She'll never know your story like i do.

di _hangover
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Avviso ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1. ***




"Hannah, cosa c'è?"
Ecco, una tipica situazione.
Sua madre che le chiedeva ripetutamente cosa avesse, ma Hannah in realtà non aveva niente.
Era solo stufa.
"Tu desideri così tanto che io stia con Styles che non ce la faccio più, mamma!"
''Lo desidero perché è il ragazzo giusto per te, piccola.
E' da quando siete bambini che vi conoscete, io e Anne siamo care amiche e non sarebbe male come cosa, anche Anne la pensa come me''
''Si ma io non sono voi, io odio Harry, e per niente al mondo starò con lui, mai!''
Detto questo si alzò da tavola e si chiuse in camera sua.
Possibile che sua madre pensi solo a quello che piace a lei, e mai a quello che piace a Hannah? Che si faccia sempre i suoi comodi?
''E' un'egoista, ecco cos'è..'' sibilò tra i denti la ragazza, prima di prendere il telefono e chiamare la sua migliore amica.
Conosceva Devonne da quando lei si era trasferita un quartiere più in là di loro, e avevano subito legato molto.
''Ehi Hann..'' ''La odio, mia madre.'' "Oh, ciao anche a te, si si io sto bene grazie" Devonne rise di gusto dall'altro capo del telefono, ma l'espressione di Hannah non mutò.
"Davvero, sono seria. Mi ha detto ancora una volta che 'secondo lei stare con Harry sarebbe la cosa più giusta e ovvia di questo mondo'. Certo, per lei è facile, conosce solo quello perfettino che è a casa, non quello reale."
"Dai Hannah tranquilla vedrai che capirà prima o poi anche lei! Comunque devo darti una cattiva notizia"
"Cattiva? Cattiva per me, o per TE?" "Ehm, diciamo per me, okay."
"Oddio, cos'ha fatto Zayn 'sta volta? lo hai seguito fino a non so dove anche oggi e ti ha vista? Cos'è successo adesso?"
"Hannah, non lo seguo tutti i giorni, dai.. -e arrossì, ringraziando che Hannah non la vedesse- Comunque è fidanzato. Capisci? FIDANZATO!"
"Non vedo il problema, Devonne"
"Il problema? Ma ti senti? Sta con una di quelle 'Cherleadeer', o come le chiamano. Becky, hai presente? Quella bionda alta prosperosa e con un bel culo. E' con noi a biologia"
"Ah sì Becky la putt.. Ehm, sì, ho presente. Devonne, davvero mi spiace.. Se vuoi domani ne parliamo con Niall e vediamo che ci dice.."
Una voce la interruppe.
"Hannah, hai visite, corri!" sua mamma la chiamava a gran voce dal piano inferiore.
"Aspetta un attimo Dev, arrivo subito." scese lentamente le scale, con la voglia pari a quella che aveva quando doveva finire chimica.
"Harry, scusa se è arrivata in ritardo, ma sai com'è la mia Hannah, si fa aspettare"
"Oh non si preoccupi signora, ho tutto il tempo" e Harry fece uno di quei sorrisi con le fossette bene in vista. Uno di quelli che la mamma di Hannah adorava e per il quale circa metà della scuola delle ragazze andava pazza.
Tutte tranne Hannah ovviamente.
"Ma tu che cazzo ci fai qui?" poi si ricordò il telefono; "Dev, ti richiamo dopo, ho una cosa da sistemare" e mise giù.
"Portalo in camera tesoro, devo finire di sistemare il salone per stasera"
Hannah annuì di malavoglia e salì le scale con Harry dietro, fino a che non si ritrovarono nella sua camera.
"Allora dimmi, cosa ci fai qui?" "E' difficile da spiegare. Hai presente che le nostre mamme sono amiche da tempo, e che vorrebbero che stessimo insieme?"
Hannah annuì in silenzio, attendendo la risposta.
"Ecco, appunto. Dato che ieri sera sono tornato tardi a casa, mia mamma mi ha chiesto perché. Io le ho detto che ero fuori con una ragazza e lei mi ha chiesto chi fosse, e bhè il tuo è il primo nome che mi è venuto in mente. E lei ne è entusiasta adesso, credo che tra breve lo dirà a tua madre."
"Tu cosa?!" si alzò di scatto, presa dalla rabbia. Andò avanti e indietro per la stanza per circa cinque minuti, prima di formulare una frase che non comprendesse insulti di ogni genere.
"Quindi fammi capire, quando ci sono i nostri parenti noi due dovremmo fingerci fidanzati, giusto?" "Giusto, e non credere che mi faccia piacere, ho altre ragazze che sarebbero disposte a tutto per me e invece sono qui con te."
"Oh bhè, mica colpa mia. La prossima volta rifletti. Ciao, devo studiare."
Il ragazzo scese le scale, salutò educatamente la signora e sparì dietro al cancello.
 
Quando Hannah le mise giù il telefono Devonne iniziò a camminare verso casa.
Dopotutto Hannah e Harry non sarebbero stati così male insieme, no?
Si conoscevano dall'asilo e poi le loro madri erano migliori amiche.
Non l'avrebbe mia detto a Hannah, ne andava della sua vita.
E poi quelli erano problemi loro, lei aveva già mille pensieri per la testa.
Come ad esempio la scoperta del ragazzo che le piaceva dalla terza media fidanzato.
Non se l'aspettava.
O almeno, l'ultima volta che aveva parlato con Niall le aveva riferito che era tutto okay e che non gli interessava nessuna ragazza.
Ma a quanto pare si sbagliava il biondo.
Non sapeva se essere felice per lui o triste per se.
Gli unici che sapevano della sua cotta stratosferica erano Hannah, ovviamente, e Niall.
L'avevano sempre consolata, sia quando Zayn si fidanzava sia quando non la salutava la mattina.
E lei avrebbe voluto tanto farsi notare da lui, ma aveva paura di sembrargli goffa, sgraziata e brutta.
Tornò con i piedi per terra quando sua madre richiamò la sua attenzione, sbracciandosi fuori da casa loro.
 
****

Ciao gente!
Allora okay ora mi crederete una pazza perchè scrivo tre FanFiction contemporaneamente ma non lo sono, il fatto è che mi piace averne più di una e poi avevo le idee quindi ne è venuto fuori questo.
Che ne dite?
Spero che vi piaccia, recensite se vi va.
Su Twitter sono @xiloveirishboy se mi date i vostri nick vi aggiornerò ogni volta che metto il continuo :3

Un bacio.

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Capitolo 2
*** Capitolo 2. ***




Devonne aprì gli occhi al suono del suo telefono.
Non era la sveglia, non l'aveva puntata.
Con fatica riuscì a tirarsi in piedi e controllare di chi fosse la chiamata.
''Pronto..'' ''Dev stai ancora dormendo? Sto venendo a prenderti, muovi cazzo devo dirti una cosa!'' ''Hannah lasciami dormire..'' ''Devonne sai che ore sono?' Devonne guardò distrattamente l'ora sull'orologio appeso in camera sua, lo guardò due, tre volte fino a quando non si rese conto dell'ora.
''Oh merda! Arrivo mi preparo e scendo!'' chiuse di scatto il telefono, lo buttò sul letto e andò a farsi una doccia.
Dopodichè prese la borsa con i libri, andò in cucina a prendersi una brioche e uscì di casa più veloce che poté, trovando già Hannah davanti al cancello di casa sua.
''Eccomi eccomi!'' salì in macchina, chiuse lo sportello e si mise a sedere, assaporando a pieno la sua brioche.
''Allora, cosa dovevi dirmi?'' aveva la bocca piena ma poco le importava, erano in macchina e nessuno ci avrebbe fatto caso.
''Styles ha detto a sua madre che io e lui stiamo insieme.'' Hannah guardava la strada, ma la sua faccia esprimeva comunque quello che provava.
Rabbia.
Devonne per poco non si strozzò.
''Come scusa?'' ''Hai capito bene. Sono la sua copertura. E sua mamma l'ha detto alla mia proprio stamattina. Ho dovuto supplicare per venire a scuola, altrimenti mi avrebbe detto quanto era felice, quanto fosse bravo, intelligente, bello, magnifico Harry. Dio mio, al pensiero che mi dovrò fingere fidanzata con lui mi viene la nausea.''
''Ti ci potresti abitua..'' ma non riuscì a finire la frase. Fuori dal finestrino Zayn la salutava allegramente, abbracciato alla sua 'ragazza'.
Devonne trattenne le lacrime, e con un sorriso fintissimo li salutò entrambi, per poi voltarsi prima di vederli scambiarsi effusioni.
''Dev, mi spiace, se vuoi posso parlare con Niall, o con Louis, magari loro sanno qualcosa..'' Hannah provò a farle tornare il sorriso, senza riuscirci però.
''Sto bene Hannah, sto bene.'' la mora scosse la testa per cacciare indietro le lacrime, e addentò la sua colazione, lasciandone solo briciole.
''Ora andiamo!'' in un attimo era tornata la Devonne di sempre, allegra e vivace con tutti, e si era scaraventata fuori dalla macchina verso l'ingresso della scuola.
 
Hannah evitò per tutto il giorno Harry. Era già una sofferenza averlo di fronte a casa sua, in più la notizia del giorno precedente l'aveva messa su tutte le furie.
Come osava Harry Styles imporle di fingere di essere la sua fidanzata, solo per coprire le sue scappatelle? Hannah lo odiava, lo disprezzava per questo.
Da quando erano piccoli era sempre stato così.
Lui le tirava la sabbia negli occhi e poi dava la colpa al vento.
Ma a suo malgrado all'uscita le si presentò davanti, con tutti i suoi amici come testimoni, come per prendersi gioco di lei.
"Cosa vuoi ancora Styles?" Hannah stringeva forte i libri al suo petto, Devonne retrocesse di qualche passo.
''Oggi pomeriggio mia mamma ha organizzato una specie di festa per il nostro 'fidanzamento' quindi suppongo ci tocchi andare, sarebbe scortese far aspettare gli ospiti della nostra festa" soffocò una piccola risata e poi le fece l'occhiolino, andandosene con Louis e Liam al suo fianco e Niall per ultimo, che la guardava interrogativo. Lei mimò un 'ti spiego dopo' e lui annuì, scomparendo nella folla.
Hannah odiava Harry con tutta se stessa.
 

