Total Eclipse Of The Heart

di Cuoricinalove92
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Ombre in agguato ***
Capitolo 2: *** Battaglia nel parco ***
Capitolo 3: *** La notte di Tokyo ***
Capitolo 4: *** Pericolo?! ***
Capitolo 5: *** Io ti salverò! ***
Capitolo 6: *** Svegliati! ***
Capitolo 7: *** Mattinata al Caffè ***
Capitolo 8: *** Colpo di fulmine ***
Capitolo 9: *** Salvataggio ***
Capitolo 10: *** Starò mai facendo la cosa giusta? ***
Capitolo 11: *** Sofferenze ***
Capitolo 12: *** Intrecci d'amore ***
Capitolo 13: *** Lui non mi ama ***
Capitolo 14: *** Ti amerò sempre ***
Capitolo 15: *** Momenti d'amore ***
Capitolo 16: *** Chi scegliere? ***
Capitolo 17: *** Scoperte ***
Capitolo 18: *** Fidarsi o no? ***
Capitolo 19: *** Il Virus C ***
Capitolo 20: *** Nuovi arrivi ***
Capitolo 21: *** Karen ***



Capitolo 1
*** Ombre in agguato ***


Ciao a tuttiiii, allora eccomi qua con una nuova fan fiction su tokyo mew mew, però vi devo dire una cosa riguardo alla fanfiction: "I Segreti Della Magia", anche se sono a un soffio dalla fine il mio computer non funziona, e direi che è "in fin di vita", perciò vedrò come continuarla
ma adesso torniamo a questa storia.

Total Eclipse Of The Heart
 

Capitolo 1- Ombre in Agguato
Strawberry camminava piano e intanto canticchiava. Stava andando ad un appuntamento con il suo adorato Mark. E pensare che era uscita pazza per cercare dei vestiti per l'occasione!
Alla fine aveva optato per una maglia a maniche lunghe e con il dolcevita nera e una scritta brillantinata grigia che diceva: "I'm a cat girl", dei pantaloni bianchi e delle scarpe da ginnastica grigie.
Arrossì al solo pensiero delle prossime ore, che avrebbe passato con Mark, ma una voce familiare, troppo familiare la fece distrarre.
-Ciao micetta!- Esclamò atterrando davanti a lei da un edificio lì vicino
-Kish, vattene! Si può sapere cosa vuoi da me?!- Lo guardò in cagnesco
-Bhè, mi sembra abbastanza ovvio: voglio che tu venga via con me.- Disse lui indurendo lo sguardo.
-Scordatelo! E ora mi dispiace, ma ho un appuntamento molto importante, quindi ADDIO!- Fece per andarsene, ma lui le comparì davanti bloccandole ogni via di fuga.
-Quanta fretta piccola! Perchè non resti a giocare un pò con me?- Sorrise maliziosamente.
-SPOSTATI KISH, FAMMI PASSARE!- Urlò.
-No, non lascerò che tu vada da lui.- Le rispose.
-Ma chi ti credi di essere per dirmi quello che devo o non devo fare?! Che diritti credi di avere su di me?! Perchè non mi lasci in pace?!- Gli urlò in faccia.
-Strawberry, non capisci che lui non ti merita e che non potrà mai amarti come ti amo io.- Le prese il volto fra le mani.
Lei si scostò violentemente e disse:
-Falso, se mi amassi veramente mi lasceresti andare. Il tuo non è amore è solo ossessione. Desiderio. Tutto, ma non amore.-
Kish l'afferrò per i polsi, e, per evitare che lei urlasse, le tappò la bocca con un bacio tanto violento quanto passionale.
-SMETTILA!- Si staccò, tirandogli uno schiaffo talmente forte da lasciare all'alieno il segno rosso.
-Perchè?...-mormorò lanciandole uno sguardo disperato che la colpì molto.
Dopo qualche secondo Kish sparì lasciandola sola in quella strada deserta.
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Nella dimensione aliena
Pai stava lavorando al suo computer. Era in procinto di creare un chimero davvero potente che avrebbe spazzato via in un sol colpo le Mew Mew, quando accanto a lui si materializzò un Tart a metà tra il seccato e il preoccupato.
-Pai, potresti venire con me alla torre di Tokyo?-
-E perchè mai? Cos'è successo di tanto importante da distrarmi dalla creazione del chimero che ci permetterà di battere le Mew Mew?-
-Kish è depresso.-
-E per quale motivo? C'entra ancora quell'umana?-
-Bho, non sono riuscito a farmi dire nulla. Perciò ho bisogno di te!-
Il maggiore sospirò dopodichè sparì insieme al fratello...
In quello stesso istante un'ombra si materializzò lì, e modificò geneticamente il chimero di Pai...

 

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Capitolo 2
*** Battaglia nel parco ***


Ciao a tuttiiiii!!! Ecco a voi il secondo capitolo!!  

Total Eclipse Of The Heart
 

Capitolo 2- Battaglia nel parco

I due alieni si materializzarono sul tetto di un palazzo proprio vicino alla torre di Tokyo. Kish si trovava lì.
Era seduto con le gambe contro il petto, le braccia incrociate, appoggiate sulle ginocchia, la testa sulle braccia e con la schiena contro un muro.
Aveva l'espressione di qualcuno che aveva perso qualcosa di molto importante. Già, aveva perso Strawberry, l'unica persona che avesse mai amato.
-Allora Kish.- Fece Pai sbrigativo. -Qual'è il problema? Non dirmi che c'entra ancora quell'umana?- Chiese in un soffio indurendo lo sguardo.
No, non poteva assolutamente dirlo a Pai e Tart:
1- Era sicurissimo che almeno uno dei due sarebbe andato a spifferare tutto a Profondo blu, e allora per lui sarebbe stata la fine.
2- Che figura avrebbe fatto? Lui, uno dei migliori guerrieri del suo pianeta che si va ad innamorare proprio di una Mew Mew...
-No Pai, non c'entra, è che pensavo alla nostra gente, e a come soffre.- Mentì, sperando di essere abbastanza convincente.
Il viola sorrise e gli mise una mano sulla spalla: -Non ti preoccupare Kish, li salveremo, distruggeremo le Mew Mew, insieme a tutti gli umani e ci riprenderemo la Terra.-
-Si Pai, non vedo l'ora.- Disse l'alieno dagli occhi dorati sorridendo, anche se non era molto contento.
Tutti e tre si teletrasportarono nella dimensione aliena, per ultimare la creazione del chimero di Pai.
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Strawberry intanto si stava divertendo un mondo con il suo Mark, erano stati alla mostra degli animali marini e adesso stavano andando a prendere un gelato.
-Sai Strawberry, oggi sei più bella del solito.- Le disse Mark sorridendo e cingendole le spalle. Lei arrossì fino alla punta dei capelli, tanto che le spuntarono le orecchie e la coda da gatto, ma le nascose prontamente .
-Ehm, scusa Mark, ma devo andare in bagno.- Così dicendo si avviò camminando all'indietro per non far vedere la coda al ragazzo.
Dopo essere andata addosso a quattro o cinque passanti finalmente arrivò alla sua destinazione.
Solo dopo aver controllato che non ci fosse nessuno tolse le mani, rivelando le sue "parti feline", si mise davanti allo specchio.
Era ancora rossa. Si mise una mano sul cuore, cercando di calmarne i battiti.
Dopo essere tornata "normale" uscì dal bagno, ma non appena mise un piede fuori dalla porta si udì un botto terribile, come di un'esplosione, e vide del fumo uscire dagli alberi del parco Inohara.
Tra le persone che correvano non vide Mark.
"Meglio così." Pensò dopodichè rientrò in bagno e si trasformò.
-MEWBERRY METAMARFOSI!!-
Uscì correndo e si diresse verso il luogo dove era avvenuta l'esplosione e, una volta lì, vide le sue amiche combattere con un orribile chimero.
Il suo corpo aveva sembianze quasi umane, anche se era molto più grande. La pelle viola opaco. Lunghi artigli. Una grande bocca dalla quale uscivano denti accuminati e una lingua blu e biforcuta.
Gli occhi grandi contornati di nero. La sclera (il "normalmente" bianco dell'occhio) era gialla, e l'iride era rosso.
Infine in testa non aveva capelli. No, aveva un nido di serpi blu che facevano uscire minacciosamente la lingua rossa e biforcuta.
-RAGAZZE!- Fece MewBerry -State bene?-
-Si.- disse MewPam. -Nonostante quell'orribile cosa.-
In quel momento comparvero gli alieni
-Mew Mew, finalmente è arrivata la vostra fine!- Disse Tart sorridendo sadico.
-Non riuscirete mai a battere il nostro chimero!- Aggiunse Pai.
Kish stava in silenzio. Si sentiva male. Stava tradendo contemporaneamente il suo popolo, i suoi amici, il suo capo, e la ragazza che diceva di amare.
Una gomitata nelle costole da parte di Tart lo riscosse dal filo dei suoi pensieri.
-Kish, tutto bene?- Domandò il piccolo.
Il verde si limitò a sorridere, annuendo, dopodichè alzò lo sguardo per incontrare quello di MewBerry.
Stranamente entrambi ebbero una morsa al cuore nel guardare l'altro.
MewBerry si sentì meschina per come lo aveva trattato quella mattina.
Kish si sentì uno stronzo (scusate la parola, ma non sapevo quale termine usare ^^'' ndMe) perchè l'aveva sempre trattata come un oggetto.
Sarebbero rimasti così per ore, se il chimero non avesse cominciato ad attaccare.
MewPam fece un agilissimo salto evitando il colpo, poi preparò il suo attacco.
-FIOCCO D'ENERGIA!-
Il chimero bloccò la frusta con una mano e la tirò trascinando la ragazza verso di sè, pronto a colpirla...
-LASCIALA SUBITO!- MewMina andò addosso al mostro dal lato sinistro, facendogli perdere la presa alla frusta di Pam.
-MewPam come stai?- Domandò MewMina.
-Bene grazie.- Disse la viola.
-Fiocco di Lory!- Fece la verde. -FIOCCO D'ACQUA!-
Il chimero lo evitò e con una mano graffiò MewLory sotto l'occhio.
-MEWLORY!- Urlò MewBerry.
-Sto bene, è solo un graffio.-
-Ragazze proverò io!- Disse ad un certo punto la Mew gialla. -Fiocco di Paddy! FIOCCO IMMOBILIZZA!-
Il mostro lo scansò con un salto.
-COSA?!- Esclamò incredula. -Non mi sfuggirai! FIOCCO IMMOBILIZZA!-
Di nuovo lo evitò.
-FIOCCO...-
-Fermati MewPaddy!- La bloccò la rosa.
-Ma MewBerry...- Cercò di ribattere la biondina.
-E' tutto inutile! Il chimero è troppo veloce per noi, se noi continuassimo ad attaccarlo diventeremo sempre più deboli.- Spiegò la leader.
-E cosa dovremmo fare MewBerry?- Chiese la Mewazzurra.
La Mewgatto non rispose, ma con un balzo, degno del felino che era in lei, si ritrovò dietro al chimero. Ma prima ancora che i suoi piedi toccassero terra, una delle serpi sulla testa del mostro la morse ad un un braccio, lasciandole il segno dei due denti da cui cominciò ad uscire sangue.
MewBerry, si tenne con un braccio la ferita sanguinante che, anche se non era grave bruciava in un modo incredibile.
-Perchè mai Strawberry è andata dietro al chimero se ci aveva detto di non attaccare?- Chiese MewLory perplessa.
-HO CAPITO!- Esclamò MewPam e si mise al lato destro della creatura.
MewBerry annuì e anche le altre compresero quello che dovevano fare.
Si disposero in cerchio attorno al chimero e innalzarono le loro armi che si illuminarono del loro stesso colore.
-MEW MEW POWER!- Gridarono tutte insieme, e immense colonne di luce circondarono la bestia.
Si strinsero sempre di più intorno a lui finchè non lo disintegrarono.
Tutte quante sorrisero per aver vinto.
-Ma cosa...?- Pai era letteralmente stupefatto. Erano riuscite a sconfiggere anche il chimero più potente che avesse mai creato!
Tart aveva la bocca aperta e un'espressione di odio puro nei confronti di quelle cinque ragazzine.
Kish dal canto suo, seppur deluso per l'ennesimo fallimento, era contento che la sua gattina non si fosse fatta niente di grave.
Prima di sparire insieme ai suoi compagni lanciò un ultimo sguardo alla rosa che lo ricambiò. Fece un leggero sorriso è sparì.

Finalmente! Questo capitolo mi è venuto più lungo rispetto al precedente, spero che vi piaccia, scusate le ripetizioni.
Baci
p.s. si, per il kimero mi sono ispirata alla figura mitologica della Medusa, la gorgone sconfitta da Perseo.
Che ne pensate?

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Capitolo 3
*** La notte di Tokyo ***


Ciao a tuttiii vi sono mancata? spero proprio di si.
Ed ora passiamo al capitolo 3

Total Eclipse Of the Heart
 

Capitolo 3-La notte di Tokyo
Le Mew Mew ritornarono al Caffè piene di graffi e lividi.
Ryan e Kyle le medicarono accuratamente, dopo essersi congratulati per la vittoria.
-Oh no!- Esclamò la rossa ad un certo punto.
-E ora che c'è?!- Ryan si voltò seccato verso di lei.
-N...non so che fine abbia fatto Mark!-
Il biondino la guardò alzando un sopracciglio come per dire: "E allora?!"
Strawberry si mise le mani nei capelli farfugliando: -L...lui...cioè...io...cioè l'esplosione...ecco...-
-Strawberry CAL-MA-TI!- Esclamò Mina, scuotandola energicamente.
La rossa prese il cellulare e notò molte chiamate perse e messaggi da parte di Mark.
Titubante schiacciò il tasto "chiamata", appoggiò poi l'apparecchio all'orecchio.
-Pronto?- La voce di Mark era affannata.
-Ehm...Mark.- Cominciò lei.
-STRAWBERRY DOVE SEI FINITA? TI STO CERCANDO DAPPERTUTTO! ERO PREOCCUPATO!-
-Mark...vedi...la...la folla mi ha trascinata via. Sono tornata per cercarti, ma non ti ho visto, e così ho pensato che ti fossi messo al sicuro.- Disse tutto d'un fiato, sperando di essere abbastanza convincente. Strinse gli occhi, non voleva che Mark capisse scoprisse la bugia.
Ci fu una breve pausa, sentiva solo il ragazzo cercare di riprendere fiato. Ad un certo punto...
-Va bene Strawberry, ma tu stai bene?-
-Sì...-
-Allora è tutto a posto piccola. Dimentichiamo l'accaduto.-
-Grazie Mark...ci vediamo.-
-Ciao.-
Chiuse la chiamata ed esultò.
Guardò l'orario e decise che era il momento di tornare a casa.
-Beh ragazzi, io vado. Ci vediamo domani.- Disse avviandosi verso l'uscita.
-Aspetta!- La fermò Ryan.
-Si? Dica capo.- Fece sorridendo.
-E' troppo tardi perchè tu vada da sola. Ti accompagno.- Annunciò prendendo il cappotto.
-Ah, ok grazie.-
Uscirono dal caffè e si avviarono verso la casa della rossa. Durante il tragitto nessuno di due parlò. Strawberry stava morendo di freddo. Che sciocca! Non si era portata neppure una felpa!
Un brivido le percorse la schiena e Ryan se ne accorse. Si tolse il cappotto e lo poggiò delicatamente sulle spalle di lei che lo guardò e, arrossendo, disse:
-Grazie.-
Dio solo sapeva la voglia che Ryan aveva di baciarla, di intrappolare quelle dolci labbra tra le sue e...
No, non lo avrebbe fatto. Non adesso almeno...
-Ehy, tutto bene?- Chiese lei.
-Si, certo.-
Ricominciarono a camminare, ma non si accorsero di essere osservati...
Qualcuno li stava spiando dal ramo di un albero con i suoi grandi occhi ambrati.
"Non permetterò a nessuno di toccare la mia gattina. Ne a te, biondino, ne a quell'insulso umano."
Kish si alzò in piedi e scomparve.
-Grazie Ryan. Tieni il tuo cappotto.- Strawberry glielo porse.
-Di nulla, e domani cerca di non arrivare tardi!- Si voltò e se ne andò.
La rossa si chiuse la porta alle spalle.
In cuor suo sapeva dei sentimenti di Ryan nei suoi confronti, ma non ci poteva fare niente. Lei amava Mark, anche se ultimamente c'era qualcosa che la bloccava, ma non aveva idea di cosa fosse.
Salì in camera sua, indossò il pigiama e si mise a dormire, insieme a tutta Tokyo.
Verso l'una, le due di notte, mentre la città dormiva, c'era qualcuno che non vi riusciva, non sapeva chi fosse, ne da dove venisse, ma una cosa era certa:
Voleva sangue.


Allora, che ve ne pare???
Chi sarà mai quest'ultima figura sanguinaria???
Vi lascio al mistero.
Sbizzarritevi nel capire chi sia.
Alla prossima!!!

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Capitolo 4
*** Pericolo?! ***


Ciao a tuttiiii!!!
Ed ora senza ulteriori indugi passiamo al capitolo 4

Total Eclipse Of The Heart
 


Capitolo 4-Pericolo?!
-Benvenuti al nostro TGTokyo. Apriamo subito con una notizia inquietante: La testimonianza di un uomo che è stato aggredito. Via al servizio!- Esordì la giornalista aprendo il Tg.
-Era tardi. Stavo tornando a casa in macchina. Si era appena concluso una serata tra colleghi, dato che l'indomani avremo avuto il giorno libero. Ad un certo punto sento una botta. Mi fermo. Credevo di aver investito un animale, ma non c'era nulla. Faccio per rientrare, ma qualcosa mi salta addosso e mi fa cadere per terra. Sento tre dita afferrarmi la caviglia, poi tre lame sottili affondarmi nella carne dell'altra gamba, e il sangue colarmi lungo di essa. Un dolore atroce! Non so come, ma riesco a divincolarmi e a salire in macchina per ripartire. Poi sento un rumore e... guardi come sono ridotte la mia gamba e la mia macchina.- Raccontò l'uomo, dopodichè la telecamera fece un primo piano alla parte posteriore dell'auto. Essa aveva tre lunghi graffi che andavano da una fiancata all'altra. Poi ci fu un primo piano dell'uomo che si stava alzando il jeans per mostrare la parte lesa. Era uno spettacolo orripilante. Si vedevano i punti e la gamba era tutta arrossata. Tra l'altro si vedeva anche la lungezza, quasi infinita dei tagli.
Il reporter domandò: -Come mai esclude che possa essersi trattato di un animale?-
-Perchè, anche se la luce era pochissima, e non mi ha permesso di vedere altro che la sagoma, ho visto chiaramente che era una figura antropomorfa.- Il servizio finì e Ryan spense la televisione.
-Ryan, mi dispiace per quell'uomo. Ma queste cose purtroppo succedono tutti i giorni.- Disse Mina confusa.
-Ti sbagli Mina, queste cose non accadono tutti i giorni.- La corresse il biondo.
-Non capisco.- Fece la blu e le facce delle altre Mew Mew dicevano la stessa cosa.
-Allora:1) L'uomo ha detto che gli teneva la caviglia con tre dita. Ragionate, perchè mai avrebbe dovuto farlo se un essere umano dovrebbe possederne cinque? 2) Quelle non erano ferite causate da coltelli, o oggetti con lame. Si vede benissimo che sono graffi. Profondi, ma pur sempre graffi. Così come quei segni sull'auto.-
-Quindi...- Cominciò Pam.
-Quello è un chimero ed è opera degli alieni.- Finì Ryan.
"Può darsi, ma non credo che siano stati loro." Pensò la rossa.
-Strawberry a cosa stai pensando?- Chiese il biondo.
-Niente. Solo che solitamente Kish e gli altri non attaccano direttamente le persone, di solito mirano solo a noi. Non ha senso.- Spiegò.
-E non è tutto...- Intervenne Pam. -Ryan, se veramente quello che sostieni è vero, come mai ne tu, ne Kyle, ne Mash avete individuato la sua presenza?-
-Non lo so Pam. Strawberry, consegnami Mash. Esaminerò i suoi circuiti insieme a quelli dei computer. Intanto voi ragazze, potete andare.-
La rossa consegnò il robottino e se ne andò negli spogliatoi.
Dato che il suo turno era finito, uscì dal locale, ma prima Ryan la prese in disparte e le disse: -Strawberry, sta' attenta. Non ti fidare di quegli esseri. Sono solo degli spietati assassini.-
La rossa camminava, e intanto ripensava a quelle parole così piene di odio e di rancore. Era talmente assorta nei suoi pensieri che non si accorse di andare addosso a qualcuno.
-Ops, mi scusi. Ma...- Si bloccò a metà frase.
-Ciao, micetta! Sono contento di averti incontrata.- Le si avvicinò e l'abbracciò in vita, attirandola a sè e cominciando a baciarle il collo.
Nonostante tentasse di divincolarsi, dei brividi le percorsero la schiena.
-No Kish! T...ti...ti prego!-
-Stai balbettando bambolina, e questo non si fa!- Continuò lui in tono sensuale.
La rossa si allontanò. Il ricordo delle parole di Ryan non lasciava un minuto.
"No, loro non sono così. LUI non è così." 
Si morse il labbro inferiore.
-Posso chiederti una cosa?- Domandò incerta.
-Ma certo. Tutto quello che vuoi.- Disse tranquillizzandola. Aveva capito quanto fosse nervosa. Evidentemente doveva chiedergli una cosa molto importante e lui le avrebbe risposto.
Avrebbe fatto questo ed altro per la sua micetta.
-Avete per caso creato un nuovo chimero dall'ultima volta? Ti prego, rispondimi sinceramente. E' importante!-
Kish lesse nei suoi occhi un qualcosa che andava oltre un semplice voler carpire informazioni.
-No. Che io sappia no.-
-Ah, ok.- Fece molto sollevata.
-Adesso rispondi tu sinceramente: cosa provi per me?- Chiese guardandola con quei suoi dolci occhi ambrati.
-Io...Kish...mi dispiace...ma...-
-No, lascia stare Strawberry. Ho capito.- Detto questo sparì.
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-Pai! Tart!- Chiamò Kish.
-Si Kish?- Disse il primo.
-Cos'è successo?- Fece il piccolo.
-Per caso recentemente avete creato dei chimeri?-
-No. L'ultima volta è stato al parco. Ti ricordi?- Chiesero entrambi perplessi.
-Ah sìsì, mi ricordo. Beh io vado a fare un giro.- Annunciò sparendo.
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Notte fonda.
Parco Inohara.
Kish stava seduto sul ramo di un albero e aveva sempre gli stessi pensieri in mente:
-Perchè Strawberry? Io ti amo così tanto! Farei di tutto per te. Ma perchè non lo capisci?- Si asciugò una lacrima e scese dall albero, ma avvertiva una strana sensazione di pericolo...
Si voltò di scatto, ma dietro di lui non c'era nessuno.
Ad un tratto...
Un rumore.
Un'ombra.
Poi il buio.
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-Oh Accidenti! SONO IN RITARDO!- Urlò la rossa correndo a perdifiato.
Come al solito, Strawberry Momomiya era in ritardo per il suo turno al caffè.
Era quasi arrivata. Doveva solo passare per il parco e...
Si fermò di colpo. Le mani andarono a posarsi sulla sua bocca, mentre sgranava gli occhi.

Finito! Spero vi sia piaciuto ^_^
baci

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Capitolo 5
*** Io ti salverò! ***


Ciao! Ciao!
Benvenuti al capitolo 5
lo so che è un po' cortino (un po' TANTO cortino nd Me), ma vi prometto che mi farò perdonare ^^''
e ora...

Total Eclipse Of the Heart
 

Capitolo 5-Io ti salverò
Strawberry sbarrò gli occhi orripilata. Davanti a lei c'era una scia di sangue.
-KISH!- Urlò correndo verso di lui. Si inginocchiò accanto a lui e l'osservò.
Aveva le stesse ferite di quell'uomo, ma sul petto, ed erano anche molto più profonde.
Gli accarezzò il viso dolcemente, mentre le lacrime le rigavano le guance.
Era molto più pallido del solito.
Sembrava quasi...
-No, non può essere!- Provò a sentire il suo battito. Era lieve...Ma c'era.
-Non resisterà par molto. Devo sbrigarmi!- Prese il suo cellulare e compose il numero di Ryan.
-Pronto?-
-Ryan, sono io!-
-Strawberry, ma dove sei finita?- Chiese in tono da rimprovero.
-Non fare domande e vieni subito al parco con Kyle. E' importante!- Disse tutto d'un fiato, tanto che il biondo cambiò tono, cominciando a preoccuparsi.
-Ma aspetta! Cosa succede?- Non ottenne risposta perchè la rossa aveva già chiuso la chiamata.
La ragazza si sdraiò vicino a Kish. Appoggiò la testa sul suo petto, mentre gli accarezzava le ferite, attenta a non fargli male ulteriormente.
Salì sempre di più con la mano, fino ad accarezzargli il collo, il mento, le labbra, il naso e la fronte.
Vi ci depositò un lieve bacio, dopodichè lo abbracciò, appoggiandogli la testa sul proprio petto.
"Io ti salverò! Ti salverò Kish, fosse anche l'ultima cosa che faccio!" Pensò con determinazione.
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-Kyle, vieni subito con me!- Disse Ryan uscendo di corsa dal laboratorio e lasciando le ragazze con un grande "punto di domanda" in testa.
-Perchè Ryan?- Chiese il moro seguendo il biondino.
-Strawberry è in pericolo! Credo che l'abbiano attaccata gli alieni.-
-E le Mew Mew?-
-Meglio che stiano al caffè. Le contatteremo in caso di bisogno.-
"Ti salverò Strawberry! Ucciderò quegli assassini alieni, E TU SARAI MIA!"

