Somebody that I used to know.

di xhappinessx
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Prologo ***
Capitolo 2: *** Thanks for all that pain. ***
Capitolo 3: *** You have hurted me, I have hurted you. ***
Capitolo 4: *** It's again all right. ***
Capitolo 5: *** Strawberries taste how lips do. ***
Capitolo 6: *** And if it's just an illusion? ***
Capitolo 7: *** Same old story. ***
Capitolo 8: *** Pain, again. ***



Capitolo 1
*** Prologo ***


 ATTENZIONE: La storia parla dei One Direction, ma non proprio One Direction come li conosciamo noi. 
Mi spiego meglio: sono i One Direction, ma non sono famosi.

ENJOY IT :) 

-----------------------------------------------

 E' da poco più di un mese che sono tornata a Londra. Mi mancava tanto. Mi mancava tutto.
L'odore di pioggia che si respira in città a qualsiasi ora del giorno. Il cielo cupo, sempre e comunque. Il clima freddo, a cui ormai non sono più abituata. Le luci che di notte trasformano la città. La guida a destra. La metro dagli incontri strani. Le insegne luminose di Piccadilly. Oxford Street. Soho. Hyde Park.
Sono passati 5 lunghissimi ed interminabili anni, ma la mia città non sembra essere cambiata di una virgola. E' sempre la stessa, la mia cara e amata Londra.
E' tornato tutto come prima. La mia vecchia vita mi appartiene di nuovo. Ho ritrovato tutto proprio come l'avevo lasciato.
Ho ritrovato Zayn. Il mio amatissimo Zayn. Il miglior amico che abbia mai avuto. Era mio e credevo di averlo perso per sempre dopo aver perso i contatti una volta arrivata a Sidney.
Ma invece no. E' sempre lo stesso. E' sempre mio. Prima di partire da Sidney gli avevo lasciato un messaggio in segreteria ma, non ricevendo alcuna risposta, avevo pensato che non l'avesse letto o, ancora peggio, l'avesse del tutto ignorato.
Ma trovarmelo lì, all'aeroporto, che mi aspettava immobile, cambiato, molto cambiato, mi ha fatto quasi venire le lacrime agli occhi. Vedere il suo sguardo illuminarsi mentre mi avvicinavo a lui è stata forse la migliore cosa che mi sia capitata da quando sono tornata qui. Quello sguardo che mi ha sempre trasmesso amore e fiducia, era tornato ad essere mio. E il profumo di miele dei suoi capelli mischiato alla lavanda del suo bagnoschiuma, mi inebriava la mente e diventava droga, mentre con quelle sue braccia, che ormai erano tutto il contrario di come le ricordavo, mi stringeva sempre di più a lui come a chiedermi di non andare via mai più.
E no, io non andrò più via,né lascerò lui farlo, perché ora che è tornato a far parte della mia vita non può più usicrne.
Ma a quanto pare dai suoi atteggiamenti, neache lui vuole più uscirci. Ormai è il padrone a casa mia. Si presenta a qualsiasi ora del giorno e della notte, senza nemmeno avvisare. E a me piace, tanto. E anche a mia mamma, visto che non si è mai lamentata della sua presenza. Anzi, lei lo vuole in giro per casa. Le piace sentire una voce maschile che urla davanti lo schermo della tv quando il Chealsea segna oltre a quella di papà, le piace dovergli chiedere ogni sera se vuole rimanere a cena da noi e rimanerci male quando lui declina l'invito, le piace rimproverarlo proprio come se fosse suo figlio o parlargli di quello che ha fatto durante il giorno quando, tornata a casa, lo trova steso sul divano a mangiare del gelato.
Mia mamma ama Zayn. E' il figlio che Dio, per mia fortuna, non le ha mai voluto far avere.
Ma lei ama anche Liam. Lo ama quanto Zayn. Lo ama da sempre, li ama da sempre.
Liam è il vicino di casa migliore del mondo, o meglio l'ex vicino di casa migliore del mondo visto che ora vivo in un'altra casa (LOL). L'ho sempre visto come il fratello maggiore che non ho mai avuto e,a volte, anche come un fratello minore, data l'immaturità che regnava sui suoi 14 anni.
Ma ora anche lui è cambiato. E' un pochino più maturo e qualche volta, riesce anche ad essere serio. Il suo carettere è sempre dolcioso e puccioso come un tempo. E anche la sua faccia da cucciolo è sempre la stessa, solo che adesso è incorniciata dai dei perfettissimi capelli castani-miele che fanno invidia anche ai miei.
Liam e Zayn sono amici e passano molto tempo insieme. Hanno anche altri amici ma da quando sono tornata io, credo che la loro vita sociale si sia andata a far friggere, visto che passano ogni interminabile attimo con me, a casa mia, sul mio povero divano bianco che mamma è costretta a lavare ogni settimana perchè imbrattato dalle nostre lotte col gelato.
A volte, ci capita anche di andare a fare un giro per la città, ma sempre e solo noi tre.
Non vogliono ancora farmi conoscere i loro amici. Non so perché. Non vogliono ancora e basta. E non oso nemmeno mettermici contro quei due che potrebbero usccidermi con una sola pacca sulla spalla.
Ah, io non mi sono ancora presentata. Sono Francesca Smith, ho 18 anni e sono tornata a vivere a Londra da poco. Sono abbastanza alta e non posso lamentarmi delle mie curve. Zayn dice che sono perfette, ma a volte io le trovo ingombranti. Non ho la tipica fisionomia del nord europa. Sono totalmente diversa dalla maggior parte delle inglesi. Ho una fisionomia mediterranea, in quanto la mia mamma è italiana e ho ereditato la maggio parte del mio aspetto fisico da lei. Ho dei lunghi e mossi capelli castani-rame che incorniciano un viso dominato da due grandi occhi verdi e una bocca a cuoricino.
La gente mi giudica come la solita fighetta viziata che ha tutto dalla vita, ma non è così. Loro credono che, solo perchè abbia sempre vestiti ricercati, a volte anche costosi, e migliaia di borse di ogni forma e prezzo, sia la solita ragazza “non mi toccare che mi spezzo”.
Ma non è così, io non sono per niente così. 

 

 

 

¡HOLA CHICAS!

Sono nuova d queste parti

e questa è la prima FF che scrivo in assoluto

quindi abbiate pietà di me.

La storia parla di Harry,

e mi dispiace tantissimo

che nel primo capitolo non si parli

nemmeno un pochino di lui.

Maaaa vi prometto che nei prossimi

ci sarà talmente tanto Harry

da far venire il disgusto (?)

 

Spero tanto che la storia vi piaccia. :)

XOXO

Francesca

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Capitolo 2
*** Thanks for all that pain. ***


 

-1

THANKS FOR ALL THAT PAIN

 

-E' la nostra canzone, Zayn!- Grido a squarciagola appena sento le prime note di “Stay” provenire dalla radio. Inizio a canticchiare le prime parole, alzando sempre di più il volume dello sterio dell'auto di Zayn. Ricordo quando me l'ha dedicata. Ero tornata da un paio di giorni e Zayn mi aveva invitato a vedere una partita di calcio che avrebbe giocato quel pomeriggio con degli amici. Stavo esultando per il goal decisivo che Zayn aveva appena fatto, quando lo vedo dirigersi verso di me tutto preso dalla felicità della vittoria. Mi abbracciò e iniziò a cantare “And I love you more than I did before, and if today I don’t see your face, nothing’s changed no one can take your place, it gets harder everydaycosì, all'improvviso, senza alcuna ragione.
La sua spiegazione: -Avevo solo voglia di cantare, di cantarti una canzone.- E da quel pomeriggio questa è la nostra canzone.
E ogni volta che l'ascoltiamo, cantiamo come due coglioni, proprio come stiamo facendo adesso.
Ma la suoneria del cellulare di Zayn ci riporta alla realtà.
-Pronto?- Risponde Zayn un po' seccato.
-Si, lo so, hai ragione. E solo che è un periodo un po' strano. E' tornata in città una mia vecchia amica e non mi va di lasciarla sola. Non ha molti amici qui, per questo io e Liam siamo sempre con lei...-
Il suo amico sta alzando la voce.
Sento quello che dice – Cazzo Zayn, non ci vediamo da un mese. Non penso che se per una sera rimane da sola a casa muore.-
-No. Io non la lascio sola. Se vengo io, viene anche lei-
-E allora porta anche lei. Non la violentiamo mica.-
-Liam che ha detto?-
-Che voleva chiedere a te che ti andava di fare per via di questa vostra amica.-
-Ora lo chiamo io e ti faccio sapere.-
-Ci vediamo stasera al T.G.I. Friday's a Piccadilly per le 8.30. A dopo amico.-
Zayn posa il cellulare e si gira a guardarmi.
-Per me puoi andare Zayn. Il tuo amico ha ragione. Tu e Liam non potete perdere le vostre amicizie per me.-
-Ma io non voglio che tu sia a casa da sola, mentre io sono in giro a spassarmela.-
-E allora non avrai più una vita sociale solo perchè io non ho nessun'altro amico oltre a te e a Liam per adesso?-
-Vieni con noi!-
-Cosa? Con i vostri amici? Come unica ragazza? No, grazie-
-5 anni fa ti piaceva uscire con me e i miei amici anche se erano tutti maschi. Ti prego fallo per me.-
-Non lo so Zayn...-
-Se non vieni anche tu, non vado nemmeno io.-
 
