The italian job

di Foxygiu
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 2. ***
Capitolo 2: *** 1. ***
Capitolo 3: *** 3. ***
Capitolo 4: *** 4. ***
Capitolo 5: *** 5. ***
Capitolo 6: *** 6. ***
Capitolo 7: *** 7. ***
Capitolo 8: *** 8. ***
Capitolo 9: *** 9. ***
Capitolo 10: *** 10. ***
Capitolo 11: *** 11. ***
Capitolo 12: *** 12. ***
Capitolo 13: *** 13. ***
Capitolo 14: *** 14. ***
Capitolo 15: *** 15. ***
Capitolo 16: *** 16. ***
Capitolo 17: *** 17. ***
Capitolo 18: *** 18. ***
Capitolo 19: *** 19. ***
Capitolo 20: *** 20. ***
Capitolo 21: *** 21. ***
Capitolo 22: *** 22. ***
Capitolo 23: *** 23. ***
Capitolo 24: *** 24. ***
Capitolo 25: *** 25. ***
Capitolo 26: *** 26. ***
Capitolo 27: *** 27. ***
Capitolo 28: *** 28. ***
Capitolo 29: *** 29. ***
Capitolo 30: *** 30. ***
Capitolo 31: *** 31. ***
Capitolo 32: *** 32. ***
Capitolo 33: *** 33. ***
Capitolo 34: *** 34. ***



Capitolo 1
*** 2. ***


Los Angeles, fine giugno 1997

Finalmente sono a Los Angeles. Finalmente ho riabbracciato la mia peste... non vedevo l’ora.

Lei e Franckie hanno gia’ legato moltissimo e si divertono un sacco. Meglio cosi’, almeno quando la scuola iniziera’ a settembre, Sammy avra’ gia’ conosciuto qualcuno e sara’ meno spaesata...

Per il primo fine settimana siamo ancora ospiti di Daniella e Gilby. Lunedi’ avremo finalmente le chiavi della nostra nuova casa e tutto quello che ho spedito dall’Italia e i mobili nuovi dovrebbero arrivare nel giro di qualche giorno...

Daniella e Gilby ci hanno gia’ invitato per la loro festa in onore del 4 di luglio. Hanno questa tradizione oramai: tutti gli anni invitano amici nella loro casa a Malibu’ e passano la giornata a fare barbecue e a divertirsi tra la casa e la spiaggia. Quest’anno siamo invitate anche noi, per conoscere qualcuno nel nostro nuovo paese e per imparare subito le sue tradizioni.

Mi sento ancora incasinata dal fuso orario e mi sto bevendo una tazza di caffe’, quando sento squillare il telefono e  dato che sono vicina, rispondo.

“Pronto? Dany, tesoro, sei tu?”

“No, sono Gaia, un’amica di Dany... Te la passo subito... Chi devo dire?”

“Ciao, ehm, Gay, dolcezza. Sono Slash, veramente avrei bisogno di parlare con Gilby. E’ in casa?”

“Ah... ecco... si’... te lo... te lo passo” allontano la cornetta e sottovoce inizio a scandire ‘Oh mio Dio, oh mio Dio, oh mio Dio’. Dopo un secondo mi rendo conto che ha pronunciato male il mio nome: mi ha chiamato gay? Va beh, pazienza e’ SLASH... Cerco di ricompormi... mi sembro mia figlia in questo momento... e riesco a chiamare Gilby. 

“Hey, Slasher! Come stai? Bene, si’ noi tutto ok... Dimmi. Uhmuh, uhmuh... ma certo nessun problema lo sai che piu’ siamo meglio e’! Mi fa proprio piacere rivederlo... Si’, perfetto allora! Ciao Slash!” sento dire a Gilby.

 

Finalmente siamo nella nostra nuova casa e stanno per arrivarci i mobili che abbiamo comprato e gli scatoloni che abbiamo spedito dall’Italia: ho una settimana di tempo per rendere questo posto abitabile... meno male che la cucina e i bagni sono gia’ arredati con il minimo indispensabile e che ci sono 2 reti e due materassi nelle camere da letto...

Dopo la festa del 4 luglio a casa di Dany, iniziero’ ufficialmente a lavorare sulla nuova collezione e non vedo l’ora... ho gia’ qualche bozzetto con me e altre idee mi frullano per la testa.

‘Oh, eccoli che sono arrivati i traslocatori’ penso sentendo dei rumori all’esterno della casa.

“Salve, signorina, qui ci sono tutti i mobili che ha ordinato. Se mi mette una firma qua li scarichiamo.”

“Si’, grazie”

Firmo e iniziano a scaricare i mobili, sperando che ci sia scritto in che stanza devono essere messi... come io ho specificato nell’ordine... Ma che cazzo stanno facendo? Perche’ li mettono tutti in sala?

“Ehm, scusate... li scaricate qui e poi li spostate dopo nelle varie stanze e li montate direttamente li’, vero?” chiedo perplessa e leggermente spaventata.

“Certo che no, signorina. Noi dobbiamo solo consegnarli, i mobili. Anzi a dire il vero noi avremmo dovuti lasciarli fuori di casa... ma visto che lei e’ una bella ragazza sola...”

“Oh... quindi vi devo pure ringraziare?” Merda e come faccio io? Non ci riusciro’ mai da sola...

E nel frattempo arrivano anche gli scatoloni... perfetto... di male in peggio... Hey ma che cazzo stanno facendo quelli? Perche’ mollano gli scatoloni davanti a casa?

“Scusate, ma non penserete di lasciarli li’ davanti vero?” Mi sto incazzando seriamente... e poi dicono che noi italiani siamo lavativi e paraculi...

“Beh, visto che dentro e’ tutto occupato...” mi dice un ragazzetto brufoloso alzando le spalle “Firmi qui per favore” e se ne va mollandomi li’ a fissarlo interdetta.

 

I traslocatori se ne sono andati e mi hanno mollati con tutti i mobili in sala da spostare e montare e i trasportatori se ne sono andati lasciando gli scatoloni davanti alla porta di casa.

Io sto imprecando ad altissima voce in italiano... tanto non sembra esserci nessuno nelle vicinanze e poi come dice Sammy nessuno le capisce qua le parolacce in italiano. La serie di improperi termina con un “MERDAAAAAAA!” urlato a squarciagola.

“Che lingua e’?” una voce maschile dietro di me mi fa sobbalzare.

Un ragazzo biondo con i capelli un po’ lunghi in tenuta da ciclista, completa di occhiali a specchio e caschetto protettivo, seduto su di una mountain bike mi sta fissando sorridendo.

“Ciao io sono Micheal. Abito qui di fianco...” mi dice allungando la mano per presentarsi.

“Ciao sono Gaia, e quello era italiano...” gli sorrido imbarazzata, stringendo la sua mano.

“G..GAY?” cerca di ripetere il mio nome... ma non gli viene molto bene...

Ride di gusto “Sei appena arrivata, Ghiaia?” Si’, sasso... Gaia non lo riescono proprio a dire...

“Ok, chiamami Priscilla... e’ piu’ semplice” dico sorridendo. “Si’... e adesso mi ritrovo con la sala invasa dai mobili da spostare e montare per tutta la casa e da questi scatoloni qui fuori...” dico alzando gli occhi al cielo e scuotendo la testa.

“Ma non ce la farai mai da sola... Dai metto giu’ la bici, mi cambio e vengo a darti una mano, ok?”

“No, ma dai figurati...” rispondo, piu’ per educazione che per altro... in effetti due mani in piu’ farebbero veramente comodo e una mano da un vicino gentile non si rifiuta mai... 

“Davvero, non c’e’ assolutamente problema. Non devo fare nient’altro oggi... e se proprio vorrai sdebitarti, potresti farlo con una cena italiana, una volta che ti sarai sistemata...” conclude con aria sorniona.

E’ impossibile resistere a quel sorriso, cosi’ rispondo sorridendo “Affare fatto, Micheal!”.

Mentre il mio vicino entra in casa sua, io inizio a caricarmi uno scatolone in braccio... meno male che avevo scritto su ogni scatolone dove sarebbero dovuti andare... su questo c’e’ scritto cucina, cosi’ lo porto direttamente li’.



Ed ecco con la seconda puntata di questa follia: grazie di cuore a chi legge e a chi recensisce :)

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Capitolo 2
*** 1. ***


Ciao sono Gaia e ho 34 anni.
Come? Vi state chiedendo cosa ve ne frega? Beh,  in effetti.... ma vorrei dirvi che oggi e’ il giorno piu’ bello della mia vita... il secondo... ok, il terzo...

Il primo e’ stato quando e’ nata mia figlia Samantha, nel 1980 a Londra.

Il secondo e’ stato l’anno scorso, quando e’ nata la mia seconda figlia, Alice... con pronuncia italiana prego, qui a Los Angeles.

E oggi e’ il terzo, perche’, beh, lo e’ e basta...

Vi state chiedendo ancora perche’ dovrebbe interessarvi?

Mmmmhhh... e se vi dicessi che il mio compagno e’ un famoso bassista americano... originario di Seattle, che le sue iniziali sono MDM? No eh?

Ok, e che se fossimo sposati il mio cognome sarebbe McKagan?

Aaah.... vi interessa adesso!

Come? Vi state chiedendo come ho fatto ad accalappiare il biondo piu’ sexy del mondo? Beh... e’ una storia un po’ lunga... se avete pazienza, ve la posso raccontare...

Diciamo che inizio’ tutto due anni fa...


 

Milano, fine giugno 1997
 

“Ok, tesoro... ci siamo... stanno chiamando il tuo volo...” dico abbracciando la mia figlia di 16 anni.

“Si’ ma’... ok allora vado... Los Angeles: here we are!!!!!!!” urla lei felice.

“Si, certo!” non posso fare a meno di ridere per la sua eccitazione “Mi raccomando, Sammy, vedi di non fare cazzate... sei ospite a casa di Daniella, chiaro?” dico ritornando seria.

“Ma che palle... me lo hai gia’ detto un milione di volte! Vedrai che staro’ brava... e poi Franckie ha gia’ organizzato tutto, da quanto ho capito... per cui se faremo qualche cagata sara’ colpa sua, non certo mia!”. A volte la logica contorta di mia figlia mi spaventa.

“Mi mancherai piattola!” le dico abbracciandola ancora e dandole un bacio.

“Anche tu rompiballe, davvero... ma per qualche giorno me la spassero’ a LA senza di te!!!!” ...certo, le priorita’ degli adolescenti non si discutono...

Le urlo di chiamarmi quando arrivera’. La vedo entrare al controllo di sicurezza, girarsi e salutarmi con la mano e saltellare emozionata verso il duty free shop. Scuoto la testa... magari e’ meglio se chiamo Daniella e le chiedo di ricordarglielo.

 

Eh gia’, tra meno di una settimana anche io prendero’ quel volo e me ne andro’ a Los Angeles... se non fosse sconveniente, anche io salterei e urlerei di gioia come la mia figlia adolescente...

La grande occasione della mia vita e’ finalmente arrivata. Dopo anni di gavetta a correggere bozzetti di altri, dopo anni di schiavitu’ per altri stilisti, potro’ finalmente disegnare una linea di moda con il mio nome. O meglio, diventero’ la nuova socia e stilista della Franckie B, per tutto quello che riguarda la maglieria e gli accessori.

Cosi’ a 32 anni mollo l’Italia, mio paese natale, e me ne volo a Los Angeles ad iniziare una nuova vita.

Tutto era iniziato circa 6 mesi prima, alle sfilate di Milano. Avevo appena litigato di brutto col mio capo di allora e avevo mollato il backstage della sfilata... Daniella Clarke aveva assistito alla scena e le era piaciuto il modo in cui avevo fatto valere le mie idee, nonostante mi trovassi di fronte a Vivienne Westwood in persona. Inoltre, ascoltando (inevitabilmente... avevamo un tono “leggermente” alto di voce) lo scambio tra me e Vivienne, aveva pensato che le mie idee fossero valide e innovative. Prima che potessi uscire dal tendone della sfilata, Daniella mi aveva fermata e si era presentata. Avevamo preso un caffe’, e avevamo discusso delle nostre idee creative, dei nostri gusti e dei nostri sogni nel cassetto. Ci eravamo trovate d’accordo su tutto.

Quella sera andammo a cena e lei venne con Gilby, suo marito e Franckie, la loro figlia sedicenne. Io arrivai con Samantha, mia figlia.

Per me e Sammy fu uno shock trovarci di fronte l’allora chitarrista ritmico dei Guns n’ Roses... eravamo loro fans sfegatate... ok, siamo delle loro fans sfegatate... quando 5 anni fa vennero in Italia per il loro primo concerto nel nostro paese, io e la mia figlia di 11 anni andammo a Torino e ci piazzammo il giorno prima davanti ai cancelli dello stadio e riuscimmo ad essere in prima fila... e da li’ assistemmo ad uno show memorabile. Fu il primo concerto di Samantha e da allora siamo sempre andate a tutti i concerti possibili! Rock, Pop, Heavy metal... tutto pur di scatenarci con la musica.

Comunque, quella serata fu piacevolissima e continuammo a tenerci in contatto per il resto dell’anno, fino a quando Daniella non se usci’ con la proposta di diventare la stilista della linea di maglieria e accessori per la Franckie B, il brand che lei aveva creato. Ovviamente ci pensai bene prima di rispondere: io e Sammy saremmo dovute andare a Los Angeles, mollare l’Italia e la nostra vita normale, per catapultarci in qualcosa di completamente nuovo. Quando i miei pensieri si fecero un po’ piu’ chiari, ne parlai con mia figlia... credendo di vederla diventare triste: lei qui aveva una vita, amici e tutto quello che desiderava. Ma mi sbagliavo... mi chiese solo “Quando si parte?” totalmente eccitata.

 

Se vi state chiedendo del padre di Sammy... beh, semplicemente non c’e’.

Era un figlio di papa’ che e’ sparito dopo avermi messa incinta a 16 anni. Figlio di amici di famiglia dei miei snob e ricchissimi genitori, passo’ un fine settimana nella nostra villa a Portofino. Dopo qualche settimana scoprii di essere incinta e scappai di casa. Altre volte avevo sentito di sfuggita i discorsi di mia madre e delle sue insulse amiche parlare di figlie di conoscenti, che per non rovinare il buon nome della famiglia erano state mandate all’estero ad abortire... raccontando che avevano avuto borse di studio per scuole prestigiose... Non volevo finire anche io cosi’.

Scappai a Londra (non chiedetemi come ci arrivai... meglio che non lo sappiate, davvero) e li’ incontrai Vivienne Westwood in persona. Avevo sempre disegnato abbigliamento e mi creavo da sola abiti e magliette decisamente punk, per cui le feci vedere alcuni dei miei disegni e le piacquero. Entrai nel suo giro e vissi nella sua comune insieme ad altri punk noti e non e alla mia figlia appena nata. Vivienne mi diede anche da lavorare e divenni una delle sue stiliste ombra.

Non potro’ mai ringraziarla abbastanza per tutto cio’ che ha fatto per me e Sammy... anche se quando ci si mette e’ davvero una frantuma cazzi!

Quando il marchio ebbe piu’ fortuna mi chiese di collaborare con lei da Milano, dove avrebbe aperto un nuovo punto vendita e dove avrebbe prodotto una linea adatta alla piu’ tradizionalista Italia... che per altro io avrei dovuto disegnare. E cosi’ fu... tranne ovviamente per il nome sulla linea... Io e Samantha tornammo in Italia quando lei aveva 4 anni.

Cercai di riallacciare i rapporti con i miei genitori, in fondo sia Samantha che loro stessi avevano diritto di conoscersi... ma non ci fu nulla da fare. I nostri rapporti rimasero molto freddi. Educati, ma decisamente superficiali. Pensate che per salutarci, hanno dato un party con loro amici al Rotary club ieri sera e io e Sammy ci siamo pure dovute mettere in tiro... e non a modo nostro: abitini da cocktail e decolte’ decenti, come dice mia madre. Si vede proprio che non ci conoscono per niente...

 

(Piu’ tardi quella notte)

 

Cazzo mamma! Non hai idea di quello che mi e’ successo oggi!!!!

“Ma buona sera, Samantha... possibile che tu non riesca proprio a non dire parolacce?”

“Ma chi cazzo se ne frega delle parolacce... tanto qui non le capiscono, e comunque ho preso da te in questo, lo sai! Ma ti stavo dicendo: sai chi mi ha aiutato con le valigie oggi al LAX? IZZY STRADLIN!!!!! PORCA PUTTANA TI RENDI CONTO MAMMA? IZZY STRADLIN! La prima persona che ho incontrato negli Stati Uniti e’ stato IZZY STRADLIN!”

Non posso fare altro che scoppiare a ridere...

“Ok, piattola e com’e’ dal vivo? Figo come in foto?”

“MOOOOOLTO DI PIU’! E’ stato gentilissimo: io stavo cercando di tirare giu’ dal nastro la mia valigia grande e il borsone contemporaneamente e lui mi ha tolto la valigia della mani e l’ha messa sul carrello e poi mi ha dato una mano col borsone e con la chitarra... si e’ presentato (come Jeff Isbell, ma tanto lo so lo stesso chi e’ lui!) e mi ha chiesto che musica suono... e quando gli ho detto che suono rock e metal ha sorriso. Siamo usciti e quando ha visto che mi dirigevo verso Daniella e Gilby, e’ venuto con me e li ha salutati. E poi mi ha detto che un giorno vorrebbe sentirmi suonare... Mamma ti rendi conto? IZZY STRADLIN CHE VUOLE SENTIRE SUONARE ME! ODDIO CREDO CHE MORIRO’ ADESSO!”

A volte mi dimentico che Sammy ha solo 16 anni e che, per mia fortuna, e’ ancora una ragazzina sotto tanti punti di vista, visto per molte altre cose sembra quasi che sia lei la madre ed io la figlia...

“Wow tesoro, direi che hai fatto colpo! Stai solo attenta a non fare la fine di Mandy Smith con Bill Wayman...” le rispondo prendendola in giro.

“Mamma piantala: lo sai che e’ vecchio! Ma suona da Dio, questo si’... te lo concedo...”

“Ma sentila questa... Guarda che Izzy ha solo qualche anno piu’ di me, cosa credi che anche io sia vecchia?”

Si’, ovvio, assolutamente!” e scoppiamo a ridere entrambe. E’ un nostro vecchio scherzo quello.

“Va bene stronzetta, allora adesso fatti una bella dormita... il jet lag non perdona! E se domani dovessi incontrare altre star ‘piu’ giovani’, non saresti presentabile con le borse sotto gli occhi. Buona notte Sammy.” La saluto con un bacio.

La mia giovane donna... sorrido al pensiero dei casini che riusciremo a combinare insieme a LA io e lei... una giovane donna e una adolescente vecchia... un’accoppiata che non perdona!



Ciao! Sono ancora qui a stressarvi con le mie folli storie... spero possa piacervi! :)
Foxygiu

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Capitolo 3
*** 3. ***


Ritorno all’ingresso e rimango sconvolta: mi ritrovo davanti niente po’ po’ di meno che Micheal Andrew Duff Rose McKagan... “Porco cazzo...” mi scappa.

Lui scoppia a ridere “Hey, non so cosa voglia dire quello che hai appena detto, ma mi sa che e’ una parolaccia...” Poi vede la mia espressione e ridacchia un po’... “Sono sempre io Micheal, il tuo vicino...Hai presente? Ci siamo presentati prima.” Mi dice per farmi ripigliare dall’evidente stato di catatonia in cui sono caduta.

“Non... non ti avevo riconosciuto prima... scusami... stai... stai molto meglio rispetto alle ultime foto che avevo visto di te...” dico scuotendo la testa a bocca aperta. COSA HO APPENA DETTO? Merda... iniziamo proprio bene... e ovviamente arrossisco.

“Scusarti? E di che? Mi hai appena fatto un gran complimento! Vuol dire che tutto quello che ho fatto in questi 2 anni e mezzo per rimettermi in forma e restare pulito e’ servito” dice ridendo. “Allora cosa significa questa scritta?” dice indicando la mia grafia su uno scatolone.

In poco tempo riusciamo a portare dentro tutti gli scatoloni e decidiamo di prenderci una pausa.

“Ti offrirei un vero espresso italiano... ma purtroppo non ho idea di dove siano la caffettiera e il caffe’... Ho preparato del the freddo, va bene lo stesso?”

“Certo, grazie.”

Porto in giardino due bicchieri e la caraffa del the e ci sediamo per terra all’ombra del piccolo portico... i mobili sono ancora accatastati in sala...

“Ti da fastidio se fumo?” gli chiedo.

“No assolutamente, e poi siamo all’aperto e soprattutto... questa e’ casa tua...” dice ridendo e alzando un sopracciglio, facendomi notare l’ovvieta’ della situazione. “Anzi me ne fumo volentieri una anche io!” prendendo un pacchetto di Marlboro dalla tasca dei pantaloni della tuta.

Inizia a farmi un sacco di domande. Dopo un po’ gli dico ridendo “Hey non vale... io non ti ho ancora fatto una domanda!” lui sorride e in quel momento arriva Sammy.

“Hey ciao, piccola!” la saluto e allungo un braccio per farmi abbracciare senza alzarmi.

“Ciao, vedo che siamo nella merda... dici che per il 2000 riusciremo ad avere la casa a posto?” chiede guardandosi intorno perplessa.

“Non ti preoccupare, io e Micheal stavamo facendo una pausa... ma adesso che sei arrivata anche tu, abbiamo 2 braccia in piu’ per sistemare e visto che dico sempre che hai braccia rubate all’agricoltura...”

Sammy si volta per vedere la persona che e’ con me. Vedo che spalanca gli occhi, lo ha riconosciuto. Mi metto una mano sugli occhi sicura che stia per partire un urlo da parte di mia figlia, ma anche stavolta riesce a sorprendermi.

Allunga una mano verso il bassista dei Guns e gli dice solo leggermente piu’ alta del normale “Ciao, sono Samantha.”

“Ciao Samantha, sono Micheal, il vostro vicino.”

“Scusatemi, adesso mi vado a cambiare e poi vengo a darvi una mano...” dice e la vedo rientrare saltellando e urlando in silenzio attraverso le vetrate della sala.

“Vi assomigliate molto, anche se avete colori diversi... E’ tua sorella?” chiede Duff incuriosito.

“Mia figlia...”

“Eheheheh?!?!?! Scusa ma quanti anni hai? Sei troppo giovane perche’ lei sia tua figlia!” chiede il bellissimo biondo che ho di fronte con aria decisamente stupita.

“Grazie... devo dire che sei molto gentile... Ma io ho 32 anni e Sammy ne ha 16...” dico arrossendo leggermente.

“Noooo, non e’ possibile che tu abbia 32 anni...giuro, io te ne davo al massimo 26 o 27...” ancora sconcertato “Beh, devo dire che tuo marito e’ un uomo fortunato... con due belle ragazze come voi per casa!” dice, volendo farmi un complimento, con uno strano tono di voce. E’ disappunto quello che sento nelle parole di Micheal? No, non e’ possibile... niente seghe mentali, Gaia!

“Marito? Non c’e’ nessun marito...” Sospiro e mi esce una frase un po’ rude “Diciamo che il padre di Sammy ha fatto solo ‘il donatore di sperma’ se cosi’ si puo’ dire... e poi se ne e’ fregato altamente... non l’ha mai voluta riconoscere e nemmeno incontrare, quel gran figlio di puttana... E sia la mia che la sua famiglia hanno deciso che era meglio far sostanzialmente finta che noi non esistessimo” dico con tutto l’astio che mi ribolle dentro nei confronti di Alessandro De Marchi, il padre biologico di Sammy e dei parenti che invece di darci una mano ci hanno sempre trattato come qualcosa di cui vergognarsi.

“Vuoi dire che l’hai cresciuta tutta da sola? Wow... Non deve essere stato facile per niente... in fondo eri solo una ragazzina...” e mi guarda attentamente.

“Gia’ lo puoi dire forte, Micheal!” dico accendendomi un’altra sigaretta. Quando questo discorso salta fuori, mi innervosisco sempre: odio gli sguardi di compassione della gente che scopre di avere davanti una ragazza madre.

“Ma sai una cosa? E’ il regalo piu’ bello che la vita mi ha fatto finora... Non sarei dove sono se non fosse stato per Samantha... non sarei la persona che sono adesso... ed e’ bello poter crescere con lei... a volte sembra lei la madre e io la figlia adolescente e capricciosa!” mi scappa da ridere e lui sorride con me. Lo guardo e non leggo nessuna compassione nei suoi occhi... anzi sembra quasi ammirazione quella che vedo... PIANTALA DI FARTI SEGHE MENTALI GAIA!!!!

 

Abbiamo passato il resto del giorno a montare mobili e a sistemare qualche stanza... Micheal ha promesso che domani verra’ ancora a darci una mano: per me e Sammy e’ impossibile riuscire a montare da sole la grande libreria che occupera’ tutta la parete dello studio.

E’ appena uscito e mia figlia mi caccia un urlo in faccia da stordire anche un sordo “Ma cosa cazzo fai?” le chiedo tappandomi le orecchie.

“Duff McKagan ha montato i mobili della mia camera da letto ed e’ il nostro vicino di casa! Minchia mamma, ma ti rendi conto? Due settimane che siamo qui e ho gia’ incontrato Izzy Stradlin e Duff McKagan! Non ci credo, oddio, non ci credo!” dice saltando di gioia per tutta la casa.

“Ecco, invece credici... e vedi di non comportarti da deficiente in sua presenza... perche’ domani verra’ ancora a darci una mano... e non voglio iniziare un rapporto di buon vicinato con figure di merda, chiaro?” la minaccio sorridendo con l’indice puntato verso di lei.

Alza gli occhi al cielo “Mi chiedo come tu faccia a rimanere cosi’ tranquilla... Insomma, mamma... lui e’ l’uomo dei tuoi sogni... hai sempre avuto una passione sfrenata per quello spilungone ossigenato... hai sue foto ovunque...”

“Sammy, non rompere, dai... un conto e’ fantasticare un po’ su qualche foto di una persona e un conto e’ incontrarla in carne ed ossa quella stessa persona...”

“Appunto... ce l’hai davanti in carne ed ossa... piu’ ossa al momento... e tu non sei da buttar via, per la tua eta’ sei messa bene direi... e poi noi italiane abbiamo un fascino tutto particolare per gli uomini stranieri...” dice ridendo.

“Ma cosa ti salta in mente?” dico e inizio a rincorrerla per tutta la casa, cercando di prenderla per farle il solletico... ma oramai e’ diventata troppo veloce per me.

“Fuma, fuma... cosi’ io posso scapparti meglio!” mi urla dalla porta della sua camera ridendo e si chiude dentro a tirar fuori le sue cose dagli scatoloni e a sistemare la sua stanza.


Ed eccomi qua col terzo capitolo assurdo di questo delirio... chi ha bisogno di una mano per traslocare? Ditta McKagan al vostro servizio, donzelle! XD Grazie mille a chi legge, segue, recensisce!

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Capitolo 4
*** 4. ***


Eccoci qua, allora in una serata siamo riuscite a sistemare quasi tutte le stanze... mancano solo lo studio, la sala e i mobili per la piscina e l’esterno. Che faremo oggi con... Micheal...

“Hey bel cagnolone! Chi sei tu? Noooo, non farlo! Non buttarti in piscina!!!!! Merda... oh no, che non ti salti in mente di saltarmi addoss... cazzo... almeno posso leggerti la targhetta ‘Cloe McKagan’. E ti pareva...”

Prendo la bellissima labrador dorata per il collare e la trascino verso la siepe... e mi accorgo che tra casa mia e casa McKagan c’era un piccolo cancello di legno... che Cloe ha praticamente divelto...

“Micheal! Micheal! Merda non mi sente... DUUUUUFFFFFF!”

“Hey ciao Gaia, che succede? Tutto bene?” E’ uscito sul balcone della sua camera a torso nudo con un asciugamano allacciato in vita.

Oh mio Dio... ecchecos’e’? Non so se sto salivando piu’ io o Cloe... no, no e’ sicuro: piu’ io!

“Ehm, ciao Micheal... scusa se ti ho... disturbato” deglutisco visibilmente “Ma credo che il tuo cane sia scappato a casa mia...”

“Cloe, di nuovo? Spero non abbia combinato nessun danno...”

“No, non ti preoccupare... si e’ solo fatta un bagno e poi abbiamo fatto amicizia”

Hey, ma mi sta fissando le tette? Ah... per le zampate di fango che ci sono sulla mia maglietta bianca... ok...

“Scusala, le piace fare amicizia in piscina... e’ sempre cosi’... Falla rientrare nel mio giardino... Dammi un minuto per vestirmi e poi arrivo da voi... cosi’ mi faccio perdonare montando qualche mobile” Mi fa l’occhiolino e mi sorride sghembo... Respira Gaia, respira...

“Hey Gaia! L’hai trovato il caffe’? Se no lo porto io oggi...” mi chiede ricomparendo dalla finestra e sorridendomi.

 

Ecco, sto preparando il caffe’ per me e Duff McKagan... e ho le palpitazioni... cazzo mi sembro una adolescente al primo appuntamento, e questo non e’ un appuntamento e io non sono una adolescente, anche se da un punto di vista delle relazioni sentimentali potrei tranquillamente esserlo...

Da quando ho avuto Sammy, sedici anni fa, ho avuto qualche storiella, ma nessuna e’ durata piu’ di qualche settimana, vuoi perche’ gli interessati se la filavano a gambe levate quando venivano a sapere che avevo una figlia, vuoi perche’ in fondo nessuno di loro mi prendeva veramente. Ad essere oneste, direi che ho avuto qualche infatuazione, poca esperienza di appuntamenti e flirtaggio, molte delusioni e nessun vero amore...

 

Suonano alla porta e Sammy va ad aprire.

“Ciao Duff... Micheal... Duff... Micheal...” ecco... iniziamo bene, se Sammy fara’ cosi’ per tutto il giorno sara’ veramente dura...

“Hey biondina, chiamami pure Duff se ti viene meglio... in fondo mi chiamano cosi’ da quando ero un soldo di cacio...” dice tranquillo scompigliandole i capelli.

“Vero espresso italiano in arrivo per te!” gli dico allungandogli una tazzina di caffe’ appena fatto quando lo vedo entrare in cucina, seguito da Sammy.

“Grazie. Hey ma siete state delle schegge ieri sera... e’ praticamente tutto gia’ in ordine, vedo”

“Gia’... non riuscivo a dormire e cosi’ ho deciso di sistemare tutto il possibile e liberare un po’ di spazio...”

“Mi piace come stai sistemando la casa... si vede che hai buon gusto. Allora, oggi ci attende la mega libreria, la sala e l’esterno. Secondo me sarebbe meglio lasciare la sala per ultima, che ne dici?”

“Ok, perfetto e allora iniziamo dalla libreria... prima ce la togliamo e meglio sto!”

Si avvicina al lavello e ci appoggia la tazzina sporca nello stesso momento in cui lo sto facendo io. Le nostre mani si toccano involontariamente, ma invece di ritirarle rimaniamo in contatto... un secondo piu’ a lungo del necessario e del lecito tra due vicini di casa che si sono conosciuti solo il giorno prima. Ci guardiamo negli occhi ma non diciamo nulla... non facciamo nulla...

 

Finalmente abbiamo finito: grazie a Micheal in due giorni il macello si e’ trasformato in una casa vera!

La giornata e’ stata veramente piacevole, abbiamo riso e scherzato tutto il giorno come se  noi tre ci conoscessimo da una vita. Quando Micheal ha visto che appendevo il passepartout con all’interno la maglietta originale di Sid Vicious alla parete, insieme a foto in bianco e nero di quel periodo, mi ha iniziato a fare un sacco di domande, come un bambino emozionato e curioso.

In fondo, anche se per fortuna non segue piu’ lo stile di vita del suo idolo... Sid Vicious rimane sempre tale. Ho come l’impressione di sapere cosa potrei regalargli... scavando tra i cimeli di quel periodo ne ho altri ben piu’ ‘famosi’... MA CHE MI SALTA IN MENTE? Perche’ dovrei avere l’occasione per fargli un regalo importante e personale?????

Io non ho mai incontrato Sid. Quando vivevo a Londra nella comune punk di Vivienne, era gia’ morto per overdose, ma erano ancora presenti dei suoi oggetti che aveva lasciato li’ tempo prima e Vivienne mi regalo’ quella maglietta quando nacque Samantha. D’altra parte il nome completo di mia figlia e’ Samantha Sid Siouxsie Ferrari. Si’ ok, Sammy si vergogna un po’ di doversi firmare cosi’... ma io ero una ragazzina ribelle e punk, Sid era appena morto e i Sex Pistols erano la mia band preferita, insieme a Siouxsie and the Banshees...

 

Abbiamo deciso di preparare una pasta fredda alle zucchine e gamberetti e Micheal e’ rimasto a cena con noi.

“Hey, questa pero’ non e’ la cena che ti devo, chiaro? E’ solo una prima rata del pagamento per i tuoi servigi!” gli dico.

“Beh, a dire la verita’ non mi dispiace affatto! Sei una bravissima cuoca, davvero!” mi sorride “Senti ma c’e’ qualcosa che non sai fare? Sei brava in cucina, sei una stilista, hai cresciuto una splendida figlia... Sei una donna piena di sorprese, davvero!”

Sorrido e arrossisco... e’ da tanto che non incontro un uomo gentile e simpatico come lui che mi fa dei complimenti... E poi i complimenti mi hanno sempre imbarazzato.

“Hem, grazie... cosi’ non vale pero’.... cosi’ mi imbarazzi...” dico sottovoce “Senti che ne dici di tornare ufficialmente a cena... diciamo tra un paio di giorni?” e questa da dove mi e’ uscita?

“Accetterei molto volentieri... ma purtroppo ho un impegno. Domani devo partire... ritornero’ solo dopo il 4 Luglio...” risponde un po’ triste, poi gli si illumina il viso “Hey, ma ho una idea migliore... Una coppia di amici organizzano una festa per il 4 Luglio. Se non avete impegni tu e Sammy potreste venire la’... Hanno anche una figlia dell’eta’ di Sammy, per cui anche per lei potrebbe essere divertente...” 

“Ti ringrazio, Micheal, ma la mia socia ci ha invitato a casa sua per il week end e per il 4 luglio... anche noi torneremo il 5 a casa. Hey, probabilmente la conosci e’ Daniella Clarke, la moglie di Gilby...” gli sorrido...

“Ma allora ci vedremo li’! E’ quella la festa a cui ti ho invitato!” il suo volto si apre in un bellissimo sorriso. MI HA APPENA INVITATA AD UNA FESTA?... Respira Gaia, respira....


Ciao! ecco aggiornato anche questo delirio... mi sa che per il fine settimana a casa Clarke dovrete attendere fino a domani... Grazie come sempre a chi legge e a chi recensisce! :D

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Capitolo 5
*** 5. ***


Ok, so che non dovrei farlo, che questo e’ il racconto di Gaia di come ci siamo incontrati eccetera, ma ci tengo a precisare una cosa: quando mi sono trovato davanti Gaia la prima volta, non ci volevo provare lo giuro!

Ah, si’... sono Micheal.. o Duff, come preferite...

 

Io me ne stavo tornando tranquillo dal mio giro in mountain bike quotidiano e mi sono ritrovato davanti a casa una pazza che urlava parole senza senso al cielo, infagottata in una tuta gigante, con una maglietta che sarebbe andata bene anche a Hulk, con mollette di tutte le forme e tutti i colori a tenerle fermi i capelli arrotolati sulla nuca...

Mi ha fatto ridere, devo essere sincero. Ed era da tanto tempo che non vedevo una persona che riuscisse a farmi ridere di gusto...

Soprattutto la sua faccia quando ha effettivamente capito chi io fossi mi ha fatto ridere... ma mi ha colpito subito dopo...

Devo dire che quella prima giornata e’ stata veramente divertente e anche piena di sorprese. Quando ho conosciuto sua figlia sono rimasto decisamente shoccato: conciata in quel modo non le avrei dato piu’ di 25 anni.

E Gaia mi ha stupito per tutto il giorno: con la sua solarita’, nonostante le batoste che la vita le aveva dato, con la sua tranquillita’, nonostante i problemi che ha dovuto affrontare... e mi sono messo a riflettere su come io stavo reagendo ai miei problemi...

Dopo molti mesi in cui cercavo di non pensare, mi sono ritrovato davanti ad una persona che mi ha fatto venir voglia di pensare.

E il giorno successivo... giuro, dentro di me mi sarei aspettato che si mettesse altri indumenti per mettersi in mostra... e invece era sempre uguale... con le zampate di Cloe sulle tette... ecco a dire il vero quelle le ho notate il secondo giorno...

E ancora sorprese, e ancora risate... ero incuriosito da lei, poteva essere interessante averla come amica con una mente brillante e creativa come la sua.

Inoltre la sua spontaneita’ e la sua trasparenza erano decisamente disarmanti. Abituato com’ero alle donne che avevo conosciuto fino a quel momento, tutte a far finta di essere delle sante quando in realta’ erano le peggio zoccole, il fatto che lei non nascondesse ne’ i suoi errori ne’ i suoi successi mi intrigava.

Se devo essere sincero l’unico momento in cui sono rimasto stupito delle mie reazioni e’ stato quando le nostre mani si sono sfiorate mentre mettevamo le tazzine nel lavello. Li’ ho sentito come una scossa, e quando ci siamo guardati mi sono ritrovato perso in due avvolgenti occhi nocciola... ma e’ stato un secondo.

Ma ripeto, fino a quel momento il mio interesse era solo a livello intellettuale...  Probabilmente era un bella donna, ma io l’avevo vista solo conciata in una maniera assurda ed ero ancora troppo legato allo stereotipo di donna che avevo frequentato fino a quel momento per accorgermi di quanto bella fosse... anche in quel momento.

Il fatto di dover partire il giorno dopo per Seattle mi dava fastidio, avrei voluto avere altro tempo a disposizione per consolidare il rapporto di amicizia che si era creato improvvisamente in quei due primi giorni.

Avevo aspettato fino all’ultimo minuto per dare una risposta a Slash che aveva insistito per farmi festeggiare con loro il 4 luglio... alla fine avevo ceduto piu’ che altro perche’ non avevo voglia di rimanere da solo per tutto il fine settimana: tutti i miei amici erano impegnati con le loro famiglie, erano invitati a feste e a barbecue... ma io mi ero isolato completamente e non mi sentivo ancora cosi’ sicuro di me da andare dove non avrei conosciuto la maggior parte della gente. Mentre da Gilby, beh, conoscevo davvero tutti e questa cosa mi dava sicurezza.

E quando avevo saputo che ci sarebbe stata anche Gaia e mi ero scoperto ad essere veramente felice!



Sorpresa :) Eh gia' potrebbe capitare che il biondino si inserisca di tanto in tanto in questa follia per dare il so punto di vista... spero che vi piaccia!
Grazie mille a chi legge, segue, preferisce e recensisce! :)

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Capitolo 6
*** 6. ***


In viaggio verso Malibu’... Wow che spettacolo! Abbiamo anche inaugurato la nostra nuova macchina: un New Beetle decappottabile blu scuro fuori e con interni in alcantara grigio perla.

Ovviamente abbiamo la musica a palla: Aerosmith, “The greatest hits”. In questo momento c’e’ “Angel” e la stiamo cantando a squarciagola...

Arriviamo davanti a casa di Dany e Gilby e li vediamo sulla porta che stanno salutando una coppia di amici. Aspetta: il ragazzo ha capelli riccissimi e lunghi... non e’ tanto alto e quando ci sente arrivare si volta... Oh... ok... calma Gaia... e’ solo Slash... in fondo ci hai gia’ parlato al telefono. Sento che a Sammy si e’ fermato il respiro per lo shock.

“Respira Sam... respira, dai ce la puoi fare...” le dico con voce non troppo convinta...

“Anche tu, pero’! E vedi di non farmi fare figura di merda, chiaro? Quello li’ davanti e Joe Perry sono i MIEI idoli... quindi vedi di darti una regolata!” mi dice mia figlia diventando immediatamente seria.

“Ma sentila... Io dovrei darmi una regolata? Chi e’ che urla tutte le volte che ne vede uno dal vivo? Io no di certo!” le rispondo facendo l’adulta... per una volta... e poi scoppiamo a ridere insieme.

Gilby ci viene incontro e ci prende i borsoni. Lo salutiamo e lo ringraziamo e ci avviciniamo a Dany e all’altra coppia appena arrivata.

“Gaia tesoro! Come va? Siete riuscite a sistemarvi per bene in questi giorni?” Mi saluta Dany abbracciandomi e baciandomi.

“Si certo, tutto a posto! E grazie ancora per l’invito, Dany... e’ veramente bellissimo qui!”

