Never waste moments of life, never lose hope

di Soly_D
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Dance ***
Capitolo 2: *** Swing and strawberries ***
Capitolo 3: *** Snow ***
Capitolo 4: *** Training ***
Capitolo 5: *** Jealousy ***
Capitolo 6: *** Waiting for you ***
Capitolo 7: *** Pretty ***
Capitolo 8: *** Memories ***
Capitolo 9: *** Declaration of love ***
Capitolo 10: *** Best friend ***
Capitolo 11: *** Accident ***
Capitolo 12: *** Time of dying ***
Capitolo 13: *** Never forget ***



Capitolo 1
*** Dance ***


Never waste moments of life, never lose hope



And all the kids they dance, all the kids dance all night
Until Monday morning feels another life
I turn the music up
I’m on a roll this time
And heaven is in sight

[Every Teardrop Is A Waterfall – Coldplay]

1. Dance

“Obito-kun!”
Il giovane Uchiha si stropiccia gli occhi e si mette a sedere, per poi rivolgere lo sguardo verso Rin che scruta attentamente il cielo notturno puntinato di stelle.
“Obito-kun, la senti?”
Il bambino si guarda intorno disorientato e aguzza le orecchie: il fruscio provocato dal vento a contatto con le fronde degli alberi, il verso di qualche gufo, voci di persone in lontananza. Tutto normale, insomma.
“Sentire cosa?!” chiede ritornando a fissare l’amica.
Ma Rin è in un altro mondo.
Rin la sente, la percepisce, la comprende, interagisce con essa.
E volteggia su se stessa, si muove come a ritmo di musica, balla e sorride al cielo.
“Vieni a ballare anche tu, Obito-kun!”
L’Uchiha si gratta la testa, imbarazzato.
“Io... io non so ballare...”
Rin gli si avvicina, senza smettere di ballare. Gli stringe forte la mano, facendolo arrossire lievemente, e lo conduce al centro del prato.
“Non è difficile. Basta solo seguire il ritmo!” spiega la bambina ridendo e gettando le braccia in aria.
Obito continua a chiedersi di cosa stia parlando la sua amica. Ritmo? Musica?
E vorrebbe ballare.
Vorrebbe ballare con lei solo per vederla sorridere.
Vorrebbe riuscirci solo per renderla felice.
Vorrebbe, anche se non sa ballare.
Ma è proprio in quel momento che la musica gli giunge alle orecchie.
Quella musica. La musica che fa ballare la sua dolce Rin.
E’ quella melodia che solo i bambini sono in grado di percepire.
La melodia della giovinezza, della spensieratezza, dell’allegria.
La melodia dell’amore, amore che a 10 anni può significare tutto e niente.
Obito si lascia finalmente andare e cerca di coordinare i movimenti imitando l’amica.
“Non è bellissimo, Obito-kun?” gli chiede Rin, entusiasta.
I suoi occhi illuminano la notte, il suo sorriso riscalda l’aria.
Obito annuisce e continua a ballare.
Solo per Rin.
Perché è lei l’unica melodia che fa ballare il suo cuore.









Note dell'autrice:
La coppia che ho scelto per questa raccolta è una delle meno trattate nelle fanfiction, ma a me piace tantissimo e ho deciso di renderle omaggio attraverso le splendide canzoni dei Coldplay.
Spero che la flash vi sia piaciuta. Gradirei sapere le vostre opinioni ^.^
A presto

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Capitolo 2
*** Swing and strawberries ***


Never waste moments of life, never lose hope

They were sitting
They were talking under strawberry swing
Everybody was for fighting
Wouldn’t wanna waste a thing

[Strawberry swing – Coldplay]

2. Swing and strawberries

Il giovane Uchiha è alle prese con una pesante altalena di legno sulla quale Rin esulta allegra ad ogni spinta ricevuta. La bambina ha in mano un cestino di vimini con una tovaglietta a scacchi dalla quale si intravedono piccoli frutti rossi.
“Ti piacciono le fragole, Obito-kun?” chiede lei, ad un certo punto.
Il bambino blocca l’altalena e fa una smorfia.
A lui piacciono tante cose: Rin, giocare, gli amici, il lavoro di squadra, Rin, litigare con Kakashi, il coraggio del suo sensei, Rin, i colori freddi, la natura e Rin.
Ma le fragole...
“No” risponde semplicemente “Sono troppo... dolci. Lo sai che preferisco le cose salate.”
Rin abbassa lo sguardo. Sembra triste.
“Come Kakashi... quindi” sussurra più a se stessa che a Obito.
Il bambino le si para davanti e le afferra il mento, incoraggiandola a guardarlo negli occhi.
Lo sguardo della sua amica è vuoto, triste, smarrito. Obito sente una fitta al cuore.
“Cosa ti prende? Kakashi ti ha fatto qualcosa?”
Rin sospira affranta.
“Ha detto che sono troppo dolce e che a lui non piacciono le cose dolci” risponde tutto d’un fiato.
L’Uchiha le accarezza una guancia e sorride appena.
“Lo sai com’è Kakashi... Lui non voleva offenderti... Spera solo che tu possa diventare più forte e più sicura di te stessa!”
Lo sguardo di Rin si illumina improvvisamente e sul suo volto si dipinge una magnifica espressione di stupore e al tempo stesso di soddisfazione.
E Obito non può far altro che essere felice per lei, godendo del suo dolce sorriso allegro e del suo dolce sguardo speranzoso.
“Dammi una fragola!” esclama fissando il cestino.
“Non avevi detto che non ti piacciono?” chiede la bambina, sorpresa.
“Ho cambiato idea!”
Rin, tutta contenta, gli pone il cestino e Obito ci infila una mano dentro per poi afferrare una grossa fragola invitante e portarla alla bocca. Ne morde un pezzetto, assaporandone il gusto bagnato e zuccheroso, poi lo mastica lentamente e lo ingoia.
Come previsto, non gli piace.
“Allora? Buona?” attende Rin, sorridente.
Obito incrocia le braccia e si lecca le labbra, fissando un punto indefinito del parco.
Infine punta gli occhi in quelli di Rin.
“E’ dolce come te. Mi piace”
Rin non sa bene cosa si nasconda dietro quelle parole, ma il suo cuore comincia a battere più velocemente e le sue guance diventano color porpora. Si alza dall’altalena e schiocca un bacio sulla guancia di Obito.
Il bambino si gratta la testa, lievemente rosso in volto.
E mangerebbe un intero cestino di fragole, solo per vederla sorridere.
Perché lei è l’unica cosa dolce che adora.








Note dell'autrice:
Eccomiii ^.^ No, non mi ero dimenticata della raccolta XD
Spero che la flash vi sia piaciuta. Forse risulta un po' troppo sdolcinata, ma ammetto di aver adorato scriverla!
Ringrazio tutti coloro che hanno recensito il primo capitolo e che hanno messo la raccolta nelle seguite/preferite
Mi farebbe mooolto piacere sapere le vostre opinioni su questo capitolo. Vi ringrazio
A presto!

