Amore a prima s/vista

di Niky McGregor
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** La stazione ***
Capitolo 2: *** Giochi di Sguardo ***
Capitolo 3: *** Riflessioni e Gioie ***
Capitolo 4: *** Cosa devo fare? ***
Capitolo 5: *** Hogsmead ***
Capitolo 6: *** Aiutami tu! ***
Capitolo 7: *** Idee ***
Capitolo 8: *** Voi siete tutti pazzi!!! ***
Capitolo 9: *** Pensieri ***
Capitolo 10: *** Dichiarazione di... guerra ***
Capitolo 11: *** Il primo bacio ***
Capitolo 12: *** Finalmente insieme ***
Capitolo 13: *** Stregoneria o amore? ***



Capitolo 1
*** La stazione ***


Capitolo 1

La Stazione

 

-Mi raccomando allora Harry! Fai il bravo e non cacciarti nei guai...Ma per la miseria Sirius, smettila di comportarti in modo così appariscente!!- imprecò la signora Weasley contro il grosso cane nero che saltava a destra e a manca, abbaiando come un pazzo.

 

Harry rise e accarezzò il padrino, permettendogli di posare le proprie zampe sulle spalle, in un a sorta di abbraccio.

 

-Non si preoccupi signora Weasley, mi comporterò alla stregua di un angioletto!- rispose poi a Molly con un espressione furba.

 

La donna dal canto suo non poteva evitare di sorridere, sapendo che ribattere non avrebbe portato a nulla. Si voltò ad abbracciare Hermione, immersa in una discussione accesa con Ron sull'importanza di essere prefetti.

 

-Harry! Ciao!-lo chiamò una voce. Si voltò e vedendo la persona che lo salutava il suo volto si aprì in un sorriso luminoso.

 

-Ciao Cho! Come stai?- rispose, pentendosi subito della domanda fatta.

 

L'anno scorso al Torneo Tremaghi, Lord Voldemort in persona, dopo essere risorto, aveva ucciso Cedric Diggory, anche lui partecipante al torneo. Cho era la sua ragazza, per questo si sentì uno stupido a chiederle come stava; era logico che stesse male!

 

Infatti gli occhi della ragazza si inumidirono subito a quella domanda e distorse lo sguardo.

 

-Bene, direi. Te? Tutto a posto?- rispose poi con voce tremula.

 

-Ehm, sì, direi di sì! Senti io...- Harry fece per parlare ma Ron lo chiamava e quindi fu costretto a voltarsi e a seguire i suoi migliori amici sul treno.

 

-Beh, ci si vede allora eh? Ciao Cho!- la salutò senza neanche guardarla in faccia. Diede un ultimo saluto ai signori Weasley, Remus, Tonks. Sirius e Malocchio, per poi voltarsi e salire sul treno.

 

Ron e Hermione se ne andarono verso la carrozza dei Prefetti e lui rimase da solo con Ginny che in quel momento stava parlando con le sue amiche.

 

-Sì sì. Hai proprio ragione...-stava dicendo una ragazza dai capelli castani, doveva essere dello stesso anno di Ginny ma si atteggiava come una di 16 anni. A Harry le ragazze così gli davano i nervi!

 

-Ginny vieni a cercare uno scompartimento?- le chiese poi interrompendo i loro pettegolezzi.

 

La rossa lo fissò stranita poi annuì e salutò le sue compagne.

 

Lei e Harry si stavano facendo largo tra gli studenti, quando una ragazza dai cappelli rossi e ondulati finì loro addosso. Se non fosse stato per Harry, che l'aveva afferrata per il braccio in tempo, sarebbe finita con il sedere per terra.

La ragazza alzo lo sguardo su di lui e arrossì lievemente.

Gli occhi verdi di Harry si incatenarono in quelli grigi di lei, facendogli perdere la cognizione del tempo.

 

-Ehm, Grazie, e scusa ero occupata a leggere e..- non terminò le proprie scuse, interrotta da una Ginny spazientita.

 

-Sì sì scuse accettate! Ora scusa ma dovremmo cercare uno scompartimento!- ringhiò infatti la rossa contro la ragazza che la fissò basita.

 

"deve essere la sua ragazza! Ma io sono una Serpeverde e da che mondo e mondo mi faccio trattare così da una schifosa babbanofila come la Weasley?" si ritrovò a pensare la ragazza che dopo uno sguardo più attento aveva capito di trovarsi di fronte a Potter e alla Weasley.

 

-Senti Weasley! Non sei la regina di questo corridoio sai? Quindi può capitare che qualcuno vada a sbattere!- le rispose con tono di superiorità.

Rivolse n'ultimo sguardo di gratitudine a Potter, e dopo aver spinto con la spalla la Weasley, se ne andò via, altezzosa come una Serpeverde di buona famiglia Purosangue come lei poteva essere.

 

-Ma tu guarda che modi! Prima ti viene addosso, poi sta tre ore ad ammirarti e dopo ha pure il coraggio di fare la superiore? Di sicuro è di Serpeverde!- commentò Ginny, ricominciando a camminare.

Harry non le prestava nemmeno ascolto, talmente era assorto dai suoi pensieri. Il modo strano in cui i loro occhi si erano incatenati...

Si riscosse quando udì Neville che li salutava.

 

-Ciao Ginny, Harry!- esclamò il ragazzo impacciato.

-Neville!! Come stai?- lo salutò a sua volta, veramente felice di rivederlo.

 

-Bene bene grazie! Voi?- esclamò Neville rosso in volto.

Sia Harry che la rossa annuirono. Si accorsero di trovarsi di fronte a uno scompartimento vuoto a parte una ragazza bionda.

 

-Perché non entriamo?- chiese Harry curioso.

 

-Ehm, ecco io... non volevo disturbare!- ribatte Neville lo sguardo fisso sui propri piedi.

Ginny sbruffò leggermente facendo rialzare lo sguardo del ragazzo su di loro.

 

-Luna Lovegood va benissimo! Neanche la conosci e già ti fai tanti problemi??- disse aprendo la porta e entrando dentro.

 

-Ciao Luna? Possiamo unirci a te?- domandò alla ragazza.

 

Luna era una ragazza strana, portava dei strani orecchini a forma di cipolla, e teneva i capelli, biondi disordinati fermi con la bacchetta. Inoltre stava leggendo la sua rivista al contrario. Aveva alzato lo sguardo su di loro e Harry aveva dovuto fare uno sforzo enorme per non scoppiarle a ridere in faccia Aveva un'espressione talmente sorpresa, resa ancora più buffa dai suoi occhi blu spalancati oltre il limite.

 

"non deve avere una folla di amici se reagisce in questo modo!" si ritrovarono a pensare sia Harry che Neville. Entrambi, infatti si erano lanciati un' occhiata tra il divertito e il preoccupato.

 

-Certo!- rispose poi la ragazza con voce sognante. Ginny le si sedette di fronte e le due ragazze iniziarono a conversare. Harry intanto tornò con il pensiero alla ragazza che aveva conosciuto prima.

 

Era veramente graziosa con quei capelli rossi che le arrivavano fino alle spalle e le guance che si erano arrossate.

E quegli occhi! Cosi grigi, grandi e profondi.. Harry aveva creduto di potervici tuffare dentro. Scoprì di voler sapere di più su quella ragazza, il nome, la famiglia...TUTTO!

 

-Tu sei Harry Potter!!- esclamò una voce destandolo dai suoi pensieri.

 

Si guardò intorno spaesato, poi analizzò parola per parola la frase esclamata:

Tu

Sei

Harry

Potter

!!

Capì subito che la persona che aveva parlato era Luna Lovegood.

 

La fissò incuriosito, alzando un sopracciglio.

-E con ciò?- le chiese leggermente infastidito.

 

-Dicevo solo!- rispose lei allegramente.

 

La risata di Ginny lo calmò e lui iniziò a chiacchierare con Neville dell'estate passata, Quando Ron ed Hermione entrarono, il primo con espressione scocciata sul viso, la seconda sorridente, avevano appena iniziato a parlare dei G.U.F.O.

 

-Mi chiedo chi ha avuto la brillante idea di nominare Draco Malfoy come prefetto!- esclamò il rosso a mo di saluto buttandosi nel sedile accanto a Harry.

 

-COSA?? Malfoy prefetto? Allora siamo apposto!- rincarò la dose Harry, abbattuto.

 

-Dai smettetela di lagnarvi voi due!- li rimbeccò amorevolmente Hermione, ridendo.

 

-Chi sono gli altri?- chiese Ginny curiosa.

 

-Beh, Malfoy e la Parkinson sono i prefetti di Serpeverde, Ernie Macmillan e Hannah Abbott per Tassorosso, mentre quelli dei Corvonero sono Anthony Goldstein e Padma Patil- disse loro Ron.

 

In quel momento passò il carrello dei dolciumi e tutti comparono da mangiare.

 

Ben presto arrivarono a Hogwarst e la fine di quella giornata assurda venne accolta con gioia da Harry che non riusciva a togliersi dalla testa la bella Serpeverde dai capelli infuocati e dagli occhi ghiacciati.... 

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Capitolo 2
*** Giochi di Sguardo ***


Capitolo 2

Giochi di sguardi

 

-Zlenia! Zlenia! Fermati!-

La ragazza dai capelli rossi e dalla bellezza mozzafiato si voltò pronta a uccidere con lo sguardo la persona che aveva deciso di interrompere la sua camminata mattutina ma si trovò di fronte la sua migliore amica: Greta Parker.

 

-Greta! Ciao!- la salutò poi con calore.

 

Greta Lola Parker, una ragazza alta e magra dai capelli neri e lisci, e gli occhi blu, frequentava il quarto anno, ma nonostante la differenza di età le due ragazze avevano instaurato un rapporto di amicizia lungo ben 4 anni.

 

-Ciao! Ti ho rincorsa dalla Sala Grande!- rispose la ragazza, abbracciandola forte.

 

-Dovevi dirmi qualcosa?- le chiese l'amica

 

Greta la fissò a lungo prima di parlare.

 

-Ehm, ecco sì! Ho sentito Draco Malfoy parlare di te e del fatto che siete stati a letto insieme, allora io...-disse poi interrompendosi a metà frase con tono allusivo.

 

Zlenia sorrise malandrina, cercando di nascondere la rabbia che quella notizia le aveva appena scatenato.

 

-Allora tu hai pensato che fosse vero e che non te lo avevo detto giusto?- chiese poi retorica.

La sua migliore amica arrossì violentemente e prese a fissarsi i piedi, biascicando qualcosa di incomprensibile che suonava come "cos'altro potevo pensare?"

 

Zlenia scoppiò a ridere di gusto: la sua migliore amica era realmente convinta che lei Zlenia Priscilla Lowens fosse andata a letto con Draco Lucius Malfoy, quel viscido bastardo che credeva che fosse suo diritto possedere tutte le ragazze della Terra (in questo caso solo di Hogwarst).

 

Greta la fissò incredula, e lei che per tutto il tempo si era aspettata una sfuriata!!!

 

Tossicchiò leggermente e alzò un sopracciglio, in una muta richiesta di spiegazioni da parte della amica ma quel gesto portò Zlenia a ridere ancora più forte.

 

-Mi spieghi cosa c'è da ridere?- le domandò dopo spazientita.

 

Spesso Greta si chiedeva come mai il Capello Parlante non l'avesse smistata a Grifondoro: insomma era perfetta per quella casa! Poi però la sua amica faceva qualcosa di tipicamente Serpeverde e lei si toglieva quei strani pensieri dalla testa.

 

-Niente, niente... uhuuu... non ci posso.... credere che...hahahaha... tu credevi veramente che io.... hahahaha no... scusa ma... oddio!- Qualche minuto dopo si calmò e con un sorriso a 32 denti stampato sul viso, smentì quello che il caro Malfoy aveva detto.

 

-Quello sono 2 anni che vorrebbe infilarsi nelle mie mutande! Solo che io non permetterò che un bastardo come lui osi sfiorarmi con un solo dito!- esclamò poi seria.

 

La sua amica sospirò sollevata e quando sentirono il campanello della prima ora suonare si avviarono al castello, il braccio di Greta legato a quello di Zlenia.

