INCANCELLABILE

di Phoenix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Mi ricorderai? ***
Capitolo 2: *** Niente mi fa paura... ***
Capitolo 3: *** Perchè ridi? ***
Capitolo 4: *** One way street ***



Capitolo 1
*** Mi ricorderai? ***


 

 

°°°MI RICORDERAI?°°°

 

 

 

 

28 Marzo 2004

 

Caro diario,

sono le tre del pomeriggio, anche se in realtà qua nel monastero non c'è ora... tutti i giorni sono uguali, tutte le ore sono uguali.. Ore di depressione, devastamento.. tortura.. Mi sembre di vivere in un mondo grigio, un mondo che una volta era bianco.. bianco come la neve che ora sta cadendo a terra dolcemente, candida.. menefreghista di quello che sta per succedermi.. che sta per succedere a me, un ragazzo che non ha una vita, che non ha una dignità.. che non ha più lei..

E' vero, qua non c'è un'ora.. ma oggi ci sarà un'ora ben precisa, un'ora in cui ho un terribile appuntamento, un'ora in cui i miei più bei ricordi verranno cancellati per sempre.. bellissimi e irreali ricordi, ma solo per me.. non per loro, non per quel bastardo di Borkov.. Lei se ne andrà dalla mia mente tra pochissimi minuti, e mai ci tornerà.. perchè lei è stata un danno secondo l'Organizzazione, un danno alla mia reputazione, al mio animo freddo e glaciale.. La causa della mia sconfitta nell'ultima mia sfida al torneo mondiale contro quel bambinetto, Takao.. Ma lei non è mai stata niente di tutto questo.. o forse, una cosa lo è stata.. si, è stata un danno per il mio ghiaccio interiore, è stata il sole che lo ha fatto sciogliere.. lentamente.. senza sosta!  Ma ora, lei non c'è più, quel sole se ne è andato, e il freddo è tornato a impossessarsi di me, della mia persona, della mia anima..! ma non è un freddo bastardo... un freddo possessivo e malvagio.. è un freddo vuoto, incolmabile di un qualcosa che mai più potrò riavere: lei, la sua pelle, le sue labbra.. il suo ricordo..

Sono già passati cinque minuti.. perchè passa così velocemente il tempo?? Perchè non potrò mai esaudire il suo ultimo desiderio..?

 

"Mi ricorderai...?"

 

Aveva gli occhi pieni di lacrime, ma non voleva piangere.. Mentre io ormai ero come un ramo senza le sue foglie, un mare senza onde.. Perchè lei se ne stava andando, la persona che era stata capace di amarmi nonostante quello che ero se ne stava andando.. e non sarebbe mai più ritornata.. e tutto per causa loro! Maledetti, vi odio!! Me l'avete tolta, mi avete ucciso nel peggiore dei modi: mai ricordo di aver subito una tortura tale, MAI! E ora, non mi permettete nemmeno di esaudire il suo desiderio.. un desiderio innocente.. quello di un ricordo..

Tra poco meno di due ore tornerò a leggere questo diario, e forse mi ritroverò a pensare: "ma chi è la persona di cui sto parlando?".. è terribile.. ma voglio scriverlo, voglio imprimerlo su carta: almeno da qualche parte un suo ricordo rimarrà per sempre..

Lei è stata la mia salvezza, la mia luce nella penombra, il mio sole ardente.. la persona che mi ha ridonato magicamente quei sentimenti che mi avevano cancellato a forza.. cosa impossibile a farsi più che a dirsi.. mai nessuno c'era riuscito, nemmeno i miei compagni di squadra, nemmeno quelle mezze oche che mi hanno sempre girato intorno.. Ma in quell'anima c'era una salvezza.. Lei mi ha ridonato quello che pensavo di aver perso per sempre.. la capacità di amare..! Ancora mi chiedo come abbia fatto! Mi chiedo cosa sia stata quella forza maggiore, quella catena che mi legava e mi trascinava a lei, sempre con più forza, vincendo con infinita facilità il mio ghiaccio..

Mi aveva amato, mi aveva donato il suo cuore.. e in cambio mi aveva chiesto solamente un ricordo.. No, non amore eterno.. solo un ricordo, un semplicissimo ricordo.. che io non sarei mai stato in grado di darle.. Per loro.. tutto per causa loro.. dei loro piani, del loro volermi spietato e gelido nei confronti di tutti!!

Ancora ricordo le loro parole..

 

"Lei è un danno.. lei deve sparire dalla tua vita.. o ti puniremo in una maniera che non scorderai tanto facilmente.. decidi tu.."

 

Avrei preferito essere punito, ora che mi rendo conto che la punizone più grande è non averla più al mio fianco...  ma lei non ha voluto..

 

"Non voglio che ti puniscano per me.. non voglio vederti soffrire"

 

Mi amava.. io l'amavo.. Non si era resa conto che avrei sofferto comunque?? Una cinquantina di frustate non sarebbero state niente in confronto al suo "addio", pronunciato poco dopo.. Da quel giorno, ho cominciato ad odiare questo monastero con tutte le mie forze, con tutta la mia mente e anima!! Chi sono loro?? E soprattutto, chi sono io per loro?? Un cyborg, da comandare a loro piacimento.. un cyborg a quanto pare perduto.. perchè ora al suo posto c'è un ragazzo, con un cuore, con sentimenti veri.. Ma poco importa: tra poco tornerò ad essere quello di una volta..

Voglio andarmene, voglio scappare!! Ma non posso.. mi ucciderebbero.. beh, tanto meglio.. forse starei meglio in una bara, senza pensieri..

 

La porta della stanza si aprì, e ne entrò un ragazzino basso, con uno sguardo serio.. ma anche stranamente piuttosto triste..

-Yuriy.. è quasi ora..-IVAN

-Lo so..-YURIY

Il ragazzo alla scrivania si girò verso il compagno, smettendo di scrivere, mentre una lacrima gelida scendeva dai suoi bellissimi occhi azzurri.. lacrima che lasciò senza parole il compagno di squadra..

Yuriy se l'asciugò, lentamente, senza poi alzare nuovamente lo sguardo..

-Mi dispiace..-IVAN

-Non fa niente Ivan.. questa è una vita di merda.. ma alla fine.. ad ognuno la sua..-YURIY

Ivan sospirò: come era cambiato... era irriconoscibile.. Eppure, dovette ammettere che quel ragazzo di fronte a lui non poteva che essere un ragazzo migliore.. Lei lo aveva aiutato.. era stato come un raggio di sole, un arcobaleno in quella zona buia.. E non solo per lui..

-------------------------------------------------------------------------------------

"-Ivan!! Ivan, dove sei??-KIM

La ragazza entrò nella stanza del piccolo balder come un fulmine, con il naso completamente rosso e le mani bagnate di acqua di neve sciolta..

-Hey, che succede?-IVAN

Uscì dalla porta del bagno, col suo solito sguardo serio..

-Vieni, devo farti vedere una cosa, patata!-KIM

-Patata?? O.o"-IVAN

-Si dai, vieni fuori!-KIM

Lei si mise a correre, inseguita da Ivan, sempre più sospettoso.. Uscirono nel cortile del monastero, dove lei era riuscita ad entrare per grazia del suo ragazzo, e subito si fermò nel bel mezzo di esso con un grande sorriso stampato sulle labbra..

-Mbeh?-IVAN

-Guarda!! Ta dan!!-KIM

Si scostò, lasciando così intravedere al ragazzino un pupazzo di neve alto quanto lui, rotondo quanto e lui e.. con un naso.. fatto da una patata!!

-hey!!-IVAN

-Bello vero, patata? Il naso è identico!! ^__^-KIM

->.< Ti faccio vedere io a cosa è identico al mio naso!!-IVAN

la rincorse per tutto io cortile, senza però riuscire mai a prenderla: sembrava essere più veloce della luce quella piccola pestifera! Ad un tratto, lei si fermò, bloccandolo nella sua corsa per le spalle: in fondo, non le ci volle molto a fermarlo..!

-Dai, te la sei presa?-KIM

-Grr!! Non riesco proprio a capire come abbia fatto Yuriy ad innamorarsi di te!! >.<-IVAN

-^__^-YURIY

-Sei una cosa oscena!!-IVAN

-^__^-KIM

-E non ridere!!-IVAN

-Patata... PA-TA-TA!-KIM

-Grrrr!!! >.<%%%%% Ringrazia Dio che sei la ragazza del mio capitano o ti avrei picchiato a sangue!-IVAN

-Oohhh O_O-KIM

-Peste! >.<-IVAN"

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Ivan sorrise.. forse aveva esagerato quella volta! In fondo lei era fatta così.. era solare, amava scherzare.. e forse era stato proprio quello a far innamorare Yuriy.. gli aveva fatto scoprire cosa a lui forse sconosciute!

Improvvisamente tornò triste.. la realtà era che mancava a tutti, quella peste.. gli mancava quando lo chiamava "patata" e lui la chiamava "Dumbo" per le sue orecchiette un po' a sventola, anche se non troppo..! mancava a Serjey, mancava molto stranamente anche a Boris.. Lei e lui litigavano sempre, per ogni minima cosa.. e forse era un po' per quello che il suo compagno dai capelli viola ne sentiva la mancanza.. Lui non lo ammetteva, ma si vedeva.. Probabilmente gli mancavano le loro litigate stratosferiche, roba da cinema!

Era inutile dirlo: quella ragazza aveva stravolto la loro vita, e non solo quella di Yuriy.. ma soprattutto la sua..

Alzò lo sguardo: non parlava più, era tornato a scrivere su quel suo diario segreto, segreto a tutti, come se non notasse più la sua presenza.. Lo lasciò fare, tristemente.. Sapeva che stava scrivendo di lei, forse nel vano tentativo di ricordare ancora qualcosa di quella ragazza dopo quello che gli avrebbero fatto..

 

..perdonami piccola.. perdonami, per favore.. anche se mi meriterei solo il tuo disprezzo.. ti ho fatta soffrire.. forse non avremmo mai dovuto incontrarci.. ma sappi che ti amo, che mi hai trasformato in un qualcosa di migliore e speciale! Il tuo ricordo fa male, ma è la cosa più bella che io abbia mai potuto avere! Sei stata un qualcosa di magico nella mia vita.. sei unica piccolina.. TI AMO.. Spero che almeno tu ti ricorderai di me, ti ricorderai di quel ragazzo che ti ha amato con tutto quel cuore che tu hai ripulito dolcemente dal ghiaccio.. di quel ragazzo.. che tra poco non sarà più un ragazzo.. sarà la rovina in persona..