“Grazie! Gaia, Samantha loro sono Slash e Perla, la sua fidanzata. Perla, Slash, loro sono Gaia, la mia nuova socia italiana e Samantha, sua figlia.” Ci stringiamo la mano e scambiamo qualche battuta, poi Gilby e Dany ci fanno entrare e ci accompagnano nelle nostre stanze: Sammy dividera’ la camera con Franckie, io, Salsh e Perla saremo nella depandance con un altro amico che sta per arrivare... credo di sapere chi...

“Dany, questo e’ per te, un piccolo pensiero per ringraziarti dell’ospitalita’ e di tutto il resto... e qui c’e’ qualcosa per Gilby e qualcosa per Franckie...”

“Hey non sara’ quello che penso?” chiese Dany iniziando a scartare emozionata il suo pacco.

“Gaia tu sei matta! Ma non puoi arrivare a casa mia e regalarmi un abito Vivienne Westwood vintage come se niente fosse! Grazie e’ veramente bellissimo!” e mi abbraccia felice.

“Non e’ niente, davvero... sai che ho ‘le mie conoscenze’ per avere gli abiti di Vivi...” le dico strizzando l’occhio.

“Hey gente, sistematevi e mettetevi il costume... ci ritroviamo in piscina quando siete pronti” ci dice Gilby.

La depandance e’ praticamente un albergo: ci sono 3 camere da letto spaziose... ognuna col proprio bagno privato. Tutte le camere si aprono su di una sala comune con un piccolo angolo bar.

La vista dalla mia stanza e’ spettacolare... Dany sa quanto mi piace il mare e la vista dalla mia porta finestra da proprio sull’oceano.

Mi cospargo di protezione totale, mi infilo il mio bikini blu e mi lego un pareo di cotone bianco e blu a disegni batick in vita. Inforco i miei Ray-Ban ed esco a raggiungere gli altri.

Franckie e Sammy sono gia’ scappate sulla spiaggia di fronte a casa, dove un gruppo di amici di Franckie le sta aspettando.

“Gaia, non mi dire che anche quello e’ una tua creazione!” mi accoglie Dany in piscina, porgendomi un bicchiere di the freddo.

“Si’, ti piace?”

“E’ fantastico... ne voglio uno anche io... assolutamente!”

“Hey, e’ davvero bellissimo... credi di poterne fare uno anche per le mie forme... generose?!” dice Perla sorridendo.

“Ok, facciamo cosi’... c’e’ un negozio di costumi da bagno nelle vicinanze? E magari un posto che venda strass e borchie?” chiedo... mi e’ venuta una idea...

“Si certo, perche’?”

“Beh, perche’ per fare uno di questi ci metto mezz’ora circa se ho il materiale... e quindi ve li faccio al volo!”

Usciamo di casa cosi’ come siamo, con solo il pareo e ci dirigiamo con la mia auto verso la zona dove Dany mi dice che ci sono i negozi. Quando arriviamo li’, scateniamo fischi e apprezzamenti vari... ma non erano solo gli uomini italiani a fischiare per strada alle donne? Bah, va beh... non fa mica schifo sentirsi ammirate ogni tanto.

Perla e Dany sono veramente simpatiche... Stiamo ridendo come matte per una battuta un po’ volgare che Perla ha urlato all’ultimo uomo che ci ha fatto un apprezzamento ‘leggermente’ pesante...

“Dany chi deve arrivare ancora? Duff e poi?” chiede Perla davanti ad un cappuccino.

“Beh, Duff si ferma da noi anche lui... e poi ci troviamo stasera con Matt e altri da Marco’s per la cena e domani vengono anche loro al barbecue... ma non sono da noi a dormire”

“Duff...  Quando arriva Micheal?”

“Tra poco credo... lo chiedi come se lo conoscessi di persona...” sorride perplessa Dany.

“Beh, in effetti si’... e’ il mio vicino di casa ed e’ stato cosi’ gentile a darmi una mano a montare i mobili e a sistemare gli scatoloni...”

“Direi che il biondo ha fatto colpo ancora...” dice Perla ridacchiando rivolta a Daniella...

“Ma no dai... l’ho appena conosciuto... e’ stato gentile, ma niente di piu’... si, insomma... e’ un gran bel pezzo d’uomo... ma niente... insomma...” balbetto imbarazzata

Dany e Perla scoppiano a ridere “Si, si, ok... e’ solo il tuo vicino di casa figo per cui ti sei beccata una bella cotta!”

Ok, lo so che mettermi a ridere adesso e arrossire e’ un chiaro segno di ammissione, ma non posso fare altro. Per cui mi nascondo la faccia con le mani...

 

Torniamo a casa e mi do’ da fare con i costumi, e con Dany che mi aiuta il lavoro finisce alla svelta.

“Signore, i vostri bikini sono pronti!” consegno i bikini e mentre loro si cambiano io raggiungo gli altri in piscina.

Suonano alla porta e Sammy che sta passando di li’ apre.

“Hey Duff... benarrivato!”

“Ciao Sammy! Coma va? Gia’ arrivate?”

“Si’ siamo arrivate un paio d’ore fa... chiamo Gilby cosi’ ti dice dove sistemarti...”

Sammy si allarga in un grande sorriso... quello che le viene quando ha in mente qualche piano diabolico...

“Hey, biondo!” Gilby e tutti gli altri gli vanno incontro a salutarlo... anche io mi alzo.

Quando Micheal mi vede mi sorride sghembo e mi fa un cenno, che nessun altro vede... credo... e io rispondo con un sorriso.

“Hey stronzo, come stai?” chiede Slash abbracciandolo.

“Ciao coglione!” risponde abbracciandolo a sua volta.

“Come stai fratello? Hai fatto una buona pesca per noi?” chiede Slash.

“Non e’ stata facile, per niente, ma credo di essere a buon punto...”

“Non sai che piacere mi fa sentirtelo dire!” dice Slash dandogli delle pacche sulle spalle.

“Ciao Gaia, mi fa piacere rivederti” mi dice Micheal guardandomi sorridente negli occhi

Dio mio... voglio morire... mi potrei perdere nei suoi occhi per sempre...

“Ciao, anche per me e’ un piacere!” e mentre io rispondo si avvicina e mi da due baci sulle guance... baci veri non da lontano.

Credo che la mia bocca spalancata gli abbia fatto intuire che non me lo aspettavo...

“Non e’ questo il modo italiano di salutarsi tra amici?” mi chiede sornione.

“Hem, si’... gia’...” sono troppo imbarazzata e inoltre mi rendo perfettamente degli sguardi   di Slash e Gilby. Loro sono stupiti. Perla e Dany invece stanno ridendo e mi strizzano l’occhio.

Dopo essersi sistemato e infilato il costume Duff arriva in piscina. Si guarda un po’ in giro e si siede di fianco a me sull’enorme lettino a due piazze... gli altri sono occupati dalle altre coppie... Si volta verso di me e da vero galantuomo “Vado a prendermi qualcosa di fresco da bere, posso portare qualcosa anche a te? Una birra?”

“Si’ grazie, ma niente di alcolico per favore... non lo reggo proprio e non sarebbe bello se mi ubriacassi subito!” lo vedo mettersi a ridere e dopo poco ritorna con due coche.

“E’ un peccato, pero’... potrebbe essere interessante vedere come diventa una bella italiana da ubriaca...”

Credo di essere arrossita visibilmente: il signor McKagan continua a guardarmi e a fare il galante... Tutte le sue attenzioni mi stanno mettendo in imbarazzo, veramente...

Decido di tuffarmi in piscina con Dany e Perla e allontanarmi per un po’ da quella situazione... purtroppo io non le riesco mai a gestire nel modo giusto queste cose...

Ritorno a sedermi sul lettino e continuo a sentirmi lo sguardo di Micheal addosso.

“Wow, bel tatuaggio che hai sulla schiena!” mi dice quando mi risiedo

Io sulla schiena ho un tatuaggio un pochino visibile: e’ un drago... un drago giapponese, verde e azzurro, con qualche particolare rosso... mi parte dall’osso sacro e mi arriva alla spalla destra... difficile non notarlo... e difficile non accorgersi che e’ molto simile al suo drago... in effetti e’ il suo drago... ma l’ho fatto solo perche’ mi piaceva il disegno, giuro!

“Grazie... c’e’ voluto un po’ per farlo...” rispondo

“Immagino... e penso anche che fare la coda sia stato anche abbastanza doloroso, con tutti quei particolari... cosi’ almeno mi dicono le amiche che hanno tatuaggi in fondo alla schiena.”

Ok, parliamone. La coda del mio drago e’ larga meno di un centimetro. E vero che e’ ricca di particolari... ma si e’ messo a fissarmi il culo per vederli?

 

Per fortuna arrivano Sammy e Frankie. Mia figlia si viene a sedere vicino a me, prende un sorso della mia coca e poi mi si getta al collo.

“Ciao mamma! Come sei bella oggi!”

“Ok, bionda... cosa vuoi?”

“Ma no, ma niente... e’ che degli amici di Frankie ci hanno invitato ad un barbecue sulla spiaggia stasera... e mi chiedevo se potevo andarci... tutto qui...”

“Sammy, lo sai gia’: siamo ospiti a casa di Dany e Gilby... se loro daranno il permesso a Franckie di andare, allora potrai andare anche tu, se Franckie stara’ a casa, starai a casa con lei... Ok?”

“Odio quando sei cosi’ saggia!” e si beve altra coca guardandomi in cagnesco.

Io, Dany e Gilby ci guardiamo “Ok, ragazze potete andare. Basta che stiate sempre insieme agli altri, che non facciate cazzate e che al massimo per le 2,00 siate a casa. Chiaro?” dice Gilby con un tono tranquillo ma autoritario.

Le ragazze esultano e corrono in camera a prepararsi.

Anche per noi e’ tempo di prepararci, stasera dobbiamo raggiungere altri amici in un ristorante di Malibu’. Per sicurezza chiedo a Daniella qual’e’ il dress code per la serata... non voglio essere ne’ sciatta ne’ sopra le righe.

Dopo un’oretta circa sono pronta. Mi sono infilata la mia tuta preferita, quella blu notte, con il top a fascia senza spalline, da cui partono morbidi pantaloni di maglia di cotone a cavallo basso che si stringono sul fondo fasciando le caviglie. Appoggio sui fianchi un cinturone alto di camoscio che si incrocia e annoda, con qualche borchia sui bordi. Ai piedi mi sono messa le ballerine, con il mio quasi metro e 70 non ne ho bisogno di tacchi e poi mi sento sempre una giraffa sui trampoli con quei cosi!

Ho raccolto i capelli in uno chignon storto e leggermente spettinato. Mi sono truccata leggera e mi sono sbizzarrita con gli accessori: ho messo la mia collana big bones, gli orecchini a spilla da balia e l’anello a segmenti che copre tutto il dito. Tutto di oro bianco e Swarovski e tutto rigorosamente di Vivienne Westwood: in fondo, anche se mi sono licenziata adoro il suo stile... e questi gioielli li ho disegnati io, per giunta! Mi prendo dietro la mia stola di lana blu e la mia borsetta Twin Eagles argentata.

Mi do’ un ultimo sguardo allo specchio e sentendomi soddisfatta esco nella sala comune della dependance. Di fronte a me c’e’ Duff seduto su un divano che legge. Alza lo sguardo e io gli sorrido per salutarlo e lui si alza in piedi mi fissa a bocca aperta

“Wow, sei assolutamente uno schianto...”

“Grazie Micheal, anche tu non sei niente male...” ecco ci risiamo: Gaia connetti il cervello prima di parlare... ma si puo’ sapere che cazzo c’hai in testa? Criceti in letargo?

“Siamo i primi o siamo gli ultimi?” gli chiedo per rompere l’imbarazzo che si sta creando.

“I primi... che ne dici se intanto noi ci prendiamo un aperitivo?”

“Si’ volentieri” mi si avvicina e mi appoggia una mano sulla schiena nuda e mi fa segno con l’altra mano di precederlo. Oddio ho i brividi dove mi sta sfiorando la pelle...

Ci avviciniamo al piccolo bancone da bar, lui si posiziona dietro e apre gli sportelli per vedere cosa c’e’. 

“Soda... altra soda... lime... menta... succo di pomodoro... zucchero di canna... birra... ghiaccio... Ok, cosa potremmo inventarci?” chiede il biondo piu’ a se stesso che a me.

“Potremmo farci un mojito analcolico, che ne dici?”

“Che????”

“Un Mojito, e’ molto fresco e molto dissetante... soprattutto nella versione analcolica” gli spiego “Dai, fammi spazio che lo preparo...”

Lui non esce da dietro al bancone ma si sposta quel tanto da fare entrare anche a me.

Inizio a spremere i lime con le mani nude dentro ad una caraffa, poi prendo il ghiaccio, lo zucchero di canna, il lime spremuti e le foglioline di menta. Trovo un pestello in un cassetto e inizio a triturare il tutto un po’ grossolanamente. Verso un po’ del contenuto dentro a due bicchieri da whiskey e ci aggiungo la soda.

Corredo il tutto con un rametto di menta in ogni bicchiere e ci infilo due cannucce corte. Prendo i bicchieri e mi volto verso Duff allungandogliene uno con un sorriso “Assaggia”

Lui l’annusa un po’ perplesso, ne assaggia un goccio “Mhmhm, buono! Salute!” e fa toccare i nostri bicchieri.

In quel momento arrivano anche Perla e Slash e porgo anche a loro due bicchieri. E ce ne stiamo li’ a chiacchierare per un po’... finche’ anche Daniella e Gilby si uniscono a noi.  Gilby e poi si prende un bicchiere anche lui e ne passa uno a Daniella.


Ed eccoci qua... inizia il week end a casa Clarke... ci troviamo tutte la' per la festa? ;)
Grazie come al solito a tutte voi!

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Capitolo 7
*** 7. ***


Ci dirigiamo al ristorante e incontriamo un altro gruppo di persone, tra cui Matt Sorum e Dizzy Reed. La serata scorre piacevolmente. Io sono seduta tra Duff e Dizzy e siccome sono l’unica zitella del gruppo, i due cercano di essere dei veri cavalieri.

Dopo cena il locale si trasforma in un pub, con musica e cocktail e iniziamo a ballare.

Io, Dany e Perla e Ace, la ragazza di Matt, ci siamo bevute un cocktail. Il giorno dopo verro’ a sapere che per farci uno scherzo Matt aveva detto di “aumentare un pochino” la dose di alcool presente nelle bevande delle ragazze...

Come ho gia’ detto, io non reggo l’alcool... una Corona e’ la quantita’ massima di alcool che sopporto rimanendo normale... alla seconda diciamo che mi sciolgo parecchio... con un superalcolico  mi sciolgo decisamente di piu’... un po’ troppo... va beh, non capisco piu’ un cazzo...

Potete immaginare in che stato mi trovo... anche perche’ i cocktail sono diventati 3... e anche Perla, Dany e Ace sono decisamente alticce... Vi dico solo che siamo in piedi sul tavolo a ballare sensuali sul tavolo...

Perla sta praticamente facendo uno spettacolino per Slash, che se la spassa divertito.

Ace balla per Matt che si volta a dire verso Gilby “Se avessi saputo che bastava farle bere un po’ di vodka per farle fare questi numeri... l’avrei fatto molto tempo fa!”.

Gilby se la ride come un matto a vedere sua moglie dividersi tra ancheggiamenti equivoci con la sottoscritta e mosse sexy rivolte a lui...

Io, ehm... pare che stia ballando sexy... e che ogni tanto lanci occhiate di fuoco a Duff... che pare mi guardi tra lo sconvolto e il divertito...

Quello che mi ricordo e’ che ad un certo punto ho visto mia figlia, abbracciata ad un ragazzo, con un bicchiere in mano e che mi guardava a bocca aperta... non mi aveva mai visto in quello stato... ok, lo confesso, in quello stato non c’ero mai stata prima: questa e’ la mia prima sbronza pesante di tutta la mia vita adulta...

Di fianco a Sammy c’e’ Franckie che si passa una mano sugli occhi e di fianco a lei c’e’ un ragazzo che le ha appoggiato la mano sul sedere e che apprezza apertamente il nostro balletto...

“Hey, amore... C’e’ Frankie... guarda c’e’ la nostra bambina...” dice Dany ridendo a Gilby.

Gilby smette subito di ridere e guarda nella direzione indicata dalla moglie. Vede Sammy e Franckie, un po’ ubriache, vicine a due tipi decisamente piu’ vecchi di loro... Va a prendere le ragazze per fare loro una ramanzina bella e buona. In quel locale due ragazzine di 16 anni non possono entrare, e poi loro due non dovevano essere insieme ad un gruppo di coetanei sulla spiaggia? Non da sole, insieme a due ragazzi decisamente piu’ grandi in un locale...

Gilby pero’ ha un bel da fare a sgridare Franckie, che continua a dirgli “Ah, si’? E io allora cosa dovrei dire di te che hai lasciato che la mamma si ubriacasse e si comportasse cosi’?”

Sammy si avvicina al tavolo dove io sto ancora ballando insieme a Perla e Ace...

“Ciao Sam! Vieni anche tu a ballare con noi! E’ bellissimoooooo!!!” Le dico ballando come una matta.

“Vieni giu’ subito! Ma si puo’ sapere che cazzo ti passa per la testa? Ti sembra il caso di ubriacarti in questo modo... Non ho veramente parole, mi hai proprio deluso!” mi dice Sammy dura.

Matt si avvicina all’orecchio di Duff e gli chiede “Hey ma la bionda chi e’, la sorella maggiore di Gaia, per sgridarla a quel modo?”

“No, Matt... e’ sua figlia... e anche a lei andrebbe data una bella strigliata, visto che e’ minorenne e ubriaca anche lei!” risponde Duff impensierito, scuotendo la testa.

“Va bene, Sammy basta cosi’, adesso... non mi sembra che neanche tu sia proprio innocente... Comunque adesso ce ne torniamo a casa da Gilby e vediamo di mettere a letto tua madre... mi sa tanto che domani vorra’ morire...” dice Duff prendendomi in braccio e trascinandosi dietro una Samantha decisamente incazzata e traballante...

Io... ehm... approfitto della situazione: mi appoggio con la testa nell’incavo del suo collo e mi godo il suo profumo... ero ubriaca... solo per quello l’ho fatto, davvero!

Dizzy guarda la scena e sorride: il biondo e’ decisamente cambiato... ai vecchi tempi avrebbe di sicuro approfittato di una situazione del genere... e poi cavoli, e’ stato proprio bravo a rimettere a posto quella ragazzina...

 

Anche Gilby riporta a casa Daniella e Franckie e continua a discutere animatamente con la figlia della situazione.

Duff ha dovuto aiutare Sammy a cambiarmi e a mettermi a letto. Pare che lo abbia guardato sorridendo e gli abbia detto “Sei bello lo sai? Sei proprio bello, si... credo di amarti un po’...” Sul momento lui avrebbe guardato Sammy mettersi una mano davanti agli occhi e scusarsi con lo sguardo per le mie parole e poi si sarebbe messo a ridere, rispondendomi “Anche tu sei bella, dolcezza... ma adesso dormi che e’ meglio...” 

Ha mandato a letto Sammy, dicendole che domani avrebbe dovuto spiegarmi cosa era successo e che di sicuro, io, sua madre, le avrei dato una meritata strigliata.

“Si’, si’ certo come no...” gli ha risposto Sammy andandosene imbronciata.

 

Piu’ o meno la stessa cosa e’ successa a Gilby e quando si ritrovano in piscina a rilassarsi un attimo, rimangono un attimo in silenzio.

“Te la sei cavata proprio bene, con Sammy... Non e’ facile trattare con delle adolescenti...”

“Io? Tu sei stato grande con Franckie... e poi, a dirti la verita’ e’ stato stranissimo: mi e’ venuto tutto spontaneo, ma nello stesso tempo pensavo che mi stavo impicciando di affari che non mi riguardano per niente... infondo io e Gaia siamo solo vicini di casa...”

Gilby lo guarda un attimo in silenzio, “Non dirmi che Gaia non ti piace nemmeno un po’, Duff... quando sei arrivato oggi e l’hai vista mi sei sembrato molto felice, o sbaglio? E poi defcon 2?” gli dice con aria maliziosa.

“Beh, e’ una persona molto interessante... e mi fa piacere conoscerla... e’ sicuramente una bella donna... ma ho gia’ fatto troppe cazzate nella mia vita, come tu ben sai... Adesso come adesso non so cosa voglio, sono decisamente ancora troppo incasinato per una relazione... e oltretutto non mi sembra il caso di inserirmi cosi’ per l’aria che tira tra loro, lei e Sammy hanno un equilibrio perfetto e non vorrei incasinarlo, a meno di non essere estremamente sicuro di quello che voglio...”

“Gia’... mi sembra un discorso sensato per un uomo di piu’ di 30 anni... solo che mi sembra strano sentirlo fare da te... a volte mi scordo che non sei piu’ lo stronzo che eri prima!”

“Oh grazie mille! Quindi io prima ero stronzo, eh?”

“Si’, amico... e anche un gran cazzone!” dice Gilby scoppiando a ridere.

Continuano a chiacchierare per un po’ e poi se ne vanno a dormire anche loro.



Ed eccoci qua ancora con questo delirio... spero che continui a piacervi! :D

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Capitolo 8
*** 8. ***


Mi sono svegliata con la testa che mi scoppia... lo stomaco che mi sembra esplodere ed ogni minimo movimento mi procura dolore... Ma che cazzo e’ successo?

Cerco di ricordare qualcosa... l’ultima cosa che so per certo era che eravamo tutti al locale e che Matt mi aveva offerto un cocktail... e ora sono in canottiera nel letto della mia stanza... e che mi sto contorcendo dal mal di testa e dalla nausea... gemendo.

Sento bussare alla porta e cerco di dire avanti... quello che ne esce e’ molto diverso “Asvsndi”

“Buongiorno ubriacona!” Una testa di capelli biondi e occhi verdi da gatto ed un bellissimo sorriso sghembo compaiono sulla soglia...

Ma che cazz? Duff Mckagan? Sono morta e sono in paradiso? No, non starei cosi’ male... Allora sono all’inferno... E questa e’ una tortura bella e buona: lo avro’ davanti per l’eternita’ senza mai poterlo toccare, giusto?

Ah no, gia’... sono a casa di Gilby Clarke e Duff e’ il mio vicino di casa... lo conosco...

“Shhhh” riesco a dire, mettendomi con molta fatica il cuscino sulla testa.

“Hey, dolcezza... tutto bene?” mi chiede sedendosi sul bordo del letto “Ti ho portato qualcosa che ti fara’ stare meglio... certo non fara’ passare tutto completamente... ma almeno riuscirai ad alzarti dal letto. E’ il rimedio inventato da Slash... lo usavamo spesso e ti assicuro che funziona... fa schifo, ma funziona... Bevilo tutto in un fiato... e’ meglio...” Toglie il cuscino dalla mia testa e mi allunga un bicchierone di una brodaglia marroncina davvero poco invitante. Ma faccio come mi dice... e mi alzo di corsa dal letto... per un pelo arrivo in bagno e vomito di brutto!

Dopo 10 minuti buoni riesco ad uscire dal bagno e tornare in camera, dove Duff mi aspetta ancora seduto sul letto. Mi risiedo anche io, appoggiandomi con la schiena ai cuscini e piegando le ginocchia davanti a me. E senza pensare mi sgancio il bustino di pizzo che avevo ieri sera sotto la tuta e me lo sfilo... mi sta strizzando lo stomaco e mi da’ decisamente fastidio...

“Se ti puo’ consolare, Daniella e Perla hanno vomitato molto di piu’... Slash ha detto che Perla e’ rimasta in bagno per mezz’ora buona, e Gilby ha confessato di essersi preoccupato sentendo Dany che ha continuato a vomitare per 20 minuti... ma d’altra parte c’era da aspettarselo... eravate davvero conciate male ieri sera...” conclude ridendo.

Io lo guardo senza capire... cosa era successo? “Scusa ma l’ultima cosa che ricordo era Matt che mi passava un cocktail di frutta...”

“Si’ di frutta... come no! Piu’ di tre quarti di quel bicchiere erano di vodka, Gaia... e i bicchieri sono stati almeno 3 o 4. Davvero non ti ricordi niente?” dice stupito.

“Vodka? Nooo, me ne sarei accorta, credo... Oddio... io mi sono ubriacata?”

Duff scoppia a ridere fragorosamente “Beh, direi proprio di si’... non mi venire a dire che non era mai successo prima...”

“Oddio mi dispiace... mi sono ubriacata davanti a voi... che state faticando per stare lontani da quella roba... Oddio... Scusatemi... davvero non so cosa mi e’ preso... Te lo posso giurare, Micheal, non mi era mai successo... da quando sono maggiorenne... e ti posso assicurare che se ci si sente sempre cosi’ dopo... questa e’ l’ultima volta...”

“Hey non ti preoccupare... Non e’ colpa tua... Matt vi ha fatto uno scherzo un po’ pesante, tutto qui! E poi almeno una paio di sbornie nella vita per una che ha vissuto in una comune punk sono d’obbligo, no?” dice piegando la testa per guardarmi negli occhi... ero davvero mortificata. C’e’ stato un lampo nei suoi occhi?

“Quindi... non ti ricordi nulla di quello che e’ successo stanotte? Di quello che... abbiamo fatto?” mi chiede con aria sorniona e maliziosa.

Io spalanco gli occhi e la bocca “Oh mio Dio... mi stai dicendo... che io e te... stanotte... NOOOOOOOOOOO!!!!! e io porca puttana non mi ricordo niente???????” ecco cazzo... Gaia impara a stare zitta.

Non so se sia stata la mia espressione o il mio tono disperato, fatto sta che Duff scoppia a ridere rovesciandosi sul letto e tenendosi la pancia.

Io gli do una serie di cuscinate e non so come mi ritrovo a cavalcioni sopra di lui, che continuava a ridere e cerca di proteggersi con le braccia. Rimango senza fiato e mi fermo. Mi accorgo di avere le sue mani sulle mie cosce nude... ma sono troppo debole per reagire... che peccatoooo!!!!

“Quindi non ti ricordi che mi hai detto che sono bello e che mi ami?” dice sorridendo sornione.

“Ma piantala... non e’ possibile, io non dico mai cagate del genere...”

“Beh, invece questo lo hai proprio detto... se non ti fidi di me, chiedilo a Samantha. C’era anche lei in quel momento...” dice appoggiandosi sul gomito dopo che mi sono spostata da lui.

“Oh merda... Sammy mi ha visto in questo stato?”

“Gia’”

“Cazzo...” dico prendendomi la testa fra le mani.

Parli del diavolo...

“Ciao alcolista... ti sei ripresa?” dice mia figlia entrando in camera mia.

“Sammy, scusami... ti prego... non sapevo che quei cocktail erano alcolici... quando becco Matt lo meno, giuro...” le dico mortificata...

Duff si e’ alzato e si e’ spostato appoggiandosi alla parete con la schiena, incrociando le braccia sul petto e guardando la scena interessato.

“Hey, ma’... non ti preoccupare... puo’ succedere a tutti...” Samantha e’ stranamente accondiscendente... “Davvero, non ti preoccupare, l’importante e’ che tu ti senta bene, adesso!”

Abbraccio Sammy stretta a me “Oh, Sam davvero io non ti merito! Sei una figlia troppo buona...”

“Ehm, si’... Beh, io adesso vado... cosi’ ti puoi ripigliare con calma...” dice leggermente imbarazzata e fa per alzarsi e uscire dalla stanza.

Duff la guarda per un secondo serio “Samantha...” dice solo alzando un sopracciglio.

Sammy si volta a guardarlo in cagnesco....

“Ok, ok... glielo dico...” io li sto guardando senza capire.

“Cosa mi devi dire? Sam... cosa c’e’?” inizio a preoccuparmi e ho ancora fitte di mal di testa.

“Beh, ecco... vedi... in realta’... io ti ho vista ubriaca al locale...”

“Eh, e allora?”

“Niente appunto...”

“Sammy...” dice Duff

“Uffa, ok... io in quel locale ci sono andata da sola con Franckie e due ragazzi... non con tutto il gruppo di amici...”

“Sammy, ma bastava che mi dicessi la verita’... lo sai... non hai bisogno di raccontarmi palle per uscire, non e’ mai stato cosi’!” rispondo un po’ incazzata... non perche’ fosse uscita in 4 invece che in gruppo... ma perche’ il nostro rapporto e’ basato sulla sincerita’ assoluta, e soprattutto adesso che sta diventando grande, per me e’ molto importante che si fidi di me e non mi nasconda nulla. Non voglio che faccia i miei errori...

“... e in piu’ siamo dovute entrare con dei documenti falsi... facendo finta di avere 21 anni... Scusami ma’... lo so che non dovevo... ma quei ragazzi erano cosi’ carini... e io e Franckie volevamo uscire con loro....”

“Dove li avete trovati i documenti falsi?” chiedo.

“Ce li hanno dati i ragazzi, sai loro sono... ‘un po’ piu’ grandi’...”

“Quanto piu’ grandi?”

“Ma... solo un paio di anni...” so quando Samantha mi mente, e in questo momento lo sta facendo.

“Samantha Sid Siouxsie Ferrari, quanto piu’ grandi?”

“Hanno 27 anni...” ammette

“C’e’ qualcos’altro che mi devi dire di ieri sera?” le chiedo secca

“Beh, ci hanno offerto da bere in spiaggia e ci hanno chiesto di andare a cena con loro... e ci siamo andate... al locale abbiamo bevuto qualcosa... abbiamo fumato una canna, credo e... quando vi abbiamo visto, in realta’ stavamo andando via dal locale...”

“Dove stavate andando Samantha?” chiedo temendo la risposta...

“A casa loro... Oh mamma scusami... mi hai sempre detto di stare attenta... di non andare mai a casa di qualcuno che conosco da poco tempo... ma erano cosi’ carini...” 

Scuoto la testa... sono decisamente delusa... “Sam, lo sai che queste cose mi fanno davvero incazzare...” e da qui parte una litigata storica in italiano.

Duff spalanca gli occhi: quando gli stranieri ci vedono parlare normalmente, pensano che noi italiani stiamo litigando... figurati cosa potevamo sembrare mentre litigavamo per davvero... due furie...

 

Sammy esce sbattendo la porta e io mi prendo la testa fra le ginocchia, infilando le mani nei capelli.

“Tutto bene?” Duff... mi sono completamente scordata che era li’.

“No... ho paura...” confesso.

“Paura? Perche’?” mi chiede Duff incuriosito.

“Samantha ha l’eta’ che avevo io quando ebbi lei... e anche se e’ una ragazza molto matura per la sua eta’, che non mi ha mai dato problemi di alcun genere... e’ pur sempre una ragazzina di 16 anni... con tutto quello che ne consegue. Ormoni, voglia di essere piu’ grande e una buona dose di ribellione... come e’ normale che sia. E siccome ricordo fin troppo bene i miei 16 anni ho una paura tremenda che faccia le stesse cazzate che ho fatto io. Sai la cosa che mi da piu’ fastidio e che mi spaventa di piu’ qual’e’? Non che sia uscita con dei ragazzi piu’ grandi, non che abbia usato documenti falsi per entrare in un locale... e nemmeno che abbia bevuto o fumato qualcosa. Ma che stamattina non si sia fidata a dirmelo e che, nonostante tutti i discorsi che abbiamo sempre fatto, era pronta a salire su di una macchina con degli sconosciuti che l’avrebbero portata chissa’ dove e non ha nemmeno pensato di avvisarmi...E’ che questo che mi fa incazzare... Bastava che me lo dicesse e avremmo potuto trovare una soluzione ieri sera... prima di ubriacarmi...”



Allora Gaia e Sammy litigano di brutto... faranno la pace poi? E Duff? Si accettano scommesse ;)
Grazie come sempre... siete troppo gentili, davvero!

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Capitolo 9
*** 9. ***


Lo so lo, non mi devo intromettere. Ma adesso devo chiarire cosa e’ successo quel giorno, dato che tra un po’ so gia’ che faro’ la figura del maniaco sessuale...

Innanzi tutto quando sono arrivato Sammy mi ha aperto la porta... questo e’ vero.

In piu’ pero’ mi ha detto che sua madre mi stava aspettando... con ansia...

Allora, voi cosa pensereste se una donna interessante vi stesse aspettando con ansia... ok una donna interessante con quelle tette (ve l’ho gia’ detto, quelle le avevo notate...)? 

Quando sono entrato in giardino erano gia’ tutti in costume e io mi aspetto di trovarmi una carina, con due belle tette  e che ne so... un costume intero, o al limite un due pezzi molto castigato... e invece me la vedo davanti con un ridottissimo bikini blu con tagli da tutte le parti da cui si intravede un secondo strato di stoffa grigio e con borchie sparse in giro e brillantini che si intravedono dai tagli...

Piu’ che altro poi non mi aspettavo di vedere quello che c’era dentro al costume... Spalle diritte e con i muscoli leggermente sagomati, tette... l’ho gia’ detto, sode e generose, pancia piatta, fianchi proporzionati alle spalle (una clessidra perfetta)... un culo rotondo e alto, lunghe gambe morbide ma muscolose... una carnagione dorata, lunghi capelli castani leggermente mossi...

Decisamente non me lo aspettavo... e nemmeno il mio amico nei piani bassi...

Confesso che il primo pensiero e’ stato “Porca puttana, McKagan... se questa non te la scopi sei ufficialmente diventato frocio...”

 

Dopo i saluti mi cambio e mi ritrovo a dovermi sedere di fianco a lei... quella e’ una tortura psicologica bella e buona: i lettini doppi di Gilby sono spaziosi... ma non al punto da non sfiorare nemmeno l’altra persona, per cui mi sono dovuto sedere di fianco a lei, sfiorarle le gambe e le braccia... continuare a sentire il profumo inebriante dei suoi capelli... ecco praticamente ero arrapato all’ennesima potenza.

Poi la vedo alzarsi e andare a fare un bagno e le vedo il tatuaggio... le guardo quel drago che ondeggia ad ogni passo e che porta l’attenzione al suo culo... non ci posso fare niente, gli occhi mi cadono li’.

Gilby mi passa vicino e mi allunga un bicchiere di the freddo e sottovoce mi chiede “Livello defcon?”. Ok, questo era un vecchio gioco che avevamo inventato durante il tour di “Use Your Illusion”: ad ogni ragazza assegnavamo un livello da 10 a 1, 10: bisognava essere completamente fatti per poter solo pensare di scoparsela e gli altri dovevano assolutamente allontanare la suddetta ragazza da te per evitare danni, 1: stupro assicurato... non per davvero ovviamente.

E io soprappensiero, ipnotizzato da quel culo, gli ho risposto 2 ... Slash scoppia a ridere: mi ricorda che io ero sempre tirato con i livelli... e che un tre praticamente non l’ho mai dato...

 

La sera me la ritrovo davanti in tiro... ma non con i soliti abiti che tutte qua mettono per far vedere le gambe o le tette rifatte... era diversa ma sexy da morire... e di nuovo il pensiero e’ stato “Si’, certo come no... solo una amica... ma vaffanculo McKagan: questa te la devi scopare!”

La vedo preparare l’aperitivo e i suoi movimenti sono ipnotici... Dio, come strizza quei lime... ma poi arrivano anche gli altri...

Arriviamo al locale e ho fatto di tutto per averla vicina... Ho cercato di far colpo in tutti i modi lo confesso... Ma c’e’ sempre quel rompi palle di Dizzy che si intromette... ma che si occupasse di sua moglie...

Poi Matt va ad ordinare i cocktail e quando arrivano al tavolo io ne prendo uno, ma Matt me lo toglie dalle mani... e me ne da un altro. All’inizio non capisco, poi vedo la reazione che le ragazze hanno: Ace si siede a cavallo di Matt e inizia a strusciarsi su di lui, che le sorride malizioso, Perla inizia a ridere appena qualcuno apre bocca, Daniella sale traballante sul tavolo e inizia a ballare davanti a Gilby e poi allunga una mano a Gaia, che non se lo fa ripetere due volte...

La musica e’ una qualche canzone dei Def Leppard, credo, ma non e’ che ascoltassi molto la musica a dire il vero... e mi ritrovo a fissarla mentre balla davanti a me.

Giuro, ho deglutito e ho spalancato gli occhi: i suoi movimenti sono fluidi e sensuali, fa ruotare il bacino con una naturalezza... muove le spalle e il busto, si scioglie i capelli e li fa ondeggiare... ora io sono cambiato in questi anni, e’ vero... ma sono pur sempre fatto di carne... Inoltre quando vede che io la fisso mi incatena quegli occhi nocciola addosso e io mi ci perdo dentro... completamente.

La mia solita vocina del cazzo a quel punto mi dice “Colpito e affondato McKagan...”

Poi Dany dice qualcosa a proposito di Franckie e Sammy e vedo Gilby alzarsi e andare dalle due ragazzine.

Quando vedo Sam arrivare vicino al nostro tavolo e sgridare sua madre... mi rendo conto che anche lei non e’ decisamente sobria... e non c’e’ nessuno che possa prendersi cura di quelle due.

Prendo Gaia in braccio e mi faccio seguire da Sam e le riporto a casa... mi rendo conto che Sammy non ce l’avrebbe mai fatta a mettere sua madre a letto da sola, cosi’ mi fermo ad aiutarla... Sammy le toglie i gioielli e prende una canottiera bianca gliela infila e mi fa segno di metterla in piedi. Io la prendo da sotto le ascelle e la appoggio al mio busto e vedo Sam sfilarle la tuta che indossava... a quel punto io ho il suo corpo appiccicato al mio e sento ogni centimetro della sua pelle nuda aderire al mio corpo e mi viene in mente che solo qualche anno prima in situazioni del genere non me ne sarebbe fregato nulla del fatto di avere davanti una persona con facolta’ mentali intatte... 

Poi mi dice “Sei bello lo sai? Sei proprio bello, si... credo di amarti un po’...” e sento il mio pisello risponderle “Oh, anche io ti amo tesoro!”... Ecco per fortuna che Sammy ha fatto rumore in quel momento... perche’ altrimenti mi avrebbe visto saltare addosso a sua madre...

 

Il mattino dopo vado a vedere come sta. E nonostante fosse appena sveglia, nonostante non si fosse struccata la sera prima, nonostante fosse reduce da una sbronza colossale... era splendente.

La vedo armeggiare sotto la canottiera e la vedo sfilarsi un pezzo di biancheria che farebbe arrapare anche un santo: un bustino... ho sempre amato i bustini...

Mi dice che non si ricorda nulla, si scusa per l’ubriacatura e mi fa tenerezza... non e’ preoccupata perche’ si e’ ubriacata... lo e’ perche’ ha paura di aver fatto una figura del cazzo con me... conoscendo i miei precedenti...

E mi viene spontaneo farle uno scherzo, farle credere che la notte precedente abbiamo fatto sesso... e la risposta che mi da mi fa esplodere di gioia: “Oh mio Dio... mi stai dicendo... che io e te... stanotte... NOOOOOOOOOOO!!!!! e io porca puttana non mi ricordo niente???????” Ma allora non le dispiacerebbe... buono a sapersi...

Non resisto e inizio a ridere e lei mi prende a cuscinate, me la ritrovo seduta sopra di me... e le mie mani si appoggiano sulle sue cosce nude... ecco a dire il vero non so se si e’ spostata da me prima di rendersi conto che il mio amico era molto felice... o se si e’ spostata da me perche’ ha sentito il mio amico fare i salti mortali.

Arriva Sammy e di li’ a poco parte una scena apocalittica... di cui io non capisco niente: e’ in italiano... Giuro se in casa mia mia madre mi avesse urlato contro in quel modo credo che sarei morto... e invece Sammy risponde pure... non credo che riusciro’ mai ad abituarmi a questo...

Quando Sam se ne va, la vedo crollare e mi viene naturale avvicinarmi e cercare di consolarla, di capire cosa le sta succedendo...

Insomma, nel giro di un giorno, mi sono dovuto ricredere su tutto quello che avevo pensato di Gaia... non ultimo il fatto che fosse una donna bellissima e tremendamente sexy... 



Ed ecco Duff pop-up... altro che gentleman... XD
Grazie a tutti quelli che leggono, seguono, preferiscono (0_0) e recensiscono!

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Capitolo 10
*** 10. ***


La giornata passa con me e Sammy che non ci parliamo e che ci evitiamo come la peste... non  e’ stata per niente divertente e anche l’umore degli altri non e’ migliore.

Gilby e Daniella sono arrabbiati con Franckie, piu’ o meno per gli stessi miei motivi. Le ragazze sono arrabbiate perche’, pur sapendo di aver fatto una cagata, non ritengono giusto essere in punizione e non poter uscire per tutto il weekend. Perla non si e’ ancora ripresa completamente dalla sbornia e continua a correre al water a rimettere con Slash che si sta preoccupando sempre di piu’... e si sta incazzando con Matt.

Duff e’ l’unico a non essere incazzato/ preoccupato/ malato e cerca di alleggerire un po’ la situazione agli altri con alcune battute... alcune carine, altre... beh, lasciamo perdere.

