Percy Jackson e la missione incredibile

di ImBellatrix
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Chirone ci deve parlare. ***
Capitolo 2: *** Arrivo a Londra e faccio shopping ***
Capitolo 3: *** Ci prepariamo ***
Capitolo 4: *** Sul treno ***
Capitolo 5: *** Smistati da un cappello vecchio e logoro ***
Capitolo 6: *** Colazione paparazzata ***
Capitolo 7: *** Quel maledetto di un Malfoy... ***
Capitolo 8: *** Grover e acqua... ***
Capitolo 9: *** Beccati... ***
Capitolo 10: *** La chiamata iride di Chirone ***
Capitolo 11: *** Un terremoto con delle scuse ***



Capitolo 1
*** Chirone ci deve parlare. ***


Partenza:


Questa fanficion la racconta Percy come in Percy Jackson e gli dei dell’Olimpo.
Questa fanficion tiene conto solo dal quarto libro di harryPotter e dal terzo libro
di Percy Jackson e gli dei dell’olimpo. Grazie per aver aperto questa fanficion e
buona lettura =)



Al campo mezzosangue.

Non so cosa ci sarebbe aspettato, so solo che il tono che aveva usato il centauro quando ci aveva chiamati non era piaciuto a nessuno dei tre. Ci scambiavamo, infatti, occhiatacce preoccupate. Le unghie di Annabeth erano nascoste fra le sue labbra, continuava a mordicchiarsele. Il mio amico Grover, invece, alternava mezzi sorrisi.

Arrivammo da Chirone che iniziò subito a parlare.

-Ci sono arrivate notizie di Luke per niente buone. Prima di tutto è mio dovere informarvi che esistono diversi campi di addestramento per semidei in tutto il mondo. Alcuni in particolare sono vere e proprie scuole. Queste scuole però sono solo per i discendenti dei figli della dea della magia, Ecate. Diversamente da voi, la magia dei figli di Ecate si può ereditare per decenni interi da padre in figlio o da madre in figlia. A volte, addirittura, la dea dona la magia ad alcune persone che secondo lei si meritano i suoi poteri, senza che la bambina o il bambino abbia discendenti di Ecate.- 

Lanciai uno sguardo confuso e meravigliato allo stesso tempo ad Annabeth. Lei mi guardò allo stesso modo. Poi ci girammo per guardare di nuovo il centauro.

-Luke è andato da un figlio di Ecate, un mago molto oscuro e potente, nemico già del mondo magico e della loro comunità. Il ministro della magia e il preside della miglior scuola di maghi in Inghilterra mi hanno avvertito che Luke e Voldemort, il mago, hanno stretto una specie di alleanza. Con i poteri di quell'uomo si potrebbe velocizzare il ritorno di Crono e quindi la vittoria sul nostro mondo e quello dei maghi da parte delle due forze oscure. Il preside della scuola di magia mi ha chiesto di inviare alcuni dei nostri semidei, satiri o qualunque altra creatura per capire come potremmo mescolare la magia con i poteri semidivini. Ho ritenuto che voi foste i migliori. Questa cosa dovrebbe passare inosservata qui al campo, non dovrete neanche far visita all'oracolo. Avete domande?
 
Se ci fossero domande? La mia testa scoppiava di informazioni. Scossi comunque la testa in segno di negazione, come Annabeth e Grover.

-Domani andrete con un signore chiamato Hagrid a Londra per comprare le bacchette e il necessario per
gli studi ad Hogwarts, la scuola dei maghi. Ovviamente nessuno dovrà sapere la vostra vera natura o ci sarebbe solo un una gran confusione nel mondo dei maghi, ma anche nel nostro.Le bacchette saranno finte. Cercate di non farvi notare molto...
Va bene, ora andate a riposare che domani partite alle sei, Londra è lontana.-

Mi avviai verso la capanna tre dopo che ebbi salutato Chirone, Annabeth e Grover. Inutile dire che non dormii proprio. Nella mia testa continuavano a ripetersi le parole di Chirone. Il giorno dopo avrei dovuto chiedere ad Annabeth se sapeva qualcosa in più. Mi immaginai la mia amica a quest'ora a cercare informazioni su quel mondo magico. Verso le quattro e mezza, riuscii a chiudere gli occhi.

Un'ora dopo mi svegliai, le palpebre mi si chiudevano da sole, tanto ero assonnato.
Grattandomi la testa mi alzai dal letto e andai a prepararmi. Alle sei meno dieci mi trovai fuori dalla
mia capanna, dove scorsi Annabeth che andava verso la spiaggia, allora la raggiunsi.

-Buongiorno. - dissi cercando di trattenere uno sbadiglio.

-Ciao Percy!- rispose lei allegra, non sembrava manco un po’ stanca. Forse avevo sbagliato a pensare che lei avesse passato la notte sui libri a cercare informazioni. -Chirone mi ha lasciato un biglietto con su scritto che dovevamo trovarci in spiaggia per trovare Hagrid.- disse ancora lei.

Infatti, lì trovammo un signore alto praticamente due metri e mezzo con una barba cespugliosa e incolta
che si mischiava con i capelli anche loro altrettanto cespugliosi, faceva un po’ paura.
L'omone si mise subito a parlare. Dal suo tono capii che non avrei dovuto pensare che potesse far paura. La sua voce era simpatica.

-Voi dovreste essere Perseus Jackson e Annabeth Chase no? Dov’è Grover Unedrwood?-
chiese lui guardando intorno.

Pochi secondi dopo da un cespuglio uscì proprio il satiro con uno zaino sulle spalle. Si avvicinò a
noi e disse con voce impastata dal sonno:

-Buongiorno a tutti- si mise una mano davanti alla bocca e sbadigliò.

-Allora partiamo!- così dicendo Hagrid fece un fischio e dal cielo arrivò uno stranissimo uccello, non ne avevo mai visto uno così.

-Oooh…vieni qui beccuccio, loro sono quelli che dovrai trasportare, non ti fanno niente! Lui è
Fierobecco, un ippogrifo.-

Io impallidii, Zeus non mi permetteva di volare, come cavolo facevo? Guardai Annabeth e deglutii a vuoto.

