I'm Coming

di corysvoice
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Il ritorno ***
Capitolo 3: *** Who is Samantha ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


                                                                                 Prologo-I'm coming


4 anni prima...


La ragazza era seduta su "quel" letto a maledire "quel" giorno. Perchè si era perdutamente innamorata di "quel" ragazzo?! "Quello" sbagliato. Ecco che lo vide di fronte a se. Stava lì a guardarla


tristemente. Sembrava come se a un momento all'altro si volesse uccidere.

"Elise,ne sei "veramente" sicura? Hai fatto tutte le analisi? Cioè hai fatto il... il coso?"

Lo guardò molto infastidita. Le sembrava di ritornare all'asilo quando le chiedevano se avesse il pannolino. Posò la borsa sul letto e da lì fece uscire un test di gravidanza. Lo prese in mano e glielo mostrò...

"Che cosa vedi? Dimmelo te se credi che io non sia tanto intelligente quanto te!"

Il ragazzo lo fissò per minuti. Se lo passò fra le mani e lo ridò ad Elise.

"Mica le capisco queste cose io! Ci sono solo segnetti e colori strani!"

La ragazza gli diede una botta sulla testa e si buttò sul letto. Le scese una lacrima, era disperata solo diciasette anni e doveva già avere delle responsabilità?! In quella casa loro si erano conosciuti e lì


sarebbe stato contenuto il loro segreto. Si alzò in piedi e con la rabbia che le saliva gli bisbigliò.

"Tom! Svegliati! Stiamo per avere un bambino! Stai per diventare padre! Smettila di essere così infantile!"

Il ragazzo girò per la stanza per vari secondi e quando rincontrò lo sguardo della sua amata,andò verso di lei e la baciò sulla fronte, lasciandole cadere qualcosa nella giacca.

"Ti amo Elise... Ci tengo che tu lo sappia"

Molto lentamente il ragazzo salì le scale, come se quello fosse un addio e da quella sagoma vivente diventò un'ombra. Elise si alzò per cercarlo, ma non c'era. Era dentro la macchina, partito. Lei, però era


sicura che sarebbe tornato fino a quando non trovò un foglietto nella sua giacca era da parte sua. Lo aprì e lo lesse...

"Cara Elise,

non vorrei che questo ti possa far sentire abbandonata, ma ho bisogno del mi tempo,

non posso diventare padre ora. Ho il liceo da finire, questo sarà il mio ultimo anno e

vorrei passarlo tranquillamente, vorrei passare una gioventù felice e non con impegni,

ora non posso.

Quando nascerà il nostro bambino ti prego di non dirmelo e se vorrai abortire io non

sarò di certo quello ad impedirtelo, so che queste parole sono crudeli, ma è la verità.

Ti lascio solo duemila euro che ho raccolto facendo lavoretti per pagarmiuna quota

del viaggio di fine liceo per tuo figlio. Li troverai vicini al box dei cani. Dentro la ciotola

del cibo.

Con affeto Tom."

P.S. io ti ho sempre amato e ti amerò ancora... dopo tutte queste cose, buona fortuna Ellie


Appena finì di leggere tutto ciò la ragazza sembrò afflitta, si sentì cadere il mondo addosso. Iniziò a piangere. Il suo amore dai tempi delle medie era sparito, volato via da un giorno all'altro... Non poteva


crederci. Non sapeva che fare in quella situazione, tra otto mesi avrebbe avuto un bambino e non sapeva che dire ai suoi genitori quando si sarebbe presentata a casa con un figlio. Avrebbe voluto che


fosse tutto un sogno. In quel momento pensò seriamente di abbortire e lasciare tutto.


Oggi


Elise era con la sua Beth e la sua migliore amica Samantha distesa sul prato del suo giardino a giocare. Sua figlia aveva molti tratti del padre come i suoi occhi azzuri e il suo sorriso. Le mancava lui. Da


quando era andato via non si era più innamorata, amava solo lui e non sapeva perchè non riusciva a scordarselo...

