That Girl

di madbunny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo Uno ***
Capitolo 2: *** Capitolo Due ***
Capitolo 3: *** Capitolo Tre ***



Capitolo 1
*** Capitolo Uno ***


Non mi sono mai piaciute le etichette, è per questo che passeggiando tra i corridoi della scuola ignoravo i vari gruppetti e mi fiondavo sullo stare da sola.
A dire la verità, non mi è mai piaciuto proprio niente della scuola, se non lui.

Nathan Sykes e la sua mano che spostava il ciuffo folto dal viso erano seduti al tavolo di quelli "fighi/popolari/ricchi/stronzi".
Eppure, lui non era così. Bhè, non proprio.
Ricordo ancora quando arrivai al primo anno di superiori e lui, al secondo, mi aveva salutato con quel suo fare da fighetto e le parole "ciao Novellina.".
Fu la prima volta che lo vidi e mi bastò a prendermi una cotta allucinante per lui, tanto che al secondo anno seguii tutti i suoi corsi pomeridiani; tanto che, al terzo, riuscii a trovare il coraggio di aggiungerlo su Facebook -non di contattarlo, sarebbe stato troppo.
Bastò tanto che, quest'estate, convinsi mia madre a lasciarmi andare al suo stesso campeggio.
E divenne l'estate più bella della mia vita quando, la sera di ferragosto, al falò sulla spiaggia, si avvicinò a me sorridente e mi passò una birra -di cui ho conservato la bottiglia.
Ovviamente, da brava imbranata che sono, non dissi nulla, eppure quel silenzio bastò a farlo avvicinare a me col suo profumo alcolico, e a lasciarli mettere le mani nei miei jeans.
Ed ora eccomi qua, all'inizio del quarto anno, che varco i corridoi soddisfatta con una musica che gasa di sottofondo. Almeno fino a quando il disco non si rompe e fa quel fastidioso rumore come nei film.
Davanti ai miei occhi, Nathan, Sady e le loro lingue a ballare il valzer.

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Capitolo 2
*** Capitolo Due ***


"Non dirmi che vai ancora dietro a quello?", mi interruppe Jane sorridendo.
"JJ!! Mi sei mancataaa!!!" dissi abbracciandola forte.
"Aww! Anche tu K!", ricambiò lei.
Jane era la mia migliore e unica amica. E se c'era una cosa che mi faceva male in quel momento era il non aver avuto modo di raccontargli dell'estate.
"Jane, devo raccontarti una cosa!, dissi impaziente, ma la campanella suonò in quell'istante e mi azzittì.
"Ci vediamo a pranzo!", mi salutò lei con un bacio sulla guancia, e scappò via.
Poco prima di entrare in classe, Nathan passò col suo gruppo e mi regalò uno dei suoi sorrisi più belli.
Passai le prime tre ore nel tentativo di disegnarlo, ma realizzai che era impossibile rappresentare la perfezione su un pezzo di carta.
L'intervallo finalmente arrivò, e quando uscii dalla classe mi scontrai con un tipo alto. Uno degli amici di Nathan.
"Oddio, scusa!", urlò lui impacciato e si chinò a raccogliere i libri che mi erano caduti.
"Bel sorriso..." commentò ridandomi il foglio con il mio mezzo disegno.
"Grazie", risposi intimidita, e solo a quel punto mi resi conto di quanto blu fossero i suoi occhi.
Feci ordine tra i miei libri e lui rimase immobile davanti a me.
"Uhm.. piacere, io sono Jay", disse allungando la mano.
La afferrai e risposi: "Kim", ma lui continuò a stringerla per una manciata di secondi. - stava iniziando a diventare imbarazzante.
"Bhè! piacere di averti conosciuta, Kim" mi sorrise e si spostò per farmi passare.
"Anche per me.." arrossii io, e andai via, ma pochi metri più in là, mi voltai a guardarlo, e lui stava facendo lo stesso.

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Capitolo 3
*** Capitolo Tre ***


Feci la fila alla mensa e cercai Jane tra i tavoli, ma non c'era.
Trovai un tavolo libero e proprio in quel momento il diavolo in persona passò a versarmi addosso un frappé ghiacciato. Alla fragola.
"Sady..." ringhiai.
"Oh, ciao, perdente, bentornata a scuola!" ghignò lei, e dopo aver rovesciato il bicchiere per far cadere quel che ne restava del suo frappé, passò col suo sciame di seguaci. Dietro di loro, Nathan si fermò per un secondo, mi passò dei fazzoletti e sussurrò un: "mi dispiace" prima di seguire gli altri.
In quel momento arrivò Jane.
"Oddio, Kim, ma che hai fatto?" chiese guardandomi con orrore.
"Indovina un po'..."
"Sady."
capì lei, ed io annuii.
"Bhè, è il tuo giorno fortunato, ho una maglia nell'armadietto", riprese sorridente ed io ricambiai il sorriso.
La maglia di Jane era di due taglie più piccola, eppure riuscii ad infilarmela e passai il resto delle ore a scuola con le mani sul petto per coprirmi quella evidente scollatura.
La giornata terminò senza intoppi, ed io mi sedetti su una panchina sperando che mia madre si ricordasse di venire a prendermi.
Nathan passò con la sua BMW nera e si fermò davanti a me abbassando il finestrino scuro.
"Carina la maglia", ironizzò puntando gli occhi sulla scollatura.
Io mi limitai ad arrossire e ad abbassare lo sguardo.
"Hey, vuoi un passaggio?" chiese poi tutto ad un tratto.
SI??! ... No
Uhm..
Ci pensai un po' su e realizzai che mia madre non sarebbe arrivata prima di un'ora, così accettai.
Salii in macchina e allacciai la cintura mentre lui schiacciò il piede sull'acceleratore.
"Uhm... comunque, non abbiamo avuto modo di presentarci dopo quest'estate.", intervenne dopo una lunga pausa di silenzio.
"Sono Kim", farfugliai mandando giù il groppo in gola.
"E io sono Nathan" replicò con il suo solito sorrisino stampato in faccia.
Lo so... pensai, e non trattenni un sorriso.
L'auto si fermò e mi resi conto che eravamo fuori casa mia.
"Uhm, Nathan.. posso farti una domanda?" azzardai, anche se le domande che volevo fargli erano un miliardo e tra queste c'era anche una del tipo "vuoi sposarmi?".
Il ragazzo si voltò a guardarmi - per la prima volta da quando ero salita in macchina!
"Certo", rispose.
"Come facevi a sapere dove abito?"
Fece un mezzo sorriso, ma nel suo volto notai qualcosa di più che non riuscii a capire, poi tornò a guardare di fronte a sè, la strada vuota.
"Lo sapevo e basta"
Non ne avevo idea di cosa significasse quella risposta, ma mi accontentai e scesi dall'auto salutandolo con la mano.
Non si voltò a guardarmi, premette sull'acceleratore e andò via lasciandomi impietrita sul vialetto di casa.

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