Il sole e la luna

di Hope_Estheim
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il Castello dell'Oblio ***
Capitolo 2: *** Ghiacciolo al sale marino ***
Capitolo 3: *** La stanza di Larxene. ***
Capitolo 4: *** Che razza di idea... ***
Capitolo 5: *** Nostalgia di casa ***
Capitolo 6: *** Primo giorno di scuola-Roxas ***
Capitolo 7: *** Primo giorno di scuola-Axel ***



Capitolo 1
*** Il Castello dell'Oblio ***


-NARRA AXEL-
 
C'è nebbia nella mia mente. Non riesco a svegliarmi. E' da ore che sono così, ad aspettare che anche una piccola luce si faccia vedere in questo oblio per farmi rinsavire.
Eccola.. E' lontana, ma la vedo. Si avvicina sempre di più, scacciando la nebbia e scacciando l'oblio, avvolgendomi del tutto. Apro gli occhi di scatto per poi socchiuderli, accecato da tutto quel bianco. Ma dove...?! Con lentezza mi siedo e mi guardo attorno. E' una stanza.. Totalmente bianca a parte dei fiori colorati che sono contenuti in dei vasi altrettanto bianchi. Mi alzo lentamente e avanzo tentando di ricordare come si cammina. Non appena faccio un passo, un Portale Oscuro compare. Subito mi metto in guardia. Da quel portale esce un Nessuno dai capelli biondi, a punta verso l'alto. Demyx.
Non appena mi vede, fa un sorriso.
"Axel! Finalmente ti ho trovato! Non riuscivo a capire dove Xemnas ti avesse portato, così ho cominciato a domandare in giro ma nessuno sapeva niente, poi..." vengo immediatamente bombardato da tutte quelle parole e lo blocco non appena ricordo come si muove la lingua.
"Frena!" sbotto e lui si zittisce all'istante.
Tento di ricordare, mi stanno venendo i vuoti di memoria, come Roxas. Roxas.. Giusto! Roxas è in pericolo! Subito torno a guardare Demyx e gli appoggio le mani sulle spalle.
"Da quanto sono qui?! Roxas è ancora vivo?! Xemnas l'ha ferito?! Dimmi quel che sai!" questa volta sono io a bombardare lui, ma di domande.
Mi fissa prima sconvolto, poi confuso e infine triste "Mh.. Sei qui da un mese.. e quasi due settimane.. Roxas.. ehm.."
Attendo impaziente, guardandolo negli occhi con sguardo preoccupato, ma anche arrabbiato. Dormire per tutto questo tempo quando mi ero ripromesso di proteggere Roxas con tutte le mie forze, dannato me!
Demyx riprende lentamente "Si è risvegliato da poco.."
Mi sono perso "In che senso?"
"Xemnas non ha più tentato di ucciderlo, ma credo stia progettando qualcosa di più pericoloso per riuscire ad eliminarlo.. A quanto pare, Roxas gli sa opporre resistenza.. Ecco.. In una missione, il ragazzino è svenuto e per molte settimane è rimasto in quel modo. Si è svegliato da pochi giorni.." mi spiega in modo molto vago, guardandomi a malapena negli occhi.
Mi sento impallidire, perchè svenire così all'improvviso per poi risvegliarsi dopo settimane? Forse mesi?
Demyx mi guarda e decide di lasciar perdere l'argomento "Ora torniamo al castello, forza!"
Vedendo la mia immobilità, decide di aiutarmi a varcare il Portale e, presto, arriviamo al castello sotto gli occhi stupiti di tutti.
 
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-NARRA ROXAS-
 
Un'altro giorno sta passando. Sono seduto sul muretto della torre, a fissare il perenne tramonto del cielo di Crepuscopoli. Con un sospiro mordo il gelato al sale marino e frugo nella tasca del mio impermeabile, trovandovi il bastoncino che avevo conservato tempo addietro. Lo osservo alla luce arancione del tramonto e leggo per l'ennesima volta "WINNER!". Sospiro e lo rimetto in tasca. Chissà quando potrò chiedere a Axel cos'è che ho vinto... Mangiare il gelato lì non è più un bel passatempo.. Xion, la nuova arrivata, non mi parla più.. Sarà forse perchè non sono in grado di parlare bene? Avevo tentato di continuare a studiare da quando Axel era scomparso nel Castello dell'Oblio, ma con scarsi risultati.
Sento le gocce bagnarmi le dita e renderle appiccicose, con una smorfia lecco via le altre gocce che stanno per scivolare.
Un'esclamazione mi fa quasi cadere il gelato di mano.
"Ehy, ragazzino!"
Mi volto verso Axel con gli occhi sgranati, lui mi rivolge un solare sorriso e io sento il nodo che avevo sempre in gola sciogliersi. Era tornato! Lui era tornato!
"Axel!" dico stupefatto e mi alzo lasciando che la mia mano lasciasse la presa dal dolce che cade giù dalla torre. Corro dal ragazzo e lo abbraccio forte, contro ogni logica.
Sento la sua mano posarsi sui miei capelli e scompigliarli ancora di più, poi ascolto la sua voce imbarazzata dirmi:
"Vacci piano, piccoletto..."
"Non sono piccolo.." borbotto fingendomi infastidito, ricevendo una mezza risata per tutta risposta.
"Mi sei mancato.." sussurra Axel con un lieve tono di tenerezza nella voce.
Sorrido per la prima volta dopo settimane, so perfettamente che anche lui mi è mancato.. Tanto, tantissimo a dire il vero.
Il mio amico...
 
