Diari di Luna

di IthilElu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** riflessioni di una bambina ***
Capitolo 2: *** strani segni ***
Capitolo 3: *** mia madre ***
Capitolo 4: *** che cosa succede? ***
Capitolo 5: *** a caccia di cuori ***



Capitolo 1
*** riflessioni di una bambina ***


1 gennaio 1851 (6 anni)

Ciao Diario io sono Luna* e ho sei anni! Questa č l'unica cosa che mi č venuta in mente non appena ti ho aperto e ho fissato le tue pagine bianche.
Non so come si scriva un diario, fatto sta che papā oggi me ne ha regalato uno e sono qui da qualche minuto a spremermi le meningi su come si faccia. Papā dice che le parole volano nel vento e possono far sbiadire i ricordi. 
Mi ha anche detto che la scrittura č eterna e che un giorno, forse piu grande, rileggerō e ricorderō meglio. 
Non lo so: papā a volte č cosi strano.
Mi obbliga a fare cose che non voglio come studiare il latino e il greco. Non capisce che li odio?
Sono noiose e piene di regole, non mi piacciono e poi a dirla tutta neanche il mio precettore mi sta simpatico.
E' un uomo brutto dalla pelle quasi color blu, ha il naso ricurvo e le orecchie un po a punta. Porta con se uno strano odore di "libro polveroso" e la sua voce e rauca e sottile. Somiglia ad una vecchia strega sulla scopa. Mi rimprovera sempre e non sa stare agli scherzi, ma in compenso mi spiega tante tante cose belle.
Intanto la mia penna scivola su di te diario: io sono piccola e per quanto faccia la voce grossa qui, in casa, nessuno mi prende in considerazione. A volte batto i piedi e piango ma papā mi rimprovera dicendomi che le lacrime non portano mai a nulla.
Forse mi servirai a questo diario...mi servirai a farmi ascoltare dai grandi senza battere i piedi e senza piangere,senza urlare e fare i capricci.
Sai che faccio?? stasera ti lascio sul comodino di papā,tanto aspetta la mamma che se ne va via tutto il giorno e ,quando torna ,le urla contro. E che urla!!
La mamma perō non se ne frega tantissimo: continua ad uscire e , per quanto io sia piccola, credo che non voglia piu bene a papā.
Io lo amo di piu... io lo amerō sempre
Lui dice che avrō molto tempo per amare. Ma io dico: potrei morire e allora non amare piu!
Lui ride ogni volta e mi bacia la fronte con tanta tenerezza...
Ora me ne vado a ninna caro diario: la mia candela č quasi a metā e il mio precettore domani mi tirerā giu dal letto presto
Ma sai che faccio?? Gli mischio il sale nell'acqua di nascosto cosi quando berrā starā male e salterō greco.
Una dolce notte diario....ah e anche a te papā che stai leggendo
 
 

7 gennaio 1851 (6 anni)

 
I grandi sono prepotenti.
Adesso ne sono sicura: "Luna fa questo...Luna mangia...Luna dormi...Luna fa il bagnetto"
continuano a ripetermi ordini su ordini e non sempre posso dire di no....Ma perchč??
L'altro giorno papā mi ha portato in una grande sala: c'erano tantissimi uomini ben vestiti e donne belle ed eleganti. Papā mi ha spiegato che quella č la sala di un consiglio che ha detto si chiama Nalia* e che lui ne č il capo.
Finalmente ho scoperto il lavoro di mio papā: papā fa il Capo.
Quando tutti quei signori si sono seduti al tavolo io me ne sono stata buona buona su uno sgabellino, ascoltando i discorsi che stavano facendo tutti insieme.
Sono curiosa, si lo so, ma non posso fare a meno di esserlo. Credo che aprendo la mia testa ne verrebbe fuori un fiume di curiositā.
Beh insomma quei signori parlavano di una cosa chiamata legge: ho sgranato gli occhi perchč non so cosa vuole dire e quindi, quando papā si č alzato e mi ha presa per mano per tornare a casa gliel'ho chiesto.
Mi ha spiegato che la Legge č un po come tante piccole regolette scritte su un pezzo di carta alle quali tutti, ma proprio tutti, decidono di obbedire.
Mi ha anche detto che sotto quella lista di regole c'č la firma sua e quella del re.
"ma allora papā"
gli ho detto
"tu non sei solo un capo...se anche un firmatore"
ho continuato.
Ma lui č scoppiato a ridere e io gli ho messo il muso. Appena tornati a casa mi ha mandata a fare il bagnetto.
Diciamocela tutta io odio fare il bagnetto con Tilde, la nostra nuova cameriera.
Mi tira i capelli e mi strofina troppo forte, forse č per questo che sono cosi bianca
Fatto sta che , per rifiutarmi, mi sono fermata sulle scale e ho guardato papā
"c'č una legge che impone di fare il bagnetto con Tilde papā??"
gli ho chiesto curiosa
Lui mi ha detto distrattamente
"No principessa... nessuna legge"
Cosi ho preso la palla al balzo e schizzando su per le scale gli ho urlato
"allora lo farō da sola....grazie papā"
Caro Diario, stasera ho fatto il mio primo bagno da sola e devo ringraziare papā per non aver mai creato quella legge. Forse mi sembra di avere anche un po di colorito in volto visto che Tilde non mi ha strigliata.
Perō i grandi rimangono prepotenti.
Sai cosa faccio: le scrivo io le regole per i piccoli, magari a papā piacciono e le fa firmare dal re.
Adesso perō ho sonno, tantissimo e quindi vado a dormire
Buona notte diario....buona notte papā.
 
 

14 gennaio 1851 (6 anni)

 
Le lacrime sono salate....
ma allora perchč ieri sera papā ha urlato alla mamma "piangerai lacrime amare"??
Bho...i grandi sono strani.
Fatto sta che la mamma se n'č andata per un po, i suoi soliti viaggi nei quali promette sempre di portarmi e poi si inventa mille scuse.
I grandi dicono piu bugie dei piccoli: io se non voglio fare una cosa lo dico, senza pensarci su, i grandi ci girano intorno e inventano scuse su scuse, a volte anche poco credibili. Preferirei che la mamma mi dicesse che sono di troppo piuttosto che inventare bugie.
Sono contenta che mamma sia andata via...per tante cose: non sentirō piu papā urlare, non la sentirō piu inventare storie e soprattutto dormirō nel lettone con papā. Anche se lui sembra non dormire mai: quando io mi metto a letto lui č sveglio e attento e quando mi risveglio č ancora li che mi fissa con il suo sorriso. Papā secondo me non dorme: lui fa il capo e forse per fare il capo non puoi dormire.
Io da grande non voglio fare il capo. Da grande io voglio fare l'etoile: voglio ballare nei piu grandi teatri della Francia e girare il mondo...ma voglio portare anche papā con me.
Non puo mica fare il capo in eterno?? Il mio maestro, soprannominato da oggi la Cornacchia, mi ha spiegato che il corpo degli esseri umani nasce, cresce, si nutre e muore: la morte č una cosa brutta. Io se potessi non vorrei morire, non vorrei mai staccarmi da papā.
Ecco lo sapevo, sto piangendo al solo pensiero di stare senza lui: come farei senza papā? Non voglio rimanere con Tilde e la Cornacchia nera. Adesso ho leccato una lacrima...eh si č proprio salata...secondo me papā s'č sbagliato, capita a tutti di avere una confusione anche ai capi come papā. Devo farglielo notare, come lui fa con me quando sbaglio i verbi in latino o dimentico le parole delle poesie.
Si dice "piangerai lacrime salate"...anche se non suona molto bene.
Adesso s'č fatto tardi diario...ho sentito la porta di casa che si apriva e schizzo nel lettone: dormirō con papā
Buona notte diario....buona notte papā
 

21 gennaio 1851 (6 anni)

 
Ho deciso che non voglio piu bene a papā, non voglio bene a nessuno: a Tilde , alla Cornacchia, alla signora delle focaccine e soprattutto non voglio piu bene a papā. Sono arrabbiata con lui e stavolta non mi sembra di averla fatta tanto grossa.
Mi sono svegliata come al solito in orario, ho infilato il mio vestitino blu, le scarpe, mi sono pettinata e sono scesa giu in salone.
Le tende come al solito erano tirate e la Cornacchia era gia li ad aspettarmi. Dalle tende nere ho visto qualcosa entrare e cosi mentre il mio maestro si arrampicava per prendere un libro troppo in alto io mi sono avvicinata alle tende. Era un fascio di luce gialla: non era la luce di una candela era....diverso. Cosi ho messo una mano sulla tenda ma quando ho fatto per aprirla č entrata Tilde sgridandomi in malo modo.
A dire il vero mi sono spaventata tanto: piu per le sue urla che per quel fascio di luce strano che veniva dalla finestra. L'ho guardata male, molto male e sono tornata al mio posto con il muso. Forse per le urla di Tilde o forse perchč aveva finito il suo pisolino papā č sceso giu come una furia
"non farlo mai piu Luna"
mi ha urlato contro. Odio quando mi si urla contro , non lo sopporto
Cosi mi sono alzata in piedi sulla sedia e gli ho chiesto
"non si urla contro le signorine papā".
gli ho detto a mia volta gridando
"cosa ho fatto stavolta"
ho chiesto
Non mi ha risposto, mi guardava solo con gli occhi pieni di rabbia e forse un po di preoccupazione
Poi ha abbassato il tono di voce
"non devi aprire le tende principessa"
mi ha detto prendendomi in braccio.
Ma io ho continuato a tenergli il muso.
E' tutta colpa di Tilde, non la sopporto,non potevamo avere un cameriere maschio? I maschi , come papā, sono piu simpatici. Perfino la Cornacchia nera č piu simpatica di Tilde.
Fatto sta che papā mi ha rimessa sulla sedia e se n'č andato: cosi ho detto al mio maestro che avevo visto un raggio di luce provenire dalle tende e che volevo vedere cosa c'era fuori, da dove veniva.
Lui mi ha sorriso, per la prima volta e ha preso un grosso librone aprendolo: c'era disegnata una grossa palla rossa e gialla,come una palla di fuoco enorme.
"si chiama sole"
mi ha detto con la sua vocina sottile e nasale
"riscalda e illumina la terra.."
ha continuato girando le pagine del grosso libro.
"č pericoloso?"
gli ho chiesto dispiaciuta
Lui mi ha messo una mano sulla testa e mi ha risposto
"per alcune persone si....per altre no"*
Sono rimasta immobile sulla sedia tutto il giorno a guardare quella figura: il fuoco brucia e forse il sole essendo un fuoco gigantesco puo bruciarmi,ecco perchč neanche papā esce mai quando c'č il grande fuoco acceso. Perō secondo me c'č qualcuno che lo accende e lo spegne, perchč di notte non c'č e io e papā ci facciamo delle belle passeggiate quando non ha da lavorare.
Caro diario...devo confessarti una cosa: non č vero che non voglio bene a papā...lo odio solo quando mi urla contro.
Ora perō sono stanca e me ne vado a dormire...devo ricordarmi di non posarti sulla finestra. Magari il sole puo bruciarti e cancellare tutto.
Buona notte diario....buona notte papā
 

