Free falling

di Ihaveadreams
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** PROLOGO. ***
Capitolo 2: *** Ricorda, se tu sei felice lo sono anche io. ***
Capitolo 3: *** Aria di regali. ***
Capitolo 4: *** Io ti aiuterò. ***
Capitolo 5: *** Una notizia devastate. ***
Capitolo 6: *** Sono nata e ti chiedo scusa per questo. ***
Capitolo 7: *** Io deludo tutti. ***
Capitolo 8: *** Benvnuto nuovo anno, benvenuto brutto sogno. ***
Capitolo 9: *** Il vostro sogno continuerà ***
Capitolo 10: *** Ti faccio conoscere i ragazzi. ***
Capitolo 11: *** Non è vero che nessuno ti può aiutare, perchè gli amici servono a questo Hope. ***
Capitolo 12: *** Perchè lei aveva bisogno di una persona su cui contare. ***
Capitolo 13: *** Voglio morire. ***
Capitolo 15: *** Non sei nata per sperare di morire,sei nata per vivere,per goderti tutto al meglio. ***
Capitolo 16: *** Ero felice, quella felicità che non provavo da troppo,troppo tempo. ***
Capitolo 17: *** Pronta per una nuova vita? ***
Capitolo 18: *** Come poteva un essere umano fare tanto male solo per divertimento? ***
Capitolo 18: *** Mi ero innamorato di lei. ***
Capitolo 19: *** Mia sorella è tutto ciò che di famiglia mi è rimasto. ***
Capitolo 20: *** Avevo ancora un po' paura, ma le paure si affrontano no?r ***
Capitolo 21: *** Io non ti mollo piccola,non lo farò mai. ***
Capitolo 22: *** Infondo devi solo saper amare. ***
Capitolo 23: *** JAMES EDWARD MALIK. ***
Capitolo 24: *** Mi odio proprio come una volta. ***
Capitolo 25: *** Bel problema. ***
Capitolo 26: *** Mi adatterò. ***
Capitolo 27: *** Non sarebbe stata una permanenza atroce. ***
Capitolo 28: *** LEGGETE È IMPORTANTE! ***



Capitolo 1
*** PROLOGO. ***


PROLOGO.
-Mi mancherai,piccola!- Disse mentre mi stringeva forte. Iniziò a farmi male lo stomaco e poi un nodo alla gola mi impediva di parlare. Stavo per scoppiare in lacime ma cercai di tarttenermi.
-Anche tu Hazza.- Dissi con gli occhi lucidi mentre gli scompigliavo la sua chioma riccia. Cercai di abozzare un sorriso per non farlo sentire troppo in colpa.
Entrò in quella macchina nera,dai vetri un pò oscurati, e se ne andò.
Ecco,ero sola.  E lo sarei stata per molto tempo, se non addirittura  per sempre.
Ah,dimenticavo. Io sono Emily Hope Styles. Orfana di entrambi i genitori vivevo con mia nonna materna, l'unica rimasta, e con mio fratello maggiore Harry. 
Tra noi c'era un rapporto particolare che si era intensificato dopo la morte dei nostri genitori in quella maledettissima sera  di agosto di due ani fa. Lui era la mia ispirazione, il mio punto di riferimento, l'unica persona che c'era sempre stata e che continuava ad esserci. L'unica che poteva capirmi realmente, l'unica in grado di consolarmi e di farmi ridere.
Qualcuno si starà chiedendo "Ma se è tuo fratello,non ci litigavi?" Oh si che litigavamo. Prma della morte dei nostri genitori lo facevamo costantemente,sembfrava che ci odiassimo anche se non era così. Quando rimanemmo SOLI al mondo e andammo a vivere da nonna Emma, ormai anziana per badare a due adolescenti, il nostro rapporto cambio quasi radicalmente.
*FALSH BACK*
Erano le sette di sera. Io ero nella mia  camera al pc e lui nella sua che si metteva in tiro, sarebbe dovuto uscire con una ragazza,forse.
Suonò il telefono fisso e visto che ne avevo uno vicino la mia scrivania risposi io.
X:Casa Styles?
IO:Si,sono Emily, la figlia minore.
X:Ah,bene signorina. Se non è seduta lo faccia perchè devo darle una brutta notizia.
Il mio cuore iniziò a battere forte, le mani iniziarono a tremare, non avevo idea della 'brutta notizia' che doveva darmi quell'umo al di là del telefono ma mi spaventai molto.
IO:Dica..
X: suoi genitori hanno fatto un incidente stradale,credo fossero sulla strada di ritorno verso casa, e non ce l'hanno fatta. Sono morti quasi immediatamente, mi dispiace.
Mi crollò il mondo addosso. Iniziò a girarmi la testa, non sapevo che fare o che dire. Ero immobile. Lanciai un urlo, per far accorrere Harry nella mia stanza,non avevo le forze per parlare,neanche per pronunciare un semplice nome.
Arrivò nella mia camera con gli occhi sbarrati, un pò preoccupato. Vide il mio viso era, ormai, sommerso dalle lacrime, il mio sguardo fisso verso un punto qualsiasi del muro e i miei pensieri tutti su quelle poche parole che avevo sentito qualche secondo prima.
-Scricciolo che succede?- Si avvicinò preoccupato. 
Non risposi, gli porsi il telefono. Lui lo prese un pò titubante e rispose.
HARRY: P-pronto?
X:Lei presumo debba essere il fratello,il figlio maggiore dei coniugi Styles..?
HARRY:Si,sono io. Ma la prego mi dica cos'è successo e chi è lei?
X:I suoi genitori sono morti circa un ora fa in un incidente stradale e io sono il medico che gli ha soccorsi ma che, purtroppo, non è riuscito a salvarli perchè già deceduti.
HARRY.
Quell'uomo mi diede tutte le informazioni possibili in pochi secondi. Notai molta freddezza e crudezza nelle sue parole. 
Mi feci dire il nome dell'ospedale ma  non li raggiunsi,ormai gli avremmo rivisti per l'ultima volta al funerale che sarebbe stato dopo due giorni.
Riagganciai e mi voltai verso Emily. Era nella stessa posizione di poco prima. L'abbracciai forte, non sapevo cosa fare, quella situazione era difficile anche per me.
Sentendo il suo respiro inregolare scoppiai anche io in lacrime. Volevo darele forza ma sapevo che non ci sarei riuscito, non in quel moento, perchè di forza non ne avevo un briciolo neanche io. 
EMILY. 
I giorni seguenti furono tristi. Il giudice dei minori ci permise di rimanere a vivere nella stessa città, da nonna Emma anche se era un pò anziana. 
*FINE FLASHBACK*
Ed ecco come successe,quella dannatissima sera. Io e lui ci facemmo forsa per i seguenti due anni. Eravamo soli al mondo. Si, c'era nonna ma era troppo vecchia, a stento ricordava i nostri nomi. Ne diceva una decina prima di azzeccare quelli giusti.
Motivo per cui adesso che il mio fratellone era partito per l'avventura di XFactor io dovevo andare a vivere da una cugina di secondo grado di mia madre.
Bella donna: alta, magra, con i capelli ricci, di un rosso fuoco, naturalmente tinti.  Era la solita quarantenne single,troppo dedicata alla carriera per avere il tempo di innamrarsi.
In quindici anni di vita l'avevo vista due o tre volte, massimo.
Ma questo non importava a nessuno. Sarei dovuta andare a viere con lei. L'unico aspetto positivo era che abitava abbastanza vicino alla mia scuola, più di nonna Emma,almeno. 
No, non ero felice di dover andare a scuola, ma almeno mi sarei svegliata con un pò più di calma e non avrei dovuto prendere quel bus che, a dirla tutta, detestavo abbastnza.
 Mi piaceva camminare, passeggiare ascoltando la musica e perdermi nei miei pensieri. E abitando a pochi passi alla scuola avrei avuto la possibilità di farlo ogni mattina.
 
 
Cloe, così si chimava la cugina di mia madre, mi lasciava libera anche perchè a casa non c'era quasi mai per via del lavoro. Meglio così.
Non avevo molti amici,anzi, non ne avevo proprio. Non ero una sfigata,era stata una decisione la mia.
Mi affezionavo abbastanza infretta alle persone e SEMPRE mi hanno deluso. In quella città, nella mia scuola, la gente era tutta falsa, con un doppio fine. Nessuno era tuo amico perchè voleva esserlo, perchè voleva ridere e piangere insieme a te. No. Ti stavano accanto per un pò finchè non arrivavano al loro scopo. Intanto, però avevano sputtanato tutto ciò che di "segreto" gli avevi confidato. Bella merda,vero? Ecco perchè non avevo amici. Conoscenti,tanti. Conoscevo tutta la scuola ma no, non sararei mai e poi mai diventata una di loro, non avrei mai fatto il doppio gioco e tanto meno mi sarei fatta prendere in giro per l'enisama volta.
Finchè c'era stato Harry non sentivo neanche il bisogno di avere degli amici. Le serate le passavo con lui, sul divano con la pizza e un film o facendo interminate passeggiate per la città e quando lui doveva uscire con i suoi amci mi rinchiudevo in camera e stavo un pò con me stessa, cosa che mi piaceva molto.
Ma adesso stavo fin troppo tempo sola. Ero quasi stufa di me stessa. 
Avevo iniziato a fumare da un annetto,ormai. Ma sempre poco quando c'era Harry. Lui mi controllava e cercava di farmi svagare quando vedeva che stavo per prendere una sigaretta in mano.
Adesso che non c'era, che era stato preso a XFactor, che stava facendo quella sua nuova esperienza insieme a quegli altri ragazzi che non avevo mai visto ma che sembravano estremamente simpatici, io fumavo di più. Quasi un pacchetto al giorno.
Amavo la vita anche se era stata abbastanza crudele con me ma, fumavo perchè mi piaceva, perchè mi aiutava, perchè per una volta mi ero promessa di non pensare alle conseguenze, perchè ero giovane e che cazzo, ero stata fin troppo matura e scrupolosa per fino ad allora.

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Capitolo 2
*** Ricorda, se tu sei felice lo sono anche io. ***


Erano passati tre mesi da quando Harry era entrato ad XFactor, guardavo tutte le interviste, aspettavo con ansia le puntate in diretta, li votavo due o tre volte. Perchè è vero che se avesse vinto sarebbe stato ancora più lontano da me ma era il suo sogno e io desideravo vederlo felice, oltre al fatto che loro, i One Direction, erano davvero bravi insieme. Quelle cinque voci si mescolavano perfettamente componendo melodie da brivido.
Arrivò Natale e grazie al cielo li fecero tornare a casa per una settimana circa.
HARRY.
Avevo una voglia matta di rivedere Emily, mi era mancata tantissimo in quei tre mesi,l'avevo sentita al telefono cinque o sei volte e sempre molto infretta.
Non sapevo neanche dove si trovasse la casa di Cloe, la "zia" che ospitava Emily, quindi ci accordammo e ci ritrovammo vicino casa di nonna Emma.
Non appena la vidi mi si illuminarono gli occhi. Mi corse incontro e io apri le braccia per avvolgerla. Le accarezza i capelli, mi piacevano tanto. Erano mossi, dello stesso colore dei miei, profumavano sempre di miele ma questa volta erano impregnati da un forte odore di tabacco. 
Mi sciolsi dall'abbraccio e la guardai negli occhi, facendole capire che non doveva fumare tanto perchè faceva male e perchè era ancora piccola. Ma lei questo lo sapeva già, semplicemente se ne fegava.
Aveva un sorriso a trentadue denti. Era bellissima quando sorrideva anche se lei sosteneva il contario. Odiava il suo sorriso.
-Piccola Styles, mi sei mancata come l'ossigeno.- Le dissi continuando a fissarla.
-Grande Styles, tu sei il mio ossiggeno, prova ad immaginare come sono stata io in questi mesi.- Disse ridendo.
Sapevo che le ero mancato, anche perchè non aveva molti amici, le sue giornate le passava con me, di solito. Mi sentivo un pò in colpa per questo ma lei cercava di non farmelo pesare.
EMILY.
Era tonato, il mio fratellone, la mia ragione di vita era di nuovo vicino a me. Volevo passare una settimana appiccicata a lui perchè sarei stata troppo tempo senza rivederlo.
-Bhè,Hazza..facciamo una passeggiata? Devi raccontarmi un bel po di cose.. adesso hai una nuova vita.- Dissi con una punta di malinconia sulle ultime parole. Si, perchè nella sua "nuova vita" io ero un  particolare, del tutto inrilevante.
-Ma certo cucciola- Disse scompigliandomi i capelli e predendomi sotto braccio.
-Bhè,sono smpatici gli altri ragazzi? Come ti trovi con loro?- Cercai di intavolare un discorso mentre passeggiavamo fra gli alberi di uno dei tanti parchi della nostra città.
-Sono meravigliosi,davvero. Non vedo l'ora di presentarteli, anche se credo che,purtroppo, per adesso non ne avrai l'occasione perchè le feste le passiamo ogniuno dalle proprie famiglie.- Disse
-Harry, tu non hai una famiglia.- Mi fermai e lo guardai negli occhi pronunciando queste tristi ma vere parole.
-Non è vero Emi, io ho te e tu sei la mia famiglia. Non ci devono per forza essere dei genitori. Qualsiasi posto in ci sono due o più persone che si amano è famiglia.- Mi disse fissandomi serio come se volesse farmi imprimere le sue parole prima nella mente e poi nel cuore.
Mi arrrivarono, le recepii subito, capii il significato e per questo mi lasciai abbracciare. Cercavo di non piangere ma era inutile. La mia vita era andata a puttane da un pò e nell'ultimo periodo,senza Harry, era davvero uno schifo, e anche se non volevo darlo a vedere a nessuno io stavo male.
Affontai la testa nel suo petto e le lacrime iniziarono a rigarmi il viso, non se ne accorse finchè non iniziai, sfortunatamente, a singhiozzare.
HARRY.
-Piccola mia,che succede? Devi dirmi tutto lo sai che tenerti le cose dento non fa bene..- Dissi preoccupato mente le accarezzavo la schiena cercando di confortarla.
Si staccò da me, aveva gli occhi gonfi e le labbra all'ingiù. Dio solo sa, quanto mi sentì male in quel momento perchè ero sicuro che parte di quel triste volto era stato cousato dalla mia mancanza, dalla partenza per  Xfacrtor.
Mi prese per mano e mi tascinò fino ad una panchina.
-VIVI IL TUO SOGNO.- Mi disse. Rimasi un pò perplesso.
-Che vuoi dire?- Le chiesi.
-Non pensare a me, a nessuno. Non farti alun tipo di problema, canta. Cos' sarai felice tu, sarò felice io, saranno felici le tue fan e anche mamma e papà sono sicura che sarebbero felici. Ricorda Hazza, l'importante e la tu felicità. SE TU SEI FELICE LO SONO ANCHE IO.
Eccola. La mia sorellina aveva capito che mi sentivo in colpa. Cazzo, come pateva esere così dolce, così matura a soli quindici anni. Lei era diversa dalle ragazze della sue età. Aveva delle idee ben precise che non erano trucchi,vestiti e ragazzi ma erano cose concretre. Ero davvero fiero di lei, di come nonostante tutto era cresciuta bene, ma questo non glielo avevo mai detto.
L'avvolsi in un caldo abbraccio e involtariamente mi accori che due lacrime mi bagnavano ala faccia. 
-Sono fiero di te, Emi. Di come sei cresciuta. Insomma guardati, sei perfetta, la migliore sorella che potessi mai desiderare, la migliore ragazza che un ragazzo potrebbe avere,la migliore amica che qualcuno vorrebbe.- Ero riuscito a dirle tutto ciò che volevo dirle oramai da tanto tempo. Così buttai tutto fuori e in meno di dieci sencondi era venuta a sapere cosa pensavo di lei.
EMILY.
Sorrisi, non mi fregava se ero brutta quando sorrideva ma in quel momento era inivitabile farlo. Il mio cuore sorrideva. Mi senivo come se potessi toccare il cielo con un dito. 
Mai nessuno mi aveva detto che era fiero di me, nessuno. Anzi, credevo di essere una delusione. Prima per i miei geniori e poi per mio fratello.
Ma evidentemente non era così, quelle parole mi riempirono il cuore di gioia, mi sentivo importante per quacuno. 

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Capitolo 3
*** Aria di regali. ***


Tutta la settimana in cui Harry stette con me la passammo a casa di nonna. Chiesi il permesso a Cloe che mi lasciò dormire li con mio fratello. Sembrava essere tornato tutto come prima.
La sera eravamo stretti,stretti nel suo letto con tre o quattro coperte sopra per riparaci dal freddo. Con dei gioystic in mano che giocavamo alla palystation o semplicemente accucciati uno sull'altro a vedere un film.
 Era bellissimo stare con lui. Mi sentivo a casa,amata.
HARRY.
Stare con Emi è una delle cose più belle. Mi rende felice, con lei sto bene.
Era la mattina del ventitre di dicembre, mi alzai presto euscii per amdare a comprarle il regalo o i regali.
La lasciai ancora avvoòta fra le calde lenzuola e le scrissi un bigliettino. "Amore sono uwscito a fare un giro. Torno il prima possibile"
Andai in tutti negozi del centro. Avevo guadagnato un pò di soldi e volevo spenderli per fare dei bei regali a mia sorella per questo Natale.
Arrivai vicino all vetrina di un negozio di musica. Mi venne un illuminazione e ci entrai.
Le comprai una chitarra. Ne aveva già due ma le piacevano tanto. Amava suonare e sapevo per certo che sarebbe stato un regalo gradito. Quella chitarra però, fu accompagnata da una batteria da sei pezzi, rossa. Non sapeva suonarla benissimo ma sapevo che le piaceva e che avrebbe imparato in pichissimo tempo. Era da un pò che mi diceva che le sarebbe piaciuto saper suonare la batteria.
Emily amava la musica,proprio come me. Adorava cantare ma, purtroppo, non era molto intonata. Quindi, fin da piccola,aveva iniziato ad appassionarsi alla chitarra e da qualche tempo anche alla batteria e al pianoforte.
Tornai a casa verso le undici e la trovai ancora nel mondo dei sogni. Buttai il bogliettino che le avevo scritto prima di uscire e andai a svegliarla.
EMILY.
-Emi,emi. Amore sono le undici e mezza vuoi svegliarti?!- Era Harry.
-Umm- Furono le mie uniche parole.
-Devi costringermi a fare qualcosa di brutto ma esteremamente divertente..- Disse sghigniazzando.
-No,no.- Balzai in piedi al suono di quelle parole. Sapevo che mio fratelo sarebbe stato capace di fare tutto.
-Ah,ecco. Vedi come si è messa in piedi la signorina. Dai su, ti ho preparato anche la colazione.- Disse avviandosi verso la porta. Io lo seguivo
-Oh,ma davvero. Tutta 'sta dolcezza? Tu non mi hai mai preparato la colazione. Tu sai preparare la colazione??- Lo sfottei.
-Ah,ah. Simpatica. Adesso mangio tutto io.- Disse addentando la mia brioche.
-Giù le mani Styles.- Disse strappandogliela di mano.
-Non vorrai ingrassare. Poi le ragazze non ti vorranno più.- Continuai facendogli la linguaccia.
Mi vestii e usci dicendo ad Harry che dovevo andare a consegnare dei documenti alla segreteria della scuola. In realtà andai in giro per negozi, cercando un regalo adatto a lui.
Non avevo molti soldi e quindi mi feci ciò che avevo.
Gli comprai un ipod nuovo. Il suo era ormai vecchio. Feci  caricare alcune canzoni, quelle che gli piacevano di più e poi creai un album con tutte le nostre foto dalla nascita fino ad allora.
Tornata a casa lo nascosi e passai il resto della giornata con lui, chiaccherammo molto sopratutto della band.

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Capitolo 4
*** Io ti aiuterò. ***


HARRY.
La mattina del ventiquattro dicembre.
Domani è Natale e stasera in tutte le famiglie normali ci sarebbe stato il cenone. Noi non lo facevamo più da quando erano morti i nostri genitori, era insensato aspettare la mezza notte e abbufarci noi due soli con nonna che era vecchia e stanca. 
Quell'anno Cloe ci invitò a casa sua, avremmo aspettato la mezzanotte per aprire i regali con lei ed alcuni suoi amici ma io e Emi rifiutammo. Preferivamo passare la viglilia di Natale soli con nonna, come gli anni passati che andare a festeggiare con gente che nenache conoscevamo. Il Natale è la festa delle famiglie. E' bello perchè si sta tutti insieme, si parla, si scherza e si fanno quei noiosi giochi da tavolo. Quindi io lo avrei passato con Emi ma ma in modo diverso dal solito. Volevo farle una sorpresa.
EMILY.
Arrivò la sera del ventiquattro, saremmo rimasti a casa io Harry e nonna. Saremmo andati a letto presto e ci saremmo scambiati i regali solo l'indomani mattina. Come sempre.
-Emily Hope Styles questa sera scarterai i tuoi regali in un posto un pò particolare.- Mi disse.
-I miei regali? No,aspetta. Quanti regali mi hai fatto e poi dove?-
-Vedrai,vedrai..- Disse sorridendo.
Ero curiosissima. Volevo sapere a tutti i costi che regali mi aveva comprato e spratutto dove li avrei scartarti ma niente era muto come un pesce.
HARRY.
-Capra ti sbrighi?- Le urlai. Io ero già  sulla porta d'ingresso pronto per uscire e lei era ancora in camera a fare non so cosa.
-Sempre dolce tu..- Disse sarcasticamente mentre mi raggiungeva.
La feci salire in macchina e guidai per un oretta.
-Ma dove cavolo stiamo andando grande Styles?- Disse dopo mezz'ora
-Eh,eh vedrai..in una grande città.-
-Ma sei scemo? Hai intenzione di andare a Londra la viglia di Natale??- 
Risi rumorosamente.
-Stà tranquilla.- Le dissi ancora ridendo.
Aveva capito dove la volevo portare ma di sicuro non aveva capito cpsa l'aspettava.
EMILY.
Scendemmo dalla macchina e mi camminammo un pò per le starde centrali di Londra finchè non mi fece entrare nell'unico Mc Donald's aperto la notte di Natale.
-No,vabbè..fratello sei matto? Mi hai portato fino a Londra, di sera, solo per farmi mangiare le schifezze del Mc, che poi c'è anche nella nostra città?-
-Ma no scema..abbiamo altro da fare ma ora zitta e mangia.- Disse porgendomi il vassoio.
M'ingozzai, come sempre quando mangiavo al Mc, e poi uscimmo.
Mi portò vicino ad un importante stadio.
HARRY.
-E qui cosa ci dobbiamo fare?-Mi chiese non appena arrivammo.
-Ma riesci a non fare domande per cinque minuti? Farti una sorpresa è impossibile!!- Le dissi mentre feci aprire le porte dal custode.
Entrammo, era stato allestito un palco per il concerto dei "The Wanted" che ci sarebbe dovuto essere il giorno dopo.
-Posso farti una domanda?- Mi chiese.
-No,taci e sali sul palco.- Le ordinai ridendo.
-Ma perchè?- Disse lei.
-Zitta e cammina.-
Era buio e facevamo fatica a vedere.
-Ti piace quella batteria li in fondo?- Le chiesi.
-Quale? Ce ne sono due.- 
-Quella rossa.- Gliela idicai.
-Si,molto. Non sai quanto mi piacerebbe suonarne una così.- Disse mentre si avvicinava allo strmento in questione.
-Ah si? Ti piacerebbe? Allora perchè non provi?- 
-Perchè non è mia Harry che domande? Se ci vede qualcuno ci ammazza!- 
-Chi ti ha detto che non è tua? Quella è uno dei miei regali di Natale per te.- Dissi tutto d'un fiato cercando di essere il più serio possibile.
La guardai. Aveva spalancato la bocca e mi fissava incredula. Non appena reaizzò il tutto mi saltò addosso riempiendomi di baci.
EMILY.
Mio fratello era matto. Ok, che aveva guadagnato un bel pò di soldi nell'ultimo periodo ma quella batteria costava davvero tanto.
Non appena finì di stritolarlo mi fiondai sulla batteria, volevo provare a suonarla.
Riusci a  "comporre" qualche ritmo e mi sentìì soddifatta.
Harry andò dietro le quinte, ma io tanto ero presa da quella meraviglia di struento che non me ne ero nemmeno resa conto.
Tornò e in mano aveva una bellissima chitarra custica,bordeux.
Me la porse dicendo "E' tua. Auguri di buon Natale piccola". Stavo ufficialmente piangendo.
Dietro la chitarra, con un pennarello indelebile nero aveva scritto "Emily Hope Styles sei la mia vita, non dimenticarlo". Come potevo non  piangere dinanzi a tutto quello?
Ma non si fermò mi disse altre parole che mi fecero emozionare ancora di più,mi fecerp capire che lui credeva in me.
-Piccoletta un giorno spero di vederti su un palco, davani a tanta gente, con quella chitarra in mano che suoni una canzone e fai commuovere tutti come hai sempre fatto.-
-Spero di poter realizzare questo piccolo grande sogno fratellone.-
-Io ti aiuterò Emi.- Mi disse mentre eravamo stretti in un abbraccio, uno di quelli che amavo da morire. Uno di quelli in cui non servivano le parole di accompagnamento, bastavano i nostri corpi uniti che trasmettevano calore e voglia di andare avanti.