Ad un tratto le arrivò un messaggio. Era da un numero sconosciuto.

"Elise, vieni un attimo al bar davanti a casa tua. Ti devo parlare".

Samantha la guardò in modo strano. Le vide il sorriso timido sulla bocca e quelle guance rosse che le venne subito un dubbio e le chiese.

"Che succede Elise? Hai un nuovo ragazzo e non mi hai detto niente?"

"No." ansimò per un secondo "Puoi tenere un attimo Beth? Devo andare a fare una cosa?"

La ragazza sorrise e mentre Elise stava uscendo dal cancelletto le disse...

"Salutami il tuo ragazzo!"

Quando arrivò davanti al bar vide "quel" ragazzo. Era un po' maturato e cambiato, ma era LUI. Era Tom. Si sentì cadere, aveva passato gli ultimi quattro senza di lui ed ora ce lo aveva davanti. Non


poteva essere...

"Tom?! Come... che cosa vuoi?"

Tom la guardò distaccato e le rispose:

"Elise, sono venuto a sapere che hai partorito... Come si chiama?"

La ragazza si girò di corsa per scappare da quell'incubo. Non poteva essere tornato! Tom la prese per il braccio e la fece girare.

"Potevi farti vivo prima, no?! E' nata quattro anni fa, mi sembri leggermente in ritardo... comunque lei si chiama Beth."

Il ragazzo le sorrise e con tranquillità le disse:

"Ah bene. Senti Elise, posso riavere i miei soldi?. Mi sono accorto di aver fatto un grosso errore a lasciarti i miei duemila euro."

La ragazza sembrò una pentola a vapore, era diventata rossa. La rabbia le stava facendo girare la testa...

"Certo! Riprenditi pure i tuoi soldi! Sei proprio uno stronzo, sai?!" ansimò per un secondo cercandosi di calmare e tirò fuori dalla borsa i bigliettoni. "Ed io che mi ero illusa che saremmo potuti diventare una famiglia!" Gli diede i soldi e lui se li prese.

Mentre Elise se ne stava andando piena di rabbia, tornò indietro e diede a Tom una foto della bimba dicendogli:

"Tieni la foto di tua figlia, porco! Almeno se la vedrai capirai quanto hai perso..."

e se ne andò...

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Capitolo 2
*** Il ritorno ***


I’m coming



Image and video hosting by TinyPic Elise tornò a pezzi. Le era caduto il mondo in testa. Perché era tornato? Non poteva starsene per sempre al di fuori della sua vita?. Si ricordava ancora il giorno che aveva letto quella lettera.

Lei stava davanti al box dei cani. Prese i soldi ed iniziò a piovere e si buttò a terra, a piangere come non aveva mai fatto prima. Pensava solo a cosa le avessero potuto dire i suoi genitori. L’avrebbero di sicuro cacciata di casa, avrebbe voluto abortire o che fosse stato tutto un sogno. Pensare che quando era bambina faceva sempre degli incubi di rimanere incinta a questa età e di perdere tutti i suoi sogni. Di non poter diventare più attrice e di non andare a New York e la sua fine sarebbe stata sotto i ponti. A volte invece sognava di contenere una creatura dentro se stessa del suo amore…

Ormai quelli, però erano solo brutti ricordi. Anche se non ha potuto realizzare i suoi sogni, ora aveva qualcosa di più importante di tutto e che nessuno gliela avrebbe potuta portare via.

Quando entrò dentro casa vide Samantha assieme a Beth che la guardavano. La piccola non capiva ciò che stesse succedendo, ma invece lei sì. Vedendo la sua amica la guardava delusa ed Elise si coprì il volto.

“Ti ho vista… C’era Tom con te! Non è che ancora provi qualcosa per lui? È stato un bastardo con te e non dovevi neppure andare al bar!”

La ragazza guardò l’amica molto infastidita. Mise la figlia nella culla e le rispose:

“E se anche fossi ancora innamorata di lui? Te ne dovresti fregare, questa è la mia vita e me la gestisco come voglio io!”

