FAMILY DIRECTION

di Cilyan
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** a new experience ***
Capitolo 2: *** "My new family" ***
Capitolo 3: *** " a long story..." ***
Capitolo 4: *** “ The best reveletion of the wolrd” ***
Capitolo 5: *** “Accident after a fun afternoon” ***
Capitolo 6: *** " why I can't see him?" ***
Capitolo 7: *** " Finally at home and all people go to sleep!" ***
Capitolo 8: *** "My dad Louis" ***
Capitolo 9: *** "My lovely two dad" ***
Capitolo 10: *** "A new entry in my lovely family" ***



Capitolo 1
*** a new experience ***


Image and video hosting by TinyPic Hey look at me! MY space!
SI nuova ff, spero vi piaccia! recensite in tanti mi raccomando.. Ci conto!
 un bacio

CIlyan

Chapter 1 :

" A new experience"

 

Correvo, correvo e basta.
 Pioveva e non vedevo dove andassi; le lacrime avevano cominciato a cadermi giù come se qualcuno avesse aperto il rubinetto dell’acqua. Una volta la mamma mi aveva detto che non bisogna piangere per nessun motivo, neanche per la morte, perché da ogni sofferenza si può trovare la parte migliore. Allora non capivo affatto cosa volesse dire, ma tenevo sempre con me quella frase da quando lei, mi dicevano in orfanotrofio, era partita per sempre, si era andata a trovare gli angioletti, anzi a vivere con loro lasciandomi da sola, ed il mio babbo? Bhè lui l’aveva seguita perché le voleva bene, mi dissero sempre le mie tutrici, ma se voleva bene pure a me, così sempre mi dicevano, perché almeno lui non era rimasto? Avrei tanto voluto sorridere come mi diceva sempre la mamma, ma continuavo solo a correre e a non pensare a null’altro stringendo forte tra le mani l’album di famiglia, che mi avevano lasciato il babbo e la mamma. << tu hai i denti brutti! Sei sdentata! Noi non ti vogliamo perché assomigli ai vecchi senza denti!>> mi dicevano sempre i miei compagni di orfanotrofio, quel luogo dove mi avevano portato dopo che i miei cari se ne erano andati tra gli angeli. Ed io? Mi ero chiesta. Anche io volevo tanto andare con loro eppure non mi ci avevano portata. Ed intanto continuavo a correre e a piangere senza alcun senso, non riuscivo a capirne il perché, perché me ne ero andata? Perché le maestre non sgridavano mai quei cattivoni se non quando mi tiravano le trecce che amavo portare perché me le faceva sempre la mammina. Inciampai e caddi, per fortuna non mi era fatta tanta bua, però mi faceva male il ginocchio, così visto un enorme cancello aperto ci entrai, anche se la mamma mi diceva sempre di non avere alcun rapporto con gli sconosciuti , quindi non sarei neanche dovuta entrare in casa d’altri. Ma lei non c’era e non ci sarebbe più stata , per cui entrai e mi rifuguai sotto un enorme portico.
Cominciò a tuonare. Avevo sempre avuto paura di quei lampi luminosi e di quel frastuono che il babbo chiamata tuoni e lampi. Mi portai le gambe al petto sedendomi sul tappetino d’ingresso. Per fortuna il mio album di foto era asciutto e ben protetto sotto il mio cappottino. Lo strinsi ancor di più a me come se potesse sostituire i miei genitori. Rimasi li per un po’, poi sentii la porta alla quale ero appoggiata aprirsi. Mi alzai e andai a nascondermi dietro ad un’enorme, quanto il cancello, cespuglio che si trovava prima del portico sulla destra, credo, allora non sapevo ben distinguere la destra dalla sinistra. Vidi un ragazzo biondo, molto alto in confronto a me che ero alta si e no mezzo metro, che era pure molto per una bambina di allora 3 anni quale ero, ma che dico era molto più bassa, ma non saprei dire con precisione quanto. Lo vidi asciugare un enorme cagnone che prima non avevo notato chiamandolo ripetutamente Adolf. Gli intimava di calmarsi perché lui stava tremando come una foglia tanto quanto me. Ad un certo punto ci fu un tuono più forte di tutti quelli che avevo sentito fino ad allora e mi mossi di scatto provocando il fruscio delle foglie del cespuglio in cui ero rintanata. Sentii il biondo avvicinarsi lasciando sola quella povera bestiola indifesa e così cominciai ad avere sempre più paura, finchè non sentii le sue mani calde accarezzarmi la testolina riccia e mora e poi avvicinarmi a se in un abbraccio. Mi sentivo altamente al sicuro in quel momento come lo ero tra la braccia amorose di mia madre e di mio padre e sentivo una voce calda almeno quanto le sue mani dirmi che sarebbe andato tutto bene. Ad un tratto mi ritrovai una coperta addosso, coperta tanto reclamata qualche secondo prima al tono di :<< hey Zayn qui abbiamo un pulcino bagnato, portami per favore una coperta!>> e che aveva ricevuto come risposta un: << davvero? Lo vorrei tanto vedere, arrivo subito!>>.
Questo Zayn, a quanto pare era moro e con due occhi cristallini color nocciola che mi fissavano imperterriti come se stessero guardando un alieno, ed io avevo paura degli alieni o dei mostri in generale, specie dell’uomo nero.
Il biondo mi prese in braccio tenendomi avvolta nella coperta calda e mi portò dentro sotto lo sguardo incuriosito di quel moro dai capelli così alti , da farmi venire una voglia irrefrenabile di tirarglieli tanto erano alti, sembravano quasi un grosso cespuglio di erba ed io amavo accarezzare o tirare l’erba con le mani. Allora , a soli tre anni, mi faceva sentire viva, quel contatto con l’erba umida, il suo odore, specie dopo essere stata bagnata dalla pioggia, mi portava a credere che io esistessi veramente e che per questo, per la mia esistenza, qualcuno mi amava. Così, allo stesso modo, sentivo che se avessi preso tra le mani quei dolci fili, che erano i capelli di quel moro mi sarei sentita viva e amata, proprio come quando lo ero quando strappavo l’erba tirando con tutta la mia forza, pure a rischio di farmi male. Io ero una bambina forte, quindi non avrei mai pianto davanti ad un piccolo graffietto e nemmeno se avessi visto l’uomo nero in persona, perché se i miei amati genitori se ne erano partiti lasciandomi sola, pensavo, vuol dire che io fossi destinata ad essere forte. Ma ciò non implicava che io fossi una bambina di tre anni e che quindi, di conseguenza, ogni mia convinzione, ogni mia fortezza spariva davanti alla paura. Non era vero che fossi forte, perché in realtà ero come quei finissimi fili d’erba che strappavo, fragile ed indifesa. Per questo mi ritrovai a piangere tra le braccia di quel biondo, che poi scoprii si chiamasse Niall, e mi addormentai sentendomi dire, ancora una volta, che andava tutto bene.
Quando mi svegliai ero in un letto e Niall mi era seduto accanto tenendomi la piccola manina sola e quasi insignificante rispetto alla sua. Non feci attempo a capire a pieno la situazione che altri otto occhi mi si puntarono addosso, di cui due erano di quel moro che poco prima mi aveva tanto scrutata. Mi alzai di scatto sempre tenendo la mano al biondo e li sentii parlottare tra di loro. Uno con i capelli castani e lisci mi prese in braccio sotto il sorriso di Niall che mi aveva lasciato la mano.
Con estrema dolcezza e delicatezza mi chiese il mio nome ed io risposi con :<< Connie>> , un po’ confusa. Anche lui mi ispirava sicurezza, benché  come il biondo, benché avesse due occhi color ghiaccio, semrava tenerissimo, così lo abbracciai e sentii le sue labbra umidicce baciarmi sulla guancia sinistra, come faceva sempre anche il mio babbo, per poi stringermi forte a se e portarmi in quello che doveva essere il salotto. Solo allora mi accorsi di non avere più con me il mio album. Vidi che lo teneva in mano un altro castano, ma non liscio stavolta, bensì riccio. Sembrava molto adulto nei movimenti ed aveva due occhi nocciola, ma meno intensi rispetto a quelli di Zayn, ed una voglia sul collo che mi sembrava molto tenera, allora quanto oggi. Mi cominciai a dimenare gridando di volerlo indietro quando un altro riccio, molto più riccio rispetto a quello descritto prima, mi prese dalle braccia di colui che poi scoprii essere un certo Luois,e mi disse che Liam , ovvero quello che aveva il mio album, me lo avrebbe presto ridato e che non ci avrebbe fatto nulla di pericoloso. Di fatti dopo pochi minuti me lo ridiede intimando il riccio dagli occhi color strano, che mi teneva in braccio, di fare attenzione perché ero una bambina e lui sembrava essere alquanto maldestro. << Hey, Liam non prendere in giro il povero Harry!>> disse quello che doveva essere Louis e così scoprii anche il nome dell’ultimo componente di quell’enorme casa, perché ai miei occhi era gigantesca oggi, quanto allora.
<< Ecco bravo Luo, tu si che mi difendi sempre!>> disse lui tenendomi seduta sulle sue ginocchia,
<< No, Liam ha ragione, non vedi che le metti paura se continui a muoverti così tanto? >> disse il biondo a cui sentivo già di volere bene, forse perché assomigliava tanto a mio padre, anche lui biondo con gli occhi azzurri come l’oceano atlantico.
<< ti faccio paura?!>> mi disse, così, di rimando il riccio facendomi labbruccio, cosa che adoravo fare , anch’io, quando volevo che la mamma mi facesse le coccole. Una lacrima mi rigò il viso a quel pensiero e lui l’asciugo prontamente preoccupato, credendo che davvero mi facesse paura.
<< LO vedi? L’hai fatta piangere!>> esclamarono stavolta in coro, Liam e Niall, ma io scossi la testa e dissi che non fosse quello il problema. Tutti mi fissarono meravigliati del fatto che avessi parlato e da li cominciai il mio lungo racconto, tra le lacrime che si facevano sempre più fitte e il riccio che mi faceva” pat pat”, sulla testa con delle mani spropositatamente enormi, e mi abbracciava dolcemente per infondermi fiducia.
Comincia dicendo dei miei genitori, morti un anno prima in un incidente, cosa che seppi solamente per aver sentito parlare le mie tutrici tra di loro. Gli narrai della mia vita d’inferno perché i bambini mi prendevano sempre in giro solo per il fatto che fossi sdentata e gli raccontai come ero scappata , di notte, al buio e con la pioggia da quel posto, dove nessuno riprendeva i bambini che mi facevano continui dispetti. Ed infine gli dissi dell’unica cosa che ancora mi legava ai miei : il mio album di fotografie.
Certo non so dire con precisione quanto capirono tra i pianti e tra le urla ; poi se ci mettiamo anche il fatto che avessi solo tre anni e la mia maniera di esprimermi non fosse proprio il massimo, allora ho detto tutto. Fatto sta che finalmente mi riaddormentai, proprio come era successo poco prima ancora al caldo delle braccia del riccio. In lontananza si sentiva solo quel cagnone di Adolf, che poi scoprii essere di Harry e terribilmente legato a Niall, che abbaiava e correva felice per casa, lontano dai fulmini che tanto odiava.
Infatti era stato rintanato nella sua cuccetta tremolante finchè Niall non lo era andato a salvare, proprio come aveva fatto con me. Ormai non ero nemmeno più timorosa di quello che sarebbe successo dopo perché mi sentivo a casa, asciutta, e a casa.


SI quando mi svegliai per la seconda volta portavo degli abiti puliti e asciutti, in un letto che , probabilmente, era quello di Harry,che dormiva a fianco a me, tentando di non farmi male col braccio con cui mi teneva stretta a se, era colui che , all’indomani avrei definito come un membro della mia famiglia.

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Capitolo 2
*** "My new family" ***


Image and video hosting by TinyPic Capitolo 2

" My New Family"


