Carpe Diem - Cogli l'attimo

di Sir_Said
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Una sciocca lettera ***
Capitolo 2: *** In vino veritas ***
Capitolo 3: *** Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni ***



Capitolo 1
*** Una sciocca lettera ***


Mio zio Alphard mi ripeteva spesso queste due parole, carpe diem, le trovavo cosi sciocche e senza significato all'epoca, cosa voleva dire cogli l'attimo?
Ero giovane e avevo davanti a me tutta la vita, un sacco di amici e un insaziabile desiderio di divertirmi e di far arrabbiare i miei genitori.
I lunghi anni ad Hogwarts stavano per finire ero al sesto anno e mancava poco solo due anni e sarei stato un mago libero, libero di usare la magia fuori scuola, libero di rispondere alle maledizioni inferte dai miei genitori.
Ero sdraiato al mio solito albero sotto il sole di una primavera promettente, infondo .. ero pur sempre Sirius Black, playboy ricco e conosciuto in tutta la scuola, ero ribelle ero affascinante non mi mancava niente. . . niente se non una ragazza, una ragazza da amare.
Ero troppo immaturo all'epoca per pensare ad una ragazza, andavo con chiunque. . Ragazze, ragazzi non mi interessava, mi interessava solo lo svago e questo mi avrebbe portato alla rovina se non fosse stato per l'arrivo di qualcuno, ma non voglio affrettare i tempi questa storia, è ancora tutta da raccontare.
Comunque ero sotto il sole, la camicia era completamente aperta volevo sentire i raggi del sole colpirmi in pieno petto come uno schiantesimo ben assestato.
James era con Lily, finalmente si era decisa la evans ed era uscita con lui scoprendo che infondo non era poi cosi male, e cosi tempo due settimane i due erano ufficialmente fidanzati, Remus invece usciva con Emmeline .. una ragazza grifondoro del nostro stesso anno, e sembrava andasse tutto bene, mentre il piccolo Peter aveva conosciuto una tassa . . un po bruttina ma. . Per lui andava bene l'unico solo come un cane. . Ero io . E be. . Me l'ero cercata scegliendo il cane come animagus!
Avevo gli occhi chiusi ma non dormivo, non ne avevo affatto intenzione, sentivo un po di risa e delle voci in lontananza la primavera si sentiva nell'aria, gli innamorati, gli amori appena sbocciati e le confessioni d'amore, nessuno si era mai confessato a me però io ero solo quello bello da desiderare a letto, ma era quello che avevo voluto io infondo. Un ombra oscurò il sole, il mio amato sole obbligandomi ad aprire gli occhi e a guardare la figura che non riconobbi, era contro luce e l'unica cosa che vedevo era una sagoma oscura, era piccola e esile, poteva essere una ragazza, una ragazza dai capelli lunghi fino alle spalle, molto magra e dai lineamenti rigidi, ma quando mi alzai sovrastando quella figura in altezza, mi trovai di fronte non una ragazza ma un ragazzo.
Era mingherlino, secco, e la pelle era pallida come quella di un cadavere, in contrasto agli occhi e ai capelli neri come la pece il naso lievemente adunco, era coperto da una lunga frangia. Sempre con il capo chino Severus Piton strinse al petto i suoi libri e le sue pergamene, cosa stava guardando quel mocciosus? Il suo sguardo era fisso sul prato e non ne capivo il senso.
“Che ci fai qui Moccy . . .Lucius non ti ha scritto la letterina giornaliera?”
il mio tono era beffarlo e lo era anche il mio sorriso mentre quel mocciosetto, del mio stesso anno, stringeva ancora di più i libri al petto mentre le nocche delle mani sbiancavano. “Stupido Black!” furono le sue uniche parole velocemente prese una lettera e me la gettò addosso per poi scappare correndo verso il castello, certo che era strano se doveva fare il messaggero . . be. . Doveva imparare a farlo meglio!