Mi hai detto "addio" per evitarmi una terribile punizione, ma io non ti dirò mai addio..

Scusami ancora, luce.. TI AMO..

 

Chiuse il diario e guardò la foto di loro due per qualche istante, sulla sua scrivania.. l'avevano scattata in mezzo alla neve, l'uno abbracciata all'altra.. l'uno scaldato dal calore dell'altra.. non esisteva il freddo.. esisteva solo il suo caldo e innocente sorriso a scaldargli l'anima.. a dargli un cuore e dei sentimenti..

Sentì un'altra lacrima cadere dai suoi occhi, ma non l'asciugò.. la lasciò cadere, le lasciò rigare il suo volto per tutto il lungo, come se quel sale depositato fosse rimasto per sempre come una briciola del ragazzo che era, e che tra poco non sarebbe più stato..

Ivan era ancora lì, alla porta, che lo guardava piangere lentamente.. Yuriy che piangeva.. non era mai successo.. ma ora stava succedendo..

Guardò l'ora: le 3.30..

-Yuriy..-IVAN

Yuriy si girò con gli occhi semichiusi: non voleva sentire nessun'altra parola.. ma Ivan andò avanti a parlare..

-E' ora di..-IVAN

-No, non dirlo.. lo so..-YURIY

Si alzò dalla sua sedia e andò verso il compagno, per poi uscire con lui dalla stanza di quel maledetto monastero, ora odiato.. odiato fino alla morte! Perchè lo stava facendo, perchè stava obbidendo ai loro ordini?? Sorrise in un ghigno.. per la vita.. lo stava fecendo per salvarsi la pelle.. Condizione peggiore non poteva esistere! Una vita buttata via, gettata al vento.. senza un briciolo di dignità.. Si fece schifo da solo per quello che stava succedendo.. Avrebbe forse preferito morire, tanto, che cambiava? Meglio non averla la vita, che averne una orrenda e piena di dolore e sottomissione.. ma vuota di sentimenti e.. umanità.. una cosa che non avrebbe più avuto..

Nonostante quei pensieri, le sue gambe avanzavano con passo moderato per quei corridoi, insieme a quelle di Ivan..

Era uno schifo, un maledetto schifo! Tradire quel suo ultimo desiderio per una vita di merda!!

Strinse i denti...cercando di cacciare via quei pensieri..

"Sono uno schifo, piccola.. non ti meriti uno come me.. scusami.. ma io ti amo.."YURIY

 

 

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Capitolo 2
*** Niente mi fa paura... ***





°°°NIENTE MI FA PAURA...°°°




I corridoi embravano più freddi di quanto non lo fossero mai stati, nonostante il riscaldamento sempre tenuto acceso al massimo, per evitare probabilmente di farli gelare anche fuori oltre che dentro! Pensiero ironico, non c'era che dire, ma che non riuscì, nonostante tutto, nemmeno a fargli fare un mezzo sorriso nervoso.. Ogni mattone, ogni piastrella, ogni porta sembrava essere dannatamente oscura e orrenda.. Si sentiva come se stesse percorrendo una lunga strada verso la camera della pena di morte.. cosa che in effetti, a pensarci bene, era! Quel lungo corridoio era la sua strada verso la sua morte mentale, la sua morte psicologica, che aveva tanto di simile alla sua morte fisica: sarebbe tornato ad essere un vegetale.. ma non un vegetale qualsiasi, un vegetale spietato e senza rispetto per nessuno, se non per lui, Borcov.. per l'organizzazione.. per i loro ordini che lui avrebbe eseguito senza proferire parola, ormai impotente.. Poteva definirsi una morte? Si, certo che si poteva definire in quel modo! Una morte dopo una splendida rinascita, destinata a sparire per sempre..

Svoltarono l'angolo, prendendo un altro corridoio, uguale al precedente.. Il monastero era così: oltre a giorni e ore uguali, stanze uguali, corridoi uguali.. Una prigione di monotonia eterna, che sicuramente aiutava a lobotomizzarti il cervello, la mente.. a farti uscire pazzo.. a sognare un mondo che forse mai avresti visto, e tutto per causa loro! Per le loro promesse di diventare un balder forte.. e per poi sfruttarti, fino allo sfinimento.. fino alla morte..

Sospirò nervosamente: mai quei corridoi gli erano sembrati tanto lunghi in vita sua.. Mai quel buio che li avvolgeva era sembrato catturargli l'anima e il cuore... mai fino a quel momento..

Improvvisamente, si sentì osservato.. girò lo sguardo verso il suo compagno di squadra e lo vide fissare i suoi occhi azzurri come il mare.. aveva uno sguardo triste e spaventato, sembrava volesse dirgli qualcosa.. Ma che voleva?

Ancora prima che potesse fargli quella domanda, si trovò quasi per istinto ad alzare il capo, fino ad allora sempre tenuto basso, come un'anima dannata in pena.. Il muro del corridoio interrompeva per un piccolo tratto la sua linearità retta, per sprofondare in una piccola conca insignificante..

Il cuore gli salì in gola, cominciando a battere all'impazzata..

Lacrime, dentro ai suoi occhi, pronte ad uscire..

Brividi lungo la sua schiena..

Ricordi.. precisamente uno.. uno dei tanti legato a quella concavità, tra poco andato perso insieme a tutti gli altri..

Si bloccò improvvisamente; Ivan lo imitò.. si sarebbe immaginato la sua reazione nel vedere quella insignificante e buia parte di muro. Lo vide avanzare verso di essa, per poi sfiorarla con la punta delle dita, chiudendo gli occhi e respirando profondamente...

-Sa ancora di lei...-YURIY

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-Tanto non mi prendi!!-KIM

-Vuoi vedere??-YURIY

I due correvano come dei disperati per i corridoi del monastero: Kim aveva tinto con la bomboletta spray i capelli di Yuriy di verde,e lui voleva vendicarsi dell'accaduto. La rincorreva con la stessa bomboletta che aveva usato poco prima lei.. che piccola che era! No, non si era arrabbiato.. ma gli piaceva far finta di avercela con lei solo per rincorrerla per quel triste monastero.. perchè in quei semplici giochi tutto quanto sembrava dipingersi di un altro colore.. Le sue risa, la sua voce, rieccheggiavano per quelle mura, rendendole quasi belle ai suoi occhi.. ma mai belle quanto lei..

La ragazza inciampò in una piastrella vecchia sporgente, barcollando, ma non cadendo.. Si fermò, lasciando così il tempo al ragazzo dai capelli ormai verdi di raggiungerla e di prenderla.

-Anf.. corri veloce..-YURIY

-Si.. sei solo stato fortunato perchè sono inciampata!-KIM

Yuriy sorrise, ansimando, per poi afferrarla per le spalle e spingerla nella piccola conca che si creava in una parte di muro..

-Hey che fai?? >.<-KIM

-Vendetta, mia cara..-YURIY

-no no!! Dai!!-KIM

Lui non l'ascoltò: le mise una mano sugli occhi per proteggerli e cominciò a spruzzarle in testa quello spray osceno, di un colore quasi abbagliante, creandole come un'aureola verde proprio al centro della testa..

-Così può bastare..-YURIY

-Uffaa!!! >.< Adesso me li devo lavare!!-KIM

Il ragazzo sorrise ancora, fissandola: era così bella quando faceva la finta imbronciata e sorrideva! lei si accorse del suo sguardo fisso su di lei.. gli sorrise, abbracciandolo e trascinandolo con sè vicino al muro, per poi baciarlo con passione..

-Perdonato.. ^__^-KIM

-Umh.. ma si anche tu.. forse..-YURIY

-Forse? O.o"-KIM

Cominciò a darle dei piccoli morsi sul collo, stringendosi sempre di più a lei. Lasciò cadere la bomboletta di spray per poterla accarezzare meglio, nelle sue curve, nelle sue forme..

La ragazza sembrò perdersi in quelle carezze.. Chiuse per qualche istante gli occhi, lasciandosi trasportare dalle magnifiche sensazioni che Yuriy le stava facendo provare, cominciando poi ad accarezzargli dolcemente le spalle..

Aprì gli occhi.. no, erano in mezzo al corridoio.. cosa stavano facendo? O meglio.. cosa stavano per fare?

Dopo un attimo di esitazione, ebbe il coraggio di parlare: sarebbe rimasta lì ancora per molto tempo, vittima di quelle mani e di quei morsi.. ma non potevano..

-Yuriy.. siamo in mezzo ad un corridoio..-KIM

Lui smise di scatto, staccandosi lievemente per poi guardarsi intorno..

-'Azz, è vero.. me ne stavo dimenticando! >.<"-YURIY

Lei gli sorrise dolcemente, prima di baciarlo delicatamente ma con una sensualità estrema, facendogli quasi nuovamente perdere il controllo..

-Dai diavoletto.. andiamo, magari ti stanno cercando..-KIM

Il ragazzo sospirò profondamente, prima di annuire con un po' di rammarico e prenderla per mano.

 

____________________________________________________

 

Accarezzò l'incavatura tra due mattonelle: c'era ancora qualche residuo di quello spray verde.. Sorrise tristemente: almeno quel muro si sarebbe ricordato di lei, di loro, felici.. Socchiuse gli occhi per qualche attimo, sentendo ancora la sua voce eccheggiare in quel triste corridoio.. le sue risa, che vivevano ancora fervide nella sua mente, nei suoi ricordi.. ma che tra poco sarebbero scomparse, lasciando spazio al gelido vuoto..

Come poteva permettere una cosa simile?? L'unica cosa bella che c'era stata nella sua vita stava sparendo! No, nemmeno il suo bey era paragonabile a lei.. gli dispiaque ammetterlo, ma esso non era nient'altro che un "cyborg" come lui, un oggetto fatto apposta per i loro piani.. Dentro a quella trottola non stava un vero bit, stava solo distruzione..!

ma chi lo stava ancora costringendo a rimanere prigioniero in quelle mura? Chi lo stava costringendo ad essere ancora triste e vuoto come un tempo? Nessuno poteva obbligarlo a fare niente, nessuno poteva distruggere la sua umanità, i suoi sentimenti, il suo ricordo.. la sua felicità! Nessuno ne aveva il diritto!

Lei lo amava con tutte le sue forze, e lui ora la stava solamente deludendo.. stava distruggendo il suo ultimo desiderio, come un idiota senza sentimenti! Ma lui i sentimenti li aveva!

-Yuriy..-IVAN

la voce del suo compagno lo richiamò, facendogli così smettere di pensare. Scosse la testa, cercando di tornare alla realtà, cercando di cacciare via dalla sua mente quella voce celeste...

