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Lista capitoli: Capitolo 1: *** Train for nowhere *** Capitolo 2: *** Welcome boys and girls *** Capitolo 3: *** Where are you,Peter? ***
-Così stai
benissimo tesoro,non continuare a spazzolare il vestito. Faremo tardi!-
-Solamente un’altra
occhiata e arrivo!- Voleva essere perfetta per quel giorno. Non sarebbe stato
un giorno qualunque,uno di quei noiosi giorni di scuola il cui pensiero era
sempre rivolto al candido e morbido letto che aveva dovuto lasciare poche ora
prima a malincuore.Oggi
,finalmente,sarebbe entrata alla tanto prestigiosa quanto acclamata scuola di
magia e stregoneria di Hogwarts. Non tutti riuscivano ad arrivarci,e la maggior
parte della Chaucer,il suo ormai vecchio istituto,desiderava poter far parte di
essa. Ma non era una passeggiata divenire uno studente di Hogwarts,dovevano
avvenire delle selezioni,e di certo non potevi sperare che il tuo paparino con
una marea di soldi in tasca avrebbe contato qualcosa in tutto ciò. Tutto
il mondo sapeva dell’esistenza di streghe e maghi,e ahimè,anche di
quelli cattivi,ma sapeva anche che le eventuali battaglie si sarebbero svolte
solamente fra di loro e tutti avrebbero potuto vivere in pace e
tranquillità. Erano passati talmente tanti anni dall’ultima venuta
tra i semplici umani di un mago,che molti ormai se ne erano quasi dimenticati.
Ma Merville,piccolo paesino di periferia ad est di Dublino,era divenuto col
tempo quasi famoso proprio perché una buona fetta della popolazione era
rappresentata da persone con poteri magici. Non tutti possedevano abbastanza qualità
tali da permetter loro di poterle esercitare veramente,quindi conducevano una
semplice vita. Altri però miravano a mandare i figli nella scuola che
loro stessi avevano frequentato e che si apriva ad accogliere nuovi
studenti,ignari del loro futuro.
- Così vado bene?-
chiese Jane correndo dalla madre davanti la porta d’ingresso. Un abito
fino alle ginocchia,azzurro e scintillante era ciò che lei aveva
preferito per l’evento. Ovviamente la copriva un copri spalle nero
perché ad ottobre l’arietta fresca si faceva sentire – Ti ho
ripetuto più volte che sei perfetta tesoro,andiamo via- si chiusero la
porta dietro trascinando il grande baule che conteneva tutta la roba di Jane e
si avviarono in auto verso la stazione centrale.Nel binario 8,quello riservato proprio a
questi viaggi speciali e che veniva aperto,appunto,solo per questa occasione,si
trovavano già molti adolescenti pronti a lasciare per un paio di anni
quel posto e per immergersi in una nuova avventura,con i genitori che erano
siaorgogliosi del passo che stava
per compiere il figlio sia dispiaciuti per il fatto che non li avrebbero
rivisti per un po’,salvo per qualche rara occasione.
Jane cercava con gli occhi
l’unica persona che conoscesse,per togliersi dal viso quell’evidente
imbarazzo. D’un tratto sentì qualcuno picchiettare sulla sua
spalla destra.
-Beth!- esclamò lei
come se non si aspettasse di ritrovarsela la davanti in così poco tempo.
–Sei pronta per il viaggio?Hai preparato tutto?Il cervello è nel
posto giusto?- chiese scherzando l’amica,che si tratteneva
dall’urlare e dal dire frasi senza senso per l’euforia. –Mi
sembri mia madre. Comunque tutto sotto controllo!- rispose Jane guardandola con
gli occhi luccicanti. Nonostante fosse un giorno importante,Elizabeth indossava
semplicemente dei jeans blu scuro,delle scarpe da ginnastica e un maglioncino
spiritoso,e aveva legato i capelli in una coda di cavallo. Jane si sentì
quasi ridicola vestita in quel modo. Il viaggio non sarebbe durato poco e
magari si sarebbe potuto macchiare o sarebbe potuto succedere qualcosa al suo
bell’abito. Invece Elizabeth sembrava aver trovato la soluzione giusta a
tutti i problemi. –Stiamo per
partire!Oddio non ci posso credere!- in coro esclamarono ciò vedendo
arrivare l’espresso. Iniziarono a sentirsi suoni di meraviglia e allo
stesso tempo curiosità. Gli studenti erano molti e a loro erano
riservate quindi altrettante carrozze. C’è chi,per andare a
lavoro,aveva già lasciato lì il figlio,forse non curante del
fatto che non l’avrebbe rivisto se non a Natale,e nemmeno era tanto
sicuro. E chi invece sembrava non volesse affatto lasciare andare il
pargoletto,che ormai,all’età di 16 anni,chi più chi
meno,non si poteva più definire così. Ma si sa,le madri
penseranno di avere ancora un piccolo bambino per tutta la vita.-Comportatevi
bene. Non trasgredite le regole. Studiate sempre. Mangiate tutto e..- i due ragazzi bloccarono la madre affinché
non dovessero più sorbirsi quelle raccomandazioni,le stesse
dell’ultima settimana. – Conto su di te Liam,che sei più
maturo di mio figlio Niall e sono sicura che lo terrai a bada,vero?- disse la
madre speranzosa che uscisse dalla bocca del ragazzo uno splendido “si”
molto rassicurante. I due si guardarono stufi della situazione e si voltarono
verso il treno. –Mamma stai tranquilla. E per quanto riguarda il cibo,sai
che davvero mangerò tutto- disse Niall sicuro di se;il cibo era la sua
specialità,lo amava in tutte le salse. La madre lo abbracciò
teneramente e qualche lacrima le scese sul viso,ma scomparve subito
perché si giro e se la asciugò con un fazzoletto che aveva in
tasca,in modo tale che nessuno dei
due la vedesse in quel momento di debolezza. –Signora Horan,noi dovremmo
andare- disse Liam indicandole con gli occhi gli altri ragazzi che iniziavano a
salutare la famiglia ed ad accomodarsi nel treno. –Avete capito tutto
sì?- i ragazzi annuirono e le sorrisero per rassicurarla. Li
abbracciòentrambi e diede
ciascuno un bacio sulla guancia. -Fate i bravi e divertitevi- sventolava il
fazzoletto come se stessero partendo per andare in guerra,o come in uno di quei
film romantici strappalacrime. Liam e Niall presero le loro valigie e salirono
sul treno. Ma ancora la tranquillità non li aveva raggiunti. –
Aspettate!- urlò la madre salendo sopra. – Vi farete
sentire,vero?- il pensiero di loro due in un altro posto così lontano le
lacerava il cuore. – Sicuramente mamma. Ogni giorno,salutami tutti,a
presto- Niall mentì,non credeva che si sarebbe fatto vivo così
spesso,ma doveva dirglielo. Si dileguarono nelle carrozze e aprirono il primo scompartimento che trovarono .
