Family Game

di kyuukai
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. I guai non vengono mai da soli, arrivano sempre in buona compagnia ***
Capitolo 2: *** 2. Gli amici si vedono soprattutto nel momento dei guai ***
Capitolo 3: *** 3. Naruto, ti presento i miei ***
Capitolo 4: *** 4. Chi si fa i fatti suoi campa cent'anni, se continua così Itachi non arriverà a domani ***
Capitolo 5: *** 5. Rosso di sera... bel finale (si spera) ***
Capitolo 6: *** 6. Giochi innocenti per ragazzi deficienti ***
Capitolo 7: *** 7. Cenerentola ***
Capitolo 8: *** 8. Il prode paladino giallo... alla riscossa! ***
Capitolo 9: *** 9. Nella mente del Demonio ***
Capitolo 10: *** 10. I giochi sono finiti ***



Capitolo 1
*** 1. I guai non vengono mai da soli, arrivano sempre in buona compagnia ***



Konbanwa, signorine e signori! Ho finalmente deciso di postare una fanfiction che avevo scritto tempo fa! Spero vi piaccia, e soprattutto vi faccia ridere, la mia cavia di certo lo ha fatto, poverina!XD L'inspirazione m'è venuta guardando un film tempo fa, 'Mia moglie per finta', davvero carino e divertente. Amo Adam Sandler! La trama della storia non assomiglia molto al film, ne ho preso solo spunto! Oh, e tanto per chiarire, il rating in questa fic è giallo solo perché alcune volte i nostri personaggi si lasceranno scappare qualche bella parolina, niente di scandaloso certo! Forse più avanti succederà qualcosa, chi lo sa, eheh! Che dire, son ragazzi! ^^ Questo primo capitolo sarà raccontato niente popò di meno che dal punto di vista di Uchiha Sasuke. Che dire di più... divertitevi!

Zai jian! ^o^/

P.s: per quelli che già stanno seguendo 'My Canary' presto pubblicherò un capitolo bonus, quindi restate sintonizzati per l'epilogo!

 

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Si dice che il buongiorno si vede dal mattino. Se questo teorema fosse giusto allora mi sarei dovuto svegliare con un diavolo per capello oggi dato la giornata pessima che avevo passato fino ad ora, ed erano solo le dieci di mattina. Ma no invece, stamattina mi sono alzato tutto contento e felice di aver fatto una dormita come si deve, ogni tanto ci vuole, sapete? Eh... l'università stanca parecchio. Non si ha mai gli stessi orari di lezioni, quindi certi giorni ti devi alzare all'alba per guidare fino al campus per attendere le lezioni, altre volte invece devi andarci solo nel pomeriggio e puoi poltrire al letto quasi tutta la mattina, come piaceva fare al mio coinquilino dopotutto. Non sono neanche più tanto sicuro che frequenti le lezioni, lo trovo sempre spaparanzato sul divano quando rincaso, nella stessa posizione in cui l'ho lasciato mentre uscivo. Bah, cavoli suoi.

Cosa c'entrano il mio coinquilino con la giornata d'oggi? Tutto, è da qui che sono cominciati i miei guai e una serie di (s)fortunati eventi. Per essere precisi era cominciato tutto dalla telefonata ricevuta alle sette precise di quella fatidica mattina.

Non ero mai stato più preoccupato di ora, non ricordo di essermi agitato mai in questo modo esagerato, ma più mi dicevo di darmi un certo contegno e più proprio non ci riuscivo. Pensavo di essere un ragazzo abbastanza composto, freddo e calcolatore, e se lui mi avesse visto così lo avrei fatto agitare solo di più. E di certo non mi serviva nello stato pietoso in cui mi trovavo. Non che lo volessi felice visto quello che gli stavo per dire, ma... spero almeno non mi urli in faccia. Già ha la voce stridula ed alta di solito, basta che parli (di solito senza sosta) e già mi bastava per far fischiare le orecchie fino al giorno dopo. Quindi rimasi immobile sul mio letto per ore, credo. Non osavo neanche guardare alla sveglia scusa sul comodino.

Il fatto erano quello, non potevo evadere in nessun modo da quella situazione, e avevo considerato molte possibilità, tra cui anche andarmi ad affondare nel fiume, ma chiederlo a lui sembrava la cosa più sensata e produttiva. Forse non avrebbe reagito male, in fondo è un cretino da quando è nato; solo nel caso estremo che si destasse dalla sua stupidità cronica proprio oggi, e solo allora, mi sarei dovuto seriamente preoccupare. Era grande e grosso e anche se io non ero da meno lui andava tutti i giorni in palestra ad allenarsi, mi avrebbe fatto a pezzi prima ancora che potessi alzare le mani per arrendermi.

Diamine, Uchiha Sasuke non s'era mai dovuto piegare davanti a nessuno, tanto meno a quel deficiente di coinquilino che mi ritrovavo!

Quindi, alziamo il sedere dal letto e andiamo a parlare con lui, da veri uomini, Sasuke!

Lo feci a rallentatore stando attento a non cadere o sbilanciarmi troppo in avanti tanto da finire a faccia a terra, non potevo permettermi di rimandare oltre. Ciondolai mollemente una volta in piedi e mi strascinai fino alla porta e la aprii cautamente, sbirciando fuori in attesa di qualche mostro che mi assalisse o mi facesse il favore di levarmi dalla faccia della terra. Niente.

Tch, era proprio una giornata sfortunata per me.

Il mio coinquilino stava arrampicato sulla sua poltrona arancione, ciondolava le gambe avanti ed indietro mostrando le sue ciabatte a forma di orsetto e aveva qualcosa tra le mani, lo vidi girare una pagina.

Questa si che era una novità... Naruto sapeva leggere?!

Beh, ora si spiega il perché vada all'università di tanto in tanto, qualcosa doveva aver potuto imparare andando lì, non era solo un nuovo modo per rimorchiare le ragazze a quanto pare. Mi avvicinai piano a lui, cauto e con le braccia bene in vista, giusto per mettere in chiaro che non lo volevo assalire. Sembrava che non si fosse neanche accorto della mia presenza, continuava a scalciare le gambe tranquillo contro la poltrona.

Mi sudarono le mani e mi preparai psicologicamente a cosa stavo per dirgli, forse avrei dovuto studiarmi meglio la mia parte, trovare le parole giuste, magari difficili e altolocate così che non le capisse subito... uh, si quello avrebbe aiutato, ma per mia sfortuna non me le ero preparate. Così dopo aver preso un bel respiro profondo lo guardai dritto in viso e gli dissi diretto:

-Mi vuoi sposare?-

Abbassò appena il libro che stava leggendo.

-Uh?- chiese preso alla sprovvista.

-Mi hai sentito-

Della serie 'fare il finto fesso non ti porterà da nessuna parte, quindi svegliati ed apri bene le orecchie'

-Si, ma non capisco il significato nascosto delle tue parole, perché evidentemente ce ne deve essere uno e me lo sono perso-

Ma brutto figlio di...! Ora mi prendeva anche in giro?! Lo raggiunsi sulla poltrona e misi le braccia sui lati delle sue spalle, così da avere la sua completa attenzione.

-Mi. Vuoi. Sposare?- scandii piano e con precisione, fissandolo dritto negli occhi. Naruto mi guardò confuso per un attimo, giudicando se davvero stavo scherzando o meno. Non so cosa trovò nella mia espressione, ma quando aprì la bocca per rispondermi trattenni il respiro, pregando tutte le divinità possibili di aiutarmi a sopravvivere alla vergogna che stavo provando.

-Ah...- esclamò tutto a un tratto più tranquillo, tornando a leggere 'Icha Icha, Summer Paradise'

-... Ok?-

Quasi mi cadettero gli occhi sulla poltrona dallo stupore.

-... è un si?-

-Già- non alzò nemmeno gli occhi dal libro troppo preso dalla lettura. Fece calare un silenzio pesante ed irreale sulla stanza. Dov'erano le urla di sconcerto, le risa e le botte che mi ero aspettato da lui?! Oddio, non ditemi che sono morto di apprensione ed ora sto sognando nell'aldilà... zio Izuna, sei tu quello che vedo alla fine del tunnel!?

-... Non mi chiedi il perché?- chiesi ancora sulla difensiva. Sono abbastanza forte di mio quindi sono sicuro di poter contenere la sua potenza, ma nel caso la porta della mia camera è già aperta...

Naruto sbuffò e posò il volume a terra, rassegnandosi a non poterlo leggere in pace.

-Hm... no. Anche se mi piacerebbe sapere perché di botto Uchiha Sasuke si è alzato dal letto e ha deciso di passare dalla nostra relazione coinquilini/migliori amici a sposi di botto-

Smorzò il tutto con una risata spensierata -Insomma fratello, ti conosco da una vita, ti voglio bene e tutto. Mi pulisci la casa, cucini e mi fai anche il bucato. Litigi, rimproveri e 'hm' a parte ti sposerei anche ora a dire il vero se prometti che continuerai a farlo per tutta la mia vita-

“EH?!” pensai spalancando gli occhi terrorizzato. Cosa avevo fatto?! Ero finito inconsapevolmente in un qualche dimensione parallela o cosa?!

-Avrei preferito che almeno prima mi avessi invitato fuori ad uscire, tenerci la mano, come le vere coppie ma...-

-Cazzo dici?!- urlai spaventato non potendone più delle sue cazzate a raffica –Sappi che non è una mia scelta!!-

Incrociò le braccia al petto attento, ogni traccia di divertimento scomparsa dal suo viso -E di chi allora?-

Abbassai gli occhi al pavimento, ah diamine, avevo sparlato -... dei miei genitori-

Gli raccontai della assurda idea dei miei di trovarmi una promessa sposa, perché a quanto pareva la nonna (la madre di mamma) stava tirando finalmente le cuoia e per ultimo desiderio e clausola per accedere alla sua eredità voleva che mi sposassi. Eh, bella gatta da pelare, dato che ero single. Naruto mi ascoltò fino in fondo senza fare una piega.

-E perché allora non vai a chiedere a qualche tua fan di farlo? Le faresti davvero felici!-

Il mio occhio destro si strizzò spastico.

-I loro 'kyaa' eccitati si sentirebbero fino a qui- esclamò riproducendo fedelmente l'odiato gridolino delle arpie che mi perseguitavano a vita. Certo, gli avrei concesso a cuore leggero di rovinarmi la mia già breve vita a causa sua! Non era proprio il momento giusto per scherzare! Già, perché aveva appena toccato un tasto chiave della faccenda, uno dei tanti motivi per cui non avrei voluto chiederlo proprio a lui, però a chi altri mi sarei potuto rivolgere?

Ahia... e ora cosa gli dico? Pensa cervello, pensa!!

-Naruto, forse non te l'ho mai accennato, ma...-

-Cosa puoi avermi tenuto nascosto dopo sette anni di convivenza e ben diciassette di amicizia?- chiese sporgendosi dal bracciolo curioso. I suoi occhioni azzurri brillarono accattivanti d'interesse. Presi un bel respiro e sputai il rospo parecchio grosso e pesante.

-... Sono gay-

Aprì la bocca per la sorpresa e sbatacchiò gli occhi incredulo, pronunciando un bello “Ah” secco e spontaneo.

Ora si che mi sento davvero una merda” pensai buttandomi mentalmente fuori dalla finestra. Ma una mano sulla spalla fermò il mio vero essere dal farlo. Naruto mi aveva appena dato una pacca sulla schiena.

-A dire la verità ne sono quasi sollevato! Pensavo fossi asessuale, sai in vent'anni della tua vita non t'ho visto mai con una donna!- mi disse sorridendo tutto contento e scrollandomi affettuosamente.

Per poco non mi slogai la mandibola a forza di tenere la bocca spalancata in sorpresa.

-Che c'è? Fratello, non ho nessun problema con la tua omosessualità, giuro! Diamine, quando Sai me l'ha detto l'ho forse mai preso in giro? L'ho mai chiamato finocchio? Urlato ai quattro venti?-

-... No- non lo aveva fatto da quello che riuscivo a ricordare. Anche se erano mesi che il pervertito non osava mettere piede in casa nostra. L'ultima volta s'era intrufolato di nascosto e aveva aspettato la sua preda (non solo Naruto, ma anche me!) nudo come una talpa senza pelo steso sul nostro divano. Meno male per gli occhi innocenti del biondo ero tornato prima io a casa e lo avevo cacciato a calci nel sedere. E prima che me lo chiediate, no, non gli ho ridato i vestiti. Credo che qualche vicino impietosito gli abbia dato in prestito almeno un paio di pantaloni.

Mi posò il braccio intorno alle spalle -Sasuke! E dai, non essere così rigido! Non ti chiamerò finocchio o ricchione per il resto della tua vita!-

Lo fissai perplesso. Naruto stava rinunciando a un'occasione d'ora per prendermi per il culo a vita? Cos'era, una candid camera?!

Si staccò un attimo per guardarmi confuso -Quindi i tuoi lo sapevano?-

Abbassi la testa sconfitto; che senso aveva mentirgli?

-Avevano i loro sospetti e poi mio fratello ha fatto la spia- bofonchiai distogliendo lo sguardo da lui. Naruto si mise a ridere.

-E va bene, ti sposerò. Ma mi devi un graaaande favore!- spalancò le braccia in aria.

Come uno come lui potesse accettare una cosa così scema così facilmente era un mistero per me. O me ne voleva davvero tanto di bene, o era semplicemente troppo scemo per riuscirmi a dire di no.

-Nee Sasuke! Non fare quella faccia! E' per questo che esistono i migliori amici!-

Lo fissai a lungo e molto male. Si, era decisamente la seconda opzione.

-Ne avevi bisogno, così mi sono offerto!- esclamò contento balzando in piedi dalla poltrona - A meno che non intendevi davvero quella storia del matrimonio...-

Il mio occhi si strizzò nervoso per la seconda volta oggi. Non era un buon segno,

-Ho bisogno solo che tu faccia finta di essere il mio fidanzato- solo a pronunciarla tremai da capo a piedi -Davanti ai miei e ai miei nonni, ma nel caso che la vecchia non ci creda dovremo...- mi si bloccò la voce. Come potevo costringerlo a...

Il biondo si posò il dito sotto il mento e sembrò pensarci su per un attimo -Fare sesso?-

Sputacchiai a terra -Che?!?!?-

-.... no?- disse serio alzando il sopracciglio.

Cos'era, un invito?!

Immagine non autorizzata, rimuovere!!

-... come ti viene in mente!!! Volevo dire architettare un matrimonio e poi appena mia nonna muore divorziare!- urlai in preda al panico mentre il cuore si lamentava per il regime troppo veloce a qui andava. Naruto scoppiò a ridere e per poco non cadde dalla poltrona.

-Non ami molto tua nonna, eh?- osservò acuto.

-No, la detesto con tutto me stesso! Guarda in che cavolo di situazione mi trovo a causa sua!-

Naruto sorrise di nuovo e poi estrasse il suo cellulare trillante. Mi fece segno che avremmo finito di parlare più tardi e se ne andò in camera.
L'aveva presa molto meglio di quello che m'eri aspettato. Sospirai finalmente calmo e felice di essermi tolto quel macigno dalla coscienza. La prima fase era finita, ora veniva la parte più difficile.
Mentre mi rilassavo sulla sua poltrona lo sentii parlare al telefono, avendo la voce così alta di suo non era così difficile sentirlo neppure se stava a due camere di distanza.
-Pronto? Shika, oi come va? No, non disturbi affatto! Ho appena finito di parlare con baka-suke di una cosa abbastanza importante... lo sapevi che era gay?-
“Ed ecco che se ne va la mia reputazione” Fissai arcigno la porta socchiusa della sua camera
-Serio?! Lo sapevi?! E come hai fatto?- esclamò sorpresissimo lo stupido biondo.
“Ah?!” Mi ritrovai in piedi e non mi ricordavo nemmeno come avevo fatto.
-Che vuol dire 'è talmente lampante'?! E non cominciare con 'che rottura'! Sputa il rospo!-
La risposta annoiata del ragazzo si fede attendere. Ebbi tutto il tempo per mettermi sulla porta della sua camera e guardarlo velenoso. Non solo Naruto s'era azzardato a rivelare il mio segreto più grande nel giro di dieci minuti a uno dei nostri amici in comune (almeno non lo aveva detto ancora a Tenten, l'amica più pettegola della sua combriccola) ma a quanto pareva Nara lo sapeva già... Come aveva fatto?
Naruto fece una smorfia, come se stesse cercando di concentrarsi.

-Cosa vuol dire non lo hai mai notato? Ha uno che gli piace?!- spalancò sorpreso gli occhioni. Si tappò l'altro orecchio per sentirci meglio -E chi è? Dai dai dimmelo!- supplicò il biondo.

Non so come i battiti del mio cuore avevano cominciato di nuovo a rimbombare nella cassa toracica, Anche questo non era un buon segno. Cazzo, se continua così alla fine di questa storia mi dovrò far vedere da un dottore! Uno bravo!

-Eh? Non sono cieco grazie tante e... cosa?! La linea è disturbata, non riesco a sentirti bene... Na-che?!-

Non avevo bisogno di sentire altro. Scattai verso di lui veloce come un lampo e gli strappai il cellulare dalle mani. Poi sempre in preda al panico lo lanciai contro il muro riducendolo in mille pezzi. Lo avrei incenerito con lo sguardo se avessi avuto quel potere, ma mi limitai a guardare male i piccoli pezzi di plastica sparpagliati a terra. Dietro di me Naruto baccagliava e urlava come un pazzo, ma in quel momento riuscii a pensare solo una cosa.

“Nara Shikamaru, appena avrò un momento libero scriverò il tuo nome su un death note. E se non lo riesco a trovare ti ammazzerò con queste mani”

Il biondo ora al mio fianco guardava sconfitto il suo ex cellulare scuotendo la testa mestamente-

-Dovresti migliorare i rapporti sociali e con le nuove tecnologie, oltre che al tuo pessimo caratteraccio-

Gli spinsi la faccia contro il muro ed uscii dalla stanza maledicendo il mondo intero.

 

Nel pomeriggio decidemmo di uscire per fare un po' di spesa, e naturalmente ricomprare il cellulare a Naruto che non faceva altro che lagnarsi da quando glielo avevo rotto. Alla fine gliene regalai uno ultimo modello per farmi perdonare, e per farlo star zitto una volta tanto ed evitare altre domande scomode. In fondo il suo compleanno era tra una settimana, quindi lo poteva considerare un pre-dono. Quando poi scoprì che era disponibile in arancione andò in brodo di giuggiole e mi abbracciò stretto al petto come fossi un peluche. Bastava così poco per farlo felice.

-Torniamo a casa?- chiese tutto contento portando le buste stracolme della spesa. Era utile almeno portarselo dietro, almeno mi portava i pesi più esosi anche se poi bisognava sorbirselo.

-No, abbiamo un'ultima commissione da fare-

Lo portai davanti a una gioielleria. Mi chiese sorpreso cosa ci facevamo lì. Bah, non so, m'era venuto improvvisamente voglia di comprare un collier di brillanti e un paio di orecchini da abbinarci... mi prendeva forse per una cavolo di donna?!

Lo trascinai dentro e appena chiesi alla commessa bionda di vedere le fedi che avevano disponibili quasi fece cadere la spesa. Baka.

La donna gentilissima ci portò un rotolo di stoffa con racchiuse dentro le varie opzioni in vari colori e forme. Ci chinammo entrambi a guardare con attenzione. Naruto storse il naso e mi fissò a disagio.

-Non so, a me sembrano tutti uguali, tu che ne pensi? Magari te ne intendi di più dato che, beh...-

Anche se sono attratto dagli uomini ciò non significa che da un giorno a un altro cominci a camminare sculettando, o mi faccia il buco alle orecchie né tanto meno cominciare a vestirmi di rosa (eww) e parlare di moda e trucchi. Bah, stupidi prototipi dettati dalla falsi gay in tv!

-Una cosa è essere gay, e un'altra è essere effeminati, dobe- lo informai arrabbiato mentre controllavo gli anelli esposti sul velluto nero. Forse avrei dovuto istruirlo un po' in modo da farlo sembrare più... insomma avete capito. Non potevo mica rischiare che facesse degli errori madornali proprio davanti a mia nonna!

Naruto si lamentò senza sosta del fatto che eravamo andati in una vera gioielleria invece che in una semplice bigiotteria dove prendere i primi anelli che capitavano. La sapevo lunga io, la nonna ed i miei sapevano riconoscere oro vero quando lo vedevano, e non volevo incorrere in strane situazioni.

Temari dietro il bancone ci guardò preoccupata vedendo che non stavamo avendo nessuna reazione verso gli anelli.

-Serve aiuto?-

-No- dissi secco io prendendone una carina in fine oro bianco, senza diamanti o decorazioni sopra. Brillava debolmente alla luce abbagliante del negozio ed aveva un non so che di elegante nella sua semplicità. La mostrai alla commessa.

-Due di queste-

La donna annuì e fece per prenderla, ma Naruto la bloccò, nella sua mano un classico anello da uomo, robusto e doppio in spessore, di un oro giallo molto chiaro.

-Io voglio questa, 'teba- disse tutto contento alla donna, che ci lanciò un'occhiata sbieca alzando il sopracciglio.

-Quindi sono per voi due?- chiese guardinga facendo un passo indietro ed indicandoci. Ci mancava anche la commessa homofoba ora! Socchiusi gli occhi minaccioso.

-Qualche problema? Non servite gay in questo negozio?- ruggii posando un braccio sul bancone.

Odiavo le persone come loro, per questo mi sono sempre astenuto dal rivelare le mie preferenze sessuali. E c'avevo fatto mettere in mezzo anche Naruto, che era più dritto di una freccia di senso unico! Dannazione, perché mi sentivo in colpa?! Gli Uchiha non sapevano neanche cosa volesse dire quella parola!

La donna arrossì e scosse la testa veloce facendo sbatacchiare le codine bionde.

-Non mi fraintenda, signore, non sono contro gli uomini come voi! Anche mio fratello lo è! Ma...- si abbassò sul tavolo e ci fece segno di avvicinarsi -Fareste bene a fare il vostro acquisto e uscire da qui il prima possibile-

Il suo sussurro preoccupato e misterioso fece inghiottire a fatica il biondo al mio fianco.

-Perché?- chiese abbassandosi al suo livello come dovesse condividere un segreto. Gli occhi della bionda scandagliarono la zona in cerca di possibili minacce. Ma che paranoica! Non eravamo neanche in un film dell'orrore, non sarebbero spuntati mostri da dietro le spalle pronti a divorarci come se non mangiassero da una vita! Tch!

-La mia superiore è una fan degli yaoi, se vi becca qui non so cosa potrebbe dire, o peggio farvi...- spiegò rabbrividendo.

Ok, ritiro tutto quello che ho detto prima. Questo è il peggior film di paura della storia del cinema. Homofibi contro yaoisti, cosa è peggio mi chiedo io...

Naruto tossicchiò a disagio, ed anche un po' preoccupato.

-Facciamo così allora: una fede gialla con la sua misura e una bianca per me, ok?-

Temari annui e scomparì più veloce del vento nel retro.

-E incida i nostri nomi sull'anello dell'altro!- le urlò dietro.

Ora stava davvero parlando da gay però!

-Oi dobe! Che ti salta in mente?-

Il biondo sorrise contento -E' talmente clichéttoso che ci prenderanno per una coppia a tutti gli effetti! Pensaci, scelgono le fedi che piacciono al partner, ci scrivono dietro il nome dell'amato...- alzò il pollice vittorioso -Penseranno che siamo pazzi l'uno dell'altro! L'effetto sarà garantito!-

Alla fine aveva ragione, saremmo stati così disgustosamente dolci che Itachi neanche si sarebbe avvicinato a noi, allergico al romanticismo (non che io fossi da meno, certo). Poteva funzionare.

Non ci fece aspettare molto, Temari tornò dopo un quarto d'ora con le due fedi scintillanti dentro due scatoline di velluto nere. Ci diede il conto e pagai tirando per il collo della maglia Naruto che aveva provato a scavalcarmi. Ci salutò ed uscimmo in silenzio.

-L'idea era mia, pago io- gli spiegai freddamente guardandolo fumare di disappunto dietro di me.

Si fermò per un attimo e tese la mano.

-Dammi quel dannato anello- disse prendendo la busta e aprendo lo scrignetto. Non voleva che gliela mettessi io al dito? Sorrisi divertito quando la mise sull'anulare sinistro e la guardò arricciando il naso, il piccolo anello sfavillava a contrasto sulla pelle ambrata.

Però non era male. Ah, no! Non rincominciamo con quel tipo di pensieri, per favore!

Lo imitai di lì a poco. Poi incrociammo gli sguardi e ridemmo. A chi volevamo darla a bere, sembravamo solo due ragazzini che provavano gli anelli dei genitori, nessuno ci avrebbe presi per due futuri sposi!

-Cosa?! Temari-chan, come mi hai potuto fare questo?! Due ragazzi vengono a comprare le fedi nuziali e non mi sei venuta a chiamare?! Traditrice!- urlò all'improvviso una voce acuta da dentro il negozio. Una ragazza dai fieri capelli rossi si dimenava davanti alla commessa sbattendo i pugni sul bancone infuriata e pestando i piedi per terra. Un ragazzo che spazzava passivo per terra guardò prima noi appena fuori e poi la donna.

-Sono ancora qui se gli vuoi parlare- aggiunse il giovane pesantemente truccato indicandoci con il dito. Figlio di una trota!

-Gaara!- lo rimproverò tradita la sorella. E lì la vedemmo girarsi e guardarci con tanto di occhi spalancati. La rossa sorrise di cuore e fece un passo avanti arrossendo.

-Il mio sogno... diventerà realtà!- sussurrò sottovoce, gli occhi rossi mandavano bagliori sinistri, la vedemmo scattare verso la porta a braccia aperte, verso di noi -Yaoi dal vivo, solo per meeee-

“Ohcazzohcazzoohcazzo!” Andai nel panico più nero e mi piombai a terra incapace di muovermi da quell'esatto punto sul marciapiede. Per fortuna Naruto reagì prontamente per tutt'e due.

-Presto, alla Uzumaki mobile!- urlò ridendo a crepapelle trascinandomi dietro di sé prima che l'arpia dai capelli di fuoco ci raggiungesse. Nonostante il pericolo imminente, sorrisi anch'io, raggiungendolo.

-Karin-san, la prego si fermi!!!!- urlò Temari alla donna buttandosi all'inseguimento della proprietaria del negozio. Il ragazzo dai capelli rossi riprese a spazzare come se quella scenata fosse ormai all'ordine del giorno.

“Non di nuovo, ti prego! Abbiamo già perso almeno una decina di clienti così!”

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Capitolo 2
*** 2. Gli amici si vedono soprattutto nel momento dei guai ***


... Io davvero non ho parole umane... si, giuro, scriverei una pagina di 'kya' per esprimere la mia contentezza, ma sarebbe davvero da scemi quindi ve lo risparmio! Questa storia pare piacere parecchio eh? Mi fa davvero piacere! Ecco, arrossisco di nuovo come una bambina!^^ comunque stupidate a parte, ringrazio tutte le anime buone che hanno messo questa storia strampalata tra i preferiti, ricordata e soprattutto a quegli angioletti che hanno trovato il coraggio di recensirla, davvero, se potessi sbadiererei un cartellone gigante con su scritto un 'grazie mille' sotto casa vostra! Ahah!

Bene bella gente, il secondo capitolo è finalmente pronto, quindi vi lascio alla lettura!

Zai jian! o.<

Disclaimer: purtroppo Naruto e tutti i personaggi del manga e dell'anime non mi appartengono, sono di proprietà del famigerato Masashi Kishimoto-sensei (che non credo li cederà facilmente, tch avaro). E neanche il film del fantasmino Casper purtroppo, o le canzoni di Utada Hikaru, o l'anime di Lady Oscar... sigh, che tristezza. Ho appena realizzato quanto sono povera!! TAT

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Quella sera optammo per una cena tranquilla davanti alla tv. Anche se era venerdì non avevamo molta voglia di uscire a far baldoria. Beh almeno io, che di natura non sono proprio un festaiolo. Quando l'ho detto a Naruto lui s'era spaparanzato sul divano e non s'era più alzato, il ritratto vivente della pigrizia. Contento lui. Oh giusto, siamo a Novembre, quindi sarà già andato in letargo.

Uscii solo per andare a comprare qualcosa da mangiare, dato che il bastardo non c'era andato quella mattina come gli avevo chiesto. Dannazione, non fa niente dalla mattina alla sera, poteva almeno procacciarsi qualcosa da mangiare! Ma nooo, meglio poltrire tutto il santo dì e lasciare il compito a Sasuke che si spezza la schiena a metà ogni volta per riportare a casa tutte quelle dannate porzioni di Cup ramen! E quindi mi ritrovai a pensarci io, dovevo tenerlo in forze per domani, no? Per fortuna un mese fa avevano aperto una pizzeria italiana a qualche numero da qui, e la proprietaria capitava essere una mia fan, quindi ogni volta che andavo lì mi dava grissini gratis, sconti fedeltà o una bella birra. E chi lo avrebbe mai immaginato che una delle tante per una volta non mi saltasse addosso rabbiosa e invece fosse gentile e a modo come Harude Sakuya? O come si chiamava lei. Non riesco mai a ricordare bene il suo nome, non che gli importava molto a quanto pareva. L'avrei anche potuta chiamare Fufi, ma mi avrebbe sempre accolto col solito sorriso gentile mulinando i capelli rosa (eww) a destra e a manca, gli mancava solo una coda scodinzolante.

Ordinai tre margherite (la mia pizza preferita: non troppo calorica e con tanto pomodoro fresco), se Naruto si fosse degnato di alzare le chiappe si sarebbe potuto prendere la sua, ma dato che se ne stava accofanato sul divano e riposava beato mentre io avevo dovuto affrontare il freddo di fuori beh, si dovrà arrangiare. Quel cretino dopo il ramen dell'Ichiraku adorava la pizza di 'Konoha bella', non ce n'erano dubbi che se ne sarebbe mangiate due intere, e per mia fortuna le margherite non costano troppo. Si, le pagai io, in segno di riconoscenza per quella storia strampalata del 'marito per finta'. Quando tornai a casa lo trovai ancora spaparanzato in salotto e stava guardano un film alla tele, nella stessa posizione in cui lo avevo lasciato.
-Pizza, dobe- borbottai togliendomi il cappotto di dosso. Silenzio. Che strano... Nessuna dichiarazione d'amore per aver portato la cena? Niente abbraccio da orso? Neanche un sbuffo. Che fosse malato? Sempre più stupito dal suo silenzio mi andai a cambiare alla svelta in camera per mettermi il pigiama, facendo capolino da dietro la porta per vedere se fosse ancora vivo, pareva respirasse ancora, aveva ancora gli occhi puntati sullo schermo. Poi presi le pizze, un paio di forbici la birra offerta da Sakura (oh, ecco qual'era il suo nome) e una bottiglietta d'acqua e le posai sul tavolino da caffè davanti alla poltrona.
-Scemo, non hai fame?-
Mi guardò malissimo e strinse di più il cuscino tra le braccia -Sto guardando il film! Zitto!-
Sappiate che se Uzumaki Naruto all'improvviso vuole il silenzio state pur certi che l'apocalisse era vicina. Mi aveva incuriosito però, cosa stava vedendo che lo stava rattristando così....

Casper!? Ancora!? Naruto piangeva sempre alla fine di quello stupido film da quando in terza elementare Kurenai-sensei ce lo aveva fatto vedere a scuola per spiegarci cosa voleva dire essere 'amici'.
-Perché doveva tornare fantasma?!- bofonchiò soffiandosi forte il naso sulla manica, facendo la solita sceneggiata che m'ero dovuto sorbire per anni -Doveva rimanere umano e stare per sempre con lei sposarla e fare tanti figli biondi insieme! Waaaa!!-
Cosa vi dicevo? E' solo uno stupido film, per l'amor del cielo! Mi tagliai indignato una fetta mentre sullo schermo passavano i titoli di cosa. Almeno era finito e non m'ero dovuto sorbire lo scemo lamentarsi per tutta la durata!

-Neee Sasu....- mi chiamò ancora mogio mogio strizzando il cuscino, che parve urlare pietà -Tu non mi lascerai mai per tornare ad Emolandia, vero?-

Spensi la tv all'istante e mi girai verso di lui emanando bagliori sinistri dagli occhi.

-Dì un'altra cazzata e ti spezzo il collo- lo minacciai rompendo di netto a metà la pizza per mostrargli che non scherzavo. Tremò ma non si arrese, ormai più che abituato alle minacce di morte quotidiane. Ci si era fatto il callo.

-Ma non lo farai vero, Sasu-chan?- sussurrò sbatacchiando le ciglia dorate. Ora ci provava anche con gli occhi dolci?

-Ti ho detto un milione di volte che non voglio che mi appioppi dei soprannomi- sibilai a denti stretti prendendo il cartone della sua pizza e spiaccicandoielo in pieno viso. Lo premetti bene finché i capelli naturalmente biondi divennero rosso pomodoro. Non ci stava male alla fin fine.

-Gah! Ok ok, scusa! Lasciami, non respiro!- annaspò prendendomi le mani e tentando di toglierle. Ah, troppo facile, Naruto-tomato! Le premetti più forte.

-Per....?-

-Per favore, dattebayo!-

Finalmente soddisfatto lo lasciai libero, ghignando a più non posso. Naruto mi fissò arrabbiato con il pomodoro che gli scendeva dalla testa sulla guancia per un istante, e poi si lanciò a tradimento verso di me, abbracciarmi la vita.

-Rispondimi!- esclamò tra i singhiozzi, pizzicandomi il fianco -Mi vuoi forse lasciare in questa casa solo come un cane a piangermi addosso?!-

Di solito lo avrei preso in giro o mandato a faccia contro il muro, ma vedendo gli occhioni azzurri pieni di lacrime mi... intenerii. In fondo la più grande paura del grande, grosso e vivace Uzumaki Naruto era proprio rimanere da solo, dopo aver perso praticamente tutta la famiglia non ce n'era neanche da stupirsi. Voltai la faccia per evitare di guardarlo dritto in viso.

-Certo che no. Come ti salta in mente una cosa del genere?-

Spalancò gli occhioni azzurri piacevolmente sorpreso, un sorriso leggero sulle labbra.

-E poi mi servi per questa cosa del 'marito in affitto', no?- lo informai lapidario come al solito. Non potevo di certo dargli a intendere che ci tenessi molto a lui, o si sarebbe montato la testa. Naruto mi sorrise con affetto e affondò la testa nel mio addome, continuando a piangere come un bambino. Scossi la testa rassegnato e lo lasciai sfogare. L'occhio mi cadde sulla piccola fede brillante al dito. “La portava ancora?”

Il pomodoro sui sui capelli mi stinse sulla camicia appena lavata e stirata. Mi passai una mano sui capelli per calmarmi e non dare di matto davanti a lui. Decisi di rimandare la sfuriata a domani, appena si sarebbe calmato. Gli avrei fatto una lavata di capo a doppio, nel vero senso della parola. Non potevo di certo presentarlo ai miei con i capelli tinti di pomodoro.

-Baka, la prossima volta che fanno quel film spegni la tv- lo rimproverai toccandogli le spalle tremanti.

La mattina dopo mi svegliai come al solito alle sette, dopo aver dormito per... due ore se tutto era andato bene? Imprecai verso la finestra al maledetto sole che mi accecava da dietro la tenda e mi alzai di malavoglia. La giornata non era di certo cominciata bene, e temevo che non sarebbe migliorata. Andai subito a fare una doccia rilassante dato che ero certo al cento per cento che il mio coinquilino stesse ancora ronfando della grossa. Infatti, dopo essermi finito di lavare, andai a chiamarlo nell'antro della bestia, alias la sua camera. Mucchi di panni e lenzuola sporche erano accatastate per terra come anche i suoi videogiochi preferiti. Lui riposava beato stringendo al viso lo stupido peluche a forma di volpe rossa che Kakashi-sensei gli aveva regalato cinque anni fa (per un breve periodo aveva dato ripetizioni di matematica a Naruto, prima di rinunciarci definitivamente. Naruto e matematica non potevano neppure stare nella stessa frase senza stonare).

