Ai confini del Mondo Emerso

di Rouge_san
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Sennar e Sofia-Incontri e Ricordi ***
Capitolo 2: *** Lidja nella terra del vento ***
Capitolo 3: *** Sogni e magie ***
Capitolo 4: *** La promessa ***
Capitolo 5: *** Arrivederci Liam e bentornato Thuban ***
Capitolo 6: *** Lidja la spadaccina di Salazar ***
Capitolo 7: *** Karl nella terra dell'acqua ***
Capitolo 8: *** L'esame di Sofia ***
Capitolo 9: *** I Draconiani partono per l'Australia ***
Capitolo 10: *** Fabio nella terra del fuoco ***
Capitolo 11: *** Karl e Chloe nella terra della notte ***
Capitolo 12: *** Sofia e Ewan nella terra del sole -Alla ricerca di Lidja sotto il Mondo Emerso ***
Capitolo 13: *** Bentornato Liam! ***
Capitolo 14: *** Nella Terra del Sole, contendiamoci Sofia! ***



Capitolo 1
*** Sennar e Sofia-Incontri e Ricordi ***


Ai confini del mondo emerso
 
Capitolo1

 "Trippin out
Spinning around
I'm underground
I fell down
Yeah I fell down

I'm freaking out, where am I now?
Upside down and I can't stop it now
Can't stop me now, oh oh" - Alice Undeground Avril Lavigne  


  La caverna, il buio, l’oscurità totale e le forti urla di Karl, sempre più lontane. Era tutto quello che ricordavo.
 Quando avevo aperto gli occhi, non ero più nella caverna, che io e i miei amici avevamo trovato nel deserto australiano. Ero in una strana ed accogliente stanza, con una tappezzeria rossa ed un enorme specchio adornato da tanti fregi. - Dove sono? Questa non è non è la caverna dove sono caduta…-.
 Ad un certo punto, un grosso paio di occhi azzurri si posarono sopra di me.
  Vicino al letto c’ era un ragazzo, dai capelli rossi piuttosto lunghi e mossi. Indossava una strana tunica nera, con un inquietante occhio rosso ricamato al centro. Un ragazzo, con due occhi azzurri penetranti; sulla guancia sinistra riportava una brutta cicatrice, ma in mezzo alle ciglia aveva un neo verde;
  nello stesso identico punto dove lo avevo io. Era impossibile per me, solo io portavo dietro l’eredità di Thuban. Io sola, o forse no.
«Sei sveglia, pensavo non ti destassi più. Qual è il tuo nome?» la sua voce era quella di un ragazzino, ma dai toni sembrava molto più giudiziosa. « Sofia, mi chiamo Sofia.» ero ancora frastornata, e la testa mi girava come una trottola.
« Bene Sofia, io sono Sennar.» era stranamente calmo, non si faceva problemi ad accogliere una tizia che non aveva mai visto in vita sua. «scusa, Sennar, dove sono e da quanto sono qui?» Anche se, in quel momento la mia testa non connetteva, volevo sapere cosa  stava accadendo.
  « Sei nella terra del mare, a Phelta, nella casa di mia  madre, e sei qui da ben  tre giorni.» mi sentivo come se una roccia mi fosse caduta sulla nuca- Terra del mare? Phelta?... Oh cielo! Ma sto sognando? Certo che sto sognando! Questo tizio è il frutto dei miei sogni, solo io sono viva tra gli ereditari di Thuban…-  tuttavia, volevo accertarmi che fosse veramente un sogno, e gli domandai:
     «Aspetta, mi stai dicendo, che non sono in Australia?!» volevo a tutti i costi sentirmi dire “ Certo, Che sei in Australia! Stai solo sognando, Sofia”, no, la risposta mi era arrivata alle orecchie in modo diverso.
  «Australia? Che paese è?» era seriamente preoccupante, o quel tipo era pazzo, o mi stava prendendo in giro.
  « Sarai stanca, in fondo hai la febbre molto alta» illuminazione. « Ma certo! Ora capisco, ho la febbre ecco perché mi gira la testa e probabilmente sto sognando e questo mondo è tutto un sogno. Lidja e Karl mi staranno già curando. Ma che sciocca che sono!» ero certa di aver detto una cosa sensata,ma il responso era diverso: « Forse la febbre è salita, meglio controllare, tu nel contempo riposa.»  Sennar, stava per alzarsi dalla sedia vicino al letto,  ma  avevo afferrato la sua tunica, per fargli un’ ultima domanda, «Ma sei certo che non sia un sogno?»  lo avevo chiesto tutto in un soffio e dato che lo avevo detto alla velocità della luce pensavo non mi avesse compresa.
     « Ne sono, ASSOLUTAMENTE certo, ed ora riposa Sofia.»
 Sennar non ci aveva messo  molto, era tornato quasi subito; con una bella zuppa calda.
 –Dall’ odore e dall’ aspetto sembra buona-  avevo una fame terribile, non mi importava cosa ci avesse messo dentro.  In nemmeno dieci minuti l’avevo trangugiata, anche se stavo male.
«Vedo con piacere che hai gradito la mia zuppa.» disse Sennar abbozzando una risata.
 «Sì, mi è piaciuta molto. Grazie.» « Figurati è un dovere aiutare chi è in difficoltà» il suo sorriso aveva il potere di tranquillizzarmi, nonostante la situazione alquanto drammatica
  «Scusa Sennar, ma mi spieghi meglio che mondo è questo?»  
«Questo è il mondo emerso. Ė diviso in otto terre: la terra del sole, del mare, della notte, delle rocce, dei giorni,del vento, del fuoco e dell’acqua.»
   «E…io sono nella terra del mare, giusto?»
  «Esatto».
Era tutto?... No, la faccia di Sennar era come un libro aperto c’era dell’altro, ma io non ne ero a conoscenza.
 
 
Il volto del ragazzo si era fatto scuro. « Devi sapere, che alcune terre sono state conquistate da un essere malvagio, ma fortunatamente non sei in una di queste» si sforzava di sorridere, ma qualcosa lo preoccupava, e non riusciva a dirmelo.
   «Come si chiama questo essere?»  « Nidhoggr »
  «Questo…è impossibile». 
«Perché?»
«Nidhoggr è il mio nemico, colui che io, in quanto draconiana, devo uccidere»  « Credo di non aver capito, puoi farmi un breve riassunto?» Era lui ora quello preoccupato, ma per motivi diversi dai miei.
   « vediamo…»  avevo fatto un riassunto poco dettagliato, Sennar mi ascoltava assorto.
 Solo alla fine si era deciso a parlare, - Cosa penserà di me? Che sono pazza, che sto dando di matto?-
    «Capisco»
             -Come, capisco?
         « Sai, io ho sempre cercato di nasconderlo.» mi disse indicando il suo neo.
«Come?» mai avrei creduto che si potesse nascondere. «Con la magia»
   «Magia?» 
 «Sì magia, ma tu da quanto mi è parso di comprendere, vieni da un'altra dimensione»
-Assurdo! Non mi ha presa per pazza! Ora però, io mi sento in colpa per aver pensato che lui fosse un matto.-
«Come fai a esserne sicuro?» 
«Mio figlio…»
   « Tu hai un figlio?  Se hai appena qualche anno più di me!» 
          «No, no, io non ho la tua età, è solo un incantesimo a darmi questo aspetto. E comunque, sì ho un figlio.»
   « Come, tu non sei tu?» ero letteralmente confusa.
«No, questo ero io all’ età di diciassette anni. Tuttavia io non riesco più a riprendere il mio aspetto»
   «Wow. Però,tuo figlio che legami ha con la terra?»
 «Oh, lui era scappato sulla terra, un po’perché mi riteneva responsabile della morte di sua madre e poi perché… si era innamorato. Lui, a mia insaputa, di tanto in tanto scappava in quella dimensione, è così che l’ha conosciuta.»
  « Chi?»
« Una ragazza, una certa…Beatrice.»
 Le mie orecchie si erano rizzate, si erano fatte sveglie e attente.
          «Beatrice era mia madre. Mio padre invece non l’ho conosciuto, ma aveva l’eredità di Thuban.»
   « Anche mio figlio aveva questo maledetto neo… Ora che ci penso, quando ti ho vista per la prima volta, me lo ricordavi parecchio: stessi capelli ricci e crespi,lo stesso taglio degli occhi. Siete molto simili tranne per due cose, il colore degli occhi e le lentiggini»
  «Davvero?»
« Sì, i suoi occhi erano come quelli di sua madre, viola… ma tu? Tuo padre com’è?»
«Oh, è morto e io non l’ ho mai conosciuto. So che lui aveva i capelli come i miei e il mio stesso neo; forse anche gli occhi erano uguali» dopo quella descrizione un po’ tirata,forse nemmeno del tutto certa, Sennar concluse.
  «Posso scoprire chi era tuo padre, ti va?»
 « Come faresti scusa?»  «Ancora con la magia, una volta un mago aveva fatto su di me questo incantesimo, per vedere i miei ricordi più profondi» Lo aveva detto mentre frugava in uno scaffale pieno di libri, che io non avevo notato.
     Dopo qualche minuto, Sennar aveva in mano un grosso libro polveroso. Girava una pagina dopo l’altra a gran velocità, quando tutto ad un tratto si era fermato. Aveva cominciato a pronunciare una  formula in comprensibile,che mi aveva fatto cadere in una specie di trance. Ho rivisto tutti i miei ricordi, dai più recenti ai più profondi e intimi;
risentivo  le emozioni che avevo provato, i sogni, le risate e i momenti intimi con Fabio.
   In me si erano fatti strada  tre ricordi particolari : il primo bacio che Fabio mi aveva dato; quando io, Lidja  e Karl  siamo scappati da Castel Gandolfo, per andare nel deserto australiano alla  ricerca del frutto  di Thuban; infine un ricordo che mi sembrava di non aver mai vissuto, io, tra le braccia di un  uomo, molto simile a me. Mio padre. Lo vedevo in faccia finalmente, nei miei stessi ricordi, lui di fronte a me. Era felice mentre mi abbracciava, i suoi occhi erano diversi dai miei, erano viola. Il prof  aveva detto che erano come i miei, anche se non mi aveva ben specificato se il taglio o il colore.
 
Sennar era lì a osservare la scena, condivideva tutto quello che avevo visto,fatto o provato.
   Guardava tutto,con gli occhi sbarrati.
 Mentre lui  scrutava  i miei ultimi ricordi,io sentivo le forze abbandonarmi e in qualche secondo ero già nel sonno più profondo.

  
 

 

Fuori Scena

Sofia: «Ora mi spiegate come diavolo ho fatto a cadere in una caverna! E voi avete il coraggio di definirvi autrici? »
Rouge:«Si! E allora? Dov’è il problema?»
Sofia:«IL problema è che ho fatto la figura dell’idiota!!»
Lidja:«Come se non la facessi mai…»
Sofia:«Taci!!»
Lidja:«Guarda che anche a me toccherà la brutta figura che credi? Ste’ due sono mostri!!»
Minori:«Cacchio ci vedono veramente male»
Rouge:« E allora? Troppo scazzo per essere gentile…»
Soul:«Ehi il fatto che tu mi rubi la faccia è molto poco fico»
Minori:«Sparite tu e la tua faccia pidocchiosa!!»
Soul:«Pidocchiosa?»
Rouge:«si, lei non riesce a disegnarti»
Soul:«Ah, ecco perché c’è l’ha con me»
Sofia:«Qualcuno mi dice chi sieteee???»
Minori:«Non c’è l’ho con te ma con la tua faccia è diverso….io ti adoro»
Soul:«Lunatica»
Sofia:«Qualcuno mi considera??»
Rouge:«NO! Hai fatto arrabbiare le autrici, pagane il prezzo»
Maka:«Tranquilla te lo spiego io…»
Karl:«Tu sei Maka, la Scyter Meister di Soul Eater!!!»
Maka:«Esattamente e tu sei?»
Karl:«Un tuo fan!»
Fabio:«E’ una ragazza? Che ansia!»
Maka:«Maka-Chop! Come ti permetti?» *Occhi di fuoco*
Fabio:«Scusa dico quello che penso, ovvero che sei talmente piatta da sembrare un maschio»
Maka:«Makaaaa-Chop!»
Soul:«Io ti consiglio di smetterla anche se dopo un po’ ti ci abitui»
Sofia:«E voi servireste a…?»
Maka:«Semplice noi, personaggi di Soul Eater parteciperemo a rotazione a vostri talk show»
Sofia:«Wow-Che-Bello?»
Soul:«Concordi anche tu?»
Karl:«SIIIII è un sogno che si avvera»
Fabio:«Che ansia che mi metti»
Minori:«BASTA! Io me ne vado!!»
Rouge:«Pace e amore, il capitolo uno è concluso!!»
Minori e Sofia:«Finalmente!»
 

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Capitolo 2
*** Lidja nella terra del vento ***


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Capitolo2

 
Sofia solitamente era la ragazza impacciata che non guardava mai dove metteva i piedi; invece mi sono ricreduta.
  Io, un’ acrobata professionista, che inciampa così, senza alcun ostacolo davanti.
 Era assurdo,cadere in quel buco nero e scuro, senza capire dove portasse e cosa ci facesse lì!
Mentre cadevo mi ritornava tutto in mente: quando Sof aveva avuto la visione del frutto di Thuban;
 quando siamo scappate, anzi, scappati visto che Karl si era intromesso nella missione SEGRETA; come se non bastasse al nostro arrivo in Australia, abbiamo trovato una caverna da dove provenivano gli influssi del frutto, e stranamente sono caduta in un fosso che credevo inesistente.
Quando mi ero risvegliata,non ero nell’ umida e bagnata caverna in cui sono caduta; ero in un fitto bosco, non molto lontano si scorgeva un enorme torre. –Ok, non sono in Australia - Dove mi trovavo?
  Mistero. 
     Quando mi ero risvegliata dalla caduta il sole era già tramontato,e non avevo certo voglia di vagare la notte.
  Perciò mi ero accampata nelle vicinanze, avevo acceso il mio fuocherello, con tanta fatica  intendiamoci, e avevo mangiato qualche avanzo che avevo nello zaino.
      La notte ormai era profonda e io incominciavo ad avere una leggera sonnolenza.
Ma io dovevo raccapezzarmi in questa faccenda, trovare Karl e Sof e andarcene da questo posto che sembra uscito da un romanzo fantasy!
    - Fosse facile Lidja! Tu parli, ma cosa risolvi?- 
Ero nel panico più totale: i sensi di colpa che mi infiammavano il cuore, e, essermi separata da Sof e Karl mi rendeva impossibile tranquillizzarmi.  –Ė meglio dormire, domani mi metterò sulle loro tracce. Inizierò a cercarli partendo da quella torre, mi sembra la cosa più ovvia da fare-.
   Poco dopo ero già nel mondo dei sogni.
 
…Tutto era buio e io ero sola, la paura si impossessava di me.
    «Rastaban! Rastaban, dove sei? Rispondi!»  
 «Lidja»
     « Dove sei, non ti vedo, aiutami, dammi un indizio dove sei in tutta questa oscurità?»
 « Lidja, svegliati. La tua battaglia comincia ora e.. io non ti potrò aiutare.»
       « Cosa vuol dire non mi potrai aiutare? Cosa cerchi di farmi capire?»
« Che la tua battaglia inizia qui, dove tutto cominciò tremila anni orsono.»
   « Pensavo che Draconia  sorgesse al posto del Lago Albano.»
 «Noi guardiani non siamo nati lì. Ma se non ti svegli ora non capirai mai il tuo destino.»
 «Rastaban, aspetta!»…
 
Il buio si era dissolto, al suo posto il bosco aveva riempito la mia visuale.
    La notte scorreva lenta, io non facevo altro che guardare il fuoco, vedevo la legna bruciare, in quel momento, solo per un attimo ero calma. Ma questa “ calma” era stata interrotta da dei fruscii sospetti.
    Cercavo di evocare Rastaban, ma era inutile non mi rispondeva più, come se mai avessi combattuto con lui. Nel frattempo, due omoni emergevano da delle siepi e si avvicinavano a me.
  Sembravano due tizi usciti da una fiera medioevale, avevano delle casacche, lunghe barbe e dei cinturoni con appesi svariati oggetti, che non erano moderni.
 Mi venivano incontro, io continuavo a cercare di evocare il mio drago, ma era tutto inutile.
 Allora avevo capito che non potevo lasciarmi sopraffare dalla paura, vicino a me c’era una pietra leggermente appuntita; l’avevo presa e scagliata contro uno di quei due ceffi.
   La pietruzza gli era arrivata dritta in un occhio -colpito e affondato-, ma l’altro non era certo rimasto lì a soccorrere il suo amico, come pensavo facesse, ma invece aveva afferrato un pugnale e mi veniva incontro.
 -va bene un conto se sei disarmato, un altro quando lo sei!- 
Cercavo intorno a me qualche cosa che mi avrebbe potuto aiutare, ma nulla c’era solo un vecchio guscio di castagna, probabilmente mangiato da qualche scoiattolo.
    -Ok, cosa faccio ora?-ero nel panico.
Tutto ad un tratto da una siepe sbucò un tizio, mi arrivava circa alla spalla, era armato e gridando si accanì contro il ceffo che aveva cercato di aggredirmi.
   Un paio di colpi di spada e il  piccolo uomo aveva messo KO l’ altro brigante.
« Stai bene ragazzina?» la voce di quell’ individuo risuonava severa e saggia al tempo stesso.
   « Sì, ma tu cosa sei?» era una domanda del tutto sincera, volevo sapere chi fosse colui a cui dovevo la vita.
  « Ido, lo gnomo e cavaliere di drago» non sembrava spiazzato, ma io lo ero eccome!
«cavalieri di drago? Gnomi? Eh?!  Dove sono , che succede?»
     «Ti vuoi calmare! Questi tizi si sveglieranno a breve, dobbiamo parlare in un altro posto.»
« Dove?»
    «Lontano da qui, mi sembra ovvio.»
  Avevamo camminato per una buona mezz’ora, quando eravamo arrivati  presso una cascina in ottime condizioni, ai margini della foresta.
  « Ė casa sua?» Domandai a Ido.
«No, era la casa di … un’amica.»
      Entrammo e lui mi preparò un ottimo infuso di… non so che cosa,ma era delizioso.
   « Mi devi delle spiegazioni.» disse lui lapidario.
 «Giusto, io sono Lidja e vengo da Roma. Non ho idea di che posto sia questo e di come io abbia fatto a raggiungerlo.»
  «Racconta dall’ inizio, perché ho capito ben poco della tua spiegazione, Lidja.»
 Flashback…
  Era una mattinata come tante,per me. Sofia ,invece,si era svegliata con il piede storto.
    Aveva avuto mal di testa tutta la notte ed era stata torturata dagli incubi.  Gli incubi erano i soliti, il frutto di Thuban in una specie di caverna che non avevamo mai visto.
  Non era la prima volta che li aveva, andava avanti così da quando eravamo tornate da Edimburgo; aveva anche provato a parlarne con il prof,che immediatamente si mise alla ricerca della grotta. Senza alcun risultato. Allora io e Sof abbiamo incominciato a fare ricerche per conto nostro, al contrario del professore avevamo ottenuto successi in un paio di notti.
   Non volevo assolutamente che Sof partisse da sola alla ricerca del frutto,quindi mi procurai dei biglietti per l’ Australia cercando di non farmi notare,ovviamente.
     Saremmo dovute partire la notte stessa a mezza notte, ma Karl, quel ficcanaso ci aveva spiate per tutto il tempo, ma senza dire nulla al prof Schlafen.
 La notte della partenza io e Sofia, lo avevamo incontrato fuori dalla porta, con tutti i suoi armamenti.
  « Io da sole non vi mollo, vengo con voi e poi potreste avere bisogno di me» ecco come il nostro Karl si era unito a noi. In effetti era un cervellone, ci  sarebbe sicuramente stato utile.
      Quel disgraziato aveva comperato un biglietto per l’Australia a nostra insaputa,però gli eravamo anche grate per non aver detto nulla al professore.
         Il viaggio in aereo era durato meno di quanto pensassi, io avevo passato il tempo a chiacchierare con Sof, mentre il povero Karl era seduto vicino a un ciccione che sarà pesato al massimo 120 chili.
   Non siamo nemmeno andati in albergo, che già eravamo alla ricerca di quella caverna. Al tramonto Sofia ha avvertito strane vibrazioni verso il deserto australiano ergo a est del nostro bungalow spastico.
   Il giorno seguente  eravamo già in spedizione nel deserto australiano, io e Karl  seguivamo Sofia, che sembrava sapere perfettamente dove andare: le bastava seguire la presenza del frutto.
 Dopo qualche ora di camino siamo arrivati davanti ad una lugubre caverna umida.
    Noi eravamo entrati senza fare alcuna previsione, ma non mi aspettavo ASSOLUTAMENTE di cadere come se nulla fosse.
          Esatto ero inciampata per un nonnulla,io cadevo e i miei amici mi avevano seguita, ma io non li sentivo più, li avevo persi…
Fine flashback….
«Non ho capito cosa sei,ma so che vuoi trovare chi ti è caro,ovvero i tuoi amici  giusto?»
      Feci un cenno col capo per conferma delle sue parole.
I miei amici erano in questo mondo lo sentivo, anzi ne ero certa.
    Dovevo solo cercarli, ma senza Rastaban mi sentivo  persa; come avrei fatto a combattere, a proteggermi?
 Tutte domande logiche a cui non sapevo dare una risposta,ma nessuno poteva darmi chiarimenti.
   «Ragazzina ti muovi bene, vuoi imparare a maneggiare la spada?»
 «Come?!»
          « Bè, quando quei due malviventi ti hanno attaccata ti sei difesa bene, immagina con un’ arma che miracoli puoi fare!» era serio e deciso, mai visto nessuno con un carattere del  genere.
«non so, io non ho mai pensato di dedicarmi alle armi..»
      «Allora? Non devi preoccuparti ti insegnerò molto più in fretta di quanto non immagini.»
Non potevo fare altro che provare, senza Rastaban la spada mi avrebbe protetta al posto suo.