MI sveglia ancora tra le sue braccia, quelle di quel riccio, che mi pareva così grande rispetto a me, da farmi sembrare, al suo cospetto, solamente una microscopica pulce fuor d’acqua.
Mi sedetti e lo sentii muoversi a fianco a me. Sbattè quegli occhioni cangianti, che allora definivo arco balenati, e mi fissò a lungo, come se non sapesse cosa fare o come comportarsi. Poi, mi accarezzò una guancia e mi diede il buon giorno schioccandomi un bacio sulla gota sinistra che gli si trovava di fronte. Stavo per ricambiare , quando, ad un tratto sentii qualcosa che mi solleticava le gambe: era Adolf, il suo cane, che stava scodinzolando sulle mie gambe. Stranamente non ebbi paura di quel cucciolone. Assomigliava molto al padrone, soprattutto nella stazza, cosa molto strana.
Lo fissai e lui fissò me, andando poi a leccare le mie guance e le mie mani.
<< Mi hai tutta bagnata cagnone mio!>> esclamai ed Harry , che era rimasto a guardare in silenzio la scena disse:
<< No, carina , lui è mio! Ma te lo presto comunque se vuoi!>> e si mise a ridere contagiando anche me in quella risata tanto pura e cristallina. Forse sentendoci ridere, qualcun altro fece incursione nella stanza: Era il biondino, Niall, accompagnato da Zayn e Liam. Mancava solo quello che doveva essere Louis. MI guardai attorno e vidi , che a fianco al letto, a baldacchino, dove avevo dormito con Harry, ce ne fosse un altro e che sopra ci fosse proprio Louis dormiente, che tuttavia fu svegliato dal dolce e “leccoso”Adolf.
<< Nooo mamma lasciami andare, non voglio fare il bagno!>> ricordo queste parole come se fosse soltanto ieri, ed invece sono passati ormai nove anni buoni.
<< Ma dove sono?>> si disse aprendo, poi gli occhi e, ricordatosi chi fosse e cosa ci facesse li, si diede un leggero schiaffo sulla fronte , esclamando: << A già, sono nel mio letto!>>
Tutti scoppiammo, allora, in una sonora risata e, ricordandomi del mio preziosissimo album di foto, che non trovavo da nessuna parte nei dintorni, mi alzai di scatto cominciando a vagare per la stanza per trovarlo.
<< Cerchi questo?>> mi disse Liam, porgendomi il mio amato album.
<< Si glazie!>> dissi, con tutti i difetti che avevo nel parlare allora.
<< Ti ricordi come mi chiamo!?>> mi chiese abbassandosi, poi, alla mia altezza
<< Liam? Lì, posso chiamalti Lì?>> dissi, io tutta raggiante e sorridente. Lui annuì e mi rispose con un : << Certo! Chiamami come vuoi!>>.
Dopo di che mi si accerchiarono tutti intorno chiedendomi curiosi i loro nomi:
<< TU sei HAlly! >> dissi indicando il riccio , che fece una smorfia di disapprovazione:
<< Harry!>> mi corresse ed io ribadii:
<< HAr-l-ly, Hally!>> non riuscivo proprio a pronunciare la r.
Lo ignorai , dopo che mi rassicurò che andasse tutto bene, dicendomi che potevo chiamarlo come più preferivo.
<< Tu sei Ni!!>>
<< Si bhè sarebbe Niall, ma Ni è carino!>> mi disse il biondo facendomi pat pat.
<< E tu sei LU!!!!>> dissi, indicando mister occhi di ghiaccio, con il dito accusatore.
<< Si, Lu va bene, però, ricorda sono Louis!>> mi rispose abbracciandomi. Lo trovai tanto caldo, ma quel calore fu interrotto dal tossire del moro con la cresta, che reclamava la mia attenzione facendo facce buffe.
<< Ma che calino!!! Che sei!!>> dissi staccandomi da Louis e correndo ridendo verso le braccia di Zayn.
<< Tu sei Zaaaaa >> dissi tutta convinta
<< ohhoo Za, sempre meglio di niente, Lo so tesoruccio ho un nome difficile, per cui, come hanno detto gli altri, chiamami come vuoi, anche se il mio nome è Zayn , non Za>> Mi disse fissandomi con quelle iridi così cristalline, che ancora oggi mi fanno sciogliere ( ed avevo solo tre anni allora!).
<< Ok ok, io sono Connie>> dissi, infine, con aria da superiore!.
<< Certo, lo sappiamo piccola! Hai fame?>> mi disse Lou prendendomi in braccio.
<< siiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiiii >> dissi battendo le mani a mo di assenso.
Così ci recammo in cucina tutti insieme appassionatamente ed incominciammo la colazione.
Harry mi porse una tazza rosa. Mi chiesi dove l’avesse presa data che il rosa è un colore da ragazza e , come a dare luce ai miei pensieri, Lou, mi disse che Liam era andato all’orfanotrofio per rassicurare le istitutrici, che gli avevano dato il necessario per la ragazzina ( ecco da dove venivano gli indumenti asciutti che portavo!), e gli avevano fatto firmare i documenti per l’adozione.
Di fatti quei cinque a me sconosciuti avevano deciso di prendermi a vivere con loro e per me andava benissimo  così.
Sorrisi e li guardai felice alla notizia che avrei avuto non uno, ma cinque nuovi papà. Certo quello ufficiale era Liam, che mi sembrava e mi sembra tuttora il più affidabile, ma non sapevo che per loro sarebbe stato difficile crescere una bambina. Non era mica come prendersi cura di Adolf, cioè di un cane, oppure di un gatto, o di un criceto, io ero una bambina di tre anni, con i miei bisogni e le mie esigenze.
Di certo, però , non posso dire di essere venuta su male, anzi, quei cinque se la sono cavata e se la cavano tutt’ora alla grande, ma quel che mi preme più raccontare, sono tutte le peripezie che dovettero affrontare i miei “paparini”.
Ero curiosa, a quel punto di sapere cosa ne avrebbero fatto di me, mi sentivo amata per la prima volta, mi sentivo a casa, tra una famiglia , che speravo non mi avrebbe lasciato mai , come avevano fatto, invece, i miei genitori. Solo non sapevo che aspettarmi da questa nuova famiglia e non tardai a chiedere cosa ne avrebbero fatto di me.
<< Ma – ma voi, mi volete b-bene?>> chiesi un po’ titubante.
<< Certo piccina,  se no non ti avremmo mai adottata no?>> mi disse Harry e ricordo ancora che fece seguire la sua frase da un occhiolino. Di certo non vi volevano ancora quel bene che mi vogliono e mi dimostrano ora, ma qualcosa in me doveva averli colpiti, soprattutto Niall e Zayn…
Ma che poi, si rendevano conto che avessi solo tre anni? Allora non sapevo chi fosse davvero Harry Style e non potevo immaginare quali fossero le peculiarità del suo carattere. Infatti, il ricciolino, non mi ispirava tanta fiducia, e ci mise molto, ma molto per conquistarsela. Diversa fu la cosa per Niall , Liam e Louis. Di loro mi ero fidata cecamente fin dalla prima volta in cui li vidi e per quanto riguardava Zayn, non è che non mi fidassi di lui,.ma provavo qualcosa di strano quando lo guardavo.
Mi ricordava molto mio padre negli occhi, nei capelli, nel comportamento, nei movimenti , in tutto, specialmente in quel movimento di cresta che tanto metteva in atto, ogni quindici minuti circa. Si anche a tre anni riuscivo benissimo a capire quanto fosse vanitoso Zayn e quanto amasse la sua figura alta, snella e magra. Io mi perdevo a guardarlo come se non dovessi far altro per tutta la vita, eppure non sembrava gli desse fastidio, anzi lui stesso mi continuava a guardare e a dirmi con gli occhi: << Hey mia principessa!>> e non solo con gli occhi, anche con il labiale.
Gli altri,invece, erano di tutt’altro accordo.. Erano convinti che Zayn fosse più maniaco di Harry e che ci stesse provando con una bambina. Baggianate! Zayn si giustificò, infatti, subito , dicendo che gli ricordassi tanto qualcuno ed io dissi lo stesso.
Ci alzammo e ci guardammo nuovamente lasciando le tazze di latte e biscotti mezze vuote sul tavolo. Lui mi prese in braccio ed unì i palmi delle sue mani con i miei dandomi un tenero bacio sulla nuca.
Io sorrisi e lui fece lo stesso, poi mi tenne stretto a se dicendomi che avremmo presto scoperto il perché dei nostri presentimenti.
Mi sentivo protetta tra le sue grandi braccia come tra quelle degli altri quattro, compreso Harry di cui ancora non mi fidavo. Mi stavo beando di quel contatto quando Louis si avvicinò e mi prese fissandomi anche lui negli occhi, per poi farmi volteggiare e dirmi:
<< Sai amoruccio è ora di prepararsi: ti porto all’asilo!>>
<< l’asilo?>> chiesi interrogativa a Lou.
<< Si, come te lo spiego? Hai presente quando le tue istitutrici ti facevano disegnare oppure scrivere delle lettere e fare piccoli lavoretti? Quello è l’asilo!>>
<< ahaha ho capito papà!>> gli dissi contenta, al settimo cielo, ma lui sembrò rimanerci sorpreso.
<< Come mi hai chiamato?>> sbiascicò
<< Papà! Papà Lu, papà Za, papà Lì, Papà Ni, e papà Hally!!!>> esclamai io indicandoli uno ad uno, sporgendo la testa dal collo di Louis.
<< Sono commosso!>> disse, poi Tommo facendo scendere una lacrima che prontamente Harry asciugò col pollice dandogli un bacio sulla guancia e rassicurarlo che io gli avrei portato tante soddisfazioni come loro a me.
<< Non piangere papà Lu!>> dissi , io prontamente e lui mi diede un bacio tutto contento della mia reazione e subito si avvicinarono tutti ,cominciando a sbaciucchiare me e Louis e finendo con un abbraccio di gruppo, che venne interrotto dal riccio con testuali parole:
<< Ok ok adesso basta altrimenti mi vengono le lacrime anche a me! E poi, Connie non ti puoi proprio lamentare dell’accoglienza che hai ricevuto no!?>> d mi fece di nuovo l’occhiolino. Certo non posso negare che non facesse il suo effetto dato che una felicità intensa mi si installava nel cuore e sapevo di volerle già bene anche a lui, benché non avesse  ancora la mia fiducia.
Alla fine Louis mi fece scendere e mi prese per mano portandomi in camera per aiutarmi a vestire, mentre io continuavo ad esclamare:
<< asilo, asilo, papà Lu, mi porta all’asilo, asilo … papà Lu mi ….>> ecc.. ecc …
<< Connie stia un po’ ferma che non ce la faccio se no ad infilarti i calzini!>> disse Lou ridendo.
<< ok papà!>>
<< brava così mi piaci! Bene ora che sei vestita andiamo a lavare il viso e le manine ok?>> annuii e  mi portò in bagno dove Liam stava sistemando uno sgabello per farmi raggiungere il lavandino.
Mi lavai il viso con l’aiuto di Louis che mi alzò le maniche della divisa per evitare che si bagnassero, e di Liam che mi asciugò la faccia con un asciugamano dove era ricamato il mio nome. La riconoscevo: era quella che avevo all’orfanotrofio, ed era l’unica cosa che amavo di quel posto: una cosa che era solo mia e di nessun altro, quando tutti si impicciavano delle cose di tutti e prendevano in giro tutti credendosi superiori.
Uscimmo dal bagno e Louis mi mise il cappottino portandomi all’ingresso per accompagnarmi a scuola.
<< Aspetta!>> gridò Harry << Lou hai dimenticato la merenda di Connie ed il suo zainetto!>>
<< a grazie!>>
<< Che –che – che bello! È rosa come piace a me! Grazie papà Hally!!>>
<< Hey Lou vengo con te!>> Disse Zayn mettendosi la giacca.
<< ok>> . Entrammo nella decappottabile nera di Louis ed io e Zayn ci sedemmo dietro, dove era stato messo un seggiolino apposta per me.
Mentre eravamo in macchina Zayn formulò una domanda la cui risposta scioccò sia lui che Louis.
<< ma Connie, qual è il tuo cognome? Liam non ce lo ha detto!>>
<< Malik!>> dissi io sorridente, ma loro due ci rimasero stupiti e per poco Louis non sterzò bruscamente e non sbandò.
<< Malik! >> dissero in coro
<< Zayn!>> si girò Louis verso il moro, dopo essersi fermato al semaforo , ed i due annuirono all’unisono lasciandomi esclusa dai loro pensieri.


MY space

CIao! eccomi qui al secondo capitolo di questa mia ff. Devo dire giusto due cosette....
1- Tutti gli errori di Connie nel parlato, compreso il fatto che invece di dire Lou, dica Lu, sono fatti apposta, non so se fosse palese quindi ho voluto dirlo. Il resto degli errori di ortografia o lessicali o sintattici, sono colpa miaxdxd.
2- Spero che lasciate qualche recensione e ringrazio coloro che l'hanno messa nelle preferite/seguite/ricordate e per tutti coloro che la leggono! Grazie mille!! ^.^ 
p.s. Mi raccomando sostenete la causa recensioni!

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Capitolo 3
*** " a long story..." ***


