To me you are Everything

di Giulietta Preston
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Uno Strano Incontro ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: Il Pedinatore ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Il Sogno ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Il Più Bel Regalo ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Uno Strano Incontro ***


Capitolo 1
Uno strano Incontro

 

- Oddio! – pensa Lucinda, Luce, Garchi appena la sveglia comincia a suonare “Senza Riserva” di Annalisa – Devo andare dalla signora Briel oggi pomeriggio. Dannazione alla mia boccaccia!





 

Siamo a Torino, in una mattina di fine inverno. Nell’ordinatissima stanza della giovane Garchi, c’è una ragazza impegnata a vestirsi e truccarsi prima di dirigersi alla fermata del pullman per andare a scuola. Con la solita precisione, alle 7:30 Luce esce da casa e si dirige verso Citroen c3 rossa, dove c’è la sua migliore amica Eliana ad aspettarla. Le due prendono il pullman e arrivano a scuola. Arrivata l’ora di entrare, le due si salutano e si dirigono verso la propria scuola, infatti, Luce frequenta il terzo anno di Liceo Scientifico, mentre Eliana va all’Alberghiero.
Le lezioni passano velocemente, ma Luce oggi non è molto attenta: pensa al pomeriggio sprecato che passerà con la signora Briel, visto che le ha promesso di aiutarla con i pensierini di Pasqua per i suoi alunni del catechismo.
 
 






Arrivata la fatidica ora, Luce si dirige verso Corso Vittorio Emanuele II, 57 e suona il campanello chiamato Briel – Mattroni. Entra in una casa molto bella, elegante con moltissime decorazioni in pizzo e mobili di ebano bianco stupendi che rispecchiano la donna di casa, in un certo senso, infatti, nonostante sia un pochino paffuta, la signora Briel è una bella donna dai capelli color miele e gli occhi verdi. Vedete, il problema non sta nel passare la giornata con la signora Briel, ma nell’aver annullato l’ennesima visita al Museo Egizio - Luce ama la storia, in particolare quella egizia e greca, difatti ogni settimana la ragazza va a visitare il museo dei primi -.





- Accomodati pure, tesoro – dice la padrona di casa.

- La ringrazio, signora Briel – risponde Luce

- Oh, non chiamarmi Signora, mi fa sentire vecchia, preferirei Irene, se non ti dispiace –

- Ok – risponde Luce con un sorriso

- Ti ringrazio di aver accettato di aiutarmi, i miei alunni sono tantissimi e da sola ci metterei tre giorni. Mio marito lavora e mio figlio si rifiuta di fare qualcosa per quei, come li definisce lui, “bambocci” suppongo sia perché la peste del gruppo, Lorenzo, una volta gli ha sputato sui pantaloni. -

- E’ terribile –

- Sì, lo so’ – risponde Irene dall’aria triste

- Non si preoccupi, ora ci sono io ad aiutarla -.

- Sei un angelo.






 

Le due si mettono al lavoro: devono colorare degli ovetti di legno con i pennelli e poi devono scrivere un biglietto d’auguri per il bambino e i genitori. Lavoro lungo dato che gli alunni, delle varie classi, sono 189, ma con la simpatia di Irene e un po’ di musica la fatica non si sente nemmeno.
Dopo un paio di ore, le due lavoratrici sentono il campanello suonare.

- Arrivo! – dice la signora Briel e si dirige verso la porta d’ingresso. Appena apre l’entrata, entra un ragazzo bellissimo, dagli occhi verdi e capelli neri, con una pelle diafana ed una movenza molto elegante, come se volasse.

- Mamma, lo sai che devi togliere le chiavi dalla porta, altrimenti non entro – dice il ragazzo degli occhi color smeraldo, come quelli della madre.

- Hai ragione, scusa – risponde la signora Briel

- Non devi chiedere scusa, è solo che mi dispiace disturbati – afferma con una dolcezza pari al Gianduia.

I due non si sono accorti che hanno uno spettatore e appena si dirigono verso la cucina, vedono Luce che li osserva.


- Ah, scusami. Lei è Luce, la figlia di Meggie. Luce, lui è mio figlio, Cameron. – dice Irene

Nel vederla, Cameron sembra disorientato, ma subito dopo, riprende la sua compostezza e va verso la ragazza dai capelli neri come la pece.

