Don't stop dreaming

di Nicole1D
(/viewuser.php?uid=189914)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Lacrime d'amore ***
Capitolo 2: *** Il ballo, la nostra vita ***



Capitolo 1
*** Lacrime d'amore ***


Eravamo li in fila con tantissime ragazze davanti a noi, eppure questo non ci importava perché per quei cinque ragazzi ,eravamo pronte a sopportare questo e molto altro.

Oramai non mi ricordo neanche più quanto tempo siamo rimaste in piedi ad aspettare che quel furgoncino grigio passasse in mezzo a noi, ma quel momento finalmente arrivò e penso che non me lo scorderò mai.   Quando il mio cuore ha cominciato a battere senza sosta, i miei occhi a riempirsi di lacrime.. ed ecco il piede di Liam scendere quei gradini, e in seguito le converse bianche di Harry, ma poi il mio sguardo si fermò, si fermò incantato da lui, Louis… il ragazzo di cui ero follemente persa, che aveva in tutti i sensi rubato il mio cuore senza neanche chiedermi il permesso. In quel momento le lacrime cominciarono a rigarmi il volto continuamente, non permettendomi di dire niente… non avevo la forza neanche di urlare tutto veniva frammentato da gocce d’amore….

Di seguito a Louis scese Zayn, con quel suo sorriso timido, che faceva impazzire la maggior parte delle ragazze, cosi istintivamente strinsi la mano a Helen che rimase immobile a guardalo senza dire una parola, sembrava pietrificata dal suo sguardo.

Dietro a Zayn si intravide la testa bionda di Niall, che con quei suoi occhi color del mare alzò un braccio e ci salutò … a quel punto una scarica di urla si alzò nella folla, eppure solo io e Helen rimanevamo a guardarli, piangendo senza permettere che le parole avessero la meglio su di noi.

Entrarono in quel telone grigio, e fu proprio in quel momento che fummo sommerse dalle spinte di alcune ragazze dietro di noi, per entrare..

tutte si muovevano con grande agitazione, e le urla ci rimbombavano nella testa. Eravamo come delle alghe trasportate dolcemente dal mare, solo che in questo caso di dolcezza non ce ne era l’ombra, spingevano con grande forza, e i piedi delle altre sui nostri si facevano sentire…

Finalmente dopo tanta fila riuscimmo ad entrare e proprio davanti a noi c’erano quei cinque ragazzi con delle penne in mano pronti a firmare ogni tuo singolo oggetto che li rappresentava. Solo una ragazza davanti a noi ci separava dai quei splendidi sorrisi, e proprio quando lei ci fece spazio per passare io afferrai la mano di Helen, per darmi forza…. Non riuscivo a fare un passo avanti, qualcosa mi bloccava non sapevo di preciso cosa ma c’era, le mani mi cominciarono a tremare fino a quando Helen non mi afferrò per i fianchi e avvicinandosi al mio orecchio mi disse:

‘ Jane, è ora… il nostro momento con loro è arrivato finalmente’ Gli sorrisi, ma premettiamo che non mi uscì molto bene quel sorrisino, ero ancora molto agitata e lei lo era anche più di me. I ragazzi si girarono a guardarci con aria interrogativa

‘ Hey, ragazze tutto ok? ‘ Disse Liam con quella sua voce calda, che trasmetteva tanta sicurezza. Senza rispondergli facemmo un passo avanti verso di loro, ci sorrisero, ma l’espressione tesa sul nostro volto non cambiò, anzi alcune lacrime ripresero il sopravvento su di noi.

Timidamente porgemmo un piccolo braccialetto con delle tartarughe a Liam, che sorridendo non esitò un attimo e se lo infilò… ci firmò la maglietta e salutandoci la passò a Harry che gli stava accanto

‘Ciao belle’’ Disse con quel sorriso che al lato lasciava intravedere delle piccole fossette, quel sorriso che faceva tremare anche il terreno da quanto era bello. Reagimmo con un semplice cenno di testa, niente più niente meno… ci mandavano letteralmente in trans.