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Capitolo 3
*** Snow ***


Never waste moments of life, never lose hope


Was a long and dark December
From the rooftops I remember
There was snow
White snow

[Violet hill – Coldplay]

3. Snow

“Ed ora come ci alleniamo, Minato sensei?” chiede Obito al suo maestro, indicando la distesa di neve che copre l’intera Konoha.
Il futuro Hokage sorride lievemente, si china per terra, affonda la mano nel manto bianco e ne fa una pallina perfettamente rotonda.
“Oggi niente allenamenti!” risponde facendo rimbalzare più volte la palla di neve sulla propria mano.
Nel giro di pochi secondi, Obito accumula una montagna di palle di neve, pronte per essere tirate e dare il via ad una lunga ed estenuante battaglia.
Kakashi se ne sta fermo e in silenzio appoggiato ad un albero, gli occhi sbarrati e le braccia conserte, quando sente una strana sensazione di gelo sulla parte scoperta del volto. Infastidito, si porta una mano sull’occhio destro, venendo a contatto con una sostanza umida e ghiacciata. Neve?! Una battaglia di palle di neve?!
“Non sei cresciuto di una virgola, Obito. Ogni anno sempre la stessa storia! Io questi giochi stupidi non li voglio fare!” urla il ragazzino dagli insoliti capelli argentei, avvicinandosi all’Uchiha.
“Perché no? E’ divertente!”
Obito sorride. Come non riconoscere quella voce?
I due si voltano e si accorgono dell’arrivo di Rin, sorridente ma visibilmente infreddolita.
Obito le va incontro, a sua volta, e la abbraccia.
“C-che fai, Obito-kun?” sussurra la ragazzina arrossendo lievemente.
“Non hai freddo?” risponde lui, sorridente.
“Beh... io... si, un pochino...”
Obito la stringe ancora più forte a sé, sotto lo sguardo annoiato di Kakashi e quello comprensivo del sensei. “Ne avete ancora per molto voi due?! Io mi sto annoiando...” esclama l’Hatake con disinvoltura.
Obito e Rin si allontano immediatamente, rossi in volto.
In quel momento ognuno dei tre ragazzini riceve una palla di neve in faccia.
“Minato sensei!” esclamano in coro.
“All’attacco, ragazzi!” urla Obito correndo incontro al maestro, seguito a ruota dai due compagni. Nemmeno Kakashi resiste alla tentazione di vendicarsi!
Ha così inizio una lunga battaglia, un combattimento senza esclusione di colpi, tra palle di neve ed inevitabili cadute.
“Vorrei che fosse sempre inverno” dice Obito preparando una palla di neve per colpire Minato.
Poco distante, Rin si prepara al contrattacco.
“Se fosse sempre inverno non potremmo vedere i fiori della primavera, i tappeti di foglie cadute per terra in autunno e i frutti dell’estate” afferma la ragazzina, sorridendo.
Le parole di Rin distraggono l’Uchiha dalla battaglia.
“Non mi riferivo alla neve...” sussurra in maniera quasi impercettibile.
Rin lo scruta con sguardo perplesso, scettico.
Obito sorride, cominciando a sentire caldo.
Come dirle che lui aspetta l’inverno solo per poterla abbracciare? Come dirle che quella del freddo è solo una scusa? Come dirle che impazzisce dalla voglia di stringere le sue mani nelle proprie, trasmettendole affetto e calore?
Rin continua a fissarlo con aria interrogativa.
Obito le si avvicina, dimenticandosi completamente della battaglia.
Rin analizza ogni suo movimento, ogni suo sguardo, ogni suo sorriso per capire cosa voglia fare.
Ma nemmeno il tempo di rendersene conto che già si ritrova a un palmo dal viso dell’Uchiha.
I suoi occhi sono puntati su di lei, una mano va a sfiorarle la guancia.
“...Obito-kun?” lo richiama la ragazzina, mentre le guance cominciano ad andarle a fuoco e il cuore sembra voler uscire dal petto.
“Hai ancora freddo?” chiede lui, riducendo la lieve distanza che ancora li divide.
La bacia. Un bacio dolce e innocuo, caldo e confortante in contrasto con il gelo dell’inverno.
Un bacio privo di qualunque malizia, il loro primo vero bacio.
“Ora non più” risponde lei, abbassando lo sguardo imbarazzato.
E mentre vengono colpiti da una palla di neve lanciata dal sensei, Obito e Rin pensano che quello sia stato l’inverno più bello della loro vita. E anche il più caldo.









Note dell'autrice:
Ed ecco che i nostri protagonisti cominciano a crescere! ^.^
Li sto amando. No, seriamente. Obito e Rin sono troppo carini insieme <3 ammettiamolo! E poi c'è Kakashi... ahahaahaha.. Voi dite che è geloso? Mmm...
Spero che la flash - più lunga del solito - vi sia piaciuta. Recensite, mi raccomando! :D
A presto

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Capitolo 4
*** Training ***


Never waste moments of life, never lose hope

Just because I’m losing
Doesn’t mean I’m lost
Doesn’t mean I’ll stop
Doesn’t mean I would cross

[Lost – Coldplay]

4. Training

Rin medica con cura la ferita che Obito si è procurato durante la sfida contro Kakashi. Non è grave, ma l’espressione seria sul volto del ragazzino fa preoccupare la futura medic-ninja.
“Ti fa male?” gli chiede, con delicatezza.
“No” risponde secco lui, voltando lo sguardo dall’altra parte. “Non è la ferita che mi fa male. E’ la sconfitta...”
Rin sospira affranta. E’ l’ennesima volta che Kakashi batte Obito, il quale se ne torna da lei e si fa curare le ferite accumulate durante il combattimento. Ma ci sono ferite che non si possono curare, ferite interiori che lasciano il segno e che non sono facili da dimenticare. La ferita all’orgoglio di Obito ne è la prova.
“Ti rifarai la prossima volta!” lo esorta Rin, sorridendo. Lei crede in Obito e nelle sue capacità, lo sosterrà sempre e lo incoraggerà in qualunque situazione. Perché Obito, per lei, è speciale.
“Grazie Rin, ma comincio a perdere seriamente le speranze” risponde il giovane Uchiha, spostando lo sguardo verso il cielo coperto. Sta per piovere.
“Perché dici così?” chiede lei, contrariata.
“Kakashi è sempre stato un gradino al di sopra di me, lo sai... Non riuscirò mai a batterlo! Mi sono allenato fino allo sfinimento e non è servito a niente!”
Rin scruta attentamente lo sguardo assente dell’Uchiha. E’ strano vederlo così abbattuto... Lui che è sempre stato pieno di vita, lui che non ha mai mollato fino alla fine, lui che è sempre stato orgoglioso e sicuro di sé, ora sembra un povero bambino sperduto. Ha bisogno di qualcuno che lo aiuti a riscoprire com’è veramente, qualcuno che gli faccia capire che non è mai troppo tardi per riparare agli errori commessi.
“Ti mancava la determinazione” afferma Rin, convinta.
Obito le rivolge un’occhiata interrogativa.
“Durante gli allenamenti, non eri abbastanza determinato da riuscire a superare i tuoi limiti”
Obito inarca un sopracciglio e incrocia le braccia al petto.
“Sì che lo ero! Mi sono sempre concentrato al massimo!”
Rin sorride pensando che l’amico non ha capito davvero le sue parole.
“Obito” lo richiama tranquillamente “Perché ti alleni?”
“Mi pare ovvio! Per battere Kakashi, no?” risponde lui, perplesso.
La ragazzina ride, sotto lo sguardo incredulo dell’Uchiha.
“Così non farai progressi, Obito-kun! Devi allenarti per migliorare te stesso, non per competere contro Kakashi! Devi concentrarti sul suo potenziale, stabilirti un obiettivo e far in modo di superare i tuoi limiti. Solo così riuscirai a battere non solo Kakashi, ma chiunque ti vorrà sfidare...”
Obito, bocca e occhi spalancati, scatta subito in piedi e si mette a correre verso il campo di allenamenti.
“Grazie Rin, mi sei stata di grande aiuto!” urla facendo un cenno con la mano, da lontano.
Rin sorride.
 
