Amnesia di un amore

di Sciru
(/viewuser.php?uid=189260)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Il ponte ***
Capitolo 2: *** I ricordi degli altri ***
Capitolo 3: *** Come eravamo ***
Capitolo 4: *** Parlami ancora ***
Capitolo 5: *** Ossessione rinata ***



Capitolo 1
*** Il ponte ***


“Non ci credo che non ti ricordi nulla di me, nulla di noi!” Disse Eli, con un certo tono canzonatorio.
“Ti posso assicurare che non mi ha fatto piacere cadere da un ponte e risvegliarmi senza ricordare nulla della mia vita fino a quel momento” rispose di rimando Alec.
Si conoscevano da dieci anni: di questi dieci una buona parte l’avevano passata ad amarsi, a prendersi e a lasciarsi. Oramai non si sentivano da circa due anni. Lei aveva avuto la pensata di contattarlo, così per sapere come stava e aveva avuto questa sorpresa! Eli fino a quel momento era vissuta con la convinzione che lui ancora spasimasse per lei e si struggesse nel ricordo di ciò che aveva perso. Tipico delle donne deluse, alla ricerca della rivalsa sentimentale. Niente di più lontano dalle sue fantasie: non solo Alec non pensava a lei, neanche se la ricordava!
“Non ti ricordi il giorno in cui ci siamo conosciuti da ragazzi al mare?”
“Ehmm no veramente no mi dispiace”
“Allora non ti ricordi nemmeno di quella volta che tuo padre ci becco in pieno mentre lo facevamo sul divano del salotto?” disse lei sentendo il suo imbarazzo crescere. Dopotutto lei lo conosceva da dieci anni, lui da appena cinque minuti. Ma così voleva apparire lei: scanzonata,  proprio come piaceva a lui.
“Ma che cosa dici, così mi metti in imbarazzo”
“Guarda che io ti conosco da dieci anni e ti ho visto nudo un sacco di volte, mica devi essere in imbarazzo con me” Continuò Eli, priva di qualunque tatto.
“No ti ricordi nemmeno di quando l’abbiamo fatto la prima volta?”
“Ancora? Ma non possiamo parlare di altri aspetti della nostra vita di prima?”
“Non vorrei dirtelo ma praticamente facevamo solo quello” Eli sorrise alla cornetta, immaginando l’agonia di Alec durante la conversazione. Non resisteva alla tentazione di stuzzicarlo.
“Allora dimmi” insistette lei “cosa ti hanno raccontato di noi?”
“Ma niente sono tutti un po’ vaghi. Mi hanno detto che abbiamo avuto vari tira e molla, che ci siamo traditi e poi tu mi hai lasciato definitivamente. Tutti i miei amici dicono che è per colpa tua che sono diventato più cattivo e ho fatto un sacco di cazzate.”
Già…..pensò lei- La seconda volta che si erano messi insieme lui aveva iniziato ad indossare la maschera del cattivo, una maschera che li aveva portati alla rottura definitiva.
“Lo sapevo che sarebbe andata a finire così, che avrebbe dato tutta la colpa a me. I tuoi amici non mi sono mai piaciuti.”

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** I ricordi degli altri ***


