Helena.

di A little burnt writer
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Venne un tempo in cui piangevi per ogni stella cadente. ***
Capitolo 2: *** E se vai avanti per questa strada... ***
Capitolo 3: *** Ci incontreremo di nuovo. ***
Capitolo 4: *** Sei morta per tornare di nuovo. ***



Capitolo 1
*** Venne un tempo in cui piangevi per ogni stella cadente. ***


                              Helena.
 
Came a time                                                                       Venne un tempo
When every star fall brought you to tears again.                In cui piangevi per ogni stella cadente.
 
Il mio nome è Helena, e quel tempo è passato.
 
Da bambina ero sempre felice, o quasi. O almeno così credevo.
Vivevo nel lusso, ho sempre vissuto sotto una campana di vetro, grazie al mio ricco padre, un politico, nonché aristocratico e, cosa più importante, coinvoltonei più loschi affari del Paese, corrotto e spietato.
Ma non con me. Mi voleva bene, io ne volevo molto a lui, ma non so se ha continuato ad amarmi dopo quello che ho fatto.
 
Diversi anni fa (ero solo una ragazzina) il mio compagno di giochi era Gerard Way, il figlio del socio in affari di papà.  Aveva la mia età e suo padre non lo apprezzava per niente, perché Gerard non aveva interesse alla politica o agli affari.    Io lo ammiravo per questo, perché non si sottometteva al padre, ma lottava per la sua libertà e felicità.
Passava molto tempo a giocare con me, crescemmo praticamente insieme. Forse io lo amavo già allora.
Per questo rimasi scioccata quando vidi la mia mano sull’elsa di quel coltello conficcato nella sua spalla.
 
Non so perché lo feci, non lo ricordo. Per quanto mi sforzi vedo solo le mie mani sporche di sangue, e lo sguardo di Gerard, quel suo bellissimo sguardo che non sono mai riuscita ad interpretare.
Poi, il panico. Non sapevo cosa fare, non sapevo se dire a qualcuno ciò che era successo, non sapevo se qualcuno mi aveva vista…
Mille pensieri si affollavano nella mia mente di ragazzina.  Alla fine gridai, e scappai.
 
Sono diventata una reietta, una di quelle di cui non importa niente, a nessuno.  Sono stata costretta a fuggire, per scappare dal mio destino, un destino di morte già scritto, anche se fino ad ora non ho ancora capito cosa vuole da me.
Mi nascondo negli angoli bui della città, dove nessuno vede me e gli altri esseri invisibili della notte, oppure finge di non vederci.
Siamo anime perdute. Tutti noi.
Non so se mio padre mi abbia cercato, ma in tal caso sono stata brava a nascondermi.
Ho vissuto rubando come gli altri esseri della notte, ma in tutti questi anni mi è rimasto un solo pensiero nella mente: Gerard.
 
Burning on                                                                        Bruciando
Just like a match you start to incinerate                           Proprio come una fiammifero ti accendi per incenerire
The lives of everyone you knew.                                      La vita di tutti quelli che conosci.        
 
Non so se ho bruciato la sua vita, ma la mia è andata in cenere con quella coltellata, per cui provo un dolore che mi distrugge ogni giorno di più.  Vorrei solo sapere se Gerard, il mio piccolo Gerard, il mio ribelle compagno di giochi, è ancora vivo, o se l’ho bruciato per sempre, come un fiammifero.
Sono stata tentata più volte di tornare in casa mia, in quel maledetto giardino, ma non ce l’ho mai fatta.     Ho paura. Paura di rivivere quell’incubo tornando, paura che mio padre mi disprezzi, e mi voglia morta.
Ora voglio solo cancellare quella vita, riscrivere pagina per pagina la mia vita, ma intanto voglio solo uniformarmi alla massa di nulla che cammina di notte per le strade della città.  
Ma so che è praticamente impossibile dimenticare, perché quel ricordo è come una cicatrice invisibile ma pulsante, marchiata a fuoco nel mio cuore e nella mia anima dimenticata da Dio.     E so che su quelle pagine c’è scritto il nome di Gerard, scritto con il suo sangue.
Ma ci voglio provare. Voglio gettarmi la mia vecchia vita alle spalle. E anche Gerard.
 
 
 
 
 
 Ciao a tutti! Questa è la mia prima fan fiction, se così si può definire…. Quindi siate buoni, per favore J(preghierina!).
Un bacio,     
                                 A Little Burnt Writer. 

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Capitolo 2
*** E se vai avanti per questa strada... ***


                                Helena.
 
 
If you carry on this way…                                               E se vai avanti per questa strada….         
 
