Amore tra i banchi

di Lollizzata
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Tutto per colpa di una caduta ***
Capitolo 2: *** la Festa ***
Capitolo 3: *** Colazione con Pan di Stelle ***
Capitolo 4: *** La scala anti-incendio ***
Capitolo 5: *** Le parole bruciano più di un the caldo ***
Capitolo 6: *** Si svi pacem, para bellum ***
Capitolo 7: *** Freccia di ghiaccio ***



Capitolo 1
*** Tutto per colpa di una caduta ***


Amore tra i banchi

“Laura! Svegliati devi andare a scuola !” disse Giulia.
“Laura ti devi alzare e anche subito se no arriverai in ritardo “ mi ridisse.
“Ancora 5 minuti, non scocciarmi!” le dissi.
“Dai, dai, alzati oggi é il primo giorno di scuola…..”
Già, il primo giorno di scuola, in 2° superiore. Anno nuovo, vita nuova e gli amici di sempre.
Mi alzai di malavoglia, presi dall’armadio; i soliti jeans, una t-shirt blu un po’ scollata con la scritta “Vade Retro Sathana” e le mie convers blu. Corsi in bagno e lì proprio davanti allo specchio c’era la cosa più mostruosa esistente al mondo.
Un essere dagli occhi blu e i capelli castani arruffati, due occhiaie bestiali e un po’di bava che usciva dalla bocca. Quel mostro ero io, dopo un notte insonne e piena di pensieri e di ricordi.
Mi lavai i denti con cura, sciacquai la faccia con acqua gelida e per ultimo mi passai sulle ciglia un po`di mascara viola (regalatomi dalla mia cara amica Sara).
Presi lo zaino e partì, con la mamma che mi aspettava e Giulia arrabbiata con me,entrai in macchina e mi infilai le cuffie dell’I-POD, mettendo la mia canzone preferita “Weking the Demon”.
Il tragitto durò un po`ma arrivai a destinazione, mi feci lasciare in piazza del mercato, da lì andai dritta dritta verso scuola. Davanti al cancello come al solito c’erano quei gruppi di persone; fighi, bulletti, secchioni e un po`più avanti sedute su una vecchia panchina, cèrano la mie amiche Sara e Carlotta .
Sara come al solito era immersa nella lettura e Lotty che cercava di innervosirla, erano due ragazze diverse ma si volevano un mondo di bene. Quando Lotty mi vide, corse verso di me zigzagando per la strada,ridendo e diventando rossa; ma proprio mentre la stavo raggiungendo mi scontrai con un tale dal gruppo dei fighi .
Finì per terra. All’inizio impercaì sotto voce ma quando ho visto meglio il tale , mi sono rimangiata tutto all’istante.
Era stupendo alto, sui 1.90 m, biondo occhi blu tendente sull’azzurro e con un piercing sul sopraciglio; in pratica il principe azzurro che non ho mai avuto.
“S-scusa” gli dissi.
“Mi dispiace, non volevo colpirti. Ti sei fatta male?” mi disse.
“No, no. Tutto apposto” mentre mi rialzavo, dalla bocca mi sfuggì un Ahia…..Lotty e Sara accorsero in mio accorsero in mio aiuto e lo fulminarono con sguardi infuocati pieni di disprezzo.
Mentre mi allontanavo con loro lui mi disse :”Mi dispiace molto!”
Andammo in infermeria , mi fecero disinfettare la sbucciatura che mi ero presa poco prima, poco dopo ci dirigemmo verso le macchinette e ci prendemmo un the caldo.
“Come va?” mi chiese Lotty.
“Ti fa ancora male?” mi disse Sara.
Proprio in quel momento mi accorsi che loro due non erano poi cosi diverse. Sì, Lotty era bionda e un po’ castana con occhi chiari e una macchia più scura sull’occhio sinistro che la caratterizzava. Era alta snella e con un bel davanzale ben definito, ma era molto simile a Sara, che al contrario era castana scura con occhi altrettanto scuri, magra anche lei alta e con un decolté da mozzare il fiato a tutti, aveva l’apparecchio ai denti che le illuminava il volto e la caratterizzava. Sembravano sorelle gemelle, ma non fisicamente, loro riuscivano a capirsi a vicenda con poche parole.
“Tranquille, sto bene. Sono sana e viva, almeno credo” le risposi
“Lo vedo, ma intendo…Come stai dopo la botta con quel ragazzo da mangiare vivo, sottolineo anche se era antipatico?” chiese Lotty.
“Cosa intendi? Non ti capisco?!?”
In realtà capivo eccome ma non volevo ammettere che quel ragazzo mi piacesse, specialmente a quelle due, mi avrebbero bombardato di domande mi avrebbero detto che è antipatico ….
“Guarda che abbiamo visto la tua faccia, sappi che noi ti abbiamo visto arrossire per quel tale!” ribadì Sara

Oh mio Dio, ero arrossita???? Non può essere, non posso averlo fatto per un tizio che mi ha fatto volare sul pavimento e che per di più fa parte del gruppo alla quale partecipano le ragazze più antipatiche e stronze di tutta la scuola.

“Oh su, non dire stupidaggini! Non ho avuto nessuna reazione per quel ragazzo…”
“Come no. Alla nostra Laura piace un ragazzo!” urlarono all’unisono.

E menomale che sono le mie migliori amiche, alla quale posso raccontare tutto perché loro non lo vanno a raccontare ai quattro venti, mai sia non e da loro.
“Shhh, non urlate! Non mi piace e non so neanche come si chiama.”

Già che peccato avrei dato qualunque cosa per sapere il suo nome.
“Bhe io lo so”disse Sara indifferente, come se non fosse presente nel nostro dialogo.
“Sputa il rospo!”
“Se vuoi vivere dicci quel dannato nome, brutta stupida, perché non ce lo hai detto subito? Ci stai tenendo sulle spine e ti dico non è una cosa piacevole” la sgrido Lotty.
“ Calma, ora vi dico come si chiama, però prima prendetevi una camomilla che ne avete bisogno!”ci rispose con il suo solito tono di voce calmo come so non fosse successo niente di importante.
“Calma un corno! Dicci quel nome” le ordinai io, arrossendo come il teletubbies rosso.
“Ok il suo nome è L….”
Maledetta campanella, giuro che se ci interrompi ancora una volta ti darò fuoco.
“Che hai detto, non siamo riusciti a capirti” disse Lotty indicando la campanella, per specificare la causa.
“Ho detto che si chiama Lo…”
“Su ragazze sono le 8 in punto e dovete andare a lezione” disse la bidella, sventolandoci uno straccio che profumava di detersivo alla lavanda.
“Va bene” disse Sara
“Buona giornata” le dimmo insieme
“Buona giornata a voi ragazze e non fate pazzie come al solito”.
E da li ce ne andammo nella nostra classe. Era rimasta sempre la stessa, le pareti giallo pipì, la lavagna rotta e i soliti banchi verde scolorito che mi davano un ricordo vivido dell’anno precedente passato insieme ai miei migliori amici.
Individuai il mio banco; vicino alla finestra che si affacciava al cortile della scuola. Dal li si vedeva un panorama bellissimo.; un cortile con un campo da calcio, aiuole con fiori colorati, un ciliegio e la finestra di un'altra classe.
“Faccini, torni in classe. E continui pure a leggere da dove abbiamo smesso”disse quella smorfiosa della prof Zerbo.
La prof di geografia era una persona irascibile , sulla guancia aveva un neo da cui sbucava ogni tanto un pelo, segno che non se lo era tolto con la pinzetta e quando parlava non riusciva a farne a meno di sputare accidentalmente sul tuo materiale. E poi quel neo cosi cosi cosi…. Neoso..

