you will never be proud of me

di endlessharold
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** God, help me please ***
Capitolo 2: *** MaryKathe & Angèlie ***
Capitolo 3: *** Derek isn't my son ***
Capitolo 4: *** I'm not like MaryKathe ***
Capitolo 5: *** Derek's biberon is lost ***
Capitolo 6: *** Grow up, Justin ***
Capitolo 7: *** Give me a change ***
Capitolo 8: *** Yes,I want marry you ***
Capitolo 9: *** This is for you ***
Capitolo 10: *** Sex or love with my girl? ***
Capitolo 11: *** I'll marry an angel ***
Capitolo 12: *** You're crazy, Joshua ***
Capitolo 13: *** This is your song, babe ***
Capitolo 14: *** I use your same game ***
Capitolo 15: *** Derek Bieber is here babies ***



Capitolo 1
*** God, help me please ***


You'll never be proud fo me.
justin and marykathe's life.




Il corridoio bianco dell'ospedale è diventato ormai come la mia seconda casa, continuo a cercare una posizione comoda su queste poltroncine neanche imbottite, devo dormire, sento le palpebre pesanti, ho acciacchi peggio di un'ottantenne. Sono arrivato ieri, sono ancora shockato per quello che è successo, non concretizzo affatto.
Mia madre continua a chiamarmi da ieri sera, non voglio rispondere, non voglio parlare con nessuno, questo momento potrebbe segnare la fine della mia adolescenza, o magari no, spero più nella seconda scelta, con tutto il cuore. La ragazza con cui sto da due mesi è il motivo per cui sono qui da due notti, a quanto pare e' incinta, e io non sono pronto a diventare padre, non ora, ho solo diciotto anni, mi sento ancora troppo piccolo, e poi è stato tutto uno sbaglio. Lo so, sono solo due mesi, sessanta giorni messi in croce, eppure siamo già passati al fatto fisico, ora non voglio giustificarmi, ma non ho capito più niente, ero completamente fatto, ho visto la bustina di eroina nella tasca dei pantaloni. Evidentemente la mia ragazza era più che lucida, e questo è un vero e proprio guaio, me la sto facendo sotto. MaryKathe non sa praticamente nulla, ieri sera ha portato a casa uno di quei cosi che servono per verificare se una donna, in questo caso una ragazzina di diciotto anni è incinta o meno, e sono spaventato, spaventatissimo.
Non voglio questo bambino o bambina che sia, non sono egoista, ho semplicemente paura di sbagliare.
Sto facendo avanti e indietro dal corridoio per tutto il tempo, guardo l'orologio, sono le 13.50 e non è ancora uscita.
Ti prego Signore, fa che non sia incinta, non so neanche come si cambia un pannolino.
La porta da dove è entrata la mia ragazza si spalanca, esce un signore in camice bianco alto circa un metro e settanta, brizzolato, sembra giovane, si avvicina, mette una mano sulla mia spalla, vado nel panico.

Justin.







Tre settimane prima.

Mi sveglio, sono le 12,30 la testa mi scoppia, apro lentamente gli occhi.
Giusto qualche secondo per concretizzare tutto, questa è la stanza di Justin, il suo letto e io sono svestita.
Un piccolo sorriso imbarazzante travolge il mio viso, sento le guance in fiamme, le braccia di Justin mi avvolgono.
Sprofondo nel suo petto, è così profumato nonostante la notte passata insieme, dopo tanto tempo.
Ricordo tutto, ogni suo movimento sul mio, ogni carezza,  ricordo anche uno strano sapore di alcool fra le sue labbra, di solito Justin non beve bevante con un alto livello alcolico, non è da lui buttare giù vodka o mojito.
Gli bacio dolcemente la guancia, qualche secondo dopo si sveglia, mannaggia alla mia delicatezza da camionista.
Mi copro con le lenzuola per l'evidente imbarazzo, cerco disperatamente la mia biancheria ai piedi del letto.
'Buongiorno piccola' mi dice stampandomi un dolce bacio a stampo sulle labbra.
'Buongiorno Justin' dico sorridendogli ed indossando il reggiseno e le mutande, entrambi mulatte.
'Mi fa male la testa, credo mi stia per scoppiare' dice massaggiandosela e alzandosi dal letto.
Finisco di vestirmi, indosso gli ultimi indumenti e mi stiracchio per bene, facendo schioccare qualche osso. Justin, senza neanche rendersene conto si alza, completamente svestito come me e si dirige verso la doccia. Ho un fortissimo senso di nausea, credo di dover rimettere da un momento all'altro, eppure non ho toccato alcool ieri sera. Una cosa non mi  torna, non ricordo se Justin abbia usato le precauzioni, sarebbe un vero guaio se non fosse così.

MaryKathe.


 


aaye,sono ancora qua. eeh già uù.
mi è balzata un'ideona in testa e ho deciso di iniziare un'altra fan fiction, ma non allarmatevi lol, l'altra la continuo, anche se tra qualche capitolo finirà, non mi piacciono molto le fan fiction kilometriche, poi diventano noiose, soprattutto se quando si aggiorna passano anni.
anyway, dopo avervi annoiato con il mio discorsetto nella frase sopra questa, spero vi piaccia questa fan fiction uù.
anticipo che non ho la più pallida idea di come procederà questa, ci penserò giorno per giorno, non so neanche se sarà particolare come le mie solite fan fiction, si vedrà con il tempo lol. Scusate se i capitoli saranno corti, *sinasconde* çç.
Mi lascereste una recensione? c: grazie mille, vi amo tanto fjfjksks.
#muchlove,
@ciastin on twittah.

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Capitolo 2
*** MaryKathe & Angèlie ***


Un anno dopo.



'MaryKathe! Derek piange da mezz'ora, vai a vedere cos'ha invece di alzare il volume della radio!' mi urla mia madre dal piano di sotto sbattendo violentemente la porta scorrevole.
Mi alzo, lascio il computer e la scrivania, abbasso la radio, vado nell'altra stanza dove fino a poco fa dormiva Derek, mio figlio. Prendetemi per pazza, ma ho diciannove anni, sono ancora una bambina sotto certi aspetti, essere mamma a questa età è un'impresa piuttosto dura da vivere, soprattutto se non si ha accanto il ragazzo con cui ci hai fatto questa meravigliosa creatura. Oh sì, quel codardo di suo padre, Justin, non voleva il bambino, diceva che "non era ancora pronto per diventare padre", così ha deciso di liberarsene, neanche se ne prende cura.
Ricordo tutto troppo bene, anche se è passato un anno da quando solcai la soglia della porta e il dottore annunciò ai miei genitori della crescita di una piccola forma di vita nel mio ventre, Justin si mise le mani sul viso, fece dei no con il capo senza senso e scappò fuori, tirando pugni e calci ad ogni cosa che incontrava. E ho passato la gravidanza da sola, fortunatamente la mia famiglia mi ha accettata e insieme siamo arrivati fino a qui, ed è solo grazie a loro.
Si è comportato da bambino, più piccolo di Derek, ma non avrei mai voluto abortire, mai e poi mai.
Sto crescendo il mio piccolo principe senza una figura paterna, senza il padre naturale, anche se ogni tanto quando sono obbligata a portare il bambino a scuola perchè mamma e papà sono al lavoro, giocano un po' insieme.
Ma stare con il proprio figlio per tre-quattro ore e poi scomparire non è come prendersene cura e crescerlo, no?
Prendo Derek dalla culla, quasi si rompe, lo coccolo tra le mie braccia facendo placare in qualche modo le strilla che lancia pur essendo piccolissimo. Lo porto in camera mia, ci sediamo sul mio letto, gli sistemo un calzino che ha al piede quasi scoperto, mi fermo a guardarlo mentre farfuglia qualcosa. Ha gli occhi e le labbra di Justin, forse è anche per questo che non riesco ad odiarlo, anche perchè ora non so neanche se stiamo insieme o no, per interi mesi non si è fatto sentire, probabilmente si sentiva in colpa, e sono affaracci suoi, doveva assumersi delle responsabilità e fare il ragazzo maturo, anzi l'uomo. Ogni tanto lo incrocio nei corridoi della scuola e va a giornate; alcuni giorni mi bacia e si preoccupa, altri si limita a sapere come sta il bambino e lanciare qualche battutina poco divertente. Oltretutto se Justin non vuole riconoscere Derek c'è sempre il ragazzo con cui mi sto frequentando da qualche mese, Josh, ci siamo conosciuti ai corsi di latino, riccio, castano con gli occhi verde zaffiro, somiglia molto ad Harry Styles, un componente dei One Direction, e di certo non sarebbe codardo come Justin, magari potrei proporglielo, forse è meglio se ne parlo prima con Justin.
Un piccolo rumore mi fa scattare di colpo, la schermata del mio computer si illumina, lascio Derek sul letto e mi assicuro che non cada, per stare più tranquilla lo prendo in braccio e prendo il passeggino che ho vicino al letto, lo metto dentro e lo lego, poi mi avvicino alla scrivania.
Oh, ma tu guarda, Justin vuole fare la video chiamata di Skype, sicuramente entro sera pioverà rosso.
Guardo il bambino, è sdraiato a pancia in su, muove le manine e i piedini mentre dalla sua bocca escono dei mugolii, versi incomprensibili, e senza pensare accetto la richiesta. In pochi secondi sul mio schermo appare la figura di Justin suddivisa in pixel, intento ad accordare la chitarra, ma appena si accorge che la webcam si è accesa la mette giù. Per fortuna si vede abbastanza bene, che strano, Justin abita a qualche kilometro di distanza da me e per parlarmi mi manda la video chiamata?
‘Ehi’ dice con tono dolce e leggermente imbarazzato.
‘Ehi anche a te’ dico con un piccolo sorriso sulle labbra.
Justin è così, timido, chiuso, impacciato, tende a tenere tutto dentro e soprattutto è insicuro, troppo. Ha sempre bisogno di qualcuno che dia conferma a tutte le sue domande, cerca appoggio per qualunque cosa, anche sui gusti da scegliere per un gelato, lui ha sempre bisogno di qualcuno, un po’ come me. Già, per nove mesi avevo bisogno di qualcuno accanto, e non parlo dei miei genitori. Justin finalmente è riuscito a mettere a posto la chitarra, sta trafficando da mezz’ora.
‘Okay okay, ci sono’ dice sistemandosi la maglietta bianca con la scritta “hooligans”.
Gli sorrido, non ho molta voglia di parlare, soprattutto con lui. Prendetemi per patetica, ma voi come vi sentireste se il vostro ragazzo vi mettesse incinte, e poi scomparisse per più di nove mesi? Non bene credo. E il biondino qua non l’ha ancora capito, prende tutto come un gioco, pensa che io ci sia passata sopra, invece no, certe cose non si dimenticano, soprattutto se hanno conseguenze come queste. Vedo Derek che si agita nel passeggino, le manine vengono inquadrate dalla mia webcam e suscitano la curiosità di quell’essere insensibile dall’altra parte dello schermo.
‘Prendi il bambino, voglio salutarlo!’ dice sorridendo sporgendosi per cercare di vedere.
‘Si chiama Derek tanto per cominciare’ dico sbuffando e slacciando la cinta del passeggino.
‘Oh sì, è vero, me lo dimentico sempre’ dice grattandosi il capo.
Una piccola creatura piena di voglia di scoprire tutto ciò che lo circonda è fra le mie braccia, sulle mie gambe, bello come non mai. Spero di aver capito male, non si ricorda neanche il nome di suo figlio, ma che razza di persona sei Justin?!
‘Ciao piccolo, ma quanto sei bello, hey!’ dice facendo la voce da idiota, sorridendo come un matto.
Subito Derek si agita, porge le braccia verso la webcam, come per voler passare per il computer ed abbracciarlo, automaticamente sul mio viso appare un dolce sorriso, poi guardo la webcam.
‘Senti Justin, stavo pensando’ dico facendo cavalluccio a Derek sulle mie gambe per farlo calmare ‘visto che il bambino non ha una figura paterna, magari avrebbe potuto riconoscerlo Josh come suo figlio’.
‘Parliamone faccia a faccia, vieni da me tra un quarto d’ora’ scollega la linea, penso si sia arrabbiato.
Ma cosa vuole, non sono io la codarda che lascia la propria ragazza da sola in un brutto periodo.
Mi alzo, prendo il bambino, avviso mamma e mi dirigo verso la casa di Justin.  

MaryKathe.

 





Spalanco gli occhi incredulo, ho sentito bene?
La linea del mio router va a farsi fottere ogni volta, devo dire a mamma di cambiarlo e prendere la connessione wireless, è decisamente più figa e funziona meglio. Spengo il computer ormai scarico, mi alzo dalla sedia nera in stoffa con le rotelle e mi butto sul letto, mentre aspetto che arrivi MaryKathe con il bambino. Sono con la mia chitarra, rinchiuso in camera mia a cantare. (http://www.youtube.com/watch?v=tbEniex3n_A)
Non so, queste due canzoni mi fanno sentire meglio ogni volta che le canto, è una sensazione stupenda. Guardo l’orologio, sono le 21.00 e ancora nessun suono del citofono, che strano. Giusto il tempo di preoccuparsi un poco che mi arriva un messaggio. “Stiamo arrivando.” Okay, preoccupazione svanita. Riprendo la chitarra e il mio plettro, riprendo da dove ero rimasto. Scrivere canzoni è l’unica cosa che mi riesce bene, per il resto sono un vero e proprio disastro. Sono un disastro in amicizia, figuratevi in amore, appena ho saputo che MaryKathe aspettava un bambino ed era anche mio, sono andato in crisi, sono troppo giovane, è stato un errore, e comunque ero ubriaco marcio. Mia madre si era seriamente preoccupata, ho addirittura digiunato per una giornata intera, e stare senza cibo non è da me.
Ma scappare era l'unica cosa che potessi fare in quel momento, mi frequentavo con un'altra ragazza nello stesso tempo, stavo con due ragazze contemporaneamente, ma nessuna delle due ha sospettato dell'altra, fortunatamente, forse perchè vivono in due città diverse, e tra qualche bugia riesco sempre a cavarmela.
Ho conosciuto Angèlie appena mi sono iscritto a KickBox, giusto un anno fa, ed è totalmente diversa da MaryKathe, a partire dal nome, è molto più dolce e non è scontrosa come quest'ultima.
Con Angèlie mi trovo bene, è quasi la mia copia al femminile per quanto riguarda il carattere, ed è stupenda.
La voce squillante di mia madre dal piano di sotto mi perfora i timpani, facendomi saltare di mezzo metro.
'Justin, è arrivata MaryKathe!' urla dalle scale.
Mamma non ha mai avuto problemi con le ragazze con cui sono stato, forse perchè ha un carattere totalmente diverso dal mio, assomiglio più a mio padre, e sto seguendo le sue orme senza accorgermene.
Sento dei passi avvicinarsi, in meno di dieci secondi vedo il viso mezzo assonnato di MaryKathe sulla soglia della porta, con in braccio un piccolo angelo, molto somigliante a me nella prima età.
'Ehi' dice guardandomi fissa negli occhi facendomi tremare.
Cerco di spostare lo sguardo dal suo viso, mi concentro sul bambino, glielo prendo dalle mani e lo faccio volteggiare.
La faccio entrare nella mia stanza, sposta la chitarra e si siede sul mio letto, io chiudo la porta e la affianco.
Continua a fissarmi, quei suoi occhi di ghiaccio mi trapassano il cuore, mi fanno paura, inizio a balbettare.
'Dimmi' dico con voce tremante, poco dopo mi pento di aver aperto bocca, appena sento la sua voce tramutarsi in una frase così di sorpresa, mi vengono i brividi su tutto il corpo.
Ho paura. Ho paura di quello che sta per dirmi e non so neanche perchè io sia così terribilmente preoccupato.