-Allora… Percy vieni qua!- io mi avvicinai ad Hagrid, mi prese in braccio e mi mise in groppa
all’animale. Poi prese Anabeth e la mise dietro di me e poi fece lo stesso con Grover. A quel
punto Hagrid si mise in groppa alla sua moto, la accese e poi si alzò in volo. Una moto. Che vola. Una moto che vola... una moto che vola? Okay, era meglio iniziare ad abituarsi a ste stranezze.
Ci alzammo anche noi ed io mi attaccai alle piume dell’ippogrifo, Annabeth di slancio mise le
braccia attorno alla mia vita per non volare giù, e poi il viaggio iniziò.
 



Angoletto dell’autrice:

Sto riscrivendo tutta la storia.

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Capitolo 2
*** Arrivo a Londra e faccio shopping ***


Arrivo…


-Percy… stai bene?-

Ero pallidissimo, me lo sentivo… chiusi gli occhi pregando tutti gli dei che esistevano
per non farci schiantare. Mi aggrappai il più forte possibile alle penne dell'uccello e poi presi lunghi respiri, cercando di tranquillissarmi. Riaprii gli occhi e poi annuii. -Tutto… tutto okay Annabeth!-

-A me non sembra! Percy, rilassati … siamo in volo da oltre un’ora e a quest’ora Zeus
ci avrebbe fatto saltare in aria, non credi?-  Accennai una risata e pensai immediatamente che se mai mi fossi rilassato, Zeus mi avrebbe fulminato e reso uno spiedino bruciacchiato. Decisi quindi di non rilassarmi ma di fingere.

-Si, si, hai ragione, grazie Annabeth.

-Prego!- Immaginai che sorridesse, così mi girai e accennai anche io un sorriso.

Arrivammo un’oretta dopo a Londra, Hagrid ci fece scendere dall’ippogrifo e poi uscimmo dal vicolo cieco in cui ci aveva fatto atterrare. Entrammo dentro un bar “il paiolo magico” e lo attraversammo, uscendo poi nel cortiletto dietro. Il mezzo gigante estrasse un ombrellino rosa
e lo picchiettò su alcuni mattoni. Spalancai gli occhi nel vedere che il muro si scostava e noi ci ritrovammo in una Londra diversa da quella in qui eravamo appena arrivati, c’erano persone con abitti molto strani, negozi di ogni tipo che vendevano cose alquanto strane. Mentre attraversavamo una grande via, osservai che le donne portavano cappelli di diversi colori e dimensioni, le tuniche abbinate a questi. Passammo davanti a diversi ragazzini che parlavano di partite di Quidutch o Quiddatch, non lo so.

Ci avviammo verso una grande banca chiamata Gringott, cambiammo i soldi mortali con quelli dei maghi e poi andammo a prendere le bacchette da “Olivander”. Non vedevo l'ora di ricevere quel bastoncino per poter infastidire le orecchie di Grover di notte.

Entrammo nel negozio, era pieno di scaffali con scatole e scatoline da tutte le parti. Uscì da una porta da un lato un anziano signore, ci scrutò per un attimo e poi esclamò:

-Oh bene, i semidei sono arrivati finalmente! Bene, per voi ho delle bacchette speciali, appena pronuncerete l’incantesimo la vostra bacchetta lo farà per voi, i poteri sono racchiusi dentro essa, ma non dovete farla usare da nessun mago, perché se no... non fatelo e basta. Prendete…
questa è per te, Grover, questa invece è per te Annabeth, e infine quest’altra è per te Percy! Usatele con cura!- e così ci congedò facendoci segno di uscire. Noi non spiccicammo parola per tutto il tempo. Lo strano signore aveva fatto tutto lui, senza darci tempo di rispondere o almeno presentarci. E come sapeva i nostri nomi.

Non avemmo neanche il tempo di parlarne, fuori dal negozio, che due ragazzi e una ragazza ci vennero addosso con tutte le borse. La ragazzina aveva capelli riccissimi, era bassina e magrolina, un ragazzo aveva i capelli neri e gli occhiali e l’altro i capelli rossissimi e una marea di lentiggini.

-Ciao Harry, Ron, Hermione … anche voi qui?- esclamò Hagrid. Guardai l'omone, aggrottando le sopracciglia confuso e poi riportai lo sguardo sui tre buffi ragazzini che stavano mettendo a posto le loro tuniche e i loro pantaloni.

-Ciao Hagrid!- esclamò dopo un po' il ragazzino con gli occhiali.

-Siamo venuti a prendere il materiale scolastico, la McGranitt ha deciso che quest'anno useremo due libri invece che uno ed io non vedo l'ora di leggere entrambi- disse con un sorriso la ragazzina mentre gli altri due alzarono gli occhi al cielo. Cercai di trattenere una risata.

-E tu che ci fai qui?- chiese il ragazzo rosso.

-Sono qui per accompagnare questi tre ragazzi che frequenteranno il vostro anno questanno. Questi sono Percy Jackson, Annabeth Chase e Grover Underwood!- Il rossiccio ci guardò attentamente prima di sorridere e muovere la mano accanto alla sua testa in segno di saluto

-Piacere! Loro sono Hermione Granger, Ron Weasley e io sono Harry Potter- indicò ogni persona ed io non potei altro che pensare che sarebbe stato meglio iniziare a parlare con qualche mago.
Guardai Annabeth che mi fece l'occhiolino ed io sorrisi.
 
 
 




Angoletto dell’autrice:

sto riscrivendo la storia



 

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Capitolo 3
*** Ci prepariamo ***


Capitolo 3


-Tu sei Harry Potter, il bambino sopravvissuto!- esclamò Annabeth.

-Beh … si!- era arrossito.

Annabeth, Grover ed io ci guardammo e poi risposi:

-Tanto piacere!-

-Va bene ragazzi, ora andiamo a finire le commissioni che poi tanto vi vedrete
tra due giorni a King’ s Cross sul treno- ci disse Hagrid e così li salutammo e ci
avviammo verso il “Ghirigoro”.

*********

Era il grande giorno, ed io ero emozionato come non mai. Cioè… stavamo
andando in una scuola di magia!!! Fantastico…

Uscii dalla mia stanza del “Paiolo magico” che condividevo con Grover e
andai a fare colazione, guardai l’orologio e costatai che erano solo le 8.00 a.m.
 Vidi che Hagrid era già lì ad aspettarci, così mi avvicinai a
dove era seduto.

-Buon giorno Hagrid!-

-Ciao Percy, li hai fatti i bagagli?-

- Si, ho messo tutto- compresi: scudi, elmi e protezioni varie per emergenza, non
si sa mai.
Pensai mentre Hagrid parlava a proposito di qualche specie di animali
che avava trovato e salvato durante l’estate.

