Con te... Per sempre

di Black Fairy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sensazioni nuove ***
Capitolo 2: *** litigi ***
Capitolo 3: *** Di nuovi in spiaggia ***
Capitolo 4: *** Farfalle nello stomaco ***
Capitolo 5: *** Il primo bacio ***
Capitolo 6: *** Piangere con la pioggia ***
Capitolo 7: *** Una sera speciale. ***
Capitolo 8: *** Al piccolo giardino. ***



Capitolo 1
*** Sensazioni nuove ***








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Era una calda notte d'estate. Lo sciabordare delle onde sembrava una dolce melodia ed il vento era così leggero... Si divertiva a far muovere i piccoli granelli di sabbia. Il cielo era pieno di infiniti puntini brillanti che si riflettevano negli occhi, azzurri come il mare, di una ragazza che era seduta su un muretto, scalza, con la testa al cielo.
Ellen era una ragazza che aveva poco più di 17 anni, con i capelli neri, altezza media e con un fisico ne troppo esile ne troppo robusto. Amava recarsi in quel magico luogo ogni volta che era triste. Accendeva l'ipod e guardava l'immenso cielo che si estendeva su di essa. Molte volte dai suoi occhi scendevano delle limpide goccie di dolore. Dopo la morte di suo fratello la sua vita era diventata sempre più crudele con lei. Jason per lei non era solo un fratello, ma anche il suo migliore amico. Ogni volta, di ritorno da lavoro, Jason comprava un grande gelato al cioccolato alla sua sorellina e poi andavano insieme su quella spiaggia. Passavano quelle calde giornate a ridere e a scherzare, fin quando, un anno fa, uno stupido incidente d'auto portò via Jason da Ellen. Dicevano che guidava sotto stupefacenti, tuttavia quella storia non convinceva pienamente Ellen. Suo fratello, infatti, non era così stupido da prendere volontariamente quella roba. Sapeva che tutto ciò era stato causato da...
il suo pensiero fu scosso da un rombo di motore.
Era arrivato un ragazzo su una yamaha R1. si tolse il casco: Aveva i capelli castani di media lunghezza, gli occhi scurissimi, la pelle abbronzata, neanche il suo fisico era male. Si avvicinò ad Ellen e, appoggiandosi al muro, prese una sigaretta. Si girò verso Ellen e le chiese ''ne vuoi una?''
Ellen- oh... va bene-
Daniel-piacere io sono daniel-
Ellen- io sono Ellen-

Ellen non era mai stata una grande fumatrice, anzi non aveva mai provato. Per ciò, si sentì soffocare e cominciò a tossire.
Daniel, preoccupato, si avvicinò a lei e le battè sulla schiena. Quando la regazza si riprese, Daniel la prese per le mani e la fece appoggiare al muretto, poi le spostò i capelli dal viso e le disse, preoccupato:
Daniel- era la prima volta? avresti dovuto dirmelo! Ellen come stai ora?
Ellen- si hai ragione scusa, ho la testa da un'altra parte... comunque si si, ora sto meglio.-

Daniel, accorgendosi dell'imbarazzo da parte di lei, smise di tenerle la mano, allontanandosi.
Ellen-scusa ora devo scappare-
Daniel-oh va bene... potres...

Ma non fece in tempo a finire la frase che Ellen era già corsa via.
Le era successa una cosa che non aveva mai provato prima. Quando lui le si era avvicinato, le aveva preso la mano, lei aveva sentito il suo profumo e il suo cuore aveva iniziato a battera all'impazzata. Quando le aveva toccato il viso aveva sentito un tuffo al cuore. Ma no! come poteva desiderare tutto ciò! lei non poteva! Era stupido anche il solo pensiero... perché proprio lui? lui che era il migliore amico del ragazzo che aveva causato la morte di suo fratello?