Storse il muso addormentato e tirò su un rivoletto di bava che gli colava dalla bocca e che aveva già inumidito il cuscino messo di traverso sotto la sua testa, al ciglio del letto. Ringraziavo il cielo di non dover dormire con lui, altrimenti credo mi avrebbe picchiato e buttato giù dal materasso per accaparrarsi tutto lo spazio.

Ora, un qualunque amico lo avrebbe svegliato chiamandolo per nome, scuotendolo leggermente per la spalla, per non disturbarlo troppo... I migliori amici, che conoscono i propri compari come le loro tasche sanno che quella roba è inefficace. Marciai verso la finestra e la aprii tirando anche le tende. Poi appena l'aria fredda entrò dentro la camera gli tirai via la coperta di dosso e aspettai. Dopo qualche secondo si rigirò dall'altra parte aggrappandosi di più al peluche e mugugnò qualcosa rabbrividendo. Che vi dicevo? Guardai perplesso la sua schiena nuda. Dormiva ancora in mutande con il freddo che fa in questa stagione?!

Però... che espressione angelica aveva il suo volto, per una volta in silenzio. I capelli dorati ricadevano delicati sul viso ambrato da dio greco, echeggiando insieme alle palpebre scure terminanti con fitte ciglia color del granturco. Oh, che dolce che era, abbracciato al suo peluche, la boccuccia socchiusa emetteva un leggero russare che faceva tremare le pareti della stanza. Avevo proprio voglia di andare al suo fianco e carezzargli la testa biondiccia e cantargli una ninna nanna. Il piccolo prezioso Naruto voleva dormire ancora un po'? Glielo avrei concesso con piacere, ecco, ti restituisco anche la coperta e... LE MIE PALLE! Svergognato che non sei altro!!!

-Oi dobe, ti costerebbe tanto metterti almeno dei pantaloni quando vai a dormire?!- gli urlai contro tirandogli un calcio sul fondo schiena.

-Hooo....- mugulò stringendo Kyuubi sul viso.

Era sveglio, quindi? Scossi il materasso sotto di lui e lo vidi aprire un occhio assonnato verso di me. Buon segno.

-Mamma ci aspetta per l'ora di pranzo, scemo. Alzati e vieni a fare colazione, siamo già in ritardo- gli dissi uscendo dalla camera. Arrivato in cucina misi a preparare il caffè istantaneo come al solito. Mi accomodai sulla sedia lì vicino ed addentai una fetta biscottata. Mentre la masticavo lo sguardo mi cadde ancora sul dannato anello. La mia mente malata fece subito il collegamento con il cretino in via di risveglio nell'altra stanza, mezzo nudo e stretto al suo peluche.

“Sia maledetto l'usuratonkachi e il suo fisico da urlo”

 

… Non mi ero sbagliato. Guardai ancora una volta l'orologio e stavolta era proprio confermato: erano le nove. Ero andato a chiamarlo alle sette e mezza, l'ho svegliato... ma perché allora lo stronzo non è ancora uscito dalla sua stanza. Che stava facendo lì dentro?

“Oddio...” un brivido freddo mi scivolo giù per la schiena “Non ditemi che s'è riaddormentato!” Che stupido ero stato! Lo avrei dovuto buttare giù dal letto per essere sicuro che si fosse svegliato completamente! Corsi veloce verso la sua camera e spalancai la porta alla velocità della luce.

Incredibile, non dormiva, ma quello che vidi mi gelò il sangue nelle vene... gli occhi mi uscirono fuori dalle orbite quando lo guardai mentre... Mentre ancora mezzo sonnolento giocava alla Game Station uccidendo zombie a destra e manca! S'era mezzo vestito, letteralmente. Aveva infilato una gamba nei jeans, l'altra penzolava al suo fianco, la maglia calata sul petto ma non aveva inforcato le maniche troppo preso dal gioco. Inutile dire che aveva ancora addosso i boxer di prima, quegli schifosi bianchi con i naruto stampati sopra. Ergo non s'era nemmeno lavato.

-Hm- riuscii solo a pronunciare stizzito. Continuò indisturbato a schiacciare furiosamente le dita sui vari pulsanti.

-'giorno Sasu. Arrivo subito, faccio saltare il cervello a questo tipo qui...-

Pum! un colpo rimbombante del suo fucile da caccia e la testa orrenda dello zombie scoppiò in milioni di brandelli viscidi e schifosi che colarono molto verosimilmente sullo schermo.

-... E vengo. Mica potresti portarmi una tazza di caffè, amore?-

Mi venne un tic nervoso all'occhio destro. 'Sasu'? 'Amore'!? Mi sforzai di sorridere, anche se i lati della bocca mi tremavano per il nervoso.

-Vorresti che ti portassi qualcos'altro? Non so... un cornetto caldo, un po' di pane imburrato?-

La mia voce velenosa non sortì nessun effetto sul biondo che annuì preso dalla tv e dalla guerra intrapresa con quegli abomini. Avvertii altri scoppi ed urla provenire dal videogioco.

-Si si, tutto quello che vuoi-

Le mani presero a tremarmi violentemente sui fianchi. Ogni minuto che passava avevo sempre di più la voglia di distruggere a testate (con la sua testa, sia ben chiaro) quel dannato televisore e l'aggeggio infernale attaccato ad esso. Non solo Naruto si era dimenticato che dovevamo andare a casa dei miei oggi, ma mi stava snobbando alla grande! Inoltre aveva anche avuto la faccia tosta di chiamarmi affettuosamente con nomignoli da coppia sposata. E sono stato trattato come una cazzo di moglie!!!

-Cosa ci vuoi nel caffè? Zucchero? Latte? Miele?... o nitroglicerina?- gli chiesi abbassando di parecchie ottave il tono di voce sull'ultima parola. Un brivido lo scosse da capo a piedi e finalmente si voltò a fissarmi terrorizzato, tirando il joystick al petto per difendersi. Oh, ora s'era accorto che c'ero anch'io in camera.

-No, Sasuke, non dicevo sul serio! Non ero...-

-Non eri attento?- feci eco in un sibilo minaccioso facendo scrocchiare le nocche -Sono troppo noioso rispetto a quel gioco, vero? Mi ha preso per la tua stupida moglie rompiballe, Naruto?-

Il biondo presto defunto scosse disperato la testa a destra e manca e arrancò sul letto scappando il più lontano da me. Si rannicchiò contro la testata del letto, le mani in alto in segno di resa.

Tch, codardo. Così era troppo facile.

-Cosa mi chiederai ora? Di darti un bacetto di buongiorno, mettermi il grembiulino rosa e lavarti le mutande?!- ringhiai prendendolo per la caviglia e trascinandolo giù dal materasso. Cascò sonoramente di sedere sul pavimento, l'attimo dopo provò a scappare ma lo trattenni per il piede.

-Il che mi ricorda, non sono queste le mutande che avevi anche ieri mattina?- lo afferrai per il collo e lo scossi furioso -Da quando cazzo non te le cambi?!-

Mi fissò agghiacciato per un attimo poi la sua espressione da terrorizzata divenne sorpresa

-... Che fai? Me le guardi ogni giorno?- arrossì quando capì il senso nascosto nelle sue parole e strillò scalciando come un asino imbizzarrito.

-Cazzo, Sasuke! Non mi dire che mi fissi il pacco mentre dormo! Vai via, pervertito!-

Beh, ora vacci piano con le parole… abbiamo punti di vista diversi.

-A me lo dici?! Sei tu quello che ha dei poster di donne nude appese sulla parete della camera e riviste porno sotto il letto- li indicai spazientito con un ampio movimento delle braccia -E io sarei il pervertito?!-

Quando si dice 'dare del cornuto all'asino'...

-E' arte questa!- ribatté liberandosi e tirandosi la coperta fin su al naso. Ah! Ora faceva il pudico?! Lui che di solito girava volentieri nudo per casa, grattandosi le palle ad ogni ora del santo giorno?! Fissai arcigno le tizie appese alle sue mura, schioccando la lingua in segno di disprezzo. Chissà perché, questa sua 'arte' mi stava facendo venire il voltastomaco. Chissà quante volte s'era masturbato fantasticando su quelle foto pluri-ritoccate con photoshop. Voglio dire, come può una ragazza che porta una quaranta scarsa di pantaloni avere un seno coppa quarta o in su? E il sedere così gonfio, manco glielo avesse gonfiato il gommista? Bah. Forse era per questo che ero diventato gay, chissà. Come faceva Naruto ad eccitarsi alla vista di queste bestie sformate, ma ancora peggio chiamarla arte? Astrattismo? L'ultima volta che avevo trascinato quel cretino ad una nostra d'arte moderna s'era appisolato su una sedia in esposizione, e l'artista, un certo Sasori livido di rabbia per aver visto la sua opera usata in quel modo scandaloso lo aveva cacciato a calci nel sedere.

Mi coprii gli occhi scandalizzato.

-Non dire idiozie, cretino, smettila di fare il gattino spaventato!-

Hm, ce l'avrei visto bene Naruto con un costume da gatto, miagolare e gattonare scuotendo la sinuosa coda, o leccarsi le zampe per lisciare le orecchie pelose mentre mi guardava... “Miao”

Immagine non autorizzata, si prega la rimozione forzata, anche con candeggina se necessario.

Nascosi bene il mio imbarazzo, gli puntai il dito accusatore davanti al viso, pronto ad enunciare il mio ultimatum.

-Se entro dieci minuti non sarai vestito di tutto punto, lavato e non ti sarai cambiato le mutande, potrei anche prendere in considerazione di violentarti nel sonno domani mattina se non ti sveglierai da solo-

Il biondo sbiancò assumendo la stessa tonalità di bianco delle sue lenzuola e in men che non si dica era già sotto la doccia.

“Che coglione”

Dopo il risveglio traumatizzante Naruto sembrò riprendersi abbastanza velocemente, talmente tanto che già quando montammo in auto ('ahem' l'improbabile rottame arancione, o l'Uzumaki mobile per lui) mi costrinse a sedere dalla parte dell'ospite, aprendomi addirittura la portiera da cavaliere.

-Macchina mia, guido io- aveva detto con un sorriso da deficiente sulle labbra.

Solo perché avevo fermato appena in tempo i miei dal comprarmi la mia personale auto dato che volevo comprarmene una tutta mia con i miei soldi, e lui si ritrovasse con un rottame vecchio di secoli guadagnato con i suoi lavori occasionali... E così aveva guidato l'assurda auto arancione attraverso le strade cittadine prima di prendere l'autostrada. Cominciai a ricordargli come comportasi in presenza dei miei, di evitare di dire 'dattebayo' alla fine di ogni frase e di non toccare nessuno senza permesso, come di solito faceva lui, e gli ricordai che non tutti siamo scemi e chiassosi come lui, e pretendiamo i nostri spazi. Lui candidamente decise che per farmi star zitto dovesse assordarmi per forza con la sua insulsa musica j-rock per tutto il tragitto fino a casa dei miei. Ma questo scemo non ascoltava nient'altro?!

Ai miei lamenti continui aveva semplicemente risposto con un candido -Mia autoradio, Mia musica-

e la minaccia che se non l'avessi lasciato in pace avrebbe messo il cd di Utada Hikaru... il tizio mi conosceva fin troppo bene per i miei gusti. Dannazione, odiavo le canzoni d'amore di quella donna, e lui praticamente ne aveva la discografia! In più le mie occhiatacce velenose non sembravano neanche scalfirlo oggi! Cazzo...

Appena parcheggiò davanti a casa dei miei uscii veloce come un lampo dalla auto per scappare all'ennesima canzone da deficiente di Naruto e corse letteralmente verso il portone, dove comunque potevo sentire la voce baritona di qualche idol giapponese tentare un acuto, fallendo miseramente.

Il mio coinquilino/fidanzato mi seguì ridendo a crepapelle. Lo presi sotto braccio sulla soglia della porta. Guardò perplesso me e la nostra stretta.

-Cosa?- aggrottai la fronte. Si liberò e mi afferrò la mano con la sua, intrecciando le dita con le mie.

-Se dobbiamo fingere di essere una coppia, fallo bene almeno! Siamo nel ventunesimo secolo Sasuke, non nell'antica Versailles!- scherzò passandomi il mazzo di giunchiglie candide che reggeva e suonò il campanello, dipingendosi un bel sorriso cortese sulla bocca, suonando il campanello. Io invece abbassai gli occhi a fissare sconcertato le nostre mani unite.

-Grande festa alla corte di Francia, c'è nel regno una bimbo in più, strani capelli e occhi di ghiaccio, Sasuke ti chiamerai tu!- canticchiò tutto contento ondeggiando la testa a tempo. Gli strattonai il braccio, ma lui continuò ancora più contento -Tuo padre voleva una femminuccia, ma ahimè sei nato tu. Nella culla t'ha messo il merletto, e il ghiacciolo su per il cu...-

Gli piantai le unghie nella pelle della mano, che ebbe come reazione (esagerata) uno strilletto di dolore.

“Ben ti sta” pensai soddisfatto raddrizzando le spalle appena sentii un tramestio dietro il portone. La porta si aprì finalmente rivelando una donna nella trentina, dai lunghi capelli neri lisci e lucenti: mia madre.

-Oh Sasuke!- disse correndo ad abbracciarmi (o forse è meglio dire 'strangolarmi'?) -Finalmente sei arrivato! Ero così preoccupata, credevo ti fossi dimenticato di venire! Piccolo mio!!-

A. R. I. A!

E a rendere il tutto ancor più tragico Naruto continuò a mugugnare quella dannata canzone di prima, dondolandosi sulle punte dei piedi. Gli lanciai un'occhiataccia attraverso il groviglio di braccia di mia madre.

-C'era traffico, Ma. E poi quel dobe è una frana a guidare-

-Ehi!- si lamentò al mio fianco. Solo allora Uchiha Mikoto si accorse di lui. Lo osservò con cura da capo a piedi.

-Voi siete Naruto-kun dunque?-

Oddio perché era così fredda con lui? Credevo mamma fosse l'unica che non avrebbe dato problemi! Cavolicavolicavoli, ecco che sale alle stelle la pressione!

-Uzumaki Naruto, dattebayo!- puntualizzò il cretino abbagliandola con un sorriso smagliante. Già s'era dimenticato del mio brillante discorso?! Che cretino!

Incredibile ma vero, mamma arrossì e abbracciò di slancio anche lui, nel momento preciso in cui la mia mascella cadde a terra frantumandosi.

-Ara, che ragazzo solare! Ora capisco cosa ci trovi il mio Sasuke in te- mi scompiglio affettuosa i capelli -E bravo il mio bambino! Guarda che bel ragazzo hai portato a casa! Sono certa che Itachi lo adorerà!-

… Ora anche Mikoto si dava alla droga? O erano gli effetti collaterali delle innumerevoli tazze di thè che si beveva al giorno?

-Ne dubito vivamente, madre- ammisi a denti stretti.

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Capitolo 3
*** 3. Naruto, ti presento i miei ***


Buona sera a tutti i miei tesori! Come vanno le cose, tutto bene? Spero di si! ^^

Dato che siete stati semplicemente gentilissimi, commentando e mettendo la mia strampalata storia tra i preferiti, ricordati e quant'altro ho deciso di pubblicare questo capitolo in anticipo, anche perché da qualche tempo ho un trio di caaare amiche che all'uni si stanno appassionando a leggere le mie storie (davvero, dove stavano nascoste prima?! Sono spuntate all'improvviso come funghi!)che mi chiedono in diretta quando pubblicherò il prossimo capitolo, e soprattutto la mia cara nee-chan che praticamente s'è messa a tarlo stasera a dirmi 'Dai postala! Così me la posso leggere domani mattina mentre prendo il treno' mannaggia a lei... si cara! Parlo di te! Vergognati!!!

Ahem... dicevo? Oh si! Spero che vi piaccia questo capitolo, anche se è puramente di passaggio... il peggio sta per arrivare! Quindi reggetevi forte! ;) E che bello, finalmente Itachi farà la sua comparsa! Il piccino prezioso! Questa settimana, per motivi di manga, sono così preoccupata per lui... vabbé, meglio non fare spoiler per quelle di voi che non lo leggono, lo scoprirete a tempo debito! Un bacione a tutte, naturalmente!

P.S: ma quanto v'è piaciuta la canzone di Lady Oscar allo scorso capitolo?! Wow, giuro tutti ne siete sembrati entusiasti! Hahahh! Devo far cantare più spesso Naruto allora!!!

 

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Senza ulteriori indugi mamma ci fece entrare a casa, dove nell'ingresso ricevette i fiori che le avevamo comprato. Quale modo migliore di fare colpo se non con i suoi fiori preferiti? Anche se pareva avesse accolto Naruto molto meglio di come me l'ero immaginato. Non fece altro che pettinargli i capelli tutta contenta mentre ci portava verso il salotto per farci accomodare, poi andò a cercare un vaso per metterci i fiori. E lì seduto sulla poltrona a sorseggiare thè verde come un anziano giapponese stava la mia nemesi, vestito nel suo solito kimono nero pece (dio, perché si vestiva sempre così scuro?!). Alzò appena lo sguardo per vederci entrare, troppo preso da chissà quale pensiero maligno.

-Nii-san- lo salutai freddamente. Naruto si strofinò le spalle rabbrividendo per scappare al gelo che emanavo. Come diavolo si permetteva a prendermi in giro davanti ai miei?! Lo picchiai senza pietà sulla testa, ma servì solo a farlo ridere ancora più forte, parando in alto le mani per difendersi.

-Uzumaki Naruto-kun devo dedurre- disse con tono amabile il moro alzandosi e raggiungendoci -Sono contento di fare la vostra conoscenza. Sono il fratellone di Sasuke, Itachi-

Naruto afferrò con forza la mano tesa e la strinse. Gli occhi scuri di mio fratello guizzarono interessati dal biondo di fronte, troppo intensamente per i miei modesti gusti, squadrandolo soddisfatto da capo a piedi. Non aveva fatto in tempo ad entrare a casa e già stava pensando di farsi il mio marito in affitto?!

Ringhiai tirando il deficiente per il braccio lontano dalla sua presa prepotente. Dovevo cercare di sembrare davvero il suo fidanzato o avrebbe sospettato qualcosa, no? E mai e poi mai gli avrei permesso di mettere quelle manacce smaltate (sul serio, Itachi, non si vedeva che sei gay! Notare sarcasmo) sul mio migliore amico!

-Oh, tranquillo otoutou, non ho nessuna intenzione di rubartelo- mormorò alzando le mani in segno di resa -Anche se ammetto che sembra essere un ragazzo davvero affascinante- rise maligno sperando di scatenare la mia gelosia, per poi rivolgersi nuovamente a lui -Benvenuto a casa Uchiha, Naruto-kun-

Detto nella sua lingua voleva dire: “Benvenuto nell'inferno terrestre”

Il fesso comunque arrossì leggermente e si scompigliò i capelli dietro la testa imbarazzato, seguendolo mentre gli faceva fare un giro veloce della casa, con me fumante dalla rabbia dietro. E giuro, se si gira di nuovo a sorridermi maligno, o a guardare il culo a Naruto gli avrei tagliato le palle e usate come portachiavi! Dannato Itachi!

Papà ci raggiunse solo all'ora di pranzo quando c'eravamo appena seduti a tavola. Aveva baciato brevemente mamma sulla guancia e subito scandalizzò sia me che Naruto da testa a piedi. Mi salutò con un leggero cenno della testa, a cui risposi con uno identico. Calma Sasuke, calma...

-Quindi siete voi il ragazzo di mio figlio- commentò secco Fugaku guardando intensamente il giovane al mio fianco ancora una volta, senza nemmeno aspettare che fossi io a fare le presentazioni. Meno male che stamattina l'ho vestito io alla perfezione. Ne era valsa la pena sorbirsi le sue lagne mentre gli avevo passato la piastra sulla chioma indomabile (non che i suoi soliti ciuffi si fossero arresi, ma almeno sembravano più ordinati ora).

Dio se metteva i brividi lo sguardo scrutatore con cui lo stava esaminando, manco fosse un virus letale! E a giudicare da come tremava mamma anche lei li aveva avuti. Sembrava che stessimo pranzando al polo nord invece che nel caldo usuale della nostra casa. Naruto non mostrò nessun segno di disagio, alzò semplicemente la mano con in dosso l'anello.

-Fidanzato- puntualizzò soddisfatto mostrandoielo. Mio padre alzò il sopracciglio sorpreso e mi osservò attento alle mie reazioni. Non mi ero neanche accorto che gli avevo stretto più forte il braccio. Naruto mi toccò la spalla per calmarmi. Dannazione, non mi accarezzare così davanti ai miei, già le cose vanno abbastanza male e...

-E' vero che siete il figlio di Minato-san e Kushina-san?- chiese all'improvviso lui, prendendolo alla sprovvista e bloccando il mio sproloquio mentale. Le spalle di Naruto tremarono per il più breve degli istanti, poi annuì abbassando lo sguardo.

-Ho preso il cognome da mia madre per ragioni di sicurezza dopo il loro incidente...-

Sapevo che non amava molto parlare del suo passato, soprattutto con persone di cui non si fidava o che non conosceva. E di certo non gli si poteva dare torto. Alla vista del suo sguardo scuro non potei non stringere forte la sua mano sotto il tavolo, mosso dalla pietà.

-Capisco...- disse papà, allungando la mano verso di lui, alzata. Oh cazzo, ti prego dimmi che non lo vuoi picchiare! No papà!!! Non lo fareeeee!

Subito mi sporsi protettivo verso il povero scemo che guardò tra me e papa confuso, ignaro dell'imminente pericolo. Fugaku mi fulminò con gli occhi neri, parevano parlare da soli. Emanavano autorità e supremazia, ed una silenziosa sfida.

"Non ti azzardare ad intralciarmi, figlio mio"
-Sasuke- mi rimproverò infatti burbero muovendo la mano ancora più in avanti. Alla fine dovetti lasciarlo fare o avrebbe rotto il mio di braccio. Meglio il perdente che io. Mamma dall'altro capo del tavolo sembrava stesse per avere un colpo al cuore, ma sorprendentemente il mio genitore annullò l'espressione ostica sul viso, sostituendola con una gentile e ben disposta.

-Non posso nemmeno immaginare cosa tu abbia dovuto passare in questi anni. E' stata dura per me superare la loro dipartita... figuriamoci per te, eri così giovane quando è accaduto- mormorò emozionato guardando dritto nei suoi occhi sorpresi -Sono contento che Sasuke ti sia stato vicino per tutto questo tempo. Mi fa davvero piacere averti alla mia tavola oggi. Fai come se fossi a casa tua- concluse poggiandogli la mano prima minacciosa sulla spalla, in segno d'affetto. E sorrise... Uchiha Fugaku sorrise dal profondo del suo cuore.

Tutti ci tendemmo ancora di più quando lo vedemmo, tranne Naruto che ridacchiò come al solito. Mamma trattenne il respiro, il bicchiere malfermo tra le mani pallide, e io indietreggiai dal tavolo interdetto. Mai e poi mai papà aveva trattato amorevolmente un estraneo, lo faceva a fatica con noi, figuriamoci per un perfetto sconosciuto!

Itachi indifferente come al solito si limitò a sfoderare dal nulla una macchina fotografica, sotto gli occhi attoniti di tutti noi, abbagliati dal suo flash.

-Le foto durano in eterno- mormorò a mò di risposta alla madre, scattando un'altra istantanea dei due, sventolandola per farla sviluppare prima.

Cioè... era tutto finito? Così il più ostile e difficile (dopo nonna ovviamente) della mio nucleo familiare aveva accettato facilmente il fidanzato del figlio? Ora sapevo che la sua stranezza che correva nel sangue Uchiha (e più propriamente in mio fratello) era derivata da mio padre, che coccolava il biondino come fosse suo stesso figlio. Per fortuna che avevo ripreso da mamma. Amara consolazione... Da una fangirl era nato un figlio gay. Da un tsundere un figlio persecutore/demone.

La giornata continuò così, con chiacchiere senza senso in cui la mia famiglia ficcava sempre di più il naso nella vita del giovane biondino. A metà pomeriggio lo squillo del telefono disturbò il nostro thè. Fu mamma ad alzarsi e rispondere. Papà era rimasto al fianco del biondino da quando avevamo finito di mangiare. “Cosa cavolo ha il cretino che fa sciogliere anche gli animi più freddi e composti come quello di mio padre?” pensai furioso guardandoli di sottecchi mentre scherzavano amabilmente.

-Era nonna. Ha detto che suo marito stanotte non s'è sentito molto bene, quindi partiranno domani mattina appena si sarà ripreso- disse con voce mesta mamma, tornando con il cordless in mano.

La guardai ad occhi spalancati, in orrore. Avevamo fatto tutta quella strada per niente?! Due cazzo di ore per venire qui e non trovare la vecchia megera?!

Mikoto si appoggiò al muro e scosse la testa -Mi dispiace tesoro, lo so che ci tenevi a vederla...-

“... Morta, vederla morta, madre” pensai incendiando col pensiero il telefono traditore al suo fianco. Dannati aggeggi infernali! Portatori solo di cattive nuove e sventure! Bruciate nella mia ira!

All'improvviso mi sentii passare un braccio intorno alle spalle, Naruto mi scosse un po' per distrarmi. Anche lui avrebbe voluto finirla oggi tutta questa brutta situazione... stava prendendo una brutta piega.

Dal buio della sua stanza emerse tenebroso come un fantasma (la pelle pallida e i capelli scuri lunghi da Samara c'erano già) Itachi che stranamente era tutto contento. Problemi in arrivo.

-Oka-san, perché non li facciamo rimanere qui stanotte? Possono dormire benissimo in camera di Sasuke, c'è abbastanza spazio per loro- propose con quella dannata voce gentile falsa come i seni delle donne di Beverly Hills -Così domani quando nonna verrà li troverà già qui... Se non è un problema per voi, certo...-

Approfittando della mia rigidità sviluppata mano a mano che parlava, oltre che la voglia di mettere a fuoco pure lui, Naruto si girò verso di lui sorridente, nascondendo bene il suo disagio.

-Oh no, certo! Anche perché non me la sentirei di far guidare per un altro paio di ore Sasu-chan. Forse non lo dà a vedere, ma si stanca facilmente il piccino- esclamò mentre mi abbracciava come faceva ogni notte con dannato suo peluche Kyuubi. Sia mamma che Itachi ci guardarono sconcertati, e per sorprendere mio fratello vi assicuro, ce ne voleva.

-Che volete?- borbottai tra il groviglio di braccia del biondo. Mi mancava il respiro, stava davvero stringendo troppo. Mamma alzò i pugnetti in aria vittoriosa, improvvisando una danza della felicità.

-Le mie preghiere sono state ascoltate! Da anni provavo a dargli qualche nomignolo affettuoso, ma Sasuke mi rimprovera sempre! Finalmente qualcuno c'è riuscito!-

Già, ma lei non sapeva che lo scemo qui che ci aveva provato solo sarebbe stato punito stasera in modo esemplare.... Oddio, ma che penso?! Via brutti pensieri schifosi! Sciò sciò!

Al settimo cielo posò la mano smaltata (s'era fatta fare la manicure da Itachi per caso?) sulla spalla del biondo -Hai la mia benedizione, Naruto-kun! Renderai felice mio figlio, ne sono certa!-

“Che?!??!?!?” Deeecisamente una pessima piega.

Mi dimenai tra la sua stretta di ferro, ma non mi mollò neanche un secondo, ridendo a crepapelle. Itachi lo imitò un attimo dopo, cupamente.

-Oh, capisco. E' Naruto-kun a dominare nella coppia quindi- mormorò tra sé e sé, anche se alla fine lo sentimmo bene tutti. Mi sentii andare a fuoco le orecchie e provai a mettergli le mani addosso, ma Naruto mi trattenne per il collo della maglia, le mie mani sfioravano appena il collo pallido della nemesi. Mikoto arrossì leggera sulle gote e ridacchiò tutta contenta. A quanto pareva mamma leggeva ancora quelle dannate fan fiction su internet sui pairing più assurdi. Ecco perché non aveva avuto problemi ad accogliere il mio 'ahem' maritino.

 

Cenammo presto quella sera. Anche se nonna non era ancora materialmente qui, la sua presenza calò su di noi e ci fece tremare d'impazienza... o forse ero solo io? Naruto non aveva fato altro che parlare tutta la sera di cosa studiava, cosa avrebbe voluto fare dopo l'università e di tante altre cazzate di cui avevo le scatole piene di sentirle. Dannazione, ero il suo migliore amico da secoli ormai, dice sempre le stesse cose. Papà annuì soddisfatto quando il piccolo biondo gli rivelò di voler diventare capo della stazione di polizia di Konoha, dicendo che i suoi genitori ne sarebbero stati orgogliosi. Itachi aveva scattato foto di continuo alla famiglia, singole di me e molte molte di più di 'mio marito' alle prese con i miei. O voleva intraprendere una carriera da paparazzo professionista, o era diventato il suo nuovo modo per torturarmi. Non volevo neanche pensare a cosa ci volesse fare con le istantanee che intascava lesto una volta fatte, sorridendomi sotto i baffi.

Naruto e il suo carattere solare aveva contagiato tutti in famiglia. Presto ci trasferimmo sul divano per rilassarci dopo il pasto bello abbondante, il biondo si buttò a capofitto sulla mia poltrona e si massaggiò il pancino appena gonfio soddisfatto al mio fianco. Con mio immenso orrore i miei cominciarono a scavare più in profondità nel nostro rapporto, chiesero cose che mai avrei più voluto sentire. Fu mamma a dare l'inizio alle danze, quando notò i nostri anelli.

-Cari, perché non ci dite di quando avete deciso di fidanzarvi?-

Io e Naruto ci scambiammo un'occhiata incredula. Feci finta di avvolgere le braccia affettuoso intorno alle sue spalle, ma colsi l'occasione per dargli una bella pacca e sventare ogni suo tentativo di cadere in coma. Che non gli passasse per la mente di farsi venire una sincope e lasciarmi da solo tra i leoni! E con quella faina di mio fratello!
-Ecco, beh...- cominciò il biondo girandosi la fede sovrappensiero cercando di inventarsi una bugia credibile -Stavamo a casa come tutti i giorni, tranquilli, e quando meno me lo aspettavo, mentre leggevo un libro in poltrona me l'ha chiesto-

Ci fissarono perplessi entrambi. Itachi già ridacchiava. Stupido dobe, credi che si bevano una cazzata del genere, anche se era la verità alla fin fine?!

-Ma che dici?- scherzai amabilmente spingendolo con la spalla forse troppo con foga -Quello è quando ti ho chiesto di uscire per la prima volta-

Mamma e papà rilassarono le spalle tese rassicurati.

-Ti ho portato al ristorante, no? E una volta che hai finito di ingozzarti ti sei strozzato con l'anello che avevo messo nel dolce. Meno male che con la manovra di heimlich sono riuscito a tirarlo fuori- continuai fissandolo dritto negli occhi -E dopo esserti ripreso dallo spavento non hai fatto altro che lamentarti che non eri abbastanza giusto per me, che meritavo meglio, e per poco non ti sei venuto a sentire male di nuovo- finii ridendo maligno posando la mia mano con la fede sulla sua. Oh si, era incazzato nero. Mancava poco che gli uscisse il fumo dalle orecchie per la rabbia repressa! Ah-ah!

-E quanto tempo fa?- chiese papà.

-Un mese circa- arrivò la risposta veloce del biondino. Beh, almeno aveva qualcosa di giusto, se avesse detto tipo ieri di certo si sarebbero insospettiti. O forse aveva solo paura che dicessi qualcos'altro che lo mettesse a disagio o lo ritrattasse come la mammoletta che era?

Mamma balzò sulla poltrona e mi afferrò le mani di slancio.

-Un mese! E' un'eternità! Perché non ce lo hai detto prima, Sasuke?! Insomma, cosa avevi intenzione di fare, dirci che vi sposavate il giorno prima della cerimonia?- mugugnò offesa mettendomi il muso. Ecco che arriva la solfa, puntuale come al solito sul binario tre. Fosse dipeso da me non glielo avrei proprio detto.

-Se vi eravate già fidanzati per quale motivo hai reagito in quel modo esagerato al telefono ieri?- chiese tutto ad un tratto quel bastardo di Itachi -Chiudermi il telefono in faccia, non sei stato per niente gentile, sai?-

Lui sospettava qualcosa, mi ci sarei giocato le mutande! Mentre lo fulminavo con gli occhi Naruto passò un braccio intorno alle mie spalle per impedirmi di alzarmi e sbranarlo davanti alla famiglia. Rispose lui alla sua domanda.

-Sasuke voleva fare le cose con più calma. Anche se c'eravamo messi insieme non avevamo ancora pensato al matrimonio vero e proprio- mi strinse amorevolmente la mano -Voleva solo essere sicuro di avermi tutto per sé, di avere la certezza che sarei rimasto al suo fianco sempre. E' uno all'antica, oltre ad essere molto protettivo-

I miei fecero eco alla sua risata. Ma cosa faceva mi trattava come un cane?! Lo allontanai indispettito, scatenando altra ilarità. Il bastardo s'era preso la sua vendetta.

-Posso vederla?- chiese gioiosa mamma indicando la fede del biondo. Subito se la tolse e gliela porse. Il gridolino eccitato che intonò subito dopo mi fece gelare il sangue.

-Ohh Fugaku! Guarda, hanno inciso il nome del compagno all'interno. Che dooolci!-

-Non ti facevo così romantico, Sasu-chan- commentò spietato Itachi sorridendo come un assassino. Ma ebbi almeno la soddisfazione di vederlo arretrare prima di beccarsi qualche 'germe da romanticismo da quattro soldi', come li chiamava lui. E chi lo avrebbe mai immaginato che il piano di Naruto potesse funzionare.

-Probabilmente dobbiamo ringraziare Naruto-kun per il cambiamento sortito su nostro figlio- disse pacato papà, nascondendo appena la sua felicità. Ma che bello! Ora non solo avevano accolto il mio improbabile ragazzo a braccia aperte, ma gli erano anche riconoscenti di avermi 'addolcito'. Mi stavo quasi pentendo di avere chiesto proprio a lui di farmi da marito in affitto.

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Capitolo 4
*** 4. Chi si fa i fatti suoi campa cent'anni, se continua così Itachi non arriverà a domani ***


Kombawa lettrici care, come la va? Tutto bene nella vita? Scuola/uni/lavoro? Io sono alle prese col periodo peggiore: i pre-esami, in cui mi sono accorta che dovevo ancora studiare e leggere milioni di libri, e non ho tempo!!! Perfino ora scrivo con quel dannato libro di 400 pagine affianco, che devo leggere entro lunedì... dannato Scimmiotto... Comunque non potevo lasciarvi senza la vostra cara dose di vitamina NS, no? Quindi come promesso ecco a voi il capitolo scritto durante una pausa esagerata dallo studio. Scusate per lo sfogo ma ci voleva proprio! In fondo siamo tutti umani, e abbiamo la nostra vita fuori dai nostri pc!

Non mi stuferò mai di ringraziare tutti quelli che apprezzano la storia e la seguono sempre! Gli eroi del silenzio! ^^ E un giga ringraziamento alle carissime persone che aspettano al valico per leggere il prossimo capitolo e lasciarmi un commentino: mekbul, Mary_SasuNaru_forever, agatka_1995, blackberry, ryanforever e gegeX3, spero di averli scritti bene! Soprattutto dopo quello della scorsa volta, di cui non ero molto convinta, ma a quanto pare è piaciuto! 0-0' Bene, di questo non dirò nulla... anche perché è uno dei miei preferiti *troll face.

Buona divertimento! ;) Un bacione!!!