*****

Qualche giorno dopo...
“Kakashi, ma che hai fatto?!” esclama Rin, trovando l’amico dai capelli argentei ferito e malconcio.
“E’ difficile da credere ma... Obito mi ha battuto!” risponde lui, abbozzando un sorriso.
Gli occhi di Rin si illuminando improvvisamente. La ragazzina corre da Obito, al campo di allenamento, e gli getta le braccia al collo stringendolo forte a sé.
“A cosa devo tutte queste attenzioni?” chiede lui, sarcastico, arrossendo.
“Ce l’hai fatta!” esclama Rin, radiosa in volto.
Obito la guarda con dolcezza.
“Tutto merito tuo, Rin”
Finché ci sarà lei, Obito non si sentirà mai perso.








Note dell'autrice:
Eccomi qui con il nuovo capitolo! Ringrazio infinitamente chi segue la raccolta e chi recensisce ^.^ C'è bisogno di dire che gradirei un commento anche per questo capitolo? XD
A presto

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Capitolo 5
*** Jealousy ***


Never waste moments of life, never lose hope

So you know how much I need you
But you never even see me, do you?
And is this my final chance of getting you?

[Shiver – Coldplay]


5. Jealousy

La fissi da lontano, immaginando di stare lì accanto a lei.
Ne segui i movimenti con sguardo ammaliato, chiedendoti perché è solo lei a farti questo strano effetto che ti disorienta ma al tempo stesso ti fa stare bene.
La osservi parlare con Kakashi e senti una strana sensazione già provata parecchie volte.
E’ gelosia, paura che lui prenda il tuo posto nel cuore di Rin, paura di perderla.

“Obito-kun... stai tremando!”
Annuisci e chiudi gli occhi.
“E’ solo un po’ di stanchezza”
Lei ti fissa, confusa.
“Torniamo a casa... non stai affatto bene.
Hai bisogno di riposo e di cure mediche.”
Scuoti la testa con fare determinato.
“Chi infrange le regole è feccia,
ma chi abbandona i propri amici
è feccia della peggior specie, Rin!”
Lei ti sorride e ti abbraccia.
Arrossisci come se fosse la prima volta.
“Forza, dobbiamo trovare Kakashi!”
L’hai convinta, finalmente.

Perché non sei come lui?
Lui che è sempre stato perfetto, lui che è sempre stato ammirato da tutti, lui che in fondo è il tuo migliore amico. Eppure non riesci ad accettarlo, non puoi fare a meno di arrabbiarti ogni qualvolta ti prende in giro, ti dice che sei debole e che non sarai mai un vero ninja.
Per quale motivo lo fa?
Per divertirsi? Per passatempo? Per abitudine?
No, tu lo sai che non è così. Sai che vuole solo incoraggiarti a fare del tuo meglio.
Eppure ti si stringe il cuore nel vederlo accanto a lei, ben sapendo quali sono i tuoi veri sentimenti.

“Non ho bisogno di voi.
So cavarmela benissimo da solo”
sono le parole di Kakashi,
non appena siete riusciti a trovarlo.
Siete arrivati tardi,
perché lui è stato in grado di fare tutto da solo.
“P-perché dici così, K-Kakashi?”
Rin è sconvolta, confusa, triste.
E ti si spezza il cuore nel vederla così.
“Siamo tuoi amici, insieme formiamo un team!”
aggiungi tu, con determinazione.
“Io non ho bisogno dell’aiuto di nessuno”
ribatte lui, fiero.
“Andiamo a casa...”
conclude Rin, mortificata.
Rimani in silenzio,
arrabbiato per le parole del tuo amico.


Li osservi da lontano, lui e lei. Così diversi, eppure così d’accordo.
Rin è troppo dolce, troppo ingenua, troppo gentile per rifiutarsi di stargli accanto.
Le parole di Kakashi le hanno fatto male, ma lei dimentica facilmente.
Perché Rin è Rin. Perché Rin è fatta così.
E tu? Anche a te fanno male le parole di Kakashi.
Ma sai perfettamente che sono solo parole al vento, perché lui vi vuole bene ma è solo troppo orgoglioso per ammetterlo.
Così è tutto chiaro. Se ce l’ha fatta Rin, puoi farlo anche tu.
Ti alzi velocemente e corri verso di loro.
Lei ti aspetta a braccia aperte, lui con il solito cipiglio distaccato.
Eppure sai che entrambi ti aspettano.

Hai perdonato Kakashi, forse lo avevi già perdonato prima ma l’hai capito solo ora.
E, come sempre, è stato solo merito di Rin.









Note dell'autrice:
Questa volta ho utilizzato una struttura diversa, riferendomi a Obito con la 2^ persona. Spero che possiate apprezzare ugualmente. E non dimenticatevi di farmi sapere la vostra opinione, grazie :D
A presto

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Capitolo 6
*** Waiting for you ***


Never waste moments of life, never lose hope


Yeah, how long must you wait for him?
Yeah, how long must you pay for him?
Yeah, how long must you wait for him?

[In my place – Coldplay]


6. Waiting for you



“Torno subito”

 
Quelle parole riecheggiano nella mente di Rin, facendole girare la testa e provocandole una strana sensazione di ansia e paura che non la lascia un attimo in pace.
Cammina lentamente, appoggiandosi di tanto in tanto al tronco di qualche albero.
Le ferite bruciano, la testa sembra voler scoppiare, i muscoli sono indolenziti a causa del gelo.
La ragazza vorrebbe solo appoggiarsi ad un albero e risposare, ma non può. Non deve.
La missione non è ancora stata portata a termine.

