rapidamente, poi mi sfilai le scarpe e corsi via "Ed ora che fai?" chiese il moro, tornai da lui per baciarlo di nuovo "Prendimi" gli sussurrai all'orecchio per poi allontanarmi di nuovo, si sfilò la giaccia, fece per sistemarsi il colletto della camicia e tirò su le maniche della stessa per poi lanciarsi al mio inseguimento. Tenni il ritmo per un po', ma poi bisognosa dei suoi abbracci rallentai permettendogli di raggiungermi "Già ti sei arresa, riccia?" disse realmente stupito, "Ti lascio vincere è diverso!" gli risposi a tono, "Questo si che è un gesto d'amore!" ironizzò lui, lo bacia per una terza volta, stavolta più lentamente, con ancora il suo sapore sulle labbra dissi "QUESTO è un gesto d'amore!", "Non dormiamo stanotte!" disse Zayn con gli occhi che gli brillavano come non mai "Non dormiamo mai più!" continuò preso dall'entusiasmo e stringendo le mie mani "Non voglio prerdere tempo, andiamo ballare, giriamo per la città, gettiamoci a mare, tutto, qualsiasi cosa purché tu non te ne vada! Restiamo svegli tutta la notte per tutte le notti a prenderci in giro per poi ripensarci e lasciarci andare a momenti di passione, non facciamo qualcosa di stupido come dormire, facciamo quello che vuoi… qualsiasi cosa tu voglia", il suo sorriso e i suoi occhi erano così luminosi che avrebbero potuto far invidia alle stelle, era la gioia in persona ed io non potei non ammirare quella sua voglia di sfidare il tempo pur di restare lì, non su un palco a cantare e neppure con gli altri ragazzi della band, ma lì con me, "Che hai?" mi chiese sorridendo ancora, "Ti amo…" ammisi io senza pensarci su due volte, subito dopo ci fu un altro bacio lungo e passionale "Ti amo anche io" disse Zayn, gli sorrisi "Ti amo per quello che sei, perché mi hai permesso di conoscerti, perché nonostante ci siamo conosciuti in un bagno tu mi hai dato una chance, e pensare che io no volevo neanche conoscerti ed ora… semplicemente non riesco a fare a meno di te, nemmeno per un minuto, nemmeno per un battito di ciglia, ti voglio in ogni momento e ti amo perché tu ci sei e sei mio" una lacrima rigò il mio volto, Zayn l'asciugò con un dito "Grazie per avermi permesso si esserci e di essere me stesso, e soprattutto grazie per essere entrata nel bagno dei maschi e aver perso il cellulare ed essere caduta nel water una volta incrociato i miei occhi" disse ridendo "Come fai a ricordarti tutto così dettagliatamente?" chiesi stupita "Ricordo ogni momento con te…" rivelò il moro, "Sei…" mi lasciai sfuggire uno sbadiglio per poi continuare "… sei così dannatamente perfetto!" ammisi io, lui sorrise fieramente per poi soffermarsi a guardare i miei occhi "Sei stanca vero?", abbassai lo sguardo arrossendo senza rispondere "Torniamo a casa sù!" disse raccogliendo le mie scarpe da terra e prendendomi imbraccio "Ma… i tuoi piani? Voglio stare in giro per tutta la notte con te!", "Un altro giorno mia piccola sonnambula… ora prendi il mio cellulare e chiama l' autista" ordinò Zayn, ubbedì senza fare troppe obiezioni, dopotutto ero realmente distrutta. La limousine arrivò dopo pochi minuti, il moro mi mise giù solo quando potei sedermi in auto, mi chiuse la portiera per poi girare attorno all'auto entrando dall'altro lato, una volta sedutosi accanto a me lasciò che mi stendessi su di lui, ricordo la sua mano che mi accarezzava i capelli, il suo profumo, parole sussurrate all'orecchio "Buonanotte, Isabel…" un leggero bacio e poi nulla, mi addormentai tra le braccia del mio ragazzo.

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Capitolo 10
*** How could I wait...? ***


Mi sveglia con un raggio di sole che mi illuminava il volto, sentendo il cinguettio degli uccelli e con la voce di Zayn proveniente da bagno "I'll be here…. by your side…" stava cantando sotto la doccia non rendendosi conto di aver alzato la voce tanto quanto bastasse a svegliarmi, anche se tutto sommato non potevo desiderare risveglio migliore, "No more fears… no more crying", rubai il suo cuscino affondandoci il viso per sentirne il profumo e richiusi gli occhi, Zayn usci dalla dolce e abbassò il tono senza però smettere di cantare "…But if you walk away… you know i'll fade… E come li sistemo sti così oggi?!" probabilmente si riferiva ai suoi capelli, era estremamente facile concentrarsi sulla sua voce, ormai mi era così familiare che avrei saputo distinguere anche un suo sospiro, cullata, indirettamente, dal suo canto, stavo per riaddomentarmi quando però il suono del suo celluare mi riportò nel mondo reale, tuttavia decisi di ignorarlo e continuare a tenere gli occhi chiusi, Zayn spalancò la porta e corse in camera da letto "Shhh, sta zitto!" disse credo al telefono, riattaccò senza nemmeno rispondere e poi si sedette sul letto, "Non voglio si svegli…" disse accarezzandomi il volto, rimase un po' seduto lì vicino a me, credendo che stessi dormendo, poi sospirò, "… It's gotta be you…" continuò poi si alzò e tornò in bagno. 

Quando fui certa che il moro si fosse chiuso la porta alle spalle aprii gli occhi, il mio ultimo ricordo risaliva alla limousine della sera prima, ora mi trovavo nella sua camera d'hotel, evidentemente era stato lui a portarmi lì dormiente, sentii l'asciugacapelli azionarsi e decisi di seguire il suono per recarmi da lui, raggiunta la porta lo chiamai "Zayn…?", il moro aprì e dopo avermi vista mi sorrise, uscì dal bagno venendomi incontro, raggiuntami mi baciò, "Sei… sei molto bagnato!" dissi io stupita, non credevo dovesse ancora asciugarsi, lui sorrise ancora "Buongiorno anche te, Isabel!" detto questo mi superò e per recarsi in camera da letto, "Perché ti stai preparando? Dove andiamo?" dissi seguendolo, mi sedetti sul letto abbracciando il suo cuscino mentre Zayn guardava deluso il suo armadio, poi si girò e sorrise nel vedermi immersa nel guanciale, ma non commentò, "Andiamo al piano di sotto a fare colazione con gli altri ragazzi… " disse per poi girarsi e tirare fuori dall'armadio un pantalone nero e una t-shirt bianca con uno strano disegno di un pacchetto di sigarette, lo guardai con aria interrogativa, "Puoi metterti una delle mie magliette se vuoi…" disse vestendosi, "Come facevi a sapere che stavo pensando a cosa mettermi?" chiesi quasi terrorizzata, "Perché ogni volta che ti invito da qualche parte, il tuo primo pensiero è "Cosa mi metto?"!" enfatizzò l'ultima parte facendomi in verso, "Non sei un grande imitatore sai…" ammisi scocciata, "Ma tu mi ami lo stesso!" disse Zayn fieramente per poi alzarmi il volto con un dito e baciarmi, "Dettagli!" aggiunsi, lui sorrise "Ti aspetto giù…" disse poi, successivamente si recò verso la porta d'ingresso, l'apri, ma prima di uscire si fermò "Ah Isabel…?" disse tornando indietro di corsa "Si, Zayn?" dissi, mi diede un bacio veloce "Ti amo anche io!" detto questo uscì dalla camera lasciandomi libera di prepararmi.

Dopo una doccia veloce, recuperai la mia gonnellina blu e i miei sandali, indossai un suo maglioncino di filo bianco e, sempre di corsa, mi recai nel ristorante, al secondo piano dell Hotel dove gli altri stavano facendo colazione. Mi trovai in una stanza molto grande illuminata grazie a gradi finestre coperte da tende bianche, tutte tranne una dalla quale si vedeva il mare, proprio vicino a questa finestra si trovava il tavolo dei ragazzi. Nessuno era seduto: Kate gironzolava per la stanza senza seguire in percorso preciso stando a telefono, poco più in là Carmen e Naill stavano parlando, erano carini insieme, poi Liam, Louis e Zayn erano vicino alla finestra, Louis stava raccontando qualcosa mentre gli altri due facevano altro che ridere dell'amico, salutai le due ragazze e Naill per poi recarmi direttamente dagli altri "Buongiorno Ragazza-di-Zayn!" disse energico Louis, "Isabel…" lo corresse subito il moro, "Lo so!" rispose Tomlinson guardandomi negli occhi, gli occhi blu di Louis mi misero in soggezione così spostai subito lo sguardo verso Liam "Ragazzi…" aggiunsi e poi abbracciai Zayn, che mi baciò la fronte per poi dire "Non indovinerai mai chi stiamo aspettando…" lo guardai con aria interrogativa poi… "AAAAAAAAAAAAH!!" un ciclone biondo mi investì "Sum!" dissi felicissima di rivedere la mia amica, la abbracciai scorgendo, alle sue spalle, Harry, così come io mi ero avvicinata subito dalla bionda, i ragazzi corsero dal riccio salutandolo con pugnetti sulla spalla e scompigliandogli i capelli, in tutto questo Sum si presentò a Carmen e Kate che intanto aveva finito di parlare a telefono "Salve ragazze, sono Summer!" disse radiosa come al solito, le make-up artist si presentarono, poi Naill abbracciò da dietro Carmen "Possiamo mangiare ora, giusto?" chiese al gruppo, Zayn gli diede uno schiaffetto dietro la testa e poi si andò a sistemare a tavola, ridendo della fretta del biondo, tutti prendemmo posto e facemmo colazione.