Ci ritroviamo seduti vicini a fumarci una sigaretta e a bere un caffe’ e chiacchieriamo ancora un po’. Stiamo ancora parlando di Samantha e del mio rapporto con lei, finche’, sorridendo, mi guarda e dice “E d’altra parte cosa ti puoi aspettare dopo averla chiamata Samantha Sid Siouxsie... Direi che con quei nomi ti e’ gia’ andata bene!” Riesce a farmi ridere.

“In effetti... me la sono cercata, eh?” e lo guardo ridendo.

Rimaniamo a fissarci per un po’ e poi mi sfiora col dito la fossetta intorno alla bocca “Sei davvero bellissima quando sorridi...” dice sottovoce. OH MIO DIO... Gaia respira, respira, respira... e non dire cazzate!

Non sapendo cosa dire sorrido ancora di piu’... e abbasso leggermente lo sguardo. I suoi occhi verde mi fanno sciogliere il cuore... e anche qualcosa d’altro...

In quel momento arriva Samantha. Ha sempre avuto un tempismo quella ragazzina...

“Ah sei qui. Daniella mi ha detto di venirti a chiamare. Ha bisogno in cucina.” Tre corte frasi, dette con freddezza, come se stesse parlando ad uno scarafaggio.

Non dico niente a lei, mi scuso con Duff e vado da Dany.

 

Daniella mi chiede se ho voglia di uscire di casa con lei e Perla... Gilby sembra un condor sulla preda morente da quando e’ stata male quella mattina... e non la molla un secondo “Come se io no l’avessi dovuto raccattare in giro per locali completamente ubriaco piu’ di una volta...” dice alla fine.

“Pensa che Slash non voleva che uscissi dalla camera... Proprio lui, che insieme agli altri ne ha combinate alcune assolutamente peggiori di questa...” dice Perla esasperata.

Ce ne andiamo insieme e passiamo il pomeriggio a chiacchierare tranquille.

“Hey, lo sai Gaia, mi sa che hai proprio fatto colpo col biondo, eh?!” mi dice Dany.

“Ma piantala! Sono solo la sua vicina...” cerco di sminuire... anche perche’ mi conosco: se mi mettono in testa una cosa del genere poi io inizio a fantasticare... e non mi fermo piu’!

“Si’, certo, la sua vicina di casa a cui non smette di guardare il culo e le tette... ma va dai! Fidati ragazza, noi lo conosciamo meglio di te... direi che l’hai colpito e affondato!” dice Perla.

“Ragazze, per favore... non mettetemi strane idee in testa... che poi ci credo... e mi faccio dei film assurdi...” rispondo cercando di smorzare il discorso. Ma loro ritornano all’attacco.

“Gaia, tesoro... adesso, non per farmi i cazzi tuoi, ma da quant’e’ che non stai con un uomo?” mi chiede Dany con aria furba.

“Un po’... ok, un po’ tanto... un po’ troppo a dire il vero...” rispondo leggermente imbarazzata.

“Scusa, stiamo parlando di settimane? MESI?” chiede Perla leggermente preoccupata.

“Anni...” rispondo mogia.

“Dio Santo! Ma avrai le ragnatele oramai li’ dentro! Saltagli addosso! Violentalo... tanto farebbe bene anche a lui!” dice Perla sconvolta.

“Ecco, allora e’ chiaro che sei fuori allenamento e che i tuoi radar non funzionano piu’ a dovere... Guarda che lui e’ sicuramente attratto da te... e secondo me non solo fisicamente.” dice Dany e Perla le da’ man forte.

“Ok, ma non so come comportarmi... Lui e’ un personaggio famoso, io sono una madre single... e i miei radar non hanno mai funzionato, ce li ho difettosi dalla nascita... anche perche’ quando voi imparavate a flirtare con i ragazzi e mettevate in moto i vostri radar... io cambiavo pannolini e cercavo di capire come si fa a crescere dovendo crescere una bambina piccola...”

“Ecco, ehm... a proposito... vi dovrei chiedere una cosa... come avete detto ai padri delle vostre figlie che eravate incinte?” chiede Perla.

Io e Dany la guardiamo spalancando gli occhi e le bocche “Perla... non starai dicendoci che sei incinta?!?!?” Perla annuisce arrossendo. Questa sara’ la prima e l’ultima volta che vedro’ Perla arrossire.

“Si’... ma non so come dirlo a Slash... insomma, credo che ne sara’ felice anche lui... ma se non se la sentisse ancora di “diventare grande” definitivamente? E poi vorrei trovare un modo carino per dirglielo...” disse Perla leggermente imbarazzata...

“Tesoro, innanzi tutto congratulazioni! Io, di consigli, non te ne posso dare di sicuro... al padre di Samantha l’ho detto per telefono... e mi sono sentita rispondere che poteva essere di chiunque, per quanto ne sapeva lui...” rispondo.

“Scusa, ma non stavate insieme?” chiede Dany.

“Beh, ecco, sempre a proposito di radar difettosi... io credevo di si’... lui era convinto di no... avevo 15 anni e un po’ quando l’ho scoperto...” dico triste.

“Senti, perche’ non compri un ciucio... un paio di scarpine e gliele regali? E se non ci arriva glielo dici chiaramente...” dice Dany, che carina... ha capito che l’argomento mi innervosiva e ha cambiato discorso...

“Giusto... magari un paio di piccole All Stars nere come le sue... direi che e’ un’idea carina...” dice Perla felice e decidiamo di andare alla ricerca delle scarpette.

 

Di ritorno a casa, io vado in cucina con la spesa e mi metto a cucinare.  Accendo la radio e inizio a preparare la cena. Dany va ad aiutare Perla con la “sorpresa” per Slash e poi mi raggiunge in cucina, chiamando Franckie e Sammy a darci una mano.

Per me e Sammy di solito e’ normale muoverci insieme in cucina a tempo di musica, ballando e cantando con la radio mentre facciamo da mangiare. Ma quel giorno essendo entrambe arrabbiate e deluse, ce ne stiamo tranquille e cerchiamo di parlarci o guardarci il meno possibile. Ad un certo punto Sammy trova una stazione che trasmetteva musica pop anni 80...la nostra preferita per fare le cretine e si ferma li’. La radio passa una delle nostre canzoni dance ‘preferite’ “Touch me” di Samantha Fox... Lo so e’ trash, e’ assolutamente tremenda, ma quando si e’ in cucina a fare le cretine questa funziona proprio bene!

Io e Sammy ci guardiamo per un po’ e scoppiamo a ridere. Senza dire niente ci abbracciamo: abbiamo fatto la pace, anche questa volta.

“Stronza” le dico.

“Rompicolgioni” mi risponde.

Da li’ in poi iniziamo a scatenarci cantando e ballando in sincronia, mentre cuciniamo per 10 persone, come se fosse la cosa piu’ semplice del mondo. Franckie non aiuta molto in cucina... in compenso si mette a ballare anche lei e alziamo il volume della radio al massimo.

Dany invece e’ brava in cucina e si sta dando da fare... ma anche lei e’ contagiata dalla nostra follia, per cui la vediamo cantare col mestolo... come se fosse un microfono... 

I ragazzi che sono fuori sentono un gran casino e pian piano si avvicinano tutti alla cucina. All’inizio rimangono sconvolti... e poi si mettono a guardarci ridendo e scuotendo la testa. Pian piano ci ritroviamo tutti in cucina e sotto le direttive di Daniella e mie stiamo facendo da mangiare tutti insieme, ballando e ridendo.

Affettiamo il pane per le bruschette e infiliamo le fette nel forno. I pomodori sono gia’ tagliati, il pollo doveva essere grigliato sul barbecue e le verdure sono pronte, l’acqua per la pasta non bolle ancora, il tiramisu’ e’ in frigo a raffreddarsi. Abbiamo quasi finito, per cui io e Dany coinvolgiamo Franckie e Sammy in un balletto improvvisato su “Small town boy” dei Bronski Beat. Gilby si mette a ridere come un matto. Perla e Slash stanno un po’ abbracciati e si muovono appena a ritmo della musica. Dalla faccia di Perla capiamo che gliel’ha detto... e dalla faccia di Slash si capisce che ne e’ contento. Duff e’ appoggiato allo stipite della porta e se ne sta in disparte sorridendo e guardando me e Sammy che balliamo insieme, quando Sammy se ne accorge gli prende un braccio e lo trascina a ballare con noi “No, no vi prego... sono una frana tremenda a ballare!” cerca di divincolarsi. Ma Sammy e’ irremovibile... e cosi’ anche Duff e’ costretto a unirsi a noi due...  Sam si mette a ballare con Franckie e io mi ritrovo a ballare con Duff, che in realta’ non e’ per niente una frana a ballare come sostiene lui!

 

E’ una serata divertente e soprattutto senza intoppi. Di nessun tipo. Niente alcool, niente drammi anche se le due signorine sono costrette a rimanere a casa con noi. Matt ci chiede scusa per lo scherzo della sera prima con aria contrita... anche perche’ si e’ beccato una giornata di insulti da parte di Ace, la sua ragazza... che ha subito anche lei lo scherzo e che ha vomitato l’anima per tutta la mattina.

A fine cena Slash si alza in piedi e richiama la nostra attenzione “Allora stronzi, vi ricordate quando anni fa ci prendevamo per il culo e ci menavamo sfiga, dicendo chi sarebbe stato il primo a diventare padre, tra noi single? Beh... me ne avete tirata tanta che alla fine ha attecchito... io e Perla siamo incinti!”

Dopo i brindisi e le congratulazioni di rito, Gilby e Slash iniziano a parlare con Matt e Duff. Capto qualche parola “Sorum, tu sei il prossimo... e McKagan subito dopo!”

“Si’ certo... piccolissimo particolare... non sono ermafrodita... non posso auto-mettermi incinto, Slash!” dice Duff ridendo.

“Mike... di do al massimo una settimana per darti una mossa... poi pero’ intervengo io e ti sistemo per le feste con defcon 2, chiaro?” dice Slash e vedo Duff darmi uno sguardo preoccupato e lanciare a Slash un pezzo di pane “Ma vuoi tacere coglione?”

Dopo cena Daniella costringe i ragazzi a cantare e suonare le loro chitarre... Piu’ che altro lo fa per Frankie e Sammy che si stanno annoiando a morte a sentire storie di vecchi rocker e vecchi punkettoni.

Ok, allora potete immaginare: Gilby Clarke, Duff McKagan e Slash che suonano la chitarra e Matt Sorum che tiene il tempo sul tavolo con le posate... Direi praticamente un concerto privato.

Daniella, Perla, Ace e Franckie cantano le canzoni che i 4 stanno suonando e io e Sammy assistiamo estasiate alla scena... Poi Sammy entra in casa e prende la sua chitarra e il suo amplificatore portatile e si inserisce a suonare con loro... Inventando sul momento riff che possano andare a tono con quello che stanno suonando gli altri.

Vedo Slash iniziare a provare riff con la sua chitarra e poi fare segno a Sam di ripeterli... e lei non ne sbaglia uno, ovviamente: e’ da quando ha 4 anni che suona la chitarra e sono orgogliosa di poter dire che ha sempre avuto i migliori insegnati che mi potevo permettere...

Pian piano Gilby e Duff si fermano e ascoltano Sammy e Slash attentamente... e si guardano. In un momento di pausa Gilby mi chiede se ho gia’ deciso in che scuola mandare Sammy a settembre. Io gli rispondo che pensavo di mandarla alla stessa scuola di Franckie, dato che hanno anche gia’ accettato la sua iscrizione. Gilby allora si volta verso Slash e Duff.

“Che ne dite? Si potrebbe fare un tentativo con Steve e con Jeff, magari... Secondo me ne vale la pena...”

“Hey biondina suonaci qualcosa... due o tre canzoni intere... dai facci sentire qualcosa!” le dice Slash incoraggiandola.

E lei mi guarda con gli occhi spalancati... questa non se l’aspettava proprio ed e’ improvvisamente terrorizzata...

“Mamma ti prego... aiutami... non ce la faccio da sola...” mi dice in italiano.

“Dai Sammy... vogliono sentire te... e’ la tua occasione...” le rispondo in italiano, cercando di farle coraggio, ma lei e’ irremovibile.

“Ok, Sammy... ma lo faccio solo per te, sia chiaro... lo sai che mi da fastidio... Qualcuno mi puo’ prestare una chitarra?” chiedo e Duff mi allunga la sua, guardandomi curioso.

Allora, Samantha e’ la chitarrista in casa nostra... io strimpello qualcosa, me la cavo ma non sono certo al suo livello, seguo solo le note... Io e lei ci troviamo a volte a suonare e cantare insieme... ma mai davanti ad altri e sicuramente mai ad altri con quel senso musicale come le persone che ci ascoltano in quel momento.... 

Sammy inizia a suonare “You shook me all night long” degli AC/DC e io la accompagno, poi improvvisamente cambia il ritmo e mi ritrovo a seguirla in “In my dreams with you” di Steve Vai... Per ultima si mette a suonare “Sweet child o’ mine” ehm... si’ quella...

“Cazzo mi sembrava di sentire te suonare” dice Duff alla fine, piacevolmente sorpreso, rivolgendosi a Slash.

“Gia’... mi ha fatto abbastanza impressione in effetti... Senti, io non ti posso assicurare nulla, ma secondo me varrebbe la pena di provare a prendere lezioni da qualcuno bravo... molto bravo... So che un paio di amici hanno iniziato a dare lezioni private... ma prendono solo ragazzi che hanno superato una dura selezione... bisognerebbe informarsi quando ci saranno le prossime e secondo me vale la pena di tentare... Mai sentito parlare di Steve Vai e Izzy Stradlin? Ecco sono loro...” dice Slash guardando Sammy negli occhi.

“STEVE VAI E IZZY... ma... merda... oddio... cazzo... ma dici sul serio? Cioe’ secondo te mi prenderebbero? Oddio... porca puttana” Sammy inizia a straparlare (e per fortuna le parolacce sono in italiano...) e io scoppio a ridere ridando la chitarra a Duff.

“Ok, la figlia l’abbiamo sistemata... adesso tocca alla madre. Oh, complimenti...direi che hai proprio una bella voce e con la chitarra te la cavi discretamente...” chiede Gilby.

“Ma vaffanculo Gilby, stai scherzando spero...” gli rispondo fermamente convinta delle mie scarse capacita’.

“No, non sta scherzando per niente... non quando ha quella faccia... te lo assicuro! E comunque Gilby, lei lavora con me... quindi non pensarci nemmeno di portarmela via. Chiaro?” dice Dany vedendo la mia faccia sconvolta.

“Hey, calma... io so fare una cosa sola benino: disegnare vestiti e accessori... per il resto sono veramente scarsa...” rispondo sempre piu’ convinta.

“Ma piantala con questa modestia... mi hai rotto il cazzo!” si intromette mia figlia in italiano... lo vedo dalla sua faccia... ha in mente qualcosa di malefico... lo so... ma ancora non ho capito cosa...

“Non so a cosa abbia appena detto Sammy, ma sei sicuramente piu’ portata di molti cantanti che ho sentito ultimamente...” dice Duff.

“Ma piantatela, dai! Lo scherzo e’ divertente quando e’ corto...” dico accendendomi una sigaretta nervosamente.

“Non riusciremo mai a convincerla del contrario, vero?” Gilby si volta verso Sammy, che scuote la testa rassegnata.

La notte prosegue senza altri accenni alle mie dubbie capacita’ vocali, per fortuna... Sammy e Franckie sono state spedite a letto. E io mi ritrovo a passeggiare da sola sulla spiaggia fumandomi una sigaretta.

Di punto in bianco mi ritrovo Duff di fianco... e a dire il vero faccio un salto per lo spavento... quando si e’ soprappensiero, al chiaro di luna su una spiaggia isolata e ti arriva una figura di fianco all’improvviso, non e’ che sia proprio una cosa tranquillizzante, no? Anche se e’ Duff McKagan...

“Posso farti compagnia?” mi chiede.

“Certo che si’! Bellissima serata stasera, davvero...” rispondo.

“Gia’, molto piacevole. Era da tanto che non mi sentivo cosi’ rilassato in mezzo alla gente.”

“Grazie per aver ascoltato Sammy... dicevate davvero per le lezioni con Vai e Stradlin?” chiedo cercando di mantenere il discorso su un territorio neutro.

“Certo che si’... Sam ha davvero talento e sarebbe davvero un peccato sprecarlo... certo potrebbe essere molto impegnativo per lei, con la scuola normale e la scuola di chitarra... ma se le interessa davvero secondo me dovrebbe almeno provare...”

“Ok, vedro’ di prendere i contatti per l’audizione, allora...” dico soprappensiero.

“Oh, non ti preoccupare... quando torniamo a LA chiamo Izzy e gli parlo io, cosi’ magari viene a sentire Sammy e le puo’ anche consigliare come prepararsi meglio per l’audizione...” dice sorridendomi.

“Grazie... sei veramente gentile... ma non ti devi disturbare, davvero... hai gia’ montato tutti i mobili di casa nostra... mi sembra sufficiente per due pazze che hai conosciuto una settimana fa... e poi altrimenti dovrei dar fondo a tutte le mie conoscenze culinarie per sdebitarmi...” gli dico ridendo e gli faccio l’occhiolino.

Poi non so di preciso cosa succede, cosa cambia, ma all’improvviso mi ritrovo tra le braccia di Duff che mi ha letteralmente alzato e mi sta baciando... OH MIO DIO, MI STA BACIANDO, DUFF MCKAGAN MI STA BACIANDO!!!!! E nella mia testa sento la voce di Perla che mi dice “Violentalo!”...

Ecco, ehm, vorrei poter dire che io sono rimasta impassibile, vorrei poter dire che non gli ho messo le mani nei capelli e vorrei poter dire che quando lui si stava staccando da me io non mi sono riattaccata alle sue labbra... ma non posso...

Quando ci stacchiamo senza fiato, mi prende per mano e mi porta in una zona vicino agli scogli, piu’ riparata e li’, beh, mi incolla letteralmente con le spalle alla parete di roccia e facciamo sesso... dello stupendo, lungo, passionale sesso... come mai lo avevo fatto in vita mia...

Come? Vorreste i particolari? Mi dispiace... ma quelli me li tengo per me... Vi dico solo che la regola della L (quella per cui chi e’ molto alto in verticale... ehm, non lo sarebbe poi tanto in orizzontale... per intenderci...) per lui non vale... E vi posso anche dire che il ragazzo ha fatto mooooolta esperienza e sa esattamente cosa fare... e nel modo giusto.... ci siamo capite?

Quando veniamo rimaniamo senza fiato e ci sediamo sulla sabbia, dopo esserci ricomposti un attimo...

Lo guardo accendere due sigarette e passarmene una, decisamente imbarazzato. E li’ mi esce una frase da donna vissuta... che per altro io non sono per niente, intendiamoci...

“Hey Micheal... e’ tutto ok... e’ successo e basta... ed e’ stato molto piacevole...” gli dico sorridendo.

Lui si volta a guardarmi e mi fissa per un secondo “Gia’... davvero molto piacevole” e sorride malizioso. 

Mi passa un braccio sulle spalle e mi avvicina a lui. Mi da un bacio in fronte e quando ci guardiamo negli occhi scoppiamo a ridere e non ci fermiamo per un bel po’...

Credo che sia passata almeno un’oretta buona, in cui siamo rimasti sulla spiaggia seduti abbracciati a baciarci ancora e a ridere come due adolescenti alla prima cotta.

“Sai, credo purtroppo che sia ora di tornare... mi sa che non ci passa piu’ con quelle comari a casa di Gilby, lo sai vero?” mi chiede sorridendo.

“E chi se ne frega? Siamo maggiorenni e vaccinati, non possiamo aver deciso di farci una passeggiata sulla spiaggia insieme e basta? In fondo non sono affari loro quello che facciamo io e te, giusto? Anzi, a dire il vero e’ meglio se ce la teniamo per noi questa cosa... Sai non vorrei che Sammy lo venisse a sapere e si facesse strane idee...” gli rispondo mentre ci incamminiamo abbracciati per tornare a casa Clarke.

“Ok, nessun problema...” mi risponde sorridendomi.

Arriviamo davanti alla scaletta che porta al giardino di Dany e prima di comparire davanti agli altri, mi abbraccia stretta e ci baciamo ancora a lungo. Poi ci stacchiamo e ritorniamo ridendo in giardino, sotto lo sguardo divertito e decisamente malizioso di tutti gli altri. Io saluto e dico che sono stanca per cui me ne vado a dormire. Quando incrocio il suo sguardo lo vedo dirmi qualcosa silenziosamente “Cagasotto”. Io sorrido sghemba, gli faccio il dito medio di nascosto e me ne vado in camera mia.


Ehehehe... gli sitinti animali dei due sono saltati fuori... e adesso????
Grazie mille a 
Alex Rose McKagan e Flashbax che hanno inserito questo delirio nelle loro storie preferite, a chiaretta78giadixmarycate e rocketqueen91 che seguono la storia, chi recensisce e chi legge! Baci

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Capitolo 11
*** 11. ***


La mattina dopo mi sveglio molto presto e decido di andare a farmi una corsa lungo la spiaggia... ho bisogno di metabolizzare quello che e’ successo con Duff... di metterlo nella giusta prospettiva... In fondo abbiamo fatto solo sesso, giusto? Non e’ stato niente di piu’, credo... si’, beh ecco... forse per lui e’ stato solo sesso... diciamo che per me e’ stato il sogno proibito di una vita che si realizzava... ma comunque....

Come dirette Perla “ho tolto le ragnatela”... cerchero’ di vederla in quest’ottica e di non farmi troppe seghe mentali... MA CAZZO! HO FATTO SESSO CON DUFF MCKAGAN!!! Penso che potrei morire felice adesso...

Continuo a correre con gli auricolari nelle orecchie e sono talmente assorta nei miei pensieri che non vedo il tizio che corre davanti a me rallentare... e lo tampono...

Si volta e... e’ Duff... vedo le sue labbra muoversi e sorridermi... sento la musica in sottofondo... ok questo e’ un sogno ad occhi aperti, adesso lui mi abbraccera’ e mi bacera’... e sentiro’ la sua bellissima voce nasale dirmi che mi amera’ per sempre...

Ah no... ho gli auricolari... me li tolgo subito...

“Scusa cosa hai detto? Non ho sentito una parola... ho il brutto vizio di tenere la musica troppo alta...”

“Ho solo detto buongiorno... bellezza... dormito bene?”

“Si’ grazie, e tu?” sono sconvolta... bellezza? Mi ha chiamato bellezza? Ok, respira, respira, respira...

“Si’, decisamente bene... come non mi succedeva da diverso tempo in effetti...” dice sorridendomi sornione e appoggiandomi un braccio sulle spalle.

“Corri spesso?” mi chiede mentre ricominciamo a passeggiare lungo la spiaggia.

“Tutte le volte che ho bisogno di pensare... ovvero praticamente sempre... e poi qui non ho ancora trovato una palestra... per cui devo correre per mantenermi in forma... altrimenti mi viene un culo come il Colosseo...” rispondo sorridendo.

“Palestra? Che genere di palestra? Roba da femminucce immagino, tipo aerobica, yoga, pilates... e cagate varie?”

“No, assolutamente... pesi, piegamenti... macchine.” rispondo “Anzi se ne conosci una da consigliarmi...”

“Quella dove vado io ovviamente... cosi’ posso anche tenerti sott’occhio...e controllare che tu non faccia danni...” mi guarda ridendo.

“Ah si’ eh, io farei danni? E che genere di danni, di grazia?” gli rispondo dandogli uno schiaffetto sul braccio.

“Tipo non spezzare il cuore a troppi ragazzi americani...” e mi bacia...

Wow, ok, adesso devo riuscire a capire seriamente cosa significa... Magari per gli standard americani siamo “ufficialmente” trombamici... che ne so io!

Ritorniamo a casa di Gilby e ci dirigiamo verso la cucina a prepararci un caffe’: la colazione vera e propria la faremo con gli altri piu’ tardi.

Sono appoggiata col sedere al bancone della cucina e lui e’ di fronte a me, ognuno con la sua tazza di caffe’ in mano, a chiacchierare tranquillamente.

Ad un certo punto lo vedo che si avvicina e che appoggia la sua tazza di fianco a me, mi prende per la vita e mi fa sedere sul bancone e si insinua tra le mie gambe. Mi toglie la tazza di mano... e guardandomi malizioso mi dice “Visto che al momento ci siamo solo io e te... e che per il resto della giornata dovremo far finta di niente... ho deciso di approfittare della situazione...” e iniziamo a baciarci a lungo e con calma.

Ok, so che ho detto che non ho ben chiaro cosa significhi questa storia... ma lui e’ Duff McKagan, cazzo, mica sono cosi’ scema che non approfitto della situazione, eh!

 

Pian piano anche gli altri si svegliano e ci ritroviamo insieme a fare colazione nella grande cucina. Mi accorgo che Dany e Gilby mi guardano di sottecchi sorridendo e poi Dany parla sottovoce con Perla, che si avvicina a Slash e gli dice qualcosa nell’orecchio, che poi guarda me ridendosela sotto i baffi... Ok, quei 4 stanno decisamente confabulando qualcosa... dovro’ stare attenta oggi... mi sa che c’e’ una qualche tradizione di scherzi legati al 4 luglio che io non conosco...

 

La giornata e’ piena di sole e fa decisamente caldo. Per fortuna e’ una festa in piscina, per cui l’unico abbigliamento richiesto e’ un costume da bagno. In realta’ tutti hanno il costume da bagno sotto. Io, imbecille, sono in bikini...

Torno in camera mia un secondo ad infilarmi una maglietta bianca senza maniche e un paio di calzoncini di jeans... Festa in piscina non significa essere in bikini dalla mattina alla sera qui... ricordatelo Gaia!

Mentre sono in camera mia entra Duff e si chiude la porta alle spalle e senza dirmi niente inizia a baciarmi con calma. Oh mio Dio... a me si sciolgono le ginocchia al solo contatto delle nostre labbra...

“E questo per che cos’e’?” gli chiedo sorridendo.

“Perche’ mi andava...” dice sorridendomi e alzando le spalle e poi mi guarda, mi bacia ancora e si avvia verso la porta.

“Ok e’ meglio se vado... altrimenti non mi fermo e si accorgeranno che siamo spariti tutti e due...” e mi fa l’occhiolino...

Io scoppio a ridere... cazzo: Duff McKagan che mi segue per baciarmi? ... impossibile... no, davvero, ma vi rendete conto? Io non ancora...

 

 

Dopo la colazione io e gli altri iniziamo a preparare il giardino e la piscina, in attesa che arrivino anche gli altri, e piu’ o meno a mezzogiorno ci sono tutti. Gilby e gli altri ragazzi iniziano a grigliare hamburger, wurstel, bistecche e chi piu’ ne ha piu’ ne metta.

Siamo arrivati ad un compromesso con Franckie e Sammy: hanno potuto invitare qualche amico alla festa, in modo da non essere circondate solo da vecchie mummie... come ci definiscono loro.

 

Bagni in piscina, panini chiacchiere e musica (Gilby e Daniella hanno assoldato anche un Dj per la giornata) fanno la parte da leoni di questa giornata. 

La giornata prosegue e Dany ha organizzato una serie di giochi a squadre. Il primo e’ una specie di bandiera: il Dj mette una canzone e bisogna correre verso la console e cantarla... e te pareva...

Dany, Franckie e Gilby hanno voci bellissime e sembra di essere in “Tutti insieme appassionatamente” in casa loro da tante canzoni si cantano...

Io e Sammy siamo in squadra con Duff... ecco, si’, parliamone, ma lo fanno apposta? Almeno riusciamo a beccare diverse canzoni. Ad un certo punto cado in una trappola ordita da mia figlia e da Gilby... che due bastardi...

Il Dj fa partire una canzone e io la riconosco al volo... e’ degli anni ’80, “Figlio della Luna” dei Mecano, facile: e’ la ninna nanna che cantavo sempre a Sammy... corro e inizio a cantare...

Quando finisco sento Gilby dirmi “E tu saresti mediocre? Ma vaffanculo va... e fumi pure!”

“Gilby piantala... non sono niente di speciale, davvero... ci sono milioni di persone che cantano meglio di me... Ah, Sammy questa me la paghi e anche cara, so che e’ opera tua!” la minaccio con l’indice e lei scoppia a ridere...

“E che cazzo mamma... mica solo Dany e’ Mary Poppins che canta tutto il giorno!” dice ancora ridendo...

Dany mi guarda a bocca spalancata “Mi ha chiamato Mary Poppins?!?!? Ok, adesso mi vendico brutta pulce italiana!” la prende per le braccia e io la prendo per le gambe e la lanciamo in piscina... ma Franckie corre in suo aiuto e ci spinge in acqua anche a noi... e Gilby la spinge in piscina dicendole ridendo “Franckie, non si fanno queste cose!”

Duff si avvicina al bordo e mi allunga il braccio per aiutarmi a risalire “Mi sa che siete troppo vecchie per riuscire a cavarvela contro quelle due...” dice ridendo e io invece di sollevarmi aiutata da lui... tiro il suo braccio e gli faccio perdere l’equilibrio... facendolo cadere in acqua “Troppo vecchie a chi, matusa????”.

Quando riemerge inizia a cercare di farmi mettere la testa sott’acqua, e io mi ribello finche’ posso. Poi prendo fiato e vado sotto. E mi tengo alle sue gambe finche’ mi tiene sotto, poi mi lascia andare e io risalgo... ad un centimetro scarso dal suo corpo... e quando alzo gli occhi mi sta guardando sorridendomi e fa un lungo sospiro. Sottovoce mi dice “Ok, Miss maglietta bagnata... Se rimani ancora un po’ cosi’ vicina, potrei lasciar perdere l’idea di non farci beccare daSammy... che per altro ci sta guardando...” Io gli sorrido e mi allontano.

No, scusate ma cosa intende? Non e’ stato solo attrazione fisica e basta? La classica scopata e via? Ok, cazzo... qui devo capirci qualcosa un pochino meglio...

Torno in camera a cambiarmi... per fortuna mi ero portata anche un prendisole di emergenza... e ritorno in mezzo alla festa... Duff si e’ tolto la maglietta ed e’ rimasto in calzoncini da bagno... Dio santo... e’ una visione... Si accorge che lo sto guardando e mi si avvicina sorridendomi sornione “Io se fossi in te mi chiuderei a chiave in camera stanotte... perche’ potrei anche gettarti in piscina addormentata...” mi sussurra.

 

Arriva la sera e ci mettiamo sulla spiaggia a guardare i fuochi d’artificio, stesi su coperte e altro. In pratica io e Duff veniamo chiaramente isolati dagli altri: ognuno e’ con proprio partner noi siamo gli unici “scoppiati”. Io e lui siamo momentaneamente sdraiati vicini, ma poi mi viene freddo e inizio a tremare leggermente. Duff senza pensarci mi abbraccia stretta e io mi appoggio alla sua spalla.

“Va meglio?” mi chiede.

“Si’ grazie... Duff posso chiederti una cosa?” gli dico leggermente preoccupata. “Cosa e’ successo tra noi?”

“Non mi sembravi cosi’ fuori forma da non ricordarti nemmeno che cos’e’...” dice ridendo.

Ah ah, cretino... ok... tecnicamente lo so cosa e’ successo tra noi... ma cosa significa?”

“Non lo so...” mi risponde tranquillo girando la testa per guardarmi in viso.

“Perfetto... era proprio la risposta che aspettavo...” gli rispondo ridendo.

Ride anche lui... poi pero’ mi mette una mano sul sedere e mi bacia...

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Capitolo 12
*** 12. ***


Ok, adesso pero’ devo proprio dire la mia... anche perche’ ci sto facendo la figura del porco...

Allora, stiamo parlando di sua figlia... e’ davvero preoccupata e pensierosa e riesco a farla sorridere... E le compaiono le sue bellissime fossette al lato della bocca e non resisto e gliene accarezzo una... e le dico quello che dico... e l’avrei baciata... se non fosse arrivata Sam... Ma cazzo... che palle... sempre qualcuno tra i piedi...

Poi Gaia sparisce per una buona parte del pomeriggio, e io mi ritrovo a chiacchierare con Slash e Gilby.

“Allora defcon 2... come sta andando con la sventola italiana? Quanto ci manca a farla cedere?” chiede Slash.

“Ma lascia perdere... e’ una bella donna, ma l’ho appena conosciuta...” rispondo.

“Duff ma sei davvero cosi’ fuori forma, fratello? Dobbiamo forse ricordarti che per avere una notte bollente con una donna non e’ indispensabile sposarsela?” dice ridendo Gilby.

“Ah ah ah... spiritoso. Sentite... non e’ che non mi piaccia, e’ che non le voglio incasinare la vita... Ha una figlia, e’ appena arrivata negli Stati Uniti, deve iniziare a lavorare nel giro di qualche giorno...”

“Ma vai a cagare McKagan... si vede lontano un miglio che ti piace e che tu le piaci... lascia perdere le tue seghe mentali del cazzo e comportati da uomo e non da checca! Sei talmente tanto impaurito di quello che potresti trovare con lei, che ti chiudi dietro a queste storie assurde. Quand’e’ stata l’ultima volta che una donna ti ha colpito come Gaia? Un anno fa? Due?” mi dice Slash quasi con rabbia.

E ha dannatamente ragione: in realta’ gli anni che non trovo una persona cosi’ interessante sono... 3 direi. Non e’ che sia stato completamente a secco, ecco, pero’ non ho piu’ incontrato nessuno che mi prenda come lei... su questo Slash ha ragione.

Piu’ tardi quel pomeriggio, sentiamo la musica provenire dalla cucina e ci avviciniamo incuriositi e la vedo ballare e cantare ridendo con Sammy, Franckie e Dany... e ripenso a quello che mi ha detto Slash... cazzo se ha ragione...

Fatto sta che dopo cena, dopo le chiacchiere, dopo la musica, la vedo avviarsi da sola a fare una passeggiata. Incrocio gli sguardi di Gilby e di Slash che mi fanno cenno di seguirla... e vado.

Nella mia testa sento la voce di Slash “Non farti seghe mentali. Vai e colpisci!” e la bacio. E la sento rispondere, e la sento cercarmi... e porca merda non resisto piu’. Arriviamo in posto isolato e lo facciamo...

Cazzo, altro che “Italians do it better”... e’ qualcosa di fenomenale... altro che defcon 2...  defcon 1 di sicuro a questo punto... e’ da stupro assicurato questa...

Leggendo quello che ha scritto Gaia non posso che essere lusingato... si’ insomma... e’ da un po’ che non scopo... e mi sento un pochino arrugginito a dire la verita’...

Alla fine sono decisamente imbarazzato... e adesso che succede? Cosa si aspetta da me? E lei se ne esce con quella frase: “Hey biondo... e’ tutto ok... e’ successo e basta... ed e’ stato molto piacevole...” e allora penso che magari in Italia... funziona cosi’: attrazione fisica, scopata, amici come prima... Ma a me sembra strano... perche’ io ho ancora voglia di baciarla, perche’ io ho ancora voglia di toccarla... e si’, anche di scoparla...

Quando torniamo indietro e la bacio di nuovo, la sento rispondermi e vedo nei suoi occhi qualcosa di caldo e avvolgente... “Defcon 1, McKagan” mi dice la mia vocina...

Il giorno dopo e’ una tortura: in mezzo agli altri non mi posso sbilanciare... me lo ha chiesto lei per Sammy... ma porca merda quando me la ritrovo davanti in acqua... ho fatto davvero fatica a non saltarle addosso... con quella maglietta bagnata... da cui traspare il costume... e chiaramente la forma del suo seno...

E va beh... a parte altri baci... non succede piu’ nulla.

Ma lei non sa una cosa... forse non dovrei dirvelo... ma io quella notte entro in camera sua e la guardo dormire per un po’... mi siedo sul suo letto... e nel sonno si gira e mi abbraccia senza svegliarsi. Cazzo sono bloccato... e se si sveglia e mi becca qui? Che figura di merda ci faccio? Alla fine mi sono addormentato anche io... e solo per culo mi sono svegliato prima di lei e sono uscito dalla sua camera... venendo beccato da Slash che era andato a bersi un caffe’...

Il riccio non mi dice nulla... scoppia solo a ridere... e io ho un bel da fare a cercare di spiegargli che non e’ successo niente, che mi sono addormentato li’ per caso... che lei non sa niente...

“Ma vaffanculo McKagan, ma a chi cazzo la vuoi dare a bere? E’ chiaro come il sole che tra voi due e’ successo qualcosa... almeno almeno una mano sul suo culo e un bacio... perche’ quello lo abbiamo visto tutti ieri sera... e direi che due ore di passeggiata sulla spiaggia la sera precedente sono per lo meno sospette... Se vuoi fare lo stronzo con me, fai pure... ma non credere che io la beva, biondo!” mi dice Slash ridendo e dandomi delle pacche sulle spalle.

Ecco, perfetto... adesso lo verra’ a sapere tutto il mondo come minimo...


Ciao... mi chedevo... continuano ad essere buffi questi due? :)
E comunque grazie dal profondo del mio cuore a tutti voi! :D

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Capitolo 13
*** 13. ***


Siamo di nuovo a casa... e oggi pomeriggio inizio ad andare all’atelier della Franckie B.

Dany ha detto che per oggi mi presentera’ ai suoi collaboratori e mi lascera’ il tempo di organizzare il mio studio... Boh, spero che questo non implichi discorsi di nessun tipo e che non se li aspettino comunque... non e’ proprio il mio genere di cose...

Non sono proprio il tipo da presentarmi a gente nuova con un sacco di esperienza di lavoro insieme e incitarli con cazzate del tipo “Yuh hoo! Insieme saremo bravissimi!” tutte stronzate, non e’ cosi’ che ci si guadagna il rispetto sul posto di lavoro...

E ovviamente... e’ invece proprio quello che devo fare... ma non dico nulla del genere... ci vado con i piedi di piombo come al solito... non si mai quello che puo’ succedere, per cui meglio non sbilanciarsi troppo.

Mi vengono presentate una trentina di persone... ed essendo decisamente poco fisionomista ho gia’ iniziato a scambiare e storpiare nomi... bella figura, penseranno che sono ubriaca fin dal primo giorno... e intanto Dany se la ride, per le mie figura di merda.

Finalmente posso eclissarmi nel mio ufficio... fantastico: molto luminoso, mattoni a vista e con un grandissimo tavolo da disegno piu’ scaffalature e altri ripiani. 

Quando Dany ripassa per vedere se ho bisogno di qualcosa e vede come ho sistemato l’ufficio le prende un mezzo infarto... decisamente il mio stile punk non coincide molto con lo stile hippy del suo ufficio e del marchio... poi le faccio vedere i primi bozzetti e tira un sospiro di sollievo e se li porta a casa per guardarseli per bene.

 

Io arrivo a casa e mi trovo Duff che sta suonando con Sammy... cos’e’? Adesso me lo ritrovero’ perennemente in casa mia? Per me va bene, eh, non c’e’ mica nessun problema... anzi!

Saluto, mi cambio, mi fiondo in cucina a prendere una bottiglietta d’acqua e mi rimetto al lavoro nello studio con la musica a palla: la mia cassetta preferita... GnR, AC/DC, Aerosmith, Duff McKagan, Billy Idol, Duff McKagan, Sex Pistols, Misfits, Duff McKagan, Metallica, Skid Row, Duff McKagan...

“Mamma, ma porca di quella puttana... vuoi abbassare quella cazzo di musica? Stiamo cercando di suonare qua!” mi urla Sammy.

Che 2 coglioni! Mi metto le cuffie” le rispondo urlando dallo studio.

“Cosa ha detto?” chiede Duff

“Che due coglioni... si mette le cuffie” risponde mia figlia alzando gli occhi al cielo e riprendendo a suonare.

Dopo un po’ esco dal mio regno e urlo “Pollo ai peperoni e riso?”

Vedo Sammy muovere la bocca e voltarsi verso Duff che le risponde qualcosa e poi voltarsi verso di me e farmi il pollice in su’...

Ok, vado a preparare la cena e poi preparo l’insalata e la macedonia. Sto tagliando le fragole e continuo ad avere le cuffie nelle orecchie.

All’improvviso sento due mani sui fianchi e mi giro di scatto... e rischio di accoltellare Duff McKagan... perfetto ho sempre sognato di diventare famosa come la prossima Mark Chapman*...

Lo vedo fare un salto indietro spaventato ma non molla la presa sui miei fianchi... Mi tolgo le cuffie e ridendo per la sua espressione gli chiedo scusa.

“Cazzo, avevo intuito che sei pericolosa... ma non immaginavo anche in questo senso!” mi dice ridendo anche lui.

“Pericolosa? Ma se sono un angelo, io!” rispondo facendo una faccia buonissima... e mettendo via il coltello... non si sa mai...

Duff scoppia a ridere “Si’ certo... un angelo... ma a chi vuoi darla a bere, eh? Tu sei una strega tentatrice... ecco quello che sei!”

