tornai in classe con gli occhi lucidi e rossi.
-Signorina Jessica, l'intervallo è finito da un pezzo.- mi urlò la professoressa di lettere.
-Mi scusi proff,mi scusi davvero. Non mi sentivo molto bene.-
mi fissò e si accorse che avevo pianto. Non disse più nulla.
-Lascialo perdere.- mi disse dopo un pò Clara.
-Scusa?-
-Stai piangendo,spiega tutto questo.
-Ma come posso non piangere con tutto quello che sto passando? I miei che hanno divorziato,mio fratello passa ore in camera ed è l'unica persona con cui posso parlare,la mia migliore amica non mi parla più e Federico era la mia unica speranza adesso.-
Il suo volto si riempì di tristezza.
-Proff,posso chiamare a casa? Non mi sento molto bene- chiese alla professoressa.
-Ma,Clara,che hai? Fino ad ora stavi bene.-gli chiesi preoccupata.
Non mi rispose. Sinceramente nemmeno mi interessava. Avevo altro a cui pensare.
Finalmente la campanella suonò e io uscii,sperando di trovare mio fratello che mi accompagnasse.
'Ok,come immaginavo. Quel deficiente non c'è. Mi toccherà farmi tre quarti d'ora a piedi,yeeeh.' pensai innervosita.
Suonai il citofono di casa.
'Ora ci manca solo che Mattia sia uscito.'
-Chi è?-
-Mattia,sono io. Apri-
Salgo di corsa le scale ed entro in casa.
-Gabriele,che ci fai tu qui?-
-Sono venuto a fare una visita a tuo fratello.-
Gabriele era il migliore amico di Mattia.
-Oh,mi fa piacere vederti. Come stai?-
-Alla grande, tu cara?-
-Malissimo. Peggio di così non potrebbe andare..-
-GABRIELEEEE,VIENI IN CAMERA,HO SISTEMATO TUTTO.-
ci interruppero le urla di mio fratello.
-Scusa,vado,tuo fratello mi chiama-
'Ok,adesso mi toccherà parlare al muro.' pensai.
-MATTIA,MAMMA QUANDO TORNA DAL SUO 'VIAGGIO DI LAVORO'?-
-MAI,ahahahahahahahahahaha.-
'Magari,farei i salti di gioia senza quella putroccola. Oh,calmati Jessica,calmati.'
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