*LOOK AT ME*
Scusate,scusate,scasate per gli errori di battitura ma con la nuova astiera del pc non sono abituata. Con tempo migliorerò u.u
Grazie tante per le recensioni, spero che la mia storia vi stia appassionando almeno un pò. :)

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Capitolo 5
*** Una notizia devastate. ***


Io gli consegniai il mio misero regalo. Credevo fosse stata una bella idea la mia, ma in confronto a ciò che aveva fatto per me era una nullità.
HARRY.
Mi diede quell'ipod. Ne avevo bisogno,quindi fu un regalo molto gradito. Poi aveva anche già inserito molte delle mie canzoni preferite. Guardando all'interno notai che la cartella delle foto ne conteneva già una cinquantina, così sul tragitto dallo stadio all'auto me le guardai tutte, una ad una. Non potei far altro che commuovermi, erano bellissime. Ritraevano prima me da solo, alla nascita e poi pian piano iniziarono quelle con lei. L'ultima fu la più triste. Era quella dell'abbraccio prima di partire per XFactor. La ringraziai in tutti i modi possibili, cercando di farle capire che era stato il regalo più bello e gradito che avessi mai ricevuto, che non c'era bisogno di farmene tanti e molto costosi come avevo fatto io con lei, ma che quell'ipod valeva per me più di cento chitarre e batterie.
 
25 dicembre.
Eravamo esausti e non appena arrivammo in casa ci fiondammo nei nostri letti.
 Dopo solo cinque ore nonna venne a svegliarci. Era già mezzo giorno quindi evitammo di fare colazione, visto che un ora dopo ci aspettava il classico e abbondantissimo pranzo di Natale. Quell'anno ci sarebbe stata anche Cloe, ormai faceva parte della famiglia, visto che si "prendeva cura" di mia sorella.
Più che prendersi cura le offriva vitto e alloggio, ma a Emily andava benissimo anche così.
EMILY.
Quando arrivò Cloe a casa di nonna ci scambiammo gli ultimi regali e poi ci mettemma a tavola, ci aspettava una luna mangiata. Finimmo verso le cinque del pomeriggio e quando Cloe se ne andò salutandomi con un "Ci vediamo domani sera a casa". Cosa voleva dire? Harry non avrebbe dovuto passare il capodanno con me?
Non appena la porta si chiuse lo guardai perplessa. In cerca di spiegazioni. Lui si vvicinò e con un pò di amarezza disse:
-Si,Emi. Parto domani mattina. Il capodanno lo dovrò passare con  tutti quelli di Xfactor.-
Bene. Quindi il nuovo anno sarebbe arrivato nei peggiori dei modi.
-Ah,ok.- Risposi fredda. 
In realtà avrei voluto urlargli contro che senza di lui non ce la potevo fare ma la parte razionale, che in me aveva sempre la meglio, mi fece trattenere. Si sarebbe sentito troppo in colpa e io non volevo assolutamente questo, anche perchè non aveva nessuna colpa.
Mi sentivo pizzicare gli occhi quindi corsi il camera prima che mi potesse vedere piangere.
Si era formato un nodo alla gola. Lo stomaco si stava contorcendo. Arrivai su, chiusi la porta a chiave, spensi tutte le luci e  accesi la musica a palla. Non avrebbe fatto sentire i singhiozzi nè a me, nè a lui; oltre al fatto che la musica mi faceva sembre bene.
Mi buttai sul letto e misi il cuscino sulla testa perchè la musica era troppo forte e anche perchè avevo bisogno di aggraparmi a qualcosa mentre piangevo.
Era come un dejavou. Avevo già pianto con la musica a palla, nel buio più totale della mia stanza ma al posto del cuscino c'era sempre stato mio fratello.
HARRY.
Lo so, gli avevo fatto del male. Ma non avevo molta scelta dovevo tornare ad XFactor.
Vederla scappare mi fece sentir male, come se l'avessi uccisa, e forse era stato così. Forse, purtroppo, stavo distruggendo quel cuore già incerottato, quel cuore che aveva sofferto fin troppo per avere soli 15 anni.
Cercai di andare nella sua stanza ma la musica le impediva di sentire le mie urla e la porta era chiusa a chiave. Cosa diavolo stava facendo lì dentro? Emily era debole, non voleva darlo a vedere. Lei non piangeva mai davanti agli altri, preferiva tenersi tutto dentro che dar soddisfazione al mondo. Si, perchè sencondo lei tutti godono vedendoti star male e credo non  avesse tutti i torti, la gente  spesso è cattiva.
EMILY.
Ero esausta di tutto. Tutto. Non c'eran niente che andasse bene e forse non ne valeva la pena. Si, "non ne vale la pena" era la frase che mi ripetevo mentre facevo fuori l'ennesimo pacchetto di sigarette, in quella stanzetta buia che era diventata ormai troppo piccola per contenere tutto quel fumo. 
Non ne valeva la pensa vivere soffrendo, non ne valeva la pena continuare in quel modo. Non mi sentivo completa, non mi sentivo abbastanza, non per gli altri ma per me stessa. E ciò era ancora più brutto. Ero un fallimento in tutto, non riuscio a rendere felice nessuno, facevo preoccupare tutti, Hary in primis per la storia del fumo. E senza di lui tutto stava andando ancora peggio, non so dove trovai il coraggio di prendere quel rasoio e puntarlo sul mio polso. Era l'unico modo che avevo per sfogarmi, per sogare la mia rabbia e il mio dolore. Le avevo provate tutte, in camera avevo anche un sacco. Si,facevo box e fino a  poco tempo fa tire bugni ad un sacco mi faceva sfogare abbastanza da non dover ricorrere all'autolesionismo ma adesso neanche quello bastava. Fu un gesto che mi fece rendere conto di essere arrivata ad un punto in cui nessuno mi poteva più aiutare, ero sola. Il sangue che uscì bruciava ma mi sentivo leggermente più calma. Mi disinfettai, misi delle garze e sempre tra le lacrime tornai alle miei sigarette. Non ero fiera di ciò che avevo fatto, anzi mi sentivo ancora più debole e miserabile, come ogni volta che portavo alla bocca una sigaretta. Mi sentivo piccola e schiava di un oggetto che mi fecava del male, anche lui.




*LOOK AT ME*
Scusate se ci ho messo tanto a pubblicare questo capitolo ma è stato un periodaccio in tutti i campi. Il mio umore sottoterra non  mi ha dato la forza di continuare e anche gli impegni scolastici hanno avuto la loro parte.
Spero che questo capitolo vi piaccia:) 
Continuerò a 2/3 recensioni. U.U 
Baci. <3

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Capitolo 6
*** Sono nata e ti chiedo scusa per questo. ***


HARRY.
Erano passte tre ore da quando Emily si era chiusa in camera ed ero veramente preoccupato. Non era stata mai chiusa tanto tempo lì dentro sola. Volevo parlarle. Dovevo parlarle. Da quando sono tornato la vedo più triste, non che avesse il broncio, ma glielo leggo negli occhi, sono cupi. Poi la storia del fumo. Finisce un pacchetto al giorno e non è per niente salutare, sopratutto alla sua età.
Vorrei starle vicino, capire cos'ha. Non parla molto, prima che partissi si confidava di più con me, si sfogava e a me tutto ciò faceva piacere. Ora invece la vedo più chiusa e temo che non voglia dirmi davvero come stanno le cose per paura di potermi ferire; perchè sono sicuro che la causa di tutto questo sono io.
Finalmente aveva spento la musica. Adesso avrei provato per l'ennesima volta ad entrare nella sua stanza.
-Emii, amore apri. Per favore.- Urlai battendo i pugni sulla porta.
-N-no. Ti prego.- Rispose con voce rotta.
-Ti prego tu. Ho bisogno di vedeti di sapere che stai bene. Sono tuo fratello Emily, non devi avere paure o riserve con me. Credevo lo sapessi.- 
-Non ho risperve con te. Sto bene, davvero. Voglio solo stare sola.-
-Scricciolo, sono ore che sei sola. E è ora di cena, se non vuoi uscire ti porto da mangiare ma fammi entrare.-
-N-non voglio assolutamente mangiare.-
Sbuffai e mi allontanai un pò. Avrei riprovato dopo poco.
EMILY.
Ero consapevole che era preoccupato e che voleva solo aiutarmi ma davvero non ce la facevo e poi nessuno mi sarebbe potuto essere d'aiuto. E non  volevo assolutamente essere  un peso. 
Dopo che sentii i passi di Harry sempre più lontani dalla mia sanza mi avvicinai al bagno. Avevo la nausea, forse per il troppo fumo.
Nel momento in cui vomitai mi sembava di butttar fuori tutti miei problemi e le mie sofferenze, mi sentii meglio.
Fin quando non mi alzai. 
Ero inginocchiata e mantenendomi con una mano al lavabo del bagno cercai di mettermi in piedi per lavarmi i denti e la faccia.
Ma non appena mi drizzai mi prese un forte giramento di testa e poi più nulla, solo voci, urla.
HARRY.
Sentii un rumore, così mi precipitai in camera di Emily. Bussai forte per uno o due minuti, vedendo che non apre, non sentendo nessun rumore, il cuore prese a battermi fortissimo, avevo una terribile paura che le fosse successo qualcosa di brutto.
Presi la rincorsa e sfondai la porta della sua cameretta.
Una nuvola di fumo mi annebbiò la vista. Aveva finito tre pacchetti da venti delle sue Malboro, sigarette fortissime il cui odore mi dava allo stomaco.
Ma lei non c'era. Forse era in bagno. Mi avvicinai per controllare e vidi la porta socchiusa.
Feci per bussare ma l'apri direttamente.
In quel moment il mo cuore perse qualche battito, ne sono sicuro.
C'era Emi con gli occhi chiusi, stesa per terra che cercava di alzarsi, gemendo ad ogni piccolo movimento e tenendosi stretta la testa con le mani.
Mi fiondai accanto a lei e la riempii di domande.
-Amore! Che è successo?? Perchè sei per terra? Che hai? Ti prego non farmi spaventare!-
H-arry la testa. Non riesco ad alzarmi.- Queste furono le sue uniche parole alla mia sfilza di domande.
Non ci pensai un attimo. La presi in braccio e la portai nella mia stanza.
Non appena la poggiai su quelle fresche lenzuola, bianche e prfumate vidi i suoi occhi che pian piano cercavano di aprirsi.
Mi sedetti al suo fianco e rimasi a guardarla. Quando mi accorsi che i suoi occhioni marroni erano del tutto aperti le accarezzai il viso cercando di fami spiegare cos'era successo.
-Ehi.- Dissi portandole una ciocca di capelli dietro le orecchie.
-Scusa.- Sussurrò.
-No Emily basta! Chiedi sempre scusa quando non ne hai motivo. Non hai fatto nulla di sbagliato lo vuoi capire?-
-Sono nata non ti basta?-




*LOOK AT ME*
Ok. Avrei voluto almeno due recesioni per lo scorso capitolo ma deduco che non vi è piaciuto molto. D:
Spero che questo vi piaccia di più.
Lasiatequalche recension, i tengo a sapere la vstra opinione.
Anche se c'è qualcosa che non vi piacemolto del mio modo di srivere, mi farebbe piacere saperlo, in modo da potermi correggere.
Quindi, recensite,recensite,recensite.
Baci. <3

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Capitolo 7
*** Io deludo tutti. ***


-Cosa cazzo stai dicendo? Sei impazzita?-
-No,Harry. Non sono impazzita.- Disse, le scese una lacrima che prontalmente asciugò.
-Come faccio a farti capire che sei perfetta, che non hai niente di sbagliato, niente di cui chiedere scusa.- 
-NO! Sono un perfetto sbaglio, sono un peso per tutti. Tu, Cloe per primi. Dovresti vivere la tua vita, invece pensi a me, perchè con i miei strani comportamneti creo preoccupazioni e tu che sei l'unico che mi vuole bene che  ci stai male. Lo so come ti senti Harry, è inutile che cerchi di nascondermelo. Lo  sai, ti capisco-
-Io no. Emi io non riesco a capirti più. Sei cambiata, sei più chiusa con me, come se volessi tenermi un pò a distanza. Farmi partecipe solo imparte della tua vita. E io non voglio questo.-
-Lo faccio per te Hazza,non vorresti davvero sapere cosa succede, non vorresti conoscere  tutti i miei pensieri, semplicemente perchè non sono felici come una volta, perchè ti preoccuperesti ancora di più. Va bene cos'ì,credimi.-
-No,cazzo Emi no. Lo capisci che non puoi tenerti tutto dentro e poi sfogarti con quelle stupide sigarette. TI FA MALE, TI STAI FACENDO DEL MALE. Io voglio aiutarti.
-Fratellone mio,so quello che faccio 'sta tranquillo. So anche che mi faccio del male e non ne vedo il problema in questo. Tu non puoi aiutarmi.-
-Perchè sono lontano,vero?- Mi sentivo un verme. Avevo ormai le guance umide.
-Non ti azzardare a sparare queste minchiate Styles! Non puoi perchè nessuno può farlo, mi dispiace.-
-Ho paura Emi. Io non voglio perderti. Voglio sapere tutto di te, voglio che ritorniamo ad essere Harry ed Emily, quelli che passavano ore in camera a parlare di tutto e di tutti. Quei fratelli che tutti invidiavano perchè erano uniti, perchè si conoscevano benissimo a vicenda, perchè non avevano segreti.- Dissi prendendole le mani.
-Lo vorrei anche io, vorrei non essere cresciuta, vorrei che non fossero cambiate tante cose, vorrei non aver capito tante cose.- Disse la mia piccolina ormai in lacrime.
La strinsi n un abbraccio.
Ci addormentammo così, stretti uno nelle braccia dell'altra. Mi mancavano quei momenti con lei.
Mi mancava quella piccoletta rompi palle. Perchè era cabiata? Perchè era triste?  Perchè aveva sempre brutti pensieri? Io volevo aiutarla ma non me lo permetteva.
La mattina seguente mi svegliai con la trristezza e la consapevolezza di dover partire. 
Non me la sentivo di svegliarla. Le lasciai una lettera e la colazione sul comodino. 
Mi avvicinai al letto e le stampai un bacio in fronte.
-Non fare cazzate, piccoletta. Ti amo.- Sussurai prima di lasciare la stanza.
EMILY.
Aprii lentamente gli occhi, poi mi drizzai e stiracchiandomi mi accorsi che Harry non c'era ma che mi aveva lasciato la colazione sul comodino.
Mi precipitai giù per le scale, non poteva essere già partito.
-Dov'è? Dov'è?- Urlai sgarbatamente a mia nonna.
-Chi?- Chiese lei molto tranquilla.
-Harry nonna, Harry.-
-E' andato via già da un ora.-
-No,cazzo,no! Non senza salutarmi! No..!!- Sbraitai salendo le scale.
Alcune lacrime rigavano il mio volto.
Perchè era partito senza sveglairmi.
Tornata in camera presi il vassoio con la colazione intenta a buttare tutto notai un bigliettino.
Mi fermnai a leggerlo.
"
Il tuo fratellone ti ha preparato la colazione hai visto? Te che dicevi che non sapevo cucinare! Mangia tutto! Non ti ho svegliata perchè sei bellissima quando dormi e perchè sapevo che avremmo pianto e non mi andava.
Volevo comunque dirti un paio di cose amore mio.
Quando ti senti male,inutile, sola, pensami. Sappi che io starò  facendo lo stesso, ti starò pensando, sappi che quado ho bisogno di un pò di forza per una sfida, per esempio, penso a te, a tutta la forza che hai in corpo, penso che ho una persona che crede in  me e che mi ama per quello che sono e tu DEVI fare lo stesso. Promettimelo.
Mi mancherai piccola Styles. Non fare cazzate,mi fido di te.
"
La prima parola che uscì dalla mia bocca  dopo aver letto ciò che mi aveva da dire fu "Fai male a fidarti grande Styles. Io deludo tutti."
Si era così. Io deludevo tutti, nessuno era mai stato contento di ciò che avevo fatto, per primi i miei gentitori non erano mai stati fieri di me e questa cosa la sentivo ancora molto.
Avevo tanti progetti, tanta voglia di fare ma sin da piccola i miei non mi avevano mai incoraggiata e adesso non mi sentivo mai abbastanza.
Senza il mio grande Styles, mi sentivo ancora meno forte, non c'era nessuno ad incoraggiarmi ed io essendo molto timida e per niente forte anche se all'apparenza sembrava il contrario mi ero chiusa a riccio. Volevo evitare altre delusioni e sofferenze, visto che ne avevo già ricevute abbastanza.
Non avevo mai avuto un amica vera, per esempio, mi avevano deluso tutte. Avevo fatti tanti sbagli nella mia vita, a cui ormai non potevo rimediare e volevo punirmi per tutto ciò.
In preda a questi tristi pensieri  mi alzai  e per la seconda volta andai a prendere quella piccola lametta. La puntai sul mio polso destro, il sinistro aveva ancora le ferite aperte per il giorno prima, e tagliai. Non uscì neanche una lacrima dai miei occhi, solo del sangue proveniente da quei tagli.
Presi il disinfettante, con il quale avevo preso dimestichezza, e tamponai il sangue che usciva dal mio polso, sentii bruciare e ciò mi tranquillizzò,poi misi le bende e uscii a fare una passeggiata con le miei grandi cuffie nelle orecchie e la mia,ormai immancabile, sigaretta in bocca.



*LOOK AT ME*
Sono stata veloce, vero?
Mi ricompensate con qualche recensione in più?
AHAHAH,ok non vi stresso. Ma voglio sapere se vi è piaciuto.
Personalmente sono abbastanza soddisfatta di questo capitolo.
Baci. <3 <3

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Capitolo 8
*** Benvnuto nuovo anno, benvenuto brutto sogno. ***


Arrivò la viglilia di Capodanno, il 31 dicembre. Quell'anno era stato uno dei  più brutti, ero cresciuta molto, avevo scoperto del tradimento di molte persone, mote "amicizie" erano andate in frantumi e mio fratello era partito per inseguire il suo sogno. Ma andavo avanti, cercavo di nascondere tutte quelle delusioni con un sorriso, cercavo di sfogare la mia rabbia attraverso il fumo di una sigaretta e ultimamente anche con qualche taglio sul polso.
Avevo sentito Harry dopo la sua partenza quasi ogni giorno, avevamo parlato e gli avevo fatto credere che era tutto ok, anche se ovviamente era l'esatto contrario.
Quella sera sarei dovuta andare a stare con Cloe e i suoi amici in un locale non molto distante da casa "nostra" . Non ne avevo nessuna voglia ma aveva insistito tanto; avrei preferito coricarmi presto senza aspettare la mezzanotte, senza vedere tutte quelle persone che "salutavano" il vecchio anno felici. Io avrei voluto mandarlo a fanculo l'anno appena trascorso ma l'ultima volta che lo avevo fatto, cioè l'anno prima, si era presentato anora più brutto, quindi preferivo non dire nè fare nulla.
Misi un vestito blu, poco sopra le ginocchia, arricciai i miei capelli già mossi e li raccolsi in una coda un pò particolare. Per la prima volta misi dei tacchi, sentivo la necessità di sentirmi più femminile e poi Cloe me li aveva gentilmente prestati e consigliati dato che frequentava amicizie non poco snob che esigevano un abbigliamento abbastanza elegante.
Quella serà la passai seduta al tavolo ad ascoltare coversazioni davvero molto noiose, parlavano o di lavoro, e essendo Cloe manager presso un azienda non era molto interessante, o di trucchi, ragazzi e vestiti e io ODIAVO quel genere di discorsi.
Mangiai quasi tutto ciò che mi servirono  poi qualche minuto prima della mezzanotte uscì fuori a fumare.
Quando mi raggiunsero anche gli altri, perchè ormai il conto alla rovescia era iniziato, mi misi in disparte, non ci tenevo ad abbracciare tutti e a fare la finta felice ancora una volta.
Sentii delle urla e i fuochi d'artificio cominciarono a vedersi, erano sempre più belli e colorati. 
Ero appoggiata alla balaustra del cortile di quel ristorante e guardavo il cielo colorato ed illuminato come fosse giorno." La gente facendo tutti questi festeggiamenti crede davvero che possa cambiare qualcosa, che magari l'anno nuovo possa essere migliore ma personalmente credo ed ho ormai imparato che non senvono a un bel niente." Questi erano i pensieri che facevo mentre buttavo il fumo verso il cielo.
Stavo diventando sempre più apatica, triste e malinconica e questo mi faceva deprimere ancora di più, mi faceva odiare me stessa ancora di più di quanto già non lo facessi.
Si fece l'una e io m'incamminai verso casa senza tornare a salutatare nessuno. Lo sapevo che era un comportamento maleducato e non era da me esserlo, ma davvero non avevo voglia di scambiare tutti quegli auguri con gente che nemmeno conoscevo e che di sicuro si era già dimenticata della mia esistenza.
Chiamai nonna, sapendo che anche se anziana aspettava la mezzanotte per assitere ai fuochi d'artificio. Le feci gli auguri e poi andai a dormire, non volevo disturbare Harry, l'avreri chiamato nel pomeriggio, quando gli sarebbe passata la sbornia.
Mi buttai sotto le calde coperte che mi avvolsero come in un abbraccio e mi addormentai cercando di non pensare a nulla.
Ma non fu così feci un incubo.
Un sogno che mi sconvolse. Vedevo Harry parlare con i suoi amici e non sentire me che urlavo contro di lui, gli urlavo che era importante e che gli volevo bene ma per lui ero diventata invisibile, c'erano solo i suoi amici ed un altra ragazza ma il volto non mi era chiaro.
Mi sveglia di soprassalto, ero sudata, nonostante il termometro segnasse 0 gradi. Scoppiai in lacrime, temevo veramente che con il tempo tutto potesse diventare atroce come nel sogno e non volevo.
Mi alzai e non trovando la lametta, presi delle fobici e le puntai con forza sul mio polso, dove ormai di spazio vuoto ne era rimasto ben poco, tra ferite ancora aperte e altre che si stavano rimarginando.
Feci una doccia, per rilassarmi e quando uscii trovai tre chiamate perse sul cellulare.
Erano tutte di Harry, l'unico che si preoccupava di farmi gli auguri o di vedere come stavo.
Lo richaimai.
-Amore perchè non hai risposto?-
-Ero in doccia scusa.- Risposi frdda, ancora sconvolta dal brutto sogno.
-Non importa comunque auguri. Ti sei divertita ieri sera?-
-No, ma non fa niente. Parlavano di lavoro e altri argomenti noiosi.-
-Mi dispiace scricciolo.-
-Tu?Ubriaco?- Chiesi e mi spuntò un piccolo sorriso sulla faccia ricordando gli anni precedenti in cui avevo dovuto fare da crocerssina a lui e ai suoi amici perchè ogni santissima volta erano ubriachi fradici e finivano per vomitare ovunque.
-AHAHAHAH, giusto un pò!-
-Ma bravo il mio fratellone, spero tu ti sia controllato almeno un pò.-
-Certo.- Disse, suonava tanto a presa per il culo.
Ci fuorono due o tre secondi di silenzio che lui ruppe.
-Mi manchi.- Disse.
Aveva centarto il punto.
-Anche tu. Quando tornerai?- Chiesi sprando in una risposta capace di farmi tornare il sorriso.
-Non lo so, un mese e mezzo, due. Però la prossima volta ti farò conoscere gli altri quattro coglioni.-
-Ma quanto amore che c'è fra di voi. Questi nomignoli sono davvero teneri.- Dissi ridacchiando.
-Ahahahah,si,si. Adesso devo andare scricciolo, ci sentiamo.- Disse chiudendo la telefonata.



