Fate's Favourite

di TheTranslatorGirl
(/viewuser.php?uid=187265)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo e 1 capitolo ***
Capitolo 2: *** capitolo 2 ***



Capitolo 1
*** Prologo e 1 capitolo ***


Autore Originale: TheFictionist (http://www.fanfiction.net/u/2227840/The_Fictionist)
Traduttore: The Translator Girl
Titolo Originale: Fate’s Favourite
Titolo Tradotto: Il preferito del Fato (non mi piace come suona in Italiano, quindi ho salvato anche qui la storia col titolo inglese)
Discaimer: Harry Potter non e’ mio. Ne dell’autrice di questa storia. Questa e’ una fanfiction create per puro divertimento, senza alcun lucro. Tutti I personaggi apparengono all’universo creato da J.K. Rowling.
Note:
Ciao a Tutti :)
Sono una ragazza Italiana, che vive negli Stati Uniti da anni.
Ho scritto qualche fiction mia, ma per lo piu’ sono una lettrice accanita. Questa soria e’ una delle mie preferite in assoluto, e la mia migliore amica italiana mi ha chiesto di tradurla, quindi ho contattato l’autrice e ottenuto il permesso di pubblicare la traduzione. La storia orgininale e’ complete, quindi non ci sono rischi che venga abbandonata :) Pubblichero’ costantemente almeno una volta a settimana, forse due (dipende dall’Universita e vita privata). Ho scelto di tradurre questa storia perche’ e’ la miglior caratterizzazione di Tom Riddle che io abbia mai letto in vita mia, ed e’ proabilmente la storia piu’ commentata su Harry e Tom su Fanfiction.net.
Siccome e’ un topic molto discusso su questa storia lo dico subito: questa storia non rientra propriamente nei canoni Slash. L’autrice e’ diabolica, e l’intera storia puo’ essere interpretata slash (se leggerete capirete) o no. Siccome ha cosi’ tanti slash fan, l’autrice ha scritto qualceh spin off slashy per la sua fic. Considerero’ se tradurli o meno, in relazione all richieste.
Detto cio’, se leggete ricordate di recensire, aiuta tantissimo la mia motivazione a tradurre :)
Buona Lettura ;)
Ps- Scrivendo da uan tastiera America non ho accenti. Se leggere e’ capite e’ un accento ;) In Inglese non li abbiamo! E se trovate qualche parola strana, non esitate a scrivermi. L’auto-correct di world e’ su Inglese, quindi cerca di cambiarmi tutto per la lingua anglosassone :/
 

Prologue and Chapter 1

Harry osservava il tavolo dei Grifondoro, ignorando ostinatamente gli sguardi che gli insegnati e gli student gli lanciavano piuttosto apertamente. Era la banchetto di inizio anno e lui sembrava diverso, e ne era consapevole. Il suo aspetto era diverso, e il suo atteggiamento pure. Come poteva non essere cosi’?
Era appena passata l’estate piu’ assurda della sua vita- era irreale persino per i suoi standard. Viaggio nel tempo. Aveva trascorso un intero anno nel 1943 – il quinto anno di scuola di Tom Riddle. L’anno in cui tutto era cambiato, con l’apertura della camera dei segreti e l’inizio della salita al potere del signore oscuro. Non che Tom non avesse atteggiamenti da signore oscuro. Li aveva la maggior parte del tempo. Ma non era Voldemort.
Harry poteva vedere la differenza ora. Il griffondoro sorrise divertito tra se e se. Era inconcepibile se fosse riuscito a trascorrere un anno come Harry Evans, l’altra meta’ del duo di Serpeverde, senza cambiare. Ma era il tipo di cambiamento che non si poteva spiegare a parole. Ron e Hermione riuscivano a capire che qualcosa era diverso in lui, ma Harry non sapeva neppure come iniziare a spiegare il perche’. Se gli avesse detto la verita’ I suoi amici sarebbero andati matti dall’angoscia e paura. La teoria della sua fuga, da quanto era riuscito a comprendere da discorsi qua e la’, era che la morte di Cedric lo aveva traumatizzato. Un brivido gli percorse la schiena. Non era stato per nulla facile, lo ammettava, ma non lo aveva distrutto. No.

