I wish. di _ihatebeingme (/viewuser.php?uid=191166)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologue; ***
Capitolo 2: *** first; ***
Capitolo 3: *** second; ***
Capitolo 4: *** third; ***
Capitolo 5: *** annuncio. ***
Capitolo 1 *** prologue; ***
Prologo.
Non
ero mai stata una di quelle ragazze che si curavano di arrivare in
orario ad un appuntamento, in realtà ero l’esatto
opposto. Non che
lo facessi di proposito eh, intendiamoci, ma in ogni occasione, per
volere divino o per una ragione oscura o per qualsiasi altra
cavolata, arrivavo sempre in enorme ritardo e quel giorno non stava
certamente andando in modo diverso. Ormai tutti sapevano di questo
mio piccolissimo, in realtà enorme, difetto
tant’è che, al
contrario di quando avevo 13 anni che facevo di tutto per arrivare in
orario anche correre cinque isolati senza mai fermarmi, me ne fregavo
altamente. A cosa sarebbe servito stancarmi e magari rischiare anche
di perdere un polmone per strada se sarei comunque arrivata in
ritardo?
Camminavo tranquillamente sul marciapiede facendo
scorrere le dita tra le foglie dell’enorme cespuglio che si
trovava
sulla mia sinistra. Svoltai l’angolo arrestandomi alla
visione
delle ragazze urlanti che si trovavano proprio fuori casa mia.
Nonostante fossero già due anni che ormai mi ritrovavo
ragazzine
dagli 11 ai 20 anni, con gli ormoni che quasi ballavano la conga,
piangere, ridere, urlare o starnazzare come oche ancora non mi ci ero
abituata. Si voltarono a guardarmi e dopo aver costatato che non ero
nessuno di importante ritornarono a ciò che stavano
facendo.
Percorsi gli ultimi metri che mi separavano dalla porta
di casa mia e dopo aver inserito la chiave nella toppa entrai urlando
un « Sono a casa. » nonostante non sapessi se
c’era qualcuno.
«
Amie sei tu? » urlò mio fratello dalla sua camera
che si trovava al
secondo piano, come tutte le altre camere d’altronde.
« No,
sono un assassino che avverte le sue vittime di essere entrati in
casa loro in modo da lasciargli tutto il tempo per chiedere aiuto.
»
risposi sarcasticamente urlando a mia volta.
« Ah-ah. » rise
fintamente abbracciandomi da dietro « Stai perdendo la tua
arte
sorella, prima ti veniva meglio il sarcasmo! » mi
schioccò un bacio
sulla guancia prima di dirigersi verso il frigo per bere un sorso
d’acqua.
Dopo aver sorriso corsi in camera mia a cambiarmi.
Tolsi la tuta saltellando, manco fossi un canguro, e mi catapultai
sotto la doccia stando attenta però che non mi bagnassi i
capelli.
Dopo essere uscita e asciugata indossai un pantalone stretto nero,
una t-shirt bianca, un trench nero e converse bianche. Misi un filo
di trucco e acconciai alla ben meglio i miei capelli rossi, o meglio
ancora bordeaux, ondulati lasciandoli cadere dolcemente sulle spalle.
Mi guardai per l’ultima volta allo specchio considerando
accettabile ciò che ne era uscito fuori.
Non mi consideravo una
brutta ragazza ma neanche chi sa quale bellezza al contrario delle
persone che mi consideravano di una bellezza disarmante ma manco
fossi Megan Fox.
Presi la borsa e scesi al piano di sotto pronta
ad uscire.
« Francisco* io esco! » avvertii mio fratello
lasciandogli un bacio sulla guancia.
« Aspetta, aspetta. Vieni
qui! » salto dal divano su cui era spaparanzato
scompostamente per
afferrarmi il braccio.
« Che c’è? » mi voltai verso
di lui
guardandolo in quegli occhi così tanto diversi dai miei.
Fisicamente
io e lui eravamo totalmente diversi: gli occhi scuri erano contornati
da una pelle molto più chiara della mia, i capelli corti che
in
genere sparava in alto con un quintale di gel erano tra il castano
cenere ed inoltre era molto più alto di me e i muscoli gli
coprivano
la maggior parte del corpo. Io in confronto a lui ero una formica con
dei capelli informi in testa. Caratterialmente invece era
tutt’altra
storia, era come se i nostri genitori ci avessero fatto con lo
stampino e forse era proprio per questo motivo che tra i miei quattro
fratelli con quello che andavo più d’accordo era
proprio lui.
«
Papà ha perso per l’ennesima volta le chiavi
perciò gli ho dovuto
prestare le mie! » mi spiegò svogliatamente mentre
fissava un
pubblicità di intimo in cui tre ragazze erano praticamente
nude.
«
E quindi? » spensi la televisione ricevendo subito un
occhiataccia
da parte sua, non potevo perdere altro tempo.
« E quindi devi
prestarmi le tue! » cominciò a scavare nella mia
borsa e dopo
averle trovate mi cacciò di casa dicendomi che li avrebbe
lasciate
alla nostra vicina.
Entrai nella mia macchina, anche se più che
una vera e propri auto sembrava una macchina tozzi tozzi, e facendo
una manovra alquanto improbabile uscii dal garage trovandomi
d’avanti
di nuovo quel gruppo di assatanate con gli ormoni in subbuglio.
Scesi
dall’auto per chiudere la porta del garage e mentre mi
riavvicinavo
alla portiera dell’auto sentii il gruppetto di ragazze urlare
più
del solito.
Alzai lo sguardo sconvolta notando che avevano fatto
la loro comparsa le ragioni per cui quelle ragazze erano appostate
fuori casa mia ovvero i One Direction.
Li fissai in volto uno per
uno e mi dovetti trattenere dallo scoppiare a ridere, la loro
espressione era una maschera di puro terrore.
Dopo essere entrata
in macchina e dopo aver ingranato la marcia uscii dal vialetto
imboccando la strada che mi avrebbe condotto a casa della mia
migliore amica, una delle tre in realtà.
« Pensavo che un
meteorite ti fosse caduto in testa, dovevi essere qui un’ora
fa! »
urlò Kathy appena si sedette al posto del passeggero.
« Urla più
forte che quel maniaco del tuo vicino non ti ha sentita! » le
risposi semplicemente dirigendomi verso casa dell’altra mia
amica.
Era possibile che fossero tutte così scansafatiche?
« Sono seria
Amie, dovresti fare qualcosa anche perché secondo me questo
è
causato da un problema psicologico o emotivo. »
cos’era quello? Un
suggerimento a farmi analizzare da uno strizzacervelli?
« Per
carità già ci sei tu che mi analizzi abbastanza!
» esclamai dopo
aver svoltato a sinistra, continuai prima che lei rispondesse
« E
comunque tu invece dovresti stare in silenzio visto che ti sono
venuta a prendere! » mi voltai verso di lei.
Mi lanciò un
occhiataccia che significava “Guarda la strada prima che un
camionista ubriaco ci faccia diventare come una sardina”
« Se
sapevo che ci avresti messo così tanto sarei venuta da te a
piedi
visto che ci vogliono solo cinque minuti! » ribatte mettendo
le
scarpe sul cruscotto.
A quel gesto fui io a fulminarla con lo
sguardo dopo avergli fatto abbassare i piedi con uno schiaffo sulle
ginocchia « Ma non l’hai fatto perciò
ora chiudi il becco befana!
»
Ci guardammo per un paio di secondi e poi scoppiammo a
ridere.
Passammo a prendere anche Cher e Minnow, le altre due mie
migliori amiche e dopo di che, ci dirigemmo di nuovo a casa
mia.
Eravamo un bel quartetto noi, passavamo insieme praticamente
la maggior parte della giornata. Io, Cher e Minnow ci conoscevamo
dalle elementari ed eravamo migliori amiche da altrettanto tempo
purtroppo però si sa, le cose, quando si sta in tre non
vanno mai
bene. Infatti i problemi tra noi erano all'ordine del giorno
già
alle medie, anche se in realtà il problema ero io. Tra loro
erano
state sempre più legate di quanto io lo fossi con una di
loro due,
lo notavo nei gesti più stupidi, per esempio se una delle
due dava
una notizia all'altra prima di darla a me. Le vedevo come una sola
cosa e non passava giorno senza che mi sentissi sola. Ricordo le
mille maledizioni che inviavo ad entrambe, ricordavo quanta speranza
riponevo in un allontanamento improvviso sentendomi poi egoista e
cattiva, ricordo addirittura le mille sparate da moralista del cazzo
che urlavo ad entrambe nei momenti di nervosismo, nervosismo che a
sua volta era dovuto da un loro gesto o parola che mi aveva ferita.
