Never waste moments of life, never lose hope di Soly_D (/viewuser.php?uid=164211)
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dance ***
Capitolo 2: *** Swing and strawberries ***
Capitolo 3: *** Snow ***
Capitolo 4: *** Training ***
Capitolo 5: *** Jealousy ***
Capitolo 6: *** Waiting for you ***
Capitolo 7: *** Pretty ***
Capitolo 8: *** Memories ***
Capitolo 9: *** Declaration of love ***
Capitolo 10: *** Best friend ***
Capitolo 11: *** Accident ***
Capitolo 12: *** Time of dying ***
Capitolo 13: *** Never forget ***
Capitolo 1 *** Dance ***
Never waste moments of life,
never lose hope
And all the kids they dance, all
the kids dance all night
Until Monday morning
feels another life
I turn the music up
I’m on a roll
this time
And heaven is in sight
[Every Teardrop Is A Waterfall
– Coldplay]
1. Dance
“Obito-kun!”
Il giovane Uchiha si stropiccia gli occhi e si mette a sedere, per poi
rivolgere lo sguardo verso Rin che scruta attentamente il cielo
notturno puntinato di stelle.
“Obito-kun, la
senti?”
Il bambino si guarda intorno disorientato e aguzza le orecchie: il
fruscio provocato dal vento a contatto con le fronde degli alberi, il
verso di qualche gufo, voci di persone in lontananza. Tutto normale,
insomma.
“Sentire cosa?!” chiede ritornando a fissare
l’amica.
Ma Rin è in un altro mondo.
Rin la
sente, la
percepisce, la
comprende, interagisce con essa.
E volteggia su se stessa, si muove come a ritmo di musica, balla e
sorride al cielo.
“Vieni a ballare anche tu, Obito-kun!”
L’Uchiha si gratta la testa, imbarazzato.
“Io... io non so ballare...”
Rin gli si avvicina, senza smettere di ballare. Gli stringe forte la
mano, facendolo arrossire lievemente, e lo conduce al centro del prato.
“Non è difficile. Basta solo seguire il
ritmo!” spiega la bambina ridendo e gettando le braccia in
aria.
Obito continua a chiedersi di cosa stia parlando la sua amica. Ritmo?
Musica?
E vorrebbe ballare.
Vorrebbe ballare con lei solo per vederla sorridere.
Vorrebbe riuscirci solo per renderla felice.
Vorrebbe, anche se non sa ballare.
Ma è proprio in quel momento che la musica gli giunge alle
orecchie.
Quella
musica. La musica che fa ballare la sua dolce Rin.
E’ quella melodia che solo i bambini sono in grado di
percepire.
La melodia della giovinezza, della spensieratezza,
dell’allegria.
La melodia dell’amore, amore che a 10 anni può
significare tutto e niente.
Obito si lascia finalmente andare e cerca di coordinare i movimenti
imitando l’amica.
“Non è bellissimo, Obito-kun?” gli
chiede Rin, entusiasta.
I suoi occhi illuminano la notte, il suo sorriso riscalda
l’aria.
Obito annuisce e continua a ballare.
Solo per Rin.
Perché è lei l’unica melodia che fa
ballare il suo cuore.
Note dell'autrice:
La coppia che ho scelto per questa raccolta è una delle meno
trattate nelle fanfiction, ma a me piace tantissimo e ho deciso di
renderle omaggio attraverso le splendide canzoni dei Coldplay.
Spero che la flash vi sia piaciuta. Gradirei sapere le vostre opinioni
^.^
A presto
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Capitolo 2 *** Swing and strawberries ***
Never waste moments of life,
never lose hope
They were sitting
They were
talking under strawberry swing
Everybody was
for fighting
Wouldn’t
wanna waste a thing
[Strawberry
swing – Coldplay]
2.
Swing and strawberries
Il giovane Uchiha è alle
prese con una pesante altalena di legno sulla quale Rin esulta allegra
ad ogni spinta ricevuta. La bambina ha in mano un cestino di vimini con
una tovaglietta a scacchi dalla quale si intravedono piccoli frutti
rossi.
“Ti piacciono le fragole, Obito-kun?” chiede lei,
ad un certo punto.
Il bambino blocca l’altalena e fa una smorfia.
A lui piacciono tante cose: Rin, giocare, gli amici, il lavoro di
squadra, Rin, litigare con Kakashi, il coraggio del suo sensei, Rin, i
colori freddi, la natura e Rin.
Ma le fragole...
“No” risponde semplicemente “Sono
troppo... dolci.
Lo sai che preferisco le cose salate.”
Rin abbassa lo sguardo. Sembra triste.
“Come Kakashi... quindi” sussurra più a
se stessa che a Obito.
Il bambino le si para davanti e le afferra il mento, incoraggiandola a
guardarlo negli occhi.
Lo sguardo della sua amica è vuoto, triste, smarrito. Obito
sente una fitta al cuore.
“Cosa ti prende? Kakashi ti ha fatto qualcosa?”
Rin sospira affranta.
“Ha detto che sono troppo dolce e che a lui non piacciono le
cose dolci” risponde tutto d’un fiato.
L’Uchiha le accarezza una guancia e sorride appena.
“Lo sai com’è Kakashi... Lui non voleva
offenderti... Spera solo che tu possa diventare più forte e
più sicura di te stessa!”
Lo sguardo di Rin si illumina improvvisamente e sul suo volto si
dipinge una magnifica espressione di stupore e al tempo stesso di
soddisfazione.
E Obito non può far altro che essere felice per lei, godendo
del suo dolce
sorriso allegro e del suo dolce
sguardo speranzoso.
“Dammi una fragola!” esclama fissando il cestino.
“Non avevi detto che non ti piacciono?” chiede la
bambina, sorpresa.
“Ho cambiato idea!”
Rin, tutta contenta, gli pone il cestino e Obito ci infila una mano
dentro per poi afferrare una grossa fragola invitante e portarla alla
bocca. Ne morde un pezzetto, assaporandone il gusto bagnato e
zuccheroso, poi lo mastica lentamente e lo ingoia.
Come previsto, non gli piace.
“Allora? Buona?” attende Rin, sorridente.
Obito incrocia le braccia e si lecca le labbra, fissando un punto
indefinito del parco.
Infine punta gli occhi in quelli di Rin.
“E’ dolce come te. Mi piace”
Rin non sa bene cosa si nasconda dietro quelle parole, ma il suo cuore
comincia a battere più velocemente e le sue guance diventano
color porpora. Si alza dall’altalena e schiocca un bacio
sulla guancia di Obito.
Il bambino si gratta la testa, lievemente rosso in volto.
E mangerebbe un intero cestino di fragole, solo per vederla sorridere.
Perché lei è l’unica cosa dolce che adora.
Note dell'autrice:
Eccomiii ^.^ No, non mi ero dimenticata della raccolta XD
Spero che la flash vi sia piaciuta. Forse risulta un po' troppo
sdolcinata, ma ammetto di aver adorato scriverla!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo e che
hanno messo la raccolta nelle seguite/preferite
Mi farebbe mooolto piacere sapere le vostre opinioni su questo
capitolo. Vi ringrazio
A presto!
