I wish.

di _ihatebeingme
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** prologue; ***
Capitolo 2: *** first; ***
Capitolo 3: *** second; ***
Capitolo 4: *** third; ***
Capitolo 5: *** annuncio. ***



Capitolo 1
*** prologue; ***


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Prologo.

Non ero mai stata una di quelle ragazze che si curavano di arrivare in orario ad un appuntamento, in realtà ero l’esatto opposto. Non che lo facessi di proposito eh, intendiamoci, ma in ogni occasione, per volere divino o per una ragione oscura o per qualsiasi altra cavolata, arrivavo sempre in enorme ritardo e quel giorno non stava certamente andando in modo diverso. Ormai tutti sapevano di questo mio piccolissimo, in realtà enorme, difetto tant’è che, al contrario di quando avevo 13 anni che facevo di tutto per arrivare in orario anche correre cinque isolati senza mai fermarmi, me ne fregavo altamente. A cosa sarebbe servito stancarmi e magari rischiare anche di perdere un polmone per strada se sarei comunque arrivata in ritardo?
Camminavo tranquillamente sul marciapiede facendo scorrere le dita tra le foglie dell’enorme cespuglio che si trovava sulla mia sinistra. Svoltai l’angolo arrestandomi alla visione delle ragazze urlanti che si trovavano proprio fuori casa mia. Nonostante fossero già due anni che ormai mi ritrovavo ragazzine dagli 11 ai 20 anni, con gli ormoni che quasi ballavano la conga, piangere, ridere, urlare o starnazzare come oche ancora non mi ci ero abituata. Si voltarono a guardarmi e dopo aver costatato che non ero nessuno di importante ritornarono a ciò che stavano facendo.
Percorsi gli ultimi metri che mi separavano dalla porta di casa mia e dopo aver inserito la chiave nella toppa entrai urlando un « Sono a casa. » nonostante non sapessi se c’era qualcuno.
« Amie sei tu? » urlò mio fratello dalla sua camera che si trovava al secondo piano, come tutte le altre camere d’altronde.
« No, sono un assassino che avverte le sue vittime di essere entrati in casa loro in modo da lasciargli tutto il tempo per chiedere aiuto. » risposi sarcasticamente urlando a mia volta.
« Ah-ah. » rise fintamente abbracciandomi da dietro « Stai perdendo la tua arte sorella, prima ti veniva meglio il sarcasmo! » mi schioccò un bacio sulla guancia prima di dirigersi verso il frigo per bere un sorso d’acqua.
Dopo aver sorriso corsi in camera mia a cambiarmi. Tolsi la tuta saltellando, manco fossi un canguro, e mi catapultai sotto la doccia stando attenta però che non mi bagnassi i capelli. Dopo essere uscita e asciugata indossai un pantalone stretto nero, una t-shirt bianca, un trench nero e converse bianche. Misi un filo di trucco e acconciai alla ben meglio i miei capelli rossi, o meglio ancora bordeaux, ondulati lasciandoli cadere dolcemente sulle spalle. Mi guardai per l’ultima volta allo specchio considerando accettabile ciò che ne era uscito fuori.
Non mi consideravo una brutta ragazza ma neanche chi sa quale bellezza al contrario delle persone che mi consideravano di una bellezza disarmante ma manco fossi Megan Fox.
Presi la borsa e scesi al piano di sotto pronta ad uscire.
« Francisco* io esco! » avvertii mio fratello lasciandogli un bacio sulla guancia.
« Aspetta, aspetta. Vieni qui! » salto dal divano su cui era spaparanzato scompostamente per afferrarmi il braccio.
« Che c’è? » mi voltai verso di lui guardandolo in quegli occhi così tanto diversi dai miei. Fisicamente io e lui eravamo totalmente diversi: gli occhi scuri erano contornati da una pelle molto più chiara della mia, i capelli corti che in genere sparava in alto con un quintale di gel erano tra il castano cenere ed inoltre era molto più alto di me e i muscoli gli coprivano la maggior parte del corpo. Io in confronto a lui ero una formica con dei capelli informi in testa. Caratterialmente invece era tutt’altra storia, era come se i nostri genitori ci avessero fatto con lo stampino e forse era proprio per questo motivo che tra i miei quattro fratelli con quello che andavo più d’accordo era proprio lui.
« Papà ha perso per l’ennesima volta le chiavi perciò gli ho dovuto prestare le mie! » mi spiegò svogliatamente mentre fissava un pubblicità di intimo in cui tre ragazze erano praticamente nude.
« E quindi? » spensi la televisione ricevendo subito un occhiataccia da parte sua, non potevo perdere altro tempo.
« E quindi devi prestarmi le tue! » cominciò a scavare nella mia borsa e dopo averle trovate mi cacciò di casa dicendomi che li avrebbe lasciate alla nostra vicina.
Entrai nella mia macchina, anche se più che una vera e propri auto sembrava una macchina tozzi tozzi, e facendo una manovra alquanto improbabile uscii dal garage trovandomi d’avanti di nuovo quel gruppo di assatanate con gli ormoni in subbuglio.
Scesi dall’auto per chiudere la porta del garage e mentre mi riavvicinavo alla portiera dell’auto sentii il gruppetto di ragazze urlare più del solito.
Alzai lo sguardo sconvolta notando che avevano fatto la loro comparsa le ragioni per cui quelle ragazze erano appostate fuori casa mia ovvero i One Direction.
Li fissai in volto uno per uno e mi dovetti trattenere dallo scoppiare a ridere, la loro espressione era una maschera di puro terrore.
Dopo essere entrata in macchina e dopo aver ingranato la marcia uscii dal vialetto imboccando la strada che mi avrebbe condotto a casa della mia migliore amica, una delle tre in realtà.
« Pensavo che un meteorite ti fosse caduto in testa, dovevi essere qui un’ora fa! » urlò Kathy appena si sedette al posto del passeggero.
« Urla più forte che quel maniaco del tuo vicino non ti ha sentita! » le risposi semplicemente dirigendomi verso casa dell’altra mia amica. Era possibile che fossero tutte così scansafatiche?
« Sono seria Amie, dovresti fare qualcosa anche perché secondo me questo è causato da un problema psicologico o emotivo. » cos’era quello? Un suggerimento a farmi analizzare da uno strizzacervelli?
« Per carità già ci sei tu che mi analizzi abbastanza! » esclamai dopo aver svoltato a sinistra, continuai prima che lei rispondesse « E comunque tu invece dovresti stare in silenzio visto che ti sono venuta a prendere! » mi voltai verso di lei.
Mi lanciò un occhiataccia che significava “Guarda la strada prima che un camionista ubriaco ci faccia diventare come una sardina” « Se sapevo che ci avresti messo così tanto sarei venuta da te a piedi visto che ci vogliono solo cinque minuti! » ribatte mettendo le scarpe sul cruscotto.
A quel gesto fui io a fulminarla con lo sguardo dopo avergli fatto abbassare i piedi con uno schiaffo sulle ginocchia « Ma non l’hai fatto perciò ora chiudi il becco befana! »
Ci guardammo per un paio di secondi e poi scoppiammo a ridere.
Passammo a prendere anche Cher e Minnow, le altre due mie migliori amiche e dopo di che, ci dirigemmo di nuovo a casa mia.
Eravamo un bel quartetto noi, passavamo insieme praticamente la maggior parte della giornata. Io, Cher e Minnow ci conoscevamo dalle elementari ed eravamo migliori amiche da altrettanto tempo purtroppo però si sa, le cose, quando si sta in tre non vanno mai bene. Infatti i problemi tra noi erano all'ordine del giorno già alle medie, anche se in realtà il problema ero io. Tra loro erano state sempre più legate di quanto io lo fossi con una di loro due, lo notavo nei gesti più stupidi, per esempio se una delle due dava una notizia all'altra prima di darla a me. Le vedevo come una sola cosa e non passava giorno senza che mi sentissi sola. Ricordo le mille maledizioni che inviavo ad entrambe, ricordavo quanta speranza riponevo in un allontanamento improvviso sentendomi poi egoista e cattiva, ricordo addirittura le mille sparate da moralista del cazzo che urlavo ad entrambe nei momenti di nervosismo, nervosismo che a sua volta era dovuto da un loro gesto o parola che mi aveva ferita. Quando iniziai a crescere ogni volta che pensavo a quei ricordi mi veniva da ridere, forse perché solo allora mi rendevo conto di quanto ridicola ero.
Le cose cambiarono totalmente quando, al secondo anno di superiori, Kathy si trasferì nella nostra città. Legammo sin da subito così tanto che nel giro di pochi mesi entrò nel nostro gruppo diventando anche la sorella che non avevo mai avuto.
Rientrai nel vialetto di casa stando attenta a non buttare sotto qualche ragazza che stava parlando, o meglio ancora cercava di parlare vista l'enorme confusione che c'era, con il proprio idolo.
Scendemmo dalla macchina e mentre le mie amiche si dirigevano verso la porta d'ingresso di casa mia io mi avvicinai a quella della mia vicina, bussai e aspettai che qualcuno mi venisse ad aprire. Intanto, le fan del mio vicino mi guardavano quasi invidiose.
« Chi è? » chiese Anne mentre apriva la porta, sorrise quando incrociò il mio sguardo « Oh ciao tesoro, fatti abbracciare un po'. » mi disse stritolandomi per un tempo che mi sembrava indeterminato. Io ero nata e cresciuta ad Holmes Chapel, uno sputo di cittadina costituita da tre case e una chiesa, e per tutto l'arco della mia vita Anne e la sua famiglia era stata la mia vicina di casa. Ricordo che da piccola i miei mi lasciavano a casa sua per giocare con sua figlia Gemma anche se era più grande di me perché non avevo sorelle e le cugine erano tutte lontane. In poche parole, si può dire che sono cresciuta in casa sua.
Mi lasciò respirare facendo un passo indietro ma non perdendo comunque il sorriso « Vado a prendere le chiavi a aspetta! »
Mi voltai verso le mie amiche che come loro solito stavano facendo le idiote mimando qualcosa che feci finta di non comprendere, sarei diventata paonazza e non potevo permettermelo.
« Ecco a te tesoro! » mi sorrise ancora posando le chiavi nel mio palmo aperto. Quella donna era di una bellezza disarmante nonostante l'età tant'è che mio fratello da piccolo ne era innamorato.
« Grazie Anne! » le sorrise lasciandole un bacio sulla guancia.
Girai le spalle per andarmene ma proprio in quel momento accadde ciò che avrei voluto proprio evitare: Anne richiamò l'attenzione di suo figlio costringendolo a salutarmi.
« Ciao Amie! » disse solo terminando per un attimo l'operazione in cui era impegnato ovvero firmare un poster ad una ragazza.
Il tono con cui mi aveva salutata era stato neutro ma era riuscito comunque a farmi arrossire mentre il cuore batteva a mille.
« Ciao Harry! » risposi io cercando di controllare le emozioni.
E sotto lo sguardo amorevole di Anne, quello indifferente di Harry, quello divertito delle mie amiche e infine quello invidioso delle ragazze che avevano assistito alla scenetta entrai in casa mia, seguita dalle mie amiche.
Appena mi chiusi la porta alle spalle mi lasciai scivolare contro di essa fino ad arrivare a sedermi a terra con gli occhi serrati e una mano sulla fronte mentre quelle bastarde delle mie amiche se la ridevano sguaiatamente.
« Ciao Harry! » mi scimmiottò Minnow tra le risate « Dovevi vedere la tua faccia, era diventata dello stesso colore dei tuoi capelli. » continuò mentre si manteneva la pancia.
« Io persino avuto paura che svenissi! » si intromise Kathy mentre il suo corpo era scosso dalle risate.
« Smettetela stronze! » esclamai alzandomi e dirigendomi verso il frigo per bene un sorso d'acqua. Non avevo realmente sete ma dovevo trovare una scusa per non guardarle in faccia o avrei veramente rivalutato l'idea di andare a vivere in Alaska rompendo i contatti con tutti. Forse era un po' eccessivo ma odiavo essere criticata o derisa su certi argomenti, in realtà mi dava fastidio anche solo parlare di alcuni argomenti, solo quando riguardavano me ovviamente, perfino con loro. Non potevo farci niente, io non ero come Minnow che cambiava un ragazzo ogni due settimane in cerca del principe azzurro ma non ero neanche come Kathy che passava da un letto ad un altro proclamandosi disinteressata all'amore. No, io ero una normale ragazza che aveva, volutamente, pochissima esperienza con i ragazzi, mi affezionavano subito alle persone, non sarei mai riuscita a mollare un ragazzo dopo una settimana solo per qualche difettuccio e avevo troppa stima di me per perdere la verginità con uno di cui a stento conoscevo il nome e finire poi a cambiare letto ogni sera.
« Oh andiamo Amie stiamo scherzando! » mi disse Cher spintonandomi scherzosamente.
« Anche perché sono più che rari i momenti in cui possiamo punzecchiarmi un po' su quest'argomento! » continuò Minnow buttandosi a peso morto sul divano come se fosse a casa sua.
« Senza contare che tu lo fai in continuazione con noi. » ovviamente ci mancava Kathy per completare il quadretto.
Mi sedetti anche io sul divano accendendo la tv.
« Comunque, parlando seriamente... » iniziò Cher voltandosi con mezzo busto verso di me « ...non è possibile che tu abbia avuto sul serio quelle reazioni ad un semplicissimo saluto! »
« Io credo sia impossibile anche solo l'interesse che hai verso quel ragazzo insomma, avete trascorso la fanciullezza insieme, l'asilo, le elementari, le medie e le superiori quindi siete praticamente cresciuti insieme ma comunque lui non ti ha mai degnata di uno sguardo, poi è diventato famoso quindi le volte che non lo vedi attraverso ad uno schermo sono rarissime e ne sei ancora cotta? » infierì Kathy guardando distrattamente uno di quei tanti programmi sulla cucina che stavano dando alla televisione.
« Il bello è che ne è cotta dalle elementari, se non dall'asilo! » come sapevano mettere il coltello nella piaga le mie amiche, non lo sapeva mettere nessuno, ne ero certa.
« No, il bello è che continua a rifiutare i ragazzi solo per lui! » proprio non volevano sapere di finire di blaterare.
Sbuffai mettendo MTV ed alzando il volume sperando che quelle deficienti croniche capissero che non avevo voglia di parlare.
Senza farlo apposta stavano passando proprio What Makes You Beautiful. Ok, era ufficiale, qualcuno c'è l'aveva con me, non poteva esserci altra spiegazione alla mia enorme sfiga!
Sbuffai di nuovo spegnendo la TV e dirigendomi in camera mia.
Fantastico, l'umore mi era andato a puttane!