“Ma come ti permetti! Vedi per caso un naso adunco? Vedi per caso bitorzoli e bubboni sul mio naso? Vedi per caso pelle cadente? E allora non posso essere una strega...” dico facendo finta di essere offesa e dandogli una sberla sul petto.

“E chi ha detto che le streghe sono brutte? Anzi... sono molto meglio degli angeli... e sono anche molto piu’ interessanti!” mi risponde sorridendomi sghembo.

“Senti, biondo. Tu potrai anche essere Micheal Andrew Duff Rose McKagan... ma vedi di non fare troppo il marpione con me... altrimenti passo alle vie di fatto... chiaro?” lo minaccio.

“E quali sarebbero le vie di fatto, scusa?” mi guarda incuriosito.

Ed ecco la mia solita testa di cazzo che aziona la bocca senza riflettere su quello che le fara’ dire... “Per iniziare ti violento...” Cazzo... l’ho detto veramente? Si’, a quanto pare si’... vedendo la faccia di Duff che scoppia a ridere fino alle lacrime...

“E questa sarebbe una minaccia? Io la vedo piu’ come una proposta interessante, a dire il vero!” mi dice dopo essere riuscito a riprendersi.

“No beh, ecco... io ho sbagliato verbo... non volevo dire quello... volevo dire ti squarto...” inizio a balbettare arrossendo visibilmente...

Ma a lui non interessa evidentemente, perche’ mi guarda e mi dice “Senti Gaia, come la metti di solito con Samantha quando esci la sera e lei rimane a casa? Chiami una babysitter? La lasci da sola? La mandi da un’amica?”

“Babysitter? Stai scherzando? Quella mi ammazza se chiamo una babysitter per lei... Sammy e’ in grado di arrangiarsi da sola... perche’?” gli chiedo senza capire.

“Ma niente... quindi non c’e’ bisogno di molto preavviso per invitarti fuori a cena una sera, giusto?” mi dice malizioso.

“Mi stai invitando davvero?” gli chiedo decisamente stupita.

“Beh, si’... cos’e’ in Italia funziona che devo fare una richiesta in triplice copia in carta bollata per invitarti?” mi dice ironico.

“Ah ah... spiritoso...” gli dico spostandomi da lui, visto che l’acqua del riso sta bollendo. “Ti fermi con noi stasera?” gli chiedo.

“No, mi piacerebbe ma non posso... devo incontrarmi con un paio di amici...” mi dice appoggiandosi al ripiano della cucina. “Ma domani sera tu vieni con me. E non accetto un no come risposta, streghetta...” dice avvicinandosi pericolosamente a me e baciandomi il collo...

Ecco io adesso muoio... posso morire vero?

 

Durante la cena Sammy mi parla... ma io non l’ascolto... sto pensando a quello che e’ successo con Duff in questi giorni... e non ci capisco un cazzo... Forse e’ il caso che chieda consiglio a Daniella... credo di potermi fidare di lei... 

“Mamma ma hai sentito una parola di quello che ti ho detto, per caso? Oppure l’ossigeno dei capelli di Duff ha bruciato anche i tuoi di neuroni?” mi dice Sammy.

“Cosa? Cosa c’entra Duff adesso?” dico... un po’ troppo sulla difensiva forse...

“Niente mamma... sei proprio partita per lui eh? E’ come ti aspettavi che fosse?” mi chiede sorridendomi maliziosamente.

“Sammy ma cosa ti viene in mente? non e’ successo niente tra me e Micheal...” dico per chiudere l’argomento.

“Oh mio Dio! E invece qualcosa e’ successo... altrimenti non mi avresti detto cosi’! Allora adesso assolutamente voglio sapere cosa c’e’ tra mia madre e il suo uomo dei desideri...” dice agitata e incalzandomi.

“A saperlo... NO, cioe’, non c’e’ assolutamente niente... siamo amici e basta. Argomento chiuso.” rispondo iniziando a sparecchiare.

“Si’ certo come no... assolutamente niente un par de palle mamma... tu non ti vedi ma sei rossa come un pomodoro e sei nevosissima... e questo e’ un chiaro segno che qualcosa c’e’ stato... Comunque, domani andro’ con Duff in uno studio di registrazione vero, mamma, perche’ Izzy gli ha detto che il primo passaggio per le selezioni e’ una cassetta registrata, poi chi piace viene chiamato per l’audizione vera e propria... Pero’ mi ha dato un modulo che devi firmare... perche’ altrimenti non mi fanno suonare nello studio, dato che sono minorenne. Me lo puoi firmare?” mi chiede facendo la faccina furba.

“Certo, aiutami a sparecchiare e poi te lo firmo... C’e’ qualcosa di carino da vedere in tv stasera?” le rispondo.

“No, ma ho noleggiato “Shining”... Popcorn e film?” mi chiede sorridendo.

“Affare fatto piattola”.

 

*Giusto per la cronaca... e’ l’uomo che uccise John Lennon...


OK, razie come sempre a tutte voi, davvero e' bellissimo vedere quante siete a leggere questa follia e leggere i vostri fantastici commenti! :*

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Capitolo 14
*** 14. ***


Attenzione: questo e' il secondo capitolo che pubblico oggi... spero di non rompere troppo! :)


Io e Dany siamo in ufficio e ci stiamo bevendo un caffelatte insieme, discutendo della prossima collezione (in pratica stiamo gia’ discutendo la collezione primavera estate 1998, per intenderci). 

Parliamo di magliette, maglioncini, costumi da bagno e gioielli. Lei mi fa vedere i suoi bozzetti per quanto riguarda i jeans, i pantaloni, le gonne e gli abiti... E’ assurdo, senza farlo apposta siamo andate entrambe nella stessa direzione creativa e quando ce ne rendiamo conto scoppiamo a ridere. E ci prendiamo una piccola pausa.

“Allora Gaia... c’e’ qualcosa che mi devi raccontare?” mi dice con aria maliziosa

“Scusa Dany, in che senso?” le chiedo senza capire.

“Vedi di non fare la furba con me... anche perche’ vi ho beccato a te e Duff... e per ben 3 volte tesoro... La prima nella mia cucina, la seconda in camera tua e la terza sulla spiaggia... e ho anche notato dove il biondo ha posizionato la sua mano... pare che il tuo culetto italiano lo abbia proprio colpito...” mi risponde ridendo vedendo la mia faccia che diventa viola...

“Ok... non nego... anzi a questo proposito avrei bisogno di qualche consiglio, socia... perche’ io sono fuori dal giro da troppo tempo... e poi magari qui funziona in modo diverso... che ne so io?”

Inizio a raccontarle tutto quello che e’ successo e lei mi guarda con aria sempre piu’ sconvolta e divertita... “Scusa... tu hai fatto capitolare il biondo nel giro di una settimana? Gaia... sei il mio mito, ti assicuro... Non sai da quanto tempo io, Perla e Ace gli facciamo conoscere le nostre amiche single... ma lui non le caga nemmeno di striscio... e tu arrivi qui e in una settimana te lo porti a letto... assurdo”.

“Si’ ok, assurdo... anche per me e’ assurdo... ma cosa significa? Cosa siamo io e lui? Trombamici? E’ stata solo una cosa momentanea che non si ripetera’ mai piu’? Dany ho una confusione in testa...”

“Gaia, se fosse stata una scopata e via... non ti avrebbe seguito per baciarti e non ti avrebbe invitato a cena. A proposito, sai gia’ cosa metterti stasera?” mi chiede.

“No... pensavo un paio di pantaloni e una maglia...” rispondo, in effetti non ci avevo pensato a quell’aspetto... “Non so nemmeno dove andremo a cena se e’ per quello, Dany... Magari mi porta da McDonalds...” le rispondo pensierosa.

La vedo alzare il telefono “Hudson, abbiamo un problema... Ok, ti aspettiamo. Ciao mammina!”

“Tra poco arriva Perla... lei ha informazioni in piu’... su te e Duff e su dove ha intenzioni di portarti stasera.”

 

Appena arriva Perla, vengo amabilmente presa per il culo dalla mora.

“Allora... com’e’ Mr. ‘e’ solo il mio vicino’? E come e’ stato dormire con lui?” mi guarda maliziosa.

“Ehm, Perla, non per essere rude... ma io e lui abbiamo fatto una sveltina... non abbiamo dormito insieme...” dico perplessa.

“La sveltina mi mancava... ma a quanto pare a te manca la dormita... Lunedi’ mattina Soul si e’ alzato e ha beccato il biondo che usciva di soppiatto dalla tua camera, dolcezza...” risponde con aria saputa.

“COSA???? Ma io non ne so niente... non me ne sono accorta...” ok, adesso sono decisamente stupita...

“E poi l’ha definita Defcon 2...” dice Perla rivolgendosi con un sopracciglio alzato verso Daniella... DEF CHE????

Quando sente questo Daniella scoppia a ridere “Oh mio Dio... Gaia l’hai steso! E stasera gli dovrai proprio dare il colpo di grazia...” mi dice maliziosa.

“No, scusate... ma a questa proprio non ci arrivo... cos’e’ che sarei io?”

“I ragazzi hanno un codice per dare ‘voti’ alle varie ragazze. 10 cesso, 1 da violenza... tu sei un 2 tesoro...ovvero: molto, ma molto arrapante! E si’ che Duff e’ sempre stato molto tirato coi voti... gli ho visto dare un 4 una volta... ma non si e’ mai sbilanciato piu’ di tanto...”

“Cioe’, quindi voi mi state dicendo che gli piaccio e che e’ interessato e che non e’ stata solo una scopata... ma che si aspetta di ripetere l’esperienza?” chiedo decisamente stupita.

“Beh, non mi dire che ti dispiace!” dice Daniella alzando un sopracciglio.

“Direi di no da come le luccicano gli occhi... ho sempre pensato che io e te avevamo riposto le nostre attenzioni sul Guns sbagliato, Dany...” dice ironica Perla.

“Ragazze... ok, adesso sono preoccupata... come mi devo mettere stasera?” dico con voce decisamente tremolante.

 

Nel giro di 10 minuti ho appuntamento dall’estetista per la depilazione, manicure e pedicure. Finito quello, parrucchiere. Poi quelle due matte mi riporteranno a casa e mi aiuteranno a scegliere qualcosa da mettere. Ok, lo so che sembriamo 3 adolescenti... ma in effetti io in questo momento mi sento un’adolescente al primo appuntamento...

Perla ha saputo che mi portera’ in un ristorantino carino e che dopo raggiungeremo “gli altri” in un locale... Non ho capito chi sono gli altri... ma fa lo stesso.

Mi fanno mettere un tubino di pelle nera senza spalle che mi arriva abbastanza sopra al ginocchio, calze autoreggenti e tacchi altissimi (grazie Perla...). Mi concedono una giacca di lana tutta storta che mi fa quasi da cappottino/mantella tanto e’ lungo e particolare e ho i capelli raccolti morbidi sulla nuca. Quando arriva a casa Sammy mi guarda e mi dice con un’aria che non mi piace per niente “Wow... stasera lo stendi davvero...” e se ne va via ridendo.

“Ah, ovviamente Gaia, ci saranno dei paparazzi che vi faranno foto... mi raccomando fai dei bei sorrisi e di’ il tuo nome e di’ che sei la nuova socia della Franckie B. ovviamente.” mi dice Daniella...

Paparazzi? Ma che cazzo... ma stanno scherzando, spero...

 

 

No, non stanno scherzando... appena scendo dalla macchina di Duff veniamo circondati da un branco di giornalisti assatanati che chiamano il mio accompagnatore e uno gli chiede chi sono... Duff risponde “Gaia Ferrari, la nuova socia italiana della Franckie B., Chris...”

“Duff state insieme?” chiede sempre lo stesso tizio

“Non sono cazzi tuoi, Chris...” risponde ridendo Micheal.

“Dai fatevi fare una foto per bene!” ci urla il tizio che Duff ha riconosciuto, lui mi guarda, mi sorride e mi chiede scusa con gli occhi, sospira e mi abbraccia per la vita, avvicinandomi a lui. Io non ho idea di come mettermi... ci scattano qualche qualche foto e poi riusciamo a liberarci.

“Ma e’ sempre cosi’?” gli chiedo ancora stordita.

“Si’... e ti ci dovrai abituare Gaia... come nuova socia della Franckie B. anche tu sarai oggetto di queste attenzioni morbose... Scusa, ho risposto io per te quando hanno chiesto chi eri, solo perche’ ti ho visto in confusione...”

“Anzi, grazie di averlo fatto... Daniella mi avrebbe ucciso se non mi fossi presentata cosi’... E me l’aveva pure detto che ci sarebbero stati i fotografi...” rispondo perplessa.

“Comunque... te l’ho gia’ detto che sei bellissima stasera?” mi dice sorridendomi mentre entriamo nel locale.

Ok, per evitare di dire cazzate gli sorrido e basta.

Ci accompagnano al nostro tavolo, in un angolo appartato del locale.

“Ti piace il cibo indiano, spero... scusa non te l’ho nemmeno chiesto...” 

“Sai, a dire il vero non lo so... hanno aperto il primo ristorante indiano a Milano qualche settimana prima che io mi trasferissi qua... e quindi non l’ho mai provato... Tu cosa mi consigli?” gli rispondo cercando di comportarmi come la brava ragazza che teoricamente dovrei essere... ma solo teoricamente.

“Senti come e’ andata oggi con Sammy in studio di registrazione? Spero non ti abbia fatto impazzire...” gli chiedo.

“No... anzi... quella ragazzina e’ proprio brava sai, ha talento, davvero... ed e’ un piacere ascoltarla raccontare storielle divertenti su sua madre...” mi risponde sornione.

“Si’, certo... e si puo’ sapere cosa ti avrebbe raccontato?”

“Mh, ma niente di particolare... tipo le prime parole che ha pronunciato in inglese...” dice ironicamente.

Io spalanco gli occhi... le prime parole che Sam disse in inglese furono... “Oh my God I’m coming...”... si’... in quel senso... Mi ha sentito dirlo un paio di volte in quel periodo... e lo ha ripetuto... da quel momento giuro che sono stata molto piu’ attenta... ma allora avevo solo 18 anni... vivevamo praticamente tutti in un’unica stanza... e diciamo che l’ambiente era alquanto... vizioso...

“Non puo’ averlo fatto...” dico mettendomi una mano davanti agli occhi.

“Oh, si’ che l’ha fatto... e non ha raccontato solo quello, a dire il vero...” mi risponde palesemente divertito.

Ok, Samantha ha le ore contate... giuro che la strangolo con le mie mani...

 

A fine cena mi guarda e mi chiede con aria quasi indifferente “Vuoi provare il Kamasutra?”

Io sto bevendo... quando sento quelle parole uscire dalla sua bocca ho solo due possibilita’: o sputo l’acqua che ho in bocca addosso a lui o la inghiotto... per fortuna riesco a scegliere la seconda possibilita’... ma l’acqua mi va di traverso e inizio a tossire, diventando di tutti i colori per terminare con un bel rosso carminio... No, perche’ voi cosa avreste pensato, sentendo che un uomo vi propone di provare il Kamasutra?

“Hey, tutto bene?” mi chiede stupito e preoccupato.

Quando riesco a parlare di nuovo lo guardo e gli chiedo “Scusa, cosa mi vuoi far provare?”

“Il Kamasutra. E’ una bevanda leggermente alcolica al gins... Oh...” e  si mette a ridere. “Certo che hai una bella testa perversa tu, eh?”

“Io? Non sono mica io che vado in giro a proporre di provare il Kamasutra... comunque... non mi dispiacerebbe provarlo... il Kamasutra...” gli dico terminando la frase decisamente in modo malizioso.

Lui mi fissa per un po’ a bocca aperta... poi fa un sospiro, abbassa la testa e la scuote appena ridendo...



P.S.: il Kamasutra e' davvero un liquore indiano a base di ginseng... giuro! :D
Grazie a tutti per seguire questa follia!

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Capitolo 15
*** 15. ***


Finiamo di cenare e usciamo dal ristorante. Altri paparazzi ci attendono, altre foto, altre domande... Altri commenti imbarazzanti...

“Hey, Duff... e’ vero quello che si dice delle donne italiane?” chiede un fotografo con aria decisamente maliziosa, facendo l’occhiolino al mio accompagnatore.

Duff ride ma non risponde, io divento rossa come un pomodoro...

“Dio santo... ma e’ allucinante... non credo che mi abituero’ mai a tutto questo...” dico risalendo in macchina di Duff.

Arriviamo in un locale che non conosco... beh, ovviamente... sono a Los Angeles da poco piu’ di una settimana e questa e’ la prima sera che esco...

Si chiama Viper Room... il nome mi fa un po’ schifo a dire il vero... io ho il terrore dei serpenti... non e’ che questi sono cosi’ pazzi da avere terrari con vipere vive dentro, eh? Perche’ Duff McKagan o no... se c’e’ anche un solo serpente io me la batto a gambe levate, sia chiaro...

Perla mi viene incontro subito e mi bacia sulle guance, chiedendomi sottovoce “Allora come sta andando la serata?” io le rispondo con un sorriso e le strizzo l’occhio. Slash e’ seduto con gli altri... tra cui riconosco Matt e Ace... John Taylor e... oh porca merda non ci credo! Steve... Steve Jones e’ li’ con loro!

“Porco cazzo! Guarda chi c’e’ qui...Gaia!” dice Steve quando mi vede abbracciandomi e sollevandomi.

“Mollami subito stronzo! Guarda che io non ti ho ancora perdonato, sai...” gli dico ridendo.

“McKagan ma dove l’hai trovata questa sventola italiana pazza? Dio, dolcezza quando e’ stata l’ultima volta che ti ho visto? 1984? 1985?” mi chiede

“1982... 1982, Steve... Come stai vecchio marpione?” gli rispondo.

“Voi vi conoscete gia’?” chiede stupito Duff.

Steve mi guarda, mi sorride sghembo e alzando un sopracciglio risponde “Direi proprio di si’, Duff... e anche abbastanza... intimamente... direi”

“Piantala di fare il cazzone, Steve... che poi si mette strane idee in testa su di noi due e nessuna vera per altro...” gli dico ridendo. “Ci siamo conosciuti a Londra... un po’ di anni fa... quando abitavo la’...” rispondo sorridendo a Duff, che continua a passare lo sguardo da me a Steve.

Dio, Steve Jones... non avrei pensato di incontrarlo di nuovo... Ok, sia chiaro: tra noi due non e’ mai successo nulla... era come un fratello maggiore per me...

“Fatti un po’ vedere... complimenti... sei proprio cresciuta bene... e Sam? E’ qui a LA anche la piccolina? Quanti anni ha adesso?” mi chiede scuotendo la testa, ancora stupito.

“16... e se ti sente dire che e’ una piccolina probabilmente ti mette il cianuro nel caffe’, Steve...” gli rispondo ridendo.

“E le assomiglia?” chiede a Duff.

“Direi proprio di si’... da quanto ho capito e’ pazza esattamente come sua madre... mietera’ molte vittime tra i ragazzini di LA, appena iniziera’ la scuola...” dice Duff sorridendomi sornione. Lo guardo ed e’ come se ci fossimo solo io e lui in quel momento.

Matt si avvicina “Duff sei pronto? E’ ora di andare fratello... coraggio!”

Vedo Duff sbiancare e diventare molto nervoso nel giro di un secondo. Vedo gli altri tre avviarsi verso il backstage, vedo Slash dare pacche sulla spalla di Duff e dirgli “Coraggio amico!”. Poi sento che Duff mi prende la mano e mi trascina con lui...

“Duff, che succede?” gli chiedo preoccupata.

“Ok, senti... sono un fascio di nervi in questo momento e temo che stia per arrivarmi un attacco di panico... Stasera suono di nuovo... e per la prima volta in assoluto nella mia vita, lo faro’ da sobrio e adesso mi sto cagando in mano...” mi dice senza riuscire a guardarmi negli occhi.

Io gli alzo il mento per guardare i suoi splendidi occhi verdi e gli dico maliziosa “Secondo me dovresti trovare un diversivo... qualcosa che ti tolga dalla mente le tue paure...”

Lui mi guarda e io inizio a baciarlo “Metodo decisamente interessante questo...” mi dice mentre mi prende per la nuca e inizia a baciarmi con sempre maggiore foga... finche’ non lo chiamano per salire sul palco.

Io torno sotto il palco, dove Ace, Perla e Slash sono rimasti ad ascoltare il concerto...

Lo vedo rilassarsi e acquistare energia... e’ una forza della natura... e io mi sento stranamente orgogliosa di lui...

Ok, mi sto rammollendo, vero? In fondo e’ solo uno che ho conosciuto una settimana fa... giusto? Si’, va bene, e’ sempre stato uno dei miei idoli... ma e’ sempre un uomo... Ehm... che uomo... uffa, lasciamo perdere che altrimenti salgo su quel cazzo di palco e lo violento davanti a tutti...

 

Mi riaccompagna a casa e quando siamo davanti a casa mia mi aiuta a scendere dalla sua auto... tacchi altissimi piu’ tubino strettissimo significa fatica assicurata per rimanere con le gambe coperte il piu’ possibile... e ovviamente un pezzo delle mie autoreggenti esce dal mio controllo e lo vedo bloccarsi a fissarmi... Io seguo il suo sguardo e quando mi rendo conto che sono praticamente in mutande, mi abbasso la gonna il piu’ possibile.

Entriamo in casa mia e troviamo Sam addormentata davanti alla tv.

Cerco di svegliarla, ma e’ impossibile... allora cerco di prenderla in braccio... ma oramai non ce la faccio piu’... e’ troppo grande.

“Lascia, faccio io...” e la solleva come se fosse una piuma, portandola in camera sua. Le do un bacio ed usciamo dalla camera, ritornando al piano di sotto.

“E cosi’ conosci Steve... e’ davvero un bel tipo quello...” chiede Duff facendo l’indifferente.

“Gia’... l’ho conosciuto nella comune di Vivienne... ma non ho davvero idea di come mi abbia riconosciuto... ero un po’ diversa allora...” dico ripensando a quel periodo...

“Cosi’ tanto da non riconoscerti?” chiede stupito.

Io gli sorrido “Giudica tu...” e lo accompagno nel mio studio, fermandomi davanti ad una foto in bianco e nero...

“Ok, io ti giuro che ci sono in questa foto... prova a vedere se mi trovi...” gli dico ridendo. Allora avevo il lato sinistra della testa rasata, la cresta in cima che scendeva lunghissima sull’altro lato, l’orecchio scoperto era un colabrodo: piccoli orecchini seguivano tutto il bordo, mentre nei buchi principali avevo una grossa spilla da balia... con una catena che arrivava ad un anellino sulla narice sinistra. Il trucco era decisamente molto pesante e i vestiti decisamente molto ridotti...

“No... non ci credo... sei questa per caso?” chiede Duff indicandomi nella foto.

“Come cazzo hai fatto? Sei il primo che riesce a riconoscermi in questa foto...” gli chiedo stupita.

“I tuoi occhi... hai sempre gli stessi occhi... e comunque devo dire che se ti avessi conosciuto allora mi saresti piaciuta un sacco... ricordami di mostrarti qualche mia foto di quello stesso periodo...” mi dice ridendo.

Ci guardiamo per un attimo “Ok, allora buonanotte Gaia...” mi dice e si avvia verso la porta.

“Buonanotte Micheal” gli rispondo accompagnandolo verso l’ingresso.

Io lo guardo e gli sorrido...

Al che sospira, si avvicina e mi bacia. “Sai, sarebbe molto piu’ facile adesso prenderti in spalla, portarti in camera tua, spogliarti e fare l’amore con te tutta notte, rispetto a quello che sto per fare... quindi per favore... cerca di non essere cosi’ maledettamente sexy... Buonanotte, Gaia” mi da’ un altro bacio stampo e si allontana da casa mia, voltandosi a guardarmi sorridente.


Mhmhm, non e' che sta diventado troppo smielata 'sta storia? Mi sa che e' meglio far succedere qualcosa.... *risata malefica*
Grazie come sempre a tutti! Ciauz

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Capitolo 16
*** 16. ***


Ok, sembra che io me la sia cavata bene questa volta, vero?

Allora volete sapere cosa mi prende quella sera? Volete sapere perche’ invece di restare da lei me ne vado... facendo peraltro una fatica incredibile?

Per una frase che mi ha detto Sammy quel pomeriggio.

Siamo appena usciti dallo studio di registrazione e le propongo di andarci a prendere un gelato... io amo il gelato... da morire, e il fatto di essere in compagnia di una sedicenne mi da’ la scusa buona per mangiarmene uno gigante.

Siamo seduti davanti alle nostre coppe e inizia a raccontarmi eccitata di quanto e’ stato bello il pomeriggio, di come si sia divertita e mi fa un sacco di domande su tutto quello che c’e’ in studio... giuro mi sarei aspettato che alla fine mi chiedesse “E quella cosa con 4 gambe su cui era seduto Tizio, come si chiama? A cosa serve? Come funziona?”... manca davvero solo che chieda della sedia e del tavolo...

E’ divertente e simpatica ‘sta ragazzina e credo di sapere da chi ha preso il suo carattere solare... La ascolto quasi rapito raccontare della sua infanzia e a volte mi ritrovo a ridere come se avessi assistito direttamente alle scene che mi racconta...

NO, non e’ assolutamente come state pensando! Samantha mi fa tenerezza... E’ sua madre che mi intriga, chiaro?

 

Ad un certo punto Sam se ne esce con una frase... sul momento non ci ho fatto molto caso... ma poi ha continuato a ronzarmi in testa per tutto il giorno e per tutta la sera...

Mi sta raccontando di Gaia e del fatto che ogni tanto, quando pensa che in fondo sua madre ha solo 32 anni, la vorrebbe vedere felice con un uomo al suo fianco, ma “e’ sempre uscita con stronzi che pensavano solo a scoparsela, visto che era una ragazza madre e quindi una facile secondo i loro standard di merda”... sue testuali parole.

“Porca puttana, fratello... anche tu te la sei scopata senza nemmeno pensarci...” mi dice la mia vocina... e mi sento decisamente una merda: pur non avendo “gli standard” di quelli con cui e’ uscita prima di me... anche io ho pensato che siccome c’era gia’ stata con me... beh, si’, insomma... avete capito, no?

 

Ve l’ho gia’ detto che il mio pisello ogni tanto mi parla, giusto? Ecco quando me la vedo davanti quella sera, con quel vestito attillato che mette in risalto ogni singola fantastica curva del suo corpo, il mio amico mi dice, anzi mi ordina quasi “STENDILA SULLA MACCHINA E SCOPALA!” Per fortuna la voce della mia coscienza invece mi dice “McKagan buono... a cuccia...” e non so come ma riesco a trattenermi...

 

Nel locale chiacchieriamo di tutto e faccio il bravo, tengo le mani a posto. Poi pero’ mi esce quella frase infelice sul Kamasutra, giuro e’ davvero un liquore indiano, non me lo sono inventato... Ma e’ la sua risposta che mi fa momentaneamente dimenticare tutti i buoni propositi... La mia reazione e’ stata quella che Gaia ha detto: la fisso per un po’ a bocca aperta... poi faccio un sospiro, abbasso la testa e la scuoto appena ridendo... perche’ in tre secondi netti ho visto io e lei in tutte le posizioni possibili e immaginabili del Kamasutra... Cazzo... vorrei veramente provarci a farle con lei! E il mio amico dei piani bassi mi urla “ADESSO, SCOPALA ADESSO SUL TAVOLO DEL RISTORANTE!” Ma anche stavolta riesco a contenermi...

 

Poi andiamo al locale e vedo Steve Jones che l’abbraccia e la bacia e la tratta come se fossero grandi amici... e lo sono o lo erano... e mi stupisco perche’ sento la mia solita vocina del cazzo dire “Eh no fratello! Questa e’ proprieta’ privata... giu’ le mani da Gaia, Steve!”... 

Prima del concerto divento un fascio di nervi ma lei mi bacia e io mi rilasso immediatamente, potrei continuare per ore. Il fatto di vederla davanti al palco a guardarmi mi fa sentire tranquillo e carico allo stesso tempo... e scopro quanto sia bello suonare e provare tutte le emozioni da sobrio.

 

Quando scende dalla macchina le si scoprono le gambe e le vedo le autoreggenti: giuro che non so come ho fatto a tenere le mani a posto... avrei voluto sfilarle le calze, accarezzarle quelle gambe e ... ok basta... altrimenti il mio amico esplode...

Mi fa vedere la foto di quando era punk... Dio... era assolutamente... piu’ che sexy... piu’ che arrapante... darei tutto il mio successo passato e futuro per poter tornare a quegli anni e ritrovarmi a Londra in quella comune... insieme a lei... Le sarei saltato addosso in quel momento: me la sono ritrovata vicino col suo profumo agrumato inebriante, i suoi occhi caldi... le sue labbra sottili ma ben disegnate... Ma in quel momento mi viene in mente di nuovo quello che mi ha detto Sammy... e non voglio essere uno dei soliti stronzi che ha frequentato...

Vedo dai suoi occhi che e’ contrariata e decido di essere onesto con lei... poi la bacio e me ne vado.

Se pensata che mi sia pentito di quello che le ho detto e di quello che ho fatto, beh... vi sbagliate di grosso... dopo 2 anni sono ancora felice di non averla portata a letto quella sera... Ok, ok, sul momento me ne sono pentito... e’ vero... ma vedendo come sono andate le cose dopo... no.


A grande richiesta (????) arriva anche il nuovo capitolo di questa follia... e come al solito: GRAZIEEEEEEEE! :D

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Capitolo 17
*** 17. ***


Dalla prima uscita con Duff e’ passata gia’ qualche settimana. Non mi ha piu’ chiesto di uscire in pubblico... e sto iniziando seriamente a pensare di essermela giocata male... molto male...

Mi sto facendo delle seghe mentali assurde... allora tanto per chiarire, continuiamo a vederci a cena a casa mia o a casa sua, quando Sammy non c’e’ me lo ritrovo in casa all’improvviso che mi bacia il collo, che mi accarezza... e io rispondo ai suoi baci e alle sue carezze... e come si fa a rimanere insensibili a quelle labbra e a quelle mani? Ma poi quando stiamo per arrivare al dunque... lui si tira indietro...

Ma cazzo... cosi’ non vale pero’! Io ci sto diventando scema... dove sbaglio?

Dany e Perla non sanno piu’ cosa dirmi... tutte le “mosse” che mi hanno consigliato sembravano funzionare... ma si sono rivelate un buco nell’acqua...

 

“Mamma e’ arrivata una busta per me....Oddio... se e’ la risposta alla cassetta e non mi hanno preso io mi ammazzo...” mi dice Sammy riportandomi coi piedi per terra.

“Se non ti hanno preso, vuol dire che sono dei coglioni, Sam...” le rispondo sospirando “Dai apriamo questa cazzo di busta...”

“Aprila tu per favore!” mi dice con gli occhi lucidi e io l’accontento sorridendole.

“Allora... c’e’ scritto che la signorina Samantha Sid Siouxsie Ferrari che ha spedito il nastro per la selezione all’audizione...”

“MAMMA PORCA PUTTANA PIANTALA DI FARMI SOFFRIRE!”

“Ok, ok calma... l’audizione e’ tra una settimana mercoledi’ prossimo alle 14,30 all’indirizzo che c’e’ scritto!” le dico e mi metto a saltare con lei per la gioia.

“Dai, andiamo.... dobbiamo dirlo a Duff, mi ha chiesto di avvisarlo appena sapevo qualcosa!” mi dice contentissima ed emozionata prendendomi per mano e tirandomi verso il giardino. Io mi blocco... e mi morsico il labbro nervosa...

“Senti, vai tu... e’ tua l’ammissione alla audizione...” le dico cercando di continuare a sorridere per non rovinarle il momento... ma non ho voglia di vederlo adesso.

Sammy mi guarda un po’ seria, poi alza le spalle e mi dice “Ok” e si avvia verso il giardino per attraversare il cancello e ritrovarsi in quello di Duff... ormai le porte di ingresso non le usiamo piu’... sia noi che lui passiamo direttamente dal giardino...

Quindi puo’ passare attraverso il mio giardino ma non mi puo’ portare a letto? Cos’e’ ‘sta storia? Ok... sto diventando pazza: questo era veramente assurdo come pensiero...

 

Mi metto nel mio studio e cercare di lavorare... ma e’ inutile. Mi sento frustrata... e lo sono, davvero! Quella sera sulla spiaggia io ho toccato il cielo con un dito... sia fisicamente che emotivamente... e adesso mi sembra di essere ricaduta nel piu’ tremendo degli inferni...

 

Mi rendo vagamente conto che sono passate diverse ore da quando Sam e’ andata a casa di Duff... come mai non e’ ancora tornata?

Decido di andare a vedere se tutto va bene e attraverso il mio giardino. Dalla porta finestra della sua sala vedo Duff seduto a testa bassa sul divano, con Slash che se la ride fino alle lacrime e Sammy che e’ in piedi davanti a lui e lo sta... sgridando?!?!?

In quel momento Duff alza lo sguardo, mi vede e senza dire una parola si alza in piedi esce dalla sala e me lo ritrovo davanti che mi prende per il braccio e mi riporta in casa mia.

“Scusami un secondo, aspettami qua” mi dice dolcemente ed esce di nuovo.

Dopo 5 minuti ritorna indietro e mi guarda serio negli occhi, si passa una mano sulla fronte e mi dice “Io e te dobbiamo parlare... e seriamente” con un tono che non ammette repliche.

“Ok... mi devo preoccupare?” chiedo decisamente nervosa.

“No... forse...”

“Micheal che c’e’?”

“C’e’ che sono un coglione... e una testa di cazzo. C’e’ che mi sento un pezzo di merda... per quello che e’ successo fra noi... sulla spiaggia a casa di Gilby...” mi dice serio.

“C’e’ che ti sei pentito di quello che e’ successo e adesso non sai come fare a scaricarmi, visto che  sono la tua vicina di casa e la socia della moglie di un tuo amico...” gli rispondo assolutamente convinta delle mie parole... sentendomi morire dentro... Almeno potro’ ricordarmi della notte che ho fatto sesso con Duff McKagan... amara consolazione...

Lui mi guarda con aria stupita e interdetta “Ma stai dicendo sul serio?” mi chiede “Pensi veramente questo?”

“Beh, Micheal... da quella sera e da quando siamo andati al tuo concerto... non solo non e’ cambiato nulla... anzi, ti sei tirato indietro...” dico alzando le spalle per sottolineare l’ovvieta’ delle mie parole.

“Cretino... coglione... imbecille... stronzo... pezzo di merda...” lo vedo alzare gli occhi al cielo, dire tutte quelle cose e sorridere amaro...

“Scusa?” chiedo per riuscire a capirci qualcosa.

Lui si mette le mani sui fianchi mi guarda, mi sorride sornione, mi prende per le gambe e mi carica sulla sua spalla, iniziando a camminare verso le scale ed entra in camera mia.

Io cerco di farmi mettere giu’ durante tutto il tragitto, finche’ non mi da’ uno schiaffetto sul sedere e mi dice solo “Stai buona un attimo, cazzo!”

Quando arriviamo in camera mia mi lascia cadere sul mio letto... “Micheal che cazzo stai facendo?”

“Quello che avrei dovuto fare fin dall’inizio...” e mi si mette sopra iniziando a baciarmi e ad accarezzarmi...

“Fermati, cazzo!” dico riuscendo a spostarlo da me e ad alzarmi dal letto. “Ma mi vuoi spiegare che cazzo c’hai oggi? Vieni qui per scaricarmi e poi... cos’e’ vuoi la sveltina dell’addio? Ma te sei fuori!” gli dico iniziando ad incazzarmi respirando affannata.

“A dire il vero non voleva essere la sveltina dell’addio, Gaia... e soprattutto non voleva essere una sveltina... volevo che fosse un lungo inizio...” dice alzandosi dal letto e camminando verso di me “Perche’ sei bellissima... perche’ sei sexy da morire... perche’ sei intelligente... perche’ sei solare... perche’ ti voglio... perche’ mi piaci da impazzire...” mi dice baciandomi ad ogni perche’...

Ok... non ci sto capendo piu’ un cazzo: ma non voleva chiarire che tra me e lui non c’era niente?

“Cos...? Duff non mi stai scaricando?” gli chiedo tra un bacio e l’altro

“Direi proprio di no... anzi... sto cercando di farti capire che da quando ti ho conosciuta, per una ragione o per un’altra non ho mai smesso di pensare a te...” dice risedendosi sul bordo del mio letto e guardandomi negli occhi.

Io lo guardo... il mio cervello sta ancora cercando di metabolizzare le informazioni che gli sono arrivate dalla bocca di Duff... ma intanto mi ritrovo seduta a cavalcioni sopra di lui con le mani allacciate al suo collo e lo sto baciando...

Va’ beh... e’ inutile che vi racconti il resto del pomeriggio... e della sera... e della notte... e del mattino dopo... tanto potete immaginare quello che e’ successo...

 

Diciamo che da quel giorno in poi io e Micheal stiamo insieme ufficialmente... Non e’ che ce lo siamo detti... ma oramai non ci nascondiamo piu’ nemmeno davanti a Sammy... anche perche’ sarebbe impossibile... sembriamo due ragazzini che approfittano di ogni minuto per baciarci e pomiciare e immancabilmente Sam ci becca... e ride... Spero che vada tutto bene tra noi... piu’ che altro perche’ Samantha si sta affezionando molto a Duff... e se tra noi finisse male... anche per lei sarebbe dura...


E finalmente questi due ce l'hanno fatta... ma... andra' davvero tutto bene? Ok, mi sono spostata appena in tempo... una cassa di pomodori mi tava arrivando addosso... :D Grazie come sempre a tutti!

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Capitolo 18
*** 18. ***


Ciaoooo! Io sono Samantha e so che non c’entro un cazzo in ‘sta storia assurda... ma visto che il calcio in culo alla pertica ex ossigenata glielo ho dato io... vorrei rendervi partecipi di come ho fatto...

Allora... iniziamo con me che vado a casa di Duff per dirgli che mi hanno preso per l’audizione di Izzy... passo attraverso il giardino, saluto Cloe che si e’ spaparanzata a bordo piscina e mi avvicino alla porta finestra del salotto di Duff.

Riconosco la sua voce e quella di Slash.... ehhhhhh Slash... va’ beh, non c’entra... Stanno parlando di qualcuno... e io... ehm... origlio un attimo...

Sento che il riccio dice alla pertica “Duff che cosa puo’ succedere? Al massimo ti dice di no... e poi secondo quello che mi ha detto Perla... lei e’ interessata, e anche molto... Quindi amico tira fuori le palle e diglielo che ti piace e che vuoi fare le cose seriamente...”

“Slash... ma hai sentito una parola di quello che ti ho detto? Dopo che l’abbiamo fatto sulla spiaggia, mi ha detto “E’ successo...” non “Amore mio”...”

“E secondo te doveva dichiarare il suo amore ad uno che aveva appena conosciuto e con cui aveva appena scopato?”

“Si’... No, no... hai ragione... Poi c’e’ la storia di Sam...”

Oh cazzo... stanno parlando di mia madre...Cosa c’entro io, scusate?

“Ma cazzo Duff! Ma davvero ti preoccupi di quello che ti ha detto Sammy? Cazzo, e’ sveglia quella ragazzina, di questo te ne do atto... ma e’ comunque una ragazzina di 16 anni che ha una sua visione della madre e di quello che ha vissuto... Secondo me, devi smetterla di farti delle seghe... e non solo mentali, biondo!”

“Vaffanculo Slasher! Con che coraggio vado davanti a Gaia e le dico ‘Senti, tua figlia mi ha detto che di solito gli uomini escono con te perche’ ti vogliono solo scopare... ma visto che io ti ho gia’ scopato, che ne diresti di uscire con me e magari scopare ancora?’ Ma fammi il piacere...”

“Io toglierei il magari dal tuo discorso... e comunque secondo me e’ peggio se continui cosi’... Dio santo, e’ una settimana che non becchi una nota quando suoniamo e che sei sempre con la testa per aria... Datti una possibilita’ con lei... Dalla a voi due insieme... Se non ci provi, amico, non saprai mai come puo’ andare a finire...”

Ecco, allora, visto che evidentemente io ho detto qualcosa che ha bloccato il cervello di Duff... mi sembra giusto intervenire....

“Io dico che Slash ha ragione!” dico entrando nella sala e chiudendo la porta finestra.

“Sam cazzo ci fai qui? Cosa hai sentito?” dice Duff preoccupato.

“Sono venuta a dirti che ho passato la selezione... ma direi che qui dobbiamo fare un discorsino io e te!” gli rispondo mettendomi con le mani sui fianchi davanti a lui.

“Senti io non volevo che tu sentissi certe cose...” mi dice cercando di scusarsi... e decisamente imbarazzato... chissa’ perche’, poi... Mah... gli uomini...

“Non volevi che sentissi che mia madre ti piace o non volevi che sentissi che te la sei scopata a casa di Gilby? Perche’ vedi, mi dispiace deluderti, ma io le sapevo gia’  queste cose... entrambe...” gli dico “E quindi adesso mi spieghi cosa avrei detto io che ti ha bloccato il cervello...”