Blea ma cosa penso, piuttosto da dove inizio a leggere? Non ho seguito nemmeno un po’ la lezione, mamma mia mi serve aiuto.

Lanciai uno sguardo supplichevole alla Sara, lei mi rispose in modo che capissi che eravamo a pagina 172 riga 15.
Ah sia lodata la mia Sara.
“Il clima austriaco e per lo più” cominciai
DRRRRIIIIIINNNN
“Faccini salvata dalla campanella. Per domani studiate il nuovo capitolo.”
Preparai lo zaino per l’ora dopo, presi il biglietto che mi era arrivato dalle mie amiche e lo lessi:

S: MENO MALE CHE È PASSATA L’ORA, NON RIUSCIVO A DISTOGLIERE LO SGURDO DA QUEL NEO BESTIALE: COMUNQUE LOTTY TI DEVE DIRE UNA COSA IMPORTANTE!

Cercai il biglietto di Lotty e lo lessi:

C: Ciao, sai c’e una novità che si propaga a scuola! Ed e quella…..Abbiamo una new entry in classe
L: WOW una nuova arrivata?! Sapete come si chiama?
S: NO MA SAPPIAMO CHE E STATA BOCCIATA È LA RAGAZZA PREFERITA DEI MASCHI E HA I GENITORI CHE SONO FAMOSI
L: AHHHH Sara Banana non ci hai ancora detto il nome del tale!!!!!
S: AH SI GIUSTO. QUELLO DI OGGI SI CHIAMA LORENZO ALEXANDER GASTALDI
C: Come fai a conoscerlo?
S: MIO FRATELLO CONOSCE IL SUO; ED ESCONO INSIEME
C: Tuo fratello e gay???????
S: NO NO ESCONO INSIEME COME AMICI! MA CHE STRANE IDEE TI FAI
L: Non ti preoccupare Sara Lotty si fa i filmini mentali. Va be ora c’e letteratura, non disturbatemi perché e la mia materia preferita
C & S: OK CI SENTIAMO DOPO?


Io annui a loro, poco dopo entrò la in classe seguita dalla vicepreside e da una ragazza bionda.
La ragazza teneva lo sguardo in basso come intimidita, indossava una canotta viola jeans a vita bassa e delle Superga viola. Era alta e magra, aveva un decolté bestiale e un piercing sulla lingua.
“Buongiorno ragazzi” disse la vicepreside
“Bongiorno” dicemmo tutti insieme.
“Bene. Vi presento la vostra nuova compagna di classe, Denis. E nata negli stati unita ma studia in Italia da dieci anni, frequentava già questa scuola begli anni precedenti ma è stata bocciata e che altro dire…Trattatela bene” detto tutto se ne andò, sicuramente nel suo studio.
“Bene signorina Denis, si può accomodare vicino alla signorina Faccini” disse l’insegnante.
In quel momento il mio sogno di avere il banco tutto per me si frantumò in mille pezzi, calpestato da una bionda con occhi verdi come smeraldo.
“Ciao piacere, Laura” le dissi in tono educato porgendole la mano, ma per qualche motivo me la spinse via.
“Scusa, ci conosciamo? Io credo di no. Quindi non parlarmi…Ah e quella maglietta che hai addosso è orribile e la scritta e stupida, anche se non la capisco” mi disse con il tono da smorfiosa.

WOW cominciamo bene, appena arrivata e già la odio. Ma come si permette, brutta saputella, cretina e arrogante bambina che non sei altro, adesso ti faccio vedere io.

“Significa “VA INDIETRO SATANA” ma mi rendo conto che Satana non e il termine adatto a te. Quello giusto sarebbe Puttana e sinceramente cosa hai fatto ai capelli?Sembra che un cane ti ci abbia fatto la pipì “ conclusi fiera di me.
La lezione durò molto, però alla fine della terza ora sgaiattolai fuori per fare l’intervallo.
Andai dalle mie amiche e le dissi di andare tranquillamente a fare l’intervallo senza di me, perché avrei dovuto raggiungere la professoressa di musica. E così feci, andai da lei, le chiesi se mi veniva a prendere in classe per fare le prove.
”Faccini guardo se riesco a prenderti fra mezz’ora, ma se vuoi posso farti una giustificazione, in cui scrivo che esci dalla classe prima e vieni da me per fare lezione. Mi aspetterai in Aula Magna”
“Perfetto! La ringrazio prof…essoressa” la salutai e me ne andai via.
Corsi da Lotty e Sara, feci merenda, le avvisa che sarei andata a fare le prove.
Prima di andare mi dissero una cosa che mi ero totalmente dimenticata:
“Ricordati che stasera io e Lotty abbiamo il saggio di danza”.
“E tu ci avevi promesso che saresti venuta a vederci” disse Lotty.
“Tranquille ci sarò, non preoccupatevi. Però adesso devo andare. Ciao!”
Ci salutammo e me ne andai via.
Arrivata in Aula Magna mi sentì supercontenta, perché ero sola e potevo suonare la chitarra in tranquillità. Presi la mia chitarra, una Fender Telecaster color blu elettrico, comincia a suonare qualche accordo ma poi per noia mi alzai e mi misi a cercare il mio I-POD , misi la canzone Traiding Yesterday e cominciai a suonarla e cantarla.

“BUT I KNOW, ALL I KNOW’S THAT THE END….”

Sentì qualcuno applaudire mi girai ed eccolo lì, il mio principe!
“Sei veramente brava. Ah scusa non mi sono presentato, piacere Lorenzo Alexander, ma chiamami pure Alex”.
“Piacere Laura”.
Stammo lì a guardarci per un po’ io perché ero paralizzata dalla vergogna e lui perché…Boh.
“Bello il piercing” gli dissi indicandogli il sopraciglio.
“A me piace il tuo”.

WOW gli piace il mio piercing all’ombelico! Pensavo che non se ne accorgesse che ne avessi uno, d'altronde non se ne accorto mai nessuno, nemmeno le mie migliori amiche.

“Grazie” gli dissi scostandomi una ciocca di capelli dietro l’orecchio.
“Come mai sei qui?” gli chiesi tanto per cambiare discorso.
“La prof di musica mi cercava per le prove. E tu?”
“La tua stessa motivazione, tranne per il fatto che son stata io a cercare la prof. Ma da quando fai le prove di musica? Cioè non fraintendermi, ma è da un anno che sono qui, frequento il corso di musica e tu non ci sei mai stato” gli dissi.
“Ho, infatti, iniziato quest’anno il corso, però so suonare dalle elementari la chitarra e adesso ho solo un po’ voglia di partecipare alle prove” mi disse sorridendomi.
“AH, quindi tu suoni la chitarra…Te la sei portata dietro, vero???”
“Si è dietro le quinte. Aspetta che vado a prenderla.” Annui e lui andò.

Cristo com’è bello, quando si muove oppure quando scosta i capelli che li vanno davanti agli occhi, mi viene voglia di riempirlo di baci e di coccolarlo. Che strano adesso che ci penso non ho mai avuto questi pensieri per i miei ex, forse perché non ne ho avuti molti.
“Eccola!” ricomparve dalle quinte con la chitarra alzata in cielo.