*LOOK AT ME*
Scusate ancora una volta il ritardo ma la scuola stressa.
Non so neanche come ho fatto a scrivere il capitolo, visti gli impegni.
Spero vi piaccia u.u 
Ah, ho trovato la foto di una ragazza che assomiglia alla nostra Emily,
se volete cercherò il modo di postarvela con il prossimo capitolo altrimenti
il suo volto rimarrà solo nella vostra immaginazione! :D
Fatemi sapere!! 
Baci,Fra. <3

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Capitolo 9
*** Il vostro sogno continuerà ***














Era arrivata la finale, i One Direction erano arrivati in finale. Potevo notare la felicità negli occhi di mio fratello e dei suoi " compagni di viaggio" , come li chiamavo io, nel cantare le utime canzoni su quel palco.
Averebbero vinto, dovevano vincere. Non perchè ero di parte ma erano davvero bravi, quelle voci mi facevano tremare, mi facevano spuntare un sorriso anche quando mi sentivo morire dentro.
Votai due o tre volte da tutti gli apparecchi con cui potessi votare, dovevo rendere il suo sogno realtà, o meglio dovevo far si che il suo sogno continuasse. Se lo meritava.
No, i vincitori non furono loro. Arrivarono terzi.Gli occhi di Harry  si fecero improvvisamente cupi quando il presentatore diede la notizia. Avrei voluto chiamarlo e supportarlo ma non era il momento più adatto, la puntata doveva andare avanti e non avevano nenachei cellulari vicino quando erano in  onda.
Anche se non avevano vinto, io sentivo che il loro sogno sarebbe continuto,i One Direction sarebbero rimasti insime.
La mattina seguente lo chiamai.
-Hazza, amore come stai?-
-Sto. Non so se pesare positivo in un primo momento mi è crollato il mondo addosso ma poi mi son ripreso e insieme ai ragazzi ci siamo dati forza.-
-Così devi fare. Il vostro sogno continuerà, se siete arrivati fin qui c'è un motivo.-
-Speriamo. Simon vuole parlarci, infatti fra meno di dieci minuti dovremo essere nel suo studio. Sono agitatissimo.-
-Stai traquillo. Sono sicura che vi darà una buona notizia. Lui crede in voi.-
-Bho, sono davvero confuso. Lui all'inizio ci disse che se non avremmo vinto non avrebbe firmato nessun contratto discogfrafico,non credo si rimangi tutto ora.-
-Chi lo sa! Grande Styles la fortuna è dalla tua parte in questo periodo e secondo me continuerà ad esserlo per molto.-
-Ci spero,scricciolo,ci spero.-
-Massì.-
-Ora devo andare amore. Fammi un in bocca al lupo.-
-No. Non ce ne è bisogno. Ti amo e credo in te, in voi.- Dissi chiudendo la telefonata.
Sentivo davero che Simon gli avrebbe dato una buona notizia.
HARRY.
Tremavo dall'agitazione, il futuro degli One Diection e quindi anche il mio dipendeva dalla decisione di quell'uomo. Colui che aveva creduto in noi sin dall'inizio, colui che c'era sempre stato, colui che non ci aveva mai illuso, ma allo stesso tempo ci aveva fatto sognare, colui che aveva reso possible il sogno chiamato One Direction, colui che mi ha fatto incontare delle persone fantastiche, che mi ha fatto diventare amico di quattro scemi senza i quali in questo momento non saprei come fare.
Entrammo  nella stanza. Tutta bianca, ben arredata. Ceravamo stati già un paio di volte durante il corso della trasmissione.
Cercavo conforto negli occhi dei miei quattro compagni ma nulla. Erano più agitati di me.
-Accomodatevi ragazzi.- Disse Simon non appena entrammo.
-Vi parlerò chiaro. Non voglio fare giri di parole vedendo anche che siete abbastanza agitati.- Continuò. Noi annuimmo.
-All'inizio avevo detto che senza la vittoria non ci sarebbe stato nessun cd, ma in queto momento sento che voi potrete andare lontano. Le vostre voci possono far sognare milioni di persone e di questo e ne avete avuto la conferma  in questi mesi. Perciò ci voglio provare. Voglio far continuare il vostro sogno perchè ve lo meritate, perchè so che non mi deluderete.-
In quel momento scoppiai a piangere. Non sapevo il perchè, ma erano lacrime di felicità. Io Niall, Lou, Zayn e Liam ci alzammo di scatto non appena finì di parlare e ci catapultammo su di lui togliendogli il respiro
Non ci credevo. Eravamo al settimo cielo.
Prma di farc uscire Simon ci disse che finchè non lo avremmo letto su qualche giornale o in quelche blog potevamo dirlo solo ai nostri familiari.
Fu difficile visto che in quel momento avremmo voluto predere un megafono e andare in giro per tutta Londra urlando che avremmo inciso un disco.
Decisi di chiamare Emi. Almeno a lei dovevo dirlo.
-Amore, amore, amore.- Dissi non appena alzò la cornetta.
-Inciderai un disco vero?-  Ma era vegente?
-Siiiiiii, ma tu come lo sai?-
-Sesto senso femminile (?) AHAHAHAHAHAH,serio, te lo avevo detto che vi avrebbe dato una buona notizia.-
-Ottiama direi. Sono dieci minuti che non la smetto di sorridere sembro un deficiente.-
-Più di quanto non lo sei già normalmente?- Disse sghigniazzando.
-Simpatica..-
-Quindi adesso tornerai?-
-Emm, non lo so. Credo fra qualche giorno. Ti farò sapere.-
-Okay,belo.-
-Ah, Emi non dire nulla a nessuno almeno finchè non lo vedi scritto su qualche rivista o altro.-
-Vabbene,ma perchè?-
-Bho, Simon vuole così.-
-Capito. Amore adesso chiudo fai gli auguri ai ragazzi da parte mia.-
-Oh yeahh!! Ciao Sistah.-
-Ciao fratello matto!!-
EMILY.
Mi era tornato il sorriso. Si, perchè se lui sorrideva lo facevo anche io. Il nostro motto era "U smile, i smile." Perchè ci era sempre venuto naturale.
E anche adesso era così. Quel sogno mi stava faendo diventare più sola, ma fino a quando vedevo il sorriso sulla sua faccia non m'importava.
 







*LOOK AT ME*
Bhè, che ne pensate?
La foto lì sopra è quella che io ho indentificato come
EMILY HOPE STYLES.
Corrisponde a quella che avevate immaginato voi?



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Capitolo 10
*** Ti faccio conoscere i ragazzi. ***


Era passata una settimana e di mio fratello neanche l'ombra. Mi chiamava una volta al giorno ma sempre molto frettolosamente a causa della sua agenda piena d'impegni.
Che palle.
La mia vita, se così si può chiamare tutta questa monotonia, continuava normalmente tra tagli, fumo e scuola.
A scuola andavo a bastanza bene, non eccellevo ma daltronde io non eccellevo in niente.
Un lunedì mattina, dopo appunto una settimana e un giorno dalla finale di XFactror, uscì di casa per andare a  scuola.
Zaino in spalla, felpa enorme, jeans a sigaretta e trainers. Una ragazza normale.
Avevo  le mie immancabili cuffie nelle orecchie e quella Malboro che mi stava distrugendo i polmoni.
Camminavo a passo spedito sempre a testa alta, con la musica al massimo nelle orecchie, non m'importava se la sentiva anche la gente che mi camminava vicino.
Tutto d'un trato una mano grande,rosea mi sfilo la cuffietta destra e siccome ero naturalmente sovrappensiero, sussultai al quel gesto e incotrai gli ochhioni verdi di mio fratello.
-Kepp holding on. Avril Lavigne.- Disse lui sofoggiando il suo bellissimo sorriso.
Annuì e mi buttai fra le sue baccia.
HARRY.
La sorpresa a Emi era fatta. L'avevo accolta fra le mie braccia. Volevo farla sentire protetta.
-Cucciolaaaaaa!! Niente scuola per te oggi.-
-Eh? Dici davvero?-
-Massì fanculo i libri. Oggi ti faccio conscere i ragazzi.-
-hjbsvchbfr T I A M O.- Disse scandendo bene quelle dolci parole.
-mmmhh io no ma non fa niente vero?-
-No, no.- Disse lei. 
Scoppiammo a ridere.
-Sali in machina che ti porto al loro albergo, è qui vicino.-
Allora ci andiamo a piedi.- Disse prendendomi per un braccio.
- Come desidera principessa.-
-Che fai mi prendi per il culo Hazza?!-
-Certo che no mia barbona!-
-Ok, così va meglio.- Disse ridendo.
-Quanto rimarrete?- Chiese tornando seria.
-Qualche giorno poi loro andranno a salurare le loro famiglie mentre io rimarrò ancora qui con te. Poi torneremo tutti e cinque a Londra.-
Lei annuì tirandosi ancora  più giù le maniche della sua felpona blu.
EMILY
-Arivatiii!- Disse lui davani all'hotel più lussuoso che c'era nel nostro piccolo paesino.
-Bhè fammi starada no?!- Dissi con tono scontato.
Entrammo all'interno mi fece attraversare tutta la Hole fino a farmi uscire dal'altra parte, dove vi era un giardino all'inglese immenso.
Il prato era basso e ben curato, di sicuro lo avevo tagliato da poco visto che l'dore si erba bagnata era ancora molto forte.
C'erano vari tendoni bianchi con all'interno poltrone e divanetti e noi ci diregemmo verso uno di quelli.
Appena entrammo quattro ragazzi davero troppo belli per essere veri si alzarono in piedi e si avvicinarono a noi due.
-Piacere Louis Tomlinosn, l'amore segreto di tuo fratello.- Disse il ragazzo con i capelli castani un pò arruffati e la voce delicatissima.
-Bhè non è poi tanto segreto visto che vi sfotte tutta l'Inghilterra.- Dissi ridendo mentre gli porgevo la mia mano.
-Io sono Liam Payne. Hazza ci parla sempre di te e non si sbagliava sei davvero bella.- Disse il ragazzo dal sorriso più dolce del mondo.
Arrossì vistosamente. Non ero abituata ai complimenti e mi mettevano in imbarazzo.
-Niall Horan, splendore!- Disse il biondino buffissimo metre addentava un muffin.
-Emily, sei tenero.- Dissi, quelle parole mi uscirono spontanee, era davvero tanto tenero.
-Zayn Malik piacere.- Disse porgendomi la sua mano un ragazzo alto, moro.
I miei occhi fissarono i suoi e i mio stomaco in quel momento era un pò in subbuglio.
-Emily Styles.- Dissi cercando si sfoggiare il mio miglior sorriso.
-Ok. Dopo aver fatto i cascamorti con mia sorella andiamo a sederci.-  Sbotto Harry.
-Che c'è Hazza,geloso?!- Lo sfottè Zayn.
-Si,si. Sono geloso. Lei è MIA. MIA. - Disse marcando la voce su "mia".
Scoppiammo tutti in una fragorosa risata.
ZAYN.
La sorella di Harry, Emily, era una bella ragazza. Gli assomigliava parecchio. Non era molto alta ma era magra e ciò la rendeva più slanciata.
Aveva un sorriso magnifico e degli occhi profondi ma un pò cupi, malgrado lei cercassedi non darlo a vedere. Io in queste cose sono bravo, riesco a capire immediatamente le persone anche solo guardandole negli occhi.
I suoi erano belli, grandi, di un verde tendente all'azzurro, ma c'era un velo di tristezza su di essi.
Parlammo un pò con lei e si dimostrò davvero una tosta. Rispondeva a tono a tutte le battute, era divertende ma anche profonda.
Non ti aspetti certi ragionamenti da una quindicenne, era in gamba.
LOUIS.
Emily?! Una forza della natura. E' spettacolare. Bella come il fratello, smpatica ma anche un pò acida. Non so perchè avolte le usissero quelle battute che potevano sembrare cattivema non lo erano. Lei era buona, solo un pò strana come persona. Ero sicuro che sare riuscito a conoscerla bene. Il suo carattere non era certo come quello del fratello, lui era sfaccito e lei timidissima, tanto chea volte poteva sembrare quasi maludacata ma non lo era affatto.
NIALL.
Era buffa e mi ha detto che sono tenero. Era dolce ma cnhe un pò acida. Credo debba essere una buona amica, proverò a fala aprire, Harry mi ha detto che è molto timida e chiusa come ragzza ma non mi ha spiegato bene il perchè.
LIAM.
Era arrossita al mio complimeto. Di ragazze così ne trovo sempre di meno, sopratutto da quando con i ragazzi facciamo parte del mondo della musica e quindi televisione e tante ragazze montate in cerca solo di un cazzo da succhiare. 
Lei aveva 15 anni e dimostrava 15 anni. Le quindicenni che avevo visto nell'ultimo periodo ne dimostravano trenta, perciò mi colpì molto. 
Era sempice  con quella sua felpona e le trainers. Come tutte le ragazze della sua età dovrebbero essere.


*LOOK AT ME*
Rileggendo mi sono accorta di alcuni errori di battitura
ma quel cazzone del mio pc non me li fa correggere (?)
spero si risolva.
Che ne pensate del capitolo?
I ragazzi hanno tutti una loro opininione
su Emily, Zayn l'ha già capita.
Ditemi cosa ne pensate altrimenti non aggiorno u.u
*E fu così che non aggiornò più.*

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Capitolo 11
*** Non è vero che nessuno ti può aiutare, perchè gli amici servono a questo Hope. ***


HARRY.
Emi aveva fatto amicizia con i ragazzi e dopo tanto tempo la vedevo ridere, davvero. Infondo l'ho sempre saputo che i miei amici sono un ottimo antidolorifico, con i loro sorrisi e con le loro battute, anche quelle più stupide mettono di buon umore, per me è così e a quanto pare anche per mia sorella.
Avremmo passata quei quattro/cinque giorni sempre insieme, avrei fatto conoscere ai miei amici Emily Hope Styles, quella figona di mia sorella, quella ragazza che sorride anche quando le crolla addosso il mondo, quella ragazza che ha superto di tutto ma che è ancora qui a pensare di essere un errore.
Ero sicuro che con loro si sarebbe aperta, avrebbe parlato, perchè di loro ci si può fidare veramente e, orrmai, Emily aveva imparato a riconoscerle le persone sin da subito. Nella sua vita non aveva incontrato molte persone "vere", a dir la verita non ne aveva incontrata neanche una e questa le aveva fatto perdere la fiducia nella gente, ma le aveva anche fatto imparare a capire la gente, così adesso sapeva subito se poteva fidarsi o no e di loro poteva fidarsi e lo sapeva.
EMILY.
Quei quattro ragazzi erano uno più bello dell'altro non solo fisicamente ma proprio come persone, Harry me lo aveva anticipato ma volevo "testare" perchè me ne intendevo di più.
Sentivo che sarebbe nata una bella amicizia, ma comunque anche se vedevo nei loro occhi purezza e semplicità avevo sempre la pura di rimarene delusa ancora una volta che mi bloccava facendomi perdere tutte le oppportunità più importanti.
Quella sera vennero tutti a casa di nonna, ordinammo le pizze, ci sedemmo tutti intorno al tavolo, mangiammo, ridemmo, scherzammo, facemmo gli scemi lasciandocci andare alle battute più squallide, proprio come si fa tra amici, tra veri amici. Quell'atmosfera mi piaceva, mi faceva stare bene, mi faceva sentire "abbastanza" come poche volte nella mia vita mi ero sentita. In quel momento la lametta e i tagli erano lontani deai miei pensieri, ed ero felice.
NIALL.
Quella ragazza mangia tanto. Ahahahah, è un portento. Abbiamo ordinato una maxi pizza e l'abbiamo finita in due, solo io e lei.
Passammo dai discrorsi seri a quelli più insensati che solo degli ubriachi avrebbero potuto fare ma noi non lo eravamo, non ancora almeno. Lei non beveva, noi eccetto Liam si, e ci eramo già bevute due birre ma reggiamo abbastanza bene l'alcol, che ancora non ci aveva fatto effetto.
ZAYN.
"Rideva, rideva a tutte le battute, anche alle più stupide, mostrava quei denti bianchi, dritti, quelle labbra perfette si inarcavano, i suoi zigomi puntavano verso l'altro e quegli occhioni si assottigliavano a due fessure mentre si teneva lo stomaco con una mano. Eh si, le battute di Louis e Niall facevano quest'effetto e su di lei era proprio bello."
Oddio, ma che sto dicendo? Questi pensieri?  
Uscii fuori a fumare, dopo meno di cinque minuti sentii una mano picchiettarmi sulla spalla, si scatto mi girai  e vidi Emi, quegli occhi..la vidi. 
-Hai d'accendere? Ho perso l'accendino.- Disse indicando la sigaretta che aveva fra l'indice e il medio della mano destra.
-Si,ecco.- Dissi porgendole l'accendino giallo fosforescente che avevo comprato a Londra prima di partire.
Accese la sua Malboro e si sedette sul muretto accanto a me lasciando le gabe penzoloni.
Fece due tiri, io la osservavo. Faceva uscire il fumo dalla bocca e alzava la testa verso il cielo, chiudendo gli occhi come se si volesse godere fino infondo quel momento.
-Da quanto fumi?- Dissi per rompere quel silenzio,anche se non era per nulla imbarazzante.
-Un  annetto. Tu?-
-Ammazza, hai iniziato da piccola!! Comunque da quasi due anni.- Dissi facendo un altro tiro anche  e puntando lo sguardo verso il parco di fronte casa.
Quando mi girai vidi Emily che si rifaceva la cpda. Aveva appena fiito la sua sigaretta e buttato il mozzicone per terra.
Mentre cercava di far convergere tutti i suioi folti capelli castani in quel codino blu le si alzò manica della felpa lasciando intravedere dei segni sul suo braccio.
Non si acoorse che la stavo guardando così incuriosi cecai di fissare meglio il suo braccio in modo da capire cosa avesse sul braccio e vidi dei tagli. Alcuni erano freschi, fatti da un giorno, altri vecchi, ormai cicatrizzati.
Emily si tagliava?
Si accorse che le stavo fissando i polsi non appena abbassò le braccia. Capii e sgranò che occhi probabilmente pregando che io non avessi visto nulla.
-Perchè lo fai?- Chiesi quasi sussurrando.
Ero spaventato.
-I-io..non dirlo a nessuno.- Disse lei evitando la mia domanda. Aveva la voce tremante ed aveva paura.
-Non credo che lo farò ma ti prego spiegami.- Dissi cercando di incontare il suo sguardo ma invano visto che i suoi occhi erano puntati verso il basso.
-Dimmi che non mi reputi una pazza, depressa.- 
-So che non lo sei. Non ci conosciamo da molto ma mi sono affezzionato a te, da subito ho capito che dietro a quel sorriso nascondevi qualcosa.-
Alzò la testa e mi guardò.
I suoi occhi cristallini stavano per bagniarsi ma no, deglutii rumorosamente e disse che anche se avevo intuito qualcosa non avrei mai potuto capire perchè le pazze come lei non le capiesce nessuno.
Si era definita pazza.
EMILY.
Mi aveva scoperto. Zayn mi aveva scoperto, e adesso?
Non sapevo che fare. Giustamente lui chideva spiegazioni ma io avevo paura a dargliele. Ero divisa in due, una parte mi diceva di dirgli tutto , di sfogarmi; l'altra mi diceva che infondo non lo conoscevo bene e anche se nei suoi occhi color nocciola vedevo sincerità con un pizzicò di preoccupazione, avevo imparato a non fidarmi mai fino in fondo dell persone.
-Vedi Zayn ho paura.- Dissi ad un  certo punto.
-Di cosa?-
-Di dirti perchè lo faccio.-
-Non lo dirò a nessuno Emi, stà tranquilla io voglio aiutarti.-
ZAYN.
Sorrise, un sorrso spento e rassegnato diverso da quelli che aveva fatto pochi minuti prima quando ridevamo con gli altri.
-Nessuno può aiutarmi e io ho ricevuto troppe deludioni per riuscere a fidarmi ancora delle persone.-
-Ti dimostrerò che con me potrai parlare e che non è vero che nessuno ti può aiutare, perchè gli amici servono a questo Hope.-
-Sarà che non ho mai avuto amici veri.-Disse scendendo dal muretto ed entrando dentro.
-Ah, comunque mi piace quando mi chiami Hope.- Disse quando era già vicno alla porta.
Sorrisi.
 