 

   

Fuori scena  :

  Sofia: Che bello! Ora si scopre che non sono l’unica emerita imbranata! Scusa, ma tu un’acrobata  inciampare così, è una vergogna!  
Fabio: ha ragione, tu hai fatto la figuraccia peggiore!
Lidja: Tu non hai diritto di parola, autistico!                                                 
Minori:Non è autistico, è solo diffidente con la gente
Rouge: Autistico
 Kid: Bè se non altro Lidja è caduta in modo simmetrico
Sofia: Dimmi nome e una breve descrizione del tuo carattere
Kid: Mi chia
Karl: Si chiama Death The Kid e…
Kid: LASCIAMI PARLARE!!!!
Karl : S-si!
Kid: Oh! Come ha già detto lui mi chiamo Kid ed ho una passione per tutto ciò che è simmetrico

Fabio: E se una cosa non è simmetrica, che fai? La distruggi?
Kid, Rouge, Minori e Karl: Si!
*Tutti sconvolti per qualche secondo*
Sofia: Perfetto! Un altro pazzo si unisce alla combriccola! Tu zebra stammi lontano!
Karl e Minori: Sofia, lui non è una zebra! Anche se ha tre strisce bianche sui capelli!
Rouge: Infatti! Lui è soltanto figo!
*Rouge Minori sbavo time*
Rouge: mio caro ragazzo, diventi sempre più bello!
Minori: Si, continua così!
*Le autrici abbracciate alle gambe di Kid*
Fabio: Ammazza! Non si staccano!
Kid: Lo so! Loro mi adorano!
Fabio: Chiudiamo questo benedetto capitolo!
Kid : Ok, Arrivederci e alla prossima!
 

  prima delle due opzioni, l'editor di EFP.

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Capitolo 3
*** Sogni e magie ***


 
 
 
(senza fiato Negramaro)
Senza peso, senza fiato, senza affanno
Mi travolge e mi sconvolgi
Poi mi asciughi e scappi via
Tu ritorni poi mi bagni
E mi riasciughi e torni mia
Senza peso e senza fiato
Non son riva senza te


Tell me now
Tell me how am I supposed to live without you
Want you please tell me now
Tell me how am I supposed to live without you

 
 
 
 
 

Capitolo 3

 
I ricordi che si ha archiviato, che non si vogliono rivivere, si facevano strada in me. Nei miei occhi,rivedevo tutto quello che avevo vissuto, con dolore o con malinconia.
  Mio padre, i suoi abbracci o i baci del mio amato Fabio…
    Ricordi malinconici, tristi,romantici. Li avevo rivisti tutti, avevo rivissuto tutta la mia vita in un’ oretta scarsa.
 Il mio risveglio non era stato uno dei migliori: Sennar era davanti a me, ed era sconvolto. Aveva la faccia di uno a cui avevano strappato dieci anni di vita.
   «Non sapevo che mio padre avesse gli occhi viola..» dissi io tanto per sdrammatizzare «Sennar…q..qualcosa non va?»
         « Ce ne sono parecchie di cose che non vanno!»
   «Del tipo?»
«Ho una nipote e non lo sapevo; mi sono perso la sua infanzia, la sua nascita e ha un fidanzato.. e non lo sapevo!!»
«Hai una nipote? Chi è?»
       « Ė davanti a me! Tu sei la figlia di… Ian!»
«Ovvero?»
    « Ovvero, sei la figlia di mio figlio! Io non lo sapevo, ovviamente!» Era arrabbiato e contento allo stesso tempo, tanto contento che iniziava a piangere lacrime di gioia.
   Io ero contenta almeno quanto lui,sapere che un membro della mia famiglia ancora c’è.
  «Ho un nonno!  Ė una bugia?» ero in preda all’ euforia, che venne brutalmente spezzata da Sennar qualche secondo dopo.
   « Si, sono tuo nonno e sono contento di riavere una parte di me di nuovo qui, anche se ha il fidanzato..»
     «FIDANZATO?!» Ero pronta a tutto, ma non a quella parola impronunciabile!
« Non l’ho mica sognato il bacio sulla terrazza, con il tizio  dai capelli neri!»
   « Io e lui non siamo fidanzati!»
                «Ah no?» Era sorpreso, davvero.
 «La storia è lunga. Cambiamo argomento per favore»  non avevo voglia di affrontare l’argomento “Fabio” o “fidanzato”; volevo solo godermi un nonno che non ho mai conosciuto.
        « Va bene, cambiamo argomento. Tua madre?»
       - Lo fa apposta? Tra tutti gli argomenti possibili proprio  quelli si va a scegliere! 
 Fare domande della serie: “quanti anni hai?”, “quand’è il tuo compleanno?”, “ cosa hai fatto in tutti questi anni? Sei stata bene?” “ parlami di te dei tuoi interessi, della storia della tua vita, ecc…  No proprio gli argomenti  di cui non voglio discutere va a cercare!-
  «Vedo che non ne vuoi parlare…ora ti faccio un’altra domanda:hai mai percepito la natura come una parte di te stessa?»
    «Si a volte capita ma non sempre…perché?»
  «Lo sapevo, me lo sentivo che tu eri potente e anche tanto.»
    «Temo di non comprendere il concetto!»
  «Come concetto è piuttosto semplice tu, cara la mia nipotina, hai ereditato i miei poteri di mago attraverso tuo padre.»
    «Ah e adesso che lo so che cambia?»
 «Come che cambia?! La forza che serbi dentro di te è la più potente di chiunque abbia mai messo piede nel Mondo Emerso»
In quel momento la candela che rischiarava la stanza si spense e calò il buio, ad un tratto Sennar disse:
  «Ecco la tua prova…» disse prendendo la candela e mettendola tra le mie mani «…accendila»
    «E tu pretendi che una ragazza che ha appena scoperto di avere poteri magici sappia accendere una candela?»
  «Detto con franchezza? Si ,è esattamente così. Quindi concentrati e dai fuoco a questa benedetta candela, per favore.»
Sinceramente non so perché ci ho provato, forse per curiosità ,dato che oramai fatti come la magia non mi sconvolgevano più di tanto. Avevo preso tra le mani la candela, titubante, e ho osservato lo stoppino. Nulla di strano,era un normalissimo stoppino di stoffa rivestito di cera. Ad un certo punto un istinto si era fato largo dentro di me, anzi un potere. Era simile a quello di Thuban, ma in un certo senso diverso, più concreto. Sentivo di dover dire qualcosa così ho cercato la parola più adatta alla situazione:
  «Accenditi!» e inaspettatamente la fiammella prese a bruciare lo stoppino, per la sorpresa ho lanciato la candela che è stata prontamente “afferrata” dalla magia di levitazione di Sennar.
    «Come avevo previsto, tu hai dei poteri. Sono rari gli incoscienti che riescono già ad accendere una candela come prima magia, e tu addirittura al primo tentativo.»
  «E questo porterà a lunghi e faticosi allenamenti di magia vero?»
    «Come hai fatto a indovinare?»
  «Se ti va chiamalo intuito, io lo chiamo dajàveu»
Un mese dopo
  «Sofia, Sofia prestami l’orecchio.»
    «Che cosa c’è Thuban, perché non sei venuto in questi giorni? Ti ho chiamato tante volte.»
  «Ancora non posso spiegarti il motivo della mia assenza sappi solo che ,per un po’, la tua battaglia andrà avanti senza di me. A presto Sofia, so che andrà tutto bene»
    « No aspetta…»
Mi ero svegliata sudata, in preda alle urla. Chi cosa intendeva Thuban ? Forse era solo un incubo momentaneo e in quell’istante non me ne ero preoccupata più di tanto, così mi rimisi a dormire.
  Vedo un ragazzo, steso a terra, in mezzo ad una strada. Il suo corpo è coperto di sangue scarlatto.
  «Aiutami ,vieni a prendermi,salvami!»
La sua voce è carica di dolore e sofferenza.
    «Come faccio a venirti a salvare se non so dove sei?»
  «Aspettami, aspettami e salvami»
«Sofia, svegliati»
Ho riaperto gli occhi di scatto trovandomi di fronte il viso del mio giovane nonno.
  «In che senso aspettami?»
    «Stai bene? L’ultima volta che hai sparato certe sciocchezze avevi la febbre alta.»
  «Si sto bene Sennar, è che ho fatto uno strano sogno.»
    «Ne vuoi parla…»
  «Bene, è ora di andare a fare la spesa per quelle benedettissime zuppe,ma la prossima volta usa le ricette di tua madre. Ti prego, ti supplico.»
«Vada.»
 
Ero uscita senza farmi problemi sui miei  sogni assurdi. La gente era la stessa, sempre solare e disponibile, nulla di insolito. Ero ormai  vicino all’ entrata del paese, dove c’ era il fruttivendolo.
     Sull’ entrata si intravedeva una sagoma, ben distinta. Il mio cesto, di riflesso, era caduto.
  -Lui.. lui assomiglia al ragazzo del sogno…  se è lui,devo aiutarlo!-In un istante correvo. Gli andavo incontro,
 senza farmi pensieri sull’ opinione della gente, che sembrava non interessarsi al moribondo.
Tutto era fermo nei dintorni c’ eravamo solo io e lui.
  «Ehi! Stai bene ragazzo?» Gli chiesi io.
       «Aiut..» e in un secondo era già svenuto
 
Sennar:Ho preparato la zuppa, ne volete?
Sofia e Liam:NOOOO!
Lidja: Cosa ci sarà di tanto male? Dà qua fa vedere!
* ciottola di zuppa viola, dove inspiegabilmente, crescono i  funghi *
Fabio: Ok..
Liam e Soffia: Ora capite il nostro tormento?
Fabio: Aspetta, voi vivete insieme?
Liam: Sì perché? Dove sei stato tutto il terzo capitolo? In bagno?
Fabio: Muori! Sparisci dalla mia vista!
* tira fuori l’alabarda *
Liam: Dove l’hai presa quella?!
Fabio: Diciamo che ho fatto un giretto tra i capitoli.
* sguardo maligno *
Laim: Oh cavolo!
Soul: Uh,uh, aria di rissa, tutto ciò è molto fico.
Maka: * “ maka-chop” * scusatemi è scappato l’idiota.
Soul: Che botta!
Rouge: Finiamo questo capitolo, arrivederci a tutti! Alla prossima!

 
 

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Capitolo 4
*** La promessa ***


Oceans apart
Day after day
And i slowly go insane
I hear your voice
On the line
But it doesn't stop the pain
I see you next to never
How can we stay forever

(Right here waiting, Richard Marx)
 

 
 
 
 
 
 

Capitolo 4 parte 1

 
«Sennar! Sennar! Apri, c’è un ferito apri!»
  Sentivo i passi del mago farsi sempre più veloci, e, in un secondo era sulla porta.
Il  suo sguardo, era colmo di preoccupazione, per me e per il ragazzo.
    «Sofia, occupati tu di lui»  sentenziò
«Come, Sennar io non sono ancora arrivata alla magia curativa!»
     «Infatti ti  sto dando la possibilità di impararla, non ti è permesso tirarti indietro»
Non potevo certo buttare la spugna, io l’ avevo raccolto dalla strada e a me spettava curarlo; non era solo un’ allenamento, era una vita umana nelle mie mani.
 «Come desideri, maestro»
 Avevo sistemato il giovane sul mio letto, inizialmente le ferite le disinfettai normalmente, poi passai alla pratica.
  Ogni volta che provavo una magia nuova riuscivo immediatamente ad assimilarla e anche quella volta fu così, vedevo le sue ferite rimarginarsi lentamente, e dopo una lunga giornata di cure ero riuscita a evitare il pericolo di morte a quello sconosciuto.
  Ero abbastanza soddisfatta, ora dovevo solo aspettare il suo risveglio.
Qualche giorno più tardi….
  Era l’alba e  davanti a me non c’era più un ragazzo addormentato, ma due occhi gialli scrutatori che incutevano terrore.
 «Chi sei? Dove sono? Rispondi!»
«Io sono Sofia e sono una maga, io ti ho curato ed è grazie a me se ora sei qui, a casa nostra»
  «Nostra?»
« Sì, mia e di mio nonno Sennar»
   «Questo non è possibile…»
«Tranquillo è possibile, ed ora rispondi alle mie di domande: chi sei tu?»
    «Liam, della terra del sole, scudiero del cavaliere Masket e..»
«Va bene! Ho afferrato il concetto! »
       «Devo andare, grazie per l’aiuto, ma..»
«Dove diamine credi di andare?! Sei convalescente per l’amor del cielo, devi stare in letto. Senti, facciamo così perché non mi racconti la tua storia, così potrò decidere se lasciarti andare oppure no, va bene?»
  « Va bene»
E da lì iniziò a raccontare…
   «devi sapere che io vengo da una terra conquistata, ma  il mio paese era in mezzo ai boschi e non avevamo bisogno di porre resistenza a Nidhoggr, eravamo protetti dalla natura; allora avevo dieci anni.
  Un giorno andai con dei miei amici a giocare nei boschi, ma per fortuna  ci allontanammo troppo.
Al nostro ritorno vedemmo il nostro villaggio corroso dalle fiamme, fiumi di sangue innocente, uomini appesi alle porte con sguardi doloranti. Si scrutava i resti di uomini che cercarono di proteggere le loro famiglie, ma senza risultato. Corsi verso quello che restava di casa mia, ma le uniche cose che trovai furono mia madre e la mia piccola sorellina bruciate e mio padre con una lancia trafitta nel cuore.
  Fu uno spettacolo atroce, non che i miei compagni avessero visto di meglio. Eravamo gli unici sopravvissuti del nostro villaggio.
   Io volevo vendetta, volevo diventare cavaliere di drago per uccidere quel mostro, contro il volere dei miei compagni, che sostenevano fosse meglio aspettare che qualcuno  venisse a salvarci. Non ero d’accordo, ma rimasi, ma nessuno arrivava. Un giorno raccattai quel che rimaneva della mia roba e patii per l’accademia di drago.
  Arrivai a Makrat, feci fatica a farmi ammettere, ma ci riuscii dopo tanti sforzi.
Ero particolarmente portato come spadaccino, ma per le mie umili origini non diventai mai più di uno scudiero, partecipai sempre alle battaglie, anche perché il mio partner era un’ inetto.
   Mai nessuno in questi  altri sei anni ha mai  visto il mio potenziale, mi facevano fare i lavori più duri promettendomi mari e monti, ma erano tutte promesse che mai avevano intenzione di mantenere.
       Recentemente, partii insieme al mio cavaliere per andare ai confini della terra del mare per una battaglia contro l’esercito nemico. Tuttavia il mio cavaliere venne ferito gravemente e io presi il suo posto nella mischia, con la sua armatura e il suo drago. Riuscii al meglio il mio intento, ovvero combattere.
   Scoperto il misfatto mi fu data la colpa della ferita del mio compare, secondo loro  sarei stato io  ad averlo ferito, e  sempre secondo loro l’avrei fatto solo per invidia, solo per combattere al posto suo.
      Mi pestarono.
    Scappai dall’accampamento, vagai per giorni finché non sono arrivato qui, il resto della storia credo che tu la sappia…»
    « Ė una storia terribile, ma ormai è passato. Rimani qui con noi, riprenditi e quando starai meglio partirai  per andare dove vorrai, che ne dici?»
  «Mi sembra più che ragionevole, anche perché per il resto del mondo io sono morto»
«Riesci ad alzarti? Se no ti porto da mangiare qui»
  «Tranquilla io ho un fisico forte ed allenato non è un problema scendere due scale»
«Come preferisci…»
 Mentre scendevamo le scale mi rendevo conto che era vero,  aveva un fisico scolpito, e i raggi fiochi  che penetravano dalle finestre risaltavano i suoi ricci color ebano, i suoi occhi poi, erano di un colore mai visto, oro brillanti e furbi.
  - Ė bellissimo… Sofia! Che vai a pensare!-
   «Sennar, è qui!»
 Dalla cucina si intravedevano i rossi capelli di Sennar.
«Sono contento, come stai giovanotto? Ci hai fatti preoccupare parecchio!»
   «Sto molto meglio grazie a sua nipote signore» disse voltandosi verso di me, al suo sguardo non avevo potuto fare a meno di arrossire.
« Chiamami Sennar»
  « Allora tu chiamami Liam» ed entrambi scoppiarono in una sonora risata
«Bè sinché starai qui, sarai come un membro di famiglia, per cui non esitare a chiedere, capito?»
  «Certo,Sennar»
«Bene, ed ora a tavola!»
       «Oh, no!»
«Perché Sofia?»
        «Lo scoprirai, Liam, lo scoprirai..»
«Te lo hanno mai detto che sei inquietante?»
      «Forza a mangiare!»
 Liam, prese in mano il cucchiaio per magiare la zuppa di mio nonno, ma dopo un sorso sul suo viso si era creata una smorfia di disgusto; a quella visione cercavo di soffocare le risate.
  «Allora, Liam, è buona?»
 Disse Sennar ad un certo punto, mi sembrava che lo facesse apposta per farmi esplodere!
   «è…è… Deliziosa!» disse Liam con una voce falsa, che più falsa non si può, ma  Sennar sembrava averci creduto.
    «Nonno, lo sai che le tue zuppe fan star male perfino i poveri topini!»
A quel punto, Sennar si era depresso e Liam era scoppiato insieme a me in una sonora risata.
 Volevo che Liam si fermasse da noi il più tempo possibile, mi era  simpatico e  sapevo che con lui avrei potuto stringere un’ amicizia molto forte.
 Un mese dopo…
 Io e Liam eravamo ormai amici per la pelle, sapevamo tutto l’uno dell’altra, bè non proprio tutto, di Fabio non me l’ero sentita di parlargli anche perché ero certa di  averlo dimenticato.
  «Forza Liam, faremo in ritardo se no!»
«Arrivo,  arrivo!»
Era  una mattinata di mezz’estate, e,  Liam mi aveva promesso di portarmi una giornata intera alla fiera del paese che si svolgeva solo una volta l’anno, ballo compreso.
 Era bellissima, baracche ricolme di spezie, alcune di libri ( dove abbiamo preso un libro di ricette per Sennar) , altre di profumi o di vestiti, era un bazar meraviglioso!
 
 
Io e Liam avevamo fatto spese tutto il giorno, era stata una giornata indimenticabile.
  La sera però, era stata la punta di diamante: ballare con lui era stata una delle cose più belle che avessi mai fatto, sulla pista nessuno mi guardava, con Liam ero a mio agio. Forse con Fabio sarebbe stato diverso, nessuno dei due avrebbe aperto bocca e sarebbe diventato imbarazzante.
    «Liam ora che ti sei rimesso, che cosa farai? Andrai via e diventerai cavaliere?»
«No, rimango con te»
     «Perché?»
« Perché  tutti mi credono morto e poi la cosa più importante, è che ormai io mi sono affezionato a te, cara la mia piccola draconiana»
      « oh Liam, non ti smentisci mai!»
«Sai che per me tu sei..»
       « Lo so, la sorella che non hai mai avuto»
«Esatto, ma non so se sei qualcosa di più»
         «Scusa,Liam, ma non ti ho sentito, che hai detto?»
«nulla, tranquilla»
Avevamo ballato sino a tardi, e, sulla strada del ritorno io e il mio migliore amico abbiamo iniziato a parlare di cose serie, finalmente.
   «Hai abbandonato quel sogno?»
«Che sogno? Quello di diventare cavaliere? Forse un giorno lo diventerò, ma infondo sono ancora molto giovane e ho tutta la vita davanti. Io per ora lo lascio nel cassetto»
     «Perché?»
«Perché voglio stare qui e proteggerti»
  -Questo Fabio, non me lo avrebbe mai detto, ma anche se nella sua testolina bacata l’ha pensato di certo non l’ha messo in pratica!-
  «Senti Sof, ci tieni tanto a farmi realizzare quel sogno?»
      «Sì, perché voglio che tu sia felice!»
«Io sono felice così, ma se ci tieni tanto lo farò»
       «Davvero?»
«Sì, ma solo a patto che tu diventi consigliera»
        «Liam, sai perfettamente che non posso! Se diventassi consigliera sarei esposta al nemico!»
«Sì, hai ragione, ma potresti scoprire  cose utili su come ammazzare  Nidhoggr!»
          «Ma è proprio questo che vuole! Desidera che io mi metta in mostra, così anticiperebbe le mie mosse per farmi fuori!»
 « E allora?! Nella vita si deve correre qualche rischio e tu lo sai meglio di chiunque!»
Liam aveva ragione, se non  diventassi consigliera, non sarei mai in grado di adempiere alla mia missione. I rischi si corrono e le ambizioni personali è sempre meglio realizzare, dovevo farlo, in cuor mio  lo sapevo bene. Anche la paura di non farcela mi ha sempre bloccata, ora non è più permesso limite di errore.
«Tranquilla, sei solo un po’ insicura, ormai ti conosco bene. Ma sai,  è proprio quando si ha paura che bisogna trovare in sé stessi la forza di reagire ed andare al contrattacco»
          «Hai ragione»
«Finalmente lo hai ammesso! Forza ora di te lo prometto Liam»
           «Liam, ti prometto che diventerò consigliera»
«E io ti prometto, Sofia, che diventerò cavaliere di drago»
 Ci eravamo stretti la mano, in segno di promessa, che si era innalzata nel cielo notturno forte e fiera .
  