Stasera vorrei essere nulla. Vorrei camminare con il nulla accanto, che mi avvolge con la sua ombra.
Ma forse, il destino stasera è venuto a cercarmi. E so che non si arrenderà facilmente. Non se si chiama Gerard Way.
Lo riconosco subito, dai suoi occhi scuri, bellissimi e profondi, come un tempo. Ha lo stesso volto, è solo cresciuto. I capelli scuri come piume di corvo gli contornano il viso, bellissimo.      
È un angelo, un angelo dall’inferno, qui per me.
È proprio qui, davanti a me, che mi fissa con quel suo sguardo meraviglioso e indecifrabile.  Ma piano, quei suoi occhi si aprono, si spalancano, e io percepisco la sua sorpresa.   A quanto pare il nulla non era vicino a me.
Sto per scoppiare in lacrime, vedendo che lui è vivo, e qui davanti a me, vorrei gettarmi fra le sue braccia, piangere per poi sentirmi dire che è tutto ok… Ma nella mia mente si profila un’eventualità che non avevo previsto: e se fosse Gerard a volermi morta, e non mio padre?
“Oh, Gerard…” la mia voce è un sussurro, anzi non so nemmeno se ho realmente parlato, ma non mi importa.   Devo scappare di nuovo.      Cerco di ritornare nell’ombra del nulla, sperando che sia qui ora, e che mi avvolga con la sua aura, ma qualcosa mi ferma.
È Gerard.  Ha preso la mia mano nella sua, e piano sussurra solo una parola: “Helena…” basta quella per farmi cadere in ginocchio, sul cemento duro, senza sapere più che fare.
“Uccidimi Gerard, ti prego.” Bisbiglio. Sono certa che lui lo farà. Lo vuole. Ma Gerard si inginocchio davanti a me e mi abbraccia, dicendomi:”Helena. Finalmente ti ho ritrovata. Perché mi hai abbandonato?”
Mi abbandono completamente a quell’abbraccio, è troppo tempo che non sento il suo calore, è troppo tempo che non mi sento bene come ora.
Restiamo così, abbracciati, per un tempo che non so calcolare. Forse un secondo, un minuto oppure un’ora, non lo so.   So solamente che vorrei che non mi lasciasse mai.  Poi però Gerard mi accarezza il volto, allontanandosi un poco da me.  
“Dove sei stata in tutti questo tempo?” mi chiede “Ti abbiamo cercata ovunque…”
“Gerard… ma io…. Ho tentato di ucci--“
“No, non importa il passato. È tutta colpa mia.”
Solo in quel momento mi accorgo delle lacrime che stanno già rigando il mio volto.
“Helena, ti prego, non piangere...”
Ci ritroviamo così occhi negli occhi, uno davanti all’altro. Sento  il calore della mano di Gerard sul mio viso, e vedo i suoi occhi, che ora stanno brillando nell’oscurità, mentre avvicina il suo viso al mio.
Piano, poggia le sue labbra sulle mie e, delicatamente, mi bacia. Un bacio dolce, come di quelli che ho atteso per molto.
Ora capisco tutto. Capisco perché non ho mai avuto il coraggio di tornare a casa mia: temevo di scoprire che l’avevo ucciso, o che lui fosse vivo, ma desiderasse la mia morte.
Io l’ho sempre amato, pur non sapendolo.
Le lacrime continuano a scendere, ma forse ora sono davvero lacrime di felicità, per la prima volta nella mia vita, nella mia nuova vita.
“Ti amo, Helena. Fin da quando eravamo bambini… Ti ho sempre amata.” La sua voce giunge alle mie orecchio come pioggia nel deserto.
“Anche io ti amo, Gerard. Ma come può non importarti ciò che ho fatto?” le lacrime mi offuscano gli occhi, e abbasso il volto, guardando le mie mani che tremano.
“Non ricordi perché l'hai fatto? È stata colpa mia…” mi dice.
“No. Non ricordo nulla. So solo che ho tentato di ucciderti.”
“Senti…” Gerard mi prende le mani, e io alzo lo sguardo.  I suoi occhi, davanti ai miei, sono come velati da un peso.
“Helena…. È solo colpa mia.” Ripete, poi aggiunge: “ ora ti voglio dire ciò che è accaduto.  Quel giorno mio padre mi aveva detto, come al solito, che ero un figlio disonorevole, inutile e stupido.  Le sentivo ogni giorno queste parole, ma quella volta ne avevo veramente abbastanza.    Ti proposi di scappare con me, lontano da tutto e tutti.  Ma tu hai rifiutato, mi dicesti che non potevi abbandonare  tuo padre.   Io volevo convincerti.  Dissi che mio padre e il tuo erano uguali, due bastardi senza cuore, che non potevano amare nessuno nemmeno per sbaglio, e che tuo padre ti aveva plasmata a suo piacimento, come una bambolina nelle sue mani. Una stupida bambolina, che non capiva ciò che le accadeva intorno.
Non volevo ferirti, ma lo feci. Non avrei mai dovuto dire nessuna di quelle cose, in realtà ero solo arrabbiato.
È stata colpa mia, Helena, perdonami”
Le lacrime continuano a cadere copiose dai miei occhi ma ora non sono più di gioia.
Ora vedo tutto, ricordo.  Le immagini di quel giorno scorrono davanti ai miei occhi come i frame di un film.
“Non è comunque una buona ragione per accoltellare qualcuno, Gerard.” Non so dove trovo la forza per alzarmi da terra. Voglio andarmene.     Gerard cerca di fermarmi, prendendomi una mano. Ma io non voglio.  So bene che la colpa è mia.   Gerard…. Basta!
Strattono il braccio, e lui mi lascia.
Comincio a correre. Voglio solo scappare da tutto questo voglio dimenticare.
Perché sei tornato Gerard?  Per uccidermi di nuovo?
Non riesco nemmeno ad accorgermi di dove sto andando, dove sto correndo.  Le lacrime scorrono ancora sul mio viso, ho gli occhi velati, non vedo nulla.   Non vedo la strada che sto attraversando, non vedo l’auto che sta venendo verso di me, e che mi investe a folle velocità.
Sento solo un forte colpo, come un pugno nello stomaco.   Poi il rosso, lo stesso rosso che ho visto sulle mie mani quando ho tentato di uccidere Gerard.  Cado sul cemento della strada, e non capisco più nulla. 
Solo rosso e dolore.
E poi Gerard.
 
