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di lianny
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** her father? ***
Capitolo 2: *** Street Dance ***
Capitolo 3: *** Sorry ***
Capitolo 4: *** Lexi ***



Capitolo 1
*** her father? ***


capitolo 1
her father?

 

Sunbrown Residence – ore 20:40


 

-Nat sei sicura che si possa fare?- Vivian non è convinta dell'idea di Natasha, non era educato curiosare nelle case altrui.

-ma si tranquilla, siamo state invitate a questa festa, ricordi? Quindi fare il giro della residenza non mi sembra vietato- non sopportava quando la si contraddiceva, soprattutto quella svampita di Vivian, se l'era portata dietro solo perchè non voleva andare in giro da sola, se fosse stata scoperta almeno non sarebbe stata l'unica.

-ma... ma tutti gli altri invitati sono nella hall o nel giardino adiacente. Qui non c'è nessuno ed è buio pece-

-che noia che sei Viv, se hai così tanta paura tornatene indietro! Io non ci voglio tornare a quella festa, un funerale sarebbe più gioioso-

-va bene vengo con te...- aveva paura certo ma non voleva che Nat le desse della codarda -però la festa non è così male, c'è un pianista e la sala bar, e poi... hai ...hai visto che è arrivato anche Oliver?-

-si si... l'ho visto e ho visto pure con chi era... Jeremy!- odiava quel ragazzo, qualche anno prima si era presa una cotta per lui e gli aveva anche scritto una lettera d'amore. E gliel'aveva consegnata! La lettera è finita 'chissà come' attaccata alla lavagna della loro classe. Che vergogna che aveva provato. Ma la rabbia può essere molto utile in quei momenti, si perchè ti concentri solo su quelle e la vergogna passa in secondo piano.

Da allora evita Jeremy come la peste. Oggi compreso. E l'esplorare quel grande pezzo di terra della residenza era una più che piacevole opzione al vedere quel viso tanto odiato.

-insulso figlio di papà, ecco cos'è- esclama ancora sotto l'influsso di quel brutto ricordo.

-ma Nat, tutti noi siamo figli di papà... facciamo parte dell'alta classe di Los Angeles!- disse lei sorridendo.

-rimane il fatto che lui è insulso e...! hai sentito?- Nat si mette allerta. Ha sentito un fruscio alla loro sinistra.

-oddio... oddio... te l'ho detto che non dovevano farlo. Forse sono dei cani addestrati a mordere gli intrusi!- Vivian aveva il terrore dei cani. Da piccola i genitori le aveva regalato un piccolo dalmata, ma ahimè al cucciolo piaceva mordere un po' troppo la padroncina e da allora Viv non li poteva neanche pensare che già le facevano male le mani (parte preferita dal dalmata).

Il rumore si fece più vicino e pure Natasha iniziò a pensare che la festa non fosse così male.


 

Morsielle Club, sud di Los Angeles – ore 20:40


 

-dai Alex, vieni con noi!-

-no... davvero Charlotte, non preoccupatevi, tu e Max dovete festeggiare insieme. Io ho un... appuntamento- il loro gruppo aveva appena vinto una competizione di street dance e Alex, Martin e Brian pensarono di lasciare da soli la coppia da poco formata. Martin e Brian erano appena andati via in macchina, se macchina si può chiamare quel catorcio. Ma per loro che venivano da un quartiere non proprio idilliaco era già molto non dovere andare a piedi.

-appuntamento??? e con chi?? lo conosco?- Charlotte era un di quelle persone che sono impiccione, ma impiccione simpatiche. Sa con chi può comportarsi così senza essere presa per una che non si fa i fatti suoi.

-hahaha giuro che quando uscirò con qualcuno sarai la prima a saperlo ma per il momento pensavo di andare a trovare mio padre- era da più di due mesi che non lo vedeva e forse fargli sapere che era ancora viva non sarebbe stata una cattiva idea.

-ah... bhè se succede qualcosa chiamami ok? Arriveremo in un battibaleno e se necessario prenderò a calci in culo quella specie di essere umano che ti ritrovi come padre!-

-Charlotte calmati, non sono affari tuoi. Sono sicuro che se ci fosse qualche problema Alex ci contatterebbe subito... vero Alex- questo è Max. Lui è sempre quello più calmo nelle situazioni difficili.

-grazie Max! Dai ragazzi andate che perdete l'autobus!-

-Alex ci vediamo domani ok? Non fare tardi! E chiamami se succe...- non si riuscì più a sentire perchè l'autobus partì con un sonoro boato.

Alex rimase qualche secondo a salutarla con la mano per poi incamminarsi per una delle vie di LA. Le era sempre piaciuta quella città. Sempre in movimento e mai un momento di noia, proprio come lei.

Il Morsielle Club era abbastanza lontano da casa 'sua'. Già, perchè lei abitava con i nonni materni da qualche anno, e nonostante i nonni le volessero molto bene e le lasciassero fare quel che voleva, non riusciva a considerarla casa sua. In pullman ci sarebbero volute almeno due ore per arrivarci e considerata la sua antipatia per la sedentarietà, non aveva voglia di stare seduta per tutto quel tempo.

Aveva deciso di andare a casa. La sua vera casa! Dov'era cresciuta e vissuta con i genitori. Nonostante entrambe le case si trovassero a LA, erano a 58 km di distanza e passavano mesi interi senza che Alex vedesse suo padre.

Dopo una ventina di minuti a piedi, giunse davanti ad un enorme cancello. A lato una insegna recava la scritta ''Sunbrown Residence''.

Chissà se suo padre l'avrebbe abbracciata?


 

Sunbrown Residence – ore 20:53


 

-AHHHH!-

-AHHHHHHHH-

-ma che...?

-Natasha? e... Vivian??- chiese un po' incredulo Oliver -chi ci fate qui?-

-OLIVER! Oh Oliver... ti sembrano scherzi da fare? Ci avete spaventate per la miseria!- Nat lo avrebbe pure abbracciato per il sollievo se non avesse guardato dietro di lui.

-Natasha non è colpa nostra se voi due vi spaventate per niente e urlate come delle galline-

-Jeremy!- ribrezzo -simpatico e gentile come sempre vedo...-

-tutto dipende da con chi ho di fronte cara- disse ammiccando -e tu mi ispiri simpatia come un sasso nella scarpa-

-MA CO..!-

-su su su.... calmatevi voi due!- Oliver era stufo delle litigate fra Nat e Jeremy, non ne poteva più di cercare sempre di calmarli – a quanto pare non siamo stati gli unici a scappare dalla festa-

-bhe... Nat ha pensato che fosse una buona idea... fare il giro della casa e … non … cioè ….-

-Vivian oh Vivian, perchè non cresci un po' e ti lasci indietro tutta quella vergogna? Tanto lo sanno tutti che sei innamorata di Oliver- rosso fuoco sono ora le guance della povera ragazza e un leggero sbuffo si sente da Oliver.

-JEREMY! MA NON SAI STARE ZITTO TU?- va bene che Vivian no le era tanto simpatica ma almeno il suo rispetto lo aveva.

-MA CHE CENTRI TU OCA? NEANCHE TU LA SOPPORTI QUANDO FA' COSI'!-

-MA CHE NE VUOI SAPERE TU? NON.!

-BASTA! Un'altra parola da voi due e finite male- meno male che c'è Oliver.

I due si squadrano per un po' e poi si danno le spalle in malo modo. Intanto Oliver si avvicina a Vivian che è rimasta zitta tutto il tempo e le dà una leggera pacca sulla schiena.

-Viv non te la prendere. Jeremy fa brutti scherzi a volte. Lo so che è odioso ma non ti preoccupare per quello che ha detto tanto nessuno lo prende sul serio- Oliver sapeva benissimo che Viv aveva una cotta per lui. Ma quella ragazzina era troppo ingenua per lui, e nonostante non fosse brutta, non era il suo tipo. Viv era la più giovane dei 4, 18 anni compiuti da poco. Nat e Jeremy ne avevano 19, mentre Oliver ne avrebbe compiuti 21 il mese prossimo.

Infatti perchè era ingenua sapeva che le sue parole l'avrebbero convinta e avrebbe pensato che Jeremy stava solo scherzando.

-da... davvero?- appunto!

-si tranquilla- e allora per 'stenderla' Oliver usò il suo asso nella manica: il suo sorriso.

-meno... meno male he he..-

-ragazzi guardate! Si è accesa una luce là in fondo- Natasha e gli altri due aguzzarono la vista sul punto indicato da Jeremy.

Nel buio del grande giardino, fra alcuni cespugli e alberi si intravedeva una luce.

-è vero...- Viv aveva di nuovo paura -ragazzi forse dovremmo andarcene...-

-non essere stupida! Siamo stati invitati in questa casa, non c'è niente di male a dare un'occhiata in giro. Basta che non si torni a quella stupida festa-

Natasha però doveva ammettere che lei e Jeremy aveva gli stessi punti di vista. Il che la innervosiva ancora di più.

I quattro si avvicinarono piano in direzione di quel piccoli bagliore per scoprire che si trattava della luce di ingresso di quella che sembrava una dependance.

-forse ci alloggia il maggiordomo- propose Nat.

-secondo me ci abita l'amante del signor Sunbrown, ci scommetto-

-Jeremy le tue idee sono sempre le più fantasiose- terminò Oliver ridendo, seguito a ruota dagli altri quando sentirono il rumore di qualcosa che cadeva per terra.

Voltandosi di nuovo verso quella porta di vetro, scoprirono una sagoma davanti ad essa.

