Love On Top

di lovewholovesyou
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. You're the only one I see ***
Capitolo 2: *** 2. Everybody ask me why I'm smiling ***
Capitolo 3: *** 3. You're the only one I need ***
Capitolo 4: *** 4. You're the only one I love ***
Capitolo 5: *** 5. You put my love on top ***



Capitolo 1
*** 1. You're the only one I see ***


Okaaay, bene. Ci riprovo nuovamente.
Che dire...E' una mini-fanfiction perchè non avrei neanche il tempo di scriverne una seria.
Un po' di Klaine, ma sopratutto Brittana, OVVIAMENTE v.v

Oltre ciò, non voglio perdermi troppo nell'introduzione e vi lascerai a questa mia pazzia.
Si, per chi non conoscesse, la canzone che da titolo a tutto è "Love On Top" di Beyoncè  (tanto amore, tanto.)



LOVE ON TOP

 

You're the only one I see


 

Col pollice tra le labbra e con una mano che stringeva il suo unicorno di peluche, stretto nel braccetto della mamma, Brittany sembrava essere pronta ad iniziare il primo giorno di scuola elementare. In realtà, nemmeno i capelli biondi lunghi ben sistemati e il grembiule rosa riuscivano a tranquillizzarla. All'asilo, tutte le bambine tenevano le loro barbie preferite sempre ben vestite, ordinate e pettinate. Per qualche strano motivo, Brittany aveva solo due bambole con i capelli completamente rasati, perché secondo lei, il loro idolo era Britney Spears, e in quanto idolo, la dovevano imitare in tutto e per tutto. Così, una volta entrata nella nuova casse, dovette lasciare a malincuore il braccio della madre e stringere la sua B, il suo unicorno. Nemmeno il tempo di potersi sedere, che un gruppo di sue nuove compagne si stava avvicinando per sedersi nelle ultime file di banchi. Brittany azzardò a guardare le strane stelline luccicanti sul grembiule rosa che lei non aveva, e la bionda delle tre si voltò subito, guardandola con una smorfia.

«Tu non devi nemmeno chiedermi perché ho le stelline sul grembiule. Il mio è più bello del tuo.» rise la bambina, seguita dalle altre dietro, anche se Brittany notò l'espressione facciale della bimba con una lunga coda di cavallo di capelli neri, che non stava ridendo.
«E portare i peluche a scuola, è da bambina piccola!» e con prepotenza, la bambina strappò dalla mano di Brittany il suo unicorno, facendolo cadere a terra, scatenando il pianto della povera piccola. Quando le due bambine prepotenti si allontanarono, Santana si preoccupò quasi subito di accucciarsi vicino alla biondina.

«Tutto bene?»

La bimba la guardò coi suoi occhi azzurri pieni d'acqua. «Si...Si, è solo fratturata il collo, ma mio papà è dottore.»

Santana fece una smorfia. «No, parlavo di te...Però va bene lo stesso. Sono Santana.»

«Hai il nome del diavolo, Satana! Woo, potente! Io sono Brittany!»

«E' Santana.» rise lei. «Comunque, mi piacciono i tuoi capelli.» Santana sorrise mentre le passava le dita nei boccoli di Brittany.

«Ma io voglio diventare come Britney Spears, quindi li taglierò.»

Santana quasi scoppiò a piangere per la delusione.

«Lei si chiama B.» Brittany allungò in avanti il peluche. «Non ha amici.»

La bambina fece un sorriso e aprì il suo zainetto tirando fuori una piccola tartaruga di peluche. Brittany sussultò.

«Lei si chiama S.»

«P-possono diventare migliori amiche, vero? Sarebbe fortissimo!»

«Certo!» esultò la latina. «Possiamo esserlo anche noi...»

Le due si guardarono, sorridendosi a vicenda. Santana, sorpresa dal gesto improvviso di Brittany di stringerle la mano, strinse ancora più forte mentre si sedeva affianco alla sua nuova migliore amica.

«Credi esistano cuccioli di tartaunicorno? O gli unitartarughi?»

