Qualcosa che non ti ho mai detto

di empirestateofmind
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** A . ***
Capitolo 2: *** Dieci minuti (per innamorarsi dei tuoi occhi azzurri) ***
Capitolo 3: *** April in love ***
Capitolo 4: *** Broken ***
Capitolo 5: *** Non ci si può svegliare ***
Capitolo 6: *** We say goodbye in the pouring rain, and I break down as you walk away ***



Capitolo 1
*** A . ***


Oggi piove, pioviggina, non so forse non piove nemmeno, ma è nuvolo. Sono innamorata di te. Lo sono praticamente da sempre, credo, cioè lo credono tutti. Sei il mio migliore amico ma io sono innamorata di te. Per gli stessi motivo per cui ho sempre amato il fatto che fossi tu il mio migliore amico. Solo che ora è un po' diverso. Ti voglio A. Tu non sai nemmeno quanto io possa volerti. Ed è complicato, sai? C'è Giorgia, c'è l'amicizia, c'è anche l'amore, tutto l'amore che vuoi. Mi chiedi com'è iniziato ed io ti rispondo che i tuoi occhi azzurri sono la cosa più bella che io abbia mai visto. Mi diresti che non c'entra niente, e io dico che i miei occhi si sono innamorati dei tuoi da subito. Io ho le isole negli occhi, dici? Tu invece c'hai il mare delle Hawaii, della Sardegna. Tutti i mari che vuoi, ma quelli color azzurro cristallino. Sbufferesti e affermeresti che è stupido. Io ti rispondo che è la cosa più stupida che abbia mai detto, ma le mie mani si sono innamorate delle tue, dalla prima volta che me le hai sfiorate - e che mi hai sfiorato la pancia, la schiena, il viso, il collo, la bocca. Ti metteresti a ridere, e diventeresti rosso, perchè ti accorgeresti che è vero. Continuo a dirti che le tue gambe intrecciate alle mie, mi sono innamorata anche di quello - a casa tua, che poi il tuo letto non è molto comodo, però ci stavamo bene, e su tre ore le tue gambe non si sono strecciate dalle mie, non ti sei nemmeno alzato a rispondere il telefono, l'hai lasciato squillare. Ti accorgeresti che sono delle piccolezze, e io ti sorrido e mi accorgo che hai capito. Mi dici che il sorriso è l'accessorio più bello che una donna possa avere, ma mi dici che io sono sempre bella, tutta. Non ti credo, come al solito. Ti ricorderesti di tutte le volte che hai fatto l'offeso, il geloso, l'orgoglioso. Ti sorrido un'altra volta, diventi rosso e ti tocchi il cocco, come fai sempre, poi ti passi una mano tra i capelli biondi che ogni tre per due tagli. Lo vedi? Non cambi mai. Ci sarebbe il silenzio ora, come se avessimo vergogna. Io di te non ne ho, non ne ho più ormai, sai tutto. Io ti voglio. Ma non cambia niente, chiaro? Te lo dico sicura. E' un'amicizia troppo bella per poter rischiare. Tu mi guarderesti. Sono innamorato di te. Silenzio. Come al solito. Non è così, forse. Forse no. Forse ci amiamo. E' impossibile. Ti amo, mi dici. Mi diresti. Mi hai detto. Mi dirai. Mi chiedi quante volte avrei dovuto perderti per capire che non potevo fare a meno di te. Ti dico che non ce ne sarebbe stato bisogno. Mi accusi e dici che me ne sono andata lo stesso. Non ti guardo e ti dico che io non me ne sono mai andata, a dirti la verità. Avevo sempre un messaggio in uscita con scritto "Mi manchi. Mi vuoi ancora?" Mi immaginavo di inviarlo, e trovare una risposta alla mattina. "Sono qui". Ecco, ti ho detto tutto. Ma noi siamo sempre quelli. Che magari siamo quelli "Ma, A, mi ami un pochino?" "A voglia". E poi c'è lo zucchero nel thè, le incazzature per il fumo, la gelosia, C, A, G, L. Me. Te. Noi. Tutto. E' tutto bello quando ci sei tu. (Non dimenticarti delle coccole, dei grattini, dei morsi, dei succhiotti, delle carezze, degli schiaffi. Casa tua. Casa mia. La Bissolati. La bicicletta. Un'estate insieme. Il peluche. Il tuo peluche. Il mio A. La tua M). Amami per tutto, che io già lo faccio, come mi dici sempre tu. Tipo quando mi vieni a prendere a scuola, mi abbracci, mi dai un bacio sull'orecchio e mentre mi fischia mi dici "Amami per sempre, che io lo faccio.. Da sempre". Ciao amore mio, ho sempre bisogno del tuo buongiorno e della tua buonanotte.