Mi sedetti tra Sum e Zayn, "Allora raccontami che mi sono persa!" dissi alla mia amica lei sorrise timidamente così come Harry che le prese la mano per poi dire "La tua amica è completamente pazza!" la bionda divenne bordeaux, gli diede un leggero schiaffo sul torace e poi prese parola "Solo perché non ho aspettato che tu facessi la prima mossa, non vuol dire che io sia pazza!", il riccio rise "Mi sei saltata addosso dopo cinque minuti che parlavamo!" Sum sempre più rossa in volto tentò dire qualcosa, ma le parole non le uscirono, sempre più divertito dalla reazione della bionda si avvicinò a lei per poi baciarla "Con questo non dico che non mi abbia fatto piacere…" disse dopo il ricco, ammutolendo Sum. "Sei l'unico, L'UNICO, che riesce a farla stare zitta!" disse stupito Zayn mentre mi preparava il latte macchiato, "Io ci sono stato insieme per 10 minuti e sarei voluta scappare dopo tre!", stavolta fui io a colpire il moro sulla spalle "Stai attento alle parole Malik!", poi però lo bacia "… e grazie per esserti ricordato di come prendo il caffè!", il moro mi guardò shoccato "Ma un po' di coerenza no eh?", afferrai un cornetto e lo addentai facendo cenno di no con la testa, lui alzò gli occhi al cielo e prese a sorseggiare il suo caffè. "Che si fa oggi?" chiese ansioso Louis "È un po' che non passiamo del tempo noi 5 insieme…" osservò, per poi correggersi "…Ovviamente anche le ragazze dovranno pensare a qualcosa da fare!", fu Carmen a proporre un modo di passare la giornata "Perché non andiamo a mare e mangiamo qualcosa lì?" Naill e Kate la guardarono sorridendo, Liam colse la proposta al volo "Potremmo trovare il modo di stare in pace, magari privatizzare un intero lido per un giorno, se Zayn è d'accordo…", mi girai rapida verso il moro "Perché Zayn non dovrebbe essere d'accoro?" chiesi al gruppo, Harry intervenne "Non lo sa..?", "Cosa non so?" continuai a chiedere ma nessuno rispose fino a che il moro non prese la parola "Nulla…" poi si rivolse al gruppo "Il mare andrà benissimo!" disse sforzandosi si sorridere, lo guardai con aria interrogativa, ma Zayn ignorò  il mio sguardo "Forse dovresti andare a prepararti…" disse per poi prendermi il volto tra le mani e baciarmi "Gia manchi…" gli sussurrai io, mi alzai da tavola "Allora noi ragazze andiamo…" guardai le altre quattro che si alzarono con me "Ci vediamo alla hall tra mezz'ora!" dissi uscendo dalla sala con le altre per recarci nella stanza delle costumiste, sperando di trovare qualche costume.

Elegantemente in ritardo, raggiungemmo i ragazzi nella hall circa un quarto d'ora dopo, indossando costumi, parei e capelli di paglia, uscimmo dall'ascensore correndo cercando di non far aspettare ancora i 5 cantanti che indossavano tutti dei costumi lunghi fino al ginocchio, Harry e Liam erano a petto nudo e stavano giocando con  un pallone, Zayn, che indossava una camicia sbottonata, era visibilmente teso mentre Louis, con indosso una maglietta, e Naill, che oltre alla maglietta portava in spalla anche la sua chitarra, non fecevano altro che fare facce strane, cercando di strappare un sorriso al moro, ci avvicinammo ai ragazzi e in breve tempo uscimmo dall'hotel, a condurre la fila c'erano Harry e Summer, poi Naill e Carmen, immediatamente dietro di loro c'era Kate a braccetto con Louis e Liam e, in ultimi, leggermente distanziati dal gruppo, io e Zayn, mano nella mano. "Che hai?" chiesi al moro guardandolo torva, "Nulla!" risposte lui secco, "E allora perché non ridi, scherzi… perché non fai niente?" chiesi sempre più infastidita, "Perché…" iniziò lui, per poi lasciarmi la mano e appoggiarmi il braccio sulle spalle, "…in realtà…", "Zayn vuoi dirmelo o no? E pensa bene alla risposta!" lo interruppi io irritata, il moro sorrise "Siamo arrivati!" disse indicandomi una fila di ombrelloni bianchi perfettamente abbinati alla sabbia dello stesso colore, "È quello?" domandai al moro con gli occhi che mi brillavano, lui annui sorridendomi, "Oggi sarà bellissimo! Farò in modo che tutto possa andare per il meglio! Tutto perfetto, per noi!" dissi entusiasta, Zayn mi baciò i capelli, restando in silenzio, poi raggiungemmo il gruppo intento ad accordarsi con il proprietario del lido per avere un po' di pace. Ci posizionammo in prima fila, occupando tre ombrelloni ed una decina di lettini,  Louis ed Harry si gettarono subito in acqua seguiti da Sum, in prima fila, e poi tutti gli altri, stavo per tuffarmi in mare anche io, quando mi accorsi di non essere seguita da Zayn, che al contrario aveva intenzione di stendersi sul lettino ed addormentarsi al sole. "Non mi dirai che sei venuto fin qui solo per dormire?" lo schernii, "Sono venuto fino a qui per stare con te…" mi corresse subito il moro, "…Ed è per questo che ti metti a dormire… mi pare sensato…" dissi ironicamente, il moro si alzò dalla sdraio, mi prese per mano "Torniamo tra un po'…" disse al gruppo.

"Posso sapere  che ti prende?" gli chiesi non appena ci fummo allontanati dal gruppo, il moro guardava il mare senza rispondere, "È perché ieri mi sono addormentata… mi dispiace ma era stata un giornata strana, erano successe troppe cose…", Zayn ci pensò un po' sù poi disse "Non è per ieri, non preoccuparti…", feci mente locale per cercare di capire cosa lo avesse infastidito "Hai scoperto che stamattina ero sveglia?", il moro mi guardò con aria interrogativa "Quando cantavi Gotta be you…" continuai io "ERI SVEGLIA?!" disse shoccato lui per poi arrossire, "Immagino che non fosse neanche per questo…" dissi pensierosa, "Perché non ti sei alzata?" mi chiese il moro sempre più sotto pressione, "Perché adoro il suono della tua voce…" ammisi io come se fosse ovvio, Zayn si fermò di scatto e si pose difronte a me "… e perché se mi fossi alzata subito, il penultimo giorno con te sarebbe iniziato prima…"  continuai, il moro sorrise della mia affermazione "… ed infine perché il tuo essere dolce nei momenti più inaspettati mi manda su di giri!", Zayn mi baciò, "Questo è uno di quei momenti…" commentai, "La cosa più strana…" disse il moro giocando con una ciocca dei miei capelli, "È che non volevo che ti svegliassi per lo stesso motivo… come se quando avresti riaperto gli occhi il tempo avrebbe ripreso a scorrere" sorrise di se stesso abbassando lo sguardo "A volte sono un vero idiota!", "È invece sei la cosa migliore che potesse capitarmi!" lo corressi alzandogli il volto e costringendolo a guardami negli occhi, restammo per qualche secondo così in silenzio, che poi fu rotto dal moro "Io… io non so nuotare!", esplosi in una risata fragorosa, "Non sai nuotare a 19 anni?" gli chiesi shoccata "Stai scherzando vero?" continuando a ridere, "Ecco non dovevo dirtelo!" disse lui scocciato, si voltò e prese a camminare in modo da distanziarmi, corsi verso di lui trattenendo le risate "Mi dispiace non volevo prenderti in giro… è che fa strano che uno come te grande, grosso e senza paure non sappia nuotare…" disse senza cattiveria, Zayn mi guardò incredulo "Infierisci?!… Io torno dai ragazzi!" disse cambiando direzione e tornando indietro, "E Daaaaaaaai!" dissi inseguendolo, una volta che lo ebbi raggiunto mi infilai sotto il suo braccio "Isabel, un altra parola e ti butto in acqua!" mi minacciò il moro, così restai in silenzio soffocando di tanto in tanto una risata, che Zayn faceva finta di ignorare, "Posso chiederti una cosa?" gli dissi io, lui mi guardò incuriosito "Cosa mi dici della bicicletta?", "Ora basta!" disse il moro prendendomi in braccio ed avvicinandosi al mare "Era una domanda innocente!" dissi prima di essere gettata in acqua, "E per tua informazione so andare in bicicletta!" disse per poi voltarsi, uscii in fretta dall'acqua per poi salirgli sulle spalle "CAZZO! SEI GELATA!", "Per tua informazione…" dissi facendogli il verso "L'acqua era tutt'altro che calda!" , "Me ne sono accorto!" rispose acido, sorridendo iniziai a baciargli il collo "Continua su questa strada e forse, e ripeto forse, ti perdono!" disse trattenendo i brividi, risi della sua pelle d'oca e poi lo abbracciai più forte, mentre continuava a portarmi in spalla "Cosa ho fatto di tanto eclatante per meritarti?" gli chiesi, lui sorrise "È quello che mi chiedo anche io tutti i giorni… cosa ho fatto di male?", gli diedi uno schiaffo dietro la testa "Cosa hai fatto di male?" ripetei per dargli l'occasione di correggere il tiro, infatti lui dopo poco "Cosa ho fatto di male in 19 anni per dover aspettare così tanto per incontrarti!", risi della correzione "Bravo Malik!" dissi baciandogli nuovamente il collo.

"BRAVA ISABEL! FINALMENTE L' HAI ADDOMESTICATO!" urlò Naill vedendoci arrivare, Zayn si fermò "Il Malik-Express si ferma qui, in quanto il conducente ha delle faccende da sbrigare, ci scusiamo per il disturbo" disse poi facendomi scendere, sentitosi libero prese ad inseguire il biondo per tutta la spiaggia, il quale si tuffò in mare e prese a nuotare per allontanarsi dal moro, "Non resisterai per molto lì in acqua!" osservò Zayn, poco dopo arrivo Kate con freezer portatile "Chi ha fame?" chiese al gruppo, il moro si girò verso l'amico in acqua sfoggiando il suo sorriso da vincitore "Naill forza vieni a pranzo!" il biondo iniziò a lamentarsi in acqua, poi lentamente si avvicinò alla riva, sotto lo sguardo vigile di Zayn, mi avvicinai a lui "Andiamo a mangiare dai! Lo ammazzi dopo!", "Ti prego, mi ammazzi dopo!" disse il biondo avendo inteso le mie parole, "Non ci sarà sempre lei a salvarti!" urlò il moro all'amico che intanto era uscito dall'acqua e che stava camminando verso Carmen che gli porgeva il suo panino, "Perché con me non sei mai così buona?" mi chiese poi baciandomi, "Perché altrimenti non mi divertirei!" dissi sinceramente, alzò gli occhi al cielo e mentre ci avvicinammo al gruppo disse ironicamente "Cosa avrò fatto di tanto eclatante per meritarla?"

