Arrival of the birds and transformation

di xuehua
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Arrival of the birds I ***
Capitolo 2: *** Arrival of the birds II ***
Capitolo 3: *** Arrival of the birds III ***
Capitolo 4: *** Arrival of the birds IV ***
Capitolo 5: *** Arrival of the birds V ***
Capitolo 6: *** Arrival of the birds VI ***
Capitolo 7: *** Arrival of the birds VII ***
Capitolo 8: *** Arrival of the birds VIII ***
Capitolo 9: *** and Transformation I ***
Capitolo 10: *** and Transformation II ***
Capitolo 11: *** and Transformation III ***
Capitolo 12: *** and Transformation IV ***
Capitolo 13: *** and Transformation V ***
Capitolo 14: *** and Transformation VI ***
Capitolo 15: *** and Transformation VII ***
Capitolo 16: *** and Transformation VIII ***
Capitolo 17: *** and Transformation VIII part II ***
Capitolo 18: *** and Transformation IX ***
Capitolo 19: *** and Transformation X ***
Capitolo 20: *** and Transformation XI ***
Capitolo 21: *** and Transformation XII ***
Capitolo 22: *** Arrival of the birds IX ***



Capitolo 1
*** Arrival of the birds I ***


Arrival of the birds I

Piccola premessa: Ritorno su questo sito dopo quattro lunghi anni in seguito alla rilettura di mie vecchie fanfiction. Ho deciso di riprendere una di queste e ricominciarla da capo e, si spera, concluderla. Era una storia a cui mi ero estremamente affezionata ai tempi (avevo 14 anni, ora quasi 19) e mi è dispiaciuto da morire vederla così, incompiuta. Spero apprezzerete e spero di regalarvi una lettura piacevole.

PS: scrivo questa fanfiction sulle note di "Arrival of the birds and transformation" dei Cimetic Orchestra, e trovando si addicesse alla trama ho deciso di intitolare la storia allo stesso modo. Buona lettura!

Erano passati quattro anni di pace sulla Terra, me nel suo cuore la guerra non era mai cessata: si continuava a sparare con armi da fuoco, si lanciavano bombe, i soldati cadevano a terra. Il suo cuore era un cimitero. Ryo stava seduto nella sala d'attesa dell'aeroporto di Tokyo con il volto affondato tra le mani. Tra qualche minuto sarebbe arrivata e, con lei, tutto un insieme di emozioni, ricordi, ma soprattutto straziante dolore. Intanto una voce femminile annunciava l'arrivo del volo proveniente da New York delle quindici del pomeriggio e il battito del cuore di Ryo iniziò ad accelerare, la mani a sudare. Percepì l'aereo atterrare. Cosa avrebbe raccontato alle altre? Cosa avrebbe detto a Ichigo? Avrebbe reagito in qualche modo? Non lo sapeva, in testa solo un turbinio di pensieri. Una fila di persone iniziò ad uscire dal gate. Il cuore si ferma per un istante, fin quando non la vede. Basta uno sguardo, rivedere quegli occhi grigi, quasi trasparenti, perché tutto ciò che è stato, è e sarà venga a galla con tutta la sua portata di sofferenza. La ragazza si avvicina, accenna un sorriso, Ryo nota subito quanto sia cambiata, nota subito cosa è diventata anche a causa sua. Ricambia il sorriso e la abbraccia, senza dire nulla, sarebbe inutile. Qualche scrittore inglese* aveva fatto scrivere ad uno dei suoi personaggi: "so much words because I can't touch you". In quel momento riuscirono a dirsi tutto quello che in cinque anni non erano riusciti a scriversi o dirsi, si colmò per qualche istante l'assenza. Si avviarono per recuperare i bagagli per poi tornare al Café Mew Mew, dove, Ryo lo sapeva benissimo, lo attendevano un sacco di domande.

<< Come stai, Yuki? >>. Le poneva sempre questa domanda, quasi sperasse in una risposta positiva, in un cambiamento improvviso di rotta, in un vento che spazzasse via le nuvole del temporale.

<< Potrebbe andare meglio, diciamo >> rispose la ragazza in un tono assolutamente neutro. Ryo le accarezzò impercettibilmente i boccoli castani. Non c'era stato nel momento in cui lei più aveva bisogno. Sentì l'amaro in bocca. <<  Tu come stai Ryou? Keiichiro? >>.

<< Kei tutto bene, io discretamente >>. Non voleva dire di non essere mai stato peggio.

<< Il progetto mew? >>. Si avviarono verso l'uscita e salirono in macchina. Incominciò a piovere, il tipico temporale estivo.

<< Lo abbiamo concluso quattro anni fa... >>, Ryo mise in moto, avrebbe preferito essere in qualsiasi altro luogo in quel momento, << Sembrerebbe andato tutto a buon fine >>.

<< Ne sono felice >>.

<< Yuki... >>. Scattò il rosso, si sentiva solo il suono della pioggia picchiettare sul parabrezza e il rumore delle auto che passavano. << Mi dispiace >>.

Al Café Mew Mew erano giunti al momento di punta e una sorta di agitazione generale animava tutti: Ichigo correva da un tavolo all'altro e accoglieva tutti i nuovi clienti che, visto l'improvviso temporale, si erano rifugiati al Café, Retasu nella fretta faceva solo danni, impossibilitata nei movimenti anche da Purin che faceva i soliti giochi acrobatici nel mezzo della sala; Zakuro sembrava riuscire a mantenere la calma e Mint voleva solo sorseggiare il suo tè. In tutto questo trambusto Keiichiro si dava da fare in cucina e, intanto, attendeva con ansia il ritorno di Ryo. Sapeva sarebbe arrivato a breve.

Verso la fine della giornata, quando finalmente calò un po' di tranquillità e silenzio, le ragazze si gustarono con Keiichiro una fetta di torta, come premio per aver resistito all'inferno del pomeriggio che si era appena concluso.

<< Kei, ma Ryo dove è finito? >> domandò Retasu, effettivamente l'unica ad essersi preoccupata per l'assenza del ragazzo; sicuramente in quattro anni gli aveva fatto intendere i suoi sentimenti, ma aveva anche capito come i sentimenti di Ryo fossero indirizzati unicamente a Ichigo.

<< Ha avuto un impegno, dovrebbe tornare fra poco... >> rispose vagamente Keiichiro, immaginando che Ryo avrebbe fatto di tutto pur di evitare domande imbarazzanti o fuori luogo e probabilmente ci stava mettendo tanto proprio per quello.

Proprio mentre Retasu stava per porgere un'altra domanda, sentirono la porta del café aprirsi e videro Ryo trascinare una valigia e, alle sue spalle, una ragazza; avrà avuto la stessa età di Ryo e subito si domandarono chi fosse, anche se lo sguardo che rivolse loro il ragazzo fu abbastanza eloquente: non fate domande, non ora, possibilmente mai. Ichigo rimase stranamente sorpresa e sentì una strana fitta all'altezza dello stomaco. Guardò la ragazza, ma non vide altro che un muro di tristezza. Guardò poi Ryo, ma esclude che fosse una sorta di... fidanzata. Si sarebbe fatta viva ben prima. In realtà, stava iniziando un pochino a preoccuparsi, non aveva mai immaginato una possibile lei al fianco di Ryo.

<< Ciao Ryo, ciao Yuki, che bello rivederti! >>, Keiichiro abbracciò calorosamente Yuki, la quale rispose con un altro timido abbraccio, << Come stai? >>.

<< Non c'è male >>.

Ryo gettò un'occhiata verso Ichigo, ma distolse immediatamente lo sguardo, dal momento che anche lei lo stava fissando.

<< Loro sono le nostre eroine... Yuki, ti presento Ichigo, Mint, Purin, Zakuro e Retasu >>, Keiichirò presentò le ragazze a Yuki, accennarono un sorriso imbarazzato, << Lei è Yuki, una nostra cara amica che è venuta per farci visita >>.

<< Per quanto resterai? >> le domandò Purin, subito decisa a rompere il ghiaccio.

<< Può essere per un giorno o tutta la vita, non ne ho idea >>. La risposta di Yuki lasciò le altre perplesse, ma sorvolarono, sarebbe stata una persona in più al café.

Yuki le conosceva bene, Ryo gliene aveva parlato aggiornandola su tutti i progressi che avevano fatto lui e Keiichiro insieme alle ragazze; in realtà conosceva una meglio delle altre, la ragazza dai capelli rossi. Yuki ricordava chiaramente le lettere in cui l'amico le raccontava di lei, della storia di Ichigo con Aoyama e l'impossibilità di dichiararsi anche solo lontanamente. Era un affetto sincero, disinteressato, semplice quello che Ryo provava verso Ichigo, totalmente diverso da quello che, invece, lo legava a lei. Yuki si congedò in fretta e Ryo la accompagnò in camera, tutto piuttosto che evitare le varie domande che, invece, toccarono a Kei; lui rispose vagamente, non accennò nemmeno lontanamente a quello che era successo davvero. Ovviamente non appena tornò nella sala tutte le domande furono rivolte al biondino, il quale però lasciò tutte insoddisfatte. Andarono tutte via, tranne Ichigo, che aspettava arrivasse Aoyama a prenderla. Poteva ancora tentare qualche domanda.

<< Dai, raccontami di più >> insistette la mew gatto, facendo gli occhioni.

<< Non mi va di parlarne, Ichigo >>.

<< Perché? >>.

<< Perché non mi va. Sono questioni personali che non ho voglia di riportare a galla >>.

<< Ma è la tua ragazza? >>. Sentì di nuovo il fastidio che aveva percepito quando Yuki era arrivata.

<< No >>.

<< Lo è stata? >>.

<< No, è un'amica >>.

<< Capisco >>.

Aoyama arrivò e Ichigo se ne andò con lui. Improvvisamente sentì un vuoto incredibile dentro, come se lo avessero svuotato di qualsiasi energia vitale. Bisognava ricominciare da capo, tutto. Gli cadde sulle spalle il peso di quei cinque anni passati lontano da Yuki e di pace dopo la sconfitta di profondo blu. Salì su da lei e la trovo aggomitolata sul letto, mezza addormentata. Si sdraiò accanto a lei abbracciandola.

<< Per cosa ti dispiace? >> domandò lei.

<< Per non esserci più stato >>.

<< Era necessario >>.

<< Non so se ne sia valsa la pena >>.

<< Ichigo sa? >>.

<< Di cosa? >>.

<< Di quello che provi >>.

<< Cosa c'entra adesso? >>.

<< Nulla, dovresti muoverti >>.

<< Lo so >>.

<< Allora... poi quando sarà irraggiungibile te ne pentirai >>.

<< Ti manca? >>.

<< Da morire >>.

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Capitolo 2
*** Arrival of the birds II ***


Arrival of the birds II

Erano le tre di notte, Ichigo si svegliò di soprassalto: era già la quarta sera consecutiva che il solito incubo la tormentava e, forse suggestionata dai nuovi eventi, quella notte le sembrò ancora più orrendo e drammatico. Nei suoi incubi lei e le altre erano come intrappolate in una sorta di filo spinato e, lentamente, vedeva le sue compagne morire, ma talmente lentamente da risultare ancor più straziante. Quella notte anche Ryo era comparso nel suo sogno, perlomeno, ricordava di averlo chiamato disperatamente, in cerca di aiuto. Poi si era svegliata. Non si sentiva più il fruscio degli alberi scossi dal vento e nemmeno il ticchettio della pioggia sulle finestre. Cercò di riaddormentarsi, ma si presentò preso di nuovo lo stesso, straziante, incubo.

Per le sette del mattino un timido sole iniziò a fare capolino su Tokyo, inondandola di luce dopo il temporale estivo del giorno precedente. Ryo e Keiichiro non poterono godersi quel sole, infatti erano rimasti chiusi nel laboratorio tutta la notte e la situazione non sembrava sarebbe cambiata di molto. Yuki spiava il sole filtrare dalle tende da sotto le lenzuola, senza però provare nulla di particolare. Si raggomitolò su se stessa e si domandò per quale motivo fosse ancora lì. Non voleva essere in nessun luogo, ma le era stato pregato di restare. Decise di alzarsi, non doveva lasciare che certi pensieri tornassero a galla nella sua mente. Iniziò a gironzolare per la stanza, c'erano un sacco di cose di Ryo, tantissime fotografie, anche di loro due; ne trovò una che risaliva al suo ultimo compleanno passato insieme a Ryo e Keiichiro, prima della loro partenza per Tokyo. Le ultime ore felici. Ne trovò altre scattate durante questi quattro anni, scatti abbastanza felici, istantanee di serenità. In una di quelle fotografie erano ritratti anche Ichigo e Aoyama insieme, al che si domandò come la mew rosa potesse stare con uno del genere quando un ragazzo come Ryo le moriva dietro. Non poteva non essersi accorta di nulla, di certo ignorava la realtà di fatto deliberatamente, non c'era altra spiegazione. Dall'atteggiamento dei due nella fotografia - un abbraccio innocente - ne dedusse un rapporto ancora adolescenziale se non infantile. Era sicura che Ichigo non avesse bisogno di una persona del genere, così come era sicura che Ryo avesse bisogno di una persona come Ichigo. Ripose la fotografia al suo posto, un po' perplessa riguardo alle scelte di quella ragazza. Trovò alcune lettere accanto che lei stessa gli aveva mandato, di cui una era stata lasciata aperta, l'ultima prima che venisse a Tokyo; decise di lasciarla dov'era, quella mattina era meglio evitare di affrontare certi argomenti, non tanto con Ryo, ma con se stessa. Tra poco le ragazze sarebbero arrivate ad aprire il Café, in occasione di una fiera avevano deciso di rimanere aperti fin dal mattino nonostante fosse domenica. Quando scese, trovò i due ragazzi a fare colazione, erano finalmente usciti da là alla luce del sole.

<< Buongiorno >>, in realtà Yuki notò subito che non si trattava esattamente di un buongiorno, << E' successo qualcosa? >>.

<< Nulla di certo, stiamo studiando alcuni fenomeni un po' anomali che sono accaduti negli ultimi giorni >> rispose Keiichiro, versando a tutti e tre del caffè.

<< Spero nulla di grave >>.

Calò il silenzio, si sentivano solo gli uccellini cinguettare. Keiichiro iniziò a sistemare i tavoli, mentre Yuki attendeva ulteriori spiegazioni. A giudicare dalle espressioni, in realtà già sapevano benissimo qual era il problema, dovevano solo capire come risolverlo. Nonostante tutto, tacevano. Decise di non insistere; poggiò la mano su quella di Ryo, come per fargli capire il suo sostegno, che, comunque, ci sarebbe sempre stata. Lui ricambiò la stretta. Sapeva benissimo che quello non era il momento adatto per parlarne, appena lui e Keiichiro sarebbero stati assolutamente certi delle loro supposizioni, avrebbero avvisato le ragazze, insinuare il panico sarebbe stato controproducente.

Sentirono la porta del Café aprirsi e stranamente era Ichigo: in quattro anni raramente era mai arrivata per prima. Era evidente che il suo sonno non era stato dei migliori, quella notte.

<< Buongiorno! >>, la salutò Keiichiro, << Tutto ok? Sembra che tu abbia dormito poco, o non abbia dormito affatto >>.

<< Effettivamente ho passato una brutta nottata >>. La mew rosa guardò in direzione di Ryo e Yuki e guardò negli occhi del ragazzo: sembravano veramente due scaglie di cielo.

<< Sicura di non voler tornare a casa? >>. Questa domanda da parte di Ryo la stupì per qualche istante.

<< No no, ce la posso fare! >>.

Un quarto d'ora più tardi iniziarono ad arrivare anche Zakuro, Mint, Purin e Retasu. Una volta al completo, alle dieci aprirono il locale e, essendo nelle vicinanze dell'evento, la clientela fu immediatamente numerosa.

Ryo tornò in laboratorio e chiese a Yuki di dargli una mano. Scesero delle scale ed entrarono nella stanza, dove varie apparecchiature registravano variazioni climatiche, scosse insolite di terremoto e altri fenomeni su scala globale.

<< Avete registrato qualche attività insolita? >> domandò Yuki vedendo tutti quei computer al lavoro.

<< In realtà, sì. In realtà dovremmo parlare di una cosa >>.

<< Dimmi pure >>.

<< Hai ancora l'acqua cristallo, vero? >>.

Yuki lo fissò qualche istante, come se cercasse di ricordare, in realtà non ne aveva affatto bisogno. << Sì, certo >>.

<< Ne avrei bisogno, se non ti dispiace >>.

<< A cosa ti serve? >>.

<< Per fare un confronto >>.

Rimasero in silenzio a fissarsi. Yuki salì di nuovo al piano di sopra e tornò poco dopo con una collana a cui era attaccato un ciondolo di vetro contenente un liquido azzurro intenso.

<< Ti ringrazio, te la restituirò il prima possibile >>.

<< Fai pure con comodo >>.

I rumori elettronici e meccanici dei computer occupavano tutto lo spazio, sembrava quasi fisicamente, tanto che, nonostante la grandezza della stanza, sembrava di soffocare. Yuki decise di rompere il silenzio, stanca di quei rumori ripetitivi e vuoti: << C'è per caso un problema con i DNA? >>.

<< In realtà no, quei problemi non sono più sorti >>.

<< Allora di cosa si tratta? >>.

 << Ancora non ne siamo certi, preferisco non parlarne fin quando non ne sarò certo >>.

<< Tu ne sei certo >>.

Ryo le sorrise, le voltò le spalle iniziò a scrivere al computer. Aprì alcuni documenti per farglieli vedere, documenti vecchi di qualche anno.

<< Stiamo registrando le stesse anomalie >>.

<< Ah >>. Yuki guardò gli articoli e le immagini come se fossero dei fantasmi.

<< Appunto >>.

 La ragazza si sedette vicino a Ryo, distolse lo sguardo dallo schermo e cercò di cambiare argomento: << Pensavo che potresti invitare Ichigo a cena, o qualcosa del genere... Sai, quelle cose che fanno i normali ragazzi innamorati >>.

Il biondino sorrise, << Non mi sembrerebbe opportuno e non credo accetterebbe >>.

<< Io credo proprio di sì, ti lancia certi sguardi >>.

<< Faccio fatica a crederci >>.

<< Lo sai benissimo che le cose stanno come ti dico >>.

<< Ad ogni modo non è ancora il momento, ci sono ancora troppe cose da sistemare >>.

<< Ad esempio? >>.

<< Tu, noi, non saprei >>.

<< Allora non c'è nulla da aggiustare, le cose stanno semplicemente facendo il loro corso >>.

<< Sai perché ti ho chiesto di venire qui, dopo la lettera? >>.

<< Perché credi che la mia vita si possa salvare, chiaramente >>.

<< Non solo per quello >>.

<< Anche perché in tal caso non credo >>.

<< Prima di partire sembrava che tu stessi meglio >>.

<< Era la situazione... la quotidianità è un'altra cosa >>.

<< Su questo non intendo obiettare, ad ogni modo non avrei sopportato l'idea di perderti per sempre, nonostante, forse, sia già successo >>.

<< Non mi hai mai persa >>.

Il computer registra un'altra anomalia, Ryo prende nota. << La verità è che ti ho amata nel momento e nel modo sbagliato >>.

<< Non vedo nulla di sbagliato in quello che è successo da cinque anni a questa parte... lo sai bene, la felicità non è qualcosa che accade tutti i giorni. Abbiamo vissuto i nostri momenti felici, le nostre ore felici, le nostre giornate felici. Le cose cambiano, la vita continua e tu non puoi fossilizzarti su questi aspetti, sentirti in colpa a causa mia, mi hai salvata quando era giunto il momento... Quindi credo che, invece, sia tutto accaduto nel momento giusto >>.

<< Comunque lo sai che non ho mai smesso di cercare una soluzione >>.

<< Lo so, lo so Ryo >>.

Ryo la abbracciò. Per qualche istante tutti i suoi rimorsi, sensi di colpa, paure svanirono; sapeva quanto il suo rapporto con Yuki potesse sembrare equivoco, in realtà era un amore totalmente diverso da quello che provava per Ichigo, sarebbe assolutamente impossibile cercare di trovare delle somiglianze. Sapeva che in questi anni era stato anche questo a frenarlo, non era pronto a rinunciare ai suoi sentimenti per Yuki. Quello che provava per la mew rosa era qualcosa di estremamente sincero, puro, semplice, in grado di scaldarlo nei momenti peggiori; quello che lo aveva sempre legato a Yuki era qualcosa di diverso, di morboso, di necessità, dipendenza forse, qualcosa di cui avevano sicuramente bisogno entrambi, sicuramente altrettanto sincero, ma che, a differenza degli amori normali, non completava, anzi, scavava sempre di più una sorta di distanza, come se cercassero di giungere ad una meta irraggiungibile. Era il loro destino: cercarsi senza però riuscire mai ad afferrarsi davvero.

In quel momento scesero Retasu e Purin a portare qualcosa da mangiare; in realtà, non appena le ragazze avevano saputo che Keiichiro e Ryo stavano facendo delle ricerche perché avevano trovato qualcosa di "strano" si erano leggermente preoccupate, ma non tentarono nemmeno di scoprire di cosa si trattasse.

<< Non c'era bisogno di disturbarsi, grazie >>, disse loro Ryo, << Come va di sopra? >>.

<< Tutto bene, c'è molta gente, ma ce la stiamo cavando >>, rispose Retasu arrossendo istantaneamente non appena il ragazzo le rivolse la parola, accadeva sempre così, << Che fai tu invece, quaggiù? >>.

<< Nulla di che, accertamenti >>.

<< Dobbiamo preoccuparci? >> domandò Purin, ormai anche lei era diventata (quasi) un'adulta, ma non aveva mai perso la sua esuberanza.

<< No, direi di no >>.

Retasu e Purin tornarono ad aiutare le altre, anche se non del tutto rasserenate.

Appena uscirono, il computer segnalò una variazione nel campo magnetico terrestre, che pareva come indebolito.

<< Come... Yuki, vai a chiamare Keiichiro >>. La ragazza corse su e tornò un minuto dopo con Keiichiro al suo seguito.

<< Che succede? >> domandò il ragazzo indossando gli occhiali, ormai iniziava a vederci sempre meno.

<< Siamo in età da mutamento di polarità? >>.

<< Teoricamente sì, nonostante questa segnalazione non sia totalmente normale... anche se gli effetti del cambio di polarità del cambio terrestre possono essere svariati >>.

<< Ryou... >>.

<< Cosa succede Yuki? >>.

<< Non credo di sentirmi bene >>.

In quel momento una forte scossa di terremoto fece vibrare pavimenti, muri e apparecchiature per qualche decina di secondi. Non appena terminata la scossa, Keiichiro salì dalle ragazze e, dato che arrivò una seconda scossa, decisero di chiudere il negozio e di uscire anche loro. A intervalli regolari scosse di quindici, venti secondi scuotevano la terra.

<< Cosa succede? >> domandarono quasi all'unisono le cinque ragazze, lo presero come un cattivo presagio.

<< Non lo sappiamo >> rispose Keiichiro, poi la terra smise di tremare.

In quel momento si accorsero che Ryo non c'era, subito pensarono fosse rimasto giù, anche se sembrava abbastanza stupido da parte sua. Andarono a cercarlo e lo trovarono sì in laboratorio, ma disperato, appena vide Keiichiro gli urlò di aiutarlo.

<< Cosa succede? Cos'ha Yuki? >>.

<< E' stata male subito dopo il terremoto, adesso è svenuta, ma prima mi diceva che... aiutami >>.

La fecero sdraiare su una sorta di lettino, in effetti le altre si domandarono la sua funzione, in realtà serviva quando i due passavano le nottate in laboratorio e facevano i turni.

<< Sembra non rispondere... >>. Ryo la scosse per le spalle, come per svegliarla.

<< Dov'è l'acqua di cristallo? >> gli domandò Keiichiro che era impallidito, Yuki era freddissima, sembrava davvero senza vita. Ichigo la fissò e le si raggelò il sangue nelle vene. Sentì una strana sensazione percorrerle il corpo da capo a piedi. Come una sorta di déjà vu. Per un momento si attutirono tutti i suoni, i rumori, le parole, tutto sembrò sparire, fin quando non si sentì nuovamente una scossa di terremoto. Le ragazze decisero di salire a vedere che diamine stesse succedendo: per le strade la gente era nel panico e il cielo era diventato del colore della pece, tagliato in due da una scia bianchissima e luminosa.

I ciondoli delle mew mew iniziarono come a illuminarsi. Cosa stava succedendo? Bastò qualche istante e tutto tornò alla normalità. Le cinque eroine si guardarono, confuse e indecise sul da farsi. In lontananza Ichigo vide Aoyama correre verso di lei, madido di sudore: << Ichigo! Come stai? >>.

<< Tutto okay, anche se non è chiaro cosa diamine sia successo >>.

<< C'è un'enorme fossa in centro >>.

<< Vuota? >>.

<< Sembrerebbe di sì >>.

All'improvviso li raggiunse anche Keiichiro, era estremamente pallido: << Ragazze... dovete raggiungere il luogo dell'impatto... >>, prese un attimo fiato, come se avesse appena fatto una corsa, << ... temiamo non sia nulla di buono >>.

<< Sarà necessario trasformarci? >> domandò Mint, indicando il suo ciondolo.

<< Sì, sembrerebbe che si siano di nuovo attivati i ciondoli >>.

<< Ryo? >> domandò Retasu, si erano quasi dimenticate di quello che stava succedendo poco fa.

<< Adesso dobbiamo risolvere... un problema, nulla di... troppo grave, non per voi >>.

<< Non serve una mano? >> domandò Zakuro notando la profonda preoccupazione negli occhi di Keiichiro.

<< No... andate >>.

Ichigo si rivolse verso Aoyama, gli diede un abbraccio, abbastanza sterile e indiffirente.

<< Ti chiamo appena so qualcosa... >>.

<< Ichigo... >>.

<< Sì? >>.

<< Tutto okay? >>.

La ragazza distolse lo sguardo. Come stava? Come andava? Forse non era tutto okay.

<< Direi di sì >>.

Aoyama le sorrise e la lasciò andare. Ichigo si sentì estremamente sollevata: non riusciva quasi più a sostenere i suoi sguardi, si era come stufata, dei baci, degli abbracci, delle sue parole. Le sembrava tutto incredibilmente vuoto, o, forse, svuotato. Ogni volta che ci rifletteva sentiva il cuore come sgretolarsi: non sapeva se lo stava prendendo in giro, se stava prendendo in giro se stessa, se era un periodo o se era semplicemente l'inizio della fine. Sapeva soltanto che, dopo che era comparsa una nuova possibilità, la possibilità che Ryo non la aspettasse, qualcosa dentro era cambiato e non poteva più fare finta di nulla. Si trasformò dopo quattro anni, era una sensazione strana rientrare nei panni di mew Ichigo, nei panni di un'eroina. Non si sentiva affatto tale, si sentiva più una codarda, incapace di affrontare la vita e le sue possibilità. In quei quattro anni non aveva fatto altro che scegliere la via più semplice, quella che avrebbe fatto meno male agli altri, senza pensare a quanto, alla fine, quella situazione facesse male a lei; c'erano troppi sentimenti in gioco, quelli di Aoyama, di Retasu..., ma anche i suoi.

La situazione in laboratorio sembrava essersi normalizzata, anche se non del tutto. Erano su di un filo che sembrava stesse per rompersi, facendo rovinare tutti a terra.

<< Quante possibilità ci sono che siano loro? >> domandò Ryo, iniettando qualcosa nel braccio di Yuki che giaceva in una sorta di sonno profondo sulla brandina.

<< Possiamo esserne quasi certi... la domanda è: perché sono tornati qui? >>.

<< Non lo so, ma adesso sono gli unici che possono aiutarci qui >>.

<< Sopravviverà? >>.

<< Deve farlo >>.

Le mew mew arrivarono sul luogo dell'impatto: un enorme fossa si era formata, facendo sprofondare l'asfalto e alcuni palazzi, ma sostanzialmente la fossa era vuota, solo resti di abitazioni, strade, oggetti. L'area era stata sgomberata e nessuno era nei paraggi, probabilmente in preda al panico si erano tutti rifugiati da qualche parte.

All'improvviso Yuki si svegliò con un sussulto, come da un incubo e nei suoi occhi ne erano rimasti come impregnati di quelle immagini oniriche spaventose.

<< RYO! SONO QUI, SONO... >>, si guardò attorno, ritrovandosi però nel laboratorio, << Erano qui >>.

Ryo dovette riprendersi dallo spavento prima di riuscire a chiederle a chi si riferisse.

<< Sono tornati dal passato, o dal futuro, non lo so >>, Yuki si alzò di scatto, scese dal lettino e si guardò intorno, << Lui era qui, ne sono certa >>.

<< Yuki... >>.

<< NON DIRMI CHE è MORTO! ERA QUI! >>.

<< Yuki eri in una sorta di coma >>.

<< Non era un'allucinazione, te lo posso giurare, loro sono qui, sono tornati, lo sento >>.

Ryo guardò Keiichiro con sguardo apprensivo, non capiva se interpretare tutto quello con un attacco paranoico o come una conferma.

<< E cosa hai visto? >>.

<< Stava tornando a salvarmi... a salvarci >>.

Le ragazze iniziarono a ispezionare la zona alla ricerca di qualsiasi cosa che potesse spiegare quello che era appena successo, ma nessuna traccia, non c'era nulla di anomalo nei dintorni, solo case o cose distrutte o devastate.

<< Cosa facciamo? Tornia... >>. Purin venne interrotta da un rumore, di passi presumibilmente. Videro quattro persone avvicinarsi, avevano decisamente sembianze umane: niente alieni.

Si avvicinarono abbastanza da distinguerne le figure, i lineamenti, gli abiti: erano decisamente umani, ma sembravano catapultati da un'altra era.

<< Siete delle mew mew? >> la domanda veniva dall'unica ragazza, aveva la voce decisamente dubbiosa, sembrava quasi sorpresa.

<< Sì... e voi chi sareste? Perché siete qui? >> domandò Ichigo, non sapeva per quale motivo, ma aveva una paura terrificante in quel momento, sentiva rimbombarle la testa.

<< Per aiutarvi >>.

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Capitolo 3
*** Arrival of the birds III ***


Arrival of the birds III

Non riuscì a capire se si trattasse di un sogno. Sentì delle voci intorno, una in particolare. Le ritornarono alla mente profumi, suoni, parole, tutti i ricordi strariparono sul presente. Avrebbe voluto aprire gli occhi, imprimere per sempre nella memoria quell'istante, assicurarsi di che quello non fosse soltanto un sogno. Ripensò a cosa significasse essere viva. Lo sapeva bene, se lo ricordava e quella voce non faceva altro che ribadirlo. Quanto può far male la vita? Quanto può far male, però, non viverla? Avrebbe dato qualsiasi cosa per riabbracciarlo, per sentire di nuovo la sensazione del tocco delle sue mani, ma non era possibile perché ormai non c'era più. Non c'era più e tutto era andato alla deriva. La sua vita aveva cercato uno scoglio a cui aggrapparsi, ma stava cedendo anche quello. Quanto si era logorata dentro in quegli anni? Aveva scavato una fossa dentro di sé e vi aveva lasciato tutta se stessa. Non c'era più nulla che potesse salvarla. Nulla e nessuno.

Le mew mew erano tornate in dietro insieme ai quattro individui incontrati sul luogo del cratere: non avevano detto assolutamente nulla di loro, ma probabilmente dovevano fidarsi; inoltre, sapevano cos'erano, le avevano riconosciute immediatamente. Al laboratorio Keiichiro camminava avanti e indietro di fronte ai monitor che continuavano a fare segnalazioni di ogni genere, arrivavano da ogni parte del pianta; Ryo era accanto a Yuki, non appena sentì i passi si voltò e impallidì, senza proferir parola.

Sentiva qualcuno. Sentì Ryo lasciarle la mano e allontanarsi. Era alla deriva. In realtà aveva aspettato quel momento da tempo, il momento di annullarsi per sempre, avrebbe liberato se stessa e Ryo, non lo avrebbe più fatto soffrire, lo avrebbe lasciato libero di amare Ichigo. La sua felicità non apparteneva più a quel mondo, ormai. Sentì una mano accarezzarla, non era la mano di Ryo, era diversa. Un tocco che avrebbe riconosciuto fra mille.

<< Non credo sia il momento delle domande, avete bisogno di noi, no? >> disse il ragazzo con gli occhi verdi, sarà stato alto quanto Ryo, probabilmente aveva anche la stessa età, ma era difficile immaginarlo e le ragazze nemmeno capivano se erano esattamente esseri umani. Ryo non rispose, si limitò ad allontanarsi di qualche passo.

<< Dove sei stato fin'ora? >> gli domandò, si fece passare alcuni strumenti e alcune boccette contenti diversi liquidi.

<< Sulla Terra >>.

<< Eri morto >>.

Nessuna delle ragazze seguì il filo del discorso, era evidente che Keiichiro e Ryo conoscessero quegli individui, ma non capivano cosa li legasse. Keiichiro parlava con gli altri tre in disparte. Stavano esplodendo, volevano capire.

<< In questo tempo, sì >>.

<< E come avresti fatto a sopravvivere nel tuo? >>.

<< E' una storia lunga >>. Sembrò avesse finito. Si voltò verso le ragazze, poi verso Ryo. << Alla fine il progetto è andato a buon fine >>.

Ryo non rispose. << Yuri, perché non hai mai provato a tornare? >>.

<< L'ho fatto, ho potuto soltanto adesso >>.

<< E per quale motivo? >>.

<< E' di nuovo una storia lunga che si spiega con il resto che sta accadendo >>.

<< Ci volete spiegare? >> finalmente Purin diede voce alla domanda che si stavano ponendo tutte.

<< Non credo sia il momento >>.

<< Perché no? >> domandò Yuri.

Ryo lo fissò di nuovo in silenzio. Sentì dentro una rabbia pazzesca, avrebbe voluto perlomeno distruggerlo. Cosa avrebbe fatto al risveglio di Yuki?

Intanto si era fatta sera, perciò Keiichiro salì a preparare qualcosa per tutti; le ragazze decisero di fermarsi, dovevano arrivare in fondo a quella storia e capire cosa stesse succedendo.

Intanto avevano capito che gli altri tre erano Fujiko, Kenji e Aki, erano umani, ma provenivano dal futuro.

Sentiva un brusio indistinto di voci, riconosceva quella di Ryo, sembrava preoccupato. Avrebbe voluto dare un segno, far vedere che era ancora viva, aggrappata ad un barlume di speranza, uno, l'ultimo. Non si lasciava andare solo perché credeva di poter riaprire gli occhi e ritrovare la vita. Sapeva che le avevano dato qualcosa, qualcosa che l'aveva fatta stare meglio, anche se si sentiva sempre come sgretolata, a pezzi. La prima volta era stata una sensazione tremenda, una tortura spaventosa.