“Non allontanarti”

Rin ricorda bene il modo in cui Obito le abbia rivolto quell’ordine.
Non era un consiglio, era proprio un ordine. L’espressione del ragazzo era stranamente dura, confusa e disorientata, forse un po’ arrabbiata.
Rin sorride lievemente a quel pensiero: Obito non perde mai un attimo per dimostrarle che tiene a lei.
Farebbe di tutto per averlo lì, accanto a sé, allegro e sorridente come sempre.
Rin ha bisogno di lui, ora più che mai.

“Stai attenta”

Altro comando che le aveva impartito.
Ma in fondo, dove potrebbe andare Rin in quelle condizioni? Non ha nemmeno la forza per camminare, figuriamoci per allontanarsi e mettersi nei guai!
La ragazza arriva ai piedi di una quercia, probabilmente secolare a giudicare dalle incavature del tronco largo e ormai rovinato. Vi appoggia la schiena, chiude gli occhi e inspira una boccata d’aria a pieni polmoni.
Ma ciò di cui ha bisogno è ben altro.

“Perdonami Rin”

Era stato ciò che le aveva detto Obito sparendo tra le fronde della fitta boscaglia.
Rin l’aveva convinto a continuare senza di lei, perché si sentiva troppo debole e sarebbe solo stata d’intralcio durante la missione. Obito non se lo sarebbe mai perdonato, probabilmente...
Debole.
Rin si accascia lungo il tronco e assesta un pugno per terra.
Debole.
Porta le mani sul ginocchio e prova a curare la ferita più grave.
Sei debole.
Abbassa lo sguardo, afflitta, e le lacrime cominciano a rigarle il volto pallido.
Perché si sente così debole? Perché non è mai all’altezza della situazione?
Tutto ciò che può fare è usare qualche ninjutsu medico.
Debole e patetica.
Poggia la testa al tronco dell’albero, chiude gli occhi gonfi di lacrime e si lascia trascinare dalla debolezza.

*****

“Rin?”
Apre gli occhi, cercando di focalizzare al meglio le immagini.
Capelli e occhi neri, maschera arancione, pelle chiara, sguardo dolce, sorriso amichevole.
“Obito-kun!” esclama, abbracciandolo d’impeto.
Subito dopo, Rin si abbandona sul lettino bianco.
Ancora troppo debole.
“Abbiamo portato a termine la missione. Quando sono venuto a prenderti, eri svenuta.”
Rin riapre gli occhi, mentre le lacrime minacciano di pizzicarle nuovamente gli occhi.
“E’ perché sono debole”
Obito le stringe una mano.
“E’ perché hai combattuto fino all’ultimo”
Un sorriso appena accennato si fa largo sul volto della ragazza.
Debole, per ora.
Migliorerai certamente.
Solo per lui.
 











Note dell'autrice:
Spero che il capitolo vi sia piaciuto e un grazie speciale a chi segue e recensisce sempre ogni capitolo. Grazie di cuore <3 Fatemi sapere cosa ne pensate di questo :) ho pensato di dare un po' di spazio anche a Rin, visto che tutti i capitoli sono incentrati maggiormente su Obito. Le parole in corsivo rappresentano la voce interiore di Rin.
A presto!

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Capitolo 7
*** Pretty ***


Never waste moments of life, never lose hope


Where do we go nobody knows
Don’t ever say you’re on your way down, when
God gave you style and gave you grace
And put a smile upon your face
 
[God put a smile upon your face – Coldplay]
 
7. Pretty  
 
“Allora, come sto?”
Obito sorride appena e porta le mani dietro la testa, scrutando con sguardo estasiato la figura slanciata di Rin che ruota su se stessa facendo svolazzare il bel kimono viola.
Nel momento in cui gli occhi di Rin sono di nuovo su di lui, Obito sposta immediatamente lo sguardo altrove facendo finta di niente.
“Come fai?” le chiede visibilmente imbarazzato.
“Cosa?” risponde lei con aria perplessa.
Obito le si avvicina, sfiorando con una mano i suoi capelli castani legati in una coda alta alla quale sfuggono solo un paio di ciocche che ricadono ai lati del viso. Rin trema sotto il tocco un po’ impacciato ma gentile di Obito, gli occhi lucidi e le gote tinte di imbarazzo.
“Come fai ad essere sempre così... graziosa?”
Rin sgrana gli occhi, incredula, e arrossisce ancora di più.
“Graziosa, io?”
Obito ridacchia tra sé e sé, annuendo convinto.
La ragazzina gli rivolge un’occhiata interrogativa.
“Kurenai è graziosa, Anko è graziosa, Shizune è graziosa! Ma io sono solo...”
“...bellissima” è Obito a terminare la frase in un sussurro.
Rin, se possibile, diventa ancora più rossa.
“Lo pensi davvero?”
“Davvero davvero.”
E finalmente, dopo un attimo di smarrimento, la mora mostra un sorriso sincero e sussurra un lieve “Grazie”, giocherellando con una delle due ciocche che contornano il suo viso chiaro.
 
*****
 
Rin e Obito camminano fianco a fianco per le vie del paese, illuminate e allestite per la Festa di Primavera. Rin si guarda intorno con aria entusiasta, fermandosi di tanto in tanto per salutare qualche sua amica di passaggio o curiosare tra le bancarelle. Obito segue incessantemente ogni suo singolo movimento, quasi non voglia perderla.
“Rin!”
La ragazzina si volta con fare curioso e va in contro all’amica che l’ha chiamata.
“Kurenai, anche tu qui? Asuma dov’è?”
La mora dagli occhi rossi arrossisce lievemente.
“Beh... ehm... lo sto aspettando... Tu sei sola?”
“No no.” risponde Rin, voltandosi lentamente “Sto con Ob...”
Ma dietro di lei non c’è nessuno.
“Con Obito?” le chiede Kurenai, sorpresa dalla reazione dell’amica.
Rin abbassa lo sguardo, un po’ delusa.
“Forse è andato a chiamare Kakashi...”
 
*****
 
Il giovane Uchiha corre per le strade contornate di bancarelle, guardandosi intorno con aria esasperata e rischiando di travolgere la gente venuta alla festa.
“Asuma, Kurenai!” urla sbracciandosi per attirare l’attenzione dei due amici.
“Oh ciao, Obito. Tutto bene?” chiede Asuma dando una pacca sulla spalla dell’Uchiha.
“Scusami ma vado di fretta, avete visto Rin?” chiede lui fissando speranzoso prima l’amico e poi la ragazzina accanto a lui.
“Oh sì, io l’ho incontrata pochi minuti fa! E’ andata da quella parte.” risponde Kurenai indicando l’angolo della strada.
Obito segue immediatamente le indicazioni dell’amica e corre a cercare Rin.
 