Justin.

 


okay, non ce la facevo ad aspettare,così ho pubblicato prima del previsto fhfhjsj.
che ne pensate di questo Justin Cagasotto? hahahahahah come sono crudele uù.
vi ringrazio come al solito per le recensioni che mi lasciate,siete adorabili vhhcjksg.
spero di non deludervi con questa ff, ci starei troppo sad lol.
lasciatemi una recensione eh uù dai dai *occhidolci* c:
se cliccando il link non si apre la pagina di youtube,basta fare copia e incolla. #js
un bacione grande grande a tutte quante :) #muchlove
arianna - @ciastin on twittah.

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Capitolo 3
*** Derek isn't my son ***


'Mi sembrava giusto farti sapere che ho intenzione di far riconoscere Derek a Josh come suo figlio, il ragazzo con cui mi frequento' dissi tutto d'un fiato, Justin prima di rispondere mi sorrise, che strano.
Resta in silenzio per qualche secondo, inizia a fare avanti ed indietro per la sua stanza pensieroso, poi alza il viso.
'Per me è indifferente' dice secco mettendo una mano sulla mia spalla.
La mia pressione sale alle stelle. 'Per me è indifferente?' mi alzo spalancando gli occhi imitando la sua risposta con tono particolarmente irritato. 'Per me è indifferente!? Justin, per te è indifferente!?' scandisco bene le parole. Lui annuisce silenzioso, forse leggermente spaventato.
'Ma che razza di uomo sei? Con che coraggio dici certe cose?' gesticolo buttando le mani all'aria.
'Perchè, che ho detto di strano?' dice quasi giustificandosi.
Esplodo, non posso più stare a sentire certe assurdità. 'Sei un codardo, un vigliacco, un infame, lo vedi? Guardalo, è tuo figlio, dentro di lui c'è anche il tuo gene' dico indicando Derek che si è addormentato con il ditino in bocca. Sento qualcosa di caldo percorrermi il viso, come può essere così insensibile?
'Non è mio figlio, non l'ho voluto io' le sue parole mi frantumano il cuore in mille pezzi, cedo, me ne voglio andare. Cerco di ricacciare dentro le lacrime, senza neanche guardare in faccia quell'essere schifoso prendo in braccio il bambino ed esco dalla sua stanza, tirando un calcio alla sua chitarra, facendola cadere.
'La mia chitarra, sei solo una bambina!' sento urlarmi dietro, scendo i primi gradini, poi mi blocco, mi volto.
'Un pezzo di legno è più importante di tuo figlio? Derek non è l'unico bambino qui' termino le scale.
Non voglio voltarmi e guardarlo in faccia, Pattie incredula cerca di fermarmi, cerco di evitarla ed esco fuori.
Attraverso la strada con gli occhi pieni di lacrime, non vedo quasi nulla, mi asciugo, prendo il cellulare.
To: Josh
Text: Sono a casa, raggiungimi, devo parlarti.

Clicco con il dito sullo schermo touch dove è scritto "invia", in pochi secondi ho subito la sua risposta.
From: Josh
Text: Arrivo piccola, non farmi preoccupare, ti amo.

Ecco perchè sto con Josh, mi trasmette sicurezza, tranqullità ed armonia e per di più ha un ottimo rapporto con Derek, riesce sempre a farlo divertire, sarebbe davvero un ottimo padre e magari chissà, un ottimo marito
Il visino di Derek inizia a versare lacrime, probabilmente l'ho svegliato o magari le urla di poco fa lo hanno infastidito.
Entro in casa, sono sola, mamma e papà sono andati al cinema, per fortuna. Salgo in camera, mi siedo sul letto.
Faccio sedere il piccolo sulle mie gambe, inizio a muoverle su e giù per farlo calmare, cerco di sorridergli, ormai le lacrime sono ben che evporate dal mio viso, non avrei mai dovuto versarle per una persona così sporca.
Una persona così insensibile, senza cuore, merita tutta questa importanza? Assolutamente no, neanche un poco.
Mi prenderò io cura di Derek, magari anche da sola se necessario, per fortuna ci sono i miei genitori accanto.
Gli prendo le manine, inizio a farlo giocare un po' per cercare di pensare ad altro, non riesco a guardarlo in viso, è più forte di me, somiglia troppo a  suo padre, sempre se posso chiamarlo tale. Poco dopo sento una voce a me molto familiare provenire dall'entrata, finalmente Josh è arrivato, suona al citofono, apro.
Urlo dal piano superiore di salire in camera, ormai conosce la mia casa a memoria, mi raggiunge sul letto.
'Eccomi, scusa il ritardo' dice con il fiatone stampandomi un bacio a stampo e poi uno sulla fronte a Derek.
Gli sorrido, ora sono più tranquilla. 'Che è successo? Hai pianto?' se n'è accorto, mi conviene dire la verità.
Mi accarezza il viso, la sua mano così calda mi fa andare letteralmente in titl. 'Nulla di importante, volevo solo parlarti' ah, MaryKathe, perchè sei così codarda? Perchè non gli hai detto le cose come stanno?
'Ciao piccolino!' si rivolge a Derek che appena lo vede inizia ad agitarsi, lo prende in braccio, lo coccola e ci gioca.
Inizia a fargli il solletico, ridono di gusto, sono davvero bellissimi, sorrido anche io inclinando il capo.
'Allora, che dovevi dirmi?' dice continuando a guardare il bambino.
Panico. Adesso come glielo dico? Dove trovo le parole? Calma MaryKathe, calma, frasi brevi e sensate.
'Vorresti riconoscere Derek come tuo figlio?' dico, gli occhi di Josh escono quasi fuori dalle orbite.
Ho paura, di nuovo. Ho paura di una risposta negativa, ho paura di rimanere senza un ragazzo accanto, ho paura che Derek cresca senza un padre, ho paura che Derek non possa avere una figura maschile accanto alla mia.

MaryKathe.




 

'Justin, apri la porta!' mia madre continua bussare alla mia porta, prima o poi si stancherà.
'Justin, non farmi arrabbiare!' quant'è insistente? Mi alzo, apro la porta scocciato, la lascio entrare.
'Ci voleva tanto ad aprire?!' dice con tono sarcastico e poco divertente.
'Che vuoi? Veloce che ho da fare' dico tirando su la mia chitarra un po' ammaccata.
'Che hai fatto a MaryKathe? Perchè è corsa via piangendo?' dice sedendosi sul letto ed affiancandomi. 
'Niente, mi ha detto che vuole far riconoscere Josh come padre del bambino' dico indifferente.
Gli occhi di mia madre diventano cupi, sul viso appare un'espressione seria, non l'ho mai vista così.
'Mamma tutto bene?' dico preoccupato scuotendola.
Le sue mani prendono le mie, intreccia le nostre dita e mi guarda fissa negli occhi.
'Non fare lo stesso errore di tuo padre' mi sussurra con voce tremante.
'Che cosa? Che c'entra papà ora?' chiedo piuttosto disorientato.
'Non lasciare la tua donna sola, crescere un figlio è difficilissimo' continua senza darmi retta.
'Non è la mia donna, sto con Angèlie io' dico indicando la nostra foto sul cellulare.
'Justin, hai fatto l'amore con una ragazza, ha partorito tuo figlio, non fare l'irresponsabile' si alza.
Non capisco, certe volte mia madre da i numeri. Si dirige verso l'uscita, con un sorriso forzato sul viso.
'Non lasciartela scappare finchè sei in tempo' spinge la maniglia della porta, la chiude dietro di sè.
Sbuffo, fantastico, ci mancava pure la romanzina di mamma, fantastico. Mi butto sul letto a pancia in sù, sento qualcosa vibrare nella tasca dei miei pantaloni, un messaggio.
From: My baby
Text: Amore, mi manchi tanto, sono a casa da sola, vieni a farmi compagnia?

Oh, e lo domandi piccola? Arrivo subito!
To: My baby
Text: Preparati per le coccole e le paroline sdolcinate! :)

Invio il messaggio di risposra, mi alzo dal letto, mi aggiusto i capelli di fronte allo specchio, mi sistemo per bene. Il mio sguardo cade sulla mia chitarra, dove poco fa MaryKathe ci ha tirato un calcio, mi appare come un flashback. Ho davvero sbagliato con lei? Dovrei sentirmi in colpa? Ma no, cosa pretende da me, la scenata di gelosia? Ho una ragazza a cui dare le mie attenzioni, il passato è passato, voglio solo godermi a pieno il presente con la mia Angèlie, nient'altro.
Scendo le scale, avviso mamma che sto per uscire, la bacio sulla guancia, prendo le chiavi della mia Range Rover sul mobiletto vicino all'entrata, le faccio volteggiare in aria e poi le riprendo al volo, prendo una caramella vicino ai mazzi di chiavi, la scarto ed esco, chiudendo la porta dietro di me.

Justin.

 


aye babies, I'm here for you. #loveyousomuch
ecco il terzo capitolo,che ne pensate di questo bieber un po' confuso e questo Josh così premuroso e dolce?
spero vi piaccia e spero di non deludervi,la mia "paura" è questa,che poi mi abbandoniate come un cane #depressed lol.
comunque, grazie infinite per le 27 recensioni e le visite alla ff,vi amo ghfdj *abbracciovirtuale*
e vorrei dedicare anche un piccolo angolino a Melissa, quella povera ragazza che è morta per la bomba a scuola.
nessuna ragazza merita questa fine,spero tanto prendano quel pazzo maniaco e gli facciano fare la stessa fine.
ha stroncato la vita ed i sogni di una povera ragazza comune,non lo meritava,nessuno lo meritava.
riposa in pace piccolo angelo,sono sicura che un giorno avrai giustizia
.
ed infine, vi ho postato la foto di Josh alias Harry Styles e il piccolo Derek gfdhsjki,sono adorabili uù. So che nella realtà è una femmina, però per questa fan fiction sarà un maschio lol.

arianna - @ciastin on twittah.

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Capitolo 4
*** I'm not like MaryKathe ***


Questo silenzio è piuttosto snervante, Josh continua a restare in silenzio, ha lo sguardo perso nel vuoto, sembra come paralizzato, forze non avrei dovuto chiederglielo così, ma non mi andava di girarci intorno, ormai è andata. Sfioro il suo braccio, s'irrigidisce ed il silenzio si rompe da una sue domanda.
'Lo vuoi davvero MaryKathe?' mi chiede intrecciando le sue dita con le mie.
Già, lo voglio davvero? Voglio che Josh Williams sia il padre di Derek, è questo che voglio?
Rispondi MaryKathe, non essere codarda come Justin, tu non hai paura di niente e di nessuno, o forse sì?
Il volto di Josh mi guarda con fare interrogativo, sta aspettando una risposta.
Tiro un lungo sospiro buttando gli occhi altrove per trovare il coraggio e faccio cenno di con il capo, sento le lacrime che iniziano a rigare più volte il mio viso, perchè sto piangendo? Commozione? Senso di colpa?
Josh senza neanche chiedermi il perchè di queste lacrime mi abbraccia forte, fa scorrere la sua mano sulla mia schiena sussurrandomi  un dolce 'va tutto bene, ci sono qui io' per poi rivolgersi a Derek, lo prende sulle sue gambe.
'Derek Williams, sei perfetto' dice baciandolo sul capo con un mega sorriso.
Sorrido, è l'unica cosa che riesco a fare dopo la sua affermazione al piccolo, lo prende in braccio, lo fa "volare" più volte, ridono insieme, Josh è felice e anche il bambino lo è a quanto sembra.
Ma io? Sono felice? Perchè "Derek Williams e non Derek Bieber?" Ho davvero fatto così male a tenerlo?
Avrei dovuto abortire e fare finta di niente pur di avere Justin al mio fianco?
Non avrei mai avuto il coraggio, non ce l'avrei mai fatta, abortire per me significa perdere una parte che vive dentro di te, grazie a te, potevo davvero mettere fine a questa piccola vita non donandogli un futuro?
No, non potevo, non volevo, non dovevo. Derek è la cosa più bella che io abbia al mio fianco, lo amo più della mia stessa vita. Mi stanno sorgendo troppe domande alle quali non so rispondere, ma che importa?
Ora Derek ha una figura paterna, Josh è felice ed ha accettato, devo esserlo anche io.
Prendo il piccolo dalle sue braccia, lo stringo forte a me, bacio Josh sulle labbra, senza nessun motivo.
'Ti amo mamma Williams' mi sussurra Josh prima di restituirmi il bacio.
Metto Derek nel passeggino, mi lascio avvolgere dalle sue braccia, lo stringo forte, non riesco a dire nulla.
Josh punta lo sguardo sull'orologio, segna le 23.56. 'Puoi stare a dormire qui se vuoi' dico indicando il letto.
'Volentieri' dice con sorriso malizioso mentre disfo le lenzuola del mio letto ad una piazza.
Sorrido compiaciuta, prendo Derek in braccio, lo cullo e lo porto nell'altra stanza, il suo lettino lo aspetta. Josh mi segue, poso il piccolo sul lettino, gli accarezzo il capo, glielo bacio, poco dopo anche Josh fa lo stesso.
Mi stringe a sè mentre guardiamo il piccolo angelo addormentarsi, mi bacia la fronte, lo stringo forte, torniamo nella mia stanza, non mi cambio neanche, non ne ho voglia, mi infilo con Josh nel letto, spengo la luce e mi lascio coccolare dalle sue carezze così dolci da farmi salire il diabete a mille.
'Buonanotte amore' mi sussurra stampandomi un bacio sulle labbra.
'Buonanotte Josh' rispondo abbracciandolo forte.

MaryKathe.






'Sei un angelo'
le dico baciandole dolcemente la fronte.
Sono sdraiato sul divano della mia piccola, con lei tra le mie braccia, continuo ad accarezzarle i capelli, profumano di pesca, la sua pelle è così morbida e delicata, mi fa letteralmente impazzire.
'Lo so' dice con un mezzo sorriso alzando il capo per baciarmi.
Sposto il viso, facendo finire il suo piccolo bacio sul mio collo, potrei sclerare, mi vengono i brividi.
'Ti amo' dico di getto baciandola con foga, ho una voglia matta di lei.
Sono a petto nudo, la vedo particolarmente eccitata, continua ad accarezzarmi il tatuaggio di Yeshua e l'aquila che ho sul bacino, Jerry si sta svegliando, lei è in biancheria intima, reggiseno, canottiera e mutande sgambate.
'Sei così sexy' dico accarezzandole l'interno coscia.
Lei sorride maliziosa, mi bacia, mi morde il labbro, la faccio mettere a cavalcioni su di me. Abbassa il capo fino a baciare i miei addominali poco scolpiti, Angèlie mi fa andare in tachicardia. La lascio fare, mi sto eccitando come un cane in calore, le prendo il viso, faccio premere le sue labbra sulle mie, voglio giocare un po' con la sua lingua. Lei non si tira indietro, cerca con foga la mia lingua, la trova, inizia a emettere gemiti che mi fanno eccitare il doppio.
'Oh Angèlie' dico appena sfiora il mio membro "sbadatamente". Si siede sopra e inizia a muoversi ritmicamente, fingendo ovviamente, ho i pantaloni, non allarmatevi. E si muove, fa avanti e indietro premendo sempre più contro i miei pantaloni, la lascio fare, la lascio divertire, ansima, ansima come se fosse tutto vero, evidentemente la mia presenza è parecchio sentita dal premere delle sue gambe sul mio bacino. I suoi genitori sono nell'altra stanza, eppure Angèlie non sembra preoccuparsi, continua a sfregarsi su di me, rischio di venire direttamente nei pantaloni.
Di colpo si ferma, penso sia arrivata all'orgasmo, se viene così facilmente non immagino quando tutto questo succederà davvero. Si blocca, sento il suo fiato pesante posarsi sul mio, si sdraia affianco a me, sfiora con le dita i miei lineamenti.
'Sono poco eccitato' dico ironizzando sulla seconda parola.
Angèlie mi sorride divertita, si avvicina al mio orecchio per sussurrarmi qualcosa.
'Mi dispiace, non voglio fare la stessa fine della Tales' dice con voce provocante.
'Lo sai che non devi mettere in mezzo MaryKathe' dico leggermente irritato ripensando a quello che è successo.
Si sporge verso il comodino, traffica con il cellulare, poi lo riposa capovolgendolo verso il microfono.
'Che brutta fine ha fatto' dice ributtandosi su di me.
'Non mi preoccupo, ha Josh accanto' dico con tono non molto entusiasto.
'Riconosceresti quello sgorbio come tuo figlio?' mi chiede con espressione schifata.
'Assolutamente no, lei lo sa che quando è successo ero ubriaco, non ragionavo, non vedo motivo per cui dovrei accettare quel bambino come mio figlio. Se non voglio, non voglio' cerco di cambiare discorso.