La mia curiosità mi obbligò a chinarmi per prendere la lettera che era caduta a terra era di una pergamena sgualcita di seconda mano, una di quelle pergamene poco costose che comprava Peter e che comprava anche Mocciosus, per cui non era un messaggio da quel branco di palloni gonfiati di Serpeverde.

-Da aprire il 14 Febbraio-

Subito guardai l'orologio era il quattordici febbraio che genio era Severus Piton? Però pensandoci era da un po di giorni che mi girava intorno come un moscerino e la mia reazione era stata un po violenta . .. qualche schiantesimo circa. . .cinque. Ero indeciso se aprirla o no, cosi decisi di tornare in sala comune cosi nel tragitto ci avrei pensato e magari avrei anche fatto qualche supposizione sul contenuto. Mentre camminavo guardavo la lettera, non c'erano spunti o introduzioni sulla busta che potessero dirmi cosa aveva scritto mocciosus, poteva essere una lettera minatoria, una lettera di rancore. . Cosa poteva mai aver da dire quel mocciosetto di cosi tanto importante e spaventoso da scriverlo in lettera per non dirmelo in faccia? Ero finalmente arrivato davanti al quadro della donna grassa e dopo aver sparato due o tre parole d'ordine degli anni scorsi riuscii a ricordare quella di quest'anno, ed entrai nascondendo la lettera in tasca, o almeno ci provai, subito trovai James con il segno del rossetto di lily sul collo .anti sgamo il ragazzo!
“ Felpato! Ma dov'eri! Con qualche ragazza o più di una vero ? Ti prepari a san valentino? Vecchio marpione!”
Rimasi interdetto alle sue parole, San Valentino? Domani? si . .vero! Era il tredici febbraio per cui san valentino era domani!
“ cos'è quella una lettera da una spasimante?Un altra che non ha resistito come me? Sai gli occhi di lily be. . .non sono riuscito a trattenermi e le ho dato il mio regalo oggi!”
subito James cercò di allungare la mano ma la bloccai sorridendo e prendendo la lettera in mano per tenerla salta.
“ sei matto è una lettera da mio zio, dopo la leggo. A me non servono lettere per sapere di esser amato dalle persone”
una bugia sopra l'altra in realtà mi sarebbe piaciuto tanto ricevere una lettera d'amore ma di certo Severus Piton non era la mia ragazza ideale!
“Dov'è remus?”
mi chiese James, alzai le spalle facendo segno di non saperne niente io pensavo fosse in sala comune a dire parole dolci a Emmeline, invece no la ragazza stava parlando con Lily che guardava ammaliata il braccialetto che Remus aveva scelto per James, già io e James avevamo pensato ad una mazza da quidditch .. ma eravamo stati bloccati . .cosi avevamo preso quello sciocco braccialetto ma a quanto pare. .. era piaciuto molto. Mi stiracchiai e sbadigliai il pomeriggio era passato velocemente e si avvicinava l'ora di cena ma non avevo affatto fame.
“Io vado a sdraiarmi non ho fame stasera a pranzo ho mangiato troppi dolci!”