Sentì una mano afferrargli la spalla, ma non si girò.. Ivan lo guardò tristemente: non avrebbe mai voluto essere nei suoi panni.. Era un pensiero egoista, ma era la verità..

-Dobbiamo andare..-IVAN

Il compagno si girò, senza nemmeno guardarlo in volto, per poi tornare a camminare insieme a lui, con la testa bassa, lasciando quella concavità piena di ricordi.. Tra non molto avrebbe ripercorso quel corridoio, deciso, con passo e sguardo spietati, senza nemmeno soffermarsi a guardarla.. perchè non gli avrebbe detto niente..

-Ivan.. non voglio..-YURIY

Il compagno alzò le spalle impercettibilmente.. cosa poteva rispondergli?

-Lo so..-IVAN

 

 

La grande stanza era fredda.. più di ogni altra in quel maledetto posto.. Stette impalato a guardarla, come se non l'avesse mai conosciuta, quando invece, era fin troppo famigliare.. la stessa aria di tecnologia malvagia.. la stessa aria che era possibile respirare in un incubo.. un incubo terribile..

Non avrebbe mai voluto varcare quella soglia, andare oltre.. avrebbe voluto scappare da lì, non vedere mai più quel posto! Ma qualcuno gli venne incontro, fino a trovarsi a qualche passo da lui..

-Ivanov, sei in ritardo..-BORCOV

Lui non rispose.. cosa voleva, che si scusasse per quel maledetto ritardo? Che si scusasse per aver ritardato al vuoto e alla dimenticanza che presto sarebbero venuti a prenderlo come dei cavalli infuriati, facendola sparire dalla sua mente?

-Sarei anche potuto non venire..-YURIY

rabbia, rabbia estrema.. di fronte a lei, niente gli faceva più paura di perdere anche il suo ricordo... niente, nemmeno Borcov..

-Come osi??-BORCOV

Gli tirò uno schiaffo, forte, in pieno volto, facendolo quasi cadere. Ivan rimase impassibile, ma col cuore che batteva a mille.. Cosa gli stava saltando in mente? Voleva farsi ammazzare?! Lo stette a guardare, come quel vecchio, mentre era intento a riprendere l'equilibrio, tenendo sempre la testa bassa: quell'uomo non era degno nemmeno di un suo sguardo...

Un alone rossastro comparve lentamente nel viso del blader dai capelli rossi, ma lui sembrò non farci nemmeno caso, come se quello schiaffo non gli avesse provocato benchè il minimo dolore..

Borcov lo guardava, con la sua solita aria gelida, ma anche mista a rabbia.. Quella gallina.. gli aveva fatto perdere la testa, lo aveva cambiato.. lo aveva cambiato in peggio per i loro piani! Avrebbero dovuto ammazzarla non appena lei avesse messo piede in quel luogo, ma non l'avevano fatto, Dio solo sapeva il perchè! Gliel'avevano tolta con la forza, quando ormai si erano resi conto che stavano perdendo il loro fedele e spietato burattino, ma niente era più tornato come prima, come loro speravano..

Yuriy era senza vita, passivo.. con solo quella stronza in testa! Ma tra poco avrebbero risolto il tutto..

L'uomo sorrise sarcasticamente, in un ghigno orrendo: certo che tutto sarebbe tornato come prima.. mai Yuriy avrebbe mai osato mettere a repentaglio la propria pelle per una ragazza.. Era inconcepibile..

Il ragazzo dagli occhi azzurri lo guardò di sottecchi: stava sghignazzando, brutto, anzi, bruttissimo segno.. Tremò dalla rabbia, ma cercò di trattenersi..

-Pavlov, puoi andare..-BORCOV

Ivan anuì e se ne andò, tenendo lo sguardo fino all'ultimo sul suo amico..

"Buona fortuna Yuriy"IVAN

Yuriy rimase lì, fermo, sulla soglia della porta, senza accennare ad una minima reazione.. sperando in cuor suo che quell'attesa non sarebbe mai finita.. Non voleva perderla, non voleva!! Perchè doveva eseguire gli ordini che quel pazzo gli stava dando?? perchè gli doveva essere fedele?? perchè tra non molto sarebbe tornato ad essere il suo bambolino..? Poteva reagire, doveva! Ma non poteva.. l'avrebbero ammazzato..

Lo sentì sghignazzare ancora, ma non lo guardò..

-Tsk.. un cyborg con dei sentimenti.. questa è una vera buffonata..-BORCOV

Yuriy non rispose..

-Vuoi farmi credere di non voler tornare quello di una volta, Ivanov? Quando eri colui che tutti temevano? Non ci credo..-BORCOV

-Non me ne frega niente di essere temuto.. mi frega molto di più avere un cuore..-YURIY

Nemmeno il tempo di finire la frase: un ennesimo ceffone lo colpi in pieno volto, questa volta facendolo cadere violentemente al suolo. Il ragazzo strinse i denti dal dolore, senza rialzarsi.. Poggiò la testa a terra, mentre una lacrima scendeva assassina dai suoi occhi.. Certo, assassina.. se quel pazzo l'avrebbe scoperta, avrebbe fatto una brutta fine.. Ma non gliene importava.. avrebbe preferito morire che andare avanti a vivere in quella maniera.. la morte sarebbe stata molto più dolce nei suoi confronti.. Che differenza faceva vivere gelido, come un robot, senza ricordi e senz'anima, dimenticando l'unica cosa bella nella sua vita.. o morire? Nessuna, nessunissima differenza.. Solo che almeno morendo si sarebbe risparmiato di essere stato il loro burattino distruttivo..

Borcov lo prese per un braccio, facendolo alzare a forza; lo spinse contro il muro, prendendolo per il mento e guardandolo in pieno viso.. Piangeva! Stava piangendo!! L'istinto di buttarlo ancora a terra era tanto, ma non volle.. Inferire su suoi sentimenti sarebbe stata l'unica arma veramente letale in quel momento..

-Se ti fa tanto male il suo ricordo perchè non lo cancelli? Starai benissimo dopo..-BORCOV

-No.. non è vero..-YURIY

parlava con la voce strozzata: aveva paura, dovette ammetterlo.. ma l'avrebbe difesa, avrebbe difeso il suo desiderio.. Non gli avrebbe permesso di rovinare la sua vita.. il suo ricordo felice.. Non ne avevano il diritto..

L'uomo sogghignò ancora una volta, mentre i due scienzati che poco prima erano intenti nei preparativi per la macchina infernale che tra non molto avrebbe accolto Yuriy smisero nel loro lavoro.. Stettero increduli ad osservare la scena: mai quel ragazzo si era opposto al suo padrone..mai..

-Oh Ivanov.. tu non le hai mai voluto bene, perchè non ragioni..? Un cyborg non ha sentimenti.. tu non puoi averne di quelle schifezze! E questo è dimostrato dal fatto che sei venuto qua di tua volontà.. Smettila di fare il sofferente Yuriy!!-BORCOV

Ebbe uno scatto di rabbia: lo gettò ancora a terra, violentemente, rimanendo poi a guardarlo mentre tremava al suolo, stringendo i pugni.

Quel bastardo aveva esagerato! Lui aveva dei sentimenti!! Lui l'amava più di qualsiasi altra cosa al mondo!! Come poteva basare la sua opinione sul fatto che lui fosse venuto lì, in quella stanza, con le sue stesse gambe?? L'avevano minacciato di ucciderlo!! Cos'altro poteva fare..?? Lasciarsi morire...

Si rialzò, colmo di rabbia, voltandosi, non appena in piedi, verso l'uomo di fronte a lui, fissandolo dritto negli occhi per la prima volta da quando era entrato in quella stanza.

-Io l'amavo.. l'amo ancora.. vivere senza un suo ricordo è la morte per me.. Io mi rifiuto..-YURIY

-Cos'hai detto Ivanov?-BORCOV

-Voi non cancellerete mai il suo ricordo dalla mia mente!!-YURIY

Il ragazzino si girò di spalle, ma fu subito afferrato per un braccio da Borcov, che lo bloccò all'istante.. Stava morendo di paura, ma non lo avrebbe mai dato a vedere.. Avrebbe combattuto per lei, l'unica che fosse mai stata degna della sua morte..

L'uomo lo tenne con violenza nella sua stretta per qualche istante: non si era mai opposto ai suoi comandi.. Quella ragazza aveva esagerato.. lui stava esagerando.. Non l'avrebbe passata liscia...

-Accendete la macchina..-BORCOV

-Noo!!-YURIY

-Tu farai quello che dico io!!-BORCOV

I due scienziati, dopo aver accesso l'occorrente, corsero a prendere Yuriy, e lo trascinarono a forza verso la macchina, mentre lui scalpitava come un diavolo inferocito..

-Bastardo!! Sei un bastardo!! Ammazzami se ne hai il coraggio!! Ammazzami!!-YURIY

Le lacrime scendevano come dei fiumi in piena dai suoi occhi: no, non gliel'avrebbe mai permesso.. non poteva!! Scalciò con tutta la forza che riuscì a trovare, colpendo in pieno viso uno dei due uomini che lo stavano tenendo, facendolo cadere a terra.

Borcov osservava la scena: non l'aveva mai visto così inferocito.. si rese conto che l'avevano perso del tutto.. non poteva credere alla scena che si stava presentando davanti ai suoi occhi: Yuriy accettava la morte, piuttosto che vedere il suo ricordo sparire.. Lui preferiva morire!! Ma non potevano ammazzarlo! Quella scusa aveva funzionato per metà, l'aveva trascinato fino lì.. ma ora nemmeno quella minaccia sembrava fargli più paura..

Non avrebbero mai potuto ammazzarlo, lui serviva all'organizzazione!! E forse lui ne era consapevole, ecco perchè si stava ribellando.. Lui non aveva sentimenti..non poteva accettare di morire solo per lei..

Vide improvvisamente cadere al suolo anche l'altro scienziato: quel ragazzino era inferocito, come non lo era mai stato.. Yuriy, appena si fu liberato dalla morsa dei due, si mise a correre all'impazzata verso una porta secondaria.. era deciso, sarebbe scappato.. se ne sarebbe andato.. Sarebbe tornato da lei, e avrebbero vissuto insieme per sempre, liberi da ogni vincolo..

Le lacrime gli impedivano la vista, e subito altri due uomini lo fermarono, afferrandolo uno per la vita e le braccia e l'altro per le gambe..

-lasciatemi maledetti!!!-YURIY

I due stettero fermi, tenendolo come meglio riusciva a loro, mentre Borcov gli si avvicinò con passo veloce per poi tirargli un pugno in pieno stomaco..