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Capitolo 3 *** Snow ***
Never waste
moments of life, never lose hope
Was a long and dark December
From the rooftops I
remember
There was snow
White snow
[Violet hill –
Coldplay]
3.
Snow
“Ed ora come ci
alleniamo, Minato sensei?” chiede Obito al suo maestro,
indicando la distesa di neve che copre l’intera Konoha.
Il futuro Hokage sorride lievemente, si china per terra, affonda la
mano nel manto bianco e ne fa una pallina perfettamente rotonda.
“Oggi niente allenamenti!” risponde facendo
rimbalzare più volte la palla di neve sulla propria mano.
Nel giro di pochi secondi, Obito accumula una montagna di palle di
neve, pronte per essere tirate e dare il via ad una lunga ed estenuante
battaglia.
Kakashi se ne sta fermo e in silenzio appoggiato ad un albero, gli
occhi sbarrati e le braccia conserte, quando sente una strana
sensazione di gelo sulla parte scoperta del volto. Infastidito, si
porta una mano sull’occhio destro, venendo a contatto con una
sostanza umida e ghiacciata. Neve?! Una battaglia di palle di neve?!
“Non sei cresciuto di una virgola, Obito. Ogni anno sempre la
stessa storia! Io questi giochi stupidi non li voglio fare!”
urla il ragazzino dagli insoliti capelli argentei, avvicinandosi
all’Uchiha.
“Perché no? E’ divertente!”
Obito sorride. Come non riconoscere quella voce?
I due si voltano e si accorgono dell’arrivo di Rin,
sorridente ma visibilmente infreddolita.
Obito le va incontro, a sua volta, e la abbraccia.
“C-che fai, Obito-kun?” sussurra la ragazzina
arrossendo lievemente.
“Non hai freddo?” risponde lui, sorridente.
“Beh... io... si, un pochino...”
Obito la stringe ancora più forte a sé, sotto lo
sguardo annoiato di Kakashi e quello comprensivo del sensei.
“Ne avete ancora per molto voi due?! Io mi sto
annoiando...” esclama l’Hatake con disinvoltura.
Obito e Rin si allontano immediatamente, rossi in volto.
In quel momento ognuno dei tre ragazzini riceve una palla di neve in
faccia.
“Minato sensei!” esclamano in coro.
“All’attacco, ragazzi!” urla Obito
correndo incontro al maestro, seguito a ruota dai due compagni. Nemmeno
Kakashi resiste alla tentazione di vendicarsi!
Ha così inizio una lunga battaglia, un combattimento senza
esclusione di colpi, tra palle di neve ed inevitabili cadute.
“Vorrei che fosse sempre inverno” dice Obito
preparando una palla di neve per colpire Minato.
Poco distante, Rin si prepara al contrattacco.
“Se fosse sempre inverno non potremmo vedere i fiori della
primavera, i tappeti di foglie cadute per terra in autunno e i frutti
dell’estate” afferma la ragazzina, sorridendo.
Le parole di Rin distraggono l’Uchiha dalla battaglia.
“Non mi riferivo alla neve...” sussurra in maniera
quasi impercettibile.
Rin lo scruta con sguardo perplesso, scettico.
Obito sorride, cominciando a sentire caldo.
Come dirle che lui aspetta l’inverno solo per poterla
abbracciare? Come dirle che quella del freddo è solo una
scusa? Come dirle che impazzisce dalla voglia di stringere le sue mani
nelle proprie, trasmettendole affetto e calore?
Rin continua a fissarlo con aria interrogativa.
Obito le si avvicina, dimenticandosi completamente della battaglia.
Rin analizza ogni suo movimento, ogni suo sguardo, ogni suo sorriso per
capire cosa voglia fare.
Ma nemmeno il tempo di rendersene conto che già si ritrova a
un palmo dal viso dell’Uchiha.
I suoi occhi sono puntati su di lei, una mano va a sfiorarle la guancia.
“...Obito-kun?” lo richiama la ragazzina, mentre le
guance cominciano ad andarle a fuoco e il cuore sembra voler uscire dal
petto.
“Hai ancora freddo?” chiede lui, riducendo la lieve
distanza che ancora li divide.
La bacia. Un bacio dolce e innocuo, caldo e confortante in contrasto
con il gelo dell’inverno.
Un bacio privo di qualunque malizia, il loro primo vero bacio.
“Ora non più” risponde lei, abbassando
lo sguardo imbarazzato.
E mentre vengono colpiti da una palla di neve lanciata dal sensei,
Obito e Rin pensano che quello sia stato l’inverno
più bello della loro vita. E anche il più caldo.
Note dell'autrice:
Ed ecco che i nostri protagonisti cominciano a crescere! ^.^
Li sto amando. No, seriamente. Obito e Rin sono troppo carini insieme
<3 ammettiamolo! E poi c'è Kakashi... ahahaahaha..
Voi dite che è geloso? Mmm...
Spero che la flash - più lunga del solito - vi sia piaciuta.
Recensite, mi raccomando! :D
A presto
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Capitolo 4 *** Training ***
Never waste
moments of life, never lose hope
Just because I’m losing
Doesn’t mean I’m
lost
Doesn’t
mean I’ll stop
Doesn’t
mean I would cross
[Lost
– Coldplay]
4.
Training
Rin medica con cura la ferita che Obito si è
procurato durante
la sfida contro Kakashi. Non è grave, ma
l’espressione seria sul volto del
ragazzino fa preoccupare la futura medic-ninja.
“Ti fa male?” gli chiede, con delicatezza.
“No” risponde secco lui, voltando lo sguardo
dall’altra
parte. “Non è la ferita che mi fa male.
E’ la sconfitta...”
Rin sospira affranta. E’ l’ennesima volta che
Kakashi batte
Obito, il quale se ne torna da lei e si fa curare le ferite accumulate
durante
il combattimento. Ma ci sono ferite che non si possono curare, ferite interiori che lasciano il segno e che
non sono facili da dimenticare. La ferita all’orgoglio di
Obito ne è la prova.
“Ti rifarai la prossima volta!” lo esorta Rin,
sorridendo. Lei
crede in Obito e nelle sue capacità, lo sosterrà
sempre e lo incoraggerà in
qualunque situazione. Perché Obito, per lei, è speciale.
“Grazie Rin, ma comincio a perdere seriamente le
speranze”
risponde il giovane Uchiha, spostando lo sguardo verso il cielo
coperto. Sta
per piovere.
“Perché dici così?” chiede
lei, contrariata.
“Kakashi è sempre stato un gradino al di sopra di
me, lo
sai... Non riuscirò mai a batterlo! Mi sono allenato fino
allo sfinimento e non
è servito a niente!”
Rin scruta attentamente lo sguardo assente dell’Uchiha.