'Comunque, è meglio che vada, è tardi, domani c'è scuola' mi alzo dal divano.
'Ti farei dormire qui, ma sono troppo stanca per condividere il letto' dice con faccia da cucciola.
Mi alzo, rimetto la maglietta, mi sistemo i capelli guardandomi allo specchio vicino al televisore, poco dopo si alza anche lei. 'Ti perdono solo perchè sei tu e perchè ti amo' dico cercando le sue labbra con gli occhi. 'Sei sempre il solito' mi dice con un sorriso mozzafiato, preme le sue labbra contro le mie, sorrido appoggiando un braccio sulle sue spalle tirandola a me facendo prolungare il bacio.
Dei rumori provengono dall'altra stanza, Angèlie mi spinge fuori dalla porta, devono essere i suoi genitori.
Mi saluta con un dolce bacio a stampo, poco dopo chiude la porta dietro di sè.
Mi ricompongo mezzo intontito, improvvisamente il sonno mi assale, sbadiglio, arrivo alla mia Range Rover, salgo, ma prima di partite butto indietro la testa sul sedile, chiudo gli occhi e ripenso al discorso con Angèlie di poco fa.
Dovrei sentirmi in colpa? Un momento, perchè dovrei? MaryKathe sa bene quello che penso, basta e avanza.
Instintivamente prendo il telefono, ci smanetto un po' fino ad arrivare al suo numero, compongo un messaggio.
To: MaryKathe
Text: Ehi, ciao, domani aspettami all'uscita, ci troviamo al mio armadietto, devo parlarti.

Che faccio, invio? Perchè sto mandando questo messaggio? Cos'ho di così importante da dirle? Mi dispiace per quelle parole, sono una persona educata e le chiederò scusa, sì ho deciso, farò così.
Premo sul tasto "invia", blocco lo schermo, metto in moto la macchina e mi avvio verso casa.

Justin.

 


aye, I'm here,asdfghjkl.
ecco il quarto capitolo,non ho potuto pubblicare ieri perchè avevo una marea di cose da studiare, quelle vacche e caproni dei professori si sono svegliati all'ultimo momento per queste cazzo di prove comuni, per assi e di livello, fuck yo. Come sempre vi ringrazio per le recensioni, siete davvero meravigliose, vi amo profondamente lol. Spero questo capitolo vi piaccia, scusate se la parte di Justin è un po' sporca, ma è sempre una ff gialla no? uù. Al prossimo capitolo babies, love you so much c:

@ciastin on twittah:)

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Capitolo 5
*** Derek's biberon is lost ***


Mi sveglio con un odore nauseante nelle narici, One Million, il profumo di Josh, mi piace troppo. Apro gli occhi, sono sola nel letto, Josh dev'essere uscito dalla finestra, è spalancata, tipo fuga d'amore. Alzo il capo verso l'orologio, sono le 7.50, fantastico, in perfetto ritardo, come al solito. Con la fretta che ormai mi appartiene balzo fuori dal letto, rischio di fare tutti i gradini delle scale con il sedere ma arrivo in cucina tutta intera, non c'è nessuno, benissimo, non ho neanche fame. Mi vesto, prendo le prime cose che vedo in soggiorno che mamma ha saggiamente stirato, mi cambio, sto per uscire quando..
'Il bambino!' dico tirandomi un semi-pugno in fronte.
Salgo di sopra, sveglio Derek, devo portarlo a scuola con me, per forza, altrimenti a chi lo lascio? Lo prendo in braccio, fortunatamente dorme ancora, butto nella borsa il biberon con pannolini e robe varie insieme ai libri, esco di casa. Non riesco nemmeno a correre, non ho nemmeno il motorino, si è rotto qualche settimana fa, mi tocca andare a piedi, per di più con passo lento, il piccolo dorme ancora come un ghiro, il mio piccolo e dolce ghiro.
Un rumore di clacson dietro di me mi fa scattare, per poco non prendo un infarto, mi volto. Justin. Quanto avrei voluto vedere Josh in questo momento invece di lui, quanto, non potete neanche immaginare, abbassa il finestrino.
'Ti serve un passaggio?' mi chiede con un sorriso smagliante.
'Non ti conosco, vai via' dico continuando a camminare indifferente.
'Andiamo MaryKathe, potrei andarmene tranquillamente, ma sono ancora qui' dice alzando le sopracciglia.
Alzo gli occhi al cielo, sbuffo, poi mi convinco ed apro la portiera, salgo e la richiudo.
'Piacere, sono Justin Bieber' mi dice porgendomi la mano con un sorriso.
Lo guardo con un enorme punto interrogativo sul viso, indico con un cenno del capo la sua mano.
'Hai detto che non ci conosciamo, quindi mi presento' oh certo, fa pure il simpatico adesso.
Resto in silenzio, Justin non insiste, si concentra sulla guida. Devo ammettere che la situazione è piuttosto comica ed imbarazzante nello stesso momento, e a quanto pare sembra che anche Justin la pensi come me, perchè tira un colpo di tosse, giusto per riempire questo vuoto che ci assale. Non resisto, scoppio a ridere, e poco dopo anche lui.
'Comunque io sono MaryKathe Tales' dico porgendo la mano ridendo in modo buffo stando al gioco.
Lascia una delle due mani che ha sul volante e stringe la mia, una semplice stretta di mano, nulla di più, per lui. Insomma parliamoci chiaro, sono fidanzata con Josh, ma non ho un contatto fisico con Justin da quasi un anno e mezzo, e per contatto fisico intendo stretta di mano, chiaritevi bene le idee, non intendevo sesso o robe simili.
'E' davvero una bella ragazza, signorina Tales' mi dice squadrandomi da testa a piedi.
Capisco dove vuole andare a parare, così reagisco subito. 'Sono fidanzata, il padre del mio bambino potrebbe ingelosirsi e ridurla in frantumi, sa ha 21 anni' dico senza pensare, accidenti a me.
Justin tira una frenata prenendo il piede sul pedale del freno, facendoci quasi sbattere contro il vetro ed il cruscotto.
'Sono contento che Derek abbia un padre' dice sorridendomi come nulla fosse.
Okay, lo odio. Lo odio, ma è chiaro ormai, no? Odio questi suoi comportamenti da idiota, come se lui non sapesse niente di come è nato Derek, cerco di trattenermi, sorrido forzatamente e scendo dall'auto.
Prende tutto come un gioco per bambini, scommetto sia convinta che io abbia definitivamente dimenticato la litigata, e non basta un semplice messaggino con scritto che deve parlarmi a farmi cambiare idea, proprio no, e sicuramente Josh inizierà a tempestarmi di domande se ha visto che sono scesa dall'auto di Justin.
'Già, l'idiota che lo ha abbandonato è proprio un cretino' dico provocandolo, ma non reagisce.
Sbatto violentemente la portiera della sua Range Rover nera, e casualmente Derek si sveglia, oh perfetto. Lo cullo fra le mie braccia, magari ha fame, frugo nella mia borsa. Panico. Del biberon non c'è traccia. Devo averlo dimenticato a casa prima d'uscire, ma ero sicura di averlo preso, e adesso come faccio con il bambino?
Attraverso l'atrio, Josh mi aspetta al mio armadietto, uno dei primi all'entrata principale della scuola. Mi viene incontro, mi stampa un bacio sulle labbra e poi saluta il bambino. 'Siamo in ritardo mamma Williams' mi dice dolcemente.
'Non ho sentito la sveglia, tu potevi svegliarmi!' dico percorrendo il corridoio insieme a lui.
'La solita sbadata che amo tanto' dice avvolgendo le mie spalle con un suo braccio.
Senza di lui non so cosa farei, lo amo, quest'uomo così meraviglioso sarà il padre di mio figlio, ne sono fiera.

MaryKathe.






Parcheggio la mia Range Rover, trovare un buco libero è sempre un'impresa a Stratford. Prendo le chiavi da sotto il volante, una spia si accende, MaryKathe deve aver chiuso male la portiera, come ha sempre fatto, anche quando stavamo insieme, ogni volta che la riaccompagnavo a casa dovevo sempre assicurarmi che la portiera fosse chiusa bene.
I miei occhi cadono sul sedile dalla parte del passeggero, c'è un biberon pieno di latte, fortunatamente chiuso.
Sicuramente è della donzella che non è capace di chiudere la portiera, meglio portaglielo prima che vada in panico.
Scendo dall'auto, la chiudo con un tasto del mio telecomando, metto in spalla il mio zaino e mi avvio verso l'entrata. Tutti mi guardano piuttosto divertiti, e ci credo, un diciannovenne con un biberon in mano non è una cosa da tutti i giorni.
Appena oltrepasso la soglia cerco con gli occhi Angèlie, strano, non è ancora arrivata, di solito è sempre puntuale. Cerco con gli occhi anche MaryKathe, fortunatamente la vedo in lontananza mentre fa avanti ed indietro per cercare di far calmare il suo bambino, Drew o come diavolo si chiama. Gli indico il biberon e le corro incontro.
'Oh ecco dov'era!' dice prendendomi l'oggetto dalle mani in modo brusco.
'Grazie Justin, sei stato gentilissimo!' mormoro tra me e me, quando sento qualcosa o meglio, qualcuno colpirmi ripetutamente la spalla destra in modo amichevole.
Non le chiedo nemmeno perchè non ha risposto al messaggio, l'importante è che l'abbia letto, mi volto.
'Biebs! Tutto a posto?' mi dice Josh con un mega-sorriso, ricambio.
Io e Josh siamo amici, più o meno, non tanto per MaryKathe, ma frequentavamo le medie insieme ed abbiamo avuto modo di stringere amicizia anche solo per tre anni di scuola, ed i contatti sono rimasti. Frequenta ancora la scuola, nonostante abbia 21 anni compiuti ha ripetuto la terza per ben due volte.
'Aye Williams! Tutto normale, tu?' dico imitando il suo gesto sulla sua spalla.
Strano, per essere un ragazzo di ventun anni non è affatto alto, sembra ne dimostri diciassette, quasi diciotto.
Il suono della campanella interrompe le nostre chiacchiere, saluto Josh con un'insieme di gesti con le mani che si scambiano i ragazzi, tipo il pugno contr pugno e roba del genere, è una figata assurda.
Prendo per un braccio MaryKathe, le sussurro di aspettarmi all'uscita e la lascio andare.

Justin.



ciao bellezze,ho deciso di postare il capitolo per tirarvi un po' su il morale, anche se non penso di esserci riuscita purtroppo.
non so davvero cosa dire, meglio cambiare argomento và. *miprendoasberledasola*
vi ringrazio infinitamente per le recensioni,siete davvero stupende,anche se comincio a pensare di lasciare un po' questa fan fiction, dato che l'ispirazione in questo periodo tra scuola e cazzi vari mi sta letteralmente facendo sclerare.
un bacione, siete fantastiche, e never say never, chase you dreams, always.

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Capitolo 6
*** Grow up, Justin ***


Le ore di scuola sembrano non passare mai, soprattutto quelle di matematica, chimica, latino e tutte le altre. Per non parlare poi del caos che ha fatto Derek per tutte le sei ore di lezione, i miei compagni minacciavano di farsi tagliare le orecchie come Van Gogh. A tutto questo si sono aggiunte le lamentele del professore per gli strilli del piccolo, tanto da cacciarmi fuori dall'aula per il resto della lezione di latino.
Fortunatamente era l'ultima ora, così ho portato la mia roba e nel corridoio ho incrociato Josh.
'Ehi, che ci fai qui?' mi chiede con espressione alquanto sorpresa.
'Solito, Derek non vuole calmarsi' dico cullandolo più volte fra le mie braccia.
Suona la campanella, in un attimo i corridoi da prima vuoti si affollano di studenti vogliosi di uscire.
Alcune mie amiche mi vedono e si fermano, giocano un po' con Derek, fino a quando dal fondo incrocio gli occhi di Justin che si sbraccia per attirare la mia attenzione.
'Vabè piccola, io adesso vado, ci sentiamo stasera, è venerdì, e il venerdì si esce, solo io e te' mi fa l'occhiolino, mi bacia e si dirige verso l'uscita salutando i suoi amici da lontano.
Aspetto spazientita che Josh si allontani, per dar un'occhiata a Justin e farlo avvicinare. Appena varca l'uscita seguito dalla massa di ragazzine che gli fanno la corte come delle pazze, il biondo si avvicina cautamente.
'Mi hai aspettato allora' mi squadra da testa a piedi, posando lo sguardo su Derek per qualche secondo.
'Devo pur ricambiare il favore di stamattina' lo sorpasso e attraverso il corridoio.
Il piccolo continua a piangere e strillare, ho controllato il pannolino ma niente, nessun urgenza di gas tossico o che altro, ha mangiato normalmente, cosa cavolo può avere ora?
Justin poco dopo mi affianca, percorriamo insieme il corridoio, nessuno dei due apre bocca, inizialmente.
'Non si calma eh?' indica Derek con il capo, ma bravo, ci voleva un genio per capirlo!?
Mi allontano leggermente, forse per istinto o per paura, non so. Finalmente usciamo dall'edificio, siamo in atrio.
'Posso provare a prenderlo in braccio? I miei fratelli sono piccoli, ci so fare' mi porge le braccia.
Storto un po' il naso, non mi piace l'idea, ma che costa provare? Derek continua a perforarmi i timpani, tentar non nuoce no? Sospiro e lascio che Justin accolga fra le sue braccia il suo bambino.
Boom, si calma, sembra che tra le braccia di Justin si spenga, come un giocattolo, li guardo stupita, tutti e due.
'Te l'ho detto che sono esperto' si pavoneggia.
Alzo il sopracciglio per poi buttare la testa dall'altro lato, non ce la faccio a guardarli, scoppierei a piangere, culla il piccolo come fosse un bambolotto, gli accarezza il capo e gioca con le sue manine.
'Ehm, potresti prendere le chiavi della macchina? Sono nella tasca dietro dei pantaloni' mi chiede.
Sento alcune lacrime rigarmi il viso, prendetemi per idiota, ma vedere il padre naturale di tuo figlio e il bambino che insieme avete procreato è un'emozione fortissima per me.
Tiro su con il naso, con fare indifferente all'apparenza prendo le chiavi della macchina di Justin e gliele porgo, riprendo Derek fra le mie braccia e mi dirigo verso casa.
Alcune lacrime si sono asciugate direttamente sul mio viso, un fastidio incredibile, guardo il piccolo che mi sorride.
'Agdfjfks mamma' panico. Ho sentito bene? Ha detto mamma? Lo ha detto davvero?
Lo guardo, mi tremano le mani, ho paura di farlo cadere e sentirmi male, ha detto mamma, mi ha chiamato mamma.  Alzo le braccia, lo guardo negli occhi, le lacrime ricominciano a bagnare il mio viso, questa volta di gioia.
Non ho mai provato un'emozione così forte prima d'ora, il mio bambino mi ha chiamata mamma.
Un suono di clacson mi fa quasi cadere a terra per lo spavento, in compenso sento Derek ridere.
'Non volevo farti spaventare' sento una voce alle spalle a me troppo familiare.
'Spero si spacchi il tuo clacson, quello della Range Rover è spaventoso' dico ricomponendomi.
'Il clacson non si spacca, al massimo smette di suonare' precisino come al solito.
'Intendevo quello' cerco di trattenere una risata mordendomi le labbra.
'Salta su' seguito da un cenno del capo indicando il sedile dalla parte passeggero.
'No davvero io non..' è stato abbastanza imbarazzante all'andata, non voglio rischiare di farmi vedere da Josh.
'Non farti pregare, salta su' mi interrompe sicuro del mio rifiuto con un sorriso sul volto.
Gli sorrido, uno dei pochi sorrisi che gli ho fatto in questo ultimo periodo, salgo sull'auto, mi assicuro che la portiera sia chiusa bene prima che parta la spia che lo segnali e sento Justin ridere accanto.
'Finalmente hai imparato' mi dice guardando la maniglia.
'Fai poco lo spiritoso Bieber' sono acida, non mi interessa, voglio un certo distacco da lui.
L'auto parte, Justin cerca in tutti i modi possibili di attaccare discorso, ma viene troncato dalla sottoscritta con le mie amate risposte secche e fredde tipo "si", "no", "ok", "poi vedo", "forse", "non lo so".
Arriviamo davanti casa, sento dei rumori provenire dalla serratura dell'auto, bloccata.
'Non sono in astinenza di sesso mi spiace' cerco inevitabilmente di aprire la portiera della Range Rover.
Justin mi guarda spalancando gli occhi, per poi scoppiare a ridere.
Ma che vuole? Ha una ragazza con cui soddisfare i suoi desideri sessuali, a cosa servo io?
Continuo a fare forza sulla serratura, ma niente, non si apre.