Scusate ancora se il capitolo è così corto, ma spero proprio che vi sia piaciuto lo stesso. Giuro che il prossimo sarà più lungo!
Ciao!
 

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Capitolo 6
*** Svegliati! ***


Ed eccomi qua con il capitolo.
 

Capitolo 6-Svegliati!
-Ti prego, fa che arrivino in tempo.- Pregò Strawberry, sperando che un qualunque Dio lassù l'avesse aiutata.
Un rumore la costrinse a voltarsi verso l'entrata del parco. Temeva che qualcuno avesse potuto vedere Kish, ma si rassicurò non appena vide due ragazzi che conosceva bene.
Ryan e Kyle erano appena arrivati di corsa.
Il moro si appoggiò al muretto del parco, mentre il biondo si fermò proprio davanti a lei e appoggiò le mani sulle ginocchia, cercando di riprendere fiato.
-Strawberry, stai bene?- Chiese Ryan posandole le mani sulle spalle.
-Si, ma...- Si voltò verso Kish. In quel momento si avvicinò anche Kyle.
-Strawberry, ma cos'hai fatto?!- Fece il moro andando subito vicino all'alieno.
-Ma veramente io...- Cominciò la rossa, ma fu interrotta dal biondino.
-Bravissima!- Esclamò abbracciandola.
-Cosa?- Domandò perplessa.
-Non capisco. Come mai non gli hai ancora dato il colpo di grazia?-Chiese come se fosse la domanda più ovvia del mondo.
-RYAN?! Io vi ho chiamati per aiutarlo!- Sbottò la rossa tra l'incredulo e l'irritato. Non poteva credere che Ryan fosse così cattivo e menefreghista.
-Che cosa?- Stavolta toccava lui fare l'incredulo.
-Io non gli ho fatto niente! E' stata quella bestiaccia. Questa prova che non è una loro creazione.-
-Ah, quindi quel bestione è dalla nostra parte.-Fece sollevato.
-Ryan, dobbiamo sbrigarci se vogliamo salvarlo.- Intervenne Kyle all'improvviso.
-Ma scherzi?! Siamo in guerra! Sarebbe da scemi aiutare un nemico.- Disse sbuffando ed incrociando le braccia con fare indifferente.
-Ryan...- Chiamò Strawberry, ormai quasi sull'orlo di una crisi isterica. Le lacrime scivolavano copiose sulle sue guance.
Lo afferrò per il colletto della maglia e disse: -Se lui muore, non te lo perdonerò mai.- Scandì bene ogni parola, sopratutto dell'ultima frase.
Il biondino la guardò sorpreso e le chiese: -Perchè Strawberry?- Lei lo mollò malamente spingendolo lontano da sè.
Si voltò dandogli le spalle.
In un attimo il ragazzo alzò lo sguardo per incontrare l'espressione di rimprovero da parte di Kyle, che stava tastando il polso di Kish.
Sospirò. Sorpassò la rossa che era rimasta immobile, ancora voltata di spalle.
Le lacrime che continuavano a caderle dagli occhi, coperti dalla frangetta.
Ryan arrivò davanti a Kish e lo prese per le gambe.
 -Andiamo!- Disse sbuffando.
La ragazza sorrise, grata all'amico per aver capito.
Kyle prese l'alieno per le braccia e lo portarono nel caffè. Era aperto, perciò dovettero passare per la porta posteriore. Lo caricarono su una brandina nel corridoio che portava al seminterrato, e quindi lo portarono in laboratorio.
Dopo aver posato le gambe dell'alieno, senza neanche voltarsi a guardarla, disse alla rossa: -Vai di sopra e aiuta le altre con il lavoro. Qui ci penseremo io e Kyle.- Lei gli appoggiò una mano sul braccio.
-Ryan...grazie.- Gli regalò un dolcissimo sorriso.
Anche lui sorrise di rimando e le scompigliò dolcemente i capelli.
La rossa si avviò verso le scale e cominciò a salirle.
Quando fu certo che la ragazza fosse al piano di sopra, e Kyle nella stanza dei computer, il biondino si rivolse a Kish, anche se sapeva che non lo avrebbe sentito.
-Non so quale magia tu abbia fatto per ridurla così, ma a quanto pare sei stato più bravo di me. Non ti illudere. Se ti aiuto è solo perchè non voglio che lei soffra. Per me tu e la tua razza siete solo degli assassini alieni, e come tali ANDATE ELIMINATI.-
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Una volta arrivata negli spogliatoi, Strawberry si chiuse la porta alle spalle. Aveva ancora il sorriso stampato sulle labbra.
Si cambiò velocemente, dopodichè si mise al lavoro.
Le ragazze le si fiondarono davanti, facendole domande di ogni genere.
-Strawberry, come stai?- Chiese Mina.
-Cos'è successo?- Domandò Lory.
-Com'è andata la battaglia?- Toccò a Paddy.
-Sei ferita?- E infine Pam.
La rossa sorrise e rispose:
-E' andato tutto bene. Dopo vi spiego.-
Sollevate, le ragazze tornarono al lavoro, e Strawberry si unì a loro. Niente sarebbe riuscito a cancellarle il sorriso dal viso.
Kish ce l'avrebbe fatta.
Ne era sicura.
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Ore 18:30
Era L'orario di chiusura del caffè e le ragazze erano sfinite.
Fu allora che Pam disse: -Allora Strawberry, raccontaci tutto.-
La ragazza sospirò.
Si sedettero tutte e cinque intorno ad un tavolo e cominciò il racconto.
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Erano ancora sedute a quel tavolo, in attesa di notizie dai due ragazzi.
Era tardi ormai. Tutte e quattro avevano chiamato i familiari, dicendo che avrebbero passato la notte a casa di Pam, così le famiglie sarebbero state tranquille e loro avrebbero sostenuto la loro amica.
L'attesa si stava facendo insopportabile, sopratutto per Strawberry.
Erano ormai le 23:00 quando Ryan salì le scale. La rossa si precipitò a chiedergli come stesse Kish, e questa fu la risposta: -Siamo riusciti a chiudergli le ferite, ma erano molto profonde, e ha perso molto sangue. Se non dovesse svegliarsi...Mi dispiace.-
Strawberry strinse i denti e i pugni, mentre le lacrime le rigavano le guance.
-Voglio vederlo!-
Ryan l'accompagnò, e quando la ragazza entrò nella stanza, le chiuse la porta alle spalle.
Strawberry si sedette su una sedia vicina al letto.
L'osservò molto attentamente. Sembrava dormisse, eppure stava lottando tra la vita e la morte. Aveva il viso così sereno e rilassato da sembrare un angelo, già il suo angelo dagli occhi dorati, che purtroppo rischiava di non rivedere mai più.
Gli accarezzò una guancia, poi prese la mano dell'alieno tra le sue.
-Kish... vorrei dirti qualcosa che ti aiuti a risvegliarti, ma non so cosa... mi dispiace di averti sempre rifiutato e trattato male. Forse è per questo che non vuoi aprire gli occhi, perchè hai paura di soffrire... ed è tutta colpa mia. Sono io la causa del tuo dolore. Forse...se non fossi mai esistita, tu avresti continuato la tua missione senza soffrire... perdonami Kish... perdonami se puoi.- Due delle sue lacrime caddero sul volto di lui, illuminandosi di una luce blu chiaro, quasi azzurro.
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"Mi sento così strano! Dove mi trovo? E' come se fossi isolato dal mondo. Non sento niente." Tutt'intorno a lui era il nulla. Ad un tratto si materializzò un'immagine: una ragazza dai capelli rossi e dai profondi occhi color cioccolato, pieni di lacrime.
Avrebbe tanto voluto asciugare quelle morbide gocce d'acqua dal suo volto... era uno strazio per lui vedere quella ragazza piangere. Ogni sua lacrima era una fitta di dolore.
Sentì che gli stava dicendo qualcosa.
-Kish vorrei dirti qualcosa che ti aiuti a svegliarti...-
"Svegliarmi? Ma sono già sveglio! Strawberry mi senti?"
Niente, a quanto pare non lo sentiva.
-...E' tutta colpa mia... sono io la causa del tuo dolore...-
"Ga...gattina."
-...Forse se non fossi mai esistita tu avresti continuato la tua missione senza soffrire... perdonami Kish. perdonami se puoi...-
"Come puoi dire una cosa del genere?! Come puoi pensare che senza di te la mia vita sarebbe stata migliore?! Non ho bisogno di perdonarti. Perchè l'ho già fatto nell'esatto momento in cui ti vedevo sorridere. Mi piacerebbe capissi che tu sei tutta la mia vita."
Allungò una mano per sfiorare il volto di lei, e una luce accecanto lo avvolse.
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Strawberry stava ancora piangendo, quando sentì una mano calda asciugarle le lacrime.
-Kish... KISH! Ti sei svegliato! Sei vivo!-
L'alieno le sorrise e lei lo abbracciò.
Più tardi, qualcuno aprì la porta della stanza e li trovò addomentati, mano nella mano.
Gli occhi azzurri, talmente pieni di emozioni negative che, se avessero cambiato colore sarebbero certamente diventati rossi.
Rosso sangue.

TADAAAAAAAAAAAA!!! Allora? Che ve ne pare? Vi piace? Spero di sì.
Ciao! Ciao!

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Capitolo 7
*** Mattinata al Caffè ***


Ciao a tutti! Benvenuti al capitolo 7

Capitolo 7- Mattinata al Caffè
Era mattina. (-_- Non l'avrei mai detto! nd Pai)
Una ragazza si era svegliata dopo una notte passata in bianco, abituata com'era al suo letto da principessa.
Mina sbadigliò e decise di scendere in cucina.
Poichè era presto si sarebbe aspettata di non trovare nessuno, ma dei rumori la fecero ricredere.
Sporse piano la testa dalla porta e vide Kyle, tutto intento a preparare dei dolci.
-Buongiorno!- Disse lui sorridendo.
-Buongiorno anche a te!- Fece un piccolo inchino in direzione dell'amico. Gli si avvicinò e chiese.
-Ma ti alzi sempre così presto?-
Il moro annuì.
-Sì, preparo sempre la colazione per me e per Ryan. Poi oggi ci sono più bocche da sfamare.- Rispose, continuando a sorriderle.
Lei arrossì leggermente e fece in tono timido: -Posso aiutarti?-
-Certo! Potresti mettere della crema pasticcera su quei dolci?-
Mina ci provò, ma i primi non le riuscirono bene, allora Kyle le prese le sue mani e la guidò.
-Vedi come si fa?- Disse guardandola intensamente.
Arrossì di nuovo. Kyle le era sempre piaciuto, fin dal primo istante, ma per la troppa differenza di età era stata costretta a rinunciare al suo amore.
Però, andando avanti di questo passo non avrebbe resistito.
Si ritirò bruscamente da lui che, in apparenza non fece una piega, ma mentre infornava una torta disse: -So quello che provi.-
La vide sussultare e continuò: -Non è giusto rinunciare all'amore. Non si fa altro che soffrire.- Si girò posandole le mani sulle spalle. Avvicinò sempre di più i loro visi.
-Ed io non voglio che tu soffra.- Stava per baciarla, ma si allontanò da lei.
Mina sorrise ironicamente.
-Certo che sei incredibile! Dici a me di non rinunciare all'amore, ma tu sei il primo a farlo!-
-Tu credi che quello che provi per me sia amore, ma è solo una cotta passeggera.-
La ragazza gli prese il volto tra le mani, avvicinando il suo viso a quello di lui.
-Stupido! Io ti amo.- E lo baciò.
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Strawberry si svegliò e diede un bacio sulla fronte a Kish, il quale si svegliò subito dopo.
-Ciao gattina!- Disse con voce debole.
-Ciao Kish! Come stai?- Chiese sorridendo.
-Meglio, ma ho ancora sonno!-
-Dormi pure allora.-
Gli accarezzò piano una guancia, finchè non si riaddormentò.
Decise che sarebbe scesa più tardi.
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Erano tutti in cucina, mancava solo Strawberry. Ryan aveva proposto di andare a svegliarla, ma tutti decisero di lasciarla "dormire" .
Ad un certo punto, Pai e Tart si materializzarono nella stanza.
-Dove l'avete nascosto?- Chiese Tart pieno di odio.
-Cosa?- Domandò Lory confusa.
-Sappiamo che Kish è qui. Non ha fatto ritorno ieri. E i miei sensori rilevano la sua presenza.-Disse freddamente Pai.
-E' stato ferito da una bestia famelica.-Spiegò Ryan.
-Si, come no! E noi dovremo crederti?- Disse Tart ironico.
-E' la verità! Siamo tutti in pericolo! Anche voi. Qualcuno di noi potrebbe essere il prossimo.- Il tono e le parole, usate da Pam, fecero calare un silenzio tombale.
-E quindi che dovremmo fare?- Chiese Pai.
-Io proporrei di fare un' alleanza provvisoria, finchè quel mostro sarà morto e sepolto.- Continuò la viola.
-Scordatevelo nella maniera più assoluta!-Urlò Tart.
-Accettiamo.- Lo interruppe Pai.
-Ma... Pai...-Fece il più piccolo.
-Scusateci un attimo...- Continuò il viola.
Prese il fratello in disparte e cominciò a spiegargli:
-Quella bestia dev'essere molto potente se è riuscita a ferire Kish. Se passasse dalla nostra parte, potremmo ordinarle di distruggere una volta per tutte le Mew Mew. A quel punto, finalmente, la Terra sarà nostra.-
-Frena! Potrebbe essere tutto un inganno.- Fece l'altro scettico.
-Non ti preoccupare! Ho spiato le Mew Mew ed è tutto vero!- Confermò Pai.
Ritornarono davanti alle ragazze e il maggiore disse: -Adesso però vogliamo vedere Kish!-
Ryan, seppur con riluttanza, li accompagnò nei sotterranei e aprì loro la porta della stanza dove si trovavano Kish e Strawberry.
La ragazza scattò in piedi. Pronta a proteggerlo.
-Ehi, rilassati umana! Vogliamo solo vederlo.-Lui e Tart si avvicinaron a Kish, dopodichè Pai sparì.
-Ehm...è andato a fare i bagagli!- Disse il piccolo cercando di essere convincente.
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-Ecco il nostro piano sire.-Disse il servo al suo signore.
-Va bene Pai, Mi fido di te.- Profondo Blu sparì, mentre sul volto di Pai comparve un sorriso sadico.

Vi piace? Spero proprio di sì! RECENSITE!.
Baci.

 

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Capitolo 8
*** Colpo di fulmine ***


Ciao a tutti! Prima di iniziare con il capitolo, vorrei scusarmi per il mio immenso ritardo, ma, quando avevo pubblicato il capitolo 7 ho aspettato, e aspettato, ma nessuno lo recensiva (forse perchè nessuno l'aveva visto) e ho iniziato a demoralizzarmi, tanto che avevo deciso di accantonarla e ho iniziato a lavorare su un'altra storia.
In questo periodo, poi, per vari motivi, sono sparita completamente da Efp, ed ora che ho un po' di tempo libero, girovando qui e là, ho notato due recensioni e qualche inserimento della storia tre le seguite/preferite/ricordate, quindi mi sono detta: "Allora non mi hanno dimenticata é_é".
P.s. Sarebbe troppo lungo mettere adesso tutti i nomi delle persone che hanno sostenuto questa storia e ricordarsi quali già messi e quali no, così ho deciso di metterli tutti nell' ultimo capitolo, spero che non vi offendiate se ho anche tolto i ringraziamenti precedenti, ma come vi ho detto, nell'ultimo capitolo, ci sarà posto per tutti quanti voi.

Capitolo 8-Colpo di fulmine
Erano passati i giorni. Kish era guarito, e insieme ai suoi fratelli dava una mano al Caffè, nascondendo abilmente le orecchie grazie ai loro poteri.
Lui non era assolutamente al corrente dei piani di Pai e Tart e gli sembrava strano che fossero riusciti a "non farsi scoprire" da Profondo blu, ma quando glielo aveva chiesto Tart aveva fatto scena muta, e Pai si era limitato a rispondere che Profondo blu, essendo debole, aveva bisogno di molto riposo, e che per un periodo abbastanza lungo non avrebbe "fatto caso" alle loro assenze. Questa era la stessa risposta che era stata data alle Mew Mew, che, sembravano averci creduto. Tranne la viola, che non sembrava pronta a fidarsi ciecamente di loro.
Strawberry aveva ripreso il suo rapporto con Mark, e, da quando Kish era guarito non era più così gentile con lui, anzi, se lui si avvicinava o lo ignorava, o quasi sempre lo aggrediva.
Ormai era tornato ad essere un nemico a tutti gli effetti. Un ostacolo alla sua felicità con quel damerino.
Kish aveva provato tante volte a spiegarsi quel cambiamento radicale della sua amata, e alla fine si rese conto di essersi solamente illuso.
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Una Domenica alle 10:45 a casa Momomiya...
Strawberry era seduta sul divano e guardava il tg
-Continuano gli attentati di questa misteriosa bestia, che, seppur non uccide lascia comunque ferite abbastanza gravi alle sue prede. La scorsa notte sono state quattro le vittime...-Esordì il giornalista.
"Ancora vittime! Maledetto! Dobbiamo riuscire ad eliminarlo."
Strinse gli occhi, quando nella stanza entrarono i suoi genitori con un sorriso a trentadue denti
-Come mai tutta quest'allegria?- Domandò.
-Abbiamo ricevuto una telefonata!- Esclamò la mamma.
-E allora? Non sarebbe la prima volta.- Fece ironica.
-Indovina chi viene a stare da noi?!- Continuò il padre.
-Chi?- Chiese esasperata.
-Erin.- Disse semplicemente Sakura.
-Erin.- Ripetè meccanicamente.
-Si, Erin.- Continuò Shintaro.
-Scusate...ma chi è Erin?- Domandò con un gocciolone in testa.
I suoi continuarono a sorridere e un enorme gocciolone comparve anche sulla loro testa.
-Tua cugina: Erin Ogawa. Quella che vive a Londra.- Disse il padre sull'orlo della disperazione.
-Ah, e perchè viene a stare qua?-
-I suoi genitori hanno dei problemi fra di loro, e hanno pensato che per lei sarebbe meglio un ambiente nuovo. Potrai farle conoscere i tuoi amici al caffè. Sono sicura che vi divertirete!- Esclamò la madre eccitata.
-E quando arriverebbe?-
-Tieniti forte! Questa è la parte più bella!-

Suonarono alla porta e Strawberry andò ad aprire. Si ritrovò davanti una ragazza, che appena la vide le saltò addosso ad abbracciarla. Era più o meno alta quanto lei, molto magra, indossava un'uniforme composta da una camicetta bianca, un gilèt verde scuro, ed una gonna con un motivo simile al kilt degli scozzesi.

-Oh, Strawberry! Che bello vederti cuginetta!- Il suo accento era tipicamente inglese. Aveva lunghi capelli castano scuro, quasi nero, e un paio di occhi azzurri. Titubante, anche la rossa ricambiò l'abbraccio. Dopodichè arrivarono i suoi genitori ed Erin abbracciò anche loro.

Mentre Shintaro portava la sua valigia al piano di sopra e le faceva vedere la stanza, Strawberry disse alla madre: -Grazie del preavviso.-

-Scusa tesoro, ma l'abbiamo saputo tardi anche noi. Cambiando discorso, perchè non la porti al caffè?-

-Beh, ok.-

In quel momento arrivò Erin: -Oh, sono così felice di essere qui con voi!-

Strawberry sorrise, le era proprio simpatica, entusiasta e piena di vita com'era.

-Vieni Erin, ti presento i miei amici.- Le prese la mano.

-Oh! Sul serio Straw?! Che emozione!-

La portò al caffè che era abbastanza pieno la fece sedere ad un tavolo.

-Buongiorno, volete ordinare? Strawberry! Ma cosa fai? Tu dovresti lavorare.- Mina era arrabbiatissima.

-Come vedi devo far compagnia a mia cugina Mina, quindi non rompere, solo perchè rischi di saltare il tuo thè pomeridiano.-

-Aspetta!- Intervenne Erin, poi si rivolse a Mina: -Sei per caso inglese?-

-Bhè si, mia madre era inglese. Aspetta! Ma il tuo accento...anche tu sei inglese! Piacere Mina.-

-Piacere Erin.-

-E' meraviglioso, potremo parlare per ore e ore dell'Inghilterra...-

-Mina.-

-Si?-

-L'ordinazione.-

-Oh, si scusate, allora che vi porto?-

-Una fetta di torta alla frutta per me, e tu Erin cosa vuoi?-

-Ehm lo stesso.-

Mina se ne andò a portare l'ordinazione.

-Ecco il vostro ordine.-

Erin arrossì e il suo cuore iniziò a battere sempre più veloce.

-E così questa è tua cugina Strawberry?-

-Si Kish, si chiama Erin.

-Erin, piacere, io sono Kish.-Le strinse la mano.

-P-Piacere. Lo guardò meglio. Cavolo se era bello! Forse era il ragazzo più bello mai visto in vita sua.

-Hem, Kish, non dovresti andare?-

-Certo, gattina. Ciao allora.-Si rivolse ad Erin.

Per tutta la giornata, ogni volta che vedeva Kish, Erin arrossì e cominciò a balbettare e la notte non fece altro che pensare a lui.

Anche Strawberry pensava, aveva capito che Erin si era innamorata di Kish, non che le desse fastidio, ma si chiedeva come mai proprio di lui: C'era Ryan che era carino, poi anche Kyle, anche se era più grande era sempre più "raggiungibile". Kish, invece era un'alieno e temeva che Erin scoprisse il loro segreto, senza contare che il suo era un "amore impossibile".

Decise di smetterla di pensare a questo, Erin poteva innamorarsi di chiunque, e Kish poteva stare con chi voleva, se di mezzo non ci fosse stato il suo segreto, potevano anche fidanzarsi, anzi così magari Kish, l'avrebbe finalmente lasciata in pace.

Chiuse gli occhi e si addormentò.

... Ed ecco a voi Erin
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Capitolo 9
*** Salvataggio ***


Salve a tutti: finalmente sono riuscita a farmi venire l'ispirazione per questo nuovo capitolo che, senza ulteriori indugi vi vado a presentare.
Allora. nel capitolo scorso è arrivata la cuginetta di Strawberry: Erin, che non solo si è "conquistata" da subito l'amicizia di Mina, ma si è anche presa una leggerissima cotta per un certo alieno di nostra conoscenza. Come darle torto ^_^.

Capitolo 9-Salvataggio

-Strawberry. Strawberry. Straw.-

-Oh insomma chi è?!- Urlò. Si alzò e si ritrovò davanti un paio di occhi azzurri.

-Oh Erin! Sei tu?!- Abbassò lo sguardo per la vergogna, e la sua cuginetta capì.

-Scusa tu Straw. Vedi, il fatto è che noi inglesi siamo molto mattinieri, sopratutto a casa mia sono abituata ad alzarmi molto presto. Poi, se conti il fatto che non vedevo l'ora di venire a scuola con te...- Non finì la frase, alquanto insolito, tanto insolito che a Strawberry venne un brivido lungo la schiena. Titubante prese la sveglia...
-Capisco, è per questo che mi hai svegliato alle 5:00 di mattina.- Disse con la voce che tremava per il nervoso.
Erin scoppiò a piangere, si buttò addosso a lei e l'abbracciò: -Scusami tanto Straw, ti prego perdonami.-
-Hem...Non è successo niente, non preoccuparti. Vieni, andiamo a fare colazione.-
-O-ok-
Scesero al piano di sotto e Strawberry aprì il frigorifero: Era da tanto tempo che non faceva una colazione come si deve. Perchè durante la settimana non ne aveve il tempo, sennò avrebbe fatto tardi a scuola, dato che si alzava sempre molto tardi. Invece nel week-end se doveva fare il turno di mattina al caffè era la stessa cosa dei giorni settimanali, se, invece faceva il pomeriggio si svegliava all'ora di pranzo, e sarebbe stato alquanto bizzarro fare colazione dopo pranzo. Sotto quest'aspetto doveva proprio ringraziare Erin.
-Cosa preferisci? Cereali, pane e marmellata, oppure aspettiamo mia madre perchè ci faccia qualcosa di diverso?-
-No, grazie, va bene quello che c'è-
Strawberry prese due tazze: una rosa con la faccia di un gatto nero con un fiocco rosso con scritto "Meoh", ed una semplicissima disegnata come fosse una fragola enorme.
-Quale vuoi?- Chiese Strawberry sorridendo.
-E' uguale, scegli tu- La rossa prese quella rosa, la riempì di latte e la passò ad Erin, poi fece lo stesso con l'altra tazza. Prese due cucchiai e due scatole di cereali: una era coi cereali al cioccolato, e l'altra ai frutti. Mise delle fette di pane nel tostapane, e della marmellata. Prese un piattino, dentro al quale ci mise il pane tostato.
-Et voilà, la colazione è servita!-
-Sei troppo simpatica Straw!-
Si misero a chiacchierare, e quando i genitori di Strawberry scesero suo padre esclamò: -Wow, se Erin è riuscita a farti alzare così presto devo chiederle di trasferirsi qui per sempre.-
-Ma papà.- Fece la rossa mettendo un finto broncio.
Si prepararono, dopodichè uscirono per andare a scuola. Lì c'era Kish, alquanto stranito di vedere Strawberry in anticipo a scuola. Tutti e tre parlarono e chiacchierarono.
Il cancello si aprì facendo entrare tutti gli studenti per un nuovo giorno di scuola.
-Bungiorno a tutti, io mi chiamo Erin Ogawa, e sono la cugina di Strawberry Momomiya, spero di trovarmi bene qui con voi.- Si presentò alla classe, dopodichè la prof. disse: -Momomiya, perchè non fai fare a tua cugina il giro della scuola?-

-Certo prof.- E si avviarono.

