University dream

di Without_Loved
(/viewuser.php?uid=61971)

Disclaimer: Questo testo proprietà del suo autore e degli aventi diritto. La stampa o il salvataggio del testo dà diritto ad un usufrutto personale a scopo di lettura ed esclude ogni forma di sfruttamento commerciale o altri usi improri.


Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Capitolo 1: Sono qui. ***
Capitolo 2: *** Capitolo 2: The dream of a night. ***
Capitolo 3: *** Capitolo 3: Speaking to Sasori. ***
Capitolo 4: *** Capitolo 4: Nightmare before breakfast. ***
Capitolo 5: *** Capitolo 5: Lunch time. ***
Capitolo 6: *** Capitolo 6: Now or Never. ***
Capitolo 7: *** Capitolo 7: Parole al vento. ***
Capitolo 8: *** Capitolo 8: Dentro al mio mondo. ***
Capitolo 9: *** Capitolo 9: Hope. ***
Capitolo 10: *** Capitolo 10: Dietro la maschera. ***
Capitolo 11: *** Capitolo 11: Moments of weakness. ***
Capitolo 12: *** Capitolo 12: Sorprese sotto le stelle. ***



Capitolo 1
*** Capitolo 1: Sono qui. ***


University dream
 
Capitolo 1: Sono qui.
 
-Sakura svegliati, la scuola inizia- urlò una donna da piano inferiore della villa, ormai la casa aveva preso vita da un paio di ore e la figlia non era ancora scesa; doveva andare all'università di medicina, ed era la prima volta che metteva piede lì come studentessa, per cui il ritardo non doveva sussistere. Dopo pochi minuti la ragazza era scesa, era l'ultima colazione con la sua famiglia, prima di partire per Konoha, il luogo dove avrebbe studiato.
-Finalmente te ne vai eh sorellina- disse un ragazzo dai capelli arancioni e alcuni percing sparsi; era suo fratello maggiore, all'ultimo anno di università di Amegakure come avvocato; i due andavano d'accordo ma a volte battibeccavano anche per ore.
-Sì, almeno non ti vedo più... Quest'anno fai il bravo e non picchiare nessuno- rispose ferrea le, sapeva dei casini serali del fratello e non voleva rivederlo sul letto d'ospedale, ma per il resto era un bravo studente e un ottimo fratello, infatti ricordava il perché aveva incominciato a picchiare, causa sua e dei suo capelli rosa, lui l'aveva semplicemente difesa e da quel giorno iniziò e non smise più.
Finita la colazione presero entrambi le loro valige e le caricarono sulle loro auto; lei una utilitaria rosa, mentre Pain una Seat Ibiza nera; appena conclusero i loro affari salutarono i genitori, finendo nelle grinfie della madre che li stritolò come mai: i suoi bimbi erano cresciuti ed ora stavano lasciando la casa natia, pianse appena salirono in auto; il padre li raccomandò di chiamare al loro arrivo.
-Ci vediamo Pain!- lo salutò abbassando il finestrino, ricevendo come risposta un semplice "chiamami se hai bisogno", poi partirono prendendo diverse direzioni; la nuova vita di Sakura stava arrivando e lei era eccitata da tutto questo.
Ci mise un paio d'ore prima di arrivare a metà percorso e già i morsi della fame le stavano facendo brontolare lo stomaco, per cui decise di fermarsi e mangiare qualcosa al bar; perse altri trenta minuti per rifocillarsi e, successivamente, riprese la strada per Konoha; accese la radio, ma nessuna stazione sembrava accontentarla, per cui opzionò per un cd, almeno le avrebbe fatto compagnia. Dopo un'altra oretta si ritrovò in un'altra parte della città dove vi era la sua nuova sede di studio; finalmente i suoi occhi si illuminarono, era arrivata di fronte al campus ed era fantastico: ragazzi che parlavano sotto gli alberi, un'immensa struttura si ereggeva dietro; era arrivata.
-Devo trovare un parcheggio!- disse cercando un posto da poter posteggiare la macchina, cosa ardua, ma alla fine ci riuscì e poté fare due passi prima di togliere le valige dall'auto, si girò più volte per osservare il panorama e per cercare la sua migliore amica, ma non la notò.
-Bei capelli! Che tinta usi?- chiese una voce maschile alle sue spalle, Sakura si voltò verso colui che aveva parlato e si ritrovò di fronte a un ragazzo alto dagli occhi nocciola e dai capelli corvini; sbuffò rassegnata e tornò al suo lavoro senza badarci più di tanto e appena finì si diresse verso il centro, dove le avrebbero assegnato il dormitorio, ma prima chiamò i genitori per informarli del suo arrivo.
-Ehilà! Sakura, che bello sei qui- quella voce le gracchiò nella testa e, girandosi, trovò una chioma bionda dagli occhi blu osservarla: era Ino, la sua miglior amica dalle elementari; quando l'altra le si avvicinò le diede la notizia più bella: erano compagne di camera, finalmente erano universitarie. Appena si registrarono e ottennero la chiave e annesse istruzioni su come raggiungerla partirono alla ricerca della stanza, che riuscirono a trovare dopo poco, grazie all'orientamento di Sakura che era fenomenale.
-Buongiorno! Io sono Kakashi Hatake, professore di italiano e vigilante del corridoio. Voi siete?- chiede un uomo con una strana maschera che li copriva il volto, le due risposero con i loro nomi, così da essere segnate sul blocco che l'uomo teneva in mano, poi lo salutarono cordialmente ed entrarono nella loro nuova stanze: due letti begli spaziosi, accanto a due scrivanie con sopra i loro libri scolastici; le due si meravigliarono del tutto, sapevano che ce l'avevano fatta.
-Cos'è questo frastuono?!- chiese Ino in preda ad un attacco isterico, era un rumore assordante, tanto che dovettero coprirsi le orecchie; uscirono per identificare la fonte di tutto e si ritrovarono di fronte a una rissa vera e propria, Sakura, senza esitare si avvicinò ad una ragazzo dai capelli rossi e chiese che cosa stesse succedendo.
-Sono le due università rivali: Konoha e Oto, la prima, cioè questa, è la sede e vi ci sono gli studenti di medicina e informatica, mentre Oto è il distaccamento e vanno i futuri contabili; si odiano da sempre, e, quando si incontrano scatta la rissa- disse il rosso girandosi a osservare la rosa che, intanto, osservava la scena tutta presa, poi ai due si avvicinò un altro ragazzo dai capelli scuri e occhi marroni e richiamò l'amico.
-Andiamo Sasori! Non vedi che bisogna intervenire- proferì l'altro osservando Sakura; poi sorrise, non aveva mai visto una ragazza dai capelli rosa, ma lei lo vide e gli urlò contro di smetterla di prenderla in giro perché non lo sopportava, ma l'altro se ne fregò e continuò a sghignazzare.
-Smettila Itachi, non sei carino! Poverina soffre, fai il bravo ragazzo come Tobi- disse qualcuno dietro alle loro spalle, ma nessuno si girò in quanto non vi era stata sentita e la cosa fece molto rattristire l'interlocutore, che non si rassegnò e continuò a blaterale; intanto, davanti, il ragazzo rosso si girò verso Sakura presentandosi cordialmente a lei: si chiamava Akasuna No Sasori ed era di Suna, inoltre studiava per diventare dottore, proprio come lei, solo che era al quarto anno, mentre l'altro era Itachi Uchiha ed era di lì, cioè di Konoha, dalla parte vip, e studiava per diventare un imprenditore, per cui frequentava la scuola Oto, lo stesso anno del rosso.
-Io sono Sakura Haruno e vengo da un paesino al confine con Iwa e Amegakure, sono qui per diventare medico e faccio il primo anno- si presentò lei, porgendo la mano a entrambi per farsela stringere in segno di cordialità; in quello stesso momento apparve Ino che, tutta affannata, le urlò contro di non sparire più così, anche perché il suo orientamento era nullo e avrebbe rischiato di girare per un'infinità di ore; il suo sguardo si posò su quello del rosso e un piccolo fischio si levò dalla sua bocca, in segno di approvazione, lo stesso fece quando vide Itachi.
-Scusa, ehm... Sasori, sì, giusto... ma tu prima hai detto che Konoha e Oto sono rivali, ma tu e Itachi, anche se frequentate le due scuole rivali siete comunque amici! Che sbadata, lei è Ino, la mia migliore amica amica dai tempi delle elementari, solo che poi si è trasferita qui quando andavamo in quarta, anche lei studia medicina- proferì lei, venendo interrotta con un breve suono da parte di Ino, perché non l'aveva ancora presentata; intanto Itachi e Sasori si erano dati una rapida ochiata per poi sorridere compiaciuti da quel fatto, poi tornarono su Sakura e le spiegarono che, quando erano al secondo piano, Sasori cercava un coinquilino per il suo appartamento, perché l'altro aveva finito gli studi, così il moro lesse l'annuncio e provò, così diventarono coinquilini, successivamente amici.
-Finalmente è arrivato qualcuno a fermargli, se ci immischiassimo noi alunni diverrebbe troppo violenta. Un consiglio: non immischiatevi mai e se qualcuno di Oto vi infastidisce non rispondetegli mai, neanche se vi picchia, ma correte subito dal vostro capo corridoio e ci penserà lui... Ci vediamo stasera per la festa di benvenuto lungo il lago, parte est, l'altra é di un gruppo di vandali, se non sapete come arrivarci aspettateci qui alle nove così vi portiamo noi- affermò Sasori, per poi disperdersi con l'amico tra la folla, lasciandole da sole, così decisero di tornare in camera e di godersi quel momento, infatti avrebbero cominciato dopo due giorni dal loro arrivo: il primo era per ambientarsi e far arrivare tutti, mentre nel secondo avrebbero conosciuto i professori e le varie aule; appena varcarono la porta del dormitorio si trovarono di fronte a un ragazzo dagli occhi blu e capelli biondi, saltarono con appena lo videro, ma poi tornò tutto calmo.
-Ciao! Io sono Naruto Namikaze, studio informatica, più che altro progettazione; mio padre è il vicepreside e mia madre insegna religione sia qui che a Oto, ho sempre vissuto qui, nella scuola, voi chi siete?- pronunciò tutto d'un fiato il biondo, lasciando senza fiato le due, che li sorrisero timidamente, per poi presentarsi; era strano, almeno per Sakura, che qualcuno frequentasse la stessa scuola dove c'erano i genitori, ma magari a qualcuno poteva piacere la materia o indirizzo di studio presente e frequentarla, lai non ci avrebbe pensato neanche, sarebbe partita lontano da loro.
-Tu dove abiti?- chiese incuriosita la bionda, notando il dito del ragazzo spostarsi verso la porta di fronte alla loro: infatti sulla lavagna appesa su di essa vi era una scritta che diceva: "Naruto e Suigetsu room dattebayo", poi la domanda venne posta a loro, che indicarono la porta davanti, solo che la loro lavagnetta era ancora vuota, dovevano ancora scriverci su, ma lo avrebbero fatto più tardi; salutarono Naruto che le invitò a cena da un fast food a pochi isolati con lui e Suigetsu, ricevendo un cenno di consenso dalle due che gli precisarono per le sei e mezza.
Tornate in camera, incominciarono a disfare i bagagli e a parlare di quello che era successo durante l'estate che non avevano passato insieme; Sakura ammise di aver lasciato il suo ragazzo non appena era tornata dalla vacanza con l'amica, perché lo vedeva cambiato in peggio, la trattava male, per fortuna non era successo niente di importante tra loro, solo baci e basta; Ino, al proferire di quelle parole le chiese come mai non l'avesse chiamata non appena era successo il tutto, ricevette come risposta che, in fondo, non era stata una cosa seria, ma un ricordo del liceo, così continuarono a organizzare il tutto nei minimi particolari e inserendo la loro frase sulla lavagna: "Sakura e Ino dream" con dei decori per renderla femminile, successivamente la bionda prese un taccuino dalla borsa e iniziò a scriverci su qualcosa: le regole da rispettare tra di loro e le mostrò all'altra per avere il suo consenso.
-Allora, vediamo! Regola numero uno: questa stanza è la custode dei nostri segreti, niente deve trapelare al di fuori, giusto! Regola numero due: se si portano dei ragazzi avvertire prima l'altra, soprattutto tu Ino! Regola numero tre: non ci innamoreremo dello stesso uomo; regola numero quattro: parlare sempre con l'altra; regola numero cinque: sei la mia migliore amica per sempre- alla fine della lettura e dei suoi commenti annuì e precisò che se ne sarebbero aggiunti altri, soprattutto per la bionda, per cui strappò il foglio, dividendolo dagli altri e lo attaccò alla porta, così sarebbe stato visibile a entrambe poi, il cellulare di Sakura suonò, era Pain che la stava chiamando.
-Ciao Pain, sì, tutto bene... Sono in camera con Ino, stai tranquillo, ho già incontrato il capo corridoio e di fronte a noi ci sta il figlio del vicepreside... siamo al sicuro... sai della rivalità fra Oto e Konoha? Perché mai non me l'hai mai detto?... ok... ci sentiamo più tardi, ciao- rispose la rosa alzando di tanto in tanto il volume per farsi sentire dal fratello riguardo la storia della rivalità, ma l'altro sembrava non accorgersene; alla fine della discussione chiuse l'apparecchio con un semplice tocco e si lasciò cadere sul morbido materasso che l'avrebbe cullata per nove mesi; guardò l'orologio, erano solo le cinque quando qualcuno bussò alla loro porta, fu Ino ad aprire e si ritrovò di fronte il professore Hatake con in mano un foglio e lo porse alla bionda dicendole che quello era il regolamento dell'istituto, poi gliene diede un altro precisando che quelle erano le sue e del corridoio, e se non venivano rispettate ci sarebbero state ammonizioni e, successivamente, l'espulsione; poi ringraziò per l'attenzione e si dileguò lungo il corridoio che era vuoto; da quel momento in poi cominciarono a ribaltare le cose appena sistemate per scegliere quella più adatta sia per la cena che per la festa, ma poi opzionarono per prenderne due diversi vestiti, si sarebbero cambiate in auto della rosa, ormai le sei e trenta stavano scoccando: era tempo di uscire e di passare la loro prima notte da universitarie; non stavano più nella pelle, uscirono dalla stanza, lasciando che la porta si chiudesse alle loro spalle; la serata stava per iniziare così come la loro nuova vita.
 
 
Che cosa ne pensate? Se dite che è bella continuo si no la cancello, dite voi COMMENTATE, com'è andata questa 
prova di fanfic che ha più capitoli. Questa storia, come avete capito si basa sulla vita di Sakura come studentessa universitaria, troverà la sua vera strada e qualcosa di importante che le cambierà la vita. Piano piano, aggiungerò nuovi personaggi, ma sempre della serie di Naruto, nessuno inventato. Prima di salutarvi, mi scuso con chi segue le mie altre fanfic, ma ho problemi scolastici, ma credo di tornare verso luglio-agosto per continuarle, ve lo prometto.
Scusate per gli spazi, sistemerò al più presto.
Kiss Kiss a tutti quelli che leggeranno e che recinseranno questa storia.
Without_Loved.

Ritorna all'indice


Capitolo 2
*** Capitolo 2: The dream of a night. ***


University dream
 
Capitolo 2: The dream of a night.
 

-Ragazze, state benissimo. Siete stupende! Ah... Lui è Suigetsu Hozuki e ha la nostra stessa età e, come me, studia progettazione. E' il mio migliore amico dall'età di sei anni, quando sono andato al campeggio al confine tra Konoha e il suo paese, che non mi ricordo mai come si chiama; e Suigetsu loro sono Sakura e Ino, studiano medicina, la rosa viene da lontano, mentre Ino è di qui. Sono nella stanza di fronte a noi- disse Naruto appena vide le due uscire dal dormitorio: Sakura indossava una maglietta rosa sbracciata e un paio di pinocchietti di jeans decorati da alcuni fiori sulle tasche, ai piedi delle ballerine rosa, per tornare in tema con il resto, sul braccio teneva una borsetta rosa e se la stava mettendo a tracolla, mentre Ino aveva opzionato per un vestito beige lungo fino alle caviglie e ai piedi anche lei delle ballerine bianche, poi a tracolla una borsetta abbinata alle scarpe.
-Grazie Naruto!- risposero in coro le due, notando come era vestito bene: indossava una t-shirt arancione con la scritta "dattebayo" e un paio di jeans lunghi, mentre come scarpe aveva messo un converse nere e arancioni, poi si spostarono su Suigetsu, e dopo averlo salutato ed essersi presentate, osservarono come si era vestito: aveva una maglia sbracciata viola e dei pinocchietti grigi, ai piedi anche lui delle converse ma grigie e viola.
-Piacere di conoscervi. Naruto ha detto tutto di me, per cui eviterei di rifarlo. Io ho la macchina, andiamo insieme oppure avete voi una e andate da sole?- chiese Suigetsu, avviandosi verso la sua auto, una Alfa Romeo Giulietta grigia ed era posteggiata dietro a quella della rosa, così, prima che potessero aprire bocca e commentare il colore, precisò di essere la proprietaria, ma che avrebbe preferito andare con quella del ragazzo, così avrebbe imparato la strada per arrivare e chiese di aspettare un attimo che posava una cosa in auto; poi partirono insieme verso il luogo dove avrebbero cenato.
-Eccoci qui! Carino neh?! E' di proprietà dei miei zii e si mangia bene, non lo dico solo perché è dei miei parenti, ma è veramente così- disse Suigetsu rosso in viso, gesticolava con le mani e stava mandando in confusione gli altri, così il biondo li diede un forte pizzicotto sul braccio sinistro e si rispese, urlandoli contro di finirla di farglieli, anche perché non erano più alle elementari, ma l'altro sorrideva; Sakura e Ino, nel mentre, stavano ridendo anche perché loro si comportavano così a volte, almeno quando erano da sole. Entrarono beatamente all'interno del locale e si misero seduti al primo tavolo che trovarono libero, incominciando a parlare del più e del meno, soprattutto della loro vita prima di arrivare a quel punto.
-Suigestu, finalmente! Complimenti universitario! Che cosa volete ordinare?- chiese una ragazza giovane dai capelli corvini e occhi tendenti al viola; era la cugina adottiva del ragazzo, era stata presa sotto l'ala degli zii di Suigetsu non appena i suoi partirono per Suna; alla fine ordinarono dei semplici hamburger e patatine con una rinfrescante coca cola per dissetarsi, appena li fu consegnato l'ordine Naruto chiese alla corvina di accomodarsi con loro, ma lei scappò via precipitandosi verso la cucina, per poi non uscirne più.
-Ragazze lei è Hinata, la mia cuginetta, per modo di dire. E' stata affidata ai miei zii quando era piccola, i suoi cono in viaggio sempre- cercò di spiegare Suigetsu, con la mano dietro la testa; poi, appena il biondo si diresse verso il bagno poté comunicare a Sakura e Ino che la cugina aveva una cotta per Naruto da quando era piccola, le due sorrisero appena videro una testina corvina spuntare da dietro la porta e sospirare fragorosamente; così si avvicinarono a lei e si presentarono amichevolmente, per far sentire a proprio agio la ragazza.
-Dai siediti con noi e goditi la serata- disse Ino, allungando la mano a Hinata, per poi trascinarla verso il tavolo, nel mentre Naruto era tornato e si stava lamentando con l'amico di aver ancora fame, per cui lo costrinse a prenotarne un altro solo per lui; appena le ragazze si sedettero al loro posto notarono che ormai si erano fatte le otto e che mancava ancora un'ora all'appuntamento con Itachi e Sasori, per cui decisero di rimanere con loro ancora per un po, visto che erano arrivate con l'auto di Suigestu.
-Hinata, tra poco c'è la festa universitaria di benvenuto, ci vieni con noi?- chiese inconsciamente Naruto, facendo arrossire la diretta interessata: lei era entrata a Suna per studiare storia e sarebbe partita l'indomani in aereo, così in meno di due ore sarebbe arrivata, per cui non sapeva se avesse potuto entrare alla festa di Konoha e neanche se i suoi tutori glielo avrebbero permesso, poi, il fatto che fosse stato il suo amore segreto a invitarla l'aveva messa in una situazione di stallo, non sapeva che fare, per cui si scusò e corse dai suoi per chiedere il loro consenso, cosa che fu affermata positivamente da entrambi; tornata ammide di non avere qualcosa di giusto da mettersi, visto che le sue cose erano nella valigia, ma fu fermata da Ino prima della fine, aveva il vestito giusto per lei, così decisero di tornare al dormitorio e prepararsi.
Tornati Sakura e Ino tirarono giù dalla macchina della rosa la cosa che vi avevano messo poco prima e si inoltrarono con Hinata e gli altri nella stanza, scusandosi con loro visto che non sarebbero andate insieme alla festa, visto che avevano già degli accompagnatori; così , prima di farle entrare nella stanza, Naruto si informò su chi fossero, ricevendo come risposta Itachi e Sasori, il suo volto si impallidì all'udire quei nomi, e, quando li chiesero che cosa avesse rispose solo di stare attente a quei due, perché vi erano voci in giro poco rassicuranti, in quanto si diceva che le ragazze conquistate da loro venivano usate solo per divertimento e poi lasciate, ma le due non ci badarono molto, dicendoli che alle nove meno dieci sarebbero uscite e di trovarsi lì.
-Ino, secondo te Naruto ha ragione? E se lo facessero anche a noi?- chiese Sakura presa da un attacco di panico, ma fu rinsanita dalla amica che la scosse infondendole fiducia; poi ripresero a cercare l'abito nell'armadio, mentre la corvina ispezionava la stanza; per poi essere trascinata dalle altre due verso il bagno, dove la truccarono, vestirono e aggiustarono i capelli, successivamente toccò a loro: Hinata aveva addosso un vestito lilla lungo fino alle ginocchia e un paio di sandali del medesimo colore, i capelli vennero lasciati lunghi, ma con dei ciuffi legati a coroncina; mentre Ino aveva un vestito più corto in confronto alla prima, con una scollatura a cuore, il colore era bianco, con delle scarpe con tacco dello stesso tipo, mentre i capelli erano raccolti in una coda alta con dei boccoli sparsi; infine Sakura aveva opzionato per un vestito bianco con sfumatura rosa verso la fine, la lunghezza era come quello della corvina, mentre le scarpe erano della ballerine color rosa pastello e i capelli sciolti con una forcina a forma di fiore di ciliegio al lato destro.
-Ok... Siamo pronte e puntuali. Usciamo!- proferì Sakura prendendo la borsetta a tracolla seguita dalle altre, uscendo dalla stanza trovandosi i sue ragazzi che fischiavano, non capivano se era per loro o per altro, così lasciarono Hinata ai due che si incamminarono verso il laghetto e loro andarono al luogo dell'incontro e aspettarono i loro accompagnatori; intanto parlavano di cosa avrebbero fatto durante la festa, ma vennero interrotte al sopraggiungere di due figure., che alla luce si rivelarono essere Itachi e Sasori.
-Ehi, ma siete stupende, sono fortunati i vostri ragazzi- disse Sasori, facendole arrossire vistosamente, sostenuto da alcuni cenni dall'amico, le due risposero di essere single e li ringraziarono del complimento; poi le aiutarono ad alzarsi dalla panchina su cui si erano accomodate e, mettendosi al loro fianco, le accompagnarono al laghetto, intanto i due porgevano una serie di domande per conoscerle, ma, nella mente della rosa continuavano a rimbombare le parole di Naruto e questa cosa la mandava sempre di più in paranoia.
-Stai bene Sakura?- chiese Sasori avvicinando pericolosamente la sua faccia a quella della rosa, che si spaventò e fece un salto indietro per evitare un contatto inopportuno, così da far sorridere il rosso che le prese la mano, fortunatamente il suo cellulare suonò e così dovette lasciare la presa: Pain l'aveva salvata come al solito, anche se involontariamente, rispose, ma la chiamata durò poco, visto la fretta del fratello che le augurava una buona serata.
-Era Pain! Ti saluta- disse lai rivolta all'amica che sorrise; poi tornarono a camminare, fino a quando non arrivarono in un posto illuminato da alcune luci e candele, era una cosa stupenda: c'erano alcuni striscioni con le scritte di benvenuto, altri con il nome del gruppo di basket "Lion", intervallati da palloncini con i colori della scuola, le cheerleader stavano già esultando, i giocatori avevano già intonato il loro grido di battaglia, sullo sfondo, lungo gli alberi avevano messo il banchetto, poi alcune persone giravano da tutte le parti.
-Eccoci qui! Benvenute!- sospirò Sasori, li dispiaceva lasciarle, soprattutto la rosa, di cui si era preso una cotta dal primo momento che l'aveva vista; così decise di invitarla a ballare, in fondo molte coppie si erano già buttate sulla pista; così ci provò, ricevendo un sì come risposta e si portarono a lato per non intralciare; intanto parlavano un po del più e del meno, ma Sakura si era portata sulla difensiva molto prima, rispose ma a stenti, mentre lui parve sincero in tutto quello che diceva: che Naruto si sbagliasse?
-Sei rigida, che c'è, non ti fidi di me?- chiese sempre il rosso imbarazzato dalla domanda che aveva appena posto alla rosa, però lei fece cenno con il capo di no, segno che si fidava di lui, così rispresero a ballare, finché i loro volti si fecero sempre più vicini, quasi a contatto; purtroppo furono interrotti da alcune voci provenienti da una gruppo alla loro destra; corsero con gli altri e trovarono una ragazza della stessa età di Sakura con i capelli in mano a una ragazza dai capelli rossi e occhiali neri, la poverina urlava dal dolore, così alcuni decisero di intervenire.
-Lasciala Karin! Ma cosa ti ha fatto di male, questo non è il tuo territorio, tornatene dal tuo amato- urlò Itachi, portandosi davanti a tutti, sembrava che la conoscesse, così vicino a lui si portò anche Sasori, ma dall'altra parte sopraggiunse lo stesso ragazzo che all'arrivo della rosa l'aveva schernita per via del suo colore bizzarro, e la diretta interessata lo riconobbe immediatamente, lo osservò anche quando lui l'aveva, per un attimo, fissata; poi ritornò verso i due che continuavano a urlare di andarsene, così vennero raggiunti da Kakashi e Naruto, che gli intimavano di lasciare la festa che non era per loro.
-Dai Naruto, anche Itachi benché sia di Oto è qui alla festa! E non accetti me e il mio gruppo?! Mi hai deluso- ribattè lui, indicando il ragazzo; si avvicinò a colui che aveva appena menzionato e li sussurrò qualcosa incomprensibile agli altri; poi, senza pensarci su, andò a passi veloci verso Sakura e, abbassandosi un pò, per osservarla bene negli occhi e bisbigliarle che non li aveva ancora risposto e che pretendeva che gliela dicesse, ma lei non demorse, rispondendoli che neanche morta avrebbe risposto a quella sua futile domanda, cosa che fece irritare molto l'altro, ma non lo fece trapelare.
-Sei ostinata! Mi piaci sai! Mi chiamo Sasuke Uchiha, sono il fratello minore di Itachi, e frequento Oto. Tu sei?- chiese ormai il ben conosciuto, Sasuke, che si portò troppo vicino al volto di Sakura, per fortuna si intromise Sasori, che lo fece spostare, per poi mettersi tra loro e sentì dalla parte della rosa un lieve "grazie", sopraggiunse vicino Ino, che urlò il nome dell'amica, che le disse di fare silenzio e di non urlare più il suo nome; passarono circa dieci minuti nella quiete totale, finché il corvino e il suo gruppo salutarono e si dileguarono dentro la boscaglia facendo riprendere la festa.
-Sakura tutto a posto? Vuoi qualcosa da bere?- chiese Sasori passando una mano sul volto della ragazza, e dandole un bacio sulla fronte, appena lei acconsentì, lui si portò vicino al tavolo delle vivande dove vi trovò anche Itachi, ma non parlarono, sapevano che a casa sarebbe uscito tutto, per cui, appena finirono di servirsi si allontanarono per tornare dalle persone che avevano lasciato.
-Ecco qui! Spero che ti vada bene. Andiamo a farci una passeggiata, così ti rilassi visto che sei tesa come una corda di violino- detto questo le prese la mano, trascinandola lungo il viale decorato che portava a scuola; il cuore si Sakura era pieno di diversi sentimenti, come paure e sgomento, ma anche gioia, però non ci badò più di tanto e raggiunse Sasori portandosi al suo fianco, appena arrivarono nel luogo dove si erano incontrati, lui la fece accomodare, per poi seguirla e appoggiare la sua schiena lungo lo schienale distendendosi, poi si girò verso la ragazza e le fece una domanda inaspettata: le aveva chiesto se le voleva raccontare un pò di lei; nel mentre lei sobbalzò e arrossì accennando un sì con il capo, così lui poté girarsi verso la ragazza che aspettò un po prima di parlare di sé.