Bene,era vuoto. Liam prese le due valigie e le posò nel ripiano di
sopra. Fece un gran respiro e si sedette. -Sei emozionato?- chiese Niall al suo
amicone,che si stava sistemando il suo ciuffo biondo scuro cercando di
specchiarsi nel vetro del treno. – Oh si che lo sono!Aspettavo questo
giorno da..- fece qualche calcolò con le mani –tipo da quando sono
uscito dalla pancia di mia madre!- disse e si mise a ridere. Sua
madre..terribile non averla mai
conosciuta e sapere che è dipeso da lei gran parte del suo destino.
–Io ancora non ci credo che ho dei poteri,cioè sono magico uoo!-
esclamò Niall meravigliato,guardandosi attentamente le mani e quasi
ammirandole.-Vedi che non uscirà nessuna liana o cose del genere dalla
tua mano,fidati – lo canzonò Liam poggiandogli una mano sulla
spalla. Niall fece una faccia delusa ma rimaneva della sua idea.Seguì il ragazzo che si era
affacciato nel corridoio per scorgere qualche altra anima e sentì di
colpo il treno muoversi. –Si parte!-
-Credi che riuscirò
a dimostrare davvero quanto valgo?- chiese Beth scoraggiata guardando fuori
dalla finestra. Credeva che l’avessero presa per miracolo. –Ma
ovviamente!Farai una bellissima figura!- la rassicurò Jane facendole un
sorriso a 32 denti.–Ho
troppe domande per la testa. Per esempio,in quale casa mi
smisteranno?Sarò con te in camera?Saprò usare una bacchetta per
fare un vero incantesimo?-
- Smettila di
tormentarti!- esclamò Jane,che voleva solo rilassarsi in quel momento
guardando il paesaggio meraviglioso che le si poneva davanti. –E se sono
tutti antipatici?-
- Intanto noi due siamo
simpatiche,e non credo saremo le uniche no?- le disse con aria convinta.
Bussarono d’un tratto alla porta e qualcuno da fuori cercava di
aprirla,ma avevano già chiuso a chiave,avevano un po’ di timore di
chi potesse entrare là dentro. Le due si scambiarono delle occhiate per
decidere chi dovesse alzarsi ed andare ad aprire,e alla fine andò
Elizabeth. Davanti c’era un ragazzo più alto di lei,con folti
capelli ricci e castani e degli occhi verde smeraldo. –Ero entrato in un
altro scompartimento ma due tipi
sono venuti dicendomi che già l’avevano occupata,e non volendo
litigare già il primo giorno ho dovuto cercarmi un altro posto. Questo
è libero?- chiese lui senza nessun imbarazzo,girando la testa a destra e
sinistra per riuscire a vedere qualcosa ,come fosse la situazione
lì’,dato che la ragazza aveva aperto giusto lo spazio per far entrare
il suo esile corpicino. Lanciò una leggera occhiata all’amica,che
aveva sentito tutto,per avere una risposta,non sapendo che cosa fare. Lei
annuì e si alzò per andare a vedere il ragazzo misterioso di cui
aveva solamente sentito la voce. –Si certo entra,non c’è
alcun problema-. Lui entrò e posò momentaneamente le valigie a
terra. Non diceva una parola ma guardava intorno. Le ragazze si stavano
preoccupando. –Puoi sederti tranquillamente- gli disse calorosamente Jane
sorridendogli. –Ma siete solamente voi due?!- disse il ragazzo quasi con
disgusto. Beth si guardò intorno e poi rispose. –Come
vedi..C’è qualche problema?- chiese lei alla quale stava iniziando ad non andargli a genio
il tipo. –No no..no cioè si,va be’ non vi preoccupate mi
cerco un altro posto – e uscì fuori trascinandosi la sua valigia e
vacillando per il corridoio ,dato che il treno era in cammino. –Ma come
si permette questo?Non gli piacciamo?Vedi che sono tutti antipatici figli di
papà?Che poi perché non si dice figli di mamma?che
discriminazione – Jane la guardò aggrottando le sopracciglia
–Ma che ragionamenti..comunque lascialo perdere e godiamoci la nostra
solitudine-. Non fecero nemmeno in tempo a riprendere i discorsi precedenti che
lo stesso ragazzo di prima aprì di scatto la porta,che avevano ora
lasciato aperta. –Sono tornato!- disse con amarezza in bocca,non era
affatto contento. –Di nuovo tu?Che vuoi adesso?- chiese Beth mettendosi
le braccia incrociate e non spostandosi di un millimetro. Il tipo sbuffò
eposizionò la valigia
accanto alle altre,con un piccolo aiuto da parte di Jane,a cui disse un flebile
grazie. –Purtroppo in questa carrozza sono tutti occupati e per evitare
di fare altre brutte figure,e
anche di cadere,resterò qui – Si sedette dalla parte di Jane ma
distante da lì,all’opposto. –Sono Harry,Harry Styles piacere
– disse lui tendendo la mano verso la ragazza accanto. –Io sono
Jane,piacere e lei è Elizabeth,ma tutti la chiamano semplicemente Beth
– Jane aveva visto che era ancora un po’ arrabbiata per ciò
che era successo,quindi la presentò direttamente lei. –Quanti anni
avete?- chiese il ragazzo dopo un lungo sbadiglio. –Io 16,come tutti del
resto no?- gli risposi con tono ovvio Jane,guardando l’amica. –Io
ancora li devo compiere – affermò quasi tristemente
Beth,finalmente guardando Harry. Aveva un sorriso irresistibile che ne aveva
fatto spuntare uno da ebete sul volto di lei,come imbambolata. Jane
schioccò le dita e si riprese. – Io ho 16 anni da un po’ di
tempo. – Che bella risposta,pensarono le due. Dopo qualche minuto i tre riuscirono a rompere il ghiaccio che li divideva e
iniziarono ad essere più comunicativi. –Per esempio, una volta ho
guardato male un tizio e lui è scappato via!Proprio se ne è
andato!Ho avuto la conferma che ho qualche potere che mi permette di far fare
ad una persona ciò che voglio io – disse entusiasmato Harry,che
raccontava con enfasi i momenti in cui aveva capito di essere un mago.
–Non può essere perché i tuoi occhi sono così
splendenti che fanno andar via tutti?- per fortuna Eliz l’aveva detto a
bassa voce,perché le era venuto d’istinto e non si era trattenuta
e avrebbe provato una tale vergogna se lo avesse sentito che sarebbe ritornata
dritta dritta a Merville. –A me un giorno l’hanno detto i miei
genitori – esordì così Jane per raccontare la sua
storia,che non avrebbe avuto momenti come quelli del ragazzo.