Dissi che andavo a svegliare i miei amici e mi congedai dal racconto. Salii le scale e
arrivata al secondo piano bussai alla porta della camera di Annabeth. Mi aprii, era vestita
lavata e pronta così le dissi che dovevamo trovarci sotto tra dieci minuti che poi iniziavamo
ad andare alla stazione. Erano praticamente le nove passate.

Poi entrai nella mia camera e trovai Grover ancora profondamente addormentato. Lo guardai
per un po’ indeciso a come svgliarlo: dolcemente e non dolcemente… scelsi la seconda. 
Mi posizionai di fianco, stasi le mani sopra di lui e poco dopo un getto d’acqua lo investì e
scacciò un urlo candendo dal letto, io mi misi a ridere mentre lui me ne diceva di tutti i colori
facendomi ridere ancor di più.

Uscimmo dalla camera e scendemmo trovando Annabeth e Hagrid ad aspettarci. Con mia
sfortuna salii di nuovo su Fierobecco, e Hagrid sul suo motorino.

Mi aggrappai e partimmo, io un po’ più rilassato mentre  Annabeth mi scrutava attenta alle
mie reazioni, ero sempre pallido.

Atterrammo, finalmente, e andammo dritti verso la colonna tra il 9 e il 10, come ci aveva
spiegato Hagrid, lui era dovuto andare a fare una commissione. Erano già le 10.45 a.m.

Attraversammo il muro e ci ritrovammo tutti e tre davanti ad un treno meraviglioso.
 
 



ANGOLETTO DALL’AUTRICE:

Ciaooooo =) questa pazza è riuscita a postare il terzo capitolo in tre giorniii!!! Mi
sento invincibileee xD

Allora..questo capitolo diciamo che è un passaggio al VERO incontro fra i nostri
eroi e i il trio di Harry Potter.

Grazie a chi ha recensito, ha chi ha messo la storia come "seguita" o "preferita" o "ricordata" grazie mille ancora <3

RECENSITEEEEE =)

Bacioniiii,

potterina =P

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Capitolo 4
*** Sul treno ***


In treno…

 
Il treno era rosso scarlatto e sbuffava riscldando i motori prima del lungo viaggio
verso Hogwarts. I ragazzi più grandi avevano già salutato i propri genitori ed erano
già saliti. I ragazzini più piccoli invece stavano abbracciando e salutando i loro
parenti. I genitori avevano lelacrime agli occhi e raccomandavano ai propri figli
di stare attenti e di non mettersi nei guai.

Io non vedevo l’ora di arrivare ad Hogwarts, ero agitatissimo. Annabeth aveva un l
ucichio negli occhi,
si vedeva che anche lei era agitata, e Grover non stava un attimo fermo con le sue
stampelle.

-Accidenti che dolore!- urlò Annabeth massaggiandosi un piede, guardando male
Grover che facevauna faccia dispiaciuta.

-Mi hai fatto male, sta un po’ attento!-

-Scusa! Non l’ho fatto apposta!-

-Va beh, saliamo- disse Annabeth mentre si incamminava verso il treno.

Salimmo su quel meraviglioso mezzo di trasporto con il cuore a mille e
andammo a sederci in uno scompartimento vuoto. Chiudemmo la porta
e ci sistemammo sui sedili. Annabeth tirò fuori una
pergamena che ci aveva dato Hagrid poco prima di lasciarci.

-Allora-disse aprendola- Se i nostri compagni saranno curiosi e ci verranno
a chiedere perché abbiamo saltato i primi quattro anni e perché non siamo
arrivati ad Hogwarts quando avevamo undici anni noi dobbiamo dire:
non siamo arrivati quando avevamo undici anni perché i nostri genitori, che
erano molto amici, ce lo hannonascosto ma frequenteremo il quinto anno
perché appena lo abbiamo scoperto, dei maghi sonovenuti a
farci lezione per metterci in pari con il programma. Capito tutto?-

Noi annuimmo.

-Qui c’è scritto che verremo smistati in quattro case: Grifondoro, Serpeverde,
Corvonero e Tassorosso. Grifondoro è la casa del coraggio e della cavalleria.
Serpeverde è la casa dell’astuzia e dell’ambzione.
Corvonero è la casa dell’intelligenza e della saggezza e Tassorosso è la
casa dove la pazienza regna i
nfinita e il duro lavoro non spaventa.

-Spero che non dovremmo combatter contro un mostro- disse Grover
spaventato.

-No, qui c’è scritto che questa prova si fa con un cappello…vedremo quando
saremo arrivati- risposi io
quando Annabeth mi passò la pergamena.

In quel preciso momento la porta dello scompartimento si aprì di scatto ed
entrò un ragazzino più o meno
della mia età con dietro due ragazzoni. Il ragazzino era biondo e aveva una
faccia spigolosa, mentre gli altri
due secondo me assomigliavano a degli scimmioni.

-Tutti gli altri scompartimenti sono pieni, io sono Draco Malfoy, loro sono
Gregory Tiger e Vincent Goyle-disse
il biondo mentre si sedeva di fianco a me e gli altri due occupavano i posti
vicino a Grover.

-Non vi ho mai visto ad Hogwarts! Di che casa siete?- chiese Draco io,
Annabeth e Grover ci guardammo e poi io spiegai loro tutto quello che c’era scritto sulla pergamena.

-E così ora siamo qui- concluse Grover.

-Comunque io sono Percy Jackson!-

-Annabeth Chase-

-Grover Underwood-

-E siete mezzosangue- disse ghignando Tiger.

Io impallidii, Grover fece cadere le stampelle e Annabeth strabuzzò gli occhi.

-Ma certo idioti! I purosangue non vengono fatti entrare quattro anni dopo,
solo la feccia!- disse Draco tranquillamente.

-Si, siamo mezzosangue! Mia madre vende dolci mentre mio padre…mio padre…-
pensai a cosa potevo dire su di lui...mica potevo annunciare al mondo intero che gli
dei esistevano ed io ero figlio di uno di loro, no?

-Suo padre lavora in mare!- esclamò Annabeth

Draco Malfoy si alzò di scatto con gli incendiati dalla rabbia ed uscì inseguito dai
due scimmioni ciondolanti.