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Capitolo 2
*** Dieci minuti (per innamorarsi dei tuoi occhi azzurri) ***


Oggi c'era il sole, sisi c'era bel tempo. Però c'era molto vento, e mi scompigliava i capelli. Odio quando ci metto delle ore ( che poi sono dieci minuti ) per pettinarmi e mi si scompigliano tutti. Quando siamo insieme ti viene da ridere a vedermi tutta arrabbiata con il vento. Io ti dico sempre che non c'è proprio niente da ridere. Come al solito, mi afferri per un polso e mi abbracci, e dici "Guarda che per me sei bellissima anche con i capelli così". Smettila di dirmi così, mi arrabbio io. E allora mi sorridi, e poi mi sorridi, e mi sorridi ancora. E io muoio. Te lo giuro. Hai il sorriso più bello che io abbia mai visto. Mi immagino sempre di fermare tutto il tempo, e di cercare di accarezzarti senza che tu ti sottragga al mio tocco. Quindi inizio dalla bocca, dalle labbra. Poi ti accarezzo le guance, e mi viene da piangere. Di solito lo fai tu, e dici che sono bella. E io mi arrabbio. Lo vedi? Siamo troppo monotoni, ma la nostra monotonia mi fa stare bene. La sai una cosa? Mi mancheresti anche se non ci fossi stato mai. Ti chiamerei amore, - non che non lo faccia già. Ma è un amore diverso - e ti chiamerei così dieci mila volte per farti capire che darei tutto. Lo darei per noi, lo darei per averti, una volta sola. Darei tutto per farti sentire, giusto il tempo di dieci secondi, di come ci si possa sentire ad averti accanto, e sentire quello che sento io. Darei tutto per farti capire come in dieci minuti ci si possa innamorare dei tuoi occhi azzurri. Ti bacierei, giusto per vedere che cosa fai tu. Forse fermerei il tempo. O forse no. O forse non ti bacierei nemmeno. Già, forse non lo farei. Si chiama "orgoglio". O meglio, non so come si chiama. Ma quello che sento ha il tuo nome. Si dai, mi piace che qualcosa di mio si chiami come te. Anche se c'è già, è il mio peluche. "Non sai quanto mi manchi", "Sapessi tu", "Ma le prossime coccole?". Quando vuoi, amore mio - visto che alla fine ti chiamo così?. «Ti amo, sai?», mi hai detto. «Anche io, ma già lo sapevi.», ti rispondo. «Sei la mia miss», continui. «Come no! Miss mondo», ti prendo in giro io. «Si, esatto, proprio quella», dici sicuro tu. «Solo perchè sei con me.», ribatto. «Dio sì. Lo sai che da grandi ci sposeremo io e te?», mi dici fiero. «Ah si?», non mi è spuntato un sorriso perchè me l'hai detto, nono. ( Lo so che non succederà mai, ed è da pazzi pensarlo ora, è più il fatto che tu l'abbia detto scherzando che mi prende bene ) «Si. Dio!, immaginatelo. Saremo i più belli, e tutti ci guarderanno e ci invidieranno.», ti brillano gli occhi, credo. Penso. Spero. «Sempre», e questa volta sono sicura di quello che dico. Vedi? Ci ho messo dieci minuti per innamorarmi dei tuoi occhioni azzurri (e delle tue parole, e del mondo in cui mi accarezzi i capelli, e del mondo in cui mi pizzichi la pancia, e di tutto il resto), eppure ci ho messo due anni per rendermene conto. Ciao amore, che ne dici di essere un po' mio?