- _ihatebe

- _ihatebeingme's space -

Cccciao gente =)
Mi chiamo Ornella, ho 17 anni e sono di Napoli...
Ho iniziato da poco a scrivere questa storia con l'intenzione però di non postarla perché è la prima che scrivo e mi sento troppo inesperta ma contemporaneamente voglio sentire il parere di altre persone perciò alla fine, come potete notare l'ho postata xD
Ok, il mio discorso è alquanto insensato xD
Passiamo alle cose importanti:
I personaggi, tranne i One Direction ovviamente, sono tutte di mia invenzione sia caratterialmente che fisicamente al di fuori dell'aspetto fisico di Amie che è rappresentata da: Ariana Grande.
So che questo capitolo può risultare noioso ma serve per farvi conoscere la protagonista, già dal prossimo capitolo le cose si animano perciò vi prego, prima di cestinarla aspettate di leggere il prossimo capitolo =)
Vi chiedo scusa per l'orrendo tesserino che ho fatto ma sono negata in grafica xD
Detto questo, vi do appuntamento al prossimo aggiornamento!
Spero che vi abbia incuriosita almeno un po' e che mi lasciate anche qualche recensione...
Baci :3
Ah, dimenticavo, questo è il mio twitter: _ihatebeingme



Spoiler: *
Sputai i cerali e latte rischiando quasi di affogarmi più per la notizia che per altro « Tu cos'hai fatto? » urlai con gli occhi sgranati.
« Ho invitato i One Direction a mangiare qui! » *

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Capitolo 2
*** first; ***


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1.