Ecco qui il secondo capitolo di questa storia, che mi sto divertendo a scrivere. Prima di ringraziare tutti vorrei precisare che ho sistemato lo scorso capitolo, così non darà più problemi a nessuno.
Ora passo ai ringraziamenti: beh, ringrazio tutti quelli che hanno messo questa storia tra i loro preferiti, da ricordare, ecc. Non mi sto a dilungare troppo, perché si no risulterei troppo noiosa e banale.
Come vi è sembrato questo capitolo? Due pretendenti alla mano di Sakura, ma chi la spunterà? Boh, questo devo ancora deciderlo, ma vedrò di farlo entro massimo dieci capitoli, visto che una storia d'amore non può nascere così, senza qualcosa che l'aiuti o la blocchi.
Spero che vi sia piaciuto leggere di una piccola parte della serata, perché il meglio avverrà nel prossimo capitolo, ma non lascio trapelare niente, forse un pochino dai, ma non qui, o almeno in via ufficiosa no, ma attraverso messaggio, se qualcuno ha già qualche idea, io sono qui. Il prossimo capitolo sarà pubblicato verso mercoledì, così terrò in sospeso la vostra immaginazione.
Vi ricordo che i vostri consigli sono sempre ben accetti, e che voleste metterla nei preferiti o recensire la storia ve ne sarei grata come non mai.
Kiss Kiss a tutti quelli che leggeranno e che recinseranno questo capitolo.
Without_Loved.

Ritorna all'indice


Capitolo 3
*** Capitolo 3: Speaking to Sasori. ***


University dream
 
Capitolo 3: Speaking to Sasori.
 

-Beh... Io vengo, come ti ho detto, da un paesino, ho una famiglia che è sia agricoltore che imprenditore, tanto che hanno un agriturismo un po distante dalla nostra casa. Ho un fratello, Pain, quello che mi ha chiamato prima- nel mentre osservava il ragazzo che era rimasto meravigliato dalle sue parole, la cosa la mise in imbarazzo, così abbassò gli occhi e bisbigliò un semplice 2 perché vuoi sapere tutto su di me?”; la cosa creò uno strano silenzio tra i due.
-Beh, forse è troppo presto per dirtelo, ma vorrei conoscerti un po, perché mi attrai, non so cosa provo, per questo ti ho chiesto di parlarmi un po- disse lui, cercando di non arrossire, cosa che non fu, visto che già da quando si era seduto accanto a lei aveva assunto una tonalità color pomodoro; Sakura alzò lo sguardo incontrando quello del rosso, che cercò di evitare e riprese il suo discorso.
-Odio il paese da dove vengo, stanno sempre a sparlare, per questo ho scelto questa scuola, è distante, lontana dalla quotidianità di quel posto, ma anche perché voglio entrare a far parte di Medici senza frontiere, per aiutare le persone più povere. Adoro il rosa, che è anche il mio fiore preferito, infatti mio padre ha fatto piantare un roseto sotto la mia stanza. Poi non so che cosa dirti, puoi fare tu delle domande- sorrise lei, sbuffando quando vide Ino avvicinarsi a lei e sedersi accanto; voleva stare ancora un po con Sasori e parlare di loro, ma non poteva scacciare l'amica così malamente.
-Ino, hai già finito di ballare? Strano, pensavo che ti saresti scatenata fino a notte fonda- cercò di non far trapelare niente, ma l'altra capì al volto e con una scusa si allontanò dai due; così poterono continuare a parlare un po; così Sakura cominciò a rispondere a tutte le domande poste dal ragazzo: alcune riguardavano la sua famiglia, altre i suoi gusti personali.
-Ho una cosa che ti piacerà- pronunciò Sasori alzandosi, porgendo poi la mano alla rosa e l'aiutò ad drizzarsi, insieme arrivarono a un piccolo laghetto pieno di lucciole e rose; Sakura rimase meravigliata da tutto questo, sembrava tornata bambina, anche se, in fondo, non era mai cresciuta, questo fece sorridere il rosso che l'abbracciò forte, cosa che fece restar di stucco la ragazza.
-Non è che lo fai anche con le altre? So che cosa si dice su di te e Itachi e se fosse vero, non osare avvicinarti a me mai più. Io non sto al tuo gioco- disse lei liberandosi dalla presa del ragazzo, lo fissò negli occhi, facendoli capire che non stava mentendo; dal canto suo l'altro non seppe che cosa fare e si sedette per terra, sospirando di tanto in tanto, per cui Sakura non seppe che cosa fare e si inginocchiò accanto, li accarezzò piano il volto; incominciava a piacerli veramente.
-Io non sono come mi descrivono, ma anche se ti spiegassi la mia opinione non mi crederesti... Io mio nome non è sinonimo di pervertito a caccia di donne, ma un semplice ragazzo che vuole trovare qualcuno che non venga influenzata da queste dicerie...- non riuscì a completare la frase perché era stretto a Sakura tramite un abbraccio che lo fece calmare, intanto lei li sussurrava di stare calmo, perché era solo un avvertimento, ma che si fidava di lui in tutto e per tutto; restarono così per molto tempo, finché lui le cinse la vita e la spinse sempre più vicino a sé, tanto da sfiorarsi con il naso, sentivano i loro respiri unirsi, proprio come stavano per fare loro con la bocca.
-Stanno per iniziare i fuochi! Tutti al laghetto- urlò qualcuno dall'ombra della foresta, così da richiamare tutti e due, che, come pochi minuti prima, non si erano ancora baciati, ma forse era stato meglio così, si sarebbero conosciuti pian piano; per cui si alzarono e, mano nella mano, tornarono nel luogo della festa, dove ritrovarono Ino e gli altri che li stavano aspettando seduti sul prato, come del resto tutti gli studenti; prima di far partire lo spettacolo pirotecnico il preside Sarutobi fece un discorso, che fu poco chiaro ai poveri scolari, che si guardavano con aria stranita, Ino osservava Sakura, nel tentativo di capire qualcosa su cosa fosse successo tra lei e l'Akasuna, ma non le trapelò niente.
-Bene! Prima di lasciarvi guardare i fuochi che ne dite di far incontrare le nostra cheerleader? Dai, insieme!- urlò il padre di Naruto, che era salito sul palco per osservare bene, sia i ragazzi che le ragazze ponpon che iniziarono a urlare a squarciagola il motto della scuola, per poi sul finale far partire i tanto agognati fuochi; fu uno spettacolo meraviglioso, da mozzare il fiato, poi il fatto che riflettevano nell'acqua lo rendeva ancora di più fenomenale; mentre il cielo si riempiva di mille colori il silenzio regnava tra tutti, che non si perdevano un minimo scoppio e la sua conseguenza.
-Sakura dopo dobbiamo parlare- disse Ino appena finirono, ricevendo un cenno con il capo dalla diretta interessata, che si alzò da terra e con tutti gli altri batté le mani, segno di approvazione verso colui che l'aveva progettato; successivamente fu trascinata da Naruto verso il punto dove vi era suo padre, cioè appoggiato ad un albero, che parlava con una donna dai lunghi capelli rossi; il biondo urlava durante il tragitto, così da attirare l'attenzione dei suoi genitori, che si voltarono verso di lui non appena fu vicino a loro.
-Buona sera figliolo... Belli i fuochi?- chiese la donna dando un bacio sulla fronte del ragazzo, che arrossì e urlò di non farlo più, soprattutto davanti ai suoi amici, poi presentò gli altri ai suoi, che sorrisero ai loro nuovi studenti e si presentarono a loro volta; il padre assomigliava molto al figlio, tranne che l'altro aveva dei stani segni sulla faccia, mentre la donna era il contrario di entrambi, ma erano simpatici, tanto che restarono a parlare con loro per molto tempo; Sakura era meravigliata dai due, le ricordavano molto i suoi genitori.
-Vi vedrò in classe allora! Io sono di matematica e ho tutte le prime per cui sarò il vostro professore- disse Minato mostrandosi orgoglioso del suo ruolo di insegnante e vicepreside, per poi osservare il lago che rifletteva le luci della festa e le persone che passeggiavano; adorava quel posto, perché lì era successo tutto: dall'incontro con sua moglie alla conoscenza dell'arrivo di Naruto; tornò a osservare i ragazzi che stavano parlando con la moglie, chiuse gli occhi e li riaprì solo quando un botto attirò l'attenzione di tutti.
-Non ditemi che è stato Sasuke?- urlò Itachi allungando il passo in direzione del covo del fratello, il luogo dove pensavano che fosse partito il colpo; ma non vi trovò nessuno, apparte un ragazzo dai capelli biondi e occhi azzurri, assomigliava a Ino, ma il castano lo riconobbe immediatamente e lo trascinò verso il luogo della festa, per poi comunicare agli altri che era lui il creatore di tutto quel trambusto, cosa che fece rasserenare molto tutti, tranne una, che si mise a urlare contro il biondo.
-Deidara! Che ci fai qui?- chiese Ino, stupita di vedere il fratello maggiore lì; sapeva che doveva partire per frequentare l'anno a Iwa, perché aveva scelto arte e frequentava il quarto anno, era coscritto di Sasori e Itachi, per questo conosceva il secondo, visto che erano stati compagni di medie; il biondo la salutò dicendole che loro iniziavano una settimana dopo, per cui voleva solo vedere come stava la sua sorellina, cosa non vera, visto che era lì per festeggiare, ma si era perso nel bel mezzo della foresta, fino a trovarsi di fronte alla casetta di legno che usava Sasuke per riunirsi col suo gruppo; a quella affermazione Sakura si mise a ridere, così da attirare l'attenzione del biondo, che la riconobbe immediatamente, abbracciandola calorosamente: sapeva che avrebbe frequentato la scuola a Konoha, ma mai e poi mai l'avrebbe immaginata così cresciuta.
-Sakura, ma sei meravigliosa! Sei cresciuta, peccato che non ti ho vista in estate!- disse semplicemente Deidara, facendola arrossire vistosamente, sapeva che era felice quando le si ponevano dei complimenti; poi fu accompagnato dalla sorella al buffet, così ognuno tornò a quello che stavano facendo prima: Sakura passeggiò con Sasori lungo la riva, Naruto ballava in mezzo alla pista con una Hinata imbarazzata; quando furono abbastanza lontani il rosso si sedette lungo il margine del lago, trascinando con sé anche la ragazza, che per sbaglio lo sdraiò sul prato dal peso, visto che lei si trovò sopra del ragazzo.
-Chissà perché ci troviamo sempre in queste situazioni imbarazzanti?- chiese Sasori rosso in volto; Sakura, dal canto suo si tirò su immediatamente, prima che succedesse qualcosa di ancora più inconveniente; cercò di dimenticare quel momento, così si mise seduta vicino a lui e li chiese di non parlare più, per poi ricevere un sì con la testa dal rosso che era ancora sdraiato; restarono così, senza fiatare, i suoni della natura li avrebbero accompagnati per tutto il tempo.
-Scusami per prima, quando mi sono avvicinato per baciarti. Tu non mi conosci bene e io non conosco te, ma non so che cosa mi sia preso- chiarì il rosso girandosi verso di lei, che aveva avvicinato le ginocchia al petto non appena lui aveva detto “baciarti”, voleva nascondere il rossore che si era impossessato del suo volto, aveva già ricevuto il suo primo bacio, ma con lui sembrava che doveva ricominciare da capo, nasceva una nuova Sakura, basandosi su quella che esisteva già, tranne per il fatto che non aveva mai avuto una storia con qualcuno.
-Sasori, a essere del tutto sincera, dovrei dirti che non ho avuto una infanzia felice e neanche il resto. Tu mi hai detto di volermi conoscere bene! Io mi chiamo Sakura Haruno, ho diciannove anni e vengo da un paesino molto distante da qui, voglio fare il medico; da piccola mi nominavano “miss fronte spaziosa”, il perché te lo dice già l'appellativo, oppure “big bubble” per il colore dei capelli, sono la classica secchiona che prende sempre buoni voti, anche se mi richiudo in me stessa per non sentire i commenti altrui, che non erano mai dolci, anzi il contrario...- mentre continuava a parlare il ragazzo la osservava con aria stranita, non avrebbe mai immaginato che una ragazza così bella potesse aver avuto una vita difficile, nel mentre, alcune lacrime iniziarono a scendere dalla rosa, voleva liberarsi del suo passato e ricominciare dal principio; quando finì di raccontare di sé sentì una morsa cingerla, ma poi si rivelò un tenero abbraccio che le infuse calore.
-Non mi importa di come ti chiamavano, solo perché hai qualcosa che loro non avranno mai, la bellezza e l'intelligenza. Nessuno sarà come questa ragazza che ho di fronte a me- specificò il rosso guardandola direttamente negli occhi,m cercò invano di sfuggire all'impulso di avvicinare le loro labbra, per cui si voltarono e non riuscirono più a guardarsi per tutto il tempo, finché non fu il rosso a parlare, cercando di sdrammatizzare la situazione con qualche battuta, che furono scartate dalla faccia della ragazza, in quanto non riusciva a capirle, ma Sasori si bloccò solo quando, con uno stratagemma, riuscì ad accostarsi a Sakura e osservare le sue espressioni.
-Sasori, ora dovrei andare! Il coprifuoco sta per scattare e dovrei trovarmi nella mia stanza e poi, sta iniziando a piovere- fu lei a fermare quel momento, alzandosi in piedi, promulgando che il tempo stava cambiando velocemente, infatti incominciarono a scendere alcune gocce, che in men che non si dica si trasformarono in un vero temporale; corsero verso il dormitorio dove la ragazza dormiva; erano arrivati zuppi fradici, avevano un odore di pioggia e fiori misti: le gocce in sé lasciavano addosso i gas di scarico che si infiltravano nell'atmosfera, per essere rilasciati durante la pioggia.
-Sei molto bella anche da bagnata; non so se posso resistere! Vorrei baciarti, ma so che tu non lo vuoi- disse il rosso spostando dietro all'orecchio della rosa una ciocca ribelle, mentre i respiri si univano e, come troppe volte per entrambi, stavano per unire le loro labbra; ma, prontamente, fu lei a interromperlo fingendo di aver sonno e, dopo aver dato la buona notte, se ne tornò in camera; per poi chiuderla alle sue spalle, ma la voce del ragazzo riecheggiò anche lì, infatti, da dietro al pezzo di legno le stava chiedendo il suo numero di telefono, così da aiutarla l'indomani se ne avesse avuto bisogno, l'Haruno osservò l'amica che intanto si era messa seduta sul suo letto e faceva di sì con la testa, così la rosa mormorò alcuni numeri e sentì la tastiera del cellulare premuti: ormai era fatta. Dopo che Sasori se ne andò, non appena ebbe ringraziato, poté tirare un sospiro di sollievo, poi si sedette vicino alla bionda e le raccontò tutto per filo e per segno, senza tralasciare neanche una virgola; notò l'altra interessata, tanto che faceva dei commenti di tanto in tanto, per poi sdraiarsi sul letto e addormentarsi poco dopo, felice di dove era arrivata; ma né lei né Ino avevano notato una strana sagoma che si stanava nell'ombra della foresta che avevano di fronte alla finestra, che sorrideva felice e bisbigliava: “Sakura Haruno tu presto sarai mia”.


 

Eccomi qui, scusate se non ho aggiornato prima, ma ho avuto un paio di problemi la settimana scorsa, tanto che ho finito ieri di scriverlo in brutta.
Allora, chi sarà mai questo tipo misterioso? Lasciate delle ipotesi, sarò lieta di comunicarvi se ce l'avete fatta oppure no; parlando di questo capitolo, spero che vi sia piaciuto, ho cercato di farvi leggere un piccolo assaggio di SakuSaso, ho anche aggiunto Minato, Kushina e Deidara, ma piano piano usciranno anche gli altr, state tranquilli.
Ringrazio innanzitutto
Saku88s che ha recensito tutti gli altri capitoli e chiunque li abbia messi tra i preferiti, vi ringrazio con tutto il cuore.
Prima di darvi una scadenza vi dovrei informare che per un po' non potrò aggiornare, perché dal 20 in poi avrò gli esami di maturità, e da domani devo studiare; per cui non so quando potrò continuarla; ma non vi farò attendere troppo a lungo.
Come avete trovato questo capitolo?! Ditemi la vostra, sono sempre a vostra disposizione.
Grazie mille a tutti.
Without_Loved.

Ritorna all'indice


Capitolo 4
*** Capitolo 4: Nightmare before breakfast. ***


University dream
 
Capitolo 4: Nightmare before breakfast.
 

-Sakura, svegliati... il tuo cellulare sta vibrando da non so quanto tempo- Ino la stava scuotendo vigorosamente mentre lei ancora sonicchiava; l'unica cosa che la bionda non sopportava dell'amica era il fatto che neanche una cannonata poteva scaraventarla giù dal letto, ma era determinata, per cui corse nel bagno e prese un bicchiere, per poi riempirlo di acqua, si avvicinò al letto della rosa e le buttò in faccia il contenuto, con un risultato alquanto disastroso: Sakura le urlò contro di non farlo mai più, perché le dava fastidio svegliarsi così.
-Vediamo chi mai mi ha mandato un messaggio- disse Sakura prendendo in mano il suo cellulare, cercando di non far notare alla bionda il contenuto, ma fu peggio di una mission impossible, anche perché lei si era già messa accanto e, lentamente, cominciava a leggere: era Sasori, che glielo aveva mandato, le scriveva di incontrarsi nella caffetteria per prendere qualcosa di caldo insieme, così da poter finire la loro discussione; nello stesso istante dalla sua porta entrarono Naruto e Suigetsu, che si fiondarono sopra di loro, per iniziare una vera e propria battaglia di cuscini, anche perché la rosa ne collezionava un'infinità e di certo non poteva lasciarli a casa da soli.
-Dai ragazzi! Sakura deve andarsi a cambiare, Sasori l'aspetta in caffetteria e non vorrei mai che arrivasse in ritardo- detto questo, molto garbatamente, spinse fuori i due, consentendo alla rosa di andare in bagno, per lavarsi e vestirsi, poi la trascinò di fronte allo specchio e iniziò a truccarla, per renderla più presentabile di fronte al rosso; appena finirono, Sakura prese la sua borsa e, salutata l'altra, si avviò verso il luogo dell'appuntamento, ma non vi arrivò mai, in quanto fu bloccata appena uscì dal dormitorio; in quanto la persona che la fermò le aveva messo un braccio proprio di fronte al suo petto arrestando così la sua corsa.
-Ferma ferma... Dove va questa principessa rosa così di fretta?- chiese il ragazzo cercando di parandosi davanti a ogni suo spostamento, lei, dal canto suo, non lo fissava nemmeno, in quanto aveva già capito di chi si trattasse: Sasuke Uchiha; era lui che si era messo in mezzo e non le lasciava continuare la sua corsa, perché era di già in ritardo; fece un passo in avanti finendo contro il petto caldo del corvino, che in quello stesso istante aveva fatto la sua stessa mossa, portandosi a pochi centimetri da lei, poi le sfiorò il mento per farle spostare il volto, finendo poi per osservarla intensamente in quegli occhi verdi; la spronò a risponderli, avvicinando il suo volto a quello della rosa, era quasi dieci centimetri più alto di lei, per cui dovette flettersi un po' per poterla ammirare meglio.
-Non sono fatti tuoi dove vado, o con chi... Io non ti conosco e neanche ci voglio provare. Per cui lasciami andare- disse decisa, dando una leggera botta con la mano a quella del ragazzo, per spingerla via; dal canto suo Sasuke si inclinò sempre di più verso di lei, sfiorandole la fronte con le labbra, si mise ad annusare i suoi capelli, scendendo verso le gote, che erano diventate rosse dall'imbarazzo, poi lentamente riprese a salire, ritornando al punto di partenza, solo in quel momento decise di parlare, anzi, più che altro mormorò: “Non sei solo bella, ma hai anche un buon profumo”, cosa che la fece diventare ancora più color pomodoro.
-Ma che vuoi da me? Non ti sopporto proprio più...- detto questo allungò il suo braccio in modo da spostare definitivamente il ragazzo dalla sua traiettoria, solo che proprio in quell'istante Sasuke le prese i fianchi e la avvicinò sempre di più, girandola e facendo unire le loro labbra in un bacio appassionato, solo da parte sua, visto che la rosa si continuava a dimenare e appena si staccarono li tirò uno schiaffo così potente che li rimasero le cinque dita sul volto; l'Uchiha con tutta la calma che aveva si posò la mano sul punto dolente, cercando di massaggiarselo dolcemente: le piaceva sempre di più.
-Sakura, cara mia, credi proprio che con questo schiaffo io ti lasci andare via così? No, mi dispiace tesoro, ma tu sarai mia a qualsiasi costo, te lo giuro, puoi scappare, ma mai sfuggire da me- detto questo si portò di fianco a lei, per poi allontanarsi da lei, sparendo dentro al porticato della scuola di Oto; lei rimase pietrificata, continuava a massaggiarsi le labbra, per distogliere il pensiero di quello che era successo e per levare il sapore che Sasuke le aveva lasciato, proprio in quel momento il suo cellulare vibrò, riportandola nel mondo reale: Sasori si stava preoccupando per lei, per questo aveva deciso di chiamarla.
-Sasori... Sto arrivando, mi sono persa di fronte alla fontana e non so dove andare, non ti preoccupare- rispose lei, cercando di tranquillizzarlo un po', cosa che non fu, in quanto in meno di dieci secondi se lo ritrovò di fronte, tutto trafelato; si parò di fronte e lei chiedendole subito se stava bene, così, non appena lei li ribadì di essersi solo persa, la prese per il braccio, iniziando a camminare verso il luogo dove si doveva trovare la caffetteria: un'immensa stanza piena di tavoli rotondi, con delle panchine che li circondavano, in fondo vi erano una serie di banconi, nel quale alcuni studenti lavoravano servendo tutto quello che li si veniva richiesto.
-E' davvero magnifico, quando sono venuta qui per l'open day non me n'ero accorta che esistevano così tanti posti stupendi. Che ne sono altri Sasori? Se sì me li farai vedere tutte?- chiese eccitata lei, in fondo le piaceva scoprire cose nuove, come la sera prima in cui era tornata bambina alla visione delle rose; Sasori incominciò a incamminarsi verso il bancone centrale, dove una sorpresa stava attendendo la rosa, quando arrivò più vicino finalmente scoprì di chi si trattasse; era una ragazzo dai capelli neri legati in una coda: era Itachi che serviva.
-Sai, per mantenerci io e lui siamo stati assunti qui, guadagniamo qualcosa e intanto facciamo conversazione- disse Sasori, ordinando poi all'amico due cappuccini e due brioche vuote, solo dopo aver chiesto alla ragazza che cosa prendesse; Itachi li servì immediatamente, cercando di attaccar bottone con la rosa appena il rosso si spostò per parlare con il loro capo: Asuma; la conversazione tra i due non durò molto, si fecero solo poche domande, come del tipo che cosa avesse fatto lei la sera prima con il suo amico, anche se in realtà lo sapeva già, ma era un modo per sapere se non li aveva mentito.
-Come mai sei così tesa a parlare con me?- chiese inconsciamente Itachi, constatando che lei non lo fissava mai; ma ricevette solo come risposta che era soprappensiero, per cui lasciò andare a mare il resto, non voleva parlare con il fratello di colui che l'aveva appena baciata e raccontarle di ciò che le aveva appena fatto, per non portare zizzania tra i due; quando tornò anche il rosso iniziarono a parlare insieme, per fortuna che avevano messo dei seggiolini vicino al bancone, così era più facile anche servire, anche perché non vi erano camerieri a portare tutto ai singoli tavoli, era un self service.
-Se tu e la tua amica avete bisogno di un lavoro potreste venire qui... Asuma ha bisogno di qualcuno che faccia da barista, siamo rimasti in pochi, molti lo facevano l'anno scorso per guadagnare dei crediti, poi sono usciti da qui e ci hanno lasciati- si promulgò il rosso attirando l'attenzione su di sé, non sapeva se era interessata, ma almeno poteva far girare la voce a tutti quelli del suo dormitorio; senza pensarci su la rosa diede una risposta affermativa, in fondo le serviva lavorare un po', almeno per soddisfare qualche bisogno e per non continuare a chiedere i soldi ai suoi, poi chiamò Ino per comunicarle quello che le era appena stato riferito dall'Akasuna e alla fine diede il responso anche da parte dell'amica.
-Anche Ino è felice di poter lavorare con voi- disse infine, appena ritornò dai suoi due nuovi amici; si era allontanata solo per poter parlare con l'amica; a Sasori si illuminarono gli occhi non appena seppe che sarebbe venuta a lavorare con loro, per cui senza pensarci su, andò dal responsabile e quando tornò, presentò Sakura ad Asuma, che fu felice nel vedere come una del primo anno non si fosse tirata indietro, come era successo tante volte.
-Bene, signorina Haruno, io sono Asuma Sarutobi, sono il figlio del preside... E mi occupo del sottore bar e ristorazione. È strano vedere una del primo anno prendere questo impegno, sai bisogna ambientarsi, ma credo che con Sasori e Itachi non avrai problemi, in quanto ti insegneranno loro e ti diranno che cosa devi fare. La paga non è altissima, ma è di cinquanta settimanali, tanto per mantenervi, ci sono anche due crediti in più annuali... Bene, appena arriva anche la tua amica vi darò i vostri orari, così da farvi capitare con uno di questi due zucconi- la fece ridere, cosa non facile, visto che per lei era difficile farsi vedere così espansiva di fronte a uno più grande di lei, ma sperava vivamente che sarebbe andato tutto bene e che si sarebbe trovata magnificamente con loro due; quando l'amica arrivò lì, accompagnata da Naruto e Suigetsu, fu portata dall'Uchiha verso l'ufficio del capo, che stava stilando un prospetto per dividere i turni che avrebbero dovuto usare i suoi aiutanti per tutto l'anno.
-Scusi! Le ho portato Sakura e Ino come mi ha chiesto... Quando avrà finito con loro ci darà i turni vero?!- chiese Itachi, lasciando le due entrare di soppiatto dentro la stanza, che era occupata solo da tre sedie e una scrivania, nel quale vi erano riposti tanti fogli e un computer che a occhio e crocie doveva avere una decina di anni; appena Asuma alzò lo sguardo dal foglio, e se le trovò lì, l'unica cosa che riuscì a dire fu: “abbiamo già due bei ragazzi che attirano, ma con voi due splendide fanciulle saremo pienissimi”, questa frase trasformò le due ragazze in pomodori maturi; restarono dentro con l'uomo per svariati minuti, tanto che per Sasori e gli altri parvero un'eternità, ma quando uscirono poterono parlare tutti insieme dei nuovi orari e di come si sarebbero organizzati.
-Naruto, ciao! Perché non lavori anche tu e il tuo amico qui? Per fortuna oggi ci hanno aiutato i vecchi studenti, ma da domani non sarà così... Resteranno solo Itachi e Sasori, per fortuna che abbiamo trovato queste due bellezze, ma ci servono altre persone e sarei lieto di averti con noi, questo vale anche per te- mentre pronunciava queste parole la sua voce si fece più triste, sapeva che se non avesse trovato abbastanza persone avrebbe dovuto licenziare i suoi studenti e lasciar posto a persone estranee; per questo cercava persone disposte a collaborare dietro al bancone, cosa che fu confermata con vigore dai due ragazzi, che lo abbracciarono calorosamente, dicendoli che erano felici di aver trovato un lavoro.
-Bene, allora questi sono gli orari... Per un primo momento Sakura e Suigetsu staranno con Itachi, mentre Ino e Naruto con Sasori- a queste parole il rosso si rattristò, voleva stare lui con la rosa, così avrebbe usato tutti gli stratagemmi possibili per conquistarla; ma anche capitare con la sua amica non era stata una cosa inutile, infatti avrebbe scoperto qualcosa parlando con la bionda; tutti insieme osservarono la tabella oraria: la mattina sarebbero stati tutti insieme, mentre a pranzo si sarebbero divisi, chi si occupava del turno di mezzogiorno e chi del turno dell'una, ma Itachi e Sasori sapevano che a volte avrebbero usato tutti i turni a causa dell'afflusso di persone che nel secondo turno si sarebbero fiondati in mensa, per cui non c'erano problemi.
-Che forza... E' solo il mio primo giorno e sono già stato assunto nella caffetteria- disse Suigetsu tutto eccitato dalla nuova esperienza; cosa che fu confermata anche dal biondo e dalle due ragazze; poi vennero richiamati da una voce che li fece gelare il sangue nelle vene: era Sasuke e la sua banda che erano venuti a disturbarli, ma prontamente Itachi li si parò davanti, per non lasciarli passare; per cui il minore dovette, con tutta la sua calma, dire al fratello che era venuto lì per far colazione e che poi se ne sarebbero andati senza fiatare; per cui dovettero servirgli, in fondo era ancora tutto pieno, ma solo grazie agli ex studenti potevano stare lì a parlare, mentre il resto della caffetteria andava avanti.
-Ragazzi, oggi, durante la pausa pranzo verrete qui e i vostri responsabili vi diranno che cosa dovete fare, poi domani mattina vi insegneranno come usare gli attrezzi... Ma prima di tutto ditemi il vostro nome e cognome, il corso che frequentate, così manderò tutto al preside che vi assegnerà i crediti a fine anno- detto questo segnò su un foglio tutti i dati richiesti dei ragazzi e si ritirò nel suo ufficio, così da lasciare i giovani mettersi d'accordo su come fare; la soluzione la trovarono subito, si sarebbero riuniti allo scoccare del mezzogiorno, per capire come dividersi i compiti, poi i due più “esperti” tornarono al lavoro: Sasori si mise il grembiule con lo stemma della scuola e si diresse sul retro del bancone, Sakura notò che sul petto aveva una targhetta su cui c'era scritto il suo nome, e accanto il simbolo del leoni.
-Ragazze, che bello, lavoreremo insieme, non vedo l'ora di iniziare- fu Naruto a urlare e far girare tutti gli altri studenti verso di loro; erano imbarazzatissimi tutti, poi il cuore di Sakura si fermò appena sentì i passi di qualcuno avvicinarsi a lei e trascinarla fuori, sentì l'amica urlare il suo nome e gli altri due correre verso di lei, ma furono bloccati da qualcuno, che di spalle la rosa non riuscì a riconoscere; sulla sua pelle percepì qualcosa di freddo, come una lastra di metallo, poi, finalmente, riuscì a capire chi fosse colui che l'aveva rapita dai suoi amici,
-Sasuke, ancora... Non ti è bastato lo schiaffo di prima oppure vuoi un calcio ben assestato lì?- chiese lei, non appena si trovò di fronte al ragazzo, che la fissava con un aria di superiorità e questo a Sakura la faceva arrabbiare sempre di più, anche perché già vederlo non la rendeva felice; restò sbigottita appena l'altro la prese in braccio e la portò vicino al suo rifugio, vi entrò dentro, sempre con lei che si dimenava e picchiava i pugni sul suo torace, ma sembrava che non li facesse niente; appena la posò sul pavimento, andò velocemente verso la porta da cui era entrato e la chiuse a doppia mandata, come per non farla scappare.
-Ora starai con me per un po'...- disse Sasuke avvicinandosi a lei con un fare suadente, ma la rosa non ci cascò e con un falso sorriso, li tirò un pugno in pieno petto; mentre lui cadeva a terra tenendosi il punto che li doleva, lei prese l'occasione per scappare, ma fu bloccata dal ragazzo che lo teneva per la gamba destra, per impedirle di fare quello che voleva; per poi trascinarla a terra, fortunatamente aveva i riflessi pronti e non rischiò di sbattere la testa sul terreno: le ricordava i film dell'orrore, quando la vittima veniva presa dal proprio carnefice per poi essere mutilata.
-Lasciami Sasuke, ti prego... Ino, Sasori, Itachi...- non riuscì a completare la frase in quanto le labbra dell'interpellato si posarono sulle sue e lui si portò sopra di lei, cominciando ad accarezzarle il volto per scendere fino al collo, seguito dalle labbra; ma, prontamente Sakura lo interruppe dandoli un calcio assestato in mezzo alle gambe, purtroppo lui non si mosse, anzi, tutto il contrario, ritornò alle labbra e con avidità le baciò; in cuor suo la rosa sperò vivamente che qualcuno la venisse a salvare, non le importava chi fosse, ma le bastava uscire da questa situazione.
-Ti ho detto che non ti avrei lasciato andare. Voglio che tu sia mia... e ti giuro che quello che voglio io l'ho sempre- detto questo ritornò a baciarla con sempre più foga, ma, appena cominciò a scendere con le mani, lei lo bloccò, cercando un pretesto per farlo finire; non voleva ripetere l'esperienza del passato, mai e poi mai, per cui cercò di parlare con lui dicendoli di smetterla, perché stava male e a quella parola lui si interrompe, sedendosi accanto alla rosa, che si era messa a piangere, l'abbracciò chiedendole se adesso andasse tutto bene, ricevendo come risposta un secco no; in fondo chi poteva stare bene dopo quello che le era successo diversi anni fa, poi chiese a Sasuke di lasciarla andare, cosa che fece, così poté tornare dai suoi amici, che erano preoccupatissimi.
-Sakura Haruno, non è finita qui... Scoprirai una nuova personalità che ti conquisterà e poi sarai definitivamente mia- bisbigliò Sasuke vedendola correre verso la scuola; non si sarebbe arreso, anche se avrebbe dovuto aspettare anni, perché era attratto da lei o semplicemente voleva rompere quella sua innocenza; intanto la rosa era tornata dai suoi amici che l'abbracciarono, poi la fecero sedere e le chiesero che cosa fosse successo, ma lei rispose semplicemente che doveva parlarli, tutti ci cascarono, tranne Ino e Itachi, la prima perché aveva visto gli occhi gonfi di Sakura, segno che aveva pianto e il secondo perché conosceva il fratello, ma entrambi avrebbero avuto la possibilità di parlare con lei in un futuro prossimo, e per ora non dissero niente.
-Sakura andiamo a vedere le nostre classi?- chiese Naruto pieno di curiosità, era nato e cresciuto lì, ma non era mai entrato in un'aula; per cui decisero di andare a sbirciare i luoghi dove avrebbero trascorso i cinque anni, almeno fino alla laurea: Sakura cercò di divertirsi, ma la cosa non fu facile, almeno finché nessuno dei ragazzi iniziò a interpretare come potrebbe essere il professore mettendosi dietro alla cattedra e iniziando a parlare stranamente e fare delle espressioni buffe, fino a quel momento era stato tutto molto strano e sperava che in un futuro sarebbe stato meglio, continuò insieme agli altri il giro divertendosi come una matta: ecco che nasceva la nuova Sakura Haruno, forte e coraggiosa, ma anche simpatica e dolce all'occorrenza.