dissi scoppiando a ridere e salutando il mio migliore amico che tornò dalla sua felice e rompiscatole rossa. Arrivato in camera mi gettai a capofitto sul letto e rigirai la lettera, era giunta l'ora di aprirla, dovevo leggere cosa c'era scritto almeno avevo il tempo di rispondere a quell'idiota di una serpe. Cercai in tasca la bacchetta e quando la tirai fuori con un incantesimo feci saltare il sigillo della casata serpeverde e piano aprii la busta tirando fuori il biglietto, ma era completamente bianco, c'era solo scritto. . Leggere il 14 febbraio, che diavolo di scherzo era quello? Voleva tenermi sulle spine? Ora capivo! Il 14! voleva insultarmi perchè lo avevo ridicolizzato davanti a tutte le ragazze appendendolo al muro dello spogliatoio femminile! E quale giorno migliore di insultarmi dandomi dell'uomo di sconsiderati costumi? Si andavo a letto con tutte le ragazze più carine della scuola e lui era geloso, di certo aveva escogitato un piano e in quella lettera mi rivelava che il quattordici sarei stato deriso anche io dalle ragazze! Una pozione certo ! Voleva somministrarmi una pozione a cena cosi questa notte sarei diventato brutto per un giorno e sarei stato deriso come lui, era davvero crudele, aveva ragione James quando diceva che era un poco di buono! Ma tutto questo era solo quello che mi balenava in testa, un idea sciocca, ma ci credetti davvero! Non cenai e non bevvi rimasi in camera attendendo la mezza notte per leggere il suo piano e deriderlo. James salì in camera e annunciò che sarebbe andato a vedere le stelle con Lily aspettando la mezza notte, Remus ancora non era tornato e Peter invece andò a dormire mentre io guardavo il foglio che ancora portava scritto Leggere il 14 febbraio. Mi stavo innervosendo, e stancando , erano le 23: 40, e i miei occhi si chiusero, la luce venne spenta da Remus rientrante e cosi caddi nel sonno più profondo, con la lettera in mano. La mattina dopo mi svegliai tardi, avevo perso l'ora di colazione e la prima ora, come mio solito ora mai i professori ci avevano fatto l'abitudine! La lettera era caduta a terra e me n'ero anche dimenticato avevo la camicia sollevata e preso da un brivido l'abbassai velocemente per coprirmi la schiena e il ventre. Velocemente mi lavai i denti e corsi in aula di pozioni dove remus aveva per me della cioccolata e James una pacca sulla spalla niente di meglio per svegliarsi!
“Com'è andata James? Belle le stelle!?”
chiesi incuriosito questo me l'ero ricordato molto bene!
“be esattamente non le abbiamo guardate molto”
Disse james arrossendo e li capii tutto . .l'avevano fatto! Era una grande notizia, Lily ridacchiava imbarazzata con le sue due migliori amiche mentre io gia canticchiavo tra rose e fior nasce l'amor .. . Il professor lumacorno entrò in aula e mi guardò subito male, sempre a guardarmi male quel professore non era colpa mia se non entravo nella sua collezione di serpeverde Black!
“Molto bene ragazzi oggi farò io i gruppi, alcuni di voi hanno dei voti troppo bassi cosi li affiancherò ai migliori della classe. . Molto bene . . . signorina Evans vada con il signor Potter, lei Minus vada con Lupins. . .”
continuò cosi per un po' e ora mai erano quasi tutti in coppia tranne, io, Emmeline, un ragazzo di corvonero e mocciosus, ero certo di finire con Emmeline, e sarei stato bravo non avrei rubato la ragazza a remus ed invece. .
“Lei signor Black andrà con il mio miglior studente . . . Severus prego mettiti affianco al signor Black”
I miei occhi si sgranarono e James bisbigliò un “picchialo di brutto” che venne messo a tacere da un pugno di Lily Evans. Io cercai di oppormi mentre Piton fece come sempre il lecca piedi e si mise al mio fianco senza fiatare. Per un ora rimase in silenzio facendo tutto a mio posto mentre lo osservavo, ogni tanto consultava il suo libro, era pieno di appunti, e questo mostrava quanto fosse secchione.
“hai letto?”
di colpo la sua voce spezzò il silenzio ed io lo guardai con fare interrogativo, letto cosa? Me ne ero completamente dimenticato!
“Letto cosa Mocciosus?”
chiesi quasi aggressivo, mi prendeva in giro per caso? Leggo le istruzioni della pozione? Come facevo se il libro se lo teneva tutto per se, il mio l'avevo dato a rem . .dopo aver dato fuoco al suo per sbaglio.
“la. . . la. . La mia lettera”
la sua voce era bassa come lo sguardo, sembrava quasi imbarazzato e poi ecco li! Si me l'ero dimenticata ma ora ricordavo quella stupida lettera con su scritto . .leggere il 14 febbraio.
“no mi sono addormentato e me ne sono dimenticato. . Ma non è colpa mia se tu sei uno stupido mocciosus che fa incantesimi idioti sulle lettere!”
Dissi sedendomi con le braccia conserte contro il petto.
