Ti porto con me, ti porto dentro

di TuV
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sono i colpi di scena quelli che spesso fanno paura ***
Capitolo 2: *** Lei ti vuole bene ***
Capitolo 3: *** Ricordi che fanno mancare l'aria ***
Capitolo 4: *** Passano i giorni ***
Capitolo 5: *** Paura delle decisioni ***



Capitolo 1
*** Sono i colpi di scena quelli che spesso fanno paura ***


Siamo a Settembre primo anno di liceo scientifico. Sì, i miei genitori sono orgogliosi di me o almeno questo è ciò che penso io. Se fosse per come la pensano loro io ho sempre qualcosa che non va.
Immagino vorrete sapere come mi chiamo, quanti anni ho (vabbè quello si intuisce ma non si sa mai potrei essere stata bocciata), poi che altro vorreste sapere? Dove vivo, se ho fratelli o sorelle? Beh non mi va di presentarmi, almeno non per ora, lo capirete andando avanti.

Credo che uscirò a sgranchirmi le gambe, mia madre e mio padre sono al lavoro e ciò significa che avrò una predica in meno oggi.

Vado al parco che dista 1 km da casa mia, l'avevo detto che dovevo sgranchirmi.
Ci sono bambini che corrono dappertutto urlando e sorridendo, poi c'è chi cade e si rialza, chi urla e chi si dimena perchè dice che è troppo presto per andare a casa e vuole divertirsi. Ognuno mi fa tenerezza a modo suo, ad ognuno volgo un sorriso dolce che viene ricambiato da una risata imbarazzata con i dentini da latte che scintillano insieme alle finestrelle di quelli mancati, Che carini che sono.
Vado avanti, credo che farò un giro, dopotutto l'Autunno ha quel qualcosa di magico come la Primavera. Sono quelle due stagioni che introducono a un cambiamento radicale del clima. Queste due stagioni sono un po' “ sceme” sempre se si possono definire così dei periodi che sono in relazione alla posizione della Terra rispetto al Sole.

Per la prima volta riesco a sentire i suoni della natura per come sono realmente, ho l'ipod scarico ecco perchè.
È un rumore con una dolcezza particolare quello delle mie scarpe che poggiando a terra ogni 2 secondi in modo alternato, la sinistra e la destra, che vanno a sgretolare le foglie marroni e gialli che si sono posate a terra. Ha quel non so che di cosa che mi attira, mi prende così tanto che per un attimo i fili del mio cervello sono andati in tilt e mi sono messa a saltellare su un mucchio di foglie con le sfumature di marrone. Era come ritornare bambina, quella carina e dolce bambina che però aveva una furia dentro di se, ovviamente una furia positiva che amava essere libera e divertirsi. La bambina con due codini blu perchè era ed è ancora il suo colore preferito. Ha i capelli al vento e muove la testa come se fosse pippicalzelunghe da una parte all'altra, i suoi capelli lunghi, ricci e mori lasciano un profumo di albicocca nell'aria.
Ritorno in me, ora sono grande capelli ondulati e abbastanza lunghi che non lasciano più una fragranza di albicocca ma se provi ad annusarli sentirai solo lo shampoo Pantene.
Mi fermo sembro ridicola, non posso più muovermi come una che ha un forte mal di pancia e deve scacciarlo via, in più c'è una bambina che mi guarda.

Sorride, ha gli occhi rossi e gonfi ma sorride.
Piccola chissà perchè piangeva e in più dopo il colpo che avrà preso ha visto una pazza che invocava gli alieni.
Raccolgo il borsellino marrone di pelle e mi avvicino a lei con cautela, non vorrei spaventarla.

Ha un qualcosa di famigliare, beh si in effetti assomiglia alla bambina di prima dai capelli che profumavano di albicocca, si questa bambina difronte a me mi assomiglia. Ha i capelli ricci e due occhioni marroni che mi riflettono, un nasino a patata tale e quale al mio solo un po' meno schiacciato. Differenze? Beh non le vedo, solo che mi trafigge il cuore vederla con questi occhioni gonfi e rossi è come vedere il mio stato d'animo.
Con la mano le sposto il ricciolino che ha sugli occhi, mi sorride, avrà capito che la pazza non è poi così tanto pazza.
Le chiedo che cosa fosse successo, con la gracile manina mi indica un gruppetto di bambini che giocano a palla. La prendo in braccio, non pesa niente, proprio come me fino a un po' di anni fa.
Mi dirigo verso il gruppetto.
Trema, mi sa che ha paura ma non deve ci sono io e non permetterò a nessuno di farla stare male, mi sento già legatissima a questa bambina, sarà che sembra la me indifesa che nessuno mai ha difeso.
Quei bambinetti del cavolo l'avevano esclusa solo perchè è una bambina non capendo che non ha nessun altro con cui giocare.
Pff, che capricciosi ho detto loro che non è giusto comportarsi in questo modo ma ce ne fosse uno che mi ha dato retta, c'è stato chi per sino mi ha fatto la linguaccia.


