fiore d' arancio di tomboy (/viewuser.php?uid=189232)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** principe in verde ***
Capitolo 2: *** Kaoru, Kaoru, Kaoru... ***
Capitolo 3: *** Il cielo è blu e non ha delle nuvole bianche ***
Capitolo 4: *** oblio ***
Capitolo 5: *** L'importante è non svegliarsi ***
Capitolo 6: *** un triste ma allegro blu ***
Capitolo 7: *** Tu sei il mio fiore d'arancio ***
Capitolo 8: *** finale alternativo ***
Capitolo 1 *** principe in verde ***
principe in verde
Non riusciva
a togliersi dalla mente il suo sguardo penetrante, quei suoi occhi neri, così
scuri da perdersi nel buio della notte che con i riverberi del fuoco
diventavano di una sfumatura calda.
Harui rabbrividì,
si strinse le mani al petto e alzò lo sguardo sognante.
Non aveva
mai provato niente del genere, sentiva lo stomaco farle male in modo piacevole,
aveva la mente completamente rivolta al suo viso e quando chiudeva gli occhi
vedeva il loro bacio. Le sembrava che non si sarebbe mai addormentata, che
avrebbe potuto vivere per sempre in quel piccolo lasso spazio-temporale.
Però,
cullata dal profumo del giglio rosa, si abbandonò all’abbraccio di Morfeo.
Vide il suo
adorato principe dal cavallo bianco avvicinarsi, scorse il suo portamento
fiero, la sua spada lucente e i suoi occhi verdi. Verdi. Ne fu risucchiata e
all’ improvviso si ritrovò in una foresta oscura, i rami si muovevano tenebrosi
al ritmo del vento, una zucca trainata da dei cavalli arrivò di corsa, illuminata
dalla luce lunare. Harui ci salì, senza chiedersi chi fosse a guidarla, sapendo
nel suo cuore che era il suo principe dagli occhi neri, però si sbagliava, ad accoglierla
ci furono solo degli occhi verde scintillante.
Si svegliò
urlando, il giglio che aveva in mano ormai distrutto, si strinse la coperta
intorno alle spalle e si domandò cosa mai potesse significare quel sogno.
Poi all’improvviso
udì uno schianto, chiuse gli occhi e tremò, si era svegliata nel bel mezzo di
uno di quei tremendi temporali che la terrorizzavano tanto, chiuse le mani di
scatto. –Oh ti prego, oh ti prego, smetti! – urlò, dondolandosi avanti e
indietro. –Oh Leo! Perché a farmi compagnia c’è solo il tuo giglio e non tu! Io
voglio le tue braccia intorno a me, voglio vedere i tuoi occhi e perdermici!
E poi Harui
sentì la porta aprirsi con uno schianto.
-C … chi è?
Non sentì
alcuna risposta, allora si tolse le mani dalle orecchie, lentamente socchiuse
gli occhi e poi sentì delle braccia calde abbracciarla.
- Leo sei
qui …
-Oh ma io
non sono Leo.
Harui alzò
lo sguardo e vide gli occhi verdi di Kaoru.
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Capitolo 2 *** Kaoru, Kaoru, Kaoru... ***
Occhi tristi
C'era un qualcosa di duro che le impediva di girarsi, gli diede una
gomitata, sentì un gemito. "Oddio no!" fu il suo primo pensiero
quando le apparvero nella mentre brevi immagini di quello che era
successo la sera prima.
In un fotogramma c'era lei, lo sguardo atterrito, poi l' immagine di un
lampo blu e bianco e infine lei terrorizzata che, dopo aver scacciato
Kaoru, gli correva dietro per i corridoi della scuola e non appena
scorse la sua schiena, gli si fiondò addosso, lo strinse
alla vita e gli sussurrò: -Ti prego Kaoru, non andartene ... Ti
prego ...
Kaoru, si voltò e, come faceva sempre, le sorrise: - Non ti abbandonerei mai Haru-chan ...
E poi, poi cos'era successo? Le arrivarono alla mente immagini
confuse, si ricordava che le era cominciata a girare la testa, non
sapeva come ma era arrivata sul letto e poi doveva essersi
addormentata. E c'era ancora quella cosa che la pungeva sulla schiena.