1 febbraio 1851 (6 anni)

 
Tra 9 giorni č il mio compleanno...compirō 7 anni, un anno in piu rispetto a quello che ho gia. Papā dice che non devo aver fretta di crescere perchč essere piccoli č molto bello. Non la penso allo stesso modo: i grandi fanno tante cose che i piccoli non possono fare, anche se le mie piccole conquiste le ho gia avute. Ieri la mia maestra di danza mi ha detto che sono davvero brava  e che ,per il mio compleanno, posso preparare un piccolo balletto per papā anche senza il suo aiuto. Mi impegnerō tantissimo e stasera ho lavorato per altre due ore senza sosta: non mi stanco mica io!!Un'altra conquista č stata fare il bagno da sola, ormai Tilde neanche mi tocca piu. Sō vestirmi da sola e anche pettinarmi, anche se i miei boccoli si impigliano nella spazzola. Ma si, sto proprio crescendo e non ho bisogno piu di nessuno.
Intanto al mio compleanno manca poco: papā mi ha chiesto cosa desidero per regalo. Gli ho detto che mi piacerebbe che la mamma fosse qui per quel giorno, magari il balletto piacerebbe anche a lei. Papā come al solito non mi ha dato risposte, mi ha solo presa in braccio e mi ha baciata sulle guance. Io l'ho stretto forte forte e gli ho detto che posso sostituire la mamma se vuole, so che gli manca tanto , piu di quanto manchi a me.
Ha sorriso e mi ha detto
"principessa tu sei piu importante della mamma"
Ero felice,davvero tanto e me ne sono stata li tutto il giorno sulle sue gambe mentre lui scriveva riguardo una cosa chiamata Rinascimento.
Non gli ho chiesto cos'č perchč non volevo distrarlo, ma dopo un po mi sono addormentata sulla scrivania e mi sono ritrovata a letto.
Sai diario...mi sento gia piu grande. Infondo mancano 9 giorni...e 9 giorni sono pochi.Farō il conto alla rovescia e poi ti racconterō tutto.
Buona notte diario....e dolce notte papā
 
 

7 febbraio 1851 (6 anni)

 
Oggi il maestro č andato via prima: sono rimasta sbalordita e pietrificata, per la gioia ovviamente. Pensavo di avere un po di tempo per la danza, quando papā mi ha detto
"cambiati d'abito principessa,abbiamo ospiti"
ho sbuffato e mentre stavo per tirar fuori la scusa delle leggi ecco che papā mi ha bloccata
"non attacca Luna! Si c'č una legge, ed č una legge del buon comportamento farsi trovare pronti quando si hanno ospiti"
Ho storto il naso e aggrottato le sopracciglia: papā mi ha fregato.
Credo che dovrō trovarmi un'altra scusa per non fare tutto quello che dicono i grandi.Cosi sono salita in camera mia e sul letto Tilde aveva gia preparato un vestitino bianco a pois blu. Odio quel vestito: mi fa sembrare una grossa meringa, anche se le meringhe sono buone.
Mi sono lavata, vestita e visto che faccio di testa mia, ho legato i capelli in due codine laterali con dei nastrini blu, facendo la linguaccia a Tilde che ,urlando come una gallina ,voleva tirarmeli su in una grossa cipolla. Mi sono alzata in piedi sulla sedia e le ho detto
"ti piacerebbe somigliare ad una torta piena di panna con una grossa ciliegia sopra?"
Lei mi ha risposto di no e  portando le mani sui fianchi ho aggiunto
"perchč dovrebbe piacere a me allora?"
Non ha piu fiatato: credo di essere piu brava di Tilde con le parole, anche se lei č piu bella di me. Una volta pronta sono filata giu: avevo ancora un po di tempo per ascoltare della musica. Tilde s'č messa il cappotto e ha detto a papā che andava via,che sarebbe tornata domani. Mi sono pietrificata anche li: io e papā da soli,con un ospite in casa!
Non appena Tilde ha chiuso la porta ho cominciato a saltellare per tutta la casa.
"papā...papā....siamo soli?"
gli ho chiesto entusiasta
Lui č scoppiato a ridere e mi ha detto
"si principessa ma ancora per poco"
Io l'ho guardato e curiosa ho chiesto
"ti riferisci al nostro ospite papā?"
Lui ha annuito e mi ha detto
"aspettiamo un duca e mi aspetto da te un comportamento ottimo? sono chiaro?"
io sono andata a dargli un bacio e nell'orecchio gli ho sussurrato
"l'importante č che non ci sia Tilde"
Poi sono scappata via ad ascoltare la mia musica.
Dopo un po, forse un'oretta, hanno suonato alla porta: papā mi chiamata e mi ha tenuta per mano aprendola. Davanti a me mi sono ritrovata un omone grosso, piu grosso di papā con gli occhi verdi, vestito in giacca e cravatta e una sigaretta in bocca.
Ho stretto di piu la mano di papā: non era spaventoso ma solo strano.
E' entrato senza neanche guardarmi, sorridendo cortese a papā. Mi ha rivolto uno sguardo solo nel momento in cui mio padre mi ha presentata.
"saluta Luna"
mi ha detto.
Io ho sorriso e ho fatto un bell'inchino
"benvenuto duca"
ho esclamato durante l'inchino e poi mi sono tirata su guardando papā che mi ha sorriso segno che sono stata brava.Siamo andati nel salone, Tilde non c'era e papā ha versato in due bicchieri di vetro del liquido giallo, poi s'č seduto e io mi sono messa al suo fianco guardando il bicchiere. Quell'uomo continuava a guardare papā, ignorando totalmente la mia presenza. Mi sono fatta coraggio quando ha fatto una pausa aspirando del fumo dalla sigaretta e ho poggiato le labbra sull'orecchio di mio padre
"non č educato da parte tue versare del tč solo al nostro ospite"
gli ho sussurrato
"rimango pur sempre una signorina"
ho continuato infastidita
Papā ha riso di nuovo e scusandosi con il duca ha detto
"Luna va in cucina,c'č una grossa torta alla fragola puoi mangiarla"
Mi si sono illuminati gli occhi e sono schizzata via. Papā mi ha richiamata
"Lunaaa...non dimentichi qualcosa?"
Sono tornata indietro sbuffando
"con permesso"
ho detto il piu gentile possibile verso quel signore che tanto mi ignorava. Poi ho guardato papā con l'aria di chi sta dicendo "Va bene cosi???" e sono filata via.
Ho mangiato la torta e ne ho mangiato un pezzattone, mentre papā continuava a parlare con quel signore alto e sgarbato. Avrebbe potuto rivolgermi almeno la parola. Mi stavo annoiando troppo,davvero tanto e cosi mi sono messa dietro il muro ad origliare: lo so che non si fa ma ero troppo curiosa. Credo che il duca mi abbia anche vista: mi ha lanciato un'occhiata e io gli ho detto "shhhh" con il migliore dei sorrisi: beh papā mi ha beccata lo stesso
"esci di li Luna..."
mi ha ordinato e cosi, contro voglia, sono uscita allo scoperto
"la prossima volta lascerō che Tilde ti trovi quando deve consegnarti delle scartoffie che non vuoi leggere"
ho esclamato ignorando quel signore che adesso mi guardava intimorendomi. Papā č scoppiato a ridere e gli ha detto che ho una lingua lunga: sai diario l'ho guardata allo specchio prima e non mi sembra piu lunga della sua.
Fatto sta che mi ha "obbligata" a recitare l'ODI ET AMO di Catullo difronte al duca che lui ha chiamato Leon.Finalmente, dopo un'intera serata, il duca mi ha sorriso e mi ha messo una mano sulla testa dicendomi che ero brava. Ho sorriso prima a lui poi a papā e sono rimasta tutta la sera con loro addormentandomi sulla poltrona. Sai diario ho capito una cosa: i grandi sono seri, troppo seri. Sorridono poco, parlano seriamente e non vedono le cose ovvie...Io non voglio diventare grande, se essere grandi č cosi.
Ora me ne vado a dormire diario....buona notte a te e buona notte papā
 
NOTE:
* Luna Tyche Michelet nasce a Bordeaux (Francia) il 10 febbraio del 1845 da Jules Michelet e Sophie Sounier. La sua famiglia č la classica famiglia aristocratica dell'800 con l'aggravante di avere un padre che sarā uno dei grandi scrittori della storia, pubblicando nel 1855 quella che sarā una delle opere piu importanti sul Rinascimento francese intitolata "Histoire de France au Seizieme siecle"per celebrare la gloria del secolo precedente.
Il nome di Luna ha una storia particolare: venne chiamata Luna da suo padre per la sua ossessione quasi maniacale verso quell'astro. Inoltre aveva condotto numerosi studi sulla dea che veniva definita "Grande Madre" la cui rappresentazione č proprio una luna piena affiancata dalla luna calante e dalla luna crescente. [ )O( ].Ma al nome Luna fu affiancato uno meno carino: Tyche. In greco significa "fortuna" ma lui lo affiancō a quel primo nome con l'accezione di "Luna Fortunata" per indicare, in sua figlia, un periodo nuovo, una luna nuova che apportava in se maggiore fortuna e cambiamento per una razza come la loro: i Vampiri.


