The life goes on

di xniallspotato
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Un altro anno di inferno. ***
Capitolo 2: *** C'è qualcosa di strano. ***
Capitolo 3: *** E se fosse il tuo ammiratore segreto? ***
Capitolo 4: *** Tu non sei come loro.. ***
Capitolo 5: *** Voglio che tutto questo finisca la più presto. ***
Capitolo 6: *** E' solo una grande presa per il culo. ***
Capitolo 7: *** Per le coppiette c'è un'offerta speciale. ***
Capitolo 8: *** Niall Horan che piange? ***
Capitolo 9: *** Grazie per avermi illusa, Josh. ***
Capitolo 10: *** Ti prego, perdonami. ***
Capitolo 11: *** Non sono pronta.. ***
Capitolo 12: *** Luna Park! ***
Capitolo 13: *** Vaffanculo, Zayn. ***
Capitolo 14: *** Mi stai forse minacciando? ***
Capitolo 15: *** Niall, ho paura. ***
Capitolo 16: *** Non puoi abbandonarmi proprio ora. ***
Capitolo 17: *** L'infermiera sexy. ***
Capitolo 18: *** Due settimane. ***
Capitolo 19: *** Sicuramente ora sta meglio di te. ***
Capitolo 20: *** Lucas ***
Capitolo 21: *** Che ti prende? ***
Capitolo 22: *** Uno stupido, ecco quello che sei. ***
Capitolo 23: *** Harry.. ti voglio bene. ***
Capitolo 24: *** Non posso più trattenere le lacrime. ***
Capitolo 25: *** A Natale si è tutti più buoni. ***
Capitolo 26: *** Ti porto in un posto bellissimo (Prima parte) ***
Capitolo 27: *** Ti porto in un posto bellissimo (Seconda parte) ***
Capitolo 28: *** Ricomincia la scuola. ***
Capitolo 29: *** Epilogo - The end ***



Capitolo 1
*** Un altro anno di inferno. ***


Un altro anno di inferno.

 

15 Settembre, primo giorno di scuola. Avrei passato un altro anno di inferno. Un altro anno a essere giudicata dalla gente senza un motivo.

Un altro anno insieme a quella gente che ti squadra da capo a piedi.

Quella gente che non ti conosce ma parla male di te.

Quella gente che ti giudica solo per come ti vesti, per quello che dici o per cosa fai.

Quella gente di merda, che se conoscesse più a fondo le persone che giudica tanto, magari smetterebbe di farlo.

Odiavo quel posto.


Non ero ancora pronta ad affrontare tutto ciò, eppure dovevo farlo, dovevo superare anche quest’anno.

Ore sette.

*driiin driiin*

‘’Stupida sveglia!’’ dissi ancora assonnata.

Oh, non mi sono ancora presentata, sono Madeline Johnson. Amo il mio nome, sinceramente è l’unica cosa che mi piace di me. Sono abbastanza alta, capelli castani e lisci e occhi verdi. Sono

brutta.
Alle sette e dieci mi alzai dal letto, diretta verso il bagno per lavarmi. Dopo essermi lavata e vestita andai in cucina, presi una brioche ed uscii di casa.

La scuola non era tanto lontano da casa mia, ma non so per quale motivo, riuscivo ad arrivare sempre in ritardo. Anche oggi. Entrai di corsa e vidi la prof aspettarmi fuori dalla porta.

‘’Johnson, anche il primo giorno di scuola in ritardo!’’ mi disse lei acida come sempre.

‘’Che palle’’ borbottai sottovoce.

‘’Cos’hai detto, scusa?’’ chiese lei.

‘’Non ho detto niente prof’’ risposi.

‘’Bene, entra in classe.’’

Ed ecco lì, l’inferno era iniziato, in quel preciso momento. Tutti gli sguardi puntati su di me. Sguardi che sembravano dire ‘’ecco che è arrivata la sfigata’’. Altri ti guardavano  come se fossi un
extraterreste appena atterrato sulla terra. E poi c’era il suo, lo sguardo più dolce che avessi mai visto fino ad ora, lo sguardo di Katie, la mia migliore amica. Lei era popolare, bella aveva un sacco di

amici, ma chissà per quale strana ragione aveva scelto proprio me come sua migliore amica. Mi diressi al mio posto, vicino a Katie, e mi sedetti.

‘’Ciao, tesoro’’ disse lei con un sorriso enorme.

‘’Ciao’’ risposi .

‘’Hey, non ci siamo viste per tre mesi e mi saluti così? Non sei felice di vedermi?’’

‘’Certo che lo sono, non sono felice di ricominciare questo schifo di scuola.’’

‘’Oh, non preoccuparti’’

Le ore passarono in fretta, per fortuna. A parte la quarta ora, quella fu la più insopportabile del primo giorno di scuola. I fighi della mia classe hanno iniziato a rompermi le palle, ovviamente. Proprio a

me no? Non possono trovarsi qualche altra vittima, no? No, non possono. Devono scocciarmi a me. Ormai è da 3 anni che lo fanno, da quando ho iniziato il liceo, dalla prima volta che li ho visti, dalla

prima volta che sono entrata in quella merda di scuola e sono stata giudicata subito come una sfigata. Dal primo giorno di inferno.



Heilà :3 Questa è la mia prima fan fiction in assoluto, quindi so già che fa abbastanza schifo. Ma vabbè, visto che mi piace scrivere e avevo alcune idee, ho deciso di scriverla, non so cosa mi è preso in quel momento, era un momento di pazzia (?) Beh, volevo ringraziarvi per aver letto tutto il primo capitolo. Se volete recensire, fate pure, non mi offendo, eh uu Scrivete se vi piace o no, se avete consigli, quello che volete! Accetto ogni tipo di critica. Mi sembra di avervi rotto abbastanza le palline di natale (?) quindi me ne vado, grazie ancora a tutti. Ciaoo :)
- Bea

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Capitolo 2
*** C'è qualcosa di strano. ***


C’è qualcosa di strano.

 
 
 

Chi erano loro?

Loro erano Harry, Zayn e Louis. Del loro gruppetto facevano parte anche Niall e Liam, ma non erano come loro, avevano qualcosa di

diverso, loro non sono quel tipo di gente che giudica male le persone, ma sfortunatamente si sono trovati degli amici come Harry, Louis e Zayn. Poveri loro.

Arrivata a casa mi fiondai sul divano, ero esausta, ed era solo il primo giorno.

‘’Mamma, sono tornata!’’ dissi

‘’Bentornata, tesoro. Il pranzo fra poco è pronto, puoi venire ad apparecchiare?’’ rispose lei.

‘’Certo, arrivo subito.’’

Vivevo solo con mia madre, mio padre era morto in un incidente. Stava andando a lavorare, quando una stupida macchina è passata con il

rosso proprio nel momento in cui lui stava attraversando la strada, e l’ha ucciso. E dire che non si è nemmeno fermata, ha continuato dritto senza guardare

indietro.

Mangiai e andai al piano di sopra, in camera mia. Accesi il computer e mi collegai a twitter. Twitter era come il mio diario, lì potevo sfogarmi

senza essere giudicata. Postai un tweet con scritto ‘’Primo giorno di scuola, una merda, non immagino il resto dell’anno.’’

Da qualche settimana avevo iniziato a parlare con un ragazzo, non sapevo da dove venisse, ne quanti anni aveva, ne il suo nome. Mi aveva

mandato un messaggio diretto con scritto ‘’Hey, ciao. Vorrei conoscerti, mi sembri simpatica dai tweet che scrivi, ahaha. :)’’

Da quel giorno ogni volta che scrivevo un tweet lui mi mandava messaggi diretti, come se fosse sempre collegato e non aspettasse altro

che parlare con me. Parlare con lui mi faceva sentire bene, non mi sentivo più la solita sfigata della scuola, mi sentivo qualcun altro.

Pochi minuti dopo aver postato il mio tweet mi arrivò un messaggio. Era lui. C’era scritto ‘’Hey! Ho letto il tuo tweet, cos’è successo? Come

mai è stata una brutta giornata? xx’’

Io risposi ‘’Ciao.. no, non è successo niente, solite cose. La gente che ti giudica male e che ti prende in giro.. non li sopporto.’’

‘’Capisco, ma sei sicura che non sia successo nient’altro?’’

‘’No, non preoccuparti, nient’altro.’’

‘’Ok.. Ma non ci siamo chiesti niente di noi. Tu dove abiti?’’

‘’Io.. a Londra. E tu?’’

‘’Anche io! Che coincidenza!’’

‘’Eh già.. ma sai, Londra è così grande magari non ci siamo mai visti.’’

‘’Oppure ci vediamo tutti i giorni ma tu non te ne accorgi.’’

Ok, questa cosa mi iniziava a puzzare. E se fosse stata Katie che mi mandava questi messaggi solo per farmi stare meglio?

‘’Chi sei?’’ gli chiesi.

Non ricevetti risposta.
 
 

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Eccoci al secondo capitolo :33 Grazie a tutti quelli che hanno letto la storia, a chi l’ha messa tra quelle seguite e quelle da ricordare. Grazie davvero a tutti quanti. Questo capitolo mi piace un po’ di più del primo, anche se non è niente di speciale.. Chi sarà mai quello o quella che si nasconde dietro alla chat? Vi lascio con la suspense (?) Recensite in molti, mi raccomando. Voglio sentire i vostri pareri, se avete qualche consiglio da darmi o cose del genere. Grazie ancora per aver letto questo capitolo. Alla prossima!
 

- Bea. 

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Capitolo 3
*** E se fosse il tuo ammiratore segreto? ***


E se fosse il tuo ammiratore segreto?

  
 

Era davvero strana la storia della chat, ma non ci diedi molto peso. Mi sdraiai sul letto e mi addormentai subito.

Erano solo le nove e mezza, infatti la mattina seguente mi svegliai molto presto.

Mi lavai e mi vestii con dei jeans stretti, una canottiera normale e le mie adorate vans.

Verso le 7.30 uscii di casa, visto che la scuola non era molto lontana e non ci mettevo molto ad arrivarci, decisi di andare da starbucks per fare colazione.

Appena entrai vidi loro.. Harry, Zayn, Louis, Liam e Niall.

Decisi di non sedermi a un tavolo ma di mangiare la mia colazione mentre mi dirigevo a scuola.

Per mia sfortuna mi notarono..

“Hey, Mad! Che fai?” disse Zayn.

Oh, ma che bel soprannome, Mad, pazza, mi si addice proprio, vero?

“Chissà cosa mai verrò a fare da Starbucks” risposi io con aria arrogante.

Ordinai il mio frappuccino al cioccolato e uscii più in fretta possibile.

Anche quando parlavano fra di loro prendendomi in giro, notai Niall che mi continuava a guardare, ma non ci feci molto caso.

Ma era possibile che non avevano altro argomento di cui parlare? Dovevano per forza prendermi in giro?
 
   Arrivata a scuola corsi da Katie

“Hey, Katie! Ciao, come va?”

“Bene, tu?”

“Bene, bene. Avrei una cosa da chiederti..” dissi un po’ in imbarazzo.

Se gli avrei chiesto se era lei quella della chat mi avrebbe risposto sicuramente di no, ma siccome me ne accorgevo sempre se mentiva o no, decisi di chiederglielo lo stesso.

“Dimmi. E’ successo qualcosa?” disse lei preoccupata.

“No, no. Niente. Volevo chiederti se eri tu quella della chat?”

“Che chat?” disse lei confusa.

Vedevo la sincerità nei suoi occhi. Non ne sapeva assolutamente nulla. Non era lei.

Ma se non era lei a mandarmi quei messaggi chi potrebbe essere stato?

“Niente, lascia perdere”

“No, non lascio perdere. Tu ora mi spieghi tutto”

Prima che suonasse la campanella gli spiegai tutta la storia.

“E se fosse il tuo ammiratore segreto?” disse lei dopo aver ascoltato il mio racconto.

“Ma che ammiratore segreto! Ma se faccio schifo come la cacca di un piccione (?)” risposi io.

“La cacca di un piccione?” chiese perplessa lei.

“Ah, lascia stare.”

   Suonò la campanella ed entrammo nelle classi. Prima ora matematica. Ah che bello, un ora di noia assoluta.

Questa volta Louis, Harry e Zayn non mi tirarono palline di carta piene della loro bava schifosa addosso, come il giorno prima.

Visto che ero quasi all’ultimo banco e il prof era più cieco di una talpa, mi misi le cuffiette e iniziai ad ascoltare la musica con l’iphone.

Misi una canzone a caso e mi uscì Wish you were here di Avril Lavigne.

In parte quella canzone mi rappresentava, perché parla di una ragazza che aveva bisogno di un ragazzo che però non c’era.

Io avevo davvero bisogno di qualcuno che mi capisse, che mi abbracciasse appena mi vede triste e senza chiedere niente, lo fa e basta.

Sì, c’è Katie, ma con lei è diverso, lei è come una sorella. Io avevo davvero bisogno di un ragazzo vicino a me.

Ero immersa nei miei pensieri quando sentii il telefono vibrare, mi era arrivata una notifica di twitter.

Era del ragazzo misterioso. C’èra scritto:

“Hey, scusa per ieri, scusa se non ti ho più risposto. Appena ci sei mandami un messaggio, credo che dovremmo parlare”

Dovevo approfondire la cosa, dovevo scoprire di più, dovevo sapere chi era quel ragazzo misterioso.

 

_________________________________________________________________________________ 
 

Ecco il terzo capitolo. Nel capitolo precedente ci sono state poche visualizzazioni e solo una recensione.. E va beh, mi devo accontentare.. sono solo agli inizi :) Ma se avete pareri, consigli, opinioni, critiche che volete scrivermi, lasciate una recensione, non mi offendo uu Grazie comunque a tutti quelli che la leggono senza lasciare recensioni, a chi la messe tra quelle da ricordare e quelle seguite. Grazie a tutti. E se vi piace continuate a seguirla :3 Bene ora me ne vado.. ciauu. Ricordate che se recensite vi regalo un pony blu e viola (?) 
 

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Capitolo 4
*** Tu non sei come loro.. ***


Tu non sei come loro..

 
 

Decisi di rispondergli e gli scrissi:

“Ehi.. ci sono. Senti, io ora sono a scuola.. quindi non posso messaggiare. Ma vorrei delle spiegazioni,

quindi se tu puoi, mandami un messaggio con quello che mi dovevi dire. Grazie e ciao.”

Dopo spensi il cellulare e ritornai ad ascoltare la lezione. Vidi che Niall mi stava guardando, e sorrideva..

ma che problema aveva quel ragazzo? Gli rivolsi uno sguardo come per dire “Che vuoi” e lui si girò

ridacchiando. Ok, se era un modo per prendermi in giro era meglio che la finiva all’istante. Suonò la

campanella della prima ora, uscii dalla classe e mi diressi verso il mio armadietto per appoggiare i libri e

prendere quelli della materia successiva, ma andai a sbattere contro qualcosa, o meglio, qualcuno. Alzai lo

sguardo per vedere con chi mi ero scontrata, era lui.

“scusa, scusa! Non era mia intenzione” disse Niall un po’ impacciato aiutandomi a raccogliere i libri.

“Ehi, non preoccuparti. Io dovrei scusarmi che non guardavo dove andavo” gli risposi spostandomi una

ciocca di capelli dietro l’orecchio e sorridendogli.

Lui ricambiò e stava per andarsene quando lo fermai.

“Ehi, aspetta!”

“Che c’è?”

“Perché oggi durante la lezione mi guardavi?”

“Oh.. no, niente.” rispose lui grattandosi la testa.

“Ok.. ah, un momento! Tu non sei come loro..”

“Come loro chi?”

“Louis, Zayn e Harry..”

“E allora?”

“Perché ci stai insieme? Loro vogliono solo essere popolari, farsi mille ragazze, farsi conoscere da tutti,

essere i fighetti della scuola, prendere in giro le persone solo per sentirsi superiori. Tu non sei così..”

“Lo so, ma sono i miei amici. Non li lascio solo perché sono così.. Comunque devo andare ora, ci si vede!”

“Ah, ok.. beh, ciao.”

Prima di andarsene mi abbracciò. Ok, non capii il suo gesto, ma mi fece tanto piacere. Mi ci voleva un

abbraccio dopo tutto. Era quasi uno sconosciuto, perché non ci avevo mai parlato, questa era la prima

volta, ma mi sembrava di conoscerlo da una vita e il suo abbraccio non mi dispiacque affatto.

Le altre ore passarono veloci e alle 14.05 uscii da scuola insieme a Katie. Noi eravamo l’unica scuola in tutta

Londra a fare 2 volte alla settimana sei ore invece che cinque, quindi qualche volta uscivamo alle due del

pomeriggio, questa si che è sfiga..

Arrivata a casa, intanto che mia mamma finiva di preparare il pranzo accesi il computer e mi collegai a

twitter. C’era un nuovo messaggio, proprio come pensavo. Me lo aveva mandato circa 2 minuti fa.. E questa

cosa mi fece insospettire ancora di più. Mi feci mille domande e alla fine arrivai alla conclusione che era un

ragazzo della mia età, molto probabilmente della mia stessa scuola, quindi lo conoscevo di sicuro, oppure

era un ragazzo che lavora e la sua pausa è proprio alle due del pomeriggio. Ok, no.. forse è più sensata la

prima conclusione. Ma chi cavolo poteva essere? E se era Louis, Zayn o Harry? No.. non credo che

sarebbero capaci di farmi uno scherzo così cattivo.. Ma che stavo dicendo? Loro erano degli stronzi, certo

che ne erano capaci.. Ora capivo il senso della frase “Oppure ci vediamo tutti i giorni ma tu non te ne

accorgi.” Lui era della mia scuola. Lo vedevo tutti i giorni. Ma chi era? Dovevo saperlo.. i miei pensieri

furono interrotti da mia madre che gridò:

“Maddieee, è pronto da mangiare, scendi!!”

__________________________________________________________
 
 

Il quarto capitolo è qui :3 Scusate se l’ho caricato un po’ in ritardo, ma l’altro ieri  e ieri (?) non avevo voglia di scriverlo, e invece oggi ho avuto una gita, ma sono riuscita a scriverlo :) Beh.. come vi sembra? Lasciate delle recensioni, lo so che sono solo i primi capitoli, ma ne lasciate talmente poche che mi dispiace un po’.. e poi la curiosità di sapere che cosa ne pensate, se è il caso di andare avanti o no con questa ff, mi sta mangiando viva >.< Quindi.. LASCIATE MOLTE RECENSIONI, intesi? Sto scherzando uu Bene, ora vi smetto di rompere e me ne vado. Adioss :)) Buona lettura. 

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Capitolo 5
*** Voglio che tutto questo finisca la più presto. ***


Voglio che tutto questo finisca la più presto.

 

  Andai a mangiare e dopo risalii in camera per vedere cosa c’era scritto nel messaggio.

“Ciao, allora vorrei spiegarti un  po’ di cose. Intanto mi presento, perché so già che stai pensando male di

 me, come se fossi un maniaco o pedofilo. Voglio spiegarti tutto.. allora, da dove inizio? Io mi chiamo Josh,

 sono di Londra (lo sapevi già questo) ho sedici anni e.. vengo nella tua stessa scuola. Per quello qualche

 giorno fa ti avevo scritto quella frase che di sicuro tu non avevi capito. Qualche volta mi avrai visto, ma non

ti sei soffermata mai a guardarmi attentamente, forse non sai nemmeno chi sono. Ti racconto tutto

 dall’inizio.. un anno fa.. ti vidi lì, nel corridoio della scuola. Tu non mi notai, perché c’erano altre mille

 persone. Rimasi subito incantato da te. Così ogni giorno cercavo di vederti almeno una volta, poi un giorno

ho scoperto che avevi twitter, così per conoscerti meglio, mi sono creato un account anche io e mi sono

 finto uno sconosciuto.. E così giorno per giorno mi sono innamorato sempre di più.. ecco te l’ho detto.

Cavolo.. che imbarazzo :S”

Rimasi spiazzata da quel messaggio, era la realtà o stavo sognando? Cos’è uno di quei sogni di cui non ti

 rendi conto se sono successi veramente o se li hai solo sognati? Cos’è uno scherzo? Cos’è?

Non gli risposi, davvero, non sapevo cosa scrivergli ero rimasta senza parole. Dovevo raccontare tutto

 questo a qualcuno.. A qualcuno che c’è sempre per me, a lei, Katie. La chiamai e lei rispose, gli dissi:

“Adesso. A casa mia. Non fare domande. Cerca di sbrigarti” ero talmente sconvolta che non riuscivo

 nemmeno a formulare delle frasi intere.

In pochi minuti lei era già a casa mia, la feci accomodare in camera mia e gli raccontai tutto segno per

segno.

“Maddie, che succede? Come mai mi hai fatto venire?”

“Devo raccontarti assolutamente una cosa che mi è appena successa”

“Ehi, mi fai preoccupare seriamente così.. che è successo?”

Non riuscivo a dirglielo.. così gli passai il computer e gli feci leggere il messaggio.

“Ricordi il ragazzo ‘misterioso’ di twitter?”

“Sì, me lo ricordo. Che è successo con lui?”

“Tieni e leggi..”

Dopo aver letto il messaggio rimase a bocca aperta, neanche lei riusciva a dire una parola.

“Chiudi la bocca che se no entrano i moscerini. No, a parte gli scherzi. Che cavolo devo fare con sto qua?

Insomma, chi cavolo è? Chi lo conosce? Se almeno si facesse vedere di faccia.. Che cavolo gli scrivo? Non so

che fare, aiutoo.”

“Ok, calma. Ora ti aiuto a scrivergli una risposta..” iniziò a scrivere qualcosa sul computer e poi me lo fece

 vedere. C’era scritto:

“Ok, sono senza parole.. davvero. Io non mi devo presentare, visto che credo che sai già tutto di me. Non mi

è mai successa una cosa del genere, perciò non so proprio come comportarmi. Senti visto che sono sicura di

 non averti mai visto a scuola, non so chi sei, non ti conosco.. che ne dici se domani, subito dopo scuola ci

 vediamo faccia a faccia? Nel cortile della scuola ti va bene?”

Ok, andava abbastanza bene.. dovevo vedere solo cosa avrebbe risposto. In quel momento non riuscivo a

 pensare a niente, non riuscivo a immaginarmi niente, non sapevo cosa mi avrebbe risposto, se sì o se no.

Non sapevo assolutamente niente. Una cosa volevo sapere. Una sola cosa. Se era uno scherzo, se era uno

 scherzo di uno di quegli stronzi della mia scuola. Perché, davvero, non ci tenevo a soffrire un altro po’ solo

 per dei cretini che trovano divertente prendere in giro le persone. Volevo che questa cosa finisse al più

 presto, il più presto possibile.

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Ecco il quinto capitolo. WOW! 107 visualizzazioni al primo capitolo di questa storia! Sono davvero felicissima, grazie a tutti per aver letto questa storia, grazie a chi ha recensito i capitoli, grazie a chi l’ha messa tra le seguite/ricordate. Insomma un grazie a tutti, anche ai lettori che la leggono ma non recensiscono, se ne stanno lì zitti zitti. Grazie :) Duunque, passiamo al capitolo. Si stanno scoprendo delle cose in più piano piano.. Chissà chi è questo misterioso Josh, se accetterà o no di vedere Maddie. E chissà se Maddie veramente non conosce questo Josh, oppure non se lo ricorda semplicemente. Ok, baasta. Sto dicendo troppo, ahaha. Beh, godetevi il capitolo e lasciate taaaante taaaante piccole recensioncine (?) Si dice così? ‘-‘ Alla prossima belli :3 
  

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Capitolo 6
*** E' solo una grande presa per il culo. ***


E’ solo una grande presa per il culo.

 
 

Restai a parlare ancora un po’ con Katie. Poi lei doveva andare ad una festa quindi andò via, invitò anche

me, ma non avevo molta voglia di uscire quindi gli dissi di no. Appena se ne andò, mi stesi un po’ sul letto

per ripensare a tutto quello che mi era successo, anche se non avevo voglia di pensarci, dovevo pur sempre

trovare una risposta alle mille domande che si formulavano nella mia mente. Se non si fosse mai presentato

il giorno dopo, come avrei scoperto chi era a mandarmi quei messaggi? Dopo una mezz’oretta mia

addormentai, ero troppo stanca.

La mattina mi svegliai e visto che era ancora presto per prepararsi, accesi il computer. C'era un messaggio

su twitter, diceva:“Ok.” Solo e un semplice ok? Vabbè.. ora vedremo che succederà. Appena lessi quell’ok

sentii una sensazione strana, non lo so, dovevo avvertire assolutamente  Katie. Appena l’avrei vista glielo

avrei detto. Mi iniziai a preparare, feci colazione, non avevo voglia di andare da Starbucks, magari avrei

rivisto quegli stupidi, dopo essermi preparata uscii di casa e mi diressi verso la scuola mentre mangiavo

l’ultimo cornetto che era rimasto della mia colazione. Arrivata nel cortile della scuola cercai con lo sguardo

Katie ma non la vidi.. Probabilmente la sera prima aveva fatto tardi e non si era ancora svegliata, se era

così doveva assolutamente entrare alla seconda ora, dovevo parlare con lei, era questione di vita o di

morte.

Passarono altre due ore e di Katie? Nemmeno l’ombra. Suonò la campanella, finalmente l’intervallo. Mi

diressi spedita in bagno, presi subito il mio cellulare e scrissi un messaggio a Katie che diceva “Ma dove

diavolo sei?” poco dopo mi arrivò un messaggio di risposta “Ehi.. oggi sto a casa, non mi sento bene dopo

ieri sera.. Mi sono ubriacata.” Io, allora, gli scrissi “Ma proprio oggi dovevi stare a casa? Ho bisogno di tee!”

lei mi rispose “Ma cos’è successo? :o” poco dopo mi arrivò un altro messaggio, mi era finito il credito,

proprio in quel momento? >.< Non gli risposi e uscii dal bagno, suonò la campanella e ritornai subito in

classe. Non vedevo l’ora che anche queste due ore finissero, ma passarono lentissime..

Suonata la campanella che annunciava la fine delle lezioni, mi prese un ansia assurda, mi sentivo male,

tutto questo era solo perché dovevo incontrare Josh.. e quando ce l’avrei avuto davanti cosa avrei fatto?

Sarei svenuta? Non avevo il coraggio di andare lì da sola, avevo bisogno di un’amica che non c’era perché la

sera prima si era presa una sbronza, ah Katie.. Solo Dio sa come cavolo sono riuscita ad arrivare fino alla

panchina sana e salva senza svenire. Chiamai mia mamma facendo l’addebito per dirgli che avrei mangiato

fuori. Aspettai mezz’ora, un’ora, un’ora e mezza e nessuno arrivava.. decisi di andarmene, questa era solo

una grande presa per il culo secondo me.. Andai in un bar lì vicino e mi mangiai una piadina, visto che non

avevo ancora toccato cibo da quella mattina ed erano quasi le tre. Appena entrai nel bar mi accorsi di non

aver la borsa.. Ritornai nel cortile della scuola per vedere se era lì, per fortuna era lì, ma insieme a lei c’era

anche qualcun altro. Era Niall. Ma cosa ci faceva lì? Mi avvicinai a lui.

“Ciao Niall. Che succede?” gli chiesi.

Lui alzò lo sguardo sorpreso di vedermi lì. Aveva gli occhi rossi, aveva appena pianto e anche se cercava di

nasconderlo si vedeva. Lui non rispose.

“Niall Horan che piange? Che novità è questa?” cercai di sdrammatizzare, ma lui mi guardò male.

“Ehm.. scusami. Vuoi raccontarmi cosa è successo o me ne devo andare?” gli dissi. Lui non rispose quindi mi

alzai per andarmene, ma lui mi afferrò per un braccio.

“No, scusami.. è che non ne ho voglia di parlare.”

“Oh.. ok. Non fa niente” gli dissi sorridendo. Cercavo di farlo stare meglio, ma non sapevo come fare, non

 avevo mai consolato una persona. Così gli proposi di andare a mangiare insieme per fargli dimenticare

quello che l’aveva fatto stare così, almeno per una mezz’ora se ne sarebbe dimenticato.

Lui accettò e andammo nel bar, ordinammo le piadine e mentre le aspettavamo, parlammo del più e del

meno. Era davvero simpatico Niall, probabilmente anche gli altri della sua ‘banda’ erano simpatici, ma per

come si facevano conoscere erano dei veri stronzi. Mangiammo e uscimmo dal bar.

“Grazie di tutto” mi disse Niall sorridendomi.

Aveva un sorriso splendido, che avrebbe potuto accecare tutti. Era bello il suo sorriso, era bello lui e non si

poteva negare.

“E di che? Non ho fatto niente” gli dissi ricambiando il sorriso.

“Ora io devo andare.. ciao, mi ha fatto piacere stare con te” gli dissi salutandolo

“Anche a me.. ci si vede in giro, allora.. Ciao Maddie.”

Come mi aveva chiamato? Maddie? Davvero? Ma che cavolo pensavo? E’ il mio soprannome, è ovvio che

 mi chiama così. Anche se non gli ho dato il permesso.. vabbè, ma Niall può tutto.

Scrollai la testa e ritornai sulla terra.

“Maddie, stai bene? Che cavolo vai a pensare?” dissi sottovoce dirigendomi verso casa.

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Sono riuscita a pubblicare il 6° capitolo finalmente! Queste settimane ho un sacco di verifiche e interrogazioni quindi non so quando riuscirò a pubblicare il prossimo capitolo.. Odio il mese di maggio D: Beh.. passando alla storia. Credo che ormai abbiate capito chi è il ragazzo misterioso, o no? Io comunque non vi dirò ancora niente fino a quando non lo scoprirà Maddie nei prossimi capitoli :3 Lasciatemi tante recensioni con i vostri pareri, opinioni e ditemi se devo migliorare i qualcosa o no :) Mi raccomando mi aspetto tante recensioni, perché poi vi faccio un regalino (?) uu Questo capitolo è un po’ più lungo degli altri (viva meee, sono riuscita a pubblicare un capitolo più lungo!) Volevo caricarlo ieri il capitolo, ma era tardi e pensavo che nessuno l’avrebbe letto quindi lo carico ora :3 Ora scappo perché devo studiare un sacco di cose (domani ho una verifica, ditemi buona fortuna çç) Ciauu, grazie a tutti per leggere questa storia :) Mi raccomando ricordatevi delle recensioni, ahahah. 

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Capitolo 7
*** Per le coppiette c'è un'offerta speciale. ***


Per le coppiette c’è un’offerta speciale.


 
 

Tornata a casa diedi un bacio a mia madre

“Ciao mamma”

“Tesoro, com’è che oggi sei così gentile?”

“Mamma, la vita è bella” dissi salendo le scale

“Ma che hai oggi?” disse lei sporgendosi per vedermi.

Non risposi ed entrai in camera mia,lanciandomi delicatamente sul letto con un sorriso stampato in faccia pensando a Niall. Dopo aver parlato con lui mi

sentivo stranamente bene e felice. Chissà perché. Chissà perché quel ragazzo mi faceva quell’effetto.

Io sono una di quelle persone che non riesce a tenersi tutto dentro, mi sentivo bene, eppure dovevo raccontare a qualcuno quanto ero felice, forse perché

dopo tanto tempo stavo riprovando delle emozioni. Emozioni vere. Emozioni belle.

Scesi le scale e andai in cucina, dove trovai mia mamma, era sempre lì dentro.

“Mà, posso uscire?”

“Ma sei stata fuori tutto il giorno, hai ancora voglia di uscire?”

“Devo comprare una ricarica, poi devo andare a casa di Katie per vedere se sta ancora male, perché oggi non è venuta a scuola”

“Ah va bene.. però cerca di non tornare tardi.”

“Ok, mamma. Grazie mille” dissi sorridendo e schioccandogli un bacio sulla guancia destra.

Uscii di casa e mi diressi verso il tabacchino più vicino per prendere una ricarica.

“Buongiorno. Mi può dare una ricarica della Vodafone da 5 euro?” dissi entrando nel tabacchino guardando solo la commessa.

“Certo, ecco a lei” disse la commessa porgendomi la carta.

“Grazie mille. Arrivederci” dissi prendendo la carta e dirigendomi verso l’uscita.

Presi il cellulare dalla tasca e chiamai il numero per fare la ricarica, ma mentre aprivo la porta per uscire andai a sbattere contro qualcuno. Possibile che in

questi giorni ero così distratta?

“Scusi, scusi. Non era mia intenzione” dissi raccogliendo tutti i fogli caduti alla persona con cui ero andata appena a sbattere. Alzai lo sguardo e gli porsi i

fogli.

“Eh? Ma noi ci incontriamo sempre così?”
 
“Ahahaha. Sembra proprio così.” Disse Niall sorridendo. “senti faccio un attimo le fotocopie di questi fogli, mi aspetti un secondo?” continuò Niall.

“certo, ti aspetto fuori” dissi sorridendo e uscendo dalla tabaccheria.

“Eccomi qui” disse Niall uscendo dalla porta. “Vuoi andare a prendere un gelato insieme?” mi chiese lui.

“E-ehm.. m-ma.. veramente io dovrei andare a casa di Katie” dissi in imbarazzo.

“Oh, scusa.. non lo sapevo, allora sarà per un'altra volta..”

“No, aspetta. Non ho ancora avvertito Katie che andavo a casa sua, quindi se vuoi possiamo andare a prenderlo un gelato.”

“Va bene!” disse lui, mentre sulle sue labbra si apriva un sorriso a 365°

Ci dirigemmo verso la gelateria più vicina.

“Ma io non ho i soldi per pagare. Mi ero portata dietro solo 5 euro per fare la ricarica” dissi io.

“Non preoccuparti, pago io” disse Niall.

Ohh, ma che dolce che era. Era troppo dolce. Il ragazzo perfetto.

“Grazie” feci un sorriso ed entrammo in gelateria.

“Buon giorno” disse il gelataio

“Buon giorno” risposi io.

“Oggi per le coppiette abbiamo un offerta speciale. Se prendete una coppetta grande pagate la metà.” Disse gentilmente il gelataio mostrandoci un cartello.

“Oh, ma noi non sia-” stavo dicendo ma fui interrotta.

“Sisi, ci faccia quello.” Disse Niall coprendo la mia voce e prendendomi per mano.

Usciti dalla gelateria ci sedemmo in un tavolino.

“Niall ma che cavolo ti è saltato in mente?”

“E’ una coppetta grande e poi si pagava la metà..” disse lui sentendosi un po’ in colpa.

“Oook.. e perché mi hai preso per mano?”

“Per rendere la cosa più credibile. Ti ha dato fastidio?”

“Nono.” Dissi. Dopo essermi resa conta di quello che avevo appena detto poggiai le mani sulla mia boccaccia che mi faceva dire di tutto.