-Hai esagerato, Ivanov, ti serve un po' di disciplina..-BORCOV

Yuriy tossiva a causa di quel pugno, ma ebbe ancora il coraggio di parlare..

-Niente mi fa più male ormai di sapere che tu vuoi cancellarla dalla mia mente..-YURIY

L'uomo stette per dargliene un altro, con più potenza, ma non lo fece.. Sorrise, prima di dire ai due uomini..

-Va bene.. alla prigione!!-BORCOV

Il ragazzo dai capelli rossi alzò il volto, ormai pieno di lacrime e di un rosso acceso che poteva assomigliare a quello dei suoi capelli.. Lo fissò.. Non lo voleva ammazzare.. quella era stata solo una scusa!! Eppure, gli sembrava esser stato fin troppo gentile con lui.. non poteva essere punito solamente in tal maniera..

Lo afferò ancora una volta per il mento, obbligandolo a guardarlo negli occhi..

-E non pensare sia finita qua, Yuriy.. Arriverai al punto di implorarmi di smetterla, di fare quello che avremmo dovuto fare oggi..-YURIY

Yuriy lo stette a guardare, tremando..

-.. devi pagare per esserti opposto a me.. ricordati che io ti posseggo..-BORCOV

-Se pensi di spaventarmi ti sbagli..-YURIY

Lo mollò violentemente, prima di fare un cenno ai due uomini, che subito uscirono dalla stanza, incamminandosi verso la prigione sotterranea.

Era quasi incredibile.. non si era mai comportato in quel modo.. ma cosa gli aveva fatto quella?? Niente gli faceva paura: mentre i due lo stavano scortando lui non reagiva.. si lasciava trasportare..Quello non era quel cyborg che avevano creato.. ma presto sarebbe tornato ad esserlo: non lo avrebbero ammazzato, non potevano.. ma gli avrebbero fatto desiderare di aver eseguito subito i loro ordini..

 

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Capitolo 3
*** Perchè ridi? ***


 

°°°PERCHE' RIDI?°°°

 




Correva per il corridoio, quello stesso corridoio che poco prima aveva percorso con Yuriy.. Aveva sentito della grida.. grida assurde, quasi da film dell'orrore, e aveva ben riconosciuto la voce del suo compagno di squadra! Ma che gli avevano fatto? Lo stavano torturando? Lo stavano picchiando a morte..? Si, probabilmente si.. A Borcov non era mai andata giù l'idea che il suo blader spietato per eccellenza fosse stato insieme ad una ragazza.. non aveva mai accettato l'amore che lui le poteva dare.. perchè per lui l'amore non esisteva in quel monastero, non doveva esistere! L'unico sentimento valido era odio.. odio estremo, senza rispetto.. E lei aveva lentamente cancellato l'odio dal cuore di Yuriy..

Sicuramente lui si era opposto al volere di quell'uomo.. aveva visto lo sguardo di disprezzo che il ragazzo dai capelli rossi aveva nei suoi occhi, quando era sulla soglia di quella stanza... Aveva notato la sua rabbia, che traspariva in ogni suo minimo gesto.. Ma no, Yuriy non era così stupido da rischiare la propria pelle per una ragazza, sebbene lei fosse stata l'unico vero amore della sua vita.. Non era uno stupido..!

Forse Borcov gliela stava facendo pagare per quello che "aveva fatto", per essersi lasciato andare a sentimenti, secondo lui, inultili.. Oppure.. proprio non lo sapeva: fatto stava che non l'aveva mai sentito gridare in quel modo.. Le sue urla erano arrivate fino alle sue orecchie, alla distanza di 3 corridoi.. doveva essersi strozzato per aver gridato così forte!

Arrivò fino alla porta della stanza in cui l'aveva poco prima lasciato; l'aprì sbattendola contro il muro, per poi fermarsi sulla soglia, guardandosi in giro.. Lui non c'era già più..

Fissò per qualche istante la poltrona della macchina a cui lo avevano forse sottoposto.. era già vuota.. ma lui dov'era?

Ancora prima che la sua mente potesse formulare altre domande, Borcov si voltò verso di lui, avvicinandosi di qualche passo...

-Pavlov, cos'è questa irruenza??-BORCOV

Ivan non rispose: continuò invece a guardare l'intera stanza sbalordito, ancora sconvolto da quelle terrificanti urla..

Borcov sogghignò, avendo capito,dopo qualche istante, a cosa lo sguardo del ragazzino alludeva..

-Stai cercando Yuriy, non è vero?-BORCOV

-Dov'è..?-IVAN

Rispose con la voce tremante, fissando con paura gli occhi dell'uomo ormai davanti a lui, che per un attimo rimase zitto, per poi rispondere, sempre con un ghigno sulle labbra:

-In prigione.. a pagare per i suoi errori..-BORCOV

 

 

 

-Hey, ma quello è il capitano della squadra..-xxx

Yuriy camminava lentamente, scortato dai due uomini.. quella prigione... quante volte ne aveva sentito parlare, ma mai ci aveva messo piede.. Era sorvegliata meglio di un manicomio, e l'ingresso era vietato a tutti, se non agli uomini di guardia e alle povere vittime di quel pazzo.. Ora era lì, vittima come quei ragazzini con un grande sogno andato in rovina..

Era un luogo infernale: il buio l'avvolgeva in ogni suo minimo angolo, e il tetto basso sembrava togliere il respiro.. Poche finestre, minuscole, dalle quali sembrava non entrare nemmeno un filo di luce nonostante la loro presenza.. Tantissime piccole celle, alcune vuote, alcune no..

Non appena sentì la voce di un ragazzino si girò.. lo fissò.. era scioccato, spaventato a morte.. Era pallido in viso e molto magro, quasi scarnato.. chissà da quanto non mangiava più.. chissà quanto tempo ci avrebbe messo lui prima di diventare così.. No, forse non avrebbe raggiunto quello stato.. forse l'avrebbero ammazzato molto prima..

Riabbassò la testa, nonostante il commento di quel piccolo prigioniero, ormai destinato ad un'orrenda fine.. e tutto a causa di un sogno..! Che luogo orribile, che schifo gli faceva!! Ma come ci era finito lì dentro?? Non se lo ricordava, non ricordava un minimo fotogramma del suo arrivo.. Non ricordava niente della sua infanzia.. E sapeva benissimo il perchè..

Attirare centinaia di bambini, di poveri innocenti, facendo loro promesse di gloria.. per poi rinchiderli in una prigione per un minimo errore, distruggendo non solo il loro sogno, ma anche la loro vita.. Errare è umano.. tutti sbagliano.. ma lì sbagliare non era ammesso..

Sospirò, prima di sentirsi bloccare dai due..

-Capolinea bastardo..-xxx

Solo allora alzò lo sguardo, ma non fece nemmeno in tempo a vedere la sua cella che subito i due lo sbatterono dentro con violenza, buttandolo al suolo. Sentì la serratura chiudersi, per poi udire i loro passi allontanarsi.. Se ne stavano andando finalmente.. ora poteva rimanere solo.. con la sua disperazione, col suo dolore.. ma col suo dolcissimo ricordo, che mai nessuno avrebbe potuto toccargli..

Si alzò a sedere, appoggiandosi contro un muro.. si guardò in giro.. quella cella era invivibile, ma non gli importava!

Sorrise tristemente, lasciandosi scappare una risatina.. Era solo, in un luogo orrendo.. Lontano da tutto e da tutti.. ma con lei vicino..! Quello gli importava, solo quello! Finchè il suo ricordo fosse vissuto in lui, tutto sarebbe stato dolce, soave.. Avrebbe avuto il tempo di piangere, di rallegrarsi per averla avuta al suo fianco.. di ricordare i più bei momenti della loro storia.. tutto quello riusciva a scaldargli il cuore, in una zona fredda e oscura come quella prigione.. Con quel tepore interno si sarebbe sentito sicuro.. felice..

Ripensò al suo volto triste per qualche istante, poco prima del suo addio.. lei non voleva vederlo soffrire, l'aveva lasciato per evitargli una terribile punzione.. Chissà cosa avrebbe fatto se solo avesse saputo ciò che gli stavano facendo.. e ciò che tra non molto gli avrebbero fatto..! Si sarebbe arrabbiata a morte.. o forse avrebbe pianto.. o forse avrebbe fatto ancora l'imbronciata con lui, come un tempo.. Non lo sapeva.. Ma lui non poteva dar retta a quelle pochissime parole: lei forse nemmeno si immaginava cosa avesse voluto dire stare senza di lei, senza nemmeno un suo ricordo.. Era peggio di qualsiasi tortura, di qualsiasi punizione..

Sperò che mai lei l'avrebbe saputo, sperò che nessuno dei suoi compagni di squadra, una volta che sarebbero venuti a conoscenza dell'accaduto, gliel'avrebbero mai detto.. Non voleva farla soffrire.. lei non doveva star male..

Chiuse gli occhi, sorridendo.. finalmente tranquillo.. finalmente libero di richiamare alla memoria i loro momenti passati insieme.. Sia brutti.. che belli..

 

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Si gelava lì fuori! Si stringeva in sè stessa, camminando avanti e indietro davanti all'enorme cancello del monastero, cercando di farsi caldo. Yuriy aveva dimenticato il suo bey nella sua borsa, durante un allenamento esterno, e lo aveva chiamato per riportarglielo, quella notte. Purtroppo, ci fu uno spiacevole imprevisto, dal quale riuscì ad uscire al meglio, fortunatamente.. Cercò di non pensarci più.. si era spaventata a morte, ma per fortuna non troppo: aveva avuto il coraggio di reagire.. quegli anni di arti marziali avevano funzionato! Avevano dato i loro frutti, quella notte..

Vide la figura del suo ragazzo correre per il cortile, fino ad arrivare di fronte a lei; non perse un secondo nel vederla così infreddolita: aprì con numerosi giri di chiave il cancello e la fece entrare, per poi abbracciarla senza dire una parola, quasi volesse scaldarla..

-Grazie per essere venuta..-YURIY

-ma figurati..-KIM

Si staccarono, guardandosi per qualche istante in volto, non riuscendo però a vedersi molto: era parecchio buio..

-Dai entriamo..-YURIY

Dopo aver percorso l'intero, immenso cortile, entrarono per il portone che dava alle stanze dei balder. Una ventata tiepida li assalì, facendo arrossire ancora di più il naso della ragazza, che ormai era un pezzo di ghiaccio. Subito estrasse il bey di Yuriy dalla tasca e glielo porse, gentilmente..