Ichigo prese Ryo in disparte, stava iniziando a diventare insofferente e non ne poteva più di quella situazione.

<< Ryo, che succede? Chi sono loro? Cos'ha Yuki? Chi è Yuki? >>.

<< Ichigo, non è il momento >>.

<< Per te non lo sarà mai! >>. La mew rosa sospirò. Avrebbe voluto piangere.

<< Fa male parlarne >>.

Per la prima volta lo vide: vide Ryo incredibilmente fragile, come se dovesse rompersi da un momento all'altro. Avrebbe voluto abbracciarlo.

<< Forse può farti stare meglio >>.

Poi successe all'improvviso, il ragazzo scoppiò in lacrime. Si prese il volto fra le mani, non voleva farlo proprio davanti a lei, doveva essere forte, per lui, per Ichigo, per Yuki. Sentì il dolore sciogliersi nelle lacrime e il cuore forse un po' più leggero. Ichigo finalmente lo abbracciò: una delle sensazioni più belle che avesse mai provato. Cercò di ricomporsi in breve tempo.

<< Non è una bella storia >> le disse, sedendosi a terra.

<< Raccontamela comunque >>.

Si ricordò di quando Ryo le annunciò che lui e Keiichiro avevano trovato il modo per unire al DNA umano uno dei DNA degli animali a codice rosso, che finalmente avevano la soluzione al problema e avrebbero potuto affrontare il problema: infatti da poco tempo la città era in guerra, sottomessa da individui la cui provenienza era dubbia. Era una vera e propria guerra civile, si erano dovuti nascondere per portare avanti le ricerche. Chiaramente iniziò già a sentirsi un'eroina, sapeva che spettava a lei il compito di testare e utilizzare il nuovo DNA e l'acqua azzurra, l'altra importante scoperta che avevano fatto. Tutti credevano in quell'impresa e, in effetti, i primi tempi andò tutto per il meglio, fin quando accadde qualcosa a cui nessuno si era preparato: Yuki si era infatti innamorata di uno di loro, Yuri, in realtà dalla loro parte insieme a un gruppo che formava una sorta di resistenza e voleva bloccare i progetti che certi "superiori" avevano per la Terra. Era evidentemente impossibile una storia fra due persone da tempi completamente diversi, eppure entrambi furono completamente trasportati da quella situazione, fin quando tutto non capitolò. Si ricordò perfettamente quei colpi mortali che da quel momento l'avrebbero portata ogni giorno vicino alla morte, del DNA che iniziò a modificarsi ulteriormente come una cellula colpita da altre cellule cancerogene e poi, il colpo fatale, la morte di Yuri. Morì letteralmente fra le sue braccia. Quella scena la perseguitava nelle notti peggiori, di giorno quando per caso ritornava con la mente a quei ricordi. Ogni volta era come morire di nuovo.

<< Quindi in realtà lei è stata la prima mew mew >>.

<< Sì, effettivamente sì >>. Ryo lanciò un'occhiata verso il lettino dove si trovava Yuki. << Ma non è andata molto bene >>.

<< E cosa è successo ai nemici? >>.

<< Furono costretti ad andarsene, in realtà questo non è chiaro... infatti, a quanto pare sono tornati >>.

Ichigo deglutì. << E cosa è successo dopo? >>.

<< Dopo abbiamo dovuto prenderci cura di Yuki e continuare le ricerche sul DNA per capire cosa fosse andato storto... solo che era dura. Era dura vederla stare così. Si stava distruggendo dal di dentro, e la morte di Yuri l'aveva fatta piombare nella depressione più assoluta, insieme al resto >>.

<< Pensavo ci fosse stato qualcosa fra di voi... sbagliavo >>.

<< Effettivamente qualcosa c'è stato, ma... >> Ryo si interruppe, come se dovesse riprendere fiato, era incerto se fosse necessario e giusto parlarne, ma, ormai, bisognava completare la storia. << ...non saprei come spiegarlo >>.

<< Provaci >>. Ichigo sentì come qualcosa divamparle dentro. Doveva rilassarsi.

<< Da quel momento per me l'unica missione era salvarla, da se stessa, dai fantasmi, da tutto. L'avevo sempre amata, prima di Yuri, prima di tutto quello che è accaduto. Ho semplicemente continuato a farlo. In realtà tutto quello che c'è stato non ha fatto altro che renderci irraggiungibili l'uno all'altra... Non siamo fatti per stare insieme, ma piuttosto per cercarci, senza mai riuscire a toccarci >>.

Ichigo attorcigliò le mani in una morsa. << E quindi la ami? >>.

Prima di partire, il giorno del suo compleanno, era andata insieme a Ryo e Keiichiro alla loro casa al mare per passare gli ultimi giorni insieme. Sapeva come Ryo stesse male alla sola idea di abbandonarla, ma lei stessa lo aveva incitato a continuare in questo progetto. Avevano passato delle belle giornate, poteva dire di essere stata felice, davvero. Si ricordava ogni cosa di quei giorni: l'odore di salsedine che portava il vento, le pareti in legno della casa, le notti passate a parlare senza mai dormire, l'intimità che aveva avuto con Ryo solo in quei tre giorni, i baci, le carezze, il resto. Non si era mai chiesta se lo amasse, non dava un nome a quello che provava nei suoi confronti. Sapeva solo che dopo l'ultima notte insieme, già al mattino, con la loro partenza, una distanza incolmabile aveva iniziato a dividerli, la distanza più grande che li aveva mai separati. Li teneva insieme un filo sottile fatto di lettere, brevi telefonate. Poi era arrivata Ichigo nella sua vita e non poteva desiderare altro che il meglio per lui. Voleva solo la sua felicità. Poi l'ultima lettera che l'aveva portata lì: Ryo, questo mondo non mi appartiene più.

<< Ora non so cosa provo, ma non credo che quello che c'è stato e che c'è si possa definire amore... Amore era quello che provava, prova per Yuri >>.

Se avesse potuto fermare il tempo a quei giorni, gli ultimi insieme in America, lo avrebbe fatto. Rappresentavano una possibilità: quella della felicità.

Prese la mano di Ichigo e la strinse forte, come se stesse per cadere.

Keiichiro organizzò di sopra per far dormire comodamente tutti facendo ricorso alle sue doti organizzative. Era ormai notte fonda, anche Ichigo si era addormentata, sulla spalla di Ryo di preciso. Lui restò immobile per non svegliarla, cercando di prendere sonno in qualche modo. Vedeva che Yuri era rimasto accanto a Yuki, era ancora sveglio. Cosa provava? Come si sentiva? La voglia di disintegrarlo era passato, pensò a quanto, probabilmente, anche lui aveva sofferto in quegli anni; però sapeva anche che, dopo la felicità dell'essersi ritrovati, ci sarebbe stato di nuovo il dolore di abbandonarsi ed era sicuro, Yuki non lo avrebbe sopportato di nuovo. Lentamente sentì le palpebre farsi pesanti: sicuramente sarebbe stato il sonno migliore da anni, accanto a Ichigo.

Yuri rimase sveglio tutta la notte. Quante cose si era perso, aveva perso una miriade di attimi irripetibili, aveva lasciato che la persona che amava arrivasse a quel punto, a un passo o due dalla fine. Aveva cercato più volte di tornare indietro, ma dopo quello che era successo era stato salvato miracolosamente a qualche centinaio di anni da lì (avevano ormai inventato apparecchiature in grado di far viaggiare nel tempo, ma risultavano comunque estremamente pericolose) e la riabilitazione era stata lunga. Inoltre era impossibile uscire da quel tempo, con la sconfitta subita ne era seguito un periodo orribile di persecuzione. Il tempo aveva perso senso. Erano passati anni e non aveva smesso un secondo di pensare a lei, di immaginare di essere accanto a lei. Era talmente impossibile il loro stare insieme da risultare meraviglioso. Avrebbe voluto farle sapere che era miracolosamente vivo, che la amava, ogni istante, ogni attimo, che non sapeva quando, ma si sarebbero riuniti. Quel momento era arrivato, ma giusto un attimo prima che tutto venisse distrutto. Ancora prima di incominciare a lavorare sul pericolo che incombeva sull'umanità voleva soltanto salvare lei. Ryo si era addormentato da un po' con la ragazza con i capelli rossi. Sperava si fosse preso abbastanza cura di Yuki in quegli anni, ma ne era quasi certo, sapeva di potersi fidare.

Accarezzo i capelli della ragazza e iniziò a domandarsi cosa le avrebbe detto al suo risveglio. Ciao, sono tornato? Non sono morto, mi hanno preso per un pelo, ma non sono più riuscito a fare ritorno qui? La verità è che prima o poi dovrò tornare comunque indietro? In quel momento voleva soltanto vederla aprire gli occhi, vederla tornare. Sapeva che stava così perché qualcosa la stava come divorando dentro, come un cancro che si espande in tutto il corpo.

Sentiva che doveva aprire gli occhi. C'era qualcosa, là fuori, per cui valeva tornare, forse. Doveva riemergere dall'abisso in cui si era tuffata.

Sentì la mano di Yuki muoversi. Le strinse la mano, voleva riportarla indietro. Sentì la mano della ragazza stringere di più la sua e, lentamente, aprire gli occhi. Non ricordava che i suoi occhi fossero così belli. Si alzò lentamente, lo guardò con faccia stranita.

<< Yuki... sono io >>. La ragazza lo fissò in silenzio, fin quando non scoppiò a piangere e si buttò fra le sue braccia. << Sono di nuovo qui... >>.

Il rumore svegliò sia Ichigo che Ryo, il quale appena vide Yuki sveglia la raggiunse; sembrava stare fisicamente abbastanza bene, il resto probabilmente non era possibile giudicarlo sul momento. Ichigo guardò la scena da lontano, e poi guardò Ryo. In quel momento comprese tutto e prese la sua decisione. Uscì furtivamente e raggiunse la casa di Aoyama, erano ormai le otto del mattino e sicuramente era sveglio.

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Capitolo 4
*** Arrival of the birds IV ***


Arrival of the birds IV

Ichigo suonò al campanello e poco dopo Aoyama arrivò ad aprirle: la accolse con un abbraccio e la fece entrare, offrendole del caffè.

<< Novità? Cosa sta succedendo? >> domandò il ragazzo mettendo la caffettiera sul fuoco.

<< Pare ci sia qualche nuova minaccia incombente >>. Ichigo rispose freddamente. Ora che erano insieme non era più tanto sicura delle sue intenzioni, la paura la avvolse completamente.

<< Ah... E immagino dovrete occuparvene voi >>.

<< A quanto pare >>.

Calò il silenzio, salì il caffè e Aoyama lo versò in due tazzine. << Ichigo, tutto bene? >>.

Si stava ponendo la stessa domanda. Appena sveglia, non appena aveva fissato Ryo aveva capito cosa doveva fare, aveva capito che doveva provare a rischiare; Aoyama era l'appiglio sicuro, una sicurezza nella sua vita e proprio questa stabilità aveva fatto durare così tanto la loro storia. Nonostante le certezze, la loro relazione mancava di una sorta di imprevedibilità, quel qualcosa di speciale, mancava di momenti unici. Il pensiero di abbandonare Aoyama le faceva male, ma non voleva continuare così, voleva aria nuova, pulita. Voleva quello che, in fondo, aveva sempre voluto.

<< Sì, certo >>.  Il giorno della svolta, però, non sarebbe stato quello.

<< Ti va di fare qualcosa? Sembra una bella giornata >>.

<< Per ora è meglio che resti al Café, in attesa di novità >>.

<< Ve bene amore mio >>.

Ichigo se ne andò poco dopo. Si sentiva una codarda, un'orribile codarda.

Appena svegli le tensioni sembravano essersi sciolte, di sopra Keiichiro, le ragazze e i nuovi arrivati facevano colazione, mentre Ryo era rimasto giù con Yuki e Yuri. Lei non stava ancora meravigliosamente, ma comunque meglio. Poco dopo però Ryo si mise in disparte, lasciando i due da soli e ancora stupito dell'improvvisa uscita di Ichigo; sperava soltanto che stesse bene e che tornasse presto, sentiva già la sua mancanza e sperava che che quelle ore vicini le fossero servite per... chiarirsi le idee.

Era ancora scombussolato dal ritorno di Yuri e da tutto il resto e non aveva idea a cosa dovevano prepararsi. Sembrava di essere piombati in un vecchio incubo, si dovevano riaprire certi armadi e mostrare gli scheletri. Si sentiva incredibilmente stanco, ancora prima di cominciare, avrebbe voluto aprire gli occhi e rendersi conto che era solo un brutto sogno. Ryo decise di unirsi gli altri al piano di sopra e poco dopo tornò anche Ichigo: cercò nei suoi occhi qualche risposta, forse delle sicurezze, ma trovò soltanto un'immensa tristezza. Gli altri conversavano abbastanza amorevolmente, Keiichiro stava cercando di capire l'entità del pericolo che avrebbero dovuto affrontare insieme alle ragazze. Sentiva i suoni rimbombare nella sua testa, aveva bisogno di dormire.

<< E che interesse hanno >> sentì domandare Keiichiro << a conquistare un pianeta che appartiene al vostro passato? >>.

<< E' un progetto abbastanza ampio, da quello che abbiamo scoperto >> rispose Aki, probabilmente il più giovane del gruppo, avrà avuto soltanto sedici anni << Non si accontentano di possedere un pianeta in un determinato tempo, vogliono colonizzare la Terra nella sua totalità temporale >>.

<< E' un progetto ambizioso, direi >> intervenne Kenji << Quando ci avevano provato, circa cinque anni fa, non riuscirono soprattutto grazie al vostro intervento e a quello della Resistenza sia nel vostro tempo, sia nel nostro... >>.

<< In realtà poi gli esiti sono stati disastrosi per noi. Dopo la "morte" di Yuri siamo immediatamente tornati indietro, sapevamo che c'era qualche remota possibilità di salvarlo, infatti lo trovammo attaccato alla macchina che ci permette di fare salti spazio-temporali in fin di vita, ma comunque ancora vivo >> raccontò Fujiko << Quando gli alti comandi vennero sconfitti nel vostro tempo tornarono nel nostro e iniziò una repressione paurosa, ma la Resistenza non ha mai cessato di esistere >>.

<< Quindi voi siete in grado di viaggiare nel tempo >> intervenne Mint, decisamente scettica e, al pari delle altre, estremamente confusa.

<< Sì, in realtà è un meccanismo un po' complicato, in quanto il nostro corpo rimane comunque nel nostro di tempo, è come se a viaggiare fosse la nostra immagine >> spiegò Kenji, aveva capelli neri cortissimi e la pelle olivastra, avrà avuto almeno trent'anni, sicuramente il più anziano del gruppo.

<< E chi sono questi "alti comandi" di cui parlate? >> domandò Retasu << Contro chi combattete? E contro chi hanno combattuto, quindi, Yuki, Keiichiro e Ryo? >>.

<< Con il tempo sulla Terra si è delineato un unico grande stato, comprendente tutti i popoli della Terra che tramite un regime fortemente totalitario e fondato sul terrore governa ormai da anni, cercando di manipolare qualsiasi aspetto della nostra esistenza >> Fujiko apparve incredibilmente triste, gli occhi castani si annebbiarono un poco << a partire dalla lingua, alla manipolazione delle menti. Il nostro movimento è nato per combattere contro questo regime oppressivo e riunisce migliaia di persone che sono condannate alla clandestinità >>.

<< E perché gli interessano anche le altre realtà spazio temporali? >> domandò questa volta Zakuro.

<< In nome del progresso >> rispose Aki << In realtà non sappiamo quali altri effetti potrebbe avere tutto questo sul futuro, effettivamente... lo sanno solo loro >>.

Le ragazze rimasero impressionate dal racconto.

<< Quanto sono forti? >>. La voce di Ichigo era più spenta del solito, stanca.

<< Tanto... Molto più di cinque anni fa >> Kenji guardò Ryo e Keiichiro << Nonostante sia stato sviluppato il progetto mew ed effettivamente esista un discreto numero di persone con le vostre stesse caratteristiche nel futuro, non siamo mai riusciti a sconfiggere davvero il Regime. Inoltre anche loro hanno sviluppato qualcosa di simile, insieme ad altri progetti potenzialmente distruttivi >>.

<< Quando arriveranno? >>. Fu sempre Ichigo a parlare, aveva bisogno di non pensare alla sua vita in quel momento, né ad Aoyama, né a Ryo.

<< Probabilmente fra una settimana >> rispose Fujiko.

Calò il silenzio, Ryo salì di sopra e decise di rifugiarsi in una doccia calda. Il fatto che il Regime avesse sviluppato una tecnologia simile a quella mew lo preoccupava parecchio; secondo, avrebbe fatto di tutto pur di evitare di mandare le ragazze verso una fine del genere, perché si rendeva conto di quanto fossero deboli in confronto al nemico. Quando avevano lavorato con Yuki, avevano fatto sì che in un unico DNA si concentrassero più poteri, capacità, che risultasse più forte; dopo i risultati, avevano deciso di distribuire il tutto almeno in cinque DNA differenti. Inoltre, sapeva che da battaglia in questo spazio e in questo tempo sarebbe diventata una guerra in diversi tempi e spazi. Cinque anni fa avevano utilizzato quelle macchine che, per quanto fossero un miracolo della tecnologia, erano estremamente pericolose. Non voleva che qualcuna di loro arrivasse a rischiare la propria vita.

<< Quindi ti hanno salvato per un soffio >>. Yuki era ancora troppo scossa per credere a quello che era successo e a quello che Yuri le aveva raccontato.

<< Sì... Non sono più riuscito a tornare perché in seguito a quello che successe qui e nel nostro tempo il Regime fece in modo che tutte le macchine per fare viaggi spazio temporali venissero distrutte e ci siamo dovuti nascondere... Attualmente il quartier generale è nei pressi di quella che adesso è la Siberia >>.

<< Così al freddo? >>.

<< Con il riscaldamento globale non è più così freddo, comunque è un luogo abbastanza sicuro, ammettendo che ce ne siano >>.

Yuki cercò di scendere dal lettino, ma si sentiva le ossa doloranti e non appena si muoveva le girava la testa. << Voglio uscire >>. Yuri non oppose resistenza e salì insieme a lei ed uscirono dal retro. Era una giornata di sole meravigliosa, i profumi dei fiori si spargevano nell'aria, era impossibile pensare che qualcosa di funesto stesse per accadere.

<< Cosa è successo in questi anni? >>. Yuri la abbracciò: non riusciva nemmeno a quantificare quanto le fosse mancato abbracciarla.

<< Non molto, a dire il vero... >>.

<< Ryo mi ha raccontato qualcosa >>.

<< Cosa? >>.

<< Che sei stata male e del perché sei qui >>.

Calò il silenzio, si sentivano le discussioni provenire da dentro. Yuki cercò quasi di sprofondare fra le braccia di Yuri, avrebbe voluto annullarsi, sparire.

<< Avrei soltanto voluto esserci >> disse poi Yuri << Ho perso tutto e non posso riaverlo >>.

<< Non possiamo tornare indietro? Cambiare le cose, cambiare tutto >>.

<< Non sappiamo gli effetti che avrebbe una modifica nel passato, ne se si possa effettivamente cambiare, ma è così che è andata... e poi sai che, prima o poi, sarei dovuto comunque ripartire >>.

<< Anche questa volta ripartirai, alla fine >>.

<< Darei qualsiasi cosa per fermarmi qui per sempre, ma non posso >>.

Sentì la ragazza tremare fra le sue braccia. Farle male era come essere pugnalati al cuore, ma non poteva e non voleva mentirle.

<< Non ho mai smesso di amarti >> le disse << Al di là del tempo e dello spazio, ti ho sempre amata, ti amo e ti amerò sempre >>.

Calò il silenzio. Yuki sapeva che quello sarebbe stato il primo degli ultimi momenti perfetti finalmente insieme.

Dopo la doccia Ryo si era chiuso in camera e si era messo a letto, sperando di dormire e che gli altri capissero di lasciarlo in pace. Non riusciva nemmeno più a pensare tanto si sentiva intorpidito. Passò poco tempo che sentì bussare alla porta. Come non detto.

<< Chi è? >>.

<< Sono Ichigo >>.

Ryo ebbe un sussulto. << Ah, entra pure >>.

La ragazza entrò, ma si fermò poco dopo, rimase lì, immobile. << Credo dovremmo parlare >>.

<< Di cosa? >>.

<< Di quello che sta succedendo >>. Aveva di nuovo sviato il discorso. Non si era mai sentita così codarda.

<< Beh, sì, è un bel casino >>. Ryo non aveva voglia di parlarne.

<< Ce la faremo? >>.

Ci fu qualche istante di silenzio, solo il brusio proveniente dal piano di sotto.

<< Sì >>. Ryo non riusciva a convincersi delle sue stesse parole e nemmeno Ichigo sembrava convinta. << Dove sei andata stamattina? >>. Aveva dovuto richiamare tutto il suo coraggio per riuscire a farle quella semplice domanda.

<< Da Aoyama... >> Ichigo sospirò << Volevo stesse tranquillo >>.

<< Capisco >>.

Ryo pensò che non potevano non avere più nulla da dirsi. Era calato un imbarazzante silenzio, nessuno dei due parlava ne osava guardare l'altro, ma allo stesso modo Ichigo sembrava non voler andarsene. Sembrava stesse aspettando che Ryo la fermasse, le dicesse qualcosa. Voleva certezze. Il ragazzo si sedette sul bordo del letto, le lanciò un'occhiata, poi tornò a fissare il nulla: cosa doveva fare?

<< Non rimanere lì impalata >> disse improvvisamente << Se vuoi sederti, fallo >>. Era inutile, quando sentiva di doversi in qualche modo difendere tirava fuori il lato peggiore di sé. Si sentì una persona orribile perché lo faceva anche con lei. Ichigo gli si sedette accanto, stranamente silenziosa, stranamente... profondamente triste. Non l'aveva mai vista così, sembrava che qualcosa la stesse logorando dentro, sembrava dovesse implodere da un momento all'altro. In realtà Ichigo si limitò ad esplodere, infatti pochi secondi e scoppiò a piangere, a piangere disperatamente. Se prima non aveva idea sul da farsi, adesso Ryo si sentiva totalmente in imbarazzo e fuori luogo.

<< Ma che succede? >>. Le cinse le spalle con un braccio e la avvicinò a sé. Aveva un profumo delizioso.

Ichigo continuò a piangere senza rispondere. La sentiva sussultare fra le sue braccia, si sentiva impotente, incapace di fare qualsiasi cosa; era di troppo, non sapeva come comportarsi, non lo aveva mai saputo. Forse per questo c'era Aoyama al suo fianco e non lui.

<< Vuoi parlarne? >>.

La ragazza non parlò ancora per una decina di minuti, fin quando non riuscì a calmarsi. Si asciugò gli occhi e si sentì terribilmente imbarazzata.

<< Non è importante >>.

<< A me sembra di sì, altrimenti non staresti in questo modo >>.

<< Ryo, io non ce la faccio più con questa storia >>.

<< Quale storia? >>. Non era pronto per parlarne.

<< Come quale storia?! >>. Si sentì presa in giro, frustrata, triste. Ryo altrettanto. << Io non sono sicura più di niente... non capisco più cosa voglio >>.

<< Riguardo cosa? >>. Non ce la faceva, nei momenti meno appropriati doveva sempre dire qualche cavolata.

<< Ad Aoyama! >>. Ichigo sentì Ryo irrigidirsi, come se fosse arrivata una folata di vento gelata nella stanza. Non riusciva a comprendere una reazione del genere, cosa voleva dire? Era stupito? Arrabbiato? Confuso? Felice? Triste? Cosa? Ryo pensava soltanto a quale sarebbe stata la cosa più giusta da fare in quel momento. Non voleva rovinare tutto, non voleva allontanarla definitivamente da sé per un suo atteggiamento sbagliato, non voleva che interpretasse tutto quello come se a lui non importasse nulla, come se lo lasciasse indifferente. Doveva farle capire che non voleva lasciarla andare, che la amava. Che era lì per lei.

La guardò negli occhi, oltre i lacrimoni che continuavano a scendere. Aveva degli occhi meravigliosi, dello stesso colore del cioccolato. Amava perdercisi dentro. In quel momento decise. Prese il viso di Ichigo fra le mani e la baciò, senza incontrare resistenza. Aspettava quel momento da quattro anni e finalmente era arrivato. Si sentiva felice come non si sentiva da ormai troppo tempo, si sentiva come se in quel momento i pezzi della sua anima fossero stati rimontati insieme da quel bacio. Fu un attimo, qualche secondo. Schopenhauer aveva detto che l'esistenza è un pendolo che oscilla tra il dolore e la noia, passando per l'attimo fugace del piacere, della felicità; quello fu il loro attimo, unico, irripetibile.

Ormai era arrivata la sera, le ragazze tornarono a casa mentre Ryo e Keiichiro insieme a Yuri, Kenji, Aki e Fujiko iniziarono a lavorare per costruire il necessario per affrontare gli alti comandi del Regime di un lontano futuro. Ryo si sentiva sempre incredibilmente stanco, ma finalmente sollevato. Ichigo se ne era andata subito dopo senza dire una parola, ma sapevano entrambi che in quel momento avevano condiviso un attimo di felicità; un attimo perché dopo era già tempo di ritornare nella bufera, alla vita vera, ai problemi che avrebbero dovuto affrontare. Notò Yuki in disparte, sapeva perfettamente cosa stava evitando di fare: sapeva benissimo che prima o poi Yuri sarebbe ripartito e cercava di rendere questa partenza meno straziante stando il più lontana possibile da lui. Si chiese quanto stesse soffrendo, ma non riuscì nemmeno lontanamente a immaginarlo e tanto meno aveva intenzione di chiederglielo, non voleva farle più male di quanto non facessero le circostanze. Ryo sapeva che la battaglia di Yuki era già persa: alla fine di tutto, alla fine di questa storia, non le sarebbe rimasto nulla e, come era successo cinque anni fa, lui non sarebbe stato in grado di colmare il vuoto. Immaginava già la sua vita alla deriva e lui incapace di salvarla.

Ichigo si avviò verso casa, scombussolata e confusa: non si aspettava un gesto del genere da Ryo, ne era rimasta stupita ed era da tempo che non si sentiva così, serena. Era come se tutti i suoi problemi, dubbi, pensieri si fossero dissolti come una bolla di sapone. Da un lato però si sentiva anche in colpa e non sapeva come comportarsi con Aoyama: dirglielo, non dirglielo? In realtà non capiva ancora nulla di quello che provava e dei suoi sentimenti veri per Ryo: sapeva che il ragazzo non le era indifferente, non lo era mai stato, sapeva che c'erano stati momenti in cui avrebbe voluto sentirlo accanto, sapere che era lì per lei; allo stesso tempo conosceva ormai i suoi difetti, avevano sempre avuto un rapporto anche abbastanza litigarello, ma alla luce di quel loro momento tutte le interpretazioni erano andate a farsi benedire. Adesso voleva soltanto dormire a lungo, non pensare a nulla, sperava soltanto che gli incubi l'avrebbero risparmiata almeno per quella notte. Pensò alle altre, al fatto che dovevano affrontare un nuovo pericolo insieme nei panni delle mew mew e si sentiva incredibilmente insicura, d'altronde, se questo nemico non era stato sconfitto precedentemente, doveva essere davvero forte e ciò la preoccupava nonostante l'aiuto incondizionato che i loro "alleati" provenienti dal futuro gli avevano offerto. Pensò a Yuki e a Yuri e a come fosse possibile amarsi a una tale distanza, fisica e temporale, dal momento che già era difficile avendo la persona che si ama accanto, o quella che si crede di amare o quella che ancora non si sa di amare. Pensò anche a quanto Ryo avesse amato Yuki, in passato e si domandò quanto questo, allora, avesse ostacolato tutto fra di loro fino a quel momento. Forse iniziava a capire, perché infondo sapeva e Retasu stessa glielo aveva fatto notare - era lei quella attenta ai comportamenti di Ryo - come il ragazzo sembrasse sempre in procinto di fare qualcosa senza però concludere mai nulla; in quel momento Ichigo capì che era stato quel filo invisibile che lo legava a Yuki a bloccarlo, sempre. Pensò al tempo perduto, perduto per sempre.

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Capitolo 5
*** Arrival of the birds V ***


Arrival of the birds V

Il giorno seguente si iniziò subito a lavorare alle apparecchiature per viaggiare nel tempo, si cercò di ottenere il maggior numero di informazioni possibili, insomma, si lavorava tutto il giorno, fino a tarda sera; le ragazze insieme a Keiichiro mandavano avanti il Café per evitare di destare sospetti, mentre di sotto Ryo lavorava con gli altri, dovettero riaprire vecchi archivi e tutti i documenti risalenti a cinque anni prima. Tutto quello che Ryo aveva cercato di tenere il più lontano possibile dai suoi pensieri era tornato prepotentemente a galla, era piombato nel suo presente senza ricevere segnali premonitori. C'era ancora una cosa a cui non avevano ancora pensato seriamente: Yuki avrebbe dovuto aiutare le altre, entrare nel gruppo come sesto membro? Ryo sapeva che, da un lato, sarebbe stato un vantaggio, in quanto Yuki già aveva avuto a che fare con il nemico e sapeva come comportarsi in situazioni spazio-temporali assurde, dall'altro non era sicuro che fosse in grado di affrontare una situazione del genere, era troppo debole e probabilmente era stanca di quella storia. Yuri non aveva accennato minimamente a un possibile rientro di Yuki nei panni di mew mew e nemmeno gli altri, sperava di non doverlo decidere improvvisamente e di avere il tempo di parlarne con lei, anzi, avrebbe dovuto farlo il giorno stesso, effettivamente la sua scelta avrebbe potuto cambiare le carte in tavola e indirizzare le loro ricerche in quello o quell'altro senso.

<< Yuri >> si interruppe nella sua ricerca di vecchie carte, lui e Keiichiro avevano stampato diversi documenti e chiusi in un archivio che, con il tempo, era diventato immenso e adesso cercare cose di cinque anni prima era un'impresa << Avete pensato a quale sarà il ruolo di Yuki in tutto questo? >>.

<< Effettivamente, no >> rispose l'altro sfogliando un plico di fogli, nel suo tempo non se ne vedevano tanti in giro, anzi, erano diventati qualcosa di raro << Credo debba essere lei a scegliere >>.

<< Quello è poco ma sicuro, ma non vorrei si sentisse in dovere di partecipare per forza... Non credo sia nelle condizioni di farlo >>.

<< La sottovaluti >>.

<< No, ho visto come sono andate le cose in questi anni mentre tu non c'eri >>.

Yuri non rispose, si limitò a sospirare. Da quando erano tornati, non aveva parlato molto con Yuki nonostante tutto, lei sembrava piuttosto sulla difensiva e decisa ad evitarlo e stargli il più lontano possibile, comprensibile in un certo senso. Era ripiombato nella sua vita dopo quattro anni dal nulla, si è svegliata ed era lì, non poteva aspettarsi molte reazioni, soprattutto in prospettiva di un nuovo addio. Non era disposto a farle male di nuovo.

<< Non è stata una mia scelta, lo sai >> rispose infine << Ho trovato qualcosa, finalmente... ma perché non avete tenuto tutto nei computer? >>.

<< La carta è più affidabile >>.

<< Anche questo è vero >>.

Al piano di sopra si continuava a lavorare, ma una certa tensione aleggiava nell'aria, come se qualcosa dovesse accadere da un momento all'altro. Le ragazze si sentivano abbastanza impreparate, ma soprattutto arrugginite dopo quattro anni di pace e assoluta serenità; non riuscivano nemmeno a realizzare come un futuro effettivamente molto lontano, di almeno centinaia di anni, potesse irrompere così nel loro presente in virtù di un progetto colossale di cui nemmeno Yuri, Kenji, Aki e Fujiko conoscevano davvero i dettagli. Dovevano fidarsi del loro lavoro e di quello di Ryo e Keiichiro e sperare per il meglio. Inoltre Retasu, Mint, Purin e Zakuro erano anche preoccupate per il cambiamento di umore e di comportamento di Ichigo: sembrava triste, giù di morale, sembrava che la sua allegria fosse svanita, via, cancellata. La mew rosa aveva preferito non confidarsi con nessuna di loro, al momento voleva tenersi tutto per sé e cercare di giungere a una conclusione da sola e, inoltre, non voleva ferire i sentimenti di Retasu. Di certo era che, quando la vita deve portare delle complicazioni, le porta tutte insieme.

Il Café non era molto affollato quel giorno; su tutti i giornali e in televisione si continuava a parlare dell'evento misterioso che era accaduto, su cui stava investigando la polizia senza alcun successo e ciò aumentava la preoccupazione della gente. Ogni tanto si percepiva qualche scossa di terremoto, deboli, ma di lunga durata e le ragazze erano di nuovo in grado di trasformarsi: il nemico, era evidente, si avvicinava a grandi passi.

L'acqua cristallo aveva subito delle variazioni nella sua composizione, così Ryo ebbe la certezza che Yuri e gli altri non si sbagliavano: anche cinque anni fa, quando erano giunti dal futuro per la prima volta, l'acqua cristallo si era modificata in seguito alle variazioni spazio-temporali, impercettibili, ma ovviamente presenti. Il fatto che Yuki avesse conservato quel ciondolo era stata una fortuna, in realtà era stata una fortuna che Yuri glielo avesse dato, anche se non ne sapeva esattamente il motivo: quando erano ormai giunti al capolinea del progetto, quando lui stava per morire glielo aveva dato, non prima e nemmeno ora gli aveva detto il motivo, dal momento che l'acqua cristallo poteva essere utile anche a loro. Non lo avrebbe mai saputo, o comunque sarebbe venuto fuori prima o poi, sapeva che insistere e provare a chiederglielo sarebbe stato inutile, Yuri era una persona cocciuta e testarda e non glielo avrebbe detto nemmeno sotto tortura e, effettivamente, nemmeno Yuki lo sapeva.

<< Ti sei incantato, Ryo? >>.

<< Eh? >>.

<< Non hai sentito nemmeno una parola di quello che ti ho detto? >>.

<< No, mi dispiace >>.

<< Che simpatico >> Yuri indicò la collana << Ti ho chiesto come ha risposto l'acqua cristallo >>.

<< Come pensavo >>.

<< Sicuro sia tutto ok? >>.

Ryo fece un cenno con le spalle, poteva andare meglio.

<< Come avete risolto la questione dei DNA? >>.

<< Ovvero? >>.

<< Ovvero che Yuki ci è quasi rimasta secca, le altre sembrano stare bene >>.

<< Ci abbiamo lavorato su >>.