Fuori scena:
 

Liam: Salve! Salve! Eccoci ad un’ altro talk show spastico, signori e signore!
Sofia: Eddai Liam! Questo è il nostro spazietto personale, bisogna usarlo bene!
Sennar: è vero! Ha ragione!
Sid: KILL, DIN DON DAN!
Fabio: Ehmm… Starebbe a dire?
Sid: che anche il talk show è giunto al termine
Maka: Come, di già?
Sid: Eh si!
Maka: Ma professor cadav... Sid!
Fabio: Che volevi dire? Ora è lontano...
Rouge: Oh, dai dicci son curiosa anche io!
Maka: Cadavere, professor cadavere! Ecco come lo chiamiamo noi alla Shibusen!
Fabio: Lo dite anche davanti a lui questo soprannome?
Maka: No, non siamo così idioti!
Rouge: Perché cadavere?
Maka: Ma lo hai visto? Lui è, uno ZOMBIE!
Sid : Chi è che sarebbe uno zombie signorina Albran?!
Maka: Ehm.... Lei?
Sid: Già, io sono uno zombie! Grazie
Maka: Di cosa?
Sid: per avermelo ricordato!
Maka: KILL,DIN,DON,DAN! Ohh, mi spiace si è concluso il capitol!
Fabio: Tutto ciò non alcun senso compiuto!!!
Sofia: Mavà! Io è dall’inizio di questa ff che lo dico! Ma c’è qualcuno che mi ascolta? NO!
Minori:  Bè a-alla prossima gente!
 

Spazio autrici: Salve, sono una delle due autrici...Rouge, quella sadica, quella che ha scritto i primi 4 capitoli! Volevo solo chiarire due cose: 1) La seconda parte del quarto capitolo me l'hanno messa cm capitolo cinque e mi scuso! Sn un' imbranata, davvero, scusate...:( 2) Per tutti i coloro che si stanno chiedendo come caspita faccia Liam a conoscere così bene Sofia rispondo.... Dovevo mettere anche quello, ma non c'è stato propio il tempo materiale,scusate ancora :C, ma io e la mia collega stiamo pensando di mettere un'extra che parla solo di Liam, di come è stato il trauma della sua infanzia, di come ha fatto a conoscere così bene la nostra protagonista e di che vita ha passato all'accademia! Si,si una specie di diaro.... e no, non sono tanto maniaca da guardare nei diari segreti degli uomini ( sempre se ce l' abbiano)! Ed ora vi lascio in pace, arrivederci :D

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Capitolo 5
*** Arrivederci Liam e bentornato Thuban ***


 

Wherever you go
Whatever you do
I will be right here waiting for you
Whatever it takes
Or how my heart breaks
I will be right here waiting for you (Right here waiting, Richard Marx)

 
 

Capitolo 4 parte 2

 
 
 
Eravamo ormai davanti alla porta quando ci vedemmo davanti Sennar, con uno sguardo allarmante.
«Ragazzi,è urgente, entrate»
 Ora sia io che Liam eravamo preoccupati, avevamo il presentimento che la notizia che stava per darci ci avrebbe sicuramente rovinato tutta la meravigliosa giornata passata.
« Come sapete bene, è da moltissimo tempo che il nemico pensa di attaccare la terra del mare. Cercava di indebolire la resistenza con attacchi continui, distruttiva, ma corti. Proprio ieri, è riuscito ad oltrepassare il confine e se utilizzerà questo metodo in un paio di mesi sarà qua. Noi sappiamo tutti, perché lo fa»
   «Vuole Thuban, la nostra Sof»
«Già, la cercheranno, e, mettiamo l’orribile caso che la prendessero… La ucciderebbero nel modo più brutale»
  A quelle parole io e il mio amico eravamo sbiancati, avevamo paura, non del nemico o della morte, ma bensì di quello che poteva accadere all’altro.
   «Dobbiamo prepararci,quindi noi usciremo dal villaggio con una settimana circa di anticipo. Giusto il tempo per arrivare al confine della terra del vento. Tuttavia ho l’esigenza che voi aumentiate le vostre capacità, magiche o offensive che siano»
  « Dicci quello che dobbiamo fare e noi lo faremo, lo sai»
«Liam, a te chiedo di allenarti anche con armi che non hai mai utilizzato e di insegnare le tecniche offensive di base a Sofia, tanto per rimanere tranquilli»
    «Agli ordini»
«Da te cara, pretendo invece uno sforzo immane»
       «Sarebbe, nonno?»
«Vorrei imparassi le magie della trasfigurazione e dell’invisibilità…e vorrei che tu cercassi di risvegliare Thuban»
          «RISVEGLIARE THUBAN?!»
«Sì, è una priorità»
          «Ma come diavolo pretendi  che dopo tutto questo tempo io possa evocarlo?!»
«Ah, questo non lo so»
           «Ma che razza di risposta è?»
«Non so neanche questo, ma voglio che tu ci riesca»
     -Ok, Sofia, sorridi e annuisci! Non c’è possibilità di opporsi!-
I mesi passavano, e, io e Liam ci siamo allenati tutti i giorni fino a spezzarci le ossa.
   Io avevo appreso, in modo, abbastanza  sconosciuto le  tecniche offensive di base, riguardo al pugnale.
I miei compiti li avevo portati quasi tutti a termine, ma uno proprio no.
  Esattamente!  Thuban non si risveglia! Io più di tanto non posso fare, se lui non collabora!
Liam, invece gongolava tutto il tempo perché era riuscito ad eseguire le magie di base!
  In fondo ero contenta per lui…
«Secchione…»
 «Come?»
«Io? Niente!»
  «Ah, ok»
Arrivò, due mesi dopo il fatidico giorno. Sennar fece irruzione nella stanza mia e di Liam nemmeno all’alba!
 Nonostante ci fosse tutto il tempo del mondo!
«Ragazzi, in piedi! ALLORA VI MUOVETE SIAMO INDIETRO NELLA TABELLA DI MARCIA!»
  «SENNAR!!!!!!»
«Nonno…»
     «Si?»
«FUORI DALLA NOSTRA STANZA!»
Liam gli aveva tirato addosso il cuscino, che lo beccò in piena faccia… E giustizia fu fatta!
Partimmo all’alba precisa, Sennar era preciso come un orologio!  Arrivammo al confine verso il tramonto, senza incontrare nemici.
   Avevamo deciso di fare i turni di guardia, ma non  riuscimmo neanche a finire il primo, che i nostri rivali ci avevano teso un’imboscata.
   Eravamo nel panico, Liam e Sennar non erano stati attenti alla difesa, tanto che mio  nonno  era stato assaltato di sorpresa. 
  Sennar poteva cavarsela da solo, non era in grave pericolo, mentre io e Liam eravamo molto in difficoltà.
Un’ uomo  mi aveva aggredito alle spalle e, Liam  mi si era parato di fronte, per proteggermi.
   Quando l’ho visto cadere, insanguinato avevo  perso il lume della ragione. Ora sapevo, veramente e a fondo come si era sentito Fabio,  quel giorno a Monaco.  La rabbia, la sete di vendetta si facevano strada in me, ma non dovevo agire così.
    Una voce in fondo alla mia rabbia si faceva strada…
 - Sofia, la vendetta  non è mai giusta-
 Era una voce sin troppo conosciuta, che tanto mi era mancata e la sua saggezza mi aveva riportato sulla retta via.
 Dovevo trovare una qualsiasi magia che mi avesse permesso di dileguarci da quell’inferno.
- Sofia, è arrivato il momento di ricominciare a combattere come una cosa sola-
 - Come in passato? Posso di nuovo contare su di te?-
- Non ti ho mai abbandonata, io sono una parte di te. Aspettavo solo il momento in cui tu saresti stata pronta-
   - Thuban, mi fido di te-
E dopo tanto tempo ero riuscita a ritrovare non solo me stessa, anche il mio più grande alleato ed ero riuscita dopo tanti sacrifici a  trasfigurarmi, di nuovo in lui.
***
Non l’avevo mai  vista così, lo speravo tanto per lei. Era fiera, bella e splendente dalla sua schiena spuntavano due ali color smeraldo e quest’ immagine era resa ancor più magica dalla fioca luce del plenilunio.
      Era il motivo per cui l’amavo, era sempre stata una persona caparbia, ma non sicura di sé e io la vedevo come la mia sorellina, da proteggere e da accudire. Non era il rapporto che volevo con lei. Era molto di più.
 Ma se ero stato messo fuori gioco così facilmente come potevo sperare di proteggere la donna che amavo?
L’accademia era la mia unica speranza. Sofia, non ci mise molto per spazzarli via, quei brutti esseri meschini. Lei era la mia vita e ora ne avevo conferma.
 Mi ero alzato nonostante il lacerante dolore della ferita ero corso da lei e avevo combattuto al suo fianco. Lei era speciale, la nostra amicizia era speciale e ero pronto a scommettere che neanche con la sua amica, di cui ogni volta mi parlava, avevano un legame forte come il nostro.
  La battaglia era conclusa, io e Sennar eravamo saltati in groppa a quel drago enorme e magnifico e ci eravamo spostati da tutt’altra parte, anche visto la strage che avevamo compiuto.
  Era ormai l’alba, e noi eravamo ormai vicini a Salazar e io dovevo dire arrivederci alla persona che più amavo, dovevo partire e mantenere quella promessa.
   Stavo partendo e la  mia cara Sofia era venuta da me tutta preoccupata.
«Dove vai?»
   «All’accademia»
«Come? Ora?»
    «Si»
 «Non puoi abbandonarmi  anche tu!»
    «Non ti abbandono. Non ti lascio. Ci rivedremo prima di quanto immagini, questo non è un’ addio  è un semplice arrivederci. Devo mantenere una promessa»
 «Ma..Io.. Come farò senza di te?»
     «Dai non piangere, devo tenere duro è importante per me diventare cavaliere, così potrò proteggerti. Fammi un’altra promessa, Sof»
«Sarebbe?»
       «Promettimi che quando mi volterò per andare all’accademia tu sorriderai, perché io combatto solo per te. Promettimi che mi penserai quando farai i tuoi incantesimi e io ti penserò mentre sarò nella battaglia.»
«Te lo giuro»
  Mi era venuta già la nostalgia, ma prima di andare dovevo farle capire quanto l’amassi.  Così le diedi un primo ed ultimo bacio, perché forse non l’avrei mai più rivista. Non volevo vedere i suoi occhi mentre la baciavo, anche perché sapevo sarebbe rimasta stupita. Speravo solo, di non aver rovinato il nostro rapporto.
 Dovevo incamminarmi, non c’era più tempo, né per l’amore  né per i baci né per lei. Ora la strada  che dovevo percorrere era senza i suoi occhi, il suo sorriso, le sue labbra e la sua voce. Ero innamorato e senza di lei la mia vita sarebbe stata inutile.
Ero partito, e quando mi sono voltato lei aveva le lacrime agli occhi, ma sorrideva. Questo mi bastava per sopravvivere, perché il suo luminoso sorriso mi avrebbe riportato alla vita nei momenti più duri.
***
Un bacio, un solo ed unico bacio per mandarmi nel panico. Ero sorpresa, nessuno al di fuori di Fabio mi aveva mai baciata. Era bello però, diverso dal primo che ho dato. Era molto più passionale, doloroso e malinconico. Dovevo sorridere, anche se farlo mi risultava difficile perché la sua mancanza mi avrebbe fatto soffrire come mai  prima di allora, nemmeno il vuoto lasciato da Fabio mi ha fatto  star male come quello lasciato da Liam.
 Sennar con tutto il suo tempismo arrivò al mio fianco e, mettendomi una mano sulla spalla ,disse:
«Che hai?»
  «Solo un dolore temporaneo»
«Tornerà, lui ti vuole un mare di bene»
   «Nonno»
«Si?»
    «Cosa faresti se tu, bè fossi indeciso fra due persone…»
«In che senso?»
     «Bè se ci fossero due donne che ti piacciono entrambe, tu che faresti?»
«Ah, bè p-perché non ne parliamo con calma?»
 Mi ero messa, a parlare con la prima persona che avevo a fianco, ma forse lui mi avrebbe capita…. Gli avevo raccontato tutto, per filo e per segno; Fabio, il bacio sulla terrazza, la volta in cui mi ha salvata e le stesse identiche parole che mi aveva detto quando mi aveva abbandonata e di tutte le lacrime che avevo versato per lui. Poi gli parlai di Liam, del mio rapporto con lui, del suo bacio, nel mio sentirmi felice e completa e del vuoto che avrei provato senza la sua allegria.
  Solo alla fine del discorso, Sennar parlò:
«Capisco»
 «Davvero?»
«Anche a me è capitato di sentirmi conteso fra due donne, ma solo una era la donna che più amavo»
  «La nonna?»
«Già. Credevo di amare l’altra ragazza e di essermi scordato di Nihal, ma non era così. Erano solo momenti quelli che passavo con Ondine. Tua nonna era la mia vita, la mia luce, la mia speranza in quel mondo sottomarino. L’amore è difficile, lo capirai quando Liam tornerà, se sei o meno innamorata di lui»
 Aveva ragione, e mi aveva capita più di quanto non immaginassi, il nonno era il mio eroe, lui sapeva sempre come trattarmi, anche se non posso dire che sia il mio eroe in cucina!
   «Ora che faremo?»
«Cercheremo la tua amica e la uniremo alla causa»
   «Sapessi dov’è»
«La notte porta consiglio, mia cara. Dormici su»
    «Come? Ė sera?»
«Si, con tutto questo parlare si è fatto tardi»
Ero nella mia piccola branda fatta di foglie, e subito ero piombata nel sonno più totale, ma potevo chiaramente sentire le labbra di Sennar che mi davano un’ affettuoso bacio sulla fronte. Mi voleva veramente bene, e la cosa era reciproca.
- Il mio curioso nonno diciassettenne, che farei senza di lui?-
 Ora speravo di riuscire a trovare Karl e Lidja, ma avevo come l’impressione che non fosse così lontana.
 - Thuban, sento  un potere, appena accennato, ma familiare-
 -Certo, quella è la forza di Lidja -
  -La forza di Lidja?-
-Si, funziona così: in questa dimensione i nostri poteri sono meno forti quindi chi ci ospita deve aumentare la forza della propria anima, per farci tornare-
  -E io?-
-Tu sei maturata, con la magia. Hai imparato a manipolarla al meglio, migliorando la tua forza di concentrazione-
  - Capito, quindi Lidja è…-
-Concentrati, sono sicuro che tu possa rintracciarla-
   -A Salazar!-
-Esattamente-
  -Ma è cambiato il suo carattere, non è lo stesso, sembra più altezzoso-
-Secondo passo verso la conoscenza di se stessi e degli altri, osservare-
 Il mio compito era osservare Lidja, se possibile portarla sulla retta via.
Il giorno seguente, spiegai a Sennar la situazione e successivamente mi recai alla città torre.
 Sapevo che il nonno mi avrebbe raggiunta in seguito, perché lui possedeva ancora le chiavi di casa di Soana, saremmo andati lì a vivere. Almeno sinché Lidja non si sarebbe unita a noi .
  Trovai la mia amica verso il tardo pomeriggio, non era più la stessa. Era egocentrica, orgogliosa,arrogante e si era pure rincoglionita. Non era più Lidja! Avevo in mente l’idea perfetta per farle abbassare la cresta e l’avrei fetta tornare la bella persona che era prima.

   

Fuori scena: 

 Tutti (tranne Fabio):  Liam, ci mancherai!!!
Fabio: A me no!
Liam:Grazie, ci rivedremo presto
Fabio: Bene, tutto bellissimo, ORA SPARISCI!
Shinigami: Ohh, che amicizie forti!
Professor Schlafen: Ahhh, questo lo spero, anche per gli anni a venire!
Spirit: Uhllalla, ma quante belle signorine, che abbiamo qui!
Gillian: EHH?! COSA GUARDI BRUTTO MANIACO!!!!
Spirit: E tu, biondina, ma quanto sei carina!
Ewan e Karl: PROVATICI SOLO A SFIORARE CHLOE E VEDI CHE TI FACCIAMO!
*Spirit si gira verso Lidja e Sofia*
Spirit. E voi quanto siete sex..
 Shinigami: “ SHINIGAMI-CHOP!!”  Di nuovo ubriaco, eh Spirit?!
*Fabio e Liam sono sul punto di ammazzare quel maniaco!*
Shinigami: Scusate questo, povero, vecchi, ubriaco, disperato, divorziato!
Sofia: A me non sembra poi così vecchio, è....
Spirit: Ecco, diglielo!
Sofia:Ecco, è solo un po’ tanto idiota!

*Spirit si deprime*
Shinigami: Bhe alla prossima gente! Continuate a leggere la ff e RECENSITE!! Ci servono i vostri pareri!
Sofia, Rouge e Minori: Dici bene!
Spirit: Non sono vecchi, non è vero, non sono un’idiota, non sono lagnoso e monotono, no!!!!
Shinigami:PIANTALA!!!! Stiamo salutando scemo! Deprimi lo studio così!
Spirit: NON SONO UN’IDIOTA!!!!!
Soul: Fai schifo! Sei un pedofilo! Vai dietro anche alle ragazzine, devi essere proprio disperato!
Rouge: Certo però anche voi raggazze, ammaliate solo i vecchietti!
Sofia, Lidja e Chloe: EHI!!!
Spirit: Ma la rossa era molto carina e-e IO NON SONO PEDOFILO!!!!
Fabio: Stalle alla larga, vecchi maiale!
Soul: BRAVO! Questa è la mia filosofia di vita con lui!
Liam: Dai smettetela che la gente non ne può più! Quindi goodbye  


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Capitolo 6
*** Lidja la spadaccina di Salazar ***


I walk a lonely road
The only one that I have ever known
Don't know where it goes
But its home to me and I walk alone

I walk this empty street
On the Boulevard of Broken Dreams
When the city sleeps
And I'm the only one and I walk alone
  ( Boulevard of  broken dreams, geenday)   ( Geenday   (
 