« Oh no, no, no... » Kathy mi rincorse per le scale bloccandomi per un braccio « ...i tuoi ci hanno lasciato casa libera per il week-end e noi non lo sprecheremo! » mi disse decisa.
« Se qualcuno ci ascoltasse penserebbe che tu mi stia convincendo a venire a letto con te! » sdrammatizzai, come era mio solito fare, facendo vagare lo sguardo per il salotto.
In quel momento ci raggiunsero anche Minnow e Cher che si posizionarono ai piedi della scala.
« Amie! » bastò quel semplice richiamo per farmi puntare i mie occhi nei suoi con fare scocciato.
P
aternale in arrivo pensai aspettando che iniziasse a parlare « Ci dobbiamo divertire, non deprimerci! »
« Ok ma chiudiamo l'argomento Harry Styles! » le guardai una per una quasi con fare minaccioso.
Non bastava essere invisibile per lui, ci mancavano anche che le mie amiche si mettessero a prendermi per il culo e poi sarei davvero finita a vedere film sdolcinati, che tra l'altro mi facevano vomitare, mentre mi ingozzavo di cioccolato.
Tutte e tre giurarono chi urlando “Parola di Scout”, chi mettendo la mano sul cuore e l'altra in aria con il palmo aperto e chi baciando una croce che aveva formato con le dita.
Le scrutai di nuovo e dopo aver sorriso mentre scuotevo la testa mi diressi di nuovo in cucina senza un reale motivo.
« Comunque tra tutti quanti quello più figo è Harry! » sbottò Kathy sedendosi sull'isola, che si trovava proprio al centro della cucina, fissandomi con sguardo ammiccante.
« Cos'è che non hai capito? Il concetto “chiudiamo l'argomento Harry Styles” o forse non sai cos'è un giuramento? » le risposi fulminandola con lo sguardo. Era tanto difficile da capire che non volevo parlare di lui?
« Non sto parlando di ciò che provi tu, in realtà non sto parlando proprio di te, sto solo dicendo chi mi porterei a letto tra i cinque. » con un salto agile scese dal piano su cui era seduta per avvicinarsi a me e darmi un buffetto « Ma non preoccuparti, non te lo porterò via! » esclamò infine beffarda cancellando con solo otto parole ciò che pochi secondi prima aveva affermato con un enorme giro di parole.
La guardai dalla testa ai piedi stupendomi per la 943509745 volta di quanto cazzo fosse bella la mia migliore amica: il suo fisico snello e alto era marcato dai dei pantaloncini di jeans a vita alta e da una canottiera bianca accompagnata da un cardigan blu che arrivava più o meno fino al sedere. Ai piedi aveva come al solito i suoi fidatissimi tacchi, che fossero decoltè o zeppe per lei non faceva differenza, bastava che fossero tacchi. Lì indossava in ogni situazione ci mancava solo che ci andasse a fare anche la spesa o che li usasse come pantofole al contrario di me che, nonostante adorassi le scarpe alte, indossavo nike, supra, adidas e converse in ogni occasione tranne per feste, matrimoni e cose del genere.
Comunque, tornando a Kathy e al suo aspetto fisico, aveva gli occhi celesti proprio come me con la differenza che i suoi erano leggermente più scuri, i capelli biondissimi le arrivavano al fondo schiena mentre la carnagione era bianca, quasi cadaverica. L'impressione di chi la vedeva per la prima volta era sempre la stessa: fragile. Appena apriva la bocca però si ricredevano visto che era paragonabile ad un camionista per quante fossero le parolacce che riusciva ad inserire in una frase, diciamo che su 10 parole almeno 8 erano imprecazioni o offese non molto fini, e poi era una provocatrice nata, delle volte risultava anche stronza.
Le pestai un piede godendomi l'espressione di dolore che le disegno il viso.
« Te l'hanno mai detto che sei una bastarda? » mi chiese retoricamente tra i gemiti di dolore mentre saltellava per tenersi il piede.
« Si, tu ogni giorno! » le sorrisi falsamente spintonandola con due dita per la spalla. Cadde col sedere a terra come una pera cotta.
Io, Cher e Minnow scoppiammo a ridere mentre lei lanciava occhiate infuocate a tutti e tre ma dopo una manciata di secondi anche lei scoppiò a ridere mantenendosi la pancia.
Era questo il bello di stare con loro, qualsiasi cosa succedesse vedevano il lato comico di esso. Per noi qualsiasi occasione era buona per offenderci anche pesantemente ma la prendevamo sul ridere perché sapevamo che stavamo scherzando anzi pensandoci bene quello era il nostro modo di dire “ti voglio bene”.
Inaspettatamente la bionda tirò il piede a Minnow facendola cadere all'indietro dopo aver provato a restare in equilibro agitando le braccia e quindi scatenando inevitabilmente la nostra ilarità. Quel giorno qualcuno oltre ad avercela con me ce l'aveva anche con lei perché la porta-finestra alle sue spalle era aperta quindi finì stesa a terra sul porticato di legno.
Le risate, comprese quelle di Minnow, aumentarono sempre di più ma quando poi si accorse che oltre a noi altre cinque teste, ovvero quello del mio vicino e dei suoi amici, la stavano guardando divertite si bloccò diventando rossissima, fortuna che la sua carnagione un po' lo mascherava. Tra tutte noi lei era la più scura ed era anche l'unica ad avere gli occhi verdi e i capelli castani, era anche un po' bassina e questo unito alla magrezza la faceva sembrare uno scricciolo.
« Stai cercando qualcosa? » le chiese Louis. Non riuscii a capire se il suo era un modo per non farla sentire in imbarazzo a causa della figuraccia appena fatta o se era una cosa sparata così, senza senso, il che se fosse stato vero avrebbe confermato le voci che giravano.
In qualsiasi caso decisi di rispondere anche se dovevo ammetterlo, me la sarei potuta risparmiare « Probabilmente la voglia di vivere, dopo una figura di merda del genere c'è ne vuole tanta! »
I cinque si trattennero dal ridere mentre Cher e Kathy non si fecero tanti problemi a scoppiarle a ridere in faccia.
Niall con un salto scavalcò il piccolo muretto che divideva il mio giardino da quello di Harry porgendo poi la mano a Minnow per aiutarla ad alzarsi.
La mia amica accettò il suo aiuto un po' titubante.
Quando si fu rimessa in piedi mormorò un « Grazie! » non staccando neanche per un secondo lo sguardo dagli occhi del biondo.
Lui le sorrise dolcemente e le spostò una ciocca di capelli che le erano finiti sul viso dietro. Sembrava di essere in uno di quei film dove la ragazza, puntualmente vergine e quindi inesperta, per una figura di merda conosceva un dolce ragazzo, puntualmente con l'aspetto di un Dio Greco, che la aiutava. Poi i loro sguardi si incrociavano e BUM, scattava il colpo di fulmine. Peccato che fosse la realtà e quindi Minnow non era ne vergine ne inesperta mentre Niall, nonostante fosse molto bello, non era un Dio Greco per non parlare poi di noi sette che li fissavano divertiti.
Dopo un po' l'Irlandese si riscosse volandosi verso di me « Scusami ho invaso la tua proprietà! » si gratto la nuca imbarazzato.
« Oh non preoccuparti! » rispose al posto mio Minnow ancora totalmente presa a fissarlo.
« Non avrei dovuto dirlo io? » chiesi sempre più divertita dalla situazione. Ok, lo ammettevo, non ero molto d'aiuto per la mia amica ma era la prima volta in 14 anni che la vedevo talmente presa da un ragazzo da essere così imbranata, proprio lei poi che era la più razionale del gruppo.
Noi sette sghignazzammo sotto i baffi mentre i due piccioncini se ne fregavano altamente di noi.
« Avete intenzione di stare così tutto il giorno? » sbottò dopo un po' Zayn visibilmente stufo di quella situazione.
Vidi Niall indicare agli amici di rientrare in casa con la mano destra tenendola ben nascosta dalla visuale di Minnow.
Io e Kathy ci guardammo capendo che era arrivato il momento di lasciarli soli anche se era veramente esilarante.
Ci voltammo per rientrare ma con la coda dell'occhio vidi che Cher non si muoveva,
la solita romantica, perciò la afferrai per un braccio spingendola all'interno della cucina.
Dopo esserci guardate tutte e capite al volo corremmo in salotto spiandoli dall'unica finestra che dava sul giardino.
« Non sento niente. » si lagnò Kathy non moderando il tono i voce.
« Ahia Cher mi hai pestato il piede! » le diedi uno schiffetto sul braccio.
« Abbassa la voce Amie se non vuoi che ci scoprano! » mi riprese Kathy non distogliendo lo sguardo da Minnow e Niall.
« Guarda chi parla! » controbattei io cercando di leggere il loro labiale.
« State zitte! » sbottò infine Cher.
« Le mie amiche ci stanno spiando. » sentii uscire dalle labbra di Minnow quelle parole accompagnate da un risolino.
« Non preoccuparti, lo stanno facendo anche i miei amici! » le rispose Niall dolcemente.
« Allora ci vediamo questa sera! » lo salutò la mia amica avviandosi verso la porta-finestra.
« Non vedo l'ora! » esclamò il biondino prima di sparire nella casa accanto alla mia.
« Ci vediamo stasera? » chiesi confusa alla diretta interessata.
« Mi ha chiesto di uscire! » saltellò felicissima sbattendo le mani.
Minnow e Cher iniziarono a sclerare correndo per tutta la casa mentre io e Kathy guardavamo la tv a dir poco esterrefatte.
E così, tra una Minnow al settimo cielo e una Kathy che le consigliava ogni tre secondi di portarselo a letto stesso quella sera, arrivò l'ora per la mora di uscire e la nostra per cenare.
Ci mettemmo a guardare un film e poi dopo aver sparlato delle ragazze nella nostra scuola e dei nuovi gossip andammo a dormire.

