Le nostre 7 Sfere Musicali

di SpiraleOvale95
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Lista capitoli:
Capitolo 1: *** Partenza forzata ***
Capitolo 2: *** Mini performance al Sax ***
Capitolo 3: *** Vegeta arriva sulla Terra ***
Capitolo 4: *** La vita segreta di Bulma ***
Capitolo 5: *** Il Saiyan prova qualcosa ***
Capitolo 6: *** Non così malvagio ***
Capitolo 7: *** Il magnifico dono di Vegeta ***
Capitolo 8: *** Yamcha, fuori dal gruppo e dal cuore ***
Capitolo 9: *** Tutti al mare ***
Capitolo 10: *** Canzoni stonate urlate al cielo lassù ***
Capitolo 11: *** Quella bestia non è mio papà ***
Capitolo 12: *** Nell'intero universo non c'è niente che somigli un po' a te ***
Capitolo 13: *** Non sarai mai sola ***
Capitolo 14: *** La festa di fine anno ***
Capitolo 15: *** I pregiudizi contano ***
Capitolo 16: *** La metà di una bugia non fa la verità ***
Capitolo 17: *** La vita va avanti, sempre! ***
Capitolo 18: *** Nuovi guai ***
Capitolo 19: *** Il sacrificio del principe ***
Capitolo 20: *** Ti dedico tutto ***



Capitolo 1
*** Partenza forzata ***



Capitolo 1 
Partenza Forzata



Quel pomeriggio Vegeta non aveva proprio voglia di allenarsi, era chiuso nella sua stanza da ore.
In quei giorni il suo umore rasentava la disperazione poiché tra poco avrebbe dovuto intraprendere una spedizione di primaria importanza impòstagli da suo padre, Re Vegeta, poche settimane prima.
Il Padre, infatti, era venuto a conoscenza dell’esistenza delle 7 Sfere del Drago che vi erano sulla Terra e dei suoi incredibili poteri, voleva prenderne possesso, ad ogni costo, quindi era per questo, che un compito così delicato ed importante, non poteva essere assegnato che a suo figlio, Vegeta, il Principe dei Saiyan.
Così, come un carcerato che aspetta la sua sentenza, il ragazzo stavi lì, sdraiato sul letto, ad aspettare che il Padre decidesse il giorno della sua partenza, e con essa anche la sua sorte.
Egli, chiaramente, non voleva partire, intraprendere un viaggio così lungo era assai faticoso e difficile, e dal tronde non aveva la minima idea di che pianeta si sarebbe trovato davanti nel momento del suo arrivo, e poi, come avrebbe fatto a trovare le 7 Sfere del Drago?
A questi “perché” il Padre non vi fece caso più di tanto, preso dalla smania di potere non gli interessava mandare suo figlio di appena 17 anni su un pianeta sconosciuto a cercare qualcosa senza nemmeno sapere da che parte cominciare.
Qualcuno bussò alla porta della stanza di Vegeta.
Il Principe fece finta di nulla, fingendo di non aver sentito, sperando così, che colui che lo volesse disturbare ci ripensasse lasciandolo in pace.
Ma il picchiettio di quella piccola mano fastidiosa continuò sopra alla grande portone in acciaio che separava la stanza del Principe con il resto del regno; il Saiyan passatasi una mano tra i capelli rispose con aria seccata.
-Avanti!- La sua voce era molto roca per essere quella di un ragazzino, ed il suo corpo, altamente sviluppato, era pieno di muscoli dovuti al tanto allenamento che egli si sottoponeva giornalmente. I suoi capelli erano neri come la pece e sparati verso l’alto come una fiamma ardente, ed i suo occhi neri, sempre seri, resi ancora più cattivi da quelle grandi sopracciglia costantemente accigliate.
Un esserino verde con una toga bianca si fece avanti facendo spuntare solo la testa da dietro la porta di metallo.
-Principe, il Re.. Ha deciso.. Vuole vedervi..-
Ormai tutti a palazzo sapevano dell’imminente partenza del ragazzo, e come lui aspettavano questa sua sorte che ormai stava per giungere.
Vegeta sentì una fitta allo stomaco, quanto avrebbe voluto che quello fosse tutto un sogno..
Si alzò da letto; l’esserino era già sparito dietro la grande porta. Si passò ancora un altra volta la mano fra i capelli sino ad appoggiarsela dietro il collo. Sospirò. Proprio non riusciva a incamminarsi per raggiungere la grande sala e con lei anche il Padre che lo stava aspettando per parlargli.
Uscì dalla stanza, ma sentì in lontananza uno scalpitio fastidioso avvicinarsi verso lui.
Rimase immobile, quasi volesse aspettare chiunque stava arrivando, poiché ormai sperava in qualsiasi cosa, in qualsiasi miracolo, e che la sua spedizione fosse annullata.
Una ragazza dai capelli neri e corti e dagl’occhi corvini, brillanti come il cielo di notte girò l’angolo, aveva corso a perdifiato e ciò lo si poteva notare dalla sua aria scomposta e dal fiatone che essa aveva. Appena la ragazzi vide il Principe i suoi occhi s’illuminarono.
-Vegeta!- Gli corse in contro.
Si ricompose e con la schiena dritta e le spalle larghe parlava a quel ragazzo che non la guardava nemmeno in viso, amareggiata, così,dalla sua costante indifferenza nei suoi riguardi.
-Ho saputo della sua partenza! Volevo salutarla prima che se ne vada..-
-Apprezzo, che come tutti, stai facendo finta che t’importa davvero qualcosa di me.. Ma non c’è bisogno.. Torna pure ai tuoi doveri..-
La ragazza non riuscì più a trattenersi e scoppiò in lacrime, come se fosse appena esplosa un emozione dentro lei.
Il suo pianto era formato solo da piccoli singhiozzi soffocati, seguiti da delle dolci lacrime calde, ma sia lei che il Principe sapevano che se fosse stata da sola quella sceneggiata si sarebbe trasformata in disperazione pura. Non perse la posizione composta, e nemmeno si asciugò le lacrime, rimase immobile e impassibile alla tanta indifferenza del Saiyan lasciando che quelle piccole gocce di dolore le solcassero le guancie sino a bagnarle il petto.
Vegeta non la guardò nemmeno per un secondo, avanzò dritto e rigido verso la propria strada fermandosi solo qualche passo più avanti.
-Lora! Raggiungimi da me questa sera, voglio salutarti meglio.. A modo mio!-
Tra Vegeta e quella ragazza c’erano stati più e più volte dei rapporti, e nulla poteva negare che lei provasse qualcosa d’immenso per lui, ma purtroppo il Principe non era tipo da dedicare la sua vita a quelle smancerie femminili a dir poco smielate e vomitevoli, lui preferiva decisamente di più il piacere carnale, e odiava che tutto ciò potesse essere correlato a dei sentimenti. Almeno sino ad allora.
La ragazza dietro a lui sorrise allungando una mano verso il viso per asciugarsi l’ennesima lacrima che lo bagnava, era consapevole che il Principe non l’amasse, ma ciò le bastava, sapeva che quello era il suo piccolo sogno irrealizzabile, un sogno dalla quale prima o poi si sarebbe dovuta svegliare, ma ciò le stava bene così, per ora.
Vegeta percorse tutto il corridoio senza abbassare mai la testa, guardava dritto avanti a se senza mai mancare al suo nobile ruolo. Arrivò infine davanti alla porta che lo divideva da suo Padre, varcarla sarebbe stata dura, ma in fin dei conti, era il suo destino per quanto brutalmente gli possa essere stato imposto.
La grande porta fu aperta da due guardie che sorvegliavano la sala, Vegeta la varcò, ed in un baleno furono richiuse dietro ad egli procurando un tonfo sordo e spettrale.
Il Re Vegeta alla vista del figlio si alzò in piedi.
-Vegeta! Prego vieni avanti! Perché ci hai impiegato così tanto tempo a raggiungermi?-
-Mi ero fermato a parlare con.. una persona..- I Principe ci teneva a tenere tra lui e suo padre un certo distacco tra la sua vita privata e quella pubblica; molte volte lo trattava come un estraneo, ma ciò non dava fastidio a nessuno dei due.
Il Padre si sedette sopra al proprio trono; nella sala vi erano solo loro due e visto che era una stanza immensa l’eco delle loro voci rimbombava sulle pareti.
-Figliolo, come tu ben sai, voglio mandarti a fare una missione di primaria importanza sulla Terra, devi..-
Il figlio lo interrupe bruscamente. –Si Padre, so già quali sono i miei doveri! Per favore non dilungare ancora le mie pene e mi dica tra quanto dovrò partire!-
-D’accordo, come vuoi.. Partirai domani, appena le tre lune spariranno all'orizzonte, la tua navicella è già pronta prendi tutto l’occorrente e non deludermi!-
Il Figlio sentì la solita fitta prendergli lo stomaco. Domani, era davvero troppo presto, non si sentiva ancora pronto.. Ma quale altra scelta aveva?
-Si Padre!- Vegeta fece una specie d’inchino forzato, e poi si girò per levare le tende.
-Un ultima cosa!- Il figlio si fermò senza voltarsi indietro. –Sulla Terra vive un altro Saiyan, il suo nome è Kakaroth, ed è il secondo genito di Bardak!- All’udire di quel nome Vegeta aguzzò le orecchie. -Crediamo che sia lui ad avere in proprio possesso le Sfere del Drago, devi sottrargliele e tornare qui nel minor tempo possibile!-
Vegeta sorrise, si girò verso il Padre. –Allora è lui quello che devo cercare! Grazie Padre, non sapete come mi avete reso facili le cose adesso!- Si fece una grassa risata.
-Non cantar vittoria, egli ha un livello di combattimento molto alto che eguaglia il tuo, quindi per non rischiare di fallire e far rimanere incompiuta la tua missione devi prima farti dire dove le nasconde e poi quando finalmente ne sarai in possesso puoi fare ciò che vuoi!- Allungò una mano come se quello che stesse per dire fosse una cosa normale. -Puoi pure distruggere il pianeta se questo ti aggrada!-
-Non ne vedo il motivo Padre, se io lo anniento troverò le Sfere del Drago e farò ritorno qui prima di quanto voi possiate immaginare!-
-Vegeta! Tu non sei a conoscenza del luogo dove egli le nasconde, e se devo dirti la verità, i nostri scienziati l’hanno spiato e calcolato la sua potenza, ed hanno affermato che hai ben poche possibilità di annientarlo! Anzi, il 90% di loro pensa che tu soccomberai se dovessi ritrovarti in un scontro contro di lui! Quindi io ti “ordino” di fare come ti dico, e se farai di testa tua non prenderti nemmeno la libertà di tornare, perché per me sarai esiliato a vita!-
Quelle parole così forti colpirono Vegeta, ma non tanto per la crudeltà e la freddezza con cui furono pronunciate dal Padre, ma perché gli sembrava impossibile che ci fosse qualcuno più forte di lui nella Galassia.
-Farò come dite Voi.. Ora vado a prepararmi!-
Egli uscì dalla sala e si diresse in camera sua, non appena la porta della sua stanza gli si fu richiusa alle spalle egli si accasciò al suolo battendo forte i pugni sul pavimento.
-Dannazione!-
La sera arrivò, e con lei anche Lora. Entrò scaltra dalla finestra senza dare troppo nell’occhio. Il Saiyan era sdraiato sul letto che giocherellava con il proprio Scooter facendolo dondolare con la coda.
-Finalmente sei arrivata! Non c’è la facevo più!-
Prese la ragazza e la tirò verso se, stettero tutta la notte insieme, ma non un solo baciò volò dalla bocca del Saiyan verso la giovane.
La passione echeggiò sino a che non iniziarono a intravedersi le prime luci del mattino.
Il ragazzo allora si ricompose mettendosi la tuta e lo Scooter all’occhio.
-Quando tornerai?- Chiese lei coprendosi le proprie nudità con il lenzuolo sporco di sangue e liquido staminale.
-Presto.. Non voglio starci più di tre mesi su quel lurido pianeta!-
-Mi mancherai..- Disse a bassa voce curandosi bene dal non farsi sentire. Poi alzò un po’ il timbro. -Ti aspetterò qui, Vegeta.-
Il ragazzo si mise i guanti e uscì dalla stanza, tutto il palazzo dormiva. Andò nel area di decollo dove la sua navicella lo stava aspettando. Davanti ad essa c’era suo Padre e altri due scienziati che rifinivano le coordinate di volo per il viaggio.
Quando il re lo vide gli andò incontro. –Sei pronto?-
Il figlio fece una risatina sforzata. –Non vedevo l’ora..- Il Padre colse il sarcasmo di questa frase e si avvicinò al figlio bisbigliandogli qualcosa all’orecchio.
-Quando tornerai con le 7 Sfere ti prometto che il primo desiderio sarà il tuo, ora va e rendimi fiero di essere tuo Padre!-
Vegeta sentì quella frase come un invito, e fu molto più invogliato a partire.
Salì a bordo e quando fu comodo chiuse lo sportello. Dopo pochi secondi la navicella emise un gran boato e partì verso la volta celeste.
Il Principe guardò il suo pianeta allontanarsi sino a sparire come un puntino in mezzo all’universo.
Nella sua mente intanto una domanda lo stava martellando. –Quale sarà il mio primo desiderio? Potrei desiderare l’immortalità? O la potenza assoluta! Ma si certo, potrei desiderare di diventare il più forte essere di tutta la Galassia, dopo avrei l’universo sul palmo della mia mano, si! È il desiderio perfetto!-
Chiuse infine gli occhi e si accasciò sopra alla poltroncina che lo sorreggeva, non gli era mai sembrata così comoda, ma forse era perché aveva passato la notte scorsa a far follie con quella sua fiamma che si lasciava usare come fosse una bambola.
Non gli era mai piaciuta Lora, era una donna perfetta, certo, con tutte le curve al posto giusto, e anche un sacco di muscoli, ma non aveva polso, si faceva manovrare da lui come se fosse una marionetta, ed ogni cosa egli dicesse lei pendeva completamente dalle sue labbra.
Vegeta non sapeva se stesse veramente cercando un amore, ma se mai si sarebbe innamorato nella sua vita voleva una ragazza speciale, con della grinta e del carattere, ma che non lo facesse stare troppo sulle spine, ma quei pensieri ogni volta che gli offuscavano la mente venivano violentemente ricacciati via per far posto al suo solito carattere crudele e spietato.
Infine si soffermò a pensare anche a Kakaroth, aveva sentito parlare di questo giovane Saiyan, e sapeva che egli era il figlio di Bardak, l’unico della sua stirpe ad essere riuscito a superare il limite.
Tutti credevano che le storie su egli fossero solo una leggenda o una diceria, ma egli sapeva bene chi era Bardak.
Padre di Radish e Kakaroth, ucciso per aver commesso un solo ed unico sbaglio. Non esser riuscito a salvare la moglie del Re da morte certa ed averlo superato in potenza riuscendosi a trasformare nel fatidico Super Saiyan.
La sua pena fu così unica ed esemplare, ucciso per mano del Re davanti a tutto il popolo, con un onda d’energia che gli passò la testa da parte a parte.

Purtroppo Vegeta se lo ricordava bene quel momento, e all’inizio non era  d’accordo con questa sua scelta, ma poi crescendo con la mentalità del padre, col passare degl’anni si era convinto che era la cosa giusta da fare.
Per fortuna Radish era troppo piccolo per ricordarsi come suo padre fosse stato ucciso, e prima che la madre potesse inculcargli la vendetta nel sangue fu strappato da essa e messo sotto le veci del Re e della corte facendolo diventare un forte guerriero sotto i severi insegnamenti di Nappa.
Invece Kakaroth che al tempo era solo un pargole in fasce fu mandato su un altro pianeta di nome Terra e di lui si perdettero le tracce, sino ad allora.
Il Principe guardò la tabella di marcia per un ultima volta, essa segnava che sarebbe dovuto arrivare sulla terra, se tutto procedeva normalmente, entro circa una settimana, era un tempo decisamente lungo, ma accettabile visto che i viaggi nella galassia erano consuetudine per lui, e poi ne aveva svolti anche di più lunghi e impegnativi, delle volte lunghi addirittura 2 mesi.
Si mise tranquillo e cominciò a dormire, per quanto potesse riuscirci.
I suoi sogni però erano più che altro incubi, su Kakaroth, sulle Sfere del Drago e su suo Padre.
Eppure quel viaggio era ancora lungo, e lui era solo all’inizio.
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Ecco a voi l'alba di una mia nuova Fic! Lo so che sono in anticipo, però è sempre meglio che essere in ritardo! Comunque se siete arrivati a leggere sino a qui vuol dire che la storia vi sta iniziando ad interessare.. (O almeno lo spero..) Fatto sta che per chiunque non lo spasse questa Nuova Storia sarà basata soprattutto su una relazione che nascerà tra Bulma e Vegeta, come forse avevate già intuito, ma non è nemmeno questa la novità! Questa storia è tipo un Musical! Diciamo che è un copione (Tipo...) dove io scriverò il testo della canzone allegandoci di fianco il link che vi porterà su Youtube dove potrete ascoltare la Song, ed infine, sempre mentre ascoltate la canzone, accuratamente scelta da me per quel capitolo, dovrete leggere cosa sta succedendo mentre i personaggi cantano.. è una cosa un pò contorta, ma sono sicura che voi avrete capito meglio di me.. Comunque vi ringrazio per aver letto questo primo capitolo e vi aspetto al secondo dove ci sarà la prima canzone della Fic.. Un abbraccio!

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Capitolo 2
*** Mini performance al Sax ***


v

Capitolo 2 

Mini performance al Sax

Driiiin!
Dopo il suono della campanella dell’ultima ora Bulma, insieme a Goku e la sua ragazza, Chichi, il fidanzato della prima Yamcha e Crillin si stavano avviando per andare tutti insieme al Sax.
-Ragazzi ci dobbiamo sbrigare, Gianny ci sta aspettando da mezzora, se arriviamo in ritardo pure questa volta si arrabbierà sul serio!-Bulma correva a perdifiato inseguita dall’amica Chichi che dietro a lei teneva stretta la tracolla con dentro i libri che le sbatteva violentemente sul bacino ad ogni rintocco della sua frenetica corsa.
-Mi chiedo perché dobbiamo ammazzarci in questo modo se siamo in tre a saper volare!- Chiese Goku grattandosi la testa.
Infatti sia lui che gli altri due ragazzi erano in grado di volare, Crillin lo aveva imparato pochi anni prima dal proprio tutore e anche istruttore di arti marziali, il Genio delle tartarughe, mentre Yamcha era stato a sua volta allievo di Crillin che molto generosamente si era offerto di insegnarglielo ricevendo in cambio qualche ripetizione di matematica. Goku invece era dalla nascita che sapeva volare, ed effettivamente non si era mai chiesto il motivo di ciò, viveva la cosa con spensieratezza come ormai era dedito fare con tutto.
La turchina allora si bloccò e girandosi lentamente guardò l’amico in cagnesco. –Perché siamo in città! E ti ricordi, vero, cosa è successa l’ultima volta che avete volato in città?- E li perse la pazienza alzando il tono della voce. -Siamo rimasti chiusi in casa per due settimane perché credevano ci fosse in atto un attacco alieno!-
Goku sorrise alzando le mani all’altezza del petto. –Scusa, mi ero dimenticato!-
Bulma ricominciò a correre a perdifiato, ma dopo nemmeno pochi metri vide l’amico che le correva affianco con caricata sulle spalle la propria ragazza. –Ciao! Ci vediamo lì!- e sfrecciò accanto a loro ad una velocità supersonica.
-Goku aspetta!- Yamcha non perse tempo e caricò a sua volta la propria ragazza sulle spalle, seguiti da Crillin che urlava a squarciagola di aspettarlo.
Arrivarono dopo poco al Sax insieme. Bulma saltò giù dalla schiena del fidanzato e corse all’interno per avvisare Gianny del loro arrivo.
-Gianny? Siamo arrivati!- Un vecchietto tutto ricurvo stava lavorando sotto un bancone a delle attrezzature, si alzò di scatto per vedere chi fosse entrato nel locale, sbattendo così la testa sotto al davanzale. Bulma gli corse incontro per vedere se stava bene.
–Maledizione Gianny, devi fare più attenzione!- Il vecchietto si era procurato un piccolo taglietto sulla nuca.
Nel frattempo che Goku e gli altri montavano gli strumenti, la ragazza stette a medicare il vecchio amico con disinfettante ed un cerotto.
-Ecco, così dovrebbe andare!-
-Grazie Bulma, non so cosa farei senza di te, anzi, senza di voi ragazzi!- Massaggiandosi ancora un po’ la testa dolorante si ricordò di una cosa. –Ragazzi, quasi dimenticavo, volevo chiedervi se questa sera vi va di suonare qui? Una ragazza ha prenotato la sala per il suo compleanno e mi ha chiesto anche se riuscivo a trovare della musica dal vivo che facesse al caso loro, allora ho proposto voi! Siete così bravi! Che ne dite?-
I ragazzi si sentirono elogiati ed importanti. –Dai non dire così! C’è la caviamo.. Poi non è la prima volta che suoniamo in pubblico, sarà un vero piacere!- Disse Yamcha grattandosi la testa.
-Perfetto, vado ad avvisare la ragazza che sta sera vi occuperete voi dell’intrattenimento..- Si alzò lentamente dalla sedia dove era seduto e un po’ barcollando se ne andò nel proprio studio, ove prese in mano una cornetta che era collegata ad un vecchio telefono grigio che per comporre i numeri dovevi girare ancora la rotella.


Gianny era un uomo sulla sessantina inoltrata, aveva una barba lunga e poco curata e dei sottili e soffici capelli bianchi che gli coprivano i lati della nuca.
Conosceva da tanto tempo i ragazzi, avevano cominciato a suonare le prime volte lì, nel suo locale, e non avevano più smesso, provavano quasi tutti i giorni e molte sere si fermavano a suonare se per caso c’è ne era bisogno.
Erano una di quelle band che nasce nei garage, ma poi la loro bravura non faceva che migliorare, ed adesso erano conosciuti in tutta la città e provincie.
Gli strumenti che suonavano erano pochi ma essenziali, Crillin si dedicava alla pianola e varie percussioni, Goku alla batteria, Chichi si dedicava al basso, mentre Yamcha suonava chitarra classica ed elettrica. Una band perfetta che aveva a capo la più brava cantante di tutta la città, Bulma.
Anche se all’apparenza la voce della ragazza era fastidiosa e stridula, il suo canto era una sinfonia che non ti faceva che rimanere con la bocca aperta.
Erano conosciuti come “I Ragazzi del Sax”, e la cosa gli stava bene, poiché non avevano mai pensato di darsi un vero e proprio titolo anche se ormai questo pensiero stava iniziando a balenare nella testa dei nostri giovani da qualche tempo.
-Goku passami il microfono che incominciamo le prove!- disse Bulma all’amico che, usando quella sua strana coda prese l’arnese porgendolo delicatamente all’amica. Ella sorrise.
Infatti Goku, aveva questo piccolo difetto, la coda, non sapeva per quale motivo fosse nato così, nessuno dei suoi genitori adottivi era mai riuscito a spiegarglielo, ma egli si trovava bene, anche con quella malformazione, non si sentiva affatto strano o diverso dagli altri ragazzi, anzi, lo faceva sentire speciale ed originale, e mai e poi mai avrebbe pensato di togliersela, anche se dietro ad essa erano celati molti misteri a cui il ragazzo non sapeva darsi spiegazioni.
L’unica cosa che lo spaventava e che lo lasciava perplesso era che nelle notti di luna piena egli si doveva chiudere in casa poiché aveva paura di quella sua strana coda.
Non sapeva darsi una spiegazione logica ma sentiva che ogni notte, ove la luna piena fosse alta nel cielo, dentro di lui succedeva qualcosa di strano alla sola vista di essa, e poi, la mattina, si svegliava tutto nudo e solo, con una valle di distruzione attorno.
Non sapeva cosa avrebbe dato per scoprire qualcosa di più sul suo passato, sulla sua forza così spaventosa, sul perché sapeva volare ed anche perché i suoi capelli non crescevano mai!
Provarono tutto il pomeriggio sino a che non arrivò la sera, incominciarono a riempire la sala i primi invitati.
Avevano tutti l’età compresa tra i 13 e i 14 anni. Bambini. E la cosa seccava al quanto la cantante che nel suo piccolo sognava la popolarità, cosa che certo non potevano dargli dei mocciosi che avevano ancora la bocca sporca di latte.
Arrivò anche la festeggiata, una nanetta alta un metro e poco più, aveva dei lunghi e rossi capelli ricci, li portava sciolti sopra a quelle spalle grasse e robuste, anzi, era tutta grassa, a partire dalla pancia enorme che aveva davanti fino al culone che si doveva portare in giro.
Ovviamente Bulma non risparmiò i commenti insieme al suo fidanzato, che come due ragazzini pettegoli se la ridevano sotto i baffi sbeffeggiando ogni cicciottello che vedevano nel corso della serata.
Verso le nove la festeggiata rotonda andò verso la turchina tirandole i capelli.
-Hai intenzione di cantare? Ci stiamo incominciando a rompere!-

Bulma odiava quando qualcuno le toccava i capelli, li portava a caschetto di una lunghezza che le arrivava alle spalle. Si girò con aria malefica e guardò in cagnesco la piccola smorfiosetta che aveva osato compiere quel gesto.
Ma proprio quando era sul punto di dirgliene quattro Yamcha la baciò. –Dai amore, andiamo!- I due chiamarono il resto del gruppo che era uscito fuori dal locale a fare due chiacchiere e fumarsi una sigaretta. (Solo Crillin fumava)
-Ragazzi, si incomincia!-
Entrarono in sala e si misero tutti ai loro posti, collegarono le spine agli strumenti e cominciarono la serata.
 [Clicca sopra le note se vuoi sentire la canzone] (Suggerimento: per non uscire dalla pagina cliccate con il tasto destro del mouse sopra a questa immagine e cliccate sopra all'icona che dice "Apri il link in un altra finestra"... Spero di esservi stata utile!)

Yamcha aprì le danze facendo suonare le corde della propria chitarra al ritmo di musica.
 
Chest to Chest
Nose to nose
Palm to Palm
We were always just that close
Wrist to Wrist
Toe to Toe
Lips that felt just like the inside of a rose
So how come when I rich out my finger
It feels like more than distance
Between us
In this California King Bed

 
Non riuscì a finire di dire l’ultima frase della sua bellissima canzone che fu inondata da una serie di fischi ed insulti. Non capiva se erano rivolti a lei o alla loro canzone, ma la cosa la fece alquanto indispettire.
-Che cosa vi prende?- Disse al microfono guardando la folla che gorgheggiava e mugugnava.
La cicciona cercò di calmare le amiche affianco a lei che le strillavano nelle orecchie, poi con quell’aria da professorina si rivolse alla ragazza che l’ascoltava a braccia conserte e con un sopracciglio accigliato.
-Sai noi siamo venuti qui per divertirci, non per ascoltare l’adagio di Albinoni..- Tutti quanti risero.
Bulma incominciava ad innervosirsi. –Chi sei tu per giudicare le mie canzoni e il mondo in cui canto?!-
Un ragazzino si alzò e urlò. –Vogliamo il ritmo!-
Goku e gli altri non sapevano che fare.. Ma dopo uno sguardo serio e compiaciuto dell’amica capirono tutti al volo la loro prossima mossa.
Ed in un batter d’occhio misero su la melodia.
 [Clicca sopra alle note se vuoi sentire la canzone]

Crillin si diede subito da fare per far partire la melodia sbattendo forte le dita sopra alla propria pianola.
 
Yellow diamonds in the light
And we’re standing side by side
As your shadow crosses mine
What it takes to come alive
It’s the way I’m feeling I just can’t deny
But I’ve gotta let it go

 
 
Prese un gran respiro.
 
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place

 
I ragazzini al suono di questa melodia così frenetica e travolgente incominciarono a cantare e ballare come dei topi impazziti. Erano quasi divertenti e Bulma dovette trattenersi dal ridere.
Guardò la propria Bend che si caricava e ricominciò a cantare come solo lei sapeva fare con la grinta e la vivacità di sempre.
 
Shine a light through an open door
Love and life I will divide
Turn away cause I need you more
Feel the heartbeat in my mind
 It’s the way I’m feeling I just can’t deny
But I’ve gotta let it go
 
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place

 
I ragazzini continuavano a ballare ignari di cosa la Turchina stava architettando all’interno della propria mente.
 
Yellow diamonds in the light
And we’re standing side by side
As your shadow crosses mine
 
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
 
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place
We found love in a hopeless place

 
Quando Goku finì di battere l’ultimo colpo sopra alla propria batteria Bulma guardò la folla che ballava e applaudiva.
-Sei grande Bulma!- Le disse Chichi allungando il proprio pollice all’in su verso l’amica.
Anche il fidanzato era orgoglioso di lei, e la guardava con quel fare malizioso che a lei piaceva tanto.
-Bene ragazzi, questo è l’unico pezzo che avevamo nel nostro repertorio in grado di soddisfare i vostri gusti, vi lasciamo per questa sera, grazie e arrivederci!- Andò verso un computer e fece partire la musica che aveva scaricato tempo prima giusto per queste serate.
Gli amici la guardarono sbigottiti, fecero su il più velocemente possibile tutti i loro strumenti e se ne andarono dietro lei.
I mocciosi non si curarono della mossa sinistra che aveva fatto la ragazza, e continuarono a ballare come se nulla fosse accaduto.
All’uscita incontrarono Gianny che fuori dal locale stava seduto sopra una sedia a fumarsi la sua Lucky Strike.
-Ragazzi ma che fate? Andate già a casa?-
Yamcha con in spalla la sua chitarra lo guardava sorridendo. –Bulma.. è pazza!-
Tutti si misero a ridere. Compresa lei.
-Ma nulla Gianny, non cantiamo le cose “che piacciono a loro”..-
-E tu sei anche una gran permalosa!- scappò a Crillin che però si portò subito le mani sopra alla bocca.
Lei lo guardò male. –Ma come osi? Non hai forse visto che ci fischiavano? Certo che te proprio non riesci a farti portare rispetto, nemmeno da dei mocciosetti alti mezzo centimetro, dobbiamo fargli vedere chi comanda alle generazioni d’oggi! Comprendi?-
Gianny si mise a ridere quando un forte colpo di tosse lo costrinse a spezzare quel momento di felicità.
-Tutto bene?- chiese Goku preoccupato.
-Si, si ragazzi miei, non vi preoccupate, la vecchiaia che avanza. Cosa farete sta sera?-
-Credo che andremo a berci una birra in centro!- Disse Bulma sorridendo.
-Allora sbrigatevi che la notte è ancora giovane!-
-Ciao Gianny, a domani!- La ragazzina diede un tenero bacio sulla guancia del vecchietto che sorrise.
Quello ormai era diventato come un padre per lei, si conoscevano da quando Bulma era appena una bambina di 4 anni, era stato lui ad insegnargli tutto quello che sapeva sulla musica trasmettendo a lei quest’arte e questa passione così spettacolare e splendida.
Infatti il locale era stato fondato da lui insieme alla propria Band, si chiamavano i Sax, erano abbastanza famosi in tutta la nazione, ma si sa come vanno a finire in queste cose, il gruppo si scioglie e ci si perde di vista, e così la fama insieme alla gloria vanno a farsi un giro insieme a tutte le buone aspettative che avevi.
Ma ora lui aveva trasmesso la propria passione in questa ragazzina che stava sbocciando proprio come un fiore in primavera ed ogni giorno non faceva che migliorare e diventare sempre più brava.
E tutto quello che voleva era vederla fiorire in mezzo a tutte quelle mele marce, vederla sorridere sul quel palco dopo aver cantato la propria canzone, non voleva altro che il suo bene, per la sua piccola e dolce Bulma.
I cinque ragazzi arrivarono sino in centro, entrarono nella prima birreria aperta e ordinarono tutti un calice grande di buona birra fresca.
-Qua ragazzi ci vuole un idea..- Disse Bulma sbattendo il bicchiere sul tavolo dopo aver bevuto un lungo sorso. –Le canzoni sono belle, ma ci serve una voce maschile! Lo so che io riesco a cantare di tutto, anche le note basse, ma con una voce maschile sarebbe tutto diverso!-
Tutti la guardavano sbigottiti, non aveva mai voluto aiuto su quel lato, ed invece da sta sera se ne veniva fuori con una frase del genere.
-Ma non dire così piccola, ti sei solo un po’ demoralizzata perché degli insulsi mocciosi non ti hanno portato il rispetto che meritavi, lascia perdere, la nostra band è perfetta così!-
-Ecco, anche quello ci manca!-
-Che cosa?- chiese Crillin.
-Il nome!- rispose lei dopo aver bevuto un altro sorso di birra fresca.
-Potremo chiamarci i ragazzi del Sax?- disse Goku accavallando le gambe e portandosi le braccia dietro la nuca.
-Ma ti prego, quel nomignolo che ci hanno appioppato è un oscenità, c’è ne vuole uno più cattivo, che attiri la gente, tipo.. I figli del Rock!-
-Ma dico ti sei bevuto il cervello?- Chiese Chichi al ragazzo pelato che già si immaginava le magliette con su scritto quel logo. -È un nome improponibile.. Poi noi non cantiamo solo rock, facciamo di tutto!-
-Ragazzi, il nome sarà uno dei nostri prossimi punti, adesso però propongo d’andare ognuno a casa propria, è da sta mattina che siamo in giro, ed io sono stanchissima..- Propose Bulma sbadigliando.
-Si è un ottima idea!- Accordò Goku.
-Allora a domani! Ci troviamo a fare le prove alle due e mezza.. Non mancate! Ok, Goku?-
-Si, si, Bulma! Ci sarò!- Disse l’amico sentendo la nota di rimprovero della ragazza.
I cinque si salutarono e ognuno andò per le rispettive strade, Crillin andò a casa sua, mentre Goku e Chichi si avviarono insieme verso la dimora del primo.
Yamcha riaccompagnò a casa Bulma sino ad arrivare davanti alla porta di casa della ragazza.
-Allora? Mi fai entrare sta sera?-
-Non so, dipende quanto sei disposto a farmi felice!-
-Oh piccola, ti farò sentire una regina!-
Lei lo tirò per la maglietta e in pochi minuti furono in camera sdraiati sopra al letto a fare quelle cose proibite che a loro piacevano tanto.


To be continued...

 

Eccomi ragazzi! Scusate il ritardo ma ero impegnata a sistemare le ultime cose per la scuola visto che da oggi ho ufficialmente finito! Già! Starò a casa per tre mesi... Come voi d'altronde.. Comunque passando alla storia; avete potuto vedere, anzi, leggere, il primo capitolo con delle canzoni.. Spero che la cosa dell'immagine che vi collega al video di Youtube sia stata buona.. E spero anche che vi sia piaciuto il continuo, ovviamente non sta ancora succedendo nulla, ma nel prossimo capitolo farà sbarco sulla terra il nostro giovane Principe dei Saiyan ed incomincierà davvero la storia!
Ringrazio tutti quelli che hanno già messo la storia nelle preferite e nelle seguite. Un bacione ed al prossimo capitolo! 

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Capitolo 3
*** Vegeta arriva sulla Terra ***


Capitolo 3
Vegeta arriva sulla Terra

Intanto nello spazio un valoroso guerriero si stava preparando ad atterrare sul pianeta Terra, questo si chiamava Vegeta ed era il Principe dei Saiyan e aveva a suo carico una missione molto importante da portare a termine: recuperare le 7 Sfere del Drago.
Una vocina metallica svegliò il sonno del ragazzo che andava avanti ormai da sei giorni ininterrotti. […Prepararsi all’atterraggio…]
Vegeta guardò fuori dall’oblò, e la vide, la Terra: era una grande sfera leggermente schiacciata ai poli ed illuminata di una luce immensa che ne faceva risaltare di vari colori: dal verde al marrone, al bianco al blu.
Mai si sarebbe immaginato che la sua missione si sarebbe dovuta svolgere su un pianeta così bello
Prese un foglietto che usciva lentamente dal computer dove sovrascritte vi erano le informazioni sulle relative condizioni climatiche del punto dove sarebbe atterrato e poi accese lo scooter digitando qualcosa al lato, come una codice o un numero.
-Qui comando spaziale del pianeta Vegeta!-
-Sono Vegeta, potete riferire a mio Padre che sono arrivato a destinazione!- Poi buttò giù la chiamata e si tolse l’arnese dall’orecchio.
Non volle dare altre informazioni, era troppo seccato, quindi, preferiva non avere nessun tipo di contatto con il proprio pianeta. Quella missione doveva essere portata a termine da una sola persona, Lui, e nessun altro.
In pochi minuti atterrò sopra al pianeta formando una grandissima voragine profonda una decina di metri; uscì dalla navicella diffidando delle informazioni rivelate dal computer, non si fidava del clima esterno, ma appena mise il naso fuori si rese conto che la temperatura era gradevole e l’aria assolutamente respirabile, forse anche di più di quanto lo era sul suo pianeta natale.
Scese ma non appena fece pressione con le gambe per reggersi in piedi cadde al suolo.
-Dannazione! Ti pare che mi si dovevano addormentare le gambe proprio adesso!- Si sedette e cominciò a fare stretching, tirò tutti i muscoli sino a quando non si sentì di nuovo a proprio agio e le sue gambe non lo tornarono a sorreggere come avevano sempre fatto.
Tutto quel tempo fermo nella stessa posizione gli aveva atrofizzato i muscoli, e gli ci vollero 5 minuti buoni per riacquistare la sensibilità agli arti inferiori.
Intorno a lui era tutto buio, capì quindi ,quasi immediatamente, che era notte; accese lo scooter e cercò di rilevare l’aura di Kakaroth, era molto bassa ma riuscì lo stesso a percepire qualcosa di quasi anomalo, una potenza superiore alle altre, si trovava a poche miglia da li, prese il volo e a gran velocità si diresse verso il luogo da dove proveniva questa stranezza.
Goku era nel proprio letto insieme a Chichi: avevano deciso di passare la notte insieme visto che i genitori del ragazzo erano fuori a causa di un convegno di lavoro, cosa che succedeva frequentemente in quel periodo.
Come due fidanzatini e anche come due giovani alle prime armi avevano deciso di consumare quella notte facendo l’amore, quindi erano tutti e due nudi nel letto ignari dell’arrivo del Saiyan.
Vegeta raggiunse la dimora, scese al suolo e si mise a braccia conserte.
-E adesso che faccio?- Ora il Principe era arrivato sulla Terra, aveva trovato Kakaroth, ma non aveva pensato alla prossima mossa, di certo non poteva chiedergli le Sfere del Drago, così, come magari si può chiedere una penna ad un amico, “Non è che per caso mi presti le 7 Sfere del Drago, sai dovrei diventare l’essere più forte della galassia e conquistare ogni cosa, ma poi te le riporto..”, doveva avere più informazioni riguardo ad esse per potersele prendere senza dover combattere, quindi decise d’aspettare la mattina per parlargli faccia a faccia senza disturbarlo in piena notte, se no lo avrebbe preso subito per pazzo.
Si sedette su un sasso e chiuse gli occhi. Cosa avrebbe potuto dirgli? Doveva diventare suo amico, ma pensandoci bene Vegeta non era uno ragazzo con tanti amici, e sarebbe stata un’impresa difficile visto che non aveva la minima idea di come ci si comporta tra “amici”.
Alle prime luci dell’alba Chichi si svegliò, saltò giù dal letto ed in un baleno si vestì e scese in cucina per preparare la colazione al proprio uomo che era ancora a letto che dormiva beatamente come un bambino.
Non appena Vegeta incominciò a percepire un po’ di movimento all’interno della dimora si catapultò davanti alla porta d’ingresso e vi bussò.
-Arrivo! Chi è?- Rispose quella vocina fioca e femminile.
-Sono Vegeta, devo parlare con Kakaroth!-
Aprì la porta una ragazzina di appena 16 anni, aveva indosso la maglietta del proprio ragazzo e ciò si poteva dedurre poiché le stava estremamente larga nelle spalle e nel bacino, aveva ancora i capelli tutti scombinati raccolti da una coda di cavallo; la fanciulla aprì la porta sino a che non vide questo ragazzo così imponente davanti a lei che le incuteva assai timore.
-Scusa, ma te chi saresti?-
Vegeta era seccato di dover ripetere il proprio nome per la seconda volta di seguito, ma fece uno sforzo.
-Mi chiamo Vegeta, vengo dal Pianeta Vegeta, ho bisogno di parlare con Kakaroth!-
La ragazza notò subito la coda che egli aveva attorcigliata attorno alla vita, ma poi notò anche quella strana armatura che portava addosso e quella sottospecie di occhiali ad una sola lente che portava nell’occhio sinistro. –Qui non c’è nessun Kakaroth, ma scusa posso chiederti perché hai la coda? Sai, il mio ragazzo, Goku, ne ha una uguale!-
-Allora è così che lo chiamano qui, Goku..-Pensò Vegeta sorridendo. –Bingo!-
-Puoi dirmi dove si trova?-
-È al piano superiore, te lo vado a chiamare! Te entra in casa ed accomodati pure!-
Vegeta entrò in quella dimora così calda ed accogliente, sapeva di pulito ed ogni mobile era al posto giusto lindo e splendente.
La ragazza corse su per le scale sino ad arrivare in camera del ragazzo che non si era accorto di nulla.
Si sentì un urlo. –Goku alzati!-
-Sono sveglio!- Disse il ragazzo alzandosi di scatto dal letto e cadendo dalla parte opposta del materasso.
-Goku! Smettila di fare il cretino, c’è “Un Tizio” di sotto che vuole parlarti!-
Solo per essere stato menzionato come “Un Tizio” Vegeta sentì il sangue ribollirgli nelle vene. Ma lasciò perdere per l’ennesima volta concentrandosi più che mai al proprio obbiettivo che aveva la precedenza su tutto e su tutti.
-Ma cosa dici Chichi?- Disse il ragazzo molto assonnato mentre si massaggiava la testa che aveva appena battuto contro il pavimento.
-Vai giù a vedere! Muoviti!-
E così il ragazzone scese le scale, aveva solo dei pantaloncini in dosso e si massaggiava la testa con la propria coda.
Appena vide Vegeta, Goku saltò in aria. –Urca! E tu chi saresti!-
Il Saiyan sbuffò. –Sono Vegeta, vengo dal pianeta dove fai origine.. Il pianeta Vegeta, potresti seguirmi, ho bisogno di parlarti.. In privato?-
Goku lo guardò perplesso, non si fidava.
-Adesso..- Aggiunse in fine il Saiyan con un tono autoritario convincendo così il ragazzo dai capelli a palma a seguirlo.
-Ok, come vuoi! Chichi tu aspettami qui..- I due ragazzi uscirono di casa e volando via andarono in un posto desolato, lontano da orecchie indiscrete.
Vegeta vide compiaciuto che il ragazzo sapeva volare, d’altronde era normale, tutti i Saiyan avevano questo innato dono di saper volare e combattere sin dalla nascita, ed anche se essi non si allenavano o non se ne curavano più di tanto, il loro corpo si sviluppava pieno di muscoli e molto forte, erano i combattenti più temuti in tutta la galassia per forza e astuzia.
Scesero al suolo e Vegeta si sedette sopra ad un tronco d’albero che giaceva per terra forse caduto durante un temporale molto forte. –Tu saresti Goku.. Vero?-
-Si.. Son Goku, e tu Vegeta, giusto?-
-Esattamente, ma adesso basta con le presentazioni! Senti Kakaroth, non ti sei mai chiesto perché eri così diverso dagli altri?-
Goku sorrise.-Piano con le affermazioni, non mi conosci nemmeno.. E poi chi sarebbe Kakartoh? Ti ho detto che il mio nome è Goku..-
Vegeta sorrise a sua volta. –Perché non rispondi e basta?-
Goku allora alzò le braccia portandosele dietro la nuca e chiuse gli occhi. –Non sai quante volte..- Li riaprì. -Ma questo cosa c’entra? Cosa vuoi da me?-
-Io posso darti delle risposte..- Vegeta sorrise. –Che ne dici, amici?-
Sembrava quasi una presa in giro, ma il ragazzo strinse la mano che gli era appena stata porta dal Principe dei Saiyan senza nemmeno pensarci due volte.
-Amici!-
-Bene, tu Kakaroth fai parte di una nobile stirpe, quella dei Saiyan e..- Goku lo fermò subito.
-Aspetta un attimo, il mio nome però è Goku, perché continui a chiamarmi il quel modo?-
-Qui sulla terra ti sarà stato dato questo sciocco nome da chi ti ha accudito, ma il tuo vero nome, quello che ti aveva dato tuo Padre, Bardak, era Kakaroth, prima che fosti spedito qui sulla Terra..-
-E per quale motivo mi spedirono qui?-
-È una storia lunga, te la racconterò un'altra volta, però devi sapere che il tuo vero padre Bardak ora non c’è più come tua madre.. Solo tuo fratello, Radish, è ancora vivo ..-
Goku rise. –Sapevo di essere un orfano, ma saperlo così..-
-Mi dispiace, meglio saperlo e soffrire che rimanere nell’ignoranza.. Comunque, come te la cavi nella lotta?-
Goku sorrise. –Ma io credo di essere abbastanza bravo, diciamo che me la cavo molto bene con le arti marziali, ed ho sempre avuto una forza spaventosa a cui io non mi sono mai saputo dare una spiegazione!-
-Fa parte dei tuoi geni! Te Kakaroth sei una macchina da guerra, non sei stato creato per bighellonare su un pianeta e vivere una vita tranquilla, tu sei un Saiyan, il tuo unico scopo di vita è combattere e conquistare!-
Il moretto si gratto la testa. –Non ne vedo il motivo! Sai forse io sono diverso da voi, non ho mai sentito questa necessità prima d’ora..-
Vegeta allora ghignò. A Goku gli si gelò il sangue nelle vene a vedere quello strano sorriso, era spaventoso. –Ti sei mai trasformato?-
Lo sguardo di del ragazzo, dopo quella domanda cambiò, diventò di ghiaccio, un ricordo atroce gli affiorò nella mente ed il suo respiro si fece quasi un soffio.
 

Flash Back
 
-Dai, vieni nonno!-
-Arrivo Goku, stai tranquillo i pesci non scappano di certo!-
-Prima arriviamo e prima possiamo incominciare a pescare! Che bello nonno, non mi avevi mai portato a pescare di notte! Useremo quel galleggiante luminoso, vero?!-
-Si Goku, si..-
Il nonno Gohan insieme a Goku quel giorno avevano deciso di andare a pescare insieme dopo il calare del sole, si sarebbero accampati con la tenda e avrebbero acceso un fuoco che li avrebbe riscaldati, sarebbero rimasti li tutta la notte a pescare per poi tornare a casa con il malloppo e mangiarselo per il compleanno del primo.
Goku aveva solo 4 anni ma era un bambino pieno di vitalità e con una marcia in più rispetto a quelli della sua età e suo nonno lo aveva sempre saputo, ed era per questo che aveva deciso di non mandarlo a scuola, perché sarebbe stato troppo bravo per quelli della sua età, ed inoltre, i bambini lo avrebbero preso in giro per la sua strana coda, quindi lo educava lui in casa insegnandoli tutto quello che sapeva.
Si accamparono, il sole non era ancora calato, Goku andò a fare legna mentre nonno Gohan pensava a sistemare le canne da pesca con amo e lenza.
Tutto era perfetto, dovevano solo aspettare che calasse la notte per iniziare la loro tanto attesa pesca notturna.
Non appena il sole calò Goku e suo nonno si precipitarono verso il fiume e buttarono l’esca in acqua.
-Che bello nonno! Vedrai prenderemo un sacco di pesci, e domani ci faremo una scorpacciata come dei re!-
-Ci scommetto!-
Ma bastò un attimo, Goku alzò lo sguardo verso il cielo, e la vide.
-Cos’è quella nonno?-
-Quella? È la Luna!-
-È bellissima!-
Ma ecco che gli occhi del caro piccolo bambino divennero tutti rossi, iniziò ad ansimare ed il suo corpo di ingrandì a dismisura, era diventato una enorme scimmia assetata di sangue.
Pochi erano i ricordi che erano rimasti nella mente del giovane, ma un immagine straziante era impressa nella sua memoria come un tatuaggio sulla pelle, quella di suo nonno Gohan, senza vita a terra davanti a lui.
Aveva il corpo martoriato ed il volto pieno di sangue.
Sul momento non riuscì a capire se era lui l’artefice di quell’abominio, ma da allora non guardò più una sola volta il cielo di notte, specialmente la luna.

 
-Si, credo di si..-
-Suppongo che tu ti sia chiesto più volte il perché di ciò, giusto?- Goku annuì. –La coda, è quella che ti ha fatto trasformare, è quella che alla sola vista dei raggi lunari nelle notti di luna piena manda nel tuo corpo una scarica d’adrenalina che ti fa tramutare in uno scimmione senza scrupoli e senza coscienza, ti fa perdere il controllo, e non rispondi delle tue azioni!-
-Allora è questa?- Disse Goku prendendosi la coda in mano. -Ma dimmi, tu ti sei mai trasformato?-
-Si, tante volte, ma ormai so tenere il controllo di me stesso e non perdo la lucidità mentale!-
Il Saiyan prese le braccia dell’altro tenendogliele strette, quasi non volesse più farlo muovere. –Insegnami come si fa!-
-è fatta! C’è l’ho in pugno!-. Pensò il Principe. –Certo, però vorrei solo un informazione da te in cambio!-
-Qualsiasi cosa!-
-Sei a conoscenza del segreto delle 7 Sfere del Drago?-
Goku divenne serio, ed il suo sguardo supplichevole passò immediatamente sulla difensiva. –Mi dispiace, ma non posso dirtelo, quelle Sfere sono troppo potenti e se cascassero in mani sbagliate sarebbe la fine dell’umanità!-
-è più intelligente di quanto sembri, va bene, vorrà dire che me lo dovrò lavorare per bene!-Vegeta alzò le mani. –Ma no, volevo solo sapere se esistono davvero o sono solo una diceria! Sai vagavo per lo spazio, e la mia navicella si è rotta, e solo per puro caso è caduta su questo pianeta. Ed allora, visto che gira voce dalle mie parti che esistano queste famose 7 Sfere del Drago, e si trovino qui, volevo solo chiederti se era la verità o una sciocca leggenda!-
Sembrava che il ragazzo ci fosse cascato a questo stupida messa in scena. –Esistono, ma scusami, come hai fatto a finire qui?-
Vegeta allora si trovò alle strette doveva inventare, ed in fretta. –Te l’ho detto, stavo andando a conquistare un pianeta, quando la mia navicella si è rotta, visto che il mio computer diceva che questo era il pianeta Terra volevo solo togliermi una curiosità e ho deciso di atterrare qui fino a che non potrò tornare a casa..-
-Ed adesso? Come farai a tornare indietro?- Al Saiyan tutte quelle cose, navicelle, pianeti, conquistare, gli sembravano cose dell’altro mondo, ma vedere che Vegeta ne parlava così, come se fossero il suo pane quotidiano gli metteva molto curiosità.
-Devo mettermi in contatto con gli operatori di volo del mio pianeta che mi manderanno una nuova navicella, anche se non so quanto tempo potrebbe volerci, forse qualche mese..-
-Vieni a stare da me nel frattempo! I miei non sono quasi mai in casa, e poi sarebbero felici di ospitare un altro ragazzo come me! Nel frattempo puoi raccontarmi qualcosa di più sul mio pianeta! Ma si, è un idea grandiosa!- L’ospitalità del ragazzo era senza limiti, come la sua bontà d’altronde.
Vegeta non credeva di esserci riuscito. –Si, è un idea grandiosa!-
I due ragazzi tornarono indietro da Chichi che ormai preoccupata come non mai per il ritardo del fidanzato aveva già cominciato a piangere e pregare che stesse andando tutto bene, non si fidava per niente di Vegeta e sapere che il suo Goku era via con quel manigoldo chissà dove la faceva andare in bestia.
Appena lo vide rimettere i piedi al suolo gli saltò al collo. –Goku, mi hai fatto morire di paura! Ma dove eri finito?-
-Chichi, dai sono stato via solo una mezzoretta, è possibile che tu sia così paurosa!-
Lei si arrabbiò e lo picchio sul petto con i pugni serrati. –Ma non capisci che ho paura di perderti brutto scimmione!-
Goku rise. –Piccola mia!- L’abbracciò forte sotto gli occhi di Vegeta che si trattenne dal vomitare. –Allora, lui è Vegeta, anche se credo che ormai tu lo conosca già, viene dal mio pianeta Natale, e si fermerà con noi per un po’ di tempo poiché si è rotta la sua navicella spaziale!-
-Mi state prendendo in giro?- Disse Chichi incrociando le braccia e guardando i due Saiyan con aria arrabbiata.
-No è la verità!- aggiunse Goku grattandosi la testa con la coda.
-Come potete solamente pensare che io creda ad una scempiaggine del genere, ma dico vi siete bevuti il cervello, con chi credete di parlare, con una stupida, non sono di certo nata ieri, e per di più non ho voglia di sentire le vostre stupidaggini su..- La moretta fu messa a tacere da Vegeta che le premette la propria coda sopra alla bocca.
-Stai tranquilla, posso testimoniare che è tutto vero, e che il tuo ragazzo non è matto, ti spiegherà meglio lui! Ora però posso chiedervi se avete qualcosa da mangiare?-
-Esatto, io ho una fame terribile!- Goku già si massaggiava la pancia per sottolineare il suo arguto appetito, e non appena arrivarono in cucina la tavola era imbastita con un sacco di cose, dalle uova allo speck, dal latte con cereali a pane e marmellata, c’era davvero ogni ben di Dio, ed i due ragazzi si abbuffarono con la stessa foga e voracia.
La moretta li guardava spazzolarsi tutto il cibo, come se fossero due naufraghi che non mangiavano da mesi.
-Sapete, ora potrei anche credere che venite dallo stesso pianeta!-
Finito di mangiare Goku scrutò l’abito di Vegeta. –Ma quello cos’è?-
-È la mia tuta, ogni Saiyan ne ha una!-
-Urca che forza! Quindi ne avrei avuta una anche io se vivessi lì con te?-
-Si, credo di si..- Vegeta era perplesso, quel ragazzo passava dall’ignoranza più totale ad l’astuzia più arguta.
-Però se oggi esci così ti guarderanno tutti male! Devi cambiarti Vegeta!-
-C-c-cambiarmi?-
Chichi e il Principe guardavano Goku perplessi. –Si, devi vestirti con i vestiti che usiamo noi, seguimi, te ne do uno dei miei!-
Vegeta era seccato, non voleva cambiarsi, ma d’altronde che doveva fare? Lo seguì senza fare storie sperando che questa sua messa in scena del piccolo e dolce Saiyan finisca in fretta in modo da poter tornare il più velocemente possibile sul proprio pianeta.
Salì sino ad arrivare alla stanza del ragazzo, era completamente sotto sopra, il letto disfatto, vestiti buttati ovunque, però in tutte quel trambusto il ragazzo riusciva a vederci il proprio ordine.
Tirò fuori da un cassetto dentro l’armadio una canottiera e dei pantaloni lunghi molto larghi.
-Credo che questo sia tutto ciò che mi sia rimasto di pulito, provali! Ti aspetto di sotto!-
Il Saiyan si guardò intorno, odiava il disordine, forse lo odiava quanto mancare alle sue tradizioni, non si era mai vestito con nient’altro che non fosse la tuta di combattimento, ma infondo lui voleva andarsene da quel posto, e il modo per farlo nel più breve tempo possibile era quello di farsi amico il Saiyan sino ad arrivare a conoscenza del luogo dove nascondeva le 7 Sfere del Drago.