-Oh insomma ma che cavolo è? - sbottò Harui,
rotolò su sè stessa e,oddio, era peggio di quanto
pensasse: di fronte a lei c'era il viso di Kaoru. Arrossì
e cominciò ad osservare i suoi dolci lineamenti,
allungò lentamente una mano per toccare curiosa i suoi capelli
rossi, lui si svegliò in quell' istante e vedendo la sua mano
sorrise teneramente. -Buongiorno Haru-chan ...
-Oddio, che buongiorno e buongiorno! Se Leo ci vede ci uccide!
-Perchè? Vuoi negare il nostro amore?
-Ma che amore? Io amo soltanto Leo e lui ama soltanto me! E lo sai benissimo non è vero?
-Però, se lui ti amasse veramente saprebbe tutto di te giusto?
Bene allora perchè ieri sera non c'era?! Avrebbe dovuto sapere
che tu sei letteralmente terrorizzata dai temporali e quindi adesso ci
sarebbe stato lui al mio posto e staresti accarezzando i
capelli del tuo dolce Leo! Ma sai che ti dico, mi hai stufato! Tu e il
tuo adorato Leo, bè allora prova ad andare ogni tanto nel dojo e
vedrai che oltre ad allenarsi in quella palestra fa ben altro!
-Bè allora ci andrò! E adesso vattene Kaoru!
-A mai più rivederci Harui! - urlò sbattendo la porta.
Harui si strinse il cuscino al petto, rabbrividì e seppe che
aveva fatto una cosa sbagliata. -Oh cavolo Kaoru, non sai quanto sono
confusa, mi stai chiedendo di scegliere fra un giglio e un fiore d'
arancio, mi stai facendo dubitare fra la promessa di amore idilliaco e
quella di amore sincero. Sai, di notte vi sogno tutti e due Kaoru, ma
sei tu il principe cattivo.
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Capitolo 3 *** Il cielo è blu e non ha delle nuvole bianche ***
Il cielo è blu e non ha delle nuvole bianche
Leo e Harui erano stati amici per anni, avevano frequentato la stessa
scuola, gli stessi corsi e gli stessi amici. E Harui si era sempre
domandata perchè un ragazzo tanto ricco come lui andasse a una scuola
per plebei come la sua.
Lo scoprì un freddo giorno d'autunno, pioveva e
come sempre si era dimenticata l'ombrello, così si era messa a correre
a zig-zag da un portico ad un altro, fino a che non andò a sbattare
contro qualcuno, il ragazzo alzò gli occhi neri su di Harui e allora
lei lo riconobbe : era Leo. Lui le offrì un passaggio sotto l'ombrello
e lei acconsentì. Percepiva i suoi occhi neri che la sbirciavano di
sottecchi, più si avvicinavano a casa sua, più Leo rallentava il passo
e allora accadde, lui alzò lo sguardo, la guardò fisso negli occhi e le
disse: -Harui, io ... io ti amo .... - i suoi occhi la guardavano in
cerca di approvazione, sentendo il suo silenzio continuò: - Io amo
tutto di te, il tuo sguardo mentre sorridi, le fossette nelle tue
guance quando sei pensierosa, le tue risposte pronte, sincere e sempre
perfette ... - E fu in quel giorno che le diede per la prima volta un
giglio.
Era a questo che ripensava Harui dopo quella notte con
Kaoru, prese l' album di foto che Leo le aveva regalato e cominciò a
sfogliarlo sorridendo sempre di più al ricordo dei dolci pomeriggi
passati con il suo principe dagli occhi neri. Sospirò.
E' sì doveva
andare a scuola, dire a Leo tutto quello che era successo e sperare di
essere perdonata. Però, però chissà come l' avrebbe presa Kaoru, non
voleva vedere i suoi occhi tristi farsi sempre più lucidi e il suo
sorriso spegnersi.
-Kaoru, Kaoru, avevo il mio principe timido e poi
sei arrivato tu, perchè mi chiedi di scegliere quando sai che perderai
sicuramente?
Si alzò dal letto, si vestì ed uscì dalla camera, a
destra c'era Kaoru, a sinistra Leo. Come al solito Kaoru minacciava e
poi non manteva, non riusciva a stare arrabbiato con lei tanto a lungo.
-Haru-chan, vieni con me... Ti prego ... - disse Kaoru
-Ka-chan ... - sussurrò Harui, provocando un sorriso di Kaoru - và da Hikaru!
