Quello che sembrava impossibile

di Nena blue
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1.Bifcotti! ***
Capitolo 2: *** 2.Amare delusioni - incredibili sorprese ***
Capitolo 3: *** 3.Sarà il caso di dirlo in giro? ***
Capitolo 4: *** 4.La mail ***
Capitolo 5: *** 5.Il diciottesimo ***
Capitolo 6: *** 6.Beauty day! ***



Capitolo 1
*** 1.Bifcotti! ***


:- Hey guarda! Bifcotti!!- sorrido a Jessica accanto a me, indicandole lo scaffale del supermercato pieno di confezioni di biscotti.
:- Oh sì, ci servono domani mattina!- mi risponde ridacchiando.
:- Che prendiamo, Gocciole o Abbracci?- chiede Elena che ha seguito la conversazione.
:- Io direi Gocciole… e poi sono in promozione!! Prendiamone due pacchi… facciamo scortaa!!!!!!!!!!- urlo felice. Non vedo l’ora di tornare a casa di Jessica per cominciare la serata insieme, noi tre, tornando tredicenni per una notte…  
:- Ok, vada per due pacchi di gocciole!- acconsente Jessica infilando due confezioni dei famosi biscotti nel cestello di plastica. Finiamo il giro di compere necessarie per sopravvivere al prossimo giorno, e forse anche qualcosa di più del necessario… sorrido alla vista di tutte le porcherie che abbiamo comprato, dalle cioccolate in tazza, torte in busta ai pacchetti di popcorn da fare in microoonde.
:- Fatto, e ora?!? A casaaaaa!!! A ascoltare gli 1D e a mangiarci la pizzaaaaa!!!- grida felice Jessica uscendo dall’Esselunga con la busta della spesa in mano.
:- Yeeeaaah!!-concordiamo io e Elena, al settimo cielo. Per arrivare a casa di Jessica dall’Esselunga non ci vuole nulla, 2 minuti forse, compreso il tempo di aprire il portone dell’appartamentino, piano terra, leggermente rialzato.
:- Permessooo…-  chiedo garbata prima di entrare in casa.
:- Entra entra, venite ragazze!- ci accoglie sorridente la mamma di Jessica, Milvia, prendendoci le borse della spesa.
:- Ciao mamma, abbiamo preso tutto quello che ci avevi chiesto. Stasera si mangia la pizza!-. Aiutiamo Milvia a mettere a posto le compere nel minuscolo frigo che hanno.
:- Noi andiamo in camera, quand’è che vai via?- chiede Jessica a sua madre.
:- Mi vuoi fuori dai piedi eh?! Verso le 7,30 mi passano a prendere Carla e suo marito, andiamo a cena fuori insieme ad altri miei colleghi.- Risponde Milvia un po’ indispettita.
:- E a che ora torni?- continua Jessica incalzante, si vede che vuole la casa libera, dopotutto vorremmo stare un po’ sole anche noi!
:- Non lo so, ma dopo cena andremo a vedere un film, quindi fai conto che la cena durerà un’oretta, il film due…  boh, intorno alle 1,30 dovrei essere di ritorno!-.
:- Ok, e la Siria?- continua Jessica chiedendo questa volta della sorella.
:- Di lei non ti preoccupare, è a dormire dalla Lisa, torna domani dopo pranzo. Sentite ragazze, io sono molto contenta che vi ritroviate così, come ai vecchi tempi, ma stavolta la cosa è diversa, siete sole in casa, dovet…- Milvia non riesce a finire la predica materna che Jessica interviene con aria scocciata.
:- Sì mamma sì, okay, non rompiamo nulla, non apriamo agli sconosciuti, facciamo attenzione ai fornelli e laviamo i piatti, sì okay!! Abbiamo sedici anni e mezzo ormai! Non devi ripeterci sempre le stesse cose come tre anni fa… ora, sono le 7,15, non è il caso che ti prepari??!!??- .
:- Hai ragione, scusate ragazze, mi dimentico sempre di quanto siate cresciute negli ultimi tempi… va bene, vado a prepararmi e poi me ne vado, contente?- ci sorride scoprendo i denti bianchissimi. Era da tanto tempo che non la vedevo sorridere sinceramente, da quando si era presa una pausa dal marito, Maurizio, che ogni tanto vedo ancora, quando viene a fare visita alla famiglia lontana qualche chilometro. Milvia mantiene la parola, e si chiude in camera per prepararsi alla serata. Noi ci chiudiamo in quella di Jessica, aspettando che esca di casa sua mamma per poterci dare alla pazzia sfrenata di tre sedicenni avanzate.
:- Stasera ci guardiamo come minimo due film eh?!?- dice Elena risoluta.
:- Twilight e New Moon?- propone Jessica eccitata all’idea.
:- Se proprio non c’è scelta…- faccio io, con aria di tortura. Non sono mai stata appassionata di quella saga, al contrario di quelle altre due patite di Edward Callen e compagnia bella.
:- Eddaiii… vabbè, se proprio non ti va possiamo andare al video noleggio a prendere qualcosa che vada bene a tutte e tre!- mi viene incontro Elena.
:- Ma sarà ancora aperto a quest’ora?- mi preoccupo, già pregustavo di vedermi Avtar per l’ennesima volta, ma sono le 7:25!
:- Mi sa di no…-  si dispiace Jessica comprendendo il mio patimento – vabbè senti, ho un vicino carinissimo, sessantenne, ha una videoteca casalinga paurosa! Non solo film vecchi, c’ha un sacco di quelli contemporanei… possiamo chiedere di prestarci un paio di film per stasera!- conclude soddisfatta della sua idea.
:- Beh, se non disturbiamo… non è grave per me vedere Twilight, ma mi avete costretto a sorbirmelo almeno dieci volte!!- ridacchio sollevata.
:- Okay, proviamoci dopo, forse adesso sta mangiando…- suggerisce Elena. Squilla il citofono, Sentiamo i passi affrettati di MIlvia che si dirige all’ingresso e che risponde
:- Sì, arrivo subito, fatemi salutare le ragazze!-. Entra in camera di Jessica e ci saluta con la mano.
:- Allora, buona serata e a dopo! Una cosa sola ragazze, se mettete la musica o la televisione tenete il volume non troppo alto, che l’ora non è proprio a vostro favore stasera! Bacio!-. Ci si avvicina sorridente e ci da un bacio sulla guancia ciascuna. È molto bella stasera, penso, con una gonna scura con lo spacco laterale e una maglia con lo scollo a V viola. Trucco in tono.
:- Sei uno schianto mamy!- Jessica fa l’occhiolino a sua madre, abbiamo pensato le stesse cose! Elena le fischia dietro, Milvia scoppia in una risata. Poi prende una borsa nera, ci saluta definitivamente e chiude la porta dietro di se. Aspettiamo ancora un minuto, per essere certe che sia veramente uscita e poi saltiamo sul letto a una piazza e mezza e urliamo, al colmo di gioia, la gioia pazza di quando si sta con amiche speciali. Elena interrompe il gioco per mettere sullo stereo il CD dei 1D, la nostra passione. Cominciamo a ballare scuotendo stupidamente la testa, le mani, ci diamo botte con le anche e cantiamo a squarciagola. Menomale che la Milvia ci aveva detto di tenere basso il volume! Passiamo una buona mezzora a ballare sul letto di Jessica, poi ci viene fame e decidiamo di cenare.
:- Pizza vero?!?- chiede conferma Elena.
:- Ovvio! Sentite ragazze, che ne dite se andiamo ora a chiedere al mio vicino un film, così mangiamo mentre guardiamo la TV! No?- propone Jessica.
:- Siiiiiiiiiii!!!- concordiamo noi altre. Così saliamo al terzo piano del palazzetto. Ci fermiamo davanti a un portoncino di legno e suoniamo al campanello Neri - Cellai. Ci apre un vecchietto coi capelli e la barba bianca, dall’aria simpatica. Ci squadra e poi riconosce Jessica.
:- Jessica! Come stai figliola? Entrate entrate, sono le tue amiche queste belle ragazze?- ci invita cordiale.
:- Salve Signor Riccardo, sì, loro sono Elena A________ – mi indica – e Elena F________ – indica Elena.
:- Noi non vorremmo disturbare signore, se state mangiando torniamo dopo!- dice Jessica per essere cortese.
:- No no, abbiamo finito da poco, non ti preoccupare cara, su venite, ditemi di cosa avete bisogno!- insiste questo signor Riccardo. Che vecchietto squisito, penso. Ci fa entrare in casa. È una casa piccola, come quella di Jessica. È arredata vecchio stile, ma non è brutta, e poi c’è un buon odore, di crema per le mani e torta di mele. Mi piace quest’atmosfera…
:- Marianna, vieni, c’è qui la Jessica e due sue amichette!- dice il vecchietto rivolgendosi ad una stanza che presumo sia la cucina. Poco dopo ne esce una vecchietta che si asciuga le mani nel grembiule che ha addosso. È bassa e ha i capelli bianchi raccolti in una crocchietta. Quando ci vede le si illuminano gli occhi e ci si avvicina a passo svelto per la sua età.
:- Ciao Jessy, che piacere rivederti, era da tanto tempo che non venivi! Sono le tue amiche?- dice indicandoci col capo.
:- Sì, Elena e Elena!- risponde Jessica guardandoci.
:- Che belle ragazze che siete, tutte sedici anni?- chiede Marianna sorridendo.
:- Sì, sedici e mezzo in realtà- dico io imbarazzata.
:- Allora, ditemi di cosa avete bisogno ragazze!- interviene Riccardo.
:- Volevamo chiederle se ci poteva prestare due suoi film stasera, per poterceli vedere. Glieli rendiamo domani mattina!- spiega Jessica fiduciosa.
:- Ma certo, basta che me li trattate bene i miei film, ci tengo molto… immagino che vogliate qualcosa di moderno giusto? Io collezione anche quelli, fa sempre comodo averli in casa. Su venite, ve li faccio scegliere.- acconsente Riccardo e ci porta in una stanza tipo studiolo. Appena mettiamo piede nell’ingresso io e Elena ci guardiamo a occhi sbarrati e rimaniamo stupite. Ad ogni parete della stanza è appoggiata una libreria grande piena di DVD e cassette impilate o una accanto all’altra. Credo che in totale siano centinaia e centinaia… sopra ogni scaffale c’è un cartellino con una lettera dell’alfabeto e sotto il genere (avventura, horror, romantico ecc). Riccardo ci indica una scaffalata di DVD sotto la lettera M: moderni. Scorriamo lo sguardo tra le file di custodie, scegliendo quali film portarci a casa per la serata. Scegliamo il simpatico “Il diario di Bridget Jones” e il suo seguito, “Che pasticcio Bridget Jones!”. Siamo in vena di risate e amore stasera, penso.
:- Grazie mille signor Riccardo, anche lei Marianna, glieli riportiamo domani mattina, promesso! Volete delle pizza in cambio?- chiede Jessica rivolta alla coppia di anziani.
:- No grazie Jessy, anzi, voi volete un po’ di torta di mele che ho fatto oggi pomeriggio?- ci sorride generosa Marianna. Noi ragazze ci guardiamo con aria golosa e poi cediamo alla tentazione. Usciamo da quella casetta con due film e metà torta di mele. Ringraziamo molto e torniamo di sotto, a casa “nostra”. Mettiamo la pizza surgelata nella piastra apposta, una ad una. Io una margherita, Elena una capricciosa e Jessica una al tonno, volutamente bruciacchiata. Ci attrezziamo con vassoi e posate e portiamo la cena in salotto, ci sediamo sul divano e mettiamo su il primo DVD. La storia parla di questa ragazza inglese Bridget, senza marito, ormai trentenne, indecisa tra due uomini molto diversi tra loro. Ovviamente uno cattivo e l’altro buono. Finale romanticissimo, baci sotto la neve… che invidia ragazzi… appena finito il film mettiamo su il seguito. Inevitabile! Finito anche quello decidiamo di darci alle chiacchiere. Ci prendiamo un pezzo di torta e andiamo in camera di Jessica. Rimettiamo il CD dei 1D, da capo, e cominciamo a parlare.
:- Mi mancano, i vecchi tempi… a quest’ora io ero a casa mia, a chattare con Samu su fb, di quanto la vita sia strana e di quanto Federico fosse stupido… mi manca anche lui… quanto mi piaceva ragazze, voi non avete idea!- faccio io, presa da un improvvisa malinconia.
:- Eccome se ce l’abbiamo l’idea! Ci scassavi in continuazione, Fede qui Fede lì Fede su Fede giù… rompevi in un modo asurdo!! Poverina, mi facevi tanta tenerezza, c’hai sofferto tanto per quella fava…- mi compatisce Elena mezzo ridendo mezzo triste.
:- Sì, è stato un bastardo!- Jessica, incapace di dire parolacce.
:- Che bastardoo… stronzo, altro che!- Elena non ha nessuna difficoltà invece!
:- Beh okay, ma non esageriamo adesso… è pur sempre un mio affetto, così me lo demolite!- ribatto io ridendoci su.
:- Ma come sarebbe bello se adesso fossimo con i 1D? Loro sì che sono perfetti…- sospira Jessica.
:- Già… peccato che abitino in Inghilterra, abbiano 1 anno più di noi e che non sappiano neanche che esistiamo…- faccio io risoluta alla realtà.
:- Ma perché ci devi levare ogni speranza?!?- s’indigna Elena. Continuiamo la serata chiacchierando del più e del meno. Si fanno le 1 e ancora non abbiamo lavato i piatti, così andiamo in cucina e ci diamo da fare per finire prima possibile. Dopo tutto quello che abbiamo mangiato ho ancora un languorino.
:- Ragazze io ho ancora un po’ di fame… cosa posso sgranocchiare?- mi rivolgo alla padrona di casa.
:- Ma mangia quello che vuoi, ci sono dei muffin… dei toast… degli yogurt… le gocciole di oggi…- Jessica scorre lo sguardo sugli scaffali della cucina.
:- Posso mangiarmi le gocciole con un po’ di latte?- le chiedo cortese.
:- Sì okay, il latte è in frigo, io vado un attimo in bagno, fate da sole!- risponde lasciandoci. Prendo il latte dal frigo e lo verso nei bicchieri per tutte e tre.
:- Aprile tu le gocciole Nena!- le dico lanciandole le forbici per aprire il pacchetto. Mentre rimetto a posto il latte sento Elena tirare un fiatone.
:- Che? Che c’è?- le chiedo, vedendole gli occhi sbarrati fissi sul retro della confezione di biscotti.
:- Ommioddio… non è vero!! Guarda qui!- mi indica una scritta sotto un’immagine dei 1D.
 