“Harry?” Hermione lo chiamo’ con voce insicura.

“hmm?” Harry sposto’ lo sguardo sulla sua amica, sforzandosi di riconnetersi col mondo reale dopo essersi perso nei propri pensieri.

“stai bene?”

“Si” sorrise appena il grifondoro “sto bene”. E si riempi’ la bocca con una forchettata di spaghetti.

“sembri…. Diverso” commento’ la ragazza
“lo sembro?” replico’ piattamente “Un diverso migliore o peggiore?” domando facendole l’occhiolino. Lei sembrava confusa per un istante. Era sicuro di se, il primo cambiamento, eccolo. Il fatto era che Tom si aspettava confidenza, o almeno una maschera di essa. Era parte dell’essere un Serpeverde, dovevi essere il ritratto della confidenza o gli intrighi e le manipolazioni dei compagni ti avrebbero distrutto immediatamente.
Perche’ stava pensando a Tom? Era finite. Ora era nel suo tempo, e sarebbe impazzito se avesse continuato a pensare al passto. Voldemort era ancora qui.

“Solo diverso” rispose finalmente la riccia. Lui si strinse nelle spalle, come se avesse capito.

“le persone possono cambiare” rispose lui a bassa voce. Lui era cambiato, e sperava che Tom non lo facesse. Lo aveva sperato cosi’ tanto… eppure Voldemor era ancora qui nel suo tempo. Forse l’univesro dove era Tom aveva preso una strada alternative, se una cosa cosi’ fosse possibile.
Ci sarebbe un altro se stesso, probabilmente, e vivrebbe coi suoi genitori. Tom sarebbe sicuramente diventato Ministro della Magia prima di raggiungere 30 anni. Le labra del grifondosro si contorsero in un ghigno. Zevi Prince sarebbe un Master di pozioni che viagga il mondo mostrando quanto e’ bravo. Ma si era lasciato andare nelle sue fantasie. Non poteva stare a domandarsi se potrebbe essere andata cosi’. Non poteva. Come avrebbe volute che il suo cuore obbedisse alla mente per una volta.

“credo di si’ “rispose Hermione, studiandolo”.

Prima avrebbe deciso di dire tutto alla sua migliore amica, ma stare un anno sotto intensa osservazione di quello psicopatico di Tom avrebbe reso tutti piu’ nervosi ed attenti a rivelare i propri segreti.

Eccolo ancora, a ripensare al passato. Era solo difficile aggiustarsi al proprio tempo. Quando era entrato nella sala grande aveva quasi camminato d’istinto al tavolo dei serpeverde, e i commenti di Draco Mlafoy lo avevano solo divertito. Lo aveva quasi chiamato Abrax, perche’ si somigliavano tantissimo.

Mangio’ un’altra forchettata di pasta. Lo smistamento era quasi finito, e ogni casa aveva parecchi nuovi student. Si strinse le mani sulle proprie gambe, cercando qualcosa da fare. Si sentiva a disagio ad essere seduto li, era surreale. Non sarebbe dovuto esserlo, ma lo era. Quasi quasi desiderava essere ancora nel 1943, il che era ridicolo, considerando che aveva speso buona parte del suo tempo con Tom a cercare di trovare un modo per tornare dove era ora. Chi lo sapeva che l’unica cosa di cui aveva bisogna era di essere colpito da un Avada Kedavra. APPENA era riuscito ad accettare il proprio posto nel 1943, si era ritrovato nuovamente nel tempo giusto.

Il destino lo odiava.

Con furore.

Appena il banchetto spari’ di fronte agli occhi degli student, mentre Harry cercava di partecipare alle conversazioni intorno a lui al meglio che poteva, Silente si alzo’ per parlare.
E una luce Bianca accecante apparse nel mezzo della sala grande.

Tutti gli studenti la fissavano straniti, in un misto di terrore e curiosita’. Harry senti’ lo stomaco contrasi. No. Non poteva essere. Ma quella luce… era cosi’ familiare. Le voci che provenivano dal tunnel di luce diventavano sempre piu’ alte, come un treno che esce di corsa da un tunnel.