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Capitolo 2
*** litigi ***





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Anche se lui era il migliore amico di quel ragazzo che le aveva portato così tanto dolore, Ellen non riusciva a togliersi Daniel dalla testa. Sapeva che era probabile che Daniel poteva aver aiutato il suo amico. Lo aveva visto ancora, di sfuggita, e tutte le volte si erano scambiati qualche sguardo. Dopo una settimana da quell'incontro, Ellen si stava preparando per uscire con la sua migliore amica, Marì. Alle cinque le ragazze si incontrarono davanti la villa. Marì, però, notò che Ellen aveva uno sguardo preoccupato e, molte volte, era con la testa tra le nuvole:
Marì: ancora pensi a quel ragazzo, vero Ellen? ti si legge negli occhi.
Ellen: nono Marì, stavo pensando a...
Marì: Elly non dirmi bugie, ormai ti conosco troppo bene. Te lo ripeto ancora: non puoi sapere se lui c'entra qualcosa con quella brutta storia. Prova a dargli una possibilità.
Ellen: ma... non so.
Marì: o no Ellen! c'è Eddi!
Eddi era l'ex ragazzo di Ellen. Era un ragazzo molto presuntuoso ed egocentrico. Era convinto che tutte le ragazze del paese avevano un debole per lui, ciò non era del tutto errato. Era molto bello: capelli biondi, occhi azzurri, altro, magro ma non troppo. L'unico e grande difetto era il carattere. La relazione tra lui ed Ellen si concluse a causa della sua mania di ricevere sempre attenzioni da tutte le ragazze che lo circondavano. Ellen non lo amava, ed era certa di questo, per lui aveva provato sono una breve cotta. Da quel giorno Eddi si era messo in testa di doverla riconquistare, ad ogni costo, per questo, stava prendendo il vizio di pedinarla e non solo: Ogni volta che Eddi incontrava Ellen faceva di tutto per farsi notare, abbracciandola o accarezzandola. Ciò infastidiva molto Ellen.
Ellen: o no ti prego dimmi che stai scherzando!
Marì: nono. è vicino alla fontana! non ti ha vista però!
Ellen: allora scappiamo, cosa stai aspettando!
Ma il loro tentativo fu invano. Eddi le vide per sbaglio e le corse incontro, abbracciando Ellen.
Ellen: quando ti deciderai a lasciarmi in pace? non vuoi capire che ti sto evitando da mesi?!
Marì (sussurrando nell'orecchio di Ellen): c'è Daniel!! ti sta guardando!!
Ellen (sempre a bassa voce): o no anche lui! ora ce ne andiamo subito!
ma, mentre stava per andarsene Eddi la prese per una mano e la tirò verso di lui.
Eddi: ma dai amore non devi fare così, anche se quando ti arrabbi sei più bella.
Ellen: a davvero? a me non importa niente di ciò che pensi tu! mi devi lasc...
troppo tardi, Eddi le aveva tappato la bocca con un bacio.
Ellen, furiosa le diede uno schiaffo.
Ellen: sei un idiota!
Eddi: più fai così più mi piaci!
Il seguito accadde in una velocità impressionante. Daniel, che aveva visto tutta la scena, corse verso di Eddi e li diede un pugno in volto, facendolo cadere per terra.
Daniel: cosa vuoi da lei? devi lasciarla stare! non vedi che non vuole più saper niente di te! Ellen, tu come stai?
Si era avvicinato ad Ellen, mettendole una mano sulla spalla.
Eddi, rialzandosi: come ti sei permesso! ti conviene andartene o sarà peggio per te!
Daniel: oh ma davvero? ho un paio di amici che potrebbero farti passare parecchi guai. Ora, se hai un briciolo di inteliggenza, ti conviene andartene, prima che la situazione degeneri.
Eddi, guardandolo in modo cagnesco per qualche secondo, se ne andò senza dire una parola. Daniel, sorridendo: ecco ora non avrai più problemi.
Ellen rimase in silenzio.
Daniel: ehy ho sbagliato a...
Ellen, furiosa: vai con i tuoi cari amichetti che sono solo capaci di provocare disgrazie! Immaggino anche avrete ricattato anche lui! tu sei come loro! non ti conosco neanche! non impicciarti più dei fatti miei!
E scappò via
Marì: Elly aspetta!
Daniel: ho detto qualcosa di sbagliato?
Marì: sai... sai della morte di un certo Jason Bennet?
Daniel capì tutto
Daniel: lei crede che sono stato io?
Marì: più o meno... senti non voglio sapere niente, ma se tu c'entri qualcosa stai alla larga da lei. Se invece non è così, parlale e chiarite questo spiacevole equivoco.
e se ne andò via.