Sono le 7 e io ancora devo decidere cosa indossare stasera.
Ho ceduto a Zayn dopo 5 minuti di -Dai. Ti prego. Dai.- Era diventato una cosa insopportabile e, più perchè mi andava, ho ceduto per non sentire più la sua vocina che stava diventando sempre più fastidiosa nel convincermi ad aggregarmi a loro.
Ha deciso, perchè quando usciamo insieme decide sempre lui tutto, che mi passerà a prendere per le 8.15 e io sono in un ritardo madornale. Non so che mettere, ancora devo truccarmi e dovrei anche fare una doccia.
Grazie a Dio che oggi è stato gentile con me, finisco di prepararmi proprio mentre Zayn bussa alla mia porta accompagnato da Liam. Sento mia madre che li fa entrare e che gli offre da mangiare. Quel briciolo di maturità che hanno li aiuta a far rifiutare il cibo, visto che avremmo cenato tra meno di mezz'ora. Liam grida dal mio salone di far veloce perchè gli altri ci stanno aspettando. Arrivo in salone, prendo le chiavi di casa, la mia borsa e saluto mamma e papà dicendo loro di non aspettarmi svegli.
Usciamo di casa e, dopo dieci minuti di macchina, arriviamo a Piccadilly.
Entriamo nel locale e vediamo un tipo agitare le braccia in modo molto animato. Ci avviamo verso di lui, mentre il resto delle persone che sono presenti nel locale ci guardano, incuriositi dai gesti del ragazzo.
Zayn e Liam mi presentano gli altri. Louis è il tipo delle braccia, poi c'è Niall che si sta ingozzando col pane che c'è sul tavolo e Harry. Quell' Harry. Il mio vecchio Harry.
Mi si stringe il cuore a guardarlo di nuovo negli occhi. Quei magnifici occhi verdi che sono stati causa di tanta gioia e dolore per me. Quegli occhi che mi facevano sentire la 13enne più bella del mondo. Sento una fitta allo stomaco. E tutto il dolore che avevo dimenticato è tornato, tutto in una botta.
Vorrei piangere. Gridargli davanti a tutti che è uno stronzo, che non mi sono dimenticata di lui, che ho fatto finta di farlo, ma che in realtà non è così, perchè ogni tanto mi capitava ancora di ripensare a lui, a quello che siamo stati, a quello che speravamo di essere in futuro, ai nostri baci, alle sue frasi dolci sussuratemi nei corridoi della scuola tra una lezione e l'altra, alle sue carezze, ai baci a stampo che ci scambiavamo di nascosto quando i nostri genitori erano presenti, ai suoi messaggi poco casti, al profumo del suo shampoo alle mele,al sapore di menta fresca che regnava nella sua bocca, alla timidezza dei primi tempi, al fatto che mi abbia spezzato il cuore, che abbia preferito una partita di calcio a me, al fatto che mi ha lasciata andar via, al fatto che non si è mai più fatto sentire, né un messaggio, né una chiamata. Niente di niente. Solo il ricordo di noi.
Vorrei dirgli tutto, sputarglielo in faccia tutto d'un fiato, vorrei fargli provare lo stesso dolore che ho provato io.
Ma l'unica cosa che riesco a fare e fissarlo negli occhi, sentire le lacrime che si stanno impossessando dei miei occhi, sentire le gambe cedere e scappare via da lui. Si, perchè proprio come una bambina che scappa dalla paura, io scappo da lui. Corro via. Esco dal locale e sento le lacrime rigarmi il volto, le sento cadere una dopo l'altra, arrivare ai lati della bocca, impossessarsi di me.
E poi lui. Harry. Mi abbraccia, mi abbraccia forte quasi a farmi mancare il fiato, quasi a chiedere scusa per tutto quello che aveva combinato. Perchè era tutta colpa sua e, io sono sicura, che lui ne è consapevole. Sono sicura che lui sa di avermi spezzato il cuore, di avermi ferito, di avermi strappato il cuore dal petto, di averlo masticato, di averlo sputato e ,come se non bastasse, di averlo calpestato per paura che potesse provare ancora emozioni.
E mi stringe sempre più forte, e le mie lacrime scendono sempre più a raffica. Sembrano pioggia.
-Mi dispiace per tutto.- dice accarezzandomi la testa.

 

 

Hey Bellissime.

Grazie a chi ha letto la storia.

a chi l'ha recensita

e aggiunta alle preferite.

VI AMO TANTO.

BOOM

In questo capitolo appare Harry.

E nel prossimo succederà sicuramente

qualcosa di sconvelgente,spero.

Baci a tutte.

XOXO

Francesca

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Capitolo 3
*** You have hurted me, I have hurted you. ***


 

-2

I HAVE HURTED YOU. YOU HAVE HURTED ME.

 

 
-Mi dispiace.- continua a ripetere Harry, stringendomi sempre più forte.
E io continuo a piangere e non riesco a smettere. Il dolore è troppo forte e non ha intenzione di diminuire. Il ricordo di noi è sempre più vivo nella mia mente e avere Harry così vicino non aiuta di certo.
-Perché ti sei comportato così?- gli chiedo tra un singhiozzo e l'altro, provando a smettere di piangere.
Non risponde. Singhiozza, ha iniziata a singhiozzare anche lui.
Mi stacco da lui. Lo guardo negli occhi. Sono lucidi. Non li ho mai visti così. Sono ancora più belli. Ma fanno sempre più male.
-Cazzo Harry, perchè ti sei comportato così?- gli chiedo ancora, questa volta quasi gridando.
-Non lo so- risponde stupidamente.
-Che risposta è “NON LO SO”?- gli chiedo incazzata.
-Non lo so. Non lo so e basta. Non so perchè ho preferito una partita di calcio a te, perchè ti ho lasciata andar via senza nemmeno salutarti, perchè non ti chiesto di restare, anche se sapevo che saresti dovuta partire per forza, ma almeno ci avrei provato. E avrei dovuto chiamarti, o almeno mandarti un messaggio per chiederti scusa , ma non ne avevo il coraggio. Non riuscivo ad accettare il fatto che un' altra ragazza avrebbe vissuto in casa tua, che quando sarei passato lì sotto, non avrei più dovuto fermarmi a salutarti. Non riuscivo ad accettare il fatto che tu non saresti stata più mia, che avresti vissuto 10 ore d'aereo lontano da me, che qualcun altro ti avebbe abbracciata, baciata e resa felice. Non ci riuscivo. Ho provato a farmene una ragione, ma non ci riuscivo, giuro. Sappi però che in questi 5 anni avrei voluto chiamarti tantissime volte per mettere a posto le cose, ma la paura me lo impediva. Si lo ammetto, avevo paura, avevo paura di come l'avresti presa tu, di come l'avrei presa io se qualcosa non fosse andata secondo i miei piani. E allora ho preferito lasciare le cose com'erano. Ma, credimi, non ho mai smesso di pensarti in questi 5 anni. E riaverti qui adesso mi fa star bene perché posso rimettere finalmente a posto le cose e far tornare tutto come prima.-
-Chi ti dice che io voglia far tornare le cose com'erano prima?- interrompo bruscamente il suo discorso -Forse tu non immagini tutto il dolore che mi hai fatto provare. Ho pianto giorni e giorni per te. Mi mancavi più di qualsiasi altra persona lasciata a Londra.-
-Mi dispiace per tutto, davvero.-
-Non me ne faccio niente dei tuoi sensi di colpa adesso, Harry. Io stavo male. Pensavo ti fossi dimenticato di me, di tutto ciò che eravamo stati, dell'amore che avevamo provato e condiviso. Pensavo mi avessi usato per farti figo agli occhi dei tuoi amici avendo una fidanzata a differenza loro. Pensavo che per te non ero mai significata niente, che non ero mai contata niente, E allora stavo ancora più male. Ma tu non capisci...-
-Credi che io non abbia provato lo stesso? Credi che per me sia stato facile sapere che tu saresti dovuta andare via e che io non avrei potuto far niente per impedirtelo? Credi che io non abbia sofferto quanto te? Ti sbaglia Fra. Ti sbagli di grosso. Forse quel giorno ho preferito quella partita di calcio a te per non farti vedere la mia debbolezza e per non vedere piangere te. Volevo ricordarti sorridente, felice, non triste e debole.-
Il pianto, che per poco aveva smesso di avere la meglio su di me, ricomincia. Sento gli occhi bruciare e la testa girare.
-Devo andare adesso. Dì a Zayn e Liam che mi dispiace tantissimo, ma devo andare.- Corro via, ancora.
Lo sento gridarmi qualcosa. Non mi concentro sulle sue parole. Corro semplicemente via, corro sempre più veloce. Piango, di nuovo, sempre di più. Arrivo alla metro, prendo la prima che passa, fortunatamente è quella che passa per casa mia, mi siedo, piango ancora. Non ho più lacrime, ma i miei occhi vogliono piangere ancora, forse per solidarietà per il cuore.
Non voglio pensare.
Così inizio a giocare con una bambina seduta affianco a me.
-Perchè stai piangendo?- mi chiede con la sua vocina dolce
-Perchè il mio cuore è in tanti piccoli pezzettini.-
-Dalli a me, te lo ricostruisco io. Mi piacionno i puzzle.-
-Non è così semplice, tesoro.- Dico abbassando la testa
-Ah, allora mi dispiace tanto.- Abbassa la testa anche lei
Le accarezzo la testa. Le si gira verso di me e mi sorride. Iniziamo a giocare con il peluche che aveva in mano. Si chiama Boo. Dice che è il suo migliore amico e che un giorno lo sposerà. Dice che mangiano sempre il gelato insieme, il gusto preferito del koala è la vaniglia, mentre a lei piace molto il cioccolato.
-Amore di mamma, domani pomeriggio andrai dalla nonna. Non ho trovato nessuna baby-sitter che possa stare con te.- dice la madre avvicinandosi a noi.
-Lei può farmi da baby-sitter!- afferma fiera la bambina.
-Per me va bene. Sarei stata chiusa dentro casa a guardare la tv. Se le serve una mano signora, io posso aiutarla.- rispondo gentilmente.
-Oh grazie mille. Ma non so nemmeno come ti chiami-
-Sono Francesca.- le dico, porgendole la mano.
-Paula- risponde afferando la mia mano.
-Io sono Charlotte- risponde la bambina mentre sfoggia un sorriso a 32 denti.
La madre mi da il suo numero di cellulare e io le do il mio. Ci mettiamo d'accordo per il giorno seguente. Mi fa qualche domanda per saperne di più su di me.
Poi la metro si ferma.
E' la mia fermata.
Le saluto e scendo.
Adesso sono di nuovo sola e le parole di Harry tornano a regnare nella mia testa.
Poi il mio cellulare squilla. E' un avviso di chiamata da parte di Zayn, poi un altro, un altro ancora e infine uno di Liam.
Poi dei messaggi. Li leggo tutti, ma rispondo solo a Zayn che mi chiede dove sono.
 
Sto tornando a casa.
Poi ti spiego tutto.
Xoxo F.
 
Ok, ma sappi che dopo ti chiamerò
per sapere cosa è successo con Harry.
Xoxo Z.
P.s: ti saluta L.
 
Salgo a casa, mamma e papà sono ancora svegli.
-Come mai sei già tornata? Sono appena le 10.- ,i chiede papà.
-Non mi sento molto bene e Zayn è stato così gentile da riaccompagnarmi a casa. Però adesso è tornato al locale.- mento spudoratamente.
Mamma se ne accorge.
Non sono mai stata brava a mentire.
Però mamma si accorge anche degli occhi rossi e gonfi al causa del pianto.
Si alza, si avvicina a me, mi abbraccia e mi da un bacio sulla guancia.
Forse ha già capito tutto.
Lei sa della mia situazione con Harry. Non gliel'ho detto esplicitamente, ma lei l'ha capito. Sapeva che tra di noi c'era qualcosa di più di una semplice amicizia, anche se avevamo solo 13 anni, e sapeva anche che mi aveva spezzato il cuore e che io mi ero disperata per lui.
Mi abbraccia di nuovo e, finalmente, mi lascia andare in camera mia. Mi butto sul letto a peso morto. Non voglio pensare e così incomincio a giocare al mio vecchio Ds.
Ma poi il mio cellulare s'illumina.
E' un messaggio.
E' Liam.
 