****
 

Ciao gente!
Allooora, ci ho messo un po' a scrivere il secondo capitolo perchè questa la aggiornerò con un po' di tempo in più delle altre, credo.
Che ne dite?
Spero che vi piaccia, recensite se vi va.
Grazie a quelli che la seguono e recensiscono, oppure anche solo leggono!
Su Twitter sono @xiloveirishboy se mi date i vostri nick vi aggiornerò ogni volta che metto il continuo :3

Un bacio! :3

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Capitolo 3
*** Capitolo 3. ***





Hannah si guardò un'altra volta allo specchio prima di scendere le scale.
Il vestito rosa pallido le scendeva lungo i fianchi, finendo sotto le ginocchia.
"Sembro una suora, yuppy yee. Adesso sei felice mamma? Mi hai rovinato la vita." si voltò verso la madre che distratta l'ascoltava, mentre cercava un paio di orecchini adatti.
"Sì sì certo, ti sta bene quello, Anne sarà felice, e Harry apprezzerà."
"Harry che? Ma chissenefrega di Harry, tanto poi la figura di merda la faccio io! Mi farà una foto e la farà vedere a tutti, ne sono certa." sibilò la ragazza, per non farsi sentire dalla madre.
Se avesse rivelato che lei e Harry non stavano effettivamente insieme il riccio avrebbe DAVVERO fatto vedere quella foto a tutti.
"Cosa amore?" "Niente, niente." Hannah sbuffò un'ultima volta, prima di scendere le scale e dirigersi verso la porta, dietro la quale la aspettavano Harry, la sua famiglia, e i suoi guai.
"Oh Hannah, sei splendida tesoro, e questo vestito non è da meno!" Anne l'abbracciò con dolcezza e le sorrise, poi le fece l'occhiolino e le indicò con la testa Harry, che stava in piedi dietro di lei con uno smoking blu scuro e una camicia bianca.
Mentre andava verso di lui pensò ancora una volta se tutto quello era necessario.
Si rispose di sì quando Harry, mentre l'abbracciava, le sussurrò "Bello il vestito, potresti diventare una monaca." lei per tutta risposta gli schiacciò un piede con il tacco delle sue scarpe, anch'esse rosa pallido, e sorrise compiaciuta nel vedere la smorfia formarsi sul viso di Harry.
"Ehm, ehm, prova" Anne era in piedi sul piccolo palco che avevano fatto mettere nel giardino di casa Styles, circondata dalla massa di persone che avevano invitato.
Diamine, era il ricevimento di un "fidanzamento", mica un matrimonio.
"Oh, bene. Volevo presentarvi i protagonisti di questo ricevimento, Harry e la sua fidanzata Hannah" Anne fece segno ai ragazzi di salire sul palco.
Harry salì fiero di se, mentre Hannah era un po' titubante. I ragazzi dopo essere saliti fecero un piccolo inchino, e Hannah ringraziò che non ci fosse nessuno che li conoscesse.
O almeno, che conoscesse lei.
Non le era mai importato del parere degli altri, ma comunque non sopportava il fatto che si parlasse di lei senza alcun motivo valido.
Ma purtroppo si sbagliò quando, mentre si sistemava il vestito che le cadeva da una spalla, scorse Louis, Liam e altri ragazzi che non aveva mai visto entrare e posizionarsi in fondo al giardino.
Tutti i suoi timori più oscuri si avverarono quando questi, prima sottovoce, poi alzandola gradualmente, iniziarono a dire "bacio, bacio" come se dovessero farlo diventare un coro da stadio.
Hannah arrossì maggiormente quando anche tutti gli altri presenti, comprese le loro madri -che evidentemente quel giorno volevano ucciderla-, si unirono al coro.
Lei si girò velocemente verso Harry "questo non è nei patti" disse seccamente sottovoce.
"Oh invece sì che lo è" e le si avvicinò al viso, poggiando le sue labbra su quelle della ragazza, che però non si mosse di un millimetro, era come immobilizzata.
Quando si staccarono ci furono molti applausi, e le loro madri con le lacrime agli occhi salirono sul palco e indicarono il tavolo del buffet agli ospiti.
Hannah scese velocemente dal palco e si diresse verso le tartine, ma qualcuno la bloccò.
"Non sembravi tanto dispiaciuta nel baciare Harry, piccioncina." "Che? Louis non sparare cavolate che è meglio. Solo che non potevo reagire, mia madre ci sarebbe rimasta male, e io non voglio farla soffrire. Quindi, ciao Tomlinson, tornatene con i tuoi amici a guardati i porno." liquidò Louis e addentò una tartina.
Era arrabbiata?
No. Era furiosa.

 
Devonne si rigirò il telefono tra le mani, aspettando che Hannah la chiamasse.
Aveva detto che l'avrebbe chiamata dopo la cerimonia.
Non sentendo nessun rumore provenire dal telefono, decise di rimetterlo nella borsa; e, dopo essersi alzata dalla panchina, si diresse verso il bar più vicino.
Mentre camminava si mise a piovere, cosa normale in quel periodo dell'anno, ma Devonne si era dimenticata di portarsi l'ombrello, quindi si mise a correre per trovare un riparo.
Le ballerine scamosciate non facilitavano l'impresa, anzi: la peggioravano.
Si girò due o tre volte prima di intravedere in lontananza 'The London Eye' un piccolo bar in una traversa del centro di Londra.
Mentre si avvicinava, presa dalla foga di non bagnarsi più di quello che era già, andò a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno.
"Scusami, io.." rimase impietrita quando vide davanti ai suoi occhi Zayn, anche lui totalmente bagnato, che la guardava sorridendo.
"No, no scusami tu Dev" l'aveva davvero chiamata Dev? Sapeva della sua esistenza? "Sei tutta bagnata, vieni entra, ti prendo qualcosa di caldo."
La portò dentro al bar e dopo aver ordinato due cioccolate calde si sedettero a un tavolo vicino alla finestra.
Si erano formate grosse pozze d'acqua, c'erano bambini che saltavano in mezzo alla pioggia e madri disperate, animali che cercavano riparo vicino ai proprietari e anziani che maledicevano il tempo.
"Allora, che ci facevi in giro con questo tempo?" la voce calda di Zayn la fece distogliere dai suoi pensieri.
"Potrei farti la stessa domanda" evitò di guardarlo negli occhi, non avrebbe retto al contatto con i suoi castani-ambrati.
"Io ero in giro per..Comprare un regalo a Becky. Tra poco è il suo compleanno e non vorrei arrivare a mani vuote alla festa.." sorrise.
A Devonne punzecchiavano gli occhi, come tutte le volte d'altronde, ma provò a resistere all'impulso di piangere, non doveva, non poteva.
"Oh, che bello. Come vanno le cose tra di voi?" finse un sorriso.
"Uh, ehm, bene, sì bene." Zayn guardò fuori dalla finestra, poi si rigirò e guardò la ragazza, sorridendo più verso se stesso che verso di lei.
Squillò un telefono, e subito Devonne mise le mani nella borsa per controllare se non era Hannah che la chiamava da dopo il ricevimento.
Ma Zayn la fermò con una mano "Tranquilla, è il mio". Tirò fuori dalla tasca il telefono e dopo essersi un po' allontanato rispose.
Devonne attese ferma ancora con la borsa sulle ginocchia.
Incredibile l'effetto che faceva quel ragazzo su di lei, eh?
Dopo poco Zayn tornò al loro tavolo, afferrò la giacca e le sorrise, ancora. "Scusami, devo proprio andare, sono in ritardo. Ci vediamo in giro!" e le diede un piccolo bacio sulla guancia, prima di uscire dal bar.
Devonne lo vide allontanarsi correndo sotto la pioggia, e quando fu abbastanza lontano si accarezzò la guancia, sorridendo come una bambina la mattina di Natale.


*****
 
Heeeeylà! 
Come state?
Io sono ancora gasata per Sanremo, sìsì.
Non sono stati magnifici? aiygekryb34uygruky34 :')
Che ne dite di questo capitolo?
E' un po' uan schifezza, ma ci ho messo tre giorni per scriverlo perchè dovevo trovare ispirazione D:
A me sembra lungo però. In confronto a quello di prima almen ho rimediato! (?)
E dato che l'ho praticamente scirtto tutto su Twitlonger posso dirvi che sono tipo 6.542 lettere.
E sì, so che non ve ne può fregar de meno. AHAHAHAHAHAHA c':
Spero che vi piaccia, recensite se vi va.
Grazie a quelli che la seguono e recensiscono, oppure anche solo leggono!
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Capitolo 4
*** Capitolo 4. ***