MaryKathe.






E' impazzita, poco ma sicuro.
Continuo a  guardarla stupito, ha seri problemi mentali e nonostante le sue sclerate, suo figlio sembra dormire come un ghiro non sentendo praticamente nulla. Sta continuando a forzare la serratura, se me la spacca me la paga, ovviamente.
'Se mi spacchi la portiera me la ripaghi con gli interessi' butto lì una battuta.
'Sei squallido' okay, evidentemente non è così divertente come pensavo, mi faccio serio, le tocco la spalla.
'Toccami un'altra volta e chiamo Josh' mi dice fredda, okay, niente mano sulla spalla, ho afferrato.
Appoggio la schiena sul mio sedile e le mani sul volante che segnano le 10.10, guardo nel vuoto.
'Ieri sera volevo farlo con Angèlie' le sussurro.
'Buon per te, era questo che dovevi dirmi?' mi risponde secca, accarezzando il volto del bambino che dorme.
'No no, volevo solo dirti che mi dispiace per l'altro giorno' abbasso lo sguardo, sospiro più volte.
Resta in silenzio, sposto il mio sguardo sul suo viso, guarda fuori dal finestrino, continuo.
'Sono stato un irresponsabile' termino, torturandomi nervosamente le mani.
'Meno male che lo sai' mi risponde continuando a guardare fuori.
I miei occhi cadono su Derek che dorme, è davvero molto dolce, MaryKathe si accorge e lo stringe forte a sè.
'Mi somiglia' dico sorridendo nella speranza che si giri verso di me.
'Ci credo, è figlio tuo' mi risponde subito dopo fulminandomi con lo sguardo.
'Perchè sei così fredda?' le chiedo, vorrei abbracciarla, mi manca il suo profumo, ma come amica.
Insomma, si può essere amici dopo tutto questo? Sto sbagliando?
'Perchè sei un codardo' sussurra facendomi gelare il sangue.
'Ti sto chiedendo scusa' la correggo subito dopo la sua affermazione poco irritante.
Non mi risponde, deglutisce rumorosamente, si volta verso di me con gli occhi lucidi.
'Mi hai abbandonata, potevo anche essere morta, ma a te che importava? Avevi già un'altra relazione da portare avanti, così ti sei tirato indietro con me, appena hai saputo della mia gravidanza mi hai lasciata da sola, ho cercato di rintracciarti in tutti i modi anche solo per avere la tua presenza accanto, non ti sei fatto trovare quando avevo bisogno di te. Pensi che chiedere scusa basti per riparare tutto questo Justin? Sei un codardo, un'infame, e io che parlo ancora con te, che schifo mi fai' mi dice.
'Momento momento, tu sapevi di Angèlie?!' esclamo di getto.
'Mi hai tradita, non presa per il culo' afferma socchiudendo gli occhi.
'Ti ho anche presa per il culo, nel senso sessuale' cerco di ironizzare un po', ma l'unica cosa che ricevo in cambio è un bellissimo schiaffo sulla mia guancia tanto da farmi girare il volto dall'altra parte.
'Fai schifo' mi dice prima di ricominciare a picchiettare sul cruscotto per convincermi ad aprire la portiera.
Sblocco la serratura, in pochi secondi si è catapultata fuori dalla mia Range Rover, il bambino si è svegliato, ricomincia a piangere e strillare ma MaryKathe non ci da molto peso.
'Spero starai accanto alla tua ragazza quando sarà in gravidanza, magari maturerai, lo spero per lei' sbatte la portiera, quasi mi spacca il vetro e corre dentro, sento anche la porta sbattere.
Ero venuto in pace, ma dove ho sbagliato? Sono davvero così immaturo come dice lei?
Mi massaggio le tempie, chiudo gli occhi, cerco di rilassarmi, mi tocco la guancia ancora rossa dallo schiaffo di poco fa, che male, a poco mi faceva saltare pure la dentatura.
Metto in moto la macchina, guardo un'ultima volta la casa di MaryKathe, precisamente la finestra della sua stanza, spero di vederla affacciata ma non c'è, accendo la radio e leggermente scosso torno a casa.

Justin.




goodevening babies,
sarò sintetica, non ho voglia di scrivere delle note kilometriche che nessuno legge lol.
comunque ecco il capitolo sei,spero vi piaccia,lasciatemi delle recensioni eh uù.
@ciastin on twittah.

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Capitolo 7
*** Give me a change ***


'Farà male?' chiedo guardando Josh negli occhi.
'Non sentirai nulla, non preoccuparti' mi risponde stringendomi forte la mano.
'Uscirà sangue? E' passato tanto tempo dall'ultima volta' sussurro terrorizzata.
'Un po', ma poi passa, stai tranquilla amore, andrà tutto bene' cerca di rassicurarmi.
Respiro profondamente, sono terrorizzata da tutto questo, non sono psicologicamente pronta.
'Quante storie per un tatuaggio signorina' mi dice un uomo grassoccio brizzolato con in mano un ago.
Quante storie? Sono bloccata su una sedia in una stanza dove a mala pena ci entrano due persone, mi manca l'aria e sto letteralmente stritolando la mano di Josh che continua a sussurrarmi di mantenere la calma.
'Dai amore, non è niente' sta zitto idiota, tu non sei al mio posto.
Non rispondo, chiudo gli occhi, magari sentirò meno male o almeno spero.
Sento l'ago penetrarmi la pelle, quando mai ho deciso di tatuarmi l'iniziale di Derek sul bacino, quasi all'altezza dell'aquila di Justin che ha fatto due o tre anni fa, mi ha detto che non fa poi così male, appena lo vedo lo ammazzo.
Fortunatamente quell'agonia finì più presto di quanto pensavo, ho il fianco fasciato e tutto rosso, Josh per premiazione mi ha portato a cena in un ristorante a dir poco lussuoso e devo dire che me lo sono meritata.
Grazie al cielo stamattina mamma è a casa, ho potuto lasciare Derek a lei ed andare a scuola tranquillamente.
Siamo uscite un'ora prima, sono le 11.45, sento il fianco pulsare, decido di togliere la fascia dal fianco, per fortuna ho portato la crema da mettere sei volte al giorno, la D di Derek è meno gonfia di ieri e con la maglietta piuttosto corta che ho addosso si vede parecchio, tanto da farlo notare a tutte le mie compagne.
Non ho visto Josh stamattina, magari è arrivato in ritardo, ho tanta voglia di stare un po' con lui.
Sento una mano appoggiarsi sulla mia spalla, mi volto con un mega sorriso sul viso convinta fosse il mio ragazzo.
'Oh, sei tu' dico delusa abbassando lo sguardo.
'Anche a me fa tanto piacere rivederti!' esclama il biondo con tono sarcastico.
Faccio una smorfia e mi avvio verso l'uscita della scuola, non voglio avere nessun dialogo con lui.
Sento di essere seguita da qualcosa, o meglio qualcuno, e così è, il canadese mi perseguita.
'Ti serve un passaggio? Perchè se vuoi posso accompagnarti io!' esclama mettendosi davanti a me.
'Vado a piedi, grazie lo stesso' rispondo scansandomi.
Justin resta immobile, pochi metri da me che finalmente esco dal corridoio per avviarmi verso l'atrio.
'Dammi un'altra opportunità' una voce così dolce e soave arriva alle mie orecchie, facendomi bloccare.
Avrei dovuto ascoltarlo? Perchè avrei dovuto farlo? Errare è umano, ma ha sbagliato troppe volte, sono diventata così acida nei suoi confronti perchè è quello che si merita per tutto quello che mi ha fatto passare.
'Tutte quelle che ti ho dato le hai sprecate' rispondo con tono freddo senza neanche voltarmi.
Oltrepasso la soglia della porta, la macchina di Josh si piazza davanti all'atrio, un enorme sorriso spunta sul mio viso. Salgo in macchina, lo saluto con un dolce bacio a stampo, davanti agli occhi di Justin.
La macchina di Josh parte, senza neanche darmi tempo di guardare il viso del biondo dopo il mio gesto.
'Perchè Bieber continua a pedinarti? C'è qualche problema?' mi chiede accarezzandomi la coscia.
'No non preoccuparti, mi aveva chiesto un favore' rispondo convinta.
Piomba il silenzio, che situazione imbarazzante, cerco in qualche modo di attaccare discorso.
'Hai visto, il tatuaggio è venuto bene' dico alzando leggermente la maglietta.
Lui annuisce, si sporge e mi bacia dolcemente la guancia, tornando a concentrarsi poi sulla strada.
Parcheggia davanti casa mia, spegne il motore della macchina, ha qualcosa che non va, inizia a torturarsi le mani.
'Tutto bene?' chiedo accarezzandogli una mano.
'Sì sì, ehm.. cioè, volevo chiederti una cosa' arrossisce di botto, è ancora più bello del solito oggi.
'Dimmi' gli sorrido, intreccio le sue dita fra le mie, le stringo forte.
Fa un respiro profondo, deglutisce rumorosamente, poi finalmente si decide a parlare.
'Io ho quasi ventidue anni e tu sei maggiorenne' inizia balbettando.
'Sì, continua' gli dico trasmettendogli sicurezza accarezzandogli una guancia.
'Siamo adulti e responsabili' ma che sta dicendo?!
'Sì..?' annuisco leggermente confusa, solo per fargli finire la frase.
Gli stringo forte le mani, mi sta facendo preoccupare di brutto. 'Ma che ti prende? Sei sicuro di star..'
'Vuoi sposarmi MaryKathe?' quella domanda rimbomba nella mia testa e nella sua macchina.

Marykathe.






La odio quando fa così, con le sue rispostine fredde come il ghiaccio.
Odio la sua sfacciataggine, volevo solo chiederle scusa, ma evidentemente non mi riesce bene, dato che tutte le volte che ci provo piange sempre per colpa mia e delle parole che escono dalla mia bocca.
L'ho vista salire in macchina di Josh, non ho avuto tempo di salutarlo che già aveva girato l'angolo.
Ho tanta voglia di Angèlie, esco dall'atrio e prendo il mio cellulare, le scrivo un messaggio.
To: My baby
Text: Piccola mi manchi tanto, ho voglia di vederti. Come mai non sei venuta a scuola in questi giorni? Mi manca vederti per i corridoi :P

Invio, non la vedo a scuola da due giorni, cosa alquanto strana, non ha mai fatto assenze.
Subito mi risponde, spero sia una bella notizia.
From: My baby
Text: Amore! Mi manchi anche tu, questo pomeriggio andiamo in gelateria? Sono a casa per una leggera influenza, uscire con te mi farà sicuramente stare meglio!

Mh sì, perchè no, non è una cattiva idea.
To: My baby
Text: Va benissimo piccola, e se invitassimo anche Josh e la sua ragazza? Sarebbe più divertente, ho una partita di hockey
da commentare con il fidanzato della Tales! Che ne dici?
Sono un fottuto genio. Anche se non ho molta volta di vederli insieme, devo trovare il modo per parlare con MaryKathe e chiarire la situazione, non voglio passare per lo stronzo bastardo ed insensibile.
From: My baby
Text: Perfetto, mi piacerebbe conoscere la famosa MaryKathe Tales! :)

Fantastico, è tutto secondo i miei diabolici piani.
To: My baby
Text: Okay amore, passo per le 16.00 a prenderti, non farmi aspettare! :P Ti amo.

Aspetto la risposta di Angèlie, che chiude la comunicazione con un 'Ahah, scemo, io non tardo mai! Ti amo anche io!' e metto il telefono in tasca.
Onestamente non so nemmeno io perchè lo sto facendo, voglio solo ritornare in pace con MaryKathe, ogni volta che mi vede per i corridoi i suoi occhi mi minacciano di morte assassina. Non ho ancora capito perchè Josh nonostante la sua età si ostini a venire a scuola, è stato bocciato parecchie volte, ma chi glielo fa fare?
Magari lo fa per i suoi genitori, o per tenere d'occhio la sua ragazza dagli sguardi altrui, e fa bene, perchè MaryKathe è proprio una bellissima ragazza, questo non lo metto assolutamente in dubbio.
Rimetto il cellulare in tasca, prendo le chiavi della mia Range Rover e mi dirigo verso casa.
Dovrò avvisare io MaryKathe, non credo vorrà venire sapendo che ci sono anche io, forse è meglio se avviso Josh, dovrei avere ancora il suo numero nella rubrica del telefono.
Per quanto riguarda la sua meravigliosa ragazza, sarà una sorpresa, una vera e propria sorpresa.

Justin.

