Carpe Diem

di Rachel Parker
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 ***
Capitolo 20: *** Capitolo 20 ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 ***


Capitolo 1

Rachel corse giù dalle scale. Era possibile che il primo giorno di rientro dopo le vacanze natalizie fosse in ritardo? Evidentemente sì.
Raccolse la cartella da terra e in un secondo era fuori dalla porta. Corse su per la via, stava per svoltare l’angolo per giungere alla fermata quando l’autobus le passò davanti.
Rallentò il passo, rassegnata. Chi poteva perdere l’autobus se non lei?
Si sedette sul muretto accanto alla fermata, infilò le cuffie nel cellulare e fece partire la sua canzone preferita. Intanto osservava il suo piccolo paesino, con qualche rimasuglio di neve. Non aveva mai nevicato molto, lì.

Dopo un quarto d’ora finalmente arrivò l’autobus. Si sedette accanto a un finestrino pensando alla sua classe. Era incredibile come fosse cambiata in quei pochi mesi. Scuola nuova, vita nuova. La sua classe era davvero meravigliosa. Smettere di ridere era praticamente impossibile!

Quando scese dall’autobus e si incamminò verso la scuola, poco più avanti rispetto alla fermata, qualcuno le si affiancò.
“Rachel! Passate buone vacanze?”
Lei sorrise al ragazzo che le stava accanto. “Benissimo! Tu, Dan?”
“Tralasciando il fatto che mi sono quasi ucciso sciando, benissimo!”
“Sei troppo spericolato, te l’hanno mai detto?” gli disse, dandogli una piccola spinta.
“Solo un centinaio di volte”

Dan l’accompagnò fino alla sua classe, poi salì al piano di sopra, per raggiungere la propria.
Non appena entrò in classe, due ragazze le saltarono addosso.
“Racheeeeeeeeeel!”
“Nicky! Giulia! Mi siete mancate!”
Erano due settimane che non vedeva le amiche. Aveva passato tutte le vacanze in un paesino in montagna, ed era tornata solo il giorno prima. “Perso l’autobus?” domandò Ester, ridendo.
“Gno-gnaaaaa!” gridò Rachel, abbracciandola. Da un po’ avevano preso il vizio di chiamarsi così. Una cosa molto stupida apparentemente. E di fatti lo era.
Qualcuno rise. “Ma guarda qua chi si rivede! Credevamo ti fossi persa!”
Rachel non ebbe nemmeno bisogno di voltarsi per sapere chi aveva parlato.
“Ciao, Nico” lo salutò, con un sorriso.
“Ciao, nanetta!”
Eccoci qua. Sì, Rachel era bassa, ma non era una nana! Ormai non poteva farci nulla, quel soprannome le si era appiccicato addosso con la colla.

Qualche minuto dopo suonò la campanella, e Rachel andò al suo posto.
Il professore di italiano alla prima ora del primo giorno al rientro delle vacanze. Insomma, una tortura.
Due ore di Odissea, e finalmente arrivò la ricreazione. Dopo aver fatto un salto al bar insieme a Nicol, tornò in classe, e trovò un Daniele tutto sorridente che parlava con Giulia.
“Hey, Dan!” lo salutò, abbracciandolo.
“Ciao bella!” disse lui, senza togliere lo sguardo da Giulia.
Rachel lo sapeva da un pezzo, ormai: Daniele si era preso una bella cotta per la cara Giulia.
“Qualche novità?” domandò il ragazzo.
“Nulla di particolare” disse Rachel. Le altre ragazze scossero la testa.
“Dan, ti cerca la prof di fisica!” un ragazzo biondo si affacciò alla porta.
“Arrivo”
Daniele saltò giù dal banco su cui si era accomodato e salutò le ragazze. Stava per raggiungere la porta, quando Nicol lo chiamò. Quando lui si avvicinò lei gli sussurrò qualcosa. Daniele scoppiò a ridere.
“Domani Nicky, domani”
Se ne andò insieme al biondo.
“Daniele mi deve assolutamente presentare quel figone del suo amico” esclamò Nicol, che continuava a fissare la porta nel punto in cui qualche momento prima c’era il ‘figone’.

Il giorno dopo le prime due ore, stranamente, passarono molto velocemente.
A ricreazione Nicol prese subito a braccetto Rachel e Giulia e le trascinò al piano di sopra.
“Nicky stai andando dalla parte sbagliata!” esclamò Rachel, ridendo.
La ragazza sorrise, imbarazzata.
Raggiunsero la classe di Daniele ma, un po’ in imbarazzo, rimasero sulla porta.
Fortunatamente lui le vide e uscì da loro, le salutò e le abbracciò.
“Buondì!” esordì Nicol.
Lo sguardo della ragazza andava dietro alla spalla di Daniele, vagava per la classe. Finalmente trovò chi stava cercando, e lei sorrise sognante.
“Oh, giusto!” esclamò Dan. Invitò le ragazze a entrare e si avvicinò a un gruppetto di ragazzi.
“Ciao Rachel! E chi sono queste belle ragazze?” domandò Tommaso.
Lui e Rachel si conoscevano già dall’inizio dell’anno, quando lei passava tutto il tempo con Daniele.
“Loro sono Giulia e Nicol” disse Daniele.
Tommaso, da vero gentiluomo qual’era (se si può definire gentiluomo un ragazzo che quando esce con una ragazza a mangiare le finisce tutto il cibo dicendo: “così non ingrassi tu!”) fece il baciamano alle due ragazze. Il ragazzo biondo sorrise.
“Io sono Francesco”. Il sorriso sul volto di Nicol si allargò ancora di più.
Le tre amiche rimasero lì per tutta la ricreazione a parlare con Daniele, Tommaso, Francesco, Lorenzo e Giorgio. A prima vista potevano sembrare un po’ chiusi, ma in realtà erano dei pazzi scatenati.
Giulia diede un’occhiata all’orologio.
“E’ meglio andare, la campanella suona tra un minuto!”
Salutarono i cinque ragazzi e si diressero verso l’uscita.
“Rachel!” Lei si giro e vide Dan mentre le porgeva il suo I-pod.
“Grazie, Dan!” lo prese e diede un bacio all’amico. “Ci vediamo domani!”
Accelerò il passo uscendo, ma tutt’a un tratto si ritrovò a terra.
“Scusami” disse, rivolta al ragazzo che aveva scontrato.
Lui le sorrise e la aiutò ad alzarsi.
Lei sorrise di rimando e, con uno sguardo dispiaciuto, corse fuori dalla classe, diretta alla sua aula.


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Salve a tutti!
Questo era il primo capitolo, spero vi sia piaciuto e vi abbia incuriosito.
Non so di quanti capitoli sarà composta la storia, e non so (ma spero vivamente) se troverà mai una fine (in altre parole, se la lascerò a metà). Nonostante questa piccola incertezza spero che non vi scoraggerete e seguirete la storia!
Cercherò di aggiornare regolarmente, una volta la settimana, anche se in questo periodo la scuola mi prende molto.
Non so che altro dire! Vi sarei molto grata se mi lasciaste una recensione, anche solo per segnalare errori o dire ''fa schifo!'' (cosa che spero non accada :S)
A presto con il secondo capitolo!
Miss _ Weasley

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 ***


Capitolo 2

Era arrivato il terzo giorno di scuola. Per fortuna ancora nessuna interrogazione.
Ma Rachel sapeva perfettamente che questa ‘tranquillità’ non sarebbe durata.
Cercò nella tasca le cuffie. Niente.
Non le avrò dimenticate? Pensò Rachel.
No, non era possibile: le aveva tenute sempre nella tasca dei pantaloni. Cercò meglio, ma non le trovò.
Sospirò. Niente musica per oggi.

Di nuovo era arrivata la ricreazione. Un piccolo momento per respirare in quel liceo scientifico.
“Andiamo su da Dan?” chiese Rachel a Nicol e a Giulia.
“Non credo che ce ne sia bisogno” disse Ester, che era accanto a loro. Quando la ragazza la guardò confusa, lei indicò dietro a loro.
“Buongiorno!!!” esclamò Daniel, abbracciando Rachel.
Dietro a lui c’erano anche Tommaso, Francesco e... il ragazzo con cui Rachel si era scontrata il giorno prima. Lei gli si avvicinò.
“Hey, scusa ancora per ieri”
“Niente, tranquilla” le sorrise. “Comunque io sono Federico” “Rachel”
Lui infilò la mano nella tasca della felpa e tirò fuori le cuffiette di Rachel.
“Ieri ti sono cadute queste, quando ci siamo scontrati” gliele porse.
Lei le prese e gli sorrise.
“Grazie mille” così dicendo arretrò di un passo per avvicinarsi al suo banco e appoggiare le cuffiette, ma inciampò su uno zaino e si ritrovò nuovamente a terra.
“Certo che sei maldestra!” esclamò Federico ridendo.
“Io non sono maldestra!” disse Rachel, imbronciandosi come una bambina, ma questo fece ridere ancora di più Federico.
Le tese la mano per aiutarla a rialzarsi, ma quando Rachel la afferrò lo tirò giù accanto a lei.
“Ehi! Ma perché l’hai fatto?”
“Perché hai detto che sono maldestra!”
“Bé, è la verità!”
“Guarda he tu non sei meno maldestro di me!” si difese la ragazza. Lui la guardò storto.
“Ma che cosa stai dicendo? Sei tu quella che è finita a terra due volte in due giorni”
“Ieri è stato solo perché ci siamo scontrati, e adesso sono inciampata nello zaino!”
“Sì, e io sono Alex Schwazer!”
Rachel lo guardò confusa. Allora lui si mise a imitare lo sportivo protagonista della pubblicità del Kinder Pinguì.
“Ciao sono Alex Schwazer, campione olimpico di marcia. Quando non mi alleno vivo qui in Alto Adige, in mezzo alle montagne e tra i pascoli mi prendo cura del mio latte. E quando è ora di fare una pausa io e mio fratello mangiamo Kinder Pinguì… perché io me ne intendo di latte... ma anche di cioccolato!”
Lei e Federico si guardarono e scoppiarono a ridere.

Era il primo giorno in cui avrebbero fatto educazione fisica nella palestra della scuola e, per di più, avrebbero fatto lezione con un’altra classe.
Dopo essersi messe in tuta, Rachel, Nicol ed Ester andarono in palestra dove trovarono quasi tutta la classe. Si sedettero su una panca e iniziarono a chiacchierare, quando Giulia le raggiunse di corsa.
“Indovinate con che classe facciamo educazione fisica?”
Non ebbero il tempo di tentare di indovinare che lei disse: “No, ve lo dico io. La classe di Daniele!!”
Le pupille di Nicol si dilatarono a dismisura. Educazione fisica con la classe di Daniele significava anche con Francesco, Tommaso e Federico.
Quando la professoressa arrivò fece l’appello e li portò nel campo fuori dalla palestra, dove c’era l’altra classe.
“Oggi” annunciò l’insegnante, “faremo il salto in lungo” “In pieno inverno?!” sussurrò Ester alle amiche.
“Mettetevi in fila, intanto Riccardo vi mostrerà come si fa” Dopo la dimostrazione, Rachel, Nicol e Giulia si avvicinarono al campo dove già si allenavano i ragazzi e le ragazze di 1°L.
Sotto ordine della professoressa dell’altra classe, Francesco andò in palestra a prendere un’asta.
Nicol lo guardò allontanarsi e disse: “Francesco è un figone pazzesco, uno gnoccolone epico, un dio, non c'è qualcosa in lui che non sia perfetto”
Le altre due risero e il diretto interessato, che non aveva sentito la grande verità detta da Nicol, sorrise alla ragazza.

Senza accorgersene Rachel stava per entrare nella sabbia per il salto in lungo quando Ester esclamò:
“Rachel, spostati!”
La ragazza si voltò, c'era Federico che, non avendola vista, stava per fare il salto.
Lei fece un passo all’indietro, ma inciampò e si ritrovò, per la seconda volta in poche ore, con la faccia a terra.
Fortunatamente il ragazzo l’aveva notata, e si era fermato in tempo. Intanto Rachel si era seduta sulla sabbia, leggermente imbarazzata per la figuraccia appena fatta.
Stava cercando di togliere la sabbia che le si era appiccicata sulla faccia, ma Federico le si avvicinò e si accucciò accanto a lei.
“Tutto okay?” le chiese, sorridendole.
Rachel borbottò qualcosa, continuando a cercare di togliersi la sabbia dalla faccia.
Il ragazzo la fermò, e si avvicinò a lei. Con la mano la aiutò a liberarsi dalla sabbia che le copriva il volto, con un gesto dolce, sembrava quasi una carezza.
“Grazie” gli disse lei, con un sorriso sincero.
Lui continuò a guardarla dolcemente, con quel suo adorabile sorriso…
“Rachel! Tutto bene??” Daniele li raggiunse correndo. Rachel arrossì.
“Sì, tutto bene” si alzò da terra e tornò verso la sua classe, alquanto in imbarazzo.


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Salve a tutti!
Ecco il secondo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Ringrazio _Trixie_, Carlotta Bucks e TiffanyMalfoy che hanno recensito lo scorso capitolo; nuovamente _Trixie_ e TiffanyMalfoy che, con deepfede, hanno messo la storia tra le seguite e la mia carissima Carlotta che l'ha messa tra le preferite. Grazie mille a tutte!
Ah, e grazie anche agli altri lettori silenziosi, ovvero le 60 persone che hanno visualizzato la storia!
Presto arriverà il terzo capitolo, che è ancora in fase di elaborazione.
Un bacio a tutti,
Miss _ Weasley

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


Capitolo 3

“Buongiorno ragazzi”
“Buongiorno Professoressa”
La classe si sedette e tutti gli studenti presero i quaderni.
“Prima di fare matematica” disse la professoressa, “voglio informarvi di un’attività extrascolastica per le classi prime: ogni anno la scuola organizza uno spettacolo teatrale, solitamente affidato alle terze, ma quest’anno è stato deciso che saranno le prime a metterlo in scena”.
Un mormorio eccitato si diffuse per tutta la classe.
“Domande?”
Giulia, che era molto appassionata di recitazione, alzò la mano.
“Quale spettacolo verrà messo in scena?”
“Uno spettacolo ispirato ad una storia scritta da una nostra studentessa, non un libro famoso o altro” rispose la professoressa.
Anche Rachel alzò la mano.
“Quando si faranno le audizioni?”
“Oh, giusto. Le audizioni si terranno in palestra, tra la seconda e la terza ora di giovedì”.

“Che meraviglia, una recita!” esclamò Giulia, emozionata.
“Se lo dici tu…” disse Ester, non molto convinta.
Era arrivata la ricreazione e le quattro ragazze stavano andando al bar della scuola.
“Voi farete le audizioni?” domandò Rachel.
“Assolutamente sì!” Giulia non riusciva proprio a contenere l’entusiasmo per questa iniziativa.
“Ne dubito” disse Ester, che non amava particolarmente esibirsi in pubblico, nonostante la sua splendida voce e la sua ottima presenza scenica.
Nicol, invece, non rispose.
“Nicky?” la chiamò Giulia.
“Penso sia su Francescolandia” disse Rachel, salutando quattro ragazzi più avanti.

“Dove andate, belle signorine?” domandò Tommaso, sorridendo alle quattro ragazze.
“Stiamo andando al bar” rispose Nicol, “venite anche voi?”
Guardò speranzosa Francesco, che le sorrise.
“Volentieri!”
Entrarono al bar e, mentre Daniele, Ester e Giulia prendevano da mangiare, Rachel notò un volantino sulla parete.
“Parteciperete allo spettacolo?” domandò, indicando il volantino.
Su di esso c’era la foto di uno spettacolo, probabilmente quello dell’anno precedente. C’erano scritte la data e l’ora delle audizioni.
“Come attore io no di certo” disse Daniele, sedendosi a un tavolino. “Piuttosto come aiuto dietro le quinte”.
“Nemmeno io farò le audizioni” disse Tommaso, “ma penso che Francesco e Federico le faranno, no?”
I due ragazzi annuirono, sorridenti.
“Recitate?” chiese Nicol ai due ragazzi.
“Più o meno” le rispose Francesco sorridendole.
Quei due non la smettevano mai di sorridersi, erano davvero carini.
“E tu Fede?”
“No, ma mi piacerebbe”
“Ma come no?” esclamò Tommaso. “Devo ricordarti tutte le recite a cui hai partecipato alle medie? Le avrà fatte tutte, sempre nel ruolo del protagonista maschile”spiegò alle ragazze.
“Ma è diverso” si difese lui. “Una recita delle medie o della parrocchia è completamente differente da una recita delle superiori. Questa è una cosa più seria!”
“Non ha tutti i torti” osservò Rachel. In effetti, c’era una bella differenza.
Federico le sorrise, grato per avere qualcuno che fosse d’accordo con lui. Rachel sentì qualcosa muoversi nel suo stomaco.
Farfalle nello stomaco, eh? No, non erano le tipiche farfalle. Non potevano esserlo.
Conosceva Federico solo da qualche giorno. Non sapeva quasi nulla di lui. Era praticamente un estraneo.
E allora perché ogni volta che incrociava il suo sguardo arrossiva?
Perché ogni volta che le sorrideva sentiva le farfalle nello stomaco?
Perché si ritrovava sempre più spesso a pensare a lui?
Perché continuava a leggere il suo nome ovunque?


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Salve a tutti!
Ecco qua il terzo capitolo (ma dai?)!
Perdonatemi, ma oggi sono un po' andata!
Solo un po'? *NdLettori*
Okay... totalmente andata! E' solo che sono andata a fare le prove per fare l'animatrice al grest e... okay, non ve ne frega niente, perciò la smetto!
Non so cosa dire, il capitolo mi sembra chiaro, no? Se ci sono dubbi ditemi pure!
Ringrazio la mia cara Carlotta (ti adoro sorellina mia!), deepfede e TiffanyMalfoy che hanno recensito lo scorso capitolo, ma anche tutti i lettori silenziosi ;) Ovviamente le recensioni sono molto gradite! :D
Al prossimo capitolo!
Un bacio dalla vostra Miss _ Weasley!

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 ***


Capitolo 4

Tutto attorno c’era un’atmosfera tesa.
I provini per la recita stavano per iniziare e tutti gli studenti di prima si erano riuniti in palestra.
C’era molta diversità tra gli alunni: c’era chi chiacchierava allegramente, chi correva in bagno a risistemarsi il trucco, chi leggeva tranquillamente.
Rachel era seduta accanto al palco insieme alle amiche. Le osservò attentamente:
Nicol aveva il suo immancabile sorriso allegro, i capelli castano scuro le ondeggiavano sulle spalle mentre fingeva di strozzarsi con un pezzo di pizza. Giulia era completamente rilassata: i suoi capelli, di un castano chiaro, quasi biondo, erano raccolti un una semplice coda di cavallo, il che metteva in risalto il suo sguardo dolce e affettuoso. In parte a loro c’era Ester, che era tutt’altro che calma: con le dita si torturava i lunghi capelli castani e i suoi occhi, di un verde meraviglioso, correvano ansiosi per tutta la palestra.
‘’Tranquilla Ester!” le disse Rachel, “Andrai benissimo, ne sono sicura!”
Cosa le aveva fatto cambiare idea sullo spettacolo, era ancora un mistero.

“Ragazzi, fate silenzio!” il preside della scuola era salito sul palco e tutti gli studenti ammutolirono all’istante.
“Il copione dello spettacolo verrà distribuito a tutti alla fine dei provini. Nel frattempo salirete in gruppetti di 8 persone e reciterete una scena tratta da Grease. Inizieremo con voi otto laggiù” indicò otto ragazzi seduti in prima fila, “tutti gli altri si siedano sulle gradinate”
Dopo qualche minuto tutti erano sistemati, e il primo gruppetto salì sul palco.
Quasi un’ora dopo, salirono sul palco Rachel, Giulia, Ester, Nicol, Francesco, Federico, Alessio e Luigi, due ragazzi di 1°N. Col copione in mano, iniziarono a recitare.
Rachel era molto nervosa, era la sua prima recita, e ci teneva davvero tantissimo. Non era l’unica ad essere agitata: a giudicare dalle loro facce, anche Ester e Nicol lo erano. E, nonostante fossero abituati, si notava un velo di agitazione anche sui volti di Federico e Francesco. Gli unici calmi erano i due ragazzi della N e Giulia.
Quando ebbero finito, ci furono i tipici applausi post-provino.
I ragazzi scesero dal palco e si accomodarono nelle ultime file.
“Come siamo andati, secondo voi?” domandò Giulia, la cui ansia era comparsa non appena finita la scena.
“Siete stati grandi!” esclamò Daniel, arrivato giusto in quel momento.
“Ma voi non dovete fare questa recita! Voi dovete andare a Hollywood!!!” Disse Tommaso che era appena arrivato insieme a Daniel e si buttò addosso agli amici.

Durante la lezione di religione, Rachel prese il copione e andò nel cortile della scuola. Si sedette su una panchina e iniziò a leggerlo. Era una storia romantica, non era male. Forse un po’ troppo sdolcinata, ma si sa, quando le autrici hanno bisogno di un po’ di dolcezza, esagerano con questa nelle loro storie.*
Stava finendo di leggere l’ultima scena, particolarmente romantica, quando qualcuno la prese da dietro, tappandole la bocca.
Il cellulare, le cuffie con Broken Arrow che ancora andava, e il copione giacevano abbandonati sulla panchina, mentre la ragazza veniva trascinata via. Riuscì a liberarsi solo mordendo l’assalitore, che subito fece un salto all’indietro.
Rachel si girò, e si trovò davanti a un viso familiare, un viso che avrebbe riconosciuto tra mille.
Federico scoppiò a ridere e dopo un attimo erano entrambi seduti sulla panchina che ridevano come pazzi.
“Scemo!” esclamò Rachel, riprendendo il controllo “mi hai fatto prendere un colpo!”
“Ma come potevo resistere?” cercò di scusarsi il suo 'assalitore' “eri lì, immersa nella lettura. Non potevo non farlo!”
Il ragazzo continuò a ridere, e Rachel non poté fare a meno di guardarlo, incuriosita.
Quando rideva, i suoi occhi nocciola sembravano brillare e agli angoli della bocca spuntavano due tenere fossette. La sua risata era semplice e naturale, come quella di un bambino.
Uno schiocco di dita la riportò alla realtà. Si era persa nei lineamenti del suo viso, di nuovo. La ragazza arrossì, mentre lui la guardava, incuriosito.
“Che ci fai qui fuori?” gli domandò Rachel, cercando di non perdersi nel suo viso un’altra volta.
“Manca la prof di storia, ora buca” spiegò alzando le spalle.
“E tutti gli altri dove sono?” la ragazza si guardò intorno, cercando con lo sguardo i compagni dell’amico.
"Ehi, non ti piace la mia compagnia?" le domandò lui, fingendosi offeso. "Certo che no! Mi piace molto stare con te" dopo queste parole, Rachel arrossì. Era incredibile come quel ragazzo potesse farla arrossire anche solo con uno sguardo.
"Semplicemente mi chiedevo cosa ci fai qui tutto solo" “Non sono solo, sono con te" le sorrise dolcemente. "Comunque gli altri sono andati a fare una partita di pallavolo in palestra, visto che è libera. Io non ne avevo voglia, e pensavo di starmene al bar, quando ti ho vista qui e ho pensato di farti un bello scherzone”
“Dai, ti riaccompagno in classe, che ora suona” e neanche a farlo apposta, ecco che la campanella suonò.
Alunni di tutte le classi uscirono in cortile, chi in un angolo a fumare, chi sulle panchine a chiacchierare.
Rachel recuperò il telefono le cuffie e il copione, e insieme a Federico tornò in classe, sorridente.

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*Questo è un piccolo riferimento a me stessa xD Il copione della recita è ispirato alla mia storia "Petalo di Ciliegio’’, ambientata nell’universo di Harry Potter. L’ho scritta l’estate scorsa e, rileggendola mi sono resa conto che è davvero davvero smielata xD Però pazienza, la tengo così! Se vi va di leggerla, la trovate tra le mie storie qui su EFP ;)

Angolo autrice:
Chiedo perdono per il ritardo, ma tra lo studio per e ultime verifiche non avevo tempo di scrivere, e la mancanza di ispirazione non mi ha di certo aiutata. Fortunatamente ieri mattina l’ispirazione è tornata, ed è uscito fuori questo capitolo. Spero vi piaccia! Fatemi sapere con qualche recensioni, che sono sempre graditissime!
Ehm.. che dire… la scena che hanno recitato è la scena iniziale del film, dai due innamorati sulla spiaggia all’arrivo a scuola, appena prima della canzone ;)
Ringrazio la mia adoratissima Carlotta Bucks, che mi aiuta sempre!
Un enorme grazie anche a coloro che hanno inserito la storia tra le preferite/seguite/ricordate e a coloro che hanno recensito :3
Un bacio e al prossimo capitolo che, ve lo prometto, arriverà presto!
Miss _ Weasley

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


Capitolo 5

Rachel era seduta su una panchina, osservava un ragazzo in parte a lei.
Le loro mani erano intrecciate, e lui accarezzava la sua dolcemente.
Il suo volto era rivolto verso il basso, non lo si riusciva a vedere. Osservava l’erba. Dopo qualche istante sollevò lo sguardo e la guardò. Il cuore di Rachel iniziò a battere sempre più veloce mentre lui con la mano libera le carezzava il volto. Le sorrideva dolcemente. Quello era il sorriso più bello del mondo, il sorriso di lui. Federico.
Lentamente si avvicinò a lei, le loro labbra distavano pochissimi centimetri…
Driiiiiiiiin!
Stupida sveglia! Pensò Rachel, mentre la spegneva e si alzava svogliatamente.
Non appena fu in piedi, la stanza iniziò a vorticare e, per non cadere, la ragazza si risedette sul letto.
Dopo aver fatto alcuni respiri profondi, metodo che solitamente funzionava benissimo, provò nuovamente ad alzarsi. Ancora quella sensazione. Rachel si sdraiò sul letto, a breve sua madre si sarebbe alzata e le avrebbe dato qualcosa.
Cinque minuti dopo sua mamma entrò nella stanza.
“Rachel, sei ancora a letto?” esclamò, vedendo la figlia ancora sotto le coperte.
“Non mi sento bene” spiegò Rachel, “mi porteresti qualcosa?” La signora si avvicinò a lei, e premette la guancia contro la fronte della ragazza.
“Tesoro, sei bollente! Oggi non vai a scuola, stai qui a riposarti”.