- Piacere di conoscerti Luce. – dice con un sorriso trentadue denti – Chiamami Cam…Ora, però, se non vi dispiace, vado nella mia stanza, sono distrutto.

- Certo tesoro, ti voglio bene – risponde la signora Briel.

- Ciao – saluta semplicemente Luce.

E dopo aver salutato Luce e la madre, Cam si dirige verso quella che dovrebbe essere la sua stanza.







- Poverino, arriva sempre stanco. Dovrebbe fermarsi un po’, altrimenti scoppia – dice la padrona di casa

- Scusi, non per farmi i fatti vostri, ma che cosa fa da sfiancarlo tanto? – chiede curiosa la ragazza

- Cameron fa volontariato all’Ospedale Regina Margherita. Fa il clown e porta regalini ai bambini ammalati –

- Davvero? Bello, cioè caspita, complimenti – risponde sorpresa Luce.

E dopo questo piccolo scambio di parole, le due si rimettono al lavoro.














Colarine's Thoughts:
Beh... Ho pensato che questa storia potesse essere carina :) spero lo sia davvero.... Grazie per aver letto il primo capitolo e se potete, lasciate un commentino giusto per dirmi le vostre opinioni:)
Bacio, Giulietta Preston






 
 

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Capitolo 2
*** Capitolo 2: Il Pedinatore ***


Capitolo 2
Il Pedinatore

 

Sono passati alcuni giorni dal primo incontro tra Luce e Cam, ma la prima è rimasta come fulminata dal ragazzo nonostante i due siano rimasti insieme all’incirca cinque minuti.
 
 




 
 
E’ una mattina tranquilla con il cielo azzurro e un Sole grande e caldo. Questo giorno è speciale perché Luce andrà in gita con la sua classe, la 3°Cnr, e una certa 4°Ainf  dell’Avogadro. Nessuno sa come sia possibile che due classi di scuole diverse vadano in gita insieme, ma a quanto pare i professori si conoscono e hanno voluto unire le classi.
La 3°Cnr è salita per prima sul pullman e ha preso posto. Mentre Luce chiacchiera con una sua compagna, la 4°Ainf  sale. Ad un certo punto, però, tutte le compagne di Luce cominciano a bisbigliare tra loro, la ragazza, non capendo cosa sta succedendo, si gira a guardare chi porta tutto quel trambusto.

- Cam? – chiede un po’ troppo ad alta voca

- Luce! Ciao! Anche tu qui? Che coincidenza – dice Cam avvicinandosi al sedile della ragazza.

- Sì. Ehm… Ciao. Scusa, ma non mi aspettavo di vederti –

- Se vuoi, me ne vado. – dice il ragazzo con un’aria triste

- No, scusa, anzi. –

- Ragazzi, silenzio! – sbraita il professore d’italiano di Luce, Lorenzo Di Giovanni – Sedetevi. Stiamo per partire. –

- Forse è meglio che vada, – dice tristemente Cam – ma dopo promettimi che verrai da me, appena scendiamo. –

- Promesso. –

 
 
 


 
 
 
Il viaggio in pullman non è stato lunghissimo, in fondo dovevano andare solo a Toirano a visitare le grotte.
Scesi dal pullman, un professore dell’altra classe, un certo Turami, ordina ai ragazzi di formare delle coppie per far sì che nessuno si perda. Cam si dirige subito verso Luce e si unisce a lei.
Le grotte sono bellissime, molti ne sono rimasti affascinati e Luce, come sempre, non ha smesso un momento di prendere appunti, mentre Cam la osserva curioso.
 
 


 
Finito il tour, i ragazzi tornano sul pullman, ma questa volta, Cam, sotto lo sguardo sorpreso di tutti, alunni e insegnanti, si siede vicino a Luce.



- Che fai? Mi pedini? Guarda che ti posso denunciare per stalking – dice scherzosa Luce

- No signorina Garchi. Vede, momentaneamente, ho altre vittime da dover seguire per poi squartare – risponde scherzando Cam

- A sì? E mi dica, a quanto ammonta ora il suo curriculum? -

- Senza contare lei? Ehm… nessuna -

- Wao. Caspita: sei un vero serial killer –

- Lo so’, grazie –
 

E vanno avanti così per tutto il viaggio fino a quando...