–L’avevo capito in realtà,ma loro credevano di no. E all’inizio
non ne ero felice,volevo essere normale,ma poi mi chiesi: cos’è la
normalità?e dov’è?E’ tutto relativo alla fine.
Certamente non mi lamento – chi è che si sarebbe
lamentato,infondo? – Nessuna esperienza super galattica? – chiese
il ragazzo deluso –Io una volta sono riuscita a trasformare un coniglio
bianco in rosa!- gridò Beth affinché Harry la sentisse per
bene,ovviamente voleva prenderlo in giro. Il tempo sembrava volasse via,e vari
paesaggi pittoreschi si presentavano sotto gli occhi dei futuri piccoli maghi.
Lungo la strada le ‘oh’ di meraviglia non erano mancate,oltre a
quelle di sorpresa e stupore per ciò che si raccontavano l’un
l’altro. Un po’ tutto il treno era gremito di risate e
curiosità. Non si vedeva l’ora di arrivare nella scuola e
conoscere tutti i segreti che l’avvolgevano.Sarebbero andati una mattina tutti a
Diagon Alley,a pochi isolati da lì,per comprare tutto il necessario per
le lezioni,le quali sarebbero iniziate o il pomeriggio stesso,o la mattina
seguente.
-Cos’è
stato?- chiese allarmato Niall a Liam,alzandosi per affacciarsi dal finestrino.
Una ragazza,che era stata con loro da metà viaggio,sembrava aver
già capito tutto. Sorrise in modo furbo e disse – Siamo arrivati
ad Hogwarts-
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Author’s space
Buona sera a tutti :3
E’ la prima FF che scrivo sui 1D e spero
Che questo primo capitolo vi abbia incuriositi c:
Come avete visto,è ispirata ad Harry Potter
Però ho cambiato e cambierò alcune
Cose perché non volevo fare tuuutto uguale D:
Spero che lascerete anche una mini recensione
E non esitate a farmi anche qualche critica :3
Vorrei ringraziare la mia socia che
Mi ha supportato in questi giorni per la preparazione
“In
effetti gli uomini prestano meno fede a ciò che ascoltano
piuttosto che a ciò che vedono”* Quando vedi qualcosa con i tuoi
occhi, l’hai fatta tua, te ne sei appropriata, hai recepito
l’informazione che ti sta davanti e ora spetta a te dare un giudizio,dire
la tua opinione,se sei capace di farlo. I ragazzi erano estasiati da ciò
che avevano davanti. Non che si aspettassero qualcosa di completamente diverso,avevano visto migliaia di foto di quella struttura,sia
esteriormente che internamente,ma non potevano credere di essere finalmente in
quel posto,che visto da diverse angolatura riservava sempre aspetti nuovi,come
se si rinnovasse all’istante. –Credo sia il posto più
incredibile che abbia mai visto!- esclamò Jane mentre stava per entrare
insieme agli altri studenti nell’edificio. Era un castello davvero molto
grande,circondato da varie torri e complessi a se
stanti,come un grande campo per giocare a Quidditch,sport
per eccellenza dei maghi, e da un bosco molto folto , infittito di misteri,a
primo impatto. Li accolse all’interno colei che sembrava avesse
l’aria proprio di un’insegnante. Era di media statura,aveva dei capelli rosso fuoco che le arrivavano fino alle
spalle e dei piccoli occhi color nocciola. Indossava,ovviamente,l’abito
tipico dei maghi con mantello annesso,tutto nero. E sulla testa non poteva
mancare un capello a punta. – Benvenuti a Hogwarts!-
gridò la signora per farsi sentire da tutti. -Io sono la signora Butterfly e sono lieta di avervi qui oggi. Ora vi sistemerete
in questa aula qua accanto- disse indicando appunto una stanza li vicino-e vi
preparerete per la cena di benvenuto che si terra tra mezz’ora esatta. Se
avete bisogno di qualcosa chiedete purea Mr.Figgins
che sarà felice di esaudire le vostre richieste,di qualunque tipo- e
detto ciò si dileguò,dopo che Mr.Figgins
la guardò male perché con i ragazzi,soprattutto quelli del primo
anno,dopo un po’ si spazientiva.
Jane si guardava
tutt’intorno e stava appiccicata alla sua amica. Il panico si era
impossessata di lei. –Non ce la farò mai!Io non sono come tutti
gli altri- fece un lungo respiro per calmarsi ed entrò in quella camera
per riporre per il momento i bagagli.
E non lamentarti!- disse Beth scrollandosi di dosso l’amica e guardandosi
intorno. Quando erano scesi dal treno non l’aveva più rivisto,era scappato di corsa per trovare un certo Liam,o almeno così aveva capito lei,e non le aveva
nemmeno salutate. Nessuno si cambiò,poiché
non era ne il caso ne il posto adatto,e poi stavano bene così.
L’ora X arrivò e tutti,con l’aiuto
di Mr.Figgins,entrarono nella grande sala
dell’orologio. Era davvero enorme,sembrava non
finire mai. Come diceva lo stesso nome,alla fine stava
un grande orologio che ticchettava ogni minuto che passava,e sempre in fondo
risiedevano tutti i professori con il preside al centro,su un lungo tavolo. E
di tavoli ce n’erano altri quattro,uno per ogni
casa. Esse erano grifondoro,tassorosso,corvonero e serpeverde. Ognuna aveva una propria storia alle spalle,possedeva delle qualità,o difetti talvolta,e veniva
rappresentata da un prefetto,di solito uno studente facente parte
dell’ultimo anno.
-Sapete che questa
è anche la mensa?Ogni giorno verremo a mangiare qui!- disse ad alta voce
una ragazza,una tra quelle che già spiccava fra
i nuovi arrivati. Tutti si sedettero nei posti liberi che c’erano e si
guardavano sempre intorno. –Benvenuti,ragazze e
ragazzi!- iniziò a parlare il preside alzandosi dalla sedia e
richiamando l’attenzione sbattendo leggermente un piccolo cucchiaio su
una coppa.
- Se siete qui è
perché ve lo meritate e son sicuro che passerete un anno meraviglioso.
Potreste sentirvi un po’ spaesati inizialmente,il
che è normale. Ma tutto a suo tempo,piano
piano. Io,da come spero abbiate capito,sono il preside
e mi chiamo Albus Silente. Dopo che avrete finito di mangiare,la professoressa Hutch
porterà qui il capello parlante. Esso cercherà di capire dove
potreste essere smistati. Avrete sicuramente fame,quindi
buona cena e ancora benvenuti da tutti noi!- aveva fatto a tutti simpatia questo
preside. Era alto e abbastanza vecchio ,con una lunga
barba folta e interamente bianca,ma non per questo era anziano anche dentro,
anzi sembrava piuttosto sveglio. Con un suo battito di mani spuntarono nelle
tavole vari piatti ricchi di svariati cibi,tutti molto
deliziosi.