E’
strano vederlo così abbattuto... Lui che è sempre
stato pieno di vita, lui che
non ha mai mollato fino alla fine, lui che è sempre stato
orgoglioso e sicuro
di sé, ora sembra un povero bambino sperduto. Ha bisogno di
qualcuno che lo
aiuti a riscoprire com’è veramente, qualcuno che
gli faccia capire che non è
mai troppo tardi per riparare agli errori commessi.
“Ti mancava la determinazione” afferma Rin,
convinta.
Obito le rivolge un’occhiata interrogativa.
“Durante gli allenamenti, non eri abbastanza determinato da
riuscire a superare i tuoi limiti”
Obito inarca un sopracciglio e incrocia le braccia al petto.
“Sì che lo ero! Mi sono sempre concentrato al
massimo!”
Rin sorride pensando che l’amico non ha capito davvero le
sue parole.
“Obito” lo richiama tranquillamente
“Perché ti alleni?”
“Mi pare ovvio! Per battere Kakashi, no?” risponde
lui,
perplesso.
La ragazzina ride, sotto lo sguardo incredulo dell’Uchiha.
“Così non farai progressi, Obito-kun! Devi
allenarti per migliorare
te stesso, non per competere contro Kakashi! Devi concentrarti sul suo
potenziale, stabilirti un obiettivo e far in modo di superare i tuoi
limiti. Solo
così riuscirai a battere non solo Kakashi, ma chiunque ti
vorrà sfidare...”
Obito, bocca e occhi spalancati, scatta subito in piedi e si
mette a correre verso il campo di allenamenti.
“Grazie Rin, mi sei stata di grande aiuto!” urla
facendo un
cenno con la mano, da lontano.
Rin sorride.
*****
Qualche giorno dopo...
“Kakashi, ma che hai fatto?!” esclama Rin, trovando
l’amico
dai capelli argentei ferito e malconcio.
“E’ difficile da credere ma... Obito mi ha
battuto!” risponde
lui, abbozzando un sorriso.
Gli occhi di Rin si illuminando improvvisamente. La
ragazzina corre da Obito, al campo di allenamento, e gli getta le
braccia al
collo stringendolo forte a sé.
“A cosa devo tutte queste attenzioni?” chiede lui,
sarcastico, arrossendo.
“Ce l’hai fatta!” esclama Rin, radiosa in
volto.
Obito la guarda con dolcezza.
“Tutto merito tuo, Rin”
Finché ci sarà lei, Obito non si
sentirà mai perso.
Note dell'autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ringrazio infinitamente chi segue la
raccolta e chi recensisce ^.^ C'è bisogno di dire che
gradirei un commento anche per questo capitolo? XD
A presto
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Capitolo 5 *** Jealousy ***
Never waste
moments of life, never lose hope
So you know how much I need you
But you never even see me, do
you?
And is this my final chance of getting you?
[Shiver – Coldplay]
5. Jealousy
La fissi da lontano,
immaginando di stare lì accanto a lei.
Ne segui i movimenti con sguardo ammaliato, chiedendoti
perché
è solo lei a farti questo strano effetto che ti disorienta
ma al tempo stesso
ti fa stare bene.
La osservi parlare con Kakashi e senti una strana sensazione
già provata parecchie volte.
E’ gelosia, paura
che lui prenda il tuo posto nel
cuore
di Rin, paura di perderla.
“Obito-kun... stai tremando!”
Annuisci e chiudi gli occhi.
“E’ solo un po’
di stanchezza”
Lei ti fissa, confusa.
“Torniamo a casa... non stai affatto
bene.
Hai bisogno di riposo e di cure
mediche.”
Scuoti la testa con fare determinato.
“Chi infrange le regole è
feccia,
ma chi abbandona i propri amici
è feccia della peggior specie,
Rin!”
Lei ti sorride e ti abbraccia.
Arrossisci come se fosse la prima volta.
“Forza, dobbiamo trovare
Kakashi!”
L’hai convinta, finalmente.
Perché non sei come lui?
Lui che è sempre stato perfetto, lui che è sempre
stato ammirato
da tutti, lui che in fondo è il tuo migliore amico. Eppure
non riesci ad accettarlo,
non puoi fare a meno di arrabbiarti ogni qualvolta ti prende in giro,
ti dice
che sei debole e che non sarai mai un vero ninja.
Per quale motivo lo fa?
Per divertirsi? Per passatempo? Per abitudine?
No, tu lo sai che non è così. Sai che vuole solo
incoraggiarti a fare del tuo meglio.
Eppure ti si stringe il cuore nel vederlo accanto a lei,
ben sapendo quali sono i tuoi veri
sentimenti.
“Non
ho bisogno di voi.
So cavarmela benissimo da solo”
sono le parole di Kakashi,
non appena siete riusciti a trovarlo.
Siete arrivati tardi,
perché lui è stato in
grado di fare tutto da solo.
“P-perché dici
così, K-Kakashi?”
Rin è sconvolta, confusa, triste.
E ti si spezza il cuore nel vederla
così.
“Siamo tuoi amici, insieme formiamo
un team!”
aggiungi tu, con determinazione.
“Io non ho bisogno
dell’aiuto di nessuno”
ribatte lui, fiero.
“Andiamo a casa...”
conclude Rin, mortificata.
Rimani in silenzio,
arrabbiato per le parole del tuo amico.
Li osservi da lontano, lui e lei. Così diversi, eppure
così
d’accordo.
Rin è troppo dolce, troppo ingenua, troppo gentile per
rifiutarsi di stargli accanto.
Le parole di Kakashi le hanno fatto male, ma lei dimentica
facilmente.
Perché Rin è Rin. Perché Rin
è fatta così.
E tu? Anche a te fanno male le parole di Kakashi.
Ma sai perfettamente che sono solo parole al vento, perché
lui
vi vuole bene ma è solo troppo orgoglioso per ammetterlo.
Così è tutto chiaro. Se ce l’ha fatta
Rin, puoi farlo anche
tu.
Ti alzi velocemente e corri verso di loro.
Lei ti aspetta a braccia aperte, lui con il solito cipiglio
distaccato.
Eppure sai che entrambi ti aspettano.
Hai perdonato Kakashi, forse lo avevi già perdonato prima ma
l’hai capito solo ora.
E, come sempre, è stato solo merito di Rin.
Note dell'autrice:
Questa volta ho utilizzato una struttura diversa, riferendomi a Obito
con la 2^ persona. Spero che possiate apprezzare ugualmente. E non
dimenticatevi di farmi sapere la vostra opinione, grazie :D
A presto
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Capitolo 6 *** Waiting for you ***
Never waste
moments of life, never lose hope
Yeah, how long must you wait for
him?
Yeah, how long must you
pay for him?
Yeah, how long must you
wait for him?
[In my place
– Coldplay]
6. Waiting for you
“Torno subito”
Quelle parole riecheggiano nella mente di Rin, facendole girare la
testa e provocandole una strana sensazione di ansia e paura che non la
lascia un attimo in pace.
Cammina lentamente, appoggiandosi di tanto in tanto al tronco di
qualche albero.
Le ferite bruciano, la testa sembra voler scoppiare, i muscoli sono
indolenziti a causa del gelo.