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Capitolo 3
*** Di nuovi in spiaggia ***


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Ellen passò la serata rinchiusa in camera sua sentendo i suoi genitori litigare. Non ne poteva più! la sua vita era già difficile senza che loro litigavano per ogni sciocchezza. Dopo la scomparsa di Jason i litigi erano più frequenti. Erano convinti che la colpa era solo loro e si accusavano a vicenda. Ellen odiava sentir dire ''se è morto la colpa è solo tua'' o ''non sai fare ne la moglie ne la madre''. Suo padre doveva aver bevuto di nuovo, non lo riconosceva più. Era orribile per lei vederlo bere e poi piangere. Uscì dalla camera per andare in cucina, dove i suoi genitori stavano litigando. Ma mentre stava per entrare, vide suo padre che diede uno schiaffo alla madre. Ellen sentì che tutto il dolore e la tristezza che si era tenuta dentro per tutti quei mesi schizzò fuori sotto forma di rabbia. Varcò la cucina e gridando disse a suo padre:
Ellen: come ti sei permesso a toccarla! tutti noi stiamo male! ma a tutto c'è un limite! sei diventato un alcolizzato che passa la sua esistenza a maltrattate la moglie! hai avuto il coraggio di dargli anche uno schiaffo! rivoglio il mio papà! quello che riusciva a capirmi quando stavo male! che quando la sera ero triste veniva vicino a me per accarezzarmi e starmi vicino fin quando non mi addormentavo! quello che mi aveva detto che dovevamo essere forti! che avremmo superato ogni avversità insieme! quello che non si era mai permesso di toccare la mamma! non voglio più vederti in casa mia! io ti odio!
E con queste parole scappò fuori, accese il suo motorino, e scappò per andare in spiaggia. Non si era mai immischiata nelle loro discussioni e, tanto meno, non aveva mai parlato della morte di Jeson fino ad ora. Arrivò sulla spiaggia e, non riuscendo più a trattenere le lacrime, cadde in ginocchio per terre, con il volto nascosto tra le mani. In quel momento le mancò il respiro e iniziò a tremare. Le venne in mente l'ultimo giorno passato con suo fratello. Lo vedeva strano. Lui le disse che quel giorno non poteva portarla su quella spiaggia perché doveva incontrare delle persone. Lui sapeva che sarebbe morto ma era andato lo stesso da loro. Perché non le aveva raccontato niente? Sapeva che poteva fidarsi di lei! Doveva sapere la verità... era decisa a vendicarlo. Un'ombra si mosse dietro gli scogli accanto a lei. Ellen sentì il cuore battere a 1000. chi era? dopo tutto a quell'ora era pericoloso andare li. Era stata una sciocca e andesso poteva essere in balia di qualche mal vivente. Si alzò per guardare meglio quando una voce dolce e famigliare le fece passare la paura, che si sostituì in ansia.
Daniel: cosa ci fai qui?
Ellen: mi hai fatto spaventare!
Daniel: stai piangendo? Cosa è successo Ellen?
Ellen non rispose e abbassò il volto per nascondere gli occhi lucidi.
Daniel: La tua amica mi ha spiegato tutto. Ellen io non avrei mai avuto il coraggio di fare una cosa simile! con quello non ci parlo più! è vero quello che pensi su di lui... è cattivo. Se vuoi posso aiutarti a scoprire la verità sulla morte di Jason... però credimi: non farei mai una cosa simile!
Ellen lo guardò negli occhi... era così bello e qualcosa le diceva che Daniel non stava mentendo. Le lacrime ricominciarono a scorrere sul suo viso. Si buttò fra le braccia di Daniel, appoggiò la sua testa sul suo petto e incominciò a piangere mentre lui le accarezzava i capelli.

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Capitolo 4
*** Farfalle nello stomaco ***


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Erano le 04:00 di notte, Daniel e Ellen erano distesi sulla spiaggia a guardare le stelle. Era una notte tranquilla. Si sentiva il rummore del mare accompagnato dal cicaliccio delle cicale. Ogni tanto una brezza accarezzava il viso dei due ragazzi che, nel fra tempo, ridevano e scherzavano.
Daniel:Ma come mai eri così triste quando sei arrivata?
Ellen, mettendosi seduta e a gambe incrociate: no.. ma niente di che te l'ho già detto. Dany ma cosa stavi facendo li, dietro quelli scogli??
Daniel, sorridendo: aspettavo te.
Ellen, dandoli un piccolo colpetto sulla spalla: sisi certo certo.
Daniel: non sto scherzando... speravo che saresti tornata.
Ellen: oooo che tenero -pizzicandoli la guancia-
Daniel: ok te la sei cercata!!!
Saltò addosso ad Ellen e iniziò a farle il solletico, mentre lei rideva e carcava di fermarlo. Riuscì a bloccarle le mani dietro la schiene.
Si ritrovarono faccia a faccia, con qualche centimetro di distanza. Ellen sentì il cuore battere forte, sembrava di avere le farfalle nello stomaco. Si fissarono negli occhi, riflettendosi uno dentro l'altro. Era felice di stare li, tra le sue braccia.
Poi Daniel chiuse gli occhi ed Ellen lo imitò...