* La Nalia č l'organo governativo che faceva da sostegno alla monarchia della cittā di Bordeaux.La struttura non č cosi complessa:  all'epoca un consiglio di vampiri (La Nalia appunto) faceva da "corona"alla monarchia, contrapponendosi ad un quasi inutile consiglio umano, chiamato Gaia, formato da maghi e streghe quasi schiavi del dominio vampiro.Il capo Nalia con l'intero corpo deteneva in se il potere legislativo e giudiziario, mentre per l'esecutivo si faceva capo al re.I membri della Nalia sono 10 (compreso il suo capo) e si suddividono in Membri Anziani e Membri semplici. L'anzianitā di un membro viene decisa per merito, per anni di servizio o per successione (di padre in figlio). L'anzianitā su carta di un membro denota il suo grado di importanza all'interno del consiglio.Insomma, Bordeaux č ed era una cittā assediata e sotto il potere oscuro. Nel 2011 la monarchia č crollata lasciando tutti e tre i poteri nelle mani del capo Nalia e dei membri anziani.

* I vampiri di Bordeaux possono essere sostanzialmente divisi in due categorie fondamentali sottolineando tra loro le piccole differenze di base. Ci sono gli Anciens, i classici vampiri diventati tali in conseguenza al consueto processo di trasformazione, e gli Enfants, che sono l'evoluzione dei vampiri "classici" e nascono dall'unione carnale di due vampiri. I primi sono i classici vampiri che hanno conosciuto l'umanitā e sono stati trasformati, quindi non escono durante il giorno e cadono , nelle ore diurne, in quello stato di morte apparente che li caratterizza. Gli Enfants, invece, nei primi anni di vita, vivono come dei normali bambini il ciclo del giorno e quindi hanno la possibilitā di vedere la luce attraverso dei filtri. Ovviamente il sole li uccide come per un normale vampiro, ma in questo caso vedere un raggio di sole attraverso le tende non č del tutto dannoso. Il processo di veglia/sonno, comincia ad invertirsi con il passare degli anni ed č graduale di modo che il vampiro enfant comincerā a dormire meno ore di notte e qualche ora in piųā di giorno. A processo completato (solitamente la loro crescita si arresta tra i 20 e i 25 anni) gli enfats si svegliano sempre qualche ora prima del calare del sole, al crepuscolo e cadono in stato di morte apparente un'ora dopo gli ancient (poco dopo l'alba per intenderci)

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Capitolo 2
*** strani segni ***


10 febbraio 1851 (7 anni)

Oggi č il mio compleanno: compio 7 anni,sono gia cresciuta? Stamattina sono schizzata via dal letto e mi sono guardata allo specchio: credo di essere un po piu alta e anche se rimango pallida come al solito , i miei capelli mi sembrano piu lunghi. Non č detto che tutto cresca nel nostro corpo: papā č cosi alto eppure i suoi capelli sono corti, come le sue unghie e il suo naso. Non voglio che mi cresca il naso, sarebbe scomodo quando danzo fare le piroette con il naso troppo lungo,sbatterebbe ovunque. Come al solito stamattina  č entrata Tilde, in tutta la sua freddezza, cosė inpiedi sul letto le ho detto
"sai cos'č oggi?"
Lei mi ha risposto un freddissimo "Si", quasi annoiato, ed č andata via lasciandomi i vestiti sulla sedia.Poteva almeno farmi gli auguri!! Mi sono vestita e sono scesa giu dove la "Cornacchia nera" mi aspettava seduto al tavolo: solo che ad aspettarmi insieme a lui vi era un pacchettino con della carta bianca e un grosso nastro rosa
"auguri signorina"
mi ha detto con quel suo sorriso
"merci monsieur"
ho risposto sedendomi al tavolo e mordendomi il labbro. Aspettavo che mi desse il regalo perchč non č educato prenderselo senza permesso. Il maestro mi ha guardata e ha fatto scivolare il pacchetto verso di me e quando mi ha dato il permesso ho preso a scartocciarlo scoprendo un bellissimo libro: IL SIMPOSIO di Platone.  Lo avevo tanto desiderato, quella favola sull'amore mi era piaciuta davvero tanto. L'ho ringraziato e ho preso a leggerlo tutto d'un fiato mentre lui di tanto in tanto, mi porgeva qualche domanda a riguardo.
Quando č andato via era gia sera e ho sentito dei passi sulle scale: papā scendeva mentre Tilde mi preparava la cena. Sono andata verso di lui con le mani dietro la schiena
"non noti nulla?"
gli ho chiesto
Lui mi ha guardata con fare critico e mi ha detto
" a parte il tuo bel sorriso niente principessa"
Ho messo le mani sui fianchi e gli ho detto
"oggi sono piu alta di ieri...e c'č un motivo sai?"
Come al solito s'č messo a ridere: ma perchč quando sono seria lui ride??
Poi mi ha presa in braccio e portata nel salone. Sul tavolo c'erano due cose: un pacchettino con della carta blu e un fiocchettino argento con accanto un sacchettino di velluto blu.
Ho guardato papā posando le mani sul tavolo e ho allungato la mano verso il pacchettino: aprendolo ho trovato una bellissima collana d'oro con una pietra azzurra. Papā mi ha spiegato che si chiama "acquamarina" perchč, si dice, che racchiuda in se l'essenza del mare . L'ho indossata e poi mi sono mossa verso il sacchetto. L'ho aperto e ho scoperto dei semini:tre semini bianchi come la neve.
"cosa sono?"
ho chiesto a papā
"sono rose blu Luna..."
mi ha spiagato
"devi piantarli nel terreno e nascerā una bellissima piantina con delle rose blu"
ha continuato. Ma mi chiedo: come faranno delle rose a stare in un semino cosė piccolo?
Papā mi ha spiegato che le rose blu sono rare in natura e che anche io sono rara e speciale come loro.
Sono felice diario,č stato proprio un bel compleanno. Solo Tilde non č stata gentile con me, ma lei infondo non lo č mai.
Sono stanca adesso...č ora di dormire...domani avrō 7 anni e un giorno e spero di crescere ancora un po!
Notte diario....buona notte papā


18 febbraio 1851 (7 anni)

Credo di averla fatta grossa: papā mi ha punita per una settimana intera: niente danza e niente pittura, neanche un colore piccolo piccolo.
Uffa! ma non č mica colpa mia se le lampade esplodono?!!
Tutta colpa di Tilde che , come al solito, mi ha fatta arrabbiare. Me ne stavo buona buona sul divano a colorare quando , come una furia, mi ha detto che dovevo smetterla di stare sul divano, che avevo una scrivania dove poter colorare.
Io la odio perchč urla: urla in continuazione e mi fa salire una rabbia pazzesca. Non sopporto le urla,non le sopporto davvero, credo siano una mancanza di educazione perchč le cose possono essere dette anche con calma. Fatto sta che ho sentito un gran calore nelle mani e la rabbia salire dallo stomaco. Cosė le sono andata incontro urlando
"smettila di urlarmi contro"
le ho detto
"potresti essere piu gentile con me?"
ho continuato urlando a mia volta. Ma non appena ho stretto i pugni tutti le lampade nella stanza sono esplose incendiando le tende *
Tilde č scappata e io sono rimasta li a fissare la tenda che andava a fuoco: era bellissima, piu bella del solito. Mentre assistevo a quello spettacolo magnifico č arrivato Ben ,il nostro giardiniere e ha spento il fuoco chiedendomi se ero spaventata
"no Ben...perchč dovrei?"
gli ho chiesto. Lui mi ha guardata in modo strano e , a differenza di Tilde, mi ha spiegato che devo stare attenta con i colori perchč potrei sporcare le cose, ma soprattutto ha detto qualcosa rigurado al fuoco che adesso non ricordo bene perchč, non appena ho realizzato che mi stava conducendo da papā, mi sono gia immaginata la strgliata che avrei avuto.
"non sono stata io"
ho tentato di spiegargli, ma non c'č stato verso.
Gli ho detto che le lampade sono esplose da sole e che Tilde mi aveva urlato contro.
Lui mi ha messo la mano sullo stomaco, come se sapesse da dove la rabbia era partita e mi ha detto
"ma petite,quando senti la rabbia venire su devi tenerla buona..."
Io ho sbuffato e ho abbassato lo sguardo ma lui ha continuato
"niente colori per una settimana principessa..."
e mi ha mandata via.
I grandi sono ingiusti: se la prendono con te anche se non hai fatto nulla. Perō devo confessarti una cosa: AVREI VOLUTO DAVVERO CHE LA TESTA DI TILDE ESPLODESSE
Sarā meglio andare a nanna diario...buona notte a te....dolce notte papā


1 marzo 1851 (7 anni)