-Che cavolo vuole dire qui mezzosangue?- chiese Grover facendo un sospiro di
sollievo mente chiudevola porta.

-Credo persone che sono nate da genitori non magici- rispose Annabeth.

Dopo un po’ sentimmo il treno rallentare. Bene c’eravamo fatti già un nemico…ma
perché deve esserci sempre qualcuno di antipatico? Va beh, non sara peggio di
Clarisse no?

Raccattammo tutte le nostre cose e uscimmo dallo scompartimento. Finalmente
eravamo arrivati!
 
 
 
 
 
 
 

Angoletto autrice:

Bene, bene, bene…sono tornataaaa!!

 Malfoy deve imparare a non farsi nemici più potenti di lui è___è

Ok, vorrei ringraziare tutti quelli che mi hanno recensito, a quelli che hanno messo la Fanfiction tra le
seguite/ ricordate.

Ed ora tocca a voi… prendete il telecomando in mano e votateee?

In che case/a volete che stiano i tre eroi? =)

RECENSITE PER RISPONDERE!!!

Al prossimo capitolo,
potterina =)

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Capitolo 5
*** Smistati da un cappello vecchio e logoro ***


QUINTO CAPITOLO

Stavamo percorrendo alcuni corridoi affiancati da un professore bassissimo…
all’inizio si era presentato con il nome di Vitius e aveva detto anche che ci
insegnerà incantesimi.
 
Ad un certo punto il professore si fermò davanti ad una porta enorme e si girò
verso di noi.
Mi arrivava si e no fino all’anca!
 
-Bene, quando il professor Silente vi presenterà alla scuola, voi mi seguirete fin
dentro questa sala. Poi avreate istruzioni sul da farsi dalla professoressa
McGranitt. Intesi?-
 
Noi annuimmo. Ero al dir poco agitato!
 
Sentimmo da dentro che il preside parlava di noi… accidenti…
 
Il professor Vitius spalancò la porta (non so proprio dove l’aveva presa tutta
quella forza dato che la porta era davvero enorme e lui era alto un metro e un
tappo), ed entrammo, chi camminando e chi stampellando. Tutti gli occhi erano
puntati su di noi. Stavo per sprofondare… mi sentivo piccolo piccolo!
 
Nell’enorme sala c’erano quattro tavolate  con tutti gli studenti e una al fondo dei
professori.
 
Andammo fin davanti ad uno gabellino ed una professoressa (che forse era la
McGranitt) con in mano un cappello orribile, rattoppato, vecchio e logoro.
 
-Ora, quando dirò il vostro nome, voi vi siederete sullo sgabello ed io vi metterò
in testa il cappello parlante. Chase, Annabeth!
 
Guardai la mia amica avanzare verso lo sgabello e sedersi. La professoressa le
mise il cappello.
 
Ed ora? Che cavolo doveva succedere? Per dei…rimase là per almeno due
minuti, e il cappello sembrava un semplicissimo cappello, fino a quando si mosse
ed esclamò:
 
-GRIFONDORO!-  io sobbalzai… non me lo aspettavo proprio…per tutte le ciglia
perfette di Afrodite, che burla era questa! Un cappello decideva la nostra sorte!
Non ci credevo… va beh, questa è la scuola e queste sono le regole.
 
-Underwood, Grover!-
 
Il mio amico camminò (sempre aiutato dalle stampelle) fino allo sgabello dove 
gli misero anche a lui il cappello parlante. Per lui ci volle un po’ di meno ma alla
fine il cappello urlò:
 
-TASSOROSSO!-
 
Ecco…eravamo già divisi! Ma bene! Ed ora??? Io dove cavolo andavo??
 
-Jackson, Perseus-
 
Avanzai fino allo sgabello, mi sedetti, e mi infilarono il cappello.
 
-Bene, molto bene! Figlio del dio del mare- incominciò a dire quel coso
logoro- ti vedo molto coraggioso, leale soprattutto. Per te direi assolutamente
GRIFONDORO!- ero stato smistato insieme ad Annabeth e meno male… mi
dispiaceva tantissimo  per Grover, speravo che questo stacco non intralciasse
la missione.
 
Mi sedetti di fianco ad Annabeth in una delle quattro tavolate, di fianco a lei
stava la ragazzina riccia di Diagon Alley “Hermione Granger e davanti a me
Harry Potter e Il suo amico rosso Ron Weasley. Perfetto! Eravamo nella casa
degli eroi di Hogwarts! In un certo senso mi sentivo fortunato... era più facile
per la missione!
 
-Bene, i nuovi arrivati sono stati smistati ed ora il banchetto!- il preside battè le
mani e sul tavolo apparvero dal nulla migliaia di prelibatezze, mi girai al tavolo
di Grovere lo vidi mangiare una coscia di pollo, alzò il viso dal piatto e mi fece
l'occhiolino per rassicurarmi. Mi rigirai, sorrisi ad Annabeth e mi
misi a mangiare anche io.
 
Giuro sullo Stige che non ho mai mangiato cibi più buoni! Purtroppo durò poco
perché dopo una buona mezz’oretta il tutto sparì con un battito di mani di Silente
che parlò di nuovo parlò di nuovo
 
-Spero che il mangiare sia stato di gradimento! Ora però è ora di andare a letto!
I prefetti guidino i nuovi arrivati del primo anno e gli altri si dirigano nei loro dormitori.
HOP! HOP!- e con questo mi alzai, seguito da Annabeth e ci facemmo guidare fino alla
sala comune dai prefetti. Eravamo un po’ imbarazzati perché eravamo i più grandi.
 
Arrivati in sala comune io salutai Annabeth ed andai nel dormitorio del quinto anno.
Harry e Ron erano in stanza con me e mi avevano detto che c’erano altri tre ragazzi
di nome Neville Paciock, Dean Thomas e Simous Finnigan. Restammo tutta la sera
a parlare delle vacanze estive(io mi inventai tutto di sana pianta) e poi andammo a
dormire che il giorno dopo iniziavano le lezioni.
 
Dovevo parlare con Grover e Annabeth della missione e di come compierla.







ANGOLETTO AUTRICE:

Finalmente ho postatooo!!!! *mi appaludo da sola* 

scusate il ritardo ma con gli impegni è tutto è un po' dura... vaaaaa beeeneee!!!

Grazie per le vostre meravigliose *______* recensioni!!!!!