-chi cazzo siete voi?- disse

Il gruppo rimase ammutolito per qualche secondo alla vista di quella persona. Per il suo modo di parlare ma più che altro sul suo abbigliamento. Loro erano tutti eleganti, i ragazzi con il completo nero e le ragazze con un abito leggero ma di alta fattura. La sconosciuta invece indossava dei pantaloni , un top che le copriva solo il seno ma con mezze maniche, e sopra di esso un giacchino con cappuccio.

La ragazza si accovaccia per prendere le chiavi che le erano cadute per la sorpresa di trovarsi davanti quelle persone e nel rialzarsi il cappuccio le scivola indietro mostrandone meglio il volto.

Ma anche qui, ad attirare l'attenzione dei ragazzi sono stati i capelli di lei. Il colore più precisamente. Erano di un biondo cenere, e fin qui tutto normale se non fosse per le numerose meches blu.

La ragazza non poté fare a meno di ridere delle facce fatte dai ragazzi. La ragazza bionda, quella alta, aveva un'espressione fra l'incredulo e il disgustato. Sembra che il suo abbigliamento non le sia di molto gradimento. L'altra ragazza, con i capelli corti e più bassa di lei, era impaurita e scioccata e non faceva che guardare i suoi capelli.

Uno dei ragazzi la squadrava come se fosse un alieno mentre l'altro la osservava incuriosito.

Ecco, questo quadretto l'ha fatta ridere così tanto da doversi tenere lo stomaco. Si era dimenticata dell'effetto che il suo aspetto faceva alla gente ricca, come sicuramente erano loro.

-ok jajaja ok ci sono... ah..... scusate sono stata un po' brusca ma adesso potete dirmi chi siete e cosa ci fate qui?- riuscì a dire dopo la risata.

Quella scena aveva fatto riprendere il gruppo, Oliver per primo. Subito si fece avanti.

-salve io sono Oliver, loro sono Jeremy, Natasha e Vivian. Siamo stati invitati qui stasera per presenziare ad una cena. Ora possiamo sapere con chi abbiamo l'onore di parlare?- nel mentre tese la mano e sorrise.

-io sono Alex, ed evita pure di darmi la mano che tanto il tuo finto sorriso di cortesia dice già tutto- sorrise beffarda -però devo ringraziarvi, era da un po' che non ridevo così tanto.... presenziare.... onore... jajajaja-

Oliver rimasto in silenzio, ritrasse la mano. Strana ragazza. Anche se qualcuno in passato si fosse accorto del suo sorriso di circostanza, non glielo avrebbe di certo rinfacciato così chiaramente. Si ritrovò a sorridere a quel pensiero.

-vedi? Già va meglio- disse Alex riferita a Oliver -adesso non sembri così falso-

-è perchè adesso non lo sono- si meravigliò di come si trovava bene a parlare con quella tipa, Alex giusto?

-si vedo... comunque- e qui si diresse anche verso gli altri -il fatto che siete stati invitati a cena non giustifica il fatto che andiate a girovagare per tutta la proprietà- disse dura -quindi ora tornate indietro alla villa e non dite a nessuno che mi avete vista qui.-

Alex si voltò verso la porta e fece per entrare quando venne fermata da una voce.

-e chi saresti tu per dirci cosa fare?- Jeremy era rimasto zitto troppo tempo.

-già e perchè non dovremmo dire a nessuno che ti abbiamo vista?- c'erano rare volte in cui Nat e Jeremy concentravano la loro mutua antipatia verso una terza persona, ed ora era una di quelle volte.

-abiti qui?- si informò Oliver interessato.

-si... no.. a volte!- Alex parve indecisa su cosa rispondere.

-a volte???- Natasha sembrava alterata.

-non è che sei una senzatetto o qualcosa del genere? Magari una ladra!- ricominciò Jeremy

-si è sicuramente così, guardate com'è vestita, non può abitare qui-

-Nat ha ragione, ma ti sei vista allo specchio?-

-ogni mattina principino!-

-come mi hai chiamato? Tu brutta ..!!!-

-ehi non ti alterare cosino azzurro!- Oliver soppresse una risata, si! Le piaceva quella tipa.

-non mi sto alterando, sono calmissimo- si vedeva invece dall'espressione che non era vero.

-sii..... certo... guarda che qui sono io quella che è stata insultata più volte e senza ragione da due che forse non sanno neanche allacciarsi le scarpe da soli.-

-l'hai appena fatto anche tu!- esplose Nat, prendendo involontariamente anche le difese di Jeremy.

-bhe... sai come si dice... occhio per occhio.... e poi voi siete in due contro una sola, è ingiusto!- sorrise sapiente Alex.

-se vuoi posso darti manforte io.- si fece avanti Oliver.

..

..

..

e fu il caos.

-OLIVER! Cosa cerchi di fare?- Jeremy era su di giri.

-INFATTI! Non è un gioco, ti stai mettendo con il nemico!- Nat non sopportava più quella situazione, voleva solo farla vedere a quella ragazza chi era che comandava.

-ma ragazzi, ragionate.- Oliver era divertito da quella situazione – la povera Alex ha ragione, togliendo il suo abbigliamento, non ha fatto niente che ci possa aver fatto sospettare di lei. Voi l'avete subito attaccata solo perchè avevate già da prima il sangue bollente. Scommetto che non è come sembra.- e si volse verso Alex -vero, Alex?-

Oliver e la ragazza si osservarono a lungo, sorpresi di quella loro improvvisa e spontanea complicità. In quel momento Nat e Jeremy, nonostante fosse difficile da accettare, sapevano che Oliver aveva ragione e stettero zitti fra l'imbarazzato e il colpevole.

-già- ma non fù Alex a parlare bensì Vivian. Non vi eravate dimenticata di lei vero? Tranquilli, può succedere.

-come?- Nat e Jeremy lo dissero contemporaneamente e si fulminarono con gli occhi. Di nuovo la normalità e la loro mutua antipatia era tornata fra di loro.

-cioè... ecco... penso che... Alex non sembra una cattiva persona, cioè... si veste in modo strano ma ha l'aria di una.... cattiva persona ecco...-

-grazie mille Vivian- le sorrise Oliver e lei naturalmente arrossì -visto? Siamo tutti d'accordo, bastava parlare con calma- rivolto alla coppia che ancora si guardava male -sicuramente Alex conosce qualcuno che abita qui, magari il maggiordomo? Forse ..-

venne interrotto da una voce maschile.

-Signori! Tutto bene signori? Ho sentito delle voci... Alexandra..!-

Tutti e cinque si voltarono verso il nuovo arrivato, anche lui con un completo, ma di qualità inferiore. Parli del diavolo e.... Era arrivato di fretta, si era accorto della scomparsa dei ragazzi dalla hall e aveva paura che fosse successo qualcosa agli ospiti. Di certo non si aspettava di vedere Alex.

-ohhh... che palle e io che volevo solo riposare un po' prima di domani- sbuffò Alex.

-allora ho immaginato bene! Il maggiordomo è tuo padre vero? È per questo che a 'volte' vivi qui!- disse convinto Oliver, stranamente contento di aver trovato la soluzione del puzzle.

Il viso speranzoso del ragazzo fece di nuovo ridere Alex. Era carino! Si, a modo suo era carino. Insomma per uno alto all'incirca 2 metri, è tanto essere carini!

-No! No no no... come le vien- il maggiordomo subito cerca di correggere Oliver ma viene zittito da un mano di Alex.

-va tutto bene William. Non ti preoccupare. Questi ragazzi si sono solo persi e non vedevano l'ora di tornare alla festa. Vero ragazzi?- guarda di soppiatto il quartetto irrigidirsi all'idea di tornare di là e la cosa compiacque molto Alex. Sapeva quanto fossero noiose quelle cene o feste come le si vuole chiamare. Erano quasi le 22:00 e nonostante si fosse fatta due risate, tutte quelle chiacchere avevano aggiunto un leggero mal di testa alla sua stanchezza.

-oh signori! Mi dispiace tanto, avrei dovuto avvertirvi da subito che il giardino era poco illuminato- si scusò Will.

-non...- colpo di tosse forzato di Oliver -non si preoccupi, stavamo facendo due passi quando abbiamo perso l'orientamento. Non vedevamo l'ora di tornare alla villa.- si sforzò di sorridere di quelle piccole bugie. Quando lanciò un'occhiata a Alex notò la sua espressione vincitrice e ciò lo innervosì.

-prego signori, da questa parte, vi faccio strada- Will si mise di fianco a loro, che remissivamente si incamminarono -tu... Alex cosa?...- si rivolse verso la ragazza.

-non preoccuparti Will, dormirò qui oggi, domattina ti spiace preparare la colazione anche a me?- sorrise dolcemente, non beffarda, non provocatoria, no. Dolcemente. E Oliver, anche se non capiva bene la situazione, ammise che era bella... gli è sembrato anche di averla già vista sorridere prima ma era impossibile..no?

-certo Alex! Anzi dovresti venire più spesso, tuo..-

-si si lo so! Ne parliamo domani ok? Sono stanca...-

-va bene. Buonanotte-

-'notte.-

..

..

..

Di ritorno alla villa c'era silenzio.

Nat e Jeremy non ne potevano proprio più di quella serata. Volevano solo tornare a casa loro.

Viv era concentrata al non sfiorare Oliver durante il cammino, visto erano vicini. Brutta cosa la consapevolezza di qualcuno.