-Finalmente si può
mangiare!Ecco la parte migliore della giornata- esclamò Niall massaggiandosi la pancia,perché
essa aveva iniziato da un po’ a brontolare. Tutti lo sentirono e si
misero a ridere. –Sei sempre il solito- disse Liam
facendo’no’ con la testa.
Jane li aveva notati quei
due ragazzi,perché non erano seduti molti
distanti da lei e la sua amica. –Che ne dici di quel tipo?-
bisbigliò Beth a Jane,accorgendosi
che stava guardando il giovane della frase divertente,se si poteva definire
così. –Che ha fa me sicuramente- rispose lei facendo una piccola
risatina. –A me piace l’amico invece- e con la testa indicò
il ragazzo accanto all’altro. –A te piacciono tutti,è diverso-
-Ma smettila- disse Beth dandole una gomitata. Iniziarono a mangiare con
entusiasmo,non tanto per il cibo ma per il fatto
diessere in quel posto. Il tempo
passò velocemente,perché già era
arrivato il momento tanto atteso,lo smistamento.
-Ora verrete chiamati ad
uno ad uno e dovrete accomodarvi qui- e Silente indicò un piccolo
sgabello davanti il tavolo degli insegnati. Una signora molto alta,con una aria da nobile,un naso all’insù e
degli occhi verdi vispi,si fece avanti portando con se un cappello
all’apparenza semplicissimo. –Questo è il capello parlante.
Frugherà nei vostri pensieri alla ricerca del vostro vero essere,
affinché scelga la casa migliore per voi.-
Chiamavano nomi su nomi.
Il cappello per alcuni non aveva dubbi e li lasciava andare subito,per altri invece ci metteva un po’ di tempo
perché la loro identità risultava un po’ ambigua.–Elizabeth Lampton!-
esclamò la signora Hutch per passare al
prossimo allievo. Era proprio il turno di Beth,che aveva quasi timore di camminare lungo il corridoio che
divideva i tavoli per sedersi in quello sgabello. Jane le fece
l’occhiolino per rassicurarla e le andò cammino a passo più
svelto. Le poggiarono il cappello sulla testa,il quale
iniziò a meditare. –Non mi sembri molto intelligente- questa fu la
prima frase che uscì dalla bocca del cappello,non
ad alta voce. –Hai un cuore d’oro però,anche
se non vorresti ammetterlo- Beth non sapeva cosa dire
e l’ansia si era impossessata di lei. –Non essere agitata..Grifondoro!- subito le fu tolto
il cappello dalla testa e fu accolto da grandi applausi dai ragazzi di quella
casa,dove andò a sedersi. Dopo altri nomi,toccò
alla piccola Jane;la procedura fu la stessa. –Ti prego,grifondoro,grifondoro,grifondoro,grifondoro-
-Come mai grifondoro?- chiese incuriosito il cappello,che non amava che i ragazzi scegliessero al suo posto.
–La mia migliore amica è andata lì e..-
infondo non conosceva bene le quattro case,quindi le sarebbe andata bene
qualunque,a patto che fosse stata con Beth.
–Sei una strana sai? E se io volessi mandarti..mmm..a serpeverde?-
quest’ultima frase si sentì nella stanza e qualche risatina
partì dal tavolo della casa appena nominata e volavano frasi come
–Ma chi, lei?Ma se sembra ancora una bambina?!-. –Vai a Grifondoro..ma sappi che io ti avrei portato da
un’altra parte- lei non capiva cosa avesse voluto dire,ma subito scese e
andò ad abbracciare la sua amica.I nomi erano tanti,ma alla fine riuscirono a
smistarli tutti. La cerimonia era finita e i giovani ora sarebbe dovuti andare nei loro
dormitori. Giunsero dei ragazzi che avrebbero dovuto guidare le varie case.
-Ehi!Sono qui,attenzione!- si schiarì la voce un ragazzo per farsi
sentire.
- Io sono Louis Tomlinson,e sono il prefetto di Grifondoro. Seguite tutti me,vi
accompagnerò ai dormitori e prima aprendere i bauli. -Il ragazzo era alto,occhi
azzurri tendenti quasi al grigio e capelli corti castani. Andarono a prendere
tutte le valigie e salirono per delle scale. Quelle non erano semplici scale,si potevano muovere a loro piacimento e portare le persone
in varie parti dell’edificio. –Non giocate con queste scale,potrebbero essere davvero pericolose- disse Louis mentre
proseguiva verso il dormitorio. Un altro gruppo di studenti si poteva scorgere
qualche metro distante da loro. Un tipo,con qualche
difficoltà,cercava di attirare l’attenzione dei fanciulli capitati
tra i serpeverde.
Si preparò la voce
e iniziò a parlare,dopo aver consegnato uno
specchietto che aveva usato per alzare la sua autostima che perdeva in quei
momenti. –
Questo bellissimo fustacchione che vi sta davanti porta il nome di ZaynJawaadMalik.
Vi seguirà in questo percorso scolastico – qui si interruppe per
osservare che stava parlando in modo davvero bene. Bravo Malik,Bravo,pensò. –e fino al vostro dormitorio. Chi
mi ama mi segue!- Non che tutti lo amassero,anche
perché sembrava ci fossero più maschi che femmine in quel
gruppetto,ma quelle poche che c’erano erano già cadute ai suoi
piedi. Harry aveva trovato il suo amico Liam tra la
folla,felice di sapere che entrambi erano capitati in serpeverde,ma scontenti perché non avevano tanta
voglia di seguire quel tizio.
-Sono sicuro che questa
sia la casa giusta per me- si vantò quasi Harry,che
saliva velocemente quelle strane scale. –Sarei voluto essere con Niall,anche perché sua
madre non mi ha raccomandato altro che tenerlo d’occhio- l’amico si
mise a ridere e gli chiese –Ero intento a guardare una tipa abbastanza
carinaquando tuo fratello era
sotto le grinfie di quel cappello,dove è andato a finire?- chiese
curioso della risposta – A grifondoro. Ho
chiesto in giroe
m’hanno detto che avremo delle lezioni insieme a loro,quindi lo
vedrò spesso- Liam era un grande amico di Niall,poi da quando era rimasto solo e lui l’aveva
ospitato a casa sua,il loro legame si era rafforzato. Ognuno aveva appreso
qualcosa dall’altro e continuava a farlo. Zayn
finalmente si fermò di fronte a un grande portone con il segno del serpeverde stampato sopra,ovvero
un serpente. –Questa è la nostra sala comune. Solo chi sa la
password può accedere,perciò state
attenti a ciò che sto per dire- si voltò verso il portone ed esclamò
– Slytherin-. La porta si spalancò e
tutti si ritrovarono davanti una grande stanza arredata da vari mobili e da
qualche tavolo dove,magari,poter studiare in santa
pace. Dalla stanza si diramavano tre scale. –Quelle vi mandano dritto ai
dormitori. Cercate di sistemarvi il più presto possibile. Non ponetevi
alcun problema a fare domande,i miei colleghi saranno
disposti a qualunque ora ad
aiutarvi- e così si dileguò senza lasciar alcuna traccia di se.
