Paper Wings

di FeIdEn91
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1 (presente) ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2 (passato) ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3 ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4 (a distanza di tempo) ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5 ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6 ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7 ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8 ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9 ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10 ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11 ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12 ***
Capitolo 13: *** Capitolo 13 ***
Capitolo 14: *** Capitolo 14 ***
Capitolo 15: *** Capitolo 15 ***
Capitolo 16: *** Capitolo 16 ***
Capitolo 17: *** Capitolo 17 ***
Capitolo 18: *** Capitolo 18 ***
Capitolo 19: *** Capitolo 19 (presente) ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1 (presente) ***


PAPER WINGS
 



CAPITOLO 1 (Presente)

Era un giorno come tanti lì a Seoul. La gente invadeva le strade per effettuare le solite compere, andare al lavoro, portare i bambini a scuola...Eppure qualcosa di diverso forse c'era. Per lui ormai non esisteva più nulla se non lei e di rado s'accorgeva di ciò che accadeva fuori da quella stanza. Distrattamente guardò l'orologio...27 Settembre ore 10:29 del mattino. Era così buio lì fuori, forse per via del brutto tempo o forse era solo una sua impressione. Pioveva ininterrottamente da ben due giorni ma a lui poco importava. Diede un'altra sbirciatina all'orologio...10:30. Si lasciò scappare un piccolo sorriso isterico e si passò la mano sulla fronte, nervosamente. Continuava a guardarla in attesa di qualsiasi banale movimento, come ormai continuava a fare da più di un mese, e come ogni volta lei restava immobile, perfetta e silenziosa nel suo letto. Quella luce a neon a volte intermittente, che illuminava la stanza, faceva pesare ancora di più quell'angoscia che lo trafiggeva fino a farlo stare male. Era un'attesa continua, un'attesa per uno spiraglio di speranza, un'attesa che pur logorandolo, gli dava la forza di andare avanti solo per poter rivedere quegli splendidi occhi azzurri, penetranti e misteriosi, che tanto amava. Lui amava tutto di lei, ogni singolo movimento, ogni gesto, ogni sorriso, ogni sguardo, ogni imperfezione del suo carattere. Lei era speciale e lui l'amava più della sua stessa vita perchè grazie a quella ragazza aveva imparato ad amare, a crescere e ad affrontare i problemi da un altro punto di vista. Lei era la sua migliore amica, la sua amante, la sua confidente...tutto. E lei meritava di vivere, non solo per lui, ma per se stessa.
Fece dei passi in avanti e costeggiò il letto. Rimase qualche secondo ad osservarla e poi le si sedette accanto. Le accarezzò il viso dolcemente e poco dopo le prese la mano destra, baciandola. Sentì le lacrime accarezzargli le guance e subito le asciugò. Odiava l'idea di piangere di fronte a lei, sapeva che le sue lacrime la facevano star male, e se si fosse svegliata da li a poco, si era ripromesso di accoglierla con uno dei suoi sorrisi migliori. Oltre il ballo, sorridere gli veniva facile...era la cosa che sapeva fare meglio in assoluto. Così, contro voglia, le sorrise nel miglior modo possibile, sperando che lei lo premiasse cercando di svegliarsi. Nulla. Non accadde nulla. Come il resto dei giorni passati, lei continuava a dormire.
Le lasciò la mano e girò il capo, guardando un punto indefinito. Silenzio.
<< Tae...min>>
Un sussurro impercettibile richiamò la sua attenzione e il suo sguardo si riposò sul viso della ragazza dormiente.
<< Ti...amo>>
Gli occhi del ragazzo si spalancarono per lo stupore e la sua mano s'intrecciò a quella di lei.
<< Buon compleanno Nami...amore mio!>>

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Capitolo 2
*** Capitolo 2 (passato) ***


CAPITOLO 2 (passato)

Eravamo circa venti ragazzi, tutti più o meno della stessa età, e tutti accomunati dalla passione per la musica. Eravamo in attesa del giudizio finale…si o no. Qualcosa che ci avrebbe cambiato la vita per sempre. Io avevo stretto amicizia solo con un ragazzo, durante tutto il periodo dei provini. Non sono una persona molto espansiva, preferisco starmene per fatti miei, immersa nei miei pensieri, con l’i-pod a palla nelle orecchie. Ma quel giorno ero davvero ansiosa e non la smettevo più di parlare…
N: no, non ce la posso fare…perché ci fanno aspettare così tanto? – dissi mentre guardavo per l’ennesima volta l’orologio
F: calmati per favore, mi stai mettendo l’ansia! - sbuffò
N: nel bene e nel male…sei la mia migliore amica Fonesi, e sei tu che mi hai trascinata in questa storia…ora sopportami e non lamentarti!
F: ah adesso sono io quella che si lamenta!…ma tu guarda… - rispose stizzita
T: ragazze, andrà tutto bene, state tranquille – disse con tono pacato, sorridendoci poggiando una mano sulla mia spalla.
N: come fai ad essere sempre così tranquillo? – mise su un finto broncio
T: sono ansioso anche io, sai…però riesco a nasconderlo bene…dobbiamo essere in grado anche di controllare le emozioni se vogliamo intraprendere questo lavoro – mi sorrise ancora dolcemente.
F: tu passi sicuro! – sentenziò con tono deciso
T: non lo so, staremo a vedere…- rispose vago
N: Taemin, posso farti una domanda?
T: certo che si…
N: ma se tu dovessi diventare un idol…ti dimenticherai di me? – ero seria in viso e il suo sguardo era rivolto verso il basso. Improvvisamente era calato uno strano silenzio e di sicuro quella domanda aveva colto Taemin di sorpresa poiché la sua risposta tardava ad arrivare.
T: no che non mi dimenticherò di voi – abbassò la sguardo – ne abbiamo passate tante insieme e in questi due mesi ho legato solo con voi due…ci dovrà essere un motivo – rialzò lo sguardo e sorrise ad entrambe.
F: tipica risposta da Taemin! – rispose ridendo e alzandosi dalla sedia.
Io la seguì con lo sguardo, mentre s’incamminava verso la macchinetta per prendersi qualcosa da bere. Come mi era venuta in mente una domanda del genere? Forse Fonesi aveva ragione…dovevo calmarmi. L’ansia iniziava a giocarmi brutti scherzi.
T: la smetti di martoriarti il dito? Potresti spezzartelo se continui così! – mi diede un buffetto sulla mano sinistra
N: che? Ah…si… - risposi continuando a guardarmi le mani
T: a che pensi? Sei troppo silenziosa adesso – rise
N: i miei sbalzi d’umore non ti riguardano - risposi acida. Lui mi guardò stranito. Poco dopo accavallò le gambe e cominciò a guardare un punto indefinito d’avanti a se.
N: ok mi dispiace… - dissi in tono di scuse
T: no, non preoccuparti…hai ragione, non devo impicciarmi dei fatti tuoi! – incrociò le braccia sul petto
N: sono una sciocca, scusa – gli accarezzai il braccio e lui mi guardò dritto negli occhi, serio.
T: non mi piace vederti così e se mi preoccupo per te è perché ti voglio bene – rispose d’un fiato continuandomi a guardare.
N: lo so… - voltai il viso. Qualcuno era uscito dalla porta di fronte dove noi ragazzi eravamo tutti radunati. Era un uomo vestito in giacca e cravatta, sulla quarantina e portava gli occhiali da vista neri. Aveva una cartellina dello stesso colore tra le mani e dopo averle dato un’occhiata si rivolse a noi.
<>
Noi ci mettemmo tutti in fila, uno vicino all’altro. Taemin mi prese per mano, come faceva di solito ad ogni conclusione di provino. Era il nostro rito scaramantico. Io lo guardai e lui mi sorrise sussurrandomi <>. L’uomo chiamò il suo nome e lui fece un passo avanti, lasciando la mia mano. In tutto erano sei i ragazzi che erano stati chiamati, due femmine e quattro maschi.
<> concluse l’uomo sorridendo.
Io e Fonesi, insieme agli altri ragazzi, applaudimmo e vidi Taemin voltarsi verso di me con una faccia stupita, ma come al solito il suo autocontrollo era impeccabile.
L’uomo continuò a parlare <>
Io guardai la mia migliore amica in cerca di risposte ma lei si limitò solo ad alzare le spalle. Così mi feci coraggio e avanzai.
<<è stata una dura decisione per quanto riguarda voi due…quest’ultimo provino non è stato uno dei migliori e questo vi ha penalizzato molto. Ma confidiamo nel vostro talento e nella vostra professionalità. Per questo abbiamo deciso di rivedervi. Entro domani sarete chiamate e vi aggiorneremo sulla data del prossimo provino. Per quanto riguarda gli altri, mi dispiace non siete passati>>
Rimasi a bocca aperta. Ero davvero stupita. Da una parte ero felice di non essere stata scartata, però ero davvero scocciata di dover affrontare l’ennesimo provino, per non parlare dell’ansia. Ed ero triste per Fonesi…come avevano potuto eliminarla così? E poi c’era Taemin. Ero felice per lui, avrebbe realizzato il sogno della sua vita. Ed ero triste per me…sentivo che adesso niente sarebbe più rimasto uguale e l’idea di perderlo mi faceva male da morire.
 

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Capitolo 3
*** Capitolo 3 ***


CAPITOLO 3

Usciti da quell’edificio, Taemin era incontrollabile. Alla faccia del ragazzo tranquillo, pensai. Ma d’altronde era comprensibile e giustificabile una reazione del genere. Non accade mica tutti i giorni realizzare il sogno della propria vita! Mi faceva stare bene vederlo così contento, vederlo sorridere e parlare insistentemente. Fonesi non l’aveva presa poi così male. Appena varcata la soglia del palazzo mi aveva detto <> e mi aveva abbracciata in modo stritolante e appiccicoso…tipico abbraccio alla Fonesi!
Ero serena, in un certo qual modo. Ero con i miei amici, per le strade del paese che mi aveva adottata e forse anche la mia vita avrebbe avuto una svolta in positivo, finalmente. Tutto dipendeva da me adesso. Certo avevo dato il meglio di me nelle selezioni precedenti, ma sapevo che per raggiungere il mio obiettivo, anche se tutto era partito per una folle scommessa con la mia migliore amica, avrei dovuto fare di più. Ci tengo ad arrivare in fondo a questa cosa. Non sono una che lascia tutto a metà. Certo, non ci ho mai creduto più di tanto alla vita da pop star e per la verità, ancora adesso non ci credo molto. Però, come si suol dire…tentar non nuoce. E poi dovevo farlo per Fonesi…
Dopo venti minuti di cammino decidemmo di mangiare qualcosa al volo. Eravamo tutti affamati e ci piaceva rimpinzarci di schifezze. Le caramelle non potevano mancare, ovviamente dopo qualcosa di più sostanzioso.
F: Tae eddai…lasciane un po’ anche a noi! – disse in tono di rimprovero, mentre tentava di togliergli la busta di dolciumi dalle mani, inutilmente.
T: no sono mie – fece una risata malefica che mi fece sorridere.
N: dai Tae, abbi pietà di lei – mi rivolsi a lui continuando a ridere.
T: va bene, se me lo chiedi tu ok – cominciò a ridere anche lui.
F: brutto fungo che non sei altro! Parlo io, non ascolti mai…parla lei, ogni sillaba è oro! Ma io ti rapo a zero!! – corse verso di lui per saltargli addosso, ma Taemin si scanso facendole prendere l’aria. I due cominciarono a rincorrersi, mentre Fonesi sbraitava parole poco carine. Taemin se la rideva di gusto e io mi guardavo tranquilla la scena comica senza intromettermi.
F: aiutami tu, non restartene imbambolata! – si rivolse a me lagnandosi.
N: ah non ci penso nemmeno…siete così divertenti! – dissi mentre sentivo squillare il cellulare. Lo presi dalla borsa e mi allontanai un po’ da quel caos assurdo che stavano facendo i miei amici. Dopo di che mi decisi a rispondere.
N: mamma dimmi… - dissi in tono scocciato
M: dove sei? Ho provato a chiamarti prima ma avevi il telefono staccato – aveva un tono di voce preoccupato.
N: sto bene non preoccuparti – la rassicurai.
M: questo mi solleva…adesso ti prego torna a casa…tuo padre ed io dobbiamo parlarti urgentemente – adesso il suo tono di voce era serioso, quasi cupo e la cosa mi preoccupò.
N: è successo qualcosa?
M: appena arrivi ti spiego, ciao – riagganciò
Rimasi con il cellulare in mano e continuavo a fissarlo. Non mi accorsi che i miei amici erano alle mie spalle e appena Fonesi mi toccò la spalla, facendomi girare all’improvviso, sobbalzai.
F: e va bene che sono brutta, però mi sembra esagerata la tua reazione! – disse in tono scherzoso. Io la guardai sorridendole in modo strano. Taemin continuava a fissarmi, aveva capito che c’era qualcosa che non andava però restò comunque in silenzio.
N: ragazzi mi dispiace, devo scappare a casa – dissi tornando in me e rimettendo il cellulare al suo posto
F: ha chiamato tua madre?
N: si… - risposi monocorde.
F: ah questi genitori! – disse roteando gli occhi e facendomi un grande sorriso
N: eh si – cercai di giocarci su
F: dai poi ci sentiamo…e fila a casa!! – sorrise ancora
N: ciao ragazzi…
Taemin mi salutò con la mano e io ricambiai, mentre in tutta fretta giravo i tacchi e intraprendevo la strada per tornare a casa mia. Il tono di voce di mia madre non mi piaceva per niente…cosa diavolo stava succedendo?
 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4 (a distanza di tempo) ***


CAPITOLO 4 (...a distanza di tempo)