Le fece vedere il laboratorio di chimica, l'aula di arte, l'aula di lingue, e molti altri laboratori ed aule, poi si diressero al piano superiore, dove c'era la segreteria e l'aula magna, l'auditorium e l'aula video.

Proprio mentre salivano le scale, tutte le persone di quel piano scesero correndo. Era il caos più totale. Urla agghiaccianti, e la folla che correva sempre più veloce. Nella confusione Strawberry perse Erin. Cominciò a chiamarla, ma la folla la trascinò fuori dalla scuola. Lì c'erano Mark e Kish. Il moro corse subito ad abbracciarla, mentre l'altro si limitò a guardarli.

-Oh Strawberry! Stai bene? Ero molto preoccupato per te.- Disse Mark stringendola a sè.

-Io sto bene.-Disse la rossa ricambiando l'abbraccio: -Ma non riesco a trovare Erin. Cos'è successo?-

-C'è un incendio.- Disse Kish. -Ma un'incendio vero, non una semplice prova di evacuazione.-

-Oh mio Dio, Erin!-Esclamò Strawberry, mettendosi le mani alla bocca.

-Guardate!- Gridò uno degli studenti indicando il cielo. C'era tanto fumo, ma si potè distinguere chiaramente una sagoma, che dopo poco sparì nel nulla.

-Aiuto!- Strawberry potè distinguere chiaramente la voce di Erin.

-Erin!- Tutti guardarono in alto: La ragazza era appesa con mani al palo della bandiera e rischiava seriamente di cadere.

-Vi prego aiutatemi!-

-Resisti Erin.- Urlò la rossa, ma Erin perse la presa al palo e cominciò a cadere nel vuoto. Chiuse gli occhi attendendo l'impatto col terreno, ma ciò non avvenne.

-Puoi aprire gli occhi adesso, stà tranquilla. Non è successo nulla.-

Quella voce. Aprì gli occhi incontrando subito due iridi dorate. Kish le aveva salvato la vita, e ora lei si trovava tra le sue braccia. L'aveva presa al volo proprio prima che potesse schiantari al suolo. Arrossì vistosamente. Kish la mise giù, e Strawberry corse ad abbracciarla.

-Erin sei salva! Come sono contenta!-

La ragazza ricambiò l'abbraccio della cugina. Poi si sentì una voce all'altoparlante: -Allora, il fuoco è stato spento, ma per oggi le lezioni sono sospese. Tornate alle vostre case.-

Tutti gli studenti si avviarono, ancora scossi dall'accaduto. Mentre tornavano a casa Strawberry chiese ad Erin: -Come mai eri appesa al palo della bandiera?-

L'altra cominciò a raccontare: -Vedi, dopo che la folla ci ha separate, io mi sono ritrovata al piano superiore, ed ho iniziato a chiamarti. Ad un certo punto mi sono sentita spingere, e proprio dietro di me c'era una finestra aperta. Per evitare di cadere, mi afferrai al palo. Il resto lo sai.-

-Erin è terribile!-Intanto erano arrivate proprio sotto casa, che il cellulare della rossa squillò. Era Ryan.

-Ryan che c'è?-

-Vieni subito al caffè, ci sono già tutti. Ho biogno di parlarvi!-

-Ok, arrivo subito.- E chiuse la chiamata.-Erin io devo andare un'attimo dalle mie amiche. E' urgente. Tu resta a casa. Ok?-

-Ok, farò come dici tu Straw.- La rossa cominciò ad avviarsi correndo verso il caffè, mentre Erin continuava a pensare a Kish: "Non ci posso credere che ero tra le sue braccia. Aspetta! Ma ora che ci penso non l'ho ringraziato. Dove posso trovarlo? Uhmm...proverò al caffè dove l'ho incontrato la prima volta.- E si avviò verso il caffè con un sorriso sulle labbra.

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Capitolo 10
*** Starò mai facendo la cosa giusta? ***


Ehm...bhè che dire? Sono in ritardissimo. Mi dispiace, mi dispiace, mi dispiace, il problema è che man mano che la storia va avanti c'è sempre più roba da scrivere, e purtroppo in questo periodo ci sono due cosette che mi mancano.
1) Tempo (so che sembra strano, ma è così XD)
2) Ispirazione
Per fortuna che c'è sempre la mia cara amica musica, infatti, questo capitolo l'ho scritto di getto tutto, entro oggi, e in particolar modo l'ispirazione per l'ultima parte mi è venuta ascoltando una delle mie canzoni preferite:
Total eclipse of the heart
e infatti:
1) Ho deciso di cambiare il titolo della storia
2) Vi consiglierei di ascoltarla al punto che vi dirò io.
Intanto ecco il link del video:
http://www.youtube.com/watch?v=h6zb0TpHwHE
Ora, senza ulteriori indugi iniziamo con il capitolo e BUONA LETTURA!!!!!

Cap.10-Starò mai facendo la cosa giusta?

Era ormai il tramonto quando Erin arrivò al caffè, ma la delusione si dipinse sul suo volto, non appena notò la scritta "Closed" sulla porta d'ingresso. Stava per andarsene, ma sentì delle voci.

-Strawberry?- si chiese, così, presa dalla curiosità si affacciò ad una finestrella che dava proprio sopra il laboratorio di Ryan...

-Ryan, non si può continuare così, dobbiamo assolutamente eliminare quella bestiaccia.- Fece Strawberry

-Stiamo correndo troppi rischi per la città, non facendo niente, ed ora pare che, con l'attacco alla scuola di Strawberry, abbia cominciato a mirare a più persone.-Continuò Pam.

-Avete ragione ragazze, tuttavia...-Si morse il labbro inferiore.

-Tuttavia?-Lo incalzò la rossa.

-Devo essere sincero con voi: Non sono sicuro che quello che ha attaccato la scuola sia lo stesso essere che stiamo cercando.-

Calò un silenzio tombale. Tutte le mew mew, compresa Pam erano a bocca aperta. Lory gli si avvicinò, gli posò una mano sul braccio e chiese: -C-come non sei sicuro che sia lui? Che significa Ryan?-

-Che quello che ho captato alla scuola di Strawberry era un normalissimo chimero.-

-Ma Ryan, com'è possibile? Mash non ha trovato niente.-

-Lo so, e questo è abbastanza strano, infondo però potrei anche essermi sbagliato.-

-Fatto sta che noi mew mew non possiamo restare con le mani in mano.- Continuò Pam.

-Dobbiamo agire e alla svelta!- Disse Mina.

-Lo so, ragazze, per il momento ho mandato gli alieni a controllare la situazione.-

-Non è da escludere che Kish, Pai e Tart centrino qualcosa in questa faccenda.- Riprese Pam. Si scambiò uno sguardo con Ryan, infondo quei due avevano gli stessi sospetti.

-Cosa? Tart? No, lo escludo, lui...loro non farebbero mai una cosa del genere.- Disse la piccola biondina scuotendo la testa, come per autoconvincersi di quello che stava dicendo. Strawberry le mise una mano sulla spalla per rassicurarla, e lei si calmò.

-Ma Pam! Come puoi dire una cosa del genere?!- Chiese Lory.

-Ragazze, io ho solo detto quello che penso. Può darsi che mi sbaglio, come può darsi che abbia ragione, tutto sta agli alieni dimostrarcelo.-

Erin era a dir poco sconcertata, aveva quasi le lacrime tanto era lo shock. Corse verso casa, ma il vento pizzicandole gli occhi riuscì a far uscire quelle gocce salate.

Si buttò sul suo letto e cominciò a pensare a quello che aveva sentito: Strawberry e le sue amiche erano Mew Mew e Kish...era un alieno, che secondo quella Mew Mew viola stava ingannando l'intera umanità. Chiuse gli occhi, mentre il volto del ragazzo le ritornava in mente.

-No! Mi rifiuto di crederlo.- Si girò e si addormentò.

Appena ebbero finito di parlare tutti ritornarono alle proprie case. Ma prima ancora che Strawberry potè uscire dalla stanza Pam l'afferrò per un polso e le sussurrò: -Strawberry, non ti fidare troppo di loro.- La rossa annuì. Mentre usciva dal caffè incontrò Kish, i loro sguardi si incrociarono, ad un tratto la Mew Mew lo sorpassò e corse verso casa. Per tutta la sera non potè fare a meno di pensare a Kish e si addormentò, sognandolo.

La scuola era stata dichiarata "Fuori pericolo", quindi l'indomani gli studenti avrebbero ricominciato le lezioni. Tutto continuò normalmente, ma c'era ancora un pò di tensione nell'aria, nonostante le rassicurazioni dei vigili del fuoco e della polizia. Tanto è vero che mancavano quasi la metà degli allievi nelle classi, ma questo non impedì agli insegnanti di andare avanti con il programma di studio.
(Io direi di cominciare da qua e se la musica finisce, rimettetela)

Era l'intervallo, Kish era in giardino sdraiato sull'erba con un libro sul viso. La ragazza si avvicinò titubante.

-Dimmi pure, ti ascolto.-Disse alzandosi di scatto spaventando Erin.

-Ecco, io...pensavo dormissi.-fece arrossendo leggermente.

-Si, in effetti sono un pò stanco, ultimamente ci stanno riempiendo di compiti. Allora, spara, perchè sei qui?-

-Hmm...così. Non c'è un vero motivo.-Mormorò torturandosi le mani.

-Non è vero! Sento che mi devi dire qualcosa.-

Lei si inginocchiò sull'erba, proprio vicino a lui...

-Ma dove sarà Kish, dovrebbe passarmi quei dannati appunti.-Strawberry cercava Kish più arrabbiata che mai. Possibile che quel ragazzo dovesse sparire sempre nei momenti meno opportuni.

-Ah Eccolo! Ma Erin cosa ci fa con lui?- Si schiacciò contro il muretto dietro di lei, stando in silenzio e con le orecchie tese, pronta a intervenire nel caso Kish facesse del male ad Erin...

-Ecco, io...volevo solo ringraziarti per avermi salvato la vita, s-se non ci fossi stato non so cosa sarebbe successo.-

-Non devi ringraziarmi, l'ho fatto con piacere. C'è altro?-La guardò dritto negli occhi. Lei si mise a piangere. Lo abbracciò premendo la guancia contro il petto del ragazzo.

-V-volevo tu sapessi che...da quando ti ho incontrato la mia vita è cambiata radicalmente...I-io MI SONO INNAMORATA DI TE.-

Lui rimase immobile, stupito da quella parole, e non era l'unico, sebbene Strawberry sapesse dei sentimenti di Erin nei confronti di Kish, l'aveva considerata una semplicissima cotta, non avrebbe mai pensato che in realtà fosse amore. Improvvisamente sentì il cuore che le doleva, e delle lacrime decisamente fuori luogo scenderle lungo le guance. Corse via, senza aspettare la risposta dell'alieno, non fece molti kilometri, questo perchè andò a sbattere contro qualcuno, che si rivelò poi essere Mark.

-Strawberry che ti è successo? Perchè stai piangendo?-

Lei non rispose alla domanda del ragazzo, ma alzando il viso premette le sue labbra contro quelle di lui, alla ricerca di un bacio che le avrebbe dato un pò di calore. Mark rispose al bacio e l'abbracciò, ricambiato, restarono lì così per molto tempo...

Kish poggiò le mani sulle spalle della ragazza che aveva davanti, le alzò il viso, guardando quegli splendidi occhi azzurri, pieni di lacrime.

-Erin, ascoltami, per motivi che non ti posso spiegare, ti dico che non sono il ragazzo giusto per te...-

-So tutto!-Lo interruppe la mora.

-In che senso "Sai tutto"?- Fece leggermente preoccupato.

-Nel senso che so chi sei, Kish, e non mi importa niente.- Gli prese il volto tra le mani.-Io ti amo, te l'ho già detto, e non mi interessa quello che fai o quello che sei, i miei sentimenti per te non cambieranno mai.-

-E-Erin "Io sono innamorato di un'altra".-Avrebbe voluto dirle, ma la scena che aveva davanti gli aveva stretto talmente tanto il cuore che non riusciva a parlare. Proprio davanti a lui c'erano Strawberry e Mark...abbracciati...che si baciavano. Poco tempo prima avrebbe avuto una reazione a dir poco distruttiva, ma non adesso. No, era stanco di lottare per avere qualcosa che tanto non avrebbe mai avuto. Si concentrò nuovamente sulla ragazza che aveva davanti e che lo guardava direttamente negli occhi, pareva non essersi accorta delle altre due presenze.

-Io, Kish ti aspetterò, ti aspetterò per sempre.- Gli diede un leggero bacio a stampo sulle labbra prima di alzarsi e andarsene. Prima ancora di rendersene conto Kish, la fermò, afferrandole il polso.

-Non serve Erin, io ti chiedo: Vuoi diventare la mia ragazza?-

Erin aveva le lacrime agli occhi dalla gioia si abbracciarono, dopodichè si baciarono. Nella mente di Kish non c'era nulla, se non una domanda che fu facilmente soppressa:

"Starò mai facendo la cosa giusta?"
(Ora direi di togliere la musica)
 Spero che vi sia piaciuto e che il mio "esperimento" abbia funzionato, fatemelo sapere.
Un bacio

((88( 







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Capitolo 11
*** Sofferenze ***


Oh, mio Dio, faccio proprio schifo é_é
Vi prego di perdonarmi TT_TT
Ringrazio INFINITAMENTE tutti voi che invece di mandarmi a quel paese, continuate a seguirmi.
Un bacio+la promessa che per la fine del mese caricherò il capitolo successivo.

Capitolo 11-Sofferenze.

-Come Erin sa tutto?!- Gridò Ryan incredulo e arrabbiato allo stesso tempo.

-Tutto.- Confermò Kish: -Sulle Mew Mew, sul laboratorio, e su di noi.- Disse alludendo a lui e ai suoi fratelli.-

-No, non è possibile.-Ryan si sedette su una sedia e si mise una mano sulla fronte.

-A quanto pare, qualcuno ha parlato troppo.-Continuò Kish lanciando uno sguardo serio a Strawberry. Era incredibile quanto fosse diventato freddo nei suoi confronti. La ragazza dal canto suo non parlò, avrebbe voluto dire che non era colpa sua, ma sapeva che non sarebbe servito a niente. Non se ne rese conto, ma cominciò a tremare, forse per i sensi di colpa, o forse no. Fatto stava che per un qualche motivo non riusciva a togliere lo sguardo dal parquet sotto i suoi piedi.

Ad un certo punto si alzò e mormorando un: "Scusatemi." corse via piangendo.

Era ancora seduta alla sua scrivania a pensare quando una chiamata non la distolse dai suoi pensieri. Lesse il nome sul display e per un momento si rassicurò.

Non sapeva di certo cosa sarebbe accaduto da lì a poco...

-Pronto Mark.-Disse con la voce emozionata, come tutte le volte che parlava con lui.

-Strawberry, io devo dirti una cosa importantissima.- Il tono del ragazzo era basso e roco.

-Dimmi pure Mark.- Fece lei cercando di mantenere la calma.

-Ecco io ho deciso di andare a studiare all'estero.-

-Va bene, penso di convincere i miei genitori a...-

-DA SOLO! Mi dispiace Strawberry, ma...E' FINITA.- E chiuse la chiamata.

La rossa aveva sgranato gli occhi, nuovamente inondati di lacrime.

Si buttò sul letto, piangendo disperata...

Toc Toc.

-Strawberry, sono io, Erin, i tuoi mi hanno detto di chiamarti per cenare.- Ma la cugina non le rispose, allora la mora entrò trovandola stesa sul letto quasi immobile.

-Va tutto bene?- Le si avvicinò.

Nessuna risposta.

-Lo sai che alla tua cuginetta puoi dire tutto, avanti, dimmi che è successo. Chiunque sia stato ti giuro che lo riempio di botte.- Disse facendo strane smorfie per farla ridere.

-Vattene.- Sibilò la rossa, quasi impercettibilmente.

-Cosa? Hai detto qualco...-

-VETTENE IMMEDIATAMENTE, ESCI DALLA MIA CAMERA, NON TI VOGLIO PIU' VEDERE.- Si alzò di scatto, lanciando il cuscino nella direzione della mora.

Ora Erin la guardava spaventata, la cugina aveva uno sguardo a dir poco omicida, poi abbassando la testa disse: "Come vuoi." e se ne andò chiudendo la porta.

Strawberry si lasciò andare e crollò sul pavimento sbattendo le ginocchia.
 

-Comunque penso che abbiamo fatto male a prendercela con Strawberry a quel modo.- Sentenziò il moro.

-Non lo so Kyle, ma bisogna trovare una soluzione e alla svelta.- Disse il biondo mordendosi il pollice.

-Come vuoi. Cambiando discorso: sei sicuro di non volere che ti cucini niente prima di uscire? Te lo chiedo perchè il Consiglio Annuale dei Cuochi è lontano ed io non ho proprio voglia di ritornare a metà serata perchè ti è esploso il forno.- Fece prendendo in giro l'amico.

-Hei! E' successo solo una volta.- Esclamò quello arrabbiato.

-Ryan, Ryan, Ryan, lasciatelo dire: sei un mago con qualunque tipo di macchina o computer, ma con gli elettrodomestici sei proprio una frana.- Continuò l'altro.

-Uff! Si stà facendo tardi, non dovresti andare?- Sbuffò il biondo cercando di chiudere al più presto il discorso.

-Oh, hai ragione! Bhè credo che prima debba dirti che Kish e Pai sono a fare delle ulteriori ricerche, mentre Tart dormirà a casa di Paddy, per cui sei solo.- Guardò l'orologio e si avviò verso la porta.

-Ok, vorrà dire che mangierò cinese tutto solo soletto.- Sospirò per finta.

-Ok, ciao, a stasera.- Kyle uscì, Ryan aspettò un pò, essendo ancora presto, poi andò anche lui.

Dato che Kyle aveva preso la macchina lui usò la moto, ma sulla strada del ritorno cominciò a piovere a catinelle.

-Dannazione! Proprio adesso doveva mettersi a piovere? Non vedo niente.- Sbuffò tra se e se.

Non si accorse che qualcuno stava attraversando la strada, e per poco non l'investiva.

-Ehi, ma SPOSTATI!!!-Finalmente se ne accorse.

Non si sa come riuscì a evitare la persona che poi si rivelò essere...

-STRAWBERRY!!!-

La ragazza svenne subito dopo aver sentito il suo nome, fortunatamente Ryan la prese al volo. Era tutta bagnata. L'osservò meglio: i suoi capelli erano spettinati, il suo colorito era quasi cadaverico, e aveva delle occhiaie da far paura.

La prese in braccio e la portò al caffè. Una volta arrivato si scervellò: avrebbe dovuto toglierle quei vestiti fradici, se non voleva che prendesse una polmonite. Ma come avrebbe fatto? Non voleva subire le sue ire se lo avesse scoperto.

Poi ebbe un'idea: prese il telefono e chiamò Lory, le spiegò la situazione e chiedendole di portare dei vestiti asciutti, la pregò di sbrigarsi.

Osservò la rossa: era stata una vera e propria pazza a uscire in quelle condizioni: oltre che senza l'ombrello era anche senza cappotto in pieno autunno. Le accarezzò la fronte e lei si mosse nel sonno.

Grazie al cielo Lory arrivò dopo poco tempo, la portarono nella camera del biondo, il quale uscì per permettere all'amica di cambiarla.

Dopo qualche minuto la verde gli diede il permesso di entrare per farle compagnia, mentre lei andava a preparare del brodo caldo per Strawberry.

Entrò, si sedette accanto al letto. Notò che aveva il sonno molto turbato, così le accarezzò la guancia destra. Lei si azò di scatto, lo guardò per qualche minuto poi gli chiese: -Dove sono?- Con la voce debole e impastata dal sonno.

-Sei nella mia stanza.- Fece lui sorridendo.

-Cos'è successo Ryan? Come mai sono qui?- Continuò lei.

-Veramente me lo dovresti dire tu: che ci facevi in mezzo alla strada? Per poco non ti mettevo sotto!- Si arrabbiò il biondo.

Lei strinse un pezzo della stoffa del lenzuolo e mormorò: -Mark.-

-Che ti fatto?- Domandò preoccupato.

-Mi...mi ha lasciata. MI HA LASCIATA PER SEMPRE CAPISCI?- Urlò in preda alla disperazione.

Si buttò addosso a lui piangendo. Il ragazzo la strinse a se.

-Stai tranquilla, è tutto passato, adesso non potrà più farti soffrire.- Le sussurrò dolcemente.

-Ryan...non lasciarmi.- Continuò lei sempre più disperata stringendolo.

-Io non ti lascerò mai.- La strinse ancora più forte e lei ricambiò.

Purtroppo qualcuno li aveva visti e adesso aveva il cuore spezzato:

Lory mise il vassoio su un tavolino lì vicino e corse via piangendo.

Molto più tardi:

Kyle stava tornando dal "Consiglio Annuale dei Cuochi" abbreviato C.A.C (pronuncia inglese nd me) quando squillò il cellulare:

-Si tesoro?- Chiese, avendo letto il nome sul display.

-Amore, volevo darti la buona notte.- Disse lei con la voce in falsetto.

-Oh, Mina, sei incredibile! Ti amo tanto.-

-Anch'io. Sogni d'oro!-

-Lo saranno se sognerò te.-

-Scemo. Chiudiamo, dai, stai guidando. A domani allora.-

-A domani.- E chiusero.

Appena finita una curva Kyle si trovò davanti una strana forma antropomorfa con gli occhi color lava. Fece un sorriso mostrando i lunghi denti appuntiti.

Il moro, per evitarlo sterzò verso sinistra, ma purtroppo finì in un burrone...






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Capitolo 12
*** Intrecci d'amore ***


Ciao a tuttiiii, yeeeaaaah, sono riuscita a mantenere la mia promessa.
Ora, senza ulteriori indugi vi lascio al capitolo.
p.s.scusate se è corto, ma non trovavo di meglio per finirlo.

Capitolo 12-Intrecci d'amore

Era una tranquilla mattinata d'autunno, e anche se l'aria era abbastanza fredda, il sole la riscaldava, facendola sembrare quasi una mattina di primavera: due ragazzi che avevano dormito tutta la notte abbracciati si alzarono, il primo a svegliarsi fu lui, che con carezze e baci, svegliò anche lei:

-Buongiorno amore.- Cominciò lui.

-Ryan! Buongiorno a te. Che ore sono?- Chiese lei con aria assonnata.

-Le 8:30.- Le rispose guardando la sveglia sul comodino.

-E come mai così mattiniero?-

-Che stupidina che sei! Ma perchè dobbiamo aprire il caffè alle 9:00.- Disse lui sorridendo.

-Ah, quindi tra poco arriveranno le altre?-

-Esatto! Io ti consiglierei di andarti a mettere la divisa.-

-Agli ordini capo!- Disse saltando sull'attenti.

Lui le diede un bacio sulle labbra, lasciandola di stucco all'inizio, ma poi la rossa sorrise, ricambiò il bacio e cominciò a scendere, ma nel salone semibuio del caffè vi trovò...

-"Kish."- Sgranò gli occhi nel vederlo.

Lui la guardò serio, poi la sorpassò per salire le scale.

Lei si voltò: -Aspetta!-

L'alieno si fermò: -Che cosa vuoi?!- Tuonò.

- Cosa ti ho fatto? Perchè mi tratti così?-

-Perchè sei la ragazza più egoista che conosca. Credi forse che stare con il biondino compenserà la tua mancanza di affetto da parte di quel merluzzo?-

-Ecco... non sono affari tuoi.-

-Sbagli, sono affari miei, perchè so che sembra strano, ma lui adesso è mio amico, e non ti permetterò di farlo soffrire.-

Lei fece una risata: -Certo che sei proprio un ipocrita.-

Il ragazzo le afferrò un braccio guardandola malissimo poi sibilò: -Come ti permetti?!-

La rossa avvicinò il suo viso a quello di lui. Adesso erano davvero vicini, sarebbe bastato pochissimo per baciarsi.

-Tu stai facendo la stessa cosa con Erin. Cos'è, credi che non lo sapessi che la stai solo usando per dimenticarmi.-

L'altro sorrise: -E cosa te lo fa pensare?-

-Questo.- Senza dargli il tempo di fare niente lo baciò, e con sua grande sorpresa, dopo un minuto di sgomento lui ricambiò.

Si abbracciarono. Era una sensazione fantastica. Avrebbe voluto tenere a vita le labbra incollate a quelle dell'alieno.

-Basta!- Disse l'alieno staccandosi e materializzandosi altrove.

In quel momento arrivò Ryan che le disse: -Strawberry, ancora non ti sei cambiata!-

-Si, scusami Ryan, adesso vado.- Si recò verso gli spogliatoi, chiuse la porta e si sedette sulla panchina. Si sfiorò le labbra, immaginando che ci fossero ancora quelle dell'alieno dagli occhi dorati. Sospirò: Kish aveva ragione, era proprio un'egoista.

Smise di pensarci e si cambiò, mettendosi la propria divisa. Uscendo dagli spogliatoi incontrò tutte le altre, però mancava qualcuno all'appello...

-Ragazze, sapete dov'è Mina per caso?- Domandò a tutto il resto della squadra.

-Avrà fatto tardi, è strano da credere, ma a quanto pare è così.- Disse la piccola Paddy.

La rossa si avviò all'entrata.

-Benvenuta al caffè Mew Mew...-Esclamò rivolgendosi a quella che secondo lei era una cliente...

-Strawberry!-

-Cos...Erin...- Non fece in tempo a finire la frase che la mora le si buttò letteralmente addosso abbracciandola forte.

-Ero molto preoccupata per te, fortunatamente i tuoi non si sono accorti che eri sparita.-

In quel momento scese Kish, insieme a Pai.

-Ciao Erin.- Fece lui con un sorriso.

-Oh, ciao Kish.- Lo raggiunse e, mettendogli le braccia intorno al collo lo baciò e lui ricambiò.