-Noi due dobbiamo stare
insieme- disse Harry al biondo di fianco a lui,che
stava già salendo una rampa di scale. –Scegliamo questa stanza-
aprirono un pomello argenteo ed entrarono. Era abbastanza piccolina,c’erano tre letti singoli e una finestra con delle
tende verdi. –Wow. Mi aspettavo una stanza con vasca da bagno enorme e
cose del genere ma mi adeguo- Non che Styles fosse
abituato a grandi appartamenti,ma tutti sognano grandi
cose,si aspettano grandi cose,senza sapere che le migliori le riservano quelle
piccole.
Come tutti gli altri,anche loro iniziarono a sistemarsi ed andarono a dormire
presto,affinché l’indomani fossero vispi e pimpanti.
Il giorno doposi ritrovarono
tutti quanti nell’atrio principale della scuola,con due professori che li
avrebbero accompagnati a fare compere per tutto ciò che necessitava loro
per le lezioni. Per l’ora di pranzo sarebbero ritornati a avrebbero poi avuto la giornata libera. Lo studio sarebbe
iniziato il giorno seguente.
-Ma hai dormito bene in
quel letto?- chiese Beth mentre camminavano in un
viottolo che li avrebbe condotti a DiagonAlley.
–Si
perché?- rispose Jane.
-Era troppo morbido per
essere vero,secondo me. Ho scoperto che i letti magici
possono lievitare durante la notte,addirittura
portarti in un altro posto!-
- Ma quanti libri hai
letto ieri sera?- chiese Jane alzando un sopracciglio.
-Ti giuro che è
vero!All’incirca tre,ma lascia perdere,non
capirai mai- Beth abbandonò le speranze di far
comprendere qualcosa all’amica e proseguì tranquillamente.
Arrivati a DiagonAlley,entrarono nei più disparati negozi. Comprarono
l’abito del perfetto mago con tanto di capello,7
libri per il primo anno,un calderone per le pozioni,e la tanto rinomata
bacchetta. –Quale vi è capitata?- si sentì una vocina
striminzita da dietro le due ragazze,e si girarono di
colpo. –Ehi Emily. Una di unicorno,un po’
flessibile e- esitò un attimo per ricordarsi ciò che le aveva
detto quello del negozio – dovrebbe essere di noce nero- rispose
soddisfatta Jane,che mostrava con orgoglio la sua bacchetta,che ora sembrava potesse proteggerla da ogni pericolo,pur
non sapendo fare ancora nulla. Beth presentò
la sua,ma non sembrava tanto contenta.
–Chissà se funziona-
- Ogni bacchetta funziona
e sono molto potenti- annuì Emily,contenta di
poter spiegare qualcosa alle loro allieve,dato che era al secondo anno,ma per
motivi ancora inspiegabili si era ritrovata in stanza con loro ed era stata
accolta abbastanza bene. Inoltre si era offerta volontaria per aiutarle nel
giro a DiagonAlley,forse tanto per saltarsi qualche lezione.
Prima di tornare ad Hogwarts,restava un’ultima
cosa da comprare:un animale. Si poteva scegliere tra gufo,gatto
o rospo.
-Guarda, quantosono brutti
questi rospi?!Ma c’è davvero qualcuno che ha il coraggio di
prendersene uno?- ne guardava uno con disprezzo una ragazza nel negozio,con
disappunto da parte delle tre
ragazze che erano appena entrate.
- Io ne ho uno e mi trovo
benissimo- Emily cercò di dirlo ad alta voce per farsi sentire da quella
ragazza,che si avvicinò per discutere.
- Ma ti sei guardata in
faccia?E’ ovvio che hai un rospo per animale,sei
identica!- e si mise a ridere insieme ad altre due ragazze che le stavano
accanto ed erano comandate a bacchetta da lei. –Sai che vendono anche
galline qui?Dovresti prendertene una,sarebbe uguale
alla padroncina- e con questo la lasciò alla sua furia. Un ragazzo,che aveva assistito alla scena ,non potette che ridere e
attirò l’attenzione di Jane. –Mi ricorda qualcuno questa
risata..-
Il biondo con un paio di
occhi azzurro celestiale,si presentò
direttamente.
-Sono NiallHoran e ho appena comprato un gufo,non
per mangiarlo però- ci tenne a sottolineare lui,che si ricordava
dell’episodio successo nella sala dell’orologio.
- Io sono Jane Riversoon – gli tese la mano. Quel ragazzo le
ispirava molta tenerezza. –Io sono Beth e
voglio il tuo gufo!- disse lei guardando con occhi scintillanti nella gabbia.
Lui
l’accompagnò nel posto in cui l’aveva trovato,mentre Jane aveva trovato ciò che faceva per lei,un
gatto nero con occhi verdi. –Porta sfortuna!- protestò Emily,che già pensava di averlo tra i piedi nella loro
stanza.–Solo se ti passa
davanti- puntualizzò Niall. –Io
preferisco il mio gufetto,comunque
tu Emi stai attenta ed evitalo- sembrava che tutto fosse risolto. I quattro
uscirono dal negozio soddisfatti degli acquisti e il
biondo incontrò Liamed
Harry che si stavano divertendo ad usare le bacchette magiche come se fossero
delle spade laser. –Scusate ragazze,io mi
aggrego ai miei amici- disse lui indicando i due tizi in fondo. Beth vide Harry e rimase paralizzata. Non riusciva nemmeno
a muoversi. Avrebbe voluto tanto avvicinarsi a lui e dirgli qualcosa,però vide che stava flirtando con la tipa che si era
comportata davvero male nel negozio di animali,quindi girò i tacchi
portandosi con se leamiche,che non fecero nemmeno in tempo a
salutare il nuovo ragazzo. Fecero il percorso di ritorno scortati da Mr.Figgins e ,una volta
lì,andarono a pranzare e a godersi un pomeriggio di libertà,che
però passarono nelle camere a mettere in ordine i nuovi acquisti e fare
prove su prove. L’indomani sarebbe iniziata la vera avventura.