Stasera sono stata in giardino con Ben: gli ho dato i miei semini e lui li ha piantati sotto il balconcino della mia camera. Ha detto che cresceranno infretta e che saranno un bellissimo spettacolo perchč lui farā in modo che facciano da cornice al balcone. Gli ho dato un grosso bacio stringendolo forte e ringraziandolo, Ben mi vuole molto bene, ne sono certa. Lui fa le magie con i fiori: li fa cambiare di colore e ci decora ogni cosa. Io direi che č proprio un mago.
L'altro giorno papā mi spiegava che Ben č un alchimista * , che č in grado di cambiare le cose e di farle sembrare piu belle. Quando ho detto a papā che volevo imparare l'alchimia mi ha guardata male
"le principesse non imparano l'alchimia"
mi ha detto infastidito
Cosi ho fatto spallucce: delle volte papā č cosi strano!
Beh, ritornando ad oggi ,quando Ben mi ha chiesto di andare in cucina a prendere dell'acqua sono schizzata di corsa in casa, aprendo la porta della cucina dove, Tilde la strega, stava cucinando i biscotti.
Le ho chiesto di prendermi dell'acqua e lei, senza neanche guardarmi, mi ha detto che dovevo aspettare. Ho storto il naso e arricciato le labbra e senza dire nulla,sono salita su una sedia. Prima che lei potesse arrivare alla fontana avevo gia preso la caraffa e la stavo riempiendo, incredibile! *
Ha sgranato gli occhi: non si aspettava che fossi piu veloce di lei, ma in reltā neanche io me lo aspettavo.
Cosi l'ho guardata con aria soddisfatta  e le ho detto
"vedi ad essere grandi? si finisce che si diventa lenti"
e me ne sono andata di nuovo da Ben che ha versato l'acqua sui miei semini.
Poi lui č andato via e io sono rimasta un po in giardino a riflettere sull'accaduto:
essendo piccola forse sono piu leggera e Tilde aveva la finestra aperta in cucina. Forse una folata di vento mi ha spinta di piu e sono arrivata prima di lei al lavandino. A questo pensiero mi sono spaventata: se fosse arrivato un vento forte forte allora mi avrebbe scaraventata in capo al mondo. Cosi mi sono fiondata verso l'aiula e ho raccolto dei sassolini che ho messo nelle tasche del vestito
"cosi dovrei essere apposto"
ho pensato aspettando papā sui gradini di ingresso. Mi sono tenuta ben salda alla ringhiera e quando č tornato mi ha chiesto
"che ci fai qui principessa?"
"ho piantato i semini con Ban papā"
ho risposto stringendo la sua mano.
Lui mi ha guardato perplesso e mi ha chiesto
"che hai?"
Io ho aperto la porta e sono entrata
"nulla papā,ho solo paura che il vento mi porti via"
gli ho spiegato chiudendo bene la porta e tirando fuori i sassi dalla tasca. Papā ha riso, ha riso di gusto e ha riso cosi tanto che non riusciva a parlare. Ma perchč tutti ridono?
Poi mi ha presa in braccio e mi ha detto che il vento non puo portarmi via e che era stato un puro caso che io fossi arrivata li prima di Tilde la lumaca! Perō i conti non tornano: come ho fatto ad essere cosi piu veloce di lei?
Non lo so diario...fatto sta che aspetto che le mie rose nascano e mi decorino il balcone
Buona notte diario...Luna va a dormire...buona notte papā

NOTE


* Oltre ai classici poteri psichici ogni vampiro ha un potere individuale che sviluppa e scopre negli anni. Luna ha il potere di far esplodere la materia stringendo i pugni o agitando le mani ma la sua capacitā aumenta di anno in anno riuscendo, con l'allenamento, a far esplodere oggetti sempre pių grandi fino ad intere automobili. Ovviamente l'utilizzo di tale potere comprende uno spreco di energia proporzionale all'oggetto che si fa esplodere. E' in questi anni che il potere comincia a risvegliarsi e a svilupparsi in maniera incontrollata. Solitamente le esplosioni di Luna sono dovuti a dei moti di rabbia o comunque a situazioni di estremo disagio anche dopo l'allenamento.

* A Bordeaux gli alchimisti appartengono anch'essi alla razza dei vampiri. Tutti gli alchimisti sono dei vampiri che hanno rinunciato ai propri poteri psichici ed individuali per votarsi all'apprendimento di quest'arte. Gli alchimisti sono ritenuti come "traditori della razza" da coloro che hanno una mentalitā conservatrice come il papā di Luna inquanto a loro parere rinnegare i propri poteri equivale a rinnegare ciō che si č. Agli alchimisti quindi rimane solo ed esclusivamente la necessitā di nutrirsi di sangue e la capacitā di poter soggiogare le proprie vittime ma, a conti fatti, sono vampiri che posseggono solo la capacitā di creare pozioni e tramutare gli oggetti attraverso l'arte appresa.

* In questi anni anche la velocitā tipica dei vampiri compare nei suoi comportamenti. Ovviamente č puro istinto e quindi Luna non si rende conto di aver usato la velocitā maggiormente sviluppata anzi, crede di essersi mossa in modo normale e di essere spinta dal vento. Anche questa capacitā, come le altre, viene dettata da forti emozioni o necessitā quali ad esempio la rabbia, l'istinto o in questo caso la voglia di essere indipendente.



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Capitolo 3
*** mia madre ***


30 marzo 1851 (7 anni)

Oggi č tornata la mamma: quella vipera č stata via tanto tempo e torna quando le fa piu comodo.
Papā non ci stava nella pelle e io oggi non sono uscita dalla mia stanza.
Non mi andava di vedere la sua faccia serena e distesa mentre noi qua ci diamo da fare.
Mia madre č una persona stupida, mia madre č come Tilde.
Oca e senza un briciolo di intelligenza, pensa solo alla casa, ai vesititi ai suoi trucchi e ai suoi profumi. Io non voglio diventare cosi: non voglio essere una bella bambola. Preferisco essere brutta ma con un cervello, come papā, anche se papā č molto bello. Questa stanza diario mi č sembrato l'unico posto sicuro della casa oggi: se fossi scesa avrei litigato con tutti e devo imparare a controllare la rabbia. Mi bruciano gli occhi e senza che io me ne accorga a volte scendono delle lacrime sulla faccia: non devo piangere , piangere non risolve nulla. Dovrei essere felice del fatto che mia madre sia qui,ma non lo sono affatto. Papā ha bussato piu volte alla mia porta: gli ho detto di andare via, di andare da lei visto che era cosi felice di rivederla. Credo che sia rimasto per un bel po fuori dalla porta. Non lo so ma quando papā č vicino avverto un bellissimo odore e una bella sensazione. *
Io credo che ami una cosa quando ti entusiasma: se papā torna a casa io sono entusiasta e felice quindi lo amo, se devo dipingere sono entusiasta e felice quindi amo dipingere, amo anche Ben perchč sono felice di vederlo, ma con la mamma niente, neanche un briciolo di entusiasmo, solo vuoti allo stomaco e lacrime.
Ma dov'era lei quando ho ballato al mio compleanno?? dov'era lei quando ho piantato le rose?
Lei non c'era: era chisā dove e chisā con chi. La cosa che mi fa piu rabbia č che papā continui ad amarla nonostante lei non ami lui. E' una cosa strana l'amore: sembri un rimbambito e fai cose stupide.
Non mi voglio innamorare, non mi innamorerō mai, lo prometto. Credo sia arrivata l'ora di dormire diario: la strega Tilde č gia entrata due volte e io non voglio che lei ti veda. Non voglio piu uscire da questa stanza ... mai piu. Ci siamo solo io , te i colori e la sbarra da danza!
Buona notte diario...


1 settembre 1851 (7 anni)

Ancora urla in casa Michelet: sono stufa. Credo che farō la valigia e andrō via. La mamma č tornata solo per far arrabbiare papā e me, e forse anche per dare ordini. Quella pazza da libero sfogo alla sua follia quando č in casa e io faccio difficoltā a studiare. La sentivo dire che papā ha un'altra donna: beh! a meno che non sia io , qui non ci sono altre donne a parte Tilde la strega , della quale nessuno, per nussana ragione al mondo si innamorerebbe. Tilde č molto bella , ma č molto stupida e fredda: ha dei lunghi capelli neri e due occhi neri come la pece. La sua pelle e rosea e candida, a differenza della mia che č bianca come la cera di una candela. Ha un fisico bello: magra , alta le sue gambe sono lunghe e affusolate, sembra quasi una ballerinaMa papā non si innamorerebbe mai di Tilde,proprio mai. E' troppo precisa e per di piu č una gran rompiscatole che ha da ridire su tutto.
Papā ama solo me...
Intanto la mamma s'č rifatta le valigie e le ha messe vicino la porta: mi sono messa sulle scale a guardarla
"te ne vai di nuovo?"
le ho chiesto seria
lei mi ha guardata e mi č venuta incontro come per abbracciarmi ma io mi sono ritratta
"fai bene,cosi almeno avrō un po di pace per studiare"
ho continuato prima che potesse rispondermi. Mi sono voltata e sono salita su: ho sentito che mi chiamava piu e piu volte ma non mi sono voltata: non si merita il mio amore.
Intanto la rabbia veniva di nuovo su dallo stomaco , ma sono riuscita a trattenerla fino in camera mia. Non appena ho chiuso la porta la maniglia č esplosa ma ne Tilde ne papā se ne sono accorti. Non capisco perchč le cose esplodono quando mi arrabbio: forse č normale, o forse nulla di me lo č.
Sono confusa ma tranquilla: finalmente la vipera č andata via.
E' ora di mettermi a letto diario...dolce notte a te....buona notte papā


5 gennaio 1852 (quasi 8 anni)