La ragazza vorrebbe solo appoggiarsi ad un albero e risposare, ma non
può. Non deve.
La missione non è ancora stata portata a termine.
“Non
allontanarti”
Rin ricorda bene il modo in cui Obito le abbia rivolto quell’ordine.
Non era un consiglio, era proprio un ordine. L’espressione
del ragazzo era stranamente dura,
confusa e disorientata, forse un po’ arrabbiata.
Rin sorride lievemente a quel pensiero: Obito non perde mai un attimo
per dimostrarle che tiene a lei.
Farebbe di tutto per averlo lì, accanto a sé,
allegro e sorridente come sempre.
Rin ha bisogno di lui, ora più che mai.
“Stai
attenta”
Altro comando che le aveva impartito.
Ma in fondo, dove potrebbe andare Rin in quelle condizioni? Non ha
nemmeno la forza per camminare, figuriamoci per allontanarsi e mettersi
nei guai!
La ragazza arriva ai piedi di una quercia, probabilmente secolare a
giudicare dalle incavature del tronco largo e ormai rovinato. Vi
appoggia la schiena, chiude gli occhi e inspira una boccata
d’aria a pieni polmoni.
Ma ciò di cui ha bisogno è ben altro.
“Perdonami
Rin”
Era stato ciò che le aveva detto Obito sparendo tra le
fronde della fitta boscaglia.
Rin l’aveva convinto a continuare senza di lei,
perché si sentiva troppo debole e sarebbe solo stata
d’intralcio durante la missione. Obito non se lo sarebbe mai
perdonato, probabilmente...
Debole.
Rin si accascia lungo il tronco e assesta un pugno per terra.
Debole.
Porta le mani sul ginocchio e prova a curare la ferita più
grave.
Sei debole.
Abbassa lo sguardo, afflitta, e le lacrime cominciano a rigarle il
volto pallido.
Perché si sente così debole?
Perché non è mai all’altezza della
situazione?
Tutto ciò che può fare è usare qualche
ninjutsu medico.
Debole e patetica.
Poggia la testa al tronco dell’albero, chiude gli occhi gonfi
di lacrime e si lascia trascinare dalla debolezza.
*****
“Rin?”
Apre gli occhi, cercando di focalizzare al meglio le immagini.
Capelli e occhi neri, maschera arancione, pelle chiara, sguardo dolce,
sorriso amichevole.
“Obito-kun!” esclama, abbracciandolo
d’impeto.
Subito dopo, Rin si abbandona sul lettino bianco.
Ancora troppo debole.
“Abbiamo portato a termine la missione. Quando sono venuto a
prenderti, eri svenuta.”
Rin riapre gli occhi, mentre le lacrime minacciano di pizzicarle
nuovamente gli occhi.
“E’ perché sono debole”
Obito le stringe una mano.
“E’ perché hai combattuto fino
all’ultimo”
Un sorriso appena accennato si fa largo sul volto della ragazza.
Debole, per ora.
Migliorerai certamente.
Solo per lui.
Note
dell'autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e un grazie speciale a chi
segue e recensisce sempre ogni capitolo. Grazie di cuore
<3 Fatemi sapere cosa ne pensate di questo :) ho pensato di dare
un po' di spazio anche a Rin, visto che tutti i capitoli sono
incentrati maggiormente su Obito. Le parole in corsivo rappresentano la
voce interiore di Rin.
A presto!
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Capitolo 7 *** Pretty ***
Never
waste moments of life, never lose hope
Where do we go nobody
knows
Don’t ever say you’re on
your way down, when
God gave you style and gave you grace
And put a smile upon your face
[God put
a smile upon your face – Coldplay]
7.
Pretty
“Allora, come sto?”
Obito sorride appena e porta le mani dietro la testa, scrutando
con sguardo estasiato la figura slanciata di Rin che ruota su se stessa
facendo
svolazzare il bel kimono viola.
Nel momento in cui gli occhi di Rin sono di nuovo su di lui,
Obito sposta immediatamente lo sguardo altrove facendo finta di niente.
“Come fai?” le chiede visibilmente imbarazzato.
“Cosa?” risponde lei con aria perplessa.
Obito le si avvicina, sfiorando con una mano i suoi capelli
castani legati in una coda alta alla quale sfuggono solo un paio di
ciocche che
ricadono ai lati del viso. Rin trema sotto il tocco un po’
impacciato ma
gentile di Obito, gli occhi lucidi e le gote tinte di imbarazzo.
“Come fai ad essere sempre così... graziosa?”
Rin sgrana gli occhi, incredula, e arrossisce ancora di più.
“Graziosa, io?”
Obito ridacchia tra sé e sé, annuendo convinto.
La ragazzina gli rivolge un’occhiata interrogativa.
“Kurenai è graziosa, Anko è graziosa,
Shizune è graziosa! Ma
io sono solo...”
“...bellissima”
è
Obito a terminare la frase in un sussurro.
Rin, se possibile, diventa ancora più rossa.
“Lo pensi davvero?”
“Davvero davvero.”
E finalmente, dopo un attimo di smarrimento, la mora mostra
un sorriso sincero e sussurra un lieve “Grazie”,
giocherellando con una delle
due ciocche che contornano il suo viso chiaro.
*****
Rin e Obito camminano fianco a fianco per le vie del paese,
illuminate e allestite per la Festa
di Primavera. Rin si guarda intorno con aria entusiasta, fermandosi di
tanto in
tanto per salutare qualche sua amica di passaggio o curiosare tra le
bancarelle.
Obito segue incessantemente ogni suo singolo movimento, quasi non
voglia
perderla.
“Rin!”
La ragazzina si volta con fare curioso e va in contro
all’amica
che l’ha chiamata.
“Kurenai, anche tu qui? Asuma
dov’è?”
La mora dagli occhi rossi arrossisce lievemente.
“Beh... ehm... lo sto aspettando... Tu sei sola?”
“No no.” risponde Rin, voltandosi lentamente
“Sto con Ob...”
Ma dietro di lei non c’è nessuno.
“Con Obito?” le chiede Kurenai, sorpresa dalla
reazione dell’amica.
Rin abbassa lo sguardo, un po’ delusa.
“Forse è andato a chiamare Kakashi...”
*****
Il giovane Uchiha corre per le strade contornate di
bancarelle, guardandosi intorno con aria esasperata e rischiando di
travolgere
la gente venuta alla festa.
“Asuma, Kurenai!” urla sbracciandosi per attirare
l’attenzione
dei due amici.
“Oh ciao, Obito. Tutto bene?” chiede Asuma dando
una pacca
sulla spalla dell’Uchiha.
“Scusami ma vado di fretta, avete visto Rin?”
chiede lui
fissando speranzoso prima l’amico e poi la ragazzina accanto
a lui.
“Oh sì, io l’ho incontrata pochi minuti
fa! E’ andata da
quella parte.” risponde Kurenai indicando l’angolo
della strada.
Obito segue immediatamente le indicazioni dell’amica e corre
a cercare Rin.
*****
“Finalmente ti ho trovata!”
