I'll protect you.

di Reghina
(/viewuser.php?uid=43657)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** 1. Pranzo. ***
Capitolo 2: *** 2. Notte. ***
Capitolo 3: *** 3. Terra. ***



Capitolo 1
*** 1. Pranzo. ***


1. Pranzo.


“Ottomilasettecentosessantatré”.
Zoro sollevò il peso fino alla fronte, assottigliò le labbra e lo abbassò, le parti finali dell'oggetto sfioravano da muro a muro la stanza degli allenamenti.
“Ottomilasettecentosessantaquattro”.
Lo alzò di nuovo, sistemò le dita della mano sull'impugnatura e strinse l'unico occhio per impedire che una gocciolina di sudore vi entrasse nella sua corsa verso il mento.
Non un filo d'aria nella stanza rotonda che lo spadaccino usava per gli allenamenti.
Abbassò il peso fino alle caviglie nude su cui spiccavano i segni di cucitura risalenti a Little Garden, l'estremità della fascia rossa che gli legava il kimono sfiorò terra e le maniche della casacca scivolarono leggermente sulle spalle, allargando la visuale sul petto nudo segnato dalla cicatrice fatta due anni prima al Baratie.
Quella sua maledetta sconfitta.
“Ottomilasettecentosessantacinque”.
Alzò ancora il peso, mosse appena la testa facendo tintinnare i tre orecchini che aveva al lobo sinistro, i capelli verdi madidi di sudore si mossero leggermente allo spostamento d'aria.
Abbassò di nuovo allargando appena le gambe fasciate dai pantaloni verde scuro.
“Ottomilasettecentosessantasei”.
Rialzò l'oggetto, sentì un rumore provenire dalla sua destra e voltò il capo, rimase immobile osservando un cappello di paglia apparire dal buco che dava alle scale, seguito da un braccio che lo teneva e infine un capo sorridente.
Impossibile da confondere.
“Ohy, Zoro!”.
Luffy poggiò entrambe le mani sul pavimento e saltò, la fascia gialla gli sfiorò l'orlo arruffato dei pantaloni.
Portò la sinistra sul cappello, sistemandolo accuratamente e alzò la testa, allargando il sorriso.
“Si mangia, si mangia!” esultò.
Lo spadaccino sbuffò, lanciò il peso poco più in là e la nave ondeggiò per l'improvviso spostamento di peso.
Il Capitano allargò le braccia, le maniche larghe della giacca rossa ondeggiarono e uno degli orli si alzò coprendo per un attimo parte della cicatrice a croce sul petto nudo.
Lo spadaccino si sporse e lo afferrò per un polso, strattonò impedendo al Capitano di cadere e grugnì guardandolo.
“Attento, idiota” borbottò.
Luffy alzò il capo dal petto di Zoro, ridacchiò e annuì, si allontanò avvicinandosi nuovamente alle scale.
Sbrigati, io ho fame! Sanji ha fatto tante cose buonissime!” disse.
Il maggiore si tolse la bandana dalla fronte con un movimento e la legò attorno al braccio, vicino alla spalla.
Si sistemò il kimono e la panciera, legò la cinta rossa in modo che non penzolasse e prese le spade rimettendole al suo fianco.
Luffy aveva già sceso vari gradini, allungò il collo di gomma fino a superare l'entrata e guardò il suo Vice.
“Insomma, Zoro!” si lamentò.
Lo spadaccino si piegò sulle ginocchia, guardò male la testa del suo Capitano e si diede la spinta con una mano, saltando giù senza fare le scale.
Il minore rise, fece tornare il collo al suo posto e balzò giù a sua volta, corse verso la cucina.
Si voltò di scatto, puntò il dito contro lo spadaccino continuando a correre.
“Non voglio assolutamente che mangino tutto gli altri! Se non trovo cibo sarà colpa tua, Zoro!”.
Il Cacciatore di Pirati grugnì, scosse il capo e piegò le labbra in una smorfia.
< E se sbatti sarà colpa tua, idiota > pensò.
Vide il Capitano voltarsi di nuovo ed entrare nella porta della cucina, sorrise appena passandosi una mano tra i capelli verdi sudati.
< Mi toccherà rimanergli dietro > si disse.
Varcò l'uscio della cambusa, la tavola era già apparecchiata e Sanji era impegnato ad assicurarsi che Nami e Robin non venissero importunate durante il pasto dai ragazzi, che si erano buttati tutti sullo stesso cosciotto di mostro degli abissi.
Luffy voltò il capo, tra le labbra un pezzo di carne.
Tirò con forza, staccandone una porzione, ingoiò e il sorriso gli coprì l'intero volto.
“Zoro! Sbrigati, o finisce tutto!” disse.
Il maggiore scosse il capo, si mise seduto pesantemente accanto al Capitano e afferrò la bottiglia di sake messa proprio davanti al suo posto.
“Smettila di urlare, sono qui” borbottò.
Cappello di paglia allargò ancora il sorriso e annuì.
“Sanji! Ho ancora fame!” urlò, allungando le braccia.
Zoro scosse il capo e bevve un lungo sorso.
< Sia mai che faccia danni da solo > pensò.