 
 

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Capitolo 12
*** Perchè lei aveva bisogno di una persona su cui contare. ***


Tornammo in hotel verso le due della notte e io mi fiondai nel letto, ero stanchissimo.
Mi rigiravo tra le lenzuola ma non riuscivo a prendere sonno. La mia mente mi riproponeva immagini stupende come gli occhi cangiani di Taylor, il suo sorriso, il suo carattere forte. Sorridevo pensando a quanto fosse bella quella ragazza. Ma dopo quella sequenza di immagini meravigliose riapparve quel polso  tagliato. Perchè? Cosa la spigeva a farsi del male? Non riuscivo davvero a capire. E' vero, aveva avuto una vita difficile con la perdita dei gentori, lontananza del fratello,ma ricorrere all'autolesionismo era davvero tanto.
Avevamo poco tempo per stare lì e di conseguenza non potevo pretendere che Emily mi dicesse i suoi problemi conoscendomi ancora così superficialmente, visto che non aveva detto nulla neanche a Harry, anzi cercava di nasconderglielo. Ma avrei fatto il possibile.
EMILY.
Il mio sorrsiso era svanito e la voglia di farmi ancora del male tornò. Zayn aveva scoperto tutto e io mi sentivo una miserabile. Di sicuro mi aveva preso per una matta, speravo almeno che non dicesse nulla a nessuno, che non mi umiliasse.
Sarebbe stato faticoso reggere il suo sguardo nei giorni seguenti, già lo sapevo.
Voleva sapere, e lo capivo. Vedevo nei suoi occhi sincerità voglia di aiutarmi, ma io non potevo essere aiutata.
Aprirmi con una persona mi riusciva difficile dopo tutte le delusioni. Dopo tutte le prsone false e opportuniste ch avevo incontrato nella mia vita. Non credevo che ci fossero persone disposte a stare con me senza avere un doppio fine, o senza deridermi alle spalle. Avevo paura.
Anche se qualcosa mi spingeva a parlare con Zayn, come con gli altri ragazzi, erano dolci e gentili e credevo che non nascondessero nulla; ma meglio non fidarsi troppo.
Harry andò a coricarsi nella sua stanza e io nella mia. Appena entrata misi le cuffie e sbottai in un pianto liberatorio, ero troppo tesa dopo la conversazione con Zayn.
Mi avvicinai alla scrivania e presi quelle forbici verdi, con la lama affilata.
Ormai ci ero abituata. Erano quattro mesi che avevo iniziato a tagliarmi e di ferite ne avevo medicate tante.
Dopo aver completato la mia "operazione" mi misi sotto le coperte sperando di riuscire a dormire; i pensieri erano a migliaia ma per fortuna il bruciore che mi procuravano quei tagli ai polsi li offuscava, in parte.
HARRY.
La mia piccola si era divertita ieri, anche se quando andò a letto aveva gli occhi tristi.
Aprii la porta della sua camera con molta delicatezza e mi accucciolai nel letto accsnto a lei.
Aveva il sonno pesante e non se ne sarebbe accorta.
Dopo meno di quindici minuti mi tirò uno schiaffo invontario e il suo polso arrivò sulla mia faccia.
Ma era bendato?
-Emily ti svegli? Sono le undici e mi hai appena schiaffeggiato.- Dissi con il tono di voce abbastanza alto in modo da non dovermi ripetere.
-Shii,shii. Sonfo sfeglia.- Disse con la voce impastata dal sonno e la guancia spiacciacata sul cuscino.
Iniziai a farle il solledico,lei aprì gli occhi e ridendo imprecava, odiava quando le facevano il solledico. 
Smisi e anche io ridendo  mi misi a gambe incorociate sul letto, lei fece lo stesso.
-Perchè hai i polsi bendati?- Le chiesi tornando serio.
Fece un movimenton istintivo e li nascose fra le gambe.
-P-perche ieri sera sono scivolata nella doccia e mi sono tagliata con il rasoio che era li vicino.- Disse. Mentiva.
-Emliy Hope Styles per quanto tempo ancora hai intenzione di metirmi?-
-E' la verità.-
-No,non lo è.-
-Sono tuo fratello, parla. Che ti è successo hai polsi?-
-Non posso Haary, no. Lo faccio per te!- Disse scappando.
EMILY.
Prima di uscire dalla stanza afferrai il pantaloncini e la maglietta che erano poggiati sulla sedia accanto alla porta.
Corsi velocissima per tutte le scale, rischiando di cadere tanto era la foga di andare lontano da Harry. 
Scappavo perchè avevo paura di deluderlo, di fargli del male. Non se lo meritava.
 Correvo a piedi scalzi sull'asfato, il sole di maggio mi illuminava la faccia e il vento mi tirava i capelli indietro asciugandomi le lacrime.
Non avevo una meta ma mi ritrovai difronte all'hotel dei ragazzi. Mi fermai di colpo rendendomi conto del posto in cui i miei piedi mi avevano condotta.
Dovevo entrare?
Massì, tanto peggio di così non poteva andare. Al massimo mi avrebbero sputtanato a tutto il mondo o sarebbero scappati lontano da una pazza come me.
Ci volevo provare. Anche perchè non avevo altra scelta.
Entari e alla reception chiesi della stanza dei One Direction. 
Quella donna mi guardò perplessa, in effetti avevo dei pantaloncini e una maglietta un pò troppo leggeri per le temperature primaverili inglesi e poi ero senza scarpe. Le occhiaie erano di sicuro ben visibili e anche gli occhi rossi e gonfi.
-Se non vuole dirmi dov'è chiami e dica il mio nome. Sono Emily Styles, Emily Hope Styles.- Dissi spazientita, gli sguardi di quella donna bionda sulla trentina mi stavano mettendo in soggezione.
Così fece, chiamò e poco dopo mi disse il piano e il numero della stanza dei ragazzi.
Corsi su per le scale,e non appena arrivai difronte la loro stanza, facendo un respiro profondo, bussai. 
Il mio piccolo pugno aveva fatto un rumore impercettibile forse perchè in me c'era ancora una parte che sperava non mi aprissero, che non sentissero.
Ma non  fu così, la porta venne aperta da Louis, io mi ci fiondai dentro senza neanche chiedere permesso e senza dire buongiorno.
Mi guardarono stupiti, dovevo avere davvero un'aspetto orribile.
-Che cos'è successo?- Chiesero Niall e Liam contemporanenamente.
Louis era ancora con la porta apera e gli occhi sgranati.
Zayn fece scivolare lo sguardo sui miei polsi e vedendoli bendati capii.
Si avvicinò a me mi accolse in un abbraccio.
Iniziai a piangere cosa che non avrei assolutamente voluto fare. 
ZAYN.
Entrò Emily in stanza, aveva gli occhi rossi e un aspetto da barbona.
Guardandole i polsi capii che l'aveva rifatto. L'abbracciai e scoppiò a piangere.
-Shh,tranquilla.- Le sussurravo lasciandole piccoli baci fra quei capelli setosi e stringendola sempre più forte a me, per farle capire che si poteva fidare. Perchè lei aveva bisogno sopratutto di questo, una persona su cui contare.
I ragazzi mi guardarono stupiti e io feci segno con il labbiale di uscire. Tentennarono ma poi aprendo la porta, facendo meno rumore possibile, andarono via.



*LOOK AT ME*
Spero davvero di non avervi deluso.
Fatemi sapere cosa ne pensate è importante.
GRAZIE
A CHE LA RECENSISCE:)
A CH L'HA INSERITA FRA LE PREFERITE O FRA LE SEGUITE:)
GRAZIE ANCHE  HI LEGGE SILENZISAMENTE.
Un bacio. <3

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Capitolo 13
*** Voglio morire. ***


La cullai fra le mie braccia per una decina di minuti quando, volonatariamente, si staccò da me e mi guardò fisso negli occhi.
Dio quant'era bella. Aveva quelle iridi chiare, cristalline,di un colore non ben definito tra l'azzurro e il verde che le rendevano ancora più uniche e belle.
-Scusa.- Disse in un sussurro mentre ancora mi guardava negli occhi.
-Sono qui. Parlamene se ti va..- Dissi strofinando la mia mano sul suo braccio come per farla riscaldare.
Annuì veemente e ci accomodammo sul letto, a gambe incrociate, uno di fronte all'altra. Le persi le mani fra le mie, lei diglutì e iniziò a parlare.
-E' andato tutto a puttane e l'unico modo che ho per sfogarmi è il sangue, i tagli. Lo so, faccio schifo, sono una miserabile perchè potrei trovare mille altri modi per sfogare la mia rabbia e il mio dolore ma mi rifugio nella potenza di una stupida lametta.- Dai suoi occhi ricominciarono a scendere alcune lacrime. Gliele asciugai con una dolce carezza.
-Harry stamattina ha notato i polsi fasciati e mi ha chiesto una spiegazione ma sono scappata via perchè non voglio ferirlo, starebbe troppo male se sapesse che mi taglio. Già è preoccupato per il fumo, non merita tutto questo.- Continuò.
-Tu neanche.- Dissi io convinto.
-Tu neanche meriti questo dolore, non c'è ragione per cui tu debba soffrire. Da adesso ci sono io, i ragazzi, noi ti vogliamo bene. Lo so che ti è difficile crederci visto il tuo passato ma noi vogliamo starti accanto.- Continuai.
-Vedi Hope..-Sorrise.
-Io prima di incontrare gli altri della band avevo solo due amici. Potevo fidarmi solo di loro, passavo le mie giornate solo con loro perchè anche a me gli altrri mi avevano deluso. Ci sono le persone vere Emi, quelle che non hanno doppi fini, quelle che vogliono starti accanto perchè ti vogliono bene. Io, Lou, Niall e Liam siamo fra questi.-
NIALL.
Eravamo rimasti dietro la porta e si, avevamo origliato ma non perchè eravamo degli spioni, semplicemente perchè lo stato in cui era Emily ci aveva fatto preoccupare.
Abbiamo sentito che si tagliava, era un'autolesionista e Zayn,non so come, lo sapeva già.
Avevo le lacrime agli occhi metre sentivo il suo racconto, mi sfuggì qualche parola ma la meno rilevante, visto che riuscì comunque a capire ciò che le stava succedendo. 
Ci lanciavamo sguiardi spaventati e tristi con i ragazzi mentre eravamo intenti a seguire il filo del discorso tra lei e Zayn.
Ad un certo punto entrammo e ci fiondammo su Emi, la stringmmo tanto forte che credo le sia mancato il respiro.
Poi ci fermammo a parlare un pò con lei, la rassicurammo dicendole che non la credevamo matta e che la capivamo ma che le volevamo darle una mano perchè per noi era diventata importante, che anche se in poco tempo la sentivamo come una sorella.
EMILY.
Pian piano iniziai a fidarmi di loro, li vedevo davvero sinceri. Quella chiaccherata mi fece bene, mi sentivo più libera. Avevo raccontato del mio "segreto" a qualcuno che non fosse il muro bianco della mia camera; e mi sentivo più sollevata.
Louis si offrì per cambiarmi le bende e medicarmele, disse che lo sapeva fare perchè nella sua vecchia scuola gli avevano fatto fare un corso per inferimieri.
Mentre medicava le mie ferite sentimmo bussare insistentemente alla porta.
Liam si alzò e senza troppa fretta andò ad aprire. Era Harry che senza salutare entrò in camera chiedendo di me, dicendo che ero scappata.
Qunado si calmò e si accorse che ero sul letto davanti a lui si catapultò su di me stringendomi forte.
Staccandosi lasciò ricadere lo sguardo sui miei polsi che privi di bende lascivano vedere benissimo tutti i tagli, sia quelli più recenti che quelli di vecchia data.
Sbiancò.
-Che cosa sono quelli?- Disse con un fil di voce puntando il dito sui quelle linee rossicce.
Nessuno rispose. Il mio cuore aveva preso a battere velocissimo e non sapevo cosa fare. Volevo urlare, piangere, scappare, nascondermi, ma me ne stetti li ferma senza battere ciglio,cercando di non respirare per la paura, l'ansia.
-EMILY PERCHE' NON MI HAI DETTO CHE TI TAGLI? PERCHE' LO FAI EMI,PERCHE'?- Urlò talmente tanto forte che era diventato bordeux in viso. 
Io volevo morire.
Tirò un calcio al piede del letto facendomi sussultare. 
I ragazzi erano stupiti dalla reazione dell'amico.
-Non è possibile,non è possibile!!- Disse mettendosi le mani fra i boccoli. In quel momento mi accorsi che le sue guancie erano bagnate da alcune lacrime.
Ero una cretina che per sentirsi meglio faceva stare male gli altri. Harry non doveva piangere per colpa mia. Non doveva soffrire a causa mia. Io dovevo scomparire per lui. Quelle lacrime mi uccisero. Furono una coltellata dritta al cuore. Non ce la potavo fare.
Zayn e Louis si accorsero che la situazione stava diventando pesante,si alzarono di scatto portando fuori Harry.
LIAM.
Hazza aveva avuto una reazione esagerata che stava facendo star male Emily. Ce ne accorgemmo tutti e quattro. Louis e Zayn uscirono fuori dalla camera con Harry per farlo calmare e ragionare, se fosse rimasto solo altri dieci minuti Emily sarebbe crollata davento ai suoi occhi.
Non appena Zayn si chiuse la porta alle spalle strinsi Emi in un abbraccio, dopo poco che eravamo stetti sentii il suo corpo appesantirsi sul mio,la staccai da me e cadde a peso morto sul letto. Era svenuta.
Chiamai Niall che era andato in bagno dopo essere rimasto sconvolto dalla scena di Harry.
Accorse subito. Cercammo di rianimarla.
-Adesso cosa facciamo?- Chiesi io con le mani fra i capelli. Ero spaventato.
-Perndi due cuscini e mettiglieli sotto i piedi, io vado a predere dell'acqua.- Mi ordinò.
Feci tutto quello che mi chiese. Le alzai la testa per farla bere e vidi che con molta calma cercava di aprire gli occhi.
Dopo che si fu ripresa un pò scoppiò in lacrime, noi l'abbracciammo.
-Voglio morire.- Sussurrò sperando che non la sentissimo ma non fu così.



*LOOK AT ME*
Non è eccezionale, anche io mi aspettavo qualcosa di più (?)
Voi che ne pensate?
GRAZIE SEMPRE A:
CHI RECENSISCE,
CHI SEGUE O PREFERISCE
E CHI LEGGE IN SILENZIO.
Un bacio, Fra. <3

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Capitolo 15
*** Non sei nata per sperare di morire,sei nata per vivere,per goderti tutto al meglio. ***


ZAYN.
Facemmo uscire fuori Harry,Lou gli aveva messo una mano sulla spalla come per confortalo e io ero qualche passa dietro di loro. Nessuno parlava.
-Ci lasci soli,per favore.- Chiesi gentilmente a Louis, che annuì e si allontanò.
Io e Harry ci dirigemmo in silenzio verso la terrazza. Non appena arrivati lui si appoggiò alla ringiera del balcone e guardo in basso, fissando il vuoto.
-Devi capirla Hazza..-  Sussurrai piano.
-P-perchè? N-non ha senso che faccia queste cose, ci sono io.-
Alzai il sopracciglio.
-Harry,tu non sei così presente, ma non per questo devi fartene una colpa. Lei vuole che tu viva il tuo sogno.-
-Allora perchè sta male?-
-Sono periodi, non ha molti amici, ha perso i genitori e adesso ti sente lontano.-
Ricominciò a piangere. Non lo avevo mai visto così avvilito e distrutto.
-Sono incazzato cazzo!- Urlò ad un certo punto.
-Perchè?- Chiesi perplesso.
-Me lo doveva dire, io sono suo fratello e ho il diritto di sapere tutto. T U T T O.- Scandì bene l'ultima parola.
-Harry,no. Stai esagerando. Prima  si stava sentendo male, dopo aver visto la tua reazione,te ne rendi conto? Lei ci sta male, sta male perchè sa che tu te ne farai una colpa quando non ne hai, e tu non dovresti darle contro semplicemente perchè non te lo ha detto. Non è facile.-
-Ma prima mi diceva tutto. Eravamo una cosa sola, ed ora? Dove siamo andati a finire? Tutta quella fiducia,dov'è?-
-Lei si fida ancora di te. Non te lo ha detto perchè ti vuole troppo bene per farti soffrire, me lo ha confessato poco prima che arrivassi tu. Dovresti starle accanto il più possibile senza farle pesare il fatto che si è tenuta tutto dentro, perchè è normale. Ma sopratutto non rinunciare a vivere il sogno perchè è di questo che ha paura.-
Fece un grosso respiro e chiuse gli occhi.
-Ho paura. E' tutto troppo,troppo grande di me.- Disse.
Lo abbracciai forte.
-Hey amico ci siamo noi che ormai vi amiamo a tutti e due come  fartelli. Devi solo starle vicino, non è difficile.-
-Devo scusarmi, devo abbracciarla. Andiamo?-
Annuì e tornammo dentro.
EMILY.
Sussurrai quel "voglio morire" perchè mi usciva dal cuore, ma speravo che nessuno lo sentisse, si sarebbero preoccupati per niente. 
Liam strinse la presa su di me, mi sentivo protetta. In tutto quel dolore mi scappò un sorriso.
-Ti prego,no. Ci sono io,noi. Abbiamo bisogno di te.- Disse dopo poco.
Aveva sentito.
Mi staccai e lo guardai fissa.
-Non servo a molto Payne,perchè avreste dovuto avere bisogno di me?- 
-Dici davvero? I tuoi occhi, il tuo sorriso, la tua voce, TU. Tu Emily,tu sei importante, non sei nata per sperare di morire, sei nata per vivere, per goderti tutto al meglio, cose belle e cose brutte. Le cose brutte le hai già vissute, ora solo cose belle. Ci siamo noi cucciola tranquilla.- Mi abbracciò,mi commossi.
-E poi Harry ci ha detto che sai suonare bene la chitarra e anche la batteria e io vorrei davvero sentirti suonare Styles, magari potresti far parte della band di supporto dei One Direction.- Disse Niall che si era goduta la scena seduto in un angolo mentre mangiava un panino.
Lo guardai confusa e poi sorrisi.
-Voglio dire, Josh si sente solo,avrà bisogno di un aiutante no?- Disse guardando Liam che fece cenno di si con il capo.
Qualcuno aprì la porta. Vidi Harry superare Zayn che era davanti a lui e fiondarsi su di me.
Mi mancò il respiro. Mi strinse forte.
-Ci sono,io ti starò accanto. Scusa se ho reagito male. Ti amo.- Mi sussurava nell'orecchio io sorridevo pur avendo la guancia completamente bagnata dalle lacrime. Gli accarezzavo i capelli,giocando con i boccoli.
LOUIS.
Ero andato a fare una passeggiata dopo che Zayn mi aveva chiesto di restare solo con Harry e quando tornai in camera trovai i due fratelli che stavano per tornarnare a casa. Sorridevano, quindi probabilmente si era aggiustato tutto. Mi sarei fatto raccontare quello che era accaduto dai ragazzi.
-Secondo me dovrebbe venire in tour con noi.- Disse Liam.
-Già anche secondo me,ho paura a lasciarla sola. Sta male.- Concordò Niall.
-Per me andrebbe benissimo, infondo a solo bisogno d'affetto.- Dissi.
Zayn non parlava. Era affacciato alla finestra e fumava. Ero sicuro che avesse sentito tutta la conversazione quindi gli chiesi se per lui andava bene.
-Si. Io,bho. Le emozioni che mi suscita quella ragazza sono assurde, non le ho mai provate. Ho quasi paura.- Rispose.




*LOOK AT ME*
Scusate per il ritardo ma quest'anno ho gli esami e quindi
non ho molto tempo libero a disposizione almeno fino
alla fine di giugno D:
Cercherò comunque di aggiornare e di fare del mio meglio:)
Voi mi ripagate con qualche recensione? *Faccia da cucciolo*
Infondo vi chiedo solo di esprimere la vostra opinione!!
Adesso vado baciii <3 <3

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Capitolo 16
*** Ero felice, quella felicità che non provavo da troppo,troppo tempo. ***


HARRY.
Tornammo a casa dopo che avevamo chiarito tutto e che lei era tornata a sorridere, di quei sorrisi veri,sinceri, che facevano star bene anche me.
Ci coricammo insieme nel mio letto, abbracciati stretti. Lei si addormentò quasi subito io rimasi immerso nei miei pensieri fino a tardi. 
Volevo averla con me, volevo proteggerla da tutto ciò che potesse fargli del male e in questo caso avo capito che era lei stessa. Perchè lei si faceva male da sola e dovevo aiutarla a passare meno tempo possibile sola. Pensare le fa male e più è in compagnia meno lo fa.
Adesso ha finito la scuola quindi, chiedendo il consenso ai ragazzi potrei portarla a Londra con me almeno per questi tre mesi e dopo si vedrà. Fra meno di un anno diventerò anche maggiorenne quindi potrò prendermela in affido e tenerla sempre come, malgrado gli impegni lavorativi.
Mi addormentai stanco, assorto da tutti questi innumerevoli pensieri.
EMILY.
Il giorno seguente mi sevegliai,ero felice. Quella felicità che forse non provavo dai cinque o sei anni. 
Mistesi su un fianco e guardai Harry dormire. Era tenero il mio fratellone. 
Il bene che provavo nei suoi confronti è qualcosa di davvero inimmaginabile, era un pozzo senza fondo, da qui si spiega tutta la mia paura di perderlo.
Presi ad accarezzargli i boccoli come farebbe una mamma con i figlio neonato. Aprì gli occhi lentamente, mi guardò,sorrise.
-Buongiorno scricciolo;)- Disse.
-Giorno Hazza.- Sorrisi.
- Se ci alziamo possiamo andare a fare colazione al bar e poi raggiungere i ragazzi in albergo.-
-Si,certo. Harry e mezzogiorno. Al massimo andiamo al ristorante.- Risposi ridendo.
-Sei seria? Mezzogiorno?- Disse drizzandosi di scatto e voltandosi verso il comodino per guardare l'orario sul cellulare.
-Seria,seria.- Dissi scendendo dal letto e dirigendomi verso il bagno della sua stanza.
Aprì l'acqua e mi fiondai sotto la doccia,stranamente canticchiai. Facendo sciovolare via tutti i pensieri negativi,lasciando spazio solo alle cose belle.
Mio fratello entrò nel bagno. Tra noi la parola pudore era inesistente.
Da piccoli facevamo la doccia insieme, cos'era cambiato? L'età? Ebbè,tra fratelli il rapporto non cambia, potrò avere anche un marito e dei figli ma lui rimarà sempre il primo maschio, dopo mio padre, ad avermi visto nuda, sia a cinque anni che ha quindici.
Si lavò a pezzi e quando uscì dalla doccia mi porse l'asciugamano.
-Mi aiuti a scegliere i vestiti?- Chiesi mentre mi avvolgevo quel telo di spugna sulla pelle bagnata.
-Con piacere sorellina.- Rispose uscendo dal bagno e avvicinandosi all'armadio.
-mmmhh. Questa!-Disse dopo qualche minuto indicando la maglietta a maniche corte della starbucks.
-Yeah. Me gusta. Metto i pantaloncini e sono pronta.- Dissi mentre infilavo la maglietta.
Lui aveva appena finito di indossare  una bellissima maglia grigia con la scritta "Abercrombie" in bianco e i suoi soliti jeans.
Uscimmo di casa.
-Facciamo così. Ora andiamo dai ragazzi e poi vi porto tutti in  un bel ristorante. Okay?- Disse mentre camminavamo uno accanto all'altro sul marciapiede vicino casa.
-Perfetto.- Sorrisi.
ZAYN.
La conversazione della sera prima finì con quella mia affermazione. Uscì dalla stanza per paura delle domande, a cui non avrei saputo risponere,dei mei amici.
Qualcuno bussò alla porta della nostra stanza, aprì e vidi Emily più bella che mai.
Perchè? Semplice. Sorrideva. Il suo sorriso era sincero e fottutamente bello, cazzo. Da provocarmi una strana sensazione nello stomaco, farfalle mi pare che si chiamino.
-Buongiorno principessa.- Mi venne spotaneo chiamarla così anche se Harry stava tentando di fulminarmi con lo sguardo.
Lei mi abbracciò e mi stampò un bacio sulla guancia. Lo stesso fece con gli altri tre.
-Ragazzi tutti al ristorante oggi. Offro io.- Disse Hazza.
-Graziè bro!.- Dicemmo quasi in coro mentre ci chiudevamo la porta della stanza alle spalle.
LOUIS.
Gli altri camminavano dietro di noi, scherzando con Emily.
Harry ed io,qualche passo più avanti,parlavamo.
-Ho pensato una cosa..- Dissi ad un certo punto.
-Dimmi amico..-
-Emi ha finto la scuola giusto?-
-Certo.- Rispose perplesso.
-Bene,che ne diresti se la portassimo con noi a Londra per qust'estate.-
Hazza sorrise. Un sorriso che mostrava tutti i suoi trentadue denti perfetti.
-Lou volevo chiederti la stessa cosa. A volte penso che tu mi legga nel pensiero!.- Esclmò lui.
-Davvero? Ma io leggo nel pensiero, è il mio piccolo segreto. Sono un maghetto,in realtà.- Disse vantandomi come uno stupido.
Scoppiammo a ridere entrambi.
-Hai ragazzi va bene?- Chiese tornando serio.
-Benissimo, ne abbiamo parlato ieri sera.-
-Perfetto. Entro oggi glielo comunicheò. Ne sarà felicissima, ne sono sicuro.-