Eccomi qui, questo capitolo è stato aggiornato prima del solito per recuperare la settimana scorsa che non l'ho fatto nemmeno un po'.
Beh... che dire, abbiamo visto un Sasuke sotto un diverso aspetto, ma non vi preoccupate, non sarà per sempre così, ve lo giuro...
Volete sapere il passato di Sakura? Se mi dite di sì vi faccio un capitolo, si no amen; sarete voi a decidere cosa avverrà nel futuro. Povera Sakura, il suo passato riaffiora insieme a quello che le sta succedendo adesso; nessuno lo saprà mai, apparte se sarà lei a volerlo comunicare a qualcuno. Spero che a voi sia piaciuto, tanto quanto a me nel scriverlo... apparte una leggere vergogna nella parte in cui descrivevo il bacio tra Sakura e Sasuke, per fortuna mi sono fermata prima che fosse successo qualcosa. Vorrei lasciare un capitolo a un discorso tra Sakura e Itachi, in modo da farvi capire qualcosa su Sasuke... però questo succederà appena tornerò da tutto quello che devo fare, ma state tranquilli o voi che mi seguite, scriverò ogni volta che posso e non dimenticherò mai quello che vi prometto.
Grazie mille per la recensione di
Saku88s che ogni volta è presente, spero vivamente che questo capitolo ti piaccia come gli altri. E chi segue questa storia, ovvero: Deby92 , FeverSkating , mali6 e Saku88s .
Spero che vi gusti questo capitolo... e che continuerete a seguirlo con tutto l'ardore con il quale l'avete fatto fino a ora.
Ora vi lascio, buona serata e alla prossima.
Without_Loved.

Ritorna all'indice


Capitolo 5
*** Capitolo 5: Lunch time. ***


University dream
 
Capitolo 5: Lunch time.
 

Sakura stava osservando minuziosamente ogni singola classe nel quale lei e i suoi amici si stavano addentrando; finché arrivarono di fronte alla classe di matematica, il luogo dove avrebbero sentito parlare per circa nove mesi il padre del biondo, aprirono lentamente la porta, trovandosi di fronte a una classe diversa dalle altre: non c'erano banchi né la cattedra, ma solo delle sedie e una lavagna; la cosa attirò molto tutti, che per prima cosa chiesero al figlio del professore che cosa dovessero fare, ma la cosa non ebbe buoni risultati, anche perché Naruto non sapeva proprio che cosa dire, non era mai stato lì dentro, per cui non conosceva che cosa facesse il genitore lì dentro.
-Avanti, si continua... abbiamo ancora la classe di italiano da vedere- disse Suigetsu, continuando a chiamare gli altri che erano rimasti indietro, volevano godersi quel posto, per cui procedevano con cautela, in fondo erano solo le dieci e mancavano due ore all'incontro nella mensa per iniziare il loro nuovo lavoro; Sakura osservava il luogo, ad ogni passo le piaceva sempre di più, cosa che era strana per lei, anche perché odiava andare in posti nuovi senza conoscerne veramente come funzionasse.
-Ecco qui, classe di italiano, professore Kakashi Hatake... bene, entriamo- urlò Naruto, aprendo la porta entrandoci dentro senza aspettare gli altri; poi, quando arrivarono tutti lo trovarono già seduta alla cattedra, con un fazzoletto davanti alla bocca, che imitava il professore, era così preso che non si accorse che la persona in questione si trovava dietro a lui, con la faccia scura; gli amici provarono a chiamarlo per farlo smettere, ma fu tutto inutile.
-Naruto! Sono felice che tu ti stia divertendo alle mie spalle- quando parlò il biondo fece un salto, tanto che cadde dalla sedia, su cui si era accovacciato; Naruto si mise a ridere imbarazzato, ora che toccava a lui interpretare qualcuno veniva scoperto in pieno, certo che la fortuna non girava mai dalla sua parte; tutti gli altri suo amici ridacchiavano, era divertente: almeno avrebbero passato tutti i cinque anni con il biondo, anche perché solo chimica, medicina, elettronica e compiuteristica erano le uniche materie che non avevano insieme, poi per il resto avrebbero condiviso tutte le altre lezioni.
-Scusi prof, ma non ho resistito a provare... Non lo farò più- furono le uniche cose che riuscirono a salvare Naruto da un richiamo ufficiale, in quanto Kakashi aveva già tirato fuori il blocchetto per segnalarlo; velocemente raggiunse i suoi amici e, senza fiatare uscirono dalla classe, ma solo quando ebbero girato l'angolo risero a più non posso; infine si misero d'accordo per fare un giro in centro: Sakura prese la sua auto, tanto per spostarla, visto che era in una posizione non tanto consona, in fondo l'aveva posteggiata quasi vicino ai dormitori degli studenti di Oto, per cui non voleva rischiare, anche perché il padre non gliene avrebbe comprata una nuova.
-Ragazzi, andiamo con la mia, così la sposto da qui- disse lei, raggiungendo gli altri, che si trovavano sul ciglio della strada ad aspettarla; Naruto si impressionò tanto nel vederla alla guida, così chiese alla bionda se anche lei avesse la patente, e, per sfortuna sua, ricevette un sì di risposta; i suoi non volevano che lui prendesse la patente, per cui non aveva seguito nessun corso, ma, ora, nel vedere tutti i suoi amici patentati li venne la voglia di ritentare a convincerli; salirono tutti sull'auto della rosa e la prima cosa che fecero fu quella di chiedere di accendere l'autoradio, poi partirono verso il centro, che era poco distante dalla scuola.
-Sakura, certo che guidi bene, da quanto tempo hai la patente?- chiese inconsciamente Suigetsu, lui aveva già la patente da un anno, ma non riusciva a guidare come lei; sussubito la diretta interessata non rispose, stava pensando e quando le tornò in mente li spiegò che aveva preso la patente due mesi dopo il compimento dei suoi diciotto anni, ma che aveva già frequentato la scuola giuda prima, tanto per prepararsi meglio e che suo fratello Pain le aveva insegnato a guidare da quando lei era sedicienne, per cui non le fu difficile passare il test, anche perché quando provava con il parente lui urlava di stare attenta con la sua “bambina” e di non graffiarla, per cui doveva stare attenta e non andare a sbattere.
-Siete fortunati voi... i miei sono contrari a farmi prendere la patente, dicono che sarei un disastro- sospirò Naruto, appoggiandosi allo schienale della macchina; Sakura, provava tanta tristezza nei suoi confronti, ma svanirono subito, in quanto l'altro ragazzo lo stava fissando proponendoli di fare delle lezioni con lui, anche perché si fidava dell'amico; così il sorriso tornò sulla bocca del biondo che, or come ora, stava cercando un modo per convincere i genitori a fargli prendere la patente, cosa che poteva rivelarsi impossibile, in quanto erano ferrei sull'argomento.
-Eccoci qui!- concluse Sakura cercando un parcheggio il più possibile vicino al centro, che non fu difficile, in quanto era quasi vuota perché le persone erano al lavoro a quell'ora; scesero dall'auto rosa e si avviarono piano piano verso le vetrine, Sakura e Ino si fermavano molto spesso ad ammirarle tutte, fino a quando non giunsero di fronte a un negozio di abiti da sposa: tutti quei colori e quei modelli le facevano impazzire, quante volte, entrambe, sognavano di indossare un abito vistoso, tipo quello delle principesse, e andare a sposare l'uomo della loro vita, per cui in quel punto ci rimasero più del dovuto, tanto che si erano fatte le undici e un quarto; così decisero di andare a fare un giro in libreria e prendersi qualcosa da sgranocchiare, soprattutto perché lo stomaco di Naruto iniziava a brontolare.
-Ragazzi che bel negozio... Quanti libri, se ce ne serve uno veniamo qui- si sorprese Sakura entrando dentro: la libreria che c'era nel suo paese era piccola e aveva pochi libri, che la ragazza aveva già letto tutti; ai suoi occhi quello era un museo vero e proprio, era un miscuglio di nuovo e vecchio, era costituito da tre piani pieni, Sakura corse verso il primo piano, seguita a ruota dagli altri, per fortuna che lì dentro c'era un bar dove poterono prendere qualcosa per colmare il vuoto nello stomaco del biondo.
Quando tornarono alla macchina, trovarono un fogliettino: il primo pensiero di Sakura fu che aveva preso una multa, per cui lo fece prendere a Ino, ma fu rincuorata quando l'amica le disse che era una dedica per lei, solo che non vi era scritto da chi fosse; per cui non si preoccuparono più di tanto e si avviarono per tornare a scuola, dove sarebbero arrivati dopo nemmeno dieci minuti.
-Eccovi qui! Andiamo, Asuma ci aspetta- disse Sasori, appena li vide entrare nella grande sala mensa, dovevano decidere i ruoli, per cui non potevano più perdere tempo, raggiunsero il capo che li informò su che cosa dovevano fare durante il pranzo e che loro avrebbero mangiato verso l'una e mezza, quando un po' di persone si fossero dileguate, ma avrebbero sempre tenuto dei turni anche per questo: Sakura fu affidata ai primi con Suigetsu, Ino e Naruto ai secondi, infine il rosso e Itachi nel reparto dolci e cassa; quando sopraggiunsero tutti gli alunni del gruppo di mezzogiorno si trovavano già tutti pronti a servirli.
-Che bello, mi sto divertendo un mondo, pensavo che si rivelasse una cosa noiosa, ma è tutto il contrario- rise felice Suigetsu, continuando a intingere il grosso mestolo nel contenitore con le varie salse, per poi metterlo sulla pasta che la rosa li passava per riempirlo; anche lei, all'inizio, le era passato per la testa che poteva rivelarsi una cosa monotona, ma si dovette ricredere, perché il ragazzo continuava a fare battute stupide, facendola ridere, purtroppo la felicità non durò molto, in quanto arrivò l'una ed era ora del secondo turno, e avrebbe dovuto rivedere il corvino.
-Buon giorno! Ma che bello vederti anche qui! Che fai, ora ti trovo anche nei miei posti preferiti?- chiese Sasuke, portandosi proprio di fronte a lui, ma per fortuna c'era il vetro davanti a loro, a fargli da divisorio; appena lei osò aprir bocca per chiederli quale tipo di pasta preferisse da mangiare, lui parlò rispondendole gli spaghetti al pomodoro, solo che al posto della ragazza che lui desiderava tanto fu servito da Suigetsu che stava ridendo sotto i baffi, per poi tornare con il muso lungo quando il corvino si spostò lasciando spazio a una ragazza dai capelli rossi e occhiali, la stessa che la sera antecedente aveva preso come “ostaggio” una loro coetanea.
-Allora, io vorrei lo stesso che ha preso il mio amore- la sua voce era roca e troppo vanitosa, tanto che il ragazzo messo in coppia con Sakura dovette tapparsi le orecchie, girando gli occhi verso il cielo, come segno di contemplazione verso di esso, per ottenere un miracolo: quello che se ne andasse il più presto possibile; cosa che avvenne solo quando la rosa lo strattonò, ricordandoli che sarebbe rimasta lì finché non avrebbe aggiunto la salsa agli spaghetti che lei aveva appena versato nel piatto.
-Ragazzi, andiamo a mangiare- disse Itachi portandosi dietro a loro, ricordandoli che avevano bisogno di nutrirsi, per cui, tutti e tre presero un vassoio servendosi con quello che volevano dal bancone, mentre Naruto si era portato al loro posto e incominciava a servire, sempre con il sorriso sulle labbra; era uguale al suo migliore amico Suigetsu, sempre ridente, anche di fronte alle avversità, ma questo Sakura lo avrebbe appreso solo a tempo debito; appena finirono di prendere il cibo, si sedettero a un tavolo rotondo, dove vi era inciso su lo stemma dei Lion, al rosa si ricordò del liceo in cui andava prima di arrivare lì: una scuola fatiscente, piena di ragazzi di origini medio-basse, proprio come lei, per cui non doveva essere difficile fare nuove amicizie, ma la cosa si rivelò più complicata di quanto avesse pensato, anche perché nessuno la voleva per i suoi capelli rosa.
-Sakura, che succede? Stai piangendo- fu Itachi il primo a notare una candida lacrima che piano piano le scendeva sul volto della ragazza, che prontamente fermò appena ritornò alla realtà; non voleva ricordare i terribili anni trascorsi nella suo High School, perché le facevano più male ora di quando li aveva vissuti sulla sua pelle; per cui scosse il capo, trovando come scusante il fatto che le era entrato una cosa nell'occhio, ma dallo sguardo che il moro le lanciò sembrò che non si era bevuto quella storia, cosa che si rivelò esatta, non appena l'Hozuki si allontanò da loro per andare in bagno e lui le si avvicinò.
-Non me la sono bevuta... stavi pensando alla tua vecchia scuola? Lo so, anche io ho avuto un'infanzia infelice, ma meglio di quella di mio fratello, ma non credo che queste cose ti interessino, in fondo non ci conosciamo nemmeno, ma vedi, io potrei aiutarti a sorpassare quei momenti- cercò di rincuorarla, posandole una mano sopra alla sua, la cosa fece arrossire la diretta interessata, che cercò di non fissarlo, per non fargli capire troppe cose di lei, in quanto le bastava già Sasori a voler capire tutto; Sakura, prese un bel fiatone e li disse che ormai il suo passato non le riguardava, cosa che dovevano fare anche gli altri, in fondo a nessuno era mai importato delle sua vita e non riusciva a capire come mai in meno di ventiquattr'ore due persone volevano sapere qualcosa di lei.
-Itachi, ti ringrazio tanto, ora dobbiamo tornare al lavoro- detto questo si alzò dal posto, portando con sé anche il vassoio ormai vuoto, che ripose nell'apposito contenitore, poi si passò una mano nei capelli per poi portarsi nel reparto che le era stato assegnato poco tempo prima, continuando il suo lavoro, sostituendo Naruto; durante il suo turno il suo sguardo si posò diverse volte su quello del moro, doveva capire qualcosa di più su di lui, che intanto le sorrideva compiaciuto. Quando finirono il turno tutti, si portarono verso l'ufficio di Asuma per comunicarli come fosse andata il primo giorno, l'uomo fu felice nel constatare che tutti i suoi nuovi aiutanti si erano trovati bene e che volevano continuare; per cui poté fare il primo rapporto ufficiale al preside; uscirono insieme dalla caffetteria che si era trasformata in mensa, ma la loro camminata fu stoppata dal gruppo di Sasuke che si era parato di fronte, interrompendo il loro chiacchierio: la cosa non prometteva niente di buono, cosa che Sakura e Itachi sapevano fin troppo bene.


 

Eccomi qui con il nuovo capitolo, spero che vi piaccia.
Ringrazio tutti come al solito, questo capitolo lo dedico alle persone che mi vogliono bene e che mi sostengono.
Questo capitolo l'ho fatto con molta calma, cercando di non soffermarmi troppo su Sakura e i suoi ricordi, che spero vengano a galla al più presto, lo so che anche voi siete curiosi
Ok, ora non so più che dirvi, solo che piano piano faccio tutto, tra Judo e gli esami incombenti non ho quasi più tempo per avvicinarmi al pc, ma prometto che nel prossimo capitolo scoprirete un po' di più sui vari personaggi e sul loro passato.
Che Itachi stia soffiando Sakura al povero Sasori? Come reagirà il nostro rosso con un nuovo rivale pronto a conquistare la rosa? Spero che con questa prerogativa vi appassionate sempre di più a questa storia che provvederò ad aggiornare al più presto.
Grazie mille a tutti.
Without_Loved.
Shannaro.

Ritorna all'indice


Capitolo 6
*** Capitolo 6: Now or Never. ***


University dream
 
Capitolo 6: Now or Never.
 

-Itachi, ma che hai? Ormai sei passato dalla loro parte? Non ti ricordavo così attaccato a Sasori- disse Sasuke portandosi proprio di fronte al fratello, entrambi riuscivano a trattenere lo sguardo dell'altro, era una cosa che ormai gli veniva naturale, come bere acqua; gli altri li fissavano un po' sbalorditi, come per cercare di capire chi dei due avesse mollato il contatto oculare, tanto che c'era chi scommetteva su chi perdesse, a Suigetsu piaceva tanto puntare i soldi per delle stupidate, proprio come questa, per cui si unì anche lui, la cosa attirò l'ilarità di Naruto, che si trattenne a mala pena, attirando su di sé gli sguardi assassini dei due fratelli.