Oliver era scocciato di non aver capito bene la situazione ma in un certo modo contento di quella nuova conoscenza. Non c'erano molte cose o persone che attirassero la sua attenzione e di certo Alex l'aveva attirata tutta. Rimaneva una domanda però. Chi era Alex?

-William... giusto?- chiese Oliver al maggiordomo davanti a loro.

-si signore?- ormai erano quasi arrivati. Si vedeva già il terrazzo collegato con la hall.

-non vorrei... vorremmo essere scortesi ma siamo curiosi di sapere chi sia Alex-

Will lo studiò un momento ma abbastanza da mettere a disagio Oliver.

-si insomma... abbiamo fatto quattro chiacchere con lei e ci è sembrata molto... simpatica- concluse.

-Alex, anche se non lo sembra, è una persona molto simpatica e gentile. Cerca sempre di aiutare le persone a cui vuole bene.... anche a costo di fare danno a sé stessa- il volto di William si rabbuiò un istante ma subito dopo tornò serio, come si addice a un maggiordomo.

-vi sarei grati se non diceste al padrone di casa di Alex, in tutti i modi la vedrà domani quindi non è ….-

Vivian e Natasha si guardarono incuriosite. Così come Oliver e Jeremy.

Di nuovo fu Oliver a prendere la parola.

-non c'è problema William. Tanto fra poco ce ne andremo tutti a casa. Ma posso chiederle il perchè?- era ovvio ormai quanto Oliver fosse interessato a Alex, seppure inconsciamente.

-bhè... diciamo che la signorina Alex e suo padre non sono in ottimi rapporti.-

-SUO PADRE?- esclamarono tutti e quattro insieme

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Capitolo 2
*** Street Dance ***


Capitolo 2

Street Dance


 

Sunbrown Residence – ore 07:17


 

-Alex?- chiese suo padre entrando nella sala da pranzo -cosa ci fai qui?-

-buongiorno papà, è bello rivedere anche te- rispose stizzita mentre mordeva un toast con la marmellata.

-certo certo....- Marc Sunbrown si sedette a capo tavola -vedo che non hai cambiato idea su quel colore di capelli, mi sembra inutile dirti che ti stanno male vero?- iniziò anche lui a fare colazione.

Ignoralo Alex ignoralo, brava così!

-ho pensato potesse farti piacere vedere tua figlia ogni tanto. O almeno farti sapere che sono viva e vegeta. Visto che non mi vai mai a trovare, devo venire io-

-lo saprei subito se tu morissi, cosa credi-

-wow questa è una grande soddisfazione papà-

-non insultarmi ragazzina, sono pur sempre tuo padre!-

-già... pur sempre...-

.

.

-sei qui perchè hai bisogno di soldi?-

-no papà!-

-infatti... sarebbe stato strano... te ne mando a sufficienza ogni mese-

-è inutile che me lo rinfacci... è obbligo di ogni genitore provvedere ai figli-

-non te lo sto rinfacciando, è un dato di fatto-

.

.

.

-signore altro caffè?- si intromise Will in quel silenzio. Ogni volta era la stessa storia. Gli dispiaceva che le cose fossero finite così fra di loro. Sicuramente se la signora Lidia fosse viva, la situazione sarebbe diversa.

-no, grazie Will- si alza dal tavolo -sono già in ritardo alla riunione- e si dirige verso la porta d'ingresso.

-papà!- si alza di scatto anche Alex. Non può lasciarlo andare così, dovevano parlare. Dovevano chiarirsi. Dovevano capirsi. Dovevano...

-si Alex?- chiese lui senza girarsi.

-... niente... buona giornata-

-anche a te...- stettero così fermi qualche secondo prima che Marc riprendesse il suo cammino e sparisse dietro la porta.

-lo spero...- sussurrò Alex a se stessa.

-Alex...- iniziò Will

-lo so, lo so ma siamo troppo diversi. Non andiamo d'accordo su nulla. Non riusciamo neanche ad avere una conversazione decente. Si fa prima a parlare con un muro.- era esasperata. Come faceva suo padre a essere così stronzo?

-ti sbagli Alex, voi due siete identici-

-ma per favore! L'hai visto no? Un padre non si dovrebbe comportare così... non dovrebbe...-

-se è per questo neanche una faglia dovrebbe rispondere così a un padre-

-WILL ma da che parte stai?-

-da nessuna Alex, credimi, voglio solo il meglio per questa famiglia-

-.... è inutile.... due persone che neanche si parlano non si possono definire una famiglia-

-.......-

-Will.... mi manca così tanto....-

-lo so Al..-

TRIIIIIIIIIIIIIIN (campanello)

-ma chi è a quest'ora?- disse scocciata ma in fondo sollevata da quell'intrusione. Non le piaceva parlare del passato. Diventava nostalgica.

-vado subito a controllare- e si diresse verso l'ingresso.


 

-buongiorno William- disse Oliver sorridendo.

-signor Oliver....! a cosa dobbiamo la vostra visita così presto?-

-mi scusi, lo so che è presto ma sono certo che il signor Sunbrown è già sveglio e probabilmente neanche più in casa, vero?-

-quindi deduco che non sia venuto per lui...-

-no... appunto! Speravo di avere due parole con Alexandra-

-non so se sia..-

-FALLO ENTRARE WILL- urla Alex dalla sala.

-bene.... avete sentito... prego- e si fece da parte per farlo passare.

-grazie- Oliver non sa di preciso cosa fosse venuto a fare ma voleva sapere di più su quella ragazza. Si era svegliato alle 6, cosa che non faceva da quasi 2 anni e si era ritrovato a pensare a Alex, quella strana e bella ragazza della sera prima.

Will accompagnò Oliver alla sala e poi li lasciò soli.

-bene bene bene, a cosa devo l'onore della tua visita?- chiese sarcastica Alex, marcando la parola onore.

-acida come ricordavo, perfetto!- sorrise lui -e vedo che il tuo abbigliamento è migliorato da ieri sera-

Alex indossava un paio di jeans e una maglia a v rossa. Per il semplice fatto che non aveva folti vestiti in quella casa. Doveva arrangiarsi come poteva.

-senti un po' tu!.... mettiamo le carte in tavola... sinceramente non mi stai molto simpatico, ne tu ne i tuoi amici di ieri. Sempre pronti a giudicare chi è diverso da loro. Dimmi cosa sei venuto a fare e facciamola finita. Ho un appuntamento fra poco-

-ok... carte in tavola... sinceramente mi stai simpatica- e si sedette di fronte a lei -e non sono molte le persone che mi sono simpatiche. È vero che i miei amici sono stati rudi ma devi ammettere che ti divertivi a stuzzicarli!-

-ammesso e non concesso....quindi?-

-quindi.... ti va di uscire insieme?-

..silenzio

-come scusa?-

-ti va di uscire insieme?-

-ehm.... no grazie!-

-così mi spezzi il cuore però!- e si toccò il petto finto addolorato.

-perchè? Ne hai uno?- chiese Alex

-si, e sicuramente è più grande del tuo- rispose lui.

-colpita.... Allora... vuoi uscire con me....?-

-si-

-e posso sapere perchè? Io mica esco con tutti quelli che mi stanno simpatici-

-neanche io. È solo che ho il bisogno di conoscerti meglio-

-il bisogno?- lo guarda dubbiosa.

-si, il bisogno. Chiamala curiosità se vuoi!-

-.....-

-.....-

-va bene... ma solo se rispondi a una domanda-

-spara- si affrettò a dire Oliver.

-Oliver.... caro Oliver.... perchè hai abbandonato la danza classica?- e socchiude gli occhi nell'esaminare la sua espressione.

..silenzio..... di nuovo.

-come scusa?- è spiazzato da quella domanda. Como faceva a sapere che fino a 2 anni fa faceva balletto? Aveva sentito male?

-perchè hai abbandonato la danza classica?- ripete lei, certa di averlo messo in difficoltà.

-perchè.... lo vuoi sapere?- chiese cauto lui.

-così... sai com'è, ho il bisogno di saperlo! Chiamala curiosità se vuoi!-

-.....- ecco dove voleva parare la perfida canaglia....

-.....-

-colpito... hai vinto! Contenta?- si rassegnò lui.

-molto, grazie!- si alzò dal divano sorridente -ora devo andare al Morsielle,mi stanno aspettando quindi se non ti dispiace, sparisci e per favore non farti più rivedere- e si incamminò verso la porta.

-aspetta!... come facevi a sapere che facevo balletto?- chiese lui afferrandole il braccio.

-leggo nella mente naturalmente-

-Alex...- supplicò lui.

-.... e va bene, diciamo pure che forse ero una tua fan- e strattona il braccio -ma evita di dirlo in giro, tanto nessuno ti crederà!- e va via attraverso il vialetto, lasciando uno scioccato Oliver sulla porta.

-WILL! IO VADO VIA. CI VEDIAMO UN'ALTRA VOLTA- urla Alex prima di sparire dal cancello.

William si avvicina a Oliver da dietro.

-c'è qualcosa che non va signore?- nota che sta sudando e a quell'ora non fa tanto caldo.

-si.. no! No no, tutto bene- riuscì a dire.

-ha bisogno di altro signore?- a Will non piacevano i problemi e aveva cose di cui occuparsi.

-no no! Adesso vado anche io! Grazie dell'ospitalità William-

-quando vuole signore! Arrivederla- e lo accompagnò al cancello.


 

Una sua fan.... questo si che è una sorpresa.


 

Morsielle Club – ore 8:20


 

-ma porca puttana Alex!- sbraitò Brian appena la vide entrare -ti sembrano ore in cui arrivare? Sei in ritardo di 20 minuti. 20!-

-lo so, lo so, un idiota mi ha fatto perdere tempo!- cercò di scusarsi lei.