Il giorno seguente, inaspettatamente, fui la prima a svegliarmi.
Andai in cucina per bere ma mi bloccai nel soggiorno quando vidi che Minnow si era addormentata, ancora vestita, sul divano. Mi avvicinai per svegliarla anche se un po' dispiaciuta, aveva un espressione angelica in volto quindi ne dedussi che la serata con l'Irlandese era stata perfetta.
« Minnow. Minnow. » le sussurrai in un orecchio scuotendola.
Lei mugugnò qualcosa prima di mettersi a sedere e strofinarsi un occhio « Che ore sono? » sussurrò con la voce ancora impastata dal sonno.
« Quasi le dieci. Come mai ti sei addormentata qui e ancora vestita? » mi sedetti accanto a lei.
« Sei ancora vestita? Questo vuol dire che siete tornati tardi quindi avete fatto sesso in macchina o dietro un cespuglio vero? E dimmi è vero quello che si dice in giro ovvero che gli Irlandesi sono bravi a letto? » si intromise una Kethy eccitatissima. Corse dalla cima delle scale accanto a noi battendo le mani come un ossessa, manco ci fosse stata lei a letto con Niall!
« No non ci ho fatto sesso ne in macchina ne dietro ad un cespuglio. Mi ha portato al cinema e poi in pizzeria, è stato magnifico! » ci raccontò abbracciando il cuscino e quasi mi venne voglia di vomitare d'avanti tutta quella dolcezza.
« E sei in queste condizioni per questo? Ma dai! » quasi urlò Kathy alzandosi per prendersi un bicchiere di latte, sembrava addirittura delusa.
Scossi la testa sorridendo mentre seguivo con lo sguardo i suoi movimenti, quella lì era tutta matta.
« Sono felice per te ma smettila! » gli tolsi il cuscino dalle mani schifata dall'espressione sdolcinata che aveva in viso.
« Anche io lo sono è così dolce e simpatico! » continuò ad ogni sognanti. Ok, questo le era concesso farlo.
« Mi fa piacere per te! » urlò Kathy dalla cucina mentre si ingozzava di cereali.
« Quando vi vedrete la prossima volta? » chiese proprio la bionda sedendosi accanto a noi con la sua amata tazza tra le mani.
« Oggi! » rispose semplicemente lei mettendo su un sorrisino che non preannunciava nulla di buono.
« Dove andate? » incrociai le gambe e mi girai con mezzo busto verso di lei per guardarla meglio.
« Qui! » rispose lei con un'alzata di spalle non perdendo comunque quel sorrisino inquietante.
« Come qui? » gli chiesi prima di aver rubato un cucchiaio di cereali a Kathy.
« Ho invitato lui e i suoi amici qui! » rispose lei con non-calanche.
Sputai i cerali e latte rischiando quasi di affogarmi più per la notizia che per altro « Tu cos'hai fatto? » urlai con gli occhi sgranati.
« Ho invitato i One Direction a mangiare qui! » ripete timorosa della mia reazione.
« Sei impazzita? » urlai ancora scattando in piedi.
« E invece è un mito, così ti potrai avvicinare a Harry! » si intromise Kathy dando il cinque a Minnow.
« Ma io non voglio che si avvicini, voglio che resti lontano e freddo! » protestai, ci mancava solo che mi mettevo a battere i piedi.
« Ma chi vuoi darla a bere Amie? » mi spintonò Kathy scherzosamente.
« Non sto scherzando! » continuai a gridare fulminando entrambe con lo sguardo.
« Ti prego Amie stasera devo tornare a casa e sai che mio padre non mi lascerà mai uscire con un ragazzo perciò qui è l'unico posto dove posso vederlo. » iniziò Minnow quasi inginocchiandosi.
« No! » le risposi irremovibile, non mi sarei lasciata convincere neanche per tutto l'oro del mondo.
« La prossima volta che lo potrò vedere sarà lunedì! » tentò ancora appoggiandomi le mani sulle spalle.
Continuai a scuotere la testa mentre lei mi supplicava con lo sguardo.
Continuammo in quel modo per un paio di minuti fino a quando dopo l'ennesimo « Ti prego! » sbuffai biascicando un « Va bene! »
Minnow urlò -seguita da Kathy felice anche se era totalmente presa dal contemplare i suoi cereali- e mi abbracciò felicissima.
« Grazie, grazie, grazie! » dopo essersi staccata corse al piano di sopra a svegliare Cher.
Fissai il soffitto iniziando a prepararmi mentalmente a trascorrere una giornata col ragazzo di cui ero cotta da praticamente una vita ma che non mi filava neanche di striscio.
Non mi accorsi minimamente della bionda che si stava avvicinando a me per abbracciarmi.
« Hai fatto la scelta giusta! » mi sussurrò in un orecchio.
« È così autolesionistico! » borbottai quasi in lacrime e probabilmente la mia reazione era esagerata ma cazzo, l'ultima cosa che avrei voluto era trovarmi in quella situazione. Non volevo starci insieme tutta la giornata, non lo volevo in casa mia, non volevo avvicinarmi a lui. Mi bastava guardarlo dietro uno scherzo o farmi film da oscar e sapevo perfettamente che non c'era cosa più patetica ma se essere patetica significava non affrontarlo mi stava bene così. Si, sono d'accordo, oltre ad essere patetica ero anche una codarda ma avevo troppa paura che non ricambiasse ciò che io provavo nei suoi confronti per rischiare.
« Perché dici così? Può essere un occasione per farti conoscere e non rifilarmi il discorso “posso non piacergli” perché sei bellissima e intelligentissima. Cazzo Amie, questo ragazzo è capace di farti diventare insicurissima. Perché? Non lo sei mai stata! » si staccò cominciando a passeggiare su e giù per la stanza. Sembrava una pazza sclerotica inferocita.
« Perché è Harry Styles! » lo dissi quasi come un lamento sedendomi come un peso morto sul divano in pelle bianca.
« E tu sei Amie De Curtis! » mi rispose sedendosi accanto a me.
« Perché ho detto si? » era una domanda più a me stessa che a lei.
« Perché ami vedere le tue amiche felici! » mi sorrise dolcemente.
« Perché amo vedere le mie amiche felici? » le chiesi come se fossi una con dei problemi mentali.
« Perché hai un grande cuore! » mi assecondò lei allargando sempre di più il suo sorriso.
« Non mi piace avere un grande cuore! » scossi la testa ripetutamente e mi sentii per davvero una ragazza con dei problemi mentali.
Kathy ridacchiò dandomi una pacca di incoraggiamento sulla spalla « Andrà tutto bene! » esclamò prima di lasciarmi un bacio sulla guancia e riprendere a mangiare quei dannati cereali.