 
                                                                                                                    
Ciao a tutti!   Rieccomi qua… Spero che questo capitolo vi sia piaciuto, e se vi è piaciuta la storia aspettate il prossimo capitolo, arriverà presto!!
Un bacio,    
                                      A Little Burnt Writer
   
P.s. Recensite, mi raccomando, mi fa piacere leggere i vostri commenti!                         

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Capitolo 3
*** Ci incontreremo di nuovo. ***


                                   Helena.
 
 
Can we pretend to leave and then                                                  Possiamo fingere di lasciarci
We’ll meet again                                                                             Per poi rincontrarci
When both our cars collide?                                                           Quando le nostre machine si scontrano?
 
 
Helena!!” lo sento urlare dall’altra parte della strada. O forse è qui con me, ma lo sento così lontano, terribilmente lontano da me…
“Gee… Gerard…” la mia voce è debole, quasi un flebile sussurro nel buio della notte, quasi non riesco a parlare.
Vedo Gerard venire verso di me, e mi prende tra le braccia.
“Helena…” sussurra.  Vedo una lacrima scendere dai suoi occhi bui di angelo caduto.
“Ti prego… Gerard… Non mi lasciare… sola…” sento le palpebre pesanti, come se mi stessi per addormentare. “Gerard… Vieni con me… Non mi abbandonare…”
Sento le sue mani tremare mentre mi tengono stretta a lui, e una lacrima cade sulla mia guancia.
“So che è… la peggior cosa che posso dire… ma le cose andranno meglio se resto.” Lo so, Gerard. So che hai ragione. Tu devi vivere, devi andare avanti, te lo meriti.  Sono io che devo morire, per te e anche per me, per la mia anima redenta.
Ma vorrei non lasciarti più, ti ho appena ritrovato.        
Ormai è questo ciò che quel destino che non ho mai compreso ha scritto per me.  Portami via, angelo caduto e redentore.
Un’altra fitta mi colpisce in tutto il corpo, un altro pugno nello stomaco. L’ultimo.
“Addio… Gerard…” i miei occhi si chiudono, ma in fondo sono felice.  In fondo è arrivato quel perdono nel quale non avevo mai sperato.
Ma ora… è ora di tacere.  Ora muoio.
                                                                                 Addio.
 
 
 
Ehi!!  Non  pensate sia finita qui!  Questo capitolo, oltre ad esserebreve, fa pure parecchio schifo, quindi non vi posso abbandonare così, cari i miei 4 gatti che hanno la briga di leggere queste oscenità!  Quindi ci sarà il capitolone conclusivo!  Detto così sembra chissà cosa, ma non sperateci troppo. 
Comunque, spero che vi sia piaciuto il mini capitoletto, e che aspettiate il prossimo.  Intanto recensite, che mi fa piacere!
Ok, ora me ne vado, un bacio,
                                                           A Litter Burnt Writer.
 