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Capitolo 5
*** Il primo bacio ***





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Da cosa nacque tutto questo è difficile da dire o da spiegare.Le onde scure e schiumose erano intorno a loro, il cielo cosparso di stelle era ancora li in alto... ma i due ragazzi erano in un'altro mondo, un mondo aperto solo a loro due. Per Ellen, in quel panorama splendido e suggestivo, così carico di emozioni, rimaneva comunque lui la cosa più bella in assoluto. Sentiva la sua mano cingerle la vita e il suo corpo stretto al suo. Niente in vita sua era mai stato così bello. In quell'istante Ellen accettò il fatto di essersi innamorata di un ragazzo che a malapena conosceva. Si abbandonò tra le sue braccia. Quando Daniel smise di sorridere e chiuse gli occhi, il cuore di Ellen cominciò a battere ancora più forte. La distanza tra le loro labbra era sempre minore, fin quando si sfiorarono, e la baciò. Ellen fu percorsa da mille emozioni... era così bello stare con lui, si sentiva felice e protetta. In quel momento capì che solo con lui poteva provare quelle emozioni, solo lui era il ragazzo giusto per lei. Aprirono gli occhi ed Ellen era un po imbarazzata, ma Daniel fece finta di niente e appoggiò la sua fronte su quella di Ellen, guardandola negli occhi e sorridendole. Lui si spostò e fece appoggiare Ellen sul suo petto. Ellen lo strinse. Pensava che sarebbe stato bellissimo bloccare il tempo... passare ore ed ore abbracciata a Daniel, senza sapere più di nessun'altro, ma solo di lui.

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Capitolo 6
*** Piangere con la pioggia ***


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Ma, purtroppo, quel dolce momento finì troppo presto, rimpiazzato da una notizia amara. Il telefonino di Ellen squillò, era sua madre.
Daniel: Ellen rispondi, si potrebbe preoccupare seriamente.
Ellen: non le farebbe così male.
Ma rispose comunque.
Ellen: dimmi mamma... si... ma perché piangi?.... come lui... COSA!!... va bene arrivo!
Daniel: cosa succede Ellen?
Ellen: mio padre! si è sentito male! è stato ricoverato poche ore fa! Oddio come faccio! sai se ci sono autobus o..?
Daniel: ma stai scherzando? ho la moto, dai andiamo.
E così partirono per l'ospedale. Tramite il cellurale la voce di sua madre era impaurita e sembrava che stava quasi per piangere. Peché gli aveva detto quelle brutte cose quella sera? stava così male che non si accorse di essere già arrivata.
Daniel: vai, io aspetto qui, non mi sembra il caso di salire. Per qualunque cosa chiamami ok?
Ellen: grazie... di tutto.
E lo abbracciò. All'entrata dell'ospedale sua madre (Dalila) le corse incontro abbracciandola.
Ellen: Mamma, come sta? cosa è successo?
Dalila: ieri sera, dopo che te ne sei andata, si è messo a piangere. Mi ha chiesto scusa, non sapeva neanche lui perché si era comportato così. Ellen, non devi odiarlo. Si è vero, ha sbagliato, ma lui amava tuo fratello, come ama te. Quando gli hai detto quelle cose lui... lui si è sentito una nullità...
Ellen: Mamma io sono stata una sciocca. Mi pento di ciò che ho detto, sono scappata con una deficente. Ma cosa è successo poi?
Dalila: Mentre parlava ha iniziato a tremare, l'ho visto diventare bianco. Diceva che non riusciva a respirare. Dopo... dopo di che, ha iniziato a chiamare te e Jason...
Ellen non riuscva a guardarla negli occhi. Sentiva un nodo alla gola... la voglia di piangere aumentava ogni secondo.
Dalila: Ellen tuo padre è stato sottoposto ad alcune analisi... lui...
Dopo di ciò, Dalila non riuscì più a dire niente.
Ellen: Mamma cos'ha papà?
Dalila non rispose...
Ellen, piangendo: mamma dimmelo!
Dalila: ha un tumore al cuore, Ellen!
In quel piccolo momento, Ellen ricordò tutti i giorni passati con suo padre... quando lei e il suo fratellino si divertivano a fargli i dispetti, lui poi li rincorreva, li prendeva e gli faceva il solletico... quando ogni volte che c'era brutto tempo, loro, impauriti, correvano tra le sue braccia e lui, ridendo, gli diceva ''ecco i miei piccoli che ritornano nella loro tana''. O quando Ellen iniziava a fare i primi corsi di pittura. Lui, che era bravissimo a disegnare, l'aiutava, insegnandole tutto ciò che sapeva... la cosa che amava disegnare di più era il mare, diceva che era una delle cose più poetiche che ci aveva donato Dio. In se racchiudeva tantissimi segreti, gioie e lacrime. Per lui era come un'amico... che si scagliava contro gli scogli. Essi erano come i dolori della vita, che ostacolano il cammino di tutti, ma il mare non si arrende mai. Amava chiamare Ellen ''la mia piccola stella'', come le stelle che le notti si riflettevano nel mare, ed il mare erano i suoi occhi. Non voleva rinunciare a lui.. perché le stava succedendo questo? cosa aveva mai fatto di male? voleva stare al posto del suo caro papà... non voleva vederlo soffrire. Se la vita doveva essere così dura, allora, non voleva vivere. Ellen abbracciò sua madre... ci fu un rombo di tuoni... anche il cielo piangeva con loro. In quel momento Ellen volle scappare tra le braccia di suo padre con il suo fratellino, ed essere accolta da lui con il suo dolce sorriso che tanto amava.