Ricordo tutto della mia infanzia. I giorni più felici della mia vita li ho trascorsi in Corea, a Seoul per l'esattezza. Ricordo che avevo 12 anni e ricordo i mille sogni nel cassetto che avevo. Ricordo la mia migliore amica, una pazza scatenata dal cuore d'oro. Ricordo la passione per la musica, che nel trascorrere degli anni non mi ha mai tradita e abbandonata. Ricordo che, anche se non l'ho mai ammesso, mi piaceva l'idea di entrare nel mondo dello spettacolo. Ricordo le lacrime. Ricordo l'amarezza. Ricordo di aver abbandonato tutto ma dovevo farlo per motivi che superavano perfino il mio volere. Ricordo il dolore, il senso di vuoto e le risate degli altri ragazzi che mi prendevano in giro a scuola in Italia, il mio paese d'origine, quello che ho sempre odiato. Ricordo che lasciare Seoul non mi è stato facile e non lo è stato tantomeno reintegrarsi qui al sud dell'Italia, dove tutti guardano gli stranieri di sottecchi, in maniera fuggente e tagliente, e dove tutti parlano alle spalle non accettando la diversità. Ricordo di essere cambiata, di essere cresciuta e di aver imparato a cavarmela da sola. Ricordo le lettere scritte, quelle ricevute e quelle mai mandate. E poi...poi ricordo soprattutto il suo viso. Quello da bambino innocente, dolce e delicato. Ricordo il suo tenero sorriso, le mani nelle mani, i suoi occhi a mandorla coperti lievemente da ciuffi di capelli ribelli. Ricordo che quando sono partita, quella mattina all'aeroporto lui non era venuto a salutarmi perchè aveva un colloquio di lavoro presso la S.M. Ricordo che ero furiosa e, mio malgrado, triste. Taemin mi è rimasto sempre nel cuore malgrado non l'abbia più sentito. Ho perso ogni contatto con lui. Le poche informazioni che conosco le ho ricevute tramite Fonesi. Si, lei la sento tutt’ora e anche se sono trascorsi 7 anni, il nostro affetto non è mai mutato. Adesso gestisce un negozio di musica. Mi ha raccontato che Taemin è diventato un personaggio molto noto, non solo in Corea. Ha recitato per diversi drama e adesso canta e balla in un gruppo. SHINee si chiamano...non potevano trovare nome più giusto di quello! I loro cd vanno a ruba e ogni volta che si esibiscono è delirio totale.
Sono davvero contenta che il più grande sogno del mio migliore amico si sia avverato. Anche se non posso vederlo e tantomeno parlargli o scrivergli, ho la certezza che lui è felice e che ci sono molte persone che gli vogliono un gran bene. La cosa non mi soddisfa molto...mi piacerebbe riabbracciarlo, stringergli le mani, accarezzargli il viso...ma me la faccio bastare!
Dopo che me ne sono andata il suo ricordo è stato il più duro da sopportare. Taemin per me non è mai stato solo un semplice amico, anche se ero solo una ragazzina certe cose le capivo.
Abituarmi alla sua assenza è stato un percorso lento e faticoso ma per lo più ci sono riuscita.
Fonesi mi ha detto milioni di volte di guardare un video degli SHINee su youtube ma, francamente, non voglio. Ho un ricordo ben preciso di lui e tale deve restare. Vigliaccheria? Stoltezza? Beh, la curiosità è grande tanto quanto la paura di vederlo diverso. Per questo preferisco che resti un ricordo...il mio ricordo più bello!
 

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Capitolo 5
*** Capitolo 5 ***


CAPITOLO 5

I giorni sono trascorsi lenti qui in Italia, ma per lo meno sono trascorsi. Mi sono diplomata all'istituto d'arte con 91...non è il massimo, ma non mi lamento! Finalmente sono libera adesso. E' una sensazione strana ma mi piace molto. Sono curiosa di scoprire cosa mi accadrà adesso. Ad essere sincera non ho molte aspettative...i miei sogni sono morti lì a Seoul. Ma l'idea che qualcosa possa sconvolgere la mia vita da un momento all'altro ancora mi resta viva in mente. E' come un sesto senso o forse è la vana speranza. Ma come si suol dire, la speranza è l'ultima a morire e senza di essa noi tutti non potremmo definirci umani!
N: mamma sono a casa! - dissi togliendomi le scarpe in punta di porta.
M: ciao cara, ben tornata a casa - mi sorrise teneramente.
N: che buon odorino, che hai preparato di buono? - chiesi curiosa ricambiando il sorriso.
M: pollo alle mandorle! - esordì felice. Doveva essere un giorno importante...non capitava spesso che mamma si cimentasse in un piatto tanto particolare e prettamente asiatico. La cosa mi colpì ma cercai di non badarci molto, ormai alla vita non chiedevo null'altro per non rimanerci male poi. Vedevo mia madre, una donna rotondetta sul metro e sessanta, capelli mossi neri e occhi azzurri, che camminava quasi saltellando d'avanti a me. Indossava uno strano grembiule rosso con pupazzetti gialli che la rendeva ancora più buffa e quel suo canticchiare mi mise, stranamente, di buon umore. Io continuavo a seguirla lungo il corridoio e prima che entrassimo in cucina mi disse una frase che mi fece bloccare di colpo.
M: so che non dovrei farti prendere certi spaventi, ma non crollare ora! - si girò a guardarmi tra il preoccupato e il divertito ed entrò in cucina. Io restai appoggiata al muro ancora per qualche secondo cercando di capire il significato di quella frase ma futili furono i miei pensieri. Così senza indugiare entrai in cucina.
F: uaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaaa!!!!!! - un urlo madornale mi accolse e mi scossò.
N: Fonesi!!!!! o mio dio, che ci fai qui!!! - le corsi incontro senza pensarci due volte e l'abbracciai forte a me. Non potevo crederci, la mia migliore amica era in casa mia, tra le mie braccia. Cominciai a piangere per la gioia che provai e la strinsi ancora di più.
F: così mi ammazzi però! - disse in coreano stretto e ricambiando l'abbraccio.
N: non ci posso credere che sei qui - mi staccai da lei guardandola negli occhi - non sei una visione vero?
F: se fossi una visione potrei fare questo?? - mi diede un buffetto sulla testa e rise.
N: non sei cambiata per niente - l'abbracciai ancora. Effettivamente, Fonesi era rimasta esattamente come la ricordavo: giocosa, con la battuta pronta e pazza! Esteticamente era cambiata. Da piccola aveva le guanciotte paffute e rosse, era più bassa di me e aveva i capelli castani, lunghi e lisci. Di certo lo sviluppo aveva interagito positivamente su di lei. I capelli a caschetto color miele le incorniciavano il viso magro mettendo in risalto le bellissime labbra piene e rosee. Era circa sul metro e settanta, magra, slanciata e con gli occhi vispi.
F: beh tu sei cambiata tantissimo invece...ma guardati...da quando sei diventata così brutta? - mi sorrise ancora e mi diede un bacio sulla guancia.
N: mi stai facendo venire i complessi d'inferiorità - ci scherzai su, mettendo su un finto broncio.
F: maddai! sai credevo peggio...invece dal vivo non sei niente male.
Era come ai vecchi tempi quando ci piaceva scherzare insieme. Certo, eravamo cresciute entrambe, il nostro fisico era cambiato, avevamo stili di vita differenti...ma serviva ben altro per scalfire la nostra amicizia.
N: sono contenta che tu sia qui. - Ero sincera e serena e il battito regolare del mio cuore me ne diede la conferma. Adesso capivo il perchè del pollo alle mandorle!

 

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Capitolo 6
*** Capitolo 6 ***


CAPITOLO 6

N: cosa?? ma sei impazzita?? - mi ritrovai ad urlare senza che me ne accorgessi e la cosa sconvolse anche me.
F: riguardo a cosa...al fatto che mi sposo o al fatto che sono venuta qui per prenderti di peso e portarti in Corea con me? - disse in tono pacato, picchiettandosi un dito sul mento.
N: riguardo a tutto! - continuavo ad urlare, incapace di abbassare il mio tono di voce.
F: noto con piacere che le lezioni di canto hanno i loro benefici! - si coprì le orecchie con le mani.
N: smettila di scherzare è una cosa seria... - mi sedetti sul divano, di fianco a lei, e cercai di abbassare il mio tono di voce.
F: ti ripeto la domanda...cosa è serio...il fatto che mi sposo o... - non le diedi il tempo di finire la frase.
N: la vita è tua, puoi fare quel che diamine ti pare e piace...certo, non mi sembra normale che una persona si sposi all'età di 20 anni, nel fior fior della gioventù...ma tu sei una pazza quindi c'era d'aspettarsi una cosa del genere da una come te! - ripresi fiato.
F: ah ah - fece sarcastica.
N: però che tu voglia trascinarmi in Corea così su due piedi...io proprio...cioè...proprio...
F: proprio non te ne fai una ragione, eh?
N: si, non me ne faccio una ragione...non ci posso tornare... - incrociai le braccia sul petto e voltai la testa.
F: quando ti prenderai un po’ di tempo per te? quando deciderai di essere felice? - disse in tono dolce e pacato.
N: ti odio quando fai così...tanto lo sai che la dolcezza non attacca! - non volevo continuare più quel discorso.
F: dieci giorni...solo dieci...passano in fretta...per favore - disse implorante.
N: non posso - dissi decisa
F: non puoi o non vuoi?
N: io...Fonesi lascia perdere! a me basta già che tu sia qui...
F: davvero non verresti al mio matrimonio? che razza di amica sei... - il suo tono era duro e freddo
N: non dire così, sai che per te farei di tutto...sei la mia migliore amica! - le strinsi una mano e le sorrisi.
F: e allora vieni con me in Corea, al mio matrimonio...
N: non posso Fonesi, questo non posso farlo... - abbassai lo sguardo
F: tua madre mi ha messo al corrente su tutto...sai che venderei l'anima pur di non farti accadere nulla... - disse sincera.
N: lo so...ma non è per questo che...
F: hai paura di rivederlo? beh di certo non lo invito al mio matrimonio...su questo puoi stare tranquilla!
N: davvero non verrà? - chiesi con evidente stupore.
F: ho fatto una scelta...ho scelto te...e io sono convinta che rivedere Seoul ti farà bene - mi sorrise dolcemente
N: beh allora dovrò prenotare un biglietto aereo - ricambiai il sorriso
F: lascia stare...sei la mia testimone...quale regalo è migliore di questo! - dalla sua borsa uscì il biglietto di andata e ritorno per Seoul e io non potei fare a meno di abbracciarla.
N: te l'ho mai detto che ti voglio bene?
F: si...almeno un milione di volte!
N: vado a fare la valigia - mi staccai dall'abbraccio e corsi in camera mia. Da quanto non mi capitava di essere così felice? Finalmente un po’ di luce nella mia vita. Avrei rivisto Seoul, la mia amata e sognata Seoul. Ancora non ci credevo ma stavo per ritornare a casa mia!

**********

"missione compiuta...mi devi un favore!"

"sei la migliore come sempre...ti devo la vita!"

 

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Capitolo 7
*** Capitolo 7 ***


CAPITOLO 7

Non so di preciso quante ore siano passate. So solo che, appena salita in aereo, ho sorriso a Fonesi e le ho preso la mano...e poi buio totale! La mia migliore amica mi aveva svegliata appena atterrate all'aeroporto di Seoul in maniera non molto delicata...
N: che è successo? - dissi con la voce impastata di sonno
F: siamo arrivate, dobbiamo scendere - rispose scocciata
N: di già? - dissi sorpresa
F: eh...muoviti
N: cavolo...devo essermi addormentata - dissi sbadigliando
F: ma va!!!! - rise
Scendemmo dall'aereo e ci fiondammo a prendere le valige. Come al solito si scatena la guerra ogni volta che si ritirano i bagagli. Per poco Fonesi non picchiava un nonnino rimbecillito che voleva fregarle la valigia, e io lì che me la ridevo di gusto! Mi guardavo intorno. Volevo assaporare ogni attimo, gustarmi le sensazioni di gioia che provavo nel rivedere tutti quegli occhi a mandorla che mi erano mancati così tanto. L'aeroporto era stato ingrandito...non lo ricordavo così. Era più moderno, più spazioso...anche più affollato. Sentì Fonesi afferrarmi per un braccio e trascinarmi verso l'uscita. Io continuavo ad osservare attentamente ogni cosa. Appena prima di uscire dalla porta principale, notai che poco distante da noi, c'era una piccola folla di ragazzine, munite di macchina fotografica, carta e penna, che accerchiavano qualcuno. Erano 4 ragazzi e uno, che forse era riuscito a scampare alle ragazzine, gli faceva segno di muoversi.
F: dovremmo andare da quella parte, Jihun ci aspetta di la... - indico verso sinistra, guardando fuori dalla porta scorrevole a vetro.
Uscimmo dalla saletta e ci dirigemmo esattamente nella direzione spiegata da Fonesi. Lei camminava decisa d'avanti a me, mentre io, poco più dietro cercavo di prendere dallo zainetto il mio cellulare. Continuavo a camminare con la testa girata e il braccio che cercava di trovare il telefono.
N: dove cavolo sarà andato a ficcarsi questo stu... - non ebbi il tempo di finire la frase che qualcuno mi venne addosso e io caddi, come un sacco di patate poco aggraziato, per terra.
<>
N: oh no non si preoccupi...dovevo stare più attenta io - dissi mentre guardavo in faccia il ragazzo. Capelli biondo scuro lunghi con frangione, occhi castani, labbra piene, magro...
<>
N: oh grazie... - afferrai la mano del ragazzo e mi rialzai da terra. Lui mi raccolse anche la valigia e me la porse sorridendomi.
<>
N: direi di si... - dissi massaggiandomi il braccio destro.
<> disse porgendomi il cellulare.
N: grazie mille... - continuavo a guardarlo in viso...era davvero carino!
Poi una voce richiamò la mia attenzione...sentì Fonesi gridare <> mentre un altro ragazzo alto con i capelli neri si avvicinò a noi appoggiano una mano sulla spalla del ragazzo che mi aveva presa in pieno e dicendogli <>.
N: devo proprio scappare adesso... - dissi guardando verso la mia amica.
<> - sbuffò.
N: allora ciao... - impugnai il manico della valigia e feci pochi passi più in la.
<> - salutò con la mano.
Mi voltai per guardarlo un'ultima volta e sorrisi. Quella scena l'avevo già vissuta, in qualche modo, ma continuai a camminare senza pensarci raggiungendo Fonesi.
F: finalmente...non fai in tempo ad arrivare che già combini danni! - rise
N: hai ragione...forse era meglio se rimanevo in Italia - le feci una linguaccia
F: forza mettiamo le valige nel cofano - disse mentre indicava il mercedino nero che era di fianco a noi.
Feci come disse. Sistemammo le valige insieme al suo futuro marito...cavolo, Fonesi si era scelta proprio un bel ragazzo! Adesso capivo tutto quell' entusiasmo nel volersi sposare!!
F: ovviamente sei ospite a casa nostra
N: nostra? ehm...mi sono persa qualcosa??
F: io e Jihun viviamo insieme da circa 6 mesi...ovviamente se per te è un problema... - si girò a guardarmi truce, con il sorriso assassino sulle labbra.
N: n-no no...n-nessun problema - sorrisi a mia volta, con timore.
Bene...non poteva andare meglio di così. Dieci giorni pieni di effusioni amorose...ma wow! Tornai a guardare fuori dal finestrino e mi tornò in mente il ragazzo dell' incidente. Scossi la testa...no, impossibile. Seoul era troppo grande e Taemin, di certo, era impegnato in qualche programma famoso o cose così...non poteva essere lui. Presi il mio iphone e mi misi le cuffie nelle orecchie...la musica mi avrebbe aiutato a non pensare
 