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Capitolo 11
*** I'm With You, Now! ***


"Sono sazio!" disse Zayn gettando il corpo all'indietro e sprofondando nella sabbia "È più che normale visto che hai mangiato il tuo panino e metà del mio…" gli feci notare io, "Non è certo colpa mia se a te non andava più!" disse il moro tirandosi su e tentando di giustificarsi, non risposi, rimasi a guardarlo con uno sguardo leggermente malinconico di cui si accorse, "Isabel, che ti prende?" chiese con aria preoccupata "Nulla!" risposi io repentinamente tentando di improvvisare un sorriso, mentre lui mi guardava negli occhi sentii il bisogno di abbracciarlo, così gli saltai addosso e senza fare troppe domande ricambiò, affettuoso, il mio abbraccio. Gli altri avevano assistito alla strana scena senza che ne io ne Zayn ce ne accorgessimo e solo dopo qualche secondo di silenzio, il brusio delle loro voci riprese, anche se probabilmente non si era mai fermato, era solo che la presenza del moro faceva semplicemente dissolvere tutti gli altri, lo guardavo negli occhi e tutto il resto spariva, c'eravamo solo noi e nessun altro… "Chi gioca a Beach Volley?" la voce squillante di Summer interruppe la mia catena di pensieri, Harry e Liam scattarono subito sugli attenti mentre Naill corse a prendere la palla che i ragazzi avevano portato dall'Hotel, scontenta dello scarso entusiasmo delle ragazze Summer continuò la sua opera di convincimento "Andiamo Carmen, Izzie un po' di vitalità!" io mi limitai a sorriderle mentre Carmen si alzò in piedi porgendo una mano a Kate, la quale alzandosi disse "Io faccio l'arbitro!", "E tu?" mi chiese Zayn, dopo pochi secondi risposi "Io faccio il tifo per te!", il moro mi guardò con aria delusa "Non gioco se tu non sei con me…" disse per poi avvicinarsi alle mie labbra, "La voglia di uccidermi ti è passata già?!" urlò Naill interrompendoci, Zayn sorrise per poi dire "Ti sto solo dando più tempo per salutare i tuoi cari! Dovresti esserne grato!", "Oh ma lo sono! Ricordami di ringraziare la tua padroncina che ti tiene così bene al guinzaglio!" rispose il biondo con il chiaro intento di provocare l'interlocutore, il moro mi baciò rapidamente "Scusami un attimo amore!" mi sussurrò per poi alzarsi di scatto "Hey tu! Irlandese! Mi hai scocciato, ora ti faccio vedere io chi deve stare al guinzaglio!" disse Zayn per poi lanciarsi all'inseguimento di Naill che, come un oretta prima, aveva prendo a scappare per tutta la spiaggia fino a che Carmen non si intromise tra loro "Perché non scaricate la tensione giocando?" disse per poi sfociare un sorriso messo in risalto dalla sua pelle olivastra, il biondo annui stando dietro le spalle della ragazze mentre il moro si posizionò dietro la rete del campo del nostro lido. "Allora ragazzi le squadre saranno io, Harry e Zayn, contro Naill, Carmen e Liam" urlò Summer, "I punti saranno assegnati da Kate, la sua parole è legge!" continuò poi sorridendo al neo-arbitro, poi si girò intorno come se cercasse qualcosa, "…Louis?" chiesa la bionda al gruppo, nessuno aveva notato che si era allontanato, fortunatamente però il ragazzo aveva sentito Sum che lo aveva chiamato così arrivò correndo "Io faccio la ragazza Pon-pon con Isabel!" disse sedendosi al mio fianco e cingendomi le spalle con un braccio, pochi istanti dopo gli arrivò una pallonata addosso seguita dalla voce decisamente ironica di Zayn "Scusa Lou, non volevo!", il ragazzo gli rilanciò la palla "Tiferemo per te! Noi due INSIEME, SOLI! " disse stringendomi più forte, il moro si limitò a lanciare un occhiataccia all'amico, Kate fischiò e la partita iniziò.

 

"Dove ti eri cacciato?" chiesi a Louis per intrattenere una conversazione, "Ero a telefono…" rispose per poi far cadere il silenzio, restai un po' troppo tempo a fissarlo, tant'è che ne accorse e senza il timore ricambiò il mio sguardo, al contrario non appena io incontrai i suoi occhi azzurri, fui costretta a voltarmi e concentrarmi sulla partita, lui si limitò a sorridere senza aggiungere nulla, altri attimi di silenzio di cui mi scocciai rapidamente "Perché deve essere così difficile costruire una conversazione con te?!", il ragazzo si girò sbalordito "Scusa, non credo di aver capito…", "È difficile parlare con te, da quanto ci siamo visti ti avrò detto si e non due parole…" continuai io, Louis rise di gusto "Tu non mi hai neanche mai guardato negli occhi…", colpita ed affondata, leggermente in imbarazzo provai a rispondere "Non è colpa mia se mi metti in soggezione!", il castano continuò a ridere "Io non metto in soggezione nessuno, di solito è Zayn quello che…" si bloccò, indietreggiando leggermente "Ah… forse tu fonazione al contrario!" continuò, risi della sua battuta, "Proviamo a ricominciare… Piacere di conscerti io sono Louis Tomlinson!" disse il ragazzo porgendo mi la mano, "Isabel…" dissi, gli occhi blu di Lou si immobilizzarono "Stai scherzando vero? Non puoi presentarti così…", mi schiarii la voce per poi riprovare "Io sono Isabel Curter e sono più che lieta di conoscerla Mr Tomlinson…" "CIAK, BUONA LA PRIMA! Perfetta, Sublime, Da Oscar!" disse il ragazzo appludendomi, "Non era poi così difficile!" dissi con finta modestia, rise per poi lasciar cadere nuovamente il silenzio, ma questa volta spettò a Louis romperlo "Ero a telefono con Eleonore prima, la mia ragazza…" disse lievemente cupo in volto "Deve mancarti molto…" osservai, lui si limitò ad annuire "A volte è più difficile di altre… le relazioni a distanza sono complicate…" continuò, poi si girò verso di me notando il fatto che stessi fissando Zayn "Ma quando funzionano sono… è indescrivibile! Le emozioni sono amplificate, la voglia di stare con lei è tantissima e quando finalmente la vedi ringrazi di aver aspettato così tanto, capisci che ne è valsa la pena…" guardavo i suoi occhi illuminarsi, un altro sguardo al moro e poi mi lascia cadere sulla spiaggia "Le presenti come se fossero qualcosa di naturale…" dissi rassegnata "Sono solo diverse, questo non significa che siano innaturali…" disse Louis alzando gli occhi al cielo "Poi spetta a te vedere il lato migliore, non sono molte le persone che possono dire di avere un amore che resiste alla distanza!" scattai subito in piedi "E se non resistesse? E se si innamorasse di qualcun altra? Se si dimenticasse di me una volta salito su quell'aereo?… Scusami non stavamo parlando di me…" dissi portandomi le mani sul volto, Louis sorrise comprensivo "Abbiamo smesso di parlare di me da un po'… Stai tranquilla, vivi quest'emozione e quando sarà il momento deciderai se lasciarla andare via o se tenertela stretta più che puoi!", alzai lo sguardo incontrando i suoi occhi blu, questa volta resistetti al suo sguardo "Gr…Grazie, suppongo…" dissi per poi abbracciarlo, sentii i muscoli di Louis irrigidirsi, forse per l'imbarazzo "Prego, suppongo…" disse per poi ricambiare il mio abbraccio.

 

"Isabel, me lo sarei aspettato da lui, ma da te!" disse scherzosamente Zayn venendoci incontro, "Il mio fascino ha mietuto un'altra vittima!" rispose fieramente Louis alzandosi e porgendomi la mani per far si che anche io mi alzassi con lui, "Mettiti in fila Tomlinson!" disse il moro cingendomi i fianchi con il braccio, "Ma ti ho mai detto che ti adoro quando sei geloso?" dissi io guardandolo negli occhi nocciola "Non sono geloso…" rispose Zayn, "Si e io sono la regina Elisabetta!" intervenne Louis, il moro lo guardò torvo, "Avrei detto se avessi voluto contraddirti, mio caro ed eterno amico Zayn" scoppiai a ridere, il moro abbassò lo sguardo per incontrare i miei occhi "Ti ho mai detto quanto mi piaccia il suono della tua risata?" disse spostandomi i capelli dal volto, che senti diventare rosso, "Forse è meglio che io vada…" esordì Louis, "Sparisci!…" disse Zayn senza muovere gli occhi dai miei, in poco tempo ci trovammo soli e finalmente le labbra del moro raggiunsero le mie, lo strinsi a me più del solito e lui se ne accorse "Sei così strana oggi…" disse guardandomi come se volesse leggermi, "Non è vero!" dissi tentando di evitare il suo sguardo, "E allora perché non mi guardi negli occhi?", con aria sconfitta, avendo capito che con lui era inutile tentare di nascondere i miei pensieri, alzai lo sguardo puntandolo sul suo volto segnato da un espressione soddisfatta "Togliti da faccia quell'aria da sbruffone, non ti ho ancora detto perché sono strana…" puntualizzai, Zayn sorrise "Ma hai ammesso di essere diversa, quindi ho ragione io, e sai quanto io adori avere ragione!" alzai gli occhi al cielo "Ed io che pensavo che eri in pensiero per me, invece vuoi solo avere ragione… in effetti ora ha più senso!" dissi ironicamente "Non fare la stupida, credo che mi importi più di te che di me stesso…" disse abbassando il volto in lieve imbarazzo e sussurrando l'ultima parte quasi sperando che io non capissi quello che aveva appena detto, gli alzai il volto "Ti amo così tanto…" sussurrai prima di baciarlo, "Sei decisamente strana…" osservò dopo, ridendo mi alzai per avvicinarmi al mare "LO SO!", "ED ORA CHE STAI FACENDO?" mi chiese mentre mi allontanavo da lui "UN TUFFO!" risposi prima di immergermi in acqua.

 

Sott'acqua lontano da tutti, lontano dal mondo persi la cognizione del tempo, salivo per riprendere fiato per poi immergermi poco dopo, vidi tutti allontanarsi, Kate stare a telefono e urlare con non so chi e Zayn stare sdraiato impugnando un bloc-notes e una mattina, un atro tuffo, chiusi gli occhi e vidi lui, salì in superficie e decisi di uscire dall'acqua, vidi il moro riporre accuratamente il blocchetto e venirmi premurosamente in contro con la sua asciugamano, "Non ho freddo…" dissi "Per ora no, ma i ragazzi stanno organizzando un falò, più tardi farà sicuramente più fresco e se resti così bagnata potresti ammalarti…" disse asciugandomi i capelli e baciandomi la fronte "Grazie papino…" dissi con la voce di una bambina, mi guardò incredulo "Ammalati pure se è questo quello che vuoi…" si voltò e fece per andarsene "Andiamo Zayn non volevo mica offenderti…" dissi io afferrandolo per un braccio "Lo so… è solo che…" si voltò e prese fiato "Non so mai come prenderti, se faccio la cosa giusta o meno, se devo comportarmi in una certa maniera o in un altra… Voglio che tutto sia perfetto e non ho intenzione di sbagliare", lieta di sentire quelle parole gli accarezzai il volto dicendo "Qualsiasi cosa fatta da te è perfetta…" , "Ovviamente!" aggiunse lui per vantarsi, "Tranne quando fai l'idiota!" continuai per poi dargli un leggerlo schiaffo in faccia, "Ahi! Mi hai fatto male…" disse mentre io mi allontanavo "Non fare il bambino Malik, era una carezza", il moro mi raggiunse in fretta mi prese la mano e mi girò, poi con il dito prese a scorrere dal mio volto al fianco passando per collo e addome, si avvicinò leggermente al mio orecchio "Questa è una carezza…" il contatto con la sua pelle calda mi vece venire i brividi, lui se ne accorse, ma evitò di fare battute stupide, al contrario mi sistemò l'asciugamani che mi aveva posto sulle spalle e mi abbracciò, restammo così per un po', lui con la testa poggiata sopra la mia ed io con il volto immerso nel pettorale, intenta a sentire il profumo della suo pelle unito alla salsedine. A malincuore mi sciolsi dal suo abbraccio per guardarlo in volto, "Promettimi una cosa…" esordì io, lui restò in silenzio per ascoltarmi "Zayn promettimi che mi riserverai un po' di spazio nella tua vita, che ogni tanto penserai a me anche se saremo lontani, che momenti come questo saranno incisi nel tuo cuore, perché io non potrei pensare di essere solo…" non riuscii a finire la frase, il moro mi sorrise teneramente "Non potrei dimenticarti neanche se volessi…" sentii i miei occhi inumidirsi così li chiusi e affondai di nuovo il volto sulla pelle di Zayn che tornò ad abbracciarmi, "Ti amo…" mi sussurrò lievemente all'orecchio.