 

-Però anche tu ti lasci trascinare un po' troppo dalle voci di corridoio, hai una così bassa considerazione di me?- si decise poi a chiederle, fissandola negli occhi.

 

Ma non ascoltò la sua risposta perché in quello stesso momento Harry Potter seguito da Hermione Granger e Ron Weasley, stava uscendo dalla Sala Grande, diretto verso i sotterranei, dove avrebbe avuto lezione insieme ai Serpeverde. Stava dicendo qualcosa i suoi amici quando aveva notato lo sguardo della ragazza fisso su di lui. I loro sguardi si allacciarono, come la prima volta sul treno: Verde contro argento (che ironia) e lei non udì più nessuno, c'erano soltanto loro due.

 

Poi Greta le diede una gomitata sul fianco e lei distolse lo sguardo. Era certa che se l'amica non l'avesse bloccata, sarebbe rimasta per ore con lo sguardo allacciato nel suo. Quando rialzò lo sguardo i tre Grifondoro se ne erano già andati.

 

-Greta chiama Zlenia!! Ci sei??- urlò la ragazza, distogliendola da quei pensieri. La guardò spaesata, cercando di ricordare dove fosse.

 

-Ah! Ehm sì, scusa ma adesso ho Pozioni! Ci vediamo a pranzo!- urlò poi, iniziando a correre.

 

Greta scosse la testa, divertita.

 

Hermione si era accorta dello gioco di sguardi tra Harry e la ragazza Serpeverde, ed era leggermente sospettosa. Stava per chiedere informazioni a Ron ma in quel momento il professore chiuse la porta, intimando il silenzio.

 

Li scrutò torvo uno ad uno, poi fece per parlare ma fu interrotto dalla porta che si apriva rivelando la rossa di prima, col fiato corto per la corsa.

La Serpeverde arrossì sentendo lo sguardo di tutta la classe su di lei.

 

-Signorina Lowens! Ha deciso do onorarci con la sua presenza a quanto vedo! 10 punti in meno a Serpeverde per il suo ritardo! E ora si sieda, c'è un posto libero vicino a Malfoy!- la salutò freddo il professore, facendo una smorfia di disappunto per essere stato interrotto.

 

Zlenia dal canto suo fu molto felice di sedersi vicino al rampollo dei Malfoy.

 

-Malfoy.- lo salutò fredda.

 

Lui ghignò nella sua direzione a mo di saluto. Nonostante fossero della stessa casa non erano mai arrivati a chiamarsi per nome.

 

-La prossima volta che dici in giro di essere stato a letto con me, ti pentirai amaramente di essere nato.- lo minacciò poi con indifferenza.

 

Vide Draco sbiancare: non si era aspettato che la ragazza venisse a conoscenza di quel fatto. Ma si ricompose subito scoccandole uno sguardo sprezzante. Si avvicinò di più a lei portando la propria bocca vicino al suo orecchio.

 

-E cosa vorresti farmi te, piccola insolente? Ti ho solo fatto un favore dicendo che sei stata a letto con me! Vedrai un giorno o l'altro entrerò nelle tue mutande!- le sussurrò poi.

 

Tuttavia quelle parole soffiate nell'orecchio della affascinante Serpeverde non sortirono l'effetto desiderato.

 

Zlenia sorrise sorniona avvicinandosi a sua volta all'orecchio del ragazzo.

 

-Mi spieghi come fai a portarmi a letto se il tuo amichetto è impossibilitato?- chiese poi con tono seducente.

 

Al contrario di lei, Draco ebbe un fremito a quelle parole, ma non fece in tempo a rispondere che un ginocchio di Zlenia si era insinuato fra le sue gambe, assestandogli un bel colpo al suo membro.

 

-AHHHHHHHHHHHHH!- urlò Draco portandosi le mani nel punto colpito e scoccando un'occhiata rabbiosa alla colpevole.

Mentre Zlenia sorrideva soddisfatta, tutta la classe si era girata a guardarli: I Serpeverde preoccupati per il loro "Re" e i Grifondoro felici e riconoscenti.

 

-Cosa succede?- chiese Piton alzando la voce, sovrastando le risa di Seamus Finnegan e Dean Thomas.

 

Dopo aver lanciato un'occhiata che voleva dire "Questa me la paghi" a Zlenia, Draco si rivolse al suo professore preferito.

 

-Zlenia Lowens mi ha tirato un calcio nelle parti intime signore!-rivelò con voce lamentosa.

 

-Cos'è le tue avance non sono state gradite?- lo prese in giro Potter ammiccando verso la rossa.

 

La ragazza scoppiò a ridere, arrossendo per quelle attenzioni.

 

Purtroppo però il professor Piton non aveva accettato la frecciatina.

 

-Se si crede tanto spiritoso signor Potter, non avrà niente da obiettare se la metto in punizione insieme alla qui presente signorina Lowens! Fatevi trovare domani sera alle 20.00 nel mio ufficio!- disse infatti.

 

Zlenia sbruffò nervosa, ignorando lo sguardo soddisfatto di Malfoy.

 

Alzò gli occhi su Potter e gli sorrise. Almeno sarebbe stata in buona compagna...

 

 

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Capitolo 3
*** Riflessioni e Gioie ***


Capitolo 3

Riflessioni e gioie

 

La Sala Comune dei Grifondoro era vuota a parte tre ragazzi seduti su tre poltrone accanto al fuoco.

Stavano parlando della nuova professoressa di Difesa Contro le Arti Oscure: Dolores Umbridge. La sottosegretaria del Ministro della Magia, infatti aveva preso il posto di insegnante per quel posto e già dalla prima lezione i ragazzi del quinto anno avevano capito che non sarebbe stato affatto divertente seguire quella Materia. Aveva proibito loro di usare la bacchetta e inoltre aveva messo Harry Potter in punizione, quando questi aveva affermato che Lord Voldemort era tornato.

 

-Quell'arpia schifosa! Mi chiedo perché Silente abbia accettato che una donna come quella venisse a insegnarci questa materi, soprattutto in questo periodo!- stava dicendo Hermione.

 

Ron annuiva con la testa facendole capire che seguiva il suo stesso ragionamento, mentre Harry stava pensando a Zlenia... Quella ragazza era sempre nei suoi pensieri. Non lo scalfiva più pensare che fosse a Serpeverde, dopo quello che era successo quel giorno si era reso conto che stava facendo di tutta l'erba un fascio. Quel sorriso che gli aveva rivolto dopo aver saputo della punizione gli era rimasto in testa e continuava a chiedersi se anche la rossa pensasse a lui in quel momento...

 

-Harry! Harry! Ma tu guarda questo! Harry!- Hermione Granger gli tirò uno scappellotto dietro la testa. Il Bambino che è Sopravvissuto sussultò e la fissò stranito.

 

-Cosa?- chiese scocciato.

 

-Stavo dicendo che non è stato molto intelligente da parte tua farti mettere in punizione la terza settimana di scuola! Senza contare la punizione della Umbridge, appena finita!! Specie nell'anno dei G.U.F.O!- ripete paziente come sempre la Grifondoro.

 

Harry non fece in tempo a ribattere che il quadro della Sala Comune si aprì e fecero il loro ingresso Lavanda e Cali Patil, seguite a distanza da una Ginny sognante.

 

Alla vista della bionda, Ron si mise più comodo salutandola con la punta delle dita. Lavanda dal canto suo non lo degnò neanche di uno sguardo. Si voltò verso la sua migliore amica e le bisbigliò qualcosa all'orecchio. Hermione distolse lo sguardo infastidita e ferita tornando a leggere il proprio libro. Le due pettegole entrarono nel Dormitorio femminile e Ginny si sedette nella poltrona accanto a quella di Harry, ancora con quella espressione sognante di prima.

 

-Ginny stai bene?- le chiese Hermione preoccupata.

 

-Tutto a meraviglia Herm, sono solo di buon umore!- rispose la rossa, sospirando.

 

Harry ridacchiò, alzandosi dalla poltrona e stiracchiandosi.

Diede la buonanotte agli amici e salì nel Dormitorio maschile. Una volta sotto le coperte, ripensò a Zlenia e con il pensiero confortante di rivederla il giorno dopo, si addormentò.

 

 

-Ti rendi conto?? Due ore in sua compagna! Oddio di cosa parleremo?- stava dicendo frenetica una Ragazza di quindici anni dai capelli Rossi e ondulati e dagli occhi grigi, in preda alla gioia più sfrenata.

 

-Oddio calmati o rischi di svegliare metà casata!- la derise Greta, trattenendo a stento un sorriso.

 

Quando a pranzo si era seduta accanto a lei e l'aveva vista con quel sorriso smagliante stampato in viso, non aveva mai creduto tale gioia fosse scaturito dal fatto che era stata messa in punizione. Quando glielo aveva detto l'aveva guardata scettica credendola pazza, poi Zlenia le aveva finalmente detto che sarebbe stata in compagna di Harry Potter. A quel punto non poteva che essere felice per lei... Si era accorta degli sguardi che i due si lanciavano, dell'attrazione tra i due e quello sarebbe stato un piccolo passo avanti per i due. Non era la prima volta che la sua migliore amica avesse un ragazzo ( a Serpeverde erano molto precoci!) ma questa era la prima volta che Zlenia fosse così elettrizzata all'idea di uscire con un ragazzo e sapeva che non centrasse la fama del pupo in questione.

 

Zlenia parve ascoltarla perché respirò a fondo e si mise a canticchiare a bassa voce.

 

-Zlenia...- la chiamò dolcemente Greta.

 

Lei si voltò, un sorriso smagliante sugli occhi uno di quelli rari ma sinceri. A Greta le si sciolse il cuore nel vederla così felice.

 

-Tesoro che ne dici di andare a dormire? Domani ti aspettano 2 ore di Difesa con quella strega malefica della Umbridge! Avrai bisogno di tutte le tue forze per non ribattere!- la esortò poi.

 

La rossa annuì, e sempre con quel sorriso stampato in volto, si alzò e sie diresse verso i Dormitori. Quando Greta controllò se stesse dormendo realmente, si accorse che la ragazza non si era tolto il sorriso. Confortata da ciò andò nella sua stanza e poco prima di addormentarsi un pensiero fugace le attraversò la mente.

 

"Le piace veramente quel Potter, altrimenti non si spiegherebbe questa sua gioia!" 

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Capitolo 4
*** Cosa devo fare? ***


Capitolo 4

Cosa devo Fare?

 

Non poteva andare avanti così! Doveva pur esserci un modo per smuovere quella situazione!!

 

Hermione Granger stava facendo la sua solita ronda di controllo, da sola. Aveva dato il permesso a Ron di andare sul campo di Quidditch, ad esercitarsi.

 

Come al solito si ritrovava a pensare alla situazione assurda che si era creata con Ron. Lei era innamorata di lui fin dal quarto anno, ma per la testardaggine di Ron e la sua timidezza non avevano concluso niente.

 

E adesso ci si metteva anche Lavanda! Si vedeva un lontano miglio che il ragazzo le sbavasse dietro, nonostante lei si mostrasse indifferente.

 

"Spero per te che continui a mostrarti indifferente, smorfiosa!" pensò la riccia in un momento di rabbia.

 

Svoltò l'angolo, ancora persa nei suoi pensieri, andando i a sbattere contro un ragazzo. Finirono entrambi col sedere a terra

 

-Sta più attenta Mezzosangue!- la riprese il ragazzo dopo averla riconosciuta.

 

-O scusa tanto sua Maestà Malfoy! Mi dispiace che lei sia immune ai normali problemi di noi comuni mortali!- disse lei ironicamente, rialzandosi e scoccandogli un'occhiata di puro disprezzo.

 

Draco Malfoy rimase piacevolmente colpito dal' audacia della riccia, e anche dalla sua bellezza: Non lo aveva mai notato primo (o forse non aveva voluto notarlo) ma quella ragazza so-tutto-io era veramente affascinante. Lunghi capelli ricci che la ragazza aveva imparato a tenere a bada color castano, due occhi color ambra grandi e profondi . Pelle diafana e corpo esile.