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Capitolo 8
*** Capitolo 8 ***


CAPITOLO 8

Casa di Fonesi era in una traversa del centro, una di quelle villette a due piani. Da fuori sembrava molto grande. Aveva un giardinetto tutto curato e pieno di fiori colorati, lungo il vialetto che portava all'entrata principale c'erano delle strane candele conficcate nel terreno che, di notte, si illuminavano di vari colori. Avevano anche delle statuine carine sparse per il giardino e una piccolissima fontanina molto graziosa. All'interno era molto accogliente. Pavimento in legno, mobili moderni, pareti rosse, tv al plasma, stereo con filo diffusione, stanze spaziose...e io invece di dormire sul divano, cosa alla quale mi ero già preparata psicologicamente, avevo una stanza tutta mia. Non era grande tanto quanto le altre stanze della casa, ma nel suo piccolo era molto accogliente e mi sentì subito a mio agio. Avevo tutto li dentro: letto, armadio, scrivania, computer...ma la cosa più importante era una finestra da cui potevo avere una perfetta visuale del cielo. Amavo restare ore ed ore a fissare l'immensa grandezza del cielo notturno, amavo le stelle, la luna...e poi il cielo di Seoul era molto più nitido di quello dell'Italia e volevo godermelo!
Erano già passati due giorni dal mio arrivo in Corea. Il tempo passava così velocemente. Fonesi e Jihun mi fecero rivedere tutti i monumenti, le piazze, i musei, i castelli...e fu come se li vedessi per la prima volta. Non li ricordavo affatto così belli! Però c'era qualcosa che non andava, anche se tutto poteva sembrare perfetto. Fonesi era sempre li che messaggiava al cellulare con chissà chi, dato che il suo ragazzo era sempre con noi, e la cosa cominciava a puzzarmi un po'.
N: ma insomma..sei dipendente dal cellulare? - mi misi al suo fianco e allungai la testa verso lo schermo.
F: hei, un po' di privacy! - mi diede le spalle per non farmi guardare.
N: hai l'amante per caso? dai, fammi vedere...che stai combinando..sono la tua migliore amica, dovrei saperlo! - riprovai a guardare, ma inutilmente perchè spense il telefono.
F: goditi la vacanza amica - rispose saccente. Quanto la odiavo quando usava quell'aria da snob!
Quella sera stessa Jihun ci avvisò di mancare i successivi tre giorni, dato che doveva ancora sistemare gli ultimi preparativi per il matrimonio. Così la mattina dopo partì per Incheon, il suo paese d'origine, dove sarebbe stato con la sua famiglia.
F: finalmente liberaaaaaaaa!!!!! - iniziò ad urlare come una pazza, mentre io la guardavo con occhi sbarrati.
N: sei impazzita o cosa.... - ero ancora scioccata.
F: tu non puoi capire cosa significhi vivere 24 ore su 24 con Jihun...va bene lo amo...però a volte mi manca l'aria! - disse buttandosi letteralmente sul divano.
N: eppure quando sei con lui sei felice, hai gli occhi a cuoricino..
F: ah si?
N: eh...si!
F: no dicevo...ah si!! vabbè però adesso abbiamo più tempo per noi due...andiamo ti porto a vivere!! - disse in preda all'entusiasmo.
N: se hai intenzione di portarmi in una di quelle discoteche dove tutti fumano, si ubriacano e generano figli illegittimi...no grazie, preferisco vivere da pensionata! - tentai di smorzare i suoi bollori, ma con poco risultato.
F: cara, sono una donna prossima al matrimonio...ti pare che ti porto in posti del genere?
Fortunatamente Fonesi mantenne la sua parola. Passammo la mattinata fuori casa, mangiando caramelle e facendo shopping sfrenato e la sera, quando ci venne fame, attratte dalla musica che sentimmo passando d'avanti a un locale, decidemmo di mangiare qualcosa. C'era la serata karaoke e a Fonesi, mentre aspettavamo le nostre pietanze, venne bene in mente di andare a cantare. Non aveva affatto perso il suo talento e la sua voce era sempre calda e trascinante...non potevo non cantare con lei, anche se da seduta e senza microfono.
F: grazie - disse molto decisa, rivolgendosi alle persone della sala - adesso per voi canterà una persona alla quale io voglio un mondo di bene...
Volevo morire in quel momento!! Ma come gli saltavano in mente certe cose?? Io non potevo andare li a cantare d'avanti a tutti...oddio, mi stava venendo un infarto...vani furono i miei tentativi di farle cambiare idea...le mie minacce di morte non devono essere molto "minacciose"!
F: un applauso per Nami!! - disse raggiante, con un sorriso stampato in faccia.
Ecco lo sapevo!
La raggiunsi al centro del locale e gli occhi di tutte quelle persone erano puntati su di me. Da li riuscivo perfino a vedere i tavoli in fondo.
F: vediamo Nami...cosa vuoi cantarci sta sera?
N: veramente io non vorrei cantare affatto... - dissi a bassa voce, timidamente.
F: non dire stupidate...forza, fa vedere quello che sai fare! - mi disse vicino all'orecchio e , lasciandomi il microfono, tornò a sedersi al tavolo. Ormai dovevo cantare, non avevo altra scelta. Così mi decisi a scegliere una canzone e optai per Reflection, tratta dal cartone animato della Disney, Mulan. Iniziai a cantare le prime parole ad occhi chiusi...Look at me, you may think you see who I really am, but you’ll never know me...mi sentivo bene ogni volta che cantavo, mi sfogavo, mi emozionavo. Tutta la timidezza che avevo provato fino a quel momento era del tutto scomparsa. Ero a mio agio, mi sentivo libera...così alzai la testa e aprì gli occhi, iniziando a guardare la gente che mi circondava. Continuavo a cantare con disinvoltura e passione...e quando la canzone finì tutte le persone si alzarono in piedi, applaudendomi. Solo allora mi accorsi di lui...si non potevo sbagliarmi...era il ragazzo dell'incidente all'aeroporto. Era in piedi anche lui e mi sorrideva. Era con altri ragazzi e c'era anche il tipo altro con i capelli neri che se lo portò via durante la nostra chiacchierata. Vidi Fonesi che piangeva e io me ne tornai al mio posto ridendo. La abbracciai e le stampai un bacio sulla guancia.
F: sei stata fenomenale...vedi mi sono commossa!! - mi disse tra i singhiozzi.
N: tu sei solo una sciocca - le sorrisi e l'abbracciai di nuovo.
La serata continuò in maniera piacevole, fu tutto buonissimo e mi divertì un sacco con la mia amica a ricordare tutti i momenti della nostra infanzia.
F: torno subito, vado un attimo in bagno - disse svelta, alzandosi dalla sedia ma sempre con il cellulare in mano.
N: ok - ebbi solo il tempo di dire quello!
Rimasi sola al tavolo e per perdere un pochino di tempo, iniziai a giocare con l'acqua dentro il bicchiere...mi piaceva fare le bollicine! Quando ad un certo punto un ragazzo mi si piazzò difronte...alzai lo sguardo...e per poco non mi strozzavo!
N: oh ciao... - dissi con il fiato corto, continuando a tossire. Lui rise...dovevo avere un'espressione buffa.
<>
N: eh si... - tentai di sembrare il meno impacciata possibile...e sorrisi...
<>
N: ah...hai sentito quella porcheria...mi dispiace, sono pronta a ripagare i danni - ci scherzai su e gli feci segno di sedersi ad posto di Fonesi.
<> disse, sedendosi vicino a me.
N: oh grazie...ma non credo di avere così talento... - cominciai a stritolarmi le dita...e dal modo in cui mi giardò, credo che se ne accorse.
<> disse mentre mi dava un piccolo buffetto sulla mano. Io lo guardai, ricordavo quelle parole...e lui mi stava sorridendo. Forse i miei dubbi erano sensati...forse era davvero chi credevo che fosse...diamine, non potevo sbagliarmi...ricordavo alla perfezione il suo sorriso...e se non fosse stato lui, se mi sbagliavo?? Era calato un'imbarazzante silenzio tra noi...
<> disse dolcemente.
N: penso che si è fatto tardi... - indugiai - e penso che dovrei andarmene alla svelta...ma dov'è Fonesi quando c'è bisogno di lei?!
<>
N: veramente io... - non volli aggiungere altro e vidi il ragazzo alzarsi e iniziare piano a camminare verso il suo tavolo. Io restai imbambolata a guardarlo...quando d'un tratto si bloccò e si girò verso di me.
<< è stato bello rivederti May..>>
Mi prese un colpo al cuore! Solo una persona mi aveva chiamata così in tutta la mia vita...Taemin! Rimasi con gli occhi sbarrati e il cuore che batteva all'impazzata...mentre lo guardavo allontanarsi sempre di più.

 

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Capitolo 9
*** Capitolo 9 ***


CAPITOLO 9

La mia amica tornò da me poco dopo. Dovevo avere un'espressione sconvolta dato il modo in cui Fonesi mi guardava e le mille domande che mi porse. Beh forse cominciavo a sentirmi anche male. Avevo un dolore al petto, come un vuoto che ti schiaccia il cuore...e lo stritola senza darti pace. Continuavo a ripensare al suo sorriso, al suono della sua voce...come diavolo avevo fatto a non riconoscerlo dal primo giorno? Eppure il suo ricordo era sempre rimasto vivo in me. Forse una risposta c'era. I miei ricordi non gli davano giustizia, affatto! Immaginavo fosse cambiato, in meglio ovviamente...ma non credevo di poterlo trovare così diverso! Ecco cos'era, uno shock! E mi sorprese anche il fatto di come il mio cuore debole avesse reagito...se avesse vacillato un attimo di fronte a lui, sarei morta all'istante. Eppure non era successo nulla di simile...come diavolo...
F: hei quando hai finito di perderti nei tuoi pensieri, ricordati che ci sono anche io! - mi diede un buffetto sul braccio e mise su un finto broncio.
N: oh perdonami...sono un'ingrata - adesso guardavo lei, a malincuore.
F: che c'è? il tuo umore è cambiato così facilmente in poco tempo...ho per caso fatto qualcosa di sbagliato? - mi chiese gentile.
N: no - le sorrisi - non ho niente davvero...e tu sei stata perfetta sta sera...sono solo stanca, tutto qui - abbassai lo sguardo.
F: su questo posso rimediare subito - mi sorrise anche lei.
Fonesi pagò il conto della cena mentre io davo un'ultima occhiata al tavolo dov'era seduto Taemin. Era vuoto. Possibile che se ne fosse andato così, senza che me ne accorgessi? Beh, pensandoci, forse era stato meglio...non dovevo più pensare a lui. Taemin uguale argomento vietato!! Uscimmo dal ristorante e respirai profondamente l'aria di Seoul. Faceva un po’ freschino e mi carezzai le braccia nude tentando di riscaldarmi. Camminammo verso non so dove...quando arrivammo ad una piccola piazza circondata da giostre per bambini...
F: ricordi questo posto? - mi chiese sorridendo ma abbassando lo sguardo.
N: in questo momento no...mi rinfreschi la memoria?
F: qui venivamo sempre a giocare io, tu e Taemin da piccoli...e qui fu l'ultima volta che restammo insieme...il seguito lo sai - era diventata seria.
N: si hai ragione... - le misi una mano sulla spalla, di certo avrebbe pianto di li a poco così cercai di rianimare la situazione - hei Nessi...ti va un giro sull'altalena?? - la presi per mano e la trascinai alla giostra, nonostante le parole negative della mia amica.
F: e va bene un giro solo - mi sorrise e cominciammo a dondolare avanti e dietro, ridendo come due cretine. Mi sembrò di tornare bambina per un attimo. Non so quanto tempo restammo li e non mi accorsi nemmeno del gruppo di ragazzi che stava venendo verso di noi, attratti dalle nostre risa.
<> ci chiese qualcuno alle nostre spalle. Io e Fonesi ci bloccammo di colpo, ritornando serie immediatamente. Non volli girarmi…ormai riconoscevo il suono della sua voce.
F: Taemin!!!!!! - gridò entusiasta e si alzò dall'altalena, catapultandosi, conoscendola, tra le braccia dell'amico.
T: hei, cerca di fare meno rumore...ne va della mia vita!! - rise e sussultai.
F: ti proteggerei io! oddio, non immagini quanto sia felice di vederti!
T: si anche io...- il suo tono di voce era cambiato, e di sicuro mi stava fissando. Non volevo voltarmi ma lui mi precedette. Mi si piazzarono entrambi d'avanti e il mio cuore cominciò a battere più forte.
F: ehmm..Nami... - mi chiese con voce insicura.
N: oh ciao Min - mi misi in piedi e mi convinsi a stamparmi un sorriso decente sul viso. Sarei morta due volte reagendo così...ma ormai non poteva succedere niente di peggio, quindi...
T: May - sussurrò dolcemente.
F: beh forse voi avete tanto da raccontarvi.-.e io ho tempo abbastanza per stare con Nami...quindi me ne andrei volentieri... - fece per andarsene ma la fermai.
N: ti ricordo che sono a piedi! - fu la prima cosa che mi venne in mente e sentì Nessi e Min ridere di gusto. Non capivo il perchè di quella risata...e stavo iniziando a sentirmi a disagio...e forse iniziavo anche a sospettare qualcosa riguardo quei due.
<> un altro ragazzo ci venne incontro.
T: oh che sbadato...May, loro sono i miei amici, nonché membri degli SHINee - mi guardò in modo ovvio...pensava davvero che li conoscessi??
N: ah... - scossi leggermente il capo verso Taemin - beh piacere Nami - sorrisi ancora una volta. A turno si presentarono...Onew era il leader del gruppo, Minho il rapper, Key (che già a primo impatto mi stava molto simpatico) era il tutto fare e Jonghyun che a detta degli altri aveva degli acuti pazzeschi. Quest’ultimo non mi staccava gli occhi di dosso e mi scappò una risata.
Trascorremmo una piacevole serata e, devo ammetterlo, mi divertì. La presenza di Taemin mi turbava, questo era certo, però non ero sola con lui e mi sentivo già meglio per questo. I ragazzi erano curiosi riguardo me. Mi fecero mille domande e ancora non capisco il perchè di tutta questa curiosità. Taemin mi guardava spesso e volentieri però io evitavo di proposito i suoi sguardi. Già averlo li con me mi metteva paura...non riuscivo a sostenere anche i suoi occhi scuri! Fonesi mi rimase accanto per tutto il tempo e questo mi confortò parecchio. Il tempo passò velocemente e si fece tardi. Fonesi chiese gentilmente ai ragazzi di riportarci a casa...ero davvero stanca! Loro furono molto disponibili ed educati con noi...ci accompagnarono subito e noi li ringraziammo di tutto. Fonesi entrò dentro casa e io la seguì  a ruota...quando qualcuno mi bloccò per il braccio.
T: la solita sbadata eh...certe cose non cambiano mai! - mi mostrò uno dei suoi sorrisi migliori, che mi pugnalò a morte, e mi porse la borsa gentilmente.
N: oh g-g-grazie - sorrisi nervosamente e deglutì.
T: buonanotte May..
N: ehmm..bu... - non abbi il tempo di rispondere. Fu tutto così veloce. Taemin mi schioccò un bacio delicato sulla guancia, mi sorrise dolcemente e andò via. Io rimasi li, imbambolata, a guardare un punto indefinito d'avanti a me, mentre la mia mano destra era poggiata sulla guancia. Mi appoggiai al muro della porta e scivolai piano per terra. Le mie gambe erano diventate molli di colpo. Non capivo più niente!!
F: che ci fai lì per terra, avanti entra!! - sorrise e mi aiutò ad alzarmi. Entrammo in casa e ripresi un po' di lucidità grazie al caldo che faceva dento. Ci sedemmo entrambe sul divano...
F: ti fa male la guancia? - chiese premurosa. Io fui solo capace di dire di no con la testa. Fonesi continuò a fissarmi. Sospirai.
N: credo che andrò a dormire... - dissi mezza rimbecillita e mi alzai dal divano. Salì piano le scale tenendomi per bene al passamano...avevo paura di cadere! Raggiunsi la mia stanza e non mi misi nemmeno il pigiama. Mi misi subito sotto le coperte ed ero ancora confusa. Chiusi gli occhi e mi rividi la scena di poco prima.
N: oddio!!!! mi ha dato un bacio sulla guancia!!!! - sbarrai gli occhi rendendomi conto solo in quel momento di ciò che era accaduto.
 