*LOOK AT ME*
Lo so, ho tardato e vi chiedo scusa:(
ma sono iniziati gli esami e sono stata molto impegnata.
Spero che questo capitolo vi piaccia almeno un pò.
Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando uu
GRAZIE SEMPRE A TUTTI.
CHI RECENSISCE,
CHE PREFERISCE O SEGUE
E ANCHE A CHI SI LIMETA A LEGGERE IN SILENZIO.
Un bacio. Fra <3

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Capitolo 17
*** Pronta per una nuova vita? ***


Quattro giorni dopo...
EMLY.
-Hazza le mie valigie?- 
-La prima è già i macchina, adesso vado a prendere la seconda.-
-Gracias fratellone.- Dissi facendo una faccia da cucciola e controllando i  messaggi sull'iphone.
Ce ne era uno da parte di Niall.
"Ehi piccola, felice di raggiungerci a Londra? Spero di si, io lo sono tanto. Sei davvero una persona magnifica,ricordalo. Ah, avvisami quando arrivate. Bacio. xx"
Sorrisi. Quanto potevo volergli bene? Tanto,tanto.
"Ehi vita mia,grazie di tutto. Io sono più che felice di venire a vivere a Londra con voi e,si ok appena arriviamo ti mando un messaggio. Kiss,kiss. xx"
Gli risposi e misi dentro la borsa il cellulare.
Mi sentivo bene, in pace con me stessa sopratutto.
Il giorno prima ero andata anche a fare un pò di shopping con Harry e adesso indossavo un bellissimo vestitino con un motivo floreale e lo sfondo blu, consigliato da mia fratello.
Lui aveva comprato le solite magliette e giacche di cui va pazzo.
-Allora sei pronta?- Chiese aprendo lo sportello della sua nuovissima auto.
-Pronta.- Dissi sfoggiando il mio miglior sorriso. "Pronta per iniziare una nuova vita." Mi ripetevo dentre di me.
Durante il viaggio parlammo del più e del meno, dei progeti che lui con la band avevano per l'estate e dei miei prgetti, del tutto inesistenti.
Non appena mi accorsi che eravamo arrivati all'entrata di Londra presi il cellulare e mandai il messaggio al biondo, scrivendogli che dopo un ora circa saremmo arrivati a casa.
Mio fratello mi aveva detto che per adesso vivevano tutti insieme in una casa grandissima, ma che avevano intenzione di prenderne una ciascuno e di vivere separatamente, magari con le fidanzate.
NIALL.
Avevamo preparato striscioni, musica e qualcosa da maniare per l'arrivo di Emily a casa nostra. Volevamo farla sentire amata e ben voluta e quindi organizzare quella mini festicciola di ben venuto ci sembrava l'idea migliore.
Non invitammo nessuno se non Jonh, Josh e Stan, a Emily avrebbe fatto sicuramente piacere conoscerli.
Ero quasi elettrizzato all'idea di Bella in casa con noi. Era l'unica femmina e tra me suo fratello e gli altri l'avremmo straviziata.
Sentimmo le chiavi girare nella toppa e feci segno agli altri di nascondersi su per le scale.
Volevamo farle una sorpresa.
-Ehi, oh ma qui non c'è nessuno?- Chiese Harry entrando in casa, non l'avevamo avvisato della sorpresa.
-Vabbè dai, fa niente. Mi accompagni su a lasciare le valige in camera?- Chiese la piccola Emi.
-Certo.-
In quel momento con il telecomando accessi lo stereo, loro si guardarono, avevano una faccia mista tra lo stupito e lo spaventato. Come al solito rovinai tutto perchè guardardandoli  scoppiai in una fragorosa risata. Così dovemmo sacendere tutti giù per le scale e fiondarci fra le braccia dei due fratelli che erano sollevati nel vedere che in casa non c'erano fantasmi.
-Amico mi hai fatto spaventare!- Disse Harry ridendo.
-Era quello il mio intento.- Dissi poggiando la mia mano sulla sua spalla.
Vidi Emi che prlava con gli altri, così mi avvicinai e le presentai Jonh, Josh e Stan.
-Josh lo sai che lei è una bravissima batterista?- Disse Liam facendola arrossire.
-Non è vero, me la cavo.- Disse lei molto modestamente.
-Ma lo sai che tuo fratello e i suoi amici hanno una bellissima stanza insonorizzata con anche una batteria, dove a volte veniamo a provare?- Le chiese Josh.
Lei fece cenno di no con la testa.
-Bhè, allora se posso..- Chiese a Louis, che gli fece cenno di si, porgendogli le chiavi.
-..ti accompagno li dentro, voglio proprio sentire come te la cavi.- La prese per mano e iniziarono a salire le scale.
Hazza se ne accorse e mi venne vicino.
-Ehi, dove vanno mia sorella e Josh? Perchè le tiene la mano?- Mi chiese con fare inquisitorio.
-Tranquillo amico, la sta portando nella stanza "della musica" a provare la batteria.- Lo rassicurai io.
Mi liquidò con un -Ah- non molto convinto per poi avvicinarsi a Louis e parlare di altro.
ZAYN.
Non capivo cosa provavo per Bella, era un sentimento strano che non avevo mai prvato prima, non ero sicuro fosse amore, mi ci sarebbe voluto del tempo per capirlo ed er tranquillo perchè avevo lintera estate davanti.
Salì al piano i sopra con Josh, si tenevano per mano e m'invase un pizzico di gelosia che mi fece sorridere, non mi sentiv così da tanto, o forse non mi ero mai sentito così.




*LOOK AT ME*
Non ho tardato molto,vero?
Quindi mi merito qualche recensione?
Dai su, vi chiedo solo un piccolo parere,
mi rendereste davvero felice e sopratutto motivata a continuare.
Spero che questo capitolo vi piaccia, anche se sono
consapevole che è un pò corto.
GRAZIE COME SEMPRE A TUTTI.
Un bacio. <3

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Capitolo 18
*** Come poteva un essere umano fare tanto male solo per divertimento? ***


*LOOK AT ME*
ATENZIONE GENTEEEE!!
Allora, questo capitolo è un pò particolare perchè vi è 
una scena abbastanza cruda e violenta,
se siete deboli di cuore e sopratutto di 
stomaco evitate di leggerla ma vi avverto che è il capitolo
che darà poi inizio a tante tante vicende uu
Spero che sia di vostro gradimento,
con questo,più che con gli altri ci tengo a sapere
il vostro parere e quindi sarei davvero
felice se mi laciaste una recensione.
Vabbè adesso vi lacio leggere uu














EMILY.
I giorni passarono ed era quasi un mese che ero a Londra, i ragazzi avevano continuato a lavorare, provare,fare concerti ma non mi lasciavano quasi mai sola, li adoravo.
Avevo stretto amicizia con Josh era davvero simpatico e poi condividevamo la stessa passione per la batteria, spesso ce ne andavamo nella "stanza della musica" come la chiamavano i ragazzi, e suonavamo per ore.
Con Niall invece il rapporto si fece sempre più forte, sapeva starmi vicino, coccolarmi e farmi ragionare quando ne avevo bisogno, sapeva farmi ridere a crepapelle; cioè, con lui era una risata continua, è un tipo abbastanza iperattivo, in sua compagnia chiunque si divertirebbe.
Liam era il "Daddy" come lo chiamavano le fans,lui era protettivo nei confronti di tutti, doveva avere sempre tutto sottocontrollo ma sapeva divertirsi, quando iniziava a fare lo scemo non la finiva più.
Louis era diventato il migliore amico di mio fratello, ricordo che le fans iniziarono a inventare storie sul loro conto, dicendo che in realtà erano fidanzati e robe varie, e a me davano un pò fastidio, non perchè avessi qualcosa contro gli omosessuali ma mi dispiaceva per tutte le ragazze con  cui mio fratello o Louis provavano a frequentarsi perchè venivano insultate e chiamate "copertura", ma anche questa mi passò dopo poco, anche perchè ne Lou, ne Harry ci davano peso.
Louis era una persona fantastica, apparentemente anche lui iperattivo ma disponibile  a fare il serio e ad ascoltarti qualora ne avessi bisogno,era magnifico stare in sua compagnia.
Zayn. Eh, Zayn. Non so bene cosa fossimo, non eravamo amici, ma nenanche fidanzati, ci volevamo più che bene e forse io lo amavo, ma non ero sicura, avevo paura, non so bene di cosa ma avevo paura. Lui era un tipo strano, un pò misterioso, chiuso ma allo stesso tempo molto dolce e affettuoso, in particolare nei miei confronti.
Mio fratello era sempre mio fratello. Avevamo ripreso a parlare di più,come facevamo un tempo. Dormivamo nella stessa stanza e di notte facevamo le partite alla play,quando non avevamo voglia di dormire,con lui sembrava essere tornato tutto come prima.
I tagli erano un ricordo, non tanto lontano ma un ricordo. Il fumo no, era sempre presente, capace di farmi svagare e mandar via i brutti pensieri, di lui non avrei fatto a meno tanto facilmente.
Una delle tante sere di fine giugno i ragazzi mi lasciarono sola in casa, dovevano andare ad una festa e Paul, la loro nuova guardia del corpo, non voleva che andassi con loro, perciò ero stata costretta a rimanere in casa. Ciò non mi dispiaceva, perchè non stavo "sola con me stessa" da un bel pò di tempo e tutto ciò mi mancava.
Quella sera indossavo un vestino largo di seta, verde e delle ballerine abbinate. Passai la prima parte della serata stesa sul divano con la tv accesa e il pc sulle gambe ma poi annoiata uscii di casa verso le undici,era tardi ma i ragazzi non sarebbero tornati prima delle due e mezzo\ tre.
Harry mi chiamava ogni ora per controllare la situazione, il nostro quartiere era abbastanza sicuro, non capivo perchè lo faceva.
Abitavamo a nord di Londra, uno dei post più cool della capitale britannica, la gente qui era tutta raffinata e con molti soldi e alle undici di sera per le strade non c'era quasi più nessuno.
Misi le cuffie, collegate all'iphone che avevo nella mia borsetta di pelle beige e iniziai a camminare senza una meta precisa.
Ad un certo punto una mano mi toccò lo stomaco, sussultai.
Era un ragazzo sui trentanni,forse anche qualcuno in meno. 
Tolsi immediatamente le cuffie dalle orecchie quando vidi che mi cinse i fianchi.
-Che vuoi?- Dissi in modo burbero spingendolo lontano.
La sua presa si rafforzò ed io inizavo ad avere paura.
-Tranquilla piccola, ci so fare.- Disse come un ghigno.
-Và via!- Urlai.
-Lo sai che in questo quartiere a quest'ora o dormono o sono fuori, non ti può sentire nessuno tanto vale che fai la brava.- Mi sussurrò lasciandomi un succhiotto sul collo.
-Smettila, allontanati.- Dissi iniziando a piangere.
-Shhh- Fece mentre mi sbatte con violenza al muro.
Battei  la testa e per un momento vidi tutto bianco, poi chiusi gli occhi e quando li riaprii tutto tornò come prima  anche se la mia vista era annebbiata dalle lacrime che scendevano imperterride. Quell'uomo, se così possiamo definirlo, nel frattempo, mi aveva aperto le gambe e me le aveva attorcigliate attorno al suo bacino.
Continuavo a spingerlo, urlando qualcosa di indecifrabile ma lui continuava. Mi tirò uno schiaffo per fartmi tacere e lacerò la parte interna della mia cosia con un coltellino.
-Fammi fare ciò che voglio,stai in silenzio e questo non toccherà la tua gola.- Disse indicandomi il coltellino, io chiusi gli occhi e deglutii forte.
Prese a baciarmi avidamente il corpo, poi entrò in me con le sue dita fredde, facendomi urlare dal dolore. Non avevo mai fatto sesso in vita mia, e la mia prima volta la stavo sprecando nel modo più orribile che possa esistere.
Con il coltellino tagliò le mie mutande,togliendole definitivamenete di torno. Inziò a penetrarmi, non osavo aprire gli occhi e guardare chi avevo difronte. Come poteva un essere umano fare tanto male solo per divertimento? Poteva definirsi ancora tale?
Pingevo silenziosamente,mi sentivo morire. Le sue spinte erano forti e lente e facevano male,tanto male.
Quando uscii da me mi guardò, non perchè avessi la forza di aprire gli occhi ma me lo sentivo, sentivo i suoi occhi puntati addosso.
Prese la mia testa fra le sue mani, sussultai aprendo gli occhi e cacciando un urlo che nessuno sfortunatamente recepì, anche perchè bloccato dal suo "amichetto" che spinse con forza nella mia bocca.
Cercavo inutilemente di divincolarmi ma la sua presa era sempre più forte,iniziò a far muovere la mia testa aventi e indietro, non curandosi del fatto che mi stava facendo del male, lui cercava soltanto del divertimento. Quando raggiunse il suo scopo e mi fece ingoiare il suo sperma, mi buttò letteralmente a terra, tirò un calcio alle mie gambe che instintivamnete si ritrasserò fino allo stomaco, e se ne andò.
Ero lì,in una stradina buia a nordi di Londra, sola,senza forza,appena violentata,rannicchiata in posizione fetale,con viso bagnato dallelacrime che ormai non avevo più la forza neanche di far uscire.
Nel mio stomaco si era aperta una voragne, vomitai.
Dopo mezz'ora che ero stesa per terra, non so con quale forza gattonai fino alla borsa che,quel viscido animale, aveva lanciato a qualche metro da me. 
Presi il cellulare intenta  a vedere le chiamate perse, perchè in mezzo a tutto quello strazio avevo sentito suonare il telefono un paio di volte e non volevo che Harry si preoccupasse.
Ecco appunto, vi erano ben tre chimate perse e due messaggi uno da mio fratello e uno da Niall che mi chidevano se andava tutto bene.
Risposi ai messaggi dicendo che era tutto ok, e cercai di alzrmi per tornare a casa prima del loro arrivo, era già l'una di notte.
Non appena arrivai mi fiondai sotto la doccia, calda nonostante  la temperatuara era di venti gradi, piansi, cercando di liberarmi. Non è vero che avevo inizato una nuova vita, era solo un illusione, le cose belle durano sempre troppo poco. In ogni caso avevo deciso di non  dire nulla ne a Harry, ne agli altri, si sarebbero preoccupati e sarebbero stati male senza mtivo, cioè ormai non potevano fare niente. Io a mala pena ricordavo il volto di quel ragazzo, mi ricordavo sola la forza che aveva nelle mani e la sua statuara,era  di gran lunga più alto dime.
Uscendo dalla doccia notai  la ferita alla gamba, che copì con un cerotto, il collo pieno di segni e succhiotti e i polsi pieni di lividi. Non sapevo come dovevo fare a coprirli, misi un pigiama a maniche lunghe,una sciarpa e andai a letto, sperando che Hazza si sarebbe bevuta la scusa più stupida che avrei trovato la mattina seguente. Naturalmente non  dormii, non ne avevo la forza, ne la voglia, visto che ogni volta che chiudevo gli occhi mi si riproponevano le sesse atroci immagini. Sentii Hary e gli altri rientrare dopo meno di un ora che ero nel letto e feci finta di dormire,ricominciando a piangere silenziosamente.
 

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Capitolo 18
*** Mi ero innamorato di lei. ***


NIALL.
La mattina del giorno seguente a quella noiosissima festa fra "celebrità" ci alzammo tutti molto tardi. Io però fui il primo.
Ancora assonnato mi diressi in cucina per cercare qualcosa da magiare, visto che il mio stomaco brontolava. 
Mentre guardavo fra gli scaffali sentì dei passi ovattati, mi voltai. C'era Emily, con un viso un pò abbattuto e un pigiama invernale. Un pigiama invernale? Cosa ci faceva vestita così pesante?
-Buongiorno piccola.- Dissi versando i cereali in una scodella.
-Giorno Horan.- Disse cercando si sfoggiare un bel sorriso ma le uscì qualcosa di sghembò che mi fece capire che c'era qualcosa che non andava.
-Perchè vestita così?-Chiesi.
-N-niente. Ieri mi è venuto freddo.-
-Mmhh ok.-
Ci sedemmo intorno al tavolo, io iniziai a mangiare i miei cereali al cioccolato mentre lei si preparava delle fettebiscottate con la marmellata.
-Emi che hai?- Sbottai ad un certo punto.
-N-nulla,Niall. Cosa dovrei avere. Va tutto benissimo,tranquillo.- Mi rispose alzandosi e correndo via.
-Emily, la fettabiscottata?- Urlai inutilmente,era sparita nel corridio.
Non me la raccontava giusta, cos'era successo? Addentai la sua colazione e corsi nella direzione in cui era andata lei poco prima.
Sentii chiudere la porta del bagno, segno che era andata lì dentro.
Mi avvicinai, mentre stavo per bussare sentii dei singhiozzi strozzati che mi portarono ad aprire direttamente la porta.
-E-emi..-Rimasi allibito, quasi deluso.
Era seduta ai piedi della vasca,con le gambe ritratte verso il petto, nella mano destra aveva un piccolo rasoio con le lame ben affilate e stava per puntarlo sul polso sinistro ma si fermò quandò aprì la porta. Alzò lo sguardo, non potevo vederla così, quei suoi occhi cristallini erano fin troppo lucidi in questo momento.
Corsi ad abbracciarla e le tolsi il rasoio dalla mano.
-Piccoletta,no..non fare così. Che succede?-
A quei miei sussurri iniziò a singhiozzare ancora più forte,mi sentivo così impotente.
Presi ad accarezzarle i capelli e a lasciarle baci fra di essi di tanto in tanto.
-N-nial,non ce la faccio p-più.- Sbotto sciogliendo l'abbraccio.
-Che vuoi dire Emi?- Chiesi asciugandole le lacrime con il pollice.
Non mi rispose, si tolse la sciarpa.
Vidi dei brutti segni sul suo collo,lividi,graffi,succhiotti. Oddio. Sgranai gli occhi.
-N-non dirmi che..-
Lei annuì.
-Ieri quando sono uscita u-uno mi m-mi ha..- scoppiò a piangere dinuovo.
Io la riaccolsi fra le mie braccia e la strinsi più che potevo.
-Era la mia prima volta Niall,è stato orribile.- Sussurrò fra i singhiozzi.
Ecco, ora una lacrima rigava anche il mio viso.
Come potevano aver abusato di lei? Così piccola e innocente? Con questo visino dolce e gli occhi che emanano amore?
Ci staccammo. Mi prese le mani e me le strise forte.
-Non dire niente a nessuno, neanche a Harry. Anzi,sopratutto a lui.- Proferì.
-No,Emily ha il diritto di sapere, almeno lui. E' tuo fratello.-
-No Niall ci starebbe troppo male, si sentirebbe colpevole, lo conosco. Ti prego.-
-Vabbene piccola.- Dissi rassegnato.
-Ah,ma la denuncia?- Continuai con tono ovvio.
-Niente denuncia, non mi ricordo nulla, neanche il colore della pelle.- Disse abbassando lo sguardo.
Sospirai. Non potevamo neanche fare giustizia.
-Sicura?-
-Si..-
Mi alzai da terra e feci per uscire dal bagno qualndo  mi chiamò con voce flebile.
-Horan..-
-Dimmi Emi..-
-Sei il mio migliore amico.-
Sorrisi. Anche lei lo era, la sentivo vicina. Le volevo un bene dell'anima. Sapeva capirmi pur essendo più piccola e dava anche ottimi consigli.
-E' da un po' che te lo volevo dire. Lo sei anche tu per me piccoletta.-
HARRY.
Mi alzai quai a mezzogiorno. Optai per fare una doccia invece che colazione, fra non meno di un ora avremmo mangiato.
Quandò uscii mi infilai l'accappatoio e tornai in camera.
Quando aprì la porta vidi Emi in intimo che cercava qualcosa nei cassetti dell'armadio.
Mi avvicinai a lei che non si era acconta della mia presenza e non appena sentì i  miei passi indietreggiò cercando di coprirsi con una mia maglietta appoggiata alla sedia accanto a lei.
-Emi che ti prende? Ti ho sempre visto nuda.-
Aspetta..cos'hai sul collo?- Chiesi sospettoso e preoccupato intravedendo dei segni.
-N-nulla.- Disse cercando di coprirsi.
Emily fammi vedere..- Dissi con tono duro.
-N-no Hazza davvero non è niente. Sono caduta dalle scale ieri sera. Lo sai, sono sbadata.-
-Emily dimmi la verità che cazzo hai sul collo?- Urlai strappandole di mano la maglietta.
Aveva lividi, graffi e succhiotti. Succhiotti? 
-Dalle scale Emi? Dalle scale?- Iniziò a piangere.
Io non capivo.
-Emily parla. Cos'è successo ieri sera!- Urlai più forte.
Lei sussulto.
-Calmati,p-per favore.- Disse fra le lacrime.
-Scusa,forse ho esagerato. Ma mi sto preoccupando quindi parla.- Le ordinai abbracciandola.
Ci staccammo e lei iniziò a raccontare, a descrivermi il più superficialmente possibile tutte le atrociatà che aveva subito la sera precedente.
Scoppia in lacrime anche io. La mia bambina,la mia Emily era stata violentata da un pazzo sconsciuto.
Io che avevo il compito di proteggerla le avevo urlato contro. Mi sentivo uno schifo. Non ero neanche riuscito a badare a lei, a capire cosa aveva. Un altra volta. Mi sentivo un  fallito.
-So cosa stai pensando. Non sei un fallimento,anzi. E' successo. Non è tua la colpa.- Disse lei sciogliendo l'abbraccio.
-Si invece. Emi io ho il compito di proteggerti,sei la mia sorellina.-
-Tu mi stai proteggendo bene, certe cose non si posso prevedere e ad un certo punto nenanche evitare.- Disse iniziando a fissare i suoi piedi.
-Chi lo sa?-
-Niall,stamattina non ce l'ho fatta e glielo detto. Ma gli ho chiesto io di non dirti nulla,quindi non ti arrabbiare con lui-
Sospirai e uscì dalla camera.
Una volta arrivato in salotto Niall mi guardo e capì che sapevo tutto.
-Oi che hai? C'hai una faccia?-Mi disse Lou poggiandomi una mano sulla spalla.
-Emily..- Dissi quasi in un sussurro.
-Che ha? Sta male?- Chiese allarmato Zayn, che era seduto sulla poltrona accanto a me.
-S-si- Risposi ripensando a quello che le era successo.
-Oddio cos'ha?- Era Liam preoccupato.
Sentivo gli sguardi dei miei amici addosso ma le parole non uscivano,erano troppo dolorose.
-Parlo io?- Mi chiese Niall.
Annuì.
-Ieri sera Emi quando è uscita  a fare una passeggiata è stata violentata, da un uomo di cui non  ricorda nulla.- Abbassò istintivamente lo sguardo.
Zayn scattò in piedi.
-Cosa?- Urlò sconvolto.
Naturalmente era una domanda retorica che non avrebbe ricevuto alcuna risposta e lui lo sapeva.
-Dobbiamo portarla in ospedale, porebbe aver preso qualche malattia.- Disse Liam
-Oh,speriamo di no.- Continuò Louis. Proprio in quel momento entrò Emily in sala.
Zayn corse ad abbracciarla.
Io e gli altri prendemmo i  giubini e ci dirigimmo verso la macchina.
ZAYN.
Emily violentata? Non ci potevo credere. Non vi volevo credere. Ero arrabbiato, furioso. Contro di me, contro quel luriodo animale che aveva abusato di lei e contro il mondo intero.
Quando la vidi entrare nel soggiorno le corsi in contro e l'abbracciai.
-E' tutto finito.- Le ripetevo.
-Dove stanno andando?- Chiese indicando con lo sguardo i ragazzi che uscivano di casa.
-Vieni, ti dobbiamo portare in ospedale per controllare che sia tutto ok.-
Lei annuì con vemenza. La presi per mano ed entrammo in macchina.
Durante tutto il tragitto nessuno parlò,eravamo tutti sconvolti.
Non appena arrivammo, Lou che in quel momento aveva più coraggio, illustrò la situazione all'infermiera che poco dopo prelevò Emi per portarla a fare delle analisi.
Noi cinque aspettammo nel corridoio, tutti tesi. Avevamo paura che avesse contratto qualche malattia.
Io riflessi.
 Nel momento in cui  ero venuto a conoscenza dell'accaduto era scattato qualcosa in me. Qualcosa che mi aveva fatto capire che mi ero innamorato. Si, nella prima volta in vita mia mi ero innamorato. Tutte quelle sensazioni le provavo solo per Emily e in quel momento ebbi la risposta a tutte le mie domande su quello che mi stava accadendo, su quello che provavo per Emi. Mi ero innmorato e allora mi parve la cosa più ovvia de mondo.
Emi uscì dopo un ora accompagnata dalla stessa infermiera che se l'era portata via, quest'ultima ci disse di aspettare i risultati che non  avrebbero tardato ad arrivare.
Presi Emi in disparte. "Ora o mai più." mi ripetevo dentro di me.
-Ho riflettuto..- Le dissi spostandole una ciocca di capelli mossi che le poggiava sul viso.
-Ho capito che mi sono innamorato. Per la prima volta. Di te.- Continuai.
Assunse un espressione strana, incredula.
-Di me?- Disse alzando un sopraccioglio.
-Si,si proprio di te. Sei così speciale.-
-Anche io credo di essermi innamoratata di te Zayn ma avevo paura a dirtelo, a dirmelo.-
Mi avvicinai a lei per darle un bacio ma mi respinse.
-Z-zayn, vorrei ma lo faccio per te. Potrei essere malata.- Spiegò.
-Non m'importa.- Dissi sorridendole e prendendole la testa fra le mani,la baciai.
Un bacio dolce delicato, in cui le nostre lingue si sfiorarono appena.
-E ora?-Chiese staccandosi.
-Ora sei la mia ragazza.- Le sorrisi e l'abbracciai.
-Ho paura.-Mi confessò dopo poco.
-Andrà tutto bene,vedrai.- Non finì nenanche di pornunciare quelle parole che i ragazzi si avvicinarono a noi.
-L'infermiera ci ha dato il referto. Ho paura.- Disse Harry.
-Oh dai, dammi qui.- Disse Emi.
Scartò la busta e lesse le carte attentamente.
-Sono sana. - Sussurrò.
-Sono sanaaa!- Urlò dinuovo.
-E' sana!!!- Urlai anche io abbracciandola. Abbraccio al quale si unirlono anche gli altri.
Non appena ci staccammo la baciai, un bel bacio, un  vero bacio. Dolce e delicato come il primo ma più esperto e meno timido.
Sentivo gli occhi dei ragazzi puntati addosso, ma credo che fu il modo migliore per dirgli che stavamo insieme.