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Capitolo 3-

A long story …


Erano minuti che si stavano fissando insistentemente, io dovevo andare a l’asilo,e Louis non poteva trattenersi oltre all’incrocio dato che il semaforo era divenuto verde già da due minuti e  i conducenti delle macchine dietro a noi, spazientite, avevamo cominciato a suonare il clacsono convulsamente. Erano ancora li impalati a fissarsi finchè un suono di clacson più forte non li svegliò, allora mi rivolsero uno sguardo fugace e Louis rimise in moto ripartendo.
Il viaggio proseguì in silenzio finchè non giungemmo a destinazione. FU allora che Louis mi tirò fuori dalla macchina prendendomi in braccio e fissandomi attentamente per poi dirmi: << Sai piccola penso proprio che oggi faremo una capatina in ospedale, sei d’accordo Zayn?>>
<< Ma perché papà Lu? Non stai bene?>> dissi io ingenuamente.
<< No, è per te>> mi disse sorridente.
<< Per me? Ma se io sto benissimo!>> ed è qui che, lo ricordo benissimo, per poi affermare con nonchalance : << Esami di rouitine piccola!>>
Esami di routine? Ma certo, non poteva di certo dire ad una bambina di appena tre anni che avrebbe fatto il test del DNA, ma stiamo scherzando!?.
<< A ok, papà, pelò viene anche papà Za, velo? Se no chi mi tiene la manina!?>> risposi facendo labbruccio.
<< O ma certo che viene pure papà Za, non è vero?>> disse Louis guardando  fisso negli occhi Zayn.
<< Se mi guardate con quello sguardo tenero come faccio a dire di no?!>> disse, poi l’interessato guardando prima l'amico e poi me venendo a darmi un bacio sulla guancia che mi fece saprire in un enorme sorriso.
<< ok, adesso noi ce ne andiamo! Tu fai la brava bimba >> disse Tommo mettendomi giù e lasciando la mia manina, non senza prima avermi dato anche lui un bacio sulla guancia e avermi lasciato nelle mani delle maestre d’asilo.
Quando rimasi da sola , in quella aula tutta colorata ed illuminata dalle innumerevoli finestre , cominciai ad avere paura che potessero trattarmi come all’orfanotrofio, ma non fu così; trovai subito infatti un ambiente molto tranquillo e amichevole. Fu in quel periodo che conobbi il mio attuale migliore amico : Gigì, si con l’accento sulla i. Che nome carino! Mai sentito, però con l’accento.
Ero felice di essere trattata bene, tanto che quando Papà Lou arrivò a prendermi non volevo proprio andarmene.
<< O vedo che ti sei divertita! Però ora andiamo su , non fare storie piccola!>> mi disse ed io risposi protestando:
<< OK papà LU!!!>> e sorridendo gli strinsi la mano e ci incamminammo insieme verso la macchina. Tornammo a casa dove Harry e Niall ci vennero in contro chiedendo come fosse andato il mio primo giorno di scuola.
<< Benissimo! C’erano tanti ragazzi simpatici soprattutto Gigì, siamo glandi amici! Ma papà Hally, papà NI, che si mangia!? Sento un plofumino!>>
I due sorrisero compiaciuti mentre Louis mi guardava sospettoso.
<< Gigì?>> disse tutto ad un tratto.
<< SI Gigì papà Lu, è un bambino molto simpatico, è ok!!>> sorrisi, ma lui continuava a guardarmi perplesso << è successo qualcosa papà?>> dissi tirandolo per  un lembo della maglietta a righe nere e rosse.
<< No no piccola, tranquilla, solo stai attenta ai bambini!>> mi disse facendomi pat pat sulla testa. Allora non capivo che lui fosse molto protettivo nei miei confronti, anzi lo era  fin troppo, quanto lo è tutt’ora…
<< Pelchè? Non ti sta simpatico? Non lo conosci neanche!>> sbuffai,ma prima che potessi mettermi a piangere per la tristezza che la sua affermazione mi aveva provocato, Niall mi prese in braccio e disse:
<< SU su >> muovendo le braccia come a dondolarmi << andiamo a mangiare adesso, lascia stare Lou, a volte è un po’ …>> ci pensò su e poi finì la frase:<< troppo paparoso tesoro!>> paparoso? Ma che termini solo Niall avrebbe potuto tirarlo fuori, ma fu proprio questo che mi fece ritornare il sorriso, facendo riprendere anche Harry che era rimasto attonito dalla scena. SI il riccio in certe situazioni non sapeva proprio come comportarsi e figuriamoci se parliamo di una bambina di appena tre anni per giunta!
 Così,andammo tutti in cucina dove ci attendeva Liam intento ad apparecchiare.
<< E’ successo qualcosa?>> disse << ho sentito discutere, tutto a posto piccolina!?>> concluse pizzicandomi la guancia.
<< Si si papà Lì, è solo che papà Lu è molto “papaloso”>> risposi io ridendo, ancora in braccio a Niall.
<< “papaloso” e che vuol dire!?>> affermò lui perplesso.
<< O Liam Paparoso!>> lo schernì il biondino per poi sussurragli all’orecchio qualcosa che non seppi mai, ma che ora posso benissimo immaginare, cose del tipo: Sai Louis è iperprotettivo nei confronti di Connie, tanto da essere geloso di un bambino di tre anni di nome Gigì. SI molto probabilmente disse qualcosa di simile.
<< Hey cosa  vi state dicendo voi due così di nascosto?>> disse Louis tutto ad un tratto mentre Harry era impegnato ad impiattare la zuppa di legumi .
<< O niente che ti interessi signor Tommo paparoso!>> rispose Niall scatenando la risata di tutti, compreso del cuoco per eccellenza che quasi rovesciava tutta la zuppa. Per fortuna intervenne Liam che lo sostituì nell’azione con la scusa che << così eviteremo danni!>> aveva detto ed Harry si era seduto a fianco a me , a capotavola, vicino al posto in cui mi aveva posato poco prima il biondino. All’improvviso calò un silenzio quasi spettrale, ma per fortuna che qualcuno lo interruppe …
<< Allora ti è piaciuta la merenda che ti ho preparato oggi!?>> mi disse fissandomi attentamente negli occhi.
<< O si era buonissima papà Hally!!>> risposi compiaciuta io, ma quando lui si sporse con una mano per accarezzarmi una guancia esclamando un: << brava bimba>> e sorridendo alla grande , mettendo in mostra anche quelle due fossette che si ritrova , mi allontanai leggermente: ancora non riuscivo a fidarmi di lui.
<< Che c’è? Qualcosa non va?>> disse tra l’indispettito dal mio gesto ed il preoccupato.
<< Io penso che tu non le piaccia!>> aveva esclamato Louis, che si era ormai dimenticato della storia del “Paparoso”.
<< N-n- no è questo!>> affermai io divenendo rossa e cupa in viso e fissando il mio piatto del quale non avevo assaggiato neanche una goccia del contenuto.
<< Ti ho fatto qualcosa?>> mi disse il riccio sotto gli sguardi attenti di tutti. IO scossi la testa e lui mi abbracciò dicendomi che andava tutto bene e che mi potevo fidare di lui, perché lui era il mio Hally.  Forse fu allora che cominciai a fidarmi cecamente di quel pervertito, proprio come oggi, ma questa è un’altra storia. Era scoccata come una scintilla in me che mi fece ricambiare l’abbraccio.
<< Va bene papà Hally!>> esclamai e tornai a guardare il mio piatto non appena lui mi lasciò dall’abbraccio. Gli altri facevano, intanto, finta di mangiare e di fregarsene della scena, ma si vedeva lontano un miglio che erano felici del fatto che Harry dimostrasse interesse per un altro essere umano che non fosse un membro della band, della sua famiglia o, meglio, una ragazza.
Io continuavo a non parlare e a non mangiare. Mi si era chiuso lo stomaco. Era da tanto che non mangiavo un pasto decente e non sapevo minimamente come comportarmi. Niall , che mi era vicino, mi prese nuovamente in braccio facendomi sedere sulle sue ginocchia. Poi si avvicinò il mio piatto di legumi e mi disse:
<< Scotta? Non ti piace?>> Io scossi la testa e lui sorrise prendendo una cucchiaiata e soffiandoci sopra per poi avvicinarla alla mia bocca. Io la aprii e a tutti si illuminarono gli occhi.
<< Niall che lascia il suo pasto sacro per far mangiare ad una bambina!?>> disse il riccio compiaciuto e
<<  Ragazzi questo è un fatto storico, tocca scriverlo sul calendario!>> aggiunse Louis.
<< HEy ma statevi zitti!>> sbuffò Niall << mI deconcentrate! La mia forza di volontà non è così grande! Ma farò uno sforzo per cui state in silenzio! >> gli rispose, poi rivolgendosi a me aggiunse: << Non ti preoccupare Connie, lasciali stare, non sanno quel che dicono, tutta invidia la loro>> e mi sorride. E che sorriso, era celestiale, è celestiale, quasi quello di un angelo.
<< Forse non è abituata a mangiare da sola!>> Questa riflessione di Liam mi risvegliò dalla mia trance infantile facendomi sussultare.
< Hey Liam l’hai spaventata!>> disse Louis venendomi vicino.
<< O scusa piccola, non volevo!>> si scusò Liam scompigliandomi i capelli.
<< Ma la volete lasciare stare, adesso lasciatela mangiare, le smancerie dopo!>> si aggiunse Niall.
<< Parli così solo perché hai fretta di mangiare!>> disse Harry e << dai lasciala a me , tu mangia, che io ho già finito il primo!>> concluse Louis posizionandomi sulle sue gambe e aiutandomi a mangiare. MI chiedevo e mi chiedo tutt’ora come mai, perché quando Harry inizia una frase , poi Luois la deve sempre , e dico sempre, finire. Ci fosse una volta in cui non accada! Bha mistero! Forse sono telepatici! Col tempo cominciai a pensare questo, ma poi mi accorsi che era per un’altra cosa …
 Con me, felice, e Niall al settimo cielo, finalmente il pranzo proseguì serenamente. All’appello mancava solo Zayn, chissà dov’era finito…
Quando Louis finì di imboccarmi il primo piatto, un  Harry , tutto sorridente, mi porse un secondo piatto contenente una fettina tagliata a pezzi minuscoli.
Gli altri ormai avevano finito di mangiare e , dopo aver sparecchiato, se ne erano andati; NIall aveva persino lavato già i piatti. Mancavamo solo io ed il povero Lou, il quale era visibilmente stanco di imboccarmi.
<< Dai la faccio mangiare io, tu finisci il secondo e la frutta!>> propose Harry provando, incerto, a prendermi imbraccio .
<< Pure la frutta Styles? Ma che sei la mia mammina!?>> chiese ironico Lou.
<< Certo, non è colpa mia se tu non lo sapevi, adesso non sia neanche più chi è tua madre?>> rispose ironico, forse non tanto ironico Harry. E fu allora che Louis riprese a mangiare fissando un punto qualsiasi della cucina, divenuto improvvisamente interessante, come se fosse un altro pianeta; chissà a cosa stesse pensando …
<< Ma è mai possibile che non ti abbiano insegnato a mangiare da sola?>> si chiese poi tra se  e sei sempre il riccio,ma io lo sentii e mi si riempirono gli occhi di lacrime.
<< Hey amore, ma perché piangi?>> disse Styles asciugandomi le lacrime con il pollice. Louis , intanto, era ancora in trance e  non si era accorto di nulla.
<< Pelchè papà Hally non vuole aiutarmi a mangiale!!>> risposi io tra le lacrime.
<< Ma no non è questo, tesoruccio del papà, solo ti voglio insegnare a mangiare da sola!>>
<< ma- ma, io non liesco a tenele la focchetta! E Neanche il cuccaio! >>
<< si dice forchetta e cucchiaio amore!, ti insegnerò io vedrai! >> e così facendo finii il secondo. Infine mi porse una pesca già sbucciata e tagliata a pezzettini fini e, appena concluso il pranzo, gli chiesi:
<< Papà Hally!! Papà Hally! >>
<< Dimmi piccola!>> disse accarezzandomi la testolina.
<< Ma dov’è papà ZA!?>>
<< EHEHE????? Papà Louis dov’è papà ZA? Dillo tu a Connie!>> rispose vago lui, ma Lou si trovava ancora nel mondo dei sogni.
<< Hey LOU!!>> disse sventolandogli una mano davanti aglio occhi, che lo fece rinsavire, mentre con l’altro mi sorreggeva.
<< Che c’è?>> disse il bell’addormentato.
<< Niente, COnnie voleva solo sapere dove si è andata a cacciare papà ZA! TU lo sai verp?>> disse ammiccando.
<< E??????? A si, vedi Connie … >> disse allargandosi il colletto.
<< Siiiiii????>> chiedemmo io ed il riccio all’unisono.
<< Ecco… >>
<< Ecco!>> dicemmo sempre più coriosi.
<< Sta , sta in bagno, non si sentiva molto bene.  Adesso lo vado a chiamare che dobbiamo andare in ospedale, ricordi!?>>
<< Uffi, ma non mi faranno la bua vero?>>
<< No, stia tranquilla tesoro ci sarà super Tommo a proteggerti!>>
<< Ospedale? Ma chi è che sta male, tu Connie? >>
<< No, sta benissimo>>
<< E allora perché? >>
<< Poi ti spiego!>> disse Louis ad Harry, accompagnando le sua parole  con uno sguardo ammiccante. << Se ti dico che il suo cognome è Malik ti viene in mente qualcosa?>> aggiunse poi sottovoce ( come se io non lo sentissi!).
<< HAHHAH adesso mi è tutto chiaro! Ma-ma ma Liam? Non ci ha detto niente?>> disse con una finta calma, una calma quasi estenuante, il riccio.
<< Non lo so, devo ancora parlargliene!>> continuò Tommo sotto voce.
<< Ok vengo con voi! >> disse Hazza per poi guardarmi e aggiungere: << SI parte Connie!>> e poi, fissando negli occhi Louis disse: << tu, invece vai…  
Non finì la frase che fu conclusa da  Louis, come le precedenti del resto: << … a chiamare Zayn, si lo so, e tu aiuta a cambiare la bambina. Mi raccomando, non fare palsi falsi!>>
<< Ma se l’ho cambiata io pure la prima volta!>> sbuffò << Uffi , guarda che non sono un maniaco di ragazzine!>>
<< Lo so, tu preferisci quelle più grandi!>> disse facendogli un occhiolino. Allora non capivo quei discorsi, ma col tempo li avrei afferrati e come …
<< Hey non mi traumatizzate la piccola con le vostre conversazioni sconce!>> Disse Liam soggiungendo e portandosi a braccetto Zayn.
<< Mi hai risparmiato la pena di andarti a cercare! Bene, mentre Harry va aiutare Connie a cambiarsi, tu Liam ed io dobbiamo fare quattro chiacchere …  Su Harry vai!>> e a queste parole Harry sbuffò, poi mi sorrise e portandomi in camera per mano disse << A voi sempre il divertimento che pizze!!>> scatenando  la risata degli altri e la frase di Niall che stava giungendo anche lui in cucina: << Pizze? Chi ha parlato di Pizze?>> disse.
<< Harry!>> rispose divertito Louis
<< Davvero? Dove le hai messe?>>
<< Da nessuna parte Niall ! Tu resta qui, che bisogna parlare di cose serie!>> rispose Harry sorridendo, per poi scomparire con me al seguito .
<< Ma – ma le pizze!?>> si lamentò Niall
<< SI si poi te le diamo Niall!>> rispose Tommo.
<< allora ci sono davvero!?>>
<< No, e tu Tommo smettila di prenderlo in giro!>> rispose a tono Liam.
<< Bene da dove cominciamo!? Dal fatto che tu non ci abbia detto il cognome della bambina o dal fatto che tu, forse sai qualcosa che noi non sappiamo? Sicuro che non ti abbiano detto nulla in orfanotrofio, quando hai firmato le carte d’adozione? >> disse Zayn sciogliendosi dal braccetto e cingendo le spalle dell’amico, Liam.
<< BHe … ecco…. è una storia lunga … meglio sedersi!>>
<< Siamo tutto orecchi!>> esclamarono in coro.



HEllo! my space!
CIao gente, perchè non mi lasciate un poccolo commentino? pure che fa schifo vorrei almeno saperlo. Mi basta un_" fa schifo", oppure" é bellissimo", oppure un " mediocre", oppure "é orribile" si accetta tutto, critiche, complimenti, suggerimenti, di
tutto!!grazie per l'attenzione, se qualcuno si degnerà di leggere queste quattro stupidagini che sto scrivendo xdxd.
Ok prima che scrvia un papiro di angolino, che potrebbe superare la lunghezza del capitolo, saluto cordialmente.
E come sempre: Un bacione
Cilyan
p.s. SECONDO VOI COSA NASCONDE LIAM? SONO CURIOSA DI SAPERE LE VOSTRE OPINIONI AL RIGUARDO, PER CUI RISPONDETE PER FAVORE, IO LO SO, MA NON VI SVELO NULLA.. CHISSA' MAGARI SA QUALCOSA SULLE ORIGINI DI CONNIE? ( MA NON ERA OVVIO??? XDXD)

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Capitolo 4
*** “ The best reveletion of the wolrd” ***


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Capitolo 4 –                                           “ The best reveletion of the wolrd”

Mentre tutti si stavano chiedendo cosa di misterioso sapesse Liam, io ed Harry ci stavamo impiccando nella scelta dei vestiti; finalmente optò per una gonnellina di Jeans ed una magliettina a righe rosa e bianca a maniche lunghe, per scarpe, invece , delle ballerine ficsia, abbinamento al quanto alla Tomlinson direi ora, ma allora non ne ero cosciente, bhè considerando che me li avesse comprati lui, questo spiega molte cose. Io facevo tutto con Lou ed ancora oggi è così , era come un fratello maggiore più che un padre per me, si un fratello maggiore molto geloso….
 In soggiorno, intanto, stavano tutti in attesa di una sua risposta che sembrava non arrivare per nulla. Non sapevano che mi avrebbe cambiato la vita, in meglio ovvio, ma drasticamente: sarebbe stata la miglior rivelazione di tutta la mia vita e, se fossi stata famosa almeno quanto loro, del mondo.
<< Allora , la farò breve …. >> esordì poi il mio vero padre adottivo << all’orfanotrofio mi hanno porto una busta contenente questa lettera >> ed estrasse dalla tasca dei suoi pantaloni una busta contenente la lettera che prima aveva citato. La lesse ad alta voce e quelle parole continuano a rimbombarmi nella mente ora quanto allora, quando le sentii pronunciare da Liam mentre stavo tornando con Harry dalla stanza:

“ Cara bambina,
se starai leggendo questa lettera, vorrà dire che io e tuo padre non staremo più nel mondo dei vivi a quest’ora. SI , lo so magari se sei piccola ti avranno detto che noi siamo partiti per chissà dove, ma amore, sappi che non lo abbiamo fatto apposta a lasciarti, ma sai per causa maggiore! Spero che tu non erediterai questo mio senso dell’umorismo assurdo che mi ritrovo bambina mia e che invece tu sia dolce e discreta come il tuo babbo, Sai, c’è una cosa che non ti abbiamo mai detto, adesso hai due anni e mezzo e tra poco ne compirai tre, ma io e tuo padre ti stiamo scrivendo questa lettera perché siamo attanagliati da grossissimi timori, soprattutto che ti possa succedere qualcosa. Ricordi zia Molly e zio Sam Malik?”

A questo punto della lettera Liam si fermò a guardare Zayn per sapere se andasse tutto a posto, dato che le persone appena citate erano i miei zii, nonché padre e madre del pachistano più tatuato del mondo, anzi per precisare, del mio mondo. Una volta accertatosi che andasse tutto a posto e dopo aver ricevuto conferma di poter proseguire dal diretto interessato, Liam continuò la lettura mentre io ed Harry rimanemmo bloccati sulla soglia della porta del soggiorno, l’uno con la mano nella mano dell’altra, come se un’attrazione magnetica ci tenesse entrambi ancorati al suolo. Loro parvero non accorgersene così continuarono la loro lettura, sempre più avidi di conoscenze.

“ Ebbene zio Sam, il mio gemello tesoro, ha un bellissimo figlio, moro, occhi di un  color nocciola talmente intenso da non potergli resistere, carnagione scura come la madre, pachistana, e un amore spropositato verso i suoi capelli, fantastici; un ragazzo appena diciottenne che non sa minimamente della tua esistenza, ne tantomeno tu sai della sua. E perché ti chiederai? Bhè i tuoi zii hanno deciso così per proteggervi. Sai lui sta diventando famoso e la nostra famiglia potrebbe essere considerata pericolosa. Sai in passato, quando lui era ancora alle prime armi col mondo della musica, accadde un fatto agghiacciante: dei fan ,mentre eri nelle braccia di zia Molly ti aggredirono. Tu eri appena nata tua zia , che si trovava in ospedale con me , ti aveva portata fuori a fare una passeggiata. I medici avevano acconsentito dato che eri abbastanza forte fisicamente ed era una giornata talmente calda da far invidia ai climi tropicali. Ma , mentre eravate a spasso, un gruppo di fan imbufalite, che avevano seguito tua zia pensando ci potesse essere con lei anche Zayn, la investì e per poco tu non moristi soffocata a causa delle fan che , invidiose, avevano cercato di picchiarti violentemente. Per fortuna intervenne la sicurezza dell’ospedale che vi riportò in ospedale, ma la cosa non finì li. All’età di un anno entrarono dei rapitori in casa nostra, con l’intento di portarti via, per poi ricattare Zayn, ma il suo tentativo fu deviato da tuo padre, che lo ridusse molto male usando, pensa, solo un ombrello! E poi ci furono altri episodi sporadici che ci portarono a trasferirci lontano dai tuoi zii . E Zayn? Ti starai chiedendo! Bhè lui ci conosceva e sapeva che stessi in bell’attesa, ma gli dicemmo che tu fossi morta durante il parto. Sai questa cosa mi fece malissimo, soprattutto perché mentire sulla morte della persona più importante per la tua vita è catastrofico.  Pensa lui ti voleva già bene prima che tu nascessi, tanto che ti aveva anche comperato un sacco di abitini ed è stato lui a proporti il nome Connie, dopo averne letto il significato:
Voce femminile abbreviata diKonrad. Per noi Corrado. Il nome ha origini germaniche e vuol dire "audace nel consiglio". L'onomastico si festeggia il 19 febbraio.