Brian era il leader del loro gruppo. Lo avevano scelto tutti insieme e fin'ora aveva fatto un ottimo lavoro.

-non mi interessa! Se dico alle 8, significa alle 8!- continuò lui.

-non è il caso che ti incazzi però, ho detto che mi dispiace!-

-appunto Brian lasciala respirare, da quando vi siete lasciati te la prendi sempre con lei- la difese Charlotte.

Ma Alex sapeva che lo aveva fatto nel modo peggiore che potesse immaginare. Era tabù parlare della loro storia di fronte a Brian.

-cosa hai detto Charlotte?- appunto!

-niente che non si sapesse già, calmati un po' Brian- Max oh Max ti faranno santo.

-quale coreografia faremo questo pomeriggio?- chiese Martin, cadendo come al solito dalle nuvole. Ma quella domanda è servita a ritrasformare Brian nel loro leader.

-pensavo di escludere quella di ieri. Anche se abbiamo vinto contro i Rodders, non possiamo massacrarci come ieri, solo per il volontariato di oggi. Pensavo di farne magari 2o3 ma semplici, così da non stancarci troppo- e guarda i suoi compagni -cosa ne dite?-

-pensavo la stessa cosa, veramente!- Alex risponde per prima e riceve un sorriso in cambio.

È in quei momenti che si ricorda come lei e Brian erano finiti insieme. Si capivano sempre alla grande. Molto spesso pensavano la stessa cosa nello stesso momento. Come ora.

Peccato che poi sia finita.

-per noi non ci sono problemi- rispose Max anche per Charlotte.

-idem- Martin, bhe lui non è di molte parole, ma senza lui saremmo persi.

È Martin a ideare molte delle coreografie e aveva un talento innato nel farlo.

-perfetto allora direi di iniziare subito, fino alle 10. Poi ognuno a casa e di nuovo qui alle 16. 16! hai capito Alex?- chiese inclinando la testa verso di lei.

-ho capito, ho capito! Alle 16!- gli sorride convinta.


 

PLAY, musica ok, cuori che palpitano, sono pronti per quella che è la loro passione, il loro lavoro, la loro vita:

la Street dance.


 


 

Goodman Residence – ore 12:50


 

-ricapitolando: stamattina sei a andato a casa Sunbrown per vedere quella Alex. Le hai chiesto di uscire e non solo hai ricevuto un due di picche ma sa anche che hai fatto danza classica?- riassunse Jeremy.

-esatto- confermò Oliver sospirando.

-.... e dovevi interrompermi nel bel mezzo del pranzo per dirmelo?- chiese scettico.

-ho girovagato per ore e mi sono ritrovato qui. E si suppone che siamo amici Jeremy!-

-si certo.... solo quando conviene a te però. Guarda che lo so che pensi che io sia un idiota-

-uhm... una cosa non è collegata all'altra Jeremy- concluse lui.

-cosa? Non cerchi neanche di negare?- sorpreso

-sono sempre stato uno che opta per la verità, lo sai-

-io NON sono idiota!-

-mi basta una parola per farti capire che lo sei-

-ah si? Io non credo proprio sapientone. Sentiamo, che parola sarebbe?-

-ne sei sicuro?-

-si avanti dilla, ti dimostrerò quanto ti sbagli- disse convinto

-Natasha...-

-......-

-......-

-......-

-......-

-quindi, cosa pensi fare con Alex?-

-non lo so ancora- rispose Oliver, sorridendo dell'aria imbarazzata di Jeremy -devo trovare un modo per farmela amica, sennò come la conquisto?-

-conquistare?? che parola grossa! Tanto dopo due scopate te ne annoierai, come sempre-

-forse.... ma non cambia il fatto che per portarla a letto dovrò conquistarla- disse calmo.

-giusto.... senti ma non fai prima a cambiare obiettivo? Quella tipa non mi sembra una che la dà facilmente-

-non lo è infatti e poi detta così sembra che io sia un playboy. Non è colpa mia se mi annoio velocemente di una ragazza. È che sono tutte così.... finte....vuote-

-....come te....-

-.... già- sussurra Oliver -due persone vuote non possono stare insieme. Una di loro deve essere piena per compensare l'altro.... Penso sarebbe interessante se mi innamorassi di Alex-

-uoho! Calma calma calma. Come siamo passati dalla scopata all'amore?-

-dico solo che sarebbe bello se dalla scopata nascesse l'amore. Può capitare no?-

-non sono un esperto e sei tu quello 'adulto' fra i 2, ma ti espongo le mie idee: 1. le probabilità che tu diventi amico di Alex non sono molte. 2. le probabilità che tu le piaccia e che finiate a letto insieme, molto meno. 3. le probabilità che da ciò nasca l'amore, inesistenti!-

-sei troppo pessimista! E poi non accetto consigli da uno che in 3 anni non si è dichiarato-

-non tirare in ballo la mia storia! E poi caro mio sei stato tu a chiedere il mio aiuto!-

-già... e ho fatto male mi sa. Sono più confuso di prima. Me ne vado, ti lascio finire di mangiare- si alza dal tavolo e si allontana.

-bravo bravo sparisci- e si mette un boccone in bocca.

-ah! Jeremy!-

-cofa fe adeffo?- chiese scocciato masticando.

-conosci un posto che si chiama Morsielle? E ingoia prima di rispondere!-

-Morsielle? Morsielle.... Morsielle ah! Il Club! Il Morsielle Club! Si trova vicino al porto. Perchè?-

-uhmm.... curiosità, semplice curiosità!-

-si certo come no! Non fare pazzie!- gli urlò dietro mentre se ne andava.

-no... certo che no....- sussurrò sorridendo.

 

 

Morsielle Club – ore 16:05


 

-Brian, vedrai che arriva subito!- cerca di calmarlo Charlotte.

-lo vedi? Lo vedi? Poi sono io quello che si incazza! E ci credo! Quell'idiota è sempre in ritardo! Non m'interessa se ha da fare! Doveva essere già qui!- sbraitò lui.

È vero. Forse se la prendeva particolarmente con Alex da 3 mesi a quella parte. Ma il povero ragazzo non sapeva come altro comportarsi con lei. Aveva paura che se fosse stato gentile, i suoi sentimenti sarebbero tornati a galla. E non poteva permetterselo. Non ora!

-chi sarebbe l'idiota?! Ti ricordo che ho un nome cretino!- Alex sbalordì tutti. Invece che entrare dalla porta del Club, era uscita dal bagno, alle loro spalle.

-e per la cronaca. Ero qui molto prima di voi- disse sedendosi al tavolo occupato dagli amici.

-.... e perchè ti eri nascosta in bagno?- Brian si era dimenticato della sua rabbia, era proprio strana quella ragazza.

-non mi ero nascosta intelligente! Secondo te perchè si va in bagno?- chiese sarcastica.

E tutti si misero a ridere nell'immaginare le varie ragioni. Dopotutto anche madre natura ha bisogno del suo tempo. Brian invece aveva il broncio per essere stato deriso.

-si si adesso basta però! Abbiamo mezz'ora per provare. Poi 10 minuti di pausa e si inizia lo show- decise lui, e tutti si dettero da fare.


 

Fu nei 10 minuti di pausa che Charlotte fece la fatidica domanda.

-allora... com'è andata ieri da tuo padre?-

-ecco... mi sembrava strano che non mi avessi chiesto niente stamattina jajaja- disser Alex ridendo.

-bhè scusa tanto, aspettavo fossi tu a parlarmene, ma non vorrei te ne fossi dimenticata... quindi-

-quindi me lo hai chiesto. Lo so, lo so. Mio padre l'ho visto solo stamattina a colazione. Abbiamo parlato un po' ma come al solito, non riusciamo a comunicare!- si lamentò.

-dai vedrai che prima o poi vi chiarirete. Ma ricorda che un bel calcio nelle palle rende sempre più abili nell'ascoltare le persone!- ammiccò Charlotte.

-terrò a mente il tuo consiglio amica mia-

E si misero a ridere a crepapelle.

-però.... ieri sera è successa una cosa interessante-

-dimmi dimmi dimmi!- era curiosa, si!

-uhm quando stavo per entrare in camera mia ho incontrato 4 ragazzi. Cioè 2 ragazzi e 2 ragazze. Dovevi esserci! Giuro, sembrava avessero visto un alieno jajajaja- poi smise di ridere -uno di loro era Oliver-

-Oliver?-

-si-

-..... Oliver chi?-

-Oliver! Insomma Charlotte quanti cazzi di Oliver conosci?-

-bhè ne conosco 3 se proprio vuoi saperlo!-

-ok ok, allora... quanto Oliver conosco io?-

-è questo il punto! Tu non conosci nessuno dei 3! insomma non... Oliver hai detto?...- le sembrava che qualcosa le venisse in mente -ahhhh! Quel tipo, quel tipo! Vero? Quello per cui hai pianto davanti alla tv 2 anni fa!-

-ehi! Ehi! Non ricordarmi di quel giorno! È stato un brutto colpo per me ok?- non ci voleva pensare. Altro che impossibilitato! Era solo un codardo quel ragazzo!

-.... e cos'è successo ieri?-

-diciamo che ci siamo un po' insultati a vicenda, tanto per conoscerci meglio! Con lui no in realtà, con i suoi stupidi amici più che altro. Poi sono andata a dormire....-

-ma...?- si vedeva dall'espressione che non era finita lì.