Il cuore di Rin prende a battere più velocemente.
“Questi sono per te!”
Obito le porge un mazzo di fiori di ciliegio.
“Quando li ho visti, ho pensato alla primavera... la
primavera
è bella... e anche tu sei bella, quindi...”
Rin stringe i fiori al petto e sorride con gli occhi lucidi.
“Mi dispiace per aver dubitato di te” sussurra
avvicinandosi
ad Obito che, rosso in volto, chiude già gli occhi pronto
per ricevere un
bacio.
Ma una folata di vento insieme ad una voce familiare li costringe ad
allontanarsi immediatamente.
“Ragazzi, scusate il ritardo! Ho aiutato una vecchietta ad
attraversare la strada!”
I due, rossi in volto, spostano lo sguardo verso il palo di
legno sul quale è atterrato Kakashi con il sorriso stampato
sulle labbra e la
scusa più banale che abbiano mai sentito.
Sospirano affranti, poi sorridono al compagno di team.
Rin e Obito hanno
sempre odiato i ritardi di Kakashi.
Note
dell'autrice:
Per questo capitolo ho ripreso il comportamento
di Kakashi con il team 7 riguardo i ritardi e le scuse orribili XD e
poi se notate c'è anche un piccolo accenno AsuKure. Spero
che il capitolo vi sia piaciuto, è più fluff
rispetto agli ultimi due! Mica posso scrivere sempre cose tristi XD
Gradirei sapere il vostro parere. E grazie a tutti coloro che leggono e
recensiscono
A presto
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Capitolo 8 *** Memories ***
Never waste moments of life,
never lose hope
Tell me your secrets
and ask me your questions,
Oh, lets go back to
the start.
Running in circles,
coming in tales,
Heads are a science
apart.
[The scientist –
Coldplay]
8. Memories
“Obito-kun,
ricordi i nostri primi giorni all’accademia?”
Un ragazzino dai capelli corvini, gli occhi scuri coperti da
una maschera arancione e il sorriso stampato sul volto è
fermo sull’entrata
dell’accademia per aspiranti ninja.
Si guarda intorno con aria curiosa e poi si addentra nel via
vai di studenti e insegnanti che popola i primi corridoi. Cammina a
testa alta
e con passo lento ma deciso, come se voglia mostrare a tutti il suo
orgoglio e
le sue capacità.
“Io, Obito Uchiha, diventerò uno dei
più grandi shinobi di
tutta la stor-”
In una manciata di secondi, il ragazzino rovina per terra
rischiando di sbattere la testa contro il pavimento, ma i suoi riflessi
sono più
veloci e la caduta gli provoca solo una storta al piede.
“E tu vorresti diventare uno shinobi?”
Obito fa una smorfia e si rialza da terra, pulendosi i
vestiti e recuperando il suo zaino.
“Sei stato tu a mettermi lo sgambetto” dichiara
sollevando
lo sguardo in direzione di un ragazzino dai capelli argentei e il viso
coperto
per metà da una maschera blu.
“Sai che c’è? Non mi va di iniziare il
mio primo giorno di
scuola litigando con il primo che incontro... quindi piacere, Obito
Uchiha!” aggiunge
porgendo una mano al misterioso ragazzino.
Quest’ultimo indugia qualche secondo, fissando scettico la
mano di Obito.
“Kakashi Hatake” conclude atono, senza ricambiare
la stretta
di mano e sorpassando il moro.
Obito fa spallucce e raggiunge la sua classe.
Il secondo giorno all’accademia ninja trascorre decisamente
meglio per Obito.
Ora l’Uchiha se ne sta a chiacchierare con i suoi nuovi
compagni di classe.
E’ sempre Gai Maito a intavolare le discussioni.
“Non c’è nessuna che ti piace,
Asuma?”
Il giovane Sarutobi arrossisce lievemente e farfuglia
qualcosa riguardante una ragazzina dai capelli castani e gli occhi
color
mattone, una certa Kurenai Yuhi.
“E tu, Kakashi, ammetti che ti piace Anko!”
L’Hatake sbadiglia apertamente borbottando che la ragazzina
presa in questione è abbastanza
graziosa.
“Tu ce l’hai la ragazza, Obito?”
L’Uchiha inarca le sopracciglia e sorride appena,
grattandosi la nuca con fare imbarazzato.
“Beh... io... no!”
Gai scatta in piedi con gli occhi lucidi e il sorriso smagliante,
puntando l’indice verso Obito.
“Che la forza della giovinezza sia sempre con te e ti aiuti
a trovare la ragazza giusta!”
E sotto lo sguardo allibito dei compagni, Obito ridacchia
tra sé e sé sperando che l’amico abbia
ragione.
“E
ricordi il momento in cui ci incontrammo per la prima volta?”
“Kakashi, Kakashi!”
L’Hatake si volta incontrando gli occhi scuri di Rin.
“Io mi chiedevo se... sì, insomma... se ti andasse
di
prendere un gelato con me...”
Nemmeno il tempo di capire il senso della domanda, che...
“Kakashiiii!”
Il ragazzino sbuffa, riconoscendo la fastidiosa voce di
Obito.
“Non mi presenti la tua amica?” dice
l’Uchiha raggiungendo i
due compagni.
“Io sono Rin” esclama la ragazzina con un sorriso
amichevole.
Obito sgrana gli occhi, mentre le parole gli si fermano in
gola.
“Tu sei Obito, no? Obito Uchiha.”
Il moro arrossisce vistosamente, il cuore che batte forte e
le mani che tremano.
“Ehm... sì, sono io!”
Rin sorride un po’ imbarazzata e, per Obito, il tempo sembra
bloccarsi in quel preciso istante.
Gai sarebbe fiero di lui: la forza della
giovinezza lo ha preso in pieno.
“E
ricordi quando ci misero nello stesso team?”
“Il team di Minato sarà composto da Kakashi
Hatake...”
Kakashi sorride, onorato che il suo maestro sarà proprio il lampo giallo di Konoha.
“...Obito Uchiha...”
Obito sbuffa stizzito. Kakashi si dà troppe arie, secondo
lui.
“... e per finire, Rin!”
Obito urla e fa i salti di gioia.
“Sono contenta che siamo nello stesso team!”
dichiara Rin
raggiante.
E Obito sorride, pensando che non sarà facile conquistare il
cuore di quella ragazzina tra gli impegni del team e il caratteraccio
di
Kakashi.
Ma il futuro è ancora tutto da scoprire.
Note dell'autrice:
Ed eccomi qui con un'altra flash :D Spero che vi sia
piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un ringraziamento speciale a chi segue e recensisce ogni capitolo
<3
A presto
|
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Capitolo 9 *** Declaration of love ***
Never waste moments of life,
never lose hope
If you
never try, then you’ll never know.
How long
do I have to climb,
Up on
the side of this mountain of mine?
[Speed
of sound – Coldplay]
9. Declaration of
love
“Ho detto
che non mi va di
ficcare il naso negli affari di Minato sensei!”
Rin sbuffa delusa.
“Chiedi a
qualche tua amica...”
propone il ragazzino dai capelli argentei.