Quando iniziai a crescere ogni volta che pensavo a quei ricordi mi
veniva da ridere, forse perché solo allora mi rendevo conto
di
quanto ridicola ero.
Le cose cambiarono totalmente quando, al
secondo anno di superiori, Kathy si trasferì nella nostra
città.
Legammo sin da subito così tanto che nel giro di pochi mesi
entrò
nel nostro gruppo diventando anche la sorella che non avevo mai
avuto.
Rientrai nel vialetto di casa stando attenta a non buttare
sotto qualche ragazza che stava parlando, o meglio ancora cercava di
parlare vista l'enorme confusione che c'era, con il proprio
idolo.
Scendemmo dalla macchina e mentre le mie amiche si
dirigevano verso la porta d'ingresso di casa mia io mi avvicinai a
quella della mia vicina, bussai e aspettai che qualcuno mi venisse ad
aprire. Intanto, le fan del mio vicino mi guardavano quasi
invidiose.
« Chi è? » chiese Anne mentre apriva la
porta,
sorrise quando incrociò il mio sguardo « Oh ciao
tesoro, fatti
abbracciare un po'. » mi disse stritolandomi per un tempo che
mi
sembrava indeterminato. Io ero nata e cresciuta ad Holmes Chapel, uno
sputo di cittadina costituita da tre case e una chiesa, e per tutto
l'arco della mia vita Anne e la sua famiglia era stata la mia vicina
di casa. Ricordo che da piccola i miei mi lasciavano a casa sua per
giocare con sua figlia Gemma anche se era più grande di me
perché
non avevo sorelle e le cugine erano tutte lontane. In poche parole,
si può dire che sono cresciuta in casa sua.
Mi lasciò respirare
facendo un passo indietro ma non perdendo comunque il sorriso
« Vado
a prendere le chiavi a aspetta! »
Mi voltai verso le mie amiche
che come loro solito stavano facendo le idiote mimando qualcosa che
feci finta di non comprendere, sarei diventata paonazza e non potevo
permettermelo.
« Ecco a te tesoro! » mi sorrise ancora posando
le chiavi nel mio palmo aperto. Quella donna era di una bellezza
disarmante nonostante l'età tant'è che mio
fratello da piccolo ne
era innamorato.
« Grazie Anne! » le sorrise lasciandole un bacio
sulla guancia.
Girai le spalle per andarmene ma proprio in quel
momento accadde ciò che avrei voluto proprio evitare: Anne
richiamò
l'attenzione di suo figlio costringendolo a salutarmi.
« Ciao
Amie! » disse solo terminando per un attimo l'operazione in
cui era
impegnato ovvero firmare un poster ad una ragazza.
Il tono con cui
mi aveva salutata era stato neutro ma era riuscito comunque a farmi
arrossire mentre il cuore batteva a mille.
« Ciao Harry! »
risposi io cercando di controllare le emozioni.
E sotto lo sguardo
amorevole di Anne, quello indifferente di Harry, quello divertito
delle mie amiche e infine quello invidioso delle ragazze che avevano
assistito alla scenetta entrai in casa mia, seguita dalle mie
amiche.
Appena mi chiusi la porta alle spalle mi lasciai scivolare
contro di essa fino ad arrivare a sedermi a terra con gli occhi
serrati e una mano sulla fronte mentre quelle bastarde delle mie
amiche se la ridevano sguaiatamente.
« Ciao Harry! » mi
scimmiottò Minnow tra le risate « Dovevi vedere la
tua faccia, era
diventata dello stesso colore dei tuoi capelli. »
continuò mentre
si manteneva la pancia.
« Io persino avuto paura che svenissi! »
si intromise Kathy mentre il suo corpo era scosso dalle risate.
«
Smettetela stronze! » esclamai alzandomi e dirigendomi verso
il
frigo per bene un sorso d'acqua. Non avevo realmente sete ma dovevo
trovare una scusa per non guardarle in faccia o avrei veramente
rivalutato l'idea di andare a vivere in Alaska rompendo i contatti
con tutti. Forse era un po' eccessivo ma odiavo essere criticata o
derisa su certi argomenti, in realtà mi dava fastidio anche
solo
parlare di alcuni argomenti, solo quando riguardavano me ovviamente,
perfino con loro. Non potevo farci niente, io non ero come Minnow che
cambiava un ragazzo ogni due settimane in cerca del principe azzurro
ma non ero neanche come Kathy che passava da un letto ad un altro
proclamandosi disinteressata all'amore. No, io ero una normale
ragazza che aveva, volutamente, pochissima esperienza con i ragazzi,
mi affezionavano subito alle persone, non sarei mai riuscita a
mollare un ragazzo dopo una settimana solo per qualche difettuccio e
avevo troppa stima di me per perdere la verginità con uno di
cui a
stento conoscevo il nome e finire poi a cambiare letto ogni sera.
«
Oh andiamo Amie stiamo scherzando! » mi disse Cher
spintonandomi
scherzosamente.
« Anche perché sono più che rari i
momenti in
cui possiamo punzecchiarmi un po' su quest'argomento! »
continuò
Minnow buttandosi a peso morto sul divano come se fosse a casa sua.
«
Senza contare che tu lo fai in continuazione con noi. »
ovviamente
ci mancava Kathy per completare il quadretto.
Mi sedetti anche io
sul divano accendendo la tv.
« Comunque, parlando seriamente... »
iniziò Cher voltandosi con mezzo busto verso di me
« ...non è
possibile che tu abbia avuto sul serio quelle reazioni ad un
semplicissimo saluto! »
« Io credo sia impossibile anche solo
l'interesse che hai verso quel ragazzo insomma, avete trascorso la
fanciullezza insieme, l'asilo, le elementari, le medie e le superiori
quindi siete praticamente cresciuti insieme ma comunque lui non ti ha
mai degnata di uno sguardo, poi è diventato famoso quindi le
volte
che non lo vedi attraverso ad uno schermo sono rarissime e ne sei
ancora cotta? » infierì Kathy guardando
distrattamente uno di quei
tanti programmi sulla cucina che stavano dando alla televisione.
«
Il bello è che ne è cotta dalle elementari, se
non dall'asilo! »
come sapevano mettere il coltello nella piaga le mie amiche, non lo
sapeva mettere nessuno, ne ero certa.
« No, il bello è che
continua a rifiutare i ragazzi solo per lui! » proprio non
volevano
sapere di finire di blaterare.
Sbuffai mettendo MTV ed alzando il
volume sperando che quelle deficienti croniche capissero che non
avevo voglia di parlare.
Senza farlo apposta stavano passando
proprio What Makes You Beautiful. Ok, era ufficiale, qualcuno
c'è
l'aveva con me, non poteva esserci altra spiegazione alla mia enorme
sfiga!
Sbuffai di nuovo spegnendo la TV e dirigendomi in camera
mia.
Fantastico, l'umore mi era andato a puttane!
-
_ihatebe
-
_ihatebeingme's space -
Cccciao
gente =)
Mi
chiamo Ornella, ho 17 anni e sono di Napoli...
Ho iniziato da poco
a scrivere questa storia con l'intenzione però di non
postarla
perché è la prima che scrivo e mi sento troppo
inesperta ma
contemporaneamente voglio sentire il parere di altre persone
perciò
alla fine, come potete notare l'ho postata xD
Ok, il mio discorso
è alquanto insensato xD
Passiamo alle cose importanti:
I
personaggi, tranne i One Direction ovviamente, sono tutte di mia
invenzione sia caratterialmente che fisicamente al di fuori
dell'aspetto fisico di Amie che è rappresentata da: Ariana
Grande.
So che questo capitolo può risultare noioso ma serve per
farvi conoscere la protagonista, già dal prossimo capitolo
le cose
si animano perciò vi prego, prima di cestinarla aspettate di
leggere
il prossimo capitolo =)
Vi chiedo scusa per l'orrendo tesserino che ho fatto ma sono negata in
grafica xD
Detto
questo, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!
Spero che vi
abbia incuriosita almeno un po' e che mi lasciate anche qualche
recensione...