_________________________________________________________________

Ecco il settimo capitolo. Sono riuscita a pubblicarlo, yeeah (?) E' che ieri avevo una verifica e un'interrogazione quindi giovedì ho passato tutto il pomeriggio a studiare e poi alla sera sono andata al Luna Park. E' stato bellissimo e mi sono divertita tantissimo, ma non ve ne frega niente perciò la smetto di raccontarvi cavolate. Poi non so quando riuscirò a pubblicare il continuo perchè lunedì ho una verifica e un'interrogazione D: Che palle. Beh, passando al capitolo. A me piacciono tantissimo Maddie e Niall insieme, e a voi? Sono troppo carini *^* Mi piacciono tanto tanto. Poi dovrei trovare un ragazzo anche a Katie, beh tra pochi capitoli si inizierà a parlare anche degli altri ragazzi e non solo di Niall. Abbiate pazienza uu Passando alle recensioni.. sono davvero pochissime e questo mi rende triste. Perchè non solo mi fa piacere riceverle (come a tutti credo) ma vorrei anche sapere se vi piace o no questa storia, se fa schifo, se è bella, se dovrei continuarla, se dovrei finirla qui. Se no io continuo a scrivere capitoli, ma magari non piace a nessuno la mia storia.. Boh.. vabbè. Comunque ho trovato delle foto che dovrebbero rappresentare Maddie e Katie come le immagino io. Anche se sembrano di età diverse, fate finta che hanno tutte e due 16 anni le ragazze. Ahahahahaha xP Beh, alla prossima, guyss (?)
Ecco Maddie (la mora) e Katie (la bionda)


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Capitolo 8
*** Niall Horan che piange? ***


Niall Horan che piange?

 

“Quindi non ti ha dato fastidio?” chiese lui.

Cercavo in tutti i modi una scusa, ma cavolo non mi veniva in mente niente.

“E’ quello che ho detto..” risposi un po’ in imbarazzo.

Davvero l’avevo detto? Oddio.. In quel momento mi vibrò il cellulare, un messaggio. Lo lessi e c’era scritto

“Ti va di venire da me? Così mi racconti quello che è successo, visto che oggi con quei messaggi mi hai fatto preoccupare..” era Katie.

“Niall.. devo andare ora. Ci vediamo poi a scuola, ok?”

“Ok, ciao Maddie.” Rispose lui.

Lo salutai con la mano e piano piano mi allontanai dirigendomi verso la casa di Katie.

Dopo qualche minuto arrivai e suonai il campanello.

Mi aprii sua mamma.

“Oh, ciao Maddie. Come stai?” mi chiese lei.

“Bene, bene, grazie. E lei?” risposi io.

“Bene. Sei qui per Katie?”

“Sisi, è in camera sua?” chiesi sorridendo.

“Si.” Mi rispose lei.

“Grazie” gli dissi mentre salivo le scale.

Arrivata davanti alla camera di Katie bussai alla porta.

“Chi è?” chiese lei.

“Servizio in camera. Chi vuoi che sia?!?” risposi entrando nella camera

“Ahaha, molto divertente. Dai raccontami tutto”  mi disse lei facendo segno con la mano di sedermi sul letto accanto a lei. Mi sedetti e inizia a raccontare

“Allora.. ricordi il famoso incotro con  Josh? Beh, non si è presentato.. ma me lo immaginavo. Ho aspettato lì un’ora e mezza, ma non è arrivato nessuno. 

Quindi sono andata in un bar per mangiare, visto che non toccavo cibo da quella mattina, ma mi sono accorta che non avevo la borsa, perciò sono tornata

indietro per vedere se era sulla panchina. Appena sono arrivata ho visto la mia borsa, ma anche Niall con la testa bassa. Allora mi sono avvicinata e gli ho

chiesto cosa gli era successo, lui ha alzato la testa e ho visto che aveva gli occhi rossi, secondo me aveva pianto, ma lui non voleva farlo vedere. Vabbè,

alla fine siamo andati a mangiare insieme. Aaah, che bello. Poi, sono tornata a casa e poco dopo sono uscita di nuovo per venire da te, ma mentre andavo in

tabaccheria per la ricarica l’ho incontrato di nuovo. E così ci siamo andati a prendere un gelato insieme, ma la cosa più bella è stata che, visto che c’era un

offerta speciale per i fidanzati, ha fatto finta di essere il mio ragazzo e mi ha preso la mano. Cioè, ma ti rendi conto? Niall Horan che mi prende la mano? Non

era un sogno vero? E poi ha anche pagato lui, com’è dolceeee”

“Wowowoo, quante cose che sono successe. Ma ora torna alla realtà Maddie” mi disse Katie sventolando una mano davanti alla mia faccia. “Allora, Josh è

stato uno stronzo a non venire, sempre se esiste questo misterioso Josh.” Continuò lei.

“Aspetta, cosa vuoi dire con questo? Che Josh non esiste? Che mi stanno facendo uno scherzo, o cosa?”

“Ah, boh io non so niente. Comunque fammi continuare. Poi, è davvero strano che Niall si trovasse lì, nello stesso posto dove eri tu qualche minuto prima, e

poi piangeva? Perché piangeva? Non ha motivo per piangere, insomma è Niall Horan. Poi, cos’è tutto ‘sto fantasticare su di lui? Non ti starai mica

innamorando, vero?”

“Macchèèè, io? Pff, innamorarmi? Poi di chi? Di Niall? Ma per favore, pff. Come puoi pensare una cosa del genere? Dai, ma.. non puoi, dai.” Risposi io non

molto sicura di quel che dicevo.

“ecco, segni visibili che stai mentendo. Te l’ho sempre detto che sei negata nel dire delle bugie, inizi ad innervosirti, neghi tutto e gesticoli con le mani,

proprio come stavi facendo adesso. Aaah, la nostra piccola Maddie si sta innamorando, eh?”

“Beh.. dai, forse mi piace un pochino, ino, ino. Ma è esagerato dire che sono innamorata. Però cavolo lui è davvero bello”

“Eh già.”

“Bella, lui è mio, non devi nemmeno pensare che sia bello, ok?”

“Ahahahah, ti piace proprio, eh?”

“Eddai, smettila. Però non devi pensarlo, ok? E’ mio.” Dissi facendola ridere nuovamente.

“Comunque secondo me gli piaci anche tu”

“Ma che dici, se sono un cesso..”

“Ma cosa dici te? Non sei affatto un cesso. E poi non credi che sia strano che lui si trovava nel cortile della scuola? Poi ti continua a guardare durante le

lezioni, eh?”

“Vabbè, non lo so. Ma non credo, insomma io non piaccio a nessuno.”

“E smettila di deprimerti, dove cavolo ce l’hai l’autostima, sotto ai piedi?”

“Probabilmente sì.”

“Piantala, scema. Comunque cosa farai con Josh? E con Niall?”

“E chi lo sa.. vedrò domani. Probabilmente cercherò Josh a scuola per chiedergli spiegazioni, e con Niall.. beh, lascierò questo compito al destino. Vada

come vada.”

“Oook. Com’è passato il tempo, sono le undici e mezza, è tardi, anche per tornare a casa. Io sto ancora un po’ male e non posso accompagnarti, mia mamma

dorme e mio padre è fuori per lavoro. Almeno che tu non voglia essere mangiata dai mille mostri ed essere rapita dai ladri che ti stanno aspettando nelle

strade buie, io ti consiglio di restare qui da me. Poi fai come vuoi, se vuoi essere uccisa vai pure.”

“Ma mi dici quanto sei scema? Bastava chiedermi semplicemente ‘Maddie, puoi restare a dormire da me questa sera?’ e io ti rispondevo di sì, non è che ti

dovevi inventare tutte ‘ste cagate” dissi io scherzando.

“Ma guarda che non sono cagate! La leggenda narra che una volta una ragazza di nome Ally stava passeggiando per le str-” iniziò a raccontare lei.

“Sisi, va bene, un’altra delle tue storie sceme? Non ho voglia di sentirle.” La interruppi scocciata

“Oh, ma come sei simpatica, davvero.” Disse lei sarcastica.

“Ti voglio bene, dai. Però, veramente, non ho voglia di sentire le tue solite storie” dissi ridendo.

“Anche io ti voglio bene. Allora resti?”

“Si, e tu?”

“No, guarda, me ne vado  a casa tua, eh? Così facciamo uno scambio di case (?)”

“Ahahaha, per me va bene, almeno non starò in compagnia di una scocciatrice.”

“Oh, mi hai offesa.”

“Daii, scherzavo.” dissi tentando di abbracciarla.

“No, non ti voglio bene” disse lei respingendo il mio abbraccio.

“Oh, ok.. grazie.. dopo tutti questi anni mi ripaghi così? Beh, grazie davvero” dissi io facendo finta di piangere.

“Ok, da grandi potremmo fare le attrici, guarda quanto siamo brave, cavolo!” disse lei interrompendo la nostra stupenda commedia

“Ma io non stavo recitando” dissi ridendo e facendola ridere. “vabbè, mi dai un pigiama?” chiesi io.

“Certo, aspetta che lo prendo” rispose lei. “eccolo.” Disse porgendomi il pigiama.

“grazie e ora dormiamo che è tardi.” Dissi infilandomi nel letto con lei. Era un letto matrimoniale quindi stavamo abbastanza comode.

“Buona notte” disse lei spegnendo la lampada.

“Notte” risposi io.

____________________________________________________


Eccomi, non sono morta! Allora non vi voglio annoiare con i miei commenti lunghi chilometri. Voglio solo scusarmi per non aver continuato prima, è solo che non mi piace molto questa ff, non ho molte idee e non so come portarla avanti, oltretutto voi non date segni di vita, non recensite e perciò non so se vi piace o no. Beh, comunque sia. Sono tornata e mi sta tornando un po’ la voglia di scrivere, quindi ecco qua il nuovo capitolo è un po’ più lungo degli altri, e anche se non sono completamente soddisfatta di quello che è uscito, mi piace. Buona lettura e alla prossima. PS: Non sapevo che titolo dargli lol

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Capitolo 9
*** Grazie per avermi illusa, Josh. ***


Grazie per avermi illusa, Josh.

 
Il giorno dopo mi svegliai, guardai il cellulare. Merda! Erano le sette e mezza e noi dovevamo ancora prepararci! Svegliai di corsa Katie e andai in bagno a lavarmi.
“Katie, Katie. Svegliati! Dai che è tardissimo.. non fare la solita dormigliona! SVEGLIAA” gli urlai nelle orecchie scrollandola un po’. E poi corsi in bagno mentre che lei si alzava.
Mi lavai e dopo tornai in camera e mi vestii con gli stessi vestiti del giorno prima, nel frattempo Katie si era lavata ed era davanti all’armadio a scegliere cosa mettersi.
“Ah, mettiti queste due cose e andiamo che è tardi” dissi prendendo dei pantaloni e una maglietta dal suo armadio. Lei fece come dissi io e si vestì. Intanto io mi truccai, un filo di matita e un po’ di mascara. Scesi giù di corsa mentre mi stavo mettendo ancora le scarpe e andai in cucina per fare colazione.
“Buongiorno signora Collins.”
“Buongiorno a te Maddie. Non fai colazione?”
“No, grazie” risposi io “sono già in ritardo, prendo solo una brioche” dissi afferrando il cornetto.
“Certo, fai pure” disse lei gentilmente.
Addentai il cornetto, chiamai per l’ultima volta Katie e poi uscimmo di casa insieme. Guardai l’orologio erano le 7.50.
“Katie, siamo dei fottuti geni! Ci siamo preparate in soli 20 minuti.” Dissi facendola ridere.
Arrivammo a scuola prima che la campanella suonasse, nel cortile cercai con lo sguardo Josh. Ma non vedevo nessuno di sconosciuto. Io conoscevo quasi tutti della scuola, e quelli che non conoscevo io li conosceva Katie, però nessuna di noi due aveva mai sentito parlare di questo Josh.
“David, Allison, Eleanor, John, Danny, Abbie.. no, non vedo Josh” dissi rivolgendomi a Katie, ma lei era nel mondo dei sogni a guardare nonsochè.
“Ehi.. ma mi ascolti? Che stai guardando?”
“Ah.. è così bello” disse lei con la mente altrove
“Ma chi?” chiesi io. Guardando nella stessa direzione.. guardai bene e.. non era possibile! Stava guardando Harry? No, ma davvero?
“Katie, ma sei forse stupida? Sta facendo su serio?” dissi dandole un colpetto sulla spalla per farla risvegliare dalla trance in cui era entrata.
“Ehi.. ma che vuoi?”
“Cavolo, ti piace Styles?” dissi quasi urlando.
“Ma stai un po’ zitta! Se urlavi ancora un po’ ti sentivano fino alla luna. Spero davvero che non abbia sentito.. perché si è girato verso di me, ommioddio. Muoio.” Disse lei tenendo una mano sulla mia bocca per tapparmela. Io tolsi le sue mani dalla mia bocca e parlai.
“No, Katie.. per favore, non lasciarmi così.. non ti può piacere lui, tutti ma non lui. Ti prego.” Dissi mentre lei continuava a guardarlo sorridendo.
“Cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo, cazzo.. mi ha sorriso! Ma ti rendi conto?” disse lei super esaltata.
“Smettila di fare la cretina!” dissi io girandomi verso il gruppetto dove c’era anche Niall, vidi che ci stava guardando e ridacchiava allora io feci un sorriso un po’ imbarazzato e lo salutai con la mano, lui mi sorrise e poi si girò per dirigersi insieme agli altri verso l’entrata.
Anche noi entrammo perché era appena suonata. Le prime due ore avevamo filosofia, perfetto due ore di assoluta noia. Entrai in classe e presi posto vicino a Katie.
“Buongiorno. Bene, interroghiamo.” Disse il professore appena entrato in classe. Ok, non dovevo preoccuparmi, tanto mi aveva interrogato una settimana prima, non poteva interrogarmi di nuovo.
“Bene, bene vediamo chi esce. Vi avviso che anche se siete stati interrogati un giorno fa e uscite, vi interrogo di nuovo. E non potete rifutarvi.” Disse il prof. Ok, ero nella merda. Non avevo studiato niente. Dai, su 24 persone in quella classe non uscirò proprio io. Sì, dai, pensiamo positivo.
“mmm… interroghiamo.. Johnson!” oh cazzo.
“ehm.. prof, ma mi ha interrogato una settimana fa!” dissi io.
“Johnson, hai sentito quello che ho detto due minuti fa?” replicò il prof
“ma vaffanculo” dissi sottovoce e mi alzai per andare vicino alla cattedra per essere interrogata.
Per circa venti minuti mi interrogò poi mi disse
“va bene, non hai studiato. Vai a posto, ti prendi un cinque sul registro.”
“No, dai prof! Almeno qualcosa l’ha detto, gli dia sei!” disse Niall. Ma che cavolo stava dicendo?
“Horan taci! Ti metto 5 e mezzo e basta non si discute più.”
Andai a posto facendo il versaccio al prof.
“Sei stata brava” mi disse Katie trattenendo una risata.
“Ah, ma almeno tu stai zitta.” Risposi scocciata.
Mentre il prof interrogava ancora presi il telefono, tanto non avevo niente da fare, quello avrebbe interrogato ancora per un’ora e poi avrebbe spiegato.
Appena accesi il telefono vidi un messaggio lo lessi “Hei, ciao.”
“ehm.. ciao. Ma chi sei?” risposi io.
Subito dopo me ne arrivò un altro.
“sono Niall, bellissima.”
“ah.. ciao Niall. Come hai avuto il mio numero?”
“sai.. un uccellino di nome Katie è passato lasciandomi un bigliettino con scritto il tuo numero.”
“Katie? Ok la uccido.” Mi stavo per girare verso la mia compagna di banco per chiedergli spiegazioni ma mi arrivò subito un altro messaggio.
“no no, non ucciderla! Dovresti esserle grata!”
“Grata per che?”
“Perché ora sai il numero del ragazzo più figo di tutta la scuola.”
“E chi sarebbe?”
“Io, ovvio.”
“Sei poco modesto lol”
“Sei stata brava nell’interrogazione”
“Grazie, lo so. Grazie per aver cercato di alzare il mio voto.”
“Beh, intanto ti ha dato mezzo voto in più”
“Si, non è che cambia molto..”
“Eh va be.. Pranziamo insieme oggi?”
“Davvero?”
“No, per finta.”
“Lo sapevo, nessuno mi vuole.”
“Stavo scherzando! Certo, per davvero. Allora pranziamo insieme si o no?”
“Ehm.. si.” un certo rossore si impossessò delle mie guance.
“ehi, non c’è bisogno di arrossire.” Cavolo, mi aveva scoperta.
“sai, nessuno ragazzo fino adesso mi aveva chiesto di passare del tempo insieme” confessai io
“che onore, sono il primo.”
“già..” risposi con un aria un po’ malinconica, e lui la notò perché mi continuava a fissare.
“comunque, sai che non è bello dire parolaccie come ‘vaffanculo’ a dei professori, vero?”
Stavo per rispondergli quando mi arrivò un messaggio con scritto che mi era finito il credito, che palle.
Allora gli scrissi un bigliettino “mi sono finiti i soldi..” e glielo lanciai, gli arrivò dritto sulla faccia.
Dopo un po’ mi ritornò indietro “va bene allora messaggiamo qui.”
io gli scrissi “comunque, si è visto tanto che gli ho detto vaffanculo? lol”
“non preoccuparti, lui non se n’è accorto.”
“Horan, Johnson, l’avete finita di mandarvi bigliettini? E’ da mezzora che state lì a massaggiarvi, oggi pomeriggio passate un’oretta in punizone che non vi fa male.” fummo interrotti dal prof. Che palle, sarei dovuta stare un’ora in più a scuola, l’unica cosa positiva era che sarei stata con Niall.
Suonò anche la seconda ora.
Alla terza avevamo fisica. Così andammo negli spogliatoi a cambiarci e dopo in palestra, oggi avremmo fatto pallavolo. Il prof ci fece fare dei palleggi al muro, dei bagher  e palleggi normali.
“Bene, tutti sulla riga gialla.” Disse il professore mentre noi posavamo le palle “ora fate delle coppie.” Perfetto, sarei stata con Katie.
“coppie miste, maschio e femmina!” continuò il professore, ok ero nella merda.
“Dai incominciate a scegliere.” Concluse il prof
Ogni femmina scelse un maschio, io scelsi Niall e Katie scelse Harry..
Cominciammo a fare palleggi e intanto parlavamo
“Quindi oggi pranziamo insieme, eh?” disse lui
“Già, contento?” risposi io
“Certo!”  disse lui super contento.
“tu sei strano forte.”
“Perché? Che ho fatto”
“Niente.” Risposi io ridendo
“Sei brava a pallavolo!”
“E tu sei una schiappa”
“Ehi, non è vero!”
“Si, invece! Fai sempre cadere la palla. Come in questo momento.”
“Beh, mi ero distratto a guardare i tuoi occhi.”
Arrossii semplicemente e non dissi niente.
“Arrossisci molto spesso?” chiese lui
“Ehm.. no, arrossisco solo con chi mi mette in imbarazzo, e chi mi piace.”
“quindi ti piaccio?”
“chi ti dice che questa volta sono arrossita perché mi hai messo in imbarazzo?”
“sei arrossita perché ti piaccio o perché ti ho messo in imbarazzo?”
“forse per tutte e due le cose” risposi io, lasciandolo lì e avvicinandomi al professore che ci stava radunando per fare le squadre di pallavolo.
 Ero in squadra con Katie ed ero contro Niall.
“ti stracceremo” dissi io avvicinandomi alla rete.
“non ci sperare” rispose Niall.
Iniziò la partita. La mia squadra faceva punti, mentre la squadra avversaria aveva solamente culo. Arrivammo a 14 a 13 per noi, il match point, il punto finale, dovevamo vincere. La mia compagna batté la palla e la fece andare nell’altro campo, Harry la toccò e la fece arrivare da noi, Katie la rimandò nell’altro campo e infine Niall cercò di schiacciarla su di me, ma non ci riuscì, la salvai con un bagher, Katie me l’alzò e la schiacciai su Niall. La partita era finita, avevamo vinto. Mentre le mie compagne mi abbracciavano e mi battevano il cinque i compagni di Niall lo sgridavano per non essere riuscito a salvare la palla. Era stata una bella partita, ma si sa che i migliori vincono sempre.
Mentre stavo per andare nello spogliatoio il prof mi fermò per dirmi “bel lavoro, Johnson” e io risposi con un semplice “grazie”. Prima di entrare nello spogliatoio rivolgendomi a Niall, che stava entrando in quel momento nello spogliatoio, dissi “te l’avevo detto che avremmo vinto” lui mi guardò male ed entrò nello spogliatoio.
Dopo ci sarebbe stato l’intervallo. Finalmente una pausa, dopo quelle 3 ore di scuola. Ero andata in bagno, stavo per uscire quando, aprendo la porta, andai a sbattere contro qualcuno.
“Oh, mamma. Scusami! Non volevo” dissi io mortificata porgendo una mano al ragazzo a terra
“Io te l’ho detto che noi ci incontriamo sempre così, ormai è diventato il nostro saluto” disse lui ridacchiando. Solo dopo mi accorsi che era Niall.
“Ma vaa, scusami comunque. Davvero non ti avevo visto”
“Non preoccuparti, dolcezza” rispose lui afferrando la mia mano per alzarsi e dopo mi schioccò un bacio sulla guancia.
“Ehm.. cos’è tutto sto affetto?”
“Niente, niente.”
“Vabbè dove stavi andando?”
“A prendere qualcosa da mangiare alla macchinetta.”
“Ah ok, ti avrei dato la mia merenda ma non ce l’ho. Comunque quella macchinetta è rotta, quella al secondo piano funziona.”
“Ok, grazie. Beh, vado che sto morendo di fame.”
“Ok ciao. A dopo”
“Ci vediamo a pranzo” disse lui salendo le scale
Stavo per andare da Katie quando schiacciai qualcosa.. un telefono? Lo accesi per vedere di chi era, come sfondo c’era una foto di Harry, Zayn, Louis, Niall e Liam. “Sarà caduto a Niall quando l’ho colpito con la porta” pensai. Stavo per portarglielo, ma poi pensai che fare un giretto per il suo telefono non  mi avrebbe fatto male, e poi nessuno l’avrebbe scoperto. Lo sbloccai e guardai le foto, cavolo in ogni foto era fottutamente perfetto. Poi vidi che aveva twitter, quindi aprii internet per vedere come si chiamava così poi l’avrei seguito, ma appena aprii twitter vidi una conversazione con qualcuno, oh, io conoscevo bene quell’account. Quello era il mio account e lui.. lui era Josh. Oh, non ci potevo credere.
“ah, ecco dov’era il mio telefono!” disse Niall venendomi incontro.
“Sì, già.. Eccolo. E grazie per avermi illusa, Josh.” Dissi lasciandogli il telefono in mano e allontanandomi il più velocemente possibile.
Suonò la campanella e dovevamo tornare in classe per altre due ore di lezione. Che palle, avrei dovuto stare nella stessa classe insieme a lui per altre due ore.
 

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Capitolo 10
*** Ti prego, perdonami. ***


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Ti prego, perdonami.


La professoressa spiegò per due ore consecutive, così ne approfittai per raccontare tutto quello che era successo a Katie.
“Non ci posso credere.. era lui Josh ti rendi conto?” dissi io ancora incredula
“Già, è proprio incredibile questa cosa.. chi l’avrebbe mai detto?”
“Mi dici che cavolo hai? Perché parli così? E’ per Harry?”
“No..”
“Ma allora che hai?”
“Senti ora che sai tutto, te lo devo dire..”
“Ma dire che?”
“Io sapevo tutto dall’inizio, solo che Niall mi aveva chiesto di mantenere il segreto.. ti prego non uccidermi” disse lei implorandomi.
“COSA?” gridai io.
“Johnson, vuole accomodarsi fuori?” disse la professoressa
“No no, grazie” risposi io. “perché non mi hai detto niente?” continuai la mia conversazione con Katie
“te l’ho detto, mi ha chiesto di mantenere il segreto.”
“Ho capito, ma sei la mia migliore amica.. mi dici sempre tutto. Ora mi vieni pure a dire che tieni più a lui che a me? Visto che non mi dici un segreto così.. importante.”
“Maddie, ti prego non ti arrabbiare. Me l’ha chiesto per favore, e poi l’ho fatto per il tuo bene. Se no ti saresti arrabbiata.”
“Beh, ma sono arrabbiata anche ora.”
“Mi aveva detto che ti avrebbe detto tutto quando arrivava il momento giusto..”
“E quando era questo momento giusto?”
“Ti piace?”
“Si, ma te l’ho già detto..”
“So che ci tieni davvero tanto a lui.. vedrai che le cose si sistemeranno, solo se tu non farai la testarda come al solito.”
“Lo spero anche io.. comunque, grazie.. ti voglio bene” dissi io accennando a un sorriso.
“anche io, non sei più arrabbiata, vero?”
“stai tranquilla che non ti uccido.” Dissi facendola ridere, non riuscivo proprio a ridere in un momento così.
Passate le due ore suonò la campanella, finalmente c’era il pranzo e poi a casa. Quel giorno mi sembrava interminabile.
“Col cavolo che ci pranzo con quello lì.” Dissi io sedendomi sull’erba e tirando fuori il mio pranzo.
“Quello lì chi?” chiese Katie, sedendosi accanto a me.
“Niall..”
“Dovevate pranzare insieme?”
“Me l’ha chiesto lui dopo l’interrogazione di questa mattina.”
“Aaw, ma che dolce.”
“Ma dolce cosa? E’ uno stronzo.”
“Uno stronzo che ti piace”
“Anche tanto..”
Finito di pranzare mi stesi sulle gambe di Katie e iniziammo a parlare.
“Credo che l’amore sia il sentimento più brutto che si possa provare.” Dissi io
“Maddie, non dire così. Lo sai che piaci a lui e anche tanto.. Ma non sapeva come dirtelo. Non prenderla così male”
“Ma poteva dirmelo a voce, fare qualcosa, non so, ma dai fingersi un’altra persona..”
“Lo fa per amore..”
“Ma cosa fa per amore? Ma sa quanto ho sofferto io in questi ultimi anni? Sa quante volte sono tornata a casa buttandomi sul letto e iniziando a piangere per tutte le prese in giro e gli scherzi che mi facevano a scuola? Sa che momenti d’inferno ho passato in questa maledetta scuola? Sa che è soprattutto per colpa dei suoi cazzo di amichetti se la maggior parte delle volte tornavo a casa piangendo? Sa che mi è sempre piaciuto e che sembrava non accorgersene proprio visto che stava con altre ragazze proprio davanti ai miei occhi? Sa che questa è la prima volta che provo un sentimento del genere? Lo sa tutto questo?” dissi io urlando e cominciando a piangere.
Ad un certo Katie si alzò, e mi trovai sulle gambe di qualcun altro. Mi asciugai le lacrime e aprii gli occhi per capire chi era.
“Ora lo so..” rispose Niall
“Oh, proprio l’ultima persona al mondo che volevo vedere” dissi cercando di alzarmi, ma lui mi bloccò.
“No, non vai da nessuna parte.”
“Lasciami, stronzo.”
“Come mi hai chiamato?”
“Stronzo, stronzo, stronzo, sì stronzo, va bene? Ti ho chiamato stronzo.” Ed ecco che di nuovo quelle lacrime iniziarono a scendere, bagnando tutte le mie guance, irrefrenabili. Cercai di liberarmi dimenandomi, ma niente, la sua presa era troppo forte, così mi abbandonai al suo abbraccio.
“Scusami.. non era mia intenzione farti stare così male.”
“E meno male.. “
“Odio vedere le ragazze piangere, davvero. Io non volevo.. prima o poi te l’avrei detto, doveva solo arrivare il momento giusto.”
“E quando sarebbe arrivato? Quando pensavi di dirmelo? Prima o poi l’avrei scoperto, non credi?”
“Ti prego perdonami.. tu mi piaci davvero, mi sono finto Josh solamente perché pensavo che non ti piacessi, sai, visto che sto sempre con gente come harry o zayn o louis che tu odi perché ti prendono sempre in giro, quindi pensavo che tu mi credevi come loro, perciò pensavo che odiavi anche me...”
“oh, ma davvero? Davvero non ti sei accorto che in tutti questi anni mi piacevi? Ti guardavo ogni secondo? Sorridevo solo guardandoti? Davvero”
“Anche tu mi piacevi.. però, sono timido, molto timido e non ho avuto il coraggio di confessartelo.”
“e che mi dici delle ragazze che ti sbaciucchiavi felicemente davanti a me?”
“era soltanto per dimenticarti, davvero.. non sentivo niente baciandole.. per favore perdonami, infondo non è una tragedia che mi sia finto un altro.”
“senti, basta.. non voglio più parlare con te o finirò per piangere di nuovo” dissi alzandomi e andandomene.
“ti ricordo che devi passare un’ora con me in punizione..”
“oh, già è vero..” dissi dirigendomi verso l’aula delle punizioni.
_______________________________________________________
Scusate se fa così schifo 
Ma non avevo ispirazione, però non volevo nemmeno farvi aspettare un secolo prima di aggiornare, quindi ho scritto questa schifezza..
Mi dispiace davvero molto, questo capitolo non mi soddisfa per niente.
Comunque non so nemmeno se continuarla questa storia, insomma quasi nessuno recensisce, non so più come andare avanti e non mi sembra che vi piaccia.
Inoltre ho in mente qualche idea per una nuova fanfiction sempre sui one direction.
Non lo so..
Se mi lasciate qualche recensione ne sarei felice.
Ah, e ho fatto anche un banner per questa storia, solo che so che fa schifo pure quello lol 
E' il primo che faccio perciò non sono molto esperta..
Beh ora me ne vado se no vi addormentate sulla tastiera lol
Ciao.

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Capitolo 11
*** Non sono pronta.. ***


Non sono pronta..


"hey... aspettami! disse Niall raggiungendomi e prendendomi per mano.
"no, senti.. ora no." dissi lasciando la sua presa.
"ora no, cosa?"
"non prendermi per mano."
Erano passati ormai 10 minuti da quando stavamo dentro a quella 'prigione', e io mi annoiavo sempre di più. Non si poteva fare niente di niente, se no il professore 'di guardia' ci avrebbe sgridati.. Ad un certo punto il professore si addormentò. Mi girai in cerca di Niall e lo trovai accovacciato in un angolino con la testa bassa, mi fece tenerezza così mi sedetti accanto a lui.
"hey, che hai?" gli chiesi io. Forse dopo quei 20 minuti di silenzio mi ero calmata, avevo capito di aver sbagliato e volevo fare pace.
"è per colpa di una ragazza se sto così.." rispose lui
"che ti ha fatto per farti stare così male?"
"beh, lei mi piace ed anche molto, solo che ho paura che lei non ne voglia più sapere di me.."
"ah, davvero? beh, io non ci giurerei. Credo che questa ragazza abbia capito di aver sbagliato e voglia fare pace con te.. si vorrebbe scusare."
"davvero?"
"credo proprio di-" non mi fece finire la frase che mi travolse in un caloroso abbraccio.
"ti voglio bene anche io" dissi ridendo.
"io, no.." disse lui e io rimasi perplessa. Come? Nelle ultime tre ore non hai fatto altro che chiedermi scusa e ora mi dici che non mi vuoi bene? "io.. ti amo." concluse lui. Era la prima volta che qualcuno mi diceva una cosa simile, da piccola mio padre l'ho diceva sempre a mia madre però io non capivo il significato di queste due parole, non capivo come mai erano così emozionanti, eppure, ora, proprio io stavo provando quelle stesse emozioni che si provano sentendo due semplici parole. Delle lacrime iniziarono a scendere velocemente sulle mie guancie, non so perchè stavo piangendo, era per la felicità di quel momento, era perchè mi aveva detto 'ti amo' oppure era perchè si era sistemato tutto e finalmente ero con la persona che amavo? non lo so..
"hey, ma non piangere.." disse lui asciugandomi le lacrime con il suo pollice.
"no, è che.. è la prima volta che qualcuno me lo dice.. e.. anche io ti amo."
Lui si stava avvicinando sempre di più, ormai erano pochi i centimetri che ci distaccavano, forse erano anche millimetri. Guardavo i suoi occhi, così azzurri, come il mare, e ogni volta che li guardavo ci annegavo dentro, poi guardavo le sue labbra, quelle che mi stavano quasi per baciare. Lo guardavo, e pensavo a quanto era bello, non c'era niente che non andava bene in lui, era perfetto così com'era. Ormai lui stava per annullare la distanza che c'era tra noi, ancora pochi istanti e ci saremmo baciati. Ma lo volevo davvero? Ero davvero pronta? Forse no, infatti mi girai di scatto, così le sue morbide labbra toccarono la mia guancia, ancora bagnata da alcune lacrime. Non c'era stato nessun bacio, niente di niente, se non un semplice bacio sulla guancia, nient'altro.
"scusa, scusa, scusa, scusa, scusa.." ero davvero dispiaciuta, non volevo rifiutare un suo bacio, ma non ero pronta.. non avevo mai baciato nessuno, non sapevo come si faceva, non avevo mai fatto pratica, se così si può chiamare, non ero pronta ad affrontare tutto ciò.. e se avessi sbagliato qualcosa? E se mentre lo baciavo gli mordevo la lingua per sbaglio? E se non gli fosse piaciuto il mio bacio? E se avevo l'alito che puzzava? No, non potevo baciarlo proprio ora, non andava bene proprio ora e soprattutto in quel posto.
Continuai a scusarmi per circa dieci minuti finché lui non mi fermò mettendo il suo indice sulle mie labbra.
"non fa niente.." disse lui. Si vedeva che era deluso, io non volevo, ma.. insomma mi è dispiaciuto tantissimo riufiutarlo..
"scusami davvero, tu sei bellissimo, insomma, vai benissimo, sei perfetto.. sono io che non vado bene. Scusa." mi scusai per l'ennesima volta.
"non ti preoccupare" mi disse lui alzandomi e porgendomi la mano. Io l'afferrai e lui mi aiutò ad alzarsi.
"andiamo?" mi chiese lui.
"andiamo dove?"
"scappiamo"
"ma sei impazzito? se ci scoprono siamo morti." dissi io abbastanza sconvolta.
"ah, non ti preoccupare. Non ci scopriranno, quel vecchio bacucco dorme, basta spostare un po' avanti l'orologio e basta."
"va bene, ma se mi espellono, glielo spieghi tu a mia madre.."
"va bene" disse lui ridendo, prima di attraversare la finestra e buttarsi giù, per fortuna eravamo al primo piano. Poi, mi tese la mano e mi aiutò a scendere.
"ti si è strappata la maglia" mi disse lui mostrandomi il pezzo di stoffa rotto.
"oh, fa niente." dissi io sorridendo. "ora che si fa?"
"non so, che vuoi fare?" mi disse lui, aveva ancora la mano nella mia e non aveva intenzione di lasciarla.
"prima vorrei scusarmi.."
"ancora? ti ho già detto che fa niente.." disse lui abbastanza irritato.
"lo so che sei deluso da me, tu non sai quanto mi dispiace averti.. rifiutato. Però, io non sono pronta.. devi capirmi, io non ho mai dato il mio primo bacio, non so baciare.. in più visto che ti stavo per dare il mio primo bacio, non volevo che fosse a scuola.. voglio che sia speciale.."
"scusami, non sapevo che fosse il tuo primo bacio.. io, non volevo fare le cose di fretta.."
"non ti preoccupare.. hey, che ne dici se sta sera andiamo al luna park? magari inviti anche Harry e io porto Katie.. pago io per te, faccio tutto io, voglio farmi perdonare."
"Per me va bene, ma dovrei essere io quello a pagare per te." disse lui ridacchiando.
"E va beh.. questa volta ci scambiamo i ruoli, è per farmi perdonare."
"Ok" disse sorridendomi.
"bene, ora io devo andare.."
"ti accompagno se vuoi" disse lui
"ok, per me va bene"
MI riaccompagnò a casa, poi io salii le scale e telefonai subito a Katie.
"Porca troia, Kay, devi venire subito, sto per morire!" dissi io appena lei rispose.
"arrivo subito" disse lei prima di chiudere la chiamata.
Pochi minuti dopo sentii il campanello suonare, mi catapultai, nel vero senso della parola, giù dalle scale, ma mia madre aveva già aperto.
"Ciao Katie, che ci fai qui?" disse mia mamma.
"Mamma, l'ho chiamata io" dissi io prima che Katie parlasse. Poi la presi per mano e la portai di sopra.
"Allora, perchè mi hai chiamato? Io pensavo stessi morendo veramente.."
"Sì, appunto.. ho fatto pace con Niall e ho passato l'ora più bella della mia vita con lui in punizione."
"Sono contenta che avete fatto pace, ma io pensavo che mi avessi chiamato per una cosa seria."
"Infatti è serissima. Poi.. lui ha cercato di baciarmi, ma io l'ho rifiutato.."
"Cosa?? Ma allora è più seria di quanto pensassi. Sei forse scema? Ma cosa ti è saltato in testa?" disse lei urlando come una pazza.
"Tutto bene lassù?" disse mia mamma con un tono un po' preoccupato.
"Si si, mamma. Tutto bene, non è successo niente." risposi io.
"Stai zitta, scema! Non urlare.. so che sono stata una stupida, ma io non so baciare, non ho mai dato un bacio a nessuno, non sono esperta come te." dissi a Katie
"Innanzitutto.. vai a cagare." rispose lei facendomi un sorrisino finto "poi, il mio primo bacio, è stato spontaneo, mica era tutto programmato. Non ho mai fatto pratica con niente e con nessuno, è stato così.. tutto ad un tratto." continuò lei.
"ma io non so baciare, insomma lui ha già baciato trecentocinquantamila ragazze a questo mondo, e io nemmeno uno, penserà che sono solo una stupida che non sa baciare e non vorrà più mettersi con me."
"Stupida, smettila di essere paranoica, vedrai che arriverà il momento giusto e tutto ti sembrerà perfetto."
"Grazie Katie." dissi io abbracciandola. "ah, sta sera si va al luna park" conclusi io.
"che? no, non ho voglia.."
"viene Harry" dissi io sapendo che avrebbe subito cambiato idea.
"ah, si.. che stavo dicendo? Si, giusto.. questa sera ho tantissima voglia di andare al luna park" disse lei facendomi ridere e dopo si aggiunse anche lei.
Mi arrivò un messaggio con scritto "ti vengo a prendere alle 20, ok?" era Niall.
"certo, va benissimo" risposi io.
Guardai l'ora, erano le 17, c'era ancora tempo per prepararsi, ma sapendo com'era Katie, la feci tornare a casa, ci metteva sempre tantissimo a scegliere cosa mettere.
Quando Katie se ne andò, feci una doccia. Uscita dalla doccia mi asciugai, asciugai i capelli e li lasciai mossi, poi guardai l'ora, erano solo le 18 e 30, era ancora presto, quindi mi vestii e decisi di andare da Katie, nel caso non si fosse ancora decisa su cosa mettere. Arrivai a casa sua e mi aprii la porta Katie.
"Ciao, cosa ci fai qui?"
"Sono venuta ad aiutarti, so che sei in crisi."
"Grazie, non so davvero cosa mettermi."
"Ma sei da sola in casa?"
"Si, dai vieni di sopra così mi aiuti."
"Ok" dissi mentre salivo le scale.
Dopo aver scelto i vestiti e aver ascoltato i consigli di Katie guardai l'orologio, erano le 19.30.
"merda, è tardissimo. Devo ancora prepararmi io, ciao vado." dissi stampando un bacio a Katie e correndo via, mentre uscivo dalla porta riuscii a sentire la risata cristallina di Katie.
Corsi a casa, per fortuna c'era un po' di arietta, quindi non sudai e per fortuna Niall non era ancora arrivato. Mi vestii e mi truccai. E poi aspettai l'arrivo di Niall.
Io mi vestii così http://www.polyvore.com/cgi/set?id=53298347&.locale=it mentre Katie così http://www.polyvore.com/cgi/set?id=53300190&.locale=it .
Sentii suonare il campanello, così scesi al piano di sotto, ma come al solito aveva già aperto mia mamma.
"E tu chi sei?" chiese mia mamma
"ehm.. sono un'amico di sua figlia" disse Niall grattandosi la nuca.
"Ah, solo amici?"
"Si si, solo amici."
"Va bene, ti crederò.."
"Mamma, ora basta." dissi io un po' imbarazzata. Presi per mano Niall e uscii fuori dalla porta. "mamma, noi usciamo."
"Ok, divertitevi, fate i bravi e non tornare tardi." disse mia mamma.
"si si, ciao mamma." dissi io chiudendo la porta.
Ero sicura che quella sarebbe stata la serata più bella di tutta la mia vita.