Sai che sono un ragazzo sensibile,
allora perchè hai risposto solo a Zayn?
 
Lol :) Scusami Liam, è stata pura casualità.
Il fatto è che non mi va di parlare con nessuno per il momento.
Forse, se ne avrò voglia, dopo ti chiamo.
Goditi la serata...
 
Ci provo,
ma sarà difficile senza di te.
Voglio sapere tutto per filo e per segno.
Sei riuscita a rendere Harry triste. Wow.
LOVE x
 
Harry era triste per me?
Allora quello che aveva detto prima era vero.
Forse davvero aveva sofferto, pianto e sentito il cuore spezzarsi.
Forse anche io sono stata causa di dolore per lui.
Forse eravamo solo troppo piccoli per innamorarci in quel modo. Eravamo troppo piccoli per dipendere così tanto da un' altra persona, per provare quel certo tipo di emozioni. Perchè, anche se io fossi rimasta a Londra, il nostro rapporto prima o poi sarebbe finito male. E forse da un parte è anche meglio che sia finito in quel modo così brusco, è meglio il fatto che abbiamo dovuto risanare le ferite dei nostro cuori lontani l'uno dall'altro, senza doverci incontrare e scambiarci stupidi sorrisi falsi solo per mostrare che era tutto passato, anche se in realtà non era passato un bel niente. Forse è meglio che sia andata così, che abbia avuto solo il suo ricordo per risanare le ferite, che sia stata lontana perchè non credo sarei riuscita a soppravvivere a un tale dolore se l'avessi dovuto ricominciare a guardare con gli occhi di una semplice amica.
The sun goes down, the stars come out, and all I want...
La suoneria del mio cellulare interrompe tutti i miei pensiri e le mie teorie.
-Pronto?- rispondo senza nemmeno leggere chi mi stesse chiamando.
-Fraaa, sono Zayn- grida dall'altro capo del telefono del rompicoglione vogliosaperesempretutto del mio migliore amico.
-Non mi va di parlarne, Zayn- gli dico, già sependo lo scopo della sua telefonata.
-No tu adesso racconti e basta. Io sono ancora sveglio per sapere cosa è successo-
-Ma ho sonno adesso.-
-Non m'importa! Inizia a parlare o mi presento a casa tua e ti costringo a farlo con la forza.-
-Fanculo.- respiro lentamente e inizio a raccontare tutto.
Zayn non parla. E' assolto nelle mie parole, o forse si è addormentato.
Finisco la mia storia. Senza versare nessuna lacrima, fortunatamente.
-Wow- è l'unica cosa che dice Zayn.
-Ma non sprecarti troppo. Dovresti sforzare un po' di più quel fottuttisimo unico neurone che ti ritrovi.- gli rispondo irritata.
-Ricordavo dell'amore tra te e Harry e del fatto che lui non fosse venuto a salutarti, ma non credevo fosse finita così tragicamente tra di voi.-
Io taccio, lui tace.
-E' un coglione.- dice Zayn.
No,non lo è. Non è un coglione. Io non lo considero un coglione. Aveva solo 13 anni.
E poi non è tutta colpa sua.
-Forse- rispondo.

 

 

 

 

RAGAZZUOLE :)

Come state?

Ecco a voi il 2° capitolo.

Non mi piace granchè.

E' un capitolo piatto.

Non succede niente.

Questa povera Crista (?) si dispera solo.

Povera D:

Anyway, il prossimo sarà scoppiettante.

Lo giuro.

 

XOXO

 

Francesca

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Capitolo 4
*** It's again all right. ***


 

-3

IT'S AGAIN ALL RIGHT

 

Io e Charlotte siamo in metro.
Sono passata a prenderla a casa sua circa 5 minuti fa. Abbiamo deciso di passare il pomeriggio ad Hyde Park perchè dice che quel posto è magico e non può non riparare un cuore spezzato come il mio.
Oggi non ha con lei il mio amico Boo. Dice che deve concentrarsi solo su di me.
Dice che deve trovare il modo di riparare il mio cuore.
Parla, parla tanto.
Non sembra una bambina di 5 anni per tutte le cose intelligenti e mature che dice.
Dice che anche lei è innamorata.
Non ha ancora un cuore spezzato, ma anche lei è innamorata.
Lui si chiama James e frequenta il suo stesso anno d'asilo.
Ha gli occhi dolci mentre ne parla. O forse ha già visto degli scoiattoli correre su e giù per gli alberi. Si, perchè mentre lei era assorta nel suo monologo interiore sul suo primo amore, siamo scese dalla metro e siamo finalmente arrivate al parco.
Mi lascia la mano e inizia a inseguire un dolcissimo scoiattolo che scappa via da lei.
Il parco oggi è molto affollato. Come tutti i sabati, d'altronde.
Ci sono bambini che corrono ovunque e le loro madri sedute sulle panchine un po' umide a parlare dei fatti loro con altri madri e a sorridere alla vista dei proprio figli sorridenti.
Anche io mi siedo sulla prima panchina libera che trovo. E anche io sorrido nel vedere Charlotte che fa amicizia con un bambino.
La seguo ovunque con gli occhi. Corre, gioca, ride, cade, si rialza e ricomincia il ciclo.
E' felice.
Lo sono anche io, adesso.
Le parole di Harry mi hanno tormentato tutta la notte.
E come se non bastasse, stamattina ho dovuto raccontare tutto a Liam il pettegolo, che, pur di sapere tutti i minimi particolari, mi ha portato la colazione a casa.
E' proprio un ruffiano quel ragazzo.
Lo è sempre stato, anche se non vuole ammetterlo.
La sua teoria è solo che diventa più dolce quando vuole sapere le cose.
Sono talmente assorta nei miei pensieri da non vedere una figura alta e riccia avvicinarsi alla mia panchina e sedersi affianco a me.
-Hey.- la sua voce calda e timida mi fa tornare alla realtà.
Mi giro di scatto verso di lui.
E' Harry.
Giro la faccia dall'altro lato e cerco Charlotte tra un gruppo di bambini che gioca con delle foglie.
-So che sei arrabbiata e che forse non vorrai mai più rivolgermi la parola, ma almeno guardami.-
Non ci riesco, vorrei tanto girarmi e perdermi in quei meravigliosi occhi verdi come facevo un tempo, ma non ci riesco.
Sento gli occhi bagnarsi.
Vogliono piangere ancora.
Ma questa volta non per colpa di Harry. Questa volta sono io la causa del mio pianto. Si, vorrei piangere per colpa mia perchè stanotte il mio tormento non era Harry in sè per sè, il mio pensiero fisso erano tutti i rimpianti che mi sono crollati addosso dopo le sue parole.
Credi che io non abbia provato lo stesso? Credi che per me sia stato facile sapere che tu saresti dovuta andare via e che io non avrei potuto far niente per impedirtelo? Credi che io non abbia sofferto quanto te?”.
La sua voce rimbomba nella mia testa, mi fa male sentirla a ripetizione, mi squarcia l'anima, mi fa sentire la persona più orribile del mondo.
Perchè non l'ho cercato io?
Perchè pretendevo che fosse lui a chiamarmi per primo?
Perchè sono così orgogliosa da pretendere sempre che siano gli altri a cercare me?
Perchè?
Perchè se davvero ci tenevo, non ho preso quel fottutissimo telefono, composto il suo numero e aspettato che rispondesse?
Perchè cazzo, perchè?
Voglio parlare con lui, smetterla di fare l'orgogliosa e dirgli quello che sento, così, su due piedi, tutto d'un fiato.
Prendo un respiro profondo, poi un altro e un altro ancora.
Mi faccio coraggio.
-Mi dispiace Harry. Non sei solo tu ad aver sbagliato. Se davvero fossi stata innamorata di te, ti avrei cercato io. Ma sono sempre stata troppo orgogliosa per perdonare per prima le persone e tu lo sai bene. Me lo ripetevi in continuazione e dopo ogni ramanzina, mi perdonavi sempre. Ti prego fallo anche adesso. Perdonami. Tranquillizzami. Dimmi che va tutto bene, che siamo sempre gli stessi, che tornerà tutto come prima. Perchè io voglio che torni tutto come prima. E so che forse ieri scappare non è stata la scelta migliore, ma non sapevo che altro fare. Sono stata una stupida a farti credere che non voglio far tornare tutto come prima. Io voglio che tutto torni come prima. Voglio ricevere tutti i tuoi messaggi sdolcinati. Voglio che tu mi abbracci davanti a tutti facendomi arrossire. Voglio che tu ritorni ad essere mio. E voglio tornare ad essere tua.- dico di fretta, senza soffermarmi a pensare alle parole che escono dalla mia bocca. Parlo a testa bassa, non riesco a guardarlo negli occhi. Però sento i suoi fissarmi. Ho paura della sua reazione. Sento il cuore battere a mille nel mio petto, sembra che voglia uscire e scappare.
Sto tremando.
Sento un suo braccio cingermi le spalle e tirarmi a lui. Il suo profumo mi inebria la mente. E il battito accellerato del suo cuore mi fa sentire speciale.
Alzo la testa per guardarlo negli occhi. Me li ritrovo a meno di un centrimetro dai miei. Sento il suo respiro avvicinarsi sempre di più. Sento le sue labbra sfiorare le mie e poi premere contro le mie. Le apro leggermente per permettere alle nostre lingue di ritrovarsi dopo tanta agonia. Si cercano. Iniziano a ballare una strana dalza che sono loro conoscono. Il sapore della sua bocca è proprio come lo ricordavo. Mi fa sorridere. Sorride anche lui. Mi stringe sempre più a se. Gli cingo il collo con le braccie e mi avvicino ancora di più a lui. Le nostre lingue continuano a ballare. Non si stancano. Hanno sentito la mancanza l'una dell'altra per troppo tempo, e ora che sono di nuovo insieme non hanno intenzione di lasciarsi.
Mi stacco da lui per riprendere fiato.
-Si, tornerà tutto come prima. Voglio che tu sia di nuovo mia e voglio essere di nuovo tuo.-
Gli sorrido. Lui ricambia.
-Francy.- grida Charlotte avvicinandosi a noi – voglio andare da qualche altra parte. Mi sto annoiando qui.-
-Dove vuoi andare, piccola?- le chiede Harry.
-Voglio andare a mangiare qualcosa. Mi sta venendo fame.- risponde Char. guardandolo stranita.
-Chi è?- mi chiede una volta avvicinatasi a me.
-E' un mio amico, un carissimo amico.- le rispondo sotto voce.
-Io sono Charlotte.- gli dice porgendogli la mano.
-Ciao, Charlotte. Io sono Harry.-
-Ciao Harry, mi porti a mangiare qualcosa.-
-Si, se Francesca vuole che venga anche io.- dice cercando il mio sguardo.
-Per me va bene.- dico alzandomi e prendendo per mano Charlotte.
-Andiamo a mangiare un gelato!- propone Charlotte in preda alla felicità.
-Tutto quello che vuoi, piccola.- le risponde Harry.
Lei lo guarda perplessa, si gira verso di me e inizia a raccontarmi le sue avventure al parco.
Ci avviamo verso la metro per raggiungere Piccadilly.
Charlotte non smette un attimo di parlare, nemmeno per ripendere fiato. Osservo tutti i movimenti che fa. Poi giro lo sguardo per cercare Harry che sta tornando da noi con i biglietti in mano. Si accorge che lo sto guardando, mi guarda negli occhi e mi sorride. Si avvicina a noi e mi bacia una guancia.
-Forse già è tornato tutto come prima, forse sei già tornata ad essere mia.- mi sussurra all'orecchio mentre aspettiamo l'arrivo della metro. Arrossisco e gli do un lieve bacio sulle labbra.
Sorrido come una cogliona per tutto il tempo che siamo sulla metro.
Arriviamo a Piccadilly. La stazione è affollattissima. Le metropolitane londinesi di sabato sono la cosa più odiosa al mondo. C'è sempre una marea di gente e, a volte, fanno paura, tanto che sono affollate.
Harry prende Charlotte in braccio e mi stringe una mano, mentre cerchiamo di raggiungere l'uscita. Ci riusciamo, siamo finalmente fuori quell'inferno.
Ci stiamo dirigendo alla gelateria. Harry ha fatto scendere Charlotte, che non la smette un attimo di fargli domande, ma tiene ancora stretta la mia mano.
Il resto del pomeriggio passa in fretta.
Dopo aver riaccompagnato Charlotte a casa, io e Harry abbiamo deciso di andare in uno Starbucks per parlare. Poi, ha riaccompagnato a casa anche me.
Adesso sono buttata sul mio divano ad aspettare Liam e Zayn che avevano promesso di portarmi della pizza, visto che mamma e papà sono a casa di chi sa quale loro vecchio amico.
Il campanello suona. Mi alzo di scatto, ancora in preda all'euforia di questo pomeriggio. Apro la porta e, come previsto, mi ritrovo James e Jawaad davanti con un cartone di pizza fumante in mano. Gli strappo il cartone di mano e mi avvio in cucina. Apro il frigo, prendo una coca, mi siedo e inizio a strafogare la mia pizza.
-Oggi ho baciato Harry.- dico con nonchalance ai due che quasi si affogano dopo la mia affermazione.
-Cosa?- mi chiedono all'unisono.
-Ho baciato Harry, all' Hyde Park. Ci siamo incontrati per caso e dopo una mia confessione strappalacrime, mi ha baciata.- inizio a raccontare con ancora più nonchalance ai due, sotto i loro sguardi sempre più increduli e curiosi.
Gli racconto tutta la vicenda. Non riescono a credere che io, quella incazzata nera con Harry che non voleva mai più vederlo, avevo baciato la ragione del mio dolore.
-E abbiamo deciso che vogliamo provare a tornare insieme. Quindi adesso sono di nuovo la ragazza di Styles.- affermo fiera la mia decisione.
-Se è questo quello che vuoi, perchè dovremmo essere triste. Sei grande e responsabile e sai quello che fai.- mi risponde fiero il lato maturo di Liam.
-Anche io la penso come Liam. Se è questo quello che vuoi, io ti appoggio al 100%.- ribbatte Zayn.
-Grazie ragazzi.-gli rispondo sorridente.- Vi voglio bene!- mi alzo per andare da loro ad abbracciarli.
-Anche noi te ne vogliamo.- rispondono accogliendomi tra le loro braccia.