Anche quella mattina Devonne era in ritardo, come sempre.
Almeno non avrebbe fatto arrabbiare Hannah, dato che questa era a una visita medica e sarebbe entrata tre ore dopo.
Aprì l'armadio e guardò distrattamente i numerosi vestiti che c'erano dentro, prima di tirarne fuori dei jeans blu scuri, la sua maglietta preferita con la bandiera inglese e una felpona della GAP.
In realtà non le era mai importato troppo quello che metteva addosso, non era come Hannah che ci metteva una vita soltanto per abbinare dei pantaloni a delle scarpe, e non era nemmeno una di quelle che preparavano i vestiti la sera prima.
Semplicemente, arraffava quello che la ispirava la mattina e se lo infilava, senza tanti preamboli. Aveva il dono di avere un bel fisico, certo non magrissima, ma nemmeno grassa. Il giusto.
Sua madre le ripeteva sempre quanto fossero belle le gonne, i vestiti, e tutto il resto, ma Devonne non ne andava proprio pazza. Certo, li metteva, ma in minoranza.
Scese le scale dirigendosi in cucina, e diede un lieve bacio sulla testa a suo fratello Sam che armeggiava con la Nutella.
Quel bambino era incredibile, mangiava quintali e quintali di cibo e non ingrassava. Forse era per il fatto che era abbastanza iperattivo, quindi bruciava velocemente tutte le calorie assunte.
«Deeeev, questo pomeriggio mi porti al parco? Ho la partita con Jimmy!» Sam la stava implorando, e pur avendo la nutella sparsa per quasi tutto il viso, era davvero credibile. Aveva gli occhioni azzurri più belli che avesse mai visto, e dei capelli biondi un po' su castano spettinati che lo facevano sembrare bellissimo. Infatti, quando andavano in giro da piccoli, tutte le mamme dell'asilo fermavano sempre la loro madre per farle i complimenti sulla bellezza di Sam.
Devonne ci pensò un attimo. Cosa aveva effettivamente da fare quel pomeriggio? Hannah sarebbe partita con la sua famiglia -e quella di Harry, ovvio- per una specie di viaggio culturale, e non aveva niente in programma se non studiare e passare il venerdì sera al computer.
«Va bene, ma solo se fai il bravo» gli diede un buffetto sulla testa e si sedette a fare colazione, addentando due fette biscottate e bevendo tutta la sua tazza di latte. Sì, lei a diciassette anni beveva ancora il latte. In realtà non andava matta per il caffè, ma lo beveva, come beveva il cappuccino, ma preferiva di gran lunga il latte.
Prese la borsa e uscì di casa, incamminandosi verso la scuola, senza pensare a che ore erano e che probabilmente la signorina Glasgoury l'avrebbe rimproverata, ma lì per lì non le importava granchè.
Avrebbe avuto anche la verifica di geometria alla seconda ora, ma fortunatamente quella era la sua materia forte quindi non temeva niente. Se le fosse andata male, avrebbe comunque portato a casa un sette, e le bastava.
Era talmente presa dai suoi pensieri che non si rese conto che qualcuno la stava chiamando, da più di due minuti. Quando se ne accorse, si girò di scatto e vedendo Zayn a bordo della sua macchina arrossì improvvisamente.
«Hey, che ci fai qui? Non sei in ritardo?» Zayn aveva accostato e aveva abbassato il finestrino, in modo da riuscire a comunicare con lei. «Oh, ehm in realtà sì, ma non lo sei anche tu?» Zayn era di un anno più grande di lei, quindi a scuola si vedevano ben poco, se non per i corridoi e raramente a mensa. «No io no, oggi entriamo alla seconda ora. Se continui a piedi toccherà anche a te entrare alla seconda ora, sali, ti accompagno» le aprì delicatamente la portiera e le fece segno di entrare. Lei rimase per un attimo spiazzata dalla sua proposta. Poi guardò l'ora e rendendosi conto che le parole del moro erano vere, si sedette accanto a lui e chiuse la portiera di fianco a se.
«Allora, che ci facevi in giro adesso se dovevi entrare tra un ora?» Devonne si decise finalmente a rompere il silenzio imbarazzante che si era creato. «Mah, dovevo andare a prendere Becky ma non fa niente» si girò un attimo verso di lei, e le sorrise dolcemente. Pena, ecco cosa provava secondo Devonne Zayn. Provava pena per una ragazza come lei quindi aveva deciso di aiutarla, come si fa con le persone disabili o sulla sedia a rotelle, quando ti fanno pena decidi di aiutarle, ma alla fine non ti importa veramente di loro.
«Oh, mi spiace di aver rovinato i vostri piani, davvero, non era mia intenzione se l'avessi saputo..» ma Zayn la zittì prima che potesse continuare. «Scherzi? E' solo un piacere darti un passaggio!» si girò verso di lei, e le sorrise. Devonne probabilmente perse un battito, ma non ci fece caso, era troppo incantata a guardare il sorriso di quel ragazzo.
«Sono arrivata, grazie» la ragazza aprì la portiera e corse dentro scuola, non riuscendo a sentire quello che le stava dicendo Zayn. Pazienza, glie l'avrebbe detto dopo.
Arrivò in classe e, dopo aver subito la ramanzina della signorina Glasgoury appoggiò la testa sul banco, lasciandosi trasportare dalla fantasia, fino a che non arrivò il momento della verifica.
All'intervallo uscì soddisfatta nei corridoi. Aveva fatto giusti almeno 23 punti su 25, una bella quota no?
Aspettò che arrivasse Hannah, e quando ebbe finito di sistemare la sua roba la trascinò di nuovo nei corridoi, raccontando per filo e per segno le ultime 'novità' con Zayn.
«Dev, non voglio smontarti ma ti prego, non farti illusioni» Hannah era molto scettica su queste cose, e di certo non era una di quelle che si lasciava prendere dalle illusioni e dai filmini mentali.
«Non mi faccio illusioni, Hannah. O almeno, non più del solito..» una voce sovrastò la sua. «Hey Dev, ciao!» Zayn camminava a passo veloce verso di loro, sorridendo come al solito. Devonne tirò una piccola gomitata all'amica. «Che ti avevo detto?»
«Ciao ragazze, vi va di venire a una festa domani sera? E' il compleanno di Becky ma non credo si arrabbierà se invito qualcun altro» sorrise alle due ragazze, che lo guardavano imbambolate. «Mi spiace Zayn, ma io e il tuo amico Styles non ci saremo. Partiamo con la famiglia.» la voce di Hannah era fredda e distaccata, stare con Harry probabilmente era l'ultima cosa che voleva fare quel weekend. «Io vengo!» Devonne trotterellava in mezzo al corridoio. «Perfetto, a domani» le sorpassò con gentilezza e andò verso un altro gruppo di ragazzi, quello di Harry, Louis, Liam e Niall.
«Oddio mi ha appena invitata a una festa, oddio oddio oddio!» Devonne squittiva all'amica, che la guardava sbuffando. «Devonne, è la festa della sua ragazza» cercò di essere il più gentile possibile, infondo non voleva offenderla.
«Sì ma è comunque un invito!» prese un respiro. «Comunque muoviamoci, dobbiamo andare a biologia!» prese per una manica Hannah e la trascinò fino all'aula di biologia, facendola sedere accanto a lei.
Verso metà della lezione, le arrivò un bigliettino. «Cosa ci facevi stamattina con il mio ragazzo?» la ragazza si voltò in tutte le direzioni, incontrando finalmente lo sguardo di Becky, che la stava probabilmente maledicendo in tutte le lingue nella sua testa. «Niente, mi ha dato un passaggio, e stai tranquilla che non te lo rubo.» appallottolò il pezzettino di carta e glielo lanciò. Questa lesse avidamente e infine le fece segno che l'avrebbe tenuta d'occhio.
All'uscita Hannah prese per un braccio Devonne, che si stava per fermare per parlare con i ragazzi. «Devonne, no. Andiamo a casa.» questa l'aveva guardata preoccupata, infondo lei aveva sempre adorato tutti e cinque -eccetto Harry, s'intende- «Non ti senti bene?» era evidentemente preoccupata. «No, è solo che quel cretino di Styles ieri mi ha baciata davanti a tutti, per quella storia là. Non lo sopporto, davvero.» Devonne trattenne il respiro per un attimo, voltandosi a guardarla negli occhi. «Hai baciato Styles?» era andata tipo in iperventilazione. Dio, ma cos'aveva quella ragazza? Hannah odiava Harry, non c'era niente di cui essere felici. «Lui ha baciato me, e adesso andiamo, dai ci parlerai domani con il tuo grande amore» la tirò per un braccio e fecero per uscire dal cancello, quando una voce le fermò. «Hannah, non mi saluti? Comunque bello il vestito di ieri!» Harry urlava in mezzo al cortile, e lei era certa che tutti l'avessero sentito. Si girò e gli fece il dito medio «Vaffanculo Styles».
Devonne prese le chiavi di casa, e attaccò un foglietto sul frigorifero. "Sono con Sam al parco, torniamo più tardi, ha la partita." andò ad aprire la porta di casa, e intanto aspettava suo fratello.
«Sam o ti muovi o non ci vai a quella partita, sia chiaro!» ticchettava con le dita sulla porta di casa, aspettando di vederlo comparire. Quando finalmente si decise a scendere, lo vide vestito con la divisa da calcio che gli avevano regalato a natale, e la sacca con il cambio sulla spalla. Sì, Sam era decisamente un bel bambino.
«Eccomi, non trovavo i pantaloncini di ricambio» le sorrise contento. Lei gli frizionò i capelli e lo fece uscire, chiudendo poi a chiave la porta.
Arrivati al parco il bambino buttò a terra la sacca e corse verso i suoi amici, iniziando a giocare. Che voglia, pensò Devonne.
Stette più di mezz'ora a messaggiarsi con Hannah, la quale stava partendo proprio adesso. «Ti prego, salvami tu, io tre giorni ancora con Styles mi sparo.» «Dai, che ne sai che magari non nasce un amore? ahahaha» «Non mi aiuti Devonne.» la ragazza stava per risponderle, quando una mano sulla spalla la fece sussultare. «Oh, ciao Zayn, mi hai fatto prendere un colpo» aveva la sensazione che quella fosse la sua giornata fortunata. «Scusami, non era mia intenzione.» e le sorrise, ancora. Si sedette accanto a lei sulla panchina, e Devonne si dimenticò del telefono, di Hannah, di Sam, di tutto. Stettero a parlare per dieci minuti buoni, quando Zayn distolse lo sguardo da lei per rivolgerlo ai bambini che giocavano. «Quello non è tuo fratello?» indicò un bambino sdraiato sul prato, con un ginocchio sanguinante. Devonne si alzò di scatto, correndo verso il fratellino. «Era fallo!» jimmy, l'amico di Sam urlava contro i bambini dell'altra squadra. «Sam, che è successo al tuo ginocchio?» nel frattempo anche Zayn l'aveva raggiunta. «Mi hanno fatto lo sgambetto. Dev, mi fa male.» Sam la guardò con quegli occhioni azzurri ghiaccio. «Vieni, ti porto a casa.» tentò di alzarlo ma non ci riuscì. Alla fine tutto quel cibo si faceva sentire, eh? «Lascia, faccio io.» Zayn si caricò in spalla Sam, che gli sorrideva allegro. «Grazie Zayn».
Arrivati a casa, dopo aver preso il necessario curò suo fratello, disinfettandogli il ginocchio. Il bambino guardava Zayn sorridendo. «Ma tu sei il suo fidanzato?» indicò prima Zayn e poi Devonne, che arrossì impercettibilmente. «No, non lo è» la ragazza guardò Zayn sorridendo flebilmente, prima di continuare. «E ora vai in camera tua, ti raggiungo dopo» il bambino annuì e corse in camera sua. Dopodichè lei accompagnò Zayn alla porta. 
«Scusalo, ha solo otto anni, è ancora un po' bacato in certe cose.» lui le sorrise «Ma figurati» stava per andarsene, quando lei lo fermò. «Ah Zayn, dì a Becky che non le voglio rubare il ragazzo. Si sta facendo troppe paranoie in testa quella ragazza» lui annuì confuso, prima di scomparire in strada.
Hannah sbattè con forza lo sportello dell'auto, prima di rimettere piede a terra. Le due ore di viaggio più lunghe della sua vita, per cosa poi? Tre giorni di vacanza in un paesino sperduto nel nulla con Harry, perfetto no?
Tirò un calcio ad un sasso che rotolò per alcuni metri.
«Dai, non prendertela amore, ti divertirai con il tuo fidanzato!» sua madre le dava il tormento. «Sì, mamma, come vuoi.» sbuffò per l'ennesima volta, prima di entrare in casa.
«Allora, le camere sono un po' diverse quest'anno» annunciò il padre di Harry. «Visto che abbiamo dei neo-fidanzati, abbiamo deciso di fare dei cambi. Io e George -il padre di Hannah- dormiremo in una camera, Anne, Khaterine -la madre di Hannah- e Gemma dormiranno in un altra, e Harry e Hannah in una camera tutta loro, tanto per abituarsi a queste cose, che ne dite?» Hannah sbarrò gli occhi indignata. Di chi era stata quell'idea folle?
«NO! Non ci penso nemmeno!» aveva appena urlato senza rendersene conto. Sua madre la fulminò con lo sguardo e lei capì che non poteva opporsi.
Quando tutti si diressero verso le camere, Hannah entrando nella sua notò un letto matrimoniale. «Oh no, questo davvero no. Styles, non ci pensare nemmeno.» Harry intanto era entrato in camera, e aveva chiuso la porta alle loro spalle. «Tranquilla, non voglio costringerti. Se vuoi dormo per terra.» Hannah sorrise entusiasta. Almeno quello. «Davvero?» «Davvero, o almeno fino a che non sarai tu a chiedermi di dormire nel letto con te.» sorrise beffardo. «Bene, allora mettiti comodo perchè dormirai tre giorni per terra, caro il mio Styles».