 
“Concorsone: acquista Gocciole e vinci un mese di convivenza per tre persone con i ragazzi della boyband più famosa del momento, One Direction! Tutte le ragazze tra i 15 e i 18 anni possono partecipare al concorso e scoprire se hanno vinto cliccando sul sito www.concorsone1Dgocciole.ite seguire la procedura per inserire il codice di partecipazione scritto sul fondo della confezione. Cosa aspetti?!? Corri sul PC e guarda se hai vinto!Per i dettagli sempre lo stesso sito scritto sopra.”
 
 
:-Aaaaahhhhhhh!!!- urliamo all’unisono io e Elena per l’eccitazione saltando per tutta la cucina.
:- Cosa succede?!?- Jessica esce allarmata dal bagno, ma quando vede le nostre facce capisce che dev’essere qualcosa di straordinariamente bello.
:- Leggi qui! È impossibile!! Quello che abbiamo sempre sognato!- le dice Elena mostrandole la confezione. Jessica gliela prende di mano con foga e comincia a leggere. Già alla seconda riga le scappa un gridolino. Finito di leggere si mette a urlare, a saltare, proprio la stessa nostra reazione. Ci mettiamo a saltare tutte insieme per due minuti senza smettere. Poi di colpo ci fermiamo, ci guardiamo.
:- State pensando la stessa cosa che sto pensando io?- sorrido maliziosa alle mie amiche che fanno sì con la testa. Rivolgiamo il nostro sguardo al solitario e indifeso pacchetto di biscotti appoggiato sul tavolo e in un attimo lo stiamo squartando, facendo cadere tutti i biscotti per terra. Rovesciamo tutto il contenuto e cerchiamo freneticamente il fondo della confezione alla ricerca dell’importantissimo codice.
:- Eccolo! È quiii!!! Trovatoo!!- esclama gioiosa Elena continuando a saltare sul posto. A quel punto ci precipitiamo in camera di Jessica, verso il portatile sulla piccola scrivania.
:- Accendilo subito!! Dai!! Voglio vedereee!!!- grido impaziente.
:- Sì sì, calma, sono curiosa quanto te!- ribatte indispettita Jessica accendendo il PC. Ogni secondo di attesa è un’agonia. E se vincessimo noi tre? Penso, sarebbe la cosa più bella che potessi mai immaginare! Ma quante possibilità?!? Una su un milione? Neanche forse… il mio ottimismo svanisce, lasciando posto alla paura della verità.
:- Ragazze, dobbiamo saperci trattenere se la cosa non andasse come vorremmo. Voglio dire… ci sono veramente pochissime possibilità che proprio NOI vinciamo questo concorso… non dobbiamo morirci su se non va così! Giusto?- guardo le mie amiche. Hanno una faccia mostruosa.
:- Che c’è? Che ho detto?- chiedo senza capire perché mi guardano così male.
:- TU CERCA DI NON GUFARE POI I DISCORSI SERI LI FACCIAMO DOPO OKAY?!?- sbraita Elena.
:- Sì okay, scusate ragazze, l’emozione!- mi giustifico. Jessica nel frattempo ha acceso il Pc, aperto internet e scritto il sito nello spazio apposta senza che noi ce ne accorgessimo. Si apre una schermata iniziale con tutte le immagini dei 1D. Tra di noi regna il silenzio. Jessica clicca sul riquadro: partecipa. Segue le indicazioni e arriva al punto in cui bisogna trascrivere il codice.
:- Nene, dettatemelo voi, insieme.- ci porge il pacchetto. Io e Elena ci guardiamo, deglutiamo e cominciamo a dettare
:- C… 9… 9… 1… 5… m… W… 6… 8… X… i… 4…-. Jessica trascrive tutto con precisione assoluta. Preme invio. Una barra a spirale, segno di caricamento, scorre veloce in mezzo al monitor.
“Verifica in corso, attendere l’esito della verifica”. 
Spazio autrice ciao ragazze, questa è la mia prima ff, sotto grande richiesta delle mie amiche Jessica DayN (?) e Nena rossa. spero che vi piaccia, vi prego recensite! e seguitela, spero proprio che vi piacerà! ciao e a presto! cercherò di aggiornare il prima possibile, ma non so quando potrò scrivere e pubblicare il secondo capitolo... intanto ho cominciato, ma voi datemi la forza per continuare! accetto critiche e consigli! :* Nena blue

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Capitolo 2
*** 2.Amare delusioni - incredibili sorprese ***