Strawberry li vide e per poco non scoppiò a piangere: -"Kish con Erin è felice, e so che lei lo tratterà molto meglio di come ho fatto io."-

-Strawberry, puoi venire un attimo che ti devo parlare.- Ryan interruppe la scena.

La rossa seguì l'americano. E Lory li guardava, la sofferenza si leggeva nei suoi occhi e Pai non ne capiva il motivo.

-E' innamorata.- Fece Pam ad un certo punto, mettendosi di fianco al viola.

-Ma di chi? Del biondino?- Chiese l'altro.

La modella fece un gesto come per dire: "A quanto pare"

-Certo che voi donne siete proprio strane.-

Normalmente gli avrebbe risposto per le rime, ma fu catturata dal suo aspetto, non poteva credere che quell'alieno potesse essere così bello. Eppure ne conosceva di ragazzi belli, ma nessuno lo eguagliava.

Nel laboratorio...

-Dimmi pure Ryan, ti ascolto.- Disse lei timidamente.

-Senti, ho finalmente trovato una soluzione su Erin.- Cominciò lui.

-Ovvero?-

-Ecco...ti piacerebbe che Erin...diventasse una Mew Mew.-

Strawberry sgranò gli occhi. Poi disse: -Sei tu il capo, io non c'entro niente.-

-Voglio farlo decidere a te.-

La ragazza cominciò a tremare e Ryan la strinse a se: -Puoi essere sincera con me Strawberry, non aver paura di dirmi la verità.-

-I-io preferirei di no perchè...non voglio che corra pericoli inutili.-

-Hai visto? Tranquilla, non era poi così difficile, adesso ho dimenticato l'intera questione.-

La baciò. Lei sorrise: -Grazie Ryan.-

Ritornarono nel salone appena in tempo perchè una Mina tutta trafelata e con le lacrime agli occhi aveva praticamente sfondato il portone.

-Mina che succede?- Chiero tutti.

-K-Kyle. KYLE HA FATTO UN' INCIDENTE E ORA E' IN OSPEDALE-

-COSA?!- 






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Capitolo 13
*** Lui non mi ama ***


Ciao a tuttiiii
Finalmente sono riuscita a scrivere questo capitolo dove vi svelerò una delle coppie più strane di tutto l'anime, ma probabilmente avrete già capito qual'è e in più...beh LEGGETE!!!

Capitolo 13-Lui non mi ama

Erano ancora tutti seduti in quell'odiosissima sala d'aspetto bianca come il latte.

Tutte le Mew Mew, insieme a Erin e Tart tentavano invano di tranquillizzare Mina che stava letteralmente annegando nelle lacrime.

Pai era in piedi, che guardava fuori dalla finestra. Anche allora pareva impassibile e freddo, mentre con la coda dell'occhio guardava il gruppetto chidendosi: -"Ma come mai questi esseri umani sono così legati gli uni agli altri?"-

Per la prima volta nella sua vita Pai Ikisatashi non trovava una risposta alla sua domanda. Ad Arret, dopo la morte dei sovrani la gente aveva cominciato a diventare sempre più fredda e cattiva. La loro, normalità, ormai, era questa.

Però quel periodo trascorso sulla Terra aveva fatto riscoprire in Tart e Kish sentimenti veri, ma per lui, che era stato nel suo mondo da più tempo di loro, ormai era impossibile che succedesse, anche se, quando guardava quegli occhi blu, freddi quasi quanto i suoi, non poteva fare a meno di provare uno strano calore nel cuore.

Ryan si era preso la testa tra le mani. La disperazione per quello che era accaduto al suo amico, regnava sovrana in lui.

Kish che non conosceva un modo migliore per consolare le persone gli diede una pacca sulla spalla, riuscì però a strappare un leggero sorriso al biondo.

Strawberry li osservava, era incredibile che quei due avessero davvero chiuso le ostilità. Ryan Shirogane, che fino a poco tempo prima avrebbe fatto qualsiasi cosa per uccidererlo insieme a tutta la sua razza.

Kish Ikisatashi idem.

Eppure erano diventati amici.

La scena fu interrotta dall'arrivo di un'infermiera. Mina si alzò di scatto e, ancora con le lacrime agli occhi si precipitò a chiederle -Come sta?-

L'infermiera rispose: -Si rilassi signorina, è tutto a posto, l'hanno appena finito di operare, tra poco dovrebbe svegliarsi e potrà ricevere visite.-

Mina, così come tutti fece un sospiro di sollievo nel sentire quelle parole.

Dopo qualche minuto, la donna li fece entrare tutti nella stanza dove era ricoverato Kyle.

Il moro aveva tutta la zona toracica fasciata, abbastanza pallido e aveva delle occhiaie da far paura. La sua espressione era stanca, ma felice di vedere i suoi amici. Tutto sommato, però stava bene. Le Mew Mew si lanciarono ad abbracciarlo, mentre Pam, Erin, e i ragazzi si limitarono a sorridere guardando la scena.

-Piano ragazze, così non respira.- Intervenì Ryan ridendo.

Tutti scoppiarono in una fragorosa risata. Mina prese la mano di Kyle tra le sue e Pam disse: -Siamo davvero felici che tu stia bene.-

-Grazie a tutti.- A un tratto il suo sguardo si rabbuiò.

-Che ti succede?- Chiese il biondo.

-Ryan...l'ho visto...ho visto la bestia.- Disse puntando i suoi occhi blu, in quelli azzurri dell'altro.

-Ne sei sicuro?- Anche lui divenne serio, così come tutti gli altri.

-Certo, me lo sono ritrovato davanti, ho fatto una sterzata...e poi non ricordo più nulla.-

-Cosa hai visto di lui?- Domandò Strawberry.

Kyle sospirò: -Non molto purtroppo, anzi, quasi niente, solo la sagoma e gli occhi rosso fuoco.-

-Però con queste informazioni non possiamo fare molto.- Fece Pam

-Non è esatto.- Intervenne improvvisamente Pai

-Che sarebbe a dire?- Chiese Tart interrogandosi su cosa avesse in mente il fratello.

-In questa stanza c'è qualcun altro che ha visto la creatura.- E così dicendo si girò verso Kish.

-E vero! Kish è stato ferito dalla bestia, deve averlo visto per forza!- Esclamò Paddy

-Se non fosse per il fatto che quando mi ha colpito ho battuto la testa e non me lo ricordo.- Disse l'alieno dagli occhi dorati con tono ovvio.

-Ah ha.- Pai dondolò l'indice avanti e indietro in segno di diniego: -Tu dimentichi l' ORM2000.-

-E cos'è?- Domandò la biondina.

Il verde sospirò: -E' una delle sue solite diavolerie, comunque credo stia per Osserva Ricordi e Menti giusto?-

-Invenzioni Kish, non diavolerie, quante volte devo dirtelo? Comunque si, è proprio così, permette di "spedire" una persona nella mente di Kish per vederne i ricordi.-

-Aspetta, aspetta, qualunque ricordo?- Domandò il verde.

-Purtroppo il ricordo in cui si viente trasportati è strettamente casuale Kish.-

-Non se ne parla neanche, non permetto a nessuno di curiosare nella mia mente e nei miei ricordi, vorrei che questo fosse chiaro.- Detto questo se ne andò.

Era quasi fuori dall'ospedale, ora doveva solo attraversare il giardino.

-Ehi, Kish aspetta!- Lo rincorse la rossa quasi allo stremo delle forze, lui si fermò senza voltarsi.

-Che cosa vuoi?-

-Come mai ti sei arrabbiato a quel modo, non capisci che questo è l'unico modo che abbiamo per sapere qualcosa su quel mostro.-

-Non mi interessa, io sono pronto ad aiutarvi, ma questo no, e voi non lo potete pretendere.-

-Sai cosa sei? Sei un'egoista, non ti importa che la gente rischia la vita!-

-No, tanto non e mai morto nessuno.-

-Ah, e quindi dobbiamo aspettare che qualcuno muoia per intervenire?-

-Esattamente.-

Lo schiaffo che gli arrivò da parte della rossa gli lasciò il segno. Lei gli si era messa davanti e ora stavano faccia a faccia.

Con una mano si toccò la parte lesa e la guardò dritta negli occhi: aveva le lacrime e a quella vista il cuore gli si contorceva come non mai. Sospirò: -Basta che sia tu a farlo. Tu e nessun altro.-

Strawberry sorrise lo abbracciò, lui ricambiò affondando il viso nei suoi morbidi capelli rossi.

Lei in quel momento stava benissimo stretta a lui e cominciò a desiderare un pò più di contatto, ma sapeva quello che Kish già pensava di lei, non voleva ferire Ryan e nemmeno Erin, così si staccò e si allontanò. Ma stavolta fu lui a baciarla. Al diavolo tutti, ora non esisteva più niente per entrambi, soltanto l'altro. Si riabbracciarono stringendosi forte.

Intanto dalla finestra Erin li aveva visti. Solo lei, perchè Kyle e Mina si stavano sussurrando parole amorose a vicenda. Lory che chiedeva timidamente a Ryan che cosa si sarebbe fatto se Kish avesse accettato o meno. Tart e Paddy giocavano contenti, e Pam e Pai si scambiavano sguardi fugaci, convinti di non essere visti.

...

Erin era nella sua stanza a pensare a quella scena che aveva visto qualche settimana prima all'ospedale. Il flusso dei suoi pensieri fu interrotto dallo squillo del suo cellulare. Quasi si commosse nel leggere il nome sul display:

-Sharon, sei tu?-

-In persona honey. Come stai?-

-Tutto bene e tu? Come vanno le cose lì in Inghilterra?-

-Qui tutto a posto, c'è qualche novità, ma niente di che.-

-Dimmi tutto, voglio sapere gli ultimi pettegolezzi.-

-Ok, praticamente Octavia e Bart si sono fidanzati...-

-Cosa? Ma Bart non stava con Madison?-

-Lei lo ha lasciato perchè ha capito che lui era innamorato di Octavia.-

-Oh! Capisco.- Per un momento si rabbuiò e il suo cuore perse un battito. Pensò alla sua amica Madison e a come fosse innamorata di quel ragazzo, di sicuro non era stato facile per lei accettare quella situazione.

-Ehi Erin, tutto a posto?-

-Senti Sharon, mi daresti un consiglio?-

...

Era un tranquillo e fresco pomeriggio. Kish era sdraiato sull'erba con gli occhi chiusi, sembrava stesse dormendo.

-Ikisatashi che fa? Dorme?-

Aprì di scatto gli occhi e vide il viso sorridente di Erin.

-Mi hai spaventato, sembravi davvero la Kagekoi.-

Lei si sedette vicino a lui con entusiasmo.

-Come mai così raggiante oggi?-

La mora gli mostrò un cestino di vimini.

-Picnic?-

-Perchè no?!-

Dopo qualche minuto erano lì che si baciavano appassionatamente. La mano del ragazzo era posata sulla sua schiena, ma lei la fece scivolare un pò più in basso. Kish si staccò e si alzò in piedi.

-Che ti prende?- Gli chiese.

-Niente, e che mi sono ricordato che devo ripassare Storia. Ciao.- E se ne andò.

Lei si inginocchiò e abbassò la testa, cominciando a piangere dal dolore.

-"Avevo ragione lui...non mi ama."-




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Capitolo 14
*** Ti amerò sempre ***


Ciaoooo!!! Che bello, finalmente sono riuscita ad aggiornare in tempo decente ^_^
Allora, questa è la seconda volta che una canzone mi aiuta a scrivere.
Poichè io l'ho scritto tutto (dall'inizio alla fine) ascoltando solo ed esclusivamente questa canzone (al repeat), vi consiglierei di ascoltarla anche voi dall'inizio alla fine del capitolo e, ovviamente se finisce rimettetela.
E' una canzone che sicuramente già conoscerete, eccola qua --> https://www.youtube.com/watch?v=GrUqQktzBYg

Capitolo 14-Ti amerò sempre.

Erin era tutta raggomitolata sul suo letto, ora non piangeva più. Aveva esaurito tutte le lacrime, ma era ancora triste. Pensava di essersi solo illusa per tutto quel tempo. Di nuovo le vennero gli occhi lucidi.

Solo allora si rese conto che il telefono di casa Momomiya squillava. Si affacciò dalla sua camera e urlò: -ZIA, IL TELEFONO!!- Ma nessuno rispose, probabilmente era andata al lavoro. Sapeva che Shintaro sarebbe tornato alle 8:00 e che Strawberry aveva il suo turno al caffè. Le si strinse il cuore ...Il caffè...Kish...

Deglutì nervosamente, continuando ad osservare quell'apparecchio che suonava insistentemente.

"Potrebbe essere importante." pensò. Così scese le scale e, titubante rispose alla chiamata.

-Pronto. Casa Momomiya.-

-Erin, tesoro, sei tu?-

La mora sobbalzò: -Mamma, sei tu?- Chiese con le lacrime agli occhi dalla felicità.

-Si, sono io. Come stai?-

-Io bene e tu? Come vanno le cose con papà.-

-Tutto bene, ci siamo chiariti.-

Sospirò: -Menomale.-

-Ascolta Erin, io ti avevo chiamato per chiederti come ti trovi in Giappone.-

Si morse il labbro, non poteva dire a sua madre di Kish, aveva già abbastanza problemi e non voleva annoiarla con i propri.-

-Qui tutto a posto, gli zii mi trattano benissimo, e Strawberry mi ha presentato i suoi amici con cui ho legato subito.- "Anche troppo" pensò.

-Sono contenta, ma come faccio a dirtelo?...-

-Che cosa mamma?- Le chiese, anche se già sapeva cosa la madre volesse chiederle.

-Ecco...dato che qui è tutto risolto, non so...vuoi stare in Giappone ancora un pò.- Ci fu un pò di silenzio. Erin sapeva perfettamente cosa voleva.

-Sai, tu e papà mi mancate tanto. Poi c'è anche Sharon e tutte le mie amiche...-

-Decidi tu tesoro mio, a noi va bene tutto.-

-Ho già deciso.-

Sospirò.

-Voglio tornare a casa-

Quella sera, a cena Erin aveva deciso di dare la notizia agli zii e a Strawberry.

Posò la sua ciotola e disse: -Mia madre mi ha chiesto di tornare a casa e io ho accettato.- Strawberry per poco non si strozzò con il boccone che aveva in gola.

-Ma Erin, ne sei sicura? Lo sai che puoi rimanere quanto vuoi.-

-Si zia, lo so, grazie, ma l'Inghilterra mi manca tanto e preferisco così.-

-Shinta ti comprerà il biglietto, vero?-

-Ma certo.-

-Non serve zio, l'avevo già, anzi, tra una settimana scade.-

-Erin, non puoi andartene, vedrai che ci divertiremo...-

La mora abbassò lo sguardo, allora Sakura decise di intervenire.

-Strawberry, basta. Non dev'essere stato facile per lei decidere così, ma infondo casa sua è in Inghilterra, è ovvio che voglia tornarci.-

La rossa si zittì e continuarono a cenare.

Erin si mise d'accordo con Shintaro perchè l'accompagnasse l'indomani pomeriggio all'aereoporto.

-Strawberry?-

-Si, dimmi pure.-

-Ti potrei chiedere di non dirlo a Kish?-

-Ma come?! Non lo vuoi salutare?-

La cugina scosse la testa.

La rossa l'abbracciò forte.

-Ma gli altri si offenderanno se non glielo dico.-

-Basta che non lo dici a lui ok?-

-Ok.-

-Domani mattina mi accompagni a salutare Kyle in ospedale?-

-Certo, sicuramente lì vi troverai anche Mina, non lo molla un attimo.-

Le due risero.

-Comincio a preparare le valigie.-

Erin salì le scale, mentre la rossa l'osservava, chiedendosi il motivo per cui non volesse salutare Kish.

Vabbè, se non voleva, non voleva. Lei di certo non gli avrebbe detto niente e avrebbe intimato anche agli altri di non farlo.

L'indomani andarono in ospedale. Erin aveva comprato a Kyle una scatola di cioccolatini.

Strawberry aveva ragione, infatti vi trovarono Mina.

Il moro sorrise nel vederle.

-Ciao Kyle, come stai?- Chiese Strawberry.

-Molto meglio, grazie.- Sorrise, poi intervenì Mina, sempre sorridendo: -Dovrebbero dimetterlo tra pochi giorni.-

-Kyle, ti ho portato dei cioccolatini e i miei migliori auguri per una rapida guarigione.-

-No, Erin, non dovevi.- Fece in tono da rimprovero.

-Eddai! Volevo prenderti dei fiori, ma Strawberry me lo ha sconsigliato- Spiegò.

-Già, perchè i fiori? Non sono ancora morto.- Incrociò le braccia al petto.

Sorrisero a quell'affermazione.

-E poi, sono venuta anche a salutarti.- Disse abbassando lo sguardo.

-Come a salutarmi? Erin, te ne vai?- Fece stupito.

-Già, ritorno in Inghilterra- Ammise.

Lei e Kyle si abbracciarono poi il ragazzo disse: -Ci mancherai.-

-Anche voi.-

-Mina, tu oggi pomeriggio vieni a salutarla?- Domandò Strawberry.

-Certo, davanti casa vostra vero?- Chiese la blu.

-Si, precisamente- Le rispose la rossa.

-Buon viaggio, Erin.- Continuò il moro.

-Grazie Kyle.-

Uscirono dall'ospedale.

-Straw, sarà meglio che io torni a casa, per finire di aggiustare le mie cose.-

-Non ti preoccupare, dirò tutto io, agli altri.-

-Grazie cuginetta.-

Si separarono: Erin andò a casa, e Strawberry si diresse verso il caffè, sperando di trovarli tutti lì.

E, infatti erano nel salone, e, fortunatamente non era ancora arrivato nessun cliente.

-Buongiorno Straw.- Esordì la piccola Paddy.

-Buongiorno a tutti, sapete dov'è Kish?-

Si guardarono tutti, probabilmente pensavano che dovesse parlare con lui.

-Se non mi sbaglio è uscito.- Disse Tart

La rossa tirò un sospiro di sollievo, cosa che incuriosì molto i presenti: -Devo dirvi una cosa su Erin.-

-Che cosa? E' stata attaccata dal mostro?- Domandò Ryan un pò preoccupato.

-Ma và Ryan! E' solo che se ne va, oggi pomeriggio parte per l'Inghilterra.-

Pai, che non era molto interessato alla faccenda, scese, per continuare le sue ricerche. Aveva promesso a Kish che avrebbe lavorato di più sulla macchina, per evitare che Strawberry scoprisse qualcosa di indesiderato su di lui.

-Ma vi prego di non dire nulla a Kish. Erin non vuole che lo sappia.-

-Per qual motivo?- Chiese Tart.

-Non lo so, ma se lei vuole così, noi dovremmo accontentarla.- Continuò la rossa.

Erin continuava a fare le valigie e pensava a Kish.

Chiuse gli occhi.

-Devo dimenticarlo!- Esclamò riaprendo gli occhi, prese la valigia e guardò fuori dalla finestra. Era il tramonto. Il cielo arancione dalle nuvole rosa, con quel grande disco rosso che sovrastava tutto.

"Giappone, il paese del sol levante..." pensò.

"...Peccato che per me il sole sia ormai tramontato".

Si affrettò a scendere. Shintaro era in macchina che l'aspettava. Tutti gli altri, invece erano in gruppo per salutarla. La abbracciaro tutti dicendole ognuno una frase diversa, ma comunque impregnata di tristezza.

-Mi mancherà qualcuno con cui parlare inglese. Strawberry è una capra.- Aveva detto Mina, subito fulminata da un'occhiata della rossa. Sorrisero.

-Buona fortuna, Erin.- Aveva detto Ryan.

-Grazie Ryan.- rispose lei.

Paddy e Tart le saltarono addosso piangendo e, quasi facendola cadere.

-Ciao, Erin, ci mancherai tanto- Avevano detto entrambi con gli occhioni pieni di lacrime.

La mora accarezzò loro le testoline: -Anche voi mi mancherete tanto.-

Lory fu un'altra che, piangendo l'abbracciò forte, senza dire una parola, o almeno, ci provava, ma era continuamente scossa dai singhiozzi.

-Va tutto bene Lory, respira e promettimi che sarai più forte.- Si staccarono: -D'...d'accordo Erin...lo...lo farò.- La ragazza dagli occhi azzurri le asciugò le lacrime.

Persino Pam l'abbracciò e le sussurrò: -Abbi cura di te.-

-Anche tu Pam, anche tu.-

Poi fu il turno di Strawberry, il loro abbraccio fu il più forte e commovente di tutti.

-Ti voglio bene cuginetta- Aveva detto la rossa.

-Te ne voglio anch'io.- Aveva risposto la mora.

Mentre Shintaro caricava le valigie nel portabagagli Erin guardava l'orizzonte, e il suo pensiero andava come sempre a Kish...

-Ehi Pai dove sono finiti tutti.- Chiese Kish entrando nel locale vuoto.

L'altro lo guardò e gli rispose: -Sono andati a salutare la cugina di Strawberry, io sono rimasto per finire il progetto.-

Il verde annuì, poi ci pensò un'attimo: -Come a salutarla? Perchè?-

Il viola alzò un sopracciglio e gli disse: -Come?! Non lo sapevi? Ritorna a casa in Inghilterra. Credo si chiami così no?-

Kish sbarrò gli occhi: -COSA?! E perchè nessuno mi ha detto niente?! Pai, tu sai di preciso dove sono andati?-

-Credo a casa della rosa...- Non finì la frase perchè Kish si era catapultato correndo verso il luogo descritto dal fratello.

"Dannazione, Erin! Perchè non me lo hai detto"

Erin si infilò in macchina, e dopo qualche secondo partì.

Chiuse gli occhi, sospirando.

Poi si sentì chiamare.

Guardò dietro e vide Kish che correva dietro la macchina.

-ERIN!- Chiamò a squarciagola.

-Zio, ferma un attimo la macchina.- Si affrettò a dire.

-Erin, se mi fermo adesso perderai l'aereo.-

-Ti prego, solo qualche minuto.-

Lo zio sospirando la accontentò

Lei scese subito e Kish le si fermò proprio davanti, il suo respiro era affannato.

-Perchè?...Perchè non mi hai detto niente?-

-Non volevo salutarti, sarebbe stato troppo doloroso per me.-

-Ma non devi andartene per forza.-

Tentò di prenderle le mani, ma lei si scansò bruscamente.

-No Kish, devo andarmene. Se dovessi rimanere non farei altro che intralciare la tua vita, ed io non voglio.-

-Ma come puoi pensare una cosa del genere?-

Lei scosse la testa: -E' vero!-

Poi lo guardò in modo dolce e con gli occhi lucidi

-Credi che non l'abbia capito...che tu non mi hai mai amata-

-Erin, io...- Non ebbe il coraggio, ne la forza di negarlo.

-Tuttavia io, non riesco ad odiarti per quello che mi hai fatto, perchè il mio amore per te è sincero. E questa scelta mi fa male perchè so che penserò a te ad ogni passo che farò.-

Le lacrime le scendevano copiosamente dagli occhi

-Erin...-

Le posò una mano sulla guancia per asciugarle le lacrime.

Lei posò la sua su quella del ragazzo e sorrise amaramente.

Si staccò dolcemente da lui.

-Io, Kish, voglio solo che tu sia felice, ma sappiamo entrambi che tu non hai bisogno di me. Sono masochista, ma voglio fare un' ultima cosa.-

Gli mise le mani sulle guance e avvicinò i loro due visi.

Le loro labbra si toccarono.

Kish chiuse gli occhi, rispondendo al bacio.

La mora si staccò lentamente, e, avvicinadoglisi come per baciarlo sulla guancia sussurrò all'orecchio: -Fagliela vedere a quel biondino.-

A quel punto Kish, quasi incosciente di quello che stava facendo l'abbracciò forte

-Sei una ragazza straordinaria Erin. Sei dolce, simpatica, sensibile, non hai un solo difetto. Tu meriti molto meglio di uno come me.-

Lei ricambiò l'abbraccio e chiuse gli occhi, affondando il viso nella spalla del ragazzo e inspirandone il profumo

Si staccò e disse: -Addio Kish sii felice.-

-Anche tu Erin.-

Rientrò in macchina e il verde la salutò con la mano.

Quando la vide sparire all'orizzonte pensò: "Mi dispiace Erin."

Lei invece pensò: "Kish, I will always love you."

Chiuse gli occhi mentre l'ultima lacrima le scivolava lungo la guancia.
 

 Finitoo! Piaciuto? Che emozioni vi ha trasmesso? Vi ha fatto ridere? Piangere? Ribrezzo?
Fatemi sapere tutto con una recensione.
GRAZIE PER LA LETTURA






Music

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Capitolo 15
*** Momenti d'amore ***


Ciao, eccovi il capitolo 15. Finalmente ho preso un ritmo di aggiornare decisamente migliore di quello di qualche settimana fa. Voi che ne dite?
Olè, cominciamo...
 

Capitolo 15-Momenti d'amore

-Ehm...- Pai si schiarì la voce.

-E basta con questi convenevoli. Taglia corto!- Fece Kish seccato.

-Come vuoi. Senza giri di parole: La macchina è pronta!!- Esclamò emozionato togliendo il telo.

"Pai emozionato? E' mai possibile?" Si chiesero tutti.

-Bene, direi di non perdere tempo allora. Che cosa dobbiamo fare?- Domandò Strawberry.

-Kish, mettiti questo.- Gli lanciò una specie di casco da cui uscivano tanti di quei tubi e fili che la rossa temeva si sarebbe strozzato nell'intento di indossarlo, ma con sua grande sorpresa non fu così.

-Adesso stenditi qui e rilassati, nella tua mente non deve esserci altro che il ricordo di quei minuti.- Continuò il viola.

Kish fece come aveva detto e chiuse gli occhi.