Si tolse la corazza che portava sopra alla tuta, rimase solo in pantaloncini, si guardò, aveva un corpo davvero scolpito e muscoloso, potente e regale.
Ma un dubbio lo tartassava, si chiedeva come mai il Padre avesse così tanta paura di un semplice Saiyan come quello, si chiedeva come lui, Vegeta, non potesse competere contro ad egli. Gli sembrava una cosa inaudita.
Si spogliò completamente infilandosi subito i pantaloni, era davvero scomodo, come facevano a portare quelle cose, si sentiva estremamente libero nelle parti basse, e la cosa non gli piaceva, cercò in mezzo a quella catasta di roba qualche indumento più sottile da potersi mettere per tener più fermo, diciamo la sua parte delicata.
Trovò dei Boxer, non aveva idea di cosa fossero, allora li provò, gli stavano appennello, e gli erano anche comodi, si infilò i pantaloni e si compiacque, era tutta un'altra cosa. Infine si mise la canottiera e scese le scale.
Chichi lo guardava sbigottita, le sembrava un assurdità.
-Si, ti stanno molto bene! Però adesso voglio farti una domanda che mi faccio sin da quando ero piccolo..-
Il Principe scese scale sedendosi accanto a Goku che già fremeva dalla voglia di rivolgergli quell’importantissima domanda.
-Sentiamo..-
-Perché non mi crescono i capelli?-
Dopo lo sbigottimento totale dei due, Chichi, si ricompose e sbraitò addosso al ragazzo come ormai gli era consuetudine fare. –Ma ti sembrano domande importanti? Hai appena trovato uno che viene dal tuo stesso pianeta e che conosce l’origini della tua cultura e l’unica domanda che ti viene in mente riguarda il motivo perché non ti crescono i capelli? Certo che sei proprio un bambino Goku! Quando crescerai?-


To be continued...
 

Mi dispiace di farvi aspettare così tanto tempo, ma per creare un pò di suspance bisogna comunque aspettare.. NO?
Comunque come avrete letto Vegeta è arrivato sulla Terra ed è riuscito a farsi amico Goku, cosa molto facile visto che egli è la persona più socievole di questo mondo, ma vediamo come andrà a finire quando dovrà conoscere Bulma e tutta la band!
Non voglio rovinarvi nulla quindi vi dico solamente che in questo capitolo non c'è musica ma dal prossimo si, Bulma canterà ancora.. Non vi ho chiesto se vi siete trovati bene con i link e i video di Youtube.. Spero di si..
Rispondetemi in tanti e fatemi sapere se sto facendo un bel lavoro! Un abbraccio e seguitemi anche su Facebook!
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Capitolo 4
*** La vita segreta di Bulma ***


Capitolo 4
La vita segreta di Bulma


 

-Dai forza Bulma! Riprova!-
-Gianny, è inutile, non ci arrivo, non riuscirò mai a cantare quella canzone!-
Era la mezza, Bulma e Gianny si trovavano da soli al Sax, come ormai era diventata consuetudine.
Il vecchietto le insegnava a cantare nuove canzoni e in cambio lei gli preparava succulenti pranzetti , e quindi, mentre il maestro si guastava un buon piatto di pasta preparato dal suo pupillo, l’allieva provava e riprovava a cantare una canzone alla quale lavoravano da mesi.
-Mi senti benissimo anche tu! Non ci arrivo, la nota è davvero altissima e non riesco ad eseguirla correttamente, temo che questa canzone sia un esagerazione per me!-
Il vecchietto si alzò sbattendo i pugni sopra al tavola dove vi era il piatto colmo di spaghetti facendolo tremare. –Smettila di dire così! Niente è impossibile, Bulma! Devi solo volerlo! Ora mettiti li e ricominciamo da capo!- Si sedette e poi premette sopra ad un bottone di telecomando che fece ripartire la musica dal capo.

(Clicca sopra alle note se vuoi sentire la canzone) [Suggerimento: per non uscire dalla pagina cliccate con il tasto destro del mouse sopra questa immagine e cliccate sopra all'icona che dice "Apri il link in un altra finestra"]
And I..
Will always love you
I..
Will always love you!
I, I will always love
You..

 
Quando la ragazza riuscì ad eseguire il pezzo senza sbavature Gianny la guardò, e una piccola lacrima di felicità gli rigò quel suo vecchio viso.
-C’è l’hai fatta, era perfetta! Finalmente Bulma, c’è l’hai fatta!- La ragazza scivolò per terra restando attaccata all’asta del microfono eretto davanti a lei.
Bisbigliava. –C’è l’ho fatta! Non ci credo! C’è L’ho fatta!-
Il vecchietto alzò le braccia al cielo in segno di felicità, ma quel gesto gli costò caro, poiché colpì il piatto di spaghetti che aveva d’innanzi facendolo scaraventare dritto dritto in faccia a Bulma.
I capelli della giovane furono cosparsi di pasta appiccicosa insieme al condimento che era composto da olio e pancetta.
-Sei il solito pasticcione Gianny!- Si guardò i vestiti che erano completamente sudici. –Guarda che hai combinato!-
Il vecchietto sorrise e poco dopo scoppiò in una grassa risata che contagiò persino Bulma che rialzandosi in piedi cominciò a ridere anche lei.
-Sarà meglio che vada a casa a lavarmi, tra un ora arriveranno gli altri per fare le prove!-
-Giusto.. Vai, veloce! Ci penso io a pulire il disastro!-
-Ok vecchietto dei miei stivali!-
Bulma sorrise e gli si avvicinò per dargli un dolce bacio sulla guancia prima di levare le tende.
Presa la borsetta ed uscì, ma il poverino era ancora affamato visto che per ascoltare la sua meraviglia non aveva toccato un solo spaghetto. –Bulma, mi porti un altro piatto di pasta?-
La ragazza si accinse a salire sulla Graziella (Una marca di Bicicletta) e diede l’”ok” alzando il pollice e facendo l’occhiolino all’amico che aveva già l’acquolina in bocca e una fame da lupi.
Dopo circa mezzora la turchina arrivò a casa.
Come al solito c’era suo padre sdraiato davanti alla televisione che la fissava come se fosse la cosa più interessante della sua vita, o per lo meno di quel momento.
Mangiava un pezzo di pizza freddo vestito solo con una canottiera sporca e dei boxer fin troppo larghi.  Aveva in mano anche una birra e si dava al miglior sport praticato dai maschi, il fan nullismo. (Nuova disciplina che consiste nel non far niente tutto il giorno)
-Papà, accidenti ma cosa fai ancora qui! Vai fuori, leggi i giornali, guarda le bacheche, chiedi in giro! Se stai qui in casa il lavoro di certo non ti pioverà addosso!-
-Lasciami stare Bulma, pensa agli affaracci tuoi una per una buona volta!-
La ragazza spense la tv dai tasti sottostanti ad essa e poi gli si parò davanti con le braccia ricongiunte sui fianchi. –Accidenti papà, non posso continuare a portare i soldi a casa solo io, non riusciremmo mai ad andare avanti così! Devi ritrovarti un lavoro, e alla svelta, e poi guardati come sei ridotto, da quante settimane è che non ti cambi?-
-Disse quella con gli spaghetti in testa..- Ironizzò il padre.
-Non stiamo parlando di me papà, qui si parla di te!-
Il signor Brief si alzò e togliendosi le briciole dalla canottiera si diresse in bagno.
Bulma lo seguì sino ad arrivare davanti alla stanza ove il maleducato le sbatté la porta in faccia per poi chiudersi dentro a chiave.

-Non puoi evitarmi per sempre papà!- Colpì la porta con i pugni serrati provocando un sonoro tonfo, ma poi lasciò cadere la testa tra le mani e si accasciò al suolo tenendo la schiena strisciando la schiena contro il muro. –Io me ne voglio andare da questa casa, non riesco  più a vivere così!-
-E allora vattene! Che ci fai ancora qui? Non ho bisogno di te, proprio come non avevo bisogno di tua madre! Io non ho bisogno di nessuno!-
Questa assurda reazione del padre per la ragazza era diventata ormai consuetudine dopo la morte di sua madre, e anche lei alla fine di una conversazione di questo genere rimaneva sempre con l’amaro in bocca e gli occhi lucidi ricordandosi la sua adorata madre e tutto il bene che le voleva.
Come ormai è già stato raccontato un milione di volte la storia di Bulma è molto triste e contorta, la madre di lei muore in un modo assolutamente fuori dal normale ed improvviso, il padre cade in depressione, perde il lavoro e tutto quel poco che aveva e per andare avanti la figlia deve ingegnarsi in qualsiasi lavoro a basso prezzo qualcuno gli offra.
La disgrazia era successa quando lei era molto piccola, e da li in poi il marito non riuscì più a riprendersi, pian piano cadde in depressione perdendo tutte le proprie amicizie; diventò freddo e scorbutico ed anche molto insofferente, fu licenziato dal suo lavoro poiché non riusciva più a svolgere le mansioni correttamente e per la fabbrica egli stava diventando solo un peso, e quindi adesso si trovava da circa 3 anni a casa, triste e disoccupato.
Questa era la triste storia della famiglia Brief.
Bulma però era davvero al gancio di tutto, doveva far combaciare il suo lavoro serale con la scuola ed anche le prove; ella, infatti, aveva pensato più volte di lasciare il gruppo, ma purtroppo e per fortuna era l’unica cosa che le faceva tornare il sorriso dopo quelle atroci giornate d’inferno passate a:  litigare con il padre,  studiare e la sera lavorare dentro a uno Strip Club.
Esatto, purtroppo ella faceva un lavoretto come cameriera ad uno strip Club, e qualche sera, quando si arrancava a tirare alla fine del mese, era costretta a lavorare li come “ragazza spettacolo”: cantava per lo più, in abiti succinti e calze a reti provocanti, la cosa la infastidiva parecchio, visto che tutti quelli che frequentavano il locale erano per lo più pervertiti senza speranze, drogati e alcolisti.
Il padre era a conoscenza di questo suo lavoro, ma ciò non lo toccava minimamente, era talmente amareggiato dalla morte improvvisa della moglie che non riusciva più a provare pietà per nessuno, nemmeno per la sua unica figlia.
-Papà, ti prego, non costringermi ad andarmene!-
Disse questo e poi andò in cucina lavandosi i capelli nel lavandino, ci passò una leggera sfregata con il detersivo per lavare i piatti e li asciugò con uno strofinaccio che trovò sopra al tavolo.
-Io esco, non torno per cena..- Urlò sulla soglia della porta.
Infatti quella sera Bulma sarebbe andata a lavorare allo strip Club, nessuno dei suoi amici sapeva di questa sua vita segreta, e lei cercava di tenerlo nascosto a tutti, anche al suo ragazzo Yamcha; l’unico che sapeva della sua vita estremamente difficile era Gianny, e come lei odiava questo suo lato nascosto, ma purtroppo rimaneva impotente di fronte alla ragazza che lo aveva supplicato più volte di prenderla in adozione e alla legge.
Purtroppo l’età del vecchio era troppo avanzata, e non gli avrebbero concesso di tenere un minore sotto le proprie veci, ma per quel poco che poteva e riusciva Gianny accudiva Bulma trattandola come se fosse figlia sua, le insegnava il coraggio ed il valore della vita, i piccoli doveri di ogni donna e ciò che realmente conta.
Doveva tutto a lui se oggi era la donna che aveva sempre voluto essere. Fiera, forte, bella e decisa, proprio come sua madre.
Ripartì con la sua Graziella verso il locale.
Erano le due, tra poco sarebbero dovuti arrivare tutti i suoi compagni.
Era quasi arrivata davanti al locale quando si ricordò del pranzo di Gianny, si fermò ad un Bar, e gli prese un panino.
Pedalò a tutta velocità verso il Sax arrivando con il fiato corto davanti all’entrata del locale.
-Eccomi Gianny!- Urlò appena mise piede all’interno dell’edificio.
-Bulma! Menomale, stavo morendo di fame! Ma che hai fatto hai capelli, sembra che ti sia pettinata con i petardi!- La schiettezza dell’anziano non aveva limiti.
La ragazza si guardò la testa attraverso il riflesso della porta d’ingresso, ed effettivamente i suoi capelli erano tutti scombinati, se li era lavati con il detersivo e asciugati con uno straccio, come pretendeva che le stessero bene, diede il panino all’amico ed andò senza perdere un solo momento nel bagno del locale dove il proprietario teneva nascosto dentro un armadietto le proprie cose: Lo spazzolino con il dentifricio, una lametta, un pettinino con più della metà dei denti mancanti, un Phone ed una piccola clessidra ad acqua che non c’entrava nulla con il resto dell’armamentario, ma Gianny l’adorava e diceva che gli portava fortuna.
La ragazza prese il Phone e iniziò a metterseli apposto come poteva usando quella sottospecie di pettine tutto rotto.
Uscì dopo pochi minuti dal bagno, era uno splendore.
-io non so come fai Bulma, sei una ragazza speciale! È fortunato quello stupido di Yamcha ad averti al suo fianco, e sono sicuro che se solo lo volessi potresti puntare ben più in alto!-
-Ma smettila Gianny, io e Yamcha stiamo bene in insieme, ed io non ho bisogno di nessun altro ragazzo a parte lui!- Lo disse cercando di crederci il più possibile, visto che negli ultimi tempi si era leggermente stancata del comportamento infantile del ragazzo.
Avevano 17 anni ma lui ne dimostrava appena 10, e non solo una volta aveva pensato di lasciarlo definitivamente.
Ma parlando del diavolo spuntano le corna, ed il ragazzo sbucò da dietro la porta.
-Eccomi qui! Piccola dove sei?-
Gianny si portò un dito alla bocca in segno di disgusto, ma senza farsi vedere dal ragazzo che cercava freneticamente la propria fidanzata.
-Eccomi amore, sono in bagno!-
Yamcha si diresse verso la voce, ed entrò nella stanza. –Sei radiosa oggi, come stai? Dormito bene sta notte?-
-Io si, ma sai, quando facciamo l’amore, puoi anche dormire con me qualche volta!-
Beccato! Infatti il ragazzo non rimaneva mai con lei dopo un rapporto, e forse era questo a rendere tutto così freddo e superficiale!
-Amore, dai, non fare così! Sta sera ti prometto che starò con te! Hai la mia parola..-
Tentò di baciarla ma Bulma gli mise un dito sulle labbra. –Sta sera non ci sono, facciamo domani?-
-Ok Piccola!- Il ragazzo prese a baciarla ma poi la voce di Crillin spezzò il momento.
-Ragazzi? Dove siete? Non ditemi che ho sbagliato di nuovo giorno!-
-No Crillin, eccoci, io e Yamcha eravamo andati a.. a..-
Il pelato fece l’occhiolino a Bulma, come se avesse capito tutto. –Ragazzi non voglio sapere i particolari.. Sono cose vostre.. D’altronde sapete la novità? Mi sto sentendo con una ragazza!-
Yamcha subito si interessò alla notizia dell’amico. –Davvero, e chi sarebbe? Forza amico raccontami, voglio sapere tutto!-
-Non la conoscete di sicuro, abita lontano da qui, ed ha un nome alquanto stravagante.. anzi, forse è tutta stravagante, ha un carattere molto solitario e serio ma è dolcissima e..- Bulma si mise in mezzo ai due ragazzi allargando le braccia come se volesse separarli.
-Non ci interessa Crillin, adesso noi vorremo provare se non ti dispiace quindi pensa a montare tutto il tuo armamentario!-
I due ragazzi si guardarono come per dire “Non cambierà mai” e si dilettarono a comporre gli strumenti, intanto da lontano Goku, Chichi si preparavano per andare alle prove.
-Hai presto tutto?- Chiese la ragazza al giovane.
-Si, la batteria è già la! Gli spartiti altrettanto, devo solo portare me stesso… giusto?- Chiese quasi con un tono diffidente.
-E le bacchette?-
-Urca, è vero! Giusto Chichi, menomale che ci sei tu!- E dicendo così stampò un dolce bacio sulle labbra della moretta che impietrita guardava il fidanzato cercarle in mezzo a quel disordine.
Aprirono la porta d’ingresso ma poi il moretto di fermò. –Vieni anche tu Vegeta?- Il Principe si trovava in piedi contro una parete in contemplazione del nulla.
-Mi secca assai rimanere in questa squallida dimora da solo, quindi sarà meglio che li segua, poi del resto potrei ricavare delle informazioni sulle Sfere del Drago!-Sorrise. –Ok, vengo!-
Volarono via tutti e tre insieme, Chichi si stringeva forte al collo del fidanzato che volando a massima velocità chiedeva ancora delle informazioni sulla sua origine a Vegeta.
Dopo pochi minuti di silenzio al principe, però, sorse un dubbio che volle subito togliersi.
-Ehy Kakaroth!-
-Si?-
-Dimmi un po’, come hai fatto a salvarti quando sei arrivato qui sulla terra? Insomma eri solo un lattante..-

Goku aveva un amaro sorriso in viso, quello che Vegeta ormai conosceva bene dal canto suo. –Mi ha trovato un signore, si chiamava Gohan, mi ha preso sotto la sua protezione facendomi crescere come figlio suo..-
-E adesso? Perché non vivi più con lui?-
-È una lunga storia, ti dico solo che centro io, la mia coda e la luna piena..-
Vegeta capì al volo, era un tipo sveglio e non aveva certo avuto bisogno di tante spiegazioni per capire che egli aveva ucciso il suo unico tutore una notte in cui si era tramutato in uno scimmione.
Arrivarono infine davanti al Sax, erano le tre, e come al solito Bulma li avrebbe sgridati per il ritardo.
Entrarono in sala tutti e tre in fila, prima Goku poi Chichi.
-Finalmente siete arrivati! Certo che voi la puntualità non sapete nemmeno che sia, vero?-
Poi entrò anche Vegeta e i tre ragazzi si paralizzarono alla vista di quell’essere che faceva ondeggiare dietro lui una coda lunga e pelosa.
-E- e- e- e lui chi sarebbe?- Chiese Crillin spaventatissimo.
-Lui è Vegeta, viene dal Pianeta Vegeta!- (sembra uno sciogli lingua) Disse Goku cercando di calmare i propri amici. –So che può sembrare impossibile, ma lui è come me, c’è io sono come lui, c’è noi..-
Fu interrotto dal Saiyan che aveva già iniziato a perdere la pazienza. –Noi veniamo dallo stesso pianeta, siamo dei Saiyan!-
-Cosa?- chiese Yamcha.
-Siamo Saiyan, guerrieri derivanti dalle scimmie..- spiegò meglio Goku.
-È  per questo che avete la coda?- Chiese Crillin più incuriosito che mai da questa assurda storia.
Vegeta era seccato da tutte quelle domande. E glielo si leggeva chiaramente in viso grazie alla sua espressione corrugata.
Bulma gli si avvicinò lentamente guardandolo negli occhi e infine porgendogli la mano. –Piacere, Bulma!-
Egli la guardò sino a che i loro sguardi non si unirono per un millesimo di secondo, ma quell’attimo bastò per far scoccare la scintilla.
Vegeta fissò quei suoi occhi color del mare, erano belli e profondi, ma il suo istinto reagì prima del suo cuore e con una manata spostò via la presa della ragazza che protendeva verso lui.
-Ma che modi? Goku il tuo amico non è molto simpatico!- Vegeta fece un ghignò per poi uscire dal locale.
Quel posto l’aveva già seccato, appena fu fuori prese il volo e se ne andò.
-Non credevo sapesse volare anche lui!- Disse Yamcha guardando quel puntino sparire nel cielo.
-Eheh, è un tipo un po’ strano!- concluse Goku grattandosi la testa.
Provarono l’intero pomeriggio sino a che non venne sera, Bulma salutò tutti e corse a lavorare, mentre gli altri smontarono gli strumenti e salutarono Gianny, per poi, infine, dirigersi ognuno a casa propria.
-Allora Chichi? Sta sera vai a casa tua?-
-Si Goku, non posso sempre dormire da te! Non che questo mi dispiaccia, ma dopo finisco per dimenticarmi dove abito!-
Il Saiyan sorrise. –Ok.. Allora a domani piccola!- Gli diede un timido e tenero bacio sulla guancia e poi se ne andò lasciando la terrestre davanti all’ingresso della propria dimora.
Arrivò quindi alla propria. Cercò Vegeta. Ma non vi era in casa.. Chissà dove si era cacciato quello strano ragazzo.
Il Saiyan era andato nella propria navicella per passare la notte in completa solitudine, la sua compagna preferita, anche se sapeva che se avesse voluto avere più informazioni su quelle maledettissime Sfere sarebbe dovuto andare più spesso con Goku e cercare di farselo amico quanto più poteva.
Tornando a Bulma, aveva appena varcato la soglia dello spogliatoio del locale, una ragazza che lavorava lì da un paio d’anni l’aveva presa in simpatia e tutti le volte che andava a lavorare durante il turno dove c’era anche Bulma le dava una mano a non cacciarsi nei guai.
-Ciao Cristal!-
-Ciao Bulma.. Oggi che fai? Ci delizi con il tuo canto?-
La turchina sorrise. –Già, devo guadagnare un po’ di più in questi giorni, arrivano le bollette questo mese!-
L’amica era a conoscenza della situazione sgradevole dell’amica, e cercava di aiutarla in qualsiasi modo, anche allungandole qualche mancia ricevuta di tanto in tanto dai clienti più generosi. –Perché non contatti i servizi sociali? Loro saprebbero aiutarti, andresti a vivere in una famiglia come si deve e non dovresti più lavorare in questa fogna! Poi hai una voce magnifica, sono sicura che se vuoi troveresti da lavorare ovunque!-
-Ci ho pensato tante volte, ma poi mi blocco, penso a mio Padre.. Non posso fargli questo Cristal, non posso!-
-Lo so, ma non puoi nemmeno ridurti così!-
Bulma si era vestita, portava una calza a rete con un vestitino succinto rosso che le copriva a malapena il sedere.
-Non ti preoccupare, apprezzo tanto l’aiuto che mi stai dando, e te ne sono grata, ma per ora la mia vita va bene così!- Detto questo uscì dalla porta per non sentire ciò che la ragazza aveva da dirgli, anche perché se no avrebbe sicuramente cambiato idea, e ciò non doveva accadere, per lo meno non ora.


To be continued...


 

Mi scuso infinitamente per il ritardo.. Ma vi prego di capirmi, sono piena di impegni, tra gli allenamenti, le gare e gli amici nel weekand sono stata piena di lavoro, solo oggi ho avuto un pò il tempo di mettermi al pc e pubblicare il nuovo capitolo..
Come avrete già letto qui scopriamo qualcosa di nuovo su Bulma, la sua vita segreta, ve lo aspettavate che suo padre fosse così? Diciamo però che non ho molto ripreso la figura del vero padre di Bulma (Il Sgr. Brief della saga di dragoonball) ma ne ho inventato uno tutto mio! Mi dispiace inoltre di aver mandato Bulma a lavorare in un posto così squallido, ma fa tutto parte della storia, comuuuuunque...
Tra Vegeta e Bulma non è stato amore a prima vista, o quasi.. Ma dal tronde è sempre il Principe dei Saiyan, cosa vi aspettavate? Posso solo dirvi che nelle prossime puntate succederà qualcosa di assolutamente inaspettato, il nostro Principe comincierà a diventare più docile e saprete sempre di più sul passato di Bulma che vi è ancora ignoto! Ringrazio tutti quelli che mi dicono che sono migliorata nello scrivere e anche quelli che dopo tutto questo tempo mi seguono ancora e mi hanno sempre seguito.. 
Grazie per le recensioni positive che mi lasciate o per aver semplicemente letto questa storia..
Vedrò di essere più veloce a pubblicare il prossimo capitolo, Promesso (Croce sul cuore... ) Un bacione e alla prossima! 

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Capitolo 5
*** Il Saiyan prova qualcosa ***


Capitolo 5

Il Saiyan prova qualcosa

 

La mattina arrivò prepotente come non mai; era domenica e fuori dalla finestra di casa Son splendeva un bellissimo sole dorato che come un vecchio amico malandrino stuzzicava con i propri raggi gli occhi del Saiyan assopito.
Goku si alzò stiracchiandosi per bene e poi andò ad affacciarsi alla finestra. –Chissà dove sarà finito Vegeta!?- Non fece in tempo a concludere la frase che una chioma nera gli apparve davanti risalendo da sotto la finestra.
-Buongiorno Kakaroth.. Dormito bene?-
Il moretto si spaventò ed emettendo un piccolo urletto indietreggiò cadendo sul letto. –Ma sei impazzito? Vuoi farmi venire un infarto?-
-Per così poco?- Chiese lui ridendo per poi sdraiarsi accanto al nuovo amico sopra al letto. –Posso farti una domanda?-
-Spara!- Disse Goku sedendosi sul letto e guardando l’amico che aveva portato le braccia dietro la nuca.
-Ma dove siamo andati ieri pomeriggio? E soprattutto, chi era quella ragazza dai capelli così stravaganti?-
Goku rise. –Stai forse parlando di Bulma! È la fidanzata di Yamcha, e, a dire il vero non so perché abbia i capelli di quel colore..- Si grattò la testa. –Comunque io insieme a Chichi, Bulma, Yamcha e Crillin facciamo parte di una band, di un gruppo! Io suono la batteria e..-
Fu fermato bruscamente dal Saiyan. –Aspetta, aspetta, aspetta.. Kakaroth, cos’è una band?-
Goku era rimasto esterrefatto. –Mamma mia, allora è proprio vero il detto “Vieni da un altro pianeta”, comunque è un gruppo di persone che si trovano a fare musica insieme, ma scusami, dici sul serio? Tu non sai cos’è una Band?-
-Ora lo so, ma.. Ho un'altra domanda..-
-Ti ascolto!-
-Che cos’è la musica?!-
Goku cadde con i piedi per aria. (Proprio come nell’anime). –Ma dai Vegeta, è impossibile che tu non sappia cosa sia la musica!-
-Caro mio, sul nostro pianeta non esiste nulla del genere, anche se credo di aver capito che sia una delle vostri innumerevoli arti..-
-Credo di si, diciamo che la musica è per lo più un suono, un suono con una sua logica che deve essere giusta, e se questo suono viene prodotto bene e con i giusti strumenti e parametri è fantastico, ti libera dentro! Tipo come cantare! Mamma mia tu dovresti sentire Bulma, è bravissima ha una voce soave che ti incanta!-
-Ma chi? Quella gallina!-
Goku rise. –Dai non essere cattivo, forse l’hai sentita solo parlare, ma quando canta quella ragazza è tutta un’altra cosa! Davvero, cambia completamente timbro, è bravissima!-
Il Saiyan cominciava a provare una strana sensazione, curiosità, verso quella strana ragazza che solo un giorno prima aveva scacciato con così tanta maleducazione d’innanzi a lui.
-Oggi, quando andiamo a fare le prove te la presento, e te devi assolutamente parlarci, vedrai ti starà subito simpatica! È un po’ scorbutica come persona, soprattutto al primo impatto, ma se la impari a conoscere è una ragazza d’oro! Io la conosco molto bene…- Lo sguardo del ragazzo si perse guardando fuori dalla finestra. –Ne sono certo, diventerete subito amici, tu e lei avete molto in comune!-
-Tsh! Non mi interessa! Ho altro a cui pensare!-
-Lo so che sei ansioso di tornare a casa, sul nostro pianeta, ma devi aspettare che ti vengano a prendere! E dalla via che sei qui puoi anche prenderti una settimana o due di relax! Che ti costa?-
-Ok, farò uno sforzo!- Ma dentro di se Vegeta pensava ad altro. Un'altra buona occasione per scoprire qualcosa in più sulle 7 Sfere del Drago!-
Pranzarono in tutta fretta con un panino preparato al volo da Goku, che difficile a crederci non era poi nemmeno tanto male ai fornelli, poi sfrecciarono verso il Sax volando sopra alle verdi colline, erano in ritardo alle prove, come sempre d’altronde, ed appena entrarono in sala videro che avevano già incominciato senza di loro, più che altro, senza Goku.
Bulma era sul palco, bella come non mai a cantare mentre gli altri suonavano attorno a lei.

  (Clicca sull'immagine se vuoi sentire la canzone)

Quasi senza farlo apposta la canzone incominciò quando i due giovani misero il primo piede dentro al locale, e Yamcha fece suonare la propria chitarra.
 
I’m feeling sexy and free
Like glitter’s raining on me
You like a shot of pure gold
I think I’m bout to explode

 
Il Saiyan diede una piccolo gomitata all’amico che sentendola cantare era rimasto a bocca aperta, non aveva la minima idea di cosa stesse facendo, ma le piaceva da matti sentire quella voce che tirava fuori le emozioni da dentro se stessa.
 
I can taste the tension
Like a cloud of smoke in the air
Now I’m birthing like
I’m running cause you’re taking me there
Don’t you know…
You spin me out of control

 
La ragazza aveva notato Goku e sfilando il microfono dalla stecca gli andò incontro senza smettere di cantare.
 
We can do this all night
Turn this club skin tight
Baby came on!

 
Prese Goku per il collo della maglietta e lo trascinò sul palco insieme a lei.
 
Pull me like a buss drum
Sparking up a rhythm
Baby came on!

 
Sbatté l’amico al proprio posto, sopra allo sgabello davanti alla batteria poi si girò verso quel pubblico immaginario composto da una sola persona, Vegeta.
 
Rock my world into the sunlight
Make this dream the best I’ve ever know
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino
Every second is a highlight
When we touch don’t ever let me go
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino
 

Nulla per Vegeta era più ammaliante di quella donna in quell’istante, tutto il mondo sembrava girare intorno a lei e alla sua voce, quella grinta e forza gli mettevano timore e sicurezza, era strano da dire, ma bellissimo da provare.
 
You got me loosing my mind
My hearts beats out of time
I’m seeing Hollywood star
You stroke me like a guitar
I can taste the tension
Like a cloud of smoke in the air
Now I’m birthing like
I’m running cause you’re taking me there
Don’t you know..
You spin me out of control

 
Non riusciva non pensare che lei stesse cantando per lui.
 
We can do this all night
Turn this club skin tight
Baby came on!
Pull me like a buss drum
Sparking up a rhythm
Baby came on!

 
E ciò lo riempiva d’orgoglio.
 
Rock my world into the sunlight
Make this dream the best I’ve ever know
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino
Every second is a highlight
When we touch don’t ever let me go
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino

 
Era una strega, il suo canto era della droga iniettata in vena, e Vegeta ne stava diventando dipendente.
La guardava muovere quei fianchi e stringere forte il microfono muovendo quelle labbra a ritmo di musica in modo a dir poco ipnotico. –Ma che mi succede! Cosa mi sta facendo! Smettila di cantare stupida Donna! Smettila!-
Il Saiyan la guardò ancora negli occhi, e lei fece lo stesso, e ancora quella piccola scintilla.
Poi lei si staccò da quello sguardo ipnotico e magnetico facendo vibrare le proprie corde vocali come non mai.
 
Rock my world into the sunlight
Make this dream the best I’ve ever know
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino
Every second is a highlight
When we touch don’t ever let me go
Dirty dance in the moonlight
Take me down like I’m a domino

 
Alla fine della canzone la ragazza alzò le braccia al cielo, aveva il fiatone, e ciò si notava da come il suo petto si gonfiava e sgonfiava a ritmo incessante, ma un rumore, un battito di mani, le sue mani.
-Complimenti! Sei davvero brava!- Quelle quattro parole uscirono dalla bocca del Saiyan, le prime parole che Bulma sentì pronunciare da lui, anche se si capiva chiaramente che erano ironiche e sarcastiche.
-Ma allora parli! Il gatto non ti ha mangiato la lingua!- Disse ella saltando giù dal palco e avvicinandosi lentamente al Saiyan con un passo lento e malizioso; muoveva i suoi fianchi quasi volesse sedurlo e catturare la sua attenzione soltanto mostrandosi.
Lui le sorrise, ma era quel solito sorriso, quello da strafottente che vuole solo fare del male, quello che ormai Goku conosceva bene, anche se lo aveva incontrato da solo due giorni.
-Nessun gatto si permetterebbe nemmeno di guardarla la mia lingua, se ti ho degnato di questo complimento tienitelo stretto visto che ne riceverai ben pochi nella tua misera vita!-
La ragazza aveva già rigonfiato il petto per dirgliene quattro, ma Yamcha il suo ragazzo gli corse incontro per cercare di calmarla in tempo, prima che la sua rabbia esplodesse in faccia a quell’arrogante Saiyan dai capelli corvini.
-Dai tesoro non c’è bisogno di arrabbiarsi! Stai tranquilla, te canti benissimo e lo sanno tutti qui.. Vero ragazzi?- Cercava man forte negli amici che guardavano la scena attoniti quasi temessero che potesse scoppiare una rissa tra i due ragazzi.
Bulma guardò Vegeta sino ad arrivargli ad un centimetro dalla faccia, il Saiyan non si mosse di mezzo millimetro e ne abbassò lo sguardo, la sfidò come lei stava sfidando lui, era assai indisponente e questo infastidì la ragazza che aveva in oltre notato ch’egli non la temeva affatto come facevano gli altri suoi coetanei.
-Goku la prossima volta arriva in orario!-
La turchina spiazzò tutti con questa frase e poi si rigirò per andare sul palco e continuare le prove mentre il Principe uscì dal locale per prendere un po’ d’aria.
Appena fu fuori si mise a sedere per terra con la schiena appoggiata ad un muro del locale. Appoggiò la testa contro la medesima parete e chiuse gli occhi tentando di trovare quella serenità d’animo che alloggiava di rado nel suo freddo cuore.
-Anche tu qui fuori?- Vegeta aprì solo un occhio per vedere chi gli avesse parlato. Si vide un vecchietto davanti a lui tutto ricurvo che gli sorrideva in modo spensierato.
-Buongiorno anche a lei, signore!- Il Saiyan non volle mancare di rispetto a quell’anziano e quindi lo salutò ma senza guardarlo in faccia e ne alzarsi in piedi.
Gianny si sedette vicino a lui, si poteva vedere in modo esplicito che al Saiyan l’azione gli avesse dato fastidio visto lo sbuffo che seguì il gesto dell’uomo. –Lo so che ti secca parlare con un brutto vecchio come me, ma farai uno sforzo per tenermi compagnia.. Vero?-
Vegeta non aprì gli occhi. –Tsh!- Fu la sua risposta.
-L’hai vista? Canta divinamente.. è proprio brava, come sua madre, d’altronde!- Gianny guardava l’orizzonte mentre aspettava una risposta dal ragazzo, di fronte a loro vi era una riserva naturale piena di alberi e laghetti, infatti il locale non si trovava al centro della città ma ben si nelle periferie che davano sulle colline ove il paesaggio era spettacolare anche a quell’ora del pomeriggio.
-Si riferisce a Bulma?-
-E a chi se no? Vedi altre ragazze belle e carismatiche che sappiano cantare come lei qui intorno?- I vecchietto riuscì a strappare un sorriso a quel rude ragazzo freddo come il ghiaccio e duro come la roccia, era la prima persona che dopo tanti anni riusciva a far ciò con Vegeta, ma ovviamente Gianny non si meravigliò visto che non sapeva nulla d’egli. –Sai, sua madre era davvero brava a cantare, io la conoscevo bene..-
Vegeta aprì gli occhi che erano rimasti chiusi per tutto il tempo. –Perché usa il passato?-
Gianny allora fissò il cielo lasciando al giovane qualche minuto di suspance. –Poiché sua madre, aimè, non c’è più.. è morta tanti anni fa...- aveva l’amaro in bocca a parlarne, ma la curiosità del ragazzo era stata stuzzicata a tal punto che non riuscì a tenere a freno la propria lingua biforcuta rivolgendo domande in opportune e rigirando il coltello nella piaga.
-E come è morta?-
-Se te lo dico mi prenderesti per pazzo, anzi forse lo ero, e lo sono tutt’ora, pazzo d’amore, l’amavo, ma quel Drago! Quelle stupide Sfere, le hanno portato solo dei guai, le hanno fatto perdere tutto ciò a cui teneva nella vita! Le voleva trovare, tutte, subito, se ne fregava dei rischi! Ma quando finalmente le trovò lei..- Gianny si fermò e guardò il ragazzo che pendeva dalle sue labbra.
-Non la seguo..- Si lasciò scappare Vegeta che cercava un nesso a quel discorso senza un filo.
L’anziano si pettinò i baffi con il pollice e l’indice della mano destra mentre l’altra penzolava appoggiata sopra ad un ginocchio.
-Lo sapevo che mi avresti preso per pazzo! Ma non ti preoccupare, ci sono abituato!-
Gianny si rialzò con fatica, poi guardò Vegeta che aveva l’aria di uno che era completamente interessato e assolto dal discorso che stava ascoltando.
-Figliolo, quella è una ragazza d’oro, ti ho visto come la guardavi, prima, mentre eravate dentro, e posso dirti che non sei l’unico che la vorrebbe tutta per se, sono tanti i ragazzi che le vanno dietro, e sono pochi quelli che ottengono qualcosa da lei, anzi forse non c’è ne sono.. Se davvero ti interessa conoscila e prenditela, anche con la forza, di sicuro lei non ti vorrà subito, cercherà di scacciarti dicendoti che non le devi stare vicino, ma non arrenderti! Continua a starle addosso e quando si innamorerà, e fidati, succederà, allora sarà il tuo momento e ringrazierai quel Dio che te l’ha fatta incontrare.. Tu sei il miglior pretendente in mezzo a questa marmaglia di disgraziati senza speranze, a partire da quella palla al piede che si porta dietro!-
Poi se ne andò dentro al locale lasciando Vegeta immerso nei propri pensieri troppo astrusi e contorti.
-Lui sa dove sono, lui conosce il segreto delle Sfere! Quel vecchio di sicuro può indicarmi la via per arrivare il prima possibile da loro! Devo assolutamente sapere di più sul passato di Bulma! Magari, anche lei sa qualcosa sulle Sfere! Potrà dirmi dove si trovano!-
Si riappoggiò al muro e chiuse di nuovo gli occhi.

-Sono il miglior pretendente dice lui, è ovvio, sono un Principe.. Chissà che schiappe di uomini ci devono essere qui sulla terra a parte Kakaroth, e poi chissà chi è quel pover’uomo che le va dietro come un cagnolino, quella ragazza va domata, e se fosse nelle mie mani saprei benissimo come fare!-
Già la mente di Vegeta vagava tra pensieri sporchi e malsani su quella ragazza. Di lei, tutto lo attirava, il corpo, il carattere, la voce! Ma non sapeva spiegarsi il motivo del quale non sarebbe mai stato in grado di farle del male.
Forse per la fragilità che ella mostrava negli occhi tutte le volte che lo guardava con quello sguardo omicida ma allo stesso tempo ridicolo e fragile, oppure il carattere così simile al suo ma una cosa gli era certa in quell’istante.
Bulma gli interessava, per la sua voce, per il suo fisico, per il suo carattere e per il suo essere una donna estremamente diversa dal comune.
Di certo non era perché Gianny gliene aveva parlato in quel modo e lui si era fatto montare la testa, ma solamente per la curiosità che provava verso quella strana ragazza che dal canto suo nascondeva così tanti misteri di cui lui non sapeva nemmeno l’esistenza.

To be continued...


Ecco a voi il quinto capitolo, mi dispiace di averci impiegato così tanto, ma non posso iniziare una manfredina di quattro righe solo per elencarvi tutti i miei impegni ed i motivi per cui ci ho messo tanto, quindi inizio e concludo dicendovi che mi dispiace..
Comunque se avete letto questo capitolo avete sicuramente capito che Vegeta sta incominciando a provare qualcosa per Bulma anche se lei sinceramente non è che sia molto presa, allo stesso tempo però il ragazzo imcomincia ad istaurare un buon rapporto sia con Goku che con Gianny, sicuramente questo gli servirà in futuro anche se per ora nella sua mente vi è solo quel chiodo fisso. Le 7 Sfere del Drago.
Spero che la canzone vi piaccia, dico subito che non l'ho messa a caso, infatti ne ho presa una che raffiguri il carattere di Bulma in modo che questa fic sembrasse proprio un musical.. A parte questo vi dico che adoro Domino e Jessie J..
Per chi ancora non mi segue su
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Capitolo 6
*** Non così malvagio ***


Capitolo 6

Non così malvagio

Dopo circa un ora buona il Saiyan decise di rientrare nel locale e vedere come procedeva all’interno; non appena varcò la soglia si vide Crillin sfrecciare, a pochi centimetri da lui, fuori dalla porta a tutta velocità. Lo guardò seccato e poi con il pollice all’indietro si riferì a Goku.
-Dove va?- L’amico stava ancora sistemando la propria batteria, visto che avevano appena finito, e guardando Vegeta fece spallucce.
Il Principe cercò con lo sguardo la ragazza dai capelli turchini, era seduta sopra ad un tavolo che stava chiacchierando con la propria amica Chichi, la fidanzata di Kakaroth.
Si avvicinò lentamente senza dare nell’occhio e non appena fu abbastanza vicino da sentirle, ma non troppo per essere visto, origliò senza pudore la conversazione delle due ragazze che come due amiche di vecchia data si stava raccontando i segreti della loro vita privata.
-Sicuramente Goku si dimenticherà di chiedermelo, ma trovo quasi scontato che ci andrò con lui!-
-Che carini che siete insieme, state proprio bene! E poi non vedo l’ora di vederlo ballare!- rise quasi in modo sforzato, sembrava nascondesse qualcosa. –Già, ribadisco, state proprio bene insieme..-
-Grazie Bulma.. Ma te piuttosto, ci verrai con Yamcha vero, o mi stai nascondendo qualche tua nuova fiamma?-
-Ma cosa dici Chichi!- La ragazza arrossì. –Ovvio che ci verrò con Yamcha, che domande..- Anche se la sua espressione non era propria convinta di quello che stava dicendo.
Una mano si appoggiò sulla spalla del Saiyan, era Yamcha il fidanzatino di Bulma.
-Sai che è maleducazione origliare le conversazioni di due belle signore come quelle!?- Gli disse con un filo di voce, ma quando Vegeta afferrò la mano del rivale il poveretto non poté far altro che accasciarsi atterra implorando di lasciarlo.
La morsa del Saiyan era letale e come una tenaglia gli aveva preso la mano e lentamente la stringeva sentendo le ossa all’interno scricchiolare e rompersi. Vedeva negl’occhi di quel ragazzo il terrore e la paura e questo lo compiacque.
-Non ti hanno mai insegnato con chi batterti, vero pidocchio?-
Yamcha era in ginocchio per terra davanti al principe che non aveva intenzione di lasciarlo.
-Mollami pazzo!-
-Come vuoi..- E con un gesto molto brusco spinse il ragazzo a qualche metro da lui.
Yamcha si rialzò a fatica e si guardò la sua povera mano, aveva tutte le dita rosse di cui una girata in senso opposto al normale, non riusciva a muoverle dal dolore ma appena cercò di muovere il pollice sentì uno strano scrocco.
Il giovane non resistette a quello scempio e urlò con quanto fiato avesse in gola.
Le due donzelle corsero subito a vedere cosa avesse fatto il ragazzo e quando gli videro la mano ridotta in quello stato si ritrovarono costrette ad urlare anche loro, per il disgusto, per la paura, per l’indignazione o semplicemente per il fatto che quel ragazzone non la piantasse di strillare.
Vegeta intanto guardava quel moccioso e quasi godeva nel vederlo soffrire.
-Ma che diavolo gli hai fatto Vegeta!- Gridò Chichi
A tante urla Goku corse a vedere cosa fosse successo.
-Cosa diamine è successo qui?- Notò subito il povero Yamcha in ginocchio per terra che si teneva per il polso quella mano rossa e deforme.
-Guarda il tuo caro amico cosa ha fatto?- Urlò Bulma contro il povero Goku che effettivamente non centrava nulla con questa assurda storia.
-Se l’ha fatto ci sarà stato un motivo!- Disse Goku quasi con una nota ironica, non se la sentiva di difendere Yamcha, d’altronde non gli era mai piaciuto come ragazzo e aveva sempre provato una strana antipatia verso i suoi confronti da quando si era messo con Bulma, ma questa è un'altra storia.
-Ma che dici Goku, ora gli dai pure ragione? Ma non lo vedi cosa gli ha fatto?- Ribadì Chichi più agitata che mai mentre si metteva le mani nei capelli e strillava contro al moroso che non perse la calma.
-Ragazzi stiamo calmi, basterà portarlo al pronto soccorso, loro sapranno cosa fare!- Disse alla fine Bulma con quel suo solito tono di diplomazia. –Lo porto io!- Aggiunse poi alla fine abbassandosi per aiutare il proprio ragazzo ad alzarsi.
-Ti accompagno!- Quelle parole, pronunciate dal Principe, spiazzarono tutti, persino Yamcha che per un secondo smise d’urlare e guardò Vegeta con l’aria sbigottita con la quale lo guardavano tutti.
Dopo altri interminabili istanti di silenzio Bulma rispose. -Lascia stare..- Quasi non lo volesse tra i piedi. -Hai già fatto abbastanza!- Cercando più che mai di infierire nella coscienza di Vegeta che però rimaneva intatta e linda. Non era la prima volta che lui faceva del male a qualcuno, anzi, quello era niente, si era visto costretto molte volte anche ad uccidere degl’innocenti, e di certo lui non era tipo che si rifaceva sui propri sensi di colpa.
Vegeta gli si parò davanti e senza fare alcuno sforzo prese sulle spalle i ragazzone che si era cominciato ad agitare per tutta l’apprensione del Principe nei suoi riguardi.
-Scusa, lasciami rimediare!- quella parola era talmente estranea dal vocabolario del Saiyan che gli fu difficile anche solo pronunciarla: Scusa; non riusciva nemmeno a ricordarsi l’ultima volta che l’avesse pronunciata, anche solo per sbaglio, se mai c’è ne fosse stata l’occasione.
Ma vedendo quella ragazza così furiosa con lui non poté far altro che provare una gran pena per quel ridicolo ragazzo e volle aiutarla lo stesso, anche se lei gli aveva chiaramente detto di non aver bisogno del suo aiuto.
Bulma lo guardò con fare sbigottito e si lasciò aiutare senza porre alcuna resistenza.
-A pensarci bene non è che sto così male, potrei andarci da solo all’ospedale che ne dite?-
Ma Vegeta non mollava la presa, lo teneva ben saldo sopra alla propria spalla, uscì dal locale e non appena la turchina lo raggiunse caricò anche lei sull’altra spalla e volò in aria molto velocemente.
-Mi chiedo se tutto questo è necessario?-
Vegeta ghignò. –Sicuro! Ora dimmi dove si trova l’ospedale?-
-A due isolati da qui, però fai attenzione a non dare nell’occhio! L’ultima volta ci hanno fatto rimanere in casa due settimane perché hanno visto Goku volare scambiandolo per un alieno!-
I tre giovani furono arrivati dopo poco, scesero in una zona che era poco alla vista di tutti e poi entrarono insieme nell’edificio, si sedettero tutti e tre sopra a delle sedie in sala d’aspetto.
Una dottoressa si avvicinò al ragazzo e gli chiese cosa avesse, Yamcha le fece vedere la mano e questa lo prese subito sotto la propria tutela portandolo dal dottore.
Vegeta non perse tempo per arrivare al suo scopo, l’unico motivo forse per cui aveva messo su quella scena. –Allora, te sei Bulma!-
La ragazza non lo degnava di uno sguardo. –Si, ma non dirlo in giro! Non vorrei che gli altri sapessero che mi frequento con gente come te..-
Lui si sentì offeso, come si permetteva quella mezza ragazzetta di fare la spiritosa con lui, se solo avesse potuto gliene avrebbe dette quattro, e forse non solo parlate ma anche menate, ma il suo obbiettivo era chiaro e preciso, e non doveva fallire.
Fece una finta risata invogliando quell’enorme rospo che gli si era posto davanti insieme a quella battuta di cattivo gusto. –Io sono Vegeta!-
-Affar tuo!- Ora gli stava davvero dando i nervi, strinse i pugni scaricando il nervoso per non esploderle in faccia.
-Allora, come te la passi?-
La ragazza sbuffò. –Se vuoi davvero saperlo me la passo male, ed otre a tutti i guai che ciò ci mancavi solo tu, che con il tuo modo di fare da barbaro che ti ritrovi, rompessi la mano al mio ragazzo, quindi per piacere taci e non peggiorare la situazione visto che è già critica così!-
Il Saiyan non c’è la fece più ed esplose. -Senti ragazzina, quello se le è cercata! Mi ha provocato ed io ho solamente reagito, scusami se volevo fare un po’ di conversazione con te, ti prometto che la prossima volta mi riguarderò bene dal farlo visto il tuo carattere permaloso ed egocentrico!-
Bulma si era rattristata, da quella brutta risposta, ma anche dal fatto che in quel periodo non riuscisse a trattar bene una sola persona che facesse parte della sua vita, era talmente stressata che ogni comportamento che per lei risultasse un po’ anomalo le faceva perdere le staffe, e non sapeva per quale motivo ma si sentì in colpa di aver trattato Vegeta in quel modo.
Si alzò ed uscì dall’edificio, Vegeta si passò una mano tra i capelli e senza farsi ne vedere e ne sentire la seguì.
La ragazza andò a sedersi sopra ad una panchina fuori, era piccola e tutta rotta, cadeva a pezzi, ma il leggero peso della ragazza non avrebbe alterato di tanto la situazione.
Vegeta le andò vicino.
-Sei ancora qui? Mi vuoi lasciare in pace?-
-Non capisco perché ti dia così fastidio la mia presenza!- Dicendo queste parole con assoluta calma si sedette vicino a lei, ma la panchina al peso del ragazzo cedette crollando. (di certo non perché questo fosse grasso, ma per la sua massa infinita di muscoli)
Bulma si era già immaginata con il sedere per terra, ma si trovò in un'altra posizione, distava due o tre metri da terra, ed era accolta dalle grandi braccia di Vegeta che con una mossa fulminea l’aveva afferrata e salvata da quella probabile fastidiosa caduta.
Nemmeno lui sapeva perché l’aveva fatto, l’istinto che l’aveva portato a salvarsi la pelle (per modo di dire), ma questa volta, il suo istinto rude ed egoista aveva deciso di salvare anche qualche altra persona oltre che a lui.
La riappoggiò immediatamente per terra e iniziò a comparire un leggero rossore sopra alle proprie gote del fiero e valoroso Principe dei Saiyan.
-Grazie, non dovevi!- Disse Bulma sorridendogli.
-Non l’ho fatto apposta..-
-A far cadere la panca o a prendermi al volo?- I Saiyan non rispose, e le sue gote si colorarono ancora più di rosso.
Si sedettero sopra a delle scalette di uno scivolo. Vegeta notò una vana espressione di tristezza sul viso della turchina.
-Cosa ti prende? Perché sei triste? Non dirmi che ti dispiace per quello li?-
La ragazza alzò lo sguardo che era sempre stato chino sino a quel momento, guardava il Saiyan che con quel suo sguardo fiero non dava segno di essere uno che le sarebbe stato su da dosso così facilmente.
-Non mi lascerai in pace.. Vero?-
Vegeta sorrise a sua volta, quel suo solito sorriso. –Mi hai scoperto!-
Lei gli sorrise a sua volta, ma un sorriso più sincero. –Ma cosa vorresti precisamente da me? Di punto in bianco mi parli e sembri interessato alla mia vita.. Cosa ti prede? Cosa cerchi?-
-Informazioni- Parole corte, sguardo distaccato, sembrava davvero un uomo che aveva una missione da compiere, ed infatti era così.
-Relative a cosa?-
Il Principe stava già per svelare tutto il suo piano a quella ragazza così dolce e carina, ma ugualmente abile e astuta. La situazione si era ribaltata, era lei adesso a fare le domande a lui, la cosa lo seccò.
-Ma non ero io quello a dover fare le domande tra i due?-
-Ok, Ok, Saiyan, spara!-
Il Principe capì che bisognava rimanere ancora sul vago, la ragazza era troppo perspicace, avrebbe capito subito i suoi scopi, bisognava disorientarla, ma come faceva a confonderla se lei procurava il medesimo effetto su di lui.
-Da quanti anni canti?-
-Più o meno da tutta la vita!-
Gli seccava assai dover farle così tante domande, dover scavare nel suo passato come una zitella pettegola, ma quella ragazza era più chiusa di una porta a tripla mandata, non faceva traspirare niente di lei, e nemmeno della sua vita. Era un libro chiuso, non come le altre ragazze del suo pianeta.
-Chi ti ha insegnato?-
Gli occhi di Bulma si illuminarono, aveva toccato un punto dolente, ma dopo nemmeno pochi secondi la ragazza si ricompose ritornando ad avere quell’aria seria e decisa.
-Mia madre, quando ero piccola, insieme a Gianny.. Avevo circa 4 anni quando ho incominciato e d’allora non ho più smesso, sino a che..- Poi si fermò, e di nuovo quel luccichio agli occhi.
-Bingo!- pensò Vegeta, finalmente ci era arrivato, ora doveva solo fare in modo che lei si aprisse a lui. –Sino a che..- La incitò lui.
-Niente, non ricordo bene!-
Quella ragazza lo stava facendo impazzire, ma non doveva perdere la calma.
-Ho parlato con Gianny..- Ok, le stava dando qualche sue informazione, chissà forse far sapere che sapeva qualcosa del suo passato le avrebbe dato la spinta per aprirsi.
-Allora sai già tutto.. Lui è un gran chiacchierone!- Rise.
-Non direi, direi più un pazzo, farneticava su delle certe Sfere del Drago..- Le aveva tirate in ballo, ora doveva solo aspettare che gli dicesse dov’erano nascoste.
-Già..- Sospirò. –Che pazzo..- Non parlava, non una sola parola a riguardo, come faceva a avere delle informazioni se la ragazza a cui le chiedeva era una scatola chiusa!
-Ma esistono davvero? Cosa sono?-
Bulma lo guardò negli occhi. –Non so davvero di cosa stai parlando! Mi dispiace..-
La ragazza si alzò e si ridiresse verso l’ospedale per andare a vedere come stesse il proprio moroso, Yamcha.
-Comunque mi sembri un bravo ragazzo, chissà, se volessi entrare nel nostro gruppo credo che ti troveresti bene- poi si girò verso egli. –E tanto perché tu lo sappia, visto che volevi informazioni su di me,  ci sono solo due cose che non sopporto nella vita la prima è quando non mi si porta rispetto!-
Vegeta era indignato. –Ti ho mancato di rispetto?-
-Mi hai chiamato Donna, io ho un nome, sai? Mi chiamo Bulma!-
-Grazie lo terrò presente.. E la seconda quale sarebbe?-
Lei sorrise. –Odio quando la gente che non conosco mi tocca i capelli!-
-Paranoica o solamente stramba?-
Vegeta si alzò e le andò affianco, gli si avvicinò alla faccia talmente tanto che la ragazza poteva sentire il suo fiato sul viso.
-Ok, Bulma, comunque ti do un consiglio!-Gli prese un piccolo ciuffo di capelli. -Tagliateli!- E dicendo così glielo tirò facendole fare un piccolo gridolino di dolore.
Rise e volò via.