 

 

I'M HERE AGAIN!

Inizio dicendo

che voglio dedicare questo capitolo

a mia cugina ALE,

che quando siamo state a Londra

è stata capace

di fare amicizia con dei bambini

ad Hyde Park.

#chebellacosaibambinichesiamano

Credo che lei interpreterà Charlotte.

E BOOM,

Harry e Francesca si scambiano questo famoso bacio.

So sweet.

 

SPERO CHE LA STORIA CONTINUI A PIACERVI

xoxo

 

Francesca

 

P.s: sempre mia cugina ALE,

che ha soli 5 anni,

canta alla perfezione il ritornello di

WHAT MAKES YOU BEAUTIFUL”

e ha una cotta per Harold.

P.s2: scusate se un pezzo della storia è scritto più chiaro
ma il  mio computer si droga.

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Capitolo 5
*** Strawberries taste how lips do. ***


-4

STRAWBERRIES TASTE HOW LIPS DO

 

Qualcuno mi sta accarezzando i capelli, sento la sua mano sfiorarmi dolcemente. Apro gli occhi e mi ritrovo Zayn che mi fissa sorridendo.
-Buongiorno.- mi dice dolcemente.
-Ciao Zayn.- gli rispondo con la voce ancora impastata dal sonno.
-Cosa ci fai sul mio divano?- gli chiedo riprendendo conoscenza.
-Mi sono addormentato prima che finisse il film e credo che tua madre abbia avuto così tanta pietà di me da lasciarmi dormire qui quando è tornata .-
-E Liam?-
-E' andato via mentre dormivi.-
-E perchè tu sei rimasto qui?- gli chiedo un po' infastidita.
-Sei acida la mattina.-
Lo fulmino con gli occhi. Scoppia in una fragorosa risata, per poi alzarsi e andare in cucina.
-Comunque, perchè non mi andava.-
Sbuffo, mentre lui apre il frigo cercando qualcosa con cui far cessare il brontolio del suo stomaco.
-Ho fame.- annuncia mentre lo raggiungo in cucina.
-Credo che nella credenza ci siano dei biscotti.-
-Grazie.- risponde aprendola e iniziando a strafogarsi.
-Affamato la mattina.- gli dico, guardandolo schifata e riferendomi alla sua precedente battuta.
-Dov'è mia madre?- chiedo non avendo ancora sentito nessuna voce chiamarmi.
-E' già uscita.-
-E papà?-
-Ma che ne so io! Stavo dormendo.-
-Oh, stai calmo. Ti ho fatto una semplice domanda.-
-Scusa, ma di solito le persone appena si svegliano stanno zitte. Tu sembri un jukebox.-
Scoppio a ridere, sedendomi accanto a lui.
-Hai visto il mio pacchetto di sigarette?- mi chiede guardandosi intorno.
-E' sul tavolo in salone.-
-Grazie.- risponde, baciandomi una guancia.
-Che facciamo oggi?- mi chiede, accendendo la sua sigaretta e iniziando ad aspirarne una parte.
-Non lo so.- gli rispondo tra un cucchiaio zuppo di cereali e l'altro. -Per me, possiamo anche rimanere qui tutto il giorno.-
-Ci avrei scommesso che avresti risposto così.-
Sto per rispondere, ma il mio cellulare, che si illumina e inizia a squillare, mi interrompe bruscamente.
-Pronto?- chiedo incuriosita.
-Hey piccola, sono Harry.-
Mi si illuminano gli occhi e un sorriso ebete si impadronisce del mio volto.
-Hey Harry.- rispondo dopo cinque minuti di rincoglionimento.
-Spero di non averti svegliata. Mi chiedevo cosa facessi oggi?-
-Io e Zayn stavamo parlando proprio di questo. Credo passeremo del tempo insieme, visto che ieri non abbiamo potuto farlo.-
-Bene, la mia ragazza, il primo giorno che stiamo insieme, già mi taglia per stare con un altro.- dice un po' deluso.
-Oh, mi hai chiamato la tua ragazza!-
-Se non mi sbaglio, ieri al bar abbiamo deciso insieme di riprovare a stare insieme. O l'ho sognato stanotte?-
-HAHAHA. No, non l'hai sognato. Ricordo tutto del nostro discorso. Ho anche annunciato a Zayn e Liam che sono la tua ragazza.- dico fiera di me.
-Bè, allora ragazza, visto che oggi ti dedichi a Zayn, stasera ti va di andare a cena?-
-Certoooo.- urlo ancora più rincoglionita di prima.
-Allora ti chiamo più tardi per organizzarci.-
-Va bene.-
-A dopo, dolcezza.-
-A dopo.- rispondo mettendo giù.
-Dobbiamo andare subito a fare shopping! Harry mi ha invitata a cena e ho bisogno di qualcosa di nuovo da indossare.- urlo mentre mi avvio in bagno per prepararmi.
-Beeeene. La mia giornata è rovinata.-
-Fanculo Zayn. Sei o no il mio migliore amico?-
-Sfortunatamente si.- iniziamo a ridere entrambi.
-Vado a casa a prepararmi. Vengo a prenderti tra un'ora.-
-Grazie amore.- dico ridendo ancora.
 
Io e Zayn siamo in giro già da un paio di ore ormai. E lui, il tipo che odia andare a fare shopping, ha comprato più cose di me.
-Oh, entriamo in quel negozio. Ha delle cose bellissime.-
-Zayn, cazzo. Entriamo in un negozio che possa vendere qualcosa in più di maglie e felpe.-
-Cosa c'è? Non ti piace accompagnarmi a fare shopping?- frecciatina dal cazzo.
-Ok Zayn. Non ti chiederò mai più di accompagnarmi a fare shopping perchè è una cosa odiosa, ma ti prego, adesso aiutami a trovare qualcosa da indossare stasera.- gli dico sull'orlo di una crisi di nervi.
-Vabbè. Entriamo da Forever 21.- dice con compassione.
-Grazie.- gli dico sollevata.
 
-E' il 15esimo vestitino che provi. Ti stanno tutti bene. Prendine uno a caso.- dice Zayn esausto.
-Cos'è? Non ti piace accompagnarmi a fare shopping?-
Scoppiamo a ridere attirando tutta l'attenzione dei clienti nel negozio.
-Quale prendo?-
-Quello blu, quello rosso e quello nero.-
-Sicuro?-
-Si.- dice esasperato.
-E qale metto stasera?-
-Quello nero.-
-Ok, mi fido della tua scelta. Il mio primo appuntamento con Harry dipende tutto da questa scelta.-
-Già piaci ad Harry, perchè ti fai tutti questi complessi? E poi sei sempre bellissima, tutti si innamorerebbero di te.-
-Sposami Zayn Jawaad Malik, ti prego, sposami.-
-HAHAHA, adesso andiamo a pagare, poi vediamo.-
Prendo i tre vestiti e andiamo alle casse. Sento un cellulare squillare, poi mi accorgo che è il mio.
-Zayn, fai tu la fila. Devo rispondere al cellulare.-
-Ma che palle.-
-Grazie tanto amore.- gli dico allontanandomi e prendendo il cellulare dalla borsa.
-Hey dolcezza.- rispondo dopo aver letto il nome di Harry sullo schermo.
-Piccola.- risponde dolcemente -Mandami l'indirizzo di casa tua così che stasera posso passarti a prendere.-
-Certo. Dove andiamo?-
-A cena!-
-Capitan OVVIO colpisce ancora.- rispondo sarcastica. -Intendevo in quale ristorante.-
-Uno a Piccadilly.-
-Dimmi semplicemente che non vuoi dirmelo. Comuunque, a che ora passi a prendermi?-
-Alle 8.-
-Cercherò di essere pronta.-
-HAHAHAH, ci vediamo dopo.-
-Ciao dolcezza.- attacco, riavvicinandomi a Zayn.
-Prendi il portafoglio, tra un po' è il nostro turno.-
-Agli ordini, signor capitano.- dico prendendo in giro il tono con cui ha detto quella frase.
-Era Harry al telefono?-
-Si, passa a prendermi alle 8.-
-Non per metterti ansia, ma credo dovresti sapere che sono le 6.30.- dice indicando il grande orologio attaccato al muro.
-Oh cazzo. Dobbiamo muoverci allora! Devo fare tantissime cose.- dico avviandomi all'uscita.
-Come ti vesti stasera se prima non paghi questi vestitini?- mi fa notare.
-Ops.- dico diventando rossa.
 