*Storie di Erodoto: Gige e Candaule
Ecco il secondo capitolo :D
E’ ancora l’inizio e volevo illustrare bene
Tutta la situazione,spero
sia di vostro gradimento c:
Sono entrati gli altri due dei
1D,chissà se vi aspettavate
Che avessero avuto questo ruolo lol
Ovviamente rispetto alla saga vera,ci sono molte
Cose diverse come avevo detto precedentemente
E spero che ugualmente possa in qualche modo
Incuriosire voi lettori :3
Ringrazio tanto coloro che hanno recensito il primo
Capitolo e hanno messo la storia tra le
seguite/preferite/ricordate *-*
Spero di ricevere un po’ di recensioni anche
in questo capitolo *w*
Alla prossima gente :*
P.s. Dato che siamo in tema Potter,se siete su Pottermore
aggiungetemi,
io sono AccioWave20820 (bruttissimo
.____.)
e se volete seguirmi su twitter e
magari essere avvisati
anche lì degli aggiornamenti,io
sono @darrensmonkey c:
L’aria che
c’era quella mattina era un’aria di festa. Tutti sentivano di
essere ritornati ad avere sei anni,emozionati per
dover affrontare la prima lezione di italiano,in cui avrebbero iniziato a
prendere dimestichezza con tutte le lettere dell’alfabeto.
-Che cosa abbiamo a prima
ora?- urlò Beth dal bagno,dove
si stava pettinando i capelli.Jane
andò a prendere l’orario provvisorio che le avevano dato il
pomeriggio precedente,e lesse ad alta voce –
Difesa contro le arti oscure- a Beth cadde il pettine
dalle mani. –Oh mamma!Che bell’inizio..sarà
stata colpa del tuo gatto- disse lei mentre lo vedeva gironzolare per la
stanza. -Jane se lo mise in grembo e lo
accarezzò. La ragazza nel bagno fece una faccia disgustata ed
uscì per prendere la cartella con i libri. –Posa quel..coso a terra e andiamo via- si diedero un ultima occhiata
e uscirono. Presero le scale che si presentavano proprio fuori i dormitori di grifondoro per scendere giù.Tutta la scuola era affollatissima,piena sia di ragazzi novellini che di quelli più
grandi. Tra quest’ultimi quello che colpiva di più era sicuramente
il prefetto della casa che l’anno precedente si era aggiudicata la coppia
più celeberrima.Louis
mangiava silenzioso una piccola mela nell’atrio più piccolo nel
retro della scuola. Si vociferava in giro che sembrasse sempre molto allegro e
con la battuta pronta,ma che invece a volte aveva
momenti di solitudine.
-Ehi tu,vai
subito a fare colazione e fila poi nelle tua aula!- gridò lui in una
lingua incomprensibile,dato che stava ancora morsicando uno degli ultimi pezzetti
di quel frutto,a una ragazza che passava di lì. –Ehi calmati,sono io,Emily- la ragazza le fece
un grande sorriso rasserenandolo. –Sono passati tanti mocciosi che ormai
pensavo che anche tu fossi una scolaretta impazzita in cerca di oro qua in
giro- disse lui buttando l’ultimo pezzo della mela che,dall’espressione,non
gli era poi dovuta piacere più di tanto.
-Stai tranquillo. Sei sempre
stato un ottimo prefetto , non ti fare smuovere i nervi
in questo modo- lui sospiròe si incamminò per il corridoio principale. –Mi accompagni
in classe?- Emi si mise a ridere,vedendo uscire dalla
bocca di quel ragazzo che doveva ormai essere maggiorenne,una frase così
stupida. –Vengo bimbo!- e proseguirono insieme.
Liam ed Harry scesero giù molto presto ed
andarono a fare colazione. C’era di tutto e avevano anche
l’imbarazzo della scelta. –Spero che questa prima ora non risulti
noiosa- disse Harry all’amico mentre una tazza di latte caldo si
avvicinava a lui volando. -Storia della magia e della stregoneria,vero?- chiese Liam sedendosi e
dando un’occhiata a tutto il tavolo dei serpeverde.
–Esatto. Se mi addormento
svegliami- anche a Merville avevano usato questa
tattica,se così si poteva definire.
–Cerca di riprenderti mentre siamo qui eh e soprattutto non pensare al
passato. Ora per te esiste solo questa vita- Harry fu rassicurato dalle parole
dell’amico e mangiò velocemente. Forse ancora di più di Niall,che era seduto tutto solo
nella parte all’ estrema sinistra del suo tavolo. Il giorno precedente
era uscito a fare un giro con Liam ed Harry,ma erano troppo presi dai loro discorsi che non
riuscì ad integrarsi bene. L’unica cosa che lo tirò su di
morale fu la vista di Jane,che lo stava raggiungendo
insieme alla sua amica. Prima che lei giungesse vicino a lui,si
alzò e la salutò con un candido bacio. –Sai che mi
piacciono molto i tuoi capelli?- lei lo guardò dubbiosa prendendosi una
ciocca e guardandosela.–Se
è il tuo modo per dire buongiorno,buongiorno. E
comunque li avrei voluti lisci,ricci non mi piacciono-
rispose lei con una faccia delusa,sedendosi al tavolo. –Sono perfetti-
lui le sorrise e lei non potette che ricambiare il sorriso,perché
era troppo imbarazzata. Non dissero nulla di importante fin quando dovettero
andare a lezione. I tre partirono insieme,dato che
sarebbero stati nella stessa classe. Prima però lui trovò il
tempo per salutare Liam ed Harry,di
cui sguardo incrociò quello di Beth,che
diventò viola in volto. –Non è che ti piace quel tipo?- le
bisbigliò la riccia mentre camminavano. Si girò di scatto
–A me?quel perdente?Ma per favore,ci sono tanti
ragazzi carinissimi qui,tipo quello – ed iniziò ad indicare vari
ragazzi che passavano indifferentemente da quelle parti – o anche quello
con i capelli neri non è male- Jane si mise a ridere e poi le disse di
stare ora buona con i suoi ormoni perché stavano per entrare in
classe.–Benvenuti!Benvenuti
e ancora una volta benvenuti qui!- un signore basso e grassottello,con lunghi baffi bianchi e un po’ di barbetta,si
presentò dinanzi loro tutto contento e lieto. I tre si guardarono
ridendo e andarono a sedersi in dei banchetti fra le ultime fila. Erano circa
30 alunni,a giudicar dall’appello,ma non tutti
erano là presenti. –Come siete graziosi e carini e solari e
divertenti!- chissà da dove aveva tratto quelle supposizioni,dato che nessuno aveva osato fiatare. –Ma bando alle
ciance e prendete tutti il libro a pagina 3!- questa euforia sarebbe durata
solo il primo giorno,ne erano certi.
-Ma non vi sembra fuori di
testa?- chiese Niall sbalordito. Beth
era ormai morta. Era piegata in due dal ridere e non riusciva a trattenersi.
–Scusate ragazzi,non ce la posso fare!Non
è troppo comico?!- lui e Jane si guardarono e si misero pure loro a
ridere.