Capitolo 5

 
«Bè, quando quei due malviventi  ti hanno attaccata, hai saputo difenderti abbastanza bene. Immagina cosa riusciresti a fare con un’arma!»
Da quando Ido mi disse quelle parole erano passati ben due mesi.
  Già, erano passati due mesi da quando Ido , lo gnomo Cavaliere di Drago, era diventato  il mio maestro di spada. Mi allenavo ogni mattina, in una radura vicino al bosco. Dovevo ammettere che Ido aveva ragione, ero veramente brava e, anche se non spesso riuscivo a bloccarlo. Combattere mi piaceva, mi faceva sentire  forte, potente. Il clangore delle spade, il fiato affannato, la fronte impegnata di sudore…. Ah che belle sensazioni. Sapevo,però che da questa sensazione, sarebbero dovute dipendere le vite dei miei cari un giorno.
«Bene Lidja, per oggi concludiamo qui»
  «Va bene maestro…»
«Quante volte ti ho detto  di non chiamarmi maestro, ma Ido?» essere chiamato così gli dava visibilmente fastidio.
«Tante.. a parte questo oggi posso andare a Salazar?»
   «D’accordo, ma prima  dobbiamo parlare di una cosa importante. Su, siediti» disse Ido, improvvisamente incupitosi.
«Ti ricordi Lidja, che prima di iniziare ad allenarti, ti dissi che un giorno sarei stato costretto a lasciarti? Quel giorno, è arrivato. Mi addolora lasciare così la mia seconda allieva, ma ho delle faccende in sospeso da sbrigare. Spero, che tu non me ne voglia per questo»
  «E come potrei, Ido? Non ho ancora avuto modo di ringraziarti per tutto quello che hai fatto per me. Se non fosse stato per te, per i tuoi insegnamenti, io sarei già morta»
Ido mi porse un piccolo sacchetto di cuoio, pieno di monete.
«Spero possano bastarti per un po’. Ho una casa a me intestata a Salazar, è tua. Per me è giunto il momento di andare» disse caricandosi in spalla.
«A presto, Ido» no, uffa! Ogni volta che mi affeziono a qualcuno questi se ne vanno. Non avevo voglia di restare ancora sola.
  «Tranquilla, andrà tutto bene. Presto ritroverai i tuoi amici e poi a Salazar ti sei fatta molti seguaci. Vedrai tutto si sistemerà. Ora andiamo, così raggiungeremo le nostre mete entro il tramonto»
«Allora addio Ido»
   «Ci rivedremo un giorno, e poi non dire addio, dì arrivederci, se no mi farai venire i sensi di colpa!»
«Allora, arrivederci Ido»
Mi voltai e iniziai a camminare verso la città torre.
Un mese dopo…
 Era passato un mese, da quando ido mi aveva salutata. Non me la passo male, anzi. Sono la guerriera più rispettata di Salazar, tutti i ragazzi mi seguono e mi sfidano a spada. Mettiamo in palio dei soldi, pochi sia chiaro, e con  quelli tiro avanti per una settimana. Chi vince prende tutto, ed io non ho mai perso, quindi non me ne preoccupo. Ero diventata arrogante, orgogliosa e strafottente. Un giorno, stavo finendo di combattere vicino al fiume. Avevo vinto, come sempre e non mi ero accorta  di una presenza che mi osservava.
   Come da rito, sbandierai in faccia al mio avversario  i suoi errori.
«Vedo che sei diventata parecchio arrogante,in questi mesi» disse una voce, che proveniva da un albero.
Infatti, su un ramo, stava seduta una persona. Era incappucciata e avvolta da un lungo mantello. Con un  silenzio impressionante, saltò giù dal ramo e atterrò delicatamente sull’erba. Iniziò a camminare verso di me e disse:
«Bene, ti sfido!» E da sotto il mantello aveva estratto un pugnale.
  Per la prima volta indugiai davanti ad una sfida.
«Ah giusto, tu combatti su compenso. Questi bastano?» Mai visto tanti soldi in vita mia, una fortuna! Una sacchetta piena di monete d’oro era atterrata nelle mie mani.
«S-Sono troppi, non possiamo scommettere tutto questo!»
  «Tranquilla, vedila come un gioco. Io sono  qui per accertarmi se tu sia brava come dicono»
«Sei un guerriero?» Chiesi io guardinga. Non volevo combattere contro uno che sicuramente mi avrebbe sconfitta. Troppi soldi in palio per perdere.
«No, ma sono bravo in altre cose, vedila così» sorrideva compiaciuto delle sue parole.
Era un ragazzo strano, ma  in qualche modo familiare . Sembrava che lo conoscessi da sempre.
«Bene, allora si comincia!» dissi io lanciandomi verso il ragazzo. Non era un guerriero, il pugnale era mal impugnato, sarebbe stato anche troppo semplice… o almeno così credevo.
 La sua tecnica stava nel schivare gli attacchi. Allora cercai di sferrargli un colpo basso, ma scartò il colpo alla velocità della luce.
«Bhe? Ė il meglio che sai fare? Piuttosto deludente, sai?»
Come osava dire una cosa del genere a me?! Io ero la miglior spadaccina di Salazar, era solo un caso, io non potevo perdere contro un ragazzino! Non combatteva nemmeno! L’unica cosa che faceva era riuscire a schivare i miei colpi! Sembrava quasi che stesse danzando. Alla fine ero riuscita a puntargli la spada alla gola.
«Direi che ho vinto!» Dissi io col fiato rotto per l’affanno, ma non feci in tempo a finire la frase che la mia spada si era trasformato in un’insieme appiccicoso e molliccio; la spada si mutava, quel coso si muoveva!
Cacciai un urlo assordante! Quello schifo si era trasformato in ragni grossi e pelosi!
«Come hai fatto? Chi sei? E soprattutto…TOGLIMI QUESTI RAGNI DI DOSSO!!» Chi era quel ragazzo? Lo volevo proprio sapere.
«Ahahahah! Sapevo che ti saresti spaventata! Credo che tu abbia imparato la lezione!»
«Cavolo, vuoi dirmi chi sei?»
«Ti do un  indizio, mi hai perso»
  «Togliti il cappuccio» avevo un’ idea, su chi potesse essere. Solo lei sapeva della mia paura per i ragni.
 Quando il ragazzo si scoprì il volto, io ero rimasta di stucco!
Era un ragazzino dai capelli  rossi, ricci e spettinati; pieno di lentiggini, mingherlino e con un grosso paio di occhi verdi. Era uguale a Sofia, solo che era un ragazzo, non poteva essere lei.
«Ma chi diavolo sei »
«Come? Non mi riconosci? Sono Sofia!»
«COSA?!»
A quel ragazzino stavano lentamente crescendo i capelli, il suo fisico ritornava nelle forme giuste e dopo qualche istante… Riecco la mia Sof!
«ODDIO! M-Ma come è possibile?!»
«Sono una maga, Lidja, e di alto livello»
Le saltai addosso, come mai avrei fatto prima.  Ero in lacrime,Sofia era viva! Stava bene,e finalmente eravamo di nuovo riunite.
 «Dai Lidja, sei mancata anche a me, ma non piangere se no mi ci metto anche io! Poi l’importante è che ci siamo ritrovate»
   «Ma che carine!»
«Sennar? Che fai? Origli?»
  «Dove l’hai beccato un così bel ragazzo?!»
 «Lui è mio nonno, Sennar»
«MA PIACERE! IO SONO LIDJA, LA MIGLIORE AMICA DI SOFIA!»
  «Lidja, anche se non urli, guarda che ti capiamo perfettamente»
«Oh, scusate»
  «Vorremmo parlarti, puoi venire con noi?» disse Sennar.
«V-Va bene»
Stavamo  attraversando il bosco e ci eravamo fermati in uno spiazzo pieno di fiori.
 Sennar e Sofia si erano fatti seri.
«Lidja, sai chi è il nemico,. Vero?»
  «La gente non lo nomina,ma so che è potentissimo»
«Ė Nidhoggr, Lidja»
  «Cosa? C-Come Nidhoggr? Che fa quello, ci segue?»
«In realtà siamo noi a seguire lui»
«Ok, ok ho capito. Mi sarei unita alla causa comunque, ma prima ho una domanda»
«Spara»
«Perché tuo nonno ha l’aspetto di un  diciassettenne?»
   «Ma perché mi chiedono tutti la stessa cosa?!»
«Tranquilla è un incantesimo  a  che gli da queste sembianze. Ė più maturo di quanto non sembra,ma non riesce a riprendere il suo aspetto da adulto»
 «Ah, e questo avviene perché…»
«Perché il mio fruttivendolo di fiducia è un pettegolo»
  «Ah!»
«In pratica Nidhoggr, ha fatto un sortilegio ( che gli è costato parecchie energie) a tutti i coloro che sono nati sulla terra. Per rintracciare i Draconiani. Lui ha sentito la vostra presenza,ma non sa dove siete.
  Io sono nato sulla terra,e quel giorno avevo preso le sembianze di quando avevo diciassette anni per passare fra i confini delle terre. Tuttavia, non riuscirò a riprendere le mie vecchie sembianze, finchè Nidhoggr non morirà»
«Quindi io e te Lidja rimarremo sempre sedicenni  sinché il nemico non soccomberà»
  «Forte, ma tu Sennar…»
«Si?»
  «Quanti anni hai realmente?»
«Vado per i quaranta»
    «Ah! Sei un po’ fuori dalla mia portata!»
«Lidja, non ti azzardare!»
   «UFFA!»
La sera arrivò in fretta e io e Sofia avevamo cucinato e ci eravamo dette tutto quello che  avevamo passato in quei mesi. Mi aveva parlato di Liam ( che volevo assolutamente conoscere), dei baci, della sua indecisione, roba così. Finiti i nostri discorsi adolescenziali, io mi addormentai praticamente subito.
 Nella  notte una voce mi chiamava…Rastaban.
-Lidja, ora posso ritornare a combattere con te,ma tu devi percepire l’essenza di Karl; lui ha bisogno di voi
 -Rastaban? Come mai ti è venuto lo sghiribizzo di parlarmi?
-Sii seria Lidja,lo sai che non sono mai andato via!
-Lo so, ma mi sei mancato! Comunque, tornando seri, che mi dicevi su quell’invasato d fumetti?
-Ti chiedevo se potevi concentrarti un secondo e cercare il tuo amico
-Ah, bè sento una forza strana che viene dalla terra dell’acqua. Credi che Karl sia lì?
-Ne sono certo
 -Ma non so dove si trova di preciso
- Lo so, questo perché non sei ancora del tutto pronta, ma dobbiamo assolutamente anticipare i tempi. Lui si fa più forte ogni giorno che passa, certo l’incantesimo che ha lanciato al Mondo Emerso lo ha indebolito,ma non abbastanza.
 -Capisco. Ma ora vorrei dormire davvero, si può, di grazia?
- Certo, Lidja e grazie per essermi stata ad ascoltare
Quando mi sono svegliata, Sofia aveva fatto un sogno simile e infatti il giorno seguente siamo partiti tutti per la terra dell’acqua alla ricerca di Karl.
 
 

 Fuori Scena:

Black Star:Come puoi dire che quel tappetto è forte?
Lidja: Senti, tu a Ido non gli pulisci nemmeno le scarpe...e poi non è che sei tanto più alto!
Black Star: Cosa dici? Io son il più grande di tutti! IO SONO UN DIO! Muahahahah!
Tsubaki:Black Star calmati, ti prego!
Lidja:E dopo questa...E tu, trasformare la spada in ragni te la potevi anche evitare!
Sofia: Guarda che l'ho fatto per te! Eri veramente arrogante!
Lidja: E accusi me, quando lui non ha ancora smesso di vantarsi?!
Minori: In effetti, non mi sembra adatto!
Black Star:Zitta autrice da strapazzo!
Minori: COSA HAI DETTO?! *Sguardo assassino* Ripeti se hai il coraggio!
Black Star: Ma tu non eri quella buona?!
*Minori insegue Black Star per tutto lo studio*
Rouge: Si,ma se la stuzzichi diventa così
Fabio:Tu come sei quando ti arrabbi?
Rouge: Sicuro di volerlo sapere? *Occhi da demonio*
Fabio: No grazie, non mi sento...
Tsubaki: Visto che tutti sono impegnati, alla prossima!

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Capitolo 7
*** Karl nella terra dell'acqua ***


Summer has come and passed
The innocent can never last
Wake me up when September ends

Like my fathers come to pass
Seven years has gone so fast
Wake me up when September ends  (Wake me up when September ends  -Greenday)

 

Capitolo 6

 
 
Le urla di Lidja e la mano di Sofia, che scivolava dalla mia presa. Erano le uniche cose che riuscivo a ricordare, per il resto…Buio totale.
 Sentivo sotto le mie braccia qualcosa di pungente ed ispido. Avevo paura di aprire gli occhi, dato che non avevo la minima idea di dove fossi. Non nella grotta, poco,ma sicuro.
 Percepivo come un’altra presenza, quindi come di riflesso, evocai Aldibah.   Aprii gli occhi accorgendomi, troppo tardi, che il mio drago non mi rispondeva. Non vedevo bene chi mi stesse di fronte, so solo che ci demmo una bella testata!  D’un tratto la mia vista migliorò, ed ero senza occhiali, perché nella caduta li avevo persi. Tutto ciò era strano.  Finalmente capii chi mi trovavo davanti. Era una ragazzina, molto graziosa, che si massaggiava la fronte, con fare dolorante.
«S-Scusa!  M-Mi dispiace tanto!» Dissi io avvicinandomi a lei allarmato.
 «No, sono io  che ti ho spaventato.  Io son Cassandra, e tu?»
   «il mio nome è Karl. Tranquilla, adesso me ne vado e tolgo il disturbo!»
Dissi io.  Guardandola, notai i tratti delicati del suo viso; i capelli erano trasparenti con dei riflessi biancastri. Erano inquietanti, ma dovevo ammettere che era davvero bella!  
   Avevo come il presentimento, che quella non avrebbe portato nulla di buono.
 Infatti, quando feci per alzarmi, le sue esili braccia mi afferrarono la vita.
 «Non puoi andare in giro per il castello! La regina, non vuole incontrare i servi nella reggia!»
    «S-SERVO?!»  Appunto, quella portava guai!
«Era l’unico modo per farti entrare nel castello! Altrimenti, questi ultimi due giorni li avresti passati a dormire sotto l’albero in giardino!»
«Si,ma non ricordavo  di essere stato assunto!» Dissi io tra l’arrabbiato e il confuso.
 «Fidati, ho più potere di quanto non immagini!» Disse lei sorridente.
«C-Che cosa mi nascondi?»
  «Beh, ecco, io…»
  «Principessa! So che siete qui! Vostra madre,non vi vuole a contatto con i servi, specie se hanno dei nei strani!» Disse una serva che stava all’esterno della stanza.
«Arrivo, dammi solo un secondo, Janne!»
 Poi si voltò verso di me e con uno sguardo serio iniziò a parlare.
«Allora, tu sei nella terra dell’acqua e sei nel mio palazzo. Devi sapere, che circola una profezia, fra  le varie terre emerse… Ma non è molto conosciuta, perché tutti hanno un’opinione differente»
  «Che genere di profezia?»
«Si dice che i draconiani, salveranno il mondo emerso da Nidhoggr. Devi sapere, che mia madre un giorno andò da un’indovina, e quest’ultima le disse che proprio un draconiano avrebbe rubato il grande tesoro di famiglia. Poi io da sola ho imparato come riconoscere un draconiano, scoprendo, un antico libro in biblioteca, che parlava di Thuban e dei guardiani»
   «Aspetta! Voi sapete dei draconiani?!»
«Certo! Nidhoggr li cerca da quando si è impossessato del mondo emerso! Comunque… Dovrai lavorare per la mia famiglia, ma almeno potrai vivere al coperto, no? Ti farò avere una stanza come si deve, dovrai solo coprire il neo. Nessuno, qui sa chi sei, devi solo mantenere la copertura…Con questa!»
Disse lei porgendomi una scatolina, con della terra color pelle..Cipria.
 Cassandra si alzò e si avvicinò alla porta.
 «Allora ciao!» Si voltò, mi sorrise e se ne andò. Cosa stava succedendo? Nidhoggr, che si era impadronito del mondo emerso? Cercava i draconiani? Che avventura assurda era mai questa?
 Due mesi dopo…
 
Cavoli, quei due li definiscono sovrani? Sono mostri!
 Lei,poi… Ė un’arpia! Altro che regina!  L’unica che si salvava era Cassandra, un angelo, nel pieno dell’inferno! Io ero un inventore, non mister muscolo! Lato positivo?  Vedo anche senza occhiali, e poi… Sono un figurino, ho messo su un bel po’ di muscoli e ho perso tanti chili!  Tra portare le valige dei reali, fare questo e quell’altro, e il cibo scarso e pessimo, diciamo, che è stata una specie di dieta ferrea! Però almeno, adesso avevo un fisco che poteva concorrere a quelli di Ewan e Fabio!  
Ah, però, quanto mi mancavano. Soprattutto Sofia!
  «Chissà cosa avrà combinato quella pasticciona?»
«Di chi parli, Karl?»
  « Ah, Principessa!» Dissi io accennando una riverenza.
«Smettila, Karl. Non serve, quando siamo soli» Disse lei  buttandomi le braccia al collo. Faceva le fusa come un gatto,ma non si rendeva conto di quanto mi mettesse in imbarazzo!
 «Princ..Ehm, Cassandra, perché sei qui? Sei scappata dall’ennesimo ricevimento?»
«Ovvio, sono così noiosi, e poi sono le uniche occasioni in cui posso venire da te, senza aspettare la sera.
 Comunque, di chi stavi parlando prima?»
  «Oh, pensavo alla mia amica Sofia. Pensavo se anche lei si era trovata qui, in questo mondo, come me. Lo stesso vale per Lidja…»
  «Sofia? Lidja? Chi sono?»
«Sono due delle draconiane che vivono con me, la terza è Chloe.  Poi, ci sono anche altri due ragazzi, Fabio e Ewan»
  «Non mi va molto a genio che tu vivessi con tre ragazze, ma comunque, perché sei preoccupato?»
«Ah, quello? Bè, perché Sofia è un po’ impacciata. Però è una ragazza adorabile, come le altre del resto. Devo dire che tutti e cinque mi mancano, compresi Gillian e il prof»
  «Ma siete solo amici, giusto?»
«Beh si, loro sono la mia famiglia…» Dissi io arrossendo lievemente, cosciente del fatto che i miei sentimenti per Chloe, erano  ben diversi rispetto a quelli che provavo per Lidja o per Sofia.
«Tanto adesso vivi qui, no? Che ti importa?»
 «Certo che mi importa, io voglio bene ai miei amici e un giorno…» Mentre parlavo qualcuno bussò alla porta. Cassandra si nascose immediatamente nell’armadio.
  «Karl, ci sono qua due signorine che chiedono di te…»
 «Oh, grazie Janne! Falle entrare!»
-Chissà chi sono? Possibile, che…-
«KARL!!» Disse una ragazzina dai capelli rossi, saltandomi addosso, con un sorriso tra il sollevato e il felice.
  «S-Sofia?!»
      «Ehi! Ci sono anche io qui!»
«Lidja! Che bello rivedervi ragazze! Come avete fatto a trovarmi?»
  «Io e Sof abbiamo avuto una visione»
 «Wow, Lidja che risposta sintetica!» Disse Sofia ridendo. Quanto mi erano mancate quelle due! Ero al settimo cielo, nel vedere che entrambe stavano bene.
  «Ora che ci penso! Karl, caspita che cambiamento!» Disse Sofia  tutta sorridente.
«Già, dov’è il ragazzino, nerd, paffuto e quattr’occhi che abbiamo incontrato a Monaco?» Disse Lidja senza peli sulla lingua.
 «Quando sgobbi  dal mattino alla sera vedi che il fisico te lo fai per forza» dissi io fiero del mio cambiamento.
«Beh, ora non sarai più costretto a stare qui, anche perché ora che ci siamo ritrovati, dobbiamo ricominciare le ricerche del…»
  «NO! Non lo permetterò! Karl deve rimanere qui con me!» Urlò Cassandra uscendo di botto dall’armadio e frammettendosi  tra me e le ragazze.
«Karl lavora qui, quindi, non può andare…»
  «CASSANDRA! Sapevi benissimo anche tu, che presto o tardi, sarei dovuto andare via!»
Il comportamento di Cassandra iniziava ad innervosire. Ora, era scoppiata a piangere.
«Wow, Karl! Da quando prendi posizione?» Chiese Lidja, che aveva nella voce un velo di ironia, alquanto irritante.
 «Lidja, non mi sembra il momento!» La rimproverò Sofia, per poi rivolgersi a Cassandra.
«Cerca di capire, Cassandra, giusto? Lui non può rimanere qui, come non lo possiamo fare noi. Questo non è il nostro posto, noi veniamo da un altro…Paese, vedila così, e adesso siamo qui per cercare, come circa da tre mesi a questa parte, di opporci al male che opprime il mondo emerso. Capisci, ora?»
Cassandra sembrava essersi calmata,ma…
«No, Karl deve rimaner qui! Io ho bisogno di lui!»
 «Ma anche noi abbiamo bisogno di Karl!» Ribatte Lidja.
«Hanno ragione, loro hanno più bisogno di me, di quanto non ne abbia tu. Sai dobbiamo salvare due mondi»
  «No… Tanto, tu non senti Aldibah, cosa puoi fare?» Disse lei in tono supplichevole.
«Aldibah, non fa di me quello che sono, ho anche vari pregi»
  «Come i tuoi benedetti marchingegni!» Disse Sofia.
«Chloe non la prenderà bene» disse Lidja con fare sornione.
« C-Che centra Chloe ora?!» Dissi io sbottando per l’imbarazzo, e del tutto rosso in viso!
 «Niente, solo che la tua ragazza, non sarà molto felice di vederti, qui, con un’altra» Rispose Lidja con un tono altrettanto ipocrita! Cassandra allora alzò lo sguardo.
«Ma Chloe non è la mi…»
  «Se hai la fidanzata, è giusto che torni da lei. Ma, c’è una cosa che vorrei darti prima della tua partenza. Aspettate qua.»
  Cassandra uscì di corsa dalla mia camera e tornò dopo una ventina di minuti con un lungo fodero di panno.
  «Lo aveva predetto l’indovina che un draconiano avrebbe portato via il tesoro di famiglia. Questo spadone, è fatto con il ghiaccio del drago di cui tu porti l’eredità Karl, lui l’ha generata e a lui deve tornare. Fanne buon uso»
 «Cassandra sei un’amica e grazie, lo farò»
Era una spada meravigliosa. La lama era di vetro bianchissimo con venature azzurre, vicino all’impugnatura una stella di ghiaccio blu.
  «Ora andiamo, Sennar sarà preoccupatissimo»
«Ha ragione Sofia, Karl andiamo. Dobbiamo rimetterci in marcia»
  «Si, andiamo.. Spero di rivederti presto, Cassandra» poi uscimmo dalla finestra. Era l’inizio di un’altra assurda avventura.

 
 

Fuori scena:

Cassandra: KARLL!!  Non voglio che tu vada con quelle due!
Karl: Cas-Cassandra, io, beh, ecco..
Ragnaroch: Che mollaccioni! Siete uguali a Chrona!
Chrona: Ma Ragnaroch, io non so come   devo comportarmi nei Talk Show di fine capitolo!
 Ragnaroch: Scemo! *Lo picchia*
Chrona: Ahi, ahio, basta, smettila…Mi fai male!
Fabio: Le zuffe fuori di qui!
 Sennar: Ha ragione Fabio! Fuori di qui! Fate troppi disastri!
Ewan: Vabbè, è meglio salutare e sperare che nessuno ci prenda per pazzi furiosi…
Fabio: Già!
  Sennar: Arrivederci!
 