Un paio di ore dopo, il cellulare di Rachel vibrò.
Che succede Rachel? Non stai bene? Un sms da Ester.
Non molto… un po’ di capogiri! Mia mamma mi ha fatto stare a casa. Come va lì a scuola? Novità?
Fino ad ora nulla di nuovo, ti tengo aggiornata! :*

Ester e Rachel messaggiarono per tutta la mattina, ma non successe nulla di particolare.
A mezzogiorno la madre di Rachel la avvisò che non sarebbe tornata per pranzo, così la ragazza dovette arrangiarsi. Si preparò una minestra e si accomodò in salotto, accese la televisione e mise su MTV, dove trasmettevano dei video musicali di Jordin Sparks.

Rachel dormiva beatamente sul divano quando il campanello la svegliò.
A fatica si alzò dal divano e, dopo qualche secondo di instabilità, andò ad aprire.
Si trovò davanti le sue compagne insieme a Tommaso, Daniele, Francesco e Federico.
“Che ci fate qui?” domandò loro, sorridendo.
“Siamo venuti a trovarti, mi pare ovvio!” rispose Tommaso.
“Tutti?”
“Eh certo! Romperti le scatole è un nostro dovere, anche se sei a casa malata!” disse Daniele, facendole l’occhiolino.
La ragazza li fece entrare e andarono in camera sua.
“Allora, come è andata la mattinata?” gli chiese, incuriosita.
“Molto bene!” disse Nicol, allegra. “Nessuna interrogazione e un’ora buca”
“Che fortuna” commentò Federico, “a noi la prof di storia ha fatto un’estemporanea…”
“Massì, era semplice!” cercò di rincuorarlo Francesco, con scarsi risultati.
“Dai, che vuoi che sia un 5 tra tutti i 7 che prendi di solito?” gli disse Ester, sorridendo.
Il ragazzo alzò le spalle.
“Posso offrirvi qualcosa?” domandò Rachel.
“Ma no!” le disse Giulia, “Non stai bene, figurati se ti chiediamo di preparare qualcosa!”
“Tranquilla Giulia, a me fa solo piacere” sorrise all’amica.
“Sarà, ma è meglio di no”
“Suvvia, se proprio ci tiene a prepararci un cocktail di gamberetti lasciala fare!” scherzò Tommaso.
“Piuttosto ti prepariamo noi qualcosa” disse Ester, premurosa.
“Vi va se facciamo una cioccolata calda per tutti?” propose Francesco. Tutti annuirono con vigore e piano piano scesero in cucina. Erano rimaste solo due persone.
“Scendiamo anche noi?” domandò Federico, porgendo la mano a Rachel.
Lei l’afferrò e si alzò dal letto. Non appena fu in piedi la stanza iniziò nuovamente a vorticare, e la ragazza dovette appoggiarsi a lui per non cadere.
“Scusa” mormorò, arrossendo.
“Tranquilla, non è nulla!” disse Federico ridendo. “Dai, appoggiati pure a me che andiamo giù con gli altri”
Rachel gli sorrise, grata.

Quando arrivarono in cucina erano già tutti ai fornelli. Dopo una buona mezz’ora e qualche macchia sul pavimento, la cioccolata era pronta.
Si accomodarono al tavolo della cucina e ripresero a chiacchierare.
“Si è saputo qualcosa per la recita?” domandò improvvisamente Rachel.
“Domani mattina dovrebbero uscire i risultati…” Giulia era visibilmente nervosa.
“Tranquilla Giulia! Sei stata bravissima, avrai di sicuro la parte della protagonista!” cercò di tranquillizzarla Daniele, con scarsi risultati.
“Sarebbe fantastico, ma c’erano altre ragazze molto più brave di me!”
Nicol si alzò e le andò di fronte, le mise le mani sulle spalle.
“Giulia!” la ragazza la fissò, quasi impaurita. “Sei bravissima. Ce l’hai nel sangue. Ci sei riuscita, ne sono sicura”
L’amica le sorrise, leggermente risollevata e l’abbracciò.
“Grazie” le sussurrò.

Il mattino seguente Rachel, che si sentiva già meglio, era andata a scuola. Solo quattro ore, nulla di troppo impegnativo.
“Ragazzi!” La professoressa di matematica attirò l’attenzione degli alunni.
“A ricreazione potrete andare a vedere i risultati dei provini per la recita. Saranno appesi nella bacheca all’entrata della scuola”
Il pensiero di Rachel, Giulia, Ester e Nicol continuava ad andare ai provini, erano leggermente (?) agitate, anche perché fare una recita non era una cosa da poco!
Dopo due interminabili ore, arrivò la ricreazione. Le ragazze decisero di aspettare un po’ prima di andare a vedere i risultati, per far smaltire la ressa.
“Ehi!!!” gridò qualcuno entrando in classe. Subito entrarono in classe Francesco e Daniele.
“Avete visto il tabellone nella bacheca della scuola?”
Giulia scosse la testa. “Non siamo ancora andate, volevamo aspettare un po’, per non trovare tanta gente davanti all’avviso”
“Su, non siate così agitate! Venite a vedere!”
Francesco prese la mano di Nicol e giudò il gruppetto fino alla bacheca della scuola, dove era appeso il tabellone con i risultati.


Angolo autrice
Salve a tutti! Ecco qui il quinto capitolo, spero vi sia piaciuto. Fatemi sapere con qualche recensione, magari :3
Siete curiosi di sapere i risultati della recita, veeero? Beh, presto lo scoprirete ;) Intanto, se vi va, potreste mandarmi via recensione le vostre idee su chi dovrebbe interpretare chi nella recita, mi farebbe davvero piacere saperlo!
Ora scappo, un bacione a tutti! Al prossimo capitolo.
Miss _ Weasley

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


Capitolo 6

C’era movimento davanti alla bacheca della scuola.
Giulia, davanti a tutte, saltellava felice ed Ester sorrideva soddisfatta. Anche Nicol sorrideva e intanto Francesco la abbracciava e le faceva le congratulazioni. Anche Rachel sorrideva, ma il suo sorriso era leggermente più spento.
Sono cose che capitano, Rachel. Giulia se lo merita disse una vocina dentro la testa della ragazza.
Andò ad abbracciare le amiche e a congratularsi con loro.
“Oddio! Oddio! Oddiooooo!” Giulia gridava e saltellava da circa 10 minuti. Aveva ottenuto il ruolo della protagonista ed era al settimo cielo.

Dopo le ultime ore di scuola, Rachel e Daniele si trovarono a mangiare in un bar lì vicino.
Ordinarono le solite piadine ed iniziarono a chiacchierare.
“Felice per la recita?” domandò Daniele.
“Sì, dai. Giulia se lo merita davvero, e anche le altre!” rispose Rachel. “Tu che farai?”
“Lavorerò dietro le quinte insieme a Tommaso. Se ne avrai voglia ci potrai dare una mano” le propose, sorridendo.
“Molto volentieri! Ci sarà da divertirsi, specialmente se sto con voi due!”
“Scusami, Dan, ma ora vado a casa a prendere la chitarra che devo andare a lezione” disse Rachel, raccogliendo da terra la cartella ed alzandosi dalla panchina sulla quale si erano seduti.
“Ti va se ti accompagno? Non ho nulla da fare!” le domandò l’amico.
“Mi piacerebbe molto!” Rachel gli sorrise. Daniele era sempre pronto a stare con lei, soprattutto quando ne aveva più bisogno.
Presero l’autobus e dopo un’ora erano fuori dalla scuola di musica dove Rachel prendeva lezioni.
“Posso restare fino alle 5, poi devo andare a studiare” disse Daniele, dispiaciuto di non poter restare per tutta la lezione, che finiva mezz’ora dopo.
“Tranquillo, non fa nulla! Poi è noiosa come lezione, già devi subirtene un’ora e mezza!”
“Ma per me è un piacere!”
“Se lo dici tu”
Lo abbracciò, felice di avere un amico che adorava stare con lei.
Dopo una decina di minuti la lezione di Rachel iniziò, e Daniele si accomodò su una sedia.
Quando finì, il ragazzo se ne era già andato, ma aveva lasciato all’amica un biglietto: Sei stata bravissima! Mi spiace di non poter restare. Comunque ci sentiamo stasera in videochat su skype! Un bacio, Dan
Rachel mise via la chitarra, recuperò la borsa e uscì in strada, diretta alla fermata dell’autobus.
Quando questo finalmente arrivò era vuoto. Rachel si accomodò su un sedile singolo, infilò le cuffie e guardò l’autobus riempirsi piano piano. Pensò di stare un po’ al parco vicino a casa a suonare, tanto sua madre sarebbe rientrata per le sette.

Rachel si trovò di fronte una figura familiare, che riconobbe per Federico.
“Ciao Fede!” lo salutò sorridendo.
“Ciao Rachel! Che ci fai sull’autobus a quest’ora?” le domandò incuriosito.
La ragazza indicò la chitarra.
“Sono stata a lezione” spiegò.
“E così suoni la chitarra! Da quanto tempo?”
“Più o meno da quattro anni, però non sono un gran ché!” rispose Rachel. “Tu invece che ci fai qui?”
“Devo andare da mia nonna a cena, anche se mi aspetta per le sette”
“Come mai hai già preso l’autobus?”
Non erano neanche le sei, e anche se la casa della nonna di Federico fosse stata al capolinea in venti minuti sarebbe arrivato là.
“Pensavo di fermarmi in un parco a studiare un po’ la parte per la recita” disse il ragazzo alzando le spalle.
“Oh, che ruolo hai ottenuto?”
“Il protagonista maschile”
A quella rivelazione qualcosa nello stomaco di Rachel iniziò ad agitarsi. Giulia era la protagonista femminile, Federico quello maschile. La storia era romantica.
Suvvia, si disse, è solo una recita, non essere gelosa! E poi a Giulia neanche interessa Federico… no?
La ragazza si fece pensierosa, sperava che tra i due non nascesse qualcosa.
“Tutto bene?”.
La domanda di Federico la riportò alla realtà.
“Sì sì, tutto bene!” rispose lei sorridendogli nuovamente, come a tranquillizzarlo.
“Ti va se ci fermiamo insieme in un parco? Anche io pensavo di stare un po’ in giro”
“Perfetto! Magari puoi anche aiutarmi a studiare la parte”
“Certamente!”
Dopo una decina di minuti i due ragazzi scesero dall’autobus e andarono nel parco lì di fronte.
Si sedettero su una panchina a chiacchierare.
“Tu che ruolo hai avuto nella recita?” le domandò Federico di punto in bianco.
“Mi hanno messa come sostituta di Giulia…” rispose lei.
“Beh, è un bellissimo ruolo! Sei la sostituta della protagonista!” cercò di tirarle su il morale lui. Lei rise.
“Ma per me non c’è alcun problema. Certo,” continuò, “mi sarebbe piaciuto avere un ruolo sicuro, ma è solo la mia prima recita. E poi Giulia è davvero brava”
“Sì, sembra nata per fare l’attrice” osservò Federico.
Allora è a lui che interessa Giulia, non il contrario…
“Però anche tu sei stata brava, in effetti ti meritavi un ruolo fisso”
“Non esageriamo, non sono poi così brava”
Il ragazzo alzò le spalle e tirò fuori dalla cartella un pacchetto di sigarette e se ne accese una.
Rachel lo osservò, non si sarebbe mai aspettata che Federico fumasse.
Lui notò che la ragazza lo stava fissando, così le chiese se voleva fare un tiro, ma lei scosse la testa.
“No, non fumo” rispose tranquillamente.

Dopo un po’ Federico prese il copione della recita.
“Ti va di aiutarmi?” domandò a Rachel.
“Volentieri” disse sorridendo la ragazza.
“Che scena preferisci fare? L’hai letto il copione, no?”
“Certo! Comunque per me è uguale”
Si guardarono intorno, in cerca di un segno divino (?) che li aiutasse a scegliere.
“Che ne dici della scena della lezione di chitarra? Visto che sei anche capace a suonarla, mi sembra perfetto”
Rachel prese la chitarra, si sedette sull’erba e fece segno a Federico di sedersi accanto a lei.
Come da copione*, assunsero le posizioni iniziali e Rachel iniziò a suonare una musichetta base, per poi venire fermata da Federico che poggiò la mano su quella di lei.
"Suonami qualcosa" disse Federico, lanciando uno sguardo al copione.
"In teoria adesso sto suonando" rispose Rachel sorridendo.
"No, intendo dire..." Federico le si avvicinò da dietro "... qualcosa che ti venga dal cuore"
Il sussurro uscì dalle labbra del ragazzo e quando arrivò all’orecchio di Rachel, un brivido le percorse la schiena.
Allora Federico le appoggiò la testa sulla spalla, con le braccia fece il giro della vita della ragazza, stringendola e facendola adagiare su di sé. Ancora brividi, accompagnati da una grande gelosia verso Giulia che avrebbe recitato mille e mille volte quella scena con il ragazzo.
Rachel suonò una breve canzone e lanciò uno guardo al copione. Si girò, il suo volto era a pochi millimetri dal quello di Federico. Anche il ragazzo guardò il copione per leggere la prossima battuta e, quando si girò verso di lei, le sorrise dolcemente.
"Mi sa che mi serviranno molte, molte, molte lezioni per imparare a suonare questo pezzo" sussurrò.
Si avvicinò lentamente a Rachel. Il cuore della ragazza batteva sempre più veloce.
Le accarezzò i capelli lasciando scivolare poi la mano sulla guancia, lo sguardo di Rachel era rivolto verso il basso e lui fece sì che lo guardasse negli occhi. Le sorrise.
Rachel quasi saltò per lo spavento quando il suo cellulare suonò.
“Che succede mamma?” domandò, dopo aver risposto alla chiamata. “Oh, okay. Preparo io la cena. Ciao”
“Scusa” disse a Federico mentre rimetteva il cellulare nella borsa.
“Tranquilla”. Il ragazzo diede uno sguardo all’orologio e si alzò. “Manca dieci alle sette, è meglio andare”
Rachel annuì, ripose la chitarra nella custodia e lui l’accompagnò alla fermata.
“Vado a piedi, l’autobus non passa davanti a casa di mia nonna” le spiegò.
“Okay, allora ci vediamo domani!” disse Rachel, sorridendo.
“Naturalmente”. Federico le si avvicinò e le scoccò un bacio sulla guancia. La guardò e lei quasi si perse fissando i suoi occhi color nocciola.
“Comunque,” disse sorridendole, “dovevano dare a te la parte di Elisabeth. Sei stata davvero bravissima”.

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Trama della recita: Elisabeth, una ragazza francese di 14 anni, si è appena trasferita in una nuova città. Il pomeriggio prima di iniziare la scuola conosce una ragazza, Alice, e le due diventano subito amiche. Il giorno dopo si ritrova in classe con questa ragazza e incontra Lucia. Qualche giorno dopo esce con le sue nuove amiche e alcuni amici della ragazza. Conosce Michael, che ha la sua stessa età ed è fratello di Lucia, e Nicola, di un anno più grande, migliore amico del primo. Mentre sono fuori incontrano un ragazzo della scuola, Giovanni. Seguendo i consigli degli amici, Elisabeth lo evita; Giovanni, infatti, è un ragazzo dell’età di Nicola prepotente ed altezzoso. La ragazza però lo conosce meglio, e scopre un lato di lui dolce e simpatico. Elisabeth suona la chitarra e quando Michael la vede che suona le chiede di insegnarli, e si crea un’atmosfera romantica tra i due, che viene però interrotta da Giovanni, che riconosce la ragazza.
Un giorno Elisabeth e Giovanni escono insieme e lui prova a baciarla, ma lei si tira indietro. Si è innamorata di Michael, che la ricambia. Purtroppo Michael assiste al bacio dei due e si ingelosisce particolarmente, arrabbiandosi con Giovanni. In questo modo però, infastidisce la protagonista, che smetterà di frequentare entrambi per un po’. Dopo aver chiarito tutto con i due ragazzi, Michael vuole fare una dichiarazione ad Elisabeth, ma non sa come fare. Chiede allora aiuto ad Alice, che lo aiuta a realizzare il piano. Nei due giorni seguenti fanno sì che Elisabeth trovi dei pezzetti di carta che, una volta riuniti, formino un biglietto con la data e l’ora per un appuntamento con un ragazzo misterioso (---> Michael). Arriva il giorno dell’appuntamento e quando la protagonista riconosce Michael è al settimo cielo. Lui la porta in uno splendido posto in riva al lago, dove finalmente le dichiara il suo amore. La recita si conclude con un romantico bacio dei due protagonisti, avvolti da dei petali di ciliegio volati su di loro a causa di un soffio di vento primaverile.


Ruoli nella recita:
Giulia: Elisabeth (protagonista femminile)
Federico: Michael (protagonista maschile)
Nicol: Alice (amica di Elisabeth)
Ester: Lucia (amica di Elisabeth, sorella di Michael)
Francesco: Nicola (amico di Michael)
Rachel: Elisabeth (sostituta)
Roberto (un ragazzo di 1°B): Giovanni (amico di Elisabeth)
Daniele gestisce i microfoni, mentre Tommaso è addetto alla scenografia.


*Scena della chitarra:
I due ragazzi si siedono sull’erba, Michael leggermente dietro Elisabeth.
La ragazza inizia a suonare una breve composizione basilare.
Michael le preme la mano sulle corde, arrestando il suono dello strumento.
Michael:"Suonami qualcosa".
Elisabeth: "Beh...in teoria adesso sto suonando"
Sorridono entrambi.
Michael, sussurrando ed avvicinandosi ad Elisabeth: "No, intendo dire... qualcosa che ti venga dal cuore"
Michael le appoggia la testa sulla spalla. con le braccia fa il giro della vita della ragazza, stringendola e facendola adagiare su di sé. La ragazza inizia a suonare vari accordi, infine suona una canzone intitolata “Possibility”. Elisabeth si gira, il volto a pochi millimetri dal quello di Michael.
Michael, sussurrando: "Mi sa che mi serviranno molte, molte, molte lezioni per imparare a suonare questo pezzo" Elisabeth gli si avvicina, e lui fa lo stesso. Si ritrovano fronte contro fronte.
Michael con una mano le tocca i capelli per poi accarezzarle la guancia, dirigendo le labbra della ragazza verso le sue. I due chiudono gli occhi, presi dal momento romantico.
Elisabeth si scosta appena, arriva con le labbra all'orecchio del ragazzo e sussurra: "Alla prossima lezione, allora".

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Angolo Autrice
Salve a tutti! Questo capitolo è un po' più lungo degli altri, spero vi sia piaciuto!
Alla fine ho aggiunto qualche nota, giusto per rendere la situazione più chiara :D
Ringrazio ancora la mia adorata Carlotta Bucks che è sempre pronta ad ascoltarmi, aiutarmi e consigliarmi. Grazie di cuore!
Una domanda a chi ha recensito i primi capitoli: che è successo, siete scomparsi? La storia non vi piace più? D:
Ovviamente mi farebbe piacere qualche recensione in più. Dai, non è difficile lasciarne una!
Vi sarei anche grata se mi segnalaste eventuali errori.
Al prossimo capitolo :3
Un bacio,
Miss _ Weasley

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


Capitolo 7

Quella sera, dopo cena, Rachel si sedette sul letto col computer sulle ginocchia. Fece partire della musica, accese skype e cazzeggiò un po’ su face book. Dopo una mezz’oretta, Daniele entrò su skype.
Hey :)
Hey! :) La risposta arrivò quasi immediatamente.
Dan la videochiamò, e dopo qualche secondo il viso sorridente dell’amico comparve sullo schermo di Rachel.
“Come è andata la lezione?” domandò lui.
La ragazza ripensò alla lezione, e subito il suo pensiero corse a ciò che era successo dopo, alle prove della recita con Federico…
“Bene!” esclamò, con un sorriso che andava da un orecchio all’altro sul viso.
“Ti vedo molto felice, che è successo?”
“Nulla di che…” rispose lei, indifferente. Daniele la guardò con uno sguardo del tipo: non prendermi in giro, ti conosco troppo bene.
Un altro sorriso compare sul viso di Rachel, e iniziò a raccontare ciò che era successo il pomeriggio, dall’incontro sull’autobus, alle prove fino alla chiamata di sua madre. Mentre raccontava il suo sorriso si allargava sempre di più ma, quando spiegò della chiamata, una smorfia di dispiacere si dipinse sul suo volto.
“Sapevo che c’era qualcosa tra te e Fede” disse Daniele con un sorrisetto furbo.
“Non c’è nulla tra noi!” esclamò Rachel ridendo, ma sperando fortemente che ciò non fosse vero.
“Certo” annuì Daniele, “e Tommaso balla il flamenco in boxer”
Rachel scoppiò a ridere immaginando il biondino che ballava su un tavolo.
“Davvero, non c’è niente!” insistette lei.
“Dai, si vede lontano un miglio che ti piace!” Rachel arrossì violentemente.
“Forse un pochino…” ammise infine, imbarazzata. “Ma ti prego, non dirgli nulla!”
“Figurati! Il tuo segreto è al sicuro con me” la rassicurò Daniele, con un sorriso. “Ti da fastidio che reciti con Giulia, vero?”
Rachel sospirò. Sì, le dava molto fastidio. Ma che ci poteva fare, non poteva impedire loro di recitare assieme!
“Sì, in effetti mi da fastidio. Ma anche a te questa cosa non è indifferente, vero?”
Daniele la guardò confuso, mentre cercava di nascondere l’imbarazzo per essere stato ‘scoperto’.
“Vedo come la guardi, sono la tua migliore amica. Queste cose le capisco al volto” aggiunse Rachel, a mo’ di spiegazione.
“Preferirei non l’avessero fatta del tutto, questa recita” ammise Daniele.
“Dai, un lato positivo c’è!” disse lei, incoraggiante.
“Oltre al fatto che tu hai potuto provare con Fede questo pomeriggio?”
“Beh, sì! Abbiamo più possibilità di stare insieme tutti noi, e poi è anche divertente! E poi,” continuò, “Tra Fede e Giulia non c’è niente, giusto? Non c’è motivo di preoccuparsi!” Concluse lei con un sorriso, cercando di tranquillizzare l’amico. Purtroppo però, nemmeno lei era sicurissima delle sue parole….

Il giorno seguente, dopo la scuola ci sarebbero state le prove per la recita.
Rachel, Giulia, Nicol, Ester, Tommaso e Francesco si trovavano tutti al bar della scuola, per mangiare un panino prima di andare in palestra.
“Oh, mi è venuto in mente un giochino carinissimo!” esclamò Ester all’improvviso. “Avete un foglio e una penna?” Tutti fecero di no con la testa.
“Vado a prendere il necessario i classe” si offrì Rachel, che balzò in piedi.
“Vai pure nella nostra, è più vicina” suggerì Tommaso, e la ragazza annuì.
Una volta arrivata alla classe, si avvicinò ai banchi in ultima fila, dove sedevano gli amici.
Prese un foglio e una penna dallo zaino di Tommaso; si stava avvicinando alla porta, quando sentì delle voci.
“Te l’ho già detto, non mi interessa!” Federico pareva esasperato.
“Ne sei sicuro?” domandò Daniele.
“Sì, non mi piace Giulia!” rispose l’altro, con un sospiro. “E so per certo di non piacere a lei” Rachel si sporse leggermente dalla porta, e vide Federico con una mano sulla spalla di Daniele, cercando di tranquillizzarlo. “Tranquillo”.

Era arrivata l’ora delle prove, e si spostarono tutti in palestra.
Rachel stava con Daniele e Tommaso sulle scalinate, dipingevano alcune parti della scenografia.
Tommaso stava raccontando una barzelletta molto simpatica su due suore e un giardiniere, mentre gli altri due ridevano a crepapelle, quando una Nicol sorridente li raggiunse. “Vi divertite, eh?”
“Molto!” rispose Rachel, continuando a ridere. “Come mai sei qui? Già finito di provare?”
“Nah, abbiamo fatto una pausa! Non avrei mai detto che è così faticoso recitare” aggiunse con un sorriso la ragazza.
“Davvero?” domandò Daniele, sorpreso. Nicol annuì.
“Il professore ci fa sgobbare tantissimo, vuole che tutto sia perfetto, anche se è solo la prima prova!”
“E’ davvero esagerato, abbiamo quasi due mesi prima di mettere in scena lo spettacolo!”

Finite le prove, Rachel era ricoperta di pittura colorata su tutte le braccia, mentre Daniele aveva due strisce fucsia sul visto e Tommaso aveva addirittura delle ciocche verdi tra i capelli.
La ragazza si avvicinò alla fermata per prendere l’autobus, quando qualcuno la raggiunse.
“Hey!” la salutò Federico, col suo immancabile sorriso.
“Hey! Anche oggi vai da tua nonna?” domandò Rachel, rivolgendogli un sorriso a sua volta. Non poteva che sorridere sapendo che avrebbero fatto il tragitto dell’autobus insieme.
Il ragazzo annuì, con un’aria triste.
“Che succede?” domandò Rachel preoccupata, vedendo il sorriso del ragazzo scomparire.
“Ci sono stati alcuni problemi tra i miei genitori… “rispose lui con un’alzata di spalle, “mi trasferisco da lei per un po’”
“Fede, mi dispiace!” esclamò lei, abbracciandolo. “mi dispiace davvero tanto…”
“Grazie, avevo proprio bisogno di un abbraccio” le sussurrò lui, stringendola.
Rachel arrossì, quando si rese conto di essere abbracciata proprio a Federico.
“Per qualsiasi cosa, ci sono” disse, staccandosi da lui, e sorridendogli.
Quando arrivò l’autobus salirono e chiacchierarono per tutto il viaggio, anche delle prove.
“Ho visto che vi siete divertiti, voi tre” disse Federico, alludendo a lei, Daniele e Tommaso. Rachel non potè fare a meno di sorridere ripensando alle risate dutrante le prove.
“Sì, ci siamo divertiti molto! E voi? Nicol mi ha detto che il prof vi fa sgobbare tantissimo!”
Federico annuì, con un sorriso amaro. “Tiene tantissimo allo spettacolo, vuole che tutto sia assolutamente perfetto. Abbiamo provato tutte le scene almeno tre volte, e ha detto che dalla prossima volta non ci lascia i copioni, che dobbiamo sapere tutte le battute a memoria”
“Cavoli! Buona fortuna a memorizzarle tutte!” disse Rachel, sinceramente felice di non dover studiare anche quelle. Ma poi si ricordò che anche lei doveva sapere tutte le battute, essendo la sostituta di Elisabeth.
“Beh, magari se ti va puoi aiutarmi ancora…”
Le sorrise, uno di quei suoi sorrisi sinceri e speranzosi che lei tanto adorava.
“Lo farò molto volentieri. Ogni volta che ne avrai voglia” rispose lei, con un sorriso.
“Ti va di incontrarci sabato al parco dell’altra volta?”

Un appuntamento. Aveva un appuntamento con Federico! Certo, era per la recita, ma erano solo loro due, proprio come il giorno prima. Non vedeva l’ora, davvero. Aveva una voglia matta che arrivasse sabato.