Alec la ricordava solo attraverso i ricordi degli altri; Eli ricordava benissimo i momenti passati insieme, le emozioni, le sensazioni.
“Solo noi due possiamo sapere veramente cosa è successo tra di noi, nessuno potrà mai raccontartelo o essere più esaustivo” disse Eli accigliata.
“Purtroppo io non posso più raccontarlo” rispose Alec.
I pensieri di Eli andavano a ruota libera: Non potrai più dire niente, nella tua mente non ci sono più io. Dieci anni passati ad ossessionarci e per una caduta sparisco dalla tua materia celebrale. Come è labile la vita e il ricordo. Questa cosa è assurda ma sta succedendo veramente? E’ possibile che nella mia vita ci sia questo avvenimento? E’ una delle cose più assurde che mi sia mai successa! Starà veramente accadendo? E’ come se vedessi la scena fuori dal mio corpo e il tempo scorresse tra le mie mani senza che io riesca a trattenerlo.
Alec non pensava a niente; non ricordava Eli e tutti i suoi amici lo avevano messo in guardia contro di lei. Ma in alcuni momenti la voce di lei gli era particolarmente familiare, il modo in cui lo prendeva in giro,il modo in cui lo apostrofava. Il fatto che pur conoscendolo da pochi minuti le permetteva di scherzare e chiamarlo con nomignoli improponibili che ad altri sarebbero costati quantomeno l’amicizia.
“No scusa come mi hai chiamato, Ciccio?”
“Guarda che io e te ci siamo chiamati in tutti i modi possibili e immaginabili. Meglio che non ti racconti altro perché mi sembri troppo sensibile” lo prese ancora in giro lei.
Alec continuava ad ascoltarla senza irritarsi. Sembrava che Eli non si arrendesse davanti alla sua scontrosità. Il fatto era che Eli era due passi avanti a lui. Eli lo conosceva benissimo, conosceva alla perfezione il suo carattere, gli abissi della sua mente e della sua anima, sapeva cosa gli piaceva e cosa non. Una volta anche Alec la capiva al volo e la conosceva benissimo; ma tutto era sparito all’improvviso, in un giorno di febbraio.
“Allora smemoratello, cosa combini? Lavori, hai una ragazza?”
“Ma non hai proprio pietà eh?”
“Tu odi la pietà. Mi detesteresti se ti trattassi come il povero malatino”
Era proprio vero pensò Alec.
“Ho cambiato lavoro, adesso sono in un’altra azienda che mi paga meglio. Niente ragazze. Bea, te la ricordi? Insomma dopo qualche mese dalla caduta mi ha fatto una dichiarazione d’amore e voleva che ci mettessimo insieme. Ma io non me la sono sentita.”
“Santo cielo Alec quello ti veniva dietro da anni! Quando ci siamo rimessi insieme la seconda volta mi ha odiata. E’ stato un simpatico valore aggiunto alla nostra relazione.”
“Valore aggiunto? Ma sei proprio stronza!”
“Si, grazie lo so! Guarda che tu lo sapevi benissimo che lei era innamorata di te ma hai sempre fatto finta di niente per non offendere i suoi sentimenti.”
“Ah ecco.” Alec iniziava ad essere stupito da questa ragazza. I suoi amici gli avevano raccontato in maniera generale quello che era successo. Ma le cose che lei sapeva di lui, la sua sicurezza nel parlargli gli facevano capire che erano stati molto vicini ed intimi.
“Guarda che posso raccontarti tanti episodi della nostra vita: come quando ci siamo conosciuti, oppure quando mi hai insegnato a guidare la macchina, quando abbiamo passato insieme capodanno oppure le nostre uscite, i nostri viaggi….”
“No scusa io ti ho fatto guidare la mia macchina?”
“Lo sapevo che mi avresti chiesto solo questo! Sì me la facevi guidare ogni volta che te lo chiedevo facendomi giurare di non dirlo a nessuno perché sennò ti rovinavo la reputazione.”
Che cazzo, pensò Alec, ma ero proprio perso per questa; ma quante scemenze ho fatto quando stavamo insieme?
“Non voglio sapere altro” disse Alec
Eli rise perché sapeva che la sua scontrosità era solo una finta. Gli raccontò tutto, era un fiume in piena, non lo faceva neanche intervenire. Gli raccontò episodi che solo lei poteva sapere, lo fece ridere dei ricordi, lo riportò indietro nel tempo con le loro storie.
“O scusa devo andare porca miseria è tardi” disse Eli.
Alec cercò di mascherare la delusione. “Ah ok.”
“Dai ci dobbiamo risentire assolutamente! Scappa ma mi raccomando non sparire” disse Eli.
“Ciao”
“Ciao”

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Come eravamo ***


I pensieri di Eli si accavallavano l’uno sull’altro come in una centrifuga impazzita. Com’era possibile che dopo altri due anni di lontananza era come se non si fossero mai persi di vista? Com’era possibile che sebbene fosse stata lei a lasciarlo era proprio lei che lo cercava ogni volta?
Non posso mandare di nuovo la mia vita a puttane, per una stupida telefonata. Lui non si ricorda nemmeno di te Eli, stai calma. Lui non solo non si ricorda di te, non si ricorda nemmeno dei sentimenti che provava per te. Arrenditi sei un’estranea e forse questa dimenticanza potrà aiutarvi a non ricominciare da capo lo stesso circolo vizioso. Lui non ti ama più. Ho bisogno di confidarmi con qualcuno!!! Ma con chi cazzo?
Eli non aveva praticamente più amici. La sua migliore amica l’aveva abbandonata dopo che era finita la storia con Alec perché non aveva condiviso le sue scelte. E poi Eli non aveva amici perché non era abbastanza sincera. Era troppo mutevole per tenersi un amico: cambiava a seconda delle esigenze, era una trasformista; se conosceva qualcuno ne capiva immediatamente lo stile e si adeguava: fingeva di essere timida, estroversa, interessata, introversa tutto all’occorrenza. Solo Alec sapeva com’era veramente. Ma oramai non lo sapeva più nemmeno lui.
E poi io ho un fidanzato! Non avrei nemmeno dovuto chiamare Alec senza dirglielo. MA perché non riesco mai a portare avanti una relazione senza mettermi ogni volta nei guai? Ma perché sono così santo cielo, perché non posso essere come tutte le persone? Vorrei non avere desideri nascosti che spuntano fuori nei momenti meno opportuni!
Il suo fidanzato ogni tanto la guardava e le diceva “Ma tu dove sei?”. Anche lui aveva capito che Eli si annullava, scompariva, lasciava che le cose fluissero per inerzia, senza il suo apporto. Lui avrebbe voluto possedere i suoi segreti, fare in maniera che fosse plasmata secondo il suo essere ma quella prerogativa era già stata usata da Alec. Ma Alec ne aveva perso la chiave per uno stupido incidente.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Parlami ancora ***