 

~ ~

 

La neo ventiduenne Santana Lopez si era finalmente addormentata col sorriso sulle labbra dopo mesi di agonia passati a pulire le camere d'albergo dell'unico hotel decente a Lima. Con l'aiuto dei suoi amici, anche se supplicati, aveva raccolto qualche spicciolo per il suo compleanno, senza dire nulla a nessuno.
Finché quella ficcanaso logorroica di Rachel Berry non aveva detto a Finn Hudson, che lo aveva poi detto a Puck-testadiscoiattolo, che la sua intenzione era quella di andare a New York, al concerto del nuovo tour di Beyoncè. Erano poi saltati fuori Kurt e Blaine che avevano almeno una decina di pass per il backstage, in quanto Blaine lavorava come costumista di alcune ballerine, si erano offerti di ospitarla nel loro appartamento nel Queens, tanto per Kurt non sarebbe stato un problema, dato che passava metà giornata a Broadway. Non ci sarebbero stati imprevisti: Blaine era gay tanto quanto Santana, e lei non avrebbe comunque sopportato di aggrapparsi a dei ricci impastati di gel come quelli di Blaine, se mai sarebbe potuto succedere qualcosa.
La maggior parte dei suoi amici non aveva ben capito per quale motivo improvvisamente sembrava essere un fan dalle grida isteriche di Beyoncè: era arrivata a dire addirittura, per essere più credibile, che se mai il suo corpo dovesse cambiare voleva almeno le cosce della cantante, che più sexy non si può.
C'era un motivo valido per il quale aveva faticato tanto per avere un biglietto e ora stava andando a dormire col sorriso sulle labbra: finalmente dopo tanti, troppi, anni sarebbe riuscita a rivedere la bambina di cui era tanto amica quando era stata piccola; Le mancava tanto. Le mancavano tanto i suoi biondi boccoli, talmente morbidi che amava girarseli e rigirarseli tra le dita, le mancava giocare alle principesse con i loro peluches e le loro barbie, e puntualmente Santana andava a distruggere il castello di Brittany, con la scusa che l'aragosta era troppo fredda per la sua principessa. Era tanto tempo che aspettava, e tante cose di lei erano cambiate. Adesso che Brittany lavorava come ballerina professionista nel tour di Beyoncè, veniva spesso immortalata in qualche foto, e Santana sembrava ormai vivere solo di quelle. Anche perchè ultimamente Santana si era accorta che voleva più che bene a Brittany: era attratta dalla sua Brittany. Non da nessun altra. Dalla sua Brit. E quell'incontro avrebbe potuto cambiare tutto.

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Capitolo 2
*** 2. Everybody ask me why I'm smiling ***


II. Everybody Ask Me why I Smile

 

La sera prima di partire, Santana era ospite a casa Hummel, nonostante non fosse così tanto amica di Kurt.

«Mi dispiace di dover essere di disturbo per te e Blaine...» quando in realtà, dava più fastidio a lei di essere in mezzo a quei due. «Ma rimarrò giusto qualche giorno!»

«Oh tranquilla! Nell'appartamento di New York c'è spazio abbastanza, con il divano letto e la stanza degli ospiti, non sei proprio di disturbo!» Kurt le aveva offerto di portare le sue valigie nella casa di Lima e darle un posto per dormire nel suo appartamento così che il giorno sarebbero potuti partire presto. «E poi Blaine sarà impegnato a preparare i costumi di scena di qualche musical e tornerà a notte tarda. Quindi non sei assolutamente un problema, Santana.» Kurt sorrise alla ragazza, che ricambiò ringraziandolo.

Il concerto era a distanza di tre rotazioni terrestri*, ma il giorno prima di partire Santana non riusciva a chiudere occhio. Non era mai stata a New York: doveva essere veramente una gran città, da come tutti ne parlavano. Grandi strade, grandi grattacieli, insomma, tutto il contrario della piccola e sperduta Lima, città che non faceva per persone come Santana o Brittany. Probabilmente Brittany c'era stata un centinaio di volte da quando era maggiorenne. Da quando era stata in tour con Katy Perry, era stata richiesta da molti altri artisti. La danza era stata la passione di Brittany sin da bambina e aveva avuto la gran fortuna di farla diventare il suo lavoro. Che poi negli ultimi anni molti l'avevano snobbanata, perchè il suo talento era stato messo in discussione, quando alcuni coreografi richiedevano ballerine più belle di Brittany, che per Santana non esisteva paragone.