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Capitolo 10
*** Capitolo 10 ***


CAPITOLO 10

Il mattino seguente si fece subito giorno...o forse era il fatto che io non avevo chiuso occhio tutta la notte. Avevo preferito restare sveglia perchè avevo il terrore di rivedere Taemin nei miei sogni...ma dal mal di testa e dalle occhiaie profonde, mi accorsi che non era stata una buona idea...anche perchè avevo sprecato tutta la nottata e pensare a lui e a rimuginare su quel bacio innocente. Già innocente...perchè alla fine non era stato granchè. Cioè i baci sulla guancia se li danno i bambini dell'asilo, si e no! Ci stavo pensando troppo...dannata me! Decisi che una buona doccia tiepida mi avrebbe giovato, così mi fiondai in bagno e non so per quanto tempo ci restai. Mi lavai accuratamente...e cantai. Era lo sfogo migliore ma non so perchè riuscì a intonare solo canzoni depressive! Uscì dal bagno che ero già vestita e pettinata...e solo allora mi decisi a guardare l'orologio. Erano le 11.30 e di Fonesi neanche l'ombra. Provai ad andare in camera sua ma il suo letto sembrava non essere stato toccato. Andai in cucina e mi presi una brios. Cominciai a mangiarla lentamente e nel frattempo mi riempì un bicchiere di succo di frutta. Mi accorsi che sul tavolo c'era un bigliettino così lo lessi.
"Sono al lavoro, non aspettarmi, farò tardi. Fatti un giro per Seoul e comprati un abito decente per il mio matrimonio. Bacio Fonesi. P.S. ho sbirciato nella tua valigia! =) "
Era la solita curiosona! Però pensandoci...non avevo portato dei vestiti eleganti con me. Beh come al solito la mia amica aveva ragione. Non ci pensai due volte. Mi munì di borsa e giacchettino e mi fiondai alla porta, aprendola in maniera decisa.
T: oh buongiorno! - si stampò un sorriso a 32 denti che mi fece sciogliere.
N: e tu che ci fai qui? - chiesi con gli occhi sbarrati.
T: passavo...
N: si come no...caso mai, ti ci ha fatto passare!
T: come scusa? non capisco... - sorrise e mise su una finta aria pensante. Non potei fare a meno di sorridere anche io.
N: siete due ingrati...ma Fonesi lo è più di te
T: cosa c'entra lei adesso..
N: so quando la mia amica mente...ieri quando ti ha visto il suo tono di "oddio che sorpresa" non era affatto convincente...e poi aveva un'aria troppo soddisfatta...comincio anche a pensare che tutti quegli sms che ha mandato in questi giorni erano per te...
T: ci hai scoperti - fece una piccola linguaccia - non sei cambiata affatto tu eh?!
N: beh...mi sono fatta crescere i capelli e sono dimagrita...un poco sono cambiata - la buttai sul ridere e lui apprezzò.
T: vuoi restare qui per il resto della giornata? non hai qualcosa da comprare?
N: si giusto...beh allora ciao! - chiusi a chiave la porta e lo superai. Lui mi prese per un braccio e mi fermò.
T: ti vuoi già sbarazzare di me così?
N: mi devo dare una mossa altrimenti i negozi chiuderanno…e tu avrai da fare immagino...
T: si? e come ci arrivi in centro, a piedi?? no dai, ti ci porto io...sali in macchina!
N: ma se non hai la patente! - risi
T: ho l'autista che mi porta dove voglio - incrociò le braccia e fece un finto broncio.
N: e va bene...ma solo perchè è distante e non mi va di camminare.
Arrivammo in centro che erano le 12.15 e ci mettemmo subito alla ricerca del vestito perfetto! Non so perchè, ma più stavo con lui più tutto quel terrore di stargli accanto mi passava. In fondo Taemin era il mio più caro amico e passare del tempo con lui, come ai vecchi tempi, non poteva che farmi stare bene. Insieme ci divertimmo parecchio, parlammo tantissimo e mangiammo un sacco di caramelle!
N: hei che ne dici di fare una gara?
T: una gara? May..ci guarderebbero tutti..e non so fino a che punto convenga la cosa..se vuoi rimanere viva!
N: andiamo..che può succederci - gli feci gli occhi dolci per convincerlo.
T: non credo sia una buona idea..
N: ok, l'hai voluto tu! - lo presi per mano e iniziai a trascinarlo di peso verso il centro commerciale. Lo guardai e gli sorrisi, ma aveva un'espressione strana. Non ci badai molto e cominciammo a correre. Ogni tanto Taemin mi diceva che era una pazzia e che tutti ci stavano osservando...quel ragazzo badava troppo alla sua immagine da super star...doveva lasciarsi andare! Di certo io continuavo a fare di testa mia. Ormai mi stavo divertendo, ci avevo preso gusto! Arrivammo al centro commerciale ed entrambi avevamo il fiatone...ma adesso lui mi sorrideva...forse anche perchè eravamo ancora mano nella mano.
T: tanto vale continuare a stare così...forza entriamo!
Mentre camminavamo per il centro commerciale, m'incantai a guardare le nostre mani intrecciate l'una nell'altra. Anche da bambini lo facevamo spesso e la sensazione che provavo era sempre la stessa...cuore a 1000 e il mio viso in fiamme! Ma ormai non potevo tirarmi indietro...avevo cominciato io tutto questo. Gli camminavo affianco senza proferire parola, mentre lui guardava le vetrine dei negozi dicendomi quale vestito era più adatto a me...ma nessuno lo colpiva più di tanto. Dopo un po' di tempo abbandonammo la struttura e ci fermammo al MC takeaway per mangiare un boccone. Restammo in macchina e continuammo a scherzare e a ricordare i vecchi tempi...e si fece tardi. Mi riaccompagnò a casa e, da gentiluomo quale era, mi accompagnò fin dietro la porta.
N: ho trascorso una bella giornata...grazie - gli sorrisi dolcemente e abbassai lo sguardo.
T: mi sono divertito molto anche io...e non mi devi ringraziare...per me è un piacere stare con te...sempre - era sincero ma anche nervoso, lo vedevo dalle mani che si stava martoriando.
N: sono contenta di averti rivisto Taemin..sono contenta di aver ritrovato.. - ci pensai su e mi decisi che dovevo dirlo per me - il mio migliore amico!
L'espressione sul suo viso era cambiata...ma si sforzò di sorridermi e di rispondermi un veloce "anche io". Mi fece male vederlo così...non so cosa mi prese, forse ero impazzita...anzi, doveva essere quello senz'altro! Gli schioccai un bacio sulla guancia sinistra e dopo gliela carezzai. L'espressione da cane bastonato che aveva pochi secondi prima era svanita e uno dei suoi sorrisi più lucenti mi si era parato d'avanti agli occhi. Sussultai quando mi strinse a se in un tenero abbraccio.
T: voglio rivederti ancora May..voglio rivederti tutti i gironi prima che tu vada via - sul mio collo riuscivo a sentire il suo respiro e non potevo frenare i battiti accelerati del mio cuore. Non ce la facevo nemmeno a parlare...iniziava a mancarmi l'aria e a girarmi la testa.
T: ti voglio bene May..te ne ho sempre voluto e per sempre te ne vorrò..perchè per me sei speciale.
Ero sotto shock e le sue parole, sussurratemi con tremenda dolcezza nell'orecchio prima di terminare l'abbraccio, mi lasciarono impietrita e col cuore che ormai andava per conto suo. Potevo continuare a mentire a me stessa mille e mille volte...ma non potevo mentire al mio cuore. Il mio migliore amico? Si certo...vallo a raccontare a qualche altro!
 

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Capitolo 11
*** Capitolo 11 ***


CAPITOLO 11

Erano trascorsi altri 2 giorni, dall'ultima volta che avevo visto Taemin. Quasi quasi mi stavo abituando alla vita, che tanto mi faceva paura, di Seoul. Taemin mi chiamava sempre durante le pause e mi aggiornava riguardo al suo lavoro...e come al solito i suoi pazzoidi amici, ogni volta che capivano che era al telefono con me, facevano i dementi! Mi stavano proprio simpatici...con loro non potevo far altro che ridere!
Gironzolavo per casa, non avevo granchè da fare...la mia amica era indaffarata tra lavoro e ultimi preparativi per il matrimonio quindi riuscivo a vederla solo nel tardo pomeriggio. Decisi di stravaccarmi sul divano del salone e accesi la tv. Feci un po' di zapping senza prestare molta attenzione a cosa mi capitava...ma mi bloccai di colpo sentendo una canzone che mi era familiare. Ring Ding Dong.
E dopo uno spezzone del video...eccoli! C'erano tutti e 5 ed erano splendidi!
N: però...devo dire che Jonghyun in tv è molto più attraente che dal vivo! - mi lasciai scappare un sorriso.
Key era vestito di fuxia...adoravo quel ragazzo, avevamo così tanto in comune...fuxia compreso!
Onew come al solito, aveva aperto l'intervista con una delle sue battute esilaranti, mentre Minho restava attento alle domande che facevano al gruppo.
Taemin non parlò molto...ma era di una tenerezza unica. Ogni movimento, ogni sguardo, ogni sorriso di lui gridava CUTEEEE!!!
Prima della pubblicità gli SHINee cantarono un medley delle loro canzoni dal vivo...beh avevano ragione a dire che Jonghyun aveva degli acuti fantastici...ero rimasta stupefatta! Poi il presentatore annunciò qualcosa tipo uno scoop che li riguardava...non capì molto bene...ma afferrai il nome di Taemin.
Mi alzai dal divano e decisi di prendermi del buon latte alla banana e nel frattempo spulciai nel frigo per capire cosa avrei mangiato a pranzo.
Mi rifiondai in salotto dato che il programma era ricominciato e per poco non perdevo l'alluce del piede...maledetta consol!

<>

Il presentatore aveva uno sguardo che di certo non rassicurava e vedevo Taemin che cercava di scherzarci su, insieme ai suoi compagni...ma non ci credeva nemmeno lui a quello che stava dicendo...si vedeva che aveva un'aria preoccupata. La cosa mi interessava alquanto così prestai più attenzione.
Vidi il tizio porgere un giornale al gruppo e uno lo mostrò alle telecamere.
<>
SBIANCAI...letteralmente!
N: porca miseria l'ho messo nei guai! - mi coprì il viso con le mani...avevo combinato un guaio! Tornai in me e mi concentrai di nuovo sul programma.
Taemin aveva un sorriso strano sulle labbra, il suo sguardo era perso...era in netta difficoltà...
N: parla, di qualcosa!!! - ok, stavo parlando con la tv...stavo perdendo definitivamente la ragione!
Taemin continuava a tacere...
Vidi Jonghyun prendere il giornale dalle mani di Taemin, dare una veloce sfogliata e poi disse: "Di certo non è la sua ragazza, chi se lo prende!"
Intervenne Key "Già...Taemin è ancora troppo piccolo per queste cose...l'unica cosa da cui è attratto è Spongebob"
Vidi Taemin riprendere fiato e calmarsi un po'.
Di certo Key e Jjong furono essenziali in quel momento perchè il presentatore cominciò a ridere e cambiò discorso.
Sapevo anche che la pulce nelle orecchie delle fan era comunque stata messa e quindi adesso avrei dovuto fare più attenzione quando restavo con Taemin...o con chiunque altro degli SHINee. Non volevo mettere nei guai nessuno.
Anche se, me lo sentivo...i guai sarebbero iniziati proprio adesso!