-Grazie.. se solo avessero saputo che l'avevo dimenticato..-YURIY

Non finì la frase.. La guardò in volto, per la prima volta alla luce, e ne rimase quasi scioccato..

-ma che hai fatto??-YURIY

La ragazza sorrise tristemente, accarezzandosi la guancia destra ormai dipinta di un grosso livido quasi viola..

-Ho.. avuto uno spiacevole imprevisto mentre venivo qua..-KIM

Il ragazzo la guardò meglio: sembrava quasi sconvolta.. La invitò a salire nella sua stanza e, quando vi furono dentro, lei si tolse il pesante giubbotto, lasciandogli intravedere qualche pesante livido anche sulle braccia..

-Ora mi spieghi che è successo!-YURIY

Lei si sedette sul letto di fianco a lui, guardandolo ancora più scioccata, prima di cominciare a parlare..

-beh.. mentre venivo qua, ho incontrato un.. un mezzo teppistello.. sai, quei ragazzini che girano e che si credono chissà chi..-KIM

-Che ti ha fatto?-YURIY

-Mi ha bloccata da dietro puntandomi un coltellino alla gola.. Io.. mi sono spaventata ma... ho reagito.. mi ha picchiato e io ho risposto alle sue botte! Non era molto grande, era solo un ragazzino.. ma picchiava forte..-KIM

-Dio mio.. si vede! Guarda come sei conciata!-YURIY

-Poi per fortuna è arrivato un poliziotto che mi aveva sentito gridare, e l'ha cacciato via..-KIM

-Non ti ha fatto nient'altro?-YURIY

-No.. tranquillo..-KIM

Lei gli sorrise tristemente, prima di sentire le sue clade abbraccia stringerla a lui..

-Come faccio a stare tranquillo? Qua non gira gente troppo bella.. ad una ragazza come te potrebbero fare di tutto.. meno male che non ti ha fatto nient'altro..-YURIY

-Dai non ti preoccupare.. è.. tutto a posto..-KIM

Quel dolce abbraccio le aveva persino fatto passare lo spavento.. quasi le sembrò di non sentire più nemmeno il lieve dolore dei lividi.. Sorrise, mentre sentiva il respiro pesante di Yuriy, probabilmente che stava ancora ringraziando il cielo che non fosse successo niente di poi così tanto grave..!

Si staccò lentamente da lei, prendendole con delicatezza le braccia..

-Ti fanno male?-YURIY

-No.. non tanto.. sto bene grazie..-KIM

-E pensare che se io non ti avessi chiesto di riportarmi..-YURIY

Lo zittì, poggiando lievemente una mano sulle sue labbra; si avvicinò molto a lui, prima di levare quella mano intrusa per poi baciarlo, prima dolcemente, poi sempre con più passione. Lui l'abbracciò per la vita, ricambiando quel bacio: era tutto quello che desiderava in quel momento! I suoi baci erano un qualcosa di magico: lo facevano stare bene, si sentiva in paradiso ogni volta che quelle labbra tanto delicate toccavano le sue.. sembrava che tutto, intorno a loro, sparisse lentamente, lasciando posto solamente a loro due.. tutti i pensieri negativi scomparivano come per incantesimo, facendo loro provare un'immensa felicità.. la felicità di essersi trovati, di voler stare sempre insieme, senza minimamente pensare che qualcuno avrebbe potuto ostacolarli..

Kim si staccò, sussurrandogli:

-Devo andare.. non sarebbero molto contenti di vedermi qui..-KIM

Ma lui la strinse ancora di più a sè:

-Non vai da nessuna parte, non ti è bastato quello che è successo? Tu stanotte rimani qui..-YURIY

-Ma non posso..-KIM

-Non me ne frega niente..  non ti mando ancora sola là fuori..-YURIY

Lei lo guardò per qualche istante, per poi ridere dolcemente:

-Ok, va bene.. grazie..-KIM

-Ma è il minimo..-YURIY

 

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Sorrise da solo, sotto gli sguardi del piccolo blader nella cella accanto alla sua, che lo stava ad osservare allibito, senza però volerlo disturbare.. Chissà che aveva da ridere? Era nella prigione sotterranea, mai nessuno era uscito integro da lì, e lui lo sapeva benissimo.. Aveva visto dei suoi compagni di gioco essere trattati nei peggiori di modi, e sapeva che ben presto sarebbe toccato anche a lui subire le stesse identiche cose..

Cercò di non pensarci e tornò a guardarlo, mentre continuava a sorridere..

Nella mente di Yuriy i ricordi vagavano all'infinito, senza mai sembrare di volersi fermare.. Quella notte.. quello che era successo dopo mai nessuno lo aveva saputo..però qualcuno lo aveva intuito!

Le sue dolci mani.. i loro corpi uniti... il loro amore che cresceva ogni istante di più sotto quei gemiti di piacere.. il caldo che lei gli sapeva donare, che gli scaldava l'anima, gli scaldava il cuore..

Una notte consumata dal loro amore, che li rendeva felici nel sentirsi l'uno nell'altra..

Riuscì quasi a percepire un brivido: ancora, se solo ci pensava, poteva quasi riuscire a sentire sulla sua pelle quello che lei gli aveva fatto provare.. e non solo: dopo quella notte, i loro altri momenti di amore intenso e concreto si erano trasformati in un qualcosa che sembrava farli uscire dal mondo.. sembrava portarli su un altro pianeta, insieme ai loro giochi maliziosi, che riuscivano a far diventare ogni loro volta qualcosa di particolare, di diverso..

Sorrise timidamente, al ricordo di quella panna montata spalmata sui loro corpi, ma cercò di trattenersi!  Scosse la testa, tornando a pensare alla mattinata successiva a quella magica notte..

 

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Dormiva ancora come un ghiro, non voleva svegliarla: era così bella.. Le accarezzò dolcemente il viso, prima di stiracchiarsi e alzarsi dal letto.. Era presto, ma tra non molto sarebbe dovuto scendere per raggiungere gli altri. Andò in bagno, chiudendo la porta dietro di sè; si guardò allo specchio.. aveva un bell'aspetto sconvolto in viso, e i capelli erano tutti scompigliati.. Chiuse gli occhi, respirando profondamente, mentre alcune immagini di quello che era successo la notte precedente tornarono come dei flash nella sua mente.. Sorrise: sarebbe stata la notte più bella di tutta la sua vita.. l'amava con tutto sè stesso, e quel loro atto aveva significato molto per lui..

Intanto, nel letto, qualcuno si stava svegliando.. aveva sentito dei rumori che avevano interrotto il suo dolce sonno! Aprì lentamente gli occhi, stropicciandoseli, prima di lanciare dei mugugni assonnati. Si guardò intorno, per poi sentire il rumore dell'acqua che scorreva provenire dal bagno: Yuriy si era già alzato.. che coraggio che aveva! Lei era stanchissima! Respirò profondamente, immersa nella sua felicità immensa.. ora si sentiva sua.. completamente sua.. Si sentiva come se nessuno avesse mai potuto dividerli, perchè loro appartenevano l'uno all'altra.. erano uniti più che mai..

Improvvisamente qualcuno bussò alla porta.. lei si nascose di scatto sotto le coperte, coprendosi fino ai capelli, mentre quel qualcuno era ormai entrato senza nemmeno aspettare la conferma di poterlo fare..

-Yuriy, che ci fa ancora a letto, alzati!!-BORIS

Kim si spaventò.. e se l'avessero scoperta? Cosa avrebbe detto?

-ma sei sordo??-BORIS

Cosa fare? L'unica era fingere di essere il suo ragazzo..

-Ehm.. ecco..-KIM

.. ma le loro voci non erano per niente simili..

-Yuriy? da quando in qua hai la voce da ragazza?-BORIS

In quel preciso istante, la salvezza sembrò arrivare: Yuriy uscì dal bagno, con l'asciugamano in mano, tranquillissimo...

-Hey Boris, mi stavi cercando?-YURIY

Boris rimase ammutolito... guardò prima il suo compagno, poi la sagoma sotto le coperte..

-Chi sta lì sotto?-BORIS

Indicò con un dito il letto, senza più sapere cosa pensare.. Ancora nessuno, lì al monastero, sapeva della loro storia.. Yuriy era molto riservato, non ne parlava mai.. forse, anche per gelosia.. era molto geloso della sua ragazza.. Molti l'avevano vista entrare nel monastero di sfuggita, ma mai nessuno aveva capito chi fosse stata quella misteriosa ragazza.. Entrava e usciva, sempre di fretta: sapeva che non sarebbe mai dovuta essere lì..

Il ragazzo dai capelli rossi rise, sotto gli occhi straniti di Boris; si avvicinò al letto, per poi sedersi di fianco alla sua ragazza...

-Amore.. sei sveglia?-YURIY

-Amore?? O_O #_#-BORIS

La ragazza fece capolino da sotto le coperte, completamente rossa in volto, sorridendo tale quale una deficiente..

-Ehm.. ciao.. ^///^-KIM

-Ti presento Kim, la mia ragazza..-YURIY

-ragazza?? O_O-BORIS

Il poveretto rimase senza parole per qualche istante.. Ecco chi era quella tizia che vedeva ogni tanto in giro.. ora aveva capito cosa ci veniva a fare lì! ma.. Yuriy con una ragazza..? Non era possibile.. no, non era vero! Scosse la testa, prima di tornare a guardare la dolce coppietta sorridente davanti a lui, ancora sotto shock..

-E' uno scherzo.. vero?-BORIS

-No.. è la mia ragazza, giuro..-YURIY

la vide tenersi le coperte fino sotto le ascelle: probabilmente non aveva niente sotto.. dette un'occhiata in giro.. i vestiti erano sparpagliati qua e là e i due erano visibilmente stanchi e sconvolti.. Sentì come una morsa prendergli lo stomaco: non poteva essere.. eppure tutto faceva pensare a..

-Beh, che c'è?-YURIY

-N..niente.. solo che.. non me l'aspettavo..-BORIS

Yuriy sorrise, come per dire "a tutti capita, prima o poi".. Ma no, quello non era il suo compagno di squadra! Beh, in effetti negli ultimi tempi sembrava cambiato, però mai avrebbe immaginato una cosa del genere! Cercò di fare ordine nella sua mente, quella notizia gli aveva messo confusione in testa.. No, un sogno non era, era sveglio..! Eppure.. Yuriy innamorato? Ma quando mai? Era inconcepibile! Però era successo.. ci era dentro in pieno, a quando poteva vedere..

Sospirò nervosamente, cercando di calmarsi.. le cose stavano così, punto e basta..Erano affari suoi.. anche se ci avrebbe messo non poco tempo ad abituarcisi..