 

-hahahaha! Datti fuoco Granger, il solo fatto di avermi parlato comporterebbero 3 anni ad Azkaban!- rise poi, fedele al suo ruolo.

 

Hermione sorrise beffarda e gli si avvicinò per sussurrargli qualcosa all'orecchio.

 

-Mhm, povero il mio furetto, ti sei sentito offeso dalle mie parole?- disse con voce strafottente, per poi andarsene, senza averli lanciato prima un'occhiata sprezzante.

 

Draco tuttavia si era ritrovato a pensare al fiato caldo della ragazza, che gli aveva soffiato sul' orecchio, eccitandolo. "Cavolo, quella mi fa più effetto della Lowens, e dire che quell'altra la voglio da quando ho scoperto che non era più vergine!" si ritrovò a pensare.

 

"Cosa cazzo devo fare con queste ragazze??"

 

Con questo ultimo pensiero il Re delle Serpi andò a dormire.

 

 

-Allora Potter! Scommetto che non vedevi l'ora di fare quella battutina a Malfoy!-

-Già devo ammettere che da quando si preso la fama di Grande Scopatore volevo sfotterlo... Mi fa sorridere il fatto che proprio un'affascinante Serpe come te me ne abbia data l'occasione!!-

 

Zlenia rise imbarazzata. Era il 'primo complimento che le faceva.

 

Erano due ore che si trovavano nell'archivio e solo in quel momento si erano scambiati qualche parole.

 

Harry la ascoltò ridere e trovò che avesse una risata bellissima.

 

-Il fatto è che lui vuole portarmi a letto da due anni e io non lo voglio perché è spocchioso e arrogante. Così lui si è inventato di essere stato a letto con me. Oggi lo avevo avvertito di smetterla e lui ci ha provato con me, così ho deciso di lasciarlo con un bel ricordino!- aveva spiegato dopo, lo sguardo fisso sulle carte che stava mettendo in ordine. Non si accorse che le si era avvicinato fino a quando non vide una sua mano allungarsi da dietro a levarle il fascicolo che teneva in mano, poggiandolo sul tavolo.

 

Sorpresa si voltò a fissarlo e solo a loro si accorse di quanto erano vicini. Si voltò del tutto, lo sguardo sempre fisso nei suoi. Sentiva il suo respiro accarezzarle il naso e si rese conto che sarebbe bastato poco affinché lui la baciasse. Anche Harry parve avere lo stesso pensiero, in quanto un sorriso enigmatico prese forma sul suo viso. Allungò un mano e la poggiò sulla sua vita, iniziando ad analizzare il suo volto. Fin dal primo istante che l'aveva vista aveva capito che era bellissima, ma non aveva mai avuto occasione di osservarla da vicino. Notò così della sfumatura dei sui occhi che dall'esterno sembravano quasi azzurri e all'interno diventavano grigi chiaro; delle piccole lentiggini sul naso e della sua pelle bianca e perfetta. Alzò la mano sinistra sul suo viso e prese a carezzarle una guancia. La bocca della ragazza seguì il suo tocco, e prendendola in mano con la sua posò un bacio al suo interno.

La rossa allacciò le braccia attorno al collo di lui avvicinandosi, se possibile ancora di più, mentre ferree le due mani di Harry erano posate sui suoi fianchi

 

-Zlenia io...- sussurrò lievemente. Ma dovette interrompersi perché nello stesso momento in qui aveva parlato, la ragazza aveva posato un bacio lieve tra la mascella e la gola, facendolo rabbrividire.

 

-Sì?- rispose poi.

 

Harry posò lo sguardo sulle sue labbra, così rosse e delicate... gli facevano venire in mente le rose, delicate, affascinanti e tentatrici...

 

Fu lì che si decise. Avvicinò le proprie labbra alle sue, facendole incontrare per la prima volta. Fu un tocco leggero, quasi invisibile. Poco dopo prese ad accarezzarle le le labbra con le proprie, con delicatezza, inducendola a fare lo stesso. Lei lo assecondo, e dopo secondi si staccarono bisognosi d'aria. Si lanciarono un' occhiata fugace e poi ripresero il "discorso" da dove lo avevano lasciato. La lingua di Harry spinse contro le labbra dischiuse di lei, chiedendo il permesso per entrare, e lei dischiuse di più la bocca, facendo così incontrare le loro labbra. Presto iniziarono una lotta che doveva ancora prendere forma.

 

Una mano di Harry ancora posata sul suo fianco prese a giocare con una ciocca dei cappelli di lei, mentre con il braccio l'avvicinava di più a se.

 

Zlenia dal canto suo affondò le dita tra i capelli neri di lui, scompigliandoli ancora di più..

 

Quando si staccarono per la seconda volta si fissarono più a lungo e Harry fece un passo indietro, annullando così la loro vicinanza e le sorrise.

 

Zlenia prese a fissarlo confusa: non gli era piaciuto?

 

-Non fraintendermi Zlenia... è solo che tu mi piaci e insomma... mi sembra che stiamo correndo un po' troppo... cioè io- spiegò poi imbarazzato, con una mano dietro la testa.

La rossa aveva sorriso e gli si era avvicinata. Aveva posato un dito sulle labbra piene e rosse a causa del bacio di lui e aveva negato con la testa.

 

-Tranquillo Harry, ti capisco. Anche tu mi piaci ma quel bacio è stato davvero... Meraviglioso... Però faremmo come dici tu... Cercheremo di conoscerci, va bene?- aveva ribadito lei lo sguardo fisso nei suoi.

Harry aveva annuito, d'accordo, poi le aveva dato un piccolo bacio sulle labbra, per poi ricominciare il lavoro da dove lo avevano lasciato. Per quell'ultima ora si raccontarono della propria vita, dei rispettivi migliori amici eccetera. Quando alla fine della serata si separarono ai piedi delle scale, la ragazza gli diede un' ultimo bacio e si misero d'accordo per il prossimo fine settimana ad Hogsmead, dove sarebbero potuti venire anche Greta e Ronald, chissà che tra i due non capitasse qualcosa... . 

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Capitolo 5
*** Hogsmead ***


Questo capitolo è dedicato a Risa Koizumi che mi ha supportato dall'inizio!!! Spero che ti piaccia. Buona lettura.

 

Capitolo 5

Hogsmead

 

Una ragazza dai capelli ricci stava camminando sconsolata lungo il corridoio del Terzo Piano. Quella mattina Harry le aveva chiesto se andava con lui e Ron ad Hogsmead, ma non appena aveva scoperto chi altri ci andava aveva rifiutato.

 

-No, Harry vai pure con Ron e queste due ragazze, io devo comunque studiare.- aveva detto prima di andarsene... voleva evitare che l'amico le facesse domande a cui lei non voleva rispondere...

 

Ripensare che in quel momento Ron era in compagna di una certa Greta, la assalì nuovamente la voglia di piangere. Non la confortava nemmeno sapere che era con Harry.

 

Si appoggiò al muro e scivolò in giù fino ad appoggiare il sedere per terra. In quella si strinse le gambe con le braccia e vi poggiò sopra la fronte, singhiozzando. Senza rendersene conto aveva iniziato a piangere quasi disperatamente, respirando a fatica. Cercava di fare il meno rumore possibile ma in quel momento le sembrò un impresa ardua.

 

Si diede della stupida per il fatto che stesse piangendo per una persona che in quello stesso momento stava flirtando con un altra ragazza, ma non riuscì a calmarsi.

Era sicura al cento per cento che Ron stesse provando interesse per quella Serpeverde, data la situazione inconcludente con Lavanda.

 

Da quando, durante una festa post-partita, aveva baciato Lavanda (per inciso il suo primo bacio)la quale da quel giorno aveva preso ad evitarlo manco avesse la peste, Ron era diventato più intraprendente. Non era più il ragazzino timido e un po' ingenuo di cui si era innamorata, anzi faceva di tutto per farsi notare dal gentil sesso.

 

Perché non apriva gli occhi e non capiva che la amava? Perfino Ginny lo aveva capito! Per Harry erano bastati due tre sguardi per capire che quella ragazza era interessata a lui, e invece il suo migliore amico doveva cercare altrove ciò che aveva praticamente sotto il naso!!

 

Non udì i suoi passi strascicati camminare verso di lei, ma dopo aver alzato la testa per asciugare gli occhi lo vide lì di fronte a lei intento a fissarla preoccupato e leggermente curioso. Senza preoccuparsi del suo aspetto disastroso e dimenticandosi della persona che aveva di fronte, Hermione si alzò e fece due passi verso il ragazzo.

 

-Oh Draco!- aveva mormorato, poco prima di gettarsi tra le sue braccia e piangere sulla sua spalla.

Basito, il ragazzo rimase immobile per qualche secondo, sorpreso di quello slancio improvviso, poi decise di stringerla a se e le posò una mano tra i capelli cercando di esserle di conforto.

 

-Hermione, tranquilla ci sono io- mormorò poi stupendo se stesso e la ragazza che teneva fra le braccia.

 

 

-Allora visto che io ed Harry abbiamo accettato di accompagnarvi a fare shopping che ne dite di andare ai Tre Manici di Scopa?- chiese Ron al gruppo, un braccio poggiato sulle spalle di Greta.

 

Lei sembrava compiaciuta da quella vicinanza. Quando Zlenia le aveva chiesto di partecipare a questa uscita a quattro, era entrata nel panico, convinta di non essere abbastanza simpatica o quant'altro. Soltanto dopo che l'amica l'aveva rassicurata sulle sue paure aveva accettato e quasi fin da subito i due erano entrati in sintonia. Se le avessero detto che sarebbe diventata amica dei Grifondoro sicuramente avrebbe riso fino alla morte ma adesso non le sembrava più neanche strano. Harry e Ron erano simpatici, divertenti (qualche volta stupidi, doveva ammettere) e si era ritrovata più spesso a pensare che si trovava più a suo agio con loro che con qualsiasi altro compagno di Casa.

 

Zlenia (mano nella mano con Harry: nonostante avessero deciso di rallentare i tempi, non riuscivano ad evitare quei gesti di affetto, dandosi così dei baci fugaci ogni qual volta i loro amici distoglievano lo sguardo), scoppiò a ridere e lo spintonò scherzosamente.

 

-Stupido, scommetto che ti sei divertito a guardare le nostre sfilate!!-lo punzecchiò, sempre con un sorriso smagliante sulle labbra.

 

Ron chinò la testa cercando di nascondere la sua "colpa" agli altri.

 

-E se anche fosse?? Non ci meritiamo un premio per aver aspettato ore fra "non mi convince", "forse è meglio l'altro", "Come sto'?" e "no, questo colore non mi piace!!"???- ribatte poi, cercando di tenere il punto della questione.

 

-Ok basta voi due!! Vada per i Tre Manici di Scopa!- si intromise Greta fissandolo negli occhi.

 

Entrambi avvamparono e Greta accelerò il passo, con Ron al suo seguito. Una volta giunti all'interno del pub, Harry saluto brevemente Hagrid e dopo aver intravisto un tavolo in mezzo a quella baraonda vi si diresse, facendo zig-zag tra gli altri tavoli.

 

Come per pura ironia Ron e Zlenia si trovarono l'una di fronte all'altro e i due presero a fissarsi, come per testare la fiducia dell'altro: non avevano ancora avuto modo di parlare da soli, e entrambi si chiedevano se erano all'altezza dei rispettivi migliori amici.

 

Harry e Greta invece stavano chiacchierando allegramente, in quanto avevano avuto modo di parlare il giorno prima grazie a Zlenia. Greta gli aveva detto che si fidava di lui, perché si percepiva l'attrazione quasi elettrica che c'era tra loro e, lo aveva solo ammonito di non ferirla.

 

-Beh io vado a ordinare.... 4 Burrobirre giusto? Ok.- disse Ron, interrompendo il contatto visivo con la rossa e alzandosi dal tavolo.

 

-Ti seguo!!- urlò la mora, alzandosi e prendendo la mano tesa del ragazzo.