-Sasuke, smettila... nessuno ti ha fatto niente, per cui vattene e non succederà niente- urlò Itachi cercando di sorpassare Sasuke, che nel mentre si era portato vicino al biondo per poi sussurragli qualcosa nel padiglione auricolare, ma il messaggio non arrivò per intero e questo lo capirono tutti dalla sua espressione, per cui il corvino lo sorpassò dirigendosi verso il suo “covo” seguito a ruota dalla banda; quando Karin giunse quasi ai piedi della rosa fece un grido lieve di rabbia, in quanto il suo amato l'aveva osservata per diversi secondi suscitando in lei rabbia e gelosia. Aspettarono che il gruppetto si diradasse nella boscaglia per poi continuare a camminare fino a tutte le automobili che erano parcheggiate molto vicino, decisero opzionare per un giro nella periferia, per non intralciare troppo gli altri e per far ammirare il paesaggio che di lì a poco sarebbe stato devastato da un cantiere per far sorgere delle nuove residenze.
-Allora, io e Sasori possiamo accompagnarvi, solo che ci dobbiamo dividere... chi viene con me?- chiese il ragazzo con la coda, indicando una Ferrari nera; era la sua, poi spostò il suo dito verso una Lamborghini rossa fiammante, che apparteneva al rosso; l'indecisione attanagliò tutti gli altri, era difficile prendere una decisione, in fondo erano tutte e due delle splendide auto, ma poi Ino opzionò per quella di Itachi, così si aggregò Naruto, mentre Sakura e Suigetsu andarono con l'altro: non che la cosa dispiacesse alla rosa, ma si trovava in imbarazzo ad andare su un auto così costosa, sicuramente l'avrebbe sporcata oppure avrebbe fatto qualcosa di spiacevole, come al solito, infatti nel suo paese era conosciuta per i vari disastri che commetteva ogni volta.
-Sentite, io non ci riesco... Sono sicura che combinerò qualche disastro e non vorrei mai sporcare quest'auto fantastica, sentite, io sto qui...- disse Sakura con un velo di malinconia, intanto una lacrima incominciava a scendere, e prima che gli altri potessero notarla scappò nella sua stanza, lasciando gli altri sbigottiti; Sasori stava per andare dietro a lei, ma Ino lo trattenne spiegandoli la situazione: gli raccontò di come veniva derisa da tutti per la sua goffaggine, tanto che appena gliene veniva in memoria scappava; alla fine del piccolo racconto della bionda, Suigetsu propose di far qualcosa per farle passare questa fobia, ma la cosa che nessuno venne mai a sapere, se non in futuro, è che la rosa nascondeva ancora molte cose.
-Sakura, aprimi, sono Ino... dai, Sasori ha detto che non c'è nessun problema se combini qualcosa... ti prego, ora esci e andiamo- purtroppo, dall'altra parte della porta una ragazza dai capelli rosa rispondeva negativamente, ma la bionda non demorse e, ricordandosi che aveva le chiavi, aprì entrando nella stanza seguita da tutti gli altri, cosicché il rosso poté avvicinarsi a lei e prenderle le mani: si ritrovarono faccia a faccia, occhi negli occhi; senza fiatare tutti uscirono lasciandoli da soli a parlare; Sakura cercò di cambiare il punto dove fissare, ma non ci riuscì in quanto si sentì una mano bloccarle il volto per ritrovare il contatto oculare: il cuore della ragazza iniziò a battere fortemente, poi rimase in silenzio a contemplare il ragazzo che nel mentre aveva preso parola.
-Non ti devi preoccupare, se è per l'auto, in fondo sono fatte per essere usate... Ma se è qualcosa di più io sono qui e sono pronto ad ascoltarti, non so cosa vuol dire essere derisi per ogni minima cosa, ma se tu me ne vuoi parlare potrò capire che cosa provi... Sakura, aprimi il tuo cuore; lo so che ci conosciamo da ventiquattr'ore, ma io ti voglio già bene, e tu non sai quanto... Per cui, ora andiamo a farci un giro, in modo che tu non pensi a quello che ti è successo... Ma sappi che io per te ci sarò sempre- detto questo le diede un dolce bacio sulla fronte, che la fece arrossire; la rosa chiuse per un momento gli occhi, lasciando spazio a una figura che non voleva più rivedere, poi sussurrò un lieve “non mi lasciare” e li riaprì, riscoprendo che Sasori non se n'era andato, anzi, era ancora lì a tenerle le mani, accennando un sì con la testa, segno che le sarebbe stato sempre vicino; l'Haruno si alzò e ringraziò il ragazzo per le belle parole, promettendogli che se mai fosse successo qualcosa lo avrebbe ripagato, così lo fece sorridere, uscirono e unendosi agli altri poterono partire verso la periferia. Salirono in macchina, come prestabilito, e per non far ancora deprimere Sakura, Sasori la fece accomodare vicino a lui; il viaggio fu parzialmente tranquillo, anche perché i due autisti iniziarono a sfrecciare non appena passarono il cartello che delimitava la città; ma la cosa fece sorridere tutti, ma quando arrivarono trovarono la scena più raccapricciante: il cantiere stava prendendo vita, per cui Itachi fecero lo squillo all'amico, che fu costretto a richiamarlo.
-Itachi, ma si può sapere perché mai mi fai sempre lo squillo?... Ok, ho capito... Andiamo lì allora- chiuse la chiamata e poi si voltò verso i suoi passeggeri dicendoli solo che li avrebbe portati in un posto molto carino, ma che si dovevano fidare della sua parola; ripartirono subito dopo continuando il loro viaggio per una mezz'oretta buona, intanto erano solo le due e mezza, per cui avevano tutto il pomeriggio per divertirsi; Sakura, nel mentre, fissava il panorama che le si stanagliava di fronte, rimanendo sorpresa, finché non sentì il suo cellulare squillare: lei pensò subito al fratello, ma invece era sua madre che voleva sapere come stava e se le piacesse il campus, ma soprattutto di ragazzi, la rosa per tagliar corto le rispose che non era mai stata più felice di così, si era trovata numerosi amici e che non si doveva preoccupare, in quanto l'avrebbe richiamata lei dopo cena, per cui riattaccò; nel mentre il guidatore stava parcheggiando la sua auto vicino a quella del moro che stava facendo scendere i suoi amici, la stessa cosa fece il rosso dopo aver spento l'auto.
-Spero che vi piaccia il mare... mi sono ricordato che attraverso alcune stradine si arriva al mare senza sprecare tanto tempo- sorrise Itachi, lasciando che gli altri osservassero il panorama, il mare era limpidissimo e così anche la spiaggia; gli occhi di Ino si illuminarono, tanto che non resistette e corse verso l'acqua, sembrava che non le importasse del fatto che era sprovvista di bikini, cosa che le fece ricordare Sakura, così, scrutò un negozietto vicino alla spiaggia dove poterono acquistare i loro costumi e tornare dai loro amici, che nel mentre erano rimasti in boxer e le aspettarono per poi entrare insieme; intanto i due più grandi posarono alcuni asciugamani per terra e osservarono gli altri divertirsi.
-Sasori, Itachi, voi non entrate in acqua?- chiese Naruto, ricevendo un sì come risposta, così insieme si avvicinarono all'acqua immergendosi con gli altri, la prima cosa che il rosso fece fu quella di spaventare Sakura prendendola da dietro trascinandola più a largo; la reazione della ragazza fu quella di urlare imprecando l'amico di lasciarla andare e ai suoi amici di venirla a salvare, cosa che nessuno fece, ma quando sentì l'altro lasciarla si aggrappò con tutta la forza, portandolo con sé giù; la scena fu osservata da tutto il resto della troupe, che rideva.
-Ma che ti prende Sasori?! Mi hai spaventata- urlò la rosa appena tornarono in superficie, per poi rispedire l'Akasuna giù in acqua, vendicandosi, ma non riuscì a vedere che la “lotta” non era ancora finita, anche perché le fu preso il piede e rigettata in mare; si trovarono faccia a faccia, come molte di tutte le altre volte in queste poche ore, ma questa volta intervenne Itachi, che li richiamò per andarsi a prendere un gelato o qualcosa di fresco da bere, per cui dovettero ritornare dagli altri e uscire; quando si avvicinarono al luogo dove avevano depositato gli asciugamani li presero asciugandosi, poi le due ragazze presero il pareo che era in coordinato con il bikini e lo indossarono, così poterono andare ad un chiosco che si ereggeva a pochi passi da loro.
-Salve, allora io vorrei un cono al limone, poi due Coca Cola, un Chinotto e due granite alla menta per favore- disse Itachi appena davanti a lui si parò il barista: avevano già deciso in partenza che cosa ordinare, per non far occupare troppo tempo al povero lavoratore; così pagarono e ritornarono sulla spiaggia dove stesero gli asciugamani, iniziando a parlare e sorseggiare quello che avevano appena comprato; si stavano divertendo un mondo, ma poi calò la sera e il tramonto ricordò a tutti che era il momento di rientrare a scuola per passare la serata, si stavano per rialzarsi quando il cellulare di Sasori iniziò a vibrare: era Asuma che li cercava per informargli che il servizio della colazione sarebbe partito un po' prima e non come al solito, perché dovevano confezionare tutti i biscotti e brioche per tutti, visto che nessuno era disponibile nel farlo.
-Ragazzi, possiamo stare qui, mi ha appena chiamato Asuma avvertendomi che domani ci dobbiamo vedere presto per cui stiamo qui e torniamo verso le dieci all'università, che ne dite di andare a mangiare da qualche parte e poi andiamo a farci una passeggiata?- chiese Sasori rivolgendosi a tutti i suoi amici, che nel mentre stavano saltando dalla gioia, ma non Itachi, freddo com'era non gli piaceva mostrarsi felice, per cui sorrise senza farsi vedere; appena la felicità passò poterono incamminarsi, solo dopo essersi rivestiti, lungo la riva per cercare un posto dove poter cenare, intanto le due ragazze si stavano godendo la visione di ogni singole vetrine presenti, facendo perdere molto tempo, ma non per Sakura, che ci metteva poco a visionarle, soprattutto per Ino, che continuava a star ferma per più di dieci minuti nella più totale contemplazione; per cui ci pensò Suigetsu, che la prese in braccio e la portò al ristorantino che avevano trovato i loro amici.
-Ma che bel posticino... Chissà se si mangia anche bene?!- domandò Naruto appena un cameriere li portò al loro tavolo, cosicché rimasero da soli a consultare il menù per prendere la loro decisione, e quando la trovarono Itachi chiamò il cameriere, che arrivò subito e poterono ordinare: Sakura prese una carbonara seguita con delle bistecche con contorno di patatine, mentre Ino opzionò per qualcosa di più leggero, ovvero una bella porzione di linguine alla marinara e per secondo un insalata di mare, idem per Suigetsu, Naruto invece pensò di mangiare un bel piatto di gnocchi al ragù con anche lui una bistecca e patatine, infine il rosso e l'Uchiha scelsero una bella pizza, il primo la prese al prosciutto, mentre l'altro con alla vegetariana; quando tutte le porzioni furono servite poterono cominciare a cenare, poi quando finirono si alzarono e pagarono il conto.
-Che bella mangiata! Ma quanto sono sazio- disse Suigetsu stirandosi la schiena: le porzioni erano enormi, tanto che la bionda non riuscì a finirla tutta; passeggiarono verso la spiaggia, poi decisero di staccarsi e fare quello che più gli aggradava, per cui verso le nove e un quarto si sarebbero riuniti per tornare all'università: Sasori andò insieme a Sakura su per la costa, mentre il resto della compagnia decise di andare a farsi un giro per le vie del centro; i due che stavano passeggiando tenendosi involontariamente la mano, ma nessuno dei due se ne accorse, almeno fino a quando lei rabbrividì e il rosso cercò di passarle il suo giaccone, trovando quell'impedimento.
-Scusami non l'ho fatto apposta... ecco la mia giacca stai tremando come una foglia- disse lui rompendo controvoglia quella stretta, passandoglielo sulle spalle; ritrovandosi di nuovo vicini, sussubito cercarono di non pensarci, ma Sakura si avvicinò a lui abbracciandolo; si ritrovarono a stare stretti stretti per molto tempo, poi i loro visi si avvicinarono sempre di più interropendo le distanze tra di loro, fino a congiungersi dolcemente in un bacio che sembrava senza fine, so tennero sul casto per non sciupare quel momento così magico; finalmente era successo, soltanto che nella testa della rosa passarono numerosi pensieri come se si poteva fidare, oppure se avesse fatto la cosa più sbagliata; nel mentre Sasori la strinse sempre di più a sé, per diminuire sempre di più le distanze, finché non si staccarono per prendere fiato.
-Sakura, mi dispiace... non avrei mai voluto...- non riuscì a completare la frase perché la marea si stava alzando fino a bagnarli i piedi, per cui dovettero spostarsi, così decisero di tornare vicino alla macchina e restare lì ad aspettare gli altri; finché non arrivarono alla macchina non riuscirono più a spiccicare parola, così salirono nell'auto e iniziarono a baciarsi di nuovo; ma furono interrotti da tutti i loro amici che si apprestavano a salire per tornare a scuola; Ino guardò l'amica e le disse sottovoce che dopo avrebbero parlato.
-Perché mi hai baciata?- chiese timidamente Sakura prima che Suigetsu salisse sull'auto, la risposta che le arrivò la fece sobbalzare, lui le aveva risposto che si era innamorato di lei al primo sguardo e aveva sentito che quello era il momento buono, concludendo con un “mi sono detto now or never”; la ragazza stava per piangere, cosa che successe immediatamente, per cui scese dall'auto e scappò via, seguita da Ino; nel mentre Naruto si stava chiedendo se fosse normale oppure no, ma tutti lo fecero stare in silenzio.
-Sakura, perché continui a piangere? Torniamo a casa e parliamone tranquillamente- disse Ino girandola verso di sé, abbracciandola fortemente; non sapeva che cosa le fosse successo in tutto quel tempo di lontananza, ma voleva capire per poterla aiutare, si parlavano molto spesso al telefono prima di arrivare fino a quel punto, ma non riuscivano a esprimersi al meglio, per questo erano più felici di stare insieme nella stessa stanza; Sakura sbatté i pugni contro l'amica dicendole che voleva tornarsene a casa, lasciare tutto e scappare, ma la bionda le propose di restare e di lasciarsi il passato alle spalle, magari se non voleva parlarne con lei poteva farlo con chiunque altro, ma doveva farlo, non poteva più tenersi tutto dentro, ne valeva della sua incolumità.
Tornarono verso la macchina dove la rosa si scusò con tutti e soprattutto con Sasori, che le diede un bacio sulla guancia e le sussurrò all'orecchio un dolce: “non ti devi preoccupare piccola ti perdonerò sempre”, poi osservarono l'orologio notarono che erano le dieci meno un quarto e non sarebbero mai stati puntuali, ricevendo una ramanzina da Kakashi, ma Itachi si propose all'amico di guidare il più velocemente possibile per essere all'università in tempo; così salirono velocemente nelle auto e partirono di corsa verso la loro scuola, ma comunque arrivarono cinque minuti in ritardo e il loro responsabile li stava aspettando sulla soglia, per cui salutarono i due autisti dandoli appuntamento alle sei dell'indomani mattina, anche se Sakura diede un bacio casto a Sasori come saluto, poi si pararono di fronte al professore che li lasciò passare informandoli che la prossima volta sarebbe scattata la punizione.
-Ino, ti prego, prima di parlare con te vorrei sentire la mia famiglia e mio fratello per dirgli che sto alla grande- disse Sakura prendendo il suo cellulare per poi portarsi verso la finestra e comporre il numero di casa, iniziando a parlare con i suoi genitori, e successivamente chiamò il fratello, ma entrambe le chiamate durarono poco, così poté sedersi e discutere con l'amica; ma dal solito albero qualcuno le stava osservando ancora, bisbigliando la solita frase, continuando a osservare la scena sogghignando di tanto in tanto.





Ecco qui il nuovo capitolo, spero che vi sia piaciuto.
Finalmente ho potuto far baciare Sasori e Sakura, come vi è sembrata la scena? Questa è solo una piccola parte di quello che potrebbe succedere in futuro, però almeno il primo passo è stato fatto, ora bisogna scoprire il mistero che si cela dietro Sakura, poverina, nel prossimo capitolo si vedrà qualcosa di più su di lei.
Spero che vi abbia emozionato come ogni volta e che stiate ad aspettare il prossimo capitolo che arriverà a giorni, ormai non ho più problemi e posso scrivere quanto voglio... Mi è piaciuto la scena del mare e a voi? Ditemi, esprimetevi su quello che vorreste vedere in futuro, sono qui e aspetto...
Ringrazio tanto le persone che recensiscono
Saku88s , che l'ha messo tra le preferite, e anche chi le ha messe tra le seguite  antonella81Deby92FeverSkatingmali6Saku88s . Grazie mille veramente, sono così commossa e spero di leggere una vostra nuova recensione, anche di chi non l'ha mai fatto.
Ora vi lascio, devo fare altro.
Baci baci.
Without_Loved.
Shannaro.

P.S. Aggiornerò al più presto e grazie mille a tutti.

Ritorna all'indice


Capitolo 7
*** Capitolo 7: Parole al vento. ***


University dream
 
Capitolo 7: Parole al vento.
 
-Ino, io lo so che con te dovrei parlare sinceramente, a cuore aperto, ma non ci riesco... E' più forte di qualsiasi cosa. Prima di iniziare vorrei che tu mi prometta di non farne parola con nessuno- voleva far giurare alla sua amica che quello che stava per udire non sarebbe mai trapelato al di fuori dalla loro stanza, si che era nel loro regolamento, ma non si sapeva mai che cosa succedeva con Ino, in fondo era una chiaccherona di prima categoria; quando la bionda giurò su se stessa la rosa prese un po' di fiato e lasciò che il suo passato riaffiorasse pian piano, anche se le doleva doveva per forza esprimersi con qualcuno o, da quanto le era stato suggerito, di farlo il prima possibile; cercò di deglutire più e più volte prima di iniziare il racconto, mentre veniva ascoltata a cuore aperto.
-Tutto ebbe inizio circa due anni fa, Pain era già partito per l'università ad Amegakure e io dovevo fare la quarta liceo; fu in quel periodo che conobbi il mio ex, ma lui in questa storia non c'entra, per cui eviterei questo discorso, fatto sta che frequentavo un corso di scrittura, per allenarmi un po' in prossimità degli esami e lì conobbi un ragazzo d'oro, assomigliava a Sasori, ma con i capelli più scuri, bene, mi stavo innamorando di lui, tanto che passavamo ogni singolo istante della giornata, lo amavo veramente...- cercò di non piangere, ma il ricordo la stava attanagliando così tanto da non riuscire quasi a respirare; Ino si portò accanto incominciandole ad accarezzare i capelli cercando di infonderle un po' di coraggio per parlare, sembrava che non se ne fosse mai andato, come se stesse lì ad aspettare che parlasse con qualcuno, in modo da dimenticarsi; osservò la bionda che cercava in tutti i modi di farla continuare, per cui riprese il suo discorso.
-Andavamo a pranzo insieme, e ci scambiavamo molte informazioni riguardo le materie, tanto da finire a frequentare gli stessi corsi; un giorno lui mi portò al lago che c'è vicino alla scuola e mi mostrò la cosa più bella del mondo, un rifugio per animali abbandonati o feriti, così quello diventò il mio, anzi, il nostro posto speciale, poi iniziò a suonare la sua chitarra, dove mi dedicò una canzone. Scusami Ino, ho la gola secca e vorrei bere, poi ti racconto ancora un pò- disse lei alzandosi e portandosi verso il mini bar che avevano posto sotto la finestra, notando la figura che si trovava ancora sugli alberi, ma non disse niente alla sua amica e aprì la sua lattina di Coca Cola, per poi prendere dei bicchieri e versarla completamente porgendola alla bionda; bevvero insieme tutto il contenuto, ma la rosa sentiva ancora quegli occhi freddi su di lei, iniziò a tremare, per cui opzionò di continuare a raccontare i suoi ricordi per sdeviare il tutto.
-I giorni passarono in fretta, e questo accresceva il nostro amore, ci scambiammo una serie di baci, ma nient'altro... Ho visto il tuo sguardo, per cui metto di già le mani avanti... lui era il solito secchione senza occhiali, prendeva ottimi voti, era il migliore della scuola, aveva ricevuto anche una borsa di studio per Iwagakure, lo volevano in tanti college, ma lui decise di seguire il suo sogno e studiare veterinaria proprio a Iwa, dove ci và anche tuo fratello. Purtroppo a pochi giorni dalla fine della scuola, successe una cosa tragica: pioveva e lui stava venendo a trovarmi, le nostre case erano distanti di molto, infatti abitava nel paesello dall'altra parte, per cui veniva in macchina- iniziò a piangere, tanto da rendere l'amica molto triste, per cui si scambiarono un abbraccio molto dolce, come mai prima d'ora; doveva stare davvero male se non riusciva neanche più a parlare, per cui la coccolò ancora un po' cercando di infonderle il coraggio per continuare a tener duro per tutto il tempo; Sakura, dal canto suo, prese tra le dita una collanina contenente la foto sua e del ragazzo, per poi mostrarla alla bionda che ne rimase sorpresa dalla somiglianza con Sasori.
-Saku, ma è uguale a Sasori... Sembrano fratelli- disse sconcertata Ino mentre continuava a osservare la foto, cercando di trovare qualcosa che glielo facesse ricordare; in fondo quando abitava ancora nello stesso paese della rosa avevano il vizio di andare a fare un giro in bici, soprattutto nella bella stagione, magari con Pain e con Deidara, ma non riuscì a trovare qualcosa che la aiutasse; per cui chiese all'amica se per caso lo avessero già visto da piccole, ma lei le rispose semplicemente che, da quanto ne sapeva, si era trasferito all'inizio del liceo e del suo passato non ne sapeva niente.
-Allora, stavo dicendo che stava venendo a trovarmi in macchina, perché stavo male, in quanto avevo la febbre alta; stava quasi per arrivare, quando dall'altra parte della corsia un camion sbandò andandogli addosso, i soccorsi arrivarono quasi subito, per fortuna che alcune persone avevano visto il tutto, ma purtroppo per lui non ci fu niente da fare. Il fatto che io abbia pianto nel momento in cui Sasori ha detto “now or never” è perché anche a lui piaceva molto dirlo, diciamo che era il suo motto, una sua canzone si intitolava così ed era quella di cui ti ho parlato prima; da qualche parte dovrei avere il pezzo registrato, aspetta che te lo cerco- in quel momento era tornata serena, mentre infilava una mano nella sua valigia, dove teneva una scatolina, l'unica cosa che non aveva ancora sistemato nella stanza, come se non volesse separarsene lasciandolo disperso dentro essa, solo che stava frugando da più di cinque minuti, ma si arrese poco dopo; Ino, vedendola tornare triste le chiese se per caso fosse di colore argento con due nastri, uno rosa e l'altro rosso con su i rispettivi nomi: Sakura e Koori, doveva essere proprio quello il nome del ragazzo, gliela passò lentamente, poi aspetto che l'Haruno prese il suo mp3 rosa e lo accese, passando una cuffia alla bionda.
-E' stupenda... doveva essere un bravo cantautore...- sorrise Ino lasciando andare la cuffia non appena il brano finì, aveva osservato l'amica per tutto il tempo della canzone, notando dei cambiamenti in lei, come se si fosse ripresa da tutto; per cui decisero di andare a dormire lasciandosi tutto alle spalle tutta la giornata, in fondo la mattina successiva si sarebbero dovute svegliare presto; intanto al di fuori dalla finestra la strana figura non c'era più, ma stava correndo in mezzo al bosco portandosi con sé un fiore che aveva trovato sotto la finestra delle ragazze, magari l'avrebbe donato l'indomani alla ragazza dei suoi sogni.
-Svegliati Ino, si no non arriveremo mai in tempo alla caffetteria- urlò Sakura mentre teneva in bocca lo spazzolino per lavarsi i denti, lanciando quello della bionda addosso a essa, seguito successivamente da un bicchiere pieno d'acqua lasciato scorrere su di essa, per alzarla dal letto; quando l'altra aprì gli occhi si ritrovò zuppa ma felice, finalmente era tornata la sua amica di sempre, quella che durante le passeggiate in bici voleva sfidare il fratello, ritrovandosi per terra a piangere; quando ebbero finito entrambe di vestirsi e truccarsi corsero verso il luogo in cui la loro mattinata sarebbe iniziata, sperando nel migliore dei modi.
-Buon giorno! Avete dormito bene?- chiese Asuma mostrandosi con uno dei suoi migliori sorrisi, anche lui era ansioso di iniziare la nuova giornata preparando dei cornetti caldi, anche se i primi che avrebbero usufruito della prima infornata e macchinata di caffè sarebbero stati loro che lavoravano, in fondo dovevano mettersi in sesto, tanto che Itachi si era già messo all'opera azionando il complesso marchingegno, sussubito, appena aveva girato la manovella era stato preso da un getto d'aria calda, non era nuovo, ma neanche vecchio, aveva si e no dieci anni, ma funzionava come una volta; Sakura e Ino furono divise nei loro rispettivi gruppi, così poterono impastare tutti gli ingredienti per poi inserirgli nel forno: al gruppo dell'Uchiha toccarono fare quelli vuoti, alla nutella e al cioccolato, mentre agli altri alla marmellata, alla crema e integrale.
-E' facile fargli- si esaltò nel fargli Suigetsu, di solito lui era uno che se ne stava dall'altro lato del bancone a richiedere, per cui era una cosa nuova; al contrario suo Sakura non si stava divertendo, anzi, continuava a fissare il vuoto, rischiando di bruciare la sua infornata, così attirò l'attenzione di Itachi che si accostò subito a lei, sussurrandole di prendersi un attimo di pausa per riposarsi, ma lei prontamente scansò la proposta dicendoli che era solo soprappensiero e che non sarebbe mai più successo, così continuarono il loro lavoro con tutta la calma; Asuma dopo dieci minuti dalla prima carrellata di delizie si misero al tavolo più vicino e, dopo aver preparato la loro bevanda calda, iniziarono a consumare la loro colazione.
-Torniamo al lavoro, allora, la prima è fatta, ora ce ne mancano solo due- disse Sasori alzandosi dalla sedia portandosi dietro al bancone, dove poté iniziare a lavare la propria tazina e tornare in postazione, seguito a ruota da tutti gli altri; finalmente mancavano solo dieci minuti all'apertura mattutina, per cui andarono a pulirsi e cambiarsi, mettendo un abbigliamento adeguato, ovvero una camica bianca con cravatta dei colori della scuola per tutti con dei pantaloni neri per gli uomini e una gonna fin sopra al ginocchio alle ragazze, tutto nascosto dallo stesso grembiule del giorno prima.
-Sakura, hai problemi?! Se vuoi puoi metterti in pausa tra poco, non ci sono problemi- sorrise Itachi, posandole una mano sulla spalla, suscitando lo stupore e la rabbia di Sasori che lo stava minacciando con lo sguardo, ma il moro non se ne accorse nemmeno e continuò a fare il suo lavoro, purtroppo la caffetteria era stracolma e per cui nessuno riuscì a prendere fiato, finché non arrivarono le nove e la sala si svuotò; lasciando i camerieri a sistemare e riodinare il tutto, occupando si e no un'altra ora: per fortuna che se fosse stato nel momento in cui le lezioni vere e proprie esse sarebbero iniziate alle dieci e un quarto per cui non avrebbero perso il tempo, visto che si sarebbero prolungate anche nel pomeriggio fino alle cinque.
-Ragazzi, io vado a conoscere i professori... magari scopro qualcosa su Kakashi e su quella sua strana malattia per cui porta sempre la maschera che li copre il volto- disse Naruto sorridendo nervosamente, era dal giorno prima che parlava di scoprire qualcosa sul professore, per cui tutti lo lasciarono andare; Sakura si avvicinò a Sasori dandogli un piccolo e dolce bacio sulla guancia, lasciandolo sbigottito, e poi si diresse verso la classe dell'uomo con Ino e Suigetsu, mentre Asuma li salutava ricordandoli che nel mezzogiorno sarebbero dovuti tornare lì.
-Ino, ti prego, anzi, ti scongiuro, non fare che quello che ti ho detto ieri sera siano parole vane al vento. Per me era, è e sarà importante- la scongiurò la rosa continuando camminare, così raggiunsero il biondo, la Yamanaka le sorrise promettendole ancora una volta di non dimenticarsene e ne tanto meno di farne parola con nessuno; quando raggiunsero la classe trovarono il professore già intento a distrubuire il programma annuale, sapeva chi fossero gli alunni che alla prima ora di quel giorno si sarebbero dovuti presentare, per cui aveva già ben presente le facce di tutti, anche perché alla festa si era presentato a tutti e per lui era facile ricordarsi i volti, così iniziò a parlare appena arrivarono tutti.
-Allora, mi presento io mi chiamo Kakashi Hatake, sarò il vostro professore di italiano, alcuni di voi mi conoscono perché sono il loro sorvegliante di corridoio, vero signor Hozuki?! Altri li ho visti alla festa della scuola. Ora vi presenterò il nuovo programma scolastico che vi accompagnerà per tutto l'anno scolastico...- iniziò a spiegare quello che aveva programmato per circa un'ora, lasciando tutti gli alunni frastornati, nessuno in vita loro, aveva reso una lezione così noiosa, poi alla fine proferì una frase alquanto strana e buffa: “io sarò anche noioso per il momento però, ma quando sarete di fronte a Ibiki Morino, il professore di inglese non sarete più tanto convinti che lo sia io”, detto questo li salutò liberandoli; la stessa cosa continuò per tutto il giorno, ogni ora giravano la scuola alla ricerca della classe, così a volte dovettero lasciarsi e allontanarsi.
Quando arrivò l'ora di pranzo Sasori fece una sorpresa a Sakura mostrandosi davanti a lei con una rosa bianca, chiedendole per prima cosa se si sentisse bene, in fondo dopo quello che le era successo il giorno prima era naturale che si fosse preoccupato, ma la rosa li rispose semplicemente che stava benissimo, anzi, non vedeva l'ora di iniziare a preparare il pranzo, che almeno quello lo facevano degli addetti, ovvero il professore Asuma e una certa Shizune, che non avevano mai visto prima di quel momento; così poterono far conoscenza anche con lei, era una ragazza dolce e anche l'assistente della professoressa di medicina Tsunade, ma prima del pranzo aiutava per passare il tempo; infine presero le loro postazioni, le stesse di ventiquattr'ore prima.
-Ok, ho controllato il menu e non credo che avremmo tempo per mangiare, oggi c'è la pizza, per cui molti studenti, diciamo un buon novantacinque per cento verrà- disse Itachi con un sorriso spento, portandosi con il suo team in posizione, dato che si erano già cambiati tutti; in quel momento, almeno quando la lancetta dell'orologio segnava le dodici e un quarto, la coda era già arrivata fino all'entrata, sembrava che il moro avesse indovinato, per cui entrambi si rassegnarono e continuarono a servire senza fiatare; Sakura, intanto osservava il rosso mentre serviva tutto quello che li veniva richiesto, sapeva che doveva parlargli, o almeno chiarire quello che ci doveva o poteva essere tra di loro, ma visto che nel pomeriggio non avrebbe avuto nessun professore, in quanto un pomeriggio alla settimana non ci sarebbero state lezioni, decise che lo avrebbe fatto durante quell'arco di tempo.
-Sasori, possiamo parlare?- chiese Sakura sorridendo, posando una mano sul fianco del rosso per attirare la sua attenzione e ci riuscì, per cui si appartarono in un luogo lì vicino e, visto che ormai era finito il loro turno, riuscirono a far tutto con calma; quando arrivarono nello stesso giardino della sera della festa lei si sedette proprio come aveva fatto lui a suo tempo e, fissandolo negli occhi, cercò di chiarire tutto: per prima cosa gli chiese il perché aveva scelto proprio lei e non Ino, in fondo l'altra era molto più bella e formosa, mentre lei si era sempre vista come un mostro, ricevette come risposta un misero perché a me piaci, mi sono innamorato di te immediatamente ma questo te l'ho già detto; alla fine di tutto il discorso, che era durato si e no un'ora, i due si baciarono teneramente isolandosi dal resto del mondo, tanto da non accorgersi che i loro amici li stavano osservando e commentando.
-Da quanto siete qui?- chiese Sasori appena se ne accorse, interrompendo il bacio, mentre gli osservava in modo atroce; i loro amici sorridevano dolcemente cercando di rompere l'imbarazzo che si era creato, poi li fecero alzare e insieme si diressero alle macchine dove opzionarono di andare verso il centro, per fare un giro nel quartiere alto della città, il luogo in cui risiedevano la famiglia Yamanaka e Uchiha, così avrebbero avuto la possibilità, almeno di chi non era di quelle parti, di esplorare un posto nuovo, lontano dalla scuola, ancora una volta. Partirono dopo dieci minuti, anche perché le macchine più vicine al roseto erano quelle della bionda e della rosa, solo che alla seconda non piaceva tanto il fatto di andare in un luogo così lussoso con una macchina così misera, in fondo i suoi avrebbero voluto tanto comprarle un altro modello, almeno un po' più decente, ma i loro soldi li avevano permesso di comprare solo quella, per fortuna che erano riusciti a tirare fuori qualcosa, forse grazie a Yahiko, per fargliela di colore rosa, in quanto era stata il suo regalo di diploma al liceo; per cui chiese a Suigetsu di usare la sua, che era posteggiata di fronte e lui acconsentì senza fiatare.
-Sembra che a te non piaccia molto andare in giro con la tua auto- affermò Itachi mentre si dirigeva insieme a lei e Ino alla macchina della seconda; la rosa disse semplicemente che era un regalo dei suoi e le piaceva molto, ma che aveva dei problemi con essa, in quanto era il modello base e non funzionava tanto bene, a volte si spegneva da sola e consumava troppo; poi il ragazzo le rispose che se gliela avesse lasciata per un giorno di quella settimana, l'avrebbe rimessa a posto; l'Haruno senza obiettare confermò che il giovedì non aveva niente da fare, per cui poteva prendersela tranquillamente. Appena arrivarono a destinazione si trovarono di fronte a uno spettacolo meraviglioso: tutte le case erano messe in un ordine ben preciso, alcune dallo stile ottocentesco mentre altre più moderne, le dimensioni variavano a delle semplici villette a palazzi di due piani enormi; a Sakura brillarono gli occhi, la sua era una casa decadente, o quasi, l'aveva costruita il suo bisnonno circa cento anni prima, ma i suoi nonni l'avevano lasciata decadere per motivi finanziari; intanto le numerose abitazioni scorrevano di fianco a loro mostrando come vivevano i ricchi, finché non si bloccarono di fronte a uno stabile bianco.
-Benvenuti a casa mia- esaltò Ino, scendendo dall'auto seguita dagli altri, che osservavano esterrefatti la magnificenza del luogo; sicuramente nessuno di loro aveva mai visto una cosa così, anche perché venivano da posti diversi, aventi diverse culture, per cui a rigor di logica ogni città era differente; passeggiarono per tutta la lunghezza del giardino che antecedeva l'enorme struttura, finché non si fermarono e aspettarono che le porte si aprissero per far apparire la casa con tutta la sua magnificenza.
 