Oggi il maestro non č venuto e Tilde č andata via prima. Questa situazione non mi era nuova cosi sono scesa da papā ancora con il pigiamino e gli ho chiesto
"chi arriva oggi?"
Lui mi ha guardato con il suo solito bel sorriso e mi ha detto
"torna il duca principessa"
Ho sbuffato e sono andata verso di lui salendo sulle sue gambe
"non mi sta molto simpatico papā....non ride mai come te"
gli ho detto in tutta sinceritā. So che con lui posso essere me stessa e posso dire cio che penso.
Ma papā mi ha risposto
"vedi Luna non tutti siamo uguali...c'č chi ha la pelle bianca e la pelle scura, chi parla tanto e chi non sa parlare, chi sorride e chi non sorride...non per questo uno č migliore dell'altro....siamo tutti diversi"
Io sono rimasta li a guardarlo: com'č bello il mio papā! Dopo aver capito cosa intendesse ho annuito, insomma papā voleva solo dirmi che tutte le persone non sono diverse solo fisicamente ma anche caratterialmente
"allora il duca non sa ridere...ma qualcuno dovrebbe insegnarglielo"
ho detto facendo spallucce con aria da furba.
Papā mi ha sorriso e mi ha detto di non mettermi strane cose in testa , di essere buona perchč avevano da lavorare tanto. Perō avrei potuto seriamente dargli lezioni di sorriso...vabbč
Sono salita in camera mia e mi sono infilata finalmente un vestito che mi piace davvero: blu di raso lucido e ho raccolto le ciocche che cadevano davanti agli occhi dietro la nuca con un nastrino bianco. Poi sono scesa giu di corsa.
"papā...papā...come sto?"
ho chiesto ignorando il fatto che Leon fosse gia li e che stessero parlando di quella strana cosa chiamata Rinascimento.
Mi sono pietrificata quando mi ha guardato. Ha uno sguardo gelido e un sorriso di pietra.  Non sono riuscita a dire nulla e a malapena ho sentito papā che mi rimproverava per aver corso giu dalle scale. Mi sono sentita come ipnotizzata dal duca. Un po mi spaventa diario: lui č cosi serio e non sa ridere , non so come faccia papā a volergli cosi bene.
Fatto sta che me ne sono andata filata filata vicino a papā e ho chiesto
"che cos'č il rinascimento papā?"
Lui mi ha detto che č un'epoca storica non molto lontana da noi databile intorno al 1400 e che Leon lo aveva vissuto e gli stava dando una mano a spiegare meglio alle persone cos'era. Ho avuto paura ad alzare lo sguardo sul duca, cosi l'ho lasciato basso e ho chiesto a papā
"ma allora ha 400 anni?"
Lui ha sgranato gli occhi
"si Luna"
ha detto Leon prima che papā potesse rispondermi. Finalmente qualcuno che non inventava scuse
"e puo un uomo vivere 400 anni?"
ho chiesto sollevando poco poco la testa
"si"
mi ha risposto gelido
Io ho annuito , molto molto perplessa ad essere sincera, poi ci ho pensato
"io mi annoierei a vivere per 400 anni sai?"
ho detto a Leon con un sorriso e poi ho guardato papā mordendomi le labbra
"lo so ...parlo troppo"
Papā č scoppiato a ridere e mi ha baciata lasciandomi rimanere tutto il tempo li con lui. Non sono stata fastidiosa, solo curiosa diario. Ho fatto tante domande e anche se il duca continua ad ignorarmi quando arriva lui io posso passare piu tempo con papāE' strano che abbia 400 anni: non č cosi vecchietto a vederlo. *
Beh...me ne andrō a ninna adesso...buona notte diario , buona notte papā

NOTE


* Lentamente Luna comincia a sviluppare quelle che sono le caratteristiche peculiari della sua razza: oltre ad un movimento pių veloce che con il tempo progredirā, Luna adesso č in grado di distinguere gli odori delle persone a lei care tra cui appunto suo padre. Inoltre si diffonde il lei un senso di calma e tranquillitā quando suo padre č nei paraggi: questo perchč ovviamente comincia a percepire la presenza delle persone anche se non puō vederle.

* Leon LeRoy č l'unico che sarā sincero con la piccola Luna sin dal primo istante. Il Duca ha una lunghissima vita di 400 anni da raccontare ed, essendo vissuto all'epoca del Rinascimento, č in grado di aiutare Jules nella stesura di quella che poi sarā la sua pių grande opera. Ovviamente Luna essendo una bambina ha una mente pių aperta ed elastica e , il fatto che questo Duca abbia 400 anni la incuriosisce ma non la impensierisce. Infondo lei non sa quanto dura la vita di un uomo mediamente!


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Capitolo 4
*** che cosa succede? ***


12 febbraio 1852 (8 anni)

Due giorni fa č stato il mio compleanno: ho compiuto 8 anni e sto crescendo a vista d'occhio.
I vestitini e le scarpette dell'anno scorso mi vanno stretti e grazie alla danza,come dice la mia insegnante, sto diventando piu alta. Sono migliorata molto in danza anche se per certi periodi mi sento debole e senza forze. Oggi diario č successa una cosa strana, una cosa che mi ha lasciato perplessa e ancora scossa, credo che guarderō papā con altri occhi,credo che lo guarderō come tutti gli altri uomini.
Avevo appena annaffiato le mie rose perchč il sole era calato e , visto che Ben non c'era, me ne sono tornata dentro per allenarmi un po, ma prima ho deciso di passare in cucina. Credimi diario, non sono riuscita ad entrare perchč ho visto qualcosa che non avrei mai voluto vedere: Tilde era spalle al muro , con una gamba sollevata lungo il corpo di papā che le stava addosso con il volto sul collo.
Non credo mi abbiano vista: sono filata via come un razzo in sala per allenarmi.
Mi sono messa a pancia in su sul pavimento: allora aveva ragione la mamma che papā amava Tilde??
Non lo so diario, sono confusa. Se tu potessi parlare e trovare la soluzione ad ogni problema sarei pių che felice. Non posso chiedere a papā cosa stava accadendo e neanche al maestro, con Tilde non ci parlo e a Ben mi vergogno di dirlo.
La signora delle focaccine non ne saprā molto e la maestra di danza č rigida con me
"poche chiacchiere Luna"
mi risponderebbe.
Giorno per giorno mi rendo conto che sono sola: anche papā crolla. Cercherō nei libri e chisā che io non trovi risposta....
A domani diario Luna va a dormire...buona notte papā.


30 marzo 1852 (8 anni)

Io voglio uccidere Tilde: sono seria.
Sogno che la sua testa esploda in mille piccoli pezzettini e voglio che la mamma ritorni. Infondo č sempre mia madre ed č piu bella di Tilde.
Ormai tra papā e Tilde credo vada avanti da molto, moltissimo tempo, forse da prima che li scoprissi in cucina. L'altro giorno ho sentito che lei sussurrava a papā
"Jules dovresti dirglielo"
e papā le ha detto
"lasciamola crescere ancora un po"
Ma dirmi cosa?? che si sono fidanzati??
Beh,caro papā l'ho gia capito, forse hai dimenticato di avere una figlia sveglia e intelligente, come dici tu dalla lingua lunga, una figlia che sta crescendo e certe cose le impara anche senza il tuo aiuto. Sono arrabbiata con lui, sono arrabbiata con il mondo intero,non credo mi passerā infretta stavolta. Di giorno in giorno papā scivola lontano da me e mi lascia sempre piu sola: prima suonavamo il piano, mi faceva cantare e si divertiva a colorare con me, adesso non appena ha due minuti scappa da Tilde. Io li sento ridere e sto male perchč penso che lei mi sta rubando l'unica persona al mondo che ho,mio padre. Piango diario...al sol pensiero piango senza freno. Com'č stupido l'amore, č proprio stupido: secondo me quando ti innamori č come se ti dessero una botta forte in testa, o come quando batti la testa contro qualcosa. Per un po ti senti intontito, non capisci nulla, come quando sono caduta giu dal letto nel cuore di un pisolino. Li per li non capivo dove mi trovavo e mi sono sentita spaesata e frastornata, poi piano piano ho aperto gli occhi e ho capito di essere in camera mia.
Che papā sia caduto giu dal letto troppo forte?? Magari era cosi intontito da confondere Tilde con la mamma?? Eppure la chiama Tilde!! bho io non lo so diario, so solo che mi fa salire una rabbia immensa e vorrei farle esplodere la testa.
Sarebbe divertente secondo me vedere tanti pezzettini di Tilde ovunque.
Forse perō adesso č meglio che mi metta il pigiama e che mi infili nel letto...
Buona notte diario...


7 aprile 1852 (8 anni)

Oggi sono scappata di casa e sono in punizione fino alla fine del secolo ha detto papā. A me sembra eccessiva come punizione,infondo prima che il secolo finisca io sarō morta. Sono scappata perchč ho visto Tilde che gli dava un bacio sulle labbra.
Non so cosa mi č successo: sono salita in camera e ho riempito una borsettina con i miei vestitini,le scarpe e un peluche giusto per tenermi compagnia: odio stare da sola, e poi i peluche sono gia morti, non fanno domande. Fatto sta che la strega non aveva ancora aperto le tende, segno che il sole non era ancora calato e non potevo uscire, perchč il sole brucia la pelle e io non voglio diventare rossa.
Cosi sono scesa nel sottoscala e mi sono accampata li sui sacchi di carbone che la strega usa per accendere il fuoco quando cucina: non sono molto comodi ma sempre meglio che vederli appiccicati. Ho sistemato il mio peluche e mi sono chiesta cosa avrei fatto.
Beh,ho fatto tante ipotesi diario: rimanere in cantina, ma Tilde mi avrebbe trovata per l'ora di cena,uscire di casa e scappare via , ma dove mi sarei riparata quando l'omino del sole avrebbe riacceso il fuoco??
Sai diario il maestro mi ha detto che il sole č una stella e che la terra gli gira intorno: perō io non ci credo, perchč il sole non c'č sempre.
Fatto sta che sono rimasta li, cosi tanto tempo a pensare, che mi sono persa in mille pensieri addormentandomi.
Mi sono risvegliata solo quando la strega vipera malvagia ha urlato
"Jules č qui"
Papā č entrato come una furia in cantina e mi ha mollato una schiaffo: non č da lui sai? Credo di averla fatta grossa, ma ero li in casa non sono uscita fuori. Papā ha urlato, tanto , tantissimo, come quando urla con la mamma
"non devi piu nasconderti Luna....sei in punizione, fino alla fine del secolo"
mi ha urlato per poi sbattere la porta e tornare su.
Io sono rimasta sui sacchi di carbone ancora per un po: con le lacrime e la rabbia che venivano su dallo stomaco, ma ho saputo controllarmi diario perchč so di aver sbagliato. Fatto sta che sono in punizione! Ma quanto dura un secolo?? Sono uscita piano piano dalla cantina, con il volto e le mani nere e sono andata in biblioteca a vedere quanto dura un secolo. Un secolo, diceva l'Enciclopedie, dura 100 anni! Sai diario non č tanto: se Leon , il duca, ha vissuto 400 anni allora non č poi cosi tanto.
Perō io non ho la certezza che vivrō 400 anni come lui...perchč non tutti gli uomini vivono 400 anni.
Non lo so diario,domani chiederō al maestro se un secolo č tanto o e poco, fatto sta che non potrō piu colorare per 100 anni e non potrō ballare per 100 anni,dovrō solo studiare.Ma in conpenso le mie rose saranno cresciute ancora di piu e Tilde magari sarā andata via.
Sai diario,detto cosi č proprio tanto un secolo.
Ora me ne vado a nanna...sperando che un secolo passi infretta...buona notte diario....dolce notte papā