“Come lo sapevi gia’?” chiede Duff con una faccia terrorizzata.

“Senti, saro’ anche piu’ giovane di te... ma diciamo che non sono proprio una bambina piccola... Per la spiaggia... ecco... forse sarebbe meglio che mia madre non lo sapesse... ma c’ero anche io li’... e vi ho visto... all’inizio, poi me ne sono andata, giuro! Per il fatto che ti piace... beh, scusa altrimenti cosa verresti a fare a casa mia tutti i giorni e perche’ ti sbaciucchieresti mia madre in continuazione?”

“Vedi McKagan... e se te lo dice anche lei...” dice Slash indicandomi e iniziando a ridere per la faccia che Duff sta facendo... in effetti sarebbe veramente comica...

“Scusa ma tu cosa ci facevi sulla spiaggia a quell’ora, che peraltro eri anche in castigo e ti avevamo gia’ spedito a letto?” mi guarda un attimo contrariato.

Ops... Ehm... ecco io avevo un piccolo appuntamento... uno degli amici di Franckie mi aveva chiesto di tornare sulla spiaggia a parlare con lui perche’ mi doveva chiedere una cosa... e io sono sgattaiolata fuori...ma questo forse e’ meglio che non glielo dica adesso... forse si incazza e lo va dire a mia madre e li’ si’ che sono pigne nel culo poi... Per cui mi ricompongo e passo al contrattacco...

“Questo non c’entra adesso! Voglio sapere cosa ti avrei detto io, piuttosto! Subito!”

“Che tua madre e’ sempre uscita con degli stronzi... e io non volevo fare lo stronzo...cosi’...”

“MA SEI SCEMO? Ma davvero l’ossigeno ti ha bruciato tutti i neuroni a te! E secondo te scopartela, invitarla fuori, sbaciucchiartela e poi far finta di niente invece non e’ da stronzi... Ma secondo te? Come pensi che si stia sentendo mia mamma adesso? Pensi che sia felice come una Pasqua o che sia in confusione piu’ totale? Adesso tu chiami Gilby e gli dici che io vado a dormire da loro, Slash mi ci porta e tu vai da mia mamma e vi chiarite, perche’ mi avete proprio rotto le palle tra tutti e due, chiaro?” si’... gli ho detto tutto questo urlando in effetti...

Lo vedo alzare lo sguardo verso il giardino, alzarsi ed uscire... Oh cazzo e’ la mamma... La accompagna a casa nostra, ritorna indietro e lo vedo prendere in mano il telefono.

“Gilby, ciao... ehm avrei bisogno di un favore... potresti ospitare Sammy per stanotte? No, no tutto ok... avrei solo bisogno che quella peste fosse fuori dai coglioni per un po’... Piantala, non ti ci mettere anche tu... Si’, ok... Slash arriva tra un po’ con lei... ok, grazie... Piantala stronzo! Ci sentiamo” ovviamente quando allude alla peste fuori dai coglioni... mi guarda malissimo, ma pazienza!

E cosi’ io e Slash ci siamo eclissati, e abbiamo lasciato campo libero ai due... e pare che sia andata bene no?


Eheheh... anche Samantha ci si mette a dire la sua... secondo me alla fine Gaia li strangola entrambi.... :D
Grazie come sempre a chi legge, segue, preferisce e recensisce!

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Capitolo 19
*** 19. ***


Ok, so che dopo quello che ha detto Gaia e quello che ha aggiunto Sam ci sto facendo la figura del cretino... e se si aggiungesse anche Slash con la sua versione diventerei ufficialmente il coglione perfetto... quindi prima di far procedere Gaia col suo racconto, e’ meglio che metta in chiaro le cose...

Io sono tranquillo a rilassarmi in casa mia, dopo la palestra, dopo l’allenamento al dojo, dopo la corsa in bicicletta... e mi arriva Slash tra capo e collo e inizia a farmi discorsi assurdi “Dai Duff una volta che hai imparato ad andare in bicicletta, lo sai fare per tutta la vita... Ce l’hai di fianco a casa la bicicletta... vai e prenditela...”

EHEHEHEH??? BICICLETTA? Ma che cazzo sta dicendo?????

Poi finalmente capisco... sta cercando di farmi andare da Gaia e chiarire le cose... Io cerco di spiegargli come stanno le cose... e figuriamoci se qualcuno non arriva a rompere i coglioni... Samantha... e come se non bastasse me la ritrovo in casa mia che mi urla contro... MA STIAMO SCHERZANDO?

In quel momento sto seriamente considerando l’idea di trasferirmi nel Sahara per evitare di sentirmi cazziato da quei due... quando vedo Gaia che guarda attraverso la finestra con aria decisamente preoccupata.

La mia vocina, quella buona, quella da uomo adulto, mi dice “Dai coraggio, diglielo che vuoi stare con lei!” il mio amico dei piani bassi mi urla “ADESSO BASTA! ADESSO TE LA TROMBI!”

Ehm, vorrei poter dire che ho dato ascolto alla prima di voce... in realta’ e’ per la seconda che mi fiondo da lei la porto in casa sua, torno indietro chiamo Gilby e sbatto Slash e Samantha fuori di casa... E cazzo... Gilby non la smette piu’ di ridermi all’orecchio e continua a chiamarmi vecchio porco e altri nomignoli simpatici del genere... e conclude con un “Fatti uno zabajone prima di andare da lei...” “Si’, si’ va bene... Gilby cazzo mollami che ho da fare e non ho tempo di fare il coglione al telefono adesso...” dice il mio pisello... 

Quando finalmente riesco a tornare da Gaia cerco di spiegarmi... ma i miei ormoni mi impediscono di essere chiaro, per cui decido semplicemente di agire: se alla fine riusciremo a concludere... sara’ chiaro che voglio stare con lei, no?

No... evidentemente no... visto che scatta come una furia via da me e mi urla contro che non ha nessuna intenzione di fare la sveltina dell’addio.

Sveltina dell’addio? Ehm, no... il concetto non le e’ ancora chiaro...

Ma soprattutto: sveltina?!?! Uh? No... direi proprio che non e’ la mia idea, tesoro...

No... proprio non ci siamo... ho intenzione di godermela per bene questa volta... ormai ho gli ormoni che mi intasano il cervello a forza di “non fare lo stronzo come gli altri...”

Al che provo a farle capire che mi piace, provo a chiarire perche’ mi piace...  e ad ogni motivo che le dico la bacio... anche perche’ anche cosi’, incazzata e confusa e’ splendida e non posso piu’ far finta che sia solo attrazione fisica... che, per l’amor di Dio, sicuramente c’e’...

La sento ancora piu’ confusa che mi chiede se allora non la sto scaricando... Oddio, ma stiamo parlando inglese tutti e due o io sto parlando un’altra lingua? Cazzo, ho un potere nascosto: so parlare una lingua che non conoscevo... come Harry Potter col serpentese... Beh, cosa avete da ridere? Tanto lo so che anche voi lo avete letto, e’ inutile che facciate tanto gli intellettuali!

No Gaia, non ti sto scaricando... ti sto dicendo che ti voglio al mio fianco... Ma nemmeno cosi’ funziona...

Ecco, sono decisamente frustrato adesso... Ok che non ho mai dovuto fare di questi discorsi con una donna... soprattutto da sobrio (puo’ anche darsi che l’abbia fatto da ubriaco, ma tanto chi se lo ricorda...), ma non pensavo di essere cosi’ tanto schiappa...

Sto pensando a cosa dirle per farle capire cosa significa lei per me e mi siedo sul suo letto e la guardo.

Cazzo, se le dico che mi piace da morire, ci credera’? Se le dico che mi sono innamorato di lei? Se le dico che la desidero fino a star male? Se le dico che ho ricominciato a 33 anni a farmi le seghe pensando a lei... ok, forse questo e’ meglio che non glielo dica... e forse non dovevo nemmeno dirlo a voi, in realta’... scusate... gli ormoni impazziti...

E mentre sto cercando di capire come spiegarle quello che mi passa per la mente... e non solo per la mente... lei mi stupisce e mi si siede a cavalcioni addosso e inizia a baciarmi...

 

Ecco... Gilby non mi stava prendendo per il culo... mi stava dando un consiglio sincero... dovevo farmi uno zabajone prima...

Cazzo, Gaia e’ una furia a letto... e il mio pisello, i miei ormoni e il mio cervello ringraziano... se anche avessi avuto qualche dubbio prima... dopo non ne ho di sicuro...

Mi “concede” un paio di sigarette, un caffe’ e una doccia... ma per il resto sembra infaticabile... WOW, che figata pazzesca!!! Mai incontrata una cosi’... e non solo per i numeri da circo che avvengono sotto le sue lenzuola... nella sua cucina... nella sua doccia... sul suo divano...

 

Ad un certo punto, durante una... ehm, pausa?... scatta seduta sul letto e si ricorda di Samantha... “Tranquilla, l’ho spedita da Gilby... ce l’ha portata Slash... non ce la ritroveremo tra le palle per un po’...”

La vedo voltarsi verso di me con uno sguardo tremendo, che farebbe paura persino ad Alien... “Sentimi bene, sia chiaro che se prendi me, compreso nel pacchetto c’e’ anche lei... Quindi se ‘non vuoi avercela tra le palle’, io non sono la persona giusta per te, chiaro?”

Ehm, cazzarola... forse non ho usato le parole giuste... “Calma, lo so benissimo che tu sei una madre prima di tutto... e Sammy mi sta molto simpatica, davvero... volevo dire solo che tu puoi rilassarti e stare tranquilla, perche’ lei e’ al sicuro a casa di Dany e non torna prima di domani pomeriggio, ok?” Fiuuuu, sembra che l’abbia scampata anche questa volta...

Ecco e adesso sembra andare tutto rose e fiori, e invece...


Ok... anche il punto di vista del pisel... no di Duff e' giunto a noi... e adesso, che succedera'? *risata malefica*
Grazie come sempre delle bellissime recensioni che mi lasciate! :)

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Capitolo 20
*** 20. ***


Avete presente la favola “I vestiti nuovi dell’imperatore”? Quella in cui l’imperatore si fa fare in continuazione vestiti nuovi fino a quando non arrivano due impostori che fanno finta di cucirgli un abito e alla fine lo fanno andare in giro in mutande? Ecco il periodo che segue a quel giorno mi fa sentire come quell’imperatore... in mutande davanti alla folla...

Io e Duff usciamo sempre piu’ spesso, cinema, ristoranti, locali in cui lui suona... e per un bel po’ il mio guardaroba e’ sufficiente, ma poi verso i primi di settembre sembra che Los Angeles si svegli da un letargo estivo... e iniziano party, feste, cene di gala... a cui Duff e’ invitato in quanto personaggio famoso e io sono invitata o come sua accompagnatrice o come nuova socia della Franckie B..

E la cosa assurda e’ che se si e’ andati ad un evento pubblico con un vestito, anche se splendido, non lo puoi piu’ usare... Perche’ vieni fotografato, vieni studiato nei minimi particolari come se tu fossi solo un topolino da laboratorio... Che cagata!

Comunque, al primo party indosso un tubino blu, al secondo un vestitino verde, al terzo... non so piu’ che cazzo mettermi... Ok ho un vestito di Vivianne Westwood che e’ una favola... ma lo devo tenere per una serata molto particolare a cui Duff e’ stato invitato, per cui mi ritrovo a dover fare shopping con Daniella e Perla.

Ecco diciamo che mi consigliano vivamente dei vestiti che decisamente io non acquisterei... e ogni volta le gonne sono piu’ corte e le scollature piu’ profonde. Ed e’ per quello che mi sento in mutande... anzi se potessi metterle le mutande sotto mi sentirei meglio... ma anche per quanto riguarda la biancheria intima ci sono dei canoni precisi da seguire, sapete? Ad esempio, se ti devi infilare un miniabito di raso grigio perla che ti fascia come la cotica di un prosciutto... non puoi metterti le mutande... devi metterti il perizoma... ma neanche... giusto un filino tra le chiappe e basta... Adesso ho capito il perche’ della moda della ceretta brasiliana...

Se non altro dalla prima uscita insieme a Micheal ho imparato a farmi fotografare dai paparazzi... meno male... adesso non assomiglio piu’ a “Karry lo sguardo di satana”... adesso sembro piu’ “Shining”, con quel bel sorriso stampato in faccia... ho migliorato no?

 

Nel frattempo Samantha ha iniziato la scuola e sembra che si trovi bene, e’ sempre in giro con un gruppo di amici e le ho vivamente consigliato (vedi alla voce obbligata) a fare una festa a casa nostra... cosi’ da casa di Duff potro’ spiare che tipi sono... diabolico, il mio piano, eh?

Comunque non funziona, sappiatelo... quando il tuo vicino e ragazzo e’ un tale Micheal  Andrew Duff Rose McKagan tutti i tuoi buoni propositi di mamma coscienziosa vanno a farsi fottere... e ehm, anche tu con loro... che per altro va benissimo, eh, sia chiaro che non mi lamento assolutamente!

Fatto sta che casa mia il giorno dopo e’ un macello e che Sammy si e’ divertita come una matta e i suoi nuovi amici con lei...

E Sam, dopo quella festa, si e’ messa con un ragazzo... e il mio cuore di mamma e’ orgoglioso: il primo amore della mia bambina... posso segnarlo sul calendario questo giorno? Facciamo una foto per immortalare il momento? Dai..... per favore?!?!? Ok, no. Sammy e’ grande per queste cose. Ma almeno me lo e’ venuta a dire.

“Ma’, senti una cosa... io e Tommy ieri sera ci siamo messi insieme ufficialmente... per cui ho bisogno della pillola” mi dice... so chi e’ Tommy perche’ le ha ronzato intorno tutta estate, so che suona come lei la chitarra e che ha qualche piercing e qualche tatuaggio... ma soprattutto so che e’ un bravo ragazzo, per cui sono decisamente tranquilla... e per la pillola e i profilattici beh, non mi sconvolgo per niente... Questo per me e per lei e’ un discorso vecchio, ne abbiamo sempre parlato tranquillamente di sesso e di contraccezione.

“Davvero, Sammy? Oh, sono proprio felice per voi due... era tutta estate che vi giravate intorno! Sai che lo puoi far venire a casa quando vuoi vero? Anche se io non ci sono... E comunque per la pillola, domani chiedo a Dany e a Perla il nome di una brava ginecologa e ci andiamo insieme... mi sa che ne ho bisogno anche io... Senti ma, giusto per capire siete stati attenti ieri?”

“Ancora calma piatta... ma meglio prevenire che curare... non vorrei mai che mi saltasse fuori una figlia come te... e’ risaputo che la follia ereditaria salta una generazione...”

“Ah ah, stronza... guarda che dico a Tommy di lasciarti stare con la mia faccia cattiva, se fai ancora la cretina!” le rispondo minacciandola a vuoto... come se non sapessi che alla sua eta’ si riesce a fare quello che si vuole... sia con l’appoggio dei propri genitori che senza...

Il problema e’ che questo discorso lo facciamo mentre mi sto bevendo un cappuccino insieme a Duff nel nostro giardino e gia’ la prima parte del discorso gli fa strabuzzare gli occhi... Poi quando il biondo sente la mia risposta il cappuccino gli va di traverso e inizia a tossire arrossendo visibilmente e noto con la coda dell’occhio che sembra molto concentrato a contare tutti i fili d’erba che ci sono nel mio giardino...

Beh, che ha Topo Gigio? Non lo sa che cosa e’ il sesso?” dice Samantha in italiano indicando con la faccia Duff.

“Lo sa, lo sa, non ti preoccupare che Topo Gigio lo sa...” rispondo sorridendole... Sammy lo ha soprannominato Topo Gigio... dopo averlo visto mangiare 4 cheeseburger in fila e chiedere doppio formaggio in tutti e 4... e anche perche’ lo ha visto imbarazzarsi diverse volte nelle ultime settimane, sentendo alcuni discorsi che abbiamo fatto io e Sam... Pero’ gli sta bene, no? Con quei capelli gialli sparati da tutte le parti... e' cosi' carino... no?

“Chi cazzo e’ Topo Gigio?” chiede sentendosi tirato in causa.

“Sei tu!” rispondiamo in coro io e Sammy... ma lui non sa chi e’, per cui Sam entra in casa scuotendo la testa alla ricerca di una immagine di Topo Gigio da mostrargli...

Ovviamente non gli piace Topo Gigio... ma ormai il soprannome glielo abbiamo affibbiato e se lo tiene...


Ok, lo so che questo capitolo non e' molto lungo... ma prometto che il prossimo lo sara' molto di piu'... per vostra (s)fortuna... ;)
Grazie, grazie e ancora grazie! :)

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Capitolo 21
*** 21. ***


Arriva anche il giorno della serata speciale a cui Duff mi ha invitato e io mi preparo con largo anticipo... qui funziona cosi’: bisogna andare dal parrucchiere il pomeriggio, tornare a casa e iniziare a sistemarsi alle 17,00 per essere pronti alle 21,00... boh... io non sono veloce nel prepararmi... ma 6 ore mi sembrano un pochino tante...

Comunque, in previsione del vestito che indossero’ mi sono fatta acconciare i capelli in modo da farli sembrare una cresta punk... avete presente quando ti fanno quelle code, tutte tirate sui lati e tutte cotonate all’indietro sulla testa, che poi scendono sulla schiena sciolte? Ecco cosi’...

Sono in cucina che mi sto mettendo lo smalto nero e arriva Duff che mi bacia sul collo da dietro... ovviamente io ho le cuffie e mi cago addosso dallo spavento... facendomi oltretutto uno sbaffo enorme sul dito con lo smalto.

“Ma porca puttana... McKagan un altro scherzo come questo e ti castro sia chiaro! Guarda... e adesso come faccio?”

“Lascia... faccio io... Ho una certa esperienza con lo smalto...” mi dice ridendo strizzandomi l’occhio.

Inizia a pulirmi il dito con l’acetone e poi prende lo smalto e inizia a mettermelo lui... Cazzo se e’ bravo... “Hey, lo sai che se non ti va bene con la musica puoi sempre fare la manicure? Sei bravo sai...”

“Meno male che mi sono trovato una donna che mi fa ridere... pensa che barba altrimenti tra una scopata e l’altra...” mi dice guardandomi ironico. “Ok... ho finito e adesso stai con le mani ben in alto e non muoverti, che altrimenti rovini questo capolavoro...” mi dice e prende una tazza di caffe’.

Poi si volta e mi afferra per la vita da dietro e inizia a baciarmi il collo e a stuzzicarmi in tutte le maniere... Oh cazzo... adesso ho capito perche’ ci vogliono 6 ore per prepararsi...

Mi sgancia l’accappatoio che ho addosso, mi prende in braccio e inizia a baciarmi... Istintivamente gli sto per mettere le mani tra i capelli ma lui mi blocca “Eh no, dolcezza... le tue mani devono stare proprio immobili in alto adesso... E’ un ordine” la sua voce e’ roca di desiderio e io beh, non me lo faccio ripetere due volte...

Immagino che abbiate capito come e’ finita... inutile dirvi che essere bloccate in braccio a Duff Mckagan che ti tortura sapientemente e’ un’esperienza che consiglio a tutte almeno una volta nella vita... No, calma... lui e’ mio, chiaro????

Quando ci stacchiamo sono gia’ le 20,00... e il tempo e’ decisamente a nostro sfavore... io corro in camera mia e inizio a vestirmi, e lui sale con delle buste porta abiti con me.

“Ok, non so cosa mettermi... ero venuto a chiederti un consiglio, in realta’, grande stilista... Anche perche’ dovremo stare bene in coppia con i nostri vestiti, stasera... e non sapendo cosa ti metterai tu, sono bloccato...”

Inizia a tirare fuori un paio di completi: uno bianco e uno nero, mentre io sono in bagno a mettermi la biancheria giusta per il vestito che indossero’. Quando esco dal bagno, me lo ritrovo in boxer attillati neri seduto sul mio letto che si sta infilando un paio di pantaloni neri. Ma si blocca “Scelta interessante, come vestito... Hai intenzione di fare la stilista per biancheria intima e vuoi mostrare una tua creazione stasera? Sai, credo che faremo notizia se tu esci cosi’... e di sicuro io ne sarei molto contento, anche se dovrei tirarti via di dosso tutti gli uomini dai 13 ai 100 anni...” 

In quel momento indosso un bustino di pizzo nero, senza spalline che mi strizza il seno e lo alza e un perizoma coordinato. Rido, mentre tiro fuori il vestito dall’armadio.

Il mio Vivienne Westwood preferito: e’ un tubino senza spalle di cotone scozzese sul rosso, decisamente corto davanti, ma che sul dietro ha un’arricciatura che crea volume e scende a coprire le gambe per tutta la loro lunghezza. Me lo infilo e chiedo a Duff di chiudermi la cerniera dietro... e mentre lo fa mi sussurra baciandomi la nuca all’attaccatura dei capelli “Non vedo l’ora di fare l’operazione contraria a questa e togliertelo di dosso...” Giuro ho i brividi che mi percorrono tutta la schiena e la pelle d’oca che compare sulle spalle e sulle braccia... “Micheal, ti prego... non adesso... o non andremo mai a quella dannata festa...” gli dico girandomi verso di lui e iniziando a stuzzicargli la bocca con la mia lingua.

“Ecco, brava... e adesso me lo dici come faccio a prepararmi io? Il mio amico non ci entrera’ mai in questi dannati pantaloni adesso...” mi dice con aria maliziosa, tirandomi verso di lui per farmi sentire che e’, ehm... leggermente... eccitato...

Io deglutisco, mi inumidisco le labbra con la lingua... e sto per saltargli addosso... 

“Noooo, fa la brava... che se iniziamo non ci andiamo piu’ a quella festa...”

“E va’ beh, e allora? Che problema c’e’...” dico io facendo il muso...

“Gaia, tesoro... e’ una festa in onore di Slash che MTV ha organizzato... dobbiamo andarci per forza... quindi mi metto il nero o il bianco?”

“Nero... uffa”

Mi siedo sul letto e inizio ad infilarmi le scarpe, decolte’ a punta con tacco a spillo altissimo nere molto semplici... a parte che nella parte del tallone hanno delle borchie argentate a punta, e un solo orecchino lunghissimo.

“Camicia bianca o nera”

“Nera...”

“Aperta o chiusa?”

“Aperta...”

“Giacca?”

“Si’”

“Quale, Gaia...”

“Nera... aperta...”

“Scarpe?”

“Si’...”

“Spiritosa... quali?”

“Ma che cazzo ne so... almeno tu che puoi, mettitene un paio da stare comodo... mettiti le All stars di pelle nera...”

“Ma va’ a cagare va’...” dice ridendo sconvolto.... perche’ poi? A me piacciono da morire gli uomini vestiti eleganti con qualcosa che non c’entra niente col resto, tipo le scarpe....

“E allora che cazzo me lo chiedi a fare, scusa?” gli rispondo acida.

Intanto io mi sto truccando e quando me lo ritrovo vestito davanti di tutto punto... oh mio Dio... adesso mi ricordo vagamente perche’ mi ero presa una cotta per lui guardando le foto e basta... cazzo e’ bellissimo... resisto a stento e non gli salto addosso... Ma quando mi alzo per infilare il lucidalabbra nella borsettina rigida nera con borchie come le scarpe, inciampo nella coda del vestito e se non ci fosse stato lui a prendermi, invece che alla festa andavamo al pronto soccorso per il mio naso rotto...

“Bel tentativo, tesoro... ma la limo arriva tra cinque minuti... quindi non c’e’ tempo nemmeno per una sveltina...” mi dice aiutandomi a rimettermi in piedi.

“Spiritoso... piuttosto, cerca di starmi sempre vicino che altrimenti mi ammazzo con ‘sti trampoli di merda...” gli rispondo nervosa... Non e’ che ci saranno da scendere scale o cosa simili, eh? No, perche’ altrimenti mi faccio portare in braccio da lui... sia chiaro!

 

Appena scendiamo dall’auto, i fotografi iniziano a scattare coi loro flash e sono subito accecata... ecco iniziamo proprio bene, Gaia... In questo momento ho un occhio chiuso e la bocca tutta storta per il fastidio che un grumo di rimmel mi sta dando... No, ma... proprio carina questa foto!

Aspettiamo il nostro turno sul tappeto rosso e poi ci incamminiamo, ci fermiamo davanti al primo gruppo di fotografi, flash, flash, flash... “Duff, tu e Gaia state insieme?” Ci guardiamo per un secondo e ci sorridiamo, entrambi abbiamo capito cosa chiedeva l’altro solo con lo sguardo “Si’” rispondiamo in coro come due ragazzini. “Allora facciamo una foto con un bel bacio, dai...” Duff si volta e mi bacia... e’ un bacio stampo molto tranquillo, ma io mi imbarazzo ugualmente...

Secondo gruppo di fotografi, Duff si e’ decisamente sciolto e inizia a fare il coglione: mi piazza una mano sul sedere in posa per i fotografi, flash, flash, flash... “Dai, un bacio anche per noi, ragazzi...” mi volto verso di lui e aspetto il bacio stampo... ma mi ritrovo un metro e mezzo di lingua in bocca... Ma che cazz... oh, si’... ok, va bene... mi lascio trasportare un attimo dalle sensazioni... quando sento che si sta per staccare da me, gli blocco la testa con la mano e lo costringo a baciarmi ancora... Non ci posso fare niente, se inizia a baciarmi io non capisco piu’ un cazzo...

Ci ritroviamo a limonare come due ragazzini... con le mani che vanno dappertutto... e andrebbe anche bene, se non ci fossero un centinaio di fotografi che scattano foto in quel momento...

Quando ci stacchiamo, io sono ancora con le braccia allacciate al suo collo e lui con le sue allacciate sul mio sedere... Ci guardiamo ridendo “Tu sei pazza... adesso avro’ tutte le foto con il mio pisello in bella mostra, porca puttana...” mi dice sussurrando all’orecchio. Io mi volto verso i fotografi che mi stanno chiamando e faccio l’occhiolino sorridendo...

Finalmente riusciamo ad entrare, salutiamo velocemente Slash e io corro verso il bagno delle signore... a controllare che non ci sia nessuno... e subito dopo mi raggiunge anche Duff... ci chiudiamo letteralmente dentro e... ok, questi sono fatti nostri...

 

Quando usciamo la mia cotonatura e’ leggermente storta, e quando mi vede Slash mi guarda, alza un sopracciglio, si volta verso Duff, che per altro ha un succhiotto sul collo, lo osserva per un secondo.... e scoppia a ridere... “Oddio ma siete pazzeschi voi due... Ma c’e’ un posto in cui non l’avete ancora  fatto, finora?” Ehm... no...

Duff e Slash si allontanano e io mi avvicino a Perla e iniziamo a chiacchierare tranquillamente come vecchie amiche, anche perche’ e’ cosi’ che ci sentiamo.

Arrivano Daniella e Gilby e si aggiungono a noi, finche’ Duff non mi viene a chiamare e mi porta con lui.

Arriviamo davanti a Izzy Stradlin... respira Gaia... ormai ci dovresti essere abituata... si’, ‘sto cazzo ci sono abituata...

“Amore, ti posso presentare Izzy? Izzy lei e’ Gaia Ferrari, la mia ragazza e anche la nuova socia di Daniella.”

“E’ un piacere vedere che McKagan ha finalmente messo la testa a posto con una bella donna...”

Gli stringo la mano e sorrido ma non ho sentito un cazzo di quello che mi ha detto Izzy... Duff mi ha chiamato amore??? Davvero? Non e’ che sono ubriaca e non me ne sono accorta nemmeno ‘sta volta?

Cerco di ripigliarmi, anche perche’ Izzy mi ha fatto una domanda... che non ho sentito per altro... “Come scusa?”

“Ho detto che uno dei probabili studenti per la classe di chitarra mia e di Steve Vai ha un cognome italiano identico al tuo... e’ un caso?”

Io guardo Duff che mi dice con gli occhi di non temere e di dirglielo, so che Sam non approverebbe, ma comunque... “Si’, e’ mia figlia” gli rispondo sorridendo nervosa.

“Come? Tua figlia? Non tuo figlio? Sulla cassetta c’e’ scritto Sam... non e’ un ragazzo?”

“Sam e’ il diminutivo di Samantha... spero che tu non sia uno di quei coglioni che pensano che le ragazze non possono suonare il rock...” rispondo sorridendo ma alzando un sopracciglio: se viene fuori che questi cazzoni di Stradlin e Vai prendono solo maschi sono proprio degli stronzi...

“No, no... nessun problema, figurati... solo che ha un modo di suonare molto carico... molto... maschile... e leggendo Sam ho pensato che fosse un ragazzo... tutto qui’.” risponde tranquillo. Poi guarda Duff, gli da una pacca sulla spalla “Scelta interessante amico, ce ne avrai da divertirti qui...”

 

 

Qualche settimana dopo sono in casa tranquilla e sento il telefono che suona.

“Pronto?”

“Ciao Gaia”

“Mamma” ..... Mmmmmh!!!!! Ma porca puttana cosa vuole adesso questa?

“Come stai?” mi chiede molto formale

“Bene, grazie e tu?” rispondo col tono piu’ accondiscendente possibile.

“Abbastanza bene... Sono solo un po’ contrariata. Sai, sono venuta a sapere da Maria, la nostra governante, che tu ti sei fidanzata.”

“Ah si’? E Maria come ha fatto a saperlo, scusa?”

“L’ha letto da qualche parte... in uno di quei giornaletti scandalistici che le piacciono tanto... e poi mi ha anche fatto vedere le vostre foto. Ma si puo’ sapere cosa ti e’ saltato in mente? Ma ti sembra il caso di farti fotografare insieme ad un tizio del genere? Con quei capelli lunghi... Cosi’ volgare con quella camicia aperta sul petto... Sicuramente un drogato... un alcolizzato... e soprattutto farti fotografare mentre vi baciate... Ma che figura ci fai fare a me e a tuo padre, non ci hai pensato, vero? Adesso saremo lo zimbello di tutti i circoli che frequentiamo! Non pensi minimamente al buon nome della tua famiglia? E poi devo ricordarti che hai una figlia, forse? Come crescera’ quella povera ragazza con una madre snaturata come te ed un uomo del genere, eh?...”

La telefonata va avanti cosi’ per un po’. Io sono in silenzio e ad un certo punto appoggio la cornetta e continuo a fare quello che sto facendo senza piu’ ascoltarla... E’ un classico per me... lei si sfoga e io non mi incazzo, direi che va bene a tutte e due, no?

Sam torna a casa e vede la cornetta appoggiata su un ripiano non troppo lontano da me... devo pur sentire quando fa una pausa o una domanda e intervenire con un “Mh” oppure con un “Si’”...

“Nonna?” chiede muovendo solo le labbra.

Io faccio segno di si’ con la testa e poi le chiedo come e’ andata, dimenticandomi completamente del telefono lasciato staccato.

Ce ne andiamo in cucina e iniziamo a fare da mangiare, tranquillamente chiacchierando di quello che c’e’ successo durante la giornata, quando ad un certo punto vediamo Micheal che entra in casa come una furia “Dio state bene.... meno male...” Io e Sam ci guardiamo perplesse.

“Perche’?” chiede Sam

“Sono 3 cazzo di ore che provo a chiamarvi... e avete quella merda di telefono sempre occupato!” dice decisamente alterato “Mi sono preoccupato da morire!”

“Calma Topo Gigio... abiti nella casa di fianco... bastava che attraversassi il tuo giardino...” dice Sammy.

“Topo Gigio un paio di coglioni, biondina! Ero a Venice Beach... e c’ho messo 1 ora e mezza per arrivare qua a quest’ora...” dice facendo per andarsene. Sembra incazzato.

“Ehm, scusa Duff... non per farti alterare di piu’... ma cosa c’era di cosi’ urgente da non poter aspettare piu’ tardi o domani per dircelo?” chiedo cercando di capire perche’ si e’ incazzato.

“Ah, gia’... volevo solo dirvi che abbiamo trovato il cantante per il gruppo con Slash e Matt... ero felice e volevo dirvelo... tutto qua... Comunque domani vi comprate ognuna un cazzo di cellulare di merda... perche’ non mi potete far venire l’ansia cosi’!”

“Allora complimenti per il cantante, sono molto felice per voi...” Gli rispondo sorridendogli tutta eccitata, battendo le mani come una bambina davanti al suo gioco preferito, per poi continuare a parlare decisamente molto meno sorridente e decisamente scazzata “Per il resto... Guarda biondo che hai fatto tutto da solo, eh?!?! Quindi Topo Gigio e’ proprio inutile che ti incazzi con noi, chiaro?”

“Ma chi cazzo e’? Dottor Jekyll e Mr. Hyde?” chiede Duff a Sam.

“Si’... io volevo dirtelo, ma avevo paura della sua reazione... E’ in cura da anni perche’ e’ schizofrenica...” risponde Sam con una faccia seria.

“Gia’... mi sembrava in effetti che avesse qualche problema serio...” risponde Duff ironico.

“Ma andate a cagare tutti e due...” dico io vedendo come nel giro di un secondo si sono coalizzati contro di me...

 

Neanche da dire... la sera dopo Micheal arriva con due telefonini nuovi: uno per me e uno per Samantha e ci costringe a registrare immediatamente il suo numero... in caso di necessita’.

Oh cazzo... adesso scappo che devo chiudere la comunicazione con mia madre... ehm, ieri sera aveva telefonato....




Ok... spero che vi piaccia anche questo... e per tutte le fans di dei capitoli di Duff... il prossimo e' tutto per voi... :D
Un bacio enorme a tutti voi!!!! 

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Capitolo 22
*** 22. ***


Ok, devo dire solo un paio di cose giuro, poi lascio di nuovo spazio a Gaia... la storia e’ sua... anche se c’entro anche io, giusto?

Iniziamo con ordine: le nostre uscite pubbliche diventano sempre piu’ frequenti, come per fortuna le nostre notti bollenti dopo...

E’ decisamente una persona... passatemi il termine, “sfaccettata”, e questo me la fa scoprire ogni minuto ed e’ semplicemente fantastico continuare a farlo anche dopo un po’ che si conosce qualcuno, no?

Perfetta compagna che non ti fa mai ingelosire o imbarazzare fuori di casa, dolce e premurosa in casa con me e con Sammy (ma anche con Perla o Dany... o chiunque altro dei nostri amici...) e a letto... santo cielo a letto e’ pazzesca...

Vi dico solo che mi sembra che il mio pisello sia entrato nei marines: tutte le volte che ci sfioriamo, anche per sbaglio intendiamoci, lui scatta sull’attenti e urla “SIGNORSI’ SIGNORE!”... e anche “l’allenamento” che stiamo facendo e’ decisamente tosto... direi che abbiamo battezzato praticamente tutti i posti in cui siamo stati: cinema, club... case di amici... non c’e’ niente da fare: quando me la trovo vicina e’ come se dovessi per forza sentire la sua pelle sulla mia... quando le guardo le sue labbra... Dio, ancora? Ma basta... non ho piu’ 15 anni... speravo di averla passata la fase delle seghe... come se per altro non facesse gia’ abbastanza esercizio l’amico... E meno male che non credo a quella storia del diventare ciechi... anche se la vista mi e’ calata, in effetti... Non e’ che e’ vera, eh?

Va’ beh, comunque la cosa che mi sconvolge di piu’ e’ che sembra che lei sappia esattamente cosa sto pensando... a volte mi vengono domande in mente e lei mi risponde... anche se non ho aperto bocca... 

Gilby dice che anche tra lui e Dany succede... che e’ perche’ siamo decisamente in sintonia... Ok... Mi fido piu’ di Slash... lui e’ leggermente piu’... concreto: per lui sono tutte cazzate... anche se lo vedo anticipare tutti i desideri di Perla, soprattutto da quando e’ incinta...

Sulla sintonia avrei qualche dubbio ancora: a volte mi chiedo se le scelte che ha fatto con Samantha siano veramente giuste... Come quella storia del sesso e della pillola.

Ok, capisco che essendo diventata madre a 16 anni e avendo una figlia di 16 non e’ che puoi fare tanto la bacchettona e dire “No, il sesso non si fa!” su questo sono d’accordo con lei... in fondo io ho preso la gonorrea a 13 anni... la prima volta che ho fatto sesso... non e’ che sono un santo nemmeno io...

Ok, non e’ che si mettano a raccontarsi le esperienze sessuali a vicenda quelle due... ma ne parlano tranquillamente...Qualsiasi cosa Sam vuole sapere sull’argomento, Gaia risponde con sincerita’ disarmante... anche come avere piu’ piacere... o su quali posizioni diano una maggiore stimolazione alla donna... E alla mia domanda sul perche’ l’avesse fatto, mi ha dato una risposta che mi ha fatto riflettere non poco...

“Vedi Duff... per un ragazzo e’ molto piu’ semplice... piu’.. perdonami il termine, meccanico... fai sesso o ti masturbi... e vieni... Certo anche le fantasie, il coinvolgimento servono... ma sii onesto... quante volte hai fatto del sesso fantastico con qualcuna che non conoscevi per niente? Con qualcuna di cui non sapevi nulla... di cui non conoscevi le zone erogene? Invece per noi donne e’ piu’ complicato... se noi non conosciamo quello che ci piace e quello che non ci piace... rimaniamo passive e non proveremo mai il piacere dell’orgasmo... o addirittura sentiremo male... E assolutamente non voglio che mia figlia provi dolore o non riesca mai a lasciarsi coinvolgere o magari guidare lei stessa il rapporto... e non provi piacere... Non voglio che le succeda quello che e’ successo a me: una sveltina un paio di volte, senza nessun piacere da parte mia... e dopo nove mesi una figlia neonata... Inoltre preferisco spiegarle io nel modo corretto le cose, piuttosto che le venga sapere in maniera confusa, o peggio sbagliata, da suo coetanei... Per cui se le chiede, io rispondo sinceramente...”

Cazzo... ha ragione in effetti... Se avessi parlato con qualcuno di famiglia... che ne so,uno dei miei fratelli, avrei saputo cosa aspettarmi fin dall’inizio e come evitare di fare cazzate... E poi mi fa impazzire che e’ curiosa e non si tira mai indietro alle mie richieste... Da quando stiamo insieme e’ come se avessi seguito un corso accelerato di sesso al femminile: se qualcosa non le piace o al contrario se vuole qualcosa me lo chiede apertamente.

Ed e’ cosi’ che io e il mio amico abbiamo imparato a rilassarci e a divertirci veramente nel fare sesso...

Prima in un certo senso era solo un piacevolissimo sfogo... Almeno per me si intende... Senza mai pensare al piacere della persona con cui stavo... da quello che sto imparando con lei... ora sono sicuro ce ne saranno state tante di donne che hanno finto di provare piacere con me...

Adesso mi sento come un bambino in un negozio di giocattoli: posso provare questo? posso provare quello? posso provare a fare cosi’? che ne dici se... E lei dice sempre di si’... ed e’ bellissimo... Non credo che a questo punto potrei piu’ stare con una che si tira indietro e che non vuole mai provare niente di diverso... o che non sa quello che vuole.

Ecco, lo sapevo che avreste frainteso tutto! Non sto parlando di perversioni, non sto parlando di pratiche strane... Anche se il pensiero di lei legata, alla mia completa merce’... Ossignore! Basta che altrimenti mi cala un’altra diottria prima di sera... Adesso resisto... ma stasera provero’ a chiederglielo...

 

Comunque anche la battuta che mi ha dato Izzy mi ha fatto riflettere non poco... “Scelta interessante amico, ce ne avrai da divertirti qui...” All’inizio pensavo fosse un commento sulla diciamo fisicita’ prorompente di Gaia quella sera... ma poi ho capito... e non posso che dargli ragione... Con una personalita’ poliedrica  (e questa da dove cazzo l’ho tirata fuori????) come quella di Gaia mi sa che mi ritrovero’ sulle montagne russe in un batter d’occhio...

Ok, effettivamente ci sono gia’... vedi con la storia del telefono: porca miseria ero letteralmente terrorizzato quando non riuscivo a chiamarle... Forse ho un po’ esagerato... e pensare che Steve Jones me l’aveva anche detto... dovro’ chiedergli un po’ di cosette a lui...

Sapete cosa ho scoperto parlando con lui? Che Gaia ha partorito alla comune... con Steve che le teneva la mano... e lei gli ha rotto due dita, tanto gliela stringeva... Ma dite che e’ possibile? Scherzava vero?

 

Ecco... perche’ adesso mi devo mettere a pensare che Steve Jones l’ha vista come mamma l’ha fatta? Che problema ci dovrebbe essere? Io e lei non ci conoscevamo nemmeno... E invece questo pensiero mi sta rodendo lo stomaco... Mi sa che sono fottuto davvero, come dicono Gilby, Slash e Matt...

 

P.S.: glielo ho chiesto... la storia di legarla... mi ha risposto “Solo se io posso fare lo stesso con te...” Io non ho risposto... ma il mio pisello invece ha esultato e ha detto che si fa fare tutto quello che vuole... stronzo!