-ma stamattina dopo colazione, si è presentato a casa mia... e mi ha chiesto di uscire...-

-cos..? devi avergli fatto una buona impressione se ti ha chiesto di uscire! E tu?-

-forse è proprio perchè l'impressione è stata cattiva che è interessato. Comunque gli ho fatto capire gentilmente di andare a fanculo e di non farsi più rivedere!- concluse Alex.

-Alex! Ma perchè sei così? Sai quanto darei io per uscire con uno di quei ricconi?-

-guarda che lo dico a Max!- sorrise Alex.

-ma no! Non centra niente! Era per dire! Io amo Max!- cercò di rimediare Charlotte.

-lo so. Ti conosco. Ma anche tu mi conosci e sai che non mi metterei mai con uno come lui.- si rabbui un momento Alex.

-uffff.... tu e la tua testardaggine!- sorrise Charlotte e l'abbracciò -ma è per questo che sono amica tua, nonostante tu non sia una di noi!-

-grazie Char! Non so come farei senza di voi....-

-non devi saperlo! Tanto noi ci saremo sempre per te-

-FORZA! AL LAVORO!- arrivò Brian per indicare l'inizio dello show.


 

ore 17:10


 

Lo show era cominciato da appena dieci minuti ma avevano finito di eseguire una delle coreografie e erano in una piccola pausa prima di iniziare con la seconda.

-senti Alex... ma questo Oliver.... è tanto alto?- chiese Charlotte a tutto un tratto.

-non ne voglio più parlare di quel tipo. E si! È molto alto- sospiro lei.

-uhm... ma senti.... ha i capelli neri e un po di barba?- continuò lei.

-Char la smetti o no? Si! Ha i capelli neri e anche un accenno di barba. Non mi dire che ti attizzano i ragazzi pelosi jajajaja!-

-spiritosa si si! Ma senti...-

-ancora? Perchè ti interessa tanto? Dai che dobbiamo tornare e ballare!-

-solo un ultima cosa!-

-spara dai! E facciamola finita-

-non gli avevi detto di sparire e di non farsi più vedere?- ma perchè ride quella scema? E cosa fa col braccio?

-si proprio cos..!- una brutta sensazione si era impossessata di Alex.

Cazzo....

Fa che non sia vero!

Alex si gira lentamente nella direzione indicata da Charlotte.

CAZZO!

-bhè... sembra che tu non ti sia spiegata molto bene allora!-


 

CHE CAZZO CI FACEVA OLIVER IN MEZZO AGLI SPETTATORI?


 

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Capitolo 3
*** Sorry ***


Capitolo 3

sorry


 

Morsielle Club – ore 16:30


 

-Brian! Ho bisogno del tuo aiuto!-

Appena era finito lo spettacolo Alex si diresse come una furia verso il ragazzo.

-cosa vuoi Alex? In che guaio ti sei messa questa volta?- ormai Brian si era rassegnato.

-non è colpa mia porca puttana! Ti ricordi l'idiota che mi ha fatto arrivare tardi stamattina?- ad un cenno positivo di Brian, proseguì -ecco, adesso è qui e sta venendo da questa parte. Per farla breve mi devi aiutare a farlo sparire! Ti prego ti prego ti prego!-

Era molto raro per Alex pregare qualcuno quindi doveva essere una cosa seria, ma Brian non era ancora convinto.

-e cosa ne ricavo io? Lo sai che non faccio niente se non ricevo nulla in cambio- e Alex lo sapeva, altro che se lo sapeva, ma era pronta a tutto per togliersi di mezzo Oliver.

-tutto quello vuoi! E ripeto.... tutto!- la ragazza sapeva bene come poteva finire.

-tutto?- rimase perplesso Brian mentre nella mente gli scorrevano i pensieri più svariati.

-.... tutto!- assicurò Alex.

-uhm... va bene, ma che devo fare di preciso?-

-tu seguimi e basta ok?- sorrise nervosa Alex.

Ormai Oliver li aveva raggiunti ma c'era troppo casino perchè avesse sentito la loro conversazione.

-ciao Al..- troppo facile Oliver.

-che cazzo ci fai qui?- non lo lasciò neanche finire.

-ho sentito in giro che oggi ti saresti esibita... ed eccomi qui!- sorrise lui. Era una bugia ovviamente. Non sapeva neanche che faceva Street dance. Quando era arrivato al locale e l'aveva vista, insieme ai suoi amici, è stato uno shock. E per la miseria se ballava bene!

-si certo, come no!- e i loro occhi si sfidarono per qualche secondo, poi Alex proseguì, più clama -ascolta... riguardo a stamattina... non stavo scherzando quando ho detto che non volevo uscire con te-

Brian assottigliò gli occhi. Questa parte della storia gli mancava. E dovette anche nascondere la sua sorpresa quando Alex lo prese per mano.

-ma..- iniziò Oliver ma si bloccò al vedere quel contatto fisico. E Alex ne approfittò.

-in verità oltre a non volere, non potrei! Capisci?.... vi presento- e si attaccò al braccio di Brian.

-Brian, questo è Oliver, l'idiota che ho conosciuto ieri. Oliver, questo è Brian.... il mio ragazzo!-


 

Goodman Residence – ore 17:50


 

-almeno stavolta non mi hai interrotto mentre mangiavo... visto che è ancora presto per la cena- sospirò Jeremy mentre metteva in pausa la play station.

-idiota...- bisbigliò Oliver.

-si ora! Non c'è bisogno di offendere però!-

-no... no... è che... mi ha chiamato idiota davanti al suo ragazzo. Il suo ragazzo! L'idiota che ha conosciuto ieri-

-wow non ho mai pensato che qualcuno potesse dare dell'idiota al famoso Oliver Deenol-

-è sarcasmo?-

-un po'... ma ammettilo Oliver, Alex ti attira proprio perchè è qualcosa di nuovo, di inaspettato. Tutti noi siamo stati viziati fin da piccoli e ottenevamo sempre ciò che volevamo. Vedrai che è solo una cosa temporanea. Non la conosci da neanche 24 ore. Domani avrai già qualcos'altro in mente-

-forse hai ragione ma .... sai... non pensavo fossi in grado di articolare frasi così complesse- e si mise a ridere.

-si si ridi ridi!- ma Jeremy sapeva. Sapeva che Oliver ci fosse rimasto male anche se non ne capiva del tutto la ragione. Insomma aveva conosciuto quella ragazza solo ieri!


 

Una settimana dopo circa


 

Nota discoteca di L.A. - ore 23:20


 

Alexandra se ne stava seduta su uno dei divanetti del locale. Erano venuti a divertirsi e a festeggiare il suo compleanno. Quel giorno compiva 19 anni e come regalo di compleanno i suoi amici l'aveva invita in una delle discoteche più in voga della città. Certo, i suoi amici non se lo potevano permettere tutte le settimane, ma una volta ogni tanto sì.

Charlotte era tutta presa da Max e si stavano spogliando con gli occhi mentre ballavano.

Anche Brian era in pista, con la sua ultima conquista, di appena 1 ora fa. Si era stupita di ciò che il ragazzo le aveva chiesto in cambio della sua messa in scena -non arrivare mai più in ritardo e prendi più seriamente il nostro lavoro-. Si aspettava chissà cosa lei. Era pronta anche a passare una notte con lui se lo avesse chiesto e sapeva dallo sguardo di Brian che doveva averci pensato anche lui, ma poi...

-guarda che rischi di fulminarlo se continui a esaminarlo così- questo era stato Martin. Aveva solo 16 anni ma era più maturo di molte persone della stessa età.

Alex si volse verso di lui, che le stava seduto vicino.

-jajaja già... hai ragione. Ero immersa nei miei pensieri-

-pensi ancora a lui?-

-no... cioè a volte, non so...-

-sai... è stata una vera sorpresa quando vi siete messi insieme. Lui ha un carattere di merda e tu non ti lasci mettere i piedi in testa da nessuno. Io, Char e Max avevamo paura che scoppiasse una guerra ma poi invece.... stavate bene insieme- sorrise Martin.

-già... mi piaceva stare con lui...-

-non abbiamo mai saputo perchè vi siete lasciati. Non vi siete parlati per una settimana e pensammo che il gruppo si sarebbe spezzato... ma anche qui ci sbagliavamo-

-Martin... quanto sei tenero. Sei preoccupato per noi?- e lui arrossisce leggermente.

-bhe... siete miei amici, penso sia normale!-

Alex ride. Passa qualche secondo di silenzio quando Martin riprende la parola.

-non me lo vuoi proprio dire perchè mi siete lasciati?-

-no... non è questo... è che in realtà non l'ho capito bene neanche io...-

-...?...-

-andava tutto bene... litigavamo certo ma era normale, come hai detto tu i nostri caratteri non sono proprio l'ideale. Un giorno improvvisamente mi dice che è meglio rompere. Che non sono veramente innamorata di lui. Che non voleva mettere a rischio il gruppo per qualcosa che non era serio. Non l'ho capito molto ma in pratica ha dato la colpa a me. Per questo non gli ho parlato per una settimana, ma vedevo che ne risentivate anche voi e abbiamo fatto un patto: come se non fosse mai successo niente. Ed eccoci qui-

Alex sorrise malinconica. Nonostante tutto ci era rimasta male per quella rottura.

Martin ci pensò sopra qualche minuto mentre Alex ordinava altro da bere.

-Alex... ma tu ne eri innamorata davvero?-

-non ne sono sicura... insomma coma si fa a sapere una cosa del genere? Io almeno non lo sapevo. Però mi piaceva stare con lui e anche farci sesso- di nuovo Martin arrossì ma rispose.