“Audace nel consiglio” questa era la speranza di Zayn che tu potessi crescere in modo spontaneo, senza restrizioni , senza correre nessun pericolo , ed è per questo che noi abbiamo cercato di proteggervi entrambi; Ti prego Connie, non odiarci per questo, magari non è stata la scelta giusta. Non sai quante volte ho pensato di tornare indietro con tuo padre, ma mai, da buoni codardi quali siamo stati , siamo riusciti a realizzare questo nostro desiderio. E se Zayn sta leggendo con te questa lettera, vuol dire che tu hai finalmente realizzato quello che noi non siamo riusciti a fare. Speriamo che tu cresca sana e forte come da quando sei venuta alla luce e che tu abbia sempre qualcuno che ti stia vicina e ti sostenga nel tuo percorso. Con affetto

Mamma e Papà “                                      

 

Non appena conclusa la lettura di Liam vidi tutti piangere, tranne Zayn. Aveva la testa bassa e la teneva tra le mani, mormorando : << Zia Katy, Zio Nick perché… perché tutto questo? Perché a me? Perché mi avete mentito? Ora capisco la somiglianza delle persone sull’album di Connie con voi due, perché siete voi, Perché ditemi perché!!!>>  e si alzò gridando e dimenandosi quasi fosse un cane rabbioso. Mi misi paura a tal punto da aggrapparmi forte alla maglietta di Styles , il quale mi prese prontamente in braccio cominciando ad accarezzarmi la nuca, per rassicurami. Neanche lui sapeva cosa fare, e dall’altra parte della stanza la situazione stava divenendo critica. Zayn aveva preso a maltrattare Liam che aveva aspettato troppo per dargli quella notizia. E lui che si giustificava dicendo che gli e lo avrebbe detto  al più presto e che stava solamente cercando il momento giusto per farlo. Lo stava quasi per picchiare quando intervenne Niall che lo abbracciò, mentre Louis era scappato al piano di sopra cercando di trattenere le lacrime. Harry sapeva che quel giovane ragazzo di nome Louis Tomlinson era molto sensibile e che non si sarebbe mai permesso farsi vedere singhiozzare come in quel momento ed Harry non ce la faceva a vederli rovinarsi a vicenda, mentre l’unico che sembrava mantenere un po’ di calma fosse Niall che continuava ad accarezzare i capelli del moro sussurrandogli un: << Basta, va tutto bene adesso, calmati, è tutto a posto>> mentre Liam era rimasto pietrificato dallo sguardo di Zayn che lo guardava implorante ed amareggiato, come se i suoi occhi continuassero a dire : << Perché, dimmi perché Liam proprio a me!?>> e quelli del mio papà sembravano voler rispondere : << Non lo so, solo perdonami!>>.

Oggi la chiamerei quasi telepatia, proprio come quella di Harry e Lou, ma allora non sapevo minimamente come definire quegli sguardi dato che li conoscevo si e no da due giorni. La mia vita, mi era scorsa davanti agli occhi in meno di cinque minuti e non avevo ancora metabolizzato la notizia di avere un cugino. Perché nessuno me lo aveva detto? Anche io stavo cominciando a piangere silenziosa a quella scena nascondendomi nell’incavo del collo di Harry, che cominciò a darmi delle leggere pacche sula spalla.

<< Ora basta ragazzi, smettetela se no mi agitate pure la piccola!>> e detto questo li guardò severi uno ad uno, eccetto NIall a cui rivolse uno sguardo di tenerezza. Infine salì le scale  con me ancora in braccio e , non appena giunti al piano superiore sentimmo dei singhiozzi, singhiozzi che ancora ricordo distintamente era lOuis, Louis Tomlinson stava piangendo? Allora non sapevo che lui non piange quasi mai perché , in fondo, è il più grande e vuole sembrare anche il più forte. Ma  Louis e così e c’è sempre Harry a sostenerlo, per cui fu così anche a lora.

Harry entrò nella camera di Liam, nella quale si era rifugiato Lou , senza bussare e, mentre quest’ultimo lo guardava sgranando gli occhi, ma Hazza non ci fece caso e lo abbracciò dopo avermi posato sul letto di Liam. Io ormai mi ero addormentata cullata dalle braccia possenti di Harry e dalle sue manone che ,lentamente e , quasi sensualmente, scorrevano sulla mia schiena. Dopo di che abbracciò il suo grande amico rimanendo in silenzio finchè non si svegliò e non si calmò. Poi, dopo avermi accarezzato una guancia dicendo: << però quanto è bella, vero Harry? Se avessi io una figlia vorrei fosse proprio come lei, absolutament!>> concluse con un’accendo francese che fece ridere il riccio , che gli rispose così: << Ed io vorrei tanto crescere una bambina con qualcuno come te al mio fianco>>. E detto ciò mi coprirono e scesero in salotto mano nella mano, sorridendo ognuno della frase dell’altra. Quando scesero, ancora mano nella mano, trovarono gli altri addormentati sul divano: Niall sdraiato sulle gambe di Liam e Zayn, con la testa sulle gambe di quest’ultimo e Liam appoggiato sulla spalla del moro , il quale gli cingeva la schiena con un braccio, mentre l’altro lo teneva sulla testa del biondino che, probabilmente, prima stava accarezzando. Louis e Harry a quella scena, forse , rimasero un po’ stupiti chiedendosi come mai, due come Liam e Zayn che avevano litigato poco prima ora stavano accucciati uno vicino all’altro.

Louis ed Harry, forse risero alla scena ma non poterono far altro che essere felici; ma non resistettero alla voglia e al desiderio intenso di rovinare la scena. Così, dopo aver fatto una foto a quei tre con i corrispettivi cellulari, si ripresero per mano e , guardandosi con uno sguardo complice, spostarono il tavolino davanti al divano, per poi indietreggiare,prendere la rincorsa e buttarsi sui ragazzi. Questi si svegliarono, naturalmente  sussultando e , mi hanno raccontato, che è stato un miracolo che non si sia rotto il divano. Bhè d’altronde sono ricchi sfondati, per cui, a che serve preoccuparsi no? Ma che spreconi! Lo penso ora come allora, ed ero solo una bimba di tre anni, insomma!!! Ovviamente quelle grida e le risate che ne seguirono mi fecero svegliare e, dopo essermi guardata intorno e non aver visto nessuno, mi misi a piangere a dirotto chiamando qualcuno che mi aiutasse: << Papà Li, papà Lu, papà Hally, papà Ni e papà Za, dove siete!!? Mi sento sola >> e continuavo a piangere disperatamente finchè due grosse e possenti braccia non mi cinsero. Era Zayn.

<< Papà Za…. >> dissi titubante non sapendo come altro chiamarlo. Mi era difficile pensare che fosse mio cugino di primo grado e che non fosse uno dei miei padri adottivi. E a lui , d’altronde, non sembrava dispiacere che lo continuassi a chiamare così, dato che sorrideva e mi guardava come a volermi rassicurare con gli occhi. Mi prese in braccio e mi portò giù, mi mise il giubbotto e disse agli altri che noi stavamo uscendo. Intravidi Louis ed Harry tenersi per mano e sorridere sornioni mentre Niall , accoccolato sul petto di Liam , stava ritornando nel mondo dei sogni, felice che la situazione si fosse risolta. E , mentre io ero sempre più perplessa, che quattro tizietti dei miei padri, sembravano aver capito tutto, così salutarono con un : << Ciao!  Non fate tardi>> all’unisono proprio mentre Zayn stava chiudendo la porta.

<< Dove andiamo?>> chiesi, poi, mentre mi allacciava la cintura. MI guardò un attimo e poi sorridendo disse: << Finalmente mia piccola fortezza, sei rimasta in silenzio fino ad ora! Allora, ma si va all’ospedale naturalmente!>>  e sfoggiò uno dei suoi saluti migliori.

<< E’ ploplio necessalio papà Za!?>> dissi timorosa

<< Certo! E poi si va al luna parc contenta?>>

<< SiiiiiiiIII!!!!!>> e si sentì solo la mia voce. Dopo di che ricordo solo una lieve puntura ed uno sguardo preoccupatissimo di uno Zayn che andava avanti ed indietro per il corridoio dell’ospedale, tanto che un medico passando gli disse:

<< Signore, si calmi per favore, che sua moglie è in cinta con le doglie?>>

<< no, veramente io non sono sposato e non ho una compagna che sta per partorire, solo mia cugina che sta facendo un prelievo>> rispose tutto imbarazzato causando la risata del medico.

<< E’ quella bimba la!? Vede è sana e salva non l’abbiamo mica mangiata ,si calmi!! >> e detto questo si dileguò lasciando uno Zayn nel panico che mi corse in contro tutto all’allarmato.

<< Tutto a posto piccola Connie? Hai male da qualche parte?>> disse scrutandomi.

<< n-n-no Papà Za, tutto a posto, vedi solo un celottino! L’infelmiela è stata tanto calina! >> dissi io sorridendogli e dandogli un enorme bacio sulla guancia a cui lui rispose sorridendomi, poi aggiunsi: << E tu papà Za, ti hanno fatto la bua!?>>

<< No no piccola, niente di che, adesso andiamo!? Ti compro un bel gelato!>>

<< Ma fa freddo!>> risposi io

<< Una cioccolata!?>>

<< Sono allelgica al cioccolato!>>

<< Allergica! Mannaggia a zia Katy e alle sue allergie che ha trasmesso pure a te! Che ne dici, allora di latte bianco e marshmallow!?>>

Mi si illuminarono gli occhi a questa frase e gli saltai letteralmente addosso dicendo:

<< Sei il più glande zio ZA!>> e così ci incamminammo verso un bar, lui tenendomi in braccio ed io al suo collo. Sentivo il calore del suo petto, tanto da non percepire il freddo che che si stava formando a causa dei fiocchi di neve che cominciavano a scendere giù.

Hello my space!!

Ciao gente! attenzione questa ff d'ora in poi conterrà accenni Slash come già anticipato nella presentazione alla storia, per cui se non gradite , non leggete! Passiamo al capitolo: piaciuto!? Spero di si perchè ho dato il massimo: PErdonate eventuali errori tattili per cortesia e recensite se vi va e se avete tempo, mi farebbe molto piacere: Se avete qualche ff da consigliarmi, pure vostre, le leggerò di sicuro! Per me conta molto l'opinione di voi lettori, per cui saluto cordialemtne con un bacione
FIrmato: CIlyan 

  

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Capitolo 5
*** “Accident after a fun afternoon” ***


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 Capitolo 5 

 

“Accident after a fun afternoon”

 

Arrivammo al bar , ma io mi ero già addormentata cullata dal suo dolce profumo di fragola, che continuava ad inalare come se fosse una droga. SI sa che Zayn ami molto improfumarsi no!?  E lo faceva anche allora. E non fu proprio l’unico profumo che sentii allora. Infatti un dolce aroma di Marshmallow mi invase le vene, se così si può dire, e mi fece sbattere le ciglia finchè non mi svegliai del tutto.

<< Hey piccola tutto a posto!?>> mi disse sorridente Zayn accarezzandomi le guance con il pollice ed io annuii.

<< Il latte è pronto! Vuoi!? O hai ancora sonno!!>> 

<< no papà  Za!!! Mi va bene così glazie mille!! Ti voglio un mondo di bene!!>> dissi abbracciandolo forte.

< anche io tesoro! Adesso bevi tutto che poi si va al luna park! Lo so che nevica, ma io ne conosco uno al chiuso!>> disse facendomi l’occhiolino. 

<< Va bene!>> risposi io sedendomi più comoda sulle sue ginocchia e sorseggiando allegramente la ma bevanda.

Dopo mezz’ora che ebbi finito ritornammo in macchina con me che tremavo come una foglia dal freddo e lui che continuava ad accarezzarmi la schiena per riscaldarmi .

<< Resisti piccina che in macchina ho la mia sciarpa,ti ci coprirò così non sentirai più freddo va bene!>> 

<< Bene!!>> risposi io tremante sempre di più, finchè non entrammo in macchina e mi mise nel seggiolino coprendomi con la sua enorme sciarpa.

<< Che calda!>> dissi io cominciando a riscaldarmi mentre il cuginetto ripartiva con me a bordo tutta sognante , non appena fu passato il freddo iniziale.

E si perché fuori si gelava in una maniera assurda ed Harry non mi aveva propriamente vestita per la stagione: era dicembre dopotutto!!!

<< Eccoci arrivati!>> disse dopo circa una mezz’oretta.

Io mi guardai attorno mentre mi prendeva in braccio per evitare che mettessi i piedi nella neve fredda ed entrammo all’interno di un grossa costruzione pitturata di azzurro sulla quale vi era scritto :

“  Benvenuti alla Phantomive “ che poi, scoprii essere un luna park aperto in tributo alla morte della giovane mangaka Jana Tobboso e alla pubblicazione dell’ultimo capitolo di kuroshitsuji.

Entrai leggermente stupida della grandezza di quel luogo e della mia incapacità di arrivare ad essere almeno grande quanto un serpentello e non una formica, rispetto al mondo e a quel posto .

Quando entrammo fummo accolti da una musichetta assai invitante che mi spinse a ballare e a saltellare costringendo Zayn a lasciarmi libera. MI divertii un mondo tra le palle colorate della piscina per i bambini, la mini autoscontro, le tazze girevoli, la casa degli specchi , la giostra con i cavalli e la gita sul lago artificiale con Zayn, la giornata, anzi il pomeriggio volò ed io mi riaddormentai tra le braccia del mio dolce cugino senza che me ne accorgessi.

Stavamo per ritornare alla macchina per rientrare, ma qualcosa mi fece svegliare di scatto. E quel qualcosa sembrava aver spaventato anche Zayn che mi strinse forte a se.

Aprii gli occhi di soprassalto e vidi davanti a me un Louis insanguinato, quasi sotto shock. Pensai che fosse un incubo e che Zayn mi  sarebbe presto venuto a svegliare. Ma così non era e pure lui sembrava essere sconvolto.

<< Louis, ma cosa ti è successo!?>> disse con un filo di voce coprendomi prontamente gli occhi dalla visione del sangue, ma non ottenne risposta  , solo un corpo accasciato al suolo. Passò forse qualche ora quando riaprii gli occhi. Ero svenuta e non mi ricordavo nulla dell’accaduto. Mi risvegliai nel  mio  letto e di Louis, con accanto non mister carotone, ma il cugino dalla pelle ambrata. Mi alzai di scatto e sentii una mano accarezzarmi leggera la nuca.

<< Come ti senti!?>> mi chiese calmo lui ed io lessi qualcosa nei suoi occhi un sentimento che non riuscivo a decifrare, che era sicuramente  tristezza e malinconia.

<< SI papà Za, tutto a posto! Tu?! Ma cosa è successo!?>>

<< Niente piccola ti sei solamente addormentata, tranquilla!>> Mi disse abbracciandomi da dietro e infondendomi sicurezza, poi mi lasciò e mi condusse in cucina chiedendomi se avessi fame, ma io non ne avevo, ero anzi pervasa da una strana sensazione e non appena vidi dei pomodori appoggiati sul piano cottura, mi ritornò alla mente la scena di Louis insanguinato e di Conseguenza cominciai ad urlare: << Papà Lou! Papà Lou dove sei!?!?>> correndo per tutta la casa, inseguita da Zayn super preoccupato, finchè non caddi e mi sbucciai un ginocchio. 

<< Amore, quante volte ti devo dire di non correre!?!?>> mi disse mettendomi il giubotto. 

<< Dove andiamo!?>> chiesi tra un pianto e l’altro, dato che mi aveva messo il giubotto.

<< In ospedale tesoro, guarda che ti sei fatta!>> disse alludendo al mio ginocchio sanguinante. Solo ora so quanto cavolo sia esagerato; insomma, era solo un graffietto! Graffio o non graffio mi prese in braccio e stare così in alto mi consentì di guardarmi intorno e di notare che la casa fosse deserta. Nessuno era presente, troppo impegnati in altre cose, non a casa: Louis stava in gravissime condizioni e l’unica a non saperne nulla ero io. Certo non si poteva dire ad una bambina di appena tre anni che Louis fosse stato picchiato da due fidanzati di due Directioner invidiosi del loro successo!?! No non si poteva e non le si poteva altresì dire, che Zayn lo aveva trovato con una emorragia in corso che non sapeva come fermare! No, certo che no ne tanto meno le avrebbe  potuto far capire tutto il dolore che provava in quel momento al solo pensiero di poter perderdere qualcuno come accaduto in passato. Per questo Zayn era così apprensivo e agitato e per questo cominciò a piangere silenzioso, nel buio dell’auto cercando di non farsi scorgere da me, che sicuramente avrei cominciato a frignare come una ragazzina quale ero. E poi, se si aggiunge il fatto  che ce la vedemmo brutta, perché a causa delle lacrime il mio pakistano preferito non riuscì a vedere una macchina e sbandò andando a finire addosso ad un albero, ho detto tutto. La situazione, a parte gli scherzi, era davvero critica:Zayn era svenuto per il colpo ed aveva una gamba bloccata , io, invece, ero incapacitata a respirare dato che un ramo dell’albero  era caduto sul tettuccio della macchina e lo aveva leggermente schiacciato, impedendomi di avere spazio a sufficienza per il cambio d’aria.  E non avremmo resistito a lungo se non fosse stato per il cellulare di Zayn e per le premure del mio padre adottivo. Liam continuava, infatti a far squillare il cellulare di Zayn, il quale era voltato fuori dal finestrino a seguito dell’urto contro l’albero ed era finito sul parabrezza. Ora, uno si potrebbe chiedere come faccia un cellulare a salvare la vita di una persona, ebbene, se non fosse stato per il luccichio dello schermo del cellulare, Liam, provenendo con la macchina nella direzione opposta alla nostra, non avrebbe mai notato la nostra vettura,” infrattata”, e  al buoio.