Bulma invece rimase immobile, quasi pietrificata, nel suo cuore si era sviluppato un sentimento stranissimo, era arrabbiata, felice, impaurita, emozionata e nervosa, tutto contemporaneamente!
Guardò il Saiyan volare via, e quando non gli fu più visibile entrò nell’ospedale.
Dopo circa un ora uscì il suo ragazzo con tutta la mano ingessata.
-Yamcha! Oh no! Adesso come farai?-
-Non ti preoccupare piccola, il dottore ha detto che lo posso togliere tra due mesi!- Bulma però era preoccupata. –Cosa c’è?-
-E adesso chi la suonerà la chitarra?- Yamcha si arrabbiò.
-Ma scusami! Mi rompono una mano e tu pensi al gruppo, no dico, bel modo per far vedere che ti dispiace per me!-
Ma la ragazza non lo ascoltava, si mordicchiava nervosamente l’unghia del mignolo destro mentre i suoi occhi erano puntati sul pavimento. –Insomma ma che ti prende!-
Lei scoppiò. –Volevo partecipare ad un concorso!-
Il ragazzo si azzittì. –Che genere di concorso?-
-Certo che sei bello quanto ingenuo amore mio? Una gara di canto, ci saremmo dovuti esibire tra un mese e mezzo!- Lui collegò tutto, e capì tante cose.
-È per questo che l’altra sera avevi detto che dovevamo trovare un nome alla Band?-
-Si!-
-Ed anche che volevi trovare una voce maschile? Perché volevi partecipare a questo concorso?-
-È ovvio! Cosa credevi?-
-Adesso è tutto chiaro! Bulma ma perché non c’è ne hai parlato?-
La ragazza sorrise. –Perché ci volevo pensare bene a modo prima di proporvi una tale sfida..-
-E quale sarebbe la ricompensa?-
-Soldi e fama, caro mio!-
-Fantastico, così con quello che potremmo vincere possiamo pensare di fare qualche restaurazione al Sax!-
Ma i pensieri di Bulma volavano ben lontani dal locale, lei pensava soprattutto o alla sua casa, alle spese che stavano diventando troppe e pesanti, pensava che non riusciva a tirare a fine mese e che gli serviva la sua voce per vivere.
-Comunque quel deficiente me la pagherà cara! Guarda come mi ha ridotto la mano!- E gli sventolò davanti il gesso.
Bulma si mise a ridere e con il fidanzatino sotto braccio se ne tornarono a casa felici e contenti.
Ma Vegeta era tornato alla sua navicella spaziale per collegarsi con la  stazione centrale del pianeta Vegeta.

-Qui Pianeta Vegeta!-
-Sono io, Vegeta, non sono ancora riuscito ad arrivare a dove le nascondono, ma è questione di giorni, avvisate mio Padre!-
-Principe, aspetti, suo Padre ha detto che voleva parlagli..- Il marziano non fece in tempo a finire la frase che il Saiyan aveva già buttato giù la chiamata.
Non aveva voglia di parlare con suo Padre, come al solito d’altronde, sentirsi dire sempre le solite cose: che doveva fare in fretta, che doveva stare attento e non agire imprudentemente, che doveva recuperare tutte le Sfere; sarebbe arrivato al suo obbiettivo, e l’unica cosa che gli mancava era la fretta o l’ansia, quindi preferiva continuare per la sua strada usando la propria strategia anche se magari avrebbe comportato più del previsto.
Intanto Bulma pensava ad un chitarrista che potesse sostituire Yamcha in quei giorni, come faceva a trovarne uno in così poco tempo ed altrettanto bravo?
C’era Gianny, certo, ma era vecchio, e sicuramente non li avrebbe aiutati a diventare famosi, doveva trovare un ragazzo, come Yamcha.. Ma dove lo andava a cercare adesso?
La giornata finì, e Vegeta andò a dormire con Kakaroth, dormirono nello stesso letto, uno con la testa rivolta verso l’alto e l’altro nella parte opposta.
I genitori del ragazzo erano tornati dal viaggio, e alla vista di quello strano individuo non fecero storie e lo accolsero come se fosse figlio loro.
Questo a Vegeta fece piacere, si sentì a suo agio in quella casa che per lui era così strana, era calda ed accogliente, non come il palazzo, freddo e cupo, lì ogni persona trasmetteva amore, a partire dalla madre di Kakaroth, una donna sulla quarantina, alta e con dei lunghi capelli neri, si vedeva che era una donna d’affari poiché portava sempre un Tailleur nero con giacca e cravatta, e come tocco finale una matita sull’orecchio fermata da quel bellissimo paio d’occhiali rotondi.
Il Padre, anch’egli uomo d’affari, era assai divertente, faceva sempre delle battute spiritose e si vedeva che voleva molto bene alla propria famiglia, a cominciare dalla moglie che amava con tutto se stesso, al figlio adottato che guardava con gli occhi paterni che solo un genitore poteva avere.
Vegeta non poté negare d’essere un po’ invidioso, ma d’altronde non l’avrebbe mai ammesso con nessuno, nemmeno a se stesso.
La mattina dopo Goku dovette andare a scuola, era l’ultima settimana prima dell’ inizio delle vacanze estive, e quindi la sua mente ormai già vagava per i pomeriggi in campagna o al mare, e le giornate al parco a fare gare in bicicletta con Yamcha e Crillin, poi portare Chichi nei posti incantati a fare l’amore dentro ai laghetti caldi circondati da germogli e petali di rose.
Si, non vedeva proprio l’ora che arrivasse l’estate, e a dire il vero avrebbe voluto trascorrerla con Vegeta, quindi in cuor suo sperava che la navicella che lo sarebbe venuto a prendere fosse arrivata il più tardi possibile.
Vegeta rimase tutto il giorno a casa ad oziare, nel frattempo perlustrò tutta la camera di Goku nel tentativo (vano) di trovare quelle maledettissime Sfere che stavano diventando poco a poco la sua ossessione.
Guardò in ogni dove, sotto al letto, dentro l’armadio, nelle tegole sul tetto, ma niente, sino a che la propria attenzione non cadde su uno strano arnese, era appoggiato ad un lato della camera, aveva un lungo manico e una scatola a forma di otto infondo, era strano, in legno e con attaccate sei corde, di grandezza differente che andava a scalare.
-E cosa sarebbe questa diavoleria terrestre?-


To be continued...

 

Dopo una settimana sono riuscita a pubblicare il sesto capitolo! Ho notato che molte persone hanno apprezzato il capitolo precedente e ringrazio tutti quelli che l'hanno recensito, poi ho avuto anche richieste sui titoli delle canzoni che usavo, comunque ne ho messe solo 4 per adesso e ve li scrivo qui sotto così chiunque vuole può andare a risentirsele.
Rihanna - California King Bed
Rihanna - We Found Love
Withney Houston - I Will Always Love you
Jessie J - Domino
Spero di avervi aiutato.. Ma parlando di questo capitolo, come avrete gia letto Yamcha ha avuto un brutto incidente assolutamente inevitabile (-.- Povera me..) e Bulma invece si sta mostrando per quello che è, una ragazza forte e coraggiosa ma allo stesso tempo con un mare di insicurezze ed un carattere timido e docile.
Nella testa del nostro Principe però ci sono ancora le Sfere e non la nostra cara turchina quindi credo che dovremo aspettare ancora un pò, e mi scuso per tutti quelli (me compresa) che stanno aspettando da tanto il momento del loro primo bacio.. Vi dico che ci sarà, ma del resto vi lascio l'attesa.. Spero di aver stuzzicato abbastanza la fostra curiosità e se la storia ti è piaciuta mettila nelle preferite o nelle seguite per continuare a leggerla!
Alla prossima!
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SpiraleOvale95

 

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Capitolo 7
*** Il magnifico dono di Vegeta ***


Capitolo 7

Il magnifico dono di vegeta

La prese in mano, mai avrebbe pensato che quello fosse uno strumento musicale terrestre, comunemente chiamato Chitarra.
Si sedette sul letto, la impugnava come se fosse una spada, provò a scuoterla, ma niente la girò e rigirò, ma non capiva, poi ebbe un vago ricordo.
-Quando Bulma cantava ho notato uno strano arnese, simile a questo, nelle mani di quello sciocco di Yamcha, non sarà che?-
Si sedette sul letto e appoggiandosi la chitarra sopra ad una gamba pizzicò una corda.
Solo un suono un po’ tirato e stonato sviluppò quel gesto, ma del tutto nuovo per il Principe che assetato di conoscenza non si arrese e continuò a martoriare quella povera chitarra con le sue lunghe dita forti e sottili.
Continuò a pizzicarla in modo più delicato, sino a che finalmente il suono non divenne accettabile ed ascoltabile.
La guardò con attenzione, sia davanti che dietro. –Ma pensa te!- Si lasciò scappare dalla bocca.
L’appoggiò di nuovo alla parete.
Doveva aspettare che arrivassero le 14.30 per potersi dirigere al Sax e partecipare alle prove del gruppo, non sapeva per quale motivo, oltre a quello ovviamente delle Sfere, ma quella roba, la musica, gli piaceva, lo faceva sentire libero, strano, una sensazione completamente nuova e assurda, ma fantastica ed indescrivibile.
-Mi piacerebbe imparare a utilizzare quell’arnese, magari potrei anche suonarla così che Bulma possa cantarci sopra! Ma cosa dico, cosa c’entra Bulma adesso! Sono uno sciocco, mi sto lasciando abbindolare da quell’insulse terrestre dimenticandomi della cosa più importante, la missione, sarà meglio che oggi torni all’attacco per scoprire altre informazioni sulle sette Sfere!-
Le ore non passavano mai.
Decise così di partire anche se erano solo le 12.45, volò piano godendosi il panorama di quel meraviglioso pianeta.
-è un peccato distruggerlo, credo che dopo che avrò preso le Sfere sterminerò tutta la popolazione e lo venderò a qualche altro popolo, sono sicuro che ci ricaverei un sacco di soldi!-Eccolo, il rude e vile Saiyan, finalmente era tornato lui, anche se..
Arrivò al Sax, e trovò seduto contro un muro il vecchio Gianny che incurante di tutto stava su una sedia di vimini tutta rotta a fumarsi la sua Lucky Strike con affianco la sua meravigliosa chitarra.
Il Saiyan non appena appoggiò i piedi per terra fu salutato dal simpatico vecchietto.
-Già qui Vegeta? Non sei un po’ in anticipo?-
Egli non gli rispose. Entrò nel locale e si guardò in giro.
Da fuori Gianny chiamò all’ordine il ragazzo. -Lei non c’è, arriverà circa tra mezzora, perché non ti siedi qui con me?-
-Tsh!- Rise in modo sarcastico. –Cosa ti fa pensare che io sia venuto qui per lei?-
Gianny rise, e poi diede un forte colpo di tosse, si passò una mano sui baffi. –Lo so e basta! Cosa credi! Sono stato giovane anche io, tanti anni fa!- E la solita risatina del vecchietto seguita dall’ennesimo colpo di tosse.
Vegeta si sedette accanto a lui per terra con la schiena contro il muro. Teneva le ginocchia alte e faceva penzolare un braccio che era appoggiato sopra ad una gamba.
-Ma dimmi un po’ ragazzo, come mai hai anche tu la coda? Fai forse parte della famiglia di Goku?-
-Diciamo che è lui a far parte della mia, noi siamo Saiyan, e veniamo dal pianeta Vegeta!-
-Eh, Eh, l’ho sempre saputo che quel ragazzo non poteva essere umano, troppo forte, troppo gentile, troppo onesto, insomma, troppo strano!- Era alquanto bizzarro che Gianny non si fosse meravigliato dell’origine dei due ragazzi come si sarebbe aspettato Vegeta, ma a dire il vero Gianny era di per se strano, una persona davvero originale. -E dimmi, è una coincidenza che ti chiami come il tuo pianeta?-
Vegeta si bloccò, non ci aveva mai pensato. –A dire il vero non lo so, anche mio Padre si chiama così, Re Vegeta!-
-Allora sarà uno nome di una stirpe nobile, ma ascoltami, se tuo Padre è il re, vuol dire che tu sei un Principe!-
Lui sorrise. –Esattamente!-
-Allora mi scusi sua altezza!- Aggiunse sorridendo.
Vegeta rise, di gusto, quel vecchietto non lo infastidiva affatto come aveva dimostrato poco prima, anzi, gli piaceva stare in sua compagnia, era vivace e pieno d’energia! Sicuramente una brava persona!
-Comunque deve sapere che Kakaroth, o Goku, come lo chiamate voi, è l’unico diverso. Noi Saiyan siamo dei guerrieri, anzi, vere e proprie macchine da guerra! Non so come possa essere venuto fuori un essere così docile e a volte ripugnante!- Aggiunse con una nota di disprezzo verso l’amico.
-È l’eccezione che conferma la regola!-
-Credo di si..-
L’attenzione del giovane cadde di nuovo su quello strano strumento che si trovava accanto al vecchio.
-Ma cos’è quell’arnese?-
Gianny si guardò intorno sino ad indicare la propria chitarra, il Saiyan annuì, in modo da far capire che era quello l’oggetto in questione.
-Ma questa è la mia chitarra! Mi fu stata regalata dalla madre di Bulma la sera stessa in cui morisse, la suono quando mi sento triste e sento la sua mancanza, mi fa stare bene..-
-Sembra molto legato alla sua chitarra..-
-Già, forse troppo!- Gianny la guardava con estremo calore, si vedeva che era affezionato a quell’oggetto.
-Sai quando la suono mi sembra di udire ancora il canto della mia amata.. Cose da pazzi, vero?- Il Saiyan non disse nulla ma continuò ad ascoltare. –Però è così, la sento qui, vicino a me, come se le barriere dei nostri mondi fossero annientate, ed io e lei fossimo ancora una cosa sola..- Sospirò. –Non so se riesci a capirmi, ma mi sento libero, senza pesi, senza pensieri, solo io e la mia chitarra!-
Vegeta la guardava speranzoso, voleva impugnarla anche lui, voleva sentire quel sentimento di libertà che non aveva mai provato prima e che vedeva riflesso negli occhi del vecchio.
-Può insegnarmi anche a me ad essere libero?-
Gianny lo guardò stupito. –Intendi a suonarla?-
-Credo, credo di si..-
Il vecchietto sorrise. –Ne sarei onorato, mio Principe!-
La prese con cura e gliela porse, gli insegnò dapprima la postura delle dita e come la doveva tenere, poi incominciò con spiegarli le cose basilari sulla musica.
-Allora, la musica è un arte che sul pianeta Terra è sempre esistita, dalle lontane tribù barbariche, sino a noi, poi col tempo è mutata in vari stili.. proposito, qual è il tuo stile?- Vegeta balbettò qualcosa, non aveva la minima idea di cosa fosse uno stile. –Accidenti, lascia stare, lo scopriremo pian piano, per ora voglio che impari solo le note musicali. Sono sette semplicissimi suoni che compongono la musica! Immagina… solo sette insignificanti suoni compongono un arte così grande e complicata, a dirlo mi viene la pelle d’oca!-
Il vecchietto si strofinava le mani sopra alle braccia mentre Vegeta lo ascoltava attento, il suo maestro era riuscito a catturare la sua attenzione come mai nessuno era mai riuscito prima.
-Le note sono Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si…- nel frattempo che le pronunciava le cantava anche. –Una volta che le hai imparate non le dimenticherai più!-
-Le sa anche Bulma?-
Il vecchio rise. –Certo che le sa, le sa cantare! Ricordati che non tutti sono bravi a cantare, è una cosa che uno ha dentro, c’è, voglio dire, o ci nasci o niente! È un arte innata..-
-Ed io so cantare?- Vegeta pendeva letteralmente dalle labbra di Gianny.
-Non lo so, non ti ho mai sentito… Dovresti provare a cantare per sapere se sei intonato!-
-Cosa vuol dire intonato?-
-Che arrivi a tutte le note senza stonarle! Riesci a cantare bene con un tono fluido e uniforme.. prova a ripetere le note musicali con me avanti! Do..-
Il Saiyan si trovò un po’ in imbarazzo, aprì la bocca e parlò. –Do!- Una parola unica, non l’aveva cantata, solo parlata.
-Dai, riprova, devi cantarla, Do!-
Vegeta vinse completamente l’imbarazzo e cantò. –Do!-
Gianny si sarebbe aspettato di tutto, ma tranne quello.. Egli era intonato, e aveva anche una magnifica voce quando cantava, si chiedeva com’era possibile, senza aver mai nemmeno saputo cosa fosse la musica essere talmente bravi.
-Ok, emmm… ora proviamole tutte! Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si!-
Vegetà le cantò, ancora meglio di prima. –Do, Re, Mi, Fa, Sol, La, Si!-
Al Vecchio cadde la pipa di bocca. –Accidenti ragazzo ma dove la tenevi nascosta questa voce? Sei a dir poco un prodigio, se solo ti sentisse Bulma sono sicuro che si innamorerebbe di te!-
Se la rise sotto i baffi. Ma Vegeta non rideva affatto. –Non glielo dica..-
-Perché?-
-Perché lei non deve sapere che io so cantare, dopo si interesserebbe a me per la mia voce e..- I Saiyan si bloccò e non disse quello che veramente stava pensando. –E non mi lascerebbe stare un secondo!-
In verità il motivo era solo ed esclusivamente uno, lui non voleva che Bulma si avvicinasse a lui solo perché aveva una bella voce, ma voleva che se dovesse farlo lo avrebbe fatto perché nutriva veri interessi per lui.
-Ok! Ma ragazzo tu sei un prodigio! Se cantassi con lei diventereste tutti e due famosi e..-
-“E” cosa Gianny?- Una voce femminile fermò la conversazione.
Bulma era appena arrivata a cavallo della sua bicicletta. –Di cosa stavate parlando voi due?-

I due la guardavano come se avessero appena visto un fantasma, non ci credevano, si era tagliata i capelli.. Perché?
-Ma niente, del più e del meno! Vegeta mi aveva chiesto di insegnargli a suonare la chitarra ed io ho accettato! Ma te piuttosto.. che hai fatto ai capelli?-
Bulma rimase stupida della richiesta del Saiyan. –Niente, lì ho spuntati un po’!- Il suo caschetto ormai era sparito lasciando spazio a una bella testa rotonda di colore azzurro come il cielo, aveva tagliato i capelli talmente corti che non sembrava nemmeno lei.
Vegeta allora si ricordò di averle suggerito il giorno prima di tagliarli, e si chiedeva se non l’avesse fatto per quella ragione lì. Poi si scrollò dai suoi pensieri e Bulma gli porse un'altra domanda.
–Ma davvero Vegeta ti ha chiesto di insegnargli a suonare la chitarra?-
Egli arrossì. –Mi incuriosiva, tutto qui!-
-Ma se è per questo posso insegnarti io a suonarla, non sono bravissima ma me la cavo abbastanza bene!- Gli andò incontro e prendendolo per mano lo tirò a se. –Vieni dai!-
Vegeta cercò subito man forte nello sguardo del nuovo amico, ma questo alzò le mani in segno di resa e con un gran sorriso gli diede la forza di andare.
Il ragazzo sorrise a sua volta e si caricò la chitarra sopra alle spalle insieme la ragazza. –Allora dove si va?-

-Lasciami!- Bulma picchiava i pugni sulla schiena del Saiyan.
-Ok, decido io!- Si alzò in volo e partì a grande velocità, la turchina si aggrappò a lui per paura di cadere, bisbigliava qualcosa che  purtroppo Vegeta non capì bene.
Arrivarono fuori città, c’era una grande collina con al centro un grande quercia. –Lì è perfetto! Così staremo all’ombra!- Scese a raffica sino ad arrivare a terra.
Appoggiò la ragazza che aveva letteralmente conficcato le unghie nella sua schiena.
-Soffri di vertigini!- E rise di gusto.
-No, soffro di te! Ma ti pare il modo di trattare una signorina?-
-Quante storie, dai incominciamo e insegnami a suonare un po’ questo arnese!-
La ragazza partì dicendogli il nome delle note delle corde. Mi, Si, Sol, Re, La, Mi. E poi gli fece imparare qualche accordo.
Era un allievo perfetto, non si faceva ripetere le cose due volte, ed in nemmeno un quarto d’ora aveva già imparato tutto.
-Sei davvero bravo, se andassi a scuola sicuramente avresti i voti più alti di tutti, persino di Chichi!-
-Non mi interessa!-
-Posso insegnarti una canzone? È molto semplice!-
-Se ci tieni tanto!-
I due era seduti sull’erba, si parlavano come se si conoscessero da una vita, e non si sentivano a disagio come il giorno precedente.
-Allora, gli accordi sono tre, LA, MI, RE, e poi di nuovo MI, vuoi provare!-
-Ok..- In pochi secondi mise le mani per formare i tre accordi e muovendo le dita sopra alle corde fece uscire da quell’oggetto la sua prima canzone.
  (Se vuoi ascoltare la canzone clicca sulle note musicali)
 
Quelle dita che componevano quegli accordi facevano vibrare l’anima, e poi le dolci parole di Bulma. –Non ti fermare!- Non erano di certo riferite ad altro se non che alla canzone, ma Vegeta ne fu catturato lo stesso. E poi la sua voce!
 
Le bionde trecce e gli occhi azzurri e poi
Le tue calzette rosse
E l’innocenza sulle gote tue
Due arance ancor più rosse

 
Si guardarono negli occhi, ma distolsero subito lo sguardo. Ora la ragazza guardava il panorama avanti a lei mentre lui non le toglieva gli occhi di dosso.
 
E la cantina buia dove noi
Respiravamo piano
E le tue corse e l’eco dei tuoi no, oh no!
Mi stai facendo paura!

 
Suonare per lui era stupendo, e sentire la sua voce così vicino era come stare in paradiso, avrebbe voluto non fermarsi mai e continuare a suonare in eterno.
 
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, dimmi..
Cosa vuol dir sono una donna ormai
Ma quante braccia ti hanno stretto tu lo sai
Per diventar quel che sei
Che importa tanto tu non me lo dirai
Purtroppo...

 
E di nuovo quello sguardo, era diverso, si sentivano vicini, tutti e due. E l’imbarazzo.
 
Ma ti ricordi l’acqua verde e noi
Le rocce bianco fondo
Di che colore sono gli occhi tuoi
Se me lo chiedi non rispondo
 
Come faceva ad essere così bella, si sentiva che gli stava dedicando quella canzone, perché sentiva che le appartenevano le parole, il ritmo, l’amore con cui la cantava.
 
Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne,
Tu eri chiaro e trasparente come me!
Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne,
Tu eri chiaro e trasparente come me!

 
Ed ancora la sua melodica voce e quel profumo di fragola che avvolgeva l’aria. Una ninfa, una musa, come faceva quella voce a sprigionare tanto amore negli occhi del Saiyan.
 
Le biciclette abbandonate sopra al prato e poi
Noi due distesi all’ombra
Un fiore in bocca può servire sai
Più allegro tutto sembra

 
Ed era li, quel fiore, lei lo raccolse e lo strinse tra il pollice e l’indice mentre continuava a cantare.
 
Ed improvviso quel silenzio fra noi
E quel tuo sguardo strano

 
Fece cadere il fiore dalle mani, e ancora lo sguardo perso nel panorama.
 
Ti cade il fiore dalla bocca e poi, oh no
Ferma ti prego la mano
Dove sei stata cosa hai fatto mai?
Una donna, donna, donna dimmi
Cosa vuol dire sono una donna oramai?
Io non conosco quel sorriso sicuro che hai
Non so chi sei non so più chi sei
Mi fai paura ormai mai purtroppo!

 
Vegeta ne era preso.
 
Ma ti ricordi le onde grandi e noi
Gli spruzzi e le tue risa
Cos’è rimasto in fondo agli occhi tuoi
La fiamma è spenta o è accesa
Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne,
Tu eri chiaro e trasparente come me!
Oh mare nero, oh mare nero, oh mare ne,
Tu eri chiaro e trasparente come me!

 
Quegli occhi blu che incontravano quel nero pece, il giorno e la notte. Come potevi resistergli a quella dolce donna che stringeva forte le gambe verso lei. Mentre cantava guardando avanti a lei e sorridendo al mondo che le era così ostile e crudele.
 
Il sole quando sorge, sorge piano e poi,
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre di fantasmi nella notte
sono alberi o cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna ancora pieni d’amore
 
Na, na, na, na na…

 
I Saiyan diede ancora gli ultimi colpi alla chitarra, poi si fermò ed un dolce silenzio cadde in mezzo a loro.
Si guardavano con occhi diversi, sembrava quasi una dichiarazione quella canzone d’amore, eppure Vegeta sentiva che provava qualcosa di strano verso quella dolce terrestre, e verso la sua voce.

Gli si avvicinò lentamente alla bocca, sembrava volesse baciarla, ma quando si trovò solo a pochi centimetri da lei si fermò.
Si allontanò di scatto e la guardò fissa negli occhi.
Bulma si riprese dallo sbigottimento iniziale. –Ma cosa ti salta in mente! Volevi baciarmi?-
Vegeta divenne rosso, non riusciva a risponderle. –Io, io.. non lo so!-
-Come non lo sai! Vegeta mi dispiace ma io sono fidanzata!- così la ragazza prese su le sue cose e fece per andarsene.
Che scemo, non poteva mandare tutto a l’aria proprio adesso. Le prese una mano e la fermò.
Deglutì e non appena lei si girò lui cantò le note musicali.

-Il sole quando sorge, sorge piano e poi,
la luce si diffonde tutto intorno a noi
le ombre di fantasmi nella notte
sono alberi o cespugli ancora in fiore
sono gli occhi di una donna ancora pieni d’amore
-

Bulma lo guardava come se avesse un fantasma davanti a lui.
Poi cadde in ginocchio e gli prese le mani. –Tu sai cantare! Non ci credo!-
-Nemmeno io, l’ho scoperto oggi! Anzi me lo ha detto Gianny!-
Lei si era messa a ridere quasi in un modo isterico dalla felicità. –Non ci credo, tu sai cantare, ma allora puoi cantare con me! Oddio il gruppo ne sarà felice e poi potremmo anche diventare..-
Lui la blocco. –Ferma, io non voglio cantare, non fa per me!-
-Ma cosa dici Vegeta, hai una voce stupenda, sono pochi i maschi che sanno cantare, perché dovresti tenere questo dono nascosto?-
-Questa è la mia decisione, però se vuoi posso suonare la chitarra visto che il tuo ragazzo credo abbia una mano fuori uso!-
Lei si arrabbiò. –Infatti, sei un incapace, adesso come faremo a fare le prove senza il nostro chitarrista!-
-Posso aiutarvi io! Però in cambio voglio che tu mi racconta la tua storia..-
Lei lo guardò con sospetto. –In che senso?-
-Mi interessa sapere la storia della tua vita, mi incuriosisce..-
Lei era perplessa, sapeva che non era quello il suo scopo, ma non volle indagare e contrattò immediatamente facendo subito notare il suo lato malefico. –Solo se suonerai e canterai nel mio gruppo!-
-Ti ho già detto che non canto!-
-Allora l’affare salta!-
La ragazza si alzò e si incamminò per ritornare al Sax.
-Donna malefica!-Pensò il Saiyan. –Ci sto!-
Lei gli fece l’occhiolino. –Sapevo avresti accettato, adesso mi fai il favore di riportarmi indietro?-
Lui prese la chitarra in mano e caricò Bulma sulla sua schiena. –Andiamo papera!-
-Come osi brutto scimmione che non sei altro, appena scendiamo vedi cosa ti faccio!- Ma il Saiyan sorrideva, era la prima donna che non lo infastidiva alla sola sua presenza, e ciò era già tanto, adorava passare il tempo con lei e sentirla cantare, e se non fosse stato così devoto alla sua missione l’avrebbe baciata quell’attimo prima, quasi sicuramente, la voleva possedere, anche per una notte, gli sarebbe bastato, e poi lasciarla su quel pianeta da sola e senza le Sfere. Anche se infondo il suo cuore provava uno strano sentimento che mai per nessuna aveva mai provato. Chissà, forse il suo cuore di ghiaccio ora batteva.


To be continued...
 

Eccomi ancora qui, dopo svariati giorni di assenza vi ho finalmente deliziati (spero) con il settimo capitolo della mia Fic; Giusto per cercare di giustificare l'ingiustificabile posso dire a mia discolpa che con il lavoro al ristorante, le gare di nuoto e il mio moroso che mi è venuto a trovare [Lo so che non vi interessa molto ma abitiamo lontani e quando viene mollo tutto e mi dedico a lui..], comunque volevo dire che ho avuto molto lavoro da fare e non avevo proprio tempo di dedicarmi alla storia, ma visto che ora il mio amore è tornato a casa, ho finito gli allenamenti e devo solo lavorare posso dire che avrò molto più tempo da dedicare a questa Fic..
Parlando della storia invece, che dire, finalmente Vegeta ha scoperto di avere una voce bellissima e anche se non voleva lo ha scoperto anche Bulma e nella sua astuzia e furbizia ora c'è l'ha in pugno! Anche se sinceramente al Saiyan non gli dispiace più di tanto..
Quindi ora suonerà nel loro gruppo, canterà con Bulma e che altro, forse magari riuscirà a darle quel bacio che aspetta di dare da tutta una vita, anche se ci è mancato davvero poco oggi.
Seguitemi anche nel prossimo capitolo che ne succederanno veramente delle belle!
SpiraleOvale95

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Capitolo 8
*** Yamcha, fuori dal gruppo e dal cuore ***


Capitolo 8

Yamcha, fuori dal gruppo e dal cuore


Arrivarono insieme al Sax, vi erano Crillin, Yamcha e Chichi, stavano montando i loro strumenti per incominciare le tanto attese prove.
-Bulma! Dov’eri finita? Ho chiesto a Gianny ma nemmeno lui non sapeva dove fossi finita, mi ha fatto morire di paura!- Poi il fidanzatino guardò dietro di lei e vide il Principe che con la chitarra in mano se ne andava dalla parte opposta. –Eri con quello li? Ma guardalo, ti sembra una persona affidabile?-
Vegeta si fermò di scatto, era infastidito dal comportamento di quel terrestre ed era sul punto di andare lì a spaccargli il viso, sino a che Bulma non parlò.
-È una persona più che affidabile, mi ha chiesto di insegnargli a suonare la chitarra e devo dire che è anche molto bravo, quindi,
ho deciso che prenderà il tuo posto sino a che non starai meglio!-
Yamcha era bordò dalla rabbia. –Ma cosa dici? Lui? Ma se non sa nemmeno cosa sia una chitarra? Ti sei bevuta il cervello?-
-No caro, impara in fretta, e sono sicura che in nemmeno una settimana sarà già al tuo livello, o forse anche di più!-
Quelle parole erano dure, tutti guardavano i due fidanzatini rodersi a vicenda con quelle frecciatine scoccate dritte nell’anima.
-Cosa intendi dire con questo Bulma? Che io non sia bravo, allora guarda, sai cosa ti dico? Fattelo da sola il tuo inutile show! Io mi ritiro!-
Chichi corse incontro a Yamcha. –Dai, aspetta, lascia stare, lei stava scherzando!-
Bulma guardava la scena attonita, non si sarebbe mai aspettata tanta gelosia da parte del suo ragazzo, eppure se l’era presa parecchio, forse le sue parole erano state davvero troppo pesanti e lo avevano ferito nel profondo.
-Lascialo perdere..- Quella sua voce, troppo roca e sensuale, Bulma si sentì mancare per un momento quando la sua mano si appoggiò sulla propria spalla. –Non ne vale la pena di star male per uno così, credimi, fa solo l’offeso, tornerà, e ti chiederà di perdonarlo! Non credo sia quel genere di persona orgogliosa..-
-Come te..-Pensò Bulma tra se e se portando nel suo cuore quella strana sensazione di rammarico.
Infatti era sempre così, lui faceva l’offeso e tornava da lei per chiederle di perdonarlo.. Però questa volta non sa per quale motivo, ma non era scossa da ciò, non gli importava più di Yamcha, forse era arrivato il momento di lasciarlo e continuare la vita senza lui.
-Sarà, però adesso tu devi assolutamente imparare a suonare e prendere il suo posto nel gruppo!-
Vegeta le sorrise, non era chiara la sua risposta, ma annuì. –Vedrai andrà tutto bene!-
Quelle parole la sollevarono, si sentì volare, e in quel momento gli sembrò veramente che andasse tutto bene.
Nel frattempo arrivò Goku. –Scusate il ritardo ragazzi! Urca, che mi sono perso?-
Bulma guardò male l’ultimo arrivato perché come al solito era in ritardo, e poi gli spiegò in poche parole la situazione. -Yamcha non suonerà più con noi, da oggi, il suo posto lo prenderà Vegeta!-
Crillin, Chichi e Goku guardavano il Saiyan in modo a dir poco strano. –Ma lui non sa suonare la chitarra!-
-Imparerà! Comunque è molto bravo e nel giro di poco tempo raggiungerà i livelli di Yamcha, ne sono sicura, ora entriamo e incominciamo le prove!-
La ragazza trascinò il Principe dentro al locale seguito da tutta la band, gli piazzò uno spartito davanti, glielo spiegò e senza dargli il tempo nemmeno di provarlo lo costrinse a suonarlo, venne abbastanza bene, di certo c’era bisogno di tanto allenamento, ma ciò non la spaventava, e non spaventava nemmeno il Saiyan.
Dopo le sette andarono tutti a casa, Chichi insieme a Goku mentre Crillin volò via perché doveva andare dalla sua nuova ragazza.
Bulma salutò Gianny e poi uscì dal locale, fuori vi era Vegeta che la stava aspettando.
-Ciao Vegeta, hai bisogno di me?-
-Si, voglio sapere la tua storia!-
-Ancora? Ma ti sei proprio fissato! Comunque non posso adesso devo andare a casa, te la racconterò domani!-
Vegeta non riusciva più ad aspettare. –Vengo con te!-
Bulma lo guardò male, poi si mise a ridere. –Cosa ti fa pensare che voglio che tu venga con me?-
-I fatto che mi hai fatto una promessa, e le promesse si mantengono!-
Uno a zero per il Principe, infatti Bulma odiava non mantenere le proprie promesse.
-Senti, io adesso devo andare via, non puoi venire con me, sarò felice di raccontartela domani ok?-
Vegeta fece un sorriso sforzato, non aveva voglia d’aspettare, era già da una settimana che si trovava su quel pianeta e voleva andarsene!
-Va bene, ma se domani non me la racconterai io mollo tutto!-
Lei sorrise a sua volta. –Non mi minacciare brutto scimmione!- Gli si avvicinò talmente tanto che Vegeta ebbe quasi timore di lei. –Sono io che comando qui!- Gli puntò un dito al petto e poi quando il Principe lo guardò lo fece salire sino a toccargli il naso. –A domani! Buona notte!-
E salì sulla propria Graziella sfrecciando alla velocità della luce in quella notte buia.
Il cuore del Saiyan batteva forte, chissà cosa gli era successo. Quando quella ragazza gli si era avvicinata così tanto il suo respiro si era fatto più pesante ed il suo cuore aveva preso a martellare nel petto, che sensazione orribile, non la voleva più provare.
-Devo rimanere concentrato sul mio obbiettivo, devo essere paziente ma non così tanto, devo fare in modo di arrivare a quelle dannatissime Sfere il prima possibile! Ma chi avrebbe mai immaginato che la missione possa essere stata così difficile!-
Volò a casa di Goku, i genitori del ragazzo erano partiti per l’ennesimo viaggio di lavoro. Non appena mise piede in casa Vegeta vide un gran scompigliò, una cena mezza iniziata, con ancora le pietanze nel piatto, poi una maglietta appoggiata sopra ad una sedia e dei pantaloni buttati per terra vicino alle scale.

Notò una strana bottiglia sopra al tavolo, vi era scritto Wodka sopra, che strano ne bevve un sorso a collo. Davvero buona, ne bevve un altro.
Si sedette in una delle sedie rimaste vuote e nel frattempo beveva pensando a Bulma, ad ogni sorso i suoi pensieri erano più brutali e spinti, gli piaceva quella roba, era dolciastra al punto giusto ed ad ogni sorso sentiva un fuoco che gli scorreva lungo la gola.
Senza nemmeno accorgersene finì tutta la bottiglia, e solo quando vide il fondo decise di fermarsi.
Si alzò in piedi ma cadde rovinosamente per terra, gli girava la testa, ma a dire il vero non gli importava, continuava a pensare  Bulma e a quanto fosse bella.
Salì le scale aggrappato allo scorri mano sino ad arrivare con gran fatica alla camera dell’amico. Aprì la porta e vi trovò all’interno Chichi e Goku intenti a baciarsi sopra al letto.
Erano sotto alle coperte nudi, e lui le baciava con foga il collo, non si accorsero dell’amico che lentamente strisciava in camera e senza nemmeno immaginare nulla di tutto quello che stava succedendo continuarono a fare le loro cose sino a che dopo un ora buona non ebbero finito.
-Goku..- Disse Chichi che aveva ancora il fiatone. –Dov’è Vegeta?-
-Non lo so, non è ancora tornato!-
In verità l’amico era infondo alla stanza stravaccato ai piedi del letto, si era addormentato con il sorriso in volto e una strana puzza d’alcol che gli usciva dalla bocca.
Goku si alzò dal letto, si mise delle mutande e andò giù, nel salotto per vedere se era rientrato, non vide niente di strano a parte la bottiglia della Vodka completamente prosciugata. Il cibo non era stato toccato.
Salì le scale con in mano quella bottiglia e la fece vedere alla fidanzata.
-Dovunque sia è ubriaco fradicio, si è scolato la bottiglia senza mangiare nulla!-
-Poverino, dovrà stare da schifo! Andiamolo a cercare!-
-Ma che dici, sono le due di notte! Chissà dove si sarà mai andato a cacciare quel incosciente!-
-Ma magari lui non sa nemmeno cosa gli sta succedendo! Non credo esista l’alcol sul vostro pianeta, se no sicuramente non si sarebbe scolato l’intera bottiglia!-
-Non ne ho idea!- Goku girò per la stanza grattandosi la testa quando la sua attenzione cadde su uno strano ciuffo nero che spuntava da infondo al letto. –Credo di averlo trovato..- Tirò su le coperte che erano cadute nel momento di foga precedente, e sotto ad esse si trovava Vegeta completamente sudato, dormiva come un angioletto, ma non appena sentì l’aria fredda procurata dal gesto di Goku sbarrò gli occhi.
-Cosa succede?- Un alitata di alcol si espandé nella camera, Vegeta parlava senza scandire bene le parole e mordicchiandosi la lingua.
-Ma tu devi essere pazzo a bere tutta quella Vodka senza nemmeno aver mangiato!-
-Me lo ha detto Bulma!- stava delirando.
-Bulma?- Ripeté Chichi. –Perché te lo ha detto lei?-
Vegeta si alzò barcollando attaccandosi alla sponda del letto. –Perché lei è incredibilmente Sexy!-
Chichi si coprì il seno con le coperte. –Ma che cosa dici?- Ripeté Goku.
-Quanto vorrei darle un bacio!- Poi il Saiyan si baciò una mano mandando poi il bacio all’amico che lo guardava malissimo. Si lasciò cadere infine sopra alle coperte.
-È ubriaco da grattare!- Rise Goku.
-Ma dico, lo lasci qui? Portiamolo in bagno o da qualche altra parte, non può dormire con noi sta notte!-
-Stai calma Chichi, lo porto in salotto!-
Goku si caricò l’amico sulle spalle e lo portò in salotto, lo appoggiò sul divano e lo coprì con una coperta.
Lo lasciò lì, da solo, a dormire.
La notte Vegeta fece dei sogni strani, per lo più nelle sue fantasie c’era Bulma che con nulla addosso lo incitava a farla sua.
Quando la mattina si alzò scoprì di essere venuto più e più volte quella notte.
Era schifato da se stesso, si alzò barcollante, aveva mal di testa.
Si massaggiò a lungo le tempie sino a capire dove si trovasse.
-Sono nel salotto, stavo dormendo sul divano, e ho fatto dei sogni a dir poco non raccomandabili, devo farmi una doccia!-
Salì ed entrò in bagno non bussò. Dentro vi era Goku che si faceva la doccia.
-Vegeta, ma dico che modi, vuoi bussare!-
-Non ti preoccupare, non mi scandalizzo a vederti nudo!- Vegeta si guardò allo specchio, aveva un aria orribile, si lavò la faccia nel lavandino cercando di togliere quelle bruttissime occhiaie che li rigavano il viso.
-Dannazione! Ma che diavolo è successo?-
Goku uscì dalla doccia, aveva in vita un asciugamano. –Cosa succede mi chiedi?-
Vegeta era nervoso. –Ho mal di testa ed un fiato che svernicia i ponti, sento che devo vomitare e..- Si portò le mani alla testa tenendosela stretta più che mai. -La mia testa esplode!- Urlò infine.
-Calmo Vegeta, ieri sera ti sei preso una bella sbornia! Eri da buttar via, ti ho portato io sul divano! Amico devi sapere quali sono i tuoi limiti, è un miracolo che tu non abbia vomitato!-
Nemmeno finito di dire che il Saiyan si portò una mano alla bocca ed avvicinandosi al wc rimise. I versi che faceva erano riluttanti, e mentre Goku guardava la scena egli teneva stretti i lati del water.
Quando ebbe finito si alzò e cadendo con il sedere per terra appoggiò la schiena contro la parete.
-Ok, come non detto, devo imparare a tenere questa boccaccia chiusa!-
-Si dovresti!- Il Saiyan si portò una mano alla testa. –Ma come ho fatto?-
-Sai, quando ti scoli una bottiglia di Vodka da solo a stomaco vuoto è naturale andare leggermente fuori!-
Vegeta non capiva. –Che significa andare fuori?-
-Significa che ti sei ubriacato Vegeta, la tua mente non era lucida e hai fatto delle cose di cui non ti ricordi nulla!-
Infatti era così, il Principe non si ricordava nulla sulla sera prima a parte quei strani sogni che aveva fatto su Bulma. E se aveva svelato tutto? Se per caso aveva parlato della sua missione e delle 7 Sfere del Drago?
-Dimmi un po’ Kakaroth, cosa ho detto ieri sera?-
-Ma niente di eclatante, sei entrato in camera mia senza nemmeno bussare mentre io e Chichi stavamo, bè, sorvoliamo i particolari, poi hai farfugliato qualcosa su Bulma!-
-Bulma? Cosa c’erta lei?-
-Questo me lo dovresti dire tu,dicevi che ti aveva obbligato lei a bere, e che tu lo avevi fatto perché era incredibilmente sexy!- Vegeta arrossì come non era mai arrossito mai prima dall’ora.
-Te lo stai inventando!-
-No! È la pura e semplice verità! Ora non so bene cosa avessi te ieri sera nella tua testolina, però eri decisamente andato!-
Un altro colone di vomito salì al Saiyan che si ritrovò di nuovo con la testa dentro al gabinetto per rimettere.
-Senti, io adesso vado a scuola con Chichi, tu sta a casa e riposati, e mi raccomando stai lontano dall’alcol, ci vediamo oggi alle prove se te la senti di venire, ok?-
Vegeta non rispose nemmeno, sputava gli ultimi rimasugli della scorsa notte dentro al water per poi alzarsi e tirare l’acqua.
Goku era uscito dal bagno.
Ora Vegeta era solo, si chiuse dentro, aveva bisogno di stare solo.
Aveva rischiato di mandare all’aria tutto il piano per una sua cavolata, -Incosciente- si ripeteva, doveva essere più prudente e stare attento a quello che diceva o faceva. Si spogliò ed entrò nella doccia, regolò la temperatura in modo che uscisse acqua calda, proprio come piaceva a lui.
Si lavò sempre immerso nei propri pensieri.

-Mi sono già ripetuto un infinità di volte che devo smetterla di pensare a lei, la conosco da una settimana e già mi sento così legato, non è possibile, non sono io, deve essere un sortilegio che mi ha lanciato utilizzando le Sfere del Drago! Ma che dico, adesso sto delirando! Devo rimanere concentrato e non lasciarmi condizionare da lei. Ma cavolo! Quanto è bella! Ha tutte le curve al posto giusto oltre che un carattere forte e autoritario, ed i suoi capelli, vorrei stare ore a toccarglieli, così lisci e luminosi, e la sua pelle, bianca come il latte, e morbida! Ma diamine, cosa sto dicendo! Vegeta, ritorna in te! Lei è solo una donna terrestre, tu sei il Principe dei Saiyan, lei è inferiore a te, lo sai, lo hai sempre saputo, smettila di comportarti come Kakaroth!-
Quelle parole che si rivolgeva a se stesso lo stavano ferendo, non sapeva per quale strano motivo, ma Bulma stava diventando ogni giorno più importante per lui, la pensava spesso, pensava alla sua voce ed al suo modo di vivere la vita.
La invidiava, quanta spensieratezza, mai e poi mai avrebbe pensato che sotto a quel dolce sorriso si nascondeva una donna triste, fragile, che tutte le sere piangeva e che voleva scappare di casa.
Una donna che sulle proprie spalle aveva in mano il destino del pianeta un nella propria voce un segreto da nascondere.
Quella mattina Bulma si era alzata di buon ora per lavarsi e fare quella scarsa colazione che poteva permettersi.
-Vado a scuola papà, ci vediamo sta sera!-
Un grugnito uscì dal bagno, il Padre della ragazza era chiuso li dentro circa da un ora.
Bulma uscì di casa e si diresse, sempre in sella alla sua bicicletta, a scuola, era ormai l’ultima settimana prima delle vacanze estive.
La turchina non aveva problemi con i voti, l’unico suo problema era trovare i soldi per comprarsi i libri per frequentare l’ultimo dei suoi anni alla scuola superiore.
Avrebbe dovuto trovarsi un altro lavoretto, oppure vincere quel concorso con la propria band!
Arrivò a scuola, salutò tutti i suoi amici. Poi quando la campanella suonò e lei fece per ritornare in classe una mano la fermò.
-Bulma, dico, perché non mi hai chiamato ieri sera?-
-Yamcha, che bella sorpresa, ho da fare adesso non posso fermarmi!- Gli spostò la mano e passò oltre, ma fu trattenuta dal braccio dal proprio ex fidanzato che l’aveva agguantata per farla rimanere lì.
-Ti ho fatto una domanda Brief! Perché non mi rispondi più? Cosa ti prede, è da una settimana che sei strana! Non ti sarai stancata di me, vero?-
Bulma si guardò intorno per trovare qualche amico a cui chiedere aiuto, ma nei corridoi era sola. Il ragazzo notò questo gesto frenetico e la lasciò.
-Non ti capisco, sei misteriosa, vaga, e hai sempre la testa tra le nuvole, sembra che non ti importi più di me.. O sbaglio..-
Ora Bulma non aveva paura, abbassò semplicemente lo sguardo.
-Ti prego, dimmi che non mi vuoi lasciare, e che è solo un momento passeggero!- La ragazza non spiccicava parola. –Ti prego Bulma, parlami!-
-Io- Io.. parliamo dopo, ora devo andare a lezione, e anche tu!- gli diede un dolce bacio sulla guancia accarezzandogliela amorevolmente come solo lei sapeva fare. Il ragazzo fermò la sua mano e la premette contro alla propria gota  che era bollente e rossa.
-Pensaci Bulma, non voglio perderti!-
La turchina lo lasciò li, da solo, nei corridoi, e si defilò in classe, non appena entrò vide d’essere l’ultima, tutti i ragazzi la guardavano male, in oltre la professoressa la rimproverò.
-Ti sembra l’orario Biref? È già suonata da 10 minuti! Non è da te!-
-Mi scusi professoressa, mi hanno trattenuta!-
La professoressa di matematica non ci fece molto caso e continuò a fare l’appello mentre Bulma guardava fuori dalla finestra.
-Dove ho la testa, sembro assente, piuttosto cosa dico a Yamcha, ormai sono sicura di non provare più nulla per lui che vada oltre ad un eterna amicizia, però, non so, sento che nel mio cuore ora c’è un'altra persona.. speriamo che sia un sentimento passeggero, lui non fa per me! Ed io non ho bisogno di un combina guai, ne ho fin troppi già di mio!-
-Brief! Brief, ma cos’ha sta mattina!-
-Scusi professoressa era sovrappensiero!-
-Allora ci penso io a farti tornare con i piedi per terra, alla lavagna, interrogata!-
L’interrogazione si svolse bene visto che la ragazza non aveva mai avuto problemi in matematica, e al suono della campanella fu accerchiata da tutti i suoi amici che la riempirono di domande. In classe con lei vi erano solo Chichi e Crillin, Goku e Yamcha erano nella quarta accanto.
-Bulma, ma che ti prende, hai la testa completamente da un'altra parte sta mattina!- Chichi era subito corsa vicino al banco dell’amica dove Bulma si era appena stravaccata dopo la lunga e tortuosa interrogazione fatta dalla professoressa più cattiva di tutto l’istituto.
-Nulla.. Ho un po’ di pensieri!-
-Devi tenere duro Bulma, è l’ultima settimana, dopo saremmo liberi per tre mesi!- Aggiunse Crillin mentre si assaporava per bene ogni singola parola della frase che aveva detto.
-Hai ragione pelatone! Però ho proprio bisogno di distrarmi, sono stressata come non so cosa!-
Crillin si grattò la testa. –Senti perché sta sera  tu, Yamcha, Chichi e Goku non venite con me e la mia fidanzata in spiaggia, ci facciamo la sera ad arrostire mash-mellow e cantare canzoni? Vi va?-
-Io e Yamcha ci siamo lasciati!-
-Cosa?- Dissero insieme i due amici.
-Mi dispiace, ma non provo più nulla per lui, per me rimarrà sempre un grande amico, ma nulla più!-
-Ma dico stai scherzando? Ma io credevo che vi sareste dovuti sposare ed io dovevo fare il suo testimone e…- Disse Crillin quasi piangendo.
-Ma cosa dici zuccone!- Un cazzotto di Chichi gli arrivò dritto sulla pelata. –Ha fatto bene a lasciarlo, era solo un poppante, ti meriti  di meglio!-
-Grazie Chichi, sei un amica! Le due ragazze si abbracciarono..-
-Per sta sera allora?- Il pelato si massaggiò la testa dolorante.
-Direi che la cosa si possa anche fare, però invitiamo anche Vegeta, visto che ormai è un membro effettivo del Gruppo!-
I due arricciarono il naso. –A me quel tipo fa paura, poi con quella coda!-
-Bè la coda l’ha sempre avuta anche Goku e non ti ha mai dato problemi!- Ribadì Bulma in difesa del Principe.
-Io non lo conosco bene, ma sono quella che ci vive più a stretto contatto, e posso dire che anche se è alquanto strano è un tipo apposto! Ed io ci sto!- Chichi sorrideva mentre diceva queste parole.
-Allora è deciso! Ci troviamo nella spiaggia piccolina, quella dietro il faro, così potremmo avere la nostra Privacy!-
-Ma si può sapere perché il mio giudizio non conta mezzo fagiolo di Balzar!- Disse Crillin piagnucolando, ma le due donne non lo stava già più a sentire.


To be continued..
 