La pioggia cadeva incessante, bagnando tutte le macchine, le case e i giardini. Formava sulle strade delle pozzanghere, evitate dalle persone che correvano per non bagnarsi. C'era solo un ragazzo che aspettava su una moto. Era completamente bagnato, ma ciò sembrava non importarli particolarmente. Prese il suo cellulare e, riparandolo con una mano dalla pioggia, diggitò un numero, dopo di che lo appoggiò sul suo orecchio.
Daniel: Ellen tutto ok?
Ellen: Cavolo Daniel!! scusa se non ti ho più chiamato! Ma dove sei?
Daniel: Qui dove mi hai lasciato
Ellen: dai sali!
Daniel: arrivo subito Elly.
Ellen era in sala di attesa quando arrivò Daniel. Appena lo vide fu felice. Lunica cosa bella in quella situazione era lui.
Daniel: cosa è successo?
Ellen: un tumore al cuore...
Daniel la guardò negli occhi. Stettero un minuto in silenzio. Ellen non riusciva a guardarlo. Abbassò la testa cercando di nascondere le lacrime.
Daniel: non so se per te è molto, ma ci sono io con te.
E l'abbracciò. Per Ellen, invece, era molto rassicurante sapere che lui era li con lei. D'allaltra parte del corridoio si sentirono dei passi.
Dalila: ma dove'eri finita Ellen?
Ellen: stavo aspettando Daniel. E' un mio amico.
Daniel, sorridendo cortesemente: piacere signora.
Dalil, ricambiando il sorriso: piacere. Ellen ho parlato con il dottore. Ha detto che tuo padre deve rimanere in ospedale.
Ellen: credi che si rimetterà?
Dalila: lo spero...

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Capitolo 7
*** Una sera speciale. ***