“Sei sicuro abbia funzionato?” Quello era Alphard

“Stai insinuando che Tom possa aver sbagliato qualcosa?” E quello era Lestrange – Psicopatico come sempre. Harry ebbe l’insensa sensazione di dover scoppiare a ridere istericamente mentre le cinque figure apparivano chiaramente nel mezzo della sala grande. Alphard Black. Cygnus Lestrange. Abraxas Malfoy. Zevi Prince. Tom Riddle. Il silenzio cadde nella sala.

Harry osservo’ Tom lanciare uno sguardo al vecchio preside, le labbra leggermente incurvate alla vista della veste multicolore con api disegnate sopra, prima di scanenrizzare l’intera sala grande, per poi tornare ad osservare il preside.

“Sto cercando qualcuno” Disse Tom “Harrison Evans”. Subito un mormorio percorse la stanza. Harry si morse il labbro inferior, l’erede di Serpeverde aveva sempre avuto un debole per le entrate drammatiche. “Tutti voi potreste conoscerlo come Harry Potter?”

Tutti I mormorii morirono istantaneamente, tutti gli occhi puntati su harry manco fosse un segnale stradale fosforescente. Harry decise che, a questo punto, veleva la pena alzarsi in piedi. Tom ghigno’.

“Dunque sei ancora vivo? Dannazione. Stavo diventando quasi speranzoso”

 
*** Fate's Favourite ***

 
Harry senti’ un ghigno apparire sul proprio viso.
“No” Rispose con aria pensosa “Non sei divertente comunque. I metterei da parte il sogno di diventare un comico… cosa ci fate qui?”

“Ti cercavamo” Abraxas offri’ come spiegazione “A Tom mancava vedere la tua deliziosa faccina e ha deciso di andare a caccia per trovarti. Evidente favoritismo, questo e’ quello che dico…”

Harry arcuo’ un soppracciglio alla spiegazione. Tom lancio’ un espressione esasperata in sua direzione. Il ghigno sulla faccia del grifondoro si espanse.
“Aw, l’ho sempre Saputo che ti sarei mancato” escamo’ mielosamente.
“Era diventato noioso” Tom Rispose “ nessuno da mandare all’ospedale”. Harry apri’ la bocca insignato, poi la chiuse, e la riapri’ ancora.
“E’ successo solo una volta sola”  aggrotto’ le ciglia. Tom ghigno’ visibilmete.

“Cosa sta succedendo qui? Silente inquisi’, suonando equalmente forse e senza forze.
Harry si ricordo in un flesh che erano ancora nel mezzo della sala grande.

“Harryson Evans e’ harry Potter” Abraxas rispose semplicente. “E noi abbiamo deciso di prenderci una vacanza futuristica, e riguardo a lui… e’ il cappello parlante quello? Eccelente, Assumo che possate crearci spazio nel dormitorio di Serpeverde”.

Silente accrucio’ leggermente l’espressione, e c’era una mancanza totale del luccichio tipico nei suoi occhi. Harry prese il tempo di osservare il tavolo grifondoro dietro a se.

Ron sembrava avesse appena ricevuto un pugno nello stomaco. Hermione sembrava pietrificata. I suoi occhi vennero attirati da Ginny, che guardava Tom in assoluto orrore. La faccia della rossa era bianchissima. Harry senti’ un pizzico di compassione apparire in se. Merda. Non aveva pensato a questo.

“Non sono sicuro sia possibile” Il preside rispose gentilmente. Tom sorrise, sedudente, ed assolutamente terrorizzante.
“Devo forse andare a cercare una stanza da alter parti?” domando’ educatamente “Forse la mia versione futura?” Silente sbianco’ all’implicazione e Harry arrugo la fronte.

“Quanto sei stato qui, Tom?” Doamndo’ il griffondoro. Tom rispose con uno sguardo innocente, prima di cambiare espressione e marciare velocemente in sua direzione. Harry trattenne il respire quando Tom lo afferro’ per lacravatta griffondoro, trascinandolo verso il cappello parlante.