Il capitolo è un po' corto ma il prossimo è più lungo perchè inizia la vera avventura dei nostri eroi! 

Alla prossimaaaa!!!

potterina =)

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Capitolo 6
*** Colazione paparazzata ***


SESTO CAPITOLO:

Camminavo affiancato da Annabeth, Ron, Harry e Hermione. Stavamo
andando in sala grande per far colazione. Era il primo giorno, iniziavano le
lezioni.

Non vedevo Grover dalla sera prima e speravo che si fosse almeno un po'
ambientato... povero, lui solo ed io e Annabeth insieme.

Mi sedetti di fianco ad una ragazzina con i capelli rosso fuoco, Harry si sedette
accanto a me, Annabeth davanti alla ragazza rossa, Hermione e Ron davanti
a me e Harry.

Ron iniziò a mangiare del bacon, sembrava un animale (in senso buono).

-Non so proprio dove ti sta tutta quella roba Ron! Mi fai schifo!- esclamò
discustata la rossa.

-Scufa fe mi piafe quefta rofa!- bofonchiò Ron continuando a masticare il suo
amatissimo bacon.

-Io sono Ginevra Weasley, la sorella del maiale e di altri inque fratelli! Tutti mi
chiamano Ginny.- disse la ragazza accnto a me.

-Piacere Pecy Jakson! Ron non mi hai detto di avere fratelli e sorelle-

-Già...- rispose lui lasciando il bacon e buttandosi nelle uova

Ginny e Annabeth lo guardavano schifate.

- Non ho capito benissimo il perchè voi non avevte frequentato i primi quattro
anni di scuola- disse Ginny.

Io guardai Annabeth negli occhi e iniziai a raccontare tutte le bugie create da
Chirone e Silente.

-Che schifo di genitori!- esclamò Ginny.

L'acqua nel mio bicchiere vibrò come quella in tutto il tavolo Grifondoro.

-Cos'è stato?- chiese Hermione.

-Non ne ho idea- rispose Harry.

-Ecco a voi i vostri orari-disse la MGranitt mentre passava in mezzo ai tavoli-
quest'anno avete i G.U.F.O. quindi dovete studiare molto e non è una passeggiata.
Ecco a te Potter, Weasley, Granger, Jackson e Chase. Signorina Weasley tenga
il suo. Perfetto... CANON, non corra fra i tavoli come se avesse due anni, e Sparks
posa immediatamente quelle forchette, smetta di rincorrere Canon e si sieda al
suo tavolo... quello dei Tassorosso! Su, su!- e così se ne andò

-Ehi! Voi siete Percy Jackson e Annabeth Chase, quelli che sono entrati nei
Grifondoro ieri sera... io sono Colin Canon.Posso scattarvi qualche foto? Per favore!-
chise il ragazzino appena sgridato dalla McGranitt. Aveva i capelli color topo, era
abbastanza piccolo di statura e aveva una grossa macchina fotografica appesa al
collo, esattamente una Canon.

-Per dei,o ti sblocchi o ti tiro un pugno!- disse Annabeth con una scintilla negli occhi.
Mi sbloccai all'istante.

-Che cosa hai detto? non ho mai sentito dire "per dei" da nessuno! Al massimo
"miseriaccia" o "per la barba di merlino" o cose simili! Io sono babbana di nascita
e noi diciamo al massimo "accidenti"... di dove siete?- esclamò Hermione.
Impallidemmo, ma Annabeth rispose:

-Noi siamo politeisti, crediamo a più dei! Veniamo dall'America-

-Ragazzi... siamo in ritardo! Fra cinque minuti inizia Erbologia e noi siamo ancora
qui!- disse Harry.

Ci alzammo tutti, raccattammo tutte le cose e ci avviammo, quando mi sentii
chiamare. Mi girai e vidi Ginny corrermi in contro.

-Hai dimenticato questa- mi diede una pergamena.

-Grazie mille Ginny!-

-Non c'è di che!- e così se ne andò non prima di farmi l'occhiolino.





ANGOLETTO AUTRICE:

Eccomi! Ho aggiornato! Non sono morta!

Capitolo cortino ma ci sono nuovi personaggi che si vengono a conoscere,
come Ginny e Colin Canon (ps. non potevo non metter almeno in un capitolo
il mio amato Colin pechè lo adoro xD) Vaaaa beeene!

Grazie a tutti quelli che mi hanno lasciato una recensione, a tutti quelli che hanno
messo la ff tra le preferite, seguite e ricordate!

Come forse avete capito non mi piace chiamare i personaggi abbreviatamente
come per esempio "Herm" o "Gin" o "Annie".

Al prossimo capitolo,

potterina =)

 

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Capitolo 7
*** Quel maledetto di un Malfoy... ***


Capitolo sette
 
 
 
-Benvenuti alla prima lezione di Erbologia di quest'anno ragazzi!-  cinguettò allegramente la professoressa 

-Io sono la professoressa Sprite signor Jackson e signorina Chase, spero che troverete interessante la mia lezione e istruttiva.

Oggi vedremo come si comporta un Cavolo carnivoro cinese* davanti ad un insetto o un animale, dovete sapere che...- 

-Dopo dobbiamo assolutamente parlare con Grover, non lo evdiamo da ieri sera e questo ci sta intralciando la missione.- bisbigliò Annabeth.

-Lo so... a pranzo lo cercheremo!- dissi di rimando io.

Presi da un tavolo una piantina che ssembrava molto un cavolo, e lo misi davanti a me, lo guardai bene e mi accorsi che tra una
foglia e l'altra c'erano dei piccoli denti. 

-State bene attenti a non avvicinare le mani o le altre parti del corpo che se ve la morde è possibile che ve la strappi, bene... ora, prendete
un insetto dalla vaschetta lì vicino. Più grande è meglio è, e avvicinatelo con le pinze al cavolo- ci comandò la professoressa Sprite.

Andai a prendere un grosso insetto che assomigliava ad una mosca ma era più grande del normale, la avvicinai con le pinze al cavolo e
questo allungò la foglia più vicina e si mangiò l'insetto. Ecco perchè "carnivora"!

Sentii urlare, mi girai e vidi Ron, che si teneva un dito dove si potevano intravedere dei buchini insanguinati. La professoressa si avvicinò
prendendo una boccetta che spruzzò sopra alle ferite.

La lezione finì dopo due ore di spiegazioni nel comportamento della pianta davanti al cibo e la romanzina data a Ron per non aver usato la
pinza.