*****
 
“Finalmente ti ho trovata!”
Il cuore di Rin prende a battere più velocemente.
“Questi sono per te!”
Obito le porge un mazzo di fiori di ciliegio.
“Quando li ho visti, ho pensato alla primavera... la primavera è bella... e anche tu sei bella, quindi...”
Rin stringe i fiori al petto e sorride con gli occhi lucidi.
“Mi dispiace per aver dubitato di te” sussurra avvicinandosi ad Obito che, rosso in volto, chiude già gli occhi pronto per ricevere un bacio.
Ma una folata di vento insieme ad una voce familiare li costringe ad allontanarsi immediatamente.
“Ragazzi, scusate il ritardo! Ho aiutato una vecchietta ad attraversare la strada!”
I due, rossi in volto, spostano lo sguardo verso il palo di legno sul quale è atterrato Kakashi con il sorriso stampato sulle labbra e la scusa più banale che abbiano mai sentito.
Sospirano affranti, poi sorridono al compagno di team.
Rin e Obito hanno sempre odiato i ritardi di Kakashi.











Note dell'autrice:
Per questo capitolo ho ripreso il comportamento di Kakashi con il team 7 riguardo i ritardi e le scuse orribili XD e poi se notate c'è anche un piccolo accenno AsuKure. Spero che il capitolo vi sia piaciuto, è più fluff rispetto agli ultimi due! Mica posso scrivere sempre cose tristi XD
Gradirei sapere il vostro parere. E grazie a tutti coloro che leggono e recensiscono
A presto

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Capitolo 8
*** Memories ***


Never waste moments of life, never lose hope


Tell me your secrets and ask me your questions,
Oh, lets go back to the start.
Running in circles, coming in tales,
Heads are a science apart.
 
[The scientist – Coldplay]


8. Memories

“Obito-kun, ricordi i nostri primi giorni all’accademia?”
 
Un ragazzino dai capelli corvini, gli occhi scuri coperti da una maschera arancione e il sorriso stampato sul volto è fermo sull’entrata dell’accademia per aspiranti ninja.
Si guarda intorno con aria curiosa e poi si addentra nel via vai di studenti e insegnanti che popola i primi corridoi. Cammina a testa alta e con passo lento ma deciso, come se voglia mostrare a tutti il suo orgoglio e le sue capacità.
“Io, Obito Uchiha, diventerò uno dei più grandi shinobi di tutta la stor-”
In una manciata di secondi, il ragazzino rovina per terra rischiando di sbattere la testa contro il pavimento, ma i suoi riflessi sono più veloci e la caduta gli provoca solo una storta al piede.
“E tu vorresti diventare uno shinobi?”
Obito fa una smorfia e si rialza da terra, pulendosi i vestiti e recuperando il suo zaino.
“Sei stato tu a mettermi lo sgambetto” dichiara sollevando lo sguardo in direzione di un ragazzino dai capelli argentei e il viso coperto per metà da una maschera blu.
“Sai che c’è? Non mi va di iniziare il mio primo giorno di scuola litigando con il primo che incontro... quindi piacere, Obito Uchiha!” aggiunge porgendo una mano al misterioso ragazzino.
Quest’ultimo indugia qualche secondo, fissando scettico la mano di Obito.
“Kakashi Hatake” conclude atono, senza ricambiare la stretta di mano e sorpassando il moro.
Obito fa spallucce e raggiunge la sua classe.
 
Il secondo giorno all’accademia ninja trascorre decisamente meglio per Obito.
Ora l’Uchiha se ne sta a chiacchierare con i suoi nuovi compagni di classe.
E’ sempre Gai Maito a intavolare le discussioni.
“Non c’è nessuna che ti piace, Asuma?”
Il giovane Sarutobi arrossisce lievemente e farfuglia qualcosa riguardante una ragazzina dai capelli castani e gli occhi color mattone, una certa Kurenai Yuhi.
“E tu, Kakashi, ammetti che ti piace Anko!”
L’Hatake sbadiglia apertamente borbottando che la ragazzina presa in questione è abbastanza graziosa.
“Tu ce l’hai la ragazza, Obito?”
L’Uchiha inarca le sopracciglia e sorride appena, grattandosi la nuca con fare imbarazzato.
“Beh... io... no!”
Gai scatta in piedi con gli occhi lucidi e il sorriso smagliante, puntando l’indice verso Obito.
“Che la forza della giovinezza sia sempre con te e ti aiuti a trovare la ragazza giusta!”
E sotto lo sguardo allibito dei compagni, Obito ridacchia tra sé e sé sperando che l’amico abbia ragione.
 

“E ricordi il momento in cui ci incontrammo per la prima volta?”
 
“Kakashi, Kakashi!”
L’Hatake si volta incontrando gli occhi scuri di Rin.
“Io mi chiedevo se... sì, insomma... se ti andasse di prendere un gelato con me...”
Nemmeno il tempo di capire il senso della domanda, che...
“Kakashiiii!”
Il ragazzino sbuffa, riconoscendo la fastidiosa voce di Obito.
“Non mi presenti la tua amica?” dice l’Uchiha raggiungendo i due compagni.
“Io sono Rin” esclama la ragazzina con un sorriso amichevole.
Obito sgrana gli occhi, mentre le parole gli si fermano in gola.
“Tu sei Obito, no? Obito Uchiha.”
Il moro arrossisce vistosamente, il cuore che batte forte e le mani che tremano.
“Ehm... sì, sono io!”
Rin sorride un po’ imbarazzata e, per Obito, il tempo sembra bloccarsi in quel preciso istante.
Gai sarebbe fiero di lui: la forza della giovinezza lo ha preso in pieno.

 
“E ricordi quando ci misero nello stesso team?”
 
“Il team di Minato sarà composto da Kakashi Hatake...”
Kakashi sorride, onorato che il suo maestro sarà proprio il lampo giallo di Konoha.
“...Obito Uchiha...”
Obito sbuffa stizzito. Kakashi si dà troppe arie, secondo lui.
“... e per finire, Rin!”
Obito urla e fa i salti di gioia.
“Sono contenta che siamo nello stesso team!” dichiara Rin raggiante.
E Obito sorride, pensando che non sarà facile conquistare il cuore di quella ragazzina tra gli impegni del team e il caratteraccio di Kakashi.
Ma il futuro è ancora tutto da scoprire.












Note dell'autrice:
Ed eccomi qui con un'altra flash :D Spero che vi sia piaciuta, fatemi sapere cosa ne pensate!
Un ringraziamento speciale a chi segue e recensisce ogni capitolo <3
A presto

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Capitolo 9
*** Declaration of love ***


Never waste moments of life, never lose hope

If you never try, then you’ll never know.
How long do I have to climb,
Up on the side of this mountain of mine?
 