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Capitolo 3
*** April in love ***


.. Continuerei a parlare dei tuoi occhi per ore.
Cosa so? Se c'è brutto tempo - come oggi, per esempio - sono blu, ma tanto tanto tanto blu. Ti ci perdi proprio in occhi come i tuoi. 
Se c'è bel tempo invece, sono stra azzurri. Azzurrissimi. Sembra ci sia dentro acqua. Quasi quasi ci vedo le onde, nei tuoi occhi.
Mi prenderò cura di te, in qualunque caso. Comunque vadano le cose. Di qualunque persona tu ti innamorerai, io mi prenderò cura di te
più di qualsiasi altra ragazza possa fare. Lo farò da amica, da estranea, da passante, da sorella, io lo farò come solo una persona che ama 
sa fare. 
"..perchè quando c'è di mezzo l'amore le persone si comportano in modo stupido". Non ho mai letto una frase più vera. 
Mi guardi, sempre. Mi guardi troppo, io credo. E ti chiedo "senti, mi abbracci o aspetti ancora un po'?", allora mi abbracci. E poi ti ostini
a baciarmi l'orecchio, e a me fischia, e io mi arrabbio. Smettila, ti dico. Mai amore, mi rispondi. E allora ti sorrido, però mi nascondo. Perchè io ho paura, sai?
Sisi, si sa mai che noti che nel mio sorriso oramai c'è qualcos altro.. 
Mi sento stupida quando non ci sei, e ti aspetto. Idiota, stupida. E ancora idiota. Perchè quando non ci sei, ti aspetto. O aspetto che tu in qualche modo arrivi.
Rido sempre per tutto, lo sai (anche quando mi fai delle battute squallide, e ti dico che non sto ridendo, e che sono veramente pessime, non è vero, rido che a momenti 
cado dalla sedia, o dal letto). A scuola, a casa, in centro, al supermercato, appena sento qualcosa che mi fa ridere, io ti cerco. Perchè voglio vedere se stai ridendo come me,
lo faccio sempre. Quando siamo insieme non lo faccio mai, mi vergogno, credo.
Comunque alla fine io credo che questa cosa duri da tipo un po' per sempre.
Sei tu.
Sei sempre stato tu.
Ciao amore, anche oggi continuo a pensare che forse sia meglio continuare a "rincorrersi" senza prendersi mai, non credi? 
Magari i tuoi occhi blu domani saranno azzurri, e io lo scoprirò solo guardandoti. E guardandoti mi immaginerò di dirti tutto, e di vedere te prendere una strada.
E alla fine non tornare più. 
Perchè sarebbe tutto un tenersi la mano, stringerla, e poi lasciarla. Girarsi, sorridere, e baciarsi. Abbracciarsi, accarezzarsi i capelli e poi pizzicarsi il naso. Voltarsi, andarsene,
e poi non tornare più. 
Ma io continuo a pensarlo, amore:
sei tu.
Sei sempre stato tu (e sono sempre stati i tuoi occhi, che oggi sono blu, e io me ne sono accorta).
 
 
 
 
 
 

P.s: sappi che in cielo stasera non ci sono le stelle. Te lo dico perchè nessuno bada al cielo, finchè non si innamora.