“Sono
tutte occupate!”
“Chiedi a
Obito.”
Gli occhi di Rin si illuminano per un momento, ma si
spengono subito dopo.
“Si sta allenando...”
Kakashi accenna un sorriso malizioso.
“Vedrai che ti accompagnerà ugualmente”
Rin sorride soddisfatta e corre verso il campo
d’addestramento.
*****
“Obito-kun!”
Il cuore del giovane Uchiha prende a battere velocemente.
Riconoscerebbe la sua
voce fra mille.
Abbandona per un attimo i suoi tentativi di attivare lo
Sharingan e si volta verso l’amica.
“Obito-kun, mi chiedevo se ti andasse di venire con me fino
alla montagna degli Hokage”
Il viso di Obito si illumina immediatamente e si tinge di un
sottile velo di imbarazzo.
“E’ un appuntamento?” chiede speranzoso.
Rin dondola la testa. “In realtà vorrei solo
spiare Minato
sensei e la signorina Kushina...”
Come dire di no a quel faccino angelico?
L’Uchiha mette da parte kunai e shuriken, uscendo dal campo.
Rin, soddisfatta, lo segue a ruota.
*****
Obito si ferma per riprendere fiato, la fronte sudata e i
piedi doloranti.
“Manca ancora molto?!”
Rin, che a differenza sua è fresca come una rosa, mostra un
lieve sorriso e indica un punto poco distante.
“No, siamo arrivati!” afferma
risoluta.
Obito tira un sospiro di sollievo e poi i due raggiungono la
cima della montagna con i volti di tutti gli Hokage scolpiti nella
roccia.
Come previsto, Minato e Kushina sono seduti sotto un albero
e parlano tra di loro.
Obito e Rin raggiungono silenziosamente l’albero,
arrampicandosi su di esso e appollaiandosi su un ramo per origliare la
conversazione.
“Sai, non dovresti essere così duro con i tuoi
allievi” dice
Kushina giocherellando con un ciocca di quei capelli stranamente rossi
che Minato
ha sempre amato, a differenza sua.
L’Hokage sospira puntando lo sguardo verso
l’orizzonte.
“Non sono duro con i miei allievi. Desidero solo che
diventino ottimi ninja, perché
loro lo
diventeranno. Ne hanno tutte le
capacità.”
Obito e Rin, dall’alto dell’albero, sorridono
soddisfatti a
quelle parole.
“Forse dovresti
rientrare, Minato. Konoha ha bisogno del suo Hokage.”
Minato ridacchia divertito. “L’Hokage ha bisogno
della sua
futura sposa.”
A quelle parole, Kushina prende il viso dell’uomo tra le
mani e sfiora le sue labbra in un bacio dolce e passionale.
Obito e Rin, nascosti tra le foglie, trattengono per un
attimo il respiro.
“Si stanno baciando!” sussurra lei con gli occhi
sognanti “Che
carini!”
Obito si morde il labbro inferiore, osservando la ragazzina
sporgersi maggiormente dal ramo.
Il cuore batte già a mille, le mani tremano.
E se anche lui baciasse Rin?
Fa un respiro profondo e le si avvicina con cautela.
Solo pochi centimetri e le loro labbra combaceranno
perfettamente.
Solo pochi centimetri e...
Crack!
“NOOOO!”
Un attimo dopo, i due ragazzini si ritrovano ai piedi
dell’albero
davanti a Minato e Kushina che li fissano stralunati.
“Salve Minato sensei,
salve signorina Kushina!” esclama Rin scattando in piedi
completamente rossa in
volto.
“E voi che ci facevate sull’albero?!”
chiede l’Hokage non
troppo contento.
“Noi... noi... ehm... volevamo vedere com’era il
panorama da
quassù eh eh!” si affretta a rispondere la
ragazzina con tono ingenuo “Ora
dobbiamo proprio andare, ci vediamo! E buona serata!”
*****
“Abbiamo fatto una figuraccia assurda con il sensei...
però...
però ne è valsa la pena! La signorina Kushina
è così fortunata ad avere un
fidanzato tanto dolce e romantico! Chissà se un giorno
troverò anche io il mio
principe azzurro...”
Obito deglutisce imbarazzato.
“Rin?”
“Mh?”
“Sono sicuro che lo troverai presto. Magari è
proprio dietro
l’angolo il tuo principe azzurro!”
Rin arrossisce imbarazzata e sussurra un lieve
“Grazie”.
E Obito sorride, nonostante non abbia avuto ancora il
coraggio di dichiararsi.
Per ora, va bene anche
così.
Note dell'autrice:
Sono stranamente in anticipo :O il
fatto è che non ho un emerito *bip* da fare e
così passo tutto il tempo su EFP *__* spero che il capitolo
vi sia piaciuto. Come sappiamo, Obito non troverà mai
l'occasione giusta per dichiararsi apertamente
ç.ç che ingiustizia... Vabbè, fatemi
sapere cosa ne pensate ;) e spero che abbiate apprezzato anche l'acceno
Minato/Kushina.
A presto
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Capitolo 10 *** Best friend ***
Never
waste moments of life, never lose hope
You
become my best friend
I
want to love you but I don’t know if I can
I know something is broken and i’m
trying to fix it
Trying to repair it any way I can
[X & Y - Coldplay]
10.
Best friend
“Ti
voglio bene,
Obito-kun! Sei il mio migliore amico!”
Dovrebbe sentirsi felice, fare i salti di gioia, dirle che
anche lui le vuole bene e che rimarranno per sempre insieme.
Dovrebbe avvicinarla a sé e sorriderle con gli occhi lucidi.
Dovrebbe abbracciarla, accarezzarle i capelli, ispirarne la
fragranza dolce e unica.
Dovrebbe dirle che la sua amicizia è tutto ciò
che gli
importa, che le sarà sempre vicino e che la
proteggerà sempre.
Dovrebbe semplicemente risponderle che anche lei è la sua
migliore amica.
E invece no.
“Per
me, sei come un
fratello!”
Dovrebbe sentirsi soddisfatto, allegro, sollevato.
Dovrebbe sorridere, ridere o piangere dalla gioia.
Dovrebbe stringerla a sé per trasmetterle ciò che
prova.
Dovrebbe risponderle che anche lui le vuole bene come fosse
sua sorella.
Dovrebbe ammettere che non gli dispiacerebbe chiamarla
nee-chan,
vivere sotto il suo stesso tetto, passare tutto il tempo in
sua
compagnia e spaventare i ragazzini che le fanno la corte proprio come
farebbe
un buon fratello maggiore con la sua sorellina.
E invece no.
“Vorrei che
rimanessimo amici per tutta la vita!”
Dovrebbe sentirsi al settimo cielo, pensare che non ci sia
prospettiva migliore che rimanere amico di Rin per il tutto il resto
della sua
vita.
Dovrebbe prendere le sue mani e stringerle forte nelle
proprie.
Dovrebbe accarezzarle delicatamente il viso, scostarle la
frangetta dalla fronte e magari lasciarci anche un bacio a fior di
pelle.