“WOW ma è una Gibson! È stupenda.”
Lo era veramente come il chitarrista stesso. Era nera e blu elettrico, con una tracolla nera normalissima con delle spille attaccate ma non delle semplici spille, fiori e rose, quelle erano le spille dei migliori gruppi di musica esistenti al mondo; tra i quali Jimmi Hendrix, Bob Marley, Bullet for my Valentin, Sistemo f Down, Sum 41 …
Invece la mia tracolla era nera con stelle e teschi verdi fluo.
“è più bella la tua!” mi rispose.
“Sciocchezze, le mia è brutta in confronto alla tua.”
“Bhe allora provala” mi disse porgendomi la sua meravigliosa stupenda incantevole chitarra.
“No, no non c’è ne bisogno. Anzi la provo però tu provi la mia”
“OK”mi disse ridendo come un matto.
Non capivo se rideva per qualcosa che avevo fatto o se rideva di me.
“Mi sta prendendo in giro vero?” gli chiesi un po’ offesa.
“No rido per il fatto che avevo ragione, tu volevi provare la mia chitarra anche se poi hai detto di no!” rise ancora di più e io con lui.
Quando ci calmammo con le risate cominciammo a strimpellare. Io suonai una canzone dei Lordi e lui…La mia canzone preferita.
“Non ci credo…Conosci anche tu i Bullet for my Valentin! Pensavo che fossi l’unica a conoscerli” esclamai contenta.
“Certo che li conosco, sono bravissimi,secondo me la loro migliore canzone è WAKING THE DEMON”
“È la mia preferita” ero entusiasta dal fatto che avevamo delle cose in comune, cose che io amavo molto.
“Già anche la mia e poi è anche facile da suonare”
“Me la insegni che io non so gli accordi?” gli chiesi supplicandolo.
“Certo”
Si avvicinò a me e mi si mise dietro, allungò le mani che mi sfiorarono e mi fecero arrossire mi spiegò come fare. Purtroppo fummo interrotti dalla prof di musica e dagli altri componenti della banda scolastica: Matteo il batteriste, Niccolò il bassista, Gaia la voce, la violinista Melania detta da me Melly, Sara ,che attualmente era alle prove di danza con lotty, suonava il pianoforte e Denis.

Denis???NO, no non poteva essere, cosa ci faceva lei qui???

Alex si scostò da me e andò verso Denis, la quale lo baciò appassionatamente. Il mondo mi crollo addosso, andai con tranquillità in bagno. Una vola li scoppiai in lacrime, mandai un messaggio alle mie amiche raccontando tutto l’accaduto e uno a mia mamma chiedendole se mi poteva venire a prendere perché stavo poco bene. Avvisai la prof e me ne andai a casa, mi buttai sul letto e rimasi li tutta la giornata. Non mangiaì perché ogni secondo ricordavo quell’episodio accaduto a scuola e le carezze che si scambiavano durante musica, quindi decisi di rimanere li a piangere con il cuore spezzato.
Non risposi ai messaggi delle mie amiche, non feci entrare nessuno in camera mia, presi dei sonniferi e andai a dormire verso le tre del pomeriggio…







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Capitolo 2
*** la Festa ***


 

TOC TOC

 

"Chi è?" dissi col la depressione che mi perseguitava.....

"Siamo noi, aprici che ti dobbiamo parlare."

"No voglio restare sola andatevene subito!" le dissi.

Ecco le lacrime stavano di nuovo arrivando, trattenni il fiato, piantai le unghie nel palmo della mano e cercai di pensare in modo positivo, alle cose a cui volevo piu bene, tipo le mie amiche.

 

Alex e Denis, non può essere, che cosa ha lei che io non ho?

Perchè ha scelto lei...
Ah Alex....stavamo cosi bene insieme, ci siamo divertiti moltissimo il aula magna....

 

SBAM

 

 La porta si spalancò di colpo con davanti le mie amiche Sara e Carlotta, che come al solito erano vestite come delle superstar, alle braccia portavano dei vestiti e delle borse.

"Su, su alzati stupida ragazza! Ti devi preparare per stasera, andiamo alla festa di Sabrina Sottalini e tu dovrai essere irresistibile, cosi come noi. Conquisteremo molti ragazzi e tu ti dimenticherai di Alex" disse Lotty.

Alex, che dolore allucinante sentivo al petto, ogni volta che sentivo pronunciare quel nome. E pensare che stava con quell'oca di Denis, speravo solo che non fossero venuti anche loro a quella festa.

"Ma devo avvisare mamma, se non ho il suo permesso, lei non mi ci farà andare" le dissi, in un tono da riuscire a celare la tristezza....

" Già fatto, l'importante è che ti prepari! Abbiamo solo sei ore prima che ci vengono a prendere e....Non ti preoccupare io e Lotty abbiamo portato tutto il necessario" disse Sara sfoderando il suo sorriso d'argento.

"Trucchi, piasta, vestiti, smalti, scarpe e accesori.Ti abbiamo anche comprato un abitino carinissimo da PIMKIE" disse Lotty sventolandomi davanti alla faccia due enormi buste.

" E devi vedere che scarpe mi sono comprata, sono favolose..." disse Sara.

"Oh ragazze......Vi ridarò tutti i soldi al più presto. Punto la svegla alle 22.00. Chi comincia a farsi la doccia?" chiesi con disinvoltura.

"Credo che dovresti iniziare tu, puzzi come il calzino di un calciatore" disse Lotty.

"Rimani te una settimana a letto deprimendoti per amore, mangiando solo schifezze....E comunque puzzo veramnete come un calzino. Il calzino di Alessandro!"

Detto questo scoppiammo a ridere come delle matte, non la smettemmo piu.

 

10 MINUTI DOPO

 

"Ho finito con la doccia, Sara sei la pro...Oh mamma la mia stanza sembra un salone di bellezza!" esclamai con entusiasmo.

 

Mamma mia non ho mai visto cosi tanti smalti in vita mia, mi sa che mi metterò lo smalto nero...Mi fa più agressiva e rispecchia il mio umore....Però le ragazze sono molto attrezzate, non me lo aspettavo!

 

"Allora adesso tocca a me!" si girò e se ne andò dritta dritta verso il bagno.

Intanto io mi asciugavo i capelli col fohn, Carlotta sistemava le sue cose nella la mia stanza, in poche parole facevamo a routine finchè non saremmo state tutte pronte.

Quando suonarono alla porta, nel coritle ci aspettava la macchina di Nicholas e lui con dei suoi amici.

"Mamma io vado, penso che dormirò da Carlotta, quindi.....Non preoccuparti. Ciao!" le diedi velocemente un bacio sulla guancia e scappai, ancor prima di sentire le sue raccomandazioni.

Quando raggiungemmo gli altri, Nicholas ci venne incontro e ci fece un fischio...

"Ragazze siete uno schianto! Devo essere sobrio alla guida, non fatto da delle ragazze con andosso solo dei vestitini, lunghi a metà coscia!" ci disse prima di entrare in macchina.

Ed era così, Lotty, con il suo vestitino viola aderente e corto, faceva risaltare il suo fisico da mozzar il fiato, tacchi alti, capelli raccolti in una coda laterale.

Sara indossava dei pantaloncini cortissimi neri, con un gilet argentato e sotto un costume a fascia nero, che metteva in mostra il suo bel decoltè, e ovviamente aveva i tacchi. I capelli come al solito erano legati in due codine, stretti con elastici che si illuminano al buio e con un cerchietto stravagante sulla testa.

Io, invece indossavo soltanto un vestitino corto a fascia, grigio, il colore metteva in risalto il colore dei miei occhi. Indossavo dei tacchi alti e i miei capelli erano stati piastrati e quindi li tenevo sciolti.

Impiegammo ben 5 minuti per arrivare a casa di Sabrina, la quale aveva i parenti fuori città per affari, quindi la casa era tutta per noi. Percorremmo il vialetto, dalla quale si poteva udire la musica, per terra c'erano biccheri di carta, ragazzi che si baciavano, ballavano e vomitavano.

Mi sedetti in un posto appartato, cominciai a chiaccherare con la gente poi però entrarono Alex e Denis.

 

Ti pareva quella sgualdrina, doveva venire proprio a questa festa? E' la ragazza più famosa della scuola e deve venire ad una festa del genere? E per di più con Lorenzo....Ok Laura, adesso calmati, è la festa di Sabrina e può invitare chi le pare, può invitare anche il Presidente degli USA a te non te ne deve fregare una cippa, anche se quella li sta con il ra....