Baci :3
Ah, dimenticavo, questo è il mio
twitter: _ihatebeingme
Spoiler:
* Sputai
i cerali e latte rischiando quasi di affogarmi più per la
notizia
che per altro « Tu cos'hai fatto? » urlai con gli
occhi sgranati.
«
Ho invitato i One Direction a mangiare qui! » *
ingme's space -
|
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Capitolo 2 *** first; ***
1.
«
Oh no, no, no... » Kathy mi rincorse per le scale bloccandomi
per un
braccio « ...i tuoi ci hanno lasciato casa libera per il
week-end e
noi non lo sprecheremo! » mi disse decisa.
« Se qualcuno ci
ascoltasse penserebbe che tu mi stia convincendo a venire a letto con
te! » sdrammatizzai, come era mio solito fare, facendo vagare
lo
sguardo per il salotto.
In quel momento ci raggiunsero anche
Minnow e Cher che si posizionarono ai piedi della scala.
« Amie!
» bastò quel semplice richiamo per farmi puntare i
mie occhi nei
suoi con fare scocciato.
Paternale
in arrivo
pensai aspettando che iniziasse a parlare « Ci dobbiamo
divertire,
non deprimerci! »
« Ok ma chiudiamo l'argomento Harry Styles! »
le guardai una per una quasi con fare minaccioso.
Non bastava
essere invisibile per lui, ci mancavano anche che le mie amiche si
mettessero a prendermi per il culo e poi sarei davvero finita a
vedere film sdolcinati, che tra l'altro mi facevano vomitare, mentre
mi ingozzavo di cioccolato.
Tutte e tre giurarono chi urlando
“Parola di Scout”, chi mettendo la mano sul cuore e
l'altra in
aria con il palmo aperto e chi baciando una croce che aveva formato
con le dita.
Le scrutai di nuovo e dopo aver sorriso mentre
scuotevo la testa mi diressi di nuovo in cucina senza un reale
motivo.
« Comunque tra tutti quanti quello più figo
è Harry! »
sbottò Kathy sedendosi sull'isola, che si trovava proprio al
centro
della cucina, fissandomi con sguardo ammiccante.
« Cos'è che non
hai capito? Il concetto “chiudiamo l'argomento Harry
Styles” o
forse non sai cos'è un giuramento? » le risposi
fulminandola con lo
sguardo. Era tanto difficile da capire che non volevo parlare di
lui?
« Non sto parlando di ciò che provi tu, in
realtà non sto
parlando proprio di te, sto solo dicendo chi mi porterei a letto tra
i cinque. » con un salto agile scese dal piano su cui era
seduta per
avvicinarsi a me e darmi un buffetto « Ma non preoccuparti,
non te
lo porterò via! » esclamò infine
beffarda cancellando con solo
otto parole ciò che pochi secondi prima aveva affermato con
un
enorme giro di parole.
La guardai dalla testa ai piedi stupendomi
per la 943509745 volta di quanto cazzo fosse bella la mia migliore
amica: il suo fisico snello e alto era marcato dai dei pantaloncini
di jeans a vita alta e da una canottiera bianca accompagnata da un
cardigan blu che arrivava più o meno fino al sedere. Ai
piedi aveva
come al solito i suoi fidatissimi tacchi, che fossero
decoltè o
zeppe per lei non faceva differenza, bastava che fossero tacchi.
Lì
indossava in ogni situazione ci mancava solo che ci andasse a fare
anche la spesa o che li usasse come pantofole al contrario di me che,
nonostante adorassi le scarpe alte, indossavo nike, supra, adidas e
converse in ogni occasione tranne per feste, matrimoni e cose del
genere.
Comunque, tornando a Kathy e al suo aspetto fisico, aveva
gli occhi celesti proprio come me con la differenza che i suoi erano
leggermente più scuri, i capelli biondissimi le arrivavano
al fondo
schiena mentre la carnagione era bianca, quasi cadaverica.
L'impressione di chi la vedeva per la prima volta era sempre la
stessa: fragile. Appena apriva la bocca però si ricredevano
visto
che era paragonabile ad un camionista per quante fossero le parolacce
che riusciva ad inserire in una frase, diciamo che su 10 parole
almeno 8 erano imprecazioni o offese non molto fini, e poi era una
provocatrice nata, delle volte risultava anche stronza.
Le pestai
un piede godendomi l'espressione di dolore che le disegno il viso.
«
Te l'hanno mai detto che sei una bastarda? » mi chiese
retoricamente
tra i gemiti di dolore mentre saltellava per tenersi il piede.
«
Si, tu ogni giorno! » le sorrisi falsamente spintonandola con
due
dita per la spalla. Cadde col sedere a terra come una pera cotta.
Io,
Cher e Minnow scoppiammo a ridere mentre lei lanciava occhiate
infuocate a tutti e tre ma dopo una manciata di secondi anche lei
scoppiò a ridere mantenendosi la pancia.
Era questo il bello di
stare con loro, qualsiasi cosa succedesse vedevano il lato comico di
esso. Per noi qualsiasi occasione era buona per offenderci anche
pesantemente ma la prendevamo sul ridere perché sapevamo che
stavamo
scherzando anzi pensandoci bene quello era il nostro modo di dire
“ti
voglio bene”.
Inaspettatamente la bionda tirò il piede a Minnow
facendola cadere all'indietro dopo aver provato a restare in
equilibro agitando le braccia e quindi scatenando inevitabilmente la
nostra ilarità. Quel giorno qualcuno oltre ad avercela con
me ce
l'aveva anche con lei perché la porta-finestra alle sue
spalle era
aperta quindi finì stesa a terra sul porticato di legno.
Le
risate, comprese quelle di Minnow, aumentarono sempre di più
ma
quando poi si accorse che oltre a noi altre cinque teste, ovvero
quello del mio vicino e dei suoi amici, la stavano guardando
divertite si bloccò diventando rossissima, fortuna che la
sua
carnagione un po' lo mascherava. Tra tutte noi lei era la
più scura
ed era anche l'unica ad avere gli occhi verdi e i capelli castani,
era anche un po' bassina e questo unito alla magrezza la faceva
sembrare uno scricciolo.
« Stai cercando qualcosa? » le chiese
Louis. Non riuscii a capire se il suo era un modo per non farla
sentire in imbarazzo a causa della figuraccia appena fatta o se era
una cosa sparata così, senza senso, il che se fosse stato
vero
avrebbe confermato le voci che giravano.
In qualsiasi caso decisi
di rispondere anche se dovevo ammetterlo, me la sarei potuta
risparmiare « Probabilmente la voglia di vivere, dopo una
figura di
merda del genere c'è ne vuole tanta! »
I cinque si trattennero
dal ridere mentre Cher e Kathy non si fecero tanti problemi a
scoppiarle a ridere in faccia.
Niall con un salto scavalcò il
piccolo muretto che divideva il mio giardino da quello di Harry
porgendo poi la mano a Minnow per aiutarla ad alzarsi.
La mia
amica accettò il suo aiuto un po' titubante.
Quando si fu rimessa
in piedi mormorò un « Grazie! » non
staccando neanche per un
secondo lo sguardo dagli occhi del biondo.
Lui le sorrise
dolcemente e le spostò una ciocca di capelli che le erano
finiti sul
viso dietro. Sembrava di essere in uno di quei film dove la ragazza,
puntualmente vergine e quindi inesperta, per una figura di merda
conosceva un dolce ragazzo, puntualmente con l'aspetto di un Dio
Greco, che la aiutava. Poi i loro sguardi si incrociavano e BUM,
scattava il colpo di fulmine. Peccato che fosse la realtà e
quindi
Minnow non era ne vergine ne inesperta mentre Niall, nonostante fosse
molto bello, non era un Dio Greco per non parlare poi di noi sette
che li fissavano divertiti.
Dopo un po' l'Irlandese si riscosse
volandosi verso di me « Scusami ho invaso la tua
proprietà! » si
gratto la nuca imbarazzato.
« Oh non preoccuparti! » rispose al
posto mio Minnow ancora totalmente presa a fissarlo.
« Non avrei
dovuto dirlo io? » chiesi sempre più divertita
dalla situazione.
Ok, lo ammettevo, non ero molto d'aiuto per la mia amica ma era la
prima volta in 14 anni che la vedevo talmente presa da un ragazzo da
essere così imbranata, proprio lei poi che era la
più razionale del
gruppo.