Avrei tante cose da aggiornare, praticamente tutte le mie storie. Lo farò, lo sapete che prima o poi lo faccio sempre. Ma attendendo quel giorno, per ora vi beccate questa nuova storia. Sarà una ZoLu ricca di avventura che punta a finire nel rating rosso, con accenni di altre coppie e possibili spoiler. Fatemi sapere cosa ne pensate, mi raccomando!

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** 2. Notte. ***


2. Notte.

“Ohy! Luffy!”.
Usopp agitò una mano, l'altra a coppa davanti la bocca.
Allargò le ginocchia piegandole leggermente, le bretelle marroni ondeggiarono appena sul petto nudo a causa del vento serale.
“Che diamine stai facendo? È ora di dormire!” gridò.
Luffy voltò il capo, sistemò le gambe incrociate sulla polena a forma di sole e sorrise.
“Arrivo subito Usopp!” disse.
Il cecchino sbuffò, abbassò appena il capo facendo tremare leggermente il lungo naso.
“Maledizione, sempre il solito” borbottò.
Starnutì, i vaporosi capelli neri si rizzarono un attimo per poi scendere nuovamente lungo la schiena, sfiorando il bordo arruffato dei pantaloni gialli.
Usopp si passò un dito sotto al naso e tirò su facendo rientrare un po' di moccolo.
“Io entro, tu sbrigati!” urlò.
Guardò il ragazzo annuire e voltarsi verso il mare.
< Speriamo bene > pensò il cecchino.
Diede le spalle all'amico ed entrò nella stanza comune dei ragazzi, chiudendosi la porta alle spalle.
Luffy sentì l'uscio sbattere, abbassò il capo guardando le onde rosso sangue scontrarsi lievemente contro la polena immobile della Sunny.
< È un peccato che Nami abbia voluto gettare l'ancora, mancava così poco all'isola > si disse.
L'acqua vermiglia raggiunse il muso del leone, bagnò il naso della polena e ridiscese tornando bassa.
< Cosa c'è di così pericoloso nel navigare di notte? Nella Grand Line lo facevamo > pensò.
Un'onda bagnò la punta della criniera dell'animale, Luffy spostò appena il capo evitando uno schizzo e alzò lo sguardo verso il cielo stellato.
La luna giallognola splendeva piena al centro, un nuvolone nero intenso le passò sopra oscurandola completamente e le stelle brillarono con più forza.
< Ad Ace sarebbe piaciuto un mare con il colore del fuoco > si disse il Capitano.
Poggiò le mani sulla polena e allungò le gambe, sentì un'onda sfiorargli la suola del sandalo e un'altra bagnargli il bordo dei pantaloni, si tirò leggermente più indietro senza staccare gli occhi dal cielo.
< Non dovrei pensarci. Staremo sempre insieme comunque, perché siamo fratelli > pensò.
Era così difficile farlo, ma doveva andare avanti proprio per suo fratello.
Sentì dei passi avvicinarsi e voltò la testa, i lembi del cappello gli adombravano il volto già scurito dalla notte, gli occhi s'intravedevano appena e le labbra erano strette tra loro fino a sparire.
Zoro si bloccò, incrociò le braccia e strusciò appena la suola dello stivale scuro sul ponte, guardò il Capitano e inarcò un sopracciglio.