Finalmente quando sentii la sua voce mi tranquillizzai. Stavo morendo di paura e non mi ero ancora ripresa dallo schock precedente, figurati se ora ero io ad essere in pericolo di vita.

<< Connie, Zayn tutto a posto!?>> sentii urlare Liam, che cercava di rimanere calmo.

<< Papà!!>> riuscii a dire strozzando la voce.

<< Connie, Connie! Mi senti!!???>> chiese infilando la testa all’interno del finestrino, ma io non riuscivo a parlare e sentivo i sensi che piano piano mi stavano abbandonando, quando due braccia possenti mi presero , ridandomi il respiro , donandomi la libertà di sentire l’aria fredda sulla pelle, di stare finalmente bene dopo attimi di panico. Le braccia del Daddy erano talmente calde e calmanti che mi ci addormentai subito ancora tra le lacrime.

<< Brava tesoro, riposa che è tutto a posto!>> mi sentii sussurrare all’orecchio destro per poi percepire il caldo, probabilmente della sua macchina. Non sapevo che di li a poco avrebbe portato in salvo anche Zayn tirato fuori dal pronto soccorso.

So solo che mi risvegliai in ospedale tra le mani di Harry che mi sorrideva e mi accarezzava i capelli ricci e biondicci come quelli della mia mamma.

<< Hey Connie buon giorno! Ti fa male qualcosa!?>> mi chiese alludendo al ginocchio, non più dolorante e fasciato .

<< No papà Hally! Nulla! Come sta papà Za!? E Lì!? E Lu!? E tu!?>> dissi preoccupata, visibilmente preoccupata e per di più agitatissima.

<< Stanno tutti bene, tranquilla! Papà Za, a come mi piace chiamarlo così, sta benone, ha solo la bua alla gamba sinistra, ma guarirà presto tesoro>> e per bua intendeva una bella frattura che non sarebbe guarita in meno di due settimane;  <<  e Lou, ha sempre il suo solito sorriso stampato sulle labbra, a parte qualche graffietto, non ti preoccupare. Lì  sta bene ed è solo stanco, lo vedi

dormire!?>> mi disse indicandomi un Liam addormentato su una sedia affianco al letto dove eravamo sdraiati io ed il riccio. << Ed io sto come vedi amoruccio! Benone!>> mi disse facendo un mini occhiolino, sempre s egli occhiolini possano essere piccoli, si diciamo che ammiccò più che farmi un occhiolino.

<< E tu!>> mi  chiese poi guardandomi attentamente.

<< Tutto bene ora che sto  con te!>> dissi abbracciandolo forte e mi appoggiai sul suo petto stando comoda.

<< Hally!?>>

<< SI tesoro!?>>

<< Mi fai le treccine!? La mamma me le faceva sempre con questi laccetti!>> dissi io tutto ad un tratto.

<< Ce-ce-certo, ci proverò amore di papà>> E di certo ci provò, ma se non fosse stato per Liam ed il suo intervento da superman, la missione: facciamo le treccine a COnnie sarebbe pateticamente fallita.

E fu così che mi ritrovai a guardarmi allo specchio compiaciuta,  dando baci a destra e a manca sia a Liam che ad Harry, tutta contenta, come se nulla il giorno prima fosse successo, come se avessi cancellato dalla memoria ogni brutto ricordo, perché ora era tutto a posto e avevo la certezza che sarebbe andato tutto bene solo perché loro cercano  e non erano spariti come i miei, no, non mi avevano abbandonata, no non se ne erano andati via: si erano solo feriti, ma cercano ed io ero al settimo cielo. 



Hello My space!!
Hello gente! Prima andiamo con i ringraziamenti! Ringrazio mia sorella per l'idea del telefonino, e  theitalianslowlygirl
che mi ha fatto il banner e la pubblicità. Quindi ricambio gentilmente pregandovi di passare per le sue ff , vi lascio il link:
http://www.efpfanfic.net/viewuser.php?uid=159105

 

se volete seguirmi su twitter sono:
https://twitter.com/#!/_Cilyan_

B
ene mi sembra di aver detto tutto , spero che il capitolo nella sua brevità vi sia piaciuto, comunque è un po' di passaggio.Nel prossimo si parlerà di cose un po' più tranquille, riguardanti la vita quotidiana della piccola Connie, solo che alla fine vedremo come Harry sappia essere leggermente odiabile a volte. SI, insomma , faremo un leggero salto nel tempo, di un mesuccio più o meno. A la parte delle treccine me l'ha fatta venire in mente theitalianshowgirl quindi la ringrazio anche per questo, gentilissima! Se vi va passate pure qui, in questa one shot , se volete ridere penso sia il massimo ( Ma sentila come si vanta), è una ff a quattro mani, solo che se non vi piacciono le slash lascite stare, visto che ci sono accenni molto velati di esse.( http://www.efpfanfic.net/viewstory.php?sid=1102417&i=1 )
COme al solito se volete consigliarmi qualche ff dite pure: MI aspetto qualche recensione (?) ; si spero, mi va bene sia il negativo che il positivo. please!
Vi volgio bene.
UN bacione
CIlyan

 

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Capitolo 6
*** " why I can't see him?" ***


 Capitolo  6-


“Why I can’t see him?”

 

Ervavamo ancora in ospedale ed io mi rimiravo nello specchio incuriosita , guardando le bellissime  treccine che Liam mi aveva fatto.

<< Glazie mille papà!>> dissi abbracciandolo e snobbando alla grande Harry ed il suo impegno.

Sembrava uno di quei cuccioli a cui è appena stato tolto il loro cibo preferito; Fissava me e Liam abbracciati , con quelle sue iridi ora color grigio cielo,  e non riusciva minimante a distogliere dal suo viso quella espressione corrucata ed accigliata che lo stava caratterizzando in quel momento. Se solo fossi stata poco più grande mi sarei addolcita a quella scena, ma vederlo così, mi fece solo scoppiare a piangere. Non riuscivo a capire perché uno dei miei papà preferiti, si bhe lo erano tutti, quello che sarebbe poi diventato il mio confidente, si trovasse li, con quell’aria così triste.

<< PElchè?!>>  chiesi infatti  tra una lacrima e l’altra mentre Liam cercava di asciugarmele per conosolarmi.

<< Pelchè!?? TI ho fatto qualcosa Hally!??!>> dissi piangendo ancora più forte e di conseguenza provocando un abbraccio ancora più intenso da parte del mio Daddy.

<< No no piccola!>> dissero in coro lui ed Harry.

<< E allora pelchè papà HAlly è così triste!?!?>> e fu li che si guardarono per un attimo sbigottiti, per poi girarsi di nuovo verso di me e :

<< No piccola, era uno sguardo giocoso quello! Stai tranquilla!>> asserì Hazza facendomi pat pat sulla testolina  e prendendomi in braccio.

<< Davvelo!?>> risposi , allora , io mentre il mio cipiglio pian piano scompariva facendo posto al sole nel mio cuore.

<< SI tesoro>> e mi sorrise donandomi un bacio sulla guancia .

<< Davvelo , davvelo!?>> Continuai io sempre più entusiasta.

<< Si tesoro, davvero davvero!>> disse lui cominciando a ridere

<< Davvelo, davvelo,davvelo!?!?>> asserii io sempre più divertita.

<< Si amoruccio di papà, davvero, davvero, davv ….>> e se non fosse stato per Zayn che entrò in quel momento , nessuno avrebbe interrotto quel gioco tra me ed Harry, neanche Liam che ormai rassegnato, si era riseduto dalla sedia e quasi sprofondava nel sonno, nuovamente. Si vedeva perfettamente che non aveva dormito, forse per vegliare su di me che avevo la gamba ferita, o meglio, su Zayn e Louis, dato che non era tipo da allarmarsi tanto per un graffietto come lo era Harry.

<< Ecco dov’eravate!>> disse Zayn entrando in stanza e lasciando tutti stupiti: aveva una gamba ingessata! << MA papà ….>> dissi incupendomi nel volto.

<< Non ti preoccupare piccola, non è nulla, due settimane e sono a posto!>> mi interruppe lui avvicinandosi zoppicando sulle stampelle e rivolgendomi uno di quei sorrisi capaci di ipnotizzare chiunque, forse di far aprire anche in due le acque come fece Mosè.

<< Bene tesoro! E’ tutto a posto vedi!?>> si aggiunse alla conversazione Liam che diede “gentilmente” uno schiaffetto sulla gamba ingessata di Zayn per farmi  vedere che non avesse dolore.

<< Sentito niente?!>> chiese il riccio che mi dondolava su e giù.

<< N-no , n-nulla!>> rispose , quindi, il mio caro cuginetto, stringendo i denti per non uccidere qualcuno.

<< Dopo facciamo i conti!>> disse , infatti sotto voce a Lì per non farsi sentire: si sbagliava di grosso, però, non so perché ma io avevo ed ho un super udito, si ero molto dotata ed era questa una cosa che nessun medico si era mai spiegato.

<< Conti!?!? Papà Zà, che ha fatto papà Lì!?!>> chiesi io stupendo tutti, tranne Harry che se la ridacchiava tra se e se dandomi ogni tanto qualche bacino, per poi dirmi nell’orecchio: << Brava piccola!!>>

<< Brava!?!>> risposero in coro Liam e Zayn avvicinandosi vertiginosamente a me.

<< No piccola, non dargli ascolto! Ehmmm.. conti!?!? Io non avevo detto conti…. Mmmm…. Avevo detto .. si avevo detto conti … sai quelli delle regge  …. Volevo farti giocare alla principessa  in mezzo ai conti! Non vuoi!?!? Vero Lì, vero Ha?!?!>> intervenne ancora una volta Zayn causando una risata generale  di io, ovviamente, non colsi il significato e, non facendoci caso, risposi divertita: << Si, si mi piace molto!! Ma gioca pule papà Lu, non è velo?!?!!?>> chiesi io. Risultato!?!? Facce prima scioccate, poi incupite. Dove erano finiti tutti quei volti così sorridenti che invogliavano alla tranquillità assoluta?!?! Niente, spariti, sciupati come i panni al vento.

<< mmm … penso che Lou  non possa tesoro …. >> prese parola Harry.

<< Pelchè?!!?>> domandai io triste.

<< perché, bhe perché  i medici hanno detto che deve stare a riposo per qualche giorno, va bene?!? Che ne dici se giochiamo tra qualche giorno, allora pure con Lou?!?>> disse speranzoso poi.

<< Va bene!!! Che bello!!>> dissi io spensierata.

<< Ma pelchè deve riposale?!!?>> aggiunsi poi.

<< Bhe perché….>> continuò Harry cercando lo sguardo dei compagni che da quando aveva cominciato il discorso sul riposo di Louis lo guardavano speranzosi.

<< Bhe perché… perché Liam!?!?>> passò  Zayn la palla  a Liam che la colse al balzo.

<< Perché   Zayn!?! A si che smemorato che sei!! SI pure io che mi dimentico!! Perché sai Connie, deve guarire prima la sua bua.. Che ne dici se andiamo a fare colazione?!?>>

<< Va bene >> dissi io poco convinta, facendo tirare un sospiro di sollievo a tutti e tre i miei adorati paparucci. Così ce ne andammo in silenzio verso il bar , Zayn aiutato da Liam ed io in braccio ad Harry, e prendemmo una cioccolata calda per uno, tranne me che ,per la mia allergia, presi  del latte caldo ai lamponi, gusto che amavo altamente ma che ai miei padri sembrò molto strano.

 

<< ma, ma lo andiamo a tlovale dopo vero!?!?>> Aprii in provvidamente bocca io.

<< mmm… magari dopo tesoro, ok!? Oggi non si può deve riposare!>> rispose comprensivo Liam.

<< Su Connie vieni qua che ti sei tutta sporcata.>> aggiunse Harry, sul quale ero seduta, in braccio, prendendo un tovagliolo per pulirmi.

<< No.>> dissi divincolandomi dalla sua stretta gentile << Io voglio vedele Lu, ola!!>>.

E fu lì che si scatenò l’inferno.

<< No, non si può tesoro, sii comprensiva, lou ha la bua non possiamo disturbarlo ora .. su dai fatti pulire per bene, va bene!?>> cercò di dire Harry.

<< Ma, ma , pelchè!?>> << Già perché …>> disse Niall sbucando da dietro Liam.

<< Ni!!!!>> esclamai felice io ; era quasi un giorno intero che non lo vedevo e di certo non ero triste di vederlo.

<< pelchè??>> chiesi di nuovo io.

<< perché Louis non può parlare ora quindi sarebbe inutile amore. Dobbiamo solo aspettare un pochino giusto!?>> e non so perché, le sue parole mi convinsero più di quelle degli altri. Sarà stato il suo irresistibile sorriso, quell’immancabile incurvarsi delle sue ciglia ad ogni parola, quel piccolo scorcio di universo che vedevo nei suoi occhi, quel mondo che sembrava girargli attorno, ma mi convinse.

<< OK papà Nì!>> dissi allora io, ritornando a sedermi composta sulle gambe di Harry, sotto lo sguardo sbigottito di tutti, fuorchè Niall.

<< Ecco brava, fatti pulire!>> disse, poi, dolcemente Harry, quando si fu ripreso.

Continuammo a mangiare e anche Niall si unì a noi, con una colazione da far invidia a chiunque. Se noi avevamo preso delle cioccolate, una per uno, lui prese il doppio del numero delle cioccolate di quelle sul tavolo , per un totale di sei cioccolate , da aggiungere ai quattro cornetti alla crema che si prese.

<< hai fame papà?!>> chiesi io stupita.

<< Si, certo amore>> rispose lui senza distaccare minimamente gli occhi dalle sue pietanze.

<< A ve bene, tu devi clescele ancola quindi va bene no!? >>

<< In che senso scusa? >> chiese dubbioso il biondo.

<< Pelchè la mamma diceva semple che chi deve clescele deve magiare tanto. >> risposi semplicemente io.

<< haahahahaha , hai sentito Niall? Tu mangi tanto perché devi crescere! hahahahaah come fa ridere! . >>

<< Bene ora che l’ abbiamo finita, andiamo avanti>> disse alla leggera Niall mentre addentata il terzo cornetto.

<< Avanti su che? >>  domand Liam

<< Sul discorso dei conti>>  fece spallucce il biondino.

<< Lo hai sentito? >> disse Zayn incredulo

<< Si perché?>> ribatte Niall

<< E come?>>  si intromise Lia.

<< Segreti del mestiere. >> rispose semplicemente lui lasciando tutti stupiti.

Si segreti del mestiere. Niall era misterioso, fin troppo misterioso e presto avremmo scoperto il perche. Nel frattempo vedevamo solamente un Niall fregarsene di noi e continuare a mangiare bellamente.

<< Roba da matti>> concluse , infine , Harry che se ne era stato zitto fino ad allora, anche se nei suoi occhi si poteva benissimo leggere lo stupore misto alla malizia che tanto lo caratterizzava. 

Hello my space!!
Bene eccoci qua con un nuovo capitolo, si lo so è di passaggio pure questo, ma perdonatemi , mi rifarò, vi è piaciuta la parte dei conti?!?! hahaah a me tantissimo.
UN bacione
CIlyan
p.s. fatemi sapere cosa ne pensate per favore, per me è davvero importante! Vi voglio bene

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Capitolo 7
*** " Finally at home and all people go to sleep!" ***



 

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Capitolo 7

" Finally at home and all people go to sleep!"

 

 

Eravamo ancora lì a guardare Niall mangiare l’ultimo cornetto alla crema, quando ad un tratto si alò e ci fece segno di seguirlo. Così noi ci alzammo ed andammo con lui, io mano per mano con il mio Hally e Liam che spingeva Zayn con una carrozzina, che aveva preso poco prima da un’infermiera tanto per consentirci di muoverci più velocemente.

Ritornammo nella stanza dove stavamo prima, quella dove mi ero svegliata ed avevo ritrovato Zayn, Hally e Liam e, una volta dentro, Niall ci indicò un piccolo cesto, non troppo piccolo, perché sufficientemente profondo per contenere anche una persona minuta come Niall, ok forse non si poteva propriamente definire piccolo, comunque non è questo l’importante.