 

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Capitolo 12
*** Capitolo 12 ***


CAPITOLO 12

Ero così in ansia dopo aver visto il programma che mi misi a cucinare senza sosta. L'ora del pranzo era già passata da parecchio e mi si era chiuso lo stomaco...c'era troppo cibo ovunque! Chi mai avrebbe mangiato tutta quella roba? Di sicuro Fonesi mi avrebbe rifilato un'altra delle sue ramanzine! Sospirai. Cercai di togliere un po' di piatti pieni dal tavolo e da sopra le mensole...si erano proprio da tutte le parti!
Poco dopo li ripoggiai dov'erano prima...non avevo voglia di rimettere tutto a posto ne tanto meno di buttare tutto quel cibo.
Sentì il campanello della porta suonare. Quel suono mi riportò alla realtà e guardai l'orologio. Erano già le 17.00
Doveva essere Fonesi che rientrava, per forza...non aspettavo nessun altro.
Mi decisi di andare ad aprire, anche perchè chiunque ci fosse stato fuori dalla porta aveva improvvisamente cominciato a suonare ininterrottamente e con insistenza.
N: calma calma...apro! - urlai stizzita contro la porta e aprì. Fonesi entrò come una pazza in casa, con mille buste nelle mani e la borsa da lavoro a tracolla. Stavo per chiudere la porta quando qualcuno mi urlò <>. Troppo tardi.
Subito dopo sentì imprecare e la mia amica ridere.
Riaprì immediatamente la porta e vidi Jonghyun che si massaggiava il naso. Mi scappò un sorriso...ma cercai con tutta me stessa di trattenere la risata immane che stava per uscirmi.
J: ti avevo URLATO aspetta!! vuoi amputarmi il naso??
N: beh dovresti urlare più forte la prossima volta...e prima! - dissi con aria dispettosa. Mi piaceva prenderlo in giro.
J: la prossima volta accertati che non ci sia nessuno dietro la porta.. - mi rispose a tono e io, che dovevo sempre avere l'ultima parola su tutto, continuai.
N: e se fossi stato un ladro? ho fatto bene... - una risata generale si propagò dietro di lui e Key lo spinse per passare ed entrare in casa.
K: meglio lui e non io.. - rise
J: sto per fare un omicidio doppio...
M: basta che ci fai entrare...dopo puoi fare tutto quello che vuoi!
O: ti prego facci posare queste buste pesanti…Fonesi cosa cavolo c'è dentro? cemento armato?? ah le donne!!
N: vi do una mano..
J: si tieni questa...il minimo che puoi fare è aiutarmi, dopo il mezzo amputamento di prima - mi porse una busta e io mi diressi di fianco a Onew facendo un viso gentile a lui e una linguaccia a Jonghyun.
I ragazzi entrarono in casa e posarono le buste un po' ovunque. Onew iniziò a massaggiarsi i polsi e Jonghyun si stiracchiò per bene. Minho si butto sul divano e Key stava per dire qualcosa ma Fonesi lo fece saltare per lo spavento dell'urlo immane che fece. Risi...e iniziai a preoccuparmi.
F: che è tutta sta roba!!!!!!! - mi guardò confusa
N: ehm veramente...quando sono in ansia faccio qualsiasi cosa per distrarmi...ero in cucina e ho cominciato a cucinare...
F: ...per un regimento militare?!
N: mi dispiace...
O: vi diamo una mano a far sparire tutto? - vidi la luce nei suoi occhi..stava guardando il piatto con il pollo fritto.
K: io un po’ di fame ce l'avrei..non ho mangiato niente a pranzo - fecce il labbruccio e si mise una mano sulla pancia piatta.
N: servitevi pure allora...visto Fonesi tutto risolto! - le feci uno dei miei sorrisi migliori e Jonghyun per poco non perdeva bava dalla bocca. Minho gli diede un buffetto sul collo per farlo riprendere e risi ancora di più.
I ragazzi mangiarono di gusto. Almeno una cosa buona dell'Italia era la cucina!
Taemin non era con noi così pensai bene di mettere qualcosa da parte per lui, prima che i suoi amici, Fonesi compresa, divorassero tutto.
Volevo sapere come stava dopo quello che era successo ma non volevo fare la parte della ragazza paranoica che si preoccupa in continuazione...per giunta d'avanti ai suoi amici. E poi non volevo che si venisse a sapere o che qualcuno, oltre la mia migliore amica, capisse che Taemin per me non era solo un amico. Senza contare che per la sicurezza del gruppo era meglio che restassi un po' in disparte e che m'intromettessi il meno possibile nella loro vita. Ah ma perchè tutte a me?
La voce di Fonesi mi fece tornare alla realtà..
F: Nami, Nami, Nami, Nami, Nami..state tranquilli si riprenderà prima o poi..Nami, Nami, Nami, Nami...
N: eh? cosa? - la guardai stralunata.
F: che vi avevo detto? - risata di gruppo.
M: comunque, tornando al discorso di prima…adesso dovremmo fare molta più attenzione a quello che facciamo...hanno acceso la miccia per lanciare uno scandalo e la cosa potrebbe diventare più seria di quanto immaginiamo..
F: capito May?? - la mia amica mi guardò preoccupata.
N: che c'entro io... - feci la finta tonta, sapevo di cosa parlavano.
K: sta mattina siamo stati ospiti in un programma e il conduttore ci ha mostrato questo giornale - mi porse il giornale e lo guardai. Cavolo mi si vedeva proprio bene...e la foto dove io e Taemin eravamo mano nella mano aveva un ingrandimento a parte proprio su quel particolare. Sbiancai per la seconda volta.
N: s-si...più o meno ho visto qualcosa, ma non ho capito molto...il presentatore parlava molto velocemente..
K: non c'è niente da capire...vedi le foto? ti bastano quelle.. - Key era serio in viso e la cosa mi preoccupò alquanto. Non l'avevo mai visto così...mi stava rimproverando??
O: quello che cerca di dirti Kibum è che se le fan cominciano a pensare anche lontanamente che tu e Taemin vi vediate..o che c'è qualcosa di più... - Fonesi si alzò dalla divano, non vidi dov'era diretta, ero troppo presa da ciò che Onew mi stava dicendo.
J: si insomma..siete mano nella mano..verrebbe a chiunque da pensare che tu e Taemin..beh..
N: io e Taemin COSA?! ragazzi ma state scherzando spero!! questa è bella...assurdo...Taemin è un amico e basta.. - cercai di essere il più convincente possibile.
M: non c'importa cosa siete.. - non gli diedi il tempo di finire.
N: allora, mettiamo in chiaro le cose..mi dispiace avervi messi nei casini, ok?! a me Taemin non piace per niente..insomma, è più piccolo di me di quasi 2 anni..è ancora un bambino! cosa me ne faccio di lui? se eravamo mano nella mano in quel momento in cui è stata scattata quella maledetta foto..era per una stupida scommessa che ho lanciato a Taemin..fine..questo è quanto. - avevo detto tutto così in fretta, i ragazzi mi guardarono sconvolti e io mantenni la mia espressione dura, in modo da farli capire che era la realtà quella che avevo espresso. Solo pochi secondi dopo, quando ancora nessuno parlava, mi accorsi che i ragazzi non stavano guardando me..ma dietro di me. Qualcuno alle mie spalle si schiarì la voce...
O: c-ciao Taemin...
Mi girai lentamente...avevo paura di guardarlo in viso..immaginavo la sua espressione.
Tenevo lo sguardo basso...ma dovevo guardarlo negli occhi!
Mi decisi ad alzare la testa e lo vidi. Incrociai il suo sguardo vuoto, il che era molto peggio dell'odio.
Era impassibile. Nessun tipo di stupore, rabbia, dolore...niente!
Il suo senso innato di trattenere le emozioni era diventato spaventosamente perfetto...e mi provocò una sensazione di gelo.
Si morse lievemente il labbro prima di parlare...<> disse in tono secco e rigido, e io chiusi gli occhi perchè mi sentivo un mostro. Abbassai la testa senza proferire parola..sentì Minho dire qualcosa come <> e poi la porta si chiuse provocando un rumore assurdo.
Cosa avevo combinato?

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Capitolo 13
*** Capitolo 13 ***


CAPITOLO 13

Dentro casa era calato uno strano silenzio. Minho era uscito per raggiungere Taemin ed era passata già una buona mezz’ora. Nessuno dei due era ancora tornato e vedevo i miei amici preoccupati. Avrei voluto tanto piangere ma ormai a cosa servivano le lacrime? Il guaio che avevo combinato era più grande di me però se questo serviva a tenere Taemin e gli SHINee al sicuro da pettegolezzi e fan impazzite allora avrei pagato mille volte la mia pena. Sapevo che Taemin non mi avrebbe più parlato, ne ero pienamente convinta, e a dirla tutta me lo meritavo dopo le cose orribili che gli avevo detto. Ma forse era meglio così. Infondo per tutti questi anni avevo tentato di dimenticarlo, di crederlo un ricordo lontano e di sopprimere i miei sentimenti per lui. Forse questa era la volta buona che ci riuscivo. Sentivo un dolore lancinante nello stomaco mentre pensavo queste cose ma mi meritavo anche questo. Lui stava soffrendo in quel momento e io dovevo soffrire più di lui. Era l’unico modo per sentirmi meglio. Sentimmo un cellulare squillare e vidi Key prendere il suo telefono in mano.
K: dimmi Minho..- finalmente avevamo notizie, non sopportavo più tutto quel silenzio- cosa?! E dov’è andato? … ma perchè non l’hai seguito! Va bene…va bene, sta calmo…dimmi dove sei così ti raggiungiamo…si…arriviamo subito!
Key aveva un’espressione preoccupata in viso. Vidi i suoi amici allarmarsi e io dovevo avere la stessa espressione.
F: che è successo?
K: Minho ha detto che Taemin è andato chissà dove, ha detto che ha provato a parlargli e che dopo è scappato subito…ha detto che non l’ha più seguito perchè era meglio così, che doveva riflettere da solo…ma è passato parecchio tempo e adesso ha iniziato a preoccuparsi perchè non si è presentato al luogo dove dovevano vedersi.
F: oh santo cielo…e adesso?
O: adesso dobbiamo andare a cercarlo…non è sicuro di notte andare in giro…e soprattutto non è sicuro per Taemin..
J: dobbiamo fare in fretta…
Tutti parlavano tra di loro cercando di capire cosa fare. Dopo che avevo sentito che Taemin poteva essere in pericolo non avevo capito più niente. La coscienza non mi stava sopportando più. Non so bene cosa mi prese. Mi alzai di scatto dalla poltrona e iniziai a correre verso la porta. Fonesi mi stava gridando dietro di sicuro…ma tutti i suoni erano ovattati. Forse sapevo dove poteva trovarsi Taemin. Quando eravamo piccoli era il nostro posto preferito e nemmeno Fonesi lo conosceva. Ci andavamo li per pensare, per sfogarci, per guardare il panorama. Minho al telefono aveva detto che Taemin voleva stare da solo per schiarirsi le idee. Sapevo che Taemin voleva essere trovato da me altrimenti non avrebbe lasciato un messaggio simile a Minho. Io dovevo vederlo, dovevo spiegargli tutto, era l’unico modo per chiarire quella strana situazione in cui ci eravamo ficcati.
Corsi per non so quanto…poi la vidi, la scala anti incendio rossa e blu di un vecchio palazzo. Mi ci catapultai, non potevo continuare a tardare, e salii più veloce che potei. Otto piani a piedi su una scala traballante e mezza arrugginita non erano il massimo della sicurezza…ma non m’importava di me in quel momento. Taemin aveva la priorità su tutto, persino sulla mia incolumità.
Arrivai in cima al terrazzo che avevo il fiatone. Poggiai le mani sulle ginocchia piegate per riprendermi e poi lo vidi. Non potevo sbagliarmi, era lui. Taemin era seduto sul cornicione del palazzo, con le gambe a penzoloni nel vuoto.
N: ti vuoi suicidare? – chiesi con il fiato corto e poco convinta.
T: sai che non lo farei mai, nemmeno per te – rispose freddo.
N: è un sollievo sentirtelo dire...non voglio tenerti sulla coscienza a vita – che diamine stavo dicendo?!
T: beh non sarei un peso visto che sono ancora un bambino piccolo e che di me non t’importa nulla!
N: certo che m’importa di te, altrimenti non sarei qui… - mi si ruppe la voce in gola, ma non a causa del fiatone…stavo iniziando a piangere.
Taemin girò il capo incuriosito dalla mia voce strana. Io avevo la testa bassa e mi stavo torturando le dita delle mani. Sentì dei passi e poi la sua mano mi carezzò il braccio.
T: quante volte devo dirtelo di non ucciderti le dita? – il suo tono di voce era cambiato. Era dolce e sereno. Come poteva farmi questo? Doveva essere arrabbiato a morte con me invece mi stava consolando?!
N: mi dispiace, non avrei dovuto dire quelle parole, non volevo farti stare male…io non volevo fare del male a nessuno…è tutta colpa mia…e adesso ti ho messo in un mare di guai…io…
Mi abbracciò, così inaspettatamente. Spalancai gli occhi per l’incredulità di quel gesto ma tra le sue braccia trovai il conforto e il calore che cercavo. Lo so, ero una totale egoista, ma non potevo allontanarmi da lui, non ne avevo la forza. Ma lui si. Si staccò da me e mi prese il viso tra le mani. Mi costrinse a guardarlo negli occhi e obbedii.
T: dimmi che tutte quelle cose che hai detto non le hai mai pensate, ti prego – iniziò a piangere anche lui e il mio cuore fu pugnalato a morte.  Come potevo pensare quelle cose tremende di lui? Non potevo, non avrei mai potuto! Volevo dirgli che lo amavo con tutta me stessa, che era sempre stato così sin da quando eravamo bambini. Ma diavolo, non potevo! Sarebbe stato un male per entrambi e io non ero così egoista fino a questo punto.
Mi guardava ancora con insistenza, con gli occhi pieni di lacrime. Riuscì ad accarezzargli il viso e ci misi tutta la dolcezza possibile. Lui posò la sua mano sulla mia e chiuse gli occhi, lasciandosi trasportare da quella carezza.
T: se solo tu sapessi May…
N: cosa…cosa dovrei sapere?
T: quanto tu mi sia mancata in tutto questo tempo…tu non immagini nemmeno – altre lacrimi gli rigarono il viso.
N: non piangere ti prego...non devi farlo...mi stai straziando il cuore!
T: allora t’importa di me… - vidi uno spiraglio di luce nei suoi occhi. Non ce la facevo, vederlo così mi logorava. Gli presi la mano destra e gliela posai sul mio cuore.
N: lo senti Taemin? – non mi rispose ma vidi i suoi occhi spalancarsi e tornò a guardarmi – ti basta come risposta?
Mi fece cenno di si con la testa. Gli sorrisi e lui ricambiò sorridendomi a sua volta. Eravamo ancora pericolosamente vicini, l’uno difronte all’altra.
T: forse dopo ce ne pentiremo.. – mi riprese il viso tra le mani e mi baciò teneramente. Quanto avevo desiderato quel momento. Mi scivolò una lacrima ma ricambiai il bacio con più passione. Ormai avevamo iniziato ad ucciderci a vicenda…se proprio dovevo pentirmene doveva essere per una buona ragione!
 

