Ricominciare

di Varda
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Solitudine ***
Capitolo 2: *** Tornare ***
Capitolo 3: *** Ricominciare ***



Capitolo 1
*** Solitudine ***


Solitudine
 
L’eclissi era passata e finalmente il sole aveva ricominciato a risplendere nel cielo: questo era il segno che i saint di Atena avevano vinto e riportato la pace nel mondo; era anche il segno che Shiryu sarebbe tornato a casa.
 
Questo era il pensiero che dava la forza a Shunrei di alzarzi ogni mattina e sorridere al mondo
 
“Oggi è il gran giorno!” disse mentre apriva le finestre della casa per dare aria e luce “lui tornerà oggi”
 
Questo era quello che ogni giorno, da qualche mese, Shunrei ripeteva a sé stessa
 
Prese il secchio vicino alla porta di entrata e si diresse con passo allegro verso il fiume in fondo alla cascata; l’aria si stava scaldando e la primavera ormai stava lasciando il posto ad una calda estate
 
Arrivò al fiume, si chinò verso l’acqua e si fermò per un attimo guardando il suo riflesso; si trovò di fronte ad una giovane donna con grandi occhi grigi segnati ahimè da occhiaie causate dalle notti insonni passate a pregare per Shiryu.
 
Per allontanare i brutti pensieri immerse il secchio facendoli sparire insieme al suo riflesso.
 
“Quando tornerà manderò lui a prendere l’acqua” disse “così avrò più tempo a disposizione per preparare ottimi pranzi” e subito dopo arrossì e si mise a ridacchiare pensando a quanto ridicolo fosse quel pensiero
 
Tornò verso casa e una volta là si apprestò a preparare la colazione con quel poco che c’era nella dispensa
 
“Quando tornerà avrò bisogno di altro cibo” disse “e di qualcuno che lo procuri; la dispensa è quasi vuota; ci sarà cibo per qualche settimana ancora … poi… “ si fermò sentendo la nota di angoscia che si era creata nella sua voce “no … non ci devo pensare! Oggi devo essere allegra … oggi lui tornerà”
 
La mattinata passò lasciando il posto ad un caldo pomeriggio e ad una fresca serata, ma lui non era ancora tornato.
 
Le prime stelle stavano cominciando a brillare nel cielo e Shunrei uscì con in mano un mazzo di fiori freschi da portare nel punto in cui il vecchio maestro era solito sedere; una volta lì si inginocchiò e stava per prendere i fiori del giorno prima, quando questi scivolarono lungo il bordo della roccia finendo nel buio della cascata.
 
Shunrei  si mise a fissarli anche quando ormai non erano più visibili all’occhio umano anche quando il buio la circondò.
 
“E se…” incominciò a dire sapendo bene dove sarebbe andato a finire quel pensiero; stava pensando di scivolare anche lei giù … nella cascata … per smettere di pensare a lui … per smettere di soffrire e per trovare finalmente un po’ di pace.
 
Si alzò e si avvicinò alla punta del promontorio; alcuni sassolini rotolarono giù; si avvicinò ancora un po’ 
 
“Ancora un passo” sussurò “ancora uno” si sciolse la treccia e una leggera brezza le accarezzò la lunga chioma; una lacrima le scivolò lungo la guancia
 
“Tanto non tornerà mai più, non è vero?” disse a sè stessa guardando la costellazione del dragone e mentre aspettava una risposta si lasciò cadere dalla roccia

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Capitolo 2
*** Tornare ***



 Villa Kido di notte
 
Il profilo del promontorio di fronte alla cascata dei Cinque Picchi si stagliava nella notte di luna piena; una figura era sulla punta estrema e un attimo dopo sparì scivolando nel buio dell’acqua
 
“No!” si svegliò urlando Shiryu“ancora quel sogno, ancora quella sensazione di angoscia” disse tra sè, ma non riuscendo metterlo a fuoco meglio si distese di nuovo nel suo letto e si riaddormentò
 
Villa Kido di giorno
 
Shiryu stava aspettando in piedi nel salone principale che arrivasse Lady Isabel alla quale aveva chiesto un incontro privato
 
La porta del salone venne aperta dalla quale entrò milady seguita dal suo fido maggiordomo Tastumi
 
“Shiryu, accomodati pure” gli disse mentre “sei l’unico dei miei cavalieri che non si mette a suo agio; lo sai che qui è come se fosse casa tua” concluse mentre si sedeva di fronte a lui
 
“Milady, la sua accoglienza è sempre squisita, ma non vorrei disturbare più del dovuto … essendo un suo ospite” le rispose gentile “ora senza girare troppo intorno all’argomento le volevo chiedere  … di lasciarmi partire”
 
“Partire?” gli chiese stupita “e per dove?”
 
“Prima vorrei andare al Grande Tempio alla casa della Bilancia e poi …”
 
“Tornare ai Cinque Picchi, giusto?” concluse lei
 
“Esatto” disse accennando ad un sorriso “ naturalmente tornerò immediatamente non appena sistemato …”
 
“Delle faccende in sospeso?” finì lei per lui vedendolo arrossire leggermente cosa molto rara da parte sua
 
“Esattamente” chiedendosi tra sé come mai oggi era così difficile terminare le frasi
 
“Va bene, parti pure; inoltre non c’è bisogno che tu faccia ritorno subito dopo aver sistemato” tossicchiò “le tue faccende in sospeso” perfino Tatsumi ridacchiòsotto i baffi a quell’espressione.
 