“capisco”
era strano, di solito mi avrebbe risposto tipo, stupido Black o lasciami in pace e lasciami lavorare invece ora era cosi accondiscendente che non c'era gusto a trattarlo male, cosi mi lasciai semplicemente aiutare mentre mi guardavo le unghie e le scarpe, e mentre mandavo aeroplanini di carta a James con sopra dei messaggi. La seconda ora finì finalmente e cosi anche le ore di pozioni per oggi, mi stiracchiai e tirai una fortissima pacca a severus.
“bravo secchioncello”
dissi scoppiando a ridere insieme ad un altro gruppo tra cui James e alcuni della nostra casata, anche se stavolta si unirono a me anche i tassi e i corvi!
“stupido Black!”
Ecco che tornava il nostro mocciosus, mi urlò contro venendomi addosso e scappando poi fuori dall'aula con la sua montagnetta di libri sempre appresso.
“Sei uno stupido Sirius perchè non lo lasci in pace?”
come sempre La evans rovinava la festa azzittendo tutti e cosi uscii anche io andando verso la sala pranzo però poi mi fermai, no non avevo letto la lettera! Poteva essere ancora in tempo per farmi uno scherzo cosi decisi di andare verso la doccia mi sarei lavato e poi avrei letto la lettera. Andai contro corrente dirigendomi verso i bagni dei prefetti si avevo rubato le chiavi a remus ma lo facevo spesso, amavo quei bagni erano cosi rilassanti e vuoti soprattutto all'ora pranzo. Per mia sfortuna un prefetto corvonero aveva deciso di farsi il bagno in privato con la sua ragazza cosi ebbi poca scelta e andai in sala grande per mangiare qualcosa.
“Remus, non è che controlleresti il mio calice. . . penso che qualcuno voglia farmi uno scherzo”
dissi porgendo il calice al mio caro amico Remus, lo guardò attentante e lo provò anche bevendoci del succo di zucca. . Ma niente cosi mi convinsi di stare tranquillo e mangiai con calma. Il pomeriggio dovetti studiare sotto torchio di Remus e quando alle cinque finii scappai subito via dalla biblioteca, non ero mai stato cosi tanto sui libri in vita mia ma . .avevo i MAGO e dovevo studiare quest'anno e quello dopo! Ora potevo finalmente andare a fare la mia doccia o bagno ancora non avevo deciso, ma nel cammino, nel corridoio vuoto andai a sbattere contro una figura piccola e nera, non era possibile, sempre lui mi dovevo trovare addosso?
“Ehi sta attento mocciosus potevi sporcarmi di olio con tutto quello che hai in testa”
dissi deridendolo, il suo sguardo era affranto, almeno mi sembrò cosi ma poi divenne arrabbiato.
“Hai letto la lettera?”
Ancora con questa stupida lettera ma cosa c'era mai di cosi importante da dirmi.
“No e se ti dicessi che non la leggerò mai? Cosa fai piangi. . E poi cosa c'è scritto di cosi importante .. . non puoi dirmelo a voce stupido nano unto”
dissi dispregiativo guardando il ragazzino basso e mingherlino che respirava affannosamente. Strinse i pugni, e si mise come se dovesse subito cominciare a correre, invece rimase cosi immobile per qualche minuto.
“Ti decidi . . senti io me ne”
non mi fece finire la frase, che velocemente disse due parole e poi come avevo pensato corse via come sempre, non faceva altro che correre era veloce come una piccola lepre.
“Ti amo”
Ecco cos'aveva detto ma sinceramente non ci pensai e non riuscii neanche a connettere le due parole al significato cosi mezzo rintontito dalle urla del mio coetaneo serpeverde andai nel bagno dei prefetti, ora vuoto e li decisi di fare una doccia. C'era una doccia che amavo alla follia, era in un angolo e davanti aveva uno specchio, si ero molto egocentrico all'epoca e amavo specchiami nudo, cosi optai per la doccia e dopo essermi spogliato andai sotto il getto dell'acqua. Guardai il mio corpo atletico anche se, qualcosa era strano, avevo una strana chiazza nera sul fianco , era come dell'inchiostro, piano mi avvicinai allo specchio per guardarla meglio, e la delicata e confusa scrittura di Severus Piton comparve sulla pelle con due semplici parole, che mi lasciarono impietrito per diversi minuti.