 

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Verso le dieci decisi di andare a fare una breve doccia prima di andare a letto (o meglio tentare di affogarmi nella vasca per sfuggire a quei ficcanaso dei miei), e lasciai la famiglia in salotto a chiacchierare come brave comari. Ne avevo le tasche piene delle frecciatine di nii-san, gli urletti eccitati di mamma e le pacche bonarie di papà. Naruto e il suo carattere solare aveva tramutato in poche ore la mia famiglia in un branco di alieni, o forse preferiva gli zombies, a cui piaceva far saltare le cervella nei suoi videogiochi?

Con orrore quando entrai nella mia stanza non solo trovai il mio finto fidanzato mezzo nudo sul letto, ma steso vicino quello stronzo di mio fratello che chiacchierava con lui contento, come se fossero grandi amici... che non erano affatto, e neanche mio fratello sembrava intenzionato a quello. Ridacchiava come un scemo ad ogni sua parola, ogni volta più vicino alla sua spalla, dove alla fine posò la testa, mentre l'ignaro Naruto continuava a sparlare. Itachi me lo voleva rubare eccome! Voglio dire chi fisserebbe così tanto il corpo di un ragazzo come Naruto senza volere nulla in cambio... ahem, tranne me comunque?

Ero abituato a vederlo in questo stato a casa, era sempre stato un esibizionista senza remore. E c'eravamo anche visti nudi più un paio di volte in bagno, ma niente di che. Eravamo coinquilini da quasi una vita e non ce ne eravamo mai lamentati. Eravamo due ragazzi dopotutto, era normale anche fare una doccia insieme di tanto in tanto, no? Per... risparmiare sull'acqua, sapete? … Perché ad ogni pensiero mi stavo sempre più confondendo e accorgendo di quanto avevo sbagliato in passato?

Tornando alla realtà passai lo sguardo da lui a mio fratello, e da lui all'altro e viceversa, finché decisi di fermarmi a fissare arcigno il moro, che stava mostrando un album fotografico all'altro, indicava foto a caso e ridevano insieme.

-Itachiiii- ringhiai al moro attraversando la stanza e fermandomi al suo lato del letto. Il sopracitato ghignò da sopra la spalla del biondo in sfida, ma alzò la testa a me come se mi avesse appena visto. Dannato attore nato.

-Oh, salve fratellino. Ce ne hai messo di tempo per fare la doccia. Bisogno di rilasciare un po' di stress?- mormorò provocante facendo scoppiare a ridere il biondino.

“Io ti vedo già morto ai miei piedi, bastardo, fammi mettere solo in salvo quello scemo del mio fidanzato e vedi che ti combino!

-Stavo solo mostrando al tuo fidanzato le foto di quando eri piccolino- spiegò amabilmente indicando l'album posato sulle sue gambe -Pare abbia apprezzato soprattutto quelle dei tuoi primi anni di vita, quando nonna ti aveva vestito da femminuccia pensando che ne fossi una-

Non avevo di certo bisogno che me lo ricordasse, c'erano più di un buon motivo per odiare la megera, e quello che aveva detto lui era solo il primo di una luunga lista. Naruto mi voltò di nuovo le spalle per sussurrargli affrettatamente qualcosa all'orecchio. Riuscii appena a sentire il ritornello della stupida storpiatura di 'Lady Oscar'. Itachi scoppiò a ridere l'istante seguente.

-HM!- mi schiarii la voce scocciato e fumante di rabbia incrociando le braccia sul petto. Naruto ridacchiò prevedendo l'arrivo della tempesta.

-Ita-chan, meglio che vai prima che Sasu mi salti addosso, è moolto protettivo nei miei confronti- sussurrò con la delicatezza di un elefante a mio fratello.

Immagine mentale non autorizzata, prego rimuovere...

Senza volerlo arrossii violentemente, dimentico anche del fatto che lo aveva chiamato affettuosamente 'Ita-chan' e 'Sasu'. Mio fratello sorrise ammiccante.

-Oh, ma lo so. Non mi perdonerei mai di aver interrotto il vostro momento speciale insieme, ora che so per certo che è anche un romanticone-

Questa era la goccia che fece traboccare il mio vasetto della sopportazione.

-Fuori da camera mia!- ordinai al moro che ora si rotolava sul materasso. Itachi non rideva mai! Dannazione! E perché proprio oggi aveva deciso di comportarsi da OOC?! Non oppose neppure resistenza. Lo spinsi fuori a forza e chiusi la porta dietro di me, facendola sbattere.

-Ah, mi sono preso la libertà di lasciarti un regalino di fidanzamento in anticipo- disse attraverso il legno -L'ho dato a Naruto-kun, spero vi possa tornare utile-

Poi si allontanò a passi pensanti sul parquet. Rimasi in attesa finché non fui sicuro che fosse entrato in camera sua. Mi girai lentamente a fulminare il biondo sul letto.

-Uffa, ammazza divertimento!- borbottò sbattendo i pugnetti sulla coperta. In un attimo, con la velocità di un fulmine scagliato dall'alto delle nubi lo raggiunsi, la mia mano sul collo, pronta ad uccidere.

-Aiuto, Ita-chan! Mi vuole violentareee!- urlò acuto dimenandosi sotto di me. Gli tappai la bocca, incurante delle sue parole. La vendetta sarebbe stata mia! Guarda come scalcia come un asino!

-Usa il regalo, Naruto-kun!- sentimmo rispondergli a due camere di distanza. Il biondo obbediente cercò forsennatamente il pacchetto nascosto sotto il cuscino e lo aprì a fatica poi puntò la cosa contro di me a mò di pistola e chiuse gli occhi. Lo fissai per degli interminabili secondi, poi scattai sconcertato in piedi e mi spiaccicai contro il muro il più lontano possibile. Appena riuscì a capire per quale motivo ero scappato, Naruto si resse la pancia scoperta per la scarica di risate che lo travolse in pieno.

-Nooo, guarda qui che roba! Non ti facevo tipo da bondage, Sasuke!- ridacchiò estraendo gli oggetti dalla scatolina uno dopo l'altro.

-Cretino! Quello non è da bondage!- lo rimproverai acuto dal mio angolino -Sono... sono solo...-

-Sex toy, ne?- sussurrò ghignando a più non posso, con un tono così innocente. Mi coprii le orecchie disgustato. Con orrore vidi alzare con la mano il primo oggetto, delle manette di peluche blu.

-Questo è un classico! Uh, senti quanto sono moorbide!- se le strofinò in faccia affascinato, tastandone la consistenza.

Immagine non autorizzata... Prego eliminare....

-E cosa abbiamo qui? Uh... una frusta? No! Una corda di liquirizia!- ne staccò un pezzo a morsi -Buona, questa la tengo io-

Cercò più a fondo, sempre più interessato -Beh, lubrificante e preservativi... che novità- li estrasse ridacchiando e li posò sul materasso.

-E questo cos'è? Un anello? Ma ce ne abbiamo già, e questo è troppo grande anche per il mio pollice. Bah!- esclamò buttandolo via. Dove cavolo aveva fatto Itachi a prendere tutta quella roba?! Dio l'umiliazione! Gli aveva regalato anche un anello vibratore?! Non c'era fine alla sua perversione.

“Perché ci provi così tanto gusto a prendermi in giro, nii-san?” singhiozzai mentalmente sperando che qualche familiare mi trascinasse con sé nell'inferno. Tutto era meglio che subire questa umiliazione!

-E questo cosa sarebbe?- si chiese osservando con interesse un aggeggio colorato tra le mani. Aguzzai meglio la vista e mi si mozzò il fiato in gola. “Itachi, brutto figlio di una donnola...”

-Nee, Sasuke che è 'sta roba?- disse agitandolo in aria il suddetto oggetto. Gli concessi solo un'occhiataccia, ma appena lo rividi mi coprii la testa con le mani. “Ti prego, fammi scomparire!!!”

Nel silenzio ricolmo di sottintesi sentii il biondo spostarsi sul letto.

-Non mi dire che..?- esclamò meno eccitato ora, anzi, quasi intimidito.

“Bravo Naruto, hai appena realizzato di avere un fallo di gomma in mano”

Quasi sentii la lampadina accendersi nel suo cervello. Lo posò con cura vicino a sé, come se quello potesse alzarsi da un momento all'altro e attaccarlo. Ah! Ora aveva paura!

-Sasuke- sussurrò roco, quasi a un braccio da me. Come aveva fatto a raggiungermi così alla svelta? Mi strinsi più forte contro il muro per nascondere il mio imbarazzo.

-Oi- sussurrò alzando la mano per toccarmi –Non fare così. Non volevo metterti a disagio-

Certo come no! Tu vivi per vedermi miserabile! Gliela schiaffeggiai forte, offeso.

-... tu, pensi che io usi quella roba- scosse la testa in diniego -Allora perché mi prendi in giro?- urlai furioso -Dicevi che era ok per te se ero omosessuale, ma ora mi stai trattando da... da...-

I suoi occhi chiari si adombrarono -Ti sto trattando da amico, Sasuke. Tu mi hai sempre preso in giro per le mie ragazze-

-E' diverso...-

-No, che non lo è! Credi davvero che dopo aver passato una vita insieme a te voglia di botto trattarti male?- sbraitò agitando le mani davanti a me -Io ti voglio bene, non mi importa chi ti porti al letto! Sono fatti tuoi! Non mi faresti mai schifo!-

“Non ti voglio nemmeno ascoltare, Naruto”

-Non puoi capire...- sibilai socchiudendo gli occhi incapace di reggere il suo sguardo arrabbiato. Non sarebbe mai riuscito a capire come strano mi sentivo rispetto agli altri... sporco quasi. La mia sessualità era una cosa con cui ero ben lontano da convivere pacificamente.

All'improvviso mi sentii avvolgere dalle sue braccia forti e mi sollevò da terra come pesassi niente. Aprii di scatto gli occhi e alzai il mento per urlargli in faccia, gli occhi fuori dalle orbite per lo stupore.

-Cosa fai?! Lasciami!- strillai sorpreso scalciando le gambe e sbattendo le braccia sul suo petto.

Non mi diede ascolto neanche per un momento, continuò ad avanzare come se avesse solo una borsa addosso, fino al centro della stanza. Mi posò delicatamente sul letto e poi mi salì addosso, spingendomi tra le coperte e bloccandomi con la sua forma seminuda. Non riuscii a non arrossire. Aveva un'espressione così intimidatoria in viso da farmi tremare da testa a piedi, non gliela avevo mai vista prima. O meglio, non davanti a me.

-Aiutami a capire allora- mormorò profondamente priva di abbassare il collo della maglietta che avevo addosso per piantarci un bacio leggero come una farfalla. Spalancai gli occhi in sorpresa, boccheggiai appena il calore delle sue labbra si allungò sulla mia pelle tiepida. La sua bocca gentile mi toccava appena, mandando il mio buon senso e autocontrollo a farsi fottere una volta per tutte. Mi sentii annegare, non riuscivo a respirare davvero anche provare a prendere aria mi faceva temere di sciogliere lo stato di irragionevolezza in cui eravamo caduti... e infatti lui continuò indisturbato, cominciando perfino a leccare. Dio, se non la smetteva ora non sarei riuscito a fermarlo più. Ero troppo caldo, troppo appagante... Riuscii appena a spingere le mani contro il suo petto mettendo appena qualche centimetro tra di noi, giusto per riprendere un po' d'aria, scuotendo la testa, ormai non riuscivo più a parlare. Alzò la testa verso di me, gli occhi ardevano contro i miei.

-Non voi che capisca cosa vuol dire essere gay? Tu dici sempre che sono uno stupido e che se non faccio prima in pratica non riesco a capire niente. Questo è il modo più veloce-

Era questo che intendeva? Ancora peggio!! Proprio ora si doveva far venire queste crisi di curiosità verso la gayezza?! Mi costrinsi a spingerlo via da me con forza, dovetti fare parecchio leva sul mio autocontrollo e forza di volontà per togliermelo di dosso.

-Non mi toccare più in quel modo! Non...- esclamai velenoso. Mi afferrò i polsi e li trattenne, costringendomi a tacere.

-Non cosa? Non ti piaccio in quel modo?-

Appena mi ripresi dal suo attacco a sorpresa abbassai sconfitto gli occhi, scuotendo la testa mestamente.

“Se solo sapessi che ho una dannata cotta per te dai tempi delle elementari”

Non volevo rovinare il nostro rapporto con questa assurda storia del facciamo finta di essere fidanzati. Per anni l'avevo visto uscire con ragazze su ragazze e tornare a casa tutto bello contento come se avesse toccato il cielo come un dito, ma non avevo fatto una piega. Certo, lo prendevo in giro, ma non gli avevo mai impedito di farlo, né avevo intenzione di svelargli la mia attrazione verso di lui. Eravamo amici, anzi migliori amici, e mi era bastato fino ad ora, ne ero contentissimo. Sapevo che era etero, e potevo quasi contare e dare il nome a tutte le donne con cui era stato per dimostrarlo. Non sapevo fino a che punto si sia spinto con loro, ma preferivo non pensarci. Ci starei solo male. In più le riviste porno che tiene sotto il letto sono un'altra prova. Sospettavo che se anche fossi riuscito a rivelargli i miei sentimenti, lo avrebbe preso come uno scherzo o non ci avrebbe fatto caso. Non gli sarei mai piaciuto in quel modo. E c'avevo messo un bel macigno su, da tempo immemore.

-Non mi toccare più in quel modo, mai più- ruggii a testa bassa aggiustandomi la maglia sul collo. Naruto si passò nervoso una mano tra i capelli quando non risposi alla domanda -Vuoi che ti capisca o no? Dimmelo Sasuke, perché mi stai confondendo ogni minuto che passa-

Presi lentamente un respiro profondo e poi riaprii gli occhi, sapevo che non si sarebbe mai arreso finché non avrebbe avuto quello che voleva. Mi passai tra le mani le manette e lo fissai serio, risoluto. Stavolta toccò a lui arrossire, chissà perché.

-Te lo spiegherò, ma per me è difficile. Sei la prima persona a cui l'ho detto di mia spontanea volontà- ammisi con un filo di voce.

Il biondo spalancò gli occhi incredulo quando finalmente capì -Vuoi dire che...-

A malincuore annuii lentamente prima di farmi coraggio e continuare.

-I miei l'hanno scoperto da soli della mia condizione, e... sono ancora vergine-

Naruto trattenne il respiro, attonito. Il suo silenzio mi pareva troppo denso da sostenere, così controvoglia continuai a parlare a malincuore

-Non ho mai trovato la persona giusta, credo. Ma sono attratto solo dai maschi- rivelai rigirando la pelliccia morbida delle manette tra le mani -Per me questa roba è nuova così come per te-

“Dai Naruto, ridimi pure in faccia... ne avresti tutte le ragioni” pensai chiudendo addolorato gli occhi. Una mano sulla spalla mi riscosse dal mio sconforto, ed alzai appena gli occhi per vederlo allungare le braccia verso di me.

-Scusa- mormorò sincero abbracciandomi -... Per essermi comportato da cretino-

Lo fissai sorpreso per un attimo, ma mi calmai subito, avvolto dal suo calore, dal suo abbraccio gentile. Sapeva bene come tranquillizzarmi.

-Va tutto bene. Mi fido di te- gli presi la mano e la poggiai sulla mia guancia -Non mi vergogno più-

Mi osservò intensamente per un attimo, scrutandomi dritto negli occhi, come se vi cercasse qualcosa in particolare.

-Però sei arrossito- disse carezzandomi la guancia con un bel sorriso dolce sulle labbra piene. Girai la testa di lato per nascondere il rossore sulle guance. Che razza di Uchiha che ero, arrossire come una ragazzina.

-... che carino- lo sentii soffiare alle mie spalle.

-Eh?!- esclamai scandalizzato lasciandola. Naruto rise e mi passò una mano tra i capelli.

-Niente, meglio non ripeterlo altrimenti mi staccherai la testa a morsi- poi mi sbirciò da dietro una palpebra, mattacchione -Però era sincero il mio commento, sai?-

-Carino?!- sbraitai incenerendolo con un'occhiataccia -Sono un uomo, dannazione!- mi trattava come quando avevamo dieci anni per l'amor del cielo! Se proprio mi voleva fare un complimento, che lo facesse bene!

Naruto sorrise e mi strusciò la guancia con la mano incredibilmente calda.

-Preferisci allora che ti chiami 'sexy'?- rise di cuore e mi diede le spalle per tornare a leggere un libro posato sul comodino. Rimasi a fissarlo sconcertato, la bocca aperta come un merluzzo e scarlatto in viso.

Dopo qualche altro minuto imbarazzato ci stendemmo entrambi sul lettone a parlare. Di solito a casa rimaniamo alzati fino a tarda notte a guardare la tv insieme, o a giocare al pc o ai videogiochi. Al biondino piacevano molto gli rpg, ma non disdegnava i giochi di corse con le macchine o di lotta. Sfortunatamente qui a casa dei miei non avevo un televisore in camera, e avevo paura che uscendo dalla camera per andarla a prendere di là avrei trovato dietro un angolo buio quel disgraziato di mio fratello, pronto a fare battutine scadenti del tipo “Li avete già finiti tutti? Lo dicevo io che Naruto-kun aveva parecchie energie. E' un miracolo che ti regga ancora in piedi”. Tremai al solo pensiero, facendo scuotere il letto sotto di me. Naruto alzò la testa dal libro che leggeva e mi fissò preoccupato.

-Oi, non fare così, pensa che domani sarà tutto finito!- tentò di rassicurarmi posandolo sul comodino -Vatti a fare un pisolino di bellezza, ohime-sama!- scherzò facendomi l'occhiolino.

Già per lui era facile non pensarci! Lui era un dannato dobe, era normale per lui non fare uso del cervello! Lo snobbai alla grande voltandogli le spalle, offeso anche dal fatto che mi avesse chiamato 'principessa'. Ah, il mio orgoglio maschile piangeva.

-Vuoi che ti faccia pensare ad altro?- propose ridendo sommessamente. Subito dopo lo sentii muoversi sul materasso, le molle si lamentavano sotto il suo peso, come se le stesse spingendo. Che aveva intenzione di fare ora?

-Ah, ugh!- lo sentii mugolare profondamente contro la testata del letto. Le molle del letto cigolarono sotto di noi. Sembrava quasi che stesse facendo...

“Eh?!?!” i miei sensi andarono in allarme rosso in un attimo. Mi girai di scatto per incontrare il suo ghigno scherzoso. Spinse le ginocchia sotto di lui ad abbassare di nuovo il materasso e creare i rumori stridenti. Ma non stava facendo nulla, le mani erano ben in mostra, e non nascoste sotto i pantaloni o... Ok, basta pensare a possibili posti dove le potrebbe ficcare per...!!!

-Cazzo fai?!- sibilai infastidito, tenendo volutamente la voce il più bassa possibile.

-Sto dando spettacolo per tuo fratello, naturalmente. Perché altrimenti ci avrebbe dato quella roba se non per farlo, eh?- indicò gli accessori dimenticati sul suo comodino -Uh!... fuu- mormorò appoggiando la testa sul cuscino. Nonostante i suoni che stava facendo rimaneva impassibile a fissare il soffitto come un angioletto, immobile come una statua da esposizione.

La stessa cosa non potevo dirla per me, che mi ritrovavo a rabbrividire ad ogni sua esclamazione. Se si fosse ficcato quella dannata mano nei boxer e facesse davvero quello che diceva sul mio letto... beh, diciamo che porrebbe fine a tutti i miei problemi. Anche vivere.

Lo incenerii con un'occhiata velenosa, che però gli scivolò addosso. Prese incurante un libro da sopra il comodino e prese a leggerlo masticando la corda di liquirizia. Ogni tanto continuava a fare quei rumori indecenti, spingendo gambe e sedere pesantemente contro il materasso. Sconcertato gli diedi le spalle e affondai la testa nel cuscino, tirando le coperte fin sopra la testa sperando di prendere sonno. Non ci riuscii per niente, troppe immagini mentali dovute ai suoi cavoli di versi animaleschi. Ci rinunciai a breve.

-La vuoi smettere?!?- ruggii dopo l'ennesimo tentativo andato in fumo di dormire. Gli lanciai il cuscino su ciò avevo provato a dormire in piena faccia, ma lui se lo tolse un attimo dopo ridendo a più non posso.

-Nee, che ore sono?-

-Le dodici e mezza. Perché?-

-E' da un quarto d'ora che fingo di fare i preliminari, direi di finirla qui- lo sentii dire poggiando per l'ennesima volta il dannato libro (chissà di cosa parlava...) via. Oh finalmente! Chiuse gli occhi e spalancò la bocca estraendo la lingua incredibilmente lunga.

-Ah, per favore... Sasuke!!- urlò mettendosi me mani tra i capelli biondissimi.

Battiti cardiaci al minuto = zero

Naruto si abbracciò stretto stretto e sbatté le ciglia fitte ritraendosi dal mio fianco -Non mi provocare!!!... ah!-

Non solo avrei avuto bisogno di un dottore dopo tutta questa faccenda, ma anche di uno strizzacervelli, o servirmi di una qualunque macchina che potesse cavarmi queste memorie sconvolgenti dalla testa. Perché avrebbero lasciato segni davvero indelebili nel mio cervello, ne ero certo. O di darlo in beneficenza ai più bisognosi. Si, ero favorevole alla donazione degli organi, sempre che il mio cervello tornasse a funzionare bene dopo questa traumatizzante esperienza.

Incapace di sentire un altro dannato gemito lo presi per il collo e lo feci sbattere la testa contro la testata in ottone del letto. Mugulò compiaciuto nonostante l'impatto violento, rafforzando la presa sulle mie mani e ridendo maniacalmente.

-SI! COSì!!!!-

-Stai zitto!!- gli intimai tappandogli la bocca con la mano. Mi guardò furbescamente e a tradimento me la leccò.

-Kyaaa!- urlai schifato togliendomi da lui. Kyaa? Da quando parlavo fangirlese? Che fossero i geni di mamma che si stavano svegliando? Orrore!

-Hmm, lì lì!- continuò spingendo il materasso anche con le mani ora -Di piùù!!!!-

-Finiscila- sibilai al ragazzo urlante mentre saltava come un bambino sul letto. Beh, almeno aveva abbandonato l'idea di posare mezzo nudo sul mio letto. Sentii un tramestio nella camera vicina alla nostra, speravo solo che mamma e papà non si fossero svegliati a causa dei rumori di questo scemo!

-Vedremo. Che mi dai in cambio?- mormorò tutto contento saltando più in alto e tornando giù a palla di cannone. Che razza di bamboccio.

-Scemo! Se continui così romperai il letto e ci toccherà dormire sul pavimento!- starnazzai tirandogli un cazzotto sulla spalla. Un secondo dopo il colpo unì le dita davanti al viso ammiccante.

-Che soluzione... affascinante-

Non mi ascoltava proprio! Che senso aveva parlare con lui?! Naruto parve prenderci gusto ancora di più e con orrore lo vidi toccarsi assorto il petto nudo, mugolando soddisfatto per poi continuare ad ansimare.
“Oh cazzo! Non ci provare nemmeno a toccarti sul mio letto!”

-Zitto o ti ammanetto al letto per davvero, usuratonkachi!- lo minacciai tutto d'un fiato, senza pensarci. “Oh...” Mi pentii subito di aver parlato troppo preso dalla foga. Naruto tossì una risata e si allungò sul letto con le braccia sulla testa, sinuose si intrecciarono proprio sopra i capelli d'oro.

-Se vuoi puoi farlo-

Nonostante il tono giocoso della voce il suo sguardo sembrava totalmente diverso da un attimo prima, arse contro il mio invitandomi ad avvicinarmi. In quella posizione così provocante riuscivo anche ad ammirare in tutto il suo splendore l'addome tonico e scolpito che si abbassava ed alzava ritmicamente, per non parlare delle sue lunghe e gambe ambrate sode ed aperte. Mi ritrovai non solo a fissarlo un tantino sorpreso, ma gli bloccai le mani sulla testa in una presa forte, gli occhi fissi su di lui, cercando di capire se stesse semplicemente scherzando di nuovo o no. In pochi secondi sentii i nostri respiri caldi intrecciarsi sul volto, il suo ancora profumato dell'acqua di colonia che gli avevo prestato quella mattina. Con mia sorpresa alzò la testa e la avvicinò alla mia socchiudendo gli occhi sotto ciglia dorate, inclinando appena il viso.

“EH?!” L'allarme scattò squillante nella mia mente, mobilitando i miei neuroni sparsi e storditi. Mi ripresi all'istante e lo fissai scandalizzato, tutte e due gli occhi ora spalancati tremarono convulsamente nell'ormai rinomato tic nervoso. Gli tirai i lati della bocca all'infuori facendo forza sulle pareti della bocca spalancata in sorpresa per l'attacco improvviso ed inatteso. Per non parlare dell'inatteso rossore paonazzo che invase le mie povere guance.

-Usuratonkachi!! MUORIIII!- urlai strattonandolo a più non posso. Che schifo la sua bava sulla mano!

-No nuo 'suke! Ti p'ego no!!!- strillò quello scalciando come un asino le gambe nude. Non lo avrei lasciato per nulla al mondo. Meritava di patire le pene dell'inferno per tutte le figuracce che mi aveva fatto fare solo oggi davanti ai miei... e quei gemiti non sarebbero andati via da soli dalla mia memoria! Mi doveva pagare i danni permanenti che aveva causato al mio cervello!

Tutto ad un tratto qualcuno bussò alla porta con forza, e ci fermammo ghiacciati guardandola (le mie mani ancora sulla sua faccia paonazza e dolorante), quasi potessimo vederle attraverso per sapere chi c'era fuori che era ancora sveglio a quell'ora infame. A parte noi ovviamente, ma quando c'era Naruto con me le normali norme non valevano quindi...

-Vi volevo solo dire che papà e mamma si sono messi i tappi alle orecchie- la voce assonnata di Itachi ci scosse entrambi (quel bastardo insonne cronico!) -Quindi se state facendo pietosamente finta di fare sesso sappiate che non convince affatto. In più vi sarei grato se la finiste con tutto questo trambusto, sto cercando di dormire. Buona notte-

Appena sentimmo i passi pensanti allontanarsi dalla camera ci fissammo stupiti e poi ridemmo come cretini pizzicandoci le guance a vicenda, dimentichi della stranezza provata minuti fa.

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Capitolo 5
*** 5. Rosso di sera... bel finale (si spera) ***


Voi mi dovete dire... come cavolo è possibile... che con trenta gradi all'esterno mi sia beccata l'influenza!? Dannazione, ma parlo come una papera, anzi la voce se n'è proprio andata! E il naso cola come un rubinetto rotto e... oh! S-sono già in onda? *ride imbarazzata. Buongiorno bella gente! XD Prima di lasciarvi alla lettura volevo solo ringraziare per l'ennesima volta le buone anime che apprezzano questa storia, e quegli angioletti che aspettano trepidanti gli aggiornamenti! L'ultima volta ho visto qualche faccia, vabbè, icona nuova! * w * apprezzo sempre l'arrivo di qualche nuovo recensore, soprattutto se sono carini e gentili come voi! E agli altri timidi lettori... tranquilli che non mordo! Anche perché avete lo schermo del pc bello duro a proteggervi!! Ihih

E stavolta ho fatto tutto di nascosto alla mia nee-chan, che continuava a chiedermi qualche spoiler su questo capitolino... alla facciaccia tua! AH! Si legge tutti insieme, fan lontani e fan vicini! Buon divertimento! (ohoh!)

Kyuukai

 

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Ma cos'aveva per la testa quel cretino stanotte? Dio, nel giro di sole due ore mi era saltato addosso un paio di volte! Se ci a ancora una volta potrei anche non arrivarci al domani!

Alla fine dopo aver 'bisticciato' ancora per un po' improvvisamente sentimmo papà picchiare forte col pugno sul muro della stanza contro il muro. E meno male che si erano messi i tappi. Ci fermammo all'istante.

-Fugaku!- sentimmo mamma rimproverarlo -Lasciali fare, son giovani!-

-Non ammetto facciano certe cose sotto il mio tetto!- sbottò irremovibile il marito -Tanto meno nella camera a fianco!-

Naruto scoppiò a ridere dall'altra parte del letto, poi mattacchione come al solito si alzò per poggiare l'orecchio al muro e origliare come un cretino i miei bisticciare. Impiccione, non voleva proprio andare a dormire stasera! Tutto ad un tratto sentimmo una voce estranea, cupa e cattiva, sembrava provenisse dalle profondità dell'inferno. Ci ritrovammo a rabbrividire entrambi.

-Uchiha Fugaku, devo forse ricordarti come eri tu alla loro età, di quante notti mi hai fatto passare insonne?!- sibilò senza pietà... Era Mikoto quella? Wow, che cambiamento di atteggiamento! Sta di fatto che papà non osò fiatare un'altra volta, lo sentimmo borbottare offeso e rigirarsi nel letto, tacendo una volta per tutte.

-Tua madre certe volte fa davvero paura- mi bisbigliò poggiando la mano al lato del viso, quasi timoroso di farsi beccare dalla 'bestia' segreta che dormiva dall'altra parte della parete -Tanto gentile e tanto onesta pare, eppure....-

Lo fissai di sottecchi abbassando il giornale che stavo tentando di leggere, senza risultato.

-Credi forse che il caratteraccio che ho ereditato sia tutto merito di mio padre? E' stata lei ad insegnarmi come menar le mani-

Naruto fischiò impressionato. Sicuramente s'era fatto una idea sbagliata di quella lì. Anche se papà era il più burbero tra i due, mamma era la vera capofamiglia, la regina che regnava nell'ombra. Una Yandere cronica...

-Nee Sasuke- mi chiamò quando spegnemmo finalmente le luci. Che voleva ora... non aveva fatto abbastanza danni per oggi? Avevo ancora la sua cacchio di voce roca che mi rimbombava nella testa ansimare il mio nome!

-Vai a dormire, domani avrai bisogno di tutte le tue energie per sopportare mia nonna- abbaiai tirando su le coperte. Naruto non mi ascoltò come al solito, si girò di fianco e dopo aver acceso la luce della abat-jour cercò freneticamente con la mano qualcosa sul comodino.

-Oi, ma 'sto gingillo non assomiglia per niente a un pene!- esclamò sbattendomi (quasi) in faccia il fallo di gomma. Il mio occhio si strizzò convulsamente, ma cercai di contenermi dall'urlare o ucciderlo. Cioè, per tutto questo tempo aveva pensato a quello schifo?! Non posso permettermi di svenire per così poco e fargli pensare che sia davvero un pervertito, dato che non lo sono. In fondo era solo un amico etero che chiedeva al suo amico omosessuale qualche semplice chiarimento in un campo in cui non era ancora specializzato. E perché avevo detto “Non ancora”?! Oddio... stavo diventando anch'io un pervertito.

-Come no? La forma è inequivocabile- dissi degnandolo della mia preziosa attenzione. Ci passò la mano sopra con curiosità togliendo la fodera in gomma.

-Ma è viscido! E non ha nemmeno la cappella!- mormorò insoddisfatto indicando la punta semplicemente arrotondata. Un rivoletto di sangue mi calò giù dal naso. Veloce come un fulmine lo pulii con la manca del pigiama e gli tirai un ceffone potente sulla mascella.

-Scemo! Non può essere...-

Nella foga dello schiaffo non si sa come finii con la testa sul cuscino e il coso in bocca. Ne sembrò sorpreso pure lui, mi guardò prima stupido e quando seguì i miei occhi spalancò terrificati i suoi azzurri. Nonostante la situazione strana però lo lasciò scivolare via piano, poi si leccò le labbra compiaciuto e lo riprese tra le mani per tenerlo più fermo e infilarselo più in profondità nella gola.

Urlai schifato e... ok, lo ammetto anche imbarazzato alla vista di lui che compiaciuto succhiava il giocattolo, le sue labbra carnose scivolare sulla superficie dell'oggetto, accoglierlo spalancando la bocca, inumidirsi a contatto con esso, gliele tinse di rosso. Qualunque cosa pensasse (se in quel momento Uzumaki Naruto stava davvero pensando) pareva piacergli parecchio.

Spiiiii, grossa perdita di sangue via naso. Chiudete le valvole lì su! Muoviti Sasuke! Fa qualcosa, qualunque cosa, dannazione!!

-Mollalo! E' riprovevole!- urlai a metà tra l'inferno e il paradiso togliendoglielo via in un pop sordo.

Mi guardo shockato, la bocca ancora aperta e grondante di saliva. Agitando le mani davanti al viso si affrettò a schiamazzare

-No Sasuke! Non è come sembra! Oddio che vai a pensare?!-

-Se ti piace così tanto te lo puoi tenere!- tentai di canzonarlo poggiando l'affare sul materasso, nascondendo il mio imbarazzo dietro al solito atteggiamento da snob. Il mio cuore provava a tentare una fuga improvvisata dalla cassa toracica. Alle mie parole beffeggianti Naruto arrossì fino alla punta dei capelli.

-Ma è solo un lecca lecca!- si difese stringendosi tra le braccia, naturalmente urlando come un ossesso -Ha solo una forma strana, ma se lo assaggi vedi che sa di ciliegia!-

“Oh, davvero?”

Lo ripresi in mano e lo osservai guardingo per un attimo. Lo toccai ed effettivamente era viscido (anche grazie alla sua saliva), l'odore era proprio quello di una caramella, e il suono che faceva era sordo come di ghiaccio più che di gomma. Sempre nel dubbio decisi di dargli una lunga leccata per provare, sotto i suoi occhi sbalorditi che seguirono ogni movimento della mia bocca.

-Uhm, è vero- gli concessi pulendomi la labbra con le dita, leggermente disgustato dal sapore zuccherino sintetico della ciliegia. Appena mi rivolsi a lui realizzai quanto si fosse fatto vicino. Mi stava praticamente sulla spalla, gli occhi ancora fissi nei miei. Guardai perplesso tra lui e il lecca lecca, cercando di capire cosa volesse. Se lo rivoleva indietro sarebbe bastato dirmelo e... Appena abbasso l'affare dalle mie labbra e lo vidi poggiarlo alla spicciola sul materasso senza staccare gli occhi azzurrissimi da me sentii quasi un campanello nella mia mente. Non voleva il lollipop. Voleva... oddio.

Arretrai spaventato dal suo comportamento verso la testiera del letto, e lui mi seguì, spostando le braccia e gambe in avanti sul materasso, con fare predatorio.

-N-naruto?- sussurrai arrossendo quando chiuse gli occhi e si abbassò su di me. Potevo sentire il suo respiro caldo e irregolare sulla pelle del viso. Cosa stai facendo?

Quando sbattei le spalle alla superficie di legno capii che ormai ero spacciato, circondato dalla testiera dietro e dalla sua forma intimidatoria davanti. Un rivolo di sudore freddo mi scese lungo il lato del collo per il nervosismo. In pochi secondi Naruto mi bloccò con le sue gambe ai lati delle mie, il respiro affannato del mio amico soffiava sul mio viso ormai in fiamme, le labbra tremavano terribilmente come scosse da un micro terremoto, incapaci di rimanere chiuse. Schiacciai gli occhi chiusi per evitare di sprofondare nel suo sguardo ardente che mi stava riservando ed aspettai che tutto fosse finito. Il cuore ballava la samba nel petto pronto ad esplodere alla minima carezza. Ma il contatto non arrivò dove lo aspettavo. Naruto mi baciò tremante la guancia per un nanosecondo e poi veloce come un fulmine si girò a rinfilarsi sotto le coperte.

-Buonanotte- mormorò alla spicciola prima di spegnere la luce. Mi lasciò lì imbambolato nel buio assoluto, scarlatto in volto e con lo sguardo perso. Mi toccai il punto dove le sue labbra mi avevano toccato ancora stupito e terrorizzato. L'adrenalina mi scorreva ancora veloce nelle vene per lo spavento che mi aveva fatto prendere. Cosa aveva pensato di fare quel... !!