 

Una volta soli, Harry avvicinò Zlenia a sé e la baciò con trasporto, quasi come il loro primo bacio. Quando si separarono, Zlenia prese ad accarezzargli i capelli e gli sorrise teneramente.

 

-Mi chiedo come vuoi conoscermi se passi il tuo tempo a baciarmi!!- scherzò poi, fissandolo negli occhi.

 

Harry assunse un espressione corrucciata e pensosa.

 

-Me lo chiedo anche io... anche se finora ho capito che sei una ragazza allegra, divertente, senza pregiudizi.... e soprattutto ho capito un'altra cosa, forse la più importante, o la più banale...- le rivelò poi.

 

Zlenia assunse un espressione seria, ascoltando ogni parola di quel discorso.

 

-Cosa?- domandò poi, quasi intimorita della risposta: non avrebbe avuto intenzione di dirle che la amava, vero?

 

-Ho bisogno di te- rispose semplicemente il ragazzo con voce grave.

 

Gli occhi di Zlenia si spalancarono sorpresi e l'attimo dopo si era sporta verso di lui per baciarlo.

 

-Anche io Harry.- gli confessò. Si fissarono intensamente, consci dell'importanza di ciò che si erano detti, quando il rumore di bicchieri che venivano posati sul tavolo, non gli fecero tornare a terra.

Bevvero le loro Burrobirre parlando del più e del meno per poi decidere di tornare al castello.

Al ritorno si erano divisi. Zlenia voleva parlare da sola con Ron e Greta voleva chiedere alcune cose ad Harry.

 

Una volta giunti ognuno nei loro dormitori, caddero tutti quattro, stremati ma felici, in un sonno ristoratore.

 

 

-Mi spieghi cosa significava quel abbraccio con la Granger?- domandò nuovamente il ragazzo, fissando il biondo con sguardo penetrante.

-Niente ti dico!! Lei stava male e io ho deciso di consolarla. Punto. Perché è così strano che io possa avere sentimenti umani??- ribatte Draco stizzito.

-E tu che ci facevi in quel corridoio insieme alla Weasley?- chiese poi per cambiare discorso e per distogliere l'attenzione da se.

 

Zabini si mosse a disagio, per poi voltarsi e borbottare qualcosa di simile a "non sono affari tuoi".

 

Draco sorrise divertito. Quello non era il comportamento abituale del suo migliore amico, doveva esserci qualcosa sotto. Poi pensò che neanche lui si stava comportando in maniera "abituale" e subito il suo pensiero corse alla Granger.

 

Quando l'aveva vista così disperata, aveva sentito una morsa all'inizio della pancia e un o strano senso tristezza lo aveva pervaso.

 

Per quello le si era avvicinato, pronto ad una nuova lotta verbale, come solo loro sapevano fare... ma la ragazza lo aveva stupito, due volte nel corso di quelle 3 settimane. Lo aveva chiamato per nome e lo aveva abbracciato in modo lascivo... praticamente gli si era accasciata contro.

 

Per un nanosecondo, il suo buon senso da Malfoy gli aveva suggerito di spingerla via e di guardarla con disgusto, ma subito dopo il buonsenso da Draco gli aveva imposto di stringerla a se, di confortarla...

 

Sorrise ripensando alla sorpresa che entrambi avevano provato, ma poi dei passi lontani li avevano fatti allontanare, neanche stessero facendo qualcosa di sbagliato.

 

Ma era veramente sbagliato quello che era successo??

 

Che cosa significava tutto questo??

 

Sempre con questi interrogativi, Draco Malfoy si addormentò, speranzoso di trovare delle risposte...

 

Recensite please!!! Spero che anche chi non lascia commenti trovi interesse in questa storia!!! XDXD vabbe ci vediamo al prossimo capitolo: "Aiutami tu!!" ciaoooo

 

  

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Capitolo 6
*** Aiutami tu! ***


Capitolo 6

Aiutami tu!!
 

 -Herm?-
La ragazza alzò lo sguardo verso la persona che aveva parlato. Come aveva fatto a trovarla lì? Erano ore che si era chiusa nella Torre di Astronomia. Aveva pensato a lungo a quello che era successo e ancora adesso si chiedeva come mai aveva agito in quel modo poco conforme alle sue abitudini. Lei era quella che ragionava sempre prima di agire, mai in vita sua aveva avuto uno slancio così aperto verso una persona, figurarsi con un suo nemico...
 
Ma Draco Malfoy era veramente un nemico? Dopo l'episodio di quel pomeriggio non era più sicura. Il modo in cui le aveva detto di stare tranquilla era stato... strano ma allo steso tempo confortante
 
-Sono qui Harry!- rispose, con voce tremula.
 
Aveva appena smesso di piangere.
 
Il Bambino che è Sopravvissuto la raggiunse nella nicchia in cui si era rannicchiata e le si sedette accanto in silenzio.
 
-Come hai fatto a trovarmi?- chiese lei dopo un minuto di silenzio.
 
-Quando mi sono svegliato tu non c'eri né in Sala Comune e neanche in Sala Grande, così ho provato in  biblioteca ma niente solo dopo aver visto che non eri neanche nel nostro posto preferito sul Lago ho capito che dovevi essere qui. In fondo era qui che abbiamo liberato il drago di Hagrid!!.- le spiegò Harry.
 
Hermione sorrise. Non c'era nessun'altra che la conosceva meglio di Harry. Certo anche Ron era il suo migliore amico, ma il moro era l'unico che la vedeva come una persona e non come un libro. Erano come fratelli, in fondo lui era l'unico che aveva creduto in lei dall'inizio, ancora prima di Ron e il fatto che l'avesse cercata in tutti i luoghi possibili lo dimostrava.
 
-Non per essere banale, ma... che ti succede?-
 
Hermione si limitò ad appoggiare la testa sulla sua spalla destra e a stringere la sua mano. Lui le cinse le spalle con le braccia, cercando di esserle di conforto.
 
Dopo un po' la riccia iniziò a parlare.
 
-Io.. io sono innamorata di Ron.- iniziò a dire lentamente.
 
Harry annuì: lo aveva capito da un pezzo e sapeva che anche Ron non era indifferente alla cosa, ma sapeva anche che lui non lo avrebbe mai ammesso.
 
Preferì non replicare, limitandosi a posarle un bacio sui capelli.
 
-Il fatto è che se ne sono accorti tutti tranne lui. Mi fa male vederlo flirtare con Lavanda. E adesso ha conosciuto questa Greta. Io mi sento così sola!!!- continuò la Grifondoro. La sua voce si era incrinata e una piccola lacrima era scesa lungo la sua guancia. Harry si voltò a fissarla e con due dita sotto il mento di lei fece incontrare i loro sguardi.
 
-Tu non sei sola. Ci sono io per te. E ora lascia che ti dica una cosa. - proruppe con tono serio.
 
Hermione lo ascoltava come una bambina piccola che si faceva spiegare un concetto difficile.
 
-Per quanto io voglia bene a Ron, lui non è il ragazzo adatto a te. Tu hai bisogno di qualcuno che ti capisca e che ti ama per ciò che sei. Una persona capace di tener testa alle tue ramanzine. E mi dispiace dirtelo Herm... ma non è Ron.-concluse il suo migliore amico.
 
Hermione sorrise colpita e lo abbracciò forte. Decise di raccontarli anche di Malfoy.
 
-Oggi ho abbracciato Malfoy.- esclamò.
 
Vide la sorpresa balenare negli occhi verdi di lui e sorrise. Era la stessa cosa che aveva provato lei.
 
Poi lo vide sorridere.
 
-Che c'è?- gli domandò.
 
-Niente è che stavo pensando... non stareste male insieme.- disse lui, sempre con quel sorriso stampato in faccia.
 
Hermione rise e dopo che lui le chiese il perché di quel gesto lei gli spiegò della grande tristezza che la aveva assalita e di come il biondo l'avesse trovata in circostanze pietose.
 

 

Gli disse di come lo aveva abbracciato, ma la sorpresa più grande per Harry fu scoprire che la Serpe aveva risposto all'abbraccio e la aveva confortata. Forse in fondo anche lui era un ragazzo con sentimenti.... in fondo era stato d'aiuto alla sua migliore amica proprio quando lei ne aveva bisogno!
Ron Weasley stava camminando lungo la riva del Lago mano nella mano con Greta, ignaro della lunga chiacchierata tra Harry e Hermione.
 
-Guarda!- esclamò la ragazza, indicando qualcosa sulla superficie del Lago.
 
Ron si allungo per guardare ma perse l'equilibrio rovinando a terra e trascinando Greta con sé. La ragazza era finita su di lui Ron l'aveva circondata con le sue braccia forti per evitarle di farsi male.
 
I loro volti erano vicinissimi. Greta sorrise e gli accarezzò la guancia con la mano.
 
Ron socchiuse gli occhi lasciandosi andare elle sensazioni. Quello che gli stava succedendo era qualcosa di nuovo e di meraviglioso.
 
-Sai..-mormorò la ragazza.
 
Lui non le diede il tempo di parlare. Le sue labbra infatti si erano posate su quelle di lei, frenetiche e avevano iniziato ad accarezzarle. Si staccarono un attimo, sorpresi e poi si baciarono di nuovo, con più sicurezza di prima. La lingua di Greta premette sulle sua bocca chiedendo il permesso si entrare. Accordato il permesso, le loro lingue si scontrarono e iniziarono a danzare l'una con l'altra. Una mano di Ron era posata sul fianco di lei e l'altra era persa fra i suoi capelli. Greta invece teneva il suo viso fra le mani, come ad evitare che lui si staccasse. Tuttavia quella era l'ultima cosa che il ragazzo voleva fare. Quando si decisero a prendere fiato, si fissarono negli occhi, intensamente.
 
-Sai Ron credo che tu mi piaccia.- disse lei, finendo il discorso che lui non le aveva fatto concludere.
 
-Sai cosa? Credo che sia la stessa cosa anche per me. - ammise lui sincero.
 

Entrambi stavano provando emozioni mai private prima. Forse fu per questo che ripresero a baciarsi, come se l'uno fosse l'ancora di salvezza dell'altro.
 
Era da un po' che la osservava dormire. Era stupenda con quei capelli rossi che le incorniciavano il viso, la bocca piccola, rotonda e rossa come la passione.
 
Teneva una mano sotto la guancia e l'altra sul corpo. Le sue gambe erano rannicchiate sul suo petto.
 
Quando era iniziata quella follia?
Nessuno sapeva molto di Blaise Zabini... nessuno tranne lei. Erano anni che ce l'aveva sotto lo sguardo ma solo alla fine dell'anno precedente aveva notato che c'era di più dietro a quella ragazzina indisponente, sempre nervosa e con un cognome scomodo: Ginevra Molly Weasley.
 
All'inizio di quel anno si erano incontrati, o meglio scontrati, nel corridoio e da lì avevano iniziato a punzecchiarsi a vicenda.
 
Il loro primo bacio era avvenuto una sera, quasi per caso. Era tutto il giorno che non la vedeva e aveva iniziato a disperarsi. Continuava a dirsi che era solo per la sua bellezza e fino a quel momento ci aveva creduto, finché non l'aveva vista da sola sulla Torre di Astronomia.  Le aveva chiesto che cosa era successo e lei lo aveva baciato. Al contatto con le sue labbra Blaise si era sentito a casa per la prima volta. Aveva capito che qualcosa di molto forte li legava. Anche lei si sentiva sola e incompresa da tutti e anche lei cercava l'amore.
 
Tuttavia quello che gli aveva rilevato la rossa quel giorno era stato inaspettato.
 
-Credo di amarti, Blaise!- gli aveva detto con uno sguardo fermo e sicuro. Lo sguardo di chi era convinto di ciò che diceva.
 
Un'emozione forte lo aveva pervaso e si era sentito realmente felice. L'aveva abbracciata e baciata, mostrandole l'emozione che provava.
 
Erano rimasti tutta la sera in quell'aula in disuso a parlare di loro delle rispettive famiglie e solo ora, osservandola dormire si era reso conto di amarla e si era anche reso conto che avrebbe dovuto dirglielo....