Nota dell'Autrice
-Sera a tutti! Rieccomi con il seguito di "Sei giorni da maestro"!! Devo ringraziare tantissimo tutte le persone che hanno recensito quella storia^^ A me piace tanto questa coppia (Axel-Roxas) e, purtroppo per alcuni, ho deciso di farci uno Yaoi.. Bene, spero che la storia vi piaccia! Buona lettura!
Ciao ciao <3 ^^

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Capitolo 2
*** Ghiacciolo al sale marino ***


-NARRA ROXAS-
 
Ennesimo vuoto di memoria. Mi gratto la testa, confuso, e torno a guardare Axel.
"Ehm.. ricordami perché siamo in cucina" gli dico imbarazzato. Lui gira il viso verso di me e mi fissa con i suoi occhi smeraldini.
"Non è possibile, Roxas. L'hai dimenticato di nuovo!" esclama e io mi mordo le labbra, sentendo un lieve rossore inondarmi le guance. Il ragazzo si piazza davanti a me e mi appoggia le mani sulle spalle, si china alla mia altezza e mi dice scandendo bene le parole, come se fossi un bambino di quattro anni "Oggi prepariamo insieme una ricetta speciale. S-P-E-C-I-A-L-E. Got it memorized?!"
Ma sì, sì.. L'ho memorizzato, certo... Ma è da un'ora che va avanti questa storia. Lui mi fa lo spelling di Speciale e, l'unica cosa che mi ricordo di tutta la situazione è quella dannata parola.
Infatti, dopo nemmeno un quarto d'ora, mi avvicino al rosso e gli dico.
"Axel..."
Lui resta con gli occhi piantati sul libro delle ricette, cercando qualcosa "Mh..?" mugugna.
"....Perchè siamo qui?" gli sussurro, quasi spaventato.
Axel si irrigidisce e volta lentamente il viso verso di me.
Nei corridoi si sentono le grida forsennate dell'uomo che ripete per la trentesima volta la motivazione per la quale siamo in cucina.
Per poi concludere con un bel "E che cazzo, Roxas!"
Stringo le braccia al petto e pianto lo sguardo sul pavimento piastrellato. Non ero mai stato sgridato così duramente da Axel.
"Scusa.." sussurro solamente. Mi aspetto qualche imprecazione, ma mi arriva un dolce abbraccio. Spalanco gli occhi, incredulo.
L'uomo sorride e scuote la testa "Perdonato" mi dice con fare intenerito.
Sento le guance nuovamente inondate dal rossore e, dopo un po', slaccio l'abbraccio e lo guardo.
"Ma cosa dobbiamo preparare?" chiedo tentando di sembrare il più ingenuo possibile per non subirmi un'altra delle sue sfuriate.. o meglio, sclerate.
Stavolta lui mi sorride e mi dice "I ghiaccioli al sale marino!"
 
-NARRA AXEL-
 
Guardo i suoi occhi illuminarsi a ciò che avevo appena annunciato. Com'è carino.. con quello sguardo così tenero, come quando gli avevo insegnato a dire il mio nome. Mi sfugge un sorriso da ebete mentre lo guardo.
Lui sembra non averlo notato, guarda con interesse il libro delle ricette e chiede subito "Quando cominciamo?"
"Ora!" sorrido con dolcezza.
 
Mentre cerco gli stampi per metterci il composto, guardo con la coda dell'occhio Roxas che armeggia con il barattolo del sale, non riusciva ad aprirlo. Mi avvicino a lui.
"Vuoi una mano?" chiedo gentilmente.
Roxas sobbalza e mi guarda, poi scuote violentemente la testa "No! Ce la faccio da solo!"
Lo osservo... Continua a fare tentativi a vuoto e, tra l'altro, è terribilmente rosso in viso. Che si stesse sforzando molto?
Gli prendo il barattolo dalle mani e lo stappo con una sola mossa, rivolgo un sorriso raggiante al ragazzino e gli ridò il contenitore.
"Ecco" dico tranquillamente.
Roxas non fa una piega e aggiunge il sale al composto, ma rimane rosso in viso. Che gli prende? 
Mi giro e riprendo a cercare lo stampo, percependo un lieve sospiro di sollievo alle mie spalle.
Devo scoprire il perché Roxas è così nervoso... e ci riuscirò al più presto.
 