“Ci dispiace, il codice da te inserito non è quello vincente. Ritenta, e sarai più fortunato!”
Silenzio. Jessica ha ancora la mano sul riquadro sensibile del mouse sopra il PC. Io e Elena siamo alle sue spalle, piegate per vedere il monitor. Gli occhi sullo schermo luminoso si sono fermati, tutti e sei, come ipnotizzati.
:- Okay, bene... ehm... era... era alquanto improbabile... - balbetto cercando di distrarre le altre due, che sembrano averla presa molto peggio. Continuano a non parlare, a non muoversi.
:- Ragazze! Mi spaventate... dai la vita continua...- le scuoto piano. Jessica è la prima a distogliere lo sguardo dal monitor. Sbatte le palpebre un paio di volte e si gira a guardarmi. Le vedo gli occhi illucidirsi. La guardo triste e in uno slancio mi getta le braccia al collo e comincia a piangermi sulla spalla. Elena la imita e ci troviamo in mezzo alla camera da letto a piangere silenziosamente, abbracciate strette. I singhiozzi regnano per una decina i minuti, quando un rumore di chiavi nella toppa ci separa bruscamente.
:- Ragazze! Sono tornata!- esclama piano Milvia facendo capolino dalla porta d’ingresso. Vedendoci gli occhi rossi e le guance bagnate cambia radicalmente espressione, da solare a preoccupati sima.
:- Cos’è successo Jessy?- si precipita verso sua figlia accanto a noi.
:- Amara delusione mamma, solo questo.- le risponde la nostra amica con i lucciconi.
:- Cosa? Spiegatemi meglio!- continua Milvia. Ci sediamo tutte sul letto di Jessica e le raccontiamo tutto con le lacrime che continuano a sgorgare costanti. 
:- Ragazze, ma non dovete disperarvi così per queste cose... so che sono importanti per voi, ma la vostra vita è qui! È oltre! Non esistono solo quei bei cinque ragazzi... no?- ci consola Milvia abbracciandoci maternamente.
:- Sì mamma, ma non ti rendi conto di che occasione fosse questa...- continua Jessica incredula.
:- Ascolta, se per voi è così importante vederli prima o poi, potremmo organizzare un viaggetto in Inghilterra con le vostre famiglie, che dite?- propone Milvia per sollevarci un po’.
:- Sarebbe bellissimo mamma, ma non è  la stessa cosa... vabbè, è andata così, c’è solo da rassegnarci!- si arrende Jessica, con il nostro consenso.
:- Andate a dormire ora?- ci chiede un po’ sollevata Milvia.
:- Sì, ci laviamo e andiamo a letto.- risponde Jessica. Stasera non abbiamo più voglia di chiacchierare con il CD dei 1D di sottofondo, ci farebbe piangere ancora di più... andiamo in bagno da sole, una per una, per evitare di guardarci in faccia. Ci ritroviamo insieme in camera, sacchi a pelo in un amano e coperte nell’altra.
:- Ragazze ci sto io in terra, usatelo voi il letto, non ci sono problemi.- dico io.
:- Sicura? Grazie mille!- mi sorride Elena. Spengiamo le luci e ci avvoltoliamo nelle coperte, facendo finta di addormentarci. In realtà nessuna di noi ne ha voglia. Passa la notte, ci giriamo in continuazione, ogni tanto scappa un sospirone o un singhiozzo presto soffocato, per non “svegliare” le altre. Un’eternità dopo, il mio orologio appoggiato accanto al mio sacco a pelo in terra segna le 7:30. Mi sembra un’ora ragionevole per fare finta di essersi alzati dopo una notte di sonno, così decido di farla finita con quella messinscena e mi alzo. Vado in cucina dove trovo Milvia intenta a preparare il caffè.
:- Ciao Milvia, buongiorno.- le faccio, facendo finta che la luce mi dia fastidio agli occhi, come  da appena alzata. Milivia non ci casca, mi si avvicina, mi guarda gli occhi rossi e mi sorride con aria di rimprovero.
:- Non avete dormito nulla eh?- mi fa.
:- Io no, non so le altre...- mento per reggere il gioco.
:- Mmh... vabbè, è comprensibile! Cosa ti va per colazione?- mi chiede cambiando argomento.
:- Preferisco aspettare la Jessy e la Nena, grazie.- rispondo. Non ho nessuna voglia di mangiare da sola. Passano pochi minuti che dal piccolo corridoio tra la camera di Jessica e la cucina si sentono dei passetti strascicati. Dalla porta compaiono Jessica e Elena tutte gobbe.
:- ‘Giorno...- Jessica è la prima a parlare, usando il mio stesso trucco di recitazione, stringendo gli occhi e parlando biascicato.
:- Guarda che lo so che non avete dormito... non c’è bisogno di fare l’attrice!- ridacchia Milvia.
:- Su, fate colazione ragazze.- continua facendoci segno di sederci al tavolo centrale nella cucina. Dei biscotti caduti in terra la sera prima non c’è traccia, evidentemente Milvia ha già pulito tutto, penso. Ci sediamo stancamente, una per ogni lato del tavolo. Milvia traffica tra gli scaffali della cucina. Torna al tavolo e ci mette davanti pane, burro, marmellata, cerali, toast, yogurt, brioches, biscottii... BISCOTTI!!! Alla vista del secondo pacchetto di Gocciole noi ragazze saltiamo sulle sedie di colpo, ci guardiamo, torniamo a guardare la confezione.
:- Che avete?- ci chiede Milvia che ha sentito le sedie muoversi. Ci vede guardare maniacalmente i biscotti ma continua a non capire.
:- Il secondo pacchetto, ce n’eravamo dimenticate!- dico incredula.
:- Già...-. L’atmosfera è tesissima. Tutte abbiamo paura di riprovare a vincere il concorso. Non potremmo sopportare un’altra sconfitta...
:- Io credo che sia un spreco non riprovare, anche se il rischio è alto.- dice convinta Elena.
:- Vero, verissimo.- concordo con lo sguardo fisso sui dannati biscotti.
:- Io il coraggio di scrivere il codice non ce l’ho. Voi?- chiede Jessica.
:- Io neanche- Elena si tira indietro.
:- Non guardate me!- ribatto sentendomi gli sguardi addosso. Poi le occhiate di tutte si spostano su Milvia, che ci ricambia con occhi sbarrati.
:- Volete che lo faccia io??!!??- ci chiede incredula.
:- Sei l’unica mamma!!!- la supplica Jessica.
:- E va bene, ma non mi picchiate se devo darvi brutte notizie!- acconsente preoccupata. Scoppiamo in una risata nervosa. Le porgiamo il pacchetto di Gocciole e la guardiamo mentre lo svuota di tutti i biscotti. I suoi occhi ci fanno capire che ha trovato il codice. Ci guarda.
:- Venite?- ci chiede avviandosi verso il PC in camera sua. Noi abbassiamo la testa.
:- Mamma, abbiamo paura, fai te, noi ti guardiamo dall’ingresso...- Jessica interpreta i nostri pensieri. Milvia fa sì col capo e entra in camera col codice ritagliato in mano. Accende il PC, apre internet, segue le procedure e inserisce il codice nel riquadro. D’istinto noi tre voltiamo la testa e chiudiamo gli occhi. Passano i secondi. Milvia non fiata. Sento lo stomaco stringersi, il cuore delle mie amiche battere furiosamente.
:- AAAAAAAAAAHHHHHHHHHHH!!!!!!!!!!- urla Milvia. Ci giriamo di scatto e la vediamo che ci guarda, con le lacrime agli occhi. Le corriamo incontro, guardiamo subito il monitor.
 
“Complimenti!!! Sei stato molto fortunato, hai vinto il premio del concorsone gocciole! A breve convirrai con altre due persone in un edificio insieme alla boyband più famosa del momento: gli One Direction! Entro la prossima settimana riceverai una mail con i dettagli e le procedura da compilare per effettuare il premio. Ti auguriamo una buona giornata, a presto!”
 
Milvia ci guarda piangendo di commozione. Elena e Jessica cominciano a urlare come pazze. Io non ci credo, rileggo dieci volte la scritta in mezzo allo schermo, contornata di immagini del gruppo mentre cantano, mentre posano. Poi mi rassegno: ABBIAMO VINTO!! Mi butto letteralmente addosso alle mie amiche e a Milvia, e tutte insieme piangiamo e ci abbracciamo fortissimo. Non ci credo... non ci posso credere! Non so quanto restiamo abbracciate, a urlare e saltare.
:- Ommioddiooooo... ma siamo sicure di aver letto bene? Non è che si sono sbagliati? Non possiamo aver davvero vinto noi!!- corriamo a ricontrollare il monitor, prese da un improvviso atroce dubbio. Ma la scritta è ancora lì. Grande. A lettere cubitali, che lampeggia e si colora di rosso, verde, blu, arancio ad alternanza. Non c’è modo d’essersi sbagliati, abbiamo davvero vinto. Dai pianti di commozione siamo passate alle risate isteriche, corriamo per la casa come delle deficienti, cantiamo, balliamo. Mai state così felici, ma successa una cosa così incredibile! La gioia invade la casa, facciamo la colazione lentamente, per goderci ogni singolo pezzetto di cibo. Verso le 8:30 ci viene in mente che dobbiamo rendere i film alla coppia di vecchietti al terzo piano. Decidiamo di andare subito. L’emozione ci da la forza di salire i gradini a quattro a quattro, rischiando seriamente di rimetterci qualche dente. Suoniamo al campanello e ad aprirci è Marianna questa volta, che vedendoci il sorriso arrivarci alle orecchie si rallegra più  di quanto non sia già di suo.
:- Oh ragazze... quest’aria felice a cosa è dovuta?- chiede curiosa.
:- Oh signora Marianna... lei non ha idea!! Abbiamo vinto un mese di convivenza con i 1D! Quella boyband di cui le ho parlato tanto, in Inghilterra!- grida Jessica raggiante.
:- Aaahh... dovete essere emozionatissime!- ci sorride sinceramente felice per noi.
:- Già... beh, noi siamo venute a rendervi i DVD, grazie mille! Ci hanno divertite molto ieri sera...- Jessica arriva al sodo. Dalla cucina della casetta compare Riccardo, che ha seguito la conversazione.
:- Buona fortuna ragazze! Come sembrate felici!- ci saluta. Resi i DVD e fatte due chiacchiere torniamo di sotto, a casa di Jessica sempre saltando i gradini a gruppi di quattro. Sono una tra le ragazze più fortunate al mondo, penso. Grazie, penso, a chiunque abbia permesso che questo succedesse. Quando rientriamo in casa Milvia mi chiede se voglio telefonare a casa mia per dare la notizia. Ma preferisco lasciarla una sorpresa, come dice anche Elena. Ci abbracciamo per l’ennesima volta, sentendo che la vita ci sta offrendo un’opportunità più che meravigliosa. In barba a tutto il resto! Sono con le mie amiche, andremo a vivere con Zayn Malik, Harry Styles, Luois Tomlinson, Niall Horan  e Liam Payne per un mese, questo è l’importante! 