 

"Ragazzi scusate…" disse Kate dopo essersi schiarita la voce "Dobbiamo spostarci, gli altri hanno costruito il focolare poco più avanti…", annuimmo "Vai avanti tu, mettiti vicino al fuoco, io prendo le borse e vi raggiungo…" disse poi il moro baciando me e sorridendo a Kate, la quale mi cinse le spalle "Che hai?… Sei stranamente pallida…" osservò la bionda con fare materno "Sono stanca e… mi mancherà tutto questo…" Kate mi lanciò uno sguardo compassionevole "Non pensarci ora, non vorrai mica rovinarti il falò?!" disse l'ultima parte con un tono leggermente severo, le feci di non con la testa "Bene…" continuò "… Allora andiamo dagli altri e ridiamoci su!". I ragazzi avevano appena acceso il fuoco, tutte le asciugamani erano state messe attorno al falò per farci sedere, Naill era seduto su un tronco portato dal mare, impugnava la sua chitarra strimpellando qualche nota sotto lo sguardo innamorato di Carmen, che sorrideva e abbassava lo sguardo non appena il biondo la guardava, Harry e Summer davano le spalle all'oceano, uno di fianco all'altra accoccolati sotto un unica coperta, non appena arrivammo Kate si posizionò vicino Louis e Liam  i quali erano, a loro volta di fronte e Naill e improvvisavano qualche acuto accompagnati dalla chitarra del biondo, io aspettai di essere raggiunta dal moro per sedermi, il quale arrivò da li a poco, dopo aver poggiato le borse a terra si sistemò dietro di me, anche lui era avvolto da un asciugamano e si sedette divaricando le gambe, mi sedetti davanti a lui poggiando la testa sul suo petto, avevo i capelli ancora un po' bagnati così lui rabbrividì al contatto, me ne accorsi e mi alzai istintivamente "Tranquilla sto bene…" disse Zayn "…stenditi pure!" continuò, lo bacia e tornai distesa godendomi lo spettacolo: il fuoco, il mare, gli amici e la musica.

 

"The perfect sky is torn, You're a little late, I'm already torn…" breve assolo di chitarra e poi tutti "There's nothing where he used to lie, my inspiration has run dry that's what's going on, nothing's right, I'm torn!…" Zayn prese fiato "I'm already torn…!" disse per finire la canzone con il suo vibrato, "Devi sempre esagerare!" commentò Liam, "Non c'era necessità di fare questo acuto finale…" continuò Louis per schernirlo "Ragazzi quando capirete qualcosa di musica, chiamatemi ok? Mi piacerebbe cantare qualche pezzo insieme!" disse il moro con fare da sbruffone "Per quanto riguarda me e il mio amico Naill, saremmo un famosissimo duo country, quindi, nel caso vi serva qualche dritta, non chiamateci, saremmo troppo impagnati!" aggiunse rapido Harry stupendo il biondo che disse "Mi dispiace Styles ma ho grandi progetti per la mia carriera da solista… non credo di aver bisogno di te, mi basta lei…" detto questo improvvisò un assolo alla chitattarra, Zayn scoppiò a ridere della scena "Ma chi vogliamo prendere in giro… noi siamo noi solo se siamo uniti… " Louis finse di commuoversi e con la voce tremolante disse "Ohhhh il piccolo Zayn ha scoperto di avere un cuore e di non essere di pietra!" così dicendo appoggiò il capo sulla spalla di Liam che tentò di consolarlo, il tutto fu interrotto dallo stomaco di qualcuno che brontolava "Ok ragazzi mi dispiace, ma sto morendo di fame!" disse l'irlandese senza troppo ritegno, Carmen scoppiò a ridere, ma trovò comunque la forza di porgergli un Hotdog, che Naill divorò rapidamente. Sarei restata lì per tutta la vita se il sonno non fosse sopraggiunto "Zayn, torniamo a casa?" dissi in un sussurro che fortunatamente il moro senti, "Certo, amore…" mi disse per poi rivolgersi agli altri "Ragazzi noi torniamo in Hotel, Isabel vuole…", "Non preoccupatevi andate pure…" disse subito Summer comprendendo la situazione, "Grazie… A domani ragazzi, buonanotte!" disse Zayn alzandosi e porgendomi la mano per farmi alzare "Buonanotte!" feci eco al mio ragazzo e lo segui, raggiungemmo l'Hotel in poco tempo ed altrettanto rapidamente entrammo in camera, mi sdraiai sul suo letto ed aspettai che Zayn si mettesse al mio fianco, cosa che accadde poco dopo, mi accoccolai su di lui "Buonanotte amore…" gli dissi, lui mi abbracciò e mi baciò la fronte, poco dopo mi addormentai, quella notte come le precedenti, lo sognai.

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Capitolo 12
*** A Part of me ***


 

Mi sveglia nel suo letto, malgrado la scena si fosse già ripetuta più volte, ora era davvero tutto perfetto, oltre ai raggi del sole che entravano dalla finestra, il brusio delle persone e il rumore delle automobili in lontananza che veniva dalla strada, adesso in quello stesso letto, accanto a me c'era anche Zayn, chi sa come mai quella mattina non si era svegliato prima di me e  per la prima volta lo guardai dormire, osservai le linee del suo profilo ormai più che familiari per me, ascoltai il suo respiro regolare, appoggia la testa sul suo torace e cullata dal lento gonfiarsi e sconfiarsi del petto stavo per riaddormentarmi quando il suo cellulare suonò, stando attenta a non urtarlo mi alzai e mi allungai sopra di lui, verso il suo comodino cercando di far tacere la suoneria, afferrato il telefonino lo spensi senza neppure cercare di capire chi lo stesse chiamando "Posso sapere almeno chi era?" il suono della voce del moro mi fece sobbalzare tanto da perdere il mio già precario equilibrio e cadergli addosso dandogli una gomitata nello stomaco "Dio! Bastava dire no!" disse contorcendosi "Io… mi dispiace… scusa!" dissi accarezzandolo come se volessi ricomporlo, "Mi dispiace… Scusa…" mi vece il verso il moro "È tutto quello che sai fare?" si mise a sedere  "Neanche lamentarsi funziona con te…" disse poi con aria delusa, sorrisi della sua farsa saltandogli al collo "Se vuoi possiamo riprovare…" "E dovrei prendermi un'altra gomitata nello stomaco? Hai perso la tua occasione riccia…" aggiunse il moro ignorando il fatto che ormai fosse disteso ed io fossi sopra di lui "Quella parte possiamo anche saltarla…" dissi prima di baciargli il collo, rise "…e anche quella in cui ti lamenti…" gli baciai leggermente le labbra "…e anche quella in cui mi scuso e mi fai il verso" aggiunsi lievemente nervosa, "Mi dispiace…" disse Zayn continuando a imitare la mia voce, risi ed il moro ne approfittò per farmi stendere con la schiena sul letto, con una mano mi accarezzava i capelli mentre l'altra seguiva la linea dei miei fianchi, per un attimo mi persi nei suoi occhi nocciola, sempre più vicino ai miei "È… tutto quello… che sai fare?", mi rivolse uno dei suoi soliti sorrisi da vincitore "A quanto pare funziona…", "Non credo…" dissi cercando di controllare i battiti del mio cuore, "Va bene Isabel…" disse alzando le mani "Resitimi!", "Credi che non ce la farei vero?" segui i suoi movimenti con aria di sfida, "Ne sono sicuro!" rispose il moro avvicinandosi al mio volto "Sei tu che non ce la farai!" dissi lasciandolo lì, mi alzai dal letto sfilandomi la maglia che stavo indossando "E ora vado a farmi una doccia, amore" mi diressi verso il bagno "Vuoi venire?", Zayn si lanciò a peso morto sul letto "Sto bene qui… grazie!" aggiunse dopo ironico.

 

"Isabel!" sentì la voce del moro che mi stava chiamando, così appena finita la doccia indossai il suo accappatoio per poi raggiungerlo in camera da letto, entrata nella stanza feci fatica a nascondere lo stupore "Che cazzo fai?", sorrise delle mia reazione "Che c'è? Mi sono solo steso comodamente sul letto!", scoppia in una sonora risata "Questo va ben oltre il comodo! SEI NUDO!" fece per alzarsi "Ah, questo dici…", "STA FERMO!" gridai d'impulso, "Isabel, sono nella mia camera su mio letto e sono libero di fare quello che voglio… " disse con aria da superiore, "Hai ragione!" dissi ricomponendomi "Fai quello che più ti piace, non fa differenza per me!" continuai dopo, non cedendo il moro provò nuovamente ad alzarsi dal letto ed io impulsivamente mi voltai "Non credevo di crearti problemi… mi dispiace" disse fingendo palesemente, "Stai giocando molto sporco, Malik!" contestai e prima che potesse aggiungere altro continuai "Ora vestiti, io vado da Kate e Carmen…" dissi per poi correre verso la porta, mi guardò con aria stupita "Dimmi almeno dove andiamo…", senza voltarmi verso di lui gridai "Niente jeans, Zayn!" mi chiusi la porta alle spalle e raggiunsi la camera delle ragazze.