Noi sette sghignazzammo sotto i baffi mentre i due
piccioncini se ne fregavano altamente di noi.
« Avete intenzione
di stare così tutto il giorno? » sbottò
dopo un po' Zayn
visibilmente stufo di quella situazione.
Vidi Niall indicare agli
amici di rientrare in casa con la mano destra tenendola ben nascosta
dalla visuale di Minnow.
Io e Kathy ci guardammo capendo che era
arrivato il momento di lasciarli soli anche se era veramente
esilarante.
Ci voltammo per rientrare ma con la coda dell'occhio
vidi che Cher non si muoveva, la
solita romantica,
perciò la afferrai per un braccio spingendola all'interno
della
cucina.
Dopo
esserci guardate tutte e capite al volo corremmo in salotto spiandoli
dall'unica finestra che dava sul giardino.
« Non sento niente. »
si lagnò Kathy non moderando il tono i voce.
« Ahia Cher mi hai
pestato il piede! » le diedi uno schiffetto sul braccio.
«
Abbassa la voce Amie se non vuoi che ci scoprano! » mi
riprese Kathy
non distogliendo lo sguardo da Minnow e Niall.
« Guarda chi
parla! » controbattei io cercando di leggere il loro labiale.
«
State zitte! » sbottò infine Cher.
« Le mie amiche ci stanno
spiando. » sentii uscire dalle labbra di Minnow quelle parole
accompagnate da un risolino.
« Non preoccuparti, lo stanno
facendo anche i miei amici! » le rispose Niall dolcemente.
«
Allora ci vediamo questa sera! » lo salutò la mia
amica avviandosi
verso la porta-finestra.
« Non vedo l'ora! » esclamò il
biondino prima di sparire nella casa accanto alla mia.
« Ci
vediamo stasera? » chiesi confusa alla diretta interessata.
« Mi
ha chiesto di uscire! » saltellò felicissima
sbattendo le
mani.
Minnow e Cher iniziarono a sclerare correndo per tutta la
casa mentre io e Kathy guardavamo la tv a dir poco esterrefatte.
E
così, tra una Minnow al settimo cielo e una Kathy che le
consigliava
ogni tre secondi di portarselo a letto stesso quella sera,
arrivò
l'ora per la mora di uscire e la nostra per cenare.
Ci mettemmo a
guardare un film e poi dopo aver sparlato delle ragazze nella nostra
scuola e dei nuovi gossip andammo a dormire.
Il
giorno seguente, inaspettatamente, fui la prima a svegliarmi.
Andai
in cucina per bere ma mi bloccai nel soggiorno quando vidi che Minnow
si era addormentata, ancora vestita, sul divano. Mi avvicinai per
svegliarla anche se un po' dispiaciuta, aveva un espressione angelica
in volto quindi ne dedussi che la serata con l'Irlandese era stata
perfetta.
« Minnow. Minnow. » le sussurrai in un orecchio
scuotendola.
Lei mugugnò qualcosa prima di mettersi a sedere e
strofinarsi un occhio « Che ore sono? »
sussurrò con la voce
ancora impastata dal sonno.
« Quasi le dieci. Come mai ti sei
addormentata qui e ancora vestita? » mi sedetti accanto a lei.
«
Sei ancora vestita? Questo vuol dire che siete tornati tardi quindi
avete fatto sesso in macchina o dietro un cespuglio vero? E dimmi
è
vero quello che si dice in giro ovvero che gli Irlandesi sono bravi a
letto? » si intromise una Kethy eccitatissima. Corse dalla
cima
delle scale accanto a noi battendo le mani come un ossessa, manco ci
fosse stata lei a letto con Niall!
« No non ci ho fatto sesso ne
in macchina ne dietro ad un cespuglio. Mi ha portato al cinema e poi
in pizzeria, è stato magnifico! » ci
raccontò abbracciando il
cuscino e quasi mi venne voglia di vomitare d'avanti tutta quella
dolcezza.
« E sei in queste condizioni per questo? Ma dai! »
quasi urlò Kathy alzandosi per prendersi un bicchiere di
latte,
sembrava addirittura delusa.
Scossi la testa sorridendo mentre
seguivo con lo sguardo i suoi movimenti, quella lì era tutta
matta.
« Sono felice per te ma smettila! » gli tolsi il
cuscino
dalle mani schifata dall'espressione sdolcinata che aveva in viso.
«
Anche io lo sono è così dolce e simpatico!
» continuò ad ogni
sognanti. Ok, questo le era concesso farlo.
« Mi fa piacere per
te! » urlò Kathy dalla cucina mentre si ingozzava
di cereali.
«
Quando vi vedrete la prossima volta? » chiese proprio la
bionda
sedendosi accanto a noi con la sua amata tazza tra le mani.
«
Oggi! » rispose semplicemente lei mettendo su un sorrisino
che non
preannunciava nulla di buono.
« Dove andate? » incrociai le
gambe e mi girai con mezzo busto verso di lei per guardarla meglio.
«
Qui! » rispose lei con un'alzata di spalle non perdendo
comunque
quel sorrisino inquietante.
« Come qui? » gli chiesi prima di
aver rubato un cucchiaio di cereali a Kathy.
« Ho invitato lui e
i suoi amici qui! » rispose lei con non-calanche.
Sputai i cerali
e latte rischiando quasi di affogarmi più per la notizia che
per
altro « Tu cos'hai fatto? » urlai con gli occhi
sgranati.
« Ho
invitato i One Direction a mangiare qui! » ripete timorosa
della mia
reazione.
« Sei impazzita? » urlai ancora scattando in piedi.
«
E invece è un mito, così ti potrai avvicinare a
Harry! » si
intromise Kathy dando il cinque a Minnow.
« Ma io non voglio che
si avvicini, voglio che resti lontano e freddo! » protestai,
ci
mancava solo che mi mettevo a battere i piedi.
« Ma chi vuoi
darla a bere Amie? » mi spintonò Kathy
scherzosamente.
« Non
sto scherzando! » continuai a gridare fulminando entrambe con
lo
sguardo.
« Ti prego Amie stasera devo tornare a casa e sai che
mio padre non mi lascerà mai uscire con un ragazzo
perciò qui è
l'unico posto dove posso vederlo. » iniziò Minnow
quasi
inginocchiandosi.
« No! » le risposi irremovibile, non mi sarei
lasciata convincere neanche per tutto l'oro del mondo.
« La
prossima volta che lo potrò vedere sarà
lunedì! » tentò ancora
appoggiandomi le mani sulle spalle.
Continuai a scuotere la testa
mentre lei mi supplicava con lo sguardo.
Continuammo in quel modo
per un paio di minuti fino a quando dopo l'ennesimo « Ti
prego! »
sbuffai biascicando un « Va bene! »
Minnow urlò -seguita da
Kathy felice anche se era totalmente presa dal contemplare i suoi
cereali- e mi abbracciò felicissima.
« Grazie, grazie, grazie! »
dopo essersi staccata corse al piano di sopra a svegliare
Cher.
Fissai il soffitto iniziando a prepararmi mentalmente a
trascorrere una giornata col ragazzo di cui ero cotta da praticamente
una vita ma che non mi filava neanche di striscio.
Non mi accorsi
minimamente della bionda che si stava avvicinando a me per
abbracciarmi.
« Hai fatto la scelta giusta! » mi
sussurrò in un
orecchio.
« È così autolesionistico! »
borbottai quasi in
lacrime e probabilmente la mia reazione era esagerata ma cazzo,
l'ultima cosa che avrei voluto era trovarmi in quella situazione. Non
volevo starci insieme tutta la giornata, non lo volevo in casa mia,
non volevo avvicinarmi a lui. Mi bastava guardarlo dietro uno scherzo
o farmi film da oscar e sapevo perfettamente che non c'era cosa
più
patetica ma se essere patetica significava non affrontarlo mi stava
bene così. Si, sono d'accordo, oltre ad essere patetica ero
anche
una codarda ma avevo troppa paura che non ricambiasse ciò
che io
provavo nei suoi confronti per rischiare.
« Perché dici così?
Può essere un occasione per farti conoscere e non rifilarmi
il
discorso “posso non piacergli” perché
sei bellissima e
intelligentissima. Cazzo Amie, questo ragazzo è capace di
farti
diventare insicurissima. Perché? Non lo sei mai stata!