Finalmente Vegeta si è reso conto di provare dei forti sentimenti verso Bulma! Era ora.. Anche se ci vorrà un pò per farglielo ammettere, nel frattempo però cerca di dimenticare i suoi problemi tracannando wodka e disturbando i due piccioncini in camera da letto..
Comunque per la gioia di tutti posso dirvi che Yamcha finalmente sta uscendo dalla vita di Bulma.. E questo è un bene, anche se lei non è ancora pronta ad accettare nella sua il Saiyan.. Ma comunque questa prossima uscita al mare servirà per cercare di legare di più tutti quanti e finalmente scopriremo chi è in verità la ragazza di Crillin!
Alla prossima e non mancate!
SpiraleOvale95

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Capitolo 9
*** Tutti al mare ***


Capitolo 9

Tutti al mare


Quando fu ora di uscire, i ragazzi, se ne andarono tutti a casa. Fece così anche Bulma ma Yamcha gli si parò davanti sbarrandole la strada.
-Grazie per avermelo detto personalmente!-
-Che cosa Yamcha!?-
-Che mi lasci! Lo sono venuto a sapere ascoltando una conversazione di Chichi e Goku.. Sai Bulma ti credevo più matura di così, invece sei la solita bambina che non vuole crescere!-
Ella tacque trattenendo tutto quel malessere che quelle pungenti parole gli stavano causando.
-Non riesci nemmeno a rispondermi! Ribadisco Bulma, sei piccola ed infantile!-
Ella allora esplose.
-Non ti permetto di parlami così Yamcha, tu non sei nessuno per giudicarmi! Io sto passando un periodo difficile e tu di certo non mi stavi per niente aiutando, anzi, me lo rendevi ancora più difficile e complicato, quindi caro mio..- gli andò vicino al viso, solo un soffio. Scandiva le parole per rendergliele più chiare e le disse a denti serrati, come se fosse un ringhio, e vista la sua rabbia era più che comprensibile. –.. E sparisci per sempre dalla mia vita!-. Gli diede infine uno schiaffo in faccia e scappò.
Non una sola lacrima fu versata dalla giovane, corse al Sax, dove ad aspettarla c’era Gianny, più affamato che mai.
Arrivò e buttò addosso al vecchietto che dormiva beatamente sopra al divano un panino. Egli si svegliò di scatto.
-Allora cominciamo!- Disse Bulma senza nemmeno salutarlo e piazzandosi sul palco.
Accese il microfono ma dopo aver guardato il vuoto per un istante il suo sguardo divenne più morbido, e si accasciò a terra con le mani strette sopra all’asta. Piangeva come una bambina.
-Bulma, ma che succede!?-
Gianny gli si avvicinò e sedendogli vicino le accarezzò dolcemente la testa.
-Ci siamo lasciati Gianny, lui non mi meritava, non mi ha mai meritato, ed io non capisco come posso essermi abbassata al suo livello!-
-Non piangere piccola! Hai ragione!- L’abbraccio forte a se.
-Se la mamma mi vedesse così si vergognerebbe di me! Non posso darle questo dispiacere!-
-Non è vero Bulma, tua madre è fiera di te, lo so! Ne sono sicuro, me lo ripete tutte le notti..- I vecchietto guardò nel vuoto cercando di vedere ancora i lineamenti del viso della sua amata. -Ora alzati e smettila di piangere, asciugati quelle lacrime che ti rovinano quel tuo bel viso da Principessa!-
Bulma ricambiò l’abbracciò, e strinse forte il vecchietto che a sua volta aumentò la stretta della prese fino ad inebriarsi dell’odore di quella giovane ragazza che lui aveva tanto a cuore. –Gianny.. Lei.. Mi manca tanto! Io non voglio più questo fardello sulle mie spalle, voglio vivere la mia giovinezza!-
-Non sai quanto lo vorrei io! Quanto vorrei che tu fossi felice e libera da quel flagello che ti porti dietro!-
Bulma si lasciò cullare per un secondo dal vecchietto che la teneva stretta contro di lui.
-Sta sera andiamo tutti al mare.. Sei dei nostri?- Chiese lei asciugandosi le lacrime.
-Certo, se avessi cinquant’anni di meno! Dai, vai e divertiti!- Gli diede una pacca sulla spalla. –Io ai miei tempi mi sono divertito, non rimpiango nulla!-
-Dai! Vieni con noi, ci divertiremo!-
Gianny sorrise e le disse con tono paterno. –Va da Goku, preparati per sta sera e non pensare a nulla, stare qui ti farebbe solo male, hai bisogno dei tuoi amici!-
-E le prove?-
-Le fai tutti i giorni, prenderti un pomeriggio per te non ti farà che bene!-
Lei gli sorrise. –Grazie Gianny!- Gli diede un dolce bacio sulla sua guancia rugosa e poi andò a casa.
Suo Padre non c’era, chissà dove si era andato a cacciare, ma non era il suo pensiero primario in quel momento, andò in camera sua e cercò i vestiti da spiaggia più carini che avesse. Purtroppo la scelta non era assai ampia, ma trovò una bella canotta verde e degli short che gli arrivavano a metà coscia, andò a farsi una doccia veloce lavandosi i capelli per bene, si depilò ed si infilò il costume da bagno, era un bikini sottile rosso a palline bianche, molto carino e che la slanciava assai.
Si vestì ed andò a fare la borsa per il mare, vi mise dentro due teli, un accendino insieme ad una busta di Mash-Mellow che teneva in caso di feste di quel tipo.
Quando stava per uscire di casa gli venne un idea, andò in camera sua e cercò tra i mille spartiti che teneva in quel suo quaderno di musica.
Prese una canzone dove sopra vi fossero scritti gli accordi, le piegò ed infilò in borsa per poi uscire di tutta fretta da casa e andare da Goku.
Prese la bicicletta e dopo un oretta di buona pedalata arrivò a casa dell’amico, suonò alla porta.
Aprì Vegeta, non aveva la maglietta, indossava solo dei pantaloncini blu troppo grandi per lui, gli cadevano e quindi era costretto a portarli a metà sedere mostrando quelle sue belle natiche scolpite.
Aveva un cucchiaino in bocca, squadrò Bulma e senza nemmeno salutarla urlò. –Kakaroth! È arrivata una tua amica!- e tornò in cucina.
Da una sedia sempre provenente dal posto dove si era recato Vegeta si alzò una voce. –Entra pure!-
Bulma andò in cucina e vide Goku e Vegeta che mangiavano il gelato giocando a carte.
Lo mangiavano direttamente dalla vaschetta come due animali, però la ragazza non riuscì a non notare come fossero incredibilmente sexy; due bei ragazzi, mezzi nudi che mangiavano il gelato direttamente dalla vaschetta, anche se a dire il vero l’unico che veramente gli piaceva dei due era Vegeta anche se non sarebbe mai stata in grado di ammetterlo.
Diventò tutta rossa. –Ragazzi ma vi sembra il modo! Entra una signorina e non la considerate nemmeno, anzi giocate a carte senza la maglietta!-
Goku fissava quel ventaglio davanti a lui, era riuscito ad insegnare a Vegeta un gioco che facevano sulla terra di nome Scala 40, e dopo nemmeno mezza partita il Saiyan era diventato più bravo di lui e lo stava stracciando.
Vegeta senza togliere gli occhi dall’avversario aprì un cassetto dietro di lui con la coda, prese un cucchiaino e lo porse alla ragazza.
-Mangia un po’ di gelato e sta zitta!-
Bulma prese il cucchiaino e, con aria di rassegnazione, si sedette sopra alla sedia senza fiatare e cominciò a mangiare il gelato mentre Goku decideva quale carta buttare.
-Basta io mi buttò!- scartò una carta che Vegeta raccolse e concluse la mano.
-Mi dispiace, ti è andata male!-
Il moretto si alzò offeso. –Non ci gioco più con te! Non è possibile che dopo due partite tu sia diventato un esperto!- E se ne andò in bagno offeso come un bambino a cui non danno il suo gioco.
Vegeta rise. Rimase solo in cucina insieme a Bulma che mangiava il gelato.
Prendeva piccole cucchiaiate e se le portava alla bocca molto lentamente, egli non aveva mai visto niente di così sexy.
La fissò per alcuni secondi senza mai staccarle gli occhi di dosso, sino a che lei non se ne accorse e divenne incredibilmente rossa.
Anche Vegeta divenne rosso e sbattendo i pugni sul tavolo esclamò. -Che diamine!- incavolato per la sua reazione alla vista della ragazza si alzò per andare in bagno a calmare i bollenti spiriti.
Trovò Kakaroth intento a fare la pipì. –Certo che con te in casa non c’è un attimo di tregua!-
Finì e tirandosi su la zip si voltò verso l’amico.
-Perché sei venuto qui!-
-Perché quella donna mi istiga, devi vederla, lo fa apposta, vuole farmi impazzire!-
Goku lo guardò pensieroso. –Ma cosa ha fatto? Non ha detto nulla da quando è arrivata?! Cos’hai contro di lei?-
-Io non ho nulla, ma quella vipera riesce a farmi impazzire anche senza parlare, fidati è una strega!-
Goku rise. –Te Vegeta devi avere ancora i postumi della sbornia, dici cose letteralmente senza senso! A proposito devo raccontare assolutamente cosa hai fatto ieri sera!-
Vegeta appena vide che il ragazzo stava uscendo dal bagno fiero di quella succoso racconto gli fece lo sgambetto facendolo cadere con la faccia per terra.
Poi gli andò davanti e si abbassò al suo livello. –Tu prova a dirle qualcosa ed io ti do un motivo per piangere!-
Scesero le scale tornando in cucina, Goku vide come Bulma mangiava il gelato, prendeva piccole cucchiaiate e se le portava alla bocca nello stesso modo in cui l’aveva vista Vegeta, pensò un momento e poi capì.
Lo guardò con una risatina che indispose il Saiyan poi gli sussurrò qualcosa nell’orecchio.
-Ti piace, è? Ammettilo!- Vegeta si immobilizzò. –Non ti preoccupare il tuo segreto è al sicuro con me!-
Poi andò vicino alla ragazza. –Allora Bulma che si fa? Partitina a carte?-
Lei sorrise, Vegeta si sedette nel proprio posto ma Goku lo fulminò. –Tu non giochi!-
-Eddai Kakaroth, non dirai sul serio!-
Bulma sorrise. Goku era contento di averla fatta ridere. –Ad una condizione, non impegnarti!-
Allora la ragazza scoppiò a ridere e Vegeta era contento di vederla così anche se non lo dava a vedere in alcun modo.
-Farò il possibile!-
Giocarono per un ora buona sino a che il campanello non suonò.
-È arrivata Chichi!- Goku sfrecciò verso la porta.
La ragazza entrò e salutò i presenti, abbracciò forte l’amica e diede un tenero bacio sulle labbra al proprio fidanzato.
-Sei pronta per andare in spiaggia sta sera?-
-Lo sarei se non avessi lasciato per l’ennesima volta il mio costume da te!- La ragazza era arrabbiata.
-Eddai Chichi non ti arrabbiare, sarà in camera mia da qualche parte, adesso andiamo su e lo cerchiamo!-
Bulma e Vegeta guardavano quei due discutere ed ad ogni parola intuivano l’affetto che vi mettevano dentro, i fidanzatini salirono le scale ed andarono in camera di Goku a cercare il costume sparito della povera Chichi.
-Da quanto stanno insieme?- Chiese Vegeta a Bulma spiazzandola con questa domanda.
-Da circa un anno, anche se è da molto più tempo che si andavano dietro! Goku è un gran timidone!-
-Me lo immaginavo!- Vegeta guardò la ragazza che rovistava nella borsa.
-Ecco, questa è per te!- Gli porse la canzone.
-E che sarebbe?-
-È una canzone stupido, e mi piacerebbe che la suonassi sta sera!-
-Non verrò!-
Il cuore di Bulma si bloccò. Una grande fitta, come poteva farle così male. –Perché?-
Vegeta non rispose. Guardava la canzone assolto picchiettando le dita della mano sopra alla tavola.
-Vegeta!- Bulma disse il suo nome con estrema calma e dolcezza. Egli alzò lo sguardo ma non parlò. –Ti prego, vieni con noi, ti divertirai!-
-Thsz! Non mi va!-
Bulma sentiva che stava per piangere, ma non poteva permetterselo, allora sfoderò la sua ultima arma.
-Ti racconterò la mia storia e tutto quello che vorrai sapere, se sta sera verrai con noi!-
Il Principe fece uno strano sorriso, forse era solo quello il suo obbiettivo, ed appoggiando il foglio sul tavolo si alzò dalla sedia ed avvicinandosi a Bulma le prese il mento tra le dita. – È bello fare affari con te!-
Poi la mollò mentre la turchina immobile lo fissava negli occhi. Era impassibile, debole, fragile, non era lei.
-Ma come ti permetti brutto scimmione! Non mettermi mai più le mani addosso!-
Vegeta se ne andò alzando le braccia. –AAAH, taci donna!-
Volò fuori di casa sino ad arrivare alla sua navetta, ancora perfettamente intatta e funzionante. Chiamò la base come ormai faceva ogni due o tre giorni.
-Pianeta Vegeta! Chi risponde?-
-Sono sempre io brutto zuccone, sto per avere le prime notizie relative alle Sfere, conto di fare rientro il più presto possibile!-
-Principe suo Padre vuole parlare con lei, ha chiesto se può degnarlo della sua attenzione per qualche istante!-
Vegeta non aveva voluto sentire suo Padre sin dal primo giorno del suo arrivo sul pianeta Terra, ma mosso da compassione verso quel nanerottolo che non era altro che il Re, si fece girare la chiamata sino alla sala principale.
-Vegeta! Sei tu?-
-Si Padre!-
Nella sala principale del palazzo un grande schermo con davanti la faccia del figlio del re apparve. L’uomo non perse la serietà e la rigorosità anche se l’emozione di sapere qualcosa di più riguardo quella missione era tanta, e parlò al figlio con assoluta freddezza e un incomprensibile distacco.
-Come procede la missione?-
-Perfettamente, sarò di ritorno a breve, non vi dovete preoccupare!-
-Ma, è già da parecchie settimane che sei partito, contavo che non ci avresti messo più di una luna a svolgere questo compito!-
-Purtroppo si è rivelata d’essere una faccenda ben più complicata del previsto, i terrestri sono molto più astuti di quanto pensassi e hanno nascosto bene le loro Sfere! Sono riuscito ad entrare in buoni rapporti con loro, ma dovrò integrarmi meglio per arrivare ad avere informazioni più dettagliate!-
-Fai come credi figliolo, e se hai bisogno d’aiuto non esitare a chiamarci! C’è una squadra sempre pronta a partire in caso necessiti di qualche.. Incoraggiamento!-
Vegeta si indispose. –Non ho bisogno di nessuno, so cavarmela benissimo da solo, ti porterò quelle Sfere Padre e anche molto presto!- Riattaccò la chiamata, aveva appena dato del tu a suo Padre.
Si lasciò cadere sul seggiolino strofinandosi la faccia con una mano.
Poi ricevette un altra chiamata. –Chi è?- rispose. 
Una faccia che a lui gli era molto famigliare apparse dall’altra parte dello schermo.
-Lora!?-
-Vegeta! Oh mio Dio, non riesco a credere di potervi parlare!-
Vegeta non era contento di vederla, lei non gli era mai piaciuta, quella piccola ragazzina che viveva nel suo palazzo e che lui sfruttava a suo piacimento. Era senza spina dorsale.
Una nullità paragonata a Bulma. Ma perché la stava paragonando a Bulma? Allontanò quei pensieri e rispose in modo molto freddo e rude.
-Non puoi chiamarmi, io sono in missione!-
-Lo so, ma ero in pena per lei, tutti siamo in pena per lei, non si fa mai sentire e non ci ha dato notizie inerenti alla sua salute, alle condizioni climatiche del pianeta!-
Vegeta non rispose.
-è caldo, è freddo? È ospitale o no? Hai scoperto qualcosa?-
Vegeta la guardò con aria di sufficienza sicché la ragazza esplose.
-Perché non mi parli stupido scimmione! Lo vuoi capire che mi manchi e che sono in pena per te!-
Vegeta la guardò, ora i suoi occhi neri erano lucidi, si sentì in colpa e per un secondo gli parve di vedere la faccia di una donna davanti a lui, la faccia di Bulma. –Devo andare!- chiuse la chiamata e sigillò la navicella.

Prese il volo per tornare alla casa di Kakaroth, ma davanti a lui aveva solo quegli occhi lucidi di una ragazza che soffriva, che soffriva per amore, che soffriva per lui.
-Accidenti!-
Vegeta rientrò in casa, erano circa le sei e mezza.
-Sei pronto per andare?- Bulma gli si avvicinò, aveva in mano la propria borsa mentre Goku e Chichi finivano di preparare la loro.
Goku guardò Vegeta che era sulla soglia delle scale. –E te? Non ti porti niente?-
-Cosa mi dovrei portare?-
-Non so, un telo, un costume!-
-La chitarra!- saltò in ballo la turchina.
-Io non ho un costume, e nemmeno un “telo”!-
Goku corse in camera sua e scese nel giro di pochi secondi. Lanciò un telo e un costume all’amico. –Questo è un mio vecchio costume da mare, spero ti stia, ed il telo ne avevo due, comunque tieni anche la chitarra!-
Gli lanciò la chitarra, il Principe per prenderla al volo dovette lasciare i due oggetti che teneva in mano facendoli cadere per terra.
-Ok andiamo!- Goku uscì e quando tutti furono fuori di casa caricò in spalle Chichi e spiccò il volo. –Dai ragazzi!-
Vegeta di alzò in volo con l’asciugamano attorno al collo, il costume infilato dentro ad una tasca e la chitarra in mano.
-Io vi raggiungo in bicicletta!- Disse Bulma andando a cavallo della sua Graziella.
Ma uno sguardo di Goku colpì Vegeta che era tentato di prenderla in braccio e portarla al mare sopra alle proprie spalle.
L’amico gli andò affianco e le sussurrò qualcosa all’orecchio. –Valla a prendere io e Chichi andiamo avanti!-
Vegeta non seppe se quella mossa lo infastidì o gratificò, fatto sta che l’amico andò avanti ed il Saiyan scese al suolo per caricare la terrestre.
-Dai vieni!- Vegeta era davanti alla ragazza che si era appena fermata con la bicicletta.
-Non voglio disturbarti, preferisco andare in bici!-
-Non mi disturbi affatto! Ti sto chiedendo io di salire!-
Bulma avrebbe voluto salire su quelle spalle più di qualsiasi cosa al mondo, ma la sua paura di provare qualcosa per Vegeta era sempre dietro all’angolo e ogni momento che passava con lui era fatale e le sue convinzioni si affermavano!
-Ma io!-
-Senti non mi ripeterò un'altra volta, quindi sali sulle mie spalle e andiamo!-
La ragazza scese dalla bici e l’appoggiò contro un muro, la legò e poi prese il costume ed il telo del ragazzo e se li ficcò in borsa.
Salì sulle sue spalle aiutata da una piccola spinta del bacino da parte del ragazzo che con le sue mani le strinse le gambe contro alla vita. –Partiamo!- egli si alzò in volo.
Non appena partì Bulma si aggrappò al collo di Vegeta, sentirla così vicino a lui lo fece sussultare. Era felice di sentirla li, così vicino, così bella. Sentire il suo profumo sotto al naso e le sue dolci mani attaccate al proprio collo.
Avrebbe volato in eterno oltre i confini del mondo con lei. Doveva solo riuscire a capire cosa gli stesse succedendo.
Arrivarono in spiaggia, durante il tragitto i due non dissero una sola parola.
Appena appoggiarono i piedi sulla sabbia Bulma si accasciò a terra sdraiandosi.
-Ma che fai?-
Lei sorrise. –Adoro il mare, la sabbia, le onde! Se potessi starei qui tutto il giorno!-
La ragazza si alzò e si diresse verso gli amici che stavano accendendo il falò.
-Arrivo, mi metto il costume!- Vegeta prese il telo dalla borsa della ragazza insieme al costume, se lo avvolse in vita e con mosse molto calme si cambio senza farsi vedere da nessuno.
Bulma raggiunse gli amici. –Ciao ragazzi!-
Insieme a loro c’era una strana ragazza, era nuova, non l’aveva mai vista, portava i capelli biondi lisci e uno sguardo vitreo.
Crillin ruppe il ghiaccio. –Bulma, ti presento C18, C18, lei è Bulma!-
-Piacere!- La biondina porse la mano che Bulma non esitò a stringere forte. –Il piacere è tutto mio!-
Poi da dietro arrivò Vegeta, Crillin fece una faccia strana ma poi presentò anche lui. –Lui è Vegeta!-
Dopo un po’ di convenevoli si sedettero tutti intorno al fuoco incominciando ad arrostire i Mash-Mellow.
Stranamente l’animo del Saiyan era tranquillo, vedeva Goku e Chichi che chiacchieravano allegramente insieme, Crillin e C18 che si scambiavano dolci frasi d’amore, mentre Bulma scarabocchiava con un dito sopra alla sabbia.
Perché era cos’ giù, decise allora di prendere la chitarra e lo spartito.


To be continued...
 

Mi dispiace di non aver messo immagini in questo capitolo, ma vado di fretta e in più non trovavo davvero cosa metterci.. (Se avete immagini carine ditemelo che vedrò di postarle) Comunque a questo punto non ci sono più dubbi, l'amore c'è, bisogna solo tirarlo fuori, e vedreta che non mancherà molto al momento in cui tutti e due si sveleranno i loro sentimenti!
Comunque la nuova fidanzata di Crillin è c18, per la gioia di tutte quelle che mi avevano supplicato di non mettere Marion, quindi vi lascio con i vostri dubbi e ci vediamo al prossimo capitolo!
SpiraleOvale95

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Capitolo 10
*** Canzoni stonate urlate al cielo lassù ***


Capitolo 10

Canzoni stonate urlate al cielo lassù

Prese la chitarra e avvicinandosi lo spartico cominciò a suonare.
(clicca qui se vuoi sentire la canzone)

Tutti riconobbero subito la canzone e cominciarono a cantare insieme, ed un sorriso sul volto della turchina tornò a riaffiorare.
 
Quella sua maglietta fina
Tanto stretta al punto che
Mi immaginavo tutto
 
E mentre Goku cantava guardava la sua bella che si era accoccolata tra le sue braccia.
 
E quell’aria da bambina
Che non gliel’ho detto mai
ma io ci andavo matto
 
Crillin strinse a se C18 che si distese con la testa sopra alle sue gambe.
 
Le chiare sere d’estate
Il mare i giochi le fate
La paura e la voglia
Di essere nudi
Un bacio a labbra salate
Un fuoco quattro risate
E far l’amore giù al faro
Ti amo davvero, ti amo lo giuro
Ti amo ti amo davvero!
 
Vegeta suonava le note di quella canzone così particolare ma incantevole. Oh, quanto gli piaceva la musica, e quanto gli piaceva lei..
 
E lei, lei mi guardava con sospetto
Poi mi sorrideva e mi teneva stretto stretto
 
E Bulma, era incantevole!
 
Ed io
Io non ho mai capito niente
Visto che ora mai non me lo levo dalla mente
Che lei, lei era un
Piccolo grande amore, solo
Un piccolo grande amore, niente più
Di questo, niente più!
 
Cantavano tutti insieme a squarcia gola.
 
Mi manca da morire quel suo piccolo grande amore
Adesso che
saprei cosa dire
adesso che
Saprei cosa fare
adesso che
Voglio un piccolo grande amore!
 
Bulma e Vegeta si guardarono negli occhi, e di nuovo quella scintilla che scoccava tutte le volte che ciò accadeva. Ma ci fu qualcosa di più, un suo sorriso. Cristallino e trasparente, come i suoi occhi.
 
Quella camminata strana
Pure in mezzo a chissacché, l’avrei riconosciuta
 
Bulma si avvicinò a Vegeta appoggiando la testa sopra alla sua spalla.
 
Mi diceva “sei una frana!”
Ma io questa cosa qui
Micca l’ho mai creduta
E lunghe corse affannate
Incontro a stelle cadute
E mani sempre più ansiose di cose proibite
Le canzoni stonate urlate al cielo lassù
“chi arriva prima a quel muro”
Non sono sicuro se ti amo davvero
Non sono non sono sicuro!
 
Vegeta si fermò un secondo di suonare, sembrava riferita a lui quella canzone. Poi ricominciò.
 
E lei tutto d’un tratto non parlava
Ma le si leggeva chiaro in faccia che soffriva
Ed io
Io non lo so quant’è che ho pianto
Solamente adesso me ne sto rendendo conto
Che lei, lei era un
Piccolo grande amore, solo
Un piccolo grande amore, niente più
Di questo, niente più!
Mi manca da morire quel tuo piccolo grande amore
Adesso che saprei cosa dire
Adesso che saprei cosa fare
Adesso che..
Voglio un piccolo grande amore..
 
Tutte le coppie si guardavano negli occhi, era un momento molto romantico, Crillin baciò C18, e Goku fece lo stesso con Chichi.
Bulma guardava Vegeta, i loro sguardi erano due calamite, non riuscivano a togliersi gli occhi di dosso.
-Sei davvero bravo a suonare!- Disse lei con un filo di voce.
-E te a cantare, anche se questo lo sai già..- Lei sorrise.
Si avvicinarono lentamente.
-Oddio, vuole baciarmi! Ci sto o no, ma al diavolo ci sto, questa ragazza mi fa impazzire!-
-Cosa devo fare, lo bacio o no! Mio Dio e se poi mi respinge? Ma si sta avvicinando anche lui, quindi credo che..-
Goku gli passò in mezzo, senza pudore, interrompendo quel momento così romantico che dopo tanto tempo era finalmente riuscito a sbocciare tra i due.
-A fare il bagno!- e così di buttò nell’acqua calda del mare calmo e placiso. C’era il tramonto e tutto era perfetto.
Chichi seguì il fidanzato e dopo anche Crillin e C18 si buttarono ammollo insieme all’amico.
-Dai vieni Bulma l’acqua è magnifica!- La chiamò Chichi.
La ragazza si tolse i pantaloncini e la maglietta. –Allora andiamo?- Chiese al Saiyan.
Vegeta era un po’ diffidente ma volle andare lo stesso, si sfilò i pantaloncini e seguì la turchina che lo aveva preso per mano.
Bulma ed il Saiyan guardavano i loro amici dalla riva con solo i piedi immersi nell’acqua salata.
-Dai venite!- Gridò Goku.
Bulma avanzava a piccoli passi, lo sbalzo della temperatura le dava fastidio anche se in fondo l’acqua non era per niente fredda, allora Vegeta, da bravo gentiluomo che non era, la prese in bracciò e si alzò in volo sino a portarla su un punto dove l’acqua fosse più profonda.
Lei gli si aggrappò al collo come una scimmietta e lo implorò di non buttarla.
-Ti prego non buttarmi!-
-Perché? È così invitante!-
-Ma è fredda!-
I Saiyan volava sopra all’acqua, era a qualche metro dalla superficie.
-Allora ci tuffiamo insieme!-
La turchina non fece in tempo a dire. –No Vegeta aspetta!- che il ragazzo si era lasciato cadere con lei in braccio dentro l’acqua.


–Tu sei pazzo!- Disse non appena uscì fuori dall’acqua.
Lui rise. –Me lo dicono in tante!- poi si corresse. -No, non tante, solo tutte le ragazze che impazziscono per me!-
Bulma sorrise. –Ne avrai a dozzine vero? Bé, menomale, non vorrei mai che un ragazzo poco modesto come te rimanga senza galline nel pollaio!-
-Signorinella guarda che io sono una persona affabile e piena di carisma!-
-Su questo non avevo dubbi!- aggiunse con quel suo solito sorrisetto sarcastico.
-Te piuttosto, quanti ragazzini ti muoiono dietro!- (uno è proprio li davanti a lei)
-Direi nessuno..-
Vegeta non capì.. –E quello stupido a cui ho rotto la mano? Credo che per quanto possa essere un incapace tu lo valuti ancora come un dignitoso pretendente!-
-Ci siamo lasciati…-
Vegeta sbarrò gli occhi.-Perché?- Non che la cosa lo stimolasse o preoccupasse, perché sapeva benissimo che se voleva Bulma doveva solamente prendersela, e non sarebbe mai stato tipo da preoccuparsi di presunti fidanzatini e cose varie.
-Andiamo dove si tocca e ti spiego- Nuotarono sino a dove si toccava e in piedi nell’acqua si fecero cullare dal movimento leggero e delicato delle onde.
-Io e lui stavamo insieme da tanto tempo ormai, dall’inizio delle superiori, e diciamo che siamo cresciuti insieme, io insegnavo a lui, ed lui insegnava a me- Vegeta ascoltava assolto. –Sino a che mi sono accorta che non aveva più niente da insegnarmi, mi aveva resa donna senza nemmeno me ne accorgessi, lui voleva solo il mio corpo, non me! E questo l’ho capito circa un anno fa!-
-E allora perché l’hai lasciato solo adesso?- Domanda intelligente ma banale.
-Perché prima avevo paura, avevo paura di trovarmi sola, sola davanti al mondo. La mia vita non è facile come tu potresti pensare.. Ne sto passando tante, e avere lui vicino era un conforto che non volevo abbandonare, ma ultimamente mi ero accorta che più di un conforto stava diventando una palla al piede che riusciva a crearmi solo ulteriori problemi. Più di quanti io non ne avessi già!-
-Che problemi hai?-
-Niente, sai quando ti muore una mamma e devi aiutare tuo Padre per vivere e non cadere in depressione, le solite cose..-
Vegeta si ammutolì, non credeva stesse per farlo. –Anche mia madre è morta!-
Bulma lo guardò con gli occhi sbarrati. Poi continuò a guardare il cielo stellato. –Cosa è successo?-
-Non lo so, fatto sta che un giorno è andata in una spedizione e non è più tornata, è stata uccisa e l’unico uomo che poteva salvarla non lo ha fatto.. Mio padre non l’ha mai mandata giù questa cosa infatti ha fatto uccidere quest’uomo al suo ritorno ed io ho vissuto la mia fanciullezza senza una madre..- Sospirò. –Anche se, non saprei ammettere se mi manca o no…- Sospirò ancora. –Mi chiedo solo come sarebbe stato vivere con lei, se adesso sarei diventato quello che realmente sono, o sarei diverso.. insomma, le solite cose da bambocci..- E tornando al suo solito tono serio cancellò quell’espressione emotiva che aveva disegnata sul volto.
Lei gli si avvicinò. –Come si chiamava?-
Vegeta non fu seccato da questa domanda, anzi per la prima volta sentì che parlare di lei non le dava fastidio. –Rosicheena.. Era una grande donna.. Un po’ come te, piena di spirito e voglia di vivere..- Prese un grande respiro. –Credo che se fosse ancora viva io ora non sarei qui..- Guardò il cielo come se riuscisse a vedere il sorriso di sua madre. –Anzi, ne sono sicuro..-
Cercò di trovare le parole giuste, ma nulla era giusto in quelle situazioni.
-Anche mia madre è morta, ma quando accadde ciò, io ero lì..- Guardò l’orizzonte. –Accadde un sacco di anni fa, quando io ero ancora una bambina..-
 
 
-Non correre Bulma!-
-Andiamo mamma, l’ultima sfera è proprio dietro a quel masso!-
La piccola bambina con i capelli color del mare spostò un grosso sasso estraendo da sotto ad esso una piccola sfera di colore arancione con quattro stelle sopra.
-Eccola, è l’ultima mamma, non ci posso credere, c’è l’abbiamo fatta!-
-Si Bulma, c’è l’abbiamo fatta!- La madre della ragazza tirò fuori dal proprio zainetto altre 6 Sfere uguali identiche a quella ritrovata dalla bambina. Le dispose a cerchio sopra ad un masso e imponendo le mani al cielo invocò il Drago.
Una grande luce si diffuse in tutta l’area e il cielo divenne nero, un gigantesco Drago Verde spuntò fuori dal nulla, aveva l’aria saggia e nobile ed una voce rauca.
-Salve, sono il Drago Shenron, posso esprimere 3 dei vostri desideri, chiedete e vi sarà concesso!-
Bulma guardava quel grande Drago con le lacrime agli occhi, mentre la madre esprimeva il proprio desiderio.
-Potente Drago, chiedo se è possibile se voi potreste regalare una chitarra nuova per il mio amico Gianny, che sia bellissima e di ottima qualità e che suoni della dolcissima musica che la mia piccina potrà cantare!-
-Il suo desiderio è per me un ordine!- ed una luce bianca affiorò nel cielo.
Come primo desiderio era un po’ stravagante, ma dopotutto con tre desideri disponibili ogni anno, cosa si può volere di più dalla vita. Le due donne si erano già messe d’accordo su i loro desideri e se dobbiamo essere sinceri non erano proprio desideri importanti come si poteva pensare.
La bambina sorrideva felice, mentre la mamma si apprestava ad esprimere il suo secondo desiderio.
-Drago, come secondo desiderio io vorrei…- Ma una banda infinita di ladri e assassini appartenenti tutti alla stessa setta del Fiocco Rosso sbucarono dalla selva attaccando le due donne.
-Avanti dacci le Sfere!- gridavano impazziti, ma la madre con mosse molto abili di arti marziali riuscì a metterne al tappeto un po’, ma erano troppi, allora espresse il suo secondo desiderio mentre la figlia si era attaccata alla sua gamba.
-vorrei che le Sfere dopo questa notte siano tutte racchiuse in un posto segreto dove possano essere attivate solo dal canto della voce di mia figlia!-
-Sarà fatto!- Una grande luce comparve nel cielo ed un'altra flotta di assassini attaccò le due donne.
Uno prese Bulma puntandogli un coltello alla gola mentre un altro prese la madre puntandogli il coltello alla schiena.
-Dacci le Sfere o saremmo costretti a farla fuori!- Dicevano allungando le mani verso la bambina che piangeva e implorava pietà.
-Mamma! Aiutami!- Bulma piangeva, era terrorizzata, allora la donna, con il cuore di mamma, espresse il suo terzo ed ultimo desiderio.
-Ti prego, salva mia figlia!-
-Il tuo desiderio è per me un ordine!-
La bambina guardò la madre con le lacrime agli occhi per l’ultima volta poiché quella notte fu uccisa da dei fuori legge che accecati dalla rabbia e dall’avidità la fecero fuori tagliandole la gola e percuotendone il corpo senza vita.
Non a caso non aveva citato il nome di sua figlia, voleva salvarla, voleva essere sicura che nessuno sapesse la sua identità ma che lo stesso avesse potuto vivere una vita dignitosa con un segreto da mantenere.
Quando la mattina Bulma si svegliò si trovò nel letto di Gianny. Senza perdere tempo si alzò e corse dal  vecchietto che seduto su una sedia attorno al tavolo fumava la sua solita sigaretta.
-Gianny, cosa è successo alla mamma? L’hai vista? Dov’è?-
Egli non rispose e la bambina quel giorno fu costretta a crescere ed ad affrontare il mondo senza la sua adorata mamma.

 
-E questa è la tua storia!- Chiese Vegeta quando la ragazza finì di raccontare, non riusciva a non provare un’immensa compassione per quella povera fanciulla che aveva visto strappargli via la madre in un modo così subdolo e crudele.
-si, purtroppo..- Respirò e toccandosi i capelli guardò Vegeta che intimorito da quel suo strano gesto la guardava con uno strano sguardo. –Io prima avevo i capelli biondi, erano di un bellissimo colore, oro come il grano maturo! Ma purtroppo il drago per “proteggermi” decise di cambiarmi il colore dei capelli così che nessuno avrebbe mai potuto riconoscermi..-
Vegeta li guardò attentamente, infatti non aveva mai visto un colore così strano. Li toccò.
-E ti dispiace ciò?-
Ella sorrise. Era un no, si leggeva dalla piccola fossetta che gli si formava sulla guancia ogni volta che provava a nascondere quella sua profonda tristezza.
 -Ora a sapere il mio segreto siete in tre:Goku, Gianny e te.. ti prego, non dirlo a nessuno! Mi fido di te..-
Vegeta guardò l’orizzonte che ormai era scuro, non gli interessa più nulla di quelle Sfere, aveva visto la pena e la dannazione che Bulma stava sopportando, e il fardello che gli si affliggeva addosso quotidianamente per custodire quelle potentissime Sfere, e sinceramente non ci teneva a dover sentire quel flagello su di lui come una piaga tatuata nell’anima per l’eternità.
Ma il lume della ragione torno, la sua indole ricomparse, e la sua mente ricominciò ad elaborare un piano per portarle via le Sfere che fino a pochi attimi fa odiava tanto!
-Non so perché, ma di te sento che mi posso fidare..- Disse lei guardandolo negli occhi.
Vegeta rimase immobile, nessuno gli aveva mai detto nulla del genere poiché nessuno si fidava di lui.
Si sentiva forte, importante; si sentiva la colonna di qualcuno, non più una minaccia, ma un amico, un alleato, un possibile amore.
Non sapeva bene il motivo per cui lo stava facendo, ma il suo corpo, le sue mani, la sua mente, non erano più sotto il suo controllo, parlava solo il suo cuore, e sentiva che ogni centimetro che lo separava da Bulma era come un anno luce dalla felicità.
Gli si avvicinò pian piano alle labbra, sempre più vicino sino ad esserle ad un soffio.
E poi finalmente le appoggiò, labbra contro labbra, pensieri contro pensieri, amore contro amore, un emozione più unica che rara, Vegeta stava baciando per la prima volta una ragazza, e stranamente non provava ribrezzo a fare ciò, anzi, gli piaceva.
Sentire le sue labbra che cercavano quelle di Bulma e quella piccola fessura in mezzo alle loro bocche che gli faceva respirare l’essenza di lei. E quell’umido che gli faceva capire che ella era viva, ed era sua.
Ma la ragazza si fermò e si allontanò di scatto da quell’uomo che le stava dichiarando il suo amore nel modo più fulgido e palese del mondo.
Era rossa di vergogna e parlava velocemente, quasi temesse nella reazione del principe. -Senti, andiamoci piano, io non me la sento di stare con te, c’è sei un tipo apposto, ma io no, non sono la ragazza giusta per te…-
Una fitta al cuore. Ma che cos’è questo atroce dolore! Cosa mi sta succedendo?-
La ragazza si alzò dall’acqua e andò sulla spiaggia per asciugarsi e scaldarsi intorno al fuoco.
Vegeta rimase immobile in mezzo all’acqua. Era triste e affranto e non ne sapeva il motivo.
-Non sarà micca che mi sto innamorando di lei? Sembra così impossibile da pensare, ma se dovesse essere vero? E se questa non sia solo una farsa, se io vi stia credendo davvero in quello che faccio! Ciò rovinerebbe tutti i miei piani, ma non so per quale motivo.. Non mi interessa più così tanto di questa assurda missione!-
Era affranto, quasi più di quando tornava a casa da una battaglia in cui aveva perso dei compagni cari, quasi di più di quando Nappa, un suo grande amico di guerra si sacrificò per salvargli la vita. Stava cambiando.
Bulma si sedette attorno al fuoco. Mio Dio, mi stava baciando e me ne sono andata, sono proprio una sciocca! Ma non voglio che lui entri a far parte della mia squallida vita, non voglio soffra per me! Deve starne fuori! Per il suo bene! Stare con me sarebbe solo uno sbaglio, un errore, rischierebbe la sua vita inutilmente e non posso permetterglielo!-
-Bulma che succede? Tutto ok?- Gli chiese Goku andandole incontro.
-Si, si, ero solo sovrappensiero!-
-Per Yamcha?-
Lei fece un sorriso sforzato. –Si, per Yamcha..-
Vegeta tornò su dall’acqua, riprese la chitarra in mano e cominciò a suonarla senza leggere alcun sparito. Faceva degli assolo molto belli, colorati e pieni di note, quasi come se sentisse che lui la musica c’è l’aveva nel sangue.
-Vegeta, non sapevo fossi così bravo con la chitarra!- Disse Crillin porgendogli un Mash-Mellow ben arrostito.
Il Saiyan lo prese volentieri. –Nemmeno io!- Risero tutti insieme, tranne Bulma.
Lo guardava come un Dio, chissà se l’avrebbe mai perdonata per quello che aveva fatto, chissà se le avrebbe mai rivolto la parola.
Nemmeno il tempo di pensarlo che Vegeta le andò vicino.
-Ehy! Come va? Scusami per prima, non volevo metterti a disagio!-
Lei ci rimase malissimo a ricevere le scuse del Saiyan, si sarebbe aspettata di tutto da lui, ma non delle scuse.
-Non.. non fa niente.. Non mi hai dato fastidio!-
Vegeta cominciò a corrugarsi. –Allora perché te ne sei andata?!- Eccolo che rispuntava il suo solito caratteraccio.
Bulma lo stava già riconoscendo di più. –Perché è meglio così, se ti dovessi affezionare troppo a me sarebbe la fine, soffriresti davvero tanto, e non voglio che tu stia male per me!- Dicono che la sincerità è la chiave di ogni porta, ma in quel caso era solo l’ennesimo pugnale inflitto nel cuore.
Quelle parole ferirono ancora di più il Saiyan. –Non credo che una ragazzina come te possa ferirmi, se non hai notato io sono una roccia, e non sarà certo questo tuo rifiuto a farmi crollare!-
Vegeta lasciò cadere la chitarra. Tutti i presenti lo videro volare via senza capire cosa fosse successo!
-Ma che gli prende?- Chiese Chichi.
Goku però dalla faccia di Bulma e la reazione di Vegeta aveva già intuito tutto.
-Devo andare a parlargli..- Disse alla propria ragazza, dopodiché le diede un tenero bacio a fior di labbra e volò via.
-Ma che fai Goku, torna qui! GOKU!-
Vegeta era già arrivato a casa Son. E Goku lo aveva seguito.
Il Saiyan si infuriò e sbatte un pugno contro un albero di fianco a casa procurandogli un buco che passava da parte a parte.
Goku gli atterrò dietro e cercò di far del sarcasmo come a suo solito.
-Attento, gli fai male così!-
-Kakaroth!- Non è che non lo avesse sentito arrivare, solo che la sua presenza non sapeva se li faceva più male che bene. -Che ci fai qui?-
-Volevo sapere cosa fosse successo con Bulma.. Perché te ne sei andato così? Che ti ha detto?-
Vegeta si portò le mani suoi capelli passandosi le dita attraverso quel rovo liscio e corvino che come una fiamma ardente puntava sempre verso l’alto e con uno sguardo di rassegnazione guardò l’amico che aspettava spiegazioni. –Non lo so che mi prende, sono strano, quella donna è strana, mi sta facendo impazzire! Mi rifiuta, ed io questo non lo accetto! Nessuno mi può rifiutare..-
Goku non capiva se era per il suo infinito orgoglio o se quella reazione era dovuta da dei sentimenti vertiginosamente forti verso quella candida creatura.
-Ma tu la ami?-
-Cosa dici! Io non so nemmeno cosa sia l’amore! Quella donna vuole farmi diventare pazzo, mi seduce e mi prende, poi quando tutto e perfetto lei se ne viene fuori con una frase del tipo “Soffriresti per me!”-
Goku non era a conoscenza del fatto che anche Vegeta sapesse il segreto delle Sfere quindi rimase sul vago cercando di deviare la mente del Saiyan verso altre opzioni che non siano quelle delle Sfere del Drago.
-Lei non vuole farti soffrire, forse ama ancora Yamcha, o forse non si sente pronta ad una relazione! Si è mollata da poco, ricorda..- Poi pensò ancora un po’ sedendosi di fianco all’amico che si era accasciato contro l’albero massacrato. –Oppure non vuole affezionarsi a te visto che tra pochi mesi partirai e ritornerai sul tuo pianeta per sempre!-
Quelle parole fecero raggelare il sangue a Vegeta. –Per sempre.. è un tempo davvero lungo.. e a dire il vero, io.. non ci avevo pensato!- Infatti il Saiyan non vi aveva nemmeno pensato al ritorno sul suo pianeta, non ne sentiva nemmeno più tanto l’esigenza ora come ora, tutto quello che voleva era lei.
-Ma vedi è solo quello il motivo, è più che comprensibile per una donna, loro sognano tanto! E con te i sogni hanno un limite visto che non starai qui con noi per sempre..-
Vegeta si incupì. –Io.. Vado a letto! Sta sera viene anche la tua donna?-
Goku rise. –Non lo so dovrei chiederlo ma.. Oh mio Dio! CHICHI!- Si alzò in volo a tutta velocità e andò a prendere la propria fidanzata che era rimasta in spiaggia.
Vegeta guardò il giovane andarsene. –Io dormo sul divano..- Sapeva che nessuno lo stava ascoltando, ma era per auto convincersi che anche quella sera l’avrebbe passata a dormire da solo pensando alla sua Bulma e a quanto lo stesse facendo andare fuori di testa.

Scusate il ritardo ma finalmente mi ero dedicata alla mia adoratissima vacanza... Va be, non ve la racconto perchè non ho tempo ed è stata penosa.. COOOOOOMUNQUE!
Vegeta e Bulma si sono baciatiiiii! Yeeeee!! Ma cosa? lei è la guardiana delle Sfere del Drago?? NOOO!? sinceramente, lo avevate gia capito, vero?
Comunque spero che la canzone di Baglioni vi piaccia e vi aspetto al prossimo capito! Ditemi che ne pensate e scusate ancora questo mio atroce ritardo!! :)
SpiraleOvale95

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Capitolo 11
*** Quella bestia non è mio papà ***


Capitolo 11

Quella bestia non è mio papà

-Grazie per il passaggio Crillin! Sei un tesoro!-
-Di niente Bulma! Ciao!-
Il pelato aveva appena riaccompagnato a casa la turchina che era rimasta a piedi visto che aveva lasciato la bici da Goku, tirò fuori le chiavi di casa e aprì il portone del condominio che era costantemente chiuso a doppia mandata perché la signora Fiz, la portinaia, era fermamente convinta che una mandata in più potesse tenere ladri, vandali e assassini lontano dal suo dolce ed adorato gattino Poly.
Salì velocemente le scale sino ad arrivare alla porta di casa, l’aprì velocemente ed entrò. -Papà, sono tornata!- Nessuna risposta, forse stava dormendo.
Andò in camera del genitore per salutarlo e avvisarlo del suo rientro a casa.
Ma non vi era, cercò in bagno, in cucina, in terrazza e nel giardino. Niente, del Padre non vi era traccia.
-Papà, dove sei! Papà!- Quella povera ragazza cercava disperatamente il Padre che sembrava svanito nel nulla. Prese la cornetta e compose il numero dell’uomo.
Ma una suoneria le fece gelare il sangue nelle vene, aveva dimenticato il cellulare a casa, guardò quel aggeggio che non distava molto da lei illuminarsi ad intermittenza mostrando la scritta “Casa”.
Mise giù il telefono.
-Cosa faccio!- Si porto le mani ai capelli e cominciò a rosicchiarsi le unghie.
Riprese infine in mano la cornetta, compose il numero della polizia. Fece due squilli e poi una voce rauca le rispose.
-Pronto, comando di polizia chi parla?-
-Salve, sono Bulma Brief, sto cercando mio Padre! È un uomo sulla cinquantina con i capelli grigi ed i baffi lunghi, porta gli occhiali e sicuramente non sarà vestito bene! Vede è sparito ed io non so dove sia! Qui a casa non c’è ed.. Ho paura!-
-Signorina si calmi, manderemo una pattuglia a perlustrare la zona e le faremo sapere se troviamo qualcosa!-
-Grazie agente!- e riattaccò. Ora bisognava solo aspettare.
Ma la ragazza non riusciva a stare calma, aveva quell’atroce dubbio che sua Padre sia stato catturato da qualche persona cattiva per arrivare a lei.
-Lo so, me lo sento! Erano venuti per me e poi hanno preso mio Padre! Lo so cosa vogliono, lo so perché sono qui, vogliono le Sfere del Drago!-
La ragazza era sdraiata sul divano con le gambe accovacciate contro al petto, non riusciva a smettere di preoccuparsi per il povero genitore, uno delle ultime persone care a lei rimaste; si continuava a ripetere che se avessero fatto del male a suo Padre sarebbe stata solo ed esclusivamente colpa sua, e lei questo, non se lo sarebbe mai perdonata, l’ennesima persona che perdeva la vita per lei, per il suo segreto, mai, non sarebbe accaduto.
Volle chiamare anche Goku, per avere un appoggio e cercare un aiuto, ma si trattenne, cercò di essere forte e di chiamarlo solo se la situazione fosse diventata davvero drastica.
Poi la sua mente vagò, sino ad arrivare a Vegeta, e a quel bacio, durante il tragitto per tornare a casa non aveva fatto altro che pensarci, e a dire il vero si era anche data più volte della stupida per averlo rifiutato e cacciato via.
Lui gli interessava, era un ragazzo particolare con un carattere particolare, dolce ma anche duro come la roccia.
Ma aveva paura per lui, stando con lei avrebbe solo avuto delusioni, e poi, sicuramente l’avrebbe presa per una pazza, già dalla storia delle Sfere del Drago sicuramente si era fatto delle cattive idee su di lei, come poteva anche solo pensare di piacergli veramente per quello che era, sicuramente il suo scopo era portarla a letto e basta, tipico di ogni bel ragazzo.
Il telefono squillo, e Bulma visto che era sovrappensiero prese paura sobbalzando dal divano, si porto una mano al cuore che aveva preso a battere all’impazzata ed infine andò alla cornetta e rispose alzandola molto lentamente.
-Pronto!-
-Signorina Brief, abbiamo trovato suo Padre, ma deve raggiungerci al comando!-
-Arrivo!-
Quelle parole erano state come un raggio di luce durante cent’anni di tenebre per lei, sapere che suo padre era vivo, che stava bene, gli bastò anche solo il pensiero che non fosse morto per colpa sua.
La ragazza uscì di casa, corse a perdifiato verso il comando della polizia, distava parecchi isolati da lei, ma non sentì la fatica dello sforzo, voleva solo sapere dove fosse finito suo Padre e cosa fosse successo, perché non si trovava in casa quella sera.
Arrivò infine davanti al comando, con esitazione entrò e vi era un gran fermento di gente, i poliziotti correvano a destra e a sinistra mentre delle persone a dir poco non raccomandabili seguivano la ragazzina con lo sguardo quasi la volessero mangiare con gli occhi.
-Ehy bellezza? Voi fare due passi con me?- Le chiese uno allungando una mano sopra alle sue spalle ma non appena la ragazza tentò di scrollarlo un violento colpo di tosse mobilitò l’area.
-È lei Bulma Brief?- gli chiese un poliziotto prendendola per il polso e tirandosela verso se.
-Si, in persona!-
-Mi segua!-
L’uomo si rimise al suo posto e con fare da maleducato sputò per terra.
L’agente era un tipo alto e con dei capelli corti e neri, gli occhi piccoli ma le labbra carnose ed eleganti, un tipo molto carino, se così lo si può descrivere, che la prese sotto la sua ala per farle attraversare quella sala che per una ragazzina della sua età era come un gabbia di matti.
La tirò sino a portarla in uno stanzino buio ove altri due poliziotti guardavano un uomo, era suo Padre, seduto su una sedia dietro un vetro con le mani ammanettate dietro alla schiena.
-Cosa ci fa li mio Padre?-
Il poliziotto vide la faccia rassegnata della ragazza e senza voler infierire tacque sino all’arrivo del capitano.
Un omone molto grande si avvicinò alla ragazzina, le poggiò una mano sulla spalla, aveva l’aria afflitta e Bulma non ne capiva il motivo, la situazione stava iniziando a degenerare e lei continuava a non avere risposte.
-Mi potete spiegare cosa è successo?-
-Suo Padre è stato colto a fare uso si sostanze stupefacenti vicino ad un locale del centro, in oltre è stato coinvolto in una rissa avvenuta tra un gruppo di uomini del giro, e.. Ne ha ucciso uno!-
Alla ragazza gli si fermò il cuore. –U- ucciso ha detto?-
-Mi dispiace signorina che lo debba venire a sapere così, ma suo Padre è una cattiva persona!- Il capitano si fermò e guardò gli occhi della ragazza che si stavano già colmando di lacrime amare. –Gli stavamo dando la caccia da troppo tempo ormai, mi dispiace..-
Bulma non riusciva a piangere, le lacrime che aveva versato nel corso degl’anni per quell’uomo ormai erano finite e per quanto soffrisse ed i suoi occhi si bagnassero non una sola lacrima le cadde dal viso.
-Perché tanto odio?- Si chiedeva-  Perché doveva avercela così a morte con il mondo? Non si poteva negare che la vita non gli abbia sorriso per la maggior parte del tempo, ma perché spingersi a tanto.-
Ora il suo cuore era colmo di rabbia e rancore verso quell’uomo che non l’aveva mai amata, e con una nota di rammarico lei se ne stava rendendo conto solo adesso.
-Potrei parlargli..- Guardò il capitano ed aggiunse una parola troppo forte e atroce che mai nessuno dovrebbe pronunciare verso un genitore -Un ultima volta?-
Quelle parole erano dure, ma comprensibili, il dolore provato da una figlia nel vedere il proprio padre in quella situazione era immenso, e non vi erano parole per descrivere lo stato d’animo che la ragazza stesse provando.
Il Capitano fu un po’ dubbioso, ma la faccia seria e matura della ragazza lo convinse ad aprire la cella e far entrare la giovane.
Quando la porta si richiuse dietro le spalle di Bulma l’uomo alzò il capo spaventato.
-Chi sei?-
A lei tremavano le gambe. Come poteva quello essere suo Padre. E dire che gli aveva dato tutto: l’amore che un figlio può dare al proprio genitore, i soldi che portava a casa tutte le sere da posto dove lavorava ed infine si era presa cura di lui come se fosse la sua seconda moglie. –Dovrei fartela io questa domanda..-
L’uomo fece cadere il capo. –Io lo so chi sono, l’ho sempre saputo, sino a quando tua madre.. quella brutta..- Non fece in tempo a finire la frase che Bulma gli tirò un sonoro schiaffo in viso.
Lei che picchiava suo padre, strano, anzi, non era mai successo, di solito era lui che nei momenti di rabbia si divertiva a prendere a botte quella povera fanciulla che cercava solo di essere una ragazza normale, amata dagli altri e radiosa agli occhi della gente.
-Non ti permettere di parlare male della mamma, lei era tutto per me, e se adesso fosse ancora in vita sicuramente non ti avrebbe mai lasciato ridurti in questo stato! Guardati, sei un drogato che uccide per procurarsi una dose..- Ora però una lacrima riuscì a sfuggire al controllo della ragazza. –Mi fai schifo, tu non puoi essere mio Padre, tu non lo sei mai stato! Sei solo un codardo.. Mi chiedo come ha potuto la mamma innamorarsi di uno come te!-
L’uomo sorrise. –Sei una ragazzina, proprio come lei, ribelle e matura, non sei diversa nemmeno di una virgola, non ci penseresti due volte a sacrificare la tua vita per quelli che ami dimenticandoti di quali siano i veri doveri che hai nei confronti di chi ti vuole bene!-
-Mia madre era una persona magnifica! E te ne saresti reso conto se l’avesti voluta conoscere come l’ho conosciuta io..-
-No Bulma, tua madre è una vigliacca!- Lei indietreggiò. –Lo è sempre stata, aveva paura di affrontare la vita e inseguiva i suoi sogni! E tu, come ogni bambina di quattro anni ci sei andata dietro!- L’uomo aveva il volto storpiato ed un occhio nero ma non fermò le proprie parole. –Ma tu infondo eri una bambina, è lecito sognare.. Ma lei no! Inseguiva sogni in realizzabili e cose inesistenti.. Mi chiedo ancora se fosse necessario tutto questo affiatamento per il nulla..-
Lei sapeva che non era un sogno, che quelle Sfere esistevano davvero, e che erano la sua maledizione, ma purtroppo non ne aveva mai parlato con suo Padre di questo enorme segreto, aveva paura della sua reazione, che lo andasse a dire in giro mettendo a rischio la sua incolumità e quella dei suoi amici.
-Mia madre era una grande donna che inseguiva un sogno! Sarebbe bene che te ne cercassi uno anche tu!-
Il Padre si ammutolì, non era la prima volta che Bulma lo metteva a tacere, ma questa fu quella che fece più male.
La ragazza uscì dalla stanza con il cuore infranto ma in compenso aveva trovato un leggero senso di sollievo che cercava nella sua vita da troppo tempo ormai.
-Bulma!- Disse il Padre prima che la fanciulla chiudesse dietro a se la porta.
-Si..- Non si girò.
-Buona fortuna!- La ragazza serrò i pugni, lo odiava. Da quella sera Bulma Brief si rifiutava solennemente di avere un Padre.
-Non ne avrò bisogno!- e sbatté la porta in faccia all’uomo che era rimasto immobile. Dal vetro poi poté vedere per la prima volta sua Padre piangere, ma non gli fece pena, e nemmeno compassione provò solo una grande ed infrenabile sensazione.
Rabbia.
Rabbia verso quell’uomo così egoista e cieco che aveva basato la sua esistenza sul rancore e la depressione; ma lei non voleva diventare così, voleva continuare ad essere la ragazza che era sempre stata
Uscì dal comando senza farsi vedere da nessuno e si diresse verso l’unico luogo che davvero era casa sua. Gianny. Il Sax.
Fece le valige, prese tutto quel poco che aveva e poi andò, senza dire nulla a nessuno. Arrivò davanti al Sax e facendo cadere le valige ai suoi piedi guardò quel locale.
Aveva intenzione di farsi una nuova vita, di ricominciare in meglio, e per prima cosa voleva lui, Vegeta! Sapeva che sarebbe stata felice con lui, ed ora lei voleva solo ciò! La sua felicità, una cosa tanto cercata, ma mai riuscita a trovare durante la vita.
Suonò il campanello del locale ed il vecchietto zampettando a fatica le venne ad aprire.
-Chi a quest’ora si può sapere?-
-Sono io Gianny, Bulma… Posso entrare?-
I’anziano aprì la porta e quando vide le valige si stupì. –Cos’è successo?-
La ragazza entrò e si andò ad appoggiare a sul divano senza nemmeno degnarlo di una risposta.
-Signorinella, sto parlando con te! Rispondimi, cos’è successo?-
-Mio Padre è stato arrestato, non ho più nessuno a parte te, e questa.. è la mia decisione!-
Il vecchietto alzò le braccia al cielo in segno di resa. –Oh Dio, dammi le forze!- Accompagnò la fanciulla in una camera vuota affianco alla sua e la fece sistemare.
Bulma si lavò i denti e poi mise delle coperte pulite in quel letto che sarebbe diventato suo. Ci si accucciò come un cagnolino, era stanca ed in quel momento non aveva voglia di niente se non di stare con il suo adorato Vegeta, che però in quel momento, forse stava dormendo beatamente sopra ad un divano nel salotto della casa di Kakaroth.
Gianny la lasciò stare quella sera, anche se avrebbe tanto voluto sapere cosa le fosse successo.
Quella notte Bulma si sfogò, pianse in silenzio tutte le lacrime amare che riservava per il Padre. E la mattina quando si alzò dal letto era una persona nuova. Rinata.
Pronta per affrontare la sua nuova, vita, quella che sta volta si sarebbe proposta lei, e che avrebbe scelto lei.
Si lavò di nuovo i denti e mangiò un boccone al volo.
-Bulma!- La chiamò il vecchietto prima che lei partisse per andare a scuola. –Sta sera c’è un parti qui, e mi hanno chiesto se siete dispondibili a suonare?-
La turchina alzò il pollice. –Certo! Ci vediamo a pranzo!- e gli mandò un tenero bacio con la mano.
Gianny sorrise facendo finta di prenderlo e metterselo nel taschino.
-Che portento quella ragazza! Speriamo che adesso stia bene e che possa vivere la sua vita serenamente come ogni ragazza della sua età dovrebbe vivere!-
Arrivata a scuola Bulma andò incontro ai propri amici, sembrava che la sera precedente non l’avesse scalfita per nulla, ed infatti nessuno se ne accorse.
Chichi insieme a Crillin e Bulma andarono alle macchinette durante la ricreazione per prendere la merenda.
Incontrarono li anche Goku che stranamente non era accompagnato da Yamcha, il suo compagno di classe.
-Ciao ragazzi! Che mi dite?- Chiese il ragazzo portandosi la mano dietro alla testa come gli era solito fare.
Bulma si ricordò seduta stante dell’invito di Gianny a suonare la sera stessa al Sax. –Ragazzi, quasi dimenticavo, questa sera Gianny ci ha chiesto se possiamo suonare al Sax visto che vi è un party!-
Crillin sprizzava allegria da tutti i pori! –Evviva, è da tantissimo che non suoniamo insieme al Sax! Ci divertiremo un sacco!-
-Tieni a freno l’entusiasmo pelatone! Ci manca il chitarrista..-
L’entusiasmo dei presenti si spense. Ma non per Bulma. –C’è Vegeta!-
-Lo so, ma lui non conosce tutti i nostri pezzi! Come farebbe a suonarli?-
-Goku, oggi appena torni a casa mandalo al Sax, glieli insegnerò io! È bravissimo e credo che per sta sera potrebbe anche andare!-
-Sarà fatto!- Il Saiyan si mise la mano sulla fronte come in segno di “Agli ordini capitano!” e poi tornò in classe visto che era suonata la campanella.
Quando uscirono da scuola fece proprio quello che gli aveva detto l’amica, andò a casa e chiamò Vegeta dicendogli di andare al Sax. Subito il ragazzo non volle andarci, ma quando aggiunse che l’invito veniva da Bulma, Vegeta non ci pensò due volte, si vestì, (sempre con i vestiti di Kakaroth) ed andò al locale.
Arrivò li intorno alle tre e mezza, entrò all’interno del locale e la ragazza stava scaldando la voce.
-Vegeta, eccoti!-
Lui non rispose, si mise le mani in tasca ed avanzo verso lei.
-Scusami se ti disturbo, ma dovrei chiederti un piacere..-
-Sentiamo?-
-Riusciresti a suonare con noi sta sera?-
Il ragazzo si stupì di tale domanda. –Non vedo il problema? Mi sono offerto io di aiutarvi sino a che quell’altro non si sia rimesso! E purtroppo sono un uomo di parola quindi..-
La ragazza lo abbracciò. -Oh, grazie Vegeta, sei un amico! Aspettami qui, ti vado a prendere gli spariti e incominciamo con qualche canzone che dovremmo suonare sta sera!-
La ragazza arrivò con un alto plico di fogli e lo poggiò per terra. Lei ed il ragazzo si misero a gambe incrociate e scelsero i pezzi della serata e dopo un accurata scelta si misero a suonarli e a cantarli insieme.
Vegeta dava il meglio di se con la chitarra mentre Bulma cantava con la sua deliziosa voce.
Dopo un ora ininterrotta i due si fermarono per riprendersi e bere un po’ d’acqua.
-Sei davvero bravissimo, hai imparato a suonare 5 canzoni nel giro di un ora! Sei un prodigio! Altronde, sapevo di poter contare su di te!-
Il Principe sorrise alla ragazza che arrossì. –Che fai? Arrossisci?-
-Ma che dici!- Disse lei coprendosi le guancie.
-Si, come no!- Il Saiyan era confuso, capiva di farle provare certe emozioni, ma non si spiegava il suo comportamento così ostile nei suoi riguardi!
-Senti, cambiando argomento! Io vorrei proporti di cantare con me una canzone!-
-Mi dispiace, non se ne parla, io non canto!-
-Eddai! Ti piacerà sicuramente! Dobbiamo solo provarla!-
Tutto il pomeriggio Vegeta provò insieme a Bulma, cantò con lei, gli piaceva, e anche se tutto quello che doveva dire era poco sentire di contribuire con lei nel fare qualcosa di bello lo rendeva felice.
Arrivarono le 7 di sera, e con lei sarebbero dovuti venire anche tutti i membri del gruppo.
 -Hai paura?- Chiese Bulma al ragazzo che giocherellava freneticamente con un plettro.
-No! Scherzi? Io non ho paura di niente!-
Lei gli si avvicinò, erano seduti sopra ai gradini della scalinata che portava sul palco dietro alle quinte. –Sembri molto teso!- Gli andò dietro facendo scivolare le proprie mani sulle spalle del Saiyan. –D'altronde, questa è la prima volta che canti e suoni in pubblico!-