Spazio autrice
hey ragazze, spero vi sia piaciuto il secondo capitolo, anche se era abbastanza prevedibile... contiuate a leggerlo per favore, e recensite vi preeeego!! anche critiche, vorrei sapere cosa ne pensate, come scrivo, com'è la storia ecc, vi prego!! cerchersò di aggiornare il prima possibile, ma credo di avere abbastanza tempo solo nel weekend... vedremo! a presto! <3 Nena blue

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Capitolo 3
*** 3.Sarà il caso di dirlo in giro? ***


:- Sono tornataaa!!- grido entrando nell’ingresso di casa mia, nel primo pomeriggio.
:- Heeyy... come è andata? Vi siete divertite?- mia mamma dalla cucina mi fa il solito interrogatorio post-uscita con le amiche.
:- Indovina mamma!!! È successa la cosa più bella e incredibile che potessi mai immaginare!!- le corro incontro trafelata ed emozionatissima.
:- Cosa? Non lo so... sembri davvero molto eccitata!- si gira dai fornelli e mi scruta indagatrice.
:- IO, LA JESSY E LA NENA ABBIAMO VINTO UN MESE DI CONVIVENZA CON I 1D!!!!- le urlo nelle orecchie-
:- Quella banda di ragazzini che ti piace tanto che ascolti tutti i giorni?- mi chiede conferma, con la sua ingnoranza nel campo.
:- Siii!! Loro!! È... era praticamente impossibile che vincessimo proprio noi, eppure!- le racconto tutto per filo e per segno, la prima sconfitta, la notte insonne, la seconda vittoria. Man mano che racconto sorride sempre di più, capisce quanto sia importante per me e mi applaude.
:- E questa mail quando la ricevete?- mi chiede alla fine.
:- Boh, il sito diceva entro la prossima settimana, cioè da lunedì a domenica prossima... non vedo l’ora di sapere tutti i dettagli... dove vivremo... ma soprattutto quando! Visto che siamo a novembre non credo che aspettino tanto!- rispondo pensierosa. Già, fin’ora non ci avevo pensato, in che periodo pensano di farci fare questa esperienza? In inverno? O in estate? Sarebbe più ragionevole in estate, penso. La maggior parte delle persone la preferisce all’inverno, ma a me piace moltissimo anche questo! Adoro il freddo, la neve, i maglioni larghi che metto solo in casa la sera, le cioccolate o i the caldi... ma credo proprio che lo faranno in estate, a rigor di logica, penso. Boh, lasciamo fare a loro! A me va bene qualsiasi mese qualsiasi stagione! Squilla il telefono, rispondo io.
:- Pronto!- la squillante voce di Elena mi assorda.
:- Hey!! L’hai detto a tua mamma?- le chiedo subito.
:- Sì, è contentissima! Vuole sapere tutti i dettagli, ma quando abbiamo seguito le procedure abbiamo inserito la mail di Jessica, la mail arriverà a lei per prima!-.
:- Già... tanto ce lo dirà subitissimo appena la riceverà!- mi rassicuro da sola.
:- Sì infatti, ne sono sicura anche io... vabbè senti ti avevo chiamato per dirti un’altra cosa.- .
:- Dimmi tutto!-.
:- Io non credo che sia il massimo dirlo a tutte le ragazze a scuola di questa cosa, tu che dici?- le sento la voce un po’ guardinga. Non ci avevo pensato a questo, a chi dirlo?
:- Voglio dire, sarà il caso di dirlo in giro?- continua.
:- Io non lo so... sono nostre amiche, se lo venissero a scoprire da qualcun altro che non siamo noi potrebbero prendersela molto... però è anche vero che potrebbero perdere la testa a saperlo... io... io ho fiducia in loro, ma non si sa mai cosa potrebbe succedere... – mi sento imbarazzata a dubitare così delle mie amiche di scuola, tutte ottime ragazze.
:- Proprio quello che ho pensato io, domani si torna a scuola, si vede lontano un miglio che abbiamo la faccia da “MIèSUCCESSAUNACOSABELLISSIMAGUARDATEMI”, che gli diciamo?- adesso è preoccupata.
:- Tranquilla Nena, forse... forse è meglio tenercelo per noi, che dici? Abbiamo ancora tanto tempo per decidere, non dobbiamo farlo per forza adesso no?- la rassicuro.
:- Sì, hai ragione, facciamo così allora. Domani noi andiamo a scuola e non diciamo niente a nessuno delle Gocciole o cose varie. Se la nostra felicità è così evidente e ci chiedono qualcosa noi gli diciamo che... – non sa cosa suggerire.
:- Gli diciamo che tre tizi fichissimi ieri per strada ci hanno fischiato e fatto gli occhiolini!- ridacchio. Elena pure, decisione presa!
:- Ho chiamato la Jessy prima, siamo rimaste indecise, la richiami tu e le dici tutto?- mi chiede.
:- Okay, vai, la chiamo subito. A domani carotina!!- la saluto affettuosamente. Riagganciata la conversazione ne comincio subito un'altra con Jessica. Le comunico la decisione e sembra piacerle. Rimaniamo così, il giorno dopo siamo solo tre ragazze normali, felici perché tre tizi le hanno cacate. Ottimo alibi! Le ore passano. Quando mio padre torna a casa racconto tutto anche a lui. Sorride felice, mi abbraccia.
:- Come sei cresciuta... – mi sussurra nell’orecchio. La cena è allegra e ruota tutta intorno a me e alla faccenda. Mentre i miei tirano fuori anche l’argomento dell’utilità colturale del viaggio oltre il divertimento, mi viene in mente che noi tre sappiamo poco più della base dell’inglese, come faremo a comunicare seriamente con quei cinque?? Mi preoccupo seriamente e tengo promemoria di parlarne alle ragazze. Speriamo di avere abbastanza tempo per fare un corso accelerato almeno, penso. Dopo cena faccio la mia solita puntatina su fb, per vedere un po’ chi c’è, cosa c’è di nuovo. Oh cavolo, penso, TUTTE le mie compagne di classe in chat. Mi levo subito, per evitare in partenza qualsiasi pasticcio. Solo scrivo sullo stato:
 “la vita la vedi in due modi, sempre, e questo dipende da che musica ascolti in quel momento, da quello che ti è appena successo e da quanto la cosa sia veramente importante per te: feel wonderfully ^_^”.
Subito qualcuno commenta, e allora esco definitivamente. Cerco immagini e canzoni dei 1D tutto il resto della sera, e non posso fare a meno di pensare, tra poco ci vivrò, con loro, li vedrò in carne e ossa tutti i giorni, ci parlerò, scherzerò, mangerò, guarderò la TV, girerò per l’Inghilterra, farò un milione di altre cose, come le fanno amici qualsiasi. È successo a me, su milioni di ragazze, proprio quello che sembrava impossibile... da tutti i punti di vista! Arriva l’ora di andare a letto, e l’emozione della giornata mi travolge e mi trascina in un sonno profondo, praticamente subito dopo aver appoggiato la testa sul cuscino e baciato il mio cangurino pupazzo, Chicco. Notte 1D, penso, prima di chiudere gli occhi.
 
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Il vento freddo della mattina novembrina mi schiaffeggia il viso mentre pedalo veloce sulla mia vecchia bicicletta arrugginita per non arrivare tardi a scuola. Mi rintano nella sciarpa meglio che posso, penso solo a cosa recitare appena entrata a scuola. Sottofondo? 1D!! Arrivo appena in tempo per il suono della campanella per l’entrata. Parcheggio la bicicletta in fretta e mi fiondo a scuola. Cerco Jessica e Elena, non amo stare sola in questo momento, con questo grosso segreto da nascondere. Le scorgo alla fine del corridoio, davanti alla nostra aula, 3°F.
:- Hey! Avevamo paura che non venissi! Di solito arrivi in anticipo!- mi saluta Elena.
:- Sì lo so, la sveglia stamattina si è incasinata, mi sono svegliata mezz’ora dopo il solito... – mi levo cuffie e giubbotto, porto lo zaino in classe e torno fuori, in corridoio, a parlare con le ragazze.
:- Che cacchio di freddo fa!- borbotta Marta, una nostra compagna. Questo mi fa tornare in mente il promemoria fatto il giorno prima.
:- Jessy, Nena, mi sono venute in mente due cose ieri sera di cui parlare a proposito di... di quello!- dico alle mie amiche.
:- Sì anch’io... prima tu però!- Jessica mi guarda attenta.
:- Primo: voi cosa preferireste tra l’inverno e l’estate per fare questa cosa? Io credo che la facciano d’inverno, a questo punto dell’anno. No?- .
:- Io preferirei l’estate! Senza dubbi...- Elena è sicura di quello che dice, lo si vede in viso.
:- Io non lo so... mi piacciono tutte e due le stagioni, però d’estate ci si mette in costume e io in costume con quelli non mi ci metto!- Jessica fa scelte così impulsive invece, sempre col chiodo fisso dell’essere grassa e brutta. Mah!
:- Ma vaaaa...- le faccio.
:- La smetti con questa storia?!? Sei una ragazza bellissima, cosa ci vuole per fartelo capire?!?- insisto facendole il solletico.
:- No, sul serio, a me vanno bene tutte e due, ma credo che alla fine si farà d’inverno no?- continuo.
:- Sì, è molto probabile...- Jessica annuisce.
:- E poi un’altra cosa, l’inglese! Come facciamo con la lingua?? Loro sono nati lì, noi sappiamo pochissimo in proporzione...- per questa cosa mi preoccupo molto di più. Che senso ha fare questo viaggio se poi per parlare con i ragazzi dobbiamo usare traduttori o dizionari, penso.
:- Chi è nato in Inghilterra?- Marta mi arriva alle spalle. Sobbalziamo. Ci ha sentite parlare!
:- No niente, dei miei amici...- rispondo vaga.
:- No... dicevi qualcosa sull’inglese... inverno... cosa tramate voi tre?- ci sorride maliziosa. Scoppiamo in una risatina falsa. Poi Marta si allontana. Crede di averci solo fatto ridere, ma non sa di aver colpito proprio nel segno: noi stiamo tramando qualcosa di moooolto grosso... La sagoma della professoressa di lettere in lontananza ci spinge a entrare in classe, tra gli sbuffi di disappunto. Noi ragazze ci guardiamo, sospiriamo. Sarà dura tenere tutto per noi, penso, ma è il prezzo da pagare, direi un prezzo ridicolo rispetto a quello che ce ne viene, continuo. Ma sono sicura che sia meglio così, lasciare la cosa segreta finchè non torniamo. Intanto speriamo di resistere! 