Passarono diverse settimane. A Ellen mancava molto suo padre, però ogni volta che era triste sapeva che accanto a lei aveva delle persone fantastiche. Marì e Daniel erano sempre pronti a tirarle su il morale. Spesso anche Daniel usciva con le due ragazze. Passavano intere giornate al mare, divorando gelati e granite sono il sole cocente e poi, verso tardo pomeriggio si recavano in ospedale per trovare suo padre. Quel giorno i ragazzi erano sulla spiaggia, distesi a prendere il sole.
Marì: hey ragazzi io vado a prendere qualcosa da bere. Volete qualcosa?
Daniel: si, per me una birra.
Ellen: io un thé alla pesca.
Marì: va bene, torno subito.
E se ne andò correndo. Ellen e Daniel non rimanevano quasi mai da soli. Di solito quando erano a casa di Ellen con loro c'era sempre sua madre. Quando uscivano, invece, c'era sempre Marì. Le venne in mente il loro bacio. Da quel giorno però Daniel non aveva più tirato in ballo l'argomento. E se i suoi sentimenti per Ellen erano cambiati? Dopo tutto lui era molto bello, cosa poteva trovarci in lei?
Daniel: Ellen cos'hai? Sei pensierosa?
Ellen: eh...? nono niente di che.
Daniel probabilente si era pentito di quel bacio. E se invece lui vedeva Ellen come un semplice passa tempo? Questo avrebbe spiegato il bacio. Se provava qualcosa per lei, perché non si era fatto già avanti? Qualche giorno prima Daniel, casualmente, chiese ad Ellen se era interessata a qualche ragazzo. Ellen di certo non potè rispondergli ''si mi interessi tu'', quindi le disse un semplice ''non so'', ma il fatto che mentiva era evidente. Guardò la spiaggia. C'era una ragazza che, sorridendo, correva verso di loro. Ellen non l'aveva mai vista. Era carina, ma aveva qualcosa nello sguardo che non piaceva molto ad Ellen. Daniel si alzo, sorridendo, e andò verso di lei.
Daniel: ciao Ramona. Da quanto tempo! Che ci fai qui?
Ramona, abbracciandolo: Daniel non immaggini quanto mi sei mancato! Sono qui con le miei amiche. Come te la passi? Tu che fai di bello qui?
Daniel: ero qui con la mia amica Ellen. Vieni che te la presento.
Ellen, alzandosi per salutarla: piacere sono Ellen.
Ramona, dandole poca retta: piacere. Daniel ma che ne dici di uscire qualche sera? Sai non starò molto, sto per un'altra settimana e parto.
Daniel: certo mi farebbe piacere. Ci sono problemi se vengono anche Ellen e la sua amica Marì?
Ramona: beh... come vuoi tu. Ora comunque devo andare, mi staranno aspettando.
Salutò Daniel e se ne andò.Lo aveva baciato quasi sulla bocca! Ellen dentro di se desiderò prendere a sberle Ramona. Vide Daniel che era rimasto un po perplesso. Evivendemente non gli era dispiaciuto molto, pensò Ellen. Per fortuna marì stava tornando.
Marì: ecco a voi, ragazzi.
Daniel: grazie Mary.
Marì guardò Ellen negli occhi. Lei abbassò lo sguardo, sapeva che la sua amica, solo guardandola, avrebbe capito tutto. E di fatti:
Marì: ellen... vieni con me verso il bar? Credo di aver dimenticato qualcosa.
Ellen la seguì. Doveva essere una scusa per poter parlare con lei senza far sentire niene a Daniel. In effetti, non andarono verso il bar, ma si fermarono vicino le canoe, lontano da occhi indiscreti.
Marì: allora, spara. Che è successo con Daniel?
Ellen sapeva che era inutile mentire a Marì, avrebbe scoperto tutto ugualmente, quindi raccontò l'accaduto.
Marì: quindi questa Ramona non è di queste parti, giusto? Daniel ti ha mai parlato di lei?
Ellen: mai sentita nominare. Ma io non ho nessuna intenzione di uscire con lei! E poi l'ho già capito che non mi sopporta.
Marì: appunto per questo tu devi andarci. Vuoi lasciare il tuo Daniel tutto per lei??
Ellen, arrossendo: Marì ma cosa dici! Non mi interessa, può fare quello che vuole.
Marì: ellen, non puoi permettere a questa di immischiarsi nei fatti viostri! Ma Ellen non rispose.
Marì: senti... Spesso Daniel si blocca a guardarti mentre tu non lo vedi!
Ellen: lui... lui mi guarda?
Marì: certo! E con ''spesso'' voglio dire sempre! Ogni volta che per sbaglio vi sfiorate, entrambi diventate rossi! Siete fatti l'uno per l'altra e non ti permetterò di fartelo scappare!
Ellen: e se lui prova qualcosa per lei...?
Marì: sentiamo, perché lei cosa avrebbe in più di te?
Ellen: è molto meglio di me, questo è sicuro.
Marì: ma cosa stai dicendo? ok... mettiamola così, tu verrai e appena farà qualcosa di stupido con Daniel giuro che ti porto via da li in meno di due secondi. Poi tornerò e sia lei che Daniel farranno bene a scavarsi la tomba. Che ne dici??
Ellen, abbracciandola: va bene ci sto.