Angolo Autrice
Chiedo immensamente perdono per l’attesa D:
E’ che sono stata impegnata tutto il mese: tra Londra ( ♥ ), l’animazione del grest e il campo estivo su Harry Potter ( ♥ ♥ ♥ ) non ho avuto tempo per scrivere, e nemmeno per pensare.
E per di più sto scrivendo una nuova fan fiction con una mia amica conosciuta al camp (che non verrà ma pubblicata, però D: ), quindi tempo meno di zero.
Fortunatamente ho trovato tempo e ispirazione in autostrada andando in montagna :)
Passando al capitolo, che ne pensate? Spero vi piaccia, e sappiate che amo le recensioni xD
Quindi recensite, che se no per il prossimo vi faccio attendere due mesi u_u
Bacioni dalla vostra Miss _ Weasley

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


Capitolo 8


Musica a palla in camera di sabato pomeriggio √
Rachel che salta sul letto cantando a squarciagola “Liv it up” con una spazzola come microfono in mano √

Perfetto insomma, no?
“Rachel, abbassa il volume!” gridò sua mamma, dall’altra stanza. Lei la ignorò bellamente, cantando ancora più forte. Dopo una mezz’ora di karaoke e la fuga del gatto spaventato, la ragazza si sedette. Diede un’occhiata all’orologio: le due e venti. L’autobus passava alle tre, per cui aveva un po’ di tempo per darsi una sistemata. Dopo una doccia veloce si avvolse nell’accappatoio, tornò in camera e si piantò davanti all’armadio aperto. Dopo dieci minuti buoni, finalmente scelse cosa indossare: pantacollant neri, una maglia lunga fino a metà coscia con una manica che scende sulla spalla. Un look casual, ma carino. Le sue immancabili All Star e voilà! L’abbigliamento era a posto. Un velo leggero di trucco e una borsa ed era pronta per uscire.
Stava andando alla fermata dell’autobus quando pensò ‘Ma da quando mi interessa così tanto il look?’. La risposta era ovvia un ragazzo le aveva fatto ripensare a tutto ciò che faceva, facendola preoccupare se fosse stato giusto o sbagliato. Che cosa stupida, farsi influenzare così da un ragazzo. Ma d’altronde, a tutte capitava prima o poi.
Dopo un viaggio in autobus, era di nuovo al parco. Si sedette su una panchina e attese: mancavano cinque minuti all’incontro. Federico arrivò, in perfetto orario, con un bel sorriso sul volto stanco. La salutò con un bacio sulla guancia, e si lasciò cadere accanto a lei sulla panchina.
“Ehi, se sei stanco possiamo anche rimandare!” gli disse Rachel. Lui scosse la testa.
“Ma no, non fa niente. Sto bene” cercò di tranquillizzarla con un sorriso che la fece rilassare, anche se non era del tutto convinta. “Ti va se proviamo tra un po’? Magari prima andiamo a prenderci qualcosa in un bar”. Rachel annuì con un sorriso. I due si avviarono in un bar vicino al parco, chiacchierando tranquillamente. Dopo aver ordinato, si sedettero a un tavolino. Rachel stava pensando a ciò che aveva visto qualche giorno prima, e parlò senza rendersene conto.
“Ho notato che tra te e Dan c’è un po’ di tensione, ultimamente…”.
Federico, colto di sorpresa dalla domanda, esitò un attimo prima di parlare.
“Mh, sì…” disse, prendendo il frappé che la cameriera gli porgeva. “Abbiamo avuto una piccola discussione, l’altro giorno” continuò, mescolando la bevanda con la cannuccia.
“Posso sapere come mai? Solo per curiosità” aggiunse, temendo di essere sembrata troppo impicciona.
“Non è nulla” disse lui, dopo aver bevuto un sorso del suo frappé, “temeva solo che ci fosse qualcosa tra me e Giulia, ho tentato di spiegargli che non c’è assolutamente nulla, se non un’amicizia, ma non sembra esserne sicuro”
“Oh”. Questo fu tutto ciò che Rachel riuscì a dire. Dopo un minuto di silenzio imbarazzante, ricominciarono a chiacchierare, come se nulla fosse successo.
Dopo aver pagato i frappé tornarono al parco e si sedettero sotto a una bella quercia. Come l’ultima volta, Fede si accese una sigaretta. Rachel lo guardava, rapita dai bei tratti del suo volto. Lui interpretò quello sguardo in un altro modo, e le chiese nuovamente se volesse fare un tiro. Per chissà quale motivo, Rachel si sentì tentata di accettare. Che male avrebbe potuto farle?
Indugiò un attimo, e alla fine scosse la testa. “Magari la prossima volta”. Federico le sorrise, e prese il copione dalla borsa.
“Bene” disse, “che cosa proviamo facciamo oggi?”
“Ci sono tante scene che possiamo fare, facciamo quelle che preferisci, posso interpretare chiunque” rispose lei con un sorriso. Iniziarono a recitare, e passarono il pomeriggio tra prove, chiacchiere e risate.
Subito la ragazza si accorse di quanto lui riuscisse a farla rilassare, sebbene recitare la mettesse leggermente in ansia. Era davvero nato per la recitazione, sembrava che il ruolo di Michael fosse fatto apposta per lui. Quando Rachel glielo disse, lui arrossì leggermente e disse semplicemente “Adoro recitare, e se mi applico, le cose mi escono davvero bene”.
“Modesto il ragazzo” commentò lei.
“Modesto, oltre che bellissimo” ribattè Federico, “anche se mai quanto la mia partner di prove” continuò, facendole l’occhiolino. Fu il turno di Rachel di arrossire, gli diede un leggero pugno sulla spalla. “Ma piantala”.
Federico scoppiò a ridere, vedendo l’imbarazzo della ragazza, e anche lei si unì alla risata.
Dopo aver provato varie scene per un’oretta, decisero di fare una pausa. Erano ancora seduti sotto la grande quercia, e chiacchieravano come al solito. Federico stava facendo una fantastica imitazione della loro professoressa di storia, mentre Rachel rideva di gusto, quando le suonò il cellulare.
Rispose alla chiamata, e dopo qualche attimo la sua espressione si indurì. Non parlò per qualche minuto e, all’improvviso, una lacrima solitaria le solcò il volto. Federico ne rimase scioccato, e dopo poco lei mormorò un ‘ci vediamo dopo’ al telefono e riattaccò. Rivolse il suo sguardo al ragazzo accanto a lei: si era fatto serio, nel vederla così. Una seconda lacrima stava scivolando sulle sue guance arrossate quando Federico le si avvicinò, dolcemente passò la mano sul volto di lei e asciugò la lacrima. Le avvolse le spalle con un braccio e la strinse a sé, senza dire niente. Rachel cercò di trattenere le lacrime in quel momento, ma non ci riuscì più di tanto. Cercava di non singhiozzare, ma alcuni gemiti le uscirono dalle labbra; Federico la strinse di più, e lei si avvicinò di più al ragazzo, che la avvolse completamente tra le sue braccia, offrendole un rifugio dalla tristezza. Affondò il volto nell’incavo del collo dell’amico e, quando ne riemerse, parlò con voce malferma: “Scusa…” voleva spiegarsi, chiedere scusa per quel momento di debolezza, ma Federico poggiò un dito sulle sue labbra, scuotendo la testa. “Non c’è bisogno che tu dica niente”. Continuò a tenerla stretta fino a che lei non si calmò e smise di piangere.
“Va tutto bene” disse, dandole un leggero bacio sui capelli, Lei alzò lo sguardo, incrociando quello di lui. “ “Grazie” sussurrò.
“Ne vuoi parlare?” domandò Federico, dolcemente. Rachel scosse la testa. “Torniamo a provare”. Fece un piccolo sorriso.
Provarono ancora, e alla fine ebbero un piccolo problema: avevano fatto tutte le scene, tutte tranne una, precisamente l’ultima scena della storia.
“Sei stanco o proviamo anche l’ultima?” domandò Rachel, che aveva riacquistato un po’ di giovialità. Federico guardò l’ora: mancavano venti minuti alle sei. “Io dovrei essere a casa per le sei, che devo portare via le ultime cose, forse è meglio che prenda l’autobus…” disse.
Rachel cercò di non sembrare delusa, così iniziò a raccogliere tranquillamente la sua roba, e si avvicinarono alla fermata dell’autobus. “Mi spiace, davvero. Mi piacerebbe rimanere, ma non mi conviene far arrabbiare ancora di più mia mamma…”
“Non fa niente, tranquillo” Rachel gli sorrise. “Ecco l’autobus! Ci vediamo lunedì a scuola, allora” Gli diede un bacio sulla guancia e salì. Quando l’autobus partì, Rachel guardò fuori dal finestrino, e vide Federico che la salutava sorridendo dalla fermata. Sorrise anche lei. Era stato un bel pomeriggio, a parte la telefonata…

“Rachel! Rachel, sei pronta?! Dai che stiamo uscendo!” La madre di Rachel la chiamava dall’altra parte della casa, e lei scese le scale. Aveva uno sguardo triste, e gli occhi rossi e gonfi di chi ha appena pianto. Sua madre l’abbracciò.
“Su tesoro. So che è triste, ma sono cose che capitano” cercò di consolarla, invano.
Uscirono, e si diressero ala chiesa del paese, dove di sarebbe svolto il funerale di Angela, la nonna di Rachel, che era stata trovata morta il sabato precedente. Dopo due ore in quel posto deprimente, poterono finalmente uscire. La nonna materna di Rachel era morta prima che lei nascesse, non l’aveva mai conosciuta. Mentre Angela, la nonna paterna, le era stata accanto per quindici anni, e già le mancava da morire.
Dopo u pranzo veloce a casa, Rachel prese l’autobus e andò a scuola, per le prove della recita. I suoi amici la salutarono, l’abbracciarono e le fecero nuovamente le condoglianze per la perdita. Ma non era più il momento di piangere e di essere triste perché, come a ogni prova, si sarebbe divertita, e nulla le avrebbe guastato quei fantastici momenti con i suoi amici.

Stavano finendo di dipingere un bellissimo albero (di cartone), quando sentirono delle risatine stupide.
Rachel, Daniele e Tommaso si girarono, e notarono tre ragazze, sarebbe meglio dire vacche (per non usare termini volgari), che ridacchiavano additando il palco. Rachel alzò gli occhi al cielo sbuffando.
Le osservò: la prima era una ragazza alta, dai lunghi capelli biondi lisci, con una scollatura che le arrivava quasi all’ombelico; la seconda era una ricciuta ragazza bionda, con dei pantaloni talmente costi che se non se li fosse messi sarebbe stata la stessa cosa. L’ultima sembrava quasi fuori luogo con le altre due: aveva dei lunghi capelli castani e una frangetta che le arrivava appena sopra gli occhi, praticamente non truccati, al contrario delle amiche che avevano almeno tre kili di trucco sul viso, sembrava anche simpatica, e non continuava a ridacchiare guardando il palco. Sembrava quasi annoiata dal comportamento delle amiche.
All’improvviso uno dei ragazzi che additavano, che era Francesco, si rivolse a Rachel chiedendole l’ora. Con un sorriso l’amica gli disse che erano quasi le tre, quando ci sarebbe stata una pausa. Senza pensarci troppo, le due ragazze bionde chiamarono Rachel, che fu costretta a scendere di un paio di gradoni dagli spalti.
“Ciao!” La salutarono con una voce ochesca.
“Ciao” rispose Rachel, leggermente irritata. “Come mai mi avete chiamata?” domandò, alzando un sopracciglio.
“Volevamo fare amicizia!” rispose la ragazza riccioluta. “Io sono Veronica, loro sono Alice e Jessica” indicò prima la biondina e poi la ragazza mora.
“Piacere, io sono Rachel” Alice fece una risatina, come a dire ‘che strano nome!’, mentre Jessica le sorrise, un sorriso di quelli sinceri, non meno quelli delle altre due che di certo volevano qualcosa da lei.
“Allora…” riprese Veronica, “conosci qualcuno qui?”.
“Quelle ragazze là,” indicò Giulia, Ester e Nicol, sedute sul bordo del palco, “i due che interpretano Michael e Nicola”, indicò Federico e Francesco, “e loro due” concluse accennando a Tommaso e Daniele, poco più su.
Le due bionde iniziarono a dire quanto fossero carini i ragazzi, quanto fossero questo e quanto quello, e qualche minuto dopo Federico salì le gradinate per raggiungere Daniele e Tommaso. I due la indicarono, e lui con un balzo la raggiunse.
“Il prof chiede un copione, ma nessuno ce l’ha. Tu l’hai portato?” Le domandò con un sorriso. Rachel glielo porse, e quando lui fece per andarsene le ochette si sporsero verso di lui presentandosi.
“Io sono Federico” disse lui sorridendo. “Scusate, ma ora devo tornare alle prove”. Se ne andò e le ragazze ricominciarono a chiacchierare, ignorando bellamente Rachel, così lei si alzò e tornò dai suoi amici.
“Che volevano?” domandò Tommaso.
“Solo conoscere ragazzi a cui poter fare il filo” rispose Rachel, alzando le spalle.
Chissà come mai, ma quelle lì le stavano proprio sulle ovaie (?), Alice e Veronica, si intende. Jessica invece la incuriosiva, le sembrava una ragazza a posto, e proprio non capiva perché stesse sempre con quelle due oche.


Angolo Autrice
Ciao a tutti! Ecco qua l'ottavo capitolo, spero vi sia piaciuto!
Sinceramente io non sono molto convinta di questo capitolo, ma lascio a voi il giudizio :D
Fatemi sapere con delle recensioni, eh!!
A tutti i Potteriani, vorrei chiedere: Allora, siete pronti? Domani si parte! Hogwarts, arriviamoooooo! :D :D
La smetto di blaterare e vi saluto, ciao ciao! Ah, quasi dimenticavo! E' probabile che a breve il mio nickname si modifichi (dovrebbe diventare Rachel Parker :D), non pensate strane cose se non trovate più Miss _ Weasley come autrice della storia :D
Adesso vado sul serio, baci!
Miss _ Weasley, futura Rachel Parker.

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


Capitolo 9

Dopo un’ora e mezza di lavoro, gli fu concessa una pausa. Rachel uscì dalla palestra, e si sedette sullo schienale di una panchina, con il mano il cellulare. Colse l’occasione per chiamare Erica, una sua cara amica conosciuta a un camp estivo l’estate precedente, che purtroppo abitava a due ore di macchina da lei.
“Posiiiiiiiiiiiiiiiiiiii” sentì gridare dall’altro capo del telefono.
“Adeeeeeeeeeeee” rispose Rachel, ridendo. L’estate aveva fatto amicizia con due ragazze, una era Erica e l’altra Martina, e si erano soprannominate come i tre fratelli dei dell’olimpo: Poseidone, Ade e Zeus. Chissà perché, ma avevano una fissa con i soprannomi.
“Come va la scuola?” le domandò. L’amica sospirò.
“Una noia mortale, lì?”
“Stessa cosa … Hai delle belle novità?” Lei disse di no, così Rachel le fece intuire che era successo qualcosa.
“Cosa?” Rachel poteva immaginarsi Erica che si sporgeva verso di lei per sapere tutto, con un sorriso furbo stampato in faccia.
“Beh, sai il ragazzo di cui ti ho parlato…” sì, Rachel aveva palato all’amica delle nuove conoscenze fatte,e di una in particolare. “Beh, sabato siamo usciti e…”
“TU SEI USCITA CON IL FIGO CHE TI PIACE E NON ME L’HAI DETTO?!?!” urlò Erica.
“Ssssssssht, idiota! Sono a scuola, possono sentirti!”
“Scusa, Posy” disse l’amica, ridacchiando. Rachel sospirò, e si guardò intorno. Qualche metro lontano da lei, stava il ragazzo in questione che la stava guardando. Lei gli sorrise, sperando con tutto il cuore che non avesse sentito Erica urlare. Lui rise un poco, ricambiando il sorriso.
“Merda…” sussurrò.
“Che succede, Ra?”
“Fede… era qui accanto quando hai urlato!”
“Ops!” l’amica rise, e Rachel sbuffò.
“Paaazienza, quel che è fatto è fatto. Ora devo rientrare, che ricominciamo le prove”
“Ancora?! Ma quanta preparazione ci vuole per una recita scolastica?”
“Troppa! Ora scappo, ci sentiamo, Ade!”
“Ciao, Posy!”

Qualche giorno dopo, Rachel dovette restare a scuola il pomeriggio a causa delle ripetizioni di Fisica.
Era al bar, davanti al bancone, quando un ragazzo le si affiancò.
“Una pizza per favore!” Nadia, la signora del bar, gliela portò dopo un attimo. Anche Rachel prese il panino e, dopo aver pagato, si rivolse al ragazzo.
“Tu sei Roberto, giusto?”
Roberto avrebbe interpretato Giovanni nella recita. Lui annuì.
“E tu sei Rachel?”
“Sì” disse lei con un sorriso.
Il ragazzo era alto, dai capelli biondissimi, con due occhi di un azzurro molto molto chiaro, come neve che si scioglie al sole*. Era molto simpatico, rideva spesso ed era anche un ragazzo molto dolce.
I due iniziarono a parlare, e così Rachel scoprì che anche lui era lì per le ripetizioni di Fisica, che suonava la batteria, e che recitava da quando era bambino, e aveva fatto alcuni spot pubblicitari.
Si sedettero su una panchina del cortile, e poco dopo vennero raggiunti da una ragazza.
“Hey, Jess!” disse Roberto, salutandola.
“Ciao Roberto! Ciao Rachel!” li salutò la ragazza, sedendosi con loro.
“Ciao Jessica” Rachel le sorrise. “Ripetizioni anche tu?”
“Sì, quella stupidissima fisica” disse lei scuotendo la testa, rassegnata.
Jessica era davvero simpatica, e ora che non c’erano le sue due ‘amichette’ era spontanea ed entusiasta.
Aveva un sorriso molto dolce, e sprizzava felicità da tutti i pori. Lei e Rachel avevano molte cose in comune, tra le quali l’amore per la lettura, specialmente per le saghe Harry Potter e Hunger Games.
“Se posso chiederti…” esordì Rachel, “come mai frequenti due tipe come Veronica e Alice? Voglio dire, sei così diversa da loro”
Jessica rise, probabilmente non era la prima volta che le chiedevano ciò.
“So che sembrano due ragazze che ci provano con tutti, e forse questo è anche vero” rispose Jessica, con un sorriso. “Le conosco da quando eravamo piccole, sono dolci e simpatiche, quando non fanno le oche. Sono molto protettive nei confronti delle persone a cui tengono, e mi vogliono bene davvero, come io ne voglio a loro” spiegò semplicemente.
“Cavoli, mi spiace di averle giudicate male…”
“Purtroppo capita molto spesso. Loro si comportano da vere e proprie oche quando sono con persone con cui non sono molto intime, ma ti assicuro che sono fantastiche”
“E’ davvero bello. Il fatto che siete così amiche, e che il vostro legame è così… autentico” commentò Rachel, con un gran sorriso. Stava ricredendosi su quelle due ragazze, almeno in parte. Restavano sempre due ochette, ma non si può essere perfetti.

Passarono un paio di settimane, e mancava meno di una settimana alla recita. Le prove erano molte quella settimana: il martedì, il giovedì e il sabato pomeriggio, prima della recita che si sarebbe tenuta domenica dopo pranzo.
Era un lunedì mattina di fine febbraio, e le temperature si stavano alzando.
Rachel arrivò a scuola, poggiò le sue cose in classe e notò che Giulia non era ancora arrivata, mente Nicol sì, ma non si sa dove fosse. Rachel scese in cortile per incontrare Jessica e Roberto. Avevano legato molto in quelle ultime settimane, e la loro compagnia era sempre più piacevole.
In cortile c’era il solito caos pre-lezioni: ragazzi che arrivavano in motorino, amici che chiacchieravano, ripassi dell’ultimo momento e insegnanti che lo attraversavano per andare da una parte all’altra della scuola.
Si appoggiò a una colonna in attesa, e si guardò intorno. D’un tratto sgranò gli occhi e sorrise. Aveva trovato Nicol. La ragazza era seduta su una panchina. Anzi, non sulla panchina, su un certo ragazzo dai capelli biondi e gli occhi azzurri, mentre lo baciava. Finalmente lei e Francesco si erano messi insieme! Sapeva che entrambi erano felici, lo si percepiva dall'aria beata di Nicol e dalla dolcezza di Francesco mentre l’abbracciava. Erano davvero adorabili.
Jessica la raggiunse, e guardò nella sua stessa direzione.
“Finalmente!” esclamò, anche lei felice per il fidanzamento dei due amici.
“Tutto bene?” chiese a Rachel, distogliendo lo sguardo dai due piccioncini.
“Certo, e tu?” rispose, sorridendo. L’espressione di Jessica si tramutò: da felicità, passò a incredulità.
“Di certo meglio di qualcun altro…” Rachel le rivolse uno sguardo interrogativo, e per tutta risposta Jessica le fece cenno di voltarsi. Rachel si girò, e ciò che vide la fece rimanere di stucco: Giulia era davanti a lei, con un sorriso imbarazzato stampato sul viso. Portava la cartella sulle spalle, come tutte le mattine. La cosa strana, era tutt'altra. La sua gamba sinistra era ingessata, e si teneva in equilibrio con delle stampelle.
“Cosa diamine ti è successo??”


*Come neve che si scioglie al sole: una piccola citazione da un libro che mi piace molto: Paranolmalmente. Se vi capita, leggetelo. E’ un fantasy molto divertente!

Angolo Autrice
Tatatatatààà! Ecco il nono capitolo! Non ci credo, siamo già al nono *-*
Chiedo perdono per il ritardo con cui ho aggiornato, ma la mia ispirazione se ne era andata alle Hawaii (come vorrei essere con lei T.T) e con la scuola non ho avuto troppo tempo per pensarci. Ma per fortuna il mio caro Stock (prof di italiano) mi ha dato l’ispirazione durante una nooooiosissima lezione di latino, per cui eccolo qui!
Finalmente conosciamo Roberto e parliamo un po’ con Jessica. Come vi sembrano questi due personaggi nuovi? E Alice e Veronica? E tutti gli altri, Rachel, Giulia, Nicol, Ester (vi riservo una bella sorpresa su di lei!), Francesco, Federico, Daniele, Tommaso? E poi c’è anche Erica.. lei è una mia carissima amica (conosciuta davvero al camp estivo di Harry Potter) e così Martina. Mi sembrava giusto inserire anche loro xD
LOL, la figura di merda di Rachel è un’idea della mia adorata Carlotta Bucks. Grazie Totta <3
Finalmente Nicol e Francesco si sono fidanzati, li trovo pucciosissimissimissimi :33333
E… sorpresona finale! Il tempo per le prove scarseggia, e proprio adesso l’attrice protagonista si spacca una gamba! Cosa mai le sarà capitato? Lo scoprirete nel prossimo capitolo xD
Vi saluto, e ringrazio tutti voi che leggete, e se lasciate una recensione mica mi arrabbio, au contraire! Mi farebbe davvero mooolto piacere! Baci!
Rachel Parker (sì, ho cambiato nome xD Ma sono sempre io!)
Ps: ma da quando faccio l’angolo autrice così lungo? Bah, sarà che oggi sono ispirata :D

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


Angolo Autrice, che ha cambiato posto.
Così sono sicura che lo leggiate, o almeno lo spero.
Voglio dirvi che io continuo a scrivere, però se per questo capitolo non ricevo recensioni la smetto, davvero. C’è sempre Carlotta che mi recensisce ma... be’, lei è un caso a parte. E’una mia cara amica e sa quanto amo scrivere e quanto mi faccia stare bene, e so che farebbe tutto pur di farmi continuare a scrivere, così da vedermi felice. Ma io vorrei che anche qualcun altro, tra quelli che seguono la storia, recensissero. Non vuole molto, cinque minuti al massimo. Per favore, bastano solo anche tre parole.
In ogni caso, eccovi il capitolo 10!
Come forse avete già intuito, Rachel è una ragazza abbastanza timida, soprattutto quando è particolarmente vicino a un ragazzo, e in questo capitolo troveremo proprio questo :3 Ora la pianto di ciciarare e vi lascio al capitolo! Baci,
Rachel Parker.

Capitolo 10

Rachel fissava Giulia, allibita.
“Ieri, durante la gara di scherma io… come dire… sono caduta dalla pedana mentre schivavo un colpo, mi hanno portata in ospedale e, a quanto pare… mi sono rotta la gamba”
“Oh”.
Non riusciva a dire nulla. Tra tutti, Giulia era l’ultima che poteva rompersi la gamba. La ragazza aveva ancora un sorriso imbarazzato.
“Andiamo in classe?”
Rachel annuì, e le prese lo zaino.
“Te lo porto io” disse con un sorriso, “andiamo”.

A ricreazione le due ragazze, accompagnate da Ester, andarono dal professore di teatro.
Quando gli spiegarono l’accaduto, quello andò nel panico.
“Proprio ora che manca una settimana alla recita… Giulia, non te ne faccio una colpa, di certo non era tua intenzione romperti una gamba, ma ora che si fa?”
“Bè…” disse Giulia, “Rachel potrebbe farlo, è la sostituta, no?”
“Giusto! Signorina Parker, le sa le battute, non è vero?” “Bè, sì…”
“Fantastico! Mi raccomando, non manchi alle prove oggi, giovedì e sabato, prima dello spettacolo!”
“D’accordo, professore” disse Rachel.
“Ora devo scappare. Anche voi, tornate in classe! Arrivederci”
“Arrivederci” salutarono le tre ragazze, avviandosi poi alla classe.

Quando entrarono nell’aula, vi trovarono tutti gli amici.
“Che hai fatto?” esclamò Daniele, venendo Giulia.
“Incidente durante la gara di scherma di ieri, ma non è nulla di grave” rispose lei con un sorriso.
Iniziarono a chiacchierare, ma ad un certo punto Jessica li interruppe.
“Ma se tu hai la gamba ingessata, come si fa per lo spettacolo?”
Rachel sentiva un paio di occhi puntati su di lei e con la coda dell’occhio vide che era proprio Federico a fissarla.< La ragazza abbassò lo sguardo, in imbarazzo. A quel punto intervenne Giulia, spiegando tutto:
“Abbiamo parlato con il professore, sarà Rachel a sostituirmi come Elisabeth”. Federico ancora la fissava. Iniziava quasi a darle sui nervi avere sempre i suoi occhi addosso.
“E così sarai tu la protagonista, Elisabeth” disse Tommaso, facendole l’occhiolino.
Rachel scoppiò finalmente a ridere. “Sembra proprio di sì!”
“Tu e Fede starete insieme! Su dai, provate la scena del bacio!” Esclamò Daniele.
Sia Rachel che Federico risero, e quest’ultimo gli diete una spinta. “Ma piantala!”
Rachel lanciò un’occhiataccia a Daniele, che rispose con uno sguardo del tipo: già vi immagino a pomiciare sul palco! Lei sorrise abbassando lo sguardo.