Il mio cellulare ha appena smesso di vibrare. E' Harry. Deve essere già arrivato. Ma io non sono ancora pronta.
 
Hey Harry. :)
Non sono ancora pronta.
Ti giuro che tra 5 minuti scendo.
xx
 
Non preoccuparti.
Fai con calma.
Xx
 
Finisco di truccarmi e scelgo una pochette che si abbini alle scarpe verde-acqua, iniziandola a riempire con tutto il necessario. Afferro le mie scarpe e mi precipito giù per le scale ancora a piedi nudi. Saluto mamma e papà ed esco di casa. Per fare più in fretta, corro giù per le scale del palazzo ancora scalza. Arrivo all'entrata e, con ancora il fiatone, metto le scarpe per poi uscire ed andare da Harry.
-Piccola.- dice avvicinandosi a me e appongiando le sue labbra sulle mie, che subito schiudo per far rincontrare anche le nostre lingue.
-Sei bellissima.- mi sussura ad un orecchio.
Arrossisco e gli bacio una guancia.
-Andiamo?- dice prendendomi per mano.
-Certo.- rispondo stringendola forte.
Nonostante Piccadilly non è tanto lontano da casa mia, io e Harry ci stiamo andando in macchina. Il nostro tragitto non dura molto, infatti dopo pochi minuti siamo già in giro per Piccadilly.
-Il ristorante è quello lì.- dice Harry indicando un locale dall'altro lato della strada.
-Andiamo subito. Sto morendo di fame.-
-Forse sei la prima ragazza con cui esco che ammette che ha fame. Le altre hanno sempre paura di mangiare.-
-Scusami se non voglio morire di fame.-
-HAHA. Se ancora più bella adesso.- dice avvicinandosi sempre di più a me, fino ad appoggiare di nuovo le sue labbra sulle mie.
La cena passa velocemente, così decidiamo di andare a fare un giro prima di tornare a casa.
-Sei felice?-
-Che?- gli chiedo stranita.
-Si, voglio sapere se sei felice adesso, qui, con me?-
-Che domande sono? Certo che sono felice con te.-
-HAHAHA.-
-Tu sei strano.- dico allontanandomi.
Mi prende per un braccio per tirarmi a se e abbracciarmi.
-Hey piccioncini.- grida una voce dall'altra parte della strada.
Ci giriamo e vediamo Louis con una ragazza avvicinarsi a noi.
-O Lou, ciao El.- saluta Harry.
-Ciao Harry.- risponde la ragazza.
-Ciao Francesca.- mi saluta dolcemente Louis.
-Hey Louis, scusa se l'altra sera sono scappata all'improvviso.-
-Non preoccuparti, Harry mi ha raccontato tutto.- mi sorride -Lei è Eleanor, la mia ragazza.-
-Piacere.- dico allungando una mano verso di lei.
-Piacere mio.- risponde cordialmente lei afferrando la mia mano.
-Cosa stavate facendo?- chiede curioso Louis.
-Stavamo per ballare la conga!- risponde Harry dandogli un cazzotto sul braccio.
Scoppiamo tutti a ridere.
-Stiamo andando a fare un giro.- rispondo ascigandomi una lacrima dovuta alle risate.
-Vabbè allora vi lasciamo soli.- risponde Eleanor prendendo Louis per mano.
-Ci vediamo ragazzi.-
-Ciao Lou, ciao Eleanor. E' stato un piacere.-
-Anche per me.-
-Ciao.- saluta infine Harry, mettendo un braccio intorno alle mie spalle.
-Facciamo un altro giro?- mi chiede Harry dopo l'ennessima passeggiata per Piccadilly.
-Ho un po' sonno! Forse sarebbe meglio tornare a casa.-
-Tutto quello che vuoi, amore.-
Lo bacio e ci dirigiamo alla macchina.
Arrivati sotto casa mia, Harry scende dalla macchina per salutarmi.
Mi appoggio al muro del palazzo.Harry si posiziona proprio davanti a me baciandomi dolcemente.
-Le tue labbra sanno di fragola.-
-Scusa?- gli chiedo confusa.
-E' tutta la sera che ci penso, e adesso ho capito che le tua labbra sanno di fragola.-
-HAHAHA. E' tardi amore. Sati iniziando a degenerare. E' meglio se torni a casa.- dico ridendo.
-Ecco come rovinare un momento romantico.- dice sarcastico.
-Ci sentiamo domani. Buonanotte.- gli dico dandogli un ultimo bacio.
-A domani piccola.- dice tornando alla macchina.

 

 

GIOVINCELLE.

Scusate se pubblico così tardi,

ma la scuola ultimamente mi sta uccidendo.

HAHAHA

#cosedetteallarinfusaaunacertaora

Cooomunque, Harry e Francesca sono dolciosi.

Tutti li amano (?)

Ok, sto davvero degenerando.

LOL

SPERO SEMPRE CHE LA STORIA CONTINUI A PIACERVI.

XOXO

 

Francesca

 

P.s: scusate se ci sono degli errori. :)

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Capitolo 6
*** And if it's just an illusion? ***


-5

AND IF IT'S JUST AN ILLUSION?

 

Stasera passo a prenderti alle 8
per portarti ad una festa.
 
Mi annuncia Harry con un messaggio lasciandomi del tutto spaesata.
 
Che festa?
 
Gli rispondo stupidamente.
 
A casa di Lou.
Organizza sempre feste di questo genere
prima che la scuola ricominci.
E visto che tu quest'anno verrai allanostra scuola
e che sei la mia ragazza,
non puoi mancare
 
Ecco che incomincio a sorridere come una rincoglionita. Ormai mi ripete che sono la sua ragazza in continuazione e ogni volta mi fa strano sentirlo.
E' quasi una settimana che siamo tornati insieme, ma ancora non mi sono abituata al fatto che davvero sia tornato tutto come prima, che siano tornati Francesca e Harry, Harry e Francesca. Quelli veri, quelli di un tempo, quelli che avevano scoperto l'amore insieme, l'amore vero, quello che ti toglie il fiato, che non ti fa dormire la notte, quello che le farfalle nello stomaco tanto amano, anche se nel nostro caso sono veri e propri piccioni viaggiatori.
Avevamo scoperto la felicità insieme, per poi perderla all'improvviso, in un batter d'occhi, senza nemmeno accorgercene.
 
Perfetto.
Ti aspetto stasera
 
You've got the love, you've got the love...” Il mio cellulare s'illumina e inizia a vibrarmi sulla pancia. Senza soffermarmi troppo a leggere il nome del mittente, rispondo.
-Piccola- dice Harry, dall'altro capo del telefono.
-HAHAHA.- rido sorpresa nell'udire la sua voce.
-Che stai facendo?-
-Un ragazzo mi ha appena invitata ad una festa.- ironizzo.
-E tu hai intenzione di andarci?- chiede facendo il finto geloso.
-Certo!- esulto -E' un gran bel vedere e sarebbe da stupidi perdere un'occasione del genere.-
Inizia a ridere, ritrascinando anche me.
-E nel pomeriggio che fai?- mi chiede, una volta riacquisito un respiro regolare.
-Io e mamma dobbiamo fare delle commisioni e poi abbiamo un colloquio a scuola col preside.-
-Se gli dici di essere amica di Zayn Malik, non ci saranno problemi per te.-
-Perchè? E' bravo?-
-Si, bravo nel prendere milioni di richiami. Lui e il preside, ormai, hanno fatto amicizia.-
-HAHAHA. E tu? Che succede se gli dico di essere la ragazza di Harry Styles?-
-Credo che si incazzerebbe giusto un pò meno di come farebbe per Malik.-
-Bene! Me le sono proprio scelte mene le persone da frequentare.-
-Sentiti ororata se noi ti abbiamo permesso di frequentarci.- dice con tono di superiorità.
-Oh certo, come no.- rispondo prendendolo in giro.
-Ma quindi oggi pomeriggio non possiamo vederci nemmeno un pochino?- dice leggermente dispiaciuto.
-No. Ma stasera staremo insieme fino a tardi.-
-Si, ma ci sarà tantissima altra gente. E anche Liam e Zayn. E sicuramente anche i miei compagni, che non vedo da un po'. Forse non potremmo passere nemmeno un po' di tempo solo io e te.-
-Oh amore,non preoccuparti. Ti prometto che riusciremo a passare del tempo solo io e te, se proprio ne hai bisogno.-
-Grazie.- risponde con voce da bambino.
-Francesca, sono tornata.- grida mia madre, aprendo la porta.
-Sono sul divano, mamma.-
-Sei pronta per andare a fare quei servizi?- mi domanda avvicinandosi al divano.
-No. Ma non dovevamo andarci nel pomeriggio?-
-Si, ma dobbiamo anche pranzare e voglio solo farti notare che sono quasi le due.-
-ODDIO. Aspetta un paio di minuti che finisco di parlare al telefono e poi ti raggiungo in cucina.-
Mi sorride e si allontana.
-Di che stavamo parlando?- chiedo ad Harry.
-Del fatto che stasera troveremo un po' di tempo solo per noi.-
-Ah si, è vero.-
-Tua madre è sempre gentile come la ricordo?-
-Dipende dai punti di vista. Però la maggior parte delle volte quando a lavoro non la fanno arrabiare o io non la faccio arrabbiare, è talmete buona che quasi la sposerei.- dico alzando il tono della voce così da farmi sentire anche in cucina.
-VIVA I MATRIMONI LESBO.- urla Harry, costringendomi ad allontanare il telefono dall'orecchio.
-Qualche volta potremmo organizzare un cosa a tre.-
-Certo Harry, quando vuoi.- gli rispondo molto sarcastica.
-Sei una pervertita. Intendevo che potremmo preparare un dolce tutti insieme o andare a fare una passeggiata in un parco.-
-HAHAHA. IO non ti divido con niente e nessuno, nemmeno se mi pagano.-
-Mi fai emozionare.- dice con voce sexi. -Però davvero potremmo organizzare qualcosa con tua madre e mia madre.-
-Da quando sono a Londra, ho visto tua madre solo un paio di volte.-
-Visto! Sarebbe un'occasione per passare del tempo con lei. Sono un genio.- annuncia esaltandosi.
-Il MIO genio.- scandendo bene la parola mio.
-Oggi sei più dolce del solito.-
-Francesca, sono passati già 10 minuti. Non voglio essere antipatica, ma devi staccare la telefonata immediatamente.-
-Ma mamma, ti prego, solo altri 5 minuti.-
-Sappi che mi sto per arrabbiare.-
-Ok, subito stacco.- dico seccata -Harry devo staccare.-
-Si, ho sentito. Non preoccuparti.-
-Ci sentiamo più tardi.-
-Certo pervertita. A dopo.-
-A dopo.- dico chiudendo la telefonata.
-Ho chiuso mamma.- dico raggiungendola in cucina.
-Inizia a mettere la tavola.- dice indicandomi il cassetto. -Per le 4 dobbiamo uscire perchè...- dice girandosi verso di me -Ma sei ancora in pigiama? Vai a vestirti appena finiamo di mangiare. E fai veloce.- urla sull'orlo di una crisi di nervi.
 