-Beh io.. cmq.. sono Boris..-BORIS

-Piacere, Kim! ^///^-KIM

-Io.. ehm.. allora andrei.. Yuriy sbrigati..-BORIS

uscì dalla camera nervosamente, chiudendo la porta alle sue spalle. I due sorrisero imbarazzati: tra poco tutti l'avrebbero saputo, ma poco importava!

 

_________________________________________

 

Da quel giorno, cominciarono a stare insieme davanti agli occhi di tutti, non avevano più niente da nascondere, perchè mai avrebbero dovuto farlo? Erano felici, volevano dirlo a tutti.. Ma purtroppo a qualcuno non andava giù la loro felicità..  qualcuno aveva fatto loro rimpiangere di non aver nascosto tutto ancora per molto tempo..forse per sempre..

Una lacrima scese dai suoi occhi, interrompendo quel sorriso imbarazzato che ancora era dipinto sul suo volto..  Se l'asciugò, stendendosi a terra supino..

-Scusa..-XXX

Yuriy si girò verso quella voce..

-Si?-YURIY

Di fianco alla sua cella stava rinchiuso un bambino, non molto piccolo però, con lo sguardo serio e abbattuto..

-Tu sei il capitano della nostra squadra?-XXX

-Si..-YURIY

Non capiva dove volesse arrivare..

-E sei rinchiuso qua dentro?-XXX

-Si..-YURIY

Gli rispose come se avesse voluto dire "si, che c'è di strano.. prima o poi tutti ci finiscono, se sbagliano o provano sentimenti da esseri umani.."

-Ma.. come mai?-XXX

Yuriy sospirò, prima di tornare a sorridere, sotto gli occhi ancora più allibiti del povero ragazzino..

-Perchè sono umano..-YURIY

-Cosa?-XXX

-Perchè qua gli umani non sono accettati..-YURIY

-Non ti capisco..-XXX

Il ragazzo dagli occhi azzurri sorrise in un ghigno divertito, prima di voltare lo sguardo al soffitto..

-Gli umani hanno sentimenti magnifici, che si sprigionano quando incontrano la persona che è capace di ricambiarli, di accoglerli.. di farti felice.. Ma qua questi sentimenti noi non possiamo averli.. Io sono stato punito perchè ho amato..-YURIY

-Amare..? Tu hai amato?-XXX

-Tutti mi conoscono per la mia vecchia reputazione, tutto ciò non fa che farmi schifo.. Cmq si, ho amato una ragazza.. ho smesso di essere quello che ero, ho smesso di essere il loro robot.. sono diventato umano e loro me l'hanno tolta.. mi hanno tolto lei.. hanno cercato di farmi tornare come ero una volta ma non ci sono riusciti.. Loro mi vogliono pieno d'odio, spitetato.. ma tutto quello che sono è pieno d'amore per lei.. me l'hanno tolta, certo, ma non riusciranno mai a togliermi i suoi ricordi.. non riusciranno mai a farmi tornare quello di una volta..Per questo sono qua.. ti sembra una ragione valida?? Ti sembra giusto punire qualcuno per aver fatto l'errore di essere stato e di essere ancora un umano come tanti altri??-YURIY

Il ragazzino non rispose.. abbassò lo sguardo, di fronte a quegli occhi azzurri che erano tornati a fissarlo.. Era incredulo, non riusciva a credere a quello che le sue orecchie stavano sentendo.. ma era tutto vero..

-Tu che hai fatto?-YURIY

-Io.. niente.. io ero stanco durante un allenamento e.. ho smesso un attimo per riprendermi.. e sono finito qua..-XXX

Vide delle lacrime scendere sagli occhi del ragazzino..

-Io cos'ho fatto?? Dimmelo tu, che li conosci più di me!! Cos'ho fatto, li ho forse delusi in quel modo??-XXX

Yuriy si alzò a sedere, tranquillo.. quella storia era vecchia, fin troppo.. e soprattutto era sempre la stessa..

-Mi dispiace, ma ancora non riesco a capire la mente non umana.. ma tu lo sei ancora, le tue lacrime lo dimostrano.. Se un giorno dovessi uscire di qua, scappa.. Ti rovineranno la vita con promesse inutili, come hanno rovinato la mia.. non sarai più un ragazzo.. e quando non servirai più per i loro scopi.. beh..-YURIY

Alzò le spalle, aggrottando le ciglia, fissando il ragazzino in maniera spaventosa.. sapeva la fine che facevano i ragazzini che non servivano.. quelli troppo deboli per loro..

Lo vide tremare per qualche istante, ma quella era la pura verità.. Spaventava, più dei loro progetti e dei loro ordini nel contesto di quel luogo orrendo, ma le cose stavano così, ed era giusto fargliele sapere..

-Spero mi darai retta..-YURIY

Il ragazzino annuì spaventato, prima di tornare a fargli un'altra domanda, forse la più curiosa..

-Ma.. perchè sorridevi prima? Non sei spaventato.. sei forse sicuro di uscire?-XXX

Il ragazzo dai capelli rossi chiuse gli occhi, per pi riaprirli fissando il pavimento..

-No.. forse non uscirò mai.. o forse morirò prima.. Tsk, ho fatto il peggior errore che mai avrei potuto fare.. bastardi! Ma non m'importa.. Rido perchè, se morirò, preferirò morire da umano, invece che morire psicologicamente diventando il loro fedele burattino.. Non so cosa mi faranno, che fine farò.. ma rido perchè ho il suo ricordo che mi farà sempre compagnia, che nessuno di loro potrà mai togliere dalla mia mente facendomi tornare quello di una volta.. rido perchè morirò con dei sentimenti per lei..-YURIY

 

 

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Capitolo 4
*** One way street ***



 

°°°ONE WAY STREET°°°




Il sigaro bruciava nel posacenere, molto lentamente, producendo un puzzo quasi insopportabile e un fumo che sembrava annebbiare la vista.. Si allontanò da esso, strizzando gli occhi, quando finalmente Hito lo prese e cominciò a tirare profondamente, quasi volesse finirlo in un solo botto.

Si appoggiò allo schienale della sua poltrona, dietro ad una scrivania, guardando perso un piccolo ma pesante fermacarta egizio.

-Siediti..-HITO

L'uomo davanti a lui si sedette, impaurito.. Hito gli aveva da sempre messo paura.. e quella volta, non appena fosse venuto a sapere quello che era successo, non l'avrebbe passata liscia.. avrebbe dato la colpa a lui.. Certo, perchè quello che aveva il compito di accudire come degli schiavi gli allievi di quella scuola infernale, di trasformarli in gelidi robot, di farli rimanere tali.. beh era lui! E non solo.. era un addetto alla sicurezza, dava ordini agli altri del ramo.. e di certo avrebbe solamente dovuto cacciare quella ragazza non appena aveva messo piede lì dentro, secondo gli ordini.. ma non l'aveva fatto.. che male poteva fare una ragazza?

Vide Hito prendere lo stesso fermacarta che poco prima stava guardando con poca attenzione, posando quasi simultaneamente il sigaro nel posacenere avvicinandolo ancora Borcov, che indietreggiò con la sedia. Giocò con quella piccola Sfinge per qualche istante: sembrava non volesse mai parlare..

Ma improvvisamente la posò violentemente a pochi centimetri dalla mano del suo uomo, appoggiata tranquillamente, o quasi, alla scrivania. Borcov sussultò, ma cercò di nascondere il suo spavento: più ti facevi vedere spaventato, più inferiva sulla tua paura..

-Dimmi quello che è successo..-HITO

Lo sguardo del vecchio non poteva dirsi dei migliori.. sembrava dire: "dì qualcosa di sbagliato e ti spezzo le gambe", ma la sua voce era pacata, come sempre.. Fu proprio quello a dare al suo fedele uomo il coraggio di parlare..

-Ivanov.. si è rifiutato di sottoporsi alla sua seduta..-BORCOV

Rizzò la schiena, stringendo i pugni, nell'attesa della peggiore reazione che Hito avesse mai potuto avere. L'uomo dall'altra parte della scrivania spense il sigaro con violenza, premendo sul posacenere quasi avesse voluto romperlo; guardò il suo uomo con sguardo gelido per qualche istante.. ma non gridò.. stranamente non lo fece..

-Che hai detto?-HITO

-Beh ecco.. si.. non ha voluto..-BORCOV

Solo allora l'anziano signore ebbe uno scatto di rabbia improvvisa; si alzò dalla sua enorme poltrona e afferrò Borcov per un lembo del mantello sporgendosi in avanti, facendolo alzare a forza. Quest'ultimo sembrò spaventarsi a morte sotto quella presa, ma ancora una volta cercò di mantenere la calma..

-E tu glielo hai permesso??!-HITO

-I..io.. noi.. abbiamo provato.. ma.. lui ha steso due nostri scienziati.. è scappato.. e..-BORCOV

-Dov'è ora?? Siete un branco di incapaci!! Non sapete tener testa ad un ragazzino!! Giuro su Dio che se se n'è andato, io..-HITO

-No no no signore.. è.. è alla prigione..-BORCOV

Sentì la presa di Hito allentarsi, ma senza mollarlo del tutto. Ci fu qualche attimo di silenzio tra i due: Borcov riusciva a sentire il respiro nervoso del capo dell'organizzazione, il che non l'aiutò a pensare che si fosse in realtà calmato.. non poteva essere..! Aveva ragione! Erano solo stati un branco di imbecilli! Non avevano saputo trattenere un ragazzino dalle sue sciocche pretese, dai suoi sciocchi sentimenti..

-Le..le assicurò che procederemo al più presto..-BORCOV

Hito, a quel punto, lo lasciò, facendolo ricadere sulla sua sedia, mentre lui stesso tornò poi a sedersi nervosamente, sbuffando sonoramente. Incrociò le dita poggiando i gomiti sulla sua grande scrivania, fissando un qualcosa di impreciso, prima di ricominciare a parlare..

-Com'è finito lì dentro.. sentiamo un po' che hai in mente..-HITO

Il suo uomo si calmò, riuscendo questa volta a fare un discorso logico senza interruzioni..

-Ce l'abbiamo sbattuto perchè  non ha eseguito i nostri ordini.. opponeva fortemente resistenza, si dimenava come un diavolo infuriato e, come le ho appena spiegato, ha anche riuscito a stendere due nostri scienziati..-BORCOV

-Si si.. ma non mi sembra una ragione logica.. potevate obbligarlo con la forza.. non credo che un ragazzino sappia resistere alla forza di due o più uomini messi insieme!-HITO

-Si, ha perfettamente ragione ma..-BORCOV

L'uomo si bloccò.. no, non poteva dirlo... se il suo capo avesse saputo che lui non aveva eseguito i suoi ordini.. che lui non l'aveva cacciata a tempo dovuto, quando gli era stato ordinato di farlo, ma l'aveva fatto solo dopo quella rovinosa sconfitta per la Borg.. Dio non voleva nemmeno immaginarselo..