“Ti amo”

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Capitolo 2
*** In vino veritas ***


 
Mio zio Alphard mi ripeteva spesso In vino veritas, e mentre pronunciava quelle parole, nel mio calice si riversava una buon dose di vino rosso sangue, e dopo quel calice l'unico parente della mia famiglia che  mi capiva, cominciava a filosofeggiare citando scrittori babbani e magici che non conoscevo, la sua frase preferita era “Trovo che l'alcol assunto in dosi adeguate procuri tutti i sintomi dell'ubriachezza” mi parlava spesso di un uomo chiamato Oscar Wilde, ma non mi ero mai interessato tanto alla sua vita, quanto ad alcune sue frasi che pensandoci bene, non ricordavo neanche più all'età di sedici anni.
Ora mai era passato febbraio e il mese di marzo si aprì con un temporale primaverile, che obbligò tutti gli studenti a stare nelle mura di Hogwarts e ad annoiarsi a morte!
Ovviamente con il mal tempo gli scherzi non venivano bene tutti erano nei corridoi e piazzare caccabombe o altre trappole era impensabile, anche con il mantello dell'invisibilità sarebbe stato difficile, e poi mi rifiutavo di uscire dalla mia camera , tutte le coppie felici a stare insieme a sbaciucchiarsi ed io ero stanco delle ragazzine frivole che mi giravano intorno.
James voleva convincermi ad uscire e ad andare con lui Lily e un'amica di quella strega della Evans, ma già che c'era la rossa mi rifiutai amaramente.
Remus spariva, eppure non usciva con Emmeline e tutti si chiedevano dove andasse quel ragazzo dall'aspetto malaticcio, tutti i giorno dalla fine delle lezioni fino alle sei, ma questo non era affar mio per ora. . Fino a quando tornava senza lividi mi andava bene, se qualcuno avesse fatto male ad uno dei miei amici, be tutto cambiava e non avrei resistito a prendere a botte coloro che avessero osato fare una cosa simile!
Mi stavo annoiando a morte, ma ancora imperversava la pioggia che ticchettava contro le finestre in modo insistente.
Ed ecco la decisione fatale, la decisione che mi porto ad alzarmi bruscamente dal letto, prendere il mantello dell'invisibilità di James ed uscire dalla mia stanza senza farmi vedere da nessuno.
Volevo sfogarmi, volevo qualche emozione forte . . . invece al posto di un emozione, trovai del whisky, almeno era forte qualcosa ero riuscito a fare!
La mia strada per il whisky era stata facile, all'inizio volevo andare a fare un giro per Hogsmeade però quando entrai nelle cucine, vidi un interessante armadietto semi aperto e avevo deciso di guardarci dentro, e cosa trovai? Whisky incendiario e vino elfico!
Avevo preso due bottiglie e le misi nella borsa, in più ne approfittai per rubare anche una bella fetta di torta al cioccolato e panna, era la mia preferita in assoluto! 
Uscito dalla cucina mi tolsi il mantello e mi diressi in un angolo buio del corridoio dove trovai una panchina, non c'era davvero nessuno era una gran fortuna quella!
C'era il silenzio, il completo silenzio se non per la pioggia e trovai la scena molto inquietante come in un film Horror, si io guardavo horror babbani . . dove gli zombi ti riuscivano a raggiungere anche se zoppicavano, dove i licantropi si uccidevano con l'argento . .che sciocchezze certo che i babbani ne avevano di inventiva!
Comunque mi ritrovai a sorseggiare il whisky della cantina della scuola, quello tenuto da parte per i professori almeno cosi credevo, avevo il mantello a portata di mano in caso qualcuno passasse a disturbare e feci anche bene perchè passò due o tre volte Gazza con quel suo sguardo quasi assassino, certo che era davvero brutto il povero Gazza!