Nota dell'Autrice
-Saaalve^^ Eccomi qui con un nuovo capitolo. Beh... ho fame e allora ho scritto questo capitolo al sale marino (?) -w- Spero che vi sia piaciuto u.u Tante recensioni u.u
Sayoonara! <3

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Capitolo 3
*** La stanza di Larxene. ***


-NARRA AXEL-
 
Passano tre lunghi giorni nella quale tento di scoprire che cosa Xemnas abbia in mente.
E' pomeriggio inoltrato, io e Roxas siamo nella mia stanza e parliamo del più e del meno. Lui sta in piedi davanti al letto, sulla quale sono seduto. Passa il peso da un piede all'altro e incrocia le mani dietro la schiena, con fare imbarazzato e stanco. Lo osservo rendendomi conto che non ho mai provato a guardarlo davvero.
Lui nota il mio sguardo su di sé e arrossisce, voltando gli occhi verso la mia scrivania, nota varie foto e si avvicina a quelle per osservarle meglio. Indica una ragazza che io abbraccio in un'immagine.
"Chi è?" chiede.
Seguo il suo sguardo e noto la ragazza dai capelli biondi e gli occhi blu oceano che sorride dolcemente nella foto. Mi incupisco appena e sussurro.
"Naminè"
"Naminè?" ripete Roxas confuso e osserva più attentamente la ragazza, schiude le labbra e mormora piano "Ha i miei stessi occhi"
Mi alzo dal letto e afferro il ragazzino per il braccio, trascinandolo lontano da quelle immagini "Lascia stare, sarà una coincidenza.."
Lui sposta lo sguardo su di me e, con quegli occhi azzurri, sembra trafiggermi l'anima. Il suo sguardo è sospettoso, per niente rassicurato. Piego le labbra in un dolce sorriso e lo abbraccio con dolcezza.
"Devi credermi.." gli sussurro all'orecchio accarezzandogli ritmicamente i capelli color della sabbia.
Un improvviso rumore ci fa sobbalzare. Roxas prende a tremare violentemente, lo guardo e tento di rassicurarlo con un altro sorriso.
"Ehy, tranquillo.. Sarà caduto qualcosa.. Non è successo niente" gli mormoro e gli scompiglio ancor di più i capelli. Lo guardo scuotere con forza la testa, totalmente sbiancato.
Decido di andare a controllare cos'è capitato. Guardo intensamente il ragazzino davanti a me e gli dico.
"Io vado a controllare tu rimani qui! L'hai memorizzato?"
Il piccoletto annuisce velocemente e io mi precipito fuori dalla stanza, correndo in direzione dello strano rumore.
 
-NARRA LARXENE-
 
Non riesco a respirare, Xemnas mi sta stringendo troppo forte il collo. Solo potessi evocare i miei coltelli! Ma non posso, mi ha bloccato con la sua magia.
L'uomo mi parla con freddezza, tremando dalla rabbia.
"Sono venuto a sapere... Che Axel è tornato dal Castello dell'Oblio.."
Cazzo.
"...Come.E'.Possibile?!" ora urla, stringendomi più forte la gola. Tento di muovermi, inutilmente. Sento le mie energie cominciare a calare velocemente, ho bisogno di aria! Non appena mi sento al limite, lui mi molla e io prendo un grosso respiro, cadendo a terra. L'incantesimo si dissolve e io mi porto una mano alla gola. Alzo appena lo sguardo su di lui e vedo che alza la sua spada verso di me, pronto a colpirmi.
In quell'istante entra Axel senza preavviso e si butta addosso a Xemnas, evoca i cerchi e glieli punta al collo.
"Non toccarla, bastardo!" urla con rabbia.
Lo guardo molto male, non ho bisogno della sua stupida protezione! Ringhio contro di lui, invano. Sono troppo debole e il mio verso si sente appena.
Vedo Xemnas digrignare i denti e scappare via, in un Portale Oscuro. Axel si rialza da terra e torreggia su di me, mi porge una mano, sorridendo con una punta di malizia.
Stringo i denti riducendo le labbra in una linea sottile e socchiudo gli occhi. Rifiuto la sua mano alzandomi in piedi da sola e appoggiando un palmo sul muro, per non barcollare come una povera ubriaca.
"Me la stavo cavando benissimo" gli dico con freddezza, ricevendo solo una risata per tutta risposta.
"Oh sì, non avevo dubbi, davvero..." mi dice sarcasticamente.
Mi sento arrossire, quel suo modo di fare malizioso e sarcastico mi attrae sempre... Ma devo levarmelo dalla testa. A me piacciono solo le donne! No..?
Vedo Axel aggrottare le sopracciglia e lo sento dirmi "Che hai?"
Scuoto la testa e gli indico la porta "Vattene via" inchiodo i miei occhi nei suoi "E non ti aspettare ringraziamenti"
Il rosso alza le sopracciglia e esce senza aggiungere altro.
Che cazzo, tra tutti i ragazzi che ci sono in giro, proprio di lui dovevo innamorarmi...

Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! ^^ Ecco un altro capitolo^^ Come sempre, spero che vi piaccia. Ho voluto fare Larxene un tantino più "sentimentale", ma solo un tantino, e ho voluto aggiungere Naminè in quella prima scena... Ricordo a tutti che questa storia non è strettamente legata all'andamento di KH 358/2 days ma va un po' per conto suo.
Ringraziamenti speciali a:
Kairi_92: u.u Signorinella, le ricordo che io faccio tutti gli Yaoi che voglio, eh! u.u Grazie per la pazienza di leggere ugualmente questa storia u.u Ti odio, scema <3 (Naturalmente è mia amica, non mi permetterei mai di parlare così a chi non conosco xD)
Sick: *-* Le tue recensioni ogni volta mi fanno saltare di gioia^^ Grazie mille per avere la pazienza di recensire
kalea95: Grazie mille^^ Spero di non averti delusa in questo capitolo!
MoonPrincess: Grazie grazie grazie per le tue recensioni^^ Per lo Yaoi si dovrà aspettare ancora un po'
Lerine: Grazie^^ Spero che questa tua curiosità continui^^
Bene! Con i ringraziamenti ho finito! Wow... Non ho mai fatto una "Nota dell'Autrice" così lunga! ^^ Okay.... Buona lettura!
Sayoonara! <3

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Capitolo 4
*** Che razza di idea... ***


-NARRA ROXAS-
 
Axel rientra nella stanza, con l'aria alquanto scossa. Poco prima era andato a controllare che cosa fosse successo. Si era sentito uno strano rumore e lui era andato a esaminare la situazione.
"Roxas..." esordisce e mi fissa negli occhi, mi sento arrossire "Era stato Xemnas, ha scoperto che sono tornato e stava per uccidere Larxene"
Sento un brutto brivido attraversarmi la schiena e il mio viso diventar bianco come un lenzuolo "Q-Questo vuol dire che Xemnas vuole uccidere anche te..."
Lo osservo mordersi il labbro e guardare altrove "Sì, ma solo perchè sono un ostacolo che gli impedisce di arrivare a te" torna a fissarmi con maggior determinazione "Roxas, dobbiamo nasconderci"
Nasconderci? E dove? Faccio una smorfia perplessa cercando mentalmente un posto sicuro nel castello "Ma Axel, qui non ce ne sono posti sicuri dove nascond-"
"No, non qui" mi interrompe lui "Ci nasconderemo nel pianeta degli umani"
"Eh?!" lo fisso con aria sconvolta. Spesso mi avevano parlato di quello strambo pianeta: vi sono esseri del tutto simili a noi, tutti hanno un cuore. Non conoscono la magia, la considerano roba da leggenda, si muovono da un posto all'altro con strani aggeggi che hanno bisogno di un liquido, che puzza, per muoversi.
"Sì.. Ci nasconderemo nel pianeta Terra. Vedrai, non ci troveranno! Ora andiamo!" dice Axel e mi rivolge un sorriso smagliante, per rassicurarmi. Ma io lo fisso a occhi sgranati, non può dire sul serio!
Mi afferra il polso e crea un Portale. Muovo meccanicamente la testa in segno di dissenso "N-No! T-Tu scherzi! Dimmi che scherzi!"
I miei occhi color oceano incontrano i suoi del colore dello smeraldo "Qualunque cosa per salvarti" mi sussurra e poi mi spinge dentro il portale, senza darmi il tempo di ribattere.
 