 

"Salva!" tirai un sorriso di sollievo quando Kate aprì la porta, entrai nella stanza "Che hai?" chiese la bionda "E soprattutto perché sei in accappatoio?" aggiunse Carmen non appena mi vide, risi di me stessa ero appena scappata dalla stanza del mio ragazzo e nella fretta avevo anche dimenticato cosa stessi indossando e come fossi conciata, "Isabel sei impazzita?" lo sguardo di Kate era sempre più preoccupato, "No ragazze sto bene…" la mora si avvicinò, mi guardò negli occhi, mi alzò il volto e mi controllo le braccia "Non è drogata!" disse poi soddisfatta all'amica, "Vi ho detto che sto bene! Mi serve un vestito…" il volto di Carmen si illuminò "Vediamo che riesco a trovare…" disse, poi mi tirò per un braccio conducendomi davanti al suo baule "Che ti serve?" disse dopo avermi lasciata "Un vestito sobrio, ma anche un po' provocante…" senza aggiungere altro iniziò a scavare nel cassone tirandone fuori un vestitino pesca "Dove devi andare?", in fretta mi sfilai l'accappatoio e indossai il vestito "In un posto…" Carmen mi guardo con aria di domanda "E… ti serve un vestito provocante per questo?", risi della domanda "No, quello è per Zayn… devo provargli una cosa!" dissi osservandomi allo specchio con il vestito della mora, era  accollato ed avvitato, alle spalle però la scollatura era vertiginosa, la gonna era leggermente stretta ed arrivava a metà coscia "È perfetto!" mi voltai verso Carmen che intanto era andata a cercarmi un paio di scarpe "Questo sono davvero mie, un graffio e sei morta!" disse presentandomi delle zappe con tacco dello stesso colore del vestito, la abbracciai "Sei grande!" le indossai e poi mi diressi verso il bagno credendo di trovare Kate, la bionda però era assente così lasciai i capelli sciolti e mi truccai molto leggermente, una volta pronta salutai Carmen e uscii dalla camera. 

 

Non potevo correre il rischio di cadere per le scale, quindi decisi di prendere l'ascensore, entrai nella cabina e premetti il pulsante, ma una mano bloccò le porte prima che si chiudessero, "Pensavo di non farcela…" affermò una voce maschile entrando, indossava un pantalone grigio, su di esso cadeva morbida una polo dello stesso colore mentre un maglioncino di filo bianco gli cingeva il collo, anche le scarpe erano bianche, mi guardò "A che piano va signorina?", sorrisi "Zayn, non fare il cretino!" dissi ridendo, senza aggiungere una parola entrò in cabina, le porte si chiusero ed iniziammo a scendere. "ASPETTA!" disse il moro facendo fermare l'ascensore "Volevo solo dirti una cosa e devo farlo ora che siamo soli perché si tratta di noi, di me e di te e non voglio che qualcuno che non sia tu sappia quanto ti amo e quanto io mi senta fortunato ad averti incontrata! Perché ci sono cose che devi assolutamente sapere, voglio che tu sappia che amo il modo in cui arrossisci e abbassi lo sguardo, amo il tuo cercare di fare la dura, amo quando sei maldestra ed impacciata…" si avvicinò a me cingendomi la vita con le mani "… amo il modo in cui mi guardi, in cui mi stringi, il modo in cui sorridi quando sei con me… Questo è l'ultimo giorno e non sono pronto a dirti addio, vorrei non farlo mai…" si avvicinò sempre di più e come sempre mi persi nei suoi occhi profondi, mi spostò i capelli dal volto sistemandomeli dietro all'orecchio "Sei bellissima…" disse in un sospiro, gli afferrai il volto e feci per baciarlo, ma lui si voltò interrompendomi "Aspetta ancora.." lo guardi con aria interrogativa "C'è un'altra cosa ancora che devo dirti e non sono sicuro che ti piacerà…" sentì i miei occhi inumidirsi, non l'avevo mai visto così serio e la cosa mi spaventava "Ho fatto tutto questo discorso perché…" deglutì rumorosamente "Perché volevo vincere… ecco l'ho detto, ora mi sento meglio, tu non ti senti meglio Isabel?" lo guardai incredula per poi stampargli un bacio veloce "Ecco, hai vinto! Ora muoviamoci!" dissi allontanandolo in fretta "Ho… vinto? Non mi interessa della scommessa, altrimenti perché te l'avrei detto?" mi costrinse a voltarmi e notò i miei occhi lucidi "Mi dispiace… io… io non pensavo che… non piangere ti prego!" disse asciugandomi le lacrime "Mi sento una stupida!" sussurrai "Cosa? Tu…no, no… Perché?" chiese spaesato "Perché ho avuto paura che mi stessi dicendo addio, che il tuo discorso fosse il tuo modo per dirmi che è stato bello finchè è durato, che te ne saresti andato, in un attimo mi è crollato il mondo addosso ed il vuoto mi ha pervaso… ho avuto paura Zayn…" lui mi strinse fra le sue braccia appoggiando la sua testa sulla mia "Scusami…" mi ripeteva "È inutile scusarsi, sono stata io che ho tratto conclusioni affrettate…" dissi tentando di non sembrare più terrorizzata di quanto già non fossi, il moro mi afferrò il volto tra le mani "Ascoltami bene, quello che ti ho detto le penso davvero, non sono pronto a dirti addio e non voglio farlo, quando sulla spiaggia ti ha detto che non potrei dimenticarmi di te neanche se lo volessi ero sincero, lo sono ogni volta che ti dico che ti amo e che sei perfetta e lo sono anche ora, mentre ti sto dicendo che farò in modo che tu non debba più sentiriti così…" mi baciò dolcemente "… ed ora andiamo ovunque tu voglia andare!" sentite quelle parole mi ricordai per cosa mi ero preparata "Dio è vero! Dobbiamo muoverci…" guardai l'orologio che Zayn aveva al polso "È tardissimo! Sei un cantante non hai un Jet privato o qualcosa di simile?" il moro rise "Mi spiace ma ti dovrai accontentare di quello che abbiamo e dovrò anche guidare io visto che Harry e Summer hanno rapito il nostro autista…" aggiunse poi premendo il pulsante che permise all'ascensore di continuare a scendere, seguivo i suoi movimenti con lo sguardo, si specchiava, si aggiustava la camicia poi disse "Isabel…?" sorrisi "Niente… Ti amo!"

 

"Forza salta in sella!" disse Zayn dopo essere salito su una moto nera della quale non distinsi la marca, tirai un po' più in su la gonna per salire con più facilità "Non avevo capito che ci saremmo dovuti muovere in moto…" dissi leggermente seccata "Preferisci la barca?" rispose lui sarcastico per poi continuare "Dove andiamo?", "Segui le mie indicazioni e non fare domande!" dissi infilandomi il casco, visto che non riuscivo ad allacciarlo ci pensò lui "Ecco fatto…" disse poi mise il suo ed accese la moto che accelerò d'improvviso, facendomi perdere l'equilibrio verso l'indietro, il moro si voltò verso di me "Puoi aggrapparti eh? Non mordo…" lo abbraccia "Non in pubblico almeno…" mi rivolse il suo sorriso soddisfatto e poi partimmo.

 

Imboccammo rapidamente l'autostrada dirigendoci verso nord, Zayn si lasciò guidare da me senza chiedere nulla, ogni tanto però accelerava o impennava costringendomi a stringerlo più forte "Esci qui…" dissi indicando verso destra dove un cartello diceva Eatonville, da lì a poco raggiungemmo il centro cittadino dove fu costretto a rallentare, "Ecco, parcheggia qui…" dissi, "Dove siamo?" chiese Zayn spegnendo la moto, scesi dal veicolo "Questa è Eatonville!" dissi entusiasta mentre cercavo di togliermi il casco, "Lo so, amore…" disse il moro slacciandomi il casco "… so leggere e tu non hai un buon rapporto con questo casco…" si slifò anche il suo casco e li sistemò "Andiamo, su!", alzò gli occhi al cielo, senza pensarci su gli afferrai la mano ed inizia a camminare "Isabel, sei un esplosione…" disse Zayn, "Nel senso coinvolgente della cosa o distruttivo?" gli chiesi, lui rise, mi tirò per il braccio e mi abbracciò "Nel senso che sei su di giri… Vuoi spiegarmi?" sorrisi imbarazzata, gli cinsi il collo con le braccia e sempre più in imbarazzo inizia a dondolare sul posto "Questa mattina, guardandoti dormire ho avuto un idea…." gli sistemai il ciuffo mentre mi guardava negli occhi "In questi giorni ho conosciuto il tuo mondo, ora voglio che tu conosca un po' del mio" il moro indietreggiò guardandomi stupido "Vivevi qui, Isabel?" annuì lo guardai premurosa "Ti va se vediamo la città?" mi cinse le spalle con un braccio "Dove mi porti?" chiese poi guardandosi intorno, lo bacia per poi sorridergli "Era quello che speravo che dicessi…"

 

Il giro delle cittadina non durò molto, passammo per il parco e gli feci vedere la scuola che ho frequentato e il bar dove passavo il tempo con gli amici, dopo il tour guidato entrammo in un grande viale alberato "E così eri un' atleta…" disse Zayn rompendo il terribile silenzio nel quale ci eravamo immersi, "Al liceo? Si, dovevo scegliere tra quello e la squadra delle cheerleader e diciamo che non sono molto aggraziata…" risi di me stessa, il moro annuì "Avresti spaccato qualche osso sicuramente…" osservò, "Bhe l'ho fatto anche con il salto in lungo…" Zayn mi guardò spaventato "E come? Su chi sei atterrata?", infastidita dal suo tono dissi "È inutile che fai il saccente! Diciamo che le ossa rotte erano le mie…" aspettai che mi dicesse qualcosa ma non rispose e si fermò, non me ne accorsi e continuai ad andare avanti con il discorso "Diciamo che non ero molto brava negli atterraggi in generale… Zayn?" tornai indietro e notai che si era fermato davanti ad una casa a due piani, mi vide "Bella casa no?" disse venendomi incontro, feci segno di si "C'è scritto Curter sulla casetta delle lettere…" mi fece notare "Si lo so, ti presento… casa dei miei!" dissi cercando di apparire rilassata, ma il moro aspettò che io mi spiegassi "Non è qui che siamo diretti, quindi per favore muoviamoci…", "Isabel, è stato tutto molto bello finora, ma posso sapere che stiamo facendo? Giriamo da un po', è quasi ora da pranzo e a quanto pare non stiamo tornando in città… allora?" inizia a gesticolare nervosamente con le mani "Lo so, hai ragione anch'io ho fame, ma dobbiamo arrivare solo due isolata più avanti… per favore abbi un altro po si pazienza…" prese le mie mani tra le sue così da fermare il mio frenetico gesticolare "La prossima volta che decido si seguirti, ti prego, fermami!" gli sorrisi e continuammo a camminare raggiungendo la nostra meta. 