<< Okay, come? >>.

<< Non ti basta sapere che ora è tutto okay? Comunque se vuoi chiedilo a Yuki, lei ha lavorato con noi >>.

<< Non sembra abbia voglia di parlare >>.

<< Non l'avrei mai detto >>.

In tre giorni i macchinari furono pronti, non rimaneva che testarli. Mancavano solo 72 ore all'arrivo del nemico e le ragazze non avevano la minima idea su come affrontarlo, su quali erano i suoi poteri, quanto fosse forte davvero. Erano tutti riuniti nel laboratorio, era ormai sera e il Café aveva chiuso.

<< Come dovremmo affrontare questi individui? >> domandò Mint, guardando dubbiosa Ryo e Keiichiro << Non sappiamo nulla di loro, come pensate che riusciremo a fare qualcosa? >>.

<< In realtà >> intervenne Yuri << A Fujiko è venuta in mente un'idea perché voi possiate rendervi conto con chi vi ritroverete a che fare >>.

<< Esatto >> intervenne Fujiko << E' una tecnica che usiamo anche noi... Queste macchine permettono infatti una sorta di condivisione della memoria di un individuo >>.

<< Perciò pensavamo che Yuki avrebbe potuto condividere con voi i suoi ricordi affinché possiate farvi un'idea >> concluse Kenji.

La ragazza li guardò spiazzata da un angolo della sala: << Cosa vi fa pensare che io voglia farlo? >>.

<< Non c'è motivo per cui tu non debba farlo >> le rispose Yuri << Perché non dovresti? >>.

Yuki rimase in silenzio, cercò Ryo con lo sguardo per capire cosa doveva fare; lui ricambiò lo sguardo, ma era d'accordo con quell'idea, non voleva che le altre andassero allo sbaraglio contro un nemico sconosciuto in un campo totalmente sconosciuto.

<< E come funzionerebbe? >> domandò Purin.

<< Collegandovi a questa macchina colleghereste le vostre menti... Richiederà un grande sforzo perché chiaramente la memoria è complessa, non è perfetta e sicuramente ci saranno cose non concluse, poco chiare o addirittura sbagliate, in quanto i nostri ricordi vengono modificati dall'esperienza >> spiegò Aki << Quindi Yuki dovrà sforzarsi di concentrarsi su pochi ricordi e mostrarvi solo quelli, senza divagare troppo e renderli i più vividi possibili >>.

<< Quando lo facciamo? >> chiese questa volta Ichigo, l'idea un po' la turbava e un po' la incuriosiva, non credeva fossero possibili cose del genere.

<< Domani >> rispose Keiichiro << Vogliamo che dormiate bene e che siate in forma, vi toglierà un po' di energie >>.

Le ragazze tornarono a casa, un po' spaventate all'idea di entrare nella testa di Yuki a vedere cosa era successo, era un metodo un po' intrusivo e non erano rimaste sorprese della sua reazione, chi avrebbe voluto che qualcuno frugasse nella loro memoria? Inoltre, come avevano spiegato, le informazioni non sarebbero state totalmente esatte ed era possibile che a quei ricordi se ne sovrapponessero altri di tutt'altra natura e non erano lì per frugare nel passato altrui. Non rimaneva che sperare in un sonno sereno.

<< Vi dà di volta il cervello? >>.

<< Non trovi sia qualcosa di positivo? >>.

<< NO! >>.

Subito dopo che le ragazze se n'erano andate era iniziata una discussione abbastanza accesa tra Yuki e gli altri.

<< E per quale motivo? >> le domandò Yuri << Cosa c'è che non ti convince? >>.

<< Cosa ti fa pensare che io abbia voglia di ricordare? E di condividere i miei ricordi con qualcuno? >>. Era un'obiezione comprensibile, Yuri sospirò, cercò il sostegno di qualcuno, ma era evidente che era una discussione fra lui e Yuki. Non l'aveva mai vista così arrabbiata, ma si accorgeva che non era arrabbiata esclusivamente con lui, sembrava più una rabbia rivolta a se stessa.

<< Lo so, percò, cerca di capire il vantaggio che potremmo trarre da questo >>.

La ragazza si allontanò e salì di sopra, ormai conscia del fatto che opporsi sarebbe stato inutile e che in quel momento a nessuno importava che lei non volesse, profondamente non volesse, ricordare. Cosa era servito, altrimenti, cercare di richiudere tutto in un cassetto? Cosa era servito cercare di dimenticare? Non era bastato il resto, cosa sarebbe servito infierire? Prese la giacca e uscì, non lo aveva ancora fatto da quando era arrivata, non ne aveva praticamente avuto il tempo. Sentiva che comunque qualcuno la seguiva, sicuramente Ryo, Yuri aveva capito che non era in grado di affrontarlo davvero, non era il momento, non ne aveva le forze.

<< Non ho tredici anni, posso uscire anche da sola >>.

<< Yuki, aspetta >>.

<< Ho bisogno di farmi un giro >>.

<< Okay, ma fermati un secondo >>.

Si fermò in una piazzetta, doveva essere quella del parco: al centro la fontana era spenta e l'acqua giaceva immobile, non si sentiva nessun rumore, solo quello delle macchine e i vari rumori della città.

<< Bene, mi sono fermata >>.

<< Capisco che tu sia... sconvolta >> le si avvicinò e le prese la mano, era ghiacciata << però non fare così, ti fai solo del male e ostacola soltanto il lavoro >>.

<< Sono stanca di questa storia, per me si è chiusa da anni >>.

<< Evidentemente no, Yuki >>.

Silenzio, di nuovo i rumori della città in sottofondo.

<< Yuri sta male per il tuo comportamento, per tutto >> disse poi Ryo, Yuki continuava a dargli le spalle.

<< Lo so, come credi che mi senta io? >>.

<< In realtà credevo saresti stata felice >>.

Si voltò, erano anni che non le vedeva quell'espressione, gli si spezzò il cuore.

<< Come pensi che possa essere felice sapendo che, comunque, prima o poi, che io lo voglia o no andrà comunque via, per sempre? Come posso essere felice, Ryo? Come posso essere felice sapendo che dopo tutto questo non ci sarà nulla, per me? >>. Si voltò di nuovo e riprese a camminare, Ryo al suo seguito, fin quando non si ritrovarono per le vie di Tokyo. Dovevano essere le undici di sera e le strade erano ancora affollatissime in quella calda sera d'estate. Yuki non aveva la più pallida idea di dove andare, perseverò nella sua camminata fin quando Ryo non la fermò prendendole il braccio.

<< Senti, so che è difficile, ma so solo che ora non puoi scappare >>.

<< Da che pulpito la predica >>.

<< Proprio perché so che è inutile ti dico di evitarlo >>.

Il flusso delle persone continuava a scorrere accanto a loro, ignari di quello che presto sarebbe accaduto, protetti dalle loro quotidiane sicurezze. Le luci erano quasi accecanti, tutto era illuminato. Yuki si sentì incredibilmente piccola in mezzo a quella folla, in mezzo a quella città immensa, non se l'era immaginata così. Pensò a quanto fossero insignificanti lei e Ryo in quel momento di fronte a tutto quello, di come la vita andasse avanti, di come il mondo non li avrebbe aspettati. La vita non fa sconti solo perché si soffre.

Ryo la abbracciò e la sentì sciogliersi in un pianto. Quante volte in quegli anni lei aveva avuto bisogno di lui, ma non c'era stato? Quante volte aveva avuto bisogno di un abbraccio? Pensò a Ichigo. Come sarebbe riuscito a interrompere il rapporto che aveva con Yuki, quel rapporto che avevano sempre avuto? La immaginò tremendamente fragile, aveva paura sarebbe crollata senza di lui. Pensò se sarebbe riuscito a farlo, se lei sarebbe riuscita a sopportarlo. In quel momento avrebbe detto che mai l'avrebbe abbandonata, ma già sapeva che non appena avesse rincontrato lo sguardo di Ichigo le sue idee sarebbero di nuovo cambiate. Erano tutti vittime del tempo e delle possibilità e adesso lui, Ryo Shirogane, che mai in vita sua aveva avuto dubbi di quel genere, si ritrovava di fronte a un bivio sempre più vicino e, al momento della scelta, sapeva che avrebbe allontanato per sempre dalla sua vita almeno una delle due persone che più aveva amato in vita sua.

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Capitolo 6
*** Arrival of the birds VI ***


Arrival of the birds VI

Yuri li aveva seguiti a qualche passo di distanza, non aveva intenzione di torturare ulteriormente Yuki, ma voleva capire cosa stava succedendo davvero, infatti pensava che dietro a quel nervosismo, a quell'ansia, a quella paura non potesse esserci soltanto il fatto che era improvvisamente tornato. Quella passeggiata aveva portato delle risposte e in quel momento iniziò a capire qualcosa di più: si rese conto che il suo ritorno aveva totalmente destabilizzato i sentimenti di Yuki, in particolare nei confronti di Ryo. Nel momento in cui Ryo l'aveva abbracciata, l'aveva vista incredibilmente fragile. Non aveva dubbi sul fatto che in quegli anni fosse successo qualcosa fra di loro, ma in quell'istante comprese come per Yuki fosse difficile allontanarsi da Ryo - che aveva capito essere interessato seriamente ad un'altra ragazza - e accettare anche un loro futuro secondo addio. In realtà non credeva che lei provasse qualcosa di così profondo per Ryo. Non poteva dire di essere geloso, lo aveva sempre immaginato in quegli anni che comunque, bene o male, qualcosa sarebbe successo; allo stesso tempo, però, gli faceva male pensare che qualcosa aveva messo in dubbio il sentimento che li legava, che qualcosa interferiva e impediva loro di vivere anche solo qualche istante insieme, felici. Non era colpa di nessuno, era come dovevano andare le cose. Vedeva che Ryo stava dicendo qualcosa all'orecchio a Yuki. Pensò che avrebbe dato qualsiasi cosa per non doversene più andare, per rimanere in quel tempo per sempre, insieme a lei, che avrebbe fatto qualsiasi cosa per renderla felice, ogni giorno. Vide che la baciò. Forse per l'ultima volta. Sembrava uno di quei baci che hanno il sapore degli addii. Decise che era meglio andarsene, troppe luci, troppi rumori, troppi pensieri, troppi ricordi, troppo dolore.

Il giorno seguente Yuki avrebbe dovuto condividere i suoi ricordi con le mew mew perché arrivassero più preparate allo scontro. Si sentiva già stremata, aveva avuto gli incubi tutta la notte nel tentativo di rimettere in ordine i ricordi, di riportarli vivamente alla mente. Ryo l'aveva praticamente implorata di farlo, sapeva che teneva a quelle ragazze e non voleva che succedesse qualcosa a qualcuna di loro, perciò, alla fine, aveva accettato nonostante si prospettasse come qualcosa di doloroso. Sentì bussare alla porta, ritornò brutalmente al presente.

<< Posso entrare? >>. Era Yuri, come immaginava.

<< Sì, certo >>.

Il ragazzo entrò, pensò a quanto non fosse fisicamente cambiato in quegli anni, sempre gli stessi capelli castano chiaro, un po' lunghi, sempre alla rinfusa e quegli occhi verdi che tanto amava; aveva sempre le mani un po' screpolate, come se fossero segnate dal tempo. Sentì una profonda malinconia venire a galla.

<< Come ti senti? >> le domandò sedendosi accanto a lei.

<< Stanca... non sono riuscita a dormire stanotte >>.

<< Come mai? >>.

<< Incubi... e troppi pensieri >>.

<< Verrò anche io con voi >>.

<< Ah >>.

<< Non vuoi? >>.

<< No, penso anzi che i tuoi ricordi forse sono più affidabili >>.

L'orologio sulla parete segnava le dieci del mattino, le ragazze sarebbero arrivate fra mezz'ora.

<< Senti, Yuki... >>.

<< Sì? >>.

<< Mi fa male vederti così >>.

<< Così come? >>.

Yuri sospirò. << Non so se dovrei dirtelo >>.

<< Devi >>.

<< Non sei cambiata di una virgola >>.

<< Nemmeno tu >>.

Il ragazzo sorrise, Yuki ricambiò il sorriso. << Insomma, ieri sera ho visto te e Ryo insieme, vi ero venuto dietro perché ero preoccupato. Mi dispiace vederti così... distrutta >>. Fece una pausa. Cercò lo sguardo di Yuki alla ricerca di una qualche reazione, la vide sconfortata. << Non sono arrabbiato per quello che c'è fra di voi >> precisò << ma vederti soffrire così è doloroso. Mi è bastato guardarti per capire cosa stavi pensando. Da un lato sono tornato io, ma sai che prima o poi andrò via. Dall'altro sai che prima o poi perderai anche Ryo >>. Fece un'altra pausa. << E poi tutto questo >>. Non trovò più il suo sguardo, vide che Yuki guardava altrove. << Yuki, dimmi qualcosa >>.

<< Non ho nulla da dire... >>.

<< Impossibile >>.

<< E' già abbastanza difficile così >>.

<< Perché non chiedi a Ryo di rimanerti vicino? >>.

<< Perché mi dici questo? >>.

<< Perché ti amo e non voglio vederti soffrire >>.

<< E' lo stesso motivo per cui lascio andare Ryo... e per cui lascio andare te >>.

Sentirono brusio di sotto. << Dobbiamo andare >>.

Le ragazze erano abbastanza agitate per l'esperienza che le attendeva. Il macchinario era pronto, vari cavi pendevano da ogni postazione.

<< Sarà come essere in un sogno >> spiegò loro Kenji << Non dovete preoccuparvi, non sentirete alcun dolore >>.

<< Avete riposato, ragazze? >> domandò Keiichiro.

Le mew mew annuirono e si avvicinarono. Ryo fece un cenno a Yuki di avvicinarsi.

<< Non hai l'aria di aver dormito >>.

<< No, infatti >>.

<< Sicura di riuscirci? Insomma, a riportare alla mente solo determinati ricordi >>.

<< Credo di sì >>.

<< Comunque verrà anche Yuri >>.

<< Me lo ha detto >>.

La ragazza si allontanò e si avvicinò a Yuri, che le domandò se fosse pronta. Lei fece un cenno con il capo.

Una ad una le ragazze vennero collegate alla macchina, si sentivano un sacco di rumori a intermittenza e Aki e Fujiko lavoravano a dei computer collegati al macchinario. Poi toccò a Yuri e a Yuki. Lui le prese la mano.

<< Siete pronti? >>.

<< Sì >> dissero all'unisono.

All'improvviso si ritrovarono in una sorta di spazio bianco, che effettivamente non poteva essere definito nemmeno spazio, non c'è né un sotto né un sopra, né una destra né una sinistra. La scena iniziò a cambiare lentamente, fin quando non gli sembrò di ritrovarsi nel laboratorio di Ryo e Keiichiro.

<< Dove siamo? >>. Ichigo si stupì di sentire la sua voce, le sembrava impossibile non potendo vedere il suo corpo.

<< Sei anni fa, quando abbiamo iniziato a lavorare per la prima volta al progetto mew... In realtà questo non c'entra molto con voi >> commentò Yuki << Però il principio di tutto, anche il vostro, era questo >>.

A Yuki fece impressione vedersi così... diversa. Si ricordava quanto all'inizio fosse entusiasta del progetto, di quanto ne andasse fiera. La scena cambiò rapidamente, quindi comprese che quello che vedevano corrispondeva al suo flusso di coscienza, perciò era meglio non lasciarsi trasportare troppo dai pensieri. Era una sensazione stranissima sapere di avere qualcuno che guardava nella sua testa.

Arrivarono al giorno in cui il nemico fece la sua comparsa. Ritenne importante far notare come in realtà questi individui agissero solo tramite dei sicari, qualcuno che facesse il lavoro per loro. Erano umani, ma erano anche diventati le cavie da laboratorio del regime che aveva trasformato queste persone in vere e proprie macchine da guerra.

<< Sembrano forti >> commentò Retasu, come era potuto accadere tutto quello senza che nessuno si accorgesse di nulla?

<< Lo sono >> rispose Yuki << Il fatto di aver perso ogni briciolo di umanità li rende pressoché invincibili... anche se ognuno di loro ha il suo punto debole >>.

<< E come facevate a scoprirlo? >> domandò Mint.

<< Ricerche e un po' di fortuna >>.

Arrivarono al momento in cui erano entrati in scena anche Yuri, Kenji, Fujiko e Aki. Avevano una macchina simile a quella che stavano utilizzando loro, forse un po' più vecchia. Yuki, invece di collaborare con altre mew mew, da quel momento aveva collaborato con loro. La ragazza evitò ogni particolare su quella che era stata la sua storia con Yuri, il quale ancora non si era intromesso. Le mew mew notarono subito che Yuki era decisamente più forte di loro, aveva più poteri, quelli che ora erano divisi tra di loro. Videro vari combattimenti e Yuki spiegò loro che in realtà quei fatti non avevano luogo nel presente, ma in altri tempi e spazi, infatti dovevano combattere tramite i macchinari che ora stavano utilizzando.

<< E dovremo farlo anche noi? >> domandò Zakuro.

<< Sicuramente sì. E' più pericoloso, sostanzialmente. Non è il vostro corpo a spostarsi, ma il resto di voi, la vostra anima, se volete chiamarla così, insieme alla vostra rappresentazione. E' un processo complesso che ora non sto a spiegarvi. Però sappiate che se succede qualcosa qui, avrete ripercussioni anche sul vostro corpo nel presente. Sappiate anche che è minimo, ma esiste il rischio di avere complicazioni nel ritorno al presente >>.

<< Ti è mai successo? >> domandò Purin.

<< Per fortuna no, ma è giusto che lo sappiate >>.

Ad un certo punto la scena cambiò nuovamente e comparve una sorta di lungo ponte, sembrava di essere all'interno di una navicella. << Ce la puoi fare? >>. Non avevano sentito Yuri fino a quel momento.

<< Perché non dovrei? >>.

Yuri non rispose. La lasciò continuare. Quello era stato il suo ultimo combattimento. Lui era appena arrivato dopo che il Regime aveva preso e rinchiuso Yuki là dentro cercando di toglierla di mezzo in qualche modo. Non si aspettavano ostacoli di quel genere, perciò volevano togliersi dai piedi qualsiasi problema. Erano quasi riusciti ad ammazzarla e si ricordava bene come in quel momento scappare fosse difficile. Lei scivolava di continuo, era stremata, non aveva nemmeno la forza di alzarsi. L'aveva presa in braccio e aveva cominciato a percorrere quel lungo corridoio, sapendo che prima o poi sarebbero arrivati. Fine della corsa.

<< Sta procedendo tutto bene? >> domandò Keiichiro ad Aki e Fujiko che monitoravano la situazione dai computer.

<< Yuki sembra nervosa >> rispose Aki senza aggiungere particolari tonalità alla voce.

<< In che senso? >> domandò Ryo.

<< Sembra faccia fatica a ricordare, o comunque stia ostacolando i suoi ricordi >>.

Non c'erano rumori. Si sentivano solo respiri. Videro avvicinarsi una persona, indossava una sorta di mantello nero e aveva il volto coperto da una maschera bianca che lasciava scoperti solo gli occhi. Si avvicinava, ma in quel momento tutto divenne più confuso e disordinato, come se il disco si fosse inceppato. Nessuna capì costa stesse succedendo e né Yuki né Yuri parlavano. All'improvviso tutto riprese violentemente. Era evidente che quella persona non aveva bisogno di utilizzare nemmeno un terzo del suo reale potere per poter mettere fuori gioco ormai solo Yuri, dal momento che Yuki era quasi senza vita. Scoprirono che anche Yuri e quindi Kenji e gli altri avevano poteri particolari pur essendo esseri umani, ma che in quel momento risultarono totalmente inutili: Yuri morì e dopo fu solo un grande bagliore che le riportò al laboratorio, evidentemente non quello del loro presente. Keiichiro e Ryo avevano riportato indietro Yuki prima che potesse lasciarci anche lei la pelle, la videro ridotta a uno straccio. Fluirono delle immagini confuse, come dei flashback, ma tutto tornò bianco come all'inizio.

Aspettarono qualche istante e arrivò un'altra scena, di una Terra diversa, devastata: Videro il profilo di una città distrutta e vari incendi devastare alberi e tutto quello che era sul cammino delle fiamme. Videro di nuovo quegli esseri dei ricordi di Yuki che entravano casa per casa, saccheggiavano, uccidevano. Compresero che quelli erano ricordi di Yuri. Videro quello che la Terra minacciava di diventare anche nel loro presente. Videro altre scene, molto simili, immagini di violenza, di disperazione, rabbia. Poco dopo di nuovo il nulla bianco. Si sentirono come risucchiate.

Le ragazze si svegliarono una dopo l'altra. Si sentivano come se avessero corso per chilometri, erano stremate e non ne capivano il motivo.

<< State bene? >> domandò loro Ryo, lanciò un'occhiata a Ichigo che però distolse lo sguardo.

<< Direi di sì >> rispose la mew rosa.

Yuri aiutò Yuki, le prese la mano, sentiva che tremava. Sapeva quanto le era costato ricordare anche solo quelle poche immagini e sapeva quanto era stata approssimativa: quei momenti erano durati anni e lei aveva deciso di riportarne solo degli spezzoni. << Va tutto bene? >> le domandò Yuri. Yuki non rispose, si sedette per terra, come se avesse bisogno di sentirsi di nuovo ancorata alla realtà, come se si fosse appena svegliata da un brutto incubo. La aiutò ad alzarsi, la vide stremata, triste. La abbracciò e affondò il viso fra i suoi capelli: quante volte aveva cercato quel profumo, quante volte aveva cercato di ricordarlo, ma era tutto talmente sbiadito che ormai aveva quasi rinunciato alla sua ricerca. Sentì che Yuki ricambiava l'abbraccio e che non era più arrabbiata con lui. Le prese il volto fra le mani per guardarla negli occhi; non le disse nulla, si limitò a sorriderle e lei a ricambiare. Si erano ritrovati.

Keiichiro e Ryo accompagnarono a casa le ragazze dopo un pomeriggio di discorsi. Mancavano quarantotto ore al loro arrivo e volevano assicurarsi che si sentissero tutte un po' più preparate. Anche se talvolta confusi, i ricordi di Yuki erano stati utili, ma non avevano cancellato le loro preoccupazioni. Quando arrivò il momento di lasciare a casa Ichigo, Ryo la fermò a parlare.

<< Quindi? >>.

<< Quindi cosa? >>.

<< Come ti sembra? >>.

<< Ryo, che domanda è? Sono terrorizzata, ecco la verità. E c'è una cosa che non capisco >>.

<< Che cosa? >>.

<< Come vi possa essere saltato in mente di mandare Yuki da sola, primo >>.

<< E secondo? >>.

<< Cos'hanno di diverso i suoi poteri? E cosa è successo dopo tutto quello? Perché ora sta così? >>.

<< Così come? >>.

<< Male >>.

<< Come fai a dire che sta male? >>.

<< Nei suoi ricordi era decisamente diversa. Sembrava un'altra persona >>.

Ryo sospirò, Keiichiro lo aspettava, ma si faceva gli affari suoi. Si stupiva sempre della sua discrezione, gliene era infinitamente grato.

<< In realtà tutte queste tue domande hanno una sola risposta >>.

<< Bene, dimmi >>.

Non aveva mai visto Ichigo così preoccupata. << Ti ho già spiegato cosa è andato storto con il DNA >>.

<< Ma non quanto sia andato storto >>.

Ryo sospirò. << La verità è che lei sta morendo >>.

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Capitolo 7
*** Arrival of the birds VII ***


Arrival of the birds VII 

Il giorno prima dell'arrivo del nemico arrivò in fretta e i segni distintivi sui copri delle mew mew ricomparvero; in quei giorni il Café rimase chiuso e le ragazze rimasero con le persone a loro care, consapevoli che per un bel po' di tempo non avrebbero potuto vederle. Quella sera Ichigo rimase con Aoyama, era un po' che gli parlava poco, che cercava di farsi viva il meno possibile. Ciò che più la irritava, che più la indisponeva, era il fatto che lui sembrava non accorgersi di nulla, sembrava non rendersi conto che le cose tra loro stavano cambiando, che qualcosa, dentro di lei, si era rotto. Erano andati a cena dopo una lunga passeggiata.

<< Sono un po' preoccupato >> disse Aoyama.

<< Per cosa? >> gli domandò Ichigo, aveva anche perso l'appetito.

<< Che possa accaderti qualcosa, Ichigo >>.

<< Ah, capisco >>.

<< Sembri... delusa, non dovrei preoccuparmi? >>.

<< Sì, certo >> Ichigo si fermò a riflettere, dio quanto si sentiva confusa << Ma non c'è altro? >>.

Aoyama la fissò qualche istante e fece cenno di no con il capo.

La ragazza si domandò se davvero non capisse, se davvero non fosse in grado di vedere.

<< Devo dirti una cosa >>. Ichigo capì che se voleva che qualcosa accadesse allora doveva essere lei a fare la prima mossa.

<< Dimmi >>.

<< Ryo mi ha baciata >>.

Quella sera Ryo portò Yuki fuori città, al mare, per vedere le stelle, in onore dei bei tempi andati. Le luci della città erano lontane e sulla spiaggia albergava un'oscurità perfetta che li avvolgeva teneramente. Era decisamente caldo, si sentivano le cicale frinire in lontananza, da qualche parte e una brezza leggera rompeva l'immobilità delle cose. I due passeggiarono fin quando non trovarono un punto di loro gradimento. Si sdraiarono entrambi e il contatto con la sabbia fresca fu particolarmente piacevole.

<< Quindi l'hai baciata >>. Yuki riprese il discorso che aveva iniziato poco prima.

<< Mh, sì >>.

<< Lei non ha opposto resistenza >>.

<< No, ma da quel giorno non è comunque successo niente >>.

<< Almeno lo sa... Guarda >>. Yuki indicò un gruppo di stelle e Ryo la seguì con lo sguardo.

<< Peccato non avere un telescopio >>.

<< Sarà al suo posto, alla casa al mare >>.

<< Ci sei più tornata? >>.

<< No >>.

<< Dove sei stata tutto il tempo? Non mi hai mai riferito dove tu fossi fisicamente >>.

<< Ho girato... un po'. Mi sono arrangiata. Sono stata in Europa >>.

<< Perché non ci hai chiesto... >>.

<< Volevo cavarmela da sola. Mi sono fermata per più di un anno a Parigi. La sera cantavo e con quello che guadagnavo riuscivo a permettermi una casetta un po' bohemienne a dire il vero, ma carina, e di giorno giravo oppure facevo lavoretti occasionali >>.

<< Non me lo hai mai detto >>.

<< Te lo avrei raccontato al momento giusto... Sai, c'erano momenti in cui stavo bene. Ho fatto un sacco di fotografie e conosciuto tante persone. Mi sono distratta. Sono stata a Londra, Barcellona, Berlino, Oslo e già che c'ero mi sono fatta un giro in Islanda, è capitato >>.

<< In che senso? >>.

<< Ho seguito il vento >>.

<< Allora perché sei arrivata all'idea di suicidarti? >>.

Yuki sentì un brivido lungo la schiena. Sentì Ryo cercare la sua mano, lo faceva sempre quando si rendeva conto di aver toccato punti dolorosi.

<< Ultimamente non ce la facevo più, sai... Perché poi sono tornata in America e mi è crollato il mondo addosso. Non che per il resto del tempo sia stata sempre bene. Ci sono stati momenti in cui mi sentivo spezzata in due e in cui ero assolutamente sola, era terribile. Però c'erano un sacco di cose che cercavano di tenermi viva... fin quando non è tornato il buio >>. Indicò una stella cadente. << Esprimi un desiderio >>.

<< Espresso >>.

<< Non mi riesce difficile immaginare cosa tu abbia desiderato >>. Non lo vide, ma sentì che aveva sorriso. << Sono felice che tu abbia trovato una persona come Ichigo, ad ogni modo... mi sembra giusta per te >>.

<< Yuki... >>.

<< Sì? >>.

<< Hai paura? >>.

<< Molta, ma potrebbe andare peggio... potrei essere già morta >>.

<< Lo sai che stiamo cerca... >>.

<< Ryo... lo sai meglio di me che non esiste soluzione. Se vuoi sapere cosa farò dopo, una volta finito tutto, pensò tornerò a Parigi se ci sarà ancora tempo per me. Non avrà senso rimanere qui, non avrà senso ostacolarti ancora... Ti sto ostacolando da una vita >>.

<< Sai benissimo che non è così >>.

<< Dopo la fine del primo progetto mew, perlomeno >>.

<< No, nemmeno allora. Comunque eravamo... felici >>.

Yuki distolse lo sguardo dal cielo e cercò lo sguardo di Ryo, nel momento in cui si voltò incontrò i suoi occhi. << E' un aggettivo impegnativo >> affermò.

<< Non eri felice? >>.

<< Ci sono stati momenti in cui ero comunque molto felice >>. Fece una breve pausa, continuarono a guardarsi, come in attesa. << Promettimi una cosa, Ryo. Promettimi che dopo che morirò, perché lo sai che accadrà, che è assolutamente certo e che probabilmente accadrà presto, promettimi che farai di tutto per essere felice. Quando ho bisogno di conforto torno sempre con la mente a quegli ultimi giorni insieme, riporto alla mente il profumo della salsedine, il profumo del legno delle pareti della casa e delle lenzuola; ricordo come stare fra le tue braccia fosse come tornare ad un porto sicuro; ricordo cosa ci legava, ma a volte le persone non sono fatte per vivere insieme. Abbiamo condiviso tutto quello che abbiamo potuto, siamo arrivati a questo punto. Sii sempre fiero di quello che sei diventato. Ama Ichigo più che puoi. Per quanto riguarda me, mi hai già salvata >>.

<< Cosa vuol dire che ti ha baciata? >> domandò Aoyama.

<< Semplicemente quello che ho detto >> rispose Ichigo fissando il suo piatto ancora intonso.

<< E tu cosa hai fatto? >>.

<< Niente >>.

<< Niente? >>.

<< Niente. Perché non reagisci, Aoyama? >>.

<< Sono... sorpreso >>.

<< Ah, davvero? Anche io. E sai che ti dico? Che ho deciso di non opporre resistenza. Perché sono stanca di questa storia, stanca... >>. Ichigo si alzò e uscì dal locale. Avrebbe voluto sprofondare: non una reazione decisa, nulla. Iniziava a odiare quel suo carattere, così remissivo e pronto ad accettare qualsiasi cosa, mentre lei non voleva accettare più compromessi. Capiva di desiderare Ryo, in quel momento, ma sapeva che tutto si sarebbe risolto soltanto alla fine di quella storia, non voleva intromettersi fra Yuki e Ryo proprio in quel momento. Ripensò alle parole del ragazzo il giorno prima: " la verità è che sta morendo". Rifletté su quanto avrebbero dovuto ricostruire, dopo tutto quello: sembrava quasi che quella guerra imminente fosse solo un passaggio obbligato per riportare tutti i pezzi al loro posto, sembrava quasi necessaria. Ichigo si incamminò verso il Café, almeno Aoyama non l'avrebbe trovata a casa e sicuramente non sarebbe andato lì a disturbarla; guardò la sua città e si chiese quanto avrebbe dovuto sopportare da lì a poco per un periodo di tempo imprecisato, pensò al fatto che era giunto il momento per lei e le altre di difenderla di nuovo insieme all'umanità intera.

Yuki e Ryo rimasero a lungo in silenzio: si tenevano per mano, come se potesse accadere qualcosa che li avrebbe separati per sempre. Ryo cercava una possibilità, una qualsiasi, per salvarla, se fosse stato necessario avrebbe rimandato ancora il momento in cui lui e Ichigo si sarebbero finalmente trovati. Ricordò quei momenti a cui Yuki aveva accennato poco fa, tornò a quel punto in cui le tessere del puzzle sembravano tornate al loro posto, a quegli istanti perfetti; aveva sempre mantenuto il ricordo della Yuki di allora, nel suo lungo vestito verde e il cappello di paglia. Aveva sinceramente pensato che sarebbe stato per sempre e lo credeva ancora, ma quello che Yuki diceva era vero, non erano fatti per vivere insieme. Erano destinati a non raggiungersi.

<< Ryo >>. La voce di Yuki sembrava arrivare da un luogo lontanissimo. << Cosa senti? >>.

<< In che senso? >>.

<< In questo momento, cosa senti >>.

<< Vorrei semplicemente tornare indietro... per evitare che accada tutto questo >>.

<< Te l'ho detto, non avvelenarti la vita... Quante stelle cadenti, un'altra... Make a wish >>.

All'orizzonte iniziarono ad addensarsi delle nuvole nere e si alzò il vento. I due si alzarono e decisero di tornare indietro, senza dirsi una parola.

Ichigo arrivò al Café e lo trovò praticamente deserto, Keiichiro si era già ritirato in camera sua e di Ryo non c'era traccia, sembrava esserci soltanto Yuri, che se ne stava seduto al pianoforte.

<< Dove sono gli altri? >>.

Yuri venne colto di sorpresa, non si aspettava che una delle ragazze arrivasse a quell'ora; nonostante il buio, riuscì a capire che era Ichigo, quindi comprese immediatamente perché si trovava lì.

<< Se stai cercando Ryo è uscito, da un po' >>. Rispose senza distogliere gli occhi dai tasti del pianoforte, dopodiché iniziò a toccarli uno per uno. << Andrebbe accordato >>. Sembrava più parlare con se stesso.

<< E torna? >> domandò ancora Ichigo, si avvicinò al ragazzo.

<< Beh, direi di sì >>.

<< E' con Yuki? >>.

<< Sì >>.

<< E dove sono andati? >>.

<< A vedere le stelle >>.

<< Ah >>.

<< Gelosa? >>.

Ichigo sentì di essere arrossita, probabilmente il suo colorito in quel momento era simile a quello di un'aragosta. << No! >> rispose frettolosamente << Pensavo Yuki fosse con te >>.

<< Ah, no no >>. Si bloccò un attimo, a riflettere. << Non devi preoccuparti, comunque >>.

<< A cosa ti riferisci? >>.

<< A Ryo e Yuki >>. Riprese ad accordare il piano dopo un attimo di esitazione << Yuki adorava suonare il pianoforte >> commentò poi.

<< Non vorresti essere con lei? >>.

<< Sì, certo... Però sapevo aveva bisogno di stare con Ryo. Dovevano... concludere >>.

<< Non ti seguo >>.

<< Quello che c'è fra loro. Insomma, ti sei infilata in una storia complicata >>.

<< Io? >>.