-sai che esistono amici che fanno sesso? Insomma non è necessario essere innamorati di una persona per andarci a letto. Basta l'attrazione-

-... quindi dici che ero solo attratta da lui fisicamente?-

-questo devi scoprirlo tu. Ma sono sicuro che è quel che ha pensato Brian... credo che sia doloroso stare con qualcuno che non contraccambia i tuoi sentimenti...-

-... dice che... si insomma... che Brian è ancora...?-

-forse... non lo so... ma di certo doveva amarti molto per lasciarti e comunque doverti rivedere quasi ogni giorno-


 

stesso locale – qualche metro di distanza


 

-però! È molto affollato!- dice Natasha ad alta voce per farsi sentire dagli amici. Era stata invitata da Oliver e per non essere da sola, si era portata dietro anche Vivian.

-è uno dei locali più famosi di L.A., è normale che ci sia così tanta gente- risponde con fare ovvio Jeremy. Aveva invitato Oliver ad uscire per sollevargli un po' il morale, a terra da quando aveva scoperto che Alex era fidanzata, ma non si era aspettato che quell'ebete invitasse anche Natasha. Lo sapeva quando lei lo odiasse e quanto a lui desse fastidio!

-ragazzi! Almeno per stasera non litigate. Siamo qui per divertirci. Vero Viv?- Oliver si rivolse alla ragazza dietro di lui. Quanto si vedeva che fosse a disagio. Povera Vivian, a volte gli faceva tenerezza, era un peccato che non ne fosse attratto.

-si hai ragione... ma non ci sono dei posti in cui sedersi qui dentro?- chiese speranzosa.

-certo che ci sono, Jeremy aiutami a trovare dei posti liberi... ne vedi qualcuno?-

-uhm vediamo vediamo...- Jeremy ha adocchiato un divanetto libero, un po' piccolo per loro quattro ma almeno le ragazze si potevano sedere -Oliver di qua! Dai prima che lo prenda qual..- si bloccò nel vedere una ragazza nel divano accanto. Non c'erano tante persone in giro con le meches blu vero?

-dove?- chiese Oliver voltandosi verso di lui.

-NO! No! È occupato!- con la fatica che aveva fatto per convincerlo ad uscire... -perchè non andiamo da qualche altra parte? C'è veramente troppa gente qui- lo prese per le spalle e lo voltò verso la pista, così che non vedesse Alex. Cattiva decisione!

-ma ormai siamo qui! E abbiamo pagato l'entrata!- rispose Oliver mentre il suo sguardo vagava tra la folla. Ma quello non era...

-si si lo so, ma..-

-stronzo!- esclamò Oliver all'improvviso.

-eh?!- Jeremy era sorpreso. Stronzo? A chi?

Oliver gli prese il viso sotto il mento e lo diresse verso la pista.

-è lui! Lo vedi quello con la maglia verde e argento?-

-ehm... quello che si sbaciucchia la tipa con l'abito nero?-

-SI! È lui! È quel Brian! Il ragazzo di Alex!- sbraitò Oliver. Preso per un braccio Jeremy e si diresse verso Brian.

-ah ah da.. davvero? Magari ti sbagli! L'hai visto solo una volta- sorrise nervoso mentre veniva trascinato da Oliver.

-bhè lo scopriremo subito! Ragazze rimanete là!-

Jeremy si chiese quanto una persona potesse essere sfortunata. Prima Natasha, poi Alex e ora quel Brian. Non prevedeva niente di buono.

-Ehi! TU! BRIAN!- esclamò Oliver

-si?..- e Brian non fece in tempo a voltarsi del tutto che ricevette un pugno in pieno viso.

-SEI UNO STRONZO!-

Oh merda, pensò Jeremy e solo allora si rese conto di quanto il suo amico fosse innamorato di Alex. Già. Innamorato!


 

stesso locale – qualche metro di distanza


 

-porca puttana Alex! Brian sta facendo a botte!- comunicò Martin alterato.

-COSA?- fu l'unica cosa che riuscì a dire prima di dirigersi verso di loro. Brian non era tipo di fare a botte. Solo se lo provocavano. E nessuno è così stupido da provocarlo.

Quando lo raggiunse Brian era disteso a terra, con il naso sanguinante e lo sguardo furente.

-CHE CAZZO TI PRENDE BASTARDO- si alzò e risponde all'attacco.

-FERMO! Fermati Brian! Che cazzo succede qui?- chiede Alex preoccupata, ma è troppo tardi.

-CHE CAZZO NE SO IO! È STATO IL TUO AMICHETTO AD INIZIARE!-

Solo in quel momento Alex guarda l'avversario, che era stato scagliato contro il muro dal pugno di Brian.

-OLIVER?- esclama senza parola Alex.

-... Alex?- Oliver è senza fiato e fatica a respirare.

-CHE CAZZO FAI OLIVER?- dopo essersi assicurata che il naso di Brian non fosse rotto, si accovaccia vicino ad Oliver.

-lui..anf anf... lui stava... anf... ti stava tradendo... anf...- disse con fatica.

-COSA? E TU MI HAI TIRATO UN PUGNO PER QUESTO?... ALEX- e Brian si rivolse verso la ragazza -MI SONO STUFATO DEI CASINI CHE FAI! CHIARISCI STA COSA PRIMA CHE MI INCAZZI ANCORA DI PIÙ!- si sedette su un divanetto lì vicino e lasciò che Martin si prendesse cura del suo naso.

Alex non sapeva cosa fare ma non poteva permettere che Brian si incazzasse sul serio.

Era cosciente del fatto che era colpa sua ma non riusciva a capire come fossero arrivati a quel punto.

-....Oliver.... ma che ti è saltato in mente?- chiese poi con calma ad un Oliver ancora ansimante.

-...anf... tu... non... anf... lui...- non riusciva a ragionare molto bene si vede.

-Oliver, Brian ed io non stiamo insieme. Era solo un modo per non rivederti più- disse colpevole.

-.... cos...anf... e perchè mi ...anf.... mi odi... così tanto? ..anf.. che ho.. fatto..per- e svenne.

-AH! OLIVER! Amico mio!- Jeremy era rimasto da parte fino ad allora ma quando lo vide svenire si precipitò da lui.

-tranquillo... ehm... Jeremy! Brian è un asso nella lotta. Il pugno che gli ha dato è stato nei polmoni. Oliver è svenuto per mancanza di ossigeno ma fra poco si riprenderà. Anche se non sembra... Brian ci è andato piano- spiegò Alex mentre si tirava su e raggiungeva Brian.

-ma... Alex! Perchè gli hai mentito?- volle sapere Jeremy. Quando Oliver si fosse svegliato voleva almeno darli la risposta che tanto voleva.

-mi dispiace Jeremy. Davvero! Non averi mai pensato che si arrivasse a questo. Volevo solo che mi lasciasse in pace-

-ma dimmi perchè! Cosa c'è che non ti piace in lui?-

-perchè è lui! È Oliver Deenol! E io lo odio! Mi fa incazzare! Quel suo modo di essere!- Alex cercò di calmarsi prima di proseguire -è un codardo... ha paura del suo stesso io. E fa finta di niente... fa finta di essere felice così, ma non lo è. Non vuole tornare ad essere ciò che era solo per paura. E l'incidente di 2 anni fa gli ha dato la via di fuga che voleva...-

-.... incidente?? parli del balletto?- Jeremy non ci capiva molto ma voleva arrivare fino in fondo -non l'ha lasciato perchè voleva. Lui amava il balletto! Se non si fosse fatto male durante una prova sarebbe ancora lì a ballare. Non avrebbe mai rinunciato per Dio! Gli avevano anche offerto un posto all'American Ballet!.... ma quella caduta... il ginocchio... non è colpa sua!- ne era sicuro. Se fosse per Oliver, starebbe ancora facendo danza classica.

-... ne sei sicuro?...- Alex lo guardava con diffidenza. Cosa voleva dire?

-si... ma... tu com- fu interrotto dall'arrivo di Natasha e Vivian, richiamate da tutto quel trambusto.

-Oddio! Che è successo? Jeremy cos'è successo a Oliver?- chiese preoccupata Nat.

-ecco... ha fatto a botte! Ed ha perso...- spiegò lui.

-a botte? Lui non ha mai fatto a botte! Perchè?-

-bhè...- Jeremy si volto verso Alex e solo allora la vide Nat.

-tu! È colpa tua vero? Lo sapevo che portavi solo guai!- la accusò lei -forza Jeremy aiutami a tirarlo su che andiamo via! Vivian va a prendere la macchina!-

-aspetta Nat... devo ancora..- cercò di dire Jeremy ma Alex e il suo gruppo se ne stava già andando -Alex!-

Lei si volta.

-chiedi scusa a Oliver da parte mia... ma forse è stato un bene... almeno ora sono sicura che non mi cercherà più- e sparisce fra la gente.


 

Ospedale – ore 01:40


 

-Viv è andata via?..- chiese Jeremy

-sì. È troppo suscettibile. Le ho detto di andare a casa, che le avremmo fatto sapere-

-........-

-te l'avevo detto! Quella tipa è pericolosa!- bisbiglia Natasha.

-Nat... non è proprio colpa sua. È Oliver che è andato addosso a Brian- era da 10 minuti che stavano seduti su quelle poltrone scomode, in attesa che arrivasse il dottore.

-si! Ma per colpa sua!- continua agguerrita lei.