-NARRA AXEL-
 
Entro subito dopo di lui in quel buco oscuro, comparendo in un mondo totalmente diverso da quello che avevamo lasciato pochi istanti prima. Da subito sentiamo le grida dei bambini che giocano, i clacson delle automobili, gente che litiga e si insulta. Giro lo sguardo verso Roxas facendo svanire il portale e lo vedo guardarsi attorno con aria spaesata e impaurita. Gli appoggio una mano sulla spalla e gli sorrido.
"Tranquillo Roxas, tranquillo..."
Cominciamo a camminare, le persone ci guardano da testa a piedi, sconvolte dal nostro abbigliamento e dai miei capelli. Rivolgo un sorriso cortese a tutti e sento tremare il biondino.
"Sai, Roxas, mi sa che dobbiamo cambiare l'abbigliamento.." gli sussurro all'orecchio.
Il più piccolo abbassa lo sguardo verso l'"impermeabile" nero e poi guarda a sopracciglia aggrottate Axel.
"Perchè? Cosa c'è di male in questo vestito?" mi chiede con ingenuità.
"Vedi.. In questo pianeta siamo in piena estate e tutti stanno con vestiti leggeri" cerco di spiegargli con dolcezza, non voglio offenderlo. 
Roxas alza lo sguardo verso il cielo e vede che è il tramonto. Una madre prende in braccio il proprio bambino che si sbraccia per salutare i suoi piccoli amici, promettendo "Domani tornerò!"
"Dobbiamo trovare un posto dove passare la notte" interrompo i suoi pensieri e mi guardo attorno, scorgendo un cartello enorme, che dice BED AND BREAKFAST, attaccato sul muro di un edificio per niente invitante. Ma, a quanto pare, è la nostra unica scelta.
Prendo per il polso Roxas e lo tiro verso l'edificio. Il biondino sgrana gli occhi alla quella terribile vista.
"I-Io non ci entro là dentro!" esclama con spavento. Faccio una piccola risata, cercando di apparire tranquillo e rilassato.
"Relax, baby... Dev'essere un posticino niente male!"
Spalanco la porta del locale e circa 15 paia di occhi ci fissano. Sento Roxas attaccarsi totalmente a me, tremando e fissando quella gente con aria terrorizzata. Gli accarezzo la schiena e faccio una mezza risata "Tranquillo... Andrà tutto bene"
Mi avvicino al bancone trascinando il più piccolo, che mi sta totalmente appiccicato addosso. Sento una piacevole sensazione, mi piace il modo in cui si sta affidando completamente a me.
"Mi serve una camera, con due letti singoli" dico rivolgendomi all'uomo che sta al bancone. L'uomo, con un perfido ghigno in volto, mi da le chiavi della camera e io gli do i soldi necessari.
Saliamo le scale scricchiolanti del locale e entriamo nella stanza. Mentre chiudo la porta a chiave, sento il ragazzo alle mie spalle mettersi sotto le coperte sporche. Il materasso cigola incredibilmente. Mi volto verso di lui e sospiro vedendo delle lacrime solcargli il volto.
"Non voglio restare qui...! Voglio tornare indietro!"
Mi siedo sul bordo del letto e gli accarezzo la testa "E' per il tuo bene..."
Sento lui continuare a singhiozzare e piangere... Sarebbe stato molto difficile..

Nota dell'Autrice
-Lo so lo so lo so lo so ç_ç Sono in incredibile ritardo, scusatemi ç_ç Come sempre, spero che questo capitolo vi piaccia, dato che è anche più lungo u.u Non chiedetemi come mi è venuta l'idea della Terra, perché non lo so xD Ringrazio Kairi_92, non che il mio amore u.u, Sick, ORMAI TI VOGLIO BENE XD, Lerine, grazie mille <3, KiaraKH, grazie mille anche a te <3, kalea95, grazie duemila xD ^^ Ringrazio anche i lettori silenziosi e chi ha messo la mia storia tra le preferite/seguite^^ Un bacione a tutti!
Sayoonara <3

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Capitolo 5
*** Nostalgia di casa ***