 
*****
 
Ciao bellezzee!
Vi giuro, questo è il capitolo più lungo che io abbia mai scritto, ci sto su da quattro ore -comprese pause però-.
Che ne dite?
Devo dire che questo capitolo è più incentrato su Deyn (Devonne-Zayn), perchè ne ho parlato sempre di meno negli altri capitoli.
Vi avviso già che non succederà niente di porno in questa Fan Fiction, soprattutto con Hannah e Harry che adesso devono condividere una camera. Non vi aspettate cose a  luci rosse perchè A) Non mi va di scriverle B) Rovinerebbero tutto.
Non siamo ancora a un punto di amore platonico, ma diciamo che inizia a nascere qualcosa, o no?
Però a me non è mai piaciuto far accadere tutto subito, quindi non pensate che nel prossimo capitolo Harry e Hannah limoneranno tranquillamente mentre Zayn e Devonne faranno non so che altro, perchè rimarreste delusi.
Se facessi accadere tutto subito non ci sarebbe più gusto, non trovate?
Vabbè oh, sarò l'unica pro amori difficili ma veri e duraturi.
Grazie a tutti quelli che la seguono, la recensiscono o anche solo leggono.
Vi ricordo che su Twitter sono @xiloveirishboy e se mi date i vostri nick vi avviso quando aggiorno :3

Un beso, allh. (?)

 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5. ***




Hannah si svegliò presto, molto presto.
Non sapeva perchè, ma quando era in montagna, in quel paesino sperduto non riusciva a dormire. Doveva per forza fare qualcosa, altrimenti si sarebbe frantumata la testa con un sasso.
Afferrò il telefono, guardando l'ora. Le 9.15 di mattina, perfetto. Controllò anche se c'era campo ma, come previsto, la rete telefonica lì praticamente non era ancora stata inventata, come internet. Buttò il telefono sul letto distrattamente andando ad aprire l'acqua calda nella doccia.
Ecco, una bella doccia calda era proprio quello che le ci voleva.
Diede una rapida controllata a Harry, che fortunatamente dormiva bell'esteso sul pavimento, avvolto da un sacco a pelo e minimo due coperte, rannicchiato in posizione fetale come un bambino, prima di entrare nel bagno e chiudersi a chiave la porta.
Quando ne uscì, circa venti minuti dopo, si mise i pantaloni di Hollister che adorava e una maglia larga, tanto per stare comoda. Uscì dalla porta per prendere l'asciugacapelli e, intanto che si spazzolava i lunghi capelli biondi seduta sul bordo del letto, diede dei piccoli colpi col piede sulla schiena di Harry, cercando di svegliarlo. «Harry, Haaaarry! Svegliati!». Il ragazzo per tutta risposta mugolò qualcosa, prima di mettere la testa sotto le coperte. «Oh santo cielo, Harry. Svegliati!» Hannah si era alzata in piedi e lo scuoteva; non fortissimo, ma quanto bastava per svegliarlo.
«Lasciami ancora cinque minuti, mamma.» la ragazza sbuffò furiosamente, prima di levargli bruscamente le coperte di dosso, lasciandolo solo in mutande con la maglietta.
Lei arrossì immediatamente, e si girò dall'altro lato andando verso il bagno per finire di asciugarsi i capelli. «Capisci? Devi svegliarti, Harry. E per carità, vestiti.»
Quando emerse per la seconda volta dal bagno, Hannah notò le coperte sfatte, e Harry in giro non si vedeva.
Che fosse sparito? Perfetto, tutte le sue disgrazie sarebbero svanite con lui, per lo meno.
Ma dovette ricredersi quando, entrando in cucina, vide Harry seduto accanto alla sorella. Gemma, che era di certo una ragazza a modo, sedeva composta e mangiava delicatamente, quasi avesse paura di toccare il cibo. Suo fratello, invece, sedeva in una strana posizione, addentando più cibo che poteva e parlando con la bocca piena.
'Che schifo', pensò Hannah, prima di sedersi a tavola di fronte a lui, per fare colazione. Addentò due biscotti e bevve del cappuccino caldo.
Sì, lei al contrario di Devonne beveva caffè, cappuccino, tutto quello che includesse caffeina.
La mattina ne aveva, come dire, bisogno.
«Allora amore, come avete dormito stanotte tu e Harry?» sua mamma le sorrideva maliziosa dall'altro capo del tavolo.
«Bhè veramente Harry ha..» fece per parlare ma Harry le tirò un calcio da sotto il tavolo, guardandola in cagnesco. Lei si riprese dal colpo e rispose a sua madre, tentando di mantenere la calma e non saltare addosso a Harry per strangolarlo per bene.
«Bene, bene. Tutto bene, mamma.» sua madre le sorrise sorniona e diede una piccola gomitata ad Anne, che sorrideva al figlio adorato.
Quella era una casa di pazzi, lei ne era certa. E se quella falsa sarebbe durata ancora a lungo avrebbe dato di matto.
Finita colazione tornò in camera, e mentre si infilava la giacca, Harry entrò nella stanza, sbattendo la porta.
«Cosa c'è, Harry caro, la mammina non ti ha dato la paghetta?» lo scimmiottò Hannah, che non riusciva a capire perchè Harry fosse così arrabbiato.
«No, cara. Ma vogliono costringere sia me, sia te, a fare una lunga passeggiata per i monti oggi.» Hannah rimase un attimo immobile, prima di sfociare in un urlo di orrore.
«Che cosa?! No, io non vado a fare nessuna lunga passeggiata da nessuna parte, specialmente con te e la mia famiglia! Giammai! Io mi oppongo.» Harry cercò di trattenere le risate, ma invano. «Cosa dicevi prima sulla mia paghetta, cara?» andò verso il bagno e si chiuse la porta alle spalle, girando due volte la chiave nella serratura.
Hannah corse verso la camera di sua madre, con l'intento di parlarle su quella 'lunga passeggiata'. «Mamma, che cos'è la storia di questa passeggiata?» Sua madre voltò il capo, e le sorrise, richiamando anche l'attenzione di Anne. «Sì, oggi andiamo tutti insieme a fare una passeggiata lungo il monte, prevediamo di tornare questo pomeriggio tardi. Ti divertirai, vedrai, e poi ci sono Harry e Gemma» Anne annuì, tornando a frugare nel suo armadio.
«Sì, va bene mamma, certo.» roteò gli occhi e si diresse verso l'uscita, tentando ancora una volta di trovare campo.
Dopo circa due ore di cammino, Hannah era rimasta notevolmente indietro rispetto agli altri. E Harry con lei.
Ad un certo punto si fermò e si buttò a terra, urlando uno sbiascicato «Andate, io vi raggiungo!»; chiuse leggermente gli occhi, per non avere il sole negli occhi.
Diamine, come aveva fatto a non portarsi gli occhiali da sole?
Pochi secondi dopo sentì un tonfo abbastanza pesante accanto a lei. Aprì gli occhi di scatto e si ritrovò Harry steso sul terriccio, il fiato corto e i RayBan scuri sugli occhi.
«Non vai avanti con gli altri?» Hannah era ancora distesa per terra, ma questa volta era girata col viso verso Harry, che la osservava da dietro i grandi occhiali da sole a specchio.
«Scherzi? Non mi reggo neanche in piedi!» Anne si sbracciava da una centinaia di metri più avanti, facendo segno ai ragazzi che loro sarebbero andati avanti. Harry le fece un 'ok' mimato con le braccio e tornò a distendersi per terra, nella stessa posizione di prima. Stettero per almeno mezz'ora in quella posizione, prima che qualcosa li 'svegliasse'.