 
 
-Ho bisogno del tuo aiuto!!-
Zlenia scoppiò a ridere. Quella era l'ultima persona da cui si era aspettata quella frase.
Il biondo le scoccò un occhiataccia: odiava essere preso poco sul serio.
-Si Malfoy, e io sono la ragazza di Piton.- scherzo la Serpeverde.
 
Draco Malfoy fece una faccia sconvolta e incredula.
 
-Ehi, scherzavo!! Ma ti pare?? Di cosa hai bisogno?- smentì lei, tornando al argomento principale.
 
-Secondo te cosa significa quando una persona pensa insistentemente a qualcuno, si sente triste quando sta male e si ferma sempre ad ammirarla??- domandò il ragazzo.
 
Mai in vita sua avrebbe voluto chiedere aiuto a quella insulsa  della Lowens, ma da quando girava voce che lei stesse con Harry Potter, aveva capito che lei era l'unica che potesse aiutarlo, in fondo chi meglio di lei sapeva dimenticarsi delle controversie tra Serpi e Grifoni?
 
Zlenia lo fissò a lungo, seria e pensosa.
 
-Significa che sei nei guai Malfoy.- rispose dopo.
 
Ecco: la frase che non voleva sentirsi dire. Se un Serpeverde pronunciava quelle parole, facevi meglio a ritirarti.
 
-Ah. Beh non posso negare che me l'aspettavo- proruppe con voce triste.
 
-Ma speravi che non fosse così perché nella tua testa bacata è ancora impossibile trovare simpatia per dei Grifondoro, figurarsi innamorarsi di una schifosa Mezzosangue come la Granger?- domandò la rossa retorica.
 
Draco la guardò stupito: come lo aveva capito??
Zlenia sorrise teneramente.
 
-I tuoi sguardi sono molto comprensibili mio caro Malfoy. E Harry mi ha riferito del episodio con Hermione. Glielo ha raccontato lei stamattina.- raccontò lei, ritornando con lo sguardo sul libro che stava leggendo prima.
 
-E certo prima la lascia sola e poi la consola!! Questo sì che si dice essere amici!!- si inalberò il biondo alzandosi in piedi.
Anche Zlenia si alzò, visibilmente arrabbiata.
 
-Stammi un po' a sentire!!! Harry era stato preoccupato per lei tutto il tempo che era ad Hogsmead con me, solo che per non ferirmi ha preferito rimandare ad oggi la conversazione con lei!! Quello menefreghista era Ron, non certo Harry!!- sentenziò, un dito puntato sul petto muscoloso del biondo.
 
Lui la fissò strabiliato. Lei ed Harry erano veramente una coppia se lei arrivava a difenderlo fino a quel punto... avrebbe mai avuto la stessa cosa con la Granger?
 
Quello che non poteva sapere però era che le cose tra Harry e Zlenia non erano ancora ben chiare, a parte quella dichiarazione che si erano fatti non si erano ancora definiti una coppia, anche se provavano sentimenti sinceri e forti nei confronti dell'altro...
  

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Capitolo 7
*** Idee ***


Capitolo 7

Idee

 

Era da un po' che le ronzava in testa quell'idea, ma non ne aveva parlato con nessuno. Avrebbe voluto parlarne con Ron ma nell'ultimo periodo il loro rapporto era tutt'altro che idilliaco.

 

Da quando si era messo con quella ragazza, Greta, passava le sue giornate mano nella mano con lei e suo malgrado Hermione doveva ammettere che erano una bella coppia.

 

Harry e Zlenia che non stavano ancora insieme, rimanevano sempre con lei e le due ragazzeinfatti avevano stretto amicizia, arrivando anche a studiare insieme in Biblioteca, come in quel momento. Harry invece era andato a trovare Hagrid.

 

-Senti Zlenia avrei un'idea in testa e vorrei conoscere la tua opinione...- iniziò a dire leggermente in imbarazzo.

 

Zlenia le sorrise raggiante, incoraggiandola a parlare.

 

-Vedi tu sei una di quelle persone che crede al ritorno di Tu-Sai-Chi e il fatto che stai vicino a Harry nonostante il nome della tua famiglia e quello che ti hanno insegnato, lo dimostra. Il punto è che con la megera non possiamo imparare a difenderci adeguatamente e così ho pensato...-.

 

-Di creare un gruppo di Difesa clandestino con a capo Harry?- concluse Zlenia con un sorriso malandrino dipinto sul viso.

 

Hermione la fissò incredula: possibile che hanno pensato la stessa cosa??

 

-Esatto!! Come...- le chiese curiosa.

-Ogni volta che Harry mi racconta delle sue esperienze passate con Tu-Sai-Chi, io non posso fare a meno di immaginarmelo di fronte a una classe che insegna tutto il suo sapere..- le spiegò la rossa con sguardo vacuo, persa nei suoi pensieri.

 

-Già anche io... allora come procediamo??- ribatte Hermione entusiasta.

 

Finalmente qualcuno con cui condividere la propria idea senza aver paura di non essere ascoltata!!

 

-Secondo me dobbiamo... e poi... alla fine si convincerà... e poi organizziamo tutto!!Ok?- le disse Zlenia con tono complice.

Hermione sorrise soddidfatta, era un piano perfetto...

-Allora Harry che mi racconti?- chiese il mezzogigante al suo alunno preferito.

-Niente di che Hagrid. Lo sai che la megera ci rovina la vita e che non ci permette di imparare a difenderci... anzi ora che ci penso qualcosa di novo c'è!!- rispose il moro, arrossendo senza motivo.

 

-E che aspetti a dirmelo??-

 

-Ecco c'è questa ragazza Serpeverde che non è tanto Serpeverde, insomma lei è al mio stesso anno non l'avevo quasi mai notata nonostante avessimo spesso lezione insieme. Insomma noi ci piacciamo ma ecco non so come chiederle di... di metterci insieme- raccontò poi, grattandosi la testa in maniera imbarazzata.

 

Hagrid grugnì felice e lo abbracciò in un abbraccio stritolante.

 

-Hagrid... n/non respiro!!- sussurrò Harry col fiato corto.

 

Hagrid lo lasciò andare e prese a lanciarsi in complimenti certe volte incomprensibili.

 

-Hahaha in questo ci sei uguale a tuo padre!! Anche lui era molto timido con tua madre!! ci devi fare una grande sorpresa a questa ragazza, vecchio mio!!- gli rispose poi, ritrovando un pizzico del suo autocontrollo.

 

Harry riflette sulle parole dell'uomo, poi espose la sua idea all'amico.

 

-Questa, ragazzo mio, è stata la più bella idea che ti sia mai potuta uscire a te!! Davvero!!- si congratulo Hagrid, dandogli una pacca sulla spalla destra, facendolo quasi cadere a terra.

 

Harry fu d'accordo col mezzogigante, sarebbe stato un momento fantastico...

Ron Weasley e Greta Parker erano ritenuti da tutti una coppia insolita proprio per le loro case di appartenenza, anche se i professori lo vedevano di buon occhio, in quanto speravano che le controversie tra Serpeverde e Grifondoro avessero fine.

 

Tuttavia non potevano non notare come i due si aiutavano a vicenda e come fossero uguali: entrambi erano timidi e e si sottovalutavano ma quando erano insieme l'uno era la forza dell'altro.

 

Erano le otto di sera e si trovavano nuovamente sulla riva del Lago Nero, Ron appoggiato con la schiena ad una quercia e con le braccia cercava di proteggere Greta dal freddo. Lei si era seduta in mezzo alle gambe del rosso e aveva appoggiato la schiena al suo torace, confortata dalle braccia di lui e dalle sue mani che le accarezzavano dolcemente il ventre e le braccia.

 

Era da più di cinque minuti che stavano in silenzio, accontentandosi della presenza dell'altro e scambiandosi ogni tanto dei baci casti e dolci.

 

Ron aveva la fronte posata sulla spalla destra di lei e le posava del baci di volta in volta.

 

-Che ne dici di un invito a cena in un posto ad Hogsmead che conosco solamente io?- le sussurrò vicino all'orecchio.

 

Greta si voltò a fissarlo, uno sguardo luminoso negli occhi.

 

-Penso che sia un'idea stupenda!!- aveva risposto prima di voltarsi del tutto e mettersi a cavalcioni sulle sue gambe. Le sue labbra catturarono quelle di lui, impegnandole in un bacio appassionato, mentre affondava le dita nei capelli vermigli di Ron, e lui le accarezzava la schiena con passione.

 

Sollevò un poco la camicia di lei e quando sfiorò la sua pelle nuda, sentì un calore forte giungere dalla punta delle dita, accendendolo.

 

Una passione intensa li prese entrambi, portando Greta a baciare e a mordere il collo del rosso. Un piccolo gemito uscì dalle labbra di Ron, sentendo il corpo di Greta sempre più vicino al suo e scostò la testa di lato per agevolare la mora. Era in pieno potere di quella ragazza stupenda, la sua ragazza e quella sensazione lo lasciò senza fiato per qualche secondo.

 

-Ho un'idea, che ne dici se dopo questa fantomatica cena romantica non ci fermiamo da qualche parte per passare la notte insieme?- domandò Greta maliziosamente, tornando alla posizione iniziale.

 

Deglutendo, Ron si passò un mano sul punto in cui lo aveva morso, certo che ci sarebbe stato un segno rosso, poi chinò la testa sul suo collo per posarvi un bacio lieve e fugace. Morse anche lui la sua pelle e questa volta fu la ragazza a gemere leggermente, ammaliata da quelle attenzioni.

 

-Dico che adoro le tue idee.. così come adoro te...- sussurrò poi.

 

Stavano insieme da poche settimane ma stavano vivendo qualcosa di straordinario entrambi e non avevano intenzione di troncare quella relazione...

 

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Capitolo 8
*** Voi siete tutti pazzi!!! ***


Capitolo 8

Voi siete tutti pazzi!

 

-Ah... ci vorrebbe proprio qualcuno che ci insegnasse Difesa contro le Arti Oscure vero Hermione?-

 

-Già, peccato che nessuno ne sia all'altezza!!- ribatte la riccia, facendo l'occhiolino a Zlenia.

 

Harry, Ron, Hermione, Zlenia e Greta si trovavano in un aula in disuso, dove avevano deciso di fare i compiti tutti insieme. Zlenia aveva esposto la sua idea a Greta chiedendole appoggio e così ora cercavano tutti di mettere in atto i loro piani.

 

Ron guardò Hermione assorto. Aveva notato le occhiate fugaci che lei rivolgeva a lui e a Greta ed era preoccupato per lei. Si era reso conto di amare la Serpeverde, ma comunque no n poteva fare a meno di pensare che Hermione ne stesse soffrendo.

 

-Beh qualcuno ci sarebbe...- disse poi, guardando Harry di traverso. Il moro tuttavia era occupato a scrivere chissà cosa e sembrava non prestare loro ascolto.

 

-Ah sì?? E chi sarebbe, piccolo genio peloso?- lo apostrofò Zlenia. I due non andavano d'accordo per qualche ignoto motivo e lei aveva preso a chiamarlo così da quando Hermione le aveva detto quanto stesse male per il fatto che lui e Greta stessero assieme.

 

-Non di certo te, Serpe malefica.-rincarò la dose il rosso, scoccandole un occhiata sprezzante.

 

-Senti chi parla!!! Il coglione insensibile!!- continuò Zlenia, con un chiaro riferimento ad Hermione, la quale arrossì violentemente.

 

-Ok basta voi due!- si intromise come al solito la piccola Greta, stroncando sul nascere la risposta di Ron.

 

-Ma che avete da discutere???- chiese Harry infastidito, alzando la testa dalla pergamena.

 

-E tu che diamine stai scrivendo, si può sapere?- lo interrogò Hermione.

 

-Una lettera a Sir.. Tartufo, posso??- si inalberò il moro, aggiustandosi gli occhiali.

 

La riccia si addolcì e gli sorrise, come per chiedergli scusa. Zlenia li fissò incuriosita cercando di capire a cosa si stessero riferendo.