- Hahahah. Spiritoso: scommetto quello che vuoi che non sai cavalcare uno struzzo – dice Luce

- Vuoi scommettere? – risponde Cam avvicinandosi pericolosamente a Luce.

Avvicinandosi sempre più, sino a sfiorarle le labbra con un casto bacio.





- Oooooooooohhhhhh. – dice una compagna di Cam.

- Che carini! – dice Greta, una grande amica di Luce.

- Andate in camera da letto! – commenta un amico di Cam

Il ragazzo si stacca dal bacio e dice:

- Chiudi quella boccaccia Dan! -

Tutti hanno assistito alla scambio di Luce e Cam, ma cosa peggiore è che anche i professori hanno cominciato a fare battutine:

- Certo che, signor Briel, si è dato da fare. – commenta il professor Turami

- Anche lei, signorina Garchi, non ha aspettato un momento – dice il professor Di Giovanni

- Professori! Sono ragazzi, lasciateli vivere! – risponde la professoressa preferita di Luce, la Travisannino


 

 
Luce, ormai triste per la figuraccia fatta, si chiude e non parla più con Cam.

- Dai! Chi se ne frega di questi idioti, soprattutto dei professori. In fondo insegnano a scuola solo perché sono dei falliti. Sai conosco una barzel… – dice il ragazzo per far divertire Luce

- Tanto non mi fai ridere – lo interrompe Luce

- A sì! E se mi tolgo i pantaloni e giro per il pullman in boxer? –

- Sarebbe divertente, ma non te lo permetterei – risponde Luce con un sorriso.














Colarine's Thoughts:
Salve gente!! Momentaneamente nessuno ha ancora commentato il capitolo precedente, ma spero ci sia almeno qualcuno che legge in silenzio :)
Chiedo immensamente scusa per il mio piccolo ritardo... spero di essere perdonata da questo capitolo :)
Ditemi cosa ne pensate
Bacione, Giulietta Preston :D

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Capitolo 3
*** Capitolo 3: Il Sogno ***


Capitolo 3
Il Sogno

Questa sera Luce è particolarmente stanca. Non riesce a tenere gli occhi aperti e verso le dieci va a dormire.
 
 




 
 
Dorme tranquilla come fosse su una nuvola di zucchero filato forse è per la stanchezza oppure per il bellissimo sogno che sta facendo….
 
 




 
Luce è in un prato, sotto un albero dove tra una foglia e l’atra compare una striscia di luce, in compagnia di un bel ragazzo dai capelli neri e gli occhi verdi.

- Non so come hai fatto, ma sei sempre nei miei pensieri! Mi segui ovunque, in qualunque momento, in ogni istante della mia giornata. Sei sempre qui – dice Luce toccandosi la testa – e qui – indicando il petto.

Cameron Briel sorride a quelle parole e dice:

- Ti ho portato una cosa. Spero ti possa piacere – continuando a sorridere e porgendo un pacchettino verde striato di grigio con un fiocchetto dello stesso colore

- Cos’è? – chiede Luce aprendolo…

All’interno del pacchetto c’è una collana con un piccolo ciondolo a forma di cuore.

- Ma è bellissimo! – dice Luce abbracciando Cam

- Aspetta, non è tutto: – ribadisce il bel giovane prendendo la collana – vedi. Schiacciando questo bottoncino il ciondolo si apre, così può contenere la foto di un qualcuno a cui vuoi bene. Ho messo la mia così, anche se per un piccolo periodo, posso esserti vicino in qualunque momento.

 
 
In quel preciso momento, Luce fa una cosa che non avrebbe mai immaginato di poter fare: prende il viso del ragazzo e posa le sue labbra su quelle del ragazzo in un dolce bacio.
I due si baciano delicati, ma sempre più bramosi dell’altro e senza lasciar intendere di staccarsi per riprendere fiato, fino a che…
 
 
 
 
 
 
 
 
 

Mi sorprende ritrovarti sulle scale quando torno a casa
Sorpreso di vedermi come se fosse la prima volta
E racconto senza freni le mie gioie, i miei dolori
E tu mi sorridi e condividi tutto con me
Io ti regalerò ogni singolo risveglio la mattina
E poi lascerò i capelli scivolarmi fra le dita
Ti regalerò ogni singola carezza quando è sera
Ho imparato già  ad amarti SENZA PIù RISERVA alcuna
 

 
 
 
 

- Cosa?!  - dice Luce, saltando dal letto – Uff… sono già le 5:50.