Dovrebbe risponderle che una vita non gli basta per restare
suo amico, che vorrebbe stare con lei per sempre, in
eterno.
E invece no.
Perché
ciò che prova
Obito per Rin non è semplice amicizia.
Perché, per
lui, Rin non
è importante quanto Kakashi o Minato sensei.
Lo è di
più, molto di
più.
Ma Rin è
ancora troppo bambina per
capirlo.
Rin è troppo
presa dalla sua
infanzia.
Rin non sa ancora cosa
sia
l’amore.
Un bacio breve, semplice, dolce, asciutto.
Labbra contro labbra, mani nelle mani, occhi negli occhi.
Troppe emozioni si susseguono incontrollate.
Il cuore batte così forte che potrebbe scoppiare da un
momento all’altro.
Le mani tremano e la mente si riempie di nuovi dubbi e
insicurezze.
“Io non voglio esserti amico, Rin. Voglio essere qualcosa di
più.”
E a Obito non importa se gli occhi di Rin si spalancheranno,
mostrando confusione e perplessità.
Non gli importa se Rin non ha ancora compreso i suoi sentimenti.
Non gli importa se lei ricambia oppure no.
Gli importa solo averla vicina e sperare che, un giorno,
anche lei scopra cosa sia l’amore.
Note dell'autrice:
Dai, ci voleva un bacetto innocuo <3 Non ho
resistito!
Comunque vorrei ringraziare ancora una volta chi segue la raccolta e
recensisce sempre ^^ mi fate davvero felice!
E vi sarei grata se commentaste anche questo capitolo, malinconicamente
fluffoso :D
A presto
PS. Per chi non lo sapesse,
nee-chan significa
sorellina.
|
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Capitolo 11 *** Accident ***
Never waste moments of life,
never lose hope
I never meant to do
you wrong,
And
I, well if I ever caused you trouble,
And
oh no, I never meant to do you harm.
[Trouble
– Coldplay]
11. Accident
Le mani di Rin scorrono delicatamente lungo il braccio
sporco e ferito di Obito.
“E’ tutta colpa mia, solo colpa mia”
continua a ripetere la
ragazzina facendo affluire più chakra possibile verso il
palmo delle mani. La
luce verdastra sta lentamente riassorbendo la ferita
dell’amico, che va dalla
base del collo fino al polso della mano sinistra. Si tratta di un
taglio
piuttosto profondo, ma non impossibile da curare.
“Scusami Obito-kun, sono stata un’incosciente! La
prossima
volta farò più attenzione!” continua
Rin con espressione afflitta.
L’Uchiha apre gli occhi, specchiandosi nello sguardo
languido e speranzoso dell’amica.
Quella tristezza e quel senso di colpa non donano per niente
sul suo visino sempre dolce e solare.
Solleva un braccio – quello sano – e sfiora con una
mano la
guancia di Rin.
“Non è colpa tua” le dice semplicemente,
accennando un
sorriso.
Rin scuote energicamente la testa.
“Certo che lo è! Sono stata io a colpirti con
quello
shuriken durante l’allenamento!”
Obito storce il naso, avvertendo una sensazione di forte
bruciore all’altezza della spalla.
Serra i pugni sulle ginocchia e appoggia la schiena contro
il tronco dell’albero.
“Non ti senti bene?!” chiede Rin allarmata,
avvicinando il
proprio viso a quello dell’Uchiha.
Obito arrossisce lievemente. Può quasi sfiorare le labbra di
Rin, tant’è vicina.
“Dovrei farmi male più spesso, se questa
è la ricompensa”
La ragazzina inarca le sopracciglia, perplessa. Solo quando
si accorge della loro estrema e imbarazzante vicinanza, si allontana un
po’ con
il viso paonazzo e torna a concentrarsi sulla ferita.
“Se fossi più brava con le armi, probabilmente
adesso non
starei qui a curarti” sussurra lei dopo un po’,
tirando su col naso per fermare
le lacrime che minacciano di sgorgare dai suoi occhi scuri.
Obito sorride appena.
“Ognuno è bravo in qualcosa: Kakashi nelle arti
magiche, tu
nei ninjutsu medici ed io... io...”
Non sa proprio come continuare.
“Tu sei bravo nel fare felici gli altri, Obito-kun. Sei
bravo a trasmettere gioia e tranquillità con un semplice
sorriso, sei bravo a
portare il buon umore anche in situazioni drammatiche, sei bravo a
proteggere e
far migliorare gli altri. Sei il compagno di team che tutti vorrebbero
avere.”
Obito sgrana gli occhi, incredulo.
Non riesce a credere a quelle parole.
La sue guance si tingono di imbarazzo, mentre il cuore batte
forte e le braccia fremono dalla voglia di stringere forte Rin.
“E tu... sei felice con me?”
La ragazzina lo abbraccia, poggiando la testa sulla sua
spalla.
“Più di quanto immagini, Obito-kun”
E a lui non importa se il dolore alla spalla lo sta
logorando.
Non gli interessa se la ferita impiegherà giorni e giorni
per guarire completamente.
Non sente più nemmeno la stanchezza, il freddo e la fame.
Perché quando c’è Rin accanto a lui,
Obito non ha bisogno di
altro.
Note dell'autrice:
Voilà un altro capitolo tutto per voi! Comunico che ci
avviciniamo alla fine della raccolta, probabilmente mancano solo 2-3
capitoli... Coooomunque, spero che questo via sia piaciuto. Fatemi
sapere cosa ne pensate ;)
Come sempre, GRAZIE a chi segue/preferisce/ricorda/recensisce/legge in
silenzio questa raccolta <3
A presto
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Capitolo 12 *** Time of dying ***
Never waste moments of life,
never lose hope
The lights go out and
I can’t be saved
Tides that I tried to swim against
Have brought me down upon my knees
Oh I beg, I beg and plead singing
[Clock – Coldplay]
12.
Time of dying
Obito si lascia stringere la mano da Rin, senza ricambiare
il gesto: non ha più la percezione del suo corpo.
“Resisti, Obito-kun”.
Rin è sconvolta, il viso solcato da sottili rivoli
d’acqua e
la bocca contratta in una smorfia di dolore.
Ha un sacco di cose da dirgli, ma le parole le si bloccano
in gola.
Si sente impotente, inutile, insignificante. Si sente
d’intralcio.
“Non pensarlo nemmeno per un attimo, Rin”.
La ragazzina gli rivolge un’occhiata perplessa.
“Hai fatto tutto il possibile”.
Incredibile come Obito riesca sempre a leggerle nel pensiero.
“Non dire così” risponde Rin nascondendo
il viso tra le mani
“Presto arriveranno i soccorsi... e ti porteranno a casa... e
domani starai già
bene... e noi... noi... noi dobbiamo
stare sempre insieme!”
L’Uchiha si sforza di sorridere.
“Certo, Rin. Sempre
insieme” ripete trasmettendo il suo sorriso
all’amica.
E il tempo scorre lentamente.