Ma questo non aveva più importanza: Brittany si stava preparando per l'ennesimo concerto di Beyoncè a New York. Non aveva più l'ansia che aveva una volta, prima di cominciare. Nonostante la danza fosse il suo unico sogno, le era dispiaciuto lasciare la sua Ohio per intraprendere gli studi in una prestigiosa scuola di danza a Los Angeles, lasciare la sua scuola e tutte le sue amicizie. Sopratutto aveva ancora tante cosa da rivelare alla sua migliore amica, Santana. Brittany era segretamente, e forse anche palesemente agli occhi dell'amica Quinn Fabray, innamorata di Santana, ma non aveva mai osato anche solo minimamente accennarglielo, per paura di un rifiuto e rovinare per sempre la loro forte amicizia. Quello di domenica sera sarebbe stato uno dei più grandi concerti dell'artista, eppure Brittany non era poi così agitata, e riuscì ad addormentarsi sul letto della sua camera d'albergo.

 

~~

 

Il risveglio fu piuttosto traumatico per Santana, dato che non aveva chiuso occhi per tutta la notte, a causa del continuo pensiero a Brittany. Si alzò dal letto e si lavò con calma, accorgendosi solo dopo che le sue valigie erano scomparse. Presa dal panico, scese di corsa le scale per avvertire Kurt, quando lo sorprese in compagnia del fidanzato Blaine, abbracciati, intenti nelle loro effusioni romantiche. Santana distolse lo sguardo disgustata tossendo per informare i due ragazzi della sua presenza.

«Sanotofna!» mugugnò Kurt, allontanando Blaine. «Oddio, scusa!» continuò lui ridendo.

«Ti ho portato le valigie in auto!» esclamò Blaine, continuando a scambiare strani sguardi a Kurt, costringendo Santana a una smorfia di disgusto.

«Non sono abituata alle cose sdolcinate...A me piacciono le cose più fisiche. Ma non significa che abbia voglia di vedervi in azione! Grazie!» aggiunse quella con sarcasmo. E con fare schizzinoso, uscì di casa e salì in auto con Kurt e Blaine, pronta per le seguenti quattro ore di viaggio.

 

DAL DIARIO DI VIAGGIO DI SANTANA.

 

Sono passate circa due ore e mezza. Qui pare che ci sia calma, anche se apparente: la fatina di Peter Pan che veste solo Prada sta dormendo, cosa che potrei fare anche io, mentre Mr. Muscolo Gel sta guidando. Da quando siamo partiti, non sono andati oltre lo sfioramento delle mani. Al contrario di questa mattina. Ma, come diamine si fa ad essere così romantici tanto dal far diventare le persone diabetiche, come quei due, tutto il giorno? Non si stancano mai?!

O-okay, ora mi sto immaginando Hummel che violenta Blaine a suon di discorsi erotici, quindi chiudo!

Solo due giorni; solo due giorni poi avrò con me Brittany e sarà tutto diverso <3

Se non dovessi sopravvivere, dite a Puckerman, chiunque trovi questo affare, che ho sempre amato la sua cresta animale, anche se dico che è orrenda.

Santana.

 


Dunque, si, la Klaine è in continua presenza perchè sono troppo un amore! <3
Beh, il diario di Santana era una cosa che volevo e dovevo mettere assolutamente.
*Quella testina della mia beta ( Ciao mia Fede_Songbird) ha ben pensato di aggiungere ancora più cretinaggine a questa mia impresa, sostituendo la parola "giorni" con "rotazioni terrestri"
That's crazy man, you're the unicorn. (?)
Beh, ringrazio a chi sta continuando a seguire e mi auguro piaccia ancora anche questo capitolo! In media dovrei postarne cinque da quello che ho scritto! :)

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Capitolo 3
*** 3. You're the only one I need ***



3.You're the only one I need

 

Era iniziata da poco la pausa pranzo per tutto il corpo di ballo della cantante Beyoncè e , Brittany si stava avviando verso la sua roulotte, quando alle sue spalle, una voce familiare, la richiamò all'attenzione.