Eccoci qui... a grande richiesta il Duff pensiero... anche se non mi convince molto... Consigli? :)
Grazie come sempre a tutti!!!!

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Capitolo 23
*** 23. ***


Ok, mi devo incazzare? No, ma mi devo incazzare sul serio? Questa era la mia storia... dal mio punto di vista... e quei due disgraziati di Micheal e di Samantha si sono intromessi... e credo che non sara’ nemmeno l’ultima volta... ma se li colgo sul fatto gli mollo uno scappellotto ben assestato nel coppino, giuro!

 

Comunque, siamo a settembre, feste serate di gala eccetera... io e Duff oramai siamo ufficialmente una coppia... lo sa anche mia madre che dal giorno che mi ha telefonato per farmi sapere che era a conoscenza che la sua figlia degenere se la faceva con una persona pericolosa (come ha detto lei...) per fortuna non si e’ piu’ fatta sentire. E per la legge di Gavazza “Chi si incazza, poi si scazza” per cui le passera’...

A fine settembre c’e’ un altro evento importante nella vita di Sammy soprattutto, ma anche nella mia... In fondo quante volte una madre vede la figlia realizzare i suoi sogni? Ebbene si’, il gran giorno dell’audizione di Sam e’ arrivato.

Ovviamente lei e’ elettrica... diciamo che questo lato del carattere l’ha preso da me... In effetti mi e’ sempre stato detto che ho la bastarda capacita’ di far innervosire le persone, quando io sono tesa e nervosa... purtroppo ho il brutto vizio di non riuscire a tenermi la tensione dentro... e chi mi sta affianco ne viene colpito in pieno... e Sammy e’ uguale a me, in questo...

Cosi’ ci ritroviamo quella mattina a fare colazione in cucina entrambe con i nervi a fior di pelle...

“Ciao Sam, hai dormito un po’?”

“No” mi risponde camminando avanti e indietro per la cucina, senza fermarsi mai un secondo, e ripassando mentalmente i pezzi che deve portare per l’audizione.

“Caffe’?” le chiedo

“No”

Ok, ho recepito il messaggio... non le devo rompere i coglioni... Per cui me ne sto zitta e ci prepariamo in silenzio...

Siccome e’ minorenne, la devo accompagnare all’audizione e firmare dei documenti, per cui ci avviamo verso il teatro che Vai e Stradlin hanno affittato. E quando arriviamo li’ davanti ci rendiamo conto che ci sono altri mille ragazzi... E vedo Sam sbiancare...

“Cazzo... non mi prenderanno mai... non so fare un cazzo... non mi ricordo nemmeno la posizione delle dita sulle corde per fare il do... Mamma andiamo a casa... ti prego...”

Classico... anche io ho sempre fatto cosi’... e alla fine molte volte, siccome non c’era nessuno a sostenermi o a prendere le decisioni giuste per me, ho rinunciato a molte occasioni...

“Non dire cazzate... lo sai che fai sempre cosi’ e poi spacchi, Sam... per cui adesso ce ne stiamo qua fino a quando sara’ il tuo turno.” Le dico ferma, accarezzandole i capelli biondi.

 

Ad un certo punto, Steve Vai esce e chiama Sam... che si alza e va verso l’uscita invece che verso il chitarrista...

Riesco a bloccarla all’ultimo minuto, e la trascino dentro verso Steve Vai.

In culo alla balena, Samantha!” le dico dandole un bacio.

Speriamo che non caghi e che non scoreggi!” mi risponde meccanicamente

“Vuoi che entri dentro con te?”

“Fottiti”

“Ok, chiamami quando hai finito, va bene?” le dico ridendo, perche’ ho visto che finalmente ha lo sguardo concentrato e combattivo.

 

Esco dl teatro e mi metto a camminare avanti e indietro sulla strada, fumandomi nervosamente un paio di sigarette... ok, piu’ di un paio...

Ad un certo punto mi scontro contro qualcuno, alzo gli occhi per scusarmi... ed e’ Duff.

“Hey, tesoro... ero venuto a vedere come stava andando... perche’ sei qui fuori?” mi chiede abbracciandomi stretta.

“Sam e’ entrata adesso... non mi voleva dentro... Le ho detto di chiamarmi appena sa qualcosa...”

“Ok, allora adesso entriamo in quel bar e aspettiamo insieme di vederla uscire...” mi dice dandomi un bacio sul naso.

 

Ci sediamo e sento Duff ordinare due caffe’ e due fette di torta al cioccolato... bravo! Bella idea... il cioccolato mi calma sempre in questi momenti di nervosismo.

Ce ne stiamo li’ praticamente tutto il pomeriggio da soli, a volte in silenzio, a volte chiacchierando. E nei momenti in cui Duff vede che il mio nervosismo aumentare, mi coccola e mi sento ritornare tranquilla... Mi piace questa sua capacita’: e’ come se sapesse sempre quello di cui ho bisogno... mi sa che mi sono innamorata davvero, sul serio, seriamente, questa volta... Cazzo sono fregata! E se per lui non fosse la stessa cosa? E se ne incontrasse una che gli fa perdere la testa?

Va’ beh, per adesso stiamo bene... per cui non fasciamoci la testa prima di essercela rotta... Gaia, goditi quello che viene, momento per momento... ci hai messo quasi 30 anni ad impararlo... non buttare tutto a puttane, su!

Ce ne stiamo li’ a parlare e mentre mi sta raccontando come lui faceva a mettersi tranquillo prima di una audizione per una nuova band (ecco... speriamo che Sam non faccia mai come lui...) vediamo Slash fuori dal bar che guarda verso il teatro e sembra che non sappia se entrare o meno...

Duff prende il suo cellulare e gli manda un sms “Siamo dentro al bar di fronte, coglione...”

Vediamo Slash girarsi e venire da noi. “Ciao Gaia, ciao pezzo di merda... come mai siete qui?”

“Sammy e’ dentro e non ha voluto che io entrassi con lei... sto aspettando notizie...”

“Ah si’? E dentro dove, scusa?” chiede Slash prendendo una tazza di caffe’ e sedendosi con noi, facendo l’indifferente...

“Senti pirla... e’ inutile che fai tanto il grand’uomo... Ero con Sammy ieri quando l’hai chiamata per augurarle buona fortuna... e mi hai aiutato a prepararla per l’audizione... per cui e’ inutile che fai finta di niente...” dice Duff ridendo.

“Beccato” risponde Slash con la faccia furba “Ok, ero veramente curioso... non sto piu’ nella pelle... quella ragazzina ha tutte le carte in regola per entrare nel corso di Izzy... e se lui non la prende lo meno come ai vecchi tempi!”

E cosi’ anche lui rimane con noi ad aspettare che Sammy esca o almeno ci faccia sapere qualcosa. 

Ok, il pomeriggio con quei due passa molto piu’ velocemente... sono assolutamente uno spasso insieme e sentirli raccontare quello che hanno combinato negli anni e’ da morire dal ridere... Ok, so che quello che mi stanno raccontando e’ solo la punta dell’iceberg di quello che e’ realmente successo e che non tutti gli episodi del loro passato sono “costruttivi”... ma ragazzi... dovreste vederli  prendersi per il culo, sono uno spasso!

A meta’ pomeriggio sento il telefono che squilla e lo faccio cadere 5 volte prima di riuscire a tenerlo in mano e a rispondere. E’ Dany... che mi chiede se so qualcosa...

E in quel momento vedo Gilby che entra nel bar... ci ha visto da fuori.

“Gaia, scusa se ti rompo... ma ho provato a telefonare a Sam per sentire come e’ andata... ma ha il telefono staccato... sai niente tu?”

“No, Gilby... non ha ancora chiamato... credo che sia rimasta dentro ad aspettare i risultati... senti appena so qualcosa ti richiamo ok?”

Sorrido... Sam ha questa fantastica capacita’ di risultare simpatica praticamente a tutti... e  i miei amici (wow... dire che i Guns sono miei amici, mi fa ancora impressione...) si sono affezionati tutti anche a lei... Inoltre, so che Duff, Slash e Gilby non sono il padre di Sammy e non possono nemmeno diventarlo... ma se la cavano proprio bene con lei... Ok, Gilby ha gia’ una figlia della stessa eta’ di Sammy... da lui posso anche aspettarmelo... ma dagli altri due... beh, decisamente sono una sorpresa!

 

Finalmente la vediamo uscire dal teatro... a testa bassa... Cazzo no!

Vedo Tommy il suo ragazzo che l’abbraccia e la bacia e sorrido... gli lascio un attimo di tempo per stare insieme. Gilby e Slash, scattano in piedi “Chi e’ quel tipo? Cosa sta facendo a Sammy?”

“Calma... e’ Tommy, il suo ragazzo... e’ tutto a posto ragazzi...” rispondo e mentre mi volto verso di loro vedo che Duff, nonostante non abbia detto una parola, ha le mascelle decisamente contratte.

Decido di alzarmi e andare ad abbracciarla... l’espressione che aveva non preannunciava nulla di buono... e adesso mi sembra che stia pure piangendo sulla spalla di Tommy... si vede che non era destino... Merda...

Vado da lei, sta piangendo... “Hey cucciola, vieni qui...” l’abbraccio forte “Vedrai che andra’ meglio la prossima volta... troveremo un’altra scuola di chitarra... vedrai che risolveremo tutto...”

“Mamma mi hanno preso! Sono l’unica ragazza e sono la piu’ giovane... ma ero la prima della lista! Cazzo non ci credo! Non ci credo, non ci credo!” inizia a dirmi piangendo ma saltando di gioia... e io salto di gioia con lei...

“Brutta stronza che non sei altro... se dovro’ iniziare a tingermi i capelli bianchi sara’ solo colpa tua! Vedi di non farmi piu’ di questi scherzi chiaro???? Ok, hai programmi per stasera? Festeggiamo tutti insieme, che ne dici?”

Sam guarda Tommy che ha ancora la bocca spalancata per le persone che si trova vicine: Slash, Gilby Clarke e Duff McKagan... e Izzy Stradlin che e’ uscito dal teatro a fumarsi una sigaretta ed e’ venuto a salutare i ragazzi.

“Mamma direi proprio di si’... vedi, guardalo... io urlo... ma non e’ peggio bloccarsi con quella faccia da pesce lesso quando vedi qualcuno dei tuoi idoli?” mi dice indicando Tommy... in effetti...

Ma e’ anche vero che essere circondato dai tuoi idoli che ti stanno facendo il terzo grado perche’ esci con una ragazza puo’ essere una situazione spiazzante...

“Ragazzi... mollate la presa su Tommy immediatamente... Allora direi che stasera facciamo un pizza party a casa nostra e ovviamente siete tutti invitati, anche tu Izzy... se vuoi venire mi fa moto piacere...”

Tutti accettano. Sammy e Tommy se ne vanno per conto loro a festeggiare, e io e Duff torniamo a casa mia, fermandoci a fare la spesa per la serata... Il biondo vuole assolutamente aiutare... dice di sapere fare il pane... secondo me sono tutte cazzate, ma e’ troppo carino vederlo con un grembiulino a fiori per cui mi lascio aiutare.

La serata passa tranquilla in compagnia e alla fine Sam va a dormire e Duff dice che si ferma ad aiutarmi a sistemare... e poi passa la notte con me... nel mio letto...

 

Le settimane passano e io mi sento per la prima volta nella mia vita completamente appagata: il lavoro mi piace da morire e con Dany andiamo decisamente d’accordo, Sammy va bene a scuola, segue le lezioni di chitarra e mi sembra che sia gia’ migliorata molto e in piu’ e’ felice con Tommy, e con Duff... beh, sembra andare decisamente bene...

Ma come al solito, quando abbasso la guardia anche solo per un secondo, le cose si complicano...

 

Tutto inizia un mercoledi’ mattina che per puro caso sono rimasta a disegnare nuovi bozzetti per la collezione quando sento suonare il campanello. Vado ad aprire e mi ritrovo davanti ad un tizio in giacca e cravatta, decisamente costose, che mi parla in italiano.

Buongiorno, cerco la signorina Gaia Ferrari.” mi dice

Buongiorno, sono io, e lei sarebbe, scusi?

Sono l’avvocato Giovanni Verrini, devo consegnarle dei documenti. Le lascio qualche giorno per organizzarsi, studiare l’incartamento. Ritornero’ lunedi’ prossimo per ritirarli. Arrivederci.” mi dice passandomi una busta decisamente pesante.

Ritorno nel mio studio e inizio a leggere i documenti, e... Non ci credo... non e’ possibile... non puo’ averlo fatto veramente...

I documenti che sto leggendo mi dicono che Alessandro De Marchi, il padre biologico di Samantha, quello che non ha mai voluto vederla e tantomeno riconoscerla... mi cita in giudizio perche’ sarei una madre irresponsabile, che ha rapito sua figlia portandola negli Stati Uniti senza il suo permesso... e chiede ne l’affidamento esclusivo...

Mi danno 1 settimana per riportare Sam in Italia... dove dovra’ vivere con Alessandro fino a che non sara’ stabilito dal giudice l’affidamento di Samantha... MA STIAMO SCHERZANDO?

FIGLIO DI PUTTANA... GRANDISSIMO BASTARDO... EMERITO PEZZO DI MERDA... IO LO AMMAZZO... LO AMMAZZO CON LE MIE MANI QUEL COGLIONE!...” questo e’ quello che mi esce dalla bocca ad un volume decisamente alto, prima di rannicchiarmi a terra a piangere.

Evidentemente la mia soave voce richiama l’attenzione del mio vicino di casa, nonche’ mio ragazzo...

“Gaia, dolcezza che succede?” mi chiede preoccupato quando vede in che stato sono.

“Alessandro... di punto in bianco vuole Samantha con lui in Italia... a vivere con lui... e vuole l’affidamento esclusivo di Sam... perche’ io sarei una madre degenere... Cosa cazzo devo fare io, adesso?” gli chiedo preoccupata “Cosa devo dire a Sammy? Cosa devo fare? devo trovarmi un avvocato? Oddio Micheal... non ho idea di come comportarmi... Dimmi cosa devo fare, per favore...” gli dico ormai piangendo disperata.

“Calmati, tesoro... troveremo un bravo avvocato... vedrai che non riuscira’ a portartela via...”

Parliamo ancora, abbracciati sul divano, fino a quando io, stremata e piangente, non mi addormento.

Poco dopo arriva Sam che sorride vendendomi addormentata sul petto di Duff che continua ad accarezzare e a giocare coi miei capelli.

“Ciao... ho bisogno di chiederle una cosa...” dice Sam facendo per svegliarmi.

“Di’ a me Sam... e’ meglio se la lasciamo riposare un po’...” dice Duff

“Oh... ok, ma poi ti imbarazzi?” dice Sam perplessa

“Cerchero’ di non farlo, promesso...” risponde Duff sorridendo ironico a Sammy.

“I genitori di Tommy sono fuori per tutto il fine settimana, e stiamo organizzando una festa a casa sua... e volevo sapere se mi posso fermare a dormire li’ dopo la festa e tornare a casa il pomeriggio dopo... cosi’ gli posso dare una mano a mettere a posto... Anche Franckie e il suo ragazzo si fermeranno a dormire li’...” dice Sam guardandolo incuriosita.

“Si’ certo... mettere a posto... Dunque, direi che dal quel che conosco tua madre ti direbbe di si’... di stare attenta... di prendere, ehm... precauzioni, e soprattutto di divertirti... Per cui glielo dico io, non ti preoccupare... e se si incazza perche’ ho dato la risposta sbagliata, sara’ colpa mia...” risponde Duff sorridendole e stringendole l’occhio.

Sam gli sorride, gli si avvicina, gli da un bacio sulla guancia e gli dice “Grazie” sottovoce e felice. Sta per andarsene, quando si gira “Sai... sono proprio contenta che tu sia entrato nelle nostre vita... Sei la cosa piu’ simile ad un padre che ho mai avuto in tutta la mia vita...” e poi scappa via lasciando Duff completamente spiazzato ed emozionato.


Ed eccoci qui... finalmente ce l'ho fatta anche ad aggiornare anche questa...  Spero che non mi lancerete i pomodori addosso per questo capitolo... e, ehm... per i casini che inizieranno a succedere adesso...
Grazie mille come al solito a tutti... spero di leggere le vostre recensioni al piu' presto! :*

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Capitolo 24
*** 24. ***


Ciao splendori! Volevo raccontarvi qualche cosa di quello che e’ successo il giorno dell’audizione di Samantha e delle settimane successive.

Ah, vi avviso... cerchero’ di tenere a bada il mio pisello, faro’ il possibile prometto...

Perche’ in realta’ vi devo spiegare qualcosa che e’ successo dentro di me in quei giorni... qualcosa che mi ha lasciato completamente spiazzato e... al settimo cielo.

Inizio col dire che Samantha mi e’ sempre stata simpatica... ma dire che le volessi bene e’ un po’ troppo: era solo la figlia della mia compagna... una ragazzina non troppo rompicoglioni, con cui avevo a che fare qualche volta... niente di piu’...

In fin dei conti, so che potrei risultare cinico e stronzo... ma ad esempio le davo una mano a prepararsi per l’audizione solo perche’ era la figlia di Gaia... non come Slash che le dava una mano perche’ vedeva le sue potenzialita’... e forse perche’ in lei rivedeva qualcosa di se stesso alla sua eta’...

Il giorno dell’audizione di Sam invece, mi sono svegliato con un groppo allo stomaco... devo dire la verita’, all’inizio non mi ricordavo nemmeno che giorno fosse... Pero’ la prima cosa che faccio quella mattina e’ andare a casa loro. Quando non le trovo mi viene in mente che Sam ha l’audizione davanti ad Izzy e a Vai... e cosi’ senza pensarci chiamo il mio amico moro e gli chiedo dove si sarebbe tenuta... probabilmente me l’hanno anche detto... ma non me lo ricordo in quel momento.

Poi mi preparo e immaginando di trovare Gaia la’, mi avvio verso il teatro. Quando arrivo la vedo da lontano. E’ decisamente nervosa, cammina avanti e indietro fumando come un turco (si dice cosi’ in italiano, vero? Si’? McKagan... sei un dio con le lingue straniere!) e non so perche’, invece di andare subito da lei mi metto ad osservarla... E mi rendo conto improvvisamente che Gaia mi sta cambiando la vita, che la sola sua presenza mi rende felice... e che mi sta aiutando ad affrontare la vita in maniera piu’ tranquilla... con meno seghe mentali... e che da quando stiamo insieme non ho piu’ avuto nemmeno un attacco di panico e nemmeno una volta la voglia di bere o prendere qualcosa...

“Splendido! Finalmente mi sento libero dalle mie schiavitu’ passate... ed e’ tutto merito suo...” mi viene da pensare e sento il bisogno di abbracciarla e di baciarla... di stringerla a me... e di farle sentire che io ci saro’ sempre al suo fianco, perche’... beh, si’ e’ inutile nascondersi dietro ad un dito... io la amo!

 

Ci ritroviamo con gli altri nel bar di fronte e dopo un po’ vediamo uscire Sammy a testa bassa... Il mio primo pensiero e’ stato “Ma come, Sammy ha del talento, e’ brava... e Izzy non l’ha presa? Ma e’ completamente rincoglionito!” Si’... istinto di protezione nei confronti di Sammy... Ahia... qui’ si mette male... Quando poi scopriamo che invece e’ stata presa, mi sento orgoglioso di lei... mi sento felice e ho voglia di abbracciarla quella biondina rompipalle! Doppio ahia... affetto sincero per lei...

E soprattutto quando arriva la lettera dell’avvocato italiano incravattato di quel cazzone del padre biologico di Sammy mi monta dentro la rabbia: quelle due sono ufficialmente diventate la MIA famiglia, nella mia mente... e Alessandro, o come cazzo si chiama, non ha nessun diritto di portarsi via parte della mia famiglia!

E la frase che mi dice Sammy “Sai... sono proprio contenta che tu sia entrato nelle nostre vita... Sei la cosa piu’ simile ad un padre che ho mai avuto in tutta la mia vita...” mi fa capire che anche per lei e’ la stessa cosa... e non voglio perderla: io amo sua madre... e amo anche lei, come una... figlia?

E prendo una decisione quel giorno: avrei aiutato Gaia in qualsiasi modo a far rimanere Sam con noi due, insieme come una vera famiglia.

 

Quello che vi sto per raccontare, invece e’ quello che succede i giorni successivi... credo che per Gaia sarebbe troppo duro ricordarlo e raccontarlo con la solita spensieratezza... ma e’ importante che lo sappiate.

Ovviamente contattiamo immediatamente un noto avvocato di Los Angeles, e un traduttore legale, in modo che non ci siano problemi con i documenti. 

Il nostro avvocato studia le carte tradotte e fa un paio di telefonate.

“Dunque... la situazione non e’ delle piu’ rosee: innanzi tutto l’avvocato del signor De Marchi e’ un osso duro in Italia... e’ anche riuscito a fatto assolvere noti mafiosi... Inoltre, il fatto che la signorina Ferrari abbia sempre affermato che De Marchi e’ il padre di sua figlia, gli da’ il diritto di richiedere un test di paternita’ ufficiale, da fare in Italia. Quello che possiamo fare noi e’ batterci per dimostrare che De Marchi non si e’ mai interessato a Samantha. Magari se riuscissimo a sapere il vero motivo per cui proprio adesso ha deciso di intervenire con una causa per l’affidamento, potremmo avere qualche carta in piu’ da giocare... Signorina Ferrari, non conosce nessuno in Italia abbastanza vicino a De Marchi da poter contattare e a cui chiedere informazioni?” Dice l’avvocato.

Gaia ci pensa un attimo “Mi lasci un minuto per fare una telefonata...” esce dallo studio e io la seguo.

“Mamma, ciao, sono Gaia. No, non va bene per niente in questo momento... Alessandro vuole la custodia esclusiva di Samantha... Non iniziare, mamma, Micheal non c’entra nulla... Si’ hai ragione e’ solo colpa mia... Sai qualcosa di Alessandro?... Stai scherzando vero? Non e’ possibile... Ok, ti faro’ sapere... Si’ ti richiamo piu’ tardi... ok, e... grazie mamma.”

La vedo passarsi le mani sulla faccia... non e’ un buon segno... rientriamo nello studio dell’avvocato e la sento parlare con una voce glaciale.

“Allora, le informazioni che ho avuto sono le seguenti: il padre di Alessandro e’ morto qualche mese fa e ha lasciato tutto a lui... ad una condizione: potra’ ottenere tutto solo nel momento in cui avra’ un erede che lui allevera’... fino ad allora il suo patrimonio sara’ gestito da avvocati ed economisti... Sta usando mia figlia per avere i soldi di suo padre quel figlio di puttana...”

“Bene, almeno abbiamo chiara la motivazione... ora devo sapere un’altra cosa... e lei deve essere completamente onesta con me... L’avvocato di De Marchi l’ha definita una madre degenere, una donna di dubbia moralita’ che non sarebbe in grado di crescere una figlia in modo ‘sano’. Quello che le chiedo e’: ci sono degli episodi della sua vita, prima o dopo la nascita di Samantha, che possono essere tirati fuori per dimostrare questa tesi?”

Gaia non risponde subito, abbassa lo sguardo che diventa triste, si volta verso di me e risponde “Si’... purtroppo ce n’e’ piu’ di uno... Senta, quando queste cose salteranno fuori, verranno coinvolte anche altre persone... e ho bisogno di parlare con loro prima di decidere cosa fare... Ci possiamo incontrare domani, per favore?”

L’avvocato annuisce e noi ce ne andiamo a casa sua.

La vedo prendere il telefono e chiamare Daniella e Gilby, chiede loro di venire subito a casa sua, perche’ ha bisogno di parlare anche con loro due... e poi chiama Steve Jones “Steve potresti venire a casa mia adesso? Ho bisogno che mi aiuti a raccontare qualcosa del mio passato... e tu ne fai parte... Ok , grazie ti aspetto...”

Mi avvicino a lei e l’abbraccio “Cosa c’e’ Gaia? Cosa sta succedendo?” le chiedo cercando di guardarla negli occhi, ma lei si stacca da me e si volta di spalle “Abbi un po’ di pazienza Micheal... appena ci saranno anche gli altri avrai tutte le risposte che desideri... ma non credo di farcela a ripetere piu’ di una volta quello che sentirai tra poco...”

“Ok, Gaia... non ti preoccupare... vieni qui’... voglio che tu sappia una cosa: io ti amo. E con te e Samantha al mio fianco sono la persona piu’ felice al mondo... per cui non mi interessano i casini che hai combinato quando eri una ragazzina... Voglio solo che questa storia si risolva e che quel figlio di puttana dell’italiano vada a farsi fottere una volta per tutte, chiaro? Non aver paura... io saro’ sempre con te al tuo fianco, amore mio”

La vedo guardarmi stupita e mettersi a piangere. “Anche io ti amo Micheal... e spero davvero che questa cosa si risolva... ma non sono cosi’ sicura che vorrai ancora stare con me, dopo quello che saprai...”

Cosa puo’ aver fatto di cosi’ tremendo? Lei, cosi’ bella e dolce... Lei cosi’ forte e positiva...

 

Quando arrivano gli altri spiega loro la storia dell’avvocato e poi inizia a raccontare la sua storia... quella che solo Steve sa tra di noi presenti e io sono assolutamente senza parole... ma quanto ha sofferto realmente questa ragazza? Quanto e’ stata dura la sua vita, prima di raggiungere un minimo di serenita’?

 

Inizia dicendo a Daniella che devono sciogliere la societa’ e poi si volta verso di me “Micheal io ti amo come non ho mai amato nessuno in vita mia... ma non e’ il caso che continuiamo la nostra storia. Ti danneggerebbe e basta...”

“Stai scherzando spero? No... non se ne parla nemmeno... Non ti lascio scappare via da me. Non ti lascio andare via!” le dico incazzandomi... piu’ che altro perche’ non capisco perche’ mi ha detto cosi’ e soprattutto perche’ sento la paura che mi attanaglia la gola...

“Come sapete sono rimasta incinta che avevo 15 anni, Sammy e’ nata nella comune di Vivienne a Londra che ne avevo 16... e che appena ho scoperto di essere incinta sono scappata di casa con qualche soldo che avevo da parte... avrei potuto prendere molto di piu’, rubare ai miei... ma non l’ho fatto. Quello che nessuno di voi sa, a parte Steve, e’ come sono arrivata a Londra. Non sono fiera di quello che ho fatto... ma ormai l’ho fatto e non posso cambiarlo. E sia chiaro che l’ho fatto solo perche’ ero una ragazzina di 15 anni e mezzo, incinta, spaventata a morte e affamata... e l’unica cosa che mi veniva offerta era quella... e dopo aver digiunato per tre giorni di fila e camminato per 60 chilometri ero troppo stanca per rifiutare... Sono arrivata a Londra facendo la puttana... sesso in cambio di passaggio... e a Londra prima di trovare la comune di Vivianne e di iniziare a lavorare con lei come stilista ho fatto foto porno e mi sono prostituita ancora.” Dice fredda, gelida e vedo che in quel momento si fa schifo da sola per quello che ha dovuto fare per andare avanti...

Dio mio... costretta a prostituirsi? Nessuno ha dato una mano ad una ragazzina incinta senza chiedere in cambio nulla? Ma che mondo di merda e’ questo?

“Io la trovai un giorno in Carnaby Street seduta per terra, rannicchiata che piangeva... aveva appena finito con l’ennesimo cliente... Non pensate che guadagnasse bene... allora a Londra prendevi... quanto?... 10 sterline a servizietto? Assolutamente non sufficienti a pagare un affitto anche di un buco di topaia e a mangiare... e le ragazze erano considerate veramente carne da macello... Le offrii qualcosa da mangiare, iniziammo a parlare e lei piangendo mi racconto’ che era incinta, minorenne e che non le piaceva per niente quello che doveva fare per sopravvivere... Aveva la stessa eta’ della mia sorellina, e in un certo senso me la ricordava anche... cosi’ la portai alla comune e quando il tizio che le faceva battere e che le faceva fare le foto la venne a cercare, io e gli altri lo menammo per bene e lui spari’... tanto ce n’erano tantissime altre nelle condizioni di Gaia, avrebbe trovato sicuramente qualche altra ragazzina da ridurre in quello stato...” continua il racconto Steve.

Gaia sorride amara “Se non ti avessi incontrato quel giorno, adesso sarei probabilmente una puttana ammalata di HIV, con una figlia sedicenne tossica... Non so davvero come potro’ mai ringraziarti Steve...” dice accarezzandogli il braccio.

In quel momento capisco. Capisco da dove prende la sua forza Gaia, da dove arriva la sua determinazione, ma anche la sua dolcezza... il suo modo di prendersi cura degli altri. 

Capisco che ha dovuto sempre lottare, che pur di crescere sua figlia era disposta veramente a tutto... E mi stupisco ancora di piu’, perche’ nonostante quello ha passato, quello che ha dovuto fare, e’ comunque una persona solare, una di quelle persone che ti fanno stare bene, per il solo fatto di esserle vicino a te...

E non posso fare altro che essere grato a Steve per averla tirata via da quella situazione... Non so davvero come abbia potuto essere cosi’ forte, era solo una ragazzina... Ma poi mi rendo conto che forse era solo la disperazione che la faceva andare avanti... E ho ancora piu’ voglia di proteggerla adesso che so quello che ha dovuto passare.

“Ora capite perche’ dobbiamo sciogliere la societa’ ed e’ meglio che chiudiamo la nostra storia? Alessandro e il suo avvocato non si faranno assolutamente scrupoli a far venire fuori questa storia se ne avranno le prove... e forse anche senza averne le prove... e su di me verra’ gettata una quantita’ di merda enorme... e probabilmente io ci affoghero’ in quella merda, e voi che mi siete accanto potreste affondare con me... e io non lo voglio, ci tengo troppo a voi e a quello che abbiamo costruito per farvi finire in fondo con me in questa storia...” dice guardandoci triste.

Dani e’ la prima a parlare “Scordatelo che io ti lasci da sola in questa situazione. Assolutamente non se ne parla... Nemmeno io sono una stata una santa. Dove credi che abbia incontrato Gilby? Ero una coniglietta di Playboy, Gaia... e prima ho fatto la stessa cosa che hai fatto tu: mi sono prostituita per una dose di eroina diverse volte... e quando la stampa l’ha saputo, mi ha riempito di merda... e io so nuotarci nella merda adesso... quindi la societa’ non si scioglie per nulla al mondo. Anzi, a maggior ragione ti staremo vicini e ti sosterremo in tutti i modi possibili... Spaccagli il culo a quel grandissimo figlio di puttana!” detto questo lei e Gilby si guardano e abbracciano Gaia “Adesso e’ meglio se tu e Duff rimanete da soli a chiarire l’altra parte del tuo assurdo piano...” le dice e se ne vanno.

Anche Steve si alza, le da una carezza sulla guancia e se ne va.

Rimaniamo io e lei... in silenzio per un po’. La guardo per capire a cosa sta pensando... e mi avvicino a lei... ho paura di guardarla negli occhi e vedere che non mi vuole accanto... ma mi faccio coraggio: le prendo il mento e faccio incrociare i nostri occhi...

Lei mi guarda  “Duff... scusami... avrei dovuto dirtelo subito...”

“Stai zitta e ascoltami. Non me ne frega un cazzo di cosa diranno i giornali di te o cosa diranno di me se questa storia saltera’ fuori... hai presente cosa e’ stato il mio passato? Credi che dopo essere stato fotografato completamente ubriaco e fatto, a gattoni per terra a leccare la moquette di un locale perche’ mi si era rovesciata la bottiglia di vodka, mi interessino ancora le stronzate che scrivono su di me nei giornali? Quello che mi preoccupa adesso e’ non vederti star male, e’ proteggerti... Eri una ragazzina disperata... e hai fatto quello che tantissime altre donne fanno nella situazione in cui ti trovavi... Quello che adesso voglio e’ che Sammy non vada a vivere con quello stronzo, perche’ voi due siete la mia famiglia ora... e io per la mia famiglia combatto a sangue se ce n’e’ bisogno. Chiaro?”


Ok... ci sono un po' di casini adesso... ma tanto lo sappiamo che c'e' il lieto fine, giusto? ;)
Abbiate un po' di pazienza... i casini si risolveranno... ;)
Grazie mille a tuttissimi!
Ciauz

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Capitolo 25
*** 25. ***


Quella sera quando Sammy torna a casa dalla lezione di chitarra io e Duff insieme, si’ insieme, le parliamo.

“Sam, tesoro, ho bisogno di parlarti... e’ importante veramente...” le dico

“Merda... dalla tua faccia direi che non e’ niente di buono... vi lasciate?” mi chiede Sam, preoccupata per me...

“No, pulce, tra noi va tutto bene... Ma e’ successo qualcosa che devi sapere, perche’ riguarda te... Alessandro, tuo padre biologico, si e’ fatto sentire tramite gli avvocati... vuole la tua custodia esclusiva... vuole che tu vada a vivere con lui...” le dico cercando di non buttare troppo fango su Alessandro... in fondo, se lei alla fine dovra’ andare a vivere con lui e’ meglio che non senta tutto l’odio che io provo per quel grandissimo bastardo... Altrimenti so che sarebbe ancora piu’ difficile per lei...

“COSA? NO, non se ne parla nemmeno... Se vuole conoscermi viene qui lui... io non mi muovo da Los Angeles... Qui ci sei tu... c’e’ lui...” dice indicando Duff che le sorride triste “E c’e’ Tommy... c’e’ la scuola di Izzy e Steve Vai...  ci sono gli amici... io non ci vado nemmeno morta, chiaro?”

“Si’ tesoro, chiarissimo... Faro’ tutto quello che e’ in mio potere per evitare che tu debba andarci ma... C’e’ un’altra cosa che devi sapere... potrebbero saltare fuori delle cose non belle che ho dovuto fare prima che nascessi tu, per andarmene da casa dei nonni... e preferisco che tu le venga a sapere da me, che da altri...”

“E cosa avrai fatto mai? Ti sei drogata? Hai rubato? Oh... ti sei prostituita...” mi dice lei, arrivando da sola alla conclusione. “Va beh dai... ma l’hai fatto prima... che io... nascessi, no? E allora cosa gliene frega?”

“Si’ Sammy... l’ho fatto per raggiungere Londra e i primi tempi che ero a Londra... non avevo soldi... avevo fame... non sapevo dove dormire, avevo paura che mi ribeccassero i miei e volevo arrivare il piu’ lontano possibile... Se ci fosse stata una strada per gli Stati Uniti, avrei fatto l’autostop per arrivare li’... Mi dispiace Sam... mi dispiace di aver fatto quello che ho fatto... ma non avevo davvero altre alternative... ho anche provato a rubare... ma mi hanno beccato subito e solo per culo non hanno chiamato i miei e non mi hanno rispedito a casa... se l’avessero fatto tu non saresti mai nata...”

“Pensi che lui lo usi in tribunale? Ok, e io? Io ho 16 anni, cazzo... dovrei poter dire la mia...”

“Credo proprio di si’ Sam... credo che non si fermera’ davanti a nulla per vincere questa causa... ed e’ possibile che ti venga chiesto il parere, ma non lo so per certo...”

“Non gliene frega niente di me nemmeno questa volta, vero? Che motivo ha per fare una cosa del genere? E io dovrei andare da lui a fare la brava bambina solo per fargli prendere dei soldi? Certo che e’ un grandissimo figlio di puttana...” dice mentre si alza e se ne va. Esce di casa prendendo il telefonino e io scoppio a piangere...

Duff e’ li’ con me... e mi abbraccia lasciandomi sfogare.

“Tesoro, vedrai che si aggiustera’ tutto... non posso promettertelo, certo... ma ti assicuro che tutto quello che potremo fare lo faremo” mi dice e io sento che non sono piu’ sola... che lui e’ con me... che non mi giudica per quello che ho dovuto fare... che in certo senso lo capisce anche... e mi sento piu’ sollevata almeno da questo fatto.

 

Un paio di giorni dopo io, Sam e Duff torniamo dall’avvocato. Ci sono brutte notizie... bruttissime notizie...

Per evitare che mi venga anche imputato il rapimento di mia figlia e quindi di perdere tutte le possibilta’ di vincere la causa per l’affidamento, Sam deve tornare in Italia al piu’ presto... 

Sam non dice nulla... e smette di parlare per diverse ore, troppo shoccata per quello che sta per accadere. Rimane a dormire fuori quasi tutte le sere, da amici o da Tommy... e io la lascio fare... chissa’ quando potra’ rivedere i suoi amici qui a Los Angeles...

La sera prima della partenza io, lei e Duff rimaniamo alzati a chiacchierare tutta notte, cercando di goderci gli ultimi momenti che possiamo passare insieme, chissa’ per quanto tempo...

Ormai stravolta e assonnata, sento Sam rivolgersi a Duff “Duff, per favore, tienimela d’occhio... e non farla star male, altrimenti appena posso torno indietro e ti ammazzo...”

“Ok, pulce... te lo prometto... ti voglio bene Sammy” le risponde Duff abbracciandola dolcemente.

 

La mattina della partenza io e Duff l’accompagniamo in aeroporto e al momento di andare, Sammy si butta su Duff e scoppia a piangere abbracciandolo.

“Sshh piccolina... vedrai che andra’ tutto bene... vedrai che ci vedremo presto, te lo prometto... ti porto la mamma appena e’ possibile, giuro. E chiamaci col cellulare tutte le volte che vuoi... lo pago io non ti preoccupare di quello... Tu cerca di non combinare troppi casini in Italia, peste scatenata, ok?” le dice Duff abbracciandola stretta e dandole un bacio in testa... Ha gli occhi lucidi e la voce rotta...

Poi tocca a me salutarla... ci guardiamo per un lungo momento negli occhi entrambe stiamo piangendo... non diciamo nulla, non ce n’e’ bisogno. Ci abbracciamo strette e rimaniamo cosi’ a lungo... per tutto il tempo prima dell’ultimo avviso per il suo aereo, a quel punto ci stacchiamo, le do una carezza e le dico che faro’ di tutto per farla tornare indietro con me.

“Anche prostituirti col giudice, se necessario?” mi chiede ridendo tra le lacrime.

“Sshh... non farti sentire da Duff... ma si’ anche quello se e’ necessario... Ti voglio bene Samantha...”

“Anche io mamma, ti voglio bene...”

E si avvia mogia verso i controlli di sicurezza.

 

Da quel giorno Duff non mi lascia un secondo, per fortuna... ho bisogno di averlo al mio fianco... Ma e’ chiaro come il sole che anche a lui manca Sammy.


Eccomi qua... aggiornata questa follia... non preoccupatevi... le cose si sistemeranno, lo sappiamo... ci vorra' un po' di tempo e qualche altro casino, ma si sistemeranno... (Lo dico per evitare che mi lapidiate subito... ;D)
Grazie come sempre a tutti, e' un vero onore! :)

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Capitolo 26
*** 26. ***


Dopo la partenza di Sammy inizia un periodo incasinatissimo, sia per me che per Gaia. Non tra di noi, sia chiaro, anzi io e lei siamo sempre piu’ uniti, ci sosteniamo a vicenda come una vera coppia di adulti responsabili... Dio, responsabili e’ una parola grossa... facciamo le nostre cazzate lo stesso... come quando la polizia ci ha beccato in macchina imboscati sulle colline di Hollywood... dopo una cena a casa di Slash...

Ma ci stiamo impegnando seriamente ad essere entrambi adulti: Gaia va al lavoro al mattino per completare gli ultimi disegni per la nuova collezione, io vado al lavoro con Slash, Matt e Dave per cercare di produrre qualche canzone.

Ok, lavoro per suonare con i tuoi amici e’ una parola grossa... la mia idea di lavoro e’ un po’ diversa... questo e’ effettivamente divertimento. Fatto sta che sono un musicista, e quindi dovro’ imparare a considerarlo il mio lavoro.

Questo e’ stato uno dei miei problemi fin dall’inizio: non mi e’ mai entrato in testa che questo e’ il mio lavoro, che non e’ un passatempo o un divertimento... io ci pago le bollette creando musica, e cosi’ ho deciso che sarei andato in studio tutti i giorni, per poi tornare a casa e passare il resto della mia giornata con Gaia.

 

Gaia e’ una forza della natura. Dopo i pianti dei primi giorni senza Sammy, si e’ ritirata su e ha ricominciato ad essere combattiva: Dani dice che i suoi ultimi bozzetti per la nuova collezione sono fantastici. Inoltre riesce a tenere i contatti con l’avvocato italiano e con quello americano, e si sta pure studiando miriadi di casi simili al suo, per riuscire a capire come fare a riprendersi Sammy definitivamente... e sfanculare per sempre quel cazzone del padre biologico di Sam.

 

Da Sam siamo riusciti ad avere qualche notizia. E’ riuscita a mandarci qualche sms di straforo dicendoci che sta bene, che la scuola americana di Milano e’ una rottura di cazzo... che le mancano le lezioni di chitarra di Izzy... e che stranamente con la madre di Gaia sta andando molto bene...