Harry non le aveva ancora parlato del suo padrino perché intendeva farlo una volta che si fossero messi insieme ufficialmente e ad ogni modo non sapeva come parlargliene... insomma erano tutti convinti che fosse un pazzo assassino!!

 

-Va bene adesso spiegatemi il motivo di tanto trambusto.- ripeté poi, fissandoli ad uno ad uno. Tutti i presenti spostarono lo sguardo su Zlenia che arrossì percettibilmente.

 

Infatti erano tutti d'accordo sul fatto che lei avrebbe “lanciato la bomba”.

 

-Allora Harry... ehm lo sai anche tu che con i tempi che corrono abbiamo bisogno di imparare a difenderci, e per difenderci intendo la pratica, perché non penso che quando i Mangiamorte ci attaccano noi ci mettiamo a leggere passo passo quello che sta scritto in quel insulso libro..- iniziò a dire.

 

-Sì...- rispose il moro lentamente, cercando di capire a dove volesse arrivare la ragazza.

 

-Ecco noi, cioè io ed Hermione- la ragazza in questione la incenerì con lo sguardo.-per l'esattezza, perché quella pulce del tuo migliore amico non ci sarebbe mai arrivato e Greta, beh è Greta... abbiamo pensato di formare un gruppo, per così dire illegale, dove ecco Qualcuno a caso ci avrebbe insegnato a praticare questa materia.- concluse velocemente Zlenia, col fiato sospeso.

 

-E chi sarebbe questo “Qualcuno a caso?”- domandò Harry intuendo dove stava andando a parare quel discorso.

 

-Tu- risposero tutti all'unisono.

 

Harry rimase paralizzato, certo di non aver compreso bene.

 

-Cioè io dovrei, insegnare a un gruppo di... Quante persone hai detto?- chiese.

 

-Non l'ho detto!- rispose lei, con tono colpevole.

 

-Ah bene... Sì sì credo che si possa fare.- e fece una piccola pausa ad effetto che fece credere a tutti di averlo convinto. -Considerando il fatto che tutta la scuola mi detesta, per non dire odia e che che mi considerano un pazzo visionario... Ma dico io...VI SIETE BEVUTI IL CERVELLO??- concluse, alzando la voce per l'ultima frase.

 

Tutti sussultarono, tranne Zlenia che gli si avvicino prendendogli il volto tra la mani e facendo in modo che lui la guardasse negli occhi.

 

 

-Harry, tu sei l'unico che può aiutarci e lo sai bene. Non immagini neanche quanta gente potrebbe essere disposta ad ascoltarti!! Ascolta non ci perdi nulla, e se vedi che non funziona, beh il comando è tuo e puoi sempre decidere di abbandonare!!- gli sussurrò.

 

Hermione vide Harry sorridere appena e capì che ce l'avevano fatta

 

Il moro infatti prese a girare per la stanza, pensoso.

 

-Non vi prometto nulla, ma ci penserò... ma prima lasciatevi dire una cosa!- disse dopo un interminabile silenzio.

 

Ron e Greta trattenerò il fiato, pronti ad una sfuriata coi fiocchi, Hermione lo guardò allarmata e Zlenia sorrise sotto i baffi, come se intuisse cosa avrebbe detto.

 

Harry li fissò ad uno ad uno, godendosi le loro occhiate spaventate, poi buttò fuori tutta l'aria.

 

-Voi siete tutti pazzi!!- esclamò, scoppiando a ridere. Hermione e Greta sospirarono, sollevate, Zlenia scoppiò a ridere e Ron gli saltò addosso con furia.

 

-Brutto idiota!! E io che credevo che ci avresti urlato addosso!!- lo apostrofò mentre gli tirava uno scappellotto dietro alla testa.

 

-Ehi giù le mani dal mio ragazzo, brutto rospo!- urlò Zlenia, correndo a salvare Harry.

 

Tutti la fissarono intontiti, ma non fecero in tempo a dire nulla che Ron aveva ribattuto con una delle sue espressioni tipiche.

 

Niente da fare, pensò Hermione, quei due non sarebbero mai andati d'accordo.

 

Spostò lo sguardo su Greta e le sorrise. Nonostante tutto le era simpatica e non era giusto prendersela con lei.

 

-E tu allora??? Ogni volta che mangi sembri un poveretto che non mangia da mesi e questo perché sei un deficiente senza cervello!- urlò Zlenia, e tutti gli altri decisero di lasciarli alla loro litigata, sarebbe stato inutile fermarli, avrebbero ricominciato subito...

 

Salve genteee!! XD non so perchè mi sia uscito quasi comico ma vabbè, prendetelo come vi pare!!! XDXDXD scusate per il ritardo e recensitee!!! Ciao ciao genteee!!

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Capitolo 9
*** Pensieri ***


Capitolo 9
Pensieri
 
Lasciò scorrere l'acqua sul proprio viso e sul proprio corpo, rilassandosi e lasciando liberi i propri pensieri.
 
La sua mente tornò indietro di una settimana a quel pomeriggio passato a consolare una certa Griffyndor.
Ricordava ancora l'emozione che aveva provato nel sentire il suo corpo a contatto con il proprio e sentire i suoi capelli accarezzargli la guancia destra...
Che cosa gli stava succedendo? Mai nessuna ragazza gli aveva donato tali sensazioni e mai si era sentito preoccupato per qualcuno che non fosse se stesso.
 
-Oh Hermione!- sussurrò piano, mentre si versava lo shampoo sulle mani e se lo passava per tutto il corpo.
 
Per lui ormai non era più la Granger, la so tutto io, per lui era Hermione la ragazza che più coraggiosa, bella e bisognosa d'affetto che avesse mai conosciuto.
 
Finita la doccia si buttò sul letto a pancia in su, un braccio che copriva gli occhi come se volesse nascondersi dal resto del mondo e dai suoi stessi pensieri.
 
Il problema non era tanto ciò che provava, con quello era già sceso a patti con se stesso... il problema era la reazione dei suoi genitori. Lui era un Purosangue e lei era una Mezzosangu Nata Babbana. Sapeva che il suo destino era quello di sposare una Purosangue come lui ed esserne consapevole lo lasciò sconfortato.
 
Poi come un lampo a ciel sereno, giunsero altre due domande...
 
La amava? 
Lei ricambiava?
 
Con un gemito si alzò dal letto e uscì dalla stanza. Doveva fare due passi per schiarirsi le idee.
 
Senza accorgersene giunse al terzo piano dove aveva trovato Hermione quel pomeriggio e sentì due persone litigare abbastanza violentemente. Si acquattò al muro e ascoltò, riconoscendo la voce della sua Grifondoro e del traditore del suo sangue.
 
-Ma che cosa dovrei fare esattamente?? Vuoi essere più chiara o forse preferisci parlarne con Harry?- stava urlando Weasley.
 
-Voglio solo che tu sei sincero con me! Avrei avuto qualche possibilità con te?- urlò di rimando Hermione con voce rotta. Stava piangendo?
 
-Perché mi fai questa domanda? Ti piaccio?- chiese nuovamente il rosso, stavolta con tono pacato.
 
Draco si ritrovò a chiudere gli occhi e a sperare in una risposta negativa della ragazza.
 
-Non più ormai, ma devo comunque saperlo. Devo sapere se ho sprecato l'ultimo anno e questi mesi a soffrire per qualcosa di inutile o per qualcosa di possibile!- ribatté lei acidamente.
 
Un sorriso giunse spontaneo sulle labbra del biondo che adesso aspettava di trovarla da sola per poterle parlare.
 
-Io... No, non credo. Sì mi piacevi o forse la mia era solo gelosia fraterna quella che ho provato quando ti ho vista con Krum..-rispose Weasley con tono impacciato.
 
Sentì dei passi e uno schiaffo risuonò forte nel corridoio.
 
-Ahia, e questo?- si lamentò il ragazzo.
 
-Per avermi fatto soffrire, te lo meriti! Ora se permetti vorrei restare sola, quindi per favore, vattene!-
 
Draco aspettò di sentire i passi di Weasley allontanarsi prima di avvicinarsi alla ragazza.
 
-Draco!- lo salutò lei allegramente.
 
Sentire il proprio nome detto da lei fu meraviglioso....
 
-A che pensi?- gli chiese Ginny.
-A noi.- rispose Blaise voltandosi a guardarla.
 
Si trovavano nei pressi della capanna di Hagrid, mano nella mano, incuranti degli sguardi increduli di  molti compagni di Casa e scuola.
 
-Ah, sì, capisco..!- ribattè lei, improvvisamente abbattuta.
 
Blaise la guardò incuriosito dal suo tono e si fermò.
 
-Che cosa hai capito?- si informò, alzandogli il volto con due dita sotto il mento, cpn delicatezza.
-Ti sei stufato di me...- spiegò lei con tono cupo.
 
Blaise sorrise. Non poteva immaginare quanto si stesse sbagliando.
-Ecco, vedi? Avevo ragione... beh se è così io..- esclamò lei voltandosi e dirigendosi verso il castello.
 
Il ragazzo la afferrò per un polso e la tirò verso di sé.
-Ma no, cosa... Io pensavo a noi nel senso che sto bene con te e che ho intenzione di dirti una cosa importante..-si affrettò a dire, incontrando il suo sguardo.
 
Gli occhi della rossa si spalancarono increduli e il suo cuore prese a battere velocemente.
 
Fece un cenno con la testa per farlo parlare e lo vide prendere un bel respiro e passarsi una mano sulla bocca, in evidente disagio.
 
-Ecco.. tu mi hai detto di amarmi e ne sono felice perché dopo ci ho riflettuto tanto, più di quel che immagini e ho capito che non posso fare a meno di te, ho capito che... che Ti amo con la a maiuscola. Sono innamorato di te, Ginny Weasley, in modo completo, disperato ed emozionante! Basta che non ti veda per qualche ora e già vado nel panico, adoro il tuo broncio che metti su quando pensi che ti prendo in giro e mi sento sprizzare di orgoglio quando ti difendi dai miei compagni. Non mi importa se la mia famiglia mi sbatterà fuori casa quando glielo dirò, perché io ti amo e voglio stare con te.. al diavolo il mio cognome e le nostre case di appartenenza, al diavolo tutti gli anni di critiche e offese che ci siamo lanciati a vicenda fra di noi e ai nostri amici. Sì al diavolo perchè con te passa tutto in secondo piano!- si diachiarò alla fine prendendola per la vita.
 
Un piccolo singhiozzo uscì dalle labbra della ragazza che aveva gli occhi pieni di lacrime, commossa.
 
Senza rispondere lo baciò con passione prendendogli il volto fra le mani.
 
-Anche io ti amo allo stesso modo, Blaise!- disse poi con un sorriso stupendo sulle labbra.
Ripresero a baciarsi con intensità, poi ritornarono verso il castello con le mani congiunte e la consapevolezza di aver trovato la persona con qui passare tutta la vita.
 
-Stavo pensando... sarebbe una cattiva idea se io conoscessi i tuoi amici? Insomma con i miei è impossibile ma i tuoi mi sembrano già più aperti.. non voglio essere il nemico di nessuno, non delle persone che ama la mia futura moglie!- esclamò poi lui, con tono noncurante.
Il sorriso che gli rivolse la rossa fu il più bello che che gli avessero mai dedicato....

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Capitolo 10
*** Dichiarazione di... guerra ***


Capitolo 10
Dichiarazione di... guerra!
 
-Weasley...-
-Malfoy...-
 
I due giovani si squadrarono minacciosi, poi estrassero entrambi le bacchette.
 
Dopo che aveva parlato con Hermione, Draco si era diretto in biblioteca e aveva notato Ron Weasley appartato in un angolo che cercava di non farsi notare.
Aveva capito subito che li aveva spiati, così si era fermato a guardarlo con un sorriso beffardo sulle labbra prima di annunciarsi.
 
-Che c'è Malfoy. Le Serpi non ti accontentano più?- lo provocò il rosso con aria cattiva.
 
Il ghigno del biondo si allargò e il ragazzo si limitò a puntargli la  bacchetta contro.
 
-Non parlare di cose che non conosci!- rispose sussurrando.
 
Anche Ron li puntò la bacchetta contro e gli si avvicinò minaccioso.
 