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Capitolo 4
*** Broken ***


"Mi fai stare bene".
Ma credo che tu già lo sapessi, no? Sorridimi, e poi la smettiamo. La smettiamo di raccontarci palle, perchè io sono stanca. Sono stanca di mentirti. 
"Qualcosa che non va?", "No no, è tutto ok". E' tutto ok. NO. NON E' TUTTO OK.
Mi guardi negli occhi una volta? Una sola, non chiedo altro. Una volta sola e la smetteremo di raccontarci bugie su tutto quello che c'è tra di noi.
Guardami negli occhi e rifammi la domanda. "Qualcosa che non va? E non dirmi che è tutto ok, i tuoi occhi sono spenti".
Sono stanca, ecco cosa c'è. Tutto questo mi lacera dentro. Guardami, io sto aspettando che tutto questo delirio finisca. Perchè non ce la faccio più, io sono stanca. Non ti ho mai detto quello che avrei dovuto dirti. Tutto questo mi distrugge. Usciamo, "mi fai stare bene". Un'altra volta. Di nuovo. Come al solito. Ma non faccio tempo ad arrivare a casa che tutto questo si trasforma in un inferno.
Smettiamola di nasconderci. Basta ora. Guardami e dimmi che se non ci fossi, che se non ci fossi mai stata ti mancherei, ti mancherei da mancare il fiato.
GUARDAMI E DIMMELO.
Ti mancherebbero le risate a crepa pelle, ti mancherebbero i pomeriggi spesi a guardarci negli occhi senza dire niente per vedere chi si metteva a ridere per primo. Ti mancherebbe qualsiasi bambinata che io abbia mai fatto. Ma ti mancherebbe tutto. Ti mancherei io. Ora dimmelo, e poi la smetteremo (la smetterò) di dirti menzogne.
Ho sempre tenuto tutto dentro (fa più male di quanto tu creda), e non ci credo. Non ci riesco a credere. Mi guardo allo specchio e mi dico "No, senti, non riesco a crederci che tu ti sia innamorata del tuo migliore amico, STUPIDA". Non ci credo che ti voglio. Non ci credo. Non è così, va bene?
Ti prego, guardami. Lo vedi? Il mascara e la matita non hanno tenuto molto. Tu odi quando mi trucco perchè dici che sono bella senza tutto quel "coso" come lo chiami tu che mi copre. 
Mi accarezzi, - faccio fatica a respirare, e non riesco a parlare. Piove, non è una novità. E noi stiamo sotto la pioggia, i tuoi occhi sono blu anche oggi. Ed ora mi guardi, ma mi sento attraversare da dieci mila coltelli. Non dirmi basta, non ora. Ho bisogno di te. Non è tutto ok. E il motivo sei tu. Ma se non ci fossi, beh.. Se non ci fossi..
(Sono innamorata di te, e mi sto auto distruggendo) 
"Sarò la tua cura, io mi prenderò cura di te, sei più importante di qualsiasi altra persona che ci sia mai stata", mi dici.
"Sei qualcosa che..", non riesco a finire. Ricordi?, non riesco a parlare.
"Sono qualcosa che..?", vuoi la fine della frase.
"..qualcosa che non ho mai voluto dire prima. Sei il mio segreto più bello", riesco a dirti.
"Che vuol dire?"
"Vuol dire..", lo sai cosa significa? Significa non sarà mai facile, tenerti qui, continuare insieme, migliore amico. Significa che ci dovremo impegnare, che sarà la cosa più difficile in assoluto, che piangeremo, che ci diremo "addio" tante di quelle volte che potremmo scriverci un libro, ma torneremmo sempre al punto di partenza. E forse questa volta senza rimpianti, senza bugie, senza esitazioni, riusciremo a volerci. (Ma questo vorrebbe dire smettere tutto, buttare all'aria le fatiche, i pianti, le sgridate, gli "addio" detti invano. Quindi riusciremo a volerci, ma forse non ce lo diremo mai). "..non vuol dire niente, stai con me, ok?", riesco a dirti, ma alla fine non ti dico niente.
"Non dovresti nemmeno chiedermelo. Senti, non mi lasciare, ok?"
"Mai"
"Questo volevo sentirmi dire"
"Ma lo sapevi già.."
"Sentirselo dire fa sempre piacere, non credi?"
"Già.."
Tipo bomba ad orologeria, ora scoppio. Me lo sento. Se tu provassi ad interpretare tutti i miei silenzi, a sentire tutto quello che vorrei dirti, allora cercheresti un modo per farmi stare zitta. E vorrei che più di qualsiasi altro modo tu mi facessi tacere, oh cristo!, si. 
Baciami, vorrei dirti. Ma chissà che poi t'accorgi che è stato tutto inutile.
"Amami un po' M.."
"Lo faccio da sempre, A, non sai quanto.."
 
 
 
 
 
 
Vedi, io non mi sento bene quando vai via. Avvicinati, e dimmelo ancora. "Mi fai stare bene". Sì, ecco, anche tu. Anche tu.