La mano poi scivolò sulle labbra che mi si erano seccate al solo fissarlo. Ancora scosso mi affrettai a coprirmi e mettermi a dormire. O almeno tentarci, dato che le immagini delle passate ore si sarebbero ripetute all'infinito nella mente malata che mi ritrovavo.

Nel ben mezzo della notte presi finalmente sonno e mi tirai il più lontano possibile lontano da lui sul letto, ancora scosso da quel bacetto innocente che c'eravamo scambiati... o meglio lui me lo aveva dato.

Nel buio in cui mi ritrovai vidi una figura bianca camminare davanti a me. Cosa ci faceva lì tutta sola? Mi ritrovai a seguirla per capire chi era, e le corsi dietro quando accelerò il passo. Veloce come il vento tentai di sforzarmi per starle dietro, ma mi dovetti fermare col fiatone un paio di volte, per vedere la persona andarsene sempre più lontana.

-No... no- mugugnai girandomi freneticamente tra le coperte. Che diavolo di sogno stavo facendo? Forse era tutta la tensione accumulata negli ultimi giorni che giocava i primi scherzi.

Al suono della mia voce si girò e mi fece segno di avvicinarmi. Finalmente s'era fermata! La raggiunsi in un battibaleno.

Senza accorgermene mi stavo ancora muovendo nel letto stringendo il cuscino al viso e rotolai giù fino a sbattere contro una forma dura.

-Sasu...?- mi sentii chiamare da una voce sonnolenta. Non aprii gli occhi ancora preso dal sogno, il respiro velocizzato mi mozzava il fiato.

Era così vicina... dalla distanza a cui eravamo potevo dire con certezza che era una donna, bellissima. Sorrisi vittorioso quando la riuscii finalmente a vederne i dettagli del suo bel volto.

-Ah...!- gemetti provando a riprendere fiato dopo la corsa. Mi sentii tremare da testa a capo, quasi mi trovassi steso su di una superficie piana, il rumore delle lenzuola appena tirate via.

-Oi, tutto bene?- mi chiese preoccupato una voce fuori campo.

La signora aveva lunghi capelli color fiamma che ondeggiavano lunghi fino alle gambe emise un risolino.

-Sasuke-kun? Quanto sei cresciuto!- esclamò solarmente aprendo le braccia, come ad accogliermi.

-Chi...?-

I suoi grandi occhioni blu si addolcirono, erano troppo simili a quelli di... spalancai sorpreso la bocca appena la riconobbi.

-Ku....-

Sul volto della donna si aprì un sorriso caloroso, lo stesso che avevo visto milioni di volte su un altro viso ben noto.

-E' da tanto che non ci vediamo, vero? Sei diventato un uomo, sono fiera di te! Come sta il mio bambino, siete ancora buoni amici come all'asilo, o litigate ancora di tanto in tanto per le cretinate più assurde?-

Zia Kushina” pensai appena prima di sentire una lacrima colare prepotente sulla guancia. Dio, sembrava fossero passati secoli dall'ultima volta che l'avevo vista. Come poter dimenticare la giovane donna che mi accoglieva con calore nel dopo asilo, quando Naruto mi trascinava senza motivo a casa sua, facendo andare nel panico mia madre? Poi naturalmente s'era abituata a questa faccenda e lei stessa veniva a riprendermi fermandosi a chiacchierare con la donna dai capelli rossi. Nel giro di pochi mesi erano diventate migliori amiche. Sempre pronta ad aiutarci con i compiti, anche se non aveva la minima idea di come, provavamo finché non ci azzeccavamo, ci portava una merenda casalinga sempre alle quattro così che lo stomachino non si rovinava per la cena, o quando appena finivamo di studiare ci rincorreva per casa, giocando con noi....

-Shh, tranquillo- sussurrò la voce proveniente dall'esterno. Kushina si avvicinò a me e con la mano calda e grande(? Ma non aveva sempre avuto delle belle manine da fata?) me la asciugò intenerita.

-Quindi è così che stanno le cose?- chiese guardandosi intorno, in alto e poi tornando a me. Non capivo niente... ma avevo uno stimolo di piangere fortissimo, come non avevo mai fatto. Perché non era andata in sogno a Naruto, che di sicuro sentiva di più la sua mancanza? Perché da me?

Quasi a sentire i miei pensieri più profondi Kushina si toccò il petto all'altezza del cuore e sorrise.

-Sono sempre con lui, Sasuke-kun, non ti preoccupare. So che non si sente mai solo quando ci sei tu con lui-

-Io ...-

-Shh- sussurrò a bassa voce per tranquillizzarmi -Continua a prenderti cura di lui per noi, va bene? Anche se non lo dà a vedere, si sente ancora solo a volte-

Mentre stupito e senza parole la fissavo, la donna si girò appena per guardare indietro e mi sorrise indicando un punto indefinito nel vuoto -Anche Minato ti saluta, vedi?-

Solo allora mi accorsi di una luce più fioca alle sue spalle che tremolava, a mo di saluto davvero.

Minato.... era stato l'esatto opposto della moglie, per quel poco tempo che passava a casa lo avevo visto raramente giocare con noi, ma Naruto andava in brodo di giuggiole ogni volta che lo vedeva tornare a casa, correva euforico ad abbracciargli le gambe affettuosissimo. Non lo nascondo, ero stato geloso di lui, di avere l'affetto e l'ammirazione del figlio tutto per sé. Minato era riservato, diligente e molto sveglio, quanto la moglie solare, caciara e scapestrata. Ma si erano amati tantissimo, ci avevano tenuto sempre d'occhio di nascosto quando rimanevo a casa loro la sera, ed era proprio lui a rimboccarci le coperte una volta crollati per il sonno. Minato era stato il mio eroe del silenzio per anni, prima che quel fatidico giorno di pioggia uscirono fuori dal guardrail, precipitando con l'auto sulla scogliera. Mentre Naruto piangeva la sua morte potei solo ringraziare il cielo che quel mattino lui si fosse svegliato con la febbre, e non era potuto andare con loro. Amara consolazione, i miei 'zii' mi mancavano ancora tantissimo. Ma è proprio da quel giorno che avevo cominciato a prendermi cura del mio amico, avevo giurato sulle loro stesse tombe di non lasciarlo mai solo, e così avevo fatto seguendolo ovunque, persino al college. Nonna era ancora arrabbiata col fatto che alla fine non ero andato in qualche università prestigiosa, accontentandomi di una facoltà vicina a casa e di terza categoria. Il massimo che Naruto si fosse potuto permettere.

Tutto a un tratto la sua figura luminosa si affievolì, i capelli mulinavano alle sue spalle sospinti da un vento inesistente.

-Pare che debba andare ora. Sii forte e un bravo come lo eri già da piccolo. So di potermi fidare di te, 'tebane!- esclamò solare dimenando le braccia forti in aria per svanire l'attimo dopo in bagliori di luce rossi nell'aria buia intorno a me.

-NO!!- urlai con tutto il fiato che avevo contro il cuscino. La persona al mio fianco mi prese tra le sue braccia e mi cullò per calmare i miei singhiozzi.

-Buono buono, era solo un sogno-

“Zia Kushina...” singhiozzai mentalmente avvicinandomi inconsciamente alla fonte di calore.

-Ci sono io qui- riprese la voce gentile. Lo sentii farmi poggiare il capo sul suo petto, sotto il quale il cuore batteva piano, una mano mi carezzava la guancia ancora umida di lacrime.

-Sasuke- sussurrò la voce vicina, muovendo col respiro i capelli fini della mia frangetta -Sei sveglio?-

Dove...? Oh, è vero sono in camera mia... Era stato un sogno quello? Era sembrato così vero, sentivo ancora il calore sulla guancia nel punto in cui Kushina mi aveva carezzato..

E' forse di Naruto la mano che mi sta toccando il viso?! Tentai di non andare nel panico e feci tutto quello che potevo per non muovermi e far finta di dormire quando mi accorsi che era veramente lui, sbirciando appena da dietro le ciglia. Era già disdicevole che un Uchiha piangesse nel sonno, farsi coccolare e consolare nel mentre poi era proprio fuori discussione! Non mi mossi dalla mia posizione scomoda, ma almeno potevo maledirlo mentalmente. Domani avrei fatto finta di niente come al solito, come se niente fosse accaduto. Per quanto imbarazzante questa dannata situazione potesse diventare.

-Se sei ancora addormentato allora...- soffiò sul mio viso per provocarmi, sospingendo i capelli della mia frangetta sul viso e facendomi il solletico sotto il mento, poi, non ricevendo nessuna reazione fece un rumore strano, come una pernacchia. Mi stava facendo una smorfia?!

Non contento mi tirò i lati delle labbra in su, ridendo a bassa voce.

-Guardalo lo sciupa femmine Uchiha! Che fesso!-

“Oh, quando è troppo è troppo! Ora apro gli occhi e lo picchio! Dannato usuratonkachi!”

Come osava solo toccarmi mentre dormivo, e beffarsi di me?! Domani gliele taglierò quelle dannate dita!!

Dopo minuti di dibattenti dubbi decisi di sollevare appena le palpebre, pronto a fargli una scenata degna del nome Uchiha. Nello stesso momento sentii un paio di mani tirar su il viso dal suo petto caldo e piacevole dove ero stato posto precedentemente, lisciare sotto il mio mento per poi andare a spostare i ciuffi che ricoprivano i miei occhi, scoprendo meglio il mio viso pallido. Gli scappò una piccola risata, ma non so per quale motivo sembrava diversa da quella schernitrice di un minuto fa. Da sotto le ciglia riuscii solo a vederlo chiudere gli occhi e tendere le labbra in avanti...

Non si sa per quale ragione, forza o disegno divino, l'attimo successivo Naruto poggiò le labbra sulle mie, in un bacio delicato e leggero come una nuvola, traendomi verso di lui con possessività.

“… Eh?”

Prima che mi potesse vedere chiusi di scatto gli occhi, nel panico più nero. Non potevo davvero farmi beccare, sarebbe stato imbarazzante per entrambi! E non ero sicuro di cosa avrei detto o fatto in quella situazione!! Di attimo in attimo sentii il calore inondarmi le gote, temevo mi scoprisse proprio per quello. Dannazione, mi bruciavano terribilmente a contatto con le sue e i capelli biondi che mi facevano il solletico. Invece continuò tranquillo ed indisturbato a passare le sue labbra piene sulle mie con una delicatezza insostenibile.

Era... era questo che si provava a baciare qualcuno? Era così normale sentire la pelle che si scaldava rapidamente, e la sensazione della carne vibrata da piccole scariche elettriche? Inebriarsi sentendo il profumo della sua pelle così vicina, godere dei piccoli e timidi picchi che dava con le sue labbra carnose, sentire le sue guance poggiate sulle mie e i menti sfiorarsi? Era solo lui a suscitare questo turbinio sconvolgente dentro di me? O solo io il povero fesso ad emozionarmi per così poco?!

Immobile e rigido come un asta d'acciaio, non mi calmai abbastanza da godere a fondo dei brividi piacevoli che scorrevano lungo la mia colonna vertebrale. Per la sorpresa quasi aprii le labbra per dargli più libertà di movimento ed approfondire il contatto a me alieno, ma ben accetto, ma nel preciso momento in cui partorii anche l'idea si ritrasse velocemente e sentii il fruscio delle coperte che si stava tirando addosso.

“Già finito?!” esclamai insoddisfatto all'interno della mia mente, provando a sbirciare da sotto le palpebre nel buio della stanza per capire la sua prossima mossa. Naruto non tornò da me, si tirò le coperte fin sopra le spalle nude e fece finta di dormire.

-Svegliati ti prego, Sasuke- lo sentii sussurrare dopo un interminabile istante. Poi il silenzio si fece padrone della stanza. Mi sentivo turbinare mille pensieri nella testa, la confusione più totale... e mi si era anche addormentata la schiena, diavolacci! Mi stiracchiai piano, non troppo dato che dovevo fingermi addormentato e girai la testa dalla parte opposta a lui, mordendo il cuscino per evitare di urlare, scarlatto in viso oltre l'immaginabile.

“Che cavolo è successo!?!”

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Capitolo 6
*** 6. Giochi innocenti per ragazzi deficienti ***


Avevo pronto un discorsetto divertente come al solito, ma proprio non riesco a sembrare spensierata in questo momento. Come alcune di voi già sapranno, ieri sera nella zona di Bologna c'è stato un terremoto abbastanza forte, che s'è sentito fino qui a Pesaro. Erano le quattro quando mi sono letteralmente tremare la terra sotto i piedi, e dato che sono al quarto piano di un condominio enorme potete ben immaginare che paura mi sia presa. Non ho chiuso occhio tutto il resto della notte, sapete, sono reduce del terremoto de L'Aquila quasi 3-4 anni fa, ed è difficile dimenticare quello che è successo allora. Sono in apprensione, spero che non ci siano altre scosse, anche perché domani non so come dovrò andare a lezione... e in più sono sola a casa, dato che la mia coinquilina se n'è tornata a casa per il week-end.
A tutti quelli che si trovavano in zona, tutti quelli che l'hanno sentito vorrei solo dire che li capisco... ragazze, passerà anche questa, statene certe. So che andare nel panico non serve a nulla, ma siamo comunque umani, è normale avere paura dell'imprevedibile. Spero che stiate tutti sani e salvi, rimanete vigili e statemi bene.
Scusate per lo sfogo, davvero, ma non riuscivo a farne a meno. Spero comunque che il capitolo vi piaccia lo stesso, e mi scuso in anticipo se troverete degli errori di battitura, potrebbero essermi sfuggiti...

Un bacione a tutti

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Il giorno arrivò più tardi di quanto avevo previsto. I raggi timidi del sole invernale entrarono piano attraverso la finestra sopra la mia testa, proiettando le ombre minacciose degli alberi dietro casa, che da piccolo mi avevano sempre spaventato di notte, tanto che mi dovevo rintanare sotto le coperte come un volpacchiotto spaventato o ficcarmi nel letto dei miei; andare da mio fratello sarebbe stato un suicidio, solo una volta c'avevo provato e mi aveva fatto i peggio scherzi mentre dormivo placido. Roba dal lasciare danni permanenti al mio cervello. Mi stropicciai gli occhi asciutti e guardai la sveglia sul comodino. Ancora le sette?! Era da un quarto d'ora che la fisso imperterrito aspettando almeno le otto per alzarmi, o meglio trovare il coraggio di farlo, ma le lancette non si erano spostate neanche di un millimetro!

-Cazzo...- mormorai sfinito stirando le braccia sopra la chioma ribelle. Mi passai una mano lì per testare in che stato fossero, e per fortuna sembravano si spettinati, ma ancora puliti. Dovevo essere al massimo di me per presentarmi a nonna, e questo forse prevedeva anche abbassarmi i ciuffi ribelli dietro la nuca, l'unica cosa che mi piace dei capelli poi. Piatti e appiccicati alla testa sono orribili, mi fanno sembrare a un futuro business man raccomandato, tirati in su invece come erano al naturale erano più pratici e stilosi.... forse sto esagerando con questa storia dell'essere gay, cominciavo davvero a parlare come uno di loro. Speravo almeno che i capelli del mio finto marito fossero in uno stato decente, altrimenti dovrò passare almeno due ore buone per metterglieli apposto e dio solo sa quante lagne faccia quando provavo a... In quel momento perso nei miei pensieri più reconditi rividi le immagini della sera prima a rallentatore, e rivivetti come spettatore stavolta il bacio con Naruto.

Il bastardo mi aveva rubato il mio primo bacio.

Affondai la testa nel cuscino al primo accenno di caldo sulle guance. Dannazione, non solo ero arrivato vergine a vent'anni, ma anche senza mai avere relazioni né baci, e il mio coinquilino/miglior amico/finto fidanzato se l'era preso senza manco chiedere il permesso!!! Mi posso difendere solo pensando che non ero una persona a cui piace stare insieme a tanta gente, preferisco avere parecchio spazio tra me e gli altri, ed ero un'asociale, non amavo che la gente si prenda confidenze non concesse. Ecco che ritorna la mia anima giapponese del cavolo... bah!

… Non potevo fare a meno di pensare a cosa fosse passato per la mente stupida ed imprevedibile di Naruto quando lo aveva fatto, perché poi? Eravamo amici da una vita, e non si era mai comportato così. Forse era solo colpa della pressione che sentiva addosso e aveva cercato solo una valvola di sfogo, ma perché proprio su di me?! Ora che ci penso è da tanto che non esce con una ragazza, da quando s'è lasciato con quella mora, (Hinata se non sbaglio?) non l'ho visto più con nessun'altra.

-Ma che pensavi, Naruto...- sussurrai tra me e me passandomi una mano tra i capelli, cercando di mettere i pezzi del puzzle a posto e capirci qualcosa. Una voce pimpante e squillante mi rispose da dietro, prendendomi alla sprovvista.

-Oh niente! Solo che sei così carino appena sveglio!-

Mi voltai lentamente, quasi avevo paura a farlo, sperando che nel momento in cui mi sarei voltato non lo avrei più trovato lì. Invece venni a contatto col suo faccione sorridente proprio sopra la mia spalla. Concedetemi gentilmente un secondo per calmarmi...

-KYA!!!- urlai arrampicandomi sulla testata del letto spaventato dall'improvvisa entrata in scena della mia controparte, che sorrideva contenta portando un vassoio pieno di cibo fumante. Ok, neanche la respirazione zen mi avrebbe potuto calmare, il cuore mi batteva in gola. SI vada direttamente per un bel mattone in testa, quello funziona sempre.

-Neee neko-suke! Scendi giù, non ti voglio fare del male! Non costringermi a chiamare i pompieri per tirarti giù da lì! Ti ho portato la colazione!- esclamò indicandola -Qui micio micio!-

Strinsi più forte le sbarre di ottone e gli ringhiai contro. Cosa gli saltava in mente di entrare in camera mia di nascosto?! E che era 'sta storia del gatto?!

-Dobe, non lo fare mai più, mi sono spiegato?- soffiai scendendo piano sul cuscino, pronto al suo prossimo attacco. Era la mia camicia quella che portava addosso?! Naruto si osservò confuso e poi si grattò la testa bionda scompigliata (già, aveva i capelli da cuscino, perfetto).

-Non trovavo i miei vestiti, così ho preso in prestito questa. Ho qualche sospetto che tuo fratello li abbia nascosti chissà dove-

E infatti aveva preso in prestito solo la camicia! Sotto aveva ancora gli stramaledetti boxer di ieri! Naruto... con i miei vestiti addosso, mezzo nudo, sul mio letto... La normalità insomma. Diedi un lieve colpo di tosse per riprendermi, ma il biondo non me ne diede tempo.

-Non ci sto bene forse?- si pavoneggiò facendo un giro su sé stesso. Parve ci rimase male al mio silenzio, dovuto alla mancanza di parole decenti da rivolgergli.

-La tua roba è nel mio armadio, scemo. Dove altro potrebbe essere?- sbottai dandogli le spalle. Non gli avrei mai fatto notare in rossore sulle mie guance, per nulla al mondo, meglio morire! Naruto trotterellò contento verso il mobile e vi ficcò la testa a cercare la sua roba. Quando finalmente la trovò esultò ad alta voce. Prese una maglia dalla sua sacca e cominciò ad aprirsi la camicia. Nel mentre mi fissò indeciso, e poi sé stesso, e indietro a me. Che cosa tramava ora?

-Naaa. Oggi fa caldo, posso benissimo presentarmi a tua nonna così. Apprezzerà di più-

“E non sarà l'unica...” pensai sbirciando da sopra la spalla. Appena lo notò, Naruto sorrise ancora di più.

-I'm too sexy for this shirt, too sexy for your shirt, so sexy it hurts!!- cominciò a canticchiare. Da ammirato la mia espressione diventò scandalizzata mentre improvvisava un mezzo spogliarello giocando con la mia camicia, per poi tirarmela in faccia.

-L'avevo stirata ieri- mugugnai togliendomela da sopra la testa mentre continuava a canticchiare tenendo le dita sull'elastico dei boxer.

-I'm too sexy for my love, too sexy for my love. Love's going to leave me!!-

-E finiscila per l'amor del cielo! Ti potrebbero sentire!-

“O peggio, Itachi ti potrebbe sentire”

Questo bastò a far allungare il ghigno malizioso sulla sua bocca -Nee... mi preferisci senza camicia, vero?-

Ora provocava pure?! E perché il mio sguardo omicida non aveva effetto su di lui oggi?!

-Hm, se per 'senza maglia' intendi 'sprovvisto di qualunque indumento di un colore impossibilmente brillate come l'orrendo arancio della tua macchina'... Allora si- dissi incrociando le mani sul petto, ostentando indifferenza. Naruto ignorò il mio sarcasmo e mi abbracciò al livello della vita.

-C'avevo visto giusto che eri un pervertito allora! Non riesco proprio a spiegarmi come tu non abbia mai avuto una relazione se sei così... malizioso-

Sbatacchiai gli occhi verso il ragazzo sulle mie gambe. C-cosa intendeva con quella frase?! Il biondo però non aggiunse altro e si sedette vicino a me posandomi la colazione sulle gambe.

-Ecco qui! Bella calda come piace a te! Non sono forse un bravo maritino?- mentre me lo diceva stringeva i pungetti sotto il mento tutto contento dondolandosi avanti e indietro. Ci stava prendendo troppo gusto con questa storia, decisamente.

-Tch-

-Ma perché fai così? Hai la luna ancora più torta del solito. Dormito male per caso?- chiese come se nulla fosse. Fermai la forchetta in aria tra il piatto e la bocca spalancata, la mano tremò solo per un attimo, ma non gli sfuggì.

-Non avrò russato?- mi domandò guardandomi in faccia. Oh cavolo, e ora che m'invento?!

-Oi Sasuke? Ci sei?- mi sfiorò appena il braccio. Un brivido mi percorse al contatto inatteso, risvegliando ricordi della sera prima passata insieme.

-Non mi toccare, scemo!- gli urlai facendolo volare via lontano contro la parete insieme al vassoio e il mio ex pasto. Si levò la roba di dosso fumante di rabbia, tirandomi i resti di un croissant addosso. Mi colpì in piena faccia.

-Sasuke!!- urlò incazzato nero lanciandosi sul letto e tirandomi i capelli. Oh no, stronzo i capelli no! Sono il mio orgoglio! Dio solo sa cosa ci vuole per metterli a posto ogni santissima mattina! Feci forza sulle sue spalle e lo schiacciai contro il materasso tirandogli le orecchie, facendolo scoppiare ad urlare disperato.

-Tu. Hai. Tirato. i. Miei. Capelli!!!!- scandii velenosamente stirando le gote di più. Naruto strillò ancora in preda al panico.

-Tempo! Tempo!- supplicò sputacchiando in ogni dove. Per evitare che mi imbrattasse lo mollai furioso, accarezzandomi subito la chioma violata. Speravo per lui che non avesse strappato niente. Lo guardai tirasi su e passarsi una mano sulla pelle dolorante, gli occhi persi davanti a sé. Forse avevo esagerato un po'.

-... Scusa-

-Non ce n'è bisogno- disse a bassa voce, dandomi le spalle -Tra noi è sempre così, no?-

Le sue parole suonarono così amare. Era la verità certo, però...

Svegliati ti prego, Sasuke” Forse lui si aspettava di più da me della semplice amicizia? In fondo ieri notte mi ha baciato, e speravo vivamente non lo avesse fatto solo per prendermi in giro... anche perché per me era stato davvero importante. Dovevo smetterla di reagire così da stupido ogni volta che mi toccava o provocava, dannazione era una vita che lo faceva, dovevo darmi una calmata. Feci per toccargli la spalla, scusarmi ancora una volta per il mio pessimo comportamento, ma lui saltò giù dal letto con un movimento fluido e uscì veloce dalla stanza, lasciandomi da solo come un cane. Rimasi a fissare sconcertato la porta chiusa.

-Dannazione!- esclamai battendo i pugni sul cuscino con violenza tale da far traballare il letto. Ero davvero uno stupido, non c'era da stupirsi che non riuscissi ad avere una relazione decente con un ragazzo se trattavo da schifo anche il mio migliore amico! Mi girai appena per sentire la porta della camera riaprirsi in un cigolio, e lui entrare come se nulla fosse.

-... E' tutto quello che sono riuscito a rimediare. I tuoi sono usciti a fare la spesa, e non so dove trovare il cibo- disse con semplicità, poi mi passò una tazza fumante di caffè all'americana. La presi sfiorando appena le dita con le sue, poi la fissai perso nei pensieri.

-Dire 'grazie' non ti rovinerebbe la salute, sai?- si lamentò ancora arrabbiato il biondo.

-Ti ho già detto 'scusa' prima, hai usufruito delle mie buone maniere abbastanza per una buona settimana- guarda come se ne vanno le mie buone intenzioni di trattarlo meglio. Nonostante il mio commento glaciale Naruto rise spensierato e poi si portò le mani dietro la schiena.

-Indovina cosa ho trovato?-

Lo guardai curioso cercando di scorgere cosa aveva lì, ma lui si spostò per evitare che potessi spiare. Mi spostai dall'altra parte, e mi seguì. Ma insomma!

-Devi indovinare, Sa-su-keee!- canticchiò sorridendo solarmente -Destra o sinistra?-

Pareva dimentico del nostro mezzo litigio neanche due minuti fa, ma ancora lui era scemo di natura quindi non mi dovevo preoccupare più di tanto.

-Non ho voglia di giocare, scemo. Dammelo e basta-

Scosse la testa giocoso -No no, non se ne parla-

Mi avvicinai a lui ma stavolta verso di lui, gli occhi aperti e decisi.

-Lo voglio- scandii piano e conciso. Era forse rossore quello che vedevo sul suo viso? Le iridi di Naruto, così chiare e cristalline si oscurarono tutto d'un tratto.

-Ma se non sai neanche cosa ho nascosto... Potrebbe non piacerti- sussurrò lentamente socchiudendo gli occhi. Di cosa stavamo parlando di preciso? Avevo perso il filo del discorso, e come ieri sera avevo la netta impressione che stesse per fare qualcosa di strano.

-Non guardare- disse roco coprendomi gli occhi con una mano.

-Ma che...!- mi bloccai impossibilitato a parlare. Mi aveva fatto scivolare in bocca qualcosa di morbido e caldo. Subito la saliva corrosiva lo avvolse e lo analizzò. Sapeva di pane abbrustolito. Quando finalmente mi lasciò libera la vista mi accorsi che era effettivamente un panino.

-Eh? F'ane?- farfugliai a bocca piena. Naruto ridacchiò tutto contento.

-E' un panino dolce ripieno all'anko. Ne ho trovato uno in frigo. Dev'essere di ieri-

Lui lo sapeva che odio la roba dolce! Ecco perché aveva detto che poteva non piacermi. Mi ha tradito! Feci per togliermela, ma mi bloccò la mano a metà dell'opera. Lo vidi avvicinarsi ancora di più, e aprendo la bocca morse l'altra estremità del panino. Per poco non mi venne un infarto quando realizzai quanta poca distanza incorreva tra noi. Se lo avessi tolto ora mi avrebbe benissimo potuto baciare. E non volevo ripetere l'incidente di ieri sera... vero? Lui mi lanciò uno sguardo ammiccante dalla parte opposta e alzò e abbassò le sopracciglia in un maniera inequivocabile. Dannazione, se mi stava lanciando una sfida! E Uchiha Sasuke non ne aveva mai persa una in vita sua. Addentai con forza il panino e lo tirai indietro lontano da lui. Controattaccò mimandomi.

-Roar- ringhiò giocoso tirandomi verso di lui muovendo il collo all'indietro. Lo stronzo stava vincendo! Piantai forte i pugni nel materasso e lo spinsi indietro. Tira avanti e tira indietro, presto il panino si ruppe a metà facendo cascare milioni di briciole sul materasso. Ah, le avevo cambiate ieri!Non posso proprio sopportarle neanche con una singola goccia di sudore, figuriamoci piena di...

Tutto ad un tratto mi sentii tirare il mento in alto, e mi ritrovai a fissare un paio di occhi color cielo, ora brillanti e celestiali.

-Hai una cosina qui- mormorò toccandomi il labbro inferiore con il pollice caldo. Che cliché!

Nonostante tutto però il cuore mi scoppiò nel petto e lo sguardo si fissò sulla bocca socchiusa e invitante che pian piano si avvicinava al mio viso. Il respiro combatté una battaglia persa per tentare di tranquillizzarsi, quando avvertii il suo sulla pelle poi si bloccò definitivamente arrendendosi. No no! D-dovevo fare qualcosa prima che sia troppo tardi! Dovevo solo trovare la convinzione per buttarlo giù dal letto e... Il mio campo visivo era invaso solo da lui, non vedevo altro che il suo volto davanti a me, e lo fissai adorante come un fedele cagnolino scodinzolante (anzi, come un gatto). Dio, era così bello... A malapena sentii il suo dito pulirmi nel punto sporco e mostrarmelo.

-Là! Ora Sasuke ohime-sama è pulito e...-

Come aveva osato quella stupida falange rubarmi l'occasione di assaporarlo di nuovo?!? Muori!!

Mi ficcai il suo dito traditore in bocca senza tanti ripensamenti, addentandolo forte. Naruto spalancò shockato gli occhioni e tremò da testa a piedi. Appena capii l'erroneità del gesto lo mollai subito, lasciandolo ancora in aria e con la mia saliva attaccata.

-I-io non...- riuscii solo a mugugnare imbarazzato. C-cosa, perché avevo fatto una cosa tanto riprovevole?! Dal nulla la sua risata roca mi fece tremare.

-Tranquillo, non fa niente- mormorò pulendosi la mano sulla coperta. Sapevo che lo stavo guardando nel modo sbagliato, e attraverso le ciglia basse sui miei occhi lo vidi arrossire. Chissà che faccia da fesso mezzo imbambolato dovevo avere. Ma poi si rigirò risoluto e mi catturò il viso tra e grandi mani forti tirandomi a sé troppo velocemente da togliermi il respiro, soffiò delicatamente sulla mia bocca ancora aperta per lo stupore.

-Ne hai ancora un po', posso toglierlo?-

La sua voce profonda quasi mi fece rigirare le punte dei piedi all'indietro, e a fatica annuii. L'attimo dopo la sua bocca si poggiò proprio sotto le mie labbra, umida e calda proprio come me la ricordavo... ed in più stavolta potevo sentire la sua lingua rasposa accarezzarmi la pelle appena sotto le labbra infiammandola da dentro.

“SII!!” esultò la parte più debole di me. E per una volta dovetti essere d'accordo con lei. Mentre quella succhiava piano la marmellata, il mio respiro si spezzò, frantumandosi in vari rantoli bassi, e le mie mani libere dalle redini si allungarono ad avvolgersi intorno alle sue spalle, tirandolo a me. Durò tutto un attimo, ma per me parve fosse passata un'eternità, una bellissima e perfetta eternità ci terrei a precisare. Quando rialzò appena il viso mi guardò dritto negli occhi, i suoi così splendenti e vicini. Non riuscivo a non dover abbassare le palpebre di fronte a tanta intensità.

“Ti sto per baciare” sussurrarono sensuali le sue labbra, le vidi incantato mentre si inumidivano appena prima di avvicinarsi anche solo un millimetro alle mie. Ed ero pronto, stavolta non avrei chiuso gli occhi, avrei guardato dall'inizio alla fine, il suo viso abbronzato appena ad un soffio dal mio, piegai appena la testa dalla parte opposta alla sua e...

Click!

Girai infastidito la testa verso destra, da dove l'improvviso rumore era arrivato. E adesso che...!!!!

Porta spalancata. Itachi. Macchina fotografica. Flash. Foto.

Il mio demone personale alzò affabilmente il viso dall'obiettivo e sorrise -Se non era un buon giorno con i fiocchi questo...-

Le mascelle mie e di Naruto fecero un tonfo rumoroso sul materasso, andando in mille pezzi.

-Oh, fate come se non ci fossi vi prego. Vado a vendere queste foto su internet alle fan di otoutou e poi torno per fare il servizio completo, ok?- e fece per andarsene, ma si fermò per un attimo, sorridendo come un assassino -E se nel frattempo decidete di fare più sul serio ricordate che papà e mamma potrebbero tornare da un momento all'altro, quindi vi conviene affrettarvi se non volete essere colti sul fatto. E per favore usate la protezione-

Il biondo si alzò di scatto e gli corse dietro sbraitando parolacce e 'dattebayo!!' a raffica. Io caddi inerme sul cuscino con il cervello in pappa e guance in fiamme. Il cuore mi rimbombava in testa, tanto forte batteva nel petto accaldato.

“E che cazzo!!!”

Naruto tornò dopo un buon quarto d'ora senza fiato e si buttò sul letto stravolto. Mi disse che aveva cercato Itachi per tutta la casa, ma non ne aveva trovato traccia. Era andato allora a rovistare in camera sua e, citando le sue stesse parole “Quella cavolo di camera è piena di cose che un etero non vorrebbe neanche pensare mai”. E da lì cominciò a compilare una lista di quello che potevano servire quelle cose là... non che ne avessi davvero bisogno, ma dato che era uno scemo ciarlone me lo dovetti sorbire lo stesso, provando a tapparmi le orecchie con i cuscini.

-Davvero Sasuke! Tuo fratello è pericoloso! Ha un sacco di foto di te e me insieme, dall'asilo all'università! E' un dannato stalker!- esclamò dimenandosi sulla sedia mentre gli piastravo i capelli indomabili per l'ennesima volta.

-Sorpresa sorpresa. Dimmi qualcosa che non sappia già. Secondo te perché non sono mai uscito con nessuno?- mormorai mestamente -Quello sarebbe capace di traumatizzarlo a vita ancor prima di portarlo dai miei-

-... Con me però s'è comportato bene, relativamente- osservò acutamente, abbassando la testa per rendermi il lavoro più facile. Non gli potevo di certo dare torto. Itachi doveva avere qualcosa in mente. Dopo aver aggiustato i capelli sulla nuca passai sul davanti per pettinare la frangia dorata col pettine.

-Temo che abbia capito qualcosa su di noi-

Naruto mi fissò sbalordito per un attimo, prima di esplodere come al solito. Oh, le mie povere orecchie!

-Impossibile! Ti sono stato addosso tutto ieri ed oggi, mi sono comportato in modo impeccabile! Tutti mi adorano qui dentro!-

Grazie per avermelo ricordato, cretino, che hai tentato di saltarmi addosso almeno tre volte nelle ultime ventiquattr'ore! Meglio non pensarci per ora, dovevo renderlo presentabile altrimenti nonna lo avrebbe fatto fuori sulla porta di casa ancor prima di sapere chi era.

-Però! Non puoi farti mettere paura da un tizio come lui! Anche se è uno psicopatico non puoi lasciarlo condizionare la tua vita per sempre! Se ti piace qualcuno te ne devi fregare di quello che dicono o pensano gli altri!-

Ora mi voleva dare anche quel tipo di consigli?!

-E non è detto che devi per forza stare con una persona per il resto della vita! Ti devi divertire, per l'amore del ramen! Sei giovane, bello e ricco! Hai una scia di ammiratrici dietro, e ci scommetto la macchina che se cominciassi ad uscire un po' di più anche i ragazzi stravederebbero per te!-

Lo fissai come un cretino per non so quanto tempo. Il mio cervello si ero fermato al 'sei bello' sinceramente... che aveva detto dopo?

-... Mi stai dicendo che mi devo portare al letto gente che ho appena incontrato?- volli chiedergli per avere la conferma che c'avessi sentito bene. Ma cosa aveva nel cervello il deficiente? Se mi conosceva bene sapeva che non ero tipo da toccata e fuga! Infatti storse la bocca, quasi pentendosi di aver parlato troppo presto.

-Non intendevo quello. Però se ti senti attratto da qualcuno dovresti dargli una chance, invece di richiuderti a riccio su di te stesso- mugugnò tra sé e sé stringendosi nelle spalle. Appena ebbi il coraggio di guardarlo in viso mi sentii avvampare. Perché mi fissava così intensamente?

