Natsume ha le ali di cera

di tomboy
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Natsume ha le ali di cera ***
Capitolo 2: *** Natsume tries to fly ***



Capitolo 1
*** Natsume ha le ali di cera ***


Natsume ha le ali di cera Nota: Il narratore è Natsume e si sta rivolgendo alla madre.
Nota per chi ha visto solo l' anime: Natsume è orfano di madre e ha una sorellina di nome Aoi

Sono cresciuto in una piccola città e quando la pioggia cadeva me ne stavo con il naso incollato alla finestra, sognando chi sarei potuto diventare.
Più aprivo le ali della fantasia, più imparavo a volare, immaginando che un giorno sarei riuscito a toccarne il cielo.
Sai mamma cercavo di raggiungerti con le mie ali, ma non ci riuscivo.  Ho provato a chiedere un consiglio a papà, lui non mi guardava, non mi vedeva, non mi sentiva. Aoi, la mia sorellina, piangeva e basta, e non capiva.
E allora ho cominciato a pregare perchè tu tornassi, all' inizio rabbrividivo senza il tuo abbraccio caldo, senza i tuoi dolci baci tutto zucchero, burro e sale, ma neanche adesso ho smesso di sperare. Ruka pensa sia un' utopia.
Ma io vorrei tanto avere una possibilità, vorrei poter uscire dalle tenebre e avvicinarmi al sole con quelli che amo, compresa tu, mamma.
Sto cercando veramente di raggiungerti, ma le mie ali si sciolgono non appena mi avvicino a te e il mio cuore comincia a fondersi, forse in paradiso non fanno entrare quelli come me.
E quando precipito mi ritrovo di nuovo in un labirinto fatto di porte scorrevoli e pavimenti, dove tutto gira in tondo, cerco di volare via, allontanarmi, andarmene, ma cado ogni volta.
Ho le ginocchia sbucciate e piene di sangue, da tutte le volte che sono caduto, il mio cuore sta cominciando a tramutarsi in pietra. Ogni volta che si scioglie si riforma sempre più duro, assomiglia così tanto a un' arma micidiale per gli altri e per me.
Quando mi hai lasciato non c'è stato sale,  ho ricordato con rimpianto tutte le bugie che ti avevo detto, ma non ho pianto. Aoi era troppo piccola per capire quello che stava succedendo e papà non mi parlava e vagava come un fantasma per casa. Mi ricordo che lo sorprendevo spesso a guardare verso il vostro lettone e a distogliere frettolosamente lo sguardo, poi mi sorrideva tristemente come a dirmi che dovevamo essere forti. Sempre più spesso mi sembrava di essere stato cancellato da una gomma gigante, ma questa sensazione svaniva non appena uscivo di casa, lì fuori tutti mi vedevano, sembrava che avessi al collo un enorme cartello lampeggiante che diceva: orfano. Tutti bisbigliavano quando mi vedevano, gli sconosciuti prima mi fissavano con occhi grandi e tristi, poi mi davano delle pacche sulle spalle come a dirmi su, capita.  E man mano che il tempo passava mi sentivo sempre più distrutto e logorato, mi sfuggiva l' immagine del tuo volto, non mi ricordavo più il colore dei tuoi occhi, era come se un immenso vortice stesse risucchiando i miei ricordi, ma sapevo che se mi fossi dimenticato di te, sarebbe stato come se non fossi esistita.
Quando guardo alla finestra, mentre sta piovendo, m'immagino ciò che mi diresti: " So che ti sembra di non riuscire ad andare avanti, che tutte le tue speranze sembrano svanite e che nella tua vita c'è una gran confusione, forse ti sembrerà che la felicità sia solo un'illusione e che il tuo mondo stia crollando, ma sappi che quando ti perderai e sarai sul punto di rinunciare perchè il tuo mondo è diventato freddo io ci sarò, se ti servirà una mano da stringere la mia ti raggiungerà. Io ci sarò sempre."
Quando penso alle parole che potresti pronunciare appoggio la testa sul freddo vetro, mi guardo attorno attraverso le lacrime e so di essere solo.
Mi manchi tanto mamma, ma vedrai che con le mie ali ti raggiungerò un giorno.

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Capitolo 2
*** Natsume tries to fly ***


icarus try to fly Nota: il narratore è Ruka e si sta rivolgendo a Natsume

Non ho mai desiderato volare tanto in alto, e quando mi hai detto che desideravi toccare il sole ho pensato che fosse un tuo modo di dire, ma quando hai aggiunto che avresti costruito un paio d' ali, ti ho creduto. Non pensavo che tu stessi cercando di raggiungere il sole.
Ti guardavo giocare abilmente con le dita mentre univi con la colla piume, cera e fiori. E man mano che costruivi le tue ali diventavano sempre più luminose.
Volevi che io venissi con te, ma ho guardato il cielo così blu e ho pensato che per me era troppo in alto, ma ti ho aiutato a portare le tue ali sulla collina. Ti ho abbracciato e ho guardato i tuoi neri occhi brillare come il sole.
Così mentre il sole sorgeva e un uccellino cantava tu hai aperto le ali. Il tuo sguardo era così vitreo mentre volavi sulle ali del tuo sogno.
Era grandioso all' inzio, ti vedevo correre nel cielo, ma c'era un dolore profondo nel mio cuore.
Più ti avvicinavi al sole più la punta delle tue ali diventava di fuoco.
Quante volte sfioravi  la tua meta e rimanevi con il cuore in pezzi, perdevi quota ma risalivi subito, dai vedrai che la troverai, vedrai che raggiungerai tua madre.
Anche io avrei voluto volare, ma non ero disposto a rischiare di farmi male, a cadere, mi accontentavo solo di camminare, ma io non avevo come te le ali al cuore.
Le lacrime bruciavano ma riuscivo lo stesso a scorgerti fra le nuvole, stavi raggiungendo il tuo adorato sole, è dove pensi viva tua madre vero?
Tu sei nato per volare in alto, io non sono nato per toccare il cielo, mentre scendevo dalla collina ho trovato il tuo corpo e ho visto nella mia mente la tua caduta.
La tua tomba era il riflesso del sole.

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