Oh, merda.
Non ci aveva proprio pensato: quello sarebbe stato il suo primo bacio. Era stupendo darlo a Federico, anche se sarebbe stata tutta una finta. Alla fine, forse era meglio, anche perché nello spettacolo non c’era un solo bacio…
Fatto sta che Rachel era preoccupata per questo, perché era sicura che sarebbe stata in un grandissimo imbarazzo, specialmente in alcune scene.
Sospirò. Pazienza, era da fare. E poi, pensandoci bene, non era neanche così male come idea.
Entrò in palestra per le prove. Subito fu raggiunta dal professore che le disse che giovedì avrebbe dovuto assolutamente portare a chitarra per le varie scene con essa.
Si avvicinò al palco, dopo aver salutato Daniele e Tommaso sugli spalti. Lì vi trovò Giulia e Nicol che chiacchieravano.
“Alla fine è meglio che io mi sia rotta una gamba,” stava dicendo Giulia, “così Rachel può recitare con Fede”. Nicol annuiva, in accordo con l’amica.
“Hey!” Le salutò. “Di che parlate?” domandò, fingendo di non aver sentito l’ultima frase di Giulia.
“Oh, di nulla…” rispose Nicol, con un gesto vago della mano. Rachel alzò un sopracciglio, per nulla convinta.
Giulia roteò gli occhi. “Dicevo che è meglio così, così voi due innamorati potete recitare insieme”.
“Innamorati?” chiese Rachel.
“Andiamo,” disse Nicol, “si vede lontano un miglio che vi piacete!” Rachel arrossì. Un sorriso compiaciuto comparve sul volto delle amiche.
“Forza, gli attori sul palco!”
Rachel salì sul palco con Nicol, mentre Giulia andò a sedersi sulle gradinate con Daniele e Tommaso.
“Oggi dovremo provare tre scene importanti: l’incontro di Elisabeth e Giovanni, subito seguito da quello con Michael, la scena della chitarra e il ballo*”
Per le due ore seguenti provarono le prime due scene, poi fecero una piccola pausa per sgranocchiare qualcosa. “Mamma mia, quanto è faticoso!” Rachel si lasciò cadere su una sedia del bar, insieme ai suoi amici.
“Te l’avevo detto” disse Giulia con un sorriso.
“Weheheheheeeeee” gridò Tommaso, lanciandosi verso il loro tavolo e sedendosi in braccio ad Ester.
“Mettiti pure comodo, eh!” disse lei, e Tommaso sdraiò completamente, finendo anche su Rachel e Jessica.
Federico li raggiunse in un attimo.
“Ancora tre minuti e si torna al lavoro…”
Roberto sbuffò buttando indietro la testa. “Non ce la faccio più! Sono ore che proviamo!”
“Sì, ma la recita è sabato…” osservò Francesco. Il ragazzo alzò le spalle.

Dopo aver ballato un po’, Rachel e Roberto andarono dall'altra parte del palco, nel ‘cortile’.
“E’ stato divertente” disse Roberto, avvicinandosi a lei. Tutta quella vicinanza la imbarazzava un po’, ma non doveva affatto mostrarlo, o avrebbe rovinato completamente la scena.
“Molto” rispose, con un gran sorriso sul volto.
Roberto si fece sempre più vicino, sussurrando qualcosa che Rachel non riuscì a comprendere. Ed ecco che accadde: le labbra di Roberto erano sulle sue, e le sue mani le cingevano i fianchi. Subito lei si scostò, come da copione, e fece un passo indietro.
“Ma cosa stai facendo?” gli domandò.
“Mi sembra ovvio…” rispose lui. Un piccolo rumore venne dalla loro destra, e quando Rachel sbirciò vide Federico che li guardava con un misto di rabbia e tristezza. Subito se ne andò.

Era solo per la recita, Rachel. Solo per la recita. Rachel se lo ripeteva da mezz'ora, era appena salita sull’autobus. Dopo la fine delle prove aveva chiacchierato con gli amici come se nulla fosse, ma il pensiero di quel bacio le era sempre in testa.
Il primo bacio di una ragazza era importate e lei non avrebbe voluto darlo così, ma ormai era fatto. La preoccupava ciò che aveva sentito durante il bacio, e anche dopo. Era forse… piacere? Ma dovuto a cosa? Forse aveva una leggera cotta per Roberto?
Ci rimuginò sopra per tutto il tragitto, ma alla fine si disse che non era nulla, solo l’emozione da primo bacio.
Ma non ne era poi tanto sicura…



Angolo Autrice #2
Heilà :3
Ho deciso di scrivervi anche qui! Vi ricordo, per piacere, di lasciare una recensione. Andiamo, non siete nemmeno un po’ curiosi di vedere come andrà avanti? Io vi ho lasciati con un finale un po’ a sorpresa, spero vi abbia intrigato e fatto venir la voglia di leggere come andrà avanti e quindi di lasciare una recensioncinaina. C:
Rachel.

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* Trama della recita: Elisabeth, una ragazza francese di 14 anni, si è appena trasferita in una nuova città. Il pomeriggio prima di iniziare la scuola conosce una ragazza, Alice, e le due diventano subito amiche. Il giorno dopo si ritrova in classe con questa ragazza e incontra Lucia. Qualche giorno dopo esce con le sue nuove amiche e alcuni amici della ragazza. Conosce Michael, che ha la sua stessa età ed è fratello di Lucia, e Nicola, di un anno più grande, migliore amico del primo. Mentre sono fuori incontrano un ragazzo della scuola, Giovanni. Seguendo i consigli degli amici, Elisabeth lo evita; Giovanni, infatti, è un ragazzo dell’età di Nicola prepotente ed altezzoso. La ragazza però lo conosce meglio, e scopre un lato di lui dolce e simpatico. Elisabeth suona la chitarra e quando Michael la vede che suona le chiede di insegnarli, e si crea un’atmosfera romantica tra i due, che viene però interrotta da Giovanni, che riconosce la ragazza. E’ arrivato il Natale, e con esso un ballo organizzato dalla scuola. Elisabeth viene invitata da Giovanni, mentre Michael ci va con una ragazza di seconda. Dopo qualche ballo Giovanni ed Elisabeth escono in cortile, e lì lui la bacia. La ragazza si tira indietro dopo un secondo, non ricambiando i sentimenti dell’amico. Purtroppo Michael assiste al bacio dei due e si ingelosisce particolarmente, arrabbiandosi con Giovanni. In questo modo però, infastidisce la protagonista, che smetterà di frequentare entrambi per un po’. Dopo aver chiarito tutto con i due ragazzi, Michael vuole fare una dichiarazione ad Elisabeth, ma non sa come fare. Chiede allora aiuto ad Alice, che lo aiuta a realizzare il piano. Nei due giorni seguenti fanno sì che Elisabeth trovi dei pezzetti di carta che, una volta riuniti, formino un biglietto con la data e l’ora per un appuntamento con un ragazzo misterioso (---> Michael). Arriva il giorno dell’appuntamento e quando la protagonista riconosce Michael è al settimo cielo. Lui la porta in uno splendido posto in riva al lago, dove finalmente le dichiara il suo amore. La recita si conclude con un romantico bacio dei due protagonisti, avvolti da dei petali di ciliegio volati su di loro a causa di un soffio di vento primaverile.

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


Capitolo 11

Prove su prova su prove. Ecco cosa accadde nei giorni seguenti.
Il professore di teatro, preoccupato, aveva aumentato il numero delle prove, e ogni pomeriggio i ragazzi si sarebbero dovuti fermare per almeno due ore in più. In più c’erano tutti i compiti da fare, in una settimana piena di verifiche ed interrogazioni. Insomma, Rachel non aveva avuto un minuto libero.
Finalmente nel tardo pomeriggio di venerdì, giorno prima della recita, aveva acceso il computer, e subito trovò Daniele online su skype.
-Hey!
-Ciaoo – rispose subito Daniele. -Settimana dura?-
-Durissima T.T-
Il ragazzo la video chiamò, e i due iniziarono a chiacchierare, come al solito.
“Nervosa per domani?” le domandò.
“Molto… ho paura di dimenticarmi le battute…” rispose Rachel, che fino a quel momento aveva tentato di contenere l’ansia per lo spettacolo, che sarebbe stato nel tardo pomeriggio del giorno dopo.
“Beh, di certo chi baciare non te lo dimenticherai” disse lui, ammiccando. Rachel rise.
“Ma piantala!”. Anche il ragazzo scoppiò a ridere.
“Beh, però i veri baci non sono ancora arrivati, come dice il prof: conservali per la prima!”
“Eh già!”
“Sai, ho notato che sembra divertirti il fatto di baciare Roberto due volte nello spettacolo. Non è che adesso ti piace?”
“No, figurati” esclamò Rachel. Daniele inarcò le sopracciglia.
“Ne sei sicura?”
“Non proprio, a dire la verità…” rispose lei, abbassando lo sguardo. “Ma non voglio annoiarti con i miei problemi da adolescente”
“Non mi annoi affatto! Hai bisogno di sfogarti, e io ti ascolto assolutamente volentieri”
Rachel gli sorrise. “Sei un tesoro, lo sai?”
“Modestamente! Che ne dici di fare una serata insieme? Così chiacchieriamo un po’!” propose Daniele.
“Sarebbe fantastico! I miei non ci sono nemmeno stasera, sono andati a un concerto a Torino, e torneranno domani appena prima di pranzo. Se puoi vieni qui stasera!”
“Va bene, allora tra un paio d’ore arrivo” .

Due ore più tardi, dopo che Rachel ebbe sistemato un po’ la casa, Daniele suonò alla porta.
“Heeeeeeey!”
“Sciao bella!” la abbracciò.
“Grazie per essere venuto, mi hai risparmiato una serata depressa davanti a un film pietoso in tv” disse lei con un sorriso, che subito Daniele ricambiò.
“E tu hai fatto lo stesso con me, siamo pari”
Portò il sacco a pelo dell’amico in camera, poi scese in cucina, dove trovò Daniele.
“Preparo i popcorn?” domandò, con la testa già dentro a uno sportello in cerca del sacchetto.
“Yes! Serata film!”
Dopo averli preparati con il microonde, i due andarono in salotto, e Daniele, col telecomando in mao, si mise a fare zapping in cerca di un buon film.
“Dai, racconta tutto”
“Sicuro che non ti annoierai?”
“Assolutamente”.
“Sinceramente non so bene cosa sia. E’ solo che dopo averlo baciato, ho iniziato a pensare a Roberto sempre più spesso, nonostante Fede sia costantemente nei miei pensieri” sospirò. “Sono davvero confusa”.
“Evidentemente nemmeno lui ti è indifferente”
“Già... che dovrei fare?” domandò Rachel.
“Se sei innamorata di due persone contemporaneamente, scegli la seconda. Perché se amassi davvero la prima, non ti saresti innamorata della seconda” disse lui.
“Come siamo saggi!” esclamò la ragazza.
“Sempre questo tono sorpreso”.
“Devo dire, però” riprese Daniele, “che ti vedo davvero bene con Roberto”.
“Dici?” “Ah-ha” Annuì. “Stareste benissimo. Nonostante io sostengo la tua storia con Federico”
“Ma quale storia? Non c’è nulla tra noi”
“Non ancora” disse lui, sorridendo.

Decisero di guardare un film dei Pirati dei Caraibi. Si sistemarono meglio sul divano, Rachel si accoccolò accanto a Daniele, che la strinse a sé; con una coperta sulle gambe e una ciotola di popcorn si godettero il film.
Questo finì per le undici, salirono in camera e si misero in pigiama. Erano ormai al buio, lei nel letto e lui nel sacco a pelo lì accanto, quando Rachel sussurrò: “Sono preoccupata…”
“Tranquilla” le disse Daniele, dandole un bacio, “andrà tutto bene”.

Di nuovo quel sogno. Lei e il ragazzo sulla panchina del parco, poi un sorriso e infine il bacio. Solo che stavolta il ragazzo non era Federico. No, era il ragazzo con gli occhi del colore della neve che si scioglie al sole.
Scacciò quel ricordo e chiuse la porta di casa, si sistemò lo zaino in spalla e si avviò con Daniele alla fermata dell’autobus.
La mattinata passò piuttosto in fretta, e presto arrivò l’ora di pranzo.
“A che ora sono le prove?” domandò Rachel, dopo aver addentato un panino.
“Alle tre, finiranno alle cinque e dopo mezz'ora ci sarà lo spettacolo” rispose Roberto, sorridendole. Rachel rispose al sorriso, mentre sentiva di starsi sciogliendo solo vedendo il sorriso di quel ragazzo.
Federico, invece, sembrava un po’ scocciato.
“Che facciamo fino a quell'ora?” domandò Giulia.
“Potremmo fare un giro in centro” propose Francesco.
Finito di mangiare presero l’autobus e scesero in centro.
“Vi va un gelato?” domandò Daniele indicando la gelateria.
“Certo!” Tutta la comitiva entrò in gelateria, e ne uscirono con un cono ciascuno.
“Nervosi per lo spettacolo?” domandò Tommaso.
“Tantissimo!” Ester era agitata da tutta la mattina. Persino più degli altri, e non se ne conosceva il motivo.
“Allora stasera usciamo tutti a cena?” chiese Jessica. Qualche giorno prima si erano accordati per uscire tutti insieme dopo la recita.
“Per me va bene” disse Nicol, e tutti gli altri annuirono.
“Ciaooooo!” Veronica e Alice li avevano raggiunti.
“Hey” salutò Federico con un sorriso le due nuove arrivate. Alice guardò maliziosa verso la sua amica.
“Pronti per dopo?” domandò questa.
“Abbastanza, dai”
“Ma che abbastanza!” Esclamò Jessica, con un sorriso enorme sul volto, “siete fantastici, e andrà tutto benissimo!”.
Quella ragazza era così solare, che tutti sorrisero per l’intera ora seguente, prima delle prove, persino Ester che era nervosissima.

Durante le prove, andò tutto bene. Ormai il copione lo sapevano alla perfezione, e anche lo scenario era venuto splendidamente.
Stavano provando l’ultima scena, il bacio tra Elisabeth e Michael.
Lei e Federico stavano in piedi in questo splendido ‘giardino’ attorniati da alberi di ciliegio in fiore.
“E’ tutto così perfetto…” disse Rachel, guardando il ragazzo negli occhi, il cuore che batteva a mille.
“Non ancora” ribatté Federico, facendo un passo verso di lei. Posò le labbra sulle sue, un bacio a fior di labbra. Quando si separarono, Rachel poggiò la fronte su quella del ragazzo.
“Adesso sì che è tutto perfetto” disse lui, sorridendole dolcemente.
“Meravigliosamente perfetto”. Questa volta fu lei a baciarlo. In teoria il bacio doveva essere più appassionato del precedente, ma il professore fermò la scena, dicendo, come al solito, di risparmiare la passione per la prima.
“Ragazzi, siete stati fantastici! Sarà un successo” affermò il professore, applaudendo. “ora riposate, tra tre quarti d’ora si va in scena!”

I due scesero dal palco e si avvicinarono agli amici, senza dirsi nulla.
“Siete stati bravissimo” disse Giulia, “eravate di una dolcezza infinita!”
Rachel sorrise. “Grazie”, disse Federico, anche lui sorridendo.
Dopo un po’ di chiacchiere Rachel uscì dalla palestra per prendere una boccata d’aria, e Daniele andò con lei. Si sedettero su una panchina del cortile, e subito il ragazzo partì all'attacco.
“Capito qualcosa con quel bacio?”
“Beh, bacio è dire tanto” rispose Rachel, cercando di sdrammatizzare. “Comunque no, anzi, se possibile sono ancora più confusa”.
Lui la abbracciò. “Presto capirai tutto”. Lei lo strinse forte.
“Beh, al momento la cosa più importante è lo spettacolo, e sarà un successo! O almeno spero”
“Di sicuro”. Le diede un bacio sulla guancia. “Io rientro, vieni anche te?”
“Magari tra cinque minuti”. Lo salutò con la mano, e si accomodò a gambe incrociate sulla panchina.
Daniele tornò in palestra, e nell'entrare vide Federico che stava uscendo. Questo si stava dirigendo in cortile.
Rachel osservava il cielo, pensando.
“Hey”. Un ragazzo, quello dagli occhi meravigliosi che aveva sognato quella notte, precisamente, la raggiunse e le si sedette accanto.
“Ciao” disse lei sorridendo.
“Che hai? Preoccupata per lo spettacolo?” domandò, vedendola un po’ pensierosa.
“Diciamo di sì…”
“Stai tranquilla, sei bravissima, come tutti d'altronde. Sarà fantastico, vedrai”
“Poi è bello recitare con gli amici, non so te, ma mi sento più a mio agio” disse lei, voltandosi verso il ragazzo che aveva vicino.
“Chissà come mai, ma mi viene così facile recitare con te” disse lui, avvicinandosi un po’ a lei.
“Davvero? Anche a me riesce incredibilmente semplice”
“Forse è perché non stiamo recitando, alla fine”.
Il ragazzo le si avvicinò ancora di più, i loro nasi si sfioravano. Le sorrise, e lei non poté non fare lo stesso.



Angolo Autrice che è tornato quaggiù :3
Buonasera! Ecco a voi il nuovo capitolo, spero sia stato di vostro gradimento! E il prossimo sarà tutto concentrato nella recita!
Ci tengo a ringraziare Carlotta, che come al solito mi ha consigliata e ringraziata, e anche due fantastiche nuove lettrici, dalle quali ho avuto l'onore di ricevere una recensione: Mariannuccia e Kanch_11. Grazie infinite, con le vostre meravigliose parole mi avete incoraggiata, non so davvero dirvi di quanto vi sono grata!
Un bacio a tutti, e mi raccomando: lasciate una recensione, mi renderebbe davvero felicissima!
Rachel Parker.

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


Angolo Autrice
Saaaaalve gente!
Vi prego, non uccidetemi per l'immenso ritardo ç.ç Solo che l'ispirazione non arrivava, ma circa quattro sere fa, grazie alla mia splendida Ade, è tornata :3
E così ho scritto e scritto e scritto, e ne sono uscite tre pagine di word.
Spero vi possa bastare!
Ma non preoccupatevi: nel frattempo ho buttato giù l'intera trama della storia, così non ci metterò più molto a pubblicare :D
Bando alle ciance, vi lascio al capitolo!
Rachel



Capitolo 12

Federico era uscito dalla palestra, svoltò l’angolo e ad appena pochi passi dalla panchina su cui stava Rachel si immobilizzò, vedendo la scena. La ragazza era seduta, e stava per baciare Roberto.
Federico fece per tornare in palestra, ma per sbaglio calpestò un ramo che si spezzò.
Subito i due ragazzi si separarono, e non appena Rachel lo vide, abbassò lo sguardo.
“Scusate” disse Federico, in tono abbastanza freddo. “Non volevo interrompervi”.
“Non fa nulla” rispose Roberto, che poi si rivolse alla ragazza. “Entriamo?” Lei annuì e si alzò, seguendolo e, nel passare accanto a Federico non riuscì nemmeno ad alzare lo sguardo su di lui.
Rachel, idiota si disse, non sentirti in colpa. Tra voi non c’è nulla. Se vuoi baciare Roberto fallo e basta.
Nonostante continuasse a ripeterselo, fece molta fatica a guardarlo negli occhi.
Dopo un po’ di mutismo, Giulia le chiese cosa fosse successo.
“Nulla, nulla” rispose lei, con un tono che non avrebbe convinto nessuno.
La ragazza la guardò come a dire Sì, e io sono Jane Austen.
“Non è nulla, davvero… solo..”
“Solo?” Indagò Giulia, incuriosita.
“Io e Roberto stavamo per baciarci…”
“Che dolci” esclamò lei, con un grande sorriso, “E’ da un po’ che vedo che tra voi c’è molto feeling!”
“E in quel momento è arrivato Federico” concluse Rachel, con un sospiro.
“Sospiri perché ti dispiace dell’interruzione o perché Federico vi ha visti?” Domandò ancora la ragazza, con l’aria di chi la sa lunga.
“E’ questo il problema. Da un lato sono dispiaciuta perché ci ha interrotti, dall'altro mi sento in colpa per ciò che stavo per fare e perché lui ha visto tutto” rispose Rachel prendendosi la testa tra le mani.
“Non so davvero cosa fare…”
“Non vorrei fare la guastafeste,” disse Jessica, che le aveva appena raggiunte, “ma tra cinque minuti entra il pubblico, e in neanche mezz'ora si inizia. Conviene andare dietro le quinte”
. Le due ragazze annuirono, lasciando cadere il discorso, e seguirono l’amica dietro al palco.
Rachel era molto agitata, aveva spiato la platea dal tendone e aveva visto molte persone, tra cui vari studenti e gente venuta da fuori.
Cercò di calmarsi facendo dei respiri profondi, e si sedette accanto alle amiche.
“Calmati Rachel!” Esclamò Nicol, abbracciandola. “Non devi temere, andrà tutto bene”.
Lei annuì, non troppo convinta. Dopo qualche minuto, il professore di teatro uscì sul palco per fare una breve introduzione e in un attimo cominciarono.
Respiro profondo. Un altro respiro profondo.
Rachel salì sul palco insieme a Ester e Nicol, ovvero insieme a Lucia e Alice. Le tre si presentarono, e piano piano Rachel si calmò del tutto. Non era difficile, era come le prove, nulla era cambiato.
Quando tornarono dietro le quinte, Giulia le batté il cinque.
“Che ti avevo detto?” Disse Nicol, con un gran sorriso, “E’ andato tutto bene!”
Rachel sorrise, felice.
Dopo un po’, era giunto il momento della scena della chitarra.
Rachel salì nuovamente sul palco e si sedette sul ‘prato’, e dopo un attimo giunse anche Federico. Lui le si siede vicino, leggermente dietro alla ragazza, come da copione.
Lei prese la chitarra, e iniziò a suonare una classica melodia, ma dopo un attimo il ragazzo la ferma, poggiando una mano su quella di lei, sorridendo.
“Perché non mi suoni qualcosa?” Domandò, con un sorriso malizioso dipinto sul viso.
“In teoria adesso sto suonando” rispose lei, sorridendo a sua volta. Quella scena l’avevano provata mille volte, e le tornò alla mente la prima.
“No, intendo dire…” replicò Federico, avvicinandosi a lei e facendola tornare alla realtà “… qualcosa che ti venga dal cuore”.
Esattamente come la prima volta, la voce del ragazzo così vicina a lei le procurò un brivido lungo la schiena.
Il ragazzo le poggiò la testa sulla spalla, le cinse la vita con le braccia e la fece adagiare su di sé. Il cuore di Rachel era a mille. Si lasciò andare, e suonò una breve canzone dolce. Finito di suonare, si voltò verso il ragazzo. I loro volti erano a pochi millimetri l’uno dall'altro. Federico le sorrise dolcemente. “Mi sa che mi serviranno molte, molte, molte lezioni per impararlo”, disse lentamente.
Si avvicinò ancora di più, alzò una mano all'altezza del viso di lei e le spostò una ciocca di capelli dal viso, terminando con una carezza sul volto della ragazza. Il contatto sarebbe avvenuto a secondi se non fosse stato che Rachel si spostò rapida, fino a raggiungere con le labbra l’orecchio del ragazzo.
“Alla prossima lezione, allora”. Si alzò, prese la chitarra, lo salutò con la mano, sorridendo maliziosa, ed uscì di scena.
Federico, invece, rimase lì, con un sorriso ebete e quasi dispiaciuto sul volto.

Rachel scosse la testa. Federico le faceva di nuovo quell'effetto, nonostante ciò che era accaduto con Roberto.
Sapeva perfettamente che era tutta una finzione, ma continuava a sperare che anche per lui non fosse così difficile fingere.

Rachel era abbracciata a Roberto sul palco, lei un bell'abito da sera, lui in smoking. Ballavano a ritmo di una canzone lenta, e dopo un po’ lui sciolse l’abbraccio, la prese per mano e la portò dall'altro lato del palco, che rappresentava il cortile.
“E’ stato divertente” disse Roberto, avvicinandosi un po’ a lei. La ragazza sorrise.
“Molto” affermò.
Il ragazzo si fece sempre più vicino, mentre sussurrava sei bellissima stasera. E la baciò, mentre la stringeva in un dolce abbraccio. L’espressione di Rachel pareva confusa, infatti il suo personaggio non se l’aspettava proprio. Dopo un attimo spalancò gli occhi, e si allontanò da lui.
“Ma cosa fai?” esclamò, arrossendo.
“Mi sembra ovvio…” rispose lui in tono malizioso. Un rametto si spezzò alla loro destra e Federico, che aveva visto il loro bacio, con un volto che esprimeva un misto di rabbia e tristezza, subito uscì di scena.