Mentre decidevo di chiudere la bottiglia, non volevo ubriacarmi, non mi ero mai ubriacato, ero sincero! Avevo bevuto si mi ero un po sballato ma non ero mai stato cosi tanto ubriaco da non capire niente!
Ad un certo punto sentii dei passi e il cuore mi salì in gola, non era la camminata di Gazza era veloce, scattante e molto regolare come quella di Silente, subito mi coprii con il mantello osservando cosa accadeva ma non fu Silente ad arrivare, ma severus Piton era dal quattordici febbraio che mi evitava quello stupido moccioso e per cosa per uno scherzo? Si mi aveva davvero tirato un brutto colpo . . ti amo lui che amava? Certo!
Stava piangendo, che novità, Severus Piton piangeva sempre, spesso a causa mia ma stavolta non era cosi o almeno cosi pensavo. Speravo vivamente che se ne andasse ma ovviamente non potevo sperare di poter stare da solo cosi tanto infatti il ragazzino di serpeverde si sedette sulla mia stessa panca ed io dovetti ritrarre i piedi che avevo posato sopra per non farmeli schiacciare e per non farmi scoprire, ma fu inutile perchè in un atto di rabbia Mocciosus lanciò i suoi libri li dove pensava non ci fosse nulla colpendomi in piena faccia.
“ EHI!” 
urlai da sotto il mantello, che tolsi per mostrarmi al ragazzino che si era preso quasi un colpo.
“Tu . .tu non c'eri li . . prima!” eppure era intelligente o almeno aveva voti alti, come si spiega ad uno stupido gli feci vedere il braccio sparire dietro al mantello mentre rimaneva con la bocca aperta.
Non parlai lo guardai solo male, mentre ancora le lacrime gli scendevano sul volto. . Chi era stato a farlo piangere? Solo io potevo, be io e james ma lui tanto era impegnato! 
Gli occhi di severus si posarono sulle bottiglie, e poi su di me, con fare disgustato tornò  a guardare le bottiglie.
“Ma tu sei ubriaco”
disse guardandomi negli occhi, no non ero ubriaco ero solo brillo non avevo neanche bevuto tanto mezza bottiglia, ed era una bottiglia da 75cl per cui be non era cosi tanto.
“E allora cosa te ne frega? Non sono mica il tuo fidanzatino Lucius!” 
dissi borbottando qualcosa dopo che non riuscii neanche a capire io stesso quasi. Gli occhi di Severus divennero di nuovo lucidi e le lacrime ricominciarono a cadere.
“Sei un idiota Sir. . . B .. Black!”
Stava per alzarsi per correre di nuovo via ma questa volta riuscii a prenderlo per il braccio e lo obbligai a rimanere seduto, oltre che mettermi più vicino a me.
“Ehi dove vuoi andare Moccy” 
Chiesi con un sorrisetto beffardo, eravamo soli nel corridoio io ero in una crisi di solitudine e lui era li, in più si mi ricordavo quello che mi aveva detto, quelle due parole anche se non mi erano interessate, ero cosi abituato a sentirle dire in modo cosi superficiale che per me non avevano valore.
“Lasciami! Lasciami devo tornare in camera!”
Cercò di liberarsi ma non lo lasciai andare volevo sapere, cosa voleva da me, perchè ovunque andassi lo trovassi li a guardarmi, anche se poi si girava dall'altra parte!
“No, non se non mi dici cosa vuoi da me? Vuoi umiliarmi ? Vuoi dire in giro per la scuola che sono Gay? Cosa vuoi fare .. . perchè non mi toccano le tue parole ti amo . . .sai quante volte me lo sento dire? Sai che poco significato ha per me. . . e”
Volevo continuare a parlare mentre la mia voce diventata sempre più alta parola dopo parola ma quello stupido mi saltò praticamente addosso, sbattei la testa contro il muro e mi trovai con le labbra attaccate a quelle di severus, in un bacio non desiderato. 
Mi aveva preso alla sprovvista e non avevo saputo reagire, se non ricambiando quel bacio, non era il primo ragazzo che baciavo ma quello era mocciosus.  . io e mocciosus? Era ridicolo!