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Capitolo 12
*** Luna Park! ***


Luna Park!


"Quindi.. siamo solo amici?" chiesi io a Niall mentre ci incamminavamo verso il luna park.
"Oh, no.. non intendevo questo! Era per tagliare corto con tua madre." rispose lui in tutta sincerità.
"Ok" dissi io prendendolo a braccetto e appoggiando la mia testa sulla sua spalla.
"Che hai nella borsa?" mi chiese lui.
"ehm.. il cellulare, i soldi, preservativi, fazzoletti e.." fui interrotta da Niall che urlava come una scimmia impazzita.
"Presevativi?" chiese lui sconvolto.
"Si, che c'è di male?" dissi io tranquilla.
"Quindi.. ehm.. hai intenzione di.. insomma.. di farlo?" disse lui abbastanza imbarazzato. Io non riuscii a trattenere la risata e scoppiai a ridergli in faccia.
"Che ridi?" chiese lui.
"Stupido, non ce li ho i preservativi. Credevi davvero che li avessi portati?" dissi io ridendo ancora.
"Ah, per fortuna.." disse lui sollevato.
"Dovevi vedere la tua faccia, era troppo divertente.." dissi io ridacchiando.
"Mi hai fatto prendere un colpo, pensavo fossi quel tipo di ragazza.." disse lui. Io esitai qualche secondo prima di capire di cosa stesse parlando.
"Hey.." dissi io tirandogli una borsettata "io non sono così." conclusi io facendo la finta offesa e misi il broncio.
"No, scusami. Tu non sei così, mi dispiace.. facciamo pace?"
"Ok, ma solo perchè hai una faccia tenerissima. Ringrazia tua madre per averti fatto così bello, se no non ti perdonavo" dissi io facendogli la linguaccia.
"Oh, bene. La ringrazierò" disse lui facendomi ridere e poi si aggiunse anche lui.
Arrivammo davanti al luna park, e prima di entrare ci fermammo a guardare.
"wow, è davvero gigante" dissi io con gli occhi che brillavano. "sta sera ci si diverte, eh?" dissi io super eccitata.
Chiamai Katie per sapere se era già arrivata.
"Kay, sono Maddie, sei già arrivata al luna park?"
"Sì, io e Harry siamo all'entrata"
"Anche noi" dissi io cominciando a sventolare la mano in alto "sono quella che sta sventolando la mano come una scema."
"Ah, si. Ti vedo, ora veniamo da voi. Ciao." disse prima di chiudere la chiamata.
"Stanno arrivando" informai Niall.
"Ciao Katie" dissi abbracciandola "Ciao.. Harry" dissi con la testa bassa.
"Ciao" rispose lui con quella voce da strafottente, solo Dio sa quanto lo odio.
"Beh, allora entriamo?" disse Niall per rompere quella tensione che si era formata.
"Sì" disse Katie.
Entrammo, io sempre a braccetto con Niall e Katie con la mano intrecciata a quella di Harry.
"Su che giostra andiamo prima?" chiese Katie.
"Sul simulatore, sul simulatore!" risposi io.
"Sei peggio di una bambina" disse Niall scatenando la risata di tutti.
Andammo su un sacco di giostre, dopo un po' io e Niall facemmo una pausa.
"Katie, noi andiamo a quel bar là" dissi indicando un piccolo chioschetto. "se volete voi fate altre giostre."
"Va bene, poi quando avete finito, mi chiami così ci ritroviamo" disse lei.
"Ok, a dopo" dissi io prendendo per mano Niall e incamminandomi verso il bar.
Ci sedemmo e Niall ordinò una birra, mentre io presi uno zucchero filato.
"Me ne dai un pezzo?" disse Niall.
"certo." risposi io staccando un pezzo di zucchero filato dal bastoncino.
"ma io volevo quello che stavi mangiando tu" disse Niall con una faccia da cucciolo.
"oh.. beh.. allora.." dissi io avvicinandomi sempre di più.
Infondo era solo un bacio. Che poteva mai essere? Cioè.. ma che solo un bacio.. era il mio primo bacio, quello che non ti scordi mai, quello che ti rimarrà sempre impresso nella testa. Ah, ma chissene frega. Basta farsi paranoie per tutto, non me ne fregava niente se non baciavo bene, non me ne fregava niente se il mio alito puzzava, non me ne fregava niente se non ero pronta, non me ne fregava niente se non mi ero esercitata, non me ne fregava niente se non era tutto programmato, non me ne fregava niente di niente. Ora c'eravamo solo noi due, io e lui, nessun altro. Anche lui si avvicinò sempre di più fino a far combaciare perfettamente le nostre labbra. Tutto era perfetto, di certo il posto era migliore della scuola, ma non mi importava dove eravamo, non mi importava davvero di niente. L'unica cosa di cui tenevo conto era che stavo baciando la persona che amavo. Ero al settimo cielo, avevo raggiunto il massimo della felicità, se c'è un limite per la felicità, beh, io l'avevo appena rotto, ero andata ben oltre alla felicità. Non mi riuscivo a spiegare come mi sentivo, mi sentivo come un bambino che aveva appena ricevuto il regalo che desiderava da tanto. Ero così tanto felice, mi sembrava che non si potesse essere più felici di così, quello era il massimo e io l'avevo appena raggiunto, mi sentivo la ragazza più fortunata e allo stesso tempo più contenta del mondo. Sapete la felicità, o qualunque emozione sia, che si prova perchè, dopo aver fatto tanti capricci, si riceve ciò che desiderava? Avete presente quella sensazione? Beh, era proprio quello che stavo provando io in quel momento, solo che era moltiplicato per mille.
Schiusi leggermente le labbra per far passare la sua lingua che iniziò a rincorrere la mia in frenetico gioco. Continuammo così per alcuni minuti, nessuno avrebbe interrotto questo magico momento, tutto era davvero perfetto. Era quello che desideravo e quello che sognavo da sempre. Finalmente tutto ciò si era realizzato, e non era solo frutto della mia mente, tutto ciò era realtà. Se dovessi usare delle parole per descrivere la sensazione che ho provato appena le sue labbra hanno toccato le mie, sicuramente non ci riuscirei, perchè non basterebbero nemmeno tutte le parole di questo mondo per descrivere le sensazioni che ho provato. Le nostre labbra si allontanarono piano piano, di malavoglia. Le mie labbra avevano ancora voglia delle labbra così morbide di Niall.
Lui sorrise.
"che c'è?" chiesi io in imbarazzo, ed ecco che i pensieri che avevo prima ripopolarono la mia mente, avevo paura della risposta, magari non gli era piaciuto il bacio.. "h-ho.. sbagliato qualcosa?"
"no no, non preoccuparti." disse lui sorridendo ancora. "è solo che le tue labbra sanno di zucchero filato."
"ah." dissi io sorridendo. "pensavo che.. non ti fosse piaciuto il bacio"
"no! ma che dici.. è stato stupendo, tu eri perfetta." esclamò lui
"Oh, grazie al cielo.. stavo morendo di imbarazzo" dissi io sollevata.
Lui mi guardò, sorridendomi nuovamente.
"sai, tu non sei come le altre.." disse lui "un'altra ragazza al posto tuo sarebbe corsa a raccontare tutto alle amiche di quello che era appena successo. Invece tu sei così.. così spontanea, ti sei preoccupata perchè magari il bacio non mi era piaciuto, e ti sei rilassata subito dopo che ti ho detto che non era affatto così.. è per questo che mi piaci così tanto." riprese il discorso dopo una piccola pausa.
Io ero rimasta letteralmente senza parole, tutto ciò per me era nuovo, nuove sensazioni, nessuno mi aveva detto cose del genere, cose che ti fanno stare così bene, tantomeno un ragazzo.. era tutto così.. bello. Era bello sentirsi dire cose piacevoli, già. Lui era il mio primo ragazzo, a lui ho dato il mio primo bacio, lui è la prima persona che mi ha fatto provare l'amore insieme a mille altre emozioni, e lui è anche l'inizio della mia nuova vita.

_______________________________________
Tadà (?)
Ecco il nuovo capitolo.
Scusatemi se vi ho fatto aspettare così tanto.
Comunque, volevo dirvi che nell'altro capitolo non li ho fatti baciare solo per non essere prevedibile lol
Beh, ora si sono dati il loro primo bacio, finalmente.
Che ne pensate? aljdslapla
Ho spiegato abbastanza bene le emozioni che ha provato Maddie dando il suo primo bacio?
Beh, in realtà io non sapevo che scrivere, perchè il mio primo bacio non l'ho ancora dato quindi non ho provato nessuna di questa emozione lol
Ma comunque spero che il concetto vi sia arrivato.
Mi erano venute trecentocinquanta idee su come farli baciare, ma poi mentre stavo scrivendo il capitolo mi è venuta in mente questa qua, che mi sembra anche la più bella.
Beh, voi che ne pensate di tutto il capitolo?
Per me, in fin dei conti, è uscito abbastanza bene no?
Ora mi dileguo (?)
Addio e buona notte lol
E recensite che non vi fa male. :3

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Capitolo 13
*** Vaffanculo, Zayn. ***


Vaffanculo, Zayn.


"Lo sai una cosa?" chiesi io
"No, cosa?" disse lui sorridendomi.
"Ti amo, tanto, tanto, tanto, tanto" dissi io guardandolo negli occhi e sorridendo.
"Aww, vieni qui" disse lui facendomi segno di sedermi sulle sue gambe.
Mi alzai e feci come mi disse, e lui iniziò ad accarezzarmi la guancia.
"e tu sai cosa?" mi chiese lui all'improvviso.
"cosa?"
"ti amo più di quanto tu possa immaginare." mi disse lui e subito dopo mi baciò.
"che ne dici di tornare a casa?" chiesi io dopo
"certo." mi disse lui. Mi alzai, lui fece lo stesso e poi mi prese per mano e ci incamminammo verso casa mia.
Mandai un messaggio a Katie con scritto.
'Katie, sto tornando a casa con Niall. Scusa se non ti ho avvertito prima. Buona notte. Maddie'
'Grazie per avermelo detto solo ora.. vabbè, buona notte. Ah, domani noi parliamo, non credere che mi sfuggirai così. Kay'
Arrivati davanti a casa mia mi fermai prima di entrare.
"Grazie per la bellissima serata, mi sono divertita." dissi appoggiandomi alla porta di casa.
"Anche io, mi dispiace solo per il comportamento di Harry.."
"Oh, non preoccuparti..beh, allora.. buona notte" gli dissi io con un sorriso.
"Buona notte" mi rispose lui, subito dopo entrai in casa, chiusi la porta e mi sedetti con la schiena appoggiata alla porta a ripensare a quella serata, al bacio e a sorridere come un'ebete.
Dopo qualche secondo sentii il campanello suonare.
"chi è?" sbuffai io alzandomi e aprendo la porta.
"Non mi hai dato il bacio della buona notte.."
"Oh, giusto, dimenticavo.." dissi io stampandogli un bacio su quelle labbra così perfette.
"E ora ne voglio un altro per farti perdonare visto che te ne eri dimenticata." sorrise divertito.
"E va bene.." dissi stampandogli un'altro bacio.
"E ora ne voglio un altro per oggi che mi hai trattato male, un altro per oggi che hai respinto il mio bacio e un altro per.."
"Basta, vai a casa a dormire" dissi io interrompendolo e dandogli una pacca sulla spalla.
"Ok.." disse con una faccia da cucciolo "solo un'altro piccolino e poi basta?"
"Uno e poi basta"
"D'accordo"
Gli diedi il bacio e poi se ne andò a casa.
Rientrai e andai a stendermi sul letto, ero talmente stanca che mi addormentai senza spogliarmi e senza fare il letto.
Il giorno dopo mi svegliai prima del dovuto, così mi feci una doccia, mi sistemai e poi mi preparai per la scuola.
Dopo mi diressi verso la casa di Katie, così saremmo andate a scuola insieme. Suonai il campanello e mi aprii Katie ancora assonnata e in mutande e reggiseno.
"Ma cazzo fai? E' tardissimo, vai a prepararti!"
"Maddie, oggi io non vengo a scuola.." disse lei strofinandosi una mano sull'occhio.
"Amore, dov'è il bagno?" disse una voce maschile. Mi sporsi per vedere chi era, e vidi un Harry solo in boxer appena sveglio. Mi coprii subito le mani con gli occhi.
"Oddio, Kay, non dirmi che avete fatto quello a cui sto pensando.." dissi io con una faccia schifata.
"Macchè, stai zitta. Vai a scuola se no fai tardi, io e Harry non veniamo oggi. Comunque non abbiamo fatto niente."
"Non ci credo.. vabbè ci vediamo oggi pomeriggio a casa tua e fai in modo che non mi trovi davanti di nuovo Harry nudo."
"Ma non è nudo! E' in boxer, e poi è bellissimo."
"Sisi, va bene. Però non sbavare, eh?"
"Stai zitta e vattene." disse lei chiudendo la porta
"gne gne." risposi io e andai a scuola.
Arrivai a scuola giusto in tempo, era appena suonata la campanella.
Andai in classe e mi sedetti al mio solito posto.
Le giornate di scuola erano noiosissime, poi senza Katie lo erano ancora di più.
Passò mezz'oretta dall'inizio della prima ora, io avevo la testa appoggiata sul banco, mi stavo addormentando tanto che era interessante la lezione. Ad un certo punto sentii pronunciare il mio nome.
"Professoressa, posso andare vicino a Johnson? Il mio compagno di banco è assente e mi sento tanto solo, per favore." io alzai la testa di scatto e vidi che era stato Niall a parlare, mi guardò io sorrisi e poi gli feci segno di stare zitto, ma era troppo tardi.
"Horan, la prossima volta che vuole interrompere la lezione lo faccia per un motivo valido, e non per sciocchezze, grazie." rispose la prof con acidità.
"Sì, ok. Ma la risposta?" chiese Niall. Io sbattei una mano sulla mia fronte, era davvero così cretino da non aver capito che la prof gli aveva detto no oppure voleva solo fare il deficiente?
"No, Horan, no, la risposta è no." disse la prof esasperata. Io feci una leggera risata che per fortuna la prof non sentii, ma Niall sì.
Passarono altre due ore e poi finalmente arrivò l'intervallo. Lo passai a passeggiare per il cortile della scuola con Niall.
"Sai cos'è successo a Katie e Harry?" mi chiese Niall
"Sinceramente no.." dissi ridendo.
"Ok, chissà che hanno combinato quei due. Comunque oggi pomeriggio usciamo?"
"Ehm.. devo andare a casa di Katie.. scusami, facciamo domani?"
"Ok, per me va benissimo" disse Niall sorridendomi.
"Ok.. comunque.. dunque.. noi allora siamo.. ehm.."
"fidanzati?" disse lui prendendomi la mano, guardandomi e sorridendomi.
"eh.. si.. quella roba lì" dissi facendolo ridacchiare
"beh, tu vuoi essere la mia ragazza" mi chiese Niall.
Ma quanto poteva essere dolce quel ragazzo? Mi gettai con le braccia attorno al suo collo, stringendolo in un abbraccio che lui ricambiò.
"Questo è un sì?" mi disse lui senza sciogliere l'abbraccio.
"si, si, si e si. mille volte si" dissi io. Non vedevo la sua faccia, ma immagino che stava sorridendo il quel momento. Suonò la campanella e di malavoglia dovetti sciogliere l'abbraccio.
"E' suonata.. dobbiamo andare in classe" dissi io cercando di liberarmi dalla sua presa, ma non mi voleva lasciare per nessun motivo al mondo. "hai intenzione di lasciarmi?" chiesi io ridendo.
"veramente no." disse lui
"ok.. però devi farlo lo stesso."
"ma io non voglio.."
"Niall, dobbiamo andare in classe."
"e allora?"
"ci vuoi andare così? abbracciati"
"non è un cattiva idea.."
"smettila di fare lo stupido, dai.."
"va bene." disse lui sciogliendo l'abbraccio.
Rientrammo a scuola e i corridoi erano pieni di studenti davanti agli armadietti intenti a prendere i libri per l'ora che doveva iniziare. Andai al mio armadietto e presi i libri per filosofia. Chiusi l'armadietto e mi recai verso l'aula che non era molto distante, finchè non sentii qualcuno chiamarmi..
"Ehi, Mad.. come va?" mi chiese Zayn, era inconfondibile la sua voce, la potevo riconoscere perfino a 1000 miglia di distanza. Non mi girai e proseguii la mia strada verso la mia classe, ma sentii che Zayn era proprio dietro di me. Mi afferrò per una spalla e mi fece girare bruscamente.
"che c'è?" chiesi io scocciata. In realtà avevo un po' paura di lui, ma non volevo farlo notare.
"ma come siamo maleducate. i tuoi genitori non ti hanno insegnato l'educazione? prima non saluti, poi rispondi male.. oh, è vero tu padre è morto, di sicuro era inutile come te" disse lui ridendo insieme a Louis.
Stavo per tirargli uno schiaffo quando mi blocco il polso.
"eh no carina.." disse facendo un sorriso da strafottente.
"lasciami" dissi io cercando di liberarmi dalla sua presa.
Lui mi lascio e io ripresi a camminare, ma lui mi fece lo sgambetto facendomi cadere a terra insieme a tutti i miei libri.
"La prossima volta non fai la scontrosa con me" disse abbassandosi e prendendo il mio viso con una mano. Io girai il viso bruscamente e lui si alzò e se ne andò ridendo insieme a Louis, mentre Liam mi continuava a guardare allontanandosi senza aiutarmi.
Dopo un poco arrivò Niall che mi corse subito incontro e vedendo ancora Zayn gli gridò
"Vaffanculo, Zayn."
"Sisi, aiuta la tua amichetta." gli rispose Zayn.
Niall lo ignorò e mi aiutò ad alzarmi e a prendere i libri caduti, poi mi vide piangere.
"Ma che ti ha detto?" mi chiese avvicinandosi.
"Niente.. non preoccuparti." dissi mentre delle lacrime continuavano a scendere sulle mie guancie.
"no, me lo dici." disse lui, abbastanza arrabbiato, non l'avevo mai visto così.
"mi ha solo parlato di mio padre.. mi ha ricordato che è morto, come se non me lo ricordassi e poi mi ha fatto cadere, non è successo niente."
"tu stai bene?"
"si, non preoccuparti."
"oggi gli spacco la faccia."
"no, ti prego non fargli niente, non ne vale la pena. e poi non mi ha fatto niente."
"va bene.. cercherò di controllarmi, ma solo vedendo la sua faccia mi viene voglia di prenderlo a pugni."
"merda.." gridai io.
"che è successo?"
"ho perso le lenti a contatto" dissi mettendomi in ginocchio e iniziando a cercarle.
"porti le lenti a contatto?"
"si, e le ho appena perse."
"non lo sapevo.."
"vuoi aiutarmi a cercarle oppure devo restare ceca per tutta la vita?"
"nono, ti aiuto." disse lui ridendo e aiutandomi a cercarle.
Dopo 5 minuti mi arresi, non le trovavo.
"vabbè, lascia perdere.. mi metterò gli occhiali, però muoviamoci se no arriviamo tardi alla lezione."
Andai dal mio armadietto presi gli occhiali e poi mi diressi insieme a Niall verso l'aula di filosofia.

__________________________
Scusate se il capitolo fa schifo.
L'ho scritto in fretta e in più non avevo ispirazione.
Però l'ho scritto per non farvi aspettare troppo..
Scusatemi.
Beh, ora vado.
Non vedo l'ora di vedere i TCA, voi li vedete sta sera? ajslalkd
P.s: Avete visto lo scherzo a Harry, Liam e Niall? lol stavo morendo.
Harry super preoccupato, Liam che chiamava tutti e Niall lì bello tranquillo ahahahah.
Beh, ciau.
Lasciate una piccola recensione? Mi fareste felice c:

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Capitolo 14
*** Mi stai forse minacciando? ***


Mi stai forse minacciando?

 
Entrammo in classe e mi sedetti al mio banco, come al solito in fondo. Di fianco a me avrebbe dovuto esserci Katie, ma visto che era assente il banco era vuoto. Mentre mi sedetti, Niall mi seguì e si sedette vicino a me.
"che fai? non è il tuo posto questo.." dissi io prendendo lo zaino e appoggiandolo sulle gambe.
"e allora?" disse lui abbastanza divertito.
"sei consapevole che se la prof lo scopre ti da una nota?" dissi io cominciando a cercare i libri per filosofia
"si, ne sono consapevole." rispose lui abbastanza divertito.
"e la cosa ti fa ridere? hai voglia di prendere una nota?"
"beh, no.. ma sai di cosa ho voglia?"
"no.." dissi continuando a cercare insistentemente quei libri.
"di stare accanto alla mia fidanzata e che lei la smetta di preoccuparsi, se prendo una nota pazienza me ne farò una ragione, non muore nessuno."
"ma tu lo sai che le note abbassano in voto del comportamento, vero?"
"ma di che ti preoccupi?"
"mm.. non lo so.. non sai che se hai un voto basso nel comportamento ti bocciano? e.. ehm.. cosa mi fa preoccupare? forse il fatto che tu potresti essere bocciato e quindi l'anno prossimo non saremo più in classe insieme? ma forse, eh.. perchè non ne sono sicura." risposi io sarcastica.
"dolce" mi rispose lui con un sorriso da ebete.
"dolce che?" mi stavo innervosendo, dove cavolo erano quei libri?
"sei dolce a preoccuparti per me." disse lui non distogliendo lo sguardo dai miei occhi
"ma smettila va.. oh, cavolo ma dove sono?" dissi io spazientita
"che cosa?"
"i miei libri per filosofia."
"forse non li abbiamo raccolti quando sei caduta..."
"non lo so.." dissi alzando la mano.
"Si Johnson, che c'è?" mi chiese la prof
"prof, posso andare in bagno?"
"c'è stato l'intervallo un attimo fa.."
"prof, la prego è urgente.."
"che devi fare in bagno?"
"quello che si fa di solito in bagno."
"che devi fare di così urgente?" chiese insistentemente la prof
"oh, ma è così importante sapere che devo fare la cacca?" dissi scatenando la risata di tutta la classe
"Johnson!" esclamo la professoressa come se fosse stata appena offesa
"Prof, è lei che me lo chiedeva.." mi giustificai io.
"ooh, basta.. vada in bagno."
Io mi alzai e prima di uscire dalla porta mormorai un "grazie, eh" rivolto alla prof, sperando che non mi avesse sentito.
Cominciai a cercare i miei libri, ma niente.. non trovai assolutamente niente. Dopo alcuni minuti decisi di rientrare, se no la prof si sarebbe preoccupata.
E appena entrai uno dei miei stupidi compagni esclamò "fatta la cacca, Johnson?"
"Sì, mi sono liberata per fortuna." risposi io cercando di non ridere.
Mi andai a sedere al mio posto e iniziai a seguire la lezione.
"Tu non ce l'hai un libro?" chiesi a Niall vedendo che nemmeno lui non aveva niente sul banco.
"No.." mi rispose lui.
"Come no?"
"E' che secondo me questa materia è inutile, perciò non lo porto mai il libro.."
"Ma bravo, eh."
"Lo so, grazie." rispose lui sarcasticamente.
Qualche minuto dopo qualcuno bussò alla porta.
"Avanti" rispose la prof. La porta si aprii e vidi l'ultima persona che avrei voluto vedere sulla faccia della terra, Zayn.
Mi girai verso Niall vedendo che aveva la mandibola contratta e i pugni stretti, gli poggiai una mano sul polso incominciandolo a stringerlo non troppo forte, per fargli capire che doveva stare calmo, non doveva picchiarlo, ma soprattutto non doveva farlo nelle ore di scuola, oppure gli avrebbero dato una bella sospensione, e la sua famiglia non vuole che lo sospendano e nemmeno Maddie lo vuole, perciò era meglio se si conteneva.
"Che c'è Malik?" rispose la prof scocciata per l'interruzione durante la sua lezione, ma l'unica dispiaciuta sembrava lei.
"Mi scusi prof, ma volevo ridare il libro di filosofia alla Johnson, sa me l'aveva prestato." disse lui mostrando il libro che aveva in mano, era il mio libro.
"Va bene, muovetevi." disse la prof, facendomi segno di alzarmi e di andare a prendere quello che era mio.
Mi alzai, andai verso Zayn e cercai di prendere il mio libro che Zayn non aveva intenzione  di lasciare, non prima che mi avesse detto queste esatte parole "stai attenta." tirai il mio libro con forza, finché lui non lo lasciò, lo guardai con disprezzo e lui mi rivolse uno di quei sorrisi strafottenti che sapeva benissimo che mi davano fastidio, mi girai e tornai al mio posto.
Continuavo a pensare a quelle parole che rimbombavano nella mia testa. Stai attenta. Stai attenta. Stai attenta. Cosa avrà voluto dire? Era un avvertimento a qualcosa? Era uno dei suoi scherzi? O l'aveva detto solo per farmi andare in paranoia? I miei pensieri furono interrotti da una voce che mi continuava a chiamare..
"Maddie! Ci sei?" mi disse Niall sventolandomi una mano davanti alla faccia.
"ehm.. si, si." risposi io come se fossi appena caduta dalle nuvole.
"a che pensavi?"
"eh? ehm.. no, niente. niente.." dissi non tanto sicura di quel che dicevo.
"niente, lascia perdere." dissi io per convincerlo, oppure era più per convincere me? Non stava davvero succedendo niente? E se Zayn con quella frase avesse voluto mettermi in guardia da qualcosa? Da qualcuno.
Scossi la testa per ritornare alla realtà, e aprii il mio libro per cercare la pagina che la prof stava spiegando.
Nella prima pagina trovai un messaggio. Da chi? Ovviamente da quello stronzo di Zayn.
"Prova a dire qualcosa di quello che è successo al tuo fidanzatino Niall e non solo metti in pericolo la tua salute ma anche la sua."
Non so per quanto restai con una faccia sconcertata dopo quello che avevo letto, visto che Niall mi incominciò a scuotere realmente preoccupato.
"Maddie, ma che hai oggi? Sembra che tu abbia visto un fantasma." mi disse preoccupato Niall.
"ho visto di peggio, infatti." dissi io in un sussurro.
"cosa?"
"niente, non è successo niente."
"anche prima hai detto così, ma è come se andassi in trance.. che ti succede?"
"davvero Niall non ti preoccupare per me.. non succede niente." dissi io cercando di rassicurarlo.
"non mi convinci.. ma va bene.." mi disse lui.
In quel preciso istante suonò la campanella, solo un'altra ora e poi libertà assoluta.
"cos'hai la prossima ora tu?" chiesi io a Niall mentre uscivo dalla classe.
"Ho matematica, tu?"
"Io informatica.."
"Peccato, non possiamo stare insieme."
"Vabbè.. ci vediamo fuori scuola così andiamo a casa insieme?"
"Va bene" disse lui prima di girarsi e andarsene.
Andai nell'aula di informatica e presi posto al mio solito computer, oggi dovevo lavorare da sola perchè la mia compagna non c'era dato che era troppo stanca dopo una notte di fuoco.
Suonò la campanella che indicava la fine delle lezioni e io mi diressi verso l'uscita con lo zaino in spalla.
Stavo uscendo, ma proprio in quel momento sentii qualcuno che mi tirò il polso facendomi girare di scatto. Lui.
"Zayn.. che c'è?"
"Hai capito bene quello che ti ho detto?"
"Mi stai forse minacciando?"
"Senti fai come ti dico oppure sai cosa succede a Niall. Io ti ho avvertito."
"E cos'hai intenzione di fare?"
"Tu sai molto bene che sono capace di fare qualsiasi cosa."
"Ma Niall è tuo amico, non puoi fargli del male."
"Oh, si che posso."
"Tu sei davvero un pazzo psicopatico" dissi io liberandomi dalla sua presa e dirigendomi verso l'uscita.
Appena vidi Niall gli corsi incontro e mi gettai con le braccia al suo collo iniziando a singhiozzare.
"Hey, hey.. che ti succede?"
"Niall, promettimi che starai attento, attento a tutto quello che succedere, promettimi che non permetterai a nessuno di farti del male, promettimi che starai sempre all'erta. Promettimelo, Niall."

_______________________
Eccomi qua con un nuovo capitolo.
Domani se ce la faccio ne carico un altro.
Non voglio spoilerare niente, ma nel prossimo capitolo ci sarà molta azione.
In questo non succede niente di speciale, ma il prossimo vi soddisferà, o almeno credo. lol
Beh, fra pochi giorni parto, quindi cercherò di caricare più capitoli possibili.
Domani è sicuro che ne scrivo uno e che lo posto.
Anche se non  ci saranno recensioni..
Però, per favore qualcuna ne potreste lasciare? Visto che nell'altro capitolo non c'è stata nemmeno l'ombra di una recensione.
Baci.

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Capitolo 15
*** Niall, ho paura. ***


Niall, ho paura.