Hannah aprì gli occhi e un cielo nuvoloso nero la sovrastava, portando con se vento gelido e piogge. Un brivido di freddo le percorse la schiena, facendola scattare in piedi.
«Harry, Harry, svegliati. Sta venendo il diluvio. Dove sono gli altri?» Harry si alzò e si mise accanto a lei, sovrastandola di almeno una decina di centimetri di altezza.
Socchiudeva gli occhi per riuscire a vedere più nitido, ma niente, non vedeva assolutamente niente.
Hannah tirò prontamente fuori il telefono, controllando se ci fosse campo. Per una volta, c'era. Digitò velocemente sui tasti il numero di sua madre e lo accostò all'orecchio.
Uno squillo, due squilli, tre squilli. «Daaai, rispondi!» era nervosa e camminava avanti e indietro. «Pronto amore?» «Mamma! Sta venendo il diluvio dove siete tutti?» tremava e saltava nello stesso momento. «Amore siamo saliti troppo in alto, qui il vento è molto più forte e l'acqua ha invaso tutto. Ci siamo fermati in un motel per stanotte. Tu e Harry tornate a casa e state al caldo, non preoccupatevi.» Hannah sbarrò impercettibilmente gli occhi, diventando più bianco del bianco. «C..c..cosa?» «Amore devo scappare, ti voglio bene ciao!» e riattaccò, senza lasciar risposta ad Hannah, che si girò verso Harry sconvolta.
«Allora?» chiese lui, con un minimo di tensione nella voce. «Allora niente, sono bloccati in un motel, noi possiamo solo tornare a casa.» «Ah, okay.» era tanto sconsolato quanto lei.
Passarono tutto il tempo zitti, se non per fare qualche riferimento al tempo che incombeva tempestoso su di loro. Solo quando Harry notò che Hannah tremava, si decisero a rompere il silenzio. «Tieni» Harry si tolse la felpona calda viola e gliela porse, sorridendole. Hannah non era sicura se prenderla o no. In fondo anche Harry poteva avere freddo, no? «Avanti, si vede che tremi.» Harry la incoraggiò e gliela appoggiò sul braccio, rimettendosi in marcia verso casa. Lei non aspettò un attimo in più per mettersela, e appena l'ebbe addosso fu invasa dal profumo di Harry. Non era male, ma pensare che era comunque Harry la fece ricredere.
Quando riuscirono a tornare a casa, constatarono con gioia che erano rientrati circa dieci minuti prima che cominciasse a piovere, ma non una pioggia normale: una pioggia che era quasi grandine.
Dopo cena si misero davanti al camino -che Harry aveva acceso con due ciocchi di legno che aveva trovato in uno sgabuzzino- e si riscaldavano sotto alle coperte di lana che avevano. Hannah con felicità apprese che nel salotto c'era campo, e non perse occasione per scrivere a Devonne. «Dev qui non c'è campo, diluvia e io sono chiusa a casa con Harry da sola. Dobbiamo anche condividere la camera, perchè le altre le hanno chiuse a chiave i miei prima di uscire e hanno loro le chiavi. Ti prego salvami.» fece in tempo ad inviare il messaggio che l'unica tacca di linea che aveva sparì totalmente.
Verso mezzanotte, Hannah si preparò per dormire e si mise a letto, nella speranza di riuscire a chiudere occhio, nonostante i tuoni e i lampi, e così fece pure Harry, sdraiandosi sul freddo pavimento nel suo sacco a pelo.
All'una e mezza circa, un tuono fece tremare i muri della casa, facendo svegliare di soprassalto Hannah, che ormai era totalmente impaurita. Da quando era piccola non sopportava i temporali, non li aveva mai sopportati e mai lo avrebbe fatto.
Scese dal letto e si chinò leggermente Harry, che faceva versi poco carini. «Harry, ti prego svegliati.» Harry si girò piano verso di lei, riuscendo a riconoscerne solo i capelli biondi chiari. «Dimmi» aveva la voce impastata. «Verresti.. Ecco verresti a dormire con me? Ho sempre avuto paura dei temporali.» ammise flebilmente la ragazza.
Harry annuì solo, prima di coricarsi sotto le coperte insieme ad Hannah.
Con grande sorpresa di lei, Harry le cinse la vita con le braccia, mormorando parole incomprensibili.
Probabilmente stava dormendo e non si rendeva conto delle sue azioni, e Hannah non ci fece troppo caso, d'altronde era molto stanca anche lei, e una dormita le avrebbe fatto bene; quindi si girò dall'altra parte, prima di sprofondare in un lungo sonno.
Devonne si sistemò una ciocca di capelli color corvino dietro all'orecchio destro prima di uscire dal bagno e guardarsi allo specchio.
Aveva un vestito viola non troppo lungo, che le fasciava il corpo e i lineamenti.
Era una delle poche volte che metteva un vestito del genere, ma per Zayn questo ed altro, no?
Infilò ai piedi le scarpe col tacco 9 afferrando la borsa, per poi dirigersi verso l'uscita. "Vado ad una festa, non so a che ora torno. Non aspettatemi svegli, baci." attaccò il foglietto sul frigo e mentre apriva la porta di casa, suo fratello Sam la fece girare. «Deeeev, dove vai vestita così? Esci con il tuo fidanzato? Zim, Zun, com'è che si chiamava?» Devonne le sorrise dolce, chinandosi verso il volto del bambino. «Zayn, si chiama Zayn. E non è il mio fidanzato. Ciao Sam, promettimi che farai il bravo.» Sam annuì solenne mettendosi in riga, come se dovesse partire per andare in guerra in Vietnam e stesse facendo il giuramento di fede.
Chiamò un taxi che non attardò troppo ad arrivare, salì e diede l'indirizzo. «44esima strada, Forth Evenue.» Il taxista fece cenno di sì col capo e mise in moto la vettura, che partì velocemente verso la via indicata.
Una volta arrivata, Devonne pagò il taxista e scese, dirigendosi vaga verso l'ingresso della casa.
La musica che veniva dall'interno era abbastanza alta, tanto che si sentiva fin dal giardino. Gente sparpagliata ballava anche lì, con due o tre drink in mano. Alcolici, molto probabilmente.
Appena entrò, Becky la raggiunse sorridendo un po' brilla, tirandosi dietro il povero Zayn che acconsentiva ad ogni sua moina, ma non appena mise a fuoco chi aveva effettivamente davanti diventò paonazza.
Devonne col suo vestito viola, i capelli un po' mossi lasciati sciolti sulle spalle e il leggero trucco la facevano sembrare una dea in confronto alla barbie sciatta che era Becky quella sera, con un vestito -e lo smalto sulle unghie, ovvio- rosa schokking, il tacco dodici e i tre chili di fondotinta e mascara che si era messa in viso.
«E tu che cosa ci fai qui?» erano appena le otto di sera e già gracchiava come un vecchio corvo solitario. A quel punto s'intromise Zayn. «L'ho invitata io, non pensavo ti dispiacesse.» e diede una rapida occhiata a Devonne, che lo ammirava quasi sciogliendosi a alla vista di quel ragazzo in camicia.
«No, ehm, non fa niente. Vieni Emily, entra.» spinse Devonne con un po' troppa forza dentro casa, tanto che barcollò; tirò per un braccio Zayn e lo portò il più lontano possibile da Devonne. «Ci vediamo dopo!» Zayn le aveva mimato quelle parole, mentre la barbie lo trascinava via con se.
«Comunque mi chiamo Devonne, non Emily.» sospirò sconsolata Devonne, tra i denti.