Il
suo sorriso si spense subito. Restò in silenzio mentre Harui si
avvicinava a Leo, lo baciava e andava verso le aule con la sua mano
intrecciata in quella di Leo. Kaoru si guardò le mani e si sentì ancora più solo, perchè
gli spazi fra le sua dita sembravano fatti apposta per accogliere le
dita della sua Haru-chan.
Leo si girò un attimo a guardarlo e i suoi
occhi dissero a Kaoru quello che non avrebbe mai voluto sentire : mi
dispiace per te, ma lei vuole me.
-Oh Haru-chan vorrei stringerti come
ieri sera e vorrei svegliarmi al tocco delle tue dita sui miei capelli
... Proverò a dipingere il cielo della mia vita da solo, mi aiuterà
Hikaru ad impugnare il pennello così pesante, grazie a lui colorerò il
cielo di blu, ma mi serve il bianco della tua anima per completare
l'opera. Oh Harui io ti amo!
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Capitolo 4 *** oblio ***
ti amerò in dicembre come in aprile
Pioveva. Kaoru si ricordava abbastanza chiaramente il perchè
fosse lì, ma il come ci fosse arrivato era per lui un mistero.
-Pensa Kaoru, pensa! Cosa è successo? Allora
... Haru-chan mentre avevo la febbre è venuta a trovarmi,
ricordo che ero felice e che lei indossava quel fantastico vestitino
blu scuro, poi mi pare che si fosse avvicinata a me, era così
vicina al mio viso che pensavo volesse baciarmi, l' ho guardata
nei suoi occhioni castano scuro pensando che fosse un'
allucinazione dovuta alla febbre. Ma non era così, ricordo
perfettamente le sue labbra ghiacciate sulla mia guancia e il suo
sguardo di dolore. Gli avevo chiesto cosa ci fosse che andava e lei mi
aveva risposto che Leo le aveva proposto ti andare a studiare a Parigi
con lui, di cambiare scuola e che ... e che lei aveva accettato. E poi
il vuoto. Mi cominciò a girare la testa, mi sembrava di non
avere la terra sotto i piedi e allora Haru-chan chiamò l'
infermiera e mi lasciò solo. Solo. Così scappai e adesso
sto vagando in questo bosco e sto parlando da solo ... Aveva
proprio ragione quel tizio che diceva che solo i pazzi sanno amare.
Quella notte Kaoru si sistemò in una macchia di alberi.
Riuscì a dormire qualche ora ma al risveglio si sentì
peggio che mai. Per qualche minuto non riuscì a ricordare chi
fosse e che cosa ci facesse lì e quando gli tornò alla
mente si domandò se qualcuno sentisse la sua mancanza, forse si
erano già abituati a non averlo più intorno. Quando
cercò di alzarsi cadde, si rialzò tenendo le braccia
aperte come se stesse camminando su una fune. Quel giorno lo
passò come in trance a vagabondare e a pensare al cibo. Ogni
tanto gli veniva voglia di tornare a scuola ma sapeva che non poteva
farlo.
Decise di passare la seconda notte fuori casa nel parco, a ogni passo
che faceva sentiva le gambe tremargli sempre di più, allora
decise di dormire nel primo posto che gli capitava. Si
avvicinò a una panchina e quando si abbassò per stendersi
cadde sbattendo un braccio contro un albero vicino. Cercò di
tirarsi su ma non ci riuscì, le gambe non gli rispondevano. Si
guardò il braccio: sanguinava. Più lo guardava più
gli girava la testa. Vedeva gli alberi, i cespugli e la panchina farsi
sempre più indistinti fino a che non capì più dove
si trovasse. Gli sembrava che il parco si stesse rimpicciolendo sempre
di più fino a soffocarlo.
Gridò e si piegò su sè stesso per sentirsi meno
male. Provò a rialzarsi, ma cadde davvero forte sulla schiena.
Restò lì disteso pensando che non si sarebbe svegliato più.
Nota: ringrazio davvero chiunque stia leggendo queste righe, per me
sapere che c'è qualcuno che mi ascolta è davvero
importante, attraverso queste righe io sto raccontando la mia storia.
Grazie.
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Capitolo 5 *** L'importante è non svegliarsi ***
L' importante è non svegliarsi
Kaoru sentiva delle fitte al petto, gli sembrava che qualcuno gli
stesse stringendo il cuore con una mano. Tremava. Si sentiva gli occhi
umidi e non riusciva ad aprirli, forse era diventato cieco.