» si staccò
cominciando a passeggiare su e giù per la stanza. Sembrava
una pazza
sclerotica inferocita.
« Perché è Harry Styles! » lo
dissi
quasi come un lamento sedendomi come un peso morto sul divano in
pelle bianca.
« E tu sei Amie De Curtis! » mi rispose sedendosi
accanto a me.
« Perché ho detto si? » era una domanda
più a me
stessa che a lei.
« Perché ami vedere le tue amiche felici!
»
mi sorrise dolcemente.
« Perché amo vedere le mie amiche felici?
» le chiesi come se fossi una con dei problemi mentali.
« Perché
hai un grande cuore! » mi assecondò lei allargando
sempre di più
il suo sorriso.
« Non mi piace avere un grande cuore! » scossi
la testa ripetutamente e mi sentii per davvero una ragazza con dei
problemi mentali.
Kathy ridacchiò dandomi una pacca di
incoraggiamento sulla spalla « Andrà tutto bene!
» esclamò prima
di lasciarmi un bacio sulla guancia e riprendere a mangiare quei
dannati cereali.
-
_ihatebeingme's space -
Ciaooooo
ppppopolo di xfactor(?) :3
Ok no, torniamo seri e lasciamo stare
Francesco Facchinetti xD
Come ve la passate? Io non molto bene tra
compiti e interrogazioni
ma nonostante questo trovo il tempo per
scrivere...eheh no, non vi
libererete facilmente di me xD
Allora,
inizio...anche se in verità non è proprio un
inizio visto
che
già ho iniziato xD... con dirvi che sono felicissima di
aver
ricevuto una recensioni e che la storia sia nelle storie
seguite e
preferite di due persone, non siete molte ma sappiate
che mi
rendete comunque felicissima e vi ringrazio tantissimo!
In
questo capitolo, fanno la loro entrata i ragazzi anche se
per
pochissimi minuti ma da come avrete potuto capire, nel
prossimo
capitolo saranno mooolto più presenti.
Ora, vi saluto
visto che mi sono accorta di aver scritto
tantissimo e vi sto
sicuramente annoiando quindi...alla prossima.
Baci :3
P.s. Me
la lasciate una recensione anche piccola piccola?
P.s2 Scusate per gli eventuali errori ma devo tornare a studiare e non posso rileggere =) LOL!
Spoiler:
Minnow
inaspettatamente prese parola « Io
invece
suggerirei
di mettere Harry con Amie e Louis con me! »
|
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Capitolo 3 *** second; ***
2.
«
Ricordami ancora perché ho accettato! » dissi a
Kethy una volta che
mi fui girata a guardarla.
« Perché hai un gran cuore! » mi
rispose lei come una cantilena, stavamo andando avanti così
da circa
dieci minuti.
« No perché sono... » iniziai senza
riuscire a
terminare perché la mia amica mi anticipo.
« ...una fessa. È la
cinquantesima volta che lo ripeti. » aveva iniziato la frase
con
fare scocciato per poi terminarla con stizza, ci mancava solo lo
sguardo da pazzoide e il tremolio delle mani e sarebbe potuta
sembrare una casalinga esaurita.
Cercò di calmarsi con un lungo e
rumoroso respiro, mi posò le mani sulle spalle «
Amie è inutile
che ti agiti, prendi un respiro, metti su un sorriso e fottitene!
»
con due dita mi incurvò i lati delle labbra
all'insù così da
formare un sorriso.
Annuii sorridendo di mia spontanea volontà,
peccato che non rispecchia per niente le mie reali emozioni.
Il
campanello di casa suonò facendomi agitare di nuovo, mi
ritrovai
addirittura ad odiare il suono del campanello.
Kathy corse al pino
di sotto felice come una pasqua fregandosene altamente della mia
prossima iperventilazione, c'era da dire però che era tutta
la
mattinata che mi stava accanto a ripetermi che sarebbe andato tutto
bene.
Mi guardai per l'ultima volta allo specchio trovandomi
quanto meno accettabile. Avevo optato per un paio di jeans scuri, una
maglia a giro maniche rosa, una felpa grigia con dei dettagli rosa e
delle semplicissime converse grige. I capelli li avevo lasciati
sciolti e il trucco era molto leggero, come sempre
d'altronde.
Sospirai un ultima volta e dopo aver varcato la soglia
di camera mia misi su il sorriso finto che Kathy mi aveva
consigliato.
Scesi il primo scalino e mi inclinai leggermente in
avanti per vedere una panoramica completa del salotto: Liam, Zayn e
Louis stavano chiacchierando con Karhy e Cher, Minnow e Niall stavano
parlando un po' più in disparte fissandosi teneramente negli
occhi
mentre Harry era seduto sul divano con una mano poggiata sotto al
mento visibilmente annoiato. Restai incantato a fissarlo per un paio
di minuti, possibile che fosse così fottutamente bello?
Sentii le
gambe molli come gelatina mentre le mani iniziavano a sudare e non
riuscii a far altro che chiudermi in bagno.
Non sarei mai riuscita
a ridere e scherzare con lui, o almeno non senza saltargli
addosso.
Mi sedetti sul pavimento freddo sentendomi sempre più
codarda. Dopo un paio di minuti scattai in piedi iniziando a
camminare avanti e dietro. Le mie amiche avevano ragione,
ciò che
provavo per Herry era un qualcosa di paradossale. E se non fosse
reale? Se mi fossi illusa per tutto quel tempo di provare qualcosa
per lui quando invece era solo frutto della mia psiche? Quasi come se
fosse diventata un abitudine morirgli dietro visto che succedeva dai
tempi dell'asilo. Comunque, reale o non reale fatto stava che ogni
qualvolta lo vedevo un turbine di emozioni mi invadeva ogni parte del
corpo, dalle mani sudate, ai brividi lungo la schiena, alle gambe
molli, agli elefanti che ballavano la conga nel mio ventre e per
quanto queste sensazioni fossero fantastiche non potevo far altro che
odiarle. Perché? Perché stavo camminando su e
giù per il bagno
come una pazza facendomi mille pippe mentali solo per colpa sua. Ah,
non dimentichiamoci che ero fottuta dalla paura di trovarmelo di
fronte e andare in palla.
Ok basta, non era possibile che per
colpa di uno stupidissimo – e bellissimo – ragazzo
io dovevo
starmene chiusa in bagno a progettare una fuga dal paese nel caso
avessi fatto una figura di merda.
Uscii da quel benedettissimo
bagno e scesi le scale talmente tanto sicura di me stessa che Kathy
restò addirittura sorpresa.
La scena era un po' cambiata: Louis e
Harry stavano parlando con Kathy, Minnow e Niall si stavano ancora
mangiando con gli occhi a vicenda mentre Liam, Zayn e Cher stavano
giocando con l'xbox. Quanto tempo ero stata chiusa in quel bagno?
Mi
avvicinai proprio all'ultimo gruppetto urlando quasi con fare allegro
che avrei voluto giocare anche io.
Dopo essere stata umiliata un
paio di volte da parte di tutti e tre, in particolar modo da parte di
Zayn, Louis salvò quel briciolo di dignità che mi
era rimasta
proponendo di giocare tutti quanti.
« Ma siamo troppi! » aveva
risposto Zayn mentre cercava di battere per l'ennesima volta Cher,
che proprio come me non se la cavava per niente, anche se ad essere
sincera lei era un tantino più brava di me.
« Vuol dire che
giocheremo a squadre! » continuò a proporre lui
tutto pimpante,
senza neanche aspettare una nostra risposta iniziò a
comporre le
squadre « Niall stai con Cher, io con Amie, Harry con Minnow
mentre
Zayn sta Liam e Kathy. » concluse fiero di se stesso
applaudendosi
da solo.
Sorrisi mentre lo guardavo fissarci speranzoso uno per
uno in attesa di una risposta, come se dalle nostre risposte
dipendesse la sua vita. Quel ragazzo era esattamente come appariva in
televisione ed era bellissima come cosa, non solo perché
portava
allegria ma perché significava che qualcosa di vero in
quello schifo
di mondo c'era.
Minnow inaspettatamente prese parola « Io invece
suggerirei di mettere Harry con Amie e Louis con me! »
La
fulminai con lo sguardo stanno ben attena a non farmi vedere dal
diretto interessato e dai suoi amici.
