Ti avevo dimenticato, poi mi hai sorriso.

di Chiara99meg
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo I ***
Capitolo 2: *** Capitolo II ***
Capitolo 3: *** Capitolo III ***



Capitolo 1
*** Capitolo I ***


'12 aprile 2011
.ho alzato gli occhi al cielo e mi sono autoconvinta che anche le stelle mi hanno abbandonato questa sera.'
chiusi il diario e mi misi sotto le coperte.
Rimasi a fissare dalle fessure della tenda semiaperta per qualche minuto abbandonando tutti i pensieri ad una lacrima. Poi mi addormentai. Era la fine del mondo o il nuovo inizio?
Un disastroso nuovo inizio.
Mi sveglia la mattina seguente abbagliata dai raggi del sole che passavano attraverso le fessure della tenda. Mi alzai di scatto cercando di ricordare cosa avevo sognato la notte precedente:
'Un ragazzo che mi accarezzava i capelli. Poi ricordo una ragazza che me lo ha portato via. Oh cavolo, ho sognato Fede.' pensai con le lacrime che mi appannavano gli occhi.
Mi misi in piedi passandomi una mano sugli occhi. Scesi frettolosamente le scale e passai dalla stanza di mio fratello per svegliarlo. Era un anno più grande di me ma sembrava un bambinone alto 1.80, pieno di muscoli, con un ciuffo ribelle ma un cervello piccolo come quello di una formica.
-Mattia,svegliati. Devi andare a scuola.- gli urlai.
-Ma Jess,ti sembra modo? Non vedi che sto dormendo.-
-Cavolo, Mà. Alzati da 'sto letto. Dobbiamo andare a scuola;devi portarmi a scuola in motorino.-
-Ok,mi alzo,mi alzo.- 
Partimmo da casa,tipo,cinque minuti prima che la campanella suonasse e arrivammo con circa venti minuti di ritardo.
-Bel casino, Mà. Adesso chi mi firma la giustifica eh? Idiota. Per una volta potevi fare come ti dicevo,invece no. Continua a fare di testa tua che non arriverai mai da nessuna parte. Ciao.-
Rimase a fissarmi. Forse ero stata troppo dura con lui ed era una cosa strana.
Cosa mi stava succedendo?

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Capitolo 2
*** Capitolo II ***


Varcai il cancello della scuola e un brivido mi ripercorse la schiena. 
Camminavo lentamente,come se la porta della mia aula mi mettesse paura.
Non mi riuscivo nemmeno a controllare. 
Entrai in aula e mi sedetti al mio bianco.
-Jessica,non ti senti bene?- mi chiese la mia compagna di banco.
-No,sto bene.-
-Jess,lo so che menti. Non fai altro che mentire quando ti chiedo come stai. Non fai altro che dirmi niente quando invece stai male. Quando imparerai a fidarti della gente e raccontarmi che cos'hai?-
Rimasi in silenzio a fissarla. Poi ripresa.
-Ho capito,non ti fidi di me. Va bene.- e si girò verso la professoressa.
-Clara,mi fido di te. Ma è che..ho sognato di nuovo Federico. E non volevo che succedesse. Non voglio che la gente pensi che sia una sfigata. Anche se è questo che sono. Insomma,dai,non ho nessuna possibilità con lui.-
-Cosa centra? Scusami,ti piace? Che male c'è? Adesso anche tu che ti fai influenzare dalla gente? Alla ricreazione vai da lui e parlagli. Non lo hai mai fatto e credo che è ora che faccia il primo passo. Sei stupenda,hai un carattere d'oro. Perché non dovresti piacerli?-
Mi girai verso la cattedra,assorta nei miei pensieri. 
Suonata la campanella dell'intervallo Clara mi tocco la spalla e mi sorrise.
Forse aveva ragione. Dovevo parlagli. Meglio piangere che rimpiangere.
-Fè,posso pa-parlarti..un secondo?- 
-va bene.- 
'bella risposta oh;' pensai tra me e me 'Grandissima cavolata parlargli.'
Ma ormai non potevo più tirarmi indietro.
-Allora? Di cosa vuoi parlarmi?-
-Senti Federico..mi piaci,mi piaci più di ogni altra cosa esista su questa terra. Lo so,la nostra storia per te è stata solo un gioco. Ci siamo messi soltanto per un tuo scopo:portarmi a letto. Ma io mi sono innamorata davvero di te. Non voglio farti paranoie,o starti troppo addosso. Se non ti piaccio me ne vado,non ti disturbo,ti sto lontana. Volevo solo dirtelo,giusto per,tanto per togliermi un peso di dosso.- gli dissi e poi mi girai per andarmene ma mi blocco da un braccio. 
'Oh cavolo,mi vuole,gli piaccio' pensai contenta tra me e me.
-Senti Jè,mi sono messo con te per fare ingelosire Carlotta,nemmeno per portarti a letto. Per me nemmeno esisti chiaro? Pensavo non fossi talmente delicata da innamorarti così presto della gente..-
-Guarda,non è che siccome sei tu stronzo devo esserlo anch'io. Ciao.-
andai via con le lacrime che mi riempivano gli occhi.
'Grande cavolate,grandissima cavolata.'

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Capitolo 3
*** Capitolo III ***


tornai in classe con gli occhi lucidi e rossi.
-Signorina Jessica, l'intervallo è finito da un pezzo.- mi urlò la professoressa di lettere.
-Mi scusi proff,mi scusi davvero. Non mi sentivo molto bene.-
mi fissò e si accorse che avevo pianto. Non disse più nulla.
-Lascialo perdere.- mi disse dopo un pò Clara.
-Scusa?-
-Stai piangendo,spiega tutto questo. 
-Ma come posso non piangere con tutto quello che sto passando? I miei che hanno divorziato,mio fratello passa ore in camera ed è l'unica persona con cui posso parlare,la mia migliore amica non mi parla più e Federico era la mia unica speranza adesso.-
Il suo volto si riempì di tristezza. 
-Proff,posso chiamare a casa? Non mi sento molto bene- chiese alla professoressa.
-Ma,Clara,che hai? Fino ad ora stavi bene.-gli chiesi preoccupata.
Non mi rispose. Sinceramente nemmeno mi interessava. Avevo altro a cui pensare.
Finalmente la campanella suonò e io uscii,sperando di trovare mio fratello che mi accompagnasse.
'Ok,come immaginavo. Quel deficiente non c'è. Mi toccherà farmi tre quarti d'ora a piedi,yeeeh.' pensai innervosita.
Suonai il citofono di casa. 
'Ora ci manca solo che Mattia sia uscito.'
-Chi è?-
-Mattia,sono io. Apri-
Salgo di corsa le scale ed entro in casa.
-Gabriele,che ci fai tu qui?-
-Sono venuto a fare una visita a tuo fratello.-
Gabriele era il migliore amico di Mattia.
-Oh,mi fa piacere vederti. Come stai?-
-Alla grande, tu cara?-
-Malissimo. Peggio di così non potrebbe andare..-
 
-GABRIELEEEE,VIENI IN CAMERA,HO SISTEMATO TUTTO.- 
ci interruppero le urla di mio fratello.
-Scusa,vado,tuo fratello mi chiama-
 
'Ok,adesso mi toccherà parlare al muro.' pensai.
 
-MATTIA,MAMMA QUANDO TORNA DAL SUO 'VIAGGIO DI LAVORO'?-
-MAI,ahahahahahahahahahaha.-
 
'Magari,farei i salti di gioia senza quella putroccola. Oh,calmati Jessica,calmati.'

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