-Tu devi stare alla larga da Hermione, Furetto! Hai capito? Non ti permetterò di ferirla!- gli ringhiò contro.
 
A queste parole il biondo eliminò il ghigno divertito e strinse le labbra una contro l'altra facendole quasi sparire.
 
-E tu lo sai bene vero? Come ferirla intendo!- lo provocò a sua volta assottigliando lo sguardo.
 
-Expelliarmus!- urlò Ron, ma il biondo si era spostato in tempo.
 
Nonostante il rosso lo avesse attaccato deliberatamente , Malfoy abbassò la bacchetta avvicinandoglisi con fare minaccioso.
 
Lo prese per il colletto e lo spinse contro il muro, il proprio viso a una spanna da quello del rosso
 
-Il fatto che tu non usi la bocca per palare ma la bacchetta per attaccarmi, la dice lunga Weasley... perchè tu sai che ho ragione, non è vero?- gli disse prima di voltarsi e andarsene.
 
-Non finisce qui Malfoy... non finisce qui.- gli urlò dietro il ragazzo, sistemandosi la divisa e tornando nella sala Comune. 
 
Quella era stata una dichiarazione di guerra e lui era disposto a parteciparvi...
-Mi spieghi perchè Ron e Zlenia non vanno d'accordo?- le chiese Harry chiudendo il libro di Trasfigurazioni e fissandola con curiosità.
 
-Perché dovrei saperlo scusa?- cercò di sviare la riccia, evitando il suo sguardo.
-Perché sei diventata la sua migliore amica Grifondoro, ovviamente dopo Greta e sono certo al cento per cento che te lo sei fatto dire.- 
 
Quello che diceva Harry era vero: le due erano diventate migliore amiche, ovviamente considerando l'importanza di Greta nella vita della rossa.
 
-Beh, mi ha detto che dopo quella giornata a Hogsmead lei e Ron si sono parlati e praticamente hanno stretto un patto di cordiale non amicizia.- si arrese poi, messa alle strette.
 
-ahahahaahaha, sì ,molto cordiale in effetti, come che si chiamano a vicenda' Lui la chiama “Serpe malefica” e lei lo chiama “piccolo genio peloso” per non parlare di “pulce “ e “lumaca rossa”- rise Harry, ricordandosi gli insulti che si erano lanciato il giorno precedente a cena.
Anche Hermione rise.
 
-Già. Diciamo che la cordialità è andata a farsi benedire quando le ho raccontato dei miei problemi con Ron, credo che se ne si accorto anche lui.- gli spiegò poi, assorta.
 
Harry la fissò con sguardo penetrante.
 
-Avete chiarito prima?- le chiese con dolcezza.
 
-Sì. Più o meno... gli ho chiesto se avrei avuto qualche possibilità e lui mi ha detto di no. Ho messo in chiaro che non mi piaceva più tirandogli uno schiaffo.- raccontò l Hermione facendosi piccola piccola nella poltrona.
 
Il moro decise di tralasciare l'ultima parte e le rivolse l'unica domanda che gli stava a cuore.
 
-Sicura  che non ti piace più?-
-Tu che ne dici? Ormai penso sempre dio più a Malfoy...- ribatté lei, bloccandosi subito dopo e scappando via dalla sala comune, resasi conto di ciò che stava per confessare
 
Maledizione perchè era così facile aprirsi con lui? Si chiese....

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Capitolo 11
*** Il primo bacio ***


 

Capitolo 11

Il primo bacio

 

basta, devo parlarci e stavolta devo dirgli tutto” pensò Hermione dopo essersi guardata un ultima volta allo specchio. I suoi occhi erano illuminati da una luce diversa, come se una folata di vento avesse spazzato via i pensieri negativi dell'ultimo periodo.

 

La finestra era aperta, un profumo dolce e fresco le riempì le narici, portandola a sorridere come un ebete, mentre certi occhi grigi invadevano i suoi pensieri... Quanto erano magnetici!

 

Era tutto il giorno che ci pensava, da quando Draco l'aveva consolata: non faceva che ricordare le sensazioni provate quando lui le aveva stretto la vita e come un brivido caldo le era sceso lungo la schiena, nello stesso momento in cui le mani forti del ragazzo le avevano accarezzato i capelli... Nemmeno Ron riusciva a darle quelle sensazioni e questo significava una sola cosa: si era innamorata di Draco Malfoy e la cosa non la turbava minimamente, d'accordo fino a quel momento si era rivelato un vero bastardo, ma da un mese a quella parte aveva scoperto un lato di lui che nessuno avrebbe mai conosciuto. Draco Malfoy aveva aperto il suo cuore e lo aveva fatto con lei!

 

Con un sospiro uscì dalla stanza che divideva con quelle pettegole della Patil e la Brown e con passo deciso raggiunse la sala comune. Senza guardarsi attorno uscì dal quadro.

Sapeva dove trovarlo, era lì che l'aveva portata l'ultima volta che si erano parlati, dopo la sua discussione con Ron. Ricordava ancora di come avevano scherzato e riso per ogni stupidaggine e di come lui l'avesse fatta sentire viva come mai si era sentita.

Così assorta nei suoi pensieri andò a sbattere contro un ragazzo che la afferrò velocemente per un braccio per evitarle di cadere.

 

-Cercavo proprio te...- sussurrò il suo salvatore.

Quella voce... Il suo cuore iniziò a battere fortissimo e le sue mani tremavano come in preda alle convulsioni.

Hermione alzò lo sguardo e si ritrovò a fissare gli occhi grigi di colui che occupava i suoi pensieri.

Arrossì leggermente e fece per indietreggiare ma Draco non glielo permise.

La avvicinò di più a sé posando una mano sulla sua guancia destra.

 

Entrambi persero la cognizione del tempo... c'erano solo loro due in quel corridoio vuoto, loro due e la consapevolezza di quello che sarebbe successo da quel momento in poi

Hermione stava pensando a come la sua vita sarebbe cambiata con un solo e unico gesto, tanto insignificante quanto di vitale importanza, ma sperava comunque che quel momento non finisse mai, mentre il biondo stava cercando dentro di se le parole giuste per esprimere i suoi pensieri.

 

Anche la ragazza alzò una mano fino al suo viso e quando le sue dita sfiorarono le labbra ben definite di lui, Draco chiuse gli occhi lasciandosi andare alle sensazioni che quella ragazza gli stava dando con la sua sola presenza.

 

La riccia continuò ad esplorare il suo volto, accarezzandogli la guancia, il naso e gli occhi. Infine infilò le sue dita nei capelli setosi di lui e avvicinò il proprio viso al suo.

 

Draco deglutì a vuoto, fissando la bocca della ragazza con intensità. Da quanto desiderava farlo...

 

Poggiò una mano sul suo fianco e con un unico movimento spezzò la distanza tra di loro, poggiando le sue labbra su quelle della ragazza.

 

Il bacio casto e dolce che si scambiarono s fece più profondo nello stesso momento in cui le labbra di Fraco iniziarono ad accarezzare lentamente quelle di lei.

 

Anche lui infilò la sua mano in quei capelli ricci e disordinati e prese a giocare con una ciocca, impedendole di andare via.

 

La sua lingua spinse sulle labbra chiuse di lei chiedendo il premesso di entrare e una volta che questo gli fu accordato, le loro lingue iniziarono una danza fatta di colpi e giravolte che lasciavano i due senza fiato.

 

Quando si staccarono, Draco poggiò la sua fronte su quella di Hermione, il fiato corto e la paura nel cuore che si trattasse tutto di un sogno.

 

-Draco io...- iniziò a dire la riccia, allacciando la sua mano a quella del biondo.

 

Il ragazzo non si mosse, rimase in attesa delle sue parole.

 

-Io ti amo...- disse infine lei tutto d'un fiato.

 

In tutta risposta lui la abbracciò forte facendola alzare da terra..., i capelli di lei gli sfioravano di nuovo la guancia come quella volta che la aveva consolata, ovvero la volta che aveva dato inizio a questa odissea.

 

-Io provo per te qualcosa che non ho ai provato in vita mia...- sussurrò poi rimettendola a terra e fissandola con intensità.

 

Non avrebbe mai saputo dire quelle due parole, anche se il suo core le urlava a squarciagola.

 

Ma per Hermione quelle parole significavano mille “Ti Amo” e forse fu per questo che si riavvicinò a lui baciandolo con trasporto.

 

Quello era il suo secondo bacio... ed era anche il primo perché stavolta era sicura dei suoi sentimenti...

 

Dopo mesi di silenzio e vuoti di idee per questa ff ho trovato l'ispirazione per scrivere... mi è bastato rileggermi tutti i capitoli per ricominciare e ovviamente un sacco di canzoni d'amore in testa... spero sia gradito!

 

Recensite mi raccomando... un bacio a tutti...


 

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Capitolo 12
*** Finalmente insieme ***


Capitolo 12

Finalmente insieme

 

-Quindi lui ti ha detto il luogo e l'ora dell'incontro ma non cosa ha intenzione di fare?- chiese ancora Greta, sdraiandosi sul letto della compagna.

 

Zlenia sbruffò mentre correva da una parte all'altra della stanza con i capelli disordinati e mille vestiti in mano.

 

-Sì Greta e invece di continuare a farmi domande, potresti cortesemente alzarti da quel letto e aiutarmi?- rispose poi, rivolgendole un occhiata di fuoco.

 

La mora sospirò e si diresse verso l'armadio dell'amica, ormai svuotato da quest'ultima.

 

Dopo qualche minuto passato a negare con la testa e a strabuzzare gli occhi di fronte a certi vestiti che neanche sua nonna indosserebbe alzò la testa dall'armadio e sorrise all'amica.

 

La rossa le si avvicinò con titubanza e con estrema lentezza spostò lo sguardo sull'indumento che le stava porgendo la piccola Serpeverde.

 

Si trattava di una canottiera nera con le spalline invisibili e una gonna blu jeans.

In un attimo le vennero in mente immagini del passato che non aveva mai rimosso completamente. Il suo sguardo si fece vacuo e un sorriso da ebete prese forma sul suo viso. Quel corvonero non se lo sarebbe mai tolto dalla testa, il suo primo ragazzo, la sua prima cotta...

 

-Ehm... Zlenia? Avresti un appuntamento e lasciatelo dire ma non devi preoccuparti solo dei vestiti!- esclamò Greta riportandola alla realtà.

 

La ragazza in questione si mise a fissarla con aria smarrita poi parve capire il concetto perchè afferrò i vestiti di slancio e corse a chiudersi nel bagno.

 

Greta scosse la testa e si sdraiò nuovamente sul letto dell'amica, pensando ad un certo rosso dagli occhi verdi. Quanto stava bene col Grifondoro....

 

-Eccomi, come sto?- disse la voce della sua amica distogliendola dai suoi pensieri.

 

Stava divinamente. La gonna le arrivava fino alle ginocchia fasciandole bene il corpo e la canottiera era scollata al punto giusto rendendola sexy e allo stesso tempo elegante.

 

-Stai d'incanto- disse infine.

 

Poi fissò i suoi capelli e dopo aver spalancato gli occhi la spinse senza tante cerimonie sul letto.

 

Con l'aiuto della bacchetta riuscì a lisciarle i capelli, conferendole un aspetto ordinato e grazioso.

 

Zlenia si passò la mano fra i capelli a bocca aperta e fece per andarsi a specchiare ma un altra volta intervenne la sua amica che con uno sguardo minaccioso le intimò di stare ferma.

 

-Che intenzioni hai?- le chiese con voce titubante.

 

La nuova versione di Greta le stava mettendo paura in un certo senso... fino a quel momento si era sempre preparata da sola ma le altre uscite non implicavano sentimento così profondi...

 

-Di renderti una favola per il tuo principe.- cinguettò l'amica sbattendo le ciglia con fare provocante.

 

In tutta risposta ricevette una spinta da parte della maggiore.

 

Scoppiarono a ridere per qualche secondo poi il viso della rossa si fece serio.

 

-E se va tutto male?- sussurrò.