- _ihatebeingme's space -

Ciaooooo ppppopolo di xfactor(?) :3
Ok no, torniamo seri e lasciamo stare Francesco Facchinetti xD
Come ve la passate? Io non molto bene tra compiti e interrogazioni
ma nonostante questo trovo il tempo per scrivere...eheh no, non vi
libererete facilmente di me xD
Allora, inizio...anche se in verità non è proprio un inizio visto
che già ho iniziato xD... con dirvi che sono felicissima di aver
ricevuto una recensioni e che la storia sia nelle storie seguite e
preferite di due persone, non siete molte ma sappiate che mi
rendete comunque felicissima e vi ringrazio tantissimo!
In questo capitolo, fanno la loro entrata i ragazzi anche se per
pochissimi minuti ma da come avrete potuto capire, nel prossimo
capitolo saranno mooolto più presenti.
Ora, vi saluto visto che mi sono accorta di aver scritto
tantissimo e vi sto sicuramente annoiando quindi...alla prossima.
Baci :3
P.s. Me la lasciate una recensione anche piccola piccola? P.s2 Scusate per gli eventuali errori ma devo tornare a studiare e non posso rileggere =) LOL!
Spoiler:

Minnow inaspettatamente prese parola « Io invece
suggerirei di mettere Harry con Amie e Louis con me! »

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Capitolo 3
*** second; ***


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2.

« Ricordami ancora perché ho accettato! » dissi a Kethy una volta che mi fui girata a guardarla.
« Perché hai un gran cuore! » mi rispose lei come una cantilena, stavamo andando avanti così da circa dieci minuti.
« No perché sono... » iniziai senza riuscire a terminare perché la mia amica mi anticipo.
« ...una fessa. È la cinquantesima volta che lo ripeti. » aveva iniziato la frase con fare scocciato per poi terminarla con stizza, ci mancava solo lo sguardo da pazzoide e il tremolio delle mani e sarebbe potuta sembrare una casalinga esaurita.
Cercò di calmarsi con un lungo e rumoroso respiro, mi posò le mani sulle spalle « Amie è inutile che ti agiti, prendi un respiro, metti su un sorriso e fottitene! » con due dita mi incurvò i lati delle labbra all'insù così da formare un sorriso.
Annuii sorridendo di mia spontanea volontà, peccato che non rispecchia per niente le mie reali emozioni.
Il campanello di casa suonò facendomi agitare di nuovo, mi ritrovai addirittura ad odiare il suono del campanello.
Kathy corse al pino di sotto felice come una pasqua fregandosene altamente della mia prossima iperventilazione, c'era da dire però che era tutta la mattinata che mi stava accanto a ripetermi che sarebbe andato tutto bene.
Mi guardai per l'ultima volta allo specchio trovandomi quanto meno accettabile. Avevo optato per un paio di jeans scuri, una maglia a giro maniche rosa, una felpa grigia con dei dettagli rosa e delle semplicissime converse grige. I capelli li avevo lasciati sciolti e il trucco era molto leggero, come sempre d'altronde.
Sospirai un ultima volta e dopo aver varcato la soglia di camera mia misi su il sorriso finto che Kathy mi aveva consigliato.
Scesi il primo scalino e mi inclinai leggermente in avanti per vedere una panoramica completa del salotto: Liam, Zayn e Louis stavano chiacchierando con Karhy e Cher, Minnow e Niall stavano parlando un po' più in disparte fissandosi teneramente negli occhi mentre Harry era seduto sul divano con una mano poggiata sotto al mento visibilmente annoiato. Restai incantato a fissarlo per un paio di minuti, possibile che fosse così fottutamente bello?
Sentii le gambe molli come gelatina mentre le mani iniziavano a sudare e non riuscii a far altro che chiudermi in bagno.
Non sarei mai riuscita a ridere e scherzare con lui, o almeno non senza saltargli addosso.
Mi sedetti sul pavimento freddo sentendomi sempre più codarda. Dopo un paio di minuti scattai in piedi iniziando a camminare avanti e dietro. Le mie amiche avevano ragione, ciò che provavo per Herry era un qualcosa di paradossale. E se non fosse reale? Se mi fossi illusa per tutto quel tempo di provare qualcosa per lui quando invece era solo frutto della mia psiche? Quasi come se fosse diventata un abitudine morirgli dietro visto che succedeva dai tempi dell'asilo. Comunque, reale o non reale fatto stava che ogni qualvolta lo vedevo un turbine di emozioni mi invadeva ogni parte del corpo, dalle mani sudate, ai brividi lungo la schiena, alle gambe molli, agli elefanti che ballavano la conga nel mio ventre e per quanto queste sensazioni fossero fantastiche non potevo far altro che odiarle. Perché? Perché stavo camminando su e giù per il bagno come una pazza facendomi mille pippe mentali solo per colpa sua. Ah, non dimentichiamoci che ero fottuta dalla paura di trovarmelo di fronte e andare in palla.
Ok basta, non era possibile che per colpa di uno stupidissimo – e bellissimo – ragazzo io dovevo starmene chiusa in bagno a progettare una fuga dal paese nel caso avessi fatto una figura di merda.
Uscii da quel benedettissimo bagno e scesi le scale talmente tanto sicura di me stessa che Kathy restò addirittura sorpresa.
La scena era un po' cambiata: Louis e Harry stavano parlando con Kathy, Minnow e Niall si stavano ancora mangiando con gli occhi a vicenda mentre Liam, Zayn e Cher stavano giocando con l'xbox. Quanto tempo ero stata chiusa in quel bagno?
Mi avvicinai proprio all'ultimo gruppetto urlando quasi con fare allegro che avrei voluto giocare anche io.
Dopo essere stata umiliata un paio di volte da parte di tutti e tre, in particolar modo da parte di Zayn, Louis salvò quel briciolo di dignità che mi era rimasta proponendo di giocare tutti quanti.
« Ma siamo troppi! » aveva risposto Zayn mentre cercava di battere per l'ennesima volta Cher, che proprio come me non se la cavava per niente, anche se ad essere sincera lei era un tantino più brava di me.
« Vuol dire che giocheremo a squadre! » continuò a proporre lui tutto pimpante, senza neanche aspettare una nostra risposta iniziò a comporre le squadre « Niall stai con Cher, io con Amie, Harry con Minnow mentre Zayn sta Liam e Kathy. » concluse fiero di se stesso applaudendosi da solo.
Sorrisi mentre lo guardavo fissarci speranzoso uno per uno in attesa di una risposta, come se dalle nostre risposte dipendesse la sua vita. Quel ragazzo era esattamente come appariva in televisione ed era bellissima come cosa, non solo perché portava allegria ma perché significava che qualcosa di vero in quello schifo di mondo c'era.
Minnow inaspettatamente prese parola « Io invece suggerirei di mettere Harry con Amie e Louis con me! »
La fulminai con lo sguardo stanno ben attena a non farmi vedere dal diretto interessato e dai suoi amici.
« Non capisco il perché ma va bene! » le rispose Tomlinson con una scrollata di spalle.
Va bene un corno!
L'avrei ammazzata, appena i ragazzi se ne sarebbero andati l'avrei strozzata senza alcuna pietà.
« Ti avverto, sono una schiappa, se non peggio! » iniziai io avvicinandomi al riccio mentre il mio colorito passava da un rosa tenue ad un rosso acceso.
« Beh allora fortuna che ci sono io! » mi rispose lui facendomi l'occhiolino.
Alzai un sopracciglio tornando alla mia colorazione normale,
non me lo ricordavo così sbruffone. Dopo averlo guardato per una manciata di secondi – e dopo essere rimasta stupefatta di quanto bello fosse nonostante la poca modestia che aveva – mi voltai con l'intenzione di avvicinarmi di più agli altri visto che ci eravamo appartati un po' per scambiarci quelle poche battute.
« Non guardarmi in quel modo, non sono montato, conosco solo le mie capacità! » si affrettò ad aggiungere facendomi voltare di nuovo verso di lui. In quel momento un sorriso sfrontato gli disegnava il viso, non era uno dei suoi soliti dove mostrava le sue magnifiche fossette perciò mi piaceva un po' meno, non fraintendetemi, era comunque mozzafiato.
« É sempre stato così? » si intromise Louis improvvisamente, non sapevo neanche che ci stesse ascoltando.
« Come scusa? » gli domandai girandomi a guardarlo in faccia visto che si trovava alle mie spalle. In realtà avevo capito la domanda ma non ero pronta a rispondere ad una domanda del genere proprio a loro.
« È così sin da piccolo? » ripete non perdendo il sorriso.
« Ehm... non lo so! » esclamai grattandomi la testa in imbarazzo facendo vagare lo sguardo per la parte della stanza che era a me visibile, dov'erano le mie amiche quando ne avevo bisogno?
« Ma come? Non siete amici da quando eravate piccoli? » continuò Louis curioso mentre io già progettavo la sua morte.
« No, siamo stati amici solo fin quando le nostre mamme ce l'hanno imposto quindi più o meno fino alla terza elementare! » gli spiegai intimandomi mentalmente di mantenere la calma e di respirare, fino ad allora ero andata bene.
« E ti sei lasciato sul serio sfuggire questo splendore? » si rivolse all'amico questa volta mettendo su un espressione scioccata.
Scoppiai a ridere quasi istericamente dirigendomi accanto a Kathy non aspettando neanche che il riccio rispondesse. Il mio comportamento era stupido ed esagerato visto che non mi aveva chiesto niente fondamentalmente ma quel ragazzo era capace di mandarmi in tilt anche solo emettendo una vocale.
Finimmo di giocare dopo circa due ore, inutile dire che la squadra di Zayn aveva vinto mentre io ed Harry eravamo arrivati ultimi, chi se lo sarebbe mai aspettato!
« Come avevi detto? Beh, allora fortuna che ci sono io! Sto parlando con te Mrs non sono un montato, conosco solo le miei capacità. » Louis iniziò a scimmiottare Harry scatenando la mia ilarità.
« Senti per quanto possa essere bravo non posso fare miracoli, è colpa sua se abbiamo perso! » gli rispose l'amico indicandomi con l'indice.
« Io ti avevo avvertito di essere una schiappa! » gli risposi fregandomene altamente dell'imbarazzo, mi sentivo offesa.
E così, tra chiacchiere e risate, tra discorsi superficiali e discorsi seri, tra momenti di follia e momenti tranquilli si fecero le quattro del pomeriggio.