-Nat! Ora basta. Non è colpa sua se Oliver si è innamorato di lei!-

-.... dici che ne è proprio innamorato?...-

-mi sa di sì. E il peggio è che lui lo aveva desiderato!-

-ma proprio di lei? Con tutte le ragazze che ci sono al mondo? E con Vivian che gli sbava dietro?-

-non so che dirti.... spesso ci innamoriamo delle persone sbagliate... persone che magari ci odiano.... e non possiamo fare altro ch- il discorso stava prendendo una brutta piega. Jeremy aveva paura che si sarebbe smascherato di questo passo.

Calò il silenzio... ma dopo poco arrivò il dottore.

-ragazzi... il vostro amico sta bene. Il colpo ricevuto ha un attimo traumatizzato i polmoni ma si riprenderà. Gli abbiamo fatto altri esami comunque, per assicurarci che non ci fossero lesioni interne. È tutto nella norma. Appena si sveglia potrà andare a casa, e l'unica cosa che gli rimarrà sarà un grosso livido. Potete entrare nella stanza ora-

Detto questo il medico sparì velocemente, così com'era arrivato.

-meno male....- Nat era sollevata.

-già.... ringrazio Brian per non averlo colpito sul serio....-

-cosa? Ci è andato piano? Ma quanto è forte quel tipo?-

-così ha detto Alex... non vorrei mai farlo arrabbiare....-


 

silenzio....


 

Erano entrambi stanchi di quella serata ma non volevano lasciare solo Oliver. Avrebbero aspettato che si svegliasse e poi sarebbero andati a casa.

Ma... quel silenzio era troppo pesante... era da molto tempo che Jeremy e Natasha non si trovavano uno di fronte all'altro, senza litigare. E a Jeremy piaceva... era sicuro che le cose sarebbero diverse tra loro se solo avesse il coraggio di dire la verità.


 

-Nat...- non riusciva a guardarla in faccia.

-.... si?-

-mi dispiace...-

-di cosa?- non aveva mai visto Jeremy così afflitto. Di cosa si stava scusando? Non era il tipo da scusarsi. Lui era uno di quelli stronzi...

-......-

-.....?-

-..... quella volta... non sono stato io.... a mettere la tua lettera sulla lavagna...-


 


 


 


 


 

note:

ragazzi che fatica!!! mi fa pure male la testa da quante cose sono successe.... spero vi piaccia... a prestoooo :)

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Capitolo 4
*** Lexi ***


Capitolo 4

Lexi


 

Casa di Brian – ore 02:00


 

Max aveva preso la macchina e, insieme agli altri, aveva portato Brian a casa. In macchina c'era un silenzio così spesso da poterlo tagliare con una lama.

Abitava da solo da più di un anno. Riusciva a pagare l'affitto con la street dance e qualche lavoretto qua e là. E poi... in quei quartieri gli affitti non erano per niente alti.

Quando furono tutti più tranquilli del fatto che ha Brian non sanguinava il naso. Pian piano iniziarono ad andare via. L'unica rimasta era Alex.

-.... Brian... mi spiace così tanto- ed era vero. Cazzo!

-sinceramente Alex... non so che farmene delle tue scuse- era nervoso -spero ti sia piaciuto il tuo compleanno!- disse sarcastico -La sorpresa però non doveva essere questa...- e si massaggiò il naso.

-Brian...- Alex non ne poteva più. Si sentiva così male! In un istante le vennero in mente tutte le cose che voleva dimenticare. La morte di sua madre. L'allontanamento del padre. L'incidente di Oliver. La rottura con Brian. L'incontro e scontro con Oliver. Il naso di Brian.

E pianse..... pianse come non faceva da così tanto tempo.... che le fece male.

-..ugh Brian... Brian... ugh mi dispi... ugh- non riusciva neanche a parlare.

Brian la osservò per un po', non voleva consolarla! No! Se lo avesse fatto.... no! Non poteva.

Ma .... le sue braccia si mossero da sole e l'abbracciò. Poteva sentire la sua maglia inumidirsi al contatto con le lacrime di Alex. E si chiese perchè. Perchè amava quella ragazza? Perchè non riusciva a farne a meno?

-Alex... va tutto bene Alex... tranquilla- le inizio ad accarezzare i capelli -io sto bene. Guardami, guardami Alex- e le prese il viso tra le mani -io sto bene!-

-ugh... ok... ok... Brian... Brian... non mi lasciare sola...-

Alex... questo è ingiusto Alex. Non puoi chiedere una cosa del genere a Brian. Non a lui, che ti ama con tutto se stesso.

-Alex... non posso Alex...- lottò contro se stesso per non baciarla e farla sua in quello stesso momento -sei solo molto scossa... -

-... è vero allora? …. Mi hai lasciata perchè non mi volevi più?...- vollè sapere lei.

-.... cazzo Alex.... non puoi chiedermi una cosa del genere- Perchè uno come lui, uno di cui tutti avevano paura, uno che non si faceva scrupoli per ottenere ciò che voleva... non riusciva mai a vincere contro Alexandra?

-Brian. Cosa... cosa ho fatto di male? Cioè... 2 mesi fa... cosa ho fatto di male?- se lo chiedeva spesso, e il discorso della sera prima con Martin, la aveva incuriosita ancora di più.

-......-

-.... secondo Martin... era troppo doloroso per te stare con me. Perchè mi amavi e io non amavo te...-

Martin! Quello stronzo! Aspetta che lo veda e poi vedrà!

-.... Alex.... lasciamo stare... il passato è passato- non voleva provare di nuovo quel senso di vuoto ogni volta che le diceva 'ti amo' e lei sorrideva dicendo 'lo so'.

-Brian... non lo so. Davvero non lo so se ti amavo, se ti amo tutt'ora. Non lo so!....- stavolta fu lei a prendere il viso di lui tra le mani -ma... non è sufficiente che tu sia il ragazzo a cui tengo di più? Non è sufficiente il fatto che stiamo bene insieme? Non è sufficiente che io voglio stare con te?-

-.....-

-..... non è... sufficiente?....- e altre lacrime le rigarono il viso.

-Alex....- anche Brian si stava commuovendo. Due mesi fa avrebbe dovuto parlarle sinceramente, senza darle la colpa della rottura – va bene Alex... va bene.... per ora è sufficiente ma ti prego... ti prego.... sbrigati ad innamorarti di me!-

L'abbracciò così forte da toglierle un attimo il respiro e Alex sentì piccole lacrime bagnargli il collo.

-ok... ok Brian...-

Piansero insieme, in quella notte.


 

Ospedale – ore 02:00


 

-come...?- Natasha non riusciva a ragionare chiaramente. Aveva forse sentito male?

-.... si... ecco.... quando ho ricevuto la tua lettera... e l'ho letta... mi sono sentito felice....- Jeremy ancora non osava alzare la testa.

-Jeremy! Guardami! Guardami per la miseria!- e lui la guardò – ripeti quello che hai detto.... ti prego ripetilo.... e spiegami come ci è finita la mia lettera sulla lavagna... perchè io ti ho odiato per 3 anni! Sono passati 3 anni Jeremy!..- Natasha aveva gli occhi lucidi.

-lo so, lo so! Ho cercato... dopo averla letta l'ho lasciata sotto il banco per andarti a cercare ma non ti ho trovata.... quando sono tornato in classe... tu eri lì, davanti alla lavagna che piangevi. Appena mi hai visto mi hai urlato contro di tutto....- Jeremy si passò una mano sul viso, per farsi coraggio -ho cercato... ho cercato di spiegarti ma ogni volta che mi avvicinavo, tu mi evitavi, mi guardavi con odio!... dopo un po' mi sono stufato....-

.silenzio....

-ti... sei stufato?- non riusciva a capire. Non poteva accettare di aver odiato Jeremy per tutto quel tempo senza ragione.

-si... ho pensato che che.... tu hai dubitato subito di me e non mi permettevi neanche di darti una spiegazione.... e allora mi sono incazzato anche io... per quello ti ho iniziata a trattare con freddezza... tanto tu facevi lo stesso....-

-...non... non ci posso credere.... tutto questo tempo....- le lacrime non erano riuscite a non scorrere.

-ma! ma.... Oliver... tutta questa storia di Oliver e Alex mi ha fatto pensare....-

-.... pensare a cosa?...-

-magari... magari non era tutto perduto. Lo so che adesso tu mi odi. Che mi odi da allora. Ma forse.... è perchè continui ad amarmi...-

-che?.... ma come ti viene in mente?... tu mi hai rovinato 3 anni della mia vita. Anche se non hai messo la lettera sulla lavagna.... non mi hai mai detto niente!- Natasha non voleva crederci! Lei amarlo ancora? Impossibile.... impossibile!

-ma come potevo? Non me ne hai mai dato modo!- Jeremy prese coraggio, si avvicinò a lei e le prese le braccia.

-... la.. lasciami...-

-Natasha ma non capisci? Mi odi perchè in realtà mi ami!-

-non ha senso!... non... ha senso-

-sì! Sì che ne ha. Se non provassi niente per me mi ignoreresti e basta! Lo stesso vale per me. Invece, nonostante ci evitiamo, ci cerchiamo sempre! Anche se per litigare!-

-e tu allora?! Cosa provi tu?-

-l'ho appena detto!... Nat davvero... ti chiedo scusa per non aver insistito nel chiarire subito... ma siamo ancora in tempo.... siamo qui! Insieme!- gli tremava leggermente la voce. Si era smascherato totalmente. Ora dipendeva tutto da lei.