Ora massaggiava lentamente il suo corpo che a ogni tocco si irrigidiva sempre più. –Anche io le prime volte ero tesa!-
Lui deglutì. Nessuna ragazza gli aveva mai fatto quelle effetto, si spostò da lei e la guardò negli occhi.
-Perché ieri sera te ne sei andata? Mi hai lasciato, lì, da solo! Hai paura di me? Hai paura di affezionarti? Non ti capisco!-
Bulma ritrose le mani al corpo e abbassò lo sguardo. –Tu non puoi capire.. Non sai cosa vuol dire essere me!-
-Perché non me lo racconti invece di fare la misteriosa!-
-Perché lo sanno già in troppe persone.. Io, Gianny e Goku..-
Vegeta si passò una mano tra i capelli. Poi si girò di scatto verso la ragazza e la baciò. Ancora. Su quelle sue carnose labbra rosse.
Le corrispose quel tenero bacio e per la prima volta non si tirò indietro.
Il Saiyan le prese le mani che tremavano come foglie. Sorrise e la guardò nei suo bellissimi occhi azzurri, ah, quegl’occhi, tra mille li avrebbe riconosciuti.
-Te sei la prima donna che riesca a farmi questo! La prima che mi stia davvero facendo impazzire! Mi dispiace ma lo devo ammettere, dal primo giorno che ti ho vista mi hai fatto letteralmente andare giù di testa! Il tuo carattere, il tuo corpo, la tua voglia di vivere.. Mi hanno ricordato ciò che da tanto ormai non vi era più nel mio cuore..- Bulma lo ascoltava zittita. -..Per te sto imparando a suonare uno strumento, a cantare e a stare con gli altri! Bulma, te non mi conosci, ma io non sono un ragazzo come tutti gli altri..-
La ragazza senza nemmeno accorgersene teneva strette le sue mani come se non lo volesse più lasciare, nel mentre lo ascoltava assopita dalla leggerezza delle sue parole. –Sei la prima donna a cui io veramente mi ci affezioni, e devo dirti, che è un vero onore per te..-
Lei si emozionò e lo abbracciò forte.Il giovane ricambiò quel dolce abbraccio in modo impacciato e goffo.
-Io sono l’unica che possa mai arrivare alle Sfere del Drago-
-In che senso?-
-Sono chiuse dentro una grotta che si apre al solo canto della mia voce, è strano, sembra quasi una favola, ma è così! E da allora banditi e assassini mi danno la caccia per arrivare a quelle maledette Sfere!- Vegeta cominciava a comprendere la sua paura. –Un giorno conobbi Goku, era poco più di un bambino, aveva solo un anno in meno di me, ma aveva la forza di un titano! Mi salvò dall’attacco di due banditi che mi avevano aggredito per portarli sino alle Sfere, e da allora mi protegge, sempre! E se ora sono ancora viva è grazie a lui!-
Vegeta era confuso. Lei non aveva paura di stare con lui perché se ne sarebbe andato, ma perché gli avrebbero potuto far del male in caso avessero voluto arrivare a lei per prendere le Sfere del Drago.
-Bulma, non ti devi preoccupare, ci sono qui io! E ti prometto che d’ora in poi nessuno ti farà più del male!-
-Ma tu..-
-Io sono come Kakaroth, veniamo tutti e due dallo stesso pianeta, ed ora che ci sono io lui non c’entra più con noi!- Poi si fermò e distolse lo sguardo. –Solo se tu mi vuoi!-
Lei con una mano gli portò il viso contro al suo baciandolo. Era una sensazione nuova per lui, una ragazza lo stava baciando di sua spontanea volontà, si sentì mancare, ma non chiuse per un solo momento gli occhi.
-Lo prenderò per un Si!- Disse alla fine per sdrammatizzare.

-Eccoci siamo arrivati!- Gridò Crillin entrando attraverso la porta principale dentro al locale, I due ragazzi si ricomposero e andarono incontro agli amici.
Con lui vi era anche C18. –Ciao Bulma! Ciao Vegeta!-
-Ciao Crillin, e ciao anche a te C18!- La ragazza alzò una mano in segno di saluto.
-Allora, Goku mi ha detto che sta sera si suona!?-
Bulma sorrise. –Esattamente, gli invitati arriveranno tra un ora quindi montiamo gli strumenti e facciamo le ultime prove per la serata!-
-Agl’ordini!-
Dopo venti minuti arrivarono anche Goku con Chichi, montarono gli strumenti e si prepararono per la sera formulando la scaletta delle canzoni.
-Ok, allora è deciso! Canteremo l’ultima io e Vegeta!- Disse Bulma.
-Ma da quando Vegeta canta?- Saltò in ballo Chichi facendo arrossire il Saiyan.
Bulma gli mise una braccio attorno al fianco del Principe per dargli manforte in quella nuova esperienza. –Vedrete!-
Arrivarono i primi invitati, Gianny pensava al bere e ai tavoli mentre i ragazzi si preparavano per esibirsi alle nove.
Vegeta guardava da dietro una porta il pubblico. Bulma lo notò e gli andò vicino. –Non temere! Andrà bene!- gli strinse forte la mano e poi andò a prepararsi in camerino.
Si mise un vestitino succinto, aperto davanti e corto sino al ginocchio. Dei tacchi non troppo alti neri, in tinta con quelli della sua amica Chichi che si vestiva sempre quasi come lei. I ragazzi invece mantennero i vestiti che avevano quando erano arrivati al locale.
C18 si godeva lo spettacolo seduta dietro un tavolino in disparte guardando il proprio ragazzo suonare.
I ragazzi salirono sul palco e un ondata di applausi li aggredì. Ora Vegeta cominciava a sentire la paura.
Si disposero, Goku dietro insieme alla propria batteria, Crillin alla destra, Chichi a sinistra e Vegeta e Bulma davanti con due microfoni.
Vegeta teneva la chitarra al collo e serviva come voce portante per qualche canzone, e soprattutto per l’ultima.
Incominciarono e alla prima nota che compose, Vegeta si sentì volare. Era libero, e la musica era sua proprio come lo era Bulma.

To be continued...

E come facevo a non mettere questa canzone?
anche se non centra molto con la storia non posso assolutamente non metterla!

Mary - Gemelli Diversi



Mary, è andata via
L’hanno vista piangere
Correva nel buio di una ferrovia
Notti di sirene in quella periferia
Si dice che di noi tutti ha un po’ nostalgia
Ma lei se ne è andata, Mary
Mary
Si sente sola Mary
Ora ha paura Mary
L’ho vista piangere,
ora puoi chiedere una risposta al cielo Mery
Ora il suo sguardo non mente
Ha gli occhi di chi nasconde alla gente
Gli abusi osceni del padre ma..
Non vuol parlarne Mary
E cela i suoi dolori
In ogni foglio del diario che ora ha tra le mani
E guardando vecchie foto chiede aiuto ad una preghiera
Sui polsi i segni di quel’anni chiusa in una galera
La madre che sa tutto e resta zitta
Ora il suo volto porta i segni di una nuova sconfitta
E l’ho vista, girar per la città senza una meta
Dentro lo zaino i ricordi che gli hanno sporcato una vita
Tradita da chi la messa al mondo in un secondo
Sul suo corpo i segni d’un padre che per Mary adesso è morto
È stanca Mary
Non ha più lacrime ed ora
Chiede al destino un sorriso chiuso in un sogno la sera ma
Dicono che Mary se né andata via
L’hanno vista piangere
Correva nel buio di una ferrovia
Sanno che scappava
Notti di sirene in quella periferia
Non bastava correre
Si dice che di noi tutti ha un po’ nostalgia
Ma lei se né andata, Mary!
Che cammina su sentieri più scuri
Sta cercando sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
Mary, camminando sui sentieri più scuri
Sul diario segreto scrivevi
“Quella bestia non è mio papà!”
Ora ripenso a quando mi parlavi in lacrime
Dicevi “Questa vita non la cambio ma..
Ci sto provando, sto pregando ma sembra inutile”
E abbracciandomi dicesti “Tornerò”
Ehy! Guarda c’è Mary è tornata in stazione
Sai, stringe la mano a due persone
Il suo viso ha cambiato espressione
Senza più gocce di dolore ora la bacia il sole
Bacia il suo uomo e la bimba nata dal suo vero amore
Con quel suo sorriso che da senso a tutto il resto
Protetto da un mondo sporco che ha scoperto troppo presto
Ha un anima ferita, un innocenza rubata
Sa che la vita non è una fiaba
Ma ora Mary è tornata una fata
Cammina lenta ma sembra che sia contenta, attenta
Una sfida eterna aspetta ma non la spaventa
Era altrove suo padre, ha smesso di vivere
Mary fissa la sua lapide
Versare lacrime è IMOPOSSIBILE!
Si chiedono “Ma è Mary quella in fondo alla via?”
È riuscita a crescere
Tornata con il giorno in quella ferrovia
Fresca di rugiada
Parla di sé Mary senza nostalgia
Stanca ormai di piangere
Lo sa quanto dura questa vita sia
Ma lei l’ha cambiata, Mary
Camminando sui sentieri più scuri
Ha trovato sorrisi sinceri
Oltre i muri di questa città
Mary, camminavi sentieri più scuri
Sul diario segreto scrivevi
“Quella bestia non è mio papà!”


Qualuno osi dire che ho fatto ritardo? Ebbene no signori! Sono in anticipo clamoroso, ma infondo ve lo devo, dopo tutto il tempo che vi ho fatto aspettare.
Parlando della storia, Bulma si è mollata quella palla al piede di suo padre, ed era ora, diamine! Ma i guai con lui purtroppo non sono ancora finiti, per lo meno però adesso la ragazza può vivere una vita normale (o quasi) come tutte le ragazze della sua età, in oltre si è spinta nella relazione con Vegeta e questo è un enorme passo! Speriamo che questa relazione restista e che la canzone che Vegeta canterà insieme a Bulma nel prossimo capitolo vi piaccia!
Un bacione a tutti quanti e grazie a chi commenta regolarmente! Siete fantastici e riuscite a darmi la carica tutti i giorni di scrivere nuove storie con trame sempre più avvincenti.
SpiraleOvale95

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Capitolo 12
*** Nell'intero universo non c'è niente che somigli un po' a te ***


Capitolo 12

Nell'intero Universo non c'è niente che somigli un po' a te

Suonarono tutta la sera, e quando arrivò il momento dell’ultima canzone la tensione salì alle stelle.
Stranamente anche Bulma si sentì un po’ in agitazione, ma mai quanto Vegeta che continuava a stringere la propria chitarra e fissare il pubblico terrorizzato.
-Per ultima canzone..- Un boato di dissenso si alzò dalla flotta di persone davanti a loro. -..Vi proponiamo una canzone cantata da me e il mio chitarrista!-
(Se volete ascoltare la canzone cliccate sulle note)
 
Dopo nemmeno pochi secondi Crillin partì componendo l’intro musicale con la pianola.
 

Tornerai
  
Ogni tanto sto da sola e sono sicura
Che non mi ritroverai
 
Tornerai
 
Ogni tanto sono stanca di riascoltarmi
Mentre piango la mia infelicità
 
Tornerai
 
Ogni tanto guardo indietro
E scopro come il meglio
Di quest’anni sia passato di già
 
Tornerai
 
Ogni tanto tremo di paura
Ma poi, nei tuoi occhi
Sento quello che sei
 
Tornerai, non sai
 
Che ogni tanto cado
E non ci sei
 
Tornerai, non sai
 
Che ogni tanto cado
E non ci sei
 
Bulma si avvicinò al ragazzo staccando il microfono dall’asta, lo guardava e cantava con lui. Vegeta arrossì.
 
Ora ti voglio più che mai,
Ora ti voglio qui per sempre..
Se solo tu mi sfiorerai,
Ci stringeremo eternamente..
C’è la faremo se tu vorrai,
Non sbaglieremo mai.
.
 
Insieme cambieremo questa nostra realtà
Il tuo amore è come un ombra che mi lascia mai
E come dici tu, qui nell’oscurità
La luce si confonde con la felicità..
Ti voglio qui più che mai,
per sempre tu mi stringerai..
 
Per sempre tu mi stringerai
 
Guardò il pubblico per poi abbassare lo sguardo, sembrava quasi soffrisse.
 
Tempo fa speravo in una storia con te
Ed ora è solo un assurdità
Se non ci pensi tu,
eclissi del cuore sarà!
 
Lo sguardo dei due si incrociò ancora, e quella piccola vena di dolcezza scorse facendosi notare da tutti i presenti.
 
Tornerai
 
Ogni tanto so che non sarai
Mai quell’uomo che davvero io vorrei
 
Tornerai
 
Ogni tanto so che sei quell’unico che sa
Come trattarmi in nonostante i miei guai
 
Tornerai
 
Ogni tanto so che nell’intero universo
Non c’è niente che somigli un po’ te
 
Tornerai
 
Ogni tanto so che non c’è niente di meglio
E niente che per te non farei
 
Tornerai, non sai
 
Che ogni tanto cado
E non ci sei
 
Tornerai, non sai
 
Che ogni tanto cado
E non ci sei
 
Ora ti voglio più che mai,
Ora ti voglio qui per sempre..
Se solo tu mi sfiorerai,
Ci stringeremo eternamente..
C’è la faremo se tu vorrai,
Non sbaglieremo mai..

 
Insieme cambieremo questa nostra realtà
Il tuo amore è come un ombra che mi lascia mai
Che non mi lascia mai
E come dici tu, qui nell’oscurità
La luce si confonde con la felicità..
Con la felicità
Ti voglio qui più che mai,
per sempre tu mi stringerai..
per sempre tu mi stringerai
 
Tempo fa speravo in una storia con te
Ed ora è solo un’assurdità
Se tanto non ci sei
Eclissi del cuore sarà
 
Eclissi del cuore
 
Eclissi del cuore sarà
 
Sarà
 
Eclissi del cuore sarà!
 
La voce di Bulma si spense sfumando come il suono di quell’incantevole melodia, ed un boato di applausi risalì dal pubblico che in estasi per la meravigliosa esibizione non riusciva a smettere di applaudire.
Tutti sul palco erano meravigliati della stupenda voce di Vegeta, non si sarebbero mai aspettati nulla da lui, soprattutto che dentro quel piccolo e robusto corpicino si potesse nascondere una voce così bella e soave.
Si presero i loro applausi e poi scesero dal palco.
-Vegeta, sei stato grande!- Disse Goku appena furono dietro alle quinte.
Il ragazzo divenne rosso. –Ha ragione, ma dove la tenevi nascota questa voce! Te e Bulma cantate benissimo insieme!-
La turchina sorrise, era felice di vedere come tutti fossero contenti di Vegeta, ed era anche contenta di essere riuscita finalmente ad entrare in buoni rapporti con lui.
-Dai ragazzi, usciamo tutti a berci una birra!- Aggiunse attorcigliando una mano dietro il collo di Crillin e Goku che erano ancora in sgomento per la performance dell’amico
I ragazzi si prepararono per levare le tende quando un signore vestito con dei jeans e una camicia rosa si fermò davanti a loro.
-Siete davvero bravi ragazzi! Non avete mai pensato di partecipare a qualche concorso? Diventereste subito famosi, non c’è dubbio!-
Crillin cominciò a farsi i propri viaggi. –Ma si, diventeremo delle pop star! Gireremo il mondo e tutti ci ameranno!-
-Torna con i piedi per terra pelatone!- Disse Chichi tirandogli un pugno in testa.
-A dire il vero no signore..- Continuò Bulma. Anche se in cuor suo sapeva che quest’idea gli era già balenata in testa.
-Infondo non avete nulla da perderci! Poi il mio è solo un consiglio!- Disse alla fine questo strano tipo –Tenete questo!- Diede un biglietto da visita ai ragazzi con sopra scritto il giorno e l’ora della prossimo concorso canoro in città e come nel nulla sparì dietro la porta d’ingresso.
-A dire il vero io ragazzi avevo già pensato di iscriverci ad un concorso che si terrà tra circa un mese..-
Tutti rimasero spiazzati dalla notizia gettata fuori dalla ragazza come un macigno sulla coscienza.
-Ma è fantastico!- Urlò Goku. –Così finalmente qualcuno ci conoscerà e diventeremo famosi! Ragazzi è la nostra occasione!-
-Non capisco?- Vegeta era perplesso. –Cosa dovremmo fare di preciso?-
-Dovremmo suonare davanti a dei giudici che giudicheranno la nostra prestazione, e se gli piacerà magari potremmo anche vincere qualcosa ed essere un po’ più conosciuti!- Disse Crillin grattandosi la testa
-E questo è buono, vero?- Aggiunse il Saiyan cercando negl’occhi della turchina un sguardo d’approvazione.
-Questo è ottimo, aspettiamo un occasione come questa da quando è nato questo dannatissimo gruppo! Non dobbiamo farcela scappare ragazzi!- Agginse Crillin stringendo i pugni.
Bulma fu felice nel vedere che i propri amici avevano preso bene la notizia. Sorrise e guardò Vegeta che perplesso fissava la propria chitarra.
-A me non mi convince questa cosa…- Bisbigliò perplesso il Principe.
-Allora ci muoviamo o no?- Una voce femminile chiamò il gruppo da infondo alla sala, C18 aspettava davanti alla porta d’andare, e aveva alquanto l’aria seccata.
-Si tesorino, arriviamo!- Crillin, da quando stava con lei, era diventato quasi il suo cane, ed i suo amici l’avevano notato, ma non volevano assolutamente farglielo notare, anche perché il ragazzo non aveva mai avuto nessuna storia seria con nessuna ragazza, e non sarebbe stato il caso di rovinargliela proprio adesso, infondo bisognava fargliela godere finché sarebbe durata.
 

Si sbrigarono ed uscirono salutando Gianny che aveva già incominciato a fare le pulizie del locale.
Andarono nel solito bar e dopo aver preso la solita birra incominciarono a parlare ed a discutere.
-Ok ragazzi, per prima cosa bisogna trovarsi un nome!- Disse Bulma dopo aver bevuto il primo sorso.
-Ragazzi, ci siamo fossilizzati talmente tante volte su questa cosa che ormai non abbiamo più idee!- Ribadì Chichi mentre si stringeva sotto le braccia di Goku.
-Ma io un nome lo avrei proposto in verità, ma voi me lo avete bocciato!- Aggiunse Crillin chiudendo gli occhi ed incrociando le braccia.
-Il tuo nome faceva schifo! Ci vuole qualcosa che ci accomuni tutti!- Ribadì Bulma.
-Che ne dite “Le scimmie”?- Goku aveva provato a proporre questo nome ma per tutta risposta si prese un bel calcio sotto il tavolo dall’amico Vegeta che ascoltava la discussione in silenzio.
-E te Vegeta? Non hai niente da dire?- Gli chiese la turchina. Lui arrossì. –Avrai qualche idea, no?-
Il Saiyan si grattò la testa. –Potremmo chiamarci le Sfere della musica?-
Tutti si chiesero come mai questo nome così bizzarro, anche se Goku e Bulma sapevano benissimo a cosa era riferito.
-Ma è geniale? Mi suona già bene!- Disse Crillin portandosi le mani dietro la testa.
Chichi annuì mentre Bulma e Goku si guardavano perplessi.
C18, nel frattempo aveva aguzzato le orecchie, cosa che a Vegeta non sfuggì grazie al suo occhio attento e vigile. La conversazione le interessava molto di più e ciò si era notato come avesse guardato Vegeta quando pronunciò ancora quello strano nome.
-Allora credo che sia aggiudicato ragazzi! Ci chiameremo “Le Sfere della Musica”- Concluse Bulma con una grande spinta umoristica.
Ora l’aria era molto più serena ed i ragazzi si gustavano la loro birra.
-Spiegaci quella cosa del concorso?- Chiese Chichi all’amica.
-In poche parole danno un concorso tra circa tre settimane, c’è il tempo di preparasi dei pezzi e provarli, e poi adesso con la nostra voce maschile non ci ferma più nessuno!-
Vegeta tossì. –Credo che tu non abbia capito bene Bulma, io non canto più, sta sera è stata un eccezione!-
Goku si alzò puntando le mani al tavolo. –Come non vuoi cantare! Vegeta hai una voce a dir poco sensazionale, se te cantassi nella nostra Band insieme a Bulma sono sicuro che potremmo diventare famosi in un batter d’occhio!-
-Grazie, ma no!- Ribadì il Saiyan seccato.
-Eddai, ma che ti prende!- Proseguì Chichi. –Ho notato che sei una ragazzo competitivo che ama le sfide, che ti costa prendere questa gara come una sfida contro te stesso?-
-Tutto questo mi sta davvero portando fuori rotta dal mio obbiettivo principale! Devo cercare di rimanere più concentrato, anche se..-
Il ragazzo pensava alla sua risposta, ed intanto pensava anche che quelle tre settimane sulla terra lo avevano cambiato radicalmente.
Non gli interessava quasi più nulla delle Sfere, si trovava bene con quelle persone, ed ora, e solo ora, riusciva a capire perché Kakaroth sia così felice. In quel clima c’è sempre felicità e spensieratezza, non sapeva che avrebbe dato per potervi restare ancora un po’.
Allora mentalmente mandò a quel paese le Sfere e per la prima volta in tutta la sua vita seguì il suo cuore che gli imponeva di restare e di conoscere Bulma, la terrestre che nel giro di nemmeno un mese gli aveva fatto perdere completamente la testa!
-Ok, ci sto, ma sia chiaro, non lo faccio per voi, lo faccio solo per me!- Bulma sorrise sentendo questa risposta e da sotto il tavolo gli strinse la mano.
Egli divenne subito rosso ma poi il suo sguardo si accigliò. Le bisbigliò qualcosa all’orecchio. –Allora hai cambiato idea?-
Lei fece una leggera risatina e a soli pochi centimetri dall’orecchio del Saiyan rispose. –Ci devo ancora pensare..-
Lui allora le fece un sorriso malizioso che la ragazza non perse tempo a ricambiare.
-Vegeta!-
-Si Kakaroth?-
-Lo sai che domani sera ci sarà la luna piena?-
Chichi allora sobbalzò. –Mio Dio me ne ero dimenticata! Per fortuna che non cade durante il giorno del ballo, se no sai che sfortuna!-
Vegeta guardò male la ragazza. –E con questo? Cosa fai te di solito?-
-Devo rimanere chiuso in casa sino all’alba, una gran seccatura!-
-Povero Goku, ma non dirmi che questo può succedere anche a Vegeta?- Domandò Crillin.
-Si, purtroppo si, anche se lui ormai è abituato..-
Bulma si stiracchiò e poi sbadigliò di gusto. –Ragazzi, io sono stanca morta, credo che andrò a casa!- Si alzò da tavolo ma la coda di Vegeta la fermò prendendola una mano e tirandola a se.
-Vuoi che ti accompagni?-

Lei sorrise, vedeva come lui tenesse a lei, anche se si comportava in modo sgarbato e villano. –No grazie, vado da sola!-
Alla ragazza dispiaceva aver dato buca al ragazzo in questo modo talmente spudorato, ma non poteva assolutamente permettere che nessuno la seguisse. Infatti sarebbe dovuta andare a licenziarsi dal suo lavoro allo strip Club, e se qualcuno l’avesse seguita di sarebbe accorto della sua vita segreta.
Andò fuori dal locale senza nemmeno pagare la propria consumazione e corse verso il luogo.
Arrivò dopo poco e quando entrò all’interno di esso sentì un forte odore di alcol misto a sudore ed altre cose troppo brutte da descrivere. Gli venne il vomito, ma non si fermò, cercò il direttore di quella baracca per parlargli.
Lo trovò seduto sopra a una poltrona con due ragazze quasi nude accanto a lui che gli parlavano slacciandogli la camicia.
-Mi scusi?-
-Bulma! Che ci fai qui? Sta sera non sei in servizio!-
-Lo so, ma le devo dire una cosa molto importante..-
Egli accigliò un sopracciglio. –Del tipo? Sei incinta?-
-Ma no!- Un espressione di disgusto di disegnò sopra al viso della giovane. –Io mi licenzio, ho trovato un modo per andare avanti rinunciando a questo lavoro, e non voglio farmi perdere l’occasione!-
Il signorone all’udire di queste parole cacciò via con una manata le  due ragazze che stavano affianco a lui. –Che cosa intendi con “Mi Licenzio”?- Fece una breve pausa. –Tu forse non sai che decido io qui dentro se una ragazza si licenzia o no, e tu cara mia non ne hai alcun diritto!-
Lei indietreggiò ma poi si fece coraggio e trovò quella grinta che era tanto originaria del suo carattere. –Lei non mi comanda più ormai, io me ne lavo le mani! Non ci voglio più lavorare in questa topaia!-
-Come l’hai chiamata scusa? Non mi sembrava che la pensassi così quando mi supplicavi di prenderti anche durante i giorni festivi per guadagnare quei pochi soldini in più!-
Lei era stata colpita nel profondo ma non cedette. –Ero costretta a lavorare qui, lo facevo per mantenere una persona subdola e crudele come lei, ma ora che ormai non c’è più nella mia vita, io sono libera!-
-Tu non sei niente Bulma! Ti deve entrare in testa che tu sei libera solo quando te lo dico io! Ok?-
L’uomo prese la mano della ragazza e la trascinò sino in un altro stanzino vuoto, aveva una piccola finestrella che sbucava sopra a una via laterale poco frequentata.
-Mi lasci, lei non ha il diritto!- La ragazza si dimenava, ma più cercava di scappare e più la presa del capo si faceva salda.
-Tu non sei nessuno per decidere del tuo futuro! Sono io quello che sceglie qui, e se io dico che rimani tu resti! Siamo intesi?-
-No!- La ragazza sputò in faccia all’uomo che innervosito più che mai da questo gesto villano la sbatté per terra tirandole un gran calcio alle costole.
-Lei è pazzo!-
-No, sono il capo!- ed un altro calcio arrivò dritto sulla schiena della ragazza che per terra ricurva cercava di parare i colpi con le mani strette intorno al capo.
-La prego, la smetta! Mi sta facendo male!-
-Ti ripeto, io sono il capo e faccio ciò che voglio!- Stava per tirarle un altro calcio ma qualcosa gli fermò la gamba. –Ma che è?-
Vegeta l’aveva fermato con un piede. –Non mi sembra il modo di trattare una bella signorina..-
-Piccolo mostriciattolo! Sparisci!- Cercò di tirargli un pugno ma il Saiyan lo fermò con la mano. Egli si spaventò e alla morsa micidiale del ragazzo si piegò sulle ginocchia. –Ma chi sei?-
Vegeta sogghignò. –Io sono Vegeta, un Saiyan di sangue purissimo! E tu sei un uomo morto!-
Dopo avergli lasciato la mano gli tirò un sono pugno sulla faccia facendolo cadere atterra svenuto.
Bulma lo guardava. –Vegeta, come hai fatto a..-
Egli non la guardò nemmeno. –Ti sembrano questi i posti da frequentare?-
-Ma io..-
La interruppe bruscamente. –Ti sembrano questi i posti da frequentare, Bulma!-
La ragazza abbassò lo sguardo. Le faceva male il petto ed una fitta le prese lo stomaco. Si portò la mano allo stomaco digrignando il viso una smorfia di dolore.
Vegeta si abbassò per vedere cosa gli avesse fatto quel manigoldo. Gli portò una mano sulla maglietta per alzargliela ma lei si irrigidì.
-Ora non fare la bambina, fammi vedere cosa ti ha fatto!- Gli tirò su la maglietta ammirandole quel suo addome bianco e piatto, provò una strana sensazione sino a quando in estremità del seno non vide un grosso livido rosso.
Alzò ancora un po’ la maglietta sino a scoprire il reggiseno, arrossì alla vista di ciò e la ragazza pure anche se non era poi così a disagio come voleva dimostrare.
Aveva due lividi grossi, uno appena sotto il seno destro e uno nel bacino, poi due piccoli segni rossi nella schiena.
-Quel vigliacco!-
La ragazza si ricoprì subito abbassandosi nuovamente la maglietta. Vegeta però non riusciva proprio a guardare e a comprendere come un uomo avesse potuto ridurla in quello stato.
Forse se questo fosse successo prima che egli l’avesse conosciuta non gli avrebbe fatto alcun effetto vederla ridotta così, ma ora il suo cuore trasbordava d’odio per quel vile essere e non riusciva nemmeno a guardare quella ragazza in faccia.
-Come hai potuto farti ridurre in quel modo!- Bulma taceva e cercava di non incontrare lo sguardo truce del Saiyan. –Rispondimi!- Urlò.
-Io, ero venuta a licenziarmi, lavoravo qui! Ed lui non ha gradito! Non avevo scelta, mi ha presa di peso!- Il Principe si sedette per terra di fianco a lei portandosi una mano sopra gli occhi. –Ma menomale che c’eri tu, grazie..-
Si sentì rinascere nel sentire quelle parole, ma la felice sensazione durò poco poiché soffriva enormemente a vederla ridotta così.
-Non ci sarò per sempre Bulma! Lo capisci o no? Prima o poi io me ne dovrò andare, dovrò tornare a casa!- La ragazza lo guardava in un altro modo ora, con occhi da bambina, quella che non era mai stata. –Dovrò tornare sul mio pianeta e non ci sarà nessuno qui con te! Come faccio ad essere sicuro che non ti succeda niente!-
Lei appoggiò la testa in mezzo alle gambe e senza dire una parola si lasciò andare in un pianto liberatorio.
Vegeta capì l’effetto che faceva a quella ragazza e le mise una mano sopra alla spalla. –Bulma, scusa io non volevo dirti che..-
La ragazza lo scrollò di dosso e si alzò correndo via da quel locale, corse fuori, facendo scendere fiumi di lacrime.
-Sono una stupida, lui non rimarrà mai qui con me! È inutile che continuo a sperare, mi sta usando, ne sono sicura, tutte quelle scemenze che mi ha detto! Non valgono nulla! Come lui. È un vigliacco! Proprio come me! Come può farmi piangere, non doveva venire a salvarmi, non doveva!-
Estremamente combattuta con se stessa, la ragazza provava una strana sensazione ma non riusciva a non pensare che la stesse ingannando, il suo cuore in lotta contro la ragione.
Corse sino ad arrivare a casa da Gianny. Entrò e trovò il vecchietto seduto sopra a una sedia intorno ad un tavolo, stava parlando con qualcuno.
-Ciao Gianny, sono tornata!-
Egli si alzò e la guardò con aria afflitta. –Bulma, c’è qualcuno che ti vuole parlare!-
La ragazza girò l’angolo e si vide la persona che meno si sarebbe aspettata di vedere. Suo Padre.
-Ciao Bulma!-
-Ciao Bob..-
-Non mi merito nemmeno più di essere chiamato “papà”?-
-Non te lo sei mai meritato..-
L’uomo aveva un aria afflitta e giocherellava passandosi tra il pollice e l’indice un bicchiere di Wisky mezzo vuoto. –Senti, non sono venuto qui per chiederti di tornare, ma per chiederti di perdonarmi..-
La ragazza lo guardò stranita, quello era davvero suo Padre? Rimase muta ad ascoltare il discorso che egli le stava facendo con gli occhi sbarrati ed il cuore che le batteva a mille.
-Lo so che è difficile, e che molto probabilmente non vorrai farlo, ma ti chiedo di trovare un po’ d’amore nel tuo cuore, e capire che anche un Padre può sbagliare nella vita! E merita il perdono..-
Lei lo guardò, e poi chiuse gli occhi facendo uno strano sorriso. –Hai ragione, tutti meritano il perdono!- Il Padre già sorrise. –Ma sai cosa mi hai insegnato tu della vita? Che più dai amore e meno ne ricevi! Più ti fai in quattro per gli altri e più rimarrai da sola!-
Al Padre brillarono gli occhi. –Esatto, ma Bulma noi insieme non abbiamo bisogno di nessuno! Noi siamo autonomi e potremmo vivere da soli! Ce ne andremmo da qui ed incominceremo una nuova vita, io e te!-
Le sorrise con ancora i suoi dolci occhi pieni di lacrime. -Ma allora non capisci! Tutte quelle cose, sono false! Solo te credi che siano vere, credi che nessuno abbia bisogno di amici, di persone care, di qualcuno d’amare! Invece sai cosa ti dico? Io ne ho bisogno, ho bisogno di Goku e degli altri, ho bisogno di Gianny..- Bisbigliò. –Ed ho bisogno anche di Vegeta..- Poi scosse la testa e si riprese. –L’unico di cui non ho bisogno sei tu! Quindi vattene dalla mia vita, per sempre!-
L’uomo si alzò da tavolo e fece per uscire quando si rigirò di scatto, ma Gianny, prontamente, visto che aveva assistito a tutta la scena, gli rivolse una scopa contro. –Non mi costringere ad usarla, l’hai sentita tua figlia! Vattene!-
L’uomo si gonfiò di rabbia. –Siete due maledetti! Proprio come lei! Andate all’inferno e portatele i miei cari saluti! Maledetti!- e si chiuse la porta alle spalle sbattendola. Poi un urlo straziante e da li Bob fu solo un lontano ricordo per Bulma.
-Credi di aver fatto la cosa giusta?-
Lei sorrise. –Ne sono sicura!-

 

To be continued...
 

Questa volta ho voluto farvi aspettare un po' di più per leggere il dodicesimo capitolo. Motivo? Potrei dire che volevo far accrescere la vostra ansia.. O che volevo arrivare alle dieci recensioni.. O che solamente non ne avevo voglia.. Ma il vero motivo è uno e uno soltanto.. Questa cavolo di Computer è troppo lentooooooo!!!
Comunque parlando della storia: Bulma si è licenziata dal suo lavoro e povera donna le ha anche prese, ed in più l'uomo che ama le ha detto che non potrà rimanere sempre con lei per difenderla, povera donna ma cosa ha fatto di male?
Ma una buona notizia c'è! Finalmente sono tutti d'accordo per andare a fare quel concorso che pensano gli spianerà la strada per un futuro di successo, ma sarà davvero così? e Vegeta riuscirà a farsi perdonare? Ed il papà di Bulma tornerà ancora alla riscossa per riprendersi sua figlia? Lo scopriremo nella prossima puntata!
Mamma mia come mi piace fare ste cose! ;)
SpiraleOvale95

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Capitolo 13
*** Non sarai mai sola ***


 

Capitolo 13

Non sarai mai sola


Vegeta quella notte l’aveva passata nella sua navicella, ripensava a come quella ragazza lo aveva guardato, con quegl’occhi spaventati ed indifesi, infondo gli stava chiedendo solo un po’ di bene, e lui si era dimostrato per quello che era.
Dopo poco un Bip Bip assordane gli bucò i timpani.
Qualcuno stava cercando di mettersi in contatto con lui. Rispose alla chiamata.
-Qui Vegeta.. Chi parla?-
Ci furono svariati minuti di silenzio e poi una voce femminile. –Vegeta!- era Lora, ancora lei.
-Si, chi parla?- Il Principe aveva capito benissimo chi stesse parlando ma voleva farle capire, in questo modo così vile e villano, che non gli importasse nulla di lei.
-Sono io, Lora!-
-Stupida! Lo so chi sei! Cosa vuoi da me? Non lo sai che sono molto impegnato!-
La ragazza tacque per altri 5 secondi buoni poi ricominciò a parlare. –Volevo sapere come stai e quando tornerai qui? Mi manchi tanto, anzi manchi e tutti e noi..-
Vegeta era seccato dal quel mugugnare fastidioso e le rispose per le rime. –Senti, io non sono venuto qui a giocare, la missione è importante e seria! Ed è pure complicata, questi terrestri sono intelligenti e non so se riuscirò mai a farmi dire con le buone dove nascondono ne Sfere del Drago!-
Un singhiozzo spezzò la conversazione. –Lora? Mi senti?-
-Si, ti sento! Cosa credi? Solo che tu non riesci a capire come stia! Mi sento morire senza te al mio fianco, e la notte non dormo pensando che forse non potresti fare più ritorno!-
Il Saiyan si sentì spinto contro un muro, quella donna che lui aveva usato alla fine si era dichiarata così spudoratamente davanti a lui, gli aveva confessato il suo amore che ormai era diventato così palese e che stargli lontano era assai difficile.
-Lora, io devo andare!-
-Vedi come sei? Te ne vai! Scappi dalla gente che prova qualcosa nei tuoi riguardi, certe volte Vegeta sei un vigliacco!-
-Non ti permettere, io sono il Principe dei Saiyan e quando torno vedrai!-
-Ma smettila di farneticare, non sai nemmeno se tornerai mai! E non ti preoccupare, quando rimetterai piede su questo pianeta io sarò solo un lontano ricordo per te! Te lo assicuro!-
-Non vedo l’ora!-
La ragazza spezzò la chiamata e Vegeta rimase immobile davanti a quel display nero che fino a poco prima conteneva l’immagine di una Lora furiosa.
-Donna! Come si permette di parlarmi così!-
Uscì dalla sua capsula ed andò verso casa di Goku.
Egli era già andato a scuola, Vegeta allora ne approfittò per andare al piano di sopra ed esercitarsi con la chitarra.
Passò tutto il pomeriggio a comporre musica e perdersi nei suoi pensieri intanto che suonava e canticchiava qualche canzone inventata sul momento.
Verso le tre Goku tornò a casa stranamente da solo. Salì in camera e vide Vegeta che si era delicatamente appoggiato sul letto.
-Vegeta, ma cosa è successo qui dentro?- Infatti la camera era completamente in ordine, i vestiti piegati al proprio posto, tutti i libri impilati sopra la scrivania ed il letto fatto a regola d’arte.
-Mi annoiavo oggi pomeriggio!-
L’amico rise e poi si sedette sopra al letto insieme a lui. –Sta sera ci sarà la luna piena..-
-E con questo?-
-Se noi dovessimo per caso vedere la luna ci trasformeremo.. Non sei preoccupato?-
Vegeta era più tranquillo che mai. –Kakaroth, sei una donnicciola, ti ho già promesso che t’insegnerò a trattenere la tua forza, stai tranquillo!-
Goku sorrise. –Hai ragione- Poi tornò serio. –Ma se non dovessi riuscirci? Se dovessi farti del male?-
Vegeta rise. –Questo non potrebbe mai accadere, io sono molto più forte di te, ed inoltre avrai dalla mia parte la lucidità mentale e mi ci vorrebbe un secondo per metterti al tappeto!- Ovviamente il Saiyan non credeva ad una sola parola di quello che stava dicendo, ma di sicuro non avrebbe potuto farlo notare al proprio amico che era già in ansia di per se.
-Potresti farlo?-
-Senza problemi!- Ancora a mentire, certo che ormai era davvero bravo, anzi, forse lo era sempre stato. Comunque non sarebbe mai riuscito a fare del male a Kakaroth, anche se era duro ammetterlo, quel tipetto gli stava davvero simpatico e forse riusciva a considerarlo di più che una semplice palla al piede.

Parlarono per quasi tutto il pomeriggio, si raccontarono ogni cosa, di Goku e della sua strana forza, di Chichi, e del loro folle amore, e di come non si sia mai veramente reso conto di essere diverso.
-Ma Vegeta, te e Bulma state insieme?- Questa domanda sfuggi dal controllo dell’amico sfacciato che fece arrossire l’altro come pochi.
Vegeta tossì. –Non so cosa tu intenda per stare insieme..- Goku lo guardava incuriosito dal suo atteggiamento. –Ma io e lei non siamo proprio come te e la tua ragazza..-
Vegeta guardava fuori dalla finestra verso il cielo, aveva parecchi pensieri per la testa, e di sicuro quello che di più lo faceva riflettere era quello delle Sfere del Drago.
-Non ti capisco, si vede lontano un chilometro che ti piace, ma perché non ti fai avanti?-
Egli rispose arrogantemente. –L’ho fatto, cosa credi, non sono uno che si lascia desiderare..- Poi si calmò e continuò a guardare il cielo. –Ma lei non mi vuole..-
-E perché? A me sembra il contrario.. da come ti guarda.. Da come è fuori dal mondo nel momento in cui ti ha conosciuto.. E poi, me lo ha detto Chichi..-
-Lei cosa?-
-È logico che le ragazze parlino, e ovviamente l’ho costretta a raccontarmi tutto quel poco che aveva detto Bulma su di te per dirtelo!-
Vegeta era incuriosito più che mai, non sapeva che avrebbe dato per sapere quello che passava nella testa di Bulma. –E allora? Cosa dice?-
Goku rise e si mise una mano dietro la testa. –Se devo dire il vero non è che parla benissimo di te!- Vegeta si scoraggiò. –Ma dice che sei l’unico ragazzo che sia riuscito veramente a incuriosirla, sei strano e misterioso, ed inoltre adora la tua voce!- Poi fece un sorrisino strano. –E poi, ho scoperto che sono volati dei baci tra voi due!- Vegeta arrossì mentre l’amico se la rideva sotto i baffi.
-Kakaroth ma ti pare il modo!- Comunque Vegeta era contento che la ragazza parlasse di lui, questo voleva dire che non era proprio disinteressata. –Comunque l’altra sera le ho detto una cosa che l’ha fatta star male..-
-Del tipo?-
-Le ho detto che io non ci sarò per sempre a proteggerla!- Il Saiyan si rattristì. –Poi è scappata via, senza dirmi nulla..-
Goku si sbattè una mano sulla fronte in segno di disperazione per poi pronunciare la frase più falsa che avesse mai detto in tutta la sua vita. –Certo che te non ci sai proprio fare con le donne!-
Parlarono ancora molto e il piccolo grande conquistatore di donne dette delle dritte al Principe dei Saiyan per farsi perdonare da Bulma.
Poi però arrivarono le sei, e fu ora di andare.
Si allontanarono sino ad arrivare ad una selva lontana da ogni città e paese. Era perfetto per trasformarsi, così anche volendo, nessuno dei sue sarebbe riuscito ad arrivare in un centro abitato prima che la luna cali ed il proprio corpo sia tornato alla normalità.
Goku si era portato uno zainetto con dei vestiti di ricambio nel caso ne avesse avuto bisogno, mentre Vegeta non si era portato nulla, visto che la propria tuta si allargava insieme a lui nel momento della trasformazione.
-Sei preoccupato Kakaroth?-
-Parecchio!- Il Saiyan fece un respiro e poi atterrare in mezzo alla radura. –Fa un gran freddo qui!-
Vegeta si sedette di fianco a lui. –Tra poco non lo sentirai più!-
-Sei sicuro di quello che stiamo per fare, sai Vegeta, l’ultima cosa che voglio è fare del male a degli innocenti..-
-Stai tranquillo Kakaroth, so quello che faccio, e da questa sera anche tu!-
Erano le nove e mezza e tra poco sarebbe calata la notte e spuntata la fatidica luna piena.
Vegeta sentiva nel suo corpo uno strano fermento, e questo gli dava forza, adrenalina, sentiva nel suo corpo piccole scariche elettriche che pulsavano al battito del suo cuore.