“Beh? Io ho sonno, ti muovi?” chiese.
Luffy batté gli occhi un paio di volte, sorrise illuminando il viso fino alla cicatrice sotto l'occhio sinistro, poggiò le mani sulla polena e con un salto raggiunse il suo Vice.
“Scusa Zoro!” disse.
Lo spadaccino grugnì, gli tirò un pugno in testa.
“Non urlare, è notte fonda” borbottò.
Si voltò, sistemò la spada bianca nel fodero e girò il capo.
“Beh? Cammina” ordinò.
Il minore allargò ancora il sorriso, annuì con forza e superò il compagno dirigendosi verso la stanza comune.
Zoro sbuffò, alzò gli occhi al cielo e scosse il capo.
< Mi tocca sempre seguirlo > pensò.
Entrò a sua volta.
Chopper era addormentato su Usopp, ai lati della loro branda stavano appesi la cuffietta del medico e gli occhiali del cecchino.
La gamba del ragazzo moro pendeva fino al cuoco nella branda sotto di lui, che teneva abbracciata la caviglia del cecchino.
“Nami-san” biascicò Sanji, stringendo la presa.
Zoro fece una smorfia schifata a voltò lo sguardo quando il biondo avvicinò le labbra al piede di Usopp nel tentativo di baciarlo.
Franky dormiva con le braccia e la testa fuori dalla branda, le gambe allargate e il ciuffo azzurro puntato verso l'alto, come a indicare il letto sopra di sé su cui stava Brook abbracciato al suo violino.
“Sbrigati Zoro” sussurrò Luffy.
Era già sdraiato alla branda che stava tra quella del musicista e quella del cuoco, il collo sporto per guardare il Vice ancora sulla porta.
Lo spadaccino sbuffò e sistemò le spade alla cintola, superò la branda di Sanji e si avvicinò a quella sotto il Capitano.
Tolse i pesanti stivali verdi e si mise sul giaciglio, chiuse gli occhi.
“Dormi in silenzio” ordinò.
Il minore si sistemò meglio e posò il cappello di paglia sugli occhi.
Però non aveva molta voglia di dormire, sentiva un nodo allo stomaco che sembrava non volersi togliere.
“Mnh, Zoro? Perché dormi sempre sotto di me?” chiese.
Tentò di togliere i sandali muovendo le gambe, la branda oscillò battendo contro quella di Usopp.
Il cecchino si mosse riportando la gamba sul letto, sporgendo l'altra e Sanji si voltò abbracciandogli di nuovo la caviglia.
“Robin-chan” mormorò nel sonno il cuoco.
Lo spadaccino fece una smorfia schifata, sbuffò e si alzò, prese le gambe di Luffy e gli tolse i sandali mettendoli in terra.
Guardò il ragazzo con il cappello di paglia calato su un solo occhio, la camicia rossa slacciata e la bocca semi aperta in un'espressione perplessa.
Sbuffò ancora, sistemò la spada bianca nel fodero e si mise sulla propria branda.
“Per evitare che tu cada, idiota” borbottò.
Chiuse gli occhi, mantenendo le mani sulle sue spade.
Luffy aprì la bocca e la richiuse, si stese meglio mettendosi il copricapo sul volto.
All'improvviso il nodo al suo stomaco era sparito nel nulla.
“Shishishi...mi sembra una buona idea” sussurrò.