Si chiama Chiara ha sei anni almeno lei dice così
- Ho cinque anni e mezzo ma dico a tutti sei perchè sono molto alta
- e quanto sei alta, lo sai ?
-eh si dalla testa ai piedi 

Che tenera non mi arriva neanche al petto.

Mi ha indicato sua nonna seduta sulla panchina ad osservare il fratello di Chiara, Matteo.
Sua nonna alza lo sguardo e ci saluta, con una faccia imbarazzata alzo la mano e la scuoto in segno di saluto.
Porto Chiara sulle altalene e dopo aver aspettato un po' ci siamo ritrovate con due altalene libere una per me e una per lei. Fin da piccola ho sempre amato andare sulle altalene, è una delle poche cose che mi fa sentire libera e da come sorride Chiara sembra che anche per lei sia così.

Purtroppo ora devo andare a casa, la saluto con un bacio sulla fronte e lei ad un tratto prima che potessi alzarmi per andarmene mi salta addosso lanciando le mani attorno al mio collo e abbracciandomi forte forte.
Ci siamo promesse di rivederci, abbiamo fatto giuringiurello. E' stato divertente solo che non mi ricordavo manco come si facesse.
Comunque deve stare tranquilla perchè io le promesse le mantengo, non ho preso da mio padre.

Mi avvio verso casa e penso a quanta allegria è riuscita a portarmi questa bambina. Era da tanto che non mi sentivo così felice e piena d'amore.
I colpi di scena fanno sempre un po' paura all'inizio poi però si rivelano come i migliori.

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Capitolo 2
*** Lei ti vuole bene ***


 Non ho più una migliore amica da due settimane e non ho più un ragazzo da tre mesi. Sto una meraviglia.

Mi sento vuota, ogni mattina mi sveglio con gli occhi gonfi e rossi come quelli di Chiara quella volta e avevo pensato anche di rallegrarmi un po' con la sua compagnia ma nei giorni seguenti che sono andata al parco non c'era.

Francesco è stato il mio primo vero amore e prima ancora era il mio migliore amico in pratica ho perso sia un amore che un'amicizia. Pensare che ci credevo molto, speravo in qualcosa che sarebbe durato mentre invece si è rivelata per lui una storiella di 10 giorni in cui gli ultimi 3 tirati a fatica.

Ormai tutto è andato perso, sembra che non esisto più per lui.
Ma si sa la colpa non è mai di una persona sola, le cose si fanno insieme e per come sono fatta ¾ della colpa la do a me.

Elena invece era la mia migliore amica, sempre se si può definire così qualcuno con cui litighi una settimana si e una no e perlopiù non apprezza minimamente ciò che fai per lei e pensare che facevi molto, anche più del dovuto. Nonostante ciò le voglio ancora molto bene e non riesco a portare rancore e se tornasse la perdonerei.

 

Con i miei genitori il rapporto si alterna tra amore ed odio. Non so neanch'io cosa vada bene o no per loro. Non importa farò a meno del loro amore platonico, che si dedichino a mia sorella, Cecilia.
Ha sette anni, è magra e per la sua età ha anche una buona altezza. Le voglio bene, quando a casa c'è qualcosa che va male invece di prendere e scappare mi ricordo di lei e del fatto che non posso abbandonarla, siamo un duo impeccabile anche se il 70% dei casi per cui vengo sgridata c'entra qualcosa con lei. Certe volte riesce a farmi venire istinti omicidi ma mi trattengo, il carcere minorile da come lo descrivono non è così accogliente. Nonostante ciò rimane il membro della casa che più amo.

Bene, dopo aver fatto un quadro della situazione deprimente, mi sistemo i capelli e vado a scuola.

La scuola è iniziata da un po', ho fatto subito amicizia con Valentina. E' una ragazza tanto solare, è alta più o meno quanto me, è nata nel mio stesso mese, è riccia e sa volere bene, fin dal primo giorno che ci siamo parlate me l'ha dimostrato.