-Ci siamo Kakaroth, le senti?-
-Si, e non mi piacciono!-
-Comincia a calmarti e a prendere piena conoscenza della tua mente, se riesci in questo passaggio hai già giocato metà partita!-
Goku si concentrò al massimo per focalizzarsi e non perdere la calma.
Una nuvola oscurava il cielo, e con quello anche la luna.
-Quando quella nuvola sarà scomparsa sarà il momento, cerca di rimanere concentrato e cosciente di te stesso!-
-Non so se riesco Vegeta!-
-Tu devi riuscirci! Pensa a qualcosa che ti calmi, che ti faccia sentire bene! Pensa.. a.. a.. a Chichi!-
Goku sorrise e smise di tremare per un secondo.
La nuvola si spostò e Vegeta fu il primo a vedere la luna. I suoi occhi si colorarono di rosso ed il suo viso cominciò a mutarsi. Si allungava a scatti ed sporgevano denti appuntiti dalla mascella anteriore e posteriore.
Goku era terrorizzato ma cercò la calma. Con più serenità guardò la luna anch’egli. E fu il momento della propria trasformazione.
Sentì il sangue scorrergli più velocemente nelle vene e le tempie pulsare ad un ritmo assolutamente irregolare.
Non volle lasciarsi andare, rimase concentrato. Vegeta nel frattempo aveva già completato la trasformazione e guardava Goku dall’alto al basso.
Però per il povero Goku inesperto l’impresa gli risultò assai difficile, infatti quando sentì i vestiti stracciarsi ed il suo volto cambiare di forma perse il controllo.
Emise un gran ruggito ma Vegeta fu pronto a calmarlo.
-Pensa a Chichi, Kakaroth, pensa a lei!- Gli urlò tenendogli le spalle che si ingrandivano a dismisura.
-Non.. C’è la faccio!- Disse l’amico digrignando i denti. Poi un altro grande ruggito.
-Chichi, amore mio, come faccio a pensare a te in un momento così delicato, sto diventando una bestia feroce e senza controllo, e magari potrei pure ucciderti sta sera! Mio Dio, non me lo potrei mai perdonare! Chichi!-
-Avanti Kakaroth, fammi vedere di che pasta sei fatto!- Vegeta lasciò l’amico che completò la trasformazione.
Dopo pochi secondi due scimmioni si guardavano negli occhi, uno di fronte all’altro, in quei piccoli puntini rossi iniettati di sangue. Due bestie enormi pelose e marroni al chiaro di luna ruggivano e si scontravano come due titani, infatti gli amici erano riusciti a mantenere il controllo, e avevano deciso di dedicarsi al combattimento, così, quasi per il loro divertimento.
Vegeta poté constatare con la propria pelle che quello che diceva suo Padre su Kakaroth era vero, egli coltivava dentro se una potenza enorme sempre in crescita.
Mentre Goku ammetteva dentro di se di aver trovato finalmente un avversario valido con cui battersi, le forze per ora erano uguali, nessun vincente e nessun perdente, nessuno che avesse la meglio su quell’altro.
I colpi erano sferrati con assoluta potenza da entrambi e dopo aver schivato ed a volte anche incassato i due titani caddero al suolo stremati.
Ansimavano e l’eco del loro fiato risuonava in tutto il deserto come un uragano che semina terrore e distruzione.
Ripresero il combattimento più affiatati di prima, ma dopo vari colpi Goku riuscì a bloccare l’amico.
Gli era completamente salito sopra e il Principe si sentiva oppresso dal peso di quest’enorme scimmia.
La notte però era oramai alla fine, e si potevano intravedere le prime luci dell’alba, la luna stava lasciando il cielo per far spazio al sole, egli poté notarlo per primo visto che da sdraiato aveva una vista completa di tutta la volta celeste, e con anche sua grande gioia poté tirare un sospiro di sollievo.
Infatti la trasformazione ebbe fine ed i due giovani si ritrasformarono in esseri umani, Goku giaceva sopra a Vegeta stremato con varie ferite mentre l’amico sotto di lui non aveva la forza nemmeno di alzarsi.
-Devo ammetterlo Kakaroth, sei un valido combattente, mai nessuno era riuscito a tenermi testa arrivando sino a questo punto, ovviamente, a parte te!-
Goku rise. –Anche te sei forte! Di sicuro sul nostro pianeta ti allenerai tanto, e poi si vede, hai una tecnica di combattimento a dir poco perfetta!- I poveretto era completamente nudo, al contrario di Vegeta, e quando questo fu notato dal Principe un rossore gli comparve sulle gote.
-Kakaroth, non è che potresti coprirti?-
L’amico rise e si alzò velocemente, anche se un po’ dolorante, cercò la sua borsa e si vestì con gl’indumenti che si era portato di ricambio.
-Senti ma te a cosa hai pensato per non perdere il controllo?- Vegeta tacque. –Sai, io ho pensato a Chichi, a che gli avrei potuto far del male se avessi perso il controllo! E poi è venuto tutto da se!-
-Che ti dicevo?!-
-Non hai risposta alla mia domanda, te a cosa hai pensato?-
Il Saiyan titubò un po’, ma poi rispose. –Credo di aver pensato a Bulma questa volta!-
Goku strabuzzò gli occhi. –Ma credi di essertene innamorato?-
Vegeta arrossì per l’ennesima volta. –Diavolo, spero di no!-
-Bé amico, se ti sei innamorato sei davvero nei guai! Sarà molto difficile ripartire per tornare suo nostro pianeta se provi davvero qualcosa di serio per lei!-
-Tu credi?-
-Ne sono convinto! Innamorarsi è come una malattia, se sei ricambiato è fantastico, ma se non sei ricambiato diventa pura agonia!-
Vegeta era perplesso, non si era mai sentito così prima. –Senti prima di parlargli, chiedigli cosa prova lei per te! Se ti rifiuta non ci starai tanto male, se invece scopri che anche lei è pazza di te sei a cavallo!- Poi si portò una mano alla testa per grattarsela. –Però se mettiamo anche che te devi partire e tornare sul tuo pianeta non ci fai tanto un affare..- Fece una pausa. –Portala con te!-
Vegeta lo guardava stranito. –Sul pianeta Vegeta!-
-Certo! Bulma è sempre stata una ragazza un po’ strana, vedrai che se tu gli proponessi di venire con te ne sarebbe più che felice!-
-Stai dando di matto! Lei non resisterebbe un giorno sul nostro pianeta, è troppo inospitale per un terrestre!-
-Fa come vuoi, l’importante è che ci parli, non voglio tu soffra Vegeta, infondo fai sempre parte della mia razza! Noi siamo come due fratelli!-
Lui sorrise. –Vacci piano Kakaroth, tuo fratello è Radish, non io!-
-Ra.. Che?-
-È un Saiyan figlio di Bardak, tuo Padre, quello rimasto sul pianeta..-
Goku si rattristò. –Mi piacerebbe conoscerli!-
Vegeta lo guardava stranito poi si alzò in piedi e si stiracchiò per bene.-Credo che faresti fatica visto che tuo padre è morto..- Goku abbassò lo sguardo dispiaciuto e il Principe si rese conto di essere stato un tantino indelicato. Cercò così di cavarsi da quella sgradevole situazione. –Dai, abbiamo passato una lunga nottata, è ora di andare a dormire..-
Si alzarono in volo ma Vegeta non andò a casa con Goku, aveva prima un'altra tappa da fare.
Il Principe infatti andò da Bulma. Erano appena le sette e un quarto, la trovò fuori a strimpellare note al vento con la chitarra preferita di Gianny.
Gli atterrò ad un metro, ma lei non lo degnò si uno sguardo.
-Niente scuola sta mattina?-
-Ci andrò più tardi, sparisci!-
-Bulma, io ti devo parlare..-
Lei seccata smise di suonare. –Cosa ti fa pensare che io invece voglia parlare con te?-
-Io so che vuoi, perché tu per prima mi vuoi, è inutile che te lo nascondi!-
La ragazza sbuffò e poi strillò addosso al Saiyan. -Hai ragione! sei contento? Hai avuto la conferma che volevi, tu mi piaci, ora per piacere lasciami in pace!-
Vegeta aveva avuta lo conferma che tanto agognava, ma non era ancora soddisfatto.
-No Bulma, a me dispiace averti detto quelle cose l’altro giorno e so che te vorresti che io stia sempre con te ma..- Lei lo interruppe.
-Il per sempre non esiste! È una piccola regola del gioco che imparai tanti anni fa!-
-Ma io..-
-Non ho voglia di parlare con te, Vegeta!-
-Allora non parlarmi!-
Il ragazzo prese un bel respiro e cantò.
 
(Clicca sulle note se vuoi sentire la canzone)
 
Time, is going by,
So much faster than I
And I’m starting to
Regret not spending
All of it with you

 
Bulma lo guardava stupita. Stava cantando.
 
Now I’m, wondering why,
I’ve kept this bottled inside
So I’m starting to regret
Not telling a
all of it to you
So if I haven’t yet,
I’ve gotta let you know

 
Vegeta le strinse forte le mani.
 
Never gonna be alone
Form this moment on
If you ever feel
Like letting on
I won’t let you fall
Never gonna be alone
I’ll hold you ‘til
The hurt is gone

 
Bulma sorrise.
 
And now, as long as I can,
I’m holding on with both hands
Cause forever I believe
That there’s nothing I
Could need but you
So if I haven’t yet,
I’ve gotta let you know
Never gonna be alone
From this moment on
If you ever feel like letting go
I won’t let you fall
When all hope is gone
I know that you can carry on
We’re gonna see the world out
I’ll hold you ‘til the hurt is gone

 
Bulma non credeva alle proprie orecchie, le stava dicendo davvero quello! Le veniva da piangere ma di sicuro quel colorato sorriso non gli si sarebbe tolto dal suo candido volto.
 
You’ve gotta live every single Day
Like it’s the only one,
What if tomorrow never comes?
Don’t let it slip away
Could be our only one,
You know it’s only just begun
Every single day
Maybe our only one,
What if tomorrow never comes?
Tomorrow never comes?

 
La strinse a se come solo un uomo sapeva fare.
 
Time, is going by,
so much faster than I
and I’m starting to regret not
telling all of this to you

 
Le alzò il viso e la guardò negli occhi.
 
Never gonna be alone
From this moment on
If you ever feel like letting go
I won’t let you fall
When all hope is gone
I know that you can carry on
We’re gonna see the world out
I’ll hold you ‘til
The hurt is gone
I’m gonna be there always
I won’t be missing one more day
I’m gonna be there always
I won’t be missing one more day

 

 

Si guardarono negli occhi, e non ci fu bisogno di altre parole. Si erano trovati, come due anime che si cercano in tutto l’inverso ed erano convinti che anche se era difficile da pensare, quello sarebbe stato il loro per sempre.

To be continued...
 

Eccoci qui! Come avete potuto leggere vi ho messo una canzone anche il questo capitolo, anche se la scena sembra un pò cartoni Disney, dove dal nulla appare la musica e il personaggio inizia a cantare... Ma questa è una storia quindi credo che possa fare ciò che voglio.. Comunque, spero che questa bellissima canzone dei Nickelback vi sia piaciuta, voglio mettervi la traduzione qui, così se volete potrete andare a leggerla, credo che meriti parecchio visto che è proprio azzeccata per il momento della storia, come del resto tutte le mie canzoni...
Vi preavviso che le canzoni aumenteranno ma che io forse sarò un pò più lenta nel pubblicare... Comunque vi aspetto al prossimo capitolo e ringrazio tutti quelli che mi fanno i complimenti e seguono le mie storie... Grazie di cuore, senza di voi non sarei mai riuscita a diventare ciò che sono adesso...
SpiraleOvale95

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Capitolo 14
*** La festa di fine anno ***


Capitolo 14

La festa di fine anno


La turchina lo abbracciò forte, non gli importava di non essere ricambiata, voleva solo stare insieme a lui, sino a quando avrebbe potuto.
-Vegeta..-
-Si?-
-Da quando ti ho conosciuto la mia vita è cambiata, l’hai resa diversa, credo, piena! E non mi importa quanto tempo abbiamo, io sento che adesso voglio stare con te!-
Lui le sorrise stringendo la sua piccola testa azzurra contro il suo petto pieno di graffi e lividi.
Non c’erano parole per descrivere quel momento, era a dir poco dolce ed emozionante, ed anche il Principe dei Saiyan si sentì quasi commosso nel vedere quella fragile ragazza aggrappata a lui come se fosse la sua unica ancora di salvezza.
-Sta sera ci sarà la festa della scuola, visto che è l’ultimo giorno, e come tutti gli anni faranno un ballo, mi chiedevo se te volessi venirci con me?-
L’espressione di Vegeta tornò quella solita, imbronciato. –Scusami Bulma, ma davvero non fanno per me quelle cose!-
Lei non insistette. –Ok, come vuoi tu! Allora credo che ci vedremmo domani alle prove.. ok?-
-Ci sarò!-
Poi il ragazzo volò via. La turchina non voleva fargli pesare che a lei dispiacesse di non andare al ballo con lui, quindi si chiuse in se stessa, come faceva tutte le volte, ed andò a scuola con quella sua solita faccia felice che dietro nascondeva un turbine di emozioni.
Entrò a scuola e trascorse le prime ore della mattinata a pensare a Vegeta sino a che i suoi dubbi non furono interroti da una forte sensazione. Doveva andare al bagno!
Chiese all’insegnate d’uscire che, senza problemi, la lasciò andare, ma non appena si richiuse la porta dell’aula alle spalle si trovò Yamcha parato davanti come un armadio a quattro ante.
-Ciao Yamcha, cosa ci fai da queste parti? La tua classe non si trova dall’altra parte?- Disse lei ironicamenti puntando il dito dalla parte opposta al corridoio.
Egli non la guardò nemmeno negli occhi. –So benissimo dove si trova la mia classe Brief!- Fermò un secondo le parole per stringere i pugni. –Ti ho visto sta mattina, stavi con quello lì, Vegeta, eravate abbracciati!-
Lei gesticolò diventando tutta rossa. –Ma cosa dici? Credo che te ora abbia le traveggole, io sta mattina ero da Gianny!-
Lui si arrabbiò, il suo viso si colorò di rosso e le sue tempie pulsavano a ritmo delle parole che uscivano dalla sua bocca. –Ti ho visto sai! È inutile che menti a me! Certo che però potevi anche dirmelo..- Poi guardò in terra, quasi demoralizzato. –Dopo quello che c’è stato tra noi!-
Non sapeva perché, ma la ragazza sentiva un certo magone, quasi come un senso di colpa, cavolo, non ci credeva che Yamcha riusciva ancora a farle quell’effetto.
-Vediamo come ci rimani, se adesso sono io a piantarti così in asso?- Il ragazzo cambiò aria, lasciando la turchina nei suoi pensieri, e si sedette sopra una panca nel corridoio opposto facendo cadere la testa tra le mani.
(se vuoi ascoltare la canzone clicca sulle note musciali)
 
Abbiamo chiuso questa storia da un po’
E mi guardavo già intorno
Quando t’ho vista con un altro però
Sé scatenato l’inferno
Mi sono accorto che i sorrisi che fai
Sono gli stessi che credevo miei
È stato proprio un colpo basso per me
Provare cos’è, la voglia di te!

 
Alzò il volto e continuò a cantare come se si trovasse in un musical di Broadway.
 
Sento dentro, sana gelosia
Però più me la prendo e più ti sento mia
Sentimento, strana malattia
Vivo, vivo, vivo ehh!
Sento dentro, sana gelosia
Rivoglio la tua pelle che lega con la mia
Quando penso a te, comunque sia
Io vivo, vivo, vivo ehh!

 
Si alzò in piedi e cominciò a percorrere i corridoi vuoti della sua scuola con le mani in tasca e senza smettere di cantare.
 
Se penso che la notte lui sta con te
E che può darti piacere
Che ci fai quello che facevi con me
Io non riesco a dormire
Così mi muovo per locali finché
Non torno a casa per scordarmi di te
Con qualcun'altra che non dice di no
Però dopo un po’ io mi stanco lo so!

 
Si girò di scatto guardando la direzione dove si trovava l’ex ragazza.
 
Sento dentro, sana gelosia
Però più me la prendo e più ti sento mia
Sentimento, strana malattia
Vivo, vivo, vivo ehh!
Sento dentro, sana gelosia
Rivoglio la tua pelle che lega con la mia
Quando penso a te, comunque sia
Io vivo, vivo, vivo ehh!

 
Ed ancora non ci credeva che era stato smollato per un insulso alieno extraterrestre, quanto avrebbe voluto fargliela pagare! Alzò lo sguardo, quasi volesse piangere…
 
Ed ogni piccola cosa ho nostalgia
Non lo sopporto che sei via
Voglio che torni solo
Questa è casa tua! Yeh! Auh!
                …
Sento dentro, sana gelosia
Però più me la prendo e più ti sento mia
Sentimento, strana malattia ma
Vivo, vivo, vivo ehh!

 
Drinn! Suonò la campanella e tutti uscirono dalle proprie aule per prendere i libri dell’ora successiva.
Yamcha fece lo stesso e si diresse in classe.
-Allora Bulma, sta sera? Ci sarai vero?- Domandò Chichi alla compagna che si dondolava su una sedia mordicchiando una penna pensierosa.
-Credo proprio di si..- Sorrise.
-Verrà Vegeta con te?-
La turchina si rattristò per un secondo. –A dire il vero lui non viene, dice che non fanno per lui queste stupide festicciole tra ragazzi..-
Anche Chichi si rattristò. –Non preoccuparti!- Disse con l’intento di tirare su il morale dell’amica. -Vedrai che ci divertiremo ugualmente!-
Una ragazza un po’ bassa con i capelli color dell’oro corse incontro alle amiche che chiacchieravano allegramente.
-Ragazze, è successa una cosa bruttissima! La Band che doveva aprire la serata sta sera non riuscirà a venire e siamo senza canzone iniziale!- Le due amiche si stupirono. –Ci servite voi, dovete imparare una canzone per sta sera e suonarla come pezzo iniziale della serata!-
Bulma rise. –Non credo che sta sera noi potremmo suonare Clarisse!-
-Ma ti prego Bulma, voi siete fantastici, ed in più fate anche parte di questa scuola! Davvero ragazzi, abbiamo bisogno di voi!-
Crillin si avvicinò alle amiche. –Cosa succede ragazze?-
-Crillin! Dai convincile tu! Sta sera dovreste suonare voi il pezzo iniziale della serata poiché la Band che aveva ingaggiato non riesce più a venire!-
-Non vedo il problema ragazze, sarà divertente!-
Bulma sorrise. –E va bene! Mi avete convinto! Ci sto, fammi avere gli spartiti e vedrai che per sta sera avrai la tua canzone!-
-Fantastico, te li faccio avere per l’ora dopo! Venite qui per le otto a montare gli strumenti, vi esibirete alle nove!-
Entrò la prof in classe e nel richiamare il silenzio fece accomodare i ragazzi tutti ai propri posti.
Finì la lezione, e con quella anche la scuola. Il terrore dell’ultimo giorno echeggiava nei cuori delle ragazze che ogni anno si ritrovavano bagnate fradice dai maschi grazie a quei dannati gavettoni di fine anno.
Bulma e Chichi uscirono per prime cercando di evitare l’inevitabile, ma un gruppo di marmocchi del primo anno si erano appostati dietro un cespuglio moniti di bottigliette, palloncini e pistole piene d’acqua.
Non fecero molta strada senza venir inzuppate come si deve.
-Ragazze! Forza sorridete, la scuola è finita!- Goku comparve da dietro un angolo con in mano una bottiglia piena d’acqua fredda ghiacciata.
-Non ci provare nemmeno brutto scimmione!- Chichi si era riparata dietro l’amica che nel frattempo minacciava il Saiyan di non compiere quel folle gesto.
-Dai forza non fate le vecchiette! Bagnatevi!-
Le due ragazze non si erano però accorte che dietro di loro vi era Crillin con in mano due gavettoni ripieni di acqua e farina.
Glieli lanciò impastricciandole dalla testa ai piedi e non appena le due ragazze abbassarono la guardia, Goku non perse tempo per infradiciarle ancora di più.
-Visto, non è così male d’altronde!-
Le due ragazze erano ancora più zuppe. –Questa me la paghi Goku!- Bulma prese la rincorsa ed inseguì il Saiyan che scappava a tutta velocità dalle grinfie della ragazza imbestialita.
Quando riuscirono ad evadere da quella scuola Bulma si diresse nella sua nuova casa, da Gianny.
Arrivata a destinazione vide la sua cara bicicletta appoggiata contro il muro del locale. –Che strano..-
Entrò. –Gianny sono arrivata! Senti oggi verso le cinque vengono i ragazzi a provare una canzone che dovremmo suonare sta sera.. Ok? O hai la sala prenotata?-
Nessuna risposta, la cosa era assai strana. –Gianny? Dove sei?-
Il vecchietto era nel giardino sul retro che suonava la chitarra insieme a Vegeta.
Lei sorrise a gli andò incontro. –Eccovi, ma cosa ci fate qui? Anzi, te Vegeta cosa ci fai qui?-
-Facevo due chiacchiere con Gianny, e mi ha insegnato qualche bella canzone!-
Il vecchietto annuì.
-Bravi, vado a farmi una doccia veloce, e te Vegeta, non pensare di andare via, dobbiamo provare una canzone che dovremmo suonare sta sera!-
Egli guardò male la ragazza. –Bulma, ti ho già detto che io sta sera non vengo!-
Lei si girò. –Oh, ma non devi venire alla festa, devi venire a suonare alla festa, poi quando avremmo finito potrai andare ovunque vorrai!- fece un sorrisino malefico. -Ricordati la promessa!- E poi gli fece un leggero occhiolino seguito da una linguaccia.
La terrestre sparì dietro la porta e Gianny prese la parola. –Allora! Ti sei lasciato catturare o l’hai catturata?-
Vegeta sorrise strimpellando una dolce melodia sulla chitarra dell’amico. –Credo entrambi..- sospirò e guardò il vecchietto negli occhi. -Non lo so, è strana la questione, lei mi fa letteralmente impazzire! Ed ho notato che anche io le faccio questo strano effetto, almeno spero..-
-Diciamo che vi siete trovati?-
-Non capisco cosa intendi..-
-Ma dai Vegeta, non fare l’ingenuo, hai trovato la tua metà, la donna della tua vita! Cosa credi, che io non veda come la guardi?-
Vegeta si fermò un secondo e quel sorriso sparì dalla sua faccia. –Ti sbagli, io e lei non potremmo stare insieme per sempre..-
-E per quale motivo? Non basta l’amore?-
-Perché io non so se l’amo.. e poi Gianny parliamoci chiaro.. Ti sembro percaso uno che possa avere una storia seria?-
Il vecchietto lo guardò affondo, da capo a piedi senza lasciarsi scappare nessun particolare esteriore del ragazzo dai capelli corvini. –Mi sembri uno che non ha mai avuto una storia seria, che è alquanto diverso. Ma sono sicuro che tu la stia cercando infondo.. O no?-
Vegeta non rispose, infatti era così, lo aveva ammesso lui stesso prima di incominciare quella folle avventura; aveva ammesso che non gli sarebbe dispiaciuto sistemarsi con qualcuna una buona volta, ma aveva anche aggiunto che la sua priorità per ora era quella di diventare l’essere più forte dell’universo, anche se questo desiderio ormai non lo allettava più di tanto ora come ora, ma cosa gli stava succedendo?.
-Non so cosa io stia cercando ora..- Si fermò e prese un gran respiro. –Ma sto bene così!-
Gianny gli sorrise e alzandosi a fatica finì la conversazione. –Lo capirai Vegeta, lo capirai.. spero solo non troppo tardi!-
Vegeta rimase un po’ li fuori poi rientrò, andò verso il bagno e sentì un rumore sordo provenire da quella stanza. –Ma che cos’è?-
Bulma stava usando l’asciuga capelli per sistemarseli dopo quella lavata che aveva preso a scuola dall’amico Goku e Crillin.
Il Saiyan notò che la ragazza era vestita solo con un asciugamano, la cosa non gli dispiacque e rimase immobile davanti a quella piccola fessura che vi era tra lo stipite e la porta a spiare la ragazza.
Essa quando ebbe finito si lasciò cadere l’asciugamano per terra scoprendo così le sue forme.
Vegeta non credeva il propri occhi, che fisico perfetto, che curve!
Quella donna era un mondo da scoprire, fu tentato non più di una volta ad entrare ma qualcosa lo bloccava, forse il suo buon senso, forse la sua testardaggine, o forse perché teneva davvero a quella donna, e temeva che un suo comportamento potrebbe essere risultato poco elegante da parte sua.
Si infilò degli slip ed un reggiseno e quando tutte le sue nudità furono coperte il giovane si riprese e bussò alla porta.
-Bulma, ti muovi? Devo entrare in bagno!-
La ragazza spalancò la porta, era ancor vestita solo con dell’intimo e guardò il giovane che alla sua vista era rimasto sbigottito.
-Entra pure, io vado a vestirmi!- Il Saiyan deglutì, le vi fece caso e volle un po’ stuzzicarlo. –Cosa c’è Vegeta, ti metto a disagio forse!-
-Niente affatto!- Lei gli passo un braccio sopra all’addome sino a dargli un bacio vicino alle labbra, non proprio sulla guancia ma nemmeno sulle labbra, ma in quella parte del viso così dolce e romantica.
-Allora vado..- e se ne andò sculettando e lasciando Vegeta paonazzo davanti a lei.
Finito di sbrigare i propri bisogni il Saiyan raggiunse la ragazza nella sua camera, o per lo meno, quella stanza di cui si era appropriata nel frattempo che stava con Gianny.
La trovò intenta a vestirsi con una canottiera e degli short che gli arrivavano circa a metà coscia.
-Mi piacevi più prima!- Si lasciò sfuggire il giovane che l’ammirava specchiarsi dalla porta.
-Non ne avevo dubbi..- Lui le si avvicinò squadrandola da capo a piedi.
-Sai, ora che ti vedo così, non mi fai nessuna impressione, voglio dire.. non mi fai più paura.. non è forse, che questa maschera che ti sei creata è solo un diversivo per nascondere la tua vera personalità?- Le sorrise quasi sforzandosi.
-Mi hai beccata, ma credo che te non possa capire ancora..-
-In che senso?-
Lei si sedete sul letto e il Principe la seguì.
Bulma si accasciò con la schiena appoggiata contro lo schienale del letto mentre Vegeta appoggiò la testa tra le sua gambe sdraiandosi sopra lei. La turchina prese a giocherellare con i capelli corvini del Saiyan che l’ascoltava assopito.
-Io prima vivevo con mio padre, ma purtroppo da quando è morta la mamma lui è completamente impazzito, non so se riesci a capire..-
Il moretto annuì. –Ti capisco perfettamente..-
-Ed in poche parole si è fatto licenziare dal lavoro, ha perso tutte le sue amicizie e ha lasciato crollare la propria vita nella depressione più assoluta..- Guardo il muro di fronte a lei senza mai smettere di toccare i capelli di Vegeta. –Voleva trascinare anche me con lui, ed io come una stupida lo stavo anche seguendo.. Lavoravo in un locare poco raccomandabile per riuscire a guadagnare qualche soldo e poter vivere, mentre lui stava tutto il giorno a grattarsi la pancia sul divano..-
Vegeta taceva ed ascoltava, quella ragazza lo intrigava sempre più.
-Comunque, la goccia che è fatto traboccare il vaso è stata quella si aver scoperto che spacciava e faceva uso di droghe..-
-Goccia? Acquazzone!- Sdrammatizzò lui.
-E da li ho preso la mia decisione, avrei usato la mia voce per vivere stando con Gianny, l’unico che mi ha voluto un po’ di bene sino ad adesso.. a parte ovviamente mia madre e tutti i miei amici!-
Il Saiyan si lasciava cullare dalla ragazza che con quel gioco di dita molto dolce lo aveva quasi fatto addormentare. –Anche io ho un padre che non mi ama, non lo ha mai fatto! Per lui io sono solo la sua macchina da guerra..-
-E questo ti dispiace?-
-No, ne sono indifferente ora mai. Ma se solo un giorno io riuscissi a diventare padre sono sicuro che non mi comporterei mai come lui..-
-Mai dire mai..- Sorrise lei.
-Il mai esiste, è il per sempre che è solo un invenzione dei sognatori..-
Le si abbassò sino a portare la sua faccia davanti a quella del Principe. –Non dirmi che non hai mai sognato?-
-Mai.. te?-
-Lo faccio continuamente!- La ragazza rovesciò il ragazzo per terra e corse via dalla camera per andare da Gianny ridendosela sotto i baffi.
-Quella ragazza è pazza… e sta facendo impazzire anche me!-
La seguì e notò che era andata sopra al palco e stava leggendo un foglio.
-Cosa leggi?- Le chiese raggiungendola.
-La canzone di sta sera.. la dovrò imparare a memoria.. Perché non vieni qui così la impariamo insieme?-
Lui saltò sul palco senza usare gli scalini e raggiunse la ragazza. –Se proprio insisti..-
Suonarono insieme, e poi quando arrivarono gli altri ragazzi la provarono insieme ancora per circa un oretta buona.
Dopo così poso tempo erano già riusciti ad impararla ed erano pronti per la serata.
-Perfetto, io direi che siamo pronti!- Disse Bulma bevendo dell’acqua da una bottiglietta quasi vuota. –Dai Chichi, andiamoci a cambiare!-
La moretta sorrise. –Certo!-
-Voi ragazzi portate le cose a scuola, noi vi raggiungiamo li quando siamo pronte..-
Tutti fecero su gli strumenti e volarono verso l’istituto che era ancora vuoto.
-Ciao Goku, Cillin e…- Clarisse era lì fuori dalla porta che aspettava i ragazzi per incominciare a montare le apparecchiature.. Squadrò Vegeta e notò che era nuovo del gruppo. –Ma Yamcha?-
Goku rise portandosi la mano dietro la testa. –è una storia lunga Clarisse, te la spiegheremo poi, dicci più che altro dove possiamo appoggiare tutto?-
-Certamente, seguitemi?-
Mentre si avviavano Vegeta si avvicinò a Goku. –Perché mi guardava così?-
-Sicuramente per la coda, sai non è da tutti i giorni incontrare ben due persone con la coda da scimmia..-
Il Principe si imbronciò. –Sarà meglio che ci si abitui allora!-
Intanto che Vegeta faceva le sue solite minacce erano arrivati alla sala dove quella sera si sarebbe dovuta svolgere la festa.
-Eccoci qui ragazzi, il palco è quello laggiù, per ogni cosa chiedete a me! Ci vediamo tra un oretta che vengo a vedere come siete messi!-
Clarisse era quella che si doveva occupare di tutte le feste che si svolgevano nella scuola in quell’anno, a partire da quella d’inizio anno, a quella d’inverno, di primavera ed infine quella di fine anno. Doveva occuparsi del cibo, dell’intrattenimento e degli addobbi, insomma, di tutto. Ma a dire il vero era bravissima e le feste organizzate da lei erano sempre un successone, peccato solo che il prossimo anno non vi sarebbe più stata visto che lei a breve avrebbe fatto la maturità.
Dopo circa una mezzoretta buona i ragazzi avevano già montato tutto. Si sedettero sopra a delle sedie a sorseggiare del Punch intanto che aspettavano l’arrivo delle ragazze.
-Sai Crillin, C18 mi fa un po’ paura come ragazza..-
L’amico pelato non si scompose. –Perché dici così?-
-Innanzitutto non ha forza spirituale..- aggiunse Vegeta lasciando gli amici di stucco.
-Forza che?- Chiese il primo mentre Goku guardava Vegeta esterrefatto.
-Anche tu riesci a percepire la forza spirituale Vegeta? E da quando?-
Lui sorrise. –Kakaroth, io e te non siamo poi tanto diversi, se non te ne fossi ancora accorto.. Comunque non sono molto bravo, ma sto migliorando..-
-è vero! Comunque Crillin davvero, quella ragazza è molto strana..-
-Dite così solo perché siete invidiosi visto che C18 è molto più bella delle vostre ragazze: Bulma e Chichi..-
Vegeta arrossì. –Punto numero 1. Bulma non è la mia ragazza! Punto numero 2. Anche se lo fosse, non ci sarebbero paragoni di bellezza contro la tua! Punto numero 3. Ti stiamo solo dando il nostro parere che te possa accettarlo o pure no!-
Goku rimase a bocca aperta dopo la sfuriata del Principe che sorseggiava ancora come se nulla fosse il suo Drink.
-Quello che Vegeta voleva dirti, è che noi eravamo un po’ preoccupati per te, insomma.. ammetti che è una ragazza alquanto strana e fuori dal comune..-
Crillin allora si arrabbio. –Ragazzi, lei è la mia morosa, ci amiamo e per una volta che sto veramente bene nella mia vita non voglio rinunciare a quello che ho, quindi grazie per esservi preoccupati per me, ma preferisco continuare per la mia strada..-
-Come vuoi..- Disse Goku.
-Va all’inferno!- Ribadì Vegeta sotto voce senza farsi sentire da nessuno.
Finalmente arrivarono le ragazze, belle come non mai avvolte nei loro fantastici vestiti.
Goku corse incontro alla morosa e la fece volteggiare in aria tirandola su per i fianchi.
La moretta era vestita con un vestitino corto che le arrivava a circa metà coscia, era di un colore azzurro come il cielo con delle piccole pagliette ai lati d’esso. Era senza maniche in modo che potesse mostrare le sue bellissime e candide spalle nivee mentre ai piedi portava alti tacchi neri che la facevano sembrare una vera donna.
-Chichi, sei stupenda..-  
Lei sorrise. –Grazie amore!-
Crillin, invece, sorrideva divertito, guardando Vegeta che non riusciva a staccare gli occhi di dosso a Bulma che insieme all’amica salutava l’amico Goku bella come non mai.
Anche lei aveva un vestito abbastanza corto ma con uno stile completamente diverso da quello dell’amica. Il suo era pieno di colori sgargianti: dall’arancione al rosso, sino ad andare a concludere tutto con una incantevole gonna nera che le copriva  solo fin sopra al ginocchio delle sue strette gambe bianche.
Bulma, alla fine dei saluti si voltò verso Vegeta è poté notare che non gli aveva ancora staccato gli occhi di dosso. Allora, perfida com’era gli passò affianco sfiorandogli con i propri fianchi la mano penzolante del Saiyan che ad un tale tocco rinvenì e si accorse di quanto era stato stupido e patetico ad osservarla in quel modo.
-ACCIDENTI!- 



To be continued...
 

Chiedo scusa per l'infinito ritardo, ma indovinate un pò? si! è incominciata la scuola.. E quest'anno c'è da studiare.. (Come tutti gli anni, d'altronde) comunque tra un scheda di cucina e una di storia sono riuscita a dare una letta a questo capitolo cercando di togliere tutti gli errori che mi era sembrato di trovare.. Spero solo di aver fatto un buon lavoro..
Comunque come avete letto Yamcha ha cantato come se si trovasse nella fiction di Glee, mentre Vegeta come al solito fa lo scemo non fidandosi del proprio cuore e continuando a nascondere a se stesso e a gli altri il forte sentimento che prova verso la turchina..
Poi cosa sono tutti questi dubbi su C18? forse i Saiyan hanno solo voluto farsi gli affari dell'amico? O c'è veramente qualcosa di losco sotto a questa faccenda? E cosa succederà dopo che i ragazzi si saranno esibiti? Ma soprattutto... Che canzone canteranno??
Per chiunque volesse sapere il titolo di questa canzone è "Sana Gelosia" di Nek..
Ps. ho scritto una storia un pò hard molto spinta su Vegeta e Bulma.. Che ne dite, miei cari lettori affezionati di andarci a dare una letta se ne avete voglia? e dirmi che sono tagliata per avventurarmi in questo losco meandro della scrittura?
Un bacione e alla prossima!
SpiraleOvale95

 

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Capitolo 15
*** I pregiudizi contano ***


Capitolo 15

I pregiudizi contano



In nemmeno un ora la sala da ballo si era già riempita di tutti quei fantastici adolescenti, puliti, profumati e tirati a lucido.
Infatti i balli di fine anno, anche se può sembrare sciocco, erano stati inventati non con lo scopo di rincontrarsi un ultima volta prima delle vacanze estive, ma come ultima possibilità per dichiararsi al proprio amato.
Era sciocco ed infantile, ma la cosa funzionava, infatti i ragazzi più timidi aspettavano questo giorno per riuscire a dichiararsi alla ragazza più bella della scuola, e come consuetudine ella non poteva dire di no ad una tale proposta, e quindi, in questa magica serata, nascevano gli amori più strani che sarebbero durati forse una sola notte, forse tutta l’estate, o forse per l’eternità.
La sala era piena di giovani che aspettavano impazienti l’inizio della serata per dare il via alle danze e quindi anche al loro subdolo piano per conquistare la ragazza dei loro sogni.
-Ok Ragazzi!- Clarisse era dietro le quinte insieme ai cinque musicisti. –Andrò fuori a presentarvi al pubblico e poi partirete subito con la canzone!- Prima però di varcare le tende che separavano i cinque dal pubblico si voltò un secondo per fargli l’ultimo augurio. –In bocca al lupo! Ragazzi del Sax!-
Davanti a quell’immensa folla, che non appena la vide sbucare da dietro le tende incominciò ad applaudire e fischiare, Clarisse provò il microfono e infine prese parola.
-Buona sera ragazzi! Come state? Immagino bene ora che è finalmente finita la scuola..- si alzò così un grande grido d’approvazione e la ragazza dovette aspettare alcuni secondi per riprendere la parola. –Vedo che siete tutti della mia idea, allora, per iniziare questa magnifica serata, voglio che accogliate con un grande applauso coloro che apriranno le danze quest’anno, “Le sfere della Musica”!-
Calò un silenzio quasi imbarazzante. –Niente popò di meno che “I ragazzi del Sax”!- ora un grande urlo si alzò nell’aria ed il sipario si aprì lasciando spazio, tra il fumo e delle piccole luci rosse che si muovevano a intermittenza, ai ragazzi che carichi come non mai non vedevano l’ora di suonare la loro canzone.
Crillin insieme a Goku fecero partire la base musicale e Bulma iniziò a cantare.
 
(se vuoi sentire la canzone clicca sulle note)

Do you ever feel like a plastic bag
Drifting through the wind,
Wanting to star again
Do you ever feel, feel so paper thin
Like a house of cards,
One blow from caving in
Do you ever feel already buried deep
Six feet under screams
But no one seems to hear a thing
Do you know that’s there’s still a change for you
Cause there’s a spark in you
You just gotta ignite
The light and let it shine
Just own the night
Like the 4th of July

 
Tutti I ragazzi cominciarono a saltare e nella sala si alzò una grande aria d’allegria.
 
Cause baby you're a firework
Come on show ‘em what your worth
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
As you shoot across the sky!

 
Dei piccolo spruzzi luminosi uscirono dal palco e Bulma ne fu illuminata.
 
Baby you're a firework
Come on let your colors burst
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
You're gunna leave 'em fallin' down-own-own
You don't have to feel like a waste of space
You're original, cannot be replaced
If you only knew what the future holds
After a hurricane comes a rainbow
Maybe you're reason why all the doors are closed
So you can open one that leads you to the perfect road
Like a lightning bolt, your heart will blow
And when it's time, you'll know
You just gotta ignite the light
And let it shine
Just own the night
Like the Fourth of July

 
E per la seconda volta la folla applaudì la cantante che dava il meglio di se.
 
Cause baby you're a firework
Come on show 'em what your worth
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
As you shoot across the sky-y-y
Baby you're a firework
Come on slet your colors burst
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
You're gunna leave 'em fallin' down-own-own

 
Bulma prese a camminare sul palco indicando la folla.
 
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
It's always been inside of you, you, you
And now it's time to let it through
Cause baby you're a firework
Come on show 'em what your worth
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
As you shoot across the sky-y-y
 

E ancora fumo e luci che sprizzavano su tutta la gente che saltava e ballava.
 
Baby you're a firework
Come on slet your colors burst
Make 'em go "Oh, oh, oh!"
You're gunna leave 'em goin "Oh, oh, oh!"

 
Chichi fece la seconda voce con un microfono che gli era stato posto davanti.
 
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon
Boom, boom, boom
Even brighter than the moon, moon, moon


Dopo aver finito di cantare la ragazza alzò le braccia al cielo e fu inondata da una miriade di applausi e piccoli fiorellini che erano stati tolti dalle decorazioni accuratamente sistemate da Clarisse.
Dopo che la platea si fu un po’ calmata ella andò sul palco per fare i suoi personali complimenti al gruppo che non faceva altro che migliorare dal momento in cui li aveva sentiti suonare insieme la prima volta.
-Sapevo che non ci avreste mai deluso ragazzi! Siete stati mitici, brava Bulma, Chichi, Goku Crillin e..- Bulma le suggerì sotto voce.
-Vegeta..-
-E Vegeta, il vostro speciale chitarrista! Grazie davvero avete aperto la serata nel migliore dei modi!-
Il Saiyan appoggiò la chitarra e senza curarsi degli occhi degli amici che lo guardavano in modo assai cattivo se ne andò lasciando il resto degli applausi agli altri ragazzi.
Andò nello stanzino doveva avevano lasciato tutta la loro roba per prendere la propria e togliere le tende, ma sentì un leggero fermento in quella stanza che in teoria doveva essere vuota.
Non capì bene chi fosse, allora dovette sporgervi un po’ per guardare chi fosse l’intruso, ma lo stesso non riuscì a distinguere bene le ombre, allora mandò al diavolo questo suo comportamento da sorcio ed entrò nella stanza beccando C18 che stava curiosando dentro le loro borse.
-C18?-
-Vegeta!- la ragazza prese paura ma non estrasse le mani da dentro la borsa.
Il Principe poté infine notare che erano dentro a quella di Bulma ed un timore lo assalì. –Che ci fai tu qui dentro?-
La ragazza si ritrovò alle strette, cercò ancora nella borsa sino ad estrarne un assorbente, e con una faccia da furbetta gli rispose. –Cose che tu non puoi capire..-
Lui si sentì preso estremamente in giro. –Piantala, non raccontarmi menzogne, cosa stavi cercando nella borsa di Bulma?-
Lei sorrise ne vederlo così preoccupato, e quel sorriso così poco amichevole agghiacciante fece gelare il sangue nelle vene del Saiyan che però si curò bene dal darlo a vedere.
-Qualcosa che tu conosci molto bene..- Ora Vegeta si sentì in trappola, stava farneticando, era impossibile che lei fosse a conoscenza della sua missione.
Bisbigliò attonito. –Le sfere..- La sua mente lo portò a fare due più due, e capì perché quella sera quando dovettero scegliere il nome del gruppo e lui disse quella frase gli occhi della ragazza si illuminarono, tutte le sue teorie esposte insieme all’amico quel pomeriggio stavano avendo un senso e ciò non gli piaceva per niente.
-Allora non sei stupido come pensavo..- Lei sorrise andandogli vicino. –Quindi ciò vuol dire che sei a conoscenza dei loro poteri..-
Egli reagì d’istinto e afferrando il braccio della biondina l’alzò di qualche centimetro da terra. –Stanne alla larga, tu non ne hai il diritto d’entrarne in possesso..-
Lei rise. –Infatti io non ne voglio fare nulla, il mio compito e solo prenderle, a qualunque costo..- Ora Vegeta aveva paura, quelle due parole non gli piacevano, “Qualunque costo”, ciò voleva dire che sarebbe anche stata capace d’uccidere pur d’arrivare al suo obbiettivo.
-Per chi lavori?-
-Questo proprio non posso dirtelo, ma magari ti farebbe piacere se ti ricordassi per chi lavori tu!- Egli si paralizzò. –Tu lavori per tuo padre, il Re Vegeta, che andrebbe su tutte le furie se venisse a sapere che ti stai lasciando scappare questo arguto bottino solo per una mocciosa che ti fa gli occhi dolci! Non è forse così, Principe dei Saiyan?-
Egli la lasciò cadere, non capiva come faceva quella donna malefica a sapere tante cose sul proprio conto.
-Caso strano però, Vegeta, a me non interessa niente di te, e quindi non ho nessuna necessità d’ucciderti ora che sai il mio piccolo segreto, però dovresti stare attento a come parli con me..- Gli andò vicino alla bocca sussurrandogli delle parole a fil di voce. –Sono sempre una donna, e ho, come tale, la lingua e biforcuta. Sarebbero dei guai seri se Bulma dovesse venire a sapere la verità sul tuo conto.. Non trovi?-
Poi dando una forte spallata al Saiyan C18 uscì dalla stanza, ma non appena fu a pochi passi dietro di lui si voltò per girare ancora il dito nella piaga.
-Non prenderla sul personale Vegeta, sono solo, affari!-
Dopo aver fatto ancora una delle sue sguainate risate si girò e cambiò aria.
-Maledetta!- Il Principe era stato scoperto, qualcuno sapeva la sua missione, sapeva da dove veniva e che cosa realmente era.
La situazione era drasticamente peggiorata e non riusciva a trovarci rimedio. Quella ragazza lavorava per qualcuno, ed la sua missione era una ed una soltanto, prendere le Sette Sfere del Drago, ad ogni costo.
Già, pure se dovesse ritrovarsi ad uccidere un indifeso non esiterebbe; quella infatti non poteva essere una terrestre, non aveva il senso della pietà, cosa che invece aveva ben ritrovato in Bulma, Goku, Chichi e Gianny..
Ma i suoi pensieri si concentravano su una cosa sola, Bulma, ora sarebbe stata in pericolo, quella donna stava cercando nella sua borsa quindi sapeva che era lei ad essere il possesso delle sfere, sapeva tutto, di lui, della sua vita.
-Che mostro quella donna, come può sapere tutto di me! Io sono stato così attento a non dare mai informazioni private a nessuno se non a Bulma, e non credo che lei ci abbia parlato! Devo venirne a capo di questa assurda storia, e al più presto!-
-Vegeta! Cosa ci fai qui da solo?- Bulma lo aveva trovato.
-Niente..-
-Stavi raccattando le tue cose per andar via?- Il Principe si era completamente scordato il motivo primario per cui era entrato in quella stanza.
-Si.. Credo di si..-
Lei sorrise prendendo la borsetta e mettendosela al braccio. –Allora divertiti sta sera, ci vediamo domani!-
Come poteva lasciarla in balia di C18, una vipera malefica ed assetata di sangue, di sicuro se l’avesse lasciata li da sola le avrebbe fatto correre un grosso rischio.
Ma non appena la fanciulla varcò la porta il Saiyan le prese la mano e la fermò. –Bulma, aspetta!-
Lei si girò di scatto, quasi aspettasse quella reazione da tutta la sera. –Si?-
-Vieni con me!-
Ovviamente non era quello che si voleva sentir dire la ragazza, le sarebbe piaciuto di più una proposta del tipo “Resterò alla festa con te!” o “Balliamo insieme?” o “Vuoi essere la mia ragazza?”. Ok, forse adesso era troppo, ma di certo quella dolce fanciulla era pazza del Principe dei Saiyan e non riusciva più a nasconderlo, ne a lui e ne a sé stessa.
-Ma cosa ti salta in mente? Io non posso andarmene! È la festa di fine anno..-
-Davvero preferiresti stare tutta la sera ad un inutile festa che passarla con me?-
Lei si trovò in difficoltà. –Coraggio Bulma, calma e sangue freddo, non crollare proprio adesso!-
-Mi dispiace, ma dopo questa sera non so quando potrò rivedere tutti i miei compagni, e non li ho ancora salutati!-
Lui si incominciò a spazientire. –Coraggio donna! Lo so benissimo che non t’interessa nulla di salutarli, vuoi solamente mostrarmi che sei forte e che io non ti faccio il minimo effetto!- Bulma divenne rossa ed abbassò lo sguardo e da quel gesto così infantile e fragile, Vegeta poté capire di aver esagerato. –Insomma, forse queste sono le ultime sere che potremmo passare insieme, ed io.. Ecco, mi piacerebbe poterle passare con te..-
Alla dolce fanciulla gli brillarono gli occhi. –Con me?-
Lui sorrise, quel solito sorrisetto beffardo che a Bulma cominciava a piacere tanto. –E con chi se no! Non mi pare ci siano altre ragazze come te sulla terra..- Lei si sentì elogiata e lo abbracciò. Poi il Saiyan aggiunse sotto voce. –E nemmeno in tutto l’universo..-
E da quelle piccole parole, dette però con tanto amore, il giovane Principe capì finalmente di essersi innamorato.
È già! Per la prima volta in tutta la sua vita, di una terrestre, un essere estremamente inferiore a lui, ma talmente bella che nemmeno il suo cuore così freddo e privo di emozioni era riuscito a resisterle. Una ragazza, semplice, normale e ma con un sacco di complicazioni, ma che portava in corpo una forte voglia di vivere ed aveva uno spirito d’animo che solo poche possedevano.
In quegli attimi gli passò per la testa anche Lora, e si rese conto perché non era mai riuscito a provare nulla per lei; Lora era una ragazza come tutte le altre, svolgeva i suoi compiti e non dava fastidio a nessuno, non aveva la ribellione nel sangue, non intendeva cambiare il mondo ogni giorno della sua vita. Invece Bulma si! Lei era diversa, ed inoltre era la prima ragazza che non aveva paura di lui.
Il Principe si girò di spalle piegandosi leggermente in avanti, quasi come se volesse invitare la ragazza a salire sopra alle proprie spalle.
Lei ci penso un secondo e poi aggrappandosi al suo collo saltò sopra a Vegeta che non appena la sentì ben salda sopra a lui parti in volo senza lasciare alcuna traccia di loro.
Intanto nella sala accanto le danze erano partire, Goku e Chichi si erano già buttati in pista e si muovevano a ritmo di musica sotto quella melodia a dir poco orecchiabile.
Di fianco a loro vi erano anche Crillin e C18, la seconda si era unita da poco al gruppo, che ballavano felici.
Ovviamente i due ragazzi erano ignari di quello che fosse successo nel camerino fra la biondina ed il Saiyan, ed infatti erano più allegri che mai, anche se negl’occhi della ragazza brillava ancora quella luce maligna che Vegeta aveva notato dopo la brutta conversazione.
-Ehy Piccola, che c’è?- Chiese il pelatone alla sua donna.
-Niente, sono solo un po’ stanca..-
-Ma come, è appena iniziata la serata!- La prese tra le braccia facendole fare il caschè. –Eddai piccola, la notte è ancora giovane!- e poi fece un ululato quasi come se fosse un lupo solitario.
La ragazza si sentì alquanto in imbarazzo e si affretto a rimettersi composta mentre i due amici affianco se la ridevano per l’atteggiamento strano del loro amico.
-Sai Goku, non pensavo saresti venuto a ballare con me sta sera.. Io pensavo che..-
Lui la fermò. –Che non sapessi ballare? Diciamo che mi sono esercitato!- Infatti Bulma aveva insegno a Goku qualche passo prima della festa per evitare che facesse una brutta figura con la morosa.
-Ma chi ti ha insegnato? Non dirmi che sei andato a lezioni di ballo?-
-Quasi..-
-Dai Goku, non mi piacciono i segreti..-
Intanto un ragazzo guardava i due e la strana coda di Goku.
-Ehy Son!- lo stesso ragazzo prese parola picchiettando il dito sopra alla spalla del giovane.
-Si?-
-Ancora non te la tagli quella ridicola coda, sappiamo tutti che è una messa in scena per impietosire le ragazze!- E finito di dire questo gliela tirò provocando un urletto soffocato al povero Saiyan.
Si vedeva che il tipo era un po’ bullo, quindi Goku lo volle liquidare subito senza dare troppo spettacolo. –Dai smettila di scherzare, sai benissimo che non è un trucco, e poi lasciami stare, sto ballando con la mia signora!-
Egli sorrise quasi come se non credesse alle parole del ragazzo. –Smettila di dire fandonie, come si stacca sto coso!- e dopo aver tirato un altro po’ il povero Goku perse le staffe e piazzo un pugno sullo stomaco facendolo cadere a terra senza sensi.
Si incominciarono ad alzare voci del tipo: “Lo ha ucciso?”, “Oh mio Dio”, “Ma è impazzito?”, “Che succede!”.
Chichi vide tutta la scena e si sentì alquanto in imbarazzo.
Il moretto se ne accorse subito e la prese per mano portandola lontana da quella folla che si stava tutta raggruppando attorno al ragazzo che sdraiato per terra cominciava a mostrare i primi segni di vita.
Uscirono dalla scuola. –Chichi, scusa non so cosa mi sia preso, giuro che non volevo fargli del male..-
La ragazza prima era un po’ scossa avendo visto questo nuovo lato aggressivo del proprio ragazzo, ma poi si scrollò di dosso quei pensieri e gli sorrise.
-Hai fatto bene.. Se lo meritava!-
-Cosa? Dici sul serio?-
Lei si strinse forte a lui appoggiando la propria testa contro il possente petto del Saiyan. –Certo che dico sul serio! Infondo tu non gli avevi fatto nulla di male.. No?-
Il ragazzo sorrise.
-Madame, la sua carrozza l’attende..- Ella si accinse a salire sulle potenti spalle del giovane che quando la sentì ben salda partì verso la volta celeste.
Altre due persone ormai erano arrivati alla loro meta, infatti Vegeta e Bulma si accingevano a scendere al suolo. Il giovane aveva bendato gli occhi della ragazza con un fazzolettino rosso che ella portava in borsa, poiché voleva farle una sorpresa riguardante il posto dove sarebbero dovuti andare quella notte magica.
-Siamo arrivati?-
Il Principe sorrise. –Quasi, tieniti stretta!-
Bulma si aggrappò saldamente al suo collo sino a che una grande folata si vento non gli scompigliò i capelli, infatti il ragazzo stava scendendo in picchiata a tutta velocità verso il suolo.
Appena arrivarono a terra la turchina sentì il leggero tocco dei piedi del proprio uomo e si lasciò cadere anch’ella. Una sensazione sin troppo famigliare l’accolse insieme ad una brezza che le sapeva di buono.
L’aveva portata al mare, ne era sicura, poteva sentire il rumore rotto delle onde che sbatteva contro quei pochi scogli alla deriva e qualche gabbiano che si accingeva ad andare a coricarsi dopo una giornata di grande fatica e di lunghi viaggi.
-Mi hai portata al mare..- Non si era nemmeno tolta la benda ma sapeva già dov’era.
Lui sorrise, sapeva che non gli sarebbe stato capace tenerglielo nascosto ancora per molto..
-Ma non in un posto qualunque..- Gli tolse il fazzoletto lasciando a quei suoi dolci occhi azzurri appena il tempo per mettere a fuoco e ammirare il posto. Si avvicinò all’orecchio della ragazza. –Ti ho portato dove per la prima volta ho capito cosa volevo veramente..-
Lei era emozionata ma allo stesso tempo terrorizzata. Si portò una mano al petto. –Me?-
Vegeta non disse altro, le prese la testa tra le mani e la baciò, di punto in bianco, senza nemmeno darle il tempo di capire, la voleva sentire sua, sotto le sue labbra, sotto le sue mani, sotto la sua protezione, sino a quando non sarebbe stata davvero al sicuro da tutto.
Si baciarono ancora per un tempo assolutamente lungo facendo scorrere le proprie labbra sopra a quelle dell’altro senza tralasciare un minimo particolare, le loro lingue appena si sfioravano mentre i loro respiri erano dannatamente irregolari, quasi come il loro battito che sembrava il rombo di una motore.
Ma altre due anime in quella notte lucida e limpida si stavano baciando trasmettendosi ogni singola emozione solo dal loro leggero tocco di dita.
Infatti Chichi e Goku erano andati alle sorgenti calde, un posto assai magnifico ma non per questo conosciuto, si erano spogliati, ed erano entrati nella vasca completamente nudi.
Quest’ultimo particolare di certo non metteva a disagio i due innamorati che avevano avuto altre occasione per ammirarsi nello splendore della loro purezza, e forse, era per questo che quella notte stava diventando a poco a poco magica.
Nelle azzurre acque calde vi erano piccoli petali di rosa insieme ad altri fiori.
-Non trovi sia romantico?- La ragazza prese un piccolo fiore tra le mani annusandone tutta la fragranza.
-Credo di si..- Goku invece guardava da vicino quei piccoli petali che emanavano quello odore così forte da dargli quasi il capogiro.