«Brittany!» la bionda si voltò e rivolse un sorriso alla ragazza dai capelli castani che le stava venendo incontro. «Io e gli altri usciamo per cena, stasera.» la ragazza le fece un occhiolino.

«Alex, non credo...L'ultima volta mi sono risvegliata nel letto sbagliato.» sospirò Brittany.

«Eri ubriaca...»

«Ero nel tuo letto. Con te.» affermò scocciata.

Alex rise abbastanza intimidita. «Sono cose che capitano, oltretutto la cosa sembrava esserti piac-»

«SMETTILA. Smettila, non mi ricordo niente.» e con nervosismo spostò la ragazza, ritornando sul suo cammino, ma Alex la prese per il polso, costringendola ad un faccia a faccia. Alex e Brittany erano a circa pochi millimetri l'una dall'altra, e sul viso della bionda comparve l'espressione disturbata della bionda al sentire del respiro della rivale sulle labbra.

«Tanto so già che entrerai in quella roulotte, ripenserai a me, e ti convincerai a venire con noi stasera, ti ubriacherai fino a lacrimare alcol, e finirò come sempre.» Ales le lasciò un bacio al volo sulle labbra, che Brittany scacciò via con il dorso della mano.

«Non ti fa stare male avere solo sesso in cambio, dalle persone?»

«Che senso ha amare qualcuno se poi fra qualche mese, dimenticheranno di averlo fatto? Almeno vado avanti, mando avanti la mia vita, e mi tengo il piacere.» Alex lasciò la presa e Brittany poté ritornare alla roulotte e abbandonarsi al getto dell'acqua calda della doccia.

~

Intanto Santana, Kurt e Blaine erano finalmente arrivati nell'appartamento di New York: soffitti alti, con delle travi in legno, le pareti bianche, abbinate ad ogni mobile della casa, e una grande finestra che dava sulla strada. C'erano due camere da letto, una probabilmente dei due ragazzi e una per Santana, abbastanza grande da rendere confortevole il soggiorno. Con tranquillità, portò le sue valigie nella stanza, e decise poi di uscire un po' per girare la Grande Mela, così da lasciare un po' soli i due compagni di viaggio.


DAL DIARIO DI VIAGGIO DI SANTANA

«Hanno finalmente liberato gli ostaggi. Dopo aver lasciato le armi nel covo dei due rapitori, nomi in codice Sopracciglio Yeti e Fatine delle nevi, io, Bellezza Latina, sono riuscita a fuggire, e a scappare correndo per le dune desertiche. Ma sono senza cibo e acqua, da circa mezz'ora. OH! Forse vedo una pizzeria italiana dietro l'angolo! Dio esiste!

PS: Questo mio appunto, è solo per ricordare che è quasi l'ora di pranzo e non ho intenzione di tornare per mangiare con i due gaiardi. Semplicemente, spero di incontrare Britt, ma New York è enorme. E' come cercare di trovare un neurone funzionante nella testa di Finn Hudson. Maaa, I don't care, vado a mangiare come un maiale <3

Tanto le mie chiappe rimangono sempre le stesse.
Santana.»

Santana, finito di scrivere, ripose il cellulare nella tasca e si sedette aspettando la sua pizza alla diavola che aveva ordinato.

~

Erano circa le due di notte passate quando Brittany aprì gli occhi e, osservando il soffitto rosa a pois, sbuffò arrendendosi al triste destino di finire sempre con l'avere in fianco nel letto, la solita Alex nuda che dormiva tranquilla.