 




aye babies,what's up?
ecco qui il capitolo, che sta succedendo al nostro ciastin? mah o:
anyway, vi ringrazio infinitamente per le recensioni,almeno mi distraggono un po' dallo shock di oggi.
Sono di milano e mentre ero a scuola ho sentito il terremoto, la sedia tremava, sono andata in panico.
Per fortuna non è successo nulla di preoccupante, apparte lo spavento che non credo dimenticherò.
spero la terra smetta di tremare, tutte queste persone non meritano di morire per certi disastri. #staystrong
lasciatemi come al solito le recensioni, vi voglio bene. #muchlove
@ciastin on twittah, follow me c:

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Capitolo 8
*** Yes,I want marry you ***


'Allora, che dici, ti va?' gli occhi di Josh continuano a scrutarmi, aspettano una risposta e io sto tentennando.
Perchè stai tendennando MaryKathe? Perchè?
Lo guardo, ha un dolce sorriso stampato sul viso, sta continuando a torturarsi le mani dal nervoso.
Cerca le mie mani, intreccia le sue dita fra le mie, aspetta una risposta. E' semplice, o sì o no.
'Potremmo andare a vivere per conto nostro, mio padre è un agente immobiliare, potremmo cercare un lavoro, siamo adulti, possiamo benissimo cavarcela da soli' sussurra accarezzandomi la guancia.
Perchè non riesco ad aprire bocca? Perchè le parole si bloccano in gola?
Tiro un lungo sospiro, sfioro il suo viso leggermente arrossato dall'imbarazzo.
'Siamo ancora troppo piccoli per un passo così importante, o almeno io lo sono ancora' dico mordendomi il labbro, non voglio ferirlo, devo trovare le parole giuste.
Gli occhi di Josh sembrano spegnersi di colpo, abbassa il capo, c'è rimasto male, lo sapevo.
Lo amo, è il ragazzo più bello e dolce del mondo, ha una personalità da far cadere ai suoi piedi qualunque ragazza, di ragazzi come lui ce ne sono davvero pochi, sono disposta a rischiare di perderlo, se dovessi rifiutare la sua richiesta?
No, non posso permettermelo, è troppo speciale per me.
Sfioro la sua mano, faccio incrociare i suoi occhi verde zaffiro, lo guardo con un sorriso.
'Sì, voglio sposarti' dico di getto, facendo quasi piangere lo splendore umano davanti a me.
Mi abbraccia forte, si sporge fino al mio sedile, inizia a baciarmi il collo, ha il viso fra le sue mani.
'Sono così felice' dice con un dolce sussurro per concentrarsi sulle mie labbra.
Già, perchè ho risposto in quel modo? Lo voglio davvero? Sono pronta a fare un passo così importante con una persona con cui sto da qualche mese? Ho risposto per la sua felicità, e alla mia chi ci pensa?

MaryKathe.





Mi sento un idiota, sto pedinando MaryKathe da tutto il pomeriggio, devo assolutamente parlarle.
Sono solo le 14.35, sono fermo con la mia bestia a quattro ruote all'inizio della via della casa della Tales, devo proporle di uscire questo pomeriggio, così da starle più vicino e cercare di mettere pace fra di noi.
Sono passato da Angèlie, siamo stati un po' insieme, mi mancava così tanto la sua compagnia.
Finalmente la portiera della macchina di Josh si apre, scende la ragazza che ha significato tanto nella mia vita, aspetto che la macchina del suo fidanzato giri l'angolo per avvicinarmi alla sua abitazione.
'Tales!' dico arrivando davanti al suo cancelletto bianco alto mezzo metro, per fortuna non è ancora entrata in casa.
'Non voglio parlare con te' mi risponde secca aprendo la porta.
'Andiamo, non fare la bambina!' le dico lamentandomi.
'Senti chi parla, voglio stare un po' con mio figlio' risponde marcando la penultima parola.
Ti fuori dalla tasca dei pantaloni con un gesto agile due buoni per il McDonalds', so che ne va pazza, li sventolo.
'Che peccato, vorrà dire che mangerò un bel McFlurry con gli smartiesi tutto da solo' li guardo.
Preme la mano sulla maniglia della porta, poi si blocca davanti ad essa e si volta verso di me.
Sorrido compiaciuto, la conosco troppo bene, non mi freghi piccola.
'Ti consiglio di sbrigarti a decidere, sto mettendo in moto la macchina' dico girando la chiave.
'Prendo il bambino e scendo' mi dice correndo in casa chiudendo la porta dietro di sè.
Perfetto, sta andando tutto come previsto, devo solo stare attento a quello che dico, non voglio rischiare.
In pochi minuti scende con in braccio il piccolo Derek, se non ricordo male si chiama così, chiude la porta di casa, percorre il vialetto e sale in auto facendo molta attenzione alla portiera.
'Sia chiaro, vengo soloper il McFlurry, non per te' io non ne sarei tanto convinto baby.
'Si okay, comunque Angèlie voleva chiederti se tu e il tuo ragazzo questo pomeriggio veniste con noi a mangiare un gelato, giusto per fare quattro chiacchiere' dico mettendo in moto la mia Range Rover.
'Non saprei, ora gli mando un messaggio' mi risponde smanettando un po' con il telefono.
'A proposito di Josh, tra di voi tutto bene?' ne approfitto per farmi un po' gli affari suoi. 
'Tutto bene, stiamo per fare un passo molto importante per la nostra storia' di che sta parlando?!
'Cioè?' sono proprio curioso, sicuramente le avrà chiesto di dormire a casa sua, Josh non è mai stato un ragazzo serio, è questo che MaryKathe non capisce o non vuole capire.
'Ci sposeremo' dice con un mega sorriso sul viso.
'Che cosa? Stai.. stai dicendo sul serio MaryKathe?!' esclamo frenando di colpo.
'Ma sei cretino? Potevamo rischiare grosso!' dice stringendo forte il piccolo fra le sue braccia.
Se è uno scherzo non è per niente divertente, anzi, tutt'altro che divertente e comico.
'Ma.. non potete sposarvi!' finalmente arriviamo nel parcheggio.
'E perchè non dovremmo? Ci amiamo ed è un padre e un fidanzato perfetto' mi squadra divertita.
Scende dalla macchina, sbatte la portiera dietro di sè e si avvia verso l'entrata, la seguo.
Mi sta prendendo in giro, non possono sposarsi, stanno insieme da qualche mese e già pensano al matrimonio?!
'Non state correndo un po' troppo?' ci avviciniamo al bancone.
'E' la mia vita, e  noi siamo pronti per questo passo' dice sicura si sè.
Una ragazza bionda e slanciata ci sorride dall'altra parte del banco, in attesa delle nostre ordinazioni.
'Ma che bella famiglia!' esclama guardando il bambino.
Famiglia? Noi? Si è completamente confusa, sono solo un'amico, forse neanche quello.
'No signorina, si sbaglia, siamo solo coetanei' afferma lei precedendomi.
'Sì, concordo' accidenti, neanche conoscenti, addirittura coetanei?
Ordiniamo e poco dopo usciamo dal locale, lei cammina davanti a me di qualche metro, è come se le facessi schifo.
Ma che le ho fatto? Le ricordo che il bambino che ha fra le braccia, ha dei miei cromosomi.
Un momento, fino a poco fa questo discorso lo faceva lei a me, perchè ora lo sto facendo io?

Justin.




ciao a todos, come vass? lol.
siete davvero fantastiche, ormai non so più come dirvelo ashfjdjak.
103 recensioni, vi voglio abbracciare una ad una fhdjsksk.
vi avverto che non so quanto durerà questa fan fiction, fino a dieci sicuramente c:
un bacione, vi voglio bene fhdjska.
@ciastin on twittah.

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Capitolo 9
*** This is for you ***


Sono uscita dal locale di fretta e furia, il bambino iniziava ad agitarsi e ho mangiato il gelato di fretta. Justin non fa altro che sospirare, ma che diavolo gli prende? Fino a poco fa era allegro e spensierato, adesso sembra tanto Morticia Addams.
Aspetto che mi raggiunga davanti alla sua Range Rover, quando un suono mi fa prendere il telefono.
Un messaggio di Josh.
'Piccola dove sei? Ho ricevuto ora il messaggio, tra mezz'ora sono sotto casa tua, ti amo.'
Sta scherzando, vero? Ditemi che sta scherzando perchè come diavolo faccio io in mezz'ora a prepararmi?!
'Ti vuoi muovere?' dico facendogli affrettare il passo.
'Con calma, non ci corre dietro nessuno' afferma allentando ancora di più.
Pesto violentemente i piedi per terra, Derek inizia a piangere, fantastico, ci mancava solo lui.
Finalmente Justin ci raggiunge e mette in moto la macchina, salgo anche io e voliamo fino davanti casa mia. Spegne il motore e inizia a fissarmi mentre gioco con il bambino in piedi sulle mie gambe.'
'Sarai una mamma perfetta, la mamma più dolce e bella del mondo' davvero lo ha detto? Non ho sentito solo io vero?! Mi sorride, è un sorriso sincero, lo conosco troppo bene ormai.
'Ma sicuro che era un gelato quello che hai mangiato?' esclamo sdrammatizzando un po'.
'Ehi, ogni tanto le cose dolci e carine le dico anche io' sussurra prendendo una mano di Derek.
'Piccolino, prenditi cura della tua mamma eh, difendila dagli uomini cattivi!' dice al piccolo con voce da idiota, la classica vocina irritante che tutti usiamo quando si parla con un lattante.
Perdo un battito. 'Lo pensi davvero?' dico facendo appoggiare il capo del bambino sulla mia spalla.
Sposta lo sguardo sul mio viso, mi sfiora la guancia con il dito indice, brividi.
'Mi conosci, dico sempre quello che penso' risponde con voce sexy e provocante, quasi un sussurro.
I nostri visi sono così vicini, troppo per i miei gusti e questa cosa non va bene.
Apro di scatto la portiera uscendo di fretta e furia dall'auto.
'Ci vediamo più tardi allora' dico senza neanche guardarlo in viso per il rossore.
'A più tardi, signorina Williams' dice con un mezzo sorriso facendomi l'occhiolino, per poi mettere in moto e sgommare via come un fulmine fino in fondo alla via.
'MaryKathe Williams' sussurro a bassissima voce entrando in casa.

MaryKathe.






Volto l'angolo della via della Tales ancora un po' scosso, ero così vicino al suo viso.
Non mi va giù il fatto che un'altro ragazzo cerchi di portarsi via ciò che era mio.
Geloso? Sì e non poco, senza neanche sapere il perchè di questo continuo bisogno di vederla.
Ma un momento, ho una ragazza a cui pensare e probabilmente buttare giù qualche bozza per costruire la mia vita, non posso di certo stare a rimpiangere il passato, voglio solo vivermi il presente in santa pace.

Ho appena parcheggiato la mia Range Rover davanti alla gelateria dove già MaryKathe e Josh si sbracciano per farsi vedere e far in modo di raggiungerli al tavolo. Stringo forte la mano di Angèlie fino a quando non corre incontro alla fidanzata di Williams per abbracciarla. 'Tales! Che piacere conoscerti!' esclama con tono acidello.'Piacere mio, tu devi essere Angèlie' le sorride lei tranquillamente.
'Sì esatto, così tu sei la povera disgraziata che è rimasta incinta del mio ragazzo e lasciata vivere da sola emarginata da tutti per nove lunghi mesi per poi cercare di sbarazzarsi di te?' sa troppe cose.
Mi punta gli occhi contro, li socchiude leggermente come per incenerirmi, faccio una faccia da completo idiota per poi irrompere nel discorso con un 'entriamo dai' per far sì che MaryKathe non si scaldi.
Ci sediamo al tavolo, io e Josh da un lato e le nostre rispettive ragazze difronte a noi.  La Tales continua a lanciarmi occhiate alquanto snervanti, per non parlare poi dei calci che mi tira facendomi quasi morire dal dolore.
Di colpo il suo fidanzato si alza, cerca di richiamare l'attenzione di tutti per poi inginocchiarsi davanti a MaryKathe con in mano una scatoletta rossa a forma di cuore. 'Questa è per te' dice aprendola.
Un anello, un anello incastonato di diamanti, meraviglioso e alle sue dita stava stupendamente.
'Io e la mia ragazza, settimana prossima ci sposeremo' annuncia fiero con lei fra le braccia.
Ho sentito bene? Tra una settimana? Ma cos'ha per la testa i grilli parlanti di Pinocchio?
Perdo l'equilibrio, mi siedo di peso affiancato dalla mia ragazza che mi stampa un dolce bacio sulle labbra.
La folla intorno acclama, applaude con i classici coretti tipo "bacio bacio bacio" e non sono ancora sposati.
E perchè io mi sento così vuoto ora? Perchè ho la sensazione che tutto mi stia per crollare addosso?
Gli occhi di MaryKathe incontrano i miei, li sposto sul viso di Angèlie e la bacio con tutta la passione che ho in corpo.
'Non siete contenti?' ci chiede un ragazzo che neanche conoscevamo.
Si voltano su di noi, deglutisco stringendo forte la mano di Angèlie.
'Sono davvero felice per voi' dico guardando più lei che lui con un falso sorriso.
'Justin' inizia bagnandosi le labbra 'vorrei tu fossi il testimone di nozze' Panico, cosa rispondo?
Dì di no Justin, non ce la faresti mai a sopportare un tale peso al cuore.
'Mi farebbe molto piacere' ma perchè non collego il cervello alla bocca prima di agire?!
Mi abbraccia, mi stringe forte, le sue mani con al dito l'anello di proposta di matrimonio preme sulle mie scapole.
'In bagno fra cinque minuti, devo parlarti' mi sussurra all'orecchio molto dolcemente.
Tieni gli ormoni a freno Bieber, non pensare solo a quello, non può aver voglia di sesso e poi proprio con te (me).
Accidendi ai miei ormoni schizzati, faccio di sì con il capo e mi dirigo in bagno con una scusa.

Justin.




@ciastin on twittah.

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Capitolo 10
*** Sex or love with my girl? ***


'Aspettate un attimo!' dice la fidanzata di Justin prendendolo per la maglia e quasi facendolo strozzare.
Cerca in qualche modo di attirare l'attenzione, tutti la guardiamo in attesa di una risposta.
Inizia a massaggiarsi il basso ventre, stringe forte la mano di Justin e fa posare la sua mano sulla pancia.
'Justin, diventerai papà' annuncia saltandogli al collo.
Deglutisco rumorusamente, lascio che quelle tre parole mi rimbombino in testa.
Sposto lo sguardo su Justin, è perso, piuttosto shockato dalla notizia appena ricevuta, ma la sua ragazza non sembra darci molto peso, tanto da esser circondata da un gruppo di ragazze che iniziano a farle i complimenti.
Alcuni ragazzi si avvicinano a Justin, Josh compreso si danno una pacca amichevole sulle spalle ed iniziano a chiacchierare. Perchè ci sono rimasta così male? Quell'affermazione mi ha lasciato una sensazione di peso nello stomaco. Passo affianco al neo-papà e a Josh senza nemmeno guardarli in faccia, mi dirigo verso il bagno.
Percorro il corridoio arrivando fino in fondo, intravedo un'ombra seguirmi, entro nella toilette femminile.

MaryKathe.