-NARRA ROXAS-
 
Mi sveglio con delle occhiaie scure che mi segnano gli occhi e che urlano una cosa sola: notte in bianco.
Una notte passata a rigirarmi in un letto sporco e cigolante con una molla uscita fuori dal materasso che mi graffiava il fianco a sangue.
Questo posto mi fa paura, questo mondo mi terrorizza.
Giro il viso verso il letto accanto al mio e scopro che Axel non c'è, subito sgrano gli occhi e mi siedo.
"Axel?!" la mia voce rompe il silenzio, ma nessuno risponde.
Irrefrenabili le lacrime salgono agli occhi. Un lampo improvviso di luce illumina la stanza e i miei occhi lucidi, per poi spegnersi velocemente. Ricaccio indietro le lacrime, Axel non mi avrebbe mai abbandonato in una situazione del genere.
"Non fare il bambino" sussurro tra me e me. Un rumore assordante, proveniente da fuori, mi fa sobbalzare. Tremando mi nascondo nuovamente sono le coperte macchiate.
Ho paura, molta paura. L'aria di chiuso che c'è in quella stanza mi fa venire la nausea.
Piccole gocce di pioggia cominciano a tamburellare sui vetri delle finestre impolverate e sul tetto della stanza e allora capisco cos'era quel rumore assordante: i tuoni che seguivano i lampi.
La porta della stanza cigola aprendosi e io mi rannicchio di più. Chi può essere? In quell'istante le immagini delle losche persone che avevo visto prima mi scorrono nella mente una di seguito all'altra, veloci. Una voce familiare rompe i miei pensieri.
"Ehy, Roxas!" esclama Axel con allegria. Tenta sempre di tirarmi su.
Tiro un profondo sospiro di sollievo e abbasso appena le coperte, osservando Axel, un lampo di luce improvviso lo illumina. Sgrano gli occhi.
Non ha più l'impermeabile dell'Organizzazione, ma un paio di jeans blu e una maglietta nera, attillata, che lascia poco all'immaginazione. Sento il mio viso e le mie orecchie andare a fuoco.
Un altro tuono.
Axel non si accorge del mio rossore per via della semioscurità che regna nella stanza. Si avvicina a grandi falcate a me e mi mette sopra le coperte un ammasso di qualcosa..
"Cos'è?" chiedo sedendomi e esaminando quelle stoffe.
"Vestiti" mi risponde e si siede sul proprio letto, i suoi occhi verdi esaminano ogni mia mossa.
Intuisco che sta cercando di vedere una mia reazione, ma l'unica reazione che ho è il rossore eccessivo sulle guancie.
"P-Potresti girarti?" sussurro a mezza voce, per non far sentire il tremore imbarazzato in quest'ultima.
Lui alza gli occhi al cielo e si butta a faccia in giù sul letto per poi dire con voce attutita "Così va bene?"
Mi lascio sfuggire un "Sìsì" nervoso e mi cambio. Pantaloni da tuta, grigi, e una felpa nera. Metto velocemente i pantaloni e poi afferro il pezzo di sopra.
"Axel?" lo chiamo mentre mi infilo la felpa.
Si sente un mugolio di risposta dal rosso.
Guardo altrove mordendomi il labbro inferiore "Quando ce ne andremo?"
Sistemo la felpa e mi metto le scarpe da ginnastica bianche.
Axel volta lo sguardo verso di me senza nemmeno chiedermi se avevo finito di cambiarmi.
Il suo sguardo è cupo "Non lo so, Roxas.. Siamo qui a tempo indeterminato"
Le mie mani si bloccano sul nodo che stavo facendo ai lacci delle scarpe e i miei occhi incrociano i suoi che si fanno dispiaciuti.
"Scusa.. E' l'unico modo per proteggerti.."
Poi si siede e mi dice, tentando di riprendere il sorriso "Intanto siamo iscritti entrambi al Liceo Scientifico! Tu sei nel secondo, io nel quarto!"
Finisco di legarmi i lacci e mi raddrizzo prendendo l'impermeabile e osservandolo.
Non sto ascoltando Axel, non ci riesco. E' come una lontana voce cui non riesco a percepire le parole.
"Mi stai ascoltando?"
Sussulto e alzo nuovamente gli occhi su di lui.
"Eh?" farfuglio con fare confuso e distratto, ogni cosa ormai non ha senso. E' irrilevante rispetto al fatto di non poter più tornare alla mia vita normale.
Il rosso sospira ripetendo quel fatto del Liceo. Annuisco appena tornando a fissare l'impermeabile.
Sento un altro sospiro provenire da Axel e poi il cigolio del letto mentre quest'ultimo si alzava e nella mia visuale fa capolino la sua mano, per la prima volta senza guanti.
L'afferro debolmente e mi alzo anche io.
Lasciamo entrambi i nostri impermeabili lì. Li osservo per un'ultima volta, quello è un vero e proprio addio.
Scendiamo in silenzio le scale che portano al pian terreno e usciamo dal locale. Non appena l'aria gelida e le gocce di pioggia mi investono, sento nuovamente le lacrime salire agli occhi. Fisso i ciottoli della strada sentendomi abbracciare da due braccia forti e calde. Appoggio la testa sul petto di Axel e mi lascio andare all'ennesimo pianto disperato, il cielo mi rispecchia.
Sento le sue labbra calde sfiorarmi l'orecchio e la sua voce morbida sussurrarmi "Non temere, Roxas.."
Mi posa un bacio soffice sulla tempia "...Io ti proteggerò"
 
Nota dell'Autrice
-Salve a tutti! Sìsì, lo so.. questo capitolo è in ritardo e, tra l'altro, è narrato solo da Roxas! Pazienza! E' evidente che sono ispirata con Roxas, oggi u.u Allora.. Oggi volevo aggiornare tutte le mie fict perché dal 2 al 18 non ci sarò.. Mi mancherete tantissimo, ma almeno so di aver avvisato e di avere la coscienza apposto u.u Ringrazio tutti quelli che mi recensiscono e prego tutti di recensire! Grazie mille^^ Ci vediamo dopo il 18!
Vi voglio bene u.u
Sayoonara!^^

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Capitolo 6
*** Primo giorno di scuola-Roxas ***