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Capitolo 14
*** Capitolo 14 ***


CAPITOLO 14

Quella serata sarebbe stata la più bella e indimenticabile della mia vita. Taemin era di una dolcezza tremendamente assurda. Le sue labbra erano così morbide e, forse ero impazzita, sapevano di miele. Non so per quanto tempo continuammo a restare intrecciati in quel bacio. Non volevo più staccarmi da lui. Durante quegli interminabili minuti mi sentì in paradiso. Lui era tutto ciò di cui avevo sempre avuto bisogno, era la felicità che cercavo e che a lungo mi era mancata. Mi sentivo bene, ero felice…ma questa improvvisa sensazione di terrore cos’era? Mi decisi  ad aprire gli occhi e guardai oltre la testa di Taemin, che era ancora impegnato a baciarmi. Vidi una strana ombra sul ciglio della scala. Poi venni accecata da un flesh e richiusi gli occhi, doloranti. Taemin si accorse di questa mia reazione e terminò il bacio.
T: hei May, che ti succede? Ho fatto qualcosa di sbagliato? – chiese preoccupato.
N: ci hanno appena fotografati – dissi quasi in un sussurro, in preda all’incredulità.
T: cosa??!! – vidi il terrore nei suoi occhi ma non sapevo bene come tranquillizzarlo.
N: come hanno fatto a trovarci? Questo posto non lo conosce nessuno… - ero nel panico anche io.
T: non lo so..forse qualcuno mi ha seguito, non c’è altra spiegazione..adesso che facciamo? Mio dio..si scatenerà un putiferio..ed è tutta colpa mia! – si teneva la testa fra le braccia e camminava avanti a indietro..mi stava facendo venire il mal di mare.
N: hei Tae, calmati – lo fermai per un braccio – sistemeremo tutto vedrai, andrà tutto bene..
T: no che non sarà così..tu non immagini nemmeno adesso cosà accadrà. I miei superiori si arrabbieranno con me, le fan non ne parliamo!
N: spiegheremo tutto..mi prenderò tutta la colpa, non ti accadrà nulla..te lo prometto! – lo guardai dritto negli occhi, ero sincera.
T: non sei mica mia madre! Se è accaduto tutto questo è solo perché lo volevamo. Non si tratta solo di me, May. Si tratta di noi! Ormai quello che è successo è successo..non si torna indietro. Lo affronteremo insieme, intesi?! E poi sono stato io a baciarti – sorrise lievemente. Non avevo mai visto Taemin così determinato e quelle parole mi confortarono. Anche lui si era calmato abbastanza. Ci credeva davvero in quello che diceva. Poco dopo mi prese per mano, scendemmo la scala pericolante e cominciammo a camminare, verso casa presumo. Durante tutto il tragitto nessuno di noi proliferò parola e Taemin continuava a guardarsi intorno. Mi trascinò con se lungo le stradine più isolate e buie di Seoul, non ne capii bene il motivo. Ormai ci avevano fotografati mentre ci baciavamo..che senso aveva nascondersi? Arrivammo a casa e suonai il campanello. Fonesi venne ad aprirci. Non fummo in grado di varcare nemmeno la soglia che tutti i nostri amici si buttarono letteralmente su di noi.
K: Taemin ci hai fatto spaventare! E tu piccola peste..ti sembra il modo di scappare di casa così?! – aveva gli occhi lucidi e mi fece tanta tenerezza che per poco non piansi anche io.
O: che bello che siete tornati, eravamo così in pensiero!
F: non sai quanto ti odio!!!!! – lei era completamente in lacrime e sorrisi nel vederla così.
M: grazie per aver riportato Taemin a casa – mi diede una pacca sulla spalla e io gli sorrisi. Stranamente Jonghyun non disse niente. Si limitò ad abbracciarci e a sorridere.
N: non dovete ringraziarmi. Taemin è anche mio amico, era il minimo che potessi fare dopo il guaio che ho combinato.
T: ecco..a proposito di guai..ragazzi è successo un casino.
Erano tutti mezzi confusi ma, se non altro, avevamo placato tutto quel trambusto che si era creato e adesso avevamo l’attenzione dei nostri amici. Spiegammo loro tutto quello che era accaduto poco prima. Ero completamente in imbarazzo quando Taemin accennò velocemente del baccio. Fortunatamente non entrò nei particolari e gli fui immensamente grata. Io terminai il discorso parlando della foto che qualcuno ci aveva scattato. Silenzio tombale. Il viso improvvisamente serio di Minho m’inquietò alquanto. Io l’avevo sempre detto che Taemin era un argomento vietato..come mi era venuto in mente di ricambiare il bacio? Stupida…STUPIDA ME! 

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Capitolo 15
*** Capitolo 15 ***


CAPITOLO 15

Passammo la nottata a discutere su come risolvere la faccenda. Dopo quello che dissero Minho, Onew, Key e Jonghyun mi sentì triplicamente in colpa. Si certo, ero sempre stata una persona dal carattere forte ma non mi ero mai trovata in una situazione del genere, ero completamente spiazzata e la cosa mi faceva paura. I ragazzi ipotizzarono maree di situazioni e discorsi per spiegare l’accaduto tra me e Taemin, che tra poche ore la Corea intera e altri paesi avrebbero saputo. Taemin stranamente era tranquillo, il suo viso era rilassato…forse per la sua dote di autocontrollo innato? Non saprei dirlo. Ascoltò tutto quello che i suoi amici dicevano e ogni tanto mi lanciava sguardi e sorrisi per tranquillizzarmi. Inutile dire che vani furono i suoi tentativi..anzi, forse mi faceva innervosire di più!
F: ragazzi non vorrei disturbare proprio adesso nel bel mezzo di una conversazione importante..ma sono appena le 5 del mattino..fra 6 ore dovrei andarmi a sposare e dovrei anche iniziarmi a preparare adesso..ehm che ne dite di abbandonare casa mia? Temporaneamente eh..non vi sto cacciando..è solo che..
O: si Fonesi hai ragione..
T: cavolo mi ero completamente dimenticato del matrimonio – sbadigliò e si stiracchiò. Poi mi guardò con gli occhi spalancati, come se avessi fatto chissà che cosa. Aggrottai le sopracciglia e scossi lievemente il capo per sapere cosa gli prendeva. Nessun cenno da parte sua. Restai nel dubbio ma poi decisi di non badarci.
J: vuoi che ti aiuti a vestirti? – ammiccò verso la mia amica.
M: Jonghyun ti porto via prima che Fonesi ti faccia pentire di essere nato – ridemmo tutti. Quell’attimo di leggerezza ci voleva dopo una nottata intera di problemi. Il matrimonio di Fonesi cascava a pennello! I ragazzi ci salutarono allegramente e noi li accompagnammo alla porta. Taemin mi prese le mani nelle sue e me le baciò sussurrandomi “sta tranquilla” e regalandomi uno dei suoi sorrisi più dolci. Mi mancò l’aria e arrossii. Quanto era bello quando sorrideva. Secondo me, oltre il ballo, sorridere era la cosa migliore che sapesse fare. Non si può descrivere il sorriso di Taemin, non esistono abbastanza vocaboli per rendervi la sua completa bellezza.
Fonesi e io tornammo in casa e ci buttammo sul divano. Ci guardammo intorno e assaporammo il silenzio della casa. Chiusi gli occhi, ero troppo stanca e volevo solo dormire..
F: che dici..dormiamo 2 ore e ci alziamo oppure mettiamo a posto casa e cominciamo a sbrigarci? – disse con la voce impastata di sonno.
N: ……….
F: ho capito, buonanotte!
Feci uno strano sogno quelle poche ore che dormii. Sognai l’oscurità più assoluta e mille voci che urlavano intorno a me. Non capivo cosa stesse accadendo. Sentivo solo dolore ovunque. Poi mi vidi. Giacevo per terra e non riuscivo a muovermi. Ogni muscolo mi causava fitte lancinanti e sentivo la testa bruciare. Mi avvicinavo piano al mio corpo, volevo riuscire a guardarmi bene. Avevo lividi ovunque e dalla testa mi usciva parecchio sangue. “alzati!” iniziai a gridare alla mia carcassa abbandonata per terra “non morire!”. Le mie urla furono vane. Mi vidi chiudere gli occhi e abbandonarmi verso chissà quale mondo. Mi sentì soffocare, non riuscivo più a respirare…mi svegliai di soprassalto con il fiatone e delle gocce di sudore sulla fronte.
N: era solo un sogno..solo un sogno – dissi tra me e me per calmarmi. Tirai un sospiro di solievo e guardai in giro per cercare Fonesi. Di lei non c’era traccia. Guardai l’orario…
N: santo Dio! Le 9.30!!! devo sbrigarmi!!
Iniziai a correre su per le scale e mi diressi in camera mia. Era tremendamente tardi. Lo sapevo non dovevo mettermi a dormire! Frugai nella mia valigia tentando di trovare qualcosa di decente da mettere. Mi bloccai di colpo. Non avevo niente da mettermi! Ero la testimone della sposa e sarei dovuta andare alla cerimonia con dei jeans e maglietta larga? Non avevo avuto tempo per fare shopping, erano accadute troppe cose tutte insieme…e quando Taemin mi portò con se per negozio non ero riuscita a trovare niente che mi piacesse…o meglio, che piacesse a lui! Ok, ero nel panico totale! La mia migliore amica mi avrebbe ammazzata! Ero sul punto di piangere per una crisi di nervi quando qualcuno suonò il campanello. Mi diressi al piano di sotto con tutta calma, ero abbattuta e già prevedevo la fine della mia vita per mano di Fonesi. Aprì la porta e di fronte a me trovai una ragazza, poteva essere poco più grande di me forse, con uno scatolone in mano e uno zaino in spalla.
“buongiorno..mi chiamo Kim Tae Jin..cerco la signorina Nami..sa se per caso è in casa?”
N: sono io… - risposi poco convinta.
“posso entrare?”
N: ehm..non posso far entrare estranei in casa..
“mi manda il signorino Lee Taemin”
N: che altro si è inventato adesso? Va bene entri pure..
La ragazza si accomodò in casa. Mi chiese se mi ero già lavata…andai di corsa in bagno a farmi una doccia, lasciando la ragazza da sola in cucina e dicendole che se avesse rubato qualcosa l’avrei vista dato che c’erano le telecamere nascoste ovunque…spudorata bugia! Feci più infretta che potei e tornai giù.
“deve sentirsi meglio, vero? Il suo viso sembra più rilassato rispetto a prima”
N: senta..lei che vuole? – mi stava dando sui nervi.
“indossi questo”
Mi porse un vestito e lo presi tra le mani. Lo guardai e per poco non piansi. Dovevo ricordarmi di ringraziare Taemin! Già il vestito di suo era molto bello quindi lo indossai senza fare storie. Vidi la ragazza estrarre dal suo zaino una marea di trucchi, phon e spazzole.
“adesso resti sedua..la farò diventare bellissima!”
Mi sorrise dolcemente. La farò diventare? Io lo ero già! Tzè con chi credeva di stare parlando! Ubbidì malgrado la ragazza non mi stesse molto simpatica. Restai seduta per un’ora..non vedevo l’ora di camminare!
“abbiamo finito! Si ricordi di indossare le scarpe”
Lo feci subito. Taemin aveva pensato proprio a tutto. Mi guardai allo specchio…ero proprio curiosa del risultato. Rimasi sbalordita. Cavolo, ero davvero io?! Strabuzzai gli occhi e sentì la ragazza dietro di me ridere.
N: o mio Dio…grazie mille! – aveva ragione, ero diventata bellissima.
Il vestito mi stava a pennello. Era bianco, tendente al panna, molto semplice. Il corpino a decoltè metteva in risalto le mie morbide forme e la gonna corta fino a metà coscia mi faceva sembrare le gambe chilometriche. Mi piaceva questo mix di seta e tulle del vestito, mi sentivo una principessa. Le scarpe le amavo. Non erano nulla di particolare, una decoltè dello stesso colore del vestito..ma con dei tacchi vertiginosi. Sorrisi allo specchio..il mio viso era truccato leggermente e lo sfumato nero che avevo sugli occhi li faceva sembrare ancora più azzurri. Le mie labbra erano dipinte di un rosa pallido e i capelli lunghi e neri scendevano morbidi fino alla schiena, con dei boccoli carini. Beh si ero decentemente presentabile. Taemin aveva gusto, dovvo ammetterlo.
N: chissà che faccia farà Jonghyun! – mi lasciai scappare una risata.
 