<< Non fare la finta tonta. E' talmente evidente, no? Sono arrivato da praticamente una settimana e mi è bastata per capire la situazione... >>. Si voltò improvvisamente verso Ichigo. << E' evidente che tu sei innamorata di Ryo, il quale però è ancora legato a Yuki, che chiaramente non vuole mettersi fra voi due, le sta troppo a cuore la felicità di Ryo per farlo, i sentimenti di lui sono più importanti dei suoi sentimenti stessi. Quindi niente, questo stanno concludendo >>.

Ichigo avrebbe voluto finire sottoterra a qualche chilometro da lì. << E in tutto questo, tu che ruolo avresti? >>.

<< Yuki ama me allo stesso modo in cui Ryo ama te... Suona strano >> Yuri le sorrise, come per farle intendere che partecipava alla sua confusione << Però è evidente che le situazioni sono diverse. Io e Yuki non potremo mai stare insieme, credo che tu lo abbia capito... Ryo era l'unico appiglio sicuro, per lei, quindi trovo giusto che passi del tempo con lui... Ho risposto alle tue domande? >>.

<< Direi di sì... >>.

<< Quindi vuoi parlare con Ryo >>.

<< Non lo so >>.

<< Non trovi assurdo sprecare il vostro tempo in questo modo, Ichigo? >>. Yuri tornò con lo sguardo al pianoforte, iniziò a suonare qualche nota. << Non c'è assolutamente nulla che vi impedisce di essere felici, insieme, eccetto le vostre insicurezze. Avete un'occasione straordinaria e nessuno dei due sa coglierla, mi sembra davvero assurdo, sai? Avete l'occasione di amarvi e non lo fate, non lo avete fatto fino ad ora... possiamo anche chiamarla follia. So che stai pensando che non sono nessuno per farti questi discorsi anche un po' banali, ma te lo dico proprio perché ho vissuto l'impossibilità di stare con Yuki... Dal mio punto di vista, tu e Ryo vi comportate in modo assurdo >>.

<< Sì, lo so >>.

<< Cosa aspettate, quindi? >>.

<< Non lo so... >>.

Sentirono in quel momento aprirsi la porta e video entrare Yuki e Ryo: il ragazzo rimase sorpreso di vedere Ichigo lì, la cercò con gli occhi, ma lei non ricambiava lo sguardo. Yuki prese posto a sedere accanto a Yuri. << Lo hai accordato? >>.

<< In teoria >>.

<< Proviamo >>.

Le note riempirono la stanza e quel silenzio. Ryo si era avvicinato a Ichigo, aspettando che dicesse qualcosa, ma niente; si creò una strana atmosfera che rendeva la scena quasi surreale. Fuori aveva iniziato a piovere e alla musica del pianoforte si aggiunse il ticchettio della pioggia. Yuri cinse le spalle a Yuki, era felice di sentirla suonare di nuovo, gli era mancato. Tantissimo.

<< Devi parlarmi? >>. Ryo sussurrò appena all'orecchio di Ichigo. Lei lo guardò finalmente per la prima volta, fece cenno di sì con il capo. I due salirono di sopra, Yuki smise improvvisamente di suonare.

<< Tutto bene? >>.  Yuri la strinse a sé, notando quanto la ragazza fosse effettivamente turbata.

<< Stanno arrivando >>.

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Capitolo 8
*** Arrival of the birds VIII ***


Arrival of the birds VIII

Ryo si chiuse la porta alle spalle, con una consapevolezza: qualsiasi cosa si sarebbero detti in quel momento avrebbe deciso cosa sarebbe stato di lui e Ichigo dopo questa nuova guerra che stava per cominciare, perciò questa volta non poteva permettersi di sbagliare. Si voltò a guardarla, aveva un'espressione triste che non le aveva mai visto.

<< Quanto tempo abbiamo perso, Ryo? >> disse improvvisamente, senza guardare il ragazzo negli occhi << Quanto? >>. Ichigo si avvicinò e lo abbracciò, in quell'istante si sentì incredibilmente in pace con se stessa. Quanto tempo aveva aspettato per compiere anche solo quel gesto, quel semplice gesto? Percepì Ryo ricambiare l'abbraccio, in quel momento pensò di essere felice, finalmente davvero felice.

Finalmente riuscì ad alzare lo sguardo e a guardarlo negli occhi, pensò che stavano condividendo lo stesso momento felice, che lo avrebbero racchiuso con cura in un cassetto entrambi per ritirarlo fuori nei momenti difficili, come si fa con tutti i ricordi felici. << Mi sento una sciocca >> disse improvvisamente Ichigo << Mi sento una stupida per molte cose che ho fatto fino ad'ora, perché sono stata terribilmente... cieca >>.

Ryo la strinse ancora di più a sé. << Non è colpa tua >> sussurrò << La verità è che sono sempre stato troppo debole per farti capire cosa provavo. Non ero mai riuscito a superare la storia con Yuki, e... tanto meno riuscivo a raggiungere te >>.  Ryo pensò che il ritorno di Yuki era stato, in quel preciso momento della sua vita, come il ritorno delle rondini: l'annuncio della primavera e il risolversi delle coincidenze.

<< Tu mi ami, Ryo? >>.

<< Hai ancora dei dubbi? >>.

Ichigo ripensò alla prima volta che si erano incontrati, a quanto lo avesse odiato a prima vista per la sua arroganza, mentre ora si ritrovava lì, fra le sue braccia. Trovò tutto questo molto... buffo.

Si avvicinò a Ryo e lo baciò; fu una sensazione strana, non si sentiva così da tempo, tanto tempo, non sentiva quella sottile euforia che si prova durante un bacio da giorni, mesi. Avrebbe voluto che quel momento durasse un'eternità, che non dovessero lasciarsi, che non dovesse tornare a combattere, che potesse scappare e vivere, felice. Avrebbe voluto non dover mai abbandonare quell'abbraccio.

<< Sono... vicini >>. Fuori continuava a piovere, delle nuvole scure si erano addensate sulla città e davano l'idea che non avrebbero dato tregua a Tokyo per un po'. Il momento dell'arrivo del nemico era sempre più vicino, manca perlopiù qualche ora.

<< Yuki, cosa hai intenzione di fare? >>.

<< Riguardo? >>.

<< A tutto questo. Intendi... partecipare? >>.

<< Non lo so... non avrei nulla da perdere. Tu cosa ne pensi? >>.

<< Che dovresti fare quello che ti senti >>.

<< Non voglio lasciarti andare... >>.

Yuri l'abbracciò, ripensò a ciò che era successo anni prima. << Sai, quando ho saputo che saremmo dovuti tornare mi sono chiesto che effetto ti avrebbe fatto. In realtà non ero sicuro di voler tornare >>. Sentì Yuki appoggiarsi nello spazio fra la spalla e il collo, sembrava fatto apposta per lei. << In realtà ero già tornato, una volta, solo per vedere come stavi, non volevo interferire con la tua vita o rovinarla ulteriormente... Ho approfittato di un'occasione, avevamo ritrovato una macchina per viaggiare nel tempo e sono stato abbastanza fortunato e non mi hanno scoperto >>.

<< Quando sei tornato? >>.

<< Eri a Parigi... Ti ho sentita cantare >>.

<< Come facevi a sapere che ero lì? >>.

<< In realtà ci sono capitato per caso... evidentemente era destino che dovessi rivederti. Ero preoccupato a saperti lì, da sola... però quando ti ho vista cantare ho capito che stavi combattendo. Era quello di cui volevo rassicurarmi >>.

<< Perché non mi hai avvicinata? >>.

<< Non ho nessun diritto di rovinarti sempre l'esistenza >>. Sorrise e guardò Yuki. Ripensò a quella sera a Parigi e a come la Yuki di quel presente fosse solo l'ombra di quella che aveva visto cantare. Si rese conto di come, nel momento in cui avevano deciso di amarsi, avessero firmato in realtà la loro condanna.

<< Ce la faremo? >>. Ichigo non si era più allontanata da Ryo, era rimasta fra le sue braccia, avrebbe voluto non dover andare più via.

<< Dovete farcela >>. La paura iniziò a insinuarsi nei pensieri di Ryo: in realtà non sapevano quanto fosse forte il nemico, di quali armi disponeva, come aveva intenzione di attaccare, non sapevano assolutamente e nulla e ciò rendeva impossibile immaginare le possibilità di vittoria, o di sconfitta. << Adesso dovresti dormire >>.

<< Non ce la faccio... sono giorni ormai che mi perseguitano gli incubi >>.

<< Perché non ne hai parlato? >>.

<< Non mi sembrava importante >>.

<< Provaci >>.

<< Non te ne vai, vero? >>.

<< E dove vuoi che vada? >>.

Ichigo non rispose, si coricò a letto; si voltò verso Ryo, aveva paura di addormentarsi. << Potresti sempre decidere di andartene e di tornare indietro >>.

<< Indietro... dove? >>.

<< Da Yuki >>.

<< Ti riesce difficile credere che sia davvero tutto finito? >>.

<< Un po' sì. E lo hai detto tu stesso, non finirà mai >>.

<< Vorrei poter farti capire, ma non mi viene in mente niente di sensato... Ad ogni modo non c'è Yuki fra me e te >>.

<< Però fino ad'ora c'è stata >>.

<< Che succede Ichigo? >>.

<< Che ho paura >>.

La ragazza si nascose sotto le lenzuola, si sentiva stanchissima, avrebbe voluto svegliarsi e rendersi conto che era soltanto un brutto incubo. Sentì Ryo sedersi e poi sdraiarsi accanto a lei per poi abbracciarla. Non era mai stata una persona gelosa, pensò che probabilmente la situazione aveva amplificato ed esagerato certe sue sensazioni. In quel momento tutto le sembrava insormontabile, anche l'idea di Ryo insieme a Yuki; forse aveva semplicemente paura che, proprio ora che erano riusciti, finalmente, ad avvicinarsi, qualcosa potesse allontanarli di nuovo.

<< Se non ti amassi >> le sussurrò Ryo << Non avrei aspettato tutti questi anni. Sapevo che non avrei potuto renderti davvero felice se non fossi riuscito a chiudere con il mio passato. Ora l'ho fatto, voglio soltanto che tu ti fidi di me, non farei mai qualcosa che possa ferirti. Sì, è vero, c'è stato qualcosa fra me e Yuki, c'è stato qualcosa di vero, di bello, di intenso, ma è finito, capisci? Forse non è nemmeno mai davvero iniziata... cosa dovrei dire di Aoyama? >>.

Non ci aveva pensato fino a quel momento, il pensiero di Aoyama tornò nella sua testa soltanto in quel momento. Cosa gli avrebbe detto, come si sarebbe comportata, cosa doveva fare? La cosa che più la sconvolgeva era il fatto che non riusciva a provare nulla per lui, quasi nemmeno dispiacere per quello che era successo.

<< E' finita... da un po', a dire il vero >> rispose Ichigo.

<< Si notava >>.

<< In che senso? >>.

<< Non lo guardavi più allo stesso modo >>.

Ichigo non rispose, finalmente si voltò verso Ryo.

<< Ti fiderai di me, Ichigo? >>.

La ragazza fece cenno di sì con il capo.

Quella notte sembrava non passare più, erano le cinque del mattino ed era servita un'eternità perché arrivassero. Aveva ormai smesso di piovere, una timida alba faceva capolino all'orizzonte. Yuki e Yuri erano seduti fuori, ad aspettare, mano nella mano; lentamente la città si risvegliava, le luci si spegnevano, tutto era illuminato dalle gocce di pioggia lasciate dal temporale e le nuvole nere si allontanavano verso ovest; una brezza leggera accarezzava Tokyo, lentamente la città riprendeva il suo ritmo. Mancava ormai poco all'arrivo del nemico e ciò aveva allertato tutti i sensi delle mew mew. Non sapevano come sarebbero arrivati, se sarebbe stato simile all'arrivo di Yuri e gli altri, non avevano idea di cosa attendersi. Qualcuno iniziava a passeggiare nel parco, qualcuno a correre, ignari. Il cielo iniziava a tingersi di blu e il sole riscaldava l'aria.

<< Prima che tutto cominci >> disse Yuki << posso farti una domanda? >>.

<< Sì, certo >>.

<< In realtà è Ryo ad essercisi lambiccato il cervello, ma... perché questo ciondolo? >>.

Yuri non si aspettava una domanda di quel tipo. << L'acqua azzurra, dici? >>.

<< Sì >>.

Non sapeva cosa risponderle e il fatto che Ryo non l'avesse capito lo lasciò spiazzato. Non sapeva assolutamente cosa dire. << Yuri, dimmi la verità. Si vede lontano un miglio che non sai cosa rispondermi e, soprattutto, che non te lo aspettavi >>.

<< Come mi conosci bene... >>.

<< Allora? >>.

<< Sei sempre stata curiosa >>.

<< Perché non me lo vuoi dire? >>.

<< Non è importante >>.

In quel momento si percepì qualcosa. In quel momento Retasu, Mint, Purin, Zakuro, Ichigo si svegliarono capirono che qualcosa stava accadendo, che qualcosa stava cambiando. Poi fu solo luce.

Spazio dell'autrice

Ciao a tutti :) Sono finalmente giunta al momento cruciale della storia. Questo è il capitolo di passaggio dalla prima parte della storia alla seconda e spero di avervi in qualche modo appassionato fino a questo momento e di aver risposto a molte delle vostre domande... perché ne verranno altre ahah

Spero continuerete a leggere e a recensire :)

Un abbraccio,

xuehua

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Capitolo 9
*** and Transformation I ***


and Transformation I

Ichigo si svegliò di soprassalto, scosse Ryo che si era addormentato accanto a lei. << Ryo che cosa sta succedendo?! >>. Un bagliore investì tutta la città, una luce che sembrava arrivasse dal cielo; in molti cercarono di guardare dalle finestre delle loro abitazioni, senza riuscirvi per via della potenza del bagliore. Tutto durò qualche minuto, poi la luce sparì gradualmente, restituendo Tokyo ad un'apparente normalità.

<< Cosa è successo? >> domandò Ichigo affacciandosi alla finestra, tutte le persone al parco si erano fermate a fissare il cielo.

Ryo si era alzato, era rimasto un attimo immobile di fronte a Ichigo, poi uscì dalla stanza senza dirle nulla; gli altri erano giù di sotto, incontrò per un istante lo sguardo di Yuri e comprese che erano arrivati.

<< Cosa abbiamo intenzione di fare? >> sentì domandare Keiichiro, aveva l'aria preoccupata, di chi non ha dormito tutta la notte.

<< Non possiamo sapere dove si trovano in questo momento >> rispose Kenji << Probabilmente non saranno loro a fare la prima mossa >>.

<< E per quale motivo? >> domandò ancora Keiichiro.

<< Non vorranno scoprirsi subito, ad ogni modo saranno comunque in un luogo a loro noto >> rispose Fujiko.

<< Al lago... >>. La voce di Yuki era appena un sussurro, ma fu abbastanza per venir percepita.

<< Dici? >> le domandò Yuri tenendole la mano, l'aveva vista, per qualche istante, cedere.

<< Dove altro potrebbero essere? Mi sembra palese >>.

Ichigo aveva raggiunto Ryo e ascoltava accanto a lui la conversazione, senza scendere al piano di sotto. Improvvisamente provò un'immensa paura, sentì una morsa stringerle il cuore, cosa avrebbero fatto, dove sarebbero andate? Vide entrare anche le sue compagne poco dopo, tutte spaventate quanto lei. Prese la mano di Ryo e la strinse, lui ricambiò. Era brutto vedere tutto quello ripetersi, di nuovo.

<< Quindi dovremmo andare a scovarli? Dovremmo andare nella tana del lupo? >> domandò Zakuro, avevano tutte in faccia un'espressione stanca.

<< Noi vi copriremo le spalle >> disse Aki << Verremo io e Yuri >>.

Yuri guardò istintivamente Yuki. << Cosa hai intenzione di fare? >>. Non sapeva nemmeno lei cosa aveva intenzione di fare. Da un lato avrebbe preferito essere dall'altra parte del pianeta, lontana da quella situazione, magari essere di nuovo a Parigi e dimenticarsi di tutti quei problemi; dall'altro non voleva allontanarsi da Yuri di nuovo, nel caso fosse successo qualcosa non voleva essere lontana da lui. Distolse lo sguardo e, voltandosi, incontrò quello di Ryo che se ne stava vicino alle scale, Ichigo accanto; e se fosse successo qualcosa a lei, cosa avrebbe detto a Ryo? Come lo avrebbe affrontato? Non avrebbe sopportato anche la sua sofferenza.

Ripensò a quando, verso la fine, quando credevano di essere abbastanza vicini alla vittoria, si erano persi in un ipotetico futuro, ipotetico in quanto riferito a quel preciso presente e quindi in continuo mutamento. Si ricordava che si erano ritrovati a New York, non molto diversa da quella che conoscevano. Si ricordava che lì aveva visto Ryo, cresciuto, un uomo, e l'aveva visto con lei. Si ricordava come allora le sembrava decisamente impossibile, soprattutto in seguito alla fine del primo progetto mew, perché c'erano momenti in cui non vedeva nessun'altra che lei a fianco a Ryo. Ma ora quel ricordo proveniente dal futuro, quell'immagine di Ryo visibilmente felice, come non l'aveva mai visto e la certezza che quella ragazza, alla fine, esisteva veramente, la convinsero che avrebbe fatto qualsiasi cosa per proteggere quel futuro. A Ryo non l'aveva mai detto, probabilmente era una delle poche cose che non gli aveva mai voluto raccontare. L'altra cosa che gli aveva nascosto è che lei, in quel futuro, non c'era.

<< Verrò >> disse Yuki a bassa voce. Le ragazze la guardarono, confuse: non avevano idea di cosa aspettarsi e tutte queste variabili in quella storia non facevano altro che incuter loro più timore.

<< Sei sicura? >>. Solo in quel momento gli altri si accorsero della presenza di Ryo, che finalmente si era avvicinato a loro. << Nessuno ti obbliga a farlo >>.

<< Sono sicura >>.

Ryo distolse lo sguardo. Improvvisamente aveva paura per lei. << Non credo sia la scelta migliore per te >> disse infine << Non sappiamo ancora come reagiresti ad una eventuale trasformazione >>. Tornò a guardare i suoi occhi, erano di un grigio strano quel giorno, sembrava ci si potesse immergere.

<< Non ho nulla da perdere >>.

In quel momento Ryo sentì il senso di colpo, misto a del rimorso: sapeva che, in qualche modo, lui l'aveva già lasciata a se stessa e Yuki lo aveva capito ancora prima di lui. Avrebbe voluto fermarla, chiederle di restare, prometterle che non l'avrebbe lasciata sola di nuovo perché soltanto l'idea lo logorava dentro, ma sapeva che era troppo tardi. Era lontana, ormai, irraggiungibile. Non le rispose e pensò ancora a quella frase, non ho nulla da perdere.

Decisero che avrebbero seguito il consiglio di Aki, finalmente avrebbero conosciuto il loro nuovo nemico.


<< Quindi avete localizzato la presenza di altre mew mew >>.

<< Sì, cinque per la precisione, signore >>.

<< Si sono organizzati >>.

<< Sì, signore >>.

<< Che ne è di quella che ci eravamo già trovati fra i piedi? >>.

<< Nessuna traccia, signore >>.

<< Ribelli? >>.

<< Ancora non identificabili, signore >>.

<< Arriveranno? >>.

<< Sì, signore >>.
 

Il gruppo si dirigeva verso una zona fuori dal centro della città: Keiichiro e Ryo, insieme a Kenji e Fujiko, erano rimasti al Cafè, mentre le mew mew con Yuki, Yuri e Aki si dirigevano nella zona proposta da Yuki.

<< Perché hanno scelto di nuovo questo tempo? >> domandò Ichigo, avevano preso un treno, non dovevano assolutamente dare nell'occhio e nemmeno far sapere al nemico che stavano arrivando, sicuramente se si fossero trasformate le avrebbero scoperte.

<< Perché in questo momento il genere umano tende ad autodistruggersi >> rispose Yuri << E ciò rende tutto più facile >>.

<< Non sapete in cosa consisterebbe il loro piano? >> domandò Retasu, la quale era rimasta sorpresa, fra le altre cose, di aver trovato Ichigo insieme a Ryo quella mattina. Avrebbe voluto essere al suo posto, semplicemente.

<< A dire il vero, no >> rispose Aki << Non sappiamo come hanno intenzione di metterlo in pratica >>.

Calò il silenzio e la tensione si respirava nell'aria. Il treno procedeva e si dirigeva fuori da Tokyo. Fu Purin a rompere, di nuovo, la tensione. << Ma voi avete poteri? >>. Si riferiva chiaramente a Yuri e Aki, così come a Fujiko e Kenji.

<< Io e Aki sì, Kenji e Fujiko no, sono esseri umani >>.

<< Ah, e perché voi li avete? >>. Purin rimase sinceramente sconcertata da quell'affermazione, sembravano persone assolutamente normali, semplicemente provenienti dal futuro.

<< Siamo stati addestrati per questo >> rispose Aki << E' difficile da spiegare >>.

<< Già che il viaggio è abbastanza lungo, raccontateglielo >> li incitò Yuki.

<< In realtà >> intervenne Yuri << Quelli come noi sono disertori. Solo nell'esercito del Regime ci sono persone che hanno le nostre stesse capacità. Sia chiaro che non siamo così dalla nascita >>.

<< Il progresso scientifico a volte è pericoloso >> intervenne Aki.

<< Quindi conoscete bene il nemico >> disse Mint.

<< Sì, ma è in continua evoluzione e in continuo perfezionamento >> rispose Aki.

<< E perché avete deciso di disertare? >> domandò Ichigo.

<< Perché siamo riusciti a renderci conto di chi stavamo servendo, e non sempre ci si riesce in quanto il loro controllo arriva ovunque >> rispose Yuri << Quelli come noi, così come i loro progetti mew sono utilizzati come vere e proprie armi. Quando un sentimento umano si risveglia, però, i più disertano e il Regime li cerca per un po' >>.

<< E se venite scovati? >> domandò Retasu.

<< Probabilmente si viene eliminati >>. Le ragazze notarono come, nonostante Aki sembrasse il più giovane, in realtà fosse un ragazzo abbastanza freddo e distaccato, ma il suo atteggiamento ispirava anche fiducia.

Dopo un'ora scesero dal treno e iniziarono a seguire Yuki. Speravano che non si sbagliasse, ma allo stesso tempo nessuna delle mew mew si sentiva davvero pronta. Camminarono per un po', sembrava una normalissima giornata estiva. Ichigo ripensò alla loro prima avventura, a Deep Blue, a Kisshu e a tutto quello che avevano vissuto, si ricordava che allora non aveva avuto davvero paura, mentre ora c'erano un sacco di cose in gioco, un sacco di cose che avrebbe potuto perdere. Non aveva più sentito Aoyama, lui aveva provato a chiamarla, ma aveva deciso di evitarlo, non sapeva ancora come comportarsi, come dirgli di Ryo. Scacciò quei pensieri, aveva altro a cui pensare. Guardò le altre e pensò che fra poco avrebbero iniziato una nuova avventura insieme, pensò a quanto voleva bene a tutte loro.

Improvvisamente sentii un fruscio fra gli alberi, si voltò di scatto, ma non vide nulla.

<< Ichigo, che succede? >> le domandò Retasu.

<< Niente, pensavo di aver visto qualcosa >>.

<< Ci staranno seguendo >> disse Yuri << Probabilmente già sanno che siamo qui >>.

<< E cosa dovremmo fare? >> domandò Ichigo.

<< Andare avanti >>.

Un'ora dopo arrivarono in una radura occupata da un grande lago; sembrava non ci fosse niente e nessuno intorno, eppure Yuki sosteneva che il posto era sicuramente quello. Ci furono altri fruscii tra gli alberi, fin quando una figura non si fece avanti: era una donna, con lunghissimi capelli neri. Si avvicinò a loro, sorridendo.

<< Vi stavamo aspettando, ci avete messo più del previsto. E' un piacere rivedervi a voi due >> disse rivolgendosi ad Aki e a Yuri. poi si rivolse a Yuki << E la stessa cosa vale per te, anche se avevamo escluso la possibilità che tu fossi ancora viva >>.

Poco dopo altre due persone si avvicinarono, questa volta due uomini, sempre con quei capelli nerissimi. Le mew mew non sapevano cosa fare, non capivano le loro intenzioni. 

In quel momento videro lo sguardo della donna mutare. In quel momento iniziò tutto. 

 

Dal Cafè riuscivano a monitorare la situazione, ma improvvisamente non riuscirono più a ricevere alcuna informazione. 

<< E' cominciata >> disse Kenji.

<< Perché non riusciamo più ad avere un contatto con loro? >> domandò Keiichiro. 

<< Se c'è Reiko probabilmente non riceveremo informazioni per un po', ci sarà sicuramente un campo di energia >> disse Fujiko << Dobbiamo solo sperare per il meglio >>.

 

Le cinque mew mew si trasformarono. Era strano rientrare in quelle vesti dopo così tanto tempo. Immediatamente contrattaccarono, ma quella donna sembrava intoccabile, nessuno dei loro attacchi andò a segno. Videro Yuri e Aki occuparsi degli altri due uomini, senza capirne il motivo, dal momento che sembrava la donna quella davvero pericolosa. Una dopo l'altra iniziarono a essere stremate e, soprattutto, demoralizzate, non avevano idea di cosa fare. Improvvisamente uno dei due uomini si liberò di Aki, e andando incontro a loro, le immobilizzò con una semplice occhiata, si sentivano come schiacciate al terreno, come se la forza di gravità fosse improvvisamente aumentata*. La donna si avvicinò pericolosamente a loro e sorrise, beffarda. Ichigo notò di essere puntata, si sentiva malissimo sotto quel peso invisibile che la immobilizzava al terreno. Pensò che forse era già la fine, che avrebbero vinto loro, fin dall'inizio. Chiuse gli occhi, in attesa e, quando pensò che stava per arrivare il colpo letale in realtà non accadde nulla; la mew rosa aprì gli occhi e improvvisamente era libera e, di fronte a lei, vide Yuki, la vide trasformata. In poco tempo perse i sensi, si sentì trasportata via, lontano. 

*per i poteri descritti mi sono ispirata ad uno dei miei anime preferiti, Darker than black, in cui i contractor sono dotati di poteri paranormali.

Spazio dell'autrice: come avrete notato, ho cambiato il titolo del capitolo e la battaglia è appena cominciata! Questo è stato decisamente un capitolo di transizione, dal prossimo capitolo comincerà la vera battaglia. Grazie per la lettura e recensite in tanti! A presto! 

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Capitolo 10
*** and Transformation II ***


and Transformation II

Non credeva sarebbe riuscita a trasformarsi, in realtà si sentiva già debolissima e sapeva che, in quelle condizioni, non poteva competere con Reiko se pure le altre cinque erano già in uno stato pietoso. Yuki non aveva idea su come affrontare la situazione, sapeva che, da lì a poco, si sarebbe trasformata di nuovo.

<< Non pensavo ci saremmo incontrate di nuovo >> disse improvvisamente Reiko << Come non mi aspettavo di rivedere loro. Non ho voglia di sprecare le mie energie con voi e le vostre nuove compagnucce non sembrano nemmeno lontanamente all'altezza, i loro poteri non si avvicinano nemmeno lontanamente ai tuoi. La vostra battaglia è già persa. Mentre la Resistenza si era ritirata e qui sulla Terra tu avevi perso, noi continuavamo a portare avanti il nostro progetto, in cinque anni non abbiamo mai smesso un istante di ampliare l'Impero >>. La donna fece una pausa, Yuki abbassò la guardia, cercò lo sguardo di Yuri, ma non lo trovò, pensò che probabilmente era alle sue spalle.

<< Se fosse come dici tu, non saresti qui in questo momento. Se fosse così ci sarebbero stati cambiamenti nel presente >> le rispose Yuki << Di certo non siete arrivati nel passato >>.

Reiko sospirò. << Ciò non ti permette di non preoccuparti, Yuki. E' inutile opporre resistenza. Non vi rendete conto >> si rivolse anche perso Yuri e Aki << del progresso che è stato compiuto? In ogni era e angolo della Terra si lavorerà per il progresso del Regime, riuniremo l'umanità attraverso lo spazio e il tempo. Non è questo un progetto meraviglioso? >>.

Fece cenno agli uomini di abbassare la guardia. << Se non opporrete resistenza >> disse << Non accadrà nulla in questo tempo in nessun angolo della Terra. Questo è un punto cruciale, perché vi state distruggendo e, insieme, state devastando il pianeta. Grazie al Regime tutto questo non accadrà e sarà anche grazie a voi. E poi >> Reiko guardò di nuovo Yuki << Sai che abbiamo bisogno del tuo potere >>.

<< Non ho più poteri, anche grazie a voi >>.

Reiko sorrise. << Non credo proprio, ti stai sottovalutando. Potresti fare del bene per questo pianeta insieme a noi, potresti stare accanto a Yuri per sempre >>. La fissò negli occhi grigi. << E non credo che la cosa ti risulti poco allettante >>.

<< Rimango della stessa idea di cinque anni fa >>.


Al Cafè erano tornati da poco i segnali delle attività delle ragazze. Scoprirono così che tutte e cinque le ragazze avevano già ceduto all'attacco del nemico, in compenso apparve un nuovo segnale. Ryo capì subito che Yuki si era trasformata. Si domandò se fosse impazzita, che intenzioni avesse. Pensò a Ichigo, sperava non stesse troppo male, si pentì di tutto quello, per un momento avrebbe voluto che il progetto mew non fosse mai giunto a compimento e avrebbe risparmiato molte vite. Arrivato a quel punto non poteva più fuggire, l'unica soluzione era procedere, andare avanti. Ripensò ai suoi genitori, a suo padre, a come tutto fosse iniziato da lì. Maledì quella notte.


<< Ad ogni modo, non siamo tornati qui >> riprese Reiko << Ma sapevamo che voi sareste venuti qui. Speravamo di non ritrovare un nemico, ma a quanto pare... >>. La donna si voltò e si allontanò nella foresta. << Se volete fermarci, provare qui è assolutamente inutile >>. I due uomini la seguirono e sparirono come erano arrivati. Soffiò un vento leggero che smuoveva appena la superficie dell'acqua, una calma quasi irritante pervadeva la natura, assolutamente indifferente al corso del mondo. Le ragazze si ripresero lentamente, non rimaneva che tornare indietro. 

<< Quindi siamo sostanzialmente in svantaggio >> disse Keiichiro << Voi non ne sapevate nulla? >>. 

<< A dire il vero, no >> rispose Kenji << E sinceramente questa cosa mi stupisce >>. 

<< Cosa dobbiamo fare? >> domandò Ichigo << Ci hanno messo fuori gioco in cinque minuti, come pensate riusciremo in tutto questo? E poi stiamo parlando di viaggi nel tempo? Non riusciamo a farci valere nemmeno nel nostro >>. La mew rosa si sentiva estremamente demotivata, ancora non credeva alla facilità con cui era stata sconfitta, non credeva fosse possibile dopo essere riuscita a sconfiggere Deep Blue. Si strinse nella coperta che aveva intorno alle spalle, si sentiva stanchissima. << Non sono in grado di farlo >> disse infine. 

<< Perché dici questo? >> le domandò Yuki, non si aspettava quella domanda da lei. << Non hai nemmeno provato >>.

<< Quello che è successo oggi non ti sembra abbastanza?! >> si sentì tremare, doveva calmarsi. << In pochi minuti eravamo già fuori combattimento! Come pensi che potremmo affrontare questa situazione?! Non posso fare niente, niente! >>. Avrebbe voluto piangere, ma si trattenne. 

<< Ti stai sottovalutando... e ad ogni modo non puoi rinunciare proprio ora e proprio tu >>.

Ichigo la guardò, ma trovò soltanto uno sguardo inespressivo. Si domandò perché ci tenesse tanto. << Perché non lo fai tu? >> le domandò. 

<< Non sono nelle condizioni di farlo >>.

<< Nemmeno io, nemmeno noi. Siamo nella stessa situazione >>. 

<< Sai benissimo che non è così >>. 

Calò il silenzio, Yuki salì in camera, non aveva intenzione di scatenare una sceneggiata davanti a tutti e in un momento assolutamente inopportuno. In quel momento Ichigo si sentì terribilmente in colpa, guardò Ryo, ma era assorto in altri pensieri. Si sentì sprofondare. 

<< Ad ogni modo, prima dobbiamo trovarli, non sappiamo ancora dove si trovano >> disse Fujiko, cercando di riportare la conversazione alla normalità. 

<< E come facciamo? >> domandò Mint.

<< Cercando, per esclusione >> rispose Aki << partendo dal futuro. Se è vero ciò che ha detto Reiko, in qualche modo li troveremo >>. 

<< Però ora riposate ragazze >> disse Keiichiro << Riprenderemo domani >>. 

Poco dopo le mew mew uscirono insieme, camminarono per un pezzo insieme nel parco.

<< Io davvero non capisco >> disse improvvisamente Purin << Cosa abbiamo sbagliato? >>.

<< Eppure abbiamo superato pericoli maggiori >> disse Mint. 

<< Non so voi, ma improvvisamente ho avuto paura, ma non come ci è già successo, una paura più profonda, che mi ha bloccata lì >> spiegò Retasu.

<< E' la paura di perdere qualcosa >> disse improvvisamente Zakuro. 

Poco dopo le cinque ragazze si divisero per arrivare alle loro case. Ichigo non aveva più detto una singola parola, voleva solo arrivare a casa e chiudersi in camera dopo un bel bagno caldo. Vide le luci spente, suppose non c'era nessuno, ma appena entrò vide delle luci provenire dal salotto, sembrava luce di candela; entrò nella stanza e vide Aoyama addormentato sul divano e la cena preparata da poco in tavola. Si avvicinò e lo scosse leggermente per svegliarlo, lui si alzò di scatto, imbarazzato. 

<< Ichigo! Sei arrivata! Io... >> si guardò intorno, sempre più imbarazzato << volevo farti una sorpresa >>.

La ragazza si guardò intorno, si sentì ancora più stanca. << Aoyama... dobbiamo parlare >>. 

<< Lo so Ichigo... >> il ragazzo le prese le mani fra le sue << Mi rendo conto di non essere il massimo, di non essere la scelta migliore, mi rendo conto del fatto che potresti avere di meglio perché, comunque, te lo meriteresti... Però so solo una cosa, Ichigo... Sono certo di quello che provo per te. E mi dispiace se ultimamente hai avuto dei dubbi riguardo la nostra storia e tutto il nostro tempo insieme >> fece una pausa, poi riprese, guardando Ichigo negli occhi << Se in qualche modo ti ho deluso, ti prego, dammi un'altra possibilità >>. 

Ichigo rimase a fissare le mani di Aoyama che tenevano le sue e si accorse di non provare assolutamente nulla. Alzò lo sguardo verso gli occhi di lui, cercò di dire qualcosa senza riuscirci. Passò qualche istante prima che riuscisse a parlare. << Aoyama... non provo più niente >> disse infine << Niente >>.