Spazio autrice
Ciao a tutte ragazze! Lo so, questo capitolo non è per NIENTE emozionante, ma era necessario come "congiunzione", per rendere la storia più lunga e credibile, spero di non avervi annoiate troppo! comunque tranquille, la storia torna interessante nel prossimo capitolo, quando finalmente arriva l'attesissima mail! continuate a leggere pleeeeeease, e recensite!! grazie a tutte, e un'altra cosa: nei primi capitoli ho scritto due nomi di marche, Esselunga e Gocciole, facendo pubblicità senza permesso. mi fido di voi, è un dettaglio che teniamo per noi ok? ;) e il sito che ho scritto per il concorso è OVVIAMENTE inventato... magari fosse vero!! baci alla prossima! :*
Nena blue

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Capitolo 4
*** 4.La mail ***


Il cellulare mi vibra nella tasca dei pantaloni. Lo tiro fuori. “Nuovo messaggio da: Jessy”. Guardo subito. “È arrivata la mail!!! Vieni a casa mia, la leggiamo insieme!! Ho già chiesto alla Nena, arriva tra poco!! Ti prego vieni! Volgiamo leggerla con te!! <3 risp”.  Appena leggo il messaggio ho un sussulto di gioia: finalmente sapremo tutti i dettagli del viaggio!! Rispondo a Jessica “Okay, arrivo subito, dammi il tempo di arrivare! :D”. Mi metto le scarpe, mi faccio una crocchia veloce, un filo d’ombretto, mi infilo giubbotto, sciarpa  e sono in strada, con la mia inseparabile bicicletta arrugginita che pedalo come una forsennata. Anche se il vento è freddo mi piace tanto sentirmi veloce così, e mi sciolgo i capelli lunghi per farli ondeggiare all’aria. Mi sento così felice, per tutto!
:- Yuuhuuu!!!- grido senza vergogna buttando la testa all’indietro. Qualche passante si gira indignato, qualcuno divertito, io di tutta risposta rido spudoratamente. Per fortuna Jessica non abita tanto lontano da me, e in cinque minuti pedalando alla velocità della luce arrivo sotto casa sua. Parcheggio la bici e mi fiondo al campanello. Mi viene aperto senza chiedere chi è, evidentemente ero molto aspettata, penso compiaciuta. Entro subito in casa gridando un frettolosissimo “Buonasera!” e mi butto subito verso Jessica, in camera sua, davanti al PC.
:- La Nena deve ancora arrivare, dobbiamo aspettarla!- mi dice subito dopo gli abbracci.
:- Certo! Ci mancherebbe...- concordo.
:- Ti va intanto di fare merenda?- mi chiede. Guardo l’orologio al polso. Le 17:20, in effetti un po’ di fame ce l’ho, penso.
:- Sì grazie, basta che tu non abbia solo le Gocciole!- rido. Jessica mi segue. Il tempo di bere un bicchiere di latte e mangiare un muffin che suona il campanello.
:- È di sicuro la Nena, andiamo!- mi dice Jessica. Andiamo ad aprire e infatti eccola arrivare dal portone del palazzo, trafelata ma con un’aria felicissima.
:- Ti abbiamo aspettata per leggere la mail, adesso siamo veramente impazienti!!- Jessica parla anche per me salutando Elena.
:- Okay, su, leggiamo il nostro futuro!- sorride raggiante lei. Corriamo verso il portatile e ci mettiamo subito a leggere la mail comparsa nel monitor:
 
“Salve, con questa mail ti esponiamo tutti i particolari e i dettagli del premio che hai vinto la scorsa domenica partecipando al concorsone Gocciole, la convivenza con i ragazzi della band 1D.
Periodo: 15 dicembre - 15 gennaio.
Luogo: Campagna distante da Salisbury 30 minuti in macchina.
Abitazione: cottage due piani, due bagni, due camere, una cucina, soggiorno grande, salotto grande. Arredamento: camino grande nel salotto, mobilio in legno, marmo e vetro. Armadi in legno grandi. Servizi grandi. Fornelli, forno e lavello grandi. Balconi grandi. Cortile grande. Scuderia con otto cavalli purosangue inglesi disponibile per cavalcate e passeggiate.  Otto biciclette mountain bike.
Cibarie: Fondi a disposizione per acquistare cibo a scelta nei supermercati in città.
Giri turistici: Londra, Stonehenge, paesi nei dintorni di Salisbury.
Pagamento tasse: 50 % pagato dalle famiglie delle partecipanti, 50% offerti da Gocciole.
Gestione cottage: interamente a carico delle partecipanti e dei ragazzi...”
 
La mail continua con questioni burocratiche tra le quali ci spaventa molto quella dell’accompagnamento da un maggiorenne.
:- Io non voglio che i nostri genitori ci vengano dietro... sarebbe orribile!- esclamo schifata.
:- Ma ve lo ricordate voi che io l’otto dicembre divento maggiorenne??- Jessica s’indigna per la nostra dimenticanza.
:- Giaaaaa... ma questo risolve tutto!!!- esclamo al colmo di gioia. Cosa c’è di meglio che essere sotto la responsabilità di un amica in queste occasioni?? E la questione della lingua?? Nella mail una riga tratta proprio di questo, pare che i ragazzi sappiano l’italiano alla perfezione... sto sognando?? È tutto perfetto... per quanto riguarda i soldi li cambieremo appena arrivati all’aeroporto di Londra, da dove verranno a prenderci i ragazzi con un furgoncino per portarci tutti quanti nel cottage a Salisbury, una città a sud-ovest di Londra. Il viaggio dovrebbe durare circa un’ora. Sarà bellissimo!! Il viaggio in aereo fino a Londra andata e ritorno è sempre pagato cinquanta e cinquanta, va bene! La benzina che useremo per girellare la paghiamo a metà anche quella, io già immagino di farmi insegnare a guidare!! Ogni particolare che leggiamo sul monitor ci scappa un gridolino d’eccitazione.
:- Sarà d’inverno allora!- dico alla fine.
:- Già... vabbè, sarà bellissimo lo stessooo!! -esclama Elena all’inizio un po’ contrariata, ma dopo di nuovo solare. Concordiamo in pieno anche io e Jessica.
:- Ci sono anche i cavalliii!!!- urlo anche io, l’ ippica del gruppo.
:- Io non ci so andare granchè...- vedo Jessica sparire un po’ nel collo della felpa.
:- Non ti preoccupare, ti do ripetizioni!- le sorrido incoraggiante.
:- Io non vedo l’ora di farmi insegnare a guidare!!- Elena prosegue la lista delle cose che ci fanno scuotere d’emozione.
:- Wow ragazze, ma la fortuna che abbiamo avuto?!? Sai quante altre persone potevano vincere al nostro posto?- Jessica invece valorizza l’aspetto “destino” della faccenda. È così bello e incredibile, penso.
:- Ragazze, fatemi vedere questa famosa mail!- Milvia irrompe esuberante nella camera di Jessica.
:- Guarda mamma!! Vivremo in un cottage e avremo a disposizione cavalli e mountainbike!!- a Jessica si illuminano gli occhi. Il tempo passa veloce, discutiamo ancora sulla faccenda “maggiorenne” e Milvia è un po’ riluttante a concedere a Jessica la responsabilità di altre due ragazze, sostenendola a malapena capace di badare a se stessa.
:- Graaaazie mamma... mi dai davvero molta fiducia!- Jessica ribatte indispettita. Milvia la prende in giro. Arriva l’ora di tornare a casa, ma prima su un foglio scriviamo quanti giorni mancano al diciottesimo di Jessica e poi quanti ne mancano alla partenza per il viaggio più bello che potessimo immaginare: esattamente trenta giorni!
:- Ragazze,  ma dobbiamo farci stupende!!- all’improvviso mi accorgo di quanto siano orribili la mia pancetta e la mia pelle pallida. Avrò molto da lavorare, penso scoraggiata. Scriviamo anche una lista di cose da fare assolutamente prima di farci vedere dai ragazzi.
 
“-ceretta totale
 -abbronzatura perfetta
-pulizia viso e denti
-svaligiamento negozi d’abbigliamento per rimessa a nuovo del guardaroba
-ginnastica, ginnastica tanta ginnastica
-perdere almeno 2 chili”
 
:- Se ci viene in mente qualcos’altro poi lo scriviamo eh?- scherzo. Beh, in un mese ne abbiamo di cose da fare, contando anche i compiti (abbondanti)e il diciottesimo di Jessica.
:- Ommioddio ragazze, c’è un altro problema!- mi blocco.
:- Che?? Cosa??- le ragazze mi guardano preoccupate.
:- Le nostre cose!!! Speriamo che non ci vengano quando siamo con loro!!- dico triste.
:- Già… noooo dai!! Ci stiamo un mese laggiù, vedrai che ci verranno per forza!- Elena ci getta in faccia la realtà, nuda e cruda.
:- Beh, noi attrezziamoci, poi “que serà serà”!- sorrido per non piangere. Beh, per cinque giorni saremo tese e antipatiche, ma per i restanti venticinque ci godremo al massimo l’esperienza, me lo sento!!!
:- Allora, cosa vuoi per il famosissimo diciottesimo??- chiedo a Jessica saltando di palo in frasca.
:- Boh, non so... a dire la verità questo viaggio credo sia il regalo più bello che potessi desiderare, ma se proprio volete...- ci ammicca- mi andrebbe benissimo che mi regalaste voi i trattamenti dall’estetista... si può fare?- ci guarda supplichevole.
:- Ma certoooo!!!- io e Elena l’abbracciamo. Per fortuna dall’anno scorso ho un lavoretto part-time come dogsitter e babysitter in una famiglia molto carina. Tre giorni a settimana sto da loro per due ore e alla settimana prendo trenta euro, praticamente tutti mesi. Sommati alla mia paghetta settimanale, il mio “stipendio” è più meno intorno ai duecento euro. Più qualche lavoretto occasionale. In totale alla fine del mese TEORICAMENTE in tasca ho circa duecentocinquanta euro. Spesso poi li uso per vari scopi, ma me ne rimangono sempre. Non sarà un sacrificio troppo grande dividere un centinaio con Elena. Dopo però mi devo mettere d’impegno per accumulare ancora, non voglio essere al verde quando sarò in Inghilterra! Senza contare che consumerò più o meno un trecento tra tutte le cose che abbiamo scritto nella lista. Vabbè! È per buoni scopi, mi consolo. Sì è fatto tardi, dalle finestre di casa di Jessica si vede il cielo buio. Forse è il caso di tornare a casa, penso.
:- Ragazze io devo andare, è stato bellissimo!- le saluto e esco di casa. Il freddo mi colpisce in pieno appena aperto il portoncino del palazzo che da sulla strada. Mi rintano nel giubbotto e nella sciarpa, predo un respirone e, molto coraggiosamente, riprendo la pazza pedalata. Non riesco a smetter un secondo di pensare a quello che faremo una volta là, i cavalli, le biciclette, il cottage, la gita a Stonehenge, loro che ci verranno a prendere in furgoncino. E un dettaglio strano: dobbiamo farci una foto, noi tre ragazze, e spedirla ai ragazzi, prima di arrivare là. Perché? Per vedere se vale la pena di convivere con noi? Penso indispettita. Poi sorrido, e se anche fosse? Speriamo che ci trovino carine, o interessanti, basterebbe anche solo simpatiche, continuo dentro di me. Anche se è freddo mi godo lo stesso la città di sera, tutte le luci delle case accese, i semafori che danno luce alla strada. È bellissima, la mia Firenze. Ma non mi dispiacerà lasciarla per un mese... penso. Nelle orecchie “forever young”, degli 1D ovviamente. Sì, “I wanna live forever young”. 




