Due interminabili ore e finalmente quella che si era rivelata la prova di coraggio e pazienza per eccellenza è finita! Esco dall'ufficio del collega stropicciandomi l'occhio destro sotto gli occhiali con la mano destra, mentre con la sinistra tengo in mano i fogli con i vari cambiamenti che abbiamo deciso.
Tiro un sospiro di sollievo quando entro nella zona sicura della mia stanza e mi allento la cravatta che mi stringe veramente troppo il collo impedendomi di respirare.
Susy entra con il suo fare accomodante e mi porge un bicchiere d'acqua.
- Com'è andata, signore?-
Bevo come fosse un anno che non toccassi liquido e poso il bicchiere sul tavolo con un tonfo sordo.
-Non l'hai sentito da sola? Quello là ha reso partecipe tutta la redazione di quello che pensa di me e della mia conduzione.-
Mi alzo dalla sedia allentando anche il primo bottone della camicia.. Non credevo facesse così caldo..
- Possibile che non possa essere credibile solo perchè ho 24 anni? Possibile che debba essere chiamato “bimbo”, “bambino”, “poppante”, “frugolo” da uno che non ha nemmeno la metà dei miei titoli e che non sa nemmeno i principi su cui si basa il mio agire? È possibile che tutti i mesi io debba essere rimproverato e incolpato di articoli inconcludenti e poco interessanti scritti dai miei collaboratori? Ma nessuno ci pensa che forse sarebbe il caso anche di cambiare un po' qua dentro mentalità? Fosse per me assumerei altri 50 giornalisti, tutti giovani, POPPANTI, poi glielo farei vedere io cosa sanno fare.. I poppanti con il cervello! Ma non posso mandare a casa tutte le persone che scrivono articoli da prima elementare, te ne rendi conto, Susy???? Nessuno pensa alla famiglia di queste persone? Davvero qui si pensa solo ai soldi? Che schifo.. CHE SCHIFO!-
Mi giro furioso verso la finestra e cerco di calmarmi seguendo con lo sguardo una macchina gialla che percorre la via sotto la redazione.
- Susy, perchè sto sperando che quella macchina batta contro un palo solo per avere l'occasione di uscire un attimo da qui dentro?-
La mia segretaria accorre e mi riaccompagna alla scrivania.
- Signore, lei è molto stressato. Ha un carico veramente grosso sulle spalle per la sua età e, per l'amor di Dio smetta di guardare la strada! Pensi a quei poveri disgraziati incuranti che nell'edificio che costeggiano c'è un tizio che mina mentalmente alla loro salute!!-
Susy mi fa uscire un sorriso.. Sa sempre come fare.. Mi giro verso di lei e, dopo averle preso la mano, le poso un bacio leggero su essa.
Lei la ritrae arrossendo improvvisamente
- Ma signore!!!-
Mi alzo, mi stiracchio e mi sento nuovamente in me..
- Scusami Susy, per questi cinque minuti da incubo.. Avevo bisogno di uno sfogo e tu mi hai ascoltato.. E spero solo tu..-
Mi giro verso la porta. È chiusa! Susy, santa donna!
- Bene, ottimo! Adesso che il buonumore è tornato posso riassumerti la riunione nel fatto che le vendite stanno calando in modo evidente, non solo per la crisi, ma secondo il capoccione, per la qualità degli articoli che non toccano veramente la gente di oggi. Quindi che fare? L'unica proposta che ho è di assumere nuovo personale, giovane, con mille idee per la testa e con intenti rivoluzionari.-
- Mi sembra un'ottima idea, signore!- Risponde Susy entusiasta – e, a tal proposito le ricordo che nella stanza accanto si stanno svolgendo i colloqui per i nuovi apprendisti. In quanto capo del personale....-
- Ma certo! I colloqui!!!!!! Grazie Susy!-
Esco di fretta e mi dirigo verso la stanza. Vedo, seduti sulle sedie a destra della porta due persone. La prima è un uomo di mezza età, vestito di tutto punto con la moda di trenta anni prima e le gambe accavallate. Mi guarda con sguardo di superiorità. Sposto gli occhi sull'altra e rimango un attimo abbagliato. È la ragazza di prima, quello contro cui ho sbattuto! Dovrei fermarmi a chiederle scusa, a sapere se si è fatta male; ma quando sono a due passi da lei la porta si apre..