Eravamo tutti spaparanzati a terra con la voglia di fare un bel niente, anche parlare ci costava tanto.
« Una di voi deve minacciare uno di noi! » costava a tutti tranne che a Louis ovviamente.
« Perché? » gli chiese Minnow mentre fissava la sua mano e quella di Niall intrecciate, erano tenerissimi quei due.
« Per perdere un po' di tempo. Facciamo così, ognuno di noi deve dire quello che voi ragazze dovete fare e voi ragazze, dovete dire quello che volete farci fare a noi. Nessuno si può tirare indietro. » quel ragazzo non doveva fare il cantante ma bensì l'animatore, era sempre pieno di energia e proponeva i giochi più bizzarri!
« Ma dobbiamo dire cosa fare ad una persona specifica? » domandò Cher che era intenta a giocare con un filo di un cuscino del divano.
« No, in generale come ho fatto io prima! » chiarì Louis.
« Ok ma non fatevi venire idee strambe come per esempio orgie e cose così! » avvertii io mettendomi a sedere con la schiena appoggiata al poggia piedi del divano. Mi massaggiai la testa che aveva preso a girare un po', probabilmente era colpa de sangue fluito alla testa visto che mi ero messa a testa in giù con le gambe appoggiate proprio sul divano.
«Per chi ci hai preso? » urlò Zayn con fare da angelo, cosa che non gli si addiceva proprio viste le voci che giravano sul suo conto.
« Io non mi sarei tirata indietro! » esclamò Kathy senza un minimo di pudore ma ormai avevo capito che per lei quella parola non esisteva proprio.
« Tu dimmi solo una volta che ti sei tirata indietro quando si parlava di sesso! » controbattei io tirandole un cuscino contro.
Tutti si misero a ridere fino a quando Louis riportò l'attenzione sul gioco.
Iniziai a parlare io senza neanche pensarci « Harry, se stanotte le tue fan saranno appostate ancora qui fuori a urlare come oche in calore giuro che ti strappo le palle e te le faccio ingoiare! »
« Ti rendi conto che oggi mi hai rivolto si o no dieci parole e otto delle quali le hai usate per minacciarmi? » si alzò sui gomiti per riuscire a guardarmi in faccia.
« Esagerato! » risposi rendendomi conto solo in quel momento che stavo parlando con lui senza arrossire o balbettare.
« No scusami hai ragione, me ne hai rivolte diciassette non dieci! » tornò a stendersi ammirando fuori dalla finestra solo lui sapeva cosa.
« N-non mi dire che... »
mi arrestai improvvisamente abbandonando il capo contro il divano. Com'era? Stavo parlando con lui senza arrossire o balbettare? Ritiro tutto, non sarei mai riuscita a parlarci senza mandare in pappa il cervello.
« A chi tocca? » urlò improvvisamente Kathy facendo scogliere la tensione che si era, o meglio ancora che avevo creato. Se quella mattina avevo pensato di ammazzarla più di una volta in quel momento volevo sposarla.
Mentre tutti gli altri continuavano a giocare io mi persi nei miei pensieri o meglio ancora, il mio unico pensiero: quanto fossi patetica in quel momento.
Mi ero sempre considerata una ragazza in grado di gestire i propri sentimenti e perché no, anche le proprie reazioni senza scendere nella pateticità, nell'idiozia, nell'aggressività e via dicendo.
Ero sempre riuscita a controllarmi con tutti, famiglia, amici, ragazzi, erano rari i momenti in cui sbroccavo ma con Harry era tutt'altra cosa, ovviamente. Se non riuscivo a capire perché fossi attratta così tanto da quel ragazzo come avrei potuto mai controllare i miei sentimenti e le mie reazioni?! Il problema era che io non la accettavo quella situazione ma non perché lui non mi degnava di uno sguardo, piuttosto perché mi sentivo...per l'appunto patetica.
« Amie. » qualcuno urlò il mio nome sventolandomi la mano d'avanti al visto, chi sa quante volte mi avevano chiamato e io non me ne ero nemmeno accorta.
Scossi la testa guardandomi intorno spaesata, dovevo avere proprio una faccia di cazzo enorme in quel momento « Eh? »
« Stai bene? » mi chiese colui che mi aveva fatto tornare nel mondo dei vivi che poi scoprii essere Niall.
« Si, si, certo, ero solo...sovrappensiero! » borbottai mentre le mie guance si dipingevano di rosso.
« Non ce ne eravamo resi conto guarda! » esclamò Zayn mentre fissava di sottecchi Minnow e Niall giocare tra di loro.
« Ma la smettete voi due? » continuò sempre il moro facendo ridere tutti.
« Girati dall'altro lato se ti da fastidio! » gli rispose Niall avvicinandosi ancora di più alla mia amica, era come se gli avesse detto “più ti lamenti è più lo faccio”.
« Ma mica mi da fastidio è che state facendo questo da stamattina, dopo un po' cominciate a rompere le palle! » Zayn scattò a sedere voltandosi con mezzo busto verso l'amico in modo da poterlo vedere bene.
« Girati dall'altro lato! » ripete Niall senza scomporsi minimamente sotto lo sguardo adorante di quella deficiente di Minnow.
Mi alzai diretta in cucina per rinfrescarmi un po' la gola.
Sentii Zayn esclamare un « Andatevene voi da un'altra parte! » e non riuscii a trattenere un sorriso.
Non chiedetemi il perché di quel sorriso, non lo sapevo neanche io.
Porca puttana mi sto rincretinendo!