Spazio autrice:
ciao ragazze!! eccovi il quarto capitolo, da qui la storia diventerà decisamente più interessante. scusate gli eventuali errori, è che già faccio fatica coi tempi a scrivere i capitoli, figuriamoci rileggere tutto!!! spero vi sia piaciuto, anche se non è troppo lungo... vabbè, aspettateveli sempre più o meno così da ora! spero che continuerete a leggere la mia f.f e che recensiate, anche critiche, lo ripeto!!! grazie <3 Nena:)

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Capitolo 5
*** 5.Il diciottesimo ***


8 dicembre. Non posso dimenticare che data è... apro e chiudo velocemente gli occhi, per svegliarli dal sonno. Mi sporgo dal letto per vedere l’ora sul mio orologio sul comodino. Le 8:30. Mi alzo, prendo una felpa e mi affaccio alla camera dei miei. Stanno ancora dormendo, vedo le loro teste sui cuscini, le coperte tirate su fino alle orecchie. In silenzio vado in cucina, mi prendo la bottiglia del latte, una tazza e faccio colazione coi biscotti. Non le Gocciole! Prendo il cellulare e mando un messaggio a Jessica.
“Ciao maggiorenne!! Dio quanto ti invidio... se non fossi più grande addio vacanza da sole in Inghilterra... menomale sei vecchia! xD volevo essere la prima a farti gli auguri, ce l’ho fatta?? Cos’hai intenzione di fare per festeggiare? Io e la Nena abbiamo già messo da parte i soldi per l’estetista, quando vuoi ci andiamo tutte insieme! Rispondi quando puoi, e non me ne frega nulla se ti ho svegliato presto! xD che amica eh?! Bacioni, e auguri! :*”.
Invio. Cavolo, penso, è passato davvero così tanto tempo? Inzuppo i biscotti nel latte caldo, mi aiuta a pensare. Guardo fuori dalla finestra. Il cielo è molto chiaro, che abbia voglia di nevicare?? Magari, penso. Come quella settimana bianca in terza media, con la classe. Il mio primo vero bacio, anche se solo a stampo. Con quel famoso Federico. Così bella quella serata... un bacio sotto le stelle della montagna, seduti praticamente sulla neve... peccato che la sera dopo mi abbia lasciata, per mezzo di un ragazzo con cui aveva parlato sì e no un’ora in tutta la sua vita. Mi ricordo che quella sera fu la  peggiore dell’anno. All’inizio feci la disinvolta, per mantenere una certa dignità, ma poi non ce l’ho fatta. Sono scoppiata a piangere e a contrarmi sul letto disperata. Io credo di aver pianto per almeno tre quarti d’ora senza smettere, e le mie amiche che cercavano in tutti i modi di consolarmi, ma che dall’altra parte avevano un po’ paura della mia reazione. Ho continuato a farmi piacere quella fava fino a quando non mi sono innamorata del cugino di Jessica, Andrea, conosciuto per caso sull’autobus. Per me è stato amore a prima vista, per lui non proprio, ma dopo un po’ di tempo che ci sono uscita, per “conoscerci meglio”, mi ha mostrato il suo interesse, e siamo stati insieme quattro mesi, nonostante i due anni di differenza. Sono stata davvero bene con lui, era un ragazzo dolcissimo e simpatico, anche carino! Uscivamo spesso, io lo andavo a prendere a scuola, con la scusa di prendere una mia amica. Ci siamo scambiati molti baci, e lui era davvero tenerissimo, delicato, protettivo. È stato il mio primo amore serio, all’età di quindici anni. Poi, sempre molto cortesemente lui mi ha detto che non poteva più funzionare. Le nostre uscite erano sempre meno, i baci sempre meno appassionati, i messaggi carini meno frequenti. Era finita. Ma non male. È stata una decisione comune, quella di finirla lì. Ogni tanto ci rivediamo, a casa di Jessica, o a scuola sua. Ci salutiamo, ci chiediamo come va e ci risalutiamo. Ci limitiamo a questo, e un po’ mi dispiace, non sincera... Siamo cresciute così tanto da quando ci siamo conosciute, io Elena e Jessica. Abbiamo avuto momenti difficili, separazioni, la nostra non è stata un’amicizia sempre stabile, ma proprio per questo credo di poter dire che siamo più forti insieme rispetto ad altre ragazze. Il suono del cellulare mi fa trasalire. Guardo il display, “nuovo messaggio da: Jessica”.
“Sì, ce l’hai fatta!! Sei stata la prima a farmi gli auguri!!! Graaaaazieeeeee!!!!! Non vedo l’ora di festeggiarlo con voi! Pensavo a una gita alla casa al mare da me, a Follonica. Lo so che è inverno e sembra che voglia nevicare, ma non ci vi ho mai portate, e avremmo la casa tutta per noi!!! Vorrei partire oggi prima di pranzo, fino a domani, ho già chiesto ai miei, per loro è okay. Chiedi ai tuoi e poi dimmi! Spero di siiii!!!! <3 grazie mille degli auguri, ti voglio bene! :*”. Bella idea, andare al mare. Anche se è inverno ci divertiremo lo stesso, penso. Le corse in spiaggia non hanno stagioni! Penso felice. Menomale che col passare degli anni i miei genitori mi lasciano più libera, non faranno storie per un giorno al mare a Follonica. Sento la porta del corridoio tra la cucina e le camere aprirsi e poi vedo mio padre arrivare, con gli occhi strizzati per la luce bianca del cielo.
:- ‘Giorno...- mi fa, grattandosi la testa ancora intontito.
:- Buongiorno!- io ricambio con tutt’altro tono.
:- Ho dei progetti per il weekend- gli dico mentre metto in tavola biscotti, latte, pane, burro, marmellata e altro per la colazione dei miei genitori.
:- Cioè?- mio padre si interessa. In quel momento entra in cucina anche mia mamma. Meglio, così potrò informare tutti e due del mio fine settimana, penso.
:- Ciao mamma, stavo dicendo a papà che ho dei progetti per oggi e domani. La Jessica compie diciotto anni oggi, pensava di festeggiare con me e la Nena nella sua casa al mare, a Follonica. Da oggi prima di pranzo a domani dopo pranzo.- li guardo speranzosa. Si guardano, sorridono.
:- Puoi andare, tranquilla! L’importante è che non torni malata!- mia mamma, sempre un po’ troppo apprensiva. Li abbraccio. Non è sempre stato così, in famiglia, quando ero più piccola litigavamo molto di più, avevo molta meno libertà, era tutto più difficile. Ora per fortuna le cose sono migliorate, devo riconoscere di essere più rilassata, felice. Mando un messaggio di conferma a Jessica. Lei mi risponde dicendomi di presentarmi davanti a casa sua verso le 11:30 – 12:00 con un pigiama pesante, libri di studio, soldi. Ci accompagna in macchina un amico di famiglia, che ci riprende il giorno dopo, come stabilito. Sarà un bel compleanno, penso, non movimentato ma bello! Preparo le mie cose e mi faccio una doccia calda. Mentre mi sto asciugando i capelli mio padre mi dice da dietro la porta del bagno
:- Sbrigati! Sono le 11:10, poi fai tardi come al solito!- sbuffo contrariata. Finisco in fretta di vestirmi, soliti jeans e maglietta, con felpa pesante . Afferro le mie cose, saluto i miei, metto le cuffie del mio mp3 (canzoni? One Direction!) e giù, di nuovo in uso la mia bicicletta. Non ho mai preso il motorino, i miei non me l’hanno permesso. Forse per il mio diciottesimo se ne parlerà. Mi è sempre pesato molto, ma almeno la mia ferraglia arrugginita in confronto ai motorini dei miei amici non inquina per nulla, e mi fa fare un sacco di ginnastica! Questi pensieri mi consolano sempre. Il freddo oggi è, se possibile, ancora più pungente. Accidenti, penso, se il freddo di Firenze mi da fastidio, come faccio con quello di Londra? Devo assumere un’espressione particolarmente preoccupata, dato che un bambino che passeggia tranquillo con la sua mamma appena mi vede straluna gli occhi. Rido. Ho un buon rapporto con i passanti di Viale ____________, penso, ogni giorno ne vedo una nuova! Finalmente, percorso il sottopassaggio per arrivare a casa di Jessica, posteggio la bicicletta, la al lucchetto e suono al campanello. Anche questa volta non mi risponde nessuno, solo il suono del portano che si apre. Boh, penso, se continuano così fanno entrare anche i ladri, tanto non chiedono mai “chi è”! Entro in casa.
:- Ciao...- dico circospetta, non vedendo nessuno venirmi incontro. Poi la sagoma slanciata di Jessica mi appare a pochi metri da me.
:- Aaaaaaaahhhhhh!!!! Oddio Jessy, tanti auguriiiii!!!- le salto addosso e la abbraccio. Sento la sua stretta di ricambio sul torace.
:- Grazie... non sai quanto mi sembra incredibile!- ci sciogliamo dalla stretta e andiamo in cucina, ad aspettare che arrivi Elena. Parliamo del più e del meno. Wow, penso in continuazione, Jessica, quella Jessica che appena tre anni fa si rifiutava categoricamente di mettersi magliette attillate, mettersi in costume o cambiarsi per fare palestra a scuola davanti a noi, quella Jessica che adesso è maggiorenne, può fare quasi tutto quello che vuole, può prendersi la patente e la macchina! Mi emoziono, la abbraccio ogni due secondi. Il tempo passa, e Elena ancora non si vede. Guardo l’orologio, le 12:15. Jessica decide di chiamarla al cellulare.
:- Pronto? Nena dove sei? Noi ti stiamo aspettando qua... se tra poco non ci sei ci tocca rimandare!- la solita impazienza di Jessica. La vedo fare facce scocciate e strane.
:- Okay, a dopo- attacca.
:- Dov’è?- chiedo io.
:- Ancora a casa sua, ha fatto la doccia e ci ha messo più del previsto.- risponde scocciata.
:- È qui tra dieci minuti.- continua. Chiama il ragazzo che dovrebbe accompagnarci e gli dice di venire un pochino dopo. Dal sospiro che trae capisco che il nostro “macchinista” ha accettato. Aspettiamo. Parliamo. Sgranocchiamo. Parliamo di nuovo. Finalmente suona il campanello, Jessica non risponde, ovvio, penso. Elena arriva, lo sguardo da cucciolo impaurito, in effetti è spaventata dalla reazione che potrebbe avere Jessica. Ma per fortuna la fretta la salva. Subito dopo infatti suona il citofono un’altra volta. Ora Jessica risponde. È il ragazzo che ci accompagna. Salutiamo la mamma e la sorella di Jessica e ci dirigiamo alla macchina. Un bel ragazzo sui trenta ci sorride dal posto di guida. Ci fa sedere e spegne la radio.
:- Ciao ragazze, io sono Marco.- si presenta, sfoderando i suoi trentasei denti bianchissimi.
:- Ciao, io sono Elena, e lei è Elena.- dico io, ridacchiando.
:- Okay, tu – mi indica – per me sei Elena Bionda, e tu – indica la Nena – sei l’Elena mora, okay?- ci sorride di nuovo. Sembra simpatico, penso. Finalmente partiamo, chiacchieriamo ascoltiamo la musica, è un viaggio piacevole. Questo Marco lavora come manutentore di acquari, subacqueo, e spesso lo chiamano da Genova, per operare. Ovviamente è un lavoro part-time, e per il resto del tempo fa il cameriere in una trattoria nel centro. Ci racconta delle sue avventure nelle vasche degli acquari in cui è stato. È meraviglioso sentirlo parlare di tutti quei pesci che gli girano intorno quando scende in profondità, il modo in cui descrive le sensazioni, le emozioni. Sì, penso convinta, è proprio un ragazzo interessante, peccato abbia più di dieci anni più di me! Il tempo vola, parlando del più e del meno e presto arriva il momento di salutarsi, arrivate a destinazione. Ringraziamo molto e ci diamo appuntamento al giorno dopo, verso le tre del pomeriggio, sempre davanti alla casa dei genitori di Jessica.
:- Marco è davvero simpatico!- dico. Jessica annuisce.
:- È il figlio di amici di mia madre. In realtà ci doveva un favore del genere, così è stato contento di risaldare il debito.- ci sorride maliziosa. Arrivati in casa di Jessica appoggiamo le nostre cose nell’ingresso, accendiamo riscaldamento, elettricità e il camino, indispensabile! Ci sediamo vicino al misero fuocherello che siamo riuscite ad accendere con diecimila fiammiferi e della carta di giornale. Parliamo ancora un po’ di Marco e delle sue esperienze. Poi il mio stomaco produce un rumore imbarazzante. Mi viene in mente una cosa.
:- E il cibo?!? Chi l’ha portato?? No ditemi che ci tocca andare LA FUORI a comprarne!- sbotto preoccupatissima.
:- No no tranquilla, ho portato io il necessario fino a domani. Guarda.- Jessica mi mostra la sua borsa. Tiro un sospiro di sollievo. La mia amica tira fuori un pacco di pasta, un vasetto di sugo, una confezione di petti di pollo, una di cotolette, frutta, verdura e biscotti.
:- Et voilà! Dite che è abbastanza?- ci guarda. Alla vista di tutta quel cibo lo spirito animale che c’è in me si scatena. Afferro tutto e lo porto in cucina. Le ragazze mi seguono ridendo.
:- Io ho troppa fame, che ne dite di mangiare ora?- propongo con sguardo supplichevole.
:- Mozione accolta!- Elena sorride. Prepariamo la pasta e i petti di pollo. Il profumo riempie la cucina, a quel punto impazzisco. Menomale che la pasta è subito pronta. Scolata e condita, messa nei piatti e subito messa nel mio stomaco. Non tutta, ovviamente. Le ragazze mi guardano mezzo schifate mezzo divertite.
:- Ma sembri un maiale!- Jessica ride come una matta.
:- Una cosa è certa, tu, se fai così tutte le volte che hai fame, con me in Inghilterra a convivere con i One Direction non ci vieni!- Elena mi butta un fusillo in testa. Decido di non ricambiare, per evitare una “guerra di pasta”. Finiamo di mangiare, laviamo i piatti e ci rimettiamo davanti al fuoco.
:- Allora quanto manca alla partenza?- Elena si rivolge a noi.
:- Una settimana precisa. Abbiamo una settimana per farci belle e poi partiamooooo!!!- ci abbraccia. Wow, penso, una settimana e basta?!? Sono sollevata però, in questo mese mi sono data da fare, ho fatto più corsa del solito e sulla bilancia l’ago è sceso di una tacchetta e mezzo, almeno ho rispettato la tabella di marcia! Ora ci mancano la ceretta e l’abbronzatura, non la lampada però, sempre stata contro. Ci dovremo arrangiare col sole disponibile, penso, tanto non credo che i ragazzi saranno molto più scuri di noi, col tempo che c’è in Inghilterra! Decidiamo di guardare la televisione, ma la pancia piena, il fuoco che scoppietta, la trasmissione noiosa ci fanno cadere in un sonno profondo. Addirittura mi ritrovo a sognare. Sogno di arrivare in Inghilterra, vedere il furgoncino dei ragazzi che ci suona il clacson. E poi vedo lui. Il mio sogno.  