Dovevamo andare a pozioni. Hermione, Ron e Harry si erano dimenticati i libri e così ci incamminammo da soli per i corridori. Ron aveva
accennato "tana dei Serpeverde e lezione con i Serpeverde. Girammo per un corridoio e ci ritrovammo davanti ad una parete
completamente spoglia, tornammo indietro ripercorrendo il corridoio, scendemmo delle scale a chiocciola, girammo in un altro corridoio e
Annabeth andò a sbattere contro qualcuno di alto, mentre io, vidi in tempo il ragazzo e mi fermai.

Annabeth indietreggiò imbarazzata fino ad arrivare di fianco a me.

-Hei mezzosangue, ci rivediamo!- Malfoy era davanti a noi con un ghigno dipinto in faccia- vi siete persi? Non vedo nè lo sfregiato, nè
lenticchia nè la sangue sporco con voi e secondo l'orario dovreste avere pozioni, con me e i Serpeverde. Credo che se arriverete in
ritardo Piton non ve la lascerà passare liscia-

-Malfoy, ci indicheresti la strada?- chiese Annabeth cercando di far la carina.

-beh... se me lo chiedi così... NO!- 

-Malfoy, è il nostro primo giorno! Abbi un po' di pietà!- dissi io, mi stavo scaldando, e dal rossore nelle guance della mia migliore amica,
anche lei.

-E allora? Non è un mio problema!- rispose lui.

Annabeth non ci vide più, sfilò il pugnale, sapendo che se l'avrebbe colpito non gli avrebbe fatto niente perchè è solo un mago e lo
minacciò di farci da guida fino all'aula, ma lui non si fece prendere dalla sprovvista e prese la bacchetta e gridò:

-Stupeficium!- e Annabeth andò a sbattere contro il muro battendo la testa e perdendo i sensi- così la tua amichetta sta un po' zitta!- 

Presi la bacchetta finta anche io, ma non sapevo quasi nessun incantesimo tranne Alohomora, Aguamento e  Lumus, ma poi cercai di
capire che aveva detto prima quel pagliaccio di un Malfoy e gridai:

- Stufepicim!- ma non successe niente...- Stufepiciuoum!- ancora niente...-STUPEFICIUM!- un lampo rosso uscì dal bastoncino e colpì in
pieno petto il ragazzo biondo da farlo accasciare contro il muro. Presi in braccio la mia amica e corsi più veloce della luce da quel corridoio.

Mi ritrovai davanti ai miei amici, Harry, Ron e Hermione che mi guidarono fino all'infermeria, raccontai che ci eracamo persi, e
dell'incantesimo di Malfoy. Lasciammo Annabeth con Madama Chips e andammo nei sotterranei (dov'era l'aula) per pozioni.
 
 
 



ANGOLETTO AUTRICE:
Eccomi! Nuovo capitolo! Povera Annabeth... Malfoy, Malfoy, Malfoy... meglio se non lo rifai, che ti potrebbero succedere cose
brutte! Deve stare attento ad Athena e Poseidone!

Spero che vi sia piaciuto anche questo capitolo 

bacioni,

potterina =)

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Capitolo 8
*** Grover e acqua... ***



Capitolo 8:






La lezione passò. Non velocemente, il professor Piton ci tolse ben 60 punti, solo perchè arrivammo in ritardo di venti secondi.

Ron continuava ad imprecare a  bassa voce contro di lui.

Andammo a pranzo e con mia sorpresa vidi che al tavolo ci aspettava Annabeth sorridente.

Mi sedetti accanto a lei e iniziammo a mangiare.

Ad un certo punto sentii:

-Psssssss! Psssssss!- Mi girai e vidi Grover che mi faceva segno di seguirlo insieme ad Annabeth.

Ci alzammo con una scusa e seguimmo Grover fino nel parco. 

-Ehi ragazzi! Non ci parliamo da ieri! Peccato che ci abbiano diviso! Io ho dei compagni di stanza abbastanza simpatici e voi?-

-Noi siamo con Harry Potter e i suoi due migliori amici- risposi.

-Avete già scoperto qualcosa sulle tattiche di Voldemort da Harry Potter?-

-Bhe, manco lui sa tante cose! è risolto l'anno scorso ma ci ha detto che è più crudele che mai!-

-Non quanto Crono!- ci disse Annabeth.

-Sì, ma insieme sono quasi imbattibili!- esclamò Grover.

-Quasi... se ci uniamo con i maghi, magari riusciamo a sconfiggere Voldemort! dissi

-Sì, ma dobbiamo mantenere la copertura... pensa che scandalo se si venisse a sapero chi siamo realmente!- osservò Annabeth.

-Ad Harry, Ron e Hemione dobbiamo dirlo- consigliai io.

-Non ancora! Non li conosciamo bene!- disse Annabeth-Facciamo passare un paio di settimane e poi vediamo cosa fare, ok?-

-Va bene!- rispondemmo in coro io e Grover.

Ritornammo a i nostri posti a tavola e continuammo a mangiare. 

Ad un certo punto, Ron che era seduto accnto a me diede una gomitata alla caraffa dell'acqua, mentre si ingozzava con il pollo, che finì tutta quanta su di me. L'acqua non mi bagnò, cercai però di far sembrare l'incontrario nascondendo con le braccia e le mani la parte della maglietta e i pantaloni più vicini al tavolo e esclamando:

-Cavolo, Ron! Fa attenzione!-

Lui arrossì di botto e borbottò mille scuse. 

Alzai lo sguardo e vidi che Hermione mi stava guardando la maglietta con un punto interrogativo negli occhi. Presi la felpa che avevo appoggiato vicino e la misi sopra la maglietta. Hermione distolse lo sguardo ed io sospirai. Che avesse visto che non ero bagnato?

Ci alzammo ma io bloccai Annabeth lasciando scorrere la gente che usciva dalla sala grande e sussurrai:

-Mi sa che Hermione ha visto che Ron non mi ha bagnato-

Lei mi guardò spaventata.

-Davvero? Oh cavolo! Magari sta iniziando a capire... fai finta di niente che magari se lo dimentica!-

E così raggiungemmo gli altri. Dissi che dovevo andare a cambiarmi e salimmo tutti ai dormitori (avevamo un'ora prima delle lezioni).