 
ϟ
 

Ciiiao bellezze!
Oggi sono un po' scombussolata per motivi miei, e sono anche triste per Zayn :(
Perchè alla fine i One Direction senza di lui non sono i One Direction, sono solo Harry, Liam, Niall e Louis (come hanno detto loro). D:
Comunque, torniamo al capitolo.
Vi ringrazio infinitamente, e sapete perchè? Per le 17 recensioni che ho ottenuto in soli quattro capitoli!
So che non è il massimo ma per me è un gran traguardo :')
Poi ringraziano tutti quella che la seguono, che la leggono in incognito (?) e che la recensiscono.
Questo capitolo è un po' più Hanny (Hannah-Harry) che Deyn, perchè boh, mi andava AHAHAHAHA.
In effetti questo capitolo non è un granchè, ma capitemi, è l'una e venti del mattino! D:
AHAHAHHA.
Vi ricordo che su twitter sono @niallsweeties (sì, ho cambiato nick) e se mi date i vostri nick vi avviso quando aggiorno :3
Okay bom, vi lascio adesso.

Un bacione, grazie. allh (:



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Capitolo 6
*** Capitolo 6. ***



Devonne si guardò intorno spaesata. La casa di Becky era gigantesca, ci sarebbero passati persino sette elefanti seguiti da gazzelle trottanti, se avessero potuto.
Intravide un tavolo adibito a cibo e bevande, e ci corse contro, afferrando un bicchiere di Coca Cola, tanto per tenersi sobria.
Non appena si girò, non potè non notare Zayn, nel centro del salone, con Becky che, come dire, si strusciava contro di lui. E a Zayn questo non dispiaceva affatto.
Ma poi, a chi sarebbe dispiaciuto veramente? Becky, pur essendo una barbie gonfiabile, era carina come ragazza. In più se aveva tette e culo al posto giusto,  ragazzi andavo pazzi per quelle come lei, che la davano via abbastanza facilmente.
Sospirò, appoggiandosi alla grande colonna dietro di lei. Pur provando con tutte le sue forze a smettere di guardare quella scena alquanto ridicola -che soprattutto le faceva male- non riuscì a smettere di guardarli dimenarsi insieme, da coppia che erano.
Becky pur avendo quei tacchi vertiginosi, e aver ingerito quantità d'alcool come non mai, riuscì a fare una piccola giravolta su se stessa, per poi cadere tra le braccia di Zayn. Solo in quel momento si accorse che Devonne li stava guardando.
Sorrise maligna, e attirò verso di se Zayn, tirandolo per il colletto della camicia. Lui si guardò spaesato in torno, non capendo. Incontrò lo sguardo ormai spento di Devonne correre via, prima di trovarsi le labbra rifatte della sua ragazza addosso.
Devonne si allontanò abbastanza per porre fine alle sue sofferenze, se fosse rimasta un secondo di più a vedere Becky che saltava addosso a Zayn non avrebbe retto di sicuro.
Si guardò in giro, tentando di capire dov'era finita. Era in un maestoso giardino, e anche se era tardi riusciva a riconoscere le varie orchidee e i tulipani rossi.
Strano, non erano tipici di quella stagione.
Notò anche una piscina, non molto grande ma comunque era una piscina in un giardino.
Altro che sette elefanti, in quella casa ce ne potevano entrare sedici di elefanti!
Guardò distrattamente un gruppo di ragazzi ubriachi togliersi i vestiti e buttarsi in piscina, provocando innumerevoli schizzi.
Si sedette accanto a un albero, che non riusciva a riconoscere, abbassò la testa, autocommiserandosi sul fatto che non avrebbe mai potuto ottenere le attenzioni che Becky riceveva da Zayn.
Infondo, come poteva un ragazzo interessarsi anche solo minimamente a una come lei? Non era della categoria di Becky, ne di quella di Hannah.
Non era magra come le altre, non era perfettina come tutte le altre, non era così femminile come tutte le altre.
Sospirò ancora una volta, spostandosi una ciocca di capelli dal viso.
«Devonne, cosa ci fai qui tutta sola?» Devonne si voltò di scatto verso quella voce familiare che l'aveva distolta dai suoi pensieri, incontrando quegli occhi azzurri che si riconoscevano anche al buio.
«Ciao Niall, avevo bisogno di un po' d'aria.» mentì, e sorrise nel vedere la smorfia che si creò sul volto di Niall, alle sue parole. «Si, e io sono il principe d'Inghilterra. Su Devonne, sai che di me puoi fidarti.» le tese una mano, che lei afferrò e la tirò su in piedi. Era più bassa di lui di poco, ma lui non perdeva giorno per rinfacciarglielo. 
«Per Zayn» disse solo, guardandosi i piedi. Niall le tirò su il viso, sfoggiando uno dei suoi soliti sorrisi. «Cosa è successo 'sta volta?» lei sbuffò, trascinandolo fino a dentro alla casa, portandolo nell'esatto punto in cui era prima. «Guarda» indicò con un dito tremante la stessa scena che le si era presentata una mezz'oretta prima, cercando di trattenere le lacrime. 
«Allora è lui quello stupido, non sa cosa si perde, dico davvero.» Devonne sorrise a quelle parole. Lui le porse di nuovo la mano «Ti va di ballare? Così non pensi a quel decerebrato» le sorrise. «Con piacere!» lo prese per mano, e si diressero anche loro in mezzo alla matassa di gente che ballava in quell'enorme salotto.
Le note di Party Rock risuonavano forti, e la musica invadeva tutto e tutti.
Fu a quel punto che Devonne decise di non pensare a Zayn, di non rovinarsi la serata, e di divertirsi con Niall.
«Hey, ma quella non è Emily, la tua 'amica'?» Becky indicò distrattamente Devonne, che ballava con Niall, e sembrava anche divertirsi. Zayn non rispose, si limitò a guardarli insieme. Sembravano, felici? Un qualcosa gli si formò all'altezza dello stomaco, impedendogli di muoversi.
Che fosse diventato geloso di Devonne? Impossibile, era già fidanzato.
«Zayn, Zayn caro! Cosa ti succede?» Becky gli schioccò due dita davanti la faccia, per far tornare l'attenzione del ragazzo su di se.  «Non sarai mica geloso di quella, spero» Zayn si passò una mano nei capelli, in agitazione. «No no ma va, cosa te lo fa pensare?» sorrise forzato. «Li stai fissando da un quarto d'ora, santo cielo!» Becky aveva la voce più insopportabile che avesse mai sentito, e Zayn se ne rese conto solo in quel momento.
«Ce la fai a fare una piroetta?» Niall sorrideva allegro a Devonne, che gli ballava davanti anche lei sorridendo. Era riuscito a non fargli pensare a Zayn per quasi un ora, e la cosa non era facile. 
«Certo!» fece una giravolta su di se, barcollando verso la fine sui suoi tacchi, troppo alti per i suoi standard.  «Attenta che così cadi!» Niall la prese per la vita giusto in tempo, prima che cadesse a terra come un sacco di patate. Ci mancava solo quello, per carità.
Devonne si girò sorridente «Grazie Niall, mi hai evitato una figura di merda» si accorse troppo tardi di essere terribilmente vicina a Niall, che continuava a sorriderle.
«Amico, guarda che se continui così ti si sciuperanno gli occhi» Liam rideva della sua stessa battuta, dando una piccola pacca sulla spalla a Zayn che si era allontanato con una scusa da Becky, e non smetteva di guardare Devonne e Niall. Oh no, quei due non si sarebbero baciati, per nulla al mondo.  «Guarda che se ti piace, devi smetterla di fare il cretino e andare da lei» Liam si era ripreso dalla risata di poco prima ed era diventato improvvisamente serio. «Piacere? Lei a me? Ma va!» afferrò un bicchiere e lo riempì di Fanta, bevendola tutta d'un sorso. «Allora perchè stai stritolando quel povero bicchiere, mentre quei due si stanno per baciare?» Liam indicò il bicchiere nella mano di Zayn, ormai ridotto a brandelli. Zayn non rispose, annuì soltanto, prima di allontanarsi.
«Niall, ti spiacerebbe toglierle le mani di dosso?» Zayn era arrivato alle spalle del biondo, cogliendo di sorpresa sia lui, sia Devonne.  «Perchè dovrei scusa? Torna dalla tua ragazza» indicò con la coda dell'occhio Becky, che cercava di farsi largo nella folla che si era creata intorno a loro.  «Non sono affari tuoi»  «Allora non sono affari tuoi nemmeno quello che faccio io, se sei uno svampito totale che non sa nemmeno cosa prova non so che dirti» Niall aveva lasciato la vita di Devonne, che si era leggermente allontanata. «Non ti azzardare più a toccarla» Zayn ringhiava tra i denti. 
«Altrimenti?» «Altrimenti vedi che fine fai» si erano avvicinati, troppo a dir la verità. «Basta, smettetela! Sembrate due bambini!» Devonne si era messa in mezzo, guardando prima uno poi l'altro. «Mi avete deluso, mi aspettavo di più da voi.» disse, prima di girare i tacchi e uscire da casa di Becky. Zayn la rincorse fino alla porta, quando venne fermato da qualcuno. «Zayn dove stai andando? Non puoi lasciarmi qui, è la mia festa, sei il mio ragazzo!» Becky urlava con la sua voce tutt'altro che melodica. «Ero il tuo ragazzo, ero» le rispose Zayn, prima di uscire anche lui dalla porta.
Hannah aprì leggermente gli occhi, cercando di non richiuderli subito. La luce che entrava dalla finestra posta a lato del letto era accecante, soprattutto di prima mattina.
Impiegò una manciata di secondi, prima di capire dov'era. Si trovò davanti due occhi verdi che la fissavano, tutt'altro che malefici. Solo in quel momento si ricordò di cosa fosse successo quella notte.
Si buttò le coperte ai piedi e si alzò frettolosamente dal letto, ricordandosi a suo malgrado -o forse no- che Harry dormiva in mutande.
«Già sveglia, principessa?» Harry si strofinava gli occhi, alzandosi dal letto e dirigendosi verso la finestra, scostando leggermente le tendine. «Non vorrei allarmarti, ma qui siamo invasi dalla neve, stanotte ha nevicato subito dopo il temporale. Siamo bloccati, a quanto pare.» Hannah sbarrò gli occhi, e Harry sorrise nel vedere la sua reazione. «Stai scherzando spero!» scavalcò il letto e si buttò sulla finestra, aprendo del tutto le tende. Era vero, erano davvero bloccati nella neve.
«E adesso che cosa facciamo? Io non intendo rimanere più del previsto in questa casa con te.» Hannah andava avanti e indietro per la stanza, cercando di trovare una soluzione.  
«Non mi è sembrato che la pensassi così, stanotte quando mi hai chiesto di farti compagnia nel letto» Harry sorrideva malizioso alla ragazza, che gli tirò uno schiaffo sul braccio.  
«Senti, mettiamo le cose in chiaro. Avevo paura del temporale, okay? E poi non è successo niente, assolutamente niente!» gesticolava animatamente, mentre parlava, in preda al nervosismo.
«Se lo dici tu» Harry sorrideva compiaciuto, mentre si dirigeva in cucina, afferrando la scatola dei cereali. 
Hannah lo raggiunse, e si sedette a tavola. «Come fai ad essere così calmo? Voglio dire, come ci riesci?» Harry si girò leggermente verso di lei, tenendo i cereali a mezz'aria. «Bhè, cerco sempre di pensare al meglio. In più, non sono così paranoico come te, e ammetto che non è così una palla passare del tempo con te, quindi non mi preoccupo» sorrise, prima di tornare a versarsi i suoi cereali nella ciotola di latte.
Hannah sbuffò leggermente. «Vuoi che ammetta che passare del tempo con te non è così male?» Harry annuì, sedendosi di fronte a lei.  «Okay va bene, passare del tempo con te non è così male! Ma stai tranquillo che questa è la prima e l'ultima volta che te lo dirò.» Harry annuì distrattamente. «Certo, come la storia del dormire per terra».
 
ϟ

 
Haola gente!
Come state?
Io sono un po' giù per cose mie ma anche felissima sempre per motivi miei ewe.
Ma non voglio annoiarvi coi miei problemi, pensiamo al capitolo.
E' totalmente osceno, orrendo, e scusate se ho fatto errori ma non ho avuto il tempo di rileggerlo.
Dicevo, è orribile, avevo in mente tutt'altro e invece mi è uscito così cwc.
Grazie per le recensioni, per quelli che la seguono e per chi la legge in incognito con la CIA (?).
Su Twitter sono @niallsweeties (ho cambiato nick :3 ) e se mi date i vostri nick vi avviso lì quando aggiorno c:

Un bacione, grazie di cuore!
allh. <3

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7. ***



Hannah si appoggiò distrattamente al tavolo della cucina, cercando il telefono tra le tasche dei suoi pantaloni della tuta.
Il motivo per cui odiava le tute? Erano così sciatte e prive di significato, ma quando stavi i casa bloccata dalla neve col freddo che ti assale non credo che nessuno rinunci a mettersi qualcosa di pesante addosso, anche se fosse l'obrobrio più grande di questo mondo.
«Pronto?» rispose speranzosa al telefono, sentendo dall'altro capo la voce squillante di sua madre. «Amore, noi siamo ancora bloccati, come siete messi voi?» Hannah sbuffò prontamente a quelle parole. «Merda» sospirò a bassa voce Harry, che stava ascoltando tutta la conversazione. «Noi pure, bloccati in casa» «Oh bhè, voi siete giovani e innamorati, potete permettervelo!» Hannah roteò gli occhi. «Si mamma, ciao a dopo» e le appese in faccia.
«Cosa c'è, ti da' fastidio che parli di noi due come coppia?» Harry rideva sotto i baffi. «Coppia? Tu credi che io e te potremo mai essere una coppia? Ma neanche per idea!» Hannah si alzò dalla sedia e si diresse verso il bagno, ma Harry la superò e si piazzò davanti alla porta, incrociando le braccia. «Ti dispiace lasciarmi passare? Sai, vorrei lavarmi, non sono mica anti-igienica come te, sai?» Harry sbuffò «Sempre simpatica eh? Comunque non ti lascerò passare finchè non ammetterai che un po' ti piaccio» Hannah a quelle parole sbiancò. «Ma ti sei rincitrullito o cosa?» lui le si avvicinò al viso, gli occhi fissi su quelli di lei. «Ammettilo dai» Hannah mandò a fatica la saliva giù in gola. «No, mai e poi mai. E adesso, ciao» lo superò con nonchalance e si chiuse la porta del bagno alle spalle.
Harry era davvero un ragazzo carino, neanche tanto male no?
No, no, ma che razza di pensieri contorni le si stavano formando in testa?
Colpa di quella specie di clausura e tutta quelle neve, ovvio.
«Bene, che si fa?» era uscita dal bagno e si era buttata sul divano in salotto, facendo zapping continuo con la tv.
«Non abbiamo tipo internet, un computer o oggetti di tecnologia moderna?» Harry si era seduto accanto a lei, rubandole di mano il telecomando e cambiando canale. «Hey!» si spostò una ciocca di capelli biondi dal viso. 
«Comunque no, non abbiamo nessun computer, internet o oggetto di tecnologia moderna qui» sospirò sconsolata.
«Ci sono!» dopo una ventina di minuti Harry si era deciso a dire qualcosa. «Vorresti dire che adesso dovrei vedere una lampadina che ti si accende in testa ed esultare felice?» lo scimmiottò Hannah.
«No cara -e le fece una smorfia- potremmo giocare a Monopoli, ce l'avete no?» «Certo che ce l'abbiamo, ma ti sei preso scemo? Monopoli?» Harry sorrise eccitato «Perchè no?» «Mmm fammi pensare.. Forse perchè abbiamo 18 anni e quel gioco è la cosa più noiosa di questo universo?» lui sbuffò «Andiamo Hannah, lasciati un po' andare!» le sorrise «E va bene».
«Non vale hai barato!» Hannah si era alzata in piedi e gli puntava un dito contro. «Hai barato, ecco, non vale».
«Non è colpa mia se non sai tirare due dadi e finisci sulla mia proprietà più costosa, eh!» Hannah battè con forza i piedi per terra. «Non vale non vale non vale!» «E meno male che avevi 18 anni eh?» lei storse il naso. «Cosa vorresti insinuare?» «Che sei ancora una bambina» rispose con noncuranza lui, scrollando le spalle.
«Vaffanculo Harry» Hannah girò i tacchi e se ne andò in camera sua, sbattendo con violenza la porta. «Ma che le è preso a quella?» sospirò lui.
«Merda merda merda merda!» Hannah urlò da camera sua, buttandosi a peso morto sul letto.
Harry entrò spalancando la porta «Tutto bene?» lei lo guardò interrogativa «Si perchè?» «Hai gridato ripetutamente merda, pensavo ti fossi fatta male e sono venuto a vedere» lei sorrise involontariamente. «Ah, grazie. Comunque no, è che non riesco ad aggiornare l'iPhone» «Vuoi una mano?» «Sai aggiornare un iPhone? Non te lo fa il papino?» lui le sorrise forzato prima di sedersi accanto a lei.
«Harry cazzo! E se mi si cancellano tutte le applicazioni e le foto? E la musica?» si voltò verso di lui, supplicandolo con lo sguardo. «No no ma va! Fidati!» «Ne sei sicuro?» «Facciamo così. Tu adesso mi detti tutte le tue applicazioni e io me le segno okay?» le sorrise dolcemente. «Tutte? Ma Harry saranno almeno quaranta! Sei sicuro?» «Certo, non preoccuparti».
«Quanto manca?» Hannah tirò uno schiaffo sul braccio di Harry per svegliarlo «Mm, eh? Ah si, un minuto» le sorrise, di nuovo.
«Cazzo Harry guarda!» indicò con un dito lo schermo del computer. «Anche le foto mi ha eliminato!» «Come? Non è possibile cazzo! Controlla bene!» Hannah continuava ad andare sulla parte delle foto, ma non ne usciva niente. «Cazzo».
«Senti Hannah..scusa» «Si okay va bene» la sua voce era diventata improvvisamente fredda e tagliente. «Aspetta, guarda. Questo non è mica il tuo sfondo?» Harry indicò lo sfondo del telefono della ragazza, ancora attaccato al computer. «Si perchè?» «Non l'avevi mica nelle immagini? Senza immagini non avresti lo sfondo, no?» nel viso di Hannah si formò un briciolo di speranza. «Cazzo si! Ci sono ancora tutte!» Saltava euforica, staccando il telefono dal computer e ammirando tutti i nuovi aggiornamenti come una bambina quando trova qualcosa di nuovo con cui giocare. «Grazie Harry grazie!» gli saltò al collo, stringendolo in un abbraccio.
All'inizio lui ne rimase sorpreso, ma poi ricambiò stringendola a se.
«Oh, ehm, davvero, grazie Harry e..scusa» Hannah si era staccata da lui ed era paonazza in faccia. «Eh, di che?» le sorrise «Comunque, ci sono anche tutte le app?» «Aspetta che controllo» Hannah si era messa a scorrere le pagine del tuo telefono, attenta. «Ne mancano alcune» «Allora siediti che le ri-installiamo, okay?» lei annuì leggermente con la testa, risedendosi accanto a lui.
Harry le cinse con un braccio la spalla e incominciò a dettare nomi di applicazioni. Ad un certo punto si fermò, non sentendo più nessun nome di applicazione. Si girò verso Harry e lo trovò mezzo addormentato sulla sua spalla.
Guardò distrattamente l'ora. Le undici e mezza. Avevano fatto tardi.
Si fermò per un secondo a guardarlo. I ricci leggermente spettinati erano effettivamente spettinati, gli occhi verdi erano ormai chiusi e cingeva ancora con il braccio Hannah.
Sbadigliò, mettendosi una mano davanti alla bocca e appoggiando il telefono al comodino. «Grazie Harry» si addormentò pronunciando quelle parole.
 
Devonne si svegliò a fatica, e cercò di decifrare la figura confusa che aveva ai piedi del letto, che la stava chiamando a gran voce.
«Dev svegliati, svegliati!» Sam le tirava via le coperte, e lei tentava di riprendersele. «Mmmm Sam lasciami dormire..» mugugnò lei, tirandogli un cuscino in faccia.
«Ahia! Bhè se non vuoi svegliarti vado a dire a Zayn che stai ancora dormendo russando come una capra» a quel nome Devonne si rizzò a sedere, sistemandosi i capelli.
«Chi hai detto che c'è alla porta?» si strofinava gli occhi, e pian piano la figura di Sam davanti a lei diventava sempre più nitida. «Zayn, il tuo fidanzato!» Devonne lo superò correndo verso la porta d'ingresso, spalancandola. «Zayn, che diamine ci fai qui?» sorrise imbarazzata alla vista della sua espressione divertita quando la vide in pigiama sul vialetto di casa sua. «Carino il pigiama» si guardò i vestiti, e si accorse troppo tardi di essere ancora in pigiama. Nella foga del momento non aveva calcolato questo piccolo particolare.
«Oh, ehm, grazie. Comunque perchè sei qui?» si appoggiò allo stipite della porta, mordendosi il labbro inferiore per resistere dall'impulso di saltargli addosso. Quella mattina Zayn era più bello del solito, a parer suo.
«Volevo chiederti scusa per ieri sera..» solo a quel punto Devonne si ricordò della serata precedente e di quello che era successo. Del modo in cui ci strusciava su Becky, di come si stava divertendo con Niall e di come era sfociata nell'assurdo quella serata. «Ah già, ieri sera -ammise, con un pizzico di riluttanza-. Se sei venuto a chiedermi scusa, ti sbagli. Dovresti prima chiedere scusa a Niall, lui sì che non c'entrava in questa storia».
Tentava di reprimere il sentimento che provava verso di lui, che di sicuro l'avrebbe condizionata a perdonarlo subito. Si era comportato da egoista, e questo non andava affatto bene.
«Ma l'ho già fatto. Dev dai..» le si avvicinò, e le prese le mani. «Ero venuto anche a chiederti se volevi uscire con me, oggi a pranzo, per poter parlare bene di questa cosa.» la mente di Devonne stava letteralmente andando in tilt. Da un lato era ancora arrabbiata per la sera precedente, e dall'altro continuava a fissare le loro mani intrecciate.
«Oh, al diavolo» sussurrò tra se, prima di farlo sciogliere -a suo malgrado- le loro mani. Va bene, ti faccio uno squillo quando sono pronta» gli sorrise, prima di chiudergli la porta in faccia.
 

 
SONO VIVAAA!
Non dovrei dirlo dato che aggiorno come al solito, ma in questa settimana mi sono sentita come se fossi morta qui su EFP (?).
Aaaallora, molti di voi nello scorso capitolo mi hanno chieso di Hannah ed Harry, perchè ne avevo parlato poco.
Eeed eccovi le mie scusee! (?)
No perchè oraticamente ho deciso di fare un capitolo incentrato su una coppia e una piccola parte dedicata all'altra e viceversa, no? No, okay.
Comunque, la parte di Hannah dell'iPhone, è successa davvero (tratta da una storia vera wowoo). Ieri sera una mia amica parlava su iMessage con un suo 'amico' e visto che mi sentivo forever alone avevo deciso di aggiornare il mio telefono, solo che è andato tutto in palla e pensavo di aver perso tutto, invece solo la musica che comunque doveva ricaricare, yeah buddiee!
Vabbbè, adesso mi sento potente con l'aggiornamento ee.
Voglio come al solito ringraziare chi recensisce, mette tra le seguite o legge in incognito con la CIA (?) perchè mi fate davero felice.
Nelle seguite di 30 persone, ma io vi amo!
Non è un gran record per molti ma per me lo è, cioè con questo sono sette capitoli!
Ricordo che su Twitter sono @niallsweeties e se mi date i vostri nick vi avviso lì quando aggiorno :)
Adesso vi lascio e mi ritiro (?) :3

Ah, se vi va di passare nella mia nuova storia:3 Ci tengo tantissimo è solo un capitolo per ora daaai cwc.
Un bacione, allh (:
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***