“Ma non posso lasciarla da sola; mancherei al mio dovere di cavaliere”
 
“Non ti devi preoccupare per la mia incolumità; rimarrà Shun qui con me” e detto questo si alzò mettendo così fine all’incontro “solo una cosa Shiryu”
 
“Si?”
 
“Il Grande Tempio può aspettare, le tue faccende in sospeso hanno aspettato anche troppo”
 
“Ecco … io lo terrò a mente” disse arrossendo ancora
 
Lady Isabel sorrise e uscì dalla stanza
 
“Grazie”
 
Qualche ora più tardi era già  al villaggio situato prima dei Cinque Picchi; si guardò intorno godendo della sua vista ritrovata e notando come nulla in quel posto fosse cambiato
 
Si fermò ad una locanda per dissetarsi.
 
“Shiryu!” fece il proprietario “che piacere rivederti! Posso portarti qualcosa?”
 
“Del the, grazie”
“Ecco qua … “ e gli porse la bevanda
 
Lui la sorseggiò gustando il sapore delle erbe di quei luoghi e pensando che nonostante fosse buono quello preparato da Shunrei lo era molto di più
 
Non appena ripensò a lei gli tornò la strettaal cuore e la sensazione di angoscia che lo aveva accompagnato in quei giorni. Chiuse gli occhi per allontanare quel turbamento facendo così riapparire l’immagine del sogno
 
La tazza gli cadde dalle mani andando a infrangersi sul pavimento.
 
Si alzò e corse fuori dalla locanda in direzione dei Cinque Picchi sperando di arrivare in tempo. 

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Capitolo 3
*** Ricominciare ***


 A Shiryu sembrava di non giungere mai a destinazionee, nonostante si fosse affrettato,arrivò ai Cinque Picchi solo quando era già buio.
 
 “Shunrei, sono tornato” disse aprendo la porta della casa del Vecchio Maestro
 
“Shunrei” chiamò ancora, cercando di nascondere la propria preoccupazione, ma neanche questa volta udì la vocedella ragazza; si mise quindi a cercarla in ogni cameradella casa senza trovarla.
 
“SHUNREI” urlò uscendo dall’abitazione mettendosi a correre verso la cascata; giunto al promontorio trovò solo qualche fioree il laccio della sua treccia.
 
“NO!! NO!! NOOOO!!” gridò disperato comprendendo infine il significato del suo sogno.
 
Senza pensarci due volte si tuffò sperando di poterla salvare.
 
Si immerse nel fiume più e più volte, riemergendo solo per prendere aria senza, però, trovare segnidi lei; stava per perdere le speranze quando la vide, priva di conoscenza,bloccata da una roccia.
 
La raggiunse e la trasse in salvo sulla riva.
 
“Shunrei …. rispondimi …. Shunrei …. dimmi qualcosa …” ma non ricevette risposta.
 
Si mise ad accarezzarle il viso scostandole i capelli dalla faccia.
 
“Ti prego … ti prego non lasciarmi” implorò Shiryu prendendo le mani fredde di Shunrei tra le sue e portandosele alle labbra.
 
Il cavaliere si era scontrato con pericoli di ogni generee nemici di ogni tipo sapendo sempre come affrontarli, ma questa era una situazione che non sapeva fronteggiare.
 
Alzò lo sguardo verso il cielo chiedendo aiuto alla costellazione cui apparteneva.
 
“Aiutala … aiutami …” pregò Shiryu ma le stelle rimasero sorde al suo appello.
 
All’improvviso si ricordò che Shunrei aveva conservato le ultime gocce dell’Acqua della Vita donatagli da Seiya la prima volta che era rimasto senza la vista.
 
Portò la ragazza di volata in casa e, dopo averla adagiata sul suo letto, si mise freneticamente a cercare quelle preziose gocce di vita.
 
Le scoprì nella stanza del Vecchio Maestro e per un attimo trovò conforto nel pensare che, forse, era stato lui a suggerirgli quest’idea.
 
Le aprì con delicatezza le labbra pallide e fece scivolare le ultime tre gocce in gola.
 
Non avvenne nulla.
 
Shiryu, per la prima volta in vita sua, non sapendo che fare ... si arrese.
 
Accarezzò il dolce viso della ragazza e l’abbracciò.
 
“Perdonami Shunrei” sussurrò Shiryu “ti chiedo perdono per tutta l’angoscia che ti ho provocato; hai sempre pensato a me ed io invece … “ fece una pausa per trattenere le lacrime “ho pensato solo al mio dovere di cavaliere. Se ci è stata negata la possibilità di stare insieme in questa vita” la sollevò “farò in modo di rimanerti accanto nell’altra”
 
Dette queste parole Shiryu incominciò ad espandere il cosmo per raggiungere la pienezza del Dragone; stava arrivando al punto di non ritorno quando ..... il cuore di Shunrei ricominciò a battere. 

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