Hermione disse che doveva andare in bibblioteca e corse via. Annabeth le aveva chiesto se voleva compagnia
 ma Hermione le aveva risposto che doveva soltanto prendere un libro che le serviva e quindi poteva restare con noi.





Angoletto autrice:

Sono tornata... in ritardo, ma sono tornata! 

Ok, questo capitolo mi fa davvero pena, lo ammetto!

Va bhe...spero che il prossimo mi uscirà meglio.

Grazie per le meravigliose recensioni he mi lasciate... siete fantastici/che!

E grazie a chi segue la storia in silenzio. Chi l'ha messa tre le seguite, le ricordate e le preferite *w*

Bacioni,

potterina =)








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Capitolo 9
*** Beccati... ***


Capitolo nove:




Hermione ci raggiunse a Difesa contro le arti oscure, sedendosi accanto a Ron e Harry. 

La lezione passò velocemente, avevamo una professoressa orribile però! Sembrava un confetto rosa con fiocchetti e fiocchettini da tutte le parti.

Anche la settimana passò velocemente ma Hermione era sempre più strana, ci osservava e non ci parlava molto!

Finalmente arrivò il sabato e quindi niente lezioni! 

Avevamo deciso di stare un po' al parco, sulle sponde del Lago Nero, ci avevano seguiti ancheGrover, Ginny e Colin Canon senza la sua amata macchina fotografica, perchè alcuni Serpeverde gliela avevano buttata nel water...

Colin parlava ad Harry e Ron del piano di vendetta contro i Serpeverde per la macchina fotografica mentre Annabeth continuava a diregli che era tutto inutile e che facevano prima a comprarne una nuova.

Io e Ginny parlavamo di Quidditch, bhe... in realtà lei mi parlava di Quidditch, perchè io non ne sapevo molto. Hermione si era seduta sotto un'albero e leggeva un piccolo libro. Ci aveva nascosto il titolo, ma qualche volta vidi che alzava la testa per osservarmi e riabbassarla subito, come per non farsi scoprire. Dopo le ventesima volta che si metteva a guardarmi io non ce la facevo veramente più... dissi a Ginny che volevo chiedere di un ingradiente per una pozione per lunedì ad Hermione e mi avvicinai all'albero dove era seduta.

Appena si accorse che stavo arrivando chiuse il libro e se lo mise sotto le toga. Mi sedetti vicino a lei.

-Che succede Hermione?-

-Nulla...-

-In questi ultimi giorni sei un tantino strana!-

-Non è vero- abbassò lo sguardo.

-Guardami negli occhi-

Alzò lo sguardo e sospirò.

-E va bene... penso che...-

-Pensi che...-

-Ok, Percy credo di sapere chi, o meglio, cosa sei realmente!-

Impallidii di botto. Come cavolo aveva fatto a scoprirlo? Aveva visto realmente che non mi ero bagnato? Ed ora come facevamo io, Annabeth e Grover? Chirone si arrabbierà un sacco... accidenti! Ora capisco le occhiate di questi giorni e lo strano libro che si portava sempre dietro.Magari ha sbagliato... magari pensa che siamo normali o comunque non semidei! Non tutto è perduto!

-E cosa sarei?- incrociai le dita...

-Un semidio, metà umano e metà dio! è giusto?- Il mondo mi crolla addosso... ed ora?
- Ho fatto delle ricerche e ho trovato questo libro- tirò fuori il piccolo libro segreto- e ho letto che gli dei possono avere figli con degli umani e che nascono i semidei. L'altro giorno, Ron ha fatto cadere la caraffa e tu non ti sei bagnato. Avevo già letto un libro sugli dei ma pensavo che non esistessero. Poi ho pensato che era impossibile lo stesso perchè sei un mago, ti ho visto far magie... Così durante la lezione della Umbridge ieri ti ho preso la bacchetta dalla sacca e ho provato a far magie, ma non ci sono riuscita. L'ho rotta e dentro non c'era il cuore della bacchetta. L'ho riparata con la mia e al termine della lezione, passandoti accanto, te l'ho rimessa dentro. Anche Annabeth è una semidea vero?-

-Si... è tutto vero.- ormai l'aveva scoperto...

-Grover però non può essere un semidio, credo... ha le stampelle!-

-Grover è un Satiro, mezzo uomo e mezzo capra! Non dovrai dirlo mai a nessuno, intesi? Neanche a Ron e Harry!-

-Va bene, ma mi dici chi sono i tuoi genitori?-

-Mia mamma è una babbana, mio padre è Poseidone, dio del mare.-

-Certo... che stupida, non ho pensato all'acqua! E Annabeth?-

-Sua mamma è Athena, dea della saggezza e strategia di guerra-

-Strano che non sia andata a Corvonero...-

-Adesso però andiamo dagli altri e acqua in bocca!






Angolo Autrice:
Spero che questo capitolo vi sia piaciuto... Vado al ciinema a vedere The Raven!!!!

Alla prossima...

potterina =)



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Capitolo 10
*** La chiamata iride di Chirone ***


CAPITOLO DIECI:



Tornammo in dormitorio.

A pranzo e a cena i Harry e Ron non ci avevano guardato in modo starno, quindi non avevano scoperto nulla.

Avevo parlato con Annabeth e Grover e speravamo che Hermione non disse a nessuno ciò che eravamo relamente.

Prima di andare a dormire andai in bagno e mentre mi lavavo i denti, dalla doccia venne fuori una chiamata iride. Era Chirone!

-Ciao Percy!-

-Ciao Chirone-

-Come va ad Hogwarts?-

-Bene, anche se abbiamo già avuto qualche imprevisto-

-Cioè?-

-Hermione Granger, un'amica di Harry Potter, ha scoperto chi realmente siamo! Ha giurato di non dirlo a nessuno.-

-Speriamo che mantenga la promessa! Silente mi aveva detto che vi avrebbero smistato, vi hanno diviso?-

-Annebeth ed io siamo a Grifondoro, mentre Grover è a Tassorosso... è più complicata così la missione! Possiamo incontrarci raramente da soli!-

-Non sta andando bene la missione, vi serve un aiuto. Vi mando domani Nico e Silena domani alle undici. Mando una lettera a Silente!-

-Perchè proprio Nico?- uffa...

-Perchè è migliorato con le frecce, e poi tanto ti ha perdonato per la storia di Bianca!- 

-Non del tutto! Il giorno prima della partenza al posto dello spazzolino mi aveva messo un dito di una persona morta... che schifo!- storsi la bocca al ricordo.