«Sam, comportati bene e dì alla mamma che sono uscita a pranzo» Devonne accarezzò piano la testa di suo fratello Sam, lasciandogli un bacio umido sulla fronte e afferrando le chiavi di casa, sbattendo la porta alle sue spalle.
Prese in mano il telefono mentre usciva dal vialetto di casa sua, sporgendosi un poco per cercare di vedere se c'era Zayn ad aspettarla. Stava per comporre il numero, quando qualcuno la fermò da dietro, stringendole la vita e facendola sobbalzare, lasciandole sfuggire un urletto di spavento. «Non provarci mai più, intesi Malik?» Devonne si girò verso di lui, notando troppo tardi che la distanza dei loro visi era minima, diventando rossa almeno come un pomodoro, e staccandosi dalla sua presa.
«Allora, dove andiamo a mangiare?» era ritornata del suo colorito normale, e aveva preso a camminare all'impazzata, quasi volesse bruciare le scarpe. «Devonne, calmati, vai piano, okay che sono un ragazzo sportivo ma è sabato, non ho voglia di correre!» Zayn la raggiunse, socchiudendo gli occhi per via del sole e voltandosi a guardare Devonne, che adesso si stava guardando i piedi, senza proferire parola.
«Scusami» dopo imbarazzanti minuti di silenzio, Zayn era finalmente riuscito a dire qualcosa; Devonne si voltò a guardarlo, leggendo nei suoi occhi l'amarezza e il dispiacere per quello che aveva effettivamente commesso la sera prima.
«Sei geloso di Niall?» Devonne si voltò a guardarlo, abbassando gli occhiali da sole di Gucci che le aveva regalato Hannah la scorsa Pasqua. Zayn sorrise, imbarazzato. Forse era la prima volta in vita sua che lo vedeva imbarazzato.
«Non sono geloso!» rispose lui, arrossendo e girando la testa dall'altra parte, iniziando a calciare un sasso col piede destro.
«Allora perchè ti alteri non appena nomino Niall? Anche stamattina al suono del suo nome ti sei un po' alterato.» rispose Devonne, alzando gli occhiali da sole per poter ammirare meglio il suo profilo.
Stava davvero facendo lei quel discorso a Zayn? Non avrebbe dovuto essere il contrario?
«Perchè ti interessa? Non ti cambia la giornata, potrei tranquillamente averci litigato, e ieri sera era solo un pretesto in più.» Zayn tentò di buttarla lì, sul facile.
Devonne inarcò le sopracciglia «Perchè non vuoi ammettere che sei geloso di Niall? Che eri geloso di quello che è successo ieri sera, di quello che avrebbe potuto succedere?!» sbraitò lei nervosamente.
Zayn la guardò titubante «Perchè io tanto avevo Becky! Avevo una ragazza, un rapporto stabile, anche una scopata ogni due settimane -o meno- se vuoi saperlo, e ho buttato tutto all'aria per Niall! Per quello che stava succedendo tra di voi!» ammise lui, calciando più forte il sasso di prima.
Devonne sorrise lievemente, prima di tornare seria. «Il posto è questo» Zayn riprese parola, indicando con l'indice un pub che distava circa dieci metri da loro.
Non sembrava squallido come tutti gli altri pub che c'erano in giro in quel periodo, sembrava anzi carino.
 
«Allora, che ordinate?» una cameriera che avrà avuto tre o quattro anni massimo più di loro si sistemò accanto al 'tavolo' nel quale erano seduti, sorridendo maliziosa a Zayn, facendo cadere casualmente una penna a terra e piegandosi per raccoglierla, lasciando vedere -sempre casualmente- il tatuaggio a forma di ali che aveva all'inzio del fondoschiena. Ma Zayn non sembrava farci caso. «Una birra e un hot-dog, tu Dev cosa vuoi?» si voltò a guardare la ragazza, che stava studiando attentamente la misera lista di quel posto. 
La guardò attentamente, osservando ogni lineamento del suo viso, sorridendo imbambolato.
«Una coca cola e una focaccina col prosciutto» alzò lo sguardo verso la cameriera, che la incenerì mentalmente per il semplice fatto che Zayn stesse guardando lei e non il suo fondoschiena.
Quando la cameriera si fu allontanata abbastanza, Zayn si sporse un poco verso Devonne, mordendosi leggermente il labbro inferiore. «Comunque, non abbiamo finito il discorso. Riguardo ieri sera io volevo anche farti sapere che io e Becky ci siamo lasciati» Devonne sbarrò gli occhi stupita, sorridendo di gioia tra se e se.
«Ah, come mai?» cercò di nascondere la sua voglia di urlare di felicità in quel momento. «Sento di non amarla più. Credo mi piaccia un altra ragazza, ma non ne sono sicuro» ammise Zayn, avvicinandosi sempre di più al viso di Devonne «Vedi, Dev, io..» il telefonino di Devonne iniziò a squillare all'impazzata, distogliendo lo sguardo della ragazza da quello di Zayn.
Lo afferrò con molta poca delicatezza e cliccò sul tasto verde per rispondere «Ciao Niall! Si, anche a me fa piacere sentirti» si alzò in piedi, allontanandosi un po' dal tavolo e dando le spalle a Zayn, il quale dentro di se stava letteralmente morendo di gelosia.
Avrebbe dovuto fare due chiacchiere con Niall, di sicuro.
Si alzò dal tavolo e raggiunse Devonne, strappandole il telefono di mano e parlando a denti stretti «Devonne in questo momento è occupata, ciao.» era freddo e tagliente, e dopo aver messo giù porse il telefono a Devonne che lo guardava interrogativa «Si può sapere che ti è preso?!» lui scrollò le spalle indifferente «E' arrivato il cibo» si voltò a guardare la cameriera di poco prima tenere in mano il loro cibo, aspettandoli per metterlo a tavola.
«Lo vedi che sei geloso di Niall allora?» lei si portò una mano su un fianco, spostandosi una ciocca di capelli con l'altra. 
«E se anche fosse?» Zayn stava iniziando a diventare nervoso.
«E allora ammettilo, santo cielo! Ammetti che sei geloso!» anche lei stava iniziando a perdere la pazienza. Era così orgoglioso quel ragazzo?
«No! Non lo sono, e di certo non vengo a dirti una balla lasciando che tu ti illuda dato che qui penso che tutti sappiano che mi muori dietro da sempre!» Zayn aveva urlato in mezzo al locale, facendo fermare tutti.
Gli occhi di Devonne si inumidirono, iniziando a punzecchiare. «No, Dev no intendevo questo, non volevo dirlo io..» Zayn le accarezzò un braccio, ma lei lo evitò bruscamente.
Tornò al tavolo, prendendo giacca e borsa e dirigendosi di nuovo verso l'uscita «Vuoi scoparti un altra puttana? Allora guarda, lì c'è nè una pronta che non aspetta altro -disse indicando la cameriera-, quindi adesso se non ti dispiace, torno a casa mia a disperarmi perchè il ragazzo che sì, amo da quasi cinque anni, non mi considera di striscio e mi pentirò di essermi costruita mille castelli in testa, sapevo che mi sbagliavo!» Devonne gli urlò in faccia con tutto il dolore che stava provando «Ah, dimenticavo. Vaffanculo» uscì dal pub sbattendo la porta alle sue spalle.
 
«Anne, guarda che carini che sono i nostri figli, si vede che sono proprio innamorati» la madre di Hannah era piombata in camera dei ragazzi, dopo essere finalmente riusciti a tornare a casa da quella tempesta di neve.
Anne era accanto a lei, e sorrideva nel vedere Hannah e Harry nella stessa posizione nella quale si erano addormentati la sera prima. Harry le cingeva ancora le spalle, anzi le stringeva la vita con un braccio, mentre con l'altro le accarezzava i lunghi capelli biondi, mugugnando qualcosa di incomprensibile.
D'altro canto Hannah aveva la testa nell'incavo della spalla di Harry, e lo stringeva a se quasi avesse bisogno di sicurezza.
«Sveglia innamorati, siamo tornati!» Gemma era piombata in camera loro e aveva iniziato ad urlare all'impazzata, svegliando sia Hannah che Harry.
Quando si resero conto di com'erano messi, arrossirono entrambi, lasciandosi e alzandosi malamente.
«No no, tornate a dormire. Siete così carini insieme, soprattutto quando dormite» Anne sorrideva compiaciuta.
Hannah avvampò -se si poteva più di quello che era già- e mimò un grazie con le labbra, dirigendosi in bagno.
Harry si grattò la testa, smuovendo la sua massa informe di ricci.
«Bhè, andiamo a fare colazione no?» Gemma aveva trascinato le loro madri in cucina, lasciando Harry e Hannah di nuovo da soli.
Harry bussò due volte alla porta del bagno «Che c'è?» Hannah rispose non troppo eccitata.
«Quello che è successo, cioè che non è successo, voglio dire..» si contorse le mani.
«Si, stai tranquillo, per me non significa niente» «Bene» Hannah si appoggiò alla porta del bagno, scendendo a terra e riponendo il viso tra le mani.
 
  
  
 
SONO VIIIIIVAAA!
Ahahahahaha sono tipo quasi due settimane che non aggiorno lol, è che non avevo l'ispirazione giusta uù.
Premetto che non so da dove mi è uscito, questo capitolo fa letteralmente schifo.
Scusate se ci sono errori ma non ho avuto il tempo di ricontrollarli D:
Ahgskyjgfjyegfkyjef Devonne e Zayn litigano, Hannah e Harry sono un po' distaccati, che capitolo osceno AHAHAHA.
Comunquee, volevo dire alla mia Ilaria che se finisce male la sua storia la uccido uù (te lo dico qui okay? okay).
Se vi va di passare nella mia nuova Fan Fiction (cliccate su 'Fan Fiction') perchè ci tengo un sacco, e c'è il nostro mitico Louis famosssso AHAHA :3
Niente, vi lascio.
Su Twitter sono come al solito @niallsmonkey (si, ho ricambiato nick, okay? okay). Comunque dicevo, che se mi date i vostri nick vi avviso lì ogni volta che aggiorno:3

Un bacione, allh (:


  
  

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Capitolo 9
*** Avviso ***




Buonaseraaa.
Allora, so che è esattamente un mese che non aggiorno, ma ho quello che si chiama "il blocco dello scrittore".
Eeee non ci posso fare nulla.
Quindi, per il momento io direi di sospenderla, finchè non mi torna l'ispirazione.
Magari mi torna l'ispirazione domani e mi rimetto a scrivere, anche se non credo, AHAHAHA.
Mi spiace davvero tanto, io amo questa storia, e sopratutto amo quello che c'è tra Devonne e Zayn, ma purtroppo, non riesco cwc.
Eeeeeeh, visto che ci siamo e che qui ho il blocco, oltre che a Sparks Fly, ho iniziato una nuova storia, che aggiornerò mentre questa è in pausaaa!
E' dedicata alla mia amica Francesca, e parla di una ragazza e delle sue amiche che escono con un gruppo di loro amici, e il bulletto del gruppo ci proverà spudoratamente con la protagonista, mentre lei pur sapendo il suo carattere, si innamorerà di lui.
So che detto così fa letteralmente schifo, ma spero almeno un po' di avervi intrigati, quindi per sapere come andrà (?) cliccate sul banner della storia qui sotto, non credo ve ne pentirete :')

Scusate ancora, un bacione, allh (:


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