Natsume ha le ali di cera di tomboy (/viewuser.php?uid=189232)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Natsume ha le ali di cera ***
Capitolo 2: *** Natsume tries to fly ***
Capitolo 1 *** Natsume ha le ali di cera ***
Natsume ha le ali di cera
Nota: Il narratore è Natsume e si sta rivolgendo alla madre.
Nota per chi ha visto solo l' anime: Natsume è orfano di madre e ha una sorellina di nome Aoi
Sono cresciuto in una piccola città e quando la pioggia cadeva
me ne stavo con il naso incollato alla finestra, sognando chi sarei
potuto diventare.
Più aprivo le ali della fantasia, più imparavo a volare,
immaginando che un giorno sarei riuscito a toccarne il cielo.
Sai mamma cercavo di raggiungerti con le mie ali, ma non ci riuscivo.
Ho provato a chiedere un consiglio a papà, lui non mi
guardava, non mi vedeva, non mi sentiva. Aoi, la mia sorellina,
piangeva e basta, e non capiva.
E allora ho cominciato a pregare perchè tu tornassi, all' inizio
rabbrividivo senza il tuo abbraccio caldo, senza i tuoi dolci baci
tutto zucchero, burro e sale, ma neanche adesso ho smesso di sperare.
Ruka pensa sia un' utopia.
Ma io vorrei tanto avere una possibilità, vorrei poter uscire
dalle tenebre e avvicinarmi al sole con quelli che amo, compresa tu,
mamma.
Sto cercando veramente di raggiungerti, ma le mie ali si sciolgono non
appena mi avvicino a te e il mio cuore comincia a fondersi, forse in
paradiso non fanno entrare quelli come me.
E quando precipito mi ritrovo di nuovo in un labirinto fatto di porte
scorrevoli e pavimenti, dove tutto gira in tondo, cerco di volare via,
allontanarmi, andarmene, ma cado ogni volta.
Ho le ginocchia sbucciate e piene di sangue, da tutte le volte che sono
caduto, il mio cuore sta cominciando a tramutarsi in pietra. Ogni volta
che si scioglie si riforma sempre più duro, assomiglia
così tanto a un' arma micidiale per gli altri e per me.
Quando mi hai lasciato non c'è stato sale, ho ricordato
con rimpianto tutte le bugie che ti avevo detto, ma non ho pianto. Aoi
era troppo piccola per capire quello che stava succedendo e papà
non mi parlava e vagava come un fantasma per casa. Mi ricordo che lo
sorprendevo spesso a guardare verso il vostro lettone e a distogliere
frettolosamente lo sguardo, poi mi sorrideva tristemente come a dirmi
che dovevamo essere forti. Sempre più spesso mi sembrava di
essere stato cancellato da una gomma gigante, ma questa sensazione
svaniva non appena uscivo di casa, lì fuori tutti mi vedevano,
sembrava che avessi al collo un enorme cartello lampeggiante che
diceva: orfano. Tutti bisbigliavano quando mi vedevano, gli sconosciuti
prima mi fissavano con occhi grandi e tristi, poi mi davano delle
pacche sulle spalle come a dirmi su, capita. E man mano che il
tempo passava mi sentivo sempre più distrutto e logorato, mi
sfuggiva l' immagine del tuo volto, non mi ricordavo più il
colore dei tuoi occhi, era come se un immenso vortice stesse
risucchiando i miei ricordi, ma sapevo che se mi fossi dimenticato di
te, sarebbe stato come se non fossi esistita.
Quando guardo alla finestra, mentre sta piovendo, m'immagino ciò
che mi diresti: " So che ti sembra di non riuscire ad andare avanti,
che tutte le tue speranze sembrano svanite e che nella tua vita
c'è una gran confusione, forse ti sembrerà che la
felicità sia solo un'illusione e che il tuo mondo stia
crollando, ma sappi che quando ti perderai e sarai sul punto di
rinunciare perchè il tuo mondo è diventato freddo io ci
sarò, se ti servirà una mano da stringere la mia ti
raggiungerà. Io ci sarò sempre."
Quando penso alle parole che potresti pronunciare appoggio la testa sul
freddo vetro, mi guardo attorno attraverso le lacrime e so di essere
solo.
Mi manchi tanto mamma, ma vedrai che con le mie ali ti raggiungerò un giorno.
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Capitolo 2 *** Natsume tries to fly ***
icarus try to fly
Nota: il narratore è Ruka e si sta rivolgendo a Natsume
Non ho mai desiderato volare tanto in alto, e quando mi hai detto che
desideravi toccare il sole ho pensato che fosse un tuo modo di dire, ma
quando hai aggiunto che avresti costruito un paio d' ali, ti ho
creduto. Non pensavo che tu stessi cercando di raggiungere il sole.
Ti guardavo giocare abilmente con le dita mentre univi con la colla
piume, cera e fiori. E man mano che costruivi le tue ali diventavano
sempre più luminose.
Volevi che io venissi con te, ma ho guardato il cielo così blu e
ho pensato che per me era troppo in alto, ma ti ho aiutato a portare le
tue ali sulla collina. Ti ho abbracciato e ho guardato i tuoi neri
occhi brillare come il sole.
Così mentre il sole sorgeva e un uccellino cantava tu hai aperto
le ali. Il tuo sguardo era così vitreo mentre volavi sulle ali
del tuo sogno.
Era grandioso all' inzio, ti vedevo correre nel cielo, ma c'era un dolore profondo nel mio cuore.
Più ti avvicinavi al sole più la punta delle tue ali diventava di fuoco.
Quante volte sfioravi la tua meta e rimanevi con il cuore in
pezzi, perdevi quota ma risalivi subito, dai vedrai che la troverai,
vedrai che raggiungerai tua madre.
Anche io avrei voluto volare, ma non ero disposto a rischiare di farmi
male, a cadere, mi accontentavo solo di camminare, ma io non avevo come
te le ali al cuore.
Le lacrime bruciavano ma riuscivo lo stesso a scorgerti fra le nuvole,
stavi raggiungendo il tuo adorato sole, è dove pensi viva tua
madre vero?
Tu sei nato per volare in alto, io non sono nato per toccare il cielo,
mentre scendevo dalla collina ho trovato il tuo corpo e ho visto nella
mia mente la tua caduta.
La tua tomba era il riflesso del sole.
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