 

"Lalla tutto ok?" 

Li affianco a me c'era la mia amica Valentina, con in mano due biccheri, uno di essi me lo diede.

"Si, si tutto bene. Ma dimmi Vale, com'è andato il campionato di pallavolo?"

Valentina era il capitano del Club di Pallavolo, anche se frequentava il 3° anno scolastico, aveva la mia età. Era una ragazza piena di carisma, con il suo corpo snello e allo stesso tempo muscoloso, aveva la possibilità di indossare qualsiasi abito esistente sulla Terra.

"Bhe abbiamo battuto, quelli del Boccardo con un bel 25-11. Non sai che ti sei persa...Oh guarda stanno arrivando verso di noi Alex e la sua Ragazza-Bisbetica. Io me ne vado a ballare" e se ne andò.

 

Ok Laura, adesso devi far finta di star alla grande e non far trapelare a Alex e a Denis di star male.

 

"Ohi Laura, ti va di ballare?" mi chiese un ragazzo mooooolto carino, Finn.

Finn era molto sexy, faceva parte della scuadra di calcio, era anche lui il capitano.Frequentava l'ultimo anno. Era alto, moro con dei occhi di un verde da togliere il fiato....Era proprio un figo.

 

Oh mamma, quant è carino, spero che non sia il solito SONO FIGO MA ANCHE STRONZO. Oh no guai in vista, me ne ero completamente dimenticata, Alex stava venendo qui. E adesso come faccio a svign....

 

"Si certo, andiamo" bevvi in un sorso, l'alcolico che si trovava nel mio bicchere.

Presi per mano Finn e lo trascinai in pista, si udiva in sottofondo la canzone PARTY ROCK, una hit del momento.

Tutte le ragazze presenti mi gurdavano in un modo da far venire la pelle d'oca, forse perche avevo qualcosa di schifoso in faccia, forse perche non stavo simpatica a loro o forse....

E poi capì, mi ci volle un pò, ma ci riuscì.

 

Come cho fatto a non accorgermene prima??? Sono una stupida, mi stanno fissando tutti, perche sto ballando con Finn, Finn Black, il ragazzo piu strafico di tutta la scuola....Che figata!

 

Ci scatenammo al massimo, avevamo ballato quasi tuttte le canzoni, avevo conosciuto alcuni dei suoi amici. E avevo....

 

IL GIORNO DOPO

 

Mi svegliai di soprassalto.

Non ero a casa mia, ne nel mio letto e non ero dalle mie amiche.

 

Dove diamine sono???? E perchè ho un gran mal di testa?

 

Mi guardai attorno e notai i miei vestiti e quelli di qualcun'altro buttati in un anglo. Mi ritrovavo nel letto di uno sconosciuto, con addosso solo reggiseno e mutandine.Presi il cellulare e lo controllai...

8 chiamate perse.

2 mesaggi.

 Tutte le chiamate erano state fatte dalle mie amiche, i messaggi erano anche delle mie amiche, ne lessi soltatno un.

 

DOVE DIAMINE SEI????TI SEMBRA IL MODO DI SPARIRE COSI??? SEI IN UN MARE DI GUAI RAGAZZINA, SEI FORTUNATA CHE NON HO CHIAMATO TUA MAMMA. APPENA LEGGI QUESTO MEX RISPONDIMI...

 xoxo Sara

 

Ohoh che cos ho fatto, ho messo in ansia i miei amici sparendo, ho perso la mia  verginità con un ragazzo che nemmeno conosco! Non riesco a ricordarmi ciò che ho fatto ieri sera, mi fa male la testa e per di piu ha fatto sesso per la prima volta!E poi come faccio ad andare via da qui????Calma Laura si risolverà tutto...

 

 Il ragazzo accanto a me si mosse scoprendo il suo viso.....

 

Lorenzo Alexander Gastaldi....

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Capitolo 3
*** Colazione con Pan di Stelle ***


Mi alzai di colpo, in preda ad una crisi isterica, cercai i miei vestiti per tutta la casa, quando ad un certo punto entrai in una stanza. Appena varcaì la porta, la mia attenzione si posò su un oggetto molto grazzioso.
Una cornice d'argento, ornato di un rampicante con dei fiori colorati, essi era posato su una scrivania.
La stanza a prima impressione sembrava disordinata, ma infondo infondo, tutto ciò aveva un certo ordine.
Sì, sul tavolo c'erano dei fogli volanti di qua e di là, ma tutto aveva un legame, i fogli erano buttati sul tavolo ma erano state sistemate in base alla datazione del documento.
In fondo alla stanza si trovava una piccola poltroncina a fiorellini rosa e gialli, con davanti a se un tavolino da caffè, fatto di vetro e legno, sopra di essi si trovavano tre pile di libri e accanto al muro, una libreria rigorosamente fornita.
Volumi di giurisprudenza, filosofia, storia dell'arte, storia antica, etc...
C'era anche uno scaffale con molti libri fantasy tra qui: la saga di Twilight, di Shadowhunter, Harry Potter, Il diario del vampiro...
Tra questi, c'era il mio libro preferito Muses di Francesco Falconi, avevo pianto per comprare quel libro, una volta comprato e poi finito mi ero messa a piangere per la fine drammatica.
Scrutai di nuovo la cornice.
Vi erano raffigurati una felice famiglia.
Già, una felice famiglia, questo era ciò che mancava nella mia vita. Un padre che rincasa la sera esausto ma dona le sue ultime forze giocando con i propri figli, una madre che si prende cura dei figli con la costante presenza. Una situazione economica elevata, amici con cui confidarsi, una persona da amare con tutto ciò che c'è di buono.

La mia vita è un disastro, mio padre era un ubriacone e alzava le mani a mia madre, la quale lavorava fino a tarda sera, per procurarci acqua e cibo, quando mio padre veniva preso in un attacco d'ira, si sfogava su di lei. Non devo abbattermi, adesso papà se ne è andato, vi ha abbandonati, sposandosi una nuova donna, quindi adesso sei libera e anche la mamma, fortunatamente Giulietta non ha subito le lacrime di mamma...Adesso la mia vita è cambiata, mamma ha un lavoro fisso, guadagna molto ed è presente a casa dopo le 16, Giulia è tutto il giorno a scuola e io sono stata ammessa ad una scuola molto prestigiosa, per giovani talenti..Già io ho un talento???! Ma figurati! Sono solo capace a canate e suonare la chitarra, non ci trovo nulla di speciale in queste cose.

Persa fra i pensieri, non mi accorsi chi ci fosse rappresentato nella foto.
C'era un un uomo, alto, moro con un espressione sul viso che faceva capire di essere molto felice, stava abbracciando, credo la moglie,la quale aveva i capelli biondissimi, quasi bianchi e dei occhi di un azzurro tendente al blu, come le onde del mare.
La donna portava in braccio una bambina con dei codini, ma fui subito attratta da una figura sulla sinistra della foto.

Alexander.


Allora non me lo sono sognato,con lui ho veramente passato la notte. Non mi sono immaginata la sua faccia poco fa??? Dai forza e coraggio, cosa c'è di male? Hai passato una notte in casa di Alexander, nel suo stesso letto e chissa cos'altro avrò fatto...E se...No non posso averlo fatto, è impossibile, no, no non sono andata a letto con lui!
 