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Capitolo 5
*** Non ci si può svegliare ***


E così le cose non vanno bene, eh già.
E perchè? 
Non lo so, dimmelo tu, forse le cose erano destinate ad andare così.
Ti prego, torna, ti prego. 
Non so nemmeno perchè te ne sei voluto andare.
Fino a due sere fa andava tutto bene, poi un " se mi conosci davvero capirai tu, ciao " e tutto è andato in fumo.
Spiegami dove sei, e perchè non mi sei accanto accanto come al solito.
Oggi è domenica e a dodici e mezza ti sveglierai. Di solito mi mandi un messaggio, ma questa volta non sarà così, non è vero?
Eri il mio migliore amico, il mio amore, mio fratello. 
Eri qualcosa che apparteneva a me, ed ora?
 
 
 
Stanotte ho fatto un sogno, e mi ha buttato giù più di quanto non fossi già.
C'eri tu, e c'ero io.
Tu eri strano, probabilmente fatto, ubriaco e tutto quello che vuoi.
Ti sono passata vicino più volte e non mi hai nemmeno guardata, salutata.
Non ho la lebbra, amore.
Fino a che mi sono stancata, ti ho guardato e ti ho parlato.
" Se provi a salutarmi non ti si scompigliano i capelli ", ti ho detto.
E la tua risposta è stata qualcosa che non mi sarei mai aspettata :
ma non lo capisci? Non mi è mai importato niente di te, e mai sarà così. Non vedevo l'ora che succedesse qualcosa che sconvolgesse tutto per dirti basta. Ciao M.
E quindi io me ne sono andata. I mille coltelli si sono rifatti sentire. E me ne sono andata, finchè non mi hai fermato e mi hai detto " Non è vero niente, non andartene amore, io non ci sto senza di te ".
Ma io non sono tornata indietro, e poi mi sono svegliata.
 
 
Solo che mi sono svegliata pensando che tutto quello che è successo nel giro di ventiquattrore fosse un sogno.
 
.. ma non lo è.
Questo non è un sogno, e non ci si può svegliare.
 
 
 
 
 
 
 
(Mi scuso se come capitolo non è proprio quello che desideravate, ma ne avevo bisogno.)

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Capitolo 6
*** We say goodbye in the pouring rain, and I break down as you walk away ***


Ciao amore, lo so che siamo un po' in "lite" però io ti chiamo così lo stesso, sei il mio amore.
Volevo solo dirti un paio di cose perchè voglio farti capire qualcosa che ieri durante la "discussione" che abbiamo avuto ho capito che non sai.
 
Ti darei tutto. Darei tutto per far andare il più meglio possibile le cose (lo so che non si dice ma voglio rendere l'idea di quanto bene voglio che vadano le cose). 
Non ho mai avuto paura di perdere qualcuno come ce l'ho con te. E tu mi diresti che io me ne sono andata troppe volte, è vero. Ti do ragione. E sai già quanto stupida mi sono resa conto di essere. E me ne sono pentita, tutte quelle benedette volte. Però questa volta "te ne sei andato" tu, e io non sapevo come ci si sentisse. Non sapevo come ci si sente quando qualcuno ti lascia così su due piedi senza spiegazioni, senza perchè, senza niente, senza farti capire nemmeno come sta. Fino a ieri.
 
Magari non ci crederai, e probabilmente sarà così. Ma io mi sono sentita svuotata, completamente. Non mi hai mai vista piangere, credo. Ero una fontana, peggio della fontana di Trevi. Stavo malissimo. Non sapevo come ci si sentisse. E ieri l'ho scoperto. E mi dispiace, scusami. Non avrei mai dovuto lasciarti. Sono una stupida. Un'idiota. Perdonami. Ti giuro, pagherei per tornare indietro e rimediare agli sbagli che ho fatto con te. 
 
Ieri ho iniziato a piangere appena mi hai salutata. Cioè non mi hai nemmeno salutata, mi hai detto semplicemente "se mi conosci veramente lo capisci, ciao". Questo non è un saluto, o per lo meno non il nostro. Non lo è mai stato. Mi sono sentita morire. 
All'istante mi sono detta "Martina, sei un disastro. Complimenti, ancora un po' e fai andare via pure lui. Quello che quando sei scappata dal tutto è rimasto come un'idiota, ed ogni volta che tornavi era sempre lì". Mi sono sentita un'incapace, un'amica del cazzo, un'inutile. Un disastro, perchè nei tuoi confronti non sono mai riuscita a fare niente di buono, e questa è la mia pecca, credo. 
 