Di suo padre in effetti non dice assolutamente niente... non abbiamo idea di come stia andando la convivenza forzata... e questo ci preoccupa un po’... vorremmo avere notizie, cazzo!

Milena, la madre di Gaia, la chiama spesso e le ha detto di spedire a lei lettere e altro per Sammy, che lei gliele fara’ avere... le ha addirittura chiesto scusa per tutte le volte che le ha detto di essere una madre degenere... che non e’ assolutamente vero, anzi che ha cresciuto quella ragazzina veramente bene...

Gaia e’ rimasta a bocca aperta, shoccata per un paio d’ora dopo quella telefonata... E quando le ho detto che anche io ho ricevuto una telefonata da parte di sua madre in cui mi chiedeva scusa per aver detto che ero un alcolizzato, tossico, capellone... mi ha fatto morire dal ridere perche’ ha detto sconvolta “Sta male, ha preso una botta in testa... no, forse un colpo di sole per non essersi messa il suo cappello... oppure ha avuto un aneurisma... oddio... ha un tumore al cervello...”

 

Un giorno arrivo a casa euforico, sembra davvero che il mio nuovo progetto stia prendendo forma e non vedo l’ora di dirlo a Gaia.

La trovo in cucina, con le cuffie alle orecchie, che sta preparando qualcosa da mangiare... qualcosa... la cucina e’ completamente piena di scatoline ripiene di cibo che si sta raffreddando...

Io non resisto, le vado dietro, l’abbraccio per la vita e le bacio la nuca. Inizialmente la vedo fare un piccolo salto per la sorpresa, ma immediatamente si rilassa sorridente contro di me, poi si gira, si toglie le cuffie e mi guarda. Io sto per parlare, ma lei mi mette un dito sulle labbra per zittirmi, mi prende per mano e mi porta in camera sua.

Mi fa stendere sul letto e inizia a baciarmi spogliandomi lentamente... e io impazzisco di desiderio... Nessuna, giuro nessuna... ok, nessuna che io mi ricordi... ha mai fatto dei giochini tanto eccitanti con me... 

Beh, potete immaginare da sole quello che succede dopo... siete abbastanza grandi per poterlo intuire, giusto?

Fatto sta che quello e’ diventato uno dei pomeriggi piu’ speciali della mia vita, perche’? Con calma ragazze, ci arriveremo anche a quello... abbiate un po’ di pazienza!

Comunque, dopo diverse ore, scendiamo ancora mezzi nudi in cucina e io mi guardo attorno.

“Hey, hai in programma di aprire un ristorante, per caso? Come mai hai fatto tutte queste cose da mangiare?” le chiedo guardandomi intorno.

“Sono per te.” mi risponde continuando a fare da mangiare.

Per me???? Che cazzo vuol dire per me?

Vede la mia faccia perplessa, mi sorride, mi si avvicina e dopo avermi baciato appoggia la sua fronte alle mie labbra.

“Hanno fissato la prima udienza per l’affidamento... e’ tra 3 giorni a Milano... domani devo partire, Micheal... e non volevo che tu dovessi andare avanti a mangiare pollo grigliato e insalata a vita...” alza lo sguardo preoccupato su di me.

“Grazie mamma...” le dico sorridendole... Ecco, di questo sono davvero sicuro: nessuna in mezzo ad una situazione come quella che circonda Gaia in questo momento, si era mai preoccupata per me... Questa donna e’ semplicemente fantastica... Ed e’ la mia donna! Ok, non diteglielo che poi si incazza... e’ troppo indipendente per essere la donna di qualcuno...

“Ok, quindi come la metti con Dani e la collezione?” le chiedo senza lasciarla andare.

“Ho finito tutti i disegni... adesso devono iniziare a fare le prove... ma per quello ci penseranno Dani e la mia assistente... e poi se ci fossero dei problemi, possono sempre contattarmi, hanno tutti i miei recapiti...” mi risponde.

“Hai gia’ preso i biglietti?” le chiedo poi.

“Si’... ho comprato il biglietto appena ho saputo dell’udienza... Ma e’ aperto... non so quanto tempo dovro’ rimanere a Milano... quanto tempo ci vorra’ per vincere la causa...” mi risponde con gli occhi tristi.

“Come scusa ‘il biglietto’? Adesso sara’ un casino trovarne un altro per venire con te... Perche’ non l’hai preso direttamente anche per me?” le chiedo rabbuiandomi. Non e’ chiaro che io sarei andato con lei?

“Micheal... non vorrai mollare tutto e venire con me? Non so quanto tempo dovro’ stare la’... e tu qui hai il nuovo gruppo... hai i tuoi impegni...” mi risponde triste.

Gia’... mi ha fatto completamente dimenticare che ero su di giri perche’ finalmente abbiamo trovato il cantante e quindi possiamo iniziare a fare sul serio...

“Cazzo... mi ero scordato... o meglio tu mi hai fatto dimenticare che ero venuto a dirti che abbiamo trovato il cantante... e che quindi possiamo iniziare a registrare seriamente...”

“Vedi... non e’ il caso che tu molli tutto adesso per venire con me... e poi comunque potremo vederci ogni tanto, magari a Parigi o da qualche altra parte comoda per entrambi, giusto?”

“Certo... ok, hai ragione... pero’ promettimi che tutte le volte che avrai bisogno di sostegno mi chiamerai... in qualsiasi momento, ok?”

“Ovvio... oramai non posso piu’ fare a meno di te, Duff... mi hai addomesticato completamente, biondo...” mi dice sorridendomi.

“Mhmh... secondo me e’ esattamente il contrario... e poi considerando quello che e’ successo prima... direi che sei ancora abbastanza selvatica... quindi adesso facciamo ancora un po’ di allenamento per essere sicuri che l’addomesticamento sia completo!” le dico sornione e me la metto su una spalla, avviandomi verso la sua camera.

Vi dico solo che usciamo di li’ solo il giorno dopo... giusto in tempo per andare in aeroporto.

E cosi’ mi ritrovo dopo mesi da solo... senza Gaia al mio fianco... per fortuna che ci sono i Velvet Revolver (vi piace il nome? All’inizio avevamo deciso di chiamarci The project... ma non ci convinceva molto...) che mi occupano tutta la giornata e mi tengono la testa lontana dalle preoccupazioni.

Come? Che preoccupazioni? Beh, se vi state chiedendo se sono preoccupato perche’ Gaia e’ Milano da sola e penso che possa incontrare qualcuno? No... decisamente no, per la prima volta nella mia vita mi sento completamente sicuro della persona che e’ al mio fianco... Sono preoccupato perche’ lei e’ da sola ad affrontare questo macigno... e io e la mia stronzissima idea di dover essere Superman per le mie donne ci sentiamo in colpa...

E comunque... nel periodo successivo la vista mi cala parecchio... devo dire altro?

 

 

 

Ok chiedo scusa alle puriste della storia: ho deciso di anticipare di qualche anno l’uscita del disco dei Velvet Revolver... e altre cose che salteranno fuori piu’ avanti... Perdonatemi! :)
Grazie a tutti, come sempre :*

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Capitolo 27
*** 27. ***


Sono a Milano da 3 settimane e le cose sembrano andare abbastanza bene... A parte il fatto che mi manca Micheal come l’aria... Ci sentiamo tutti i giorni, piu’ volte al giorno, ci mandiamo sms in continuazione, anche solo per dirci “Ho mangiato la torta che ti piace e mi sei venuto in mente...”

Ok... e’ vero che ogni tanto il tenore dei nostri discorsi e’ leggermente diverso, diciamo piu’... spinto... ehm... lo confesso... si’, facciamo anche sesso al telefono... e devo dire che e’ tremendamente eccitante quello che mi dice... adesso basta altrimenti non vi racconto piu’ come va avanti questa storia...

 

Per quanto riguarda mia madre e mio padre e il nostro rapporto... sono decisamente sconvolta: sembra che mi apprezzino ora, sembra quasi che mi appoggino nelle scelte che ho fatto... e credo che questo sia tutto merito di Sam. Pare che quando ha incontrato i miei e loro hanno iniziato a darmi addosso... lei mi abbia difeso a spada tratta... e gli abbia detto che se fosse stato per loro, lei non ci sarebbe nemmeno stata, quindi che non rompessero i coglioni... Fatto sta che poi mia madre si e’ informata con lei sulla nostra vita, e sul nostro rapporto e pare addirittura che abbia detto a Sammy di invidiare il rapporto che io e lei abbiamo... e che forse se lei fosse stata meno rigida le cose sarebbero andate meglio anche per noi due... Ovviamente non sa quello che ho dovuto fare per arrivare a Londra... e spero di non doverglielo mai dire... temo che tutto questo buonismo andrebbe semplicemente a farsi fottere...

 

Con Sam siamo riuscite a vederci di sfuggita e di nascosto... ma e’ stato bello poterla abbracciare e parlare di nuovo con lei. 

Mi ha raccontato che ha trovato un ragazzo che studia chitarra classica al conservatorio e che si sta esercitando con lui... ma ci ha tenuto a specificare che e’ “uno sfigato secchione per niente sexy e pure saputello”... e che comunque lei sta con Tommy.

 

Per quanto riguarda la causa... beh... le mie speranze che il mio passato non saltasse fuori si sgretolano il primo giorno in aula... E’ la prima cosa che il fottutissimo avvocato di Alessandro ha tirato fuori... E ovviamente i miei non mi parlano da allora...

Comunque non va male per niente. Ho ingaggiato un investigatore privato per scoprire la merda che Alessandro ha nascosto sotto la sua facciata da perfetto riccone... Ed e’ decisamente servito...

Ho delle foto e dei testimoni che lo posizionano in un’orgia... con minorenni... e con cocaina, tanta cocaina... e ovviamente noi non lo sputtaniamo subito come ha fatto lui, noi aspettiamo... Se poteste vedermi adesso, mi vedreste sorridere con un ghigno decisamente malefico.

Io non sono una persona vendicativa... sono una di quelle che aspetta vedere il cadavere del suo nemico... senza fare assolutamente nulla.

Sono riuscita ad avere anche un paio di registrazioni telefoniche... in una in particolare, quel coglione di Alessandro parla con un uomo che lo sta minacciando... gli deve dei soldi, a quanto pare moltissimi... e Alessandro dice che appena avra’ l’affidamento di “quella puttanella” di Samantha, lo paghera’ e si liberera’ di lei... Cazzo, come si e’ ridotto male! Per Dio, lo sapevo che era uno stronzo... ma fino a questo punto non pensavo proprio.

 

Comunque pare che questo nostro asso nella manica capovolga la situazione a mio favore... per cui, essendo piu’ rilassata, decido di fare una sorpresa a Micheal.

Hanno appena finito di registrare il disco e sono subito partiti per il tour e adesso sono in Germania... e tra qualche giorno suoneranno a Berlino... Telefono a Perla, le chiedo se sa dove alloggiano i ragazzi e lei mi da’ anche il numero di Ace, in modo da avere un punto di riferimento a Berlino.

Il problema e’ che sono un paio di giorni che mi sveglio stanchissima e non mi sento molto bene, cosi’ chiedo a mia madre il numero del suo medico per un controllo.

Mi fanno gli esami del sangue e dopo un’ora di visita il medico mi da una notizia decisamente inaspettata... sono incinta... e sono emozionata!

Non vedo l’ora di dirlo a Micheal... non vedo l’ora di dirlo a Sam... non vedo l’ora di dirlo a mia madre... ok, no... proprio l’ora di dirglielo no, ma siccome e’ la prima persona con cui parlo glielo dico... e stranamente lei non dice nulla e mi appoggia una mano sul braccio sorridendo tesa...

A questo punto devo andare a parlare con Duff assolutamente ... E per 5 giorni potro’ stare di nuovo con lui, tanto di udienze in quella settimana non ce ne sono! Dio, non vedo l’ora!

 

Arrivo a Berlino e mi faccio accompagnare direttamente in albergo. Ace ha organizzato tutto: mi ha preso una stanza per riposarmi e sistemarmi prima di incontrarlo nel backstage del concerto.

Quella sera mi intrufolo nel backstage mentre i ragazzi stanno suonando e quando Duff mi vede... mi sembra leggermente stordito...sembra che ci metta un attimo per mettermi a fuoco, ma quando mi riconosce mi salta addosso abbracciandomi...

Dopo il concerto io e lui ritorniamo in albergo subito... ovviamente seguiti dalle battute degli altri ragazzi... tanto per farvi un esempio, Slash ci urla dietro “Hey, voi due: non dateci troppo dentro stanotte... altrimenti domani Duff non sara’ piu’ in grado di suonare e tu, Gaia, di alzarti dal letto!” Cretino... ma non posso non sorridere... in effetti il mio programma e’ decisamente darci dentro quella sera...

E per quella sera sembra che comunque sia tutto a posto... Ma solo per quella sera... il giorno dopo Duff si chiude spesso in bagno con diverse scuse...

La sera dopo usciamo a cena con gli altri e quando torniamo indietro, Micheal inizia a dire che deve farsi una doccia... ma non se l’era fatta appena prima di uscire? Boh... io intanto mi metto comoda sul letto e lo aspetto per un po’... poi decido di fargli una sorpresa, mi spoglio ed entro in bagno... e quello che vedo mi fa accapponare la pelle.

 

Micheal e’ seduto sul bordo della vasca ha aperto il rubinetto per farmi sentire il rumore dell’acqua che scende... e tiene in mano un boccetto di pillole, aprendone e chiudendone il tappo. Lo fissa talmente tanto intensamente che non si accorge che ho aperto la porta.

“Che cazzo stai facendo?” gli chiedo dandogli una manata alla mano e facendo cadere tutte le pillole per terra... so esattamente cosa sta succedendo... me l’aveva detto lui stesso tempo prima che sarebbe potuto succedere... 

Duff alza lo sguardo incazzato su di me... poi l’espressione cambia... si vergogna da morire... “Sono un coglione...”

Lo prendo per mano e lo porto in camera facendolo sedere sul letto. “Da quanto va avanti questa storia, Micheal?”

“Una settimana... due forse... non lo so piu’ nemmeno io...”

“Hai intenzione di continuare ancora per molto? Hai intenzione di mandare tutta la fatica che hai fatto a puttane?”

“No... non volevo nemmeno ricominciare... non so cosa mi e’ preso...”

“Hai ricominciato anche a bere, oltre che a prendere le pillole?”

“No... sono coglione, ma non fino a questo punto... non voglio ammazzarmi...”

“Bene... adesso che sono qua ti aiuto io a non prenderle piu’... ma tra 3 giorni io saro’ di nuovo in Italia... e allora dovrai farcela da solo... e io so che tu ce la puoi fare... ne sono sicura, perche’ l’hai gia’ fatto e in modo molto piu’ duro...”

“Ti amo, lo sai? E ogni volta che oggi mi chiudevo da qualche parte per prenderne una... mi veniva in mente il tuo viso deluso da me... e per fortuna non ne ho presa neanche una... ma non so domani cosa succedera’...”

“Non sono delusa Duff, assolutamente... sono preoccupata da morire per te... Micheal, promettimi che non ne prenderai piu’ di pillole... fallo per me, e se non puoi farlo per me... beh... non volevo dirtelo cosi’ ma hai un motivo in piu’ per stare pulito... fallo per nostro figlio.”

“Nostro.... Sei incinta?!?!?” dice spalancando gli occhi e rabbuiandosi immediatamente...

Cazzo non sembra per niente felice della notizia... per diversi minuti non dice niente e non mi guarda nemmeno...

Sara’ stato per la storia delle pillole, sara’ stata la delusione di non vederlo felice, saranno stati gli ormoni impazziti... fatto sta che gli mollo un ceffone tremendo...



Eccomi qua... giuro che le cose si sitemeranno alla svelta! Non menatemi per favore... ;)
Grazie a tutti per la lettura e le recensioni e ovviamente un grazie grandissimo a chi ha messo questa storia tra le sue preferite e addirittura tra le preferite... ma siete proprio sicuri??? :D

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Capitolo 28
*** 28. ***


Attenzione attenzione! questo e' il secondo capitolo che pubblico oggi... per cui se vi va, fate un salto indietro! :)

Ok, sono decisamente un coglione... sono una merda, e di quelle belle grosse e puzzolenti...

Allora inizio con ordine perche’ altrimenti mi incasino troppo e poi non capite...

Primo siamo a LA, ci sono ottime novita’ con la band: abbiamo un cantante Scott Weiland, ed e’ esattamente quello che stavamo cercando... con una piccola eccezione: e’ un tossico... ha detto che sta cercando di uscirne...ma a me preoccupa abbastanza, non e’ che mi senta poi cosi’ forte da non ricaderci...

Comunque quando suoniamo facciamo faville e nel giro di pochissimi giorni riusciamo a registrare tutte le tracce principali per il disco e ci fanno partire immediatamente per un tour in Europa... prima ancora che il nostro primo disco esca... secondo me e’ un po’ una stronzata, ma alla fine la vita in tour e’ sempre una figata per cui partiamo tutti eccitati.

E io ho un motivo in piu’ per essere felice di partire: tutta la prima parte del tour, la bellezza di tre mesi, saremo in Europa... come Gaia... quindi sara’ piu’ facile vederci, giusto?

Sbagliato!

Anche se ci sentiamo tutti i santi giorni, se ci messaggiamo in continuazione... facciamo proprio fatica a vederci. Le propongo di venire a Parigi per il concerto, ma non si puo’... il giorno dopo c’e’ un’udienza e lei deve esserci, perche’ sara’ il turno di Samantha di dire la sua e Gaia vuole giustamente, per l’amor di Dio, esserci per darle il suo appoggio morale.

Quando siamo a Madrid... e’ il compleanno di Sam e lei la vorrebbe portare al concerto... ma il giudice non le concede il permesso, cosi’ sta a casa anche lei.

Andiamo a Vienna, ma in quel caso e’ Gaia che si e’ beccata un virus e vomita anche l’anima... per cui ancora nulla.

Se pensate che Slash, si’ persino Slash, mi ha detto di prendermi un paio di giorni dal tour, che avrebbero ingaggiato un bassista per un paio di date e di andare io a Milano... ma nonostante l’idea mi solletichi abbastanza... non riusciamo a trovare qualcuno che mi possa sostituire... Per cui: bloccato a bordo del tour...

E... BANG... ecco che un primo macigno mi cade addosso: dopo tutti i mesi che sono stato bene, mi ritornano gli attacchi di panico...

 

In tour le condizioni di Scott non migliorano di certo... ma e’ chiaro: quando si e’ tossici, a qualsiasi livello, lo stress aumenta notevolmente il bisogno di “aiuti” esterni... e anche lui non fa eccezione. Lo becchiamo ubriaco marcio, che non riesce a salire sul palco... lo vediamo decisamente su di giri, talmente tanto che alcuni nostri concerti diventano suoi show personali... e sembra che Slash abbia preso qualche sbronza anche lui... Dave se ne sta per conto suo, forse anche lui troppo spaventato di ricaderci per uscire con gli altri dopo i concerti... e Matt ha Ace al suo fianco... e ha oggettivamente di meglio da fare che stare con noi a sparare minchiate...

BANG! E via un altro macigno che mi arriva tra capo e collo...

 

Inoltre quando chiamo casa per salutare mia madre, lei mi da’ una brutta notizia: le si e’ decisamente acutizzato il morbo di Parkinson di cui soffre... e io sono qui a cazzeggiare mentre mia madre sta male...

BANG! Altro macigno addosso...

 

Ok, non e’ che voglia giustificarmi... non e’ nel mio carattere, ma diciamo che tutte queste cose piu’ il fatto che non riesco a fare la solita stancante (distruttiva, sarebbe meglio dire) attivita’ fisica, piu’ il fatto che comunque sono e saro’ sempre un tossico, magari pulito, ma tossico rimango... mi fanno ricadere in vecchi meccanismi e mi ritrovo a stordirmi tutte le notti con le pillole che anni fa mi avevano prescritto contro gli attacchi di panico...

 

Poi arriva Gaia a Berlino... e sono l’uomo piu’ felice del mondo e mi rendo conto anche di essere il piu’ stronzo... Come ho fatto a pensare ancora che un paio di pillole del cazzo potessero risolvere i problemi? E mi sento una merda... Il primo giorno che lei e’ con me riesco a non prenderne nemmeno una... ma alla sera Gaia mi becca e giustamente si incazza... poi mi fa delle domande e alla fine mi dice di essere incinta.

E a quel punto mi cago in mano...

Non che io non sia felice dentro di me alla notizia... ma sono appena ricaduto nella dipendenza, sono in tour con il gruppo, Gaia e’ bloccata in Italia fino a data imprecisa per la causa... Insomma diciamo che ci sono un sacco di variabili poco chiare... Purtroppo Gaia mi vede muto per diversi minuti, che guardo per terra e mi passo la mano sulla fronte... vede che le mie rotelle stanno girando velocissime e che sono sopraffatto dalle preoccupazioni... e mi molla un ceffone da manuale... e poi inizia a urlarmi contro.

“Non mi delude il fatto che tu possa essere ricaduto in vecchi meccanismi... quello mi preoccupa ma non mi delude... mi delude il fatto che evidentemente tu hai giocato con me fino ad ora... che sei anche tu in realta’ una delle solite mezze seghe che ho incontrato nella mia vita, che finche’ tutto va bene sono fantastici, ma che appena qualcosa va fuori dai loro schemi se ne vanno a gambe levate...” mi urla contro e vedo che si sta mettendo a piangere...

MERDA! Non ha capito un cazzo... anche perche’ io non sono riuscito ancora a dire nulla... e quel ceffone me lo sono proprio meritato... in realta’.

“Calmati, calmati per favore!” Le dico prendendola per le braccia perche’ la vedo ricaricare il braccio per mollarmi un altro schiaffo. Ok, il primo me lo sono meritato... ma adesso basta... adesso mi deve ascoltare...

“Non ho detto che io non voglio questo bambino, non ho detto che mi voglio tirare indietro adesso... Non ho detto niente perche’ mi stava prendendo un attacco di panico, ok? Io VOGLIO questo bambino, io sono felice che aspettiamo un bambino... ma mi spaventa anche da morire... Non ho mai avuto una vera figura paterna, sono un tossico e un musicista che viaggia per il mondo... so che questo bambino avra’ sempre te... ma io saro’ all’altezza della situazione? Io cosa gli posso insegnare? Come si fa su uno spinello? O quale drink ti fa ubriacare piu’ facilmente? Era questo a cui stavo pensando prima... e il ceffone me lo sono meritato...”

“Scusami... non dovevo dartelo... ma ho avuto paura anche io...” mi dice appoggiando la testa al mio petto “Ho paura perche’ questa volta non ho la spavalderia di quando avevo 16 anni e ho paura che non riusciro’ a fare tutto quello che ho fatto con Sammy da sola... e quando ti ho visto silenzioso... Oddio scusami... dovevo avere piu’ fiducia in te e in noi...” e finalmente le lacrime che ha trattenuto fino a quel momento scendono e io posso consolarla... Forse non sapro’ ancora come fare il padre... ma se c’e’ una cosa che ho imparato con Gaia e’ di sorreggerci a vicenda e di affrontare insieme le proprie paure. E cosi’ faccio.

Ci rimangono tre giorni da passare insieme ed e’ come se fossimo due sposini in viaggio di nozze... con l’unica differenza che alla sera suono insieme agli altri.

 

Passano due mesi e Gaia ha una discreta pancetta che inizia a spuntarle leggermente... ed e’ ancora piu’ bella: decisamente risplende. Ci riusciamo a vedere ancora in giro per l’Europa e finalmente dobbiamo suonare in Italia... dopo io e lei ci prenderemo una piccola vacanza e mi fara’ conoscere qualcosa del suo paese. Qualche giorno prima di arrivare a Bologna mi manda un sms chiedendomi se per caso riesco a farle avere un secondo pass per il backstage... vuole portare un’amica con lei mi dice. E io glielo faccio avere al volo.

E mi fa una sorpresa: arriva con Sammy... e torneremo insieme negli Stati Uniti... hanno vinto la causa... Dio ti ringrazio!

Quando mi vede, Sam mi guarda attentamente “Sei sano?” mi chiede. Io le faccio segno di si’ e allora mi salta in braccio e mi abbraccia... Gaia ci guarda sorridente... “Hey, biondo dobbiamo dirle qualcosa...”

“Hai aspettato che ci fossi anche io?” le chiedo stupito... Di solito ridendo dico che Gaia ha la bocca come il culetto di un neonato... non tiene nulla per piu’ di qualche minuto...

“Gia’... sai com’e’... c’entri anche tu, in fondo, no?” mi risponde ridendo ironica.

“Cosa c’avete voi due da confabulare? Vi lascio per qualche mese e quando ritorno avete dei segreti per me?” chiede Samantha guardandoci perplessa.

La faccio scendere e mi avvicino a Gaia, le metto un braccio sulle spalle e guardandola dico “Beh, Sammy diciamo che tra qualche mese ci sara’ uno scricciolo urlante con noi tre...”

“Cosa?!?!?!? Un cucciolo? Prendiamo un cucciolo?" poi guarda le nostre facce "Oh... niente cucciolo... Mamma sei incinta? E di quanto sei? E stai bene? E... cazzo no... mi rompera’ di sicuro le palle quella peste!” dice Sam scoppiando a ridere.

Beh, che ne dite? si sono sistemate le cose o no?
Ehm... ormai non so piu' come ringraziarvi... basta un grazie mille? ;)

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Capitolo 29
*** 29. ***


Che figata ragazze portare in giro un americano in Italia... qualsiasi cosa gli fate vedere e qualsiasi cosa gli raccontate... lui spalanchera’ gli occhi e dira’ “No, ma davvero?” Ormai e’ diventato un tormentone...

La parte piu’ complicata del viaggio e’ stato l’inizio... ho dovuto far conoscere Duff ai miei. Mio padre ha praticamente fatto finta di nulla, nel senso che ha cercato di parlare con lui di golf e musica classica... e io sarei morta dal ridere per gli sguardi disperati che Micheal mi lanciava per chiedermi aiuto... se non ci fosse stata mia madre a farmi duemila domande su quando ci saremo sposati, su dove avremmo vissuto e soprattutto su quando Micheal si sarebbe tagliato i capelli e vestito decentemente... questa e’ la cosa che le importa di piu’ in realta’...

 

Ma poi il resto del tempo ce la siamo spassata io e lui da soli, tra citta’ d’arte e spiagge... le mie preferite, ovviamente...

Sam intanto e’ voluta ritornare a Los Angeles da sola. Non vedeva l’ora di rivedere i suoi amici e parlare con Stradlin e Vai per vedere se era possibile  almeno rifare l’audizione... inoltre pare che Tommy il suo ragazzo l’abbia aspettata per tutto l’anno in cui lei e’ stata in Italia... spero solo di non diventare nonna e mamma nello stesso momento... sarebbe un po’ difficile da gestire...

 

Adesso sono di nuovo a LA anche io, e mi tocca risistemare il casino che Sam ha lasciato in casa in queste settimane da sola... Duff e’ ancora in giro con la band e io ho il tempo di dedicarmi alla casa e soprattutto alla imminente prima sfilata...

Gia’ perche’ mi sono persa le sfilate della Franckie B. l’anno scorso ma quelle di quest’anno non me le perdero’ proprio... I disegni li avevo fatti in Italia e li avevo spediti a Dany e ora sono pronti e siamo allo sclero piu’ totale... non mi ricordavo che fosse cosi’ faticoso organizzare una sfilata di moda.

 

Ma il gran giorno arriva... e ho due sorprese...

La prima non e’ che mi faccia proprio saltare di gioia... I miei genitori arrivano a LA per la sfilata e pretendono che io li vada a prendere all’aeroporto quella mattina... si’ la mattina della sfilata... io sono decisamente nervosa e sentirmi dire “Ma Gaia, ma calmati... in fondo cosa vuoi che sia...” da mio padre mi fa decisamente alterare... comunque gli trovo un posto a sedere e me ne torno dietro le quinte a sistemare le ultime cose con Dany.

 

Ovviamente non e’ che vada tutto proprio liscio... sei modelle non arrivano in tempo... e io e Dany ci ritroviamo a guardarci terrorizzate... E adesso cosa facciamo? I cambi delle altre modelle sono gia’ di per se’ velocissimi... non ce la farebbero a fare un’altra uscita sulla passerella...

Finche’ a Dany non viene un’idea: tra gli ospiti ci sono Perla, Ace e le nostre figlie... che vengono immediatamente vestite, truccate e spedite a fare la passerella. Io e Dany dovremo poi indossare un paio di abiti e sfileremo anche noi... Ecco... non e’ che nessuna di noi 6 sia una modella... in piu’ io sono incinta e Perla ha partorito da poco... ma ragazzi i giornali il giorno dopo mettono proprio le nostre foto in primo piano.

Ci dipingono come dei geni: abbiamo fatto sfilare donne normali... e i nostri abiti sono risultati perfetti su di loro... cioe’ su di noi... Vorremmo dire che in realta’ eravamo solo nella merda fino al collo e che quel colpo di genio in realta’ era solo disperazione... ma visto la pubblicita’ che comunque ‘sta cosa ha portato alla nostra collezione ce ne stiamo zitte che e’ meglio...

 

Ed ecco l’altra sorpresa: mentre sfilo insieme a Sam vedo con la coda dell’occhio un biondo che mi e’ decisamente famigliare... Possibile che sia proprio lui?

Si’... Duff e’ arrivato in tempo per la sfilata ed ora e’ insieme a Gilby che mi guarda sfilare in bikini e pancia all’aria con la bava alla bocca...

Ovviamente quando la sfilata termina viene subito nel backstage e mi chiede esplicitamente di portarmi a casa quel costume... e lo accontento volentieri...

In compenso mia madre entra come una furia e me ne dice di tutti i colori, che e’ stata proprio una cosa di cattivo gusto, che potevo proprio evitare di mettermi in bikini... che se proprio dovevamo sfilare potevo almeno coprirmi di piu’...

Si’ certo... io sono una taglia 44 normalmente e in piu’ sono al settimo mese di gravidanza... ci sarei entrata di sicuro nei vestiti cuciti addosso alle modelle taglia 38... Ma fammi il piacere di andare affanculo, va’!

 

Per fortuna i miei se ne tornano in Italia dopo un paio di settimane... non ce la facevo piu’ a sentirmi costantemente presa per il culo da tutti gli amici... visto che ero costretta per quieto vivere ad andare in giro con gonna a pieghe al ginocchio, camicettina nei toni pastello infilata nella gonna, scarpe col tacchetto basso e, giuro non sto scherzando, giro di perle al collo... la tortura peggiore che mi sia stata inflitta nella mia vita... anche perche’ non e’ che fossi proprio uno spettacolo conciata in quel modo visto la panza che mi ritrovo... Inizio a pensare che dentro ci siano due gemelli e che non me lo vogliano dire per non farmi entrare nel panico...

Comunque Dany quando mi vede conciata cosi’ con mia madre dietro di me, che mi ha seguito anche in ufficio, prima scoppia a ridere e poi mi si avvicina a darmi un bacio sulla guancia e mi sussurra “Una vera donna in corriera!” si’... avete capito bene corriera... non carriera... riesco a sibilarle sottovoce un vaffanculo... ma mia madre mi sente lo stesso...

“Ma Gaia, ma insomma... ma ti sembra un linguaggio consono al tuo stato di madre? Gia’ quella povera ragazza di Samantha se l’e’ dovuto sorbire per tutti questi anni... e oltretutto anche lei e’ diventata proprio sboccata come te... vedi di non iniziare subito anche con questa povera creatura, santo cielo!”

Alzo lo sguardo al cielo... sono settimane che non sono piu’ libera di fare quello che voglio, visto che ho i due condor (i miei genitori, per intenderci...) che non me ne lasciano passare una...

Volete sapere la piu’ assurda? Con tutto il casino con la causa di Sam, il tour dei Velvet Revolver e la sfilata... io e Duff siamo ancora vicini di casa... anche perche’ non abbiamo ancora capito dove andare a vivere... forse andremo a Seattle, in modo che Micheal possa stare piu’ vicino a sua madre...

Fatto sta che ovviamente o io dormo a casa sua... o lui dorme a casa mia normalmente... ma finche’ ci sono i miei genitori, Micheal e’ stato vivamente invitato da mia madre a dormire lui a casa sua e io a casa mia... perche’ non siamo sposati... certo chissa’ cosa potremmo fare ancora che non abbiamo gia’ fatto... come se mi avesse messa incinta con la sola imposizione dello sguardo... 

Va’ beh... comunque arriva anche il nono mese... e io sono veramente una balena... ormai non cammino piu’... rotolo. Se per caso mi siedo in un posto un po’ basso... dovete chiamare l’argano per farmi alzare... Ho persino fatto venire il mal di schiena a Duff, che ha cercato di tirarmi su dal divano di casa di Slash... ed e’ rimasto bloccato a 90 gradi... ops... lo so che non e’ bello ridere di queste situazioni... ma quella notte abbiamo dovuto dormire io su quel fottutissimo divano perche’ non riuscivo ad alzarmi e lui in una camera degli ospiti visto che in quello stato non avrebbe certo potuto guidare... e io avevo le lacrime agli occhi dal ridere per la situazione...

Il giorno dopo Slash e Perla insieme mi hanno fatto alzare dal divano... e hanno promesso che la prossima volta che andro’ a casa loro si ricorderanno di appendermi con delle corde al soffitto... cosi’ io riposero’ le gambe ma saro’ gia’ in piedi...

Ma non faccio in tempo a tornare a casa loro da incinta... dalle mie parti si dice che scodello prima... e rispetto al parto di Sammy questo e’ molto piu’ rapido... un pochino troppo rapido per i gusti di Duff...

In pratica inizio a sentire qualche contrazione, ma niente di che, a casa e lui e’ li’ con me... e vuole che partiamo immediatamente per l’ospedale... forse avrei dovuto ascoltarlo... ma mi ricordavo che con Sam le contrazioni erano andate avanti in quel modo per diverse ore... solo che all’improvviso diventano decisamente piu’ rapide e molto piu’ dolorose... per cui lo assecondo e saliamo in macchina diretti in ospedale... sulla sua Corvette... e a me... si rompono le acque... 

Quando succede, Duff e’ concentrato sulla guida... ma sente il rumore e lo vedo spalancare gli occhi e voltarsi un pochino schifato verso di me, ma si ricompone subito.

“Scusa amore... non l’ho fatto apposta...” gli dico dispiaciuta mentre cerco di respirare tra una contrazione e l’altra...

“MA CHI CAZZO SE NE FREGA DELL’AUTO! tu stai bene?” mi dice decisamente nervoso.

E quando arriviamo davanti all’ospedale... beh... visto che si intromette nella mia storia un po’ troppo spesso ultimamente, che lo racconti lui quello che e’ successo dopo!



Ed ecco qui' un'altra parte di 'sto delirio... e come sempre grazie a tutti: you rock! :D

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Capitolo 30
*** 30. ***


Ok, inizio col dire che Gaia e’ una stronza... ma si puo’ che tocca a me dirvi del parto? Non ci credo... questa me la paga, stanotte... sempre che Alice non decida di voler giocare con la mamma e il papa’ alle 5 del mattino... da me di sicuro non ha preso questa mania di alzarsi prestissimo... e non credo nemmeno da sua madre...

 

Comunque, dopo il tour ci facciamo un giretto per l’Italia... iniziando dalla villa al mare dei genitori di Gaia... cazzo che roba! E’ un castello, con un ampio giardino a strapiombo sul mare e scaletta scavata nella roccia che scende in una spiaggetta privata.

Siccome non possiamo dormire insieme nella stessa stanza finche’ siamo li’, perche’ non siamo sposati e dobbiamo rispettare “il decoro di quella casa” come dice la madre di Gaia... mi fa conoscere un posticino a lei famigliare... lungo la scaletta c’e’ una piccola grotta... e li dentro ci diamo un po’ da fare, per fortuna...

Il resto della vacanza giriamo per l’Italia ed e’ decisamente meglio... io e lei soli, alberghetti romantici, ristorantini tipici... e mamma mia... ma e’ normale che le donne incinte siano cosi’ arrapate? Il fatto e’ che ormai quando mi dice “Micheal ho voglia...” io inizio a sudare freddo... non e’ che facciamo male al bambino con tutta questa attivita’ fisica, vero? Lei dice di no... che se non sente dolore va tutto bene... e pare che di dolore non ne senta per niente... anzi.

Ovviamente il mio amico ai piani bassi ringrazia... eccome se ringrazia! Avrei giurato che si mettesse piu’ calmo vedendo Gaia col pancione... e invece, porco cazzo... mi eccita ancora di piu’! E’ decisamente sexy, e’ piu’ tranquilla... ed e’ letteralmente insaziabile...

Oramai il mio amichetto ha superato l’addestramento nei marines dei primi mesi... adesso parte alla carica direttamente quando la vedo...

 

E alla sfilata della Franckie B., Dio mio... ok che era qualche settimana che non ci vedevamo... e che vederla sfilare in bikini con solo un piccolo pareo legato in vita a coprire un po’ i fianchi e il sedere, ma con la pancia orgogliosamente in mostra e’ stato uno spettacolo... e vi assicuro che quando arriviamo a casa sua mi trattengo solo perche’ ci sono i sui genitori. Ma vacca merda... non possono andarsene in albergo, invece di dormire a casa di Gaia e romperci le palle?

Oltretutto la madre la concia in una maniera assurda... ecco quando l’ho vista vestita in quel modo... devo dire che il mio amico non ha dato nessun segno di vita... mhmhm... forse finche’ ci sono i suoi in effetti e’ meglio se si veste cosi’...

 

Stendiamo un velo pietoso sulla mia schiena, grazie...

Lei ride, ma intanto sono io che mi devo beccare un mal di schiena allucinante... e in quanto ex tossico non posso prendere niente... stronza!

 

Il giorno del parto, io e lei siamo in casa da soli... oramai e’ cosi’ ingombrante che non riusciamo nemmeno a baciarci uno di fronte all’altro... ma non vi preoccupate, di modi ne troviamo lo stesso. Fatto sta che Gaia si sente strana, leggermente piu’ nervosa del solito e mi chiede di farle un po’ di coccole... e io giuro volevo limitarmi alle coccole... ma lei cambia ad un certo punto e diventa decisamente piu’ audace... e io non rispondo piu’ delle mie azioni... e sto per tuffarmi nel suo seno per baciarglielo...

Avete presente quando hai in mente di fare qualcosa e hai una idea precisa della reazione che l’altra persona avra’ dopo che tu hai fatto quello che avevi in mente... ma prima ancora di iniziare a farlo l’altra persona reagisce come avevi immaginato?

Fatto sta che io sento Gaia gemere distintamente... lo stesso tipo di suono che lei fa quando... beh, avete capito, no? Il problema e’ che io non sono ancora nemmeno arrivato a baciarle o toccarle il seno... figuriamoci il resto... La guardo leggermente perplesso e l’unica cosa che mi dice e’ “Ci siamo Micheal...”

Ecco, dire che io sono entrato nel panico in quel momento e’ poco... sono schizzato in piedi, sono andato in camera sua, ho preso la borsa che avevamo preparato insieme qualche giorno prima, sono tornato da lei, l’ho presa in braccio e mi sono avviato verso la macchina... nel giro, credo di 1 minuto al massimo... comunque giuro che non credevo di potermi muovere tanto velocemente...

Ma Gaia mi ha detto di farla scendere... che c’era ancora molto tempo, visto che le contrazioni erano solo ogni 20 minuti... e io testa di cazzo mi sono fidato... in fondo lei aveva gia’ partorito una volta e credevo che avesse la situazione sotto controllo, no?

No! Ormai e’ piu’ di un anno che stiamo insieme dovrei saperlo che non mi devo fidare...

Mezz’ora dopo mi guarda preoccupata e con voce tremolante mi dice “Duff... e’ meglio se andiamo... adesso sono molto piu’ vicine...”

A quel punto io schizzo fuori con lei in braccio e la metto in macchina... lasciando il borsone con tutta la sua roba davanti a casa sua... me lo sono completamente dimenticato... perche’, voi ci avreste pensato in quel momento? Andiamo... non dite cazzate!

Comunque... la cosa che mi manda letteralmente nel pallone e’ sentire un distinto rumore di acqua che scorre... Si e’ pisciata addosso? Sulla mia corvette? Ok, no, le si sono rotte le acque... lei mi dice qualcosa tipo non l’ho fatto apposta... ma e’ scema? Secondo lei in quel momento penso alla macchina? Ehm... a dire il vero per un secondo solo ci ho pensato... ma poi mi sono ripigliato, giuro!

“MA CHI CAZZO SE NE FREGA DELL’AUTO! tu stai bene?” le chiedo molto preoccupato... e lei risponde affermativamente con un cenno della testa, ad occhi chiusi mentre sta espirando...

Ok, adesso vi devo dire quello che quella stronzetta di Gaia non vi ha detto... Ci troviamo bloccati nel traffico dell’ora di punta... e te pareva?!?!?