*LOOK AT ME*
Allooora,che ve ne pare?
A me personalmente non dispiace.
E' successo quello che vi aspettavate?
Che ne pensate della coppia Emily\Zayn?
A me piacciono un bel pò uu
Vabbè, adesso vi lascio. 
Non so se riesco ad aggiornare prima di
mercoledì, spero di si.
Martedì ho l'orale,pregate per me lool
Ok, adesso basta davvero.
GRAZIE COME SEMPRE A TODOS.
Un bacio. <3

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Capitolo 19
*** Mia sorella è tutto ciò che di famiglia mi è rimasto. ***


HARRY.
"Zayn. Emily. Bocca. Unita. Tempo. Troppo. Perchè?"
Ok,stavo impazzendo i miei primi pensieri furono quelli,frammentati ma allo stesso tempo schietti.
Non appena realizzai completamente che Malik e mia sorella stavavno beatamente limonando presi il moro per un braccio e lo trascinai un pò più lontano.
-Voi prendete un taxi, noi dobbiamo fare quattro chiacchere.- Dissi agli altri mentre mi avvicinavo all'uscita dell'ospedale.
-Entra.- Dissi con tono freddo aprendo la portiera automatica a Zayn.
Salimmo nell'auto, misi in moto. Per i primi cinque minuti ci fu un silenzio alquanto imbarazzante che mai mi era capitato di avere con lui, uno dei miei migliori amici.
-La amo, Hazza. Davvero.- Fu lui a interromperlo.
-Lo spero Malik. Emily ha già sofferto abbastanza, lo sai. E se una sola lacrima cadrà dai suoi occhi per causa tua puoi considerarti un uomo morto.- Dissi serio.
-Non voglio fare il geloso,ma mia sorella è tutto ciò che di famiglia mi è rimasto. E' la mia vita, il mio sorriso. Io senza di lei non riesco ad andare avanti. Quest'ultimo periodo non è stato uno dei più rosei, ha sofferto molto e lo sai. Vorrei solo che ti prendessi cura di lei, che l'amassi veramente, che non la deludessi. Di delusioni ne ha avute fin troppe.- Continuai tenendo salda la presa sul volante della mia Rang Rover.
-Ti capisco Harry. Io amo davvero Emily, è un sentimento bellissimo, forte che nonavevo mai provato prima. Quando sono con lei sto bene, mi sento come in paradiso, hai presente? Non ho bisogno di nient'altro se ho lei al mio fianco, lei che con un solo sorriso riesce a farmi dimenticare tutto ciò che c'è di brutto, lei che ha negli occhi una luce particolare, intensa,che mi fa quasi rabbrividire, facendo fare mille prioette alle farfalle che ormai si sono stanziate nel mio stomaco. Non potrei MAI e dico MAI farla soffrire. Tu non hai idea di come mi feriscano le sue lacrime,di come ad ogni goccia che cade dai suoi occhi il mio cuore si spezzi, formi tante crepe. Sarebbe masochista farla star male non credi?- Mi spiegò calmo.
-La ami Zayn. Non ti avevo mai visto così.- Ammisi.
Sorrise, come se si stesse rendendo conto anche lui di star facendo un "esperienza " nuova.
-Ho aspettato un pò prima di capire che tipo di sentimento provavo per Emi, l'attrazione c'è stata sin dal primo momento. Ma appunto, proprio perchè non voglio farala soffrire ho deciso di mettere ordine nel mio cervello e capire cosa provava il mio cuore, prima di dichiararmi.-
-Mi sento stupido e..e..strano a dirlo ma te l'affido Zayn. Ti affido la sua felicità. Che poi te l'ha già affidata lei acconsentendo al bacio.-
-E dicendo di si alla mia proposta di fidanzamento.- Continuò lui.
Ah, bene quindi erano prorpio fidanzati. La mia piccola era fidanzata. Mh. Mi ci dovevo abituare. Zayn era molto innamorato di lei, glielo si poteva leggere neglio occhi per questo non gli impedì nulla,sapevo che non le avrebbe fatto del male.
EMILY.
Quando Hazza ci staccò e porto con sè Zayn mi prese l'ansia.
Gli avrebbe fatto di sicuro il terzo grado." E se litigassero a causa mia? No, non potevo permetterlo. E se m'impedirà di frequentarlo e mi rispedirà da Cloe?" No,no,no. Non ci volevo pensare.
-Ehi,ehi piccola innamorata.- Disse Liam passandomi una mano davanti agli occhi e disogliendomi dai miei pensieri.
-Nuova coppia?-Chiese Lou sorridente.
-Yep. Sono davvero felice.- Ammisi, cercando di nascondere quel minimo di preoccupazione che si era venuto a creare in me.
Ma Niall che ormai mi conosceva come il frigorifero di casa (?) mi guardò comprensivo.
-Andrà tutto bene,vedrai. Vuole solo accertarsi che Zayn sia realmente innamorato di te.- Mi sussurrò metre salivamo nel taxi che ci avrebbe portati dritti a casa.
Mentre Louis infilava le chiavi nella toppa mi ritornarono in mente quei pensieri, che svanirono subito non appena vidi sul divano mio fratello e il mio ragazzo che giocavano alla wii come due dodicenni. Ridevano e scherzavano.
Fu una liberzione per me assistere a quella scena. Se avessero litigato a causa mia non me lo sarei mai e poi mai perdonata.
Harry si voltò verso la porta e non appena mi vide balzò in piedi.
-Andiamo a fare una passeggiata? Ho voglia di parlare un pò con te.- Propose.
Io annuì sorridendo. Avevo un po' paura di quello che mi doveva dire, nelll'ultimo periodo era diventato tanto "padre premuroso". 






*LOOK AT ME*
SONO UìIN VACANZAAAAAAAAAAAAAAAAAAA!
Eggià,finalmente sono in vacanza anche io lol 
questo vuol dire che dedicherò un pò tempo in più alla ff,
voi però mi sareste d'aiuto se recensiste, 
sarei più motivata:)
GRAZIE SEMPRE A TUTTI, SPERO CHE IL CAPITOLO VI PIACCIA.
Un bacio.

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Capitolo 20
*** Avevo ancora un po' paura, ma le paure si affrontano no?r ***


*LOOK AT ME*
Ci sarebbe da metere il rating rosso,vi ho avvisati.
Non voglio commenti moralisti,spero vi piaccia,mi
sono spinta un pò,non è da me.
Fatemi sapere,un bacio. <3








HARRY.
Ci incamminamo per le vie di londra, uno accanto all'altra, i nostri passi erano coordinati come se ci fossimo messi d'accordo. 
C'era un silenzio assordante che mi permetteva di pensare, di ricordare tutte le passeggiate che avevo fatto insieme a lei, tutte le chiaccherate. Quando mi raccontò di aver trovato il primo fidanzatino, il primo bacio. Io c'ero sempre stato,come lei per me.
-Ti piace?- Chiesi rompendo il silenzio.
Camminavo a testa bassa, con le mani  tasca, fissavo le nostre ombre che ci precedevano.
-No. No,Hazza. A me non piace Zayn, io ne sono perdutamente innamorata.- Ammise e si girò per guardarmi.
Alzai la testa e notai i suoi occhi, brillavano.
Sorrisi.
-Anche lui ti ama, sai? Anche a lui brillano gli occhi quando parla di te.- Le dissi.
-Credo che non mi voglia usare. Per la prima volta dopo tanto tempo mi fido e sento di potrerlo fare davvero.-
-Si,lo puoi fare. Zayn è sincero e non ti farà soffrire,non credo. Se poi dovesse fare quacosa di sbagliato basta che fai un fischio e si ritrova con il setto nasale deviato.- Finì sdrammatizzando.
La feci ridere.
-Mi prometti che anche se ora sei fidanzata con uno dei miei migliori amici mi dirai tutto. Tutto Emi. Come quando eri più piccola. Quando mi raccontavi dei baci,delle carezze, delle parole dolci e anche delle lacrime che ti facevano versare i ragazzi di cui eri innamorata.-Cotinuai tornando serio e fguardandola negli occhi.
-Tutto Harry. Io non ti nasconderò più nulla. Tu sei la mia vita, sei parte di me e ho deciso che è giusto che tu sappia tutto ciò che mi accade, proprio come un tempo. Mi manchi..- 
-Oh amore mio..- Dissi abbracciandola.
Mi mancava anche lei, nell'ultimo periodo anche se avevamo vissuto insieme, anche a volte facevamo le stesse cose di qualche anno fa, ci eravamo accorti che nel nostro rappoto era cambiato qualcosa e solo ora stavamo davvero cercando di far ritornare tutto come prima.-
-Torniamo a casa?- Chiese sciogliendo l'abbraccio congli occhi lucidi.
Io annuì e la presi per mano,gliela stringevo. Quando lo facevo mi sentivo automaticamente più sicuro, lei era la mia forza.
ZAYN.
Non appena Emi e Harry tornarono si "spaparanzarono" sul divano accanto a noi. Vedemmo un film tutti insieme e a fine serata presi Emily per mano.
-Vieni,stasera sarai mia.- Le dissi facendole salire le scale.
-Niente zozzerie!!-Ci urlò suo fratello e noi scoppiammo a ridere.
Entarti in camera chiusi la porta a chiave, lei insossò una magliettona bianca che le arrivava quasi alle ginocchia e io rimasi solo in boxer.
Mi stesi sul letto e le feci posto,lei entrò sotto le lenzuola di lino e si accucciò a me, presi ad accarezzarle i capelli dolcemente finchè non chiuse gli occhi. Aveva un sorriso tenero e una faccia rilassata, poco dopo la imitai e sprofondai nel sonno anche io.
La mattina seguente mi alzai un pò prima,preparai latte e caffè,la colazione all'italiana che più le piaceva, e con un vassoio cercai di portarglielo in camera.
Poggiai la colazione sul comodino e lasciandole piccoli baci sulla guancia, fino ad arrivare ai lati della bocca, la svegliai.
-Buongorno principessa.- Dissi vedendo che iniziava ad aprire gli occhi.
-Giorno principe.- Disse con la voce imapasstata dal sonno.
Presi il vassoio e lo poggai sul letto accanto a lei non appena si drizzò.
-Fatta tu?- Chiese giardando la colazione.
-Tutt io.- Sorrisi.
-Grazie amore.- Disse prendendo la tazza in mano e iniziando a sorseggiare.
Quando finì riposi tutto sul comodino.
-Vieni qui.- Disse  fcendomi segno con la mano di avvicinarmi.
-Ti meriti un bel bacio.- Disse con un filo di malizia.
Sorrisi e mi avvicinai a le sue labbra che sfiorarono le mie. Dopo poco le nostre bocche premevano una contro l'altra, si schiusero per lasciar passaere le lingue che presero ad arrotolarsi fino a divenare una cosa sola.
Era un bacio tenero ma passionale, mi ritrovai a cavalcioni su di lei.
Senza pensarci troppo la mia mano andò a finire sotto la sua maglietta e mentre ero sul punto di sfilargliela mi fermai.
-Posso?- Chiesi dolce.
Lei annuì.
-Non è che sei ancora un pò turbata?- Chiesi ancora e forse non dovevo visto che abbassò lo sguardo.
-Ehi per me va bene comunque,possiamo aspettare eh..- Dissi alzandole il meto con due dita.
-No,Zayn. Io ti amo e ti voglio. E' la cosa giusta, tranquillo.- Mi sorrise.
Mi morsi il labbro inferiore e la baciai.
Molto delicatamentre le sfilai il magliettone che portava addosso e scesi a baciarle il collo, poi tornai su. Mentre le mie labbra erano impegnate a giocare con le sue le sfilai il reggiseno e presi a palparla.
Si morse il labbro e mi fece un succhiotto poco sotto l'orecchio.
Presi a baciarla sul ventre e poi sempre più in basso, fino ad arrivare alle sue intimita, ci giocai un pò con la lingua e poi le lasciai un succhiotto sulla coscia interna.
EMILY.
Avevo deciso di diventare sua.In tutti i sensi. Avevo ancora un pò paura ma le paure si affrontano no? Ero sicura che non me ne sarei mai pentita. Avevo voglia di lui e mi lasciai andare.
Quando finì di farmi il succhiotto sulla coscia ribaltai la situazione mi misi a cavalcioni su di lui.
Presi il suo membro fra le mani e inizai a massaggiarlo, mi guardava estasito.
Gli lasciai dei piccoli baci lungo in ventre e poi lungo tutta la sua lungezza. Gemette, io sorrisi e risalì baciandogli le labbra.
Con un agile movimento tornò di nuovo al comando e stanco dei preliminari entrò in me. Furono movimenti forti e regolari,diversi da queli del porco,erano dolci. Come se avesse paura di farmi del male.
Volevo urlare ma avevo paura che qualcuno ci sentisse così cercai di soffocare il mio piacere mordendogli il lobo.
-C-c-così c-ci facciamo m-male.- Mi disse con il fiato corto.
Mi staccai dal lobo che ormai toturavo da un pò e che quasi sanguinava e cacciai un urlo a cui ne seguì un altro. Venimmo insieme e ci accasciammo sudati sul letto.
Mi prese la mano facendo intrecciare perfettamente le nostre dita.
-Visto ci completiamo?- Disse.
Io sorrisi e gli lasciai un bacio a stampo.
-E' stato bellssimo.- Sussurrai mentre mi staccavo.
-Lo sai Hope questa era la mia prima volta. Si,la prima volta che ho fatto l'amore. Di sesso ne ho fatto tanto, con tante ragazze ma l'amore mai. Mai mi era capitato. Ti amo.-Disse.
Una lacrime rigò il mio viso,ero felice e tutto ciò mi faceva anche  un pò paura. Perchè ogni volta che si è felici qualcosa va storto, è quasi matematico.
-Ehi,va tutto bene.- Mi chiese lui asciugandomi la lacrima e stringendomi a sè.
-Si,ti amo.- Gli sussurrai.
 
 
 

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Capitolo 21
*** Io non ti mollo piccola,non lo farò mai. ***


Un mese e mezzo dopo..
HARRY.
-Emily,ragazzi. Venite in salone!! Devo darvi una bella notizia.- Urlai a squarciagola chiudendomi alle spalle la porta d'ingresso.
-Cosa c'è Hazza?- Chiese Louis scendendo le scale.
Pian piano arrivarono tutti, li feci accomodare sui divani. Zayn rigorosamente abbracciato a mia sorella, ma ormai non mi dava più fastidio,anzi, ero felice perchè la vedevo finalmente sorridere.
-Allora.. sono andato in tribunale..- Iniziai.
-In tribunale? Che ci dovevi fare?- Chiese perplesso in biondo.
-Adesso vi spiego.- Dissi con un sorriso.
Sui loro volti si erano create espressioni strane, che facevano quasi ridere per quanto erano buffe.
-Ormai siamo a metà di agosto fra un mese esatto Emi dovrà ricominciare la scuola..- I loro volti s'incupirono, Emi avrebbe dovuto lasciare Londra e ritornare da Cloe e nessuno voleva questo.
-Ma,ho ottenuto il permesso di farla rimanere qui, ho provveduto a iscriverla ad una scuola e non appena a febbraio compirò diciotto anni mi sarà data in affido. In poche parole, non dovrà più andare via.- Dissi al settimo cielo.
I ragazzi balzarono in piedi e saltarono tutti su Emily abbracciandola, io mi unì a loro eravamo tutti davvero felici che Emi sarebbe potuta rimanere con noi.
Lei era felice, incredula. Aveva un sorrsiso da ebete ma allo stesso tempo molto strano. "Sarà il suo modo si reagire alla notiziona" ,pensai.
EMILY.
Sarei rimasta a Londra, con mio fratello, con il mio migliore amico, con il mio ragazzo e altri due deficenti che rendevano speciali le mie giornate. Stavo davvero cambiando vita, avrei cambiato scuola. Professori nuovi, compagni nuovi, ero eccitatissima. Avrei cambiato definitivamente aria,allontanandomi da tutta quella falsità. Speravo,anche se ero ancora un po' scettica, di poter trovare persone buone e sincere come i ragazzi, nella nuova scuola a Londra, ma allo stesso tempo,sapevo che di persone come loro ce ne erano davvero poche, quindi mi limitai a sperare che non fossero così falsi e cattivi come in quel fottuto paesino dove avevo passato quindici anni della mia vita.
Da quando ero la fidanzata di Zayn era tutto più bello,non soffrivo più. Certo, i pensieri tristi c'erano,affioravano la mia mente, ma sempre meno spesso e poi c'era Louis che con le sue battutacce sapeva farmi dimenticare tutto, c'era Zayn che mi rassicurava con un suo abbraccio, Liam con un sorriso dolce e comprensivo, uno dei suoi,Niall era Niall, il mio migliore amico con un suo sguardo mi sentivo meglio, lui riusciva a capirmi solamente guardandomi, un po' come mio fratello, era diventato importante quasi quanto lui.
Tuttavia nell'ultima settimana ero molto preoccupata,avevo un leggero ritardo. "Leggero" è per rendere il tutto meno preoccupante, ma in realtà non era molto leggero. Ben due settimane, chiaro che quel mese mi sarebbero saltate. Speravo fosse dovuto ala crescita (?) ma erano tutti ragionamenti assurdi,morivo di paura. Non mi erano mai saltate in tanti anni.
Niall fu il primo a notarlo. Dopo la bella notizia  di mio fratello si dileguarono tutti,  Lou ed Harry andarono in piscina, Zayn andò a docciarsi e Liam uscì, aveva un appuntamento.
ll mio migliore amico mi venne affianco.
-Ora dimmi che hai.- Spurò fuori quelle parole guardandomi fisso negli occhi.
-Va bene ma, andiamo a farci una passeggiata, ho bisogno di sgranchire le gambe.- Dissi alzandomi e dirigendomi verso la porta. Lui mi imitò.
-Vedi Horan,sto bene ma  muoio di paura.- Dissi tutto d'un fiato sapendo che a lui non potevo nascondere nulla.
-Paura? Di cosa dovresti aver paura?-
-Ho un ritardo di due settimane e non mi era mai successo.- Abbassai lo sguardo.
Ci fermammo,Niall rimase immobile. Non osavo guardarlo,aspettavo una sua parola,quel silenzio mi stava mettendo ancora più agitazione.
-Parla,ti prego.- Dissi con un nodo alla gola.
Non parlò. Mi prese per mano e mi condusse davnti ad una farmacia, arrivati dinanzi alla porta mi disse di prendere coraggio ed entrare, ci saremmo tolti ogni dubbio,così feci.
-Niall, io voglio dirlo a Zayn,il test voglio farlo con lui.-
-Certo,è la cosa più giusta.-Rsipose compresivo. Quasi fiero della mia decisone.
Non avevo detto niente a mio fartello. Si,stavo infrangendo la promessa ma avevo paura di deluderlo e di farlo preoccupare,magari  inutilemente.
Arrivata a casa salì in camera mia e di Zayn.
Entrai, c'era lui affacciato al balcone che fumava. Gli sfilai la sigaretta dalle dita e feci un tiro.
-Ehi ladra di sigarette.- Disse voltandosi verso di me.
Mi baciò e butto la cicca nel posacenere lì vicino.
-Amore devo diri una cosa.- Iniziai tentennando.
-Dimmi tutto..-M'incitò lui.
-Ho un ritardo di due settimane e poco fa sono uscita con Niall ho comprato quattro test.- Dissi velocemente, quasi in un sussurro, come se non mi volessi fare sentire.
Boccheggio per qualche secondo e dopo aver relizzato la situazione l'unica cosa che seppe dire fu - Perchè quattro test?-
Scoppiai a ridere. Di li a poco avrebbe scoperto se io aspettavo un bambino e mi aveva  fatto quella domanda così stupida?
-Per essere sicura.- Risposi.
-Ah,allora dai. Togliamoci ogni dubbio. Vai a farli.-
ZAYN.
Emily era chiusa in bagno a fare il test di gravidanza. Oddio. Ero agitatissimo,facevo avanti e indietro per tutta la stanza,dopo mezz'ora uscì.
-Fatto?- Chiesi.
-Si, ma ho paura di guardare. Mi tremano le mani.- Rispose.
-Dammi quà.- Dissi prendendole il test dalle mani.
Ero agitato quanto lei, solo che in sua presenza riuscivo a mascherare bene.
-Due blu negativo, due rosa positivo.- Disse lei leggendo le istruzioni.
Presio un respiro profondo e guardai quell'affarino che mi assomigliava tanto ad un termometro.
Rosa,rosa. Vedevo strisce rosa.
-Positivo.- Dissi sussurrando.
Lei mi sentì e corse in bagno a fare gli altri.
Quache ora dopo..
-Hope calmati. Non ha senso comprarne altri. Ne hai già fatti quattro.- Cercai di tranquillizzarla. 
-Si,ma sono tutti positivi.-
-Ehi ehi. Ci fcciamo coraggio,lo so che siamo piccoli ma un bimbo è sempre una bella cosa.- Dissi prendendole il viso fra le mani e fissando quelle iridi cristalline che tanto amavo.
-Si,ma-ma io ho la scuola, è importante e poi n-non sappiamo neanche se è tuo.- Disse abbassando lo sguardo.
Il mio cuore persse un  battito. Non capiì subito di cosa stesse parlando. 
-Che vuoi dire?-
-Se fosse del maniaco?- Una lacrima le bagnò la guancia.
Non avevo preso in considerazione quella possibilità.
L' abbracciai forte,tremava.
-Non mi abbandonerai vero?- Chiese con voce rotta.
-Come puoi pensare un assurdutà del genere? Andremo a fare dei controlli e di chiunque sarà il figlio io me ne prenderò cura. Starò accanto a lui o lei e a te, perchè ti amo e nulla m'impedirà di farlo neanche un bimbo non mio.- La rassicurai.
-Io non ti mollo, piccola. Non lo farò mai.-Contiuai.
Sentì la sua presa stringere e sorrisi.
 