-Non è roba per me- dissi rompendo la bolla di imbarazzo nata tra di noi, continuando a lisciare i ricci indomiti sulla testa. Erano davvero setosi e duri, ci volevano anni per farli piegare in giù, anche se erano di un bel colore ricco. E lui che si lamentava sempre dei miei sparati in aria, se sapesse che sono così al naturale mi darebbe del pazzo. Il cretino è lui che se li rovina impiastricciandoli con il gel. Arriverà ai cinquant'anni calvo probabilmente.

-... E poi ho già qualcuno a cui sono interessato- finii spegnendo l'affare e posandolo a terra. Con le dita li riavvivai un po' per dargli un aspetto più naturale e mi misi davanti a lui per cercare qualche difetto.

-Shikamaru me lo stava dicendo proprio qualche giorno fa. E' qualcuno che conosco?- chiese sorridendo. Già, sempre il solito cretino. Lo feci alzare finalmente e gli slacciai la cravatta che s'era messo. Stava molto meglio senza. Annuii sogghignando. Naruto improvvisò una danza della vittoria.

-E chi è? Dai dammi qualche indizio!- silenzio -Non sarà Sai spero!-

Lo guardai serio in viso, sembrava davvero solo curioso... niente di più. A malincuore sorrisi al deficiente e gli schiacciai due dita in fronte, alzandomi dal letto per andarmi a lavare.

-Certo che non è lui. Non mi piacciono i pervertiti come lui- scherzai facendo il giro del letto per andarmi a ficcare nella doccia. Lui mi seguì con gli occhi speranzosi finché non uscii dalla camera. Poi lo sentii lagnarsi esasperato, urlando un ennesima volta chi fosse.

-... Spero tu lo capisca presto- aggiunsi più rivolto a me stesso che a lui.

Appena raggiungemmo i miei per dargli una mano a mettere a posto dopo la spesa, ci dovemmo pure beccare le loro occhiate 'equivoche'. Mamma ci salutò con ancora più calore, abbracciandoci contenta tanto da far strozzare Naruto, papà invece pareva portarci il muso, ogni volta che involontariamente mi avvicinavo al mio 'marito in affitto'. Itachi poi sbucava da ogni angolo, ghignando sinistramente ogni santissima volta, facendomi le domande più intime che le mie orecchie avessero mai avuto il dispiacere di sentire. Naturalmente chiese anche della sera prima, e spiegazioni sugli schiamazzi; contrariamente al solito mi ritrovai a sorridere, e lo ignorai, continuando le mie faccende. Quel bastardo sapeva che tra me e Naruto c'era qualcosa che non andava, ne ero sicuro, ma al momento ero talmente preso dai preparativi e contento da dimenticare anche che lo odiavo. Naruto aveva fatto la sua magia anche su di me.

Dopo aver messo a posto casa e pulita da cima a fondo (sotto la supervisione severa di mamma) mi sedetti sfinito sul divano. Ad ogni minimo rumore mi ritrovavo a saltare sul posto e cercare disperato la fonte del suono improvviso, quando le macchine passano nel vialetto mi si ferma il cuore nel petto perché temo che siano i miei vecchi. Mamma non era da meno, si agitava da almeno un'ora dietro i fornelli causando piccole catastrofe quello che doveva essere il nostro pranzo; all'ennesima esplosione del sugo domenicale, Itachi la andò a tirare fuori a forza dalla stanza e dopo aver calmato un improvviso pianto a dirotto estraendo il suo nuovissimo cellulare chiamò il suo ennesimo 'amico' (e mi dovete spiegare come un asociale peggio di me ne abbia così tanti, temo siano i suoi schiavi piuttosto!) padrone di una linea di catering e ordinò un pasto completo per sette persone. Papà era scomparso, potrebbe essere scappato nel tentativo inutile di non farsi trovare dalla temuta suocera, oppure stava annegando le sue paure nell'ennesima sigaretta, o più probabile serie di sigarette. Meno male che mamma era occupata in altro altrimenti gliene avrebbe già cantate quattro. L'unico che sembrava comportarsi più normalmente era proprio il mio finto marito che si dondolava sui talloni delle scarpe davanti al divano dov'ero seduto io, tranquillo e spensierato come suo solito. Non si rendeva conto che il peggio stava per arrivare. Una macchina frenò bruscamente proprio davanti a casa nostra. Mi strozzai con la mia saliva e tossicchiai in cerca d'aria. Naruto si sedette al mio fianco e mi diede qualche pacca sulla spalla per aiutarmi a riprendermi. Per fortuna dopo qualche minuto interminabile l'auto riavviò il motore borbottante e se ne andò lontano. Solo allora ripresi a respirare.

-Oi, datti una calmata- mormorò al mio orecchio -Altrimenti ti si rizzeranno i capelli dietro la testa-

“Davvero, Naruto, non ho bisogno del tuo umorismo da quattro soldi in questo momento”

-Oh aspetta, tu ce li hai già di tuo!- esclamò carezzandomeli. Per una volta la sua vicinanza non mi mise a disagio, anzi ero quasi contento che fosse lì a cercare di tirarmi su di morale. Gli concessi un piccolo sorrisetto, in fondo era merito suo che non fossi ancora morto tra una cosa e l'altra. Anche lui rilassò le spalle e spintonò verso di me giocosamente.

-Heh- sogghignai e lo spinsi più in là accogliendo la sua micro sfida. Non diedi neppure tanto caso alle occhiate perplesse e confuse dei miei alle prese con la tavola, il mio unico scopo in quel momento era lasciare più lividi possibili sulla spalla dello stupido, e lui di certo voleva fare lo stesso. Quando fummo entrambi troppo malconci per continuare, ci stendemmo sul divano a guardare la televisione, l'uno al fianco dell'altro, discutendo di quanto improbabile fosse quel programma, di quanto facesse schifo l'altro e via discorrendo. Appena mi ero deciso a rilassarmi un po' guardando la tv, il campanello suonò, spezzando il silenzio religioso in cui c'eravamo chiusi. Trattenni il respiro e mi feci inconsciamente più vicino a lui, che subito mi passò un braccio sulle spalle.

-Sono qui- mi disse calmo, stringendomi a lui -La affronteremo insieme-

Speravo proprio che per una volta avesse ragione. Quando mamma andò ad aprire la porta lo sentii afferrarmi la mano con l'anello e stringerla forte tra le sue dita calde.

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Capitolo 7
*** 7. Cenerentola ***


Weilà bella gente, come va? Finalmente posso tirare un sospiro di sollievo, a quanto pare non ci sono state altre scosse, fiùùù! Vi ringrazio di cuore per i tanti messaggi di rassicurazione che mi avete mandato, siete davvero dei tesori!! Bene, tornando alla storia, il gran momento è finalmente arrivato: la famigerata nonna Uchiha è alla porta, i nostri due eroi si sono preparati al peggio e i nervi di Sasuke stanno arrivando al limite. Cosa succederà ora? musica catartica di sottofondo Vi basta andare un po' più avanti e leggere! Un bacione a tutti!!

P.S: in parecchi vi siete chiesti chi era la vecchia megera, i vostri soldi li avete scommessi su Tsunade, ma non poteva essere lei, no? Bionda, occhi marroni... con come figlia Mikoto e nipoti ragazzi dagli occhi e capelli corvini? Naa! Solo mekbul c'ha azzeccato! Brava cara!!! *fa un applauso

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Appena avvertii i suoi passetti pesanti sulla soglia di casa mi si gelò il sangue nelle vene, pareva fosse calata la siberia attorno a me. Ci mancava solo una musica apocalittica di sottofondo e sarebbe stato un perfetto... Uno scontro titanico di due paladini della giustizia, il prode cavaliere Naruto e il regale Sasuke, pronti a sconfiggere le forze del male, alias mia nonna. Ed eccola lì, nell'ingresso, avanzare lentamente sul parquet nel suo ributtante completino giallo canarino (chi si credeva di essere, la regina Elisabetta?), con scarpette e borsetta in coordinato, i capelli grigi liberi dietro le spalle ricurve. Appena la notai mi venne da battermela in ritirata, ma quel traditore di Naruto mi fece alzare con lui, per andarla ad accogliere.

-Mikoto cara sei splendida! Ogni volta che ti vedo sei sempre più bella!- esclamò abbracciando la figlia, la prima preda che colse sul suo cammino. Passando avanti fece un cenno di saluto ad Itachi, che rispose con uno uguale ed ignorò bellamente papà, che comunque la salutò, come anche il marito che la seguiva a breve distanza.
-Amore, prendimi la giacca che qui fa caldo- disse porgendogli il soprabito e facendosi aria con la mano. Ecco s'era fatta l'ennesimo schiavetto. Poi un un critico secondo posò gli occhi neri e cerchiati dalle occhiaie croniche su di me.

-Sasuke-chan! Il mio nipote preferito!- esclamò con la sua vociaccia roca, Itachi alle nostre spalle ridacchiava già. Sii nipote preferito, lei e il bastardo erano pappa e ciccia ed ora ero io il suo preferito?! Quei due probabilmente avevano gli stessi geni di malvagità, oltre all'insano piacere che ricavavano rendendo la mia vita un inferno! Con orrore mi accorsi troppo tardi del suo attacco e mi ritrovai le braccia ciotte intorno a me. Mi asfissiò col suo odore di naftalina, e stringeva troppo!! Era addirittura peggio di mamma!
“Toglietemela di dosso!!!” urlai impanicato con gli occhi a Naruto, che faceva del suo meglio per non scoppiare a ridermi in faccia.

-Mi sei mancato tantissimo, nipote caro! Guarda cosa ti ho portato, direttamente da Suna!- esclamò al settimo cielo frugando nella borsa e tirandone fuori una dannata marionetta -Non c'è bisogno che mi ringrazi, caro, so che ti piacciono tantissimo. Puoi aggiungerla alla tua collezione!-

Una volta... ho commesso solo una volta lo sbaglio da piccolissimo di lasciarmi scappare che mi piacevano i burattini (più perché di ritorno dall'asilo mamma mi accompagnava a vedere uno spettacolino dietro la scuola), da allora mi aveva letteralmente ricoperto di marionette, di tutti i tipi, e il fatto che il suo figlioccio (il figlio del suo secondo marito) fosse un dannato costruttore di burattini, e lei fosse appassionata al genere non aiutava! Dannata la vecchia, al diavolo quel Sasori!!

Io avrei passato volentieri la mia vita senza rivederla più. Solo ad averla a qualche passo da me, a portata di mano mi bastava per far ribollire il sangue nelle vene per il risentimento che provavo verso di lei, e in che pasticcio ci aveva cacciato. Chissà che idea si stava facendo Naruto di questa qui, a vederla probabilmente sarebbe sembrata la solita nonnina carina ed appiccicosa, sempre in apprensione per i nipoti, ma vi assicuro, era solo tutta apparenza. Sotto quel faccione rugoso e macchie scure della pelle si celava una anima cattiva, aggressiva forse anche più di quella di mia madre di una donna che non si arrende mai, e che odia essere comandata a bacchetta dagli altri. Era tirannica, di vecchio stampo, conservatrice... una vecchia mummia. Per farvi un esempio del suo carattere: la signorina Rottenmaier, avete presente? Rigida, all'antica, tutto deve andare come dice e vuole lei, bisbetica? Ok, togliete anche il più piccolo bagliore di gentilezza. Se la tizia portava Clara diligente per casa, mia nonna l'avrebbe lasciata trascinarsi da sola, e al minimo lamento l'avrebbe buttata giù dalle scale, carrozzella ed Heidi compresa. Al suo fianco un uomo, vabbè, nonno, dai capelli bianchi corti sulle spalle, vestito in un improbabile rosso acceso e una pipa fumante in mano. Lo avevo già incontrato in più di un'occasione, era Sarutobi Hiruzen, il suo secondo marito. Quando ero piccolo e nonno era venuto a mancare quel bastardo di Itachi mi aveva detto che era stata lei a mangiarselo, come un'orchessa delle fiabe che mi raccontava prima di andare a dormire (come se già quelle non mi facessero morire di paura, vedete che dolce fratello mi è capitato?). Da allora ogni volta che veniva a casa a trovarmi mi ero andato a nascondere nell'armadio in camera mia e ci rimanevo finché non se ne andava, sperando che non mi trovasse. Quando mamma lo scoprì prima rise amabile, poi picchiò sulla zucca sia me che mio fratello, talmente forte che sospetto sotto quella coltre di capelli lunghi Itachi nasconda ancora la cicatrice lasciata in quell'occasione. Che c'entravo io non lo so proprio. Sta di fatto che non era da tutti risposarsi alla venerabile età di settant'anni, ma lei c'era riuscita lo stesso. “Ve la farò vedere io, mi troverò un marito in men che non si dica! Credeteci!” aveva urlato alle suppliche inutili della figlia di lasciar stare. Contro ogni aspettativa c'era riuscita, ed erano ormai da dodici anni che erano insieme, come facesse quell'uomo a sopportarla ventiquattr'ore su ventiquattro mi era sconosciuto, o per quale motivo l'avesse sposata da principio. Sospettavo lo avesse ricattato. Cosa non riusciva a fare quella... era un mostro. Ed ora si sarebbe mangiata il mio migliore amico, nonché amore. Dannazione.

In un lampo mi girai a fulminare lo stupido biondo che stava avendo una crisi di risate, e cercava inutilmente di reprimerle. Nonna naturalmente lo notò e lo fissò intensamente incuriosita. Un brivido percorse la mia schiena in preavviso.

-Sasuke caro, chi è questo bel ragazzo?- chiese tutta uno zucchero dopo un lungo istante gravido di tensione, sorridendo sdentata al biondo. Ero incredulo. Giuro, cos'è che faceva Naruto ad ogni Uchiha? Che ce l'avevamo nel sangue che dovevamo cadere tutti ai suoi piedi adoranti?! Lui si avvicinò con sicurezza alla donna, e tese la mano.

-Uzumaki Naruto, piacere di conoscerla- disse sfoderando tutto il suo fascino, la abbagliò con un ghigno mozzafiato.

“Togli quella mano prima che te la mangi!!!” urlai spalancando in orrore gli occhi appena vidi la mano cicciotta avvicinarsi. La nonna lo salutò con un cenno della testa bianca, tutta contenta.

-Io sono Uchiha Chiyo, ma puoi chiamarmi anche nonna se vuoi-

Era solo una mia impressione, o tutti nella stanza si rilassarono e tirarono un sospiro di sollievo appena si strinsero le mani? Io invece mi sentivo almeno un paio di anni più vecchio, lo stress davvero stava sortendo degli effetti orribili su di me. Mamma la fece accomodare sulla poltrona di fronte a noi, mentre lo so rimasero in piedi per sorvegliare tutti dall'alto. La vedevo gettare occhiate sfuggevoli tra la cucina e la porta, probabilmente stava vagliando le varie vie di fuga in caso nonna andasse berserk alla notizia tanto temuta. Doveva voler davvero bene a Naruto, che gentile da parte sua, dato che io stavo davvero troppo fuori anche per pensare, era come se mi si fosse ghiacciato il cervello. E chi avrebbe pensato al mio povero cuore?! Pareva stesse pompando sangue sempre di più di minuto in minuto che passava, pronto ad esplodere nel momento di massimo climax.

-Dov'è?- mormorò divertita con la sua voce gracchiante, girandosi instancabile a destra e manca -Me l'avete nascosta? O è troppo timida per presentarsi da sola?-

Tutti nella stanza si tesero come una corda di violino appena accordato. Fu mamma a interrompere la lunga pausa. Che anima coraggiosa.

-Chi, oka-san?- chiese con un sorriso forzato, degno delle peggiori attrici di Hollywood. Chiyo la fissò incredula, e forse anche un po' (già) scocciata. Uchiha Chiyo non tollerava aspettare, voleva tutto, e quando voleva lei, come lo voleva lei.

-La fidanzata di Sasuke-chan ovvio!- esclamò aprendo le braccia, come se fosse ovvio.

“Oh, ecco che se ne va il mio cuore, che ne ha bisogno, è solo l'organo primario del mio maledetto corpo senza il quale non posso vivere!”

-Cos'è, mi avete mentito quando mi avevate detto che aveva trovato una donna con cui passare la sua vita?- abbaiò quella dimenando impaziente la borsetta dello stesso giallo orrendo del suo vestitino. Chissà, forse sarebbe andata d'accordo con il cretino, parevano aver lo stesso cattivo gusto riguardo ai vestiti.

-No, certo che no- si affrettò a dire papà bianco ancora più di me in viso.

-E allora dov'è?!-

Di nuovo il silenzio si impadronì della stanza, interrotto solo dal battere impaziente del suo piedino cicciotto sul parquet. Vedendo che nessuno osava neppure respirare, e temendo che da lì a poco saremmo tutti morti di asfissia, Naruto si spostò dal mio fianco e fece un passo in avanti, anche se tentai di trattenerlo senza risultato. Mai una volta che facesse come gli dicevo io.

-Sono io, Chiyo oba-san-

Provai a riportarlo dietro di me per proteggerlo dallo sguardo shockato della vecchia, ma mi strattonò il braccio e mi avvicinò a lui, di nuovo possessivo. Speravo tanto che nonna non si accorgesse del rossore tenue sulle mie guance, ora come ora sarebbe solo servito a complicare le cose. La vecchia socchiuse gli occhi, poi tirò fuori dalla borsetta un paio di occhiali e se li posò sul naso aquilino, scrutando da capo a piedi Naruto. Mai sentito più nervoso in vita mia, mi sudavano le mani talmente tanto che temevo avesi creato una pozzetta d'acqua sotto di me. Chiyo riguardo me, poi mamma, papà, Itachi ed infine lui.

-Tu? Oh cielo, e pensare che ti avevo preso per un ragazzo!- ridacchiò imbarazzata togliendosi gli occhiali -Devi scusarmi cara, ma senza di questi sono cieca quasi come una talpa. Però, c'è da dire che sei la ragazza più mascolina che abbia mai visto!-

Avvertii appena un risolino strozzato di Itachi alle spalle. Oltre alla vista quella bacucca aveva tutto sotto controllo e in piena salute. Tch.

-No nonna, Naruto è un ragazzo- mormorai a disagio, poi strinsi la sua mano, forte finché non potevo sentire le sue nocche, sperando che mi potesse trasmettere un po' del suo coraggio per finire la frase.

-... Ed è il mio fidanzato-

Nonna spalancò gli occhi scuri alla vista delle fedi scintillanti sulle nostre dita intrecciate. In un attimo il suo buonumore sfumò come vapore via, lontano da questa casa disgraziata, mutando in furia.

-E' uno scherzo, vero?- ruggì la sua voce profonda tutto ad un tratto. Ecco che se ne andava il buonumore di appena dieci minuti fa. Ora la tensione tra le quattro mura di casa mia si poteva affettare col coltello per quanto spessa era diventata.

-Non è per niente divertente, Sasuke. Dov'è davvero lei?- abbaiò fulminandomi col tanto temuto sguardo assassino Uchiha. Alzai appena il viso verso Naruto che se ne stava placido all'apparenza al mio fianco, scommetto che anche lui stava pensando la stessa cosa: “Siamo fregati”

Solo papà ebbe il coraggio di risponderle, scuotendo mestamente la testa.

-... La mia cara Mikoto non lo avrebbe mai permesso- sbottò incredula fissando le nostre mani intrecciate con la coda dell'occhio.

-Mamma....- implorò la moretta che la prese per il braccio. La vecchia gli schiaffeggiò la mano. Sembrava fuori di sé dallo sconcerto, muoveva gli occhietti neri su ognuno di noi, aspettando che qualcuno di noi tirasse fuori un cartello divertente urlando 'candid camera!' Beh, non era questo il caso.

-E come hai potuto che succedesse, Itachi?- disse sempre più concitata. Si girò a fissare il nipote alle spalle, tranquillamente poggiato al muro -Mi avevi assicurato che ti saresti preso cura del tuo fratellino! Che lo stavi controllando per bene!-

Che cosa?! Per questo nii-san aveva le foto di me in camera?! La megera gli aveva chiesto di tenermi d'occhio! Come... osava...!

-E' quello che ho fatto, oba-sama. Ho tenuto alla larga i peggiori soggetti da lui come richiesto, di trovarne uno compatibile con lui- spiegò calmo lui -E Naruto-kun è uno dei migliori che abbia mai incontrato. Ieri ho avuto la possibilità di conoscerlo, e lo trovo davvero un bravo ragazzo. Si vede che ci tiene a lui. E' perfetto per otoutou-

Normalmente mi sarei arrabbiato con lui, gli avrei urlato in faccia o sarei arrossito come un pomodoro. Per una volta però fui contento di averlo come fratello, almeno ci stava dando manforte nella nostra battaglia perduta. La nonna abbattuta dal tradimento del preferito si rivolse a noi, riducendo gli occhi a fessure quando casualmente Naruto mi passò il braccio intorno alla vita per portarmi a sedere vicino a lui sul divano. Si portò la mano cicciotta al petto ed ansimò pesantemente, poi cadde tra le braccia del marito, che non ci pensò due volte ad afferrarla.

-Chiyo!- urlò scuotendola tra le braccia. Mikoto accorse al suo fianco in un attimo, pallida come un lenzuolo.

-Mamma!-

La vecchia al suono di tante voci concitate riaprì gli occhi scuri a fatica.

-Sto bene, sto bene- disse a fatica -Devo solo... sedermi un attimo-

-Vado a prepararti del thè, così magari poi ti sentirai meglio-

Mamma faceva sempre così quando era nervosa: cominciava a fare thè a raffica. Hiruzen lasciò la depose delicatamente a per terra e la andò ad aiutare. Ci avevano lasciati soli. Pessima idea.

-Come ti sei potuto far lasciare abbindolare da uno così?- mi bisbigliò un attimo dopo, lanciandogli occhiatacce di nascosto. Come se non ti vedesse, nonna! Con la coda dell'occhio lo vidi scuotere la testa dorata sconsolato.

-Il mio povero Sasuke, come farai a generare dei nipotini per i tuoi genitori se sposi questo...- e indicò schifata il biondo, come se fosse una sotto specie di mostro. Un attimo fa sembrava stesse per schiattare, e ora torna già alla carica? Forse era stata solo una finta. Bastarda. Naruto comunque fece finta di nulla, anzi stese la mano in avanti per aiutarla ad alzarsi.

-Ragazzo disgustoso...- soffiò cattiva prima di schiaffeggiare la mano tesa e trottare fumante di rabbia verso la cucina. Naruto tremò per un attimo e poi la fissò incredulo, forse non s'era neanche accorto che la donna lo odiava. Appena sentii un leggero lamento scappare dalle sue labbra mi feci più vicino e presi la mano offesa tra le mie, esaminando con disgusto il segno rosso che vi aveva lasciato. Se solo avesse osato di nuovo torcergli solo un capello se la sarebbe dovuta vedere con me. Vi passai le dita fredde sopra, sperando di attenuare almeno un po' il dolore.
-Ehi scialla, non fa poi cosi tanto male- ridacchiò lui nel mentre. Non c'era bisogno di mentire cosi pateticamente, lo vedevo già provato. Ancor prima di avere la possibilità di rispondere intrecciò le dita con le mie e mi trascinò in sala da pranzo come se nulla fosse successo. La vecchia distolse lo sguardo schifata da noi e si rivolse alla figlia di ritorno dalla cucina.

-Quando verranno gli altri, Mikoto?-

Mamma sorrise felice di poter cambiare discorso. Nella famiglia nessuno era capace di zittire nonna, neanche il suo secondo marito. Eravamo tutti burattini nelle sue mani tremende.

-Abbiamo pensato di invitarli per cena, stamattina staremo solo noi in modo da... conoscerci meglio- tentò di dire come se nulla fosse. Non diciamo cazzate: in verità lo aveva fatto per evitare scenate davanti all'intera famiglia e per non mettere ancor più a disagio il mio fidanzato. Una volta che le acque si sarebbero calmante avremmo potuto accogliere gli altri, festeggiare il finto fidanzamento e tornare finalmente a casa. Solo io e Naruto, finalmente, nella tranquillità di casa nostra, spaparanzati sul divano a giocare alla Game Station come sempre...

-Dev'essere colpa tua che il mio piccolo sia diventato così- soffiò velenosa prima di bere il thè portatogli. Grazie nonna per aver interrotto il mio sogno ad occhi aperti!

-Le assicuro, Chiyo oba-san, che mi piace Sasuke esattamente come a lui piaccio io- disse bonariamente il biondo sorridendole gentilmente, usando perfino l'onorifico. Gli strinsi forte la mano per ringraziarlo. La nonna purtroppo non la prese bene, lo fulminò spietata da sotto la frangetta argentea.

-Non ti azzardare a chiamarmi così familiarmente. Tu sei solo di passaggio nella vita del mio prezioso Sasuke- lo rassicurò tagliente. E se ne andava così anche il 'chiamami pure nonna' di quando era arrivata.

Chiyo non ebbe pietà di lui, neppure per un attimo. Appena mamma ci venne a chiamare per il pranzo mi si mise appesa al braccio e mi trascinò a tavola, costringendomi a sedermi vicina a lei. Non mi diede la possibilità di muoversi neanche un attimo, finché Fugaku (rivelando di avere un coraggio degno di un paladino) tossì qualcosa sul fatto che dovevo sedermi vicino al mio fidanzato. Mentre mi alzavo tirando un sospiro di sollievo, la vecchia lo incenerì, ma per sua fortuna le occhiate non uccidevano. Naruto, da vero gentiluomo mi fece accomodare vicino a lui, tirando la sedia vicina al tavolo. per tutto il tempo non fece altro che lanciargli occhiate torte quando sapeva che stava guardando nella sua direzione, o borbottava qualche rimprovero su di lui. Io dovetti rimanere buono e il più composto possibile, non potevo rovinare la nostra copertura, e Naruto ce la stava mettendo tutta per non svelarci. L'unica cosa che potevo fare era stringere la sua mano sulla mia gamba ogni santa volta che la vecchia apriva bocca. E la bastarda non contenta gli fregava perfino la roba da sotto il naso: provava a prendere il sale, e glielo prendeva lei, ma per tenerselo, lo stesso con il pane, l'aceto, e così via. Voleva forse affamare il mio fidanzato? Dato che io avevo ben poco appetito e mosso da pietà divisi il mio pane e gliene diedi metà. Naruto sorrise preziosamente prima di baciarmi la tempia, riconoscente. Dall'altra parte del tavolo gli occhi scuri della nonna lampeggiarono spietati quando notò l'imbarazzo sulle guance di entrambi, del mio sorriso piccolo, quasi inesistente sulle labbra mentre all'orecchio lui mi prendeva in giro e io gli sgomitavo sull'addome, mai più complici. Non mi riuscivo a capacitare come a suo agio stesse in presenza della sua futura assassina, di come si stesse comportando bene, avrebbe potuto di certo prendermi in giro almeno un milione di volte come ieri, ma non lo stava facendo. Naruto voleva fare una buona impressione sulla vecchia, questo era poco ma sicuro, anche se non capivo il perché, dato che ormai la donna lo detestava già. Dall'altra parte Chiyo continuava a mandare bagliori omicidi dagli occhi ogni volta che interagivamo in qualche modo. Non poteva semplicemente accettarlo come avevano fatto i miei e finirla con questa storia? Lo avrei sposato, non era quello che voleva lei?
-... Ne ho visti di tipi come te, a bizzeffe- ringhiò infilzando con troppo violenza il pezzo di pollo nel piatto, tanto da far rabbrividire papà seduto alla sua destra -Devi avere qualche piano in mente, altrimenti non avresti importunato mio nipote per tutto questo tempo, prendendoti perfino la libertà di chiederne la mano senza avvisarmi prima-

Naruto la fissò perplesso mentre alzava la forchetta alla bocca.

-Cosa cerchi dal mio nipotino? Soldi? Fama? Rapporti sessuali?-

Fugaku sputacchiò il vino andatogli di traverso -Madre!- urlò scandalizzato. A quanto pareva la nonna era in vena oggi, oltre ad uccidere me e Naruto voleva fare le cose per bene e far fuori tutti qui dentro, in modo da risparmiare almeno nella spesa della cerimonia funebre. Che pensiero carino. Apparentemente non toccato dalla sua domanda Naruto continuò a sorridergli, continuando a tagliare la bistecca nel suo piatto.

-No, Chiyo-san. Niente di tutto quello che ha detto. Voglio solo passare la vita con il mio fidanzato, la persona a cui tengo di più al mondo-

Non potei fare a meno di guardarlo dritto negli occhi, sapevo che era una bugia, ma lo aveva detto con tono così accorato tanto da farmi battere forte il cuore nel petto.
-Io voglio davvero molto bene a suo nipote, non mi permetterei mai di servirmi di lui per certe cose- aggiunse sempre con quell'aria solenne così tanto non da lui.

“Ricordati che è solo una finta, Sasuke” pensai chiudendo dispiaciuto gli occhi “Perdonami se puoi, Naruto”

-Fidanzato... come puoi anche solo pensare di esserne uno effettivo? Non ti vergogni di quello che sei? Omosessuali è solo una parola carina per chiamare voi abomini- sibilò alzando minacciosa il coltello e puntandolo contro di lui. Tremai considerevolmente, ma Naruto mi strinse più forte la mano. Volevo prenderlo e scappare lontani dalla megera, fargli dimenticare delle sue parole offensive e scusarmi migliaia di volte... eppure lui rimase lì. Sembrava quasi non sentisse cosa le stesse dicendo. Io invece ad ogni parola cattiva rivoltagli da nonna subivo come una cannonata nello stomaco. Avrei voluto afferrare la sua mano e trascinarlo via da lì, lontano.

-Nonna, non...- provai a difenderlo ma la vecchia alzò il dito verso di me imperiosa e mi fece tacere.

-Non ti vergogni ad aver rovinato il mio caro nipotino? Due uomini non possono amarsi, è contro natura! Per questo sono state create le donne, per poter compenetrare e completare i loro compagni alla perfezione. Come puoi pretendere di farlo tu, che hai il suo stesso sesso? Se proprio vuoi sfogare la tua ributtante attrazione per i ragazzi, fallo pure, ma non con mio nipote. Almeno così avresti lasciato Sasuke a qualche brava donna!- sbraitò dall'altra parte del tavolo sbattendo i pugni chiusi sulla superficie. Il sorriso del biondo ne risentì, quasi potevo vedere una rughetta al lato delle labbra. Stava corrugando appena la fronte, la mascella era tesissima, come se avesse appena mangiato qualcosa di terribilmente amaro. Aveva appena colpito un nervo scoperto a quanto pareva.

-Naruto- sussurrai come per distoglierlo dagli occhi maligni di mia nonna, ma ormai catturato non ce la fece. Chiyo non mi diede tempo di dire altro.

-Non interrompermi, Sasuke- mi ammonì acida, gli occhi scuri mi ordinavano silenziosamente di allontanarmi da lui. Col cavolo che lo avrei fatto!

-Hai detto che ti chiami Uzumaki?- continuò spietata tornando a guardarlo male -Non era il nome della 'migliore amica' di mia figlia, quella perdigiorno di Kushina?-

“Oh no...”

Sia mamma che Naruto si freddarono all'istante. Chiyo li fissò di sottecchi, capì subito la connessione con nome.

-E' lei tua madre, vero?-

Naruto abbassò lo sguardo triste, gli fremevano le mani, non osò proferire parola. Seppur appena, mamma annuì stringendosi nelle spalle, sconfitta dall'aura di tirannia emanata da Chiyo. Papà ugualmente shockato le carezzò la spalla per rassicurarla.

-Ma certo, l'avrei dovuto capire dal momento in cui ti ho visto. Hai i suoi stessi occhi dopotutto-

soffiò velenosa la sua voce. Naruto abbassò ancora di più la testa, stringendo i denti fino a farli scricchiolare.

-Nonna!- urlai prima che potesse dire ciò che stava pensando. Non so perché, ma avevo un pessimo presentimento. Stando alle parole di mamma, Chiyo non aveva preso bene la notizia della sua amicizia con zia Kushina.

-Stai zitto una buona volta! Non vedi che sto parlando col tuo beneamato 'fidanzato'?!- fui subito sovrastato dalla voce tuonante e grondante di sarcasmo di mia nonna. Feci per alzarmi e cantargliele quattro, ma prontamente arrivò la mano di Naruto ad afferrarmi e riportarmi al posto, dove per calmarmi mi lisciò il palmo su e giù il braccio.

-Sono proprio felice che abbia almeno avuto la briga di togliersi dalla faccia della terr...-

Ancor prima che finisse la frase la mano che mi carezzava si era fermata, pietrificata sulla mia spalla. Un sibilo uscì dalle sue labbra morbide, ora strette fino a diventare viola per quanto le stava mordendo, lo sguardo basso rivolto al tavolo, come un cane bastonato. Ma ancor più forte sentii fisicamente la fitta che lo colpì al petto, vidi l'altra sua mano scossa posarsi sul cuore ferito.

Il mio corpo si mosse da solo, ancor prima di poter pensare di farlo. Mi alzai dal mio posto e chiusi la distanza tra di noi, la schiaffeggiai con tutta la forza che avevo in un impeto di furia nera. La donna shockata fece un giro sui tacchi e cadde pesantemente a terra, portandosi dietro la sedia su cui era stata seduta fino ad allora.

-Ora hai davvero pisciato fuori dalla tazza, vecchia- soffiai cattivo alla forma immobile davanti a me. La mano immobile lungo i miei fianchi mi pizzicava fastidiosa per il colpo inferto. Grida stupite e terrorizzate si levarono dalle persone intorno a me, mamma strillò sconcertata balzando in piedi in un istante. Ma quasi non le sentii, focalizzato sulla forma immobile a terra, le mani strette in pugni minacciosi ai miei fianchi. La rabbia che avevo accumulato da quando era entrata dal quella maledetta porta eruttò dalle mie labbra, mentre gli occhi la bruciavano viva.

-Cosa ne puoi sapere tu che lo hai appena incontrato, eh?!- strillai contro la vecchia -Come puoi dirgli certe cose se non sai neanche chi è?! Naruto è la persona migliore che ho avuto la fortuna di incontrare, l'unica che mi sia stata accanto in tutti questi anni come amico e confidente, che mi accetta per quello che sono! Non hai nessun diritto di rivolgerti in quel modo a lui, men che meno trattarlo da feccia che non è!-

Mi fissò con gli occhi sbarrati toccandosi la guancia rossa, ferita.

-Sasu...- provò a dire, ma la feci tacere all'istante.

-Stai zitta, non meriti nemmeno di essere ascoltata. Smettila di imporre il futuro che per te è ideale agli altri. Io voglio vivere la mia vita secondo le mie convinzioni, i miei sogni e voglio amare chi mi pare e piace. Non ti azzardare ad interferire oltre, o a sminuire un mio caro amico in mia presenza-

La nonna tremò a terra e stese la mano verso di me gliela schiaffeggiai disgustato. Dietro di noi sentii i miei alzarsi allarmati.

-Io sono gay, vecchia megera, e sono pazzamente innamorato di Naruto-

Non potevo sopportare un minuto di più i loro sguardi accigliati, accusatori... Ma soprattutto quello azzurro ed incredulo di Naruto, immobile al suo posto sulla sedia. Mi tolsi l'anello fasullo e lo buttai ai suoi piedi, in preda a un raptus di rabbia. Avevo detto tutto quello che dovevo dire. Mi spinsi in avanti verso la porta e la spalancai con forza correndo all'esterno verso la macchina arancione parcheggiata nel vialetto. Per la fretta di scappare via non misi neppure le scarpe che restarono nell'ingresso dimenticate. Con che faccia potevo guardarlo ora che sapeva, guardare i miei e affrontarli dopo aver picchiato la megera? A metà del tragitto mi dovetti fermare in un area di servizio per tentare di calmarmi. Appoggiai la testa sul volante ancora stretto tra le mani.
-Stupido! Stupido!- sibilai sbattendovi la testa contro. Avevo rovinato tutto... compresa la mia amicizia con Naruto. Mai mi ero sentito più miserabile di adesso.