-Tu, invece...- Si rivolse a lei: -Dovrai metterti questi bracciali e non toglierli mai! Nel momento in cui avrai visto quello che devi, dovrai incrociare le braccia in modo che si tocchino. Capito?-

-Così?- Chiese lei incrociando le braccia e facendo tintinnare quei due braccialetti di perle blu.

-Esattamente! Ora sistemati qua e la condusse davanti a una specie di proiettore come quelli nei cinema: -Lascia tutto qui. Non dovrai avere niente di metallico addosso, altrimenti farà contrasto con i raggi elettromagnetici, emanati dalla macchina.-

Strawberry annuì. Posò l'orologio e il telefono su un tavolino alla sua destra.

-Anche la spilla. Non preoccuparti, non correrai nessun pericolo.-

-Ne sei sicuro?- Chiese scettica.

Pai annuì con la testa.

Mina si avvicinò a Pam e le sussurrò: -Ma ci possiamo fidare?-

La viola non rispose, continuava a fissare l'alieno con un'espressione seria, come se cercasse di capire se, effettivamente si potessero davvero fidare.

Per mezzo secondo lui si voltò verso di lei. I loro sguardi si incrociarono e Pam ebbe uno strano batticuore.

Il raggio partì investendo completamente la ragazza rossa che sparì dopo qualche istante davanti ai loro occhi.

Si ritrovò in un luogo che le sembrava familiare. Si guardò intorno, poi capì che non era altro che il parco Inohara di notte.

Sentì un rumore di foglie, alzò lo sguardo e vide Kish seduto sul ramo di un'albero. Aveva un' espressione così seria e triste che la rossa si ritrovò a chiedersì: "Chissà a cosa sta pensando"

Non potè fare a meno di notare quanto fosse bello. La luce della luna gli illuminava parzialmente il viso, creando un gioco di luci e un'atmosfera così romantica.

Arrossì per quello a cui stava pensando. Effettivamente, si ritrovò ad ammettere che Kish fosse davvero un bel ragazzo.

-Perchè Strawberry?-

Scattò in piedi e lo guardò. Non stava parlando con lei.

-Io ti amo così tanto. Farei di tutto per te. Ma perchè non lo capiscì?- La sua voce si era fatta sempre più bassa e sofferente.

Lo vide asciugarsi una lacrima.

Le si stringeva il cuore a vederlo così. Si sentì un mostro: Kish Ikisatashi, il ragazzo sempre allegro, sfacciato e malizioso si era ridotto così per una come lei?

Nella sua mente risuonavano tante di quelle parole...

...Egoista...

...Insensibile...

...Cattiva...

...Stupida...

-Sei tu il vero mostro, non lui.- Le disse la sua coscienza.

Si riprese, anche perchè lo aveva visto scendere dall'albero e si era ricordata del suo compito. Lo guardò negli occhi. Anche se il Kish del ricordo non poteva ne vederla ne sentirla.

Il ragazzò si voltò di colpo.

"Deve aver percepito il pericolo" pensò.

Non c'era niente dietro di lui e ritornarono faccia a faccia.

Stavolta però, avvertì lei qualcosa di strano. Infatti, dopo un pò si sentì un rumore.

-KISH, ATTENTO- Urlò dimenticandosi che quello fosse solo un ricordo.

Vide un'ombra gigantesca saltare fuori dai cespugli dietro il ragazzo e colpirlo.

-NO!!!-

Purtroppo la luce non le permetteva di vederlo granchè, ma notò i suoi occhi rosso sangue e la carnagione violacea.

Vide come stesse lacerando Kish con gli artigli e prese a pugni la bestia.

Si stupì non poco quando notò come il suo corpo trapassasse perfettamente quello della bestia, quasi come se tutto quello non fosse altro che un'ologramma.

Le lacrime le scendevano copiose. Basta. Non voleva più assistere a quell'orrore. Chiuse gli occhi accucciandosi, inavvertitamente i bracciali si toccarono e lei venne ritrasporata al caffè.

Tutti la guardarono sorpresi per la posizione in cui riapparve.

-Strawberry.- La chiamò Ryan.

La rossa apri gli occhi di scatto, si guardò intorno, e quando vide Kish, seduto che la guardava gli si lanciò addosso, nascondendo il viso nella sua spalla e bagnandogli la maglia di lacrime.

-Oh Kish! Stai bene! Come sono contenta! Credevo che fossi morto.- Non sembrava che la ragazza fosse molto lucida. Lui non potè fare altro che stringerla a sè, mentre lei continuava a singhiozzare. Sapeva che Ryan gli stava lanciando uno sguardo fulminante, ma non poteva lasciare la sua gattina in quelle condizioni.

-Shh, stai calma Strawberry, non è successo niente.- La cullò dolcemente come avrebbe fatto con un bambino piccolo.

Lei si calmò e si strinse di più a lui, cadendo in un sonno profondo.

-Si è addormentata???- Chiese Tart a metò tra lo scandalizzato e il quasi schifato.

-No.- Fece Pai, mettendole una mano sulla fronte e tastando il suo polso: -E' svenuta. Ha subìto un grande chock emotivo. Kish penso sia dovuto al fatto che abbia visto la bestia ferirti quasi mortalmente.-

"Gattina mia" pensò lui, guardandola mentre dormiva teneramente tra le sue braccia.

Sentiva un gran chiasso intorno a se, si decise e aprì gli occhi.

La prima cosa che vide fu il viso di Ryan.

-Ti sei svegliata, finalmente!- Le sorrise dolcemente, prendendole la mano.

-Uhmm...Ryan, mi aiuti ad alzarmi perfavore?-

-Certo.-

Si mise a sedere e si guardò intorno. Riconobbe di essere nella stanza di Ryan. Il biondino era in piedi davanti a lei, e la guardava sorridendo.

Le mew mew avevano uno sguardo preoccupato. Alla sua destra vi era un Pai seduto su una sedia che le tastava il polso e un Tart perfettamente neutro.

Infondo alla stanza, invece, c'era Kish, che la guardava con i suoi splendidi occhi ambrati e le sorrideva.

-Ma...cos'è successo?- Domandò reggendosi la testa che le girava un po'.

-Oh, niente. Sei solo svenuta tra le braccia di Kish.- Disse Tart con aria di sufficienza. Paddy si affrettò a tappargli la bocca, ma ormai era troppo tardi.

Strawberry arrossì vistosamente, il sorriso di Kish si allargò e Ryan assunse un'espressione alquanto irritata.

C'era una tale elettricità nell'aria che era quasi palpabile. Nessuno si mosse dalla sua posizione, le mew mew sapevano che sarebbe stato pericoloso. Quella stanza si poteva definire un vero e proprio Triangolo delle Bermuda, dove chi si sarebbe avventurato al suo interno avrebbe fatto una fine tutt'altro che gloriosa.

A rompere quel silenzio imbarazzante ci pensò Pai: -Adesso stai meglio, e puoi raccontarci quello che hai visto sulla bestia.-

La ragazza si strinse nelle spalle, e tutti videro chiaramente un brivido che le percosse la schiena.

-Forse è ancora troppo presto Pai, quello che ha visto l'ha davvero trumatizzata.- Disse Kish.

Il viola sospirò rassegnato e fece per andarsene, mentre Ryan si mise a tranquillizzare la rossa.

-E...era grande.- Balbettò a bassa voce. Pai si fermò e si voltò verso di lei, aspettando che continuasse.

-L...La sua altezza era circa fino a questo soffitto...la pelle violacea e gli occhi...- Serrò le palpebre e sospirò, cercando di fermare i tremiti che scuotevano il suo corpo.

-...Non lo dimenticherò mai, i suoi occhi erano dello stesso colore del...del...-

-Respira Strawberry. Calmati.- Ryan le accarezzò la schiena.

-Sangue.- Mormorò lei a bassissima voce.

Le facce di tutti presenti erano orripilate. Che razza di bestia era quella?

-Va bene, adesso riposati.- Le disse Ryan.

Lei si stese e si addormentò in poco tempo.

Tutti uscirono dalla stanza. Dopodichè l'americano sospirando disse: -Aspetteremo finchè non dimettono Kyle, dopo ci impegneremo per trovare una soluzione.-

Le mew mew annuirono e il biondo sorrise.

-Adesso potete tornare al lavoro. Pai, tu invece vieni con me, cominceremo a elaborare una strategia per catturarlo e fermarlo una volta per tutte.-

I due sparirono nel laboratorio e Tart sospirò.

-Kish! Mi dici noi cosa dovremo fare?-

Ma il ragazzo non lo ascoltò.

-Kish? Mi rispondi?-

-Credo che io andrò a farmi un pisolino.- Disse salendo le scale.

Tart sbuffò seccato.

Kish aprì lentamente la porta, per non far rumore e la richiuse dietro di sè. Strawberry ancora dormiva. Lui si avvicinò e si sedette accanto a lei. La osservò mentre dormiva, e gli ritornavano in mente le parole dette dalla ragazza qualche ora prima:

Flashback

-Kish, stai bene! Come sono contenta! Credevo che fossi morto.-

Fine Flashback

-Ti sei spaventata così tanto per me, gattina?!-

Le diede un bacio sulla fronte.

-Kish!- Chiamò lei nel sonno.

Lui sorrise e le accarezzò piano una guancia.

-Ti amo.- Le sussurrò nell'orecchio.

La rossa sorrise e si rilassò. Era così bella. Il ragazzo non potè più resistere. Si mise a cavalcioni su di lei e le diede un dolce bacio a fior di labbra.

Gli sembrava di sognare. Non avrebbe mai voluto staccarsi. La ragazza però aveva cominciato a svegliarsi e, una volta capito quello che stava succedendo iniziò ad agitarsi, ma a lui non importava, senza staccarsi le immobilizzò i polsi e lei si rilassò. A malincuore dovette interrompere il bacio per riprendere fiato. La guardò negli occhi e lei fece lo stesso.

-Che cosa stai facendo?- Aveva domandato la rossa, ansimando per il lungo contatto che le aveva impedito di respirare.

-Non ho potuto resistere.- Rispose lui, sempre ansimando. Le teneva ancora i polsi immobilizzati, ma lei non aveva alcuna intenzione di scappare.

-Ti prego Kish, baciami ancora.- Mormorò chiudendo gli occhi.

Il bell'alieno non se lo fece ripetere e si tuffò sulle sue labbra in un bacio sempre più appassionato.

-Ti amo Strawberry.- Ansimò lui.

-Kish...- Fu interrotta da un'altro bacio dell'alieno.

Non voleva farla parlare, perchè aveva paura che lo respingesse ancora. Non poteva vivere senza di lei. Lei era la sua vita, il suo ossigeno.

Strawberry stava così bene con lui, si sentiva come la Giulietta che aveva finalmente trovato il suo Romeo.

E non lo avrebbe lasciato più.

Mai più.

 

 

 

 






 

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Capitolo 16
*** Chi scegliere? ***


Capitolo 16- Chi scegliere?

Strawberry e Kish erano ancora lì, su quel letto. Si staccarono dall'ennesimo bacio per riprendere fiato.

Fu lui però a farla ripiombare tristemente nella realtà. Si alzò di scatto e mormorando un "Scusami." a testa bassa uscì dalla stanza.

-Aspetta!- Provò a richiamarlo lei, ma il ragazzo non l'ascoltò.

Si sdraiò sul letto, continuando a pensare a quello che stava facendo fino a pochi secondi prima.

-"Stavi baciando Kish."-Le disse una vocina dentro di lei. Arrossì vistosamente. Si alzò dal letto e guardò fuori dalla finestra. Si posò una mano sul cuore, cercando di calmarne i battiti. Sospirò.

-"Devi sceglieri Strawberry cara: o Ryan o Kish. Non puoi averli tutti e due."- Si disse a se stessa.

-"Già, ma chi scegliere? Il serio e glaciale Ryan o il passionale e dolce Kish? Ghiaccio o fuoco?"- I suoi pensieri furono interrotti da qualcuno che bussò alla porta. Era Ryan:

-Strawberry, posso entrare?-

-Si Ryan, vieni pure.- Disse lei col tono di una bambina colta in flagrante, fortunatamente però il ragazzo non se ne accorse.

Il biondo entrò, ma subito divenne bianco come un lenzuolo. Lei lo guardò stranita e per tutta risposta il ragazzo esclamò: -Strawberry! Non dovresti stare in piedi!-

-Sto bene, davvero.- Disse rassicurandolo.

-Sicura?- Chiese scettico.

-Si, anzi, quasi quasi scendo ad aiutare le altre- Gli diede un bacio sulla guancia e mentre scendeva le scale pensò: -"Perchè ultimamente è come se Ryan e Kish si fossero scambiati la personalità? Ryan è diventato più dolce e premuroso, mentre Kish sta diventando sempre più freddo nei miei confronti."-

...

Tart era seduto ad un tavolo vuoto che guardava le Mew Mew sgobbare come dei muli, poichè il locale era pienissimo.

Anche Kish si sedette a quel tavolo e il più piccolo gli chiese: -Non volevi andare a fare un pisolino?-

-Non riesco a prendere sonno.- Rispose l'altro evasivo.

-Io mi annoio!- Esclamò l'alieno dai capelli castani, battendo leggermente la testa contro il tavolo.

-Potremmo aiutare le Mew Mew.- Propose il verde.

-Uhmm, sai che non è una cattiva idea. Disse l'altro ed entrambi si alzarono e si recarono negli spogliatoi.

...

Strawberry era uscita dallo spogliatoio aggiustandosi il fiocco dietro la divisa.

-Strawberry finalmente!- Esclamò Mina arrabbiatissima, mollandole una pila di piatti e sedendosi ad un tavolo vuoto, dove vi era una tazzina con dentro del thè.

-Grazie mille eh!- Disse la rossa cercando di non far cadere i piatti. Fece qualche passo, ma si sbilanciò. Chiuse gli occhi in attesa del casino provocato dai piatti rotti sul pavimento, ma ciò non accadde.

-Potresti anche stare più attenta.- Era Kish che, inavvertitamenete, per evitare che i piatti cadessero aveva posato una mano sulla sua.

La ragazza arrossì vistosamente e si tirò indietro Kish afferrò al volo la pila e la portò in cucina.

Strawberry si portò una mano sul cuore, cercando di calmarne i battiti.

Dopo aver posato i piatti in cucina Kish prese il blocchetto delle ordinazioni e si recò al tavolo 7. Lì vi erano sedute quattro belle ragazze, che, appena lo videro lanciarono degli strilletti acuti.

La giornata lavorativa proseguì come al solito. Erano ormai quasi le 6:30 e ancora Kish era in piedi, davanti a quel tavolo, con il blocchetto in mano che chiacchierava amabilmente con quelle ragazze.

-Ora basta!- Strawberry si avviò e disse loro: -Scusate, ma noi dovremo chiudere se non vi dispiace-

Prese il blocchetto delle ordinazioni dalle mani del verde

-E tu chi saresti? La sua fidanzata?- Chiese una bionda, indicando Kish.

-No!- Risposero entrambi quasi in coro.

-Allora la proprietaria del locale?- Domandò una rossa.

-No, ma...-

-E allora fuori dalle scatole.- Le dissero in coro.

-Non c'è bisogno ti ricordi che il cliente ha sempre ragione. Sciò.- Continuò la bionda, facendo con la mano un movimento da snob.

Le quattro si misero a ridere e Strawberry abbassò la testa. Non si era mai sentita tanto umiliata in vita sua.

Kish stava per intervenire, ma fu preceduto da Ryan.

-Allora, che succede qui?- Chiese il biondo.

-R-Ryan- Balbettò la rossa.

-Signorine, sapete che ore sono? Vi faccio presente che questo caffè chiude alle 6:00 e adesso sono le 6:30.-

-E lei chi sarebbe?- Chiese la solita bionda.

-Mi chiamo Ryan Shirogane, e sono il proprietario, nonchè direttore di questo locale, e vi chiederei, oltre a trattare meglio le cameriere che per servirvi sono qui dopo mezz'ora dalla fine del loro turno, anche di sbrigarvi ad ordinare qualcosa, altrimenti dovrò prendere misure appropriate.-

-E ci vorrebbe cacciare?- Disse una mora scandalizzata.

-Se lor signorine continueranno con questo comportamento, ho paura di si.-

-Ma noi siamo delle clienti!- Replicò la bionda: -E grazie ai nostri soldi che questo locale sopravvive.-

-Fortunatamente possiamo dire di avere molti clienti, quindi non abbiamo bisogno di gente come voi.- Prese il blocchetto dalle mani della rossa: -Allora, volete ordinare?-

Le quattro si affrettarono ad ordinare, e quando Kish portò loro ciò che volevano si affrettarono anche a mangiare. Dopo aver pagato si diressere verso l'uscita dicendo in coro un "Ciao zuccherino" rivolto a Kish, e finalmente se ne andarono.

-G-grazie Ryan.- Disse la rossa avvicinandoglisi.

-Di niente, se non sono capace di proteggere la mia ragazza, che uomo sarei?-

Per Strawberry fu come ricevere una coltellata dritta in mezzo al cuore.

Lei non meritava un ragazzo come Ryan.

Lei lo aveva tradito...più di una volta...
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Scusate se, in questo capitolo non succede praticamente niente, ma vi prometto che il prossimo vi sorprenderà.
Bacioni a tutti voi che mi seguite. 

 

 

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Capitolo 17
*** Scoperte ***


Capitolo 17-Scoperte

Ryan e Kyle erano in laboratorio. L'unica fonte di luce erano i monitor dei computer. Stavano studiano un modo per intrappolare la bastia una volta per tutte.

Strawberry, invece era al piano di sopra a pulire il pavimento, dato che era arrivata in ritardo, Mina le aveva dato questa punizione. Lei non aveva avuto la forza di ribattere, continuava a pensare alla scelta che doveva fare.

Si appoggiò allo spazzolone sospirando, chiuse per un attimo gli occhi e quando li riaprì si ritrovò Kish davanti.

-Ryan mi ha chiesto di accompagnarti a casa, quindi sbrigati a finire.-

La ragazza non disse nulla, mise tutto a posto e andò a cambiarsi.

Kish si appoggiò a un muro, mettendosi una mano sugli occhi: cosa stava facendo? Perchè la trattava così male? Infondo lui ne era ancora innamorato.

I suoi pensieri furono interrotti dalla rossa che disse:

-E-eccomi Kish, sono pronta.-

...

Camminavano vicini e Strawberry lo guardava.

-Potresti anche smetterla di farmi una radiografia con gli occhi.- Fece ad un certo punto lui.

-Si, scusami.- Disse lei, imbarazzata, distogliendo lo sguardo.

Continuarono a camminare, ad un carto punto la rossa si fermò.

-Cosa c'è?- Chiese lui sorridendo leggermente, per sdrammatizzare la situazione che si era creata tra di loro.

-Così non mi rendi le cose facili.- Sibilò lei.

Il verde le si avvicinò e la ragazza lo guardò storto.

Lui sospirò: -Davvero Strawberry, scusami tanto.-

La mewgatto addolcì lo sguardo.

-Ad essere sinceri, non so neanch'io perchè faccio così. Probabilmente non voglio avvicinarmi troppo a te, per paura di altre delusioni.-

La rossa si ricordò di quello che aveva visto nei ricordi di Kish...

-Perchè Strawberry? Io ti amo così tanto. Farei di tutto per te. Ma perchè non lo capisci?- Si asciugò una lacrima e scese dall albero.

Voleva dirgli qualcosa, qualsiasi cosa, ma un capogiro la fece crollare svenuta tra le braccia dell'alieno.

-STRAWBERRY, STRAWBERRY!- La chiamò lui.

...

Erano le 3:00 e Ryan e Kyle erano ancora nel laboratorio.

-DANNAZIONE!- Urlò il biondo tirando un pugno sul tavolo sopra il quale vi era una cartina della città.

-Calmati Ryan, arrabbiandoti non risolverai niente. Bisogna ragionare a mente lucida.-

-Hai ragione Kyle. Ma come faccio a restare calmo? Non abbiamo uno straccio di idea su come trovare quella bestia e neutralizzarla.-

Il moro sospirò, poi prese un pennarello rosso, cominciando a segnare i punti dove erano avvenuti gli attacchi del mostro.

-Aspetta un'attimo...- L'americano prese il pennarello dalla mano dell'amico, il quale lo guardava con aria interrogativa.

Prese un righello e cominciò a tracciare delle linee che collegavano i segni fatti prima dal moro.

Tracciò dei cerchi dove tutta le linee si intersecavano.

-Il parco...-

...

Si risvegliò nella sua stanza, con sua madre seduta sul letto, che la guardava sorridendo.

-Mamma. Cos'è successo? Non ricordo più nulla.- mormorò Strawberry mettendosi una mano sulla fronte.

La donna le rispose: -Ieri un ragazzo ti ha portata qui. Ha detto che lavora al caffè e che ti stava riaccompagnando a casa, ma a un certo punto sei svenuta.-

Le mise una mano sulla fronte e la rossa chiuse gli occhi. Si sentiva stanca e abbattuta.

-Hai la febbre...e anche alta.-

La ragazza riaprì gli occhi, e la madre sorrise.

-Puoi immaginare la faccia di tuo padre quando ti ha vista tra le braccia di quel ragazzo.- Si alzò, prese un panno da una bacinella d'acqua calda e glielo mise sulla fronte.

-A proposito...E' molto carino!-

Strawberry arrossì, ma non per la febbre.

-Ora io devo andare giù a sbrigare le faccende domestiche. Tu dormi pure.-

Non appena la madre fu uscita, la rossa sospirò.

-"Ero...ero tra le braccia di Kish...davanti ai miei genitori...che vergogna!"-

Si addormentò, sognando l'alieno dagli occhi dorati.

...

-Allora ragazze...e alieni...-Esordì il biondo.

-Abbiamo finalmente capito come intrappolare la bestia...-

-Aspetta Kyle.- Lo interruppe l'americano.

-Cosa c'è?- Chiese l'altro confuso.

-Dov'è Strawberry?- Chiese.

Tutti si guardarono in giro, cercando la rossa.

-Ha la febbre, non è neanche venuta a scuola oggi.- Intervenne Kish.

-Ryan, se Strawberry è malata, non penso dovremo coinvolgerla, almeno per adesso.- Fece Kyle.

-Si, hai ragione.- Guardò l'alieno negli occhi. -Mentre attueremo il piano tu dovrai proteggerla. Intesi?- Kish annuì.

-Bene.- continuò il ragazzo. -Ora, io e Kyle abbiamo scoperto che il mostro attacca sempre nei pressi del parco, per cui andrete tutti in perlustrazione, ognuno in una zona diversa. Noi con il radar del computer controlleremo nei vostri dintorni, e, non appena noteremo qualcosa di strano, contatteremo immediatamente gli altri. Cominceremo verso stanotte, poichè il mostro attacca quasi sempre di notte.-

Prese la cartina e il solito pennarello rosso.

-Dunque, Mina controllerà a Nord, Pam a Ovest, Pai a Est e Tart, insieme a Paddy a Sud. Mi raccomando, contiamo su di voi.-

Tutti quanti annuirono.

...

Kish arrivò davanti alla casa di Strawberry, e, titubante suonò il campanello. Lo aprì la signora Sakura, che sorrise alla sua vista. Era incredibile quanto quella donna somigliasse alla sua micetta.

-Salve signora, sono venuto a trovare Strawberry.-

-Entra pure.- Lo invitò, poi gli fece cenno di seguirla e lo portò al piano di sopra. Poco prima di aprire la porta gli disse: -Per fortuna sei venuto tu a farle compagnia, tra poco io dovrò andare al lavoro.-

Gli aprì la porta e lo fece entrare dopodichè la richiuse alle sue spalle e si recò a prepararsi per uscire.

L'alieno prese la sedia e si sedette di fianco al suo letto. Lei aprì piano gli occhi.

-Kish! Che ci fai qui?- Gli chiese con voce roca.

-Sono venuto a trovarti.- Mentì lui, in realtà era venuto solo per proteggerla da quel mostro, come gli aveva detto Ryan, ma lui non aveva bisogno che gli venisse detto. Lo avrebbe fatto comunque.

-Vattene via!- Marmorò la rossa dandogli le spalle.

-Perchè vuoi che me ne vada?- Domandò lui, ma lei non rispose.

-Dopo tutto quello che è successo, che stà succedendo, tu mi cacci ancora?!- Fece ad alta voce, seriamente stupito dal comportamento della ragazza.

-Non so più cosa fare con te...- Mormorò Strawberry con un tono di voce strano, quasi come se fosse ubriaca.

Lui si bloccò di colpo e sgranò gli occhi, non tanto per le parole, o per il tono, ma per come lo guardava. Sembrava quasi...sensuale.

Lei si inginocchiò sul letto e gli si avvicinò sempre di più, lo gurdava sempre più intensamente. Gli poggiò le mani sulle gambe e, sporgendosi leggermente lo baciò con tutta la passione che si era tenuta dentro sino ad allora.

Il ragazzo ricabiò quasi subito il bacio, facendola stendere sotto di lui. Si staccarono per riprendere fiato. La rossa riunì le sue labbra e quelle dell'alieno, stringendolo forte a sè.

Per quanto Kish in quel momento fosse la persona più felice del mondo, si rese presto conto, accarezzandole la guancia, di quanto scottasse.

Il suo cuore perse un colpo.

"Non è in lei. Se non avesse la febbre non ti vorrebbe mai e poi mai."

Si staccò di scatto, teletrasportandosi sul tetto della casa con una mano sul cuore.

...

Tart e Paddy camminavano, guardandosi bene in giro e drizzando tutti i sensi, nella speranza di captare qualcosa.

-Uffa.- Sbuffò Tart sedendosi per terra.

-Si può sapere cosa cavolo fai?!- Domandò la biondina.

-Mi siedo. Perchè è vietato?- Replicò l'alieno.

-Certo, sopratutto in un momento come questo.- Continuò la Mew scimmia.