 
 

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Capitolo 8
*** L'esame di Sofia ***


Whatever you do, I'll do it too
Show me everything and tell me how
It all means something
And yet nothing to me

I can see there's so much to learn
It's all so close and yet so far
I see myself as people see me
Oh, I just know there's something bigger out there

I wanna know, can you show me
I wanna know about these
Strangers like me


Capitolo 7

 

Mannaggia a Liam e alla sua promessa del cavolo! Per colpa sua era bloccata nella biblioteca del consiglio da più di tre settimane, per prepararmi a quello stupido esame. Sennar poi, appena posavo un libro lui me ne propinava altri 10 e si divertiva, per altro ,a giocare al maestrino cosa molto irritante dal mio punto di vista. Ma finalmente questa tortura sta per volgere al termine dato che domani terrò l’esame per diventare consigliera. Niente più giornate a sopportare Sennar e le sue prediche, niente più notti in bianco sui libri alla luce delle candele. E poi dicevano che l’esame di terza media era duro….Balle!
Ero piegata a ripassare un libro di incantesimi, che sapevo ormai a memoria, quando sono stata sequestrata da Lidja e Karl. Lui mi aveva preso in braccio mentre Lidja aveva recuperato il tomo che stavo leggendo, riponendolo sullo scaffale.
«Karl, ma che diavolo fai?! Mettimi subito giù!»
  «Eh no cara! Ora tu vieni con noi ,esci questa topaia ti fai una bella dormita»
«Me devo finire…»
 «Sofia sei rinchiusa in questo buco da quasi un mese, non ce la fiaccio più a vederti così. Non hai praticamente ne mangiato ne dormito, rischi di svenire all’esame di magia»
Avevano ragione da vendere, era stanca e mi girava la testa, così mi sono arresa docilmente e mi sono fatta portare a casa da Karl, non ce la facevo a camminare per la mancanza di forze.
Arrivati alla casa fornitaci dal Gran  Consiglio ,ho trovato Sennar con una delle sue solite zuppe ma avevo talmente fame che non mi scomodai ad esprimere il mio disappunto ,al tramonto sono crollata come una bambina in un sonno senza sogni.
Il giorno dopo mi sono svegliata presto, ma riposata come non ero da tempo
-Finalmente una bella dormita-
Finto di cambiarmi sono scesa al piano di sotto, trovando Sennar già sveglio con il suo solito sorriso allegro.
«Buongiorno Sofia, pronta per l’esame?»
 «Per niente»
«Perfetto, allora andiamo»
E ci siamo messi in marcia, una volta arrivati al castello ci hanno subito fatto entrare e percorrere un lunghissimo crocevia di corridoi, ho persino incontrato Cassandra che mi ha, prima di tutto chiesto di Karl, e poi mi ha fatto i suoi auguri per l’esame , dicendo di far attenzione sua madre…Dio che ansia, quella donna odia i Draconiani, io come faccio? Bhe meglio non pensarci troppo su altrimenti rischio di collassare ancora prima di cominciare l’esame. Alla fine del percorso ci siamo ritrovati davanti a una grande portone ,con sopra inciso il simbolo del regno dell’acqua. Dietro quella porta di ebano mio attendeva una delle prove più dure della mia vita
«Sennar, ho paura e se non ce la faccio?»
 «Stai tranquilla Sofia, ce la farai di sicuro ti sei impegnata molto, otterrai tutti i risultati che meriti, stanne certa»
«Non mi aiuta molto sai…e se»
   «Come al solito tendi a sottovalutarti, eh Sof?»
«LIDJA?!Anche tu Karl? Che ci fate qui?»
    «E’ un momento importante per te, volevamo esserti vicino»
   «Anche se c’è questo insulso portone»
«Ragazzi, vi voglio bene»
    «Lo sappiamo» E poi ci siamo abbracciati, un abbraccio che sapeva di famiglia. In quel momento mi sono sentita a casa, come se tutti fossero li con me, Ewan ,Chloe, Gillian, il prof, Fabio, Liam… Già Liam, chissà che stava facendo in questo momento.
 «Andiamo Sofia, ti sarò vicino più di quanto tu non creda»
«Va bene…A dopo ragazzi»
   «Vai Sofia, siamo con te»
Detto questo la porta scusa nascose tutti e tre, ma sapevo che loro erano li, e non mi avrebbero lasciata sola. Davanti a me c’erano 8 scranni disposti a semicerchio, ognuno on il simbolo della proprio terra. Sole, Roccia, Fuoco, Acqua, Notte, Vento ,Mare e uno il cui simbolo mi era sconosciuto. Da una porta iniziarono ad entrare i Consiglieri e si andavano a sedere, uno ad uno, ai loro scranni. Nel mentre il mio pensiero corse a Liam.
-Guarda Liam, Sto mantenendo la mia  promessa-
Mancava solo il Consigliere della Terra del Vento, dalla porta comparve un uomo avvolto in una tunica nera, con un occhio ricamato come tutti gli altri consiglieri, aveva i capelli rossi, gli occhi azzurri e… aspetta!
«Sennar?! Che ci fai tu qui?»
 «Visto Sofia? Te l’avevo detto che ti sarei stato più vicino di quanto ti aspettavi!» rispose tutto sorridente, mentre si sedeva composto all’ultimo scranno. Ero letteralmente scioccata, solo io sapevo quanto Sennar fosse severo in queste cose, lo avevo sperimentato nell’ultimo mese…ma com’è che non mi ha mai detto di essere un Consigliere? Avremmo fatto i conti più tardi, ora dovevo solo concentrarmi sull’esame e niente altro.
«Signorina Sofia, possiamo iniziare?» mi chiese il Consigliere della Terra del Sole
 «Si, sono pronta!» Avevo esclamato con una sicurezza di cui non mi ritenevo capace,forse generata dal sorriso che Sennar mi mostrava dalla sua scrivania e dalla presenza dei miei amici dietro la porta, ma ciò che più di tutto mi aiutava era che sentivo Thuban e il suo essere orgoglioso di me, non lo avrei deluso!
 
*Dopo l’esame…*(Notare lo spreco delle autrici n. d. Fabio E piantala n. d. Rouge e Minori)
 
Finalmente era finito, meno male, non avevo più forze. Tutti quegli incantesimi mi avevano prosciugata di ogni energia.
«Bene signorina Sofia, il suo esame ci ha soddisfatto pienamente. Ha davvero talento, come Sennar sosteneva, può andare, la nomina si terrà tra due giorni»
 «La ringrazio» E con le ultime forze mi sono trascinata, nel senso letterale della cosa, fuori da quella maledetta porta mentre Sennar mi sorrideva orgoglioso. Una volta uscita Lidja mi saltò letteralmente addosso, tutta preoccupata.
«Sofia! Stai bene? Sei pallida! Tanto pallida! Guarda Karl non è normale che sia tanto pallida e…»
 «Lidja, sono stanca e ho mal di testa quindi ti prego…NON URLARMI NELLE ORECCHIE!»
«Già…scusa»
   «Sofia, sicura di sentirti bene?»
 «Si, Karl non ti preoccupare»
    «SOFIA!»
 «Sennar, sei tu»
    «Scusami se non ti ho detto prima che ero il Consigliere della Terra del Vento, ma volevo evitare che tu ti adagiassi sugli allori solo perché sono tuo nonno, spero che tu capisca. Anche se sono tornato nel Consiglio solo per aiutarti.»
 «Tranquillo Sennar, capisco benissimo, ora però sono un po’ stanca…posso tornare a casa?»
    «Ma certo Sofia»
E così ci siamo messi in strada verso casa anche se l’ultima parte di tragitto l’ho fatta in spalla al povero Karl. Ero distrutta così mi sono addormentata sulla schiena della mia “stampella”, ma prima di  scivolare nel sonno il mio pensiero era corso nuovamente al mio amico lontano.
-Liam ci sono riuscita, ora tocca a te, realizza il tuo sogno-
 
Nel frattempo, nel mondo reale che tutti conosciamo, e più precisamente in una villa a Castel Gandolfo si stava scatenando il caos. Se vogliamo essere ancora più precisi il vero casino era nella testa di un ragazzo, sdraiato su un divano che pensava ad una amica, scomparsa da diversi giorni.
-Dove potrebbe essere, non è il tipo da scappare così! E adesso? Dio che casino, da quando mi faccio tutti sti problemi per una persona…per una ragazza poi!-
«Certo che potresti mostrare un filo di preoccupazione anche per Karl e Lidja»
  «Zitto Ewan, non è il momento, e poi io non sono preoccupato»
«Allora com’è che ieri hai battuto palmo a palmo la camera di Sofia per trovare degli indizi su dove potrebbe essere?»
  «Me l’ha chiesto Georg»
«Balle! L’ha chiesto a mia sorella, e io ero con lei. Che credi, sono un maschio pure io e per noi non è facile mostrare certi stati d’animo. Ma è la mente umana che ci porta a provare certe sensazioni, non si possono controllare»
  «Fammi un esempio, sapientino» che discussione irritante, so che ha ragione ma sono tremendamente orgoglioso. Difetto? Sicuramente!
«La rabbia…l’amore»
  «Basta, me ne vado»
«Fabio, sai bene che ho ragione, per quanto ancora credi di poter scappare da te stesso? Ti conosco da poco e il nostro rapporto non è dei migliori ma ho capito che tu hai paura ad affezionarti ad altri, ma se non ci provi non potrai mai sapere se sarai felice o ne rimarrai ferito. E altrettanto in fretta ho capito che tu vuoi bene a Sofia»
  «…che palle! Come fai ad avere sempre ragione?!»
Non mi ero nemmeno scomodato ad ascoltare la risposta, ero subito saltato giù dalla finestra e mi ero messo a passeggiare lungo il lago.
- Sofia…dove sei?-

 
Fuori Scena:

Sofia: Uffa che esame faticoso!
Sennar: Puoi ben dirlo, ora vai a fare un bel bagno caldo…per rilassare i nervi
Soul: Gli esami sono una rottura, totalmente poco fichi! Vero Black*Star?
Black*Star: A me quell’esame non ha fatto ne caldo ne freddo e sai perché?
Sofia:Perchè…?
Black*Star: PERCHE’ IO SONO UN DIO!!!
Soul, Sennar, Sofia: Dovevamo immaginarlo
Black*Star: AHAHAHAHAHAHAHAH!
Excalibur: Cretini!
Tutti: Oddio! Lui no!
Excalibur: Cretini, continuate a leggere la fan fiction, alla prossima!
 
Sotto fondo:
Tutti: A MORTE!
Excalibur: Cretini!
Fabio: Che palle che sei, chi si immaginava che la Sacra Spada fosse così asfissiante?
*Tutti in studio alzano la mano, autrici comprese*
Fabio: Ah…ok…
Kid e Black*Star: SPARISCI!
*Excalibur se ne va canticchiando la sua colonna sonora mandando in crisi epilettica le autrici*
Minori: Ho bisogno di un tè caldo, ne volete?
Tutti: Assolutamente si!
*Minori e Rouge vanno a preparare il tè mentre da una luce accecante compaiono due tizi. A Minori e Rouge cascano le mandibole*
Fabio: Ma voi chi siete
Sofia: Qualche altro squilibrato chi vuoi che sia
Fabio: Concordo
Thor: IO SONO THOR ,FIGLIO DI ODINO…e lui è Loki
Loki: Io vi conquisterò tutti perché sono superiore a voi, io sono un dio
Black*Star: Ok non scherzare col fuoco, nessuno è superiore dell’illustre sottoscritto
Sofia:Ok questo è il più squilibrato di tutti!
Thor: Scusatelo, è adottato
Stein: Ma voi non dovevate andare ad Asgard?
Tutti: Tu sai dov’è?
Stein: Si basta leggere i libri di mitologia
Loki: Io te lo avevo detto di girare a destra
Thor: Anche io sbaglio che credi?
Loki: Che tu sia un mollacchioso
Sofia: Con tutti quei muscoli è difficile crederlo, sai?
Fabio: Come come, scusa?
Sofia: E allora? Non posso esprimermi?
Ewan: Sei geloso?
Fabio: Ne abbiamo già parlato a sufficienza
Sofia: Di cosa?
Ewan: Bhe veramente…
Fabio: NULLA! Proprio nulla!
Sofia:0.0?
Sennar: Sofia basta, a dormire
Sofia: Va bene ma prima mi dite chi sono quei due che litigano in fondo alla stanza?
Thor: Stark, Rogers smettetela di battibeccare
Stark e Rogers: Stanne fuori!
Banner: Piantatela, non c’è motivo di litigare
*Sofia erroneamente pesta un piede a Banner*
Banner: Ahi
Sofia: Oddio, scusi!
Karl: Tranquillo, calmo, rilassato
Banner: Ragazzino qui l’unico stressato sei tu. Mi ha solo pestato un piede
Lidja: Calma Karl, l’iperventilazione ti fa male. Respiri lunghi e profondi
Karl: Seguirò il consiglio…
*Intanto Stark e Rogers continuano a litigare*
Rogers: Tu tolta l’armatura,chi sei?
Stark: Un genio, filantropo, play boy, multimiliardario…oltre questo :io sono Iron Man ma lo sai già
Sofia, Lidja, Gillian, Chloe: A però!
Stark: Scusate signore, sono impegnato
Gillian: Tsk
Prof. Schlafen: O.o
Stein: Ma se è un genio multimiliardario, dove lavora?
Stark: Alla Stark Tower, ultimi 10 piani, ricerca e sviluppo o ,come piace chiamarlo a me, il paese dei balocchi.
Stein: C’è anche un piano per la vivisezione?
Stark: Ce ne sono due
Stein: Posso venire a trovarla?
Mari: Ti ho detto di mettere un freno agli impulsi!
Fabio: Ambiguo…
A. Romanof: Basta ci salta la copertura, andiamo via
Burton: Natasha ha ragione, andiamo. Voi due tornate a casa vostra!
*Thor e Loki se ne vanno, le autrici soffrono per la sparizione di Thor*
Sennar, Fabio, Karl, Ewan: Salve!
Lidja: Datevi un contegno, sprizzate feromoni come una lampadina accesa
Fabio: Proprio voi parlate?
Chloe: Veramente io e Sofia non abbiamo detto niente
Fabio: A proposto , lei dov’è?
Chloe: oh, è là col sig. Rogers, ovvero Capitan America…Stark parla pacifico con mia madre
Prof.Schlafen: eh già!
*Sofia chiacchiera amabilmente con Rogers*
Fabio:EEHIII
Sofia: Fabio che hai? Mi ha solo chiesto l’ora ma apprezzo la cosa
Ewan: Che figura di shit!
Fabio: Già, molto!
Gli Avengers: Bene noi andiamo, arrivederci autrici e grazie per l’invito
Tutti: Li avete invitati?!
Minori e Rouge: Chi? Noi? Ma và…arrivederci capitano.
Avengers: Guardate che ci siamo tutti
Minori:… arrivederci Iron Man
Fabio: Alla faccia delle preferenze
Rouge:Tu zitto…alla prossima!
 
Scusate, ultimamente ci siamo fissate con THE AVENGERS, chiediamo scusa!
 

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Capitolo 9
*** I Draconiani partono per l'Australia ***


Now good night
Throw its cover down
On me again
Ooh and if I'm right
It's the only way
To bring me back

Hoo...
To you
Hoo.. (Sunrise-Norah Jones)

 
 

Capitolo 8

 
Nella villa di Castel Gandolfo era il caos più totale, eravamo tutti preoccupati per i tre ragazzi,spariti nel nulla da ormai due settimane. Ma forse più di tutti ero preoccupato io. Sofia, la mia piccola Sofia, quella ragazzina che era diventata una parte di me. Lei era la mia bambina, e per l’ennesima volta non ero riuscito a proteggerla…
«Mi sento inutile, sia come Custode… sia come padre»
  «Non dire così Georg, tu daresti la vita per Sofia e questo lei lo sa. Anche se non ci capisco molto di questa cosa ,ho capito che i ragazzi correranno molti pericoli e molte prove e noi due non saremo da meno» disse Gillian mettendomi una mano sulla spalla, sembrava serena ma si vedeva che la preoccupazione lacerava anche lei. Il viso tirato e gli occhi gonfi erano il segno evidente di molte notti passate in bianco.
«Grazie Gillian… Dove sono Ewan ,Fabio e Chloe?»
  «Chloe era nella stanza di Lidja a cercare degli indizi mentre Ewan prima stava parlando con Fabio nel salone»
«Grazie…» volevo parlare con i ragazzi, bisognava stare accorti, ora che erano assenti ben tre Draconiani, per il nemico sarebbe stato uno scherzo annientarci.
«Ewan…Dov’è Fabio?»
   «Come al solito ha reagito male ed è andato via, credo sia andato a passeggiare in riva al lago, era veramente arrabbiato»
«Capisco, spero faccia attenzione»
    «Prof…»
«Ah, Chloe! Trovato qualcosa?»
    «Nulla di rilevante… Ewan io ho sonno»
   «Non hai dormito vero? Nemmeno io… vieni andiamo a riposare. A dopo prof»
 Poi andarono nella loro stanza, una di quelle inutilizzate vicino al dungeon.
«Fabio è uscito…spero solo che non gli capiti nulla ora che è solo»
 
Fabio pov
Mi ero messo a passeggiare lungo il lago, per darmi una calmata. Dovevo smettere di reagire così. Mi voltai e guardai la villa, era perfetta, come il mondo in cui tutti loro vivevano e del quale io non mi sono mai sentito parte, fino a quando lei non mi ha accettato, mostrandomi il suo sorriso.
- Che rottura! Perché mi preoccupo tanto? Sofia è una mia alleata, una compagna per combattere questa guerra. Quando sarà tutto finito non la rivedrò mai più-
 Era vero, dopo tutto questo io non avrei mai più rivisto Sofia… ora che ci penso, come sarà la mia vita una volta che loro non ci saranno più? Tornerò a fare la vita di prima? Non ci penso nemmeno a tornare in un istituto, ma non posso chiedere loro di farmi restare. Ho creato problemi sin dal primo giorno che mi hanno conosciuto
-Io non ti ho mai visto così, mai, e lo dovresti sapere. Non mi frega niente di quel che è successo e sai, ti capisco anche.-
In quel momento mi erano tornate alla mente le parole di Sofia, su quella terrazza a Edimburgo.
«Basta! Mi scoppia la testa!» così mi stesi sull’erba
Chi era lei per farmi tribolare così? Chiunque fosse, era davvero irritante stare lì con le mani in mano a non  far nulla, tutta colpa di Ewan, se fosse stato zitto io ora sarei là ad aiutare.
Tutt’un tratto, mi era venuto un sonno tremendo, non mi ero neanche sprecato a tornare nella villa perché mi sono disteso direttamente sul prato.
-Sarà il sonno arretrato di  tutte queste notti in bianco..-
Ero crollato in un battibaleno e avevo iniziato a sentire una voce…quella di Sofia.
  Gridava, ed erano in un posto strano, in una caverna, con lei Karl e Lidja.
Da quella caverna era spuntata una luce verde, che circondava l’ultimo frutto, i miei compagni erano caduti uno dopo l’altro in quel buio fitto, disperdendo le loro tracce in quell’oblio.
Al mio risveglio ero abbastanza scosso, che diavolo  era successo?  Corsi da Ewan e Chloe, che avevano più o meno le mia stessa faccia,  erano sconvolti.
«Anche voi avete fatto un sogno spastico, dove centrava il quinto frutto, i nostri amici e una lugubre caverna?» chiesi io
 «In effetti, si…» disse Chloe, leggermente titubante «…ragazzi, sapete dove possiamo trovare la caverna? Secondo me è la chiave del  per risolvere questo arcano» continuò Chloe.
«Sono d’accordo con Chloe»
  «Mmhh…forse io so dov’è»
«Davvero fratello?» disse Chloe speranzosa.
 «Sono l’unico ad aver visto la bandiera Australiana nel sogno?»
«SI!» rispondemmo in coro io e sua sorella.
  «Bene, tutto ciò è davvero consolante!»
«Prof!!» chiamammo tutti e tre in coro.
  Dopo qualche minuto il prof era già al computer insieme a Ewan a cercare la mistica caverna. Qualche ora più tardi…
   «Eureka! Il mistero è svelato»
 «Allora? Dove sono? Prof non ci tenga sulle spine!»
«Chloe ha ragione, Georg, Illuminaci!»
   «Mi date il tempo di parlare?! Ahhh… Grazie! Allora stando alle vostre visioni siamo riusciti ad individuare approssimativamente il luogo dove potrebbero essere. Si tratta di una grotta nascosta e inesplorata nel sud del deserto australiano»
«Bene, direi che abbiamo trovato la nostra prossima tappa»
  «Ben detto Fabio, quando si parte?»
    «Partiremo tutti e tre domattina, con un aereo che parte da Fiumicino alle 7:55, quindi ci dobbiamo svegliare presto»
     «Come tre? E io? Non vi faccio partire da soli!»
    «Gillian, per te è troppo pericoloso»
     «Corro i tuoi stessi pericoli Georg! Non lascerò i miei figli da soli proprio ora!»
    «Sei troppo esposta non se ne parla»
     «Non sono esattamente una sprovveduta sai? Fidati di me Georg»
    «…Non riuscirò a dissuaderti vero?»
     «No, non ci riuscirai mai!»
    «E va bene, Chloe a te il compito di proteggere tua madre. Fabio, Ewan a voi il compito gravoso: l’avanscoperta. Voi due starete dieci metri avanti alle ragazze, insieme a me. Chiaro?»
     «Ora non sei tu ad essere troppo esposto?»
    «Sono un Custode, il mio compito è proteggere i Draconiani a costo della a mia stessa vita»
«Sarai tutto quello che vuoi,ma ora facciamoci una bella dormita» disse Ewan.
- Sé, fosse facile!-
 Il mattino dopo, ci siamo diretti tutti all’aeroporto, molto presto e siamo arrivati in Australia il giorno dopo.
   Durante tutto il viaggio, mi sono resoconto che Sofia era sparita da quasi due settimane. Era davvero tanto. La mia teoria però era esatta, ho troppa paura di perderla. Ti rendi conto di quanto una persona sia importante, sinché non la perdi.
  Il mattino del nostro primo giorno in Australia, siamo subito partiti alla ricerca di questa mistica caverna.
Arrivati all’area safari, io mi sono sentito come guidare, sentivo come la presenza di altri Draconiani, ma lontana. Nel senso, come le orme…Quelle orme erano vecchie,ma loro erano stati qui, perché ne sentivamo le tracce. Seguivo quel che rimaneva della flebile presenza di Sofia, finchè non siamo arrivati ad una sottospecie di cavernetta.
  «Qui le tracce sono più fresche, rispetto a quelle di prima»
 «Chloe ha ragione» disse Ewan
   «Ma ora il problema è…dove sono?»
«Giusta osservazione, Fabio» disse il prof
Mentre io, Gerog,Ewan e Chloe discutevamo su dove potessero essere quei tre, Gillian aveva trovato qualcosa.
«Ehi, è possibile che siano inciampati?»
  «Lidja che inciampa! Questa si che è bella!» disse Ewan fra una risata e l’altra.
«Invece Gillian ha ragione, sentite qua, le tracce sono più forti e intense» dissi io
  «Are you kidding me?» disse Ewan convinto.
«Se non mi credi, vieni tu stesso a controllare» lo persuasi io.
 Ewan, stette qualche secondo in contemplazione, per poi darmi ragione.
«Si,si son caduti tutti e tre come dei perfetti ed emeriti imbranati. Anche se continua a farmi strano che Lidja sia caduta in questo modo poco raffinato,non è da lei»
«Ewan, tutti inciampano, c’è chi lo fa con stile, chi con la grazia di un elefante» disse Gillian
  «Beh, allora non ci resta altro da fare che scendere in quel buco nero» disse il prof.
«Manco morta!» protestò Chloe
  «Dai, Chloe, è per i nostri amici…e per la salvezza del mondo» si intromise Ewan
«Ok, ma…»
 Chloe non ebbe nemmeno il tempo per finire la frase, che la nostra attenzione venne catturata dalla fenomenale caduta di Gillian nel buco nero. Gerog la seguì a ruota ed Ewan subito dietro.
«Dai, Chloe, vai prima tu, io faccio il chiudi fila»
  «Ok, Fabio, come vuoi»
Infine eccoci catapultati in questo oblio nero, l’unica cosa che ricordavo della mia fenomenale caduta, era un enorme vulcano, poi ho sbattuto la testa contro un masso e sono svenuto in un posto che puzzava di zolfo.