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Vi lascio con un po' di suspence, che non guasta mai ;) chissà cosa farà ora Sasuke, che è finalmente riuscito ad esprimere i suoi sentimenti segreti per Naruto? E il biondino rimarrà indifferente alla sua dichiarazione, o ci sorprenderà come al solito? Non vi rimane che leggere il prossimo capitolo! Oh! E per quelli che stanno giù seguendo Blue Eyes, non mi sono dimenticata di voi! Il capitolo è già pronto, basta che lo rivedo un attimo ed entro domani (pomeriggio o sera) ve lo posto! ;) buona giornata a tutti!

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Capitolo 8
*** 8. Il prode paladino giallo... alla riscossa! ***


E ora basta eh! Martedì mi sono andata a dormire e svegliata con il terremoto, cazziata di mia madre che mi ha dato l'ultimatum di tornare a casa in giornata ed attaccata dai piccioni in stazione (si, avete capito bene, mi sono planati addosso sui capelli... Schiifo!!!)! Può una giornata a dare meglio?! Uff, spero che da voi le cose siano meglio, spero stiate tutti bene. Io me ne torno in Abruzzo che cosi sto più tranquilla e riesco a studiare. Speriamo solo che il terremoto non mi segua, sapete con la fortuna che mi ritrovo :/ Comunque sfogo a parte ora sono sana e salva in patria e prima di giugno non mi schiodo da qui. Sapete cosa vuol dire? Che intanto "Blue Eyes" verrà posticipato (purtroppo) di un giorno, quindi ci sentiremo sabato... E niente più. Ah no, volevo chiedervi a scopo informativo cosa vi potrebbe interessare leggere dopo Family Game, dato che ho già due storie in mente: una si chiama "Mousou Taiin A" tratta da una canzone dei NICO touches the walls, e l'altra "Camelia". Così, di primo getto, quale vi accattiva di più? Quale vorreste leggere prima? Fatemi sapere se avete due secondi da regalarmi (*w*) ve ne sarei infinitamente grata!
Dedico questo capitolo alla mia nee-chan, lontana purtroppo, e alla mia sorellina miladychan ancora in quel delle marche. Mi mancate un casino belle! <3 Va bene, dopo le smancerie... pensiamo alle cose serie.
Riassunto delle puntate precedenti: il principe, messo alle strette dalla strega sua nonna decide di chiedere aiuto al suo fido cavaliere e fingere la loro relazione. Arrivati nel palazzo della sua famiglia, molti avvenimenti inaspettati li portano a capire di più dell'altro e considerare diversamente la persona al loro fianco. All'arrivo della megera però anche la loro amicizia viene messa a dura prova, perfino i regali genitori possono nulla contro la magia maligna delle sue parole velenose, che feriscono il cuore puro del cavaliere. Il principe, protettivo, decide di agire e colpisce la megera in pieno viso con i suoi sentimenti d'amore a lungo taciuti per il prode, e fugge alla svelta prima che chiunque abbia il coraggio di dire qualcosa. Il fido Naruto, rimasto solo nel castello della famiglia Uchiha cosa farà, ora che è al corrente dei sentimenti di Sasuke, suo amico dall'età dei pannolini?
Non vi resta che scoprirlo! ;) non ricordo chi all'inizio mi chiese se avremmo avuto altri punti di vista nella storia oltre quello di Sasu-cakes... beh, eccolo qui! Naruto POV!
Enjoy!

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Cosa era successo? Non ne ero sicuro neanche più tanto io, sembrava tutto così senza senso... Sasuke aveva colpito la nonna? Ed era scappato via, senza dire nulla di più? Come cavolo era potuto succedere una cosa del genere?! La guardai mentre singhiozzava a terra, e non riuscii ad evitare di andarla ad aiutare per rialzarsi. Poteva pure essere una megera, ma essere schiaffeggiata così dal nipote doveva essere stato davvero traumatizzante per lei. Le passai le braccia intorno al collo e la aiutai a stare in piedi. Non era poi così pensante. Tremò stupita appena riemersa dal suo stato di shock si accorse che ero stato io a sollevarla. Pessima mossa.

-Scusatemi Chiyo-san- mormorai a fatica, sempre formale, temendo una sua reazione violenta. Che non arrivò, si limitò a fissarmi, persa, con quei grandi occhioni neri profondi, leggermente umidi.

“Dio, Sasuke, perché lo hai fatto? Guarda come l'hai ridotta”

-Sono sicuro che non intendeva davvero quelle parole- tentai di rassicurarla, ma non dava segni di avermi sentito. Hiruzen arrivò subito al mio fianco, prese la moglie tra le braccia e le accarezzò il capo, annuendo riconoscente verso di me. Il poco colore sul viso di Mikoto era sparito in un attimo, rendendola quasi verdastra. Il marito invece sembrava lì lì per avere un attacco d'asma. Itachi fissava perso il vuoto davanti a sé. Sembravano davvero sconcertati, ma nessuno più di me. Non riuscivo a capire una cippa di quello che stava succedendo, pensieri confusi affollavano la mia mente davvero poco abituata a tutta quella folla spintonante. Avevo aiutato la megera che fino a una decina di minuti fa mi stava letteralmente sputando addosso, dicendomi cose che neanche nei miei in cui peggiori avevo sognato che mi riferissero, le sue parole avevano colpito ferite ancora fresche nonostante il tempo passato, dritte al petto, dove ora il cuore batteva forsennato. Ma possibile che fosse stata tutta opera sua, e che Sasuke e il suo sfogo niente? Non avrebbe dovuto farla quella scenata, stupido re del dramma che era, né picchiarla davanti a tutti e...

“... Non è possibile” pensai arrossendo come una ragazzina. Stupido cervello, c'è un motivo per cui non ti uso! Sasuke, lo stesso ragazzo con cui avevo passato grandissima parte della mia vita, il mio migliore amico e coinquilino... aveva detto che mi amava. Ma che razza di storia era mai questa? Una trama degna delle peggiori soap opera, ve lo dico io! Va bene, negli ultimi giorni s'era comportato in modo bizzarro, diverso dal solito, sempre sulle spine, e stamattina s'è fatto quasi baciare, ma...

Mentre scuotevo incredulo la testa provando a far uscire quei pensieri davvero poco consoni i miei occhi caddero sulla fede dorata che aveva abbandonato per terra, proprio vicino al mio piede. La presi in mano e la esaminai sovrappensiero. Perché l'aveva lanciata poi? Era stufo di fingere e aveva mandato tutto a monte? O era talmente fuori di sé da non sapere neppure cosa faceva?
Waa, non riuscivo per niente a mettere a posto i miei pensieri confusi, non sono mai stato un genio e sotto pressione do il peggio di me! Di una cosa ero certo però: non poteva di certo pensare di potermi lasciare qui come un babbione dopo quello che aveva fatto a sua nonna! E quello che aveva detto a me. Cos'era, l'ennesima bugia per salvare la sua copertura o c'era un fondo di verità in questa storia?! C'era solo un modo per saperlo. Risoluto più che mai mi ficcai l'anelo in tasca e la guardai intensamente. Me ne fregavo se mi odiava e per lei contavo meno di un granello di sabbia in mezzo alla spiaggia, ora mi doveva ascoltare.
-Ti prometto che te lo riporterò, così potrete fare la pace- le promisi grave prima di lasciare la sala. La vidi aprire la bocca sempre più attonita, ma non riuscii a capire cosa mi stava dicendo. Ero già sulla soglia della porta, inforcai le scarpe in un attimo ed uscii. Grandioso, Sasuke s'era perfino fregato la mia macchina! Da aggiungere alla lista di cose per cui me l'avrebbe dovuta pagare.

-Naruto- mi chiamò da dietro una voce, quella di Itachi, per poi lanciarmi alla svelta un paio di chiavi. Le afferrai al volo, prima che mi potessero cavare un occhio. Oggi non era proprio la mia giornata migliore...

-Trovalo- mormorò serio come non lo avevo mai visto nel giro di due giorni. Non me lo feci ripetere due volte, montai sulla moto nera e partii in men che non si dica, senza nemmeno preoccuparmi del fatto che non avevo il casco. Bambini all'ascolto, non mi imitate, lo faccio solo perché vado di fretta e ho paura che il mio amico si stia per buttare da un ponte o qualcosa del genere.

Non sapevo nemmeno come riuscii a tornare così in fretta a Konoha, avevo fatto uno slalom pazzesco tra macchine e camion sull'autostrada ed ero arcisicuro che almeno due auotvelox mi avevano preso. Poco male: la multa sarebbe arrivata ad Itachi, e poi era stato lui a dirmi di andare dietro alla preziosa principessa scappata. Davvero, Sasuke, odiavi tanto quando ti davo dei soprannomi, ma le tue scenate fanno avvalere ancora di più la mia teoria!

“Non mi sfuggirai” gli dissi mentalmente inforcando il viottolo di casa nostra. Riconobbi subito la mia ragazza, la mia bellissima macchina parcheggiata a due numeri avanti. Smontai dalla moto in un attimo e arrivai correndo come un matto e senza fiato sulla porta di casa. Infilai determinato la chiave nella serratura e con un giro di polso la aprii. Non sentivo nessun rumore provenire dalla sala, la tv spenta e muta. Mi diressi in camera sua, ma vi trovai la luce spenta e nessuno dentro, neanche dentro l'armadio.

“Dove diavolo ti sei cacciato?!”

Doveva essere per forza qui, la porta era stata aperta! Avevo dovuto dare solo una mandata per farlo, e se ricordo bene ieri Sasuke ne ha date almeno cinque perché è ossessionato non solo dall'igiene, ma anche dalla sicurezza. Rigirai l'appartamento come un calzino, guardando perfino nella credenza e nello stanzino delle scope, ma non lo trovai. C'era solo una stanza che non avevo controllato, la mia. Abbassai piano la maniglia e finalmente lo trovai seduto sul mio letto, ricurvo su sé stesso, intento a mangiare... era gelato quello che vedevo? Alla vaniglia?!

Uchiha Sasuke odiava i dolci, ma detestava in particolar modo la vaniglia zuccherina e da bambini, come diceva sempre lui. Dio, il mondo sta forse per finire?! Perché vuoi scaraventare tutta questa calamità sui poveri esseri umani, Sasuke?! Abbi pietà di noiii!!!

Corsi da lui a togliergli quella roba dalle mani, prima che si potesse fare ancora più male. Che stava provando ad uccidersi, a farsi venire delle carie, o peggio il diabete alla sua giovane età,?

Mi guardò con gli occhi vacui e inespressivi, sulla bocca ancora qualche residuo del gelato. C'aveva proprio un'espressione da pesce lesso.

-...come hai fatto a seguirmi?- mormorò con voce impastata. Sapevo che non aveva pianto, ma di sicuro era col morale a terra. Perfetto. Già era difficile ragionare con lui normalmente, poi se era andato in modalità emo stavo proprio fresco!

-Scemo! Itachi m'ha prestato la mo... non ha importanza ora!- urlai buttando il vasetto di gelato sul tappeto. Non avevo di certo bisogno di perdermi in chiacchiere inutili proprio ora! Sbattei furibondo le braccia al lato del suo corpo sul letto, fissandolo in rimprovero, proprio come innumerevoli volte aveva fatto lui con me. Ah, l'ironia.

-Che cazzo t'è passato per la mente, eh?! Picchiare tua nonna in quel modo...-

Non mi rispose subito e neanche molto volentieri, ma sarei rimasto a fissarlo per il resto della mia vita per convincerlo a sputare il rospo. Me lo dice sempre anche lui che sono testardo come un mulo. E per una volta era una qualità positiva, no?

-Era solo uno schiaffo- precisò lui indurendo le iridi scure.

-Solo?! Sasuke, era la tua dannata nonna, le hai fatto rigirare la testa con un dannato ceffone! E gli hai detto tutte quelle cose orribili! Fa sempre parte della tua famiglia, anche se la odi non puoi trattarla così-

Mi spinse lontano per rialzarsi a fatica, ma ricadde sul letto un attimo dopo, pareva stravolto. O ubriaco? Che il gelato fosse a base d'alcol e non me n'ero neppure accorto? Bah!

-Se l'è meritato- biascicò riprovando a fare leva sulle braccia tremanti -La conosco bene, Naruto, so che non gliele sarà fregato neanche lontanamente. Gli sarebbe importato solo se avessi fatto il bravo nipotino e avessi messo incinta una puttana qualunque e l'avessi sposata per forza- mormorò arrabbiato stringendo i pugni sul mio cuscino -Ma ora che ha scoperto che... Non mi tiene per niente in considerazione così tanto che non lo avrà neanche sentito-

La rabbia ribolliva nel mio petto solo a sentire le sue parole prive di senso. La mia mano lo colpì veloce come un fulmine dritto sul viso, quasi non mi accorsi di averlo picchiato. La testa gli sbatté sul materasso e mi guardò shockato toccandosi la guancia rossa.

-Fa male, vero?- gli chiesi burbero. Gli occhioni neri si spalancarono e mi fissarono scandalizzati e feriti.
-Dimmelo, Sasuke, ti ho ferito? Sarà anche una vecchia megera, ma hai comunque un certo legame con lei! Anche se ti odiasse dopo averla picchiata ci rimarrebbe male!-

Lo vidi stringersi tra le braccia, scosso da invisibili brividi di freddo.

-E poi non ti odia! Cazzo, stravede per te! Sasuke-chan qui, Sasuke-chan là! Hai visto come ha provato a dividerci?! Tua nonna ti vuole un mondo di bene, sono io l'intruso in famiglia, è normale che abbia pensato che ero io ad averti...-

-Ha detto che sei un essere disgustoso, inconcepibile... che mi hai rovinato...- finì lui per me. Ricordavo fin troppo bene le sue parole velenose, le sentivo ancora echeggiare in mente ferendone le pareti interne. La nonna di certo sapeva sparare meglio di un cecchino esperto.

-E non sono intervenuto, tutte le sue frecciatine e insulti me li sono fatti scivolare addosso. T'ho retto il gioco come volevi tu, ho ingoiato tutto senza fare una piega, ho fatto di tutto per comportarmi decentemente davanti a loro- gli feci notare cercando di farlo tornare in sé -Perché tu non ci sei riuscito?-

Sapevo che era protettivo verso di me, ma arrivare alle mani non era proprio da lui. Sasuke abbassò la testa ed evitò il mio sguardo scrutatore in silenzio. Avevo quasi paura a guardare nei suoi occhi e carpire la verità che cercava di nascondervi, ma non mi fu possibile. Stavo quasi per toccargli la spalla quando squillò il telefono nella mia tasca. Quando si parla del diavolo. Lo aprii di scatto anche se non conoscevo il numero.

-Pronto?- sbottai poco cortese. Mi rispose una voce densa di preoccupazione, bassa e cortese.

-Sono Itachi. Sei riuscito a trovarlo?-

-Si, è qui con me ora- dissi guardando il fratello sul letto. Pareva essersi perso nel vuoto di nuovo.

-... Come sta?-

-E' un po' scosso, non lo nego. Provo a calmarlo e poi lo riporto a casa vostra-

Subito dopo quelle parole Sasuke alzò il viso sorpreso. La voce del giovane dall'altra parte della cornetta si fece attendere -Forse sarebbe meglio che rimaniate lì. Chiyo oba-sama sembra abbastanza arrabbiata. I miei genitori riescono a malapena a trattenerla...-

Strano, non sentivo nessuno urlare dall'altra parte del telefono. Poco importava al momento.

-Ci dovrà ascoltare, non possiamo lasciare la questione così in bilico, Itachi- gli spiegai secco -Sasuke si deve riappacificare a tutti i costi con la nonna, oggi stesso. Punto-

Non si diede per vinto, provò ancora ad interrompermi -Ma....-

-Lascia fare a me. A dopo- e gli chiusi la chiamata in faccia. Poggiai il telefonino sul comodino e mi rivolsi al giovane sul mio letto. Se avessi dovuto lo avrei portato di peso fuori di casa, i miei muscoli non stanno lì solo per bellezza, sapete?

-Andiamo-

-No!- abbaiò - Cosa c'è, sei più scemo di quello che pensavo o sei solo masochista?! Se torniamo a casa dei miei mia nonna ti mangerà-

Dio se era melodrammatico oggi! Alzai gli occhi al cielo spazientito. Sasuke sembrava peggiorare di minuto in minuto, ora stringeva le lenzuola scomposte sotto di sé con le dita pallide talmente tanto che potevo vederne le nocche bianche. Meglio farlo sbollire e appena abbassava la guardia lo avrei preso sulle spalle e riportato a casa.

-Non sono riuscito a stare a guardare- ammise dopo qualche minuto stringendo la mano sul petto -E' stata solo colpa mia se hai dovuto fingere tutta questa storia del fidanzato, e non sei neanche omosessuale. Ti sei beccato tu il mio rimprovero solo perché in tutti questi anni non ho avuto il coraggio di dirle che ero... e poi quelle cattiverie su zia Kushina, non si sarebbe neppure dovuta azzardare a dirle...-

Era troppo perso tra le sue stesse parole da scordarsi quasi di me, e presto perse anche il filo del discorso. Stranamente mi ritrovai a sorridere, e come per magia quel calorino che avevo nel petto da stamattina si riaccese, pian piano.

-Ti ringrazio per avermi protetto, Sasuke, ma non avresti mai dovuto allungare le mani su tua nonna- gli sussurrai sincero, tentando di incrociare il suo sguardo. Approfittando dell'attimo di pausa rovistai nelle tasche dei jeans e ne cavai fuori il suo anello fasullo, lo stesso che avevamo comprato insieme, ed indossato fino a qualche ora prima.

-Ma io...- provò a dire, alzando finalmente il viso. Gli posai un dito sulle labbra per silenziarlo ancora una volta.

-Io ho accettato la tua proposta, sapendo quello a cui andavo incontro. Anzi, se devo essere sincero pensavo che i tuoi mi avrebbero fatto fuori nel momento preciso che avrei valicato la soglia di casa... o che volessero avvelenarmi col cibo-

“E considerando come cucina tua madre, ci sarebbe riuscita benissimo se non avesse chiamato la sua cuoca personale per preparare i pasti”

Mi fissò con tanto d'occhi. Dannazione... ma perché doveva avere quell'aria da cane bastonato proprio ora? Che... carino.

-Forse non sai, ma mi ero messo di nascosto il giubbotto anti-proiettili sotto la camicia, per ogni evenienza. Alla fine m'è servito per non morire stritolato dall'abbraccio di tua madre appena arrivati!-

Riuscii a farlo sorridere per un attimo. Rincuorato almeno un po' lo imitai subito dopo.

-... Non puoi lasciare le cose come sono ora- gli spiegai tornando serio, lasciai cadere la mano sulla sua -Pensa: se tua nonna, già cagionevole di salute, morisse domani, ce la faresti a vivere col rimpianto di avergli detto che la detestavi l'ultima volta che vi siete incontrati?-

Sasuke incrociò i miei occhi e sobbalzò. Cosa aveva visto?

-Perché io non mi ricordo nemmeno... cosa ho detto ai miei prima che morissero...- dissi con fermezza, seppure sentii scivolare una lacrima sul viso. Non aiutava davvero mostrarsi debole in questo momento con lui, non ero riuscito a fermarla -Quante volte ho sperato non solo di poterli salvare, ma almeno abbracciarli un'ultima volta e dirgli quanto li amavo, di dirgli quanto mi mancano... Ma non è possibile-

Nonostante tutto però riuscii a guardarlo dritto in viso. Convivevo da una vita con questo dolore, lui lo sapeva, non provavo nessuna vergogna a presentarmi così a lui. Era il mio migliore amico da sempre.

-Tu puoi ancora rifarti con lei. Magari ci vorrà del tempo, ma ti accetterà pian piano, ne sono sicuro. E' tua nonna in fondo, ti adorerà nonostante tutto. Hai solo bisogno di essere sincero con lei, ed evitare di ucciderla con un'altra sberla. Vieni con me, e rammenda il vostro rapporto finché puoi-

Scosse la testa corvina con forza -Non sopporto quando qualcuno ti tratta male, ti manca di rispetto. E lo sai...- si accorse troppo tardi delle sue parole, lo vidi arrossire e schiaffarsi una mano davanti alla bocca. Non riuscii a frenarmi dal sorridere. Dannato tenerone.

-Non importa se odia me, io sono solo un marito in affitto- borbottai. Si stese ad asciugarmi la lacrima.

-Non l'ho mai detto che lo sei-

-Il concetto però era quello-

-Non ti pago- precisò lui con una venuzza di sarcasmo. Finalmente stava tornando a comportarsi più da lui. Contento gli presi la mano intrecciata alla mia e la posai sulla gamba.

-Questo perché non ne ho bisogno. Certe cose i mariti lo fanno gratis, no? Nella buona e nella cattiva sorte- dissi fingendo una voce baritona e solenne da prete. Tempo fa avevo detto la stessa frase, con una leggera variazione: amico al posto di marito. Ma in quel momento mi era sembrato la cosa più giusta da dire. Infilai piano l'anello d'oro che qualche giorno fa avevo scelto per lui sul suo anulare e glielo lasciai ammirare. Dopo un attimo tornò a guardarmi, un'espressione indecifrabile sul volto niveo.

-... Se ti servirà a sentirti meglio, se sei stufo di questa storia della coppia fasulla ti aiuterò a dirglielo- i suoi begli occhi scuri mi scrutarono increduli -Tranquillo, sono certo che capirà alla fine. E sarà talmente felice di sapere che non stai davvero con me che non ti picchierà neppure!-

Sasuke corrugò la fronte scettico, però sapevo che stava cedendo, glielo leggevo in faccia. Ormai lo conoscevo come le mie tasche, e seppur orgoglioso, sapeva quando avevo ragione o meno.

-Nee, vogliamo andare, ohime-sama?- gli dissi sorridendo e tendendogli la mano ad invitarlo a seguirmi. Avevamo ancora tenuto in sospeso quella... sua uscita di prima, ma per il momento ero solo felice di averlo convinto a seguirmi, e che non si fosse ancora buttato sotto un treno, ha sempre avuto una vena melodrammatica. Ne avremmo parlato una volta che questa storia fosse finita, quando finalmente saremo rimasti soli, se me lo avrebbe concesso. Anche perché lo ammetto: non vedevo l'ora di sentire la sua spiegazione. Naturalmente fece schioccare la lingua indispettito.

-Basta con questo 'principessa', non si addice ad un uomo come me-

-Ouji-sama?- gli concessi. Forse al maschile gli piaceva di più. Finalmente soddisfatto prese delicatamente la mia mano e si lasciò tirare su.

-Hm- mugugnò credo contento tendendo le labbra all'insù mentre si alzava sulle ginocchia dal letto.

Tentai di portarlo con me, ma all'ultimo minuto lui mi spinse indietro finché non mi scontrai contro la sua maglia.

-Non voglio smettere di fingere, scemo. Mi piace farlo con te-

Quando alzai gli occhi increduli a lui rimasi senza fiato. Aveva la stessa espressione sognante di stamattina presto quando avevamo giocato a colazione, gli stessi occhi scuri e proibiti celati sotto le lunghe ciglia, le stesse gote leggermente arrossate, la bocca tesa in avanti... In un movimento veloce fece aderire le nostre labbra e mi passò le braccia snelle intorno al collo, impedendomi di scappare.

“Santo ramen!!”

Pian piano le sue labbra cominciarono a muoversi timide sulle mie, e sentii appena la punta della sua lingua fare capolino nella mia bocca a salutare gentile la sua gemella ancora immobile per lo sconcerto. E col calore lento che si stava accendendo nel mio petto, piacevole e calmo, misi da parte tutte le mie domande incredule che balzavano come chicchi di popcorn nella mia testa di attimo in attimo, ed annebbiato dal suo sapore e dalle sue carezze risposi al bacio con più determinazione, poggiando le mani sui fianchi snelli per reggermi meglio. Sasuke mugugnò soddisfatto, premendo le mani calde sui miei capelli.

L'altra notte... non so nemmeno io perché l'ho baciato, l'ho semplicemente guardato lamentarsi nel sonno per un incubo, e quello aveva fatto scattare come un allarme in me, un istinto primordiale di calmarlo come potevo. Così l'ho tratto verso di me senza pensarci troppo, e m'ero sentito così bene vedendo che piano piano s'era calmato al suono del mio cuore. Dopo esserci riuscito aveva riposato al mio fianco beato come un angioletto nero con i capelli corvini posati attorno al viso in una sorta di aureola oscura, a contrasto con la sua pelle innaturalmente bianca sotto i raggi della luna. Ma non era solo quello, quell'attrazione fisica che pian piano s'era venuta a creare in quei giorni, e che il fratello aveva provato a metterci addosso. Ero felice di averlo accanto a me in quella situazione difficile, e che lui si fosse fidato di me a tal punto da rivelarmi della sua inesperienza con i ragazzi, oltre che la sua sessualità. Forse non se n'era accorto, ma quando mi aveva aperto il suo cuore ero stato inondato da una sensazione bellissima, che aveva fatto battere forte il mio cuore, e sentire il bisogno di averlo accanto, per proteggerlo come da anni ormai fa lui con me, da quando i miei, beh, mi avevano lasciato. Più di un semplice amico, o coinquilino; Sasuke era stata la mia ancora di salvataggio per anni, l'unico a sapermi riportare alla normalità nei miei periodi neri. Era stato come un impulso prepotente a spingermi a farlo, ad assaggiare le sue labbra così belle... o forse l'ho desiderato troppo a lungo e averlo più vicino del solito ha fatto scattare il meccanismo, non saprei. Eppure era sembrato così giusto baciarlo, giuro, se potessi tornare indietro nel tempo lo rifarei milioni di volte.

Questa storia del 'facciamo finta' aveva decisamente sortito degli effetti... sconvolgenti. Non direi negativi, ma di certo sorprendenti! Primo: Sasuke era gay. Due, Uchiha era ancora vergine e non aveva mai avuto ragazzi o compagni. Tre... beh, oltre al fatto di aver tirato un ceffone alla nonna, avevo capito che era attratto da me, almeno un po'. Ma la cosa più straordinaria si era rivelata essere me prendermi una cotta per lui, come nelle favole o nelle cassette Disney, del bello della situazione nel giro di soli tre giorni, l'intera faccenda pareva urlare 'cliché!!' da sola. Era ancora più scontata dato che avevamo quasi passato una vita insieme, ma non mi ero mai accorto di... quanto gli volevo bene finché non è stato lui a propormi quella fesseria del matrimonio per finta.

“Perché poi avevo accettato?” mi chiesi mentre giocavo ad acchiapparello con la lingua calda nella sua bocca. Qualcun altro avrebbe fatto milioni di domande, si sarebbe arrabbiato o gli avrebbe riso in faccia, eppure non lo avevo fatto. E nessuno mi poteva accusare di essere un sempliciotto che prende per buono tutto quello che la vita gli passava. Sono stato io a decidere inconsciamente di lasciarlo avvicinare un po' di più rispetto al solito, gliene ho dato l'occasione. Era da tempo che mi preoccupava vederlo così abbacchiato ogni volta che lo lasciavo solo per un appuntamento, tanto che avevo deciso di prendermi una pausa in settore ragazze per stargli vicino, avevo visto la mia occasione per sdebitarmi degli innumerevoli favori che mi aveva fatto fino ad allora. Sapevo ormai da un sacco di tempo che stava provando a mantenere un segreto, e appena mi aveva detto che era gay avevo pensato fosse solo quello. Eh, era solo la punta dell'iceberg.

E proprio lì in basso, nelle profondità del ghiaccio spesso che lo circondava ho incontrato un altro Sasuke, uno che neanche nei tanti anni passati prima da rivali e poi da migliori amici avevo visto veramente, sincero, dolce e protettivo. Scoprirlo imbarazzato davanti alle insinuazioni fatte dal fratello, rispondere alle mie provocazioni, al mio tocco, vederlo calmarsi solo al mio fianco diciamo che ha fatto scattare qualcosa, che forse per prima il mio corpo ha colto, costringendomi a baciarlo quella notte. Solo dopo averlo fatto mi sono accorto di quanto mi fosse piaciuto, e le mie labbra desiderassero ripetere l'esperienza, per tutta stamattina gli ero rimasto appiccicato come una vongola allo scoglio, ancor di più del solito, incantato ogni volta che apriva la bocca per parlare, sperando mi desse un'altra occasione per farlo, anche se lui non sapeva cosa avevo fatto quella notte. E incredibilmente lo vedevo rispondere alle mie attenzioni nel modo giusto, avvicinandosi ancora più a me... quando avevo pulito il suo mento addirittura mi aveva passato le braccia intorno al collo, se non era un invito a nozze quello! Sasuke aveva detto che mi amava... dio quanto sono stato stupido a non accorgermene prima, anche se era lampante ora come ora (come aveva detto Shikamaru quella fatidica mattina). E ne ero rimasto folgorato, abbagliato dalla complessità del sentimento nascostomi fino a quel momento, come aveva fatto a mantenerlo solo per sé per tutto quel tempo. Eppure eravamo giusti l'uno per l'altro, bilanciati seppur agli antipodi, anche se eravamo entrambi uomini. Non ho mai provato una attrazione, anzi affinità del genere, né per le donne né per i maschi come quella che avevo per lui, e non così psicologica oltre che fisica. E pensare che fino a un anno fa stavo ancora con Hinata... Che schiaffo mentale ritrovarmi ad essere appiccicato così tanto alle labbra di un ragazzo ora, e baciarlo come se la mia vita dipendesse da quello. Non che mi facesse schifo, per carità! Tutto il contrario! Sentirlo baciarmi così ardente di passione, strofinare i nostri nasi per cercare di avvicinarci, le lingue che si azzuffavano accaldate, le sue mani gentili tra i capelli... sembrava che madre natura mi avesse creato solo per stare con lui, così. Punto.

Solo la verità, a lungo taciuta, usciva dalle sue labbra passando sulle mie ad ogni struscio della sua lingua. Sasuke finalmente la stava accettando, accettando tutto quello che era, e i suoi sentimenti per me. Ormai anch'io sapevo che mi amava, e speravo che prima o poi anch'io avrei potuto rispondere altrettanto a lui, in modo da renderlo ancora più felice. I preannunci non erano male davvero, lo devo ammettere. Il fatto che poi sapesse di vaniglia era un bonus. Gnam!

Per lui avrei riaffrontato con un sorriso a prova di proiettili la nonna odiabile, la famiglia stramba e il fratello stalker tutti in una volta sola, finché ci tenevamo le mani, proprio come molte volte già avevamo fatto inconsciamente quel giorno, mi sarei sentito imbattibile.

Ci staccammo dopo non so quanto tempo e francamente me ne infischio, perché era stato fantastico per ogni minimo istante. Respiravamo entrambi a fatica, soffiando nuvolette di caldo nella bocca ancora socchiusa dell'altro, mentre vi nasceva un bel sorriso appagato. Lo guardai divertito cercare di nascondere l'imbarazzo dietro la frangetta scura per il gesto avventato di un attimo prima, ma lo rassicurai carezzandogli la guancia con la mano sinistra, dove vedevo splendere la mia fede color argento. Appena ebbe il coraggio di alzare lo sguardo lo vidi brillare, e sorridere al settimo cielo. Non l'avevo mai visto così contento in vita mia, ma bastava per farmi battere trepidante il cuore, scaldandomi da dentro meglio di un termosifone acceso a pieno regime in una fredda giornata d'inverno. Non resistetti a piantare di nuovo le labbra su di lui, le tenni ferme sulle sue. Lui le tese in su e chiuse gli occhi sfavillanti, godendo del semplice contatto con me, premendole in risposta. Chissà da quanto tempo aveva sperato di stare così con me.

-La carrozza vi aspetta, Uchiha-sama- dissi tutto ad un tratto lasciando quelle labbra così buone per tirarlo in braccio e portandolo fuori dall'appartamento in men che non si dica. Lui rise sorpreso e legò le braccia intorno al collo per non cadere. Non chiusi a chiave la porta e per una volta Sasuke non ne fece una questione di stato, preso ancora dall'ebrezza del momento. Qualche volta sapeva essere proprio pesante, sapete, in fatto di sicurezza domestica e faccende varie, ma ormai mi ci ero abituato.

Lo posai di fianco alla mia auto, 'l'improbabile rottame arancione' come lo chiamava lui e mi inchinai profondamente ai suoi piedi, baciandogli il dorso della mano..

-Eccovi arrivato, mio signore. Guidi con prudenza e non si faccia distrarre da biondi a cavallo, mi raccomando- dissi imitando la voce di un servitore fedele. Sasuke ghignò tutto contento.

-Non vieni con me quindi?- chiese divertito. Oh, avrei tanto voluto, però...

-Devo rendere il nobile destriero a vostro fratello- dissi indicando la moto sfavillante alle mie spalle -Ne sono addolorato ma la dovrò lasciare andare da solo- condii il tutto posando drammatico una mano sul cuore e stringendo a maglia lì sopra struggendomi di fino dolore, con una posa da dramma/soap opera. Sasuke si resse la pancia per le risate, gli tremavano le mani mentre provava ad aprire la portiera. Anch'io inforcai il casco nero (eww, ma perché tutti gli Uchiha avevano tutta la loro roba di quel colore?!) e montai a cavallo del mio (ormai) fido destriero. Magari potessi permettermi una moto del genere! Quando sentii il finestrino della vettura vicina abbassarsi e mi chiamò, mi girai subito verso di lui.

-Desiderate qualcosa, sua maestà?-

Sasuke si sporse dal finestrino e sorrise misterioso, come lo stregatto, i capelli lunghi davanti al viso lo celavano appena, dandogli ancora di più un aspetto oscuro, ed affascinante. Hm... quella espressione non preannuncia nulla di buono.

-Ora sono sveglio, Naruto- mormorò candido come la neve in agosto e... HEH?! In un attimo mi sentii avvampare da capo a piedi appena mi ricordai dove avevo sentito quelle parole. Era stato sveglio durante tutto il tempo quindi?! Che bastardo spione! Strinsi le labbra e lo fulminai con un'occhiataccia alla Uzumaki, purtroppo debole in confronto a quella brevettata dagli Uchiha. Un attimo dopo gli rivolsi un ghigno ammiccante.

-A sua regalità non sfugge niente, vero?-

-Se la cosa mi riguarda da vicino, come un servitore che abusa di me e del mio viso di notte, allora si-

Un bacetto a fior di labbra lo chiameresti abusare? Vedrai cosa ti combinerò io appena rimarremo da soli! Ridemmo entrambi.

-A tale proposito, vorrei discorrere con voi di una importante questione. Le chiedo però di poter parlare in libertà, mi è concesso?- chiesi sempre formale. Annuì lentamente incuriosito.

-Una volta che tutta questa storia sarà finita, ricordami che ti devo dire una cosa-

Sasuke poggiò la testa sulle braccia incrociate sulla portiera, fissandomi intensamente. Proprio che non riusciva a sopportare un pizzico di mistero, eh?

-Quale momento migliore di ora? Siamo soli e nessuna vecchia degenere ci può dire male...-

-Sasuke...- lo avvertii severo. Ne avevo avuto abbastanza dei suoi drammi per oggi. Anzi, per l'intera settimana a venire.

-Si, lo so- ribatté lui sventolando la mano davanti al viso -Non ho detto che non vengo. Non vorrei sembrarti fatalista...-

Mi sporsi in avanti inclinando la moto e gli posai un dito sulle labbra per fermarlo dal dire altro. Dio quanto parlava oggi!

-Quando tutto questa storia del 'facciamo finta di stare insieme' finirà... vorrei mi concedessi solo una piccola cosa. Potresti considerarla una sorta di pagamento per la faccenda del 'marito in affitto'- gli spiegai con calma, a bassa voce. Lo vidi arrossire appena per la vicinanza improvvisa.