12 settembre 1852 (8 anni)

Oggi ho conosciuto una signora molto bella. Ha lo stesso nome di una regina che il maestro mi ha fatto studiare, ma lei mi ha assicurato che non č la stessa persona. Si chiama Cleopatra* e oggi ci ha fatto visita perchč , come dice papā, č una grande amica.
Tilde stavolta non č andata via come quando arriva Leon,č rimasta in casa tutto il tempo accanto a papā. Che avesse paura di Cleopatra??'
Secondo me si: sai diario...Cleopatra č simpatica. Non appena č arrivata papā mi ha presentata come al solito e io ho fatto un bell'inchino dandole il benvenuto. Lei mi ha sorriso, un bel sorrisone largo e divertente e mi ha fatto anche i complimenti per il mio vestito rosa.
"merci madame...vous estres merveilleuse aussi"
le ho detto sorridendole e lei mi ha stampato un bacione sulla guancia
Dovrebbe tornare piu spesso Cleopatra a trovarci per tanti motivi: mi ha portato un bel regalino, una statuina egiziana in legno. Ha detto che rappresenta la dea Iside che č la dea della luna...e io mi chiamo Luna. Dovrebbe tornare perchč sorride tanto e fa sorridere papā e dovrebbe tornare perchč cosi Tilde sta male e io mi diverto. Sai diario papā ha lasciato che rimanessi con loro nella stanza: ha detto che sono abbastanza grande da poter prendere il tč con loro. Ero emozionata: era la prima volta che prendevo il tč con un ospite, peccato che Tilde fosse li come una stupida senza spiccicare parola, solo immobile vicino a papā. Sai diario, Cleopatra ha la pelle bianca bianca come la mia, comincio a pensare che Tilde sia quella poco normale.
La sua faccia č troppo rosa , mentre quella di Cleopatra č bianca e liscia come la cera.Sono orgogliosa di somigliarle.
Durante la serata le ho recitato una poesia che avevo scritto per il mio papā e lei mi ha abbracciata forte forte: sai diario non me lo aspettavo....
Poi le ho detto
"lo sai che hai un bel nome?"
e lei mi ha risposto
"grazie...anche il tuo č bello Luna"
e poi ho continuato
"sai ...il mio maestro mi ha detto che in Egitto, tanto tempo fa c'era una regina che si chiamava come te"
Lei mi ha sorriso ancora di piu e ha guardato papā
"e com'era questa regina Luna?"
mi ha chiesto. Sembrava proprio non conoscerla sai??? Era curiosa che mi faceva tante, tantissime domande
"dicono che fosse molto bella"
le ho risposto a gran voce, poi mi sono avvicinata al suo orecchio e le ho sussurrato
"perō credo che sia piu bella tu"
Lei č scoppiata a ridere e mi ha abbracciata dicendo a papā che ero meravigliosa. Beh...Cleopatra č davvero simpatica dario.
Quando č andata via mi č dispiaciuto e sai credo che neanche a lei piaccia Tilde, il che la rende ancora piu simpatica.
Ora č meglio che vada a dormire diario...buona notte a te....sogni d'oro papā



20 ottobre 1852 (8 anni)

Oggi ho chiesto al maestro come fa una persona a morire.
Lui mi ha guardato un po perplesso e poi ha preso un libro. C'era scritto "Anatomie". Lo ha aperto mostrandomi una figura umana che, a sua detta, č stata rappresentata a metā, come se fosse tagliata in due parti. Mi ha spiegato che nel corpo esiste un muscolo chiamato cuore * che batte forte forte come un tamburo e che questo muscolo spinge un liquido vitale  in tutte le parti del corpo: questo liquido si chiama sangue. Non credo di aver mai visto il sangue, altrimenti me ne sarei ricordata. No non so proprio cosa sia.
Fatto sta che mi ha detto che questo muscolo si muove continuamente e che il cervello non puo dargli comandi: insomma il cuore č un po come me,fa di testa sua e decide se battere o meno. Se il cuore non batte piu, mi ha spiegato, allora il corpo muore perchč il sangue non viene piu spinto su su in alto. La lezione di oggi mi č piaciuta molto.
Sono tornata qui in camera e mi sono guardata allo specchio. Ho messo una mano sul petto e non ho sentito nulla!
Neanche un tamburo piccolo.
Ho pensato che fosse strano, che fossi morta e non me ne sono accorta??
Cosi sono schizzata giu da papā e senza dirgli nulla ho messo la testa sul suo petto. Niente, neanche a papā si sentiva un piccolo tamburo
Lui mi ha guardata perplessa e mi ha detto
"cosa ascolti Luna?"
Non ho sollevato la testa e ho continuato a star li
"zitto papā"
gli ho detto
"sto cercando il tuo cuore"
Lui ha sorriso e mi ha accarezzato la testa
"papā sai anche il mio č fermo come il tuo"
Lui mi ha baciata e mi ha detto
"beh si sarā stufato di battere ma petite"
Papā ha ragione: se fa di testa sua allora il cuore si ferma quando č stanco.
Ho ringraziato papā e sono andata da Tilde
"mi fai sentire una cosa?"
le ho detto
Lei mi ha risposto un si annoiato, come al solito.
Ho messo la testa sul suo petto e ho sentito il tamburo.
Era...strano...tamburellava veloce veloce come impazzito.
L'ho guardata e le ho detto
"sai Tilde il mio s'č fermato...per adesso sono morta"
Lei si č girata e non mi ha risposto piu: la odio.
Cosi sono tornata da papā
"papā...visto che per il momento siamo morti che ne dici di riposarci anche noi....sono un po stanca anche io come il mio cuore"
gli ho detto in tutta sinceritā
Cosi ce ne siamo andati in giardino a curare le mie rose che crescono sempre di piu
La conclusione diario č che oggi sono morta: ma magari domani il mio cuore si sarā stancato di stancarsi e riprende a battere
Ora me ne vado a dormire...nella speranza che riprenda presto perchč sono curiosa di sentirlo...notte diario
notte mio dolce papā



28 dicembre 1852 ( 8 anni)


Tilde se n'č andata: questo č quello che mi ha detto papā dopo quello che č successo oggi.
Oggi č stato un giorno brutto diario perchč ho litigato davvero di brutto con lei, e per quanto io la odio mi spiace che sia andata via senza averle chiesto scusa. Credo che ti racconterō le cose con calma, dall'inizio, senza tralasciare nulla. Credo che magari crescendo rileggerō questa pagina e magari capirō davvero cosa č successo oggi.
Sono ancora confusa dario, confusa e stralunata, ma stranamente mi sento forte e non ho sonno per niente.
Stamattina mi sono svegliata e sono scesa giu in pigiama: oggi č domenica e mi merito un po di riposo anche io.
Tilde era in cucina, sempre con le tende tirate e che sbuffava come suo solito.
Mi ha chiesto se volevo fare colazione perchč lei doveva uscire e io le ho detto che non avevo fame.
Come al solito ha borbottato innervosita ed č uscita. Papā dormiva: papā di notte sta sveglio e lavora e di giorno dorme come un ghiro, cosi sentendomi sola mi sono messa a suonare il piano nella speranza si svegliasse.
Niente non ci sono stati versi, eppure ho suonato proprio forte.
Tilde č tornata ed č andata di filato in cucina, ignorandomi. Forse a volte sono io che la tratto male ed č per questo che lei mi odia.
Cosi sono andata in cucina e mi sono seduta in silenzio
"che ci fai qui"
mi ha detto nervosa
"mi sento sola"
le ho risposto con gentilezza, giuro diario che sono stata davvero gentile
"senti piccola peste non puoi stare qui"
mi ha detto ancora nervosa
"perchč?"
ho chiesto sempre con gentilezza
"perchč non ti voglio tra i piedi in cucina...chiaro?"
ha urlato in malo modo.
Odio le urla e lei urla sempre, ma stavolta mi sono alzata e me ne sono andata senza rispondere.
Avrei voluto urlarle contro anche io, ma sarebbe stato inutile, tanto neanche mi ascolta.
Cosi me ne sono andata a sedere sulle scale poggiando il mento tra le mani aspettando che papā scendesse. Sono stata un bel po li e mentre pensavo che dovremmo ridipingere le pareti, č passata lei e mi urlato
"sei ancora in pigiama? quando ti deciderai a vestirti??"
Io mi sono spaventata: cosa diavolo c'č da urlare??
L'ho guardata tentando di dirgli che stavo aspettando papā, ma lei urlava cosi tanto che non mi lasciava parlare.
Presa dalla rabbia sono saltata in piedi e le ho detto di smetterla,le ho detto che lo avrei detto a papā e che lei non era mia madre. Le ho detto che non prendo ordini da una persona stupida e frivola come lei e che se mi va di stare in pigiama lo faccio. Le ho detto che se anche lei era piu grande di me era corta di cervello.
Ho urlato tanto diario, al punto che quando le ho detto
"tu sei una vipera"
e l'ho indicata con un dito, la bottiglia di vetro che aveva in mano le č esplosa.
Mi sono pietrificata. Lei come una furia mi č venuta contro e mi ha schiaffeggiata, ma la sua mano era bagnata.
Mi sono toccata la faccia č ho visto uno strano liquido rosso: profumava come Tilde e sapeva di buono.
Non chiedermi cos'č successo dopo diario perchč non me ne ricordo: ricordo solo che ho assaggiato quel liquido rosso e mi si č annebbiata la vista. *
Ricordo solo che papā č sceso e che Tilde era sdraiata a terra. Avevo la faccia sporca e le mani piene di quella roba
"cos'č successo papā?"
gli ho chiesto in lacrime
Lui mi ha presa in braccio e mi ha detto
"nulla piccola mia"
Mi ha portata in camera e mi ha ripulita. Avrei voluto fare mille domande ma ne ho fatta solo una
"che ha Tilde papā? le ho fatto esplodere la testa"
Lui mi ha sorriso
"no ma petite...sta solo male le passerā infretta"
mi ha detto.
Io ho fatto si con la testa e lui mi ha detto di stare in camera mia.
Quando č tornato mi ha detto che Tilde non sta tanto bene ed č andata via.
Tilde , ha detto papā, non tornerā piu
Aspettavo questo momento da tanto eppure non mi sento felice: forse s'č sentita male perchč la bottiglia č esplosa?
Non lo so diario...sono confusa.
Cos'č quel liquido rosso?? che fosse sangue???
perchč non mi ricordo nulla???
Continuo a farmi milioni di domande alle quali non trovo risposta. Intanto il mio cuore non ha ancora ripreso a battere e quindi continuo ad essere morta. Ora č meglio che dorma...notte diario...notte papā