-Dai Paddy, è quasi un'ora che camminiamo, e nessuno ha trovato niente.-

-Questa è bella! E tu dovresti essere un guerriero. Non lo sai che la prima regola e non abbassare mai la guardia?-

-Cosa ci posso fare se stare con te mi annoia a morte.- Fece con aria di sufficenza.

Paddy abbassò lo sguardo, la sua frangetta le copriva gli occhi.

-Allora è questo che pensi?- Mormorò, mentre una lacrima le rigava la guancia destra.

Solo allora Tart si rese conto di aver esagerato quella volta.

-No Paddy, non piangere. Non è vero che penso questo.- La strinse a sè.

-Ma se lo hai detto vuol dire che un pò l'hai pensato.- Piagnucolò lei.

-Ma no, l'ho solo detto per prenderti un pò in giro.- Scherzò lui.

-In tal caso...- Alzò un braccio e...gli tirò un pugno sulla testa.

-Ahia! Ma sei matta!?- Urlò Tart, massaggiandosi la testa.

-CRETINO!- Gli urlò in faccia lei.

-Ragazzi, mi sentite?- Li chiamò l'americano dal medaglione di Paddy.

-Si Ryan, ti sentiamo.- Disse la biondina.

-C'è quacosa di sospetto vicino a Mina. Recatevi immediatamente là.-

-Ricevuto.- E chiusero il contatto.

La stessa scena si ripetè anche con Pam, Lory, e con Pai, tramite un ricevitore.

-Vedrai...-Si rivolsa all'amico, che era molto preoccupato per la sua ragazza.

-Non le succederà niente.- Kyle annuì, ma non potè fare a meno di continuare a preoccupersi.

...

Mina camminava piano, stando attenta nel percepire ogni minimo rumore o movimento, infatti, la chiamata improvvisa di Ryan le fece prendere un colpo.

-Mina...Mina mi senti?-

-Si, forte e chiaro.- Disse Mina, rilassandosi leggermente nel constatare che fosse l'amico.

Ma un brivido le percorse la schiena.

Se Ryan l'aveva contattata, voleva dire che c'era qualcuno in pericolo.

-Stai molto attenta. Il computer ha rilevato qualcosa nel tuo campo di ricerca. Abbiamo già contattato gli altri che dovrebbero arrivare tra pochi minuti.-

-Ok Ryan, ho capito, grazie.- Stava per chiudere la comunicazione.

-Mina!- La chiamò il moro.

-Dimmi Kyle.- Fece lei allarmata.

-Ti amo.- Disse semplicemente lui.

-Anch'io- Rispose la Mew Mew sorridendo. Chiuse il contatto e si preparò mentalmente a combattere.

...

-Perdonami Ryan. Non ho saputo resistere.- Fece Kyle mortificato

-Non scusarti. So cosa vuol dire essere innamorati.- Disse sorridendo.

Pensava alla sua Strawberry. Chissà se aveva fatto bene ad affidare la sua protezione a Kish?

...

Mina scansò la zampata con un agilissimo salto. Il mostro tentò un'altro attacco.

-FIOCCO D'ACQUA- Un potente getto d'acqua colpì il nemico alle spalle.

-Tutto bene Mina?- Domandò MewLory

-Si grazie.-

Le due rivolsero lo sguardo verso il nemico, che con la zampa destra si puliva la bocca. Con quel gesto entrambe non poterono fare a meno di notare i denti aguzzi da fare invidia a quelli di uno squalo bianco. Gli artigli, anch'essi come i denti, ma più grossi, tanto da sembrare le corna dei rinoceronti. Tra le tre dita vi era una strana membrana, dello stesso colore della pelle violacea.

Il mostro lanciò loro uno sguardo come per dire: -Adesso vi ammazzo!-

Con una codata, fece andare tutte e due a sbattere contro degli alberi. In quel momento arrivarono gli altri.

MewPam e MewPaddy si lanciarono in soccorso delle amiche mentre Tart e Pai guardavano il mostro.

Il più piccolo più che altro provava orrore verso quella creatura, tanto brutta, quanto malvagia.

Pai invece pensava: -Quanto è forte! La sua potenza è inimmaginabile! Grazie a lui vinceremo la battaglia!- Sorrise leggermente. Pam lo notò con la coda dell'occhio. Chissà cosa aveva in mente quell'alieno.

MewPaddy preparò il suo attacco.

-FIOCCO D'ENERGIA.-

Riuscì ad imprigionarlo nella sua gelatina, ma essa si ruppe dopo un colpo d'artigli della bestia.

Fece quello che aveva fatto prima con la verde e l'azzurra. Ovvero mandarle a sbattere con una codata.

MewPaddy fece la stessa fine delle compagne, ma MewPam, invece no, poichè scansò il colpo con un agile salto.

...

-Kyle, dobbiamo aiutare le Mew Mew- Fece il biondo prendendo il cappotto, insieme alle chiavi dell'auto.

-Hai preso l'arma?- Domandò l'altro.

-Si, è tutto pronto. Sbrigati! Temo che non resisteranno per molto.-

Si infilarono in macchina e Ryan partì sgommando.

...

MewPam continuava ad evitare gli attacchi del mostro, che erano perlopiù artigliate e codate.

Tart, invece, cercava di attaccarlo con le sue bolas, ma la creatura riusciva a evitare tutti i suoi colpi, e in contemporanea tentava di colpire la MewLupo.

Pai aveva materializzato il suo computer, cercando di capire se, effettivamente era davvero invincibile come appariva.

Ma un urlo gli fece interrompere quello che stava facendo.

La bestia era riuscito a ferire Tart ad un braccio, e ora si avventava con foga sulla Mewviola, cercando di colpirla con colpi sempre più potenti. Uno di questi, purtroppo andò a segno.

MewPam urlò dal dolore e cadde a terra.

-NO, PAM.- Fregandosene altamente del piano, ma mosso da una forza di cui non ne capiva l'origine, fece comparire i suoi ventagli e si lanciò all'attacco.

-ELETTROSILURO.-

Continuò ad attaccarlo senza successo, e dopo quattro Elettrosiluri andati a vuoto, cominciò a sentire la stanchezza. Quello era il suo attacco più potente, e per lanciarlo aveva bisogno di una grande energia.

...

Kish si era portato una mano sul cuore, cercando di calmarne i battiti, fece un respiro profondo e si affacciò al balcone.

Vide una piccola montagnetta sotto le coperte.

Sorrise.

Piano piano, a passo felpato, entrò nella stanza. Voleva darle il bacio della buona notte. Ma quando scostò leggermente le coperte non vi era niente.

...

Il mostro riuscì a fargli un taglio sulla guancia destra, poi gli lanciò un'altra codata, che l'alieno, per evitarla, cadde a terra.

La creatura stava per finirlo.

-No, Pai-Mormorò la Mew Lupo. Con le ultime forze che le restavano riuscì a lanciare il suo attacco, la frusta gli si avvose attorno ad un piede e con non poca fatica Pam tentava di tenerlo farmo.

Per fortuna Ryan e Kyle arrivarono subito. Kyle prese dal bagagliaio della macchina una specie di bazooka. Prese la mira e sparò. Il proiettile si aprì, traformandosi in una trappola a rete che imprigionò il mostro, che dopo essersi agitato per un pò si calmò e svenne.

-Sia la trappola che il sonnifero hanno funzionato.- Disse il moro antusiasta all'americano.

Tutti quanti si alzarono, i due ragazzi li curarono, e si complimentarono. Ad un certo punto comparì Kish con un'aria preoccupata.

-Ragazzi, non riesco a trovare Strawberry.- Disse guardandosi in giro, sperando di trovarla tra le Mew Mew.

-Come non la trovi?!- Fece Ryan arrabbiato. Lo afferrò per il colletto e lo alzò.

-Dovevi proteggerla a costo della tua stessa vita. Io te l'avevo affidata.- Era una furia, e non servirono a niente i tentativi di Kyle per farlo calmare.

In quel casino Lory, non si sa perchè si voltò e...

-GUARDATE TUTTI!- Strillò.

Si voltarono e dalle loro bocche uscì questa parola: -STRAWBERRY.!?-
...
Allora, che ne pensate? Complimenti a coloro che lo avevano già capito!
Bacioni e alla prossima.

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Capitolo 18
*** Fidarsi o no? ***


Ciao, scusate per il ritardo, ma mi sono fatta perdonare. C'è una sopresina per voi. Fate un salto alla fine del capitolo 8 per vederla. E ora passiamo al capitolo di oggi.

Capitolo 18-Fidarsi o no?

Tutti avevano uno sguardo a dir poco scioccato.

Intrappolata nella rete e svenuta al posto del mostro c'era...

-STRAWBERRY!?-

Purtroppo Ryan e Kyle non avevano più neanche il beneficio del dubbio che il moro avesse sbagliato mira, dato che i vestiti della ragazza erano in gran parte strappati.

L'americano e Kish corsero verso di lei, mentre tutti gli altri presenti erano ancora a bocca aperta.

-"Non posso credere che il mostro sia lei. Questo manda in malora il piano. Come faremo adesso?!"- Pensava Pai.

-Ryan, dobbiamo portarla in laboratorio.- Fece Kyle.

Il biondo e l'alieno si fulminarono a vicenda con lo sguardo su chi potesse prenderla in braccio.

Il moro decise di intervenire prendendola lui.

-Ragazze, a Strawberry ci pensiamo noi, voi andate a casa.-

-Scherzi vero Kyle?- Chiese Mina sorridendo nervosamente.

-No Mina, non sono mai stato così serio.-Disse guardandola intensamente.

-Come puoi pretendere che noi torniamo a casa come se niente fosse.- Cominciò Lory.

-La nostra amica è in pericolo e noi dobbiamo stare con lei per darle sostegno.- Continuò Paddy.

-Voi non capite...- Sibilò Ryan. -LE UNICHE AD ESSERE IN PERICOLO SARETE VOI SE RIMARRETE .- Urlò poi.

-Noi non vogliamo farvi correre questo rischio.- Disse il moro.

-Ragazzi.-Intervenne Pam. -Noi corriamo pericoli ogni giorno per salvare la Terra, e adesso che vogliamo stare con la nostra amica, la quale, per un motivo a noi sconosciuto è diventata il pericolo peggiore, ce ne sbattiamo altamente dei rischi che corriamo. Siamo le Mew Mew e siamo abituate a cavarcela in ogni situazione.-

Kyle guardò Ryan e annuì con la testa.

-D'accordo, potete venire.-

Una volta arrivati al caffè i due ragazzi si chiusero in laboratorio insieme a Strawberry, che misero in una specie di capsula, per fare delle ricerche su quanto le era accaduto. Non chiesero a Pai di aiutarli. Ora più che mai il dubbio sui tre alieni era inevitabile per tutti.

In uno scatto di rabbia e nervosismo Mina, dopo aver urlato ai tre: -COSA AVETE FATTO A STRAWBERRY?!- aveva cercato di picchiarli, ma fu prontamente trattenuta dalle altre. Anche se quasi tutte erano d'accordo con lei che fossero stati loro, lo scontro quindi era solo rimandato.

Gli Ikisatashi si erano chiusi quasi di loro "spontanea volontà" in una delle stanze del caffè. Sapevano che se sarebbero rimasti in giro, prima o poi li avrebbero attaccati davvero. Non che avessero paura, era solo questione di principio.

Tart era seduto alla scrivania con le gambe incrociate sulla sedia e una matita rossa tra il naso e il labbro superiore.

Pai era in piedi, che guardava la finestra. Non sapeva a cosa pensare, c'erano tanti problemi per loro in quel momento. Per esempio come avrebbe detto a Profondo Blu che quel mostro invincibile era proprio la leader delle Mew Mew, oppure come avrebbe fatto a raccogliere altre informazioni sulle Mew Mew, e altri problemi del genere.

Kish era seduto a un tavolo nel mezzo della stanza. Fissava il vaso di fiori sopra di esso quasi come se fosse ipnotizzato. Non riusciva a compredere veramente che il mostro che l'aveva ferito mortalmente quella notte al parco, fosse proprio la persona che gli aveva salvato la vita soltanto il giorno dopo.

-No, non posso crederlo.- Si alzò di scatto, poggiando rumorosamente le mani sul tavolo. I due fratelli lo guardarono interrogativamente.

-Pai, devi assolutamente fare delle ricerche!- Continuò il verde rivolgendosi al più grande.

-Già, e come Capitan Ovvio? Non ci fanno neanche avvicinare al laboratorio e alla MewMostro.- Disse Tart con aria di sufficienza.

-Non chiamarla così.- Fece il verde girando la testa di scatto e guardandolo malissimo.

-Kish, mi duole dirtelo, ma Tart ha ragione. Come faccio a fare le ricerche senza la ragazza?-

L'alieno dagli occhi ambrati si risedette e continuò a fissare quel vaso con aria assente.

...

-Allora? Scoperto qualcosa?- Domandò Paddy impaziente ai due ragazzi che erano appena spuntati dalle scale che portavano al laboratorio.

-Purtroppo no, e non sappiamo più cosa fare.- Disse Kyle.

-DANNAZIONE!- Urlò Ryan tirando un pugno al muro alla sua destra.

-Quindi...non potremo aiutare Strawberry?- Chiese Mina.

-Temo di no.- Rispose il moro abbassando lo sguardo.

Tutti fecero come lui e c'era anche chi stava per mettersi a piangere.

-E invece no!- Intervenne la viola. -Non è tutto perduto.-

Su ognuno dei loro visi si dipinse la speranza.

-Ma abbiamo bisogno degli alieni.- Continuò poi.

-NO! ASSOLUTAMENTE! E' FUORI DISCUSSIONE!- Esclamò il biondo.

-Ryan, è l'unico modo che abbiamo per aiutare Strawberry.- Gli rispose la modella.

-Ma se sono stati proprio loro a ridurla così! Kyle aiutami!- Replicò l'americano.

-Ragiona. Tutti quanti abbiamo gli stessi sospetti, ma sono pur sempre solo sospetti. Non abbiamo prove per dire che sono stati loro. E poi, per aiutare Strawberry penso che tutti saremo disposti a metterli da parte. Se noi non abbiamo scoperto nulla, può darsi che Pai ci riesca, e come ha detto Pam è l'ultima possibilità che abbiamo.- Fece il moro.

- E va bene.- Disse Ryan.

...

Pai era chiuso da ore in laboratorio con i due ragazzi, mentre tutti gli altri aspettavano nella sala principale.

Ryan uscì giusto per prendere un bicchiere d'acqua a lui e a Kyle.

Ovviamente, come lo videro tutti si fiondarono da lui a chiedergli se c'erano novità. Lui si limitò a scuotere amaramente la testa, ancora prima che potessero fargli qualche domanda.

Si diresse in cucina. Lory lo seguì.

-Se hai bisogno di qualcosa posso prendertelo io. Tu devi essere stanco.-

-No, grazie Lory. Posso fare da me.-

Lei abbassò la testa, mentre il biondo prendeva i bicchieri.

-So tutto.-

Lei sobbalzò: -Tutto cosa?-

-Di quello che provi per me.-

Si mise di profilo per bere. Era così tremendamente sexy.

Lory arrossì nel pensare così, dimenticandosi di cosa stavano parlando.

A farla ripiombare tristemente nella realtà ci pensò lui.

-E mi dispiace Lory, devo dirti di dimenticarmi per ovvi motivi.-

Lei annuì e uscì dalla cucina lentamente, per poi correre a piangere sotto ad un albero nel giardino del caffè.

...

Pam era davanti alla porta del laboratorio. Avrebbe dovuto aprirla, ma Kyle la precedette.

-Pam, cosa ci fai qui?- Domandò sorpreso.

La viola distolse lo sguardo per la prima volta e Kyle si stupì ancora di più.

-Comunque sia io vado a prendere una boccata d'aria. Rimani tu qui.- E se ne andò. Normalmente non l'avrebbe mai lasciata sola con Pai, ma sapeva che quell'alieno non le avrebbe mai fatto del male.

La Mewlupo sospirò e si avvicinò all'alieno, che non aveva staccato gli occhi dal computer su cui stava facendo le ricerche.

-Come mai sei qui?- Le chiese a un certo punto lui.

Non rispose. Non sapeva bene neanche lei il motivo che l'aveva spinta ad andare lì.

-A quanto pare non vi fidate ancora abbastanza di me da lasciarmi solo nel vostro laboratorio, con la vostra amica.- Disse sorridendo ironico.

-Pai...- Gli posò una mano sulla spalla. Lui la guardò sorpreso. -So che puoi farcela.- Lo guardò intensamente.

Avvicinarono i loro visi fino a darsi un dolce bacio sulle labbra.

-Porta la tua amica in un letto.- disse lui, poi sorrise. -Ho abbastanza informazioni per continuare senza di lei.- Pam annuì e dandogli un altro bacio fece come le aveva detto.

...

Strawberry aprì piano gli occhi, si sedette sul letto. Sentiva delle voci.

-PER L'ULTIMA VOLTA: NON SIAMO STATI NOI- Urlò Tart alle tre Mew Mew che lo guardavano male.

-Sai, ci viene difficile crederlo.- Disse la biondina.

-Ma perchè non ci volete credere?- Chiese Kish.

La rossa aprì la porta e si trovò subito davanti la schiena dell'alieno.

I presenti la guardarono a bocca aperta. Lei alzò lo sguardo, per incontrare gli occhi color oro del ragazzo davanti a lei.

-STRAWBERRY STA' LONTANA DA LUI. POTREBBE FARTI ANCORA DEL MALE.- Urlò Mina.

-Ancora?!- Disse Tart nervoso.

La mewrosa guradò interrogativamente la sua amica.

-Mina, ma cosa dici? Come mai hai detto quell' "ancora"?- Chiese poi.

-T-tu non sai...- Balbettò la blu.

-Che cosa non so?- Domandò incalzandola a continuare.

-Che quel famoso mostro sei tu.- Disse Tart. Kish gli tirò un pugno, talmente forte da fargli un grosso bernoccolo.

-Suvvia Tart. Basta prendermi in giro- Disse sorridendo. Guardò le sue amiche. Avevano la testa bassa.

Nessuna aveva detto nulla.

-No, non è possibile.- Indietreggiò fino a sbattere contro il muro. Cadde a terra in ginocchio.

-Ragazze, venite giù.- Disse Kyle chiamandole. -E' importante.-

Le tre Mew Mew e Tart cominciarono a scendere, Kish rimase lì.

-Vieni Strawberry.-Le disse incitandola.

Lei non rispose, la frangetta le copriva gli occhi.

L'alieno si inginocchiò accanto a lei. Le prese la testa, l'appoggiò sul suo petto e l'abbracciò.

-No.- Strawberry si risvegliò da quello stato di trance, cercando di allontanarsi, ma lui la tenne stretta.

Allora la ragazza iniziò a piangere.

-Kish, vattene subito, ti farò del male...di nuovo.- Disse la ragazza tra le lacrime.

-No- mormorò l'alieno, stringendola a sè.

-Non ti lascerò mai, perchè ti amo.-

A quelle parole la ragazza pianse ancora di più e si strinse a lui. Quel ragazzo così dolce, che con le sue parole d'amore era l'unica fonte di conforto per lei, in quel momento.

Ryan, purtroppo era salito per vedere come stava la ragazza e si bloccò a metà scala, trovandoli così avvinghiati. Loro, fortunatamente non lo avevano visto.

Il biondo si appoggiò al muro e si passò una mano tra i capelli.

-Bhè, ora so che cosa ho fatto a Lory. Me lo sono meritato.- Sorrise amaramente.

-Sii felice, Strawberry.- E scese le scale.

E così dopo tante indecisioni il ghiaccio ha lasciato il posto al fuoco.

 

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Capitolo 19
*** Il Virus C ***


Erano tutti seduti ad un lunghissimo tavolo.
Pai era in piedi che guardava pensieroso alcuni fogli. La viola gli stava accanto, percependo l’inquietudine che stava provando l’alieno.
Ryan aveva le braccia incrociate e scrutava tutti i presenti con un’espressione raggelante. Diede un pugno al tavolo e sbraitò: -Vuoi parlare si o no?!-
Tutti capivano il fastidio che il biondo provava in quel momento, ma lo associarono semplicemente alla sfiducia verso gli alieni. Nessuno pensava potesse esserci dell’altro.
All’americano, infatti, non andava giù il fatto che, per scoprire qualcosa, erano stati costretti a chiedere l’aiuto di Pai, e, sebbene avesse deciso di non intromettersi tra la rossa e Kish, ciò non gli impedì di provare una certa rabbia.
-Non è così facile come pensi.- Gli rispose il viola, indurendo lo sguardo. –Perché io possa parlare, dovete fidarvi di noi.-
-Ti rendi conto di quello che ci stai chiedendo?! La risposta è no.- Sbuffò l’altro.
Un sorriso rassegnato si dipinse sul volto pallido del ragazzo e scrutando le mew mew e Kyle disse: -Siete tutti d’accordo con lui?-
Nessuno rispose.
-Bene.- Raccolse i fogli e fece per andarsene, ma Pam lo fermò.
-Io mi fido.-
Pam Fujiwara, con il DNA del solitario lupo grigio. Colei che aveva faticato a riporre la sua fiducia perfino nelle sue compagne.
Quella stessa Pam, adesso credeva fermamente nell’innocenza degli alieni.
Strawberry rifletté. La mano di Kish nella sua le dava coraggio. Si alzò in piedi.
-Anch’io mi fido.-
Le altre la guardarono a bocca aperta.
Lory si ritrovò a pensare che forse, erano partite troppo prevenute nei loro confronti.
Se Strawberry e Pam lo avevano capito, ora toccava a lei.
Si alzò sorridendo: -Anch’io.-
La piccola Paddy guardò il suo amichetto. Infondo, anche lei aveva sempre pensato di poter instaurare rapporti di amicizia con gli alieni.
Spostò lo sguardo sulle tre mew mew in piedi e sorrise, facendo loro capire che potevano contare anche su di lei.
Inaspettatamente, Kyle si avvicinò a Pai e gli mise una mano sulla spalla, lanciando a Ryan uno sguardo severo.
-Kyle…anche tu?!-
Mina e il biondo furono i più difficili da convincere, ma alla fine, anche loro capirono.
L’alieno viola cominciò a spiegare: -A quanto pare, durante il nostro ultimo scontro, tramite il morso del chimero-gorgone, Strawberry ha contratto un’infezione da Virus C.
Si tratta di un virus inesistente in natura, ma che si può ottenere, miscelandone altri. In particolare, questa tipologia è il risultato di veleni estratti dalle cellule di alcuni insetti che abitano i vari pianeti.
Queste tossine, si legano tra loro, creando vari tipi di virus, a seconda della percentuale in cui esse vengono utilizzate.
Questa forma, in particolare, rende il paziente simile ad una creatura che voi umani chiamate “vampiri”. Infatti, il virus mangia il sangue, il che porta appunto l”ospite” a cibarsi del sangue degli altri per sopravvivere, purtroppo, però, il virus, più mangia, più cresce, e quindi ha più fame, in pratica potrebbe portare oltre alla disseccazione dei tessuti (per esempio la pelle violacea) anche la distruzione interna dell’organismo e quindi alla morte.-
Strawberry si mise una mano sulla bocca, mentre le lacrime premevano agli angoli degli occhi.
Kish le cinse le spalle per rassicurarla e Pai continuò.
-Il fatto che Strawberry si trasformi prevalentemente di notte, e che non ricordi niente della trasformazione, mi lascia pensare che il virus sia ancora in una forma embrionale.-
-Non ho capito niente. Quindi come faremo a salvare Strawberry?- Chiese Paddy.
Pam e Pai si scambiarono un’occhiata, poi l’alieno rispose: -E’ una cosa che può fare solo Kish.-
-Io?!- Chiese l’altro, mentre il viola annuiva.
-Il virus resiste sia alle basse che alle alte temperature, per cui l’unico modo è trasferirlo in un altro corpo, ed in confronto al sangue umano, da cui trae nutrimento, il tuo è un potentissimo veleno per lui. Veleno che lo ucciderà poco a poco.-
-Per la serie: chiodo scaccia chiodo.*- Disse Ryan.
-Esattamente. Dato che, come ho detto prima, il virus è ancora in forma embrionale, basterà rimuoverne il nucleo, perché non dia più problemi.-
-D’accordo. Lo farò.-
-Kish.- La ragazza lo guardò negli occhi con un’espressione di pura gratitudine.
-Ottimo. Se siete d’accordo potremo procedere con l’operazione.- Sorrise verso Ryan e Kyle. –Ma avrò bisogno del vostro aiuto.-
I due ragazzi avrebbero accettato a prescindere: c’era in gioco la vita di Strawberry e loro non si sarebbero certo tirati indietro.
I cinque andarono nel laboratorio, lasciando le mew mew nella sala, preoccupate come non mai.
                                                                    ….
-Sei sicuro di quello che fai?- Chiese Kish a Pai, mentre il viola si metteva la mascherina.
-Non preoccuparti.- Rispose prendendo una siringa. –Ne uscirete sani e salvi. Entrambi.-
Il verde sorrise. Riponeva tantissima fiducia nel fratello, e di questo, Pai gliene era grato.
                                                                    ….
Passarono ore su ore, ed ogni minuto, non faceva che aumentare la tensione e l’ansia nei cuori delle mew mew.
Mina era seduta ad un tavolo, ma stavolta, invece di bere il thè si era fatta una camomilla, per calmarsi dall’agitazione.
Lory, per distrarsi, aveva deciso di pulire da cima a fondo il locale. Anche se da più di un’ora, puliva lo stesso tavolo, non staccando mai gli occhi dalla porta, così come la blu.
Pam era in piedi, scrutava la maniglia e intanto pensava: -“Pai, amore mio. So che puoi farcela. Tu puoi fare qualsiasi cosa!”-
Paddy era andata in cucina a bere un bicchiere d’acqua. Le tremavano le gambe, talmente tanto, che temeva di non riuscire ad arrivarci senza cadere, almeno una volta.
Tart le vedeva in quel modo e gli dispiaceva. Certo, anche lui era preoccupato, ma come Pam, sapeva che Pai ce l’avrebbe fatta.
-Paddy.- Chiamò.
La ragazza scattò in piedi, facendo cadere il bicchiere di vetro, che si frantumò in mille pezzi.
-Tart, accidenti a te! Mi hai fatto spaventare!- Si chinò a raccogliere i vetri. Il moro l’aiutò e mise una mano su quella di lei.
-Vedrai che andrà tutto bene.-
Paddy sorrise leggermente ed annuì.
Mentre finivano di raccogliere i vetri, l’alieno le domandò.
-Davvero hai dubitato di me?-
La piccola scosse il capo.
-No Tart. Ho sempre saputo che tu eri innocente, ma vedere le mie amiche in quel modo. Così convinte della vostra colpevolezza. Mi ha fatto pensare che forse, quello non era il momento migliore per dire che io vi credevo.-
L’alieno sorrise e l’abbracciò.
                                                                    ….
Passò un’altra, interminabile ora e finalmente, la porta del laboratorio si aprì.
Pam andò subito ad abbracciare il suo alieno e gli chiese: -Com’è andata?-
Lui la strinse a sé: -Bene. Perché? Avevi dei dubbi?-
-No. Sapevo che sei la persona più intelligente dell’universo.-
-Detto da lei, è davvero un bel complimento.-
Avvicinarono sempre di più i loro visi, ma Ryan si schiarì la voce. Solo allora si accorsero di essere al centro dell’attenzione.
Pam sentiva chiaramente addosso gli sguardi maliziosi delle amiche e si staccò arrossendo da Pai. Poi balbettò: -Non andiamo a vedere come stanno Strawberry e Kish?-
Si diressero tutti verso il laboratorio e la viola sospirò. Sapeva che il terzo grado era solo rimandato.
                                                                      …
Kish si svegliò in uno strano lettino. Notò che era ancora nel laboratorio. Con la differenza che, per la prima volta in vita sua, aveva visto quella stanza illuminata dai raggi del sole, che filtravano dalle finestre aperte e con le tapparelle alzate.
Ryan, Kyle e Pai non c’erano. Voltò la testa di lato e vide Strawberry a pochi centimetri da lui, sdraiata su un letto uguale al suo.
La ragazza non si era ancora svegliata e Kish non poté fare a meno di chiedersi se l’operazione fosse andata a buon fine, ma trattandosi di Pai, non doveva neanche porsi quella domanda.
-Kish.- Si sentì chiamare e si voltò, ritrovandosi ad ammirare quei profondi occhi castani di cui era tanto innamorato.
Strawberry allungò il braccio verso di lui, che fece lo stesso, intrecciando le sue dita con quelle di lei.
-Grazie di cuore.- Disse la rossa sorridendo.
-Questo ed altro per te, gattina.-
Il quel momento arrivò tutta l’allegra combriccola.
Mina disse subito: -Ecco l’altra coppia Mew/Aliena.- Lanciò un’occhiata maliziosa a Pam.
-Allora? A quando le nozze?- Continuò scherzosamente, tornando a rivolgersi a Strawberry e Kish.
La rossa divenne dello stesso colore dei suoi capelli e Kish scherzò: -Ma come, non lo sai?! Noi siamo già sposati.-
Scoppiarono tutti in una fragorosa risata.
In quel momento di felicità generale, senza farsi notare da nessuno, Kyle disse a Ryan: -Pensi quello che penso io?-
-Già, se non hanno messo loro il veleno nel chimero, allora chi è stato?-
-E’ evidente che abbiamo un altro nemico, di cui neanche gli alieni, sembrano esserne a conoscenza.-
Ryan sospirò, cercando di convincersi che forse, gli Ikisatashi erano davvero dalla loro parte.
                                                                    …
-Maledizione. Hanno scoperto tutto. Schiavo! Vieni immediatamente qui!-
-Eccomi, signore…- Fece appena in tempo a terminare la frase che un’enorme sfera di energia azzurra lo colpì in pieno.
-Idiota! Ti avevo detto di creare qualcosa che distruggesse la leader delle mew mew, ma intendevo qualcosa di meno appariscente. Ti avevo chiesto un semplicissimo veleno.-
-Mi dispiace, signore, io…rimedierò all’errore.-
-Lo spero per te. E adesso sparisci.-
Il servo fece come gli fu ordinato. –“E voi, mew mew, ridete pure. Perché presto arriverà il tempo dei pianti.”-
 