Credo di volerle già molto bene e questo mi preoccupa non vorrei affezionarmi, non voglio far vedere a nessun altro il mio lato peggiore e migliore. Non voglio passare per la vera me per poi vedere altra gente che se ne va.
Siamo ad Ottobre ed è la persona con cui parlo di più, ma sono comunque molto chiusa e faccio fatica a dimostrarle il bene che le voglio e ciò è dovuto anche dal fatto che me lo impongo. Anche quando vorrei dico a me stessa di non farlo. “Tu stupida scema sei sbagliata! La pazienza umana non è fatta per sopportare te. E nessuno è disposto ad amarti seriamente, aspetta la prossima vita magari andrà meglio”.

 

Mentre cammino in ogni ragazzo cerco qualcosa che mi ricordi Francesco. Cazzo, mi manca.
Mi manca anche Elena, ho paura di perdere Chiara e Valentina...
Non capisco perchè le persone non si possano amare per sempre, eppure ogni tipo di amore è così magico e straordinario, fa palpitare il cuore ad ogni minimo gesto. In amore senti le farfalle, in amicizia gli uccellini e quando sei felice vedi gli arcobaleni che si mischiano ad un sole magnifico.

Perchè non è tutto più semplice ?

 

Finita scuola credo andrò a fare un giro al Duomo con Alice e poi alle 16.30 vado a prendere Cecilia a scuola, mamma deve andare a fare delle compere.

 

Siamo davanti ad uno di quei tizi che ci dice : “Sciaoo Bele guardate questi braccialetti”

Sono per i fatti miei e faccio girare una ciocca di capelli con l'indice, Alice dopo essere arrivata allo sfinimento accetta un braccialetto dal quel tipo.
Infine decidiamo di andare a prendere qualcosa nel bar e ci mettiamo a parlare o meglio dire lei mi parla io ascolto. Sono un po' abbattuta oggi e il sentire Alice che parla solamente del rapporto con il fidanzato mi scaraventa un po' i coglioni.

Poi mentre ce ne stiamo per andare vedo una bambina.

Capelli ricci mori, è di spalle ma ho un fremito di gioia; Potrebbe essere Chiara ma mi fermo ad aspettare che si giri per avere la certezza che sia lei.

Si gira e mi vede, mi viene incontro e mi abbraccia forte forte. Emana gioia da tutti i pori come d'altronde faccio anch'io.

Le ho chiesto come mai non era più venuta al parco e mi ha risposto con voce triste e pacata che sua madre era all'ospedale. Non chiesi altro, percepivo il suo malumore.

Il rivedermi però le ha portato un sorriso sulle labbra, più la guardo e più mi sembra di guardarmi.

Quanta fragilità, voglia di vivere, combattere e sorridere.

 

Alice è andata a casa e nel frattempo ho chiesto alla nonna di Chiara se potevo prendermi cura di lei e portarla a casa più tardi, almeno poteva conoscere mia sorella e farsi una nuova amica.

Prima di andare da Ceci andiamo a comprare in un bar del Duomo tre chupa chuppa ; due alla coca per me e mia sorella e uno panna e fragola per Chiara.

Quando né ha la possibilità parla tantissimo, sembra una bambina tranquilla ma ama divertirsi, scherzare, parlare ma soprattutto ridere. L'avevo detto che mi assomigliava.

Mi ha parlato di come va a scuola, della nonna Camilla, del papà che lavora tanto e della mamma che ha sempre qualche malattia...

 

Quando mi ha chiesto di parlare di me sono rimasta pietrificata e cose le dico io ?

Alla fine le ho parlato di mia sorella Cecilia e ha detto che non vedeva l'ora di conoscerla.

Le ho parlato del mio amore per i delfini, per il mare, il blu e tutte quelle cose che di tanto in tanto mi rendono felice.

Poi ecco che arriva la domanda più indesiderata : << Ma tu ce l'hai una migliore amica? >>

Credo sarebbe stato più facile rispondere alla domanda : hai un ragazzo?

Prima di risponderle, ho sospirato 3 volte, ho picchiettato sulla finestra del tram infine ho farcito un No.
Sì perchè alla fine io una migliore amica non ce l'ho più.

 

Mi ha guardata perplessa però ecco che le parole fuoriescono dalla mia bocca come un fiume. Non ci credevo neanch'io a ciò che stavo dicendo, com'era possibile affezionarsi in così poco tempo e racchiudere nel cuore così tanto bene per una persona e riuscire a parlarne così.