“Per me erano importanti” 
Dopo quel sussurro Severus prese i suoi libri e se ne andò lasciandomi li frastornato da quella reazione e si anche dalla botta presa in testa.
Dopo quel bacio rimasi completamente immobile il volto lievemente rosso e una domanda in testa, perchè mi era piaciuto?
Severus Tobias Piton mi aveva baciato ed io come un idiota non avevo fatto niente, come quando aveva detto quelle due parole
“Ti amo”

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Capitolo 3
*** Siamo fatti della stessa sostanza dei sogni ***


Mio zio Alphard mi ripeteva spesso che siamo fatti della stessa sostanza dei sogni, era una citazione di Shakespeare, uno scrittore inglese, mio zio diceva che era un mago come noi, ma che non si era mai fatto riconoscere come tale, volendo lavorare nel teatro babbano, trovandolo affascinante.
Mi piaceva molto quella frase. . .. pensare che non siamo fatti solo di ossa, muscoli e carne, pensare di esser fatti di qualcosa di più che solo materiale organico, che eravamo parte di un infinito, di un universo e non solo di un piccolo pianeta chiamato Terra.
Avevo all'incirca quaranta di febbre, alla fine mi ero davvero ammalato e madama Chips mi aveva obbligato a restare in infermeria anche se avevo chiesto di tornare in camera.
Mi aveva dato una pozione per dormire sperando mi passasse più velocemente la febbre e dopo qualche minuto di stordimento caddi in un sonno profondo.
 
 
Mi alzai dal letto finalmente stavo meglio, ed ero anche già vestito, fuori faceva caldo e sentivo le voci degli studenti felici, domenica? Avevo dormito per due giorni interi? 
Appena mi sistemai i capelli e un po i vestiti sgualciti mi alzai camminando verso la porta, volevo vedere qualcuno, ma non era James non erano Remus e Peter. . Avevo uno strano bisogno di vedere Severus Piton, forse volevo sfogarmi con qualcuno, probabilmente scherzando prendendolo in giro, ma non ne avevo ancora idea, sapevo solo che l'avrei cercato.
Nei corridoi era pieno di studenti che non avevo mai visto, i volti erano banali e poco conosciuti, quasi come se d'un tratto tutti fossero diventati uguali, io li vedevo ma nella mia mente era come vedere solo in modo sfocato quelle persone.
Andai contro una ragazza e quella prese l'aspetto di Severus, forse la pozione di Madama Chips era un po forte, e mi dava allucinazioni, anche perchè chiusi gli occhi per qualche secondo e quando li aprii la ragazza era di nuovo normale.
Mi voltai un po di volte per guardare la ragazza ma niente, era tutto normale, e quella era stata solo un allucinazione.
Camminai per un bel po, ma quel corridoio sembrava infinito, forse il tempo passava cosi lentamente che mi sembrava infinito, e diedi la colpa alla noia.
Trovai James e Lily, che salutai velocemente prima di andarmene,parlavano di cose noiose, come. . Matrimonio figli e quant'altro, strano perchè Lily non ne voleva davvero sapere ma come dico io niente è impossibile.
Mi fermai e mi sedetti su una panchina, ero stanco sentivo la testa girare e strani voci intorno a me, sembravano ovattate come se venissero da lontano, non capivo cosa dicessero, però mi inquietavano.
Mentre pensavo vidi in lontananza un mantello nero, con lo stemma di serpeverde, un paio di libri, la pelle pallida e lo sguardo smarrito, di Severus Piton, che in pochi secondi scomparve correndo via.
Mi alzai di scatto e lo inseguii, perchè scappava? Eppure ero solo seduto, non l'avevo neanche visto, di solito, chinava lo sguardo e andava avanti sperando di non esser notato.
Era veloce, troppo per i suoi standard, ma io lo ero altrettanto e gli rimasi dietro con un po di fatica, si voltava ogni tanto con uno strano sorriso, e mi fermai di colpo, come se quel sorriso mi avesse colpito in pieno petto.