« Non capisco il perché ma
va bene! » le rispose Tomlinson con una scrollata di spalle. Va
bene un corno!
L'avrei
ammazzata, appena i ragazzi se ne sarebbero andati l'avrei strozzata
senza alcuna pietà.
«
Ti avverto, sono una schiappa, se non peggio! » iniziai io
avvicinandomi al riccio mentre il mio colorito passava da un rosa
tenue ad un rosso acceso.
« Beh allora fortuna che ci sono io! »
mi rispose lui facendomi l'occhiolino.
Alzai un sopracciglio
tornando alla mia colorazione normale, non
me lo ricordavo così sbruffone. Dopo averlo guardato per una
manciata di secondi – e dopo essere rimasta stupefatta di
quanto
bello fosse nonostante la poca modestia che aveva – mi voltai
con
l'intenzione di avvicinarmi di più agli altri visto che ci
eravamo
appartati un po' per scambiarci quelle poche battute.
«
Non guardarmi in quel modo, non sono montato, conosco solo le mie
capacità! » si affrettò ad aggiungere
facendomi voltare di nuovo
verso di lui. In quel momento un sorriso sfrontato gli disegnava il
viso, non era uno dei suoi soliti dove mostrava le sue magnifiche
fossette perciò mi piaceva un po' meno, non fraintendetemi,
era
comunque mozzafiato.
« É sempre stato così? » si
intromise
Louis improvvisamente, non sapevo neanche che ci stesse ascoltando.
«
Come scusa? » gli domandai girandomi a guardarlo in faccia
visto che
si trovava alle mie spalle. In realtà avevo capito la
domanda ma non
ero pronta a rispondere ad una domanda del genere proprio a loro.
«
È così sin da piccolo? » ripete non
perdendo il sorriso.
«
Ehm... non lo so! » esclamai grattandomi la testa in
imbarazzo
facendo vagare lo sguardo per la parte della stanza che era a me
visibile, dov'erano le mie amiche quando ne avevo bisogno?
« Ma
come? Non siete amici da quando eravate piccoli? »
continuò Louis
curioso mentre io già progettavo la sua morte.
« No, siamo stati
amici solo fin quando le nostre mamme ce l'hanno imposto quindi
più
o meno fino alla terza elementare! » gli spiegai intimandomi
mentalmente di mantenere la calma e di respirare, fino ad allora ero
andata bene.
« E ti sei lasciato sul serio sfuggire questo
splendore? » si rivolse all'amico questa volta mettendo su un
espressione scioccata.
Scoppiai a ridere quasi istericamente
dirigendomi accanto a Kathy non aspettando neanche che il riccio
rispondesse. Il mio comportamento era stupido ed esagerato visto che
non mi aveva chiesto niente fondamentalmente ma quel ragazzo era
capace di mandarmi in tilt anche solo emettendo una vocale.
Finimmo
di giocare dopo circa due ore, inutile dire che la squadra di Zayn
aveva vinto mentre io ed Harry eravamo arrivati ultimi, chi se lo
sarebbe mai aspettato!
« Come avevi detto? Beh, allora fortuna
che ci sono io! Sto parlando con te Mrs non sono un montato, conosco
solo le miei capacità. » Louis iniziò a
scimmiottare Harry
scatenando la mia ilarità.
« Senti per quanto possa essere bravo
non posso fare miracoli, è colpa sua se abbiamo perso!
» gli
rispose l'amico indicandomi con l'indice.
« Io ti avevo avvertito
di essere una schiappa! » gli risposi fregandomene altamente
dell'imbarazzo, mi sentivo offesa.
E così, tra chiacchiere e
risate, tra discorsi superficiali e discorsi seri, tra momenti di
follia e momenti tranquilli si fecero le quattro del pomeriggio.
Eravamo
tutti spaparanzati a terra con la voglia di fare un bel niente, anche
parlare ci costava tanto.
« Una di voi deve minacciare uno di
noi! » costava a tutti tranne che a Louis ovviamente.
« Perché?
» gli chiese Minnow mentre fissava la sua mano e quella di
Niall
intrecciate, erano tenerissimi quei due.
« Per perdere un po' di
tempo. Facciamo così, ognuno di noi deve dire quello che voi
ragazze
dovete fare e voi ragazze, dovete dire quello che volete farci fare a
noi. Nessuno si può tirare indietro. » quel
ragazzo non doveva fare
il cantante ma bensì l'animatore, era sempre pieno di
energia e
proponeva i giochi più bizzarri!
« Ma dobbiamo dire cosa fare ad
una persona specifica? » domandò Cher che era
intenta a giocare con
un filo di un cuscino del divano.
« No, in generale come ho fatto
io prima! » chiarì Louis.
« Ok ma non fatevi venire idee
strambe come per esempio orgie e cose così! »
avvertii io
mettendomi a sedere con la schiena appoggiata al poggia piedi del
divano. Mi massaggiai la testa che aveva preso a girare un po',
probabilmente era colpa de sangue fluito alla testa visto che mi ero
messa a testa in giù con le gambe appoggiate proprio sul
divano.
«Per chi ci hai preso? » urlò Zayn con
fare da angelo,
cosa che non gli si addiceva proprio viste le voci che giravano sul
suo conto.
« Io non mi sarei tirata indietro! »
esclamò Kathy
senza un minimo di pudore ma ormai avevo capito che per lei quella
parola non esisteva proprio.
« Tu dimmi solo una volta che ti sei
tirata indietro quando si parlava di sesso! » controbattei io
tirandole un cuscino contro.
Tutti si misero a ridere fino a
quando Louis riportò l'attenzione sul gioco.
Iniziai a parlare io
senza neanche pensarci « Harry, se stanotte le tue fan
saranno
appostate ancora qui fuori a urlare come oche in calore giuro che ti
strappo le palle e te le faccio ingoiare! »
« Ti rendi conto che
oggi mi hai rivolto si o no dieci parole e otto delle quali le hai
usate per minacciarmi? » si alzò sui gomiti per
riuscire a
guardarmi in faccia.
« Esagerato! » risposi rendendomi conto
solo in quel momento che stavo parlando con lui senza arrossire o
balbettare.
« No scusami hai ragione, me ne hai rivolte
diciassette non dieci! » tornò a stendersi
ammirando fuori dalla
finestra solo lui sapeva cosa.
« N-non mi dire che... » mi
arrestai improvvisamente abbandonando il capo contro il divano.
Com'era? Stavo parlando con lui senza arrossire o balbettare? Ritiro
tutto, non sarei mai riuscita a parlarci senza mandare in pappa il
cervello.
«
A chi tocca? » urlò improvvisamente Kathy facendo
scogliere la
tensione che si era, o meglio ancora che avevo creato. Se quella
mattina avevo pensato di ammazzarla più di una volta in quel
momento
volevo sposarla.
Mentre tutti gli altri continuavano a giocare io
mi persi nei miei pensieri o meglio ancora, il mio unico pensiero:
quanto fossi patetica in quel momento.
Mi ero sempre considerata
una ragazza in grado di gestire i propri sentimenti e perché
no,
anche le proprie reazioni senza scendere nella pateticità,
nell'idiozia, nell'aggressività e via dicendo.
Ero sempre
riuscita a controllarmi con tutti, famiglia, amici, ragazzi, erano
rari i momenti in cui sbroccavo ma con Harry era tutt'altra cosa,
ovviamente. Se non riuscivo a capire perché fossi attratta
così
tanto da quel ragazzo come avrei potuto mai controllare i miei
sentimenti e le mie reazioni?! Il problema era che io non la
accettavo quella situazione ma non perché lui non mi degnava
di uno
sguardo, piuttosto perché mi sentivo...per l'appunto
patetica.
«
Amie. » qualcuno urlò il mio nome sventolandomi la
mano d'avanti al
visto, chi sa quante volte mi avevano chiamato e io non me ne ero
nemmeno accorta.
Scossi la testa guardandomi intorno spaesata,
dovevo avere proprio una faccia di cazzo enorme in quel momento
«
Eh? »
« Stai bene? » mi chiese colui che mi aveva fatto
tornare
nel mondo dei vivi che poi scoprii essere Niall.
« Si, si, certo,
ero solo...sovrappensiero! » borbottai mentre le mie guance
si
dipingevano di rosso.