 

Eccovi il secondo capitolo, questa volta una piccola introspezione su Luffy. Mi sono divertita a scrivere di Sanji che baciava la caviglia di Usopp pensando alle sue due donne, spero di aver reso l'idea. Credo che nel prossimo capitolo arriveremo all'isola. Sono aperta a consigli e suggerimenti, sia su coppie che su avvenimenti. Non esitate ^^

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** 3. Terra. ***


3. Terra.


“Yosh”.
Luffy si premette il cappello di paglia sul capo e alzò la testa, spalancò gli occhi e la bocca guardando davanti a sé.
Non si vedeva nulla all'infuori di colline di sabbia dorata che si estendevano fino all'orizzonte, dove il giallo veniva inghiottito dal cielo.
“Fantastico! È tutto deserto!” esclamò.
Sanji si allentò il nodo della cravatta, lasciandola penzolare sulla camicia gialla esposta a causa della giacca aperta, espirò una nuvoletta di fumo e si guardò intorno.
“Pare di essere tornati ad Alabasta, eh?” disse.
Usopp deglutì, tirò su gli occhiali marroni sistemandoli sul cappello bianco a falde larghe.
Non che io abbia paura...ma sembra un luogo fantasma” sussurrò.
Chopper sospirò, si sistemò la cuffietta sul capo e lo zainetto in spalla, la lingua penzolava fuori le labbra.
“Fa così caldo” si lamentò.
Robin sollevò gli occhiali da sole, mettendoli sul capo, e incrociò le braccia sotto al seno scoperto dalla scollatura della maglia viola.
“Sarà disabitato?” chiese.
Brook si portò le mani al volto scheletrico, facendo frusciare il boa arancione che portava attorno al collo.
“Morirò di caldo” cominciò.
Spalancò la bocca, mosse appena il capo ornato dalla corona.
“Ah! Ma io sono già morto!” finì.
Nami si passò una mano tra la chioma lunga arancione, i braccialetti al polso tintinnarono, sospirò e incrociò le braccia sotto al costume da bagno azzurro.
“Bisognerà andare a vedere, abbiamo bisogno di rifornirci” disse.
Luffy sorrise, saltò sul posto alzando un po' di sabbia, allargò le braccia e divaricò le gambe strusciando i sandali in terra.
“Mangeremo cose squisite!” esultò.
Il cuoco infilò le mani in tasca e sbuffò una nuvoletta di fumo.
“Solo se troveremo una città” ricordò.
Franky saltò giù dalla Sunny, tirò su gli occhialetti sistemandoli sulla chioma azzurra a ciuffo.
“Ho sistemato la nave” annunciò.
Si guardò intorno.
“Cosa? Qui è tutto deserto!” notò.
Nami abbassò il capo sconsolata, poggiò le dita sui pezzi del Clima-Tact che teneva nella cintura.
“Tu...” ringhiò.
Luffy si guardò intorno, piegò la schiena osservandosi tra le gambe divaricate e torse il busto totalmente più volte.
“Dov'è Zoro?” chiese.
Si srotolò, il cappello rischiò di volare via per il vento sollevato e il ragazzo lo afferrò al volo poggiandolo sui capelli neri disordinati, si fermò e guardò i suoi nakama.
La navigatrice gli tirò un pugno sul capo, mostrò i denti ringhiando.
“Non farlo mai più, baka!”.
Il Capitano si massaggiò la testa e sporse il labbro.
“Ma Nami!” si lamentò.
Sanji sputò la sigaretta in terra e la pestò, guardò a destra, a sinistra e di nuovo in entrambe le direzioni.
“Effettivamente il marimo non è qui” notò.
Franky incrociò le braccia.
“Sul ponte non c'era” disse.
Chopper batté gli occhi e guardò Usopp preoccupato.
“Forse si è sentito male?” chiese il medico.
Il cecchino sogghignò e alzò il mento.
“S-se Zoro si è sentito male, allora è meglio tornare tutti sulla nave!”.
Nami si massaggiò le tempie e sospirò.
“Sicuramente sarà ad allenarsi o a dormire da qualche parte. Noi possiamo lo stesso andare a fare provviste senza di lui” disse.
Luffy gonfiò le guance, si grattò il capo sollevando leggermente il cappello di paglia e mugugnò, batté il pugno sol palmo sorridendo.
“Ok! Allora voi andare e io e Sanji cerchiamo Zoro!” decise.
Il cuoco aprì la bocca e spalancò l'unico occhio visibile.
Nani? Dovrei lasciare Nami-san e Robin-chan da sole per cercare quel bastardo?”.
Usopp corse fino a Luffy, dimenò le braccia e annuì.
“Sì, sì Luffy! Vengo io con te a cercare Zoro!” disse.
Il Capitano ridacchiò, incrociò le braccia e sorrise da orecchio a orecchio.
“Niente da fare, ormai ho deciso!” assicurò.
La navigatrice roteò gli occhi castani, sospirò sonoramente abbassando le spalle.
“Dannazione, siete impossibili” mormorò “E va bene! Ma appena trovate quell'idiota dovete andare subito alla prima città che troverete. Vi aspetteremo lì” ordinò.
Il cecchino corse fino alla ragazza sollevando un poco di sabbia.
“Ma Nami! E se non ci fossero città?” chiese, allarmato.
La giovane lo fulminò con lo sguardo, si avvicinò fino al lungo naso del ragazzo e assottigliò gli occhi.
“Vorrà dire che torneremo indietro. Altre proteste?” sibilò.
Usopp deglutì e negò con il capo, fece qualche passo indietro senza voltarsi e corse a nascondersi dietro Franky.
Luffy ridacchiò.
“Yosh! Allora a dopo!” salutò.

 

Nakama: Compagni.
Baka: Idiota.
Nani: Cosa.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1083811