 

Ci fermammo davanti una casa in legno chiaro, davanti alla quale c'era un ampia veranda che controllava un grande giardino e la strada, imboccammo il viale che ci avrebbe condotto all'ingresso della veranda, Zayn avanzava timoroso dietro di me mentre il mio passo era più sicuro, quasi danzando raggiunsi la porta e bussai, un'anziano signore mi aprì "Isabel, ti sei dimenticata di me, è un sacco che non ti fai vedere…" disse mettendo il broncio, poi si affacciò alle mie spalle incontrando lo sguardo del ragazzo dietro di me "E tu chi diavolo sei?", imbarazzato il moro si fece avanti "Il mio nome è Zayn, sono il r-", "Lui chi diavolo è?" disse l'anziano ignorando la mano tesa del ragazzo e voltandosi verso di me "Nonno, lui è il mio fidanzato!" entrambi rimasero basiti, approfittando del loro silenzio entrai in casa "Nonnina? ci sei?" mi allontanai giusto in tempo per sentire la voce di mio nonno dire "FIDANZATO?" e all'unisono quella di Zayn "NONNO?" poi scappai in cucina ad abbracciare mia nonna. 

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Capitolo 13
*** I'll Choose You ***


Un dolce profumo di dolci al cioccolato mi investì poco prima che l'anziana signora mi stringesse a se "Izzie, piccola mia! Quanto sei bella! Fatti guardare…" disse prima di iniziare a girarmi intorno, presi un paio di occhiali posati sul mobile bianco alla mia destra "Senza questi non vedrai un gran che!" le sorrisi posizionandoglieli sul naso "Eccoti qui raggio di sole!" mi abbracciò di nuovo "È da così tanto che non ci vieni a trovare… Ti è forse successo qualcosa?", "Lo so io che le è successo…" disse una voce alle sue spalle "… Ha conosciuto quest'avanzo di galera!" disse mio nonno indicando dietro di se, gli occhi di mia nonna si spalancarono per la paura, poi girandosi di scatto incontrò la sguardo malinconico di Zayn "Non capisci niente Peter!" disse poi lei lasciando nonno basito, subito dopo si rivolse al moro "Vieni sotto la luce giovanotto! Fatti vedere meglio…" Zayn ubbidì e timidamente ci raggiunse in cucina, mi posizionai alla sua destra e subito le nostre mani si incontrarono, alla vista di quel gesto per noi naturale mia nonna sorrise, ma la reazione di suo marito fu ben diversa, si voltò borbottando qualcosa, allontanandosi da noi e raggiungendo il giardino, seguì i suoi movimenti preoccupata mentre nonna cercava di mettere a suo agio il moro. "Io sono Meredith, quello lì scorbutico che se ne è appena andato è mio marito Peter…" disse per poi lanciare un sguardo seccato al nonno, "Sono davvero lieto di conoscerla, madame!" disse lui per poi improvvisare un inchino, nonna si rivolse a me "E questo galantuomo ha anche un nome?" chiese, "Lui è Z-" iniziai a dire "Zayn" mi interruppe lui lanciandole un radioso sorriso dinanzi al quale mia nonna arrossì timidamente "Intanto che tu fai la gattamorta con il mio fidanzato" scherzai "…io vado a parlare con tuo marito!" detto questo baciai la fronte di lei e poi uscì raggiungendo nonno in giardino.

 

Il giardino sul retro era esattamente come me lo ricordavo, curato in ogni dettaglio dalle abili mani di mio nonno, lui era seduto all'ombra di un grande pesco, avvicinandomi mi resi conto che stava ancora borbottando qualcosa, ma tacque appena mi sedetti di fianco a lui, feci per parlare ma alla fine nonno mi precedette "Quando eri arrabbiata per qualche cosa da piccola venivi sempre qui…" disse indicando l'albero, sorrisi "Veramente mi arrampicavo lassù!" precisai, nonno si alzò "E solo il profumo di biscotti appena sfornati ti faceva scendere…" detto questo mi porse la mano e mi aiutò ad alzarmi "…una volta giù, mi guardavi con i tuoi occhioni neri e…" "Ti va di abbracciare tua nipote?" lo interrompetti, nonno sorrise della mia richiesta per poi abbracciarmi impacciatamente "Me lo chiedevi sempre!", "E ora potresti fare un altra cosuccia per me?" continuai, alzò gli occhi al cielo "Non ti porterò sulle spalle! Sei cresciutella ormai!" scoppiai a ridere immaginando la scena per poi ricompormi, lo girai, gli indicai la cucina dove nonna e Zayn stavano parlando e poi indicai il moro "Dagli un opportunità…", l'uomo si girò come per contestare, ma incontrando i miei occhi si ammutolì "Ci parlerò…" disse "Grazie, nonno!" risposi io abbracciandolo, "Non essere così felice, raggio di sole, una sola frase sbagliata, anzi no, una sola parola sbagliata e ti giuro su tua nonna che butto fuori a calci quell'avanzo di galera che ti ostini a chiamare fidanzato!", gli lanciai un sorriso radioso "Come vuoi! Ma so che ti piacerà…" gli presi la mano e lo portai in cucina dove Zayn avrebbe avuto l'opportunità che gli avevo procurato.

 

"C'era troppo luce là fuori per un orco come te?" disse mia nonna distogliendo i suoi occhi verdi da Zayn, "Si, Stavo pensando di abbattere il pesco e costruire una caverna!" rispose sarcastico il nonno avvicinandosi alla moglie e sedendole di fianco, "Prova solo a sfiorare quell'albero…" iniziò mia nonna, per poi essere zittita da un'abbraccio da parte del marito, quell'attimo di ritrovata dolcezza fu interrotto dal moro "Cos'ha di speciale quell'albero?" chiese ingenuamente, l' espressione di mio nonno cambiò radicalmente come se il suo della voce di Zayn fosse per lui un fischio insopportabile, cosa che sinceramente non trovavo possibile visto l'effetto che faceva a me, risposi rapidamente, prima che nonno potesse dire qualcosa di sgradevole "L'hanno piantato insieme quando sono arrivati in questa casa… è come se rappresentasse la loro vita insieme…", il moro sorrise "Magari, anche noi potremmo…" iniziò a dire in un sussurro come se non volesse che nessuno sentisse, ma per sua sfortuna, a dispetto dell'età, l'udito di mio nonno era ancora finissimo "Potremmo cosa, giovanotto? Piantare un albero come prova del vero amore? E dove poi? Io Inghilterra, India, Cina? Dove Vorresti portare la mia bambina? E poi che vita potresti garantirle?", "Peter…." la voce di mia nonna tentava inutilmente di frenare il fiume in piena di domande che stava travolgendo il moro, "Cosa fai per vivere? Corse Clandestine? Rubi? Magari una di quegli stupidi lavori che non ti porteranno da nessuna parte, vero? Non ho intenzione di lasciar vivere mia nipote in una roulotte, nell'illusione del vero amore! E la tua famiglia? Loro sanno di voi? Magari anche loro vivono in una roulotte…" "Peter adesso smettila…" lo esortò di nuovo mia nonna, ma anche questa volta senza risultato,  "Per questo non ti ho mai visto da queste parti, vero? Viaggi di continuo e vorresti portare la nostra Isabel con te! Mai! Porta me piuttosto! Voglio vedere come farai il Don Giovanni con Peter Curter alle calcagna! Che c'è? Non hai nulla da dire, vero? Hai paura di me,  non è co-" "PETER SMETTILA O TI VERRÀ UN INFARTO!" urlò mia nonna in preda alla disperazione e tirando giù nonno che preso dall'enfasi si era messo in piedi, l'uomo si guardò in torno con aria innocente incontrando prima lo sguardo severo della moglie e poi il mio deluso, fece per alzarsi farfugliando qualcosa tra i denti, ma non appena si voltò Zayn si alzò in piedi "Signor Curter…" nonno si voltò stranamente ansioso di ascoltare il moro "Stavo pensando che anche io e Isabel potremmo piantare un albero nel nostro giardino se, ovviamente, sua nipote vorrà, io vivo con la mia famiglia in Inghilterra, a Bradford, ma a causa del mio lavoro viaggio molto, quindi è ancora da decidere dove questo sarà questo giardino, non per vantarmi ma credo di essere abbastanza ricco da garantire ad Isabel lo stile di vita che merita… Sono un cantante, non un pilota di strada ne un ladro… e vorrà scusarmi se non rispondo alle altre domande ma, sinceramente non le ricordo…", nonno guardò a terra sorridendo "…Falla soffrire e a dispetto della mia venerando età, ti renderò la vità un inferno!" Zayn annui "Ha la mia parola signore!" gli tese la mano e mio nonno si affrettò a stringerla "Non credere di aver ottenuto la mia stima ora…", "Andiamo Peter! Ti brillano gli occhi come ad un bambino!Non c'è niente di male ad ammettere di aver torto, basta scusarsi…" intervenne mia nonna "Non c'è bisogno che io mi scusi Meredith, il giovanotto qui non ha fatto niente di eccezionale se non rispondere alle mie domande" rispose lui lievemente in imbarazzo "È stato eccezionale a ricordarle quasi tutte!" dissi io alzandomi e abbracciando fieramente il moro, Zayn ricambiò il mio abbraccio "Giù le mani da mia nip-" fece per dire mio nonno prima che sua moglie lo zittisse con uno schiaffetto dietro la testa.

 

Restammo con i miei nonni per il resto del pomeriggio, assistendo alle loro innumerevoli finte litigate, che da piccola scambiavo per spettacoli di cabaret, tutti quegli anni insieme non avevano scalfito ne il loro carattere ne il loro amore, evidente in ogni gesto, in ogni sguardo. Stavamo mangiando la crostata al cioccolata di cui avevo sentito l'odore prima di entrare quando il cellulare di Zayn suonò "Scusatemi un attimo…" disse il moro uscendo in giardino, seguì preoccupata i suoi passi visto che, ormai, avevo imparato ad associare alla sua suoneria un campanello d'allarme. "Complimenti Izzie!" la voce di mia nonna interruppe i miei pensieri, "Sono davvero felice che ti piaccia, lui è…" iniziai a sorridere come una sciocca e mia nonna rise con me "Ti correggo, piccola mia, sei felice che CI piaccia! Vero Peter?", l'anziana si girò verso il marito "Si…" disse mio nonno in un sussurro, in fondo quello stesso sussurro era più di quanto potessi sperare quindi mi accontentai, sorridendo prima a lui e poi alla nonna. Il moro rientrò in cucina "Signori Curter, è stato un vero piacere conoscervi, ma ora sono costretto ad andarmene…" disse tranquillamente, lo guardai visibilmente perplessa "Andartene? Ed io?" gli chiesi, "Tu, puoi rimanere con loro se vuoi, io devo preparare delle cose per la partenza…", "Anche se restassi qui, la mia mente sarebbe con te…" ammisi, Zayn mi sorrise per poi rivolgersi nuovamente ai miei nonni "Come stavo dicendo, è stato un vero piacere conoscervi, ma ora dobbiamo andare…" salutò cordialmente Meredith e Peter e aspettò che io li abbracciassi per poi continuare "Spero di riverdervi presto!", "Lo spero anch'io, giovanotto" disse inaspettatamente mio nonno, mentre mia nonna lo abbracciò, trattandolo come uno di famiglia, i due ci accompagnarono alla porta e ci seguirono con lo sguardo mentre ci allontanavamo per raggiungere la moto.