Lì sdraiata, le ricordava quando nell'ora del riposino lei e la sua amica Santana rimanevano alzate a giocare con le bambole anziché dormire, e all'occorrenza, se la maestra entrava nella stanzetta, fingevano di dormire. Oppure quando lanciavano gli avanzi delle crocchette di pesce alla Berry o a Mercedes, sempre in compagnia di Quinn Fabray, che poi quando vedeva la piccola Rachel piangere disperata, le partivano i sensi di colpa e facevano pace.

Brittany non volle continuare a ricordare o altrimenti sarebbe scoppiata a piangere: non aveva nemmeno sedici anni quando era andata via da Lima, proprio quando aveva capito che Santana doveva starle vicino. Per sempre.


DAL DIARIO DI VIAGGIO SANTANA.

«Per Santana Lopez ubriacarsi alle nove di sera è il minimo. Mi sorprendo di come cazzo riesca a tenermi in piedi e scrivere al cellulare. C'è poi questa tipa bionda che assomiglia veramente tanto a Brittany! Beh, io vedo qualsiasi bionda come Britt...Non importa! Penso proprio che tornare a parlare con quel maschione, quello biondo, dato che è tutta sera che mi fissa palesemente il culo.

Santana <3 (a proposito di culo, questo cuoricino ci assomiglia!)»

 


Okaaay, ammetto che non sia il massimo che potessi scrivere, è veramente corto ma contiene parte importante della storia in qualche modo.
Nel prossimo vi prometto solennemente di mettere quanto più ridere possibile perchè solo scrivere questo capitolo mi ha messo una tristezza addosso che non potete immaginare hahahahahahah!
Ho cercato di spezzare alcune scene con questo continuo salto temporale tra Santana e Brittany giusto per comprire, per trovare un collegamento più che altro, tra il secondo e il quarto capitolo, sopratutto con questo diario di Santana che amo da morire.
Saaarà. 
Spero vi piaccia comunque! :)

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Capitolo 4
*** 4. You're the only one I love ***


Permettetemi di scusarmi per l'eclatante ritardo nel postare, ma sono davvero presa da un sacco di cose!
Questo è il penultimo capitolo (sigh) e ammetto di aver esagerato con l'umorismo, ma volevo farlo!
Amo la mia Santana che è anche la Santana che tutti conosciamo meglio, forse un pochino più dolce sotto sotto..
E amo la mia Klaine, così pucciosa...Ma io direi che vi lascerei al capitolo.

Grazie mille ancora a tutti!

4.You're the only one I love

A naked Blaine is always a naked Blaine

 

Alle quattro di notte, Santana era tornata nell'appartamento, anche se completamente ubriaca. Nemmeno si accorse di dove avesse buttato la borsa che si lasciò cadere sul divano. Nonostante fosse immersa nei suoi pensieri da ubriaca, Santana sobbalzò ad uno strano rumore nella cucina.

 

Blaine Anderson aveva appena concluso una notte di fuoco in compagnia di Kurt, quando colpito da una fame improvvisa, lasciò Kurt ai sogni beati e si diresse in cucina. Con l'intento di prendere una birra e qualcosa da mangiucchiare, entrò nella stanza senza nemmeno accendere la luce. Essendo tutto quanto al buio, non poté evitare di sbattere il mignolo del piede sullo spigolo della sedia*, costringendolo a urlare. Svegliata improvvisamente da quell'urlo Santana corse cautamente verso la cucina, sorprendendo Blaine nudo, stringendosi dolorante il piede tra le mani.

 

«Oh mio Dio, Anderson! COPRITI IMMEDIATAMENTE!»

Il riccio sobbalzò, coprendosi “l'affare” con la prima cosa che aveva trovato nei dintorni: una scatola di cereali. «SANTO CIELO CHE SCHIFO!»

«Sei ubriaca, non ti ricorderai nulla domani.» balbettò lui raggiungendo l'asciugamano sul piano da cucina.

«Sarò ubriaca, ma almeno domani a me passa!»

«Che cazz..?! Se tu entri così senza dire niente a nessuno! Almeno avvisa!»