-... Vorrei mi concedessi almeno un appuntamento- sussurrai alzando un dito davanti al suo viso -Ma non come amici, un vero, solo noi due- puntualizzai abbagliandolo con un sorriso. La gioia nei suoi occhi liquidi era palpabile. Annuì deciso e allungò le braccia verso di me catturandomi il viso e facendolo incontrare col suo.

-Si può fare, Uzumaki- sussurrò dolce prima di strofinare le labbra con le mie. Mentre ci baciavamo accesi il motore delle moto che rombò potente nel vialetto silenzioso. Dopo non so quanto tempo, ma forse non abbastanza per lui che rimase a labbra protese mi staccai e, inforcando il viale fuori da casa nostra urlai contento al cielo plumbeo.

-DATTEBAYO!-

---

Ahh, l'amour... che dolcezza *sniff. O-oh, siete ancora qui? Piaciuto il capitolo?

Ora, quanti di voi credevano che questo sarebbe stato l'ultimo capitolo? *guarda le mani alzate, beh vi sbagliate di grosso! Abbiamo lasciato una questione aperta nella storia, no? Quale? Beh, ditemelo voi! Sfoderate le vostre teorie, e lo saprete per certo la prossima settimana!

Fino ad allora... 我祝你们周好!星期三见!! \^o^/

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Capitolo 9
*** 9. Nella mente del Demonio ***


Benvenuti! Oggi è mercoledì, e ciò vuol dire che c'è la gara pigliamosch... ah, niente Pokemon eh?
Random Rant (perché senza non riesco a vivere), non so se siete in ascolto delle ultime notizie riguardanti il nuovo film di Naruto 'Road to Ninja', ma proprio ieri stavo vedendo il character design, e i miei occhi sono praticamente ruzzolati sulla tastiera vedendo un'immagine di Sasuke, per non parlare di Hinata! Ma non vi spoilero nulla, per chi è interessato andate a cercare sui vostri motori di ricerca preferiti. Anzi sapete una cosa? Vi lascio il link così se siete interessati potete darvi un'occhiata: http://www.crunchyroll.com/anime-news/2012/06/02-1/naruto-road-to-ninja-sasuke-redesign-supports-movie-rumors
Ma veniamo al capitolo di oggi... Stavolta nessuno ha scoperto qual'era la vera questione in sospeso, molti hanno pensato fosse la nonna, ed è giusto, però c'è qualcos'altro *sogghigna (kyuu, smettila di farlo o ti verranno le rughe d'espressione!) Volete un piccolo indizio? Nessuno di voi s'è chiesto mai perché la storia è intitolata 'Family Game'? E vi assicuro, il titolo non è stata una scelta a caso! Beh, tra poco lo scoprirete! Buona lettura, di quello che probabilmente sarà il penultimo capitolo!
Oh, dimenticavo, stavolta il capitolo lo dedico a quella buona anima di mekbul, che stava pronta ad affrontare nonna Chiyo e difendere i novelli 'sposini' con la sua temibile sedia! Ispettrice, questa proprio che non se la aspettava, eh? XD
P.s.: indovinate un po' il POV stavolta di chi è! (e dire che domani è anche il suo compleanno!)

 

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Nel frattempo, a casa Uchiha...

Richiusi il cellulare e lo tenni in mano, fissandolo incredulo. Nessuno in vita mia mi aveva riattaccato il telefono in faccia, nessuno. Questa era una prima volta anche per me, e la persona che aveva osato farmi un tale affronto era ancora vivo e vegeto. Aspettate un attimo, anche Sasuke l'aveva fatto, ma non la contavo dato il tormento che gli avevo dato nelle ultime ventiquattr'ore era servito da sconto della pena. Aveva pagato caro il suo affronto. Sorrisi beffardo al cellulare e tornai in sala, dove l'intera famiglia mi aspettava preoccupata. Ed ecco che arrivarono le prime lacrime da coccodrillo che avevo a lunga temuto, sembrava avessero appena visto l'ennesima replica di 'Via col Vento'. La prima che mi venne incontro era proprio mamma, che non riusciva proprio a trattenere le lacrime che scendevano copiose sul viso olivastro. Eh, che pazienza...

-Come sta?! Naruto-kun l'ha trovato? Dimmi che non ha fatto niente di tragico, ti prego!-

-Cara, calmati per favore!- borbottò papà dal divano, impassibile come al solito. La moglie si precipitò tra le sue braccia per cercare conforto, singhiozzando a più non posso. Incredibile, Fugaku arrossì fino alla punta dei capelli di fronte a una dimostrazione d'affetto così plateare, ma pian piano la strinse a sé per tranquillizzarla. Razza di Tsundere...

-Allora?- mugugnò poi, in attesa della mia risposta. Poteva essere anche mister ghiaccio con tutti, ma io almeno riuscivo a vedere oltre e attraverso di quella inutile maschera, una molto simile a quella che indossava Sasuke ora che ci pensavo. Era preoccupato quasi quanto mamma in quel momento, ma naturalmente aveva un carattere troppo riservato e orgoglioso da darlo a vedere apertamente. Meglio calmarli prima che gli venga un accidente, altrimenti chi mi manterrà per almeno altri vent'anni?

-Ha detto di averlo trovato, e che lo sta riportando qui sano e salvo. Non tediatevi inutilmente, madre, è in salvo- le dissi gentile posandole una mano sulla spalla. Essendo la donna affettuosa (ed appiccicosa) che era accorse ad abbracciarmi forte e si mise a piangere anche sulla mia spalla. Dannazione, ero andato a ritirarla ieri mattina dalla lavanderia. La strinsi comunque per le spalle per un attimo, prima di girarmi verso gli altri.

-Bel lavoro signori, il nostro compito è finito. Il cavaliere ha ritrovato il suo adorato principe e da oggi in poi vivranno sempre felici e contenti- aggiunsi ghignando a tutti nella stanza. Hiruzen tirò un sonoro sospiro di sollievo, detergendosi con un fazzoletto la fronte sudata. Eh s'era preso un bel spavento quando mio fratello aveva tirato quel bel mal rovescio alla moglie. Povero sciocco, non sapeva forse che quella megera era inaffondabile? Temevo che anche con uno scoppio di una bomba atomica sarebbe sopravvissuta.

La nonna, seduta sul divano, alzò gli occhi tristissimi e lucidi a me. Che vi avevo detto? Lacrime di coccodrillo.

-Sei stato crudele con lui, Itachi-chan, non ti saresti dovuto spingere così oltre! Il mio povero nipotino adorato, hai visto che faccia sconvolta che aveva?! Che orrori che mi hai fatto dire!- singhiozzò pulendosi rumorosamente il naso sulla manica del suo vestitino giallo -Non mi perdonerà mai, mi odierà fino alla morte!!-

Il mio occhio tremò per il nervoso. Dannata vecchia e i suoi soprannomi.

Hiruzen al suo fianco la rassicurò con una pacca sulla spalla -Vedrai che capirà appena tornerà qui. Tuo nipote gli spiegherà come stanno le cose e ti chiederà scusa, ne sono certo-

-Ma... ma! Ho detto tutte quelle cose terribili a quel povero ragazzo, Utoran-san! Era un giovane così carino e dolce, ho infangato la memoria della cara, dolce Kushina...- balbettò a fatica tra le lacrime che colavano abbondanti sul viso rigato dalle rughe. Non sembrava così scalfita dal fatto che il nipote l'avesse colpita, anzi sembrava quasi che non se ne fosse accorta. Una vera Iron Lady, altro che Margaret Thatcher.

-Il suo nome è Uzumaki Naruto, madre- la corresse papà, che nel frattempo s'era alzato e se ne andava verso la cucina, probabilmente a farsi un caffè per smaltire la tensione. Tipico. La cucina era il rifugio di Fugaku, il suo piccolo angolo felice, dato che mamma non ci andava quasi mai, troppo impaurita dal frullatore ed elettrodomestici affini.

-Fanne uno anche per me, padre, doppio- dissi alzando la testa verso di lui. Chissà forse un bel caffè bollente avrebbe di certo calmato il mal di testa che la voce della vecchia mi stava causando.

-Itachi-chan! Lo sai che non ti fa bene bere il caffè! Guarda che occhiaie hai, amore! Se bevi tutta quella roba non dormirai per niente stanotte, altrimenti lo sai che domani non ti si potrà vedere in faccia per quanto spettrale sembrerai!- strillò Chiyo puntandomi il dito cicciotto contro. Ah, la menopausa e i suoi sbalzi d'umore, già s'era dimenticata dei suoi crucci? Mi girai a fulminarla.

-Calmatevi tutti quanti, per favore!- intervenne bonaria Mikoto, avvertendo l'aria più elettrica tra di noi -Perché invece non ci prendiamo una bella tazza di thè tutti insieme così ci calmiamo?-

Quanti se n'era bevuta fino ad ora mamma, quindici? E poi cosa credeva, che il thè facesse sparire ogni preoccupazione e pensiero dalla mente? Se così fosse a quest'ora ne sarei drogato, come lei.

Chiyo abbassò la testa bianca affranta -Non sapevo però che il mio piccolo Sasuke-chan andasse dietro ai ragazzi. Questa si che è stata una sorpresa-

-Oh, ma se tu conoscessi meglio Naruto-kun ti innamoreresti subito anche tu di lui- commentò tutta contenta mamma -E' così carino, e dolce, e ben educato, e visto che fustaccio?-

Davvero, madre, non s'era capito che stravedevi per il biondo.

-Si, l'ho notato! Che amore di ragazzo era, sempre pronto a tirare il morale a Sasuke-chan! E hai visto come si rilassava ogni volta che gli stringeva le mani? Che dolci!-

Ah, quindi era ereditaria la natura fangirlista/yaoista manifestatasi in mamma? Potevo ben intendere da dove l'aveva ripresa. Ci mancava solo che si abbracciassero ed urlassero un bel “Kyaa!” e avrebbero davvero superato il limite della mia sopportazione. Appena raggiunsi papà in cucina lo avvertii che probabilmente avrebbe dovuto controllare mamma quando il biondo era a casa. Sembrava essersi presa una bella cotta per il giovane. Sorseggiai con gusto il caffè amaro caldo, ghignando soddisfatto alla sua espressione pensierosa e sconcertata.

Oh si, non solo sarei riuscito a pagarmi almeno due mesi di affitto nella casa che avevo già acquistato vendendo le foto di mio fratello e il biondino su internet, ma avevo fatto anche una buona azione, o un'opera di carità per meglio dire. Non potevo concepire il fatto che mio fratello minore troppo testardo e introverso, all'apparenza invincibile, potesse avere solo un punto debole: il biondino, e che avesse celato per così tanto tempo il suo amore per l'ignaro Naruto, che in più non sospettava nulla e che inconsciamente già gli andava dietro. Voglio dire, insomma, già da quando andavano all'asilo Naruto-kun aveva rapito più volte il mio fratellino per portarselo a casa prima che lo potessi venire a riprendere, e Sasuke non faceva che parlare di lui con gli occhietti pieni di stelline, gli voleva sempre stare vicino, appiccicato, tanto che in seconda elementare aveva spinto per le scale un povero compagno mentre scendevano per andare nel cortile pur di stringere la mano al biondo, oppure aveva litigato con i miei per farsi mettere nella stessa classe del biondo alle medie. Ah, se questo non bastava un paio di volte, ancora piccolo, Sasuke aveva invitato a dormire a casa nostra il giovane Uzumaki e mentre dormiva gli tendeva degli agguati e mentre non guardavamo provava a rubargli un bacio a fior di pelle sulla guancia.

E si, prima che me lo chiediate, avevo anche le foto a testimoniarlo. Non me ne sono fatto sfuggire nessuno scatto, tutti ben nascosti in camera mia, sotto tutto quel materiale pornografico, messo lì a posta per allontanare occhi indiscreti.

Ero davvero arrivato al limite, stufo di vederlo sempre d'umore nero quando Naruto veniva invitato fuori a cena dalle ragazze. Dato che la maggior parte delle volte non riusciva a sopportare di rimanere solo a casa ed aspettare fino alle quattro di mattina il ritorno del mezzo cretino, se ne tornava a casa, solo per rinchiudersi in camera a farsi filmini mentali su di lui e la sventurata di turno. Qualche volta lo avevo perfino sentito borbottare sul fatto che Naruto stava buttando la sua vita così, e che da perfetto cretino avrebbe finito per mettere in cinta una povera sciocca e doverla sposare a forza. Mio fratello era diventato un fantasma, tanto che quando mamma e lui si incontravano per casa le faceva sempre prendere uno spavento per quanto nero e pallido sembrasse, anche per un Uchiha. Potrei dire che era una versione maschile di Samara. Che poi fosse arrivato a vent'anni, vergine e senza un'esperienza di relazione era un pensiero terribile! Rabbrividii nonostante il caffè bollente nello stomaco.

Avevo dovuto agire alla svelta. Appena la mia spia nel suo gruppo di amici, Shikamaru, mi aveva informato della rottura tra Naruto-kun e una certa bruna quasi un anno fa mi ero mosso in segreto per farli stare insieme il più tempo possibile, inventandomi le scuse più improbabili per non far tornare Sasuke a casa e farli rimanere da soli... E non aveva neanche funzionato! Allora esasperato avevo architettato la storia di nonna che non stava bene, anche se godeva della salute migliore possibile per una settantenne. Aspettavo da anni la mia parte di eredità per scappare di casa, ma lei ogni volta che la vedo è sempre più arzilla. Gli dissi che nonna voleva che gli presentasse la ragazza, in modo da farli convogliare a nozze il prima possibile. Seriamente, credevo mio fratello fosse più sveglio di così, speravo che non diventasse sospettoso e sventasse il mio piano, ma a quanto pare mi sbagliavo. Come hai fatto a berti una scempiaggine del genere rimarrà un arcano per me, fratellino. Sposarsi a ventuno anni nel giro di una settimana solo perché la nonna sta 'morendo'? Roba da film di terza categoria, della peggiore commedia amorosa. Quanto sciocco puoi essere?

Sapevo comunque che non avrebbe mai avuto il coraggio di rivolgersi alle amiche di Naruto, men che meno a una delle sue rabbiose fangirl (dio benedica quelle arpie piene di soldi), quindi lo avrebbe chiesto al biondo, che in piena crisi d'identità avrebbe accettato, sarebbe venuto a casa fingendosi il suo fidanzato, innescando il mio piano brillante, su cui avevo passato notti insonni, speso energie, e tanto tanto caffè solo per architettarlo alla perfezione, fino al più insulso ed infimo dettaglio, ma alla fine c'ero riuscito: era nato il progetto finale, la mia opera d'arte migliore... Un progetto denominato "Family Game" in cui ogni familiare aveva avuto una sua parte da recitare ben precisa, con vari livello di difficoltà, per testare il futuro fidanzato di Sasuke e spingerlo verso le sue braccia aperte. Al gradino più basso c'era stata la mamma, che aveva dovuto recitare ben poco la donna già mentalmente aperta e pronta ad accogliere con calore il ragazzo (non avevo potuto assegnarle una parte più burbera, dato che si conteneva appena dal mostrare la sua vera natura di mamma fangirl), il padre freddo che incuteva terrore solo a guardarlo (ma anche lui un tenerone sotto sotto, che custodiva preziosamente il ricordo dei genitori), il fratello impiccione (finalmente avevo potuto togliere quella odia ile maschera e tornare ad essere pacato e calcolatore come mio solito, se avessi continuato a fare lo sciocco in quel modo per un altro paio di ore sarei arrivato a schiaffeggiarmi) e dulcis in fundo la nonna omofoba contro le unioni gay, il mio capolavoro. La sua interpretazione da vecchia (quello gli riusciva bene) conservatrice contro le unioni gay era stata superba. Certo, ammetto di averle dato il copione più di cinque mesi fa ordinandole di studiarlo nei minimi dettagli, gesti ed espressioni e a memoria, ma ne era valsa la pena. Sarutobi Hiruzen? Beh, aveva interpretato il silenzioso marito, la spalla perfetta per il carattere scoppiettante ed imprevedibile di nonna. Per il resto era stato inutile come una sciarpa ad agosto.

Naruto aveva superato brillantemente tutte le prove, superando le mie aspettative più rosee. Non aveva osato neppure fiatare alle accuse crude che avevo fatto dire a Chiyo, e ciò era ammirevole, dato che se qualcuno le avesse dette a me, beh, non avrebbe di che preoccuparsi per il resto della sua... morte.

Avevo visto bene: Naruto era perfetto per Sasuke, aveva mantenuto la calma davanti a lei, mi aveva retto inconsciamente il gioco mentre prendevo mio fratello in giro. Una spinta qui e lì, la scatola con i giochetti erotici poi è stato un tocco da artista, una notte passata insieme e voilà: ecco l'amore nascere tra i due, per quanto cliché possa sembrare, ha funzionato meglio di quanto potessi sperare. Lo avrebbe reso felice... A suo modo ovviamente.

Ed ora eravamo tutti più felici: Sasuke col suo Naruto, mamma e papà per conto loro, nonna e nonno di aver rivisto dopo anni i nipoti e io con la mio attico super lussuoso lontano da questa stramaledetta casa e da una famiglia di esauriti nervosi! Buahahah!

Ahem, perdonatemi, per un attimo ho perso la mia compostezza. Forse (ma proprio in fondo, in fondo in fondo al mio cuore) volevo un po' bene a quello sciocco di mio fratello. Anche se preferivo molto di più torturarlo e prenderlo in giro, gli volevo un mondo di bene, e lo avrei voluto vedere felice, invece che seduto in un angolino a fare cerchi nella polvere e mormorando il nome dell'amato. Vederlo appagato insieme al suo paladino giallo faceva contento anche me. Che dire, tutto bene quel che finisce bene.

L'unica nota dolente della giornata poteva essere Naruto-kun che avrebbe potuto sfasciare la mia moto nuova di zecca, ma credo non sia tanto stupido da farlo... no?

Tornai in cucina con la tazza di caffè ancora fumante. Mamma naturalmente non mi risparmiò l'occhiataccia, distogliendo un attimo l'attenzione dalla nonna.

-Beh, se è come dici, Naruto-chan deve essere proprio un ragazzo da sposare! Sono felice che il mio piccolo Sasuke abbia scelto lui- cinguettò contenta e calma quella, improvvisando una mezza danza della vittoria -Se poi è figlio di un bravo uomo come Minato-san allora ha fatto proprio centro!-

Nonna aveva avuto sia Minato che Kushina come alunni durante le superiori quindi aveva avuto occasione di conoscerli ancor prima che loro potessero incontrare i miei. Nella realtà non si sarebbe mai azzardata a dire male a quelle buone anime che erano state. Anch'io custodivo preziosamente il loro ricordo, soprattutto di Kushina-san, la mirabolante donna che mi aveva insegnato la fine arte di torturare il prossimo, oltre a farmi notare che c'era qualcosa tra suo figlio e mio fratello. Quando andavo a trovarla per riprendere Sasuke dopo l'asilo mi portava di soppiatto in salotto dove stavano schiacciando un pisolino sul divano, abbracciati stretti stretti, e me li indicava ridendo. Quando le chiesi cosa accadeva lei sempre con quel sorriso furbetto sulle labbra piene mi accarezzava la testa e mi faceva segno di parlare più a bassa voce.

-Credo che Sasuke-kun si sia preso una cotta per il mio bignè alla crema-

Io l'avevo fissata dubbioso -... Ed è giusto che sia così?-

-Certo, Itachi! Se si vuole bene ad una persona bisogna dimostrarglielo, oltre che dirglielo! Chissà, magari da grandi si metteranno insieme- ridacchiò divertita, gli occhi blu eccitati facevano su e giù tra me e i due bambini abbracciati, Naruto stava praticamente dormendo addosso a Sasuke usandolo a mò di cuscino, mentre il moretto sorrideva a settimo cielo, stringendo il pugnetto dell'altro al petto.

-E faranno felicissima tua madre, ne sono certa-

In un certo verso vedere Sasuke, sempre attaccato alla mia gamba fin dalla nascita, dimostrare affetto così apertamente verso un altro bambino che non ero io mi aveva quasi ingelosito... avevo solo una decina di anni all'epoca, non riuscivo a capire bene la dinamica delle sue azioni. Ma Kushina me lo spiegò pazientemente per filo e per segno, aiutandosi gesticolando con le mani in aria.

-Vedrai Itachi, anche tu da grande troverai una persona che ti farà sentire speciale, unica al mondo. Scommetto che diventerai proprio un bel ragazzo!- aveva detto con dolcezza picchiettando con due dita la mia fronte -Tu tieni d'occhio tuo fratello, al resto penserò io, dattebane!-

Da allora provò in tutti i modi a farli stare appiccicati, cosa non difficile, ma appena conobbe i miei si prese tutte le libertà di invitarci almeno due giorni alla settimana per cena, o fare dei pigiama party, giusto per farli dormire insieme. Cominciai anch'io a fare quel gesto strano a Sasuke, non so perché ma oltre a dargli fastidio era un modo indiretto per dirgli che gli volevo bene, e che lo avrei protetto, senza dire quelle sciocchezze da romanzo rosa.

“Grazie, sensei, continuerò la tua eredità di marachelle, ti renderò fiera di me. E tranquilla, continuerò a fargli foto per completare l'album che ti avevo promesso”

Nonna poi si girò a fissarmi amorevole sorridendomi sdentata. E ora cosa vorrà?

-Oh, Itachi-chan, almeno ho te- cominciò tutta speranzosa -Che di certo mi darai tanti tanti nipotini da spupazzare, vero?-

Sia papà che mamma tossicchiarono alle sue parole. Io mi limitai a sorridere misteriosamente.

... Bambini? E chi ne voleva? Accudire Sasuke da piccolo ed anche ora mi bastava e avanzava come esperienza da genitore. Conservavo ancora le magliette che mi aveva rovinato per sempre con i suoi rigurgiti, e ne avevo fin sopra i capelli dei suoi pannolini da cambiare.

-Fossi in te non ci conterei molto, nonna- risposi enigmatico prima di estrarre il cellulare trillante dalla mia tasca. Toh, parli del diavolo...

-Scusatemi un attimo- uscii dalla cucina con telefono all'orecchio, dirigendomi verso la mia camera al sicuro da orecchie indiscrete.

-Buongiorno, raggio di sole, appena svegliato?-

Una voce impastata grugnì dall'altra parte della cornetta -Itachi! Hai di nuovo bisticciato con la mia sveglia per caso?!-

-Come ti viene in mente... lo sai che non farei mai un tale affronto al mio biscottino alla frolla- scherzai avvicinando il più possibile il telefono alle labbra e abbassando la voce in modo che non mi potessero sentire. In questa casa anche i muri avevano le orecchie, per non parlare dell'udito portentoso di mamma. Lo sentii sbadigliare.

-Ma che ore sono? Non ci vedo da qui, le serrande sono ancora chiuse...-

-Le tre e mezza del pomeriggio- lo informai candidamente.

-Che?!?!- urlò il ragazzo saltando probabilmente giù dal letto -Giuro che ti ammazzo per davvero stavolta, Itachi!-

Risi cupamente. Poverino, mi faceva quasi pena ogni volta che gli facevo un tiro mancino, e lui puntualmente ci cadeva con tutti e due i piedi.

-Mikoto, mi ucciderà! Ci tiene così tanto alle riunioni di famiglia tua madre!! E se non mi presento puntuale mi ucciderà!-

Dei rumori indistinti disturbarono la linea, o forse era solo lui che tentava di svestirsi mentre parlava al telefono. Non sapeva che esisteva il viva voce?

-Ti ucciderò fosse l'ultima cosa che faccio in vita mia! Fammi solo arrivare lì e... anzi, fa una cosa di utile: chiama quel disgraziato di tuo cugino e digli di passarmi a prendere! I miei mi hanno fregato la moto di nuovo-

E quando mai non lo facevano. Pareva stessero passando il periodo della loro vita chiamata comunemente 'crisi di mezz'età', e chissà perché credevano che rubare la moto al loro unico figlio fosse il modo più efficace per combattere la vecchiaia. Bah.

-Che peccato, volevo portarti a vedere un posto dopo mangiato. Vorrà dire che dovrai venire in moto con me, se non ti dispiace ovviamente- dissi sempre più misterioso, sapevo che gli dava molto fastidio quando facevo così. Ed infatti lo sentii sbottare un “Itachi, bastardo” dall'altra parte.

-Oh, a tal proposito ti volevo informare che tra qualche tempo lascerò casa-

Sentii distintamente i rumori di sottofondo fermarsi.

-E dove te ne vai?- chiese, contenendo appena la curiosità. Feci una piccola paura per riprendere fiato e coraggio, il cuore mi rimbombava nelle orecchie per quanto forte batteva.

-Ho appena cominciato le trattative per prendere un appartamento a Konoha, ne ho abbastanza di stare qui. Quindi se vuoi scappare dai tuoi genitori ladri di motociclette...-

Avevo bisogno di un posto dove rifugiarmi nel caso che i miei, vista la mia relazione 'ahem' proibita con un consanguineo, decidessero di sbattermi fuori di casa. Volevo un posto tutto mio dove rintanarmi con lui e non sentire i commenti velenosi delle persone intorno a noi, pronti sempre a mettere il naso su questioni che non li riguardavano, o a dare libero sfogo alla loro linguaccia. Il nostro era amore, per quanto sdolcinato e scontata la frase potesse suonare; anche se legati da sangue non potevamo fare a meno dell'altro, non dimostrarlo al mondo intero, chiuderci in una camera temendo di essere beccati da un momento all'altro, costringendoci a nasconderci peggio dei ladri. Non era salutare per me, ma soprattutto per lui, a cui tenevo tantissimo, e che si faceva molti più problemi di me. Anche se era ancora restio all'idea, ed io non ero tipo da dimostrazioni di affetto davanti alla gente, volevo un posto solo per noi due, era chiedere troppo?

A quanto pareva però Sasuke c'era riuscito a diventare un po' più romantico. Magari con un po' più di impegno anch'io...

Il ragazzo si fece attendere parecchio, non lo sentivo camminare più, e neanche respirare.

-... Sul serio? Cioè, la nostra relazione è ufficiale ora?- sussurrò incerto alla cornetta -Non siamo solo amanti?-

Tossii una risata amara. Come poteva essere così sciocco?

-Credo di avertelo dimostrato svariate volte. Non sono un tipo da una notte brava e basta-

-Ma non hai mai detto niente direttamente, quindi pensavo...- mormorò tutto d'un fiato. Ma lo bloccai subito, prima che potesse dire qualche altra sciocchezza.

-Non mettere mai più in dubbio i miei sentimenti per te- sussurrai leggermente imbarazzato e ringraziando il cielo che lui non fosse lì al mio fianco, a prendermi in giro -Anche se non mi sono mai espresso apertamente a parole, sai quanto ci tenga a noi, a te-

Era... liberatorio dirlo così ad alta voce, e non solo pensarlo e basta in sua presenza. Dovevo farlo più spesso. Scommetto che anche lui stava arrossendo in questo preciso istante.

-Non ne ho ancora parlato con i miei- puntualizzai, la voce era tornata ferma e risoluta -Ma lo farò oggi a cena. Anche se credo se lo aspettino-

In fondo papà sapeva già che avevo un ragazzo, risalire a chi fosse non era troppo difficile.

-Ti ammazzeranno, e mi faranno un gran favore- scherzò il moro dall'altra parte. Anch'io risi, una cosa che mi riusciva bene solo con poche persone attorno a me. Ma amavo davvero farlo per lui, anzi con lui.

-Ricordati di vestirti bene e legarti la cravatta decentemente. Sai quanto ci tiene mamma-

Il giovane sbuffò offeso -Me l'annoderai tu allora, lo sai che sono negato-

-Tutto quello che vuoi, amore-

Lo sentii ridacchiare, forse un po' imbarazzato, di nuovo. Chissà perché, stamattina ero proprio in vena di romanticismo. Dannazione, me la pagherai Sasuke...

-Ci vediamo stasera, stronzo- esclamò affettuosamente il giovane prima di riattaccarmi in faccia. E con questo ero arrivato a tre volte. Fissai sovrappensiero la schermata del mio cellulare per un attimo, la foto che ci aveva scattato di nascosto l'ultima volta che eravamo usciti insieme, la mia faccia sorpresa rivolta a lui, non all'obiettivo. Il mio ragazzo sorrideva euforico tenendomi a sé con un braccio sulla spalla, un bel segno della pace davanti all'obiettivo. Mi ritrovai a sorridere anch'io, come uno scemo, da solo nella mia stanza. Finalmente saremmo usciti dalla nostra relazione clandestina, e avremo potuto sbattere in faccia a tutti i nostri sentimenti, e non vedevo l'ora di incominciare la mia nuova vita con lui. Dovevo proprio ringraziare Naruto-kun e mio fratello per avermi dato l'ispirazione... ed i soldi materiali per realizzare il mio sogno.

Proprio in quell'istante sentii il rombo riconoscibile della mia moto fuori nel cortile di casa, insieme a delle urla entusiastiche risuonare per tutto il quartiere, seguite a breve da un borbottio sommesso e scocciato. A quanto pareva il mio piano aveva funzionato meglio del previsto. Presi un bel respiro e mi diressi verso la porta principale, per accogliere mio fratello ed il suo immancabile ragazzo.

La giornata era appena cominciata per me... speravo solo che Sasuke, mamma, nonna e papà non mi uccidessero prima dell'ora di pranzo.

 

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Ahah, dovreste vedere le vostre facce! *Rotola dalle risate Vi siete beccati non solo una, ma ben due sorpresone in un capitolo! ^^ Ora vi resta solo scoprire chi è l'amante di Itachi!
Alzi la mano chi vorrebbe vedere la faccia di Sasuke la prossima settimana! Io non ci posso pensare, probabilmente mercoledì starò uno schifo: dopo-esame di inglese e con un anno in più sulle spalle! Waa, me sto a fa vecchia!
Oh, quasi dimenticavo, ecco i risultati della votazione per la prossima FF! E in vantaggio per soli due voti the winner is... Camelia! Well done everyone! Now, when I'm done with FG I'll start the other one, so be pacient! (kyuu non parlà in inglese, lo so che te serve ma così confondi i lettori) ^^' Sorry guys! See ya!

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Capitolo 10
*** 10. I giochi sono finiti ***


Oddio, non ce la faccio proprio... *sniff, non è possibile che sia già finita!!! Waa, non ci riesco a mettere fine a questa storia, ormai è quasi entrata a far parte della mia vita!! Volevo solo ringraziare per l'ennesima volta, ripetendomi come una vecchia (che ora sono), tutti voi dall'altra parte dello schermo che avete letto questa storia, tutti quelli che l'hanno sostenuta in vari modi e che si sono emozionati leggendo, che si sono rotolati dalle risate e si sono mangiate le unghie. Senza di voi non sarei mai riuscita a mandarla avanti, siete davvero mitiche *fa un inchino profondo

Un bacione alle gentilissime ragazze che hanno lasciato i commenti ai capitoli, davvero grazie, i vostri suggerimenti/complimenti mi sono stati davvero utili per migliorarmi di puntata in puntata, vorrei tanto abbracciarvi tutti, ma ahimé siamo lontani... *scoppia a piangere.

Beh, devo lasciarvi ora, che è meglio! Vediamo in quanti avevano azzeccato l'amante di Itachi, anche se praticamente tutte eravate pro Shisui, con tanto di cartelloni e bandierine... Wow! Pareva vi eravate messe d'accordo per la coalizione a favore del caro ragazzo, ahah! Buona lettura come al solito, e buona giornata a tutti!!

P.s: nee-chan, ovunque tu sia: Era tutto un complotto! Ahaha

 

Disclaimer: *sigh Si, si, Naruto e i personaggi della serie non sono di mia proprietà, ma di Masashi Kishimoto *borbotta sottovoce, e neppure i diritti di Star Wars, o James Bond... già. *tira un calcio alla lattina invisibile

 

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No... doveva essere tutta una finzione, non poteva proprio essere! Guardavo tra tutte quelle facce sorridenti e non riuscivo proprio a capire se quello che mi avevano detto neanche due minuti fa era vero o falso, i loro visi mi dicevano di si, la mia mente “no, No, NO!”. A chi dovevo credere?

Al mio fianco Sasuke stava trenta volte peggio di me, ancora arpionato al mio braccio come quando quel demonio del fratello c'era venuto ad accogliere sulla porta di casa con un sorriso da giocatore di poker sul viso. E dire che neanche due ore e mezza fa, quando finalmente c'eravamo messi insieme pareva avesse toccato il cielo con un dito. Aveva finalmente abbandonato la pressione che aveva avuto addosso da un paio di giorni ed aveva cominciato a comportarsi più... da Uchiha. E PUM! Appena siamo arrivati qui era ricaduto nel girone dell'inferno, oltre che del panico. Gli carezzai il braccio imbalsamato cercando di sciogliere un po' di tensione. Da bravo, Sasuke, ricordati di respirare di tanto in tanto, come tutti i bravi ometti umani... altrimenti mi diventi un puffo a forza di trattenere l'aria così!

-Non credo di averci sentito bene, puoi ripetere?- dissi a rilento, ancora incredulo fissando l'intera famiglia uno per uno con occhi increduli. Sulla poltrona Mikoto sorrise divertita.

-E' uno scherzo, vero?-

-Beh, se intendi questo scherzo, no non lo era. L'altro si- rispose amabilmente l'uomo davanti a noi.

-Era tutta una farsa? Una messinscena?-

Fugaku annuì -Dal primo momento in cui sei entrato in casa-

-In fondo noi ci conoscevamo di già, Naruto caro- scherzò Mikoto di rimando.

Effettivamente ora che ci pensavo ieri quando eravamo arrivato mi si erano presentati tutti, anche se in via ufficiale. Cacchio, gli Uchiha avevano praticamente messo tenda a casa mia quando i miei erano ancora vivi, o meglio mamma li aveva fatti suoi prigionieri e papà non aveva detto nulla. Solo che dopo, quando mi hanno lasciato, non mi erano più venuti a trovare e li avevo persi di vista, continuavo a vedermi solo con Sasuke. Me li ero praticamente scordati, ed in più per la tensione della prima visita sapete non c'avevo fatto caso, avevo solo recitato la parte del bravo fidanzato e basta. Mi avevano giocato di nuovo un tiro mancino?

E a giudicare dal ghigno che mi stava lanciando Itachi si, ci aveva marciato sopra il bastardo. Ci mancava solo che mi chiamasse 'dobe' e sarebbe diventato uguale a Sasuke in quanto a perfidia. Anche se ora che ci penso lui pare molto più subdolo, e pericoloso a lungo andare.
Quello, o erano riusciti a farmi il lavaggio del cervello e manco me n'ero accorto, facendomi scordare che li conoscevo, sapete come in quei film in cui gli alieni rapivano gli umani e li esaminavano, facendo degli esperimenti pazzi su di loro? Visti i recenti sviluppi, anche questa teoria poteva essere giusta, per quanto fantasiosa fosse.

Sasuke di minuto in minuto stava passando dal blu per asfissia al verde, assumendo lo stesso colore che avevo visto sul viso della madre quando aveva colpito la nonna. Gli diedi una pacca gioviale sulle spalle, ma effettivamente ero perso anch'io nei miei pensieri. Non riuscivo ancora a capacitarmi.

Progetto 'Family Game'? Avvicinare Sasuke a me, e farmi accorgere di lui, con tutta la famiglia a complottare alle nostre spalle? La recita di tutti i suoi per farci mettere insieme per davvero. Ma mi volevano forse prendere per il culo?! Ok, anch'io tonto come sono mi ero accorto che c'era qualcosa che non andava in loro, ma mai avrei immaginato una cosa del genere! Ma che razza di famiglia era?! No cazzo! Allora c'avevo capito bene! Non era la mia testa che dava già i segni prematuri di demenza senile!

