I Tre Moschettieri

di Miss_Walshie
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** L'arrivo di Amelie ***
Capitolo 2: *** L'incontro, la sfida. ***



Capitolo 1
*** L'arrivo di Amelie ***


Dopo tre lunghi giorni di cammino, Amelie giunse nella splendida Parigi, il suo sogno era sempre più vicino a realizzarsi.
Non era una ragazza come le altre, non amava i vestiti pomposi da principessa, non desiderava trovare il principe azzurro e vivere in una maestosa casa senza combinar nulla da mattina a sera.
Era una donna che amava l'azione, indossava pantaloni e camicie, stivali da cavallerizza in pelle nera; non era proprio un tipo molto femminile.. Al collo portava sempre un nastrino blu, legato con un fiocco sul lato destro in contrapposizione alla lunga coda di capelli castano chiaro, che scivolava sulla sua spalla sinistra.
Entrata a Parigi si sentiva un pò persa.. Le strade erano affollate e la gente la guardava incuriosita e lei ricambiava, dall'altro del suo cavallo, la curiosità. C'erano mille distrazioni, voleva fermasi qua e la, ad assaporare il pane appena sfornato, a guardare la Senna che scorreva sotto il maestoso ponte in pietra; scese da cavallo e a piedi condusse il cavallo per le vie della città.
Presa dalla meraviglia per quella città, non si era accorta che era ormai meggiorno, solo i rintocchi delle campane della cattedrale la riportarono alla realtà. Fermò una vecchina che camminava per il ponte con un cesto pieno di pane:
-Mi scusi- chiese gentilmente accennando un sorriso -mi potrebbe indicare un posto dove possa rifocillarmi?-
La vecchina la squadrò per qualche istante prima di risponderle. -Vieni da me.-
Amelie era un pò titubante, ma infondo che poteva succedere di male con una vecchina? Le donne si diresso così all'abitazione.
La casetta era piccola e umile, seduto al tavolo c'era un uomo anziano, probabilmente il marito della vecchina. L'uomo sorrise cordialmente ad Amelie e lei ricambio, la invitò a sedersi a tavola e poco dopo aveva davanti una calda, e dal profumino, deliziosa zuppa di patate -Vi ringrazio, siete così gentili- Disse prima di assaggiare la zuppa..-E' deliziosa!-
-Dunque, che ci fai a Parigi? E quegli abiti..non molto adatti ad una donzella?- Disse l'uomo
-Voglio servire il Re!- Disse orgogliosa Amelie -Voglio diventare un moschettiere di sua maestà!- L'uomo scoppiò a ridere sentendo le parole della giovane, ma la moglie cercò (e ci riuscì) di azzittirlo -Jean!- disse con tono autoritario al marito -Non ridere del sogno di questa ragazza, io lo trovo meraviglioso.. - La vecchina si sedette accanto ad Amelie
-Sarà dura. Le donne non sono ben viste.. ci ritengono incapaci di tutto! Dovrai lottare, sei una ragazza determinata sono sicura che ce la farai, non ti arrenderai tanto facilmente. -
La vecchina sorrise e accarezzo la guancia, amorevolmente, ad Amelie - Io sono Aline.. e lui è il mio caro e brontolone marito Jean. Voglio che tu mi faccia una promessa.. Quando diventerai moschettiere, voglio che tu ritorni qui da me.- Aline sorrise quasi commossa.
Amelie non capiva la donna, guardò Jean lui avevo lo stesso sguardo della moglie. Perchè questa promessa? -Io.. - abbasso lo sguardo - Prometto- rialzò lo sguardo e sorrise.
I tre continuarono a chiaccherare per il resto del pranzo, Jean suggerì ad Amelie la strada più breve per raggiungere la casa dei moschettieri e Aline le preparò una pagnotta da portare in viaggio. Verso le quattordici, lasciò la casa di Jean e Aline e riprese la sua strada.
Giunse in un ampio cortile; sotto un albero c'era un uomo che era assorto nella lettura. Amelie si guardò attorno, pensò di aver sbagliato abitazione, eppure l'indirizzo era giusto; legò il cavallo e si avvicino lentamente all'uomo: -Mi.. mi scusi..- fece un passo indietro quando l'uomo alzò la testa -Non le ruberò molto tempo, voglio solo sapere se è qui che vivono i moschettieri Aramis, Athos e Porthos- L'uomo la fissò, poi chiuse il libro e si tolse gli occhiali, si alzò in piedi e riprese a fissarla con un sorrisetto sulle labbra.