*LOOK AT ME*
Che ve ne pare?
E' un capitolo un po' strano,sono sicura che
non ve lo aspettavate.
Fatemi sapere,sono davvero curiosa di sapere che
ne pensate di questa storia del bimbo,sopratutto. lol.
GRAZIE COME SEMPRE A TUTTI,belli e brutti (?)
Ora vado. Un bacio .<3
 

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Capitolo 22
*** Infondo devi solo saper amare. ***


EMILY.
-A Hazza e agli altri lo diciamo ora o-o dopo i controlli?- Chiesi rimanendo abbracciata a lui.
-Quando vuoi tu,quando ti senti pronta.-
-Se devo aspettare a sentirmi pronta partorisco senza che loro sappiano niente.- Dissi ridendo.
-Allora adesso prendiamo un bel respiro,scendiamo giù in salone,riuniamo i ragazzi e raccontiamo tutto.- Disse staccandosi   giusto per potermi guardare negli occhi.
Annuì e mi alzai.
Quei cinque minuti,anche meno, che impiegammo per scendere le scale e convocare tutti sembravano infiniti. Mi batteva forte il cuore e avevo ancora una volta paura; paura della loro reazione,della reazione di mio fratello.
Li facemmo accomodare tutti sui divani,Niall ci guardava comprensvo mentre entrambi un po' ansiosi cercavamo di esporre la situazione agli altri.
-Devo,dobbiamo..d-dirvi una cosa.- Iniziai.
Zayn mi prese la mano facendo intrecciare le nostre dita. Sapeva che quel gesto mi avrebbe dato più forza e sicurezza e in quel momento ne avevo davvero tanto bisogno.
-Sono incinta ma n-non sappiamo se il bimbo e di Zayn o del del..- Non  riuscivo a trovare un aggettivo per definire quel porco perciò mi bloccai,avrebbero capito lo stesso.
Dopo le mie parole che sputai velocemnete, togliendomi un peso di dosso,calò il silenzio che venne interrotto da Louis.
-Augorni piccoletta.- Disse venendo ad abbracciarmi.
Non mi sembrava proprio la cosa adatta da dire ma capii che lo fece semplicemente per smorzare la tensione e l'imbarazzo che si era venuto a creare, perciò lo ringraziai, più per il gesto che aveva fatto che per il ringraziamento il se.
Lou si risedette e non appena lo fece fu mio fratello ad alzarsi.
Tutti gli occhi presenti nella stanaza si puntarono velocemente su di lui e sulla sua figura che,silenziosa, si avvicinava a me.
Mi abbracciò.
Quell'abbraccio fu intenso e durò cinque o sei minuti, non lo so di preciso.
-Con questo voglio dirti che ci sarò,come ho sempre fatto, come ti ho promesso.- Disse staccandosi.
Andò verso Zayn e abbracciò anche lui.
-Amico, ho detto a Emi che anche se il bambino non è mio figlio io rimarrò al suo fianco perchè la amo troppo.-Disse il mio ragazzo.
Harry sorrise fiero.
-E' una scelta nobile e degna di te Jawaad.- Disse il riccio.
A qul punto anche gli altri si alzarono e vennero ad abbracciarmi,abbraccio che alla fine diventò un abbraccio di gruppo, collettivo,uno dei nostri,uno di quelli che sapevano farti rinascere.
-Io proporrei di chiamare MTV!- Disse Louis facecendo lo scemo, cercava di porre fine a quel momento troppo dolce.
-Io direi di no,visto che non ho ancora compiuto sedici anni.- Dissi un po' acida.
Tutti risero,anche se da ridere c'era ben poco.
Si fece sera. Niall, Harry e Louis uscirono andarono a mangiare da Nando's,Zayn uscì a correre e io mi buttai a peso morto sul letto.
Sentì bussare alla porta della mia camera.
-Avanti.- 
-Ehi piccoletta,disturbo?- Disse Liam dolcemente.
-Affatto,Daddy.- Gli sorrisi e gli feci segno con la mano di stendersi accanto a me.
Lo fece. Restammo per qualche minuto in silenzio a guardare i soffitto e a immergerci nei nostri pensieri.
-Hai paura?- Ruppe il silenzio il moro.
-Tanta.-Non negai,non aveva senso.
-Di cosa?-Continuò guardando in alto.
-Di tutto. Di dovermi ritrovare fra le braccia un bambino non frutto di un amore ma-ma di uno strupro,di affrontare nove mesi di gravidanza, la scuola,le nausee. E poi dopo la nascita che faremo? Io sono piccola,non so  educare un bambino,come si fa? Sono confusa Liam..-Mi sfogai.
-Sai che si dice in giro?- Mi chiese . Era una domanda retorica visto che non  mi diede il tempo di rispondere.
-Si dice che fare i genitori sia il mestiere più difficile al mondo. Io non sono padre, ma da quanto ho potuto vedere in diciotto anni di vita, da ciò che mi hanno insegnato i miei, fare i genitori è la cosa più naturale al mondo. Infondo devi solo saper amare e poi tutto verrà da sè.-
-E io so amare?- Chiesi.
-Tutti sappiamo amare. C'è chi ha paura di farlo, c'è chi lo fa con superficialità,c'è chi ama troppo,ma tutti, Emi, tutti sappiamo amare.-
-Che belle parole..- Sussurrai,continuando a fissare il vuoto con gli occhi dritti verso l'alto.
Si girò verso di me,lo capii perchè sentivo il suo sguardo dolce e comprensivo sul mio corpo,sul mio viso,sul mio ventre.
-Non devi avere paura. Non c'è nulla di difficile e poi in sei ce la faremo a crescere un bambino o una bambina.- Disse sorridendo.
Mi voltai e sorrisi anche io.
-Grazie,di tutto.- Lo abbracciai.
ZAYN.
La mattina seguente ci alzammo,facemmo colazione e ci dirigemmo verso l'ospedale.
-Buongiorno..vorremmo parlare con una ginecologa.- Disse Emily alla signora della reception.
-Certo,vada al primo piano,terza stanza a destra.- Rispose l'mo sulla cinquantina.
Ci avviammo,nessno dei due parlava. Eravamo molto tesi.
-Bungiorno.- Dicemmo quasi contemploraneamente alla donna mora, un po' in carne, che ci aprì la porta.
-Buongiorno a voi ragazzi. Sono la dottoressa Offman,piacere.- Disse sorridente strinendocci la mano.
Ci fece accomodare su due sedie nere, lei dietro la scrivania. Ci fece parlare di noi,del bambino, di ciò che intendevamo fare. Più che dalla ginecologa sembrava stare dalla psicologa.
-Vabbene Emily..accomodati sul lettino. Facciamo un'ecografia.- Disse alzandosi.
Emi si distese e si alzò la maglietta fin sopra al seno. La donna le spruzzò del gel trasparente su basso ventre e puntò un aggeggio sopa cercando di vedere l'esserino che vi era all'nterno.
-Eccolo..guardate.- Disse puntando il dico verso una cosa nera sul monitor.
-Non si vede nulla.- Disse la madre del nscituro.
-Perchè ancora non è nulla,sei al secondo mese,questo è solo il cuore. Senti come batte.- Spiegò la donna.
Dapprima non setimmo nulla poi pian piano udimmo un tum tum veloce e regolare. Strinsi la mano a Emi. Il mio cuore aveva preso a battere almeno due volte più veloce di quello del bambino.
-Allora adesso faremo una piccola iniezione nella sua pancia, e poi preleverò un po' del tuo sangue, fra domani e dopodomani potrai sapere se sei il padre o meno.- Mi disse facendo ripulire Emily dal gel.
-N-no. Non m'interessa sapere se è mio o no. Io già lo amo e,davvero non m'importa. Non voglio più saperlo.- Dissi.
Sia la mia ragazza che la dottoressa si voltarono verso di me e mi guardarono perplesse.
-Sicuro?- Chiese ancora.
-Si.- Dissi convinto.
Emily si alzò e mi abbracciò.
-Bene allora ci potremo rivedere fra un mese.Mi raccomando non ti affaticare.- Disse la dottoressa Offman a la mia piccola.
Salutammo e uscimmo.
-Perchè l'hai fatto?- Mi chese Hope.
-Perchè non m'nteressa. Io davero,sentendo il suo cuore battere ho capito che no ha alcuna importanza. Io mi prenderò cura di te e di lui o lei,mi potrà chiamare papà e ciò non cambierà se ha il mio stesso sangue o no.- Emi si commosse.
-Ti amo tanto.- Disse stringendomi
-Anche io.-Risposi.
Tornati a casa raccontammo tutto ai ragazzi, che furono fieri di me e si commsossero anche loro. Harry sarebbe voluto venire ma la sorella glielo aveva impedito, visto gli altri controlli che avremmo dovuto fare,promettendogli che le volte successive avrebbe assistito anche lui.
Quella sera ci piazzammo tutti sul divanno e sentimmo e risentimmo per svariate volte il b attito del cuore di mio figlio.
 
 
 


*LOOK AT ME*
Ok,io rileggendo mi sono quasi commossa.
Ma non sono troppoo dolci Liam e Zayn? hjikggfrdju
Ah,vi volevo fare un ringrziamento speciale. 
ABBIAMO RAGIUNTO LE 40 RECENSIONI TOTALI.
GRAZIE MILLE,DAVVERO.

Ora vado,un bacio. <3

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Capitolo 23
*** JAMES EDWARD MALIK. ***


Un mese dopo..
EMILY.
Oh,non so come avrei fatto. Ma ce l'avrei fatta. Ne ero più che sicura. Ero molto forte e determinata,come non lo ero mai stata in vita mia.
Quel giorno era un giorno importante. Avevo la seconda visita dalla ginecologa e molto probabilmente saremmo riuscitia sapere il sesso del bambino. Ero emozionatissima Certo,mai quanto Zayn e mio fratello. Sembravano dei bambini,avevano dei sorrisini ebeti stampati in faccia e non stavano un secondo fermi dall'agitazione.
Subito dopo la visita ginecologica io ed Harry saremmo dovuti andare a scuola. Ebbene si,due giorni dopo avrei dovuto iniziare la scuola ed essendo incinta avremmo dovto parlare con il preside,visto che avrei dovuto partorire durante l'anno scolastico. Ero agitata anche per quello.
-Amore sei pronta?-Urlò Zayn. Lui era già vicino la portà d'ingresso, io stavo ancora infilando le scarpe.
-Dai che altrimenti arriviamo in ritardo!!- Continuò Hazza mantenendo lo stesso tono di voce del mio ragazzo.
-Volete darvi una calmata tutti e due? Sono ponta.- Disse scendendo le scale.
-Ehi principessa mi raccomando fatti fare delle belle fotografie- Disse Niall accarezzando il mio pancino. Lui era convinto fosse femmina.
-E'un maschio cosa lo chiami principessa?- Ulò Louis che era in cucina.
-Ragazzi finitela fra qualche ora sapremo il sesso. Smettetela con questi pronostici.- Dissi avvicinandomi ai miei due uomini e uscendo da casa.
Per tutto il tragitto dalla macchina all'ospedale parlarono solo Harry e Zayn. Stavano diventando insopportabili. Avevano pianificato la vita al bambino e ancora non sapevamo neanche se era maschio o femmina.
Grazie al cielo l'ospedale distava solo un quarto d'ora di macchina da casa nostra e arrivammo in fretta.
-Bungiorno Emily.- Disse sorridente la dottoressa Offman porgendomi la mano.
-Buongiorno Zayn.- Continuò.
-Piacere, io sono Harry il fratello maggiore di Emily.- Disse Hazza stringendole la mano.
-Com'è andata questo mese? Nausee?- Mi chiese la dottoressa mentre mi stendevo sul lettino.
-Qualcuna ma non troppe grazie al cielo.- Risposi.
-Tranquilla deve ancora venire il bello. Di solito il terzo e il quarto mese sono i più difficili per le nausee.- Feci un sorrisetto forzato.
Ma guarda questa. Non mi dovrebbe rassicurare?Cazzo,mi sta mettendo ansia.
-Allora,allora. Volete sapere il sesso?-Chiese mentre mi "massaggiava" la pancia con quell'affare unto di gel.
-Si si.- Rispondemmo all'unisono io e Zayn.
Harry mi strinse la mano,la sua era tutta sudata per l'agitazione.
L'amico invece mi accarezzava i capelli. Cosa che odiavo in circostanze normali,ma da lui in quel momento lo stavo amando.
-E' un maschio. Si,si un mascio vedete?- Ci indicò un punto nello schemo,anche se nessuno dei re riuscì a distinguere nulla.
I ragazzi dietro di me sorrisero.Non lo vedevo ma lo immaginavo. Anche io lo feci. Per me era indifferente e quindi fui comunque felice.
Mi alzai,mi ripulì, salutammo la dotoressa e uscimmo.
Non appena fummo fuori dalla porta  miei uomini,come mi piaceva definirli,mi abbracciarono forte. Zayn,non appena mio fratello si staccò mi diede un bacio. Lungo,intenso,felice.
--
-Zayn tu aspetti fuori,ok?- Chiese Hazza al mio ragazzo non appena arrivammo a scuola.
Lui annuì e noi bussammo alla presidenza. Il preside Hundson ci aprì e noi ci accomodammo.
Ci aspettava una bella ciaccherata.
-Allora signori Styles a cosa devo la vostra visita?- Ci chiese quell'uomo alto e robusto daglio ochhi verdi e i capelli leggermente brizzolati.
-Ecco preside,mia sorella dovrebbe cominciare la scuola domani, è il suo prmo anno qui e volevo avvertirla cheè al terzo mese di gravidanza,quindi partorirà durante l'anno scolastico.- Disse Harry.
-E' incnta? Ma ha solo quidici anni?-  Abbassai lo sguarado.
-Si si è incinta. Non è a prima,glielo posso assicurare.- Ribbattè mio fratello che stava iniziado ad irritarsi.
-Lo so Styles,lo so. Con questa dichiaranzione vorreste dei favoritismi? appiate che non sono il tipo.- 
-No,cero che no. Le chiedo solo se negl ultimi mesi potrebbe endere pi flessibile il su orario e sopratuttose c'è la possibilità i studiare a casa perchè dopo la nascia dovrà rimanere almeno una settimna in casa.- Spiegò Hazza.
-Ma lo sa che si sono molte scuole per ragazze madri?- Provocò il preside.
-Senta,mi scusi. Se vuole posso andare via a questo istituto ma di certo non andrò a chiudermi in una scuola per ragazze madri,visto che,a mio parere,servono ad escludere,ancora di più,le giovani madri dalla società.- Dissi io.
Sia mio fratello che il preside rimasero spiazzati dalla mia risposta.
-Che caratterino la ragazza! Comunque va bene se vorrai potrari frequentare nel mio istituto,vedrò cosa posso fare. Non ti prometto nulla.-Disse il preside.
Io ad Harry sorridemmo e dopo averlo salutato,con molta gentilezza uscimmo.
-Bhè?- Chiese Zayn vedendoci arrivare.
-Vedrà cosa può fare.- Risposi.
Il moro sbuffò e ci avviammo verso l'auto.
-Maschio o femmina?- Ci assalì Liam non appena aprimmo la porta.
-Shhh.- Feci segno sorridendo.
-Ma è logico che è femmina.- Disse Niall che era steso sul divano.
-Eh invece no mio caro,questa volta ti sei sbagliato.- Risposi sedendomi accanto alui che mi guardò stupito.
-E' maschio? Allora è maschio. E' maschioooo.- Urlò Louis iniziando a fare uno strano ballo simile alla conga.
La sera ci ritrovammo tutti sul divano.
Io avevo le gambe setese sul mio biondino e la testa apoggiata sulla sua spalla. Accanto a me c'era Liam
Zayn,Harry e Louis erano sul divano affianco.
Iniziarono a parlare, a cerrcare un nome,dicendone di più asssurdi,senza mai interpellarmi.
-JAMES EDWARD MALIK,questo sarà il  nome del mio bambino.- Dissi ad un certo punto zittendo tutti.
-James,il secondo nome del mio migliore amico. Edward,il second nome di mio fratello. Le due persone più importanti della mia vita. Credo sia perfetto,no?- Spiegai sorridendo.
-Hai avuto un'idea bellissima,amore. Mi piacciono tantissimo questi nomi.- Disse Zay approvando.
Mi voltai verso Niall e vidi che piangeva.
-Biondo dovresti essere felice,che c'è?- Chiesi.
-C'è che sono il ragazzo più felice del mondo in questo momento.- Disse abbracciandomi e sorridendo fra le lacrime.
-Grazie piccola. Mi hai fatto il regalo più bello. Ti amo.- Mi sussò all'orecchio mentre mi stringeva forte a sè.
-Anche io Horan.- Sorrisi.
Andammo a dormire. Io ero già sotto le coperte,Zayn invece era uscito a fumare.
-Sorellina,posso?- Chiese Harry aprendo la porta della stanza.
-Certo Hazza,vieni.- Dissi.
Lui si stese nel letto accanto a me e senza dire nulla mi abbracciò forte.
-Grazie,grazie per averlo chiamato anche Edward. Non sai quanto è importante per me.- Sussurò tenendomi stretta a lui.
-L'ho fatto perchè lo volevo,lo sentivo. Sei la persona più importante della mia vita e voglio che mio figlio assomigli a te. Voglio che abbia la tua spontaneità, il tuo sorriso e sopratutto la tua voglia di vivere.-






*LOOK AT ME*
Allour spero vi piaccia,
fatemi sapere come sempre.
Ora devo andare perchè c'è mia cugina rompipalle per casa.
Adiosss <3

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Capitolo 24
*** Mi odio proprio come una volta. ***


10.00 di mattina.
Domani sarebbe stato il mio primo giorno di scuola,nella mia nuova scuola.
Mi alzai e andai con molta calma in  cucina,ancora assonnata presi la tazza e ci buttai dentro un po' di latte con i cereali.
-Buongiorno scricciolo!!- Disse Hazza dandomi un bacio sui capelli.
-Come va?- Chiese Horan preparandosi la colazione.
-Bene,dai.- Risposi.
-Dormito bene?- Chiese Liam entrando in cucina.
-yep.-
Finito di mangiare misi la tazza nella lavastoviglie e mi diressi silenziosamente nella mia camera.
Accesi il telefono e trovai un messaggio del mio ragazzo. "Cucciola sono uscito a correre,non ti ho voluta svegliare."
Sorrisi e mi diressi in bagno. Fatta la doccia mi avvolsi nell'asciugamano e tonai in camera.
Avevo solo l'intimo addosso e notai che la pancia si faceva evidente. Comprensibile visto che stavo per entrare al quarto mese.
Misi le mani sulla faccia. Io non avevo vergogna del mio bambino,non volevo solo essere giudicata male nella nuova scuola. Era un ambiente nuovo e nessuno mi conosceva, magari avrebbero potuo penare che fossi una poco di buono o non so cosa. L'idea mi mtteva ansia.
Aprì l'armadio e indossai una tuta,poi iniziai a cercare qualcosa per l'indomani mattina.
Niente. Nessuna maglietta era adatta. Erano tutte troppo attillate. Avevo anche una marea di felponi enormi ma faceva ancora troppo caldo per indossarne uno.
ok,ero ufficialmente entrata in crisi.
Presi le sigarette,che erano sul comodino, uscì sul balcone e ne accesi una.
Poco doo sentì dei passi avviciarsi.
-Emii-
-Lou- Dissi voltandomi.
Non appea mi vide sgranò gli occhi.
-Che c'è?- Chiesi confusa.
- Butta immediatamente quella sigaretta.- Disse con tono serio.
-Non esiste!- Ribbatei giradogli le spalle.
Un secondo dopo il moro mi sflò la sigaretta dalle mani e,senza darmi il tempo di ribattere la buttò gù al balcone.
-Sei un vandalo sprecone- Dissi guardadolo.
-Tu sei una pazza incoscente. Fa male al bambino.- Disse alzando la voce.
Questo piccolo particolare lo avevo diementicato. Ecco ora mi sentivo tremendamente in colpa,uno schifo. Per sfogarmi stavo facendo male a quella creatura innocente.
Deglutì e cercai di ricacciare indietro le lacrime guardando  in alto.
Non ce la feci. Una dopo l'altra scesero dai miei occhi e rigarono le guancie.
Erano impregnate di odio verso me stessa,come quelle di una volta.
Louis mi avvolse in un abbraccio caloroso che io,non so perchè, respinsi.
-Scusa Emi,non volevo urlare. Volevo solo farti capire che stavi sbagliando.-
-Non è per te. E' per me. Io non merito questo bambino.-
-Che dici? Ehi..- Disse accarezzandomi una guancia.
-La verità. Mi odio Lou,ancora una volta. Sono stata capace di metere a repentaglio la vita di mio figlio solo per sfogarmi,per cercare di star meglio.Sono un egoista!-
-D'ora in poi ti sfogherai in altri modi. Piangi,prendi a pugni il cuscino ma non fumare più. Adesso vieni qui e abbrcciami.- Disse con voce dolce.
Io obbedì e mi lasciai cullatre dalle sue braccia.
-Allora..perchè ti dovevi sfogare?-
-Ho paua d'esser giudicata male domani. La  pancia è già ben evidente.-
-No,tranquila. Tu non lasciare che la gente spettegoli spiega tutto,con la testa alta.-
Annuì.
-Domani indosserai questa.- Disse prendendo una maglia leggera a maniche lughe dal mio cassetto. Era semplice, a righe bianche e blu.
Sorrisi e gli lasciai un bacio sulla guancia.
La giorata passò più velocemente delle altre.  Mentre ero nel letto abbracciata a Zayn lui si accorse della puzza di fumo.
-Emily hai fumato?-Chiese guardandomi dritta negli occhi.
Non dissi nulla ma lui capì.
-Non farlo più. Fa male anche al piccolo,ci sono io. Ci sono io.- Dise dandomi dei piccoli baci tra i capelli, che mi fecerò addormentare.
 