 
"Si, si, te lo prometto. Ma ora calmati e dimmi che è successo?"
"Niente, non preoccuparti per me, davvero. Piuttosto pensa a te stesso, e cerca di non farti fare del male da nessuno" dissi continuando a singhiozzare.
"Maddie, basta. Mi devi dire che succede, non mi dovrei preoccupare a vederti in questo stato? Tu sei pazza, certo che mi preoccupo. Ora dimmi cosa succede"
"Se solo potessi.."
"Ma che stai dicendo Maddie?"
"Niall, promettimi di non dirlo a nessuno."
"Maddie, davvero, che succede? Mi sto preoccupando e non poco."
"Non possiamo parlare qua. Dobbiamo andare in un altro posto."
Lo presi per mano e inizia a correre trascinando anche lui, volevo andare in un posto più tranquillo e possibilmente molto lontano dalla scuola.
Dopo quasi dieci minuti di corsa ci fermammo su una panchina.
"Ok, ora che mi hai fatto correre così tanto, che mi devi dire?" disse Niall ancora con l'affanno.
"Allora promettimi che non lo dirai a nessuno e che non farai assolutamente niente..."
"Maddie, basta con queste promesse! Dimmi che succede." disse Niall interrompendomi
"... promettimettimelo Niall, cazzo." continuai io.
"Va bene, te lo prometto. Ma dimmi che cazzo sta succedendo, che sta succedendo a te."
"Allora, sai quando oggi Zayn mi ha riportato il libro?"
"Eh, allora?"
"Beh.. mi ha detto di stare attenta.. ma non capivo di che cosa parlasse. Poi quando sono tornata al mio posto e ho aperto il libro mi sono accorta di una scritta che diceva che non ti dovevo dire assolutamente niente di quello che è successo oppure avrei messo in pericolo me e.."
"e..?"
"te."
"senti, dobbiamo denunciarlo. Non possiamo starcene qui seduti a girarci i pollici mentre un pazzo cerca di farci del male."
"Niall! Me l'hai promesso, mi hai promesso che non avresti fatto niente."
"Maddie, ma ti rendi conto della situazione?"
"Niall, no. Non fare niente, ti prego." sospirai "poi quando stavo uscendo da scuola, lui mi ha fermato e mi ha detto che se ti avessi detto qualcosa ti avrebbe fatto del male, io non voglio, non voglio che ti faccia qualcosa." ricominciai a piangere, ci tenevo troppo a lui e non potevo permettere a nessuno che lo ferissero.
"è per quello che sei arrivata in lacrime da me?"
"si.." mi asciugai le lacrime e cercai di riprendermi "senti, non voglio farmi vedere in questo stato da mia mamma, posso venire da te?" continuai dopo
"certo, non preoccuparti."
"grazie.."
"vieni." Niall si alzò dalla panchina mi prese per mano e incominciammo a camminare verso casa sua.
Camminammo per un bel po', poi finalmente arrivammo davanti casa sua.
"wow, che casa. è gigante!" esclamai alla vista della casa di Niall.
"ti piace?" disse Niall con un sorriso.
"è...è stupenda."
"ahahaha, grazie." disse Niall ridacchiando mentre apriva la porta di casa."mamma, sono a casa!" gridò Niall per informare sua mamma.
"ciao, amore." rispose la mamma.
"oddio, non mi hai detto che c'era tua mamma, non voglio farmi vedere così."
"ma stai zitta che sei bellissima anche così."
"aww, ma sappi che la tua dolcezza non mi fa cambiare idea. Dov'è un bagno?"
"amore, ma c'è qualcuno con te?" chiese la mamma sentendo la mia voce
"mamma, c'è la mia ragazza."
"ah, davvero? Voglio conoscerla"
"mamma, va un attimo in bagno poi arriva."
"Ok." rispose la mamma.
"Il bagno è di sopra, è la seconda porta a sinistra." mi disse Niall.
"Ok, grazie." risposi io iniziando a salire le scale.
"Ha detto prima porta a sinistra? No.. ha detto seconda porta a destra. No aspetta.. era destra o sinistra? Oddio, cosa ne so." parlai tra me e me.
Aprii la prima porta che trovai e andai a finire in camera di Niall. Restai a fissarla per qualche minuto.
Era la normale stanza di un ragazzo, una scrivania con un computer, un comodino, una tv con la playstation e poi qualche poster di qualche calciatore attaccato al muro. Quello che mi colpì di più fu il letto a baldacchino (http://www.hoteldolceavita.it/Upload/cms/548_x/letto_a_baldacchino_dolce_avita(2).jpg) era stupendo, io ne avevo sempre desiderato uno.
"Cavolo, ma questi sono ricchi." sussurrai continuando a guardare il letto.
Poi iniziai ad osservare il suo comodino, c'era una lampada, e attorno delle foto sue da piccolo.
"aww, ma come è dolce in questa foto." dissi prendendo una cornice in mano.
"Lo so che ero bellissimo fin da piccolo."
Mi girai di scatto e vidi Niall appoggiato allo stipite della porta a guardarmi.
"Dio, mi hai fatto prendere un colpo." dissi portandomi le mani sul cuore. "da quanto sei lì?"
"Il tempo necessario per sentire che hai detto che sono dolcissimo."
"In realtà io ho solo detto che sei dolce, l'issimo l'hai aggiunto tu" dissi ridacchiando.
"Vorresti dire che non sono dolcissimo?"
"Certo che lo sei" dissi avvicinandomi a lui e stampandogli un bacio sulla guancia.
"Non hai trovato il bagno?" mi chiese lui con un sorriso.
"In realtà mi sono dimenticata che porta mi avevi detto che era" dissi un po' imbarazzata.
"E' quella lì." disse uscendo dalla camera e indicandomi una porta.
"Grazie, e scusa se ho curiosato nella tua stanza."
"Non ti preoccupare, non ho niente da nascondere quindi non mi da fastidio." disse sorridendomi.
Ricambiai il sorriso e aprii la porta del bagno.
"Ti aspetto giù" mi disse Niall prima che entrassi.
"D'accordo" risposi.
Mi lavai la faccia, per togliere tutto il mascara che era colato. Poi mi diedi una sistemata ai capelli che erano uno schifo, mi guardai un'ultima volta allo specchio e poi uscii dal bagno e scesi le scale.
Quella casa era enorme, chissà dov'erano loro. Cominciai a percorrere tutto il corridoio, finchè non arrivai in cucina, dove la mamma di Niall stava cucinando e lui gli stava parlando di me.
"Stavamo parlando giusto di te" disse Niall vedendomi.
"Salve signora Horan." dissi rivolta alla madre di Niall sorridendo.
"Chiamami pure Beth." disse sua mamma pulendosi le mani sul grembiule e avvicinandosi a me abbracciandomi e dandomi due baci su entrambi le guance.
"E' anche più bella di come l'hai descritta." disse Beth a Niall.
"Oh, grazie." risposi io sorridendo e arrossendo.
"Mamma, noi andiamo di sopra, ci chiami quando è pronto?" chiese Niall.
"Certo." rispose la mamma di Niall
Niall mi fece segno di seguirlo, io mi alzai dalla sedia e lo seguii fino in camera sua.
"Vieni siediti sul letto." mi disse Niall sedendosi anche lui.
"Questo letto è stupendo, ho sempre sognato un letto a baldacchino." dissi io
"Puoi dormirci tutte le volte che vuoi." mi disse Niall.
"Si, solo dormirci." risposi io sapendo cosa intendeva.
"Non volevo intendere altro" disse Niall poco credibile
"Si, si va bene." risposi sarcastica
"ritornando alla conversazione di prima" in quel momento, dopo aver sentito quelle parole, mi sparì il sorriso dalle labbra. "devi stare tranquilla, non permetterò a nessuno di farti del male."
"Niall.. ho paura."
"Stai tranquilla, ci sono qui io." disse Niall facendomi stendere sulle sue gambe e iniziandomi ad accarezzare i capelli.
"io voglio che facciano del male a me piuttosto che a te, sei la persona a cui tengo di più e non voglio che ti facciano del male."
"cosa dici? Meglio se lo fanno a me che a te! A te non ti devono nemmeno toccare con un dito."
"non vedo l'ora che tutto questo finisca." dissi abbracciando Niall.
"finirà presto, finirà presto." mi continuava a ripetere Niall.
Mangiammo, restai ancora un po' a casa di Niall e dopo un paio di ore decisi di andare a casa di Katie.
"Niall, io vado da Katie, ci vediamo domani?"
"Va bene, per qualsiasi cosa chiamami ok?"
"Certo, a domani" dissi stampandogli un bacio sulle labbra.
"A domani." mi rispose lui.
Incominciai a incamminarmi verso casa di Katie, chiamai mia mamma per avvisarla che stavo andando da lei.
"Pronto?" disse mia mamma.
"Mamma, ti è arrivato il messaggio dove ti avvertivo che mangiavo fuori?"
"Si, si mi è arrivato."
"Ok, comunque io sto andando da Katie ora, ok?"
"Va bene, ma non tornare tardi. Sta sera faccio il turno di notte quindi a casa non ci sono."
"D'accordo, torno a casa prima che faccia buio."
"Va bene, a domani allora."
"Ciao mamma."
Chiusi la chiamata e aumentai un po' il passo. Sapevo quella strada a memoria, potevo farla anche ad occhi chiusi. Decisi di inviare un messaggio a Katie, nel caso ci fosse ancora Harry mezzo nudo che girava per casa, e di sicuro non avrei voluto rivederlo.
"Kay, sto arrivando da te. Vedi di far sparire tutti gli Harry nudi che ci sono in casa tua. M."
Subito dopo senti una mano afferrarmi le due braccia tenendomele bloccate e un'altra mano sulla mia bocca per evitare che gridassi.
Cominciai a dimenarmi per liberarmi dalla presa di quell'uomo. Non potevo guardarlo in faccia perchè mi teneva bloccata in modo da non farmi girare.
"muoviti, stronza." disse quella voce. Era irriconoscibile. Zayn.
Mi dimenai sempre di più, ma niente, la sua presa era forte e continuava a stringere sempre di più. Mi stava incominciando a fare male, ma non potevo fare niente, ero completamente bloccata. Mi portò in un vicolo cieco e buio. Finalmente lì lascio la presa ma subito dopo mi legò le mani, in modo da tenermele bloccate. Mi girai per guardarlo in faccia e proprio dietro di lui c'era Louis, con una mazza da baseball in mano. Avevano forse intenzione di picchiarmi?
"Io ti avevo detto di non dire niente a Niall."
"C-come l'hai scoperto?" dissi cercando di trattenermi dal piangere, gli occhi pizzicavano ed era quasi insopportabile.
"Carina, io scopro sempre tutto. Ti avevo avvertita, tu non mi hai voluto ascoltare ed ecco la conclusione. Prima sistemiamo te e poi sistemiamo il tuo dolce fidanzatino, ok?"
"Senti, fate quello che volete con me, ma non toccate Niall." dissi io con voce tremante.
"Oh, e tu vorresti impedirlo?" chiese con quella vocina come per prendermi in giro.
"Ti prego, non fargli niente, ti prego." le lacrime iniziarono a scendere, non potevo più trattenerle.
"Le lacrime non servono a niente, quindi smettila." disse lui senza un minimo di compassione. Era davvero così spregevole quel ragazzo? "Louis, procedi pure." detto questo Louis cominciò ad avvicinarsi a me, che ero accasciata a terra, con la mazza che picchiettava sulla sua mano. Si avvicinò a me fino a sferrare il primo colpo sul mio fianco, e un dolore lacerante si impadronì del mio corpo, avrei di sicuro preferito morire in quel momento piuttosto che soffrire così. Ed ecco che sferrò il secondo colpo, dritto nella pancia. Zayn cominciò a darmi calci e pugni, mentre Louis continuava con la mazza. Dopo un po' Louis gettò via la mazza, ma Zayn non smise di darmi pugni, soprattutto in faccia. Sanguinavo dappertutto e non vedevo l'ora che tutto quello finisse al più presto, ormai non sentivo più niente, mi avevano dato così tanti pugni e calci che mi ero abituata al dolore e ogni volta che sferravano un altro colpo, sulla mia pancia o sulla mia faccia, ormai io non sentivo niente. Mi sembrava che fossero passate ore da quando avevano iniziato tutto questo, ma probabilmente erano passati solo pochi minuti. Non ce la facevo davvero più e tutto questo era davvero assurdo.
"Zayn, credo che possa bastare." dopo tutto questo tempo Louis si decise a parlare. Ma Zayn non gli diede ascolto e continuò a darmi calci nella pancia.
"Zayn, ho detto basta!" gridò Louis e afferrando Zayn per un braccio per fermarlo. Almeno lui un po' di compassione la provava per me.
"Te lo meriti." disse Zayn prima di voltarsi e cominciare a correre per scappare e non farsi scoprire insieme a Louis.
Non riuscivo a muovermi, giacevo lì a terra, non riuscivo a parlare ne a fare niente, probabilmente la mia faccia era ricoperta di sangue dopo gli innumerevoli pugni che mi avevano dato, invece il mio corpo era pieno di lividi e ferite, pensai di non aver mai provato un dolore del genere. Non potevo chiedere aiuto, non potevo fare niente perchè gli unici suoni che uscivano dalla mia bocca erano dei sussurri. Cercai di fare qualunque cosa, di alzarmi in piedi, di gridare più che potevo, ma niente, nessuno sentiva e io ero troppo debole per muovermi. Finchè non sentii qualcosa sotto di me, mossi piano il braccio, anche se non servì a niente, perchè il dolore ricominciò a farsi sentire, probabilmente era rotto. Presi quello che c'era sotto di me e vidi che era il mio telefono. Chiamai subito qualcuno, non sapevo chi era, basta che mi aiutasse in qualche modo, perchè non sapevo quanto avrei resistito ancora.
"Maddie?" chiese una voce.
"Niall.." dissi sussurrando, non avevo la forza nemmeno di parlare.

___________________________________
Ecco il nuovo capitolo.
Beh, sono molto soddisfatta di questo capitolo.
Credo che mi sia uscito abbastanza bene, credo..
E' un po' più lungo del solito, perchè se no non mi ci stava il colpo di scena.
Ma la volevo troppo mettere questa scena.
Vabbè, come vi sembra?
Zayn e Louis hanno massacrato Maddie, che stronzi e poverina lei.
Anche questa volta vi devo implorare a lasciare delle recensioni vero?
Perchè non lo fate mai..

Vi prego, lasciate delle recensioni con scritto cosa ne pensate del capitolo o della storia, vorrei sapere anche le vostre opinioni, grazie.
Detto questo vado, spero che il capitolo vi piaccia.
Buona notte.

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Capitolo 16
*** Non puoi abbandonarmi proprio ora. ***


Non puoi abbandonarmi proprio ora.

 
"Maddie, hai una voce strana. Che succede?" chiese Niall dall'altra parte del telefono.
"Niall, vieni subito." dissi guardandomi in giro.
"Dove?" chiese lui iniziandosi a preoccupare.
"Ehm.. credo di essere vicino alla gelateria di Victoria Street, sono in uno di quei vicoli ciechi, per favore fai presto.." dissi sussurando.
"Arrivo subito." disse Niall prima di chiudere la chiamata.
NIALL'S POV.
Dopo aver chiuso la chiamata con Maddie, uscii subito di casa per dirigermi dove mi aveva detto. Andai in Victoria Street, come aveva detto Maddie. Ero abbastanza preoccupato, aveva qualcosa di strano nella voce, qualcosa che non mi piaceva per niente, volevo sapere subito cosa fosse successo, mi sembrava abbastanza spaventata anche lei e aveva la voce tremante e molto bassa, a momenti non sentivo nemmeno quello che mi diceva. Speravo davvero con tutto me stesso che non gli fosse successo niente di brutto, anche se era poco probabile. Dovevo trovarla al più presto, se qualcuno gli avesse fatto qualcosa non sapevo cosa avrei fatto. Arrivato in Victoria Street comincia a girarla tutta, cercai dappertutto, in ogni vicolo che trovavo, ma niente, di Maddie nemmeno l'ombra. Cercavo di fare il più presto possibile per trovarla, ma mi sembrava di girare solo a vuoto. Erano passati vari minuti e io non l'avevo ancora trovata, era di sicuro in pericolo, se no non mi avrebbe chiamato e non avrebbe avuto quella voce.
"Maddie!" gridai per farmi sentire. Ma niente, nessuna risposta, niente, silenzio assoluto.
Continuai a cercare, gridando il suo nome, ma non la trovai. Finchè non mi fermai su una panchina per riposarmi, misi la testa fra le mani e gridai un'altra volta il suo nome. Mi sentivo davvero malissimo, e se non l'avessi trovata? E se gli fosse successo qualcosa di terribile? Dovevo trovarla. Non potevo arrendermi così.
"Maddie, dove sei?" dissi quasi esasperato.
"Niall.. aiuto." sentivo una voce, era Maddie?
"Maddie? Sei tu?" chiesi alzandomi di scatto dalla panchina e guardandomi intorno
"Si, Niall.. sono nel vicolo cieco qua dietro. Aiutami." disse Maddie con un filo di voce.
Feci un giro completo, finchè non vidi il vicolo di cui mi parlava Maddie. Corsi per raggiungerla e la trovai lì per terra completamente ricoperta di sangue. Andai subito in sui soccorso e la presi in braccio.
"Oddio, Maddie ma che ti è successo?" dissi preoccupato vedendola in quello stato.
"Zayn.." disse lei sempre con la voce bassissima.
"E' stato Zayn a ridurti così?" dissi spalancando gli occhi mentre lei annuiva.
"..e Louis." continuò lei.
"Li uccido, io li uccido a quei due." dissi  con rabbia mentre Maddie chiudeva gli occhi lentamente. "Maddie, Maddie, che hai?" dissi scuotendola un po', ma niente era come addormentata, per fortuna respirava ancora. Mi era appena svenuta tra le braccia. Mi alzai con Maddie che giaceva tra le mie braccia e la portai sulla panchina dove ero seduto pochi secondi prima. Chiamai immediatamente un'ambulanza e aspetta che arrivasse.
"C'è una ragazza ferita e svenuta qui, siamo in Victoria Street, mandate un'ambulanza il più presto possibile." dissi appena una voce mi rispose.
"Dove siete esattamente?" mi chiese sempre la stessa voce.
"Proprio all'inizio di Victoria Street, il numero civico dovrebbe essere 35. Vi prego fate in fretta."
"Arriviamo subito" disse la voce dall'altra parte del telefono e subito dopo chiusi la chiamata.
"Ora non ci resta che aspettare, per favore Maddie resisti." dissi stringendola tra le mie braccia.
Qualche minuto dopo sentii la sirena di un'ambulanza e subito dopo la vidi spuntare, mi alzai in piedi per farmi vedere, lasciando Maddie sdraiata sulla panchina.
L'ambulanza si fermò esattamente davanti a noi due e subito dopo dal retro uscirono due uomini vestiti tutti e due in verde, dovevano essere due infermieri. Con loro trascinavano una barella, dove adagiarono Maddie. Rimisero la barella con Maddie sopra nell'ambulanza, poi salii anche io, chiusero le porte e ripartirono veloci verso l'ospedale.
"Che è successo a questa ragazza?" mi chiese uno dei due infermieri.
"L'hanno picchiata.." dissi io con gli occhi che mi pizzicavano, non potevo perdere Maddie, non proprio ora e per colpa di due stronzi. "Lei è forte, lei deve salvarsi, lei ci riuscirà ne sono sicuro." pensai.
"Le sue condizioni sono abbastanza gravi, ma ce la farà." mi disse lo stesso infermiere di prima.
"Si salverà vero?" chiesi io disperato.
"Si, faremo del nostro meglio." disse l'infermiere.
"Grazie." mi sentivo sollevato, anche se avevo ancora quella sensazione, una sensazione orribile proprio all'altezza del cuore, come se mi mancasse una parte di me. Io non ero con lei nel momento in cui l'hanno picchiata, io dovevo esserci, dovevo essere lì a proteggerla e invece non c'ero, questo non me lo perdonerò mai.
"Lei chi è?" mi chiese l'infermiere dopo qualche minuto di silenzio.
"Sono il suo ragazzo."
"Ah, non ha dei parenti la ragazza?"
"Sì, appena arriviamo all'ospedale chiamo sua mamma per farla venire."
"D'accordo, comunque siamo arrivati." disse l'infermiere alzandosi e prendendo la barella.
Io da quando ero entrato nell'ambulanza avevo la mano intrecciata in quella di Maddie e per nessun motivo al mondo l'avrei lasciata. I due infermieri fecero uscire la barella dall'ambulanza mentre io continuai a stringere la mano di Maddie.
Portarono la barella all'interno dell'ospedale e io li seguii, non avrei abbandonato Maddie proprio in quel momento. Arrivammo davanti a una porta e ci fermammo.
"Lei non può entrare qui." mi disse l'altro infermiere che fino ad ora era stato zitto.
"No, la prego, devo entrare, devo stare con lei, non posso lasciarla da sola." implorai l'infermiere.
"Mi dispiace, non può entrare." disse mettendomi un braccio sul petto mentre l'altro infermiere varcava la porta. Restai a guardare attraverso il vetro trasparente della porta la mia unica ragione di vita allontanarsi, io dovevo stare con lei in qualunque momento, e degli stupidi infermieri me lo impedivan. Lei aveva bisogno di me e io avevo bisogno di lei, non ci potevano separare in questo momento. Mi sedetti su una di quelle sedie che c'erano accanto a me, e con le mani tra i capelli iniziai a pensare a lei. Non se ne poteva andare, non ora che le cose iniziavano ad andare bene. Lei doveva restare qui con me, perchè io ho bisogno di lei, lei resisterà, io lo so che ce la farà. Insomma, qui ci sono un sacco di persone che le vogliono bene e non può abbandonarle tutte così, non può abbandonare me così, non può.
Passarono minuti, ore, non so quanto tempo passò, so solo che a me sembrava un'eternità. Poi finalmente arrivò un dottore in camice bianco che spalancò di nuovo quella porta da dove l'avevo vista andare via. Mi alzai di scatto e in quel momento volevo solo che mi desse notizie buone, altrimenti sarei crollato.
"Sta bene?" chiesi impaziente.
"Le sue condizioni sono gravi, ma lei è forte e ce la farà, per ora è ancora addormentata." mi informò.
"Posso vederla?" chiesi, non vedevo l'ora di vederla.
"Tra poco la potrà vedere, ma non ora. Questi sono i suoi vestiti" mi disse porgendomi i vestiti che aveva in mano.
"Grazie mille." dissi prendendo i vestiti di Maddie, mentre il dottore spariva di nuovo attraverso quella porta.
Tra i vestiti c'era anche il suo telefono, così ne approfittai per chiamare sua madre, dato che io non avevo il suo numero. Cercai nella rubrica e appena trovai 'mamma' ci cliccai subito sopra per chiamarla. Il telefono cominciò a squillare.
"Pronto Maddie? Che c'è? Sai che sono a lavoro ora." disse sua madre.
"Signora Johnson..?"
"Sì? Chi sei tu?"
"Sono il ragazzo di Maddie, quello che l'altra volta è venuto a casa sua."
"Ah, si carissimo. Che c'è? Come mai mi ahi chiamato con il telefono di Maddie?"
"Maddie.. ha avuto un incidente.. ora sono all'ospedale St. Andrew.. la prego venga subito." dissi faticando a dire quelle parole che mi facevano davvero troppo male.
"Cosa? C-come ha avuto un incidente? Arrivo subito." disse sua madre chiudendo la chiamata.
Una decina di minuti dopo vidi sua madre nei corridoi di quell'ospedale che correva verso di me.
"Dov'è ora?" chiese sua madre preoccupata.
"Il dottore ha detto che appena possiamo vederla ce lo vengono a comunicare, ha anche detto che è in condizioni gravi, ma che si rimetterà in forma."
"Ma cos'è successo? In che senso ha avuto un'incidente?" chiese sua madre.
"ehm.. eravamo in macchina.. e ci siamo schiantati contro un'albero." dissi mentendo, non volevo farla preoccupare troppo e di sicuro Maddie mi avrebbe detto che era meglio mentirgli. Poi, sarebbe stata lei a dirgli tutta la verità, questo non spettava a me.
"E come mai tu non sei ferito?" mi chiese sospettosa
"Perchè io.. avevo l'airbag" dissi mentendo di nuovo.
"D'accordo" disse sedendosi vicino a me.
Pochi minuti dopo arrivò un infermiera che si rivolse a noi.
"Siete i parenti della signorina Johnson?" chiese l'infermiera.
"Sì, sono la madre." disse alzandosi.
"Bene, la paziente si è svegliata, potete vederla, ma uno alla volta."
"Va bene." disse la madre guardandomi.
"Vada prima lei." dissi alla madre.
"ok, grazie." rispose lei, prima di varcare la soglia della porta.
Dieci minuti dopo vidi sua madre affacciarsi dalla porta.
"Vuole vederti" mi disse con un sorriso.
Io ricambia, annuii e mi alzai dalla sedia per andare da Maddie, mentre la madre si tornava a sedere.
Entrai vedendola lì, distesa sul letto, con alcuni certotti in faccia, moltissimi lividi sulle braccia, un braccio ingessato e le gambe completamente fasciate, l'avevano ridotta malissimo quei due stronzi. Stava guardando fuori dalla finestra e la luce arancione di un lampione, perchè ormai era notte, gli illuminava il volto un po' rovinato, ma era bellissima comunque. Non si era accorta che ero entrato, finchè non sussurrai un 'hey' allora lei si girò verso di me, mi guardò con quei suoi occhioni verdi stupendi, e mi sorrise.
"Ciao.." rispose lei mantenendo il suo splendido sorriso.
"Come ti senti?" chiesi sedendomi sulla sedia che c'era accanto al suo letto. Probabilmente prima su quella sedia si era seduta sua madre.
"Meglio di prima." disse. "E così abbiamo fatto un incidente con la macchina, eh?" disse lei continuando a sorridere.
"Ehm.. non volevo dire la verità a tua madre, pensavo che gliela volessi dire tu." dissi grattandomi la nuca.
"Hai fatto bene, grazie." disse. "Ma cos'è successo di preciso? Non mi ricordo molto.." continuò lei.
"E' colpa di Zayn e Louis.." dissi io facendo sparire ogni minimo segno di sorriso dal mio volto.
"Zayn e Louis..?" chiese lei, sembrava confusa.
"Sì, ti hanno piacchiata. Sono i ragazzi con cui stavo prima, erano i miei amici."
"Non ricordo.." confessò lei.
"Di me ti ricordi?" chiesi, avevo paura della risposta.
"Certo, tu sei.. ehm.. Ni.. Nicola? No.. aspetta sei.. Nate? No, no.. sei.. ecco sì.. sei.. Niall, giusto?"
"Sì, sono Niall, ma sai che cosa sono per te?" dissi ricominciando a sorridere.
"Il mio.. ragazzo?" disse lei un po' incerta.
"Sì, ti ricordi di me." sorrisi, questo mi dava una felicità assurda. Ero contentissimo di sapere che si ricordava di me.
"Che ore sono?" chiese lei. Io mi guardai in giro in cerca di un orologio, c'era un orologio da parete che segnava le 23.50
"E' quasi mezzanotte" risposi io
"Ti dispiace se dormo un po'? Mi sento stanca" chiese lei
"Certo, certo." risposi io con un sorriso.
Mi prese la mano e subito dopo chiuse gli occhi e si addormentò, nonostante avesse la faccia piena di graffi e lividi era perfetta lo stesso, ed ero davvero felice dopo che avevo saputo che si era svegliata e che non se ne era andata.
Dopo un po' entrò sua mamma nella stanza.
"Se vuoi andare a casa a dormire puoi andare, resto qui io." mi disse lei con gentilezza.
"Non si preoccupi, io starò qui accanto a sua figlia. Piuttosto lei vada a casa che mi sembra molto stanca."
"Tu mi sembri un bravo ragazzo, perciò non ci credo alla storia dell'incidente, e poi sei anche troppo giovane per guidare, solo che sono troppo stanca per chiedere spiegazioni. Ma sappi che domani le chiederò sia a te che a Maddie, quindi preparatevi" mi disse con un sorriso.
"Ehm.. d'accordo" dissi io un po' in imbarazzo.
"Buona notte, e grazie."
"Notte" dissi io prima che uscisse dalla porta.
Subito dopo mi appoggia con la testa sul letto e mi addormentai seduto sulla sedia, vicino a Maddie con la mano intrecciata nella sua.

__________________________________________
Dunque, questo è l'ultimo capitolo per un po' di tempo.
Mi scuso in anticipo visto che non aggiornerò per un po' di tempo.
Domani parto finalmente, non vedo l'ora alodfjksahndf
Starò via circa per 3 settimane, quindi non aggiornerò più per un po'.
Comunque, voi mi volete per caso far morire?
Cioè 3 recensioni al capitolo scorso e 18 recensioni in tutto.
Io vi amo, vi amo, vi amo.
E se non lo avete capito VI AMO.
Davvero, grazie mille a tutti.
Spero che questo capitolo vi piaccia.
Non è niente di speciale e sinceramente a me piaceva di più il precedente lol
Un'altra cosa per cui vi volevo ringraziare:
Siamo arrivati a 500 visualizzazioni per il primo capitolo.
Caspita, grazie!
Grazie mille ancora, grazie, grazie e grazie.
Spero di trovare taaaaante taaaante recensioni quando torno dalle mie vacanze.
Magari 4-5, giuro che se me ne fate così tante vado in coma, vi giuro.
Mi rendete tanto felice quando mi scrivete una recensione, mi fa piacere sapere che qualcuno legge la mia storia e che vi piaccia.
Ora me ne vado perchè sto scrivendo troppo lol
Comunque vorrei ringraziarvi un'ultima volta per tutto.
Grazie.
Sento che mi sto dimenticando di dirvi qualcosa, ma non so cosa lol
Ripeto: Mi farebbe tanto piacere trovare tante visualizzazioni e qualche recensione quando torno dalle vacanze.
Adiossss.
Love you.

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Capitolo 17
*** L'infermiera sexy. ***


L'infermiera sexy.

NIALL'S POV

Il mattino seguente fui svegliato dai pochi raggi di sole che penetravano attraverso il vetro della finestra, proprio accanto al letto di Maddie.
Mi alzai lentamente cercando di non svegliare Maddie che dormiva ancora beatamente. Le nostre mani erano ancora intrecciate, proprio come la sera prima. Mi alzai dalla sedia e mi diressi verso una delle macchinette che c'erano in corridoio per prendere qualcosa da mangiare. Infilai le monete e cliccai sul tasto '9' per prendere un pacchetto di M&M's. Non uscivano, quindi provai a ricliccare il tasto circa una quindicina di volte, ancora niente, quindi iniziai a sbattere un pugno ripetute volte sulla macchinetta, ma quello stupido pacchetto non voleva proprio uscire.
"Cazzo, sto coso mi ha fottuto i soldi." dissi arrabbiato.
"Che succede?" disse un'infermiera che passava di lì.
"Ehm.. la macchinetta mi ha mangiato i soldi e non riesco a prendere il pacchetto di M&M's" le spiegai.
"Mi faccia vedere.." disse l'infermiera iniziando a scrutare con attenzione la macchinetta. "Ehm.. guardi che deve inserire ancora 50 centesimi, per quello che il pacchetto non usciva." concluse l'infermiera.
"Ah.. ehm.. grazie mille" dissi grattandomi la nuca. "Che figura di merda." esclamai non appena l'infermiera si fu allontanata. Tornai in camera e notai che anche Maddie si era svegliata.
"Buon giorno piccola" dissi con un sorriso.
"Buon giorno anche a te" disse lei ricambiando il sorriso e raddrizzandosi per guardarmi meglio.
"Non ti ho preso niente da mangiare perchè penso che tra poco l'infermiera ti porti qualcosa." dissi sedendomi accanto a lei.
"Oh, non preoccuparti. Non ho nemmeno fame"
"Va bene. Vuoi un M&M's?" dissi aprendo il pacchetto.
"D'accordo." disse infilando la mano nel pacchetto.
"Però solo una perchè le altre me le devo mangiare io" dissi scherzando.
"Sissignore" rispose lei portando una mano sulla sua fronte.
"Non sai che figura di merda che ho fatto fuori" dissi afferrando qualche M&M's
"Che hai combinato?" chiese lei con un sorriso divertito.
"Il pacchetto non usciva dalla macchinetta allora ho iniziato a sclerare, è passata un'infermiera che mi ha detto che il pacchetto non usciva perchè non avevo inserito abbastanza monete." dissi io ancora un po' in imbarazzo.
"Dio, che stupido!" disse mentre io la guardavo male "in senso buono, ovvio" aggiunse subito dopo ridacchiando.
"Ma, invece, raccontami di questi Zayn e Louis.. non mi ricordo davvero niente di tutto quel che è successo." chiese curiosa poco tempo dopo.
"Davvero vuoi sapere quel che è successo e chi sono loro due?" chiesi io un po' preoccupato.
"Si, davvero." rispose lei sicura di quello che diceva.
"D'accordo." sospirai "Zayn e Louis erano due dei miei migliori amici. Sono molto popolari a scuola, come me, e insomma.. noi, insieme a Liam e Harry, facevamo parte del 'circolo dei ragazzi fighi', se si può chiamare così. Da sempre Zayn, Louis e Harry ti prendevano in giro, mentre io e Liam non potevamo far altro che stare ad assistere."
"Ah, quindi in tutta questa storia io sono quella che fa la parte della sfigata?" mi interruppe lei sorridendomi.
"Ma che cavolo dici?"
"Beh, da quello che mi stai raccontando sembra proprio così." disse non smettendo di sorridere.
"Fammi finire di raccontare... In pratica da quando io e te stiamo insieme ce l'ha con te, non so che cavolo gli sia preso, ma ha cominciato a renderti la vita un inferno. Ha cominciato a minacciarti, finchè non è arrivato al punto di.. picchiarti." dissi io ancora incredulo di quello che era successo pochi giorni prima. "Non posso ancora crederci che è tutta colpa sua e di quell'altro coglione se sei qui in questo stato." continuai io.
"Bella storia, sembra proprio quella di un film." disse Maddie, aveva ancora quel sorriso stampato in faccia.
"Ma come fai a prenderla sullo scherzo? Questa è una cosa seria Maddie, te ne rendi conto?" dissi io un po' arrabbiato. Come faceva a sorridere dopo quello che gli avevo raccontato?
"Oh, dai Niall, non c'è bisogno di preoccuparsi, ormai quel che è fatto è fatto, quel che conta è che ora io sto meglio, no?"
"Certo, ma lui potrebbe ritornare da un momento all'altro."
"Ma ora sono al sicuro, non sa nemmeno che sono all'ospedale, e poi ci sei tu con me.. quindi non mi può succedere niente." disse con un sorriso meno ampio di prima, forse un po' di paura gli stava tornando.
Non dissi niente e l'abbracciai. Poter tornare tra quelle braccia e stringerla era una sensazione indescrivibile. E pensare che fino a qualche ora prima credevo di non poterla più vedere, e ora invece ero tra le sue braccia, le stesse braccia in cui volevo restare per sempre. Lei fu la prima a sciogliere l'abbraccio.
"Stavamo così bene.." dissi io facendo il finto offeso.
"Ehm.. è arrivata la colazione" disse spiegandomi perchè aveva sciolto l'abbraccio.
Mi girai e vidi una cameriera con un vassoio in mano, la stessa che avevo incontrato vicino alla macchinetta.
"Salve ragazzo della macchinetta" disse l'infermiera sorridendomi.
"Salve infermiera" risposi diventando tutto rosso.
"Allora, come sta la malata?" chiese l'infermiera mentre appoggiava il vassoio sul comodino.
"Sta meglio, la malata." rispose fredda Maddie, il sorriso era sparito dal suo volto.
"Bene, se c'è qualche problema chiamatemi." disse l'infermiera facendomi l'occhiolino prima di uscire.
"Lo faremo di certo." sussurrò Maddie in modo che l'infermiera non sentisse, ma io sì.
"Oddio, non ci credo." esclamò Maddie schiaffandosi una mano sulla fronte non appena l'infermiera fu uscita.
"Che c'è?" chiesi io confuso.
"Ma l'hai vista?" disse riferendosi all'infermiera.
"Chi? L'infermiera?"
"Si, quella sgualdrina."
"Perchè dici così?" chiesi io trattenendo una risata.
"Oh, andiamo, non dirmi che non te ne sei accorto."
"Di cosa?"
"Ma allora è proprio vero che sei uno stupido!" esclamò Maddie "Dai, ti saluta sorridendo, ti fa l'occhiolino prima di uscire e bla bla bla. Cazzo, ci sta provando con te!"
"Aw, ma sei gelosa!" dissi toccandogli la punta del naso.
"Macchè, gelosa io? Ma come ti viene in mente?" disse negando l'evidente.
"Sisi, sei gelosa. Gelosa, gelosa, gelosa." dissi prendendola in giro.
"Ok.. forse un pochino, ma poco." puntualizzò lei.
"Poco? Stai scherzando? Tu sei gelosa, gelosissima, super gelosa, mega gelosa, iper gel-"
"Ok, stai esagerando." disse lei ridendo.
"Ti è ritornato il tuo sorriso splendido" dissi io sorridendo.
"Allora,  lei ti piace?" disse lei cambiando discorso.
"L'infermiera? Ma stai scherzando?" esclamai io.
"Per fortuna" disse Maddie.
"Lei non mi piace, io la amo. Ma l'hai vista? Hai visto che due bombe che ha?" dissi scherzando.
"Stronzo." mi disse Maddie tirandomi degli schiaffi sul braccio.
"Dai, stavo scherzando.. Ho già le tue di bombe, mi bastano e avanzano." dissi ridendo.
"Sei proprio un cretino, lo sai?" disse lei unendosi a me.
"Sì, un cretino innamorato di un'idiota."
"Io non sono un'idiota." disse Maddie, facendo l'offesa.
"Infatti non intendevo te, ma l'infermiera." ricominciai a ridere.
"Ma la vuoi finire?" disse Maddie tirandomi un altro schiaffo.
"Ok, ok la smetto. Se no finirò anche io all'ospedale per tutti gli schiaffi che mi dai." dissi mentre Maddie mi faceva la linguaccia.
"Allora, oggi ci sarà l'interrogatorio con tua mamma, eh?" dissi poco dopo.
"Già.." rispose Maddie.
"Gli dirai la verità?" chiesi io.
"Credo proprio di sì.." rispose Maddie sospirando.
 