La sera seguente Ellen doveva andare all'innaugurazione della nuova discoteca con i suoi due amici. Un'ora prima dell'incontro Ellen ricevette una chiamata dalla
sua amica Marì:
Ellen: come non puoi uscire sta sera?!
Marì: Elly si hai ragione, ma c'è stato un imprevisto. Dai c'è Daniel, vi divertirete comunque.
Ellen: tu lì'hai fatto a posta per lasciarmi sola con lui! Io allora non uscirò!
Marì: nono bellissima. Ho chiamato Daniel dicendo che non sarei uscita. Ah! E poi gli ho suggerito di passare prima. Non volevo che tu lo aspettassi troppo. (disse ridendo)
Ellen: Marì non ti far trovare da me per...
tuutuutuu
aveva attaccato! Ellen si ricodò che era già in ritardo. Uscire da sola con Daniel!? Poi, però, si ricordo della ''simpatica'' Ramona. Si bloccò ad osservare il panorama che si estendeva fuori dal suo balcone, che si affacciava sul mare. Era possibile scorgere il punto in cui si incontava con i suoi due amici. Ricordò quei giorni estivi passati a ridere con Daniel. Decise che non avrebbe rinunciato mai a lui! Corse in bagno e fece una doccia veloce. Aprì il suo armadio e, anche se aveva tantissimi vestiti, non sapeva quale mettere. Dopo aver provato tutto, decise di mettere un vestito corto blu scuro, con il corpetto sagomato, la scollatura a cuore, un nastro nero sulla vita e con la gonna a palloncino. Mise i tacchi alti neri e un cerchietto nero con una rosa nera posta al suo lato, in modo da bloccare i boccoli che aveva appena creato. Sulle palpebre aveva messo la matita nera e l'ombretto blu brillante. Si guardò allo specchio. Non era poi così male. Sentì il campanello suonare. Pochi secondi dopo sua madre entrò in camera sua dicendo che Daniel era arrivato. Ellen era aggitata. Non si era mai vestita in quel modo e, anche se si trovava carina, non era a suo agio, sopratutto perché a breve Daniel l'avrebbe vista. Respirò a fondo per tranquillizzarsi e andò all'entrata dove Daniel l'aspettava. Lui, come sempre, era bellissimo. La pelle abbronzata, aveva una camicia nera sbottonata, che lasciava intravedere i pettorali, i jeans chiari e le converse nere. Appena il suo sguardo si posò su Ellen lei si sentì accaldata.
Daniel: ...wow
Ellen: em... che vuoi dire?
Daniel, sorridendo: diventi sempre più bella.
Ellen, dopo quel complimento, si sentì invadere dalla gioia. Scesero in giardino. Daniel aveva lasciato la moto vicino alla fontana che si trovava al centro del giardino della casa di Ellen. Quella sera era molto tranquilla. C'era una calda brezza che facevano muovere i fiori piantati precedentemente dalla madre di Ellen. C'erano tulipani, ciclamini, viole e tante rose. Daniel diede il suo casco nero a Ellen e la fece salire dietro di lui sulla moto. Ellen cercava qualunque altro modo di regersi. Era troppo imbarazzata per aggrapparsi a lui!
Daniel, prendendole le mani e mettendole in torno alla sua vita: ti conviene reggerti, a meno che non vuoi volare per terra.
Quando la moto partì, Ellen per poco non cadde per terra. Involontariamente strinse Daniel a se e, guardandolo dallo specchietto lo vide sorridere. In verità non le dispiaceva per niente abbracciarlo.

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Capitolo 8
*** Al piccolo giardino. ***