« Non ce ne eravamo resi conto guarda! »
esclamò Zayn mentre fissava di sottecchi Minnow e Niall
giocare tra
di loro.
« Ma la smettete voi due? » continuò
sempre il moro
facendo ridere tutti.
« Girati dall'altro lato se ti da fastidio!
» gli rispose Niall avvicinandosi ancora di più
alla mia amica, era
come se gli avesse detto “più ti lamenti
è più lo faccio”.
«
Ma mica mi da fastidio è che state facendo questo da
stamattina,
dopo un po' cominciate a rompere le palle! » Zayn
scattò a sedere
voltandosi con mezzo busto verso l'amico in modo da poterlo vedere
bene.
« Girati dall'altro lato! » ripete Niall senza
scomporsi
minimamente sotto lo sguardo adorante di quella deficiente di
Minnow.
Mi alzai diretta in cucina per rinfrescarmi un po' la
gola.
Sentii Zayn esclamare un « Andatevene voi da un'altra
parte! » e non riuscii a trattenere un sorriso.
Non chiedetemi il
perché di quel sorriso, non lo sapevo neanche io. Porca
puttana mi sto rincretinendo!
-
_ihatebeingme's space -
Eeeeed eccomi di nuovo qua a scocciarvi
con questa ff =)
Non ho molto tempo per scrivere perché devo
finire ancora di
studiare per il compito di inglese quindi ve la
farà breve:
spero vi sia piaciuto anche questo, ringrazio
tantissimo le
ragazze che hanno recensito e che hanno inserito
questa ff nelle
preferite e seguite.
Se mi lasciate almeno...3
recensioni posterò Sabato invece di
Lunedì altrimenti...posterò
lunedì xD
Detto questo vi do appuntamente al prossimo
appuntamento :3
P.s se avete qualche critica da farmi o qualche
suggerimento da
darmi, non fatevi tanti scrupoli a scrivermi^^
Il
mio twitter: https://twitter.com/#!/_ihatebeingme">_ihatebeingme
Spoiler:
*«
Non devi vergognarti, è normale prendersi una cotta per un
ragazzo,
sopratutto se quel ragazzo si chiama Harry Styles! »[...]
« È
più complicato di quanto tu creda! » […]
« Non scherzo Liam.
La mia non è una semplice cotta e dura da ben diciassette
anni. Sai
quanti anni ho Liam? Diciassette! Non so cos'è peggio tra le
due
cose!»*
|
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Capitolo 4 *** third; ***
3.
Mentre
stavo bevendo ammirando il giardino qualcuno mi poso le mani sui
fianchi urlando. Saltai dalla paura rischiando anche di bagnarmi
tutta, chi era quel deficiente che si divertiva a giocare in quel
modo?
Mi voltai pronta ad aggredire chiunque mi avesse fatto
quello scherzo ma quando poi mi ritrovai d'avanti la faccia sorridente
di Liam
sorrisi a mia volta intenerita, era troppo tenero quel ragazzo.
«
Ringrazia il fatto che sei tanto coccoloso altrimenti ti avrei
azzannato alla gola! » cercai di sembrare minacciosa senza
scoppiare
a ridere, tentativo vano vista l'espressione confusa che il riccio
mise su.
« È un complimento vero? » la sua
espressione diventò
ancora più confusa quando gli scoppiai a ridere in faccia.
« Ma
certo che lo è! » gli risposi sorridendo mentre
gli pizzicavo le
guance tra l'indice e il pollice.
« Così me le stacchi! »
biascicò in difficoltà mangiandosi qualche
lettera. Il mio sorriso
si estese ancora di più, era troppo dolce.
« Se fosse stato un
gioco di intelligenza li avrei battuti tutti quei buzzuri! »
pensai
ad altra voce tornando a guardare fuori dalla porta-finestra.
« E
menomale che era Hazza lo sbruffone! » commentò
pizzicandomi
dolcemente un fianco.
Scoppiai di nuovo a ridere « Ma è la
verità! »
« Provamelo! » sbottò lui una volta che
mi fui
calmata.
Lo guardai confusa perciò lui continuò
« Sfidami ad un
gioco d'intelligenza e vediamo se sei d'avvero la più
intelligente!
»
Alzai un sopracciglio decidendo di prenderlo un po' in giro «
Questo vuol dire che tu sei il più intelligente dei cinque?
» la
mia voce era inconfondibilmente scettica.
« Perché cosa avresti
da dire? » mi rispose lui sedendosi sull'isola della cucina.
Se
l'avesse visto mia madre l'avrebbe linciato senza alcuna
pietà.
«
Siete messi veramente male male! » cercai di essere il
più
convincente possibile accarezzandogli la testa dispiaciuta.
La mia
parte dovette essere molto convincete perché
indurì i tratti del
viso saltando in piedi.
« Giochiamo a scacchi! » il suo sguardo
come il suo tono erano impregnati di sfida.
« Perfetto! » gli
risposi usando lo stesso tono.
Presi da una delle librerie che si
trovavano nel salotto tutto l'occorrente per giocare e sotto gli
sguardi scioccati – probabilmente perché trovavano
quel gioco
noioso - dei nostri amici iniziammo la partita.
Cominciammo a
chiacchierare di cose stupide tra una mossa e l'altra fino ad
arrivare, chi sa come, a parlare della sua fidanzata.
« Si chiama
Danielle Perez! » mi disse mentre muoveva un pedone in avanti.
«
Lo so! » gli risposi distrattamente mentre mangiavo un suo
pedone
con il mio « Da quanto tempo state insieme? » lo
guardai in faccia
sorridendo. Forse ero riuscito ad ingannarlo.
« Un anno! »
mangiò il pedone che avevo appena mosso con il suo alfiere,
si, era
riuscita ad ingannarlo.
« E state bene? Insieme intendo! »
mangiai il suo alfiere con il mio mentre lo trapassavo con lo sguardo
da parte a parte.
« Fanculo! » esclamò semplicemente
facendomi
sorridere « Certo che stiamo bene, altrimenti non saremmo
stati un
anno insieme no?! » ricominciò il gioco muovendo
un pedone.
«
Hai ragione! » ridacchiai mangiando con un mio pedone quello
che lui
aveva mosso pochi istanti prima « Cosa provi per lei?
»
«
Amore! » rispose immediatamente senza rifletterci neanche un
po'.
Mangiò il mio pedone con il suo cavallo, dopo tre secondi
urlò « Cazzo ci sono ricascato! »
Scoppiai a ridere scuotendo
la testa e mangiando il suo cavallo con il mio cavallo « Come
fai ad
esserne così sicuro? »
« Stai cercando di farmi venire dei
dubbi su ciò che provo per Danielle? » si
fermò con la mano, che
manteneva il pedone che mi aveva appena mangiato, a mezz'aria mentre
mi fulminava con lo sguardo. Non l'avevo mai visto così,
neanche nei
tantissimi video che circolavano su internet. Poteva essere
addirittura scambiato per un serial Killer in quel momento.
« No
no, certo che no! » esclamai subito.
Si rilassò sulla sedia
riprendendo a giocare con il sorriso sulle labbra.
Ripetei per la
terza volta la stesa mossa, ovvero mangiare un suo pedone mettendo
così il mio pedone sul tiro di un altro suo pedone.
« Non
crederai che caschi per la terza volta nella stessa trappola!
»
esclamò spostando indietro il suo ultimo alfiere e guarda
caso, era
proprio sul tiro del mio alfiere.
Sorrisi scuotendo la testa e
mangiando anche quello.
« Fanculizzati! » urlò poggiando la
testa sulla tavola.
« Dai che non è ancora finita! » cercai
di
farlo riprendere dandogli alcune pacche sulla spalla destra «
Comunque... » ripresi « … non intendevo
assolutamente farti
dubitare dei tuoi sentimenti, mi chiedo solo come fai a sapere che
questo è amore, insomma, lo sei già stato in
passato? » gli chiesi
cautamente, non vorrei dire qualcosa di sbagliato che gli facesse
avere la stessa reazione che aveva avuto qualche minuto prima.
«
Ho avuto altre ragazze prima di lei che mi hanno fatto provare
sensazioni tipo, le farfalle nello stomaco, le mani sudate e via
dicendo ma con Danielle tutte queste emozioni sono più forti
di
quanto io le abbia mai sentite in passato! Insomma, mi sveglio
pensando a lei e mi addormento pensando a lei, quando siamo lontani e
quindi quando non posso vederla ogni giorno mi sento di morire e mi
da fastidio anche se saluta solo un altro ragazzo. È vero,
io non
sono mai stato innamorato quindi non posso sapere cos'è
esattamente
ma l'unica definizione che riesco a dare è quella!