Rachel parlava a vanvera, e di fronte a lei Federico le sorrideva teneramente.
“Michael, tutto ciò mi rende così felice, perché pensavo di non piacerti, ti comportavi sempre in modo strano, e poi è successa tutta quella storia con Giovanni, e io non sapevo proprio cosa fare. E ora sono qui come un’idiota a dire cose a vanvera perché sono troppo agitata per dire qualcosa di intelligente, vorrei ma proprio non ci riesco, insomma io…”
La sua infinita parlantina cessò in un istante.
Ora le sue labbra non andavano più a vuoto. Chiuse gli occhi, presa dal momento.
Federico la stringeva dolcemente a sé, e Rachel si sentiva nell'oblio più completo.
Si sentiva felice, rilassata, le labbra calde e morbide di Federico sulle sue le fecero dimenticare ogni cosa: gli spettatori, i professori che li guardavano, anche che era tutto una finta.
Quando i due si separarono, lei venne bruscamente riportata alla realtà, ma senza scomporsi continuò a recitare, anche se ora era ancora più facile.
Rachel gli circondò il collo con le braccia, e appoggiò la propria fronte a quella del ragazzo.
“Se c’è una cosa che ho imparato da voi italiani è che siete persone fantastiche” disse, con un gran sorriso.
“Anche io ho imparato qualcosa da voi francesi,” rispose Federico, “ed è una frase…”. Esitò, indeciso.
In quel momento, sia per Rachel che per Federico, non era più una recita. Anche se l’altro non lo sapeva, entrambi si stavano confessando i loro sentimenti, e l’avrebbero fatto entrambi, se non fosse stato per il clima creatosi tra loro ultimamente.
Lei lo guardò dolcemente, come avrebbe dovuto fare Elisabeth, e fu questo a convincere il suo Michael a dichiararsi.
“je t’aime, Elisabeth”.
Interminabili attimi di silenzio.
E Rachel lo baciò di nuovo.
Di nuovo il lei si irradiò quel calore, e non avrebbe mai voluto smettere di baciare il fantastico ragazzo che le stava di fronte.
I due si separarono e sorrisero dolcemente.
Si accorsero che stava calando il sipario, e dopo un attimo vennero raggiunti dai loro amici.
“Grandi!” Esclamò Ester, abbracciando l’amica.
Daniele guardò Rachel, chiedendole mentalmente se la situazione si fosse sbloccata, ma lei finse di non averlo notato.
Si alzò nuovamente il sipario. Tutti, dagli attori, al professore, agli aiutanti dietro le quinte, si inchinarono ricevendo un applauso.
Dopo nemmeno venti minuti, erano già per strada per uscire a cena insieme. Chiacchieravano dello spettacolo, che era andato benissimo. Tutti tranne Rachel, che se ne stava silenziosa in fondo al gruppo.
“Hey” la salutò Daniele, dopo averla raggiunta. “Sei stata fantastica”. Rachel sorrise, abbracciando l’amico che la stinse a sé.
“Grazie”
“Allora?” Domandò il ragazzo, andando dritto al punto.
“Allora cosa?” replicò ingenuamente lei.
“Non fare finta di non sapere a cosa mi riferisco”.
Rachel sospirò, scuotendo la testa. Allo sguardo interrogativo del ragazzo, iniziò a raccontare.
“E’ stato semplicemente fantastico. Mentre ci baciavamo… beh, ero al settimo cielo, non sono mai stata così felice. E lui era così naturale che… che non potevo fare a meno di sperare che nemmeno lui stesse recitando poi tanto”
“Evidentemente abbiamo capito qualcosa!” Daniele sorrise.
“Però…”
“Però?”
“Però poi c’è anche Roberto, che è dolcissimo. E anche quando ero con lui… stavo benissimo, non così bene, certo, ma comunque ero contenta. E in più c’è il comportamento di Fede. Ultimamente è freddo quando parla con me, non so come mai…”
“Come non sai come mai??” esclamò Daniele, fermandosi e costringendola a guardarlo. “E’ ovvio il suo comportamento!”
Rachel lo fissò confusa. “Andiamo, nemmeno tu sei così ingenua da non averlo capito. Fa così perché è geloso. Prima eri sempre concentrata su di lui, uscivate e chiacchieravate. Ora invece passi quasi tutto il tempo con Roberto, e dopo la scena di oggi è ovvio che lui sia ancora più freddo!”
Daniele stava iniziando ad alzare la voce. Lei gli sfiorò il braccio, cercando di fargliela abbassare.
“Dan, non urlare, per favore” disse lei, preoccupata che gli altri potessero sentirli. Guardo avanti, ma vide che ormai erano almeno a una ventina di metri più avanti.
“Sì, scusa… voglio solo dire che lo fa perché gli piaci, e tanto!” Daniele le sorrise, incoraggiante.
“Lo credi davvero?” domandò lei, con gli occhi che brillavano.
“Assolutamente” affermò lui. “E ora smettila di farti queste pare mentali e goditi la serata. Se deve accadere qualcosa con lui, o con Roberto, accadrà. Tu non preoccuparti e sii te stessa, la Rachel solare, dolce e simpatica che noi conosciamo e adoriamo!”



Angolo Autrice #2
Taaa daaaa! Ecco qui ciò che è uscito da mio cervellino demente :3
Spero davvero vi sia piaciuto, fatemi sapere!
Vi avviso che tra due o tre (suppongo) capitoli ci sarà un piccolo salto temporale, e non so ancora quanto durerà la storia!
In ogni caso, godetevi il capitolo, e non esitate a dirmi se vi fa schifo!
Vi ricordo, come al solito, che le recensioni sono molto gradite!
Ah, e se vi va, passate anche dalle altre mie storie, ne ho pubblicata una appena prima di Natale C:
Non so dove inserire questo pezzetto di angolo, per cui lo metto qui: un grandissimo grazie alla mia Carlotta (sì, proprio tu sorellina mia!) che mi ha come sempre sostenuta e sopportata. Sei un tesoro!!
In ogni caso, al prossimo capitolo gente!
Un bacio,
Rachel Parker.

Ps: se qualcuno volesse contattarmi, ho aggiunto al profilo il mio link facebook :D
Pps: oddio, al computer mi sembrava molto più lungo il capitolo! ç.ç Chiedo venia T.T

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


Capitolo 13


Il gruppo di ragazzi entrò in una pizzeria e vennero sistemati in una tavolata in fondo alla stanza.
Iniziarono a chiacchierare mentre i camerieri giravano con varie pizze.
“Fare questa recita è stato davvero divertente” disse Francesco, con un braccio attorno alle spalle di Nicol.
Rachel annuì.
“Concordo, spero che il prossimo anno ne faremo un’altra!”
“Oh, anche io!” squittirono due voci all'unisono.
Non ci fu bisogno di voltarsi, loro sarebbero state riconosciute ovunque.
“Veronica, Alice! Che ci fate qui?” chiese Jessica, sorpresa di vederle quanto gli altri.
“Non ti trovavamo, così abbiamo chiesto a Davide se ti avesse vista, e ha detto che Luisa gli ha detto che Carlo le ha detto che Gianluca gli ha detto che Maria gli detto che Simone le ha detto che Beatrice gli ha detto che eravate venuti qui” snocciolò Veronica, senza prendere fiato.
“Così abbiamo pensato di raggiungervi” concluse Alice con un sorrisetto di quelli irritanti. Avete presente quei sorrisetti che ti fanno innervosire al punto di voler prendere a schiaffi la persona fino a levarglielo dal volto? Ecco, era uno di quelli.
“Fantastico! Accomodatevi!” esclamò allora Jessica. Lei era davvero felice, perché voleva bene a quelle due ragazze, nonostante certi loro atteggiamenti. Era preoccupata per la reazione degli altri, ma alla fine nessuno se ne curò del tutto.
Anche Rachel aveva imparato a sopportarle. Certo, non le adorava: spesso erano irritanti, molto irritanti. Ma le sopportava, e questo poteva bastare per il momento.

“Ah, non vi ho dato la notizia!” esclamò Tommaso all'improvviso. “I miei stanno per sposarsi!”
Infatti i genitori di Tommaso erano entrambi stati sposati precedentemente, ma poi si sono incontrati ed è nato Tom, ma senza alcun matrimonio. Finalmente sarebbe accaduto.
Rachel gli fece velocemente le congratulazioni, e poi guardò Federico. Il suo sguardo era triste e malinconico, come ogni volta in cui saltava fuori l’argomento 'genitori'. Cercava di non darlo a vedere, ma per lei era trasparente su questo punto.
Si alzò e lo raggiunse, dall'altra parte del tavolo, e si sedette accanto a lui. Tutti gli altri erano andati a fare le congratulazioni all'amico.
“Hey” disse piano lei, temendo di disturbarlo.
Anche lui la salutò, sorridendo. Ma non era il suo solito sorriso raggiante. Era un sorriso velato di tristezza.
“Va meglio a casa?” domandò mentre poggiava la mano sul suo braccio, tentando di rassicurarlo. Ma lei sapeva già la risposta. E infatti lui scosse la testa, abbassando nuovamente lo sguardo. Sembrava che stesse per piangere.
D’impulso, Rachel lo abbracciò. Dopo un attimo di sconcerto, anche lui la strinse, grato per il suo supporto.
Lei non sarebbe stata la prima a lasciarlo andare. E non perché adorava avere contatti fisici con lui, ma perché voleva fargli capire che lo comprendeva, e non che le faceva pena.
“Io ci sono, lo sai? E ci sarò sempre. In qualsiasi momento tu abbia bisogno di me”. Federico la strinse ancora di più, e mormorò un flebile 'grazie'.
“Tu c’eri. Quando stavo male, per mia nonna, eri lì con me. E io ci sarò per te. Non ti abbandonerò”.
“Grazie, grazie davvero” disse lui, allontanandosi un poco da lei.
“Figurati” sorrise. “Se no a cosa servono gli amici?”
Odiava dire quella parola, amici, riferita a lui. Era come affermare che non sarebbe potuto accadere nulla tra loro. Ma cos altro avrebbe potuto dire?
Anche il ragazzo le sorrise, pensando la stessa cosa.
“Fede!” cinguettò Veronica, sedendosi in braccio al ragazzo, costringendo così Rachel ad allontanarsi da lui. “Che succede? Come mai così triste?”
“Non è nulla, Vero. Tranquilla” rispose lui, con un sorriso stanco.
“Andiamo a giocare a bowling?” proposte Ester, e subito tutti assentirono.
Veronica subito si alzò esclamando che adorava giocarci, e che ultimamente si era allenata molto.

Tutti scesero al piano sotto, dove c’erano le piste da bowling, pagarono e presero le scarpe. Tutti tranne Rachel, che si sedette lì vicino per guardare gli amici giocare.
Dopo essersi divisi su due piste, le partite iniziarono.
Se la cavavano tutti, e in effetti Veronica ed Alice erano piuttosto brave. Ma nessuno poteva battere Federico, Ester e Tommaso, che continuavano a fare punteggi altissimi.
Al terzo strike di fila, Federico si avvicinò a Rachel.
“Come mai non giochi?” La sua allegria era tornata, e con essa il suo adorabile sorriso.
“Non sono capace” rispose lei, un po’ imbarazzata.
“Massì, gioca lo stesso!” disse il ragazzo, facendola alzare.
“No Fede, davvero. Sono negata!”
“Dai che ti aiuto io!”
Dopo queste parole la prese per mano e la trascinò a prendere un paio di scarpe della misura adatta, e poi la portò alla pista. Rachel si infilò le scarpe, ormai rassegnata al fatto che avrebbe fatto una figuraccia.
Quando venne il turno di Federico, lui le porse una palla e la condusse davanti alla pista.
Rachel se ne stava lì, impalata con la palla in mano. Tutti gli altri aspettavano. Era così imbarazzata.
Federico le si avvicinò di nuovo, e le mostrò come prendere la palla. Poi le si mise dietro, le cinse la vita con una mano mentre la faceva avanzare di qualche passo.
Il cuore di Rachel era a mille, per l’ennesima volta nella giornata. Un brivido le percorse la spina dorsale, mentre del calore si diffuse dentro di lei.
Gli occhi che le brillavano, era come se avesse un sole dentro. E tutto per quel contatto con il ragazzo, solo che questa volta era volontario, e non dettato dalla necessità di provare o perché erano sul palco. Erano loro, Rachel e Federico, e non Elisabeth e Michael, che non recitavano, ma ridevano, e finalmente avevano un vero contatto.
Prese qualche respiro, mentre Federico poggiava l’altra mano sulla sua. Pur non vedendo il suo volto, sentì che sorrideva.
Il ragazzo le guidò la mano all'indietro, per poi aiutarla a lanciare la palla. 7 birilli buttati giù. Beh, era un ottimo tiro per una che non aveva mai giocato, no?
Federico le porse un’altra palla.
“Ti aiuto anche qui o preferisci fare da sola?” le domandò.
“Provo da sola, ma sappi che ti farò perdere” disse lei, ridendo.
E, come previsto, subito la palla finì nel canale. Lei si voltò, ridendo come a dire che ti avevo detto?
Anche il ragazzo rise, e la fece sedere accanto a lui, mentre gli altri tiravano.
Quando fu di nuovo il loro turno, lui le fece provare nuovamente a tirare da sola. Due birilli. Meglio di prima, comunque.
Rachel prese un’altra palla, e Federico le si avvicinò di nuovo. Le cinse la vita con il braccio, mentre poggiava l’altra mano su quella di lei. La strinse, e avvicinò le labbra al suo orecchio. Brividi.
“Ce la puoi fare”. Quel sussurro le arrivò all'orecchio come un soffio. Poteva anche essere solo un gioco, ma per lei quella piccola frase aveva un significato maggiore.
Credo in te.
Credo nelle tue capacità.
Fidati di me, non ti lascerò sbagliare.
Ci sono io con te, non devi temere di fare una figuraccia, a me non importa.
So che ce la puoi fare.
Tutte queste frasi le si affollavano nella mente, ma in un secondo svanirono. Federico le strinse di nuovo la mano, portò la sua dietro la palla e le diede la spinta per tirare.
Aveva fatto bene a credere in lei. Anzi, in loro. La palla colpì i birilli esattamente al centro, e caddero tutti, dal primo all'ultimo.
Sullo schermo sopra le loro teste comparse una scritta, spare.
Rachel si voltò, con un gran sorriso sul volto. Anche lui sorrideva.
“Brava!”
Subito lei lo abbracciò, e il ragazzo le cinse i fianchi con le mani, la sollevò da terra e le fece fare una giravolta. Entrambi ridevano, contenti. E non solo per il tiro.
Ma perché finalmente erano di nuovo loro, che ridevano e scherzavano. L’atmosfera leggermente tesa che c‘era stata fino a un’ora prima, ora era completamente sparita. Il quasi-bacio con Roberto era stato dimenticato. Era la fine dei dubbi, il culmine delle speranze.
Cosa sarebbe accaduto adesso?
Rachel se lo sentiva, poteva essere il momento. Era come aveva detto Daniele, Sii te stessa. Se deve accadere qualcosa, accadrà. Anche Federico pensò alla stessa cosa. Era il momento giusto? Probabile.
Quando i piedi di Rachel toccarono di nuovo terra, lo guardò negli occhi, con un sorriso. Quello di quando si erano conosciuti, che esprimeva la sua allegria.
In quel momento, aveva sentito di nuovo quella risata, che l’aveva fatta innamorare. Quella dolce e cristallina, come bella di un bambino. Quella che lui faceva alle continue cadute di Rachel, non appena si erano incontrati.
Di nuovo il ragazzo le si avvicinò, e con la mano su una guancia della ragazza, posò un delicato bacio sull'altra.

Fantastiche e contrastanti erano le espressioni degli amici: Daniele era compiaciuto, mentre li guardava, e Giulia lo stesso. Tommaso diede una gomitata a Francesco, come a dire lo sapevo. Jessica anche era felice, ma le due amiche no. Alice guardava quella scena con disgusto. Veronica era infuriata, non sarebbe dovuto accadere, per nessun motivo. Lo sguardo di Roberto non era né disgustato né infuriato. Era solo seccato.










Angolo autrice
Buuuongiorno lettori!
Spero che il capitolo vi sia piaciuto, so che è corto ma in compenso sono già qui! Una settimana ragazzi, è un record!
E pensare che ho sacrificato un sabato sera per voi...
Okay, okay. Non avevo nulla da fare e stavo per cadere in depressione, quindi mi sono messa a scrivere u.u

Adesso parliamo del capitolo :D
A me personalmente piace, e trovo l'ultima parte molto carina, teno solo di essere stata fin troppo descrittiva. Voi che ne dite? Troppe descrizioni?
So che alla fine ci sarebbe stato bene in grande bacio, però... Però... Però non potevo, ecco. La storia deve ancora andare avanti!
Sappiate che molto presto Fede si pentirà di non averlo fatto, oh sì. *Me cattiva* MuahahahahahahahaaaaaH
...
Sì lo so, sono ammattita tutto d'un tratto. Chiamate pure un manicomio, basta che mi lascino continuare a scrivere C:

E ora i ringraziamenti:
Grazie infinite alla mia fantastica Carlotta che recensisce ogni capitolo *-*
Un grazie enorme anche a Magic_TurnerTime79 che mi ha sempre recensita, su facebook oppure qui *-* E un grazie altrettanto gigante alla mia nuova lettrice Arktos! La tua recensione era fantastica, la migliore che abbia mai ricevuto *-* Grazie, grazie, grazie!!

Bando alle ciance, devo scappare a studiare D:
Vi prego di lasciare una recensioncina, sarebbe stupendo! ;)
Un bacio a tutti e buona domenica!
Rachel.

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


Vi chiedo umilmente perdono per il ritardo con cui ho aggiornato, scusate!!
Non sto qui a rompervi le scatole a inizio capitolo, per cui vi lascio subito alla lettura! (Il vero e proprio angolo autrice lo trovate in fondo, come al solito!)
Un bacio a tutte le lettrici! Buona lettura ;)




Capitolo 14


Federico si allontanò da Rachel, e lei gli sorrise, timida. Anche lui aveva un gran sorriso in volto, e agli angoli della bocca comparirono due leggere fossette. Rachel non le aveva mai notate, forse perché non aveva mai sorriso così.
Federico la costrinse a continuare a giocare, e quando faceva un tiro sbagliato (leggi: la palla finiva nella pista accanto) lui interveniva e sistemava con il tiro successivo.
Finita la partita recuperarono borse e giubbotti ed uscirono dalla pizzeria. Chiamarono i genitori per farsi venire a prendere, e piano piano tutti tornarono a casa. Erano rimasti solo Ester, Rachel e Federico.
"Fede, sei proprio bravo a bowling!" esclamò Ester. Federico sorrise. "Anche tu!"
"Non vedo l'ora di andare a dormire, tra la recita e tutto sono stanchissima" commentò la ragazza, afferrando lo zaino da terra.
"Anche io, e poi stanotte ho dormito davvero poco..." disse Rachel, passandosi una mano tra i capelli.
"È arrivato mio padre, ciao!" Ester li salutò e corse dall'altra parte della strada.
"Ciao!"
"Chi ti viene a prendere?" chiese Federico.
"Dovrebbe arrivare mio fratello a momenti" rispose lei sospirando. L'aveva chiamato più di mezz'ora prima, e non arrivava più. "Tu invece?"
"Nessuno, torno a casa in moto" disse lui, con un sorriso.
"È vero che hai fatto l'esame da poco! Andato tutto bene, allora!" disse con un gran sorriso, felice per lui.
Federico annuì. Rachel si avvicinò a una panchina e si sedette, subito seguita da Federico.
"Allora perché non vai?" chiese, mentre una vocina nella sua testa le suggeriva che potesse essere per lei. La scacciò, non voleva farsi illusioni.
"Mi dispiacerebbe lasciarti qui da sola ad aspettare, i miei han detto che basta che non torni troppo tardi, per cui va bene se ti faccio compagnia" rispose, scrollando le spalle. "A meno che tu non voglia la mia compagnia" aggiunse poi, con un piccolo ghigno stampato sul volto. Rachel rise.
"Ma certo, io ti odio. Non ti voglio qui!" scherzò, fingendo una faccia scocciata. Fede, con un espressione delusa, si alzò e, abbassando la testa, si allontanò da lei. Rachel rise, si alzò anche lei e gli afferrò un braccio, facendolo girare. "Lo sai che scherzo, scemo!"
Il ragazzo si girò, e sul suo viso comparse un ghigno.
"Già, perché tu non puoi stare senza me!"
"Oh no, assolutamente! Se te ne andassi sarei persa!" esclamò lei, fingendosi spaventata.
"Non temere, mia principessa, nulla mi porterà via da te!" disse eroicamente, facendole passare un braccio dietro le spalle e uno dietro le gambe, per poi sollevarla in stile donzella appena salvata. Lei buttò indietro la testa e si mise a ridere, subito seguita da lui. Dopo poco però si accorse di essere ancora in braccio a Federico, con le braccia attorno al suo collo. Improvvisamente arrossì. Sul volto del ragazzo comparve di nuovo un ghigno.
"Ora potresti anche mettermi giù" Federico inarcò un sopracciglio.
"E perché mai dovrei farlo?"
"Mh, forse perché mio fratello è arrivato?" rispose lei, avendo riconosciuto la macchina del fratello.
"Ah sì?" Federico ghignò nuovamente, e la strinse ancora di più a sé. Rachel arrossì, tutto quel contatto la imbarazzava.
"E se non volessi lasciarti andare?"
"Beh," disse lei, "allora conoscerai per bene mio fratello, visto che ci sta raggiungendo"
Federico credette fosse uno scherzo, visto che il sorriso sul suo volto si allargò. "Ah-ha" annuì.
"Questa è in assoluto la peggio scusa che io abbia sentito..." Anche sul volto di Rachel comparve un leggero ghigno, mentre guardava oltre le spalle del ragazzo. Una mano si posò sulla sua spalla.
"Andiamo Ra?" chiese una voce profonda. Federico sbarrò gli occhi e si girò, trovandosi faccia a faccia con un alto ragazzo moro. Questo sorrise alla sorella, e immediatamente Federico la mise giù.
"Certo Ste!" disse lei con un gran sorriso.
"Oh, comunque, Fede lui è Stefano, Ste lui è Federico". I due si strinsero la mano.
"Ci vediamo lunedì, Fede!" esclamò, scoccandogli un bacio sulla guancia.
"A lunedì, Rachel!" disse lui con un gran sorriso e ricambiando il bacio.
Stefano le circondò le spalle con il braccio, e la guidò verso l'auto.
"Chi era quello?" chiese a un certo punto. Rachel rise della protettività del fratello.
"Solo un amico" rispose, stringendosi al fratello.
Solo un amico... pensò, sospirando.

Rachel recuperò il telefono dalla tasca, e dopo aver infilato le cuffiette nelle orecchie fece partire la sua playlist. Una dolce melodia si diffuse nella sua mente mentre camminava per le strade della città in quella tiepida giornata di inizio primavera.
Era uscita a mezzogiorno da scuola, ed era una così bella giornata, la prima tiepida da mesi, che le dispiaceva dover prendere subito l’autobus. Aveva deciso quindi di farsi un pezzo a piedi, in tutta tranquillità, per poi fare l’ultimo pezzo in bus.
Camminava tranquillamente sotto il sole, quando il suo sguardo si fermò su una gelateria nel centro della città. Sorrise e subito entrò, era un bel po’ di tempo che non mangiava un gelato. Pochi minuti dopo, aveva ripreso a camminare mentre nella sua mano stava una coppetta con due palline di gelato: cioccolata e yoghurt.
Senza rendersi conto del tempo che passava e dove stava andando, si ritrovò seduta su un’altalena nel parco accanto alla fermata dell’autobus. Lentamente si gustava il suo gelato, dondolandosi un poco.
E si ritrovò pensare al sabato sera, a quanto era stata felice con lui, erano stati così vicini. E poi quel bacio… se ci ripensava la sua schiena veniva di nuovo percorsa da brividi.
Inutile nascondere che aveva sperato in qualcosa di più, ma se ripensava all'effetto che quel piccolo bacio le aveva fatto, era abbastanza soddisfatta e non osava pensare alla reazione che avrebbe avuto se fosse stato un vero bacio.
Ripensò alla sensazione della sua mano calda sulla sua, e un sorriso nacque spontaneo sulle sue labbra.
Con lo sguardo perso si dondolava leggermente sull'altalena, fino a quando un rumore di passi che si avvicinavano la riportarono alla realtà.
Aveva preso in mano il telefono per scrivere a sua madre che avrebbe fatto tardi, quando sentì una voce familiare accanto a sé.
"Ciao!"
Pensando di essersi sbagliata si girò per vedere chi avesse parlato, ma era proprio lui.
"Ciao Fede!" lo salutò, sorpresa di vederlo lì.
"Come mai qui?" le domandò, sedendosi sull'altalena accanto a lei.
"Volevo fare una passeggiata, visto che si sta bene oggi..." rispose, guardando il cielo. "E tu invece?"
"Stavo tornando a casa di mia nonna, e passando di qui ti ho vista" disse semplicemente lui, sorridendole leggermente.
"Oh..."
Si stava creando un silenzio imbarazzante, quando improvvisamente Rachel ridacchiò.
"Che succede?" le chiese Federico, incuriosito.
"Nulla di che... Pensavo solo che, nonostante ci conosciamo da mesi, non so quasi niente di te" disse la ragazza, abbassando lo sguardo.
"Hai ragione... Qual è il tuo colore preferito?"
Rachel, sorpresa dalla domanda, rispose piano:
"L'azzurro, quello del colore del mare dopo una tempesta..."
Federico annuì, immaginandosi il colore.
"Vai ora tocca a te!" esclamò, quando Rachel non disse nulla.
Lei lo guardò stranita, confusa da ciò che stava dicendo.
"Uhm, okay... Cantante preferito?"
"Bob Marley, direi" rispose lui, iniziando a canticchiare una sua canzone.
"Ooh, è bellissima quella!"
Federico le sorrise. "Materia preferita?"
"Mmh, forse inglese... La materia che odi?"
Iniziava a divertirsi facendo quel 'gioco'.
"Inglese! Per colpa di quella mi hanno bocciato l'anno scorso!"
Rachel rise, pensando alla ‘coincidenza’. Dopo un attimo però realizzò l’ultima parte della frase, e lo guardò interrogativa. “Bocciato?”
Federico sgranò gli occhi. "Non lo sapevi?”
Rachel scosse la testa, pensando a quanto fosse vera l’affermazione detta poco prima. Non sapeva praticamente nulla di lui.
“Oh…” Federico era sorpreso. “Nulla di che. Lo scorso anno ho iniziato male, ho preso la scuola sotto gamba, pensando fosse semplice. Me ne sono accorto solo ad aprile, quando ho visto i miei voti disastrosi. Ho cercato di recuperare le varie materie, ero quasi riuscito a tirare su fisica, mate e latino, ma in inglese andavo sempre male. Così mi hanno tirato giù anche le altre tre e mi hanno bocciato senza tante cerimonie…” spiegò, alzando le spalle.
“Cavoli Fede, mi spiace! E ora devi ripetere tutto l’anno…” Lui sorrise.
“Beh, per lo meno ho imparato la lezione. Sto andando decisamente meglio, e se non mi avessero bocciato non avrei conosciuto Dan, Tommaso, Fra e tutti gli altri… e non avrei conosciuto nemmeno te, probabilmente” disse, mordendosi leggermente il labbro inferiore, un po’ in imbarazzo.
“Mi sarebbe dispiaciuto…” commentò lei, abbassando un poco lo sguardo.
“Eh sì, sono unico. Chissà come avresti fatto a vivere una vita senza Fede!” Subito riprese a scherzare. Rachel rise di gusto. Adorava quando faceva così. Un momento di imbarazzo? Subito scacciato via con una battuta.
Improvvisamente lui si fece serio e assunse un’espressione pensierosa.
“Libro preferito?” riprese, dopo un po’, il loro nuovo gioco.
“Non è giusto! Non puoi chiedermi una cosa del genere!”
Federico rise. Quella sua risata, le faceva sentire le farfalle nello stomaco.
“Perché?” le chiese.
“Come perché?” esclamò lei. “Leggere mi piace da matti, non ne so scegliere uno solo! Potrei stare qui ore a elencarti tutti quelli che mi piacciono! C’è Harry Potter, Hunger Games, Paranormalmente, Bianca come il latte rossa come il sangue, Orgoglio e pregiudizio…” ora che aveva iniziato non sarebbe più riuscita a fermarsi. Federico rise di nuovo.
“Okay, okay, ho capito. Diciamo tutta la biblioteca” Rachel sorrise, mentre una risata le usciva dalle labbra.
“Cambiamo domanda…” disse Federico. Dopo un attimo, parlò nuovamente. “La parte di te che ti piace di più?”
Rachel si fece pensierosa, non sapeva proprio che rispondere a quella domanda.
“Non saprei… non c’è un qualcosa che mi piace particolarmente di me” rispose infine, con una leggera alzata di spalle.
“Sul serio?” Annuì. “E tu?”
“Di me stesso o di te?” disse, ammiccando. “Parlando di me, direi gli occhi”
Rachel sorrise, pensando a quanto avesse ragione. Aveva degli occhi stupendi. Semplici, eppure esprimevano tanta dolcezza.
“Di te invece…” Lentamente, Federico avvicinò la sua altalena a quella della ragazza. “… mi piacciono le tue labbra”
Rachel arrossì a quella rivelazione improvvisa, e vedendo la sua reazione il ragazzo ghignò leggermente.
“D-davvero?” balbettò lei, imbarazzata. Federico annuì mentre poggiava la sua mano sulla guancia della ragazza, passando il pollice sul suo labbro.
“Davvero.”