Spazio autrice
ciao ragazze! scusate il ritardo, ma non ho avuto troppo tempo! spero che questo capitolo vi piaccia. anche se non è particolarmente significativo, nelle ultime righe si comincia a capire che tra i cinque ragazzi ce n'è uno che Elena preferisce. chi sarà? eh, vi resta solo leggere il seguito! tranquille, anocra un capitolo e poi si parte! spero che la mia f.f. vi piaccia, leggete e recensite, vi prego! lo ripeterò all'infinito: accetto critiche, consigli ecc, voglio solo sapere cosa ne pensate! <3 a presto!
Nena blue ;)

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Capitolo 6
*** 6.Beauty day! ***


:- Io ho paura... sentite faccio a meno, davvero, non me la sento!- Jessica piagnucola di fronte all’entrata dell’estetista. Oh no, penso, ci risiamo!
:- Dai Jessy, non ti impuntare, quante volte te l’abbiamo già detto?!? “La ceretta è tua amica, non nemica”!- le dico spingendola un po’ verso l’edificio.
:- Ma farà malissimo!! Io preferisco mille volte la crema, come fate a sopportare quel dolore?!?- ci guarda con la sua aria di tragedia.
:- Jessica, prendi un respiro... un altro... brava! Adesso smettila di pensare a come sarà e entriamo, per favore!- continuo spingendola più forte. Lei e la sua paura incondizionata della ceretta, da quando l’ho conosciuta non ne ha mai fatta una, ha sempre usato la crema, per paura del dolore. Alla fine la convinciamo e entriamo nel palazzetto. Ci accoglie all’entrata una ragazza mora che ci sorride.
:- Prego, entrate-. Appena mettiamo piede all’interno del centro di bellezza un misto di profumi ci avvolge. Questo posto mi mette subito di buon umore, penso. La ragazza va dietro al bancone davanti all’ingresso e prende in mano un registro.
:- Avevate prenotato?- ci chiede sempre sorridendo. Ma non le fanno male le mandibole così? Penso.
:- Sì, Elena F____________, Jessica G________________ e Elena A_______________- Elena risponde indicandoci. La ragazza scorre lo sguardo sul registro. Poi le si illuminano gli occhi.
:- Tutte e tre ceretta totale, maschera viso e pedicure? Avete preso il pacchetto promozionale, giusto?- ci chiede. Al suono di “ceretta totale” vedo il volto di Jessica sbiancare. Ridacchio mentre le stringo una mano per darle sicurezza.
:- Sì, esatto- Elena continua girandosi verso di noi con aria interrogativa. La ragazza ci mostra un corridoio sul quale si affacciano tante salette.
:- Accomodatevi tutte e tre nella seconda saletta a destra prego, arrivo subito per le cerette.-. Entriamo nella saletta, appoggiamo giacca, sciarpa e borsa in un angolo e ci sediamo sui tre lettini messi uno accanto all’altro. Cerchiamo inutilmente di tranquillizzare Jessica e poi lasciamo perdere. Se la vedrà con l’estetista! Penso sorridendo malefica. È venerdì, lunedì partiamo per l’Inghilterra. Abbiamo aspettato un po’ all’ultimo per farci belle, ma è andata così, se non altro la ceretta ci durerà più a lungo! Entra la stessa ragazza di prima e ci fa cenno di sdraiarci. La prima più vicina a lei sono io e così alzo il braccio e stringo i denti. Per distrarmi la ragazza ci chiede un po’ di noi. Le raccontiamo dell’esperienza che stiamo per vivere e lei ci appoggia, confessa che anche lei alla nostra età sognava un a cosa simile con i suoi artisti preferiti. Ne parla come se fosse vecchia... penso.
:- Scusi se mi permetto, ma parla di queste cose come se lei non fosse più giovane, chi vuole prendere in giro?!? È una ragazza!- le rivolgo uno sguardo divertito mentre lei si sposta verso le mie gambe, lasciate scoperte apposta dai pantaloni arrotolati. Le vedo il viso incupirsi. Oh no! Cosa ho detto?!? Adesso salta fuori che lei è una vecchia tutta rifatta che è depressa perché non è più giovane... ma perché non sto ai zitta?!?! Mi maledico una dozzina di volte prima di sentirla dire malinconica
:- Sì, in effetti ho venticinque anni, ma sono molto cresciuta dentro, visto... visto che ho una figlia di otto anni. Lei è... lei è down.- finisce, abbassando lo sguardo sulle mie gambe pallide. Oddio, penso, perché glielo ho chiesto?
:- Mi dispiace...- Elena è la prima a riprendersi dallo stupore.
:- Sì anche a me...- Jessica la segue. Io rimango ancora per qualche secondo immobile, incapace di dire qualsiasi cosa di sensibile e adeguato.
:- Io... non immaginavo... mi scusi per la domanda, non volevo farla sentire così...- riesco finalmente a dire, tirandomi su a sedere con le braccia. La ragazza alza lo sguardo. Solo in quel momento mi accorgo della bellezza dei suoi occhi, verde intenso. Sono lucidi e stretti. Ma la ragazza sorride.
:- Non fa nulla, siete solo curiose... comunque la mia vita non è così dura quanto può sembrare, per fortuna il mio ragazzo non mi ha lasciata sola, dopo aver saputo che nostra figlia sarebbe stata down, e tuttora viviamo insieme, mi è molto d’aiuto, ci amiamo più che mai...- riabbassa lo sguardo sulle mie gambe e continua a lavorare, trasformando la sua espressione in un sorriso dolce e assorto. Tiriamo un sospiro di sollievo, noi tre. Il tempo passa velocemente, e altrettanto velocemente cambiamo discorso di conversazione. Finito il mio turno di ceretta la ragazza mi mette sul viso una crema fredda a profumata, con le sue mani delicate. Poi mi lascia sdraiata sul lettino, e passa a Jessica, tremante e pallidissima. Io e Elena ci godiamo al scena, la ragazza che cerca di tenere a bada il tremore delle braccia di Jessica, che gira il viso prima dalla mia parte, poi da quella di Elena, con occhi pallati che fanno sganasciare dalle risate. Al primo strappo la nostra amica lancia un urlo improvviso, lacerante. La ragazza di arresta di botto, poi si mette a ridere, seguita a ruota da me e Elena. Jessica ci rivolge uno sguardo torvissimo, prima di ricomporsi per il secondo strappo, meno traumatico. Alla fine, grazie alle chiacchiere della ragazza, il suo volto si distende, lasciando spazio anche a qualche sorriso. Applicata la maschera anche a lei, l’estetista passa a Elena, decisamente più disinvolta con la cera rispetto a Jessica. Il tempo passa, la maschera sul viso comincia a scricchiolare e poco dopo la ragazza torna da me, e ma la sciacqua dal viso. Poi passa ai piedi, messi benino, diciamo. Fa un po’ male, quando spinge indietro le cuticole, ma è sopportabile. Le chiedo un french, sulle unghie, da abbinare a quello su quelle delle mani. Non è normale per me, mettermi lo smalto, l’ho sempre usato pochissimo, convinta che le mie unghie non siano adatte. Non ho cambiato idea, ma ho pensato di provare, almeno per questa occasione! E poi tocca a Jessica, e poi a Elena. La giornata di benessere è finita, ci rivestiamo con cappotti e sciarpe e andiamo a pagare il conto.