[Speed of sound – Coldplay]

9. Declaration of love
 
“Ho detto che non mi va di ficcare il naso negli affari di Minato sensei!”
Rin sbuffa delusa.
“Chiedi a qualche tua amica...” propone il ragazzino dai capelli argentei.
“Sono tutte occupate!”
“Chiedi a Obito.”
Gli occhi di Rin si illuminano per un momento, ma si spengono subito dopo.
“Si sta allenando...”
Kakashi accenna un sorriso malizioso.
“Vedrai che ti accompagnerà ugualmente”
Rin sorride soddisfatta e corre verso il campo d’addestramento.
 
*****
 
“Obito-kun!”
Il cuore del giovane Uchiha prende a battere velocemente.
Riconoscerebbe la sua voce fra mille.
Abbandona per un attimo i suoi tentativi di attivare lo Sharingan e si volta verso l’amica.
“Obito-kun, mi chiedevo se ti andasse di venire con me fino alla montagna degli Hokage”
Il viso di Obito si illumina immediatamente e si tinge di un sottile velo di imbarazzo.
“E’ un appuntamento?” chiede speranzoso.
Rin dondola la testa. “In realtà vorrei solo spiare Minato sensei e la signorina Kushina...”
Come dire di no a quel faccino angelico?
L’Uchiha mette da parte kunai e shuriken, uscendo dal campo.
Rin, soddisfatta, lo segue a ruota.
 
*****
 
Obito si ferma per riprendere fiato, la fronte sudata e i piedi doloranti.
“Manca ancora molto?!”
Rin, che a differenza sua è fresca come una rosa, mostra un lieve sorriso e indica un punto poco distante.
“No, siamo arrivati!” afferma risoluta.
Obito tira un sospiro di sollievo e poi i due raggiungono la cima della montagna con i volti di tutti gli Hokage scolpiti nella roccia. Come previsto, Minato e Kushina sono seduti sotto un albero e parlano tra di loro.
Obito e Rin raggiungono silenziosamente l’albero, arrampicandosi su di esso e appollaiandosi su un ramo per origliare la conversazione.
 
“Sai, non dovresti essere così duro con i tuoi allievi” dice Kushina giocherellando con un ciocca di quei capelli stranamente rossi che Minato ha sempre amato, a differenza sua.
L’Hokage sospira puntando lo sguardo verso l’orizzonte.
“Non sono duro con i miei allievi. Desidero solo che diventino ottimi ninja, perché loro lo diventeranno. Ne hanno tutte le capacità.”
Obito e Rin, dall’alto dell’albero, sorridono soddisfatti a quelle parole.
“Forse dovresti rientrare, Minato. Konoha ha bisogno del suo Hokage.”
Minato ridacchia divertito. “L’Hokage ha bisogno della sua futura sposa.”
A quelle parole, Kushina prende il viso dell’uomo tra le mani e sfiora le sue labbra in un bacio dolce e passionale.
Obito e Rin, nascosti tra le foglie, trattengono per un attimo il respiro.
“Si stanno baciando!” sussurra lei con gli occhi sognanti “Che carini!”
Obito si morde il labbro inferiore, osservando la ragazzina sporgersi maggiormente dal ramo.
Il cuore batte già a mille, le mani tremano.
E se anche lui baciasse Rin?
Fa un respiro profondo e le si avvicina con cautela.
Solo pochi centimetri e le loro labbra combaceranno perfettamente.
Solo pochi centimetri e...
Crack!
“NOOOO!”
Un attimo dopo, i due ragazzini si ritrovano ai piedi dell’albero davanti a Minato e Kushina che li fissano stralunati.
“Salve Minato sensei, salve signorina Kushina!” esclama Rin scattando in piedi completamente rossa in volto.
“E voi che ci facevate sull’albero?!” chiede l’Hokage non troppo contento.
“Noi... noi... ehm... volevamo vedere com’era il panorama da quassù eh eh!” si affretta a rispondere la ragazzina con tono ingenuo “Ora dobbiamo proprio andare, ci vediamo! E buona serata!”
 
*****
 
“Abbiamo fatto una figuraccia assurda con il sensei... però... però ne è valsa la pena! La signorina Kushina è così fortunata ad avere un fidanzato tanto dolce e romantico! Chissà se un giorno troverò anche io il mio principe azzurro...”
Obito deglutisce imbarazzato.
“Rin?”
“Mh?”
“Sono sicuro che lo troverai presto. Magari è proprio dietro l’angolo il tuo principe azzurro!”
Rin arrossisce imbarazzata e sussurra un lieve “Grazie”.
E Obito sorride, nonostante non abbia avuto ancora il coraggio di dichiararsi.
Per ora, va bene anche così.











Note dell'autrice:

Sono stranamente in anticipo :O il fatto è che non ho un emerito *bip* da fare e così passo tutto il tempo su EFP *__* spero che il capitolo vi sia piaciuto. Come sappiamo, Obito non troverà mai l'occasione giusta per dichiararsi apertamente ç.ç che ingiustizia... Vabbè, fatemi sapere cosa ne pensate ;) e spero che abbiate apprezzato anche l'acceno Minato/Kushina.
A presto

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Capitolo 10
*** Best friend ***


Never waste moments of life, never lose hope

You become my best friend
I want to love you but I don’t know if I can
I know something is broken and i’m trying to fix it
Trying to repair it any way I can

[X & Y - Coldplay]


10. Best friend

“Ti voglio bene, Obito-kun! Sei il mio migliore amico!”

Dovrebbe sentirsi felice, fare i salti di gioia, dirle che anche lui le vuole bene e che rimarranno per sempre insieme.
Dovrebbe avvicinarla a sé e sorriderle con gli occhi lucidi.
Dovrebbe abbracciarla, accarezzarle i capelli, ispirarne la fragranza dolce e unica.
Dovrebbe dirle che la sua amicizia è tutto ciò che gli importa, che le sarà sempre vicino e che la proteggerà sempre.
Dovrebbe semplicemente risponderle che anche lei è la sua migliore amica.
E invece no.

“Per me, sei come un fratello!”

Dovrebbe sentirsi soddisfatto, allegro, sollevato.
Dovrebbe sorridere, ridere o piangere dalla gioia.
Dovrebbe stringerla a sé per trasmetterle ciò che prova.
Dovrebbe risponderle che anche lui le vuole bene come fosse sua sorella.
Dovrebbe ammettere che non gli dispiacerebbe chiamarla nee-chan, vivere sotto il suo stesso tetto, passare tutto il tempo in sua compagnia e spaventare i ragazzini che le fanno la corte proprio come farebbe un buon fratello maggiore con la sua sorellina.
E invece no.

“Vorrei che rimanessimo amici per tutta la vita!”