Chiara mi ha risposto con un sorriso a 32 denti e ha farcito con entusiasmo un “ dai che andrà bene con Vale, sono sicura che ti vuole bene.”  

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Capitolo 3
*** Ricordi che fanno mancare l'aria ***


Chiara e Cecilia hanno fatto subito amicizia , ridevano e scherzavano come sorelle e stare sul divano ad osservarle mi inteneriva ma allo stesso tempo mi rattristava.

Pensavo alla mancanza di un'amica da quando sono piccola, conosco molte persone che hanno quel qualcuno con cui sono cresciuti. L'amica che conosco da più tempo è Lisa, 7 anni. Ma non è una di quelle amicizie che ti senti dentro e in più abbiamo perso i contatti.

Se devo essere sincera sono poche le persone che sento dentro, provo affetto per molte persone ma il sentir qualcuno scolpito dentro di te è qualcos'altro. Arriva quasi a toccare quella cosa chiamata magia che manco esiste. Sì proprio perchè non esiste la paragono ad essa, capisci il sentir impressa una persona nel momento in cui la tua felicità inizia a dipendere dalla sua e l'amore e il bene che provi diventa qualcosa che va oltre tutto, qualcosa di inspiegabile.

Per ora questo tipo di bene lo provo solo per mia sorella e Chiara. Precedentemente l'avevo provato sia per Elena che per Francesco.
Ah ma Vale la sento dentro anche Lei, si è stabilità dentro in così poco tempo ma io sono il tipo di persona che nelle cose piccole vede cose sproporzionate rispetto a come sono nella realtà.

Ha fatto il cambiamento, mi ha sconvolto i piani e si è intrufolata con delicatezza e dolcezza nella mia vita complessa. Non ho provato neanche a cacciarla via, era talmente spontanea nei suoi gesti che mi sono ritrovata a volerle bene con il cuore.

Altre persone importanti sono Jenny, Daniele e Alice conosciuti tutti alle medie, quelle cazzo di medie...

 

(…) Mi scoppia la testa, momenti alternati di amore, bene e odio. Tutto paragonato alla follia, sempre parte di quelle cose inspiegabile che ti capitano per la prima volta e ti travolgono.

Prendono il sopravvento e puff soffiata d'aria improvvisa che ti fa gira a 360°.

 

-No due angoli supplementari corrispondono ad un angolo piatto, Coglione

-Non fare la secchia, non ti si addice -ed ecco che mi scompiglia i capelli

-Fermati non sei autorizzato a toccarmi, sono un'anima libera che viaggia senza sosta qua e la, come le farfalle. Ah no come i delfini... e

-Shhh shh parli troppo sei sei una log..logo..

-Logorroica?

-Pff si, non viaggiare senza sosta, viaggia verso di me.

 

Ricordi, ricordi che fanno mancare l'aria.

 

La matematica del liceo sta diventando pericolosamente difficile. Mi irrita i neutroni, protoni, elettroni

Vedi ? Ho appena sparato una cazzata va beh non è la prima volta. Poi con i prof che mi sono capitati ogni giorno imparo una cazzata nuova.


Punto sempre in alto per poi cadere in basso e frantumarmi.

Semplice vola con la testa ma stai con i piedi per terra

 

Peccato che certe volte mi dimentico, penso di saper volare...

 

  • Stupido sei ?! Mollami, sono arrabbiata

  • Daaai sempre offesa sei?? Ma lo sai che io..

  • Stai zitto non ti voglio stare a sentire, vai da lei magari ti ascolta

  • Quante volte ti devo dire che parli troppo?

  • Beh anche tu non scherzi – e metto su il broncio

 

Mi prende le mani e mi abbraccia da dietro mi sussurra all'orecchio un dolce “ Non scappare”

e poi impazzito ma impazzito nel modo in cui piace a me... Fa si che apriamo le braccia come nella scena di Titanic

  • stiamo volando

  • Tu sei pazzo

  • Stiamo volando, non tutti ci riescono

Mi giro e lo soffoco in un abbraccio scoppiando a piangere per la felicità, eravamo solo io e lui e stavamo volando. Chiunque ci avesse visto avrebbe detto “ Si amano”

 

Ricordi, ricordi del cavolo.

 

Riporto Chiara a casa sua, continua a parlare e io continuo a sorriderle annuendo ma non la sto ascoltando...

Sono sottosopra per via dei ricordi che vanno e vengono come film proiettati su uno schermo degli anni 50.