-Stà fermo Kaoru! - Doveva essere il paradiso perchè quella era la voce della sua Haru-chan.
-Har ... Haru-chan? - mormorò con voce rauca.
-Sì sono io Ka-chan! - A Kaoru sembrava quasi di vedere il suo sorriso mentre parlava.
-Siamo in paradiso?
-Ah, ah no Ka-chan! Siamo in ospedale e ... smettila di toccarti quella benda!
-Ecco perchè non vedevo... - sussurrò mesto Kaoru. Si
sentiva confuso, perchè Haru-chan non era a Parigi? E
perchè era gentile con lui? Ma non poteva chiederglielo aveva
paura di rompere l' incantesimo.
-Senti Ka-chan ... Io ... io ho riflettuto e ... e mi sono accorta che
io amo te, non Leo, io ... io ho sbagliato tutto, io davvero .... scusa
...
-Non importa- la interruppe Kaoru - l' importante è che adesso
tu sia con me, adesso vorrei poter aprire gli occhi per vedere il tuo
sguardo vellutato, vorrei poter muovere il braccio per poter
accarezzare il tuo viso ... io ... ancora non riesco a crederci ...
Il dolore sembrava svanito, Kaoru si sentiva benissimo, gli sembrava di vivere in un universo parallelo.
-Forse sto sognando, ma che m'importa, basta che non mi svegli mai!
Haru-chan gli si avvicinò e lo baciò, Kaoru fremette di
piacere, e sospirò quando realizzò che Haru-chan sarebbe
stata sua per sempre.
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Capitolo 6 *** un triste ma allegro blu ***
un triste ma allegro blu
-Ciao! - Kaoru sentì quella voce distintamente, aveva un bellissimo suono cristallino. -Io sono Davide -riprese la voce.
-Io sono Kaoru ... - rispose cautamente, si sentiva ancora molto insicuro senza la vista, fortuna che era una cosa temporanea.
-Ti andrebbe di venire con me in un posto fantastico?
-Uh sì, penso ...
-Tieni prendi la mia mano.
Kaoru cercò a tentoni di capire dove fosse quella mano, le sua
dita corsero su una sedia che non c'era mai stata in quel punto del
corridoio, era un sedia strana, di metallo freddo, e poi sopra c'era
qualcosa di caldo eh ... -Oddio scusi signore!
-No non preocuparti sono io, Davide, come ti sarai accorto sono sulla sedia a rotelle ...
-Ah Dio scusa mi dispiace ... Davvero ...
-Non preoccuparti - disse sorridendo - io sarò i tuoi occhi, tu le mie gambe!
Così pian piano lo condusse fin sopra al tetto, a detta di
Davide c'era un vista mozzafiato, ma Kaoru sentiva il rumore dei
gabbiani, lo scrosciare delle onde, le risate dei bambini e una voce
indistinta, si mosse seguendo il borbottio di una voce femminile.
-Sì, mi ha lasciata, io ero pronta per partire per Parigi, poi
visto che non arrivava accendo il cellulare che avevo spento e ... e
vedo un messaggio di Leo che mi dice che per i suoi genitori io non
sono la ragazza adatta a lui e bla, bla, bla e così mi ha
mollata lì nell' aereoporto .... - ci fu una breve pausa poi la
voce riprese - Si che mi piace Kaoru, certo non come Leo, ma povero, mi
viene dietro da un pezzo e visto che adesso sono single mi sono detta
perchè no?
Kaoru rabbrividì, quella sembrava la voce di Haru-chan, e ... e
quante persone vuoi che partano per Parigi, abbiano un ragazzo di nome
Leo e stiano con Kaoru. No, non era vero.
Davide prese Kaoru per un braccio.
-Ehi amico c'è qualcosa che non va?
Kaoru non rispose, ma fece segno che voleva tornare giù nella sua stanza.
-Haru-chan, e io che pensavo che tu avessi capito quanto ti amo, che tu
sei unica per me, che senza di te io non sono nulla, ma a quanto pare
il mio cielo sarà un' infinita distesa di blu, non ci saranno
nuvole bianche, non ci saranno agglomerati di dolce zucchero filato, ci
sarà solo un triste ma allegro blu.