Dovrebbe sentirsi al settimo cielo, pensare che non ci sia prospettiva migliore che rimanere amico di Rin per il tutto il resto della sua vita.
Dovrebbe prendere le sue mani e stringerle forte nelle proprie.
Dovrebbe accarezzarle delicatamente il viso, scostarle la frangetta dalla fronte e magari lasciarci anche un bacio a fior di pelle.
Dovrebbe risponderle che una vita non gli basta per restare suo amico, che vorrebbe stare con lei per sempre, in eterno.
E invece no.

Perché ciò che prova Obito per Rin non è semplice amicizia.
Perché, per lui, Rin non è importante quanto Kakashi o Minato sensei.
Lo è di più, molto di più.
Ma Rin è ancora troppo bambina per capirlo.
Rin è troppo presa dalla sua infanzia.
Rin non sa ancora cosa sia l’amore.

Un bacio breve, semplice, dolce, asciutto.
Labbra contro labbra, mani nelle mani, occhi negli occhi.
Troppe emozioni si susseguono incontrollate.
Il cuore batte così forte che potrebbe scoppiare da un momento all’altro.
Le mani tremano e la mente si riempie di nuovi dubbi e insicurezze.
“Io non voglio esserti amico, Rin. Voglio essere qualcosa di più.”
E a Obito non importa se gli occhi di Rin si spalancheranno, mostrando confusione e perplessità.
Non gli importa se Rin non ha ancora compreso i suoi sentimenti.
Non gli importa se lei ricambia oppure no.
Gli importa solo averla vicina e sperare che, un giorno, anche lei scopra cosa sia l’amore.











Note dell'autrice:
Dai, ci voleva un bacetto innocuo <3 Non ho resistito!
Comunque vorrei ringraziare ancora una volta chi segue la raccolta e recensisce sempre ^^ mi fate davvero felice!
E vi sarei grata se commentaste anche questo capitolo, malinconicamente fluffoso :D
A presto

PS. Per chi non lo sapesse, nee-chan significa sorellina.

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Capitolo 11
*** Accident ***


Never waste moments of life, never lose hope
 

I never meant to do you wrong,
And I, well if I ever caused you trouble,
And oh no, I never meant to do you harm.
 
[Trouble – Coldplay]

11. Accident  
 
Le mani di Rin scorrono delicatamente lungo il braccio sporco e ferito di Obito.
“E’ tutta colpa mia, solo colpa mia” continua a ripetere la ragazzina facendo affluire più chakra possibile verso il palmo delle mani. La luce verdastra sta lentamente riassorbendo la ferita dell’amico, che va dalla base del collo fino al polso della mano sinistra. Si tratta di un taglio piuttosto profondo, ma non impossibile da curare.
“Scusami Obito-kun, sono stata un’incosciente! La prossima volta farò più attenzione!” continua Rin con espressione afflitta.
L’Uchiha apre gli occhi, specchiandosi nello sguardo languido e speranzoso dell’amica.
Quella tristezza e quel senso di colpa non donano per niente sul suo visino sempre dolce e solare.
Solleva un braccio – quello sano – e sfiora con una mano la guancia di Rin.
“Non è colpa tua” le dice semplicemente, accennando un sorriso.
Rin scuote energicamente la testa.
“Certo che lo è! Sono stata io a colpirti con quello shuriken durante l’allenamento!”
Obito storce il naso, avvertendo una sensazione di forte bruciore all’altezza della spalla.
Serra i pugni sulle ginocchia e appoggia la schiena contro il tronco dell’albero.
“Non ti senti bene?!” chiede Rin allarmata, avvicinando il proprio viso a quello dell’Uchiha.
Obito arrossisce lievemente. Può quasi sfiorare le labbra di Rin, tant’è vicina.
“Dovrei farmi male più spesso, se questa è la ricompensa”
La ragazzina inarca le sopracciglia, perplessa. Solo quando si accorge della loro estrema e imbarazzante vicinanza, si allontana un po’ con il viso paonazzo e torna a concentrarsi sulla ferita.
“Se fossi più brava con le armi, probabilmente adesso non starei qui a curarti” sussurra lei dopo un po’, tirando su col naso per fermare le lacrime che minacciano di sgorgare dai suoi occhi scuri.
Obito sorride appena.
“Ognuno è bravo in qualcosa: Kakashi nelle arti magiche, tu nei ninjutsu medici ed io... io...”
Non sa proprio come continuare.
“Tu sei bravo nel fare felici gli altri, Obito-kun. Sei bravo a trasmettere gioia e tranquillità con un semplice sorriso, sei bravo a portare il buon umore anche in situazioni drammatiche, sei bravo a proteggere e far migliorare gli altri. Sei il compagno di team che tutti vorrebbero avere.”
Obito sgrana gli occhi, incredulo.
Non riesce a credere a quelle parole.
La sue guance si tingono di imbarazzo, mentre il cuore batte forte e le braccia fremono dalla voglia di stringere forte Rin.
“E tu... sei felice con me?”
La ragazzina lo abbraccia, poggiando la testa sulla sua spalla.
“Più di quanto immagini, Obito-kun”
E a lui non importa se il dolore alla spalla lo sta logorando.
Non gli interessa se la ferita impiegherà giorni e giorni per guarire completamente.
Non sente più nemmeno la stanchezza, il freddo e la fame.
Perché quando c’è Rin accanto a lui, Obito non ha bisogno di altro.











Note dell'autrice:
Voilà un altro capitolo tutto per voi! Comunico che ci avviciniamo alla fine della raccolta, probabilmente mancano solo 2-3 capitoli... Coooomunque, spero che questo via sia piaciuto. Fatemi sapere cosa ne pensate ;)
Come sempre, GRAZIE a chi segue/preferisce/ricorda/recensisce/legge in silenzio questa raccolta <3
A presto

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Capitolo 12
*** Time of dying ***


Never waste moments of life, never lose hope

The lights go out and I can’t be saved
Tides that I tried to swim against
Have brought me down upon my knees
Oh I beg, I beg and plead singing 

[Clock – Coldplay]