Samantha si legò i capelli di color marrone-rosso. Prese per il braccio Elise e con sincerità le disse:

“Elise ora non puoi fare come cinque anni fa. Non puoi tirarti indietro e non puoi pensare solo a te stessa, ora siete in due! Hai una famiglia, pensa a Beth se si ritrovasse Tom a casa, un uomo che non ti ha mai amata, perché uno che fa così è solo uno stronzo…”

Si sentì un tuono. Elise si posò lentamente sul divano ed iniziò a piangere.

“Io lo amavo e volevo soltanto qualcuno che mi amasse e lui mi amava, ti giuro che provava le stesse cose che provavo io. Non so perché abbia fatto così quando ha scoperto che ero incinta. Io non mi sono più innamorata di nessun altro. Forse lo amo ancora. Non è più come quando ero adolescente che ero indecisa. Maturando ho scoperto l’amore con lui ed ho passato tutto con Tom!”

Samantha si sedette accanto alla sua amica. Le accarezzò i capelli marroni scuro e le rispose:

“Elise, ti ricordi quando mi hai dato il coraggio di cantare in pubblico e mi hai mostrato che se voglio posso farcela? Che non devo più guardare indietro, ma solo avanti?”

Tra una lacrima ed un’altra Elise accennò un sì.

“La stessa cosa vale per te. Hai tutta la vita davanti. Non ti fermare all’infanzia. Toglitelo dalla mente. Cancellalo dalla tua di vita, pensa a Beth secondo me non le farebbe tanto piacere sapere che suo padre non la voleva.”

La ragazza aggrottò le ciglia. Prese un fazzoletto e si asciugò le lacrime.

“Samantha, se fosse per me a quest’ora lui non esisterebbe più, ma in ogni luogo che vado sento il suo profumo. Ogni ragazzo che mi inizio a frequentare al primo bacio o al primo flirt io vedo Tom. Per strada, appena scruto in lontananza qualcuno mi sembra sempre lui. Il mio cuore è un continuo battere forte ad ogni mio pensiero su di lui. Non so come toglierlo dalla mia mente!”

Samantha abbracciò l’amica e con il tono che usano i dottori per dirti che un tuo caro è morto, rispose:

“Il problema non è toglierlo dal tuo cuore” prese la mano dell’amica e la mise sul suo cuore “ma da qui…”

Elise sembrava un mostro, aveva tutto il mascara sul viso contornato dalle sue lacrime salate. Era un mare di delusioni.

“Non può essere possibile che io sia ancora innamorata di lui. Anche se abbiamo passato momenti bellissimi insieme, non mi posso dimenticare della sua lettera.”

Samantha si mise le mani fra i capelli. Era così strana la sua amica. Prima dice di amarlo e poi di odiarlo.

“Elise. Ti aiuterò io a dimenticarlo. Devi solo aprire il tuo cuore e se lui dovesse rientrare o uscire solo il tuo cuore lo sa. Il fato sistemerà tutto, ma tu devi iniziare a vivere. Mi hai capita?”

Elise accennò un sì ed abbracciò la sua amica.



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Capitolo 3
*** Who is Samantha ***


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                                                                                  I'm Coming

Who is Samantha?


La mia vita è sempre girata attorno a delle canzoni e passioni, che ho potuto realizzare. Nella durata della mia esistenza ne ho passate tante, i miei genitori si sono separati quando avevo undici anni ed io avevo solo la musica a  consolarmi, credevo e sapevo che i miei amici non mi avrebbero capito, loro non avevano mai passato quello che era successo a me. Molte cose le tenevo sempre per me, non le dicevo nemmeno ad Elise, passavo il tempo a piangere e a scrivere miliardi di storie che mi portavano in un altro mondo. Anche riuscire ad avere un ragazzo era per me difficile. Quando qualcuno mi interessava mi nascondevo sempre dietro a un velo di cattiveria ed insicurezza. Tutti mi dicevano che dovevo essere me stessa e mostrare quella che ero, ma loro non sapevano quello che era piangere fino a notte tarda e soffrire. A volte volevo sparire dal mondo ed andarmene via. L'unica con cui mi capivo almeno un po' o almeno - non so come facesse- mi ascoltava nelle mie lamentele era Elise. Noi due eravamo unite dalla nascita. Anche se al asilo ci odiavamo...