-perchè dovrebbe andare male scusa? Vi frequentate da tre settimane, cosa potrà mai succedere di così terrificante?-

 

La rossa sbruffò abbassando lo sguardo sulle mani. Sapeva che Greta aveva ragione ma non poteva farne a meno: l'ansia aveva preso il sopravvento su di lei senza farla ragionare.

 

Anche la mora sospirò chinandosi sulle ginocchia e osservandola dal basso.

 

-Senti... tu lo ami, no fammi parlare, tu lo ami e lui ti ama... si vede lontano un chilometro che è così! Il massimo che può succedere è che si dimenticherà le parole che si è preparato per chiederti di diventare una coppia, ma non penso che sia così grave... insomma sto cercando di dirti che andrà tutto a meraviglia e che ricorderai questa serata come la più bella della tua vita.- le sussurrò con tono rassicurante.

 

-Forse hai ragione tu.- acconsentì l'amica accennando un sorriso

 

"Basta che la guardi e le dici che la ami e che vorresti che diventate una coppia... non è difficile!" Era da mezz'ora che Harry si ripeteva quella frase in testa ma non riusciva comunque a smettere di tremare.

 

Quella sera si sarebbe giocato tutto e l'esito poteva essere solo negativo o positivo.

Aveva preparato tutto nei minimi dettagli aiutato anche da Ron che in quello stesso momento si era dileguato lasciandolo nel panico più totale.

 

Fissò il mazzo di fiori che li aveva consigliato Hermione e deglutì a vuoto guardandosi attorno nella sala Grande. Mancavano pochi minuti e lui già iniziava a sudare freddo.

Quando le aveva detto di farsi trovare nella Sala Grande alle nove e aveva letto la curiosità negli occhi di Zlenia, una speranza enorme lo aveva pervaso, seguita da quel senso di inadeguatezza che lo rendeva nervoso...

 

-Cercava qualcuno?- disse una voce alle sue spalle, la sua voce.

Si voltò di scatto e rimase a bocca aperta.

Zlenia era lì di fronte a lui, sorridente nella sua gonna in jeans e la canottiera nera. I capelli lisci le arrivavano fino alle spalle come un fiume di fuoco. Gli occhi Grigi erano truccati con un ombretto color terra e del mascara.

Era fantastica nella sua semplicità.

 

-Ciao.- la salutò impacciato, perdendosi nel grigio luminoso dei suoi occhi.

Lei arrossì lievemente, incapace di spiccicare parola dall'emozione. Era la prima volta che vedeva il Grifondoro vestito elegante e la cosa rendeva l'appuntamento molto elettrizzante.

 

Senza sapere cosa dire o fare, il moro le porse il mazzo di fiori.

 

-Oh, grazie sono bellissimi!- esclamò lei spalancando gli occhi e annusando i fiori.

-Beh prego era un pensiero...- rispose lui a bassa voce.

 

Zlenia sorrise e il cuore di Harry perse un colpo per la bellezza di quel viso intriso di una felicità luminosa. Loro stavano bene insieme, lui la amava e in pochi minuti glielo avrebbe rivelato cambiando lo stato delle cose.

 

-Bene, posso portarti a vedere il Lago Nero? A quest'ora della notte è molto affascinante.- esclamò, dopo essersi schiarito la voce.

 

Regalandogli un altro sorriso, Zlenia annuì prendendolo per mano. Non disse nulla quando la sentì sudata: anche lei era un fascio di nervi, quindi comprendeva l'agitazione del ragazzo.

 

Uscirono nella notte mano nella mano in preda a mille sensazioni differenti.

C'era il nervosismo per quello che si sarebbero detti, la gioia perchè si trovavano assieme e la paura di perdere ciò che avevano creato fino a quel momento.

 

Quando raggiunsero il Lago, una folata di vento freddo gli accolse portando la rossa a rabbrividire lievemente.

 

Harry se ne accorse e senza dire nulla si tolse la giacca che si era portato dietro, posandogliela sulle spalle, infine le cinse le spalle con il braccio, mentre lei gli cingeva la vita con il suo.

 

-Grazie- disse lei alzando lo sguardo sul suo viso.

 

-Di niente, farei qualsiasi cosa per farti stare bene.-

Lei trattenne il fiato facendogli capire che era arrivato il momento di dirle tutto.

Così si fermo e continuando ad abbracciarla, si mise di fronte a lei, allacciando i loro sguardi.

 

Entrambi persero lo cognizione del tempo, il Lago e il castello erano scomparsi lasciando spazio a loro due e a quell'amore ancora non dichiarato.

 

-Zlenia... ormai ci conosciamo da qualche mese e da allora la mia vita è diventata più bella. Tu mi hai reso felice cono solo la tua presenza, ma hai saputo darmi di più... mi hai dato affetto, comprensione, e felicità, una di quelle qualità che mi piacciono più di te sono la tua spontaneità e la tua sicurezza.-

Si prese una pausa e sorrise nel vedere il sorriso commosso che era spuntato sul viso della rossa.

-Ti ho invitato qui stasera per dirti che ti amo e che desidererei tanto che tu fossi la mia ragazza...- concluse infine.

Fu il suo attorno di trattenere il fiato, in attesa di una sua risposta.

 

La rossa gli gettò le braccia al collo baciandolo con trasporto.

-Anche io ti amo e anche io vorrei che tu fossi il mio ragazzo!- rispose poi posando la testa sulla spalla del ragazzo.

 

Sollevato, il moro la strinse a sé con forza mentre lacrime di gioia riempivano gli occhi di entrambi. Aver detto quei "Ti amo" li aveva liberati entrambi da un peso invisibile.

 

-Quindi siamo una coppia?-

-Credo proprio di sì Potter!-

 

:') ok l'ho scritto io il capitolo ma... beh è proprio emozionante! Spero che sia di vostro gradimento! Mi raccomando recensitee!

 

 

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Capitolo 13
*** Stregoneria o amore? ***


Capitolo 13

Stregoneria o amore?

 

Erano passate due settimane da quando Harry e Zlenia e si erano messi insieme e nel castello non si parlava d'altro. I due ormai non ci facevano più caso, concentrati com'erano sulla loro relazione e sull'organizzazione delle lezioni di Difesa contro le Arti Oscure che il moro avrebbe dovuto dare.

 

Molti si chiedevano come mai il trio fantastico di Grifondoro si stava avvicinando sempre di più ai Serpeverde, altri si chiedevano lo stesso dei Serpeverde, mentre altri erano semplicemente curiosi e a volte scettici riguardo quelle relazioni alquanto insolite. Ma i diretti interessati non davano importanza alle voci di corridoio, loro erano certi dei loro sentimenti e non avrebbero dato ascolto ai vari pettegolezzi che popolavano Hogwarst in quel periodo.

 

-Secondo me è tutta una farsa, ci deve essere sotto qualcosa.- stava dicendo una bionda Corvonero alla sua compagna di casa.

 

Quella annuì e lanciò un occhiata a due ragazzi che si stavano baciando in mezzo al corridoio.

 

-Ma vi ascoltate?- si intromise una voce trasognante.

Entrambe si voltarono e videro Luna Lovegood, di un anno più grande di loro che le fissava con rabbia.

-Vi sembra realmente una farsa la loro? Secondo voi due persone che si odiano sono capaci di baciarsi in quella maniera davanti a tutti? Ma non lo vedete che si amano? Siete davvero cretine se pensate questo dell'amore!- continuò con più determinazione.

Le due Corvonero si scambiarono un occhiata scettica e la bionda le rivolse un occhiata derisoria.

 

-Disse quella che non viene notata nemmeno da un elfo domestico- ribatte.

Luna fece per rispondere quando qualcuno la precedette, posandole un braccio sulle spalle. Si voltò e si ritrovò a fissare due occhi castani appartenenti ad un goffo, ma tenero Grifondoro.

-Ne siete sicure? Perchè a sto punto io potrei anche essere un elfo domestico.- esclamò rivolto alle due smorfiose che in quello stesso momento li fissavano a bocca spalancata.

 

-Io chiuderei quella bocca se fossi in voi, in tutti i sensi.- concluse Luna.

Quando le due Corvonero se ne furono andate, si voltò verso Neville e gli sorrise.

Non avevano avuto molte occasioni di parlarsi, ma in quei pochi momenti in cui succedeva si era sempre trovata a suo agio.

-Bene, elfo domestico, ti va di accompagnarmi alla lezione di Erbologia?- gli chiese, stupendo sia se stessa che il ragazzo che aveva di fronte. Neville arrossì di colpo e si fissò i piedi.

 

-Ehm.. si.. va bene.- farfugliò infine.

In un attimo la sicurezza che aveva ostentato di fronte alle due pettegole, era svanito di fronte alla chiara richiesta di quella splendida ragazza a passare del tempo insieme.

 

Anche la bionda, dal canto suo, si stava chiedendo cosa l'avesse portata a fare quella richiesta improvvisa. I loro incontri fino a quel momento erano sempre stati casuali...

Scosse la testa e cercò di non pensare al suo cuore che aveva perso un battito nello stesso momento in cui aveva preso il Grifondoro sotto braccio.

 

Mentre si avviavano verso il cortile e rimanevano in silenzio, Luna rifletteva su come ringraziarlo per averla difesa e lui sperava che lei non gli chiedesse il motivo di quel gesto. Non era ancora pronto a confessarle i suoi sentimenti e oltre a quello c'era la paura che lei lo allontanasse.

 

-Allora... come ti vanno le cose?- gli chiese per spezzare quel silenzio insopportabile. La voce le tremava, in preda ad emozioni che nemmeno lei sapeva definire.

 

-Beh, direi bene... insomma come al solito no?- rispose lui, lo sguardo fisso davanti a se.

 

Un movimento della ragazza lo spinse a fermarsi e a guardarla negli occhi. Quegli occhi così chiari e luminosi che esprimevano sincerità e un innocenza che solo i bambini dimostrano. Ma lui vi leggeva anche sofferenza e solitudine..

 

-Io ti capisco.- disse Luna sorridendo appena.

 

Erano due semplici parole che per una persona qualsiasi, ma non per lui; per lui significavano molto e forse fu per quello scostò una ciocca di capelli da quel viso angelico. La vide arrossire e sorrise, un sorriso vero.

 

-Significa molto per me.- sussurrò prima di prenderle la mano e continuare a camminare.

 

Ora il loro silenzio era diventato qualcosa di magico, qualcosa che non andava spezzato, perché era il silenzio di due cuori solitari che si erano incontrati e a poco a poco si stavano abituavano alla presenza dell'altro.

 

Fu quasi con dispiacere che Luna disse al suo cavaliere di essere giunti alla sua serra.

-è stato un piacere accompagnarti.. ti va di venire con me ad Hogsmead sabato?- aveva detto il moro, quasi di getto.

Il sorriso che li rivolse la bionda fu il più bello che avesse mai ricevuto da qualcuno...

 

-Ne sarei più che felice, Paciock.- esclamò ridendo.

Rimasero ancora a fissarsi negli occhi, finché lei non gli posò un bacio sulla guancia e non sparì nella serra a cui era stata assegnata la sua classe.

 

Neville rimase immobile nello stesso punto in cui si trovava prima, una mano posata sul punto in cui quelle labbra rosee e stupende lo avevano baciato.

 

Quando parve rendersi conto che non era stato un sogno, sorrise come un ebete e corse nuovamente verso il castello, la McGranitt non avrebbe accettato un bacio come scusa per il suo ritardo...

 

Intanto Luna Lovegood non prestava la minima attenzione alla lezione, troppo presa a pensare a due occhi castani che esprimevano un immensa dolcezza.

 

"Neville Paciock.. mi hai stregato"

"Luna Lovegood mi hai stregato"

 

Furono questi i loro unici pensieri, convinti che l'altro non pensasse la stessa cosa..

 

Salveee ;) beh che dire? Mi sono messa davanti al pc e schiacciando i tasti ecco cosa è venuto fuori! Spero che sia stato di vostro gradimento! chiedo scusa per la sua brevità :/

 

Un saluto dalla vostra TheWinchesterGirl <3

ps.: recensiteeee!!! 

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