Ogni singolo secondo di ogni singolo minuto, gli occhi di
Rin sono puntati in quelli di Obito.
Non c’è bisogno di parole.
Gli sguardi parlano da sé. Eppure...
Eppure non ho saputo dirti
quanto ti amo, pensa Obito chiudendo lentamente gli occhi.
Vorrebbe piangere, ma non ne ha la forza.
E’ troppo stanco, troppo debole, troppo lontano dal suo
corpo per farsi sfuggire qualche lacrima.
Ma va bene così, è sempre andata bene
così.
Obito continua ad amare Rin in silenzio, continua a sperare
che possa essere felice.
E non gli importa se non ci sarà al suo fianco quando
diventerà jonin, non gli importa se non sarà lui
il padre dei suoi figli, non
gli importa se Rin vivrà una vita lunga e felice senza di
lui.
Perché sa che, in qualche modo, anche lei lo ha sempre
amato.
In un modo, forse, un po’ diverso dal suo. Ma di un amore
puro e reale, di quell’amore che a 12 anni può
significare tutto e niente, può
far fare pazzie e può far crescere.
E quando anche Rin ha capito che non c’è
più nulla da fare
per salvarlo, quando ha donato il suo Sharingan a Kakashi e quando si
è finalmente
sentito soddisfatto di se stesso per aver salvato i suoi compagni,
Obito chiude
per sempre gli occhi sotto le rocce che ricadono sul suo corpo segnando
per
sempre la sua esistenza.
E sorride, sorride anche in punto di morte.
Perché ha vissuto a pieno i suoi 12 anni.
Perché ha provato sulla sua stessa pelle il sentimento
dell’amicizia
e dell’amore.
Perché, finalmente, ha reso fiero il suo clan attraverso
l’attivazione
dello Sharingan.
Perché, semplicemente, ha portato a termine i suoi
obiettivi.
Perché ha vissuto e continuerà a vivere nella
mente delle persone che gli hanno
voluto bene.
Insieme, per sempre...
sussurra mentre rivede davanti agli occhi tutta la sua vita.
Note dell'autrice:
In questo capitolo, la morte di Obito è vista soprattutto
dal suo punto di vista. Nel prossimo ed ULTIMO CAPITOLO,
vedremo il punto di vista di Rin e faremo anche un salto nel futuro XD
Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia commosso. Io
stessa ho pianto mentre lo scrivevo :°)
Fatemi sapere ^^
A presto
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Capitolo 13 *** Never forget ***
WHAT IF? + SPOILER:
E
se Tobi non si fosse rivelato Obito Uchiha?
Never
waste moments of life,
never lose hope
I could’ve been a
princess,
you’d be a king
Could have had a castle and wore a ring
But no, you let me go
[Princess of China
–
Coldplay]
13. Never forget
Rin si stringe tra le braccia di Minato sensei. Ha il viso
rigato di lacrime e il cuore a pezzi.
“Non è giusto” sussurra aggrappandosi
saldamente alla maglia
del suo maestro “Non doveva essere lui a pagare... Non aveva
fatto niente di
sbagliato... lui ci ha salvati!”
Lo stomaco dell’Hokage si contorce in una morsa dolorosa
nell’udire quella voce ancora infantile – un tempo
squillante e melodiosa – ora
rotta dai singhiozzi.
“Non piangere, Rin. Obito non vorrebbe vederti
così!”
Minato spera che le sue parole non abbiano avuto l’effetto
contrario sull’animo della sua allieva.
La osserva staccarsi da lui, asciugarsi le lacrime e tirare
su col naso. Per fortuna, ha capito che piangere non serve a nulla, ma
i suoi
occhi non ne vogliono proprio sapere di tornare a brillare come una
volta. D’altronde,
la comprende benissimo: soffre anche lui per la perdita del suo
allievo, quell’allievo
testardo e disobbediente nel quale ha sempre creduto, perché
simile a lui.
“Quand’ero piccola...” comincia Rin,
sospirando sconsolata “Immaginavo
di essere una principessa... di vivere in un sontuoso castello... di
trovare il
principe azzurro, innamorarmene e sposarlo... di costruire una famiglia
con lui
e viverci una lunga vita felice...”.
Le lacrime minacciano di sgorgare dai suoi occhi scuri, ma
Rin non demorde.
“Io... l’avevo trovato il mio principe azzurro...
ma l’ho
notato troppo tardi... ed ora l’ho perso”.
Minato mostra un sorriso intenerito a quelle parole. Tende
le braccia verso la ragazzina per accoglierla in un nuovo abbraccio e
lei non
se lo fa ripetere due volte. Svelta, si rifugia tra le braccia della
persona
che – in un’altra occasione – avrebbe
ritenuto la meno adatta alla quale
raccontare i propri segreti, perché troppo grande. Si lascia
cullare dal suo
abbraccio caldo e confortante, sentendosi accarezzare i capelli in un
gesto
protettivo.
“Io non voglio dimenticarlo... sensei” dice
bagnando con le
lacrime la maglia di Minato.
L’Hokage la stringe ancora più forte, per
consolarla.
“Non devi per forza dimenticarlo, Rin” afferma con
un mezzo
sorriso rincuorante “Dicono che
una persona non va mai del tutto via se la si ricorda,
poiché vive
ancora nel cuore di chi continua a pensarla e a raccontare la sua
storia”.
A
quelle parole, il cuore di Rin perde un battito e i suoi occhi prendono
a
brillare.
“Se io
continuo a pensarlo... allora... allora lui non andrà mai
via dal mio cuore!”
“Dai
nostri cuori” la corregge il maestro, accarezzandole una
guancia.
Rin
sorride, sorride come non credeva di poterlo mai più fare
dalla morte di Obito.
Non lo dimenticherà
mai, nessuno lo farà. Ora ne
è certa.
*****
Una
donna dai capelli castani e gli occhi scuri si aggira nei dintorni del
cimitero
di Konoha con un mazzo di fiori freschi tra le mani. Si ferma davanti
ad una
lapide recante la foto di un giovane ninja del suo villaggio e poggia i
suoi
fiori accanto a quelli già presenti.
“Obito Uchiha, morto per la
patria e per i compagni”
Un
mezzo sorriso le decora il volto ancora bello e luminoso nonostante
l’età.
“Oggi
sono diventata nonna, Obito-kun”.
Fissa
la foto del defunto e ha come l’impressione che il ragazzino
ritratto le stia
sorridendo.
“E sai
come si chiama il mio nipotino?” chiede in un sussurro
“Si chiama Obito! Non è
bellissimo?”.
Una
folata di vento le accarezza il volto.
E lei
sorride, sorride nonostante la nostalgia e il dolore.
Perché
Obito-kun non se n’è mai
andato davvero.
Note dell'autrice:
Finitaaaaa! Mi sono commossa io stessa :°)
Spero che come finale vi piaccia. Rin si è rifatta una vita,
ma non ha mai dimenticato Obito *___*
Fatemi sapere cosa ne pensate! Un
grazie immenso a chi ha seguito e recensito fin dall'inizio
<3
A presto, con la prossima storia ^^
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