12. Time of dying 

Obito si lascia stringere la mano da Rin, senza ricambiare il gesto: non ha più la percezione del suo corpo.
“Resisti, Obito-kun”.
Rin è sconvolta, il viso solcato da sottili rivoli d’acqua e la bocca contratta in una smorfia di dolore.
Ha un sacco di cose da dirgli, ma le parole le si bloccano in gola.
Si sente impotente, inutile, insignificante. Si sente d’intralcio.
“Non pensarlo nemmeno per un attimo, Rin”.
La ragazzina gli rivolge un’occhiata perplessa.
“Hai fatto tutto il possibile”.
Incredibile come Obito riesca sempre a leggerle nel pensiero.
“Non dire così” risponde Rin nascondendo il viso tra le mani “Presto arriveranno i soccorsi... e ti porteranno a casa... e domani starai già bene... e noi... noi... noi dobbiamo stare sempre insieme!”
L’Uchiha si sforza di sorridere.
“Certo, Rin. Sempre insieme” ripete trasmettendo il suo sorriso all’amica.
E il tempo scorre lentamente.
Ogni singolo secondo di ogni singolo minuto, gli occhi di Rin sono puntati in quelli di Obito.
Non c’è bisogno di parole.
Gli sguardi parlano da sé. Eppure...
Eppure non ho saputo dirti quanto ti amo, pensa Obito chiudendo lentamente gli occhi.
Vorrebbe piangere, ma non ne ha la forza.
E’ troppo stanco, troppo debole, troppo lontano dal suo corpo per farsi sfuggire qualche lacrima.
Ma va bene così, è sempre andata bene così.
Obito continua ad amare Rin in silenzio, continua a sperare che possa essere felice.
E non gli importa se non ci sarà al suo fianco quando diventerà jonin, non gli importa se non sarà lui il padre dei suoi figli, non gli importa se Rin vivrà una vita lunga e felice senza di lui.
Perché sa che, in qualche modo, anche lei lo ha sempre amato.
In un modo, forse, un po’ diverso dal suo. Ma di un amore puro e reale, di quell’amore che a 12 anni può significare tutto e niente, può far fare pazzie e può far crescere.
E quando anche Rin ha capito che non c’è più nulla da fare per salvarlo, quando ha donato il suo Sharingan a Kakashi e quando si è finalmente sentito soddisfatto di se stesso per aver salvato i suoi compagni, Obito chiude per sempre gli occhi sotto le rocce che ricadono sul suo corpo segnando per sempre la sua esistenza.
E sorride, sorride anche in punto di morte.
Perché ha vissuto a pieno i suoi 12 anni.
Perché ha provato sulla sua stessa pelle il sentimento dell’amicizia e dell’amore.
Perché, finalmente, ha reso fiero il suo clan attraverso l’attivazione dello Sharingan.
Perché, semplicemente, ha portato a termine i suoi obiettivi.
Perché ha vissuto e continuerà a vivere nella mente delle persone che gli hanno voluto bene.
Insieme, per sempre... sussurra mentre rivede davanti agli occhi tutta la sua vita.










Note dell'autrice:
In questo capitolo, la morte di Obito è vista soprattutto
dal suo punto di vista. Nel prossimo ed ULTIMO CAPITOLO, vedremo il punto di vista di Rin e faremo anche un salto nel futuro XD
Beh, spero che il capitolo vi sia piaciuto e vi abbia commosso. Io stessa ho pianto mentre lo scrivevo :°)
Fatemi sapere ^^
A presto

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Capitolo 13
*** Never forget ***


WHAT IF? + SPOILER: E se Tobi non si fosse rivelato Obito Uchiha?

Never waste moments of life, never lose hope


I could’ve been a princess, you’d be a king
Could have had a castle and wore a ring
But no, you let me go

[Princess of China – Coldplay]

13. Never forget

Rin si stringe tra le braccia di Minato sensei. Ha il viso rigato di lacrime e il cuore a pezzi.
“Non è giusto” sussurra aggrappandosi saldamente alla maglia del suo maestro “Non doveva essere lui a pagare... Non aveva fatto niente di sbagliato... lui ci ha salvati!”
Lo stomaco dell’Hokage si contorce in una morsa dolorosa nell’udire quella voce ancora infantile – un tempo squillante e melodiosa – ora rotta dai singhiozzi.
“Non piangere, Rin. Obito non vorrebbe vederti così!”
Minato spera che le sue parole non abbiano avuto l’effetto contrario sull’animo della sua allieva.
La osserva staccarsi da lui, asciugarsi le lacrime e tirare su col naso. Per fortuna, ha capito che piangere non serve a nulla, ma i suoi occhi non ne vogliono proprio sapere di tornare a brillare come una volta. D’altronde, la comprende benissimo: soffre anche lui per la perdita del suo allievo, quell’allievo testardo e disobbediente nel quale ha sempre creduto, perché simile a lui.
“Quand’ero piccola...” comincia Rin, sospirando sconsolata “Immaginavo di essere una principessa... di vivere in un sontuoso castello... di trovare il principe azzurro, innamorarmene e sposarlo... di costruire una famiglia con lui e viverci una lunga vita felice...”.
Le lacrime minacciano di sgorgare dai suoi occhi scuri, ma Rin non demorde.
“Io... l’avevo trovato il mio principe azzurro... ma l’ho notato troppo tardi... ed ora l’ho perso”.
Minato mostra un sorriso intenerito a quelle parole. Tende le braccia verso la ragazzina per accoglierla in un nuovo abbraccio e lei non se lo fa ripetere due volte. Svelta, si rifugia tra le braccia della persona che – in un’altra occasione – avrebbe ritenuto la meno adatta alla quale raccontare i propri segreti, perché troppo grande. Si lascia cullare dal suo abbraccio caldo e confortante, sentendosi accarezzare i capelli in un gesto protettivo.
“Io non voglio dimenticarlo... sensei” dice bagnando con le lacrime la maglia di Minato.
L’Hokage la stringe ancora più forte, per consolarla.
“Non devi per forza dimenticarlo, Rin” afferma con un mezzo sorriso rincuorante “Dicono che una persona non va mai del tutto via se la si ricorda, poiché vive ancora nel cuore di chi continua a pensarla e a raccontare la sua storia”.
A quelle parole, il cuore di Rin perde un battito e i suoi occhi prendono a brillare.
“Se io continuo a pensarlo... allora... allora lui non andrà mai via dal mio cuore!”
“Dai nostri cuori” la corregge il maestro, accarezzandole una guancia.
Rin sorride, sorride come non credeva di poterlo mai più fare dalla morte di Obito.
Non lo dimenticherà mai, nessuno lo farà. Ora ne è certa.

*****

Una donna dai capelli castani e gli occhi scuri si aggira nei dintorni del cimitero di Konoha con un mazzo di fiori freschi tra le mani. Si ferma davanti ad una lapide recante la foto di un giovane ninja del suo villaggio e poggia i suoi fiori accanto a quelli già presenti.

“Obito Uchiha, morto per la patria e per i compagni”

Un mezzo sorriso le decora il volto ancora bello e luminoso nonostante l’età.
“Oggi sono diventata nonna, Obito-kun”.
Fissa la foto del defunto e ha come l’impressione che il ragazzino ritratto le stia sorridendo.
“E sai come si chiama il mio nipotino?” chiede in un sussurro “Si chiama Obito! Non è bellissimo?”.
Una folata di vento le accarezza il volto.
E lei sorride, sorride nonostante la nostalgia e il dolore.
Perché Obito-kun non se n’è mai andato davvero
.











Note dell'autrice:
Finitaaaaa! Mi sono commossa io stessa :°)
Spero che come finale vi piaccia. Rin si è rifatta una vita, ma non ha mai dimenticato Obito *___*
Fatemi sapere cosa ne pensate! Un grazie immenso a chi ha seguito e recensito fin dall'inizio <3
A presto, con la prossima storia ^^

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