 
Eccomi ancora qui, scusatemi tanto per il ritardo dell'aggiornamento, ma sono in vacanza e ho poco tempo da impiegare, di solito lo faccio la sera, ma spero vivamente che questo capitolo vi sia gradito.
Ho messo il primo amore di Sakura, ma prima o poi scoprirete qualcosa di più su di questo famigerato ragazzo e sull'ex della ragazza. Chissà quali altri segreti nasconderà la nostra protagonista? Non lo so, scopriremo tutto insieme nei prossimi capitoli, per ora vi lascio con il mistero del suo primo amore, che spero vi sia piaciuto!
Itachi cerca un approccio per stare con lei, oppure no?! Ora visiteranno la casa di Ino e succederà qualcosa di bello, almeno per qualcuno, ma chissà?!
Intanto mi metto all'opera con il nuovo capitolo, per fortuna che qui fa fresco e concilia i miei pensieri, magari farò i capitoli successivi se ne avrò possibilità.
Ringrazio inoltre tutti quelli che hanno recensito e chi ha messo la storia tra i preferiti, fa ricordare, ecc...
Ora vado a fare il capitolo nuovo.
Baci baci, alla prossima.
Without_Loved.

Ritorna all'indice


Capitolo 8
*** Capitolo 8: Dentro al mio mondo. ***


University dream
 
Capitolo 8: Dentro al mio mondo.
 
-Buon giorno signorina Yamanaka! Non mi aspettavo di rivederla così presto- disse un uomo magro dai capelli grigi, vestito con uno smoking nero, sembrava essere il maggiordomo, proprio colui che aveva visto Sakura e Ino crescere, anche perché era stato affidato alla seconda quando i suoi genitori non c'erano e Deidara o era troppo piccolo oppure studiava lontano; la bionda lo salutò garbatamente, per poi annunciare il nome degli ospiti, non appena il signore udì il nome della rosa fece un sussulto, era davvero cambiata da quando la conosceva, poi non proferì più nessuna parola quando nella casa si sentì il cognome Uchiha.
-Signorina, ma prego, non restate lì fuori a congelarvi, in fondo se vi succedesse qualcosa ne risponderei io ai vostri genitori, che sono partiti per affari- li invitò a entrare, facendo molta attenzione che nessuno di loro rimanesse chiuso fuori, anche perché c'era aria di tempesta e alcune gocce di pioggia iniziavano a prendere il possesso della strada, tanto che in men che non si dica le aveva già riempite di pozzanghere, la stessa fine fecero le due macchine posteggiate al di fuori del cancello; mentre tutti erano dentro, il maggiordomo chiese a tutti se volessero qualcosa di buono con cui saziarsi e da bere, anche se all'inizio non capì bene quello che li si veniva detto, alla fine riuscì a percepire solo un caffellatte con dei biscotti, pronunciato dalla sua signorina, così senza indugiare si avviò verso la cucina dove ordinò alla cuoca che cosa preparare.
-Ino, non pensavo che la tua famiglia fosse così ricca- constatò Sakura con un velo di malinconia, in fondo la conosceva da anni, ma sinceramente a casa sua non vi aveva mai messo piede, di solito se era per fare compiti o quant'altro si radunavano o da lei oppure in qualche luogo della città; questo fatto la ferì molto, per fortuna che non ci dovevano essere segreti tra di loro, era quello che pensava osservando la Yamanaka in totale armonia con la situazione; intanto nella mente della rosa incominciarono a inferviare milioni di domande riguardo la sua amicizia con l'altra, la cosa che più la demoralizzò di non poco, era come se solo ora avesse paura oppure vergogna di farle conoscere il suo mondo.
-Sakura, stai bene?- chiese Sasori appoggiando una sua mano sulla sua, riportandola alla realtà; come poteva essersi lasciata influenzare così tanto da non vedere la realtà che si stanagliava sotto i suoi occhi, decise di non pensarci più e rispose al ragazzo con un bisbiglio, tanto per non farsi sentire da nessuno; il pomeriggio passò così, con un giro della casa, scrutando anche gli angoli più remoti e, quando si fecero le sette, decisero che era ora di andare a mangiare, ma qualcosa non andò per il verso giusto, infatti Sakura si era appena accorta di aver lasciato il proprio portafoglio nella camera, per cui non poteva partecipare alla loro uscita, ma, prontamente, come potrebbe fare ogni cavaliere, si offrì il rosso di pagarle il conto, solo che la rosa non voleva, ma alla fine cedette alle parole del suo interlocutore. Salutarono il maggiordomo che gli pregò, oltre di fare attenzione per via delle strade scivolose, anche di tornare ogni volta che ne avessero avuto occasione; così appena finirono di sentire le raccomandazioni partirono verso il fast food degli zii di Suigetsu, dove poterono rincontrare gli zii di quest'ultimo.
-Buona sera signori!- il primo a salutare la ragazza fu proprio il biondo, che entrò velocemente nel luogo dove avrebbero mangiato per la seconda volta, i diretti interessati gli risposero con un gesto di mano, per poi indicarli il luogo dove avrebbero dovuto sedersi; il locale era affollato, ma non più di tanto, per cui vennero serviti in poco tempo; quando la signora arrivò a prendere le ordinazioni il nipote le chiese come fosse andato il viaggio della cugina affermando che aveva provato a comunicare con lei, ma con scarso successo, visto che il suo credito si era esaurito; la donna fu dolce nel dargli la replica, cosa che fece sospirare Suigetsu.
-Hinata sta bene, in fondo a Suna ci sono andati tanti amici di mio fratello Pain... tra cui Konan, quella ragazza che piace tanto a lui che vive ad Amegakure- sorrise Sakura, facendo rallegrare Suigetsu, poi lei digitò un numero di telefono sul proprio cellulare e parlare con una ragazza, almeno dalla voce pareva esserlo, in fondo lei continuava a denominarla con il nome che prima aveva pronunciato, chiedendole di stare affianco a una certa Hinata Hyuga, perché era nuova e poi essendo il rappresentante di istituto sapeva come fare amicizia; detto questo riagganciò, per poi mandare un messaggio al parente per farlo morire di invidia: a quel che ne sapeva lei la sua cotta era iniziata al suo primo anno di Università, quando i ragazzi della città fecero una festa in onore dei nuovi arrivati alla loro scuola, e questa famigerata donna era lì, la rosa si ricordò che in quel momento c'era anche lei, perché i suoi le fecero fare una vacanza al campus estivo che si svolgeva ad Amegakure insieme a Ino; le due fecero amicizia immediatamente, ma si persero un po' di vista durante gli anni, in fondo non era fisso come posto, ma viaggiavano sempre, per far ammirare i più bei posti ai giovani, ma si tenevano in contatto prima tramite lettere, poi messaggi e e-mail.
-Hinata sta benissimo! Ha già fatto amicizia con Konan, per cui niente problemi- confermò la rosa portando il cellulare in tasca, per poi tornare a fissare intensamente Sasori, certo, Ino aveva ragione, assomigliava tantissimo a Koori, ma non se n'era mai accorta non lo aveva scelto per ricordarsi di lui, ma per il fatto che si fidava e che li piaceva veramente, poi fu destata dai suoi pensieri dal ragazzo che le le sventolava le mani davanti come per richiamarla; scosse la testa e sorrise dolcemente al ragazzo che le diede un bacio sulla fronte; ordinarono tutti un hamburger e delle patatine con una Coca cola, che arrivò in men che non si dica, passarono quasi tutto il tempo a parlare, finché al rosso non vibrò il cellulare.
-Scusate, è una chiamata, rispondo e torno- disse semplicemente per poi alzarsi dalla sedia lasciando la mano della ragazza che teneva da quando finirono di cenare; tutti, ormai curiosi di sapere chi lo chiamasse a quell'ora, si fecero più vicini alla porta, ma non capirono niente di quello che si stava dicendo con l'interlocutore, per cui Sakura decise di andare a spiare, per cui si alzò e si appartò in un angolo del locale, molto più vicino a rosso, ma la cosa che scoprì non fu tanto gioiosa, come pensava, stava parlando con una ragazza, chiamandola tesoro oppure amore; in quel momento le parve di sentire il mondo crollarle addosso, non sapeva che cosa fare, se piangere o se correre contro di lui e urlargli addosso tutto quello che provava, per la seconda volta il suo mondo andava a rotoli e questo non poteva più sopportarlo, per cui tornò dagli altri e ne parlò con loro.
-Io so chi può essere! È la ex ragazza di Sasori, non ha mai accettato che lui la molasse dopo il suo tradimento con il suo amico d'infanzia, per cui continua a chiamarlo e lui le risponde definendola ancora con quelle parole, anche se non valgono più niente. Ora ha in mente solo te Sakura, solo te, io che ci vivo insieme ho sempre sentito parlare di te, come mai di nessun'altra. Però cerca di capire se tra di loro ci sia ancora qualcosa oppure no, se ci tieni parlane- disse Itachi, mettendosi una mano davanti alla bocca in modo da non farsi sentire dall'altro che stava tornando dentro, in quel istante, quando Sasori le si sedette vicino, sentì una morsa al cuore, come poteva cascarci ogni volta, questa era la domanda che le premeva nella testa, doveva scoprire che cosa non andasse in lei per essere sempre trattata così con sufficienza, come una bambolina di ceramica che viene accantonata appena la moda di usarle passa.
-Sasori chi era al telefono?- chiese dolcemente, per non fargli capire che sapeva tutto, lui, per risposta le disse semplicemente che era una conoscente che non sentiva da anni e di stare tranquilla perché non era importante, a questo punto Sakura cercò lo sguardo di Itachi, che riuscì a tranquillizzarla solo nel momento in cui i loro occhi si incontrarono; entrambi si rilassarono, così decisero di andare di nuovo a scuola, anche perché Kakashi Hatake una te ne fa passare, ma mille te ne fa pagare, questo era il motto che aveva scritto nel regolamento del suo corridoio e visto che avevano già trasgredito una volta preferirono tornare nei loro dormitori, anche se erano solo le nove.
-Itachi, ho bisogno di parlare con qualcuno... ma non posso farlo con Ino, conoscendola salterebbe addosso a Sasori se sapesse quello che è successo, per cui per favore, ho bisogno di te- li bisbigliò Sakura, mentre passeggiavano per arrivare alle auto; Itachi le prese la mano senza farsi vedere dall'amico e le passò un biglietto da visita con su il suo numero di telefono, Ino decise di far guidare la rosa, anche perché diceva di non sentirsi tanto bene, così lasciarono che la bionda si distendesse sui sedili dietro e loro due davanti a parlare; si stava creando una certa armonia tra i due, che non sapevano entrambi dove potesse finire. Guidarono per circa venti minuti, così poterono salutarsi tranquillamente, ma quando il rosso provò a baciare la rosa essa si scansò sussurrandoli che lo aveva avvertito di non prendersi gioco di lei e che per ora erano in una fase di stallo, in quanto non sapeva decidere se stare con lui e imparare a usare le sue stesse carte, oppure lasciarlo andare tranquillamente per la sua strada tornando come due sconosciuti, proprio come quando si sono incontrati la prima volta durante la rissa Konoha contro Oto; a quelle parole il diretto interessato non seppe che cosa dire, solo che niente era come sembrasse, ma non poteva spiegargli come funzionasse veramente, a quelle parole la ragazza li si mise davanti e prontamente gli diede uno schiaffo urlandoli di smetterla di fare così e di essere sincero almeno una volta, poi, per sbaglio o per rabbia, gli disse che aveva sentito tutta la discussione al cellulare, per poi scappare via tra le lacrime.
-Tu! Come ti sei permesso?! Lo sapevo che con uno come te non c'è da fidarsi, in fondo siete tutti uguali voi uomini, ne conosci uno e li conosci tutti... Sakura aspettami ti prego- detto questo Ino seguì la sua amica nella stanza, ma la trovò chiusa a chiave dall'interno, in quel momento, per sua fortuna, stava passando la madre di Naruto, che aveva sentito una botta ed era corsa a vedere che cosa fosse stato, così aveva incontrato il figlio, parlando con lui venne a conoscenza di quello che era appena avvenuto e, per prima cosa disse a Sasori di andarsi a mettere del ghiaccio sulla guancia che si stava ingrandendo, poi andò dalla bionda che era intenta a farsi ascoltare dalla relegata in camera di sua spontanea volontà; quando si avvicinò alla ragazza le domandò che cosa stesse facendo e lei gli spiegò tutto per filo e per segno, così da far capire anche alla donna.
-Sakura, sono Kushina, ti prego fammi entrare, voglio solo parlare con te, niente di più- cercò anche lei di farsi aprire la porta, ma con scarso risultato, anche perché dentro alla stanza non c'era più nessuno che l'ascoltasse, in quanto la ragazza era uscita dalla finestra diretta verso la sua macchina con solo la borsa e il cofanetto; voleva tornare a casa dalla sua famiglia, gli unici che non le avevano mai mentito, rintanarsi nel suo angolino e non pensare più a niente, come nel giorno del funerale del suo amore, lei era andata, ma solo fisicamente, anche perché la sua mente vagava ancora nel giorno in cui si erano incontrati e a tutti i momenti vissuti insieme, per poi rifugiarsi in quel posto tanto sicuro, che avevano costruito insieme e appeso al tronco la loro foto di quando erano andati in gita; ecco dove voleva essere in quel momento, con lui, l'unica persona che non si era mai preso gioco di lei e che l'aveva difesa sempre, proprio come faceva Pain prima di andare ad Amegakure, forse aveva visto più che altro un fratello in lui all'inizio, ma piano piano, con il passare del tempo, i sentimenti erano cambiati, sfociando in amore.
-Dove vai fragolina?!- chiese una voce alle sue spalle, il cuore perse più di un battito, quando sentì quel sinonimo legato ai suoi capelli, solo Koori aveva usato quell'aggettivo, e questo la spiazzò di non poco, si girò di scatto intimando l'interlocutore di non chiamarla più così, ma si ritrovò davanti al peggiore incubo che in quei giorni la opprimesse: davanti a lei si stagliava la figura di Sasuke Uchiha, oltra a quello che le era appena successo non poteva capitarle anche questo; tirò un sospiro quando lui le passò una mano tra i capelli per poi posare un fiore rosa tra i capelli, le si intonava molto, due colori uguali su una creatura così misteriosa ma altrettanto affascinate, ecco che cosa le aveva detto; Sakura non sapeva che cosa fare, l'ultima volta che erano stati da soli lui aveva cercato di farlo con lei, per cui voleva evitare questa cosa.
-Scusa, ma non sono fatti tuoi?- rispose prontamente lei con un tono freddo e distaccato, non voleva parlare con nessuno ne tanto meno con lui, ma Sasuke ancora più gelido di quanto non lo fosse mai stato le si avvicinò all'orecchio sussurrandole solamente un: “sai che non puoi uscire o abbandonare il campus per un motivo così futile?! Non pensi al tuo futuro, se lascerai andare tutto, esso lo perderai e non credo che una ragazza così intelligente sia così sciocca da mollare senza combattere, soprattutto perché un ragazzo non ti ha detto la verità e tu non puoi fare a meno di pensare al tuo amore scomparso da più di un anno. Sakura, non è da te, pensavo che fossi molto più combattiva di così; segui il mio consiglio torna a scuola e fatti tanti amici, se proprio vuoi ci sono io che ti posso aiutare, ma dimenticati del tuo passato e vivi il presente per costruire un raggiante futuro”, mentre pronunciava queste parole, aveva messo la sua mano tra le cosce della rosa, ma quando lo sentì salire, lei lo fermò prontamente, confermando di aver capito tutto e che mai e poi mai avrebbe fatto amicizia con uno come lui, ne tanto meno andarci a letto, così si spostò cercando di aprire l'unica via di fuga da quel ragazzo: la portiera della sua macchina.
-Io non so che cosa tu voglia da me, ma stai tranquillo che non cederò mai a te, e se poi sai qualcosa del mio passato e non so come tu ne sia venuto a conoscenza, ma non lo voglio nemmeno sapere, questo non ti dà la libertà di giudicare ogni mio movimento e le mie decisioni. Ora, se non ti dispiace, vorrei andarmene e dove non ti interessa minimamente. Ok?! Fammi un favore prima di andartene, vai a giocare con la tua amica Karin, lei ti darà molte più soddisfazioni che una come me- non sapeva nemmeno lei da dove avesse tratto tutta quella grinta per rispondergli così, ma rabbrividì quando, osservando gli occhi del ragazzo, si accorse che stavano diventando sempre più gelidi, segno che si stava arrabbiando; cercò ancora di aprire la portiera e anche questa volta con scarso successo, era come bloccata, poi si ricordò del piccolo difettuccio che aveva, in fondo non poteva pretendere nient'altro da quella macchina, così vecchia, di almeno cinque anni o forse più, con solo nuova la verniciatura; intanto il suo sguardo vagava da Sasuke allo sportello, nel mentre lui si apprestava a farsi sempre più vicino, fino quasi ad annullare le distanze tra i loro volti, la prima cosa che fece lei fu quella di provare a dargli un calcio nel basso ventre, per sua sfortuna il corvino aveva anteceduto le sue mosse e si era distanziato con il resto del corpo.
-Prima di tutto bada a come parli... In secondo luogo tu non hai nessun diritto di insultare qualcuno senza conoscerlo, o forse, voi di campagna trattate tutti gli altri così?! Anche se ti dico questo non ho rinunciato a te, ora che Sasori non gioca più la sua solita partita, il turno passa a me, ma non ti scordare che qualsiasi cosa tu farai io sarò sempre lì pronto a supportarti cara fragolina... Se lo vuoi tanto sapere io ho sentito tutto dalla tua finestra in queste ultime notti, tanto che l'ombra che hai visto ieri, ero io, ma stai tranquilla ora non succederà più perché tu sei mia e di nessun altro- detto questo prese le chiavi dell'auto della ragazza per poi mettersele in tasca, lei rimase sconcertata da quel gesto che non riuscì più a connettere nessun neurone, tanto era rimasta pietrificata dalla paura, poi vide il ragazzo allontanarsi e bisbigliarle che non avrebbe mai parlato con Itachi, nemmeno se avesse mille anni a disposizione; quando si riprese ormai Sasuke era molto lontano, così come l'unica cosa che potesse aprire la sua auto, così decise di andare al covo di quest'ultimo e cercare di farsele restituire, anche a costo di cedere; per cui si incamminò verso il luogo dove era stata portata un paio di giorni prima dallo stesso, solo che il bosco la notte le faceva paura, tanto da spaventarsi per ogni minimo rumore, anche quelli provocati da se stessa, tirò un sospiro di sollievo solo quando vide il nascondiglio con le luci accese, segno che c'era qualcuno dentro, così prese quel briciolo di coraggio che le era rimasto e si avvicinò alla porta che si aprì al minimo tocco, rivelando una figura seduta a fissarla.
-Ce ne hai messo di tempo Sakura? Ora che vogliamo fare?! Le rivuoi le tue chiavi per andartene via... io te le posso ridare, ma solo a un patto, tu resterai a Konoha e non mollerai... oppure decidi di concederti a me e io te le restituirò... a te la scelta, in tutte e due le scelte sappi che il tuo destino sarà incrociato con il mio- finito il suo discorso le mise davanti al volto il mazzo di chiavi, facendolo oscillare davanti ai suoi occhi, come per ipnotizzarla, ma questa volta Sakura non ci cascò e accettò la prima condizione, ovvero stare in quella scuola nonostante tutte le avversità e i mali che potevano succederle; a quella affermazione la faccia di Sasuke fu rigata da un sorriso, strano per lui, così le diede le chiavi, ma ne tolse una nell'eventualità in cui lei non avesse mantenuto fede alla sua parola, la poverina dovette accettare tutto questo in silenzio, ma sapeva che prima o poi doveva uscire fuori, se non con Ino, magari con Itachi o Pain, già chissà che cosa stava facendo il suo fratellone in quel momento, mentre lei doveva subire l'ennesima tortura psicologica da parte di un ragazzo che aveva conosciuto nemmeno tre giorni prima; osservò il corvino mettersi in tasca la chiave di riserva e sogghignare per diminuire ancora una volta la distanza con la rosa, per poi appoggiare le sue labbra sul quelle dell'altra; era tutto come pensava, la sua bocca era molto più morbida dell'altra volta, aveva il sapore di lucidalabbra alla fragola, ma non ci fece poi tanto caso e cercò di creare un varco tra i denti di lei per iniziare una danza sensuale tra le loro lingue.
Purtroppo, per sfortuna di Sasuke, lei lo respinse ancora una volta, cosa che non gli era mai successo; in quanto cercò di mordergli il labbro inferiore, per staccarselo, appena il suo piano riuscì, prese le sue cose e corse il più velocemente possibile verso la finestra della sua stanza, solo che cadde a terra rovinosamente a metà del percorso e si stortò una caviglia, intanto teneva lo sguardo fisso verso il ragazzo, che si stava avvicinando sempre di più, ormai le lacrime stavano inondando il suo volto, almeno finché non sentì qualcuno tirarla su e portarla in un luogo sicuro; in quell'istante non riuscì a capire bene chi fosse il suo salvatore, ma lo stava ringraziando con tutto il cuore, in fondo era riuscito a portarla il più lontano possibile dal corvino e questo era già tanto; mentre veniva presa in braccio dallo sconosciuto, sentì un calore famigliare, anche se non sapeva di chi fosse, poi esso si incamminò verso la panchina che c'era al laghetto e la fece sedere, per poi curarle la ferita dolcemente.
-Sai che dovresti fare più attenzione pulce a dove metti i piedi- disse l'uomo, continuando a medicarla, sembrava conoscerla e sapere, inoltre, il nomignolo con cui la chiamavano i suoi parenti, anche perché era sempre stata vispa fin dal giorno della sua nascita, per cui decisero di chiamarla proprio come l'animale che non sta mai fermo e continua a saltare di qua e di là, ma ormai lei era abituata a questo soprannome, ma le era risalutato strano sentirselo dire in quella occasione, stava per abbassare lo sguardo per vedere chi era quando sentì il suo cellulare squillare, lo prese in mano e scoprì che era una chiamata di Ino, forse doveva risponderle, ma non ne aveva il coraggio, qualcosa la bloccava, forse il fatto che non voleva vedere o sentire nessuno, tanto che aveva pensato più volte di scacciare il suo salvatore, per cui decise non risponderle, anzi, spense il cellulare, che fino a quel momento ne aveva ricevute dieci e bensì altrettanti messaggi, sempre dalla stessa persona, osservando meglio poté notare in mezzo a quelle valanghe di richiami da parte dell'amica altrettanti da Sasori, ma decise ugualmente di lasciarlo arrestato e di godersi quel momento, senza pensare alla persona che cercava ancora di capire come poteva fasciare la sua caviglia che si stava ingrandendo a vista d'occhio.
 
 
Eccomi ancora qui con un nuovo capitolo, in questi giorni faccio in fretta ad aggiornare, in fondo non ho nient'altro da fare, ma state tranquilli, non mi dedico solo a questa fanfic, ma ne sto scrivendo un'altra che spero vi piacerà, anche se so che non farà tanto scalpore, come questa del resto, ma non vi voglio dire niente, lascio a voi l'ardua sentenza quando la pubblicherò, anche perché non so se farla come un capitolo o più, boh... deciderò in seguito.
Parlando della storia, ora Sakura è su un punto fermo, non sa se fidarsi di Sasori oppure no; e non parliamo di Sasuke, ancora in lotta con se stesso per averla, ma adesso che il rosso non è più in gioco riuscirà a conquistarla oppure dovrà lottare ancora?! Ecco qui gli interrogatori che vi lascio in attesa del prossimo capitolo che sto già scrivendo. Prima di lasciarvi vi propongo un ultimo quesito: chi sarà il famoso salvatore comparso a fine capitolo? Si accettano tutte le risposte possibili e immaginabili.
Ora vi lascio, vado a fare la nuova storia e continuare questa con il nono capitolo. Recensite, intanto ringrazio tutte le persone che recensiscono e che l'hanno messa tra i preferiti, da ricordare, ecc... non sapete quanto mi faccia piacere, i miei sforzi non sono vani.
Baci baci, al prossimo capitolo.
Without_Loved.
Shannaro.

Ritorna all'indice


Capitolo 9
*** Capitolo 9: Hope. ***


University dream
 
Capitolo 9: Hope.
 