«Per quale motivo? Per dirti di non girare nudo per casa? Dio, che schifo, non dovresti proprio farlo!» scoppiò quasi a ridere al pensiero.

«E' casa mia!»

«Si ma, fino a prova contraria, ci devo stare anche io, e concedimi almeno tre giorni senza vedere strani ragazzi ricoperti di gel col loro aggeggio libero al vento come niente fosse!»

Le grida dei due avevano, intanto, svegliato Kurt che era rimasto sulla soglia della porta a ridere,divertito dal ragazzo.

«Hummel, non ridere perché ti avevo chiesto GENTILMENTE di evitare effusioni tra voi due in mia presenza, e ora c'è Mr. Muscolo gel col rametto di fuori.» esordì Santana smettendo di guardare schifata Blaine, ma rivolgendosi a Kurt.

«Ehi! Il mio ramo, come lo chiami tu, non è poi così picc-» era pronto a rispondere alla latina, ma quella si rivolse di nuovo contro Blaine.

«Stai zitto, che solo strappandoti le sopracciglia una per una riusciresti ad eccitarmi.»

Kurt spezzò il silenzio iniziale scoppiando a ridere.

«Okay, okay, rissa conclusa...Blaine, torniamo a dormire e lasciamo Santana in pace...»

«Ma io ho fame.» supplicò il riccio coi labbroni.

«Te la faccio passare io la fame, ragazzo dei cereali.»

E nonostante Kurt sapeva benissimo quanto gli aveva supplicato di piantarla con smancerie o doppi sensi in sua presenza, Santana fece l'ennesima espressione disgustata e uscì dalla cucina alzando le mani in senso di disaccordo.

«Io volevo solo riposarmi per il concerto di domani.» e sbadigliando si abbandonò nelle lenzuola del suo letto.

 

˜

 

Brittany non sapeva perchè quel mattino si era svegliata già con l'ansia: a parte il solito fastidio allo stomaco, non riusciva a far smettere di tremare le mani, la salivazione le mancava ed era costretta a fare più respiri, sempre più profondi, come se qualcuno le stesse stringendo le mani al collo. E tutto questo nel momento esatto in cui stava indossando il costume di scena. Probabilmente era stato quel messaggio a scombussolarle la serata. Ma neanche il tempo di ragionarci che il cellulare suonò di nuovo.

 

Buona fortuna, ci vediamo dopo con gli altri al solito posto.      Alex <3”

 

Brittany sbuffò e finalmente prese la sua decisione.

 

˜

 

Kurt Hummel sapeva riconoscere quando una persona aveva qualche problema.

E Santana sembrava tutto tranne che tranquilla. Per questo, il ragazzo aveva lasciato perdere Blaine e si era dedicato a Santana, che intanto si muoveva a destra e sinistra con il cellulare tra le mani.

«Allora?” le chiese mentre si guardava nervosamente davanti allo specchio.«Agitata per stasera, vero?»

«No, no. E' solo una sera come tutte, un concerto che sicuramente non mi cambierebbe la vita.»

«Guarda che lo so perché lo stai facendo.» La latina lo guardò interrogativa.

«Che cosa s-» Venne però interrotta da Blaine che aveva aperto la porta della stanza.

«Quando ci siete, io sono pronto e vi aspetto di là.»

«Blaine, quanto profumo hai messo?»

«Kurtie, solo due gocce, non esagerare! Alla fine non si sente così tanto. La prossima volta non lo metto...»

«La prossima volta, se ti sputo addosso potresti profumare meglio.» concluse lei, in qualche modo, per sfuggire alle domande di Kurt, chiudendo la zip della borsa e uscendo da camera sua. Ma come un fulmine, Kurt ricomparve alle sue spalle.

«Da quanto tempo sei innamorata di lei?» Santana deglutì, inizialmente scuotendo la testa. «Non dirmi non è vero, perché l'ho sempre notato: in ogni sguardo e in ogni gesto.»

«Non so di cosa tu stia p-parlando.»

«Brittany.»

Santana smise di guardare gli occhi azzurri del ragazzo lanciò uno sguardo al display del suo cellulare, premendo il tasto invio.