_______________________________________
I'm back, oh yes.
Sono tornata!
Yuppi yeah (?)
Credo di essere l'unica felice di essere tornata lol
Sappiate che non vi libererete mai di me e che io vi perseguiterò, SEMPRE.
Muahahahahah.
*Malvagità mode on*
Ok, basta lol
Dopo quasi 3 settimane senza computer e senza la mia dolce casetta stavo morendo.
Ma ora sono qui, sono tornata per sfracassarvi le palle, felici? :')
Ok, questo capitolo non è un granchè.. mi dispiace, so che fa davvero schifo.
Spero almeno di avervi fatto ridere un po' con le mie squallidissime battute lol
Non so quando riuscirò a scrivere un capitolo decente, probabilmente mai..
Comunque, mi avete un po' delusa, le visualizzazioni erano tante, però una sola recensione..
Vabbè, dai.. spero che almeno qualcuno recensisca questo schifo.
Vi preeego *si mette in ginocchio e fa gli occhi dolci* per faaavore.
Ora vado, prometto che non vi romperò più le palle...
Fino al prossimo capitolo! Muahahahahaha.
I'm happy, i'm so haaaappy.

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Capitolo 18
*** Due settimane. ***


Due settimane.

 
MADDIE'S POV
 
"Bene è ora di mangiare!" disse Niall prendendo il vassoio dal comodino e adagiandolo sulle mie gambe.
"Ok, cos'è questo schifo?" dissi io con una faccia disgustata non appena vidi il contenuto della tazza.
"Ehm.. latte con cereali, non si nota?" disse Niall cercando di capire cos'era quella specie di poltiglia.
"Certo, sembra più una pappetta per neonati!" dissi annusando la tazza "dio, che odore nauseante. Io non la mangio sta roba!"
"Dai, non fare la bambina e mangia!" disse Niall mentre prendeva il cucchiaio e lo affondava in quello schifo, per poi imboccarmi.
"Ah, si sarei una bambina ora, eh?" disse mentre mi costringeva a mangiare quello che sembrava vomito.
"Allora è buono?" mi chiese Niall prendendomi in giro.
"Certo, buono come la cacca che il mio cane fa ogni giorno prima che io vada a scuola." risposi ironicamente.
"Ma tu non hai un cane!" esclamò Niall.
"Da oggi sì." risposi io.
"Dai, non è tanto male, no?" disse riferendosi al 'vomito'
"Si, mangiala tu 'sta merda, poi dimmi ok?" dissi mentre percepivo il disgusto nei suoi occhi.
"Ehm.. non ci tengo.."
"Ecco, allora la prossima volta stai zitto!" disse mentre mi infilava un'altra cucchiaiata in bocca.
"L'ultima cucchiaiata!" mi incitò lui.
"Bleah." esclamai io dopo aver ingurgitato quella roba lì.
"Ancora una."
"Avevi detto che era l'ultima!" dissi io.
"Ok, va bene basta." si arrese lui appoggiando la tazza sul vassoio.
 
Nel pomeriggio
NIALL'S POV

Era passata qualche ora da quando il dottore quella mattina era entrato in stanza dicendo che dovevano fare dei controlli a Maddie. Quindi, in seguito, mi avevano fatto uscire dalla stanza, ed è per questo che ora mi ritrovavo nel corridoio ad andare avanti e indietro in attesa dei risultati delle analisi. Passarono ancora un paio di minuti, poi lo stesso dottore, che poche ore prima era entrato nella stanza di Maddie, si avvicinava a passo lento verso di me. Cavolo non poteva andare un pochino più veloce? Ma giusto un pochino, non volevo che camminasse troppo velocemente se no avrebbe potuto stancarsi o, addirittura, potrebbe venirgli un crampo da quanto sta camminando veloce.
"Salve." dissi alquanto nervoso, picchiettando un piede per terra. "Allora?" chiesi io poco dopo, mi stavo innervosendo e non poco, insomma erano ore che aspettavo i risultati. Sembrava che il tempo stesse passando pianissimo, che tutto era al rallentatore.
"Andiamo in camera della paziente, così anche lei potrà sapere tutto." disse il dottore facendomi strada.
Entrammo in camera e io mi precipitai subito da Maddie prendendole la mano, a momenti ero più preoccupato io che lei. Mentre il dottore restò sull'uscio della porta scrutando la cartelletta che aveva in mano. Cazzo hai da leggere ancora? Sai già i risultati, non c'è bisogno che tu legga niente, quindi dicci tutto e vattene il prima possibile prima che ti prenda a pugni.
"Dunque, ci sono due notizie.. una buona e una cattiva, purtroppo." disse il dottore, mentre noi lo incitavamo a proseguire con i nostri sguardi.
"Allora quale volete sentire per prima?" chiese subito dopo.
"La buona."
"La cattiva." dicemmo io e Maddie all'unisono.
"La buona." ripetei io guardando male Maddie.
"Allora, la buona è che, secondo i risultati delle analisi, sei migliorata dal tuo primo giorno qui in ospedale. Non c'è niente di cui preoccuparsi e ti rimetterai in forma presto." disse con un mezzo sorriso. "La cattiva è che dovrai restare qui in ospedale per altre due settimane?"
"Due settimane?!" esclamai io. Maddie non mostrava alcun segno di sorpresa o di preoccupazione.
"D'accordo, grazie mille." rispose lei con un sorriso.
"Bene, ora vado. Se ti senti male basta che tu clicchi quel pulsante accanto al tuo letto e noi arriveremo in un batter d'occhio." disse il dottore mentre Maddie sorrideva ancor più di prima.
"Due settimane? Ti rendi conto? E' tantissimo tempo, troppo. Insomma se stai meglio ti potrebbero pure rilasciare, no?"
"Niall, ha detto che sto meglio non che sono guarita del tutto. Questo vuol dire che potrebbe succedere qualsiasi cosa da un momento all'altro." disse Maddie.
"Ok, ma cavolo io a scuola e ciò vuol dire che non posso stare ogni singolo secondo qui con te, e non voglio che ti succeda qualcosa quando io non ci sono"
"Beh, intanto speriamo che non mi succeda qualcosa in qualsiasi caso, eh?" disse con lo stesso sorriso di prima.
"Ehilàà!" esclamò una donna spalancando la porta della stanza. A stento trattenei una risata.
"Allora non sei l'unica strana della famiglia, Maddie." dissi rivolgendomi alla scena che era appena accaduta.
"Allora come sta la mia bambina?" si avvicinò la donna scompigliando un po' i capelli di Maddie.
"Mamma, sto bene. E smettila, sai che mi dai fastidio quando fai così."
Sua mamma non dando ascolto alle parole di Maddie comincio a tirare fuori una cornice dalla sua borsa, poggiandola sul comodino. Ritraeva Maddie da più piccola, doveva avere circa 6 anni, su un'altalena.
"Il dottore mi ha già informato su tutto, so che dovrai restare qui per un po' di tempo, quindi visto che questa stanza fa letteralmente schifo la abbelliamo un po', eh?"
"Mamma, ti prego, non iniziare.." disse Maddie.
Sua mamma tirò fuori un mazzo di fiori dalla borsa e li mise nel vaso vuoto sul comodino. Ma come faceva un mazzo di fiori a stare in una borsa?
"Hai finito?" disse esasperata Maddie.
"Quasi.. mi mancano i cuscini colorati!" disse tirando fuori dalla borsa vari cuscini e mettendoli sul letto.
Ok, quanto cavolo era grande quella borsa? Sembrava una di quelle tende di Harry Potter al Coppa del Mondo di Quidditch, che fuori sembrano piccolissime, ma dentro sono giganti.
"Ora sì che ho finito" disse soddisfatta la madre di Maddie.
"Pensavate di liberarvi di me? E invece no. Sono tornata qui, e non mi sono dimenticata dell'interrogatorio che vi devo fare, sapete?" disse poco dopo la madre di Maddie.
"Che fortuna" disse Maddie fingendo un sorrisetto.
"Allora, mi volete spiegare cos'è successo? Perchè Maddie eri in quello stato?" chiese
"Sì, Maddie spiegaglielo" dissi io voltandomi verso Maddie, quella donna mi faceva paura.
"Grazie, eh. Beh, mamma sono.. stata picchiata."
"Picchiata?" iniziò ad agitarsi la madre.
"Beh, sì.. stavo camminando per strada e sai quei tipi loschi che si aggirano per le strade.. beh, quelli lì mi hanno picchiata."
"Oddio Maddie, ma hai visto le loro facce, hai visto qualcosa? Dobbiamo denunciarli, subito. Non possiamo starcene qui seduti a non fare un cavolo, quelli lì si aggirano ancora per le strade di Londra e se fanno male a qualcun'altro?"
"No, non ho visto niente di niente. Comunque ormai è passato, io sto bene.. e siamo tutti più felici."
"Oh, Maddie." disse la madre di Maddie abbracciandola. "Ti sei spaventata molto?"
"Beh.." disse Maddie ma fu interrotta.
"Ma perchè ti aggiravi per quelle strade? E soprattutto" disse arrabbiata voltandosi verso di me "perchè tu non eri con lei?"
"Mamma, non la solita ramanzina ti prego.. Niall era solo impegnato in quel momento, per quello che non c'era. Non pensiamoci più, ok?"
"Come fai a non pensarci più?" disse la mamma, talmente arrabbiata e stupita da quello che aveva appena detto Maddie che per poco non gli uscivano gli occhi dalle orbite.
"Mamma, basta cavolo! Non voglio pensarci e basta, d'accordo? Già non mi ricordo niente di tutto quello che è successo, poi vi ci mettete anche voi a ricordarmi ogni secondo tutto. Basta." scoppiò Maddie.
"Scusami, piccola. Io.. non volevo, scusami." disse sua madre abbracciandola nuovamente. "scusami..davvero."
"Non preoccuparti." disse Maddie calmandosi. "E' tutto a posto, però ora basta, va bene?"

___________________________________
L'unica cosa che ho da dire?
Che questo capitolo fa letteralmente schifo.
Scusatemi..
Non so fra quanto, ma arriveranno le parti interessati.
Scusate se per ora è così noioso..
Beh, non so che altro dirvi, quindi buona lettura.

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Capitolo 19
*** Sicuramente ora sta meglio di te. ***


Sicuramente ora sta meglio di te

 NIALL’S POV

Qualche minuto dopo mi ritrovai fuori dalla stanza di Maddie a chiacchierare con sua madre.
“Secondo te perché ha reagito così? Perché non ne vuole parlare? Perché è ancora scossa da quel che è successo? O forse perché non mi ha detto tutta la verità? No, è sicuramente ancora scossa. Sì, dev’essere così.” Cominciò ad ipotizzare sua madre.
“O forse, semplicemente, sua figlia non vuole fare niente, almeno per ora, vuole semplicemente essere felice non pensandoci più, non potrebbe essere così?” dissi ripensando alle parole che Maddie aveva detto a sua madre “Senta, potrei non essere io la persona adatta a dirle queste parole, anzi potrei essere l’ultima persona a questo mondo, ma per quel poco che conosco di Maddie, so che lei è una persona davvero buona, forse troppo, farebbe di tutto pur di non mettere nei casini altre persone, per farle stare bene, pure persone malvagie, mi creda. Lei non farebbe male ad una mosca, figuriamoci ad una persona. Per questo non vuole denunciare nessuno, ne fare nient’altro, lei è fatta così. Anche io ho provato a fargli cambiare idea, ma niente. Lei è decisa su quel che vuole fare e non vuole cambiare per nessun motivo al mondo idea. E comunque credo che mai cambierà idea, quindi meglio non parlargliene più. E ora mi scusi, ma vado da lei” dissi congedando la madre e tornando in camera.
Aprii la porta e senti dei passi veloci dirigersi verso il letto di Maddie.
“Hai ascoltato per bene tutto?” dissi ridendo e avvicinandomi a Maddie che cercava di rimettersi sotto le coperte il più presto possibile.
“No, macchè. Io sono stata qui tutto il tempo ad aspettarvi” disse. “Ehm, perché la tua faccia sembra dire ‘non credo a niente di quello che stai dicendo, sai?’” chiese coprendosi la faccia con le coperte.
“Perché è la verità.” Dissi sorridendo.
“Ok, forse ho ascoltato, ma solo un pochino, mica tanto.” Disse scoprendosi e scatenando la mia risata.
“D’accordo, come vuoi.” Dissi io ridacchiando.
 
Il giorno dopo

“Driin driiiin”
“Taci, cazzo.” Dissi tastando il mio comodino per spegnere quell’insopportabile aggeggio. Finalmente riuscii a trovare il pulsante per spegnerlo, ma non ci volle molto tempo prima di essere disturbato nuovamente.
“Niall, tesoro, svegliati! Sono già le sette e mezza, devi andare a scuola, ricordi?” strillò mia madre entrando in camera. Io mi misi il cuscino sopra alla testa, borbottando qualcosa di incomprensibile.
Ora ricordavo, il giorno prima, dopo essere stato con Maddie fino a sera, sono tornato a casa, visto che avevo promesso a Maddie che sarei andato a scuola, per quello ora mi ritrovavo beatamente a dormire nel mio letto con nessunissima voglia di andare a scuola.
“Niall, muoviti o farai tardi.” Strillò ancora mia madre cercando di tirarmi via il cuscino.
“Adesso mi alzo!” sbottai togliendomi il cuscino da sopra la testa.
Dopo che mia madre fu uscita dalla stanza mi alzai, feci una doccia veloce e mi vestii. Scesi giù a far colazione con un bel cornetto caldo e un caffè, dopodiché presi il mio zaino e mi incamminai verso scuola.
Arrivato nel cortile, mi diressi verso Liam che parlava con Zayn e Louis, probabilmente non sapeva niente di tutto quello che era accaduto, per trascinarlo via. Ma non appena aumentai il passo qualcuno mi prese per il braccio.
“Niall!” esclamò Katie “che è successo? Come mai tu e Maddie non siete venuti a scuola ieri? Ho provato a chiamare Maddie ma aveva il cellulare spento e poi di pomeriggio sono andata da lei ma non c’era nessuno in casa, mi spieghi dov’eravate?” chiese dopo.
“In ospedale.” Dissi io, non avendo nessuna voglia di parlare di quello che era successo.
“Ospedale? E perché?” chiese preoccupata.
“Maddie, è stata picchiata.”
“Cosa? Picchiata? Stai scherzando, spero. Dimmi che stai scherzando.” Disse Katie in preda al panico.
“Non sto scherzando.”
“M-ma, come è successo? Chi è stato?” chiese lei con un certo tremolio nella voce.
“Zayn e Louis.” Dissi contraendo la mascella, solo pronunciare quei due nomi mi faceva ribollire il sangue nelle vene.
“Zayn e Louis?!?” esclamò Harry che fino ad ora era stato zitto.
“Già.” Dissi io lasciandoli lì impalati e andando a prendere Liam.
“Liam, cosa ci fai qui con questi due.. cosi?” dissi io guardandoli male.
“E tu cosa ci fai qui a rompere le palle?” rispose Zayn al posto suo.
“Veni con me, Liam.” Dissi ignorando Zayn e strattonando Liam per un braccio.
“No, lui resta con noi.” Disse Zayn prendendolo dall’altro braccio.
“Liam, cazzo.” Dissi tirando Liam verso di me facendolo liberare dalla presa di Zayn.
“Sì, vai pure con lui, tanto non ci servi a niente.” Disse Zayn.
“Quanto sei patetico” gli dissi mandandogli un’occhiata di disprezzo prima di girarmi e camminare verso Katie e Harry.
“Ma come sta Maddie? Insomma, ora si è ripresa un po’?” disse Katie ancora più preoccupata di prima.
“Beh, si, ora sta meglio per fortuna.”
“Perché non mi avete chiamato, la venivamo a trovare!” disse Katie offesa.
“Non c’è stato tempo..” mi giustificai.
“Oh, d’accordo.. Ma oggi pomeriggio andiamo tutti in ospedale da lei e le facciamo una sorpresa ok?”
“Va bene.” Dissi guardando Harry che annuiva dando il suo consenso.
“Frena, aspettate, che sta succedendo? Maddie sta meglio? Ospedale? Che diavolo è successo?” rispose Liam confuso.
“Oh, giusto. Lui non lo sa ancora.” Disse Katie.
“Maddie ha avuto.. diciamo un incidente.” Spiegai.
“Che tipo di incidente?” chiese Liam, per quanto poco la conoscesse sembrava davvero preoccupato.
“E’ stata picchiata da Louis e Zayn, per quello ti ho portato via da loro.” Dissi sospirando “E per favore non fare una scenata, ormai è successo e lei sta meglio, in questi giorni ho già visto troppe scenate.” Aggiunsi subito dopo.
“Oh, ma è in condizioni gravi?” chiese Liam.
“All’inizio non era messa proprio bene, ma i dottori hanno fatto un buon lavoro. Ha un braccio rotto e il suo corpo è pieno di lividi, graffi e ferite, ma è migliorata molto dal primo giorno.” Dissi mentre suonava la campanella.
“Ci vediamo nell’intervallo” disse Katie, stampando un bacio sulla bocca di Harry e dirigendosi infine verso l’entrata.
“Allora? State insieme, eh?” dissi ad Harry per sciogliere la tensione che si era creta “Da quanto, eh?” continuai tirandogli delle gomitate sul braccio, mentre Harry faceva finta di niente.
“Ehm.. non stiamo proprio insieme..” disse lui grattandosi la nuca.
“Oh, davvero? E quel bacio come lo spieghi?” dissi io guardandolo male “guarda che non sono un deficiente.”
“Beh, è da quasi una settimana che dura..” disse lui in imbarazzo.
“Davvero? Così tanto? Ma come hai fatto?” dissi facendo una finta faccia sorpresa. “Non ti sei ancora stancato? Cavolo, Harry, è davvero strano, eh.” Dissi scherzando, mentre lui mi tirava una gomitata nella pancia.
“Ahia! Mi hai fatto male” esclamai io piegandomi in due.
“Opss.. scusa.” Disse lui fingendo di essere dispiaciuto.
“Allora ti piace davvero?” dissi mentre ci dirigevamo verso la classe di chimica.
“Beh, si.. si potrebbe dire che mi piace.” Disse lui facendo un mezzo sorriso.
“E bravo il nostro Harry che ha fatto colpo.” Dissi scompigliandogli i capelli ricci. Dannazione, anche se gli scompigliavi quei maledetti capelli erano sempre a posto, oppure li tiene sempre in disordine, per quello che non si scompigliano mai. Ma che cavolo di pensieri contorti faccio?
Le prime tre ore passarono tranquillamente, alla seconda ora avevamo matematica, mentre alla terza ginnastica. Poi, finalmente l’intervallo. Suonò la campanella che segnava la fine della terza ora, e ci dirigemmo verso gli spogliatoi per cambiarci, e dopo io, Harry e Liam uscimmo nel cortile per l’intervallo.
Nel corridoio incontrai quei due stronzi, Zayn e Louis. E ovviamente per rompere un altro po’ Zayn mi fermò per prendere in giro me e Maddie.
“Allora, come sta la tua cara fidanzatina?” disse ridendo mentre io cercavo di stare calmo. “Sai, dall’ultima volta che l’ho vista non sembrava stare molto bene, non è vero?” quanto avrei voluto tirargli un pugno su quel bel faccino che si ritrovava, ma mi limitavo a stringere i pugni.
“Beh, non parli? Cosa c’è?” disse lui sorridendo come un deficiente, mentre Harry e Liam stavano zitti dietro di me  “E’ ancora viva, no? E allora cosa c’è da preoccuparsi, non le è successo niente. E’ rimasta la solita stronzetta di sempre, ha solo un po’ il faccino rovinato, giusto?” oh, no. Questo non lo doveva dire.
Passarono pochi secondi prima che Zayn si ritrovasse a terra e io riempivo la sua faccia di pugni.
Dopo poco mi alzai da sopra di lui, mentre lui continuava a stare a terra con un labbro spaccato, me ne fregava ben poco di come era ridotto. Gli diedi le spalle e incominciai a incamminarmi verso il cortile. “HORAN!” mi chiamò una voce.
Mi girai di scatto vedendo che la preside aveva assistito alla scena, mi poteva mettere in punizione, sospendere o addirittura espellere dalla scuola, ma almeno avevo vendicato Maddie.
“In presidenza con me, subito.” Disse indicando una porta con scritto ‘presidenza’
Andai verso la presidenza passando di fianco a Zayn.
“Sicuramente ora Maddie sta meglio di te.” Gli sussurrai prima di sparire oltre la porta.

_______________________________________
HAPPY BIRTHDAY TO YOU, HAPPY BIRTHDAY TO YOU, HAPPY BIRTHDAY TO LIAM, HAPPY BIRTHDAY TO YOU.
SU CANTIAMO TUTTI INSIEME lol
Oggi è il 29 agosto, e sapete cos’è il 29 agosto?
No, non intendevo dire che mancano solo 17 giorni all’inizio della scuola.
No, non è il giorno della grigliata in giardino.
No, non c’è l’uscita di Live while we’re young lol
E’ il compleanno di Liam, eggià.
E’ il compleanno di Liaaam, è il compleanno di Liam, èèèè il compleanno di Liam! *canta mentre balla la conga*
Ok, basta la smetto, ve lo prometto.
Oggi, non sto molto bene purtroppo, credo di essere più elettrizzata io di Liam lol
Vabbè, parlando del capitolo. Non mi soddisfa, non è un granchè, però almeno succede qualcosa, eh eh c:
Spero che vi piaccia, diciamo che succede qual cosina in più rispetto agli altri capitoli.
E mi scuso ancora se tutti questi capitoli sono noiosi, lo so anche io, ma tra poco arriveranno dei capitoli interessanti, o almeno credo lol
Beh, grazie a tutti per l’attenzione e grazie per aver letto il capitolo.

Se magari lasciate anche 2-3 recensioni, mi fareste felice.
Altrimenti non continuo c:

Grazie e arrivederci (?)

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Capitolo 20
*** Lucas ***


Lucas

NIALL’S POV

Alla fine io fui sospeso per due giorni e invece Zayn fu portato subito in infermeria, il suo naso sanguinava parecchio. Presi il mio zaino e me ne tornai a casa. Mio padre e mia madre erano a lavoro, per fortuna, almeno non avrei dovuto spiegare niente a nessuno. Poggiai il mio zaino ai piedi del letto e accesi il computer, mi collegai velocemente a twitter e andai sul profilo di Maddie. Era da un bel po’ che non twittava niente, ma stranamente oggi aveva scritto qualcosa.
‘Non c’è niente di più bello di avere la famiglia e gli amici accanto nei momenti più difficili.’
Chiusi il computer di fretta, presi la giacca e uscii di corsa da casa. Arrivato in ospedale mi diressi subito in camera di Maddie, lei ovviamente era sveglia. Mi avvicinai a lei e la baciai.
“Ehm, che succede? E’ un modo per dirmi che hai un’altra?” disse sospettosa lei.
“Ma che altra e altra, io ti amo.” Lei mi guardò confusa.
“Stai bene?” disse lei poggiandomi una mano sulla fronte. “No, la febbre non ce l’hai.” Disse pensierosa.
“Sto benissimo, ma io ti amo. Davvero, non è una bugia, tu sei.. così bella, non ho mai provato un cosa del genere con nessun’altra, ti amo davvero.” Dissi prendendo il suo viso tra le mani e baciandola nuovamente.
“Ma come mai mi stai dicendo tutto questo?” disse non appena ci fummo staccati.
“Avevo bisogno di farti sapere tutto quanto, avevo bisogno di farti sapere che non è tutta una messa in scena.”
“D’accordo.. ma non c’era bisogno che me lo dicessi, io so già queste cose.” Concluse sorridendo. “Comunque, che ore sono?” chiese qualche minuto dopo.
“Le undici e mezza, perché?” chiesi io.
“Come mai non sei a scuola? Siete usciti prima oggi?” chiese incuriosita.
“Ehm.. non esattamente..” risposi io.
“Cosa significa non esattamente? Cos’è successo?” chiese raddrizzandosi un po’.
“Sono.. stato sospeso..” risposi con al testa bassa.
“SOSPESO?” gridò lei con gli occhi sbarrati.
“Sssh, fai silenzio!” dissi zittendola.
“Sospeso? Che cavolo hai combinato?” chiese preoccupata.
“Mmm.. niente di che..” mentii.
“Sai, non si sospendono le persone per un niente.” Disse lei. “Che hai fatto?” chiese dopo.
“Ho dato un pugno a Zayn..” risposi io dispiaciuto. Sapevo che tra poco sarebbe arrivata la ramanzina.
“Ma tu sei pazzo. A parte che ti ho detto che lo dovevi lasciare perdere… ma se proprio dovevi picchiarlo, non potevi farlo fuori scuola.. Insomma, un sospensione è grave. Che cavolo avevi nel cervello?” disse infuriata.
“Senti, mi ha provocato.. non sono riuscito a trattenermi.” Mi giustificai io.
“Non, usare scuse con me, ok?” alzò un po’ la voce. “Per quanto sei sospeso?” chiese infine calmandosi un po’. Non volevo farla arrabbiare così, forse era meglio se me ne stavo zitto e non gli dicevo niente, anche se l’avrebbe scoperto lo stesso..
“Per due giorni, non è tanto..”  dissi guardandola dispiaciuto.
“Due giorni, due giorni non è tanto? Spero che tu stia scherzando vero? Sai cosa significa un sospensione? Sai cosa significa un sospensione nelle condizioni che sei tu? Con voti pessimi e un comportamento non esattamente educato? Significa la bocciatura, questo tu lo sai vero? Cazzo, Niall se vieni bocciato ti giuro che ti faccio finire all’ospedale. Te lo giuro. Di darei un pugno ora, se solo non mi facesse male dappertutto” era evidentemente irritata, doveva calmarsi un po’, infondo era solo una sospensione niente di che, non sarei stato bocciato, bastava prendere qualche bel voto e offrirsi a qualche interrogazione che si sarebbe messo tutto a posto, quindi non c’era bisogno di preoccuparsi così tanto.
“Come stai ora?” chiesi io cercando di sviare il discorso. “Stai meglio?” dissi accarezzandole un braccio.
“E non cerca di cambiare discorso con me, ok?” disse lei ancora più irritata di prima.
“E calmati un po’, ok? Non sono venuto qua per farti arrabbiare, ma per stare un po’ con te e cercare di dimenticare la cosa della sospensione, ma se ora tu la tiri fuori e continui a sgridarmi così, guarda che me ne vado. E poi non c’è bisogno di arrabbiarsi così, si sistemerà tutto e non verrò bocciato, ok? Non fare l’uccello del malaugurio.” Dissi io alzando un po’ la voce. Lei mi guardava in silenzio e intanto aveva ritirato il braccio che prima gli stavo accarezzando. “Scusami.. non volevo spaventarti” mi scusai, rendendomi conto del tono che avevo usato.
“Non preoccuparti..” rispose lei rilassandosi. “Comunque io non sono un uccello del malaugurio” disse ricominciando a sorridere.
“Si che lo sei invece!” scherzai io.
“Stai zitto, sarai tu un uccello del malaugurio, sei pure brutto!” mi fece la linguaccia.
“Ah, si, eh? Io sono brutto?” dissi avvicinandomi a lei. “E allora perché ti sei messa con un brutto e cattivo uccello del malaugurio?” dissi avvicinandomi sempre di più.
“Eh, ero accecata dall’amore, e non vedevo quanto eri brutto. Solo ora me ne sono accorta” disse spostandosi un po’ per farmi sdraiare accanto a lei. A stento tratteneva un risata.
“Grazie per avermi fatto spazio, mademoiselle.”
“Di niente, monsieur.” Sorrise.
Restammo sdraiati per non so quanto tempo a parlare del più e del meno. Poi guardai l’orologio e mi resi conto di quanto era tardi, quindi dovetti andarmene, anche perché non avevo avvertito mia mamma che stavo fuori, ed erano già due giorni che non rientravo a casa per mangiare, l’avrei fatta preoccupare, così decisi di tornare a casa.
“Allora, ci vediamo sta sera.” Dissi prima di uscire dalla porta.
“Si, a sta sera.” Disse lei sorridendomi, un dei più bei sorrisi che io abbia mai visto.
 
MADDIE’S POV
 
Restai sola per un po’ di tempo, finchè l’infermiera bussò alla porta per portarmi il pranzo, una delle loro solite schifezze.
“Salve, come si sente oggi?” disse sorridente portando un vassoio con un piatto fumante. Era un’infermiera simpatica, aveva iniziato a portarmi i pasti da quando l’infermiera sgualdrina si era accorta che Niall non veniva più durante il pranzo e la cena. Ogni tanto questa infermiera si fermava a parlare con me per non lasciarmi sola e mi aiutava anche a mangiare, dato che il mio braccio destro era fuori uso.
“Sto meglio, grazie.” Risposi mentre lei si sedeva sul bordo del letto, pronta ad imboccarmi. “Che c’è oggi di buono da mangiare?” dissi ironica spiando nel piatto. Lei sapeva che mi faceva schifo tutto quello che davano da mangiare in quell’ospedale, infatti rise alla mia ‘battuta’
“Una bella zuppa calda, ti piace?” chiese lei prendendo il cucchiaio.
“Eeeeh, si è buonissima.” Dissi ridendo, mentre lei iniziò ad imboccarmi.
“Oggi pomeriggio dovrebbe arrivare un altro ragazzo in questa stanza, so solo che si chiama Lucas.” Disse non appena avevo ingoiato l’ultima cucchiaiata della zuppa.
“Mh, davvero?” dissi bevendo dell’acqua.
“Già, non so esattamente quando arriverà, ma entro il pomeriggio, è stato appena operato.” Disse sorridendo.
“Per fortuna non starò più sola e avrò qualcuno con cui parlare per passare il tempo.” Dissi prendendo il vassoio e poggiandolo sul comodino.
“Già, mi dispiace vederti sempre così sola..” disse l’infermiera. “Non c’è quasi nessuno che viene a trovarti, a parte quel tuo fidanzato.. Niall, si chiama, no?”
“Si, Niall..” dissi io. “Ma è perché mia mamma lavora quasi sempre, dato che mio padre ormai non c’è più.. e i miei amici l’hanno saputo solo oggi che sono in ospedale, non c’è stata occasione di avvertirli prima.” Spiegai io.
“Ah, capisco.” Disse lei ascoltandomi.
“Quindi credo che sta sera venga Niall, con la mia migliore amica e il suo fidanzato.”
“Ok, beh allora meglio così, che arrivi qualcuno per te.” Disse sorridendo e alzandosi per prendere il vassoio. “Beh, ora vado. Ciao.” Disse uscendo con il vassoio in mano.
“Ciao.” La salutai io.
 
Passò qualche altra oretta e poi sentii bussare alla porta e subito dopo la vidi aprirsi.
“Buon giorno.” Mi salutò il dottore.
“Buon giorno a lei.” Risposi io sorridendo, vedendo che stava entrando seguito da un ragazzo con la flebo.
Il dottore gli inizio a spiegargli un po’ tutto, per i pasti e per le visite, proprio come fece con me il mio primo giorno qui. Dopo avergli spiegato tutto il necessario, lo fece accomodare nel letto accanto al mio e infine uscii dalla stanza, mentre il ragazzo si accomodò sul letto.
“Ciao” lo salutai io sorridendo e guardandolo, era davvero un bel ragazzo.
 

__________________________________________
Ecco il nuovo capitolo, yeee.
Ce l’ho fatta a caricarlo prima di partire.
Eh già, avete letto bene çç
Partirò per un’altra settima, che palle.
Vado al mare dai miei nonni, anche se credo che il mare non lo vedrò di striscio dato il tempo che c’è.
Lì non c’è nessun computer e nessuna connessione internet, quindi una settimana intera senza twitter ed efp.
Credo che morirò, già già.
Non vedo l’ora che questa settimana finisca, ancora prima di cominciare lol
Comunque tornerò domenica, credo.
Ora scappo che devo scendere in pizzeria a mangiare.
Mi raccomando…
Lasciatemi qualche recensione ora che sono via, vi prego, mi farebbe davvero molto piacere.
Grazie a tutti per l’attenzione e grazie per aver letto il capitolo, spero vi sia piaciuto.
A domenica prossima c:
Un bacio.
Che bel colore che ho scelto per voi, eh? lol
Arancione bello acceso.
Chissà perchè tutto questo mi ricorda Ed Sheeran lool
Love ya x

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Capitolo 21
*** Che ti prende? ***


Che ti prende?