“Ri-Smistalo” ordino’. Il cappello sbatte gli occhi, o l’avrebbe fatto se il cappello avesse avuto occhi. Bhe, certo, Harry supponeva che la maggior parte dei cappelli non leggevano nella mente e parlavano… “Grifondoro” Tom disse. “Mi dovete prendere per il culo. Dannazione, tu eri davvero l’agnello safrificale della luce”

“L’ho gia rimistato due volte” il cappello si lamento’ “non lo faccio piu’. Mi fa venire mal di testa questo qua”. Harry lancio’ uno sguardo al resto dei serpeverdi e subitu tutti perseroi l’espressione di simpatia e compassione verso il cappello.
“allora giusto dii Serpeverde” Tom rispose fermo “E non dovrai nemmeno avvicinarti al suo cervello perverso”
 “cervello perverso?” Harry rispose delicatamente “E me lo dici TU?”
“Grifondoro” Tom continuo, come se dovesse mettere in chiaro le cose assolutamente “immagino sia il complesso del Heroe…”
“Non ho un complesso da eroe!” Harrry insisti’.
“No” Lestrabge commento cattivamente “lo hai davvero. E’ disgustoso.”
“Cosa?” Harry incline leggermente la testa, sorridendo “come te?”
“Non sono patetico” Cygnus quasi sibillo’ in rabbia. Harry si limito a ghignare, osservando l’altro diventare sempre piu’ agitato alla sua insistenza.

Cosi’ le stanze furono decise.
Finalmente. Circa mezz’ora dopo e un paio di tentative falliti nel far tornare gli studenti nei propri dormitory, tutto era sistemato.

La ciurma del 1943 aveva dei letti nel dormitorio di serpeverde, con un programma scolastico ciascuno. Tom discusse che avevano bisogno di 6 letti, e Harry rifiutava stoicamente di essere rimistato, portando Abraxas, Zevi e Alphard  a scommettere galeoni a riguardo.

Appena tutte le sistemazioni divennero ufficiali, tutti gli student, prima distratti e spaventati, iniziarono il gossip riguardante I nuovi arrivati. Hermione assicuro’ Harry che avrebbero parlato nella stanza commune, ma ora doveva occuparsi del primo anno. Ron lo stesso. Erano presi nel loro ruolo di prefetti. Tutti gli altri Weasley dovevano consolare la loro sorellina minore. Harry si senti’ leggermente in colpa a non andare con loro.

“sei davvero IL Harryson Evans?” un serpeverde, di cui Harry si ricordava vagamente facesse di cognomen Nott, gli domando’ a voce alta.
“Ciao” Rispose Harry, a disagio. I serpeverde di questo tempo li stavano fissando, formando nelle loro menti le proprie opinion e I propri statagemmi da mettere in pratica una volta ottenute le informazioni necessarie.
“ma questo significa che tu sei Tom Riddle” mormoro’ Nott, I suoi occhi davano via l;interesse che la sua postura nascondeva.
“sei per caso parente di Pollux Nott?” domado’ Tom fingendo vago interesse.
“E’ mio nonno” Nott rispose. Tom annui.
“Mm, ci somigli” fu l’unica risposta data.

“Non e’ possibile che Potter e Harryson Evas siano la stessa persona” Pansy Parkinson esclamo’, in maniera piuttosto stupida pre Harry “ Evans e’…” si perse nei suoi pensieri la ragazza, arrossendo leggermente  sulle guance.
“Ti assicuro, lo e’? Tom rispose freddamente “Parkinson, giusto?” Pansy fisso’ il pavimento, intimidita. Harry sospiro. A tom non era mai piaciuto Cassius, il nonno di pansy.

“Non puoi perdere il tuo temperamento psicopatico per la prima notte? Uff… tu hai un serio complesso di superiorita’”
“Non e’ un complesso se lui e’ veramente meglio di chiunque altro” Cygnus sputo’ difensivamente “Tom, ti prego. Questo era contro di te. Ti prego, lasciami insegnare a Evans le buone maniere”
Tom pareva vagamente divertito. Harry rise, la risata aveva una nota crudele che era di sicuro stata assimilata dall’erede di Serpeverde.
“Oh essere superior” Harry ammiro’ con evidente presa in giro “ Ti imploro di permettermi di insegnare certi trucchetti a Lestrange. Potro’ perfino trovare biscottini per cani e un collare – sarebbe adorabile” Sbatte’ le soppracciglia. Cygnus lo guardo’ furibondo, ma Zevi, Abraxas e Alphard sembravano evidentemente divertiti.
“Dannazione, e’ bello riaverti Harry” Alphard esclamo’.
Harry scosse la testa.
L’interrogatorio continuo’.