- Non potevi aspettare cinque minuti! – continua Luce, gridando al cellulare che, proprio sul più bello del sogno, ha deciso di suonare.









 

Coraline's Thoughts:
Salve genteeee :D ho visto che nessuno ha ancora commentato i due capitoli, spero che questo vostro silenzio non sia per il fatto che non vi piace, ma per qualcos'altro.... Aspetto con ansia un vostro anche se piccolo commento :)
Un bacio, Giulietta Preston 

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Capitolo 4
*** Capitolo 4: Il Più Bel Regalo ***


Capitolo 4
Il Più Bel Regalo

 

Sono passati circa quattro mesi dall’ultima volta in cui Luce ha visto Cameron, dall’ultima volta che ha avuto contatti con la famiglia Briel, eppure la ragazza non smette di pensare alla gita e al suo sogno e si strugge pensando a come sarebbe bello rincontrare Occhi Verdi – il soprannome di Cam – solo per un momento. Questa tortura è finita, più o meno, il giorno in cui Irene ha deliziato la famiglia Garchi con una telefonata/invito alla sua festa di compleanno il 1° Luglio al Parco del Valentino, pregandoli di essere presenti.
 
 
 
 
 
 
 


 
 
 
 
Il 1° Luglio…
 
 
 
 
 
 
 


 
 
Sono le 20.30 e Luce, la signora Garchi e il signor Garchi sono appena arrivati al piccolo gazebo in centro al Parco del Valentino per festeggiare la nascita di Irene.

- Oh! Ma che piacere vedervi! Sono davvero felice che siate venuti! – Luce consegna un pacchettino alla signora Briel, con all’interno un profumo della Lancôme – Oh! Grazie! Davvero!

- Figurati, - risponde garbata la madre di Luce – anzi, ci fa molto piacere essere qui.

- Mfh – tossisce il signor Garchi – la partitamfh – camuffa la frase con una finta tosse.

- Roberto – ammonisce Meggie.

- Roberto, c’è Francesco che mi chiedeva di te… dovrebbe essere al buffet – dice Margherita nel tentativo di calmare le acque.

Il padre di Luce si allontana, in direzione del buffet.

- Signore, scusate. – improvvisamente, come neanche il professor Piton di Harry Potter poteva,  arriva Occhi Verdi - Luce, potresti venire con me un secondo?

- Certo. Eccomi.

I due si dirigono, anzi Cam fa strada, verso il parcheggio, sotto gli occhi stupiti di Irene e Meggie, più precisamente verso una Mini Cooper blu metallizzata con la bandiera inglese sul tettuccio.

- Ma che cosa..?

- Ti fidi di me? – chiede Cam

- Non lo so.

- Per favore… - Cam fa la faccia da cagnolino

- Non fare quella faccia… Ok, come vuoi.

Dopo aver fatto sedere Luce sul sedile, Cam si slaccia la cravatta e la lega sugli occhi di Luce, per coprirle la vista

- Vedi qualcosa? Quali numeri sto mostrando? – chiede Cam sventolando  un numero tre davanti agli occhi di Luce – Niente? Bene. Mi raccomando: non devi vedere nulla.

Detto questo, Cam sale sul sedile del conducente e comincia a guidare.

- Ma non hai diciassette anni? – chiede Luce

- Si, perché?

- Beh, stai guidando – risponde Lucinda

- Ho il foglio rosa, posso guidare con accanto un conducente che guida da almeno dieci anni.

- Ah!  Io ti ricordo, però, che non ho neanche il patentino del motorino.

- Pazienza. Sopravvivo – commenta sarcastico Cameron

- Tu, io no!

- Hahahaha… simpaticona

- Guarda che non stavo scherzando! Comunque, quanto manca ad arrivare?

- Caaaaalllmaaaaa! Sembri mia madre!