Scoppiai a piangere.
Tutti i sentimenti che avevo lasciato alle mie spalle, si rovesciarono e uscirono dai miei occhi, trasformandosi in lacrime.
La perdita di un padre, l'assenza di una madre, l'amore non corrisposto, perdere la verginità con un persona che non ti degna neanche di un minimo sguardo, una sorella fragile e piccola, gli amici che non ti capiscono...
Tutto ciò che credevo di aver sotterrato dentro me, si liberò in un botto.
Avevo gli occhi annebbiati e pizzicanti, sentì caldo da tutte le parti e la mia mente cercò di immaginare la notte precedente
Senza che me ne rendessi conto, mi ritrovai accasciata sul freddo pavimento di marmo, in preda a singhiozzi e lacrime.

 

Sono una stupida e maledetta!
Porca vacca Laura! Hai fatto l'amore con una persona che in realtà non ti ama e che è già fidanzato....

 

Non la smettevo di singhiozzare, ogni volta che pensavo di aver finito le lacrime, nella mia mente passano le immagini della festa e poi si presentavano di nuovo le lacrime...
Lacrime su lacrime, questo era tutto ciò di cui ero fatta, questo era ciò che trattenevo da anni, certo avevo pianto per Alex, ma questo era molto peggio in confronto all'ultima volta.
Mi fischiavano le orecchie, avevo paura, paura del passato, paura del presente, paura del futuro e paura per ciò che ho fatto la notte precedente.

 

Voglio morire, ti prego Dio, uccidimi, perchè sono sicura che morire sarebbe  molto meno doloroso di questo!!! Alex non mi vuole, forse avrà fatto l'amore con me, ma lo avrà fatto pensando al sesso e non alla persona con cui lo avrebbe fatto, non a me.

 

Presa nell'angoscia e nella disperazione, strinsi le mani in un pugno e li battei sul pavimento con tutta la forza che avevo dentro, con tutta la tristezza, con la gioia e con le lacrime.
“Dio mio, Laura! Che fai???”
Mi girai e notai Alex davanti alla porta, con il petto nudo, adosso solo dei boxer blu e i capelli scompigliati dal letto, che avevo condiviso.

 

Ma perchè sono così scema????!!!Sono una COGLIONA!

 

Senza neanche accorgermene, mi ritrovai tra le braccia di Alex, il quale mi confortava con parole dolci e carezze sulla schiena. Mi sembrava che fosse passata un'eternità prima che mi calmassi.
“Laura mi dici che ti è successo???” mi chiese con dolcezza Alex, guardandomi negli occhi, con due pozze blu mare.
“Sta notte tu e io abbiamo....” lasciai in sospeso la frase perchè non riuscivo ancora a capacitarmi dell'accaduto.
Scoppiò in un risa di gusto, della quale io non capivo il motivo. Che avevo detto di strano?
Lo guardai in faccia facendogli notare che non stavo scherzando e che non capivo perchè ridesse.
“S-scusa, ma non ce la faccio a non ridere! Seriamente pensavi fossi andato a letto con te???” Ed ecco il solito stronzo.Lo guardai di malo modo, era proprio un stronzo di merda, su questo non c'era dubbio, ma mi rese triste il fatto che aveva detto su noi due, che non ci sarebbe mai andato con me.
“Fottiti!” gli dissi nel tono più acido che conoscessi.
Lui notò che ero offesa e mi prese fra le braccia strusciandomi con forza, la mano chiusa a pugno sui capelli, facendomi male scherzosamente.
Non capivo il perchè di tutta quella confidenza, se non sbagli avevo parlato con lui una sola volta.
“Stupida bambina, non intendevo questo con quella frase. Volevo dire, che mi stai troppo simpatica e che non ti voglio trattare come le altre ragazze che mi scopo” finì la frase con uno dei suoi migliori sorrisi.
Quella frase mi aveva alzato giusto un pochino il mio umore, ma non glielo feci notare. Volevo vendicarmi, per il fatto di avermi inculcato quei pensieri in testa. Il fatto di aver pensato di essere andata a letto con lui e sentirmi chiamata da lui “stupida bambina”...

Oh sì sarebbe stata una bella vendetta...

“stupida bambina, a chi?” chiesi con un ghigno diabolico sul viso.
“Che vuoi fare?Non mi piace la tua espressione, Laura.” era preoccupato e lo doveva essere.
Mi buttai addosso a lui e comincia a fagli il solletico da tutte le parti e lui me li face a me.
Ridevamo e giocavamo come dei bambini di 3 anni, non mi ero ami sentita così felice in vita mia.
Mi accorsi che Alex, si era diretto subito in cucina preparando due tazze di latte.
“Biscotti o cereali?” mi chiese mostrandomi le due confezioni.
Optai per i biscotti, Pan di Stelle, i più buoni al mondo.
Mentre lui era girato per prendere un'altra tazza, io preparavo la mia.
Poi nella mia mente si formò una nube di domande.
“Ma Denis, cosa ne pensa del fatto che io abbia dormito qui sta notte??? E poi Cazzo, perchè ho dormito qui?!” gli dissi acida.
“Tanto per cominciare io e Denis non stiamo più insieme" disse tranquillo.
"E perchè???" gli chiesi non riuscendo a trettenere la curiosità.
"Non sono affari tuoi...”
“Stronzo” gli dissi ridendo
“Comunque, hai dormito sta notte da me perchè, ieri sera alla festa, eri fuori e baciavi uno con i capelli rossi, eri sbronza e lo si notava, lui ti toccava da tutte le parti e tu lo respingevi, gli dicevi sempre che non volevi,ma lui non la smetteva. Allora sono intervenuto io, in veste di TUO eroe, e gli ho detto di lasciarti o se no se la sarebbe vista con me, così detto se ne andò con la coda fra le gambe. Tu poi mi sei svenuta per terra, per colpa dell'alchool che ti eri bevuta e io non sapevo dove portarti.” finì il racconto con disinvoltura.
Ne rimasi sconcertata, se non fosse intervenuto lui, mi sarei trovata fra le coperte di un perfetto sconosciuto.
“Grazie”
“E di che?”
“Per avermi salvato ieri sera” ero imbarazzata, non mi ero ami trovata in questa situazione.“Ah figurati, sappi che mi sei di debito!” ecco di nuovo quel sorriso a trentadue denti stampato sul suo volto.
“Tanto per cominciare, mi potresti portare a casa?” gli chiesi facendo gli occhi da cerbiatta.
Nessuno sapeva resistere a quegli occhioni.
“Con quella faccia, non riesco proprio a dire di no”
“Oh grazieeeeeeeeeeee” corsi ad abbracciarlo, lui mi strinse forte a se e mi sossurò..
“Però tu mi devi dare il tuo numero di telefono!”
Non ci credo, lui che mi chiedeva il mio numero di telefono.
Woooooow.

 

Ok, questa cosa è una cosa normale! Quindi calmati e dagli il tuo numero di telefono!
 

“Ok” glielo diedi e mi preparai per tornare a casa.
Dopo ben 20 minuti di strada, Alex si fermò di fronte al cancello del condominio.
“Bhe eccoci, senti scusa per ciò che è successo...” cercavo di giustificarmi per aver pianto come una bimba etc...
“Tranquilla è tutto ok, passa una buona giornata piccola” mi efec l'occhiolino, poi se ne andò.

 

Mi ha chiamata piccola! Sono la sua piccola, sono super-mega-ultra felice e mi ha fatto l'occhiolino! Wooooow.

 

Proprio quando stavo per mettere le chiavi nella serratura della porta, mi vibrò il telefono.
Un messaggi, da parte di..... Uno sconosciuto....

 

Di chi cavolo è sto numero????

 

Lessi il messaggio e rimasi senza fiato.

 

CIAO PICCOLA, RICORDATI CHE MI DEVI UN FAVORE :D
Alex.

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Capitolo 4
*** La scala anti-incendio ***


Non feci niente di che per tutta la sera, raccontai tutto alle mie amiche e andai a letto con il sorriso stampato sul volto...
Lo sognai per tutta la notte, il suo volto, i suoi capelli, la sua voce e quei occhi così belli da far sciogliere il ghiaccio.