Sakura rimase sbigottita quando osservò bene in faccia il suo salvatore, non poteva credere ai suoi occhi, per questo cercò di sbatterli più volte, in modo da capire se era veramente lui oppure no; ma si dovette ricredere, Yahiko era proprio lì di fronte a lei e le stava medicando, per quanto si potesse pretendere da lui, molto accuratamente; anche se per il momento non le aveva detto niente, sapeva che prima o poi le sarebbe toccato parlare con qualcuno di quello che provava, anche perché a Ino non aveva per niente spiegato i suoi sentimenti, ma li aveva tralasciati per raccontarle del suo primo amore.
-Pain, che ci fai qui?- chiese lei cercando di attirare l'attenzione del fratello, ma la cosa fu vana, tanto che lui stava ancora cercando di farle il nodo alla benda, per fortuna che lui si portava dietro il kit del pronto soccorso, anche perché non si sapeva mai che cosa potesse succedere in un paesino sperduto dove l'ambulanza tardava sempre ad arrivare; quando il diretto interessato ebbe finito il tutto la fissò negli occhi, come per rimproverarla, ma dalle sue parole sembrò calmo e ragionevole, almeno per il momento, in quanto non aveva ancora sentito tutta la storia dall'inizio, ma era arrivato quando era in balia di Sasuke; in quell'istante Sakura tralasciò il fattore sguardo per passare a quello più dolente: le spiegazioni dei fatti come si erano svolti realmente, senza incombere nella furia che avrebbe fatto scattare l'altro a neanche metà racconto, per cui, prima di iniziare li chiese di stare fermo e di non far niente fino alla fine. Il suo racconto fu netto e lineare, ma al contempo non tralasciò nessuna virgola o punto, li raccontò del viaggio, della sua stanza con Ino, l'incontro con Sasori; certo, vero, lui, colui che le aveva appena spezzato il cuore, non sapeva con che parole dirglielo al fratello, ma ci riuscì, a quel punto vide gli occhi del ragazzo diventare da color ambra a rosso sangue, era pronto a partire purtroppo la sorella l'aveva anteceduto bloccandolo in principio, così stette lì ad ascoltare le parole dell'altra che ancora si meravigliava che uno come lui avesse fatto così tanti chilometri solo per sapere che cosa le fosse successo.
-Sai, ieri sera mia ha chiamato Ino, mentre tu dormivi e mi ha detto di essere preoccupata per te, ma visto che non sapeva come tirarti fuori le parole mi ha pregato di venire qui... Io non ci ho pensato neanche per un secondo e ho preso la mia auto per venire da te, per fortuna che sono arrivato in tempo... Lo so che tu Sakura da quando è morto Koori ti sei vista il mondo crollare addosso, poi è arrivato l'altro e sei entrata in una fase di stallo da cui non riesci a uscirne, tanto che ti sei creata una finta maschera di emozioni e sentimenti, ma questa non è la sorellina che conosco. La tua vita potrà essere dura, in salita o come la vuoi mettere, ma io ci scommetterei la mia vita che tu ce la farai da sola, perché sei una ragazza forte e questo l'hai confermato molte volte. Io credo in te Saku, come mamma e papà, Ino, i tuoi amici, il tuo ex e credo anche quel Sasori, che ho incontrato e ti vorrebbe parlare- detto questo l'aiutò ad alzarsi, solo che la caviglia le doleva molto per questo dovette prendersela in spalla fino a portarla nell'androne del suo settore, dove vi trovò anche il rosso tutto intento ad andare avanti e indietro, proprio come fa un uomo quando aspetta la nascita dei suoi figli; appena li vide arrivare cercò di correre da loro, ma prontamente Yahiko li fece di no con la testa, segno che la sorella non era ancora pronta per dimenticare il male che le aveva procurato, così, senza fiatare, se ne andò e il ragazzo poté riportare la sorella nella sua stanza; fu proprio in quella stanza che lui le confermò che si sarebbe fermato per due giorni interi, anche perché voleva conoscere colui che la stava inseguendo e parlarci a faccia a faccia, in quel momento la rosa assunse tutti i colori dell'arcobaleno, voleva davvero parlare con Sasuke?!
-Yahiko, mi va bene che tu resti, ma come mi hai detto prima, devo risolvere la questione da sola e non continuare a fare affidamento su di te, si no quando saremo nel pieno dell'anno scolastico tu come farai a essere qui per me?!- chiese cercando di nascondere la malinconia che si stava attanagliando in lei, sapeva che lui non ci sarebbe stato per sempre e questo glielo aveva già fatto intuire più di una volta, soprattutto alla morte di Koori che lui era lontano; poi sentì il suo cellulare squillare: era Sasori che la cercava di chiamare, in quanto non era fatta più sentire e lui, da bravo ragazzo, si stava preoccupando, anche questa volta decise di non rispondergli, in fondo dopo quello che aveva fatto non era giusto dargliela vinta così, senza fargli patire la stessa sofferenza che aveva sentito lei quando aveva origliato quella chiamata; già quella telefonata infernale che le aveva fatto crollare il mondo addosso, solo in quel momento si pentì di aver fatto tutto quello, se solo fosse rimasta al suo posto a quest'ora non sarebbe successo niente di tutto questo; per cui chiese al fratello di prenderle il cellulare e nasconderlo fino all'indomani mattina, così non avrebbe avuto la tentazione di rispondere a nessuna delle chiamate del rosso. Tornati in camera trovarono Ino che stava già sotto le coperte, ma ancora sveglia, per prima cosa salutò il ragazzo dicendoli che il suo sacco a pelo era pronto per accoglierlo e, subito dopo, andò ad abbracciare l'amica dicendole di quanto si fosse preoccupata per lei, in fondo non si sapeva dove fosse finita, per fortuna che Kakashi conosceva tutti gli accessi per arrivare nella loro stanza e l'aveva aperta rivelando che al suo interno non ci stava più nessuno; anche Sasori era rimasta con lei fino a poco tempo prima e se n'era andato non appena aveva visto che si stava facendo tardi, ma non aveva ancora compreso bene se fosse tornato nel suo appartamento oppure la stava cercando, fatto sta che era veramente preoccupato per lei, tanto che aveva raccontato, mentre aspettavano il suo ritorno, il perché avesse mentito sull'altra, ma aveva chiesto alla bionda di non rivelare niente, perché ci avrebbe pensato lui l'indomani.
-Buona notte Yahiko e Ino- disse Sakura non appena si mise il pigiama e si intrufolò sotto le coperte, per fortuna aveva lei il controllo della luce, per cui la spense subito per non far vedere a nessuno dei due che stava piangendo; iniziava a odiare quella scuola, il suo sogno si stava trasformando piano piano in un vero e proprio incubo, dove lei doveva scappare, ancora una volta dal male che le persone le facevano, per riuscire a capire veramente che cosa volesse fare della sua vita; i suoi sogni si stavano disfacendo, ma appena non ci provò più a pensare trovò sotto al suo cuscino una piccola rosa bianca, la stessa che Sasori le aveva donato poche ore prima; si commosse e lesse il bigliettino che aveva attaccato con una piccola lucetta che aveva sul comodino, per non disturbare gli altri due che intanto erano già nelle braccia di Morfeo; il messaggio le diceva di raggiungerlo alle otto di fronte alla sua macchina, così avrebbero parlato, per fortuna che il servizio bar era sospeso per quel giorno, anche perché ci sarebbe stato un piccolo banchetto verso le nove e trenta per festeggiare l'ingresso dei nuovi ragazzi e per annunciare le varie squadre sportive. Lesse pià e più volte il foglietto e tante altre volte lo rigirò tra le dita, prese la rosa e la mise accanto a se, per poi addormentarsi beatamente, cullata solo dal semplice ricordo di quel gesto: ora non esisteva nient'altro che quel momento in cui tutto era perfetto e niente andava storto.
La mattina successiva si svegliò di soprassalto, in quanto Yahiko, da bravo fratello qual'era, si era messo ad ascoltare la musica, per fortuna che erano le sette e aveva un'ora per prepararsi, sia come abbigliamento che come discorso, anche se quella fu la parte più difficile da decidere; osservò il ragazzo dimenarsi per la stanza con una spazzola di Ino davanti alla bocca per simulare un microfono, stava cantando, come al solito da parte sua, a quella scena la ragazza non poté far altro che ridere, certo che aveva un parente molto stupido, anche se voleva diventare un'avocato di fama internazionale, sotto sotto rimaneva ancora un bambino pasticcione; mentre la sorella guardava notò che stava per andare contro il suo letto e, subito dopo, sentì il tonfo del ragazzo e subito dopo l'amica urlargli contro; la sua giornata non poteva andare meglio di così, ora pensava solo a far la pace, oppure no, con il rosso, per cui prese la sua borsa e si avviò verso il luogo dell'incontro con Sasori. Mentre percorreva la strada pensava ancora alle parole che avrebbe voluto dirgli, in fondo era facile da dirsi, ma il da farsi era molto peggio; non sapeva cosa le avrebbe spiegato per farsi perdonare, e anche questo era un punto a sfavore del suo discorso; stava letteralmente dando di matto, come poteva essere che un ragazzo la facesse diventare così, poi ripensò all'episodio con Sasuke, anche se ci provava spudoratamente con lei questo non stava a significare che le sue parole non le avevano lasciato neanche un segno; forse, oltre a questo era stato Pain a fermare il suo ritorno alla sua terra natia, per dimenticare il dolore appena subito.
-Ciao Sakura- disse semplicemente il rosso donandole un sorriso raggiante, anche se lei non se ne accorse stava diventando color peperoncino, ma il ragazzo sì e le chiese di sedersi tranquillamente per parlare di quello che era successo; all'inizio Sakura era un po' titubante, in quanto non riusciva più a credere in lui, se le avesse detto un'altra bugia non avrebbe resistito, neanche con tutte le parole dolci e confortanti del mondo; prima che il rosso iniziasse a parlare per esporsi fissò il terriccio che si stagliava sotto le sue gambe, non voleva sprofondare ancora una volta in quel baratro, per cui cercò di fissarlo letteralmente negli occhi, per cercare di capire se mentisse o no.
--Sakura, ascoltami... poi potrai decidere, allora, la mia ex ragazza non ha mai accettato che io l'avessi lasciata e per questo mi chiama una volta a settimana, cercando sempre un pretesto per tornare insieme, ma io non ci ricasco... pensa che una volta ha pure affermato di essere rimasta incinta e di averlo perso per tutta la disperazione. Io amo te, Sakura, non saprei mai mentirti, anche se l'ho fatto ieri sera, ti giuro che era solo per non ferirti, come avresti reagito se ti avessi detto che la mia ex stava cercando un'appiglio per rimettersi insieme a me? Ti prego, perdonami, te lo chiedo con tutto il cuore... dammi un'altra occasione- Sasori la stava pregando con tutto il suo cuore, a questa scena la ragazza non resistette per molto; ma aveva ancora mille domande che le passavano per la testa, in fondo anche lei stava mentendo a lui sul fattore Uchiha, nascondendogli quello che era successo per più di una volta, per cui, se lui diceva la verità allora le sarebbe toccato rivelare il tutto, purtroppo la sua coscienza le disse di tacere per un po', anche se non sapeva se fosse la soluzione migliore; si avvicinò piano piano mentre lui apriva delicatamente le sue braccia per farla entrare nel suo abbraccio, soltanto che la rosa gliele chiuse sussurrandoli che non sarebbe mai stata una bambolina da usare nei momenti di noia per poi lasciarla, e che l'aveva già avvertito antecedentemente, ma lui l'aveva fatto non tenendo conto dei suoi sentimenti, di quella affermazione l'Akasuna ci rimase male tanto da abbassare la testa in segno di arresa.
-Scusami veramente! Io non so come dirtelo... purtroppo hai sentito quella conversazione, io la chiamo “tesoro” perché ormai ci sono abituato... ma tu ora sei il mio mondo, la mia vita...- non riuscì a finire la frase che qualcuno l'aveva steso a terra per un pugno allo stomaco: era Sasuke, che l'aveva colpito e intanto lo stava prendendo a parole per aver mentito a Sakura; lo conosceva da anni, per cui sapeva quando mentiva e quando no, ma forse non aveva pensato e gli era corso incontro senza osservare le sue movenze, oppure era convinto che quello appena insinuato dalla rosa fosse vero; si era parato davanti a lei, cercando di evitare il contatto tra i due, doveva difenderla da quell'impostore, almeno l'avrebbe conquistata.
-Sasuke! Ma che ci fai qui?!- chiese Sakura stringendosi a lui, lo stava abbracciando da dietro, come se cercasse un riparo sicuro; mentre Sasori guardava la scena sbigottito; forse aveva affrettato troppo i tempi e, per prima cosa, doveva chiudere i rapporti con la sua ex per non trovarsi in questa situazione, chiuse gli occhi un solo secondo, rivedendo i momenti passati con lei: dal loro incontro al bacio in spiaggia, sapeva che la stava perdendo, purtroppo l'unico difetto che aveva era quello che non riusciva a liberarsi del passato, cercò di bisbigliare qualcosa, cosa vana, in quanto gli altri due stavano bisticciando; forse si erano ripresi entrambi da quell'attacco improvviso e ora su urlavano contro di non intromettersi più nella vita dell'altro, così il corvino decise di lasciar perdere e corse via, tornando verso i suoi amici di avventura.
-Sasori, scusami... per me è difficile dirti se sono arrabbiata con te per la bugia oppure no, ma io non tollero queste cose, tu mi hai mentito di proposito, se ci dovrà essere qualcosa tra di noi vorrei che tu sia sincero con me. Se dovessi scegliere di perdonarti tu che cosa faresti?- chiese perplessa lei, non sapeva più che fare: da una parte il suo cuore le diceva di non lasciarlo, mentre l'altra le urlava di non farlo, perché ci sarebbe rimasta male ancora e ancora; ora si che era davvero confusa, osservava ogni minimo gesto del rosso per individuare quale altra menzogna le volesse propagare, ma non ne trovò nemmeno uno, cercò di cancellare le ultime ventiquattr'ore per poter ricominciare da capo, non era successo niente; nel mentre l'altro le stava dicendo che sarebbe stata la prima e l'ultima volta in cui avrebbe fatto quella cosa.
-Sakura, Sasori, venite dai... Dobbiamo riunirci- era Ino che li stava chiamando, era la solita, doveva interrompere tutto, era diventato il suo puntino fisso; Sakura baciò delicatamente le labbra del rosso che le sussurrò dolcemente un semplice che era uno stupido se si sarebbe rimesso nello stesso casino; intanto, sempre nell'ombra, Sasuke osservava la scena che li si propagava davanti: l'aveva persa ancora una volta, sperava che le parole dette la sera prima avesse fatto effetto, anzi, l'aveva aiutata a riconciliarsi con il rosso; nel mentre gli altri si stavano dirigendo verso la piazza principale della scuola, il luogo dove avrebbero incontrato il loro professore di settore che li avrebbe condotti alla vera presentazione.
-Sakura, mi raccomando, non fare altre stupidate... Tu sei la mia pulce e non vorrei mai vederti soffrire, la mia pulcetta è cresciuta fisicamente, ma non mentalmente- mentre diceva tutto questo la sua espressione era quella da giocherellone, così lei non poté non ribatterli che così lo sembrava lui; infondo a loro piaceva battibeccare così, semplicemente tornavano bambini, ci mancava poco che si lanciassero dietro le bottigliette di acqua, anche perché era una bella giornata e ci voleva proprio; purtroppo per loro erano arrivati di fronte al professore Hatake che li stava aspettando, così ritirarono le “armi da battaglia” e lo seguirono senza fiatare, avevano già letto nei suoi occhi che era molto deluso dal loro comportamento, anche perché erano gli ultimi a essere sopraggiunti, attirando l'attenzione di tutta la scuola, che gli stava osservando suscitando in Kakashi un sorriso irritato; in fondo anche lui era un perenne ritardatario e almeno per una volta avrebbe voluto evitare, ma così non era stato.
-Grazie al professore Hatake per essersi unito a noi con la sua combriccola... allora, per prima cosa benvenuti nella Konoha High School, lo so che questo discorso l'avete già sentito al party, ma volevo ricordarvi che da noi escono i migliori medici e tecnici di ogni dove, e noi crediamo tanto nelle vostre potenzialità... oggi, invece, siamo qui per presentarvi la nostra squadra di chearleader, allenata dalla nostra maestosa Anko Mitarashi...- mentre le ragazze si scatenavano, Sakura le osservava: da piccola aveva sempre sognato di farne parte, ma non era brava a ballare, non ci aveva nemmeno provato al liceo, dedicandosi ad altro; i loro movimenti erano in sincrono, e questo le rodeva tanto, ma Sasori le stava stringendo la mano per infonderle il coraggio di non pensarci; la rosa si scambiò un semplice sguardo con Ino e si misero a ridere, la scena era troppo divertente, tanto che la capa di quel gruppo, nonostante facesse il suo pezzo, le osservò in cagnesco, nessuno poteva interrompere il suo stacchetto, anche perché lei ne era la protagonista assoluta; ma le due non riuscirono a smettere molto facilmente, tanto da attivare l'attenzione di Naruto che, dopo aver saputo il motivo, si unì a loro, passando il tutto a Suigetsu.
-Sakura, ti prego... dobbiamo essere più educati, in fondo sono il simbolo della nostra scuola- cercò di zittirle Kakashi, ma arrivò anche a lui il motivo di tante risate, solo che non ci riuscirono a farlo sorridere neanche un po'; così la smisero tutti di sghignazzare e tornarono a osservare la presentazione delle ragazze; solo alla fine dello stacchetto la professa Mitarashi prese in mano il microfono incitando tutti i presenti, maschi inclusi, a unirsi a loro per poter partecipare alla gara nazionale; Sakura sbuffò cercando di nascondere quella malinconia che piano piano l'attanagliava: era andata solo una volta a ballare e aveva combinato un disastro di dimensioni coloniali, forse non le piaceva fare la ragazza ponpon, ma adorava il fatto che tutti i ragazzi carini si innamorassero solo di loro e mai di una come lei; per fortuna che ora aveva un ragazzo fantastico e amici stupendi, questo le bastava. La cerimonia proseguì nel migliore dei modi, i due si tennero la mano per tutto il tempo, erano presi l'uno dall'altro tanto da non accorgersi che qualcuno li stava osservando da dietro, solo che non era Sasuke, lui si era portato con il suo gruppetto dall'altra parte di dove stavano loro, così avrebbe potuto tenergli d'occhio; in fondo anche Oto ne faceva pur sempre parte, anche se avevano due presidi diversi; poi il corvino tirò fuori dalla sua tasca il cellulare e compose un numero, cercando di farsi notare dalla rosa e ci riuscì, lei, senza accorgersene lo stava fissando gelosamente, anche perché Karin le stava sempre addosso.
-Salve, sono Sasuke Uchiha! Vorrei sapere tutto sul conto di Sakura Haruno- purtroppo per la diretta interessata fu impossibile capire che cosa avesse detto al cellulare, in fondo la distanza era molta e ogni persona parlava, così da creare un caos unico; per fortuna che quella tortura, così soprannominata da Naruto, finì, lasciando agli studenti la possibilità di accedere al ricco buffet preparato da Asuma e Shizune, di cui nessuno aveva fatto caso della loro assenza; il rosa si avvicinò a un albero, in fondo non aveva fame e poi non si voleva immischiare con quella folla che si spingeva per arrivare per prima al cibo; Yahiko, intanto le si era portato a fianco, cercando di sollevarle l'umore, facendo le facce buffe come solo lui sapeva fare, Sakura sosteneva che ci riusciva solo perché il suo volto, già di propria natura era ridicolo, per cui questo lo aiutava; rimasero lì a scherzare per un po', finché lei non osò parlare della sua autovettura, voleva sapere se lui avesse aiutato i suoi genitori a comprargliela; come volevasi dimostrare lui annuì dicendole semplicemente che aveva lavorato un po' durante l'anno scolastico e aveva aiutato i suoi a farle quel regalo; istintivamente la ragazza si appoggiò alla sua spalla, come per cercare un riparo, chiedendoli se non le fosse dispiaciuto se l'avesse fatta aggiustare un pochino.
-Pulce... lo so che la tua auto è vecchia, e che anche quella del nonno è più giovane, ma nessuno ti vieta di aggiustarla, anzi, i nostri genitori te l'hanno comprata perché sapevano che l'avresti arrangiata come più ti aggrada, io ho iniziato verniciandola di rosa- fu questo che li disse suo fratello, e così le diede il consenso a sistemarla con Itachi l'indomani; voleva assistere anche lei alla manutenzione della sua auto, così da suggerire le sue preferenze; dopo di che Yahiko si alzò prendendola per mano, fino ad arrivare alla sua auto e fissarla intensamente; voleva farle capire che cosa doveva lasciare così, anche perché era perfetta internamente; dicendo così voleva riferirsi anche a lei: che fuori poteva avere tutti i difetti del mondo, ma dentro era unica nel suo genere e nessuno l'avrebbe mai potuta cambiare.
-Yahiko, ti ringrazio infinitamente... ora ho capito, tra quello che avete detto tu e Sasuke adesso sono decisa più che mai su quello che voglio fare, niente mi potrà mai più far cambiare idea- quando finì la frase diede un leggero bacio sulla guancia la fratello e si allontanò di poco da lui, intanto lui la osservava, era deciso più che mai a riprendere la via per la sua università, lasciandola lì; ma sotto sotto iniziava a venirgli il magone, l'aveva finalmente vista crescere, diventare una donna, fino a quel momento per lui era rimasta la sua pulce, suscitando sempre l'ira della rosa , ma ora non più, finalmente il fiorellino si era deciso a sbocciare e li fece piacere averla aiutata, forse anche per averla vista con i suoi occhi; così, come era arrivato sparì, non voleva farsi vedere piangere dalla sorella e per questo appena girato l'angolo con la sua auto le inviò un messaggio che riportava: “ora posso tornare soddisfatto all'università, anche perché sei riuscita a sbocciare, ti prego di non appassire velocemente, vivi la tua vita con gioia, hai tanto amici che ti vogliono bene... io ora vado, ma tu non soffrire più, anche perché il tuo dolore è anche il mio... quando ti troverai in difficoltà pensa a me e poi chiamami immediatamente che verrò subito... brava Sakura cresci e diventa la donna che hai sempre sognato”, solo che non sapeva che la sorella, nel momento in cui l'avrebbe letto, si fosse girata a osservare il punto da cui era sparito e sussurrargli un dolce e flebile ringraziamento; per poi tornare dai suoi amici e continuare la festa per tutto il giorno e tutta la notte, sempre rimanendo attaccata a Sasori e scambiandosi qualche bacio di tanto in tanto: era vero il piccolo fiore aveva appena iniziato a vivere.
 
 
Eccomi ancora qui, scusate per il ritardo nell'aggiornamento, ma per farmi scusare ho aggiunto una parte che doveva stare nel prossimo capitolo.
Finalmente abbiamo svelato chi era colui che l'ha salvata, Yahiko, così l'ha aiutata a capire chi fosse realmente e che cosa volesse farne della sua vita, ma state tranquilli, tornerà... con alcune sorprese interessanti... Sasuke è corso ad aiutare Sakura, ma non è stata un'ottima idea come avete visto... anche perché la rosa e Sasori hanno fatto pace, ma durerà per tanto?! In questo capitolo non è apparso Itachi, che mancanza, ma nel prossimo capitolo, che è in via di sviluppo ecco l'agognato e sofferto discorso tra i due... ma non vi preannuncio niente di niente (sono cattiva lo so).
Lo so che come contenuto non è dei migliori, ma vedrò di rimediare con il prossimo.
Adesso vado a fare alcune cose e poi mi rimetto a scrivere. Spero che questo capitolo non vi abbia annoiato tanto e che vi sia piaciuto.
Intanto ringrazio tutti ancora una volta.
Per la nuova storia, dovete scusarmi, ma sto cercando di contattare lo staff per una cosa, poi vedrò di spostarla.
Alla prossima.
Without_Loved.
Shannaro.

Ritorna all'indice


Capitolo 10
*** Capitolo 10: Dietro la maschera. ***


University dream
 
Capitolo 10: Dietro la maschera.
 