<< Perché? >>.

<< E' successo, Aoyama >>.

<< Sei innamorata di un altro, vero? Di Ryo? >>.

<< Non ti riguarda >>. Si pentì della freddezza che aveva messo in quelle parole.

<< Allora... io vado. Grazie di tutto, Ichigo >>. 

Aoyama le sorrise e uscì. Si domandò se l'avrebbe mai rivisto. Si domandò se la odiava. Lei, in quel momento, si odiava, tantissimo. Soffiò sulle candele, salì in camera e si stese sul letto. Cosa sarebbe successo? 

Al Cafè la situazione non era meno tesa: era rimasto nell'aria un certo nervosismo, una certa stanchezza e, soprattutto, una certa incertezza. Yuki si era chiusa in camera di Ryo, aveva lasciato praticamente tutte le sue cose lì da quando era arrivata e si ricordava di aver dormito su quel letto soltanto la prima notte. Si accese una sigaretta, sapeva sarebbe arrivato Ryo e l'avrebbe rimproverata, ma in quel momento non gliene importava assolutamente nulla. Pensò a Ichigo e alla sua arrendevolezza, le venne il nervoso soltanto a pensarci. Poco dopo che era salita era arrivato Yuri a tenerle compagnia, anche lui l'aveva rimproverata, ma non ottenne risultati.

<< Perché ti stai facendo questo nervoso? >> le domandò. 

<< Perché mi stupisce e mi innervosisce quanto la gente a volte è stupida >>. 

Yuri la abbracciò e le sfiorò le labbra con un bacio, le scostò una ciocca di capelli da davanti il viso. << Mi domando spesso come ho fatto fino ad'ora senza di te >> disse improvvisamente << Forse perché sapevo che prima o poi, in qualche momento e in qualche luogo, ti avrei ritrovata >>.

Yuki spense la sigaretta. << E come faremo dopo? Dopo aver ricordato com'è stare insieme? >> domandò, sentì come un peso premerle nel petto << Ho ancora così poco tempo e saremo irraggiungibili l'uno all'altra. Cosa farai, Yuri? Non ne abbiamo mai parlato. Arriverà il momento in cui vorrai costruire di nuovo qualcosa che non poggi su delle sabbie mobili, no? >>. 

<< Perché dovrei volerlo? >>.

<< A dire il vero, lo spero per te. Comunque continuerò a vivere nei tuoi ricordi, questo mi basta. Chi viene dimenticato muore due volte >>.

<< Non avrò bisogno di nessun altro >> rispose Yuri << Tutto quello che volevo l'ho avuto con te >>. 

Lo guardò qualche istante, voleva imprimersi quel ricordo per sempre nella memoria, dai suoi capelli castano chiari, ai suoi occhi dolci, al suo sorriso, al modo in cui la guardava, alle sue mani e a come entravano in contatto con le sue, a come i loro sguardi si incontravano. Lo abbracciò più forte che poteva, per ricordare sempre la sensazione che provava quando i loro corpi entravano in contatto. Pensò che probabilmente avrebbe potuto salvarla. Respirò il suo profumo, le ricordò immediatamente i loro ultimi giorni insieme. Fuori le stelle brillavano, indifferenti all'amore che sa di finire. 

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Capitolo 11
*** and Transformation III ***


and Transformation III

Note per il lettore: ciò che scriverò in corsivo sarà riferito a un evento passato, in grassetto a un evento futuro. I livelli della narrazione saranno diversi, quindi volevo chiarire prima di iniziare!

Reiko tornò al quartier generale per portare il suo rapporto riguardo la sua ultima "gita" sulla Terra. Pensò che questa volta la loro missione sarebbe stata molto più facile di qualche anno prima, aveva trovato il loro nemico in difficoltà e ciò avrebbe fatto piacere ai suoi superiori. Si aspettava decisamente di meglio da quelle cinque mew mew, come si aspettava che probabilmente avrebbero ritrovato i soliti ribelli pronti a metter loro i bastoni fra le ruote, ma prima o poi avrebbero soppresso la Resistenza e nulla avrebbe più ostacolato i loro progetti. Si era piuttosto stupita di aver ritrovato Yuki, che dava per morta o comunque messa male abbastanza da non poter più razzolare in giro, invece era di nuovo lì, di certo decisamente indebolita, lo aveva percepito immediatamente; in realtà i suoi poteri sembravano gli stessi, sembrava piuttosto non fosse in grado di gestirli, o reggerli. Tutto questo insieme di condizioni rendeva il suo lavoro molto più semplice: convinta o meno, sarebbe riuscita a portare Yuki lì, anche le altre se fossero state utili, avrebbero messo fuori combattimento in poco tempo quei quattro ribelli e colonizzato quella zona spazio-temporale. Fine.

Entrò in una stanza buia, dove una decina di persone lavorava davanti a delle specie di computer, ma decisamente più sofisticati rispetto a quelli che conosciamo; percorse la stanza fino alla porta dall'altro lato, entrò in una stanza più piccola, dove brillava solo una luce blu in prossimità di un tavolo. Appena si avvicinò comparve l'ologramma di una figura di cui non era possibile riconoscere il volto.

<< Agente x201 >> la voce era rauca, sembrava provenisse da un luogo lontanissimo << Il rapporto >>.

<< Abbiamo trovato due ribelli, Signore, e riteniamo che ce ne siano altri due insieme a loro. Si tratta sempre del gruppo dell'agente z1, Signore >>.

Si sentì un sospiro profondo. << Prosegui >>.

<< Insieme a loro, cinque mew mew >>.

<< Cinque? >>.

<< Sì, non sembrano molto forti, ad ogni modo >>.

<< Tutto qui? >>.

<< Abbiamo la possibilità di reperire l'acqua azzurra, Signore >>.

La figura cambiò espressione della bocca. << In che senso? >>.

<< MewYuki è ancora viva >>.
 

Ichigo si svegliò tardissimo quella mattina, erano le undici passate. Si sentiva distrutta, avrebbe voluto tornare a letto, ma sapeva che doveva alzarsi e andare al Cafè. Guardò il cellulare e trovò quattro chiamate perse e un messaggio: le chiamate erano di Ryo, il messaggio di sua madre. Rispose al messaggio, dopodiché chiamò Ryo.

<< Ah, sono in ritardo... Mi sono svegliata ora... Sì, esco... Cosa? No, tutto bene... Arrivo >>.

Infilò i primi vestiti che trovò a portata di mano e uscì in fretta e furia. Quella notte gli incubi l'avevano risparmiata, ma sentiva come un'amarezza infondo all'anima, forse per quello che era successo la sera prima con Aoyama. Non era quello il momento per pensarci, iniziò a correre più veloce.

Al Café intanto si discuteva sul metodo di ricerca che avrebbero dovuto utilizzare. Kenji aveva iniziato a stilare una lista dei luoghi e tempi più probabili nel futuro, perché se quello che avevano detto corrispondeva al vero allora era lì che dovevano cercare. Sarebbe stato un terreno ignoto per le mew mew, ma anche per Aki e Yuri che le avrebbero accompagnate. La prima tappa sarebbe stata di "pochi" anni in avanti, cento per l'esattezza. Dalle informazioni che avevano ottenuto grazie alla Resistenza, sapevano che in quegli anni era in corso un verso e proprio accordo diplomatico con il Regime, una resa pacifica. Sapevano che sarebbero giunti al momento in cui avrebbero cambiato totalmente il corso del tempo, non sapevano come e non sapevano quando sarebbe successo.

Ichigo arrivò improvvisamente ansimante per la corsa. << Scusate! >> e si sedette per terra, stremata.

<< Meglio tardi che mai, Momomiya >> la incalzò Mint.

<< Smettila, ho fatto del mio meglio >>.


Erano le undici, aveva passato la mattina a dormire se solo non fosse stata obbligata ad alzarsi. Si alzò con estrema lentezza, come se ogni gesto potesse essere l'ultimo. Dopo una doccia indossò un paio di jeans e un maglione viola scuro, dopodiché scese al piano di sotto, c'era un abbondante colazione ad attenderla. Ryo era seduto ad aspettarla, come sempre, sembrava perso nei suoi pensieri. 

<< Buongiorno >> gli disse timidamente, lui si voltò come se lo avessero svegliato da un sogno. La guardò qualche istante e le sorrise. << Alla buon'ora, non hai dormito stanotte? >>.

<< Non molto, a dire il vero >>.

<< Perché non mi hai svegliato? >>.

<< Perché mi dispiaceva >>.

Ryo la abbracciò. << Non deve dispiacerti, mi dispiace se non lo fai >>.

Yuki avrebbe voluto addormentarsi di nuovo in quel modo, ma non appena chiudeva gli occhi le tornavano in mente gli incubi e quindi il sonno spariva via. Da quando era finito il progetto mew e da quando Yuri era morto non aveva mai smesso di avere quegli incubi, aveva perso il conto delle notti insonni passate insieme a Ryo. Sapeva che lui si sentiva terribilmente in colpa, voleva proteggerla, a tutti i costi, ma da quello, dagli incubi, non poteva farlo, erano insidiosi, arrivavano nel bel mezzo della notte e non la lasciavano più. Si svegliava e andava a cercare Ryo, provava a riaddormentarsi insieme a lui nella speranza che tutto fosse finito. A volte continuava, a volte no. 

<< A volte ho come la sensazione che stia per accadere qualcosa >> disse improvvisamente. 

<< Sei soltanto scossa >> le rispose Ryo.

Yuki si soffermò a guardarlo. Vide che era stanco, che stava male, lo conosceva troppo bene per non accorgersene. Tornò ad abbracciarlo. Se avesse potuto scegliere, sarebbe rimasta così tutta la vita, tutta quella che rimaneva.


<< Perciò stiamo per viaggiare nel tempo >> disse Purin, entusiasta << Non credevo avrei mai provato una cosa simile! >>.

<< Sarà una vostra rappresentazione a farlo, ma ricordatevi che ciò che accadrà avrà ripercussioni anche sul vostro corpo qui >> disse Fujiko.

Le ragazze vennero collegate con vari cavi alla stessa macchina della prima volta, con loro ci sarebbero stati di nuovo Yuri e Aki, e Yuki. Ryo si avvicinò a Ichigo, le sorrise scostandole una ciocca di capelli.

<< Fai attenzione >> le sussurrò.


Ichigo ricambiò il sorriso e gli sfiorò la mano. Poco dopo fu tutto bianco.

Ebbe un sussulto, si era incantata. Si svegliò e trovò Ryo alzato, che si stava vestendo. Guardò l'ora e vide che era tardi, troppo tardi per cominciare qualsiasi cosa, per fortuna era domenica e non c'era il lavoro di mezzo. 

<< Buongiorno >> le disse Ryo, notando che si era svegliata << Tutto apposto? >>.

<< Più o meno, mi sembrava di cadere, quindi mi sono svegliata >>.

Ryo tornò a sedersi accanto a lei, la strinse a sé e le diede un bacio sulle labbra. Ichigo si accoccolò per il meglio, avrebbe continuato volentieri a dormire. Sapeva che quello era un giorno difficile per lui, erano ormai sette anni esatti che Yuki era scomparsa. Ciò che più le faceva male era la consapevolezza di non poter fare assolutamente nulla per alleviare il suo dolore, nonostante tutto. Lo abbracciò, restarono a lungo in silenzio. Avevano imparato ad amarsi anche così. 


Si trovarono in una Terra non molto diversa da quella che conoscevano, Tokyo non era cambiata molto, era semplicemente più grande e più popolosa. Ovunque erano affissi manifesti riguardo la futura firma con il Regime con tanto di frasi propagandistiche che inneggiavano a un futuro glorioso e a un poderoso progresso. C'era anche chi protestava, erano coloro che ritenevano che tutto questo avrebbe riportato il pianeta nella situazione di guerra e conflitto che, in realtà, aveva appena superato. Si ritrovarono vicino a una manifestazione, da cui si allontanarono per capire meglio dove si trovassero di preciso, le strade erano cambiate, quelle sì.

<< Sembrerebbe che la firma avverrà fra due giorni, abbiamo quarantotto ore per scoprire qualcosa >> disse Yuri << Se loro sono qui, saranno sicuramente sotto scorta in città >>.

<< Pensi dovremmo dividerci? >> domandò Retasu.

<< E' la cosa migliore >> rispose Yuri << Aki, tu vai con Retasu, Zakuro e Mint, mentre io e Yuki saremo con Ichigo e Purin >>. 

Aki fece un cenno con il capo e si allontanò con il suo gruppo. 

<< Potremmo provare a seguire quella massa di gente >> propose Ichigo e indicò la manifestazione che si stava allontanando. Gli altri annuirono e si avviarono.


Fuori pioveva, faceva più freddo del solito, una di quelle giornate in cui è meglio rifugiarsi sotto le coperte per proteggersi dal mondo intero. Aveva avuto come un sussulto, aveva sentito quella sensazione che si prova quando si crede di stare cadendo mentre si dorme. Aveva aperto gli occhi e si era ritrovata nella penombra. Sarebbero trascorsi così i suoi giorni? Interminabili? Impossibili? Pensò a Yuri che non era più lì. Si sentì cadere, di nuovo. Istintivamente toccò il ciondolo che aveva il collo, l'unica cosa che le era rimasta di lui oltre ai ricordi. Sentiva Ryo parlare al telefono, probabilmente con Keiichiro. Sapeva che stavano proseguendo con il progetto mew, che probabilmente il prossimo autunno sarebbero partiti per Tokyo. Non capiva perché era necessario andare così lontano.
Pensava in continuazione cosa avrebbe fatto, lei, dopo.


Seguendo la folla giunsero di fronte a un palazzo, circondato da membri dell'esercito del Regime: Yuri comprese subito che erano loro e intimò le altre di destare meno sospetti possibile. Le capacità di quei soggetti andavano ben oltre quello che immaginavano e rischiavano di venire subito scoperti. 

La gente sembrava arrabbiata, anzi, infuriata. 

<< Dobbiamo entrare >> disse Yuki << Vedere cosa succede là dentro >>. 

Aggirarono il palazzo, ma c'erano agenti ovunque, dovevano eludere in qualche modo il loro sistema di sorveglianza. L'unico modo era attaccarli, ma si sarebbe sparso l'allarme e prima o poi li avrebbero trovati, rovinando la missione fin dal principio. Improvvisamente Purin indicò un buco nel muro del palazzo vicino a loro.

<< Potrei passare di qui >> disse << Tanto sono magrolina >>.

<< E dopo? >> le domandò Ichigo.

Purin rimase a riflettere un po'. << Hai ragione >> concluse.

Improvvisamente si sentì un'esplosione e gli agenti si allontanarono circospetti verso il luogo che gli veniva comunicato.

<< Ogni tanto un po' di fortuna ci vuole! >> esultò Purin.

I quattro si avvicinarono e poco dopo entrarono nel palazzo, ma, ovviamente, c'era qualcosa ad attenderli.

<< Che ingenui >> disse fra sé Yuri. Immediatamente si sentì un rumore di spari.

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Capitolo 12
*** and Transformation IV ***


and Transformation IV

Attenzione! Il rating di questo capitolo è giallo. Ricordo che le parti in corsivo riguardano un avvenimento passato, le parti in grassetto uno futuro.

Si svegliò di soprassalto, le sembrò di aver sentito dei rumori, come di spari. Si rese immediatamente conto che era accaduto soltanto nei suoi sogni e si tranquillizzò nel vedere Ryo accanto. Fuori continuava a piovere, erano giorni che non  smetteva di piovere. Fissò il ragazzo qualche istante, dormiva pacificamente, adesso abbracciava il vuoto lasciato da lei. Pensò ai mesi che mancavano alla sua partenza. Gli accarezzò la mano appoggiata sul cuscino, la mosse impercettibilmente. Ritornò a sdraiarsi accanto a lui, quando lo sentì dire qualcosa. 

<< Perché sei sveglia? >>. Aveva la voce impastata dal sonno.

<< Perché ti sei svegliato? >>.

Ryo sorrise. << Che ore sono? >>.

<< Le cinque, è presto >>.

Attirò Yuki accanto a sé e la abbracciò. << Hai avuto gli incubi? >>.

<< Già >>.

Ryo le accarezzò i lunghi boccoli castani. << Mi dispiace >>.

<< Devi smetterla di dispiacerti >>.

Yuki gli sorrise, le dispiaceva vederlo così e poi, quel giorno, si sentiva meglio del solito. Appoggiò la testa tra la spalla e il collo di Ryo, in quel momento pensò che quello era il suo posto nel mondo. Lui le prese la mano, disegnando cerchi immaginari sul palmo. Si voltò verso di lei e si immerse nei suoi occhi grigi. Gli sarebbero mancati, ormai aveva fatto una scelta e non poteva più tornare indietro, ma in momenti come quelli sentiva di vacillare, di poter mollare tutto, rinunciare e, in qualche modo, ricominciare, insieme a lei. Le diede un bacio, non lo faceva spesso, aveva sempre paura di farle del male, in qualche modo, ne aveva già fatto abbastanza. Solo con lei si sentiva tremendamente insicuro. Lei ricambiò il bacio. In quei momenti sapeva di aver fatto, per una volta, la scelta giusta. La baciò di nuovo, questa volta più intensamente. Si domandò di nuovo se stesse facendo la cosa giusta, forse era proprio questo a lasciare fra loro due una sorta di distanza incolmabile. C'erano troppe domande, tra loro due. Le sfilò la maglia, accarezzò ogni lembo della sua pelle, aveva sempre quel profumo, profumo di buono, il profumo delle persone che si amano. Rimasero nudi, pensò che era bellissima. Non avevano mai fatto l'amore, in quel momento sembrava la cosa più ovvia da fare, come se avessero vissuto momenti simili altre volte. Si domandò se con Yuri aveva raggiunto lo stesso livello di intimità, in realtà non gli parlava davvero molto di certe cose sue, soprattutto ora, ora non raccontava più nulla, capiva tutto dai gesti. Quel momento doveva avere a che fare con la felicità. 

Entrò lentamente dentro di lei, capì che quella era la sua prima volta, ma anche la sua. Le sussurrò all'orecchio che la amava, sentiva che quella era l'unica certezza in quel momento. Percepì un brivido non appena lo sentì dentro di lei. Aveva sentito anche del dolore, ma passò poco dopo nel momento in cui arrivò la consapevolezza di essere un po' meno lontani, in quel momento. Lo sentì muoversi dentro di lei, sentì i suoi baci, le sue carezze, cercò di stringersi il più possibile a lui, lo baciò come non aveva mai fatto. Come avrebbero potuto lasciarsi, dopo? Sentì il piacere invaderle il corpo, e sapeva che a lui stava succedendo lo stesso. Come avrebbero fatto, dopo?
 

Misero fuori gioco alcune guardie in poco tempo, ma probabilmente l'allarme si era già sparso, perciò cominciarono a correre, senza sapere, precisamente, dove andare.

<< Quindi non sappiamo dove stiamo andando >> disse Ichigo.

<< A dire il vero, no >> rispose Yuri.

Percorsero lunghi corridoi tutti uguali, sembrava quasi stessero girando intorno. Finalmente trovarono un corridoio diverso dagli altri, lo percorsero e arrivarono di fronte ad una porta, non sorvegliata.

<< Mi sembra strano >> disse Purin. Provarono ad entrare e trovarono una stanza vuota. Avevano raggiunto, senza quasi accorgersene, almeno il sesto piano del palazzo. Ichigo provò a contattare l'altro gruppo, ma senza risultato.

<< E ora che facciamo? >> domandò Yuki.

<< Non ne ho idea >> le rispose Yuri guardandosi intorno.

Improvvisamente la porta alle loro spalle si chiuse e tutte le luci del palazzo si spensero.
 

Si ritrovarono al buio, cercarono alcune candele e illuminarono la stanza. Convivevano da tre anni ormai, andare via dal Giappone era stato doloroso per Ichigo, ma adesso si trovava bene lì, a New York, le piaceva come città, era dinamica, e poi c'era Ryo al suo fianco. Le mew mew si erano sciolte da un po', nessun nemico era più spuntato all'orizzonte e poi lei non sarebbe più stata in grado di mettersi nei panni dell'eroina, soprattutto da quando aspettava un figlio, una bambina per la precisione. Era stata la cosa migliore che le fosse mai successa e sperava di poterla crescere in un ambiente sereno, senza alieni o gente proveniente dal futuro. Era stata una dura battaglia, quella, sapeva che da qualche parte, nel tempo, si stava svolgendo ancora e lei era ancora ignara, in quel momento, che si sarebbe trovata lì, a New York, con in grembo una bambina di Ryo. Sorrise e pensò a quanto era stata ingenua in certi momenti. Le mancavano, però, le sue compagne. Sapeva che Retasu stava studiando all'università, che Mint continuava a ballare e Purin a fare da mamma a tempo pieno ai suoi fratelli e, straordinariamente, studiava, mentre a quanto pareva Zakuro aveva conquistato il cuore di Keiichiro, che in quel momento era in Giappone, era partito da un po'. 

<< Allora, io esco >> le disse Ryo << Te la senti di rimanere qua da sola? >>.

<< Sì certo >>.

Sapeva dove sarebbe andato, in quel giorno particolare. Ripensò a Yuki e a Yuri, erano stati insieme, fino alla fine e sapeva che Ryo l'aveva amata, fino alla fine, e non avrebbe mai smesso, in un angolo del suo cuore, di farlo. Aveva imparato ad accettare che un angolo del suo cuore sarebbe per sempre stato riservato a Yuki, ma sapeva che la sua non era mai stata un'ombra sulla loro storia; soltanto, almeno una volta l'anno, Ryo aveva bisogno di ricordarla, da solo.

 

<< Che sia una trappola? >>. La domanda di Ichigo rimase inascoltata, era calato il silenzio, anche fuori dal palazzo. Sentirono improvvisamente dei passi che si dirigevano nella loro direzione, passi calmi e regolari, ma non provenivano dalla porta da cui erano entrati, sembrava che la persona a cui appartenevano stesse per arrivare dal muro a destra. Purin provò ad avanzare, ma ad un certo punto venne bloccata: qualcosa li stava imprigionando, lì dentro.

Provarono ad attaccare, inutilmente. Una porta nascosta si aprì dalla parete destra e ne uscì un ragazzo, dai capelli lunghi castani, un sorriso beffardo. Yuri sbiancò nel vedere quel ragazzo, quante vecchie conoscenze.

<< Che piacere! >> disse << Pensavate davvero che fosse così facile? Però bravi, senza volerlo siete giunti ad un punto importante della storia, soprattutto per noi >>. 

Girò attorno al gruppo, a qualche passo dalla sfera invisibile che li teneva bloccati. In quel momento Yuri capì, si ricordò che quello era il suo potere. Erano stati degli stupidi.

<< Non sono qui per sporcarmi le mani >> disse << Ho bisogno della ragazza >> aggiunse indicando Yuki << E anche di te, se mi fai il favore, Yuri >>.

Yuki fissò Yuri, pensava che, forse, sarebbe potuta andare, sarebbe potuto servire a qualcosa. Lui ricambiò uno sguardo perplesso, non era molto d'accordo. In realtà Yuki sembrava abbastanza convinta della sua decisione, guardò il ragazzo e si avviò verso di lui.

<< Yuki non fare stupidaggini >> le disse Yuri << Non puoi sapere che co... >>. La ragazza gli rivolse uno sguardo glaciale, come per dire che sapeva esattamente cosa stava facendo e che sapeva ancora meglio che era un rischio, in quel momento, per lei, non era come cinque anni prima. Il ragazzo le permise di uscire, Ichigo la guardò con aria interrogativa, poi comprese: entrate nella tana del lupo. 

Yuki lanciò un ultimo sguardo a Yuri e alle altre, poco dopo si volatilizzarono nel nulla. 

 

<< Yuki non è più con gli altri >> disse improvvisamente Kenji << ha cambiato sezione spazio-temporale, ma non riusciamo a identificarla >>.

<< In che senso?! >> domandò Ryo << Perché non è con Yuri?! >>.

<< Non possiamo saperlo >> rispose Kenji.

<< Ne avrà pensata una delle sue >> disse Keiichiro << Spero solo sappia quello che sta facendo >>.

Ryo sospirò. Non avrebbe dovuto lasciarla andare.

 

Ichigo, Purin e Yuri vennero liberati non appena il ragazzo scomparve. 

<< Cosa ha intenzione di fare?! >> domandò Purin.

<< Di visitare la tana del lupo >> rispose Yuri. Era preoccupato, come avrebbe fatto a ritrovarla? Come si sarebbe fatta trovare? << Ci manca poco tempo. Dobbiamo impedire la firma >>.

<< Come la impediamo? >> chiese Ichigo. 

Yuri guardò fuori dalla finestra, dava sulla piazza da cui erano arrivati, la manifestazione continuava.

<< Ci faremo forti dell'aiuto della massa >>.

 

Yuki si ritrovò in un luogo a lei noto, era già stata lì. Sperava, semplicemente, di non doverci più tornare. 

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Capitolo 13
*** and Transformation V ***


and Transformation V

Era una sensazione strana ritrovarsi lì dopo tanto tempo. Percorsero lo stesso lungo corridoio, lo stesso lungo cui aveva corso per cercare, in qualche modo, la salvezza. Il tizio la teneva per un braccio, come se avesse potuto scappare e andare da qualche parte. Pensò che probabilmente Ryo e gli altri si erano già accorti che lei non era più con Yuri, Ichigo e Purin, probabilmente erano tutti molto preoccupati, ma non ritenne ci fosse un vero motivo per esserlo.

I loro passi riecheggiavano, non si sentivano altri rumori. Lentamente si avvicinarono all'entrata, anche quella se la ricordava bene. Si aprì poco prima che si avvicinassero e ne uscì Reiko, che si incamminò insieme a loro vicino al fianco libero di Yuki.

<< Non è stato poi così difficile >> commentò ironicamente il ragazzo, come se Yuki non ci fosse << Mi ha seguito senza discussioni >>.

<< Sta zitto, Haru >> rispose Reiko << Di certo non ti ha seguito perché gli hai fatto paura, lo avrà scelto perché avrà un piano, non credi? Perché pensa di poter uscire viva di qui >>.

Yuki sospirò, guardò prima Haru e poi Reiko, continuavano a camminare. La prima volta che era stata lì le era sembrato un percorso infinito, in quel momento sarebbe anche potuto durare per sempre: effettivamente non sapeva a cosa l'avrebbe portata a tutto quello, non sapeva come portare Yuri lì. Ci avrebbe pensato dopo.

Si avvicinarono all'ennesima porta, rimasero qualche istante fermi, il tempo che Reiko componesse un qualche codice. La porta si aprì ed i tre entrarono in una stanza buia, calò il silenzio. Anche lì era già stata, era lì che pensava di aver perso Yuri per sempre. Sentì un brivido percorrerle la schiena.


Yuri, Ichigo e Purin si riunirono all'altro gruppo: a loro era andata meglio, avevano trovato nuove informazioni riguardo quello che stava accadendo. Da quello che avevano scoperto, sembrava che le trattative andassero avanti da due settimane e le varie potenze mondiali erano riunite a Tokyo per stabilire se fosse vantaggioso quello che il Regime proponeva loro; in realtà, e Aki ne era certo, la "firma" era qualcosa di puramente formale, dal momento che il Regime era pronto a dispiegare le sue forze armate nel caso ci fosse stato qualche "problema diplomatico". Tra poche ore sarebbe finito il tempo che le grandi potenze si erano prese per riflettere sulla scelta e giungevano voci riguardo il fatto che avrebbero accettato le condizioni imposte dal Regime.

<< Che vantaggio ne trarrebbero? >> domandò Ichigo.

<< Probabilmente di tipo economico >> commentò Aki << In realtà pensiamo che il nemico non si voglia imporre subito come "colonizzatore"... >>.

<< Chi è il loro rappresentante? >> domandò Yuri.

<< Non ne ho idea, so solo che è accompagnato da Haru, non so se ricordi >> rispose Aki.

<< Sì, ma Haru ha portato via Yuki >>.

<< In che senso? >> domandò Retasu.

<< Ha scelto lei di andare >> rispose Yuri << Pensando di poter trovare qualcosa, probabilmente >>.

Le altre rimasero perplesse e non capirono in che misura bisognava preoccuparsi.

<< Questo rappresentante, comunque, è il nostro obiettivo, e sicuramente non nostro >>.

<< Cosa intendi, Yuri? >> domandò Mint.

<< Che durante manifestazioni del genere chi ha intenzioni più violente di solito trova terreno fertile >>.

<< Dobbiamo però trovare il luogo giusto >> disse Zakuro << Di certo saranno ben nascosti >>.

<< Allora dobbiamo trovare la loro base, quella con cui sono arrivati in questo tempo >> disse Aki << E' lì che, sicuramente, si trovano maggiormente al sicuro >>.

Reiko e Haru si allontanarono di qualche passo da Yuki e si inchinarono. Una figura, impossibile da riconoscere per via del lungo mantello e della maschera che gli copriva il volto, scese lentamente delle scale che erano di fronte a loro. Si fermò a pochi passi dai tre e fissò la ex mew mew. << Ti farà piacere sapesse >> disse una voce roca, sembrava provenire direttamente dal mantello, che fosse vuoto << Che sono ridotto così grazie a te >>.

Yuki rimase impassibile, era persa nei suoi ricordi.

La figura si avvicinò e fece segno a Reiko e Haru di allontanarsi. << Come forse sai >> continuò << Nel tempo da cui sei appena arrivata stiamo per concludere il nostro trattato. Sei qui per lo stesso motivo per cui c'eri cinque anni fa >>.

<< Lo so benissimo >>.

<< E' una fortuna che tu sia ancora viva, ci servirà l'acqua azzurra >>.

<< Cosa ti fa pensare che io abbia ancora gli stessi poteri di cinque anni fa? >>.

<< Il fatto che tu stia morendo non significa nulla, l'acqua azzurra è ancora intatta >>.

Yuki sospirò. << In che tempo siamo? >>.

<< In nessuno >> disse trionfante la figura << Non te lo aspettavi, vero? Siamo fuori dal tempo e dallo spazio. Penso che questa volta non riuscirà ad arrivare nessuno, per salvarti >>.

In realtà trovare la base non fu difficile, i luoghi possibili erano pochi ed era proprio dove Yuki aveva indicato, solo decisamente qualche anno dopo. Si immersero nell'acqua del lago e una scalinata si aprì davanti a loro. Non trovarono nessun tipo di sorveglianza, entrarono, fin quando, finalmente, non trovarono qualcuno.

Era una bambina, avrà avuto al massimo dieci anni, stava immobile, di fronte a loro a pochi passi di distanza, sembrava non reagire alla loro presenza.

<< Ma che carina! >> Purin le si avvicinò e Aki non fece in tempo a gridarle di starle lontana. Improvvisamente gli occhi della bambina divennero di un rosso agghiacciante e si ritrovarono di nuovo in uno spazio bianco, fin quando non si persero di vista.

 

Ichigo sentì un rumore proveniente dalla camera da letto. Si alzò dal divano, la luce era tornata da poco. Si domandò se era giunto il momento, quello in cui avrebbe incontrato la se stessa del passato, così come era successo a lei di incontrare la se stessa del futuro, che era la se stessa di quel momento. Entrata in camera trovò la mew rosa stesa per terra, confusa, non aveva idea di dove si trovava in quel momento. Ichigo tese la mano alla se stessa del passato e la aiutò ad alzarsi. 

La mew mew la fissò qualche istante e si rese conto di avere davanti la sua figura, solo che più grande e decisamente incinta. Sgranò gli occhi, come era arrivata lì? 

<< Se ti stai chiedendo dove siamo >> disse la Ichigo del futuro << Siamo a New York, a qualche anno di distanza da questo avvenimento >>. 

<< Tu... sei me? >> domandò la mew rosa fissando la donna che aveva davanti.

<< Esatto, solo qualche anno più vecchia! >>.

<< Perché non sei sorpresa? >>.

<< Mi era successa la stessa cosa, come potrei essere sorpresa? >>. 

Invitò la mew rosa a sedersi sul divano e le portò un the caldo. << Sai, mi ricordo tutto di questo momento quando ero io nei tuoi panni... Mi ricordo tutte le mie insicurezze >> disse la donna prendendo la sua tazza di the << Non avere paura. Fidati del tuo istinto, non sbaglierai >>.

<< Sinceramente, questa impresa mi sembra un disastro >>.

<< Non può andare tutto per il verso giusto... ma ce la farete >>.

In quel momento qualcuno aprì la porta ed entrò: era Ryo, che subito non notò la presenza della mew mew. Ichigo notò quanto fosse... bello. Poco dopo lui si accorse di lei e rimase esterrefatto. 

<< Te lo dicevo sarebbe successo! >> esultò la Ichigo del futuro. 

In quel momento la mew mew capì che la se stessa del futuro era sposata con Ryo e che il bambino che portava in grembo era suo. Arrossì e, questo viaggio nel tempo, le diede un immenso conforto.

 

Ci mise un po' a comprendere di trovarsi disteso su una spiaggia. Era caldo, ma c'era una brezza leggera, era piacevole ed era mattino presto. Yuri si alzò e vide una casa poco lontano, ci si avvicinò e cercò di vedere dentro, per capire se era abitata. Certo, quella bambina aveva poteri eccezionali, li aveva scaraventati in altri settori spazio-temporali come se niente fosse. Da una finestra, poi, intravide la figura di Yuki, stava ancora dormendo, coperta da un lenzuolo bianco, e a fianco a lei c'era Ryo, anche lui dormiva. Cosa doveva fare? Se l'avessero visto avrebbe potuto modificare per sempre il futuro e chissà cosa sarebbe accaduto oppure, semplicemente, non sarebbe successo nulla.

Quella Yuki assomigliava di più a quella del presente, guardò la pelle chiara della schiena che era lasciata scoperta dal lenzuolo, osservò come i capelli le cadevano sulle spalle e, gli altri, sul cuscino. Le dita della mano sinistra erano intrecciate con quelle di Ryo, si chiese se avessero dormito così tutta la notte. Chissà dov'era, in quel momento. In quei quattro anni le era mancata, troppo, e ora gli veniva concessa la possibilità di vivere un momento che gli era stato impedito di vivere insieme a lei. Vide che si svegliò, e insieme a lei Ryo. Li vide baciarsi, pensò che probabilmente in quel momento era felice, chi era lui per rovinare un suo momento di felicità, perlopiù passato? In quel momento gli effetti di qualsiasi sua azione gli sembrarono disastrosi. 