 

Spazio Autrici:

 
Fabio: Ok, alquanto imbarazzante, a chi cavolo è venuta in mente sta storia assurda?!
Rouge: Scusa, se io e Minori scriviamo la storia chi pensi che l’abbia inventato? Santo cielo, sarà che hai sbattuto forte la testa,ma di comprendonio sei davvero lento!
 Fabio: *Sguardo assassino verso Rouge*
Rouge: Puoi farmi tutte le occhiatacce che vuoi, non mi fai un baffo!
 Sofia: Ehilà, che mi sono persa?...Ho..Interrotto qualcosa?
Fabio: Che?! No,no, figurati!
  Sofia: Oh, menomale…
Fabio: Ma dove ti eri cacciata? Non hai letto il capitolo?
  Sofia: Visto che non compaio, sono andata a farmi un giretto…perché, che c’è scritto di così importante?
Fabio: NULLA! *si para davanti allo schermo*
  Stein: Chissà cosa ci sarà di tanto male se lo legge. *accende la sua solita sigaretta*
Minori: Ehi! Non si fuma in studio!...E tu, potresti smetterla di importunare la mia collega?!
 Rouge: Già potresti!
Spirit: Se vuoi avermi solo tu, no problem! :3
 Minori: Ma fammi il favore, ho ben altro a cui pensare. Tua figlia ha ragione, sei uno stupido donnaiolo!
Spirit: MAKAAA!! Il tuo papà vuole bene solo a te e alla mamma, lo giuro!! *Se ne va in un angolo a far crescere i funghi *
 Rouge: Quell’uomo mi diverte troppo quando è depresso, io uscirei con lui solo per dirgli che è un emerito imbecille tutto il tempo!
  Minori: Contieniti, Rouge! Siamo in studio!
Rouge: Dimmi la verità, lo faresti anche tu..
 Minori: E va bene, lo ammetto …anche a me piacerebbe uscire con Spirit solo per dargli del cretino
Kid e Black*Star: Non osare a dire cretino! Lui potrebbe essere qui in ascolto e arrivare da un momento all’altro!
  Minori: …Ok…lo scorso  talk show deve averli traumatizzati
Rouge: Mavà, Kid non ha ancora parlato di simmetria e ciò per noi è sacrilegio!
 Liz: Per  me no! Meno la sento nominare la “simmetria” meglio è per la mia sanità mentale
Spirit: MAKAA!!!
  Lidja: Ma sua figlia non gli ha ancora detto questo…
Minori: Lo so, ma almeno lo teniamo fuori dai piedi per qualche ora…o giorno…o settimana, dipende dal grado di depressione che gli viene inflitto
  Stein: Strategia interessante…mi piacerebbe vivisezionarti,lo sai? * sguardo pazzo verso Minori*
Minori: Non sai cosa potresti trovare! * Sguardo altrettanto pazzo*
Spirit: Makaaaa!!
 Maka: …che emerito idiota!
Soul: concordo, il vecchio porco è un imbecille con i ficchi e le medaglie al valore
Sofia: Beh, non c’è più niente da  vedere, alla prossima! Su, Spirit, saluta anche tu, da bravo
 Spirit: Maka!!
Sofia: Santo cielo, questo deprime lo studio se andiamo avanti così!
 Minori: Tranquilla, il grado di depressione è un livello due, dovrebbe finire più o meno tra… un’oretta scarsa, secondo i miei calcoli
Sofia: Qualcuno ci aiuti..
Rouge: Diamo l’arrivederci e poi diamo una botta in testa a Spirt, almeno per placarlo.
 Minori: Ok, arrivederci!
 

   
 

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Capitolo 10
*** Fabio nella terra del fuoco ***


'Cause I want it now
I want it now
Give me your heart and your soul
And I'm breaking out
I'm breaking out
Last chance to lose control ( Hysteria -Muse)  


 

Capitolo 9

 

 
L’unica cosa che ricordavo prima di cadere erano il prof e Gillian aggrappati ad una roccia, poi il vulcano e la fantasmagorica botta in testa che mi ha fatto perdere i sensi. Gillian e il prof non erano caduti, erano rimasti sopra, nella caverna. Io mi sentivo strano, a parete la zuccata, mi sentivo a metà, non percepivo più Eltain e ciò mi lasciava perplesso.
 Non riuscivo ad alzarmi,non avevo neanche una vaga idea di dove mi trovassi! Ad un certo punto, avevo iniziato a sentire la punta di un bastoncino che mi picchiettava sulla schiena a intervalli regolari. Era davvero fastidioso, miseriaccia, dopo la cento sedicesima volta che ho subito sta benedetta tortura sono esploso come una mina.
  «Te la vuoi piantare con sto maledettissimo bastoncino?!» urlai io in faccia ad una ragazzina che ben conoscevo.
 «Ah, però! Ė così che si salutano gli amici Fabio?» disse quella voce.
«Lidja?! Che diavolo ci fai tu qui?!»
  «Sai che questo lo dovrei dire io?» disse lei dandomi una mano ad alzarmi.
«Dettagli…Lidja, ma come sei vestita?»
Ora che la guardavo meglio,sembrava una di quelle eroine da film fantasy. Armatura, spada…cosa mi ero perso?
  «Come al solito..ah, è vero tu qui non ci sei mai stato»
«Mi spieghi che cavolo sta succ…» non avevo avuto neanche il tempo di finire la frase che Lidja mi aveva trascinato via.
  «Questo non è un bel posto, andiamo via!»
Posto? Cavolo sono appena arrivato e già scappo, almeno non ho fatto fatica a trovare Lidja, ma non ho trovato la vera ragione per cui sono qui…Sofia.
***
Chi si aspettava di trovare Fabio sul proprio cammino? Nessuno! Certo però che si era trovato proprio il posto peggiore per atterrare, vicino alla base degli automi di Nidhoggr.
  Dovevamo allontanarci, ormai conoscevo Assa come le mie tasche, che posto migliore se non la locanda dove si ritrovava tutto l’ordine segreto dei cavalieri di drago? Lì saremmo stati al sicuro.
 Entrati Ronco,  lo gnomo proprietario del locale mi guardava come se mi conoscesse da anni. Lui conosceva tutti, come tutti lo conoscevano di nome, ma non di carattere.
 «Vuoi una camera a due, Lidja?»
   «Sì, io e il mio amico qui abbiamo da fare due chiacchiere»
Mi diede la chiave e salimmo al piano superiore.
 «Ti conosce tanta gente qui, eh?»
«Abbastanza…» feci una breve pausa, per poi riaprire bocca«…Fabio da quanto siamo spariti?»
  «Sono due settimane che vi cerchiamo»
«Solo?!»
  «Come sarebbe a dire solo? Ė tanto tempo, sai?!»
«No, no, intendevo dire che…ormai, sono sei mesi che io Karl e Sofia siamo qui in questo mondo»
   «Che?!»
«Hai capito perfettamente»
  «Ci sono anche Karl  e Sofia? Dove?»
«N-Non qui con me sfortunatamente»
  «Perché, che è successo?»
Iniziai a raccontargli cosa era successo fino all’esame di Sofia.
Flashback…
Sofia aveva finito l’esame e si era subito messa sulle tracce del frutto, ma non riusciva a percepirlo.
 «Sof, che succede? Eppure i nostri poteri li abbiamo recuperati»dissi io
  «Tu e lei,ma io no!» si intromise Karl nervoso
«Lidja, credo che i nostri poteri siano ancora troppo deboli, suppongo sia per questo che non riusciamo ad individuare il frutto»
 «E adesso che facciamo?» chiesi io perplessa e sconsolata
  «Mi sembra ovvio…» disse Karl facendo in seguito una breve pausa «…dobbiamo dividerci, non resta scelta»
 «Dividerci?!» disse Sofia esterrefatta
«Si, se ci dividiamo,magari potremmo avere più chance di trovare il frutto»
  «Non ha tutti i torti, Sof»
Neanche io volevo dividermi da loro, dopo tanta fatica per trovarli, ma era davvero necessario.
 «E va bene…dividiamoci»
  Il giorno seguente Sof e Sennar partirono per la terra del vento, io per quella del fuoco e Karl per quella della notte. Erano passati tre mesi da allora e non li ho più sentiti, ma le ricerche non concludevano nulla, dovunque andassi non serviva a nulla ero sempre ad un punto morto. Avevo setacciato per filo e per segno tutta Assa,ma del frutto neanche la minima percezione.
 Dopo tre mesi, io ero ancora a perlustrare Assa alla ricerca del frutto, nel contempo il caro vecchio Nidhoggr, aveva conquistato la terra del mare ed ora cercava di invadere pure quella del fuoco.
Fine Flashback…
 
«Capito» concluse Fabio.
  «Davvero? Saresti il primo che ha capito tutto nei minimi dettagli»
«Però mi sfugge una cosa…»
  «Come non detto»
«…com’è che Eltain non sarà più al mio fianco?»
 «Diciamo che si è ,come posso spiegare…addormentato! Ecco, lui si sveglierà dopo che avrai fortificato la tua anima»
  «E..quanto ci vorrà?»
«Ecco, regola numero 1, non avere fretta bello mio, se no parti con il piede sbagliato. 2 non si sa, il tempo è indeterminato, prendi Karl, forse lui non è ancora riuscito a riacquistare i poteri»
  «Bene, anzi no perfetto, sono fregato»
«Lo pensavo anche io,ma poi  mi sono divertita ad imparare le tecniche della spada, è-è affascinante»
 Non potevo fare a meno di vedere lo sguardo spaesato di Fabio al momento della cena, tutti che urlavano e gridavano, questo gli dava letteralmente fastidio, povero, non ci è abituato…da quando sono così buona con lui? Ah si, da quando non ce l’ho avuto tra i piedi per così tanto tempo, dovevo fargli una piccola gentilezza, poi… tornerò a contraddirlo e a battibeccare, tanto anche per rompergli e farmi qualche risata interiore.
 Stavamo per andare a dormire, quando Fabio iniziò a parlare:
«Scusa, Lidja, ma Rastaban non aveva poteri telepatici?»
  «Si, e con questo?»
«Beh, non potresti rintracciare Sofia e non torniamo da lei?»
  «Facile a dirsi,ma non tanto a farsi!»
«Perché?»
  «Primo, non so dov’è. Secondo, i miei poteri sono ancora deboli, non so se una comunicazione telepatica simile possa arrivare a lei!»
  «Tentar non nuoce» disse lui
«Ah! Mi hai convinta, ma solo perché anche la sottoscritta qui presente vuole rivedere Sof!»
  «Grazie Lidja, sei..un’amica?»
«No guarda, uno zombie!» dico,ma è scemo?
  «Stavo per dire che sei un’amica!» disse lui un po’ scosso dalle sue stesse parole.
«E che sarei se no? Anche tu sei un…ok, è strano da dire, te lo concedo…sei un amico»
 In quel momento dovevo solo individuare Sofia telepaticamente, pfft, come se fosse fattibile.
Dopo qualche istante, mi parve di sentire una i pensieri di una ragazza, pensava:
-Chissà come stanno Lidja e Karl, sono in pena… per non dire che anche con l’aiuto di Sennar ho avuto solo buchi nell’acqua. Niente frutto. Sempre stata nella terra del vento, guardata da cima a fondo..nada-
 Era lei! Dovevo rintracciarla…ma non ci riuscivo, i miei poteri ancora non me lo permettevano.
 «Come è andata?»
«L’ho trovata,ma..»
  «”Ma” cosa?»
«…ma i miei poteri non mi permettono di parlarle telepaticamente»
  «Scusa,ma non possiamo andarcene noi?»
«Mi spiace,ma no.  Potremmo, ma i confini sono zeppi di basi nemiche, l’unica speranza sarebbero i sentieri sotterranei di Assa,ma non li conosco, ti metterei solo nei guai»
  «Siamo fregati»
«No, tu dici?»
 «Lidja sei davvero inutile!»
«Zitto, tu non è che hai fatto molto più di me!»
  «Ma io sono giustificato, non ho i poteri» disse lui beffardo
-Bene, è guerra!-
 Il giorno seguente, portai Fabio a fare spese, non potevo permettermi di avere al fianco un tizio con jeans maglietta a manche corte e un paio di converse. Non potevo permettermi di essere scoperta, alla fine abbiamo optato per camicia, pantaloni e stivali…semplice,ma almeno meglio di prima. Sempre meglio non farsi notare.
 Nel pomeriggio, mentre Fabio leggeva una mappa ( grazie al cielo cercava di rendersi utile, anche se non ci riusciva), io provavo a rimettermi in contatto con  Sofia.
 -Sof! Aiuto!-
Come la sera prima avevo rintracciato la sua mente,ma non credevo che mi avrebbe risposto.
-Lidja? Che succede, dove sei?-
 -Non ci credo! Sof, io sono nella terra del fuoco, ad Assa,ma per potermene andare devo prendere i passaggi sotterranei,ma…-
  -Non li conosci-
-Esatto, rischierei di vivere la sotto tutta la mia vita, se mi perdessi-
 -Cercherò di trovare qualcuno che conosce quelle vie sotterrane, tu nel contempo fai quello che hai sempre fatto in questi tre mesi-
 -Come farò a capire che sei arrivata?-
-Non ne ho idea-
  -Bene siamo messe bene!-
-Senti io faccio quello che posso!-
  -Sei sicuramente più utile dell’essere qui affianco a me-
-Chi?-
  -Nessuno!-
-Vabbè ti avviserò in qualche modo-
 -Lo so che lo farai-
E di lì interruppi la nostra fatidica conversazione mentale.
 «Fabio, tra un po’ non so quando ci verranno a ripescare!»
«Bene, halleluja!»
 Ora dovevo solo aspettare.
 
Fuori scena :
 
Maka: Wow! Ma come fai a comunicare telepaticamente?
 Black Star: Ma che te ne frega, anche il grande sottoscritto lo sa fare!
Maka, Lidja e Rouge: Si certo, come no!
 Minori: Ma poveretto, abbiate un po’ di fiducia!
Black Star: Ma che poveretto!! Io sono sempre il migliore!
Fabio: Oh, poveri noi!
Sofia: Scusa Lidja,ma di chi parlavi nella nostra discussione telepatica?
 Lidja:…Boh!
Sofia: “Boh”, come risposta non è accettata!
  Lidja: ForsequalcunochetihafattountortoadEdimurgoevitandotiplatealmentestoparlandodelbroccolo!
Sofia: Ehm…repeat!
 Maka: Wow! Non sapevo fossi araba Lidja!
Lidja: Ma che araba e araba! Poi...perchè araba?
 Maka: Perché non si è capito un tubo di quello che hai detto
Black Star: Ma chi se ne frega di lei, l’importante è sapere quello che dico IO!!
Rouge: Bene è partito…mi unisco a te!
Black Star e Rouge: YAHOOO!!! *Si mettono a gridare sopra il tavolo cose senza senso, dove compare più volte la sillaba io*
Minori: Sopra ad uno ci posso anche passare, ma a due no! Rouge!! Giù dai miei tavolini in cristallo!!
Tsubaki: Benvenuta nel mio mondo…
Minori: Proprio perché non ci voglio stare nei tuoi panni io stoppo la cosa…ORA!!
*Minori inizia ad arrabbiarsi e Rouge scende subito per la paura, ma Star continua*
Minori: Bene, è morto!!!
*Con un coltello in mano lo insegue per lo studio*
 Black Star: Metti giù il coltello, te lo hanno mai detto che è pericoloso?!
Minori: Sai che me ne frega!!
Rouge: Bene, direi che è tutto…o forse no?
 Tsubaki e Maka: Si è tutto perché noi non reggiamo più!
 Rouge: Non potrei essere più d’accordo… a presto gente!
 
 
  


 

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Capitolo 11
*** Karl e Chloe nella terra della notte ***


 

Isn't anyone tryin to find me?
Won't someone please take me home
It's a damn cold night
Trying to figure out this life
Wont you take me by the hand
take me somewhere new
I dont know who you are
but I'm, I'm with you( I’m Whit You-Avrile Lavigne)

 

 
 
 
 
 
 
 
  Capitolo 10

 
Stavo attraversando la foresta di Mool  dopo tre mesi di ricerca, nonostante fossi abituato al buio in questa foresta sperduta aleggiava un’atmosfera strana, come se non fossi solo. Dopo un’ora di cammino mi era parso di sentire delle urla, stranamente familiari. Mi misi a correre e quando sono arrivato alla meta, ho trovato una ragazza, armata di bastone, che cercava di difendersi disperatamente da un gruppo di assoggettati…Chloe?!
-Che cosa ci fa lei qui?!-
Non era quello il momento di pensare, senza pensare a cosa stavo facendo, avevo estratto lo spadone dal fodero, anche se non avevo la più pallida idea di come usarla. Mi sono lanciato sugli assoggettati e una luce azzurra aveva illuminato a giorno tutto il bosco, coprendo di ghiaccio tutto ciò che incontrava tranne Chloe.
Una voce che ben conosco era tornata a parlarmi...
-Bene, sei pronto. Bisogno di me?-
 -Ma no…stavo solo passeggiando, tutto qua-
-Se vuoi me ne vado…-
 -No no no…non ho detto questo-
-Ora si ragiona-
Dopo aver collegato il mio cervello ai fatti, mi sono avvicinato a Chloe che mi guardava esterrefatta.
«What had happened?» (Sono scarpe in inglese, scusatele n.d.Fabio VUOI ANDARE V IA?!! N.d.Autrici)
  «Tranquilla Chloe, è tutto…»
*SCIAF SCIAF*
  «Perché mi schiaffeggi?!»
«Ma allora sei vero, non sei un’allucinazione»
  «In teoria dovresti schiaffeggiarti da sola»
«Karl…che cambiamento, sei al pari di mio fratello, sempre se sei tu»
  «Certo che sono io! Perché pensate sempre questo?»
«Beh perché…tu sei Karl»
  «Che significa perché sono Karl?! Che razza di giustificazione è? Va beh, lasciamo stare che è meglio. Parlando di cose serie…Che ci fai qua?!»
«Beh io, Ewan e Fabio abbiamo fatto un sogno che ci indicava un a grotta in Australia…ed eccoci qui»
 «Aspetta, fammi indovinare…siete caduti vero?»
«Ehhh…beh si ma no, non siamo noi ad essere caduti…è stata mia madre. Georg è andato dietro a lei, noi li abbiamo seguiti, ma loro si sono appesi e poi mi sono svegliata qui, circondata da Assoggettati e-e…aiuto»
  «E’ finita, è tutto a posto…però sarebbe meglio andare via di qua, che ne pensi?»
 «I totally agree with you!» disse lei  alquanto spaventata.
   La presi per mano ed iniziammo a correre fino a raggiungere una grotta sperduta nascosta dai rovi.
  «Nascondiamoci qui, per il momento» proposi io.
 «Are you kidding me? Io là dentro non ci voglio entrare! E’ buio, non ci pensare neanche!»
  «Preferisci stare qui in balia degli assoggettati? Libera di farlo se vuoi ma non i sembra un’idea intelligente»
 «Sai che ti dico? Entriamo nel buco nero inquietante e pauroso…quello non ci uccide»
  «Beh, non sappiamo cosa potremmo trovare. Piante urticanti, animali velenosi eccetera»
 «Karl, me lo fai apposta? Smettila di scherzare»
  «Ma io non so mentire, ero serio»
 «Impara!» e così ci siamo avventurati nella grotta. Era fredda e umida, ma almeno eravamo riusciti ad accendere un fuocherello, grazie  Chloe e i tuoi anni di scoutismo.
Avevamo entrambi una fame da lupi, meno male che Gillian aveva dato a Chloe dei panini. Mentre li stavamo mangiando Chloe guardava assorta.
  «A cosa stai pensando?»
 «Pensavo che mentre ero sola, in preda agli Assoggettati, desideravo che qualcuno venisse a prendermi e a portarmi via…e avrei voluto che quel qualcuno fossi tu»
  «Come? Non ho capito…»
 «Niente, fa come se non avessi detto nulla…»
  «E comunque adesso io sono qui con te, e non ti lascerò mai sola…e anche Aldibah è con me»
 «Addio romanticismo…»
  «Senti, sono duro d’orecchi, sono abituato a sentirmi urlare” porta qua quelle borse”»
 «Mi sono persa qualche puntata?» E così ho preso  a raccontarle la mia storia, da quando mi sono svegliato fino a quando ci siamo incontrati. Soffermandomi sul pessimo carattere di Cassandra e sua madre.
 Chloe aveva reagito in modo strano quando le avevo detto che Cassandra era innamorata di me
  «Che hai? Hai una faccia…»
 «Non ho niente…assolutamente nulla…comunque com’è che Kuma non è più con me?»
  «In pratica dorme, è come se si fosse assopito dentro di te»
 «ho bisogno di una luunga dormita»
  «E fai bene domani appena svegli partiamo per la Terra del Sole. Non voglio stare in questo posto lugubre una notte di più»
 «Notte?»
  «Si, nella Terra della Notte, la luce e il giorno non esistono quindi…»
 «Lascia stare, non lo voglio sapere. Vado a dormire che è meglio…buonanotte»
Il “giorno” dopo io e Chloe siamo partiti per la Terra del Sole come da programma, speravo sinceramente di rincontrare Sofia.
 