-e se... e se non funzionasse? Non facciamo altro che litigare....-

-possiamo provare Nat. Male che vada torneremo ad odiarci- sorrise sì ma era un sorriso tirato.

-Jeremy... tutto questo tempo...- si rimise a piangere ma un sollievo immenso la invase e capì di piangere di felicità -va bene.... va bene! Proviamoci!-

A Jeremy non sembrava vero. Ci erano riusciti. Finalmente non doveva fingere odio ogni volta che la vedeva. Finalmente poteva amarla veramente.

-ma... allora chi ha messo la lettera sulla lavagna?- chiese Natasha.

-non l'ho mai scoperto. Ed è meglio che non lo scopra sennò finisce in ospedale- rispose serio Jeremy.

-jajaja.... no... basta ospedali ti prego- sorrise Nat.

Stettero abbracciati per pochi minuti o per qualche ora. Non lo sapevano.


 


 

-Olly! Olly! Mi hai vista? Mi hai vista?- chiese la bambina con espressione raggiante dopo aver fatto una perfetta piroetta.

-certo che si! Sei stata bravissima!- si congratulò Oliver. Aveva appena 10 anni ma mostrava già di essere un futuro genio della danza classica. Quella bambina che correva verso di lui ne aveva solo 7 ma doveva ammettere che era piuttosto brava per una principiante.

La conosceva da qualche mese. Quando si era iscritta al suo stesso corso di balletto. La piccola si era subito affezionata a lui e al bambino non dispiaceva la sensazione di essere la persona più importante per quella mocciosa.

-senti! Senti! Promettimi che da grande ci esibiremo insieme! Sì sì!- propose lei.

-jajaja Lexi devi diventare più brava se vuoi ballare insieme a me!- si accorse troppo tardi di averla ferita e cercò di rimediare subito -ma ti prometto una cosa! Fino a che non sarai brava abbastanza da essere la mia partner, ballerò da solo! Sì! Farò solo i balli singoli! Aspetterò te per fare quelli di coppia! Va bene?-

La piccola gridò di gioia e lo baciò innocentemente sulle labbra.

-promettilo! E prometti anche che mi sposerai!-

-promesso!- e si misero a ridere.

-Lexi! Andiamo tesoro!- la madre era arrivata per prenderla. Era una donna molto bella e gentile. Se la bambina quando fosse cresciuta fosse diventata come la mamma, allora l'arebbe sposata di sicuro, pensò Oliver.

-ci vediamo domani Lexi!- la salutò lui.

Il vero nome di Lexi era Alexandra ma la madre usava sempre quel nomignolo affettuoso e inconsciamente lo aveva iniziato a fare anche lui.


 

Oliver si svegliò nel letto d'ospedale. Aveva sognato di quando era bambino, ne era sicuro, ma non riusciva ricordare molto bene. Guardò alla sua sinistra e vide Jeremy e Natasha seduti sul divanetto lì vicino, abbracciati!

-.... forse sto ancora sognando...- lo disse a bassa voce ma la coppia lo aveva sentito e i due si avvicinarono a lui.

-ben svegliato amico mio! Ci hai fatto preoccupare sai?- disse Jeremy

-.....- molto realistico questo sogno.

-il dottore ha detto che quando ti fossi svegliato potevamo portarti a casa, ce la fai ad alzarti?- chiese Natasha.

Ma Oliver era ancora intento a fissarli, ha fissare le loro mani unite. I due se ne accorsero e arrossirono all'unisono.

-ecco.... noi... si bhè- cercò di spiegare Jeremy invano.

-ci siamo chiariti... e ci siamo messi insieme?- disse Nat ma all'ultima parte della frase si rivolse a Jeremy.

-certo che si!- rispose subito lui facendo ridere Oliver.

Ma quell'atto gli provocò un dolore lancinante al petto e solo allora si ricordò di cosa fosse successo.

-Jeremy... cos'è successo? Immagino di essere svenuto....-

-ah si! Ti abbiamo portato in ospedale, ti hanno esaminato ma non hai niente di rotto. Quindi se ce la fai a tirarti su, ti portiamo a casa. ..E...-

-...e?-

-.... prima che svenissi stavi chiedendo ad Alex perchè ti odiasse ed io! Quale amico che sono, ho la risposta.... credo- si soffermò a pensare se si potesse considerare una risposta vera e propria.

-....e sarebbe?- quell'idiota non trovava altro da fare che lasciarlo in sospeso?

-giusto!.... ha detto che ti odia perchè sei un codardo. Che hai paura di te stesso o qualcosa del genere... che fingi di essere felice e che hai finto anche sull'incidente di 2 anni fa-

Oliver si immobilizzò. Di nuovo il balletto. Perchè non riusciva a liberarsene?

-io le ho detto che si sbagliava. Che tu amavi la danza classica! Ma lei sembrava dubbiosa.... tu ami ancora la danza classica... vero Oliver?-

-.....- Oliver si alzò piano dal letto e diede la schiena ai suoi amici.

-.....vero?- che Jeremy si fosse sbagliato? Che Alex avesse ragione?

-.... sì. Io amo la danza classica....- si voltò verso di loro. Ma aveva un'espressione sofferente. E i due amici erano sicuri che non si trattava del livido nel petto.

-ma?- chiese Nat.

Intanto uscirono dalla stanza, firmarono alcuni documenti all'entrata e si diressero verso l'auto.

-.... ma... non è vero che non posso più praticarla... il mio ginocchio si è ripreso totalmente... già un mese dopo l'incidente stavo bene...-

-cosa dici? Non ha senso! Se ami ancora il balletto perchè non torni a farlo?- Jeremy non poteva crederci. Non lo sapeva. Perchè Oliver non glielo aveva detto?

-.....- Oliver non aveva risposto e la cosa lasciava ancora più confuso l'amico.

-hai detto che un mese dopo già stavi bene... l'incidente è stato ad ottobre e hai iniziato subito la riabilitazione... e pensavi di stare migliorando. Ricordo che a dicembre gli inviati dell'Amercan Ballet vennero a vedere i tuoi progressi. C'era pure la TV, eri famoso all'epoca. Ma durante lo spettacolo il tuo ginocchio ha ceduto di nuovo. Dicesti che non sarebbe mai tornato come prima. Gli agenti persero interesse e tu lasciasti per sempre il balletto...- Natasha ricordava bene quel giorno. Era felice che il suo amico potesse di nuovo ballare ed era andata anche lei a vederlo ma alla fine, il ginocchio non gli permise di ballare.

Arrivarono in macchina e Oliver si sedette nel sedile posteriore senza dire ancora niente.

-giusto!... ma se hai detto che già dopo un mese stavi veramente bene.... vuol dire che a dicembre hai finto di cadere? Hai finto che il ginocchio ti facesse ancora male?- Jeremy non sapeva più che pensare.

-voi! Voi non potete capire!... tutta la pressione che sentivo! Tutte le aspettative erano sulle mie spalle. Ogni giorno qualcuno si complimentava con me e mi dicevano di andare sempre più in alto! 'continua così Oliver' 'sarai ancora più bravo Oliver' tutti bravi a parlare! Ma se sbagliavo qualcosa allora.....!- prese fiato e si calmò in po' prima di proseguire -quanto in alto dovevo ancora andare? Non c'era una meta? Quanto avrei dovuto dimostrare ancora agli altri? Ero stanco... stanco di non essere mai a sufficienza...- si prese la testa fra le mani -quel giorno non avevo idea di quello che avrei fatto in seguito... ma quando salì sul placo e vidi quelle persone che non vedevano l'ora di vedermi, di darmi un giudizio... non so cosa mi sia preso... io amo la danza classica... davvero... ma non sopportavo più tutta quella pressione-

-... Oliver... ma perchè non ce ne hai parlato? Anche il tuo comportamento... hai finto tutto questo tempo di essere felice anche senza la danza? Devi aver sofferto molto...- Jeremy era arrabbiato con il suo amico per non avergli detto niente ma... adesso aveva bisogno solo della sua comprensione...

-non preoccuparti Oliver. D'ora in poi ti aiuteremo noi! Che tu decida di riprendere a ballare oppure no. Noi ti staremo accanto- Natasha era dispiaciuta. Era così presa dai problemi che aveva con Jeremy che non aveva notato quando Oliver stesse male.

-... non preoccupatevi voi invece... non sto così male... in realtà qualche volta pratico ancora danza classica, in palestra. Ma non riesco a farlo se qualcuno mi guarda jajaja- quella risata sembrò così triste e disperata ai suoi amici che non riuscirono a replicare.

Ci fu silenzio fino a quando non arrivarono a casa di Oliver. Scese dalla macchina e dopo aver salutato gli amici si diresse verso il cancello.

-Oliver!- lo fermò Jeremy

-si?-

-c'è una cosa che non ho capito... come fa Alex a sapere tutte queste cose?-

-... non ne ho la minima idea, non ne ho mai parlato con nessuno...- ed era vero.

Dopo che se ne furono andati Oliver però si mise a pensare seriamente a come faceva Alex a sapere...

Attraversò tutto il vialetto e aprì la porta di casa. Non gli veniva in mente niente dannazione! Voleva solo andare a dormire. Era stanco morto!

Arrivò in camera e si buttò gentilmente sul letto, non era mica masochista, il petto ancora gli faceva male. Avrebbe dormito qualche ora e poi avrebbe pensato a Alex. Promesso!


 

-promettilo! E prometti anche che mi sposerai!-

-promesso!- e si misero a ridere.


 

Il sogno! Lexi! Quella bambina era Alex!

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