 
“Ciao” disse ricambiando il sorriso.
“Tu sei Lucas, giusto?” chiesi io, anche se sapevo già la risposta. Chissà perché ma il suo viso mi era familiare, l’avevo già visto da qualche parte, ma dove?
“Giusto, e potrei sapere il nome di questa bella signorina?” chiese lui facendomi arrossire. Non arrossivo molto spesso, forse perché non ero abituata a ricevere complimenti, sì probabilmente è per questo, non è di certo perché mi piace Lucas, insomma lo conosco da soli due secondi e di lui so solo in nome, non può piacermi, poi io sto con Niall, devo pensare a Niall. Sì, Niall. Fui interrotta dai miei pensieri da Lucas che mi sventolava una mano davanti agli occhi per farmi riprendere.
“Eh? Ah, sì.. io sono Maddie, piacere.” Dissi rivolgendogli un altro dei miei sorrisi.
“Piacere mio” rispose lui.
“Ora mi ricordo” esclamai io ad un certo punto, dopo un lunghissimo momento di riflessione.
“Di cosa?” rise lui.
“Ecco dove ti ho visto!” esclamai ignorando la sua domanda. “Eri appena arrivato all’ospedale sulla barella l’altro giorno quando io stavo facendo un giro nei corridoi e ho visto le porte spalancarsi e successivamente ho sentito i dottori che dovevano operarti d’urgenza” conclusi io. Sì, è andata così. Stavo facendo una delle mie solite passeggiatine in corridoio, quando mi sono appiccicata al muro perché due infermieri trasportavano una barella con sopra un ragazzo pieno di tagli e lividi, seguiti da altri tre dottori che parlavano tra loro. Ora il suo viso non era più ricoperto dal sangue come quella sera, e i tagli erano stati coperti da cerotti. Purtroppo la mia curiosità certe volte non mi fa tacere, quindi mi sorse spontanea una domanda. “Che ti è successo? Perché sei in ospedale?” all’inizio sospirò con aria triste, ma dopo incominciò a raccontare. Non so per quanto tempo parlammo, forse per ore, ci raccontammo di come eravamo finiti all’ospedale, dei nostri amici, della nostra vita e cose del genere. Non mi era mai capitato di parlare così tanto con una persona, a parte Katie, insomma, io sono molto timida ed è difficile per me conversare, ma con lui è più semplice è come se ci conoscessimo da anni.
“Poi, c’è stata quella volta, nel giorno del ringraziamento, quando avevo cinque anni che stavamo pranzando e ad un certo punto sono salito sul tavolo e ho iniziato a ballare come un pazzo, ho rotto tutti i bicchieri e ho fatto saltare in aria le posate finché non sono scivolato su un po’ di acqua che era stata rovesciata, oddio che ridere quella volta, ho fatto volare in aria il tacchino facendolo finire a terra, se solo avessi visto la faccia di mia madre, quanto era arrabbiata! Mi ha messo in punizione per un mese, però mi sono divertito” raccontò lui ridendo, io non potei fare a meno di ascoltarlo e ridere a mia volta.
“Non ci credo, ma eri proprio una peste da piccolo! Quanti disastri combinavi?” dissi ridendo ancora più forte, finché qualcuno spalancò la porta e vidi spuntare un viso familiare, no aspetta, erano quattro visi familiari!
“Katie!” dissi alzandomi dal letto e correndole incontro.
“Visto chi ti ho portato?” disse sorridendo Niall, mentre io abbracciavo Katie.
“Grazie mille” dissi abbracciando anche Niall e dandogli un bacio sulle labbra.
“Ciao, che ci fate voi qui?” dissi infine rivolgendomi a Harry e Liam.
“Siamo passati a vedere come stavi..” rispose Harry con lo sguardo basso.
“Ah, davvero? Che pensiero gentile” risposi io sorridendo. So che in realtà lui era un bravo ragazzo e che se voleva poteva affezionarsi davvero alle persone.. probabilmente teneva la testa bassa perché era imbarazzato, non si sentiva a suo agio tra quelle persone, non è il suo ‘habitat naturale’, ma questo vuol dire anche che non è stato forzato a venire. Per quanto possa conoscerlo, so bene che se non vuole fare una cosa non la fa e basta.
“Liam, come mai tu qua?” chiesi guardando Liam, fino ad ora non gli avevo mai parlato.
“Ho saputo che è successo e mi sono sentito un po’ in colpa, mi dispiace..” disse lui con fare triste.
“Ma in colpa di che? Non sei stato mica tu a picchiarmi!” dissi mentre tutti mi rivolgevano sguardi scioccati, tutti tranne Niall, che avevo detto di male? “Che ho detto? Guardate che l’ho superato da un bel po’, non mi fa ne caldo ne freddo dire che sono stata picchiata, quindi non c’è bisogno di sorprendersi.” Aggiunsi poco dopo guardando le loro faccie.
“Allora, come stai?” disse Katie che fino adesso era stata in silenzio.
“Diciamo bene, e voi come state?” chiesi a tutti quanti.
“Bene” risposero tutti in coro “Eravamo un po’ preoccupati per te” aggiunse poi Katie.
“Ma io sto bene, più o meno.. quindi non c’è da preoccuparsi” dissi tornando verso il mio letto mentre gli altri si avvicinavano.
“Guarda come ti hanno ridotto..” disse Katie guardandomi con compassione.
“Non ho bisogno di compassione, grazie.” Risposi infastidita. “Comunque lui è Lucas.” Dissi girandomi verso Lucas, che fino ad ora era stato zitto ad assistere la scena.
“E chi sarebbe?” chiese Niall.
“L’ho conosciuto oggi, ha avuto un’incidente, per quello che è in ospedale, e l’hanno messo in stanza con me.” risposi
“Ah, bene.” Disse Niall dandogli un’occhiata veloce per poi dargli le spalle.
“Che ti prende?” chiesi vedendolo strano.
“A me? Niente.” Disse indifferente.
“Va beh..” dissi io non dandogli molta importanza. “E’ una fortuna che tu sia venuta, non sapevi quanto mi sono annoiata in questi giorni.” Dissi poi rivolgendomi a Katie.
“Abbiamo un sacco di cose da dirci.” Disse lei prima di sedersi accanto a me e iniziare quella che sarebbe stata una luuunga conversazione.
 
Un paio d’ore dopo i ragazzi tornarono a casa, lasciandomi nuovamente sola in quell’ospedale che odiavo. Per tutto il tempo io e Katie abbiamo parlato, mentre Harry e Liam hanno iniziato a conoscere Lucas, e da quanto ho visto sembra che gli piaccia, mentre Niall è stato tutto il tempo appoggiato al muro, con le braccia conserte a fissare il nulla, soltanto qualche volta spostava lo sguardo su Lucas per guardarlo con disprezzo, poi ritornava a guardare il nulla. Certe volte non lo capisco proprio quel ragazzo..

___________________________________________________
Questo capitolo è solo di passaggio..
Scusate se è abbastanza corto, ma non avevo ispirazione.
Tra l’altro oggi è un giorno di crisi, da un momento all’altro potrei ammazzare chiunque.
Sono nervosa, sì, e non so nemmeno il perché lol
Vabbè, lasciamo perdere.
Vorrei ringraziarvi per le 3 recensioni che mi avete lasciato al capitolo precedente.
Io vi amo, davvero!
Mi avete fatto felicissima c:
Ora vi rispondo :3
Spero che recensiate (si dice così?) in molti anche questo capitolo, come lo scorso.
Grazie a tutti per aver letto questo capitolo.
Comunque sono tornata ieri :D
Nel prossimo probabilmente succederà qualcosa di più interessante.
Non importa se sarà un po’ più lungo degli altri, ma voglio fare un capitolo che vi prenda, non uno dei soliti schifi.
Ora vado, ciau e grazie ancora a tutti quanti.
Love ya x

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Capitolo 22
*** Uno stupido, ecco quello che sei. ***


Uno stupido, ecco quello che sei.

 
Due settimane dopo
“Che ne dite se riaccogliamo tutti con un caloroso saluto la nostra Madeline Johnson?” esclamò la professoressa prima che io entrassi in classe.
Tutta la classe scoppiò in un fragoroso applauso non appena varcai la soglia della porta, sorrisi guardando tutti i miei compagni e mi diressi verso il mio banco, vicino a Katie.
Era una strana sensazione tornare a scuola dopo due settimane di ospedale, non mi riuscivo a spiegare se era bella o no. Comunque, nonostante tutto ero felice di esser stata dimessa dall’ospedale e di essere tornata alla vita di prima. Almeno non dovevo stare rinchiusa per tutto il giorno in quelle solite mura, così bianche e troppo spoglie per i miei gusti. Però insieme alla stanza, al letto e ai dottori, all’ospedale avevo lasciato qualcun altro, Lucas. Chissà se l’avrei mai rivisto prima o poi, avevamo stretto una bella amicizia, diciamo che eravamo diventati quasi migliori amici, chissà se il destino mi riserverà un altro incontro con lui. Invece, Niall è stato riammesso a scuola, però non capisco perché,  ma è sempre più distaccato da me, non ci parliamo quasi più, non so che cos’è successo, in questi giorni io ho provato a ripensare se fosse successo qualcosa tra di noi, se avessi fatto o detto qualcosa che potesse avergli dato fastidio, ma non era successo niente di tutto ciò, perciò non capivo davvero la sua reazione. Con Harry si erano sistemate un po’ le cose, e ora si poteva quasi dire che io, Harry e Liam fossimo diventati amici. Con Katie, sempre la stessa storia, non è successo niente di nuovo, sempre migliori amiche. Invece, Zayn è stato cacciato da scuola, dopo che nell’ufficio della preside Niall ha confessato tutto quello che era successo tra me, Zayn e Louis, qualche giorno dopo Zayn è andato a dire tutto quanto alla preside, quindi è stato espulso e ora è in un riformatorio, mentre Louis non è stato espulso, ma solo sospeso per cinque giorni, perché Zayn ha raccontato che è stato lui ad avere l’idea di picchiarmi e che ha costretto Louis a farlo, sinceramente non so se è la verità o no. La cosa strana è che oggi, prima che suonasse la campanella, Louis mi si è avvicinato e sotto gli occhi di tutta la scuola mi ha chiesto scusa, e non solo, mi ha pure regalato un pacchetto di cioccolatini per ‘festeggiare’ il mio ritorno a scuola, di sicuro non è un gesto da Louis.
Per ora si sono sistemate un bel po’ di cose e spero davvero che non succeda qualcosa di brutto, proprio ora che stavo tornando ad essere felice, ora l’unica cosa che vorrei è chiarire con Niall e capire che cos’ha..
Durante l’intervallo decisi di parlare con Niall.
“Niall, eccoti finalmente!” dissi non ricevendo risposta. “Mi puoi dire che hai, per favore?” chiesi dopo un bel po’ di silenzio.
“Niente..” mi rispose lui senza nemmeno guardarmi in faccia.
“Ma perché ti comporti così?” chiesi cercando di farmi notare, era come se in quel momento non esistessi per lui.
“In che modo mi starei comportando?” chiese lui con indifferenza, davvero non gli importava niente di parlare con me?
“Come in che modo? Non lo vedi?” dissi io innervosendomi.
“Senti mi lasci in pace per favore? Non ho nessunissima voglia di parlare con te, quindi se te ne vai mi fai un piacere, grazie.” Disse alzando la voce. “Anzi, sai una cosa? Me ne vado io.” Disse lui aumentando il passo e lasciandomi lì impalata come una scema.

NIALL’S POV

“E dopo me ne sono andato lasciandola lì da sola..” dissi concludendo il mio racconto.
“Quindi in pratica tu la stai trattando così solo perché ha conosciuto Lucas?” chiese Harry dopo avermi ascoltato.
“No, non è così!” replicai io.
“E invece sì! Lei si sentiva semplicemente sola nell’ospedale, e dal momento che gli hanno messo un ragazzo in stanza ha pensato subito di fare amicizia con lui per non restare sola.” Mi spiegò Harry.
“Beh, ma io gli venivo a far visita ogni giorno!” dissi io.
“Ok, ma visto che non potevi stare lì tutto il giorno, lei certe volte si sentiva sola, ma tu sai com’è noioso stare in un ospedale? Non c’è niente da fare, c’è solo una tv minuscola in qualche stanza che fa vedere pochissimi canali, molti dei quali fanno schifo. Poi, se non hai un compagno di stanza è ancora più noioso. Tu la stai trattando male senza un motivo, lo sai? Lei non ha fatto nulla di male. Sono certo che se gli avrebbero messo un vecchio di sessant’anni in stanza lei ci avrebbe fatto amicizia lo stesso! Non ti sta tradendo, Niall..” disse Harry cercando di trattenersi dall’urlare dato che eravamo nel bel mezzo della lezione.
“Styles, Horan, l’abbiamo finita?” esclamò la professoressa ad un certo punto.
“Mi scusi.” Rispose Harry.
“Non ho intenzione di perdonarla, comunque.” Dissi poco dopo.
“Fai come vuoi.” Disse Harry, per poi girarsi e prestare attenzione alle parole della professoressa.
Io mi girai verso Maddie, vidi che aveva la testa sul banco e non ascoltava la lezione. Di solito fa così solamente quanto è successo qualcosa o quando è triste. A me fa male vederla così, ma purtroppo non posso più fidarmi di lei. Ho la sensazione che mi abbia tradito con Lucas, che tra l’altro non mi piace per niente. E’ anche vero che se non le parlo le cose non si risolveranno mai..
“Johnson, mi ascolta?” urlò la professoressa all’improvviso.
“Eh?” chiese Maddie alzando la testa.
“Mi dice qual è il significato del brano che abbiamo appena letto?” ripeté la professoressa.
“Ah, sì.” Disse Maddie dando uno sguardo veloce al libro su cui era appoggiata prima. “Forse il significato è che alcune volte le persone fanno le cose senza accorgersene, inconsapevoli di quel che stanno facendo ma lo fanno lo stesso, e poi dopo si trovano davanti un sacco di problemi, molti dei quali gli stanno a cuore, per esempio persone importanti che non vorrebbero perdere per nessun motivo al mondo. Certe volte le persone sbagliano senza accorgersene, fanno cose sbagliate, ma sono sbagli talmente piccoli che quasi nessuno se ne accorgerebbe. E’ questo professoressa?” disse non smettendo di guardarmi nemmeno un secondo, solo dopo ch’ebbe finito di parlare posò lo sguardo sulla professoressa.
“No, non è questo il significato del brano. La prossima volta stia più attenta, d’accordo?” chiese la professoressa a Maddie.
“Certo, mi scusi prof” disse prima di tornare con la testa sul banco a pensare a chissà cosa.

MADDIE’S POV

Ero vicino al mio armadietto per prendere i libri dell’ultima ora.
“Hai sentito di quella Maddie?” sentii la voce di una ragazza.
“Ma chi, la fidanzata di Niall?” chiese una seconda ragazza.
“Sì, proprio lei! Lo sai che è stata picchiata, e solo oggi è tornata a scuola?” chiese la prima ragazza.
“Davvero? Mi dispiace!” esclamò poi la seconda.
“A me non così tanto, insomma, sono più dispiaciuta per Niall, che si è messo con una del genere, Niall merita di più, per esempio una come me.” Disse la prima ragazza.
“Già, hai ragione.” Confermò la seconda ridacchiando come un’oca, già un’oca, proprio quello che erano quelle due. Poco dopo sentii dei passi allontanarsi, probabilmente stavano andando in classe. Davvero pensavano quelle cose di me? Davvero pensavano che non ero adatta a Niall? Forse avevano ragione, forse davvero non ero quella giusta per lui.
 
Passò anche l’ultima ora e suonata la campanella misi tutto nello zaino velocemente e dopo mi diressi verso l’uscita per aspettare Niall e per parlare con lui.
“Niall!” urlai appena lo vidi uscire. Lui si girò verso di me e appena mi vide chiuse gli occhi e sospirò. Perfetto, non aveva voglia di vedermi.
“Niall, possiamo parlare?” dissi avvicinandomi a lui.
“Parlare di cosa?” chiese lui mentre riprendeva a fare la strada per casa sua.
“Di noi, di quello che sta succedendo, ti prego.” Dissi seguendolo.
“Noi non dobbiamo parlare proprio di niente, non abbiamo niente da dirci, perché non torni dal tuo Lucas, almeno lui ti farà felice.” Sputò fuori quelle parole, così taglienti, che sembravano dei coltelli affilati che trafiggevano il mio cuore. Non capivo perché reagiva così.
“Lucas? E’ lui il problema? Niall, è solo un amico. Cosa c’è di male ad avere un amico?” chiesi affrettando il passo dato che lui camminava veloce.
“Ad avere un amico non c’è niente di male, a tradire il proprio fidanzato c’è qualcosa di male.” Disse lui.
“Oh, spero che tu stia scherzando, davvero. Come hai potuto pensare che io ti abbia tradito? Perlopiù con Lucas, ma stai scherzando? Non lo farei mai e poi mai, te l’ho già detto, Lucas è soltanto un amico, non c’è stato assolutamente niente tra di noi, te lo posso assicurare. E’ che mi sentivo sola all’ospedale quando non c’eri tu, quindi quando hanno messo Lucas nella mia stessa stanza ci ho fatto amicizia per non sentirmi più sola, ti prego credimi. Noi non abbiamo fatto niente” ero sull’orlo delle lacrime, non potevo credere che Niall pensava che io l’avessi tradito..
“Maddie, ho visto come lo guardavi ogni volta che venivo.” Disse lui.
“Sì, lo guardavo come un semplice amico!” urlai io mentre una lacrima mi rigava una guancia, la asciugai subito. “Sai, oggi ho sentito delle ragazze che parlavano di me, hanno detto che non mi meritavi, che meriti di meglio. Sai, ora che ci penso, forse avevano davvero ragione, tu non mi meriti. Io sono solamente una poco di buono che se la fa col primo che passa, no?” dissi io cambiando direzione e andando verso casa mia. Questa volta ero stata io a lasciarlo impalato in mezzo alla strada.
 
Ero davanti all’armadio a decidere che vestito mettere sta sera, sì, perché dopo una lunga telefonata con Katie, dopo avergli raccontato tutto quello che era successo, lei mi ha convinto ad uscire e andare ad una festa sta sera. Una festa in maschera, quindi si doveva venire accompagnati, dato che non avevo nessuna intenzione di invitare Niall, non sapevo proprio chi avrei potuto portare. Katie ci andava con Harry, quindi se non andavo con qualcuno sarei stata tutta la serata da sola a non far niente. Forse era meglio se non mi lasciavo convincere, ma ormai era fatta e ci dovevo andare..
Alla fine optai per una gonna a tubino nera, una camicetta senza maniche bianche e dei tacchi neri. Mi feci una doccia veloce e dopo mi vestii, l’unica cosa che mancava era l’accompagnatore.
“Ma chissene frega.” Esclamai dopo. Ci andavo da sola, non mi importava di niente. Forse era anche meglio.
Uscii di casa e andai verso la casa di Katie, ci avrebbe accompagnato Harry con la sua range rover  nera.
Arrivai proprio nel momento in cui Katie stava uscendo per salire sulla macchina di Harry, salii anche io e andammo alla festa.
Appena arrivati alcune persone davanti all’entrata ci diedero delle maschere che indossammo, poi una volta entrati Katie e Harry sparirono nel nulla mentre io mi diressi verso il bar e mi sedetti su uno sgabello.
Guardavo tutti quelli che ballavano, quante coppiette abbracciate, o che si baciavano, o che comunque erano felici. Come avrei voluto essere anche io lì a ballare con Niall, ma invece ero seduta su uno stupido sgabello di un bar con il viso tra le mani a guardare la felicità degli altri e a deprimermi sempre di più,
“Vuole ordinare qualcosa?” disse il cameriere.
“Eh? Ah sì la cosa più forte che ha!” risposi senza guardarlo in faccia.
“Maddie?” chiese lui dopo. Io mi girai verso di lui.
“Lucas? Ma che ci fai qui?” dissi io togliendomi la maschera.
“Sai, ci lavoro.” Rispose sarcasticamente lui.
“Certo, che stupida.” Esclamai io.
“Aspetta un’attimo. Tedd, mi dai un’attimo il cambio?” disse mentre l’altro cameriere faceva un cenno con la testa.
“Vieni fuori con me?” mi chiese lui uscendo dal bancone.
“Certo.” Dissi io alzandomi e seguendolo.
“Allora come va?” mi chiese lui una volta fuori, sedendosi su una panchina.
“Mmm.. si può stare meglio” risposi io sedendomi accanto a lui.
“Che hai?” disse lui.
“Niente di che..” risposi io.
“Dai, racconta..” insisté lui.
Non mi trattenei e gli raccontai tutto quello che era successo in quel giorno, in quello stupidissimo giorno, per colpa di uno stupido pregiudizio che aveva avuto Niall su di me.
“Quindi, davvero lui pensa che tu l’avresti tradito con me?” chiese Lucas solo dopo che io finii di parlare. Mi aveva ascoltato per tutto il tempo, senza nemmeno interrompermi e abbracciandomi soltanto alla fine, amavo il modo di fare di quel ragazzo, amavo il fatto che lui ti stesse ad ascoltare sempre e comunque, ma lui sapeva anche che non provavo niente per lui e che l’unica persona che amavo era Niall.
“Già..” risposi io con lo sguardo basso.
“Uno stupido, ecco quello che è.” Disse lui alzandomi il viso. “Dai non preoccuparti, hai tutta la serata per divertirti e dimenticarlo, trova qualche bel ragazzo e facci amicizia no?” propose lui.
“No, grazie. Non sono in vena.. Comunque tu sei qui per lavorare?” chiesi
“No, in realtà la festa l’ha organizzata il fratello della mia ragazza e mi ha chiesto di fare da barista, così ho accettato.”
“Ah, giusto. Come sta la tua ragazza? Lauren, non è vero?” chiesi io.
“Si, Lauren. Beh, le cose non potrebbero andare meglio, stiamo bene insieme.” Disse lui con un sorriso che andava da un orecchio all’altro, si vedeva che era felice.
“Beh, sono contenta per voi. Almeno qualcuno qui è felice.” Dissi io.
“Vabbè io devo tornare dentro a lavorare.” Disse lui.
“Va bene, grazie per avermi ascoltata, ti voglio bene.” Dissi abbracciandolo, poi dopo un po’ tornai anche io dentro e mi sedetti un’altra volta al bancone del bar.
“Un bicchiere della cosa più forte che hai.” Ordinai all’altro cameriere mentre Lucas serviva altra gente.
“Arriva subito.” Disse il cameriere iniziando a miscelare alcune sostanze liquide.
Massì, affoghiamo tutti i nostri dispiaceri nell’alcool.
“Ecco a lei.” Disse porgendomi un bicchiere con un liquido trasparente. Bevvi un sorso. Cavolo se quella roba era davvero forte. Non ci diedi importanza e lo bevvi tutto ad un sorso.
“Un altro, grazie.” Dissi appoggiando il bicchiere sul bancone e subito dopo mi arrivò un altro bicchiere di quel liquido, che bevvi con altrettanta velocità con cui bevvi il primo.
“Senta mi può dare un’intera bottiglia di vodka?” chiesi dopo mezz’ora che ero stata a fissare gli altri ballare.
“Va bene..” disse il cameriere. “Ma poi me la devi pagare, eh.” Scherzò, mentre mi porgeva la bottiglia.
“Certo, certo.” Dissi io e l’afferrai. Uscii dal locale e andai a sedermi sull’altalena che c’era nel giardino fuori. Aprii la bottiglia e inizia a bere un sorso, poi un altro ancora, uno dopo l’altro, finché la bottiglia non rimase quasi vuota. La appoggiai per terra e iniziai a dondolarmi un po’, ma caddi subito all’indietro da quanto ero ubriaca. Sentii una risata, che per quanto potesse essere familiare, da ubriaca non riuscivo proprio a capire di chi era. Poi vidi una sagoma scura tendermi la mano, io l’afferrai e mi rialzai.
“Che stupida che sono. Sono caduta da un’altalena.” Dissi ridacchiando mentre cercavo di capire chi c’era davanti a me.
“La prossima volta stai più attenta.” Ridacchiò lui. Era un maschio, sì. Questo almeno ero riuscita a capirlo.
“Niall?” chiesi io mettendo a fuoco la persona di fronte a me.
“Maddie?” rispose lui. “Ehm.. devo andare” disse e subito dopo si dileguò nella notte buia.
“Ti amo..” sussurrai io vedendolo sparire nel buio, probabilmente era già troppo lontano perché potesse sentirmi.

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Hello, hello! Bea is heeeeree.
Ok, sono scema, ma questo lo sapevate già da un bel po’ no?
Questo è il nuovo capitolo super lunghissimo lol
Sono più di 2.500 parole, un nuovo record per me!
Allora, questo capitolo mi piace moltissimo *^*
Succedono un bel po’ di cose, eh?
Voi che ne pensate?
Che ne dite di lasciare una recensione piccola piccola, così mi fate felice?
Pleaaase, fate felice questa povera ragazza drogata.
Ok, non so che mi fumo la mattina, boh..
Vabbè, spero che vi piaccia, spero che lasciate delle recensioni e spero che non morite (?) Bah.
Ora mi dileguo come Niall, ma prima voglio dirvi altre due cosette.
Allura, se qualcuno sa come fare i collegamenti ipertestuali qui su efp nei capitoli, me lo può spiegare? Perché io non capisco come farlo >.<
E poi, infine, vorrei dirvi che se mi volete contattare su twitter sono @xniallspotato quindi ogni cosa che volete dirmi me la potete dire benissimo anche su twitter.
Grazie mille a tutti.
Much love for ya x

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Capitolo 23
*** Harry.. ti voglio bene. ***


Harry.. ti voglio bene.

 
La mattina seguente mi svegliai con un mal di testa fortissimo, ma non mi importava, non era niente in confronto al dolore che mi provoca Niall.
La sera prima, dopo l’incontro con Niall sono tornata a casa di corsa, senza avvisare né Katie né Harry, e mi sono addormentata quasi subito, non volevo ripensare a niente di tutto quello che era successo il giorno prima.
Guardai il mio cellulare, come pensavo, 10 messaggi da Katie e 5 chiamate perse. Mi alzai e mi diedi una sciacquata alla faccia, non mi ero nemmeno struccata e sembravo un mostro. Dopo presi la prima cosa che trovai nell’armadio la indossai e scesi giù a far colazione. Sul tavolo trovai un biglietto che diceva ‘Tesoro, oggi sono andata a lavoro presto, c’era un’urgenza, starò tutto il giorno in ufficio, torno sta sera tardi, non aspettarmi. Mamma’ perfetto, tutto il giorno libero. Presi lo zaino e uscii di casa anche se era ancora presto, un po’ di aria non mi avrebbe fatto male.
L’aria mattutina di dicembre si faceva sentire, faceva abbastanza freddo, ma non aveva ancora nevicato, anche se il tempo era quello giusto, il cielo era coperto da nuvoloni grigi. Le strade erano deserte, era normale dato che erano solo le sette e mezza. Mi sedetti in una delle panchine del parco vicino a casa mia e iniziai a pensare a Niall. Io non volevo davvero perderlo, mai si comportava da stronzo, non mi credeva quando gli ho detto che non l’avevo tradito, non si fida più di me, poi vorrei atnto sapere perché crede che io l’abbia tradito, non ha nessuna prova. Cavolo, se solo aprisse gli occhi. Perché cavolo la vita deve essere così complicata? Non potrebbe andare tutto rose e fiori? No, giusto se no sarebbe un film, non più una vita. Ovvio che ci dev’essere sempre qualcosa che ostacola la tua felicità. Avrei fatto qualsiasi cosa per riacquistare la fiducia di Niall, qualsiasi. Stetti ancora un po’ sulla panchina, poi guardai l’orologio, erano le otto meno cinque, cavolo ero in ritardo per scuola! Presi lo zaino e iniziai a correre come una pazza, la gente sulle strade mi guardava stranita, ma io continuai a correre. Riuscii ad arrivare a scuola cinque minuti prima che suonasse la campanella. Appena entrata nel cortile Katie mi venne subito incontro.
“Maddie, ma che cazzo fai? Non puoi sparire così!” mi rimproverò lei.
“Che vuoi?” gli risposi io aggressiva.
“Ieri te ne sei andata dalla festa senza dire niente, non rispondi al cellulare, oggi quasi non ti presenti a scuola, pensavamo che ti fosse successo qualcosa! Potevi almeno avvertirci, no? Anche Niall si era preoccupato, guarda è la con noi” esclamò mentre si girava e indicava il vuoto totale. “Era lì fino a due secondi fa, è sparito nel nulla.” Disse rigirandosi verso di me.
“Va bene, va bene, entriamo in classe, và.” Dissi io mentre mi incamminavo verso l’entrata.
“Non mi credi? Ti giuro era là che parlava con noi, dovevi vedere com’era preoccupato.” Disse Katie mentre mi raggiungeva.
Entrammo in classe e ci sedemmo ai soliti posti, la prima ora avevamo filosofia, quindi in classe c’era anche Niall. Staccai un foglio dal mio quaderno e ci scrissi sopra ‘ciao’ poi ritagliai il bigliettino, lo appallottolai e lo lanciai a Niall, che sentendosi arrivare qualcosa nel collo si girò subito verso di me, mi guardò e poi lasciò cadere il bigliettino a terra. Feci un altro bigliettino con scritto ‘perché non mi parli?’ e glielo lanciai, non lesse nemmeno questo. Allora iniziai ad appallottolare pezzetti di carta senza scriverci niente sopra e tirarglieli addosso per dargli fastidio.
“Johnson, fuori dalla porta!” esclamò la professoressa alzandosi e guardandomi attraverso i suoi occhiali.
“Prof, ma non ho fatto niente!” protestai io.
“Ah, no? Le palline di carta le stavo lanciando io?” disse la professoressa.
“Che palle.” Dissi sottovoce mentre mi alzavo.
“Cosa?” chiese la professoressa.
“Che palle, ho detto che palle!” esclamai io prima di uscire dalla porta.
Ormai era più di mezz’ora che ero fuori dalla porta e mi stavo annoiando come non mai, non c’era niente da fare. Solo una volta è passato il bidello a chiedere perché ero fuori, per il resto, ogni tanto dalle altre classi usciva qualcuno per andare in bagno, che mi guardava e poi spariva oltre le scale. Dopo un po’ uscii qualcuno dalla mia classe, alzai lo sguardo restando seduta a terra con la schiena appoggiata al muro.
“Posso rientrare?” chiesi.
“In realtà no, ho chiesto alla prof se potevo andare in bagno” disse Harry guardandomi e poi sedendosi accanto a me. “Come va?” chiese dopo lui.
“Secondo te?” chiesi io a mia volta. “La mia vita fa schifo, sono appena uscita da un ospedale, il mio ragazzo mi odia, pensa che lo abbia tradito, cosa che non è vera, ieri, tra l’altro, mi sono ubriacata e ho un mal di testa fortissimo, quindi vedi un po’ te.” Dissi io infine.
“Niall non ti odia, ha solo il prosciutto davanti agli occhi e non vuole capire che si sta immaginando una storia surreale, gliel’ho provato a spiegare anche io che non lo tradivi, ma non lo vuole capire..” disse lui.
“Davvero? Ti ha parlato di me?” chiesi io girandomi verso di lui.
“Quasi sempre mi parla di te, dice che ti ama, che non ti vorrebbe perdere e che però non si fida più di te..” disse Harry.
“Ah..” dissi io tornando a guardare il nulla “Lo sapevo.” Sospirai.
“Senti, non ti scoraggiare. Vedi che prima o poi gli passa a quello stupido, devi solo aspettare.” Mi incoraggiò Harry.
“Speriamo che gli passi presto, non ho intenzione di aspettarlo per sempre.” Dissi mentre Harry mi guardava “Ok, sto mentendo. Lo aspetterò finché è necessario.”
“Brava Maddie!” disse Harry spettinandomi i capelli.
“Smettila!” dissi io dimenandomi. “Comunque grazie, Harry.” Dissi sorridendogli.
“Di niente, cosa non si fa per gli amici?” disse lui ricambiando il sorriso.
“Ah, quindi noi siamo diventati amici?” chiesi io ridendo.
“Ovvio! Almeno, tu sei mia amica, non so se per te è lo stesso.” Disse lui guardandomi.
“Certo!” risposi io sorridendo.
“Io devo tornare dentro..” disse Harry alzandosi.
“Ok.” Risposi io guardandolo. “Harry..” dissi tirandolo per una manica.
“Dimmi?” chiese lui.
“Non avrei mai pensato di dirti una cosa del genere, ma.. ti voglio bene” dissi mentre lui mi guardava e sorrideva.
“Anche io ti voglio bene, Maddie.” Disse abbassandosi per abbracciarmi e poi ritornò in classe.
Passò un’altra mezz’ora, poi finalmente suonò la campanella e dalla porta uscii la professoressa che si dirigeva verso un’altra classe, presi il mio zaino e andai al mio armadietto per posare i libri dell’ora prima. Quasi tutti erano già nelle classi, chiusi l’armadietto presi lo zaino e mi diressi verso la mia classe, quando vidi Niall aprire il suo armadietto, quindi andai da lui.
“Niall.” Dissi io mentre lo raggiungevo. Lui mi guardò e poi tornò ad infilare i suoi libri nell’armadietto.
“Mi puoi parlare per favore?” chiesi stufa di quella situazione. “Mi spieghi che cavolo ti ho fatto?”
“Mi sembra di avertelo già detto.” Disse lui chiudendo il suo armadietto.
“Ancora con quella storia? Non ti ho tradito, cazzo.” Urlai esasperata.
“Basta, sono stufo.” Disse lui prendendo lo zaino e andandosene. Lo presi per una manica della felpa e lo sbattei contro gli armadietti mettendomi davanti a lui.
“Adesso io e te parliamo chiaro?” dissi io mentre lui guardava in basso. “Di cosa sei stufo?”
“Di questa situazione, di questa storia.” Rispose lui.
“Dimmi che hai, che ti ho fatto, perché non ci credo che tu pensi che ti abbia tradito, so che non lo pensi veramente, quindi dovresti credermi. Cos’è che ti ha stufato? Questa storia? Quindi in pratica mi vuoi dire che mi vuoi lasciare?” dissi io cercando di trattenere le lacrime. Lui non rispose, stava lì con la testa bassa.
“Allora, è questo che vuoi? Va bene.” Dissi spostandomi da davanti a lui e lasciandogli libero il passaggio. “Prego, vai verso la strada della libertà, da adesso non sei più fidanzato. Contento?” dissi allargando il braccio destro come per dirgli ‘questa è la strada’. Lui mi guardò per qualche secondi con gli occhi lucidi e poi si allontanò. Io mi appoggiai con la schiena agli armadietti e scivolai giù fino a sedermi per terra. Ora non ce la facevo davvero più, non volevo più trattenere le lacrime, infatti qualche secondo dopo iniziarono a scivolare veloci sulle mie guancie. Niall mi aveva appena lasciato.

___________________________________________
Eccomi con un nuovo capitolo c:
Niall e Maddie si sono lasciati *piange*
Che stronzo che è stato Niall, eh? *si asciuga le lacrime*
E vabbè, è la vita. Non sempre succede quello che speriamo che accada, vero?
Invece Maddie e Harry stanno iniziando a diventare amici?
Non è che nascerà qualcosa fra i due?
Voi che ne pensate? Secondo voi Maddie farebbe qualcosa del genere alla sua migliore amica?
Bah, io non vi spoilero niente lol *risata malvagia*
Lasciate qualche recensioncina piccola piccola per me? Per favore, esaudite il desiderio di questa barbona che scrive fan fiction lol
Ora vi lascio, mi scuso se il capitolo è un po’ corto..
Mi raccomando:
Non drogatevi.
Non fumate.
Non fate cazzate.
E soprattutto, recensite in tanti questo capitolo! Lol
Twitter:
@xniallspotato
Ho capito come fare i collegamenti ipertestuali, oh yeah.
Quindi volevo farvi vedere anche com'era vestita Maddie la sera della festa:
gonna e camicetta
Much love for ya x

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Capitolo 24
*** Non posso più trattenere le lacrime. ***


Non posso più trattenere le lacrime.
 