-Con chi stavi parlando stamattina a telefono?- chiede mamma, distruggendo il silenzio che regna in macchina.
-Con un mio amico.- le rispondo, guardando fuori dal finestrino per nascondere il rossore che si è impadronito delle mie guance.
-Non è un semplice amico. Avevi gli occhi lucidi e un sorriso da ebete mentre parlavi.-
-Che?- le chiedo girandomi verso di lei.
-Sono tua madre, mi accorgo se succede qualcosa di importante nella tua vita. E, dato il costante sorriso che domina il tuo volto e la felicità che spruzzi da tutti i pori negli ultimi giorni, questa deve essere una cosa molto importante.-
-Ho solo ritrovato un vecchio amico.- le dico, cercando di chiudere il discorso.
-Harry? Il figlio di Anne? - mi domanda curiosa.
-Si.- dico abbassando la testa.
-Oh oh oh, vecchi amori tornano alla ribalta.-
-Mamma ma che dici? Io e Harry siamo sempre stati solo amici.-
-Credete davvero che io e Anne siamo talmente sceme da non capire che tra voi c'era qualcosa? Lo sappiamo che vi scambiavate bacini di nascosto mentre noi cucinavamo. Facevamo finta di niente, ma non vuol dire che non sapevamo niente.- dice spiazzandomi -e so anche che ti ha fatto del male e ti ha spezzato il cuore.- conclude cambiando il tono della voce.
-Non è solo colpa sua.-
-Non ho detto questo. E' solo che ho paura che potrebbe farti soffrire ancora. Ci sei stata davvero male e ho solo paura che possa succedere ancora. L'altro giorno io e Anne ci siamo ritrovate a parlare proprio di questo argomento e lei dicce che...-
-Perchè dovrebbe farmi soffrire ancora? Anche lui c'è stato male mamma, anche lui c'è stato male e ha dovuto risanare tutte le ferite da solo. Anche io gli ho fatto del male, cazzo.- penso tra me e me, mentre mamma finisce la sua lezione di vita.
-...lui non crede di essere pronto per una relazione stabile.- conclude.
Cosa? Cosa vuol dire che non è pronto per una relazione stabile? E allora la nostra cos'è? Cosa sono io per lui? Gli occhi iniziano a bruciare. Sento il mondo crollarmi addosso. Forse tutta quella felicità, che abbiamo ritrovato, è solo lurida finzione. Asciugo via una lacrima quando mamma parcheggia davanti un enorme edificio in mattoncini.
-Questa è la tua nuova scuola.-
Mi limito a scendere senza risponderle.
Il colloquio con il preside passa veloce tra un sorriso falso da parte di mamma e uno ancora più falso da parte mia. Lui sembrava felice di averci lì, e il suo elogio alla scuola è stata una delle cose più ridicole a cui abbia mai assistito in vita mia. Non ho dato molta importanza alle sue parole e, oltre al -buongiorno- del'ingresso, non ricordo assolutamente nulla.
-Adesso dobbiamo andare a comprare delle cose.- dice mamma appena varchiamo la soglia d'uscita della scuola.
-Voglio andare da Liam adesso.-
-Ma avevi detto che mi avresti accopagnato!- protesta come una bambina.
-Mamma, sei grande, non iniziare a lamentarti. Chiama qualche tua amica.-
-HAHAHA. Vabbè sali ti do un passaggio.-
-Ma come minimo.- dico ridendo.
 
Sto venendo a casa tua.
 
Ok xx
 
Dopo pochi minuti, finalmente arrivo a casa sua.
-Ci sentiamo dopo.- dico scendendo dalla macchina.
Non faccio caso alla risposta di mamma e mi fiondo alla porta di casa di Liam dove, dopo aver bussato un paio di volte, sua madre viene ad aprirmi.
-Francesca!.- esulta dallo stupore. -Non ti aspettavo.- dice facendomi entrare.
-Ciao Zia.- le dico,baciandole una guancia. Si, anche se non è mia zia per davvero, la conosco da così tanto che mi sembra naturale chiamarla così.
-Liam è in camera sua. Ricordi qual è, vero?.
-Certo.- dico lasciandola sola in cucina. -LIAAAAAAM- urlo mentre raggiungo la camera.
Arivvata alla porta, la apro e mi butto sul letto a peso morto.
-Potresti anche salutare.- dice, venendo a stendersi affianco a me.
-E quello di prima cos'era?-
-HAHAH. Stasera vieni alla festa da Lou?-
-Cos'ha d'importnate questa festa?-
-Tipo che viene tutta la scuola e non puoi non andare.-
-WOW, che cosa interesante.-
-Ti divertirai. Ci sarà sicuramente tantissima gente e farai di certo amicizia con qualcuno.-
-Non voglio fare amicizia con qualcuno. A me bastate voi.-
-Non puoi avere solo amici maschi per il resto della tua vita. E poi non è detto che se è successo una volta, deve succedere per forza anche un'altra volta.-
-La smetti di ricordarmi sempre il fatto di Cheienne?-
-Perchè devi passarci sopra. La vostra amicizia è finita perchè eravate lontane.-
Cheienne un tempo era la mia migliore amica. Lo siamo sempre state, o almeno fin quando i nostri rapporti non sono andati a farsi friggere dopo la mia partenza.
-E se non si ricorda di me?-
-Non ho mai visto Cheienne felice con qualcuno come lo era quando stava con te. Non può averti dimenticata.-
-E se fosse cambiata così tanto da non avere niente più in comune con me?-
-Anche tu sei cambiata, ma non mi sembra che la nostra amicizia ne abbia risentito qualcosa. Dovresti parlarle.-
-Quando? E come?-
-Harry e Zayn la conoscono, potresti chiedere a loro di aiutarti. Caso mai potresti incontrarla stasera alla festa e parlarle.-
-Non posso. Stasera devo già trovare del tempo per stare sola con Harry.-
-Perche?- chiede sconvolto mettendosi a sedere. -Perchè devi passare del tempo da sola con Harry ad una festa?-
-Perchè forse è il mio ragazzo?-
-E cosa volete fare da soli.-
-Liam non essere così protettivo, è una cosa odiosa. E poi non vogliamo fare niente, vogliamo solo starcene un po' per conto nostro. E poi devo parlargli di una cosa.-
-Cosa?-
-Mamma mi ha detto che Anne le ha detto che Harry non si sente pronto per una relazione stabile e voglio sapere cos'è per lui la nostra storia, così da non farmi illusioni.-
-Sicuramente Anne si sarà sbagliata. Se Harry non fosse pronto per una relazione stabile, non si impegnerebbe tanto come sta facendo con te.- dice per rassicurmi.
-Voglio che sia lui a dirmelo.-
-Vabbè. Preparati ad un milione di sguardi addosso e commenti fuori luogo.-
-Perchè?-
-Sei la ragazza di Styles il rubacuori e sei anche la nuova arrivata.-
-Perchè il rubacuori?-
-Perchè tutte le ragazze della scuola sbavano dietro ad Harry e a lui piacciono tutte quetse attenzioni.-
-Non mi aiuti così Liam. Immagina che stasera qualche troietta ci prova con lui davanti ai miei occhi, cosa dovrei fare a quel punto?-
-Lui non ci starà. Per quanto possa paicergli avere tutte quelle ragazze ai suoi piedi, quando è con te cambia radicalmente.-
Arrossisco, rispondendo all'ennesimo messaggio inviatomi da Harry.
-Con chi stai messaggiando?- chiede Liam esasperato.
-Con Harry.-
-Ti pareva.- dice alzandosi per prendere il suo cellulare.
-Cosa vuoi fare?-
-Lo chiamo.- dopo mochi secondi d'attesa sentiamo la vose di Harry dall'altro capo del telefono. -Oi, la smetti di messaggiare la mia amica. Il suo cellulare non fa altro che vibrare.-
-Si ma adesso è a casa mia e vorrei passare del tempo con lei senza essere disturbati dalla vibrazione del suo cellulare ogni 5 secondi.-
-Ha detto Harry che è incazzato perchè gli avevi detto che dovevi fare dei servizi con tua madre e adesso sei a casa mia, che devo ricordarti che sono le 6 e che non può passarti a prendere perchè Louis gli ha chiesto un aiuto per organizzare la festa e che quindi devi venire con me.-
-Dì ad Harry che non era in programma che io venissi da te, che non mi importa molto che sono le 6, che mi andrò a preparare più tardi e che sono più felice di andare alla festa con te.-
Dopo aver staccato, Liam e io continuiamo a parlare. Poi inizia a prepararsi e, una volta pronto, andiamo a casa mia cos'ì che anche io possa prepararmi.
 