Angolo autrice
Buonasera lettori!
Finalmente ecco qua il capitolo 14! Mi dispiace tantissimo per tutto il tempo che è passato dall'ultimo aggiornamento, ma non avevo ispirazione! Poi lunedì notte questa è arrivata, la sera faccio per mettermi a scrivere e che succede? Mi si rompe il pc D: Sì, sono proprio sfigata. Ma pazienza, piano piano mi sono fatta gli appunti sul telefono con la storia, e poi ho trasferito tutto sul pc, quando ha ricominciato ad andare :3 Per cui eccoci qui!
Spero vi sia piaciuto! E'un capitolo di passaggio, veniamo a sapere qualcosa di più su Rachel e Federico, ma nulla di che. Nel prossimo invece... hehehehe *risata malefica* ci sarà una bella sorpresa :D
Non so, la scena finale mi piace molto, ma non so se sono riuscita a rendere l'idea... fatemi sapere!
Poi, mi stavo chiedendo: tra le 18 persone che seguono la storia, le 7 che l'hanno messa tra le ricordate e le 7 tra le preferite, solo in tre recensiscono? :( Dai, spendete un minutino.ino-ino per far felice una povera scrittrice *si idica* *faccino da cucciolo*
Iiin ogni caso, vorrei dirvi solo un'altra cosa:
Poco dopo la pubblicazione del capitolo 13 ho scritto un'altra storia, che ha come protagonisti una rachel e un Federico, ma in un contesto leggermente diverso. Vi va di passare a dare un'occhiata? In caso, eccola qua (cliccate sul titolo :D) You had me at hello.
e per gli amanti di Harry Potter, ci sono altre tre mie storie :3

Okay, ho finito di farmi autopubblicità e vi lascio! Al prossimo capitolo! E mi raccomando, recensite! ;)
Rachel Parker

P.S.: se vi va di contattarmi, o anche solo di fare due chiacchiere, ecco i miei profili Twitter e Facebook :)
Twitter: @Sweet_Posy;
Facebook: Rachel Parker;

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


Capitolo 15

“D-davvero?” balbettò Rachel, imbarazzata. Federico annuì mentre poggiava la sua mano sulla guancia della ragazza, passando il pollice sul suo labbro.
“Davvero”.
Il ragazzo aveva lo sguardo fisso sulle labbra di lei, mentre con i denti torturava le proprie. Spostò lentamente la mano verso il collo della ragazza, e con tocco leggero le carezzò la guancia.
Rachel sentiva che il suo cuore sarebbe esploso da un momento all'altro, e nel frattempo non riusciva a staccare lo sguardo dagli occhi di lui.
Finalmente, anche lui la guardò negli occhi, e sulle sue labbra spuntò un sorriso.
Lo sguardo di Rachel era colmo di dolcezza e di speranza. Era il momento giusto?
Federico ricambiava il suo sguardo, e capì che lo era davvero.
Il ragazzo prese un respiro profondo e le si avvicinò maggiormente. Non sapeva perché era così nervoso, non era la prima volta che lo faceva. Sentiva il cuore battere a mille nel suo petto, ma questa volta non si sarebbe tirato indietro. Le sorrise, mentre le scostava una ciocca di capelli dal viso.

Era arrivato il sabato. Un’altra settimana di scuola finita, per fortuna. Quel giorno Rachel compiva quindici anni, e quella sera sarebbero usciti a mangiare una pizza per festeggiare.
Appena entrata in pizzeria, si accomodò al tavolo in fondo ala sala, dove già stavano seduti i loro amici.
Sorrise a tutti, e li ringraziò per gli auguri.
Pochi minuti dopo vennero raggiunti da Alice, Jessica e Veronica.
La mora corse ad abbracciarla, sarebbe meglio dire a stritolarla, e le fece nuovamente tanti auguri. Anche le due bionde le augurarono buon compleanno, prima di sedersi al tavolo. Veronica subito raggiunse Federico e gli si sedette in braccio, dandogli un bacio sulla guancia. Il ragazzo sorrise di malavoglia, non aveva proprio voglia delle attenzioni che lei gli rivolgeva, e mandò a Rachel uno sguardo dispiaciuto.
Perché dispiaciuto, verrebbe da chiedersi. Rachel fece un sospiro mentre le immagini del pomeriggio precedente le tornavano alla mente.

Flashback
Federico le sorrise, mentre le scostava una ciocca di capelli dal viso.
Improvvisamente, due mani andarono a coprire gli occhi del ragazzo, che sussultò per lo spavento.
Non si era accorto della figura che si avvicinava a loro.
Rachel spostò lo sguardo dal ragazzo, imbarazzata. Era successo, di nuovo. Anzi, non era successo. Di nuovo.
“Indovina chi è?” cinguettò colei che li aveva interrotti, senza preoccuparsene minimamente.
“Ciao, Veronica” disse Federico, con un sorriso leggermente esasperato sul volto. Lei non sembrò accorgersene.
“Bravo! Come hai fatto a indovinare?” esclamò sorridente al ragazzo, senza rivolgere uno sguardo a Rachel, come se non esistesse.
“Forse per i tre litri di profumo che hai addosso? O magari perché nessun altro ha una voce così irritante? ” pensò Rachel, mentre sospirava.
“Oh, ciao Rachel!” disse Veronica, degnandola finalmente di uno sguardo.
“Hey” rispose la ragazza. Si alzò dall'altalena e raccolse lo zaino da terra.
“Beh, io vado, allora!”
“Aspetta, Ra!” esclamò Federico, alzandosi di scatto.
Al contrario, Veronica l’aveva salutata con un sorriso che sembrava dire ‘Ecco, brava, vattene e lasciaci soli’.
“Resta ancora un po’…” continuò Federico con il suo solito sorriso. Ma questa volta non avrebbe funzionato.
Lei scosse la testa, sorridendo.
“Non preoccuparti, Fede” disse, sistemandosi la cartella sulle spalle. “Riesco a capire quando sono il terzo in comodo!”
Detto questo, gli sorrise di nuovo, gli diede un veloce bacio sula guancia e andò alla fermata del bus.
Federico sospirò, risedendosi sull'altalena.
“Che bello vederti!” esclamò Veronica, per riprendere la conversazione.
Quando l’autobus arrivò alla fermata, Rachel salì e si sedette. Guardando fuori dal finestrino, poté vedere Federico seduto su una panchinetta con Veronica accomodata allegramente sulle sue gambe, mentre lei gli accarezzava i capelli sorridente.


Scosse la testa, per concentrarsi su altro. A quanto pare tra loro non doveva accadere niente.
“Hey…”
Improvvisamente sentì una voce dolce. Alzò lo sguardo e incrociò due splendidi occhi, quelli color ghiaccio, gli occhi di Roberto. Il ragazzo le stava di fronte e le sorrise. Lei ricambiò li sorriso prima di alzarsi e abbracciarlo.
“Va tutto bene?” le domandò, vedendola malinconica. Lei annuì convinta, e sfoderò un gran sorriso.
“Sì, sto bene, grazie” disse, continuando a sorridere.
Lui la strinse nuovamente a sé, non prima di aver esclamato “Buon compleanno Rachel!”
Lei ridacchiò, e strinse il ragazzo. Stava sempre benissimo tra le sue braccia.
Ferma, ferma, ferma. Rachel, non ricominciare! pensò. Che ti prende?
Doveva smettere di pensare a Roberto in quel modo, come se i casini con Federico non fossero già abbastanza.
“Siete pronti per ordinare?” domandò un cameriere, qualche minuto dopo.
Ordinarono le pizze e ripresero a chiacchierare.
Ester era parecchio nervosa, ma nessuno sapeva il perché. Fatto sta che la ragazza continuava a tamburellare le dita sul tavolo e guardava il cellulare ogni due secondi.
Quando, finalmente, il suo telefono squillò, lei rimase impietrita. Con mano tremante lo prese e rispose alla chiamata.
Nel corso della conversazione, la sua espressione mutò numerose volte.
“Okay, grazie per aver chiamato”. Ripose il cellulare nella borsa e iniziò a fare respiri profondi.
Tutti i ragazzi al tavolo la guardavano con uno sguardo preoccupato e curioso allo stesso tempo.
Tommaso si alzò, si accucciò accanto alla ragazza, seduta sulla sedia, e posò la mano sulla sua spalla.
D’un tratto, un sorriso raggiante comparve sul volto di Ester, che subito Tommaso ricambiò con gli occhi che brillavano per l’emozione.
Stava per proferire parola, ma Ester si alzò e gli saltò addosso. Lo stritolò in un abbraccio, mentre lui la stringeva dolcemente. Lacrime di felicità stavano scivolando sulle guance rosee della ragazza.
“Ce l’ho fatta!” esclamò, quando si separò da lui. “Mi hanno presa!”
“Ne ero sicuro” disse Tommaso, prima di abbracciarla di nuovo.
Nessuno diceva niente, per non rovinare quel bel momento, ma avevano tutti la stessa espressione dipinta sul volto: che stava succedendo?
Ester prese a ridere, e subito contagiò l’amico, che continuava a stringerla dolcemente.
“Ester, mi spiace interrompere questo momento” disse piano Nicol, “ma che cosa sta succedendo?”
Finalmente aveva espresso a parole quello che tutti stavano pensando.
La ragazza si fece improvvisamente seria e iniziò a raccontare.
“Inizialmente non volevo partecipare allo spettacolo, come immagino saprete tutti…” le sue amiche annuirono, ricordando anche che pochi giorni dopo aveva cambiato idea.
“Beh, qualche mese fa mia madre mi aveva parlato di una scuola particolare, che forniva un’istruzione più artistica: canto, ballo e cose così… Ero interessata ad entrare, ma non ne ho parlato con nessuno di voi perché le probabilità che mi avrebbero presa erano molto basse. Decisi di provarci. Cercai tutte le informazioni e un paio di settimane dopo andai a fare il provino di danza e canto, e i giudici sembravano abbastanza contenti delle mie performance. Poi però mi dissero dell’ultima prova: dovevano anche vedermi recitare. Decisi così di partecipare allo scolastico, sperando che mi avrebbero presa. Così è stato e la settimana scorsa, allo spettacolo, c’erano anche la preside della scuola e l’insegnante di recitazione. A fine serata mi dissero che mi avrebbero fatto sapere entro una settimana. Sapevo che avrebbero chiamato oggi, per questo prima ero così nervosa. Mia madre poi mi ha telefonato e ha detto che erano stati molto colpiti dallo spettacolo, e che mi avevano presa alla scuola!”
Rachel rimase a bocca aperta, e la abbracciò.
“Oddio, sono così felice per te!”
L’amica la strinse e la ringraziò.
“E Tommaso come faceva a sapere tutto?” chiese invece Daniele.
“Un pomeriggio mi ha vista mentre provavo la coreografia, e poi mi ha aiutato a prepararmi per le varie audizioni” spiegò Ester, sorridendo grata a Tommaso.
Tutti le fecero le congratulazioni, era una cosa splendida che l’avessero presa alla scuola! Scuola… scuola?? “Aspetta… ma se questa è una scuola,” disse Rachel, che iniziava a capire la situazione, “significa che lascerai il liceo per andarci?”
Ester assunse un’espressione più triste, e annuì. “Lunedì prossimo mi trasferisco lì”.
Era calato il silenzio. Ester se ne sarebbe andata davvero?
“Suvvia ragazzi, non pensiamo a questo!” esclamò Tommaso, cingendo le spalle della ragazza con un braccio. “Abbiamo ancora una settimana da passare con lei, e poi continueremo a vederla!”
L’atmosfera tornò entusiasta. Era vero: avrebbero continuato a vedersi, ed Ester avrebbe realizzato il suo sogno.
“Un brindisi!” esclamò a questo punto Daniele, alzando il bicchiere colmo di coca-cola!
Tutti seguirono il suo esempio, alzando i loro bicchieri.
“A Ester, per la sua ammissione, e a Rachel, per il suo compleanno!” gridò Jessica, che fece voltare tutta la sala verso di loro. “Cin cin!” gridarono tutti, mentre gli altri clienti li guardavano infastiditi.
Rachel rise, adorava i suoi amici.

“E’ il momento dei regali!” esclamò Giulia, porgendo a Rachel un pacchetto.
“Ma... non dovevate!” Era già abbastanza l’uscita, non c’era alcun bisogno di un regalo!
“Dai, non fare la modesta e aprilo!” disse Francesco, con un cenno del capo.
Lei sorrise, e prese per primo il biglietto.
Auguri rimbambita che non sei altro!
Lo sai che ti vogliamo bene!
Un bacio,
Giulia, Nicol, Ester, Daniele, Jessica, Francesco e Tommaso
P.S.: dati una mossa con Fede! :P

Rachel rise, e abbracciò gli amici.
“Su, leggilo ad alta voce!” esclamò Federico, mentre cercava di leggerlo da dietro la sua spalla.
“Ma anche no!” rispose lei, riponendolo nella borsa.
Aprì il pacchetto e trovò due magliette stupente, una con la scritta “I’m in love with you and all your little things” e l’altra molto semplice, con il simbolo dell’infinito sulla schiena.
Abbracciò i suoi amici uno ad uno e li ringraziò per lo splendido regalo.
Federico le aveva regalato un libro, avendo recentemente scoperto la sua passione, Veronica e Alice degli orecchini. Roberto le porse un biglietto:
Tanti auguri Rachel!
Il mio regalo te lo do più tardi, non ti preoccupare! Ahah
Ti adoro <3
Roberto

“Puoi fare anche a meno di darmi il regalo, non ce n’è bisogno!” gli disse, mentre lo abbracciava.
“Figurati! E’ il tuo compleanno, il regalo è d’obbligo!” Lei rise, dandogli un piccolo bacio sulla guancia.

Dopo cena fecero un salto in gelateria, dove Rachel offrì il gelato a tutti.
Purtroppo si era fatto tardi, e dovettero tornare a casa.
Dopo i regali, Federico si era fatto piuttosto freddo nei confronti di Rachel. Non se l’era mica presta per il biglietto, no?
No, era impossibile. Non era permaloso il ragazzo, quindi doveva essere qualcosa d’altro.
Rachel si sedette sul muretto davanti alla gelateria, in attesa del fratello, che come al solito era in ritardo.
Roberto, ultimo rimasto, le si sedette accanto.
“Tutto okay?” le chiese, abbracciandola.
“Sto benissimo, grazie. È stata una splendida serata, mi sono divertita un mondo!”
“Anche io!” disse il ragazzo, prima di prendere dalla tasca un piccolissimo pacchetto.
“Ecco il tuo regalo”. Le porse il pacchettino.
“Rob, non dovevi!”
“Figurati! Su, aprilo” disse il ragazzo, con un gran sorriso in volto.
Lei gli sorrise di rimando, e si dedicò al pacchetto. Vi trovò una scatolina dorata, al cui interno stava una catenina con un ciondolo. Questo recava una scritta: Serva me, servabo te.
“Salvami, ti salverò” tradusse il ragazzo, facendo un sorriso timido.
Rachel sorrise e lo abbracciò.
“E’ bellissima, grazie!” Lui la strinse a sé dolcemente.
“Voltati, che te la metto” disse, e subito lei si girò.
Spostò i capelli di lato, e mentre la catenina fredda della collana le toccava la pelle, un brivido le percorse la spina dorsale. Era davvero la catenina a farle quell'effetto? O forse era il contatto con il ragazzo, o magari era proprio Roberto?
Lentamente si voltò di nuovo verso il ragazzo, sorridendo. Alzò lo sguardo e incontrò i suoi occhi, che quasi splendevano nel buio di quella sera.
“Buon compleanno, Rachel” sussurrò Roberto, prima di posare dolcemente le sue labbra su quelle della ragazza.





Cu cù!
Buonasera a tutti!
Ecco a voi il capitolo 15, spero vi sia piaciuto!
Lo scorso capitolo siamo diminuiti col numero di recensioni... Ditemi: la storia, vi piace ancora? Vi prego, fatemi sapere! Anche se non vi piace, vorrei almeno sapere le motivazioni...
Comunque ringrazio le splendide fanciulle che mi hanno recensito!

Tatatatatà, pubblicità! (?)
Allora ultimamente ho in mente tante OS, per cui probabilmente ne metterò di nuove! Spero le leggerete C:
In ogni caso, se vi va passate dalle ultime pubblicate:
# You had me at hello;
# Per essere felice, mi basta questo;

Contattami!
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Bene, io vi saluto! Un bacione a tutte e buona Pasqua!!
Mi raccomando, lasciate una recensione, grazie C:
Rachel Parker

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


Capitolo 16

Rachel era seduta al bancone in cucina, e pensierosa infilava la mano nel sacchetto delle gocciole. Ne tirò fuori una e con essa fece un disegno immaginario nell'aria. Con l'altra mano mescolava il suo latte e cioccolato.
"Allora? Non devi dirmi nulla?"
La voce di suo fratello la fece sussultare, e il biscotto cadde nel latte.
Rachel sbuffò e col cucchiaino tentò di salvare la sua gocciola. La missione di salvataggio fallì miseramente quando Stefano la abbracciò da dietro stritolandola.
"Gocciolicida" soffiò la ragazza, mentre pescava nuovamente il biscotto caduto rovinosamente dal cucchiaino.
"Buongiorno anche a te, sorellina" disse Stefano ridendo.
Anche Rachel rise e lo abbracciò.
"Allora?" disse lui, curioso.
"Allora cosa?" domandò Rachel, prendendo un altro biscotto.
“Come cosa?” esclamò il ragazzo mentre si sedeva accanto alla sorella e le girava lo sgabello per averla di fronte a sé. “Ieri sera!”
Rachel sbuffò. Non voleva dargli spiegazioni, erano affari suoi.
“Dai, racconta!” Aveva l’aria di un bambino a cui stanno per raccontare una storia. In teoria i fratelli maggiori non erano gelosi e iper-protettivi? Il suo, invece, era solamente un impiccione curioso.
Sospirò.
“Non c’è nulla da raccontare…”
“Come nulla da raccontare?!” Ribatté prontamente il fratello. “Ieri vengo a prenderti e ti trovo davanti a una gelateria che limoni con uno sconosciuto!”
Stefano iniziava ad alterarsi. Lui e Rachel si erano sempre detti tutto e non sopportava il fatto di non sapere nulla di questo ragazzo.
Rachel posò dolcemente una mano sul suo braccio.
“Ste, prima di tutto non è uno sconosciuto. E’ un ragazzo della mia scuola, lo conosco bene”
“Mph…” Lui non era molto convinto, ma ricambiò quando la sorella gli sorrise.
“Allora… mi racconti?” le domandò, con una faccia da cucciolo.
Rachel si morse il labbro, indecisa se parlarne o no. Poi gli sorrise nuovamente: si era sempre confidata con lui, e voleva parlare di quella storia con qualcuno.

Quella mattina Stefano l’aveva portata a scuola in macchina e avevano chiacchierato per tutto il viaggio.
Dopo aver salutato il fratello entrò a scuola.
“Buongiorno!”
Davanti alla porta della sua classe stava Roberto che, vedendola, la salutò.
“Buongiorno!!” disse Rachel abbracciandolo.
Lui circondò le sue spalle con un braccio, stingendola a sé, ed entrarono in classe.
“Hey!” salutarono un gruppetto in fondo all'aula.
Giulia sorrise a Rachel, mentre maliziosamente guardava il braccio di Roberto sulle spalle dell’amica.
Lei l’abbracciò, e quella annunciò che in un paio di settimane le avrebbero finalmente tolto il gesso al piede.
“Grande!” batté il cinque a Jessica, mentre Daniele la prese in spalla e le fece fare un giro trionfale per la classe.
Lei rise quando si risedette sul banco, per poi avvicinarsi a Rachel.
“Tu invece non hai nulla da raccontarci?” domandò con un sorriso malizioso sul volto. Rachel ridacchiò.
“Ragazzi, dobbiamo scappare!” esclamò Tommaso, dando un’occhiata all'orologio.
In quel momento Federico entrò in classe e subito si avvicinò a loro.
“Ra, mi faresti un piacere enorme?” le chiese.
“Certo, dimmi tutto!” rispose subito lei, vedendolo frettoloso.
“Mi daresti una mano in inglese, uno di questi giorni?” domandò, portandosi una mano tra i capelli, nervoso. “Sono un tantino nella merda”
Rachel annuì, e lui di slancio l’abbracciò.
“Grazie, sei la migliore!” Lei rise, mentre il ragazzo correva nuovamente fuori dalla classe.
“Gente, dobbiamo andare” ripeté Tommaso.
Roberto si riavvicinò a Rachel e le diede un bacio a stampo. Salutò le altre e infine seguì gli amici fuori dall'aula.
Rachel arrossì quando vide le amiche fissarla.
“Ci siamo perse qualcosa?” chiese Ester, alzando un sopracciglio.
“Cosa è successo?” domandò Nicol, incuriosita.
“Racconta, racconta, racconta!” esclamò Giulia, che se solo avesse potuto si sarebbe messa a saltellare.
Rachel sorrise e stava per iniziare a raccontare, ma suonò la campanella. Fece segno alle amiche che avrebbe detto tutto dopo, e andò al suo posto.

“Allora tu e Rachel state insieme!” disse Daniele rivolto a Roberto, che annuì sorridente.
“Bel colpo amico!” esclamò Tommaso dandogli un leggera gomitata.
Roberto rise, per poi raggiungere la sua ragazza in cortile.

Rachel stava alla fermata dell’autobus davanti a scuola, in attesa che questo passasse.
Improvvisamente si sentì afferrare la mano, e subito Roberto fece capolino accanto a lei.
“Ragazze, perdonatemi, ma devo rubarvela” disse, alludendo alla propria ragazza.
“Come mai?” chiese la diretta interessata, curiosa.
“Sorpresa” rispose lui, ammiccando. Lei sorrise, salutò le amiche e seguì il ragazzo.
Dopo qualche minuto si fermarono in un parchetto in una via vicina alla loro scuola e si sedettero sotto un grande albero che li riparava dal sole.
Rachel prese un attimo il cellulare per avvisare la madre che avrebbe tardato un po’, poi lo ripose nella cartella e si appoggiò alle gambe del ragazzo.
Iniziarono a parlare, un po’ di tutto, a imparare l’una dell’altro, mentre lei gli sorrideva amorevolmente e lui giocherellava con i capelli di lei.

All'improvviso il cellulare di Rachel iniziò a suonare e lei, pensando che fosse la madre, rispose immediatamente.
“Pronto?”
“Ciao, Ra!” Non era sua madre, era una voce maschile…
Diede una rapida occhiata allo schermo del telefono, ma il numero era sconosciuto.
“Chi parla?” chiese.
“Oh, sì, scusa!” disse il ragazzo all'altro capo del telefono. “Sono Federico!”
“Oh, ciao Fede!” esclamò lei e, al sentire pronunciare il nome del ragazzo, Roberto fece una smorfia.
“Senti, volevo chiederti se giovedì fai qualcosa” disse il ragazzo.
“No, nulla, come mai me lo chiedi?” domandò lei, sorpresa dalla domanda.
Iniziò a parlare con l’amico e, prima di riattaccare, disse solamente “Okay, allora giovedì alle tre a casa mia!”
Rimise via il telefono, e tornò a guardare sorridente Roberto.
“Non vorrei sembrare troppo impiccione,” disse il ragazzo, “ma… che voleva Fede?”
“Hey, non sarai mica geloso!” esclamò Rachel, con un velo di malizia.
Lui fece un sorriso colpevole, e alzò le spalle.
“Sei la mia ragazza, mi sembra ovvio che io sia un po’ geloso”
Lei rise, prima di dargli un bacio a fior di labbra.
“Non devi esserlo, anche se sei tenero quando fai il geloso!”
Anche lui rise e le sorrise di nuovo.
“Comunque voleva solo chiedermi se giovedì ci potevamo vedere per aiutarlo in inglese, visto che ha il compito sabato”
“Mh” commentò semplicemente il ragazzo.
“Dai, non sarai davvero geloso per una lezione di inglese!”
Lui alzò nuovamente le spalle.
“Su, che vuoi che succeda?”
“Nulla, spero!” disse Roberto con un sorriso, prima di dare un bacio a Rachel.

Erano un paio d’ore che Rachel e Federico stavano sui libri, sempre sullo stesso argomento.
“Se hai una situazione avvenuta nel passato, ma che ha ancora delle ripercussioni sul presente, che tempo usi?” chiese lei, dopo avergli mostrato una frase. Il ragazzo sembrò andare in confusione, ancora più di prima.
“Se è avvenuta nel passato… past perfect?” provò, per nulla sicuro della risposta. Lei scosse la testa.
“Se avviene nel passato e basta, usi il past perfect. Invece se ha ripercussioni sul presente, come in questo caso…” e scrisse una frase sul foglio, per poi porgergli i due esempi, “usi il present perfect”.
Lui osservò le frasi, tentando di capirci qualcosa di più.
“Niente, è inutile” esclamò Federico, lasciando cadere il foglio sul tavolo. “Non lo capirò mai!”
“Con un po’ di pazienza ce la farai” lo rassicurò Rachel, prima di alzarsi.
“Vado a prendere da bere, vuoi qualcosa anche tu?” gli chiese.
“Un bicchiere di coca, magari!”
Lei gli sorrise. “Arriva subito!”
“Grazie mille, Ra!”
Rachel andò in cucina, prese dalla dispensa due bicchieri, e si avvicinò al frigorifero. Prese una bottiglietta di coca, e tornò al bancone. Iniziò a versare la coca cola, ma improvvisamente sussultò. Infatti, una mano calda le aveva fatto riappoggiare la bottiglietta sul bancone. Le braccia del ragazzo le avvolsero la vita, e appoggiò il mento sulla sua spalla.
Rachel poteva sentire il fiato caldo di Federico sul suo collo, brividi le attraversarono la schiena mentre lui la stringeva dolcemente a sé.