In realtà non notò che, mentre era assorto nei suoi pensieri, Yuki si era già voltata verso la finestra, e lo vide. Per istinto iniziò a camminare, doveva andarsene, dove non lo sapeva. Si avviava verso non sapeva dove quando sentì una voce chiamarlo, la voce di Yuki. Si voltò, indossava un abito verde, pensò che le donava molto, nonostante fosse appena sveglia e spettinata. Non rimproverava Ryo di essersi innamorato di lei, pensò sarebbe stato impossibile. Cercò di sorridere, non sapeva come comportarsi. Yuki si avvicinò, aveva l'aria sconvolta, di chi ha visto un fantasma. Effettivamente, in quel momento, per lei lo era.

<< Yuri... Sei tu? >>. 

Yuri le si avvicinò, non sapeva cosa rispondere.

<< Da quando vieni? >>.

<< Dal tuo futuro >>.

Yuki sembrò sconvolta da quell'affermazione. << Non sei morto? >>.

Yuri le prese la mano. << Ci rivedremo. Non ci siamo persi per sempre >>.  

Fu di nuovo il vuoto. Yuki fissò il nulla di fronte a sè.

 

Ichigo strinse la sua tazza di the fra le mani e guardò la coppia che aveva davanti. Quindi tutto si sarebbe risolto, ognuno avrebbe continuato la sua vita, la sua e quella di Ryo sarebbero continuate insieme. Si domandò che fine avessero fatto gli altri, sperava che ognuna di loro potesse realizzare la propria felicità, sarebbe stato bellissimo. Poco dopo si sentì la terra tremare sotto i piedi, si ritrovò di nuovo nel vuoto. 

 

Yuri e Ichigo si risvegliarono in una stanza buia, gli altri non c'erano. Videro la bambina seduta in un angolo, e, accanto a lei, c'era Haru, di nuovo.

<< Ci avete provato >> disse << Adesso basta giocare >>. 

Gli mostrò le altre mew mew e Aki imprigionati da delle sorta di fili, spessi, che penetravano nella carne.

<< Aspetto reazioni >>.

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Capitolo 14
*** and Transformation VI ***


and Transformation VI

Non poteva ancora credere a quello che aveva visto. Yuki rimase immobile a fissare il vuoto dinanzi a sé, incredula e indecisa su quanto fosse reale quello che era accaduto. Sentì le braccia di Ryo cingerle le spalle, quel gesto la portò di nuovo alla realtà. Non si erano persi per sempre. Una lacrima le rigò il volto.

<< Dimmi che non me lo sono immaginata >> disse improvvisamente.

<< No, non te lo sei immaginata >>. 

Si accasciò a terra e iniziò a piangere tutte le lacrime che, fino a quel momento, si era tenuta dentro.


Ichigo non credeva a quello che vedeva di fronte a sé. Guardò Haru con rabbia, si alzò tentennando, ancora sconvolta da quel brusco viaggio nel tempo. << Cosa hai intenzione di fare?! >> gridò, sentiva le lacrime pungerle gli occhi.

<< Voglio che la smettiate di interferire >> disse Haru << Non abbiamo voglia di perdere tempo con inutili combattimenti, ormai abbiamo vinto e abbiamo ottenuto quello che volevamo da voi >>.

Ichigo invocò la sua arma e, in una rabbia cieca, attaccò Haru, il quale grazie agli scudi di energia si difendeva da ogni suo colpo.

<< E' inutile! >> le gridò << Non riuscirai mai a scalfirmi >>.

Yuri cercò di aiutare la mew mew, ma sapeva che Haru aveva ragione, era del tutto inutile, avrebbero dovuto contare sulla velocità, ma la mew mew non sembrava riuscire a tenergli testa, tutto quell'attaccare a vuoto la stava soltanto stancando. Ichigo si sentì demoralizzata, provò a ripensare alla se stessa del futuro per cercare un po' di conforto. Stufo, in quel momento Haru passò al contrattacco.
 

Iniziò a pensare che, forse, la sua non era stata un'ottima scelta, capì di essere in trappola. Yuki non aveva nemmeno lontanamente immaginato che ci si potesse situare in una dimensione al di fuori del tempo e dello spazio. Cosa poteva fare, oltre ad aspettare? Non aveva la forza di trasformarsi e tanto meno di combattere, sperava soltanto in una loro delusione nel constatare che i suoi poteri erano definitivamente esauriti; ma era davvero così? Con Ryo non ne aveva più parlato, sapeva soltanto che i suoi poteri di mew mew si stavano lentamente esaurendo con il tempo, ma quello che loro cercavano era una sorta di potere latente, che si nascondeva, ma esisteva ancora. Yuki toccò istintivamente il ciondolo di acqua azzurra che aveva al collo: probabilmente speravano di trovarne ancora, le avrebbero fatto quello che avevano tentato di fare cinque anni prima. Rabbrividì al solo pensiero.

Si pentì anche di aver abbandonato gli altri così, perché da lì non avrebbe potuto difendere Ichigo e, quindi, la felicità di Ryo. Si sentì terribilmente stupida: un tempo avrebbe potuto fare un gesto del genere senza mettere a rischio troppi sentimenti, ma quella volta non era stata la scelta più razionale.

In quel momento era chiusa in una stanza dove tutto era bianco, dalle pareti, al letto e ai pochi mobili, sembrava una camera da manicomio e l'attesa era frustrante. Non avrebbe voluto morire così e, inoltre, sentiva che stava succedendo qualcosa e lei non poteva impedire che accadesse il peggio.
 

Gli scudi di Haru erano anche armi potentissime, Ichigo riusciva a stento a schivarle e a trovare il tempo di contrattaccare. Aveva perso di vista Yuri, fino a qualche istante fa era accanto a lei. Avrebbe voluto avere le sue compagne accanto, insieme sarebbero state forti abbastanza; avrebbe voluto che ci fosse Yuki, sapeva che, in qualche modo, era un punto di riferimento perché già sapeva come reagire a quelle situazioni e, in quel momento, aveva paura anche per lei e per quello che avrebbero potuto farle. Probabilmente avrebbe potuto vestire ancora i panni di MewYuki e aiutarla, come era accaduto con la comparsa del nemico, quella ragazza mezza umana e mezza volpe bianca l'aveva salvata. Cosa avrebbe fatto in quel momento? Cosa?

Un attacco di Haru andò a segno e Ichigo sbatté violentemente contro una parete. Il tempo era agli sgoccioli, non sarebbero mai riusciti a impedire quella firma. Il ragazzo si avvicinò verso la ragazza, ormai stremata, la guardò quasi ne avesse pietà. Non appena cercò di afferrarla, però, sentì una lama trapassargli lo stomaco. Che idiota. Ne seguì una fortissima scarica elettrica e il corpo di Haru cadde senza vita.

Ichigo era sconvolta da quella scena, tremava dalla paura. Ciò che teneva imprigionate le altre e Aki scomparve e lentamente ripresero conoscenza.

<< Tutto ok? >> domandò Yuri tendendo la mano a Ichigo.

<< S-sì >> rispose la mew rosa ancora scossa, a malapena stava in piedi.

<< Dobbiamo proseguire >>.

Continuarono il loro percorso fra corridoi che sembravano semplicemente girare su loro stessi, fin quando, finalmente, non trovarono ciò che cercarono, insieme ad una decisa difesa. Le persone nella stanza si alzarono improvvisamente, stupite del fatto che qualcuno li avesse trovati. Un uomo, il cui viso era percorso da una lunga cicatrice, si alzò dal tavolo e si avvicinò al gruppo. Yuri lo riconobbe immediatamente: era stato lui ad allenarlo quando faceva parte dell'esercito regolare.

<< Quindi siete giunti fin qui >> disse << Vi ho sottovalutati >>.

Tutti i presenti uscirono da una porta che fungeva da uscita di emergenza.

<< Avete rovinato i nostri piani >> disse ancora << Meritate di passare a miglior vita >>.


Reiko entrò nella stanza dove avevano rinchiuso Yuki, la quale sembrò non notare la sua presenza.

<< Seguimi >> disse la donna, ma Yuki sembrava non volesse essere collaborativa.

<< Non sei nemmeno l'ombra della mew mew contro cui ho combattuto >> disse per stuzzicarla, sperando di suscitare in lei una qualche reazione, ma niente.

Reiko si spazientì, si avvicinò e cercò di scuoterla, la prese per un braccio e se la trascinò via.

<< Perché diamine ora fai così, fino a qualche ora fa facevi tanto la gradassa! >>.

Yuki pensava soltanto a quanto fosse vicina la fine. Aveva fatto un errore fatale, nessuno l'avrebbe trovata, laggiù e lei non sarebbe potuta scappare e non poteva combattere. Entrarono in un'altra stanza bianca, vide la stessa macchina infernale di cinque anni prima che aveva cercato di aspirarle via tutto, fino all'ultima goccia vitale. Le venne una nausea pazzesca e avrebbe voluto piangere come non aveva mai fatto. Teneva sempre fra le mani il ciondolo, l'unica cosa che potesse in qualche modo collegarla a Yuri. Era l'inizio della fine.
 

Le ragazze iniziarono a sferrare i loro attacchi. Quel tipo era decisamente forte e schivava con facilità anche gli attacchi di Yuri e Aki: erano sette contro uno e non riuscivano a oltrepassare le sue difese. Egli rise, beffardo. La sua soddisfazione maggiore sarebbe stata togliere di mezzo Yuri, non appena lo aveva visto una vampata d'odio era salita dal suo animo: lui doveva morire, aveva tradito l'esercito e la loro comune causa. E poi, distruggere quelle cinque mew mew sarebbe stato un gioco da ragazzi, quasi poco soddisfacente per la facilità. Non aveva ancora sfoderato il suo vero potere, quello che gli permetteva di fermare il tempo. Si sarebbe divertito ancora un poco prima di distruggerli tutti in una nuvola di fumo. 

 

Pensò a Yuri con tutte le sue forze. Guardò con orrore tutti quei tubicini sottili e trasparenti e gli elettrodi. Sentì il ciondolo emanare uno strano calore, forse si era scaldato a forza di stringerlo: aprì la mano e vide l'acqua azzurra al suo interno brillare, era la prima volta che succedeva una cosa del genere.

Reiko si voltò per guardare cosa stesse succedendo ed un bagliore azzurro investì tutta la stanza. Yuki riuscì a malapena a vedere come la scena stesse cambiando oltre il bagliore di luce: si ritrovò improvvisamente in un luogo unicamente illuminato da quelle che sembravano stelle e intorno si intersecavano tutti i settori spazio-temporali in un unico e armonico circolo, tanto che le sembrò di percepire una sorta di melodia di sottofondo. Riuscì ad ammirare tutto quello solo qualche istante, quando sentì una forza portarla prepotentemente, di nuovo, da qualche parte.

Chiuse gli occhi e quando li riaprì si ritrovò di nuovo in un corridoio. L'acqua azzurra aveva smesso di brillare: era riuscita a portarla fuori da quella dimensione, l'aveva riportata indietro. Yuki iniziò a correre lungo i corridoi, sentiva un frastuono provenire da una zona non definita, che non sapeva come raggiungere. Corse a perdifiato fin quando, finalmente, non giunse nel luogo dello scontro. 

Doveva trasformarsi, ma non era sicura che ce l'avrebbe fatta. Stavano combattendo contro un tizio che non riconosceva e che sembrava decisamente forte, tanto che riusciva a resistere agli attacchi di tutti. Capì di non avere scelta. Solo quando Yuki si trasformò si resero conto della sua presenza. L'uomo la fissò stupito.

<< Come hai fatto a fuggire?! >>.

Yuri sorrise fra sè. Aveva funzionato.

L'uomo, adirato, decise di sferrare il suo attacco e, in un istante, il tempo si fermò, eccetto che per lui e Yuki.

<< Ma cosa... >>. Non pensava fosse possibile. Guardò la ragazza ancora più adirato.

Yuki sapeva perfettamente che non poteva farcela da sola: non sapeva perché era in grado di sfuggire a quel genere di attacco, ma non era il momento di farsi domande; provò a prendere la mano di Ichigo, che improvvisamente iniziò a muoversi.

<< Cosa succede?! >> domandò la mew rosa.

<< Adesso non farti domande >> le disse Yuki << Dobbiamo attaccarlo insieme >>.

L'uomo si scagliò contro di loro, era ormai vicino quando le due ragazze invocarono le loro armi e sferrarono i loro attacchi congiunti, così che risultassero ancora più potenti.

Sentirono un urlo spegnersi lentamente, fin quando tutto non riprese vita. Yuki si ritrasformò, stremata, non cadde perché sorretta da Ichigo, ancora confusa riguardo a quello che era successo. Sapeva solo che avevano fermato il Regime, almeno in quel tempo.

 

<< Spero tu stia scherzando, mia cara Reiko >> disse la figura incappucciata << Vuoi dirmi che non solo la ragazza è sparita, ma che è fallita la firma? Che Akahito è morto e che ci siamo dovuti ritirare?! >>.

Reiko deglutì. << Sì, signore >>. Un dolore straziante la fece crollare a terra. << L-la pre-go... >>.

<< Vi siete fatti sconfiggere da sei ragazzine! >>. Reiko urlò dal dolore, era quasi soffocante, aveva paura volesse ucciderla, ma sentì lentamente che veniva liberata da quella morsa. Come era potuto accadere? 

 

Uscirono tutti da quell'edificio, il resto degli agenti era già scomparso, si erano ritirati e il trattato non era stato firmato. 

Si incamminarono per ritornare alla loro base e tornare nel loro tempo. Ichigo si avvicinò a Yuri, aveva un bel po' di graffi e in certi punti sanguinava, portava in graccio Yuki, ancora priva di sensi.

<< Che cosa è successo? >> domandò la mew rosa.

<< Vi spiegherò una volta tornati >>. 

 

Ryo e Keiichiro avevano registrato un sacco di anomalie in quelle ore e non sapevano cosa aspettarsi. Quando tutti tornarono, sani e salvi, si sentirono meglio, così come Kenji e Fujiko. Yuki si riprese, quando si ritrovò fra le braccia di Yuri era ancora incredula. Lo guardò con aria interrogativa, ma lui si limitò a sorridere. Non era quello il tempo delle spiegazioni.

Quando abbracciò Ichigo Ryo si sentì al colmo della felicità. Ce l'avevano fatta. Era tornata.

<< Sai >> disse Ichigo << Per sbaglio, sono finita nel mio futuro >>.

<< Ah >> rispose Ryo << E cosa hai visto? >>.

<< Eravamo insieme >>.

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Capitolo 15
*** and Transformation VII ***


and Transformation VII

Il tempo per riposarsi era poco, la mattina seguente avrebbero dovuto scegliere quale sarebbe stata la loro prossima tappa. Le ragazze non tornarono a casa, decisero di fare una sorta di accampamento provvisorio al Café, in quel momento avevano bisogno di stare vicine: era stata un'esperienza estenuante, erano successe tantissime cose e avevano bisogno di realizzarle. Allo stesso tempo, però, quella prima esperienza nel futuro aveva dimostrato loro che potevano farcela, dovevano soltanto cercare di credere maggiormente in loro stesse.

Prima di andare a riposare, Ichigo si avvicinò a Yuki, era rimasta fuori, seduta su una panchina accanto all'uscita sul retro: voleva ringraziarla per averle salvato la vita e per averle aiutate per la seconda volta. L'altra rispose con un certo tono di indifferenza, aveva altro per la testa in quel momento.

<< Tutto ok? >> le domandò Ichigo, non le sembrava carino andarsene senza chiedere nulla << Alla fine, comunque, sei riuscita ad uscire da lì, è questo che conta >>.

<< Sì, infatti è tutto ok >>.

<< Non si direbbe >>.

<< Dimmi, Ichigo, per caso è successo qualcosa mentre non c'ero? >>. C'era stato un momento, da quando era tornata, che Yuki sentiva qualcosa di diverso, sentiva che qualcosa era cambiato, ma non capiva cosa. << Come un viaggio nel tempo? >>.

<< A dire il vero, ad un certo punto sì, siamo stati spediti in altre dimensioni spazio-temporali >>.

<< Ah... e dove? >>.

<< In realtà ci siamo divisi >> spiegò la mew rosa << Io sono finita nel mio futuro >>.

<< Capisco, non sai nulla del viaggio di Yuri? >>.

Ichigo scosse la testa, non ne sapeva nulla, nessuno si era raccontato assolutamente nulla di quello che avevano visto, come se fosse una sorta di segreto, troppo intimo per essere rivelato.

<< Spero che tu abbia avuto una piacevole sorpresa, comunque >> disse improvvisamente Yuki.

Ichigo arrossì fino alle orecchie, era diventata dello stesso colore dei suoi capelli. << Beh... sì >>.

Yuki le sorrise, era la prima volta che gliene rivolgeva uno. C'era una brezza leggera, la vita di Tokyo continuava, indifferente e chissà come sarebbe continuata quella della Tokyo del futuro che avevano appena salvato. La porta scricchiolò leggermente ed uscì Yuri; Ichigo si alzò di scatto, salutò entrambi e decise che era giunto il momento di riposare. 

Yuri si sedette accanto alla ragazza, cercò di confrontare l'immagine della ragazza che aveva di fronte con quella che aveva visto nel passato, si domandava quali cambiamenti aveva apportato la sua visita. 

<< Yuri >> fu Yuki a rompere il silenzio << Dove sei stato nel passato? >>.

<< Ah, Ichigo ti ha raccontato... >>. Non era sicuro dovesse dirglielo.

<< Per favore, non girarci intorno >>.

Il ragazzo sospirò e si alzò, non riusciva a stare seduto. << Sono stato nel tuo passato >>.

<< Quando, di preciso? >>.

Yuri fece una lunga pausa, pensò che forse qualcosa era successo. << Non saprei, eri in una casa al mare, insieme a Ryo >> disse << Era estate... perché me lo chiedi? >>.

<< Perché mi sento diversa >>.

<< In che senso? >>. 

<< Ho sentito come una speranza che pensavo di aver perso per sempre >>. Yuki si rigirò il ciondolo con l'acqua azzurra fra le mani. << Mi spieghi? >> disse riferendosi a quello che era successo << Ero in una dimensione fuori dal tempo e dallo spazio e questa mi ha riportato da voi >>. 

Yuri tirò fuori un ciondolo gemello << L'acqua cristallo ha una memoria... Non ne ero sicuro, però mi ha dimostrato che le supposizioni mie e di Kenji fossero corrette >>. 

<< E quindi? >>. 

<< Avevo bisogno di qualcosa che, quando sarebbe giunto il momento, mi facesse sapere dove tu fossi, per trovarti, o perché tu potessi trovare me >> spiegò << Era l'unico modo per avere un legame, nonostante il tempo che ci divideva... Esistono molti modi per utilizzare l'acqua cristallo che ancora non conoscete, è normale che tu sia stupita >> si sedette di nuovo accanto a Yuki << Quindi lo hai visto >>.

<< Sì >>.

<< E non possiamo raggiungerlo con i nostri mezzi >>.

<< No, a meno che non sarà lui a venire da noi >>.

 

Ichigo si era accoccolata vicino a Ryo: si sentiva stanchissima, le sarebbe servita una settimana di sonno ininterrotto per recuperare le forze.

<< Sono i viaggi nel tempo a togliervi molte forze >> le spiegò Ryo << Per questo dovresti metterti a dormire >>. 

La mew rosa provava già da un po' a dormire, ma i suoi pensieri continuavano a tenerla sveglia. Ryo le scostò i capelli della frangetta e le diede un bacio sulla fronte. Poco dopo lui si addormentò, Ichigo sentì il suo respiro regolare, in qualche modo la tranquillizzò. Cercò di rimanere il più vicino possibile a lui: poco dopo arrivò il sonno, ma con esso anche gli stessi incubi. 

 

Si svegliò, in preda al solito incubo. Ryo e Keiichiro erano partiti ormai da un mese, quell'attico a New York le sembrava troppo grande, per lei, si sentiva tremendamente sola e tutto le riportava alla mente sia Yuri sia Ryo. Sapeva che il secondo progetto mew era cominciato bene, Ryo le era sembrato entusiasta e il fatto di avere a che fare con degli alieni le sembrava una storia esaltante. Avrebbe voluto tornare a dormire, ma l'idea che l'incubo potesse ritornare la terrorizzava. Avrebbe voluto che Yuri ricomparisse dal nulla, come era successo un mese fa. Si domandò in quale futuro si sarebbero incontrati di nuovo, si chiese quanto fosse lontano. 

 

Ryo svegliò Ichigo con un bacio. In realtà si sentiva tremendamente in imbarazzo, ma pensò che non aveva nulla da perdere e che non c'era tempo per sentirsi in imbarazzo, aveva già perso quattro anni in quel modo. La mew mew non aveva dormito molto, si era svegliata spesso, si sentiva più stanca di quando si era addormentata. 

<< Ma com'è questo incubo che ti perseguita? >> le domandò Ryo << Credo che parlarne possa farti bene >>.

Ichigo sospirò, non lo aveva mai raccontato a nessuno. << E' terribile >> iniziò << Vedo tutte le altre stese senza vita e io sono come... intrappolata, ma non capisco da cosa. Mi sento lentamente morire, sento le energie abbandonarmi goccia dopo goccia, le altre però non sono morte così. Non so dove accade tutto questo, non riesco a riconoscere il luogo, non mi ricorda assolutamente nulla >>.

Ryo ebbe un sussulto. Poteva essere? Ripensò agli incubi che aveva Yuki subito dopo la fine del primo progetto mew: era pressoché la stessa scena onirica, con qualche variante, infatti nei suoi sogni c'erano Yuri, Kenji, Fujiko e Aki. Rabbrividì, era una macabra coincidenza, ma ne avrebbe parlato con Yuri, ora non voleva allarmare la ragazza. La abbracciò, sperava soltanto che passasse presto. 

Scesero insieme, le altre mew mew facevano colazione insieme a Keiichiro. Ryo si congedò e cercò Yuri e Yuki, che, però, erano usciti già da un po'. Provò a chiamare la ragazza, gli disse che erano semplicemente al parco. Ryo disse loro di rimanere lì, che li avrebbe raggiunti lui. Doveva assolutamente parlare a entrambi.

 

<< E' successo qualcosa? >> domandò Yuri.

<< Non ne ho idea >> rispose Yuki << Però sembrava preoccupato >>. 

Lo aspettarono qualche minuto, quando Ryo arrivò. 

<< Che succede? >> gli chiese Yuki << Qualcosa non va? >>.

<< Ti ricordi gli incubi che ti perseguitavano dopo il nostro progetto mew? >> le domandò il biondino, Yuri lo fissò con lo sguardo di chi avesse appena sentito qualcosa di sconvolgente.

<< Sì, sì che mi ricordo, perché? >>.

<< E' un po' di tempo che Ichigo sta avendo pressoché lo stesso incubo, la scena varia di poco rispetto a quello che mi avevi raccontato tu >> spiegò Ryo << Il fatto è che tu avevi avuto questi incubi una volta finito tutto, perché Ichigo li ha adesso? E perché sogna una cosa del genere? >>. Le ultime frasi erano soprattutto rivolte a Yuri, sperava potesse dargli una risposta che escludesse un'eminente catastrofe.

<< E' probabile >> disse Yuri << Che siano scene provenienti dal suo futuro. Mentre gli incubi di Yuki erano perlopiù dettati dalla suggestione di quello che aveva vissuto e lo riviveva nel sonno, può essere che Ichigo stia avendo una premonizione >>.

Ryo sentì un brivido percorrergli la schiena.

<< Ma come è possibile? >> domandò Yuki e si voltò verso Ryo, aveva lo sguardo perso nel vuoto. << ... C'è, in lei, un principio di acqua cristallo? >>.

Ryo la fissò qualche istante. << E' riuscita ad utilizzarla >>. 

<< Allora, se non lo sanno ancora, lo scopriranno presto. Loro continuano a cercare l'acqua cristallo e, quando scopriranno che potrebbero averla anche da Ichigo, faranno di tutto per ottenerla >>.

Ryo si sentì il mondo crollare addosso. 

 

Nel frattempo al Café discussero riguardo il loro prossimo obiettivo. 

<< Abbiamo saputo da alcuni nostri alleati che attualmente i soldati scelti per la trasferta sono tornati nel nostro tempo, e con loro anche gli Alti Comandi del Regime >> disse Kenji << Forse dovremmo andare lì e trovare il modo che non vadano da nessun'altra parte >>.

<< Quando partiamo? >> domandò Purin.

<< Raggiungiamo la nostra base, quella da cui siamo arrivati, e partiamo >>.

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Capitolo 16
*** and Transformation VIII ***


and Transformation VIII

part 1

Si domandò quante volte ancora, nella sua vita, avrebbe dovuto percorrere quei corridoi, ormai sembrava una condanna, ma doveva salvare Ichigo prima che fosse troppo tardi, prima che non ci fosse più niente e nessuno da salvare. Cosa avrebbe fatto per portarla via da lì? Era meglio cominciare a rifletterci: combattere contro Reiko e chissà quanti altri sarebbe stato controproducente, non ce l'avrebbe mai fatta, aumentavano soltanto le possibilità di sconfitta; offrirsi al posto della mew rosa, infondo l'avevano cercata fino a quel momento, si sarebbe offerta a patto che la felicità della persona che aveva amato tornasse indietro e non si occupassero più di lei; oppure non avrebbe incontrato resistenza, avrebbe preso Ichigo e l'avrebbe portata via, ma le sembrava alquanto impossibile. 

Yuki percorreva quei corridoi con passo calmo, era da sola, non poteva permettersi passi falsi. Nemmeno il tempo di arrivare e già si erano preoccupati di scovarli e prendere Ichigo con loro, se solo lo avessero saputo prima lo avrebbero evitato, gli incubi di quella ragazza erano stati davvero premonitori. Aveva lasciato gli altri combattere, sarebbe stata soltanto un impaccio per loro. Sperava soltanto stesse bene, che fosse ancora viva. Strinse nella mano sinistra il ciondolo di acqua azzurra, se le cose si fossero messe male, avrebbe potuto almeno salvare la mew rosa, dandole la collana. Ciò la confortò. La felicità di Ryo era al sicuro. 

Respirò a fondo. Era evidente che quella volta non si erano spostati in quella strana dimensione perché lì, nel loro tempo, si sentivano al sicuro - o forse c'era qualcosa che lei ancora non conosceva e che poteva proteggerli, oppure sarebbe arrivata e non avrebbe trovato nessuno. Aveva paura? Sì, di fallire, di non riuscire a raggiungere la mew mew in tempo. 

Finalmente si trovò di fronte alla porta che stava cercando. Vari ricordi si accavallarono nei suoi pensieri in quel momento. Tra poco quella porta si sarebbe aperta e avrebbe scoperto cosa la attendeva. Sentì il cuore battere all'impazzata. Non si era ancora trasformata, lo avrebbe fatto solo se strettamente necessario. Un altro respiro profondo. Entrò. 

Non appena mise piede nella stanza, i suoi occhi furono attirati da Ichigo: era distesa, sembrava stesse dormendo, in realtà le stavano risucchiando via tutte le sue energie vitali. Sentì un brivido percorrerle la schiena. Fece qualche passo verso di lei, fin quando non riuscì a toccarla: era fredda, vedeva che stava soffrendo; pensò a come portarla via da lì quando sentì dei passi alle sue spalle, si voltò e non credeva che avrebbe trovato lui in persona, colui che comandava tutto, che voleva schiavizzare l'umanità intera. Doveva aver notato la sua espressione sorpresa, perché sogghignò, divertito.

<< Siamo entrambi molto sorpresi >> disse << Immagino tu sappia che staccarla semplicemente da lì potrebbe ucciderla >>.

Certo che lo sapeva, altrimenti avrebbe già fatto qualcosa. << Perché lei? >>.

<< Perché ha dentro di sé qualcosa di prezioso, esattamente come te >>. 

<< Potevate... >>.

<< Prendere te? Ma, di fatti, tu sei qui, mia cara MewYuki >>. Sogghignò ancora, sembrava che quella scena lo divertisse parecchio. << Sei qui senza che io abbia dovuto fare alcuno sforzo >>.

Sentì girare la testa. Cosa doveva fare? Combattere? Pensò che ad ogni trasformazione si avvicinava sempre di più alla fine, ma sarebbe arrivata comunque in fretta se non si fosse data una mossa. Prese il medaglione dalla tasca dei jeans, pronunciò quelle due parole, "MewYuki, metamorfosi" e già sapeva che sarebbe stata una battaglia persa, ma era l'unica soluzione.

Sentì dei passi in lontananza ed ebbe un tremendo presentimento: le altre quattro stavano arrivando. No, doveva muoversi, non poteva permettere che gli incubi di Ichigo potessero diventare reali.

<< Sembra che qualcuno stia arrivando in tuo soccorso >>.

Yuki non lo ascoltò e cercò di attaccarlo, ma chiaramente schivò il suo attacco, smaterializzandosi e materializzandosi alle sue spalle. << Riprova >>. Cercò di colpirlo con i suoi attacchi, ma erano del tutto inutili. Lei era del tutto inutile. Improvvisamente anche lui contrattaccò, sentì un dolore lancinante stenderla a terra: quanto erano infidi i poteri mentali, se li era dimenticati. Urlare dal dolore non leniva il male che sentiva, era come se tutte le ossa si spezzassero contemporaneamente. Nel momento in cui mollò la presa riuscì a malapena a respirare.

<< Non sei nemmeno l'ombra della mew mew con la quale avevo combattuto >> disse avvicinandosi a lei, fin quando non fu praticamente ai suoi piedi e riprese con la tortura mentale. Vide la ragazza contrarsi dal dolore, le sue urla non lo toccavano. Viva o morta, avrebbero preso quello che volevano da lei ad ogni modo, quindi non gli importava che potesse non farcela. Ci volle poco perché la ragazza ritornasse nei suoi panni originari, per un momento il suo sguardo gli sembrò quello di un morto. La lasciò, la tirò su per un braccio, ormai non opponeva resistenza. La lasciò andare e Yuki cadde a terra, apparentemente senza vita. << Nemmeno un po' di divertimento >> commentò, osservando la ragazza.

Yuki cercò di alzarsi, ma ad ogni movimento si sentiva morire, si alzò dolorosamente in piedi e fissò il suo nemico. Sentiva i passi delle altre, presto sarebbero arrivate. Si sentì profondamente inutile, non riusciva nemmeno più a trasformarsi e la vista iniziava ad annebbiarsi, forse era la fine, forse sarebbe morta, lì, forse anche Ichigo sarebbe morta, avrebbero perso e sarebbe stata colpa sua. Sentiva le forze abbandonarla, ma doveva provarci, un'ultima volta. Richiamò a sé le forze e riuscì a trasformarsi in MewYuki. Doveva attaccarlo, colpirlo, prima che arrivassero le altre. Richiamò a sé la sua arma e puntò il nemico. Si sentiva mancare, lo vide avvicinarsi. Provò ad attaccarlo, ma andò a vuoto. 

Si sentiva tremare, cosa poteva fare? Cosa? Arrivarono le altre, che senza esitazioni cominciarono ad attaccare, una dopo l'altra, Purin, Zakuro, Retasu, Minto, attaccavano cercando di fare attenzione al corpo inerme di Ichigo. Si sentiva tremare, bloccata, paralizzata di fronte a qualcosa che non poteva evitare. Chiuse gli occhi, non poteva sopportare tutto quello. Passarono pochi minuti quando le sentì urlare, strazianti, come si era immaginata fosse stato l'incubo di Ichigo, come era stato tanti anni prima il suo. Affondò il viso tra le mani e iniziò a piangere, consapevole di non poter fare più nulla. Lentamente calò il silenzio, sentiva solo i suoi gemiti sommessi. Pensò a Ryo, al male che gli avrebbe fatto quella scena, al male che gli avrebbe procurato perdere la persona che amava, avrebbe passato il resto dei suoi giorni a rimproverarsi, a rimproverarsi per non aver fatto abbastanza. 

Strinse il ciondolo fra le mani, avrebbe fatto qualsiasi cosa per tornare indietro, per evitare tutto quello, qualsiasi, se non era possibile, allora, voleva morire, lì, in quel momento, insieme a loro. Pensò a Yuri, probabilmente avrebbe sofferto a trovarla morta, così come lei aveva sofferto quando credeva lui fosse morto fra le sue braccia. Fare del proprio meglio in quelle situazioni non contava e lei era tremendamente inutile, non era più in grado di combattere, non era più in grado di salvaguardare le persone che amava, non era più in grado di fare assolutamente nulla. 

Fissò la figura nera che stava in piedi a pochi metri da lei. Pensò intensamente a quei secondi che avevano preceduto la scomparsa di Ichigo. Lui le si avvicinò, la fece alzare tenendola di nuovo per il braccio. << E' inutile piangere sul latte versato >> disse con voce quasi divertita << Non potevi fare nulla e tanto meno ora puoi fare qualcosa >>. La lasciò e cadde di nuovo a Terra, se ne andò ed ogni passo rimbombava nella stanza vuota, riempita soltanto dal rumore dei singhiozzi di Yuki. Guardò Ichigo, distesa, sapeva che era consapevole di quello che stava accadendo accanto a lei, aveva percepito tutto, aveva sentito le sue compagne morire una ad una, ma era lì, inerme, non poteva fare nulla. Provò una rabbia immensa verso se stessa, verso la sua debolezza.

 Alcune lacrime caddero sul ciondolo. Aveva pensato che l'acqua azzurra fosse qualcosa di miracoloso, qualcosa di prodigioso, e invece le aveva portate fin lì, faccia a faccia con la morte. Vide il ciondolo brillare. Non voleva tornare da Yuri, non voleva tornare così, sarebbe rimasta lì, non poteva tornare. Una forte luce blu invase la stanza. Yuki chiuse gli occhi e li riaprì qualche istante dopo, ritrovandosi in mezzo ad una battaglia. Si guardò intorno, confusa. L'acqua cristallo l'aveva riportata indietro, a qualche minuto esatto dalla scomparsa di Ichigo. 

Il capitolo continua nella parte 2, a presto! 

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Capitolo 17
*** and Transformation VIII part II ***


and Transformation VIII

part 2

 

Ryo, Yuki e Yuri tornarono lentamente al Caffè Mew Mew: ricevuta quella notizia, Ryo aveva sentito come qualcosa rompersi dentro e, da questo qualcosa, era fuoriuscita una paura color nero intenso; non poteva accettare che una cosa simile accadesse a Ichigo, alla ragazza che amava. Ebbe come un déjà-vu. Quanto aveva cercato di proteggere Yuki, la prima volta, senza però riuscirci? Eppure l'amava, ma questo non aveva cambiato le cose. Cosa avrebbe fatto se fossero riusciti a prendere Ichigo, se la mew rosa fosse morta? Non riusciva nemmeno a pensare a una tale eventualità. Sentiva brividi di freddo nonostante il caldo di fine Agosto, fissò Yuri e Yuki che camminavano a pochi passi da lui e fissò la distanza che continuavano a mantenere, erano sempre vicini, ma mai abbastanza per arrivare a sfiorarsi. Quanto potesse essere positivo mantenere quella distanza di sicurezza non lo sapeva. Appena entrarono al Caffé, si chiese con quali occhi avrebbe potuto guardare Ichigo, ora.