 

Ripercorremmo la città in silenzio ed anche il viaggio in moto fu stranamente silenzioso, arrivati in camera aspettai che chiuse la porte alle sue spalle per parlare "Stai bene?", Zayn mi guardò come se lo avessi appena svegliato da un lungo sonno "Certo… sto solo pensando alle valige…", "Posso darti una mano io, poi dopo andremo a casa mia e tu mi aiuterai con i miei bagagli…", sorrise senza rispondere "Allora credo che inizierò a prendere la roba del bagno… Nell'armadio c'è una grossa valigia marrone, me la metteresti sul letto per favore?", ubbidì silenziosa senza pensare, lui tornò poco dopo con un borsello pieno di prodotti per il viso e per i capelli, fece più volte avanti e dietro dal bagno sempre in silenzio, poi all'improvviso si bloccò "Ho la sensazione di aver dimenticato qualcosa…" si avvicinò alla borsa per controllare "Schiuma da barba, rasoi… Shampoo…" poi alzò lo sguardo incontrando il mio e sorrise, mi alzò di peso mantenendomi per le gambe e delicatamente mi mise in valigia "Ecco ora ho tutto!" risi della messa in scena e prima che si voltasse lo tirai per la camicia strappandogli un bacio, lui sorrise, prese ad accarezzarmi i capelli e poi il volto, la sua mano destra raggiunse sicura la mia schiena, mentre la sinistra si posizionò sotto le ginocchia, mi prese imbraccio, portandomi dall'altra parte del letto, mi fece stendere poi con attenzione spostò la valigia e solo dopo di stese su di me, le mie mani bramose gli sbottonarono la camicia, fino a che non trovarono le sue spalle, mi mise una mano dietro il collo costringendomi a mettermi a sedere sul letto mentre lui si mise inginocchio di fronte a me , abbassò la zip del vestito e rapidamente me lo sfilò, le nostre bocche si trovarono subito dopo, aprì gli occhi solo un attimo "Zayn…" dissi, anche il moro aprì i suoi color nocciola aspettando che continuassi "Dimmi che mi ami…", prese a baciarmi il collo mozzandomi il fiato "Ti amo, ora e per sempre sceglierò sempre te…" disse infine tra un bacio e l'altro, non avevo intenzione di lasciarlo andare via da me e quella notte lo sentii più mio che mai.

 

Mi sveglia di soprassalto a causa di un incubo, era appena l'alba, aspettai che il mio respiro tornasse normale per richiudere gli occhi, poi li spalancai d'un tratto, c'era qualcosa di strano e solo alzandomi dal letto mi resi conto di cos'era: ero sola! La stanza era vuota, non c'era nessun segno del suo passaggio se non un postit attaccato all'armadio, mi avvicinai per leggere…

"So che non capirai perchè l'ho fatto, ma è stato per amore

Ho scelto la tua felicità alla mia e non odiarmi per averlo fatto,

ti prego, se puoi, perdonami…

Zayn."

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Capitolo 14
*** ...I'm yours ***


Mi lasciai cadere sul letto, non avevo neanche la forza per piangere, stringevo tra le mani il post-it che aveva lasciato, ultimo segno del suo passaggio, chiedendomi cosa fosse andato storto, quale fosse stato il passaggio che avevo perso, quando avesse deciso che non meritavo nemmeno un addio, ma solo un misero post-it giallo, attaccato all'anta del suo armadio. Rilessi quel biglietto un migliaio di volte, sperando di trovare un indirizzo, un recapito al quale aggrapparmi, sperando di leggere ogni volta parole diverse, sperai per fino di essere ancora nel mio incubo, solo quando mi resi conto di non star sognando mi alzai, riattaccai il post-it all'armadio e mi diressi in bagno, mi chiusi la porta alle spalle e senza pensare mi gettai sotto la doccia. L'acqua fredda mi diede il colpo di grazia, l'elaborare che se ne fosse andato fu come svegliarsi di soprassalto, prima sogni e poi d'un tratto sei catapultato nella realtà, nuda e cruda. Tutto quello che fino a quel momento non si era manifestato neanche in una lacrima, esplose in un urlo quando, uscita dalla doccia vidi, appesi al muro, un jeans e una camicetta a quadretti verde accuratamente sistemati su due stampelle diverse ai piedi delle quali trovai un paio di converse abbinate alla camicia, mi avvicinai scoprendo che tutto il completo fosse della mia taglia… "AAAAAAAAAAAAH! NON POSSO CREDERCI! TI IMPORTAVA COSI TANTO DI ME CHE HAI PENSATO DI FARMI TROVARE DEGLI ABITI PRONTI, MA HAI PREFERITO NON DIRMI ADDIO" urlai iniziando a vagare senza metà per l'appartamento "PERCHÈ DISTURBARSI A DIRE DUE PAROLE QUANDO POSSO LASCIARE UN POST-IT PENOSO?! SONO QUEL GRANDISSIMO STRONZO DI ZAYN MALIK E POSSO FARE QUELLO CHE VOGLIO SENZA CONSIDERARE GLI ALTRI, POSSO DIRE QUELLO CHE CAZZO MI PARE A CHI VOGLIO SENZA PAGARNE LE CONSEGUENZE, TANTO ME NE ANDRÓ! OH ISABEL SEI UNICA, SONO FORTUNATO AD AVERTI INCONTRATO… BLABLABLA…" dissi facendogli il verso "STRONZATE MALIK! HAI DETTO SOLO STRONZATE!" inizia a cercare qualcosa da mettermi, qualsiasi cosa sarebbe andata bene, basta che non fossero stati quei vestiti, dovevo andarmene da quella stanza, ma non potevo farlo nuda né tanto meno indossando un lenzuolo o un accappatoio dell'albergo "E SONO ANCHE COSTRETTA AD INDOSSARE QUEL COMPLETO ORRENDO CHE HAI LASCIATO IN BAGNO! C'ERA UN MOTIVO SE I VESTITI ME LI SCEGLIEVO DA SOLA QUANDO ANDAVO DA KATE E CARMEN…" il ricordo di quelle due ragazze mi fece fermare di scatto, non era stato solo lui ad abbandonarmi senza dire una parola, ma tutti, gli altri ragazzi della band, Carmen, Kate… magari anche Summer se ne era andata, magari lei ha avuto l'opportunità di scegliere e ha scelto lui… "Sum non lo farebbe mai, non mi lascerebbe sola qui…" mi dissi quasi per autoconvincermi, abbandonai il mio orgoglio e indossai quel jeans e quell'odiosa camicia, dovevo tornare a casa e accertarmi che Sum fosse ancora lì.

 

Uscii da quella camera che per qualche giorno era stata casa mia, lascia lì dentro tutti i ricordi, lasciai il mio cuore e mi chiusi la porta alle spalle. Presi le scale, ero troppo agitata per aspettare l'ascensore, prima che me ne accorsi mi trovai nella hall, dove un giovane ragazzo vestito da cameriere, mi venne incontro "Mi scusi, la signorina Curter?", "Sono io…" dissi senza prestare troppa intenzione a quello che dicevo, il ragazzo sorrise e con un gesto involontario si spostò i capelli dalla fronte "Il signor Malik le ha ordinato la colazione, la stavamo aspettando…" disse poi, "BEH PUOI DIRE AL SIGNOR…" inizia a dire, ma poi incontrai i suoi occhi azzurri e mi addolcì, infondo lui non c'entrava niente "Te la regalo, tanto per me non conta niente…" dissi per poi scappare via senza neanche aspettare la risposta del giovane.

 

Fui costretta a prendere un taxi per tornare a casa visto che l'hotel era abbastanza distante da casa mia, approfittai del tempo necessario all'arrivo del taxi e quello per l'arrivo a casa per pensare, "Non posso incolpare Sum di quello che è successo…" dissi tra me e me "Se io avessi potuto scegliere…" non riuscì neanche  a terminare la frase che il volto del moro mi inondò i pensieri, tirai su una lacrima, decidendo che non ne avrei versata nessuna, e poi mi rivolsi all'autista "Mi scusi ma… ci siamo fermati?" chiesi rendendomi conto che il taxi era immobile "Si, questa stessa strada porta all'aeroporto… Ci sarà qualcuno di famoso in giro!" disse voltandosi e sorridendomi, "E non c'è un altro modo per arrivare a casa mia?" risposi acidamente, l'autista mi guardò spaesato "…Guardi lasci stare, vado a piedi!" gli porsi una manciata di dollari, quelli che gli dovevo per il breve tragitto e poi scesi dalla macchina. Con passo svelto raggiunsi il marciapiede, camminavo con gli occhi bassi visto che non volevo incontrare nessun volto, ansiosa di trovarmi tra le mura di casa, quando una vespa arancione mi taglio la strada "Izzie!" disse qualcuno "IZZIEEEEE!" finalmente alzai lo sguardo incontrando la ragazza bionda, l'amica di sempre "Pensavo fossi partita!" dissi io abbracciandola istintivamente, "Senza di te?" rispose lei stringendomi, "Ma partirai…?" le chiesi timorosa, "No" sorrise "Non ora almeno, partirò ad ottobre per il college, destinazione: Oxford…", la  guardai stupita "Oxford, Inghilterra?", "Esattamente! Harry mi ha detto di stare qui, ma non si libererà di me tanto facilmente!" disse la bionda fieramente, risi del suo pian per il futuro trovando un attimo di pace, ma quando lei mi chiese "E Zayn…?" mi rabbuiai di nuovo "È partito all'improvviso, senza salutare né niente… Puff scomparso!" dissi cercando di sdrammatizzare, ma il mio tentativo falli tragicamente lasciando Summer senza parole "Scusa e tu ora dove stai andando?" si limitò a chiedermi, "Al mio posto… lontano da lui!" risposi fredda, a sentire questa parole la bionda rise "E tu Isabel Curter lo lasci andare via così?", "E che altro dovrei fare Sum?" chiesi quasi disperata, "Seguirlo per dargli due bei calci nel… Insomma non farmi essere volgare! Ma non hai mai permesso a nessuno di trattarti così, reagisci o vorrai rimanere per sempre la "sedotta e abbandonata"?", "COSA? IO NON SONO STATA SEDOTTA E ABBANDONATA!" le urlai contro per la rabbia, Summer sorrise sarcasticamente "Izzie, lui ti ha conquistata e poi se ne è andato… Guarda in faccia la realtà e reagisci!", "Smettila Sum…" dissi trattenendo le lacrime, "Guardati! Tu non sei così! Non farti vincere…" disse poi abbracciandomi "Vado là per dirgli cosa..?" dissi in un sussurro, "Quello che ti pare!" disse energica la bionda "Non tenerti questo peso nel cuore!" mi sorrise e io ricambiai "Forza salta su!" aggiunse, senza pensarci saltai in sella e ci dirigemmo verso l'aeroporto.