“Katie, cazzo lo capisci? Mi ha lasciato. Mi ha lasciato quello stronzo” dissi strafogandomi di gelato alla stracciatella.
“Non è possibile lei l’ho ha appena tradito con il suo migliore amico! Non ci credo.” Disse lei prestando attenzione al film strappalacrime che stavamo vedendo. Non c’era modo migliore di consolarti quando sei appena stata scaricata.
“Gelato e film strappalacrime are the way!” gridai io senza sapere il senso di quella frase. “Cazzo, Katie mi ascolti?” gli gridai poco dopo.
“Ssssh.” Disse lei facendo un gesto con la mano per zittirmi.
“Ssssh, lo vai a dire a tua sorella, ok?” gridai io ancora più forte di prima.
“Me l’hai già detto un centinaio di volte che ti ha lasciato, che ci posso fare io?” disse lei guardandomi. “ora lasciami guardare il film in pace.” Disse lei tornando a guardare la televisione.
“Ok, sei cattiva però. Non si dovrebbe trattare così un’amica che è stata appena lasciata, soprattutto se è la tua migliore amica” dissi io facendo l’offesa.
“Oh, che palle che sei.” Disse lei scherzando.
“Ti odio.” Gli risposi io infilando tutta la testa dentro il barattolo di gelato.
“Anche io ti amo tanto.” Rispose lei sorridendo e continuando a guardare il film.
“Ora con tutto questo gelato ingrasserò come un maiale e nessuno mi vorrà mai più, yaaay.” Gridai io guardando le cinque scatole di gelato vuote sul tavolino. Ad un certo punto suonò il campanello.
“Chi cazzo è?” gridai io. “Ora non si può nemmeno ingrassare mangiando gelato in pace!” dissi dirigendomi verso la porta.
“Oh, sei tu.” Dissi guardando la figura davanti a me.
“Già, sono io.” Rispose Harry. “Che hai sul naso?” disse guardandomi. Io mi pulii con un dito il naso e poi guardai il dito.
“Gelato.” Risposi io.
“Stai mangiato una scatola di gelato?” chiese Harry entrando in casa.
“Oh, fai come se fossi a casa tua eh!” protestai io.
“Si, grazie mille!” disse lui lanciandosi sul divano.
“Stupido! Comunque, sì, mi sto strafogando di gelato, e non ho mangiato una sola scatola ok?” dissi io irritata.
“Eh, lo vedo!” disse guardando con un’espressione schifata le scatole sul tavolino.
“Ti sposti? Quello è il mio posto!” dissi avvicinandomi al divano.
“Certo, madame.” Rispose lui. “Dove mi dovrei sedere?” disse alzandosi.
“Per terra.” Risposi io buttandomi sul divano.
“Oh, bello.” Rispose lui sedendosi con la schiena appoggiata al divano.
“Guarda che non c’è sporco per terra, l’ultima volta che ho pulito è stato cinque mesi fa, quindi c’è abbastanza pulito!” dissi io.
“Oh, certo, pulitissimo.” Disse lui.
“Sto scherzando stupido, ho passato ieri la scopa!” dissi ridacchiando mentre stendevo le mie gambe sulla sua testa.
“Si, fai pure, eh. Ti do io il permesso.” Disse lui sentendosi un peso sulla testa. “Ma cazzo è sta puzza?” esclamò dopo un po’
“I miei piedi, ti piacciono?” risposi io. “Se vuoi te li faccio annusare per bene” dissi piantandogli i miei piedi in faccia. “Mmmmh, che buon odore, vero?”
“Inebriante!” esclamò lui dopo che si fu liberato dei miei piedi.
“Ehi, vi avverto che ci sono anche io, eh.” Disse Katie agitando le mani per farsi notare.
“Amore, mica c’eravamo dimenticati di te.” Disse Harry stampandogli un bacio sulle labbra, quanto erano dolci? Quanto? Awwww.
“Piccioncini, se volete c’è la camera da letto di sopra, però per favore, lasciatemi libero il salone!” esclamai io trattenendo una risata.
“Scema!” Esclamò Katie tirandomi uno schiaffo sulla nuca.
“Ehi, che ho detto?” esclamai io.
“Ci faremo un pensierino.” Scherzò Harry.
“Bravi, bravi. Così si fa. Ma usate sempre le precauzioni!” non ebbi il tempo di finire la frase che mi arrivò un altro schiaffo sulla testa. “Ahiaaa!” gridai io.
“Scusami, non l’ho fatta apposta!” disse Katie ridendo.
“Maddie, ho saputo..” disse Harry diventando improvvisamente serio.
“Che cosa?” chiesi io ridendo ancora.
“Di te e Niall..” disse lui un po’ triste. “Mi dispiace..”
“Ah, me n’ero quasi dimenticata. Grazie per avermelo ricordato!” dissi aprendo un’altra scatola di gelato.
“Comunque ti ho portato anche io del gelato..” disse Harry tirando fuori dalla maglietta una scatola di gelato. Non voglio nemmeno sapere dove l’aveva infilata.
“Sì, giusto per farmi ingrassare un altro po’. Comunque.. che gusto è?” dissi togliendogliela di mano. “Pistacchio, che schifo! Lo odio.” Dissi lanciandogliela in testa.
“Ahia.” Esclamò lui massaggiandosi la parte colpita. “Potevi semplicemente dire che non lo volevi!” disse lui.
“Oh, scusami tanto.” Dissi io infilandomi una cucchiaiata di gelato in bocca.
 
KATIE’S POV

Erano passati un po’ di giorni da quando Niall aveva lasciato Maddie e lei si comportava in modo sempre più strano. Sta mattina, quando è venuta a casa mia, mi ha chiesto se in questi giorni c’erano delle feste in programma perché lei aveva voglia di divertirsi. Io non la capisco, prima si butta giù perché è stata scaricata e dopo un giorno è già tutto a posto, sorride come se non fosse successo nulla, fa finta di niente ed è felice.. Non so che cosa le prenda. Nell’intervallo si precipitò da Harry, questa cosa mi dava un po’ fastidio, ma lei è la mia migliore amica e so che non avrebbe mai toccato Harry.
“Harry, Katie non mi da retta.. quindi chiedo a te!” squittì Maddie.
“Dimmi” chiese gentilmente Harry.
“Sai se c’è qualche festa in programma?” chiese lei sorridendo.
“Mmm.. no, non credo.” Disse Harry dopo averci pensato qualche secondo. “Ma perché me lo chiedi? Non ti vorrai ubriacare di nuovo?” chiese Harry preoccupato.
“Ma no!” esclamò lei “Voglio solo divertirmi un po’! C’è qualcosa di sbagliato? E poi credo che dopo quel giorno non mi ubriacherò mai più, sono stata malissimo il giorno dopo.” Concluse.
“Ok..” disse Harry insicuro. “Comunque, una festa ci sarebbe..” disse pensandoci meglio. “Quella di Natale della prossima settimana.” Disse Harry ricordandosi dell’invito che gli aveva fatto una delle puttanelle della scuola.
“Ah, davvero? Quando precisamente?” chiese eccitata Maddie.
“Mercoledì, il giorno di Natale.” Disse Harry.
“Perfetto! Non mancherò” esclamò infine.
“Neanche noi, vero?” chiese infine Harry rivolgendosi a me.
“Mmm.. in realtà io avrei progettato una cenetta a casa mia” dissi “Ma se vuoi andare alla festa, per me va bene.” Conclusi sorridendo.
“Facciamo come vuoi tu.” Disse Harry stampandomi un bacio sulle labbra.
“Ok.. qua è meglio se me ne vado.” Disse Maddie indietreggiando di qualche passo “Vi lascio alle vostre cosette.” Disse gesticolando con le mani prima di sparire tra la folla di studenti.

MADDIE’S POV

Me ne andai lasciando Harry e Katie da soli nel cortile della scuola. Andai in bagno e mi sciacquai la faccia. Dopo mi guardai allo specchio. Vedevo una persona orribile, una persona che cercava di nascondere i suoi veri sentimenti dietro un sorriso falso, vedevo una persona che aveva perso l’unica ragione della sua vita, una persona che non riusciva più a trattenere le lacrime, una persona che non riusciva a nascondere tutto quanto a lungo. Mi rinchiusi in un bagno e iniziai a piangere, lacrime amare, lacrime che sprigionavano tutte le mie emozioni, lacrime che non riuscivo a trattenere. Ad un certo punto sentii dei passi avvicinarsi, mi asciugai in fretta le lacrime con la mia felpa e tirai su con il naso.
“C’è qualcuno?” chiese una voce femminile.
“Ehm.. no. Cioè sì, ci sono io.” Dissi uscendo dal bagno.
“Ma stavi piangendo?” chiese gentilmente lei.
“No..” disse mentre lei mi guardava. “Va bene.. sì.”
“Vuoi raccontarmi cos’è successo? Se non vuoi, non fa niente, non ti preoccupare.”
“Scusami, ma non.. non è il momento giusto, grazie comunque.”
“Oh, di niente.” Esclamò lei sorridendomi. “Comunque, piacere Sharon Murray.” Disse porgendomi la mano.
“Maddie Johnson” dissi afferrando la sua mano e ricambiando il sorriso. “Ora vado, è stato un piacere parlare con te.”
“Ci si vede.” Disse lei mentre io uscivo.
 
KATIE’S POV

Il pomeriggio Maddie mi invitò a casa sua e alle tre in punto ero sotto casa sua a suonare al campanello.
“Arrivo, un secondo.” Esclamò lei da dentro casa e poco dopo mi aprii la porta. “Kaaatieee, che sorpresa vederti” disse abbracciandomi.
“Maddie, ma mi hai invitato tu..” dissi io staccandomi dall’abbraccio.
“Oh giusto, me n’ero scordata!” disse lei sorridendo. “Dai entra.” Disse spostandosi per farmi passare.
“Che facciamo?” chiesi io sedendomi sul divano.
“Balliamo!” propose lei sedendosi vicino a me.
“Maddie stai bene?” chiesi mettendogli una mano in fronte “No, la febbre non ce l’hai..”
“Perché dici così?” chiese lei
“Maddie, a te non ti è mai piaciuto ballare.. Ricordi?” chiesi io sarcastica.
“Sorridi che la vita è bella!” esclamò lei accendendo lo stereo e mettendolo a tutto volume.
“Ma che centra adesso?” chiesi io.
“Balla!” disse lei ignorandomi, mentre ballava come una pazza sulle note di ‘Rock the boat’ di Bob Sinclar.
“Uh, devo sedermi.” Disse sedendosi sul divano non appena la canzone fu finita “Mi gira tutta la testa.” Constatò poco dopo.
“Ci credo.. di dimenavi peggio di una scimmia!” esclamai io.
“Ehi, stai dicendo che ballo male?” esplose in una risata che sembrava più isterica che una risata normale.
“Ma non te ne importa più niente di Niall?” chiesi io poco dopo.
“Niall? Chi è Niall?” chiese lei.
“Come chi è Niall? Sei scema?”
“No.. sinceramente io non conosco nessun Niall, mi dispiace.” Disse alzandosi e andandosi a prendere un bicchiere d’acqua.
“Senti, io vado un attimo in bagno.” Dissi io salendo le scale.
“Certo, ricordi dov’è no?” disse bevendo un sorso d’acqua.
“Ovvio che lo so, ormai la conosco a memoria questa casa.” Esclamai io ovvia.
“Giusto, sei la mia migliore amica..” disse lei. Non so cos’aveva, ma il suo comportamento non era di certo normale.
Andai in bagno e presi il cellulare per chiamare un dottore e digitai il numero.
“Pronto?”
“Dottor Martins!” esclamai io. “Sono Katie.”
“Oh ciao Katie, come mai chiami? Qualcuno della tua famiglia sta male?” chiese il dottore.
“No, della mia famiglia nessuno. Una mia amica sta male.. non so cos’abbia. Si comporta in modo strano.” Dissi io.
“Katie, ora io non posso venire, perché sono nel mezzo del lavoro e non posso lasciare l’ospedale, comunque descrivimi il ‘modo strano’ in cui si comporta e vedo se posso aiutarti via telefono” disse il dottore.
“In pratica, il suo ragazzo l’ha lasciata pochi giorni fa, il primo giorno è stata malissimo, poi il secondo e il terzo è come se non fosse successo niente, lei fa finta di niente, finge un sorriso e fa credere che sembra che vada tutto a posto, ma io so che non è così. Sembra che voglia nascondere tutto, dimenticare tutto e ricominciare come se non fosse mai successo nulla, ma non può farlo! Oggi ho provato ad affrontare l’argomento e lei mi ha detto che non conosceva nessun ragazzo di nome Niall, ovvero il nome del suo ragazzo. Sono davvero preoccupata per lei, non capisco cosa le succeda.” Raccontai.
“Non ti devi preoccupare, non è niente di grave, è solo in crisi, finge che vada tutto bene, ma dentro di lei non è così, dentro di lei prova tantissime cose, ti dico solo che devi stare sempre vicino a lei perché da un momento all’altro potrebbe non sopportare questa situazione di finzione e quindi potrebbe scoppiare. Devi starle sempre vicino, ok?” disse il dottore.
“Ok.” Risposi io.
“Non è la prima storia del genere che sento, quindi ne so qualcosa, ma so che prima o poi passa, non può tenere tutto dentro di se, basta solo aspettare. Spero di esserti stato d’aiuto.” Disse infine il dottore.
“Certo, grazie mille. Arrivederci.” Dissi io prima d chiudere la chiamata.
Scesi di nuovo giù e vidi che Maddie aveva ripreso a ballare.
“Dai, su, balla con me!” disse prendendomi per le mani e facendomi fare movimenti strani. Cercai di oppormi e di liberarmi da lei, ma fu tutto inutile, quindi mi lasciai trasportare e iniziai a ballare come una pazza, proprio come lei.
“Allora è divertente, no?” esclamò ad un certo punto.
“Eeeh, divertentissimo.” Risposi io sarcasticamente.
“Lo sapevo che ti sarebbe piaciuto!” disse “Uh, amo questa canzone” disse mentre partiva ‘Party rock anthem’ degli LMFAO.
“Party rock is in the house toniiiiiiiiiiiiiiiiight everybody just have a good timeeeeeeeeeee.” Gridò come se fosse ad un concerto. “su canta con me!” mi spronò e io non potei fare altro che cantare come una scema.
“Party rock is in the hoooouse tonight, everybody just have a gooooooooood time, and we gon’ make you lose your mindddddddddd, we just wanna se you.. shake that!” cantai insieme a lei mentre ballavamo come cretine.
“Tutututututturuuututturuttutturutturu” iniziò a cantare lei come una scema.
Ballammo per non so quanto tempo, poi solo quando eravamo sfinite ci fiondammo sul divano. Per qualche minuto restammo zitte senza dire una parola, poi dopo un paio di minuti lei si fiondò tra le mie braccia scoppiando in un pianto isterico e in pochi secondi mi bagnò tutta la spalla con le sue lacrime. Sapevo che sarebbe scoppiata da un momento all’altro, sapevo che sarebbe arrivato presto questo momento, lo stavo solo aspettando.

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Eccomi qua con un altro capitolo!
Yeeah, siete felici che ho aggiornato così presto?
Eeeh, immagino la vostra felicità lol
Oggi un colore che vi ammazza gli occhi, siete felici? L'ho messo solo per voi lol
Eh vabbè, visto che sta sera ho ispirazione e ho voglia di scrivere, scriverò subito il prossimo capitolo.
E chi lo dice che magari non lo posto sta sera stessa?
Vi prometto che se mi lasciate almeno una recensione ve lo posto sta sera! Ve lo giuro.
Quindi, fate felice questa barbona, lasciatemi una sola recensione che non costa nulla. Fatelo per me lol
Lasciatemi una recensione dove dite cosa ne pensate del capitolo, dove mi insultate, dove insultate la storia, insomma scrivete quello che volete, ma scrivete qualcosa! lol
So che mi volete bene e quindi lo farete, quindi vi ringrazio già da ora c:
Vi amo tutti quanti uno per uno, dal primo all’ultimo.
Grazie a tutti quanti.
Much love for ya.

Twittah: @xniallspotato

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Capitolo 25
*** A Natale si è tutti più buoni. ***


A Natale si è tutti più buoni.

 
MADDIE’S POV

Era finalmente arrivato Natale! Era passata esattamente una settimana da quando ero scoppiata in quel pianto tra le braccia di Katie, dopo essermi calmata un po’ gli ho spiegato tutto quello che provato, tutto quello che non avevo mai detto a nessuno in quei giorni, tutto quello che non accettavo di sentire e subito dopo mi sono sentita molto sollevata, è stato un bene raccontargli tutto quanto, infondo lei è la mia migliore amica quindi mi posso fidare di lei. Nella settimana passata non è successo niente di speciale, la situazione con Niall è sempre allo stesso punto, se  non addirittura peggiorata. Non mi parla più ed inoltre ogni volta che mi guarda, lo fa con disprezzo e amarezza. Odio questa fottuta situazione di merda. Perché deve essere tutto così complicato? Oh, giusto, perché la vita è una merda.
Sta sera ci sarebbe stata la festa di cui mi ha parlato Harry una settimana fa, penso che non ci andrò, dato che non ho nessuna voglia di festeggiare, anche perché questo Natale lo passerò tutta da sola, dato che mia madre è dovuta partire per lavoro, quello stupido lavoro che la tiene ventitre ore su ventiquattro occupata, e io? Io quando ho il tempo per stare con mia madre?
Sinceramente non so cosa fare sta sera, non ho programmato niente, probabilmente mi farò una passeggiatina e poi tornerò a casa in tempo per vedere il film che trasmettono alle nove e dieci, dev’essere bello quel film! Proprio un bel Natale, eh?
Arrivò la sera e decisi di fare da mangiare, dato che il mio povero pancino brontolava da circa mezz’ora. Feci una po’ di riso in bianco, era l’unica cosa che sapevo cucinare. In dieci minuti era già pronto, apparecchiai la tavola solo per me e iniziai a mangiare guardando alla tv uno di quei soliti film di Natale noiosissimi che ogni anno puntualmente li mettono in onda, tra l’altro sempre gli stessi! Guardai fuori dalla finestra e vidi che stava nevicando, doveva aver iniziato da poco dato che per le strade non c’era molta neve. Ma non mi importava, sarei uscita lo stesso, avevo bisogno di una boccata d’aria. Finito di mangiare sparecchiai tutto e lavai i piatti, poi andai di sopra a scegliere qualche vestito per uscire. Presi dei jeans, una semplice maglietta e una felpa grigia. Scesi di sotto, mi infilai le mie vans blu, presi il mio cappotto, la mia sciarpa e il mio cappello blu ed uscii di casa. Iniziai a camminare per strada senza nemmeno sapere dove andare, non c’era nemmeno una macchina per strada e non c’erano persone sui marciapiedi, erano tutti a festeggiare felicemente il Natale, mentre io camminavo da sola per strada. Il freddo di dicembre si faceva sentire, era tagliente, e intanto piccoli fiocchi di neve mi si poggiavano sui capelli. Continuai a camminare e dopo pochi minuti mi ritrovai in una piazzetta con gli alberi e le panchine ricoperti di neve, e sui muretti che recintavano gli alberi, dato che erano abbastanza alti, c’erano seduti due ragazzi, uno dei quali con una birra in mano, ma non ci diedi molta importanza, quindi continuai a camminare con la testa bassa per i fatti miei.

NIALL’S POV

Ero con Liam seduto su un muretto di una piazzetta, in strada non c’era nemmeno l’ombra di una persona, infondo era Natale ed stavano tutti a casa a cenare con del tacchino o ad aprire i regali. Invece io e Liam non avevamo niente da fare e stavamo seduti a parlare dei fatti nostri. Che due sfigati, vero? Passare il Natale così, proprio bello.
“Allora che facciamo?” chiesi dopo una lunga pausa di silenzio mentre sorseggiavo la mia birra.
“Mmm.. non so.. tu che vuoi fare?” chiese Liam a sua volta.
“Non ne ho idea.. potremmo andare a casa mia a giocare un po’ ai videogiochi.” Proposi io.
“Non ne ho molta voglia, in realtà.” Disse Liam.
“Allora non so che fare.” Conclusi io bevendo un altro sorso della mia birra.
“Hei, guarda.” Disse Liam indicandomi una ragazza. “Anche lei sta passando il Natale da sola come noi.”
“Già, poverina.. Chissà perché.” Dissi io senza nemmeno guardarla. “Aspetta, ma non è Maddie?” dissi io guardandola con attenzione. “Sì, è proprio lei. La riconoscerei pure se fosse a mille miglia di distanza.”
“Perché non vai a parlarle?” mi incitò Liam.
“Vorrei davvero fare pace con lei, ma non so se accetterebbe, infondo l’ho trattata malissimo e io non mi perdonerei mai.” Dissi io con un tono malinconico.
“Se non ci provi non lo saprai mai.” Mi disse Liam.
“Hai ragione, vado.” Dissi io alzandomi e lasciando la birra sul muretto.
Iniziai a camminare finché non la raggiunsi.
“Hei.” Dissi non appena fui accanto a lei. Lei girò per qualche secondo lo sguardo su di me scrutandomi e dopo tornò a guardare la punta delle sue scarpe.
“Che vuoi?” chiese bruscamente dopo qualche secondo di silenzio sedendosi  nella panchina affianco a lei.

You look so beautiful today
When you're sitting there it's hard for me to look away
So I try to find the words that I could say
I know distance doesn't matter but you feel so far away

“Senti, so che non mi perdonerai.” Dissi sedendomi accanto a lei. “Ma io volevo solo chiederti scusa, un enorme ed infinito scusa, per come mi sono comportato, per come ti ho trattato, per aver dubitato di te, per tutto. Davvero, tu non puoi nemmeno immaginare quanto mi dispiaccia. Non sei l’unica che in questi giorni ha sofferto, io avevo davvero bisogno di te, mi mancavi più di qualunque altra cosa, ma non c’eri, era come se una parte di me mi mancasse, una parte fondamentale che mi serviva per vivere. Non so nemmeno io come ho potuto lasciarti andare via così, in quel modo, non me lo perdonerò mai. Hai tutte le ragioni del mondo se non vorrai perdonarmi, ti capisco, anche io avrei fatto come te. Ma ci tenevo a farti capire quanto sei importante per me, a farti capire che ho capito di aver sbagliato, ci tenevo a chiederti scusa.” Dissi senza interrompermi nemmeno una volta, credo che avessi detto tutto quello che avevo da dire, credo che non ci fossero parole migliori di queste per esprimere quello che sentivo, avevo gli occhi lucidi. Lei alzò lo sguardo e lo posò su di me, anche lei era sull’orlo di piangere, ma non era questa la mia intenzione.

And I can't lie
Every time I leave my heart turns gray
And I, I want to come back home to see your face tonight

“Dovrei crederti?” mi chiese lei cercando di non piangere.
“Maddie, fai come vuoi. Sei libera di credermi o no, sappi solo che tutto quello che ti ho detto è la verità, è quello che penso, è quello che sento veramente.” Dissi con sincerità.
“Perché?” chiese lei con uno sguardo supplichevole “Perché metti a soqquadro la mia vita, poi te ne esci come se niente fosse ed infine torni chiedendomi scusa? Perché?” chiese lei disperata.
“Maddie, non voglio farti soffrire ancora, quindi sei libera di fare la tua scelta, se vuoi che me ne vada dalla tua vita per sempre, basta che me lo dici.” Dissi io con lo sguardo basso, speravo davvero che dicesse tutto il contrario.

Cause I just can't take it
Another day without you with me Is like a blade that cuts right through me
But I can wait, I can wait forever

“Niall, tu sei il mio primo vero amore, il mio primo ragazzo, con te ho vissuto i momenti più belli della mia vita, che di sicuro non dimenticherò mai. Ma tu non puoi trattarmi come se non fossi stata niente per te e da un momento all’altro tornare, chiedermi scusa e sperare che io accetterò di tornare come prima, come se non fosse successo niente.”
“Non pretendo che tu ti dimentichi di quel che è successo, vorrei solo che mi perdonassi. Lo so Maddie, lo so che ho sbagliato, ma ti prego perdonami.” La implorai io.

When you call my heart stops beating
When you're gone it won't stop bleeding
But I can wait, I can wait forever

“Mi fai finire?” chiese lei. “Non puoi fare così. Ma nonostante tutto quello che ho passato, nonostante tutto il male che mi hai fatto, e per nessuna ragione al mondo ti dovrei perdonare, il mio cuore mi dice tutt’altro, il mio cuore mi dice di tornare tra le tue braccia per sentirmi protetta come una volta, il mio cuore mi dice che devo amarti. Non so se dovrei ascoltare la mia testa o il mio cuore.” Sospirò.

You look so beautiful today
It's like every time I turn around I see your face
The thing I miss the most is waking up next to you
When I look into your eyes, man I wish that I could stay

‘Il cuore, il cuore, il cuore, il cuore.’Pensai io mentre incrociavo le dita.
“Non so perché, non so per quale strana ragione, ma.. credo proprio che ascolterò il mio cuore.” Disse infine lei lasciando cadere una lacrima che io prontamente asciugai e subito dopo lei mi accarezzò una guancia guardandomi felice. “Infondo a Natale si è tutti più buoni, no?” chiese sorridendo.

I know it feels like forever
I guess that's just the price I gotta pay
But when I come back home to feel your touch makes it better
Till that day, there's nothing else that I can do

“Mi hai perdonato?” chiesi io felice.
“Non del tutto, dovrai fare qualcos’altro per farti perdonare, ma già questo è un gesto bellissimo. Possiamo ricominciare e sistemare tutto.” Disse lei facendo un sorriso.
“Posso baciarti?” chiesi ricambiando il sorriso. Non passò nemmeno un secondo che si fiondò sulle mie labbra. Quelle labbra, così dolci, che non assaporavo da chissà quanto tempo, quanto mi erano mancate, quanto mi era mancata lei, la mia Maddie.
“Un bacio non si chiede, si ruba.” Rispose lei per poi ritornarmi a baciare.
“Woaaaaah.” Sentimmo un grido di gioia a pochi metri di distanza da noi, era Liam che esultava per noi due.

_______________________________________
Come promesso, ecco il nuovo capitolo.
Sapete una cosa?
E’ molto triste da dire, ma lo sapete che mancano pochi capitoli prima della fine di questa fan fiction?
Me ne sono resa conto solo ora, mi viene da piangere.
Comunque non preoccupatevi, perché ho già altre due ff in mente e le inizierò a scrivere non appena finisco questa.
Non siete contenti? Vi perseguiterò per sempre lol
Sinceramente per me questo capitolo fa un po’ piangere *allaga la casa*
Comunque, ritornando a noi, voi cosa ne pensate?
Che ne dite di lasciare una recensione per dirmi il vostro parere? Per favore, ve lo chiedo per favore. *fa occhi dolci*
Comunque le parti in neretto sono frasi della canzone ‘I can wait forever’ dei Simple Plan, se la volete ascoltare cliccate
qui.
E’ davvero una bellissima canzone, ve lo posso assicurare.
Ora vado, notte a tutti quanti.
Much love for ya.
Ah, comunque Maddie era vestita
 così quando è uscita di casa.
Twittah:
@xniallspotato

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Capitolo 26
*** Ti porto in un posto bellissimo (Prima parte) ***


Ti porto in un posto bellissimo. (Prima parte)

 
“Scusami se ieri ti ho lasciato sola, ma dovevo stare con Harry..” si giustificò Katie gesticolando.
“Non ti preoccupare.” Dissi io sorridendo come un’ebete senza ascoltarla.
“Ehi, mi ascolti?” disse lei sventolandomi una mano davanti alla faccia.
“Eh? Sisi, ti ascolto.” Dissi ritornando sulla terra.
“Oh, davvero? A che cavolo stavi pensando?”  chiese lei irritata.
“Io? A niente..” dissi mentendo.
“Maddie.. smettila. Non sai mentire, te l’ho sempre detto.” Mi ricordò lei. “Che hai fatto ieri sera?” mi chiese infine.
“Mmm.. niente di che. Sono restata a casa.” Dissi facendo un gesto disinteressato con la mano.
“Maddie, con chi sei stata?” chiese insistente Katie.
“Ma con nessuno! Ti ho detto che sono stata a casa..” ripetei io.
“Maddie, cazzo, dimmi che hai fatto ieri e con chi sei stata!” insistè Katie.
“Ma perché non ti si può nascondere niente?” chiesi sbuffando mentre lei sorrise soddisfatta. “Va bene, sono uscita a fare una passeggiata e indovina chi ho incontrato?”
“Chi? Chi?” chiese lei curiosa.
“Liam e… Niall.” Risposi io sorridendo solo dopo che pronunciai quel nome.
“eee..?” chiese lei incitandomi a continuare.
“Eeee.. ci siamo baciati.” Risposi sorridendo ancora più di prima.
“Davvero?” disse lei lasciandosi scappare un grido di felicità. “Come sono contenta per voi.” Disse infine abbracciandomi. “Allora? Ora state insieme?”
“Beh, non proprio. Insomma, non gliel’ho chiesto.. ma vorrei fare le cose con calma” dissi. “comunque, dovevi vedere com’era dolce. E’ venuto lì mi ha fatto tutto un discorso, mi ha chiesto mille volte scusa e di perdonarlo. “ conclusi.
“aww, come siete dolci.” Disse Katie con una strana voce acuta.
“E tu invece? Che hai fatto ieri con Harry?” chiesi con curiosità.
“E-ehm.. n-niente.” Disse lei arrossendo come un peperone.
“Ti ho mai detto che neanche tu non sai mentire, per niente?” chiesi ridacchiando.
“Non abbiamo fatto niente!” disse lei. “Siamo andati alla festa e dopo siamo tornati a casa mia e siamo andati a letto..” ammise. “A dormire!” aggiunse subito dopo diventando ancora più rossa.
“Sì, certo, a dormire.. farò finta di crederci.” Dissi ridendo mentre lei mi faceva la linguaccia.
“Vabbè, io ora devo andare, scusami.” Disse Katie alzandosi dal divano e prendendo la sua borsa.
“Certo, non ti preoccupare.” Dissi andando verso la porta.
“Beh, allora ci vediamo.” Disse lei sorridendo.
“Sì, andiamo in centro domani?” chiesi io aprendo la porta.
“Va bene, semmai sta sera mi chiami.”
“D’accordo, ciao.”
“Ciao.” Disse lei uscendo e chiudendo la porta.
Mi buttai sul divano e iniziai a girare tutti i canali della televisione, ma non c’era niente di interessante. Restai circa un quarto d’ora a girarmi i pollici, poi, finalmente, per la troppa noia, decisi di chiamare Niall.
Il telefono iniziò a squillare.
“Oddio, e se sto chiamando troppo presto? E se non ha voglia di sentirmi? E se si scoccia? Oddio, se non vuole parlarmi? Se sta facendo qualcos’altro di importante? Se..” venni interrotta dai miei pensieri da una voce.
“Hei, amore!” esclamò Niall dall’altra parte del telefono.
“A-amore?” balbettai io.
“Troppo presto?” chiese lui.
“No,no,no!” gridai io.
“Oh, d’accordo.” Ridacchiò lui.
“Scusami..” dissi facendolo ridere ancora di più.
“Allora, perché mi hai chiamato?” chiese dopo.
“e-ehm.. solo per sentirti un po’.” Dissi in imbarazzo.
“Ah, davvero?” chiese lui.
“Senti, vuoi venire a casa mia?” chiesi diretta facendolo ridere.
“Wow, schietta e diretta, eh?” disse ridendo.
“Daai..” arrossii.
“Dai, va bene. A che ora?” chiese poco dopo.
“Ora? Non va bene?” chiesi io.
“Certo, arrivo subito.”
“La ricordi la strada?” chiesi.
“Certo che me la ricordo.” Disse prima di chiudere la telefonata.
Non passarono neanche cinque minuti che sentii suonare il campanello.
“Ciaoooo.” Dissi saltandogli in braccio dopo aver aperto la porta.
“Ti sono mancato, eh?” chiese scherzoso.
“Non sai quanto..” risposi io seria.
“Eh?” chiese lui.
“Eh? Niente.. Che vuoi fare?” chiesi andandomi a sedere sul divano.
“Come? Mi hai invitato qui e non sai che fare?”  chiese lui. “Beh.. io avrei pensato a qualcosina che possiamo fare, noi due intendo.” Disse lui con un sorriso malizioso
“Ma sei scemo?” dissi tirandogli una pacca sul braccio.
“Almeno io ho pensato a qualcosa!” disse lui divertito.
“Ma smettila, va.” Dissi io. “Che ne dici se andiamo a fare un giro?” proposi io.
“Certo!” esclamò lui. “Ho in mente un posto bellissimo.” Disse prendendomi per mano e uscendo dalla porta. Io arrossii.
“Wow! Hai una macchina!” esclamai io sorpresa vedendo la sua nuova auto.
“Sì, ho preso la patente quando noi eravamo.. beh..” disse lui grattandosi la nuca.
“Sì, ho capito..” dissi io abbassando la testa. “Comunque è stupenda!” esclamai dopo avvicinandomi all’auto.
“Ti piace?” chiese lui sorridendo.
“Tanto.” Risposi io ricambiando il sorriso.
“Dai, sali che ti porto in un posto.” Disse aprendomi la portiera.