- Ah, Hiro! Ce l'hai fatta! Io ho iniziato e a dire la verità ho quasi finito! Perchè non entri con me?? Potrebbe essere interessante! E poi dovresti esserci in quanto ...-
- Ok, ok! Sono venuto apposta Erik, sono qua.- rispondo senza nemmeno aspettare che finisca la frase. Odio presentarmi ai candidati neo assunti come il responsabile del personale.. Voglio che mi parlino il più spartano e volgare possibile. Voglio conoscere veramente la persona che ho davanti, non la bella faccia che si fa in presenza di un superiore.
Entro con il rimpianto di non aver potuto scambiare due parole con la ragazza, che credo abbia accompagnato il padre o magari il fidanzato al colloquio. Mentre passo davanti a un quadro riflettente mi accorgo del mio aspetto poco dignitoso e del colorito evidentemente troppo vivido delle mie guance.
- Ti sei incazzato da poco, eh? Ti si legge in faccia! Sei rosso come un pomodoro!- Scherza il collega.
- Lasciamo perdere, mattinata iniziata male!- Taglio corto con un sorriso ironico.
Una volta seduti facciamo accomodare il signore snob di prima, che continua a preservare il suo atteggiamento anche in sede di colloquio. Si vanta per aver lavorato per numerosi editori, di aver scritto saggi e aperto convegni. Inoltre, e questa è la frase che mi è rimasta più in testa, afferma chiaramente che ha deciso di fare questo colloquio solo per sfida con sè stesso, sicuro di essere sicuramente scelto; “in fondo, per me sarebbe solo un passatempo.. Soldi ne faccio in altro modo”.
- Prego, si accomodi fuori. Le faremo risapere.- Rispondo con un sorriso.
Appena fuori dalla portata Erik, il mio collega, si gira e mi guarda con una faccia del tipo “ma chi l'ha sciolto questo?!?” e io sono pienamente d'accordo con lui. Così, sfilo dal taschino la mia impeccabile stilografica argentata e la agito con un sorriso. Erik mi guarda e risponde con un gesto di assenso al mio prossimo gesto. Ed io, del tutto ignaro che l'ultima candidata sia entrata nella stanza, mi appresto a tirare un rigo nero e preciso sul nome del candidato appena uscito, seguito da un “Aaaaaaaaah!!!” del mio collega.
- Dimmi ora se il tuo lavoro non è divertente!- Continua ridendo.
- Per favore, Van Haussen, soldi ne faccio in altro modo!- Rispondo non riuscendo a non copiare la bizzarra battuta del tipo precedente.
Scoppiamo in una risata fragorosa che si spezza di botto quando mi accorgo che non siamo i soli in quella stanza. Do una gomitata a Erik, che smette di ridere istantaneamente.
- Non erano finiti i candidati?- Domando scorrendo i nomi.
- Devo aver sbagliato!- Si scusa Erik.
Alzo gli occhi e mi perdo nuovamente in quel rosso che mi ha travolto stamani. Non posso crederci.. È lei! La ragazza contro cui ho sbattuto!
- I-il suo nome prego?- Chiedo schiarendomi la gola.
- Elena, Elena Vogel....però tutti mi chiamano Elly!-
- Sì.. Elly.. Bene, signorina Vogel.. Potrebbe descriversi con tre aggettivi?-
-Mmmmmm bèh allegra, sempre e comunque.. Modaiola, in quanto ho uno stile impeccabile e.. Che dire, bèh viva direi, sotto ogni punto di vista.-
- Aggiungerei modesta..- mormora Erik. Io sono troppo incantato dagli occhi della ragazza per poter ascoltare ogni altra cosa se non la sua voce..
- È disposta ad accettare un lavoro che potrebbe portarla anche fuori casa per qualche giorno?-
- Indubbiamente, adoro viaggiare!! Anche se trovo sempre difficoltà a chiudere le valigie, al ritorno ovviamente.. Faccio tanti di quegli acquisti.. Ma sto divagando, la risposta è sì!-
-Ottimo!!!- Questa ragazza mi piace sempre di più. -Oltre a eventuali referenze ed esperienze passate, a lei su quali argomenti le piace scrivere?-
- Bèh sulla gente in generale, ma se vuole una risposta più dettagliata, su come vive la gente, di notte, nei posti e modi più strani-
- Interessante.. Non avevo mai pensato a questo aspetto.. Innovatore.. Potrebbe andare!- Continuo esaltandomi al pensiero che con quella ragazza potrei davvero mettere con le spalle al muro il caporedattore. -Non credi, Erik?-
Per tutta risposta lui gira la testa dall'altra parte con un “Tsk” accennato. Sembra contrariato.
Mi giro verso la ragazza:
- Sente di avere ispirazione in questo momento?-
- Tantissima, ho già mille idee!-
E lì non resisto con l'aggiungere -E mi può giurare che preserverà questa vitalità per i prossimi diciamo.. trent'anni??- Forse ho esagerato.