«Non è da quando: è più pesante quanto la amo.»

 

To: Brittany

Text: Ehi...So che sono anni che ormai non ci mandiamo più messaggi così spesso né ci chiamiamo, e forse questo non è nemmeno più il tuo numero, quindi faccio un tentativo.
Ti deve raccontare tanto e dirti una cosa veramente importante. Stasera sono al concerto. Puoi aspettarmi nel dietro le quinte oppure, non lo so, fuori? Dove ti pare, basta che io riesca a parlarti.
Santana


Durante il viaggio, Santana sperava nervosamente in una sua risposta. Era talmente ansiosa che non aveva detto parola a Kurt e Blaine, che si divertivano a giocare con le dita mentre si stringevano la mano . Era qualcosa che a lei mancava. Qualcosa che invidiava a quei due, nonostante si ostinasse a trattarli male. In realtà già immaginava di tenere la sua mano stretta tra le sue dita, abbracciare, stringerla tra le sue braccia e non lasciarla più.

 

To: Santana

Text: Ciao Santana! Sono felice di poter sentirti di nuovo. Scusa se non sono riuscita a risponderti prima, ma sto ripassando le coreografie...Beh, sai com'è.
Anche io vorrei parlarti, c'è una cosa ancora più importante che salire sul palco e fare una buona scena. Ti voglio bene, come te ne ho sempre voluto.

 

«Nemmeno io ho mai smesso.»

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Capitolo 5
*** 5. You put my love on top ***


5.You put my love on top

 

Le luci si spensero, la folla gridò appena Beyoncè fece il suo ingresso sul palco seguita dalle sue ballerine, compresa Brittany, per “Single Ladies”, l'esibizione d'apertura. Brittany conosceva ormai troppo bene quel pezzo che per lei era facile eseguire quei passi e contemporaneamente cercare lo sguardo di Santana tra la folla. E con grande sorpresa, la riconobbe quasi in prima fila, con gli occhi sognanti e solo per Brittany;

L'effetto di quei suoi occhi scuri fu così forte che per un attimo la bionda si distrasse finendo quasi per cadere a terra. Quella sarebbe stata l'unica esibizione della serata.

Poco più tardi, anche Santana lo realizzò. Ormai se Beyoncè cominciava a piacerle, non gliene importava più niente.

 

«Dov'è Santana?» chiese Blaine al ragazzo mentre salivano nella loro auto.

«Credo sia con qualcuno che gradisca più di noi.» rispose Kurt sognante.

«Si, ma potrebbe succederle qualcosa di grave...»

«Shhh!» Kurt lo strinse tra le braccia. «Fidati di me. Ora torniamo a casa e pensiamo a noi due va bene?»

Blaine lo guardò con i suoi due occhioni verdi e annuì lasciandosi scappare un sorrisetto.

Nel frattempo che i due tornavano verso l'appartamento, Santana era riuscita a superare quei due grandi testoni della security e sgattaiolare nel backstage. Nonostante il concerto si fosse concluso da due ore abbondanti, la gente ancora girava tra il palco e il camerino, rendendo ancora più difficile la ricerca di Brittany a Santana. Un gruppo di fan si stava dirigendo probabilmente verso il camerino di Beyoncè, guidati da una folta e liscia chioma bionda, che probabilmente Santana avrebbe riconosciuto anche in mezzo a una maratona domenicale di bionde a Central Park. Ma Santana continuava insistentemente a guardarla, come se fissarla potesse farla voltare e farla accorgere della presenza della latina. Così Santana, mossa da qualcosa nel profondo dello stomaco, gridò a gran voce il nome di Brittany.

La ragazza si voltò già con un sorriso, riconoscendo il timbro di voce di Santana. Sorriso che si allargò ancora di più alla vista della ragazza coi suoi lunghi capelli neri sciolti, anziché legati in una coda di cavallo come la ricordava, e con i jeans chiari aderenti che indossava anche qualche anno prima e gli occhi scuri, rimasti straordinariamente brillanti come un tempo.