Ora, però, la mia vita è migliore. Andando per tre anni a New York sono riuscita a cambiare, a vivere ed avere un ragazzo: Jacob. Sono anche diventata famosa in alcune città vendendo miei cd ed un produttore mi ha chiamato per fare un album musicale. Ho sofferto però ci ho guadagnato.

Questa sono io: Samantha River Jordan.

Chiusi la angina di testo e spensi il computer. Stavo scrivendo una biografia per rendermi conto quando sono bella, intelligente e forte, me l'aveva consigliato Elise per avere più sicurezza di me, non la capivo proprio.

Mi alzai dalla sedia rossa e blu e, molto tranquillamente andai a salutare Jacob, che era appena entrato a casa.

"Ciao amore!"

Mi disse con voce entusiasta. Sembrava più attivo del solito. Aveva addosso la sua divisa da calcio e gli scarpini. Tra le mani teneva qualcosa che cercava di tenermi nascosto. I suoi occhi verdi luccicavano più del solito e i suoi capelli che spargevano sudore dappertutto erano più composti del solito.

"Che succede? Jacob, hai qualcosa da dirimi?"

Gli chiesi molto infastidita. Non mi piaceva quando mi si nascondeva qualcosa, ma lui mi prese e mi baciò. Mi portò in terrazzo e lì vidi una cosa stupenda. C'era un tavolo tutto ben preparato per noi due. Aveva sopra cibo prelibato e champagne. Candele e rose facevano un tappetto rosso, come quelli dei red carpet. Mi pose la mano sudaticcia e mi fece sedere sulla sedia. Risi timidamente. Non adoravo che mi si facessero le sorprese, odiavo essere colta di sorpreso.

"Ho preparato tutto questo per te. Togli il coperchio al piatto. "

Mi versò un po' di champagne. Scoprì il cibo e ci trovai un contenitore blu. Dentro non c'erano le prelibatezze che m'immaginavo.

"Ma che cos'è?"

Gli chiesi coinvolta.

"Apri"

Mi rispose lui. Speravo che fosse un bel regalo, che ne so una collana di liquirizia. Lo aprì e dentro c'era qualcosa di troppo sicuro e bello per me. Non sapevo come prenderla. Non volevo ne piangere dalla gioia o ridere e pensare che sia uno scherzo.

"Samantha River Jordan, mi vuoi sposare?"

S'inchinò d'innanzi a me. Non sapevo che fare, avevo paura di sbagliare. Posai la scatoletta e sperduta gli risposi:

"Ehm non so, cioè si, cioè in realtà non lo so" ansimai in un secondo "dovrei occuparmi sul lavoro e se volessi andare a New York nuovamente? Tu mi seguiresti? Credo che dovremmo aspettare..."

Jacob sembrò deluso. Si alzo da terra ed aggrottando le ciglia in segno di tristezza mi disse leggermente infastidito:

"Smettila di essere insicura di quello che fai! Io ti amo e vorrei sapere un si o un no! Non voglio un dovremmo aspettare!"

Feci un segno strano con la testa e gli risposi:

"Ma hai visto come sono fini Tom ed Elise? Loro non hanno aspettato e lui appena ha saputo che era incinta è scappato... Non vorrei fare la stessa fine..."

Il ragazzo si sedette di fronte a lei e cercando di trattenere la calma mi disse prendendomi la mano.

"Loro non si erano sposati! E' stata colpa di tutte e due se non hanno usato le preucazioni! Quindi adesso tu senza voltare pagina devi rispondermi si o no... Per una volta sii sicura di te!"

Mi avvicinai a lui. Lo baciai e gli dissi:

"Si. Lo voglio e lo vorrò per il resto dei miei giorni"

Jacob si avvicinò a me, mi mise l'anello e ci baciammo.

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