Resto come un idiota immobile a guardare nel vuoto, Josh continua a parlarmi convinto che lo stia ascoltando.
Alzo il capo cercando con gli occhi quelli di MaryKathe, ma non li trovo, neanche quelli di Angèlie.
'Dov'è Angèlie?' chiedo guardandomi in torno.
'E' andata in bagno con MaryKathe, problemi femminili, sicuramente' afferma Josh allontanandosi.
Decido di avviarmi verso il bagno delle donne, o almeno arrivare fino alla porta d'entrata.
Mi soffermo ad origliare, parlano con un tono di voce abbastanza alto.
'Allora aspetti un bambino?' questa è la voce di MaryKathe, leggermente innervosita.
'Sì, non me lo sarei mai aspettata, sto con Justin da poco tempo e speravo di non ricadere nel tuo stesso errore' fa una piccola pausa, quanto basta per farmi innervosire.
'Oh, ti ringrazio per il complimento, spero che Justin sia maturato, così sarà il padre di tuo figlio' termina MaryKathe, ha un tono di voce leggermente incrinato di pianto, ma penso di sbagliarmi.
'Sì, è maturato tanto da quando ha incontrato me, non è più un ragazzino ora' Angèlie si dirige verso l'uscita. Devo nascondermi. Mi butto di peso nel bagno accanto, per fortuna era quello degli uomini.
'Non torni di là con noi? Josh ti starà aspettando' dice attraversando il corridoio.
'Sì, arrivo, tu inizia ad andare' dice MaryKathe restando in bagno.
Angèlie non risponde, finalmente esce dal corridoio per andare nell'altra stanza. E adesso cosa faccio, entro io o aspetto che esca lei? Non posso di certo entrare nel bagno delle donne, mi prenderanno per checca.
Non le do neanche il tempo di aprire bocca che gliela tappo spingengola all'interno del bagno femminile.
'Adesso appena toglo la mano dalla tua bocca, promettimi che starai in silenzio' le sussurro.
Lei annuisce, sembra parecchio stupita, conto fino a tre e toglo la mano dalle sue labbr.. ehm, dalla sua bocca.
'Avrei preferito non mi leccassi la mano, cosa sei un cane?' dico pulendomi con un fazzoletto di carta.
Non mi risponde, mi avvicino a lei, le sfioro sbadatamente la mano.
'E così diventerai padre' inizia guardandosi intorno.
'Così sembra' dico abbassando il capo e guardando il suo ventre.
'Non sembri molto contento' dice accarezzandosi la pancia, mi vengono i brividi.
'No è che non ne sapevo nulla, e poi non mi ricordo neanche quando è stato, l'ultima volta che abbiamo fatto sesso risale a un mese fa, non lo ricordo molto bene' mi torturo le mani. 
'Avete fatto sesso e non l'amore?' mi chiede mordendosi il labbro.
'Cosa cambia scusa? L'atto sessuale c'è comunque' dico guardandola stranito.
'Penso semplicemente che tu non sia innamorato di Angèlie, la usi solo per fare appunto il sesso, per divertirti, quando lei magari è davvero innamorata di te, come lo ero io' ha un tono deciso, tremo.
'Tu non sei nessuno per giudicare la storia fra me e Angèlie' mi sto innervosendo.
'E' vero, hai ragione, ma con la tua ragazza dovresti farci l'amore, non il sesso, dovresti metterci il sentimento e devi sapere quello che fai, almeno con lei' sussurra con le lacrime agli occhi.
'Almeno con lei? Che vuoi dire scusa?' ma cosa diavolo sta architettando?
'Non fare lo stesso errore che hai fatto con me Justin, lo ha detto anche la tua ragazza' vedo una lacrima rigarle il viso, alla fine andiamo sempre a parare su quest'argomento odioso.
La fermo prima che potesse muovere anche solo un piede, mi metto davanti a lei, siamo troppo vicini.
'Mi dispiace, non volevo farti piangere' le prendo il viso fra le mani, voglio darle un piccolo bacio sulla guancia, non posso fare altro, diventerò padre e lei tra una settimana si sposerà.
Avvicino le mie labbra sulla sua guancia, quasi le sfiorano, quando all'ultimo secondo sposta il viso, facendo premere le sue labbra sulle mie. Un bacio, un semplice bacio dato per sbaglio, o voluto da uno dei due, o forse da entrambi. Perchè non riesco a staccarmi? Ha messo l'attack al posto del burro cacao? Cazzo Justin, staccati subito! Lei mi precede, mi spinge via facendomi quasi inciampare e cadere, per fortuna resto in piedi. 
Nessuno dei due apre bocca, solo sguardi confusi, lei è la prima ad uscire dal bagno, poco dopo la seguo io. Raggiungiamo le nostre rispettive "anime gemelle" prendo per mano Angèlie, incontro per l'ultima volta lo sguardo perso e disorientato di MaryKathe che si stringe forte a Josh, invento una scusa abbastanza credibile e torno a casa.

Justin.




saalve,non ho molta voglia di scrivere lo spazio autrice çç.
vi chiedo scusa se i capitoli sono corti, ma sono sostanziosi lol.
vi ho anche postato le foto della nostra biondona, un bacione. @ciastin.

marykathe c:

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Capitolo 11
*** I'll marry an angel ***


Sono rimasta sveglia tutta la notte, tra Derek che continuava ad urlare e piangere e dopo quello che è successo con Justin ieri pomeriggio (niente di sporco, non franintendete) non ho chiuso occhio neanche per mezzo secondo. Per non parlare di Josh che da quando mi ha visto uscire dal bagno seguita da Justin ha iniziato a tempestarmi di domande assurde.
E oggi per fortuna non c'è scuola, così ne ho approfittato per andare con Justin e Pattie a scegliere il vestito per il matrimonio, lo avrei chiesto ad Angèlie, ma non penso lei si intenda di queste cose e Mamma Bieber è più affidabile.
'Sai tesoro, il vestito che ho usato al matrimonio con Jeremy me lo ha comprato mia madre' esclama trafficando tra i vari vestiti ricamati accuratamente e sostenuti dall'appendino.
'Adesso che inizia non finisce più' mi sussurra Justin all'orecchio avvicinandosi un po' troppo.
Sorrido abbassando lo sguardo, il suo alito sul collo mi fa venire i brividi su tutto il corpo.
E' dietro di me, troppo vicino, tanto sa farmi sentire il suo dentifricio alla menta con ogni suo respiro.
Sento il suo sguardo terminare sulle mie labbra, quasi si incanta, ma cos'hanno tanto di speciale?
Il suo respiro mi fa il solletico, da quando ci siamo baciati per sbaglio sono più sciolta con lui, so che non dovrei esserlo, ma ogni volta che mi sorride mi viene spontaneo ricambiare. Sento il suo tocco sfiorarmi il braccio, sta esagerando.
Chiudo gli occhi, tiro un sospiro. 'Guarda Pattie, non ti piace questo?' dico staccandomi e cercando di sembrare naturale. Un vestito bianco con spalle di pizzo e uno strascico lungo quasi quanto la tangenziale si presenta davanti ai miei occhi, Pattie mi affianca con uno sguardo non troppo convinto. Justin mi sta attaccato come una sanguisuga, devo scrollarmelo di dosso in qualche modo, cerco di stare più vicino possibile a Pattie, non voglio finire nei guai.

MaryKathe.






Finalmente MaryKathe e mamma hanno trovato un'accordo sul vestito da scegliere, non ce la facevo più a girare per negozi e poi uscire a mani vuote, mamma poi commenta ogni cosa che vede e non sempre è gradita dai commessi.
La ragazza che ci sta prestando la sua disponibilità per soddisfare le idee confuse di mamma continua ad alzare gli occhi al cielo, come la capisco, io devo subirmela quasi tutti i giorni con le romanzine.
'Ci sono!' esclama MaryKathe da dentro il camerino mentre mamma scatta in piedi.
'Fatti vedere tesoro!' risponde facendomi quasi cadere dal divanetto in cui sono seduto.
La tendina del camerino si sposta. Un angelo, se prima non ne avevo la conferma, adesso è davvero un angelo.
Mi sono incantato, occhi fuori dalle orbite, sono senza saliva, non si può essere così belle, cazzo.
Non riesco a non guardarla, quell'abito le sta divinamente. La guardo, è poco imbarazzata, le faccio l'occhiolino.
'Sei bellissima, ti sta davvero bene tesoro!' esclama mia madre cercando appoggio dalla commessa. 
'Justin dì qualcosa anche tu, non fare il pesce lesso!' ricevo uno scappellotto sul capo, mi alzo.
Calma Justin, devi solo dire che è l'angelo più bello che tu abbia mai visto in tutta la tua vita, nient'altro.
Deglutisco, l'unica cosa che esce dalla mia bocca sono dei versi storpiati e un 'Sì, non è male' come sempre la mia bocca è di ottimo aiuto. 'Aah, cosa chiedo a fare a te, non sai neanche lavarti le mutande!' ti amo anche io mamma. Come al solito l'unica cosa che viene bene alle madri è mettere in imbarazzo il proprio figlio.
Dopo altri infiniti complimenti da parte di mezzo negozio (commessi compresi) si è cambiata ed è uscita dal camerino, mentre mamma ha pensato a pagare il vestito senza sentire scuse.
MaryKathe mi raggiunge sul divanetto, sono ancora shockato dopo quella magnifica visione.
'Che hai? Ti ho visto piuttosto pensieroso prima' dice smanettando con il cellulare. 
Non rispondo, non so davvero come poterle rispondere, fisso il vuoto e boom, un'altra visione.
Abito bianco, una figura esile affianca un ragazzo con il ciuffo castano tendente al biondo, parecchio nervoso, e un piccolo bimbo molto somigliante al ragazzo tiene fra le mani un cuscinetto con sopra due fedi nuziali.
"Io, Justin Drew Bieber accolgo te MaryKathe Tales come mia legittima sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute ed in malattia e di amarti, onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita."
Un rumore mi fa tornare alla realtà, scuoto la testa, il mio telefono sta vibrando, una chiamata.
'Hai detto qualcosa?' chiedo confuso.
'Sei sicuro di stare bene?' mi chiede poggiando una mano sulla mia fronte preoccupata.
'Mi squilla il cellulare, arrivo subito' rispondo alla chiamata allontanandomi dal divanetto.
'Justin? Dove caspita siete finiti?'
'Oh ciao anche a te Angèlie, sono con mamma e MaryKathe a scegliere l'abito da sposa per il matrimonio, voi invece a che punto siete con lo smoking di Joshua?' chiedo fingendo interesse.
'Sì ci siamo quasi, dobbiamo appuntare qualche modifica ma siamo pronti' risponde soddisfatta.
'Perfetto, ci vediamo a pranzo se ti va' sento mamma che mi chiama, deve aver pagato.
'Ti faccio sapere, a dopo amore!' chiudo la chiamata senza neancge salutarla.
Raggiungo mamma e MaryKathe, finalmente usciamo dal negozio, entrambe mi affiancano.
'Davvero hai chiesto a mio figlio di essere il tuo testimone di nozze?' chiede mamma curiosa.
'Mi farebbe tanto piacere, dopotutto ci conosciamo da una vita' risponde sorridendomi.
Fortunatamente nessuno di noi parla più, arriviamo alla macchina e in venti minuti circa riaccompagnamo MaryKathe. 
Voglio solo andare a casa e dormire, potrebbero prendermi per pazzo se dico che vorrei sposarmi con un angelo.

Justin.




sono qua babies,lololol. Voi sapete che non sono una che scrive fan fiction di 5674893 capitoli, quindi tra qualche capitolo questa fan fiction finirà, penso di arrivare tipo al 15 e per me è già troppo lol. Spero vi piaccia, un bacione :)
@ciastin on twittah.

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Capitolo 12
*** You're crazy, Joshua ***


Continuo a guardarla, i miei occhi sono come una calamita, sono come incantato. Sono nel sedile posteriore con MaryKathe che dorme, ha la testa poggiata dolcemente sulla mia spalla, il suo respiro è regolare, mi sciolgo. E' così dolce quando è persa nei suoi sogni, chissà se ci sono anche io. Non riesco a starle lontano, sento sempre il bisogno di stare in sua compagnia, tanto che ieri sera ero talmente annoiato che mi sono messo a scrivere una canzone pensando a lei. L'ho intitolata U Smile, non so neanche perchè stavo pensando a lei, in realtà; avevo promesso di scrivere una canzone ad Angèlie, spero non si arrabbi. Mi sono messo al pianoforte, i miei fratelli continuavano a piangere e volevo trovare un modo per farli calmare, e ci sono riuscito, grazie ad U Smile. L'ho scritta pensando a lei per il semplice fatto che odio vederla piangere, soprattutto per causa mia. In questo ultimo periodo la faccio sempre piangere e la notizia del matrimonio sta mandando la mia testa ed il mio cuore a puttane. E poi diventerò padre, non mi ricordo neanche quand'è successo, se è successo. Già, perchè se non ricordo male Angèlie non è mai andata d'accordo con MaryKathe, ma penso che non mentirebbe mai, soprattutto su questo genere di cose. Devo pensare ad altro, basta. Smanetto un po' con il cellulare, quando sento la mano di MaryKathe intrecciarsi con la mia, volto il capo, per fortuna dorme ancora, sfrega la sua guancia sul mio braccio con un mezzo sorriso sul viso, si stringe forte a me, cosa devo fare, la sveglio? E se sta facendo tutto questo apposta? Se davvero sente il bisogno di avermi accanto?
Una brusca frenata di mamma mi fa balzare, non è mai stata molto esperta nella guida, cerco in ogni modo di proteggere fra le mie braccia MaryKathe che ancora dorme, per fortuna davanti a noi c'era il sedile passeggero e non abbiamo rischiato, mamma aveva la cintura ma si è solo spaventata per fortuna.
'Ma guarda un po' quel cretino! Avevo io la precedenza! Ma chi ti ha dato la patente?!' urla mamma abbassando il finestrino e gesticolando con le mani alla macchina vicino a noi.
Finalmente dopo una piccola discussione tra mamma e il guidatore dell'auto che rischiava di farci fuori siamo davanti alla casa di MaryKathe. 'Ehi, Mary svegliati, siamo arrivati' le sussurro muovendola dolcemente.
Apre leggermente gli occhi, quanto avrei voluto mordermi la lingua per vederla ancora dormire. Si stiracchiò, si guardò in torno parecchio intontita, apro la portiera della mia Range Rover per farla scendere.
Le porgo la mano per aiutarla, ma qualcuno mi precede. Ricevo uno spintone che a poco non mi scaraventa contro l'auto, non ho mai amato i modi rozzi di Josh. La prese in braccio, mi fulminò con lo sguardo come per incenerirmi.
Gli sorrido, altro non so fare, abbasso lo sguardo e salgo al volante al posto di mamma, non vorrei facesse altri danni.

Justin.





Come al solito Josh deve sempre rovinare tutto, bel ragazzo mi sono scelta.
'Smettila con le tue scenate di gelosia, mi ha solamente aiutata a scendere dalla macchina' dico scendendo dalle sue braccia che mi sorreggono fino all'entrata di casa mia.
'Quello dovevo farlo io, stiamo per sposarci, te lo sei dimenticato?' ribatte lui.
'E questo cosa c'entra? Adesso perchè dobbiamo sposarci uno non può fare un gesto carino nei miei confronti? Mi ero addormentata in macchina ed ero mezza andata' dico spingendo la porta di casa.
'Dove sei stata?' inizia a tempestarmi di domande, senza neanche il permesso di entrare.
Incontro mamma mentre salgo le scale, accenno un mezzo sorriso e corro su in camera seguita da Josh.
Attraverso il corridoio ed entro in camera mia tirando un calcio ad ogni cosa che trovo dal nervoso.
'Allora mi rispondi? Mi tradisci con Bieber non è così?' gesticola sbattendo la porta.
Scoppio in una risata isterica. 'Stai diventanto pazzo Joshua' mi siedo sul letto.
'Ho capito il suo gioco, fa tutto il carino per riaverti con sè, ma tu sei mia, ho vinto io' mi affianca.
'Hai vinto tu? Cosa sono io un giocattolo conteso Josh? Sono un premio per chi vince?' piango. 
Si alza per abbracciarmi, mi sposto prima che potesse farlo, mi dirigo verso la porta spalancata.
'Esci' dico con tono freddo indicando il corridoio stendendo il braccio.
Mi guarda, si avvicina cercando di baciarmi ma all'ultimo sposto il viso, un semplice bacio sulla guancia. Si dirige verso l'uscita senza aprire bocca, sento i suoi piedi picchiare contro i gradini fino all'uscita, saluta mia madre e la porta sbatte.
Vorrei sprofondare, scomparire, non essere mai esistita. Scendo al piano di sotto, incontro mamma, nessuna delle due apre bocca, mi butto fra le sue braccia e la stringo forte. Arrivo in cucina, sta mettendo le scarpette  a Derek.
'Uscite?' chiedo quasi sorridendo baciando il viso del bambino sulla fronte.
'Sì super mamma, il piccolo principe deve farsi conoscere dalle amiche della nonna, vero tesoro?' dice prendendolo in braccio e parlandogli con una vocina particolarmente irritante. Lo prende in braccio, borbotta qualcosa ed esce, questa volta con il passeggino, è un bel peso da portare. Neanche il tempo di sospirare per buttarmi a peso morto sul divano ed asciugarmi le lacrime che il campanello trilla una, due, tre volte.
Raggiungo la porta, cerco di non far notare le lacrime asciugandomi con il colletto della maglia, apro. Justin.