Alec non ricordava niente di Eli: non sapeva come si erano messi insieme, la maggior parte degli episodi che lei gli aveva raccontato non gli avevano acceso nessun segnale di allarme nel cervello. Neanche si riconosceva in quello che lei raccontava. Sapeva solo che gli piaceva ascoltare la sua voce.
Parlami ancora, non chiudere la telefonata, pensava Alec. Non so come sei fatta, non ricordo la forma del tuo corpo, non ricordo i dettagli del tuo viso. Ho visto i tuoi occhi in fotografia ma non ti ho riconosciuta. Sei un’estranea per me eppure non riesco a lasciarti andare, voglio sentirti parlare, voglio sentire il modo in cui mi prendi in giro, in cui mi fai il verso, il modo in cui sfrontata dici parolacce e racconti i dettagli intimi della nostra storia. Fingo di non voler conoscere la nostra vita precedente e invece sono assetato di sapere, raccontami di cosa facevamo, come vivevamo.
A fine conversazione lui finse indifferenza. Non voleva far vedere di essere turbato, voleva far finta che non fosse cambiato niente. Invece si sentiva come una nave in mezzo alla tempesta: sballottato di qua e di là, senza un punto fermo.
Nessuno capisce cosa voglia dire perdere la memoria. Almeno lei non ha pietà di me, mi chiama “smemorato” senza alcuna compassione. Come fa a sapere come voglio essere trattato? Io non la conosco. Ma chi è questa?
Alec non sopportava questa sensazione di impotenza: come si può sopportare l’idea che una persona sappia tutto di noi, mentre noi non ricordiamo il nostro passato? Devastante a dir poco.
Eli pensò ad Alec tutta la sera; mentre era fuori col fidanzato pensava a come si era comportata durante la telefonata.
Come mi è venuto in mente di parlare in quella maniera, così libera e giocosa? Sono secoli che non mi rivolgo in maniera così scanzonata ad una persona…Già infatti lo facevo solo con Alec…lui adorava quel modo di fare da monellaccia, il mio vero modo di fare. Quello che ho dovuto mascherare per sopravvivere.
Mentre il fidanzato la riaccompagnava a casa presto pensava alle nottate passate nei locali con Alec.
Mamma mia quella volta che abbiamo fatto le quattro del mattino, rimanendo in spiaggia…quando mi ha portata a vedere il mio primo concerto dal vivo….oppure quando mi ha fatto assaggiare il mio primo Martini Dry….Quanto è noiosa la mia vita adesso…solo casa, studio, fidanzato e cene con i futuri suoceri….Niente amici e niente feste. Ti dicono che sono queste le cose a cui si deve rinunciare per diventare adulti responsabili….Ma sarà vero? Io mi sento vecchia da quando ho 18 anni!
Alec rimase pensieroso tutta la sera…Non le ho nemmeno chiesto che cosa faccia, dove viva, dove lavori, se sia fidanzata…Ovvio che sia fidanzata cretino una così e poi dopo tutti i racconti dei tuoi amici….Sarà strafidanzata con uno di quelli tutti ingessati e per bene….Sono sicuro di averla portata in un sacco di bei posti e di averla fatta divertire….Lei dice che io sono stato il primo con cui ha fatto l’amore mentre io ero già navigato…Non ricordo di non essere vergine, non ricordo nulla….
Eli non seppe resistere alla tentazione di mandargli un sms. “Sono contenta di averti risentito, spero ci sentiremo di nuovo presto”. Si pentì subito di averlo mandato.
Brutta stronza magari si farà delle strane idee no? Magari penserà che lo rivuoi nella tua vita o che ci stai provando! E tu manco gli hai detto che sei fidanzata e lavori a 100 km da dove lavora lui! Ma che illuderlo, quello manco mi pensa. Eli non si ricorda di te, metti da parte il tuo orgoglio e comprendilo: non ti pensava più da anni.
Alec rispose con molta tranquillità con qualche frase di circostanza. Non capiva perché Eli sembrasse voler riallacciare i rapporti e si interessasse a lui. Purtroppo Eli era entrata in un circolo vizioso: sapeva che era sbagliato ma non riusciva a resistere alla tentazione e di risentirlo…..E lo chiamò per la seconda volta.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Ossessione rinata ***