- _ihatebeingme's space -

Eeeeed eccomi di nuovo qua a scocciarvi con questa ff =)
Non ho molto tempo per scrivere perché devo finire ancora di
studiare per il compito di inglese quindi ve la farà breve:
spero vi sia piaciuto anche questo, ringrazio tantissimo le
ragazze che hanno recensito e che hanno inserito questa ff nelle
preferite e seguite.
Se mi lasciate almeno...3 recensioni posterò Sabato invece di
Lunedì altrimenti...posterò lunedì xD
Detto questo vi do appuntamente al prossimo appuntamento :3
P.s se avete qualche critica da farmi o qualche suggerimento da
darmi, non fatevi tanti scrupoli a scrivermi^^
Il mio twitter: https://twitter.com/#!/_ihatebeingme">_ihatebeingme
Spoiler:



*« Non devi vergognarti, è normale prendersi una cotta per un ragazzo, sopratutto se quel ragazzo si chiama Harry Styles! »[...]
« È più complicato di quanto tu creda! » […]
« Non scherzo Liam. La mia non è una semplice cotta e dura da ben diciassette anni. Sai quanti anni ho Liam? Diciassette! Non so cos'è peggio tra le due cose!»*

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Capitolo 4
*** third; ***


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3.

Mentre stavo bevendo ammirando il giardino qualcuno mi poso le mani sui fianchi urlando. Saltai dalla paura rischiando anche di bagnarmi tutta, chi era quel deficiente che si divertiva a giocare in quel modo?
Mi voltai pronta ad aggredire chiunque mi avesse fatto quello scherzo ma quando poi mi ritrovai d'avanti la faccia sorridente di Liam sorrisi a mia volta intenerita, era troppo tenero quel ragazzo.
« Ringrazia il fatto che sei tanto coccoloso altrimenti ti avrei azzannato alla gola! » cercai di sembrare minacciosa senza scoppiare a ridere, tentativo vano vista l'espressione confusa che il riccio mise su.
« È un complimento vero? » la sua espressione diventò ancora più confusa quando gli scoppiai a ridere in faccia.
« Ma certo che lo è! » gli risposi sorridendo mentre gli pizzicavo le guance tra l'indice e il pollice.
« Così me le stacchi! » biascicò in difficoltà mangiandosi qualche lettera. Il mio sorriso si estese ancora di più, era troppo dolce.
« Se fosse stato un gioco di intelligenza li avrei battuti tutti quei buzzuri! » pensai ad altra voce tornando a guardare fuori dalla porta-finestra.
« E menomale che era Hazza lo sbruffone! » commentò pizzicandomi dolcemente un fianco.
Scoppiai di nuovo a ridere « Ma è la verità! »
« Provamelo! » sbottò lui una volta che mi fui calmata.
Lo guardai confusa perciò lui continuò « Sfidami ad un gioco d'intelligenza e vediamo se sei d'avvero la più intelligente! »
Alzai un sopracciglio decidendo di prenderlo un po' in giro « Questo vuol dire che tu sei il più intelligente dei cinque? » la mia voce era inconfondibilmente scettica.
« Perché cosa avresti da dire? » mi rispose lui sedendosi sull'isola della cucina. Se l'avesse visto mia madre l'avrebbe linciato senza alcuna pietà.
« Siete messi veramente male male! » cercai di essere il più convincente possibile accarezzandogli la testa dispiaciuta.
La mia parte dovette essere molto convincete perché indurì i tratti del viso saltando in piedi.
« Giochiamo a scacchi! » il suo sguardo come il suo tono erano impregnati di sfida.
« Perfetto! » gli risposi usando lo stesso tono.
Presi da una delle librerie che si trovavano nel salotto tutto l'occorrente per giocare e sotto gli sguardi scioccati – probabilmente perché trovavano quel gioco noioso - dei nostri amici iniziammo la partita.
Cominciammo a chiacchierare di cose stupide tra una mossa e l'altra fino ad arrivare, chi sa come, a parlare della sua fidanzata.
« Si chiama Danielle Perez! » mi disse mentre muoveva un pedone in avanti.
« Lo so! » gli risposi distrattamente mentre mangiavo un suo pedone con il mio « Da quanto tempo state insieme? » lo guardai in faccia sorridendo. Forse ero riuscito ad ingannarlo.
« Un anno! » mangiò il pedone che avevo appena mosso con il suo alfiere, si, era riuscita ad ingannarlo.
« E state bene? Insieme intendo! » mangiai il suo alfiere con il mio mentre lo trapassavo con lo sguardo da parte a parte.
« Fanculo! » esclamò semplicemente facendomi sorridere « Certo che stiamo bene, altrimenti non saremmo stati un anno insieme no?! » ricominciò il gioco muovendo un pedone.
« Hai ragione! » ridacchiai mangiando con un mio pedone quello che lui aveva mosso pochi istanti prima « Cosa provi per lei? »
« Amore! » rispose immediatamente senza rifletterci neanche un po'.
Mangiò il mio pedone con il suo cavallo, dopo tre secondi urlò « Cazzo ci sono ricascato! »
Scoppiai a ridere scuotendo la testa e mangiando il suo cavallo con il mio cavallo « Come fai ad esserne così sicuro? »
« Stai cercando di farmi venire dei dubbi su ciò che provo per Danielle? » si fermò con la mano, che manteneva il pedone che mi aveva appena mangiato, a mezz'aria mentre mi fulminava con lo sguardo. Non l'avevo mai visto così, neanche nei tantissimi video che circolavano su internet. Poteva essere addirittura scambiato per un serial Killer in quel momento.
« No no, certo che no! » esclamai subito.
Si rilassò sulla sedia riprendendo a giocare con il sorriso sulle labbra.
Ripetei per la terza volta la stesa mossa, ovvero mangiare un suo pedone mettendo così il mio pedone sul tiro di un altro suo pedone.
« Non crederai che caschi per la terza volta nella stessa trappola! » esclamò spostando indietro il suo ultimo alfiere e guarda caso, era proprio sul tiro del mio alfiere.
Sorrisi scuotendo la testa e mangiando anche quello.
« Fanculizzati! » urlò poggiando la testa sulla tavola.
« Dai che non è ancora finita! » cercai di farlo riprendere dandogli alcune pacche sulla spalla destra « Comunque... » ripresi « … non intendevo assolutamente farti dubitare dei tuoi sentimenti, mi chiedo solo come fai a sapere che questo è amore, insomma, lo sei già stato in passato? » gli chiesi cautamente, non vorrei dire qualcosa di sbagliato che gli facesse avere la stessa reazione che aveva avuto qualche minuto prima.
« Ho avuto altre ragazze prima di lei che mi hanno fatto provare sensazioni tipo, le farfalle nello stomaco, le mani sudate e via dicendo ma con Danielle tutte queste emozioni sono più forti di quanto io le abbia mai sentite in passato! Insomma, mi sveglio pensando a lei e mi addormento pensando a lei, quando siamo lontani e quindi quando non posso vederla ogni giorno mi sento di morire e mi da fastidio anche se saluta solo un altro ragazzo. È vero, io non sono mai stato innamorato quindi non posso sapere cos'è esattamente ma l'unica definizione che riesco a dare è quella! » finì il suo monologo prendendo un gran respiro visto che aveva parlato tutto d'un fiato.
L'unica cosa che riuscii a fare fu sorridere abbassando subito lo sguardo visto che mi stava fissando intensamente negli occhi, come se in quel modo riuscisse a leggermi dentro. Che avesse notato l'invidia che provavo verso lui e la sua fidanzata? O che avesse capito direttamente che ero innamorata di uno dei suoi migliori amici? Sperai che non avesse capito proprio un bel niente.