Sono fragile, acqua salata solca il mio viso e ritmicamente inizio a singhiozzare.

La bambina tra me e Chiara sono io, eppure abbiamo 9 anni di differenza.

 

Cavolo si è accorta, mi dice di abbassarmi e mi piego.

Mi abbraccia.

Un abbraccio tenero e lungo. Un abbraccio di quelli che ti riscalda il cuore e ti alza di 3 metri dal suolo. Quanto amore in una bambina di soli 6 anni.

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Capitolo 4
*** Passano i giorni ***


  • Comunque grazie della sincerità nelle risposte, è anche per questo che ti faccio una buona parte delle domande che mi passano per il cervello
  • dovrei mentirti nel risponderti ?

  • c'è chi lo faceva, ecco perchè avevo smesso di fare le domande agli altri

  • non ha senso

  • beh per loro sì.

    poi quando scoprivi che avevano mentito e chiedevi spiegazioni ti rifilavano un : Era per non farti stare male
  • Non lo so neanch'io come mai ho riniziato a sfolgorare i miei perchè ad alta voce per avere una risposta. Non so perchè dopo aver ricevuto così tante conclusioni con frasi fatte e rifatte, magari anche false, sia tornata a chiedere la causa di certi fenomeni.

     

    E' uno di quegli effetti che mi ha fatto Valentina. Provo fiducia nei suoi confronti e percepisco sincerità. Anche grazie a questo, giorno dopo giorno iniziavamo a conoscerci di più e finivamo con il trovare qualcosa che ci legava.
    Era diventata un'abitudine quella delle domande, all'inizio pensavo di arrivare a romperle poi mi ha confidato che è piacevole rispondere ad esse.

    Ogni volta mi donava una risposta ben elaborata, più chiara possibile ma soprattutto sincera.

    Con quelle domande stavamo iniziando a conoscerci, arrivate a fine Ottobre sapeva già tutto quello che doveva sapere di me. Le giornate si colmavano di scambio di bene.

    Era un bene reciproco, mai provato in modo così genuino e semplice.

     

    Ogni pomeriggio mi recavo da Chiara insieme a Cecilia e quando mi chiedeva di raccontarle qualcosa le parlavo di Vale.
    Ormai anche lei pur non conoscendola si era affezionata.

    Chiara sembrava la mia sorella maggiore, il fatto è che ero così entusiasta, come se fossi una bambina che ha appena scoperto qualcosa di nuovo. Io avevo riscoperto l'amicizia e i suoi valori e l'avere qualcuno a cui poter raccontare i miei progressi con la mia nuova “ scoperta”, era qualcosa di bello.

    Ho riscoperto anche cos'è la gelosia. L'ho sempre ritenuta una brutta bestia ma anche una delle più grandi dimostrazioni d'amore.

    Era riscoprire tutto da capo, era piacevolmente spaventoso.

     

    Ora che ci penso abbiamo fatto amicizia il 14 Settembre e oggi è il 14 Novembre siamo a 2 mesi.
    Sembro una sciocca, conto pure i mesi, il fatto è che non ci credo ancora che mi sto riprendendo che cerco di occuparmi di un'altra persona come se non sapessi a cosa sto andando incontro.

     

    A scuola va tutto alla cavolo, non so se continuare lo scientifico, ma l'idea di dirlo a mia madre mi spaventa perciò continuerò ancora un po' così per poi vedere come andrà. Il punto è che sono così giù di corda, sono stata pure presa di mira da alcuni prof.

    Non mi ricordo né come né quando ma ho ripreso i contatti con Elena.


    Arrivata agli inizi di Dicembre mi sono trovata difronte ad una decisione ovvero se continuare con il passato o il presente.

     

     

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    Capitolo 5
    *** Paura delle decisioni ***


    E' frustrante parlare di una vita che percorre due strade completamente opposte e che arrivano ad incontrarsi in un punto cruciale o magari a una persona.
    Dove sarebbe il problema? Ci sarebbe da prendere una decisione, di quelle che cambiano il tutto in modo radicale e ti inducono in una via a senso unico.
    E se fossi io quella persona che si ritrova tra queste due strade?

     

    Il riavvicinamento con Elena ha portato a tante domande sia da parte mia che da altri, tra cui anche Vale.
    Non credo nei perchè detti così di sfuggita, dai ammettiamolo la maggior parte delle volte non sappiamo il motivo di ciò che facciamo, lo facciamo e basta; tanto per fare, perchè seguiamo il cuore, per provare cose nuove, per indurci ad una nuova delusione, per dare speranza a qualcosa di positivo. Le cose si fanno, e io per come sono fatta non mi fermo difronte a sofferenze su sofferenze se il bene che provo va oltre tutto ciò.