Ormai sono già in ritardo di 20 minuti e decido di prendermela con calma.
-Fra, devi muoverti. Zayn ha detto che manchiamo solo noi.- urla Liam dal salone per l'ennesima volta.
-Sono pronta.- urlo a mia volta, mentendo ancora.
Gli sento sussurrare un “finalmente” quando mi vede scendere per le scale.
Casa di Louis è abbastanza lontana da casa mia e il tragitto in macchina è abbastanza lungo da permettermi di ritoccarmi per l'ultima volta il trucco.
Liam continua a parlare e,l'arrivo a casa di Louis, mi salva da una futura rottura di coglioni.
Suoniamo il campanello varie volte prima che qualcuno venga ad aprirci.
-Piccola.- dice Harry avvicinandosi a me per baciarmi. Poi saluta anche Liam e ci lascia entrare.
-Da questa parte.- dice prendendomi per mano e portandoci al giardino, dove la maggior parte degli invitati è già ubrica.
-Sei bellissima.- mi sussurra all'orecchio, prima di baciarmi ancora, sotto gli occhi di tutti.
-Lo so.- dico ironica, staccandomi da lui. -Vado a ballare con Zayn.- annuncio lasciandolo solo.
Proprio come aveva detto Liam, sento gli occhi di tutti puntati addosso e sicuramente non è per i movimenti che sto facendo. Cerco di non parci tanto peso e continuo a divertirmi e scatenarmi con lui.
La festa passa tranquilla.
Ma mentre mi avvicino al tavolo delle bibite, sento un gruppo di ragazze parlare di me. Per quanto non voglia darci conto, le loro parole non sono delle più gentili. Le sento dire che sono solo una tra le tante fiamme di Harry, che domani lui sarà di nuovo libero perchè non riesce ad andare ad una festa e non scopare con qualcuno. Ecco che le parole di mamma tornano ad impadronirsi della mia testa.
Una lacrima mi riga il viso.
E se davvero tutto ciò che ho immaginato è vero solo nella mia mente?
E Harry stasera non riuscirà a non resistere alla prima puttanella che ci prova con lui?
Mi giro tra la folla per cercarlo. Si sta divertendo. Ride e scherza con due ragazzi che non conosco. Poi si accorge che lo sto fissando e inizia a farlo anche lui sorridendomi. Non riesco a reggere il suo sguardo. Abbasso la testa con gli occhi lucidi e lascio il giardino.
Gli occhi bruciano tanto e non riesco più a reggere le lacrime.
Mi sento afferrare per il braccio e stringermi forte.

PANDAAAA

Come state?
Finalmente ho pubblicato.
Mi dispiace tanto non averlo fatto prima,
ma non trovavo mai il tempo.
Non l'ho riletto
*ma come sono trasgressiva*
quindi SCUSATE PER GLI ERRORI.
Per farmi perdonare (?)
ho scritto questo capitolo mooolto lungo.
SPERO VI PIACCIA.
xoxo

 

Francesca

 

Su twitter sono https://twitter.com/#!/HiiAmFrancesca
se mi seguite, ricambio. :3 

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Capitolo 7
*** Same old story. ***


-6

SAME OLD STORY

 

Qualcuno mi sta abbracciando. Non è Harry, né Zayn o Liam. E' qualcuno che non conosco. Ha un profumo diverso, femminile.
-Non piangere.- dice continuando a stringermi forte. E' una voce che non ho mai sentito da quando sono a Londra, eppure sa di familiare.
Alzo la testa dalla sua spalla in cerca del suo volto per capire chi sia la persona che sta cercando di tranquillizzarmi.
La differenza d'altezza tra noi è poca, se non proprio nulla, e mi ritrovo i suoi occhi a pochi centimetri dai miei. Le miei iride verdi scrutano le sue blu cielo. Sono occhi che già conosco, occhi che hanno scoperto il mondo con i miei, che hanno pianto con i miei e ai quali hanno tramesso gioia e felicità infinite volte. Sono gli occhi di una parte di me che col tempo è andata via. Ma che adesso, a quanto pare, sembra essere tornata. Sono gli occhi di Cheienne, che mi fanno piangere di felicità, dimenticando per un istante Harry.
-Mi sei mancata.- sussurro tra un singhiozzo e l'altro.
-Anche tu.- risponde lei con voce alquanto diversa da quella che ricordavo. Adesso una voce più adulta e matura ha preso il posto di quella vecchia, innocente e dolce. -Davvero tanto.- conclude a stento, iniziando a singhiozzare.
Dopo un tempo indefinito, che mi sembra un'eternità, tra le braccia della mia storica metà, mi stacco da lei e asciugo via le ultime lacrime che vorrebbero bagnare per l'ennesima volta il mio viso.
-Perchè stavi piangendo?- mi chiede, imitando il mio gesto.
-E' una storia lunga.- le rispondo secca, cercando di troncare sul nascere il discorso.
-E' per via di Harry?- chiede incurante del mio precedente tono di voce. Lei è sempre stata così. Fin dai miei primi ricordi, ricordo una Cheienne impicciona che vuole sempre sapere tutto, cose belle e brutte, che vuole sempre trovare una soluzione a tutto pur di non vedere le persone a cui tiene soffrire. E col tempo non sembra essere cambiata di una virgola.
-Si.- le rispondo timida, abbassando lo sguardo.
-Cosa è successo? Avete litigato? Sembravate così felici quando sei arrivata?-
-Non abbiamo litigato e non è successo niente di grave. E' solo che ho saputo delle cose e non ho ancora avuto il coraggio di parlarne con lui da quando sono arrivata.-
-Non mi sembra una cosa così grave da dover piangere.-
-Lo so, ma ho paura di poterlo perdere ancora una volta.- le rispondo avvicinandomi alle scale, dove poco dopo, mi accomodo con poca grazia -Non voglio rovinargli la serata con le mie stupide paranoie, ma adesso non riesco più a tenermi tutto dentro.-
-Se non mi spieghi meglio, non posso aiutarti.- mi fa notare Cheienne, sedendosi affianco a me.
-Cheienne potresti lasciarci da soli, per favore?- dice Harry, raggiungendoci.
-Stavamo parlando.- dice lei schietta.
-Lo so, ma forse p meglio se adesso lasci parlare me con lei.- risponde Harry a tono.
Cheienne si alza senza proferire nessun altra parola, si gira verso di me, mi schiocca un bacio sulla guancia e sussurrandomi un “continuiamo dopo” all'orecchio prima di lasciare definitivamente me e Harry soli.
-Cos'hai stasera?- mi chiede Harry, sedendosi accanto a me e cingendomi i fianchi con un braccio.
-Niente.- rispondo, girando la testa dall'altro lato.
-Guardami mentre parliamo.- dice a mo' di rimprovero.
Giro leggermente la faccia verso la sua, ritrovandomi le sue bellissime iridi verdi in attesa di avere un contatto con le mie.
-Perchè sei andata via in lacrime?- chiede stringendo il braccio per farmi avvicinare ancora di più a lui.
-Delle ragazze stavano parlando in modo male di me e te.- gli rispondo, tenendogli ancora nascosto il motivo forse più importante.
-Chi?- chiede alterato.
-Non ho visto bene le loro facce.- mento spudoratamente.
-Vieni con me di la che le cerchiamo.- dice cercando di alzarsi.
Lo prendo per un polso e lo costringo a risedersi.
-Non è solo per quello Harry.- dico girandomi ancora di più verso lui e mettendo le mie gambe tra le sue per stare più vicini.
-E per cosa allora?- chiede stranito.
Prendo il suo viso tra le mani e avvicino il mio viso al suo. Non ho il coraggio di chiedergli cosa considera la nostra relazione. Ho paura che possa farmi del male, ancora. Ho paura che tute le mie paranoie non siano solo paranoie. Lo guardo negli occhi. Si nota subito lo stupore che regna in loro. Non concludo questo contatto visivo. Mi fa sentire così amata. Istintivamente lui chiude gli occhi e appoggia le sue labbra sulle mie. Approfondisco subito il bacio per sentirlo ancora più mio. Il sapore di alcol della sua bocca, adesso è il sapore anche della mia bocca. Metto le mani tra i suoi capelli e lo avvicino ancora di più a me. Non voglio che si stacchi da me. Non voglio tornare a pensare al fatto che forse tra un paio di ore sarà nel letto di qualche troietta e che la nostra storia andrà a puttane. Non voglio dover lottare con le mie paranoie e capire che forse mi sbagliavo. O al contrario, capire di aver del tutto ragione.
Ma i nostri polmoni, alla ricerca d'aria, non mi aiutano di certo e costringono Harry a staccarsi da me per riprendere fiato.
Dopo poco cerco di ritrovare quel contatto lasciato a metà poco fa.
Ma Harry mi ferma prima che i nostri nasi potessero sfiorarsi.
-Ancora devi dirmi cos'hai stasera.-
-Te l'ho già spiegato prima.-
-Si, mai hai detto che c'è dell'altro.-
Faccio un respiro profondo, E' arrivato il momento di chiedergli la verità e di metter fine a tutti i miei dubbi.
-Cos'è la nostra relazione per te?- gli chiedo tutto d'un fiato, ancora più insicura e preoccupata di prima.
-In che senso?- lo stupore nei suoi occhi aumenta sempre più.
-Cosa considera la nostra relazione?-
-Non ho capito ancora il senso, ma tu sei la mia ragazza e amo stare con te.-
-E poi?-
-E poi cosa? Non ti seguo, Francesca.-
-Tua madre ha detto alla mia che tu non credi di essere ancora pronto per una relazione stabile. E' vero?-
Non risponde e si limita a girare la testa dall'altro lato.
-Harry guardami e rispondi. E' vero?-
Si gira verso di me , ma dalla sua bocca non esce alcun suono.
-Cazzo Harry, rispondimi.- gli dico incazzata, allontanandomi da lui.
-Non credo di essere pronto per una relazione stabile.- dice quasi sussurrando.
Ecco, le mie paranoie non erano poi così tanto paranoie. E le ferite al cuore sembrano riaprirsi nel giro di un nano secondo.
-E allora io sono solo un altro stupido giocattolo?-
-No, non ho detto questo.-
-Ma è quello che volevi farmi capire.-
-Non è vero.-
-Allora spiegamelo.-
-Vaffanculo Harry.- urlo non ricevendo nessuna risposta e lasciandolo solo.
 
-Francesca svegliati. Dobbiamo andare a pranzo da Anne oggi.-
-No mamma, non ho voglia di venire.-
-Ma che dici? Ci sarà anche Harry. Adesso siete di nuovo amici.-
-E' proprio quello il problema mamma. Harry è il problema. Perchè si, mamma, avevi ragione. Harry mi ha fatta soffrire ancora. E' riuscito a spezzarmi di nuovo il cuore in una frazione di secondo. E' successo ancora. E io non sono riuscita a non farlo succedere. Sono una bambina, mamma. Non dovevo fidarmi di lui. Sapevo che prima o poi sarebbe successo. Ma ritrovarlo dopo così tanto tempo, mi ha fatta sentire felice di nuovo. Credevo davvero fosse cambiato. Mi mi sbagliavo. Mi sbagliavo di grosso. E' sempre il solito. Mi ha presa in giro pur sapendo tutto quello che io provassi per lui. Mi dispiace, mamma, non essermi fidata di te, ma tu lo sai bene. Quando decido qualcosa, deve essere quella per forza. E adesso guarda come sto. Non vorrei fare altro che piangere. Vorrei poter tornare indietro e ricominciare tutto da capo. Vorrei poter declinare l'invito di Zayn e risparmiarmi tutto questo dolore. Ma oramai, quel che è fatto è fatto, e l'unica cosa sono delle stupide ferite al cuore, ancora.-
-Dai, piccola. Alzati e preparati. Anne ci sta aspettando.- dice mamma, ignara del mio monologo interiore, accarezzandomi i capelli e schioccandomi un bacio tra i capelli. -Ti do solo 10 minuti.-
-Adesso mi alzo.- le rispondo arrendendomi alla sua decisione.

