Perchè hanno scelto me?

di Duerre
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una strana giornata ***
Capitolo 2: *** La mia nuova casa ***
Capitolo 3: *** Il risveglio ***
Capitolo 4: *** I'm so sorry :( ***



Capitolo 1
*** Una strana giornata ***


Londra, 25 Agosto 1996

 "Consigliamo vivamente di uscire esclusivamente nelle prime ore del mattino o nel tardo pomeriggio, restate in casa nelle ore più calde al fine di evitare malori..."

Londra non era mai stata così calda come quell'estate: 33 gradi alle dieci del mattino. Ma noi non ci concentreremo sulla Londra in generale, ma su una discreta villetta in periferia; qui ci abita una ragazza,... o meglio una donna, di ventuno anni, Lizzy Cooper. Vive qui da sola da poco più di un anno, i suoi genitori abitano in Irlanda. Capelli neri, ricci, occhi verdi, una ragazza educata, fine e carina; aveva un fidanzato? No, l'aveva, ma partì di punto in bianco alla fine di maggio per una destinazione ignota. Lizzy ormai non ne soffriva più, ci aveva messo una pietra sopra. Decis di andare in cucina a prepararsi una spremuta di pompelmo bella fresca, col passare del tempo faceva sempre più caldo. Nell'aprire il frigorifero si accorse di non avere niente da mangiare né a pranzo né a cena...questo era un problema; doveva per forza uscire. Sandali, pantaloncini e canottiera: era pronta. Appena aperta la porta di casa, ecco che una folata di aria calda la invase. "Ce la posso fare" pensò. Presa la bici e iniziò a pedalare fino al supermercatino più vicino.
Dopo una mezzora eccola uscire con una borsa piena di prelibatezze che a mala pena ci stava nel cestino. "Prima di arrivare a casa sarò caduta almeno una volta"...si, probabile. All'improvviso si alzò un vento fortissimo, e questa volta non era caldo, ma gelido. "Pure l'aria ci voleva! Brrr che freddo! Che succede, fino a qualche minuto fa si moriva di caldo." Bisognava sbrigarsi a tornare, stava accadendo qualcosa; ma ciò era impossibile. Ecco che davanti a lei si formò un mulinello d'aria che iniziò a raccogliere foglie, rami, giornali...man mano aumentava sempre di più il suo volume. Lizzy abbandonò spesa e bicicletta per terra e iniziò a correre, correre più veloce che poté, finché un ramo la colpì in fronte. Cadde a terra e tutto diventò buio.

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Capitolo 2
*** La mia nuova casa ***


1 Settembre 1996

"Si sveglierà?"
"Te l'avevo detto Albus, era meglio portarla qui in un modo diverso"
"Non ti agitare Minerva, vedrai che starà bene"

Sentivo voci indistinte attorno a me, e feci una fatica tremenda ad aprire gli occhi, era come se fossero cuciti. Dopo molti sforzi riuscii a socchiuderli: c'erano tre figure attorno a me e realizzai di essere sdraiata su un letto.
"Come previsto...si sta svegliando"
Cercai di puntarmi sui gomiti per tirarmi su, in modo da potermi rinsavire del tutto; mi massaggiai la fronte, mi faceva male, e mi accorsi di avere un cerotto...che mi era successo?
"Dove mi trovo?", dissi con voce flebile
"Buongiorno Lizzy, lei ha preso una bella botta in testa e ora si trova in infermeria" disse una donna anziana con un berrettino da crocerossina.
"E come è successo? E quando?" esordii io.
"Stia tranquilla signorina, è passata una settimana dall'accaduto e si è ripresa ora, quindi pensi a rimettersi e le spiegheremo tutto con calma". Era stato un uomo a parlare, un uomo con un lungo abito dai colori sgargianti e una folta e lunga barba argentea. Ma chi al giorno d'oggi si conciava cosi? La botta doveva essere stata molto forte.
Mi rimisi sdraiata, e sentii i tre allontanarsi e un portone chiudersi. Morfeo mi riaccolse a braccia aperte.

