Save me from the dark.

di AndyandCiuli
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo. ***
Capitolo 2: *** Tu Amore, che scolvolgi l'anima. ***
Capitolo 3: *** ℘ Unforgetable feelings. ***



Capitolo 1
*** Prologo. ***


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PROLOGO.
L’amore porta ossessione. Direi anche possessione. E’ imprevedibile. Quando ti prende, devi farti condurre. Non puoi tirarti indietro. E’ quello che è successo a me. Mi chiamo Giulia. Nome comune. Direi anche troppo. Ma sono diversa. Sono innamorata. Di una persona altrettanto diversa, ma molto simile a me: Giorgia. Non sconvolgetevi, cari lettori. E’ vero, sono innamorata di una ragazza. E’ così bella che mi toglie il fiato. Chiudo gli occhi e c’è lei nella mia mente. Credo di essermi perduta tra i suoi occhi molte volte: azzurri come il mare che si infrange al mattino, sulla sabbia. Vorrei raccontarvi il lungo percorso che abbiamo fatto. Come è iniziato e finito tutto. Perché l’amore, oltre a sconvolgerti il cuore, ti porta anche un grave dolore. Non voglio farvi aspettare oltre. Benvenuti nel Paese delle Meraviglie. Dove è lei la mia meraviglia.



ANGOLO AUTORE:
Hei, siamo Andy e Ciuli.
Giulia è l'autrice, mentre io mi occupo della copertina e dei video che ci saranno in seguito.
BUONA LETTURA!


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Capitolo 2
*** Tu Amore, che scolvolgi l'anima. ***


Una notte come tante altre. Non riuscivo a dormire. Ero stesa sul letto, intenta a guardare il soffitto. Cosa stava accadendo dentro di me? Avevo bisogno di aria nuova. L’indomani avrei girovagato un po’ per la città. Non avevo voglia di andare a scuola. Chiusi appena gli occhi, e con mia grande sorpresa mi trovai nel mondo dei sogni. Sogni che solo io controllavo. Sogni che mi facevano vivere ogni giorno. 

Ore 7:00. Mamma che chiama. Che rottura. Mi alzai lentamente, con occhi pesanti e le gambe che mi impedivano di camminare. Entrai in bagno e mi spogliai. Una volta nuda, entrai in doccia. Avevo bisogno di un po’ di relax. Aspettai che i miei andassero a lavoro, per attuare il mio piano. Uscii, dopo essere stata certa che se ne fossero andati, e mi vestii: minigonna, maglietta scollata, calze a rete e trucco aggressivo. Volevo fare colpo per una fottuta volta. Presi le chiavi di servizio, che i miei mi lasciavano per aprire casa quando tornavo da scuola, la borsa, tesoro sconfinato, ed uscii. Mi sentivo poco a mio agio, tutti mi guardavano, come se fossi uscita da un bordello. Camminai lentamente, a causa dei miei tacchi alti. Stavo sul procinto di cadere, quando sentii due braccia che mi tenevano. Mi girai di scatto e la vidi. Lei, la ragazza che mi avrebbe salvato. – Ciao, io mi chiamo Giorgia. Ho visto che eri un po’ incerta sul camminare, allora mi sono fiondata per salvarti.- rise. Una risata che apriva le porte del paradiso. Era davvero bellissima, con i capelli del colore del grano. Gli occhi, non riuscivo neanche a descriverli: battevano il cielo e il mare. Mi sembrava un piccolo angelo che aveva bisogno di trovare la persona che gli era stata assegnata. Non riuscivo a staccarle gli occhi di dosso. Lei continuava a parlare, ma non mi importava ciò che diceva. Avevo bisogno di conoscerla meglio, di capire come era fatta. Una volta che riuscii, con molto sforzo, a ritornare in me, le parlai. – Io sono Giulia. Mi fa piacere averti conosciuta, davvero.- Le sorrisi. Un sorriso sincero, pieno di tenerezza. Mi guardò, sorridendo. – Senti, se vuoi possiamo tenerci in contatto. Mi dai il tuo numero, che se passo da queste parti, vengo a salvarti di nuovo.- Rise. Mi aveva chiesto il numero. Non riuscivo a parlare o fare un discorso logico. Le diedi subito il mio numero, e lei il suo. Ci salutammo e io ritornai svelta a casa. Mi chiusi in camera e respirai profondamente. A dir la verità, non mi erano mai piaciuti i ragazzi. Forse alcuni, ma quando ero piccola giocavo sempre con le bambine della mia età. E tentavo anche di baciarle. Risi al pensiero di quei momenti felici. Mi stesi piano sul letto e chiusi gli occhi. Il suo nome rimbombava nelle mie orecchie. Ora capivo cosa provava Petrarca alla vista di Laura. La stessa identica cosa era successa a me. E’ come se Dio mi aveva portato il suo dono più grande. Avevo bisogno di rivederla. L’avrei chiamata, prima o poi. Ma la paura mi assaliva: E se aveva capito male? Io non volevo semplice amicizia. Se lei avesse voluto questo? Tanti dubbi mi stavano assalendo. Pensai che era meglio dormirci sopra ed avere una mente più lucida. E infatti, fu quello che feci.




ANGOLO AUTORE:
Ciao ragazze. Ci piacerebbe sapere cosa ne pensate di questa storia, ovviamente anche critiche negative.
Buona lettura, a presto!

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Capitolo 3
*** ℘ Unforgetable feelings. ***


Hei! Volevamo ringraziare tutte le ragazze che hanno messo la storia tra le seguite e le preferite. Grazie mille!
Qui è presente un piccolo video, una sorta di trailer. (http://www.youtube.com/watch?v=fDwE2G9msVY)

Come sempre, vi auguriamo una buona lettura!
♡. 


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Alla fine decisi di non chiamarla. Sarebbe stato meglio sia per me che per lei. Non volevo che entrasse nella mia vita.
Ormai tutti sapevano che da un po’ di tempo ero diventata lesbica. Se avessi potuto scegliere, non avrei mai voluto essere così. Le donne sono complicate, più degli uomini.
Era passata una settimana. La più angosciante di tutta la mia vita. Il motivo? Ero la povera idiota in preda ad un colpo di fulmine. Non riuscivo a smettere di pensare a lei. Mi sentivo così patetica.
L’avevo vista solo una volta, ma quando posò il suo sguardo su di me, cambiai completamente. Ero diventata un’altra ragazza: una ragazza innamorata. Stavo facendo uno dei miei soliti giri in centro, senza una meta precisa, quando mi arrivò una chiamata. Presi il cellulare dalla tasca e quasi mi mancò il respiro.
Dovetti sedermi per rispondere. –Pronto?- -Giuly, ciao! Come stai?- Dio, quanto mi mancava quella splendida voce. Presi un lungo respiro. Non potevo dirle come mi sentivo. Non era giusto suoi confronti, e poi di certo non avrebbe capito. –Benissimo. Come mai mi hai chiamata?- finsi una piccola risata. –Sai, volevo vederti. Tra poco ho le prove di danza. Faccio hip-hop!- rise. Oh, la sua meravigliosa risata. Non resistetti, dovevo vederla. –Va bene, sto arrivando.- sorrisi e la salutai.
C’era solo una scuola di danza in città. “Different Love”, bel nome. Azzeccato, direi. Arrivai pochi minuti dopo, il posto era abbastanza vicino. Avevo paura, non la vedevo da tanto. Entrai e chiesi di lei. Seconda porta a destra.
Sentivo il cuore battere forte, quasi mi usciva dal petto per quanto picchiava. Rimasi davanti l’uscio della porta. Quanto era bella. Sembrava un angelo che ballava a passo di danza. Mi appoggiai all’estremità dell’uscio. La guardavo estasiata. Si muoveva in maniera così fluida, così semplice, che la desideravo sempre di più. I miei occhi si posarono sul suo corpo perfetto. Aveva delle curve mai viste prima. Il bisogno di lei si faceva sempre più intenso. I capelli castano chiaro le incorniciavano un viso angelico. Tutti si muovevano in modo perfetto, ma lei, lei era quella che guardavo tra tutti.
La sua bellezza si faceva notare. Ballavano sulla canzone ‘Untouchable’ dei Luna Halo, nonché mia canzone preferita. Le parole in quel momento potevo dedicarle a lei. Finita la prova si voltò verso di me e sorrise. Le sorrisi di rimando e mi fece segno di aspettare. La seguii con lo sguardo. Salutò tutti e si diresse verso di me.
Andammo via insieme e mi chiese com’era andata. –Sei stata molto brava, davvero.- mi sorrise. –Allora, cosa ti va di fare? Ti ho fatta venire qui, ma adesso devi scegliere tu dove portarmi.- le sorrisi e ci pensai un po’ su. –Andiamo al parco a fare una passeggiata. E’ una bella giornata.- -Va bene, poi vado a farmi una doccia che sono tutta sudata.- rise ed io con lei. Avrei voluto baciarla in quel preciso istante, ma mi trattenni. Arrivate al parco, decidemmo di sederci perché si era stancata per la prova. Avrei voluto tenerla tra le braccia e coccolarla. Che ingiustizia! –Non mi hai detto niente su di te, però. Su di me hai scoperto qualcosa, ora tocca a te.- Beh, su di lei avevo scoperto che faceva hip-hop. Ma non era assolutamente paragonabile al mio terribile segreto.



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