Molto tempo dopo, quando gli insegnanti iniziarono davvero ad insistere, tutti I serpeverde (presenti e del passato), iniziarono a camminare verso il proprio dormitorio, e Harry si avvio’ verso la torre Grifondoro. Or ache l’effetto sorpresa era passato, inizia a sentire lo stomaco contrarsi all’idea di cosa avrebbero pensato I suoi amici.
Doveva presto presentare I due gruppi di amici, passati e presenti, e onestamente, non pensava fosse una cosa terribile. Per quanto lo riguardava I due gruppi potevano stare separati e non parlarsi mai. Certo, sarebbe stato fantastico che I due gruppi diventassero uno solo… ma Harry sapeva era piuttosto impossibile come cosa.

Ci fu un improvvisa immobilita’ nella torre grifondoro quando entro dal ritratto, e tutti I suoi compagni lo osservavano con espressioni fredde e sospettose. Ginny era seduta sul divano, intorno all sue spalle le braccia dei gemelli. Improvvisamente Harry si senti’ uno schifo.

“Ciao ragazzi”

“Ti sei dimenticato di dirci qualcosa, Harry?”
 
 
 
 
 

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** capitolo 2 ***


Autore Originale: TheFictionist (http://www.fanfiction.net/u/2227840/The_Fictionist)
Traduttore: The Translator Girl
Titolo Originale: Fate’s Favourite
Titolo Tradotto: Il preferito del Fato (non mi piace come suona in Italiano, quindi ho salvato anche qui la storia col titolo inglese)
Discaimer: Harry Potter non e’ mio. Ne dell’autrice di questa storia. Questa e’ una fanfiction create per puro divertimento, senza alcun lucro. Tutti I personaggi apparengono all’universo creato da J.K. Rowling.
Note: Non ci sono scuse. Bhe in realta’ ci sono, ma sono motivi familiari e non mi va di scriverli qui. L’importante e’ che sono tornata. Ringrazio a tutti quelli che hanno commentato, e mi scuso per la mancanza di un beta. Per ora non ho ancora trovato nessuno (ma per motivi esterni sono stata assente una vita, quindi e’ anche normale). Se qualcuno volesse offrirsi o conosce qualcuno interessato fatemi sapere :)

Mi e’ stato chiesto se questa storia ha un prequel: Si’ ma e’ attualmente in corso. L’autore originale lo sta scrivendo ;)
Da ora in poi gli aggiornamenti dovrebbero essere costanti. Ho parecchi capitol gia’ pronti :) Mai dire mai. BUONA LETTURA :D

Capitolo 2
Harry parlo’ fino allo sfinimento.
Aveva raccontato ai suoi amici riguardo all’attacco dei dissennatori, riguardo allo svenire e l’essere risucchiato da un buco nero per poi svegliarsi cadendo su di Tom e il suo calderone. Aveva continuato col raccontare di essere stato smistato a Serpeverde, nonostante avesse pregato in mille lingue il cappello parlante di rimetterlo a Grifondoro, di come l’erede di Serpeverde fosse diventato il suo stalker personale, e di come fossero finiti in infermeria sanguinolenti la note di Halloween.

Harry fini’ persino con il raccontare di conversazioni notturne (dovute principalmente al fatto che lui si svegliava la notte per via degli incubi) e di come fosse finite con l’accettare che le ari oscure non fossero poi cosi’ male come tutti pensano.
La maggior parte dei Grifondoro lo guardava a bocca aperta, disgustati e sentedodi traditi dal loro EROE. Harry si limito’ a sorridere leggermente, spiegando di essere stato capace di convincere Tom che la purezza del sangue importa poco. Quando I Grifondoro lo guardarono scettici, Harry aggiunse velocemente che Tom non aveva neanche piu’ intenzione di eliminare I nati da babbani, ma solo di istruirli di piu’ sulla cultura magica.
Era l’unica situazione dove vincevano entrambi.