 

I was thinkin about her, thinkin about me.
Thinkin about us, what we gonna be?
Open my eyes, yeah; it was only just a dream.
So I travel back, down that road.
Who she come back? No one knows.
I realize, yeah, it was only just a dream.


“Tesoro la sveglia”
“Dammi il tempo di riprendermi”
“Ciao sorellona, come va???” venne la mia sorellina Giulia, a svegliarmi.
Era così piccola ma così bella, con dei capelli rosso-rame e con dei occhi castani come quelli della mamma.
Aveva cosi tante lentiggini chiari, da farle risaltare la sua pelle abbronzata dal sole, con dei occhi scuri.
“Lauriiiiiiii oggi mi vieni a prendere all'asilo? Tiiiiii pregooooooo”
Come potevo dire di no a una bambina che mi faceva gli occhietti da cerbiatta.
“E va bene, alle quattro e mezza sono lì da te. Adesso va di la, che mi devo preparare” le diedi un bacetto sulla fronte e andai in bagno.
Quando ebbi finito con trucco e parrucco presi la maledetta e puzzolente corriera che mi condusse a scuola.
Arrivati a scuola la prima persona che mi venne incontro fu Lotty, la quale mi bombardò di domande.
“Ti ha baciato?”
“No”
“Ti ha preso per mano?”
“No”
“E che diavolo avete fatto di così osè?”
“Niente di che, tu invece che hai fattto?”
La vidi arrossire, segno che c'era qualcosa sotto, qualcosa che dovevo scoprire.
“Ehm...Vedi e che....”
“E che....? Cosa? Parla.” Cercai di rassicurarla, ma sembrava spaventata.
“Promettimi che non ti arrabbi?”



     Ecco, che diavolo ha combinato? Speriamo niente di grave. Però io che c'entro con questa storia e perchè dovrei arrabbiarmi?

 

“Parla tranquillamente”


"Bhe vedi e che ho passato la serata con Michele...” abbassò lo sguardo come se temesse i miei occhi.
Scoppiai in una fragorosa risata, senza motivazione.
“Ecco ti sei arrabbiata!”
“Macchè, però non capisco perchè mi sarei dovuta arrabbiare con te?”
“Bhe perchè esco con Michele, il tuo ex.”


Ah ecco il punto. Continuavo a ridere come se la cosa non mi turbasse. Però la verità era che non volevo che la mia amica frequentasse un verme viscido come lui, un tipo che pensa solo al sesso e che non ha mai pensato ad altro. Ecco perchè l'ho mollato.

 

“Tranquilla per me non c'è problema, però stai attenta quello lì pensa solo a tu sai cosa” cercai di avvisarla e lei cogliendo il punto della mia frase annuì e andò a raggiungere Sara. Ad un certo punto, due mani mi coprirono gli occhi da dietro di me, due mani calde e soffici.
“Indovina chi sono?” mi sussurrò all'orecchio quella voce calda e roca, era inconfondibile.
“Matteo!” gli saltai addosso, lui mi prese per la vita e mi fece fare un volteggio per aria.
Matteo era il mio migliore amico, fratello dell'altro mio migliore amico Manuel. I due erano andati in tour, organizzato dalla squadra di calcio.
Matteo alto biondo con capelli corti, Manuel alto con capelli castani corti.
Tra i due quello più sportivo era Manuel invece quello un po' più nerd era Matteo.
Uno era il mio Scemo ovvero Manuel, l'altro era il mio Koala oppure nerd-superstar Matteo.
Li abbracciai entrambi con il sorriso stampato sul volto, parlammo un po' poi però suono la campanella delle otto.
Ci dirigemmo ognuno nelle proprie classi-celle.
La prof mi interrogò su Manzoni e I Promessi Sposi, la prima ora finì in men che non si dica, la seconda invece fu un po' più ardua. Mi ritrovai ad
Economia come compagna di banco Denis, mi bastava quella di geografia e italiano adesso anche economia...



Uffa ma sta qui è sempre in mezzo alle palle....Chissà perchè si sono lasciati.

 

Scrissi un bigliettino a Denis.

 

L : Ciao, Denis. Scusa se disturbo, ma è vero che tu e Alex vi siete lasciati??? u.u


La sua risposta mi arrivò poco dopo.


D : Non sono affari tuoi, comunque Sì ci siamo lasciati... FELICE?!?
L : MI dispiace molto :( e che non mi sono mai aspettata che voi due vi lasciaste così presto...Posso chiedere perchè?
D : ti risponderò solo se dopo la smetterai con questo interrogatorio.
L : OK xD
D : l'ho tradito con un certo Finn, lo conosci??


Eccome se lo conoscevo, con lui avevo ballato tutta la sera alla festa di Sabrina. Chissà quando l'ha tradito, dopo la festa?

 

L : No mai visto in vita mia :)

 

La nostra conversazione finì con: lei un arrabbiata con il mondo e io con il sorriso sulle labbra perchè adesso Lorenzo era tutto mio. Alla terza ora c'era educazione fisica, una vera lagna per i primi dieci minuti.
Poi però lezione si salvò, perchè il professore ci fece fare ginnastica con della musica.
Partì la canzone Starships di Nicki Minaj.
I ragazzi cominciarono a giocare a calcio mentre noi ragazze facevamo le cheerleader, cominciammo a volteggiare, a saltare avanti indietro con la canzone che ci
accompagnava.

 

 

Starships were meant to fly
Hands up and touch the sky
Can't stop 'cause we're so high
Let's do this one more time

 

Ballammo cantammo a squarcia gola tutti insieme, ridemmo e scherzammo come non mai, anche i maschi si misero a scherzare con noi, poi all'improvviso mi accorsi che tra loro c'era Alex.
Anche lui mi notò e come saluto mi fece un cenno di raggiungerlo, ero indecisa se accontentarlo o meno, però scelsi la prima opzione.

Hey”
Ciao, come va Alex?”
Adesso meglio”
Che intendi dire?”
Ero confusa non capivo ciò che mi diceva, cioè capivo ma non riuscivo a crederci.

Bhe ho visto il tuo culo ondeggiare di qua e di là, sinceramente a noi ragazzi queste cose ci fa eccitare molto.”

 

Ok se questo è uno scherzo, bravo ci sei riuscito. Allora mi dici che hai osservato il mio culo per tutto il tempo e non solo te ma anche i tuoi amici. Wow, mi sa che devo diventare suora così da non eccitarvi più. E poi nessun ragazzo me lo ha mai detto e che cacchio non penso di avere un culo cosi...cosi...eccitante!


Ehm, grazie...Era un complimento vero?” arrossì come un peperone, abbassai lo sguardo cercando di evitare i suoi occhi, per non fargli vedere che ero in imbarazzo.
Ovviamente lui se ne accorse, mi prese il mento e mi alzò il viso così da fissarlo negli occhi.

Ti ho messo a disagio, vero?” ecco di nuovo che spuntava quel sorriso malizioso, il che faceva risaltare i suoi occhi in una maniera sovra naturale.
Ehm...e....Ma cosa dici?!” sbottai di colpo.
Non era possibile che un ragazzo mi facesse un effetto del genere, non uno che si era appena mollato qualche giorno fa.

Eh senti Alex, mi dispiace per te e Denis”
L'hai saputo.”
Annuì, lui mi sorrise lievemente e solo in quel momento notai nei suoi occhi un'aria di angoscia e tristezza.
Lo abbracciai per consolarlo, non volevo che stesse male, ne per Denis ne per nessuno. Lui non si meritava tutta quella sofferenza.

Mi dispiace moltissimo, veramente” cercai di rassicurarlo.
E lui per risposta alle mie consolazioni, mi diede un lieve bacio sulla guancia, che mi fece rizzare i peli delle braccia.