-Prof,come
mai è qui?- si azzardò a chiedere un ragazzo quasi
dall’altra parte della classe. –Be,devo
insegnarvi tutto le cose che trovate in questo magico libro- rispose
l’insegnante un po’ insicuro. –Dovrebbe fare il comico,sa?A giudicare da come ride quella ragazza- ed
indicò proprio Beth. Si sentì osservata
e alzò gli occhi verso gli altri. Aveva ancora un sorrisetto in volto ma
cercò di calmarsi. –Mi scusi- disse ora abbassando lo sguardo lei.
–Tranquilla,tranquilla..ma non mi sono ancora
presentato!che sbadato!..oh ma ho fatto la rima!Sono il professore Squittle-Beth stava per partire
con un’altra risata ma Niall le tappò la
bocca. L’ora proseguì tranquillamente. Tutti sembravano seguire in
modo serio e prendevano anche appunti. Avevano un rotolo di carta da papiro con
la penna,tutto funzionante. Alla fine il simpatico
professore non spiegò nulla di che visto che era il primo giorno e loro
uscirono fuori soddisfatti. –Piaciuta la lezione?- chiese Jane ai due
suoi amici. I due annuirono e guardarono fuori,c’era
proprio una bella giornata. La ragazza dai capelli lunghi e ricci si
voltò perché le sembrava che ci fosse qualcosa che non andasse.
–Sentite ragazzi,io devo fare una piccola cosa
ma torno subito,ve lo prometto- i due acconsentirono e si allontanarono. Lei proseguì
per qualche metro dall’altra parte dove non c’era più
nessuno. Le era proprio sembrato di aver visto il suo gatto nero.
–Peter!Peter!sei tu?- iniziò a bisbigliare lei,non
voleva gridare per non attirare l’attenzione. Era proprio sicura che
fosse lui,eppure ,nonostante lì alla fine poteva succedere
qualsiasi cosa grazie alla magia,credeva fosse impossibile. Vide la fine di una
coda di gatto in una stanza lì accanto e ci entrò;rimase pietrificata. Un ragazzo alto,con
i capelli corti,neri e lisci le stava davanti senza dire una parola. Lei voleva
emettere un suono ma non riuscì a dire nulla. Fu lui a parlare per
primo. –Cercavi qualcuno per caso?- lei era ancora nella stessa posizione,in quella stanza buia che le faceva molta paura. –Sssì. Cercavo il mio gatto- sbuffò
perché era rimasta delusa del risultato. –Ma evidentemente..- lui la interruppe dicendo –Aspetta..il tuo gatto
si chiama Peter?!- tra un poco sarebbe scoppiato in una fragorosa risata.
–Sì,Peter..- rispose lei non vedendo
quale fosse il problema. Peter era il nome di suo padre,che
le ricordava un po’ un gatto in fondo,e quasi per onorarlo,aveva dato lo
stesso nome al suo animale. –Non ci posso credere!Sei un mostro!- lei si
mise pure leggermente a ridere,ma solo per il semplice
fatto che lui,ridendo,la faceva ridere. –Potrei sapere il motivo?Si
chiama Peter come si potrebbe chiamare..Josh,per esempio- ovviamente non poteva dire il reale
motivo a uno sconosciuto.–L’hai rovinato. Poverino,con tanti
nomi di animale carino..che ne so..zayn- lei fece una
smorfia e gli disse –Ma che nome è Zayn?!Mai
sentito!sembra quello di una papera- non sapeva come era riuscita a dire
ciò,perché lei di solito era molto timida e lui fino a quel
momento non le aveva infondato sicurezza affinché potesse un minimo
fidarsi. – Ehi signorina.
Bada a come parli- d’un tratto si era fatto serio e lei
indietreggiò un pochino,giusto quei passi che
le consentirono di uscire fuori da quella stanza buia. –Mi fai ridere con
quella faccia!- e si mise di nuovo a rider,senza un perché.
Lei capì che non aveva brutte intenzioni e le scappò di
ridacchiare anche lei. –Zayn è un nome
prestigioso!-rimarcò questo aggettivo. –E,cosa
più importante,è il nome della persona che ti sta di fronte!-
disse lui fiero di se sibilando più volte questo nome. Lei si
sentì in imbarazzo. Si sarebbe messa di nuovo a ridere se ne avesse
avuto il coraggio,ma forse era stata scortese e si
scusò. –Oh,sicuramente un bel
nome,certamente- lui capì che mentiva. –Con il tempo imparerai da
dove deriva e perché è il migliore di tutti. Ma ora vorrei sapere
il tuo,di nome- non sapeva dove fosse finitae per di più aveva paura che i
suoi amici non la venissero nemmeno a cercare. –Io sono Jane,questo sì che è un nome- lo disse a bassa
voce,ma lui..-Ti ho sentita!Ma ti perdono- si risollevò. –Senti ma
quindi non hai visto un gatto?e tu che ci facevi lì?- lui fu come colto
alla sprovvista. –Ma niente,cercavo del
materiale vario- lei non volle indagare di più e si accontentò di
quella risposta. –Dove devi andare?- chiese lui d’un tratto. Jane
cercò di spiegargli su per giù la strada che aveva percorso e lui
capì tutto. –Ecco perché non ti avevo visto mai in giro,sei nuova!- lei annuì mentre continuava a camminare.