Hermione era lunica che sembrava starci pensando su, gli occhi brillanti e pieni di curiosita’. Harry ghigno’ tra se e se, sapendo perfettamente che Tom avrebbe presto interrogato Hermione sui suoi punti di vista. Non direttamente certo, ma sarebbe successo. Era praticamente inevitabile. Harry sperava solamente che Tom provasse ad essere gentile con la ragazza. Chissa perche’, lo dubitava.

La serata passo’ velocemente tra altri vari annedoti raccontati da Harry, su come il resto di quell’anno era passato, e che non era assolutamente vero che era l’amante del signore oscuro. Sospirando, Harry strise le spalle.

“Questo e’ tutto”

“E’ sempre Tom Riddle” Ginny commento’, fissando Harry stranita “Harry, mi sono fidata di lui e guarda cosa mi e’ successo. E’ bello e affasciante ma e’ solamente un bastardo dentro!”
“Completamente!” sorrise Harry alla rossa “Quando vuole esserlo”. Ginny lo guardo’ allibita, sorpresa che Harry le avesse anche solo in parte dato ragione.

“Allora perche’ sei amico suo” Domando’ Fred, incrociando le braccia “ He un arrogante. Insomma… Dai! Pensa a cosa a fatto a mia sorella!”
“Quello non era lui” Harry rispose automaticamente “non gli e’ ancora successo”
“Harry…” Hermione lo chiamo’, la voce non piu’ di un sussurro compassionevole.
“Non sto rinnegando nulla. Lo conosco, fidati.” aggiunse velocemente il ragazzo-sopravvissuto-per-uccidere-il-signore-oscuro-nuovo-e-vecchio-che sia, fissando la propria migliore amica. Hermione parve voler dire qualcosa, ma al posto si morse le labra con fare frustrato.

"This doesn't mean we have to like him, does it?" Ron asked finally.
“tutto sto discorso… non significa che debba piacermi vero?” domando’ Ron, parlando per la prima volta dall’arrivo dei ragazzi “del passato”.
Harry gigno’ divertito.
 
 
La mattina dopo Harry si presento’ a colazione alle 7 del mattino, per evitare l’ondata di student curiosi che l’avrebbero fissato.
Nessuno dei Grifondoro era ancora sveglio, ma non era una cosa strana. C’era un tempo in cui anche ad Harry era piaciuto dormire ore, e ancora l’avrebbe fatto, se non soffrisse di insomnia. Usando un incantesimo mascherante, nascose velocemente le occhiaie viola e gli occhi con le vene marcate. Non era stata una buona notte. Non lo erano mai le notti.

Harry entro’ nella sala notando Piton seduto al tavolo insegnanti, qualche Corvonero che leggevano libri silenziosamente, e vari Serpeverde.

Inclusi I SUOI serpeverdi.

Bhe non suoi he. Ma dal suo tempo. Merda. No, non il suo tempo. Il passato… ecco sosa intendeva.

Tom e Zevi erano tra di loro. Zevi si svegliava sempre la mattina prestissimo, ma Tom poteva anche dormire a longo se voleva. Certo, Tom di solito era troppo occupato per dormire, preso da qualche insano esperimento con le arti oscure e complottando come avere tutta la scuola sotto controllo… ma a parte questi piccolo dettagli, Tom dormiva tranquillamente. Cio’ significava solo una cosa: Tom era sveglio per via di harry.
Il moro sospiro’, sentendosi in dovere di sedersi al tavolo rosso-oro, ma decidendo di fregarsene altamente cammino’ fino a sedersi al lato destroy di Tom.

“Caffe?” Chiese Tom. Il futuro signore oscuro prese la caggettiera in mano, riempiendo una tazza. L’odore del caffe e della promessa caffeine era delizioso per Harry. Ne prese il primo sorso: temperature perfetta. Beata magia.

“Il mio eroe” mormoro’ il grifondoro, bevendone un sorsone.

“ E io che pensavo avresti almeno salutato prima di insultarmi” Tom commento’ sarcasticamente. Harry ghigno’. “Dormi da schifo come al solito?” continuo’ l’erede di serpeverde, con voce piu’ seria.

Harry perse immediatamente il sorriso, rimpiazzato da un’altra sorsata della sua bibita preferita, a parte il succo di Mango che preparavano gli elfi domestici a casa di Abraxas – qulla era buona da morire. Harry si volto’, notando ceh Piton lo fissava intensamente.