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Capitolo 2
*** L'incontro, la sfida. ***


Aramis fissò a lungo quella ragazza. Rimase fermo, in piedi al suo posto, non distoglieva lo sguardo dai suoi occhi, ne era quasi incantato.
Ameliè mosse la mano come un saluto -Ci sei? Puoi parlare? Oh.. forse non senti quello che dico..- Amelie notò la croce d'orò che portava al collo -Oh mi scusi..Padre, non volevo disturbarla durante la preghiera. Chiedo perdono.- Abbassò il capo.
Aramis accennò un sorriso e finalmente prese la parola-Non sono prete.. Non più ormai.- Amelie alzo il capo e tornò a fissare l'uomo.-Ah allora ci senti e parli..- Aramis ridacchiò-Scusa, stavo pensando a cosa ci fa una bella donna qui e soprattutto cosa desidera da Aramis, Athos e Porthos. Protezione?-
-Assolutamente no!- Ribattè prontamente Amelie -Non voglio affatto protezione, io voglio unirmi a loro! Voglio essere un moschettiere!- Disse determinatamente stringendo il pugno; Aramis non potè fare altro che ridere divertito convinto che la fanciulla lo stesse prendendo in giro.
-Tu cosa? Non ci posso credere..- Cercò di ricomporsi -Intanto io sono Aramis. Le donne non si metto a combattere, non lo sai? Forse volevi dire che vuoi "farti" un moschettiere..- cercò di trattenere le risate -E in tal caso, madamigella, mi offro-
Amelie a quelle parole sfoderò la spada e la puntò verso Aramis con aria minacciosa: -Ma come si permette? Glielo ripeto io voglio essere un moschettiere di sua maestà il Re! Ho una proposta da farle, Aramis.- I due si scambiarono uno sguardo di sfida e la situazione divenne improvvisamente seria. -Sentiamo- disse Aramis. -Un duello. Se vinco io diventerò moschettiere.- Aramis annuì, si voltò e prese la spada appoggiata al tronco dell'albero - E se vinco io? Cosa probabile- Disse mentre estrasse la spada dal fodero. - Se vinci tu.. me ne andrò. Senza fare storie- disse Amelie.
-En garde!- Aramis si voltò di scattò, con la spada sfoderata, per colpire Amelie; Amelie reagì in tempo e con la sua spada parò il colpo di Aramis. Si stacco Aramis, indietreggiò e osservò l'avvessario pronto per sferrare un altro attacco; così fece appena notò che Amelie fece un passo avanti. Lei parò nuovamente il suo colpo, poi ancora lui l'attaccò e lei, con più fatica lo parò.
Amelie non riusciva ad attaccare, aveva paura, ma era il suo sogno, non poteva restare li immobile a continuare a parare attacchi sempre più forti. Raccolse le sue forze, contemporaneamente Amelie e Aramis attaccarono. La forze di Aramis era nettamente superio, ma la ragazza cercava di resistere - Arrenditi- disse Aramis vicino al viso della ragazza -Mai!- rispose Amelie cercando di non cadere e di non lasciare andare la spada; la forza di Aramis stava facendo cadere in ginoscchio Amelie -Non ce la farai, è inutile.- Amelie cadde a terra e anche la sua spada. Guardò Aramis con orgoglio e fierezza per ciò che aveva fatto, aveva sfidato un moschettere e anche se per poco era riuscita a tenergli testa.Lei che era una donna. -Ho perso.. me ne vado- Aramis le puntò la punta della spada al collo -Quello sguardo. Come fai? Come sai muoverti, impognare la spada in quel modo? Come sai divenderti da un'attacco? Rispondi- disse con sguardo severo.
-Ho imparato da piccola. Imitavo .. imitavo mio padre-
Aramis mise via la spada e accennò sorriso, porse la mano ad Amelie per aiutarla ad alzarsi -Avanti, non ti mangio mica- Amelie prese la sua mano e si alzò poi raccolse la spada. - Voglio inseniarti. Voglio insegnarti a diventare un moschettiere. Alla fine ci sfideremo e se riuscirai a disarmarmi sarai un moschettiere ufficiale.- disse Aramis che intanto pensava a un modo per dire agli altri della ragazza -E..per il momento Athos, Porthos e il nostro nuovo acquisto D'Artagnan non devono sapere nulla, specialmente i primi due.-
Amelie a quelle parle non seppe trattenersi e scoppiò in lacrime -Scusa.. scusa.. ora smetto- Alzò lo sguardo e respirò profondamente per poi guardare Aramis -Grazie. Non ti deluderò, imparo in fretta e imparerò tutto ciò che vorrai insegnarmi-
-Bene. Ora è meglio che tu vada, hai un posto dove stare?- La ragazza scosse la testa -Hai del denaro?- proseguì Aramis -Perchè avrei uno soluzione. Vedi quella stalla? Te l'affitto per 2 monete d'argento a settimana-
-Due monete d'argento a settimana? Per una stalla?- disse Amelie incredula -Compreso nel prezzo ci sono le lezioni. E poi così gli altri si abitueranno alla tua presenza.- rispose Aramis.
-Sta bene- Amelie andò a slegare il cavallo per condurlo in stalla -E per mangiare?-
-Ti porterò qualcosa io- disse Aramis mentre stava per sedersi sotto l'albero e riprendere la lettura. Amelie annuì. La sistemazione non le piaceva per nulla, ma doveva accontentarsi altrimenti sarebbe saltato tutto.


NB il valore delle 2 monete d'argento è puramente inventato e come si può capire dal contesto è parecchio.

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