     

    Alt : ma è davvero così ?! Si può perdonare sempre tutto, anche una persona che non apprezza il bene che puoi darle ?! Sì può andare avanti nonostante ci sia qualcosa di rotto?

     

     

    Devo dire che la reazione di Vale mi ha stupita. Ha preso male il fatto che sia ritornata in contatto con Elena. Mi ha chiesto perchè dopo tutto quello che mi era successo... ma alla fine mi ha guardata negli occhi, per poi abbassare lo sguardo e ha contorto la bocca in un sorriso spento dicendomi “ Fai quel che è più giusto, pensa un po' anche a te non solo agli altri. Non sei sempre tu a sbagliare”.

    Le giornate passavano con io che cercavo di dedicare il mio tempo ad entrambe in modo equilibrato ma non ci riuscivo. Avevo a che fare con persone diverse, caratteri diversi e bene diverso.

    In Elena vedevo la mia amica delle medie, la mia migliore amica. Quella che mi ha fatto scoprire il vero significato di amicizia ma che nella maggior parte dei casi se ne fregava di me.

    In Vale invece vedo l'amica di ora, quella che mi ha tirato fuori dal baratro e mi ha dimostrato che c'è qualcuno disposto a volerti bene seriamente.

    Il punto è che 3 anni sono tanti, il bene è tanto e io sembro una di quelle persone predisposte allo star male.

    Non vedevo da un po' neanche Chiara, sono troppo presa da tutto ; pure dal ragazzo biondo della fermata dei tram.

    Non l'avevo mai notato prima d'allora. Insomma parlo di una settimana fa quando mi ritrovai a correre sotto la pioggia come una deficiente e ridendo e scherzando andai a sbattere conto di lui.

    Queste sono chiamate – figure di merda – solito per una che cammina guardando altrove invece che dritto, ho perso pure il conto di tutte le volte che sono stata insultata per una cosa del genere.

    Beh, è stato imbarazzante soprattutto perchè mi ha guardato strano e non mi ha mandato a cagare, molto probabilmente stava riflettendo su come ammazzarmi in modo elegante. Alto, molto alto. Capelli abbastanza lunghi, per i primi giorni ho passato a prenderlo in giro con Alice, misterioso e occhi belli, azzurri.

    Lo scontro imbarazzante è stato salvato dall'arrivo del tram che come si suol dire mi ha salvato il culo e mi sono limitata ad uno “ scusa “ frettoloso mentre si stavano chiudendo le porte.

    Non so come ma siamo finiti con il diventare amici su facebook e incontrarci alla fermata ogni giorno a fine scuola.
    Mai una parola o una chattata, ci limitavamo a guardarci di sottecchi e vedere le foto su facebook, quest'ultimo credo lo facevo/faccio solo io.

    Fatto sta che si chiama Andrea e mi ronza in testa durante le lezioni e mentre faccio i compiti a casa.


    Metà Dicembre

    Entrambi i rapporti sono sbiaditi, Elena e Vale sono le solite. Quella che sta cambiando sono io.

    Non vedo un rapporto consistente tra me ed Elena, come se l'amicizia che ci legava si fosse rotta quel giorno di Aprile. Ci provo ma mi soffermo sempre a chiedermi chi me lo fa fare.

    Le persone dovrebbero saper accettare gli errori e dare delle possibilità ma c'è in ballo la mia felicità che avevo riconquistato da poco.

    Da quel che dico si potrebbe dire che ho scelto Vale, ma qua il problema è che non ce la faccio.
    Ho paura, sono terrorizzata.
    Preferisco rinunciare ad un'amica che rivedermi crollare per qualcuno che prima mi fa sentire importante e poi potrebbe lasciarmi sola.

    E' una questione di carattere, carattere di merda.
    Non parlo del loro ma del mio.
    E' tutto un “vai qua, vai la” come un'ape che va da un fiore all'altro per il nettare.
    Ma che dico quale nettare, quale ape ?!!!
    Io sono qui che sono impaurita da ciò che verrà, non voglio scegliere ma non posso neanche continuare così a passare le giornate con persone dai caratteri paralleli.

    E se volessi continuare come ho sempre fatto? Prendere qualche batosta, rialzarmi e continuare a voler bene lo stesso?

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