’Ciao Ragazze! Come vi chiamate, così vi faccio una dedica ‘ Disse Niall, colpendoci con quel suo accento irlandese…

’S-siamo Jane e Helen…” Gli risposi timidamente. Niall era ancora più bello di quanto si vedesse solo attraverso uno schermo del computer,
aveva qualcosa di magico quel ragazzo, di unico. I suoi occhi, il suo sorriso, i suoi capelli biondi.. si, era davvero l’angelo che tutte le Directioners sognavano.

’ Allora sapete parlare!’ Disse Harry in tono scherzoso, gli sorridemmo.

’A quanto pare si, e hanno anche un bellissimo sorriso’ Ribadì Niall al suo fianco. In quell’istante sia io che Helen poggiammo una mano sulla nostra bocca, quasi per nasconderlo, scatenando una risata tra i ragazzi.

Helen si spostò davanti a Zayn, lo guardava ammirandolo e lui le sorrideva divertito.

’Helen, giusto? ‘ Le chiese, e lei accennò un si con la testa
’Sei davvero carina, sai?’

’Oh, no non dovresti mentirmi Zayn…’ Gli rispose con quella poca voce che riusciva a penetrare tra le lacrime

’Hai ragione, sei bellissima…’ In quel momento un leggero rossore si fece spazio sulle sue guance, tanto che lui si sporse verso lei, sfiorandole un piccolo bacio sulla guancia. Mentre lei era trafitta dalle sue parole e dalla sua azione, Louis si girò verso di me facendomi cenno di andare verso di lui. Mi avvicinai lentamente, quasi per paura di sentire la sua voce, per paura che le sue parole potessero in qualche modo illudermi.

’Hey, non mangio mica.. vieni più vicino’ E così feci, ma sulla mia bocca neanche un sorriso si stese, solo lacrime che scendevano, ormai solo quella espressione il mio viso aveva accolto.

’No, dai non piangere…’ Mi disse, prendendomi istintivamente la mano destra e con l’altra asciugò una piccola goccia che mi stava cadendo lentamente sulla guancia.

Senza pensare lo abbracciai, lui neanche immaginava cosa un suo piccolo gesto, un suo sorriso, un suo sguardo riuscivano a crearmi.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Il ballo, la nostra vita ***


Passarono due mesi da quel giorno, quel giorno in cui noi abbiamo cominciato a credere nei nostri sogni.

Lo ammetto, appena lasciata quella stanza, i loro sorrisi, i loro occhi già ci cominciavano a mancare, ma penso che quei tre minuti passati con loro, furono i più belli di tutta la nostra vita. Ma al di là, della nostra felicità, del nostro sogno, la vita di tutti i giorni continuava.

Ed eccoci, sveglia alle sei, ’pronte’ per il primo giorno di scuola.

Davanti a noi, la facciata di quella scuola, con qualche crepa ai lati, che si ostinavano ad aumentare ogni anno di più. Nel cortile, sempre i soliti sguardi indifferenti delle persone sconosciute, e sorrisi falsi di quelle invidiose.

Eccolo,il suono della campanella, ovvero l’inizio delle lezioni, con i soliti professori e i loro discorsi già fatti di inizio anno, ormai troppo monotoni anche quelli.

Pausa pranzo, un ora del ‘non far niente’ per me e Helen, mentre c’era chi ripassava, chi giocava a calcio e infine chi strimpellava qualcosa, inventando nuove armonie, apparentemente perfette, come Rian.. era un chitarrista davvero con talento, anche se lui, troppo modesto, non lo ammetteva mai.

Eravamo sedute sulle panche fuori nel giardino, quando si mise in mezzo a noi, e impugnando la chitarra, cominciò a canticchiare qualcosa, a lui si aggiunsero alcuni suoi amici, e venne fuori davvero una bella sinfonia. Sembravamo quasi High School Musical, ma ti certo di Zack Efron non ce n’ era l’ombra.

Due ragazze, si misero lì davanti e cominciarono a ballare, mentre lo strofinio delle dita di Rian sulle corde, si faceva sentire vicino al mio orecchio. Helen batteva la sua mano sulla coscia per segnare il tempo, quando io mi alzai e prendendola per il braccio, raggiungemmo quelle due ragazze in mezzo al verde.