-Ormai è deciso! Fattene una ragione... buona notte Percy!-

-Buona notte...-  La chiamata iride finì in quell'istante.

 Con Nico io cercavo di essere amico ma lui sotto sotto mi odia ancora! Silena è abbastanza simpatica, anche se qualche volta è un po' appiccicosa e soprattutto vanitosa.

Andai a dormire.


Il giorno dopo alle dieci ero sveglio. Mi ricordai della sera precedente e così mi alzai.

Mi lavai e mi vestii. Scesi in Sala comune dove incontrai Annabeth che leggeva un libro. Le raccontai tutto.

Era un po' arrabiata perchè sapeva che era vero che la missione non stava andando come volevamo. 

Dato che erano le undici meno un quarto decidemmo di andare a prenderli all'entrata dei confini di Hogwarts.

Scendendo trovammo anche Grover. Raccontai anche a lui.

Andammo tutti e tre ai cancelli di Hogwarts e dopo alcuni minuti quello si aprì ed entrarono Nico e Silena.

Nico era vestito di nero con gli occhiali da sole e aveva una valigia grigio scuro con se.

Silena era vestita di fuctia e viola. Aveva tre valigie una più grossa dell'altra.

Li facemmo entrare nel castello. Silente ci venne incontro.

-Benvenuti ad Hogwarts ragazzi miei! Voi dovreste essere Nico e Silena! Seguitemi, è l'ora dello smistamento!-

Ci portò in Sala Grande dove c'erano di nuovo il cappello e lo sgabello.

-Prima i ragazzi!- disse sorridente Silente.

Nico si tolse, finalmente, gli occhiali da sole e si sedette sullo sgabello.

Gli misero il cappello.





ANGOLO AUTRICE:
Ciao a tutti! Sono tornata! Allora... due personaggi nuovi!

Nico mi serviva assolutamente e poi mi serviva Silena per... NON POSSO DIRLO!

Comunque sia, votate anche questa volta in quale casa dovrbbero andare Nico e Silena!

VOTATEEE!!! =D

Grazie a tutti!

Bacioni,

potterina  =)


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Capitolo 11
*** Un terremoto con delle scuse ***


CAPITOLO UNDICI:




-SERPEVERDE!- il cappello aveva appena urlato la casa di Nico. Per dei, era la casa di Malfoy.

-Silena, tocca a te- Traballante la figlia di Afrodite andò a pozizionarsi sullo sgabello, il cappello le ricadeva sugli occhi.

-TASSOROSSO!- sorridente si alzò dalla sedia.

-Oh, meno male! Ora non sono più solo!- Grover saltellava felice per tutta la Sala Grande.

-Bene, le vostre valigie saranno portate ai vostri dormitori. Spero che voi cinque ora ci possiate aiutare- la McGranitt si congedò e noi andammo in giardino. Nico in realtà non aveva voglia ma dovevamo dire cosa sapevamo dei maghi ma soprattutto di Voldemort.

-E così questo "Voddemorlt"...- incominciò Silena.

-Voldemort- la corresse Annabeth.

-Sì, quello...sta aiutando Crono? Per tutti gli dei, siamo nei guai!-

-Lo sappiamo...- belò Grover.

Erano già le sette e mezza e quindi andammo a far colazione. ci dividemmo, ognuno ai suoi tavoli.

"Tin tin tin" Silente batteva con un cucchiaino il suo calice.

-Abbiamo accolto due nuovi studenti e speriamo che si trovino bene qui ad Hogwarts!-

-Chi sono?- Hermione si guardava intorno.

-Due nostri AMICI- le risposi sottolineando la parola amici.

-Ah-

Le giornate della settimane passavano in fretta ma erano noiose. Ci assegnavano compiti su compiti e a noi semidei non serviva a nulla. 
Camminavo nel corridoio del quarto piano con Ginny quindo vidi Nico accerchiato da altri Serpeverde.

-E così tu sei il nuovo arrivato, eh?-

-Facci vedere cosa sai fare, bimbetto!-

-Non ti abbiamo visto ancora fare magie, hai paura?-

Lezione numero uno: non dire MAI ad un semidio "hai paura" se no sono guai. Lezione numero due: Se il semidio è Nico... SI SALVI CHI PUO'!

Gli occhi del figlio di Ade divennero rosso fuoco. Avevo il presentimento che pochi secondi e non ci sarebbero stati solo vivi nel corridoio.

-NICO!- corsi da lui fermandolo in tempo.

-Fermo! Ci fai scoprire!- sussurrai all'orecchio di Nico. fece una smorfia e se ne andò urlando:

-La prossima volta ve la vedrete con mio padre!- I ragazzi di Serpeverde si misero a ridere a crepa-pelle dicendo che il padre di Nico era uno sfigato. Io mi guardavo in torno preoccupato. Raggiunsi Ginny appena in tempo, perchè una forte scossa di terremoto ci fece cadere a terra.

-Nico...- sibilai.

Alla sera Annabeth strigliò per bene il figlio del dio dei morti ma lui era impassibile.

Era ormai mezzanotte quando in camera mia Nico apparve nell'ombra.

-Percy...-

-Nico?-

-Scusami-

-Per cosa?-

-Per tutto! Per oggi, per Bianca... scusami!-

-Nico, scusami tu! Non sono stato attento con Bianca ma per me tu sei come un fratello- Bhe, lui era mio cugino ma poco importava.

-Percy, io solo nel dormitorio Serpeverde non ci voglio stare!

-Ma non hai compagni di stanza?-

-Si ma sono antipatici- incominciò a lamentarsi come un bimbo di tre anni.

-Tieni- gli diedi una coperta e andò a sdraiarsi sul divano rosso tra il mio letto e quello di Neville.

-Grazie...- sussurrò prima di addormentarsi. 

Pochi secondi ed ero anche io nel mondo dei sogni.




ANGOLETTO SCRITTRICE:

Vi pregoooo scusatemi come ha fatto Percy con Nico! SCUSATEMI PER IL RITARDOOO!! D:

Allora...come vi sembra questo capitolo? Nico secondo me è tenerissimo *O* Mi è sempre piaciuto come personaggio. =D

Recensiteeee!! se vedo tante recensioni metto il capitolo prestissimo, lo prometto!

Bacioni,

potterina =)



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