NOTE


* Cleopatra č una delle tante figure che diventeranno importanti nella vita della piccola Luna. Amica e collaboratrice di suo padre avrā una predilizione per questa bambina e sostituirā spesso la figura materna che manca alla piccola Luna.In etā adulta diventerā la sua migliore amica e confidente.

* Luna comincia ad essere curiosa e ad imparare tante cose ma , quando non sa dare una risposta, formula teorie assurde e con un nesso logico per lei . Stavolta per il cuore crede che sia pigro e si sia fermato, senza realizzare davvero il concetto di morte formula una teoria pių che giusta: lei č morta. Il tema della morte e del cuore che batte sarā molto importante per lei , per parecchi anni fino alla scoperta della sua reale natura.

* Luna uccide Tilde a soli 8 anni ma non se ne rende conto: la vista del sangue per la prima volta le scatena un istinto omicida impressionante che lei stessa non č in grado ne di ricordare ne tantomeno di gestire. La bambina non ricorda cosa č accaduto perchč accecata in quel momento dalla sete di sangue. Con il tempo ci saranno episodi simili e maggiore preoccupazione da parte di Jules per sua figlia, arrivando alla conclusione che dirle la veritā sulla sua natura sia la soluzione migliore.

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Capitolo 5
*** a caccia di cuori ***


10 gennaio 1853 (quasi 9 anni) 

La casa č vuota senza Tilde: non pensavo che prima o poi lo avrei detto che mi manca.
Ancora non riesco a spiegarmi perchč sia andata via. E' vero sono un po capricciosa e ho la testa dura, ma non mi sembra di essere cosi fastidiosa.
Fatto sta che adesso non abbiamo una cameriera ma un magiordomo: si chiama Jean.
E' un uomo grasso e pelato, non molto alto. Le sue gambe sono cosi cicciotte che unite formano un buffissimo triangolo e la sua testa č tonda tonda come una zucca.
Porta dei buffi occhialini rotondi e , a differenza di Tilde , sorride sempre ed č sempre gentile.
Stamattina mi ha chiesto cosa preferivo per colazione in un modo cosi garbato che quasi mi dispiaceva rifiutare. Cosi ho bevuto un succo e ho mangiato le foccaccine che la signora gentilmente ci porta ogni giorno.
Jean č simpatico, ma mi spiace che Tilde sia andata via.
Papā dice che adesso che sono l'unica donna di casa devo prendermi le mie responsabilitā e badare a me stessa. Devo diventare autosufficiente, ha detto lui. Li per li non ho capito cosa voleva dire e cosi ho aperto il vocabolario e ho trovato quella parola. Autosufficiente č una persona che sa badare a se stesso.
Bene...allora sono autosufficiente perchč so badare a me stessa, non c'č bisogno che me lo dica papā.
Stamattina ho fatto notare al mio maestro che č da un po che il mio cuore ha smesso di battere e gli ho chiesto se č grave. Lui mi ha detto
"in alcuni casi no"
Gli ho sorriso, piano piano la Cornacchia diventa piu simpatica e non mi sgrida piu come prima: anche se continuo ad odiare la grammatica greca e latina mi sforzo nelle traduzioni ottenendo buoni risultati e sono migliorata anche in storia dell'arte e francese. Il mio maestro ha detto che crescendo mi farā studiare tante altre cose e introdurrā tante altre materie come la filosofia e la letteratura.
Sono impaziente : infondo mi piace scoprire cose nuove e conoscere culture diverse.
Credo che me ne andrō a ninna diario...sono un po stanca oggi...buona notte diario, buona notte papā

10 febbraio 1853 (9 anni) 

Tanti auguri a meeeeee
Oggi č il mio compleanno e sono felicissima: compio 9 anni!
Sono grande, beh piu grande di un anno fa ma piu piccola di quanto non potrei essere. Non sono grande quanto papā, ma mi sono allungata un bel po , ma non sono neanche piccola come qualche anno fa. Me ne accorgo perchč arrivo prima alla credenza dove Jean ha nascosto le caramelle, mentre qualche anno fa usavo la sedia per arrivarci.
Stamattina ero davvero felice: mi sono alzata presto come al solito e non appena sono arrivata giu Jean mi ha abbracciata facendomi gli auguri
"buon compleanno signorina..."
mi ha detto con il suo sorrisono
"mille grazie"
ho risposto con educazione.
Poi ho preso la mia tazza da thč e gli ho detto
"mi vedi piu alta?"
Lui ha sorriso e mi ha detto
"si...un pochino signorina"
Tutta contenta sono andata di filato a lezione dove il mio maestro mi aspettava: un grosso pacco era sul tavolo. Gli ho sorriso
"non doveva.."
ho detto con la mia solita educazione. Sono grande e devo comportarmi da vera signorina
Lui mi ha detto
"č stato un piacere"
e ha fatto scivolare il pacco verso di me
L'ho scartato con cura e ho trovato un libro. Si chiama "la cultura Rinascimentale in Italia". E' un libro molto grosso ma sono curiosa di scoprire cos'č finalmente il Rinascimento. Magari la prossima volta farō bella figura con papā e il duca. Sai, non č piu tornato, e neanche Cleopatra č tornata qui.
Mi spiace che non sia venuta, mi sarebbe piaciuto che fosse stata qui per il mio compleanno. Ho ringraziato il mio maestro e abbiamo cominciato a leggere il libro. E' un po difficile a dire il vero quindi ci metterō un po.
Finita la lezione sono andata in cucina dove Jean stava decorando una torta con dei ciuffi di panna
"č mia?"
ho chiesto entusiasta
"certo signorina"
mi ha risposto tutto contento. Gli sono saltata al collo baciandogli le guance
"grazie grazie grazieeee"
ho detto e poi sono salita su da papā.
Ho bussato alla porta e mi ha detto di entrare: si stava mettendo una cravatta nera. Mi ha guardata dallo specchio con un bel sorriso e mi ha chiesto di sedermi. Mi sono seduta e lui mi č venuto incontro con uno scatolone enorme tutto bucherellato.
"apri "
mi ha detto con aria da furbo.
L'ho guardato
"cosa mi nascondi papā?"
gli ho detto , ma prima che potesse rispondermi il coperchio della scatala s'č sollevato. Sono schizzata sulla sedia guardando la scatola mentre papā rideva.
Lentamente un musino tutto nero č sbucato dalla scatola
Ho ricevuto la mia gattina Margot. Adesso se ne sta qui buona buona sulle mie gambe, ed č adorabile.
"č bellissima papā...grazie"
e lui mi ha stretta forte forte.
Abbiamo cenato insieme e abbiamo cantato per ore con Jean e Ben.
Sono davvero felice e ho una nuova amica...
E ora a nanna....buona notte diario...buona notte papā




13 febbraio 1853 ( 9 anni) 

Oggi č tornato Leon.
Non sapevo che sarebbe venuto perchč stamattina ho fatto normalmente lezione. Stiamo ancora leggendo il libro sulla cultura rinascimentale e il tempo sembra passare piu infretta. Comincia a piacermi l'Italia, deve essere un bel paese anche se il mio maestro mi ha detto che č molto soleggiato.
Ho visto delle immagini e ne sono rimasta affascinata: mi piacerebbe andarci un giorno.
Dopo la mia lezione mi sono infilata il mio completo da danza e mi sono allenata per 3 ore: la mia maestra č malata e non puo seguirmi, ma io non mi fermo con gli allenamenti anche perchč mi piace tanto danzare.
Ho finito di allenarmi e mi sono recata nel salone : era gia li.
L'ho riconosciuto dalla sua postura e dal fumo della sigaretta. Sono una signorina ormai diario e quindi mi sono comportata come tale
"bonsoir monsieur"
ho detto educatamente
Lui ha ricambiato il mio saluto con educazione ma con la sua solita freddezza
"perdonami papā ma volevo avvisarti che ho finito gli allenamenti e che sto per andare in camera mia a fare un bagno"
ho detto seria seria.
Lui mi ha detto che potevo andare e io ho salutato salendo su.
Quando sono scesa il duca era ancora li e papā mi ha detto che sarebbe rimasto a cena con noi.
Avrei voluto sbuffare: sono rimasta seria seria tutta la sera, ma credimi ho detto sempre la mia quando ho potuto.
Dopo cena ci siamo spostati in salotto e papā mi ha permesso di rimanere visto che ha quasi terminato il suo libro sul Rinascimento
"č una fortuna che tu abbia visto tutto questo Leon"
ha detto papā al duca
Lui ha detto che era davvero un bel periodo e che lui ne aveva vissuto il cuore , aveva vissuto l'ambiente politico e culturale a pieno.
Ho ascoltato senza dir nulla : non ne so molto, per di piu avevo paura di dire qualcosa di stupido o senza senso.Ho guardato bene Leon: anche lui ha la pelle bianca bianca come la mia e quella di Cleopatra ma č meno simpatico. Credevo che mi fosse sembrato alto solo perchč io ero piccola, invece anche adesso che sono cresciuta in altezza continua a sembrarmi alto.
Prima che Leon andasse via mi sono fatta coraggio
"posso sentire una cosa Monsieur?"
gli ho chiesto con educazione e un po di timore
Lui mi ha guardata perplessa e poi mi ha detto di si.
Ho preso una sedia e ci sono salita su: ho posato l'orecchio sul suo petto. Niente neanche lui ha il tamburo.
Sono scesa e ho ringraziato con un sorriso
Papā gli ha spiegato che sono in cerca del cuore e tutti e due hanno riso.
Quando č andato via ho detto a papā
"anche il cuore del duca č pigro sai?"
Lui mi ha presa tra le braccia e mi ha baciata portandomi a letto. Caro diario questa giornata mi č piacuta tanto e sono felice di aver fatto una cosa intelligente con papā
Ora me ne vado a dormire...buona notte diario...buona notte papā