 
Sono arrivata in centro alle nove, e mi sono detta "allora Marti, alle nove e mezza tu sarai dietro il duomo, lui arriverà, ti guarderà, ti sorriderà, e ti dirà che era tutto uno scherzo, che sei sempre il suo amore grande". Ma non è andata così, e io ho ricominciato a piangere. Alla sera non avevo toccato cibo. Poi mi sono ripromessa di mangiarmi un gelato, che mi avresti accompagnata a prendere tu, così la pancetta restava lì dov'era, poi alla fine non l'ho fatto. E non ho mangiato nemmeno stamattina a colazione, nemmeno a pranzo, non ho fatto merenda, e ho mangiato poco di quello che c'era nel mio piatto stasera a cena. Mi odi ora? Però guarda che la mia pancetta è rimasta qui, non è diminuita. 
 
 
Però tu mi hai vista, quattro volte. E io aspettavo un "ciao amore", ma sarebbe andato bene anche un "ciao Marti", a me bastava che mi notavi. Ma non è andata così, e forse la colpa era mia. Non avevo insistito abbastanza, non ero riuscita a farti capire che a me così non andava bene, che a me lasciarti andare NON VA BENE. Perchè se non ci sei tu non sono niente.
 
Quando mi sei passato a dieci centimetri di distanza e non hai fiatato, io mi stavo nascondendo. Perchè non ero riuscita a tenermi dentro niente, e la matita era andata proprio a farsi fottere. Sembravo un pandino, avevo tutti gli occhi un po' neri e un po' rossi. Quando Sofia si è fermata, mi sono fermata un po' più avanti io e mi sono detta "ora viene da me, sisisi, per forza, viene da me, e mi abbraccia e mi dice che non se ne andrebbe mai" ma non è successo nemmeno quella volta. E io non ce la facevo più, sono crollata, anche mentre andavo a casa. Mio papà quando mi ha vista entrare in casa mi ha chiesto se mi ero fatta una canna, avevo gli occhi un po' rossi. 
 
 
Tutte le altre sere mi addormentavo con la certezza che il giorno dopo mi sarei svegliata, anche alle cinque o alle sei di mattina dopo un sogno, e mi sarei ritrovata un tuo messaggio. Con scritto qualunque cosa, ma ci sarebbe stato. Mi addormentavo con la certezza che alla fine ci saresti stato nonostante tutto, e c'eri. C'eri sempre. 
Ieri sera era diverso, e io non ho dormito fino alle tre. Mi sono addormentata e tutto quello che ho "sognato" è stato un altro litigio, e alla fine del sogno io me ne sono andata, ed era finito tutto, tutto quello che avevamo costruito con tanta fatica, troppa forse. 
Quando mi sono svegliata ero certa che anche il litigio fosse tutta un'invenzione. E invece no. Non era un sogno, e non ci si può svegliare. 
 
 
Il punto è che io non ci sto senza di te. Sei la cosa più bella, la migliore che mi sia successa. E io senza di te non ci sto, non ci riesco a stare A. A momenti stamattina avevo una crisi di panico. Non mi cercavi, non mi consideravi nemmeno. Volevo uccidermi, te lo giuro. Non te n'eri mai andato, e io non sapevo che fare. Torni o non torni? Senti, A, torna ti prego. Non ci riesco. Non pensare più che non mi interessi. NON E' VERO. A me importa di te, mi è sempre importato, e sarà così per sempre. Questo è quello che non avevi capito.
 
 
 
Ciao amore, buona serata, faccio la ricarica eh.
 
 
(Comunque sia stamattina a dodici e mezza io ti ho pensato e ho guardato il cellulare, perchè di solito tu ti svegli a quell'ora, però il telefono non è squillato. Ho bisogno dei tuoi messaggioni in cui mi dici che ti manco.)

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