Quel momento fu l’unico che diete una scossa alla solita routine scolastica, andavamo addosso alla gente, e nessuno,sembrava lamentarsi, anzi molti si unirono a noi, facendo peggio.
Alla fine di tutto, continuammo a parlare con qualche persona quando ancora una volta la campanella spezzò tutto lo svago.

Salutai Helen e mi diressi in quei corridoi caldi come dei forni che conducevano alle varie classi.

’Jane, aspettami..” Mi voltai, e vidi Rian che cercava di raggiungermi, con ancora la chitarra in mano.

’Che lezione hai ora?’

’Mhh.. letteratura.. di male in peggio, proprio’  Dissi sbuffando solo al pensiero di un ora straziante che mi attendeva.

’Anche io.. almeno per un ora staremo insieme.. piuttosto, l’hai incontrati alla fine quei ragazzi.. i…’

’One Direction.. Si, e non sai che emozione che è stata.’ Risposi stringendo più forte il libro di Allan Poe che tenevo tra le braccia, mentre il pensiero di quella giornata era ancora fresco nella mia mente.

’Non mi dire che li hai incontrati, c’è tu hai incontrato Zane e Harry.. oddio non ci credo, che fortuna..’ Disse una voce alle nostre spalle, che evidentemente stava ascoltando la nostra conversazione.

’Si, Katia… e prima di parlare o interessarti a loro, almeno impara i nomi, almeno le basi..dai ce la puoi fare! ciao tesoro!’  Si, proprio così, le cosi dette ‘bimbe michia’ c’erano anche qui, ma personalmente mi scivolavano addosso con la stessa facilità in cui l’acqua toglie il sapone.

’Accidenti.. che ti è successo Jane?!’

’Mi danno ai nervi Rian..’

’Ti capisco.. su entriamo in classe..’  Appena seduti all’ultimo banco, in attesa dell’arrivo del professore, mi guardavo attentamente il banco, era come se mi ispirasse sonno, e la cosa mi distruggeva, cosi mi appoggiai alla soffice spalla di Rian, cercando di non fare brutte figure.

’Jane, il prof.. alzati!’

’Eh?! Merda.. BUONGIORNO PROF’ Dissi alzandomi, cercando di apparire il più fresca possibile, e vai con il solito discorso del benvenuto nella scuola, come se in questi quattro anni non ce ne avessero fatti abbastanza.

Fine della giornata, eravamo io, Helen e Rian pronti ad incamminarci verso casa. Helen , camminando all’indietro, cominciò a raccontarci di un ragazzo che aveva conosciuto nell’ultima ora, quando sbatte contro qualcuno, così si girò per scusarsi, ma il ragazzo fece una faccia strana .

’Voi, siete le ragazze che ballavano oggi in giardino..’

’Si, perché?..’ Rispose Helen quasi imbarazzata

’Siete davvero brave.. e avrei una proposta da farvi.’

’Dicci..’ Dissi determinata ad accettare ogni cosa. Il ballo era la nostra vita e di certo non avrei rifiutato una proposta in cui centrasse qualcosa.

’Bene, ecco.. siete davvero brave e il manager di una band, mi ha chiesto di trovare due ballerine, che potessero ballare con questi ragazzi, per festeggiare il secondo anno della loro carriera.’

’C’è scusa, dovremmo fare le puttane?’


’No, no.. insieme a voi ci sono le ragazze di due dei componenti, che già hanno la coreografia..’

’Vabbè.. ma almeno dicci come si chiama questa band’

’ Non so se li conoscete, loro sono i One direction’

Appena pronunciò quel nome, mi si strinse il cuore… aveva davvero detto loro? I ragazzi dei nostri sogni?! Avevamo l’opportunità di incontrarli di nuovo, e non ce la potevamo far scappare.

’Si per noi va bene..’ Disse di getto Helen precedendomi. Non so se era una buona idea, perché diciamo non sapevamo neanche com’era la coreografia.. e da quanto ne avevo capito, non era una cosa molto tranquilla.. ma al solo pensiero di incontrare di nuovo i loro sguardi, i loro sorrisi,  la voglia di fare questa cosa aumentava sempre di più.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1075282