20 marzo 1853 (9 anni) 

Amo la pioggia
Non mi ero mai accorta che fosse cosi bella e cosi suggestiva. Stamattina mi sono alzata e ho fatto le solite cose,ormai la mia vita č di una monotonia unica.
Fortunatamente nel pomeriggio, quando il sole č calato e Jean ha aperto le tende papā ha deciso di portarmi a fare una passeggiata nel parco poco distante da qui.
Sono stata poche volte al parco , ma di solito non c'č mai nessuno. Ci sono tanti fiori e dei prati bellissimi, alberi grandi dal tronco enorme. Papā mi ha spiegato che sono alberi vecchissimi, che hanno piu di 200 anni.
"sono come Leon papā"
gli ho detto. Lui mi ha sorriso
"si sono come Leon"
mi ha riposto.
Poi ci ho pensato un attimo
"quanti anni hai papā?"
gli ho chiesto. Lui mi ha presa per mano e ci siamo seduti sotto un grosso albero, sull'erba. Ho tolto le scarpe e ho strofinato i piedi sull'erba umida: č proprio bella.
Papā mi ha detto che ha 450 anni e che prima non abitava a Bordeaux ma viveva in polonia, un paese dell'europa dell'est. Mi ha detto che era un soldato e che aveva visto tante guerre
"ma allora sei piu grande degli alberi papā"
gli ho detto. Lui mi ha abbracciata e baciata dicendomi di si.
Anche papā ha 450 anni...ma allora viviamo tutti cosi tanto. Devo aspettare di vedere Cleopatra e devo chiederle quanti anni ha, anche se lei sembra piu giovane, quasi quanto lo era Tilde
Beh...fatto sta che mentre papā continuava a raccontare una luce accecante ha strappato il cielo per pochi secondi. Mi sono immobilizzata
"tranquilla principessa...č un lampo"
Ho sgranato gli occhi e sono rimasta in silenzio. Poco dopo č venuta giu la pioggia, tanta , tantissima: alla luce dei lampioni le gocce d'acqua sembravano tante piccole stelline che venivano giu.
D'istinto sono schizzata in piedi e sono andata sotto la pioggia chiudendo gli occhi: č....bella...scivola sulla pelle e bagna i vestiti. L'erba diventava scivolosa e ancora piu fresca. Mi sono messa a correre
"vieni papā..."
gli ho urlato. Lui si č alzato e mi ha sorriso mentre io gli correvo intorno.
La pioggia mi piace, non capisco perchč Jean prenda l'ombrello per uscire quando piove: č cosi bello camminare sotto la pioggia. Quando sono tornata a casa i miei capelli erano gocciolanti e i miei vestiti zuppi, ma ero tanto tanto felice.
Sai diario...credo che le persone siano strane e non sappiano apprezzare le cose...
Ora perō ti do la buona notte....e buona notte anche a te papā.


1 settembre 1853 (9 anni) 

Credo di essermi innamorata: sono uscita in giardino oggi pomeriggio e ho visto Ben che curava le mie rose.
Mi sono pietrificata quando mi ha guardata e mi ha sorriso. Mi sentivo...intontita...strana...e forse mi sono innamorata di Ben.
Beh..lui č grande ma puo aspettare che cresco cosi puo fidanzarsi con me, ma cosa fanno i fidanzati?
Quando sono tornata dentro l'ho chiesto a Jean.
Lui ha aspettato un po e poi mi ha detto
"i fidanzati si scambiano amore signorina...fanno passeggiate,mangiano un gelato e si sorridono a vicenda"
L'ho ascoltato attentamente perchč devo sapere bene cosa fanno i fidanzati, anche se Tilde e papā si baciavano anche, ma Jean mi ha detto che per i baci devo aspettare di crescere un po.
L'ho ringraziato e sono tornata in giardino.
Ho guardato Ben
"ti va di passeggiare con me?"
gli ho chiesto un po timida
Lui mi ha sorriso e mi ha teso la mano
"certo....puoi aiutarmi con i tulipani li giu?"
Sono stata felice: ho passato tutto il pomeriggio con Ben a piantare tulipani e a curare le mie rose e , anche se non abbiamo mangiato il gelato e non ci siamo baciati credo che io e Ben siamo fidanzati
Avevo promesso di non innamorarmi mai...ma sai diario non posso mantenerla questa promessa perchč č successo e neanche me ne sono accorta.
Fatto sta che prometto di non fare cose stupide e di non lasciare solo papā adesso che sono fidanzata con Ben.
Adesso me ne vado a ninna diario....una dolce notte



12 ottobre 1853 (9 anni) 

Oggi č tornata Cleopatra: sono felice.
Ho passato proprio una bellissima giornata ma, sinceramente non ho capito di cosa parlavano lei e papā. Appena č entrata mi ha dato un bacione sulla guancia e io l'ho abbracciata forte forte tandole al collo.
Poi ho chiesto scusa: non so cosa mi sia preso e non č educato lanciarsi sugli ospiti. Lei mi ha detto che non devo chiedere scusa, che anzi le fa piacere abbracciarmi e darmi i baci.
Sono andati in salone lei e papā a parlare: papā ha nominato la Nalia, quella strana assemblea alla quale spesso mi ha portato e ha detto che piano piano sfiorisce.
Cleopatra ha detto che lei non puo fare nulla per il momento e che era li solo per dare consiglio a papā che sembrava davvero stressato.
Dovrebbe riposarsi sai....ecco perchč non voglio fare il capo ci si stanca troppo...davvero.
Non appena hanno finito di discutere abbiamo preso il thč e io ho detto a Cleopatra
"posso sentire una cosa"
Lei mi ha sorriso
"cosa vuoi sentire Luna"
mi ha detto
"posso sentire il tuo cuore?"
Lei un po perplessa a guardato papā che gli ha sorriso
"Luna č in cerca dei cuori di tutti...perchč il suo s'č fermato"
ha spiegato papā a Cleopatra..
"si il mio cuore s'č fermato da tanto ormai...perō sono speranzosa di risentirlo battere"
le ho spiegato
"č solo un pigrone come quello di papā...e quindi per il momenti siamo morti"
ho concluso. Lei mi ha presa per mano e mi ha detto che anche il suo non batte da tanto e mi ha fatto sentire. Niente anche lei non aveva il tamburo
"allora sei morta anche tu"
le ho detto
Lei ha sorriso
"certo Luna...siamo morte entrambe...anzi anche papā č morto"
ha spiegato quasi seria.
"beh...questo č lo svantaggio di avere un cuore pigro"
le ho detto e lei č scoppiata a ridere baciandomi.
Sai diario, Cleopatra mi piace e ha detto che la prossima volta che tornerā mi porterā un bel regalino dall'Egitto.
Ora perō me ne vado a ninna...dolce notte papā



25 dicembre 1853 (9 anni) 

Stavo studiando la struttura delle citta: si chiamano carte topografiche perchč topos in greco puo significare anche luogo, quindi sono la mappa della citta.
La cittā, secondo il mio maestro , ha sempre un luogo di ritrovo chiamato piazza, una strada principale e tante strade secondarie, luoghi pubblici come parchi, biblioteche teatri e caffč e una parte fuori dalla cittā che si chiama cimitero.
Li vengono seppelliti i morti. Mi sono pietrificata.
"io sono morta"
ho pensato
"ma allora perchč non abitiamo in un cimitero?"
mi sono chiesta ancora. Quando la lezione č finita sono andata da papā e gli ho detto
"perchč abbiamo una casa?"
Lui mi ha guardato perplessa
"dove vuoi arrivare Luna? arriva al punto"
ha detto sorridendo. Lo sa che io parto da lontano per dirgli una cosa e cosi mi sono fatta coraggio
"perchč non abitiamo in un cimitero se siamo morti?"
Lui s'č fermato un attimo, ha tolto gli occhiali e mi ha detto
"perchč noi siamo dei morti ...speciali"
Mi sono andata a sedere di fronte a lui
"speciali quanto papā??"
ho continuato
"speciali come le rose blu piccola mia"
Mi sembra giusto: le rose blu sono rare al mondo e noi siamo dei morti rari al mondo, speciali come le rose blu.
L'ho ringraziato e sono andata in giardino a giocare.
sai diario le mie rose sono cresciute tantissimo, hanno quasi ricoperto tutto il balcone e io sono felice. Prima o poi riprodurrō quella scena in un quadro perchč č una gioia immensa vederle, devo solo migliorare.
E ora a dormire diario, sai mancano poche pagine prima che tu finisca ma credo che con un po di ago e filo riuscirō ad aggiungerne altre cosi non finirai mai.
Buona notte diario...buona notte papā


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