» finì il suo
monologo prendendo un gran respiro visto che aveva parlato tutto d'un
fiato.
L'unica cosa che riuscii a fare fu sorridere abbassando
subito lo sguardo visto che mi stava fissando intensamente negli
occhi, come se in quel modo riuscisse a leggermi dentro. Che avesse
notato l'invidia che provavo verso lui e la sua fidanzata? O che
avesse capito direttamente che ero innamorata di uno dei suoi
migliori amici? Sperai che non avesse capito proprio un bel
niente.
Sentivo il suo sguardo sui miei capelli, non avevo il
coraggio di tornare a guardarlo.
« Tra tutte le ragazze che hanno
una cotta per lui tu sei quella che preferisco! »
sbottò dopo una
manciata di secondi.
Alzai di scatto la testa sgranando gli occhi.
Speriamo
che l'abbia capito solo lui almeno!
«
Te ne sei accorto? » domandai con un filo di voce diventando
rossa.
« Tutti ce ne siamo accorti! » a quelle parole mi
lasciai
sprofondare contro la sedia coprendomi il viso con le mani e
raggiungendo un rossore sul viso che era paragonabile al rossore di
un pomodoro maturo.
« Non preoccuparti però, Harry non l'ha
capito! » cercò di rassicurarmi sorridendomi
dolcemente.
Sbuffai
scuotendo compulsivamente la testa, che vergogna!
« Non devi
vergognarti, è normale prendersi una cotta per un ragazzo,
sopratutto se quel ragazzo si chiama Harry Styles! »
continuò con
il suo tentativo di rassicurarmi. Apprezzavo tantissimo il suo
tentativo ma non stava funzionando.
« È più complicato di
quanto tu creda! » borbottai risedendomi compostamente sulla
sedia
mentre sbuffavo.
« Oh adesso non fare la... » iniziò lui
ma io
subito lo bloccai.
« Non scherzo Liam. La mia non è una semplice
cotta e dura da ben diciassette anni. Sai quanti anni ho Liam?
Diciassette! Non so cos'è peggio tra le due cose!»
il mio tono era
isterico e a giudicare dall'espressione di terrore che fece lo stavo
anche spaventando.
« Wuau! » esclamò solo riprendendo a
giocare
ma si vedeva che stava riflettendo.
« Non gliel'hai mai detto?
Oppure, che ne so, non ci hai mai provato? » mi chiese dopo
alcuni
secondi di silenzio.
« No, le possibilità che ricambi i miei
sentimenti sono pari a zero! » gli mangia l'ultima donna che
gli
restava con una sola mossa e lo sentii imprecare sotto voce.
«
Sei bella, intelligente e divertente perché non dovresti
piacergli?!
» la sua era una domanda retorica.
« Perché sono la sua vicina
vergine! » risposi mordendomi la lingua quando mi resi conto
di ciò
che gli avevo rivelato.
« Sei vergine? » mi chiese sbarrando gli
occhi e senza neanche aspettare che parlassi riprese a parlare
«
Fammi indovinare, stai aspettando il ragazzo giusto, magari quel
ragazzo ha il nome che inizia per H e finisce per Y! »
«
Piantala! » gli intimai mangiandomi per ripicca una delle sue
torri.
« Pensavo fossi più divertente! » mi
rispose spostando
l'altra torre che gli era rimasto anche se sapeva che non aveva
scampo, qualsiasi mossa decidesse di fare l'avrei comunque
mangiata.
« E io pensavo fossi meno rompipalle! »
« Io
pensavo anche che non avessi alcun problema di autostima! »
ritornò
serio cercando di salvare le ultime pedine che aveva.
«
Infatti è così, è il solo che mi fa
quest'effetto! » incrociai le
braccia sotto al seno riflettendo sulla mossa successiva che avrei
dovuto fare. Avevo la possibilità di mangiarmi la regina ma
volevo
farlo “soffrire” un altro po'.
« Che carina! » mi prese in
giro accarezzandomi una guancia.
Gli schiaffeggiai la mano
decidendo di lasciare ancora viva la regina e mangiandomi piuttosto
il cavallo.
« Se vuoi possiamo aiutarti noi! » propose
elettrizzato dall'idea che aveva avuto.
Scossi la testa senza
neanche pensarci « NO grazie, sono già abbastanza
patetica! »
«
Non sei patetica! » rispose solo fissandomi negli occhi come
a darmi
la dimostrazione che non stava mentendo.
« Sono innamorata del
mio vicino di casa da diciassette anni, lui non mi ha mai degnato di
uno sguardo e come se non bastasse e un cantante di fama
internazionale! Se questo non è essere patetico! »
per fare quel
discorso mi ero distratta facendo così una mossa che non
avrei
dovuto fare infatti, lui mi si prese il mio re esultando subito dopo
con un balletto improvvisato.
« Comunque, secondo me più
piacergli! » sentenziò quando si fu calmato e
rimesso a sedere
compostamente sulla sedia.
« No, per lui io sono solo la vicina
che non riesce a fare un discorso senza arrossire e balbettare!
»
ero visibilmente frustata e anche un po' arrabbiata con me stessa
perché avevo lasciato a quel Riccio di entrare
così tanto nel mio
cuore. Decisi di sfogarmi contro Liam, poverino, mangiandomi la sua
regina con la mia « Scacco matto! » dissi solo
fissandolo negli
occhi.
« Basta, io non ci gioco più con te! »
urlò lui
raggiungendo tutti in cucina con me alle spalle che me la ridevo.
«
Vas Happenin? » urlò Zayn buttandosi addosso a
Liam.
« Mi ha
battuto cinque volte! » urlò lui sedendosi sulla
sedia dove prima
era seduto Zayn. Appobbio il gomito sull'isola e il mento sulla mano
aperta mentre sbuffava sconsolato.
« Ha il quoziente intellettivo
leggermente superiore alla media, se non ti batte lei chi lo deve
fare? » gli rivelò Kathy beccandosi un'occhiata di
fuoco da parte
mia.
« Ecco qual'è il tuo trucco! »
urlò puntandomi il dito
contro, fece un sospiro rumoroso « Per un attimo ho creduto
di
essere stupido! »
« Ma quello lo sei! » gli disse Harry
picchiettandogli la mano destra sulla testa.
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_ihatebeingme's space -
Ccciao
mondoooo...
Come vi va la vita? A me malissimo, giovedì ho il
compito di letteratura, venerdì quello di filosofia e sabato
quello
di latino...sto nella merda contando che non so un
cacchio...
Comunque, non voglio annoiarvi con i miei problemi
perciò passiamo alle cose serie: vi piace questo capitolo?
Volevo
legare in modo particolare la protagonista con uno dei cinque, che
non sia Harry ovviamente, e chi meglio mi Mr sonocomeunorsacchioto
Payne? #oggihoilcervelloinpappa
Detto questo, ringrazio coloro che
hanno commentato e quelle che hanno inserito la storia nelle
preferite e seguite, mi rendere felicissima, sul serio :3
Spero
comunque che aumentiate sempre di più e che mi lasciate
qualche
recensione anche =)
Ah,
volevo avvisarvi che sarò più lenta negli
aggiornamenti perché...ve
l'ho spiegata motivazione xD
Baci.
_ihatebeingme
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Capitolo 5 *** annuncio. ***
No, non è il capitolo che aspettavate ma solo un avviso: Visto che sono una testa di cazzo, si, lo dico apertamente, ho deciso di inizare a postare questa ff nonostante io non l'abbia finita di scrivere e che ne ho già in corso un'altra. Con l'altra sono arrivata al quindicesimo capitolo e la sto scrivendo giorno per giorno quindi ho deciso di finire prima quella e poi riprendere questa. è probabile anche che mentre mi dedico a quella continui a scrivere, fino alla fine però, questa e poi riprendo a postare quindi non so quando ritornerò a postare, può avvenite la settimana prossima come tra un mese. Non la abbandono completamente però, perché continua a piacermi come idea! Mi scuso tantissimo e spero che quando riprenderò a postare voi tornerete a leggerla :3 Scusatemi ancora. _ihatebeingme
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