Ehi piccioncini, questa non è una panchina dove abbracciarsi. Qui siamo a scuola!” il professor Ostelli, ci rimproverò e io arrossi lievemente, cercando di
nascondere gli occhi agli altri, che guardavano stupiti noi due.

Senti ti va se passiamo la ricreazione inseme?” mi chiese Alex subito dopo la lezione.
Annuì e corsi ad avvisare le mie amiche che avevo impegni per l'intervallo, presi la merenda dallo zaino e raggiunsi la scala antincendio, zona in cui ci eravamo dati appuntamento.
Passarono un paio di minuti, poi sentì che la porta alle mie spalle si aprì.

Scusa per il ritardo, mi hanno fermato davanti alla classe” si sedette accanto a me.
Mangiammo ognuno la propria merenda, io una brioches alla marmellata e lui una focaccia con olive.
Lo guardavo, mentre mangiava, volevo le sue labbra sulle mie, la sua lingua che danzava nella mia bocca con la mia. Me lo stavo mangiano con gli occhi.

Ne vuoi un po'?” mi chiese passandomi un pezzetto di focaccia, che accettai. Gli porsi la mia merenda e lui gli diede un morso.
Allora, oggi vieni alle prove?” Mi trovavo in una situazione stranissima, piena di imbarazzo, non sapevo che dire e che fare.
Uhm solo se sei tu a chiedermelo.” mi sorrise maliziosamente, inarcando il labbro inferiore in su e sporgendosi con il viso di fronte a me, mi guardava nei occhi e non la smetteva di ridere.
Si avvicinava sempre di più, non ce la facevo a distogliere i miei occhi dai suoi, mi sentivo incatenata a lui e a quelle due pozze d'acqua.
Avevo caldo al petto, sentivo che stavo per scoppiare, lo volevo con tutta me stessa, adesso o mai più. Mi avvicinai anch'io.
C'era più o meno un centimetro di distanza fra noi due.

Alexander Lorenzo Gastaldi, ti va di venire oggi a musica con me?” Arrossì di colpo, ma non me ne importava.
Inclinai il viso in avanti, mi sporsi con il viso verso di lui e poi eccolo li.
Una lieve pressione alle labbra, fece esplodere in me un centinaio di sensazioni. Mi girava la testa, quel bacio era lieve e pieno di sentimento che si trasformò in un qualcosa di passionevole.
Sentì la sua lingua accarezzare la mia, le mie mani tra i suoi capelli soffici, le sue mani sui miei fianchi, io a cavalcioni su di lui.
Mille emozioni in un solo gesto, un gesto da non dimenticare mai.

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Capitolo 5
*** Le parole bruciano più di un the caldo ***


Mi sentì mancare, Alex mi stava baciando, sulle scale anti-incendio. Com'era possibile che un ragazzo così bello e simpatico baciasse una ragazza così, così...Sfigata!La nostra "fusione" finì poco dopo, ero così in imbarazzo che tenevo lo sguardo rivolto alle mie converse, percepivo i suoi occhi che mi scrutavano da capo a fondo, mi sentivo sotto esame. Non so quanto tempo passò, ma alla fine decisi di degnargli un mio sguardo, mi girai per osservarlo e notai che in quel momento non era presente, stava guardando un punto non definito, perso nei suoi pensieri. Mi alzai pian piano e mi diressi in classe, sconvolta dalla situazione precedente, anche le mie migliori amiche notarono che in me non quadrava qualcosa e infatti mi mandarono un sacco di bigliettini con scritto cose del tipo: cos'è successo? Ti ha fatto del male? Parla!.Ma non risposi a nessun biglietto, ero completamente annegata nei miei pensieri...

 

OH Laura che hai combinato? Alex si è da poco lasciato e tu gli cadi direttamente fra le braccia come una gatta morta, ma non ti rendi conto che lui sta passando un momento difficile? Perché sei così cretina, adesso sicuramente ti starà prendendo in giro con i suoi amici e gli racconterà di come baci male o cose del genere. Cosa ti aspettavi, che ti cadesse ai piedi? Che ti dicesse che ti amava? No, io volevo solo lui, e lo voglio ancora, ma non posso averlo perché se no verrei giudicata male.
La ragazza che si aprofittò di una situazione di collasso di una coppia.
Laura sei proprio un imbecille, soffri sempre per delle stronzate!

 

"Professoressa, credo di non sentirmi bene, non è che potrei chiamare a casa?" chiesi di punto in bianco interrompendo la lezione.
"Certo vai subito in segreteria e chiama a casa, non ti preoccupare per le tue cose qui, ci pensa la signorina Carlotta." rispose la professoressa Malleni, un po' titubante.
Inchinai la testa in segno di ringraziamento, mi diressi dritta dritta in segreteria, dove chiamai a casa dicendo di avere un mal di testa insopportabile. Mi sedetti nell'atrio della suola, aspettando che arrivasse qualcuno, ma proprio mentre prendevo un tea caldo dalla macchinetta, mi passò accanto Denis che fortunatamente non si accorse di me, o almeno credevo.
Perché ad un certo punto si fermò e si girò per ritornare dalla strada che aveva percorso poco prima, avvicinandosi a me. Non ero dell'umore adatto per affrontarla, ero troppo sovrappensiero per il bacio.
"Gira voce che tu abbia baciato il mio Alex, è vero?" mi chiese fulminandomi con quei occhi verde smeraldo.
"Uhm.....Ehm....." Non trovavo le parole adatte, non sapevo se negare la sua accusa o se affermarla. Forse Alex non voleva che divulgassi questa notizia, o forse si... Ma intanto a scuola la voce girava già"
Vedendo che non rispondevo, Denis, continuò il suo discorso.
"Te lo dico chiaro e tondo, sta lontana dal mio Alex, intesi?" sottolineò MIO, in un modo che mi fece rabbrividire, annuì in segno di aver appreso la sua minaccia.
Detto questo se ne andò non prima di avermi spinta contro la macchinetta, che si trovava alle mie spalle.
Mi scottai le dita con il te bollente e mi bagnai le mia canottiera gialla.

 

Perfetto, questa giornata non potrebbe andare peggio. Ma che cazz... Quella lì lo ha tradito, non credo che lui sia così imbecille da mettersi con lei dopo averlo umiliato davanti a tutta la scuola.
Ma dai è una perfetta idiota, Denis, per immaginarsi ancora un futuro con lui.
Però le sue parole, mi rodevano dentro in un modo indescrivibile.




 

Nota dell'autrice:

 

Ciaooooooo, eccomi con un nuovo capitolo ^^

anche qui avete atteso molto, vi prego di perdonarmi D':
sono stata un po' occupata e poi ho avuto un blocco, non mi venivano più idee. Per un po non ci potrò essere (sono in 3 e devo occuparmi x l'esame...Scusate...sigh! :'(...) :P
Ma adesso ne ho più di prima.... *w*
Spero che il capitolo vi piaccia <3 <3 <3
xoxo
Lollizzata

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Capitolo 6
*** Si svi pacem, para bellum ***