Ma lui si era fermato, a distanza, ma si era fermato, ed io lo guardavo mentre attendeva che ricominciassi a seguirlo, ad ogni mio passo, ne faceva uno anche lui, cosi cominciai a correre di nuovo, mentre lui sorridendo di nuovo voltava un angolo buio.
Cercai di andare più veloce ma quando girai l'angolo caddi in un abisso completamente nero, sembrava quasi un sogno, un incubo, ma era troppo realistico per essere vero, pensai ad un incantesimo oscuro, tutti sapevano che a Severus Piton piacevano le materie oscure e che frequentava quelli dell'ultimo anno, quelli che volevano seguire la via oscura, poi era un serpeverde e questo influiva!
Quando sentii la terra sotto il corpo ero sdraiato di schiena e il mio sguardo era volto verso il cielo, un cielo limpido pieno di stelle, ero estasiato da quella visione, e assorto nel mio contemplare, cosi tanto che non mi accorsi della persona sdraiata accanto a me che mi guardava.
Mi accorsi di lui, solo quando si posò di lato posando la testa nella mano, continuando a fissarmi senza batter ciglio, nel vero senso della parola.
Voltai lo sguardo e rimasi stupito vedendo che quella persona era Severus Piton, non era in divisa, ma in semplici abiti da casa, sapevo come si vestiva, in due anni, io e lui eravamo rimasti gli unici due a non tornare a casa per le vacanze, ultimamente anche Remus se ne tornava a casa!
Rimasi con gli occhi fissi nei suoi vedendo il mio riflesso, ma nei suoi occhi non vedevo solo il riflesso di me, era come guardarsi allo specchio, ma tutto venne interrotto quando piano Severus si portò su di me, mettendosi a cavalcioni sul mio bacino.
I suoi movimenti erano femminei, e le mani piccole e delicate da pozionista si erano posate sul mio petto e lentamente sbottonavano la camicia bianca.
Non riuscivo a parlare ne a reagire, avrei voluto fermarlo dirgli di andarsene invece rimasi immobile e taciturno, mentre il pallido ragazzo mi spogliava e cominciava a baciare il mio petto il mio collo e poi dopo poco anche le labbra.
Stavo baciando di nuovo Severus Piton? Era tutto cosi strano perchè a me piaceva, mi piaceva sentire le sue labbra addosso il suo calore, e nel frattempo guardavo le stelle, cosi luminose e vicine.
In un attimo il mio corpo si mosse da solo e portò quello di Severus sotto di se, mi muovevo su di lui e lo baciavo, provando godimento, mi piaceva e mi faceva impazzire sentivo chiaramente il suo profumo era impresso nella mia mente.
Le stelle scesero dal cielo e circondarono me e Severus, mentre ci univamo, tutto era nel buio se non quei corpi celesti cosi luminosi.
 
 
Fu un attimo, un attimo fuggente e mi svegliai di colpo, James mi stava scuotendo ed io mi ritrovai in pigiama in infermeria, la febbre non era ancora passata ed io ero pallido come un cadavere.
“Cavolo Sirius ! Ci fai preoccupare hai dormito tutto il giorno anche se. . .. be. .amico . .devi aver sognato una bella ragazza guarda la sotto!” 
Mi alzai a fatica e divenni rosso in volto guardando, be una piccola parte di me, giù nei pantaloni, lievemente. .cosi per dire, alzata.
“Su tutti fuori! E' ora del coprifuoco!” 
La voce soave di madama chips mi fece scoppiare la testa, e cosi mi feci cadere sul letto, sentivo ancora il profumo di Severus e non ne capivo il perchè poi l'infermiera della scuola si avvicinò a me.
“Un ragazzo di serpeverde ti ha portato questo” 
Indicò un sacchetto sul comodino, era un sacchetto vecchio e rovinato, ma appena la donna andò via lo presi e lo aprii.
Dentro c'erano un po di cose, come due cioccorane, qualche caramella dello zucchero filato e poi un biglietto con scritto:
“ Rimettiti presto Black”

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