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Stare con lui era una favola. Era così bello abbracciarlo e sentire il suo profumo. Sapeva che solo lui era il ragazzo giusto per lei, lo aveva capito dalla prima volta che il loro sguardo si era incrociato su quella spiaggia. Non si rese conto che lo stava stringendo. Daniel si accorse di questo:
-ti piace tanto abbracciarmi?-
-emmm scusa...- rispose lei arrossendo
-No, non scusarti, mi fa piacere.
E mise una sua mano su quella della ragazza, facendola arrossire ancora di più. Erano arrivati davanti alla discoteca. C'erano molti ragazzi fuori, Ellen intravide Ramone e, poco distante da lei c'era Eddi, che la guardava.
-Daniel, possiamo andare a fare una passeggiata a lungo mare. C'è molta confusione qui-
-va bene, non ci sono problemi.-
Sapeva che se quei due li vedevano insieme, avrebbero rovinato quella fatistica serata. Erano arrivati all'inizio del lungomare, Daniel si accostò al marciappiede per posteggiare la moto. Dopo esser sceso, aiutò Ellen. Mentre camminavano, lei molte volte lo guardò negli occhi e sentì, ogni volta, il cuore sciogliersi. Arrivarono davanti al piccolo giardinetto, che si trovava poco distante dal mare. Era tutto silenzioso. All'interno era presente una fontana. Al suo centro c'era una conchiglia in marmo, aperta. Dentro di essa era seduta una sirena, con gli occhi rivolti al cielo e dalle sue sue mani, unite ed alzate all'altezza della testa, fuoriusciva un getto d'acqua. Questa maestosa fontana era circondata da ogni tipologia di fiori: c'era la lavanda, il Ciclamini, il Lillà,l'Ibisco... Il profumo di quei fiori erano mischiati all'odore salmastro del mare che, anche a distanza, faceva sentire la sua presenza. C'erano diverse panchine disposte a caso tra i fiori e i piccoli alberi. Ellen si sedette su una panchina che si trovava accanto ad un albero con il tronco decorato da alcune rose rampicanti. Daniel la imitò. Sfiorò per sbaglio la gamba di Ellen con la sua e, a quel contatto, lei si pietrifico. E se avrebbe cercato di baciarla di nuovo? al solo pensiero sentì l'ansia crescere dentro di lei.
-sei agitata?- chiese Daniel, avvicinando il suo visto al suo, per guardarla negli occhi.
-nono... cosa te lo fa pensare?-
-sei stranamente silenziosa. Comunque volevo parlarti... di quella sera sulla spiaggia. Ti ricordi del em... bacio?-
Ellen sentì il suo viso infuocarsi e abbassò velocemente la testa, per paura di farsi vedere.
-Si... si ricordo, perché?-
-Volevo chiederti se per te è stato qualcosa di importante o meno-
Ellen rimase silenziosa, non sapeva cosa dire. Non avrebbe mai immaginato che quella sera lui avrebbe riportato a galla quel bacio. Si accorse in quel momento che Daniel si era avvicinato ancora di più al suo viso. Sapeva che, da un momento all'altro, avrebbe ricevuto un'altro bacio quando una voce,proveniente dall'altro lato del giardinetto,li fece sussultare. Era Ramona. Sembrava molto arrabbiata ma cercava, invano, di nascondelo.
-Daniel ma cosa ci fai qui?? come mai non mi hai avvisata?? potevamo uscire insieme.-
-Mi dispiace ma avevo già un appuntamento con Ellen-
-ah. Ma io ti avevo detto che sarebbe potuta venire anche lei.-
-Dall'espressione che hai fatto quando Daniel ti ha proposto di farmi venire sembrava che, in verità, non eri molto contenta.- Si intromise Ellen.
-Beh tu piu tosto ringraziami, sei stata invitata no? non ti basta? dopo tutto credo che per te è anche una fortuna essere invitata da qualcuno di importante, o sbaglio?- -e chi sarebbe stata questa persona così importante che è stata così caritatevole da invitarla? tu no, immagino. Non è che sei così importante, secondo me.- Rispose Daniel, seccamente.
-Daniel, ma come puoi dire una cosa simile? dopo che ho fatto di tutto per venire qui, solo per vederti...-
-Ramona ne abbiamo già parlato. Non può funzionare tra noi. E mi farebbe piacere se tu smettessi di trattare così Ellen.-
-Ah ora capisco tutto. Lei è più importante di me,vero?-
-Lei è diversa da te-
Ramona sembrò essere stata schiaffeggiata, questo era troppo per lei. Si voltò, e senza dire altro, se ne andò via. Ellen sapeva che si sarebbe vendicata. Era molto colpita, non immaginava che Daniel l'avrebbe difesa.
-Grazie...-
-Per cosa? Ha sbagliato, non doveva trattarti così.-
-Scusa ma... stavate insieme?-
-Si. La lasciai io... è passato più di un anno.E' troppo piena di se per accettare che un ragazzo non le dia più retta.-
-Credo che ha capito male. Insomma, ci ha visto qui, da soli. Bisogna spiegarle che...-
Ellen si bloccò. Daniel le aveva preso la mano.
-Spiegarle cosa? Non mi importa quello che pensa lei, e non posso mentirle dicendo che lei è più importante di te. Per me tu sei davvero importante...-
Ellen alzò lo suardo. Lui la guardava sorridendo. Era felice, voleva dirgli tutto ciò che provava per lui, ma non ne aveva il coraggio.
Questa volta fu lei a prendelo di sorpresa, baciandolo.

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