<< Mi ero nascosto lì per farvi una sorpresa e far ridere la piccola Connie >> Iniziò << ma poi, avete cominciato ad impicciarvi prima con la storia delle treccioline, poi con quella dei conti, ed ho deciso di attendere, poi è arrivato Zayn e con tutti quei discorsi noiosi che facevate mi è venuto sonno,dato che ero stato a vegliare su Lou tutta la notte e … >> continuò

<< E?!?!!?>> chiesero in coro i tre amici, mentre io li fissavo non riuscendo a capire cosa stesse dicendo papà Lì; ero tanto stupita che probabilmente avevo un grosso punto interrogativo in testa ed i miei paparini se la ridevano di sottecchi per questo, soprattutto Harry che mi guardava puntandomi un grossissimo sorriso addosso.

<< Che c’è Hally!!>> chiedo io, mentre gli altri ormai se la ridevano per davvero, dato che Niall era cascato improvvisamente in un sonno pesante dopo essersi appoggiato sulle spalla di Liam.

<< Nulla amore, pensavo solo che tu fossi bellissima!>> disse prendendomi in braccio e dandomi un bacio sulla guancia, molto sonoro aggiungerei, tanto da attirare l’attenzione degli altri scandalizzati dal fatto che Niall si fosse addormentato all’in piedi come se nulla fosse ed io, vedendoli in difficoltà mi misi a ridere per le facce buffe che stavano facendo , per poi chiedere tra una risata e l’altra: << Ma papà Nì non dolme sul letto?>>

<< Mmmm … forse hai ragione tesoro, andiamo a casa!>> disse Liam prendendo in braccio Niall,a mo di principessa, non senza difficoltà ovviamente.

<< Mettilo sulle mie gambe!>> disse Zayn dalla sedia a rotelle.

<< Si -si- sicuro?!>> disse dividendo le sillabe per la fatica che faceva per tenerlo su.

<< Certo, dai su!>> rispose il moro facendo cenno con la mano al ricciolino di fare come aveva detto e  quest’ultimo ovviamente non se lo fece ripetere due volte. Così uscimmo e ci dirigemmo verso le  macchine di Harry e Liam, dato che io ero andata in ospedale con Harry e Liam ci aveva portato NIall, mentre Zayn era andato con l’ambulanza.

Ci dividemmo come quando eravamo andati in ospedale e , quando giungemmo a casa , fu un po’ problematico entrare tra Niall che stava ancora bello che addormentato e Zayn con la carrozzina impossibilitato a passare per via degli scalini. Hally era ancora tutto scosso dal viaggio e rimbambito dalle mie continue canzoncine che gli avevano mandato il cervello in tilte. Ora lo so e se lo avessi saputo pure allora forse non avrei mai cantato, ma visto che lui non diceva nulla e sorrideva soltanto ,cercando di nascondere il mal di testa lancinante che lo aveva colpito, io continuai imperterrita anche quando scendemmo dalla macchina mentre lui mi prendeva amorevolmente per mano.

Quando vedemmo il povero Liam in difficoltà , gli fece segno di aspettarlo un attimo, mi portò dentro il cancelletto e mi chiese di aspettarlo gentilmente sotto il portico. Poi si recò da Liam e prese in braccio Niall che dormiva beato in macchina con la bavetta che gli colava per la bocca ; si aveva la bava e Liam gliela stava asciugando con un tovagliolo da bravo paparino. “ Uffi lui è solo il mio papà” pensai scrutando la  scena dal portico , ma ovviamente erano solo pensieri leggermente egoistici, quindi non fateci caso.  Ma tornando alla scena, vidi Harry avvicinarsi a Niall, slacciargli la cintura del posto di dietro dove era seduto e lo prese in spalla con tutta la forza che aveva. Lui era evidentemente molto più debole di Liam, infatti lo vidi stringere i denti e fare forza sulle gambe deboli.

<< Sicuro che ce la fai!?>> chiese Liam mentre spingeva con le braccia la carrozzina con Zayn sopra gli scalini, con una evidente fatica seppur si era premunito di metterci una lastra di legno, presa chissà dove.

<< S-si, sicurissimo!>> urlò Harry che , non si sa come, era stranamente già in casa ed aveva adagiato il più delicatamente Niall sul divano.

<< Ma, ma come hai fatto?!>> gli chiese Zayn portato da Liam e seguito a ruota da me.

<< Segreti del mestiere!>> disse lui buttandosi sul divano di fronte, mentre noi, cioè io , Liam e Zayn ci guardavamo divertiti, bhè forse un po’ preoccupati per la schiena di Harry, visto che ad un tratto si era sentito un brutto crack provenire dalla schiena del riccio  in conseguenza del quale tirò un urlo senza precedenti , che mi fece sobbalzare scoppiare a piangere.

Tutti si girarono e Liam mi prese prontamente in braccio per calmarmi, nello stesso momento in cui Harry stava cercando di alzarsi per venire ad abbracciarmi , probabilmente, ma ottenne solo una sonora caduta ed un altro Crack alla schiena.

<< Scusa Connie volevo non volevo spaventarti>> disse alzandosi lentamente ed io mi feci portare da Liam vicino ad Harry , che era sdraiato sul divano per poi posargli tanti baci sul dorso della sua schiena , dato che era girato a pancia in giù, muovendomi per tutto il tappeto blue dalle rifiniture in oro.

<< Ti fa tanto male Hally?!?!>> chiesi sotto voce mentre lui mi faceva pat pat sulla testolina dicendomi che non ci fosse bisogno che gli dessi tutte quelle attenzioni. Ed io ero tanto occupata a fare le coccole ad Harry che mi presi quasi un infarto quando sentii Zayn dire a Liam, che era sulla porta:

<< Dove vai?>>

<< A chiudere la macchina no?>> rispose lui  spaventandosi come se fosse stato preso in fallo.

<< a ok!>>

<< Approposito, ma tu l’hai chiusa Harry!?>> chiede allora Liam.

<> disse allora Harry estraendosele dalle tasche per poi tirarle a Liam che le prese al volo.

Liam sparì dietro la porta e tornò poco dopo chiudendo la porta. Detto questo andò in camera con Zayn  per poi tornare con una crema che spalmò dolcemente sulla schiena di Harry, tutto il mio sguardo attento.

<< Ma Zayn!?>> chiese Harry.

<< L’ho aiutato a mettersi sul letto, ora sta dormendo, sai era stanco dopo la nottata. Vuoi che aiuti anche te!? Hai il colpo della strega non puoi stare sul divano, è scomodo!>>

<< N o, no , tranquillo, grazie alle vostre cure amorevoli sto già meglio!>> disse sorridendo  lui di rimando, poi chiuse gli occhi e si addormentò come un sasso. Morale della favola? Diedi un bacio sulla guancia al mio Hally e ,dato che eravamo rimasti svegli solo io e Liam, ce ne andammo in camera sua  così da per riposare  un po’ anche noi.

Non appena mi sdraiai al suo fianco, mi sentii rinascere e ogni tensione accumulatosi svanì. Sentivo le sue mani grandi e sicure accarezzarmi le gote e le sue braccia avvolgermi delicatamente come se temessero di stritolarmi, quasi fossi un piccolo gioiello, una piccola pietra preziosa, anzi probabilmente per loro lo ero e lo sono, anche se non sono più così piccola.

Il sonno piano piano mi accolse ed io lo seguii volentieri, sentendomi al sicuro ed amata.

Dormii  incredibilmente fino all’ora di cena e quando mi svegliai trovai Liam a guardarmi mentre mi teneva ancora tra le sue braccia.  Sbattei gli occhi per due o tre volte, poi lui passò un pollice sotto la mia guancia raccogliendo una lacrima che era caduta ad un mio sbadiglio.

<< Hai fame?>> mi chiese poi pacatamente, puntandomi quelle sue iridi nocciolate addosso,

<< mmm… si papà!!>> dissi e lui sorrise gentilmente.

<< Mi piace quando mi chiami papà sai!? Allora andiamo a lavarci il viso?! Non si addice ad una signorina andare in giro tutta assonnata e poi pure le manine, perché non si mangia con le mani sporche!>> continuò lui severo, ma sempre tenero come suo solito.

<> dissi io ridendo.

Ci recammo in bagno e feci come aveva detto , con il suo aiuto ovviamente.

Poi andammo in cucina e vidi Niall ai fornelli.

<< Oggi cucino io>> disse << Harry è fuori uso!>>.

<< ok!>> disse Liam sedendosi ed intimandomi di fare lo stesso, ma io andai in soggiorno a vedere come stesse il mio Hally , ma rimasi delusa dal fatto di non averlo trovato.

<< Dov’è Hally?>> chiesi ritornando in cucina.

<< In camera sua! Ce lo ho portato io tesoro! Ma non disturbarlo, si è imbottito di dolorifici ed ha bisogno di riposo!>> disse Niall, mentre metteva nel mio piatto una frittata alle patate che Liam aveva cominciato a tagliarmi.

<< Va bene!>> risposi io , sedendomi a tavola composta.

<< Brava bambina! E adesso mangia tutto per bene, ok?>> disse Liam

<< da sola!>> aggiunse ammonedomi Niall.

<< Va-va bene,.io ci plovo!>>

<< Brava tesoruccio!!>> risposero in coro accarezzandomi entrambi la testa.

Avevo cominciato a mangiare da sola, seppur con molta, ma molta difficoltà , ma ad un certo punto mi balenò per la testa un certo qualcosa ,una domanda a cui diedi subito voce.

<< Ma papà Za?>> dissi dopo aver inghiottito il tutto e notai nei loro volti qualcosa di strano. Che mi stavano nascondendo?Immaginazione? Non c’era Harry, non c’era Zayn e loro mi volevano fa credere che stessero riposando? BHe io ci credei quando mi dissero che anche Zayn stesse dormendo, ma non era così …

Hello my space!!

OK ho pubblicato poco prima di partire. Spero vi piaccia il capitolo, bhe sembra di passaggio pure questo, ma dovete sapere che ce ne saranno un paio di passaggio prima che arriviamo nel vivo della storia! Bene, detto questo vi lascio. Mi raccomando recensite numerosi! LO spero! RIngrazio "Hi, i'm a Muffin" ( spero di aver scritto bene xd) per la sua celerità nel recensire, grazie amica mia ti voglio bene, bhe pure agli alri, ovviamente e grazie , in particolare a tutti coloro che leggono e non si annoiano. Dato che come al solito non ho il tempo di ricontrollare, spero che non ci siano orrori xdxdd.
UN bacione
CIlyan

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Capitolo 8
*** "My dad Louis" ***


 

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Capitolo 8-

“ My dad Louis”

 

 

Continuavo a muovermi per la casa come un piccolo topolino in cerca del suo formaggio preferito, solo che i miei formaggi erano Zayn ed Harry. Infatti constatai che Zayn non stesse dormendo e benché meno Harry, così la mia paura cominciò a crescere e con essa i miei timori.  Tremavo al solo pensiero che avrei potuto perdere qualcun altro e Niall e Liam non mi rassicuravano per niente con le loro mille bugie.

<< Ma dai Piccola Connie, torna a tavola, c’è anche il dolce oggi sai?>> cerca di distrarmi Niall.

<< Si, dai tesoro, dopo li cerchiamo, tranquilla,  so che stanno bene, non preoccuparti>> continuò Liam cercando di avvalorare le mille menzogne di Niall.

<< A si? E che dolce papà Nì?>> chiesi io a quel punto.

<< Che dolce? Ehm…. >> disse tirandosi  il colletto << Liam ? Che dolce abbiamo preso?>> continuò rivolgendosi al compagno.

<< MMM.. mousse alla crema, ovvio no?>> Disse Liam salvando in calcio d’angolo l’amico.

<< Da-davvero?>> gli chiese sotto voce.

<< Davvero, per fortuna che li ho comprati stamani quando ancora Connie stava dormendo>>

Gli disse nell’orecchio Liam, ma non tanto piano per impedirmi di sentirlo.

<< Allola?Mangiamo?>> domandai allora io , che mi ero momentaneamente distratta dal pensiero dell’assenza dei miei papà.

<< SI certo! Vieni piccolina!>> disse felice Niall prendendomi per mano e conducendomi in cucina. Non so chi fosse dei due il più piccolo in quel momento , ma so per certo che quando si trattava di cibo, Niall diventava un inguaribile bambinone e questo pensiero mi fa alquanto ridere ora che ho dodici anni, perché Niall a volte mi ricorda proprio di quando avevo tre anni.

O quanto ho amato quel periodo della mia vita, quanto adoravo mangiare seduta sulle gambe di uno di loro, quel giorno Niall e quanto mi piacesse ascoltarli parlare o cantare o raccontarmi del loro lavoro di cantanti, del fatto che non saremmo potuti restare sempre insieme perche loro dovevano viaggiare, tutte cose che allora non riuscivo a comprendere e capire .  Già ricordo quando partirono per  il primo tour da quando ero in casa loro; rammento che mi misi a piangere tirando Harry per la maglietta, quello stesso Harry che quel giorno , mentre stavo mangiando il budino con Niall, mi ronzava per la testa, perché lui era il mio Hally ed io ero preoccupata per la sua giovane schiena ,alla quale aveva la “bua”. E poi pensavo a Zayn e alla sua gamba rotta ed al fatto che fosse sparito anche lui, benché fosse impossibilitato a camminare ed infine pensai a Lou, il mio dolce Lou , in ospedale e a stento trattenni un sorriso amaro di fronte a Liam che mi stava osservando mangiare.

Non capivo come facessero a stare così tranquilli lui e Niall, no, non li comprendevo proprio quei due.

Era mai possibile che due dei loro migliori amici erano spariti e loro se ne stavano lì senza fare niente? No, questo proprio non riuscivo a concepirlo, ma ovviamente una bambina di tre anni non può capire certe cose; non può sapere che , in realtà , i padri che ha di fronte sanno tutto sui loro amici.

L’unica cosa che potessi comprendere era il fatto che né  Zayn, né Harry fossero a casa e , non appena finii il mio budino, mi prodigai  a chiedere di loro.

<< Allola? Andiamo a celcale papà Zà e papà Hally?>> dissi.

<< Certo amoruccio di papà, andiamo subito vero Niall?>> disse Liam scambiandosi uno sguardo di intesa con l’amico, sguardo che ovviamente una bambina di tre anni non poteva comprendere.

Così , dopo aver ricevuto il loro assenso, mi fecero indossare il giubbetto ed insieme prendemmo la macchina di Niall per andare “alla ricerca dei padri sperduti”, almeno così aveva affermato il biondino sotto la risata smorzata di Liam.

MI trovavo seduta nel seggiolino della macchina ormai da ore e stavo instancabilmente attendendo che li trovassimo da qualche parte in quella enorme città che è Londra. Ovviamente non mi poteva minimamente passare per la testa l’idea che avremmo potuto chiamarli  al cellulare o che quei due seduti davanti , uno alla guida, l’altro al posto passeggero , mi stessero prendendo in giro, e che in realtà sapessero tutto.

<< Ma  quando  ci felmiamo?>> dissi dopo circa due ore che stavamo girovagando ed il sonno cominciava ad attaccarmi.

Erano all’incirca le quattro del pomeriggio ed io a quell’ora solitamente dormivo, per cui non c’è da stupirsi se dopo il

<< Presto presto >> di Liam, mi addormentai senza esitazione per poi svegliarmi in braccio a Zayn, il mio amato cuginetto, che mi stava cullando. Mi sembrava tipo un sogno  e  non riuscivo a capire affatto cosa fosse successo.

<< Zà?>> chiesi perplessa sbattendo le ciglia e mi accorsi di essere nello stesso ospedale della mattina.

<< SI tesoro sono proprio io!>> rispose lui sorridendomi ed io di contro lo abbracciai forte piangendo lacrime di gioia.

<< sei plopio tu papà Za? Ma dove eli?>> chiesi dopo essermi calmata.

<< Io ed Harry siamo venuti all’ospedale per farci prescrivere una pomata per la schiena del povero riccio , anche se non è stato facile con questo coso>> mi disse lui indicando il gesso alla sua gamba.

<< Ed HAlly dov’è?>> domandai allora.