La mattina successiva Ino e Sakura dovettero svegliarsi presto, anche se della festa gli erano rimasti soltanto con un grosso mal di testa, era durata fino a tardi e con la musica a palla, per cui fecero fatica a tirarsi su dal letto, appena ci riuscirono presero un'aspirina, per poi vestirsi di fretta e furia, ci avevano impiegato più del previsto ad alzarsi, così dovettero correre per arrivare in orario in caffetteria; soltanto che quando sopraggiunsero lì non vi trovarono nessuno, apparte un bigliettino che lessero immediatamente: era Asuma che le chiedeva di raggiungerli sul retro, con annesse indicazioni per arrivarci.
--Chissà che cosa dobbiamo fare in quel posto- chiese Ino continuando a osservare il percorso, che stava diventando sempre più stretto, tanto da dover far mettere le due ragazze in fila indiana; ci misero circa un minuto ad arrivare nel posto detto da Asuma e vi trovarono già tutti gli altri pronti a lavorare, così non ci pensarono neanche dieci secondi e si misero in divisa; intanto il responsabile stava spiegando che cosa dovevano fare: era il compleanno del preside, per cui la scuola organizzava una festa la sera al solito laghetto, così loro dovevano preparare la torta, ma visto che c'era anche la colazione da iniziare decide di alternare i gruppi a seconda della richiesta di croissant; il primo gruppo a restare lì fu quello di Sasori, così Itachi portò il suo all'interno.
-Itachi, a che ora oggi per aggiustare la macchina?- chiese Sakura indecisa sul da farsi, pensava che il ragazzo se lo fosse dimenticato, per cui voleva rammentargli il loro appuntamento, anche per sapere a che ora potevano incontrarsi per iniziare il lavoro; intanto il diretto interessato le sorrideva, era davvero carino quando faceva così, ma Sasori lo era ancora di più agli occhi della rosa, che continuava a fissarlo sbattendo contro la porta che antecedeva la stanza dei lavori, quando Itachi si girò, notando l'assenza della ragazza, e si mise a ridere nel vedere la scena, così successe anche a Suigetsu, ai due arrivò successivamente uno sguardo omicida che li fece smettere; l'aiutarono a rialzarsi e, appena entrati, si misero al lavoro, solo che esso non durò molto in quanto iniziarono a buttarsi la farina addosso, a dire il vero fu proprio l'Haruno a dar fuoco alla battaglia, per vendicarsi.
-Ragazzi... se avete finito di lanciarvi la farina addosso, ora tocca a voi con la torta- quando notarono la faccia del responsabile si misero ancora a ridere, per sbaglio i loro colpi avevano intercettato il suo volto ricoprendolo a macchie, sembrava una mucca; così, appena finirono di sogghignare, uscirono lasciando spazio al gruppo di Sasori, che diede un bacio sulla guancia alla sua ragazza per poi sparire dietro alla porta; quando sopraggiunsero nel retrobottega trovarono la torta già infornata e quasi pronta per essere decorata; in questo Sakura era un genio, infatti, la madre quando era piccola aveva messo su una pasticceria e l'aveva chiusa quando lei aveva solo sedici anni, per cui aveva sempre vissuto tra i dolci e sapeva come decorarla; osservò Itachi e Suigetsu iniziare a sbavare dal buon odorino che stava penetrando le loro narici: era davvero invitante, ma mai come quello che si ricordava della sua infanzia; per cui aspettarono che finisse di cuocersi per iniziare la parte artistica, per fortuna che Sakura aveva antecedentemente bozzato uno schizzo sulla carta che aveva preso all'interno.
-E' stupenda ragazzi...- urlò Sakura alla fine di tutto, certo che era stata proprio una bella faticaccia quella di decorare senza gli oggetti ideali, ma per fortuna era andato tutto per il meglio; si guardarono tutti e corsero a chiamare gli altri che stavano cercando di sfornare le loro brioche, e anche loro rimasero stupiti dal capolavoro che era uscito fuori; Sasori strinse dolcemente la sua ragazza per poi darle un leggero bacio sulla testa, era molto fiero di lei, tanto che se fosse stato per lui le avrebbe chiesto seduta stante di sposarlo: ormai era tutto il suo mondo, ma non voleva affrettare troppo i tempi, prima dovevano conoscere le rispettive famiglie e vedere se per caso si fossero di nuovo lasciati; la rosa intanto continuava a osservare la torta senza smettere di sorridere, poi si voltò verso il rosso e li scroccò un bacio a fior di labbra, per poi impugnare in mano il suo cellulare e scattare una foto, successivamente la inviò a sua madre, sperando di riaccendere la scintilla tra lei e i dolci.
-Sakura, ora andiamo a prendere la tua macchina, così iniziamo ad aggiustarla- Itachi le fece l'occhiolino e sorrise, così lei dovette staccarsi da Sasori e incamminarsi verso il luogo dove era parcheggiata la vettura, durante il percorso non parlarono proprio per niente, tanto lo avrebbero fatto nel mentre; quando arrivarono la accesero e vi salirono su, fu il moro a guidare, tanto sapeva solo lui dove fosse il posto dove avrebbero lavorato; per fortuna che nessuno aveva lezione quel giorno, per cui potevano stare lì per molto tempo. Quando scesero dall'autovettura si ritrovarono di fronte a un garage pieno di attrezzi; forse era quello che usava proprio il ragazzo per riparare la sua auto, ma era strano che uno con una Ferrari avesse il bisogno di un posto del genere per farlo; successivamente Sakura si accorse di altre vetture posteggiate sul retro, alcune sembravano messe molto male, mentre altre erano sistemate a nuovo; anche se con tutti quei catorci e rottami sparsi per terra non sembrava molo accogliente, per fortuna ci pensò Itachi a farla tornare alla realtà affermando che l'aveva preso in affitto per poter sistemare le vecchie auto che nessuno voleva più, giusto per darle una nuova vita; a queste parole lei tirò un sospiro di sollievo, per fortuna che ci sapeva fare, almeno la sua auto era al sicuro.
-Itachi, parlami del rapporto tra te e Sasuke, vi ho visti in continua lotta, come mai?- chiese Sakura, mentre il ragazzo si era messo sotto l'autovettura per controllare che la parte sottostante fosse a posto; mentre aspettava la risposta alla sua domanda, sentì il diretto interessato biascicare qualcosa sul fatto che avevano litigato per un motivo futile, ma non sapendo che cosa intendesse realmente decise di aspettare che il ragazzo parlasse ad alta voce, però lo sentì confabulare qualcosa; a quel punto la rosa si stufò di aspettare e rifece la stessa domanda, soltanto che questa volta Itachi uscì e, pulendosi la macchia di olio che aveva sulla guancia, si posò vicino alla ragazza e dopo aver sorseggiato un sorso d'acqua fece un mezzo sorriso allungandosi verso di lei.
-Sai Sakura, è una cosa complicata da spiegare, purtroppo ha preso una via tergiversante dopo aver iniziato a frequentare il liceo. Partendo dal principio Sasuke è sempre stato un tipo solare, fin da piccolo li piaceva giocare, tanto che faceva parte della squadra di calcio della città, era il miglior amico di Naruto, anche se a nessuno dei due osa più parlarne, neanche loro lo fanno... Tutto iniziò il primo giorno di liceo, quando dovevano fare la prova per entrare nella squadra del loro sport preferito, solo che, non appena furono ammessi, alcuni dei loro compagni fecero una sorta di lavaggio del cervello a mio fratello, per spiegarmi bene, quelli dell'ultimo anno cercavano di convincerlo a intrufolarsi alle feste e bere alcool, io non c'ero quasi mai, anche perché avevo un gruppo diverso, ma tra tutte le voci che mi sono arrivate lui stava cambiando radicalmente, appena io mettevo becco, come da bravo fratello maggiore, cercando di farlo tornare sulla retta via, ma non funzionava, anzi si arrabbiava e per poco non finiva per alzare le mani... Per cui piano piano stava cambiando sempre di più... Se solo fossi stato più vicino a lui in quel periodo al posto che andare a studiare in un altro posto a quest'ora lui sarebbe come prima, anzi, tutto sarebbe uguale- mentre diceva le ultime parole, Sakura notò che stava stritolando la povera bottiglietta d'acqua che reggeva in mano, anche i suoi occhi iniziavano a diventare rossi e gonfi, voleva piangere, segno che rivoleva veramente il fratellino di un tempo; questa scena fece commuovere anche la ragazza che li disse che anche lei aveva vissuto un periodo buoi, ma per fortuna ne era uscita un po' con le sue forze e un po' con l'aiuto di Yahiko e Koori.
-Sarebbe facile, ma solo a parole Sakura... Troppo facile, Sasuke ormai non esiste, ora c'è solo il suo corpo, ma la testa no... Tu hai avuto fortuna, sei forte, e hai avuto delle persone vicino che ti hanno aiutato, purtroppo lui no, i miei sono sempre distaccati con lui, soprattutto mio padre, non ha veri amici e l'unico che aveva l'ha lasciato andare... Ma la cosa più brutta successe quando incontrò il suo attuale gruppo, sono loro che l'hanno modificato radicalmente- ora si stava sfogando con lei, sapeva che erano lì per aggiustare e per parlare un po' di loro, ma non avrebbe mai pensato che Sasuke nascondesse tutto questo; in quel momento le si illuminarono le idee, le venne in mente che se lui la trattava così era solo perché aveva bisogno di qualcuno, ma non capiva il perché proprio lei; continuò a seguire il discorso di Itachi, che purtroppo stava sdeviando, era difficile per lui parlare a cuore aperto, per cui decise di porli altre domande, cercando di non invadere troppo il suo campo.
-Itachi, io non capisco... Come mai Sasuke se la prende con me? In fondo sono qui da inizio settimana e da quel giorno ha iniziato a torturarmi- ora voleva davvero capire il perché del comportamento del ragazzo; pensava che almeno lui poteva darle una risposta, ma purtroppo questo non avvenne, in quanto il moro scosse la testa dicendo che non lo sapeva il perché, magari, ma sottolineava il magari, era per il motivo che lei era la donna dei suoi sogni, e che voleva solo conquistarla; a quella frase Sakura stortò il volto, come per dire che non ci credeva nemmeno un po', in fondo all'inizio l'aveva vista solo di schiena e successivamente si era voltata; intanto Itachi era tornato a sistemare la parte bassa dell'auto, continuando a prendere attrezzi dappertutto, anche chiedendoli alla sua aiutante.
-Ma tu non sai che cosa li abbiano detto per farlo diventare così? Io non lo conosco così bene, ma un motivo ci sarà- Sakura era sempre più sicura che qualcosa fosse uscito se avesse continuato a parlare con Itachi, anche se lui non è che ne sapesse molto di più, infatti continuava a ribadire il gruppo che aveva frequentato il suo fratellino durante il liceo, confermandole che si erano incontrati a una festa, l'aveva seguito per un po' di tempo, ma sembrava sparire sempre sotto ai suoi occhi, per cui le sue indagini non servivano a niente; mentre parlava il ragazzo faceva avanti e indietro, doveva vedere il motore e provare se l'auto andasse, la rosa continuava a fissarlo, certo che anche lui era un vero mistero, ma il più era proprio Sasuke.
-Tu Sakura mi hai detto che ti sei trovata nella stessa posizione di Sasuke?- finalmente fu Itachi a porre la sua domanda, finalmente qualcuno sembrava essersi interessato di quello che era accaduto a Sakura durante la sua vita; ma prima di iniziare a raccontare divenne color rosso peperone, poi osservò la sua auto cercando di trattenere le lacrime agli occhi, soltanto che riuscì a trattenerle, anche perché non era carino farsi veder piangere davanti a un ragazzo, soprattutto se lo conosceva appena.
-Sì, è vero, l'ho detto... quando ero alle medie e Ino non era già più con me, facevo parte della squadra di pallavolo, la scuola era proprio vicina al liceo... Un giorno, dopo un open day, vidi dei ragazzi prendersela con una mia coetanea e compagna di classe, io volevo solo difenderla, purtroppo sono finita nella sua stessa situazione, di solito io me la cavo nel combattimento corpo a corpo, purtroppo quel giorno non riuscì nemmeno a dargli un piccolo pugno, iniziarono a prendersela con noi, sbattendoci contro il muro e poi non ricordo.... so solo che dopo quel giorno iniziai a essere perseguitata, non solo da loro, ma anche da altre persone, passai quasi tre anni così, isolata da tutto e da tutti; certo Sasuke ha iniziato a frequentarli, ma io no, non volevo essere una di loro e forse è per questo che mi prendevano di mira, si dà il caso che in quel periodo non mangiavo nemmeno; poi incontrai Koori e mi fece uscire, pensa che osò pure chiamare mio fratello per farlo tornare a casa per parlarmi... Ero devastata- ecco, aveva iniziato a piangere, solo che Itachi la stava abbracciando, tanto da sporcarla tutta, così iniziarono a inseguirsi per tutto il locale, cadendo su un barattolo di vernice; anche Sakura cadde su Itachi, trovandosi a pochi centimetri dal suo volto, solo che si rialzarono immediatamente cercando di togliersi i residui di sporco che li erano finiti su tutti i vestiti; poi lui le mise sulla mano le sue chiavi della sua autovettura dicendole che doveva ancora finire di sistemarla, ma voleva che la provasse per vedere se com'era adesso le andasse bene.
-Itachi, ma come mai non ti piace più parlare di tuo fratello... E' come se sdeviassi, anche prima che ti ho chiesto il vostro rapporto tu hai cercato di cambiare discorso- disse Sakura avviando il motore della sua automobile, che ora sembrava perfetto; il ragazzo sapeva farci con le auto, ma era proprio incapace di parlare di Sasuke con fare fraterno, così il moro le rispose che non li piaceva parlarne, anche perché se solo l'avesse fatto davanti al padre lui si sarebbe arrabbiato, per cui si era abituato a tacere su quella cosa, ma a lui faceva male non riuscire più a osservare il suo fratellino allo stesso modo di come faceva quando era piccolo; solamente in quel momento capì che stava veramente soffrendo per tutto questo, per cui decise di non parlarne più e aspettare che il lavoro si concluse.
-Mi dispiace Itachi per aver toccato dei tasti così dolenti... Non volevo proprio che tu soffrissi, volevo solo sapere perché tu non provi a far ragionare tuo fratello, forse ci hai già provato, ma hai fallito, se vuoi potremmo farlo insieme- stava cercando di confortarlo, finalmente, dopo tante lacrime da parte di entrambi riuscirono a sorridere, stavano veramente bene insieme, ma come amici; cercarono di riparare insieme la macchina, cosa che ci riuscirono; infatti ora partiva magnificamente, solo che ora li toccava soltanto sistemare le ultime cose e poi avrebbero finito; Sakura continuava a fissare Itachi, che per concentrarsi picchiettava la sua mano sulla gamba, per poi unirle tutte e due, faceva una bella musica, come se avesse il ritmo, sorrise nel vedere la scena, era così che iniziava a comporre le sue canzoni: anche lei le scriveva, anche se non sapeva chi potesse suonarla.
-Itachi, ho notato che tu hai una chitarra là giù... La sai suonare?- chiese lei, indicando lo strumento musicale appeso al muro; anche il ragazzo si voltò verso il punto in questione, per poi andarci vicino e toglierlo dal suo piedistallo, la prese in mano iniziando a strimpellare qualche nota, poi si girò verso la ragazza dicendole semplicemente che se la cavicchiava, ma il migliore a suonarla era suo fratello, mentre lui era più sul genere batteria e piano; rimasero lì per un po' di tempo, ascoltando la melodia che usciva dallo strumento: non era niente male a sentirlo, Itachi nascondeva più sorprese di quelle che ne voleva far vedere, ma Sakura tralasciò questo fattore concentrandosi sulle note, che piano piano iniziavano a diventare una melodia che lei conosceva già, scosse la testa più volte, cercando di ricordare in quale situazione l'avesse udita, ma era tutto così poco nitido che dovette chiedere all'amico il titolo del brano. Ripresero circa un'ora dopo ad aggiustare l'automobile, la cosa che impiegò più tempo fu quella di trovare il colore giusto che corrispondesse a quella scelta da Yahiko; in fondo dopo alcune aggiustatine non bisognava tralasciare il fattore vernice, anche perché erano presenti decide e decine di graffi lungo tutta la lunghezza della vettura; piano piano il ragazzo si fece sempre più vicino a Sakura, mettendo vicino ai suoi capelli il pennello pieno della colorazione, confermando che erano uguali, anche se a lei stava meglio; a quella frase la rosa arrossì vistosamente, cercando di non svenire come al solito, poi, quando erano quasi alla fine fu proprio l'Uchiha a iniziare la guerra continuando a colpirla con il colore che stava usando.
-Itachi, senti... Non so come dirtelo, ma, vorrei conoscere qualcos'altro su di te... Anche su Sasuke... Ti prego, voglio esserti amica- sapeva che la discussione con Itachi non era ancora giunta al termine, ma voleva conoscere ogni minimo aspetto della sua vita, soprattutto quella dell'altro; magari conoscendo il perché del suo comportamento avrebbe capito; il diretto interessato le fece uno dei suoi soliti sorrisi e lentamente le si avvicinò all'orecchio sussurrandole che prima o poi Sasori si sarebbe ingelosito, ma che a lui andava bene, in quanto, da quando l'aveva vista il primo giorno li erano riaffiorati strani ricordi di quando era bambino, per cui voleva indagare meglio per conoscere la relazione tra la ragazza e quello che li stava accadendo. Finalmente finirono il lavoro e, osservando il loro capolavoro si complimentarono reciprocamente, anche se Sakura affermò che il merito era solo quello di Itachi e che lei non c'entrava nulla, in quanto aveva solo aiutato, mentre lui aveva fatto tutto il lavoro: doveva ammettere che gli Uchiha, anche se conosciuti per poco tempo si erano rivelati dei ragazzi alquanto misteriosi, che spesso ti viene in mente la domanda se fidarti o no di loro; ma lei si affidava ciecamente del moro, per cui ripose tutte le sue speranze in lui, come aveva fatto con suo fratello, sperando che lui non se ne andasse mai e poi mai.
-Grazie Itachi...- disse quasi bisbigliandolo Sakura, mentre si sedeva nel posto del passeggero della sua vettura, mentre il moro si accomodava alla guida; solo che l'altro la sentì e le diede un leggero bacio sulla guancia confermandole che se avesse bisogno di aiuto, in qualsiasi cosa, di non esitare a chiamarlo, perché lui ci sarebbe sempre stato, anche perché era stata fatta una promessa a Yahiko e lui non poteva non mantenerla, solo che la rosa non sapeva che i due si conoscessero da tanto tempo, molto più di quanto lei ricordasse; forse i ricordi che scaturivano nella mente del moro erano legati sia alla ragazza che alla sua amicizia con il fratello di questa.
Itachi era toccata Karin, purtroppo anche le altre via di fuga erano state bloccate da uno dei componenti, per cui non avevano via di fuga; tranquillamente il moro tirò giù il finestrino che c'era dalla parte della rosa iniziando a chiedere dei chiarimenti al corvino, che però non rispose, anzi, senza farsi vedere lanciò una bomboletta di fumogeno all'interno dell'autovettura facendo quasi soffocare i due, che svennero in poco tempo: il piano A di Sasuke era appena iniziato, ora bastava liberarsi dell'indesiderato e applicare alla perfezione tutto quello che aveva progettato, solo che non si accorse che, dall'altra parte, qualcuno guardava la rosa con disprezzo continuando a ripetere che questa cosa gliela avrebbe pagata cara e che Sasuke non l'avrebbe aiutata.
 
 
Ok, lo so che sono in ritardo nell'aggiornamento, anche perché l'ultima volta che l'ho fatto era mentre stavo in vacanza e, ora che sono tornata, ho molto meno tempo da dedicare, ma vi prometto che ogni settimana aggiungerò un nuovo capitolo.
Finalmente Sakura e Itachi hanno parlato a cuore aperto, anche se non si è scoperto molto del rapporto con Sasuke, inoltre alcuni ricordi riaffiorano nella mente di entrambi... Ma che cosa vuole ancora il corvino da lei? E adesso che cosa vorrà fare Karin con la rosa? Staremo a vedere con il tempo, anche perché la vendetta è un piatto che va servito freddo.
Il prossimo capitolo è già pronto, l'ho finito ieri sera, ma aspetto tra una settimana a pubblicarlo, così mi porto avanti anche con la nuova storia dedicata alla coppia SasuSaku..
Inoltre colgo l'occasione per ringraziare Saku88s per continuare a recensire questa storia, mi fanno molto piacere i suoi commenti, anche se spero di leggerne altre anche da coloro che la leggono così, vorrei tanto sapere anche la vostra opinione. Ringrazio ancora chiunque l'abbia messa tra i preferiti: DaRk_HiRo, Saku88s, Sakurachan2326 e coloro che l'hanno messa tra le seguite: antonella81, Deby92, FeverSkating, Haruno_ChAn, mali6, MelyAHAHAH, Saku88s, wolf99.
Vi ringrazio immensamente di cuore, e spero che continuiate a seguirla.
Baci baci.
Without_Loved.
Shannaro.

Ritorna all'indice


Capitolo 11
*** Capitolo 11: Moments of weakness. ***


University dream
 
Capitolo 11: Moments of weakness.
 
-Uhm... Ma dove sono? E come ci sono finita qui?- chiese Sakura, tenendosi la testa dal dolore; dopo quello che era successo non si ricordava niente di niente, solo che non riusciva a scendere dalla sua automobile, nel quale era all'interno con Itachi; certo, il moro doveva essere da qualche parte, purtroppo vicino a lei non c'era nessuno, si trovava da sola in quella stanza così lugubre; cercò in torno a sé una fonte di luce, solo che l'unica che trovò proveniva da una piccola finestrella posta nell'alto del muro che le si stagliava proprio di fronte; non riusciva nemmeno a respirare da tutta la polvere che c'era in quel posto, tanto da continuare a tossire per levarne un po' da vicino al suo viso.
-C'è nessuno?! Non fatemi degli scherzi, vi prego- cominciava a piangere, non le piacevano queste situazioni, forse perché aveva paura del buio fin da quando era piccola e non le era ancora passato; continuava a far vibrare la testa per non pensare a quello che le stava accadendo; era così maledettamente complicato, per fortuna che ricominciano a riaffiorare nella sua testa le immagini dell'assedio di Sasuke, per cui iniziò a urlare il suo nome cercando di attirarlo fino a lì; con sua grande gioia sentì la serratura della porta girare, segno che qualcuno stava entrando da lei per non si sa che fare, ma le bastava soltanto avere compagnia, ora come ora, non contava chi fosse. Intanto quella persona si stava facendo avanti lentamente, troppo piano, tanto da sembrare un serial killer pronto a ucciderla seduta stante, per fortuna non lo era; ma, osservandolo bene, non appena si mise sotto la luce della finestrella scoprì che era proprio il ragazzo che aveva invocato fino a quel momento; provò a bisbigliare qualcosa, ma il corvino prontamente la interruppe posandole una mano sulla bocca, per poi avvicinarsi al suo volto e, dopo averla presa per i capelli per sollevarla un po' dal pavimento, la baciò con passione facendola girare con la pancia all'aria posandosi successivamente sopra di lei.
-Sakura, Sakura... Quanto sei ingenua, pensavi proprio che mio fratello ti dicesse tutto... Io ti voglio caro bocconcino- detto questo la tirò su, prendendola in braccio, per poi posarla su un piccolo divanetto, che prima di quel momento la rosa non aveva ancora notato; si mise seduto vicino a lei, iniziando a toccarle maliziosamente le cosce, salendo sempre più su, poi si posò vicino al suo orecchio bisbigliandole maliziosamente che era felice di rivederla lì, perché se così non fosse stato la scuola avrebbe perso il più bel fiore del mondo e questo li sarebbe veramente dispiaciuto, anche perché ci avrebbe rimesso lui; a sentire quelle parole Sakura si scansò di poco, cercando di togliersi da quella situazione così complicata e alquanto imbarazzante, chiese a Sasuke di lasciarla andare ancora una volta, anche perché visto così sembrava molto più cattivo di quanto non ricordasse.
-Ti prego, ti scongiuro... Io non so che cosa tu voglia da me, ma a questo punto vorrei tanto non averti conosciuto- si stava allontanando sempre di più da lui, soltanto che il divano era finito e lei era caduta come una pera cotta dall'altra parte; Sasuke lentamente si affacciò iniziando a ridere notando che era cascata sopra a una pianta e che essa le si era posata sul volto; l'aiutò a sollevarsi solo quando ebbe finito di sghignazzare, ritrovandosi proprio di fronte l'uno a l'altra, conciati così non sembravano nemmeno loro, anche perché mentre la rialzava alcuni pezzi di terra gli erano finiti in faccia anche a lui, rendendolo molto più carino di quanto non fosse già.
-Hai della terra sul volto- sorrise Sakura aiutandolo a togliersi i rimasugli; ora era davvero indecisa tra lui e Sasori: il primo era un tipo da cui tenersi alla lontana, ma al contempo si dimostrava dolce e sensibile, o forse era solo una maschera per attirare le ragazze solo per portarsele in camera da letto, mentre l'altro era dolce e sensibile, anche se nascondeva molte più cose del corvino; a quel punto la sua mente era piena di interrogativi che non riusciva più a capire quale fosse la strada giusta, per cui fece la prima cosa che li venne in mente e, dopo aver strattonato lontano da sé il ragazzo, corse lontano da quel mondo così incasinato: era di nuovo a punto e a capo, pronta a scappare come un animale fugge dal suo cacciatore, purtroppo essa durò molto poco, in quanto Sasuke la stava trattenendo per il braccio.
-Sakura, ma che hai?! Non ti riconosco più... Prima sembri un guscio vuoto, mentre adesso scappi via... Mi dispiace se ho fatto qualcosa di sbagliato, forse sarà colpa del mio comportamento, ma se vuoi posso cambiare. Sei speciale per me e tu non sai quanto, ma il colmo non so il perché- disse lui, abbracciandola fortemente, tanto da farle sentire i suoi pettorali scolpiti; in un primo momento lei non sapeva che fare, non osava neanche parlare, ma alla fine si decise e li rispose che anche per lei era lo stesso, soltanto che non si ricordava minimamente di quello che era stato di loro, ma che in quell'istante voleva solo rimare da sola; per cui per ultima cosa li domandò se avesse potuto lasciarla stare per un po', giusto il tempo di assemblare le proprie idee; quando Sasuke le diede il suo consenso di andare, lei si allontanò piano piano continuandolo a fissare ogni tanto.
-Ma che succede qui?- chiese non appena si trovò di fronte a Sasori, che era intento a osservare, insieme a quasi tutta la scuola a uno spettacolo alquanto brutale, infatti si trovarono di fronte a un ragazzo pieno di lividi e con la pelle tutta tagliata, il suo corpo era pieno di sangue, come se fosse stato picchiato a sangue da qualcuno; purtroppo non poteva parlare in quanto era svenuto, solo in quell'istante il rosso si accorse della sua fidanzata e, dopo averla abbracciata dolcemente la scostò, cercando di non farle vedere quello che si trovava di fronte dicendole che non era necessario guardare, così li suggerì di andare insieme a Ino sulla panchina, dove vi erano già Naruto e Suigetsu. Appena arrivò di fronte ai suoi amici, li fece la stessa domanda posta al suo ragazzo, ma nessuno sapeva che cosa fosse successo; l'unico indizio che avevano era quello che erano stati proprio loro a ritrovarlo, mentre la cercavano dopo che Itachi li aveva spiegato che cosa era successo; finalmente arrivò la polizia e per prima cosa si mise a fissare il corpo svenuto, per poi passare a interrogare i ragazzi; ci misero più di un'ora a sentire tutti, tranne Sakura e alcune persone che in quel momento non c'erano; per fortuna erano una decina e ci misero poco a far tutto, intanto il corpo era stato portato via dall'ambulanza che, per prima cosa, aveva allontanato tutti i ragazzi per passare.
-Ino, va tutto bene? Mi dispiace, se non fosse stato per me a quest'ora tu non staresti così- disse Sakura cercando di risvegliare l'amica da quello stato di trance in cui era entrata da quando aveva finito di parlare con i poliziotti; purtroppo non diede nessun segno di vita, così come gli altri, per cui si mise a piangere e a urlargli di svegliarsi, stava impazzendo, voleva che tutto quello che stava vivendo fosse solo un incubo, magari tra poco si sarebbe risvegliata dentro a quella stanzetta buia; come per ricominciare da capo quella di poche ore prima; socchiuse lentamente gli occhi, poi si sentì qualcuno prenderla alle spalle e trascinarla sempre più vicino al suo corpo.
-Sakura, che ti succede?- chiese qualcuno alle sue spalle, rivelandosi solo successivamente essere il professore Kakashi che la stava continuando a trastullare, finché lei non si voltò un po' stranita; così l'uomo dovette chiederle che cosa le stesse succedendo; si misero seduti sulla panchina affianco a quella dove si trovavano i suoi amici, tanto per restare da soli, almeno potevano parlare indisturbati, anche se davanti a loro scorrevano una marea di persone: in quella scuola non era strano vedere qualche insegnante parlare con un proprio studente, anche perché a volte qualcuno aveva qualche difficoltà e bisognava aiutarlo.
-Non so che cosa è successo... Da quando sono qui tutto va storto... Oddio, non ci voglio nemmeno pensare; prima incontro Sasuke che mi prende in giro, poi ho conosciuto Itachi e Sasori, successivamente Naruto e Suigetsu, poi da quella sera tutto ha iniziato ad andare nella direzione sbagliata... E ora, i miei amici, non mi rispondono- sbuffava mentre parlava con il professore, mentre lui la osservava incuriosito, allungando a volte lo sguardo verso i suoi amici un po' lontani da loro; poi prese un bel fiatone rispondendogli che non era niente, ma che doveva solo lasciare che la vita trascorresse beatamente, senza provare a farla scorrere, e che se qualcosa non andava doveva provare a buttarsi a capofitto, cercando anche di non mollare mai; Sakura lo stava guardando interdetta, non pensava che un uomo come lui, che leggeva sempre, sapesse esprimersi così bene, per cui respirò piano piano, per continuare a parlare.
-Sakura, i tuoi amici sono sotto shock, non capita tutti i giorni di trovare un corpo esanime... Vedrai che tra poco si risveglieranno e saranno più pimpanti di prima- detto questo si alzò lasciandola da sola su quella panca, intanto, vicino a lei, Ino e gli altri si stavano riprendendo, venendo subito abbracciati dalla rosa, che aveva iniziato a piangere disperatamente continuando a ripeterle di non farle più prendere un colpo del genere, purtroppo per lei, nessuno capiva niente di quello che stava dicendo; per cui per farla riprendere, il suo ragazzo la prese in braccio e, senza dirle niente, la portò fino al laghetto dove si sarebbe tenuta la festa, che non era stata rimandata nonostante tutto quello che era successo; quando ci arrivò la buttò nell'acqua per farle uno scherzo, sfortunatamente lei non la prese come un gioco e si arrabbiò molto, ma decise di vendicarsi ugualmente con Sasori così li restituì pan per focaccia, quando risalirono tutte e due iniziarono a ridere e incitare i loro amici a buttarsi con loro.
-Ragazzi, ora dobbiamo andare, tra poco verranno a preparare tutto per la festa... E noi dobbiamo vestirci bene, anche perché il preside vuole che al suo compleanno nessuno sia vestito troppo informale, per lui l'importante è che le ragazze abbiano un vestito carino, mentre i ragazzi un paio di pantaloni eleganti, anche di jeans, e una camicia un po' bella- disse Itachi, iniziando a uscire dall'acqua richiamando l'attenzione degli altri, che piano piano uscirono, cominciando a incamminarsi verso i loro dormitori; Sakura non osava chiedere a nessuno di quello che era successo, preferiva tacere, almeno non li avrebbe disturbati con troppe domande e, in caso contrario, non ne doveva subire a sua volta; l'unica cosa che sapeva, or come ora, era che Ino primo o poi gliele avrebbe poste. Camminarono fino alle loro stanze e, dopo aver salutato i loro amici, entrarono nella stanza senza fiatare, per poi iniziare a cercare il vestito adatto per la situazione, ma la rosa dovette stopparsi quando il suo cellulare vibrò; lentamente si avvicinò all'apparecchio, per poi sorridere quando vide il nome di colui che le aveva mandato un messaggio: era un suo amico di liceo, anche amico di Koori, era grazie a lui che l'aveva conosciuto, che la informava che la sua università le piaceva un mondo, anche perché aveva scelto la stessa di Deidara, ma era al primo anno; la ragazza li rispose semplicemente che andava tutto bene e che aveva conosciuto dei ragazzi speciali, il quale uno era fidanzato, ma soprattutto che aveva un lavoro e che era in camera con la sua migliore amica.
-Sakura, ma chi è?- chiese Ino, cercando di sbirciare da dietro alle spalle della ragazza di chi si trattasse, purtroppo non riuscì nemmeno a leggere il nome, in quanto l'amica fece in fretta a togliere la conversazione e iniziare a cercare tra la multimedia una foto che ritraesse il ragazzo, fino a quando non la trovò, mettendola di fronte alla bionda che fece il suo solito commentino sulla bellezza, così, dopo varie domande su chi fosse e da dove venisse, la rosa si arrese e iniziò a rispondere a tutto, per fortuna che doveva parlare del suo amico e non che cosa le fosse successo durante il tempo in cui non si erano viste.
-Lui si chiama Sai, è un vero artista, non come Deidara, lui dipinge dei quadri fantastici... Ti ricordi quello che ti ho regalato per il tuo compleanno? Bene, l'ha fatto lui. Ha la nostra stessa età e sta frequentando l'università a Iwa; l'ho incontrato un giorno per caso, mentre giravo per la scuola con Koori; loro erano amici da quando erano piccoli, per cui piano piano ci siamo frequentati, caso strano eravamo anche in classe di artistica insieme ma non l'avevo mai visto. Ora lui è uno dei miei più cari amici- glielo aveva presentato così, anche perché quando Ino iniziava a fare così tante domande voleva dire che li piaceva, per cui escogitò un piano mentale per un futuro, doveva farli incontrare, sperando che andasse tutto bene; ma ora, ricordandosi che il tempo scorreva, si rimise a cercare l'abito adatto, anche perché mancava circa un'ora e mezza all'inizio della festa e loro si dovevano ancora fare la doccia, truccarsi, pettinarsi e vestirsi, erano in alto mare; per cui dovevano fare in fretta; la rosa osservò la sua amica con un sorriso strano, chiedendole successivamente di far scambio, per cui lei avrebbe scelto il suo, mentre la bionda avrebbe scelto quello che avrebbe indossato lei, almeno, conoscendo i gusti dell'altra era sicuro che non se ne sarebbe pentite e, visto che nell'armadio della sua compagna c'erano soltanto abiti carino, anzi, fantastici, non avrebbe avuto difficoltà a truccarsi.
-Vado a farmi una doccia, così mentre te la fai tu io inizio a prepararmi e poi penso a te- disse la bionda prendendo un accappatoio dal suo cassetto, per poi dirigersi verso il bagno e iniziare subito a lavarsi; così quando uscì toccò alla rosa entrare, almeno avrebbe avuto tutto il tempo per meditare su quello che rappresentavano Itachi e Sasuke riguardo il suo passato e che cosa le stesse succedendo in quel periodo; adorava fare una bella doccia, anche perché era l'unico momento in cui poteva stare da sola con i suoi pensieri, senza che nessuno la disturbasse; nel mentre la sua compagna di stanza stava canticchiando, segno che aveva finito di acconciarsi i capelli e si stava truccando; quando varcò la soglia che divideva il bagno dalla stanza, se la trovò lì di fronte, tanto da farle fare un salto, per poi prenderla e iniziarla ad agghindare per la festa; per fortuna che almeno aveva indosso l'intimo, si no si sarebbe dovuta aggiustare successivamente con tutto.
-Sakura, sei uno splendore... Osservati- a queste parole la trascinò verso lo specchio che aveva nel suo armadio, mostrandole una nuova se stessa, qualcuno che nemmeno lei conosceva: aveva i capelli legati a coroncina con dei leggeri boccoli in quelli che non erano stati presi nell'acconciatura, il trucco era sfumato sugli occhi, da un rosa chiaro passava a uno più scuro, mentre sulle labbra aveva un rossetto leggero color ciliegio, con poca terra sul resto, il vestito era lungo fino alle ginocchia che riprendeva le sfumature che aveva nell'ombretto e ai piedi delle scarpe con tacco rosa; sembrava veramente un'altra, infatti dovette osservarsi per molto tempo allo specchio, la prima domanda che si fece mentalmente fu quella di come avrebbe reagito Sasuke nel vederla; poi si rese conto di quello che aveva detto e si corresse.
-Ino, anche tu sei fantastica... Anche se lo sei ogni giorno, se ti vedesse Sai credo che sbaverebbe dietro- sorrise osservando l'amica che si era messa un vestito lungo come il suo ma di color panna, senza spalline, delle scarpe color oro, che richiamavano il cerchietto che si era messa tra i capelli lasciati sciolti, mentre come trucco aveva osato farsi anche a lei la sfumatura, ma dal bianco all'oro e un rossetto chiaro sulle labbra; aspettarono che Sasori le facesse lo squillo per scendere; la bionda aveva escogitato un'entrata clamorosa per entrambe, tanto da attirare l'attenzione dei ragazzi: per prima cosa dopo lo tintinnio avrebbero fatto aspettare i maschi, arrivando con circa dieci minuti di ritardo, prima sarebbe scesa lei e successivamente la rosa, anche perché non voleva perdersi l'espressione del rosso quando l'avrebbe vista.
-Non so più se il tuo piano potrebbe funzionare Ino... E se poi se ne andassero?!- ormai la bionda non ci faceva più caso, anche perché sapeva che lo avrebbe messo in discussione, come ogni suo piano del resto; rimasero circa dieci minuti a pensare e a ripensare sul da farsi arrivando alla conclusione che era perfetto a prescindere da tutto, anche se nel suo cuore la rosa continuava a sperare che non le avessero lasciate lì e che non sarebbe successo nulla, né da parte di Sasori né da Sasuke; anche perché in quel momento si sentiva così fragile, come non lo era mai stata in vita sua, forse si sentiva così solo perché non le era mai successo che due persone si interessassero di lei nello stesso momento oppure era la paura di ricommettere li stessi errori del passato che la bloccavano così tanto, chiuse gli occhi e respirò lentamente, cercando di confortarsi da sola e pregare con tutto il cuore che il rosso non l'avrebbe chiamata proprio in quel momento.
-Sakura, che ne dici di farci delle foto con la tua macchina fotografica? Lo so che l'hai portata dietro, in fondo non la lasci mai a casa da quando i tuoi te l'hanno regalata... Ne facciamo tante e creiamo un nostro album, anche se ne dobbiamo fare due, almeno ci ricorderemo di questi giorni in futuro- appena l'amica finì di parlare, Sakura tirò fuori la sua macchinetta e iniziarono a scattare una serie di foto, per fortuna che Ino ne aveva fatte altre con il suo cellulare nei giorni precedenti, per cui avrebbero unito anche quelle; mentre il flash le confermava che era stata eseguita l'azione richiesta la rosa si sentiva libera, come se niente fosse successo, per cui, i suoi pesi sullo stomaco se ne stavano andando tranquillamente, purtroppo per lei era solo un piccolo istante, poi ritornava tutto alla normalità, ma la sua fortuna era che la bionda era una vera patita di foto, nel senso che adorava farsele, per cui continuava a premere il pulsantino; così decisero di farle con i loro amici sia mentre andavano alla festa che durante, avrebbero fatto: l'album dell'università.
-Ino, dopo un po' il flash fa male agli occhi- sorrise Sakura un po' stordita dalla luce forte che emanava, per cui chiese all'amica una piccola pausa, solo che l'altra la colpì a tradimento continuando a scattargliele, anche mentre era seduta sul letto con in mano il cellulare pronta ad aspettare il trillo per uscire, o almeno rispettare il piano; quando anche Ino fu stanca di scattare, fu la sua volta, così iniziò a fargliele di diversi modelli: alla rosa piaceva fare le fotografie, tanto che aveva sempre dubitato se fare l'università a Konoha oppure seguire Sai ad Iwa per fare fotografia, per fortuna, che alcune vicende le avevano fatto prendere la retta via, così la teneva come semplice hobby nei momenti di pausa o durante le gite e le feste.
-Ma Sasori non suona su sto cellulare? Dai, se non arriviamo presto il mio trucco si scioglierà e avrò fatto tutta questa fatica per niente- sbuffò Ino continuando ad andare avanti e indietro per tutto il perimetro della stanza, odiava aspettare, ma, in fondo il rosso non le aveva detto per che ora le avrebbe fatto lo squillo, ma solo a che ora iniziava la festa, per fortuna ci pensò Sakura a dirle di portarsi dietro la terra, un lucidalabbra e gli ombretti che aveva usato nel caso in cui ne avrebbe avuto bisogno; aspettarono ancora un paio di minuti prima che Sasori facesse quello che le aveva promesso per poi lasciar cadere la chiamata, pensando che entrambe sarebbero scese immediatamente.
-E che il piano abbia inizio- sorrise Ino affacciandosi dalla porta per osservare se erano veramente fuori, oppure dovevano ancora arrivare; scoprì che i loro amici le stavano aspettando e che erano vestiti molto bene; intanto Sakura stava prendendo la sua macchina fotografica e la mise in borsetta, insieme al suo cellulare, mentre nella sua testa affioravano una serie di interrogativi che non sapeva neanche lei che cosa rispondere, voleva sapere che cosa avesse fatto Sasuke in queste condizioni, anche perché gli studenti di Oto erano stati invitati, in quanto erano solo un distaccamento della loro scuola; iniziò a camminare dietro a Ino quando i dieci minuti erano passati da un pezzo, il suo cuore batteva forte, si vergognava da morire a uscire così, poi non sapeva come avrebbe reagito il rosso nel vederla, magari non le piaceva; a ogni passo il suo cuore batteva sempre più velocemente, finché non toccò a lei mostrarsi ai suoi amici.
 