 


 

ANIME CHE LEGGONO LA MIA STORIA
sono tornata.
NON ODIATEMI,
ma sono stata fuori città
e non ho potuto aggiornare.
Per lo più, domani parto per il mare
e nemmeno lì
ho un computer con internet
e quindi mi tocca aspettare Agosto
per riaggiornare.
-Parlando della storia-
il capitolo non è molto lungo,
ma è il meglio
che il mio sia riuscito a tirar fuori
in 3 giorni.
Sto già scrivendo il prossimo capitolo,
per la vostra felicità.
Scusate per tutti gli errori
che regnano nei precedenti capitoli.
In questo non dovrebbero essercene,
o almeno spero.
SPERO CHE LA STORIA VI PIACCIA LO STESSO.
Ah, grazie a tutti quelli
che la leggono.
Siete davvero tanti.
Ma vi prego,
lasciate qualche recensione
per rendere felice
una giovane donna innocente.
NE SAREI DAVVERO FELICE.
Ok, adesso basta.
xoxo

 

Francesca

 

Su twitter sono https://twitter.com/#!/HiiAmFrancesca

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Capitolo 8
*** Pain, again. ***


-7

PAIN, AGAIN

 

-Diana, Francesca benvenute.- esulta Anne, vedendoci arrivare verso la sua porta. Con un sorriso a trentadue denti ci fa entrare in casa.
-Come sei cresciuta Francesca.- dice accogliendoci nella sua cucina. -Come state?- domanda riprendendo a cucinare.
-Bene Anne.- le rispondo non molto convinta.
-Bene e grazie per l'invito.- risponde a sua volta mamma, sovrastando la mia voce.
-E' un piacere Diana.- sorride Anne, iniziando un discorso con mamma.
Io, sono seduta su di uno sgabello guardandomi intorno. Ogni cosa è proprio come la ricordavo. Ogni cosa sembra essere stata imbalsamata per rimanere perfetta nel tempo. Ogni piccolo particolare, ogni piccola emozione rinchiusa in quelle quattro mura è identica a come io la ricordassi. Sembra quasi di risentire anche l'odore dei biscotti al cioccolato che Anne faceva preparare da piccoli a me e Harry. O quello dei cupcakes del tè delle cinque. O l'essenza di colonia che Harry avrà spruzzato innumerevoli volte sul suo collo.
Non riesco a non sorridere al ricordo di Harry che cercava di baciarmi, invano, alle spalle di sua madre, riuscendo sempre e solo a ricevere insulsi baci a stampo da 12enne timida.
-Francesca se tu qui ti stai annoiando, puoi sempre andare di sopra a salutare Harry. Forse starà ancora dormendo, ma si deve pur svegliare quel dormiglione prima o poi.- mi propone Anne.
-No, Anne, sto bene qui, non preoccuparti.-
-Non essere scortese e va a salutarlo.- insiste mia madre.
Povera, lei è ignara di tutto, come biasimarla. Fino a ieri era convinta che tra me e Harry fosse tornata la più bella e forte amicizia al mondo, e adesso non sa che quello lei creda provocarmi solo gioia e felicità, invece mi ha provocato tutt'altro, spezzando il mio debole cuore senza pudore. Se solo sapesse che non voglio vedere la faccia di Harry, né sentire il suo odore o udire la sua voce, non insisterebbe tanto. Ma lei, inconsapevole del dolore che potrebbe farmi provare, cerca di convincermi con lo sguardo. E io, testarda come sono, pur di non ammettere il suo aver ragione, decido l'opzione più difficile e dolorosa per me, arrendendomi alla volontà delle due donne dinanzi a me.
 
 
-Mi hanno costretta a venirti a salutare.- sbotto acida, entrando in camere di Harry e accorgendomi che lui, per mia fortuna, è già sveglio.
-Dobbiamo parlare.- replica con voce ancora impastata dal sonno.
-Non ho niente da dirti.-
-Ma io si.- mi interrompe, decidendo finalmente di alzarsi a messo busto per guardarmi negli occhi.
-Eppure ieri sera non sembrava.-
-Ieri sera ero ubriaco e non pensavo davvero tutto quello che ti ho detto.-
-Ieri sera hai detto di non sentirti pronto per una relazione stabile. E non mi sembra di ricordare nessun tipo di titubanza nella tua voce. Ah, poi hai anche detto di amare lo stare con me e che mi ritieni la tua ragazza. Forse è questo quello che non pensavi veramente.-
-Sta zitta e lasciami spiegare.-
-Fa veloce.-
-Vieni qui vicino a me.- propone, battendo una mano sul lembo di lenzuolo vuoto affianco a lui.
Rifiuto a testa bassa.
-Scusami se ieri sera ti ho fatto credere che per me la nostra relazione non significhi niente. Sappi che non è così. Io tengo sia a te che al rapporto che abbiamo. Forse ieri ho mandato tutto a puttane, solo per una stupida frase che avevo detto a mia madre prima di capire cosa significasse realmente la nostra relazione per me. Non ho mai desiderato niente così tanto come il riaverti accanto. Ho sperato per anni che tornassi a Londra. Ho sognato per anni il momento in cui avrei riassaporato le tue labbra, con il dubbio che forse tu non saresti mai più tornata indietro, che non avrei mai più potuto avere la possibilità di dimostrarti quanto io davvero ci tenga a te. E adesso mi sento un coglione per aver riperso tutto. Così all'improvviso, senza che neanche me ne rendessi conto e senza poter essere capace di fare qualcosa per impedirlo. Non so perchè ieri sera mi sia comportato così male con te. Non parlo solo del fatto di averti lasciata andar via senza opporre resistenza, ma anche al fatto di non essermi dedicato completamente a te per tutta la sera, preferendo bere birra con degli insulsi compagni di scuola. Ho sbagliato ancora, lo so. Proprio come 5 anni fa...-
-Lo hai detto da solo Harry, hai sbagliato ancora. E io sono sicura che tu col tempo sbaglierai ancora, e ancora. Senza renderti conto di tutto il dolore che io debba sopportare. Ma sappi che la prossima volta che sbaglierai, non mi troverai più qui a buttarmi tra le tue braccia, come una bambina alle prese con le sue prime esperienze. Ho sofferto troppo in questi ultimi anni. E tornata a Londra mi ero fatto imbambolare dalle tue parole dolci che chiedevano perdono. Ma ora basta. Non voglio più soffrire a causa tua. Non posso più farlo. Mi dispiace tanto, perchè credevo davvero di aver ritrovato tutta la felicità della mia adolescenza, ma per la tua stupida immaturità, l'abbiamo ripersa entrambi, per sempre, forse. Impara ad amare seriamente e spera di ritrovarmi ancora qui ad aspettarti quel giorno.- interrompo il il suo discorso scossa da quell'ultima frase. Ho ripreso a guardalo negli occhi e, puntandogli un dito contro, caccio tutti i miei pensieri con un solo respiro.
Lascio la stanza senza dire nient'altro.
Scendo in salone e decido di rimettere a posto i miei pensieri sedendomi sul divano in solitudine.
L'immagine degli occhi spiazzati e tristi di Harry mentre ascoltava ogni singola parola che gli sparavo addosso è fissa nella mia mente come quando si ha un ricordo bello che non si vuole dimenticare. Ma questo di bello ha poco e niente. Non ti fa venire la pelle d'oca o le farfalle allo stomaco. Questa fa nascere sensi di colpa e dubbi. Milioni di se che si accumulano nel cervello in cerca di una risposta. Milioni di forse con scopo quello di farti cambiare opinione. Forse davvero non pensava quello che diceva. Se tutte le mie paure erano solo stupidi e inutili paranoie?
Sento la testa scoppiare e poi un'immagine apparire come il più bello dei flashbak. I suoi occhi ieri alla festa. Gli occhi strafottenti e indifferenti. Quelli che fanno venire il bruciore agli occhi. Lui non ci tiene a me, affermo nella mia mente. So che non è vero, ma una lacrima riga lo stesso la mia guancia andando ad infrangersi contro l'orlo della mia maglia, creando una macchia leggermente più scura. Asciugo gli occhi, dopo aver sentito anche la seconda e la terza scivolare giù.
-Francesca, vieni a tavola.- grida mamma dalla cucina.
Mi alzo senza risponderle. Raggiungo in cucina lei e Anne. Mi siedo a testa bassa di fianco a Harry. Si volta verso di me a guardarmi. Nota immediatamente le macchie umide lasciate dalle mie lacrime.
-Hai pianto?- mi chiede sotto voce.
Annuisco, senza volanti nemmeno verso di lui. Nota la freddezza della mia risposta e non proferisce nessun'altra parola. Con la coda dell'occhio noto il dispiacere che regna nei suoi occhi. Vorrei abbracciarlo, dirgli che mi dispiace non avergli creduto, che qualsiasi cosa accadrà io sarò sempre qui, che ho pianto per paura di averlo perso per sempre, che tutto quello che ho detto prima era dovuto solo alla rabbia che regnava in me, che l'ho già perdonato. Vorrei dirgli tanto, forse anche troppo. Vorrei dirgli quello che forse lui non vuole più sentirsi dire. Quello che si aspettava gli dicessi dopo averlo interrotto in camera sua. Quello che potrebbe rendere il nostro rapporto ancora più forte o farlo crollare del tutto. E poi, c'è anche l'orgoglio che non mi permette di essere debole ai suoi occhi, o almeno non ancora. Non posso permettermi di fargli credere che anche se avesse sbagliato un altro milione di volte, io lo avrei perdonato comunque perchè lui è tutto ciò di cui io ho bisogno. Non posso. Non voglio.
Per il resto del pranzo io guardo di nascosto lui, lui guarda di nascosto me. Parliamo solo se interpellati da mamma o Anne.
Di sfuggita incontro i suoi occhi, mentre aiuto a sparecchiare. Un morso allo stomaco mi fa quasi mancare il respiro. Abbasso lo sguardo timorosa, ma sento il suo ancora fisso su di me. Per molto, ancora.

 

 

NON SONO MORTA.

 Si, lo so. Sono una cacca

perchè non aggiorno da mesi.

Ma con l'estate

non ho voglia di far niente. LOL

Anyway, ecco il capitolo.

Forse è un po' corto,

ma che ve ne pare?

Lasciate qualche recensione.

PLEAAASE.

Aggiornerò presto, spero.

Xoxo 

 

Francesca

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