N.d.A
Salve, sono mortificata per questo enorme ritardo, ma mi si è rotto il computer. Speravo di aggiustarlo subito, ma, a quanto pare ci vuole più tempo del previsto. Poi ho dovuto studiare come una pazza e quindi il computer lo vedevo solo con il cannocchiale. Ora che finalmente sono in vacanza, ho trovato il tempo per scrivere questo capitolo e abbozzarne altri nella mia testa.
Purtroppo vi avviso che dal 1° agosto non potrò aggiornare, perché parto, e dove vado io, purtroppo non c’è Internet (ç_ç). Perciò spero con tutto il cuore di poter aggiornare prima di questa data (anche se ne dubito, ma comunque ci provo.)
Un grazie eterno a voi che continuate a seguire la storia e che mi sostenete.
 
p.s.(*) per chi non ha capito: “Virus” in latino vuol dire “veleno”. Quindi Veleno (virus) VS Veleno (il sangue di Kish, che per lui è velenoso) spero di essermi spiegata bene, altrimenti non importa ^^’’
Alla prossima!

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Capitolo 20
*** Nuovi arrivi ***


Salve a tutti. Come al solito mi scuso per il ritardo, ma questa volta mi sono fatta perdonare con questo bel capitolo lungo. Buona lettura.

Capitolo 20-Nuovi arrivi
Pai aveva intimato a Strawberry di restare a casa, poiché il virus aveva indebolito il suo organismo e quindi era più probabile che prendesse qualche malattia terrestre come febbre, influenza ecc…
La ragazza stava sdraiata tutto il giorno sul letto.
All’improvviso sentì un rumore provenire dalla finestra. Si alzò e la aprì. Guardò di sotto, finché Kish non le comparì davanti, urlando: -Buu!-
Strawberry urlò talmente forte che l’alieno dovette tapparsi le orecchie.
-Si può sapere che cavolo fai???- Gridò la ragazza.
-Volevo solo farti uno scherzo.- Rispose lui con aria da innocentino. Senza troppi complimenti entrò nella camera della rossa, cominciando a svolazzare dappertutto.
-Che sei venuto a fare qui?- Chiese ad un certo punto lei.
-Sono venuto a trovarti.- Rispose serio. Si portò una mano sul cuore e continuò: -Strawberry…io…da quando Pai ci ha operati…- La guardò negli occhi. –Mi sento ancora più legato a te.-
La ragazza sussultò e arrossendo leggermente gli domandò: -Davvero?-
Lui le prese le mani.
-Devi sapere che nonostante il mio recente comportamento, di cui mi pento, non ho mai smesso di amarti.-
-Kish…- Distolse lo sguardo, mentre il rossore sulle sue guance aumentò inevitabilmente. Non notò subito che l’alieno aveva il respiro affannato.
Si allontanò da lei, indietreggiando di qualche passo.
Cadde in ginocchio. Non aveva mai provato tanto dolore in vita sua. Atroce, che partiva dal cuore e si diffondeva in ogni cellula del suo corpo.
-Kish, che ti succede…?-
-Niente.- Tagliò corto lui, ma la sua voce tradiva la risposta.
Strawberry in qualche modo capì che era tutta colpa di quel maledettissimo virus, se ora lui si sentiva così.
Il ragazzo provò ad alzarsi in piedi, fallendo miseramente.
Non sapendo cos’altro fare, Strawberry lo abbracciò, mentre le lacrime cominciarono ad affiorarle sugli occhi.
-S…Strawberry…- Provò a dire lui.
-Kish, tu stai soffrendo. Stai soffrendo per colpa mia!-
L’alieno la strinse di più a sé, nonostante il dolore.
-T…tu…non devi piangere…mai.-
Le asciugò le lacrime, facendole capire che il dolore era sparito.
Spinta da una forza di cui neanche lei sapeva l’origine, lo baciò.
Era tutto vero. Strawberry lo stava baciando e lui ne era felicissimo. Sentiva che era qualcosa di diverso da tutti gli altri baci che si erano scambiati. Stavolta aveva la certezza che lei stava cominciando a ricambiare i suoi sentimenti, almeno in parte.
Ad interrompere quel magico momento ci pensò Ryan che, tramite la spilla di Strawberry, contattò la rossa, non sapendo che fosse in compagnia di Kish. Le comunicò che lui e Kyle avevano rilevato un misterioso campo di energia all’interno del parco.
A quella notizia si stupirono praticamente tutti e, sebbene Strawberry dovesse restare a casa, decise ugualmente di andare.
Sul posto non trovarono nulla, eppure i due ragazzi erano convinti di non essersi sbagliati. La conferma arrivò loro tramite un attacco alle spalle di Mina.
La ragazza cadde a terra e le altre scattarono, guardandosi intorno.
-Tutto bene Mina?- Domandò Strawberry.
La blu annuì.
-Trasformiamoci!- Propose Pam.
-MewPaddy.-
-MewLory.-
-MewMina.-
-MewPam.-
-MewBerry.-
-Metamarfosi.-
Sul posto arrivarono anche i tre alieni, pronti ad aiutare le ragazze.
-Tutto a posto?- Domandò Tart.
-Si, per ora, ma dobbiamo stare attenti.- Rispose MewPam.
Appena la viola finì la frase, si sentì una risata maligna.
Nonostante continuassero a guardarsi intorno, non riuscivano a vederlo, intanto la persona disse: -Hai detto bene, mew mew, mai abbassare la guardia!-
-Fatti vedere, vigliacco!- Ordinò Kish.
-Bè, se ci tenete così tanto…-
Davanti a loro comparve un alieno dai lunghi capelli biondi e freddi occhi azzurri che incutevano timore.
Le mew mew indietreggiarono e MewBerry cadde, poiché aveva inciampato in un sasso. Proprio a lei, l’alieno biondo si avvicinò e sorridendo sadicamente disse: -Che c’è MewBerry? Hai paura di me? Eppure non ne avevi quando mi vedevi così.-
Si alzò una folata di vento. I capelli biondi del giovane si accorciarono e si colorarono di nero, così come la carnagione divenne più scura e le orecchie si accorciarono.
Chiuse gli occhi, e quando li riaprì, il colore era mutato in castano.
La mew rosa si mise le mani sulla bocca e sussurrò: -…Mark…-
Le altre si stupirono fino all’inverosimile. Com’era possibile che fosse riuscito ad ingannarle così?!
Anche gli alieni avevano la stessa espressione. Non riuscivano a credere che quella sorta di ameba fosse uno di loro.
Mark riprese il suo aspetto alieno e si rivolse a loro: -Mi sembrate molto stupiti. Bè, anche Profondo blu c’è rimasto male, quando ha scoperto che il piano non valeva più, almeno per voi.-
-Pai…quale piano?- Chiesero Kish e MewPam all’unisono.
-Come, non lo sapete? Il piano era di fingersi dalla vostra parte per carpirvi informazioni, e al momento più opportuno, uccidervi tutti.-
-Così…ci avete prese in giro?- Chiese MewPam più a se stessa che a loro. Guardò il suo Pai, e lo vide abbassare la testa.
-A quanto pare è così cara lupetta. Ma ora basta parlare.- Alzò un braccio e urlò: -Chimero, Vieni a me!-
Il cielo si oscurò improvvisamente e la creature, avente le sembianze di un fantasma dal mantello nero, fece la sua comparsa.
Tra le sue mani scheletriche si potè vedere una sfera color verde acqua che si illuminava.
-E’…è spaventoso!- Fece mew Lory.
-Puoi ben dirlo.- Le rispose l’alieno biondo. Le indicò e si rivolse al chimero: -Distruggile!-
Il chimero alzò il viso, rivelando il teschio da sotto il mantello e cominciò a ridere. Una risata agghiacciante che fece gelare il sangue nelle vene alle mew mew.
La sfera nelle sue mani si illuminò di una luce acceccante…

MewMina si risvegliò in un’ambiente strano. Le pareti erano azzurre, e, a parte esse non vi era nulla. Ne un ciuffo d’erba, e neanche un sasso. Nulla.
Sentì un rumore dietro di sé. Si voltò e richiamò il suo arco, preparando subito un attacco, ma si bloccò. Davanti a lei c’era Sergio, suo fratello.
-Mina…- La chiamò.
-Sergio. Che ci fai qui?- Gli chiese preoccupata.
-Perché sei preoccupata? Hai fatto un brutto sogno?-
-Cosa?!- Si guardò intorno. Effettivamente era davvero a casa sua. Si guardò gli abiti. Non era trasformata, bensì indossava la sua camicia da notte.
-“Forse era davvero solo un incubo.”- Pensò Mina. Eppure Perché sentiva una strana sensazione di debolezza?

Lory si svegliò, perché qualcuno la stava scuotendo. Appena aprì gli occhi, incontrò subito lo sguardo azzurro di Ryan.
-Lory, stai bene?- Le domandò il biondo.
La ragazza vide che si trovava al Caffè Mew Mew e che indossava la sua divisa.
-Si, ma cos’è successo?- Chiese mentre lui l’aiutava a rialzarsi.
-Sei scivolata e hai battuto la testa, poi sei svenuta. Mi hai fatto preoccupare.-
-Ma…dove sono le altre?-
Ryan le afferrò il mento, facendola arrossire.
-Le ho mandate via. Voglio stare un po’ da solo con te.-
Lory, per poco non svenne di nuovo, soprattutto quando le labbra di lui sfiorarono le sue.
Le gambe le si congelarono. Ormai non le sentiva più.
Chiuse gli occhi, pensando di vivere in un sogno.

Paddy si svegliò nella sua stanza, stranamente le era passato sotto il naso l’odore dell’arrosto proprio come lo faceva sua madre.
-“Impossibile”- Pensò e scese al piano di sotto. Si affacciò sulla soglia della cucina. Effettivamente c’era una donna che stava cucinando, ma non poteva essere…
-Paddy, il tuo piatto preferito è quasi pronto.- Disse la donna girandosi.
La piccola sgranò gli occhi e le si avvicinò piano, perché aveva paura che da un momento all’altro sarebbe sparita.
Quando fu a pochi metri di distanza si mise a correre e si tuffò tra le braccia di sua madre.
-Che cosa ti succede, tesoro mio?-
-Mamma…-mormorò tra le lacrime –Credevo di averti persa per sempre…-
-Shhh. Non preoccuparti. La tua mamma ora è qui.- Disse stringendola e sorridendo in modo demoniaco.

Pam si svegliò nel suo appartamento.
-“Possibile che quello fosse solo un sogno”- Si chiese, ma i suoi pensieri furono interrotti dal suono del campanello.
Andò ad aprire e colui che si trovò davanti le fece sbarrare gli occhi.
-Buongiorno Pam.- La salutò l’uomo.
-He…Henry…non puoi essere tu. Tu sei…- Non potè terminare la frase perché Henry l’abbracciò, talmente forte da toglierle il respiro.
-“Ma, Henry è morto in una sparatoria, per proteggermi. Com’è possibile?”- Chiese a se stessa, ma qualcosa la spinse a non porsi domande.
Un tempo era stata innamorata di Henry, me non riusciva ad essere felice in quell’abbraccio, forse perché pensava ancora a Pai…

Strawberry si svegliò a casa sua.
-“Strano. Forse era solo un sogno.”-
Sentì delle voci provenire dal piano di sotto. Scese le scale ed andò in cucina e lì vi trovò i suoi genitori, seduti al tavolo, che parlavano allegramente e giurò di sentire chiaramente la parola “matrimonio.”
-Strawberry.- La chiamò Sakura. –Mark è tornato in Giappone per chiederti una cosa importante. Non è così?- Chiese poi al ragazzo.
-Esattamente.- Rispose. Si inchinò davanti alla rossa e prese una scatolina dalla tasca del suo giubbotto di pelle. –Strawberry Momomiya. Vuoi sposarmi?-
Non ci credeva! Era tutto esattamente come aveva sempre desiderato. Eppure, perché non era felice?

Pai e Tart si svegliarono a casa loro, su Arret. La loro madre entrò nella stanza. Era una donna alta e magra, con i capelli viola e gli occhi dorati.
Abbracciò Tart e accarezzò la spalla di Pai, sorridendo ai suoi figli.
Eppure, Pai sentiva un dolore in ogni muscolo del suo corpo. Non riusciva quasi a muoversi. Guardò il sorriso di sua madre.
-“Come può essere stato solo un sogno. Era tutto così reale. Profondo blu, Kish, Pam. Un momento, ma Kish dov’è?”- Si chiese il maggiore.

Era ormai la quarta volta che provava a colpire quel muro per uscire da quella sorta di dimensione in cui si era risvegliato.
Appoggiò la fronte alla parete, disperato. Chissà dov’erano finiti tutti quanti. Che fine avrebbe fatto lui?
Dannazione! Ora che finalmente Strawberry stava per ricambiarlo, doveva uscire fuori che Pai e Tart erano in combutta con Profondo blu.
La sua gattina non si sarebbe più fidata di lui…
-Kish…-
Si voltò di scatto, ritrovandosi davanti una donna alta e bella, avvolta in una luce.
I lunghi capelli verdi le ricadevano sinuosi lungo le spalle e i suoi occhi dorati brillavano di una scintilla calda e affettuosa.
-Non ci posso credere…- Le si avvicinò. –Madre, sei proprio tu?-
La donna gli accarezzò piano una guancia e sorrise. –Figlio mio, ora siamo di nuovo a casa, insieme.-
Il ragazzo si guardò intorno, non poteva crederci. Era a casa sua.
Chiuse gli occhi e abbracciò la madre che gli disse: -Non temere. Adesso staremo insieme per sempre.-
Lui annuì e riaprì gli occhi, ma vide uno specchio dietro alla donna, dentro cui, quello che doveva essere il riflesso di sua madre era, invece era quello del chimero di Mark e cominciò a sentire come delle ombre che stavano per immobilizzarlo.
-“Perdonami madre”- Fece comparire un tridente, con cui la infilzò. La creatura urlò dal dolore prima di riprendere il suo vero aspetto.
Anche la casa sparì, così come il muro, dietro il quale vide Pai, Tart e le mew mew.
-Che cos’è successo?- Domandò Mina confusa. Ad un tratto l’attenzione generale si spostò sul chimero che si contorceva dal dolore.
-Complimenti!- Disse Mark, apparendo all’improvviso. Si rivolse a Kish. –Sapevo che eri un bravo guerriero, ma non avrei mai immaginato fossi così intelligente da ferire il mio Mortux.
-Cosa?!- Esclamarono tutti.
-“E’ stato Kish a salvarci?”- Si chiese MewBerry.
-Aiuto!- Si sentì la voce di Lory e Paddy.
Tutti si voltarono verso di loro e un’espressione di orrore si dipinse sui loro volti.
I loro corpi erano completamente pietrificati. Ad eccezione della testa. Stessa cosa per Tart e, successivamente anche per Mina.
A Pai, invece, si pietrificò solo il braccio destro.
-Che cosa gli hai fatto?- Urlò MewPam all’alieno biondo.
-Questo chimero crea delle illusioni idilliache, facendo credere alla vittima che ciò accaduto prima di allora era solo un sogno. Più il chimero riesce nel suo intento, più energia riesce a sottrarre, divenendo più forte, ma aimè, riducendo le vittime a poco più che statue.
-Liberaci subito!- Urlò Tart agitandosi più che poteva.
-Fossi in te non mi agiterei così. Contribuiresti a velocizzare il processo.-
Infatti anche il collo del piccolo alieno divenne di pietra.
-Sei un mostro!- Gli gridò contro MewBerry.
Un sorriso malefico si dipinse sul volto di quello che un tempo era il ragazzo dei suoi sogni. Fece comparire la sua spada e si lancio all’attacco verso la mewgatto che cercò di parare il colpo.
-Prenditela con me vigliacco!- Disse Kish, proteggendo la mewrosa da un attacco.
-Con molto piacere.- I due iniziarono a combattere senza esclusione di colpi. Intanto MewBerry era andata ad aiutare MewPam che nel frattempo se la stava vedendo da sola contro il chimero.
La creatura trasformò la sua sfera di cristallo in una lunghissima falce si poteva dire che quell’essere incarnasse in tutto e per tutto l’immagine che gli esseri umani hanno della morte. Inoltre, MewPam constatò amaramente che qualora cercasse di attaccarlo con la sua frusta, questa lo oltrepassava come se stesse cercando di colpire un vero e proprio spettro.
Pai cercava di aiutare le ragazze come poteva, ma il processo di pietrificazione stava diventando sempre più veloce, inoltre non era abituato ad attaccare con la mano destra.
Ad un certo punto, MewBerry venne colpita da un attacco e cadde, mentre il chimero ora indirizzava i colpi solo ed esclusivamente verso la viola che si accorse di quanta fatica le costasse adesso lo schivare gli attacchi.
Dopo un ennesimo salto appoggiò le mani sulle ginocchia, esausta. Non vide purtroppo che la creatura stava preparando un nuovo attacco.
-Pam, attenta!- Urlò Pai e con molta fatica, riuscì ad attaccare il chimero con il ventaglio nella mano sinistra e già semipietrificata.
La creatura venne scaraventata accanto a MewBerry, appena vide la Mew Mew, cominciò a sorridere sadicamente. Dal suo corpo o per meglio dire “spirito” spuntarono dei tentacoli d’ombra raggiunsero la mew mew per rubarle le energie.
Kish lo notò e fece per attaccarlo, ma il suo attacco fu deviato da Mark.
-Cosa credi di fare?! La tua battaglia è con me.- Disse sorridendo.
-Tu, essere immondo! Togliti di mezzo!- I suoi occhi dorati divennero rossi e lui si illuminò di una luce fortissima. Mark ne venne accecato, il chimero distrutto, e con lui il processo di pietrificazione di Pai, Tart, Mina, Lory e Paddy.
Le ferite di MewPam si rimarginarono.
-“Cos’è questa luce calda?”- Si chiese Strawberry mentre apriva gli occhi. –Viene da Kish, ma cosa sta succedendo?-
-Non è possibile!- Disse Mark prima di sparire.
La luce intorno all’alieno si stava pian piano affievolendo e i suoi occhi ritornarono del colore dell’oro.

-Cosa?! No, non può essere!- Urlò Profondo blu.
-E’ così signore. L’ho visto con i miei occhi.-
Il suo capo non lo contraddisse più. In effetti anche lui era riuscito a sentire quell’energia così potente.
-“E’ proprio quella che mi serve per la mia rinascita.” Senti, ti do un compito. Devi portarlo al massimo, voglio vedere fin dove può arrivare.-
-Devo farlo arrabbiare?-
-Si, più che puoi. Fai tutto ciò che vuoi a chiunque: Mew Mew, esseri umani, alieni traditori. Tutto. Colpisci le persone a cui tiene di più.-
-Sarà fatto sire.-

Nel frattempo, il gruppo era tornato al caffè mew mew, dove Ryan e Kyle constatavano la situazione. Anche loro avevano notato l’enorme campo d’energia scaturito dall’alieno e non c’era bisogno di dire quanto lo tartassassero per sapere.
-Per l’ultima volta: non ho la più pallida idea di quello che sia successo e no, non mi sottoporrò a nussunissimo test.-
Appena terminata la frase una specie di piccolo buco nero comparve poco distante da lui.
-Questo è un passaggio dimensionale!- Esclamò Pai.
Dal passaggio uscì una ragazza che si buttò letteralmente addosso a Kish, abbracciandolo davanti agli occhi sbigottiti di tutti i presenti.
-Finalmente ti ho trovato!- Esclamò felicissima.
 