Angolo Autrice
Perdonatemi, perdonatemi, perdonatemi çç
Ho la prima parte de capitolo scritta da un bel po', ma non sono più riuscita ad andare avanti T.T
E in più mi sono beccata una punizione per non aver portato uno stupidissimo foglio, pft. Per cui il tempo si è ridotto ancora di più çç
In ogni caso, alla fine ce l'ho fatta! Spero che i capitolo vi sia piaciuto! Sinceramente l'ultima scena nella mia testa era resa meglio, ma non sono riuscita a fare di meglio D: Non volendo farvi aspettare (se c'è qualcuno che aspetta, lol), ho deciso di pubblicarlo così. Nel prossimo capitolo la ripresenterò cercando di metterla più decentemente u.u
Colpi di scena alla fine, yeah! Che dite che farà la nostra eroina (?) ? Si farà abbindolare, per poi essere presa da sensi di colpa, oppure subito scaccerà il povero Fede? O magari un po' e un po'? Lo scoprirete nella prossima puntata!
Nel frattempo, vi prego di mandarmi le vostre opinioni via recensione u.u
A questo proposito, voglio ringraziare infinitamente le quattro meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo *w*

Avviso: adesso modifico l'introduzione della storia, se vi va passate a vederla:3 E' possibile che a breve cambierò anche il titolo, ma prima vi avviserò per bene c:

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Siete annoiati dalle solite storie? Volete leggere qualcosa di nuovo, ma non trovate nulla? Ecco a voi la soluzione!
Passate nelle storie consigliate dalla vostra Rachel Parker, e non ve ne pentirete! C:
- Per prime, vorrei suggerirvi alcune mie storie:
Per essere felice, mi basta questo ---> mia ff originale :3
You had me at hello ---> mia ff originale :3
Fin proprio alla fine ---> mia ff a tema Harry Potter :3
- Voglio poi suggerirvi questa fantastica autrice, nonché mia carissima amica: Carlotta Bucks.
In particolare, se siete fan dei one direction, o comunque non vi fa schifo leggere qualcosa su di loro, passate dalla sua nuova ff (attenzione: raiting rosso!) :
And if I tell you I don't remember? ---> Storia dalla trama particolare e confusionaria, ma poi si capirà tutto u.u Scritta bene, scorrevole da leggere, e ci sono pure io :D (okay, la smetto u.u)

Okay, ora mi dileguo c:
Un bacio e al prossimo capitolo!
Rachel Parker



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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


Capitolo 17

Quando sentì le sue mani attorno alla vita, e il suo respiro caldo sul collo, il cuore di Rachel iniziò a battere all'impazzata.
Quante volte aveva sognato una scena del genere?
Quante volte si era fatta film mentali sul ragazzo che proprio ora ci stava provando con lei?
E perché proprio ora?
Ora che lei si era messa con Roberto, Federico aveva smesso di fare cose ambigue ed era passato all'azione.
Ma no Rachel, si disse, sarà solo un gesto d’affetto, non significa nulla!
Se non significava nulla, perché lui la stringeva sempre di più?
E perché continuava a sfiorarle il collo con il naso?
Doveva mettere fine a quella situazione, nonostante fosse piuttosto piacevole.
Lei non era quel tipo di persona, lei non aveva ripiegato su Roberto perché Federico non la cagava. A lei Roberto piaceva davvero, e non poteva cedere al suo amico.
“Fede…” disse Rachel, cercando di mantenere un respiro regolare, nonostante fosse piuttosto agitata.
“Mh?” mormorò lui, senza spostarsi di un centimetro.
“Io… io credo che…” balbettò Rachel, evidentemente in imbarazzo.
“Si?” chiese lui, senza nemmeno allentare la presa sui fianchi della ragazza.
Rachel fece un respiro, e finalmente riuscì a dire quella frase.
“Credo che dovremmo tornare a studiare” disse, tutto d’un fiato.
Federico, evidentemente sorpreso, si scostò da lei e disse: “Certamente”.
Probabilmente si stava chiedendo il motivo del comportamento di lei, ma cosa poteva dirgli? Scusa, lo vorrei tanto ma sto con uno dei tuoi migliori amici? Nemmeno per sogno .
I due ragazzi tornarono in salotto con le loro coca-cole e si rimisero sui libri.
Rachel si sentiva terribilmente in colpa per non aver detto più nulla al ragazzo, ma lui sembrava esserci passato sopra subito, così continuarono la lezione tranquillamente.

Dopo un’altra ora, Federico se ne doveva andare.
“Grazie mille, davvero” disse a Rachel, accanto al cancelletto.
“Di nulla, figurati” rispose lei, sorridendogli.
“Per te riesco a prendere un sei?” domandò lui, passandosi nervosamente una mano tra i capelli.
“Sono sicura che se ti impegni e stai attento a ciò che fai, ce la farai di certo!”
Lui le sorrise, e lei ricambiò.
“Beh, ci vediamo domani!” disse, prima di darle un bacio sulla guancia e andarsene.

Era arrivato nuovamente il sabato, e uscirono come al solito.
Dopo aver pranzato in un bar vicino alla scuola, raggiunsero un grande parco nella periferia della città.
Appoggiarono, o sarebbe meglio dire buttarono, gli zaini sull'erba e si sdraiarono.
Potevano sentire il dolce tepore del sole sui loro corpi, in una splendida giornata primaverile.
Federico si alzò.
“Vi vanno dei gelati?”
Ci fu un coro d’assenso, così lui, Daniele e Tommaso si allontanarono per prendere i gelati al barettino del parco.
“Fede, va tutto bene?” chiese Daniele, vedendo l’amico pensieroso.
“Uh?” disse lui, ritornando alla realtà. “Scusate, stavo pensando a una cosa successa l’altro giorno…”
“Che è successo?” domandò allora Tommaso, curioso di sapere cosa faceva stare così il ragazzo, che solitamente era spensierato.
“Giovedì sono andato da Rachel per le ripetizioni di inglese…” iniziò a spiegare mentre pagavano i gelati.
“Si?”
“E… beh, ci ho provato con lei. Ero stufo di non giungere mai a niente”
Daniele si bloccò un attimo. Rachel stava con Roberto, tutti lo sapevano. E allora perché Fede ci aveva provato con lei spudoratamente?
“Però lei mi ha respinto…” continuò il ragazzo, mentre camminavano verso gli altri. “E non so il perché. Cioè, sembrava interessata a me, non capisco perché l’abbia fatto!” esclamò, esternando la sua agitazione.
Finalmente raggiunsero gli amici, e passarono loro i coni gelato.
“Fede…” mormorò Tommaso. Forse non sapeva di Rachel e Roberto, era meglio dirglielo prima che facesse un’altra cazzata.
“Oh.”
Federico si voltò per rivolgersi all'amico che l’aveva chiamato, quando notò Rachel e Roberto che si baciavano, lui che la stringeva a sé dolcemente.
“Ecco perché” concluse il ragazzo, con un sospiro.

Verso metà pomeriggio erano ancora al parco, ma si erano spostati vicino al laghetto.
“Mi mancherete tantissimo!” esclamò Ester, triste.
Subito Giulia l’abbracciò.
“Su, non fare così! E’ il tuo sogno, hai il diritto di viverlo, e anche se non saremo nella stessa classe, noi ci saremo sempre per supportarti!”
L’amica le sorrise, grata per le sue parole.
“Continueremo a vederci, vero?”
“Certo!” disse Rachel, abbracciandola. “Non potremmo mai abbandonarti!”
“Anche se mi devo trasferire?” domandò lei, quasi impaurita. Aveva scoperto di doversi trasferire in una città a circa un’ora di viaggio da lì, che era decisamente più vicina alla scuola di arti che avrebbe frequentato.
Intervenne Tommaso, che la racchiuse in un abbraccio fraterno.
“Anche se ti devi trasferire” rispose. “In qualsiasi momento ti abbia bisogno di noi, saremo pronti a prendere il primo treno per venire da te”
Ester rispose all'abbraccio, che divenne poi un abbraccio di gruppo.
“Ehi! Basta coi musi lunghi!” esclamò Francesco dopo un po’. “Che ne dite di fare un bel bagno del lago?”
I ragazzi guardarono scettici l’acqua del laghetto, che era di un verde quasi inquietante.
“Magari un’altra volta, che dici?” disse Nicol, con un sorriso.
“Qualcuno ha già trovato un’altra occupazione” sussurrò Tommaso a Daniele, che scoppiò in una fragorosa risata.
Accanto alla staccionata poco più in là rispetto a loro, stavano Veronica e Federico, che più che due persone sembravano due sanguisughe.
“Oh beh, almeno Veronica non ci romperò più su quanto è perfetto Fede e cose del genere” disse Jessica a Rachel, ridendo. Anche Rachel rise, ma nonostante sembrasse indifferente esternamente, la sa mente si era affollata di pensieri.
Visto? Si disse, Non gli interessi sul serio! Era solo un gesto amichevole, quello dell’altro giorno.
Scosse poi la testa. Ogni tentativo di auto-convincimento era inutile.

“Vedo che ci hai messo poco a dimenticare la storia di Rachel!” disse più tardi Daniele a Federico, mentre tornavano a casa.
Federico lo guardò e scosse la testa, con un sorriso velato di malinconia.







Angolo Autrice
E finalmente eccovi il capitolo 17!
So che non è un gran ché, ma non mi dispiace più di tanto :3
Alooors, si è conclusa la scena lasciata in sospeso con lo scorso capitolo, e sappiamo che Fede, poverino, non sapeva nulla di Rachel e Roberto. Piccolo shock per lui.
Ma non troppo, perché subito si fa la cara (HAHAHAHAHHAHAHA no.) Veronica!
Sooooooooo, che ne dite? Vi è piaciuto? c:
Ci tengo a ringraziare le quattro meraviglie che hanno recensito lo scorso capitolo, e mi scuso per la lentezza dell'aggiornamento çç
Per questo ce la facciamo a arrivare a cinque recensioni? *Faccino da cucciolo* Dai, non sono tante! E poi bastano solo 11 parole :P
E in più, se vedo recensioni mi invoglio a scrivere! v.v
Okay, la smetto di tentare di convincervi!
Lol, che schifo di angolo autrice che sta venendo fuori ._.
Vabbeeeeeene, vi chiedo solo, se vi va, di passare dalle altre mie storie c: Oh, e recensite!
Un bacione dalla vostra
Rachel Parker


Ps: il primo capitolo ha quasi raggiunto le 1000 visualizzazioni *°* Grazie mille a tutte!!!! *w*




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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


Capitolo 18

Mentre saliva le scale, Rachel osservava scettica il volantino che le avevano consegnato davanti al portone d’ingresso.
Entrando in classe notò delle sue compagne che parlavano animatamente, come il resto della popolazione femminile della città, dell’argomento riportato sul volantino: il ballo di fine anno.
Si lasciò cadere sulla sedia, ma subito venne assalita da una Giulia saltellante.
”Buuuuuongiorno Rachel!”
“Buongiorno!” disse Rachel di rimando, e poi notò il piede dell’amica. “Hai tolto il gesso!” esclamò, “Grande!”
Giulia annuì contenta, abbracciandola.
Nel giro di pochi minuti vennero raggiunte anche da Nicol, che chiese cosa ne pensavano del ballo. Purtroppo venne interrotta dal suono della campanella e dall'arrivo del professore di latino.

Durante la ricreazione le ragazze si avviarono al bar, per raggiungere gli amici.
“Hey hey hey!” salutò allegramente Tommaso, non appena le vide.
“Buongiorno mondo!” esclamò Jessica, sedendosi anche lei al tavolino.
Roberto subito abbracciò Rachel, e in un attimo lei si trovò un foglietto tra le mani.
Alzò lo sguardo sul suo ragazzo, perplessa. Lui le sorrise dolcemente.
Riportando lo sguardo sul foglietto che teneva tra le dita, scoprì che era un biglietto per il ballo, che si sarebbe tenuto circa due settimane dopo, di mercoledì sera.
Sgranò gli occhi, riportando lo sguardo su Roberto.
“I-il ballo?” balbettò. Lo sguardo del ragazzo si fece preoccupato.
“Non puoi venire?”
“No, certo che vengo, però… “
“Rachel, lo so che non ami molto i balli. Però dai, è il ballo di fine anno! E poi ci saremo tutti” disse lui, poggiando delicatamente la man sulla guancia della ragazza. Lei sorrise.
“Certo che vengo!” esclamò, abbracciandolo e dandogli un baio a fior di labbra.
Si risedette al tavolo, e sorrise a Daniele.
Il ragazzo ricambiò, ma dopo un attimo spostò o sguardo su Giulia. Era nervoso e si torturava e mani, mentre la guardava.
Guardò poi Federico che gli si era avvicinato e gli aveva sussurrato qualcosa. Sembrava dispiaciuto mentre gli rispondeva e scuoteva la testa. L’altro ragazzo sospirò, per poi tornare accanto a Veronica.

Quel pomeriggio Daniele andò a casa di Rachel, per passare una giornata insieme, 'in ricordo dei vecchi tempi' aveva detto.
“Allora, per il ballo?” domandò lui, mentre tagliava una fetta di torta preparata dalla madre di Rachel.
“Beh, vado con Roberto!” disse lei, anche se non sembrava fin troppo entusiasta.
“Dai!” esclamò lui, voltandosi verso la ragazza. “Ti divertirai, fidati! Sono tutte super eccitate per questo avvenimento tranne te!”
“Tutte no, anche Giulia non lo è più di tanto! E’ un evento carino ma non siamo fatte per stare in mezzo alla confusione. Probabilmente staremo per metà del tempo fuori a prendere un po’ d’aria”
“Mh, se lo dici tu” disse Daniele, con il tono di chi la sa lunga.
“A proposito,” disse Rachel, portando i due piattini al bancone della cucina e recuperando due forchette, “ quando pensi di invitarla?”
“Cheeeee?” disse lui, con la voce più altra di un'ottava. Riprese a torturarsi le mani proprio come la mattina.
Rachel lo guardò come a dire ‘non mi prendi per il culo, caro mio’.
“Vorrei invitarla, ma non so cosa dire…” confessò infine, spostando lo sguardo sulla sua fetta di torta, che sembrava essere diventata molto interessante.
Rachel sorrise, vedendo la timidezza del suo migliore amico. Era sempre solare, allegro e divertente, ma quando si parlava di Giulia era dolce e timido. Si era preso una bella cotta per quella ragazza.
“Dan,” disse lei, dopo averlo abbracciato, “ si vede da un chilometro che vi piacete. Domani chiediglielo, sono certa che dirà di sì. E non lo dico solo perché sei il mio migliore amico”
Lui le sorrise. “Ma lei odia queste cose…”
“Fidati, se glielo chiedi tu” disse, calcando sul 'tu', “non potrà che accettare”.
“Dici?” chiese Daniele, speranzoso.
“Assolutamente” rispose lei, con un gran sorriso.
“Oh, comunque complimenti a tua madre per la torta, buona come al solito!”
In quel momento vennero raggiunti dal fratello di Rachel, che prese anche lui della torta prima di tornare a studiare.
“Daniele!” esclamò, vedendolo, “Quanto tempo che non ti vedo!”
“Ciao Ste!” disse Daniele, dandogli una pacca sulla spalla.
“Grazie per aver salutato anche me, fratello che non vedo mai perché troppo occupato a studiare” disse Rachel al fratello.
“Ma ciao sorellina!” esclamò Stefano, scompigliandole i capelli e dandole un bacio sulla guancia.
“Smettila” protestò lei, rimettendosi a posto i capelli. Nonostante il tono accigliato, aveva comunque un sorriso sul volto.
“Esami?” domandò Daniele, e Stefano annuì. “Buona fortuna!” “Grazie” Stefano rise. “Ne avrò bisogno!”
Detto questo prese il piatto e tornò in camera sua.

“Senti Dan…” disse Rachel a un tratto.
Erano accoccolati sul divano, mentre guardavano un film che davano in tv.
“Sì?” Chiese lui, prendendo dei pop corn dalla ciotola.
“Uno di questi giorni ti va di accompagnarmi a prendere il vestito per il ballo?”
“Io?” domandò lui, sorpreso. Lei annuì.
“Sì, tu. Perché?”
“Beh,” disse Daniele, accomodandosi meglio sul divano, “credevo saresti andata con Giulia, Jessica e Nicol…”
“In realtà no. Andiamo a prendere le ultime cose, come scarpe e cose del genere…” rispose Rachel, prendendo qualche patatina dalla ciotola lì accanto.
“Oh” disse lui, ancora perplesso.
“Ma se non vuoi non fa nulla!” si affrettò ad aggiungere Rachel, vedendo la sua titubanza.
“Certo che voglio!” esclamò lui, sorridendo.
“Davvero? Cioè, ne sei sicuro?”. Daniele annuì, convinto.
“Penso proprio che ci divertiremo” aggiunse, con un sorriso.
Rachel lo abbracciò, e lui ricambiò calorosamente.
La porta di casa venne aperta, ed entrarono i genitori di Rachel. Il padre li salutò, per poi andare in cucina ad apparecchiare per la cena.
“Ciao Daniele!” esclamò Arianna, la madre di Rachel. “Che piacere vederti!”
“Buonasera Arianna” rispose lui, con un gran sorriso. “Anche per me è un piacere!”
Siccome Rachel e Daniele erano amici sin dalle elementari, il ragazzo era in ottimi rapporti con i genitori dell’amica.
“Ciao Rachel!” disse poi sua madre.
“Ciao ma’!” la salutò lei. “Tutto bene al lavoro?” le chiese, abbracciandola.
“Tutto bene, tutto bene”
A quel punto Rachel si ricordò si un particolare.
“Ehm… ma’, Daniele può restare qui a dormire?”
Daniele rise, notando che l’amica non l’aveva nemmeno chiesto ai genitori. Arianna sorrise.
“Certamente! Fai come se fossi a casa tua” disse, rivolgendo un caloroso sorriso al ragazzo. “Vado a preparare la cena, ma suppongo che voi vi siate già arrangiati”
Rachel sorrise colpevole, e salutò la madre, che tornò in cucina.

Passarono la serata a guardare il film, e poi a parlare invece che a dormire.
Rachel adorava passare del tempo col suo migliore amico, e purtroppo nell'ultimo periodo, a causa di verifiche, interrogazioni e impegni vari, si erano visti solamente a scuola.
Improvvisamente pensò di chiedere a Daniele cosa gli avesse domandato Federico quella mattina, ma nonostante fosse curiosa di saperlo, non voleva passare per un’impicciona.
In ogni caso, saltò fuori comunque l’argomento 'Federico'. “Ho saputo della scenetta avvenuta qualche giorno fa qui da te con Fede” disse Daniele, sorridendole maliziosamente.
Rachel divenne rossa come un peperone.
“Già…” Non riuscì a dire altro.
Daniele rise.
“Eeeee?” la incalzò.
“E cosa? Non è successo nulla” disse lei, cercando di far sparire il rossore dalle guance.
“Mh…” mormorò lui, mentre il sorriso malizioso si allargò sempre più sul suo volto, fino a diventare un ghigno.
“Uffa!” esclamò Rachel, coprendosi il volto con un cuscino e buttandosi sul letto.
Daniele non poté che ridere nel vedere quella scena, per poi abbracciarla.
“Praticamente non è successo nulla…” disse Rachel titubante, sperando di poter sparire nei meandri oscuri dello spazio sotto il letto. “Cioè, stavamo studiando, poi sono andata in cucina per prendere da bere, e poi… beh, lui… cioè, in pratica…” continuava a balbettare e non riusciva a portare a termine la frase. Nel frattempo Daniele sorrideva vedendo l’amica in leggera difficoltà a raccontare.
“In ogni caso” riprese Rachel, dopo una pausa per riordinare le idee (leggi: per cercare di tornare di un colorito normale), “ormai è passato. Tutto risolto, nessuna incomprensione” concluse, con un leggero sorriso che cercava di nascondere l’insicurezza dietro quella frase.
Daniele sospirò. Non era tutto risolto. Quei due ancora si piacevano, ma non volevano ammetterlo. E ripiegavano su altri. Effettivamente magari gli potevano anche piacere Veronica o Roberto, ma di certo quando Rachel parlava del suo ragazzo non aveva la stessa espressione di quando parlava di Federico. E di certo Federico, vista l’affermazione di quella mattina, non l’avrebbe lasciata perdere poi tanto facilmente…

Il giorno dopo a scuola Rachel e Daniele arrivarono presto, in modo che la classe di Rachel fosse ancora vuota, se non per Giulia.
La ragazza non era ancora arrivata, e il corridoio era vuoto, se non per i due amici. Daniele era davvero nervoso, se possibile ancora più del giorno prima. Camminava avanti e indietro per il corridoio davanti a una Rachel esasperata ma anche intenerita dalla scena. Continuava a borbottare cose come ‘Lo faccio?’ ‘Che cosa le dico?’ ‘E se lei dice di no?’ ‘Andiamo, posso farlo! Appena arriva lo faccio’.
La figura di Giulia si affacciò sul corridoio. Aveva i capelli scompigliati ed inumiditi dalla pioggia che quella mattina si era abbattuta sulla città, e ovviamente la ragazza non aveva pensato di portarsi un ombrello, essendo ormai maggio.
Sembrava seccata e sbuffava ad ogni passo, cercando di darsi una sistemata, inutilmente. Nonostante ciò, per Daniele era bellissima come sempre.
Il ragazzo si voltò verso Rachel, con gli occhi spalancati.
“No, non ce la faccio. Non ce la faccio. E’ pura scazzata. Non posso farlo.”
Rachel sbuffò, lo costrinse a girarsi gli diede una spinta in direzione dell’amica. Lui si voltò a guardarla, e ei gli sorrise incoraggiante. Sarebbe andata benissimo.
Daniele la raggiunse a metà corridoio, e quando lo vide sul volto della ragazza comparve subito un sorriso.
Il ragazzo si fermò davanti a lei, che proprio come aveva fatto Rachel gli sorrideva quasi ad incoraggiarlo.
Daniele era sempre nervoso, ma ormai aveva iniziato. Mentre parlava gesticolava. Proprio non sapeva andare dritto al punto.
Improvvisamente smise di gesticolare e sputò fuori la fatidica frase.
“Vuoi venire al ballo con me?” domandò, tutto d’un fiato.
Giulia rimase per un attimo interdetta. Ma dopo un secondo si riprese e un gran sorriso, più grande di qualsiasi le si sia mai visto avere, le comparve sul volto. Gettò le braccia al collo del ragazzo e lo strinse in un abbraccio, mentre sussurrava un 'sì' commosso.











Spazio Autrice
Eeee sono ancora viva! Non temete,ci sono ancora ;)
Ecco qua, finalmente, il capitolo 18, con n grande annuncio: il ballo di fine anno!
Non ho molto tempo per parlare, visto che devo scappare a danza!
In ogni caso: quanto è cuccioloso Daniele? *w* Amo la coppia di lui e Giulia, davvero :3 *si sente importante per aver creato una coppia così absgfj*
E cosa mai avrà detto Federico a Daniele la mattina? Si accettano scommesse, lol.
Adesso perdonatemi ma devo scappare! Ricordatevi, per favore, di RECENSIRE, magari con più di 11 parole c:
Ci si sete miei prodi lettori!
Rachel Parker




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Capitolo 19
*** Capitolo 19 ***


Lettrici carissime, vorrei dire una cosa prima della lettura del capitolo 19:
Questo capitolo è stato scritto dalla splendida, fantastica, ammirevole e dolcissima Carlotta Bucks!
Spero vi piaccia, come è piaciuto a me! A fine capitolo ci saranno le varie spiegazioni lol.
Godetevi il capitolo cari!


Capitolo 19


Stupida. Stupida. Stupida.
Per quale altrettanto stupido motivo aveva poi accettato l'invito di Roberto a quel ballo? E poco importava se capiva anche lei stessa che era lui il solo ed unico motivo per cui in fondo aveva detto di sì.
In quel momento in piedi in fondo alla pista da ballo accerchiata da sconosciuti con i piedi doloranti per i tacchi alti e la testa che già girava per soli due banali drink se ne pentiva ed amaramente.
Roberto l'aveva perso di vista da quelli che le sembravano secoli: lui si era allontanato sostenendo di aver ricevuto una chiamata da Daniele che non trovandoli gli chiedeva di raggiungerlo per portarlo da loro assieme a Giulia.
I minuti erano però trascorsi e così Rachel dubitava anche le ore, non si sarebbe stupita se nel frattempo Roberto avesse schiacciato un pisolino, fatto una rapina in banca, subito un interrogatorio, intrapreso una carriera da solista e solo allora avesse cercato Daniele.
Sbuffò dirigendosi al bancone dove uno studente poco più grande serviva diverse bevande per ingannare il tempo che non sembrava più passare. Si mise in coda dietro ad un ragazzo che fasciato in uno smoking stringeva annoiatamente a sé una ragazza che indossava un abito troppo corto per i gusti di Rachel.
Vagò con lo sguardo per la stanza in attesa che il barman servisse i ragazzi davanti a lei per poi riposarlo sulla coppia davanti a sè. C'era un motivo per cui quei due avevano attirato così tanto la sua attenzione: lei li conosceva, ed anche bene.
“Federico?” Sussurrò sperando di non aver errato nel riconoscere quella particolare sfumatura mora dei suoi capelli.
Le sue deduzioni si rivelarono, però, giuste ed il ragazzo togliendo il braccio dalla ragazza, che riconobbe in Veronica, si girò verso di lei per sorriderle appena la riconobbe.
“Rachel! Come mai tutta sola soletta?” Scherzò lui sorridendo giocosamente.
“Sto aspettando Roberto. Dovrebbe essere già qui, ma a quanto pare o si è perso o non saprei.” Sbuffò spazientita ricordando da quanto tempo lo stava aspettando con dei piedi doloranti.
“Oh eccolo là in fondo!” Disse poi Veronica alzando di un tono la voce ed indicando una figura alle spalle di Rachel.
“Finalmente” Sussurrò lei più a se stessa ed ai suoi piedi che alla coppia che le stava di fronte, si girò poi su se stessa per seguire la direzione indicata dalla ragazza.
Dopo averli salutati frettolosamente si incamminò verso i tre ragazzi che incuranti delle sue 'pene' stavano scherzando tranquillamente mentre procedevano con una lentezza disarmante.
“Rachel sei stupenda!” Disse Giulia appena la vide nonostante le persone che ancora le dividevano: quella festa era davvero affollata.
“Anche tu non scherzi!” Affermò l'altra ragazza appena riuscì a raggiungerla. “Ci avete messo un bel po'!” Constatò subito dopo.
“Non riuscivo a trovarli. Mi spiace.” Si giustificò Roberto cingendo la vita della sua ragazza con un braccio per posare la testa sulla sua spalla in segno di scusa. Lo sapeva che lei non avrebbe potuto resistere a quelle smancerie ed era in un certo senso immorale ma, perfino Rachel doveva ammetterlo, anche adorabile.
“Oh fa nulla.” Cedette appoggiando il capo sopra al suo e sorridendo nonostante i suoi piedi se avessero potuto parlare avrebbero chiesto pietà.
“Balliamo?” Propose poi Daniele indicando con lo sguardo le altre coppie che si stavano già scatenando in pista accompagnati da una vecchia canzone dei Beatles suonata dal gruppo musicale della scuola che era stato ingaggiato per l'occasione.
“Devo proprio?” Si lamentò Giulia dando sfogo anche ai pensieri di Rachel.
“Sì!” Affermò convinto lui prendendole la mano e trascinandola nella folla mentre lei stava ancora protestando vigorosamente. “Forza!” Disse poi Roberto alzando la testa dalla spalla di Rachel e porgendole la mano la invitò a raggiungere gli altri due. Non sarebbe stato così facile, però.
“Oh io non ballo.” Affermò lei annuendo convinta.
“Sì invece.” Controbatté lui sostenendo il suo sguardo di sfida.
“Non riuscirai a convincermi come Daniele con Giulia. Mi dispiace.” Così dicendo si avviò verso una panchina che si era appena liberata tenendolo per mano mentre lui si lamentava con lo stesso tono di Giulia per quella mia scelta.