Spazio autrici:
Minori: Speriamo vivamente che il capitolo vi sia piaciuto, anche se forse è un po’ cortino…
Rouge: Va beh, chi se ne frega, ci rifaremo quando si rincontreranno, li si che saranno lunghi
Minori: Aiuto…
Soul: Ehi, vi siamo mancati?! Oggi vi faremo compagnia noi te uomini di Soul Eater
Rouge: Uomini? Ma dove?
Soul: Taci!
*dopo aver incontrato lo sguardo di Minori, Black*Star scappa *
Black*Star: YAHOOOO, me ne vado da quella pazza
Sofia: Che gli hai fatto?
Minori: Io? Nulla! Non vedi? Io sono l’angioletto, non vedi le ali e l’aureola?
Rouge: A discapito dell’aspetto…
Minori: Tornando ai nostri ospiti *Questo è non ascoltare le persone*Kid, che cos’hai?
Kid: …
Soul: Ehi amico, che fai? Perché mi fissi?
Kid: …i tuoi capelli…
Soul: Co-cosa vuoi fare ai miei capelli? M-metti via quel pettine, Kid, puoi diventare pericoloso sai?
Kid: Ohh…lo so bene e guarda un po’…ho anche il gel
Soul: Aiuto Makaaaaaa
Kid: Vieni qui Soul, ti farò una pettinatura perfettamente simmetrica con la riga in mezzo
Soul: Vuole pettinarmi come mia madre quando facevo i concerti, ahhhh!
Rouge: Non so tu, ma io li voglio buttare fuori a calci!
Minori:….Idem!
Sofia: Posso aiutare a sopprimerli?
Rouge: Non si possono sopprimere
Lidja: E perché?! Lo facciamo breve e in dolore!
Minori: Loro non sono sulla lista di Lord Shinigami…
Sofia: Traduzione per noi, comuni mortali
Rouge: E’ complesso e non voglio mettermi lì a spiegare…non li possiamo ammazzare!
Sofia: Allora vi do una mano a buttarli fuori!
Lidja: Io Vorrei concludere sto’ benedettissimo capitolo…
Chole: See you soon folks!
 

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Capitolo 12
*** Sofia e Ewan nella terra del sole -Alla ricerca di Lidja sotto il Mondo Emerso ***


And I wonder if you know
How it really feels
To be left outside alone
When it's cold out here
Well maybe you should know
Just how it feels
To be left outside alone
To be left outside alone

 
 

Capitolo 11

 
Era scioccante per me vedere che Makrat non era cambiata. Caotica, luminosa, rumorosa e piena di gente… esattamente come  me la ricordavo. Mi faceva strano non dover attraversare la città con il cappuccio sul viso, ma ora lui non ero Sennar il consigliere, ma semplicemente Sennar il fratello maggiore ( per copertura) della ragazzina che mi camminava a fianco e che osservava rapita ogni angolo della città.
 Ora per la città giravano forniti di pesanti armature di metallo, ogni volta che ne vedevamo uno Sofia nascondeva il viso.
 Avevamo nascosto i nei verdi con la terra prima di entrare in città, dato che erano il motivo per cui eravamo ricercati in tutte le terre sottomesse.
 Mi sembrava di essere tornato ai tempi in cui Aster regnava incontrastato, prima dell’arrivo di Nihal, prima della fuga di nostro figlio nel mondo umano destinato a nascondere dentro di se i segreti dei draghi e del Mondo Emerso e le sue guerre, che da lui era arrivato fino a Sofia. Camminavamo cercando passaggi nascosti, gli stessi passaggi che ci avrebbero condotti all’accademia, grazie alla soffiata che ci avevano dato, infatti, avevamo scoperto che ora l’accademia si trovava sotto Makrat, dove a riparo da occhi indiscreti nasceva un nuovo esercito. Che tristezza per me passare davanti all’antica accademia e non vedere tutti i soliti ragazzi che si riunivano insieme in seguito alle lezioni, ricordo ancora adesso quando Nihal si era appollaiata sul frontone dell’istituto per farsi ammettere. Mi mancava tantissimo da quando era morta, ma dovevo andare avanti, portare a termine questa nuova missione che mi era stata affidata, lo dovevo fare per Sofia.
 Ci siamo diretti nel bosco che circondava la città, non potevamo certo rischiare di essere scoperti per un nonnulla, non dopo tutta quella fatica per nasconderci
«Sennar, c’è una radura più avanti, vicino ad un ruscello, io direi che può andare…»disse Sofia sbucando da un cespuglio.
 Era incredibile l’istinto di sopravvivenza di quella ragazzina, e, a giudicare dal suo aspetto non sembrerebbe avere in se una così grande forza. Ci siamo accampati in quello spazio erboso, era estate quindi si poteva anche stare all’aperto e era una zona del bosco inoltrata e poco battuta dalle guardie.  Dopo poco iniziamo ad intravedere una tenue luce viola illuminare il bosco, Sofia aveva riconosciuto subito quella luce e si era messa a correre, nonostante l’avessi intimata del pericolo che poteva correre. L’avevo seguita, una volta raggiunta l’avevo trovata accovacciata su un ragazzo dai capelli biondi e ricci.
«Aspetta Sofia, non sappiamo chi sia» avevo detto io, cercando di allontanarla
  «Forse tu non sai chi è, ma io lo so fin troppo bene»
Aveva iniziato a chiamarlo per nome:
  «Ewan, Ewan svegliati…»
    «Sofia…SOFIA!» aveva urlato, abbracciandola con fare preoccupato. «Oh, Sofia, fortuna che stai bene, sono giorni che ti cercavamo. Eravamo tutti preoccupati per te, Lidja e Karl.»
  «Come giorni? Sono convinta che sia passato molto più tempo. E fate bene a essere preoccupati, non ho idea di dove possa essere Karl, in compenso so dove si trova Lidja»
 Una volta tornati attorno al fuoco, gli abbiamo raccontato la nostra storia ed era rimasto tra lo stupito e lo scioccato, poi aveva proclamato:
    «Allora vado io a prendere Lidja»
  «Si, certo come se fosse facile!» e ci ritrovammo a spiegare anche la situazione di Lidja.
    «…Ok…non credo di potercela fare»
 Il giorno dopo, io, Sofia e Ewan siamo andati a comperargli dei vestiti che non dessero nell’occhio e a abbiamo anche coperto il suo neo, logicamente. Successivamente ci siamo diretti a cercare la famosa entrata per la nuova accademia, imbattendoci in Karl e una ragazzina bionda del tutto uguale a Ewan, diversa solo per le forme prettamente  femminili.
    «Chloe!»  disse il ragazzo correndo incontro alla suddetta Chloe.
E dopo le dovute presentazioni, ci siamo rimessi a cercare l’accademia sotterranea.
Dopo diverse ore di ricerca una voce familiare era giunta alle mie orecchie.
     «Sennar? Ma sei davvero tu?»
«A-Aires?!»
  «Nonno chi è sta vecchia?»
     «Vecchia?! Nonno?! »
«E’- E’ lunga, ma tanto lunga!»
     «Ok, ti ascolto»
E mi vidi costretto a raccontare tutto pure a lei, per l’ennesima volta e dopo un po’ scoccia.
     «Ho capito, se cercate l’accademia basta seguirci»
       «Mamma, muoviti ci aspettano tutti!»
     «Sennar, devi sapere che…sono mamma!»
«L’ultima persona che avrei visto madre, dopo mia moglie, si  intende»
      «Allora? Spicciati mamma»
     «Sennar, ti presento mia figlia Nike»
      «Questo chi è? E’ troppo giovane per essere un tuo spasimante…ciao biondino»
        «Don’t touch my brother or I kill you!» e tutti scoppiarono in una fragorosa risata, tranne me, Aires e Nike che non avevamo capito il concetto. Così le abbiamo seguite, raggiungendo la famosa accademia. Era come una piccola città, popolata da soldati prontamente allenati.
     «Questa è la nuova accademia, qui ogni galleria porta in un luogo diverso, così non ci facciamo mai scoprire, perché noi siamo tanto soldati quanto spie»
      «Benvenuti a casa!» concluse la figlia Nike, avvinghiata al braccio del povero Ewan.
E così il giorno seguente su volere di Ewan, Chloe e il suo gemello, Karl e tutti guidati da Nike, si erano messi in viaggio per ritrovare Lidja.
 
Ewan pov
 
Ci erano volute ore, non so più quante ,avevo perso il conto, per arrivare ad Assa.  Il viaggio era stato asfissiante, con Nike in perfetto stile cozza e lo sguardo assassino di mia sorella nei suoi confronti.  A volte sentivo i pesanti insulti ( in inglese) che mia sorella rivolgeva alla ragazza attaccata al mio braccio e la voce di Karl che la dissuadeva dal volerla assassinare.
  Il viaggio era stato lungo e quando le mie narici erano riuscite a fiutare aria non putrefatta baciai il terreno su cui camminavo, anche se nella perfetta coscienza di doverci tornare non appena avremmo trovato Lidja.
Vagammo per Assa per una buona mezz’ora, finché mia sorella non arrivò con Lidja a braccetto e Fabio dietro che le seguiva a ruota.
 «Guarda Ewan l’ho scontrata dalle bancarelle»
  «Guarda dove vai la prossima volta…» disse Karl
Bene eravamo riusciti nel nostro intento, ma dopo ci era toccato tornare nei cunicoli maledetti, ma almeno Fabio condivideva con me un braccio… Nike si era attaccata ad entrambi…INCUBO!!  Solo che Fabio era in procinto di darle fuoco, ma si era contenuto.
 Dopo altrettante ore se non di più siamo riusciti ad arrivare a quella dannata accademia, ma Sofia e Sennar non c’erano… erano usciti per comperare dei vestiti per Chloe e avevamo deciso di seguirli.
 
 
Spazio autrici:
 Rouge: Menomale che questi erano corti!
 Minori: Scusa anche io sbaglio di tanto in tanto, sai?
Rouge: Quasi sempre…
Minori: Zittisciti!
Chrona: Fanno sempre così?
Sofia: Praticamente a tutti i talk show
Fabio: Sono insopportabili…
Minori: Sai, Liam muore dalla voglia di diventare il fidanzato di Sofia
Rouge: E comparirà nel prossimo capitolo!
Fabio: Non fatemi questo…
Ewan: Ed è anche un personaggio con cui tu avrai particolarmente a che fare, in futuro
Fabio: Eh?
Chrona: T-tu h-hai sbirciato il copione delle autrici
Ragnarok: Ti avevo detto di stare zitto!
Chrona: M-ma io non sono un personaggio, mi avevano dato il permesso
Ragnarok: TACI!
Ewan: Va bene, ho sbirciato, non facciamone una tragedia…
Minori: Non eravamo io e te quelle che litigavano?
Rouge: Lasciamo perdere, qui regna la follia…Altro che Asura…vabbè, andiamo a casa va, che è meglio. Su Chrona saluta…
Chrona: A-Arrivederci a tutti! >\\\\<
Minori: Visto che c’è l’hai fatta? Non era così difficile…per uno come te
Fabio: A che livelli siamo…
Rouge: Liaaam…
Fabio: Ok me ne vado.
 

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Capitolo 13
*** Bentornato Liam! ***


I'm not a perfect person
As many things I wish I didn't do
But I continue learning
I never meant to do those things to you
And so I have to say before I go
That I just want you to know

 

Capitolo 12

 
Sofia pov
 
Ero davvero in ansia, Lidja, mi mancava, avevo bisogno dei suoi consigli e della sua ironia. Ero seduta sulla scalinata di una casa, in attesa che Sennar finisse di comperare i vestiti per Chloe.
Non potevo fare a meno di pensare al risvolto di questa avventura, non poco illogica. Sennar, con tutto il suo più inopportuno tempismo, si era seduto accanto a me, pronto a sostenermi, insomma, a fare il nonno.
 «A che pensi?»
«Penso che tutto ciò non abbia senso…insomma, io sono riuscita a farmi ammettere nel consiglio, eppure non sono riuscita ancora a cavare un ragno dal buco!»
 «E’ normale alla tua età avere preoccupazioni, calcolando anche il gran fardello che hai, e , che avete voi Draconiani, sulle spalle»
«Sai,  la promessa che ho fatto a Liam l’ho mantenuta, ma…non sono in grado di potercela fare»
 «Puoi, devi solo avere le fiducia in te e nelle tue potenzialità, sei mia nipote santo cielo!»
«E questo che diavolo centra?»
 «Centra, perché tu sei sangue del mio sangue e non devi pensare, neanche lontanamente, di essere meno degli altri…tu sei di più!»
Era incredibile, lui riusciva sempre ad essere sincero e a darmi la carica giusta.
  «Sofia?» disse una voce non lontana da me, un ragazzo dai capelli neri e ricci, con uno sguardo tra il sollevato e l’arrabbiato…Fabio.
«C-che ci fai tu qui?»
   «Questo non è importate adesso…vorrei sapere chi è il ragazzo accanto a te!»
Sennar si era alzato con fare di sfida e con uno sguardo di fiamma che la diceva lunga…che frullava nella testa di mio nonno?
 
Sennar pov
 
Quello era il ragazzo, che nei ricordi di Sofia, la baciava sulla terrazza…quello stesso tipo che ora avevo davanti.
-Se vuole fare il cascamorto con mia nipote dovrà prima passare su di me, poi quando mi sarò divertito lo lascerò stare…con Ewan, lontano da mia nipote!-
Avevo preceduto Sofia nel dare la risposta a quel ragazzo…
«Sono il suo fidanzato, problemi?»
Mia nipote si era portata una mano alla fronte con fare esasperato.
  «Ah, si? Beh, sai una cosa c’ero prima io di te, per cui sloggia!» disse lui per nulla intimorito, anzi, era sempre più arrabbiato! Ora si che mi divertivo!
-Davvero ci crede? Che ingenuo!-
«Deve essere lei a decidere, non credi?»
 «Beh…tutto ciò ha senso, ma di certo non demordo!»
-Mi sto trattenendo dalle risate per puro miracolo, questo tizio è un ottimo giocattolo! Non sa nemmeno come ribattere!-
 
Sofia pov
Quei due sono matti! Ora avevano iniziato a litigare per una scemenza del genere…certo che mio nonno era ancora un ragazzino, passare da argomenti tanto seri a…questi!
 Tra la folla mi era sembrato di vedere una figura che ben conoscevo, mi ero dimenticata di Fabio e Sennar ed ero corsa dietro a quella figura, prima era un dubbio, poi  era diventata una certezza.
Lo avevo perso fra la folla, sinché una mano non si appoggiò sulla mia spalla, mi voltai.
«Liam!»
 «Sofia!»
Gli saltai al collo e lo abbracciai forte, come mai prima. Mi era davvero mancato, il mio migliore amico.
  «Caspita Sofia, non sei cambiata per nulla!»
«Ti sei dimenticato che io non posso invecchiare?»
   «Non era a quello che mi riferivo, il tuo sorriso e i tuoi occhi non sono cambiati nonostante il tempo, tu e il tuo essere così pura è rimasto lo stesso ed è quello che amo di te» disse lui sorridendo.
Ero arrossita, ma che ci potevo fare? Lui invece era cambiato tanto, forse era anche un po’ più alto, e dalla sua camicia scamiciata, si vedevano notevoli cicatrici e sul braccio destro un tatuaggio, simbolo dell’Ordine dei Cavalieri di Drago.
«Mi sei mancato…hai…mantenuto la promessa?» chiesi io titubante.
   «Da quando così poca fiducia in me?»
«Non so, era solo che… volevo sentirtelo dire»
    «Si, sono Cavaliere di Drago, ma so già che anche tu hai rispettato i patti» disse guardandomi dritta negli occhi, con quel suo sguardo spavaldo, ma non irritante…fiero. I suoi bellissimi occhi color dell’oro e i miei, così verdi e monotoni. La sua bocca era non lontana dalla mia, ma mi scansai immediatamente.
«Ehm…si io…sono consigliera»
  «Non c’era bisogno di dirlo, lo sapevo già» disse sorridendomi
Mi aveva presa per mano e mi stava conducendo fuori da quella folla.
«Dimmi, Sof, dov’è Sennar?»
 «E’…dalla parte opposta a noi»
«Dirmelo un po’ prima no, eh?»
 «Chiedo perdono»
E finalmente  eravamo arrivati davanti alla scalinata, dove Fabio e Sennar stavano ancora litigando.
«Scusa se ti disturbo, ma.. E’ davvero un piacere rivederti Sennar!» disse Liam, facendo dell’ironia.
 «Liam?...Liam!» gli corse incontro Sennar, felice di concludere lì la litigata con Fabio… anche se un po’ gli dispiaceva, non poter più giocare con il nuovo passatempo.
«Ma come stai Liam, ma quanto tempo! La ragazza qui ti ha salutato come si deve, spero…»  disse facendo l’occhiolino a me e a Liam, facendoci diventare color porpora.
 Fabio, intanto, osservava la scena con il misto tra il trauma e la furia cieca.
 
Liam pov
Bene, ora che avevo salutato Sennar , volevo sapere chi era quel ragazzo che fissava Sofia…ma soprattutto perché la fissava! Ora mi diverto un po’ anche io! Intanto Sofia mi guardava con occhi supplicanti della serie “Ti prego, so cosa vuoi fare…non farlo” ma l’avevo ignorata.
«Ehi, tu chi sei?»
  «Potrei farti la stessa domanda»
«Si  ma io te l’ho chiesto prima» dissi io con fare da spaccone, cosa che mi veniva molto bene, tra l’altro.
  «Sono Fabio»
«Liam, vorrei dire piacere ma…non è così, mi trasmetti una brutta sensazione» ed ecco uscire fuori il mio lato meschino, nessuno mette gli occhi su Sofia, sono piuttosto possessivo…si è notato? (nooooo, ma va, ma dove? n.d.Autrici)
  «Ti conviene tapparti quel cesso di bocca che madre natura ti ha concesso»
«Non ti conviene sfidarmi ragazzino, anche perché ti supero di una spanna abbondante. Tornando a noi Sennar, hai imparato a cucinare?»
      «Io so cucinare! Soprattutto le zuppe!»
«Ohhh, certissimo!» dicemmo io e Sofia in coro, con una leggera punta di ironia.
  «Chissà perché ma… mi è passata la fame»
«Tu non sei contemplato nella discussione» dissi io, mi stavo proprio divertendo!
  «Ok, ora ti prendo a botte» disse scrocchiandosi le nocche, caspita devo ammettere che il ragazzino ne aveva di fegato.
 Sofia mi si parò davanti e, guardando egli occhi il mio rivale, disse:
   «Meglio evitare risse in mezzo alla strada. Voi siete due miei cari amici, non voglio che facciate a cazzotti e…tu finiresti male» disse lei indicando Fabio, mentre io ridevo come un matto, non riuscivo più a trattenermi. E Sennar si era unito a me, perché aveva capito la mia recita, Sofia poi mi disse:
   «Tu non ridere, sei fortunato che Eltanin dorme ancora se no a quest’ora saresti un carbone ardente»
«Eddai, Sof. Volevo solo divertirmi un po’ con questo ragazzino»
-Facciamolo arrabbiare ancora un po’-avevo pensato tra me e me per poi cingere con un braccio la vita di Sofia…la faccia del “ragazzino” era epica!
   «Cambiamo discorso…Sennar cosa intendevi con “salutato come si deve”?»       
«Quando, prima di partire per l’accademia, hai baciato Sofia!»
Io e la mia migliore amica eravamo diventati di una tonalità di rosso che io e lei avevamo creato sul momento.
 «Nonno… impara a stare zitto!» gridò Sofia.
«Nonno? Ba-bacio?»
  «Eh, si! Io sono il nonno di Sof e si il ragazzo lì ha già baciato mia nipote» disse Sennar a mo’ di confronto.
«Bene è morto!» disse Fabio.
  «Sei tanto bravo a parole, ma…se provi ad arrabbiarti con lei, divento tutt’un’altra persona» ora lo guardavo con fare minaccioso.
 «Io non me la prenderei mai con lei!»
«Ah, allora se hai qualche problema con me, non mi tiro certo indietro dall’ affrontarti»
  «Dove e quando vuoi!»
«Oh, ma che ho fatto di male nella mia vita?» si intromise Sof.
« Sta’ sera, nell’arena dopo le danze, ci sono i tornei non vedo l’ora di prenderti a calci»
Io sono sempre stato una persona tollerante, ma non mi va di farmi prendere in giro da un Draconiano senza poteri… è umiliante! Bene…non  che io abbia voglia di combattere, troppo scazzo, ma se insiste sono sempre disponibile a nuove sfide. Fabio stava per andarsene, quando si era girato all’ultimo per dormi una cosa che mi aveva lasciato alquanto male
  «Ah, e comunque ,io Sofia l’ho già baciata due volte» ok ora era guerra aperta!
 