Mollò infine questo piccolo petalo parandosi davanti a Chichi.
-Sei felice?- Le chiese, dove averla osservata per circa un minuto buono.
-Io sono sempre felice quando sono con te..-
-Dimmi la verità Chichi, tu mi ami?-
Lei si trovò spiazzata.. che domanda assurda era mai quella, era certo che lo amava, e glielo aveva dimostrato tante volte.
-Certo che ti amo, zuccone.. Ma che razza di domande mi fai?-
-Ridimmelo..-
-Cosa?-
Goku alzò il tono della voce. –Ridimmi che mi ami..-
Lei arrossì. –Goku, io.. Ti amo..- Quelle due piccole paroline uscirono come un sibilo dalla bocca della fanciulla che si trovò il ragazzo a solo pochi centimetri dal volto.
-Ne ero certo! Oh Chichi, anche io ti amo!-
Ella non capì quel comportamento assurdo assunto in quel momento dal proprio ragazzo, ma non vi badò più e si lasciò trasportare da quel leggero movimento dell’acqua che incominciava a muoversi all’unisono con i gesti di Goku.
Quelle piccole onde create dal movimento costante del bacino di Goku che, in completa estasi, baciava ripetutamente il petto di Chichi.
Ella passava le proprie dita nei capelli del giovane mentre emanava piccoli e dolci gemiti seguita da lunghi respiri.
Ma per quanto quel gesto fosse diventato consuetudine per i due giovani, rimaneva sempre speciale, e infondeva nei loro cuori una gioia immensa.

 

To be continued...
 

Sicuramente molti di voi hanno notato un mio radicale cambiamento nel metodo di pubblicazione del capitolo, infatti non lo curo più tanto di particolari... Perchè? Non ne ho idea! Forse sto perdendo un pò la passione per questa storia, o semplicemente non ho veramente più tempo per far nulla.. Mi ritrovo piena di lavoro sino al collo e non riesco nemmeno a pubblicare i capitoli..
Ma per lo meno ogni tanto riesco a ritagliarmi qualche attimo per me, per concentrarmi e per scrivere...
Spero che tutti voi che mi seguite abbiate letto la mia storia "Fucking perfect"... anche perché come ho gia detto penso che la cancellerò.. Mi sto gia dedicando ad un altra storia... 
Comunque vi chiedo di avere ancora pazienza con me.. Continuate a seguirmi anche se riconosco da me che il mio stile sta calando di tono in questo periodo... ma mi farò valere già dal prossimo capitolo! Un bacio a tutti!
SpiraleOvale95

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Capitolo 16
*** La metà di una bugia non fa la verità ***


Capitolo 16

La metà di una bugia non fa la verità


 

-Vegeta, io..- Bulma continuava a guardarlo senza riuscire a spiegare le proprie emozioni.
-Non sei costretta a parlare se non ci riesci..- Aggiunse lui, quasi divertito da quella strana reazione che aveva scatenato nel cuore della propria amata.
Lei giocherello con le dita del ragazzo ancora qualche istante, sino a che non gli lasciò le mani e si andò a sedere sulla morbida sabbia bianca ad appena due passi dal mare e dalle sue onde che si infrangevano dolci sul bagnasciuga.
Il Principe la seguì, e sedendosi affianco a lei rimase in silenzio, quasi volesse aspettare di sapere cosa passasse per la testa a quella folle ragazza che lo stava facendo completamente impazzire.
-Allora?- Aggiunse, dopo vari minuti di silenzio.
Lei sospirò fissando il mare davanti a lei.
-Hai mai sognato la “Libertà”?-
Lui la fisso, guardava il suo profilo e quel suo volto così perso nei particolari di quell’orizzonte.
Allora rise. –Perché mai avrei dovuto.. Io sono già libero!-
-Ne sei sicuro, Vegeta? Sei sicuro che puoi fare quello che vuoi quando vuoi? Credi veramente d’essere libero?-
Egli allora non capì, guardò anche lui l’orizzonte e cercando di intravedere gli stessi particolari cominciò a pensarci.
-Certamente se fossi libero non sarei mai partito per venire qui sulla terra e recuperare le Sfere del Drago.. E.. se fossi libero ora, non sarei così combattuto con me stesso nel decidere di cosa farne del mio futuro, se poter rimanere qui con questa donna o dover compiere il mio destino portando a termine la missione che mi è stata assegnata..-
-Nessuno è libero Bulma! Tutti facciamo parte di un grande meccanismo chiamato vita..-
Lei prese un pugno di sabbia e aprendo la mano lo osservò attentamente. –Perché tu credi che anche questi singoli granelli di sabbia non siano liberi?- Si alzò in piedi e puntò il dito verso il mare. –Tu credi che ogni singolo pesce che sta nuotando in questo mare non sia libero?-
-Stai delirando! Cosa dici? Quelli sono animali, è ovvio che sono esseri liberi!-
Allora la ragazza cadde in ginocchio davanti al Saiyan e lo guardò negli occhi portando la propria bocca a pochi centimetri di distanza dalla sua. –Perché credi che io e te non potremmo mai essere liberi?- Si avvicinò ancora di più e parlò molto lentamente. –È da una vita intera che cerco la libertà, che cerco di disfarmi di questo fardello che grava sulle mie spalle, ma come sempre sono imprigionata qui, ogni giorno a lottare tra la vita e la morte pur di tenere al sicuro un segreto troppo grande per me.. E per chi lo sto facendo? Per me o per l’intera umanità.. Io non ho mai voluto scegliere ciò..-
Lui era paralizzato, quella ragazza lo stava spaventando. –Sei stata costretta, purtroppo non sei stata libera di scegliere il tuo fato..-
Allora la ragazzi si allontanò facendosi cadere per terra. –Lo so, e non sai quanto ho odiato mia madre per questo..- Vegeta la guardò male. –Ma poi sono riuscita a capire che se lei ha fatto quel che ha fatto è stato solo per proteggermi e salvarmi da una morte certa..-
Lui sorrise. –Allora qual è il problema Bulma?-
Ella si alzò, sembrava un anima in pena, non riusciva a rimanere in una posizione per più di pochi secondi, aveva l’animo scosso da mille pensieri ed il Saiyan se ne era reso conto anche se ancora non aveva capito il modo per aiutarla.
-Io non voglio più essere la custode delle 7 Sfere Del Drago, io voglio girare il mondo, voglio innamorarmi e non gravare sulle spalle di nessuno, voglio essere indipendente e libera agl’occhi della gente, e magari, anche una ragazza normale a cui piace cantare e stare con gli amici..- Ora Vegeta aveva finalmente capito qual’era il problema che affliggeva Bulma. –Non voglio più essere protetta da nessuno, voglio solo essere libera di essere ciò che voglio, e non ciò che mi è stato imposto..- Sospirò. –Non potrò mai avere la notorietà sino a che mi porterò dietro questo segreto, infatti è per questo che devo liberarmene!-
Capì così che era quello il modo per aiutarla, farle capire che per quanto possa essere dura o difficile ogni persona deve saper accettare il proprio destino senza cercare di porsi contro ad esso anche se era proprio lui il primo che stava compiendo questa folle azione.
-Devi capire che questo è il tuo destino, su di te gravano un numero esagerato di vite umane ed extraterrestri..- si bloccò e guardò l’orizzonte. -Te non sei nemmeno a conoscenza dei grandi poteri che hanno quelle sfere..-
Lei rimase perplessa. –Te si?-
MIO DIO! Aveva parlato troppo, Bulma si era accorta che qualcosa non andava, doveva farla tranquillizzare senza farle sospettare nulla.
-Vegeta, ti ho fatto una domanda..-
Ora o mai più. Era arrivato il momento di dire qualche piccola bugia a fin di bene. –Io conoscevo da tempo le Sfere del Drago, prima del mio arrivo sulla terra, conosco i loro poteri ed ero sicuro che vi sarebbe stato bisogno di una persona come me qui per difenderli..-
-Quindi tu mi hai mentito? Facevi finta di nulla ma in verità sapevi tutto..-
La metà di una bugia non fa la verità, e questo il Saiyan lo sapeva bene, ma se avesse svelato il suo piano quel tempo trascorso li con lei sarebbe stato inutile, come ormai era diventata la sua missione per egli.
-Io sapevo quello che c’era da sapere! Sapevo che eri da difendere e che non potevi essere lasciata da sola al tuo destino..-
-C’è sempre stato Goku qui con me, non avevamo certo bisogno di un nuovo piantagrane!-
Egli incominciò ad innervosirsi. –Non sono un piantagrane! Sono solo un guerriero mandato per proteggerti, e lo farò finché non tirerò l’ultimo respiro!- Ella lo guardava sconvolta, tutti i suoi piani, i suoi sogni e le sue fantasie crollarono insieme a quel mito che era diventato per lei Vegeta.
-Quindi tu non mi hai mai amata, questa era solo una missione.. Giusto?-
Egli si sentì una morsa prendergli il cuore. –Cosa diavolo stai dicendo donna! Io ti amo diavolo, perché non lo capisci!- Il giovane rimase in silenzio.
-Come pensavo..- La ragazza si alzò, ma fu fermata per l’ennesima volta dalla mano di Vegeta che stretta forte al suo polso la trattenne.
-Se sono ancora qui con te non è solo perché voglio che questa mia missione vada a buon fine..-
-Non ti capisco Vegeta! Spiegati dannazione!-
Egli si alzò e bloccandole le spalle con le proprie mani cominciò a parlare. –Avrei potuto anche guardarti dall’alto e salvarti quando sarebbe stato necessario, ma mi sono spinto sino a qui perché, per quanto mi duoli ammetterlo, tu sei speciale, sei una ragazza affascinante che catturerebbe qualsiasi persona! Sei magica e fai sentire magici tutti quelli che ti circondano..-
Lei lo ascoltava impassibile. –Non capisco ancora.. Quindi tu adesso cosa centri con me?-
Lui l’abbracciò avvicinando la propria bocca all’orecchio della ragazza. –Questa per me non è più solo una missione, ma lo scopo della mia vita, visto che ormai tutto ciò che ho sei tu, piccola..-
Lei lo abbracciò a sua volta. –Promettimi che starai sempre qui con me, che non mi abbandonerai e che mi salverai da questa maledetta condanna che mi porto dietro da una vita, una volta per tutte..-
Lui esitò un istante, sapeva che sarebbe stata una promessa assai difficile da mantenere, ma lo disse ugualmente. –Te lo prometto..- Poi la scansò per guardarla negli occhi. -Posso essere il tuo eroe, piccola?-
Bulma lo guardò con dolcezza, quasi fosse felice di quella piccola ma immensa promessa che gli era appena stata fatta dal suo Saiyan, e per quanto ormai fosse già scontato, egli era tornato ed essere il suo eroe, anzi, non aveva mai smesso di esserlo..
Egli la guardò ancora una volta e si lasciò trasportare da una musica che suonava dentro lui.


(Se vuoi ascoltare la canzone clicca sulle note)


Would you dance,

If I asked you to dance?
Would you run,
And never look back?
Would you cry,
If you saw me crying?
And would you save my soul, tonight?

 
Ella lo strinse a se quanto più poteva per sentirlo vicino in quel momento così unico e dolce. Poi il Principe le tocco le sue carnose labbra.
 
Would you tremble,
If I touched your lips?
Would you laugh,
Oh please tell me this..
Now would you die,
For the one your loved?
Hold me in yours arms, tonight..

                                                   
Lei sorrise, e quello fu un “SI”.
 
I can be your hero, baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away

 
Il Principe le passo la propria mano su una guancia facendola sorridere ancora per l’ennesima volta e poter ammirare quel suo magico sorriso.
 
Would you swear,
That you’ll always be mine?
Or would you lie,
Would you run and hide?
Am I in too deep,
Have I lost my mind..
I don’t care you’re here tonight..

 
Lei lo trascinò sino in riva al mare dove poterono bagnarsi i piedi scalzi.
 
I can be you’re hero, baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away

 
-Non so cosa mia sia successo, ma lei mi ha cambiato, in meglio credo, e gliene ne sarò per sempre grato, mi hai fatto diventare quell’uomo che nemmeno io avrei mai pensato di diventare, un uomo coraggioso e leale, capace d’amare, un uomo che mente per la donna che ama, al puro scopo di proteggerla per sempre e poterle stare vicino finché potrà.. Ti ringrazio..-
 
Oh, I just want to hold you
I just want to hold you.. Oh yea..
Am I in too deep,
Have I lost my mine..
Well, I don’t care you’re here tonight..

 
La strinse ancora più forte a se..
 
I can be you’re hero, baby
I can kiss away the pain
I will stand by you forever
You can take my breath away
I can be you’re hero
I can kiss away the pain
And I will stand by you forever
You can take my breath away
You can take my breath away
I can be your hero..


Dopo, lasciandosi trasportare da quelle avvolgenti emozioni si baciarono lasciando al mare solo il compito di creare la giusta atmosfera che si adattasse a quella magnifica serata.
Alla fine di questo interminabile bacio il Saiyan abbracciò la sua amata appoggiando la testa sopra alla sua spalla e fissando lo scuro cielo.
-Sono felice di averti incontrato, sento che la mia vita ora ha un senso!- disse lei senza mai staccarsi da quell’abbraccio.
Poi un soffio di vento tirò e la ragazza tremò per un secondo ed un secondo soltanto.
-Hai freddo?-
Lei sorrise. –Non tanto..-
Il Saiyan si concentrò e aumentò la propria aura per cercare di sprigionare un po’ di calore, ella lo avvertì subito e sedendosi per terra si accoccolò tra le sue braccia.
Lui le toccò i capelli sino a baciarle la fronte.
-Ma adesso noi due stiamo insieme?- Chiese la turchina non curante di aver appena provocato una sensazione di disagio nel Saiyan.
-In che senso insieme?-
-Noi ci baciamo, ci diciamo cose dolci, e di solito dopo un po’ di tempo sulla terra due persone che si comportano in questo modo stanno insieme, diciamo che fanno coppia..-
Lui arrossì. –Sapevo il significato delle parole “Stare Insieme”-
-E allora? Cosa ne pensi?-
Vegeta arrossì ancora di più. –Credo che possa anche essere.. Ma si, può andare!-
Lei sorrise. –Fantastico.. allora posso farlo..-
Lui si insospettì. –Cosa?-
Ella lo baciò in modo dolce e sensuale sino ad alzarsi in piedi togliersi il vestito e buttarsi in acqua indossando solo un reggiseno e gli slip.
-Quella ragazza è pazza!-
Lei correva nell’acqua senza avere la minima intenzione di fermarsi o uscire.
-Bulma! Ma che fai!-
Lei si girò e guardò il suo uomo che dalla spiaggia la guardava con le mani sui fianchi. –Vieni Vegeta, l’acqua è stupenda!-
Egli non era affatto schizzinoso e senza pensarci due volte entrò e la raggiunse.
Lei gli si fiondò addossò facendolo cadere. –Finalmente sei arrivato!-
E ricominciò a baciarlo. Ma questa volta in quei lunghi e caldi baci vi era una vena passionale e maliziosa, quasi una cosa invitante che stimolava il Principe nelle sue parti più intime.
-Che ti succede.. Hai paura?-
-Io! Perché dovrei averne?-
Ella gli passò una mano sopra alla camicia cominciandone a slacciare i bottoni.
-Allora sei una ragazza curiosa?-
Lei azzardò quel suo solito sorrisetto. –Mi piaci quando fai il misterioso!-
Egli allora ribaltò la situazione portando lei sotto di lui, ma le cose stavano diventando difficoltose grazie al leggero ondulare del mare che li faceva vibrare.
-Andiamo da qualche parte dove possiamo restare tranquilli..-
Lei ci pensò un po’ su e poi le venne in mente un posto perfetto.
-Andiamo a casa mia, Gianny sta sera andava con gli amici a giocare a Bingo e fino a l’una o le due di notte non tornerà a casa..-
Vegeta si stupì. –Tosto però quello li per l’età che ha..-
Sollevò la sua amata e portandola di peso in aria le fece sfiorare le stelle.



In un battibaleno arrivarono a casa e si appartarono nella camera di Bulma.
-Senti, io mi faccio una doccia, dopo vengo qui con te e riprendiamo da dove eravamo rimasti..-
Il Principe si sdraiò sul letto e aspettò pazientemente come un cagnolino che aspetta il biscotto dal padrone.
-Ma che mi prende? Sto aspettando una donna? Di solito sono loro che aspettano me, che stanno ai miei giochi, che rimangono sottomesse dalla mia potenza!-
Dopo questo breve ma intenso ragionamento si diresse dentro il bagno dove trovò Bulma senza reggiseno.
Si vergognò e sperò con tutto se stesso che non l’avesse visto, ma la dolce fanciulla lo aveva sentito entrare.
-Vedo che non riesci nemmeno ad aspettare..- Lui divenne rosso.
-Dannazione donna, copriti!- Si mise una mano davanti alla faccia ma Bulma gli andò vicino stuzzicandolo come solo lei sapeva fare.
-Ti da fastidio vedere una donna nuda!-
-Certo che no!- Disse mandando giù un sostanzioso grumo di saliva ma senza mai togliersi la mano dal viso.
-Allora non ti da fastidio se vengo qui vicino a te..- Ora aveva esagerato, si era accoccolata tra le sue braccia facendo scorrere le dite del Saiyan sul suo caldo seno bianco.
-Attenta a te Bulma, io non sono un terrestre.. ricordatelo..-
Lei sorrise e lo baciò dolcemente. –So che non puoi farmi del male..-
Allora la ragazza si spogliò completamente ed entrò dentro la doccia. Accese l’acqua e una nube di vapore invase la stanza.
-Che fai.. Non vieni? Non ti da fastidio la salsedine sulla pelle?- Il Principe rimase immobile per un secondo, poi quando collego il tutto si tolse velocemente la camicia ed i pantaloni fiondandosi sotto la doccia con la sua dolce metà.
Non appena la tenda che separava la ragazza dal Principe fu chiusa alle sue spalle Bulma si girò verso Vegeta e lo baciò ancora una volta.
Si fermò e senza dargli il tempo di parlare cominciò. –Tu mi piaci, Vegeta, tanto, e mi sembra di avertelo fatto capire.. Ora non vorrei affrettare troppo i tempi, ma io mi sento pronta..-
Lui impallidì, quella donna lo metteva a disagio, proprio lui, il Principe dei Saiyan.
-Non c’è nessun problema per me, io credo di essere sempre stato pronto.. d’altronde sono pazzo di..- Lei gli pigiò un dito sopra alla bocca nell’intento di farlo tacere.
-Non parlare, fai solo ciò che ti dice il tuo cuore..- Lo guardò un ultima volta in quei suoi occhi nero pece e poi si abbandonò completamente nelle sue braccia.
-Come vuoi, Bulma!- Le incominciò a baciare il collo, era molto eccitato da quella situazione, e di certo si poteva notare dal suo membro che era in completa erezione dal momento in cui l’aveva vista nuda tra le sue braccia.
Dopo minuti di pomiciamento sotto la doccia il Saiyan volle arrivare ai fatti ed alzò la sua amata da terra sorreggendola con le sue forti braccia dal posteriore.
Ma prima di introdursi dentro di lei gli venne un dubbio. –Bulma!- Urlò.
Lei si spaventò. –Cosa c’è? Cosa hai visto?-
Egli arrossì per l’ennesima volta. –Ma te sei pura?-
-Pura? Cosa intendi?- Chiese lei non capendo affatto cosa volesse dirle il Principe.
-Voglio dire, lo hai già fatto con qualcuno.. vero?-
Lei allora capì. –Mi stai chiedendo se sono Vergine?- Lui annuì. –No, mi dispiace, la mia prima volta è stata con Yamcha, però posso confidarti che te sei il secondo con cui faccio sesso..-
-Sesso?- Lei ricominciò a baciarlo.
-Te lo spiego più tardi..-
Vegeta non era contento della rivelazione che gli si era appena stata svelata, infatti provava una strana sensazione, quasi come un magone nel sapere che lui non era stato il primo a poter infrangere la sua barriera e farla diventare donna a tutti gli effetti.
Ma infondo era meglio così, non era un ragazzo su cui si poteva contare in fatto di dolcezza, e se magari lei avesse voluto che la sua prima volta fosse stata speciale avrebbe dovuto impegnarsi parecchio dato i suoi comportamenti da orso.
La risollevò e questa volta si infilò dentro lei come se fosse da tutta la sera che aspettava di farlo.
Sentì un brivido, quella fessura se la immaginava diversamente, anche se come aveva già detto non era più Pura la sua entrata era piccola e stretta, di certo la cosa più bella per un uomo, soprattutto per lui, Vegeta, il Principe dei Saiyan; egli infatti si rese conto che era diversa dalle ragazze che si era fatto sul suo pianeta nei momenti di noia, lei faceva versi e strane espressioni, lo baciava, e gli graffiava la pelle come se non gli importasse di nulla.
-Vegeta, ti prego rallenta, mi stai facendo male..-
Il Principe si trovò spaesato da quella richiesta, mai nessuna gli aveva detto nulla del genere, rallentò sino a che non decise di uscire.
Guardò Bulma animare davanti a lui mentre si aggrappava al suo petto muscoloso che non dava il minimo segno di fatica.
-Bulma, scusami.. Io non volevo farti del male.. solo che..-
Lei lo fermò per l’ennesima volta. –Non ti preoccupare, ti capisco, sicuramente sul tuo pianeta le ragazze sono molto più robuste e forti di me.. Mi dispiace di averti fatto fermare.. solo che non c’è la facevo più..-
Lui si sentì malissimo, come aveva potuto fare male a quella meraviglia. –Mi dispiace, ti prometto che starò più attento, sono desolato.. Davvero..-
Lei gli sorrise. –Ma cosa dici, è stato il momento più bello della mia vita..-
-Davvero?-
-Certo, ho fatto l’amore con la persona che amo.. Di certo vale di più di quelle sveltine con Yamcha..-
-Cosa hai detto?- Disse lui guardandola negli occhi con aria sbalordita.
-Che vale di più di quelle sveltine con Yamcha?-
-No! Prima..-
Lei arrossì. –Che ho fatto l’amore con la persona che amo?-
Lui allora arrossì con lei. –Ma tu mi ami?-
Bulma rimase senza parole. –Io… io.. Credo di si..-
Vegeta allora l’abbracciò forte, spense l’acqua che non aveva mai smesso d’andare, uscì dalla doccia insieme a lei, si asciugarono e finirono sul letto a continuare quello che avevano interrotto.
-Questa volta andrò piano, stai tranquilla..-
Lei gli sorrise e poi lasciandosi solo al suo respiro si lasciò cullare da quel Saiyan che concentrato come non mai a trattenere la sua potenza riusciva lo stesso a essere libero ed eccitato nel vedere quella donna nuda sotto lui come se fosse una dea.
Dopo un tempo degno di un Principe i due si staccarono stanchi e sudati. Bulma, perché era stata inondata di piacere corporale in tutto il corpo, Vegeta invece era stanco poiché si era dovuto trattenere tutto il tempo per non rischiare di farle male.
-Allora? Come è stato?- Le chiese il Principe vedendola sorridere sotto le coperte.
-Meraviglioso, sei unico..- Lui si sentì soddisfatto, innanzi tutto per aver fatto impazzire una donna in gergo sessuale e anche perché era riuscito a fare impazzire una donna in gergo sentimentale.
Anzi, forse qui ormai non si parlava più di una donna, si parlava della sua donna, di Bulma la terrestre che lo aveva fatto innamorare.
-Sarà meglio che torni a casa adesso, Kakaroth si starà chiedendo dove sono finito..-
Lei lo guardò con fare supplichevole, ma non voleva obbligarlo a restare, era una cosa che si doveva sentire lui.
-Quindi te ne vai?- Gli chiese con un fil di voce mentre che Il Saiyan si stava già infilando i pantaloni.
-Mi sa di si.. Devo anche sbrigare una faccenda prima!-
Bulma si girò dall’altra parte e cercando di trattenere quella dannata lacrima che spingeva dal suo occhio non disse una parola.
-Allora a domani, Bulma..-
Lei lo salutò con un semplice. –Ciao..-
Il Principe uscì dalla stanza e volò via, ma la sua meta non era casa di Goku, aveva in mente un altro piano per concludere in meglio quella serata.
-Ho deciso, da oggi dico addio alla mia missione, non mi interessa più nulla!-
Volò sino a dove era situata la sua navetta spaziale, la guardò attentamente, sapeva che quella sarebbe stata la sua unica possibilità di tornare a casa, ma ciò non gli importava, puntò un dito verso il marchingegno e con un semplice bagliore e un boato pazzesco della navicella non vi rimase solo che un lontano ricordo.
-E ora a casa..- Volò sempre in direzione opposta alla casa di Goku, infatti perché non era li che voleva dirigersi, andò da Bulma, entrò in casa e senza farsi sentire si infilò sotto le coperte con lei dandole un dolce bacio sulla spalla.
Ma la ragazza era sveglia e nel sentirlo li vicino a lei non poté che provare un immensa gioia.
-Grazie per non avermi abbandonato!-


To be continued...
 

Ecco un altro capitolo! è inutile spiegarvi che sto dando il massimo per riuscire ad essere veloce nel pubblicare i capitoli perché oramai credo che l'abbiate capito tutti...
Comunque Vegeta e Bulma ora stanno insieme definitivamente, ma proprio ora che tutto sembra perfetto, che Vegeta ha distrutto la navicella, che Bulma gli ha detto che lo ama e che vogliono stare insime per sempre cosa succederà che andrà ad interrompere questo assoluto benesse!
Scopritelo nel prossimo capitolo... Non perdetevelo!
SpiraleOvale95

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Capitolo 17
*** La vita va avanti, sempre! ***


Capitolo 17

La vita va avanti, sempre!

La mattina arrivò prepotente infilando i propri raggi attraverso gli spiragli delle tende ed andando a picchiettare sopra al viso del giovane Saiyan che, felice come non mai, dormiva accanto alla propria fidanzata che non si era ancora svegliata.
Egli si alzò in un modo molto candido e dolce sino a sedersi sul letto e stropicciarsi gli occhi.
Si voltò verso Bulma e la trovò ancora nuda di fianco a lui; la notte prima infatti non aveva controllato se la sua piccola ma preziosa donna fosse ancora vestita, si era semplicemente infilato sotto le coperte e, senza nemmeno accorgersene, si era assopito dopo quella lunga giornata ed il suo atto folle.
Infatti Vegeta, quella stessa sera aveva distrutto la sua navicella spaziale, l’unica sua fonte di salvezza che l’avrebbe riportato a casa, ma sapeva che tanto non gli sarebbe più servita dato che ormai quella era diventata la sua nuova casa.
Bulma sentendo il Principe muoversi di fianco a lei aprì un occhio.
-Buon giorno Vegeta..- Sbiascicò sentendo ancora il gusto della notte in bocca.
-Buon giorno a te..- Disse lui guardandola stiracchiarsi, infatti mentre la ragazza compiva quei semplici gesti la coperta le scese dal petto e le lasciò il seno nudo, in modo che il Principe poté ben gustarsi questo inizio di mattinata perfetto.
-Perché sei tornato? Non dovevi andare a casa tua a dormire?- Aggiunse lei ricoprendosi con le coperte.
-Si.. ma non mi andava, preferivo passare la notte con te..-
-Allora perché non sei rimasto fin da subito, dove sei andato?-
Lui si bloccò e guardò avanti a se cercando di non dirle la verità. –Dovevo fare una cosa..-
Lei sorrise e gli diede un piccolo bacio sulla guancia. –Come vuoi, comunque mi ha fatto piacere che tu sia tornato da me..-
Dopo di ché si alzò dal letto ed infilandosi una canotta ed un paio di slip uscì dalla camera per andare a preparare la colazione.
Il Principe invece volle rimanere ancora un po’ su quel morbido letto ad una piazza e mezzo per crogiolarsi ancora un poco nel tempore delle coperte che sapevano ancora di lei.
Quando però senti uno scalpitare violento verso lui e la faccia di Bulma che si sporgeva sulla soglia della camera, bianca come un cencio la tranquillità che portava nell’animo sparì.
-Gianny non c’è..- Egli si paralizzò.
-Come non c’è?-
-Ho controllato dappertutto, in cucina nella sua camera, in bagno in giardino! È sparito! Ed in più la porta del soggiorno non era nemmeno chiusa a chiave, quindi potrebbe anche non essere proprio rientrato a casa..-
Vegeta balzò giù dal letto e si vestì. –Non ti preoccupare, non può essere andato lontano, chiamalo col cellulare..-
La ragazza schioccò le dita per poi andare a cercare il proprio portatile, lo trovò e digitò il numero in tutta fretta, le dita le tremavano e la sua mente aveva già cominciato a temere il peggio.
Il telefono cominciò a suonare, ciò voleva dire che era acceso, ma quando da uno sgabuzzino in fondo al corridoio sentirono una suoneria i loro cuori sembrarono uscirgli dal petto. La turchina mise giù la chiamata.
-Lo ha lasciato a casa..- Vegeta aprì lo stanzino e notò che il cellulare si trovava dentro a una giacca in pelle un po’ logora che il vecchietto usava per uscire.
-C’è anche la sua giacca qui..- Guardò la ragazza che aveva già cominciato a sgranocchiarsi le unghie per la tensione. –Sei sicura che sia uscito ieri sera?-
Lei annuì. –Si, sono sicura che sia uscito, ma adesso non sono più tanto sicura di dove sia andato quel dannato uomo!-
Vegeta decise di prendere in mano le redini della situazione. –Chiama Kakaroth e Crillin, raccontagli quello che è successo e digli di iniziare a cercare Gianny vicino alle loro case, io perlustrerò questa zona..-
Lei si intristì. –Ed io che faccio?-
-Resta in casa nel caso che torni, e non ti muovere per nessuna ragione al mondo!-
Bulma annuì e guardò il suo uomo uscire di corsa dal locale e andare alla ricerca del suo caro amico Gianny spiccando il volo in quel cielo limpido.
-Speriamo solo tu stia bene.. Come faccio senza di te se no..-
Decise così di prendere ancora il proprio telefono e chiamare i due amici, prima Goku e poi Crillin.
-Pronto!-
-Goku, è successa una cosa orribile!-
-Bulma! Che succede!? Devo venire lì? Stai bene?-
Ovviamente il ragazzo si preoccupò dell’incolumità della giovane senza nemmeno pensare che potesse essere successo qualcosa a Gianny.
-Gianny e sparito e ne io ne Vegeta non sappiamo dove sia, non si è portato dietro il telefono e sta mattina non c’era nel locale, e sospetto che non sia tornato sta notte! Devi assolutamente aiutare Vegeta nelle ricerche!-
-Certo! Vado subito, porto Chichi li da te e poi mi metto subito a cercarlo..-
-Ok grazie, a dopo!- e sbatté giù la chiamata per poi comporre il secondo numero ed informare l’amico.
Chiamò Crillin e la conversazione fu molto simile a quella che vi era appena stata con l’altro, ed in pochi minuti sia Goku che Crillin erano alla ricerca di Gianny.
Chichi e C18 erano andate al Sax per stare insieme a Bulma intanto che aspettavano qualche notizia, preferibilmente positiva.
-Ma lui non è nemmeno rientrato sta notte?- Chiedeva Chichi all’amica che seduta su una sedia aveva le mani nei capelli.
-No, non è da lui, di solito ritorna sempre a casa ad un certo orario.. Mi sta facendo davvero preoccupare..-
C18 girovagava per la stanza come un anima in pena. –Qualcosa non va?- le chiese Bulma notando questo suo strano atteggiamento.
La ragazza non rispose e tirandole una brutta occhiataccia uscì dal locale e volò via.
-Quella non la sopporto proprio.. Tra tutte le ragazze che c’erano sulla faccia della terra Crillin si è andato a scegliere la più antipatica..- Disse Chichi con quella sua solita nota di rimprovero verso l’amico.
Bulma invece non vi fece caso e rifacendo cadere la testa tra le mani tornò ai propri pensieri.
Stettero fuori tutta mattina, rincasando nel pomeriggio per pranzare.
Le due ragazze li avevano preparato un pranzetto coi fiocchi e dopo vari sguardi tristi e le lacrime da parte di Chichi i ragazzi dettero la notizia che non erano ancora riusciti a trovarlo.
Ma non tutto era perduto, infatti Vegeta non aveva ancora perso la speranza, così come Bulma, e dopo aver mangiato a sazietà ed essersi riposato per una mezzoretta ritornò alle sue ricerche sino a che non iniziò a calare la sera e con lei quella famigliare aria di tempesta estiva che accumunava tutte le disgrazie. L’aria incominciava a farsi tesa.
 
 
Dopo aver volato tutto il giorno il Principe decide si sedersi sopra ad una panchina in un parco per riposarsi un po’. Si sdraiò completamente sino a chiudere per sino gli occhi.
-Chissà dove si è andato a cacciare quel dannatissimo vecchio! Mi sta facendo preoccupare!-
Si rese conto così di aver appena espresso la propria preoccupazione verso una persona che conosceva da poco tempo e che non faceva minimamente parte della sua vita.
Sicuramente quel soggiorno sulla terra lo stava cambiando, e verso dei lati in meglio, verso altri in peggio, non è che gli piaceva tanto quello che stava diventando. Se fosse rimasto sul suo pianete di sicuro adesso non sarebbe mai stato alla ricerca di un vecchio che non c’entra niente con lui.
Ma mentre il Saiyan si sottoponeva questi egoistici pensieri poté sentire uno strano tossire, un rumore che avrebbe riconosciuto pure in mezzo ad un milione di persone. Si alzò in fretta dalla panchina e si diresse verso quel suono.
Scostò un cespuglio che si trovava a pochi metri dalla riva del laghetto e vi trovò Gianny che seduto per terra accarezzava un anatroccolo grigio che emetteva strani starnazzi mentre si fumava la sua solita Lucky Strike.
-Gianny! Ma che ci fai qui!-
Il vecchio non rispose, guardava il sole calare all’orizzonte mentre continuava a pettinare quel dolce pargoletto.
-Gianny! Rispondimi! Che ti è preso? Ci hai fatto spaventare..-
Egli allora lasciò andare il piccolo paperotto che dopo averlo guardato per un ultima volta zompettò verso l’acqua sino a raggiungere i suoi fratellini.
-Sto morendo, Vegeta..-
Il giovane si bloccò. Non riusciva a muovere un muscolo, quella dichiarazione lo aveva letteralmente sconvolto.
-Che cosa stai dicendo?-
Gianny sorrise. –Non puoi capire.. Me ne sto andando.. Finalmente sto per tornare insieme alla mia Evangeline..-
Egli si sedette affianco a lui. –Chi è Evangeline?-
-È la donna della mia vita..- Il Principe collegò un po’ di cose ed infine capì.
Evangeline non era altro che la madre di Bulma, Gianny si stava lasciando morire per tornare insieme a lei, un gesto un po’ egoistico, ma totalmente comprensibile per un uomo della sua età..
Rimasero tutte e due in silenzio, nessuno sapeva trovare le giuste parole per una situazione del genere.
-Hai paura?- Chiese Vegeta lasciando Gianny di stucco. Infatti egli credeva che il ragazzo ora che l’avesse scoperto avrebbe fatto di tutto pur di fargli cambiare idea, ma invece lo aveva capito, e la cosa lo riempì di gioia.
-No, non più ora mai.. Sono convinto che la morte sia solo la porta d’entrata per l’inizio di un altro viaggio eterno..- Poi guardò il giovane. –E te? Hai paura della morte?-
Nessuno aveva mai rivolto questa semplice domanda al giovane, ma lui sapeva benissimo la risposta e sorrise. –Tu non sai quanta..-
Il vecchio sorrise a sua volta, poi notando quella nota curiosa e speranzosa di risposte negli occhi del Saiyan volle dargliele perché almeno uno a parte lui sapesse la verità. –Sto morendo per via di una malattia.. Mi colpì il cuore subito dopo la morte della madre di Bulma, cercai di curarmi per tutti questi anni, ma quando la cosa si stava facendo davvero difficile capì che non avevo l’età per combattere contro essa.. Mi lasciai sopraffare sino ad accorgermi che ormai il mio corpo era saturo.. Ovviamente non dissi mai nulla Bulma, questo l’avrebbe uccisa come ora sta uccidendo me..- Tirò dalla sigaretta per poi tossire.
Vegeta guardava l’orizzonte e quel sole rosso che pian piano spariva dietro le colline.
-Quando te ne sei accorto?-
-Circa due mesi fa, sapevo che sarebbe stata una questione di giorni, ed adesso, che mi sento così vicino a lei, non voglio gravare sulle spalle di nessuno..- Sospirò affranto dalle sue stesse parole.. –Tanto meno su quelle di Bulma..- Lanciò via la sigaretta che cadde nelle torbide acque dello stagno. –Voglio andarmene senza far rumore e senza preavviso, proprio come morì lei quel giorno..-
Tossì, colpi secchi e forti. Sputò del sangue e si pulì i baffi con il braccio senza dire nessuna parola.
-La ucciderai così.. Ne sei consapevole, vero?-
Lui si intristì ma accennò un sorriso guardando di nuovo quell’impavido guerriero. –No.. Le farà molto male, questo è certo, ma so che ci sarai te a proteggerla d’ora in poi..-
Il Saiyan capì che era davvero arrivata la fine per lui, non volle trasmettere alcuna emozione. Si alzò e fece per andarsene.
-Io le starò vicino Gianny.. E non le racconterò nulla di ciò che tu mi hai detto questa sera..- Si fermò e guardando il vecchio negli occhi con quel suo sguardo truce sembrò perforarlo. –Però spero tu abbia fatto la scelta giusta, e non solo per te..- Si alzò di poco da terra prima di prendere il volo e tornare a casa ma volle dirgli un ultima cosa.-Ricorda che lei non ti perdonerà mai per quello le stai facendo.. So come è fatta, e questo è certo..-
Il vecchio guardò il cielo e si lasciò scappare una lacrima, solo una ma amara come le parole di Vegeta.
Il principe spiccò il volo ed in pochi secondi quell’ombra che faceva parte della loro vita era rimasto solo un ricordo lontano..
Arrivò sino al locale senza dire o pensare nulla. Le parole erano inutili proprio come le emozioni, e quella sensazione che provava nel cuore lo stava facendo impazzire.
Varcò la soglia del locale e vi trovò Crillin e Goku che improvvisavano canzoni mentre Chichi consolava Bulma che con i gomiti sopra ad un tavolo aspettava l’arrivo del Saiyan.
Appena lo vide si alzò in piedi. –Allora?-
Vegeta non aveva pensato a come avrebbe potuto dirglielo. Stette in silenzio per ancora pochi secondi quando la ragazza gli ripropose la stessa domanda.
-L’hai trovato?-
Il Principe allora le andò vicino abbracciandola. –Ora si trova vicino alla donna che ama..- La guardò negli occhi. –Bulma, lui è felice, e mi ha detto che devi esserlo anche tu..-
Ella non capiva, ma quando finalmente colse il senso di quelle parole scansò il ragazzo spingendolo lontano da lei.
-No! Non è vero! Sei un bugiardo Vegeta! Lui è vivo, non è morto!-
Vegeta la prese per i polsi mentre tutti nella stanza guardavano la scena attoniti. –Calmati Bulma! Ci sono io adesso, lui ha detto che non ti vuole vedere così! Calmati adesso!-
La ragazza scalciava e strillava, come impazzita. –NO! Lui è vivo! Lui non è morto! Stai mentendo! Gianny, dove sei?-
Vageta mollò la presa e guardandola con quel fare superiore la fece cadere ai suoi piedi in preda alla disperazione.
-Perché? Lui non può essersene andato! Non adesso, non proprio ora che ho bisogno di lui.. Perché?-
Chichi andò vicino all’amica e tentò di calmarla ma inutilmente, Bulma ormai piangeva come una fontana ed il suo cuore si era sbriciolato in mille pezzi.
Urlò. Un urlo secco e patito di una donna che sta soffrendo, di una donna che ha perso un punto di riferimento, un amico, una persona cara. Un urlo di una donna che aveva appena perso l’unico padre che era mai stato come tale.
Uscì di corsa dal locale con le mani che le coprivano il viso. Fuori cominciava a piovere quasi come se il tempo riuscisse a cogliere lo stato d’animo della giovane.
Prima infatti ci fu solo un tuono ed infine uno scrosciare pesante ma lento e monotono.
Bulma non riusciva a capacitarsi di cosa era successo, di solito era sempre stata una ragazza molto forte, e mai e poi mai si sarebbe aspetta una reazione del genera da parte sua per la morte di Gianny.
-Perché l’hai fatto.. Non ti importava di me..- si accasciò sino a cadere al suolo in ginocchio. Aveva i capelli zuppi ed insieme alla pioggia delle gradi lacrime stavano solcando il suo candido viso martoriato dalla disperazione.
Gridò un'altra volta, come se fosse consapevole che lui l’avesse sentita e si fosse pentito di ciò che aveva fatto..

Vegeta le andò dietro e prendendola per le spalle le sussurrò qualcosa all’orecchio. –Ci sono io con te ora, ti prego, accettami..-
E abbracciati sotto la pioggia rimasero immobili per svariati minuti mentre i tre amici li fissavano rammaricati quanto loro.
Passarono due giorni e finalmente si celebrarono i funerali di Gianny.
Infatti Vegeta era andato a prendere la salma che giaceva senza vita, lì, proprio dove lo aveva lasciato.
Quel pomeriggio di giugno era caldo e triste, proprio come il cuore di Bulma e di tutti i componenti del gruppo.
Quel funerale fu veloce ma lo stesso fece soffrire i poveri ragazzi che ancora non si erano capacitati bene dell’accaduto.
Quando però finalmente la bara fu calata nella fossa tutti i presenti se ne andarono, restarono solo Bulma e Vegeta.
Ella si trovava davanti a quella lapide dove ancora poteva mirare il volto di Gianny che sorridente dava l’aria di essere una persona felice.
-Non capisco perché l’abbia fatto..-
Vegeta le si avvicinò. –Perché voleva tornare con tua madre.. Evangeline..-
Lei si girò di scatto. –Sai il nome di mia madre?-
Lui sorrise. –Me lo ha detto lui prima di andarsene..- A lei scese un'altra lacrima. –Ha detto anche che non voleva gravare sulle tue spalle.. E mi ha pregato di dirti che adesso lui è felice.. Perché sa che ci sono io qui con te..-

La turchina si allontanò di qualche passo dal giovane con quella sua solita aria afflitta che ormai non l’abbandonava da due giorni.

(se vuoi ascoltare la canzone clicca sulle note)


-Sono contenta che non sia sola, ma nulla potrà colmare il vuoto che mi ha lasciato dentro..-
Si allontanò e cominciò a camminare attraversando tutto il cimitero.
 
Forse bastava respirare,
solo respirare un po’
Fino a riprendersi ogni battito, e non cercare l’attimo
per andar via..
Non andare via..

 
Sicuramente Gianny aveva le sue buone ragioni per prendere quella decisione, ma nulla toglieva che faceva davvero male.
 
Perché non può essere abitudine Dicembre senza te..
Chi resta qui..
Spera l’impossibile
Invece no!
Non c’è, più tempo per spiegare
Per chiedere se ti avevo dato amore
Io non qui

E avrei da dire ancora, ancora..
 
Camminava lentamente sino ad arrivare ad una tomba particolare.
 
Perché si spezzano tra i denti
Le cose più importanti
Quelle parole

 
Si piegò sulle ginocchia.
 
Che non usiamo mai
E faccio un tuffo nel dolore per farle risalire
Riportarle qui
Una per una qui

 
Spolverò una vecchia tomba.
 
Le senti tu, pesano e si posano per sempre su di noi
 
Era lei. “Evangeline Brief”.
 
Se manchi tu
Io non so ripeterle
Io non riesco a dirle più!
Invece no!
Qui piovono i ricordi
Ed io farei di più di ammettere che è tardi
Come vorrei
Potere parlare ancora, ancora

 
-Mamma…-
 
Invece no!
Non ho
Più tempo per spiegare
Che avevo anch’io, io
Qualcosa da sperare davanti a me
Qualcosa da finire insieme a te

 
-Ora sarò costretta ad affrontare tutto questo senza voi...-
 
Forse mi basta respirare
Solo respirare un po’
Forse è tardi forse invece no..

-È tua madre?- Domandò Vegeta che le era rimasto accanto tutto il tempo.
Lei annuì. –Era.. Ora invece è solo un mio lontano ricordo..-
Lui l’abbracciò e appoggiandole una mano sul cuore le disse. –Lei vive in te..-
Quel nome su quella lapide sembrò brillare e la foto di quella donna sulla trentina che sorrideva con quella sua candida maglietta arancione sembrava ancora più felice.
-Ora ci siamo solo io e te..- Disse lui guardandola negli occhi.
-Lo so..- Lo abbracciò fortissimo per poi sussurrarli due semplici paroline all’orecchio. –Ti amo- 

 

To be continued...

 

 

Gianny purtroppo ha lasciato i ragazzi, ma infondo gli sarà sempre vicino anche se non più corporalmente ma spiritualmente come ha sempre fatto la madre di Bulma di cui oggi abbiamo scoperto il nome "Evangeline" (tra l'altro uno dei nomi che io adoro di più inassoluto) da questo possiamo capire che i genitori du Bulma non sono quelli della serie televisiva, comunque, passando oltre...
Ora la giovane inizierà una nuova vita insieme a Vegeta e al proprio Gruppo, ma qualcosa sta arrivando ad interrompere questa attuale calma che si è creata tra i due giovani, non perdetevi così il prossimo capitolo!
Commentate in tanti e ditemi se vi ho strappato una lacrimuccia nel momento in cui gianny muore.... DAIIIIII! Non sono così pessima nel descrivere scene drammatiche!
SpiraleOvale95 

 

 

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Capitolo 18
*** Nuovi guai ***


Capitolo 18

Nuovi guai

Passarono pressappoco due settimane dalla morte di Gianny, Bulma non dava segno di miglioramento, ogni giorno sembrava sempre più afflitta e depressa e niente riusciva a tirarle su il morale.
Vegeta per la maggior parte del tempo cercava di starle vicino per farle dimenticare quel brutto accaduto, ma più i giorni passavano e più la cosa sembrava non allontanarsi da lei. Sicché arrivò il giorno in cui Vegeta decise di parlarle.
Si trovava da sola, seduta attorno ad un tavolino con le mani aggrappate ad una tazza.-Non puoi andare avanti così, Bulma, devi reagire!-
Lei stava sorseggiando una tazza di caffè caldo quando il Saiyan le disse queste parole.
-Per te è facile..- Disse con un fil di voce la ragazza. -Non lo conoscevi come lo conoscevo io..- Era quasi una critica, e sentendosi in colpa per la brutta risposta data al ragazzo cercò di rimediare. -Mi dispiace, ma è un buco troppo grande da colmare..-
Lui si sedette accanto a lei. –Invece devi riuscirci, lui voleva questo..- Sospirò e le prese le mani. –è da giorni che non canti, non è da te.. Che ti prende?-
Lei si rattristì. –Non ne ho voglia..-
Vegeta rise. –Tu che non hai voglia di cantare? Ora le ho sentite proprio tutte!- Sorrise sperando di strapparle un sorriso anche a lei ma per quanto ci provasse ella si intristiva sempre più e si chiudeva nel suo bozzolo di imbarazzo e preoccupazioni che si faceva più impenetrabile ogni giorno che passava.
-Ti porto in giro? Andiamo al mare? Che ne dici? Tu adori il mare..- Riuscì finalmente a strapparle un sorriso. –Vuoi volare? Ti mette sempre di buon umore! Ci metto un secondo a caricarti sulla mia schiena e a volare via da ogni problema..-
-Lo so, ma ora come ora voglio solo rimanere da sola.. Non mi va di fare niente, ne di vedere nessuno..-
-Nemmeno me?-
Ella rimase in silenzio, un silenzio troppo palese, chiaro e lampante.
Egli tirò sospirò. –Vieni con me solo una secondo, devo farti sentire una cosa..-
Lei sbuffò. –Ma io Vegeta non ho molto voglia di..-
Il Principe non la stette nemmeno a sentire, la prese per la mano e la tirò verso se portandola sino nel salone principale dove era montato il microfono.
-Che cos’è?-
Lui salì sul palco porgendole la mano. –Ho pensato che magari cantare un po’ ti avrebbe fatto distogliere i pensieri.. Così ho scelto una delle tue canzoni preferite e me la sono imparata..-
Lei sorrise. –E vorresti cantarla con me? Adesso? Ma non è il caso..-
Egli ricambiò il sorriso afferrando la mano della ragazza e facendola salire accanto a lui.
-Ed invece si che lo è! Forza ti prego! Qui ci siamo solo io e te..-
Fece partire la base della canzone cominciarono a cantare insieme.
Ella infatti capì subito di che canzone si trattasse e cantò.
http://www.youtube.com/watch?v=fj_6pELz6kk
 
Lascerò tutti i miei figli ad un futuro incerto
Mangerò composta a tavola con mani giunte
Piangerò con discrezione senza dar nell’occhio
Dormirò come se fossi morta.
A se? Fuck you!

 
C’era una volta una promessa, una carezza
Un bilocale come una fortezza
Chiamarti la mia Principessa
C’era la fretta del taxi giù che aspetta
Ma non vuoi andare, c’era una foto di noi al mare
C’era un vuoto che vuoi colmare
Gelati e film da noleggiare c’era togliersi i vestiti e poi volare
C’era la gelosia e tu che te ne andavi
E correre da te quando per magia mi chiamavi

 
Pregherò affinché tu possa avere tutto ciò che vuoi
Soldi, macchine, una donna al giorno
E la possibilità di avere tutto e subito
Senza aver bisogno d’essere mai perdonato
A se? Fuck you!
You we’ll never know what is turning my mind
Funk you! So you better watch out
So you better watch out, out!

 
C’erano cene mondane e stare composto
Il mio bere e fumare che volevi cambiare a ogni costo
C’erano scene di panico senza motivo
Ed il tuo essere isterica per il modo in cui vivo
E farmi stare simpatica la tua amica più idiota
La filosofia del tuo maestro di yoga
Poi c’era l’emicrania e sospetti silenzi,
io il mare tu montagna c’era parlare lingue differenti

 
Asseconderò ogni tua perversa inclinazione
proverò ad interpretare ogni tuo malumore
sarò pronta accanto a te quando verrà il momento
quando il tempo ti restituirà quello che hai dato
A se? Fuck you!
You we’ll never know what is turning my mind
Funk you! So you better watch out, out!

 
Ma adesso metti bene a fuoco mi vedi, sono caduto in piedi, ci credi?
 
Non ti cercherò
 
Ho tolto le foto dalle pareti ed nei miei sogni segreti
 
Non ti vedo
 
E a dormire ci riesco, esco quando mi va
Bevo abbondanti sorsate di libertà
Faccio assordanti risate con gli amici al bar
Su come ero spento quando perdevo tempo stando con quella là!
 

Sfumi nella memoria, non ti penso mai
 
Io di venire di ogni fare ci insegna la storia
 

Pagherai!
 
E so che ogni risveglio
 
Non ci sarai


E so che tanto di meglio 

Non troverai

M
ai, ho due parole e una bombola spray! Fuck you!
 

Per quando tornerai!
A se? Fuck you!
You we’ll never know what is turning my mind
Funk you! So you better watch out
So you better watch out, out!