-NARRA ROXAS-
 
"Svegliati!" una voce mi urla all'orecchio. Mi rigiro borbottando qualcosa di incomprensibile.
La voce grugnisce qualcosa tra sé e sé e, all'improvviso, sento qualcosa si gelido abbattersi sul mio viso. Sgrano gli occhi e mi siedo di scatto, sconvolto.
"C-Cosa...?!" mi guardo attorno, disorientato. Accanto a me c'è Axel che tiene in una mano un bicchiere vuoto, che inizialmente doveva contenere l'acqua che mi ha buttato in faccia, e nell'altra una bottiglia di, appunto, acqua freddissima.
Sento il mio volto infiammarsi per la vergogna e lo guardo male.
Il rosso si limita a fare le spallucce posando bicchiere e bottiglia sul tavolino della stanza del B&B nel quale alloggiamo. Pochi giorni prima avevamo lasciato quello malconcio per andare in un altro un po' più pulito e ordinato. La gente non sembrava nemmeno tanto cattiva come quella dell'altro locale.
"Non ti decidevi a svegliarti, dovevo fare qualcosa" spiega in semplici parole.
Ringhio "E perché, di grazia, mi hai svegliato?!"
L'altro sgrana gli occhi, fissandomi "Ma come, non te lo ricordi? Oggi comincia la scuola!"
Cala un silenzio pesante... Troppo pesante.
Il mio amico cerca di spezzare qual silenzio con una risata forzata "S-Su, Roxas! Alzati, preparati e andiamo!"
Pochi minuti dopo eravamo entrambi davanti all'istituto.
Osservo con occhio critico i cancelli, il cortile davanti alla scuola, i ragazzi che stanno entrando perché è appena suonata la campanella.
Sembra una prigione.
Entro anche io a testa bassa, Axel mi scompiglia i capelli.
"Ci vediamo alla fine delle lezioni, eh?" poi si guarda attorno e mi indica un uomo con una tunica blu "Chiedi a lui dov'è la tua aula.. Digli che sei della IIC. Capito? IIC. Got it memorized?"
Osservo a lungo l'uomo e poi annuisco debolmente ad Axel, che va allegro da una donna con la stessa tunica blu.
"Salve, sono della 4B! Mi può dire dov'è?"
Mentre lui chiede allegramente informazioni sulla sua classe, io mi avvicino all'uomo e gli sussurro con timidezza.
"Mi scusi.. La IIC? Dov'è?"
Quello gira gli occhi grigi verso di me e mi squadra da testa a piedi. Sento un lieve disagio e abbasso lo guardo sui miei indumenti, come a controllare che avessi ancora i pantaloni.
"Aula 209, terzo piano" mi risponde con aria burbera.
Annuisco velocemente e comincio a salire le scale, arrivo al terzo piano e cerco la mia classe, scoprendo, mio malgrado, che si trova in fondo ad un corridoio.
Busso timidamente ed entro.
Venti paia di occhi si voltano verso di me.
Mi sento male.
"Oh! Il nuovo alunno! Prego, siediti accanto alla tua compagna di classe!" esclama una voce femminile, mi volto verso di lei, scoprendo che è la professoressa. E' alta quanto me, perciò piuttosto bassa, con i capelli corti, neri, e gli occhi azzurri.
Mi ricorda Xion.
Guardo il banco che mi ha indicato e mi avvicino lentamente, mi siedo nella sedia libera e guardo sottecchi la mia compagna di banco. Ha i capelli lunghi e castani, raccolti in due codini, come una bambina. Si volta verso di me rivelando i suoi occhi verdi, mi fa un dolce sorriso.
Poi mi porge la mano "Piacere di conoscerti, io mi chiamo Olette!"
Le stringo timidamente la mano, per poi ritirarla subito "Mi chiamo Roxas" dico soltanto e fisso il banco verde.
La professoressa riprende a parlare "Allora... Come ti chiami?"
"R-Roxas" ripeto balbettando.
La corvina scorre velocemente la lista "Roxas... Ah, sì! Tu sei Blade Roxas?"
"E-Ehm.." non so che dire.. Axel deve essersi inventato un cognome per camuffarmi meglio tra gli umani "..S-Sì, sono Roxas Blade" spero sinceramente di non aver detto una stupidaggine.
"Da dove vieni, Roxas?" mi fa un sorriso che si rispecchia dolcemente negli occhi azzurri.
"I-Io.. Ecco.." e ora?! Che devo rispondere? Ricordo vagamente la scritta 'Messina' su un cartello... così sparo quel nome, sperando che vada bene: "Messina"
I miei compagni cominciano a mormorare "Messina?" ripete la prof "Perciò proprio dal centro.. E perchè hai scelto questa scuola?"
Voglio sprofondare "Ecco.. L'ho scelta perché..." perchè un cretino ha deciso al posto mio dove iscrivermi "...mi attirava questa scuola, dicono che sia una scuola davvero bella"
Sento delle risatine circondare alla perfezione quelle parole.
Benissimo, ho sparato la prima cazzata dell'anno scolastico.
 
Nota dell'Autrice
-SSSSalve a tutti! Ebbene, oggi ho avuto il mio secondo giorno di scuola (anche io in II <3) e, come non far cominciare la scuola anche a Roxas e Axel??
Vi prego di RECENSIRE e, se avete critiche o consigli, esponete tranquillamente^^ Li accetterò! (Si accettano soprattutto anche complimenti u.u)
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto! Ringrazio chi recensisce e chi mette le storie tra i preferiti^^
Sayoonara <3

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Capitolo 7
*** Primo giorno di scuola-Axel ***