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Capitolo 16
*** Capitolo 16 ***


CAPITOLO 16

TaeJin fu così cortese d’accompagnarmi fino in chiesa. Il mio cellulare continuò a squillare per tutto il tragitto, ma non mi degnai di rispondere. Oggi era un giorno importante per Fonesi e io mi sarei dedicata completamente a lei per renderla felice. Tutto ciò che riguardava la mia vita l’avrei rimandato al giorno successivo. Finalmente arrivammo e io scesi di corsa dalla macchina per dirigermi altrettanto di corsa in chiesa. Appena entrai mi sentì gli occhi di tutti addosso. Ops, la funzione era già cominciata! Fonesi mi avrebbe uccisa. Indifferente a sguardi altrui, mi feci coraggio e munita di abbondante sicurezza percorsi la navata centrale e mi misi a sedere vicino alla mia migliore amica. Il parroco fece una battuta esilarante al riguardo, che non capii dato che avevo gli occhi infuocati di Fonesi difronte. Deglutii e le sorrisi timorosa.
F: ti avrò chiamata almeno 20 volte, perchè non mi hai risposto? – mi sussurrò con un sorriso malefico sulle labbra.
N: credevo fosse Taemin… - mi giustificai.
F: ti ricordo che sul display del cellulare ti esce scritto il nome della persona che ti chiama. – mi riguardò truce.
N: scusa – fui solo capace di dire quello.
F: l’importante è che sei qui. – mi disse dolcemente stringendomi la mano. Le era già passata? Wow!
La funzione terminò e mi lasciai scappare una lacrima. Non potevo crederci…quella folle della mia migliore amica si era appena sposata. Non l’avrei mai detto! Iniziai a fantasticare…chissà se un giorno ci sarei arrivata anche io all’altare. Mi sarebbe piaciuto parecchio indossare il vestito da sposa. Mi sarebbe piaciuto organizzare meticolosamente il mio matrimonio. Mi sarebbe piaciuto vedere Taemin aspettarmi impaziente all’altare, sempre se fossi rimasta con lui, ovvio. Dato le circostanze il matrimonio era un argomento proibito. E poi io e lui eravamo ancora troppo giovani per un passo così importante. Ah, ma che vado pensando! Però mi sarebbe piaciuto. Sorrisi tra me e me e sospirai. Non mi accorsi di essere già arrivata alla sala ricevimenti. Mi guardai intorno, incuriosita. Il posto era davvero carino. Tutto ricoperto di verde, alberi e fiori di mille colori e al centro del giardino c’era una sfarzosa ed enorme fontana. Poco più in la c’erano sistemati i tavoli in ferro battuto e un buffet enorme di stuzzichini vari. Vedevo Fonesi e suo marito che si aggiravano tra gli invitati scherzando e ridendo. Eravamo davvero in tanti e io non conoscevo tutta quella gente. Degli SHINee non vi era traccia. Ormai non ci speravo più. Dopo quello che era successo ieri sera dovevano essere sicuramente bloccati alla SM per risolvere la faccenda. Decisi di andare a fare due passi, dato che non potevo parlare con nessuno. Mi ritrovai dalla parte opposta del posto. Era tutto circondato sempre dal verde e dai fiori, ma abbellito da statue e da un laghetto pieno di pesciolini rossi. Mi sedetti su una panchina li vicino e guardai il cielo. Chiusi gli occhi e mi lasciai trasportare dal leggero venticello che si era alzato in quel momento. Era così piacevole. In sottofondo sentivo le voci provenienti dal banchetto nuziale. Non volevo tornarci li. I miei pensieri furono interrotto da una voce che mi chiedeva se il posto vicino a me fosse occupato. Era una voce maschile così guardai il ragazzo in viso. Capelli folti castani, occhi scuri a mandorla, mascella ben definita ma tratti del viso dolci. Aveva uno smoking semplice e una camicia bianca che mettevano in risalto il corpo muscoloso. Non fui capace di rispondere, ero abbagliata dal suo sorriso. Si effettivamente era un bel ragazzo.
J: piacere sono Lee Joon – mi si sedette accanto e mi porse la mano gentilmente.
N: piacere mio..Nami. – gli porsi la mano un po’ insicura e lui la strinse dolcemente.
J: non preoccuparti non sono uno stalker – rise.
N: bene, hai evitato di essere preso a calci nel sedere – risi e lui con me. Perché stavo scherzando con quel ragazzo che non conoscevo minimamente? Mi ero rimbecillita?
J: tu sei amica di Fonesi, giusto? Io sono amico di Jihun..ci conosciamo da bambini e oggi dovevo essere per forza qui.. – iniziò a parlarmi così liberamente di se. Io restai ad ascoltarlo e ad annuire. Ogni tanto mi scappava pure un sorriso. Era piacevole parlare con lui infatti non mi accorsi del tempo che passò. Mi squillò il cellulare e guardai il display. Taemin. Risposi all’istante.
N: hey – mi uscì una voce forse troppo smielata perchè vidi Joon distogliere lo sguardo da me e guardare altrove.
T: siamo appena arrivati..non ti vedo, dove sei? – mi chiese preoccupato.
N: arrivo – riagganciai e sorrisi. Non vedevo l’ora di vedere i ragazzi tutti in tiro…e volevo vedere la faccia di Jongyhun..mi divertiva troppo questa cosa.
J: era i tuo ragazzo? – mi chiese con un finto sorriso sulle labbra
N: ehm..non lo so..io torno alla festa. – mi alzai pensante e ripercorsi il tragitto fatto poco prima. Joon mi seguì ma appena arrivati dagli altri mi disse un “ciao” veloce e andò dai suoi amici, credo. Io restai a guardare tra folla…ma dov’erano? Poi mi sentì chiamare. Mi girai appena verso destra e li vidi. Erano appoggiati al muro, all’ombra e sorseggiavano un drink. Sorrisi e mi diressi verso di loro. Continuavo a guardarli, era impossibile smettere di farlo. Sembravano usciti da un sogno. Erano tutti e 5 bellissimi!
N: ma salve! – forse il mio tono era un po’ troppo acuto e i ragazzi risero divertiti.
K: fatti guardare?! O mio dio! Stai benissimo… - risi fragorosamente perché il tono di voce di Key era esattamente uguale al mio poco prima.
N: grazie – risposi dopo essermi ricomposta in evidente imbarazzo.
M: Jonghyun era in ansia..voleva assolutamente vederti – rise. Io guardai Jjong. Aveva gli occhi spalancati e per poco non gli usciva la bava dalla bocca.
N: che dici Jong, vado bene così? – feci una posa da diva e sentì che iniziò a balbettare qualcosa…Onew gli diede uno schiaffo dietro la schiena per farlo riprendere e rispose “si”. Quel ragazzo mi faceva morir dar ridere. Appena vedeva una ragazza non capiva più niente. Vidi i ragazzi andarsi a sedere a un tavolo e io e Taemin restammo li da soli.
N: beh grazie – dissi prendendomi la gonna del vestito tra le mani.
T: sono felice che ti piaccia…sei bellissima – si avvicinò a me e mi schiccò un dolce bacio sulla guancia. Mi prese per mano e ci dirigemmo dagli altri. Con lui al mio fianco mi sentivo decisamente meglio.
La giornata trascorse piacevolmente tra risate, balli e chiacchiere varie. Fonesi mi costrinse a cantare..disse che era la mia punizione per aver tardato alla funzione in chiesa. Beh glielo dovevo, così cantai senza fare storie. Mi misi al piano e intonai le parole di Goose’s Dream. La vidi piangere…ogni volta che cantavo piangeva…e come ogni volta io correvo a consolarla, sorridendole. La festa finì con i fuochi d’artificio al taglio della torta. Amavo i fuochi d’artificio, mi erano sempre piaciuti sin da piccola. Amavo il modo in cui danzavano i mille colori nel cielo…mi dava un senso di libertà. C’era un baccano assurdo! Sentì la mano calda di Taemin stringere la mia. Sul volto un espressione rilassata lasciò poco dopo spazio a uno dei suoi sorrisi più dolci e belli. Un brivido mi percorse la schiena. Mi si avvicinò all’orecchio per dirmi qualcosa…dannato baccano!
N: non sento niente!! – glielo dissi almeno 3 o 4 volte. Sbuffò e cominciò a trascinarmi lontano dalla folla e dal chiasso. I fuochi riuscivamo ancora a vederli.
T: devo ripeterti tutto il discorso adesso? – disse dispiaciuto
N: era così importante? – chiesi sorridendo per la sua espressione da cucciolo.
T: beh mi serviva per questo… - si avvicinò pericolosamente alle mie labbra. Avevo il battito accelerato e iniziava a girarmi la testa. Perché non mi baciava?  Avevo gli occhi puntati sulle sue labbra piene. Le volevo. Ne avevo bisogno. Lui sorrise lievemente. Non resistetti più. Infilai le mani nei suoi capelli e lo baciai. Le sue labbra erano dannatamente m
 orbide! Come avrei potuto smette di baciarle?
Taemin interruppe il bacio. Io ero ancora abbracciata a lui...non volevo staccarmi adesso! Si avvicinò al mio orecchio e in maniera terribilmente dolce mi sussurrò “ti amo!”

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Capitolo 17
*** Capitolo 17 ***


CAPITOLO 17


Il matrimonio di Fonesi non poté terminare meglio di così. Lei era felice, io ero felice per lei e in più Taemin mi aveva detto che mi amava. Nulla poteva andare storto. Subito dopo la fine del ricevimento la mia migliore amica e suo marito partirono per la luna di miele…beati loro! La casa sarebbe stata solo mia nei due giorni a venire…poi sarei ripartita per l’Italia. Durante il tragitto per tornare a casa restai in silenzio tutto il tempo. Pensavo. Mi fece sorridere il fatto che avevo impiegato tutta la mia vita a cercare di allontanare Taemin inutilmente. Gli erano bastati pochi giorni per rompere tutte le barriere che avevo creato e, al diavolo le conseguenze, lui mi amava! Sospirai guardando la luna piena dal finestrino della macchina. Mi sentii stringere la mano e girai la testa di conseguenza. Taemin guardava d’avanti a se mentre parlava e scherzava con i suoi amici. Sorrisi guardando le nostre mani intrecciate. Era una bella sensazione. Arrivammo finalmente a “casa mia”…ero esausta! Presi la borsa e scesi dall’auto.
N: ragazzi, grazie per avermi riaccompagnata a casa…siete stati davvero gentili – mi rivolsi a loro sorridendo.
J: ti pare che lasciavamo tornare a casa a piedi una bella ragazza come te? – rispose affacciandosi al finestrino e guardandomi con occhi da pesce lesso.
T: hyung…è la mia ragazza – s’intromise incrociando le braccia al petto e guardandolo truce.
J: era solo un apprezzamento…non ho mica detto che voglio sco…
K: ok! Credo che stiamo esagerando adesso – disse mentre tappava la bocca al più grande con la mano – buonanotte Nami.
N: buonanotte ragazzi, fate i bravi! – risi. Tutti gli altri mi salutarono con la mano seguito da un sonoro “annyeong” corale. L’auto si rimise in moto e io mi avviai verso la porta di casa. Mi girai un’ultima volta e li vidi allontanarsi. Riuscì ad aprire la porta e la prima cosa che feci fu fiondarmi sul divano e togliermi le scarpe. I miei piedi…che male! Chiuse gli occhi per riprendermi un momento. Dovevo farmi assolutamente una doccia calda  per rilassarmi e poi sarei andata velocemente a letto. Avevo intenzione di svegliarmi presto il mattino dopo per ripulire quel porcile che chiamavo casa e per andare a comprare un paio di souvenir da portare in Italia. Improvvisamente suonò il campanello.
N: e adesso chi è? – guardai l’orario, erano le 21:30. Non aspettavo nessuno e sinceramente avevo anche un po’ di timore ad aprire. Mi avvicinai alla porta controvoglia e guardai dallo spioncino. Non si vedeva niente. Tirai un sospiro e aprii…cosa poteva succedermi? Mal che andava sarei morta!
Mi ritrovai difronte Taemin con il braccio a mezz’aria. Forse non si aspettava che aprissi così violentemente e all’improvviso. Sbarrai gli occhi quando lo vidi.
N: e tu cosa ci fai qui? – domandai con stupore.
T: sorpresa! – sorrise dolcemente.
N: avanti entra…non vorrei ti vedesse qualcuno – lo presi per il collo della giacca e con la delicatezza di un elefante lo tirai in casa, chiudendo la porta – ora mi spieghi perché non sei al dormitorio con gli altri…
T: beh ci ho riflettuto…e non ho trovato nemmeno una spiegazione plausibile che giustificasse il dover lasciare una ragazza da sola in una casa di cui è ospite per giunta di notte…
N: perché devi fare sempre tutti questi giri di parole? – risi – dire che volevi farmi compagnia perché eri preoccupato per me andava bene lo stesso…ti avrei capito…
T: scusa…è che mi faccio prendere dal nervosismo – si morse il labbro.
N: ti rendo nervoso? – mi avvicinai a lui lentamente senza staccare lo sguardo dal suo.
T: ehm…no…n-no affatto – abbassò lo sguardo arrossendo. Quanto era bello quando faceva il timido. Sembrava un cucciolo indifeso. Mi feci scappare un sorriso e gli accarezzai il viso facendogli riportare lo sguardo su di me.
N: sono contenta tu sia qui – dissi quasi sussurrando. Lui mi abbracciò in vita e io portai le braccia dietro il suo collo alzandomi sulle punte dei piedi.
T: non ti lascerò mai sola, promesso – rispose lui baciandomi teneramente subito dopo. Le sue labbra sembravano fatte apposta per aderire con le mie e ogni volta s’incollavano alla perfezione facendomi sussultare il cuore. Ero in paradiso. Lui era il mio paradiso personale, l’unico che riusciva a farmi stare bene davvero. Non mi ero accorta che, mentre ci assaporavamo le labbra, avevamo indietreggiato così tanto. Feci un ulteriore passo indietro e, trovandomi un ostacolo a intralciarmi la strada, caddi rovinosamente trascinandomi addosso anche lui. Eravamo sul divano, le gambe a penzoloni sul bracciolo. Avevo il viso di Taemin a pochi centimetri dal mio. Mi venne spontaneo ridere data la situazione.
N: scusa…
T: sh!
Mi zittì con un bacio. Forse il più bello che abbia mai avuto. Era passionale, carico di trasporto. Poi dalle labbra passò a setacciare il mio collo mentre le sue mani cercavano disperatamente di aprire la cerniera del vestito dietro di me. Inarcai la schiena per aiutarlo in qualche modo e finalmente ci riuscì. Si fermò un attimo a guardarmi, forse voleva che gli dicessi qualcosa. Forse aspettava un mio permesso. Sicuramente non sarei stata io a infrangere quel momento magico, così tanto atteso. Certo era che un comportamento tale non me lo sarei mai aspettato da Taemin. Questo mi lasciò un tantino sorpresa…ma al diavolo! Lo volevo…eccome se lo volevo! Senza distogliere lo sguardo dal suo, gli sfilai delicatamente la giacca, scaraventandola a terra. Presi a sbottonargli la camicia così lentamente che potevo sentirlo tremare a ogni mio tocco. Quando finii con i bottoni, la camicia raggiunse la giacca. Difronte a me il panorama più bello che avessi mai visto. Percorsi con i polpastrelli il petto del mio amato causandoli piccoli brividi, fino ad arrivare alla cintura dei pantaloni. Gliela sbottonai velocemente e la buttai via. Lui mi fermò le mani. Era evidentemente arrivato il suo turno. Mi sfilò il vestito in maniera così impacciata e insicura che il braccialetto che aveva al polso sinistro s’impigliò alla gonna due o tre volte. Il suo viso tinto di rosso era meraviglioso e il suo mordersi le labbra per la completa timidezza mi fece perdere un battito. Quando anche il vestito raggiunse il pavimento decisi di alzarmi. Mi misi in ginocchio sul divano mentre Taemin si alzò completamente. Gli sbottonai i pantaloni lasciandoglieli cadere e arrossii anche io. Taemin imitò la mia stessa posizione mettendosi vicino a me sul divano. Eravamo molto imbarazzati tanto che non riuscivamo più a guardarci negli occhi. Mi sentivo una bambina di cinque anni! Sentì la sua mano sfiorarmi il viso così lo guardai. Ad accogliermi uno dei suoi sorrisi più belli. Mi fiondai sulle sue labbra e ripresi a baciarlo. Non so con esattezza cosa mi prese, ma improvvisamente sentii che tutto l’imbarazzo che avevo provato fino a quel momento era svanito in un istante. Ci liberammo degli ultimi vestiti che ci restavano e mi ridistesi sul divano portandomi Taemin addosso. Ci fermammo per prendere fiato…
T: noona…io… - si morse il labbro – non so come fare… - concluse arrossendo.
N: non posso esserti d’aiuto…non lo so nemmeno io – arrosii insieme a lui. Taemin rise e riprese a baciarmi.
T: ti amo.. – disse sulle mie labbra.