MaryKathe.




hi babies,I'm back trololol.
mi stavo annoiando così mi sono messa a scrivere il capitolo,capitan ovvio lol.
sinceramente non so nemmeno come farla finire,come va va.
Anyway,volevo dirvi che ho scritto una os su Jaitlin,
e stavo pensando di farla diventare una fan fiction di non più dieci capitoli, credo. uù
Mi farebbe tanto piacere se ci passaste, s'intitola "I'll never let you go" :) #enjoy.
@ciastin on twittah.

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Capitolo 13
*** This is your song, babe ***


Apro la porta, l'espressione di Justin da cucciolo mi intenerisce troppo, tanto da farmi sorridere come un'idiota, alza un mazzo di rose all'altezza del suo viso quando fino a poco fa erano riolte verso il terreno per evitare che perdessero acqua.
'Disturbo?' dice con voce inumidita da un dolce e innocuo sorriso che mi fa sciogliere.
'Certo che no' dico tirando su con il naso spostandomi per farlo entrare.
Mi porge una dozzina di rose che immergo per metà in un vaso vicino all'entrata, le guardo meravigliata.
'Josh è andato via?' chiede guardandosi intorno accarezzandosi il ciuffo senza gel.
'Sì' risponod evitando l'argomento dirigendomi in cucina per riempire un bicchiere d'acqua da mettere nel vaso.
'Derek dov'è?' mi chiede sporgendosi con il capo nella cucina.
'E' uscito con mamma, perchè?' mi siedo sul divano a gambe incrociate.
'No così, giusto per sapere' dice torturandosi le mani.
Lo squadro da testa a piedi, continua a guardarsi intorno come per cercare qualcosa. Che stia cercando il bagno?
'Ti serve qualcosa? Sei piuttosto disorientato' chiedo seguendolo con lo sguardo mentre si siede accanto a me.
'Se non ricordo male anche tu hai un pianoforte classico o sbaglio?' mi chiede.
'Sì, è di mio padre, è giù in taverna perchè?' non capisco dove voglia arrivare.
'Posso usarlo? Vorrei farti sentire una canzone che ho scritto, ci tengo molto' si alza.
'Volentieri, andiamo giù' dico prendendolo per mano e correndo al piano di sotto.
La mano di Justin è perfettamente stretta alla sua, le nostre dita sono intrecciate, quasi incollate, non si staccano neanche dopo esserci resi conto di aver terminato la rampa di scale.
'Puoi lasciare la mia mano ora' emetto una dolce risatina nascondendo il rossore sul mio viso.
'Oh sì, scusa' ritrae subito la mano nella sua tasca, arrossisce, quasi esplode, d'istinto mi avvicino per stampargli un bacio sulla guancia, mi sorride. Dio, amo il suo sorriso, mi fa stare stramaledettamente bene.
Arriviamo in una stanza, quasi un secondo appartamento, le luci sono soffuse, sparse un po' ovunque, Justin intravede il pianoforte color nero seppia, resta per qualche secondo immobile, quasi pietrificato, lo affianco.
'Fammi sentire questa tua opera' dico spingendolo verso il pianoforte.
Ci sorridiamo, un sorriso d'intesa, uno di quelli sinceri e dolcissimi.
Si siede, appoggia entrambe le mani sul pianoforte e la sua voce riempe tutta la stanza in così poco tempo. Una voce angelica, stupenda, non la ricordavo così soave e dolce, una delle voci più belle che io abbia mai sentito.

MaryKathe.





Ogni strofa la descrivere perfettamente, penso di non aver mai scritto una canzone più azzeccata di questa. Sono più che convinto di quello che sto facendo, è evidente che io senta un forte sentimento per lei, nonostante sia passato tanto tempo, mi sento ancora troppo vicino e protettivo nei suoi confronti, più di Josh.
Appena l'ultima strofa esce dalle mie labbra sento dei singhiozzi, non volevo farla piangere, lo giuro. Mi precipito da lei che si butta tra le mie braccia, esplode in un pianto lungo circa dieci minuti, mi si stringe il cuore.
La prendo in braccio come una bambina, risaliamo le scale e torniamo in salotto, mi siedo con lei su di me.
'Mi fa male vederti così' sussurro guardandola negli occhi colmi di lacrime.
Non risponde, tira su con il naso per poi aggrapparsi al mio collo e stringersi forte a me.
'Se vuoi chiamo il tuo ragazzo, io non sono la persona adatta per' dico prendendo il telefono.
'Lascia stare, ora voglio solo la tua compagnia' perdo un battito. Ho sentito bene?
La stringo forte, a poco non piango anche io, lascio che le mie narici aspirino il suo profumo così buono.
Sento il telefono vibrare, lo prendo fra le mani, Angèlie, sbuffo, non ho voglia di parlare con lei, lo lascio squillare.
Finalmente si calma, scende dalle mie gambe e si siede accanto a me, facendomi sdraiare con il capo sul suo ventre.
'Mi è piaciuta tanto la canzone' dice accarezzandomi i capelli.
'L'ho scritta pensando a te, odio vederti piangere, sei così bella quando sorridi' la faccio arrossire.
Si copre le mani con il viso per nascondere il rossore sulle sue gote, la vedo sorridere, faccio lo stesso.
'Mi fai stare bene' le dico facendomi serio.
Forse però era meglio se stavo in silenzio, sono diventato più rosso di lei, rido come un cretino.
'Anche tu, ma ti ricordo che sei fidanzato e devo sposarmi tra neanche una settimana' mi corregge.
Accidenti, ma deve sempre ricordarmelo?

Justin.



che carini sono gfhndjsk, lo dico da sola lol.
ma non sarà tutto rose e fiori, o forse sì uù.
devo muovermi a trovare un finale, ancora non ne ho idea lol.
lasciatemi le vostre recensioni belle belline uù.
#muchlove un bacioness.
@ciastin on twittah.

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Capitolo 14
*** I use your same game ***


'Che ne dici se questa sera io, te e le nostre rispettive anime gemelle ce ne andassimo al cinema?' mi chiede alzandosi e sistemandosi i capelli che fino a poco fa gli avevo scompigliato.
'Mi piacerebbe, ma non saprei' mi interrompe, odio quando qualcuno non mi lascia finire.
'Perfetto, avviso Josh, ci vediamo al ristorante italiano in centro alle otto!' dice scappando da casa stampandomi un bacio un po' troppo vicino alle labbra, tanto che riuscì ad arrivare a baciarmi il naso.
Rimasi leggermente stordita dallo sbattere della porta che Justin aveva chiuso con una fretta incredibile, dopo neanche dieci minuti mia madre con le urla di Derek che probabilmente sentiva la mia mancanza entrarono in casa.
'Tesoro, siamo a casa!' dice porgendomi il bambino con fare da sclerata e senza più pazienza.
'Ho notato' dico coccolando il piccolo fa le mie braccia con una voce da idiota e magicamente si calma.
'Mamma, stasera sono fuori con Josh, Justin e la sua ragazza, lo tieni tu Derek?' la seguo in cucina.
'Sì, certo cara non preoccuparti, vai pure a prepararti' mi bacia sulla fronte e corro di sopra.
Apro l'armadio, wow, quanta roba nuova, dev'essere il periodo mestruale di mamma, è così affettuosa, strano. Dopotutto mia madre ha solo 34 anni, è ancora giovane e ha gli scleri come la sottoscritta, posso capirla.

Guardo l'orologio, sono le 18.50 è meglio che mi sbrighi a scegliere il vestire, devo ancora fare la doccia, lavare il bambino, cambiarlo, vestirlo e poi pensare a me, correrò come una dannata, me lo sento.
 
***
Sono le 19.58 e sono ancora in tuta, devo ancora farmi la doccia e pensare a cosa mettere, Derek è così lento e dispettoso quando ci si mette accidenti, non voglio tardare, non questa volta. Finisco di mettere la tutina color lilla a Derek, lo metto nel seggiolino, gli do un bacio sulla fronte e corro di sopra, per la seconda e spero, ultima volta.
Salgo i primi gradini quando il suono del campanello non mi lascia arrivare neanche a metà rampa.
Chiudo gli occhi pregando il Signore che non siano già loro. Mamma mi lancia un occhiata.
'Sono loro, corri su io cerco di trattenerli fino a quando non sei pronta' corre ad aprire la porta.
Le lancio un bacio volante, corro al piano superiore e mi fiondo in doccia. Devo essere sincera, non sono mai stata così veloce nel fare una doccia, vestirmi e truccarmi, solo cinque minuti, e ho fatto tutto perfettamente.
Non aspettatevi vestito da prostituta o da zitella, se fosse stato per me sarei andata all'altrare con un paio di shotrs e una maglietta semplicissima, ma no, mamma ha dato tutto in mano a Pattie, e guai a non ascoltarla.
Mi guardo allo specchio in camera mia, sistemo in qualche maniera i capelli biondi  mossi sulle spalle e scendo.
'Finalmente, stavo facendo la muffa' dice Justin con un mega sorriso sul viso e sulle labbra.
Gli sorrido per il terribile imbarazzo, mi guardo intorno, c'è solo lui.
'Ma gli altri?' chiedo guardando lo schermo del mio telefono. '
'Sono in macchina, Josh ha perso le cuffie dell'ipod nel mio sedile e sta ribaltando la Range Rover' mi prende per mano facendomi volteggiare più volte su me stessa.
'Sei bellissima, non solo ora, lo sei sempre' grazie per l'imbarazzo davanti a mia madre Justin. 
'Oh, che dolce che sei, io ho sempre tifato per voi' termina mamma facendoci l'occhiolino.
'Va bene mamma, grazie mille noi ora andiamo, ciao!' lo spingo fuori, troppo imbarazzo.
Dalle labbra di Justin e dalla sua bocca esce una sonora risata che ci accompagna fino all'auto. Fortunatamente Josh ha trovato le sue amate cuffie, mi saluta con un bacio non proprio a stampo e saliamo in auto.

MaryKathe.






Durante il viaggio nessuno di noi apre bocca, ogni tanto lancio delle occhiate a MaryKathe attraverso lo specchietto, lei mi sorride, è tra le braccia di Josh che continua a toccarle ininterrottamente i capelli, quando mentre ha lo sguardo intrecciato con il mio, si avvicina al viso del suo ragazzo, stampandogli un bacio alla francese, sento il mio cuore distruggersi. Angèlie invece continua a parlare al telefono con qualche sua amica, mi tocca con insistenza la gamba, fino a quando non arriviamo al ristorante e con una dolce stretta di mano aiuto la mia ragazza a scendere, non togliendo gli occhi dalla (mia) bionda.
La mia mano intrecciata ad Angèlie le è indifferente, dopotutto sono io che sto iniziando a tentennare su Angèlie, e non dovrei, dato che sto per diventare padre, non posso guardare un altra ragazza, oh scusate, donna e moglie.
Entriamo e ci andiamo a sedere al primo tavolo libero che troviamo, noto anche che ci sono delle casse con allestito un piccolo palchetto ed un microfono, il mio istinto mi dice di andare a cantare, dopo le ordinazioni.
Cantare per lei? Perchè dovrei? E' così felice tra le braccia di Joshua Williams, a cosa servo io?
Improvviso qualcosa, una canzone che avevo scritto appositamente per Angèlie, Never Let You Go.
Aspetto che il cameriere abbandoni il nostro tavolo per alzarmi e dirigermi dal dj poco distante da noi.
Sussurro qualcosa nell'orecchio all'uomo biondo che poco dopo mi lascia il microfono e il palchetto, abbassa le luci, il locale è abbastanza pieno, ma non mi interessa, quello che voglio fare deve vederlo solo la mia ragazza.
Non ho intenzione di cantare per MaryKathe, con il suo gesto ho capito finalmente di essere solo uno stupido giocattolo per lei, si è divertita, adesso mi diverto un po' io, ed userò il suo stesso gioco.
Prendo la chitarra che trovo accanto all'asta su cui è posato il microfono, per mia fortuna è di un mancino, l'accordo per la canzone, inizio a strimpellare un po'. 'Scusate, non voglio tirarla per le lunghe, vorrei dedicare una canzone alla persona che amo con tutto il mio cuore da più di un anno' faccio una piccola pausa, noto gli occhi di MaryKathe illuminarsi, un sorriso a me indifferente appare sul suo viso, sposto lo sguardo sulla mia piccola 'Ti amo Angèlie, e amo anche quella piccola creatura nel tuo ventre' termino sorridendole. 
Le mie mani si posano sulla chitarra classica che ho sulle gambe, dalla mia bocca escono le parole della canzone che ho scritto fino a sera tardi, gli occhi di Angèlie brillano come stelle nel cielo, non l'ho mai vista così felice. Mi sussurra un dolcissimo 'Ti amo' prima che una lacrima le righi il viso, le sorrido facendole l'occhiolino.

"and this love so strong, so baby know for sure, that I'll never let you go"

Angèlie è letteralmente senza parole, le lacrime che continuano a rigarle il viso le hanno rovinato tutto il trucco, ma non mi importa molto, è bella lo stesso, anche con una pezza da terra addosso per me risulterebbe sempre meravigliosa.
I miei occhi finiscono sull'espressione esterrefatta di MaryKathe, sempre tra le braccia di Josh. I suoi occhi incrociano i miei, sono cupi, spenti, l'ha voluto lei. La guardo senza espressione, senza nessuna emozione, ha giocato con me, ora gioco io con lei, mi dispiace Tales, non avrei mai voluto farti del male, mi hai ferito e meriti una bella lezione.
Termino finalmente l'ultima strofa della canzone, Angèlie scoppia in un pianto di gioia, mi corre incontro, mi prende il viso fra le mani ed inizia a baciarmi con tutto l'amore possibile, tanto da sorprendermi pure io.
'Ti amo Justin' mi sussurra all'orecchio facendomi rabbrividire.
'Ti amo Angèlie' le rispondo facendo premere le sue labbra contro le mie.
Contornati da una serie di applausi e di complimenti per la mia voce torniamo al nostro tavolo. Per mia sorpresa Josh si alza stringendomi la mano. 'Bel lavoro fratello, tienila stretta e non fartela scappare' dice lanciando un'occhiolino alla mia ragazza. Istintivamente guardo MaryKathe, ha lo sguardo basso, la sua testa segue i suoi occhi, mi faccio serio.
'Non preoccuparti brò, non me la farò scappare' la stringo forte a me la mora e ci sediamo.
Fortunatamente non passa molto tempo, le nostre ordinazioni si presentarono calde e fumanti sul nostro tavolo. Sento di avere un sorriso smagliante stampato in faccia, ora sono felice, felice davvero.
A metà serata continuo a vedere MaryKathe silenziosa, quasi non la riconosco, ma non mi meraviglio.
Sento qualcosa di freddo scendermi sui pantaloni, vicino a Jerry, e non è il ciclo, sono maschio. Il bicchiere di MaryKathe è rovesciato verso di me, ha una faccia soddisfatta, la guardo confuso.
'Oh, ma tu guarda, Justin si è rovesciato il vino addosso, lo accompagno in bagno' dice in fretta prendendomi per un polso e mi trascina nella toilette femminile, wow.
'Sei un insensibile' mi dice con gli occhi lucidi.
'Ci sei rimasta male per la canzone? Il mondo non gira intorno a te' dico con tono freddo.
'Sei senza cuore, davvero non ho parole, stavi ricominciando ad interessarmi' panico.
Mantieni la calma Justin, non ti intenerire, fai il duro, non cedere.
'Ti ricordo che devi sposarti tra neanche una settimana e io diventerò padre' resto immobile.
La stessa affermazione che usato con me, sto usando il tuo stesso gioco tesoro, devo smetterla di parlare da solo.
I suoi occhi si riempono di lacrime, alcune le rigano il viso, singhiozza, sento un colpo al cuore.
Esce dal bagno, mi lascia così, si riasciuga le lacrime e torna al tavolo, voglio stare da solo e sprofondare.