“Hai intenzione di star qui seduta per tutta la serata?” Sbottò lui ripetendo per l'ennesima volta la stessa frase: poteva diventare davvero ripetitivo quel ragazzo.
“Puoi scommetterci!” Rispose lei sentendo di già i ringraziamenti dei suoi poveri piedi. Lui sbuffò appoggiandosi al muro a cui la panchina era a sua volta appoggiata.
“Però se vuoi tu puoi pure ballare.” Disse poi lei vedendolo così sconfortato, ma pentendosi all'istante della proposta quando intravide il lampo d'entusiasmo nei suoi occhi.
Avrebbe dovuto pensare prima di parlare.
“Grazie, grazie, grazie!” Disse lui senza nemmeno staccare una parola dall'altra e chinandosi poi sul viso di lei per lasciarle un bacio a fior di labbra e sparire nella folla.
Rachel sbuffò appoggiandosi anch'essa al muro come poco prima aveva fatto anche il suo ragazzo e ripensando alle sue stupide idee.
“Ho paura che il destino voglia dirmi qualcosa dato che è la seconda volta che ti vedo e sei ancora sola!” Scherzò una voce familiare alle sue spalle, sorrise riconoscendola: Federico.
Girandosi poi nella sua direzione disse: “E' solo che son troppo stanca per ballare.”
“O forse non ti piace solamente.” Concluse lui sedendosi al posto lasciato libero da Roberto. Doveva ammettere che riusciva a capirla davvero bene. Sorrise colpevole.
“Invece tu, come mai sei solo?” Chiese notando l'assenza della sua accompagnatrice.
“Veronica ha preferito la compagnia di alcune sue amiche alla mia. Non che possa commiserarla: ha passato tutta la serata sopportando le mie lamentele su questa festa.”
Rachel si sorpresi notando la similitudine delle loro due situazioni: entrambi annoiati di ciò che ritenevano solamente un'occasione formale.
“E come mai?” Chiese poi lei staccando la schiena dal muro per assumere una posizione più elegante, sempre se la stanchezza avrebbe potuto permetterglielo.
“La musica è troppo bassa, nei drink manca il ghiaccio, l'ambiente è troppo affollato, le luci troppo poco luminose” Si fermò poi fissandola intensamente negli occhi, così tanto che lei non potei non abbassare lo sguardo come se avesse avuto paura che lui le avesse potuto leggere dentro, nell'anima.
“Dovrei smetterla o finirò per annoiare anche te.” Disse poi lui appoggiando il bicchiere oramai vuoto ai piedi della panchina.
“Hai visto Ester o Nicol?” Rachel chiese poi per interrompere il silenzio che minacciava di calare tra di loro.
“Oddio son così noioso che vuoi andartene anche tu?” Scherzò poi Federico prendendosi la testa tra le mani scherzosamente.
Lei rise della sua reazione per affrettarsi a chiarire quel divertente equivoco: “No no. E' solo che non le ho ancora viste.”
“Ti va di far due passi fuori, potrei soffocare qui dentro?” Propose poi lui lasciandola interdetta per la velocità con cui aveva cambiato argomento. Forse non sarebbe mai riuscita a capirlo.
“Oh sì.” Annuì poi ancora un po' confusa.
Avrebbe dovuto ragionare, però, prima di accettare quell'invitante proposta.

Avrebbe dovuto capire che 'due passi' implicava davvero camminare e ciò non era di certo un beneficio per il suo mal di piedi. Così si ritrovai a maledirsi per l'ennesima volta quella sera.
“Che succede?” Chiese Federico distraendola dai suoi pensieri.
“Nulla. Sto solo pensando a come deve essere difficile non avere più un paio di piedi.” Lei stessa si stupì a sua volta della facilità con cui riusciva ad aprirsi con lui.
“Scarpe scomode?” Chiese lui per ottenere una risposta affermativa che non tardò ad arrivare alla sua intuizione.
“Ci puoi giurare.”
“Toglile pure!” Suggerì Federico guadagnandosi tutte le benedizioni disponibili su quel pianeta. Così fermandosi in mezzo a quel vicolo che stavano percorrendo a passi lenti Rachel sganciò il laccetto di quei trampoli per liberarsene con un sospiro.
“Grazie.” Riuscì poi a sussurrare ottenendo una sua cristallina risata in risposta.
“Come va con Roberto?” Chiese lui dopo pochi passi probabilmente dando voce ad una domanda che gli girava in testa da tanto.
“Oh come al solito. Tu, con Veronica?” Chiese lei sperando che affermasse che era un totale disastro anche senza capire il motivo di quel suo desiderio.
“Solito.” Si limitò ad affermare lui cambiando poi discorso come se nulla fosse.
Riuscirono così a parlare dei più svariati argomenti: dal cinema ai vestiti, dai libri alla scuola, dagli amici alle abitudini di ogni giorno.
Per Rachel era così facile e naturale discorrere con lui di cose che con chiunque altro sarebbe stato difficile e noioso. E per lo stesso motivo in quel momento ripercorrendo la stessa stradicciola avanti e indietro stava ridendo come una matta raccontando e sentendo le più disparate abitudini natalizie delle loro rispettive famiglie.
“Ed ogni singolo anno si gioca sempre a tombola. Ho capito che è una tradizione, ma mi son stancato di ascoltare le rime legate ad ogni numero. Nemmeno fossero quelle ufficiali, no! Sono inventate tutte da mio zio. Te lo giuro può essere un supplizio!” Disse lui come sconsolato nel ricordarsi quell'assurdo gioco che nemmeno a lei era mai piaciuto.
“Oh nulla in confronto al Monopoli!” Disse Rachel ricordando il gioco di famiglia che ad ogni festività sua madre insisteva affinché potessero giocarci.
Spiegò poi meglio la situazione quando lui le rivolse uno sguardo interrogativo: “Il bello è che io non ho mai imparato a giocarci a questo assurdo gioco: passo tutta la partita a leggere le istruzioni che per l'appunto potrebbero fare più precise e va a finire che mi perdo tutto il gioco!” Ammise come frustrata ricordando quelle vicende, al che lui scoppiò a ridere sinceramente un'altra volta reclinando dolcemente la testa di lato.
“Ti immagino persa in quegli enormi fogli!” Disse poi scosso da altre risate meritandosi solamente una gomitata nelle costole.
“Non è una scena così spassosa sai! Vorrei vedere te giocare a quello stupido gioco.” Sbottò Rachel mimando una finta espressione offesa.
“Stai scherzando? Sono il campione in carica da anni io!” Affermò subito lui battendosi il petto fiero di quel suo primato mentre lei lo guardava quasi incredula.
“Solo perché non hai trovato il degno avversario.”
“Parla quella sommersa dalle istruzioni.” Sbottò Federico offeso fintamente anche lui e girando poi la testa teatralmente dalla parte opposta a Rachel che sospirando sbuffò: “Sei proprio presuntuoso.”
Lui sentendo quelle poche parole sussurrate appena da lei si girò nuovamente rivolgendole questa volta uno sguardo di scuse che lei accolse con un cenno ed abbassandosi per raggiungere la sua altezza di poco inferiore a lui nonostante i tacchi la abbracciò esageratamente facendola dondolare da destra a sinistra esageratamente.
Scoppiarono a ridere entrambi come due bambini che scoprirono di essere arrivati nel Paese delle Meraviglie senza poterne avere il minimo sospetto in precedenza.

Rachel si abbassò malvolentieri ad allacciarsi le scarpe quando ritornarono nella palestra scolastica allestita appositamente per quel ballo.
“Rachel! Dove sei stata?” Urlò quasi la voce di Roberto al di sopra del suo sguardo non lasciandole nemmeno il tempo di finire di stringere il cinturino della seconda scarpa. Quanta impazienza, pensò lei.
“Abbiamo fatto due passi. L'aria era irrespirabile.” Disse lei allacciando frettolosamente la scarpa per rialzarsi ed indicare Federico accanto a se.
“E' da due ore che ti cerco! Tuo fratello ti sta già aspettando fuori.” Solo quando pronunciò quelle parole si accorse delle poche persone che erano rimaste nella sala, ma doveva essere passata al massimo una mezz'ora da quando era uscita dalla palestra. Il tempo non poteva essere passato davvero così in fretta. O forse sì.
“Ne sei sicuro? Due ore?” Chiese poi stupefatta a Roberto che però non rispose interrotto da Federico:
“Scusaci non ci siamo accorti del tempo che passava. Beh ora vado è davvero tardi. A domani!” Aggiunse poi uscendo dalla sala.
Incredibile davvero come il tempo fosse volato. Tutto ciò le ricordava incredibilmente una citazione letta qualche tempo prima probabilmente su Facebook: scrivevano che la felicità era il posto dove non dovevi domandarti che ore erano, o una cosa del genere.
Scosse velocemente la testa allontanando quel pensiero e augurando la buonanotte a Roberto con un bacio e si affrettò a raggiungere suo fratello che da quanto aveva capito la aspettava fuori.



Angolo Autrici (?)
Dio, amo questo capitolo *-*
Voglio fare tantissimi complimenti a Carlotta, che ha scritto davvero divinamente :')
Le ho chiesto questo favore i quanto non riuscivo a scrivere e non avevo idee, anche perché la mia mente è concentrata sul prossimo capitolo e su quello dopo c:
Vi consiglio vivamente di passare dal suo profilo a leggere le sue storie, perché sono semplicemente meravigliose. Come avrete capito anche da questo capitolo, scrive davvero davvero bene, e non posso fare a meno di esortarvi a leggere le sue storie!

Carlotta Bucks

Ci tengo a ringraziare voi lettori che siete arrivati fin qui, perché non pensavo di arrivarci. Quando ho iniziato a scrivere non avevo nemmeno in mente la trama, se non per due o tre capitoli soltanto!
Inoltre, la cara Carlotta, a cui desidero dedicare la storia (♥), mi ha aiutato moltissimo in tutto. Grazie di cuore a te, amica mia!

Ora mi dileguo e vado a vedermi Becoming Jane (adoro questo film, e nonostante io l'abbia visto questo pomeriggio voglio rivederlo *-*)!
Al prossimo capitolo carissimi!
Rachel Parker

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Capitolo 20
*** Capitolo 20 ***


Capitolo 20

Rachel sentì squillare il cellulare, per cui uscì di corsa dal bagno, tenendosi stretta l’accappatoio.
“Pronto?” rispose col fiatone, avendo corso per raggiungere il telefonino dall'altra parte della casa.
“Rachel!” esclamò sua madre quando la vide. “Stai sgocciolando ovunque!”
Lei liquidò la faccenda con un gesto della mano e assicurandole che poi avrebbe asciugato.
“Racheeeeeeeeeeel!” udì la voce gioviale di Giulia salutarla dall'altro capo del telefono.
“Ciao Giulia!”
“Stai pronta che tra mezz'ora siamo sotto casa tua. Niente domande!”
“Cosa?” esclamò Rachel, passandosi una mano tra i capelli. “Siamo? Chi? E poi, mezz'ora? Sono appena uscita dalla doccia, non posso essere pronta in mezz'ora!”
“Oh, sono sicura che ce la farai tranquillamente! Mi raccomando, anche se è sera non metterti troppo elegante” rispose l’amica, noncurante del poco tempo che aveva per darsi una sistemata.
“Ma di cosa stai parlando?” domandò Rachel, esasperata.
“Perdonami cara ma devo scappare! Ci vediamo tra trenta minuti”
Detto questo, Giulia chiuse la chiamata, lasciando una Rachel esterrefatta col telefono in mano e con una pozza d’acqua ai piedi.
Sospirando, la ragazza raccattò uno straccio e asciugò il pavimento, per poi fiondarsi in bagno ad asciugare i capelli.

Dopo mezz'ora esatta, suonò il campanello.
Rachel era ancora in bagno, per cui fu Stefano ad andare ad aprire la porta.
“Sorellina, sono i tuoi amici!” le gridò dalla porta.
“Un attimo e arrivo!” gridò lei di rimando, mentre finiva di sistemarsi i capelli.
Vista l’agitazione, aveva combinato un casino con il phon e aveva dovuto ricorrere all'aiuto di una piastra per capelli e di tanta, tanta pazienza.
Corse verso la camera a recuperare la borsa e ci buttò dentro il cellulare. Nell'andare in salotto, imprecò andando a sbattere con il mignolo del piede contro lo stipite della porta.
Finalmente riuscì a raggiungere suo fratello e gli amici, saltellando.
“La prossima volta, magari,” disse, rivolgendo un’occhiataccia a Giulia mentre recuperava le scarpe, “avvisami un po’ prima così non mi uccido!”
“Scusa” disse quella ridendo, nel vedere l’amica saltellare da una parte all'altra della casa.
“Andiamo?” domandò Daniele.
Rachel alzò lo sguardo, e notò che oltre a Giulia, sulla porta c’erano n Daniele e Federico, entrambi che cercavano di trattenere le risate.
Lei sbuffò, spostando anche una ciocca di capelli che le era finita davanti agi occhi. Borbottò qualcosa in risposta e salutò il fratello. Questo le gridò di chiamarlo se aveva bisogno di un passaggio per tornare, mentre gli amici si allontanavano lungo il vialetto.
“Dove andiamo di bello?” domandò, chiudendosi il cancello alle spalle.
“Al luna park!” esclamò Giulia, contenta come una bambina.
Anche sul volto di Rachel spuntò un gran sorriso.
Il luna park era arrivato in città già un mese prima, ma a causa della scuola e di vari impegni non erano potuti andarci. Ora, alla fine di giugno, buona parte dei loro amici era già partito per le vacanze, ma almeno loro quattro potevano passare lì una serata.
I poveri Federico e Daniele vennero trascinati dalle due amiche da una giostra all'altra, entusiaste come due bambine.
Dal trampolino elastico, alle montagne russe, dall'autoscontro ai seggiolini volanti (per i comuni mortali, il calcinculo), si ritrovarono nel labirinto di specchi. Dopo qualche svolta si separarono, per procedere da soli e vedere chi sarebbe uscito per primo.
Rachel aveva camminato per qualche minuto, e ora si trovava ad un bivio. Stava per dirigersi nel corridoio a sinistra, quando da dietro di lei sbucò qualcuno, che la prese per i fianchi e la tirò indietro.
Lei, spaventata, fece per lanciare un grido ma subito le tappò la bocca con la mano.
Indecisa se mordere o meno la mano del suo 'assalitore', venne investita da un profumo familiare.
Si divincolo dalla sua presa e lo guardò, arrabbiata.
“Idiota, mi hai fatta spaventare!”
Federico cercò di trattenere le risate, ma non ci riuscì. Nonostante la (finta) rabbia, anche sul volto di lei comparve un sorriso.
“Ma come potevo resistere?” disse lui “Non potevo non farlo!”
Lei gli diede una leggera spinta, e lui la braccò di nuovo.
“Lasciami andare!” esclamò, dimenandosi, ma lui la tenne ancora più stretta.
“No, così impari a spingermi” rispose Federico, con il tono di un bambino capriccioso.
“Ti prego” disse lei, voltandosi a guardarlo e assumendo un’espressione da cucciolo smarrito.
Lui scosse la testa e la lasciò andare. Lei sorrise vittoriosa.
“Devo imparare a resistere a quell'espressione” commentò il ragazzo.
“Non si può” rispose lei, ammiccando mentre il sorriso sul suo viso si allargava.
“Allora…” disse Rachel, “da che parte andiamo?”
“Di qua!” rispose lui, sicuro. Mosse qualche passo e andò a sbattere contro un vetro.
Mentre arretrava massaggiandosi la testa, andò a sbattere con uno specchio dietro di lui e finì col sedere a terra.
“Dannazione!” esclamò, mentre l’amica si tratteneva dal rotolarsi per le risate.
“Certo che potresti anche aiutarmi!” disse Federico sbuffando.
“Hai ragione, scusa” disse lei, ma non riuscì a fermare le risate. Gli offrì una mano per alzarsi, ma lui non l’afferrò. Anzi, la guardò con un cipiglio serio non da lui.
“D’accordo, la smetto” acconsentì Rachel. Federico alzò le sopracciglia.
“Eddai, ho detto che la smetto!” Lui le sorrise, e lei subito ricambiò. Il ragazzo afferrò la sua mano e si rialzò.
“Per cui, da che parte andiamo?” domandò nuovamente Rachel.
“Non di la! Sai, c’è un vetro” rispose subito lui, indicando il vetro contro cui era andato a sbattere.
Lei rise, e cercò di nascondere la risata con un colpo ti tosse, ma lui se ne accorse comunque e le scompigliò i capelli.
“Smettila di farlo” mormorò la ragazza, risistemandoli.
“Non ci penso nemmeno!” esclamò invece lui, spettinandola di nuovo. Lei lo fulminò con lo sguardo.
“Tu vuoi la morte, non è vero?”
“Se mi uccidi tu, posso anche farci un pensierino” rispose Federico, ammiccando.
“Sarò felice di accontentarti, un giorno o l’altro” sostenne lo sguardo del ragazzo ma, suo malgrado, arrossì.
“Dai, andiamo di qua” Federico la spinse verso il corridoio a destra, ottenendo in cambio solamente un’altra occhiataccia, che lo fece ridere. Lei sbuffò, e proseguì per il corridoio.
Finito lo scivolo per uscire, raggiunsero Giulia e Daniele pochi metri più avanti.
“Dove eri finita?” domandò subito Giulia a Rachel, ma poi notò Federico accanto a lei.
Un sorriso malizioso si dipinse sulle labbra della ragazza.
“Oh, ecco come mai ci hai messo tanto” disse all'amica.
“Ma smettila!” esclamò Rachel ridendo, contagiando anche Giulia.
“Laggiù” disse poi lei, “c’è una pista a ballo. Ci andiamo?”
Rachel sgranò gli occhi. Una pista da ballo? Giulia? Che cosa si era persa?
“Sicura di volerci andare?” le domandò, ancora scioccata dalla richiesta dell’amica.
“Assolutamente!” rispose quella, con un gran sorriso in volto.
“O-okay…” acconsentì Rachel, ancora stranita dalla scelta dell’amica.
Notò che anche Federico era piuttosto stupito.
Una saltellante Giulia prese a braccetto Daniele che, per nulla stupito, la seguì fino alla pista.
Rachel, invece, si sedette tranquilla a lato della pista. Tempo qualche minuto, e Federico era davanti a lei.
Lei gli sorrise, e lui subito ricambiò il sorriso.
Quel sorriso… ferma, ferma, ferma. Rachel, che diamine stai pensando? Togliti questi pensieri dalla testa, immediatamente.
“A che pensi?” le chiese lui, incuriosito dal suo sguardo assente.
“Che è bella questa canzone” mentì lei.
“Che ne dici di fare un salto in pista, allora?” propose Federico tendendo una mano, con un leggero ghigno sul volto.
Con te, verrei in capo al mondo.
Rachel, ho detto smettila.

Perfetto, ci mancava solo una discussione interiore con la sua coscienza.
Vedendola titubante, lui si affrettò ad aggiungere: “Lo so che non ami ballare, ma vuoi davvero stare qui seduta tutta la sera?”
No, non lo voleva. Moriva dalla voglia di ballare con lui, ma non poteva. Non mentre stava con Roberto, e non importava se lui non c’era.
Lei si morse un labbro, indecisa. Lui le sorrise, e lei si convinse.
Oh, al diavolo. Erano solo amici, un ballo non poteva fare la differenza!
Ricambiò il sorriso e afferrò la mano di Federico, che subito la trascinò in pista.
Non appena raggiunsero Giulia e Daniele, la musica cambiò.
Dalle casse si diffuse una musica dolce e meno ritmata della precedente.
Un lento, sul serio? Pensò Rachel. Questa non è proprio la mia serata.
Federico le sorrise nuovamente, mentre portava la sua mano sul fianco della ragazza.
Automaticamente, Rachel si ritrovò a sorridere in risposta e ad allacciare la braccia dietro al collo del ragazzo, che la fece avvicinare maggiormente a sé.
In fondo, non si stava affatto male così. Il profumo di Federico l’avvolgeva, e si scoprì quasi famelica. Aveva un odore semplicemente magnifico, dolce ma non troppo. Si sarebbe potuta nutrire di quel profumo così intenso.
All'improvviso, ogni pensiero riguardante Roberto svanì, e si concentrò sul ragazzo che aveva di fronte a sé. Impresse nella sua mente ogni lineamento, ogni minimo particolare del suo volto. Dalle fossette che comparivano agli angoli della bocca quando sorrideva, alle lentiggini quasi invisibili che si ritrovava sul naso. Impresse nella sua mente la sensazione del suo corpo caldo a contatto col suo, della solidità con cui le stringeva i fianchi, della morbidezza dei pochi capelli che le sfioravano le dita, dietro al suo collo.
Con il capo appoggiato al petto di lui, iniziò a ricordare le prime volte in cui si erano visti, i pomeriggi passati al paro, la recita scolastica…

Rachel, assieme a Giulia e Daniele, si sedette su una panchina davanti agli autoscontri. Avevano appena preso un po’ di zucchero filato che, in una serata al luna park, non poteva mancare.
“Dove è finito Fede?” domandò a u ratto Giulia.
“E’ andato nel bar qui vicino, voleva prendersi qualcosa da bere” rispose Daniele per poi addentare lo zucchero filato.
Speriamo solo non torni ubriaco, pensò Rachel.
Non l’avesse mai pensato. Dopo venti minuti, videro un soggetto uscire dal bar, e in egli riconobbero l’amico.
Daniele scosse la testa e lo raggiunse, per poi tornare con lui dalle due ragazze.
E si può dire che fosse leggermente ubriaco.
“Okay,” disse Giulia, “direi che è ora di tornare a casa”. “Venite da me” propose Rachel. “I miei sono via e mio fratello non darà fastidio”.
Gli amici annuirono e si diressero verso casa di Rachel.
Arrivati da lei si accomodarono sul divano e decisero di guardare un film (o almeno quel che ne rimaneva, visto che era iniziato tre quarti d’ora prima).
Rachel si alzò dopo qualche minuto per dire a suo fratello che Giulia sarebbe rimasta da lei per la notte.
Finito il film, Daniele e Federico si alzarono.
“Rachel, Fede viene a casa mia stanotte” disse Daniele.
“Siete sicuri di non voler restare? Per me non c’è problema” rispose lei, vedendo che ormai era piuttosto tardi.
“Tranquilla, portiamo il motorino di Fede nel parcheggio qui vicino e poi ci viene a prendere mia madre” la rassicurò l’amico, con un sorriso.
Salutarono i ragazzi che uscirono di casa.

Nonostante sarebbe venuta la madre di Daniele a è prendere gli amici, Rachel era agitata e preoccupata.
Aveva un gran brutto presentimento, ma cercava di calmarsi dicendosi che era solo la sua immaginazione.
Le due ragazze si trovavano in camera, e stavano sistemando il letto in cui avrebbe dormito Giulia.
Improvvisamente, il cellulare della ragazza squillò.
Lei si affrettò a rispondere.
“Pronto?” “Sì, sono io”.
Si ammutolì improvvisamente, e la sua espressione divenne sempre più triste e preoccupata man mano che la telefonata andava avanti.
Chiuse il telefono, mormorando con un filo di voce un debole 'Grazie per avermi chiamato'.
Rachel, anche lei sempre più preoccupata, le domandò cosa fosse successo.
Mentre prendeva la borsa da terra, Giulia parlò.
“Dobbiamo andare in ospedale” disse, con un filo di voce, da cui traspariva tutta l’angoscia che provava in quel momento.
“Cosa? Perché?” chiese Rachel, temendo di sapere già la risposta.
Giulia fece un respiro profondo prima di rispondere alle domande dell’amica.
“Federico e Daniele. Hanno fatto un incidente”.






Angolo Autrice (sadica)
TAN TAN TAAAAAAAAAAAAAAN!
Cosa sarà successo? Saranno ancora vivi i due? Saranno in coma? O avranno solo qualche graffio?
Lo scoprirete nella prossima puntata!

Spero che, in ogni caso, il capitolo sia stato di vostro gradimento! Temo di essermi lasciata andare un po' troppo nei momenti 'Fechel', ma così viene fuori meglio l'inizio dei problemi nel rapporto con Roberto, no? u.u
Il prossimo capitolo sarà da un P.O.V. diverso :3
Uh, avviso importante:
Lunedì parto per Dublino, e starò via due settimane. Per cui, non potrò aggiornare!
Visto che non sono poi così crudele, cercherò di aggiornare sabato o domenica, per non lasciarvi troppo sulle spine.
Sappiate anche che le vostre recensioni potrebbero invogliarmi maggiormente a scrivere e postare u.u
Per cui, miei cari, RECENSITE!
Taaanto love ♥ dalla vostra
Rachel Parker

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