 
Ella mollò il microfono che ancora le tremava sotto le mani.
Era da tanto tempo che non si faceva una bella cantata, e per quanto le fosse duro ammetterlo, le era servito quel piccolo momento passato con il suo Vegeta.
Infatti cantare quella canzone non era solo un modo per sfogarsi, ma anche per togliere dalla mente i mille pensieri che aveva riguardo il proprio futuro.
-Ora dimmi cosa c’è?-
Lei si girò guardando Vegeta negli occhi quasi temesse a parlare. –Lo voi sapere?-
Lui annuì. –Te lo sto chiedendo da giorni! Bulma, ti vedo che sei strana, e di certo non è solo per colpa di Gianny...-
Ella cercò di non guardarlo dritto negli occhi e appoggiando il microfono all’asta cominciò a torturasi quelle povere unghie che ormai erano inesistenti dal quanto se le era mangiate.
-Mi chiedo che ne sarà di questo posto.. Io non riuscirò a mandarlo avanti da sola, questo è chiaro.. E sicuramente tra un po’ arriveranno gli agenti sociali a prendermi e a portarmi in qualche riformatorio o orfanotrofio perché qualche vicino che non sa tenere la bocca chiusa ha detto in giro che qui vive una minorenne da sola.. E poi.. il solo pensiero che questo locale potrebbe andare in mani d’altra gente poco affidabile mi fa star male, perché.. C’è la mia vita all’interno di queste pareti..-
Vegeta si guardò intorno. –Lo terremo noi! Che ci vuole.. Faremo qualche serata in più e tutto andrà liscio come l’olio..-
Bulma fece un sorriso sarcastico. –Se per mantenerlo ci volesse solo tanti buoni propositi riuscirei a farlo anche da sola.. purtroppo, invece, ci serve denaro, e quello a malapena riusciva a trovarlo Gianny per riuscire a campare, come potrei farcela io.. Sono senza un lavoro e senza un tutore.. Ci vorrebbe un miracolo!-
-Non ti abbattere, ti aiuteremo io e Kakaroth ed insieme manderemo avanti questa baracca, dobbiamo solo..- La ragazza perse la testa tra le mani e cominciò ad urlare tra se e se.
-Certo che non capisci proprio.. Sei il solito zuccone Vegeta! Tra qualche anno tutti i miei amici andranno per la loro strada mentre io mi ritroverò intrappolata qui a tenere un locale da sola e senza sapere nulla di me, del mio futuro..-
Il Saiyan si sentì un po’ offeso da quella reazione. –Stai esagerando..-
Bulma allora si arrabbiò ancora di più. –Cosa t’importa a te! Tu potresti andartene quando vuoi da qui! Io invece dove vado? A cercare guai? Ricordi qual è il mio destino? Non sono libera di scegliere!-
-Smettila di dire queste cose Bulma!-
-Smettila te di darmi false speranze! La mia vita sta andando a rotoli e tu mi stai guardando entrare nel baratro senza nemmeno aiutarmi!-
Vegeta si infurio e l’aggredì con quelle sue solite parole gelide. Le bloccò una mano stringendola forte.
Un urlo scappo dalla bocca della giovane. –Smettila di dire queste scemenze! Non vedi che sei brava solo a piangerti addosso?-
Poi un rumore sordo tagliò il silenzio. Bulma aveva tirato un sono schiaffo in viso a Vegeta. Quelle cinque dita pulsavano sulla guancia del Saiyan che senza dir nulla la lasciò.
Lei si fece scappare una lacrima, anche se tentò in ogni modo di non farsi vedere. –Devo smettere di dire la verità, Vegeta? È questo che intendi?- Si fermò e abbassando lo sguardo ne fece scappare un'altra che questa volta fu ben visibile grazie al volto retto e fiero della giovane. –No, questo mai..-
Il Principe si sentì offeso e senza nemmeno cercare di chiarire uscì dalla stanza sbattendosi la porta alle spalle e lasciando quella fragile terrestre nelle sue lacrime e nei suoi pensieri che la distruggevano interiormente.
Prese il volo per andare da Goku e per distrarsi un po’.
Mai nessuna donna aveva osato tanto con lui, e ciò lo aveva colpito. Ella infatti si era spinta sino a procurargli del dolore, ma non tanto fisico, quanto più interiore facendolo sentire una nullità.
In nemmeno un quarto d’ora arrivò a casa di Goku e lo trovò in salotto, tutto solo che si crogiolava tra i piaceri di un pisolino sopra al divano.
-Kakaroth!- Lo chiamò a gran voce Vegeta.
Il ragazzo si svegliò di soprassalto. –Sono sveglio!- Ma finendo di dire questa frase cadde dal divano andando a sbattere la testa sul pavimento. Se la massaggiò un po’. –Accidenti Vegeta, non riesci ad essere un po’ più delicato quando chiami le persone, ancora poco e mi procuravo un trauma celebrale!-
Il Principe rise. –Esagerato!- Poi di nuovo un espressione seria.
Andò sul divano, si sedette e prese una lattina di birra che si trovava in un cestino piano di ghiaccio (Ormai completamente sciolto) sopra ad un tavolino.
-Allora ieri sera hai festeggiato con la tua donna?-
Goku rise. Sicuramente egli aveva dedotto quella cosa dalla miriade di lattine scolate e dalla strana scelta dell’amico di dormire sopra al divano.
-In verità erano venuti Crillin, Tensingh, Rif e Yamcha… Abbiamo guardato un po’ la partita e poi ognuno è andato a casa propria..-
Vegeta si stupì. –E la tua “Chichi”?- Disse con un tono sarcastico come se lo stesse prendendo in giro.
Goku fece spallucce. –Sarà a casa.. Non dobbiamo di certo passare tutti i secondi della nostra vita insieme!- quella frase sembrava così poco sincera detta da un inguaribile romantico come Kakaroth, infatti Vegeta sapeva che sicuramente gatta ci covava.
-Avete litigato..- Sembrava più un affermazione che una domanda, ma aveva centrato il bersaglio.
-Non so perché ma tutte le volte che succede qualcosa di grave lei diventa intrattabile, non vuole più fare niente con me.. Passerebbe intere giornate a piangersi addosso.. Ti giuro, non la capisco!-
E dicendo così aprì una lattina di birra e si sedette di fianco all’amico per godersi quel momento tra uomini.
-Sono donne, si lasciano scalfire da tutto.. Prendi Bulma ad esempio.. Sono passate due settimane dalla morte di Gianny, e sembra ancora che sia morto solo ieri.. Oggi mi sono addirittura beccato uno schiaffo solo perché ho alzato un po’ la voce con lei.. Non la capisco.. -
Goku sospirò. –Io si..-
-In che senso, scusa?-
Goku si stravaccò per bene e dopo aver emesso un gemito di piacere per la nuova posizione assunta incominciò a spiegare.
-Come saprai Bulma è la guardiana delle 7 Sfere del Drago..-
-Si.. Lo so.. Me ne ha parlato..- Bisognava rimanere sul vago per non destare sospetti, ormai tutti cominciavano a sapere un po’ troppo, a partire da C18 che stranamente era sparita dalla circolazione.
-E Gianny era l’unica persona che ancora potesse centrare qualcosa con lei e con i suo passato, in modo che fosse sempre ricongiunta a sua madre in un qualche senso..-
Vegeta lo fermò. –Evangeline..-
-Sai il suo nome?-
-È una storia lunga… continua!-
Egli bevve un altro sorso di birra e continuò. –E quindi perdere lui è stato come perdere l’ultima parte del suo passato.. Di quello che era o che lei credeva che fosse la sua vita se mai non fosse la custode delle Sfere. Ora si sente sola e abbandonata a se stessa.. Poi da quando io mi sono messo con Chichi lei si è molto staccata da me e non abbiamo più avuto modo di parlare ancora affondo di questa cosa..-
-Eravate molto amici un tempo?-
Goku arrossì. –Già..-
Vegeta dedusse qualcosa, il suo sesto senso lo portava ad indagare sul passato di Kakaroth e di Bulma. –Eravate solo amici? Vero?- Goku stette zitto e Vegeta poté capire tutto. –Amico, dai, non dirai sul serio?-
-In effetti non è un argomento di cui adoro parlare.. Quindi che ne dici se cambiamo..- Il Saiyan lo fulminò con lo sguardo e il povero ragazzo si sentì costretto a parlare. –Ok, se proprio insisti..-
Si sistemò ancora e aprì un'altra birra. –Durante i primi anni di Liceo io e Bulma eravamo migliori amici, inseparabili! Passavamo le giornate insieme con la stupida scusa che io dovessi proteggerla in caso di pericolo.. E col passare del tempo me ne innamorai..-
Vegeta si sentì male. Goku si era innamorato di Bulma, della sua Bulma. L’amico lo notò. –Tutto apposto?-
Il Principe si ricompose. –Certo.. Va avanti..-
-E dopo averglielo rivelato anche lei si dichiarò, stettimo insieme a lungo, circa un anno.. Ma poi io incontrai Chichi e lei Yamcha, ci accorgemmo di non essere più innamorati l’uno dell’altro e ci lasciammo felici..-
Il Saiyan ascoltava la storia assorto anche se in verità era solo un particolare che gli stava a cuore sapere. –Senti Kakaroth, mai voi avete mai..- Goku capì al volo e alzando le braccia al petto nego fermamente la cosa.
-Ma scherzi? Avevamo solo 13 anni, non ci passavano nemmeno per la testa quei pensieri allora!-
Vegeta tirò un sospiro di sollievo lasciandosi lentamente assorbire dalla morbidezza del divano bianco e così Goku capì. –Non dirmi che ti sei..-
Il Principe cambiò subito espressione. –Cosa? Che cosa c’è?-
Goku allora rise. –Te ti sei innamorato bello mio! Riconoscerei quell’espressione in qualsiasi circostanza! Sei cotto di lei!- Poi punzecchiandogli con il dito il bacino aggiunse. –Dai ammettilo! Ammettilo!-
Vegeta si in spazientì. –Basta Kakaroth, non dire cavolate!-
Goku sorrise. –Non sto dicendo nulla di sbagliato! Dimmi solo dove eri finito in questi giorni?-
Vegeta si accorse che l’amico aveva ragione, aveva passato tutte e due le settimane insieme a Bulma per starle vicino e non lasciarla sola in questo momento difficile e di certo non lo aveva fatto perché non aveva niente di meglio da fare.
Goku guardò la faccia imbronciata di Vegeta e capì. –Lo sapevo! Ti sei innamorato di lei! Sei un furbetto Vegeta.. E quando avevi intenzione di dirmelo?-
Il Saiyan non perse la calma e tenne il proprio smacco di superiorità. –Se ti interessa tanto la mia storia privata dovrei anche informarti che siamo già andati a letto insieme, quindi credo che la cosa ti riguardi sino ad un certo punto!-
Goku spalancò gli occhi. –Di-di-di-dici sul serio? Urca! Ma allora non scherzate.. E dimmi è una cosa seria? Questo significa che resterai qui sulla terra con noi!-
Vegeta sentì una presenza. –Taci!-
I suoi occhi si fecero piccoli e il sangue gli salì al cervello. –Non può essere, cosa è venuto a fare qui!?-
Goku divenne serio. –Di che parli Vegeta.. Chi c’è?-
Vegeta si alzò dal divano, distruggendo la lattina che aveva in mano con una solo e potente stretta. –Cosa ci fa lui qui? Sono nei guai se mi scopre! Dannazione!-
Corse nella stanza dell’amico e cercò tra i propri panni sporchi la propria divisa da combattimento che ormai era per lui solo un lontanissimo ricordo di quello che era. La trovò tutta accartocciata e senza il parapetto, se la infilò in un decimo di secondo per poi schizzare fuori dalla finestra.
-Mi spieghi cosa sta succedendo Vegeta!- Disse Goku affacciandosi alla finestra dove il Principe era appena uscito.
Il Principe si voltò di scatto, aveva il viso contorto e preoccupato. –Se non sentissi più la mia aura va da Bulma e proteggila..-
-Ma te dove stai andando? Cos’è questa strana presenza? La conosci?-
Vegeta guardò l’orizzonte. –Fa come ti ho detto!-
Volò sino ad arrivare ove sentiva l’aura nemica e vide proprio quello che non voleva vedere.
Un Saiyan era appena uscito dalla stessa navicella che lo aveva accompagnato sulla terra mesi prima e si sistemava per andare alla ricerca di qualcosa.. Forse delle Sfere, forse di Bulma, forse di lui..
-Radish!-

To be continued...


Ciao ragazzi! Sono qui! Vi stavate chiedendo se ora che tutto sta andando a rotoli potesse andare meglio? Ecco, vi sbagliavate! Infatti va sempre peggio, non perdetevi infatti il prossimo capitolo! Un bacione!
SpiraleOvale95

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Capitolo 19
*** Il sacrificio del principe ***


Capitolo 19

Il sacrificio del principe


Un Saiyan dai lunghi capelli si girò nell’udire il proprio nome. –Vegeta! Allora voi siete vivo!-
Il Principe fece uno strano sorriso, quello che ormai non sfoggiava più da diverse lune, quel suo ghigno maledettamente stupendo ma a tal punto agghiacciante che faceva accapponare la pelle persino agli spiriti.
-Sono il Principe dei Saiyan, non un semplice guerriero di seconda scelta.. Secondo te non sarei mai stato in grado di portare a termine una missione del genere?-
Radish era un ragazzo che come Vegeta si aggirava sui diciassette, indossava la tuta da combattimento e come il Principe portava la coda avvolta in vita; all’occhio portava uno scooter verde mentre sfoggiava la sua lunghissima chioma nera assai malconcia e spettinata.
-Non ho assolutamente detto questo, mio caro Principino..- Vegeta notò la nota di sarcasmo nelle parole del ragazzo e ciò lo infastidì, odiava quando qualcuno, inferiore a lui, gli mancava di rispetto, soprattutto se questo era Radish, il figlio di Bardak. –Comunque deve sapere che questa missione non vi appartiene più..-
Vegeta si stupì della rivelazione che le era appena stata fatta e perse il suo tono calmo e paco. Serrò i pugni per poi sbraitare. –Cosa vai blaterando? Questa è ancora la mia missione e la sto portando a termine, tu non centri nulla, puoi tornartene a casa quando vuoi, qui è tutto sotto controllo!-
Radish sogghignò. –Il Re Vegeta ha voluto affidare a me questa missione, da voi ancora rimasta incompiuta, perché pensava foste morto..-
-Quel bastardo di mio padre non cambierà mai.. Oltre a non essere il lutto per la mia presunta morte riesce anche a rimpiazzarmi nel giro di pochi giorni come se fossi solo una stupida pedina della sua infernale scacchiera.. Me la pagherà!-I pensieri del Principe erano diventati assai amari nel confronti del padre che per l’ennesima volta aveva dimostrato la sua freddezza nei confronti del suo primo genito.
-Fatto sta che io non sono morto, e che quindi la missione è ancora sotto la mia responsabilità.. Comprendi?-
Radish puntò una mano verso il Principe. -È qui che si sbaglia “sua maestà”..- Quel tono diventava sempre più strafottente e per il giovane Saiyan era difficile mantenere la calma. -..Il Re infatti mi ha riferito in privata sede che era più che sicuro che voi non foste morto, ma per la vostra lentezza e la vostra indisciplina vi toglieva l’incarico esiliandovi dal nostro paese Natale, per sempre..-
Vegeta si stupì e dopo un attimo di smarrimento rispose. –Bugiardo! Tu menti!-
Radish gli rise in faccia mancandogli di rispetto per l’ennesima volta. –Io non mento mai! Sbaglio o avete distrutto la vostra navicella, l’unico mezzo che vi metteva in contatto con il pianeta Vegeta?-
Il Saiyan tacque, non poteva negare l’evidenza. –Come pensavo.. E ora gradirei che te mi riferissi tutto ciò che sai sulle Sfere del Drago per portare a compimento la mia missione e tornare a casa.. Tanto non ti servono più queste informazioni, sono diventate futili visto che non fai più parte di questa missione!-
Vegeta si mise in guardia, non gli stava più dando del voi, e questo voleva dire che aveva cancellato la sua carica di sovrano scomunicandolo dal ruolo che aveva e portandolo al pari livello di tutti gli altri Saiyan.
Fatto sta però che sarebbe morto pur di non mettere in pericolo la vita dei propri amici. –Dovrai passare sul mio cadavere! Non ti dirò nulla di quello che so, e nemmeno sotto tortura riuscirai a estrapolarmelo!-
Il giovane Saiyan dai lunghi capelli sapeva bene che non aveva molte possibilità di vittoria contro egli, infatti il suo animo si incupì e la paura incominciò a invaderli il cuore. –Come vorrai, ma non mi risparmierò solo perché sei il figlio del mio re! Per me ormai non vali più nulla! E poi.. Se dovrò ucciderti lo farò, credo che sarò in grado da solo di trovare quelle maledettissime Sfere!-
Vegeta sorrise. –Ne dubito! Questo pianeta è parecchio grande e senza il mio aiuto non ti sarà facile trovarle, anche se ti dovessi applicare per smontarlo, pezzo per pezzo..-
Il Principe sapeva di bleffare, ed inoltre era consapevole che ormai era assai arrugginito nel combattimento, in effetti era più di un mese che non si allenava e sentiva i muscoli rigidi e contratti.
-Non sarà facile, ma è la mia unica scelta! Non posso rischiare nulla, non c’è solo la mia vita in ballo questa volta!-
Sobbalzò e dopo aver emesso un atroce grido di battaglia si scagliò contro l’avversario che parò tutti i suoi colpi con estrema facilità.
Cercò più volte di sferrargli dei calci ma i suoi attacchi, per quanto si sforzasse, non arrivavano mai a segno, e dopo vari minuti il Principe cominciò a sentire la stanchezza ed i suoi colpi si facevano più lenti e imprecisi.
Avanzò con un pugno che gli fu bloccato da una presa micidiale dell’avversario. –Vedo che sei arrugginito, Vegeta..-
Il Saiyan si arrabbiò e sferrò un calcio che gli fu bloccato con l’altra mano. Radish si avvicinò lentamente al volto del giovane immobilizzato. –Sai, ti credevo più forte, ma si vede che questo soggiorno sulla terra ti ha rammollito! Sei diventato una pappa molle!-
E senza dare il tempo a Vegeta di reagire gli rifilò un calcio in mezzo al gambe facendo piegare il Saiyan in due dal dolore.
-Aaaah!- Beccato nel punto più vulnerabile di ogni uomo non poté far altro che piegarsi a terra dal dolore e cercare di trattenere quelle atroci grida.
Era scorretta la mossa di Radish, ma infondo, quale Saiyan non era scorretto?
Infatti essi erano reputati come i pirati dello spazio, gente scorretta con un sistema di leggi tutto loro scritto su un antichissimo manoscritto stilato tempi orsono dai migliori guerrieri Saiyan della galassia.
Essi erano paragonati a ciò perché girovagavano per le galassie in cerca di tesori e ricchezze, uccidevano senza pietà e molestavano le donne altrui, solo per il gusto ed il piacere di farlo. Erano temuti in ogni pianeta ed il loro sbarco voleva solo dire morte e distruzione.
Il Pianete Vegeta per loro era come la loro “Tortuga”, si trovano lì alla fine delle loro missioni parlando delle loro avventure e raccontando storie su forze sovrannaturali.
Ma così come Radish si poteva definire ciò, anche Vegeta non poteva negare di aver ingannato i suoi amici per tutto questo tempo con il solo ed unico scopo di rubargli le sfere.
-Ti credevo migliore, un combattente degno di elogi, ma forse le dicerie che si dicono su di te sono false se ti fai battere da un guerriero di “Seconda scelta” come me..- Radish bleffava, infatti egli era uno dei migliori guerrieri della galassia visto che discendeva dal grande Bardak, il Saiyan d’eccellenza, l’unico che, così come narra la leggenda, era riuscito a trasformarsi nel incomparabile Super Saiyan.
-Non darti tante arie pivello! Io so da chi discendi..- Si rialzò lentamente tenendosi lo stomaco. –E so anche chi è tuo padre, ma non mi fai paura..- Rise. –Qui l’unico che dovrebbe tremare sei tu perché se forse non l’hai ancora capito, ti stai battendo contro Vegeta, il Principe dei Saiyan!-
E così urlò per caricarsi di potenza.
-Tutte frottole, sei un gran ciarlatano, parli e parli ma non concludi, proprio come questa missione!-
Vegeta si arrabbiò. –Non ti ho dato il permesso di giudicarmi!- Ed urlò facendo sollevare i sassi vicino a lui.
-Lo stanno facendo tutti, a partire dalla tua cara Lora!-
Quel nome risuonò nella mente di Vegeta come un gong, un rimbombo fortissimo che lo lasciò un attimo in catalessi.
-Smettila, non sarà in questo modo che mi convincerai a rinunciare alla mia missione!-
Radish rise di gusto. –Infatti ne ero certo, nulla toglie che tu sia un pezzo duro, ma forse dovresti sapere che dopo l’ultima chiamata che le hai fatto, non so per quale assurdo motivo, ma è venuta da me per farsi consolare..-
Vegeta sentì l’ennesima fitta al cuore, non ne capiva davvero il motivo, Lora per lui non era niente, ma forse ti accorgi di quanto tieni a una persona solo quando l’hai persa. –Lei è libera di fare ciò che vuole, non faccio più parte della sua vita.. E né della tua, Radish..-
-Infatti cosa tira l’altra e alla fine siamo finiti a letto insieme! Povera ragazza, la dovevi vedere, non ha fatto che piangere tutto il tempo invocando il mio nome!- Il Saiyan aveva capito di aver fatto centro nell’orgoglio del Principe e non gli ci volle tanto per vedere esplodere tutta la sua ira.
-Brutto bastardo! Come puoi dirmi queste cose? Sei davvero uno sfacciato!- Si caricò per l’ennesima volta ma non riuscì a trattenersi e gli sferrò un pugno in pieno volto facendolo cadere atterra.
Radish si asciugò quella gocciolina di sangue che gli colava dalla bocca e sorrise. –Finalmente ti sei messo a fare sul serio! Perfetto!-
-Vegeta!- Quella voce troppo famigliare arrivò nel momento meno opportuno. Vegeta sperava non fosse lui, ma nulla per lui era diventata così inconfondibile come la sua voce.
Radish guardò quella figura libera nell’aria, notò la coda, e dopo aver fatto qualche collegamento. –Kakaroth?-
-Dannazione! Questo non ci voleva!- Vegeta guardò l’amico. –Goku! Vattene da qui, è troppo pericoloso, vai dove ti avevo detto di dirigerti! Muoviti dannazione!- Era la prima volta che Vegeta chiamava Goku con il suo nome da terrestre, ma questo ovviamente era dovuto al fatto che voleva nascondere, per quanto gli fosse ancora possibile, la sua vera identità.
Goku fissava quello strano Saiyan che era nuovo ai suoi occhi. –Chi sei?- Disse indicando la strana figura.
Radish sorrise capendo che la situazione si stava rivoltando a proprio vantaggio. –Piacere, io sono Radish!-
Goku si ricordava quel nome, Vegeta gli aveva parlato di un certo “Radish e Bardak”, e aveva anche affermato che erano suo fratello e suo padre. Scese così al suolo.
-Io sono Goku..-
Vegeta perse la pazienza. –Goku vattene da qui! Vai a proteggere Bulma, qui ho completamente la situazione sotto controllo!-
-A me non sembra Vegeta sei ridotto malaccio..- Girò il coltello nella piaga. –E poi io non ti lascio da solo!-
Radish aguzzò le orecchie. –Chi è Bulma? Centra forse con le Sfere del Drago?-
Goku non capì. –Come fai a sapere della loro esistenza?-
Allora il nuovo Saiyan capì tante cose: capì che Goku in realtà era Kakaroth, suo fratello, capì che Vegeta era diventato suo amico e che questa Bulma era in possesso delle Sfere che ovviamente teneva nascoste, ed in oltre capì che nessuno era a conoscenza della missione di Vegeta.
Decise così di dare un taglio netto alla situazione per smascherare Vegeta e togliergli definitivamente quell’incarico dalle mani una volta per tutte. –Come tu ovviamente non saprai, io sono tuo fratello! Questo invece è Vegeta, il Principe dei Saiyan!-
Goku si arrabbiò. –Non mi dici nulla di nuovo!-
-Allora forse ti interesserà sapere che in realtà Vegeta è arrivato sulla terra con un solo ed unico scopo, quello di rubare le 7 Sfere del Drago per portarle sul nostro pianeta e consegnarle a suo padre ed il tuo Re!-
Goku si girò verso l’amico cercando di non credere alle parole del Saiyan, ma non poté altro che avere l’ennesima conferma dalla faccia rammaricata del Principe.
-È la verità Vegeta? Tu mi hai mentito?-
Il Principe si infuriò. –Radish, pagherai per quello che hai fatto!- Si scagliò contro l’avversario che con una mossa rapida si scansò andando a finire alle spalle di Goku tenendogli strette le spalle e puntandogli un dito alla testa.
-Vegeta, lo sai che potrei ucciderlo con un solo colpo, quindi o mi riferisci dove sono le sfere, o dirai addio al tuo amico, per sempre!-
Goku si irrigidì, ma non aveva paura, nelle sue vene scorreva sangue Saiyan, nulla lo spaventava. –Non dirglielo, lasciami morire! Non possiamo rischiare di mandare nelle mani di un folle le Sfere..-
Vegeta si sentì in un vincolo, far uccidere il suo miglior amico, o sacrificarsi per donargli la vita. In ogni caso il suo gesto sarebbe stato azzardato visto che non era così certo che sarebbe stato in grado di uccidere Radish e così di salvare Bulma e gli altri, mentre se si fosse lasciato morire avrebbe gravato tutta la situazione sulle spalle di Goku.
-Kakaroth, io sono in debito con te..- Disse infine chiudendo gli occhi.
-Cosa dici? Tu non mi devi  nulla!- Il ragazzo poi chiuse gli occhi e con una nota d’amarezza continuò. -Devi solo promettermi che te ne andrai quando tutto questo sarà finito.. E che non rimetterai mai più piede sulla terra!- Aggiunse infine, Goku, con una nota di cattiveria inquietante.
Vegeta lo guardò. Sapeva di aver sbagliato, nulla lo avrebbe scagionato in quella situazione così delicata, ma come poteva lasciar morire il suo migliore amico? Si proprio così, Goku era diventato il suo amico più caro, e anche se gli sembrava una cosa molto sciocca ed infantile gli voleva bene, e non avrebbe permesso che gli acadesse nulla di male. –Una vita senza Bulma non è degna d’essere vissuta! E farti pagare il prezzo dei miei sbagli sarebbe egoistico.. Mi dispiace tanto.. Kakaroth!- Fece uno scatto verso i due, scansò l’amico parandosi tra la mano di Radish e lui e si beccò il colpo in pieno petto.
Una scia luminosa affiorò dal petto del Saiyan e un grido di dolore si dilungò per tutta la selva.
-Vegeta, no!-
Il Principe cadde al suolo con gli occhi aperti e la bocca tremolante, giaceva a terra privo di conoscenza.
-Stupido! Sei proprio diventato uno stupido, Vegeta!- Disse Radish calciandone il corpo che ancora si contorceva dal dolore.
Goku guardava l’amico che portandosi le mani al petto si teneva stretto l’addome da cui stava uscendo tanto sangue.
Radish rise ancora beffeggiando quel Saiyan e il suo nobile gesto. –Certo che non credevo che anche te Vegeta potessi diventare così, allora anche i Saiyan crudeli e spietati come te hanno un cuore!-
Goku non riuscì più a trattenersi, il gesto dell’amico era stato folle, e vedere che suo fratello non portasse rispetto a una persona così nobile gli faceva bollire il sangue nelle vene, cercò di calmarsi ma la rabbia che aveva dentro non sentiva ragioni, cominciò così a caricarsi richiamando a se tutta l’energia che vi era su quel immenso pianeta.
Il cielo si oscurò ed il sole sparì dietro a quelle nubi che avevano quasi fatto calare la notte su quella selva desolata, l’unica luce era il corpo luminoso di Goku che pulsava ad ogni suo battito.
-Questo non dovevi farlo Vegeta!- Radish cominciò a preoccuparsi, cosa stava facendo? –Sei uno sciocco Radish! Non lascerò che il suo sacrificio sia inutile! Ti distruggerò!- E detto questo scatenò un urlo disumano.
-Che cosa sta succedendo?- si chiedeva il Saiyan mentre terrorizzato guardava il fratello che aveva gli occhi bianchi come la neve e la pelle che brillava, un aura esplosiva accanto a lui stava aumentando e i suoi capelli sembravano incendiarsi.
E così cambiarono colore diventando color oro quasi platino.
-Non ci credo! Tu non puoi? Come sai trasformarti in…-
Goku riacquistò la propria calma ma ormai era diventato in riconoscibile, aveva gli occhi di un colore verde acqua e i capelli che ondeggiavano in alto gialli e brillanti come il sole, pure la sua coda era diventata di color oro e insieme a tutto il corpo sprigionava un aura spaventosa e immensa.
-Ti ho già detto che pagherai per quello che hai fatto! Vegeta era un mio amico, e se dovesse essere andato all’inferno lo raggiungerai anche tu!- E detto questo si scagliò contro l’avversario dandogli un pugno nello stomaco.
Radish cadde attera sputando qualche goccia di sangue.
-Tu.. non puoi esserti trasformato.. Non è possibile, solo nostro padre ci era riuscito, e tu non puoi essere il secondo Super Saiyan nella storia.. Non lo accetto!-
Si alzò e cercò di colpirlo in viso ma Goku lo fermò e contrattaccò senza fare una piega rispedendolo a qualche metro di distanza.
Erano bastati solo due colpi a mettere in difficoltà Radish.
-Come è possibile! Non ci voglio credere..-
Il giovane si trovava ancora sdraiato per terra con il volto puntato verso il cielo. Sapeva bene di non avere alcune speranze contro di lui, e la lotta si sarebbe conclusa solo con una sua inebriante sconfitta.
-Devo tornare indietro! Se torno a casa posso poi raccontare questa storia agli altri e tornare con dei rinforzi! Se perdessi la vita in questo combattimento dopo non esisterebbero più Saiyan amici che siano a conoscenza del segreto delle sfere!-
Si alzò lentamente. –Hai vinto Kakaroth, non sono alla tua altezza! Lascia che me ne vada..-
Goku non mosse un muscolo, si diletto solo a guardarlo profondamente negli occhi. –Non sono uno stupido.. so bene che se tu dovessi tornare nel sul tuo pianeta torneresti qui con i rinforzi.. E non posso rischiare di mandare nelle vostre mani un potere così immenso!-
Ora Radish era alle strette, come faceva ad andarsene? Avrebbe fatto la stessa fine che aveva fatto Vegeta.. Non voleva, lui, il grande figlio di Bardak, si sentiva troppo potente per essere messo a tacere da suo fratello minore, un Saiyan per giunta cresciuto sulla terra senza mai esser stato sottoposto ai duri allenamenti che lui doveva sopportare ogni giorno nel palazzo del Re.
Però da dietro lui sentì uno strano respiro e un tossire affaticato.
-Kakaroth, finiscilo! A lui interessano solo le sfere, devi farlo fuori!- Vegeta infatti da dietro arrancava a dire queste semplici parole e la speranza negl’occhi del giovane Saiyan dai lunghi capelli tornò ad affiorare.
-Vedo che te Vegeta sei un pezzo duro.. Dopo un colpo così nel petto riesci ancora a parlare?-
Vegeta non lo ascoltava e con la faccia premuta al suolo cercava di parlare a Goku che aveva ritrovato la serenità nel vederlo ancora vivo.
-Ascoltami Kakaroth, lui tornerà sul suo pianeta per prendere il nostro esercito e strapparvi le 7 Sfere del Drago con la forza..- Tossì sputando anche del sangue che era diventato di colore scuro e viscoso. –Quando arriveranno non avranno pietà di nessuno, uccideranno per primo te e poi Bulma sino a sterminare l’intera popolazione di questo pianeta per poi rivenderlo!-
Goku si arrabbiò. –Basta Vegeta, non lo vedi che sei in fin di vita, stai zitto..-
Radish si mise a ridere. –Non imparerai mai Vegeta..- E detto questo gli stilò un altro colpo che gli sfiorò un fianco, un colpo così potente che gli lacerò la pelle bruciacchiando i lati.
Un altro urlo atroce del Saiyan tagliò l’aria mentre che Goku, tornato allo stato normale, gli corse incontro per soccorrerlo.
Radish allora usò questa distrazione dell’avversario per togliere le tende e andarsene in tutta fretta verso la propria navicella spaziale.
-Sta scappando, Kakaroth inseguilo, non pensare a me!- E dicendo questo si strinse forte il fianco emanando un altro grido straziante di dolore.
-Non ti preoccupare, quando torneranno saremmo pronti e li annienteremo! Ora vieni con me!-
Vegeta era in fermento, non poteva lasciarlo scappare e con le ultime forze che aveva in corpo allungò un braccio verso Radish e scagliò un’onda d’energia che però lo mancò in pieno.
-Dannazione, siamo nei guai..-


To be continued...

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Capitolo 20
*** Ti dedico tutto ***


Capitolo 20

Ti dedico tutto



Goku si era caricato sulle spalle Vegeta che dopo tutto quel trambusto aveva perso i sensi. A pochi metri da dove stanziava vide la navicella di Radish che prendeva il volo alzandosi lentamente dal suolo emanando uno strano fumo grigio.
Sentì dentro se che le parole di Vegeta erano vere.. Radish sarebbe tornato, e con i rinforzi, così che per loro non vi sarebbe stata alcuna scappatoia.. Si sarebbero dovuti piegare al grande volere dei Saiyan.
Un enorme senso di rabbia lo sopraffò, voleva fare qualcosa per fermarlo ma non poteva abbandonare l’amico ridotto in quello stato, infatti Vegeta aveva un fianco completamente lacerato e un profondo buco nel petto dalla quale sgorgava ancora parecchio sangue anche se, non si sa per quale miracolo il saiyan respirava ancora, anche se molto affanosamente.
Videro però un bagliore di luce, quasi una stella circolare che roteava velocemente verso la navicella.
-Ma che diamine è?- Non fece in tempo a capire cosa fosse che l’aggeggio fu tagliato in due per poi esplodere tramutando quel fortino di ingegneria aliena in un ammasso di rottami incandescenti che precipitavano al suolo come pezzi di fuochi d’artificio.
Capì subito che l’unico che avrebbe potuto eseguire tutto quello scompiglio con una mossa così abile e precisa non poteva essere che il suo amico Crillin, con il cerchio magico.
Infatti il ragazzo, da un’altura non molto distante da egli, guardava la navicella esplosa con una certa soddisfazione, fiero dell’azione che aveva appena compiuto.
-Bravissimo Crillin! Ci hai salvati!- Negli occhi di Goku tornò la speranza ma tutta questa felicità fu rotta da uno sgocciolare lento e caldo di sangue che gli aveva completamente inzuppato i pantaloni.
-Cosa ha fatto Vegeta?- Chiese Crillin raggiungendo l’amico.
-L’ha ferito, presto, portiamolo a casa.. Mia madre saprà cosa fare..-
I tre ragazzi andarono il più velocemente possibile a casa di Goku per medicare Vegeta e cercare di venire a capo di quella situazione che era davvero complessa e con ancora un milione di tabù.
Verso la sera il Principe riprese conoscenza e fu inondato dalle domande dei due amici che avevano aspettato impazienti il momento della sua rinvenuta per vederci chiaro in questa situazione che gli sembrava incredibilmente assurda.
-Vegeta, come ti senti?- Chiese Goku per primo quasi come volesse fargli una domanda futile di qui sapeva già la risposta ma necessaria per rompere il ghiaccio.
Il Principe si alzò leggermente ma appena puntò le mani al materasso sentì una forte fitta al petto e fu costretto a rimettersi giù. –Con un piede nella fossa!-
Crillin allora senza nemmeno un po’ di tatto lo bombardò con la prima domanda. –Chi era quello? E cosa voleva da noi?-
-Crillin ma ti sembra il modo, guarda come è ridotto poverino..- Cercò di salvarsi Goku, ma Vegeta sapeva bene che l’unica cosa che adesso gli doveva erano delle spiegazioni, e anche se aveva molte difficoltà a dargliele volle comunque provarci perché ne avevano tutto il diritto.
-Egli era Radish, tuo fratello, Goku, un Saiyan, come noi. Era stato mandato da mio padre, Re Vegeta, per svolgere la missione da me rimasta incompleta.-
Goku lo fermò. –Mi dici cose che già so, raccontami più che altro di questa tua missione..-
-Io ero venuto sulla Terra con la missione di recuperare le 7 Sfere del Drago..-
Crillin ci rimase di stucco. –Come la tua missione, tu quindi sei venuto qui sulla terra per prendere le Sfere?- Poi si bloccò un secondo. –Ma cosa sono queste 7 Sfere del Drago?- Infatti il poveretto non sapeva nulla di Bulma, della sua storia, e ne che Goku la stesse proteggendo visto che ella era la guardiana delle Sfere.
-È una storia che ti racconterò dopo, adesso voglio sapere di più.. Come mai ti hanno mandato su questo pianeta a prenderle? Come facevano a sapere della loro esistenza..-
Vegeta sentì una fitta fortissima al fianco, emise un leggero gemito ma non volle fermarsi e continuò a raccontare tutto. –Mio padre insieme agli scienziati di corte erano venuti a conoscenza di queste sfere in una spedizione su un pianeta non lontano da qui.. E dopo aver sterminato tutta la popolazione decise di indagare di più su queste potentissime Sfere, e quando finalmente, pochi anni fa, ebbe la certezza che esistessero e che si trovassero su questo pianeta non gli ci volle molto per far diventare esse la propria ossessione..-
-E allora te che centri?- Chiese Crillin con quella sua solita aria da ingenuo.
-Mio padre ha voluto mandare me a recuperarle, io prima ero indignato da questa sua decisione, non ne vedevo il motivo di tanta fretta nel recuperare quelle dannatissime Sfere..- Il Saiyan allargò la bocca è arrancò ma era deciso più che mai a spiegargli tutto -E se devo essere sincero sino in fondo, io non volevo nemmeno partire, sono stato obbligato..-
-E tuo padre? Adesso dov’è?-Chiese Goku assetato di spiegazioni e chiarimenti.
Vegeta sorrise anche se quella piccola smorfia durò poco visto che fu subito seguita da un’altra smorfia di dolore causata dalla lacerazione del fianco e da quel buco profondo che aveva nel torace che, da quanto era stretto in quelle fascie, gli faceva mancare il respiro.
-A lui non interessa di me, mi ha categoricamente imposto di tornare solo con le Sfere, altrimenti di non disturbarmi a tornare..- Si fermò un secondo lasciandosi cadere nel letto quasi come se avesse fatto uno sforzo immane a raccontare la sua storia. –Però ragazzi non voglio che voi mi trattiate così solo perché vi faccio compassione, so che ho sbagliato,e non pretendo certo il vostro perdono..-Aveva il fiatone ed era tutto sudato, vedere Vegeta in quello stato era osceno, lui il Principe dei Saiyan, quasi in fin di vita in un piccolo letto coperto con delle semplicissime lenzuola bianche di lana e due amici che lo ascoltavano indignati attorno.
Goku rimase perplesso, quello che prima gli era sembrato un traditore ed uno sporco bugiardo ora gli sembrava del tutto diverso, anzi, Vegeta gli sembrava solo la pedina di questa scacchiera comandata da un solo giocatore. Re Vegeta.
-Noi non ti teniamo qui perché ci fai compassione..- Disse Goku alzandosi in piedi e dirigendosi verso la finestra ad osservare quella luna calante. –Ma perché ti sei dimostrato un amico.. Mi hai salvato la vita senza nemmeno far conto della tua, e mi hai dimostrato che posso aver fiducia in te sin da questo pomeriggio, quando mi hai detto di andare a proteggere Bulma..-
Vegeta aveva gli occhi chiusi ma si lasciò scappare un singolo sorriso e Crillin capì quanta importanza aveva raggiunto quella donna per lui. –Te ne sei innamorato?- Gli chiese a sua volta quasi interrompendo quel momento così toccante.
Vegeta non mosse un muscolo ma sorrise per l’ennesima volta, ma questa volta era un sorriso diverso, un sorriso pacato e disteso, quasi naturale, che diceva tutto e faceva capire così all’amico che si, il Principe dei Saiyan, il rude guerriero spietato e senza compassione si era innamorato di una semplice e fragile terrestre.
Però ci mise poco a sparire quel sorriso. –Ma siamo spacciati lo stesso, Radish è tornato a casa e dirà a tutti cosa sta succedendo, ed oltre ad uccidere me, uccideranno anche voi ragazzi.. Mi dispiace, non volevo arrivare a tanto..- Tossì facendo uscire dalla propria bocca una gocciolina di sangue che gli scivolò lungo tutta la guancia sino a bagnare il cuscino bianco ove la testa del Saiyan era appoggiata.
Goku allora sorrise. –Ti sbagli, Crillin è riuscito ad uccidere Radish tagliandogli la navicella in due con un colpo solo! Ora quel guasta feste è solo un brutto ricordo..-
Vegeta si ammutolì, quasi questa fantastica notizia non lo scalfisse più di tanto. -Mi dispiace rovinarvi i piani, ma dal nostro pianeta risulterà che l’ennesima navicella mandata in missione sulla terra è andata distrutta e visto che non penso che mio padre si arrenderà così facilmente voi siete ancora in pericolo..-
Crillin iniziò a disperarsi.. –Che possiamo fare?-
Goku ci pensò per vari minuti sino a che non capì che l’unica cosa da fare era una. –Ti daremo le Sfere, quando arriveranno tu te ne andrai con loro e li convincerai a non distruggere il pianeta.. è l’unica soluzione..-
Il Principe non parlò, sapeva che era tanto, per loro, consegnare le Sfere in mano a degli alieni di cui non sapevano nulla, come era tanto per lui andarsene da quel pianeta e lasciare Bulma li, da sola.
Crillin intervenì nella discussione. –Ma non possiamo dare le sfere a lui! Rischieremo di metterle nelle mani di un folle! Non risolveremmo il problema, lo dilungheremo soltanto per poi trovarci a fare i conti con questo problema dopo un anno se non due..-
Vegeta lo interruppe. –Cambierebbe.. Io sono il Principe, e non gli permetterei di farvi del male, Kakaroth ha ragione, è l’unica soluzione..-
I tre ragazzi stettero in silenzio. Questo era come un saluto, un addio.
Erano riusciti a dare una scadenza alla loro amicizia e questo faceva male a tutti e tre, ma in particolar modo a Goku e Vegeta, che anche se il secondo non lo avrebbe mai ammesso, quel ragazzo era importante per lui, come compagno, come amico, come socio..
Era un Saiyan, uno della sua razza, uno della sua stirpe, sangue dello stesso sangue.
Ripensando a questo Vegeta si ricordò di aver visto i capelli di Goku colorarsi di biondo e dentro di lui scattò una scintilla. –Kakaroth, ma ti sei per caso trasformato nel leggendario Super Saiyan quando lottavi contro Radish?
Goku non capiva. –Cosa?-
-Ricordo di aver intravisto che i tuoi capelli erano diventati biondi ed i tuoi occhi verdi ed emanavi una potenza enorme..-
-A si.. Ora ricordo, si.. in effetti è la prima volta che mi succede.. Che strano..-
Vegeta sbarrò gli occhi, non era sicuro di quello che aveva visto, ma ora, che ne aveva avuta la conferma i suoi dubbi erano spariti lasciando spazio solo allo stupore e indignazione.
-Non è possibile che anche Kakaroth sia riuscito a trasformarsi nel leggendario Super Saiyan prima di me, non è giusto.. Però devo riuscire a tenerlo nascosto se non voglio che faccia la stessa fine di suo padre..-
Erano le undici di sera, in effetti era tardi ma nella stanza i tre ragazzi passavano ancora quel poco tempo che gli sarebbe rimasto insieme, quando qualcuno bussò alla porta.
Era la mamma di Goku che, dopo esser tornata insieme al padre nel pomeriggio da un viaggio di lavoro, e dopo aver aiutato Goku e Crillin a medicare le ferite di Vegeta, si era preoccupata di avvisare i ragazzi dell’arrivo di due donzelle.
-Ragazzi, sono arrivate Chichi e Bulma..-
Goku si irrigidì e così fece anche Vegeta. Poi però il secondo prese parola. –Aspetta a farle entrare.. Devo parlare un attimo con Kakaroth..- Guardò Crillin e poi aggiunse. –Da solo…-
Il ragazzo si sentì offeso ma poi se ne uscì con una delle sue solite frasi del tipo. –Tanto me ne dovevo andare..- e così levò le tende definitivamente da casa Son dirigendosi verso la propria dimora.
Appena si trovarono soli Vegeta prese un gran respirò e ricominciò a parlare anche se faceva una gran fatica e sentiva che ormai non aveva nemmeno più le forze per tenere gli occhi aperti. –Kakaroth, lo so che ti sto chiedendo tanto.. Ma gradirei che tu non dicessi nulla a Bulma di quanto è successo.. Se mai dovessi farcela cercherò di staccarmi da lei in modo da non farla soffrire nel momento della mia partenza..-
Goku sorrise. –è chiaro amico.. Ho capito quanto ci tieni a lei.. E non pensarci neanche, te c’è la farai amico.. Fatti forza..-
Vegeta sorrise. –Ed inoltre volevo parlarti di C18..-
L’amico dai capelli a palma allora arricciò un po’ il naso, cosa c’entrava ora la ragazza di Crillin? –Ti ascolto..-
Vegeta prese un lungo respiro, ormai gli era diventato davvero difficile parlare ed ogni parola era una sofferenza. –Quando c’è stata la festa di fine anno, dopo che abbiamo suonato sono andato nel camerino per prendere la mia roba ed andarmene, e l’ho beccata a frugare nella borsa di Bulma..-
Goku sembrò non preoccupato, non ne capiva il motivo. –E allora?-
Vegeta fece una smorfia di dolore perché le ferite cominciavano a tirargli e quella piccola puntura di morfina aveva perso il proprio effetto, ma poi si fece forza e continuò, doveva farlo per Goku, per Bulma, per tutti.. –Stava cercando le Sfere, lei sa tutto.. Sa che Bulma ne è la guardiana e sapeva anche chi ero io.. Ora non so come abbia fatto ad arrivare a queste informazioni, ma sono convinto che non lavori da sola.. Forse lavora per qualcuno, ma ti consiglio di tenere gli occhi ben aperti quando le stai vicino..-
L’amico si sentiva al sicuro, sapeva che Vegeta non lo stava prendendo in giro, e quindi decise di fidarsi ciecamente di lui sfoggiando solo uno dei suoi classici sorrisi riassicuratori.
-La faccio entrare?- Chiese infine puntando la mano sulla maniglia.
Vegeta si sdraiò, era esausto ma niente gli avrebbe impedito di vederla. –Te ne sarei grato..-
Abbassò la maniglia e uscì dalla stanza, c’erano Chichi e Bulma al di fuori appoggiate contro una parete, Bulma che si rosicchiava nervosamente le unghie delle dita mentre Chichi si sistemava i capelli in una coda perfetta, quella che a Goku piaceva tanto.
-Bulma, se vuoi entrare ti sta aspettando..- La turchina fu sollevata a quelle parole e con l’agilità di un gatto si intrufolò dentro la stanza chiudendosi la porta alle spalle.
Chichi invece rimase immobile a fissare il suo uomo. –Mi hai fatto morire di paura.. Quando Crillin mi ha chiamato pensavo che fossi tu quello ferito..-
Goku le sorrise dolcemente abbracciandola. –Mi sei mancata..-
E così la moretta scoppiò in un pianto liberatorio abbracciando il proprio fidanzato sino a togliergli il fiato. –Dannazione Goku, non farlo mai più.. Ho temuto il peggio! Sei il solito zuccone!-
Lui le alzò il viso. –Ti amo..- Ed infine la baciò dolcemente sulle labbra.
Intanto Bulma era entrata nella stanza ove il suo Principe giaceva sul letto.
Appena lo vide in quello stato il suo cuore si fermò e la sua faccia sbiancò, il suo adorato Vegeta rantolava in un sudicio baldacchino respirando a fatica e gemendo di dolore. Il Saiyan appena la vide vicino a lui tentò di calmarsi, ma i dolori erano troppo forti ed in più sentiva che la ferita sul fianco si era aperta ed il sangue aveva ricominciato a scorrere lento lungo la sua schiena.
-Oh Vegeta! Ma che cosa diavolo ti è successo..-
La ragazza cadde in ginocchio davanti al letto appoggiando le sue mani sul braccio del ragazzo. –Ti prego rispondimi..-
Questa volta le energie gli mancavano, Vegeta sentiva che il suo cuore stava rallentando. –Bulma, ti prego..- Arrancò per poi allungare una mano sino a sfiorarle il viso. –Mi dispiace se non sono stato all’altezza di proteggerti..-
Lei accarezzò la mano di Vegeta che lenta scorreva sul suo viso. –Lo sei sempre stato, e lo sarai per sempre..-
Il ragazzo cominciò a chiudere gli occhi, quasi le forze gli mancassero.
Ella si spaventò e con le mani gli prese il viso incominciando a chiamarlo. –Vegeta! Vegeta guardami! Forza, torna in te!- Ella saldò la presa e toccandogli con i pollici le labbra gli urlava quelle dure parole. –Vegeta! Guardami, non andartene! Stai qui con me! Vegeta apri gli occhi! Guardami!-
Lui combatté per tenere gli occhi aperti, ma quel dolore gli portava via le forze. –Bulma, ti prego, non lasciarmi andare via.. Io voglio stare con te..- Sembrava una supplica, e il Principe dei Saiyan non era tipo da supplicare o chiedere perdono, ma davanti quella donna il suo orgoglio non gli sembrava così tagliente e la sua vita era come una passeggiata, se al suo fianco c’era lei.
-Tu non te ne andrai, sei solo stanco.. Devi riposarti..-
Lui socchiuse ancora gli occhi quasi non riuscisse più a lottare. Bulma allora abbassò il tono. –Vegeta, ti prego combatti.. Non puoi andartene anche te..-
Il Principe le prese la mano e se la portò sul cuore, ora, con lei affianco non aveva più tanta paura di morire, anzi gli sembrava quasi un sollievo intravedere quell’opaca luce bianca che lo separava dal baratro. –Senti? Batte ancora..-
Lei lo sentiva, quel fragile cuoricino che emetteva dolci e piccoli battiti, lenti e affaticati. –Batterà ancora per tanto tempo..-
Lui sorrise, sapeva che non sarebbe stato così, avrebbe potuto combattere contro la vita e la morte, ma si sa che per quanto lotti alla fine vince sempre lei, lo aveva imparato da un vecchio che fumava le sue Lucky Strike e gli aveva insegnato che nella vita l’amore conta, e non poco. –Bulma, ogni battito che gli rimane, io lo dedico a te, ti dedico la mia vita.. Per quanto possa essere stata meravigliosa dal momento in cui ti ho conosciuto.. E ti dedico la mia anima, in modo che tu possa custodirla per sempre dentro te..-
Lei iniziò a piangere, non urlò, non fece una piega, si limitò solo a far scendere quelle dolci gocce calde e farle solcare liberamente la propria guancia sino a cadere sul petto nudo e fasciato del Saiyan.
-No, non c’è la faccio, non ancora, non ne ho il coraggio.. Non posso vivere senza te..-
 
Lui sorrise. Sapeva che quel gesto gli sarebbe costato molte energie ma volle farlo lo stesso.
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Ogni volta ti guardo e capisco il regalo
L’abitudine spesso sbiadisce i colori
Anche se non ci faccio più caso lo sai
Certe volte il mio vivere è troppo ingombrante
Ma ti posso portare da qui a dove vuoi
Illudendoti forse che a tutto si arriva
E magari rubarti al tuo mondo che pieno
Oggi sono me stesso e ti dedico tutto
Ho sentito profumi che portano nausea
Ho cercato calore da chi non ne aveva
Ho pregato la notte e col sole finivo
Sono stato un disastro per chi mi ha creduto
Tu mi hai preso la mano e mi hai detto “proviamo..”
Cosa abbiamo da perdere, tutto è già scritto
Io ti ascolto sognare, io sono nel sogno
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto.
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e scriviamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto

 
Gli accarezzò una guancia asciugandole le lacrime che scorrevano piano.
 
Se mi vieni a cercare mi sento più fiero
Se mi metto a studiare mi sento in vantaggio
Quanta pena negli occhi chi non prova questo
Sono stato davvero baciato da un Dio
È per questo che vivo con molta paura
Tutto questo potrebbe di colpo finire
Ma poi penso ogni cosa ha una fine sicura
Quindi non me la meno e ci metto passione
 

Lei non voleva guardarlo ma il Saiyan la costrinse guardarlo negli occhi, voleva quella sua immagine stampata per sempre nella propria memoria.
 
La passione è la forza che lega le teste
E a quei corpi noiosi da spirito e luce
Se mi fermo a pensare agli errori che ho fatto
Mi si spengono gli occhi, mi cerco nel sonno
Io ci credo davvero, non sei solo sesso
Sei conquista e traguardo, involucro vero
Dove vengo a nascondermi quando mi pento
È per questo che adesso ti dedico tutto
Ti dedico tutto
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e scriviamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto
 

-Non so se sono pronta a vivere una vita senza te..-
Lui le appoggiò un dito sulle labbra. –Lo sei sempre stata.. Io non facevo parte del tuo destino..-
Le asciugò quell’ennesima lacrima che lentamente stava scendendo dal suo volto e la guardò sorridendo quasi fosse sicuro che qualunque cosa fosse successa lui sarebbe stato orgoglioso di esser stato amato da una donna come lei.
 
Il mestiere si impara, il coraggio ti viene
Il dolore guarisce, la tempesta ha una fine
Ma diverso è sapere la cosa più giusta
Siamo naufraghi vivi in un mare d’amore
E viviamo pensando e ascoltiamo canzoni
Benvenuti nel secolo delle illusioni
Ci sarà prima o poi la sentenza o il giudizio
È per questo che adesso ti dedico tutto

 
Un ultimo respiro e dopo il Saiyan si lasciò cadere sul letto.
Bulma gli si avvicinò. –Ti prego non lasciarmi..- Gli appoggiò delicatamente il volto al viso del Saiyan facendo combaciare le sue labbra a quelle del giovane che immobile tirava gli ultimi sospiri. –Ricordati che ti amo..- Quella luce pian piano andava sempre più verso l’oscurità sino a che non si spense lasciando nel cuore della ragazza un enorme vuoto incolmabile.
Lo baciò e sentì che anche lui corrispose a quell’ultimo e drammatico bacio.
Si alzò da terra asciugandosi le lacrime, non voleva piangere, non ora.. Per colpa sua era morto l’uomo della sua vita e mai si sarebbe perdonata questo affronto.
Stette parecchi minuti immobile sino a che non assimilò il tutto. Guardò Vegeta in viso, era bianco e aveva le labbra tendenti al viola fredde ed immobili; (((si avvicinò e molto lentamente appoggiò le labbra sopra alle sue, immobili, nulla di più triste e straziante, assaporò delicatamente ancora il suo gusto passando, nel momento del bacio, la propria lingua sulle labbra del Saiyan riportando in bocca quello sgradevole gusto ferroso del sangue.)))
Le palpebre abbassate e quella sua bocca così letale ma sensuale leggermente aperta, lo aveva baciato ancora una volta, forse per l’ultima volta, quanto avrebbe dato per sentire ancora le sue calde mani sopra al suo corpo, sentirsi protetta da quell’ragazzo che le era riuscito a dare tanto in così poco tempo.
Alla fine gli coprì il volto con il lenzuolo ed uscì silenziosamente dalla stanza.
Scese i gradini della scala in silenzio sino a trovarsi davanti a lei Goku e Chichi seduti sul divano, mano nella mano. Il ragazzo si era dolcemente appisolato sulla spalla dell’amata che invece fissava il vuoto.
I genitori di Goku erano andati a dormire e forse era per questo che regnava un reale silenzio in quella casa che il quieto non sapeva nemmeno che fosse.
Chichi svegliò Goku con un colpo secco nel vedere l’amica.
-Sono sveglio..- La solita frase, il Saiyan si asciugò la gocciolina di bava che gli scendeva dalla bocca e poi lo sorprese quell’aria afflitta di Bulma. –Che succede? Come sta Vegeta?-
Lei non abbassò lo sguardo, lo tenne puntato verso i due amici che aspettavano impazienti la risposta. –è morto..-
Chichi emise un sospiro abbastanza rumoroso portandosi poi le mani alla faccia. –Ti prego, dimmi che non è così.. oh, Vegeta..-
Goku la guardò sorpresa, non poteva essere morto.
Bulma era scossa, si stava trattenendo dal non piangere strinse i pugni e abbassò lo sguardo, il suo cuore sembrò realizzare a pieno cosa fosse successo e quella voragine enorme si allargò.
L’amica la vide e le corse incontro per abbracciarla. –Bulma.. Mi dispiace.. Lo ha fatto per proteggere te..-
La turchina ricambiò l’abbraccio. Era proprio quello che non voleva sentirsi dire. Era proprio quello che non voleva che succedesse, lo aveva avvertito ma il suo egoismo l’aveva portata a farsi amare da un uomo a tal punto da perdere la vita per lei.
Dopo poco però scansò l’amica dirigendosi davanti a Goku che retto in mezzo alla stanza teneva lo sguardo chino in segno di lutto verso l’amico caduto.
-Goku..-
Egli alzò lo sguardo e si vide d’innanzi a lui una Bulma decisa e forte. –Portami dalle Sfere..-


To be continued...

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