 
 
 
 
 
 
 
 
*LOOK AT ME*
Allora belle\i ho aggiornato così tardi
perchè mi sto scoraggiando un po',solo 
sue recensioni.
Dai,potete fare di meglio,sapete
quanto tego a sapere il vostro parere.
E' quello che mi fda la forza e la fantasia di
cotinuare la storia.
Scusate gli errori,la tastiera fa schifo.
Ora vado,baci. <3

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Capitolo 25
*** Bel problema. ***


HARRY.
-Emily amore alzati. Farai tardi a scuola. E' il tuo primo giorno.- Le dissi spalancando la finestra della camera sua e di Zayn.
Lei aprì lentamentegli occhi e si stiracchiò come faceva quand'era bambina. Mi fece sorridere,mi avvicinai e le posai un bacio sulla guancia.
-Buongiorno piccola.- Dissi.
-Giorno Hazza.- Sorrise e si diresse verso la cucina, io la seguì.
Si sedette intorno al tavolo dopo aver salutato tutti i componenti della "famiglia" e io le preparai uova e bacon.
EMILY.
Non appena Harry mi mise davanti agli occhi le uova con il bacon mi venne un crampo alla pancia e poi la nausea. Stupida dottoressa,secondo me me lo stava augurando.
Mi alzi di scatto e corsi in bagno seguita dal mio ragazzo che non appena mi vide un po' più pallida in viso sbiancò anche lui.
 Mi accasciai vicino al water e vomitai mentre Zayn mi teneva alzati i capelli preoccupato.
-Amore tranquillo,è nomale. Sono incinta.- Dissi dirigendomi verso il lavabo per lavarmi.
Lui annuì e tornò in cucina mentre io mi lavai e mi cambiai. 
-Bhè,chi mi accompagna scuola?- Dissi entrando in salotto con lo zaino in spalla.
-Nessuno se prima non metti qualcosa sotto i denti.-Rispose tranquillo mio fratello.
-Non esiste. Ho paura di vomitare di nuovo vedendo del cibo.- 
-Emi,non puoi fare così per nove mesi. Sia  tu che il bambino avete  bisogno di mangiare e lo sai che le nausee ci saranno a prescindere.- Mi disse Niall alzandosi e offrendomi la sua brioche.
Scossi la testa,non volevo mangiare.
-Dai,provaci almeno.-
Addentai ciò che mi stava offrendo e feci due morsi.
-Contento ora?- Dissi leggermente acida.
-Si.- Disse facendomi la linguaccia e scompigliandomi i capelli.
-Ora andiamo dai,farai tardi.- Era Zayn che mi prese delicatamente per un braccio portandomi vicino la porta d'ingresso.
Ci mettemmo in macchina e dopo una ventina di minuti fummo daventi all'entrata della scuola. Feci un respiro profondo e mi girai per dare un bacio al moro.
-Tanquilla,andrà tutto bene,vedrai.- Mi disse mentre scendevo dall'auto pronta per dirigenrmi all'interno di quel grande edificio pieno di ragazzi e ragazze di tutti i tipi,chissà se avrei trovato qualcuno che abbia piacere a star con me.  Anche se non avessi fatto amicizia con nessuno mi bastavano i  mio fratello e gli altri quanttro pazzi scalmanati con cui vivevo.
ZAYN.
Laciai Emily a scuola e tornai a casa. Non appena aprì la porta vidi i ragazzi tutti seduti intorno al divano con delle facce pensanti e anche un po' preoccupate.
-Che succede?- Chiesi posando il mio giubotto di jeans sull'appendi abiti.
-Simon è venuto a trovarci,se ne è appena andato. Ci ha dato una bella notizia ma..-Disse Liam.
-Ma.. non avete delle belle facce e vi ha dato una bella notizia,figuariamoci se fosse stata brutta.- Dissi sedendomi accanto a loro.
-La prossima settimana dovremmo partire per un tour di un mese e dopo due settimane dal nostro ritorno a casa dovremmo andare in Svizzera per qualche giorno ad incidere il disco.- Sputò Niall.
-Come faremo con Emily? E' questo il "ma".-Disse Lou anche lui un po' preoccupato dalla situazione.
-Non può saltre la scuola e non può nenanche viaggiare con noi,cambieremo città ogni giorno è stressante.- Constatò Liam.
Dopo la sua ultima affermazione ci fu qualche minuto di silenzio. Io ero rimasta abbastanza spiazzato dalla notizia e non sapevo che dire,dovevo ancora ralizzare bene il tutto.
-Che ne pensi Harry?- Chiesi dopo un po' a lui che era rimasto zitto tutto il tempo.
-Non so,è tutto un casino.- 
-Già.-
-Io direi di parlare con lei non appena rientra da scuola.- Propose Niall.
-Otima idea.- Dissero in coro Louis e Liam.
-Magari ci parlo per primo io quando vado a prenderla e poi vediamo..- Continuò il biondo.
Annuimo tutti.
-La porto a mangiare fuori.- 
-Ok biondo ma non esagerare eh!! E' sempre la mia ragazza!- Dissi cercando di fare il serio ma scoppiai,inisieme agli altri, in una fragorosa risata.
EMILY.
Attraversata a porta d'ingresso mi diressi verso la segretria dove chiesi il mio foglio con l'orario e il nuemero dell'armadietto.
-Il signorino Jason,le farà da guida nella scuola per la prima settimana.- Disse la signora della segreteria presentandomi un ragazzo alto un po' più di me, con i capelli lisci corti e neri come la pece.
Aveva gli occhi verdi accentuati da una montatua molto spessa di ray ban neri.
-Piacere Emily Hope Styles.- Dissi porendogi la mia mano.
Poteva sembare da snob presentarsi anche con il secndo nome ma a me piaceva perchè adoravo il nome "Hope".
-Piacere,Jason Demberton.- Disse lui sorridendo.
-Lo sai ce ho due sorelle che si chiamano una Emily e l'altra Hope?- Disse mentre ci incamminvamo per il corridoio.
-Dvvero? Io invece ho solo un fratelo,si chiama Harry.-
-Harry,Harry Styles. Lo sai che è un nome che ho già sentito da qualche parte.- Disse pensieroso.
-Probabile.- Escalamai avvicinadomi al mio armadietto.
-E'..è un cantante giusto? Si,si quello della band ..aspetta One-One Direction,no?- 
-Si,proprio loro.-
-Sono bravi sai,mia sorella impazzisce Hope impazzisce per loro.-
-Ti faccio avere un autograo allora.-
-Davvero?-
-Certo,ora entriamo in classe altrimento faremo tardi.-
-Buongiorno Demberton. Lei dev'essere la signorina Styles,giusto?- Disse il professore di chimica non appena entrammo.
Io annuì sorridendo.
-Bene accomodatevi,gli ultimi banchi vicino alla finestra sono i vostri.-Disse lui avvicinandosi alla lavagna.
*Driiiin"
Grazie al cielo era suonata a campanella e le due ore di chimica erano finite.
Mi alzai e mi diressi fuori seguita da Jason.
-Che materia hai ora?- Chiesi.
-Matematica,tu? Ehi ma ti senti bene.- Disse prontalmente il moro vedendo che mi mettevo una mano sulla testa che aveva preso a girarmi vorticosamente.
-Si si,ho solo bisogno di sedermi un attimo.- Dissi,lui mi prese per un braccio accompagnandomi alla panchina più vicina.
-Va meglio?-
-Certo grazie.-
"Vai Emily diglielo tantose ne accorgerà" Mi ripetvo.
-Posso farti una domanda un po' indisceta?- Chiese interrompendomi da miei pensieri.
Annuì preoccuata.
-Sei incinta?- Oh cazzo! Allora si notava davvero tanto. Fanculo Luis e le magliette a righe. 
-S-si. Sono incinta. Il bambino è fglio del io ragazzo,Zayn. Un altro membro dei One Direction.- Diss e ricevettio un inasoettao abbraccio dal moro.
-Auguri e se hai bisogno non esitare.- Sorrisi,era davverouna brava persona.
-Comunque io ora ho letteratura quindi dobbiamo divderci.-Dissi-
-Vabbene,non appena suona la companella ti raggiungo e facciamo ricreazione insieme,ti va Così i faccio vedre la palestra e il laboratori d'informatica.-
-Certo.-Dissi alzandomi e drigendmi verso l'aula incui avrei passato le prossime due ore.
Mi presentai alla classe e poi la professoressa mio fece accomodare in terza fila,al fianco di una ragazza magra con i capelli lisci rossie dei grandi ochi marroni.
-Piacere Kathrina- Disse la rossa voltadosi verso di me.
-Emily.-Dissi sorridendo.
-Così tu sei la sorella di quel figo di Stylse la ragazza,incinta,di Zayn?- Chieedi botto.
Io sbiancai.
-Si,ma come ai a saperlo?-
-Se non vui che si sappiano certe cose uno vesti meno attillata e due non parlare mai nel corridoio.
Molto schietta la ragazza. Non risposi e mi limitai a seguire la lenzione di letteratura,una delle mie materie preferite.




*LOOK AT ME*
Sono al mare e non c'è connessione,
per questo non  aggiorno molto spesso.
Spero che vi piaccia,fatemi sapere,ora 
vado perchè devo uscire ciauuu e grazie a tutti quelli che leggono e recensiscono:)
Baci

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Capitolo 26
*** Mi adatterò. ***


La mattinata scolastica finì e io m diressi verso l'uscita dopo aver sautato Jason e avergli lasciato il mio numero di telefono.
-Ciao migliore amica più figa del mondo,Come è andata?- Chiese Niall euforico.
-Tutto sommato bene,dai. Ho conosciuto un ragazzo simpaicissimo,si chiama Jeson. Sua sorella Hope è una vostra fan, gli ho promesso degli autografi.-
-Bene,ma non ti abituare a fare queste cose.- Disse ridendo,aiutandomi a salire in macchina.
-Cos 'è ti fa male la mano a firmare un foglio di carta?- Risi.
-Certo,sono delicato io. Comunque oggi a pranzo fuori io e te.-
Me gusta.-
NIALL.
Arrivammo all'entrata di uno dei ristoranti più costosi di Londra.
-Te sei tutto scemo,perchè qui? Non è che per caso mi devi chiedere di diventare tua moglie? Bhe,sappi che io sono già impegnata.- Disse ridendo mentre l'uscere apriva la porta per farci entrare.
-Ma dai solo uno scemo come Zayn sarebbe capace di chiederti la mano.- Cerai di rimanere serio ma fallì perchè mi scappò un sorrisetto.
-Questa me la lego al dito,e ringraziati da solo perchè mi hai portato in un ristorante raffinato e picchiandoti farei brutta figura.- Disse non smettendo di ridere.
Ci fecero accomodare in un tavolo per due,proprio vicino alla vetrata che dava su Tower Bridge. Ordinammo un primo e un secondo e nell'attesa presi coraggio e le parlai.
-E' venuto a trovarci Simon stamattina?-Iniziai.
-Non credo sia venuto a vedere se stavate bene, che vi ha detto?-Ma quanto cazzo era perspicace,a volte odiavo il fatto che fosse così intelligente.
-Dobbiamo fare un tour di circa un mese e dopo dovremmo andare in Svizzera ad incidere un disco.-
-Dov'è il problema?-
-Emily ti ricordi che sei incinta? Venire con  noi sarebbe troppo stressante e poi hai la scuola ma non puoi nemmeno rimanere sola.-Le spiegai.
-Questo me lo stai dicendo per farmi sentire ancora una vlta un  problema?- Disse con la voce tremante.
-Ehi,non azzardarti a pensare queste assurdità. Tu non sei un problema e neanche James lo è. Dobbiamo semplicemente trovare una soluzione a tutti questi impegni che si sono venuti a creare nel periodo meno opportuno. Non vorremmo rinunciare..-
-No. Non dovete rinunciare,non esiste proprio. Per la soluzione non ne ho idea,avete provato a parlarne con Simon?-
-No,ma è buona idea. Ora che torniamo a casa chiedo ai ragazzi se lo possiamo invitare a cena.-
Finimmo di pranzare e rientrammo nella nostra dimora, (oddio detto così sembriamo degli animali che sono usciti a cacciare (?) )i ragazzi acconsentirono e telefonammo a Simon che accettò l'invito volentieri.
Io ed Harry preparammo la cena,Zayn e Emily apparecchiarono mentre Liam e Louis passarono il pomeriggio fuori di casa.
HARRY.
Pochi minuti prima dell'arrivo di Simon rientrarono a casa anche Liam e Louis,il primo con un sorriso smagliante e il secondo con un aria da cane bastonato.
-Amico cos'è successo?-Chiesi a Louis che saliva in camera per cambiarsi.
-Te lo racconterò con calma domani,non è il momento ora.-
Annuì e scesi le scale accogliendo il nostro discografico in casa.
Gli presentammo Emi e ci sedemmo intorno al tavolo pronti per cenare.
-Simon..Emily è incinta e ci serve un consiglio..non sappiamo dove lasciarla durante la nostra assenza..-Disse Zayn tentennando.
-Guardate ragazzi se per lei non c'è nessun problema può anche rimanere a casa mia, è una grande villa, c'è mia moglie e mia figlia di cinque anni. Per un mese non ci sono problemi.-
Ci voltammo tutti a guardare Emi che rimase un po' spiazzata dalla proposta.
-P-per me non ci sono problemi,se non disturbo.-Disse,capendo che era l'univca soluzione plausibile.
-Bene,allora ti aspetto fra due settimane,i ragazzi sanno già dov'è la casa. Vedrai mia moglie è molto giovane e solare e a mia figlia farà piacere avere qualcun altro in giro per casa.- Disse sorridente Simon alzandosi da tavola.
ZAYN
La cena era andata alla grande,eravamo tutti piuttosto contenti della sistemazione trovata ad Emi,sarebbe stata bene a casa di Simon. La moglie Anne aveva meno di trent'anni ed era molto accogliente,non l'avrebbe mai fatta sentire di troppo o a disagio.
-Contenta amore?- Dissi cingendole i fianchi da dietro quando ormai eravamo sotto le coperte.
-Non eccessivamente,mi adatterò.-
-Vedrai sono carinissime,starai bene.-Dissi lasciandole un bacio fra i capelli.
-Mi macherai.-Sussurrò.
-Anche tu,non sai quanto..-
.



*LOOK AT ME*
Lo so,lo so ho tradato tantisimo e sono imperdonabile ma capitemi,sono al mare 
non ho tantissimo tempo per scrivere e ultimamamente anche la voglia è diminuita un po',
mi aiutate a far ritornare l'entusiasmo come quello di una volta?
Anyway, che ne pensate del capitolo? Non fa proprio schifo ma quasi ahahahah
Ci sentiamo(?) spero presto. Baci <3

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Capitolo 27
*** Non sarebbe stata una permanenza atroce. ***


Due settimane dopo.
Sapevo che lasciare Emily a casa di Simon sarebbe stata la cosa giusta,ma sapevo anche che quel mese senza di lei sarebbe stato atroce. A volte mi chiedo come facevo a vivere prima di conoscerla,è diventata indispensabile,il mio ossigeno,la mia forza. Erano le cinque del mattino,quella notte avevo dormito a sprazzi,soffermandomi più volte a riflettere o a fissare Emi in tutta la sua dolcezza,quando dormiva sembrava una bambina desiderosa d'affetto e sentivo il bisogno di stringerla fra le mie braccia, ma mi limitavo ad accarezzarle il corpo per paura che si svegliasse.
Senza far rumore mi sporsi verso il celluare,sul comodino, e guardai l'orario che segnava le sei del mattino. Con cautela mi alzai e andai a prendere le valige di Emi,poste sull'armadio.
Da quando eravamo diventati famosi avevo fatto pratica e sapevo preparare valige perfette in pochissimo tempo. In effetti alle sei e trenta avevo già finito così andai a a farmi una doccia,quando uscì con l'asciugamano in vita notai che Emily si era svegliata e stava fissando il soffitto con le mani dietro la nuca.
-Buongiorno..-
-Diciamo "giorno" che il "buon" non ci sta proprio.-Rispose subito.
-Che succede?-Le chiesi sedendomi sul letto accanto a lei.
-Nulla,solo..è arrivato il giorno.-
A quelle parole mi venne una morsa allo stomaco,neanche io volevo lasciarla. Così senza parlare l'abbraciai forte cercando di farle capire che sarebbe andato tutto bene e che quelle sei settimane sarebbero passate velocemente.
Adoro li abbracci,li preferisco ai baci,con un abbraccio si possono trasmettere mille emozioni e sentimenti,li abbracci sono tante parole racchiuse in un unico gesto ed è questo che li rende speciali. Li abbracci ti fanno sentire a casa,ti fanno setire protetto e amato ed è questo che volevo dire ad Emily quella mattina,le volevo dire che in quelle settimane l'avei protetta e sopratutto amata comunque.
-Ora vai a farti una doccia su..per le dieci dobbiamo stare da Simon e da qui a casa sua c'è un ora di strada. Io scendo a fare colazione.-Dissi lasciandole un bacio in frone e alzandomi dal letto.
Lei annuì e si diresse verso il bagno mentre io scesi in cucina incontrando gli altri quattro coinquilini,nessuno aveva un sorriso smagliante come le altre mattine. E' vero dovevamo partere per un tour, il nostro primo tour, avremmo incontrato centinaia di fan e fatto ciò che più amavamo fare ma Emi era troppo importante per tutti noi e non portarcela dietro rendeva tutto più triste e malinconico.
 
EMILY
L'abbraccio di Zayn mi aveva migliorato la giornata,così dopo aver fatto una doccia veloce e indossato i vestiti che il mio ragazzo mi aveva scelto scesi in cucina per fare colazione con latte e caffè che mi era stato già preparato da quella meraviglia di fratello che mi ritrovo.
Alle nove e cinque eravamo già tutti sul furgone, insieme a Paul uno dei manager e anche guardia del corpo dei ragazzi. Il viaggio durò un oretta che passò veloce grazie alle canzoni che i One Direction mi cantichiavano e alle battute di Niall e Louis che erano già super attivi.
Il furgoncino rallentò e guardando fuori dal finestrino vidi dei grandi cancelli neri aprirsi automaticamente e lasciarci entrare all'interno di una stupenda villa. Percorremmo un viale alberato e poi l'autista parcheggiò proprio difronte alla porta d'ingresso. Sullo stipite c'era Simon con accanto una giovane donna,alta mora con degli occhi grandi,di un azzurro magnetico,aveva un sorriso smagliante,per niente falso, che mostrava la sua dentatura perfetta.
Non appena saltammo giù dal furgone si avvicinarono a noi e ci salutarono  calorosamente.
-Piacere Anne.-Disse porgendomi la mano.
-Emily.- Sorrisi.
Metre chiacceravamo nello spiazzo vicino all'entrata vidi una bimba uscire dalla porta e correre  verso di noi.
-Mamma mamma!!-Urlò sorridente aggrappandosi alla gamba di Anne.
-Amore,saluta questa bella ragazza e i suoi amici.-Disse  prendendola in braccio.
-Ciao a tutti.- Disse la piccola agitando la manina destra.
-Ciao piccola bionda,io sono Emily,tu come ti chiami?-
-I-io mi chiamo Sara.-
Le sorrisi e le accarezzai il visino,spostandole le ciocche dorate che le ricadevano sugli occhi azzurri,uguali a quelli della madre.
-Sara lo sai che Emily rimarrà con noi per più di un mese?-Le disse la madre guardandomi annuire.
-Davvelo?-
-Certo,ti fa piacere?-Le chiesi io vedendola stupita.
-Siiii-Urlò sorriente sporgendosi per venire in braccio a me.
La afferrai ma pesava troppo e la lasciai cadere subito a terra perchè inizio a girarmi la testa.
La bambina non si fece nulla ma tutti i presenti vedendo la mia espressione si spaventarono,così entrammo in quella casa enorme,Zayn mi aiutò a camminare su quel parquet lucidissimo e mi adagiò lentamente sul divano del soggiorno.
Una donna sulla quarantina, con una divisa da cameriera mi portò dell'acqua che bevvi velocemente se pur fredda.
Dopo mezz'ora circa quando i ragazzi ebbero la certezza che mi ero ripresa arrivò il momento più brutto,quello in cui dovevamo salutarci.
-Ehi ragazza più bella del mondo,vedi di non frequentare troppi ragazzi in nostra assenza che altrimenti a Zayn gli si rovinano i capelli per le corna che gli spuntano.-Disse Lou abbracciandomi.
-Cercherò di restare fedele,per il bene della capigliatura di Zayn,ovvio.- Dissi sorridendo e scompigliando i capelli al moro.
-Ehi ragazzo dolcioso,nonchè consigliere personale con l'aggiunta di psicologo,non mi abbracci?- Chiesi difronte a Liam.
-No,non ti abbraccio. Ti stritolo.- Disse fiondandosi su di me.
-Migliore amico.-Dissi passando a Niall.
-Migliore amica. Vedi di non combinare guai,di mangiare e di non far star male il mio piccolo James.- Disse lui passando una mano sulla mia pancia ormai abbastanza evidente dato che ero alla fine del quarto mese.
-Semmai è lui che fa star male me.- Dissi abbraccianolo e ridendo sotto i baffi.
Avvicinandomi a Zayn non parlai e nenanche lui lo fece. Ci guardammo semplicemente negli occhi e quello sguardo bastò per dirci tutto quello che ci dovevamo dire. Con un movimento agile mi attirò a sè e mi baciò. Le nostre bocche umide aderirono perfettamente  e le nostre lingue si sfiorarono appena,assomigliava molto al nostro primo bacio,quello nel corridoio dell'ospedale.
-Fratellone.-Dissi fissando le iridi chiare di Harry.
-Piccola mia.-Ribattè lui.
Ci stringemmo forte e ancora una volta un abbraccio sostituì le mille parole che avremmo potuto dirci in quel momento.
-Mi raccomando,a tutti e due.- Disse prima di uscire dalla porta indicando la mia pancia.
Annuì e gli mandiai un bacio con la mano.
Non appena andammo via Anne mi accompagnò al piano superiore mostrandomi la mia camera.
Era a dir poco stupenda,rispecchaiva perfettamente i miei gusti.
-Questa è una delle stanze degli ospiti,spero che ti piaccia. Ho scelto io i mobili e la colorazione delle pareti.-
-E' bellissima,davvero.-Dissi guardandomi intorno,osservando i muri binchi candidi,eccetto la testata dal letto che era verde acqua, l'armadio a due ante scorrevoli era bianco e grandissimo,la scrivania bianca era larga e spazziosa anche il letto matrimoniale era bianco. Era una stanza semplice ma molto bella e curata per essere solamente una  stanza degli ospiti.
Passai la giornata ad aggiustare i miei vestiti e a giocare nell'immenso prato verde del giardino, insime ad Anne e alla piccola Sara. 
 
 
 
 
 
 
 
 
*LOOK AT ME*
Scuuuusate ma non è colpa mia.
Il capitlo l'ho scritto due giorni dopo aver postato quello precedente 
ma essendo al mare non  avevo internet  e il credito sulla chiavetta era terminato.
Spero mi possiate perdonare e che naturalmente il capitlo vi piaccia:)
Baci <3

 
 
 
 
 
 

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Capitolo 28
*** LEGGETE È IMPORTANTE! ***


SCUSATE SCUSATE SCUSATE!! La storia è sospesa per mancanza di idee, tempo e voglia. Non vi stava appassionando più e quindi.. Ne sto scrivendo un' altra. Uno dei protagonisti è Justin Bieber, già, sono una Belieber. Questo è il link: http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1736101&i=1 Se passaste e lasciaste una recensione mi fareste davvero felice. Grazie ancora, per tutto e scusate!! Baci, Francesca.

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