 

Non appena arrivarono si prepararono per raggiungere la base dei loro alleati provenienti dal futuro, permettendo così a Yuri, Kenji, Aki e Fujiko di tornare nei loro corpi ad anni di distanza da lì. Ryo prese Ichigo in disparte, senza sapere cosa dirle esattamente, ma qualcosa sarebbe pur riuscito a tirar fuori; non voleva spaventarla, se le avesse rivelato ciò di cui aveva parlato con Yuki e Yuri avrebbe soltanto complicato le cose e, comunque, poteva sempre sperare che qualcosa in quel destino cambiasse, improvvisamente.

<< Cosa succede? >> gli domandò la ragazza, avvolta nell'abbraccio di Ryo.

<< Fai attenzione >>.

<< Faremo del nostro meglio... >>.

<< Lo so, ma senza che questo possa mettere a repentaglio la vita di una di voi >>.

<< Perché dici questo? >>.

<< Voglio che torniate tutte, sane e salve >>.

Ichigo non capì e non riusciva a comprendere se il ragazzo le stesse nascondendo qualcosa, ma confidò nel suo buon senso e sul fatto che, se fosse venuto a conoscenza di qualcosa di grave, la prima cosa che avrebbe fatto sarebbe stata venire a parlarne con lei e le altre mew mew. Ricambiò il suo abbraccio e respirò profondamente il suo profumo, sapeva sarebbe stata la prima cosa che avrebbe ricordato nel caso avesse avuto bisogno di lui.

Ryo e Keiichiro avrebbero controllato la situazione da lì. Le ragazze si sarebbero finalmente rese conto di cosa era diventato il mondo sotto il controllo del Regime che, spinto dal desiderio di un sempre maggiore progresso, aveva lentamente prosciugato le risorse del pianeta fino a rendere più della metà delle sue terre pressoché desertiche, aride e sterili; al posto della vegetazione era sorta una sempre più fitta rete di palazzi, grattaceli, fabbriche in cui venivano rinchiusi a lavorare migliaia di esseri umani, diventati quasi un accessorio delle macchine, che compivano la stragrande maggioranza delle mansioni. Non solo il pianeta era cambiato, ma con esso anche il genere umano: il progresso scientifico aveva portato alla realizzazione di una specie di esseri umani con poteri sovrannaturali, utilizzati nell'esercito regolare alla stregua di supersoldati e, inoltre, qualcosa di simile al progetto mew era stato sviluppato fino ai suoi massimi livelli, sempre per rendere il compito del Regime più semplice. Il Regime non era stato l'unico a governare la Terra, inizialmente altre due grandi superpotenze si erano spartite il globo, ma erano state distrutte e inglobate e ora quel pianeta non bastava più ed espandersi nell'universo era inutile, perché non avrebbero trovato altri pianeti fertili come il nostro, per questo era necessario espandere il dominio al di là del tempo, piuttosto che dello spazio. 

Il loro arrivo fu un po' traumatico, di certo più stancante, dal momento che avevano fatto un salto nel tempo maggiore dell'ultima volta. Capirono di essere sotto terra, videro pareti di roccia e vari macchinari illuminarsi. 

<< Finalmente, mi mancava il mio corpo! >> esultò Fujiko staccandosi dal macchinario e stiracchiandosi << Benvenute in un prossimo futuro >>.

Ad accoglierle c'erano anche altre persone, altri ribelli, disertori, rifugiati politici. Il loro rifugio era sotto terra, composto da una innumerevole serie di canali che si diramavano dalla sala centrale, dove si tenevano le riunioni e dove solitamente si ricevevano le direttive in caso di attacco nemico o di un loro imminente attacco. A qualche chilometro sotto la superficie si era sviluppata praticamente una città che non seguiva le regole dello Stato e che, anzi, voleva ribaltarne le istituzioni e rendere il Regime un brutto ricordo.

Le mew mew e Yuki vennero condotte da colui che guidava tutto quello: si chiamava Daichi, un uomo di una certa età con una folta barba bianca e brillanti occhi azzurri. L'uomo le fissò e disse che aspettavano il loro arrivo. 

<< Come sono andate le cose nel passato? >> chiese Daichi rivolgendosi a Yuri << Abbiamo saputo della vostra impresa, avete fatto un ottimo lavoro, ma si stanno già preparando per un nuovo attacco >>. Fece una pausa toccandosi la barba. << Grazie per aver protetto il nostro pianeta dove noi non eravamo >> disse facendo un piccolo inchino alle mew mew << E' un onore avervi qui con noi! >>. 

Le ragazze si presentarono una per una, un po' intimorite da quell'uomo che sentivano di dover rispettare profondamente: infatti poco prima Kenji aveva spiegato loro che Daichi era stato il fondatore del movimento della Resistenza e che erano anni che ormai combatteva contro il sistema attuale di cose, era una persona profondamente rispettosa e rispettabile che, però, aveva purtroppo raggiunto una certa età e rischiava di lasciare un vuoto alla guida del movimento. Quando strinse la mano di Ichigo, Daichi ebbe come un sussulto: quella ragazza emanava un'energia immensa, quasi come quella che aveva percepito in Yuki, alla quale aveva stretto la mano subito dopo.

<< Devi essere la ragazza di cui mi ha parlato Yuri! >>. 

La ragazza arrossì fino alla punta delle orecchie e lanciò un'occhiata a Yuri. << Credo di sì >>.

<< E' un piacere conoscerti! >>. 

Daichi rimase sorpreso dell'energia di quelle due ragazze e chiese a Yuri se potevano parlare in privato; il ragazzo annuì e i due si allontanarono in un'altra stanza, mentre Aki, Fujiko e Kenji facevano fare il giro del luogo alle sei ragazze. Innumerevoli persone stavano là sotto, uomini, donne, bambini e anche persone anziane, veterani della resistenza, ognuno aveva il proprio lavoro ed ogni giorno cercavano il modo per riportare la democrazia sul loro pianeta. La struttura era anche dotata di una scuola e di un centro medico, ognuno aveva il suo piccolo appartamento e, grazie a delle tecnologie inventate da alcuni di loro, riuscivano a coltivare frutta e verdura, che raramente si trovava in superficie, quindi la vita continuava là sotto, mentre sopra infuriava la guerra. 

 

<< Acqua azzurra, dici? >>. Daichi continuava a toccarsi la barba. << Tienile d'occhio, ad ogni modo. Se avranno occasione di prenderle, non se le lasceranno sicuramente scappare >>.

<< Lo so bene, è già successo >>.

<< Bene, è saggio imparare dai propri errori >>. Si sedette su una sedia di legno, appoggiata contro il muro della stanza, appena illuminata da una luce appesa al soffitto. << Nel caso succedesse qualcosa, Yuri, voglio che tu prenda il mio posto >> disse improvvisamente affaticato << So di potermi fidare di te, e so che anche tutti gli altri possono farlo >>.

<< Ma, Daichi, io non credo di poterlo fare >>.

<< Sì che puoi, la Resistenza ha bisogno di una persona come te a guidarla >>. Daichi fece un lungo sospiro. << Sai, la ragazza di cui mi hai parlato, Yuki, me l'ero proprio immaginata così >>.

<< Ah... >>.

<< E' un peccato ci sia tutto questo tempo a separarvi. So quanto hai sofferto in questi anni, Yuri, l'ho visto giorno dopo giorno, ma non rinunciare a starle accanto il tempo che vi rimane per paura del vuoto che rimarrà dopo. Hai aspettato cinque anni il momento di rivederla, non sprecare il tuo tempo in alcun modo >>. 

Daichi fece una pausa, come se si stesse riposando. Stava per riprendere a parlare quando una sirena cominciò a suonare.

 

<< Cosa succede?! >> domandarono le cinque mew mew in coro. 

<< Ci stanno per attaccare >> disse Kenji << Presto, venite >>. 

Le ragazze corsero per lunghe gallerie e una dopo l'altra si trasformarono. Ognuno prendeva il suo posto, in molti si erano riuniti nella sala principale, grandissima e di forma circolare, per attendere ordini. Daichi arrivò poco dopo, seguito da Yuri. Le ragazze osservarono dal fondo della sala, in attesa e ancora impreparate a ciò che le avrebbe attese fuori: chi stava attaccando, com'era il mondo in superficie? Daichi fece un breve discorso, Yuri cercò lo sguardo di Yuki nella folla, fino a trovarlo. Il tempo scorreva, inesorabilmente e, presto, sarebbe finito. 

Aki guidò le ragazze in superficie attraverso delle specie di ascensori, mentre Kenji e Fujiko avrebbero dovuto aiutare dal di dentro della struttura per coordinare al meglio le operazioni.

<< Cosa dobbiamo aspettarci? >> domandò Minto.

<< Saranno tanti >> disse Aki << Con le stesse capacità di Reiko o di Haru. La zona non è delle più favorevoli, ma sono sicuro riuscirete a cavarvela >>.

<< Se qualcosa andasse storto? >> chiese Retasu.

<< Allora saremo nei guai >>. 

Poco dopo le porte dell'ascensore si aprirono e una ventata portò della sabbia all'interno. Le mew mew uscirono, titubanti e fuori già un mucchio di persone attendeva il nemico. Era impossibile scorgere la luce del sole, il cielo era come oscurato da nuvole nere e l'odore era tremendo, probabilmente era inquinamento. A loro si avvicinò Yuri, cercò di tranquillizzarle, nonostante fosse consapevole del fatto che non c'era nulla di cui essere sereni o tranquilli. Il nemico attaccò poco dopo e quel deserto divenne un grande campo da battaglia. 

Erano fortissimi, le mew mew non se lo aspettavano, ma rimanendo unite riuscivano a farsi valere. Yuki si chiese quale sarebbe stata la trasformazione fatale per lei, si sentiva tremendamente stanca e, quindi, di impiccio: se fosse accaduto qualcosa come avrebbe potuto aiutarle davvero? Attaccavano da ogni dove, alcuni erano addirittura ragazzini, presenti con chissà quale ideale. Videro cadere un sacco di uomini e la terra bagnarsi di sangue caldo. Nella storia il prezzo della libertà è sempre stato alto e adesso quegli uomini e quelle donne stavano pagando il prezzo per la loro e per quella dell'umanità intera. Improvvisamente Purin venne colpita e cadde a terra, perciò le altre si fiondarono e difenderla. A rendere difficile la situazione intervenne anche un forte vento che alzava la sabbia fino a rendere i granelli come piccoli proiettili che penetravano nella carne. 

Yuki vide avvicinarsi abbastanza lentamente due persone. Poco dopo riconobbe che una di loro era Reiko, affiancata da un uomo con lunghi capelli corvini e occhi di ghiaccio. Si avvicinavano con passo lento fin quando non si trovarono di fronte alle mew mew e, come quando ci si trova nell'occhio del ciclone, la guerra sembrava essersi fermata per loro mentre intorno continuava a imperversare. 

<< Cosa volete? >> urlò Ichigo, la sua voce venne persa nel vento. Gli occhi dell'uomo si iniettarono di sangue e le altre vennero scaraventate lontane; egli si avvicinò velocemente, fin quando non prese il collo di Ichigo fra le mani. Yuki si alzò, doveva impedirlo, non poteva lasciare che accadesse qualcosa a Ichigo, ma Reiko la attaccò e non riuscì nemmeno ad avvicinarsi. Volevano portarla via, ma non poteva permetterlo, cercò con tutte le sue forze di superare la difesa di Reiko, ma invano.

 

L'immagine delle sue compagne senza vita svanì e un caldo biancore prese il posto della scena, fin quando Yuki non si ritrovò di nuovo al centro della battaglia di qualche ora prima.

 

Ichigo vide una luce abbagliante accanto a loro e vide Yuki, che credeva ormai troppo lontana per aiutarla. In realtà la ragazza che vide aveva un aria sconvolta, il vestito strappato e varie ferite. La vide puntare l'uomo che la teneva imprigionata, anche lui aveva cambiato espressione e aveva sussurrato una frase, non è possibile. MewYuki colpì l'uomo con tutte le sue forze e Ichigo cadde a terra, sorretta appena dalla compagna. Yuki non capiva ancora come fosse possibile, ma qualcosa le aveva permesso di tornare indietro, di cambiare il futuro. Vide la se stessa di qualche ora prima avvicinarsi, basita e poi scomparve. 

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Capitolo 18
*** and Transformation IX ***


and Transformation IX

Yuki fissò il vuoto di fronte a sé, occupato fino a poco fa da un'altra, evidente, se stessa. Da dove veniva? Probabilmente dal futuro, nel suo passato non era mai accaduto nulla di simile. Aiutò Ichigo ad alzarsi e Reiko non esitò a scagliarsi contro di loro con tutta la sua furia, seguita, poco dopo, dallo stesso uomo che aveva attaccato la mew rosa. Le due ragazze scansarono l'attacco e passarono al contrattacco, ma i loro nemici erano abili, in particolare quell'individuo spuntato dal nulla. Le altre quattro mew mew combattevano valorosamente, ma non riuscivano a liberarsi per andare in loro aiuto, quindi Yuki propose a Ichigo di occuparsi di Reiko, mentre lei avrebbe tenuto a bada quel tizio, per quanto possibile. La mew rosa annuì e scagliò il suo attacco contro la donna, che riuscì a schivarlo solo parzialmente.

Yuki fissò l'uomo: stava immobile e ricambiava lo sguardo, le sembrava di averci già avuto a che fare, ma non ne era sicura, ma tutti i suoi dubbi scomparvero non appena l'uomo parlò: << So cosa stai pensando >> disse << Eri troppo malconcia per ricordare. Sono Hideaki >>. In quel momento una serie di ricordi attraversò la mente della ragazza: era colui che si occupava di cercare e soprattutto recuperare, grazie ai suoi poteri, l'acqua azzurra e poco fa aveva cercato di portare via con sé Ichigo, perché evidentemente avevano scoperto i poteri che nascondeva. Si morse un labbro, anche quella apparizione era più chiara: probabilmente in un futuro decisamente vicino Hideaki era riuscito nel suo intento e l'incubo di Ichigo era divenuto reale, perciò la se stessa del futuro, in qualche modo, era riuscita a tornare indietro e a cambiare il corso degli eventi. Capitavano sempre più cose assurde.

<< Ora ricordo >> si limitò a dire.

Hideaki sorrise e si avvicinò con passo lento, ma deciso, alla mew mew, fin quando non si ritrovò a un passo da lei. Yuki vide i suoi occhi diventare rosso sangue come pochi istanti fa, perciò cercò di attaccarlo, ma inutilmente. In una frazione di secondo si ritrovò le mani dell'uomo al collo, era sempre stato così veloce? Non se lo ricordava.

<< Mi sei già sfuggita una volta >> disse << Non permetterò che ciò accada di nuovo >>.

Vide alle spalle dell'uomo MewIchigo combattere, e, con il suo fiocco di luce riuscì a sferrare il colpo letale a Reiko, che cadde a terra, senza vita. La ragazza si voltò quindi verso Hideaki e corse verso di lui per aiutare la compagna. L'uomo si voltò verso di lei e con uno sguardo fece alzare la sabbia da terra, scaraventando a qualche metro di distanza la mew mew, ma Ichigo si rialzò, pronta a passare al contrattacco. Hideaki lasciò Yuki e decise di tornare al suo bersaglio originale, nonostante la cosa migliore sarebbe stato prendere entrambe. 

<< ICHIGO VAI VIA! >>. Yuki lo urlò con tutta la sua forza, ma la ragazza sembrava pronta ad accogliere il suo nemico. Invocò la sua arma e scagliò vari attacchi, ma Hideaki riuscì a scansarli tutti, fin quando non si ritrovò faccia a faccia con la ragazza e una sfera di energia la scagliò di nuovo lontano. 

<< Ringrazia che ci servi viva >> disse l'uomo avvicinandosi di nuovo << Altrimenti non avrei esitato a farti già fuori >>.

Yuki si alzò faticosamente, faceva ancora fatica a respirare. Cercò di chiamare a sé tutte le sue forze, sperava soltanto di riuscire a utilizzare l'acqua azzurra, non poteva permettere che accadesse qualcosa a Ichigo, come testimoniava il futuro già avevano rischiato di andare incontro alla catastrofe. 

<< Cosa volete da me? >> domandò Ichigo, iniziò a sentire un brivido di paura percorrerle la schiena.

<< L'acqua cristallo >>.

Ichigo indietreggiò, per un momento le tornarono alla mente i suoi incubi. Cosa stava succedendo? Improvvisamente tutte le sue paure sgorgarono con tutta la loro potenza nella zona conscia della sua mente e si sentì totalmente paralizzata, non riusciva più a muovere un muscolo. Hideaki sorrise, soddisfatto: com'era facile mettere fuori gioco un avversario senza doverlo nemmeno toccare. Sentì Yuki vicina e il calore emanato dal palmo della sua mano. Si voltò leggermente verso di lei.

<< Sei finito >>. 

Un bagliore azzurro invase la zona, Hideaki si sentì scaraventato lontano, riuscì a malapena a teletrasportarsi via da lì. Si sentì il rumore del vento misto alla sabbia sbattere su ogni roccia ed una eco profonda che sembrava giungere dal centro della terra che portò l'esercito nemico a ritirarsi. Le quattro mew mew si diressero verso l'origine di quel bagliore, temendo potesse essere accaduto qualcosa. Trovarono Ichigo stesa terra, ancora senza forze e Yuki seduta in ginocchio a qualche passo da lei. Sentiva gocce di sudore freddo scenderle dalla fronte e sentiva freddo ovunque, lo sentiva fin dentro nelle vene e nel suo respiro, che usciva affannosamente dalla sua bocca. La vista si stava lentamente offuscando. Sentì la voce delle altre ragazze in lontananza, e, poco prima di svenire, sentì anche quella di Yuri. Era diventato tutto nero.

 

Poteva essere questa la fine?

 

Ichigo si svegliò in un letto, riconobbe le pareti rocciose e vide in un letto accanto il corpo di Yuki: respirava con una lentezza incredibile, era a malapena percepibile. Era buio là dentro, si sentiva distrutta. Cercò di mettersi a sedere quando vide Yuri e Retasu entrare nella stanza.

<< Ichigo! >>. Retasu si avvicinò al letto e la abbracciò, cercando di non farle male. << Finalmente ti sei svegliata! >>.

<< Da quanto tempo... siamo qui? >>. Si stupì del suo tono di voce, sembrava provenire da chissà quale luogo lontano.

<< Una settimana >>.

Yuri le sorrise, teneva in mano un contenitore metallico, lo vide avvicinarsi al letto di Yuki: le accarezzò i capelli senza dire una parola, dopodiché estrasse una sorta di siringa contente un liquido blu, osservò come l'ago penetrò nella pelle della ragazza senza che essa reagisse in alcun modo, contemplò il liquido fluire via, fino ad esaurirsi. 

<< Cosa è successo a Yuki? >> chiese finalmente, dopo essersi destata da quella sorta di visione. 

<< Dopo aver utilizzato l'acqua azzurra per allontanare Hideaki >> disse Yuri con una voce che sembrava quasi assente, non esprimeva nulla, nessun sentimento << Ha "prosciugato" le sue energie e ora è così >>.

<< Ma è... >>.

<< Per ora è viva >>.

Ichigo si alzò dal letto, sentì il sangue ronzarle nelle orecchie, le girava un po' la testa; si avvicinò al letto di Yuki e la fissò: aveva di nuovo rischiato la vita per salvarla. Sentì le lacrime pungerle gli occhi.

<< Si riprenderà? >> domandò soffocando le lacrime.

<< Non lo sappiamo >>.

Cercò lo sguardo di Yuri, ma non appena incontrò i suoi occhi non riuscì a sostenere nemmeno un'occhiata, erano due pozzi di tristezza. Retasu si avvicinò a loro, accanto a Ichigo. << Perché lo ha fatto? >> chiese, precedendo la domanda dell'amica.

<< Per salvare Ichigo, mi sembra evidente >>.

<< Perché non ha salvato se stessa? >>. La mew rosa sentì il cervello offuscato dalle lacrime.

<< Perché ritiene che, se qualcuno deve andarsene, questo qualcuno debba essere lei piuttosto che qualcun altro. Lo fa pensando a chi resta >>. Guardò Ichigo dritta negli occhi, la ragazza capì che stava parlando di Ryo. Capì che Yuki stava facendo di tutto per salvare il loro futuro, per salvare la loro felicità. Non pensava ai sentimenti di Yuri? Non pensava al male che avrebbe comunque fatto a Ryo? Sentì il terreno mancarle sotto i piedi, per fortuna c'era Retasu a sorreggerla. Prese una mano di Yuki e iniziò a chiamarla, come in preda alla disperazione, le pregò di tornare, ma il suo viso non tradiva alcuna emozione, era fermo, immobile, insensibile. Finalmente pianse. Attraverso il suo polso sentiva un debole battito, sentiva quella parte di lei che voleva tornare a riaprire gli occhi.

<< E' meglio che torni a stenderti, Ichigo... >> le disse Retasu cingendole le spalle << Sei ancora debole >>.

Ichigo abbandonò la mano di Yuki e si allontanò, si sentiva stremata.

<< Questa sera rimango io qui, tranquilla >> sentì dire a Yuri, sentiva le palpebre farsi pesante dal sonno e le ciglia impastate di lacrime. Retasu la salutò e uscì dalla stanza.

Ichigo cadde in un sonno profondo, in cui nemmeno un incubo la tormentò. Sognò Ryo e poco dopo Yuki. Qualcosa di straziante le lacerava il cuore. 

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Capitolo 19
*** and Transformation X ***


and Transformation X

Ichigo dormì di nuovo per tre giorni di fila, al suo risveglio lo scenario non era cambiato, non aveva idea di che ora fosse o di che giorno fosse; vicino trovò Yuri, sempre intento a prendersi cura di Yuki. Si chiese se avesse mai riposato fino a quel momento. Si sentì tremendamente in colpa, avrebbe fatto qualsiasi cosa pur di cambiare le cose.

<< Ti sei svegliata? >>. La domanda del ragazzo giunse inaspettata, tanto che Ichigo sobbalzò.

<< Sì, che ore sono? >> chiese, aveva totalmente perso la cognizione del tempo.

<< L'una di notte >>.

<< E perché sei qui? >>.

<< Non volevo lasciarvi sole, e poi Yuki ha bisogno di cure... Sono dovuto tornare nel vostro tempo, però >>.

Ichigo lo guardò con aria perplessa. << Per quale motivo? >>.

<< Nel controllare la situazione, Ryo e Keiichiro avevano capito che era successo qualcosa a voi due, perciò sono tornato indietro giusto il tempo di spiegare... Ryo era molto preoccupato >>.

La mew rosa sentì di arrossire, le dispiaceva averlo fatto preoccupare. << Cosa ha detto? >>.

<< Temeva fosse successo qualcosa di grave >>.

<< Ma gli hai detto di Yuki? >>.

<< Sì >>.

<< Quindi non è grave? >>.

<< Lo è >>.

<< Ma... >>. La frase di Ichigo venne spenta sul nascere da un'occhiata di Yuri.

<< Per ora è meglio per lei rimanere qui perché abbiamo mezzi migliori per aiutarla... Non so se porterà da qualche parte... ma... >>.

Alla ragazza sembrò che la frase fosse stata spezzata da una sorta di pianto soffocato. Guardò Yuki addormentata alle spalle di Yuri, pensò che, in quel momento, era la prima volta che le appariva in pace con il mondo.

<< Non possiamo tornare indietro, Yuri? E cercare di evitare tutto questo >>.

Il ragazzo scosse la testa. << No. Perlomeno, so che Yuki non lo vorrebbe >>.

<< Ma lei l'ha fatto! >>.

<< Non conta, comunque il tempo torna a fare i suoi conti, un po' come il karma >>.

<< Non vorresti farlo per il semplice legame che c'è fra voi due? >>.

<< Se dovessi basarmi su questo dovrei tornare all'inizio e cercare di cambiare le cose, magari suggerendo al me stesso del passato di non innamorarsi di lei >>.

<< Perché dici questo? >>.

<< Perché se lei soffre è colpa mia. Ma allo stesso tempo non vorrei aver vissuto senza averla mai incontrata >>.

Yuri sorrise tra sé. Ichigo cercò di alzarsi un poco, questa volta la testa non le girò, iniziava a sentirsi meglio.

<< Le altre come stanno? >>.

<< Bene, abbiamo avuto ancora qualche grana, ma nulla di che >>.

<< E... quando attaccheremo? >>.

<< Appena tu ti sarai ripresa, e appena sapremo che ne sarà di Yuki >>.

La mew rosa si alzò e fece un giro per la stanza, si accorse che era pressoché circolare, le pareti erano di roccia grezza, mentre il pavimento era stato levigato; era buio, soltanto delle luci dalla decisa sfumatura blu illuminavano a intervalli regolari quell'ambiente, le sembrava di essere in ospedale. Lentamente riemersero i ricordi dell'ultima battaglia, aveva avuto paura, temeva fosse la fine, la quale era stata rimandata per ben due volte da Yuki, perché stava cercando di salvare il suo futuro. Ricordò la se stessa del futuro, più grande, più matura, il ritratto perfetto della felicità, pensò al bambino che aveva in grembo, al frutto del suo amore per Ryo, pensò che, in qualche tempo e in qualche luogo, la felicità esisteva, ma a quale costo? Avrebbe dovuto lasciar fare a Yuki, avrebbe dovuto lasciare che la compagna si prendesse cura di quello che era il suo futuro anche a costo di non farvi parte? Sentì per la prima volta un sentimento nei confronti di Yuki, che c'era qualcosa che le legava e sentì di soffrire per lei: era pronta a donarle il suo tempo in cambio della felicità di Ryo, e quindi della sua, mentre Ichigo non poteva donarle proprio nulla. Sentì scorrere sulla sua pelle ogni secondo, ogni attimo, si rese conto di quanto ogni istante della sua vita fosse prezioso, unico, irripetibile, di quanto tutto quello fosse miracoloso, anche il fatto di essere lì, a combattere per la libertà dell'umanità. 

La sua esistenza era miracolosa e ogni attimo faceva la differenza. 

Questa consapevolezza la sconvolse.

<< Ichigo? >>.

Sentire il suo nome la riportò indietro, la realtà del luogo con i suoi odori e rumori irruppe nella sua mente con violenza e sentì il pavimento ruvido sotto i suoi piedi nudi, sentì l'aria, pesante, sfiorarle la pelle e brividi la percorsero lungo le braccia e la schiena.

<< Tutto ok? >>.

<< Sì, credo di sì >>.

Lei faceva la differenza, ora lo sapeva.

Yuri la fissava, aveva l'aria trasognata, non capiva se la sua testa fosse su quel pianeta in quel momento.

<< Yuri >> disse finalmente << Dobbiamo tornare indietro >>.

 

A Yuri sembrava una buona idea, ma negli occhi di Ichigo aveva trovato una luce nuova, una diversa determinatezza, le sembrava cresciuta tutto d'un tratto; non aveva voluto coinvolgere le sue compagne, in realtà non voleva nemmeno lui ad aiutarla, ma aveva insistito e l'aveva convinta a farsi accompagnare, perché da sola non sarebbe comunque stato facile. Voleva tornare qualche istante prima che Yuki la salvasse per poter salvare anche lei. 

<< Ichigo, non devi sentirti in dovere di farlo >> disse avvicinandosi ad uno dei macchinari che li avrebbe portati indietro << Possiamo aspettare che le cose si sistemino rimanendo qui >>.

<< No, non possiamo aspettare >> rispose con risolutezza la ragazza << Lei non ha riflettuto due volte e mi ha salvata, glielo devo, lo devo anche a Ryo >>.

Yuri pensò come tutta quella storia stesse anche girando intorno al biondino americano, la cui felicità stava a cuore sia a Ichigo sia a Yuki, come tutto si risolvesse e salvaguardare un futuro. Non lo trovò stupido, sapeva bene come, quando si ama, si cerchi di far qualsiasi cosa per quella persona, per Yuki lo aveva fatto e lei lo aveva fatto per lui. Alla fine lo sguardo di Ichigo lo convinse, regolò la macchina a una settimana e mezza prima, sperando di beccare subito il momento giusto. Da un lato questi continui miscugli di passato, presente (che sembrava non esistere nemmeno) e futuro gli sembravano pericolosi, non sapeva quali potessero essere le conseguenze di quei continui salti temporali che cambiavano irrimediabilmente il corso di quella dimensione temporale. Ne avrebbero pagate le conseguenze? Di certo era troppo tardi per tornare indietro, quindi tanto valeva andare fino in fondo. 

 

Ichigo chiuse gli occhi, in attesa di ritrovarsi nel campo di battaglia e ciò accadde qualche istante dopo: intravide non lontanto da lei e Yuri la figura di Reiko a terra e dell'uomo che le aveva attaccate e subito vicino se stessa e Yuki. 

<< Dobbiamo andare >> disse Ichigo trasformandosi in mew mew << Manca poco >>.

Yuri e MewIchigo si avvicinarono, Hideaki era sul punto di attaccare la mew rosa e Yuki di salvarla. La ragazza si voltò verso il compagno. << Porta via Yuki da lì, al resto ci penso io >>. 

<< Ichigo, aspetta un secondo >> disse, la guardò negli occhi << Non sappiamo se tutto questo avrà un qualche effetto sul nostro presente, lo sai vero? >>.

La ragazza fece cenno con il capo, dopodiché lo invitò a muoversi. Yuri sospirò, sperava soltanto che funzionasse, altrimenti sarebbe stato soltanto un rischio per entrambi; corse a perdi fiato nella direzione del combattimento e poco prima che Yuki potesse entrare in azione riuscì a prenderla tra le braccia e portarla a qualche metro da lì. Hideaki rimase confuso, si voltò verso i due chiedendosi da dove fosse saltato fuori Yuri. 

Yuki era in braccio al ragazzo, lo guardò, confusa. << Da dove sei saltato fuori?! Lasciami scendere! >>.

La mew mew provò a liberarsi, ma con scarsi risultati. << Non posso, Yuki >> disse il ragazzo << Siamo qui per te >>.

Anche MewIchigo si avvicinò lentamente, sentiva un'energia diversa scorrerle nelle vene, più viva, più consapevole; puntò Hideaki con la sua arma, l'uomo era confuso, in quel momento non capì più quale delle due MewIchigo fosse il vero pericolo e bersaglio. La mew rosa del passato fissò incredula la se stessa che stava per sferrare il suo attacco al nemico, il più forte che aveva sferrato fino a quel momento. 

Yuki osservò la scena incredula, ancora fra le braccia di Yuri che la teneva ferma a qualche metro di distanza; si voltò verso il ragazzo, in cerca di spiegazioni, ma non ne trovò alcuna. La Ichigo che vedeva combattere sembrava totalmente un'altra da quella con cui aveva avuto a che fare fino a quel momento, aveva una luce nuova negli occhi, come se si fosse risvegliata dopo un lungo sonno, pensò che probabilmente erano proprio quelli gli occhi di cui Ryo le parlava nelle lettere, di cui si era innamorato, una luce che in lei non aveva trovato. Chiuse gli occhi: forse lei non doveva salvare proprio nessuno, non doveva salvaguardare alcun futuro, perché la ragazza che aveva di fronte sarebbe stata in grado di realizzare tutto ciò che avesse desiderato, forse Ichigo avrebbe, piuttosto, salvato lei. 

Un bagliore invase il campo di battaglia, un bagliore accecante, tanto che Yuri e Yuki dovettero chiudere gli occhi. In quel momento la ragazza comprese che ce l'avrebbero fatta, che l'umanità era salva se a proteggerla c'erano persone così. Pensò che ormai qualsiasi suo intervento sarebbe stato inutile. 

Una volta scomparso il bagliore si risvegliò a terra, Yuri non era più accanto a lei, ma lo vide correre verso di loro. Guardò Ichigo, ancora non credeva a quello che aveva visto. 

Era nata una nuova speranza.

 

Ichigo si risvegliò, Yuri la aiutò a slegarsi dal macchinario, sentiva un tremore lungo tutto il corpo: guardò il ragazzo qualche istante, poi corse di nuovo nella stanza di Yuki, notando che erano stati assenti appena un'ora. Irruppe nella stanza e si avvicinò alla ragazza, cercando una qualche reazione, un segno. Il ragazzo si avvicinò dall'altra parte del letto, sfiorò i capelli di Yuki, poi una sua guancia, il suo collo pallido. Quel tocco gli ricordò quanto l'amava e si sentì un'idiota per aver esitato, anche solo un secondo. 

<< Svegliato Yuki... >> sussurrò Ichigo fra sé, tenendo forte la mano della ragazza. 

Sentì un brivido percorrere le dita dell'amica, un brivido di vita, quando aprì gli occhi, improvvisamente, come immediatamente dopo un incubo e si alzò di scatto, confusa della presenza di Ichigo e di Yuri. Yuki cercò di ricordare, immagini confuse si confondevano nella sua mente, fin quando non si voltò verso la mew rosa e sussurrò soltanto una parola: grazie. 

Ichigo scoppiò in lacrime e la abbracciò, lasciando Yuki un po' frastornata e confusa da tutta quell'improvvisa dimostrazione di affetto; ricambiò l'abbraccio e, quando riuscì a guardarla negli occhi, riuscì a parlare. 

<< E' nata una nuova speranza, vero? >>. 

Ichigo le strinse le mani, era felice di averla salvata, felice di aver ritrovato qualcosa dentro di lei, qualcosa che giaceva sul fondo, in attesa di essere rievocato. Yuri si avvicinò timidamente e abbracciò anche lui Yuki, come non era mai riuscito a fare fino a quel momento. Le sussurrò che la amava e che mai avrebbe voluto vivere in un mondo in cui, in un qualche luogo, in un qualche tempo, non sarebbe più riuscito a trovarla.

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Capitolo 20
*** and Transformation XI ***


and Transformation XI

Ryo e Keiichiro cercavano di cogliere il maggior numero di informazioni, ma seguire la sensazione da lì non era per niente facile: la ripresa improvvisa e inaspettata di Yuki li aveva tranquillizzati, ma erano convinti che oramai la resa dei conti fosse sempre più vicina. Era rimasta soltanto una cosa da fare, sperare. Entrambi riponevano una grande fiducia nelle ragazze, in particolar modo in Ichigo; in quel momento Ryo avrebbe dato qualsiasi cosa pur di abbracciarla qualche istante.