<< Sta da Louis tesoro, non ti preoccupare.>>

<< e lo posso vedele?>> chiesi con le scintille sugli occhi.

<< mmm … credo di si, se Niall e Liam sono d’accordo, però mi devi promettere che non ti metterai a piangere intesi? Non volevamo fatti vedere Lou con tutte quelle bue, ma tu non preoccuparti, lui sta bene, ha solo bisogno di riposo e poi potremo giocare tutti insieme ai conti , intesi?>> mi disse lui, muovendo la testa su e giù, come a volersi auto convincere che io non avrei pianto dopo aver visto Louis tutto fasciato.

E di fatti, quando Zayn varcò la porta della stanza di Louis con la sua sedia a rotelle, non potrei dire che la mia reazione fu delle migliori. Primo c’erano Niall e Liam che camminavano avanti e indietro per tutta la stanza, cosa che avrebbe innervosito chiunque, anche un bambino in fasce, ed io avevo tre anni, secondo c’era Harry steso di fianco ad un Louis praticamente mummificato, che gli accarezzava la schiena dolorante, con la mano meno fasciata, cioè la destra. Praticamente la scena che nessun essere umano avrebbe mai voluto vedere ,perché forse sarebbe potuta sembrare fin troppo paradossale, ma credetemi non lo era affatto.

Non appena Harry si accorse di me, io lo fissai negli occhi, con due grossi lacrimoni che a stento rimanevano ancora incastonati nelle mie iridi, per non parlare degli sguardi di Liam e Niall che, preoccupati, mi stavano fissando in attesa di qualche mia reazione. E poi c’era Zayn, il quale mi stava amorevolmente accarezzando la nuca per tranquillizzarmi, cosa che non gli riuscì proprio bene, dato che scoppiai a piangere correndo verso Harry ed andando ad abbracciarlo forte da dietro.

<< ahia!>> sibilò lui, ma nonostante tutto si girò sorridendomi e prendendomi in braccio posandomi, poi, tra lui e Lou, in modo tale che potessi specchiarmi n quelle iridi ghiacciate che tanto cominciavo ad amare.

<<  Lou!>> dissi scostandogli i capelli con le lacrime agli occhi che, prontamente , Harry stava asciugando con il suo fazzoletto.

<< Come stai?>> continuai mentre quello mi fissava e non mi accorsi nemmeno che Zayn, Niall e Liam fossero usciti dalla stanza chiudendo la porta dietro di se.

<< Bene, tesoro, un po’ ammaccato, ma sto bene!>> disse lui a fatica. Non potevo neanche vedere il suo bel viso che era completamente fasciato, nulla, solamente quei ghiacciai che aveva nello sguardo e nulla più. Se avessi potuto ci sarei andata a pattinare , così da disegnare sentieri che solo io e lui potevamo comprendere, come se nessun altro potesse entrare in quel mondo segreto che era il suo sguardo, solo lui ed io, io ed il mio papà LU! << siculo?>> chiesi titubante.

<< Sicurissimo piccola! TI va se Harry ti canta una bella canzoncina e tu canti con lui per me?>> mi chiese  con quella voce spezzata dai gemiti di dolore che a stento tratteneva ed io, tutta felice di poter fare qualcosa per il mio papà adorato, acconsentii , cominciando ad intonare una canzone che mi cantava sempre la mamma , non curante che Harry potesse non conoscerla.

<< Che canti…>> stava infatti dicendo, ma io avevo già incominciato e, per forutna, anche lui la conosceva.

<< If I’m in the sky

The stars are big,

But now, I’m on the empty floor end

the stars are far away from me,

 So I’m Looking the sky with my sweet mum

And she I can see trough her eyes

The dimension of the stars.

And I start to think

That in the eyes there is the universe

And so I’ can Understand that

If I’m in the sky

The stars are big,

But now, I’m on the empty floor end

the stars are far away from me,

And then and then I see my mum’s face

And the stars for me become only poor dot

In the universe, because

my mum is the very starry sky.

If I’m in the sky

The stars are big,

But now, I’m on the empty floor end

the stars are far away from me,

And Finally, I know that the stars are in our soul

And we can see the size of our soul

When we look in our mum’s eyes

Because the mum is the person who create you

And the stars are God’s daugheter, so

I thik that:

 

If I’m in the sky

The stars are big,

But now, I’m on the empty floor end

the stars are far away from me,

 

If I’m in the sky

The stars are big,

But now, I’m on the empty floor end

the stars are far away from me,

 

And my mum lol me,

As I love her, and …

This is the power of the stars >>

 

Non appena finii di cantare la canzone , chiusi gli occhi, stanca della giornata appena passata  e sentii uno strano calore, forse una coperta, pervadermi il corpo e mi sentivo bene, perché qualcuno mi stava dondolando tra le sue braccia e qualcun altro mi accarezzava i riccioli delicatamente, finchè tutto questo non mi portò nel mondo dei sogni, impedendomi di godere a pieno dei complimenti da parte di Louis ed Harry.

 

HELLOMYSPACE!

Ok non uccidetemi! ad alcuni di voi avevo promesso di aggiornare entro il 10, ma sorry! Comunque sia,lo so , il capitolo è leggermente corto e non so se il significato della canzone sia ben comprensibile dato che l'ho scritta io, comunque quella canzone è molto importante, quindi tenetela a mente. Detto questo vorrei ringraziare un po' di gente.

INsomma ma cinque recensioni? No guardate per me è il massimo, non è mai ricevute così tante e sono al settimo cielo.
Grazie mille per tutti quelli che continuano a leggermi, nonostante tutto e per favore perdonate ogni eventuale errore! Grazie mille cari lettori, siete fantastici e, se mi faceste notare i miei errori ogni tanto non sarebbe male! ^^ 

UN bacione

CIlyan

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Capitolo 9
*** "My lovely two dad" ***


A Muffin che oggi compie gli anni, con la speranza che
si     goda a pieno la vita e che lascia indietro ogni
cosa che possa ledere alla sua felicità ^.^ 

Tantissimi auguri piccola Muf!!! <3

 

 

 

 

Capitolo 9- 

My lovely two dad

 

Mi risvegliai qualche ora dopo tra le braccia di Louis; certo per quanto le potesse muovere poverino, dato che era tutto fasciato e mi guardai attorno, notando solamente la presenza di un Harry addormentato ed un Louis, che mi guardava attraverso le bende con quei due specchi d’acqua ghiacciata ,ma calda allo stesso tempo, che si ritrovava.

Non riuscivo assolutamente a capacitarmi  del fatto che il mio papà Lu stesse in quelle terribili condizioni e tutto a causa di alcune persone odiose che gli avevano procurato la “bua”, o almeno così la chiamavo allora.

Ciononostante mi piaceva sentirmi cullata da quello sguardo magnetico e affascinante. Mi faceva sentire protetta e, forse, dopo tanto tempo, veramente a casa.

<< mmm…>> mugugnai e Louis, con quella sua voce spezzata dal dolore e dall’effetto inibitorio delle endorfine, mi disse:

<< Hey piccola, puoi rimanere qui stanotte. Gli altri se ne sono andati ed è tardi per tornare a casa, soprattutto perché un certo riccio di nostra conoscenza se la sta dormendo bellamente qua a fianco e non accenna a svegliarsi.

Allora che ne pensi?>> mi sussurrò ancora.

<< Ba bene!!! Papà Lu!!! Ti boglio bene!!!!!>> dissi io che, molto probabilmente, a causa di un piccolo raffreddore che dovevo essermi presa, non riuscivo a pronunciare bene le “v” oltre che le “r”.

<< Ecco, allora adesso dormi!>> continuò quindi lui ed io non esitai mettendomi più comoda tra le sue braccia e mi addormentai così, mentre ero intenta ad osservare i lineamenti della pelle nivea e quasi perfetta del mio Hally.

<< Hey Connie, Connie, corri!>> sentivo dire da una voce. Mi era molto familiare , ma non riuscivo assolutamente a percepirne la provenienza.

<< Hey piccola Connie, corri! Vieni da noi cucciola!>> senti dire da un’altra voce, forse più distinguibile rispetto a quella prima, forse di una donna, ma non una donna qualsiasi, mia madre. E ricordo che mi misi a correre come dicevano quelle due voci che, martellanti, continuavano a spingermi alla corsa, mentre io, piccola, stanca ed ansimante mi fermavo di tanto in tanto , stremata ed ero costretta a correre ancora, perché quelle voci stavano scorporando a poco a poco, cosa che io non volevo, perché dopo un poco avevo capito che la prima voce fosse maschile e non di un uomo qualunque, bensì di mio padre.

Il babbo e la mamma mi stavano chiamando,ma per colpa delle loro voci sempre più distanti, non riuscivo a comprendere più in che direzione andare.

Ed ero sempre più stanca,sempre più carica di tristezza per il fatto e la consapevolezza che non li avrei più rivisti. Certo le illusioni durano poco e anche per una bimba di appena tre anni questa è una realtà quotidiana, specie se si è costretti a crescere presto, a causa di uno stupido incidente che ti ha portato via la tua vita, il tuo seme per crescere, loro, i tuoi genitori.

E mi ricordo che piansi a lungo, dispersa in un luogo di cui nemmeno io riuscivo a capirne le fattezze.

E correvo e piangevo allo stesso ritmo del mio respiro sempre più affannato, rincorrendo quelle voci che, ad un tratto, si erano dimenate nel buio di una foresta a me sconosciuta.

E avevo paura di entrarci. Si sa che nelle foreste ci sono sempre i lupi cattivi ed io pensavo che quella dove si fossero addentrate le voci dei miei, le loro anime, i loro spiriti, non fosse da meno.

Tuttavia, presa da una spinta di coraggio mi asciugai le lacrime ed entrai, giungendo , dopo molto cammino , al centro di quell’antro scuro e desolato, scoprendo, poi, che proprio lì si erano fermati quei soffi vitali che mi avevano portato a credere che i miei fossero vivi. Ma non era così. Vi trovai solo dei fantocci dalle fattezze mal riprodotte dei miei, che si muovevano in modo orripilante, proferendo quelle stesse parole che ,prima da lontano, mi erano sembrate tanto dolci ed amorevoli.

Ed io indietreggiavo, indietreggiavo e ancora indietreggiavo, finchè, giunta ad un tronco di albero mozzato, caddi e cominciai a sanguinare dappertutto: sulla testa, sulle ginocchia , sul petto, sulle braccia, persino sulle orecchie. Era come se fossi stata trafitta da quel ramo e non che ci fossi semplicemente caduta sopra.

E sentivo molto male e non potevo scappare e non potevo rifugiarmi lontano, nè potevo ammutolire quei richiami insistenti che si avvicinavano assieme ai fantocci , ma non potevo neanche impedirmi di gridare ad alta voce, sempre di più, sempre più forte, il nome dei miei nuovi padri.

Certo se non si può avere qualcosa che ormai è svanito, allora bisogna cercare qualcosa che sia presente no? Almeno questo fu il mio pensiero, il pensiero di una bambina bisognosa di affetto e che ricercava la felità dentro pochi nomi:mamma e papà.

E ricordo, ancora , che cominciai a strillare i  nomi dei miei padri, quasi fossero il motivo che ancora non mi aveva fatto morire dissanguata su quel tronco d’albero.

Per ultimo chiamai Louis, il mio  Lu, che ancora era in pessime condizioni e che , solo, avrebbe potuto salvarmi da quella situazione, perché lo sentivo e non sapevo come altro modo spiegare questa mia convinzione.

 

E rammento, poi, che i svegliai con quelle due manone fasciate che mi accarezzavano la nuca, mentre la sua voce , lenta e preoccupata, mi diceva che fosse stato solo un brutto sogno e che adesso fosse tutto a posto.

Ed io mi rigirai in quella mano e lo fissai con i lacrimoni  gli occhi, pensando che davvero lui mi avesse salvata da quei mostri del mio sogno.

<< papà Bu!! Mi hai salbata dabbelo!!!!>> dissi, infatti, tirando su il naso tutto gocciolante.

<< Certo piccola, ma ora soffiati il naso>> intervenne un Hally apprensivo, con in mano un piccolo fazzoletto rosa.

<< Tieni tesoro, te lo regalo>> mi disse, mentre Louis si complimentava con lui per il modo in cui stava cambiando.

<< Hey piccola è giorno, mi sa che è ora che andiate>> asserì poi Lou ed il riccio, per tutta risposta, gli fece una smorfia e, prendendomi in braccio, mi disse:

<< Vieni Connie, dato che gli siamo poco desiderati, sarà meglio svignarsela!>> e così fu, tra le risate soffocate dal dolore di Louis che, finto offeso, ribattè le parole del riccio con un:

<< Vai vai, tanto ho salvato io la piccola non tu!!>> 

<< Hahaha, riprenditi presto  “signorino”, che abbiamo promesso A Con,che avremmo giocato con lei ai Conti!>>

<< A che?>> chiese Lou spaesato.

<< Ai “Conti”; poi ti spiego>> disse Harry appena giunto sulla porta.

<< Aaah , si va be - be-ne>> soffocò le ultime parole il castano, tra i denti, per un grido di dolore provocato dal troppo movimento e dall’eccessivo parlare. Notai che Harry, in quel momento, contorse la bocca in una smorfia, quasi anche essa di dolore, ma , forse,un dolore più profondo, non corporeo, non materiale, ma spirituale. Si, al mio Hally faceva male l’anima a vedere il “suo” Louis in quelle condizioni e, forse per questo, si girò senza dire più nulla, se non un sussurrato:

<<< Riprenditi presto>> , mentre io osservavo dalle sue braccia la faccia delusa di Lu, mentre ci stavamo allontanando da lui.

Ricordo che ci furono alcuni minuti di silenzio, durante i quali l’unico suono che si riuscisse a percepire, era il mio soffiare costante nel fazzoletto e qualche “crack” della schiena di Harry ancora non del tutto guarita.

<< Ti fa tanto male?>> gli chiesi, infatti, ad un “crack” più forte degli altri.

<< N-o , no >> disse tra i denti sforzandosi di sorridermi, anche se in realtà sapevo quanto gli facesse male ed ero preoccupata per il fatto che il mio Hally potesse finire nella stessa situazione di Louis, e cioè , tutto pieno di bende.

Certo io avevo ancora il ginocchio fasciato per quella brutta caduta che avevo avuto qualche tempo prima, ma non mi faceva ormai più male, dato che era solo un ginocchio fasciato, anche se questo Harry sembrava proprio non capirlo.

<< Hally!!?>> lo chiamai, allora io, dato che si era di colpo azzittito.

<< Che facciamo ola??>> continuai.

<< Colazione, piccola e poi ti porto a far vedere questo misterioso raffreddore, non vorrei ti venisse la febbbre. CI basta Lou che domani tornerà a casa, da curare, e pi Zayn con la gamba rotta, non voglio che anche tu stia male piccola!>> rispose lui.

<< E la tua schiena?>> soggiunsi io.

<< A quella non è niente, non preoccuparti tesoro. Beh cosa vuoi da mangiare?>> continuò premuroso.

<< Una ciambella!!!>> quasi gridai.

<< E ciambella sia!!!>> finì lui e ciambella fu.

Mangiammo in silenzio al tavolino del bar dell’ospedale, io la mia ciambella, lui un semplice cappuccino con due cucciaini di zucchero ed un cornetto vuoto. Restammo in silenzio, ma non me ne preoccupai più di tanto. In altre situazioni avrei cominciato a parlare come una macchinetta, ma il raffreddore improvviso mi aveva quasi steso e con lui, forse, mi stava salendo anche la febbre, anzi non forse, perché non appena tentai di alzarmi, per seguire Harry, caddi svenuta a terra e l’unica cosa che riuscii a percepire, furono le grida del mio riccio preferito farsi sempre più lontane.

Quando mi svegliai ero a casa, sotto le coperte con …..

<< Lou!!!>> gridai con la voce roca.

<< Tesoro , finalmente ti sei svegliata>> rispose lui.

A quanto pare doveva essere passato un giorno dal mio svenimento ed anche Louis era stato portato a casa.

<< Come ti senti?>> mi chiese Louis, in coro con un’altra voce, una mano della persona dalla quale proveniva, mi stava accarezzando le guance con un dito.

<< Bene!!>> dissi io, non molto convinta.