_____________________________
Ecco il nuovo capitolo çç
Fa totalmente cagare e ne sono consapevole.
Mi dispiace, non avevo ispirazione.
E’ iniziata la scuola e ogni volta torno stremata a casa quindi non mi viene la voglia di scrivere.
Ma dato che non volevo farvi aspettare troppo l’ho scritto.
Penso che il prossimo sia un po’ migliore, quindi non vi resta che aspettare lol
Alla prossima e scusatemi..
Much love for ya x
Twittah:
@xniallspotato

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Capitolo 27
*** Ti porto in un posto bellissimo (Seconda parte) ***


Ti porto in un posto bellissimo. (Seconda parte)
 
 
Il viaggio in macchina fu dannatamente imbarazzante. Quindi minuti di puro ed imbarazzante silenzio.
Finalmente arrivammo, scesi dalla macchina e mi ritrovai un’immensa distesa di bianco. Mi aveva portato in un campo completamente ricoperto dalla neve, dato che il giorno prima aveva nevicato. In fondo al campo, quasi alla fine, c’era una piccola casetta tutta in legno, tutto il resto era erba, o, in questo caso, neve.
“Cos’è questo posto?” chiesi io con occhi meravigliati.
“E’ dove vengo di solito per le vacanze..” disse lui guardandomi e sorridendo vedendo la mia espressione. “Non ci ho mai portato nessuno.. e mi sembrava.. romantico” disse arrossendo.
“Ma sei dolcissimo” dissi io girandomi per guardarlo.
“Ti piace?” chiese poi.
“E’ stupendo..” risposi io sorridendo. “Ho solo un po’ di freddo.” Dissi dopo.
“Oh, certo.” Disse lui porgendomi la sua giacca. “Vieni, andiamo in casa.” Disse incamminandosi verso la casetta in legno.
“Tienila, la giacca. Posso resistere fino alla casa.” Esclamai io.
“Non ti preoccupare che posso resistere anche io, quindi tieni.” Disse insistendo, non potei far altro che prendere la giacca e mettermela. Il suo profumo mi penetrava nelle narici, quel dolce e buonissimo profumo, quel profumo che non sentivo da chissà quanto tempo. Mi limitai a guardarlo e a sorridere dolcemente senza rispondergli. Arrivammo davanti alla casa e lui aprii la porta, entrammo e ci togliemmo le scarpe tutte bagnate per via della neve.
“Accendo il camino?” chiese Niall non appena ci fummo tolti le giacche e i maglioni dato che dentro casa si stava meglio.
“Hai anche un camino?” esclamai io.
“Certo.” Rispose ridacchiando.
“Wow.. comunque accendilo.” Risposi infine.
Era quasi l’ora di pranzo, dato che il mio stomaco brontolava come non mai, decisi di andare in cucina a vedere cosa c’era di buono.
“Che si mangia?” gridai per farmi sentire da Niall che stava attizzando il fuoco.
“mmh, non so quello che c’è!” rispose lui. Così aprii uno sportello della cucina e vidi una scatola di spaghetti.
“Vanno bene degli spaghetti al pomodoro?” chiesi io dopo qualche minuto.
“Benissimo!” rispose lui. “Il pomodoro è nello sportello in basso a destra.” Disse dopo.
“Ok.” Risposi io aprendo lo sportello. “Ti avverto solo che non so cucinare, quindi se viene fuori uno schifo non è colpa mia!” dissi prendendo la bottiglia di pomodoro, mentre sentii la sua risata provenire dal salone.
Presi la prima pentola che trovai e la riempii con l’acqua e la misi sul fuoco a bollire, dopo presi una pentola ci misi dell’olio e tagliai un po’ di cipolla, la misi nella pentola e incominciò a rosolare. Aspettai che l’acqua bollisse e dopo ci buttai dentro una manciata di spaghetti, mentre nella pentola aggiunsi la salsa di pomodoro, un po’ di sale e il basilico.
“Allora? Come te la cavi?” chiese Niall spuntando da dietro e abbracciandomi.
“Abbastanza bene.. non sapevo nemmeno di saper fare degli spaghetti al pomodoro!” ammisi io.
“Allora verranno uno schifo!” esclamò Niall mentre io gli davo un colpo sulla spalla.
“Cattivo.” Dissi io con una faccia offesa.
“Scherzavo, saranno gli spaghetti più buoni che io abbia mai mangiato.” Disse sorridendomi.
“Così va meglio.” Risposi io facendolo ridere.
Dopo alcuni minuti la pasta era pronta e ci mettemmo a mangiare.
“Come sono?” chiesi aspettando che lui mangiasse il primo boccone.
“Perché devo assaggiare per primo io? E se poi sono avvelenati?” chiese guardando il piatto.
“Ma ti pare che una ragazza con un faccino come il mio” dissi facendo una faccia da cucciolo “possa avvelenare il piatto di pasta del suo ragazzo?” chiesi infine.
“Beh.. sì.” Rispose lui guardandomi. “Per farmela pagare per quello che ti ho fatto passare..” disse diventando serio.
“Ma smettila e mangia!” esclamai io facendogli spuntare nuovamente il sorriso sulla faccia.
“Mmm.. non sono male.” Disse mangiandone una forchettata.
“Beh, dato che questa è la mia prima volta, direi che sono abbastanza buoni, no?” dissi assaggiandoli anche io.
“Già.” Disse lui “Eh brava la mia cuoca.” Disse scompigliandomi i capelli.
Finimmo di mangiare e poi lavammo i piatti insieme, schizzandoci a vicenda ogni tanto. Dopo ci stendemmo sul divano davanti al camino al calduccio, con delle coperte. Niall si stese con la testa sulle mie gambe e io presi ad accarezzargli i capelli.
“Ti trovi bene qui?” mi chiese ad un certo punto.
“Certo, è bellissimo.” Dissi io guardando l’immensa distesa di neve fuori dalla finestra.
“Ci possiamo venire quando vuoi.” Chiese guardandomi.
“Davvero?” chiesi con gli occhi che brillavano.
“Ovvio.” Rispose lui sorridendo sinceramente.
“Cosa intendevi prima quando hai detto che non hai mai portato nessuno qui?” chiesi dopo qualche minuto di silenzio.
“Che non ci sono mai venuto con nessuno, a parte i miei genitori. Questo è un posto speciale per me, in pratica ci sono cresciuto.. sei la prima persona che lo vede oltre alla mia famiglia. Sei importante per me, non voglio perderti un’altra volta, questa volta voglio che sia tutto perfetto e voglio che tu mi conosca per quello che sono veramente, non il puttaniere della scuola che va con la prima che incontra.” Disse.
“Non c’è bisogno che tu me lo dimostri, lo so già che non lo sei.” Dissi baciandogli la punta del naso.
“Ti amo, lo sai?” disse guardandomi negli occhi.
“Ora sì.” Gli sorrisi io.
Restammo così per non so quanto tempo, poi quando ormai era pomeriggio inoltrato Niall si decise ad alzarsi.
“Vuoi fare una partita a palle di neve?” chiese eccitato. Io lo guardai sorridendo e poi annuii.
“Va bene.” Dissi alzandomi dal divano.
“Vado a prendere i giacconi di sopra.” Disse salendo le scale e dopo tornò con un giaccone azzurro da uomo e uno rosa da donna.
“Questo è di mia madre, ti dovrebbe andare bene.” Disse porgendomi il giaccone rosa.
“Grazie.” Dissi afferrandolo.
Mettemmo gli scarponi, presi il mio cappello e uscimmo fuori da casa.
“Vincerò io.” Disse Niall prima di correre verso un albero e nascondersi dietro a questo.
Io  mi abbassai, presi un po’ di neve e incominciai ad appallottolarla, ma fui colpita sulla schiena da una palla. Mi girai di scatto e vidi Niall che sorrideva come uno scemo.
“Uno a zero per me!” disse nascondendosi di nuovo dietro l’albero.
Mi avvicinai piano piano, cercando di far meno rumore possibile, all’albero dove era nascosto Niall. Ma appena arrivai vicino mi colpì con un’altra palla sul braccio.
“Non è possibile!” esclamai io tirando la pallina appallottolata che tenevo in mano. Beccai Niall in piena faccia facendolo cadere per terra.
“Oddio, scusami Niall!” dissi avvicinandomi a lui. “Ti sei fatto male?” chiesi ridacchiando mentre gli toglievo la neve dalla faccia.
“Non ti preoccupare.” Rispose lui. “Piuttosto, mi aiuti a rialzarmi?” chiese porgendomi la mano.
“Certo.” Risposi io afferrandola ma lui mi trascinò giù con lui, poi prese un po’ di neve e me la spappolò in faccia.
“La mia rivincita.” Rispose lui alzandosi e lasciandomi lì per terra.
Passammo il pomeriggio così, tra cadute, palline di neve e risate. Fu un pomeriggio stupendo, e con lui mi divertii ancora di più. Non potevo essere più felice di così, ero davvero contenta di aver fatto pace con lui, credo che non sarei riuscita a stare un giorno in più senza di lui.
Quando il sole iniziò a tramontare decidemmo di rientrare.
“Ti sei divertita?” mi chiese Niall scrollandosi la neve da dosso.
“Tanto.” Risposi “Comunque ho vinto io.” Esclamai.
“Non credo proprio, hai contato bene? Hai visto quante volte ti ho beccato?” ribatté lui.
“Non contraddirmi! Ho vinto io.” Esclamai togliendomi la giacca. “Sono tutta bagnata.” Dissi guardando i miei vestiti.
“Vuoi farti una doccia?” mi chiese lui prendendo il giaccone che tenevo in mano.
“Sarebbe meglio.” Dissi io.
“Il bagno è di sopra.” Disse lui mostrandomi le scale.
“Ok, grazie mille.” Dissi salendo le scale.
Mi feci una doccia calda, misi i miei vestiti ad asciugare e dopo scesi giù in accappatoio.
“Niall..?” lo chiamai.
“Sì?” disse sporgendosi dalla cucina.
“Ho messo i miei vestiti ad asciugare, però non ho niente da mettermi. Non è che mi potresti darmi qualcosa?” chiesi.
“Certo, aspetta solo un secondo.” Mi disse alzandosi dal tavolo e andando di sopra. Torno pochi minuti dopo con una maglia da uomo super gigante, probabilmente era sua.
“Va bene?” mi chiese lui.
“E’ tua?” chiesi io.
“Sì.” Rispose lui. “Non va bene?” chiese.
“Nono, va benissimo.” Dissi io, tornai di sopra e mi cambiai. Dopo che mi fui asciugata un po’ tornai di sotto con indosso solo la maglietta che mi arrivava fin sopra il ginocchio.
“Se vuoi andare a farti la doccia il bagno è libero.” Dissi entrando in cucina. Niall si girò verso di me e restò zitto a fissarmi. Mi squadrò da capo a piedi.
“Beh, che c’è?” chiesi io dopo un po’.
“N-no.. è che..” iniziò a balbettare. “s-sei stupenda.” Disse infine
“Grazie” risposi io arrossendo. “comunque il bagno è libero.” Ripetei
“a-ah, sì. Ora vado.” Disse alzandosi e non smettendo di guardarmi. Finchè non andò a sbattere contro il muro, si girò di scatto e poi tornò a guardarmi. “i-il muro, già.. c’era il m-muro.”
Appena se ne fu andato andai sul divano, mi misi la coperta addosso e accesi la tv. Girai un po’ per i canali mentre aspettavo che Niall tornasse. Non c’era niente di interessante in televisione così decisi di mettere su mtv per ascoltare un po’ di musica.
C’era la top 10 delle canzoni di Natale, era al numero tre e c’era la canzone di Justin Bieber ‘Mistletoe’
“It’s the most beautiful time of the yea, lights fill the streets spreading so much cheer, I should be playing in the winter snow, but I’mma be under the mistletoe” incominciai a cantare a squarciagola saltando sul divano facendo finta che il telecomando fosse il mio microfono, continuai a cantare come una pazza finchè non sentii delle mani che applaudivano, mi girai di scatto e vidi Niall.
“Oddio.” Dissi sedendomi sul divano. “Che figura di merda.” Mi misi le mani sulla faccia.
“Canti bene, però.” Mi prese in giro Niall ridendo.
“E smettila cretino!” dissi dandogli un colpo mentre lui rideva.
“Comunque, è questo che intendevo..”
“Cosa?” chiesi io perplessa togliendomi le mani dalla faccia. Lui vedendo il mio leggero rossore sulle guancia sorrise e poi riprese a parlare.
“Intendevo di essere sé stessi, che ci dobbiamo conoscere per quello che siamo veramente, non per quello che mostriamo agli altri, capisci? Non ci devono essere segreti tra di noi.” Spiegò Niall.
“Ma io non ti nascondo niente, io con te sono già come sono realmente. Tranne quando si tratta di cantare, quello non mi deve guardare nessuno quando lo faccio.” Dissi facendolo ridere.
“Hai fame?” mi chiese dopo un po’.
“Mm.. non molta, tu?” chiesi
“No.” Rispose lui
“Sicuro? Guarda che se hai fame ci sono degli avanzi di pasta di oggi, se no posso cucinarti qualcos’altro.” Dissi sorridendo.
“Non ti preoccupare, sto bene così.” Mi rassicurò lui accendendo la tv.
“Ok.” Risposi io “Cosa c’è sta sera in tv?” chiesi io.
“Partita.” Rispose lui.
“Ah, calcio?” chiesi
“Sì, non ti piace?” chiese lui.
“Beh, non sono un’appassionata. Ma alcune partite le ho viste.” Risposi io.
“Ti va di vederla con me?” chiese lui.
“Chi gioca?” chiesi
“Irlanda contro Italia” rispose.
“Ah, sono gli europei o i mondiali?” chiesi.
“europei.” Rispose lui.
“ok.” Dissi “sai, ho una cugina che vive in Italia.” Dissi mentre c’era ancora la pubblicità in tv.
“Davvero, come si chiama?” chiese lui.
“Beatrice, o una cosa del genere. Sono difficili i nomi degli italiani..” risposi io mentre lui rideva.
“Comunque, per chi tifi?” chiesi dopo.
“Irlanda, ovvio!” rispose lui.
“Ah, certo.” Dissi io. “Io per l’Italia.”
“Grazie, eh.” Disse lui.
“Guarda che non lo faccio per fare un dispetto a te, ma lo faccio per mia cugina Beatrice.” Dissi ridacchiando. “no, ok scherzo. Tiferò per l’Irlanda solo per te.” Ammisi dopo. “Mi dispiace Beatrice, tiferò per l’Italia un’altra volta.” Dissi facendo una sceneggiata mentre lui rideva.
Ci guardammo la partita e ogni tanto partivano gli insulti per i goal dell’Italia o perché l’Irlanda non mandava la palla in porta.
“Cazzo, quel Balotelli di merda che ha fatto goal!” esclamai io. “Che poi che razza di nome è Balotelli? Un nome di merda, ecco!” lo insultai mentre Niall mi guardava stranito. “Che c’è? Ora non mi posso nemmeno arrabbiare perché quello stronzo ha fatto goal?” chiesi mentre lui rideva.
Finita la partita decidemmo di andare a dormire, dato che eravamo tutti e due stanchi morti dopo la partita a palle di neve di quel pomeriggio.
“Dove dormo io?” chiesi.
“Con me.” Rispose ovvio Niall.
“Si, ok, a parte gli scherzi.. dove dormo?” chiesi io
“Te l’ho detto, con me.” Ripetè.
“Nono, io non ci dormo con te.” Dissi io.
“E perché?” disse lui facendo una faccia da cucciolo. “Guarda che se non dormi con me dovrai dormire tutta sola nella stanza degli ospiti, molto spesso abbiamo sentito rumori strani provenire da quella stanza.” Disse Niall.
“Occazzo.” Esclamai io. A un certo punto sentii qualcuno bussare a una delle porte di quelle stanze. “Merda, merda. Oddio, moriremo tutti.” Dissi stringendomi alla maglietta di Niall.
“Allora dormi con me?” chiese lui.
“Sìsì!” esclamai subito dopo.
“Comunque non è vero niente di quello che ti ho detto.” Mi disse solo dopo che ci fummo infilati sotto le coperte.
“Sei un stronzo.” Gli dissi prima che lui mi abbracciasse e che io mi addormentai tra le sue braccia.

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Let's go, crazy, crazy, crazy, 'till we see the sun

non sono morta, non sono morta! non vi preoccupate lol
scusate se vi ho fatto aspettare così tanto, ma la mia ispirazione era andata a farsi fottere.
scusatemi..
comunque partiamo col dirvi un bel po' di cose, vi faccio l'elenco e spero di dirvele tutte:
1. questo capitolo è il più lungo che ho scritto fino ad ora e spero vi piaccia, spero che non vi annoia.
2. In questo capitolo succendono un po' più di cose rispetto agli altri è per questo che mi piace tantissimo
3. Mi scuso per caricare i capitoli ogni morte di papa, ma con l'ispirazione che non c'è e la scuola è un casino.
4. Live while we're young è stupenda, per non parlare del video alfjlajfklajlabfjlajf
5. Ringrazio quelli che leggono e recensiscono la mia storia.
6. Grazie mille anche a chi l'ha messa tra le preferite, seguite, ricordate. Vi amo tutti.
7. Sono un po' delusa perchè in questi ultimi capitoli non ci sono molte recensioni, spero che questo vi faccia svegliare un po'.
8. Infine vorrei ringraziare VasHappeninPotatoes_ che c'è sempre. Grazie c:
9. Ieri sera stavo sclerando per colpa di questo efp di merda che non si sa perchè ma la sera non va mai, ci avrò messo circa mille anni per caricare questo capitolo e alla fine non ce l'ho fatta lol quindi lo carico ora
10. Credo di aver finito, quindi vado lol
11. Ricordatevi che vi amo tanto tanto e ricordatevi anche di recensire, mi raccomando lol
Much love for ya x

 

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Capitolo 28
*** Ricomincia la scuola. ***


Ricomincia la scuola.

7 gennaio

Oggi si ricominciava la scuola. Mi svegliai di malavoglia, immaginate quanto sia stressante ricominciare la solita routine e svegliarsi ogni santo giorno alle sette di mattina, dopo varie settimane di vacanze che non facevi altro che dormire, mangiare e stare al computer tutto il giorno. Cioè, la mia vita sarebbe perfetta se non ci fosse quella cavolo di scuola, rovina sempre tutto. Cioè il programma è perfetto: dormire fino a mezzogiorno, svegliarsi e fare la barbona per casa. Un programma più bello di così non esiste. Vabbè, torniamo a quell'inferno.. mi preparai, feci colazione, salutai mia madre e uscii di casa, pronta per dirigermi verso casa di Katie.
"Che ci fai qui?" chiesi vedendo una persona conosciuta sul vialetto di casa mia.
"Ti stavo aspettando, andiamo a scuola insieme, ti va?" mi chiese Niall.
"Certo, ma cavolo, potevi suonarmi. Da quanto eri lì fuori?" chiesi io.
"Mmm.. non tanto, solo dieci minuti." rispose lui.
"Ah, solo dieci minuti? Beh, sono pochi, no? Ma sei davvero uno stupido." esclamai rimproverandolo.
"Scusami mamma, non lo farò più, la prossima volta mi comporterò meglio, lo promette." recitò lui.
"Oh, smettila o ti riempio di botte." dissi io guardandolo male.
"No, mamma, ti prego non farlo! I tuoi schiaffi fanno male." continuò lui.
"Smettila." dissi tirandogli un pugno non troppo forte. "Stupido." lui rise.
"Comunque non mi hai dato il buongiorno.." disse poi lui.
"Ah, davvero? Guarda un po', non me ne frega davvero niente." risposi io sorridendo.
"Non mi hai dato il buongiorno.." ripeté lui.
"Forse è perchè non te lo voglio dare." gli feci la linguaccia e lui mi prese in braccio. "Niall, mettimi subito giù." strillai io.
"Non ti metterò giù finché non mi darai il buongiorno." disse lui continuando a camminare verso la scuola.
"Ok, buongiorno." dissi io. "Ho detto buongiorno, mettimi subito giù!" esclamai.
"Non basta." disse lui.
"Cosa c'è ancora?" dissi io esasperata.
"Voglio un bacio" disse lui.
"Nient'altro." dissi dopo avergli dato un bacio sulla guancia.
"Non intendevo quel bacio" disse lui.
"Oh, ma basta Niall, mettimi giù." gridai io.
"Il bacio.." disse lui e io gli diedi un veloce bacio sulle labbra. Dopodiché lui mi posò dolcemente a terra.
"Ti odio, lo sai?" dissi sistemandomi i vestiti.
"Sì, anche io ti amo, amore mio." rispose lui dandomi un altro bacio.
Arrivammo a scuola, non era ancora suonata quindi andammo verso Katie e Harry che erano nel cortile a sbaciucchiarsi. In effetti, era da un po' che non vedevo quei due, chissà che cosa avranno fatto quei due in quelle settimane.. vabbè, non pensiamoci, sono fatti loro.
"Kaaaatieee." urlai come un'oca prima di abbracciarla.
"Maaaaddieeeeee." mi imitò lei.
"Come stai?" chiesi dopo aver sciolto l'abbraccio.
"Alla grande e tu?" chiese lei.
"Non potrebbe andare meglio." risposi. "Eh, allora?" dissi dopo un po' dandogli dei colpetti col gomito.
"Allora cosa?" chiese lei con sguardo confuso.
"Tu e Harry..? Che succede?" chiesi io incuriosita.
"Stiamo bene insieme, siamo davvero felici." rispose lei guardandolo e sorridendo.
"Sono proprio felice per voi, siete davvero stupendi insieme, awww, siete dolcissimi." dissi guardandoli lanciarsi occhiatine.
"Eh, invece? Tu e Niall? Come va?" chiese dopo Katie.
"Tutto bene, per fortuna non ci sono state altre complicazioni. Mi sembra davvero surreale, cioè, intendo tutto ciò, mi sembra strano, non mi è andato mai bene niente nella vita e questo è il momento in cui tutto si sta sistemando e sto seriamente cominciando a vivere, non potrei essere più felice di così. Ho il fidanzato migliore del mondo, una migliore amica stupenda e degli amici che farebbero di tutto per me. Amo tutto questo." risposi io.
"In effetti, ora che ci penso, è proprio strano che tutto finalmente stia andando bene." disse lei prima che fummo interrotte da Liam.. e con lui c'era Sharon, la ragazza che avevo conosciuto nel bagno. Ma che ci facevano loro due insieme?
"Hei." ci salutò Liam.
"Ciao Liam." rispondemmo tutti in coro.
"Mi sono persa qualcosa?" chiesi io guardando le mani intrecciate di Liam e Sharon.
"Oh, non ve lo avevo ancora detto? Mi sono fidanzato con Sharon. L'ho conosciuta ad una festa durante queste vacanze e, come dire, è stato amore a prima vista." disse lui guardando Sharon negli occhi prima di ridacchiare.
"Eh bravo Liam che ha fatto colpo!" esclamò Niall dandogli una pacca sulla spalla mentre Liam gli sorrise affettuoso.
"Ma tu non sei quella del bagno?" mi chiese Sharon.
"Già, sono io." risposi ridendo sotto gli sguardi curiosi di tutti. "E' una storia lunga." spiegai dopo agli altri. Loro mi guardarono come per dire 'Aaah, ok. Lasciamo perdere.'
"Maddie, giusto?" chiese Sharon.
"Si, giusto." le sorrisi prima di entrare in classe.

______________________________________
I'm alive, i'm alive, don't worry!
No, ok. Non sono morta come speravate lol
Sono ancora qui, per fortuna.
Allora, vi annuncio una cosa molto brutta..
Cioè, è brutta e triste soprattutto, forse lo sarà solo per me, non lo so, ma lo dico lo stesso.
QUESTO E' IL PENULTIMO CAPITOLO DI QUESTA MIA PRIMA FF, NON CI POSSO CREDERE *piange*
oddio, no. non ci posso credere, come farò senza di voi?
Muahahahaha, non preoccupatevi, che ho già la soluzione lol
Ho in mente un'altra bella ff originale, tutto merito della mi mente geniale, che non sarà come le altre, o almeno credo.
Vabbè, comunque, ora che carico questo capitolo mi metto subito a scrivere il prologo o il primo capitolo dell'altra ff e lo carico, così vi farete già un'idea su come sarà quella ff.
Allora, passiamo a me e al capitolo (?)
scusatemi, innanzitutto, per avervi fatto aspettare quasi un mese.
Mi scuso tanto tanto tanto, tutta colpa della scuola. Scusatemi cwc
Poi, il capitolo non è niente di speciale, lo so. Ma non sapevo che scrivere lol
E' anche cortissimo, scusatemi.
Faccio schifo lo so..
Vabbè, il prossimo capitolo, ovvero l'ultimo, diciamo che sarà un po 'speciale' e non vedo l'ora di caricarlo.
Spero che vi piaccia questo capitolo, recensite e vi amo tanto (?) lol
Scusatemi ancora, eh..
Ora inizio a scrivere l'altra ff, poi vi metterò il link nel prossimo capitolo così potete passarci e iniziare a leggerla.
Non vi libererete mai di me *risata malefica*
Ok, basta, me ne vado.
Much love for ya.
Domani ho la verifica di arte e mi interroga in geografia forse, pregate per me. lol
RECENSITE, PER FAVORE *fa occhi dolci*
Twittah: @xniallspotato


 

 

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Capitolo 29
*** Epilogo - The end ***


The end


10 anni dopo

"Maddie, oddio non ci credo." gridò Katie venendo verso di me.
"Neanche io." gridai a mia volta.
"Oddio, oggi è il giorno" gridò entusiasta lei.
"Già, oggi è il giorno." dissi io fantasticando, avevo sognato quel momento un sacco di volte, me l'ero immaginato almeno un migliaio di volte, ma oggi era il giorno in cui lo dovevo vivere veramente e non solo immaginarlo.
"Sei agitata?" chiese Katie calmandosi un po' "Beh, si, ovvio che sei agitata, oggi è il tuo giorno, dev'essere tutto perfetto, tutto. Cavolo, non ci posso proprio credere che la mia piccola Maddie si stia per sposare. Oh cavolo, hai organizzato tutto per bene, no? In che chiesa vi sposerete? Oppure vi sposate in comune? Hai prenotato un ristorante? Se non l'hai prenotato posso farlo io, ne conosco uno in cui si mangia benissimo." ricominciò a sclerare, come non detto.
"ok, calmati" dissi io ridendo."vorrei solo sapere una cosa" dissi sedendomi sul letto.
"dimmi tutto." disse Katie sedendosi accanto a me.
"Com'è stato il tuo giorno?" chiesi io.
"Oh, beh, il mio giorno.." incominciò a spiegare con gli occhi che gli brillavano, ogni volta che doveva raccontare il giorno del suo matrimonio si emozionava sempre ed era un miracolo se non finiva per piangere. "è stato tutto perfetto quel giorno, ma perfetto nel vero senso della parola, beh, poi Harry era stupendo e con un uomo così accanto nulla può andare storto." disse lei commuovendosi
"E come ti sei sentita quando sei entrata in chiesa?" chiesi io incuriosita.
"Oh, una sensazione indescrivibile, è impossibile spiegarlo a parole, solo provando quella specie di sensazione potrai capire cosa si prova. Appena sono entrata, tutti quegli occhi che mi fissavano, fissavano solo me, insomma ero estremamente in imbarazzo, ero in ansia, preoccupata e altre mille emozioni che si mescolavano nella mia pancia, pensavo alle figure più di merda che avrei potuto fare, inciampare nel vestito, cadere mentre camminavo, pensavo che se mi si sarebbe rotto un tacco sarebbe stata la fine. Ma poi, quando arrivi vicino a lui, vicino allo sposo, tutte le preoccupazioni, tutte le ansie spariscono, non c'è più niente, solo voi due e il vostro amore, sembra che tutta la felicità del mondo sia lì a disposizione per te, puoi essere felice quanto vuoi nella vita, ma quando sarai all'altare ti posso assicurare che quella felicità non l'hai mai provata in vita tua." ed ecco non poteva mancare il pianto finale, io vi avevo avvertito.
"Grazie, Katie." le sussurrai e infine l'abbracciai.
Poche ore dopo
"Allora, il ristorante l'ho prenotato, la chiesa anche, la parrucchiera dovrebbe arrivare a momenti, tu sei la damigella insieme a Sharon, i vestiti ce li avete. Cosa manca?" ero più agitata di un bambino che deve iniziare il suo primo giorno di scuola.
"Lo sposo c'è, no?" mi disse Katie per farmi ridere.
"Smettila, stupida. Questa è una cosa seria." dissi per poi sorridere.
"Aha, ti ho fatto sorridere." disse lei puntandomi un dito contro "Dai, non essere così agitata, andrà tutto bene, ne sono certa." disse Katie iniziandomi a fare un massaggio.
"Dove cazzo è quella parrucchiera di merda, doveva essere qui mezz'ora fa, merda." urlai io alzandomi di colpo e facendo spaventare Katie. "Giuro che io la faccio licenziare quell'incompetente che non è altro, cavolo questo è un giorno importantissimo e lei si permette di arrivare in ritardo, eh? Ma è forse stupida? Giuro che io le stacco la testa appena arriva." sbottai.
"Maddieeeeeeee." gridò Katie per attirare la mia attenzione. "Stai calma cavolo, ho detto che andrà tutto bene, te lo prometto." disse facendomi risedere sulla sedia.
"Scusatemi, scusatemi!" ci interruppe la parrucchiera. "C'era traffico, ho fatto più veloce che potevo, scusatemi." si giustificò.
"Alla buon'ora." dissi io sottovoce.
"Nervosetta la sposa?" sussurrò la parrucchiera a Katie e lei, non sapendo che rispondere, fece solo un sorrisetto. Se non la smettevano subito di chiacchierare e quella lì non si metteva a lavarmi i capelli le avrei uccise tutte e due all'istante.
"Ehm.. qui c'è una sposa che sta aspettando che i suoi capelli vengano messi a posto per il giorno del suo matrimonio." dissi attirando l'attenzione di tutte e due.
"Oh, certo." disse la parrucchiera appoggiando la sua borsa sul letto e prendendo alcuni cosmetici. Andammo in bagno e mi lavò i capelli, dopo me li spunto giusto un pochino per togliere le doppie punte, me li asciugò e me li raccolse in un mugno, mi mise un cerchietto con tanti piccoli diamanti sopra ed infine mi truccò un po' .
"Grazie mille" dissi dandogli i soldi "La odio." dissi a Katie dopo che se ne fosse andata.
"Ma Maddie!" disse lei ridendo.
"Mi sta sulle palle che non ho, non è colpa mia." dissi ridendo "Puoi chiamare Niall e vedere a che punto è?"
"Certo." disse Katie prendendo il telefono e allontanandosi. Tornò dopo pochi minuti. "Ha detto che sta per andare in chiesa." mi riferì.
"Oddio, ma è già così tardi?" chiesi io prendendo il mio cellulare e guardando l'orario. "Cavolo, sì. Devo prepararmi." dissi agitandomi.
"Dai, non ti preoccupare, tanto la sposa dev'essere sempre un po' in ritardo." sdrammatizzò Katie.
"Oddio, Katie. Non ci credo." mi venne una fitta al cuore.
"C-che succede? Ti senti male?" si  preoccupò lei.
"Katie.." presi un lungo respiro "Il vestito, ho dimenticato di andare a ritirare il vestito, cazzo. Ora sarà già chiuso il negozio, come cavolo faccio? Sono senza, vestito, oddio, mi sento male, oddio. Sapevo che qualcosa sarebbe andato storto, cavolo, ma perchè?" cominciai ad urlare come una psicopatica.
"Maddie, Maddie, ascoltami. Calmati, per piacere." disse Katie. "Il vestito l'ho ritirato io ieri, non ti preoccupare" disse tirando fuori dall'armadio il vestito.
"Oddio, Katie, ma io ti amo! Io dovrei sposare te, non Niall. Cavolo, sei la mia salvatrice, ti amo." esclamai abbracciandola.
"Ok, ok, per le smancerie c'è tempo dopo, ora preparati che fai tardi." disse dandomi il vestito. Io me lo misi. "Stai benissimo, davvero. Sembri una principessa" disse Katie guardandomi e sorridendomi.
"Dai, dai muoviamoci, c'è la macchina fuori che ci aspetta." disse infine Katie.
"Grazie mille di tutto, ti voglio un mondo di bene." dissi abbracciandola nuovamente.
"Sei dolcissima, ma non farmi piangere che mi si sbava il trucco" disse lei ridendo.
"Hai ragione." risi anche io. "Andiamo"

In chiesa

"Maddie, finalmente! Quanto ci hai messo? Niall è già qui da mezz'ora!" esclamò Harry che fino a poco prima si aggirava sul piazzale della chiesa in preda al panico.
"Harry!" lo rimproverò Katie. "Stai un po' zitto." disse infine prima di entrare in chiesa.
"Sei pronta?" mi chiese Harry.
"Più o meno..." sospirai.
"Andiamo?" chiese infine.
"Ok." lo presi a braccetto.
Dato che mio padre ormai non c'era più, era Harry ad accompagnarmi all'altare, ormai la mia famiglia era composta soltanto da mia madre e dato che non poteva accompagnarmi lei, lo chiesi ad Harry.
Ci dirigemmo verso l'entrata.
"Che ansia, oddio." dissi prima che lui aprisse la porta.
"Andrà tutto bene, vedrai." mi rassicurò Harry prima di aprire la porta.
Tantissimi occhi si girarono verso di me ed Harry, gente che non avevo mai visto prima era seduta tra le panche, c'erano vecchie amiche di scuola, tutti i miei cugini e le mie zie e zii, in prima fila mia mamma, Katie, Sharon, Liam e un posto libero per Harry ed infine lui, la persona più bella dentro quell'edificio, la persona di cui ero innamorata, la persona con cui mi stavo per sposare, Niall. Era lì in piedi, vicino al prete, che mi guardava e sorrideva, uno dei sorrisi più belli che avevo visto in vita mia, un sorriso sincero, un sorriso che esprimeva felicità, era stupendo, vestito con lo smoking, tutto messo a tiro, lo amavo da morire. I suoi occhi iniziarono a brillare non appena mi vide e, anche se cercava di non farlo notare, vidi che stava tremando un po', era in ansia, proprio come me.
Non appena partì la musica io ed Harry cominciammo a camminare, continuavo a sorridere, non potevo smettere, era davvero un sensazione stupenda, proprio come aveva detto Katie, indescrivibile, non riesci a smettere di sorridere, è come se un sorriso fosse stato stampato sulla tua faccia, salutai i miei cuginetti piccoli, poi salutai mia madre e gli altri in prima fila, finché non arrivai da lui, dal mio amore. Lì, Harry abbandonò la presa al mio braccio e si andò a sedere, io ero accanto all'amore della mia vita, in quel momento sentivo che niente sarebbe andato storto. La cerimonia iniziò, l'ansia c'era ancora, ma con lui accanto mi sentivo molto meglio.
"Siamo qui riuniti oggi" cominciò a recitare il prete "per unire Madeline Johnson e Niall Horan nel vicolo del Sacro Matrimoni. Per quanto queste due persone siano venute liberamente per essere unite in questo luogo sacro, se c'è qualcuno tra i presenti che è a conoscenza di qualcosa per cui non possano essere legalmente uniti in matrimonio, gli chiedo di parlare ora o di tacere per sempre." silenziò totale, infine il prete ricominciò a parlare.
"Dunque, tu Niall Horan, vuoi prendere come tua legittima sposa Madeline Johnson per amarla e onorarla, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia finché morte non vi separi?"
"Sì, lo voglio." disse Niall dopo qualche secondo, mi venne istintivo sorridere.
"Tu Madeline Johnson, vuoi prendere come tuo legittimo sposo Niall Horan per amarlo e onorarlo, nella buona e nella cattiva sorte, in salute e in malattia finché morte non vi separi?"
"Si, lo voglio." esitai un po', ma poi pensai che era proprio quello che volevo, passare la mia intera vita con la persona che amavo.
"Puoi baciare la sposa." dichiarò infine il prete e nemmeno un secondo dopo Niall si fiondò sulle mie labbra e un mucchio di applausi ci fece da sottofondo. Sentii Niall sorridere mentre mi baciava. Quella era la vita che volevo.
 
 
Due anni dopo si sposarono anche Liam e Sharon.
Katie e Harry, invece, erano già sposati da 3 anni.
Di Zayn, non seppi più niente, a parte che finì in galera per un bel po' di anni, dopo aver commesso vari furti e altri atti ingiusti. Chissà se cambierà mai, prima o poi. Chissà se la prigione lo aiuterà un po'.
Louis l'ultima volta che lo vidi fu al mio matrimonio, si era imbucato in pratica, penso di aver sentito che si sia sposato e che sia diventata una brava persona, infondo io sapevo che non era veramente come Zayn.
Qui, si conclude la mia vita, anzi, direi la mia splendida vita.

 The end.

______________________________________
Ecco la fine *piange*
Non ci posso davvero credere.
Non posso credere che sia tutto finito, davvero.
Io non riesco a crederci lol
E' una cosa così triste, sapete?
Cioè, è 5 mesi che andava avanti, ora non vi voglio lasciare dopo 5 mesi. *allaga casa*
Comunque in generale vi è piaciuta questa ff?
Ve lo aspettavate così il finale?
Che ne pensate?
Potete lasciarmi qualche recensione in più, non sempre le solite due, per farmi sapere se vi sia piaciuta si o no.
Io spero vivamente di sì, ho fatto del mio meglio per scriverla.
Comunque, per la nuova ff, la scriverò domani perchè non ho avuto tempo, quindi tenete sempre aggiornato il mio profilo, perchè potrei caricare il capitolo da un momento all'altro.
Spero che vi piaccia anche la nuova ff.
Spero che questa ff sia stata di vostro gradimento, vi abbia intrattenuto, vi abbia fatto ridere, piangere e... poi non so più che dire lol
Comunque grazie mille a tutti per averla seguita, per chi l'ha seguita sin dall'inizio, per chi l'ha recensita, per chi l'ha messa tra le preferite, seguite e ricordate e grazie anche a tutti gli altri.
Grazie mille a tutti quanti, davvero.
E' stato un periodo bellissimo questo e spero vivamente di vivere le stesse emozioni con la prossima ff.
Alla prossima.
Much love for ya.
Ah, i capelli di Maddie erano così.
Mentre il vestito era questo.
Vi amo tutti quanti.
Notte.

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