-ERA TUTTO UN COMPLOTTO?!-

Oh, bene a quanto pare Sasuke s'era appena ripreso dal suo coma, di soprassalto. Per il nervoso gli si erano anche rizzati i capelli sulla nuca, ancora di più del solito. Non me la vedo bene, l'aria era decisamente troppo elettrica per i miei gusti, meglio scappare... Ma il suo braccio attorcigliato intorno al mio proprio che non mi dava scampo. Waa, ma che ho fatto di male io?!

-NII-SAN! COME HAI OSATO?! IO TI...-

-Cosa, Sasuke caro? Uccidermi? Vedermi a terra esanime, scavarmi una fossa e gettarmici dentro ancora vivo? Alla fine hai avuto quello che desideravi, no?-

Sasuke chiuse di scatto la bocca prima di poter rispondere, Itachi era davvero uno dei pochi che riusciva a coglierlo di sorpresa e farlo zittire. Io mi limitai a sorridere come un cretino.

-Ti lamento forse del lavoro e degli sforzi che ho impiegato per avvicinarvi? Per far scoccare la scintilla tra di voi?- disse fingendo platearmente che le parole del giovane lo avevano ferito. Non so come ma mi ritrovai con le due dita smaltate sulle spalle. Come c'erano finite lì?
-Non è forse Naruto-kun il ragazzo a cui sei interessato? Per cui hai perso la testa fin dalla tenera eta' di cinque anni?-
La faccia che fece Sasuke era impagabile, bianco come un lenzuolo e con gli occhi di fuori. Leggermente OOC se mi passate il termine.

E cos'era questa storia di lui cotto di me già da allora?! Lo guardai dubbioso da sopra le spalle, ma quello si limitò a scuotere la testa frustrato.
-Che peccato sprecare un'occasione del genere. E' cosi un bravo ragazzo, pieno di energie... di bell'aspetto...- mi sorrise complice -Se otoutou non è interessato a te, posso almeno prendermi la libertà di invitarti fuori a cena?-
In un attimo una terza mano si materializzò sulle mie spalle e mi tirò indietro. Al gesto possessivo e spontaneo di Sasuke fecero eco Chiyo e Mikoto che strillarono giulive un "kyaa!". L'urlo di battaglia delle fangirl. Temuto da ogni coppia gay. Facemmo senza volerlo tutt'e tre un passo indietro, insieme, intimoriti. Hiruzen invece se la ronfava della grossa sul sofà da almeno un quarto d'ora. Beato lui.

-Beh, Sasu-cakes, ha ragione- dissi quando provò a fulminarmi con gli occhi neri come la pece.

-Se non fosse stato per loro probabilmente non avresti mai raccimolato il coraggio di dirmi che mi amav...-

AHIO!!!!! Ma dovevi proprio pestarmi così forte il piede?!

-Con te farò i conti, più tardi- soffiò lasciando schifato il mio fianco. Itachi tossì una risata sarcastica.

-Vi siete appena messi insieme e già pensate a quel tipo di cose? Pensavo Sasuke si volesse mantenere 'integro' fino al matrimonio...-

Il mio ragazzo si fermò a due passi da lui, ghiacciato, come se gli avessero appena tirato una palla di neve in testa.

-... Va bene che ti dei rifare di vent'anni di verginità ma non è proprio il caso di...-

-Chiudi quella cazzo di bocca!!!- ululò furioso attraversando la sala per raggiungerlo e probabilmente ucciderlo. Fugaku si tappò le orecchie e se la batté in ritirata in cucina. Chissà, forse voleva cavarsele dato che aveva sentito fin troppo per i suoi gusti.

-Itachi!- ululò Sasuke afferrando il bavero della sua camicia -Mi stai dicendo che era tutto un tuo piano?! Che nonna non era contro la nostra unione?!-

Il fratello maggiore tossì una risata sarcastica per l'ennesima volta -Ti posso assicurare, era più che felice a vederti finalmente con una persona al tuo fianco, molto più quando ha scoperto che era un uomo-

Ecco che ritorna la vena yaoista! Quindi era genetica? Dite che è contagiosa? Perché sapete, io non me la vorrei beccare.

-Per questo non ci hai dato tregua in questi giorni?! E hai fatto quelle dannate foto quando...-

Chiyo parve risvegliarsi da sopra la poltrona e di scatto andò a dividere i due, più che interessata al loro discorso.

-Foto? Quali foto?!-

-Mamma, ma cosa dici?- sopraggiunse la figlia notando il baccagliare dei due fratelli.

-Itachi ha fatto delle foto di loro due in intimità!-

Gli occhioni di Mikoto si spalancarono in orrore. E subito le mani pallide scattarono nell'unico posto dove avrebbero intimorito qualunque uomo: piombate sui fianchi snelli, chiuse a pugni. Cavolo, quando era stata mamma a farlo sia io che papà ce la davamo a gambe sperando che non ci beccasse mai. E puntualmente era sempre papà ad immolarsi per me e beccarsi la punizione per primo, dandomi modo di scappare. Poi naturalmente Kushina trovava pure me, e me ne dava il doppio...

-Itachi! Come hai osato fare una cosa del genere?- ululò puntando il dito contro il figlio maggiore, che la guardò con sufficienza -E' tuo fratello e il suo ragazzo per l'amor del cie...-

In un lampo dimenticò le parole finali della sua solfa intenta come la madre a spulciare le istantanee appena sventagliate dal figlio. Nessuno poteva vincere quel essere, ne sapeva una in più del diavolo. Ah, no aspettate... era LUI il Diavolo vero e proprio. Itachi si lisciò tra le dita i capelli raccolti nella coda e tornò a noi due.

-Dicevamo? Oh si, era tutta una finta. E gradirei che lo capissi una volta per tutte, lo sai che odio ripetermi-

Da dietro Chiyo Sasuke tese minaccioso le braccia verso la nemesi provando ad afferrarlo, o almeno graffiarlo con le unghie, ma con scarsi successi. Anche le sue maledizioni e parolacce vennero coperte dalle parole concitate delle due donne, intente ad esaminare le foto neanche fossero ad una svendita di roba firmata.

-Guarda questa Mikoto! Oddio che carini!!!- cinguettò Chiyo alzandone una di noi due al letto, mentre dormivamo abbracciati. L'umiliazioneee!!

-Comincerò a fare il prossimo album di famiglia con queste! Sono bellissime! Così le potremo far vedere ai... ah, già- disse la madre abbassando il viso sconsolata. Che pena che mi faceva, era il tipo di donna che sarebbe andata pazza per i nipotini, viziandoli esageratamente coprendoli di attenzioni e regali. Ma ahimè, se il figlio era gay, come avrebbe potuto vedere realizzarsi il suo sogno?

-Potremo anche adottarli, mamma- dissi per tirargli su il morale posandole una mano sulla spalla. Sasuke si girò a fissarmi esterrefatto e minaccioso, come se lui fosse un giovanetto e gli avessi detto che quell'anno natale non ci sarebbe stato. Oddio, Sasuke, non pensare male!! E' troppo presto per avere dei bambini!!

-A tempo debito ovvio- aggiunsi cercando di calmarlo -Tra pareeecchi anni, se Dio vorrà...-

“Se Sasuke vuole, si intende”

Lui per fortuna parve rilassare le spalle rigide, e tese le labbra in su, soddisfatto della mia precisazione. Dannato bastardo tirannico che voleva tutto fosse sotto il suo controllo. La donna non si fece sfuggire neppure quello scambio di sguardi e corse ad abbracciandomi fino a togliermi il fiato

-Lo sapevo che eri un ragazzo perfetto! Il mio Sasuke ha proprio dei buoni gusti!!-

Chiyo nel mentre rimasta sola ne prese un'altra e la guardò confusa -Che ci fa qui in mezzo una foto del mio nipotino nella doccia?-

Uh uh! Dove?

-Quella è mia Chiyo-san, dalla qui- dissi ridendo come un pazzo appena Sasuke riuscì a prendermi e punzecchiarmi sui fianchi. E con quelle dita appuntite proprio che faceva un male atroceee!

-Tu non vedrai niente, mi sono spiegato?-

Senza tener conto delle sue parole mi allungai a baciargli un secondo le labbra. Quando mi staccai il moretto era ancor ad occhi sbarrati, immobile come una statua. Almeno così si stava zitto.

-Che dolci!!!- urlecchiò la madre saltando sul posto tutta contenta.

-Non può essere vero... è tutto un incubo- provò a darsi un pizzicotto sulla guancia, ma non servì a nulla. Insomma, ti ho appena baciato, potresti almeno dire che era un bel sogno, cafone!

-Va bene per l'ultima volta per scongiurare altre domande ripetitive faremo per alzata di mano: in quanti sono favorevoli davvero alla relazione di Naruto e Sasuke?-
Tutti anche Fugaku (con l'ennesima tazza di caffè in mano... davvero, ma ogni Uchiha avevano una dipendenza dalla caffeina?!) dalla cucina lo fecero, la mano di Mikoto fu la prima a svettare in alto, ghignando a più non posso. Solo una non lo fece.
-Pasticcino alla cannella- cantilenò Chiyo toccando la spalla del marito a testa china. Non riuscivo a vedere il suo viso ma la posa era leggermente... Non so, sembrava volesse attaccar briga, le spalle ricurve, i capelli grigi ricadevano sugli occhi a nasconderli. Ecco ora ci mancava solo che quello che fino ad allora non aveva dato problemi ce li dia ora, che siamo quasi alla fine di questa brutta faccenda! La nostra (mai e di Sasuke, ovvio) pareva non finire proprio quel giorno.

Con sorpresa di tutti il vecchio alzò la testa guardando sonnolento la moglie, gli occhi a mezz'asta.
-Saresti così gentile da alzare la mano per me?-
-Per...- sbadiglio -Quale motivo, scusa se lo chiedo, cara? Credo di essermi perso un pezzo della vostra discussione-
-Te fallo e basta così te ne torni a dormire- cinguettò gentile, seguita dalle nostre risate. Quando finalmente tutte e sette le mani (si, anch'io e Sasuke le avevamo alzate) furono in aria Itachi ridacchio cupo.
-La totalità dei voti, soddisfatto otoutou? Per conferma vuoi che ti facciamo vedere il vestito da sposa e la torta? Sospetto che Mikoto l'abbia già almeno prenotata-

Ecco che torna alla carica lo sguardo da omicida Uchihaaa!! Si salvi chi può! Anche se a giudicare dal sorrisetto furbo che aveva la madre temo che li avesse già pronti in qualche meandro profondo e nascosto della casa...

-Quindi Chiyo-san non è malata?- provai a chiedere per sventare l'ennesimo tentativo dei due fratelli di uccidersi. La donna sorrise a più non posso ed alzò arzilla il braccio per far mostra dei suoi muscoli.
-Ma no, caro! Sto una meraviglia, potrei sollevare una montagna con un dito! Ahah- esclamò tutta pimpante. Cominciava a piacermi.

-C'è altro che mi dovete rivelare, tanto per mettere altra carne al fuoco finché è caldo?- ringhiò Sasuke riafferrando il mio braccio e tirandomi via da Itachi che ci si era riavvicinato. Che possessivo era!

-Oh si, il tuo vero nome non è Sasuke- borbottò quello facendo per andarsene.

-Che?!-

Itachi si girò e lo fissò serio come non mai, un'espressione scura sul viso.

-In verità ti chiami Luke- disse con voce profonda -Ed io sono tuo padre-

Tutti tranne il moretto scoppiammo a ridere a crepapelle. In pieno Star Wars style, baby!

-Bella fra!- dissi io facendo scontrare il pugno con quello del fratello, che piegò in su le labbra, in quello che doveva essere il suo sorriso. Itachi mi sorprendeva di attimo in attimo che passava, speravo che in futuro sarebbe stato interessato a combinarne qualcuna al fratello con me complice. Oh, le risate che ci faremo!

Mi girai per abbagliare il mio ragazzo con un ghigno sinistro, il gemello sulle labbra di Itachi, ma lo vidi occupato a parlare con la nonna. Le sue spalle erano davvero rigide.

-Nonna, sono desolato di avervi colpito, non volevo farvi del male, davvero non so cosa mi sia preso...- disse a denti stretti, cercando di sembrare il più formale e freddo possibile, ma solo per il disagio che provava. Chiyo alzò bonaria un dito.

-Non c'è bisogno di scusarsi, ti capisco benissimo caro. Hai voluto sfogare la passione che provi per il tuo caro ragazzo nel difenderlo, e che dimostrazione devo ammettere, davvero forte!-

Detto questo lo catturò in un abbraccio goffo.

-L'ho sentito appena lo schiaffo con tutto il botuline che mi sono fatta sparare sotto pelle!- scherzò ridendo sdentata al nipote, che smise all'istante di dibattersi e seppure a fatica ricambiò la stretta.

-Mi dispiace... nonna- lo sentii mormorare al suo orecchio, così a bassa voce che probabilmente solo lei lo aveva sentito forte e chiaro. La donna ridacchiò e gli scompigliò i capelli affettuosamente.

Certe volte le parole non servivano neppure, le scuse a voce vuote, solo a gesti ci si capisce davvero. La signora non ce l'aveva affatto con lui come aveva temuto.

“Vedi che non era così difficile, Sasuke?” pensai intenerito dalla scena. Da sopra la spalla di Sasuke Chiyo incrociò il mio sguardo e fece un'espressione desolata. Il ragazzo la lasciò andare quando la sentì scivolare via, verso di me.

-Sono io che mi devo scusare con te, Utaru. Non avrei mai voluto dirti quelle cose, ma purtroppo era la mia parte e ...-

-Madre, si chiama Naruto- arrivò l'ennesimo suggerimento dalla cucina. Oh, quindi Fugaku era ancora tra noi?

-Chiyo-san, non ce n'è bisogno davvero- provai adire, dato che non ce l'avevo mai avuta con lei. Lei alzò il famigerato dito silenziatore.

-Non avrei mai e poi mai osato infangare il ricordo dei tuoi genitori, se non fosse stato per seguire il piano ideato da Itachi-chan- disse tutta seria -Ho avuto la fortuna di vederli crescere, e conoscerli bene. Erano delle persone molto care e beneducate, proprio come te-

Sorrisi a disagio quando raggiunse a toccarmi la spalla, con la stessa mano con cui mi aveva scacciato qualche ora fa. Stavolta mi carezzò affettuosa la maglia, negli occhi una luce... umida, la stessa che avevo nei miei. Doveva aver voluto bene ai miei.

-Grazie, Chiyo baa-chan- osai dire stavolta sapendo che non mi avrebbe rimproverato. La donna annuì contenta e mi fece accomodare sul divano, vicino a lei e Sasuke.

-Bene caro, che ne dici di rincominciare daccapo? Piacere, io sono Uchiha Chiyo, la nonna preferita di Sasuke-

Il ragazzo non poté reprimere le risate. Contento anch'io stesi una mano per stringere in segno di saluto la sua, e l'altra la intrecciai a quella già pronta del moro, radiante di felicità.

-Ciao, nonna, io sono il ragazzo del tuo nipotino. Mi chiamo Naruto, dattebayo!-

---

Avete mai provato quella sensazione spiacevole, quando tipo siete rinchiusi in una stanza enorme con stipati dentro centinaia di persone che non conosci, e che ti guardano fisso come se avessi in testa un cartello gigante con su scritto "sono qui!". Anch'io prima di oggi non l'avevo mai provata, per l'amor del cielo, il mio nome non era a caso Uzumaki Party Naruto, io vivo per stare al centro dell'attenzione e non vergognarmene, ma quando mi ero visto arrivare un'ondata, uno tsunami di Uchiha riversarsi nella casa di Sasuke, beh, allora lì le cose erano cambiate radicalmente. E a complicare la mia problematica, Sasuke era sparito per salutare qualche parente, Mikoto in cucina (perché poi, dato che non sapeva cucinare), Itachi svanito nel nulla (o mimetizzato sul muro come un ninja), così come il resto della famiglia che conoscevo. Insomma solo e desolato, attorniato da Uchiha ovunque: a destra, sinistra di fronte di spalle, sopra (beh, al piano superiore ci doveva pur essere qualcuno) e di sotto (perché temo che tutta quella gente abbia spintonato così tanto da far cadere inevitabilmente qualcuno a terra ed ora inconsciamente ci stavamo camminando sopra). Ma badate bene, non sono paranoico, stavo una favola, ero nel mio habitat naturale... Peccato fossi circondato da un branco di squali. Scherzi a parte il tizio 'amico' di Itachi che ha portato il cibo del catering assomigliava davvero a un pesce cane, con quegli occhi piccoli e i denti affilati... E poi mi dovete far capire perché una persona se non cosplayer si dovrebbe tingere i capelli di blu! Cos'era stava tornando in voga il blu puffo? Spero solo che lo abbiano già fatto mangiare perché giuro quando mi aveva sorriso dall'altra parte della stanza aveva un espressione famelica... Dov'era quel bastardo quando avevo davvero bisogno di lui?!

Oddio, ma tutti gli Uchiha dovevano per forza essere tutti così tremendamente uguali?! Lì erano tutti con occhi e capelli neri, l'unica cosa cambiare erano le pettinature. E a quanto pareva ispiravo fiducia a questi signori, perché in molti si avvicinarono a conoscermi (ma ancora, forse era solo il cartello invisibile in testa). E ad ognuno che mi chiedeva chi fossi, dopo aver sentito il mio nome facevano tutti, giuro, tutti l'identica impressione di stupore, e quello che si poteva di più avvicinare ad un sorriso.

-Oh, Naruto-san. Finalmente- e poi se ne andavano. Secondo me c'era lo zampino di quel demonio di Itachi in tutta questa faccenda.

Una marea di nomi che non riuscivo a memorizzare proprio per nulla. Era già tanto se riuscivo a distinguere le ragazze dai ragazzi, giuro le giovani Uchiha hanno tutte un fisico longilineo e una prima scarsa di reggiseno! Ricordo do aver fatto uno sbianco assurdo, perché mentre cercavo Sasuke ne avevo presa una da parte e le avevo detto:
-Bella, sai dove posso trovare Uchiha Sasuke?-
E quella s'era girata a guardarmi con un'espressione stupita attraverso gli occhialoni da sci arancioni che aveva addosso.
-Scusa, ma non ho ancora visto mio cugino- l'ho sentita dire con un vocione da adolescente in pieno tramestio di ormoni, cacchio era un ragazzo! -... E giusto a scopo informativo sono un maschio, sai-

Naturalmente mi ero sperticato in scuse, genuflessioni, facendolo ridere a crepapelle (si, questo Uchiha aveva anche la funzione 'ridere' installata, pazzesco vero?) ed alla fine il tizio s'era pure presentato: Obito, un tipo a posto, dopo lo sbianco a dir poco vergognoso non se l'era presa, anzi siamo andati pure a prendere da bere ai tavoli da aperitivo del buffet e lì avevamo provato a trovare il mio amico, ma con scarsi risultati. Dopo un po' mi aveva dovuto lasciare per andare a parlare con i suoi e poi ero rimasto solo come un cane... In un mare di Uchiha tutti uguali. E uno squalo affamato dall'altra parte della sala, che mi salutava con la mano ogni volta che lo fissavo, spaventato. Per fortuna non lontano da me vidi un ciuffo di capelli neri tirati all'insù sulla nuca, e veloce come un fulmine mi precipitai nella sua direzione, felice come non mai.

-Sasuke!- esclamai aggrappandomi al tizio davanti a me, che si girò... ok, manco questo era lui. Però stavolta c'ero andato davvero vicino, era la sua copia perfetta se non fosse stato per un paio di borse sotto gli occhi da far paura. E va bene che era parecchio stressato, ma che gli fossero spuntate da un attimo ad un altro era impossibile. L'uomo mi guardò incuriosito piegando appena il viso di lato.

-Naruto-san, corretto?- chiese con voce cortese. Annuii per l'ennesima volta, al che sorrise amabilmente.

-E' più che comprensibile che mi abbiate scambiato per mio cugino, siamo molto simili- mi porte gentilmente la mano -Il mio nome è Izuna, molto piacere-

Era davvero incredibile vedere qualcuno di così simile a Sasuke comportarsi all'esatto opposto. Comunque gli strinsi la mano, proprio mentre un ennesimo Uchiha faceva la sua apparsa.

-Izuna! Ma che fai, ti ho cercato dappertutto! Te ne scappi sempre senza dirmi nulla!-

-Scusami, onii-sama, stavo cercando Itachi-kun, ma poi questo ragazzo mi ha fermato e...-

Ma il tizio dai lunghi capelli neri già non lo ascoltava più, gli occhi rossi (EH!?) erano fissi su di me. Oddio, che impressione!

-E chi sarebbe questo bel volpacchiotto?-

Strinsi i pugni ai miei fianchi. Così non mi ci chiamavano dall'asilo, sapete per via delle cicatrici che avevo sul viso, e l'ultimo scemo che ha osato farlo s'è beccato un rasengan dritto in faccia ('rasengan' era il modo in cui chiamavamo i gavettoni a quell'epoca). 'Sto tizio proprio che non mi piaceva.

-Uzumaki Naruto-

-Oh, il celeberrimo. E' bello fare la tua conoscenza, Itachi non faceva altro che parlare di te da qui a un po' di tempo- fischiò ammirato -Il nome è Madara, Uchiha Madara-

E dopo la penosa imitazione di presentazione alla James Bond potevo anche andarmene e piantare in asso quel deficiente. Il tizio non solo era uno che se la ricredeva parecchio, che se la tirava dalla mattina alla sera, e snob, ma anche ovvio, don giovanni, e interessante come le riviste da cucito di nonna Tsunade! Beh, c'era bisogno di aggiungere altro?

Ed ora perché mi fissava con aria famelica? Quasi preferivo le occhiate del tizio dai capelli blu. Questo è decisamente inquietante!

-Nee, Naruto- bisbigliò al mio orecchio, fattosi troppo vicino per i miei gusti -Se ti stufi di giocare con un bambino come Sasuke-chan fammi uno squillo, ok? Sono sempre disponibile, anche di notte a tirarti su di morale...-

Dio, ma ci aveva mai acchiappato qualcuno con queste frasi fatte e vecchie come il cucco? Ma soprattutto... Era un bigliettino quello che mi stava infilando nei pantaloni!?

-Ho sempre avuto un debole per le bestie al lett...-

-Onii-sama!- lo ammonì Izuna tirandolo per il braccio e notando solo ora gli sguardi equivoci che mi lanciava -Andiamo, Itachi doveva dirmi qualcosa di importante!-

Madara alzò scocciato il viso, la sua mano ancora ancorata sulla mia spalla. Avevo una voglia matta di mordergliela... o tagliargliela. Sai quante persone avrebbero bisogno molto più di lui di una mano nuova...

-E non ci puoi andare da solo? C'hai trent'anni e passa, Izuna, ce la fai anche da solo...-

-Va bene, Madara, ci penso io a lui- sopraggiunse una voce da dietro. All'improvviso quando cominciai ad andare nel panico, mi sentii tirare indietro. Ed ecco l'ennesimo Uchiha, occhi a mandorla neri, labbra fini, capelli neri e a culo di anatra... Oh eccolo, finalmente!

E dire che stava uccidendo con lo sguardo l'uomo sarebbe stato riduttivo. In un attimo avvertendo l'atmosfera pensante, la temperatura scendere sotto zero tra di noi quando le due paia di occhi combattivi si incrociarono e combatterono la loro lotta all'ultimo sangue. Sguardo della morte contro sguardo della morte Uchiha (alias Sharingan). La copia gentile e accorata di Sasuke tirò il fratello lontano dal probabile assassino. Quello naturalmente scalciò e provò a sottrarsi da lui e tornare da noi, ma sorprendentemente il giovane gli menò un pugno in testa e lo trascinò di peso dall'altra parte della stanza.

-Tch, maledetto Madara. Alla scorsa riunione ha fatto la stessa cosa con Dei....-

-Mi sei mancato!- scherzai subito avvolgendolo tra le mie braccia. Dopo essersi rilassato anche lui ridacchiò.

-Ti stavi già perdendo, scemo?-

-Ora che ho te al fianco non più!- aggiunsi fingendo una voce profonda, ma mi ripresi subito, tornando al mio tono usuale: chiassoso -Certo che però siete tutti uguali!! Quell'Izuna poi era la tua copia esatta!-

Sasuke sbuffò divertito -Siamo simili, ma non identici-

Lanciai un'occhiata alla gente intorno a noi. Effettivamente mi sarei immaginato una folla di Uchiha tutti composti, freddi ed eleganti, ma evidentemente mi ero sbagliato. Prendete per esempio Izuna, gentile e pacato, si ritrovava un diavolo di fratello don giovanni e fa far rabbrividire, Obito era un tipo alla mano, e poi c'era quell'altro tizio di cui non sapevo il nome, che scimmiottava al centro della sala improvvisando una danza della gioia.

-TOBI! Stupido, scendi da quella stramaledetta sedia! Siamo ad una cena, non in uno squallido night club, UN!- tuonò un biondo da sotto. Solo all'arrivo di un ragazzo dai fiammanti capelli rossi Tobi scese alla svelta e sconfitto dal suo palcoscenico improvvisato. Decisamente non erano tutti uguali. Uchiha per tutti i gusti davvero.

-Tu di certo sei il migliore però, in testardaggine, umor nero, a picchiarmi...- dissi abbracciandolo forte -Oltre che il più bello, caro ed intelligente!-

Lui si tese per un attimo, ma poi si sciolse pian piano, passando le braccia sulle mie.

-Allora, fatto amicizia con il clan Uchiha?- chiese divertito. Annuii tutto contento, mi ero aspettato di peggio dai suoi parenti, credevo fossero tutti freddi e composti, ma alla fine mi ero sbagliato (per fortuna).

-Praticamente mi si sono presentati loro di spontanea volontà, manco glielo avessi chiesto io! Ora posso entrare a far parte della famiglia?- chiesi a bassa voce, solo per le sue orecchie, mentre gli baciavo la guancia.

-Certo. Dopo il 'gioco di famiglia' si passa diretti alla 'famiglia' vera e propria, no?- lo sentii dire un attimo prima di sovrapporre le sue labbra alle mie. Quelle labbra, così sottili eppure morbide... mi avrebbero fatto morire prima o poi. Lo avrei potuto continuare a baciare per una vita, tanto mi piaceva quella piccola intimità condivisa. Ma a quanto pare un tizio alle mie spalle non la pensava allo stesso modo. Mi picchiettava sulla spalla con insistenza, ma lo ignorai bellamente, finchè non mi pizzicò il fianco, facendomi vedere le stelle dal dolore.

-Cazzo Deidara! Frena quella lingua prima che Itachi ti veda!-

Ancora incollato alle labbra del mio adorato mi girai a guardare quel ragazzo, coi i capelli corti sparati in ogni direzione, occhi nerissimi e profondi contornati da una matita scura, vestito di tutto punto. Pareva dovesse andare ad un matrimonio.

-... O userà le tue biglie come portachiavi!- finì la sua sparata. Sembrava più preoccupato per me che arrabbiato.

-Che vuoi?- dissi scocciato lasciando Sasuke. Quello mi guardò dubbioso in viso e poi mi tirò le guance. Ahio!! Piano, che sono sensibiliii!!!

-Ma che hai fatto alla faccia? Ti sei graffiato da qualche parte? E come mai hai i capelli così corti, Deidara? Avuto un altro litigio con Konan?-

-E finiscila con 'sto 'Deidara'! Io sono Naruto!!- esclamai scacciandoli la mano. Pareva non mi credesse.

-Naruto? E chi saresti? Questo è il raduno della famiglia Uchiha, e tu evidentemente non sei uno di noi-

Grande! Mister Ovvio stava proprio diventando pesante! Non vedeva quanto avevamo bisogno di un attimino di intimità io e il mio nuovo ragazzo? C'avevo una gran voglia di rispondergli per le rime, ma per fortuna Sasuke venne in mio soccorso prima che mi potessi mettere in ridicolo davanti a tutta la famiglia.

-E' il mio ragazzo Shisui, Deidara è proprio dietro di te, che sta parlando con Sasori e nonna-

Il moro si girò a guardare il suo amico, poi me, poi di nuovo lui. Non aveva una faccia molto convinta. Ma quanto era tonto?!

-Shisui- lo chiamò Itachi accorrendo al suo fianco. Subito gli occhi del ragazzo di riaccesero e lo salutò con calore, sventolando la mano davanti al viso.

-Ehi Itachi. Ti ho cercato dappertutto, certo che zia fa sempre le cose in grandi, ci mancava di invitare anche gli antenati e saremmo stati davvero al completo!-

-Come al solito, non si smentisce mai- gli fece eco il moro sorridendo a sua madre e poi al ragazzo. Un sorriso... strano a dir poco, pieno di sottintesi. Mi venne la pelle d'oca solo a vederlo.

-Ce l'hai fatta a sistemare la cravatta, bravo-

Io e Sasuke rimanemmo shockati notando il sorriso ugualmente sinistro sul viso del ragazzo. Tremammo insieme come se qualcuno avesse appena graffiato con le unghie su una lavagna.

-Andiamo, direi che è ora- disse portandoselo via, e lasciandoci finalmente da soli.

Non so quante persone di preciso si presentarono a me, e sinceramente non mi ricordo molti nomi, solo Deidara e Sasori, dato che uno era la copia spiccicata ci me coi capelli lunghi (ora capivo perché Shisui mi aveva scambiato per lui) e Sasori, dato che Chiyo chi aveva presentati in modo da fargli fare una marionetta a mia immagine e somiglianza da unire a quelle della famiglia.

Ok... cominciavo a pensare che nessun Uchiha si potesse salvare, almeno psicologicamente.

Ma la ciliegina sulla torta la diede naturalmente Itachi, ovvio, che appena ci sedemmo a tavola si alzò dal suo posto ed alzò il suo bicchiere verso di noi.

-Parenti e cari, oggi è una giornata speciale. Il mio caro fratellino ha finalmente trovato la sua dolce metà, e vorrei che tutti voi vi uniste nel mio brindisi per la nuova coppia-

La famiglia alzò i calici mimandolo tutti sorridenti.

-A Naruto e Sasuke!-

Io feci altrettanto ridendo del mio imbarazzo. Lui invece non sorrise, né arrossì, mi guardò solo adorante, le mani unite sotto il tavolo, dove nessuno le avrebbe mai viste, mentre scontravo il bicchiere col suo, avvicinando la fronte alla mia. La perfezione per me.

Nulla poteva andare storto oggi. Beh, solo se adesso arrivasse la polizia per arrestarmi dopo la corsa spericolata in moto di un paio di ore fa...

Itachi alla fine del brindisi non abbassò il suo bicchiere, beccandosi un paio di occhiate dubbiose.

-Molto bene, prima di darci alle leccornie preparate da zia vorrei dire un'ultima cosa. E' importante quindi ci terrei ad avere la vostra piena attenzione-

Tutti si drizzarono attenti sulle sedie

-Già che siamo tutti riuniti qui a festeggiare, vorrei fare un altro brindisi, ad una persona davvero speciale seduta tra di noi-

Gli invitati si scambiarono occhiate confuse. Appena ebbero finito riguardarono dubbiosi Itachi, al cui fianco si era rimaterializzato quel bizzarro ragazzo dai capelli ricci ed indomabili.

-A Shisui, il quale mi ha rubato il cuore- disse alzando il bicchiere al ragazzo che lo fece tintinnare col suo. Una donna dai capelli nerissimi seduta dall'altra parte del tavolo lo guardò con tanto d'occhio la forchetta sospesa in aria.

-Ma cosa... I-itachi, cosa significa tutto ciò?-

Il suo ghigno/sorriso si allungò a dismisura, e per una volta riuscii finalmente a vedere i denti celti sotto. Un brivido mi scosse le spalle in previsione di quello che avrebbe detto tra qualche secondo.

-Zia, io e Shisui abbiamo una relazione, e tra un paio di settimane andremo a vivere insieme-

Il silenzio incredulo che seguì quelle semplici parole mi fece riflettere, sapete, anch'io ogni tanto lo facevo. Bastava guardare tutti quelle persone fissare sconcertati la coppia. Ora, non potevano di certo essere omofobi, dato che due minuti fa avevano accolto la mia relazione fresca di giornata con Sasuke come fosse niente, quindi c'era qualcosa che non andava. I più anziani a tavola stavano ciondolando la testa sul piatto, col rischio di finirci dentro. Sasuke poi stava tutto teso al mio fianco, non lo sentivo neppure respirare, stava tornando blu di nuovo, gli occhi neri e profondi fuori dalle orbite fissi sul fratello. Ma come mai? A parte la tontaggine cronica, il moro era un tipo tranquillo all'apparenza.

Qui gatta ci covava! E' il momento di mettere in uso il mio cervello! Pensa, Naruto, pensa... Guardai perplesso Itachi, e poi il ragazzo al suo fianco. Occhi neri, pelle pallida, capelli scuri anche se quelli di Itachi erano più lunghi e chiari... Era sicuramente un Uchiha.
Ah, ok.

E Shisui aveva chiamato Mikoto 'zia', e l'altro 'zia' la tizia a bocca aperta dall'altra parte del tavolo, con marito livido a fianco, manco gli avessero appena tirato una torta in faccia.
No aspeee, Itachi se la fa con un parente?!

CON SUO CUGINO?!

Il pubblico esplose in un -COSA!??!- incredulo e shockato. Molti si strozzarono col cibo o con la loro bevanda. Io incredulo li fissai scambiarsi un sorriso complice. La notizia aveva fatto più vittime di un virus stagionale, o peggio se fosse davvero stata Mikoto a prepararlo. Vidi decine e decine teste crollare nel piatto, qualcuno rideva (Obito e la ragazza?) altri strillavano in preda al panico nero, un po' come nel celebre quadro 'L'urlo di Munch'. Madara e Tobi invece alzarono i calici e li fecero scontrare, ed esultando ad alta voce, evidentemente già ubriachi.

Io almeno era ancora vivo, anche se avrei dovuto immaginarmelo dato che si erano stretti le mani proprio come stavamo facendo io e ...

-Sasuke?- chiesi temendo nella sua reazione esagerata che però non arrivò. Lo vidi abbandonarsi sulla mia spalla e svenire bellamente di punto in bianco. Mi ritrovai a sorridere ancora una volta, passandogli un braccio intorno alle spalle per non farlo cadere.

Era proprio arrivato alla frutta, i suoi nervi avevano finalmente e purtroppo ceduto. Domani lo dovrò portare di urgenza da Shizune, per vedere se il suo cervello aveva riportato dei danni veramente permanenti o meno. Male che andava saremmo stati una coppia di pazzi, ma in compagnia è tutto più piacevole, no?

-Povero il mio amore- dissi baciando i capelli nerissimi ed appoggiando il mio mento sulla testa spettinata.

E così il principe e il suo prode cavaliere passarono il resto della loro vita esauriti e felici.

… O forse no?

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Random rant: non sapete quando ho dovuto cercare per trovare una bella fanart sulla coppia ItachixShisui, ho provato su tutti i miei siti di fiducia, ma niente! Che strano, eppure è un pairing molto appoggiato! BAH!

Sentito Sasu-cakes? 'Dopo il Gioco di famiglia si passa alla famiglia vera e propria', sapete cosa vuol dire... veeero? *ghigna

Oh si bella gente! Come se non bastasse la valanga di roba che devo ancora studiare... ho scritto il sequel! Ahah! Sono masochista, lo so, ma che ci posso fare, questa storia mi piaceva troppo! Sorry people, ma Camelia dovrà aspettare, chissà, quando la posterò forse avrò già finito gli esami, e vi scriverò dalla spiaggia! Ahh non vedo l'ora! Comunque purtroppo dovrete pazientare una settimana in più temo, il carico di lavoro è bello pesante, ed ho bisogno di tempo per scrivere. Ma tranquilli, non vi lascio in cattiva compagnia! Ho pronta una one-shot, che pubblicherò come al solito il santo mercoledì. Era quasi ora che postassi qualcosa di rosso, non trovate? *ghigna

Fino ad allora... hasta la vista! Zaijian! Mata neee!

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