“Ciao Alec”
“Ciao”
Il tono delle loro voci era imbarazzato: non sapevano cosa dire, non sapevano come iniziare una conversazione… Provavano entrambi la sensazione di voler solo stare ad ascoltare l’altro, senza preoccuparsi delle parole in se stesse. Volevano solo sentire la melodia della voce dell’altro.
Dai Eli devi dirgli che hai un fidanzato e che adesso lavori e vivi vicino alla sua città pensò lei.
“Sai ieri mi sono dimenticata di raccontarti alcune cose….Adesso sto con uno e viviamo insieme a Perels, dove lavoro…Insomma abbastanza vicino a dove vivi tu….sarebbe bello vedersi qualche volta no?”
“Si certo, se ti va”
Non potevo non dirti del mio fidanzato…per un attimo ho desiderato di nuovo che fossimo solo noi, io e te a ricominciare da capo..Ma invece devo combattere questi pensieri, dovevo dirti di lui per bandire certe idee dalla mia testa
Alec rimuginava su quello che Eli gli aveva appena comunicato Perché mi stai dicendo queste cose? Sei gentile a voler vedermi…io non ti conosco, non ti riconoscerei per strada…eppure l’idea che tu viva con qualcuno che non sono io, mi irrita….Perchè non sei più mia? Cosa ci è successo veramente?
“A Perels faranno una settimana di festeggiamenti, concerti e mostre per l’anniversario della città. Potremmo vederci in quell’occasione che dici?” disse Eli pensando:
 Sei proprio stronza e puttana come una volta Eli, Sai benissimo che il tuo fidanzato non ci sarà in quel periodo per lavoro…Com’è possibile che dopo anni a lavorare su te stessa ti bastano cinque minuti per perdere la tu dignità ed elemosinare le attenzioni di Alec?
Già la fantasia di Eli correva: Alec sarebbe venuto, l’avrebbe trovata bellissima e l’avrebbe portata via con se.
Eli per favore cosa stai pensando? La tua vita è tranquilla, hai tutto quello che puoi desiderare perché dovresti scappare da tutto? Perché non so se questa vita la vivo come voglio io o come vogliono gli altri, come gli altri si aspettano che io la viva…Mi dicono che sono noiosa e rigida…se sapessero che ho lottato contro tutta me stessa per diventare così…Prima mi dicevano che ero troppo esuberante, che perdevo la testa ad ogni volgere di vento, che ero mutevole e scatenata…adesso mi dicono l’opposto…ma cosa vogliono le persone da me?
La voce di Alec interruppe i suoi pensieri: “Ok allora ci risentiamo, a presto ciao” e chiuse la telefonata.
Alec sei proprio un coglione! Perché hai chiuso così bruscamente? Sembra che ti dispiaccia che stia con qualcuno…Ma che ti importa? Tu non la riconosceresti nemmeno se ti passasse accanto per strada, non ricordi nemmeno che la amavi, cosa te ne frega?
La verità è che Alec iniziava ad avere dei barlumi di memoria. Non sapeva definirli bene: c’erano come dei lampi di luce nella sua mente e in mente a questa luce un volto sorridente; non riusciva a distinguerlo bene ma le sensazioni quelle erano familiari: sentiva il cuore sciogliersi e diventare un tutt’uno con la sua mente, mille morbide mani era come se lo toccassero nei punti più sensibili della sua pelle, sentiva una carezza delicata sulla sua schiena, proprio dove c’era la cicatrice dell’incidente.
Eli era perplessa: sapeva benissimo che quello era il suo tipico tono di voce deluso. Ma non aveva motivi per essere deluso.
Non è più come prima. Non può essere deluso dai tuoi comportamenti perché non si ricorda di te! Eli trattieni la tua voglia di fare le valige e trasferirti a casa sua, abbandonare tutto e tutti e mollare l’uomo che ti ama da due anni…L’uomo che ti ama…Certo lo amo anche io perché ho pensato “che ti ama?”…Ok basta seghe mentali. E’ ora di agire e liberarsi da questa ossessione rinata.
Eli decise che non lo avrebbe dovuto contattare più, non doveva cadere in tentazione; bastavano le sue fantasie.
Alec decise di non pensarci più. Dopotutto la conosceva da due giorni. La sera uscì con gli amici e si stupì ad ordinare un cocktail mai preso prima invece della solita birra. L’ordinazione gli era uscita dalla bocca all’improvviso. Oddio, forse è qualche ricordo che riaffiora….
Eli non faceva altro che pensare ad Alec…contava i giorni che mancavano a quell’appuntamento…e si pentiva di desiderarlo così fortemente.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1047269