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Capitolo 21
*** Karen ***


Ciao a tutti. Mi scuso immensamente, perchè adesso è veramente tanto che non aggiorno. La storia era conservata nel mio portatile, ma purtroppo si è rotto. Ho utilizzato questo tempo per cercare di migliorare il mio stile. Vi chiedo immensamente perdono e vi do appuntamento al prossimo capitolo, sperando di non farvi attendere troppo come è successo con questo.
Un bacione a tutti voi
Cuoricinalove92

Capitolo 21 - Karen
Le mew mew guardavano la scena senza dire niente. Strawberry più di tutti era a bocca aperta. La ragazza, o per meglio dire aliena, appena comparsa era alta e slanciata con i lunghi capelli verdi le cui ciocche davanti erano legate da due fermagli a forma di perline gialli. Grandi e profondi occhi fucsia che scrutavano quelli dorati dell’alieno a cui si stringeva senza il minimo pudore. Indossava un lungo vestito con spacco sulla coscia, azzurrino con un motivo a rametti blu e delle semplici scarpe blu.
-Oh, mi sei mancato così tanto!- Esclamò dandogli un bacio sulla guancia.
-Karen…- La guardò negli occhi e le accarezzò la guancia.
-Scusate se vi interrompiamo!- Fece ad un certo punto Mina. –Ma tu chi sei? Una spia?-
-A proposito di spie…- Disse Pam girandosi e guardando storto Pai. L’aveva presa in giro, si sentiva ferita nell’orgoglio, e per questo non lo avrebbe mai perdonato.
Pai abbassò la testa e disse con un sorriso amaro: -La situazione è ritornata a quella di due giorni fa? Ora immagino che di nuovo non vi fiderete più di noi.-
-E’ naturale, dopo quello che ha detto Mark.-
Il viola alzò la testa, incontrando lo sguardo dorato e severo di Kish. Incredibile! Per la prima volta era il minore che rimproverava il maggiore. Certo sapeva che questa volta se l’era proprio meritata.
-D’accordo. Ammetto le mie colpe e quelle di Tart, ma sappiate che Kish non centra niente. Ricorderete benissimo che era con voi quando abbiamo deciso di collaborare.-
-E chi ci dice che non foste d’accordo da prima?!- Continuò Mina.
Fregato. Ora non sapeva davvero come rispondere per scagionare almeno il verde. Fortunatamente intervenne Kyle: -Ammesso e non concesso che fossero davvero in combutta con Profondo blu, non possiamo dimenticare che ci hanno aiutati molto e che Mark stesso ha detto che hanno tradito il loro capo.-
-Kyle ha ragione. Non possiamo dimenticare tutto quello che hanno fatto per noi!- Si aggiunse Paddy, facendo arrossire Tart.
La ragazza aliena si avvicinò sempre di più a Kish e gli sussurrò: -Che cosa sta succedendo?-
-E’ una storia lunga. Non te ne preoccupare.- Le rispose lui accarezzandole i capelli e suscitando le ire di una certa rossina.
-Fatto sta che ci hanno preso in giro tante, TROPPE volte. Ancora adesso…- Chiuse la bocca, capendo che se avesse continuato la frase, sarebbe trapelato che era gelosa, quando in realtà non era assolutamente vero. Guardò l’alieno stringendo i pugni.
Decise di fingere un malore e di andare a chiudersi negli spogliatoi. Tutto pur di non rimanere lì un minuto di più.
Così fece. Entrando, si chiuse la porta alle spalle e si sedette su una panchina.
Per quanto si sforzasse, non riusciva proprio a capire il motivo per cui le aveva fatto quell’effetto vedere Kish con quella ragazza.
Non che avesse qualcosa contro di lei, ma ormai aveva capito che vederlo con qualsiasi altra, le dava un fastidio bestiale. Perfino con Erin, si era sentita così.
Sospirò rumorosamente, rendendosi conto di essersi innamorata dell’alieno. Ormai non c’era più niente da fare. Doveva solo convivere con questa consapevolezza.
Si decise a ritornare al piano superiore.
Pai, Kyle e Ryan discutevano su qualcosa a lei ignoto, Mina prendeva il suo solito tè pomeridiano, questa volta accompagnata da Pam, mentre Paddy chiacchierava con Tart.
Lory, stranamente, faceva avanti e indietro con un vassoio in mano, nonostante il locale fosse vuoto.
Strawberry aguzzò la vista e notò Kish e Karen seduti ad un tavolo, ridere e chiacchierare.
L’aliena aveva davanti a sé una coppa di gelato alla panna, e la cosa che fece irritare la rossa fino all’inverosimile era che stava imboccando il ragazzo.
Sembravano proprio due fidanzatini.
Di certo, se fosse stata un gatto, le si sarebbe rizzato il pelo per la stizza. Lory, notando l’espressione dell’amica, le si fermò davanti a chiedere che cosa non andasse.
La ragazza non rispose, bensì, notò che sul vassoio della verde, era posato un bicchiere di succo d’arancia.
-Lory, non è che per caso…-
 
-Dai, apri la bocca.- Disse Karen dolcemente.
-Va bene, ma per l’ultima volta. Quello è il tuo gelato.-
-Promesso.- Gli sorrise.
-Scusate.- Si voltarono. Strawberry aveva un sorrisetto falso, mentre teneva il vassoio. –Kish, è per te, questo succo d’arancia, vero?-
-Sì, grazie.- Rispose il diretto interessato.
Vedendo che la rossa non appoggiava il bicchiere sul tavolo, le lanciò uno sguardo interrogativo.
-Ah, già, scusa, ti servo subito.- Detto questo prese il bicchiere e glielo versò sulla testa.
Karen si mise una mano davanti alla bocca, cercando di non far notare quanto la cosa la divertisse.
Kish si alzò arrabbiatissimo.
-Si può sapere che cavolo ti prende?!- Sbraitò.
-Niente, è che non ti sopporto più.-
Appoggiò il vassoio e il bicchiere sul tavolo. Fece per andarsene, ma lui le afferrò il polso.
La rossa gli tirò uno schiaffo.
-Lasciami immediatamente. Tu mi stai rovinando la vita!-
L’alieno sgranò gli occhi. Perché? Che cosa aveva fatto adesso?
La lasciò e la ragazza uscì dal locale, correndo.
Si rifugiò al parco. Ormai era il tramonto.
Si sedette sulla panchina, tirando ogni tanto le pietre nel laghetto e facendo scappare i pochi uccelli che ancora nuotavano.
-“Stupido! Stupido!”- Continuava a ripetere mentalmente, prendendosela con Kish.
-Così eri qua…-
Sussultò e si voltò, per poi rispondere arrabbiata.
-Vattene, Pai! Non sono in vena.-
-Ok, non per giustificarlo, ma credo che un po’ tutti si comportino in quel modo con la propria cugina.-
Strawberry lo guardò, ma lui ormai era sparito.
Si prese la testa tra le mani. Che cosa aveva combinato?! Quella era sua cugina, e lei aveva pensato che fossero fidanzati.
Si diede mentalmente della stupida.
-Che cosa ho fatto?!- Mormorò disperata.
Ad un tratto, la sua attenzione fu attirata da un’ombra che si stagliava nella luce del tramonto.
Karen le si sedette accanto e le porse la mano.
La rossa la guardò stranita.
-Kish mi ha detto che voi terrestri usate stringervi la mano per presentarvi. Io mi chiamo Karen, piacere.- Le sorrise.
Titubante, la ragazza le strinse la mano, presentandosi a sua volta.
-Prima ho sentito che parlavi da sola…- Esordì l’aliena.
-Immagino sia perché sono stupida.- Mormorò sconsolata l’altra.
-Al contario! Penso invece che tu sia una persona molto intelligente.-
-Ma mi comporto da stupida…- Provò a replicare.
-Il fatto che tu ti comporta così, non vuol dire che tu lo sia, così come comportarsi da scimmia, non fa di te una scimmia.-
Riuscì a strapparle un sorriso.
-Immagino che questo non valga per Paddy…-
-Paddy? Ah, si quella tenera bambina bionda, amica di Tart.-
Calò il silenzio. Nella mente di Strawberry, continuavano a rigirare le parole della ragazza.
-Devi essere una persona molto saggia.- Disse infine la rossa.
-Ho solo letto parecchio, non so se questo basti a rendermi saggia.- Respirò profondamente, lasciando l’aria fresca, accarezzarle la pelle e scompigliarle dolcemente i capelli.
Chiuse gli occhi ed esclamò: -Che bel pianeta che è la Terra. Se dovessi morire, vorrei essere seppellita qui.-
Strawberry non comprese fino in fondo il significato delle sue parole.
-Ma torniamo a noi…- Riaprì gli occhi e la guardò come per indagare sui suoi pensieri. -…Da quando ti piace Kish?-
Quella domanda la prese talmente alla sprovvista da farla diventare dello stesso colore dei suoi capelli.
-Domanda a bruciapelo, eh? Mi era sembrato di capire che ci fosse una certa gelosia da parte tua…-
-A proposito di ciò! Ti chiedo scusa, non sapevo fossi sua cugina, credo di aver fatto una scenata per niente. Davvero, scusami, ho agito senza riflettere…-
-Immagino succeda a tutti, quando sono guidati dall’amore…-
La rossa la guardò stranita. Era molto strano. Parlava come qualcuno che non si è mai innamorato in vita sua.
Avrebbe voluto chiederle di più, ma non osò farlo. Abbassò la testa sconsolata, stringendo la stoffa del suo grembiule a forma di cuore.
-…Non credo mi perdonerà mai per tutto quello che gli ho fatto.-
Karen la scrutò con i suoi grandi occhi fucsia.
-Penso proprio che ti sbagli. Conosco Kish fin da quando era piccolo, e so come ragiona, per cui ritengo che ti perdonerà.-
-Davvero???- Chiese la ragazza stupita.
L’aliena le fece l’occhiolino: -Molto probabilmente ascolterà più le tue scuse, di qualsiasi cosa possa dire contro di te.-
-Grazie. Allora vado.- Felice come non mai, uscì dal parco.
Karen, continuò a guardare il tramonto con occhi tristi e pensierosi allo stesso tempo, ad un certo punto sentì la gola pizzicarle sempre di più. Il pizzicore si trasformò in un violentissimo attacco di tosse.
Mentre tossiva, si portò una mano alla bocca.
Finito l’attacco, la osservò. Era ricoperta da uno strato di liquido cremisi che gli umani chiamavano “sangue”.
Strinse gli occhi. Stava peggiorando.
Sebbene sapesse a cosa andava incontro con il passare dei giorni, non potè fare a meno di provare paura, frustrazione e impotenza.
Alzò gli occhi al cielo. Probabilmente era questo il suo destino. Presto avrebbe dovuto dire addio a tutto. Allora i suoi occhi si sarebbero chiusi, per non riaprirsi più.
Mai più.
 
Kish era seduto alla scrivania della stanza che condivideva con Pai e Tart.
Aveva una mano posata sulla testa e le dita intrecciate ai suoi capelli.
Mille pensieri gli attraversavano la mente. Non sapeva se frenarli o lasciarli correre. Aveva paura di impazzire.
Sentì bussare alla porta. Si alzò e andò ad aprire.
Strawberry Momomiya era sulla soglia.
-Cosa vuoi?- Chiese nervoso.
-Sono venuta a chiederti scusa.-
Questa risposta lo stupì non poco. Si spostò quel tanto che bastava per farla entrare e le richiuse la porta alle spalle.
Lei lo guardava con gli occhi lucidi.
-Ti prego di perdonarmi Kish…non so neanch’io perché mi sia comportata così…- -“Sì che lo sai, stupida! E’ arrivato il momento di dirglielo!”-
-Davvero?- Chiese l’alieno, guardandola scettico.
-No…- Abbassò la testa. –La verità…la verità è che…ero gelosa.- Balbettò.
-Come?- Credette di aver capito male.
-Sì, Kish, ero gelosa…ero gelosa perché ti amo.-
Lo abbracciò, lasciandosi andare ad un pianto disperato.
Lui la strinse a sé, accarezzandole i capelli.
La costrinse a guardarlo negli occhi e sorrise, facendole capire che l’aveva perdonata.
Si baciarono appassionatamente. Sembrò durare un eternità. Nessuno dei due voleva staccarsi dalle labbra dell’altro.
Purtroppo, il dolore provocato dal virus, lo costrinse ad allontanarsi da lei. Sapeva che quando gli prendevano quelle crisi, quasi senza volerlo, cercava sangue.
-Ora però vattene, Strawberry. Non voglio farti del male.-
Si morse le mani, sia per sfogare il dolore, sia per concentrare la sete sul suo stesso sangue.
La rossa, quando vide, un rivolo di liquido purpureo scivolare dalla mano del ragazzo, in qualche modo capì a cosa portavano quelle crisi.
Non sopportava di vederlo soffrire senza fare niente, soprattutto, sapendo che tutto ciò era colpa sua.
Si guardò intorno, alla ricerca di qualcosa con cui potersi tagliare e la sua attenzione fu attirata da un tagliacarte sul tavolo di legno.
Kish, in qualche modo capì le sue intenzioni.
-No, non te lo permetterò.-
Le afferrò entrambi i polsi, cercando di immobilizzarla, nel farlo però, caddero entrambi.
-Lasciami, ne hai bisogno!- Provò a divincolarsi lei.
Nonostante il dolore, l’alieno era riuscito a mantenere una presa salda ai polsi della ragazza, e per impedirle di divincolarsi, la immobilizzò con il suo corpo.
Si ritrovarono a pochi centimetri di distanza l’uno dall’altra. L’alieno le stava sopra e la guardava malizioso.
-Kish, non è il momento di scherzare. Devo fare qualcosa per aiutarti!-
-Non te lo permetterò. Ho fatto tutto questo perché non ti accadesse niente, e non voglio che tu adesso ti faccia del male per aiutare me.-
L’alieno le liberò i polsi e appoggiò la testa sul petto della ragazza, a mo’ di cuscino, facendola arrossire di botto.
-Ti prego Strawberry, restiamo così.- Mormorò con voce sofferente.
La ragazza sorrise commossa e lo abbracciò, accarezzandogli i capelli.
Ad un certo punto si accorse che si era addormentato.
Era felice di poter rimanere così vicina a lui. Lo amava e non avrebbe permesso a nessuno di portarglielo via.
 
Pam camminava seria per il corridoio del caffè.
Pai le si avvicinò e la prese per le spalle, dicendole: -Pam, è vero, ma ti giuro che quando ti baciavo e dicevo di amarti, ero sincero.-
La ragazza lo spinse via e lo guardò male, poi gli disse: -Come posso fidarmi ancora di te?-
L’alieno abbassò la testa.
-E’ vero, hai ragione. Volevo solo dirti che ti amo più di qualsiasi cosa al mondo.-
Anche lei lo amava, ma non riusciva più a credergli, per quanto volesse.
-Mi fai perdere tempo…- Disse semplicemente, allontanandosi.
-Aspetta…- Le afferrò un braccio, ma vennero interrotti da Ryan che saliva precipitosamente le scale.
-Che succede?- Chiese allarmata la viola.
-Ho appena rilevato un campo di energia potentissima, poco distante dal parco.-
Pai si diresse subito da Kish. Fortunatamente non aprì la porta, ma si limitò a bussare e ad urlargli che Mark aveva attaccato ancora.
Il verde si svegliò e gli disse che li avrebbe subito raggiunti.
Quando si alzò da quella posizione, rimase per un attimo a guardare negli occhi la sua amata, sorridendole e baciandola con passione.
Strawberry ricambiò il bacio, dopodiché si affrettarono a raggiungere gli altri.
Nel corridoio, i due incontrarono Karen che chiese: -Cos’è tutto questo trambusto?-
-Il nemico sta attaccando!- Rispose la rossa.
-Potrei venire a darvi una mano…-
-No!- Urlò Kish categorico. –Tu non ti muovi di qui e ti tieni ben lontana dal campo di battaglia.-
Il cugino sapeva della sua malattia, e fin da quando erano piccoli, aveva sempre cercato di proteggerla, quasi come un fratello maggiore.
Rimase lì a guardare i due innamorati che correvano.
 
-Dovrebbe essere qui.- Disse MewMina, cominciando a sudare freddo.
Si guardarono tutte intorno, aspettandosi da un momento all’altro comparire il chimero di turno.
-Buonasera ragazze!-
Mark sbucò dal nulla proprio sopra le loro teste.
-Ancora tu?! Ma non impari mai?!- Gli gridò Mewberry arrabbiata.
-Uhm…fammi pensare…- Si portò una mano sotto il mento con fare pensieroso. –No!-
Rise sadicamente. Portò le mani in alto e un enorme chimero comparve dietro di lui.
Era alto quanto la torre di Tokyo, interamente ricoperto di pietra e con due piccoli occhi rossi.
-I miei sì che sono chimeri. Non come i vostri che non erano capaci di fare del male ad una mosca. A proposito, Mewberry, come va il virus? Mi sorprende che tu riesca a muoverti così facilmente.-
-Sei stato tu?- Chiese Pai arrabbiato e stupito allo stesso tempo.
-Certo, come ho appena detto, i vostri chimeri erano solo delle mezze calzette, così, sotto richiesta di Profondo blu, decisi di rendere un po’ più molesta quella creatura. Ovviamente il mio aiuto era del tutto immeritato…-
-Ora basta…- Kish strinse i pugni. –Direi che hai parlato abbastanza.- Sfoderò i suoi tridenti. –Preparati a combattere!- Gli si lanciò contro, ma il biondo parò l’attacco con la sua spada.
-“Kish, stai attento.”- Pensò Mewberry preoccupata.
Le mew mew provarono subito un attacco combinato, ma questo non scalfì minimamente il mostro. Neanche l’intervento di Pai e Tart, migliorò la situazione.
Il chimero era troppo pesante, di conseguenza anche molto lento, quindi veniva colpito da tutti i loro attacchi, ma sembrava che la sua corazza di pietra, assorbisse tutto il loro potere.
Quando però toccava lui, attaccare, era velocissimo e diventava sempre più difficile evitare di venire colpiti.
Inoltre, quel chimero pareva instancabile, al contrario di loro.
Quasi senza che se ne accorgessero, si stava ripetendo la situazione di poche ore prima.
Paddy provò per l’ennesima volta ad immobilizzarlo con la sua gelatina, ma il mostro si liberò subito, scaraventandola contro di loro.
Le ali di Mina vennero colpite, e la ragazza, che si trovava in volo, cadde rovinosamente.
Provò a sbattere le ali, ma queste non si muovevano di un millimetro.
MewLory andò ad aiutarla, ma entrambe furono colpite da un attacco, andando a sbattere contro alcuni alberi.
Vedendo che le due non si rialzavano, MewPam, cercò di raggiungerle, schivando gli attacchi che il chimero le lanciava, nonostante Tart, MewPaddy, Mewberry e Pai, cercassero di distrarlo.
-Pam, attenta!-
La viola fece appena in tempo a voltarsi, per vedere Pai che si metteva davanti a lei, per proteggerla con il suo stesso corpo.
Lo vide cadere a terra.
-Pai!- Urlò con le lacrime agli occhi. Lo raggiunse e gli prese delicatamente la testa, appoggiandosela sulle gambe.
Gli accarezzò piano i capelli, mentre alcune lacrime premevano per uscirle dagli occhi.
Mentre respingeva l’ennesimo attacco, Mewberry, si rivolse alla viola, dicendole: -Pam, tu occupati di Pai e delle altre. A questa sottospecie di montagna ambulante ci pensiamo noi.-
Si voltò a guardarla e le fece l’occhiolino, sorridendo.
-Certo. Non ti preoccupare. Ce la faremo, vero Tart?- Rassicurò la biondina.
L’amico annuì.
-Grazie.- Mormorò piena di riconoscenza.
Intanto, Kish e Mark, continuavano ad affrontarsi, schivando e parando l’uno i colpi dell’altro.
-Che diavolo vuoi da noi?- Chiese il verde, sferrando un attacco che l’altro deviò con la spada.
-Solo finire il lavoro che certi traditori di mia conoscenza non hanno avuto il coraggio di portare a termine. Niente di personale.-
Facendo pressione con la sua arma, lo allontanò un po’ da sé.
Kish aveva il respiro affannato, mentre Mark era ancora fresco come una rosa.
-Allora? Sei già stanco? E dire che mi aspettavo di più da un guerriero del tuo calibro.-
-Stai zitto!- Urlò il verde, riuscendo a colpirlo con un fendente.
Mark tentò di schivarlo, ma l’avversario era riuscito a ferirlo sotto l’occhio. Fortunatamente era solo un graffio.
Si sfiorò la guancia, esaminando il sangue che fuoriusciva dalla ferita. Si rimise in posizione d’attacco, sorridendo maleficamente.
-Bene, ora sì che inizia il bello!-
 
Quel chimero era troppo resistente per loro. Per quanto lo attaccassero, non riuscivano nemmeno a scalfirlo.
Tart tentò un ultimo attacco, ma il mostro, con un gesto della mano, lo mandò a sbattere contro un albero.
Il piccolo si alzò sulle ginocchia e strinse i denti. Il braccio gli doleva come non mai. Molto probabilmente era rotto, ma non poteva arrendersi così. Doveva provare a combattere finchè gli restava anche solo un briciolo di forza in corpo.
Si alzò in volo. Con molta fatica, dato che il braccio rotto lo appesantiva.
Prese le sue Bolas e le lanciò alla creatura, che lo notò e provocò uno spostamento d’aria che rimandò l’arma al suo proprietario.
-Tart!-
MewPaddy lanciò il suo attacco, immobilizzando nella sua gelatina, l’arma che stava per uccidere il suo stesso padrone.
Gli si avvicinò preoccupata, chiedendogli se stesse bene.
-Sì, sto benissimo.- Rispose lui arrabbiato. Inavvertitamente mosse il braccio e ciò gli provocò un dolore atroce.
La piccola capì, ma non sapeva cosa fare
-Paddy, aiutalo.- Disse la mewrosa, mettendosi davanti a loro come per proteggerli. –Posso vedermela anche da sola con questo…coso.-
-Sei sicura, Mewberry?- Chiese la piccola.
L’amica parò un attacco del mostro che era destinato a loro.
-Sicuro…- Rispose, nonostante lo sforzo di trattenere quel bestione. Proprio a lui, si rivolse subito dopo. –Adesso basta. Mi hai stancata.-
Prese la rincorsa, saltò e gli mollò un calcio con tutta la forza di cui era capace.
Il colpo fece indietreggiare il chimero, che la guardò con odio.
-Vieni a prendermi, sono qui!-
Per evitare di coinvolgere ulteriormente i suoi compagni, corse più che potè, lontano da loro.
-Non ti è bastato? Eccotene un altro!- Ripetè l’operazione di poco prima, solo che stavolta, la creatura fu più veloce di lei.
Le afferrò la gamba con violenza, sbattendola a terra.
Mentre la teneva ferma con una mano, con l’altra caricò una sorta di pugno. Pronto a colpirla.
-“E’ la fine…almeno sono riuscita a confessare a Kish i miei sentimenti.”- Pensò la mewgatto, quasi rassegnandosi al suo destino.
 
L’alieno verde notò cosa stava succedendo. La sua gattina stava per soccombere. Doveva assolutamente fare qualcosa per aiutarla.
Si diresse verso il mostro, ma Mark gli sbarrò la strada.
-Alt! Di qui non si passa! Ti ho già detto che la tua battaglia è con me. Avanti, non fare il maleducato. Non è carino piantare un avversario così.-
-Fatti da parte!- Urlò Kish.
-Altrimenti?- Chiese il biondo sorridendo sadico.
L’altro strinse i pugni, mentre cominciava a caricarsi di energia.
 
Mewberry aspettava il colpo finale. Quando lo sentì vicinissimo, chiuse gli occhi.
Quando li riaprì, Karen era accanto a lei, che parava il colpo destinatole.
La sua arma consisteva in un nastro da ginnastica ritmica blu che, a contatto col nemico, lo ustionava come un carbone ardente.
Infatti, dalla mano del mostro cominciò ad uscire del fumo.
La creatura si ritrasse, mentre l’aliena prestava soccorso alla mew mew.
-Tutto a posto, Mewberry?- Chiese, aiutandola a rialzarsi.
La rosa annuì sorridendo e ringraziandola di cuore.
 
-Cosa è successo?- Gridò Profondo blu dalla sua dimensione.
Stava osservando la scena, grazie alla sua nebbiolina azzurra.
-Così, è stata tutta colpa di quella ragazza…- La guardò pieno di odio, poi sorrise sadicamente.
Alzò l’indice, creando una sfera azzurrina.
Questa, raggiunse il campo di battaglia e si fuse con il mostro, che guarì all’istante.
Riconoscendo in Karen, la persona che lo aveva ustionato, decise di vendicarsi.
Allontanò Mewberry con un calcio e dalle sue dita spuntarono delle lunghe unghie più dure del diamante, ed estremamente taglienti.
Tutti quanti assistettero alla scena. Videro Karen trapassata da parte a parte.
Sgranarono gli occhi e il chimero estrasse quelle lame dal corpo della ragazza, che cadde a terra.
-Nooooo!- Urlò la Mewrosa tra le lacrime.
Kish rimase lì. Sconcertato e arrabbiato allo stesso tempo. Spinse via con violenza Mark.
Un’intera colonna di luce si formo sopra l’alieno che preparò un’enorme sfera di energia e la lanciò contro il mostro.
La creatura urlò dal dolore, mentre si distruggeva in tanti piccoli pezzettini, come se fosse stato di vetro.
Lo sguardo serio di Kish si spostò sul suo avversario, il quale avvertì un brivido lungo la schiena e sparì, giusto un istante prima di essere colpito da una palla di energia che lo avrebbe ridotto come il suo chimero.
 
-Karen, ti prego, svegliati!-
La ragazza aprì piano gli occhi. Si trovava tra le braccia del suo adorato cugino. Strawberry stava proprio accanto a lei, mentre tutti gli altri erano in piedi, poco distanti.
Si sentiva così debole. Guardò il verde e sorrise amaramente.
-Quindi è così che doveva finire…- Iniziò a dire, nonostante parlare le costasse una fatica enorme.
-Ma che dici?! Ancora non è finito niente. Starai bene…-
Lo zittì, posandogli un dito sulle labbra.
-Shh…sappiamo tutti la verità. Il mio viaggio si conclude qui…e se devo essere sincera, ne sono felice…-
-Come puoi…?- Chiese Mewberry.
Karen la guardò e le sorrise.
-Sono felice, perché almeno, sono riuscita a fare qualcosa di utile nella mia vita, così vuota…-
-Smettila! La tua vita non era vuota!- Disse Kish arrabbiato e triste allo stesso tempo.
-Tra pochi giorni sarebbe finita comunque a causa della “TBC” come dicono gli umani.- Sorrise amaramente.  -Quindi preferisco andarmene adesso, con la consapevolezza di aver dedicato l’ultima azione della mia esistenza ad aiutarvi a salvare questo splendido pianeta. Ora però sono stanca. Stanca di vivere.-
Accarezzò la guancia del cugino e prese la mano di Mewberry, per poi chiudere definitivamente gli occhi.
Il suo desiderio venne esaudito e la seppellirono in quello stesso luogo. Presero una grande pietra e vi incisero sopra il suo nome.
Chissà se la tecnologia umana avrebbe potuto salvarla dalla Tubercolosi. Probabilmente no, visto che la malattia era ad uno stadio talmente avanzato da lasciarle solo una manciata di giorni da vivere.
In quel preciso momento, ognuno promise a se stesso che avrebbe rischiato tutto pur di salvare la Terra. Proprio come aveva fatto Karen, una ragazza aliena, che aveva dimostrato amore per un pianeta a lei semi sconosciuto.
 

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