Quando mi risvegliai il sole doveva essere tramontato da poco, guardai l'orologio ed erano circa le 19. Mi sedetti sul bordo del letto e mi guardai intorno: in quella sala c'erano almeno una decina di letti, tutti vuoti. Mi ricordai di essere in infermeria: ma dov'era esattamente quell'infermeria? Le pareti erano di marmo, e il soffitto era altissimo, ma nonostante ciò c'era un tepore meraviglioso. Volevo uscire da quella stanza e perlustrarmi in giro, ma c'era un problema: ero in pigiama. Stavo per alzarmi dal letto quando il portone si spalancò e l'uomo di prima, o almeno mi pareva lui, entrò a braccia aperte e disse: "Benvenuta ad Hogwarts!".


Spazio Autrice:

I primi capitoli sono molto corti, lo so, ma credo che i prossimi saranno molto più lunghi visto che inizieremo ad addentrarci nella storia.
Grazie a tutti quelli che hanno letto.

Un bacio,
Duerre

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Capitolo 3
*** Il risveglio ***


1 Settembre 1996

Ero ancora frastornata, ma mi pareva di aver sentito pronunciare la parola "Allwords" e mi stavo chiedendo cosa fosse. E soprattutto, dove diavolo ero finita? Ero sveglia o ero in un sogno? Sogno o son desta?

... Devo aver guardato quell'uomo con un'espressione stranita, poichè mi si avvicinò e mi disse:
"Sei a Hogwarts ora, non temere, qui tutti si prenderanno cura di te finchè non ti sarai rimessa completamente; e quel giorno arriverà presto"
"Oh, grazie. Ma esattamente, cos'è Hogwarts?" chiesi con curiosità mista ad agitazione.
"Giusto, eri una babbana, non puoi saperlo. Vedi Hog-" . Lo interruppi.
"Sono cosa?!"
"Ehi ehi non è un offesa. Come ti stavo dicendo Hogwarts è una scuola di Magia e Stregoneria. Noi maghi e streghe definiamo 'babbani' coloro che non hanno poteri magici."
"...ehm si, va bene. Ma io quindi sono una babbana, eppure lei ha detto 'eri'. Che mi è successo? Qualcosa è cambiato? Sono diventata pazza?"
"Cara Lizzy, ti ricordi di quel giorno in cui eri andata a fare la spesa in bicicletta e all'improvviso si era alzato un forte vento..." Io annuivo, molto vagamente ma qualcosa mi ricordavo. "...finchè un ramo ti colpì sulla fronte. Da quel momento in te sono sbocciate delle nuove capacità, se cosi possiamo chiamarle. E quando toglierai il cerotto vedrai una piccola cicatrice."
"Mi perdoni signore se la guardo in modo strano, ma devo ancora rendermi bene conto di tutto ciò che è successo e succede intorno a me. A proposito, lei è?" chiesi curiosa.
"Oh per la barba di Merlino giusto, non mi sono ancora presentato! Sono Albus Percival Wulfric Brian Silente, preside di Hogwarts".
"Oddio, mi perdoni se sono stata un po' sfrontata, io...io non pensavo che lei fosse, si insomma, il 'capo'." e mimai il segno delle virgolette alla parola capo.
"Lizzy, basta preoccuparsi per cose inutili. Fossi in te inizierei a pensare ad un futuro da professoressa"; detto ciò mi fece l'occhiolino e se ne andò, dicendo che se mi fossi sbrigata avrei trovato ancora qualcosa da mangiare in Sala Grande. Un momento, dove sarebbe questa Sala Grande? E, io professoressa?!




Spazio Autrice:

Ok, lo so, mi rendo conto che i capitoli sono molto corti, ma facendoli lunghi ho sempre paura di perdere il filo della narrazione. In queste vacanze ho abbastanza tempo libero, quindi posso lavorare con calma al prosimo capitolo e cercherò di farlo più corposo :)
Fatemi sapere le vostre opinioni con qualche recensione, e grazie a tutti coloro che leggono la mia FF :)

Un bacio,
Duerre

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Capitolo 4
*** I'm so sorry :( ***


Come si dice in questi casi? Non riesco più a trovare l'ispirazione per questa storia e credo di conoscerne il motivo.
Da giorni ho in mente un'altra trama e voglio renderla viva, sperando non mi abbandoni; per il momento quindi questa FF è SOSPESA.
Non escludo però un futuro "ritorno" di ispirazione.

Spero mi seguirete nella prossima FF, appena è pronta avviserò quanta più gente possibile.

Un bacio,
Duerre

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