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Il mattino dopo mi svegliai per prima. Io e Taemin eravamo ancora abbracciati e lui dormiva beato. Mi fermai a contemplare il suo viso. I capelli umidi che gli scendevano disordinati sulla fronte, gli occhi piccoli e chiusi, le labbra leggermente dischiuse, le gote lievemente colorate di rosso…e quel segno sul collo? Lo sfiorai delicatamente con le dita. Scesi fino alla spalla, giù per braccio…perché era nudo? Poi ricordai.
N: allora non era un sogno! – sussurrai tra me e me. Mi portai le mani sul viso. Era caldo. Sicuramente ero arrossita. In tutto questo non mi accorsi che Taemin si era svegliato e mi stava guardando. Quando mi tolsi le mani dal viso uno dei suoi sorrisi più belli era li, ad augurarmi il buongiorno, tutto per me.
T: buon giorno amore mio – mi diede un leggero bacio sulle labbra – dormito bene?
N: un po’ stretta…ma n’è valsa la pena – lo ribaciai con la stessa dolcezza – oh e per quanto riguarda ieri sera, sai non ho avuto modo di dirtelo…però…ti amo anche io.. – vidi Taemin sbarrare gli occhi per l’incredulità. Gli presi la mano destra e la portai dritta sul mio cure – ti amo! – conclusi mentre il mio cuore scalpitava all’impazzata.  

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Capitolo 18
*** Capitolo 18 ***


CAPITOLO 18

Quella mattinata non avrebbe potuto iniziare meglio…come si dice…il buon giorno si vede dal mattino.
Sicuramente il resto della giornata sarebbe continuato splendidamente e io avevo voglia di godermi ogni singolo attimo che mi restava prima di partire.
Il giorno dopo sarei decollata per l’Italia ma non ero affatto triste per questo.
Sapevo che Taemin avrebbe mantenuto le sue promesse, malgrado la sua vita da star super impegnata…
Avevo deciso di fidarmi di lui, di dare una possibilità alla nostra storia appena nata…volevo essere felice, almeno per una volta, e non mi sarei crucciata sui pro e i contro.
Finii di sistemare la cucina…mi guardai intorno e mi sentii fiera di me stessa. Finalmente casa di Fonesi era tornata ad avere un aspetto decente.
Sospirai e guardai l’orario. Era quasi ora di pranzo.
N: e se gli facessi una sorpresa? – pensai ad alta voce. Risi.
Mi fiondai in bagno, lavandomi velocemente.
Taemin, prima di andarsene, mi aveva esplicitamente detto di restare a casa e che sarebbe venuto lui più tardi. Mi aveva lasciata con una scusa al volo e un bacio sulle labbra.
Mi stava nascondendo qualcosa, era palese. Avevo lasciato correre solo perché ero ancora con la testa tra le nuvole per quello che era accaduto la notte precedente. Adesso che facevo mente locale, però, la cosa mi puzzava. Perché era scappato via in quel modo? Da quello che ne sapevo non avevano impegni in programma…e allora cosa stava succedendo? Motivo in più per il quale mi sarei fiondata  al palazzo della S.M.
Mi vestii in fretta, mi legai i capelli in una coda alta e uscii di casa portandomi solo il cellulare e qualche spicciolo in tasca. Si, andavo di fretta.
Camminando lungo la strada pensai che sarebbe stato il caso di trovare una scusa plausibile riguardo il mio arrivo improvviso alla S.M.
Decisi di fermarmi a comprare qualcosa da mangiare per i ragazzi, così almeno avrei potuto giustificarmi in qualche modo. Optai per del pollo fritto…avrei accontentato tutti e Onew sarebbe stato felicissimo.
Mi rimisi in marcia, con la busta saldamente afferrata nella mano sinistra. Camminavo decisa e abbastanza svelta. Ogni tanto mi guardavo intorno per dare veloci occhiate alle vetrine dei negozi ma una in particolare catturò la mia attenzione, facendomi fermare di colpo. Mi avvicinai alla cartolibreria corrugando la fronte…
N: che diavolo…?! – sussurrai impercettibilmente.      
Guardai la foto attentamente: due ragazzi sorpresi a baciarsi di sera, lo sguardo impaurito di lei, un primo piano sul ragazzo…
Poi lessi il titolo dell’articolo… “Baci al chiar di luna: Taemin degli SHINee immortalato con una ragazza misteriosa…o quasi!”
Sbarrai gli occhi e mi portai una mano avanti alla bocca. Mi ero completamente dimenticata di quello che era successo durante il nostro primo bacio.
Entrai nel negozio, col fiato corto, e comprai la rivista che ci smascherava.
La signora alla cassa ci stava mettendo troppo a darmi il resto, tutta presa dallo scrutarmi e forse a chiedersi se ero io o meno la ragazza in prima pagina sul giornale.
Me ne andai senza riavere i soldi e mentre camminavo, iniziai a leggere l’articolo.
Perché improvvisamente avevo freddo? Eppure era una mattinata soleggiata  e dovevano essere 25° più o meno.
Mi girava la testa, ma non mi fermai.
Chiusi il giornale e velocizzai il passo…non avevo un minuto da perdere.
Arrivai al semaforo e mi fermai, era rosso. Riuscivo a vedere il palazzo della S.M., ero quasi arrivata. Tirai un sospiro per calmarmi, ma alle mie spalle c’era troppo brusio.
Mi girai, curiosa al riguardo…
Poco distanti da me, un gruppo di ragazzine, potevano avere si e no 15 anni l’una, mi stava fissando insistentemente e in malo modo, mentre parlavano tra loro con la mano a coprirsi la bocca. Una m’indicò e, dopo aver fatto un cenno col capo alle sue amiche, si diresse verso di me.
Contemporaneamente scattò il verde così attraversai di corsa.
Mai avrei pensato che quelle ragazze potessero seguirmi e invece fu proprio ciò che fecero…anzi, mi accerchiarono all’istante senza lasciarmi via di fuga.
N: avete bisogno di qualcosa? – chiesi cortese cercando di farmi coraggio e di non pensare al peggio.
<> rispose quella che doveva essere il capo banda.
N: davvero, non so di cosa state parlando…- risposi sbattendo più volte le palpebre. Ero nervosa.
<> disse con rabbia mentre un’altra ragazza, vicino a lei, le passava due riviste. <> mi gridò a un palmo dal naso, mettendomi le riviste in faccia. Chiusi gli occhi e incavai la testa nelle spalle…iniziavo ad avere paura.
<> mi spintonò. Cercai di restare in equilibrio facendo tre passi indietro ma qualcuno alle mie spalle mi sorresse per poi spingermi di nuovo verso la ragazza di fronte a me. Questa mi prese per le spalle strattonandomi a destra e sinistra.
<> disse infine scaraventandomi pietosamente a terra.
N: e voi credete che facendo così lui correrà tra le vostre braccia?? – gridai piangendo.
<> rispose con cattiveria <> mi sferrò un calcio in pieno stomaco.
Urlai e tossii per il dolore, portandomi le braccia intorno alla parte colpita. Mi stesi a terra per riprendere fiato, strabuzzai gli occhi e inspirai a fondo. Le altre ragazze si strinsero su di me e tutte insieme iniziarono a picchiarmi come fossi la più cruenta assassina sulla faccia della terra.
Qualcuna mi tirava i capelli, altre mi davano schiaffi, altre ancora mi graffiavano la pelle in modo violento.
Cercavo di liberarmi da quella morsa ferrata ma vani erano i miei tentativi. Quello che riuscii a fare fu dimenarmi come non mai, senza avere alcun risultato.
Anzi, più tentavo di difendermi, tirando calci a caso tentando di colpire qualcuna di loro, più queste sferravano colpi più forti e violenti, indebolendomi sempre di più.
Non capii bene come…ma sentii pezzi di vestiti strapparsi…forse mi avevano tolto anche una scarpa…tutto ciò che sentivo era dolore…mi bruciava ovunque.
Piangevo, gridavo…ma pareva che nessuno potesse sentirmi.
Poi fu tutto improvviso.
Il gruppo si allargò facendo spazio alla capo banda. Mi si avvicinò velocemente, in mano un ombrello e un sorriso amaro sul viso.
<> non ebbi il tempo di pronunciare nulla. Non ebbi il tempo di fare nulla. Sentii solo un ultimo colpo alla testa, inferto con una tale violenza e rabbia che mai avevo visto fino ad allora. Era tutto sfocato ma decisi di non chiudere gli occhi. Se l’avessi fatto, sarebbe stata la fine. Respiravo, a fatica ma respiravo. Era l’unica cosa che dovevo continuare a fare. Sentii urla, vidi in modo sfocato gente che mi si parò d’avanti  togliendomi dalla visuale il magnifico cielo azzurro.
Un altro respiro…più lento, più faticoso.
Il cuore batteva irregolare, troppo stanco per continuare a pompare…
Davvero sarebbe finita così?
Qualcuno mi sollevò da terra…una presa forte, salda.
“Andrà tutto bene, ci sono io adesso”
Furono le uniche parole che riuscii a distinguere prima di chiudere gli occhi. 

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Capitolo 19
*** Capitolo 19 (presente) ***


CAPITOLO 19 (Presente)

La realtà che stavo vivendo era alquanto strana.
Mi ero abituata a vede il suo viso per poi sparire nel buio. Mi guardava, mi sorrideva e poi, triste, spariva. Era lontano, quasi sfocato ma poco importava. Io riuscivo a vederlo e mi bastava.
C’ero io, vestita di bianco e con i capelli sciolti, scossi appena dal vento leggero che soffiava. Alle mie spalle il buio che si prolungava fino alla sua figura. Lui era perfetto, con i lineamenti delicati, bello come il sole e pieno di…luce. Tutto era così luminoso quando c’era lui, perché?
Io gli andavo incontro, lentamente. La felicità nel rivederlo, la paura nello sfiorarlo.
Sembrava così fragile, consumato…però accadde qualcosa che non mi sarei mai aspettata, che non era mai successa.
Taemin tentava di parlarmi, vedevo le sue labbra muoversi ma non riuscivo ad udire nessun suono.
Sospirai trattenendo le lacrime.
Lui continuava a parlarmi, forse aveva iniziato ad urlare disperatamente perché la sua fronte si corrugò all’istante.
Gli ero quasi vicina e mi maledicevo per non riuscire ad ascoltarlo.
Non ci badai molto…la reazione mi venne spontanea.
Allungai una mano verso di lui.
<> dissi in un sussurro quasi strozzato. Volevo prepotentemente che lui afferrasse la mia mano, era quasi una supplica la mia.
Mi piantò il suo sguardo triste negli occhi e, faticosamente, intrecciò le sue dita alle mie.
Lo sentivo. Riuscivo a percepire il calore della sua stretta e le lacrime, copiose, non poterono fare a meno di uscire.
<> dissi tra un singhiozzo e l’altro, portandomi le nostre mani intrecciate alla guancia.
Non feci in tempo.
Era sparito…come fumo.
Lui non c’era più.
Ma nella testa avevo la sua voce.
<>
E poi la luce…improvvisa e dolorante.
Ero confusa…stanca…e sentivo bruciare ovunque.
Nel buio stavo così bene, perché la luce faceva così male?
<>
Era Taemin, era ancora la sua voce…ma perché gli serviva un dottore? Non stava bene? Per questo era sparito? Ero stata io a fargli del male?
<>
Mi sentii accarezzare il viso…sapevo fosse lui, ne ero certa…ma non riuscivo a vederlo.
<>
Svegliarmi…ma di cosa stava parlando?
<>
Il suo viso…riuscivo a vederlo di nuovo…ad intervalli irregolari e in modo sfuggente…come se stessi facendo zapping velocemente.
Ogni volta che lo guardavo sentivo gli occhi pungere sempre di più, ma lui era sempre più nitido, quasi reale.
E se avesse avuto ragione? Se tutto quello che avevo vissuto fino al quel momento fosse stato un sogno?
Me ne fregai del dolore…lui era la priorità e io dovevo riuscire a riaverlo.
T: Nami! – disse accarezzandomi teneramente i capelli, la fronte, le guance. Piangeva.
Io non dissi nulla, mi limitai a fissarlo e lasciarmi coccolare.
T: oh Nami, lo sapevo…lo sapevo! – continuò, regalandomi uno dei suoi sorrisi più radiosi e ampi di sempre. Mi baciò le labbra così forte che potei respirare dalla sua bocca. Per quanto aveva atteso quel bacio? Per quanto lo avevo atteso io?
Cercai di dirgli qualcosa. Aprii la bocca per prendere fiato ma non riuscii a dire nulla. Sospirai e sorrisi lievemente.
T: una cosa per volta…ma lo so…ti amo anche io – rispose alla mia “non frase” dolcemente, lasciandomi un bacio sulla fronte.
Sentii la porta spalancarsi e voltai lo sguardo per capire chi fosse.
Una donna sul metro e sessanta, capelli castani mossi, occhiali da vista rossi e camice bianco mi venne incontro, seguita da altri due uomini con lo stesso camice.
<< La prego, signore…potrebbe cortesemente uscire? Dobbiamo visitare la paziente>> disse la donna rivolgendosi a Taemin.
T: certo – si affrettò a rispondere – torno dopo…- e se ne andò dandomi un altro bacio sulla fronte.

 

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