 

Come il traffico di prima aveva fatto intendere, l'aeroporto era letteralmente invaso da ragazze che aspettavano di avere i loro cinque secondi di gloria, "I ragazzi hanno organizzato una specie di stand, sai quando sono tutti seduti e i fan passano…" mi informò Summer, annuì per farle capire che avevo ascoltato e iniziai a seguire la folla che mi portò poco distante dallo stand, lì lo vidi, sorrideva, firmava autografi e faceva foto, tutto nella più completa tranquillità come se non fosse successo nulla, come se non avesse lasciato niente in sospeso, la voce di un uomo molto più alto e robusto di me interruppe i miei pensieri "I ragazzi se ne stanno andando, non c'è tempo per altri autografi!" mi informò, "Per me faranno un eccezione…" risposi sicura guardandolo negli occhi, "Non credo signorina, se vuole allontanarsi…" disse lui cercando di mantenere la calma, mettendomi una mano sulla schiena ed indicandomi l'uscita "So dov'è l'uscita, non ho bisogno di lei che me la indichi… ed in ogni caso non ho intenzione di muovermi!" dissi impuntando i piedi a terra, "E invece dovrà farlo…" continuò l'uomo, "NO!" dissi sempre più decisa,  sorrise "Allora non ho altra scelta…" disse poi prendendomi in braccio e  dirigendosi verso l'uscita, "AIUTOOO! LASCIAMI ADESSO! FAMMI SCENDERE!" urlai sbattendo braccia e gambe "Sà lei non è la prima che sono corretto a buttare fuori…" osservò l'uomo "NON MI INTERESSA! METTIMI GIU!" risposi subito senza smettere di muovermi "Hey! Che succede qui!" la voce di qualcuno fermò il bodyguard, "Questa ragazza non voleva andarsene…" spiegò lui, "Isabel? Va tutto bene, mettila giù…" sorrisi sarcastica all'uomo "Grazie mille Naill!" dissi poi abbracciando il biondo "Sono felice di vederti, ma che ci fai qui?" disse lui sinceramente stupito "Sono venuta a salutarvi…" dissi con una nota di rimprovero "Ah! Sono contenta che tu abbia trovato il tempo di passare, Zayn aveva detto che dovevi sistemare qualcosa a casa tua…" disse poi l'irlandese "Zayn l'ha detto…?" chiesi io sforzandomi di restare calma "Si e noi gli abbiamo chiesto di salutarti da parte nostra visto che sicuramente lui ti avrebbe rivisto…" aggiunse Naill tranquillo mentre riprese a camminare verso gli altri "Saranno tutti felici di rivederti…" aggiunse poi aspettando che lo seguissi "Si tutti…" risposi io seguendolo. Pochi passi più in là fui letteralmente travolta da Louis "Isabel! Ci stavi per scaricare eh?" disse abbracciandomi "Io… non…" cercai di rispondere, ma poi il ragazzo mi interruppe "Non importa! È bello che tu sia qui ora!" disse mentre gli altri arrivavano "Isabel, sei qui per salutarci vero? …Sei sola?" disse Harry, gli sorrisi "No, mi ha accompagnato Sum, dovrebbe essere all'entrata…", il riccio mi abbracciò velocemente e poi aggiunse "Scusami, torno subito…" lo guardai allontanarsi mentre Liam e le ragazze mi corsero incontro abbracciandomi, a Carmen sfuggì una lacrima che Naill fu pronto ad asciugare porgendole un fazzoletto, sorrisi osservando la scena, quando spostai lo sguardo trovai due occhi color nocciola che mi fissavano "Forse dovremmo lasciare soli i ragazzi…" osservò Kate riferendosi a me e Zayn,"Ma io non l'ho ancora salutata!" protesto Liam, ma Kate lo prese sotto braccio e insieme agli altri raggiunse Harry, così avrebbe potuto salutare anche Summer.

 

"Non pensavo di rivederti…" ammise il moro, "… Sapevo che nel tuo piano geniale non avessi messo in conto che a me poteva non stare bene…" risposi io acida, Zayn sorrise "E quindi sei qui per partire con me?" disse poi con la solita aria da padrone del mondo "Non partirei con uno come te neanche se mi pagassi!" risposi io sempre meno dolce "Allora perchè sei qui?" mi chiese "Visto che tu hai detto agli altri che io avevo da fare, non volevo che restasse loro un brutto ricordo di me e quindi sono venuta a salutarli…" dissi io sperando che lui cogliesse la frecciatina, il moro sorrise imbarazzato, lo guardai negli occhi sperando che dicesse qualcosa e poi mi voltai, feci per andarmene ma poi mi girai di nuovo "Ah ho dimenticato una cosa…" dissi avvicinando mi a lui, presi a sbottonarmi la camicia "Isabel che stai facendo?", "Questa è roba tua, a me non serve…" mi tolsi la camicia e sfilai le scarpe, prima che mi sbottonassi anche i pantaloni il moro si tolse la felpa che indossava e me la mise sulle spalle "Non c'è bisogno di dare spettacolo…" osservò nervoso "Non sto dando spettacolo, ti do quello che è tuo!" risposi calma "Beh non c'è bisogno, non voglio che tutti ti vedano così…" ammise "E perchè io sono felice così, non è questo che vuoi? La mia felicità…" dissi io guardandolo negli occhi con aria di sfida "Lo sai che non è questo quello che intendevo…" disse lui non riuscendo a reggere il mio sguardo "Allora spiegami…" chiesi, Zayn mi sistemò bene la felpa sulle spalle, si abbassò a raccogliere la camicia e me la porse "Ho dato la parola d'onore a tuo nonno che non ti avrei fatto soffrire…" aspettai che continuasse "Siamo sinceri, che vita avrei potuto garantirti, costretta a stare dietro ad un palcoscenico, a non poter dire a nessuno che stavamo insieme per colpa della stampa, a dover sopportare le fan, a non avere mai un attimo di pausa, a seguirmi ovunque andassi… Meriti di più di tutto questo, meriti qualcuno che possa darti le attenzioni e il tempo che meriti ed io non posso essere questo qualcuno…" disse con aria distrutta, guardando il pavimento, finito il discorso alzò lo sguardo incontrando i miei occhi "Credi davvero che io non abbia messo in conto tutto questo?" gli risposi triste "Credi che nel momento in cui ti scelsi io non sapessi già dove ci saremmo diretti? Che non sapessi quale sarebbe stata la mia vita se anche tu mi avessi scelto?" continuai a chiedergli "Ma io ti ho scelto! Ogni giorno, ogni attimo da quando ti conosco!" rispose Zayn "No, tu hai scelto la strada più facile… Non hai voluto nemmeno provarci, nemmeno sapere quale fosse il mio parere, avremmo potuto parlarne se tu non avessi avuto paura!" dissi al moro senza distogliere gli occhi dai suoi "Io non ho avuto paura!" aggiunse lui "Allora perchè non mi hai affrontato?" gli chiesi mentre una lacrima mi rigava la guancia "Perché hai pensato che non meritassi un addio? Credevi forse che non ci avrei fatto caso? Che avrei continuato a vivere la mia vita tranquillamente anche senza di te? Che avrei dimenticato di amarti da un giorno ad un altro? Come hai fatto a non capire che eri tu la mia felicità…" ormai singhiozzavo, avevo trattenuto le lacrime per tutto il giorno e solo ora trovarono una via d'uscita, "Io…io volevo solo risparmiarci questo dolore… Non sono pronto a dirti addio, non lo ero stamattina quando ho scritto quell'orrendo biglietto e non lo sono ora, e non credo che lo sarò mai perchè ti amo, perchè quando salirò su quell'aereo non lascerò solo Miami, lascerò te, il mio cuore, la mia vita…" continuava a fissarmi con sguardo colpevole "Non capisci che avremmo potuto evitare tutto questo?" gli chiesi ormai scioccata "Credi che non ci abbia pensato? Che non abbia cercato una qualsiasi altra soluzione? Non ce ne sono, nessuna soluzione garantirà la felicità ad entrambi…" rispose lui "Questa meno di tutte…" osservai, mi prese il volto tra le mani "E invece no, perchè vedi, quando penserai a me ricorderai l'uomo che ti ha amato più di ogni altra cosa e non del bastardo che ti ha costretto a lasciare tutto per seguirlo e che poi ti ha trascurata… Ti prometto che tutto questo amore non andrà sprecato…" mi asciugo le lacrime con le mani e mi sorrise per incoraggiarmi "Come fai ad essere così bello mentre mi uccidi?" gli chiesi "Fidati di me, ci rincontreremo…" sussurro "Ti amo Isabel ora e per sempre!" detto questo mi baciò per l'ultima volta, un bacio leggero, delicato che non avrei dimenticato, mi abbracciò "Promettimi che terrai la felpa…" disse poi, io annuì e alzando la sguardo incontrai i suoi occhi "I tuoi occhi luccicano…" osservai, rise "Non mi sono mai piaciuti gli addii…" ammise il moro, lo abbraccia più forte che potei per far si che anche le nostre anime si stringessero, "Zayn l'aereo…" osservò una voce alle sue spalle, il moro si staccò da me "Tieniti stretta i nostri ricordi…" mi disse, io annuì, se avessi parlato sarei scoppiata di nuovo a piangere e non volevo che mi ricordasse così, lentamente si allontanò tanto da impedire ai nostri corpi di toccarsi, si voltò e si incamminò verso gli altri "ZAYN!" urlai prima di iniziare a corrergli contro, lui si voltò pronto ad accogliermi un ultima volta tra le sue braccia "Sono tua!" gli sussurrai, "Sono tuo…" rispose lui, una lacrima gli percorse la guancia gliel'asciugai con una bacio, un altro bacio ancora prima di dirci addio.

. . . .

Nota Autrice:

È così la mia prima fan fiction finisce :) Ringrazio tutti coloro che hanno recensito, che l'hanno messa tra i preferiti, tra le ricordate e anche quelli che l'hanno solo letta, GRAZIE DI CUORE A TUTTI! 

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