- È altamente probabile che lascerò questo mondo durante una festa o simili, quindi...sì!-
Guardo la ragazza con sguardo perplesso.. Quest'ultima risposta non l'ho afferrata.. Se era una battuta.. Boh.. Ma Erik parte all'attacco..
-Non ti crogiolare fra gli allori.. Non sei stata assunta e, a parer mio, nutro forti dubbi.. Si sono presentate persone con curriculum ben più prestigiosi dei tuoi e anni di esperienza alle spalle.. Perchè credi che sceglieremo proprio te? Cosa credi di avere in più rispetto agli altri?-
Sono esterrefatto.. Erik non si era mai accanito così tanto..
-Sono sveglia e.... Determinata, farò tutto ciò che rientra nelle mie abilità per dare il massimo, sempre.-
-Oh, ma per favore! Queste frasi sono belle e fatte per i colloqui.. Magari fra un mese ti troveremo in qualche angolo della redazione fatta fino al midollo!-
-Facile a dirsi per un anonimo biondo, tra l'altro di pessimo gusto, che nella vita non ha autorità nè potere se non in questi brevi attimi... Si sente forte a distruggere l'entusiasmo dei giovani? Io personalmente lo trovo triste, quasi quanto i pregiudizi, non è d'accordo?-
-Ok! OK! Direi che è venuto il momento di finirla qua!- Mi alzo alla svelta prima che Erik possa rispondere e scatenare un putiferio.
Mi accingo verso la ragazza che capisce e si alza.
-Signorina Vogel, sarei molto interessato a leggere un suo articolo sui nuovi stili di vita delle generazioni moderne. Scelga lei per bene tematica o luogo o qualsiasi altra cosa. Voglio capire per bene il suo stile di scrittura e la sua personalità. Il mio studio è questo accanto, me la può venire a consegnare quando vuole. D'accordo?-
Le sorrido cercando di sdrammatizzare la situazione e, quando la ragazza è fuori, sbuffo e mi giro verso Erik..
-Dico, ma sei impazzito? Perchè mai ti sei aizzato in quel modo??? Che ti aveva fatto?- Chiedo tendendo alla rabbia..
-Ma che impazzito e impazzito!!! Ma non l'hai vista? Non farti abbindolare da lei! È solo una ragazzina in cerca di un lavoro stabile in tempo di crisi! Sarà cresciuta a “Cioè” e “Pop's”! Via su, Hiro.. Non è portata per fare la giornalista!-
-Ma da cosa lo capisci? Via falla finita! Sicuramente hai chiesto a quella ragazza il numero e lei non ha voluto dartelo, ecco perchè te la sei presa! Quindi falla finita! La gente come Elena è difficile da trovare! È la spinta nuova che serve alla redazione, quel vento d'aria fresca che potrebbe rivoluzionare qui dentro. Quindi basta. Sono responsabile del personale e farò valere il mio ruolo una volta tanto! Chiuso il discorso.-
Prendo il cellulare che ho lasciato sulla scrivania e esco sbattendo la porta alla spalle.
Mi ritrovo faccia a faccia con lei, sicuramente avrà sentito tutto. Le sorrido imbarazzato e mi ritiro su gli occhiali scivolati sul naso.
Mi ritiro nella mia stanza e guardo l'orologio davanti a me.. Fortuna che manca poco all'una! Ho proprio voglia di andarmene.. E ho voglia di un panino in riva al lago.
-Signore, tutto ok? Oggi è stata una giornatina pesante mi pare!-
-Uff Susy! Una settimana iniziata così non oso immaginare come possa finire!-
Mi risponde sorridente. -Allora non ci pensiamo!!-
La mia mattinata si conclude alle 13,30. Spengo il computer e mi avvio verso la porta.
-A domani Susy, buona serata! Salutami tuo marito!-
-Grazie signore, a domani!!- Mi saluta tutta contenta.
Prendo la macchina e mi dirigo verso un laghetto poco distante dal centro. Mi compro un panino e mi siedo sulla panchina. Il sole m'illumina piacevolmente il viso. Tiro un sospiro e mi godo quel momento di pace osservando un bambino che ha appena iniziato a camminare e girella felice sull'asciugamano preparato con cura dalla madre. Mi viene da pensare.. Chissà se mai io avrò una famiglia e vedrò mio figlio camminare verso di me con la braccia aperte e il sorriso dolce? Chissà se troverò mai una donna a casa pronta a cucinarmi ed accogliermi quando mi capitano giornate come oggi? … Chissà...
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