- Scusa. – risponde Luce rattristendosi per la gaffe

- No problem! Comunque siamo arrivati. Aspettami lì, ti prendo io.

Cam parcheggia e scende ad aprire la portiera a Luce per accompagnarla.

-Ok, ti tengo. Ora scendi. – Cam fa da navigatore a Luce - Ci saranno alcuni gradini tra poco, ma non ti preoccupare, ti avviso. Bene, vai avanti. Ora ci sono gli scalini. Perfetto, ancora cinque. Ora dobbiamo semplicemente andare avanti.

- Aspetta due secondi. – si sente un rumore di chiavi – Bene, ora possiamo andare. Ci sono altri scalini. Brava, sì. Ora vieni un po’ più avanti. Perfetto. Aspetta. Bene, ora vieni un po’ più avanti. Ok, ci siamo, puoi toglierti la cravatta.

 







Il panorama che Luce vede è spettacolare: ha Torino ai suoi piedi con la Luna all’orizzonte e le luci della città sotto di lei mostrandole la vita cittadina  e tutte le vie della metropoli dall’alto.
 


- No… no… non… ci credo… Io… è bellissimo.

Cam sorride

- Sulla Mole Antonelliana!! Ma come..? Dovrebbe essere chiusa di notte.

- Infatti lo è, ma un mio amico, che lavora qui, mi doveva un favore, quindi…

- Wao… io davvero, non so cosa dire…

- Un semplice grazie basterebbe.

- Grazie, veramente.

Luce si avvicina a Cam per dargli un bacio sulla guancia, ma lui, all’ultimo, gira la testa e la bacia sulla bocca. All’inizio, il bacio è semplice, ma diventa sempre più coinvolgente trascinando i due ragazzi in un vortice di emozioni e di amore fino a che…






The day I first met you
You told me you never fall in love
But now that I get you
I know fear is what it really was
Now here we are, so close, yet so far
When will you realize
Baby I’m not like the rest

 



- Ma chi cavolo mi chiama a quest’ora?! – esclama Luce – Ah! Uff… Pronto. Ciao Marco. Scusa, ma sono un po’ impegnata… Cosa vuoi?

- Diretta la ragazza – dice Cam sottovoce, ma non abbastanza tanto da ricevere una linguaccia da parte di Luce

- NO! Non voglio farti la relazione di fisica! Fattela da solo!

Cam prende il cellulare di Luce e si avvicina al microfono

- Senti un po’ Marco… - dice Cam accentuando l’ultima parola con disprezzo – Luce di sicuro non farà la tua relazione di fisica per cui prenditi il libro e comincia a studiare, idiota! E per di più arrivi proprio nel momento errato, sai com’è la gente esce, si diverte e si fa i fatti suoi. Ora, per favore, SPARISCI.

- Rilassati, amico – dice Marco dall’altra parte del telefono – Solo un’ultima cosa. Chiedi a Luce se le va di mettersi con me.

- Tre cose: primo non solo il tuo gufo, secondo Luce ha già un ragazzo e ter…

- Dille di lasciarlo. Sicuramente sarà un’idiota

- …zo io sono il suo ragazzo e credimi, non vuoi metterti contro di me perché altrimenti la prima volta che ti vedo, ti spacco un osso!

- …..

- Ha riagganciato! – dice sorpreso Cam – Mhf… Fifone!

- Hahahahahhaha – ride Luce

- Perché ridi?

- Per la tua faccia

- Perché? Che faccia ho?

- La faccia di un ragazzo dolcissimo che mi ha appena difeso da uno stalker – risponde la ragazza sorridendo

- Mi sembra logico. Devo pur difendere la mia donna se no che fifone sarei… come quel cretino di prima!

- Ripeti quello che hai detto.

- Mi sembra logico.

- No, quello che hai detto dopo

- Come quel cretino?

- Poco poco prima.

- Devo pur difendere la mia donna

- Mi piace che mi chiami così.

- Come? La mia donna?

Luce annuisce e si avvicina a lui per regalargli un dolce bacio.









Coraline's Thought:
Beh, siamo arrivati alla fine di questa piccola fan fiction... So che non è niente di speciale, ma spero che possa essere piaciuta almeno a qualcuno :)
Vi mando un bacio enorme, Giulietta Preston

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