Sentivo il suo sguardo sui miei capelli, non avevo il coraggio di tornare a guardarlo.
« Tra tutte le ragazze che hanno una cotta per lui tu sei quella che preferisco! » sbottò dopo una manciata di secondi.
Alzai di scatto la testa sgranando gli occhi.
Speriamo che l'abbia capito solo lui almeno!
« Te ne sei accorto? » domandai con un filo di voce diventando rossa.
« Tutti ce ne siamo accorti! » a quelle parole mi lasciai sprofondare contro la sedia coprendomi il viso con le mani e raggiungendo un rossore sul viso che era paragonabile al rossore di un pomodoro maturo.
« Non preoccuparti però, Harry non l'ha capito! » cercò di rassicurarmi sorridendomi dolcemente.
Sbuffai scuotendo compulsivamente la testa, che vergogna!
« Non devi vergognarti, è normale prendersi una cotta per un ragazzo, sopratutto se quel ragazzo si chiama Harry Styles! » continuò con il suo tentativo di rassicurarmi. Apprezzavo tantissimo il suo tentativo ma non stava funzionando.
« È più complicato di quanto tu creda! » borbottai risedendomi compostamente sulla sedia mentre sbuffavo.
« Oh adesso non fare la... » iniziò lui ma io subito lo bloccai.
« Non scherzo Liam. La mia non è una semplice cotta e dura da ben diciassette anni. Sai quanti anni ho Liam? Diciassette! Non so cos'è peggio tra le due cose!» il mio tono era isterico e a giudicare dall'espressione di terrore che fece lo stavo anche spaventando.
« Wuau! » esclamò solo riprendendo a giocare ma si vedeva che stava riflettendo.
« Non gliel'hai mai detto? Oppure, che ne so, non ci hai mai provato? » mi chiese dopo alcuni secondi di silenzio.
« No, le possibilità che ricambi i miei sentimenti sono pari a zero! » gli mangia l'ultima donna che gli restava con una sola mossa e lo sentii imprecare sotto voce.
« Sei bella, intelligente e divertente perché non dovresti piacergli?! » la sua era una domanda retorica.
« Perché sono la sua vicina vergine! » risposi mordendomi la lingua quando mi resi conto di ciò che gli avevo rivelato.
« Sei vergine? » mi chiese sbarrando gli occhi e senza neanche aspettare che parlassi riprese a parlare « Fammi indovinare, stai aspettando il ragazzo giusto, magari quel ragazzo ha il nome che inizia per H e finisce per Y! »
« Piantala! » gli intimai mangiandomi per ripicca una delle sue torri.
« Pensavo fossi più divertente! » mi rispose spostando l'altra torre che gli era rimasto anche se sapeva che non aveva scampo, qualsiasi mossa decidesse di fare l'avrei comunque mangiata.
« E io pensavo fossi meno rompipalle! »
« Io pensavo anche che non avessi alcun problema di autostima! » ritornò serio cercando di salvare le ultime pedine che aveva.
« Infatti è così, è il solo che mi fa quest'effetto! » incrociai le braccia sotto al seno riflettendo sulla mossa successiva che avrei dovuto fare. Avevo la possibilità di mangiarmi la regina ma volevo farlo “soffrire” un altro po'.
« Che carina! » mi prese in giro accarezzandomi una guancia.
Gli schiaffeggiai la mano decidendo di lasciare ancora viva la regina e mangiandomi piuttosto il cavallo.
« Se vuoi possiamo aiutarti noi! » propose elettrizzato dall'idea che aveva avuto.
Scossi la testa senza neanche pensarci « NO grazie, sono già abbastanza patetica! »
« Non sei patetica! » rispose solo fissandomi negli occhi come a darmi la dimostrazione che non stava mentendo.
« Sono innamorata del mio vicino di casa da diciassette anni, lui non mi ha mai degnato di uno sguardo e come se non bastasse e un cantante di fama internazionale! Se questo non è essere patetico! » per fare quel discorso mi ero distratta facendo così una mossa che non avrei dovuto fare infatti, lui mi si prese il mio re esultando subito dopo con un balletto improvvisato.
« Comunque, secondo me più piacergli! » sentenziò quando si fu calmato e rimesso a sedere compostamente sulla sedia.
« No, per lui io sono solo la vicina che non riesce a fare un discorso senza arrossire e balbettare! » ero visibilmente frustata e anche un po' arrabbiata con me stessa perché avevo lasciato a quel Riccio di entrare così tanto nel mio cuore. Decisi di sfogarmi contro Liam, poverino, mangiandomi la sua regina con la mia « Scacco matto! » dissi solo fissandolo negli occhi.
« Basta, io non ci gioco più con te! » urlò lui raggiungendo tutti in cucina con me alle spalle che me la ridevo.
« Vas Happenin? » urlò Zayn buttandosi addosso a Liam.
« Mi ha battuto cinque volte! » urlò lui sedendosi sulla sedia dove prima era seduto Zayn. Appobbio il gomito sull'isola e il mento sulla mano aperta mentre sbuffava sconsolato.
« Ha il quoziente intellettivo leggermente superiore alla media, se non ti batte lei chi lo deve fare? » gli rivelò Kathy beccandosi un'occhiata di fuoco da parte mia.
« Ecco qual'è il tuo trucco! » urlò puntandomi il dito contro, fece un sospiro rumoroso « Per un attimo ho creduto di essere stupido! »
« Ma quello lo sei! » gli disse Harry picchiettandogli la mano destra sulla testa.

- _ihatebeingme's space -

Ccciao mondoooo...
Come vi va la vita? A me malissimo, giovedì ho il compito di letteratura, venerdì quello di filosofia e sabato quello di latino...sto nella merda contando che non so un cacchio...
Comunque, non voglio annoiarvi con i miei problemi perciò passiamo alle cose serie: vi piace questo capitolo?

Volevo legare in modo particolare la protagonista con uno dei cinque, che non sia Harry ovviamente, e chi meglio mi Mr sonocomeunorsacchioto Payne? #oggihoilcervelloinpappa Detto questo, ringrazio coloro che hanno commentato e quelle che hanno inserito la storia nelle preferite e seguite, mi rendere felicissima, sul serio :3 Spero comunque che aumentiate sempre di più e che mi lasciate qualche recensione anche =)

Ah, volevo avvisarvi che sarò più lenta negli aggiornamenti perché...ve l'ho spiegata motivazione xD

Baci.

_ihatebeingme

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Capitolo 5
*** annuncio. ***


No, non è il capitolo che aspettavate ma solo un avviso:
Visto che sono una testa di cazzo, si, lo dico apertamente, ho deciso di inizare a postare questa ff nonostante io non l'abbia
finita di scrivere e che ne ho già in corso un'altra. Con l'altra sono arrivata al quindicesimo capitolo e la sto scrivendo
giorno per giorno quindi ho deciso di finire prima quella e poi riprendere questa. è probabile anche che mentre mi dedico a
quella continui a scrivere, fino alla fine però, questa e poi riprendo a postare quindi non so quando ritornerò a postare,
può avvenite la settimana prossima come tra un mese. Non la abbandono completamente però, perché continua a piacermi come idea!
Mi scuso tantissimo e spero che quando riprenderò a postare voi tornerete a leggerla :3
Scusatemi ancora.
_ihatebeingme

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