–Io conosco tutti qui ormai,non mi sfugge
nessuno- era fiero di se,anche se il motivo era alquanto banale. –Un
ottimo scrutatore- osservò la ragazza. –Scrutatore?che parolona,ma penso che vada bene qualunque significato sia nascosto
dietro. Sai che sono più grande di te quindi no ?perchè
sono il prefetto di serpeverde e scommetto che anche
tu sei della mia potente casa- lei continuava a non capirlo,ma
lo incuriosiva senza ombra di dubbio. –No,mi
dispiace ma sono grifondoro.- le rispose lei
sorridendogli. Lui quasi quasi ci stava rimanendo
male. –Un giorno capirai chi sono i veri maestri- Jane lo guardò
allibita. –Io sono arrivata,grazie per avermi
accompagnato- lui le sorrise,neanche sembrava se stesso. –Ehi,ti ho vista..sei arrossita,sei arrossita- lei voleva
sbattere la testa al muro. Solo a lei i tipi strani capitavano? –Si va
bene,ti lascio alla tua solitudine- e se ne
andò a passo veloce per raggiungere gli altri. –Dove sei stata tutto questo
tempo?- chiese Beth che era stata preoccupata per
l’amica,mentre sotto il banco mangiava delle
caramelle gommose insieme a Niall. –Pensavo di
aver visto Peter,ma mi ero sbagliata- non era il momento
giusto per raccontarle cosa le era accaduto. Una professoressa di media statura
e molto ben curata,stava parlando di alcune creature
magiche. Jane si sistemò e prese vari appunti,trovando
interessante la lezione. Quando finì tutti uscirono nel giardino
principale per fare una piccola merenda. Tutti i ragazzi delle quattro case
erano la fuori,indifferentemente dall’anno che
stavano frequentando,e molti si divertivano a fare piccoli duelli con la
bacchetta,senza osare troppo però perché avrebbero
potuto combinare qualche danno. Una
ragazza da sola stava provando ad aprire il suo porta pranzo con
l’utilizzo esclusivo della magia. –Alohomora!Alohomora!Alohomora- agitava la
bacchetta inutilmente perché nulla accadeva.Non che fosse difficile aprirlo ma
evidentemente voleva provare. –Senti,non ce la
farai mai- un ragazzo alto,con gli occhi come due zaffiri,qualche brufolo e i
capelli castani le stava davanti senza avere nemmeno l’accenno a una
risata. Lei fece finta di non ascoltarlo e continuò imperterrita. Alla
fine non successe nulla e lei,davanti migliaia di
sguardi pronta a giudicarla,lo aprì normalmente iniziando a
mangiucchiare.Alcune ragazze e
ragazzi le si avvicinarono e si sedettero accanto a
lei. Aveva alzato il viso quando finalmente si era arresa,dando
lo sguardo alla luce del sole. Era davvero una bella ragazza,così
si vociferava in giro. Alta,non una spilungona ma
certo non si poteva definire bassa. Aveva dei lunghi capelli lisci setosi e
biondi,come l’oro.Gli occhi erano di un blu color mare e
le labbra piccole esottili. Era davvero magra e si
diceva fosse vegetariana. –Oddio,nemmeno si vede
più!- disse Beth mettendosi in piedi sopra una
panchina per riuscire a vedere qualcosa. –E’ sommersa da persone
inutili- affermò Jane indifferente. Già aveva detto la sua: era
una ragazza immatura,antipatica ed egoista. In effetti non aveva avuto nessun indizio per dire
ciò,ma a pelle lo sentiva. –Bu!-
gridò da dietro loro Emily,con un grande
sorriso sulle labbra. –Ehi,ammiravamo miss
reginetta di Hogwarts- disse Elize
stufa della situazione. Non lo avrebbe mai detto,ma
sotto i riflettori,per una volta,ci sarebbe voluta essere lei. –Ne ho
sentito parlare in giro. Dovrebbe chiamarsi Sally ed è una corvonero,una primina come voi
– i tre annuirono per farle capire che erano interessati al resto della
storia,se ce ne fosse stato uno. Niall le fece spazio
per farla sedere sulla panchina e continuò – Pare che nella
città in cui abitava,era sempre acclamata da
tutti e aveva vinto molti concorsi di bellezza- prese un gran respiro e si
calmò,segno che probabilmente queste erano le uniche informazioni.
–Grazie per le news cara- disse Jane
sorridendole. Ritornò a guardare Sally,che ora
era attorniata da alcuni tipi che spudoratamente ci provavano con lei.
–Faccio parte del giornalino della scuola,quindi
anche i gossip mi servono- tutti e tre la guardarono sbalorditi – Non
sapevate che abbiamo un giornalino della scuola?Ma dove vivete?Si chiama “La
gazzetta dei piccoli maghi” e la prossima settimana dovrebbe
uscire,tenetevi forte- nel frattempo Mr.Figgins
annunciò che le lezioni stavano per riprendere e andarono via,dando
un’ultima occhiata a Sally.
- Senti. Tu vai li,le farfugli qualcosa,qualunque cosa,tanto la colpirai con
la tua bellezza,poi ti siedi ,vi mettete a parlare e poi chi vivrà
vedrà-
-Eh?- rispose Liam ad Harry,che era fiero di
aver fatto un piano imbattibile.
-Magari l’inizio
andrà un po’ maluccio,ma poi con qualche
incantesimo o..si pozione!La farai innamorare di te!No aspetta di me!Sembra
strano dirlo ma è così!- il biondo mise una mano nella fronte del
riccio per verificare che fosse in buona salute. –Va bene io ci vado
prima che se ne vada,ma non ti assicuro nulla- prese un respiro profondo e si
avviò.
-Ciao. Sono Liam. Ti ho vista prima- Harry gli dava l’ok per
continuare nascosto dietro un pilastro poco distante da loro. –Ciao,Sally- disse non curante la
ragazza che si preparava la roba per tornare dentro.–Sei venuto a prendermi in giro
per poco fa?- lui non sapeva cosa rispondere ma non perché fosse timido,assolutamente no. Ma perché ciò che stava
facendo in realtà era per il suo amico e non voleva sbagliare un colpo. Harry
gli fece no con il dito e lui proseguì –No no,anzi
volevo aiutarti- si era ricordato in che cosa avesse sbagliato la ragazza e le
sembrava una buona tattica – Sentiamo- disse lei mettendosi a braccia
conserte. –Non che sia un esperto,dato che sono
al primo anno,ma oggi un professore strano- si voltò per guardare Harry
che rideva sicuramente,dato che si erano divertiti con quell’insegnante
matto – ci ha mostrato proprio questo incantesimo. Serve per aprire
lucchetti e porte,quindi non ce l’avresti mai
fatta con quello lì - disse indicando il porta pranzo accanto a lei. –Ah- non disse nient’altro,perché era stata ferita nell’orgoglio. Quello
che non ti permette neanche di ammettere che hai sbagliato e non è
successo nulla,si va avanti. Lei odiava sbagliare,ma
più che altro mostrare ciò agli altri. Fu faticoso dire questo–Grazie-
e gli sorrise. –Io sono serpeverde e tu corvonero vero?- Sally lo guardò stupita –
come fai a saperlo?- Harry aveva dato lui molte informazioni scoperte in circa
10 minuti. –Eh ho sentito in giro- e si voltò verso l’amico
volendolo fulminare con gli occhi. Arrivò la domanda fatidica,che non aveva partorito certo la sua mente. –Sei fidanzata?- lei prese le sue cose e andò via
senza dire niente,lasciandolo imbambolato.
-Non ci sai fare con le
donne,sei proprio inesperto!Dovevi sederti accanto a
lei,farle qualche complimento..-
-Ma..sei
tu che mi hai detto di agire così!- disse Liam
con tono ovvio.
-Dammi alcuni
giorno e sarà mia- si misero entrambi a ridere e tornarono
dentro.
--
Buooonasera :3
Scusatemi se ci sono stata tanto a postare questo nuovo
Capitolo ma con la scuola ho poco tempo per scrivere çwç
Spero che dopo tutta questa attesa non vi abbia deluso D:
Qualcuno (mitooo *-* lol)
avrebbe voluto che io postassi
I volti delle protagoniste di questa FF ma non ho avuto
Tempo per cercarle,sorryçç Comunque voi andate tutti
A leggere le FF di pandamitou.u
Grazie a tutti coloro che hanno recensito gli scorsi capitoli *-*
Spero che anche questo abbia un discreto successo c: