Racconti di te

di oh_darling
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chris Holmes ***
Capitolo 2: *** Prof. Suede ***
Capitolo 3: *** Marcel Ramble ***
Capitolo 4: *** James Flawkes ***
Capitolo 5: *** Francis Martin ***
Capitolo 6: *** Agatha Rilley in Ramble ***
Capitolo 7: *** Sanoko Daidonji in Holmes ***
Capitolo 8: *** Dean O'Hara ***
Capitolo 9: *** Katherine Perry ***
Capitolo 10: *** Kotaro Minamino ***
Capitolo 11: *** Marshall Hoskins ***



Capitolo 1
*** Chris Holmes ***


  
Chris Holmes



Ed eccola lì: Corinne. Bellissima come sempre, lunghi capelli corvini che le arrivavano ai fianchi e sul volto sempre un sorriso. Ricordo ancora come la conobbi: frequentavamo lo stesso liceo, e a quei tempi lei era solita indossare abiti smessi e legare i capelli in una lunga treccia. Portava sempre degli spessi occhiali a fondo di bottiglia (“colpa del troppo studio!” diceva sempre), ma non mancava mai di sorriderti.

Dicevamo: il nostro primo incontro! Dunque… fu durante il primo anno di corsi: lei frequentava il gruppo di canto corale della scuola e non aveva molti amici… il suo fratellastro Dean, il fidanzato Marshall e il miglior amico di quest’ultimo, Kotaro. Decisi di frequentare il corso di canto solamente per ottenere dei crediti extra: sognavo di diventare una famosa popstar e fare il leader di quella band di “miserabili canterini” mi avrebbe regalato parecchie occhiate dal pubblico femminile della scuola.

Quel giorno Corinne indossava una felpa di circa due taglie più grandi color rosa sbiadito e dei pantaloncini gialli, ai piedi degli anfibi neri.  L’avevo già intravista nei corridoi, ma non l’avevo mai degnata di attenzioni, sembrava la classica sfigata, mentre io ero interessato… beh, diciamolo pure: ero interessato alle belle ragazze provocanti, “sveglie”, ecco.

Quando entrai nella piccola sala dove si svolgeva la lezione, lei era pronta a cantare il suo assolo. Si era tolta gli occhiali e la felpa rosa: sotto indossava una canottiera nera. Cantò una canzone di Céline Dion, non ricordo bene quale, ma ne rimasi incantato. Decisi di frequentare il club, e lentamente cominciai a maturare un sentimento che erroneamente definii amore. In realtà era solo una leggera infatuazione, ma (vi dico la verità) lei fu la prima ragazza con cui sognai di fare l’amore e non del semplice sesso.

Sotto gli occhiali spessi e i vestiti malandati si nascondeva un angelo dalla voce sensuale e dal viso delicato: gli occhi neri come la notte, le labbra leggermente carnose.

I primi tempi, non ve lo nascondo, ci provai spudoratamente con lei: non m’importava avesse un fidanzato, avevo trovato il volto più bello della scuola e non volevo assolutamente lasciarmelo sfuggire. In quei momenti lei sorrideva imbarazzata e mi diceva che aveva già programmato il suo futuro, il quale includeva il suo fidanzato Marshall, la sua carriera di cantante e le loro case in centro città e sulla costa balneare. Ehehe, già ai quei tempi aveva quel caratterino che tutti oggi conosciamo.

Nonostante le mie ripetute avances, e nonostante tutte le risse che ebbi con il suo fidanzato, il mio pseudo amore per lei terminò verso la fine del primo anno scolastico. I miei capelli rossi e gli scintillanti occhi verdi a quanto pare non bastarono per la nostra Corinne, ahahahah!

La fine poi la conosciamo: incontrai Sanoko e fu lei il mio primo e vero unico amore. Ma questa è un’altra storia…
 



Eccoci alla fine del primo capitolo! Come potete vedere, il titolo si riferisce alla persona che sta raccontando le memorie… Un saluto a tutti e se avete commenti da fare scrivetemi tutto!

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Capitolo 2
*** Prof. Suede ***




Prof. Suede




Divenni il responsabile del club di canto perché mi piaceva l’idea di coordinare un luogo in cui i ragazzi potessero rivelare i loro pensieri, le loro preoccupazioni…  ma attenzione: sono piuttosto intonato ma non ho mai partecipato a concorsi di sorta. Ho sempre desiderato essere un insegnante, poter aiutare dei ragazzi a maturare, a diventare delle persone migliori.

Corinne fu una delle prime ad iscriversi al corso, insieme al suo fratellastro Dean e ad un’altra ragazza di origini afroamericane di nome Agatha. Erano tutti e tre particolarmente dotati in campo canoro, avevano voci molto diverse tra loro ma che amalgamate insieme funzionavano alla perfezione. Dean aveva una voce soprano; Agatha una bella voce soul che si prestava bene alle canzoni di Diana Ross; mentre invece Corinne aveva un particolare timbro vocale…  una voce calda, corposa ma anche potente.

Devo dire che al contrario degli altri ragazzi (inclusi quelli che si unirono in seguito al club), lei non riuscii mai ad inquadrarla. Era allegra e gentile, ma sapeva perfettamente quello che voleva dalla vita, e avrebbe combattuto con le unghie e con i denti pur di ottenerlo: sotto gli occhiali, i vestiti sformati e il solito sorriso che sfoggiava, si nascondeva una ragazza molto competitiva che non ammetteva rifiuti.

In pochi si rendevano conto del suo lato un po’ calcolatore, specialmente per quanto riguardava gli individui di sesso maschile… senza i pesanti occhiali e vestita come tutte le altre ragazze devo ammettere che per la sua età era un tipo molto grazioso. I numerosi anni di esperienza nell’insegnamento mi hanno permesso di riuscire a carpire abbastanza spesso il carattere di ogni studente, ma Corinne… si percepiva un lato oscuro provenire da lei, ma in pochi erano pronti a vederlo: era una studentessa sempre pronta a lavorare, aveva voti ineccepibili, offriva ripetizioni gratuite a tutti e da quello che so era anche il leader del club di matematica.

Probabilmente gli unici a capire davvero la sua reale personalità furono il fratellastro e il fidanzato. Lei e Marshall erano come il giorno e la notte, il bianco e il nero… lui silenzioso e sulle sue, lei aperta e sempre disponibile. Ricordo che Corinne cominciò a frequentare il corso di canto solo per riuscire a “sbloccarsi”, era molto imbarazzata all’idea di cantare in pubblico e ci riusciva solamente se Marshall era lì presente. Voleva che io le dessi il coraggio per lanciarsi verso una platea di sconosciuti senza alcuna remora, per donare la sua voce a chiunque avesse voglia di ascoltarla…

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Capitolo 3
*** Marcel Ramble ***




Marcel Ramble


Chi?  Corinne? Ah sì… ora ho capito a chi ti riferisci. Sai, l’ho conosciuta solo di sfuggita, quattro chiacchiere qualche volta… devi scusarmi ma assistevo alle lezioni di canto solamente perché Agatha era una di quel gruppo. Mi sono fidanzato con Agatha quando facevamo il quinto, mentre il club era nato solamente un anno prima, quindi non ho avuto modo di conoscere bene nessuno di loro… essendo la più grande tra tutti i ragazzi la mia Agatha faceva spesso da mamma per tutti. Era lei che univa il gruppo e cercava di far regnare l’armonia: ricordo che mi parlava spesso di questa Corinne perché erano entrambe molto talentuose. Era la ragazza di Marshall, vero?

Bah, ad ogni modo non saprei dirvi granché. Non si curava molto del suo aspetto, secondo me perché era Marshall che le imponeva di vestirsi in quel modo. Durante le gare, obbligata ad indossare i vestiti scelti dal professor Suede, non era niente male… forse troppo magra per me ma niente male comunque.

Come ho già spiegato, raramente vedevo i ragazzi del gruppo del coro al di fuori delle mura scolastiche, abbiamo fatto un paio di uscite di gruppo ma andavo d’accordo solo con Kotaro Minamino, quella specie di asso del basket. In ogni caso, con Corinne non ebbi modo di parlarci molto. Quando assistevo alle loro prove come semplice spettatore, ricordo che era sempre pronta a dare suggerimenti su come cantare o come muoversi a chiunque, ahahahaha! Compreso il professore, che era l’ideatore delle coreografie! La trovavo un po’ saccente, ora che ci penso meglio.

Non so dirvi come se la passi ora, l’ho vista circa 5 anni fa alla rimpatriata del club di canto e in quel periodo aveva litigato con Marshall: ma a dire il vero non mi era sembrata cambiata per niente. Agatha ed io ci siamo sposati appena finito il liceo, sentivo che era la donna giusta per me. Lei qualche volta li sente ancora via telefono quei canterini, e ricordo che mentre i ragazzi frequentavano ancora la scuola lei passava spesso a trovarli. Di Corinne diceva le stesse cose che dice anche ora: "voce meravigliosa, ragazza bellissima e che sarebbe arrivata lontano": in salotto abbiamo una foto incorniciata di loro due abbracciate.

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Capitolo 4
*** James Flawkes ***




James Flawkes


Non mi è mai andata a genio e mai lo sarà. Io e il mio fidanzato Dean abbiamo avuto alti e bassi, ci siamo lasciati spesso e una volta ci siamo rimessi insieme solamente dopo 5 anni di separazione, e durante TUTTE le nostre crisi arrivava puntuale una chiamata di Corinne: “perché hai lasciato Dean? Lo sai che ci soffre? Ha pianto tutta la notte James, tutta la notte! Sei un essere insensibile!”. Mette bocca su tutto ed è sempre pronta a dire la sua opinione, anche se non interessa a nessuno. È una strega ora e lo era anche da giovane, davvero non ho idea su come faccia a sopportarla quell’anima pia di suo marito!

Mi sono trasferito nella loro scuola durante il secondo anno di studi, e ho subito percepito un particolare feeling con Dean, il fratellastro di Corinne. In quel periodo eravamo l’unica coppia gay uscita allo scoperto di tutto il liceo, ma devo dire che abbiamo avuto una vita abbastanza facile, gli episodi di bullismo furono radi e mai di particolare importanza. Per fare un piacere a Dean entrai nel gruppo di canto, e mi trovai molto bene: eravamo più o meno tutti coetanei, e spesso studiavamo insieme anche le altre materie.

Ma da quando cominciai a frequentare Dean, Corinne iniziò a cambiare atteggiamento. All’inizio era molto sospettosa, protettiva. Quando finalmente comprese che il mio era un amore sincero, fu anche peggio. Organizzava spesso uscite di coppia stucchevoli tra noi tre e Marshall, che sopportava le sue manie di protagonismo solo perché accecato dall’amore. Ricordo che qualche volta organizzava dei piccoli spettacoli solamente per noi nella sua camera per esibire il suo ego. Dean le voleva bene, e in fondo la capiva: anche lui è sempre stato un tipo megalomane, ma ovviamente mai ai suoi livelli. E poi, anche se non li vincolava un legame di sangue, era pur sempre sua sorella.

Il professor Suede ci ha spesso fatto duettare, e ahimè eravamo anche un bel duo, le nostre voci si accordavano davvero bene insieme. Anche se sono sempre stato gay, devo comunque acconsentire sulla particolare bellezza di Corinne. Ma mi dispiace per lei, il suo sorriso non mi ha mai fatto né caldo né freddo.

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Capitolo 5
*** Francis Martin ***




Francis Martin


Ma certo che l’ho conosciuta! Corinne! Che bellezza, ragazzi miei, che bellezza! Quei fianchi, quel corpino sensuale… un bijou! Davvero un bel bocconcino! L’ho conosciuta anch’io nel club di canto: entrai nel gruppo solamente un anno dopo l’apertura del ritrovo, proprio come James. Avevo visto che era frequentato da ben due cheerleader, e fu quello che mi spinse a mettere la mia firma sul modulo d’iscrizione del prof. Suede. Poi, la visione: Corinne. Dio mio se era bella! Sapevo che era off limits per me, che era innamoratissima del suo Marshall e aveva occhi soltanto per lui (e per la musica, ovviamente): ma questo ovviamente non m’impediva di guardarla di sottecchi, e di diventare rosso ogni volta mi porgeva la parola.

Probabilmente se non fossi entrato nel club non avrei mai scoperto il suo vero aspetto, visto che amava vestire abiti dismessi. Sia benedetto il giorno in cui ho visto Katherine e Sanoko entrare in quella stanzina con un misero foglietto di carta appeso sulla porta con su scritto ‘aula 1 riservata al club canoro’!

Non mi sono mai innamorato di lei, sia ben chiaro. È soltanto che era una tipetta davvero speciale, una di quelle che puoi vantarti di aver conosciuto, insomma. Anche perché in quanto a bellezza le due cheerleader Sanoko (la bionda) e Katherine (la mora) non scherzavano: ma Corinne… aveva quel caratterino pepato che la rendeva diversa da tutte le altre.
Ricordo che al quarto anno cominciò a vestirsi come tutte le altre ragazze, e di colpo tutti si resero conto della sua bellezza. Per l’intera scuola fu come assistere alla trasformazione da brutto anatroccolo a meraviglioso cigno… ma per noi del gruppo di canto lei era sempre stata un cigno. Solo che non tutti erano disposti a vederlo.

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Capitolo 6
*** Agatha Rilley in Ramble ***


Agatha Rilley in Ramble

Scommetto qualsiasi cosa che su Corinne avranno detto le peggiori cattiverie al mondo, non è vero? Beh, non dategli assolutamente credito! Fin dai tempi del liceo Corinne era fantastica, davvero! E insomma, per dirlo io che sono una donna… vuol dire che non può che essere la verità! O sbaglio?!

L’ho frequentata solamente per i miei due ultimi anni di liceo quella benedetta ragazza, insieme a me e a Dean fu una delle prime a iscriversi al corso del professor Suede. Inizialmente non avevamo molto da dirci, avevamo entrambe un gran talento e una grande voglia di sfondare, ma ahimè, fu soltanto lei quella ad accedere al fantastico mondo dello show business. Ma in tutta sincerità non rimpiango niente: ho un marito favoloso e due bellissimi figli maschi, e la mia voce ormai è soltanto per loro.

Ma ritorniamo a Corinne. Diventammo vere e proprie amiche verso la metà del primo anno di vita del gruppo canoro. La incontrai per strada una domenica mattina d’inverno, coperta da un pesante cappotto, stivali neri ai piedi e cappellino di lana in testa… non si accorse della mia presenza perché teneva il capo chino. Senza volerlo ci dirigemmo nello stesso luogo: la chiesa all’angolo della via. Entrai con la mia famiglia poco dopo di lei, e la vidi seduta da sola su una panca. Quando le passai accanto notai il suo magnifico volto privato degli occhiali ma rigato dalle lacrime: fu più forte di me, mi sedetti vicino a lei e l’abbracciai. Una volta finita la funzione l’accompagnai a prendere un caffè caldo nel bar vicino la chiesa e l’incitai a raccontarmi del suo problema. Mi raccontò del suo aborto spontaneo, e di quanto questo la facesse soffrire, del non poterne raccontare ad anima viva visto che a quei tempi (giornalisti sciacalli!) nessuno era a conoscenza della piccola vita che cresceva dentro di lei (tranne ovviamente Marshall), e della difficoltà del continuare a comportarsi come se nulla fosse quando quel piccolo fagiolino che nemmeno poteva chiamarsi bambino era morto.

Ma chi poteva immaginarselo? Corinne la secchiona, Corinne la saccente che in verità aveva una voragine nel cuore. Durante le giornate scolastiche nessuno di noi aveva visto qualche mutamento in lei, sembrava che nulla potesse ferirla o farle dimenticare il canto. La verità è questa: chi la critica non conosce nemmeno un briciolo della forza di quella ragazza.

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Capitolo 7
*** Sanoko Daidonji in Holmes ***



Sanoko Daidonji in Holmes


Mi sono trasferita qui dal Giappone molti anni fa, quando avevo solamente 7 anni. Ma mi sono subito ambientata piuttosto bene, al liceo sono persino riuscita a diventare capo cheerleader! Ho cominciato a tingermi i capelli l’ultimo anno della scuola media, e adesso ormai è diventata una vera e propria droga, non riesco proprio a vedermi con un altro colore che non sia il biondo!
Sono entrata nel gruppo di canto insieme alla mia amica Katherine, anche lei cheerleader… eravamo il classico duo mora/bionda, anche se, come vi ho già spiegato, usavo la tintura! All’inizio non ci aspettavamo di trovare chissà quali amicizie in quel club, e invece… entrambe abbiamo avuto una storia importante con un ragazzo membro del gruppo, nel mio caso l’unico maschio giapponese della scuola, Kotaro. Abbiamo avuto una bella relazione, anche se terminata quando ho capito che era Chris l’uomo giusto per me.

Io e Corinne non andammo proprio d’accordo i primi tempi: la trovavo troppo “rigida” e noiosa. Pretendeva troppo da tutti, compresa sé stessa… la classica secchiona. Abitavamo piuttosto vicine, la sua madre adottiva era molto amica della mia e quando la nostra casa fu allagata per colpa della rottura di un tubo, andammo a vivere da loro per cinque giorni. Non avevano una stanza per gli ospiti, ma il divano se aperto disponeva di un letto e in camera di Corinne ce n’era un altro per le emergenze. Condivisi con lei per 5 giorni la stessa camera, e sebbene all’inizio pensai “ommioddiochetragediastareconquellasfigata”, alla fine della mia breve permanenza in casa sua cambiai completamente opinione. La vedevo ogni giorno alzarsi alle sei del mattino, fare una breve corsa intorno all’isolato, farsi una doccia e poi filare spedita a scuola. Al ritorno, nel pomeriggio, dedicava un’ora al canto, altre 3 allo studio e un’altra alla cura del corpo. Tutti i giorni. Capii che in realtà sotto quella maschera di secchiona si nascondeva una ragazza bellissima, molto più delle altre mie colleghe cheerleader che facevano impazzire il 90 % dei membri di sesso maschile della scuola. Scoprii una ragazza proprio come me, con i suoi sogni, le sue incertezze… ma pronta a combattere con le unghie e con i denti per ottenere quello che le spettava. In fin dei conti io… io l’ho sempre ammirata per questo: ero frivola, e non avevo una volontà così forte. Non glielo dissi mai apertamente, e questo mi dispiace, ma è come se fosse nato un tacito accordo tra noi durante quella breve convivenza: “io ammetto di stimarti ma in silenzio, senza dovertelo dire”.

Posso ammettere con sincerità che essere Corinne non sarebbe un’impresa semplice per nessuno.

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Capitolo 8
*** Dean O'Hara ***




Dean O'Hara


Posso solamente immaginare quello che James avrà detto su Corinne: che era una megalomane, una bacchettona fastidiosa. Lasciatelo stare, quello sciocco del mio fidanzato ama criticarla, ahahah! So che in verità, nel profondo, anche lui è affezionato a lei.

Avevo solamente nove anni quando avvenne il nostro primo incontro. Quando i miei genitori deciso di adottare un bambino ero tutt’altro che felice… non ero abbastanza per loro? Perché volevano un altro figlio? Soltanto intorno ai 15 anni capii che la mamma era sopravvissuta per miracolo dopo avermi partorito, e che avevano tanto desiderato una femmina.

Corinne venne scelta dai miei genitori come la loro seconda figlia quando lei aveva quasi 8 anni: viveva nell’orfanotrofio già da due anni, dopo l’uccisione della madre e della sorella maggiore da parte di suo padre, che ora marcisce in cella e penso ci resterà per il resto dei suoi giorni. I miei genitori furono colpiti dalla sua storia particolarmente triste e dal suo irresistibile fascino: già da piccina era piuttosto carina, con quei capelli lunghi e quegli occhioni neri. Fu adottata l’anno seguente.

Anche io avevo 9 anni quando lei arrivò in casa, e all’inizio, accecato dall’invidia e dalla rabbia, le resi la vita abbastanza difficile, ahahah! Una volta le spiaccicai una gomma tra i capelli, tant’è che fu costretta (per la prima ed ultima volta nella sua vita) a tagliarseli corti! Non disse nulla a mia madre, e continuò a comportarsi come se niente fosse: penso che questa sua prerogativa di nascondere i sentimenti l’abbia appresa all’orfanotrofio.
La mia gelosia cominciò ad abbassarsi notevolmente quando capii che in realtà avevamo gusti simili: anche a lei piacevano i film musical, e il suo preferito era senza dubbio My fair lady, proprio come me. Diventammo inseparabili. Due veri e propri fratelli.

Solamente al liceo finimmo in classe insieme, l’idea d’iscriverci al club canoro del prof. Suede ci venne quasi in contemporanea, e fu il periodo più divertente delle nostre vite! Le gare, i primi amori, la musica… pagherei per ritornare a quei momenti! In quel periodo ci sentivamo invincibili, sentivamo il potere tra le nostre mani… ora è tutto molto diverso. Corinne è riuscita ad arrivare dov’è ora con tantissimi sacrifici, ha combattuto e se l’è meritato. Vorrei tanto averle insegnato a rilassarsi, a non stare sempre in guardia… ma lei è sempre stata così: forte, decisa. È una donna davvero speciale.

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Capitolo 9
*** Katherine Perry ***




Katherine Perry


Penso siano necessarie soltanto due parole per descrivere Corinne: la prima è sicuramente “falsità”, la seconda è invece “ripugnante”. Oh sì, credo che queste siano le parole più adeguate.

Avete presente la ragazza bellissima ma stronza? Quella sognata da tutti i maschi più atletici e fighi della scuola. La cheerleader che ogni donna sogna di essere. Ebbene eccomi, ero io. Fin da giovanissima non ho avuto scrupoli di nessun genere: trattavo chiunque nel modo in cui doveva essere trattato e non ho mai avuto peli sulla lingua! Questo mi ha sicuramente portata lontano: ho sì divorziato due volte, ma in cambio possiedo un maestoso e modernissimo ufficio in centro città dove svolgo la mia attività di party planner per clienti facoltosi. Chi potrebbe stare meglio di me?!

Ma torniamo a quella gallina di Corinne. L’ho conosciuta a scuola, anche io al club canoro… era vestita come una sfigata da capo a piedi ma con un fidanzato decisamente troppo affascinante per lei: Marshall era (ed è, lo ammetto) un tipo decisamente intrigante. Silenzioso e osservatore, quando parlava diceva immancabilmente qualche piccola grande verità, con quella sua voce roca e suadente. Inutile dire che ho provato in tutti i modi a rubarlo a quella miserabile di Corinne. Ma lui niente: guardava solamente lei, quella falsa santarellina con gli anfibi, i pantaloncini e la camicia da uomo. Ah, e anche quegli stupidi occhiali a fondo di bottiglia ovviamente.

Perché dico falsa? È semplice. Quella è sempre stata una manipolatrice. Una di quelle che ha già progettato da secoli il suo piano, e controlla ogni minima mossa allo scopo di procedere nel suo intento. Come per esempio l’idea di vestirsi in quel modo: per me non è mai stato Marshall che l’ha obbligata a conciarsi così, era lei che voleva essere compatita. Ha sempre saputo di essere bella, ma lo nascondeva per dare vita a quel teatrino chiamato ‘ohhh il brutto anatroccolo Corinne è invece uno splendido cigno’! E poi quella sua tendenza ad essere perfetta, che fastidio! Si è conquistata la stima di tutti i membri del club canoro in modo da ottenere tutti gli assoli; la storia dell’orfanella ha commosso chiunque e ora si è ritrovata dove ha sempre sognato di essere: al centro dell’attenzione del mondo intero. Ma che prezzo ha dovuto pagare per questo? Io direi uno piuttosto alto… per arrivare ad essere la cantante più acclamata della Terra Corinne ha preso la sua personalità, l’ha buttata al cesso e al suo posto ha applicato una maschera. Una maschera che ormai nemmeno lei riesce più a buttar via.

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Capitolo 10
*** Kotaro Minamino ***




Kotaro Minamino


Io e Corinne ci siamo sposati due anni fa, tre anni dopo la sua separazione con Marshall.
Come dice? Certo che conosco il motivo della loro rottura, ma non credo sia io la persona più adatta per parlarne.

Vengo una famiglia media, mamma era un’insegnante e papà un elettricista. Ci siamo trasferiti qui dal Giappone quando avevo soltanto sei anni, avevano proposto una cattedra alla mamma in una prestigiosa università e così ci siamo trasferiti tutti. Sono diventato amico di Marshall quando facevamo le elementari. A quei tempi non parlavo molto bene la vostra lingua, e lui fu il primo a venire a rivolgermi la parola… con lui tirai i primi tiri a basket, che ricordi! Ricordo che i primi tempi mi parlava sempre di questa misteriosa Corinne che viveva nell’orfanotrofio appena fuori città: quando la descriveva sembrava in trance, davvero! Fu una vera e propria fortuna che venne adottata da una famiglia che viveva comunque nei dintorni, così ebbi modo di conoscerla quando avevamo entrambi nove anni. Non mi sentii mai il terzo incomodo tra loro due, anche quando si erano messi insieme. Eravamo un trio: lei ci metteva in riga mentre noi facevamo le nostre bravate da maschiacci. Nonostante ciò, non ho mai provato qualche sentimento per lei quando era fidanzata con Marshall… era la ragazza del mio migliore amico e basta.

Sono sempre stato piuttosto alto, e proprio per questo decisi d’impegnarmi nel basket. Non sono mai stato molto bravo nello studio, ma grazie alle mie particolari doti per lo sport ho affrontato gli anni scolastici senza particolari problemi. Per quanto riguarda il club canoro… mi sono iscritto per fare compagnia a Marshall, visto che lui i primi tempi stava lì soltanto per aiutare a far cantare Corinne in pubblico. Non mi è mai piaciuto cantare, per questo ho sempre dato il mio contributo ballando, tranne qualche rarissima occasione! Io e Katherine eravamo i ballerini ufficiali, visto che entrambi per molto tempo avevamo seguito una scuola di danza quando eravamo più giovani.

Ora Corinne è il mio tutto. La amo, la amo più di quanto io possa mai riuscire a dire o a spiegare. È un essere meraviglioso, sono stato molto fortunato.

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Capitolo 11
*** Marshall Hoskins ***


Marshall Hoskins


Su di lei sono state dette molte cose, e anche su di me. Ma pensateci: potete davvero essere sicuri di conoscere veramente una persona? Noi esseri umani siamo delle creature davvero complicate, il 90% delle volte nemmeno noi stessi siamo capaci di comprenderci realmente. Siamo come dei grandi gomitoli, e quando pensiamo di esser finalmente riusciti a sciogliere tutti i nodi, ecco che arriva l’amara verità… un cumulo di lana ingarbugliata che fino a due secondi prima eravamo certi di non aver mai visto.

Per questo posso dirvi che io non sono la persona che conosce meglio Corinne. Penso che nemmeno lei si conosca realmente. Però sono stato la persona che forse è riuscita a sciogliere il maggior numero di nodi di quell’enorme gomitolo che è il cuore della mia amica.

Ci siamo conosciuti che eravamo poco più di neonati: i nostri genitori erano stati a loro volta amici d’infanzia nonché vicini di casa, perciò hanno colto l’occasione e ci hanno fatto crescere insieme. La tragedia che colpì la famiglia di Corinne sconvolse anche la mia… per alcuni anni mamma è stata seguita da un’analista, tanto fu lo shock nel sapere che la sua migliore amica era stata brutalmente uccisa dal marito. Fortunatamente in quel momento Corinne non era in casa, ma nella palestra del quartiere a seguire la lezione di tiptap. Avevamo solamente cinque anni.

La crisi di mamma impedì alle autorità competenti di dare ai miei genitori l’affidamento di Corinne, ora rimasta sola al mondo. Venne portata nell’orfanotrofio appena fuori città, ma io andavo a trovarla almeno una volta a settimana insieme a mio padre o a una delle mie sorelle maggiori. Non so raccontarvi molto su quel periodo, perché lei stessa non ne ha mai voluto parlare. Soltanto dopo la sua adozione da parte degli O’Hara tornammo ad essere quelli di una volta. I suoi nuovi genitori fecero presto amicizia con i miei, e insieme al mio nuovo amico Kotaro e al suo nuovo fratello Dean ritrovammo la felicità.

Fu durante i nostri 13 anni che capii di essere innamorato di lei. Ci fidanzammo alla fine di quell’anno scolastico, anche se eravamo ancora più bambini che adolescenti… il nostro vero primo bacio avvenne solamente un anno dopo! Affrontammo insieme il mondo delle medie e del liceo, e ovviamente quello lavorativo. Corinne cominciò come modella una volta finito l’ultimo anno di scuola superiore: aveva smesso di indossare abiti dismessi (aveva iniziato solamente perché voleva evitare di essere considerata come la ‘bella senza cervello’ e perché voleva mantenere un basso profilo, senza attirare l’attenzione) e iniziato a vestirsi come una ragazza comune. Dopo il club canoro liceale, fu tutta una scalata verso il successo. I servizi come modella, le prime apparizioni in teatro e poi in tv… il primo singolo e il suo primo album. Fu un periodo magico per lei e anche per noi… la nostra relazione non aveva risentito dei nuovi ritmi frenetici e ci sentivamo più innamorati che mai.

E poi passarono gli anni. Finché un giorno non ci guardammo negli occhi e capimmo che ormai era tutto finito. Il nostro amore si era consumato come un fuoco che lentamente si stava spegnendo… finché non scomparve. Al suo posto era rimasto un sincero amore fraterno.

Ora siamo amici più che mai, ci scriviamo email tutti i giorni e lei coglie sempre l’occasione per aggiornarmi sulla sua gravidanza. Kotaro spesso è fuori città per il campionato di basket, essendo lo schiacciatore di punta della squadra, e qualche volta la mia fidanzata si ferma lì a casa loro per dormire… passeranno di sicuro le nottate a sparlare di noi uomini. Cosa? Sposarci? Assolutamente no! La mia donna è una famosa scienziata e non ha proprio il tempo per fare la donna di casa… e io non sono il tipo di uomo che ama fare le pulizie, ahahah!

Questo è quello che posso dirvi su Corinne. È una persona fantastica, con un largo sorriso e tanta voglia di mettersi in mostra. C’è chi la critica per questo, per il suo atteggiamento perfezionista ed egocentrico. E in fondo li capisco: vivere insieme a Corinne vuol dire stare accanto ad una persona che ti terrà per sempre eterno secondo nella sua classifica personale. Vuol dire concentrarsi soltanto sui suoi obiettivi, sostenerla al 100% e vivere per lei. Perché Corinne è fatta così: è testarda, caparbia e forte… ma dentro è debole e sfiancata dagli sforzi e dai sacrifici fatti fin dalla tenera età. Non si sentirà mai soddisfatta, appagata… per lei ci sarà sempre una battaglia (reale o immaginaria che sia) da combattere.
 

Ed è per questo che l’ho amata.





 
E questa è la fine! Non ho voluto far parlare Corinne di sé stessa per lasciare un po’ di dubbio: chissà chi tra gli 11 personaggi l’avrà mai davvero capita, o se invece si è solamente illuso di averla conosciuta. Magari Corinne ha davvero sempre indossato una maschera come diceva Katherine,  oppure è soltanto una povera vittima come sosteneva Agatha… o forse ancora è solamente una persona perennemente insoddisfatta come pensa Marshall. Chissà! Questa è una storia in cui ogni lettore ha una sua particolare visione di “fine”… :)

Vorrei ringraziare in primis chi ha deciso di leggerla fino a qui: grazie davvero! Siete stati tantissimi e questo mi fa molto piacere! Un grazie anche a chi ha deciso di inserirla tra le storie da seguire, è stata una piacevole sorpresa scoprire che c’era qualcuno che teneva questo racconto “sott’occhio”! E infine, tutti i preziosissimi commenti: mi avete aiutata in questo piccolo esperimento e mi avete dato un grande incoraggiamento… in particolare lady dreamer, il tuo primo commento è arrivato proprio nel momento in cui avevo perso un po’ di fiducia in questo progetto! Non finirò mai di ringraziarti! Spero che anche questo capitolo vi sia piaciuto, un po’ come per tutta la storia… ci vediamo presto! :D

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