 
 
 

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Capitolo 4
*** Sei morta per tornare di nuovo. ***


 
                                 Helena.
 
 
Long ago                                                                             Tanto tempo fa                              
Just like the hearse                                                             Proprio come un carro funebre
You die to get in again                                                        Sei morta per tornarci dentro di nuovo 
                                                                
 
 
Mi sento strana.  Ma io non dovrei provare nulla, sono morta. Dovrei essere morta.        
E invece no.
Sono una non-morta, sono in una bara con il mio abito migliore, e sto assistendo al mio funerale. Dal posto d’onore, per di più.
Che cosa buffa.           Ricordo perfettamente ogni cosa, so come sono morta, e, soprattutto con chi.
Gerard….  Mi dispiace, non ti ho nemmeno salutato come si deve...  Sei rimasto lì con me fino all’ultimo, donandomi il perdono che tanto agoniavo.
Eppure lui è qui, e non si sta limitando a starsene seduto ad assistere a un rito che neppure io apprezzo…. No, sta cantando. Sento chiaramente la sua voce, bellissima come non mai.  Sta cantando per me.
Cosa mi stai dicendo?
“ Burning on, just like a match you strike to incinerate the lives of everyone you knew.
  Bruciando, proprio come un fiammifero ti accendi per incenerire la vita di tutti quelli che conosci.”
Mi dispiace, Gerard…  Io ho bruciato la tua vita, vero?    Lo immaginavo. L’ho  sempre immaginato.
Quanto vorrei poter versare ancora lacrime per te.  Ma io non posso, sono morta oramai…
Ma ora… devo alzarmi da questa stupida bara.  Non so perché, ma so che devo andare.    È tempo di vivere, è ora di morire.
Mi alzo. Danzo, come se fossi una ballerina, eppure non lo sono mai stata.          Chissà se la morte ha questi effetti. Buffo.
Non avevo mai pensato al mio funerale.  Eppure, guarda qui…  quanta gente.  Ne sono un po’ felice, allora qualcosa valevo.
Guarda un po’…. Padre e madre mia… tutti a piangere per me quando ormai è troppo tardi.       Le vostre lacrime ora non valgono più nulla per me.
Oh, amica mia… ci sei anche tu fra queste tristi fila di panche, ammassate in questa chiesa spettrale…  Eravamo così amiche io e te, prima che io sparissi nel nulla.  Mi dispiace se ho sempre preferito Gerard a te… Ma lui era il mio amore, il mio destino confuso e scuro, il mio angelo caduto dal cielo per salvarmi, per portarmi via.
Ma ora…  ora non ha più niente importanza…  sappi, sei molto bella con quella veletta funebre che copre il tuo volto…  No, non piangere più.  Non piangete più.    Non posso nemmeno sfiorarvi, voi nemmeno mi vedete, ma io sono sempre qui con voi.  Resterò qui per sempre.
Come dici, Gerard? Cosa stai cantando con la tua voce d’angelo oscuro?
 
“Are you near me?                                        Sei vicina a me?
 Can you hear me?                                       Puoi sentirmi?     “
 
Sì, sì.  Vi sento, sono vicina a voi.
Gerard…. Amore mio… sì, ti lascio.    Ma mi troverai.  E ci incontreremo di nuovo, quando le nostre macchine si scontreranno.
Oh, guarda, è ora di morire, per sempre adesso.
Ma sono felice, danzo.
Mi manca il respiro.  Ci sono fiori nelle mie mani.
Muoio.
                                                   
                                                      So long and good night.
                                                                        Arrivederci e buona notte.
 
 
 
Buongiorno a tutti! Finalmente ce l’ho fatta. Ho finito, miei cari!   Scusatemi, questo capitolo non è proprio un granchè, ma non sono brava nelle conclusioni…    spero ugualmente che vi sia piaciuta questa storia, e consiglio a chi non l’ha già fatto di andare a vedere su youtube il video della canzone “Helena” dei My Chemical Romance, così capirete qualcosina di più di questo ultimo confusionario capitoletto.
Un grazie enorme a chi ha letto e seguito questa storia, specialmente Cup of Tea e a Black Mariah che hanno recensito e mi hanno appoggiato sempre!  Grazie grazie grazie!!!!!
Bene, vi ho stressato l’anima abbastanza,
so long and good night,
un bacio,       
                                                A Little Burnt Writer.

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