“wow”, mi e’ davvero mancato l’interrogatorio di prima mattina” Harry guardo’ Tom sollevando un soppracciglio. Zevi quasi puto’ nella tazza di ceriali.
“Certo che ti e’ mancato” Tom replico’, facendogli un occhiolino con fare ammagliante “significa che hai una chance di spendere tempo con me” Harry sorrise divertito.

“Certo Tom, e’ ESATTAMENTE quello che intendevo” sbadiglio’ “non e’ il tuo incredibilmente grosso Ego a parlare”. Tom rise.

“Sono passati 50 anni, ma non hai perso la tua insolenza” replico’ il serpeverde, qualcosa nel tono della voce che lasciava intendere quanto la cosa non gli dispiacesse “E io che speravo tu fossi maturato un po’”
“Cosa? E privarti dello stimolo mentale che sono I miei insulti? Mai. Ti annoieresti da morire” Harry replico’.
“sono certo riuscirei a trovare qualcos’altro con cui divertirmi se tu decidessi mai che essere rispettosi non e’ una malattia” continuo’ Tom, ma la risposta era priva di cattiveria.

“No” Harry lo fisso, ridacchiando “sono certo e’ troppo alta come aspirazione.”
“Questa e’ la tua scusa” Zevi parlo’ finalmente. Il ghigno di harry si amplio’. Tom scosse la testa.
“Ricordami perche’ io ti do retta?”

“Perche’ sono grandioso” Harry rispose prontamente, prima di rimanere un attimo in silenzio “E non mi riesci ad ammazzare. Ma quello e’ principalmente perche’ sono grandioso. Evidentemente.”

“Evidentemente” ripete’ Tom, lanciando ad Harry un’occhiata cosi’ intensa che fece quasi sudare il moretto senza motivo.

I tre rimasero in un piacevole silenzio.

Ron e Hermione entrarono nella sala grande una mezz’ora dopo, e, notando Harry al tavolo verde-argento, si avvicinarono con passo incerto.
Tom li stava studiando con fare critic. Harry sapeva che li stave catalogando in tutto, prendendo in considerazione ogni minimno dettaglio che pottesse capira dal loro modo di muoversi, e da quello che Harry gli aveva raccontato in passato. I due migliori amici si fermarono un secondo, esitanti, prima che Hermione si lasciasse vincere dalla sua insaziabile sete di conoscenza (estrama quasi quanto Tom) e si decidesse a parlare.
Tutti I Serpeverde presenti caddero’ in un silenzio trpidante.

“Ciao Harry, ti abbiamo cercato nella sala commune, ma eri gia’ sparito” Hermione inizio’ nervosamente, parendo insicura se dover ignorare I verde-aregentati o meno. “Er, McGranit mi ha chiesto di darti I tuoi orari per le classi” Gli passo’ una pergamena che Harry prese un un sorriso.
“Grazie Hermione” rispose gentile. Il moro diede una veloce occhiata alle lezioni, ignorando il fatto che poteva percepire gli occhi di Tom scrutare le scritte senza alcun permesso. Hermione stave per aprire ancora la bocca, quando venne interrotta’.

“Dunque tu sei Hermione” Tom sussurro’, ma pareva piu’ di un urlo nel silenzio della tavolata “E tu sei Ron Weasley?” Tom concesse a Ron non piu’ di un occhiata sdegnosa, prima che le labra si contorcessero in un ghigno poco amichevole “I migliori amici di Harry.”

“Esatto" Ron rispose, con fare aggressive tipico del rosso.

“Tom Riddle” Tom allungo la mano affusolata con finta cordialita’. Ron non si mosse, ma Hermione la afferro’ timidamente, spalancando gli occhi quando Tom le bacio’ leggermente le nocche, con fare tipicamente purosangue.

Harry lo osservo’ sospettoso.

Ron divento’ immediatamente rosso piu’ della cravatta grifondoro.

“Questi sono Zevi Prince, Abraxas Malfoy, Cygnus Lestrange e Alphard Black," Tom presento’ gli altri membri del gruppo.