In quelle giornate scolastiche, le uniche cose a tenermi su di morale erano gli ottimi voti che prendevo e i miei amici, che non la smettevano di farmi ridere.
La sera stessa, di quel episodio capitato scuola con Denis, andai al Mc Donald's con i miei amici Matteo e Manuel, ci eravamo divertiti un sacco, avevamo mangiato come al solito dei panini enormi, Matteo si era infilato nel naso due patatine, Manuel invece delle cannucce.
Dio sa, come mi ero divertita, poi eravamo andati al cinema a vederci Magic Mike, ma quando ci trovammo di fronte al cassiere, optammo per Ted.
La serata non finì lì, andai a dormire da loro. Passai la notte a ridere e scherzare, giocando a giochi da tavolo. Ci collegammo su internet e andammo su quelle sconce chat, giusto per farci quattro risate, poi si fece l'alba e decidemmo di goderci le ultime due ore, prima di alzarci per andare a scuola.
L'ultima cosa che mi ricordo prima di dormire, era che gli stavo raccontando cosa mi era capitato poco prima a scuola.
" Quella lì è fuori di testa, dovrebbe farsi visitare da uno psichiatra" affermò Manuel, scuotendo in continuazione la testa.
"Dovremmo vendicarci" sbottò poco dopo Matteo.
"No, ragazzi, mi conoscete...Io non sono una tipa che si vendica"
"Già, tu preferisci essere minacciata o insultata piuttosto di rispondere" Manuel non aveva tutti i torti, io non amavo molto la violenza, si la prima volta che avevo conosciuto Denis gliene avevo detto quattro, ma visto i precedenti in famiglia, mi ero promessa di non usare mai e dico mai la violenza.
"Se vuoi la pace, prepara la guerra" proseguì dopo Matteo

" Si vis pacem, para bellum"
Il latino era sempre stata la mia lingua preferita. Nascondeva qualcosa di magico, mi ero sempre chiesta, perché nei film che parlano di vampiri licantropi etc...la lingua antica e principale era l latino.
"Si, si adesso però andiamo a nanna, che ho sonno.!" disse Manuel sbadigliando come un panda.







Ciaooooooo, come è stato il capitolo???? :D
Vi è piaciuto? Che ne pensate di Denis??? *w*
Spero di non essere l'unica che non la sopporta u.u
Se vi è piaciuto questo capitolo, bhe continuate a leggere i prossimi xD
Grazie alle persone che hanno meso la mia storia tra i preferiti, seguiti e ricordati...
Un grazie speciale alle persone che l'hanno recensita <3 <3 <3 :**
xoxo
Lollizzata


http://twitter.com/Pazzerella_Fluo

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Capitolo 7
*** Freccia di ghiaccio ***


Il giorno dopo andò peggio, quando arrivai a scuola, mi ignorarono tutti tranne le mie migliori amiche.
Fortunatamente c'era il sole a tenermi di buon umore, era una giornata molto calda e solare.
Con il telefono ancora in mano mi diressi dalle mie amiche, passando però davanti ad Alex che non mi degnò nemmeno di un saluto, quel giorno aveva addosso un paio di pantaloni stretti e una maglietta grigia che stringeva i suoi bicipiti. Stava parlando con dei amici, rideva e scherzava come un matto e quando finse di mettere il broncio, mi si riscaldò il cuore; accanto a lui c'era un gruppetto di ragazze che urlarono entusiaste, come tante galline, saltellavano, battevano le mani ed esclamavano “congratulazioni”.
A chi però non lo avevo ancora capito.
“Hooooola” esclamai appena fui accanto ai miei amici.
“Giorno, Foca” mi disse la mia amica Maddalena, mi aveva dato quel soprannome in seconda media, io la chiamavo koala e lei a me foca, era un modo per dimostrarci dell'affetto...Un altro modo per dimostrarcelo era insultandoci a vicenda.

Maddalena era una ragazza con dei capelli biondi lisci come spaghetti e corti, amava fare ginnastica e quando c'era la corsa campestre si esaltava ogni secondo; per non dire di tutti i corsi sportivi di cui faceva parte. Era andata a molte gare di equitazione e calcio, voleva partecipare anche alle nazionali giovanili, ma alla selezione l'avevano scartata. Da quel giorno, ha affrontato tutti gli allenamenti con forza e coraggio. Era alta quanto me, con dei occhi castani come dei barattoli di Nutella, molto vivace e sensibile.
“Maya è ancora a Parigi, con la squadra?” chiese Sara. Annuimmo tutti insieme.

Maya era una ragazza solare piena di coraggio, voleva sempre fare qualcosa, una ragazza mora con capelli mossi, amante dei cavalli e adesso si trovava in un'altra nazione per una gara di equitazione. Era la migliore in tutto, per non dire delle conquiste che faceva.
Lei era la ruba cuori di ogni ragazzo che la vedeva. Aveva un non so che, di magico da renderla perfetta agli occhi degli altri. Io, amica sua sapevo quali erano i suoi veri difetti, amava i cupcake. Ne andava matta, una volta, nei paraggi del centro di Milano, intravide un negozio specializzato in cupcake, ci si fiondò e comprò tanti dolcetti, uno diverso dall'altro.
“Se quella ragazza non mi porterà una medaglia d'oro, mi trasformerò in Matteo il Sadomaso!” esclamò il mio amico Nerd-Superstar.
“Seeeeeeeeee” dicemmo all'unisono.
“Oh mio Dio!” esclamò Lotty correndo accanto a noi “ Non sapete che voce gira per la scuola”
“Sentiamo la donna” disse qualcuno.
“Si dice che Denis e Alex siano tornati di nuovo insieme”
Vuoto, ecco che cosa sentivo nel mio petto, non era possibile che quel bellissimo ragazzo, potesse ritornare con quella baldracca.

 

Ma allora per questo poco fa, non mi ha degnato neanche di un saluto, perché non si è fatto più sentire. Ero solo una distrazione, un gioco per vendicarsi della sua ragazza.

 


Mi fissarono tutti. “ Che c'è?”

“Alex, io lo strozzo!” Manuel si diresse con passo pesante verso Alex.
Appena entrò nel circolo degli amici, lo prese da parte e gli disse qualcosa, li vidi annuire entrambi, uno due tre volte. Alex teneva il viso in basso, non riuscivo a vedere la sua espressione, le spalle incurvate in avanti.
Volò un pugno da parte di Manuel verso Alex, il quale non fece altro che accettarlo in faccia, dritto sul naso. Ancora niente, teneva la testa bassa con i capelli davanti agli occhi, si prese un pugno in pieno stomaco, ma l'unica cosa che fece era starsene fermo accovacciato per terra. Nessuno si mosse, nemmeno la sua presunta fidanzata.
“Oh merda!” corsi verso i due ragazzi.
“Manuel, ma che cazzo fai! Tu sei pazzo”
“Laura, ha confermato tutto, ti ha preso solo in giro. Lo ha fatto per vendicarsi di quella sgualdrina. Ti ha usata. E poi ti ha sputtanato con i suoi amici”
Rimasi a bocca aperta, lui mi aveva... Mi aveva utilizzata per un gioco, per una vendetta, per sentirsi bello agli occhi dei suoi amici. Complimenti, ci era riuscito, aveva fatto centro al mio cuore con una freccia di ghiaccio per poi calpestarlo. E quel bacio nelle scale? E i messaggi che ci eravamo scritti? Tutto frutto di una mente contorta verso la bugia.
Sentì gli occhi pungermi, mi aveva ferito molto, non me lo sarei mai aspettato da lui.
Ero arrabbiata. Si ma non con lui, più con me stessa, per aver creduto che gli piacessi realmente. Con quella poca dignità che mi rimaneva, tirai su con il naso e gli dissi una sola parola.

“Grazie” e me ne andai, lasciando tutti lì.




Nota dell'autrice:

Eccomi qui *w*
Vi ho lasciato a bocca aperta? Ve lo sareste aspettati questo colpo di scena???? Tan-tan e come andrà a finire questa storia, ALex e Laura avranno quel lieto fine che tutti noi desideriamo? :3

Allora non so cosa ne pensate del nuovo capitolo, non so se vi è piaciuto (spero di sì) ma vorrei avere una vostra opinione, che sia positiva o negativa. xD
Ultimissima domanda....ALex vi piace ancora? :O
xoxo  (°-°)
Lollizzata

Twitter: https://twitter.com/Pazzerella_Fluo

 

 

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