Justin.




aye babies.
ammetto che neanche io mi aspettavo questo svolgimento nel capitolo trololol.
l'ultimo capitolo che posterò sarà l'ultimo çç.
e comunque ne ho già iniziata un'altra, devo solo trovare la voglia di portare aventi anche quella lol.
un bacione, #muchlove.

@ciastin trololol.

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Capitolo 15
*** Derek Bieber is here babies ***


L'entrata della chiesa mi prosciuga la saliva, ho bisogno di bere, sono troppo agitata, nulla di chè.
Devo solo stare calma, mi sto solo sposando con il padre che riconoscerà il mio bambino come suo figlio.
Stringo forte il braccio di Justin, mia madre ha insistito tanto che lo ha chiamato all'ultimo momento mentre eravamo in macchina per venire qui e gli ha proposto di accompagnarmi all'altare, non sì è di certo tirato indietro.
Dall'ultima volta che abbiamo litigato le cose sembrano essere tornate alla normalità, vive la sua vita da futuro padre con la sua amata Angèlie e io sto per sposarmi con Josh, va tutto alla perfezione, almeno questa volta.
Ho lo sguardo confuso e perso, il mio cuore minaccia di scoppiare nel petto, l'ansia mi sta divorando.
Mi volto verso Justin, ha un bellissimo sorriso stampato in faccia, spero sia felice per me, cerco in ogni modo di sorridere anche io, una decina di fotografi si piazzano difronte a noi all'entrata per scattare flash come pazzi.
Stringo ancora di più il braccio del biondo, i nostri occhi si incrociano, si avvicina al mio orecchio come per tranquillizzarmi, mi sussurra un 'Stai tranquilla, andrà tutto bene, sei perfetta' per poi iniziare ad avanzare all'altare baciandomi la guancia. Colgo l'occasione di guardarlo da testa a piedi, questo smoking gli sta divinamente.
Non ho mai visto Justin così tirato ed elegante, considerando che per lui 'vestirsi elegante' significa indossare qualunque cosa al di fuori di pantaloni, supra e felpe o magliette a mezza manica. Attraverso la navata che porta all'altare, l'ansia si fa sentire sempre più, Justin continua a camminare lentamente per farmi mantenere la calma, ogni sguardo che incontro di parenti o amici di mamma sono sorridenti, sussurrano un 'Sei bellisima' con gli occhi lucidi per poi mandarmi un bacio volante. Sposto il capo, incontro il profilo di Josh che si fa sempre più vicino, continua a torturarsi le mani mentre mamma Williams gli sistema all'ultimo momento i capelli e il colletto dello smoking messo male.
Sento la presa di Justin diminuire, finalmente arrivo da Josh, bello come non mai, mi guarda come abbagliato.
Il canadese mi stampa un dolce bacio sulla guancia per poi raggiungere Angèlie poco distante da noi.
I miei occhi e quelli di Josh si fondono, ci scambiamo dolci sorrisi imbarazzati, ed inizia la cerimonia.

MaryKathe.






Ho appena raggiunto Angèlie, siamo nelle prime file, potrei benissimo allungare una mano e toccare il deretano degli sposi, essendo noi i testimoni abbiamo la fantastica opportunità di stare davanti, almeno questo. E' bellissima, indossa un tailleur beige, i capelli racconti in una coda tutta particolare e quel filo di trucco che la rende come sempre la più bella ragazza che io conosca su questo fottuto pianeta. 'Sei meravigliosa' le sussurro all'orecchio facendola arrossire.
Durante la cerimonia va tutto perfettamente, forse troppo per i miei gusti, addirittura alcuni fotografi fanno le foto anche a noi oltre che agli sposi e devo ammettere che sono fotogenico in qualunque foto mi facciano.
Josh e MaryKathe si alzano, penso sia arrivata l'ora del giuramento e della consegna delle fedi.
La mamma della bionda tira fuori un cuscinetto a forma di cuore bianco ricamato in pizzo e lo consegna al piccolo Derek in piedi vicino alla nonna. Aspetta che i due neo-sposi si voltino e il biondino inizia a camminare.
Gli occhi di MaryKathe esplodono in un mare di lacrime, se prima era emozionata ora potrebbe svenire a terra.
Il piccolo sgambetta verso i suoi genitori con le lacrime agli occhi, si inginocchiano per abbracciarlo forte, e io sono qui.
So benissimo che quell'adorabile biondino dagli occhi color nocciona come i miei ha con se parte dei miei cromosomi ma non posso fare niente, ho sbagliato in principio e lo capisco solo adesso che è troppo tardi.
Josh prende la fede dal cuscinetto che il bambino gli ha porso, torna dalla nonna tutto sorridente, ma si ferma davanti a me. Allunga le braccia, lo prendo in braccio e lo faccio sedere sulle mie gambe, mi guarda, ho gli occhi lucidi.
'Papà' la sua piccola bocca pronuncia queste quattro lettere seguite da una piccola risatina, mi paralizzo.
Perdo un battito caridaco, sto per sentirmi male, ho gli occhi lucidi, Derek Williams mi ha chiamato papà.
Mi tremano le mani, non sento più nulla, se non una stretta di mano da parte di Angèlie, preoccupata.
'Tutto bene Justin?' mi sussurra all'orecchio con tono dolce accarezzando il capo del bambino.
Faccio di sì con il capo tenendo gli occhi spalancati. 'Hai sentito Angèlie?' le chiedo.
'Sentito cosa? Sei sicuro di stare bene? Stai tremando' mi guarda da testa a piedi dubbiosa.
'Derek ha detto qualcosa prima, hai sentito?' le chiedo guardando MaryKathe.
'Non ho sentito nulla, dai adesso basta parlare, arriva il momento del si' dice lei con occhi sognanti.
Lascio scendere il bambino dalle mie gambe e raggiunge la mamma di MaryKathe che mi sorride.
Mi volto verso i due sposini, il cuscinetto bianco è sull'altare, mi sento strano, come se stessi perdendo qualcuno.
'Io, Joshua Williams, accolgo te MaryKathe Tales come mia legittima sposa e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salure ed in malattia e  di amarti, onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita' la fede d'oro dalle mani di Josh passa magicamente fra le dita di MaryKathe.
'Io, MaryKathe Tales, accolgo te Joshua Williams come mio legittimo sposo e prometto di esserti fedele sempre, nella gioia e nel dolore, in salute ed in malattia e di amarti, onorarti e rispettarti tutti i giorni della mia vita' succede il contrario. 'Joshua, MaryKathe, vi dichiaro ufficialmente marito e moglie' mi sento sprofondare nel vuoto più totale. Perchè mi sento così? Dovrei essere felice per loro, allora perchè non lo sono?
I due sposi si scambiano un bacio, segue poco dopo un applauso scrosciante.
Mi sento strano, un perdente, mi sento come se quello al posto di Josh dovrei essere io, that should be me.
Angèlie mi stringe forte a sè, mi sembra di vedere addirittura delle lacrime scorrerle sul viso.
Josh inizia a sbracciarsi, come per dare un annuncio, in pochi secondi torna il silenzio tombale.
'Vorrei solamente dire una cosa, Justin' tutti gli occhi finiscono su di me, panico.
'Sì?' dico fingendo tranquillità e sicurezza nella mia domanda.
'Io, MaryKathe, ovviamente con il consenso di Angèlie, abbiamo deciso di mettere il tuo cognome a Derek. E poi fratello, Derek Bieber è decisamente più figo di Derek Williams, non credi?' sento la testa girarmi, guardo Angèlie che mi sorride facendo sì con il capo, la stringo forte.
'Ci sembrava giusto, dopotutto è figlio tuo, potrai vederlo ogni volta che vorrai, la nostra casa è sempre aperta per te Justin' mi dice MaryKathe con un dolcissimo sorriso stringendo forte il busto di Josh.
La chiesa si trasforma di nuovo in un insieme di applausi e pianti di gioia, vedo mia madre abbracciarsi forte con la mamma di MaryKathe, quasi piangono. Sono ancora mezzo stordito, mi guardo intorno. Resto immobile non so davvero come reagire, fortunatamente il prete pronuncia la tanto amata frase di chiusura della cerimonia e piano piano gli invitati e tutti i presenti si dirigono verso l'uscita mentre i due sposi restano all'interno della chiesa per le foto con migliaia di flash che proseguiranno fino a sera. Mi alzo, mi assicuro di non aver lasciato nulla e cerco con gli occhi Angèlie, è per mano con Derek, mio figlio, e si dirigono verso l'uscita, la raggiungo, quando sento una voce pronunciare il mio nome.
Mi volto, un angelo in abito bianco con il mano un bellissimo boquet è davanti ai miei occhi nocciola.
'Ehi' mi dice imbarazzata guardandomi da capo a piedi.
'Ehi, sei bellissima' le rispondo con un mega sorriso che parte da un orecchio all'altro.
'E' la prima volta che ti vedo così tirato, la cosa è seria allora' scherza tirandomi un pugno sulla spalla.
La stringo forte a me, un gesto involontario, le bacio la guancia facendo scorrere le mie mani sulla sua schiena nuda.
'Ti voglio bene Justin' mi sussurra accarezzandomi lentamente i capelli.
'Ti voglio bene anche io MaryKathe e anche se ora sei sposata, rimani sempre la mia piccola, dovrò solamente abituarmi a condividerti con il tuo maritino' le sfioro il viso con il dito indice, le sorrido.
Arrossisce, le do un altro bacio sulla guancia, sciogliamo l'abbraccio, la lascio al servizio fotografico.
Mi dirigo verso l'uscita dove sono tutti radunati a cerchio per il famoso lancio del riso.
Qualche minuti dopo escono, Josh la prende in braccio e la bacia mentre le manciate di riso volano.
'Il lancio del bouquet!' urla mia madre, come sempre deve mettersi in ridicolo.
MaryKathe annuisce, si volta e lancia il mazzo di fiori che è indirizzato verso di me, o meglio Angèlie.
I suoi occhi diventano lucidi, mi indica il bouquet che ha fra le mani e mi bacia più volte.
La stringo forte a me, sento che fra qualche anno anche io sarò all'altare pronunciando quella promessa.
Chi lo sa, magari sarà Angèlie, o magari una ragazza che conoscerò con il passare del tempo, non voglio prevedere il futuro, spero solo che la ragazza che incontrerò resterà mia per sempre, e sento che Angèlie è quella giusta per me.
Magari andremo a vivere insieme o magari fra qualche mese ci lasceremo, diamo tempo al tempo, dopotutto sono ancora un ragazzino con gli omoni a mille, arriverà il mio momento, o come dico io, never say never.

Justin.



Diciassette anni dopo.





"E' il ragazzino più amato, il più seguito su twitter, ha quasi quarantadue milioni fan e pensate che proprio qualche mese fa ha compiuto solo diciotto anni, una giovanissima star di fama mondiale, un idolo, Derek Bieber!"

Sento le urla delle mie fans che quasi mi spaccano i timpani, è il mio momento, ho finalmente realizzato il  mio sogno, voglio vivermelo al massimo, senza rimpianti o sensi di colpa.
Prendo un lungo respiro, varco la soglia del set con una gande scritta "Ellen", penso sia il nome della conduttrice. Saluto le mie fans con un bacio volante e il mio famoso cuore fatto con entrambe le mani, migliaia di ragazzine subito impazziscono appena mi vedono, saluto Ellen e mi siedo su una delle due poltroncine blu in centro al set.
'Ciao Derek!' esclama tirandomi un pugno amichevole sulla spalla.
'Ehi Ellen, come stai?' le chiedo sistemandomi sulla poltroncina, quasi sprofondo.
Subito inizia ad intervistarmi, mi chiede di tutto, dalle cose più stupide al debutto del mio nuovo album.
'Allora, oggi è la festa della mamma, hai preparato qualcosa per lei?' mi chiede.
'Ovviamente, ho scritto una canzone dedicata esclusivamente a lei, Turn To You' dico alzandomi.
Alcuni ragazzi della regia e del backstage portano un microfono vicino alle poltroncine.
'Sappiamo che la tua mamma è qui tra il pubblico, si faccia vedere!' dice amichevolmente Ellen.
Mia madre viene illuminata da una luce dello studio, le luci si abbassano tranne quelle su di lei e su di me, la base sotto fa da colonna sonora e lascio che la mia voce e le parole della canzone riempano l'edificio.

 

"So when you're lost and you're tired, when you're broken in two,
let my love take you higher, cause I, I still turn to you"


Continuo a puntare gli occhi sul viso di mia madre, ha un'espressione esterrefatta, stupita, i suoi occhi sgorgano lacrime a non finire, ovviamente non ne sapeva nulla di questa sorpresa, ho fatto sì che nessuno  del team aprisse bocca.
Sono così orgoglioso di lei, ha una forza incredibile, so quanto ha sofferto quando aveva la mia età, l'ammiro molto per la forza e la determinazione che ha del dna, per come si è data da fare per crescermi come una madre sa fare.
Sposto poi lo sguardo su Ellen e le mie fans, piangono, voglio che tutti sappiano che donna meravigliosa e coraggiosa sia mia madre, voglio essere come lei, determinato, sicuro di sè e soprattutto innamorato.
Innamorato delle mie fans, innamorato della ragazza con cui sto da due anni, felice, onorato ed orgoglioso, sì, orgoglioso di avere accanto una mamma fantastica come la mia, una mamma che non dividerò con nessun'altro uomo.

Derek.

 

 The End
 


okay ehm, non so davvero cosa dire lol.
per scrivere questa meraviglia di capitolo ci ho messo tutta la mattinata, spero vi piaccia.
Ho cercato di accontentare un po' tutte e due le squadre, chi preferiva Josh e MaryKathe e chi Justin e MaryKathe.
Fortunatamente per la prossima fan fiction non userò nomi così complicati, troppo difficili da scrivere lol.
La parte di Derek, devo confessarvi che l'avevo già pensata al primo capitolo della fan fiction, muahahahahah.
E comunque Derek è la fotocopia di Bieber, chi vuole farsi avanti faccia pure hahahahahah ok, basta.
Avrei fatto i titoli di coda come una storia seria ma non ho voglia e questo spazio autrice fa davvero cagare.
Spero tanto che questa fan fiction vi sia piaciuta, spero soprattutto di non avervi deluso çç.
Vi aspetto nell'altra fan fiction, già ho scritto il primo capitolo, la continuerò a breve uù.
Un bacione, siete avveri fantastiche c: #muchlove

@ciastin on twitter.

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