:- Cento ciascuna, grazie- ci sorride ancora la ragazza, dietro il bancone. Io e Elena porgiamo una busta con trecento euro, messi dentro prima di venire. Jessica ci guarda, ci sorride e ci mormora “Grazie”. Alziamo le spalle, modeste. Paghiamo, salutiamo la ragazza e le promettiamo di tornare a trovarla, dopo la vacanza. Usciamo dal piacevole calore profumato dell’edificio, e il gelo della sera ci colpisce. Inforchiamo le nostre fedelissime biciclette e ci avviamo verso la seconda parte del nostro “Beauty Day”: Il parrucchiere! Ne abbiamo trovato uno non lontano dall’estetista, avendo preveduto il freddo che avremmo patito andando in bici, quindi arriviamo presto. Entriamo nel negozio, e subito al naso ci arrivano gli odori tipici di quei locali, lacca, shampoo, fon. Ci guardiamo raggianti: che emozione! Sappiamo già tutte come vogliamo farci i capelli: Elena ha deciso per un taglio rivoluzionario, dai capelli fino alle spalle ai corti, giusto quello che basta per poterseli mettere dietro le orecchie. Jessica, da metà schiena a caschetto, leggermente scalati, per dare volume. Io ho preferito restare tranquilla, ora che finalmente li ho abbastanza lunghi da poter fare varie pettinature ho scelto una semplice scalatura dietro, a V e un leggero ciuffo davanti. Diciamo i nostri nomi di prenotazione all’uomo dietro al bancone e ci accomodiamo su un divanetto nero di pelle, davanti alle postazioni per lo shampoo. Poco dopo tre posti si liberano e tre ragazze molto giovani ci fanno cenno di avvicinarci. La cosa che mi piace di più dei parrucchieri è proprio il lavaggio dei capelli, quando le assistenti sono delicate è molto rilassante farsi massaggiare la testa, bagnata dall’acqua tiepida e inebriata dai profumi del locale. E anche questa volta le mie aspettative vengono confermate. Dopo lo shampoo ci portano alle postazioni di taglio e ci lasciano nelle mani di tre uomini dall’aria pratica.
:- Allora, come li vuoi?- mi chiede il mio guardandomi dallo specchio.
:- Solo un pochino scalati dietro, accorciati il meno possibile, per favore. E un ciuffo appena accennato a destra.- rispondo. Sento gli altri parrucchieri fare la stessa domanda alle mie amiche. Sento il mio che prende le forbici dal tavolino che ha lì accanto. Non mi devo preoccupare, penso gli ho detto di accorciarli poco! Sento il rumore delle forbici sui capelli, mi guardo allo specchio e poi guardo l’espressione sciolta e tranquilla del parrucchiere mentre gira intorno alla mia testa. Poi chiudo gli occhi. Ho deciso, li riaprirò solo quando il tizio avrà finito, penso. Così mi lascio andare e mi rassegno a quel rumorino tanto vicino alle mie orecchie. Poi a un certo punto il parrucchiere parla
:- Fatto signorina, puoi riaprire gli occhi!- con una punta di ironia.
:- No grazie, preferisco riaprirli quando ha finito tutto, anche l’asciugatura.- lo ghiaccio. Sorrido beffarda.
:- Okay, phon in arrivo!- continua il tipo. Il rumore del phon mi impedisce di ascoltare quello che dicono le mie amiche, così ceca e sorda sono isolata dal mondo, ci siamo solo io e il parrucchiere. Poi lui spenge l’apparecchio e mi da un colpetto leggero alla testa.
:- Finito! Spero ti piacciano...- ha capito che non può scherzare. Così piano piano apro gli occhi, prima guardando in basso e poi salendo verso lo specchio che ho di fronte. E poi m vedo. Wow! Mi piacciono tantissimo! Mi piaccio tantissimo! Sono davvero belli, morbidi, lucenti, leggeri. Me li tocco, sorrido e continuo a guardarmi allo specchio, vanitosa. Sembro una ragazza diversa, più... più femminile, eppure sempre un tocco di mascolinità, proprio come sono io. Sono perfetti!
:- Sono bellissimi! Grazie davvero...- dico al parrucchiere senza staccare lo sguardo dalla mia immagine. Lo vedo sorridere dietro di me. Poi cerco le mie amiche con lo sguardo e le trovo poco distanti da me. La prima che noto è Elena. È carinissima con quel taglio! Le dona davvero... anche lei si gira e si ammira allo specchio, evidentemente soddisfatta. La richiamo e ci facciamo i complimenti a vicenda. Poi vedo Jessica che tiene gli occhi strizzati. Il suo parrucchiere le sta finendo di asciugare le punte dei capelli. Si vede che anche lei ha fatto come me... penso. Mi scappa un sorriso. Poi quando il suo parrucchiere finisce lei si rifiuta ancora di aprire gli occhi, è terrorizzata dal fatto di stare male, la conosco bene...io e Elena ci avviciniamo e rimaniamo stupite. È così diversa da prima! Sembra meno impacciata, più aggraziata, più aggressiva...
:- Ommioddio Jessy!! Stai una favola!!- le dice Elena cercando di aprirle gli occhi delicatamente.
:- Non è vero, sarò uno sgorbiooo!!- si ostina quest’ultima. Okay, penso, ci risiamo con le sue crisi di bassa autostima. Mi sa che non aprirà gli occhi finchè non usciamo dal locale… ci rassegnamo e la accompagnamo tenendola a braccetto verso la cassa. Paghiamo e la portiamo fuori.
:- Puoi aprirli ora, non ci sono specchi!- le dico mentre in silenzio afferro dalla borsa di Elena lo specchietto portatile. Quando fa così la si può solo ingannare! Penso ridacchiando malefica. Jessica comincia ad aprire gli occhi e quando si accorge dello specchietto che le ho piazzato di fronte è ormai troppo tardi. Apre la bocca per dire “Come sto male!” ma non dice niente. Ha capito che quella frase non ingannerebbe nessuno. Poi si lascia andare e mormora
:- Che belli...-.
:- Evvaiiii!!- gridiamo io e Elena in coro, vittoria! Ci lanciamo su di lei e l’abbracciamo, facendoci caldo nella sera dicembrina. Ora manca una sola cosa per finire in bellezza la nostra giornata. Ci copriamo per bene con la sciarpa e riinforchiamo le nostre biciclette. Urliamo, ridiamo, diciamo scemenze. Eh sì, cambiare look di capelli fa sempre questo effetto. Mi sento libera, frizzante, energica anche se la giornata è al termine. Che bello... e io che avevo paura! Percorriamo varie strade per trovare quello che cerchiamo. E alla fine lo avvistiamo. Parcheggiamo velocemente le bici e ci fiondiamo nella sua direzione. Ci infiliamo all’interno e ci sistemiamo i capelli, le sciarpe e e i colletti dei giubbotti.
:- Pronte?- chiedo.
:- PRONTE!!- gridano le mie amiche. Avvicino il dito al bottone e schiaccio. Ci avviciniamo velocemente una all’altra, in equilibrio precario su quel piccolo gabellino, sorridiamo con le facce vicine e ciak! Anche la foto da mandare ai 1D è fatta. Lasciamo dentro il buchetto i soldini necessari per una foto di grande formato e usciamo di fretta fori dal baracchino, impazienti di vedere come siamo venute.
:- Che bella!!- grida Elena prendendo la foto appena uscita dal distributore. La gurdo anche io e rimango contenta. Siamo molto carine, tutte e tre, e sembriamo proprio amiche, vicine e sorridenti. Fatto, la giornata di bellezza è finita, adesso siamo pronte per partire, mancano solo le valigie! Jessica si incarica di spedire la foto all’indirizzo dato nella mail, in modo che i ragazzi possano vederci. Così ci salutiamo e ognuna prende la propria strada per tornare a casa. Sono così felice, ondeggio la testa sentendo i capelli muoversi leggeri, sentendoli frusciare liberi. Bello, il nostro Beauty day...  




Spazio autrice
ciao ragazze, scusate il ritardo del 6° capitolo, ma non ho avuto troppo tempo, ho appena dato l'esame di terza media e dovevo studiare... vabbè, allora questo è l'ultimo capitolo noioso, dal prossimo si parte per l'inghilterraaaa!!!! :D spera vi piaccia abbastanza la mia f.f da continuare a leggerla... ci terrei molto se recensiste, qualsiasi cosa, anche che non vi piace, possibilmente dicendo anche PERCHè non vi piace! a presto! :*
Nena blue

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