“un piacere, sono certo…” Alphard saluto’ con fare indifferente. Harry non pote’ fare a meno di notare il ghigno che l’erede dei Black cercava di nascondere.
“Granger?” Abraxas domando’ “Sei per caso imparentata a Dagworth-Granger?”
Segui’ un momento di silenzio imbarazzante.

“Sono figlia di babbani” Hermione finalmente I decise a parlare, con voce fiera e mento alto.
“Oh, che gioia” Lestrange commento’ disgustato “Evans e’ un grifondoro E un fan dei mezzosangue. Come avevo fatto ad indovinare?” Harry assottiglio’ lo sguardo.

“ Chiudi la bocca Lestrange, o te la chiudo io” Ron "Shut your mouth Lestrange," Ron intervene sdegnato. “E’ 10 volte il mago che tu sarai mai.”
“Qualcuno ha una cotta” Lestrange canticchio’ con un ghigno soddisfatto. Harry si sentiva gli occhi di Tom addosso e currogo’ la fronte.
“Qualcuno… “ Inizio’ velenosamente Lestrange, ancora.

“Ora… Ora Lestrange” Tom taglio’ nella conversazione con fare avvenente “Ricordiamoci le nostre maniere, cosa direbbe tua madre della tua assenza di quest’ultime?” Lestrange lancio’ a Tom un’occhiata stupita, ma cadde’ immediatamente in silenzio con un leggero rossore sulle guance scavate. Hermione osservo’ Tom perplessa.

Ok, ora Harry era decisamente sospettoso.

“Scusate l’interruzione” Decise di intervenire il Grifondoro alzandosi per portarsi via gli amici. Dannazione. La sua vita non poteva aspettare un altro giorno prima di diventare un vero inferno? Ovviamente no. Essere Harry Potter non da tregua. Essere Harry Potter e Harrison Evans allo stesso tempo, bhe, quella era la chiave per un anno disastroso.

“No, No” Tom mosse la mano con fare nobile, ignorandolo quasi “Tu e I tuoi amici siete I benvenuti qui” sorrise educatamente Tom, facendogli un occhiolino “Potete dirmi qualunque gossip c’e’ da sapere su Potter”

Harry quasi ringhio’, serrando la mandibola. Sapeva perfettamente che Tom era falsissimo in questo momento, e Tom sapeva che lui sapeva. Hermione pareva incerta, ma non convinta dal Serpeverde. Ron era semplicemente pronto alla rissa.

“No, grazie” Rispose il rosso per primo, sforzandosi di essere civile. Per quanto Ron potesse essere civile in queste situazioni. “Ci vediamo dopo amico, ok?”

“Si, pefetto. Arrivo in un secondo” Harry rispose.
Harry aspetto’ che I due Grifondoro fossero abbastanza lontani dal sentirlo parlare, prima di girarsi e lanciare uno sguardo furioso a Tom e gli altri Serpeverde.

“Cosa?” Domando’ Tom con perfetto fare innocente, gli occhi che brillavano.
“Lo sai cosa” rispose secco “Qualuqnue cosa tu stia complottando, ti giuro su Merlino che fai meglio a tenerne I miei amici fuori”

“Mmmm… suona minacciosa la cosa… non pensate?” domando’ Tom pigramente agli altri. Harry serro’ I denti.
“Sono serio” Rispose il moro, guardando Tom con aria predatoria.

 Harry sbatte’ la tazza di caffe sul tavolo, alzandosi per andarsi a sedere con Ron e Hermione. In un secondo Tom afferro’ fermanente il suo polso, quanto bastava per renderlo appena doloroso.
“Rilassati, capito? I tuoi piccolo cucciolotti di grifone sono salvi da me. Non ho alcun interesse in loro, e mutilarli di parti vitali non mi beneficia in nessun modo se non immediate divertimento”
“ Questo dovrebbe rassicurarmi?” Rispose Harry, arcuando una soppracciglia.
“Sei il perfetto eroe, bambino sopravvissuto” Rispose secco “Ora vai e divertiti con I tuoi amichetti. Ci vediamo a Difesa”
Tom rilascio’ il suo polso, dove un’unghia aveva inciso abbastanza nella pelle da lasciare il segno.

“Se io sono un eroe, tu chi sei?”

Tom si limito’ a ghignare da sopra la tazza di caffe.

Salazar. Era fottuto.
 

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1032319