<< Mi hai fatto prendere un colpo tesoro!; sei ancora pallida!>> disse sempre Harry che, non vorrei sbagliarmi, cercava di trattenere le lacrime a stento.

<< No, ci hai fatto prendere un colpo!>> soggiunsero Liam, Niall e Zayn sulla sedia a rotelle, che si fermarono sulla porta, per poi fare spazio ad un’altra figura a me sconosciuta.

 

 

 

HELlo My space!!! Ciao gente!! Ultimamente non ho molto tempo, quindi i miei capitoli saranno più corti, come si era già intuito. Tuttavia ho una bella notizia e cioè che ho iniziato già a scrivere il seguito di cui sono pronte 14 righe. Non molte lo so, ma dipende da come gira l'ispirazione. Detto questo spero commentiate come al solito.

Siete meravigliosi sarebbe banale dirlo, siete super extra mega fantastici. 7 recensioni è il massimo che io abbia ricevuto in tutte le mie storie. C'è chi si lamenta per 10 o più, ma io non mi lamento per 7 , anzi ne sono al settimo cielo! ^.^

Detto questo spero di non aver toppato!! VI prego, anzi vi scongiuro di dirmi cosa non va, così da potermi migliorare, perchè lo so che sbaglio un mucchio di cosa.

Detto questo avverto che non ho ricontrollato perchè avevo troppa voglia di pubblicare. Quindi se ci sono errori dite che sistemo ><

Un bacione

CIlyan

p.s. non dirò a nessuno chi è la nuova persona, lo scoprirete nel prossimo capitolo proprio alla prima riga!Spero comunque di non deludervi con la nuova figura in entrata 

p.p.s. Ancora tantissimi auguri al mio Muffn preferito !^.^ 

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Capitolo 10
*** "A new entry in my lovely family" ***


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"A New Entry in my lovely family"



<< Lei è Danielle>> disse , poi, Liam guardando verso quella figura.

<< Sai se non fosse stato per lei, non avremmo saputo minimamente cosa fare >> continuò poi.

<< Già tesoro, ma adesso riposati, resterà Louis con te, intesi? >> disse Harry rivolgendosi a me ,  poi, guardando Louis disse << Lou, per qualunque cosa tu abbia bisogno, suona il campanello che sarò subito qua!>> finì di parlare , mentre si alzava con la schiena visibilmente dolorante.

Lo osservai allontanarsi, mentre Louis stringeva il pugno fasciato e lo guardava sparire dietro quella porta assieme agli altri. L’ultima ad andarsene fu la nuova arrivata.

Non si sa perché o come, quella Danielle mi ispirava fiducia. 

Bho , sarà stato per la cordialità con cui si congedò prima di andarsene , “piacere di conoscerti Connie, io sono Dannielle Peazer, ma ora riposati, dopo parleremo! Giocherò anche io ai Conti con te, non appena guarirai!”, oppure per il suo sorriso smaniante che non accennava a levarsi dal suo viso, o per l’aura di misteriosa contentezza nel vedermi che l’attorniava, ma mi ispirava fiducia.

<< Chi è quella lagazza?>> chiesi, poi, a Lou guardandolo fisso negli occhi che , fino a quel momento, si erano rivelati pieni di odio o astio verso non si sa chi o cosa.

<< E’ un’amica di Liam, tranquilla, è una brava ragazza >> disse solo, ma non so perché nelle sue parole lessi comunque un “ almeno credo”.

Neanche lui era tanto sicuro di quello che stava dicendo, eppure il suo sguardo mi donava una sicurezza assurda, davvero assurda.

<< Hai fame tesoro?>> non si mosse mentre me lo chiedeva; stava ancora male, molto male, ma nonostante questo continuava a sorridere. Perchè? Perché mi chiedo adesso, eppure so che dipende dal bene che prova per me, anche se … puo’ davvero esistere un ‘amore tanto grande da farti dimenticare ogni dolore?

<< No , ho sonno >> asserii soltanto, stanca, molto stanca.

<< Allora dormi piccola. >> 

<< Anche tu, Lu!>> dissi , allora, io, dandogli un bacio sulla fronte,cercando di donargli tutto l’affetto che avevo in corpo in quel momento.

<< Bene!>> rispose solo ricambiando con una carezza.

Tutti e due dormimmo fino a quando non fu buio. Quando mi svegliai mi ritrovai nuovamente nelle braccia di Louis, ma ero ancora più indolenzita di prima, così decisi di alzarmi. Purtroppo lo feci troppo di corsa e la testa mi girò violentemente. Stavo per cadere, quando qualcuno mi prese:Danielle.

<< Tutto bene , piccola?>> mi chiese.

<< S-si, tutto a posto >> risposi io titubante.

<< Lu dorme?>>  le chiesi, non essendomi accorta, invece che lui era sparito dal letto.

<< No, tesoro, sta guardando la tv in salotto.>>

<< Capito.>> annuii convinta. << Hally c’è?>> le chiesi, poi.

<< Hally?>> fece un attimo dubbiosa, mentre io cercavo in tutti i modi di dire quella maledetta “r” che insieme alla “v”, solo in quel momento, mentre ero raffreddata, non riuscivo a pronunciare, quando ad un tratto riuscì a capire:

<< Ah !Harry!>> esclamò alzando un dito, come se le si fosse accesa una lampadina.  Annuii in senso di consenso:

<< Si  sta guardando la tv con Louis, perché?>>

<< Debo andale al bagno >> dissi intimorita.

<< E che c’entra Harry?>>

<< Lui mi accompagna semple!>> corrucciai la fronte e le sopracciglia, come se fosse ovvio.

<< Davvero? Se ti accompagno io non è lo stesso?>>

<< No!>>  ed oltre all’espressione aggiunsi anche le braccia incrociate.

<< Davvero Connie, non posso disturbarlo ora; sta con Louis capisci?>>

<< No, non capisco!>> sospirai. Non ce la facevo davvero a trattenerla ancora.

<< Ok, andiamo>> sentenziai alla fine, sull’orlo di una crisi di pianto.

Non mi fidavo di lei, ma non avevo altra scelta in quel frangente. Le mie gambe erano ancora deboli, per cui mi dovetti anche far prendere in braccio. Incredibile. In una sola giornata quella bionda riccia era entrata nella mia esistenza e sembrava non ne sarebbe uscita tanto presto.

<< Ecco fatto piccola, ora possiamo andare dagli altri!>> mi disse poi e mi portò in salotto dove trovai Lou letteralmente accasciato sul petto di Harry, mentre quest’ultimo lo teneva con un braccio, avvolto attorno al suo collo , facendo, con l’altra mano, zapping tra i canali.

MI guardai intorno, mentre Danielle si allontanava dal soggiorno per dirigersi in cucina , dove Liam, presumo, stava cucinando, dopo avermi posato in braccio a Niall che era intento a giocare sul piccolo tavolino del salotto con Zayn.

Il tavolino si trovava sopra il tappeto vicino ai vari divani e il biondo e il moro si erano messi seduti alle sue estremità. Notai che Niall avesse delle carte in mano, ma io non sapevo giocare, quindi osservai solamente silenziosa, anche se potei comunque comprendere che stesse vincendo Zayn,dato che il biondo aveva un’espressione più corrucciata della mia poco prima.

Ogni tanto Niall mi faceva qualche carezza e mi sussurrava un “come stai?” , “stai comoda così?”,, “vuoi che ti insegni qual cosina?”,cui io rispondevo sempre con un “sto bene così, glazie”.

Zayn, dall’altra parte, mi sorrideva spensierato, guardando di tanto in tanto in direzione del suo gesso. Doveva fargli male la gamba, ma come Lou non voleva che mi preoccupassi ed ovviamente riuscì anche lui nell’intento di farmi sentire meglio. Louis ed Harry, invece, sembravano essere calati in un mondo tutto loro: Harry aveva preso ad accarezzare il collo fasciato del castano ed ogni tanto si sentiva un mugolio proveniente da quest’ultimo , quasi come se stesse godendo di quelle carezze, come se lo ricaricassero in un certo senso; ma non erano cose che potevo capire allora, a soli tre anni.

Continuai ad osservarmi intorno, appoggiata al petto di Niall, finchè non arrivarono Liam e Danielle con la cena.

Stupendo!Avevano preparato uno dei miei piatti preferiti:riso e verdure. Come tutte le ragazzine non amavo mangiare gli ortaggi, anche se adoravo la frutta, ma nel riso per me tutto diveniva più buono ed assumeva un colore diverso.

<< La minestra è pronta!>> annunciarono, facendo in un qualche modo ridestare tutti da quel torpore creatosi.

Harry si alzò di scatto, mi guardò, sorrise, mi diede un bacio sulla guancia e poi aiutò Zayn ad arrivare a tavola. Non disse nulla, fece solo quello, ma per me bastò ed avanzò per farmi capire tutto ciò che le parole non potevano fargli dire in quel momento.

Niall, invece, dopo avermi posata a tavola, vicino al riccio, prese in braccio Lou assieme a Liam e lo posizionò a tavola di fianco a Danielle, seduta accanto ad Harry.

Iniziammo a mangiare tutti quanti tranne il bellissimo castano dagli occhi di ghiaccio. Lui non poteva mangiare da solo, ovviamente. Per lui c’era una cena speciale, mi dissero, e notai che Danielle, finito di mangiare per prima, si alzò per poi tornare con una cannuccia e del passato, freddo.

Osservai attentamente mentre lo aiutava ad infilarla nella bocca, solo da poco sfasciata, supportandolo ogni qual volta la perdesse.

Sembravamo una vera e propria famiglia , in fondo, e , forse, quella giovane dai lunghi capelli castano chiaro, non doveva essere poi tanto male.

Non appena finimmo di mangiare, mi sentii subito ricaricata, ma durò pochissimo , perché  verso le nove e mezza caddi in un sonno profondo tra le braccia di quella ragazza che mi stava cantando una ninna nanna nel letto di Louis, dove io dormivo solitamente.

Il giorno seguente non la trovai in casa, ma fu solo perché era andata a fare spesa.

<< Ci serviva proprio una donna in casa >> sentivo mormorare mentre mi avvicinavo alla cucina per fare colazione. Mi sentivo molto meglio per cui il giorno seguente sarei anche potuta andare a scuola dopo tanto tempo.  La giornata passò velocemente tra i giochi che feci con Zayn e Danielle, benché il povero ragazzo non potesse correre e prendermi. Poi la giornata finì  e mi infilai presto sotto le coperte perché il giorno dopo sarebbe stato Lunedì.

Era Lunedì il che significava che sarei potuta andare a scuola, all’asilo e fu proprio lei ad accompagnar mici. Dopo aver messo la divisa, mi prese per mano e mi portò all’ingresso dell’edificio, dove, una volta visto il piccolo Gigì, lasciai la sua mano per corrergli incontro.

Erano un paio di giorni che non lo vedevo ,per cui mi era mancato tantissimo, ma, essendo educata, mi rivolsi un attimo a Danielle sorridendole e dicendole un enorme “grazie”; per poi entrare mano nella mano con il mio amichetto, a cui raccontai di tutte le mie avventure.

Dopo quel giorno la ragazza venne sempre più spesso a casa nostra ed io mi affezionavo a lei sempre di più.

Passarono alcuni mesi, forse tre o quattro ed anche Louis si era ormai stabilizzato. Io ero felice perché finalmente avremmo potuto giocare ai “conti”; ma lui e gli altri non c’erano mai perché la loro pausa dal lavoro era finita e non potevano più dedicarmi tanto tempo.

Io piangevo quasi tutte le notti per questo, incavando il viso nei pettorali di Louis , cercando però di non fargli sentire quelle piccole gocce che gli bagnavano la maglietta, anche se lui capiva ogni volta e mi faceva “pat pat”, dicendomi un misero, ma dolcissimi “lo so , lo so piccola, ti amo”. La sua voce era come una ninnananna. Mi cullava in una maniera assurda e sarebbe stata capace di farmi addormentare anche tra il baccano ed il caos più totale.

Ciononostante, mi mancava sempre quell’affetto che prima potevo avere per me 24 su 24.

Una volta li potei vedere anche in tv:parlavano di me. Gli intervistatori gli avevano chiesto se avrebbero potuto intervistarmi , prima o poi, ma loro negarono con tutti se stessi, dicendo che già troppe volte avevano dovuto allontanare i paparazzi da casa per evitare che mi importunassero, cosa di cui io non ero minimamente a conoscenza,  e che non volevano che io venissi immischiata oltre nei LORO affari e sottolinearono molto il “Loro”.Avevo da poco scoperto che i miei papà fossero  dei famosi cantanti di successo e con Gigì mi divertivo spesso, nei momenti di noia, a cantare le loro canzoni. Ovvio che tutti e due eravamo altamente sgrammaticati e che storpiavamo quasi tutte le parole. E ricordo anche, di quando Louis tornava a casa e ci trovava a saltellare sul divano con Danielle che , intanto, cantava con noi a squarciagola, con quella sua vocina stridula in cui il dolce appariva solo nelle ninnananne. Già le sue ninnananne mi ricordavano molto quelle di Lou, solo che quelle del mio papà dagli occhi di ghiaccio erano molto più calde ed armoniose … ehm...stavo dicendo …

Louis, ogni volta che tornava a casa con gli altri e mi vedeva assieme a Gigì, diveniva rosso come un peperone, dicendo che per la sua piccola fosse troppo presto per intrattenere rapporti con degli “sconosciuti” del sesso opposto. Danielle rideva di gusto a queste affermazioni e guardava divertita Louis, mentre io e Gigì avevamo solo due grossi punti interrogativi scritti sul viso e che svanivano non appena entravano Niall e Liam che, prontamente, ci offrivano un cono gelato gigante.

E mi ricordo ancora di quella sera, quando Adolf, il cane del mio Hally, era saltato addosso a Gigì sotto ordine di Louis, a cui , tra l’altro non obbediva mai. Chissà, magari anche il cane era geloso di quel piccolo ed innocuo ragazzino, ora mio migliore amico.

Ancora oggi Lou è restio a farmi uscire con lui; dice che mi” rovina” e che quindi dovrei restargli lontana, che poi del suo rovinare devo ancora ben capire il senso.

Comunque sia, ritornando a quella sera in cui tornarono dall’intervista, sera in cui ero sola in casa con Dani, sentii una cosa che non avrei mai voluto sentire:  << Ed il prossimo tour quando sarà? Avete già deciso le date? >> aveva chiesto l’ora l’intervistatrice.

<< Si, partiremo a maggio, verso il 15 all’incirca e gireremo tutta l’America del nord >> rispose proprio Louis, in grande forma fisica rispetto a quando lo avevano malmenato.

Rimasi attonita davanti allo schermo , mentre Danielle , che prima si trovava in cucina per prepararmi del latte caldo, entrò e vide i miei occhi gonfi di lacrime.

Non potevano partire, no, e poi con chi mi avrebbero lasciato?Ed il mio compleanno?Con chi lo avrei festeggiato il mio adorato 27 maggio? Ricordo che mamma mia preparasse sempre una torta e che  organizzasse una festa con tutti i  vicini e che poi il mio babbo mi portasse sempre un mega regalo, accompagnato da tanti baci e abbracci. Certo non avrei voluto proprio tutto quello, ma le mie coccole?No, non avrei avuto neanche quelle; almeno così la pensavo allora, mentre piangevo inerme tra le braccia di Danielle.

HELLOMYSPACE!!
Ciao a tutti i miei carissimi lettori.Allora finalmente ho aggiornato!Certo come decimo capitolo non è gran che.L'ho ricontrollato a metà, per cui spero non ci siano troppi errori nella metà dopo, ma , davvero, scrivere mi toglie un sacco di energie che ultimamente non ho, figuriamoci oggi che a scuola, il primo giorno ho preso 3 pagine di appunti di greco...si anche a scuola scrivo un sacco, per cui è stancante...sono una maturanda quest'anno sapete?Anyway non importa a nessuno della mia vita...nel capitolo Connie, la nostra piccola Connie rimane un po' spaesata,mi pare.Perchè lei ancora non sapeva del fatto che i One D fossero famosi?forse il programma non lo avrebbe dovuto vedere?PErchè la gelosia di Louis secondo voi?Pensate che in futuro sarà rilevante? A quanto dice la Connie dodicenne mi pare di si...
Bah beh..ora vi mollo,
Un bacione
Notte
Fat

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