-Ma? Avanti parla!!-HITO

-Ecco.. io penso, signore, che quel ragazzino abbia bisogno un po' di disciplina..-BORCOV

Vide Hito abbassare lo sguardo dubbioso, prima di scoppiare in una sonora risata..

-Disciplina? Yuriy? Il nostro miglior blader? Il più spietato e gelido?? Non riesco a crederci..-HITO

L'anziano uomo si alzò dalla poltrona, avvicinandosi poi all'enorme finestra che dava sul cortile interno di quel gigantesco monastero. Diede un'occhiata in giro: gli allenamenti proseguivano da ormai chissà quanto tempo.. tutto procedeva regolarmente.. Sospirò.. quella notizia lo aveva lasciato stupefatto.. o ancora meglio, deluso.. Yuriy.. si era sempre sottoposto ai quei macchinari di sua spontanea volontà, gli aveva sempre obbedito con diligenza e rispetto.. era il balder a cui aveva da sempre dato più fiducia, prima di quella sconfitta..

Ripensò a quel giorno per qualche istante, mentre l'uomo dietro di lui lo stava a fissare stranito, non riuscendo minimamente ad ipotizzare una sua improvvisa reazione..

Quel giorno il suo balder più forte e spietato aveva perso.. contro un bambino.. un ragazzino che non poteva essere alla sua altezza, all'altezza di quei bit-power, della loro tecnologia.. Sapeva che era stato un altro il motivo della sua sconfitta..

Era stata lei.. solo a lei si poteva dare la colpa.. solo a quella stupida sentimentale, che lo aveva fatto diventare come lei! Ma lui aveva già capito da tempo quello che c'era tra i due.. aveva immaginato come sarebbe andata finire, la rovina che presto avrebbe sopraffatto Yuriy, rovinandolo completamente per i loro scopi.. Aveva ordinato a Borcov di cacciarla non appena li aveva visti insieme.. Da quel giorno non si era più vista lì al monastero, o almeno così sembrava.. Ma possibile che la loro rottura avesse condizionato il suo fedele blader in quel modo?? Non era da lui.. affatto! Non poteva averlo cambiato in quella maniera, Yuriy non aveva sentimenti.. o forse si..?

Si girò di scatto, tornando a fissare il suo uomo, che subito sembrò rimettersi sull'attenti. Anche se avesse avuto dei sentimenti, essi non si sarebbero potuti rafforzare in soli 7 giorni..  Era convinto di aver rotto la loro storia sul nascere.. convintissimo, perchè Borcov non disobbediva mai ad un suo ordine..!

Lì c'era qualcosa che non quadrava.. per niente..

-Dimmi Borcov.. posso sapere il motivo della disobbedienza di Yuriy?-HITO

Borcov si sistemò meglio sulla sedia, prendendo fiato.. non poteva mentirgli..

-Beh.. lei sa perchè abbiamo fatto costruire quella nuova macchina: nient'altro che un potenziamento della vecchia vasca incubatrice..-BORCOV

-So che l'avete fatto per farlo tornare quello di una volta.. ma ora posso sapere come tutto ciò è potuto accadere? Perchè si è opposto quel ragazzino, insomma??!-HITO

L'uomo seduto davanti a lui sobbalzò a quello scatto improvviso, per poi rispondere con un fil di voce:

-Lui diceva che.. che non voleva.. tornare come prima.. lui.. voleva avere un cuore.. perchè.. ehm.. le voleva bene..-BORCOV

Vide il volto di Hito contorcersi in una smorfia: le voleva bene?? Assurdo!! Bah, che cose oscene gli toccava sentire..

-Signore, il fatto è che non voleva cancellare il suo ricordo.. l'abbiamo persino minacciato di morte.. ma lui, a quanto pare, preferisce morire..-BORCOV

Smise di parlare: il suo capo aveva battuto un pugno sulla scrivania molto fortemente, e il suo sguardo poteva dirsi molto più che semplicemente irato..

Non aveva più parole.. era nervoso, avrebbe voluto gridare, ma non avrebbe saputo che dire.. Quella maledetta ragazzina!! Non poteva averlo ridotto in quello stato.. era debole, dannatamente debole.. a lui non servivano elementi del genere!! A lui servivano ragazzi spietati, senza rispetto per nessuno se non per lui e per la Borg.. Ma Yuriy era uno dei migliori, non potevano perderlo.. Ma invece a quanto pareva lui preferiva morire che dimenticarla.. Dimenticare? Cosa poteva esserci da dimenticare della loro brevissima, se si poteva chiamare così, storia?? Niente, non poteva esserci niente!! Non potevano esserci sentimenti, non poteva soprattutto esserci amore tra i due.. Qualcosa non andava.. per far crescere un qualcosa di così grande ci voleva parecchio tempo.. un qualcosa che spingeva Yuriy a sacrificarsi per lei.. Un qualcosa di immenso, che il suo balder non aveva mai conosciuto in vita sua, e che non poteva nascere in così poco tempo..

-Assurdo!! L'abbiamo cacciata non appena ha messo piede qui dentro, lui non può dire di volerle bene!! Non può accettare di morire per lei!! In un periodo così breve di tempo niente è potuto nascere tra quei due, niente!!-HITO

Borcov si alzò dalla sua sedia, ormai troppo nervoso per rimanere ancora seduto su di essa..

-Io.. io non so cosa gli sia potuto succedere, non lo so ma..-BORCOV

Hito gli si avvicinò, tornando a prenderlo per un lembo del maglione, riuscendo quasi ad alzarlo di peso..

-Tra quei due c'è stato molto di più.. loro hanno continuato a vedersi ancora per molto.. la loro storia è andata avanti anche dopo che avresti dovuto cacciarla da qua!!-HITO

Aveva capito.. ormai aveva capito: quell'uomo era troppo furbo.. ma non doveva ammettere un bel niente..! O quella prigione avrebbe ospitato qualcuno in più: lui..

-Non so di cosa stia parlando..! Io l'ho cacciata come mi aveva ordinato di fare!-BORCOV

L'anziano uomo lo fissò con sguardo penetrante: era intimorito, un altro segno intangibile che qualcosa non andava..

-Io non so cosa tu abbia fatto, ma io non ti ho pagato per fallire.. Quella macchina ospiterà Yuriy molto presto, sono stato chiaro??-HITO

-S..si.. certo signore..-BORCOV

-Io non rinuncio al mio miglior blader!! Lui tornerà ad essere quello di un tempo, lui dovrà scordarsi di lei!! E qua dentro non metterà più piede nessun'altra ragazza..-HITO

-Ma.. ma certo signore..-BORCOV

Lo mollò di scatto, facendogli quasi perdere l'equilibrio;quest'ultimo si sistemò il maglione, mentre il suo capo lo stava a guardare con un ghigno perfido dipinto sulle labbra..

-Se non lo capisce con le buone, lo capirà con le cattive.. ti autorizzo a convincerlo nel modo che più ritieni opportuno, fagli vedere cosa significhi essere un debole qua dentro..-HITO

il suo uomo sorrise diabolicamente.. strano, non se l'era presa con lui, nonostante sicuramente avesse intuito come fossero andate veramente le cose.. probabilmente gli stava più a cuore il futuro crudele di Yuriy.. era lui il suo interesse principale..

-Ma bada bene a non ucciderlo..-HITO

-Non si preoccupi.. non se ne pentirà..-BORCOV

 

 

-Cosa???-SERJEY

-Si..-IVAN

Ivan era appena entrato nella stanza di Serjey, dove aveva pensato bene di riunire tutti i suoi compagni di squadra: era giusto informarli dell'accaduto..

Si sentì improvvisamente il tonfo di una sedia cadere al suolo: Boris si era alzato, sbattendo a terra il povero oggetto con violenza..

-E' pazzo!! E' completamente pazzo!! Lo uccideranno!! Rischiare di essere ucciso per una ragazza!!? Non esiste, specialmente per lui!!-BORIS

-Guarda che è uno come tanti altri..-IVAN

-Beh.. quanto meno lo è ridiventato dopo il suo arrivo..-SERJEY

Il ragazzo dai capelli viola si mise a camminare avanti e indietro per la stanza, nervoso come non mai, prima di appoggiarsi contro il muro con la schiena sbattendoci il piede contro. Si passò una mano tra i capelli stringendoli, senza sapere minimamente cosa pensare di quel ragazzo.. Non era normale, non poteva esserlo! Lo avrebbero ucciso, sicuramente! Aveva disobbedito agli ordini dell'organizzazione, si era lasciato andare in forti sentimenti, in quella roba che tutti lì dentro chiamavano "cosa per deboli".. non poteva essere accettato ancora..

Come se avesse potuto leggergli nel pensiero, Serjey cercò di tranquillizzarlo..

-Non lo uccideranno..-SERJEY

-E tu come fai a dirlo??-BORIS

-Tsk.. ti dimentichi che è il blader più forte qua dentro.. non potrebbero mai fare a meno di lui, soprattutto quando c'è una macchina che potrebbe cambiarlo..-SERJEY

Boris abbassò la testa.. si forse aveva ragione il suo compagno.. non l'avrebbero mai potuto uccidere..

-Vedrai che presto tornerà con noi..-IVAN

-si, ma tornerà da noi presentandosi come quello di un tempo..-SERJEY

A quel punto Boris ebbe l'ennesimo scatto di rabbia acuta; si voltò verso Serjey, cominciando a gridargli contro:

-E allora, dimmi tu cosa fare!!! Sai benissimo che qua i deboli non sono accettati!! Sai anche tu che l'unico modo che ha per salvarsi è quello di accettare di sottoporsi a quella fottutissima seduta!! Non vorrai mica vederlo morire per.. per quella là!!?? Sembra che tu preferisca questo per lui che vederlo come un tempo..-BORIS

-Si chiama Kim.. non "quella là"..-IVAN

Il ragazzo che aveva appena inveito contro Serjey si voltò allora verso Ivan, ancora più irritato di prima..