 

Ichigo fu felice di riabbracciare le sue compagne, le quali erano state estremamente preoccupate per lei, addirittura Minto aveva dimostrato una grandissima gioia nel vedere che stava finalmente bene; raccontarono alla mew rosa degli ultimi combattimenti, erano riusciti a guadagnare terreno e si preparavano a sferrare l'attacco finale, il piano era stato quasi del tutto delineato e loro si sarebbero occupate di coloro che stavano dietro tutta questa storia e avevano, finalmente, anche un nome: Hideaki (il quale si era già svelato), Miku*, una donna, e infine Takumi, che si presupponeva essere il capo supremo del Regime. Ichigo ascoltò con attenzione, finalmente si sentiva pronta ad affrontare queste persone, a superare le sue paure, i suoi limiti.

<< Ce la faremo anche questa volta, ragazze >> disse la mew rosa stringendosi in un abbraccio alle sue compagne. Così come avevano sconfitto Deep Blue, esse sarebbero riuscite a sconfiggere questi tre individui definitivamente, portando a termine ciò che Ryo, Keiichiro e Yuki avevano iniziato con il primo progetto mew. Tutte si resero conto di quanto fossero cresciute e di quanto, dopo essere diventate guerriere mew mew, fossero maturate e di come avessero trovato dentro una forza che nessuna di loro credeva di possedere. Una volta sconfitto questo nemico, una volta tornate a casa, nulla sarebbe più stato come prima proprio perché, ora, avevano raggiunto una diversa consapevolezza.

 

Yuki, a differenza di Ichigo, non si sentiva ancora in gran forma, anche se sicuramente meglio: era riuscita a dormire ancora, un sonno senza sogni o incubi, finalmente sereno. Al suo risveglio si ritrovò accanto a Yuri, al sicuro fra le sue braccia.

<< Cosa ci fai qui? >> chiese sorridendo << Non credo ci sia nulla di cui preoccuparsi >>.

Yuri rispose semplicemente stringendola a sé.

<< Ryo sa qualcosa di tutto questo? >>.

<< Tutto questo cosa? >>.

<< Di quello che è successo >>.

<< Solo in parte >>.

<< Alla fine >> Yuki fece un lungo sospiro << Ci siamo salvate a vicenda >>. Prese il ciondolo di acqua cristallo fra le mani. << Credi che tutte queste interferenze porteranno qualcosa di negativo? >>.

Il ragazzo la fissò negli occhi, sembravano due pezzi di ghiaccio. << Non possiamo saperlo, ovviamente >>.

<< Ad ogni modo, non permettere più a Ichigo di interferire >>.

<< Cosa intendi con questo? >>.

<< Intendo che alla fine, qualsiasi cosa accadrà, non voglio essere salvata >>.

 

<< Come hai potuto fallire, Hideaki? >>. La voce tuonò nella stanza vuota, aveva un che di inquietante, se non terrificante, tanto che un brivido percorse la spina dorsale di Hideaki, che fissava i suoi interlocutori seduti di fronte a lui. A parlare era stato Takumi, che ora si era alzato.

<< Ti sei fatto fuggire una grande possibilità! Come ho potuto affidare un compito del genere a due perfetti idioti... >>. Si riferiva chiaramente a Reiko, morta in battaglia. Il suo corpo era stato dato alle fiamme insieme a quello degli altri caduti, questa volta più numerosi del solito. Quanto sarebbe andata avanti quella storia? Hideaki quasi non ci credeva più, si rendeva conto come tutti fossero, ormai, sfiniti da quella impresa.

<< Questa è la tua ultima possibilità, Hideaki >> tuonò ancora Takumi << Portami le due ragazze che posseggono l'acqua azzurra, vive >>. Si voltò verso la terza figura seduta non lontano da lui che, fino a quel momento, non aveva proferito parola. << Miku, tu andrai con lui. La resa dei conti è vicina >>.

Miku aveva osservato attentamente la vicenda, con occhio lungimirante in attesa di scoprire il tallone d'Achille delle ragazze. Sia MewIchigo sia MewYuki stavano lottando per la medesima cosa, stavano lottando per salvare un futuro, futuro che Miku era riuscita a trovare nella miriade di possibilità che si presentava dinanzi a loro; perciò comprese che erano gli affetti che dovevano attaccare e minare il futuro, così incerto e ingannevole, dalle sue basi più solide, ovvero il loro passato, cercando i nodi essenziali della storia e portandole, quindi, alla resa. La donna comprese anche che il perno della storia era Ryo Shirogane, il cui passato era legato alla ragazza con la quale avevano già avuto a che fare, mentre il futuro sembrava inevitabilmente legato alla mew rosa.

 

Tutto oramai si muoveva verso l'attacco finale al Regime: la Resistenza si stava armando nuovamente e centinaia di uomini e donne si preparavano alla battaglia ultima per la loro libertà. Tutto sarebbe avvenuto il giorno seguente, quella sarebbe stata l'ultima notte di pace per tutti quanti, soprattutto per le mew mew, alle quali spettava un importante compito.

Quella sera le cinque ragazze parlarono a lungo, come se riportare certi ricordi alla mente fungesse da antidoto alle preoccupazioni; si ricordarono dell'ultima battaglia con Deep Blue e di come una seconda ultima battaglia arrivasse a grandi passi verso di loro. Si addormentarono lentamente, sperando in una notte tranquilla, senza sogni. Per quella volta nessun incubo tormentò Ichigo, ma la accompagnò un sogno dolce, in cui finalmente poteva riabbracciare Ryo: quante volte, in quegli anni, avevano litigato, si erano insultati, riappacificati e il tutto per nascondere a loro stessi il sentimento che provavano l'uno per l'altra. Sognò di fare l'amore con lui, in realtà era già successo anche altre volte, ma per la prima volta non se ne vergognò. Sapeva che la stava aspettando, in trepida attesa, con la speranza di vederla, sana e salva. Una volta tornata, nulla avrebbe più ostacolato la costruzione del loro futuro, insieme, ne alieni ne persone provenienti dal futuro perché sperava, per il suo bene e quello dell'umanità, che le mew mew non avessero più il compito di intervenire per salvaguardare la vita della Terra e, soprattutto, che quello fosse l'ultimo progetto mew.

Presto le sue labbra avrebbero incontrato di nuovo quelle di Ryo. Ciò la convinse maggiormente ad essere forte.

 

<< Non riesci a dormire? >>.

La domanda di Yuri giunse delicata e inaspettata come la carezza che la accompagnò: Yuki non riusciva a prendere sonno, era rimasta seduta a letto a osservare il ciondolo di acqua azzurra, appoggiato a fianco a lei. Yuri lo prese e riallacciò la collana con il ciondolo al collo della ragazza che ebbe un déjà-vu che la fece quasi tremare: era lo stesso gesto che aveva fatto Yuri prima di andarsene, ormai sconfitti, quando credeva fosse morto. Cosa c'era, per lei, alla fine della corsa? Al suo, di futuro, non aveva ancora mai pensato, rassegnata ormai alla consapevolezza che, per lei, non c'era affatto futuro.

<< Ho paura >> disse improvvisamente, mentre una lacrima solitaria solcava la pelle chiara del suo viso.

Yuri la baciò. Sapeva che, alla fine, comunque sarebbe finita, sarebbe stato come morire una seconda volta, avrebbe voluto avere la consapevolezza che le loro labbra sarebbero tornate a toccarsi, ma un tempo immenso li avrebbe comunque divisi, di nuovo.

Fecero a lungo l'amore, per la prima volta, sapendo che mai più avrebbero potuto essere così vicini.

 

L'afa del nuovo giorno permeava anche le pareti sotterranee del rifugio dei ribelli, l'aria era pesante, permeata da inquietudine, forse paura. Le ragazze idearono il loro piano insieme a Yuri e Daichi, i quali si sarebbero occupati di manovrare l'attacco. Mentre il loro esercito si sarebbe occupato dell'esercito regolare del Regime, le ragazze avrebbero puntato direttamente al cuore del centro di controllo del Regime.

<< Dove si troverebbe questo posto, però? >> domandò Zakuro, in effetti non avevano mai notato assolutamente nulla nei dintorni.

<< Dovremo teletrasportarci... ci penseremo io e Aki >>.

La risposta di Yuri suscitò stupore nelle ragazze, che lo osservarono con aria sconvolta.

<< Perché mi guardate così? >> chiese << In molti lo sanno fare >>.

Yuki toccò la spalla di Ichigo e le chiese di parlarle; le due si allontanarono dal gruppetto, si appoggiarono da una parete subito accanto all'uscita.

<< Cosa succede? >> chiese Ichigo appoggiandosi con la schiena contro il muro, era più ruvido di quanto pensasse.

<< Ti senti pronta? >>. 

Quella domanda giunse inaspettata, ma ormai la mew rosa aveva trovato le sue risposte. << Sì >>.

<< Sembri cambiata, cosa è successo? >>.

<< Nulla di davvero interessante >>. Ichigo sorrise.

Yuki ricambiò il sorriso. << Ricordati di tornare indietro tutta intera, Ryo non sopporterebbe nemmeno l'idea di perderti >>.

Ichigo avvampò. << Farò del mio meglio >>.

<< In quanto a me, qualsiasi cosa accada >>. Gli occhi di ghiaccio di Yuki affondarono nelle iridi color cioccolato della compagna << non tornare indietro, mai. Ti sono grata per quello che hai fatto, sei stata estremamente coraggiosa, come non ti avrei mai creduta. Però è inutile rimandare il compiersi di un destino, okay? >>.

La mew rosa non capì a cosa Yuki si riferisse di preciso, ma evitò comunque domande a riguardo. << E cosa ti fa pensare che Ryo soffrirebbe meno, a questo punto? E Yuri? >>.

<< Con Ryo ho concluso tutto ciò che andava concluso, e con Yuri sai benissimo com'è la storia >>.

Tra le due calò il silenzio, interrotto solo da Minto che le chiamò, si stavano preparando per partire.

Era l'inizio della fine.

 

Usciti dal nascondiglio l'aria era ancora più pesante, il cielo era scuro, sembrava quasi notte, mentre in realtà erano appena le undici del mattino; era l'ultima possibilità e, se perduta, ne sarebbe seguita la perdita della libertà, per l'umanità intera, in qualsiasi luogo, qualsiasi tempo. Yuri e Aki erano insieme alle mew mew, lontani rispetto all'esercito della Resistenza e dalla loro posizione potevano osservare l'esercito del Regime avvicinarsi velocemente. Era una visione agghiacciante, tanto che tutte e sei, nonostante il calore, riuscirono a sentire un brivido di freddo.

<< Siete pronte? >>. La domanda di Yuri suonò quasi come il responso di un oracolo, come una frase premonitrice. Le sei ragazze annuirono, quindi Yuri prese le mani di Yuki, Ichigo e Retasu mentre Aki di Minto, Zakuro e Purin e si smaterializzarono. 

Lo scenario che si aprì di fronte a loro era semplice oscurità, non riuscivano a vedere a un palmo dal loro naso.

<< Vi stavamo aspettando >>.

Le ragazze si voltarono in direzione della voce e videro Hideaki e, accanto a lui, una donna dai capelli lunghi color argento che li fissava con occhi di ghiaccio, avvolta in un mantello scuro.

 

 

 

*Ho scelto questo nome per il suo significato altamente simbolico e importante per questa storia: il futuro che deve ancora venire.

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Capitolo 21
*** and Transformation XII ***


and Transformation XII

Era giunto il momento. Ichigo fissò la donna, non l'avevano incontrata fino a quel momento, Minto diede voce alla sua domanda e le chiese chi diamine fosse.

La donna sorrise. << Il mio nome è Miku >> disse << E sono qui per fermarvi >>.

Una dopo l'altra, Minto, Retasu, Purin e Zakuro partirono con i loro attacchi, ma ne Hideaki ne Miku parvero minimamente scalfiti da essi. Ichigo comprese che qualcosa non andava; provò ad attaccare anche lei, ma senza risultato. Possibile fossero invulnerabili? Inoltre quell'oscurità non giocava a loro favore, faceva un freddo tremendo e sembrava mancasse ossigeno là dentro. La mew rosa si voltò verso Yuki in cerca di risposte, ma la ragazza fissava Miku, immobile. 

Yuri e Aki non sapevano cosa fare: era evidente che il potere di quella donna era immenso, era percepibile, ma non riuscivano a intuire di cosa si trattasse.

La risata di Miku infranse l'improvviso silenzio: << Credete di poterci sconfiggere qui, nel nostro territorio? Non penso proprio. E non sarà qui che verrete eliminate per sempre >>.

La donna scomparve, improvvisamente. Ichigo ebbe come una sensazione, un presentimento che le fece provare un fremito. Incontrò la stessa preoccupazione negli occhi di Yuki che la fissò nello stesso istante. 

 

Miku si materializzò nel laboratorio di Ryo e Keiichiro, nel loro presente. Era l'unica in grado di viaggiare volontariamente nel tempo, senza bisogno di macchine o altri mezzi. Il ragazzo biondo che aveva di fronte era lo stesso che aveva visto nel passato di Yuki e nel futuro di Ichigo, comprese che lui era Ryo. Non trovò paura nei suoi occhi, soltanto stupore, come se fosse arrivata semplicemente in anticipo, o in ritardo.

<< Non preoccuparti >> disse la donna << Arriveranno presto e per loro sarà la fine >>.

 

Hideaki attaccò le ragazze, ancora risentiva delle ferite dell'ultima battaglia, ma aveva avuto il tempo di riprendersi. Yuki prese Ichigo per un braccio e iniziò a trascinarla nella direzione opposta al combattimento.

<< Cosa stai facendo?! >> urlò la mew rosa << Le mie compagne sono laggiù >>. 

<< Non abbiamo tempo, Ichigo >>.

<< Cosa succede?! >>.

<< Miku vuole noi due, non so dove, ma ne sono certa >>.

MewIchigo si fermò, aveva il fiatone a forza di correre in quel modo.

<< E quindi dove stiamo andando? >>.

<< Seguimi >>.

La ragazza si limitò a obbedire, percorsero corridoi che le sembravano tutti uguali, sentiva il freddo entrarle fin nelle ossa. In quel momento iniziarono a presentarsi tutte le prospettive più terribili, ebbe paura, qualche istante. Aveva lasciato le sue compagne da sola, si sentì male per questo, ma sapeva anche che avrebbero capito. 

Finalmente vide Yuki fermarsi, era di fronte ad una entrata, da lì proveniva un bagliore blu; le due ragazze entrarono, il bagliore proveniva da una sorta di buco dal pavimento. 

<< Che cos'è questo? >> chiese la mew rosa.

<< Ce lo ha lasciato Miku, un invito ad arrivare >>.

<< Come fai a saperlo? >>.

<< Aveva fatto la stessa cosa anni addietro >>.

Vide Yuki entrare in quella sorta di bagliore e tenderle la mano. << Possiamo farcela >>.

Ichigo le prese la mano e, quando entrò anche lei, sentì che stavano viaggiando nel tempo, in un bagliore bianco. 

 

Quando aprì gli occhi comprese di essere tornata al suo presente, vide Yuki aiutarla a uscire dai vari cavi del macchinario; erano tornate indietro, cosa significava? Si incamminarono per raggiungere il Café mew mew, per assicurarsi che fosse tutto a posto. Si sorpresero di trovare l'estate ormai al suo declino, Tokyo era illuminata dalla luce delle prime ore del giorno, le strade erano semideserte. Quando giunsero al Caffè lo trovarono chiuso e, entrando, notarono le luci spente. Regnava una quiete strana, si respirava una strana tensione. 

<< Siete state veloci ad arrivare >>. La voce di Miku irruppe nella stanza, le ragazze volsero lo sguardo in direzione della voce.

Lo sguardo di Ichigo prima, però, si posò sul corpo inerme di Ryo, che giaceva a terra; non era possibile, non poteva essere vero, le lacrime le pungevano gli occhi. Provò ad avvicinarsi, ma venne respinta da una barriera di energia. Yuki osservava, non riusciva a muoversi, era terrorizzata. Videro Miku emergere dall'oscurità. Probabilmente Keiichiro era da qualche parte, lì non lo videro. 

<< Non voglio uccidervi >> disse la donna << Ma se mi seguite senza fare problemi, il tempo che vi sta tanto a cuore sarà, in qualche modo, salvo >>.

<< Cosa intendi dire? >>. Ichigo sentiva la rabbia crescerle in corpo.

<< Bastava osservarvi un secondo per capire che stavate lottando per la stessa cosa >>. Miku si avvicinò alle ragazze con passo lento. << Il punto di incontro tra il vostro passato e futuro, era lì che bisognava colpirvi >>. 

Yuki guardò il corpo di Ryo, una profonda tristezza la pervase: per salvarlo avrebbe fatto ciò che Miku le richiedeva, ma in questo modo condannava l'umanità alla sconfitta e non poteva permetterlo. L'unica soluzione era la reazione. Era combattere. Spostò il suo sguardo di Ichigo, vide il suo sguardo cambiare, aveva gli occhi di chi aveva visto soffrire la persona amata e non poteva sopportarlo. Le due si guardarono. 

MewIchigo invocò la sua arma e attaccò Miku, la quale scansò l'attacco con facilità. La mew rosa iniziò ad attaccarla con furia, fin quando la donna non si trovò in difficoltà: tutta la forza che aveva stava venendo fuori, doveva salvare Ryo, doveva salvare l'umanità, doveva salvare il suo futuro. Finalmente un colpo andò a segno e Miku sbatté contro un muro, che andò a pezzi. In quel momento la barriera scomparve e Ichigo si avvicinò a Ryo.

<< Ryo... >>. Le lacrime sgorgarono spontanee, non voleva vederlo così. 

Il ragazzo aprì lentamente gli occhi e le sorrise, un sorriso sincero che ricordò ad Ichigo quanto lo amasse. Ricambiò il sorriso, ma non avevano tempo adesso. 

<< Dov'è Keiichiro? >>. 

Ryo le indicò il laboratorio. Yuki corse di sotto, dovevano approfittare di quel momentaneo stordimento di Miku. Trovò l'amico scosso, ma cosciente, e insieme salirono al piano di sopra.

<< Ichigo, allontanati insieme a loro due, penso io a Miku >>.

<< Non posso lasciarti da sola! >>.

<< Te lo sto chiedendo, Ichigo. Fallo per te, per Ryo, per il vostro futuro. Andate >>.

Ichigo non comprese, aveva paura. Si stava lontano insieme a Ryo e Keiichiro quando vide Yuki invocare la sua arma, era la prima volta che lo faceva: comparve una sorta di lungo bastone con a capo un cerchio, riempito da dei raggi che confluivano in un cerchio più piccolo, di color madreperla; al centro c'era una pietra azzurra, pensò fosse acqua azzurra. 

Yuki si voltò un'ultima volta: due lacrime solcavano il suo viso, sussurrò a Ryo che lo amava e che sperava sarebbe stato felice. Questo la consolava, anche del fatto che stava per morire. Sapeva che sarebbe stata l'ultima volta in cui avrebbe visto il volto di Ryo, purtroppo non aveva nemmeno potuto dire addio a Yuri. Si voltò, vide Miku alzarsi lentamente dalle macerie. Doveva essere forte. Quella era la fine, ma non lo sarebbe stata soltanto per lei. 

La donna si scagliò furiosa contro di lei, ma MewYuki riuscì a difendersi valorosamente. In quel momento la battaglia le sembrava lontana, quasi soffocata dai ricordi che scorrevano in quel momento: pensò al giorno in cui aveva conosciuto Ryo, al primo progetto mew insieme, alla loro adolescenza, i primi problemi, l'incontro con Yuri, la malattia, la solitudine, Parigi, il suo arrivo a Tokyo, ma ricordò anche la sua infanzia, si ricordò improvvisamente di sua madre, quanto le mancava, quanto avrebbe voluto stringerla, ma lei non c'era già più, nemmeno papà. Pensò al futuro di Ryo e Ichigo, a come lo avesse protetto insieme a quello dell'umanità. Pensò a Yuri, al tempo che li divideva e che forse, solo con la morte, avrebbe smesso di separarli, per sempre. Voleva piangere, ma non era il momento. Pensò al laboratorio che stava andando a pezzi sotto i loro attacchi, agli anni di lavoro che stavano andando perduti per sempre. Sorrise tra sé: Ryo sarebbe stato finalmente libero dal suo fantasma. Si sentì felice. Sì, Yuri avrebbe sofferto, ma avrebbe capito, anche lui avrebbe potuto ricominciare. Per lei non c'era più tempo. Lo sentì finire, secondo dopo secondo. 

<< Acqua cristallo >>. Lo sussurrò tra sé, come se fosse la sua ultima preghiera. << Azione >>.

Dalla pietra uscì un bagliore, potentissimo; Miku cercò di contrattaccare, ma una forza tremenda la immobilizzava, si sentiva debole, ma non poteva perdere. Yuki si sentiva morire, ma cercò di concentrare tutte le sue energie in quell'ultimo gesto. Sentì l'ultimo urlo straziante di Miku e sentì, infine, il suo ultimo battito di cuore. 

 

Ichigo, Ryo e Keiichiro si erano ormai allontanati, quando un'onda d'urto spazzò via l'aria, spezzando alberi e sradicando alcune panchine del parco. Ryo si voltò, sentì un dolore tremendo spezzargli in due il cuore. Yuki era morta. Cadde sulle sue ginocchia e tirò un pugno al terreno, sbucciandosi le nocche e bagnò la terra con le sue lacrime. Ichigo gli cinse le spalle, si sentiva morire, anche Keiichiro si avvicinò.

<< Perché lo ha fatto... >>. La voce di Ryo tremava, incontrollata. << Perché lo ha fatto?! >>. Il suo grido straziò il cuore della mew mew. Sentì dei passi verso di loro e vide le altre, insieme a Yuri, erano tornate, erano salve. Non riuscì a guardare Yuri negli occhi quando si avvicinò, ma al ragazzo bastò vedere Ryo per capire, e iniziare a correre. Ichigo fu per corrergli dietro quando la voce di Zakuro la fermò.

<< Devo andare! Rimane ancora uno di loro da sconfiggere! >> gridò la mew rosa << Il sacrificio di Yuki non deve essere stato vano! >>.

<< Allora verremo con te! >> disse Retasu prendendo la mano dell'amica.

<< Giusto! >> dissero all'unisono le altre tre. 

<< No, ragazze. Lasciatemi andare, da sola >>.

Ryo sentì i passi di Ichigo andare lontano, veloci. Non riusciva a muoversi, qualcosa lo bloccava, lo immobilizzava. Yuki era morta. 

 

Quando Ichigo giunse al caffè trovò Yuri tenere fra le braccia il corpo senza vita di Yuki. Vedeva le sue spalle tremare, lo sentì singhiozzare. Vedere il corpo senza vita della ragazza, tornata alle sue sembianze umane, la fece rabbrividire; vide che tra le mani stringeva il cristallo che aveva visto prima, raccolse quella mano fra le sue. 

<< Come posso vivere ora, Ichigo? Come posso vivere sapendo di non poterla più trovare? >>. Yuri strinse a sé il corpo della ragazza, Ichigo non riusciva a guardarlo, si limitò a fissare la pietra fra le sue mani. 

In quel momento sentì un'aria gelida percorrere le rovine del Caffè Mew Mew, ormai distrutto. Si voltò e vide una figura incappucciata. 

<< Adesso basta >>.

<< Takumi... >>. Ichigo lo sussurrò. Si alzò in piedi e fissò il suo nemico, poi guardò Yuri e Yuki. Se Yuki era dovuta morire, non sarebbe morta invano.

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Capitolo 22
*** Arrival of the birds IX ***


Arrival of the birds IX

MewIchigo guardò la figura che aveva di fronte sfilarsi lentamente il cappuccio e rivelando un volto spaventoso dagli occhi neri, come le tenebre; la ragazza comprese immediatamente che si trattava di Takumi e, quindi, erano finalmente giunti alla fine. 

<< Avete ucciso Hideaki e Miku >> disse con un tono pieno di ira << Avete ostacolato il mio progetto, non posso più permettervi di vivere >>. L'uomo fissò la mew rosa, che aveva già invocato la sua arma. 

<< Allontanatevi, Yuri, ci penso io qui >>. Strinse a sé il cristallo che aveva tra le mani, sarebbe arrivata fino in fondo, anche a costo della sua vita.

Yuri le fece un cenno con il capo; prese il corpo senza vita di Yuki e iniziò ad allontanarsi, ad ogni passo la testa sembrava esplodergli, avrebbe voluto svegliarsi e rendersi conto che quello era stato soltanto un brutto incubo, che Yuki era ancora viva, che poteva ancora trovarla in un qualche futuro. Invece di lei rimaneva soltanto un ricordo lontano, un ricordo passato. Sentiva il suo cuore frantumarsi, pezzo dopo pezzo. In quel momento comprese come si era sentita lei cinque anni fa, quando allo stesso modo ci fu lui tra le braccia di lei, ma questa volta era vero, era definitivo, non poteva salvarla, non più. Sapeva sarebbe stato inutile fermarla. Ma avrebbe voluto dirglielo, almeno un'ultima volta. Ti amo. Ti amerò sempre. Ovunque tu sarai, ovunque io sarò. Si voltò un'ultima volta in direzione di Ichigo: era l'ultima speranza dell'umanità e, lo sapeva, ne era certo, ce l'avrebbe fatta. La città era nel caos, ma gli parve tutto lontano, ovattato. Vide Ryo venirgli incontro, poco lontano le altre mew mew. Non riuscì ad alzare lo sguardo, non riuscì a fare nulla, tranne a dire una semplice frase: mi dispiace. Ryo accarezzò il viso di Yuki, nella speranza che potesse svegliarsi, improvvisamente, a quel tocco, ma niente, era fredda, immobile, i suoi occhi sarebbero stati chiusi per sempre. Forse se non le avesse chiesto di venire a Tokyo sarebbe ancora viva. Le lacrime cominciarono a sgorgare incontrollate dai suoi occhi, nello sguardo di Yuri incontrò soltanto un muro di silenzioso dolore. Ichigo doveva farcela. Doveva riscattare la vita di Yuki, doveva riscattare la loro libertà. Le diede un bacio sulla fronte, era finita. Sperava soltanto ci fosse un luogo, da qualche parte, dove anche lei potesse riscattare la sua felicità.

 

<< Nonostante tutto, sarò costretto a ucciderti, MewIchigo, nonostante tu possegga quello di cui abbiamo bisogno >> disse Takumi avvicinandosi alla ragazza << Solo noi siamo riusciti a scoprirlo: l'acqua cristallo tiene insieme tutte le trame del tempo e, chi fosse riuscito a utilizzarla nella maniera più appropriata, sarebbe diventato il padrone del passato, del presente e del futuro. Questo era il nostro colossale progetto, possedere il tempo. Non avrei voluto ucciderti, cara mew mew, ma... >>. 

Un'onda di energia fece capitolare Ichigo fino a un gruppo di macerie. Vide Takumi avvicinarsi, quegli occhi di tenebra diventarono rosso sangue e la ragazza sentì un dolore lancinante bloccarla a terra. Iniziò a urlare, si sentiva le ossa stritolare, la testa scoppiare. Era quello il suo potere, quindi. Le faceva male il corpo, sentiva ripiegarsi anche la sua anima. Se avesse continuato così sarebbe morta per davvero. Riuscì a scagliare un attacco e ad allontanare l'uomo momentaneamente, non se lo aspettava, aveva una forza incredibile. 

Ichigo si alzò a fatica, reggendosi a una pietra lì accanto: il Caffè ridotto in quelle condizioni le straziava il cuore, tutti gli ultimi anni della sua vita la riportavano, in qualche modo, a quel luogo, vederlo distrutto la fece soffrire. Vide Takumi riprendersi in fretta, non aveva tempo da perdere, se gli avesse permesso di attaccarla di nuovo in quel modo sarebbe morta. Provò ad attaccarlo numerose volte, ma non funzionava, era invulnerabile a quegli attacchi. 

<< Sei finita, mia cara >>.

In quel momento Ichigo vide il cristallo brillare di una luce intensa. Non capì cosa stesse succedendo, lo prese tra le mani, quasi non riusciva a guardarlo dalla luce potentissima che emanava. La pietra vibrò nell'aria e si incastonò nel cuore della sua arma. Takumi osservò, basito. 

In quel momento Ichigo comprese cosa doveva fare. Come la prima volta che aveva combattuto nei panni di mew mew, sentì le parole arrivare direttamente del cuore, come se le fossero state suggerite in un passato lontano di cui non aveva memoria. 

<< Acqua cristallo! >> lo urlò con tutto il fiato che aveva in corpo << Azione! >>. 

Takumi cercò di proteggersi, si compiacque di notare che quell'attacco era ancora troppo debole per sconfiggerlo, tanto che il suo fascio scuro di luce fece arretrare quello emanato dall'arma di Ichigo. 

La mew mew non capì, cosa doveva fare? Il bagliore arretrava sempre di più.

<< Yuki... >> disse tra sé, osservando con un misto di terrore quello che stava accadendo << Cosa devo fare? >>. 

In quel momento sentì qualcosa sfiorarle la mano e, dopodiché, stringergliela. 

<< Devi farcela, Ichigo >>. Era la voce di Yuki. Com'era possibile? Dov'era? Voleva piangere, ma la paura glielo impedì. 

<< Dobbiamo farcela >>. 

In quel momento il cristallo di acqua azzurra raddoppiò la sua potenza, distruggendo il fascio oscuro emanato da Takumi. Egli sgranò gli occhi e, quando l'acqua cristallo lo raggiunse, sentì il suo corpo sgretolarsi, lentamente.

<< Ti prego, non abbandonarmi >>. 

Ichigo sentiva la stretta di Yuki, era lì accanto, sentiva che le sarebbe stata accanto, che lo avrebbero distrutto. 

La luce era abbagliante, era impossibile vedere cosa stesse accadendo tra le macerie del Caffè. 

Ichigo iniziò a sentirsi stremata.

<< Un ultimo sforzo, Ichigo >>. 

L'urlo di Takumi riempì la stanza e poi l'intera città, così come il bagliore di luce.

Ichigo stessa rimase abbagliata. 

Dopo qualche istante, vide che del corpo di Takumi era rimasto solo un mucchietto di polvere.

Cadde sulle ginocchia, stremata, tornando nei panni di umana. Strinse il cristallo tra le mani, lo bagnarono alcune lacrime.

<< Grazie, Yuki >>. 

Richiamò le forze e iniziò a correre, dalle sue compagne, da Keiichiro, da Ryo. 

 

Quando videro Ichigo correre verso di loro le altre mew mew iniziarono a piangere di gioia, le corsero incontro e la abbracciarono, ringraziando il cielo che fosse ancora viva. Ce l'avevano fatta, avevano sconfitto il Regime, il pianeta sarebbe stato per sempre libero. 

Dopo l'abbraccio delle compagne Ichigo si buttò tra le braccia di Ryo, cominciò a piangere, buttando fuori tutto il dolore, la sofferenza, la paura; Ryo la strinse forte a sé, era tornata, era viva, ce l'aveva fatta, era felice, non l'avrebbe più lasciata, mai. 

Abbracciò anche Keiichiro, si era preoccupato per lei, ma non aveva mai smesso, nemmeno per un istante, di credere che ce l'avrebbe fatta anche questa volta. Dopodiché si avvicinò a Yuri, vide finalmente chiaramente il corpo senza vita della compagna, si avvicinò a loro.

<< Grazie, Ichigo >> disse Yuri con una voce ancora rotta dal pianto << Ci hai salvati >>. 

La ragazza gli sorrise. Prese la mano di Yuki fra le sue, quel contatto fu terribilmente freddo, ripensò a quanto fosse stato caldo, invece, poco prima. Prese il cristallo di acqua cristallo e lo strinse nella mano della ragazza. 

<< Se tu non ci fossi stata >> disse piangendo << Non ce l'avrei mai fatta, mai >>. La guardò qualche istante, in silenzio. << Se solo potessi >> disse infine << Vorrei tornare indietro. All'inizio. In un tempo in cui anche tu possa essere felice. Perché tutto questo lo hai fatto per me, ma non meritavo così tanto, Yuki, non così tanto >>. Si asciugò delle lacrime che rigavano le guance rosee << Se solo potessimo ricominciare, da capo. Per te. Così come tu hai voluto proteggere il mio futuro, vorrei così tanto poter salvare il tuo passato >>.

Avvicinò al suo viso la mano che stringeva il cristallo. Improvvisamente lo vide illuminarsi di nuovo, così come si illuminò la collana che la ragazza portava al collo, la collana di acqua cristallo; le due pietre emanarono un bagliore caldo, rassicurante, un bagliore che invase il parco, poi la città, il Giappone, il mondo intero. 

Yuri guardò Ichigo senza comprendere. Tutto diventò bianco. 

 

 

Anche quella mattina Ichigo si svegliò in ritardo: si vestì in fretta e furia, prese una fetta biscottata al volo, salutò velocemente i suoi genitori ed uscì di casa. Era un giorno importante per lei: finalmente aveva un appuntamento con il suo amato Aoyama! Si sentiva in fibrillazione, avrebbero visitato una mostra sugli animali in estinzione, argomento che interessava molto al suo Masaya. 

Quando lo vide rimase imbambolata qualche istante, ovviamente riuscì a fare le sue solite figuracce, anche durante la mostra. Fecero delle foto insieme, le avrebbe conservate, così da mantenere un ricordo di quella giornata per lei così importante. Era andato tutto stranamente per il verso giusto. 

Dopo la visita andarono al parco, era una splendida giornata, in molti affollavano i prati quel giorno. 

<< Vuoi qualcosa da bere? >> le chiese Aoyama sorridendo.

Ichigo divenne rossa come una fragola. << Ehm, sì, va bene un po' d'acqua, grazie! >>. 

Quando lo vide allontanarsi si rotolò nell'erba dalla felicità, in realtà si sentì un po' stupida. 

Tornò alla realtà perché una scossa di terremoto fece tremare la città per alcuni secondi. Si alzò, dov'era Aoyama?! Se gli fosse accaduto qualcosa? Quando lo trovò vide un mostro, enorme. Gridò il suo nome, ma con un colpo di coda scaraventò il ragazzo lontano.

Ichigo guardò la scena basita e sarebbe stata colpita anche lei se qualcuno non l'avesse portata via da lì. 

Alzò gli occhi per ringraziare il suo soccorritore, poi vide che era una ragazza, aveva lunghi capelli castani e uno strano paio di orecchie da volpe bianca, oltre che una strana coda. Rimase imbambolata, non sapeva cosa dire, ma ebbe come un déjà-vu.

<< Io sono MewYuki >> disse la ragazza porgendole un ciondolo << E tu sei la seconda mew mew >>.

 

Fine

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