Con una scusa allontanò il gruppo verso Alex, che invece sembrava avere altre intenzioni.

«Britt, hai voglia di uscire?» la ragazza si avvicinò a Bittany, forse anche troppo, perchè Santana si sentisse improvvisamente inutile.

«No, Alex, te l'ho già detto!» Brittany glielo sussurrò all'orecchio per non attirare ulteriori attenzioni. «Adesso accompagnali. E il discorso finisce qui.»

Quando, oltre al gruppo, anche Alex si allontanò delusa, Brittany potè finalmente avvicinarsi a Santana, alla quale la bionda parve un angelo.

«Ciao.» disse subito Brittany. Ma le due continuarono a parlarsi con gli sguardi. Santana, non volendo aspettare ancora e inanto morire in quegli occhi limpidi come il cielo, prese un sospiro.

«Mi dispiace! Mi dispiace davvero tanto, Brittany. Mi dispiace di non averti più scritto né cercato in questi anni...Ti posso giurare che mi sei mancata davvero tanto, e ora conoscono il motivo per cui tutti dicono di vivere la vita al massimo e io... Non ricordo che dovevo dirti e mi sento così stupida...Britt-»

«Ti amo, Santana.» la interruppe Brittany.

«Wow. Beh. Credevo di aspettarmi un no, per questo mi ero preparata un discorso, ma è stato più facile di quel che speravo!» Santana sorrise dondolandosi sul posto, avvicinandosi alla bionda.

Le due si guardarono l'una negli occhi dell'altra, intimidite dagli stessi sguardi che desideravano più di qualunque altra cosa al mondo. Santana passò delicatamente una mano sulla guancia di Brittany e pian piano le avvolse le dita tra i suoi capelli, accorciando sempre di più la distanza tra i loro visi. Il profumo di Santana passò nei ricordi di Brittany, quando lei e Quinn passavano a casa sua per provare e riprovare le coregrafie delle cheerios, e sorprendendosi di come la stanza profumasse sempre di lei, nonostante la presenza di Quinn.

Santana, con la mano ancora sulla sua guancia, avvicinò Brittany alle sue labbra, scontrandole in un bacio partito già passionale dall'inizio. Inevitabilmente, le mani di Brittany finirono sui fianchi per strattonarla sempre più vicina a sé. Qualche minuto dopo il lungo contatto, dovettero interrompersi dallo sfiorarsi delle labbra, a causa dell'arrivo imminente del personale. Le due ragazze tornarono comunque a guardarsi, quando Santana esultò.

«Oh, Britt-Britt! Ti ho scritto una canzone che volevo dedicarti!» La latina frugò nella tasca dei jeans e conegnò a Brittany un biglietto accartocciato che recitava:

 

I can hear her heart beat for a thousand miles 
And the heavens open every time she smiles 
Take away my trouble, take away my grief 
Take away my heartache, in the night like a thief.
Yes, I need her in the daytime 
Yes, I need her in the night 
Yes, I want to throw my arms around her 
Kiss her, hug her, kiss her hug her tight.

 

 

«Michael Bublè?» chiese la bionda con un sorriso.

«Si, perchè?»

«Non credevo di piacerti così tanto da ridurti a tutte queste cose sdolcinate.»

Santana si strinse nelle spalle e tornò ad abbracciarla.

«Me lo merito, tutto questo amore, infondo.» continuò la latina. «Contando che anche un neonato nasce con un debito di circa 32.000 dollari, e che me ne sono serviti circa 300 per venire a dirti che ti amo, me lo merito.»



Non riuscirò mai a farmi piacere questo finale, perdonateeeeemi.
Mi sono lasciata andare alla mia solita sdolcinatezza, ma proprio non ce l'ho fatta...Insomma, prendetelo  per come è uscito.
Ringrazio ancora una volta tutti per aver seguito questo mio tentativo! :)
PS: La canzone sarebbe questa 
http://www.youtube.com/watch?v=3EiubhDPat8

Sto scrivendo una one shot Klaine.
I can do that.

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