-Come diavolo si chiama!! Sai cosa penso?? Penso che anche voi siate stati condizionati da lei.. sentitevi un po' come parlate!! Come se ci teneste a lei come a Yuriy!! Come se vi dispiacesse che il suo ricordo gli venga cancellato dalla mente.. come se approvereste quello che sta facendo!!-BORIS

-hey, non gridare e stammi a sentire.. noi non approviamo un bel niente, è solo che lui l'amava.. tu non ti immagini nemmeno cosa stia passando quel poveretto, e nemmeno noi possiamo immaginarcelo..-IVAN

-Si, hai ragione, io non lo capisco!! Io non m'immagino quello che sta provando!! Io se fossi in lui penserei a salvarmi la pelle, e non a morire da grande sentimentale eroe del nuovo millennio!! Non volete che torni come prima??! beh, lui sarà come una volta, e sarà meglio così!! Staremo tutti meglio poi, tutto tornerà come prima, come quando quella là ancora non era entrata nella sua vita!! Cazzo, stavamo tutti bene.. e invece è arrivata lei ad aiutarlo a perdere, ad aiutarci a guadagnarci il disprezzo di Hito!!-BORIS

-Adesso basta Boris!!-SERJEY

Ancora prima che l'enorme ragazzo potesse finire la frase, fu addosso al suo compagno; lo spinse contro il muro, bloccandolo, ma senza riuscire a farlo spaventare..

-Datti una calmata, stai esagerando!! Anche se non ti immagini quello che sta provando, prova un attimo a metterti nei suoi panni!! Tu dici che siamo stati tutti condizionati da lei.. è vero, perchè anche tu lo sei stato!!-SERJEY

-Non sparare minchiate!!-BORIS

-Non sto sparando minchiate!! è ora che tu comincia ad ammettere come noi che ti manca.. forse un pochino.. ma non ti piaceva vedere Yuriy felice?? Smettila di disprezzarla solo per dare sfogo alla tua rabbia!! Tutti siamo inkazzati neri, tutti abbiamo paura.. ma la colpa non è stata di lei.. nè di lui..-SERJEY

Boris rimase zitto.. era vero.. era incazzato nero per quella faccenda.. o forse.. aveva paura? Si aveva paura di perdere il suo capitano.. Beh certo  non riusciva a capire le sue intenzioni, ma Serjey aveva perfettamente ragione.. Respirò a fondo: la colpa non era di nessuno dei due.. Kim aveva reso Yuriy felice.. bastava guardarli mentre si abbracciavano.. mentre si stringevano o semplicemente si guardavano prima di salutarsi dandosi appuntamento al giorno dopo.. Lui non aveva mai creduto in quelle cose, non aveva mai voluto nemmeno sentirne parlare.. Però l'amore esisteva, e di certo si sapeva fosse una cosa enorme.. fuori dal mondo.. Ma mai avrebbe pensato che il gelido Yuriy fosse caduto in una trappola di fuoco rosa..

Era vero: se lei non fosse mai entrata nella sua vita, tutto sarebbe forse filato liscio come l'olio.. non sarebbe successo nessun casino.. Ma che colpa ne avevano loro due?

-La colpa è solo di Borcov.. e di Hito.. lo sai benissimo.. loro non c'entrano niente.. dimmi, sono forse colpevoli di essere stati felici??-IVAN

Ancora una volta il ragazzo contro il muro rimase zitto.. l'atmosfera si stava facendo sempre più tesa.. Era ora di smetterla..

Serjey lo lasciò, per poi sedersi sul letto con i gomiti appoggiati sulle ginocchia, guardando a terra sconsolato..

-Ormai quello che è fatto è fatto.. non ci resta che aspettare e sperare che non gli facciano niente di male..-SERJEY

-No.. non lo uccideranno.. non possono..-IVAN

Calò il silenzio più totale nella stanza, mentre ognuno era intento a fissare qualcosa di diverso: Ivan si incantò sulle lancette della sveglia, quasi ci fosse dovuto essere di lì a poco un qualcosa di importante.. come la scarcerazione di Yuriy, il suo ritorno... Serjey teneva lo sguardo basso, fissando le mattonelle ormai vecchie che costituivano il pavimento, perdendosi quasi in quel grigio topo orrendo.. e Boris.. beh lui guardava fuori dalla finestra.. Guardava la neve scendere.. irritato, nervoso.. ma anche molto triste.. A tutti aveva fatto piacere vedere il loro compagno finalmente realizzato e felice.. a tutti aveva fatto piacere sentire, almeno una volta al giorno, le risa di quella ragazzina per quelle tristi stanze, mai controllate.. l'unico posto dove lei era sempre stata: mai aveva osato, durante le sue brevi visite, spingersi più in là in quel monastero.. le avevano detto delle centinaia di telecamere che lo tenevano d'occhio in ogni secondo..

La sua presenza sembrava divertirli.. tutti.. anche lui..! No, non l'aveva mai ammesso.. Dio solo sapeva il perchè! Ma le loro litigate.. c'era un qualcosa in quelle discussioni che aveva quasi del divertente..! Aveva sbagliato a dire quelle orrende cose su di lei.. a tutti aveva fatto piacere averla con loro, anche se solo per un'ora al giorno, in quel monastero.. A tutti aveva fatto piacere la loro storia, era inutile negarlo, soprattutto cercando di dare sensi di colpa a chi non ne aveva assolutamente...

 

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Se ne stava nella sua stanza, in piedi nel bel mezzo dell'incavatura tra i due letti. Era mattina, ed era dannatamente prestissimo.. erano le 5 e fuori c'era ancora un buio che poteva far pensare di essere nel bel mezzo della notte.

Purtroppo era stato svegliato nel peggiore dei modi: il chiodo che reggeva una piccola croce in legno aveva ceduto, permettondole così di finire diretta sulla sua testa! Fortunatamente non era molto pesante, e gli aveva solamente lasciato un piccolo livido in fronte.

Sentì bussare alla porta..

-Avanti..-BORIS

La sentì aprirsi e poi..

-Ciao Boris!-KIM

Si girò di scatto, guardando la ragazza come se fosse stata un'aliena, proprio come la prima volta che l'aveva vista!

-E tu che ci fai qua a quest'ora?? >.<-BORIS

-Non sei contento di vedermi? ^__^-KIM

-Tsk..-BORIS

-ç__ç >.<-KIM

-Scherzavo.. che c'è?-BORIS

-Niente, volevo solo dirti che sono passata a chiamarti perchè Yuriy mi ha detto che stamattina inizierete prima gli allenamenti.. anche per questo che sono qua adesso..-KIM

Boris sorrise di nascosto: la voglia di stare insieme a Yuriy la spingeva ad alzarsi nelle ore più impensate della mattina per venire in quel posto prima che gli allenamenti cominciassero, di nascosto da tutti.. E tanta era anche la voglia che il suo compagno aveva di vederla che era disposto a fare quelle levatacce impensate..

-Perchè, lui non poteva venire?-BORIS

-Oh ma che palle che sei!! >.<"-KIM

-Umpf..-BORIS

Tornò  a cercare di appendere il chiodo al muro, sotto gli occhi della ragazza, che, non sentendolo dire altro, improvvisò un dialogo da sola, scherzosamente, imitando in alcune frasi la voce del ragazzo in piedi sul letto:

-"Grazie Kim" "Ma di niente Boris, allora a dopo" "ok, ciao" "ciao"..-KIM

-..-____-""-BORIS

-Cmq sta attento che i letti non sono uniti, potrebbero aprirsi da un momento all'altro..-KIM

-Sta zitta, so quello che faccio!! >.<%-BORIS

-Uffa.. beh, ciao..-KIM

La ragazza chiuse la porta, sotto i ridolini silenziosi del ragazzo.. che roba che era! Una cosa impensata..! Si divertiva a farla arrabbiare, perchè ogni volta che diventava nervosa lo faceva ridere con quella sua faccia da bambina imbronciata..! La prima volta che l'aveva vista con Yuriy, aveva subito pensato che avrebbe potuto tranquillamente credere di più ad una navicella spaziale atterrata nel cortile del monastero che a lui insieme ad una ragazza.. Ma ormai ci stava facendo l'abitudine.. o quasi..

Kim stette per passare alla camera di Serjey, quando sentì un frastuono incredibile provenire dalla camera appena lasciata..

BOOM BOOOM!!!

-O__O-KIM

Subito accorse e riaprì la porta, trovandosi davanti la più bella scena che avesse mai potuto vedere.. qualcuno dall'alto aveva sentito il modo in cui Boris le aveva risposto e..

-Mhuahahahah!!! XD Io te l'avevo detto!!-KIM

-Sta zittaaaa!!! >.<%%-BORIS

Il ragazzo era incastrato tra i due letti, che si erano aperti sotto il suo peso, ormai incapace di muoversi...

-Smettilaaa!!-BORIS

-Mhuahahah!! Vedi cosa succede a non ascoltare chi ne sa più di te??-KIM

-Grrrr!! Vorresti darmi una mano ad alzarmi invece di ridere come una gallinaccia??-BORIS

-A me gallinaccia!!?-KIM

-Si a te!! >.<%% Sbrigati!!-BORIS

-No, non ti aiuto!-KIM

-Perchè mai?-BORIS

-Sei uno stronzo!!-KIM

-Io?? Come ti permetti??-BORIS

-Mi permetto.. ^__^-KIM

-Dai tirami fuori!!-BORIS

-no! Sei un grande uomo, non sai uscire da due letti?? XD-KIM

-Grrrr!! Appena esco... >.<%%%%-BORIS

Ci fu un battibecco che durò per dieci minuti interi, finchè Kim non si decise a dargli una mano ad uscire, sotto le imprecazioni madornali di Boris, che dettero una mano a Serjey, nella camera di fianco, a svegliarsi..

 

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Si lasciò scappare una risatina.. non le aveva fatto niente, dopo..ma si era divertito in quella piccola litigata..! Alcune erano anche state molto più pensanti, ma solamente perchè a lui piaceva prenderla in giro.. tutto lì..

Tornò a guardare i compagni che, avendolo poco prima sentito ridere, lo stavano ora guardando con un mezzo sorrisetto dipinto sulle labbra..

-Beh..?-BORIS

-Anche a me facevate ridere quando litigavate..-IVAN

Boris lo stette a guardare per qualche istante, prima di tornare a guardare fuori dalla finestra, facendosi serio.. Dovette ammettere che sarebbe dispiaciuto anche lui dimenticare quelle scenette da film comico.. si, forse sapeva cosa stava provando Yuriy.. lui si stava trovando ad affrontare una battaglia molto più grande.. Doveva dimenticare cose molto più preziose per lui.. Ma quello era l'unico modo per salvarsi.. quella non poteva che essere una strada a senso unico.. un senso orribile.. ma l'unico.. il solo..

 

 

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