Spazio autrici:
Fabio: Che figura da idiota!
Lidja: Tu sei un’idiota, ma anche Liam non ha scherzato…
Liam: Io in realtà non ero serio ma…va bene!
Sofia: Evvai, ora la scema non sono solo io!
Maka: Già ora siete tutti dei grandissimi rintronati
Fabio: Ripetilo se hai il coraggio
Maka: Quando vuoi *Prende in mano Soul-falce*
Spirit: Tieni giù le mani da Maka, teppista!
Fabio: Ok allora me la prendo con te
Spirit: Nessun ragazzo tocca la mia bambina
Soul: IO lo faccio tutti i giorni…
Spirit: non provocarmi moccioso, quando dico nessuno è nessuno…CHIARO?
Sennar: Sono perfettamente d’accordo con te *Fanno comunella*
Maka: Io scappo…addio!
Minori: Che dici, salutiamo?
Rouge: Si non è ho più voglia…ciaooo! 
 




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Capitolo 14
*** Nella Terra del Sole, contendiamoci Sofia! ***


I thought I was a fool for no one 
But ooh, baby, I'm a fool for you 
You're the queen of the superficial 
But how long before you tell the truth? 

Ooh ooh ahh, you set my soul alight - Supermassive black hole- Muse


Capitolo 14

Liam pov

Mentre entravo in accademia ero palesemente irritato. Bene se quel moccioso vuole la guerra, la guerra avrà, nessuno tocca Sofia, non si devono permettere. Mentre passavo, l’incedere dei miei passi faceva voltare i presenti. Mi ero seduto a terra nella speranza che la rabbia defluisse, non ero mai stato irrazionale o violento se le circostanze non lo richiedevano, ma quel ragazzino mi irritava profondamente.
«Liam, si può sapere che ti è preso?» mi aveva chiesto Sofia preoccupata
 «Niente Sof, non ti preoccupare»
«Oh certo, non mi devo preoccupare mentre i miei due amici sono sull’orlo di una rissa all’ultimo sangue.»
 «E’ che mi da fastidio che quel moccioso ti abbia messo gli occhi addosso» forse ero stato un po’ troppo diretto, notando il palese rossore sulle guance di Sofia
«Ma che vai blaterando, scemo!» aveva detto per poi darmi un pugnetto sulla spalla, mi sembrava di essere tornato indietro, a quando mi aveva trovato per strada, moribondo, ed era diventata prima un’amica, una sorella, poi qualcosa di più.
 «Ok, la smetto…ma mi da fastidio comunque»
«Per favore Liam, cercate di andare d’accordo. Siete entrambi molto importanti per me»
 «Mi spiace Sofia, non ce la faccio. Il motivo del nostro disaccordo è troppo importante per entrambi»
«Fate come volete, sia te che Fabio siete troppo testardi e orgogliosi»
 «Lo so, e ne vado fiero» era vero, non mi piaceva piegare la testa davanti a qualcuno. «Ah,  senti Sof, da quanto siete nella Terra del Sole?»
«Qualche giorno, perché?»
 «Stasera c’è una festa in centro, ti va di venirci?»
«Si! Ci farà proprio bene distrarci un po’ prima della battaglia finale, vado a dirlo agli altri»
 «Ah, aspetta Sof…» niente da fare era già andata via, e io che contavo di andarci solo con lei come l’ ultima volta. Ma non potevo farci nulla, i suoi amici sarebbero sempre venuti un passo prima di me…erano la sua famiglia. Così l’avevo seguita, e l’avevo trovata a parlare con la ragazza dai capelli scuri.
  «Hai ragione, ci farà bene passare un po’ di tempo libero a svagarci…se non fosse che i ragazzi…»
«Ti scongiuro Lidja, non parliamone, ho già paura…» aveva detto passandosi la mano tra i capelli.
-Fai bene a preoccuparti, il ragazzino non ne uscirà tanto bene stasera-
   «E di cosa scusa? Sono entrambi capaci di combattere, ho insegnato io a Fabio. Di cosa ti preoccupi?»
«Mi preoccupo perché Liam è decisamente più esperto di Fabio, primo. Secondo, pensa se Eltanin si sveglia mentre combattono?»
   «Addio Liam…» ecco questa prospettiva era decisamente meno allettante.
    «Francamente a me non di spiacerebbe…»
«E piantala, non hai imparato proprio niente a Monaco?»
    «E tu piantala di rivangare la cosa»
   «No perché? E’ la prima volta che ti accusa, vai Sofia finalmente ti ho insegnato qualcosa»
«Ma lo fate apposta?»
   «Se verrà a vivere da noi alla villa, sarà difficile per te Sof» aveva detto Lidja seria.
«E perché?»
   «Potrei farlo fuori mentre dorme» la ragazza mi stava sempre più simpatica!
    «Potrei fare lo stesso»
«E piantatela, la volete finire? Nessuno ci rimetterà la pelle, chiaro?!»
   «Cavoli Sofia, ogni tanto lo ricopri fin troppo bene il ruolo del capo»
    «Però a ragione, nessuno deve rimetterci…»
«Se penso che non ci resta molto tempo mi sento male» aveva detto Sofia, che si era fatta improvvisamente cupa, aspetta…
 «Non vi resta molto tempo per cosa?» avevo chiesto, intromettendomi  nella discussione.
«Ma come, non ti ricordi? Noi dobbiamo uccidere Niddoggr» disse Sofia grave
    «Noi è approssimativo, dovrai essere tu a farlo, se no non avrebbe senso» aveva detto il ragazzino, mettendole una mano sulla spalla. Lidja era intervenuta subito
   «Sofia so a cosa stai pensando, non devi sentirti così…basta parliamo d’altro, oggi è giorno di festa, niente discussioni deprimenti. Fabio hai visto Ewan?»
    «Prima stava cercando di scollarsi Nike di dosso…cavoli quella tizia è una cozza» con in viso un’espressione scocciata
   «…Sofia, vado ad ammazzarla e torno, voi aspettate qui ok?»
«Lidja mi sembra una pessima… idea. Come non detto» tanto era già andata a cercare la futura vittima, ora eravamo rimasti noi tre, e il ragazzino mi guardava con aria di sfida, sempre con la mano sulla spalla di Sofia.
«Fabio, mi stai facendo male…»
    «Ah, scusa…che vuoi, non hai altro da fare?» mi aveva chiesto, allentando la presa sulla spalla di Sof
 «Potrei farti la stessa domanda, ragazzino» avevo detto assottigliando gli occhi.

Sofia pov

O mio dio, erano ripartiti per la tangente. Sentivo che stava per scorrere sangue.
«Su ragazzi, calmatevi, non c’è motivo per litigare»
 «Ha ragione, ci vediamo stasera, sempre che tu non ti voglia ritirare»
    «Neanche per sogno» come temevo aveva risposto così
 «Perfetto, ah Sofia per stasera mi prenoto» e se ne era andato chissà dove.
«Possibile che tu debba essere così testardo?»
    «Come? Credi che io mi faccia battere da…»
«Tu non capisci Fabio, lui è un Cavaliere di Drago, studia scherma da una vita. Ti farà a pezzi, ed è una prospettiva che non mi piace»
    «No, non accetto di farmi mettere in ridicolo da quel tizio, a stasera Sofia» e se ne era andato pure lui, lasciandomi sola e preoccupata…devo imparare un po’ di egoismo!

In men che non si dica si era fatta l’ora della festa, così ho raggiunto gli altri nella piazza, e abbiamo iniziato a girare per le bancarelle. Nonostante fosse tra le terre sottomesse, e per le strade girassero parecchi assoggettati, aleggiava un’atmosfera festosa. Uomini, donne e bambini passeggiavano tranquillamente. Anche i ragazzi erano sereni, Ewan cercava di togliersi Nike di dosso, sotto lo sguardo omicida di Lidja, Chloe osservava cosa vendevano nelle varie bancarelle, sotto lo sguardo di Karl, Sennar e Aires chiacchieravano allegramente, mentre io scherzavo con Liam, anche se ogni tanto lui e Fabio si lanciavano delle frecciatine.
«Ci voleva proprio una serata così»
      «Hai ragione…Nike ma tu non hai altro da fare che stare attaccata a me?»
    «Già, appunto»
      «Cos’è sei gelosa?»
    «Ma va…e scollati!»
Eh, già! Dopo tanti problemi una serata tranquilla ci era dovuta, o sbaglio? Era andata avanti così per un paio d’ore, poi…
 «Sofia, c’è la musica, andiamo?» mi aveva chiesto Liam.
«Si…» ed eravamo andati a ballare, anche se dallo sguardo Fabio non sembrava essere molto d’accordo, e se era geloso? Ma che sto dicendo! Lui? Di me? Che scemenze che dico, non potrebbe mai accadere.
 «Sofia, ci sei?»
«Ah? Si ci sono, ero solo sovrappensiero. Dicevi?»
 «E’ la stessa canzone dell’altra volta»
«Già, se tu non fossi diventato più alto mi sembrerebbe che il tempo non sia passato affatto…a sarebbe più facile per me ballare» in effetti era piuttosto difficile, per me, visto che stavamo ballando un lento.
 «In effetti…beh se tu invecchiassi saresti un po’ più alta pure tu»
«Vero»
 «Scusa è il sogno di ogni donna restare adolescente per sempre, no?»
«Dipende dalle circostanze» già, magari se la causa non era l’incantesimo di una gigantesca viverna mi sarei divertita di più ad essere adolescente, purtroppo è una fase di vita che ci è stata portata via. Dopo poco, in pista, ci hanno raggiunto anche Karl e Chloe, Lidja e Ewan che finalmente si era liberato. Non appena avevo incrociato lo sguardo di Lidja lei mi aveva fatto l’occhiolino, per lei era una bella conquista. Anche se, ogni tanto, mi sembrava di sentire su di me lo sguardo di Fabio. Finito di ballare abbiamo continuato a girovagare per le bancarelle, finche non siamo arrivati nei pressi della vecchia arena dell’accademia.
 «Bene ragazzino, sei pronto?»
    «Mi sembra ovvio»
 «Bene, nelle scuderie ci sono anche delle armi, useremo quelle. Sai tirare di spada vero?»
    «Si, andiamo»
      «Ehi, voi due, non vorrete divertivi da soli, vero?» si era intromesso Ewan parandosi davanti a loro
    «Che intendi Ewan?»
     «Intende che al torneo partecipiamo anche noi due» a lui si era aggiunto anche Karl, oddio cos’hanno in mente quei due?
«Karl, Ewan, non vi ci mettete anche voi»
     «Certo che lo faremo, Sofia, non accettiamo che tu finisca nelle mani di un tizio qualsiasi»
      «E poi vogliamo divertirci un po’ pure noi due!» oh santo cielo, qui stiamo raschiando il fondo del barile, e tutto per cosa? Perché Liam mi ha baciato. Alla fine, si erano diretti tutti e quattro a prendere le armi.
     «Io uso il mio spadone»
      «A me ispira l’arco, lo usavo negli scout»
    «Io uso la spada» aveva detto Fabio sintetico
 «Pure io, bene! Chi è il primo?»
      «Noi due, tanto sei un Cavaliere no?»
 «Due contro uno, non è molto corretto»
     «Si, ma tu sei più esperto di noi due insieme, così è più equilibrato»
 «Hai ragione, ma con il ragazzino sarà un uno contro uno»
    «Certamente!»
«Fatemi fare l’incantesimo su lame e frecce, così non rimarrete feriti»
 «No, perché? Così sarà più divertente»
«Ma…»
 «Smettila di preoccuparti…vedrò di non far loro troppo male» ma perché non posso avere voce in capitolo?!
«Come volete, testoni» ed ero uscita dall’arena, permettendo a Liam, Ewan e Karl di iniziare a combattere. Principalmente era uno scontro tra Liam e Karl, che si battevano abilmente a colpi di spada, anche se preferivano colpire con delle stoccate o con l’elsa. Da parte sua Ewan lanciava le frecce con una precisione micidiale ai piedi di Liam, senza colpirlo, per fargli perdere l’equilibrio. Ma Liam restava comunque più forte e esperto, e in meno di dieci minuti di combattimento, aveva fatto volare via lo spadone di Karl e rotto l’arco di Ewan, ponendo fine al combattimento.
 «E’ stato un ottimo riscaldamento…sei bravo Karl» aveva detto Liam, aiutandolo a rialzarsi.
     «Ti ringrazio…forza Ewan, usciamo da qui»
      «Oh, abbiamo perso…pazienza. Vai Fabio fatti valere! Karl sanguini»
     «Dove?»
«Hai un taglietto sulla guancia destra, vieni ci penso io» avevo detto procedendo con un semplice incantesimo di guarigione, riparando la ferita in pochi secondi «Ora capite perché volevo fare l’incantesimo alle lame?»
     «Non è nulla Sofia, e ora godiamoci lo spettacolo»
«Prego solo perché ne escano entrambi interi»
Avevano già iniziato, e Fabio era in svantaggio, come volevasi dimostrare. Ma perché si spingeva sempre troppo oltre? Era uno scontro duro, ogni tanto a essere in difficoltà era Liam, più spesso Fabio, e ogni volta che uno dei due si faceva un graffio io trattenevo il fiato. Non stavano combattendo con le stoccate, ma con colpi addetti a ferire, mirati ai punti vitali del corpo, come gambe, costato, cuore e giugulare…quei due vogliono farsi fuori a vicenda!
«Ora mi sento male…»
   «Se ci rimane Fabio non sarà una grave perdita, certo Draconia non risorgerà ma ne vale la pena» aveva detto Lidja e io, di conseguenza, l’avevo fulminata con lo sguardo. Lo scontro di faceva sempre più intenso, i colpi sempre più precisi e mirati, ogni movimento era calcolato, nessuna movenza inutile. Il clangore delle spade risuonava nell’aria, intenso e metallico. La battaglia aveva visto fine quando, con un unico colpo, Fabio aveva procurato a Liam una lunga ferita sul torace che lo prendeva dalla spalla sinistra al fianco destro…in quel momento mi sono sentita morire. Ero andata subito da lui, senza curarmi di niente altro, mi sono tranquillizzata un po’ quando ho visto che era solo un taglio poco profondo
«Liam, come stai? Ti fa male?»
 «No, mi brucia di più l’orgoglio…farmi battere da un ragazzino»
«Non dovrebbe essere questa la prima delle tue preoccupazioni, vieni che ti curo la ferita»
 «Lascia stare Sof, è una ferita da nulla. Va da lui, ha più bisogno di te di quanto ne abbia io» infatti non avevo notato che Fabio se ne era andato nelle scuderie, e io l’avevo seguito subito.

Fabio pov

Ero riuscito a colpirlo, finalmente, con un unico colpo al torace. Era una ferita superficiale, ma estesa per tutto il busto. Non appena era caduto, Sofia si era precipitata da lui, anche se il vincitore ero io. Un po’ me lo aspettavo, è parte del suo carattere soccorrere chi ha bisogno di una mano ma ci ero rimasto lo stesso abbastanza male, senza dare però una motivazione alla mia delusione, e adesso mi ritrovo seduto a terra appoggiato alla parete della scuderia.
    «Ma perché finisce sempre così? Perché in un modo o nell’altro finisco sempre per allontanarla da me?»
«Forse perché fai sempre delle stupidate?»
    «Sofia! Ma non stavi curando Liam?»
«Ci pensa Sennar…perché pei venuto qui?»
    «Volevo stare un po’ solo…tu?»
«Ho seguito te, e comunque non è vero che mi hai allontanato. Io sarò sempre dalla tua parte Fabio» aveva detto chinandosi accanto a me e mettendomi un mano sulla spalla. Non sapevo cosa dire, cosa fare, come reagire… Appena ho voltato la testa, mi sono trovato ad un centimetro dal suo viso. Mi era bastato sporgermi di pochissimo per farlo…

Sofia pov

Eravamo vicinissimi, sentivo il suo fiato sul mio viso. Era successo in pochi secondi, si era voltato e si era sporto verso di me, poggiando le labbra sulle mie. Avevo chiuso gli occhi, un po’ per godermi il momento e un po’ perché non credo che avrei retto l’intensità dei suoi occhi. Era diverso, sia da quello che mi aveva dato a Edimburgo sia da quello che mi ha dato Liam. Questo, nonostante fosse profondo, era molto diverso da…tutto. Era un qualcosa che non riuscivo a indentificare. Avevo dischiuso appena le labbra, accorgendomi che lui aveva fatto lo stesso, intrecciando le mia lingua con la sua. Erano le emozioni, ciò che c’era dietro a questo bacio, a renderlo diverso da quelli che mi avevano dato prima e il bello era che per la prima volta avevo partecipato al bacio…era fantastico. Ci siamo separati per mancanza di ossigeno, continuando a guardarci negli occhi, sentivo le guance bruciare.
«A-andiamo, ci staranno cercando…» avevo detto alzandomi, lui mi aveva seguito a ruota. Ero nell’imbarazzo più totale, lui non mi aveva detto niente nemmeno mentre Lidja ci faceva il terzo grado, mi aveva solo sfiorato la mano. Quando mi ero girata, aveva sulle labbra un’ombra di sorriso.
 
 
Angolo Talk
Minori: Bene, per grazia ricevuta siamo riusciti a mettere anche questo capitolo. Vi avverto questa è la prima volta che lavoro senza la vera mente ideatrice della storia, spero che possa andare bene lo stesso.
Rouge: Già! Un'altro passo avanti verso la realizzazione del mio viaggione!
Minori: Pensare che è tutto nato da un sogno…
Marie: Ahh, i sogni! Che bella la vostra età, i sogni rappresentano ciò che desiderate
Azusa: Si e tu alla loro età sognavi già di sposarti, da brava disperata che sei
*Marie tira un mega pugno ad Azusa, facendola volare dall’altra parte dello studio*
Minori: Ehhh Fuori campo!
Marie: Yeeehhh!
Stain: Come siamo finiti al baseball?
Rouge: Tu ancora ti aspetti un Talk Show con del senso?
Stain: No, ho perso le speranze dal mio primo invito
Rouge: Bene, almeno tu hai capito che…
Sofia: Sono una banda di psicopatici?
Rouge: Volevo dire un’altra cosa ma…ok
Minori: Sofia ha ragione…chissà perché ho invitato le varie Death Scyte e a questo proposito…dov’è Juntin?
Stein: Probabilmente è ancora a casa, non avrà sentito il postino che lo chiamava per dagli l’invito…ma se volevi le Death Scyte perché hai chiamato anche me?
Minori: Semplice, nessuno di noi aveva voglia di legare Spirit nello sgabuzzino, così abbiamo chiamato te che ti diverti.
Stain: Grazie del pensiero
Maka: Ok perché mio padre è nello sgabuzzino? Secondo, di chi è l’idea che gli stringo la mano?
Minori: L’idea è di Rouge, ovviamente! Scusate, voi quattro, perché siete qui? Io non vi ho mandato l’invito
Soul: Io sono una futura Death Scyte, quindi ci devo essere.
Black Star: Io sono il numero uno! Quindi la mia presenza è indispensabile MUAHAHAHAH
Minori: Toglimelo da davanti o lo distruggo… *viene avvolta da un’aura infuocata*
Fabio: Wow, è arrabbiata sul serio…
Ewan: Ah, comunque, ottima mossa amico
Fabio: Ehi tu, prima di passare al tipo strano, puoi pensare anche a Ewan?
*Ewan impallidisce*
Minori: NO! Ewan non si tocca chiaro?
Lidja: Come scusa? Io ora…
Rouge: Oh Niiiikeee…
Lidja: Basta, me ne vado, questo non è uno studio! E’ una gabbia di matti!
Tsubaki: Penso sia meglio salutare…Arrivederci al prossimo capitolo!

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