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Capitolo 7 *** Tu sei il mio fiore d'arancio ***
guardami negli occhi
-Haru-chan, posso parlarti?
-Si Ka-chan, che c'è?
"Guardami negli occhi mio unico amore - pensò Kaoru - sto per dirti che non
avrò paura di stare senza te, e che non mi interessa se te ne
andrai, domani è un altro giorno no? "
-Senti Haru-chan, io ... io mi chiedevo se ... se ... ti andasse di andare a fare un giro questa sera.
Ecco non ce l' aveva fatta, Kaoru si sentiva debole ed insicuro, si era
immaginato di essere forte, di dirle la verità e di soffrire in
silenzio, sopportando come aveva sempre fatto. Sapeva che sarebbe stato
più doloroso andare avanti, si sarebbe abituato a camminare al
suo fianco, a scorgere ogni mattina il suo sorriso luminoso e il suo
sguardo dorato, e invece no, gli era mancato il coraggio di dirle che
aveva sentito tutto, che sapeva.
-Si certo Ka-chan! - Gli rispose Harui sorridendo.
Kaoru la salutò debolmente con la mano, lei lo guardò
come se stesse per fare una domanda, poi scosse la testa e si
voltò.
Quando Harui se ne fu andata Kaoru si lasciò cadere a terra e
pianse amaramente, perchè la vita era così difficile?
Aveva sempre voluto la sua Haru-chan, ma non così, non in questo
modo orribile.
Se non riusciva a dirglielo con le parole gliel' avrebbe detto coi
fiori, prese un petalo di rosa rossa e un petalo di rosa bianca, messi
assieme avrebbero simboleggiato la fine di un amore puro, bello e
innocente. Ma lei non li interpretò così infatti quando
li consegnò ad Harui lei sorrise, lo abbracciò di slancio
e gli sussurrò all' orecchio:
-Ho fatto bene a scegliere te Kaoru.
-Io so tutto Haru-chan.
-Tutto cosa?
-Ti ho sentito parlare al telefono quel giorno ...
-Senti Ka-chan, io mi vergogno di quello che ho detto, io ... io ecco
avevo paura del giudizio delle mie amiche, per loro tu sei solo un
ragazzo che fa un sacco di scherzi e che le prende in giro, non sanno
che per me sei il ragazzo più dolce che io abbia conosciuto e io
... so di aver sbagliato, ti prego perdonami Ka-chan ... Ricordati tu
sei il mio fiore d' arancio.
Kaoru sussurrò piangendo: - Tu, quindi mi ami tanto e io ti ho
sempre giudicata male .... Sono il tuo fiore d' arancio, sono il tuo
sposo .... Haru-chan, io ti amo.
-Pure io Ka-chan, pure io ....
Quel giorno caddero dal cielo milioni di piccoli fiori bianchi,
chiunque ne abbia raccolto uno ora è felicemente sposato e
si scambia dolci sussurri nella notte con la sua dolce metà.
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Capitolo 8 *** finale alternativo ***
Ti amerò in dicembre come in aprile
Dopo il capitolo 4 avrei voluto mettere questo capitolo, ma mi pareva
troppo triste ... Che ne pensate sarebbe stato meglio continuare la
storia così?
-Hikaru non voglio più soffrire.
-Devi avere pazienza, ti hanno trovato al parco solo una settimana fa vedrai che ...
-Non intendevo quello, io stavo parlando del mio cuore!
-Ti piace davvero tanto eh? -Disse Hikaru socchiudendo gli occhi.
-Hikaru tu non sai quanto io l' ami!
-Fidati lo so ... - rispose abbassando lo sguardo.
- Ma se l' amassi veramente sarei contento per lei ...
-Non dire stupidaggini Kaoru!
-Ho ... ho deciso di andarmene ...
-Sei ancora malato, non sai quello che dici ....
-Hikaru ... Non ce la farò mai, ormai lei ha scelto, devo
andarmene da qui, forse in Europa troverò un' altra Haru-chan da
amare in dicembre come in aprile, sia con i capelli castani che con i
capelli grigio acceso ...
-Kaoru ... Non devi fuggire, non illuderti, non troverai mai un'altra come lei ...
-Devo farlo ... - lo disse a bassa voce più per convincere se
stesso che Hikaru. Poi riprese: -Sai ho già piegato ottocento
gru di carta, me ne mancano solo duecento per esprimere il mio
desiderio.
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