Inizia a strizzare gli occhi e a trattenere delle urla di dolore molto spesso oramai... e ad un certo punto la vedo anche sfilarsi le mutande e appoggiare le gambe contro il cruscotto...

NO... GAIA, CAZZO NO! Non pensarci nemmeno di iniziare a spingere adesso... Tutto quello che riesco a dire e’ “Merda, merda, merda, merda...” praticamente all’infinito.

Appena arriviamo davanti all’ospedale non cerco nemmeno il parcheggio e mi blocco davanti all’ingresso... e per fortuna ci sono due in camice verde che arrivano appena io li chiamo... le sollevano la gonna e... ecco quello che ho visto e’ stato decisamente troppo... 

Sbianco e sto per svenire... decisamente...

“McKagan se svieni giuro che ti uccido! Non mollarmi adesso!” mi urla Gaia mentre quei due stanno lavorando li’ sotto per capire quanto manca... Un paio di minuti a quanto pare...

Deglutisco e prendo un gran respiro... A mia discolpa devo dire che vedere quella parte della tua donna, che di solito ti sembra il punto piu’ bello al mondo... ridotto in quello stato... perche’ si intravede gia’ qualcosa delle dimensioni di un piccolo melone che le viene fuori non e’ un bello spettacolo...

Gia’, se ci fosse stata appena piu’ coda per strada Alice sarebbe nata in macchina... e l’avremmo dovuta chiamare Corvette, almeno di secondo nome...

Fanno appena in tempo a portare lei  dentro e Gaia da’ alla luce la nostra bambina.

Non so come ho fatto a non svenire... di sicuro sudo l’impossibile... mi ritrovo con le gocce di sudore che mi colano sugli occhi da tanto sono nervoso... Le tengo la mano e nel giro di pochissimo la nostra pupattola nasce... e quando la sento piangere scoppio a piangere come un bambino... mentre Gaia sorride beata e stravolta.

“Amore ti prometto che d’ora in avanti lo tengo a bada il pisello... giuro non ti tocco piu’...piuttosto me lo taglio!” mi viene spontaneo dirle avvicinandomi a darle un bacio. Cazzo ne so perche’ l’ho detto! Diciamo che mi sentivo leggermente responsabile per quello che aveva appena passato Gaia... per il dolore che aveva subito...

“Stai scherzando, spero...” mi dice stanca ma sorridente... e poi arriva lei... un ragnetto lunghissimo e secco, ma con due guance paffute, tutta rossa e urlante... ed e’ la cosa piu’ bella del mondo...

Sono bloccato con un braccio sotto la testa di Gaia, e con l’altra mano accarezzo dolcemente la guancia della nostra bambina... Dio che spettacolo... c’e’ una strana sensazione nel mio petto adesso... un calore che non avevo mai sentito... E mi sento pieno di orgoglio per la mia donna... cosi’ forte e cosi’ bella...

Vedo che l’ostetrica arriva con un ago... GLIELA CUCIONO? MA SONO SCEMI? 

“Cosa state facendo?” chiedo decisamente preoccupato.

“Si e’ lacerata... le diamo qualche punto, stia tranquillo puo’ succedere.”

“Come qualche punto? Li’? Senza anestesia? Ma siete pazzi?” rispondo sempre piu’ preoccupato.

“Amore calma... adesso io non sento assolutamente niente li’...”

Poi passa, vero? Cioe’, poi torna a sentire li’... non e’ che mi rimane insensibile?

Ecco sono un coglione, lo so... e meno male che avevo detto che me lo tagliavo il pisello...

 

Gaia mi guarda e mi sorride con le lacrime agli occhi e mi ringrazia. “Amore, perche’ mi ringrazi?” le chiedo senza capire.

“Perche’ tu mi hai dato lei...” mi dice con voce calda. Lei ringrazia me? Sono io che devo ringraziare lei... con tutti i mesi che ha sopportato la sua enorme pancia, con tutto il dolore e la fatica che ha provato nel darla alla luce... “No, tesoro... Grazie a te... per lei, per essere al mio fianco e per la famiglia che mi hai dato insieme a Sam...” e la bacio dolcemente.

Ci chiedono come chiamarla... Gaia mi guarda e mi dice “Alice, come tua madre... ma all’italiana, ti va bene?”

Se mi va bene? Scherza? E’ fantastico... giuro non ci avrei mai pensato... e’ perfetto!

E quindi, vi presento ufficialmente Alice Pixie McKagan... la mia bellissima bambina...

 

Ah dimenticavo una cosa molto importante... in realta’ io ufficialmente non ho una sola figlia... ne ho due: ho detto a Samantha che mi sarebbe piaciuto se anche lei figurasse come figlia mia... e cosi’ da stamattina sono diventato padre per la seconda volta nel giro di pochi giorni... Sam ha accettato di farsi adottare da me, per cui adesso e’ ufficialmente Samantha Sid Siouxie McKagan.


Ed ecco a voi il "minchione pensiero" come lo ha definito qualcuno... spero di aver reso l'idea del panico di Duff... :)
Grazie come al solito a tutti... :*

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Capitolo 31
*** 31. ***


Ok, non prendetemi per il culo adesso... ma mi sembra di essere entrata in uno di quei telefilm americani in cui ci sono quelle grandi famiglie numerose che si vogliono sempre bene... che anche se hanno casini si risolvono sempre nel giro della puntata... Ma e’ davvero possibile? Io sono ancora un po’ perplessa... purtroppo sto ancora aspettandomi una mazzata improvvisa tra capo e collo...

Lo so, lo so... e’ il mio solito carattere di merda che non riesce mai a mettersi tranquillo... e d’altra parte se pensate a cosa ho passato nella mia vita, potete anche capire che oramai quando le cose vanno troppo bene io inizi a preoccuparmi...

 

Comunque, dalla nascita di Alice sembra tutto andare alla grande sia con la piccola, sia con Duff e anche con Sammy.

 

Proprio da lei inizio a raccontarvi... Anche perche’ la signorina me ne ha combinate un paio... niente di grave, per l’amore di Dio, ma quel tanto che basta per aumentare il nervosismo...

Ritornata dall’ospedale, dopo pochi giorni dalla nascita di Alice, Sam e’ uscita e mi telefona tutta contenta dicendomi che Izzy e Steve l’hanno ripresa al corso e che quel pomeriggio avra’ di nuovo lezione con loro e che poi rimarra’ fuori a mangiare con Tommy. Ok, nessun problema... so dov’e’, so con chi e’, so che sta bene... tutto a posto...

Il problema e’ che quella notte non torna, quella deficiente... e lo sapete perche’? Perche’  si e’ addormentata...

La lezione di Vai era un po’ particolare: li ha fatti suonare in mare... in mezzo alle onde, per potenziare la forza nelle dita che fanno gli accordi.

Il problema e’ mentre tutti gli altri si sono cambiati e si sono messi le mute, lei... essendo l’unica ragazza non si e’ cambiata ed e’ andata in acqua con i vestiti addosso... e potete immaginare che entrare in acqua a Ottobre, non e’ proprio caldo...

Oltretutto quella cogliona non e’ che poi si va ad asciugare o si avvolge nei teli che ci sono nella casetta dove gli altri si sono cambiati... no, rimane sulla spiaggia completamente bagnata ad ascoltare quello che Vai dice agli altri... quando Tommy arriva in spiaggia a prenderla, lui le propone di passare da casa a cambiarsi... ma lei si rifiuta... vuole andare subito fuori con lui. Cosi’ escono a mangiare una pizza e poi siccome i genitori di Tommy sono via per qualche giorno, decidono di andare a casa sua a guardarsi un film... si’, facciamo finta che ci credo a questo... Il fatto e’ che si addormenta e non mi avvisa... e mi ritorna a casa alle 5 del mattino... sperando di non farsi beccare... solo che grazie tutto al freddo che si e’ beccata il giorno prima inizia a starnutire e io che mi sono svegliata poco prima per la poppata di Alice la sento...

E dopo anche Michael ci sente... e quando si alza intontito e ci vede urlarci contro si sveglia definitivamente... e si incazza pure lui... io gli mollo Alice in braccio e sempre urlando contro Sam le preparo’ un latte caldo con miele e whiskey... e Michael vedendo la bottiglia si incazza con me... e Alice piange... e ad un certo punto io mando tutti affanculo e me torno a letto a dormire. Che se la sbrighino loro tre adesso...

Ovviamente il mattino dopo facciamo tutti la pace... e Sam ha un raffreddore allucinante, ma per fortuna non la febbre...

 

Qualche settimana fa, invece... li’ l’avrei strangolata... vado in camera sua a portarle dei suoi vestiti lavati e stirati e vedo una cosa che non mi piace per niente sul comodino... un test di gravidanza. OK, era ancora intatto... ma perche’ lo aveva sul comodino in camera sua? Ecco se adesso lo dico a Duff, come minimo gli viene un infarto... quindi aspetto che lei torni in casa e quando la becco in camera da sola entro.

“Sam... mi devi dire qualcosa per caso?”

“No, perche’?” mi chiede perplessa

“Senti... mi dici che cazzo ci fai con un test di gravidanza in camera tua? E non venirmi a dire che e’ di una tua amica... non sono cretina, Sammy...”

“Come ti sei permessa di curiosare tra le mie cose?”

“Samantha, non girare la frittata: se tu lo molli sul comodino, e’ inevitabile che io, quando vengo a metterti i vestiti puliti in camera lo veda... Quindi adesso invece di fare l’offesa mi dici cosa sta succedendo, chiaro?”

“Ho avuto un piccolo ritardo, ma appena sono tornata a casa con quel coso, mi sono partite...”

Gaia respira, respira, respira... ok, lo so che ho sempre detto di non voler fare la moralista l’ipocrita e altro... ma un conto e’ un discorso teorico... e un conto avere la certezza che tua figlia sia diventata sessualmente attiva...

“Quindi tu e Tommy...”

“No... in realta’ no... non del tutto...”

“Ehm, Sammy e allora perche’ eri preoccupata? Lo sai vero che se non si conclude e’ impossibile...”

“Si’, si’, lo so, lo so...”

Insomma alla fine salta fuori che erano state le sue amiche di scuola che glielo avevano comprato perche’ lei si vergognava a dire loro che lei  e Tommy non hanno ancora fatto niente... Adolescenti!

Comunque con Alice e’ bravissima... e il fatto che abbia resistito alle sue... pulsioni... con Tommy mi shocca abbastanza: di sicuro e’ molto piu’ forte di me!

 

Io ad esempio... pur avendo il doppio dei suoi anni... non ho ancora imparato a resistere a certe tentazioni... certo, io ho di fianco Duff McKagan, voi resistereste, scusate? Ahhh ecco... neanche voi... meno male che siete sincere!

Appena riusciamo ad adattarci ai nostri nuovi ritmi che la piccolina ci impone e appena riusciamo a recuperare le forze dalla stanchezza delle prime settimane con Duff torna tutto come prima... anzi... se poteste vedermi avrei il sorriso del gatto che ha appena mangiato...

C’e’ una sintonia pazzesca e siamo veramente una cosa sola in tutti i sensi. Sappiamo prenderci sempre nel modo migliore per evitare litigate o nervosismi inutili... ci basta un’occhiata e sappiamo esattamente cosa sta passando nella testa dell’altro.

Come quando lo vedo nervoso e stressato... e capisco che e’ preoccupato per sua madre, e cosi’ organizzo un fine settimana a Seattle per noi 4... in modo finalmente da conoscere sua madre e almeno una parte dei suoi fratelli e sorelle e alcuni dei suoi nipoti.

Quando incontro per la prima volta Marie Alice rimango stupita: nonostante la malattia si stia portando via il suo corpo... e’ di una forza pazzesca. Gestisce ancora la sua famiglia con mano ferma e si vede che tutti, ma proprio tutti fanno quello che lei chiede per amore nei suoi confronti.

Quando le facciamo conoscere Alice, gliela metto in braccio e la mia piccolina inizia a guardarla attentamente... molto attentamente e poi le sorride. Io mi emoziono da morire e vedo che Michael esce dalla stanza, sopraffatto dalle emozioni... quello e’ il primo sorriso di nostra figlia...

Quella sera, Sam e’ con qualche cugino acquisito in giro per la citta’, mentre Alice e’ in casa con una sorella di Michael e con sua madre e noi ci ritroviamo sotto il portico a fumarci una sigaretta accoccolati sui gradini.

“Allora, com’e’ tornare a casa?” chiedo a Duff.

“Strano... non mi ero reso conto di quanto le condizioni di mia madre fossero peggiorate velocemente... e se da un lato penso che dovrei trasferirmi a Seattle... dall’altro penso che per te e Sam sarebbe un gran casino per il tuo lavoro e per la scuola di Sam... e adesso siete voi la mia famiglia... per cui mi sento decisamente in confusione in questo momento...”

“Direi che e’ normale, amore mio... Senti pensa a cosa ti piacerebbe fare... per il mio lavoro io posso stare dove voglio e tornare a LA quando c’e’ bisogno... e Sam beh, tra 2 mesi avra’ 18 anni... quindi direi che puo’ decidere da sola cosa fare, non credi? In fondo tu sei fuori di casa come me da quando avevi 16 anni... direi che lei ha aspettato abbastanza... e anche tu hai aspettato abbastanza prima di ritornare a casa tua...”



Ok, mie care... mi sa che ci siamo, mi sa che nel giro di due, tre capitoli questo delirio arrivera' alla conclusione...
Grazie mille come sempre... :D

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Capitolo 32
*** 32. ***


Ok... quest’ultima frase che ha detto Gaia mi ha incasinato abbastanza quando me l’ha detta, a dire il vero... 

Anche perche’ io non ho la piu’ pallida idea di cosa voglio in questo momento... a parte far felici le mie tre donne... quattro se ci mettete anche Cloe, la mia labrador...

Sempre questa idea del cazzo di dover essere perfetto per le donne della mia vita... e non penso mai che se hanno scelto di stare con me... vado bene cosi’...

 

Sto seriamente prendendo in considerazione di tornare a Seattle... in primo luogo per mia madre, ma anche perche’ ritornandoci con Gaia, Sam e Alice ho visto che si vive bene... che e’ piu’ a misura d’uomo... e forse e’ il posto giusto per far crescere una bambina... potremmo sempre tenere una casa al LA... in modo da avere un punto di appoggio per tutte le volte che dovremo tornarci, per lavoro o altro...

E alla fine mi decido... anche perche’ ho preso una decisione importante: con i Velvet Revolver siamo in un momento di calma, dato che Scott sta cercando di darsi una ripulita. E visto che e’ il cantante ideale per la nostra band, noi altri abbiamo deciso di lasciargli il tutto il tempo necessario per farlo. Ovviamente gli e’ anche stato detto che se le cose dovessero tornare come prima, beh... il discorso con lui si chiude.

Per cui mi ritrovo in un periodo in cui non ho nulla per le mani e mi metto a riguardare dei vecchi documenti economici del periodo dei Guns... e non ci capisco un cazzo... e non mi piace per niente questa storia... Da quando sono pulito mi rendo conto di avere il bisogno fisico di tenere sotto controllo tutto, di non lasciare andare a puttane le cose che mi riguardano, visto che quando l’ho fatto alla fine ho lasciato che la mia stessa vita andasse a puttane...

Per cui signore e signori, vi annuncio ufficialmente che ho deciso di ritornare a studiare. E siccome non ho mai finito le superiori, dovro’ darmi da fare e tornare tra i banchi di scuola... in mezzo a sbarbatelli che hanno l’eta’ della mia figlia adottiva...

Ecco Sammy e’ fantastica in questo caso: praticamente grazie a lei ho tutte le informazioni che mi servono, mi accompagna al distretto scolastico e mi aiuta a orientarmi nel labirinto degli uffici e dei documenti che mi servono...

E mi aiuta anche in un altro progetto che ho in mente... ma di quello ne riparleremo a suo tempo...

 

Inoltre vado a Seattle sempre piu’ spesso a trovare mia madre... da quando l’ho rivista mi sono reso conto di quanto avessi messo la testa sotto la sabbia... Semplicemente non volevo accettare il fatto che lei stesse male, che lei potesse morire... Si’ lo so: e’ un discorso da bambini questo... ma purtroppo, tutti noi pensiamo di essere invincibili e che lo siano anche le persone che ci stanno intorno...

E in uno dei miei viaggetti vedo una casa e me ne innamoro. Mi informo e scopro che e’ in vendita. La vado a vedere con un agente che mi mostra quanto sia spaziosa e ben organizzata all’interno, quanto sia bella all’esterno, con il giardino e la piscina... a Seattle? La piscina? Secondo me non verra’ usata molto... comunque vedremo cosa farne...

Gia’ perche’ telefono a Gaia e le descrivo la casa e lei mi dice di prenderla e d’istinto lo faccio. Finalmente la famiglia McKagan ha una casa... si’, perche’ tra una balla e l’altra abbiamo ancora case separate a Los Angeles... anche se solo di nome... perche’ tanto ci spostiamo dalla mia a quella di Gaia come se fossero una cosa sola...

 

Con Gaia va una meraviglia... va beh, a parte quella notte in cui Sammy e’ tornata a casa alle 5 del mattino... con un raffreddore allucinante e Gaia le ha dato latte, miele e whiskey per scaldarla... Non so perche’ mi sono incazzato tanto quando ho visto quella bottiglia di whiskey... Forse ero semplicemente addormentato e le mie difese erano abbassate e non pensavo che mi sarebbe venuta voglia di bere... e quando l’ho vista versarlo nel bicchiere e darlo a Sam, una ragazzina di 17 anni e mezzo... sono esploso... perche’ l’avrei voluto io quel bel bicchiere...

In realta’ credo che mi abbia fatto incazzare il fatto che Gaia mi abbia tenuto nascosto che in casa sua ci fossero degli alcolici. Come se io non fossi in grado di trattenermi...

E cosi’ e’ scoppiata la terza guerra mondiale: io urlavo contro Gaia e contro Sammy, Gaia urlava contro Sammy e contro di me, Sammy che tra uno starnuto e l’altro urlava contro di noi... e Alice che si era appena riaddormentata dopo la poppata, ovviamente si e’ svegliata e urlava piu’ forte di tutti noi...

Ho visto Gaia crollare, ho visto la stanchezza nei sui occhi sopraffarla. Senza dire nulla mi ha messo Alice in braccio, ci ha mandato affanculo (in italiano... ma questo ormai l’ho imparato...) e ci ha detto di arrangiarci, tornandosene a letto.

Io e Sammy siamo rimasti a bocca aperta... mai, e dico mai, aveva reagito cosi’... di solito e’ una di quelle persone che non mollano il discorso fino a che non hanno l’ultima parola... e in quel caso invece semplicemente ha lasciato correre e se ne e’ andata... troppo stanca per controbattere ancora.

A quel punto io e Sam ci siamo guardati a bocca aperta.

“Bevi quell’intruglio e vai a letto Sam... adesso ti porto delle altre coperte per coprirti”

“Ok, grazie... ho ud freddo becco” dice lei tremando.

“Prenditi anche un’aspirina... magari cosi’ non ti viene la febbre.”

“Ok, dabbi Alice idtadto... cosi’ hai le badi libere per preddere le coperte”

Quando arrivo in camera di Sammy Alice sta ancora piangendo e Sammy e’ gia’ nel mondo dei sogni, la copro prendo la piccolina ed esco dalla camera.

E rimango alzato per circa 3 ore a calmare Alice e a farla riaddormentare... Merda... ma Gaia fa cosi’ tutte le notti? E’ per quello che e’ sempre stanca da morire... 

Non me ne ero mai accorto: ho il sonno pesante quando sono tranquillo... e in questo periodo lo sono proprio tranquillo... per cui non mi sono mai reso conto che Alice si sveglia due tre volte per notte e che Gaia in pratica passa tutta la notte a starle dietro...

Il fatto e’ che poi di giorno lavora in casa, con Alice sempre con lei... e non e’ che la nostra pupattola stia proprio buonina e dorma...

Mi rendo improvvisamente conto di quanto deve essere stanca e di quanto stia andando avanti solo per forza di volonta’... per cui decido che il giorno dopo avrei tenuto la piccola con me... Dio... mi spaventa un po’ sta cosa... ma cazzo in fondo sono suo padre e oltretutto, come ho gia’ detto, non e’ che in questo periodo stia lavorando molto...

Ormai completamente sveglio, decido di mettermi a cucinare qualche dolce... so che Gaia ne va matta e voglio coccolarla un po’ la mia donna.

La mattina dopo la lascio dormire fino a tardi e mi occupo io di Sam e di Alice, preparo i croissant al cioccolato  per la colazione, la frutta, il caffe’ e all’alba delle 11 del mattino vado in camera a svegliarla con la colazione...

Come? Che gesto romantico, dite? Beh, si’... ma piu’ che altro mi sentivo in colpa per aver dato per scontato che lei ce la facesse a fare tutto da sola...

Il fatto e’ che quando la vedo, addormentata nel nostro letto... il mio amico si sveglia...

No, buono a cuccia...” penso, non e’ questo che il mio cervello aveva in mente.

Gaia si sveglia e si stiracchia un po’ prima di aprire gli occhi e io non resisto e la bacio. Il mio cervello va a puttane e il mio amico esulta... perche’ sembra che Gaia sia decisamente ben disposta in quel momento...

Meno male che Alice sta dormendo e che la camera di Sam non e’ cosi’ vicina alla nostra... dico solo quello...

 

Ci ritroviamo abbracciati e rilassati, e io le chiedo scusa per non aver capito che era allo stremo delle forze... e sapete cosa mi ha detto lei? Che era lei che si doveva scusare... perche’ e’ sempre stata talmente abituata a fare tutto da sola, che non mi ha permesso di darle una mano... che avrebbe dovuto chiedere aiuto a me prima di arrivare al limite...

A quel punto mi viene in mente un pensiero: io un’altra come lei non la trovero’ mai... e non voglio nemmeno cercarla.

Non e’ che prima avessi dei dubbi su questo... sia chiaro, ma diciamo che non ne avevo mai avuto la consapevolezza fino a quel momento.

Il mio pisello, il mio cervello e il mio cuore sono finalmente tutti d’accordo... ho trovato la compagna della mia vita.




Ed eccoci qua... siete pronte? Tra poco si chiude in bellezza (ehm, spero che vi piaccia la fine...) Grazie come sempre a tutti... mi emoziono davvero a vedere quanti siete che leggete e recensite! :)

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Capitolo 33
*** 33. ***


Lo so che vi abbiamo abituato ad alternarci nel racconto... ma siccome questa parte Gaia non la sa ancora... ve la devo raccontare io per forza...

 

Allora siamo rimasti a qualche settimana fa: ho comprato casa a Seattle e decidiamo di trasferirci. Per il momento non abbiamo ancora deciso cosa fare con le case di LA... di sicuro una la terremo noi, visto che Sam si e’ iscritta al college e deve continuare con le lezioni di Izzy e Steve Vai... a proposito: quei due cazzoni sono veramente bravi come insegnanti... nonostante fosse gia’ decisamente brava, Sam adesso e’ una forza della natura con la chitarra... mi sa tanto che finira’ che non saro’ l’unico musicista di casa...

 

Comunque siamo arrivati a Seattle una settimana fa e ci siamo subito riambientati in citta’. I vecchi amici, quelli con la A maiuscola sono subito venuti a darci il benvenuto e ovviamente questo non fa piacere solo a me, ma anche a Gaia... e insieme a Sam mi stanno dando una mano ad organizzare un grosso evento qui’ in citta’.

Vi ricordate che vi dicevo che avevo finalmente trovato la mia compagna, che mi ero finalmente reso conto di quanto Gaia fosse importante per me? Beh... ho deciso di sposarla...

C’e’ solo un piccolissimo particolare... lei non lo sa ancora... e lo sapra’ a cose gia’ pronte...

Lo so che organizzare il proprio matrimonio e’ una delle cose che rende piu’ felici una donna... ma lei non ne avrebbe oggettivamente tempo adesso. Alice la, ci, tiene occupati tantissimo, in piu’ e’ in piena fase creativa e passa tutto il suo tempo libero a disegnare per la nuova collezione... e poi io so gia’ quasi tutto quello che mi serve sapere su come ha sempre sognato il suo matrimonio...

Oddio, in realta’ ho scoperto che a differenza di molte altre donne, lei il suo matrimonio non l’ha mai immaginato e che pensava di non sposarsi mai... Porca cazzo... non e’ che mi dice no all’ultimo minuto?

Comunque, qualche mese fa Slash e Perla si sono sposati e Dany e Gaia hanno aiutato Perla nei preparativi... tutti... anche perche’ ce lo vedete Slash che va a scegliere i centrotavola? Ecco, infatti non l’ha fatto... Come suo testimone l’ho dovuto costringere ad andare a comprare le fedi... e il suo vestito... dopo che Perla... ehm... mi ha leggermente messo il fuoco al culo...

Fatto sta che Perla e Dany sono mie complici e mi hanno detto tutto quello che Gaia diceva le sarebbe piaciuto.

Innanzi tutto niente chiesa... meglio un giardino. Quello di Seattle e’ fantastico in questo periodo dell’anno. L’ho gia’ prenotato.

Niente pranzo seduto... troppe ore a mangiare e poche a divertirsi: preso catering che fara’ buffet con cibi un po’ particolari e carne grigliata per tutti. Affittati barman specializzati in cocktail analcolici... si ok, ci sara’ anche qualcosa di alcolico... mica tutti sono salutisti del cazzo come me, lo so!

Musica, tanta musica... beh, questo non e’ difficile: prenotato il miglior giovane dj di Seattle piu’ un gruppetto di vecchi amici con cui suonavo molti anni fa... Casino assicurato!

Fiori: qui’ c’e’ un po’ di confusione. Innanzi tutto il suo bouquet... Perla e Dany dicono classico, con calle bianche. Sam dice pazzo, con fiori colorati.

Per quanto riguarda le decorazioni... dite che servono altri fiori anche se siamo in un giardino botanico? Boh... qui’ mi sa che e’ meglio se mi affido a qualcuno con piu’ esperienza.

 

Ecco ho contattato una agenzia che organizza matrimoni. Gli ho detto quello che ho gia’ fissato e gli ho detto quello che vorremmo... faranno loro, e cosi’ sara’ una sorpresa anche per me. Si’, lo so sono un gran paraculo.... ma onestamente voi mi fareste organizzare il vostro matrimonio?

 

A me tocca solo comprare gli anelli... tre.

Come perche’ tre? Perche’ cosa le regalo quando le chiedo di sposarmi? un mazzo di carte?

Per questo non ho bisogno di aiuto: so perfettamente cosa sto cercando e lo trovo subito, al primo colpo... non e’ che solo Los Angeles e’ figa e Seattle non e’ alla moda... qui ci sono un sacco di persone che sono all’avanguardia, sapete?

Ok, in realta’ volevo qualcosa di molto semplice, direi classico... non troppo evidente, ma sicuramente con un bel diamante luminoso al centro... e l’ho trovato.

Anche le fedi saranno semplici e lisce, di oro bianco... l’oro giallo non piace ne’ a lei ne’ a me...

Slash sara’ il mio testimone... e ormai mi chiama tutti i giorni per sapere se glielo ho chiesto e cosa lei ha risposto. Cazzo Slash, come te lo devo spiegare? Glielo chiedo domani mattina... il giorno del matrimonio. Ho gia’ organizzato tutto. Sammy e Alice saranno a dormire da mia sorella, io e lei ci godremo per tutta la notte... oh, si’.... la nostra nuova casa... la mattina dopo mi sveglio e le porto la colazione a letto e insieme al caffe’ e al muffin al cioccolato ci sara’ anche l’anello. Ho deciso di non infilarlo nel muffin o nel caffe’ perche’ conoscendo Gaia, rischierebbe di mangiarselo... E allora addio matrimonio al giardino botanico... Se la risposta sara’ quella che spero, dopo la colazione ci sara’ tutto il tempo di “un festeggiamento privato” e poi ci dirigeremo al giardino... dove tutti i nostri piu’ cari amici, i nostri parenti (si’... anche i genitori di Gaia... ma sono gia’ in albergo... la camera degli ospiti non era ancora pronta... che peccatoooo!) ci aspetteranno per festeggiare con noi.

 

Ecco ci siamo... e’ arrivato il gran momento. Sto salendo in camera col vassoio con la nostra colazione e... Dio sto tremando come una foglia...

Quando entro, Gaia e’ ancora addormentata, cosi’ appoggio il vassoio sul tavolino, vicino alle poltrone dove tra poco ci sederemo e le chiedero’ di sposarmi...

Si’ lo so che ho fatto tutto da solo, ma adesso mi sto cagando in mano... e se dicesse di no? E se dicesse che non vuole sposarmi?

Comunque... sto aprendo le pesanti tende per fare entrare la luce del sole nella stanza... Proprio una bella giornata di sole autunnale... il giorno ideale per un matrimonio a Seattle.

Mi stendo nel letto di fianco a lei. Sta ancora dormendo, sdraiata su un fianco... le sposto i capelli dal collo e inizio a baciarla lentamente. La sento stiracchiarsi e voltarsi sorridente verso di me “Buongiorno amore mio” le dico. Ma lei non risponde e si accoccola contro il mio petto per non vedere la luce e continuare a dormire...

“Pigrona... e’ ora di alzarsi e fare colazione... dai coraggio”

“Nooo... ancora 5 minuti...” biascica ancora addormentata.

Ok... non sta andando come avevo progettato. Devo risolvere in maniera diversa la questione.

“Gaia, dai svegliati... ho bisogno di dirti una cosa importante... Su forza fuori da questo letto!” le mollo una sculacciata e la trascino letteralmente sulla poltrona... su cui si rannicchia disperatamente, nel tentativo di non svegliarsi.

Cazzo... ok, adesso vado di violenza? Vado di violenza...

“Gaia, cazzo... svegliati che dobbiamo prepararci che oggi ci sposiamo. Su dai svegliati!”

Ce l’ho fatta: e’ scattata a sedere composta, ha gli occhi aperti e mi guarda sconvolta

“Ma sei scemo?”

Buongiorno! Allora che ne dite? Ce la fara' Duff a convincere Gaia? :)
Vi avviso il prossimo capitolo sara' l'ultimo.
Grazie mille a tutti :*

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Capitolo 34
*** 34. ***


Ok, allora ve l’ho detto che oggi e’ il terzo giorno piu’ bello della mia vita, gusto?

Si’, lo e’ perche’ mi sposo con quel gran pezzo di figo di Michael Andrew Duff Rose McKagan...

Certo che stamattina (solo qualche ora fa in realta’...) quando mi ha svegliato, giuro che avrei voluto mandarlo affanculo...

Ma vi sembra il caso? Cioe’, lui ha organizzato tutto (e che Dio ce la mandi buona...) senza dirmi niente di niente, senza provare a vedere se io fossi stata disposta o meno a sposarlo, e stamattina mi sveglia dicendomi che siamo in ritardo per il nostro matrimonio.

E poi c’e’ rimasto male perche’ gli ho detto “Ma sei scemo?”... Giuro l’avrei strangolato, anzi no... la tentazione di dirgli che non volevo sposarlo (per finta ovviamente...) e’ stata molta...

Comunque io me ne stavo nel mondo dei sogni, lo sento che mi bacia e mi accarezza i capelli, ma non ne avevo proprio voglia di svegliarmi... era cosi’ bello averlo li’ di fianco a me, sentire il suo tepore, sentire il suo profumo... e invece mi trascina sulla poltrona e come se non bastasse mi sgancia quella bomba come se fosse la cosa piu’ normale della terra...

Ok, devo essere onesta: quelli sono stati veri momenti di tensione fra noi.

Dopo quello che gli ho detto lui mi ha guardato con la bocca spalancata “Come scusa?” mi ha chiesto.

“Michael cosa cazzo significa che oggi ci sposiamo?” gli ho ripetuto.

“Che stasera saremo marito e moglie, non mi sembra cosi’ difficile, Gaia...”

“E di grazia, si puo’ sapere quando l’hai deciso? E quando me lo avresti detto? Davanti al giudice di pace? Ossignore... no il prete no!”

“Te l’ho detto adesso.”

“Quindi il mio pensiero non conta... Tu hai deciso e quindi io devo scattare sull’attenti e obbedirti, giusto? Ma allora non hai proprio capito un cazzo di me!” gli ho detto decisamente alterata, alzandomi dalla poltrona e dirigendomi verso il bagno.

Purtroppo ho il brutto vizio che quando sono incazzata prendo e me ne vado... Solo con Sammy non l’ho mai fatto... ma chiedetelo a mia madre, quante discussioni da sola ha avuto...

Michael ha fatto l’unica cosa che non si deve fare in questi casi con me... mi ha bloccata per un braccio... e io ho reagito... gli stavo per dare un pugno in un occhio... per fortuna che si e’ spostato in tempo... quelle lezioni di arti marziali sono servite a qualcosa almeno...

A quel punto mi blocca entrambe le braccia con forza “Si puo’ sapere che cazzo ti prende? Avrei giurato che lo volessi anche tu... Cos’e’ non vuoi sposarmi?”

“Ma chi l’ha mai detto che non ti voglio sposare... E’ solo che... e’ solo che mi hai colto alla sprovvista... di solito sono io quella impulsiva... e... ok... mi sto cagando in mano...”

“Perche’ Gaia? Perche’ ti stai cagando in mano? Non sei sicura di voler stare con me per caso?”

A quel punto mi sono girata verso di lui “Ok, ma allora te le cerchi... Ma sei scemo? Ma come ti viene in mente  che io non voglia stare con te? Ho fatto una figlia con te... Ho paura che tu ti stanchi di stare con una pazza come me... e a quel punto io cosa potrei fare, me lo dici?”

“No, ma allora sei tu che sei scema... ho organizzato il nostro matrimonio, ho adottato tua figlia, ho fatto una figlia con te... tu mi hai salvato dalla tossicodipendenza... e secondo te io potrei mai stancarmi di te? Gaia io ti amo...” A quel punto mi sono calmata.

“Ok... allora fallo per bene...chiedimelo per bene Michael...” ho detto. Lo so, io ho sempre sostenuto che non me ne fregava niente del matrimonio, dell’anello di fidanzamento, della proposta... ma e’ perche’ non avevo ancora trovato la persona giusta... e adesso e’ di fianco a me... e ci tengo a poter avere un bel ricordo di questo momento... magari in futuro non dovro’ dire “Si’ ho accettato di sposarlo dopo che gli ho quasi mollato un pugno in un occhio”

Mi riaccompagna verso la poltrona, mi fa sedere e si inginocchia davanti a me. Prende qualcosa dal vassoio con la nostra colazione e si ferma a guardarmi.

“Gaia Ferrari...”

“Il mio secondo nome e’ Aurora...”

“Ok, Gaia Orrora Ferr...”

“Aurora”

Alza gli occhi al cielo “Ma stai zitta un secondo?”

“No, sono nervosa...” gli ho risposto.

“Gaia Aurora Ferrari vuoi passare il resto della tua vita con me, come mia moglie?”

“Voglio passare il resto della mia vita con te Michael Andrew Duff Rose McKagan. Se ti serve un dannato certificato per fartelo capire, allora... si’ accetto di sposarti.”

A quel punto mi ha sorriso, uno dei suoi bellissimi sorrisi da gatto felice e non ho potuto fare altro che baciarlo...

 

Ora mi ritrovo in una stanza del padiglione orientale del Giardino Botanico di Seattle, con addosso un bellissimo vestito bianco... che Vivienne Westwood ha spedito a Duff come regalo di nozze per me... con una parrucchiera che mi sta acconciando i capelli. Daniella, Perla, Samantha, Marie Alice e mia madre, insieme alla piccola Alice, sono qui intorno a me. E tutte cercano di farmi ridere... il problema e’ che che sto respirando come un mantice in questo momento... sono decisamente nervosa... perche’ poi? Boh... in fondo per me non cambia nulla vero? Viviamo gia’ insieme, abbiamo gia’ una figlia... un altro pargolo in arrivo... oh cazzo... questo non ve lo avevo detto, vero? A dire non lo sa nemmeno Michael... E io l’ho scoperto ufficialmente solo ieri mattina... poi mi sono scordata di dirglielo... sapete com’e’... e’ stato molto convincente con altri tipi di discorsi ieri sera...

Comunque, giusto per fare le cose come da tradizione... punk... mi faccio accompagnare all’altare da... dalle mie figlie... Sammy e Alice... Mio padre ha tirato un sospiro di sollievo quando glielo ho detto... in realta’ ho scoperto che tutte quelle cazzate tradizionaliste gli danno fastidio... inizio a capire da chi ho preso...

Mentre stiamo camminando con la piccolina per mano tra me e Sam, si’ la mia tesorina inizia a voler provare a stare in piedi, ho il cuore in gola.

Poi lo vedo li’ davanti a me: Dio mio, ma davvero quel figo pazzesco vuole sposare me?

“Sammy ti devo dire una cosa...”

“Mamma se vuoi scappare sappi che ti uccido... non puoi far questo a quel povero uomo dopo tutto quello che ha fatto per organizzare questo matrimonio...”

“No... no... non voglio scappare... ma devo vomitare... sono incinta...”

ANCORA!?!?! MA NON E’ TOPO GIGIO, E’ INSEMINATOR CAZZO!

“Ecco era meglio se aspettavo a dirtelo... Sammy distraili un secondo e tranquillizza Duff, torno subito...”

E scappo via... dietro un cespuglio a vomitare l’anima... Dany, Perla e mia madre accorrono... Sento Slash che si mette a ridere... credo che abbia le lacrime agli occhi... Ma porca puttana... ma nooo, le foto mentre vomito no! Ma chi e’ il cretino che ha assoldato questo fotografo? Ah gia’... il mio futuro marito... sempre che dopo questa bella scenetta voglia ancora sposarmi...

“Gaia... che succede?” mi chiede Dany preoccupata

“Sono incinta...”

Ma usare delle precauzioni no eh?” urla mia madre in italiano...

A quel punto sento Perla che dice “Ma no, cazzo! Non la puoi vedere... porta sfiga!” cercando di fermare Michael “Guarda... piu’ sfiga di cosi’ direi che e’ impossibile!”

Poi mi si avvicina “Gaia che cazzo stai facendo, si puo’ sapere?”

“Sto vomitando, non si vede?” riesco a dire e ricomincio a espellere...

“Questo l’avevo vagamente intuito dai soavi suoni che provengono da questo cespuglio, ma perche’ stai vomitando? Cazzo pensavo di essere io ad essere nervoso... non credevo che tu lo fossi piu’ di me...”

“Michael... non sono nervosa... sono incinta...”

“Oh... ok... ti aspetto di la’ allora...”

“Ma dove cazzo vai? Cos’e’ siccome quel coglione di la’ non ha ancora detto nel bene e nel male te la vuoi filare? Beh, questo e’ il male, per cui te ne stai qui con me adesso, stronzo!”

“Va bene, va bene... basta che stai calma...” Io lo guardo malissimo “Per il bambino... devi stare calma per il bambino!” si affretta a dire Duff.

 

Finito questo simpatico teatrino, e’ inutile ricominciare tutto da capo per cui io e Michael arriviamo davanti al giudice... si’, bella figura di merda... ho dato del coglione ad un giudice di pace... che pare abbia sentito... come tutti gli invitati...

Il giudice sta per iniziare a parlare, tutta la tiritera dall’inizio, quando Duff lo blocca.

“Senta arriviamo subito al dunque... se no qui va a finire che succede qualcosa d’altro e  non riusciamo a sposarci...”

Il giudice ci guarda un attimo interdetto.

“Vuoi tu Michael And”

“Si’ lo voglio, cazzo”

Il giudice chiude gli occhi e sospira.

“Vuoi tu Gaia Auror”

“Si’, si’... veloce che ricomincio” riesco a dire trattenendo un altro conato.

“Allora per i poteri a me conferiti da questo stato io vi dichiaro marito e moglie. Puoi baciare la sposa.”

A quel punto ci sorridiamo. Ce l’abbiamo fatta... siamo sposati. Sono ufficialmente la signora McKagan.

E tra otto mesi circa ci sara’ un nuovo McKagan nel mondo... Cazzo, ma sono talmente tanti... non e’ che hanno in mente di conquistarlo, il mondo?

Ed eccoci qui arrivati alla fine anche di questa follia... spero che il finle vi piaccia :D
Vorrei ringraziare 
 Alex Rose McKaganchiaretta78FlashbaxIreStradlinNiki97 per aver inserito questa follia tra le preferite; poi  CorpseBride_ GiadiX_McKaganLau_McKaganmarycaterocketqueen91 per averla inserita tra le seguite e inoltre: Alex Rose McKaganchiaretta78FlashbaxLau_McKagan, Ormhaxan e smarties89 per le loro splendide recensioni. Un grosso grazie anche a tutti i lettori silenziosi :)
Se vi va, se avete voglia, ho iniziato una nuova follia... si chiama Song to the Siren :)
Alla prossima bella gente!


 

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