-NARRA AXEL-

Dopo aver mandato Roxas verso un bidello dell'aria burbera, mi avvicino all'altra bidella. Sembra antipatica, meglio farsela simpatica..
Sfodero un grande sorriso ed esclamo "Salve, sono della 4B! Mi può dire dov'è?" con la coda dell'occhio osservo Roxas andare alle scale e cominciare a salirle, lo sguardo basso verso le scarpe.
La donna gira il viso verso di me e sembra immobilizzarsi. Per qualche secondo la bidella non spicca parola, mi fissa dai suoi 1.50.
Sto per rifare la domanda, perplesso, ma lei sembra riscuotersi e mi balbetta un "E-Ehm.. F-Fammi controllare, caro..." abbassa lo sguardo sulla lista che ha tra le mani e poi balbetta "S-Sei nell'Aula 167, al secondo piano!"
Faccio un sorriso sghembo "Grazie mille"
Mi allontano prima che la donna possa svenirmi tra le braccia e salgo le scale. Dopo poco arrivo al secondo piano e cammino lungo il corridoio leggendo i numeri sulle porte, raggiungo la 167 e entro tranquillo.
Tutti si voltano a guardarmi, anche il professore presente nell'aula. Non sembra molto contento di questa mia improvvisa entrata. Ha i capelli castani e gli occhi azzurri, è identico a Lexaeus.
Cerco di rimediare "Buongiorno, professore.. Io sono Axel, il nuovo alunno! Piacere di conoscerla!"
Gli porgo la mano, ma lui continua a fissarmi con disprezzo. Senza dire nulla, mi indica il terzo banco.
Abbasso la mano, forse l'ho fatta grossa... Mi siedo al banco, accanto ad un ragazzo con i capelli biondi e a spina. Lo guardo e mi irrigidisco.
Non è possibile..
"Demyx?!" gli sussurro con voce sconvolta "Che ti fai tu qui?!"
Il ragazzo punta i suoi occhi fin troppo familiari su di me. Aggrotta le sopracciglia e mi osserva dalla testa ai piedi.
"Scusa, ci conosciamo?" mi chiede.
La mia mente va ancor più in confusione. Che cosa?! Demyx non mi riconosce?! Assolutamente impossibile!
Tento di ragionare, mi passo una mano sul viso e poi gli porgo la mano, decidendo di non pensarci.
"Piacere, io sono Axel. A-X-E-L. Got it memorized?" nonostante la confusione, non posso fare a meno della mia presentazione fottutamente figa.
Demyx fa un sorriso divertito e stringe la mia mano con nuovo entusiasmo "Io, come hai detto tu, sono Demyx!"
E' proprio come me lo aspettavo... lunatico, non sai mai come potrebbe reagire.
Ben presto mollo la sua mano perchè il professore mi fa una domanda.
"Dove abiti.. Axel?" mi osserva con i suoi occhi azzurri, glaciali. Lui non sembra Lexaeus.. Lui E' Lexaeus!
Decido di rispondere, se è come Demyx, lui non mi conosce "Al momento alloggio in un piccolo Bed and Breakfast, a Messina, al centro. Ci alloggio con...." esito "...mio fratello, della IIC"
Tutti sembrano alquanto sorpresi. Perchè si sorprendono tanto? Non hanno mai sentito parlare di due ragazzi che alloggiano in un B&B?
Evidentemente no.
"Fammi capire, porcospino, non hai una casa?" chiede una voce femminile e divertita.
Questa voce mi è stranamente familiare, giro il viso e incontro gli occhi verdi di Larxene.
Sgrano gli occhi per un istante e rispondo dopo poco "No, la stiamo cercando"
La ragazza ghigna "Posso ospitarvi nella mia per qualche settimana..."
Tutti cominciano a mormorare, preoccupati.
La richiesta non è per niente allettante, so bene di cosa è capace quella donna. Non c'è di certo da fidarsi.
Però una casa ci serve ardentemente, non possiamo vivere per sempre in quel locale, i proprietari si sono già scocciati di vederci andare in giro per le stanze, è da una settimana che alloggiamo lì.
Dannazione, non ho molta scelta, però voglio fare un ultimo tentativo. Incrocio le braccia al petto.
"Beh.. sarebbe meglio se qualcuno avesse qualche casa da consigliarmi. Che so, una in affitto oppure in vendita.."
Cala un silenzio innaturale.
Non c'è scampo.
Mi mordo le labbra, innervosito da quella stupida situazione, e esclamo "Va bene.. va bene.."
La ragazza allarga il ghigno che non preannuncia nulla di buono "Sarà un piacere ospitarvi"
Fantastico, ho fatto la prima cazzata dell'anno scolastico.

Nota dell'Autrice
-Buoooongiorno a tutti!! Eccomi qui con un nuovo capitolo de "Il sole e la luna"! Stavolta è Axel che descrive il primo giorno di scuola, che non gli va del tutto bene. Ho deciso, come avete potuto notare, di fare cloni dei membri dell'Organizzazione. La cosa è un po' incasinata, ma la capirete con il tempo!
Grazie mille per le recesioni e per tutto. Vi prego, come sempre, di recensire. Accetto critiche, consigli, ma anche complimenti <3
Sayoonara <3

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