 
Ecco qui un'altro capitolo di questa storia, spero che vi sia piaciuto, anche se la mia parte preferita deve ancora venire, ma è già scritta da un pò di tempo...
Sasuke ci ha provato un'altra volta sfacciatamente con lei, per fortuna che si è concluso tutto al meglio... E il corpo svenuto che è stato ritrovato da Ino e gli altri di chi sarà mai? E come mai sono rimasti così shoccati? Capirete tutto nel tempo, anche perché nel prossimo capitolo ci saranno altre sorprese, sia per Sakura che per voi carissimi lettori. Ma che cosa succederà?
Intanto ringrazio chi ha commentato questa storia, ovvero Saku88s e chi l'ha messa tra le preferite: DaRk_HiRo, Saku88s, Sakurachan2326 e infine chi l'ha messa tra le seguite: antonella81, Deby92, FeverSkating, Haruno_ChAn, mali6, MelyAHAHAH, Saku88s e wolf99.
Intanto volevo avvisarvi che le altre storie sono in procinto di essere scritte, anche se una non so quando riuscirò a pubblicarla, anche perché ultimamente non ci passo tanto tempo di fronte al pc, per cui a volte sarò in ritardo di un giorno al massimo. Magari lo sposterò durante la notte.
Beh, che dire, ora vado a finire il lavoro e poi continuo a scrivere le fanfic.
Alla prossima volta, ovvero tra una settimana. Baci baci.
Without_Loved
Shannaro.

Ritorna all'indice


Capitolo 12
*** Capitolo 12: Sorprese sotto le stelle. ***


University dream
 
Capitolo 12: Sorprese sotto le stelle..
 
-Ino, ma sei uno splendore- ecco che cosa sentiva Sakura da dietro alla colonna in cui si era nascosta, adesso si sentiva proprio male, in fondo la bionda era sempre stata una bellissima ragazza, sempre al centro dell'attenzione, soprattutto quella da parte maschile e questo fatto la faceva sentire sempre più brutta; osservò l'amica darle il segnale per scendere e mostrarsi ai suoi amici, per cui prese coraggio e si avviò verso la porta, mostrandosi in tutto il suo splendore. Sasori a quella visione rimase stupefatto, non si aspettava di certo che si trasformasse completamente, era così incantato che non si accorse che Ino stava scattando una foto proprio a lui riprendendo la sua espressione; in quel momento Sakura si stava vergognando sempre di più, tanto da superare Hinata per quanto era diventata rossa; per cui chiese immediatamente di non fissarla più per non metterla in imbarazzo, purtroppo ci pensò la bionda a riportare tutti alla realtà continuando a insistere per fare alcune foto prima di andare alla festa.
-Ok, l'importante che siano poche- disse Itachi spostando una ciocca che li era finita in faccia, proprio in quel momento la bionda aveva preso la macchina fotografica e l'aveva passata a Sakura, che si era messa a scattare delle foto ai suoi amici: a lei non piacevano le foto fatte in posa, per cui li prendeva nel momento in cui non se ne accorgevano; intanto Naruto e Suigetsu facevano gli stupidi per attirare l'attenzione degli altri, così la rosa poté iniziare a scattare una serie innumerata di fotografie che pian piano stavano riempiendo l'album che voleva costruire insieme all'amica. Dopo aver finito di scattarle si portarono verso la festa vera e propria, dove avrebbero potuto farne di nuove; per fortuna che durante il percorso parlarono, così almeno si distrassero da quella giornata un po' distorta e complicata, anche perché tutti nel cuore speravano che non sarebbe mai più successo niente.
-Stupendo, ma ogni volta lo fanno diventare sempre meg...- Naruto non riuscì a finire la frase che si sentì avvinghiare da dietro, per poi scoprire che era stata proprio la madre a fare quel gesto così avventato, in fondo era stata così occupata che non aveva potuto vedere il figlio neanche un secondo, l'ultima volta era stata proprio alla festa per l'inizio dell'anno scolastico; per questo era saltata addosso al biondo continuando a stringerlo sempre più forte, tanto da fargli mancare l'aria nei polmoni, per cui lo costrinse a dimenarsi e chiederle di lasciarlo respirare, per fortuna che ci pensò il marito a distaccarla chiedendo immediatamente scusa a tutti per come si era comportata la donna; il ragazzo era davvero fortunato ad avere dei genitori così, sempre pronti a sorreggerlo e rincuorarlo, però proprio in quell'istante tutti notarono la faccia di Itachi diventare sempre più cupa, ma nessuno osò domandargli niente.
-Ecco, arriva il preside!- urlò qualcuno dei presenti mentre in lontananza si vedeva arrivare la figura appartenente al capo di tutti, sapeva che cosa lo attendesse, ma, visto che ogni anno cambiavano il tema della festa e come venivano proposte, per cui era sempre una vera sorpresa; intanto a tutti fu distribuita una stella filante da far cadere nel momento in cui avrebbe varcato l'enorme arcata che avevano messo come “porta”; Sakura, intanto, continuava a fissare i suoi amici che erano felici per il fatto di passare un'altra serata con gli altri, ma lei continuava a pensare a quello che era successo durante tutta la giornata.
-Sakura, balliamo?!- chiese Sasori riportandola alla realtà, mettendole una mano con il palmo rivolto verso l'alto per invitarla a scendere in pista, a questo gesto sorrise lievemente accettando di buon grado; così si diressero insieme sulla pista, iniziando immediatamente a muoversi a suon di musica, per fortuna che era un lento, per cui poté godersi quel momento mettendo la sua testa sulla spalla del rosso e lasciandosi cullare da quel movimento; stava così bene tanto da non accorgersi che dall'altra parte di dove si trovava qualcuno continuava a fissarla anche se stava danzando con Karin, che non stava facendo caso a quello che stava succedendo proprio di fronte a lei, anche perché era troppo concentrata a non lasciare Sasuke nemmeno per un misero secondo. Passarono circa dieci minuti prima che la musica lenta si interruppe per lasciar spazio a quella un po' scatenata, intanto tra tutti passavano delle maschere, dovevano mettersele su, per fare un gioco insieme, furono chiamati a raccolta persino i professori, anche se Kakashi non voleva partecipare, ma fu obbligato dal professore Gai, suo eterno rivale, a prenderla come sfida; non appena tutti se la misero, furono smistati: da una parte le donne, dall'altra gli uomini; intanto Suigetsu bisbigliava all'amico che, appena sarebbe toccato a Karin essere messa nel gruppo relativo al suo sesso, i poveri coordinatori si sarebbero bloccati, in quanto non sapevano se fosse maschio o femmina, a questa dichiarazione il biondo si mise a ridere, attirando l'attenzione di tutti, per fortuna che non avevano capito a che cosa fosse riferito per cui tralasciarono il tutto e ritornarono a guardare i ragazzi che stavano ancora svolgendo il proprio lavoro.
-Bene, ora che siamo tutti smistati possiamo dirvi le regole e il funzionamento del gioco. Per prima cosa di regole ne abbiamo solo una: quella di non scambiare le coppie che formeremo, poi tutto questo consiste in un semplice ballo, ma le coppie le formeremo proprio noi, anche perché le abbiamo già decise, esse dureranno per tutta la serata, ma dovrete solo mettervi in pista e muovervi- a quelle parole Sakura pensò subito con chi potesse essere capitata, anche se in cuor suo sperava di trovarsi a ballare o con Sasori o con qualche suo amico; sfortunatamente per lei molti dei suoi compagni furono già chiamati quasi subito, Ino era in coppia con Naruto, mentre Itachi era capitato con una ragazza che non aveva mai visto; il suo cuore intanto continuava a perdere battiti, ma la botta secca l'ebbe quando fu chiamato il suo ragazzo a ballare con una del suo anno e Suigetsu con Karin, per sua sfortuna, per cui, a rigor di logica, rimanevano solo lei e Sasuke, anche perché gli altri erano già stati accoppiati; fissò il rosso con aria malinconica, ma lui, con un'occhiata dolce riuscì a farla calmare almeno un pochino.
-Ma guarda il destino con chi mi ha smistato... La mia cara e dolce Sakura...- alla diretta interessata li venne quasi un attacco nevrotico a sentire la sua voce, proprio in quel momento in cui non avrebbe voluto né vederlo né sentirlo, le era capitato come compagno di ballo, per fortuna che non potevano uscire dalla pista, almeno era una restrizione che adorava, in quanto più in là di quel posto non potevano andare, apparte se avessero sete; senza fiatare, lei si mise proprio di fronte al corvino e, dopo aver fatto tutte le mosse consone, iniziarono a danzare; il suo cuore stava battendo così forte quando per sbaglio lui le sfiorò con la mano la spalla, ma non ci fece poi tanto caso, poteva succedere a chiunque di fare quel gesto.
-Sembri una corda di violino caro bocciolo, per fortuna che dovresti essere già rilassata, in quanto mi conosci di già... o forse è perché sei con me, non dirmi che ti piaccio?- chiese soavemente Sasuke portandosi proprio vicino al suo orecchio, cercando di non farsi sentire da nessun altro apparte lei, che arrossì vistosamente, ripetendosi nella mente di non cadere vittima dei suoi tranelli, anche se era maledettamente difficile; che per un momento interruppe il loro ballo e li biascicò di lasciarla in pace, anche perché non voleva più aver niente a che fare con lui e non era colpa sua se erano finiti in coppia insieme, anche perché non l'avrebbe mai scelto come suo accompagnatore neppure per tutto l'oro del mondo.
-Non fare così... Però l'altra sera non volevi questo- disse lui ricordandole il momento in cui voleva lasciar tutto e fuggire via; scosse la testa cercando di non rammentare, soltanto che il ragazzo aveva già iniziato a scendere lungo la schiena della rosa, mentre era presa dai suoi ricordi tanto da non accorgersi che le stava massaggiando il fondo schiena e si era avvicinato sempre di più; quando si riprese sentì tutto e, senza pensarci, li diede uno schiaffo sul volto urlandoli di non farlo mai più. Per fortuna che nessuno li aveva sentiti, si no sarebbe scattato il putiferio, così il corvino si mise una mano sulla parte dolorante e si avvicinò minacciosamente alla rosa, che stava per cadere dalla paura, soltanto che il ragazzo la sorresse; quando i loro occhi si scontrarono l'angoscia che si celava in Sakura stava per prendere il sopravvento sui suoi sentimenti tanto da iniziare a piangere senza sapere il perché, così Sasuke portò le sue labbra vicino agli occhi della ragazza e li leccò le lacrime che stano cadendo sul suo viso, sussurrandole successivamente di non pensarci più e di stare tranquilla, perché non amava vederla così.
-Io non ti capisco Sasuke, prima mi tratti male, poi il contrario per tornare successivamente a quello cattivo. Io vorrei sapere il perché... Quali sono i tuoi sentimenti per me?- si era staccata nettamente dal ragazzo interrompendo per la seconda volta il ballo, per poi portarsi in un angolo della pista, così da non essere visti da nessuno mentre discutevano; Sasuke, intanto, continuava a fissarla con quello sguardo da conquistatore, per poi portarsi accanto a lei e osservare i loro compagni ballare; stava pensando a che cosa risponderle, era difficile per lui esprimere i suoi sentimenti, in quanto quello che voleva lo otteneva immediatamente, ma questa ragazza l'aveva conquistato non appena l'aveva vista il primo giorno, quando era scesa dalla sua macchina; intanto anche la rosa si era messa a esplorare la pista da ballo ancora stracolma di persone che si stavano divertendo, per cui, prese la sua macchina fotografica e iniziò a scattare una serie di foto sia ai suoi amici che ai professori, tanto che riuscì a notare la faccia di Suigetsu mentre ballava con la rossa, sembrava che stesse danzando con una cozza da quanto era disgustato.
-Sakura, lo so del mio comportamento, ma non so proprio spiegarmi il perché di tutto questo... Però so solo una cosa, che ti amo con tutto il mio cuore e vorrei tenerti sempre vicino, persino in quei momenti in cui sono triste, vorrei che tu conoscessi tutte le mie paure e le mie gioie, ma soprattutto ciò che mi tormenta sia del mio presente che del mio passato... In poche parole vorrei renderti una parte importante della mia vita, anche se so che tu ora sei di Sasori, ma spero che un giorno tu capirai che sono io l'uomo che fa per me... Ti amo davvero- a queste parole Sakura arrossì, nessuno le aveva mai detto quelle parole, soprattutto così dolci e piene di amore; fissò Sasori mentre ballava con la sua coetanea, sembrava che non se ne fosse accorto della sua scomparsa, forse aveva fatto male a rimettersi con lui se non si preoccupava nemmeno un po' della sua fidanzata; socchiuse gli occhi cercando di immaginarsi un futuro sia con uno che con l'altro, erano tutti e due molto allettanti nella sua fantasia ma nella realtà non era così semplice, per cui era davvero incasinata con tutto.
-Sasuke, mi dispiace, ma io non so nemmeno se amo veramente Sasori. La mia vita sembra sempre di più incasinarsi, non so mai se quello che faccio è giusto...- forse si era lasciata troppo andare, tanto da non pensare che si trovava proprio di fronte a un Uchiha; intanto il ragazzo si era avvicinato sempre di più a lei e la stava baciando passionalmente, ma la cosa che più stupì la rosa fu quella che stava ricambiando; non si stava più preoccupando del rosso, che in quel momento li stava fissando con uno sguardo alquanto attonito; quello sbaciucchiamento durò molto, era quasi interminabile, ma quando finalmente riuscirono a staccarsi il corvino si avvicinò nuovamente a lei sussurrandole ancora una volata di amarla per poi riavvicinare le loro bocche. Sasori a quella scena rimase interdetto, non sapeva che fare, la sua ragazza stava baciando il fratello del suo migliore amico; in cuor suo pensò che era soltanto una tattica per farlo ingelosire, visto che fino a quel momento non si era minimamente preoccupato di lei, anche se più in fondo sapeva che non era vero e che la stava perdendo proprio sotto ai suoi occhi; per cui non ci pensò nemmeno un secondo e si avvicinò ai due tirando un pugno proprio in faccia al moro, per poi trascinare via la sua ragazza che non ci stava più capendo niente.
-Che cosa c'è tra voi? Dimmelo... Sono io il tuo ragazzo e adesso tu ti stai baciando con un altro- la voce di Sasori era diventata più dura, tanto da incutere terrore nella ragazza; a questo punto Sasuke sembrava uno stinco di santo a suo confronto, sussubito non reagì, anche perché nel vedere il ragazzo arrabbiato in quel modo la spaventava sempre di più, per fortuna che in quel momento arrivò Itachi che prese il rosso per la mano che stava alzando per tirare uno schiaffo alla povera ragazza; la rosa non vide niente, anche perché aveva chiuso gli occhi per evitare di vedere. Quando il moro aveva interrotto la mossa dell'amico lui si era voltato, soltanto che era scattato lontano da loro non appena guardò negli occhi dell'Uchiha; facevano davvero paura i membri di quella famiglia quando erano arrabbiati; intanto Sakura aveva riaperto le palpebre e stava osservando la scena, non voleva vedere i due litigare, per cui si intromise.
-Vi prego, non litigate per colpa mia... Lo so, ho sbagliato, soltanto che Sasori non mi guardava, per cui ho cercato di farmi notare... Se qualcuno deve prendersela con l'altro, quella sono io... Sì che era una cosa combinata ma tu conosci Sasuke da più anni di me e cosa ti costava osservare se la tua ragazza stesse bene o meno- a quel punto si mise a piangere per poi scappare verso la sua stanza, per sua sfortuna la sua macchina fotografica cadde a terra e si ruppe in mille pezzi; proprio come il suo cuore, odiava veramente quella scuola, odiava averla scelta, odiava ogni singola persona che vi era iscritta, nessuno escluso; percorse tutto il tragitto senza mai guardare indietro, voleva solo fuggire via, ma non si accorse che proprio dietro di lei anche Itachi stava correndo per bloccarla, doveva parlare con lei.
-Sakura, senti, mi dispiace... Parliamone io e te- la stava implorando di interrompere quella sua folle corsa per poterne discutere tranquillamente; infatti Sakura dovette fare una pausa per cui fu raggiunta dal moro che le si mise accanto, l'abbracciò mostrandole alcuni pezzi della sua macchina fotografica, era così sconvolta che non riuscì nemmeno a biascicare niente; rimasero così per un paio di minuti, c'erano solo loro, per cui nessuno si intromise in quel gesto. Non appena si sciolsero poterono parlare tranquillamente di quello che era successo, in fondo Sasori l'aveva attaccata senza conoscere la vera realtà dei fatti, ed era quello che l'aveva delusa di più, e questo entrambi lo sapevano, Itachi le disse che era sempre così, quando aveva una ragazza non riusciva a vederla con un altro che non fosse lui, per cui era un ragazzo geloso al massimo.
-Itachi, io non l'ho fatto apposta … E' tuo fratello che mi ha baciato e io non ho saputo resistere- si era sconsolata tanto, cercò di non ripensare al loro bacio, ma questo fu inutile; intanto l'altro stava cercando di calmarla, sapeva che era ancora agitata dal comportamento di Sasori, per cui le aveva messo una mano sulla sua spalla per batterla leggermente; a quel gesto Sakura mostrò un sorriso dolce, il moro era veramente un vero amico, per lei ci sarebbe sempre stato. Proprio in quel momento si udirono i canti di compleanno, segno che la torta era giunta di fronte al preside, per cui opzionarono per tornare dagli altri, ma soprattutto di evitare i due combina guai, per cui non badarono al regolamento del gioco, anche perché si tirarono fuori; passarono ogni istante insieme, senza mollarsi mai, poi si unirono a Ino e Naruto, per andare a osservare sulla riva del laghetto i fuochi d'artificio, per fortuna che questo spettacolo riuscì a rallegrarla.
-Itachi, sei veramente un amico speciale, non ti cambierei nemmeno per tutto l'oro del mondo... Però mi dispiace che devi sempre correre in mio soccorso...- non aveva ancora finito la sua frase perché il moro le disse che per lei ci sarebbe stato, indipendentemente se avesse sbagliato o meno; ma lei non sapeva che era una promessa fatta a Yahiko, per cui non glielo poté dire; intanto i fuochi stavano quasi per finire, ora mancava solo un ballo per concludere in bellezza la festa; i quattro amici ritrovarono Suigetsu non molto distante di dove si fossero messi: era veramente bello passare del tempo con loro, per fortuna che Sasori non si era fatto vedere, a parere del moro era andato via per non importunarla ancora, ma sapeva che il giorno dopo avrebbero dovuto parlare, per cui le suggerì di stare calma e che lui le sarebbe rimasta accanto per tutto il tempo.
-Sasuke, che cosa succede? Mi sembri un po' strano- disse Karin ritornando dal suo amore, che intanto stava fissando la ragazza dai capelli rosa, intenta a divertirsi con i suoi amici; Itachi non aveva raccolto la memoria della macchina fotografica, per cui ci aveva pensato lui e se la stava rigirando tra le mani senza farsi vedere; intanto l'altro gruppetto se la stavano spassando tutti insieme, come se quel giorno non fosse mai successo, poi il cellulare di Sakura vibrò nella sua borsa e lei rispose: era il suo amico Sai che l'avvertiva che un giorno di quelli l'avrebbe raggiunta per vedere la sua scuola e per conoscere qualche bella ragazza; non appena lasciò giù informò la bionda che tra pochi giorni avrebbe potuto conoscere il suo amico, facendo arrossire vistosamente l'altra, mentre tutti si mettevano a ridere, per poi iniziare a incamminarsi verso la folla che stava osservando il preside tagliare la torta per poi distribuirla personalmente a tutti i suoi allievi e insegnanti, in quell'istante il cuore di tutti perse un battito, erano stati loro a farla, ma non sapevano se fosse uscita bene, per il momento l'aspetto era veramente invitante, tanto che aveva fatto commuovere Sarutobi per come era particolareggiata e decorata; ne assaggiarono un pezzo scoprendo che era uscita magnificamente anche come gusto, a quel punto cercarono Asuma per sentire la sua opinione, e quando arrivarono vicino a lui fece semplicemente il gesto di vittoria confermandoli che si sarebbero visti la mattina dopo; per poi sparire dietro alla folla che si stava godendo la torta.
-Ragazzi, grazie mille a tutti per questa festa... Ora però è meglio andare a dormire, io perché sono vecchio, mentre voi perché domani sarà l'ultimo giorno prima del weekend che avrete per conoscere tutti i professori prima del vero e proprio boom- detto questo iniziò a incamminarsi verso la sua stanza; seguito a ruota da tutti, anche Sakura e gli altri fecero la stessa cosa, poi quando arrivarono di fronte alle due stanze si diedero la buona notte e si lasciarono; appena entrate si spogliarono mettendosi successivamente il pigiama, erano talmente stanche che non riuscirono neanche a toccare il letto che si addormentarono. Quella notte Sakura sognò tutto quello che le era successo in quel giorno: dalla chiaccherata con Itachi al litigio con Sasori, ma anche altro, tanto da immaginarsi la reazione di Koori a quel gesto; vista da fuori sembrava agitata, in fondo si stava muovendo per tutta la lunghezza del letto, tanto da sbattere la coperta e il cuscino per terra; stava veramente vivendo in un incubo, ma la cosa peggiore non era quello che stava sognando in quell'istante ma era quello che stava vivendo da quando era arrivata lì.
 
 
Ed ecco qui un altro capitolo, lo so che è da molto tempo che non aggiorno, ma finalmente siamo riusciti a recuperare tutti i file sul mio vecchio pc e trasportarli sul nuove e che vi avevo promesso un po' di sorprese per Sakura, ma non vi avevo detto se erano buone o cattive, infatti ci sono state entrambe, tanto per non renderla o troppo noiosa o troppo felice.
Sasuke si è confessato alla rosa, ma al contempo Sasori si è arrabbiato con lei per come si è comportata. Avrà reagito bene o male? E ora che cosa succederà alla povera ragazza? Sceglierà Sasori o Sasuke? Staremo a vedere insieme, ma le sorprese non sono ancora finite. Intanto abbiamo scoperto che la rosa adora la fotografia, solo che la macchina si è rotta in mille pezzi dopo il litigio...
Nel prossimo capitolo, altre sorprese e nuovi arrivi, ma anche la nascita di nuovi amori, anche questo è già stato scritto da un po', anche se aspetto una settimana per pubblicarlo, ora che è iniziato Judo ho sempre meno tempo da dedicare al pc, per cui dovete aspettare.
Intanto vi rammento che c'è sempre la mia storia: Figlia di chi?! Che viene aggiornata ogni domenica tanto per tenervi occupati mentre aspettate l'aggiornamento di questa storia, ma sto anche meditando per continuare la mia storia: Per te... questo e altro, che ho interrotto anni e anni fa...
Questo capitolo lo dedico ai miei amici, a voi che mi seguite e alla mia famiglia. Intanto vorrei ringraziare chi ha recensito: chi l'ha messa tra le seguite e chi tra le preferite. Vi ringrazio infinitamente e ci vediamo con il prossimo aggiornamento.
Baci baci.
Without_Loved.
Shannaro.

Ritorna all'indice


Questa storia è archiviata su: EFP

/viewstory.php?sid=1086842